NUMERO 6 - 2014 PERIODICO DI INFORMAZIONE AGROALIMENTARE dal 1898 al servizio dell’impresa agricola associativo CONSORZI DI BONIFICA, ECCO I NOSTRI CANDIDATI Domenica 14 dicembre si vota per il rinnovo dei Consigli di Amministrazione dei Consorzi di Bonifica. Confagricoltura Vicenza con il movimento di Agrinsieme ha presentato dei propri candidati. Abbiamo scelto candidati competenti che in- tendono prestare attenzione a tutti i consorziati: agli agricoltori anzitutto, ma anche a tutte le imprese e a tutti i cittadini proprietari di immobili, chiamati a versare il contributo per la bonifica. Obbiettivo comune è lavorare per avere consorzi di boni- fica efficienti sul piano operativo ed economico, per mettere in sicurezza tutto il territorio, per garantire la manutenzione accurata delle opere idrauliche esistenti: degli argini degli scoli, dei canali e dei fiumi, degli impianti idrovori, dei manufatti. Questi i nostri candidati per i quali ti chiediamo di votare: CONSORZIO ALTA PIANURA VENETA LISTA N. 2 (scheda Gialla) TERZA FASCIA CAVAZZA FRANCESCO BIASIOLO GIANNI BORGA ARCANGELO CONSORZIO ADIGE EUGANEO LISTA N. 1 (scheda Gialla) TERZA FASCIA 70% NE/VI - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% NE/VI ROVERSO GIULIANO CONSORZIO BRENTA LISTA N 2. (scheda verde) SECONDA FASCIA TOTTI ROBERTO CONSORZIO BRENTA LISTA N 2. (scheda gialla) TERZA FASCIA SARTORI TERENZIO 2 associativo continua dalla prima pagina CONSORZI DI BONIFICA, CONSORZIO ALTA CONFAGRICOLTURA - CI Terza Lista CONFAGR CI CONFCOO 1. TezzaMichele (Verona) (Albettone) (Terrazzo) (SanBonifacio) (Bonavigo) (RoveredodiGuà) (ColognaVeneta) 2. ManfrinGiampietro 3. PavanFranco 4. BrandieleZeno 5. BicegoLuigi 6. AgostiniAntonio 7. BolcatoFabio CHI PUò VOTARE? Hannodirittoalvototuttiiproprietaridifabbricatieterre chéiscrittinellelisteelettoralidelConsorzio. Ognielettoreharicevutol’avvisoelettoralecontenentele seggiodellavotazionedirettamentedallaRegioneVeneto L’Imprenditore Agricolo - periodico di informazione di Confagricoltura Vicenza - anno XI numero 6 pubblicazione gratuita riservata agli associati - iscrizione al Registro Stampe del Tribunale di Vicenza n.1095 Editore: Confagricoltura Vicenza - Direttore: Massimo Cichellero - Direttore Responsabile: Daniele Hoffer - Direzione, Redazione e Amministrazione: Confagricoltura Vicenza Viale Trento 197, 36100 Vicenza - Tel. 0444.288588, fax 0444.288351 E mail: posta@agricoltori.com - Stampa: CTO srl Vicenza - Servizi editoriali e impaginazione: lorenzoframarin@gmail.com 3 ECCO I NOSTRI CANDIDATI PIANURA VENETA IA - CONFCOOPERATIVE Fascia a n. 2 ICOLTURA IA OPERATIVE 8. TessariVirgilio (Verona) (ColognaVeneta) (Zimella) 9. CerettaFelice 10. LunardiBeniamino 11. Cavazza Francesco (Montebello Vicentino) 12. Biasiolo Gianni (Noventa Vicentina) 13. Borga Arcangelo (Sossano) enichesianocontribuentidelConsorziodiBonifica,non- indicazionidellafasciadiappartenenzael’ubicazionedel o. CONFAGRICOLTURA VICENZA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE Negretto Michele - VICE PRESIDENTI Pizzolo Enrico, Roverso Ermanno - CONSIGLIERI De Pieri Angelo, Fochesato Antonello, Castegnaro Anastasio, Brazzale Piercristiano, Rigoni Matteo, Biasiolo Gianni, Negretto Pierguido, Tapparello Vittorio, Secondin Sergio, Sartori Terenzio, Cavazza Francesco, Lorigiola Michela, Borga Arcangelo, Spina Linda, Omenetto Gianpietro - AGRITURIST Lovati Cottini Giulia - ANGA Sartori Serena SINDACATO PENSIONATI Roverso Desiderio - REVISORI DEI CONTI Rigon Diego, Menichincheri Vittorio, Trettenero Anna - PROBIVIRI Zonin Silvano, Bisson Gianfranco, Buratti Renzo, Pellizzari Carlo, Piovene Porto Godi Tommaso, Muraro Roberto - DIRETTORE Cichellero Massimo 4 sindacale #Campolibero-Agrinsieme L’Italia riparta dall’agroalimentare: sarà il cambio di rotta per ridare competitività al comparto ed al sistema Paese Semplificazione, aggregazioni, riduzione cuneo fiscale e internazionalizzazione, più agricoltura per fermare il dissesto idrogeologico ed il consumo del suolo. La scommessa di Agrinsieme per un #campoliberofinoinfondo presentata oggi a Roma nella Prima conferenza, in un confronto con i ministri Poletti, Martina, Galletti, Lorenzin e Calenda. Liberarsi in primo luogo dai “falsi miti” che connotano una immagine del comparto agricolo, oscurando altri pezzi di verità che si preferisce non mettere in luce. E poi superare oneri e costi della burocrazia, eliminare le strutture intermedie, aumentare la dimensione economica delle imprese, creare una agenzia per l’internazionalizzazione dell’agroalimentare. Misure che hanno tutte un unico comune denominatore: liberare risorse utili per dare linfa alle imprese attraverso investimenti finalizzati alla crescita e allo sviluppo del comparto. È questa la strada che le organizzazioni riunite in Agrinsieme (Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative Agroalimentari) hanno illustrato all’Auditorium della Conciliazione di Roma nel corso di un confronto con cinque esponenti del governo: il Ministro delle Politiche del Lavoro Giuliano Poletti, delle Politiche Agricole Maurizio Martina, della Salute Beatrice Lorenzin, dell’Ambiente Gianluca Galletti e con il vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. “Siamo fermamente convinti - ha dichiarato il coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi - che è proprio facendo leva sui suoi veri punti di forza che l’agroalimentare, in questa fase delicata, può essere determinante per l’economia italiana. C’è un enorme potenziale di crescita sui mercati internazionali, ma la for- za del brand del made in Italy non è oggi supportata da una produzione e distribuzione altrettanto solide”. Come è stato messo in luce nel Rapporto Agrinsieme-Nomisma “Operazione verità” presentato oggi, nonostante le esportazioni agroalimentari italiane abbiano registrato una crescita negli ultimi 10 anni, la quota di mercato detenuta dall’Italia a livello mondiale è diminuita dal 3,3% al 2,6%. E se gli scambi commerciali a livello internazionale dei prodotti agroalimentari sono triplicati, paesi come Cina e Brasile sono cresciuti a ritmi molto più veloci del nostro. Per fortuna la domanda alimentare all’estero è in continua crescita. Se da un lato ci sono buone potenzialità di sviluppo tutte da cogliere, dall’altro le inefficienza di sistema sono altrettanto numerose e radicate. Ecco perché se davvero si vuole posizionare l’agroalimentare al centro del sistema economico e sociale, non è sufficiente dare attuazione soltanto ad interventi specifici del settore. “È quanto mai imprescindibile un vero e proprio cambio di rotta per la sostenibilità e la continuità dell’agroalimentare italiano. Un cambio di rotta che faccia leva su un mix di scelte di contesto, macroeconomiche, logistiche, infrastrutturali ed ambientali”. Alcuni esempi: in Italia il costo dell’autotrasporto è in media di 1,59 € a chilometro, in Germania 1,35 € e in Francia 1,32. Il costo dell’energia elettrica per uso industriale in Italia è superiore del 30% rispetto alla media europea. Notevoli anche i costi e i ritardi dovuti alla burocrazia: emblematico il numero dei giorni necessari per esportare via nave, che vanno dagli 8 del Regno Unito ai 9 della Germania, ai 10 di Francia e Spagna, per finire con i 19 giorni necessari per l’Italia. Necessario inoltre che vengano realizzati interventi, radicali e coraggiosi, nell’ambito del settore pubblico. C’è una complessità di soggetti che a vario titolo sono impegnati nel supporto al sistema agricolo e agroalimentare: il Ministero delle politiche agricole, le Regioni, gli altri Ministeri, insieme ad una serie di strutture intermedie, ossia di soggetti che un tempo svolgevano una funzione pubblicistica, ma che oggi appaiono superate e rappresentano spesso solo un onere in termini di costi sulle aziende e di appesantimento burocratico, facendo perdere ancora una volta competitività ed opportunità di mercato alle imprese agroalimentari. Altrettanto necessari appaiono poi gli interventi sul mercato del lavoro, cominciando dallo snellimento degli adempimenti amministrativi per la gestione dei rapporti di lavoro stagionali e di breve durata. Infine, c’è la strada maestra delle ag- 5 gregazioni, che è uno dei pilastri su cui fonda il cambio di rotta tracciato da Agrinsieme. Le imprese che operano nel comparto alimentare sono troppo piccole. La superficie media delle imprese agricole italiane non supera gli 8 ettari ed è tre volte inferiore a quella della Spagna (24 ettari) e molto di sotto a quella di Francia (54) e Germania (56). Anche questo costituisce un forte limi- te nel momento in cui proprio alla dimensione aziendale sono correlate una serie di elementi centrali per la competitività delle imprese, in primis le capacità finanziarie e di investimento e la possibilità di rispondere ai volumi richieste da grandi piattaforme logistiche e distributive. Il tessuto produttivo dell’agroalimentare italiano è troppo frammentato ed è per questo che Agrinsieme punta su un’agricoltura che opera in logiche di aggregazione e di filiera, sia consolidate sia nuove. Alcuni recenti dati elaborati dalla Commissione europea hanno dimostrato che nei Paesi in cui è maggiore la quota di mercato detenuta dalle cooperative agroalimentari, maggiore è anche il livello dei redditi degli agricoltori. In questo contesto, in Italia la cooperazione agroalimentare italiana svolge un ruolo di primissimo piano con quasi 6.000 realtà, 35 miliardi di euro di fatturato e quasi 100.000 occupati, veicolando circa il 38% della produ- zione agricola nazionale. “E da qui, da questo nuovo modello di agroalimentare proposto da Agrinsieme che possono arrivare un forte impulso ed un contributo determinante per la ripresa economica e per il rilancio dell’intero sistema Paese” Il peso dell’agroalimentare nel comparto • 2 milioni di imprese • 9% del Pil italiano (14% considerando anche l’indotto) • 3,2 milioni di lavoratori impiegati nella filiera (pari al 14% degli occupati italiani) • Contributo della filiera all’Erario (imposte pagate) superiore ai 25 miliardi di euro. Agrinsieme è il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare. 6 associativo Al teatro Olimpico il debutto della Rete Veneta di Confagricoltura A Vicenza 300 persone tra direttori, dirigenti e dipendenti hanno salutato il via al nuovo soggetto giuridico, che vedrà la condivisione di attività e competenze tra le sette associazioni regionali “Tre anni fa espressi l’auspicio di zioni, la riorganizzazione delle rifare di Confagricoltura l’organiz- sorse. Obiettivo: l’abbattimento zazione più innovativa in Italia. dei costi e l’efficientamento dei Oggi questo sogno si sta realiz- servizi, che saranno in grado di zando”. Così Luigi Mastrobuono, accreditare Confagricoltura Vedirettore generale di Confagri- neto come soggetto di riferimencoltura ha salutato venerdì 7 no- to principale per lo sviluppo degli vembre nella splendida cornice interessi e delle attività imprendidel teatro Olimpico di Vicenza il toriali agricole della regione. debutto della Rete per l’agricol- Sul palco si sono succeduti il ditura veneta tra le sette associa- rettore generale di Confagricoltuzioni provinciali, alla presenza di raLuigi Mastrobuono, il presiden300 persone tra direttori, dirigenti te regionale Lorenzo Nicoli e il e dipendenti. La Rete è stata bat- presidente uscente Giangiacomo tezzata in luglio con un contrat- Bonaldi, con il quale un anno fa è to che, di fatto, dà vita a un nuovo stato avviato il processo di cam- Chiarelli di Rovigo, Rita Tognon di Venezia, Rensoggetto giuridico con la condivi- biamento. Quindi Luigi Bassanidi- zo Cavestro di Padova, Renato Bastasin di Tresione di attività e competenze, lo rettore veneto e di Verona, Massi- viso e Diego Donazzolo presidente di Belluno. scambio di informazioni e presta- mo Cichellero di Vicenza,Massimo Il direttore regionale Bassani ha spiegato che con la nuova rete le sette province inizieranno a lavorare tra loro, con lo scopo di costare meno producendo di più. Il cambiamento condurrà da una struttura gerarchica imperfetta e tecnocratica a una struttura in costante riorganizzazione con un modello reticolare, contraddistinto da un grappolo mutevole di attività comuni in un tessuto di vaste relazioni. Una rete olonica, improntata ai principi di doppia cittadinanza e sussidiarietà: “Tutti coopereranno allo stesso progetto seppur mantenendo la propria autonomia – ha chiarito Bassani -. L’accesso a conoscenza e competenze comuni consentirà di accrescere la competitività e limitare i rischi, stimolando la flessibilità e valorizzando intuizioni e persone”. Il programma 2015 prevede un giornale unico a livello regionale, stampato in 90 mia copie, che consentirà di ottenere un salto qualitativo con un risparmio di 70 mila euro, passando dai 110 mila euro di costo attuale per le sette edizioni ai 40 mila di quello attuale. Quindi si lavorerà sulla comunicazione interna, sul supporto ai gruppi di lavoro, sugli interventi motivazionali, sull’implemento alla circolazione della conoscenza. Il presidente uscente Bonaldi si è detto emozionato nel vedere per la prima volta riunita tutta la grande squadra regionale di Confagricoltura: “Dalle parole siamo passati ai fatti. Oggi diamo il via a un modello innovativo a livello nazionale, che potrà far fronte alle nuove sfide di un sistema agricolo che sta cambiando rapidamente. E Confagricoltura vuole essere al passo per rispondere alle esigenze di tutti agricoltori”. Il presidente regionale Nicoli ha espresso un augurio ai dipendenti: “Oggi parte un lavoro di squadra che chiediamo di fare a tutti voi. Siete tutti pedine indispensabili di un processo di cambiamento e noi contiamo su di voi, con l’orgoglio di appartenere a una grande organizzazione imprenditoriale come Confagricoltura”. 7 sindacale Agrinsieme, i soldi alla federconsorzi sono uno “scippo” agli italiani. Più rispetto per l’agricoltura e per tutti i suoi rappresentanti Puntualmente, ogni volta che si mette mano alla Legge di Stabilità, giungono notizie di colpi di mano diretti a infilare nel ddl all’esame un emendamento volto a recuperare il tesoretto della Federconsorzi di 400 e più milioni di euro. È il commento di Agrinsieme alle notizie di agenzie che rilevano il nuovo tentativo di rifinanziare Federconsorzi. “In un momento molto difficile per il Paese, per il sistema economico na- zionale e per l’agricoltura, è inammissibile che si resusciti lo spettro della Federconsorzi, uno degli scandali più grandi della storia repubblicana, e, per di più, con l’erogazione di un regalo da 400 milioni di euro. Questo probabilmente i proponenti devono spiegarlo ai tanti cittadini che non riescono a giungere a fine mese e soprattutto agli agricoltori che stanno operando tra mille ostacoli, con la questione Imu tutt’altro che risolta, e che dei soldi della Fe- derconsorzi non vedranno nemmeno un centesimo”. “Non ci stiamo -conclude Agrinsieme -. Ci batteremo con tutta la nostra forza e con l’appoggio dei produttori agricoli per contrastare questo ‘scippo’ agli Italiani”. SOTTOPONETECI LE VOSTRE ESIGENZE E CHIAMATE PER UN PREVENTIVO E UN SOPRALLUOGO FERRARI MELIDONIO CARPENTERIA STRUTTURE METALLICHE MANUTENZIONE BONIFICA RICOPERTURE FERRARI MELIDONIO Carpenteria, progettazione e strutture metalliche su misura manutenzione e bonifica ricoperture 36020 Campiglia dei Berici (VI) - Via Pilastri 23 Tel. 0444.866439 - fax 0444.767085 Cell. 348.8097720 - 348.8097723 e-mail ferrari.melidonio@libero.it Partita IVA 01963460249 Iscritto all’albo dei Centri di Trasformazione - Certificato n.2711/13 8 9 lavoro e previdenza Nuovo incentivo per l’assunzione di giovani lavoratori agricoli Il decreto “#Campolibero” ha previsto l’erogazione di un incentivo per i datori di lavoro agricolo per l’assunzione di giovani lavoratori di età compresa tra i 18 e i 35 anni con contratto a tempo indeterminato o determinato per una durata di tre anni e con garanzia occupazionale minima di 102 giornate lavorative annue. Condizioni per l’accesso al beneficio sono: • le assunzioni incentivate sono quelle effettuate nel periodo compreso tra l’1 Luglio 2014 e il 30 Giugno 2015 • i lavoratori da assumere devono essere privi di diploma di istruzione secondaria di secondo grado oppure privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi (sono compresi anche gli OTD che pur avendo prestato attività lavorativa nel seme- stre precedente l’assunzione, hanno lavorato per un numero di giornate inferiore a 100 nei 12 mesi antecedenti l’assunzione) • l’incentivo spetta sia per le assunzioni a tempo determinato che per quelle a tempo indeterminato, anche a tempo parziale • con riferimento alle assunzioni a tempo determinato, il contratto deve avere durata almeno triennale, garantire al lavoratore un periodo di occupazione minima di 102 giornate annue ed essere redatto in forma scritta. L’incentivo è pari ad 1/3 della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali, per un periodo complessivo di 18 mesi. L’importo annuo dell’incentivo non potrà superare, per ciascun lavoratore, 3.000 euro per gli OTD e 5.000 euro per gli OTI. L’incentivo è rico- RITAGLIARE LUNGO LA LINEA TRAT TEGGIATA nosciuto dall’Istituto in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande, fino ad esaurimento dei fondi stanziati, ed è erogato al datore di lavoro mediante compensazione con i contributi dovuti. Per accedere al beneficio il datore di lavoro deve essere in regola con l’adempimento degli obblighi contributivi, osservare le norme a tutela delle condizioni di lavoro, rispettare gli accordi e contratti collettivi nazionali e regionali, territoriali o aziendali, ove sottoscritti. La domanda va presentata in modalità esclusivamente telematica all’Inps a partire dal 10 novembre 2014. Per maggiori informazioni rivolgersi all’Ufficio Paghe di Confagricoltura Vicenza al numero 0444 - 288588 ✂ 10 sindacale Pac, Agrinsieme: più tempo per gli impegni sul greening, come chiesto anche dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Agrinsieme chiede più tempo per l’applicazione del norme sul greening previste dalla Pac. La richiesta del Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative nasce dalla preoccupazione dei produttori di non riuscire a pro- grammare le semine, tenendo conto dei diversi impegni di diversificazione colturale e di realizzazione delle aree di interesse ecologico, visto l’allungarsi dei tempi per la definizione compiuta e dettagliata delle regole per realizzare il cosiddetto “inverdimento”. Preoccupazione condivisa proprio ieri anche dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, che ha chiesto un differimento degli impegni del greening previsti dalla riforma al 2016. Il rischio per i produttori vista l’oggettiva impossibilità di posticipare troppo le fasi della programmazione produttiva, è di contravvenire alle disposizioni regolamentari che vanno ancora disciplinate in molti essenziali dettagli. Per questo Agrinsieme, in linea con quanto richiesto ieri dal parlamento europeo e con quanto sostenuto attraverso il Comitato delle organizzazioni agricole e cooperative europee (Copa-Cogeca) che è già intervenuto sulla Direzione Generale Agricoltura della Commissione europea, chiede più tempo per l’applicazione di norme che ancora non sono chiare e definite. L’ipotesi proposta da Agrinsieme è uno stand still di un anno, come prefigurato dal Parlamento Europeo, almeno per quanto riguarda le conseguenze sanzionatorie di eventuali inadempienze. Un rinvio limitato alla sola applicabilità delle sanzioni, peraltro non farebbe venir meno il carattere innovativo in termini di sostenibilità che caratterizza questa riforma, ma che al tempo stesso metterebbe al riparo le imprese agricole da possibili ripercussioni negative. Sulla questione Agrinsieme interverrà sul ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, anche nella sua posizione di presidente di turno del Consiglio agricolo, affinché sostenga questa posizione nel Consiglio stesso e presso tutte le Istituzioni comunitarie competenti. 11 fiscale IMU agricola, Agrinsieme: “onere inaccettabile che viola lo statuto del contribuente” “Non si può tener conto solo del criterio altimetrico per definire il tributo che penalizza le imprese agricole a presidio del territorio. Ci si aspetta dal Governo interventi di sostegno e non certo ulteriori aggravi fiscali” “La possibile imminente emanazione del decreto del ministero dell’Economia, che rivede l’applicazione dell’Imu nelle zone montane al di sotto dei 600 metri, è inaccettabile. Individua i terreni agricoli da assoggettare al tributo soltanto sulla base del criterio altimetrico dove sono situati i comuni ed arriva a ridosso della scadenza dei termini di pagamento; oltre tutto obbliga gli agricoltori a pagare in un’ unica soluzione, entro il prossimo 16 dicembre, anziché in due rate come tutti gli altri contribuenti”. Lo sottolinea Agrinsieme in relazione al provvedimento in gestazione che eliminerebbe l’esenzione totale in circa duemila comuni. Agrinsieme invita il Governo ad escludere l’entrata in vigore delle nuove disposizioni per la loro indubbia violazione del principio sancito nello “Statuto del contribuente” che vieta di prevedere adempimenti a carico dei contribuenti prima di 60 giorni dalla entrata in vigore di provvedimenti di attuazione di nuove leggi. Peraltro molti dei comuni interessati dall’estensione dei territori colpiti dall’imposta ricadono in zone dove si sono registrati noti e disastrosi effetti del maltempo sia di recente che durante tutto il 2014. “In un momento contrassegnato dalla grave crisi economica, con difficoltà di accesso al credito, ci si aspetta dal Governo – conclude Agrinsieme - interventi di sostegno alle imprese agricole e non certo ulteriori aggravi fiscali”. sindacale Legge di Stabilità, Agrinsieme: positivo emendamento del Governo che ripristina e migliora le misure a favore del settore agricolo. Agrinsieme ha accolto positivamente l’emendamento alla Legge di Stabilità approvato oggi dal governo in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, che ripristina e migliora alcune misure importanti a favore del settore agricolo. In modo particolare il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroali- mentari apprezza il reinserimento e l’implementazione del finanziamento del sostegno all’imprenditoria giovanile in agricoltura, che ora prevede 10 milioni di euro per il 2015, 15 per il 2016 e 8 per il 2017, e le misure per il rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto, con uno stanziamento di 30 milioni di euro per il triennio 20152017. Positiva anche la riduzione del cuneo fiscale, attraverso la piena deducibilità dalla base imponibile Irap del costo del lavoro dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato applicabile anche alle imprese agricole. Per quanto riguarda il gasolio agricolo Agrinsieme sottolinea positivamente l’ eliminazione del previsto aumento delle accise, anche se con una riduzione dei quantitativi ammessi. 12 lavoro e previdenza ATTIVITà DEL PATRONATO Il patronato Enapa svolge la propria attività presso l’Inps e l’Inail per tutto ciò che riguarda le esigenze della persona in materia previdenziale, assistenziale e sociale. Le principali tipologie di pratiche che seguiamo sono le seguenti: • verifica ed analisi della singola posizione presso l’Inps. • richiesta pensioni di ogni tipologia. • Assegno di invalidità. • Ricostituzioni pensioni per supplemento. • Indennità di accompagnamento. • Richiesta e rinnovo permesso di soggiorno per extracomunitari. • Rilascio, aggiornamento e duplicato carta di soggiorno. • Richiesta ricongiungimento familiare. • Riconoscimento indennità da infortuni sul lavoro. L’attività si rivolge a qualunque soggetto, anche imprenditori o loro dipendenti. L’assistenza è gratuita Per ogni esigenza i nostri uffici sono disponibili al numero 0444.288588 associativo Alla società agricola Cavazza, nostra associata, il premio Progresso Economico per il settore agricoltura indetto dalla Camera di Commercio di Vicenza Venerdì 21 novembre, in occasione della cerimonia “omaggio al lavoro ed al progresso economico 2014” che si è tenuta presso la Sala Palladio della fiera di Vicenza, alla presenza di una prestigiosa cornice di pubblico, sono stati consegnati all’azienda una medaglia ed un attestato di benemerenza. La 65a edizione della manifesta- zione “Omaggio al Lavoro e al Progresso Economico”, è dedicata a imprese e lavoratori della provincia di Vicenza che con la loro attività hanno contribuito allo sviluppo economico del territorio. Nata nel lontano 1928 l’azienda vinicola Cavazza, con sede in contrada Selva a Montebello Vicentino, consolida nel tempo, generazione dopo generazione, una cultura produttiva orientata allo sviluppo. Padri, figli e nipoti orgogliosi delle proprie radici e uniti da una filosofia che fa del vino, del buon vino, una vera e propria ragione di vita. Ai nostri associati i più vivi complimenti da parte di Confagricoltura Vicenza 13 14 vitivinicolo Dichiarazione di vendemmia, rivendicazione delle produzioni delle uve e produzione vinicola campagna 2014/2015 La protezione comunitaria dei vini con denominazione di origine protetta (DOP) o indicazione geografica protetta (IGP) è attualmente prevista dalla Comunità Europea, la quale con regolamenti applicativi della Commissione norma le denominazioni di origine protette e le indicazioni geografiche tipiche e le dichiarazioni obbligatorie (dichiarazioni di vendemmia, dichiarazioni di produzione e dichiarazioni di giacenza). A livello nazionale i vini DOP sono distinti tra denominazioni di origine controllata e garantita (DOCG) e denominazioni di origine controllata (DOC), mentre i vini IGP comprendono le indicazioni geografiche tipiche (IGT), entrambe le categorie prevedono per ogni tipologia di vino l’approvazione di uno specifico disciplinare di produzione. La conformità dei vini ai relativi disciplinari di produzione viene verificata da Strutture di Controllo pubbliche o private appositamente riconosciute per ogni denominazione di origine e indicazione geografica sulla base delle informazioni sui vigneti riportate nello schedario viticolo gestito da AVEPA. I produttori di uve destinate al- la vinificazione e i produttori di vino e mosto, debbono dichiarare i quantitativi, espressi in ettolitri, dei prodotti derivanti dall’ultima campagna vendemmiale con riferimento alla data del 30 novembre. Sono tenuti alla presentazione della dichiarazione di vendemmia le persone fisiche o giuridiche o gli organismi associativi di dette persone che producono uva da vino. C’è da precisare che, come indicato dalla Commissione UE, la dichiarazione deve essere presentata anche se la produzione di uva sia stata pari a zero. Sono invece esonerati i produttori le cui aziende presentano una superficie vitata inferiore ai 1000 mq la cui produzione non è stata e non verrà commercializzata e i produttori che consegnano la totalità della propria produzione ad un organismo associativo (cantina sociale), che sono tenuti alla compilazione dell’allegato F2 della dichiarazione, direttamente presso la cantina sociale stessa. Sono tenuti alla presentazione della dichiarazione di vendemmia anche i conduttori di vigneti che abbiano effettuato la “vendita su pianta” delle uve. In questo caso, come se avesse proceduto alla vendemmia, il conduttore presenta normale dichiarazione di vendemmia e inserisce l’acquirente delle uve nell’elenco dei acquirenti. Sono tenuti alla presentazione della dichiarazione di produzione vinicola le aziende che hanno prodotto vino, che detengono, alla mezzanotte del 30 novembre, prodotti diversi dal vino, uve, mosti, vini nuovi in fermentazione o hanno provveduto all’acquisto e/o trasformazione di prodotti a monte del vino e li hanno ceduti totalmente entro la mezzanotte del 30 novembre. Sono esonerati dall’obbligo i produttori che ottengono un quantitativo di vino inferiore ai 1000 litri che non è stato e non sarà commercializzato e i soggetti esonerati dalla compilazione della dichiarazione di vendemmia. In applicazione del decreto legislativo del 08 aprile 2010, n. 61, la rivendicazione delle produzioni delle uve e dei vini DO e IG è effettuata annualmente, a cura dei produttori interessati, contestualmente alla dichiarazione di vendemmia e/o alla dichiarazione di produzione, sulla base dei dati dello schedario viticolo. La dichiarazione di vendemmia, rivendicazione delle produzioni delle uve e produzione vinicola, per la campagna 2014/2015, deve essere presentata presso Avepa, utilizzando l’apposito applicativo, per tutte le aziende con superfici vitate o stabilimenti di vinificazione all’interno della Regione Veneto entro il 15 gennaio 2015. 15 vitivinicolo PROVINCIA DI VICENZA – CLASSIFICAZIONE DELLE VARIETà DI VITI PER UVA DA VINO IDONEE ALLA COLTIVAZIONE Con decreto del direttore della sezione competitività sistemi agro-alimentari n. 87 del 29 ottobre 2014 la Regione Veneto ha provveduto ad aggiornare l’elenco delle varietà di viti per uva da vino idonee alla coltivazione, di cui all’allegato A) della deli- berazione della Giunta Regionale del Veneto del 25 luglio 2003 n. 2257, inserendo le varietà “Marselan N.”, “Palava B.”, “Semillon B.” e “Viognier B.” tra quelle “in osservazione” per le provincie venete. Si riporta pertanto, di seguito, l’elen- co delle varietà idonee alla coltivazione per la provincia di Vicenza, secondo quanto previsto dal suddetto decreto e che sostituisce integralmente il precedente elenco. PROVINCIA DI VICENZA VARIETà IDONEE ALLA COLTIVAZIONE VARIETà CONSIGLIATE VARIETà IN OSSERVAZIONE n. reg. Nome varietà colore autoctone n. reg. Nome varietà colore autoctone 42 Cabernet franc n 62 Ciliegiolo n 43 Cabernet sauvignon n 153 Moscato bianco b 336 Carmenère n 335 Petit verdot n 405 Cavrara n a 205 Refosco peduncolo rosso n a 406 Corbina n a 231 Syrah n 298 Chardonnay b 485 Marselan n 77 Durella b a 486 Palava b 92 Garganega b a 227 Semillon b 407 Grapariol b a 346 Viognier b 138 Malvasia istriana b 299 Manzoni bianco b a VARIETà DI VITI DA INCROCIO INTERSPECIFICO 408 Marzemina grossa n a soggette alle restrizioni di cui all’art. 8, comma 6, del D.lgs n. 61/2010 144 Marzemino n a n. reg. Nome varietà colore autoctone 146 Merlot n 416 Bronner b 193 Pinot bianco b 465 Cabernet Carbon n 194 Pinot grigio g 466 Cabernet Cortis n 195 Pinot nero n 468 Helios b 200 Glera b a 469 Johanniter b 359 Glera lunga b a 204 Raboso veronese n a 470 Prior n 334 Pedevenda (1) b a 471 Solaris b 428 Regent n 210 Riesling renano b 209 Riesling italico b (1) limitatamente all’area DOC “Breganze”. 221 Sauvignon b 235 Tocai friulano b a 236 Tocai rosso n a 239 Trebbiano di Soave b a 410 Turchetta n a 263 Vespaiola b a VARIETà AMMESSE n. reg. Nome varietà 19 Barbera 88 Freisa (1) 104 Groppello gentile (1) 461 Gruaja (1) 276 Incr. Bianco Fedit 51 CSG 329 Marzemina bianca 154 Moscato giallo 161 Negrara 214 Rossignola (1) 238 Traminer aromatico 244 Trebbiano toscano colore n n n n b b b n n r b autoctone a a a a s SEDE PROVINCIALE DI VICENZ A 044 4.288351 Viale Trento 197, tel. 044 4.288588, fax om ori.c colt agri ta@ pos ail e-m www.confagricolturavicenza.it UFFICI DI ZONA 4.835273 Lonigo, Piaz za Garibaldi 5, tel. 044 7303 Noventa, Via Peraro 2, tel. 044 4.88 O ORARIO DI APE RTURA AL PUBBLIC DELLA SEDE ED UFFICI DI ZONA alle 13.0 0 Mat tina: da lunedì a venerdì dalle 8.00 14.0 0 alle 17.15 e dall edì giov e tedì mar gio: erig Pom REC APITI a Bisson Auto) Rosà (ufficio presso concessionariCom une) il so pres cio (uffi la Montegaldel sorzio Agrario) Molina di Malo (ufficio presso il Coneca da Cesare) Nanto (a Ponte di Nanto presso Enot 16
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