Gazzettino 10-07-2010 ok:Gazzettino-nuovo 1 08/07/10 21:51 Pagina 1 > S E T T I M A N A L E IDG di Giarre ANNO XXX • N. 25 • GIARRE, SABATO 10 LUGLIO 2010 • € 1,00 • A DIFFUSIONE REGIONALE • SPED. IN A.P. ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 FIL. DI CATANIA • PUBBL. INF. 45% • www.gazzettinodigiarre.it Bandiera blu? Meglio grigia! È arrivata l’estate. Finalmente. Come recita il ritornello di una famosissima canzone di parecchi anni addietro: “tutti al mare… tutti al mare”. Già, il mare. Il nostro bellissimo mare. Le nostre bellissime spiagge. Addirittura una spiaggia, quella di Marina di Cottone – Fiumefreddo di Sicilia, è stata insignita, per la sesta volta, della Bandiera Blu. L’ambito riconoscimento viene assegnato da una Commissione Giuria, all’interno della quale sono presenti rappresentanti di enti istituzionali quali Presidenza del Consiglio-Dipartimento del Turismo, Ministero delle Attività Agricole e Forestali, Comando Generale delle Capitanerie di Porto, ENEA, ISPRA, Coordinamento Assessorati al Turismo delle Regioni, DECOS -Università della Tuscia, nonché da organismi privati, quali la Federazione Nazionale Nuoto – Sezione Salvamento, i Sindacati balneari SIB-Confcommercio e FIBA-Confesercenti , che ne condividono il fine e l’approccio metodologico. Già da alcuni anni, per la valutazione delle candidature, è stato introdotto l’iter procedurale certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001-2000. Una Commissione davvero competente. Ma, a questo punto, sorge un dubbio. In questi giorni, infatti, chi di voi ha avuto modo di recarsi sul lungomare di Marina di Cottone avrà certamente notato una cosa a dir poco indecente. Cosa? La “monnezza”. Pardon, rifiuti, non vorremmo che qualcuno si offendesse. Rifiuti ovunque, in bella vista da settimane lungo la carreggiata. Sacchetti di plastica pieni e vuoti, bottiglie di vetro e di plastica, carte, cartacce e cartine, qualche materiale di risulta e, non potevano mancare, i copertoni di camion ed auto. Ma la cosa che più stupisce è che tutta questa varietà di rifiuti sta lì da un bel po’ di tempo. La corsia pedonale, che costeggia il muretto in cemento che porta alla spiaggia, è praticamente invasa. È difficile definire civile un paese in cui la popolazione si dedica all’abbandono indiscriminato dei rifiuti per strada. Ma dovrebbe anche far riflettere la posizione dei cassonetti per > “Open Week”: cultura e... l’immondizia. A Marina di Cottone sono posizionati almeno a duecento metri di distanza l’uno dall’altro. Una bella passeggiatina per depositare il proprio sacchettino di rifiuti. Immaginate nei mesi estivi, quando la spiaggia è presa d’assalto da migliaia e migliaia di bagnanti. Ma, quando svuotano i cassonetti, il personale addetto non si accorge dei rifiuti che ci sono intorno? Sulla spiaggia, poi, di cestini portarifiuti neanche l’ombra. Ma la commissione Giuria che ha assegnato la Bandiera Blu, il sopralluogo lo ha effettuato in una notte buia e tempestosa o non lo ha mai effettuato quest’anno? Il dubbio è legittimo. Sul sito www.bandierablu.org è possibile visionare i criteri con i quali vengono assegnati i riconoscimenti. Nella sezione “PROCEDURA OPERATIVA – CRITERI INTERNAZIONALI BANDIERE BLU SPIAGGE”, al paragrafo “GESTIONE AMBIENTALE” il punto 13 recita: “La spiaggia deve essere pulita (i)”. Il punto 14: “Cestini per i rifiuti devono essere disponibili in numero sufficiente sulla spiaggia e nell’area circostante e devono essere regolarmente controllati e svuotati (i)”. Punto 15: “Servizi per la raccolta differenziata dei rifiuti devono essere disponibili sulla spiaggia e/o in prossimità di essa (i)”. Punto 16: “I servizi pubblici sulle spiagge devono essere adeguati e puliti, ecc….”. La (i) sta per “IMPERATIVO”, cioè rispettare assolutamente. Condizione “NECESSARIA”. E più si continua a leggere il regolamento, più i dubbi aumentano. Mah? I conti non tornano. E non tornano, soprattutto, quando i cittadini si vedono recapitare le famigerate, e sempre in aumento, cartelle Tarsu. La tassa va su, i servizi pagati con questa tassa, invece, vanno giù. E provate ad immaginare le facce dei turisti che credono di trovare una spiaggia da Bandiera Blu e, invece, devono a stare attenti a dove mettono i piedi. Forse sarebbe meglio, finché non verranno raggiunti gli standard qualitativi previsti dal regolamento, ammainare la bandiera blu ed issare quella grigia. Michele Massimiliano Patané > Invocando la bonaccia L’edizione 2010 di Etnafest apre con dieci giorni di spettacoli, mostre e animazione Riposto: bocciato il Conto consuntivo e l’Amministrazione Spitaleri naviga a vista... > a pag. 4 > a pag. 5 Gazzettino 10-07-2010 ok:Gazzettino-nuovo 1 08/07/10 21:51 Pagina 2 2 > S E T T I M A N A L E IDG giarre N. 2 5 • sa bato 1 0 lug lio 2010 di Giarre Orgoglio di un impegno Complimenti, dott. Tomarchio! Con la presentazione ufficiale alle autorità e alla stampa inizia la marcia conclusiva per l’edizione 2010 della Giara d’Argento e del Premio internazionale di giornalismo “Alfio Russo”. Tappa finale: la cerimonia del 18 luglio a Villa Solaria Martedì 25 maggio 2010, discutendo brillantemente la tesi di politica dell’integrazione europea dal titolo “Robert Schuman e l’istituzione della CECA”, relatore il chiar.mo prof. Giuseppe Astuto e correlatrice la chiar.ma prof.ssa Franca Biondi Nalis, ha conseguito la Laurea specialistica – magistrale in “Governo dell’Unione Europea e Politica internazionale” della Facoltà di Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Catania, riportando la votazione di 110/110 e lode, il prof. Jano Tomarchio. Al neo dottore magistrale i complimenti e gli auguri del Gazzettino per nuovi, importanti traguardi futuri. S foto Di Guardo e volessimo fermare il tempo in una frase, per l’edizione 2010 (anzi, 35-1 come l’ha definita il “patron” Di Maria) sarebbe “l’anno prossimo io chiudo. Lascio”. Ma il tempo, per la Giara d’Argento e il Premio internazionale di giornalismo “Alfio Russo”, più che un ostacolo è stato un alleato, un fedele scudiero. Con il suo immutabile scorrere ha rappresentato la pietra di paragone che, anno dopo anno, ha dimostrato il grande valore di un premio che ha consacrato “la Sicilia che lavora, onesta ed impegnata”. E così, con uno sguardo già puntato all’edizione del 2011, la 35ma, lo stesso Grand’Ufficiale Alfio Di Maria, ha provato a regalare il colpo di scena. Non uno dei tanti, cui ci ha abituato in tanti anni, con premiati e motivazioni. Ma “il colpo di scena”, quelo che potrebbe davvero segnare una svolta. L’annuncio è arrivato nel corso della presentazione ufficiale della Giara d’Argento e del Premio internazionale di giornalismo “Alfio Russo” alle autorità e alla stampa, ospitata all’Hotel Villa del Bosco a Catania. Quelle del “patron” Di Maria sono state parole accolte con scetticismo dai presenti. Scetticismo che è figlio della stima, dell’affetto, del riconoscimento unanime del grande valore culturale e promozionale che Giara d’Argento e “Alfio Russo” propongono. Scetticismo che gli interventi di sua Eccellenza mons. Salvatore Gristina, dell’assessore provinciale Pippo Pagano, del sindaco di Giarre, Teresa Sodano, di Nino Milazzo, di Mario Ciancio Sanfilippo, hanno pienamente confermato. Tutti hanno sottolineato la perfetta simbiosi tra Giara d’Argento, “Alfio Russo” e Alfio Di Maria, per una fusione pressoché totale, volontà ed impegno, risultati e grandi sacrifici, innovazione e continuità. E tutti hanno volto lo sguardo alla prossima edizione che “se il cielo lo vorrà”, sarà l’edizione della memoria, di una tappa storica, all’insegna della ininterrotta scia di nomi prestigiosi, in tutte le sezioni della stessa Giara d’Argento, del Premio internazionale di giornalismo “Alfio Russo”, del Premio all’imprenditoria “Salvatore Cundari”, del Premio scientifico “Angelo Majorana”, del Premio “Candido Cannavò”. La cerimonia di Villa del Bosco, entrando nel vivo, ha offerto la consegna dei premi speciali a S.E. Salvatore Gristina (Arcivescovo metropolita di Catania), ad Eva Spampinato (giornalista de La Sicilia - Premio Giovani giornalisti), al dott. Francesco Schilirò (Ragioniere generale Provincia regionale di Catania), a Grazia Romano (Presidente dei giovani di Uras-Federalberghi Sicilia), a Martina Bonvini (giovanissima arbitro di calcio Can D). Una Rosa d’argento è stata consegnata a Giuseppa Privitera, moglie del dott. Guido Marletta, primo presidente della Corte d’Appello di Catania. Per la serata finale di Villa Solaria, il 18 luglio, Piccolo grande Leonardo Nell’ambito della edizione del Golden Gala, Meeting internazionale di Atletica leggera, Diamond League, svoltosi a Roma il 10 giugno scorso, allo Stadio Olimpico, la Federazione Italiana di Atletica leggera, in collaborazione con il Coni, ha previsto, nella splendida cornice del Foro Italico, la finale nazionale dei Giochi Sportivi Studenteschi, evento riservato alle scuole medie di I grado. La IAAF Diamond League (o semplicemente Diamond League) è una serie di meeting internazionali di atletica leggera,organizzata annualmente dalla IAAF a partire dal 2010, che sostituisce un’analoga precedente manifestazione, la Golden League; ad ospitare gli atleti, è stato lo Stadio dei Marmi di Roma. A rappresentare la Sicilia, nella disciplina 1000 metri su pista, è stato l’atleta Leonardo Leonardi di Nunziata di Mascali (CT), che ha portato in alto la bandiera della scuola Media Macherione di Giarre. Leonardo nella finalissima ha chiuso brillantemente al 5° sono stati ufficializzati i nominativi dei premiati: il Prefetto di Catania, S.E. Vincenzo Santoro (Premio “Ieri e oggi); la pluripremiata stilista internazionale Mariella Gennarino; il Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza, Daniele Caprino; il Magnifico Rettore dell’Università di Catania, Antonino Recca; l’imprenditore dott. Salvatore Torrisi, Managing Director della Agroindustry Advanced Technology di Catania (Premio “Salvatore Cundari”); il dott. Dandolo Flumini, ultranovantenne icona del calcio catanese (Premio “Candido Cannavò”); il dott. Giuseppe Castronovo, straordinario presidente regionale dell’Unione Italiana Ciechi. E poi, atteso perché davvero unico, il Premio internazionale di giornalismo “Alfio Russo”, assegnato a Giovanni Minoli. Conferme anche per lo svolgimento del Galà; conduzione affidata a Salvo La Rosa, con la collaborazione di Gabriella Correnti, guidati dall’attenta regia di Guido Pistone; organizzazione generale curata da Danilo Di Maria; scenografia floreale allestita dal Centro Fiori di Nino Giuffrida. Poi, naturalmente, sarà l’inventiva del Grand’Ufficiale Alfio Di Maria, l’eleganza della cornice di pubblico, le emozioni e le parole che amplieranno oltre il limitato orizzonte temporale del 18 luglio, l’eco della Giara d’Argento e del Premio internazionale di giornalismo “Alfio Russo”. Pronte a scrivere nuove pagine di storia con l’edizione 35, ed oltre. Elisa Torrisi Body System delle meraviglie posto assoluto, con il tempo di 2’51”20 (suo nuovo primato sulla distanza), conquistando il podio, raggiungendo una premiazione alla vigilia proibitiva, ma fortemente cercata, anche in virtù delle gare di qualificazione disputate il giorno precedente. Il giovanissimo Leonardo è riuscito a superare le dure prove regionali, prima quelle provinciali disputate a Catania il 20 aprile, classificandosi primo; po,i si è laureato Campione regionale il 20 maggio, nella finalissima a Messina, a seguito di una gara spettacolare con il tempo di 2’54”60, per la soddisfazione del professore Scuderi e del Preside professore Carmelo Torrisi. «Sono orgoglioso di quanto ho fatto – ha sottolineato Leonardo Leonardi – ma i successi ottenuti sono da condividere con il mio allenatore, il professore Giuseppe Ferrara, laureato in Scienze sanitarie presso l’Università di Catania; dal 1991, tecnico Nazionale di Atletica Leggera Scuola “Bruno Ravioli” di Formia in Latina, allenatore di numerosi atleti professionisti nazionali e regionali». I successi di Leonardo non si fermano soltanto ai Giochi Sportivi Studenteschi perché, nel Campionato provinciale di Corsa su Strada Grand Prix Fidal, anche se ha esordito quest’anno nella categoria cadetti, e quindi si trova a competere con atleti più maturi, attualmente si trova al 2° posto. Inoltre, si è classificato 3° nell’importante gara regionale di Corsa su Strada il 6 giugno a Biancavilla. Il piccolo grande 13enne è alle prese, in questi giorni, con gli esami di Licenzia media. Successivamente, dice che si iscriverà alla scuola superiore Nautica e, ce lo auguriamo, prossimamente, ci renderà orgogliosi come catanesi e siciliani per la prossima gara di atletica. Domenica 20 giugno, nella struttura natatoria Madonna degli Ulivi, a Viagrande, si è svolta l’ultima tappa del Gran Prix AICS di nuoto. La Body System Blue di Giarre si è imposta tra le società partecipanti con le ottime prestazioni dei suoi giovani atleti. L’ormai collaudato gruppo degli esordienti C, composto da Rosario Leotta, Alfio Sciacca, Alessandro Lo Giudice, Davide Militello, ha letteralmente conquistato il massimo posto in ogni gara a cui ha partecipato. Alessandro Lo Giudice, con un’ottima prestazione a dorso, è salito sul gradino più alto del podio; Rosario Leotta ha conquistato la medaglia di bronzo (“a rana”) e la medaglia d’argento (“a delfino”) garantendo, per il prossimo anno, una firma d’autore in quest’ultima disciplina. Alfio Sciacca continua la sua serie infinita di vittorie con l’oro a delfino, mentre Davide Militello si aggiudica l’argento a rana. Ma la soddisfazione più grande per l’allenatore c’è stata nell’ultima batteria a stile dove, tra i numerosi atleti, si sono distinti Sciacca, Militello e Lo Giudice, conquistando 1°, 2° e 3° posto. Nella categoria esordienti B si è distinta, per le sue ottime prestazioni, Adele Fichera che, con una doppietta, si porta a casa due ori, uno a dorso e uno a stile. Negli esordienti A Miriam Cavallaro conquista il 1° posto a rana e il 3° a stile e Mauro Spina il 2° posto a stile. Per la categoria ragazzi si distinguono Marta Fichera con il bronzo a stile e l’argento a dorso, e Fabio Gulisano con l’oro a stile. “Questa chiusura di stagione, positiva e ricca di soddisfazioni – hanno dichiarato gli istruttori –, ci permette finalmente, dopo un duro lavoro, di fare un salto di qualità per il prossimo anno, dove potremo finalmente partecipare ai massimi trofei nazionali organizzati dalla FIN”. Claudia Marchese Stefano Ceccarelli In un respiro si scopre l’amore Forse volare è l’istinto di tutti gli uomini, oggi due sposi volano dentro i loro cuori. In un respiro si scopre l’amore, la voglia di vivere… per essere sempre felici. La luce delle stelle illumina il mare, i battiti del cuore aprono la strada a questo amore. È bello guardare un fiume che sfiora un fiore… sentire in silenzio il canto degli uccelli. Con il calore e il profumo di una poesia, io apro i miei occhi, per osservare un mondo pieno d’amore. Per il matrimonio di Corrado e Alfiuccia Vito Cutuli. > S E T T I M A N A L E IDG di Giarre Direttore responsabile: Salvatore Agati Condirettore: Corrado Petralia Già Direttore: Angelo Patanè Editore: Società Cooperativa di Lavori e Servizi Sant’Isidoro a r.l. Sede: Via Callipoli n. 18 - 95014 Giarre (CT) Tel. 095/9895138 - Fax 095/9895036 Reg. al Tribunale di Catania N. 557 del 1980 Nuova edizione 16-12-1994 Registro Naz. della Stampa N. 6419 del 1996 e-mail: gazzettinodigiarre@fastwebnet.it Stampa: Eurografica di La Rocca Angelo & C. s.a.s. S.S. 114 Orientale Sicula - RIPOSTO (CT) Tel. 095 931661 - Fax 095 7799108 Abbonam. 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Ai privati una prima inserzione viene concessa gratuitamente per un massimo di 30 parole. ASSoCIATo A UNIoNE STAMPA PERIoDICA ITALIANA Gazzettino 10-07-2010 ok:Gazzettino-nuovo 1 08/07/10 21:51 Pagina 3 > S E T T I M A N A L E IDG attualità di Giarre N . 25 • sabato 10 luglio 2010 Cultura e arte nella Sicilia spagnola Sorsero numerose scuole pubbliche e diverse Accademie, mentre un contributo rilevante alla diffusione del sapere venne dato dalla tipografia palermitana di Andrea Worms… “Per meglio comprendere la cesura unitaria” A l grande movimento culturale umanistico che, attraverso l’approfondito studio dell’arte classica, mirava alla restaurazione della dignità umana e dei valori della vita, partecipò anche la Sicilia, specie dopo l’avvento al trono di Alfonso il Magnanimo, che della cultura e dell’arte fu splendido mecenate. Oltre a fondare l’Università di Catania (1434), che dotò di privilegi e nella quale volle che la gioventù studiosa dell’Isola compisse gli studi superiori senza essere costretta a uscire dalla sua terra, Alfonso protesse, tra gli altri, l’umanista Antonio Beccadelli, detto il Panormita (il quale a Napoli fondò quell’accademia che da Giovanni Pontano, che più di tutti la illustrò, prese il nome di Pontaniana), il famoso Giovanni Aurispa da Noto, fortunato scopritore di centinaia di codici e Antonio Cassarino da Noto, ammirato traduttore di autori greci. Sempre sotto Alfonso, Messina ebbe la più famosa scuola “europea” di greco, dove insegnarono il Bessarione e Costantino Lascaris, di cui fu illustre discepolo Pietro Bembo, il più grande letterato italiano del Rinascimento. Nel 400, furono aperte parecchie scuole pubbliche, elementari e medie, mentre un contributo rilevante alla diffusione della cultura venne dato dall’invenzione dei caratteri mobili nell’arte della stampa, che a Palermo ebbe il primo esempio con la tipografia Andrea Worms (1476). Un particolare discorso merita nella pittura Antonello da Messina, la cui fama e la cui opera andarono ben oltre i confini della Sicilia. Non è facile stabilire con certezza da quali esperienze culturali egli muovesse, comunque Antonello, col suo impressionante realismo volto a cogliere nella linea somatica e nel colore di un volto il segreto di un’anima, costituì una delle più potenti e originali personalità pittoriche del ‘400 e di tutti i tempi. A Venezia, dove a lungo risiedette, fondò la celebre scuola dei coloristi veneziani. La sua più grande fama fu quella di ritrattista. Tra le sue opere ricordiamo: La Croci- Antonello da Messina, Autoritratto fissione, Madonna col Bambino (Galleria nazionale di Londra), il Polittico di San Gregorio (Museo di Messina), l’Annunziata (Museo di Siracusa), la Madonna del Rosario (Museo di Messina), l’Annunziata (Museo di Palermo), e i ritratti: Autoritratto (Museo nazionale di Londra); Ritratto virile (Galleria Borghese), Vecchietto malizioso (Museo di Cefalù). Vanno, inoltre, menzionati i pittori Salvo d’Antoni e Antonello Da Saliba di Messina, Tommaso de Vigilia e Riccardo Quartararo di Palermo. Di quest’ultimo va segnalata la stupenda “Incoronazione della Vergine”. Nella scultura del Quattrocento spiccano il lombardo Domenico Gagini ed il dalmata Francesco Laurana, famoso per il busto di Eleonora d’Aragona. Nell’architettura, che continuò lo stile tradizionale con l’intrusione di motivi gotici e catalani troviamo Matteo Carnalivari da Noto, cui si devono la chiesa della Catena e i palazzi Abadellis e Aiutamicristo, a Palermo. Pur non presentando il Cinquecen- to opere di universale valore, tuttavia, abbastanza diffusa vi fu la cultura, sia letteraria che scientifica. Due nomi emergono di gran lunga sugli altri: Tommaso Fazello da Sciacca e Francesco Maurolico da Messina. Il Fazello è annoverato tra i grandi storici della Sicilia e la sua opera fondamentale “De rebus Siculis, decades duae” è, tutt’oggi, ammirata, oltre che per pregio di stile, per serietà d’indagine e rigore metodologico. Il Maurolico fu d’ingegno assai versatile e si distinse per i molteplici interessi culturali; egli infatti fu ad un tempo storico e scienziato; soprattutto versato nelle scienze fisiche, matematiche e astronomiche (nella spedizione che si concluse con la famosa battaglia di Lepanto, 1571, fu lui che indicò alla flotta adunata a Messina il tempo adatto per salpare). Fu in tutto uomo del Rinascimento. Ricordiamo ancora lo storico Rocco Pirri da Noto, lodato dal Muratori e dal Tiraboschi, il poeta Antonio Veneziano, che si meritò il titolo di “siculo Petrarca” e fu ammirato dal Tasso, e Gian Filippo Ingrassia da Regalbuto, famosissimo medico detto “il Galeno Siciliano”. Nella pittura, però, il grande Antonello non trovò degni continuatori; meritano appena un cenno Antonio Ferrare e Giuseppe Albino, detto il Sozzo. In questo secolo (XVI) sorsero in Sicilia diverse Accademie, come quella dei Solitari, degli Accesi e dei Risoluti, e fu fondata l’Università di Messina. Infine, secondo lo storico della Sicilia Leonardo Vigo, il primo vocabolario latino sarebbe opera di Nicolò Valla da Agrigento. Nel secolo successivo, il Seicento, la cultura non brillò per vigore di pensiero e originalità, ma, se non avanzò in profondità, tuttavia guadagnò in estensione per il moltiplicarsi delle scuole e dei collegi, per lo più dovuto all’iniziativa dei Gesuiti, che miravano al controllo della classe dei nobili e dell’alta borghesia educandone i rampolli. Scuole e cultura ebbero soprattutto ca- «La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà!» (Enzo Biagi) rattere umanistico e formale. Anche in Sicilia la letteratura conobbe le aberrazioni morali ed estetiche del seicentismo o marinismo, col suo vuoto fastoso e la ricerca dello stupefacente; anzi siciliano fu uno dei più tipici seguaci del Marino, Giuseppe Artale da Catania, spirito iracondo di poeta e spadaccino. Apprezzabili i poeti Simone Rau, Scipione Arrico e Francesco Balducci, ma soprattutto Pietro Fullone che poetò delicatamente in dialetto. Nella poesia drammatica ebbe risonanza il gesuita Ortensie Scammacca da Lentini, autore di numerosissime tragedie, mentre a Tommaso Aversa da Mistretta si deve, oltre ad alcune tragedie, la prima commedia in lingua siciliana, “Notti di Palermu”. Numerosi erano i poeti che scrivevano in siciliano in questo secolo, ma le loro opere interessavano più la storia del costume che quella della poesia: tra i tanti spicca Paolo Mauro da Mineo, che fece argomento della sua poesia satirica la vita pubblica del suo paese. Nell’architettura trionfò il barocco che ci ha lasciato opere molto importanti, come la sontuosa chiesa di San Giuseppe dei Teatini e la Casa Professa a Palermo e il monastero dei Bendettini con la chiesa di San Nicolò (il più grande tempio della Sicilia) a Catania. Nella pittura ebbero fama Giuseppe Salerno, detto lo Zoppo e Gaspare Vazzano, entrambi da Gangi, Agostino Scilla, Antonio Catalano e Filippo Tancredi, ma su tutti s’innalza Pietro Novelli, detto il Monrealese, che trovò tragica morte nei moti del D’Alesi del 1647. Lo pareggiò in grandezza Giacomo Serpotta, che nell’arte dello stucco non ebbe rivali nel mondo, di lui resta famosa la statua equestre eretta in onore di Carlo II. Nel campo della musica Alessandro Scarlatti da Palermo diede alla Sicilia una gloria internazionale, non solo per le sue innovazioni tecniche, ma anche per la genialità delle sue più che cento opere. A lui si deve la fondazione della scuola napoletana del melodramma. (23. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010) Salvatore Musumeci Quando la ragione prevale Iniziata la sterilizzazione dei cani randagi ad Acquedolci. L’Ente nazionale protezione animali punta ad estendere quest’opera al resto della regione L o scorso 24 giugno, sono cominciate le sterilizzazioni dei cani randagi sul territorio di Acquedolci, in provincia di Messina. La campagna operativa è stata voluta dal Sindaco, avv. Ciro Gallo, e dalla stessa popolazione, convinti della necessità di questi tipo di intervento per diminuire le problematiche relative alla presenza di randagi non controllati sul territorio. L’Ente nazionale protezione animali di Catania era stata informata della situazione da soci del posto, che avevano riportato le numerosi segnalazioni ed esposti di abitanti del luogo. Gli stessi abitanti, infatti, lamentavano la presenza di numerosi cani vaganti nel centro abitato ed il rischio di ripercussioni sugli stessi animali vaganti nel territorio. In quell’occasione, e nei successivi accertamenti, le Guardie Zoofile dell’Enpa, i Volontari ed agenti ap- partenenti alla locale Polizia municipale hanno posto in evidenza i luoghi e la densità di popolazione dei randagi, ma hanno anche raccolto testimonianze su atti di intolleranza e su crudeltà commesse da alcuni soggetti. Nella prima fase l’Enpa ha posto come inequivocabile dato di fatto la circostanza che i randagi, se non pericolosi o feriti, dovessero restare sul territorio ed essere recuperati per la sterilizzazione el’iscrizione all’Anagrafe canina, secondo quanto previsto dalla legge. Nelle successive ispezioni, l’Ente protezionistico è stato invitato dallo stesso Comandante della locale Polizia municipale, Giovanni Magrì, e dal responsabile dell’Anagrafe canina del Servizio Veterinario ASP5 di Messina distretto di Sant’Agata di Militello, dott. Ravì, i quali, spinti dalla propria volontà e dalla stessa del Sindaco di Acquedolci, hanno prospettato ed ottenuto la stipula di un protocollo d’intesa con Enpa. Quest’ultima, si è impegnata a collaborare con il Comune per realizzare quello che, alla fine, è diventato il modello perfetto di interazione tra organi pubblici e privati, atti a stabilire la comune convivenza tra uomo e animale senza che nessuna delle due parti debba, per nessun motivo, pagarne lo scotto. “Già durante le operazioni di soccorso per l’emergenza alluvione di Messina, come Enpa avevamo capito che la Provincia messinese era molto attenta ai problemi degli animali – ha dichiarato il Presidente dell’Enpa di Catania, Cataldo Paradiso –. In quell’occasione, abbiamo collaborato con l’ASP di Messina con ottimi risultati riscontrando, in modo inequivocabile, l’abnegazione e la professionalità con cui si muovono gli interessati. La riduzione della popolazione canina nel territorio regionale la si può ottenere solo con la dovuta campagna di sterilizzazione, non commettendo crudeltà nei confronti degli animali che, tra l’altro sono del tutto innocenti e non hanno nessuna cognizione sul perché esistano. Ricordiamoci, inoltre, che per la stragrande maggioranza della popolazione, i cani sono esseri da rispettare e solo per pochi, invece sono brutti mostri da sterminare. Questa collaborazione altro non sancisce che la certezza di volere perseguire le dovute soluzioni, attraverso un’interazione vincente, che speriamo di potere realizzare anche in altre parti della Sicilia”. Soddisfatto anche il Responsabile regionale dell’Enpa, Antonio Tringali, il quale ha dichiarato che “la Legge sul randagismo, recepita dalla Regione Siciliana, è senza alcun dubbio molto complessa anche se semplice nell’attuazione, in quanto gli animali vengono lasciati nel territorio e non, come in altre parti della Sicilia, chiusi dentro i canili per il resto della loro vita. Pensare agli animali come oggetti che danno fastidio e, quindi, che debbano essere rinchiusi in gabbie, già dalla nascita e fino alla morte, è realmente triste da vedere in una Nazione così evoluta e attenta come l’Italia. La Regione Siciliana, con i dovuti accorgimenti ed attuando seriamente quanto stabilito dalla Legge, altro non otterrà che l’indiscutibile reputazione di popolo realmente evoluto. Se dovessero, invece, essere lasciati a se stessi, gli animali randagi possono solo alimentare rabbia e paura nei cittadini timorosi o che non amano affatto gli animali”. Valentina Consoli 3 Da mihi animas… pregando con Don Bosco Giorno 3 luglio, presso il collegio delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) di Nunziata si è svolta una serata di allegria per tutte le fasce di età. Dalle 17.30 fino alle 19 gli animatori salesiani di Nunziata hanno organizzato giochi, bans e balli per i bambini e i ragazzi del Grest “Sotto Sopra” di Nunziata. Alle 19,30 presso il teatro del collegio, la compagnia teatrale di Biancavilla “DB Friends Compagnia Nuova Luna” ha rappresentato il Musical “Da mihi animas… pregando con Don Bosco”; regia di Vincenzo Licari. Lo spettacolo è stato scritto dallo stesso Licari con Giuseppe Marchese e Giuseppe Ricceri. Questo Musical è stato rappresentato 5 volte, la prima presso il teatro Comunale “La Fenice” di Biancavilla e la quinta volta proprio a Nunziata. Importante ricordare che, nel mese di marzo, in occasione della celebrazione del 130° anniversario dell’arrivo delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Sicilia, lo spettacolo è stato messo in scena per l’incontro con la Madre Generale delle FMA Suor Yvonne Reungoat con i giovani del Movimento Giovanile Salesiano della Sicilia. Giuseppe Marchese racconta: “Lo spettacolo è nato a gennaio 2010, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Giovanni Bosco, è stato scritto in due giorni e provato solo 12 giorni”. Le musiche utilizzate per lo spettacolo sono, alcune della stessa compagnia, altre del MGS nazionale e due brani sono tratti dal musical “Paulus”. Il pubblico ha partecipato volentieri alla visione del Musical, applaudendo calorosamente gli interpreti. La serata si è conclusa con un momento di fraternità presso il cortile salesiano delle FMA. Claudia Marchese Riceviamo e pubblichiamo L’Assemblea dei Testimoni affronta un argomento trattato raramente: “Rimanere vicini a Dio” In una società in cui figure autorevoli e influenti in ambito accademico e mediatico escludono o screditano l’idea che Dio esista, i testimoni di Geova affermano l’importanza di credere in Dio incoraggiando tutti a consolidare il proprio legame con lui. Nel corso della loro assemblea di distretto del 2010, “Rimaniamo vicini a Geova”, i Testimoni affronteranno questa tematica sotto una luce interessante: sarà un fervido appello rivolto ai fedeli e un’attenta analisi di fede e ragione. L’assemblea avrà la durata di tre giorni, dal 9 all’11 luglio, e si terrà presso la Sala delle Assemblee dei Testimoni di Geova – Cassibile (SR) Strada Spinagallo 59. L’assemblea è stata concepita per servire da stimolo per chi è già credente e desidera accrescere la propria spiritualità. Il programma prevede, comunque, degli spazi durante i quali verranno presi in esame, in modo rispettoso, i diversi atteggiamenti che i non credenti assumono nei confronti di Dio e le idee errate che impediscono a molti di stringere un’intima amicizia con lui. I Testimoni sono convinti che la lettura attenta di alcuni brani della Bibbia possa rivelare molti particolari della personalità di Dio, oltre a mostrare il modo in cui gli esseri umani possono avvicinarsi ad un Dio che non si vede. Durante la sessione mattutina del venerdì verrà pronunciato il discorso chiave “In che modo Geova si accosta a noi”. Venerdì pomeriggio, gran parte del programma metterà in risalto che, avendo una relazione con Dio, tutti in famiglia possono contribuire a migliorare il dialogo. La sessione si concluderà con una spiegazione del perché la fede in Dio si deve fondare su prove concrete e sulla ragione; in particolare verranno analizzate attentamente le prove a sostegno di quanto viene affermato nella Bibbia in Romani 1:20. Il programma di sabato metterà in risalto cosa si può fare per proteggere la propria spiritualità e la propria relazione con Dio. Questo verrà messo in evidenza, in modo particolare, sabato mattina, quando persone di questa zona, che hanno studiato nei particolari questi e altri soggetti biblici, simboleggeranno pubblicamente la loro dedicazione a Dio nel corso della cerimonia del battesimo. L’ordinazione dei nuovi ministri includerà una trattazione basata su Galati 4:9. Domenica mattina ci sarà una serie di discorsi che presenterà una brillante trattazione di otto aspetti della meravigliosa personalità di Dio rivelati nelle Scritture. Il discorso pubblico “Come possiamo avvicinarci a Dio?”, prenderà in esame diverse domande, quali: Dio esiste? In caso affermativo, egli ha comunicato con l’umanità? In che modo? Nel pomeriggio, si assisterà a un momento molto atteso, una rappresentazione in costume, ambientata nel I secolo, che si incentrerà sul desiderio di Dio di liberare quelli che gli sono vicini quando eliminerà la malvagità dalla terra. I testimoni di Geova invitano tutti ad assistere e a saperne di più su questi argomenti. Il programma inizierà tutti e tre i giorni alle 9,20. L’ingresso è libero e non si effettueranno collette. Ufficio comunicazioni Testimoni di Geova Gazzettino 10-07-2010 ok:Gazzettino-nuovo 1 08/07/10 21:51 Pagina 4 4 > S E T T I M A N A L E IDG acese N . 25 • sabato 10 luglio 2 010 I percorsi dell’impegno Elegante cerimonia di chiusura dell’anno sociale 2009/2010 per la sezione di Acireale della Fidapa L a sezione di Acireale della Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari), con una elegante cerimonia, ha chiuso l’anno sociale 2009/2010 nell’incantevole cornice di un noto albergo cittadino. La sezione Fidapa acese è presieduta dalla prof.ssa Sara Scuderi (al centro, nella foto) e lo sarà anche per l’anno sociale 2010/2011, come per statuto. Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, per il Distretto Sicilia della Fidapa, la prof.ssa Lucia Emmi quale Distrettuale in carica (a Sx nella foto), la fidapina acese Antonella D’Addato quale presidente dei Revisori dei conti, per il comune di Acireale la prof.ssa Nives Leonardi, assessore alla Cultura, per la Provincia regionale di Catania il vice presidente Nello Catalano e assessore alla Cultura. Sono stati presenti, inoltre, varie sezioni Fidapa della provincia ed i rappresentanti dei Club service cittadini. La bella e non afosa serata è stata costituita da vari momenti. Quello iniziale, svoltosi nell’ampio parco con piscina dove i presenti hanno potuto apprezzare il concerto della “Orchestra Junior Bellini”, formata da 45 giovanissimi dei vari corsi di strumento dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini”, diretto dal M° acese Giuseppe Romeo. Una bella novità! Quello successivo, che ha riguardato la significativa relazione della presidente Sara Scuderi con elogi ed apprezzamenti per la prof.ssa Lucia Emmi per la sua presenza ad Acireale, tra i suoi molti impegni, e quale Distrettuale attiva ed attenta, nonché sulle molte attività svolte; l’intervento della Distrettuale Emmi con accenni al tema nazionale “Il percorso del rispetto”, che ha messo in risalto l’esperienza delle donne siciliane nella realtà culturale-sociale, economica e sanitaria del proprio territorio; gli interventi degli ospiti. Infine, l’assegnazione del “Premio Donna Fidapa Acireale 2010”, all’attrice catanese di chiara fama per le sue qualità interpretative e per la sua straordinaria carriera, Guia Jelo, con questa motivazione: “Attrice sensibile e versatile, che ha interpretato con la passione della sua sicilianità il variegato mondo femminile”. E Lei, Guia Jelo, ha ritirato il Premio presentandosi con una bella abbronzatura, un bel sorriso, senza peli sulla lingua ricordando i suoi anni giovanili e le difficoltà nella carriera. Infine, commossa, ha ringraziato di cuore la Sezione acese della Fidapa perché il Premio le viene assegnato da “donne” e alla presenza della più alta autorità del Distretto Sicilia della Fidapa, la lentinese prof.ssa Lucia Emmi, donna di cultura che sa apprezzare le arti ed i suoi interpreti. U n saluto ai fedeli ed un ringraziamento che diventano un ponte tra la Sicilia e gli Stati Uniti. Così si sono conclusi ufficialmente, con la Santa Messa dell’“Ottava”, celebrata dal parroco della parrocchia Santa Lucia di Aci Catena, canonico don Gaetano Pulvirenti, i solenni festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista Patrono di Acitrezza. Al termine della celebrazione Eucaristica, prima della processione con le reliquie del Santo e lo spettacolo pirotecnico, la Commissione per i festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista ha voluto consegnare un riconoscimento ad Alfio Tropea ed al “Centro Studi Acitrezza”. Tropea è un trezzoto emigrato a Galveston (Usa) dove, insieme ad altri emigrati provenienti dal paesino dei Malavoglia, da alcuni anni sta continuando a valorizzare la tradizione tramandata dai suoi avi di festeggiare, ogni 24 giugno, San Giovanni Battista per le strade della cittadina marinara che sorge nello stato del Texas, ed oltretutto mantiene costantemente i rapporti tra la folta comunità da lui rappresentata e la parrocchia trezzota. L’Associazione “Centro Studi Acitrezza”, invece, ha brindato que- Progetto “Spiga” bellezza ipnotica st’anno al decimo anniversario della diretta internet dei festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista. Una diretta che, ogni anno, viene realizzata in collaborazione con la Commissione per i festeggiamenti. In particolare, quest’edizione ha registrato un clamoroso successo di contatti web collegati e di pubblico presente davanti al maxischermo installato in piazza Giovanni Verga. Il V e VI appuntamento di “Spiga, nel Solstitium d’estate”, progetto dell’Associazione Polena, presieduta da Luisa Trovato, ha scandito il tempo del convivio dei saperi, dei sapori e delle passioni raccontate dagli oratori della prima serata e sussurrate dalle note di “Vie del Vento”, il giorno seguente, con il quartetto oblivion. Filippo Drago, Sindaco della radiosa Acicastello, ha plaudito l’iniziativa con convinta adesione. L’idea di creare interesse intorno ai castelli e alle bellezze evocatrici di luoghi impreziositi di vicende storiche è elemento di battage, quasi un voler far scendere il ponte levatoio di conoscenza all’umanità. In entrambe le occasioni ha presenziato, nella qualità di rappresentante istituzionale, Rosario Grimaldi, assessore allo Spettacolo di Acicastello. L’oro della “Spiga”, effigiata nello stemma identificativo della città di Acicastello, rievoca l’estate sotto l’egida del Solstitium, ed è proprio sotto questi auspici che si ascrivono gli appuntamenti del progetto “Spiga” con il convegno “Mito… Natura… opera d’arte… Paesaggio” ed il concerto del Quartetto oblivion, formato da Giovanni Cucuccio (I violino), Marco Giuffrida (II violino), Sergey Pascov (viola), Carlo Salerno (violoncello). Al convegno ha partecipato Vincenzo Piccione, presidente del Criea Università di Catania; Andrea Toscano, presidente dell’Associazione Morfosis Giarch Catania; Cettina Grasso, segretario di Upia Casartigiani e rappresentate della Camera di Commercio di Catania, per i saluti istituzionali. A seguire sono state ascoltate le relazioni “Pietre diventano parole. Mito...Realtà dei Castelli d’Italia”, di Antonio Panzarella, docente di cattedra di Scenografia dell’Accademia delle Belle Arti di Roma; “Architettura del Castello di Acicastello” di Ivo Celeschi, architetto; “Acicastello: Mito e Geologia”, di Salvatore Trovato, geologo; “Da Canaletto a Edward Hopper. Il Paesaggio come spazio introspettivo” di Pina Mazzaglia, giornalista. Inoltre, è stata resa visionabile dal pubblico, ad opera del collezionista Filippo Morina, socio dell’Associazione Filatelica e Numismatica Acese, presieduta da Rosario Bottino, una documentazione di fine ‘800 e primi ‘900 sulla “spiga”. Il concerto Le Vie del Vento, poi, ha fatto aleggiare, nella terrazza del maniero normanno, emozioni di un repertorio classico e romantico. La fotografia è stata curata da Silvestro Spalletta. Hanno collaborato all’evento anche Placido Catalano, Massimo Mazza, Antonio Magro, Alessio Armiento, Davide Aricò. Acicastello ha testimoniato la sua ipnotica bellezza convogliando mito, storia, scienza e la perpetua vibrazione marina. Valeria Scalisi Enrica Assunta Sorbello Camillo De Martino Quando le radici sono… fede Conclusione ufficiale dei solenni festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista, Patrono di Acitrezza di Giarre Gazzettino 10-07-2010 ok:Gazzettino-nuovo 1 08/07/10 21:51 Pagina 5 > S E T T I M A N A L E IDG catania e provincia di Giarre Tasse, pressione eccessiva Sulla manovra finanziaria del Governo interviene il presidente dell’Unione Province Italiane, Giuseppe Castiglione: “la Provincia di Catania annuncia il ricorso al Tar sull’aumento dei pedaggi autostradali” P roseguono gli interventi di critica dei rappresentanti di Regioni, Comuni e Province nei confronti della manovra finanziaria nazionale. Ad intervenire sulla questione è stato l’on. Giuseppe Castiglione, nella sua duplice veste di presidente della Provincia regionale di Catania e presidente Unione Province Italiane: «L’asse creato tra gli Enti Locali sancisce un’unità di intenti che lascia ben sperare. Abbiamo sottoscritto un documento unitario, fatto delle proposte e vogliamo che siano premiate le amministrazioni virtuose. Tutte le Istituzioni sono d’accordo sui 25 miliardi di saldo finale ma è inaccettabile che 15 miliardi pesino sugli Enti locali. Il taglio per le province è insopportabile, perché significa meno sicurezza nelle scuole e meno interventi nelle strade. E una riduzione significativa dei servizi ai cittadini. In un momento di crisi economica, come quello che stiamo attraversando, non si possono chiedere ulteriori sacrifici alle famiglie e ai cittadini senza offrire loro un miglioramento nella qualità della vita». A tal proposito, la Provincia regionale di Catania scenderà in campo contro il ca- ro-pedaggi autostradale scattato il 1 luglio scorso». Il presidente Castiglione, infatti, ha annunciato il ricorso al Tar sull’aumento delle tariffe autostradali, definite “una mazzata per i pendolari e per tutti gli utenti in generale a cui non fa seguito un miglioramento dei servizi”. Le valutazioni proposte in merito sottolineano come “gli aumenti dei pedaggi dell’autostrada A18 Messina-Catania e sul casello di San Gregorio sono intollerabili per una regione che è già molto indietro sul piano infrastrutturale”. «Una maggiorazione tariffaria non può non tenere conto dello stato di degrado in cui versano le autostrade siciliane. I nostri automobilisti stanno pagando di più per un servizio che è sempre uguale e che già ora non garantisce la sicurezza necessaria a chi la percorre. A causa della sua posizione geografica e della carenza di sistemi di trasporto alternativi – ha osservato il presidente Castiglione –, il flusso veicolare dei siciliani è considerevole e questa “tassa” rischia di gravare proporzionalmente molto più qui che in altre regioni. Addirittura un quarto dell’introito potrebbe provenire dalle tasche dei nostri corregionali. Si tratta di una quota rilevante, ancor più pesante se letta in rapporto allo stato inadeguato delle nostre strade. Un balzello che incide ancor di più in questo periodo dell’anno, in cui moltissime famiglie si spostano per andare in vacanza». Anna Fichera “Open week” … e via! L’edizione 2010 di Etnafest apre con dieci giorni di spettacoli, mostre, laboratori, animazione I l 2 luglio ha preso il via “Open Week”, manifestazione organizzata dalla Provincia regionale di Catania presso il centro fieristico Le Ciminiere. Dieci intensi giorni di cultura, divertimento, relax che aprono l’edizione 2010 di Etnafest e che si protrarranno fino all’11 luglio. Il ricco ed eterogeneo programma di intrattenimen- to, concerti live, serate danzanti, mostre, presentazioni di libri, laboratori artigianali, animazione per bambini (www.etnafest2010.com), interamente gratuito e a tutte le ore del giorno, è stato sapientemente congegnato per soddisfare le esigenze delle diverse fasce d’età, grazie alla preziosa collaborazione e professionalità degli organizzatori di spettacoli siciliani Carmelo Costa, Nuccio La Ferlita, Giuseppe Rapisarda, coinvolti direttamente dallo stesso Presidente della Provincia, on. Giuseppe Castiglione. L’evento, concepito ad uso e consumo dei cittadini, ma anche per catalizzare l’attenzione dei turisti sulla città etnea, si snoda attraverso varie aree tematiche: i concerti live si aprono con l’inedito spettacolo di Mario Venuti per poi proseguire con la musica di Arisa, Uzeda, Stelvio Cipriani, Agata Lo Certo, Brigantini, Mediterra- nean Night Orchestra e molti altri ancora, attraversando i differenti generi del rock, jazz, reggae. Per la categoria “cinema” è prevista la proiezione di film realizzati da importanti registi come “L’avventura” di M. Antonioni, “Respiro” di E. Crialese, “Il regista di matrimoni” di M. Bellocchio e quelli dei conterranei Ficarra e Picone, dal primo, imperdibile, “Nati stanchi” fino all’ultimo, campione d’incassi, “La matassa”. La sezione “Teatro e cabaret” vede la partecipazione di Pippo Barone e della compagnia Il Gatto Blu con “Fragile…maneggiare con cura”. Numerosi sono i laboratori creativi e artigianali alla scoperta delle antiche arti siciliane come la pitturazione del carretto siciliano e della juta, la lavorazione della frutta martorana, la realizzazione di sculture di frutta, di cioccolato e pasta di zucchero, la costruzione di un pupo siciliano, la cottura della ceramica, la lavorazione dell’argilla, la scultura della pietra, la fusione artistica dell’ottone; l’arte e la cultura sono all’insegna delle installazioni “Anima e corpo”, a cura dell’Accademia delle Belle Arti, delle sculture di Giuseppe d’Angelo, della mostra fotografica “Sicilian Landscape” di Paolo Barone, dei musei che stabilmente risiedono all’interno dell’ampia struttura de Le Ciminiere (Cinema, Sbarco in Sicilia, Radio d’epoca, Antiche carte geografiche) aperti fino alle 22.00; e ancora l’opera dei pupi; i corsi di yoga e shiatsu; le serate danzanti con il ballo per anziani e le lezioni di tango; l’animazione per bambini. Un occasione, dunque, da non perdere per chi vuole trascorrere momenti di svago e di aggregazione. N. 25 • sa bato 1 0 luglio 2010 5 Un’opera che segna il futuro Bronte: consegnati i lavori per l’ex strada di bonifica 10 (viale Kennedy) Rientra nell’ambito degli interventi di ammodernamento della viabilità secondaria di competenza della Provincia Regionale di Catania, la messa in sicurezza della ex Strada di bonifica n. 10 (viale Kennedy) “Bosco – Maletto – Barbotte”, ricadente all’interno del perimetro urbano di Bronte. opera molto importante, dunque, con la consegna dei lavori che ha registrato la presenza del sindaco di Bronte, sen. Pino Firrarello, dell’ingegnere capo della Provincia, Filippo Catalano, e del direttore dei lavori, geom. Luigi Catalano. Nel corso della cerimonia, i presenti hanno illustrato l’importanza della ex Strada di Bonifica n. 10, che riveste una particolare importanza in quanto, oltre a ricadere in pieno centro abitato, registra un elevatissimo traffico veicolare giornaliero e rappresenta una delle maggiori strade di collegamento tra la S.S. 284 e la zona artigianale, oltre ad essere la strada di accesso per raggiungere Monte Minardo, posto alla sommità del paese ed importante attrazione turistica del comprensorio. «Consegnamo i lavori di messa in sicurezza di una delle più belle strade di nostra competenza, che può rappresentare, una volta conclusi i lavori, il volano per lo sviluppo turistico e commerciale dell’intero comprensorio – ha affermato l’assessore provinciale alla Viabilità, ottavio Vaccaro –. Abbiamo accolto le legittime richieste che sono pervenute dal sindaco Pino Firrarello e possiamo orgogliosamente affermare che entro la fine dell’anno restituiremo alla città di Bronte una strada moderna e più sicura». Con questi lavori, inoltre, verrà messo in sicurezza il soprapasso ferroviario della Circumetnea e migliorata la segnaletica stradale, con l’obiettivo di aumentare notevolmente lo standard di sicurezza, non solo del traffico automobilistico ma anche di quello pedonale. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Firrarello, che da anni chiedeva a gran voce che sul viale Kennedy, già teatro di gravi incidenti nel passato, venissero effettuati i necessari lavori di messa in sicurezza. «Ringrazio la Provincia regionale di Catania, sensibile alle sollecitazioni, che sta finalmente intervenendo su una strada provinciale che riveste grande importanza per la nostra comunità – ha affermato il sindaco –. Questi lavori, insieme ai tanti altri che l’Amministrazione comunale di Bronte sta cantierando in questi mesi restituiranno alla collettività collegamenti migliori e più adeguati di cui beneficerà l’economia ed il turismo». «Un altro passo in avanti nell’ammodernamento della viabilità secondaria di nostra competenza – ha concluso il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione –, di cui beneficeranno non solo i cittadini di Bronte ma anche tutti gli utenti che percorrono la Bosco Maletto Barbotte per lavoro o per raggiungere le bellezze naturali di Monte Minardo». Patrizia D’Agostino Marco Sidoti Risultati, puntando sui giovani San Giovanni la Punta: Massimiliano Presti nominato nuovo Commissario Tecnico della Nazionale di pattinaggio A seguito della rinuncia all’incarico di Ippolito Sanfratello, il presidente della FIHP (Federazione Italiana Hockey Pattinaggio), Sabatino Aracu, ha nominato nuovo Commissario Tecnico della Nazionale di pattinaggio a rotelle il puntese Massimiliano Presti, 35 anni il prossimo settembre. Massimiliano, è nato a Catania ed ha vissuto, fino al trasferimento a Porto Sant’Elpidio (AP), a San Giovanni la Punta. Per porgere le nostre congratulazioni, lo abbiamo raggiunto telefonicamente nella sua abitazione, dove vive con la moglie Simona Vesprini, ex campionessa mondiale di pattinaggio a rotelle, e le due figlie Chiara, di 5 anni, Giulia, di 3 mesi, e dove qualche anno addietro siamo stati ospiti. Massimiliano Presti, conosciuto in tutto il mondo per le sue tante vittorie, sia in campionati europei che nei mondiali, vincitore di 6 coppe del mondo di maratona, disputate nei 5 continenti del mondo, lo conosciamo fin da quando iniziò a muovere i primi passi con i pattini, proviene da una famiglia dove il credo è stato sempre “pane e rotelle”. Il padre, Pippo, fece parte della nazionale, in questi ultimi anni vincitore di campionati europei e mondiali master. Il fratello Marco, 36 anni, fu campione italiano di maratona. L’altro fratello Luca, 30 anni, risiede vicino Venezia ed è ancora in attività, anche lui vincitore di titoli mondiali e di maratone. La sorella Antonella, 25 anni, vincitrice di titoli europei. La mamma Maria è sempre stata vicina ai suoi figli, anche in tante trasferte sportive. Quella di Massimiliano Presti è stata una lunga carriera, ricca di soddisfazioni. Un atleta che, aldilà delle vittorie, è sempre stato un punto di riferimento all’interno del gruppo della Nazionale. Per lui, da qualche settimana, si è aperta una nuova, grande prospettiva, con la chiamata alla guida di quella Nazionale che l’aveva visto protagonista di primo piano per tante stagioni. – Massimiliano, come ti senti dopo questo incarico importante? «La nomina mi riempie di orgoglio e soddisfazione. Ringrazio il Consiglio Federale della FIHP per la fiducia accordatami, che cercherò di ricambiare mettendo a disposizione della Nazionale, le mie conoscenze, il bagaglio di esperienze che ho maturato in tanti anni di attività agonistica in tutto il mondo e la passione per lo sport del pattinaggio». – Come imposterai la tua attività di tecnico, smettendo quella di atleta? «Il mio incarico è stato formalizzato quando la stagione era già iniziata e quindi mi trovo a gestire una situazione che, se non vogliamo definire di emergenza, è sicuramente problematica. Questo, non mi spaventa, perché so di poter contare su atleti che hanno voglia di lavorare e che faranno di tutto per riportare il pattinaggio italiano ai livelli che gli competono. Di una cosa sono certo, per poter avere la convocazio- ne in Nazionale occorrerà dimostrare di andar forte ed è per questo motivo che sarò presente ai trofei più importanti ed ai campionati italiani, per poter ricavare dai campi di gara quelle informazioni che mi saranno necessarie a formulare le convocazioni. In questo, mi aiuterà sicuramente l’esperienza maturata nell’attività agonistica che, voglio ricordare, è terminata solo qualche giorno fa. Certamente, mi piacerebbe premiare tutti quei ragazzi che, ogni domenica, sono fuori casa a gareggiare, cercando di mettersi in luce. Sono comunque convinto che i sacrifici prima o poi saranno premiati. Per quanto riguarda l’immediato futuro, ci sarà un raduno della Nazionale per le categorie juniores e seniores, a San Benedetto del Tronto, al fine di verificare lo stato di forma di quegli atleti che riterrò interessanti e, visto che ne abbiamo la possibilità, per dare modo ad essi di allenarsi in maniera continuativa sulla pista dove disputeranno i campionati europei. Dopo i campionati italiani strada farò le convocazioni per i Campionati Europei e, dopo questo evento, insieme allo staff, inizieremo a programmare la preparazione per i Campionati del Mondo». – Come programmerai il lavoro futuro? «In primo luogo, voglio puntare sulle giovani leve, per evitare che gli atleti più talentuosi finiscano per abbandonare il nostro sport, prima di aver espresso tutto il loro potenziale. Per questo motivo avrò, più che mai, un occhio di riguardo per gli atleti della categoria juniores, cercando di metterli in condizioni di fare esperienze internazionali e di spronarli a lavorare divertendosi. La mia attenzione sarà rivolta anche agli atleti delle categorie allievi e ragazzi, per tenere d’occhio quelli più promettenti ed in questo mi avvarrò della grande esperienza del Commissario Tecnico della Nazionale giovanile, Giulio Ravasi, in modo tale che i nostri lavori possano integrarsi al meglio. I giovani sono il futuro, se non lavoriamo su di loro non avremo futuro. Dopo i campionati del mondo programmeremo il lavoro per gli anni a venire che, oltre a quanto già detto, verterà molto sull’organizzazione dei raduni regionali, ai quali sarà presente lo Staff della Nazionale, in modo da poter visionare e conoscere da vicino tutti gli atleti e, in particolar modo, avere dei confronti con i loro allenatori, mettere sul tavolo tutte le esperienze maturate e discuterne, al fine di garantire le migliori opportunità per i nostri atleti. Naturalmente, nel programmare la mia attività mi avvarrò della preziosa collaborazione dei tecnici delle società, dell’Istituto di Medicina dello Sport e della Sipar. Certamente, non lesinerò tempo ed energie in questa nuova avventura, per fare in modo che gli atleti siano messi nelle migliori condizioni di ben figurare. Non posso garantire risultati in tempi brevissimi, ma sono sicuro che un lavoro impostato sui giovani e sulla loro valorizzazione ci darà, nel tempo, grandi soddisfazioni». In bocca al lupo, Massimiliano! Michele Milazzo Gazzettino 10-07-2010 ok:Gazzettino-nuovo 1 08/07/10 21:52 Pagina 6 6 > S E T T I M A N A L E IDG catania e provincia N . 25 • sabato 10 luglio 2010 Invocando la bonaccia Riposto: bocciato in Consiglio comunale il Conto consuntivo, l’Amministrazione Spitaleri deve prendere atto della pericolosità di una navigazione politica a vista U na tregua solo apparente, che si è trasformata in una pesante battuta d’arresto. Un brusco risveglio, che ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che in Consiglio comunale, a Riposto, è arrivata la fase del “tutti contro tutti”. La divisione tra maggioranza ed opposizione (prendendo queste collocazioni come meramente ideali, vista la fluidità che si è registrata negli ultimi periodi…), basata su un (quasi) perfetto 10 contro 10, è andata in frantumi. Lo scoglio che ha mandato a fondo la barchetta dell’Amministrazione guidata dal sindaco, Carmelo Spitaleri, è stata la mancata approvazione del Conto consuntivo. Uno smacco pesante, con il Primo cittadino ripostese che ha affidato ad una dichiarazione ufficiale l’amarezza e, inevitabilmente, la presa di coscienza di una situazione politica consiliare non facilmente gestibile. O almeno, non gestibile con gli schemi fin qui adottati. «L’astensione ingiustificata dei consiglieri di opposizione – ha dichiarato Spitaleri –, il voto negativo di altri, della stessa ala consiliare, ha determinato la mancata approvazione del conto consuntivo, un atto che, esclusivamente sul piano tecnico-economico, comporterà inutili conseguenze. Tale condizione, infatti, non si può inquadrare certo come strategia politica, tutt’altro: la mancata approvazione, senza, peraltro, alcuna motivazione, di un conto consuntivo già approvato dai revisori dei conti, infatti, è un gesto politicamente incomprensibile poiché, la sola conseguenza, sarà l’approvazione, da parte del Commissario regionale, con spesa a carico del Comune e tale approvazione costituirà la riprova dell’inesistenza di rilievi. Come è già accaduto: all’astensione e al voto negativo, infatti, non è seguito alcun rilievo sul piano tecnico che giustificasse l’atto. Inspiegabile, poi, l’astensione di consiglieri che, lo scorso anno, avevano votato favorevolmente il bilancio di previsione. Oggi, la loro astensione non motivata appare un gesto incoerente con la precedente scelta che, certo, si collocava nel periodo in cui sedevano ancora tra le file della maggioranza. Il passaggio ideologico-politico con il quale hanno preso le distanza dal mio programma precedentemente sostenuto, avrà, forse, comportato una modifica di prospettiva del giudizio politico di fronte ad un atto, come quello dell’approvazione del conto consuntivo che, tuttavia, si inquadra in un contesto meramente tecnico». A voler leggere tra le righe, le parole del sindaco Spitaleri sono la conferma del crollo di un mito. Quello del “divide et impera” (e “divide” sta per “distribuisci”…), che avrebbe dovuto costituire il collante per una quanto mai eterogenea coalizione. Eterogeneità che ha portato ad avvicinamenti strategici (i consiglieri Daidone e Virgitto, dall’area Mpa), alla creazione di nuovi gruppi trasversali (il Centro Democratico Riformista, i cosiddetti “ribelli”…), al pressoché totale oblio della cosiddetta “opposizione”, riferendosi ad uno schieramento di centrodestra ben definito. Ma la stessa eterogeneità continua ad inquadrare il problema principale che ha fatto registrare la politica ripostese. La scomparsa, se non fisica, quanto meno ideologica, dei “partiti” nel senso tradizionale del termine. Chi cambia casacca non è un opportunista, ma cerca “una nuova dimensione”, chi non aderisce chiaramente ad un partito è “uno spirito libero”, chi annusa il vento e dirige le vele di conseguenza è “un lungimirante analista politico”. Insomma, non esiste più l’appartenenza partitica. Lo si è visto ad ogni vigilia elettorale degli ultimi anni. Soprattutto nelle fila del centro-sinistra. Niente Pds, Ds, Ulivo e, buon ultimo, Pd. Soltanto liste civiche. “Per Riposto” e “Insieme per Riposto” sono state il “rifugio peccatorum” di molti politici, o pseudo tali. Comodi autobus per una poltrona, un incarico, un posto al sole. Autobus dal quale salire e scendere a proprio piacimento. E guai a chi criticava queste scelte. E così, liberi di qualsiasi parvenza di appartenenza politica, molti sono stati eletti consiglieri comunali in rappresentanza… del proprio pacchetto di voti. Diventando portatori di molti, a volte troppi, interessi limitati. Limitati al proprio bacino di elettori, ai gruppi di interessi che li avevano eletti. Il naufragio della politica. A Riposto così come in altri posti, è legato anche a queste scelte. Che poi, legislazione dopo legislazione, si precipiti sempre più in basso per quanto riguarda la qualità dei rappresentanti dei cittadini è un dato di fatto, non una semplice insinuazione. Ed è un dato di fatto che, grazie a questa “deriva”, Riposto ha registrato la bocciatura del Conto consuntivo. E, sensazioni alla mano, non sarà certo l’unico scoglio destinato a sconquassare la barchetta dell’Amministrazione Spitaleri. Bonaccia d’agosto, quanto sembri lontana! Corrado Petralia Accordo per un progetto concreto Alla Sala consiliare Falcone e Borsellino di Randazzo, il sindaco Del Campo e il Direttore regionale Anas Ugo Dibennardo, hanno firmato la sottoscrizione della convenzione per l’ammodernamento della S.S. 120 N ella Sala consiliare “Falcone e Borsellino” del Comune di Randazzo è stata sottoscritta la convenzione fra l’ing. Ugo Dibennardo, Direttore regionale dell’Anas, e il Sindaco di Randazzo, Ernesto del Campo, atta ad uno studio di fattibilità ambientale e seguente ammodernamento, che dovrebbe accorciare i tempi di realizzazione del progetto stesso. «Come tutti sapete – dice il sindaco Del Campo – si tratta di un progetto su cui la nostra Amministrazione, da tempo, e le Amministrazioni dei Comuni interessati, puntano affinché si possa arrivare ad un miglioramento funzionale e strutturale della strada, ritenuta arteria di valore strategico per questa parte dell’entroterra della Sicilia e per i Comuni che, da Randazzo, vanno verso l’interno. Oggi, certamente, non è il raggiungimento di un traguardo ma solo una tappa importante, perché segna un momento in cui riparte una seconda fase, che dovrebbe portare ad avere la progettazione prelimina- re per poter inserire la strada nei programmi di finanziamento e realizzazione della Regione e dell’Anas e poter, successivamente, accedere ai necessari finanziamenti per la realizzazione. Quindi, vi è la consapevolezza che oggi non abbiamo tagliato alcun traguardo ma stiamo ripartendo per una prima fase e siamo comunque contenti di questo momento e ringraziamo l’Anas per aver accolto la nostra proposta. Proposta che consiste nella sinergia della seconda fase in cui l’Anas, inizialmente, non era coinvolta perché il finanziamento che il Comune di Randazzo ha avuto dal Ministero qualche anno fa, prevedeva soltanto lo studio di fattibilità e alcuni interventi di manutenzione straordinaria del tracciato. Noi abbiamo proposto all’Anas, piuttosto di utilizzare le somme per interventi tampone, che non avrebbero risolto nessun problema, di utilizzare una parte del finanziamento per realizzare la fase di progettazione preliminare insieme, appunto, agli uffici dell’Anas. Credo sia più importante avere un progetto in mano con il quale poi, affrontare le fasi successive, auspi- cando che tutto questo ci porti a realizzare il tutto in breve tempo». Alla sottoscrizione erano presenti i Sindaci dei Comuni di Bronte, Castiglione di Sicilia, Piedimonte Etneo, insieme alle forze dell’ordine. L’esigenza, seppur in ritardo nasce dalla necessità di disporre di vere e proprie circonvallazioni a Randazzo, Montelaguardia, Passopisciaro, Solicchiata, Linguaglossa, Terremorte e Piedimonte Etneo, per cui il versante nord dell’Etna sia funzionalmente collegato con la costa e l’autostrada da una viabilità moderna, in grado di supportare le esigenze di spostamento di coloro i quali devono attraversare questo tragitto, quotidianamente, senza incappare nel collasso della circolazione che si incontra attraversando i diversi paesi. Ciò dovrebbe comportare anche uno sviluppo turistico ed economico, soprattutto per tutte quelle attività che necessitano di rifornimenti giornalieri. «Devo dire che l’Amministrazione di Randazzo ha creduto sin dall’inizio in questo progetto – ha dichiarato il Direttore regionale Anas, ing. Ugo Dibennardo –. Spesso, ci chiedono quali sono i tempi di realizzazione delle strade ma quasi mai viene considerato il fatto che mancano i progetti e, in questo caso, va dato atto che è stato importante l’intuitività del Sindaco nel voler creare questa sinergia, ai fini di voler accorciare i tempi di tutte le procedure che ci permetteranno di arrivare ad un progetto definitivo che dovrà concretizzare quanto è stato fatto». In un mondo che corre frenetico verso l’adempimento dei suoi impegni, poter disporre di manti stradali adeguati, sicuri e soprattutto scorrevoli, diventano una forte necessità per stare al passo con i tempi. L’eventuale realizzazione dell’ammodernamento della SS 120 non può che risultare importante per coloro i quali vivono e attraversano questa zona della Sicilia, ma questo non può che essere soltanto un piccolo mattone se messo a confronto con l’urgenza delle problematiche che imperversano su vasta scala l’intero suolo siciliano. Siamo rimasti troppo indietro ed ora è davvero arrivato il momento di accelerare e, forse, da Eboli in giù avremo una strada nuova. Salvatore Rubbino ne alla questione legata all’introduzione dell’Ecopass di Messina in riferimento al transito dei mezzi pesanti. Più in generale – conclude l’assessore Gentile –, il governo regionale assegna alla categoria dei trasporti in Sicilia un ordine prioritario nell’agenda degli interventi e delle politiche di sostegno, in quanto settore strategico e fondamentale a servizio di commercio, turismo ed impresa”. Ma i fatti non danno ragione alle dichiarazioni dell’assessore Gentile per i seguenti motivi: 1 - L’istituzione dell’Ecopass non danneggia solamente la categoria degli autotrasportatori siciliani, ma danneggia tutti i residenti in Sicilia, che si vedono costretti a versare al Comune di Messina l’ulteriore balzello di un euro e cinquanta per raggiungere il continente Italia; 2 – La mancata attuazione della continuità territoriale non è certamente colpa dei siciliani ma di tutta la classe politica regionale; 3 – La soluzione Ecopass più equa per la città di Messina, secondo me, doveva essere quella di far pagare tutti i non residenti nella Regione Siciliana, sgravando così i siciliani da ulteriori tangenti e dalla penalizzazione di un servizio di trasporto pubblico sempre più inefficiente ed inefficace, che ci vede sempre allontanare dal continente Italia. Scelte per la chiarezza Mascalucia: il sindaco Maugeri boccia come illazioni la sua uscita dall’Mpa Alla presentazione degli spettacoli estivi, presso l’auditorium comunale San Nicolò, abbiamo rivolto al sindaco di Mascalucia, Salvatore Maugeri, alcune domande. Una sulla composizione della nuova Giunta, dopo l’azzeramento e il reincarico dato al vice sindaco Lorenzo Zappalà. L’altra, su cosa ci sia di vero sulle voci che circolano su una sua probabile uscita dal Movimento Autonomista di Raffaele Lombardo. Per quanto riguarda la Giunta, Maugeri ha risposto: «In settimana conto nominare gli altri tre assessori, ricompattando la Giunta. La mia è stata una manovra prettamente politica, in quanto voglio guardarmi attorno e verificare la composizione della coalizione che sostiene la mia Amministrazione comunale». Gli assessori dimessi, oltre a Zappalà erano Nicolò oliveri (con deleghe a Manutenzione e servizi Tecnomanutentivi, Uurbanistica, Arredo urbano, Gestione e tutela del verde, Servizi cimiteriali, Viabilità), Maria Scardaci (Solidarietà sociale, Bilancio e patrimonio, Politiche comunitarie, Personale), Serafina Sgroi (Pubblica istruzione, Cultura, Politiche giovanili e del lavoro, Pari opportunità, del cittadino, Rapporti consiglio comunale). Sulle voci che circolano su una sua probabile uscita dall’MpA, Maugeri risponde: «Sono tutte notizie false e tendenziose, messe in giro non so da chi. Io non ho nessuna intenzione di uscire dall’MpA, formazione politica in cui mi trovo bene e che, oltretutto, è il gruppo più numeroso che mi sostiene, con sette seggi, in seno al Consiglio comunale di Mascalucia. Consideri pure che tra me ed il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, c’è una stima reciproca, ed una antica amicizia, che difficilmente si incrinerà. Io, finché farò politica sarò dentro il Movimento Autonomista». Michele Milazzo Riceviamo e pubblichiamo Mascalucia: il sindaco Maugeri boccia come illazioni la sua uscita dall’Mpa Lo scossone politico che, nei mesi scorsi, ha sconvolto l’assetto degli equilibri nella composizione della Giunta comunale di Linguaglossa comincia a produrre i suoi effetti. Ribaltata la maggioranza, che adesso vede l’opposizione consiliare costituirsi con otto Consiglieri comunali su quindici, nella seduta Consiliare del 24 giugno 2010 è stato bocciato il Piano triennale delle opere pubbliche, con sette voti a favore e sette contrari stante l’assenza di un Consigliere, documento propedeutico alla approvazione del Bilancio di Previsione relativo al 2010, con la motivazione che lo stesso non è stato condiviso e come di consueto presentato in dirittura d’arrivo e prossimo all’imminente scadenza del 30 giugno 2010. Stendiamo un velo pietoso sulla conduzione dei lavori Consiliare che hanno fatto emergere nella loro drammatica dirompenza l’incapacità del Presidente del Consiglio comunale a gestire la regolare conduzione dei lavoro facendoci affermare che l’attuale è, senza ombra di smentita, il peggior Presidente del Consiglio comunale che Linguaglossa abbia avuto negli ultimi 20 anni. Mi auguro che la notizia possa trovare spazio sulla V/s testata giornalistica, affermando ancora una volta il libero diritto di cronaca ed annullando anche il turpe tentativo esercitato da chi gestisce il potere in questo momento di mettere il bavaglio alla stampa. Grato sempre per la sensibilità sin qui dimostrata, cordialità. Antonino Pavone Riceviamo e pubblichiamo Mascali: difficile parcheggiare sul lungomare Riceviamo e pubblichiamo La faccenda “Ecopass” di Messina è un problema politico e sociale grave. Non è possibile che, per una pessima e disattenta politica regionale e nazionale sulla mobilità, siano sempre a farne le spese i siciliani. Non condivido la strategia di mediazione dell’assessore regionale ai Trasporti, on. Gentile, e le prese di posizione del sindaco di Messina, on. Buzzanca, che a tutti i costi deve fare cassa sulla pelle dei siciliani. Alla luce di quanto ha dichiarato l’assessore regionale Gentile: “Intendo mantenere costante il nostro impegno affinché un provvedimento concordato e concertato tra tutte le parti in causa garantisca una soluzio- di Giarre Coordinatore Sono una cittadina che vive nel Comune di Mascali. Con l’arrivo dell’estate, come tanti altri, approfitto delle belle giornate per andare in spiaggia. Ma, purtroppo, quest’anno ci siamo trovati davanti ad una situazione diversa: devo pagare per andare a mare. Non parlo dei lidi privati, ma delle difficoltà di trovare parcheggio. Dalle ore 8 fino alle ore 20 si paga per andare a mare. Partendo dal lido Sette Nani fino alla zona della “Casa bianca” le strisce blu sono da ambo i lati. Chi ha bambini piccoli come fa? La zona del centro, è vero, offre spazi di parcheggio libero ma, guarda caso, ci stanno i residenti. È una vergogna. Se, ogni giorno, per portare i nostri bimbi a mare dobbiamo pagare, più che una possibilità di riposo diventa l’obbligo di pagamento di una rendita per altri. Allora, meglio una vasca nel balcone e meno stress. Comitato Pendolari Siciliani C.M. In conclusione, desidero fare presente all’onorevole assessore Gentile, che oltre agli impegni presi nella consulta regionale dell’autotrasporto, è opportuno e doveroso iniziare a lavorare seriamente ed immediatamente sulla “Continuità territoriale”, così come ha già fatto da molto tempo la Sardegna. Sono sicuro che lo strumento della Continuità territoriale darà alla Sicilia e ai Siciliani gli stessi diritti e gli stessi servizi che gli altri cittadini italiani hanno già da molto tempo. Giosuè Malaponti Gazzettino 10-07-2010 ok:Gazzettino-nuovo 1 08/07/10 21:52 Pagina 7 > S E T T I M A N A L E IDG alcantara di Giarre N . 25 • sabato 10 luglio 2010 Graniti, l’opposizione parte in quarta 7 La “Desport Gaggi” dalla “Vecchia Signora” I dirigenti della locale società calcistica si sono recati a Torino per avviare le procedure di affiliazione alla “F.C. Juventus” Si son calati subito nel loro ruolo i consiglieri comunali di minoranza eletti appena un mese fa. Un’interrogazione ed una mozione per sollecitare il sindaco Marcello D’Amore a ridare decoro e sicurezza alle zone periferiche del paese, tra cui la piazzetta degli “orrori” della frazione Finàita A differenza del resto dei Comuni in cui si è votato alle elezioni amministrative di qualche mese fa, dove i gruppi consiliari d’opposizione mantengono ancora posizioni “attendiste” nei confronti degli amministratori vincenti, a Graniti si comincia a “fare politica” senza indugiare oltre. Quasi all’indomani dell’insediamento del nuovo civico consesso granitese, i consiglieri comunali del gruppo di minoranza “Lo Monte Sindaco” hanno, infatti, presentato un’interrogazione in cui viene chiesto al riconfermato primo cittadino Marcello D’Amore conto e ragione dello stato di degrado e pericolosità in cui versa la piazzetta della frazione Finàita (lungo la S.S. 185). «Si tratta di una situazione di grave disagio – spiegano il capogruppo Antonio Russo ed i consiglieri Antonella Lo Monte, Renato Caudo, Vincenzo Mannino ed Antonino Carbone – che ci è stata segnalata dai nostri concittadini residenti nella frazione in questione. Pertanto, calandoci doverosamente e sin da subito nel ruolo di rappresentanti della comunità che ci ha eletti, abbiamo sollecitato il sindaco e l’assessore competen- te affinché si interessino fattivamente anche di questi cittadini, che non sono affatto di “serie B”. Ma ci siamo rivolti pure al presidente del Consiglio per invitarlo a porre l’argomento all’ordine del giorno della prossima seduta consiliare». Gli esponenti della minoranza passano, quindi, ad elencare i “disguidi” che si verificano nella piazzetta di contrada Finàita (cui si riferiscono le foto qui pubblicate). «Intanto – sottolineano Russo & Co. – si assiste alla proliferazione di erbacce che, specie in questi mesi estivi, potrebbero essere causa di incendi improvvisi con conseguenti danni irreparabili a persone e cose. In questa piazza, inoltre, i cassonetti della nettezza urbana traboccano di rifiuti determinando, quindi, odori sgradevoli ed, in generale, cattive condizioni igienico-sanitarie; per quale motivo non vengono svuotati periodicamente?! Infine (cosa incredibile, ma vera!) all’interno di tale piazza il pozzetto per la raccolta delle acque piovane è sprovvisto della relativa grata di copertura e, dunque, costituisce un gravissimo pericolo per l’incolumità delle persone, e soprattutto dei bambini, che potrebbero cadere o inciampare in esso. A nostro modesto avviso, pertanto, la piazza di Finàita non risponde agli indici minimi di sicurezza richiesti dalle normative vigenti (ma anche dal comune buon senso…). Né si può dire ai nostri concittadini di questa frazione di cambiare… piazza: si tratta dell’unico spazio ricreativo pubblico ivi esistente. All’Amministrazione Comunale chiediamo, quindi, di provvedere con la massima urgenza a pulire l’area ed a metterla in sicurezza, prima che sia troppo tardi». E mentre stiamo per andare in stampa, ci imbattiamo casualmente proprio in un granitese di Finàita, il quale aggiunge la classica “ciliegina sulla torta”: l’uomo ci comunica, infatti, che in quella piazzetta fa spesso capolino un… serpente che, evidentemente, ha trovato tra quelle erbacce il suo “habitat naturale”. Ma, in questi giorni, i consiglieri dell’opposizione di Graniti si sono pure eretti a “paladini” dei tanti automobilisti e proprietari terrieri che subiscono disagi e danni nel transitare lungo la strada di collegamento con contrada Favara, anch’essa lasciata abbandonata a sé stessa. «L’Amministrazione D’Amore - si legge nell’apposita mozione presentata dal gruppo di minoranza - ignora da anni il pessimo stato in cui si trova detta arteria che, sino a prova contraria, risulta essere di proprietà del Comune che, di conseguenza, ha l’obbligo di mantenerla ed è responsabile per eventuali danni a persone o cose. Visto – concludono provocatoriamente gli uomini dell’opposizione – che questo Esecutivo promuove spesso giornate ecologiche, nella continuità dell’azione amministrativa sino ad oggi svolta sarebbe opportuno che il sindaco e gli assessori si muniscano di pale, carriole e rastrelli e provvedano immediatamente loro stessi a tamponare la situazione liberando la strada dai massi e dagli altri ingombri esistenti sulla sua carreggiata…». Rodolfo Amodeo Giardini, nuove idee al Consiglio Comunale Il nuovo presidente del civico consesso e le responsabilità davanti alle attese dei cittadini S alvatore Agatino Bosco, un politico navigato. Geometra; è per la seconda volta presidente del Consiglio Comunale di Giardini Naxos. Da quasi otto anni è uno dei più eletti in ogni competizione elettorale. Presidente del Consiglio nella passata Amministrazione Lo Turco, è arrivato anche stavolta fra i primi eletti ed è stato riconfermato presidente. Taciturno, di indole leggermente introversa. Nella sua esterna tranquillità, nasconde uno spirito combattivo che pochi conoscono. Libero da compromessi e da condizionamenti, ha due soli punti deboli, due sole debolezze: la famiglia ed il Comune. E, al Comune, ha dedicato e dedica buona parte della sua vita. Rispettato e stimato da tutti i Consiglieri ha visto ricompensata la sua politica mirante a far diventare Giardini Naxos, quel paese che natura, storia millenaria, cultura e tradizione collocano in prima fila. Con lui, seconda carica nello schieramento amministrativo, abbiamo parlato di Giardini Naxos, del suo avvenire e dell’importanza politica che la sua alta carica riveste. Abbiamo parlato di Consiglio e da lui abbiamo sentito evidenziare quali sono i compiti che il Presidente esercita, come ordina e stabilisce l’ordinamento Enti Locali nella Regione Sicilia, nel suo ruolo di strumento di controllo e di legittimità nel ratificare quanto la Giunta comunale realizza o vuole realizzare. Questo organo di legittimazione ma anche di controllo, deve sempre operare in perfetta simbiosi con l’Amministrazione attiva. Sarebbe una catastrofe amministrativa e politica se Giunta e Consiglio camminassero su binari non perfettamente convergenti. È vero; il motore di un’Amministrazione è la Giunta di cui il Sindaco è il cervello, colui il quale la nomina e quindi la dirige. Ma, è altrettanto vero che il Consiglio è l’Organo deliberante, che controlla, vigila, regola secondo le leggi Regionali e quindi, ratifica ed approva. Con il geometra Salvatore Agatino Bosco. abbiamo parlato di come viene regolamentato il Consiglio e dei compiti che esercita. Da lui, aperto al buon senso, alla discussione, alla collaborazione, abbiamo foto Petralia sentito parole di apertura sia verso la maggioranza, come istituzionalmente dovuto, e, come buona norma impone, verso la minoranza. Parole che hanno un altissimo significato propositivo. Maggioranza e Minoranza debbono collaborare, ciascuna nel proprio ruolo istituzionale, alla soluzione dei problemi del paese. È vero; è la Giunta che pratica- mente Amministra, ma è altrettanto vero che la Giunta è una creatura voluta dal Sindaco che rispecchia, quasi sempre, accordi politici. Ed è altrettanto vero che il Consiglio è l’espressione del popolo, di quel popolo che ha letto il Sindaco. Popolo al quale il Sindaco e la Giunta devono rispondere. Francesco Bottari I dirigenti Desport (da sinistra) Stagnitta, Monte, Le Mura ed Ingino di fronte alla sede della Juve a Torino Tra le critiche mosse al sistema calcistico italiano dopo la cocente “debàcle” della nostra Nazionale ai Mondiali sudafricani, vi è la scarsa considerazione verso le nuove leve nostrane visto che i grandi club preferiscono affidarsi a giocatori già “collaudati”, acclamati e… superpagati provenienti da Stati esteri. Ma poiché gli errori servono a far riflettere ed a migliorare, sicuramente si registrerà presto un’inversione di rotta. E chissà che i futuri “assi” nazionali ed internazionali del pallone non possano provenire anche dalla “remota” Valle dell’Alcantara… L’ipotesi non è del tutto peregrina se si considera che la frequentatissima Scuola Calcio della “Desport” di Gaggi sta per affiliarsi alla prestigiosa “F.C. Juventus”. Nei giorni scorsi, infatti, il presidente del sodalizio calcistico gaggese Giuseppe Monte, il suo vice Leonardo Le Mura ed i dirigenti Angelo Ingino e Mario Stagnitta sono stati ricevuti a Torino nella sede della società bianconera, in Corso Galileo Ferraris, proprio per avviare l’importante rapporto di collaborazione. Ad accoglierli il coordinatore delle “Academy”, ossia le società affiliate, Andrea Vaccarono, il quale ha illustrato ai dirigenti della “Desport” i vari servizi ed opportunità che deriveranno dall’affiliazione per gli aspiranti calciatori di Gaggi e dintorni, come la formazione dei tecnici della squadra presso la “Juventus Soccer School”, la presenza di esperti del settore giovanile juventino ad almeno cinque allenamenti, l’effettuazione di provini sul territorio ed, ovviamente, la possibilità di avvalersi del “metodo Juventus”, ossia i programmi di allenamento appositamente ideati per i ragazzi. «Si tratta di preziosissime occasioni per i nostri giovani – ha dichiarato entusiasta il presidente Monte – delle quali abbiamo discusso a Torino nel corso di due ore e mezza di intenso colloquio che ci hanno permesso di prendere visione del Progetto “Juventus National Academy”, incentrato sulla scrupolosa osservanza dello “Stile Juventus”». «Nei prossimi giorni – ha aggiunto il vicepresidente Le Mura - è prevista un’apposita riunione dei dirigenti della Desport per la definizione dei particolari e la sottoscrizione del contratto di affiliazione. Siamo di fronte ad una straordinaria opportunità che il “marchio Juve” concede alle società, come la nostra, che intendono offrire qualità superiori rispetto agli standard usuali». R.A. Una poesia dal “Rotary” di Giarre L’ha dedicata all’Alcantara Filippo Badalà, “ispirato” dalla visita che il club-service ha recentemente effettuato a Francavilla di Sicilia “Ai Goli di l’Alcantira lu sciumi scinnennu tra li petri scumazzia, e ‘nda lu so caminu a sciddicuni fa lu scruscìu di l’acqua: sciacquaria! E’ comu ‘na sunata da natura ‘mmiscata ccu li canti di l’aceddi, e poi la sira tardi, quannu scura, si ‘mmisca a li schigghiati i pipistreddi. A luna fa d’argentu la sciumara, e umidusa l’aria rrifrischìa; mentre ‘nda la casudda Donna Mara fasola cchi virduri cucinìa, spittannu a lu massaru ca si veni ppi arripassari tutta a notti assemi”. Ancora una volta, la Valle dell’Alcantara assurge a “musa ispiratrice” di poeti. Qualche anno fa, in occasione di una gita domenicale con la famiglia, fu il nostro Vito Cutuli (i cui pregevoli componimenti vengono pubblicati settimanalmente sul “Gazzettino”) a venire “ammaliato” da questo particolare lembo di Sicilia a cavallo tra le province di Messina e Catania; ne scaturirono dei versi con cui Cutuli è riuscito ad esprimere tutto il fascino e l’attrattiva dell’area territoriale in questione. Adesso è stato il poeta Filippo Badalà ad essere “ispirato” dal fiume che dà il nome alla Valle: nasce, così, “Alcantira”, i cui versi abbiamo integralmente riportato all’inizio di quest’articolo. L’autore, facente parte dell’esclusivo club “Rotary International” di Giarre (Distretto 2110 Sicilia-Malta), ha voluto personalmente declamarli e consegnarli in versione scritta all’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara in occasione della recente visita a Francavilla di Sicilia della delegazione rotariana giarrese, guidata dal presidente Sandro Zagami. L’iniziativa s’inquadrava nell’ambito della Giornata Europea dei Parchi e, grazie alla sapiente guida del dott. Filippo Zullo, funzionario del Parco dell’Alcantara, ha consentito ai qualificati visitatori di poter pienamente godere del fascino e delle suggestioni di luoghi quali il sentiero delle Gurne, il borgo del Contado ed il Museo Francescano dei Frati Minori Cappuccini. A conclusione della gradevole giornata, il presidente Zagami ha consegnato all’Ente Parco Fluviale un artistico emblema del “Rotary International” in pietra lavica ceramizzata. R.A. Gazzettino 10-07-2010 ok:Gazzettino-nuovo 1 08/07/10 21:52 Pagina 8 8 > S E T T I M A N A L E IDG N. 25 • s aba to 10 luglio 201 0 attualità di Giarre Montelepre: una “Vita d’inferno” Ricordato Salvatore Giuliano, nel 60° anniversario della morte, con una pubblicazione del nipote Pino Sciortino Giuliano L a vicenda di Salvatore Giuliano ci riporta ad anni particolarmente “inquieti”, complessi, della storia della Sicilia e, nonostante gli innumerevoli fiumi d’inchiostro versati, su quei fatti permangono ancora molte zone d’ombra. Sono gli anni dello sbarco degli Alleati, del separatismo, della ribellione civile frettolosamente etichettata come bieco “banditismo”. Un groviglio di rapporti nebulosi – tra americani e mafia, tra patiti politici e mafia, tra Giuliano e politici senza scrupoli –, pose le basi della nascente Repubblica Italiana. Allora tutti si incontrarono, dialogarono e si accordarono: aristocratici, politici, intellettuali, operai, contadini, servizi segreti internazionali, forze di polizia e banditi. Il “caso” Giuliano servì a ognuno fino a quando considerarono conveniente l’accordo, poi… la mattina fatidica del 5 luglio del 1950, in un cortile di Castelvetrano, il “presunto” corpo di Turiddu venne trovato crivellato di colpi, in seguito, ad un falso conflitto a fuoco sostenuto dagli agenti del Cfrb, e nell’arco di appena un decennio tanti possibili testimoni uscirono di scena con morti alquan- da sinistra: Giuseppe Sciortino Giuliano, Salvo Musumeci e Pippo Mazzola to misteriose. In pochi si salvarono affrontando il carcere duro e solo pochissimi resistettero e tornarono a casa a fine pena. Seguì l’inevitabile volontario silenzio degli esigui superstiti. A 60 anni dalla morte del leggendario colonnello dell’Evis, il nipote di Salvatore Giuliano, Giuseppe Sciortino Giuliano, figlio della sorella del bandito, Mariannina, ha presentato lo scorso 5 luglio (data ufficiale della morte di Turiddu), ad un folto pubblico proveniente da tutta la Sicilia ed anche dall’estero, l’ultimo suo libro “Vita d’Inferno - Cause ed effetti”. Un’opera che racconta la vita degli abitanti di Montelepre, paese natale di Giuliano, dal 1943 al 1950, periodo di forti tensioni politiche e civili, caratterizzato da arresti ingiustificati, false accuse e vessazioni da parte dello Stato nei confronti della popolazione contadina dell’area monteleprina, posta in continuo stato d’assedio ed ingiustamente colpevolizzata. «Un pregevole recupero della verità storica, troppo spesso mistificata dalla storiografia ufficiale (figlia faziosa dei poteri imperanti) – ha evidenziato il relatore, prof. Salvatore Musumeci, giornalista ed esperto di storia della Sicilia, tra l’altro presidente nazionale del Mis – che, malgrado tutto si è mantenuta, pur rimanendo per parecchio tempo in uno stato di oblio. Su Salvatore Giuliano molto è stato scritto con lo scopo di intorpidire le acque. Oggi più che mai, mentre si celebrano i falsi miti dei 150 anni di Stato unitario, Montelepre, e non tanto la sola figura di Turiddu, ha bisogno di conoscere e di riappropriarsi della verità storica, perché per quegli eventi è stata colpevolizzata un’intera cittadina che nulla aveva a che fare con gli accadimenti che travolsero Giuliano. Ai monteleprini è successo ciò che accadde ai meridionali all’indomani della forzata annessione piemontese e per spiegarlo cito un pensiero di Pino Aprile (dal suo recente Terroni): “È accaduto che i (monteleprini) abbiano fatto propri i pregiudizi di cui erano oggetto. E che, per un processo d’inversione della colpa, la vittima si sia addossata quella del carnefice. Succede quando il dolore della colpa che ci si attribuisce è più tollerabile del male subìto. Così, la resistenza all’oppressore, agli stupri, alla perdita dei beni, della vita, dell’identità, del proprio paese, è divenuta vergogna”». Fatti analoghi sono stati vissuti da Ciccu Peppi, il protagonista del libro “Vita d’Inferno - Cause ed effetti”, e da tre quarti della popolazione monteleprina continuamente vessata dal famigerato “don Pasquale”, il brigadiere Nicola Sganga, e dallo “Sceriffo”, il maresciallo Giovanni Lo Bianco (ambedue appartenenti alla Benemerita). Sciortino, inoltre, descrive le ipotesi più attendibili sull’uccisione di Giuliano e una ricostruzione delle circostanze in cui morì Gaspare Pisciotta, braccio destro del bandito, morto in cella per avvelenamento il 9 febbraio 1954. Parla anche della strage di Portella della Ginestra e di come la banda Giuliano sarebbe stata oculatamente coinvolta al fine di giustificare il massacro. In appendice, il volume contiene una poesia scritta da un componente della Banda Giuliano, Giuseppe Cucinella che ha ispirato l’opera di Giuseppe Sciortino Giuliano. «La poesia – ha sottolineato l’autore –, è stata in qualche modo ispiratrice della stesura del libro. Devo molta riconoscenza alla figlia di Giuseppe Cucinella (la signora Giusi Cucinella, ndr), che me l’ha messa a disposizione ed io ho voluto farle il regalo di inserirla all’interno del libro. Proprio, perché dalla lettura di questa poesia si vede il patriottismo di quest’uomo, che era comune anche a tutti gli altri, e ciò per dimostrare che gli uomini di mio zio non erano volgari delinquenti ma gente che aveva un ideale e combatteva per questo ideale. All’interno della mia famiglia mi sono dovuto caricare di una responsabilità enorme, perché dovevo in qualche modo rimuovere la macchia nera di Portella delle Ginestre che aveva colpevolizzato un’intera comunità. Per cui io stesso sono diventato ricercatore della verità e man mano che gli uomini di mio zio uscivano dal carcere li avvicinavo, chiedevo, li intervistavo perché volevo capire, io per primo, quello che veramente era successo in quegli anni. Questo mi ha permesso di avere una cognizione di causa sull’argomento e sulla vita in generale di mio zio e di tutto il periodo storico e, quindi, ho potuto scrivere diversi volumi (Mio fratello Salvatore Giuliano, scritto assieme alla madre Mariannina, e Ai Siciliani non fatelo sapere, ndr)». Allo storico monteleprino, prof. Pippo Mazzola, abbiamo chiesto: quali nuove verità apprenderemo nel 2016 quando verranno desecretati i faldoni del fondo Giuliano? «Sicuramente nessuna – sorride ironico il Mazzola –. Sappiamo da fonti attendibilissime che nel corso degli anni, via via, sono spariti tutti i documenti compromettenti, tra cui il fascicolo 29 C contenente il memoriale di Gaspare Pisciotta e i suoi quattordici quaderni. Pare che siano scomparsi durante il governo D’Alema. Oggi non possiamo provarlo, ma chi vivrà vedrà». Prima di lasciare Montelepre ci fermiamo per qualche attimo al Cimitero. Incontriamo una comitiva ed una graziosa ragazza ci chiede: «Excuse me, where is the tomb of Salvatore Giuliano?». Rispodiamo: «Yes, in the chapel on the left». Ci ringrazia e l’ascoltiamo spiegare: «Giuliano was an hero who fought for the Sicily against the abuses of the Italian State. For the Sicily’s independence. Too bad that Sicilians like him there are no more!». Lasciamo ai lettori il piacere della traduzione. Giuseppe Musumeci L’“acchiappavip” colpisce ancora… S’incrementa sempre più la collezione di foto che ritraggono il simpatico barista e pasticciere di Trappitello (popolosa frazione di Taormina) Santo Cristaldi in posa assieme a popolarissimi personaggi dello spettacolo ed, in particolare, della canzone italiana ed internazionale di passaggio dalla capitale siciliana del turismo o dai centri limitrofi. L’“acchiappavip” fa di tutto per avvicinarsi a queste personalità quando sa della loro presenza in zona, a volte anche “devotandosi” alle forze dell’ordine per poter avere accesso nei backstages (ossia dietro le quinte del palco dove si esibiscono) o agli alberghi in cui alloggiano. Cristaldi, comunque, non è affatto invadente: chiede solo un istante ed un… sorriso per un semplice “clic”; e le “star”, a loro volta, si mostrano quasi tutte ben liete di posare in foto con lui perché, in fondo, un divo non sarebbe tale se non ricevesse l’affetto del pubblico, per cui dovrebbe avere tutto l’interesse a non deludere a livello umano chi, come il signor Santino, contribuisce a divulgarne la fama. Un’intera grande parete del suo bar-edicola di Trappitello è, infatti, costellata da queste particolari foto, di cui ci eravamo già occupati in un’edizione del “Gazzettino” di alcuni anni fa: allora scrivemmo di Cristaldi immortalato assieme a personaggi del calibro di Gianni Morandi (il suo idolo), Gigi D’Alessio, Massimo Ranieri, Julio Iglesias, Peppino Di Capri, Fred Bongusto, i compianti Claudio Villa e Domenico Modugno, ecc.; ma passando dal suo locale negli ultimi mesi, ci siamo accorti che su quella “mitica” parete si sono aggiunti i volti di nuovi divi da lui “beccati” l’estate scorsa, soprattutto in occasione nella rassegna di “Taormina Arte”, formidabile passerella per artisti di grido. Ecco, quindi, il volto sorridente e compiaciuto di Santino accanto a quelli di Jovanotti, Gianna Nannini, Ezio Greggio, Claudio Baglioni, Roby Facchinetti dei Pooh, Antonello Venditti (sono tutti nell’illustrazione allegata) e di tante altre personalità ancora del pop e della tv. Al signor Cristaldi (che, indirettamente, è anche un nostro prezioso collaboratore in quanto nel suo bar-edicola di Trappitello le copie del “Gazzettino” vanno settimanalmente a ruba) non ci resta che augurare “buon lavoro” con i tanti e prestigiosi “vip” in procinto di approdare a Taormina anche in quest’estate 2010. Rodolfo Amodeo
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