NUMERO 3 - 2014 PERIODICO DI INFORMAZIONE AGROALIMENTARE dal 1898 al servizio dell’impresa agricola corsivo 70% NE/VI - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% NE/VI Aliquota al 25% per il settore agro energetico: misura che colpisce chi ha investito nelle rinnovabili Non è certamente stata una novità gradita a Confagricoltura Vicenza quella introdotta dal governo con il decreto legge n. 66 del 24 aprile, entrato immediatamente in vigore, rientrante nelle “misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”. Sostanzialmente, la norma introduce, a partire dal periodo d’imposta 2014, una modifica nella determinazione del reddito imponibile derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica e calore da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche, nonché di carburanti prodotti da coltivazioni vegetali provenienti, prevalentemente, dal terreno ed effettuata dagli imprenditori agricoli. Nello specifico, il decreto legge che va a modificare il testo precedente stabilisce che il reddito sia determinato apportando ai corrispettivi delle operazioni (cessioni) effettuate ai fini IVA, il coefficiente di redditività del 25% laddove tali attività (produzione e cessione) si consideravano produttive di reddito agrario e dunque tassate tramite rivalutazione delle rendite. Si stimano 45 milioni di entrate per lo stato. A nostro parere la nuova normativa provocherà effetti negativi importanti agli imprenditori che hanno deciso d’investire nel settore delle energie rinnovabili. Questo decreto legge dimostra ancora una volta come il governo cambi le regole in corso d’opera infischiandosene degli investimenti e dei piani economici che hanno fatto gli imprenditori che da questa norma verranno stravolti con gravi ripercussioni sul piano economico finanziario. Con amarezza concludiamo affermando che molti agricoltori non avrebbero affrontato gli investimenti che hanno fatto se avessero saputo che andava a finire così. Per gli agricoltori berici, inoltre, questi effetti negativi si sommano a quelli derivanti dal decreto “Destinazione Italia” che ha ridotto pesantemente i prezzi minimi di vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili; decisamente non un periodo fortunato per il settore. Massimo Cichellero Convocazione Assemblea Generale di Confagricoltura Vicenza Giovedì 29 maggio 2014 presso la Sala Convegni della Parrocchia di Ponte di Barbarano L’Assemblea Generale di Confagricoltura Vicenza si terrà giovedì 29 maggio 2014 in prima convocazione alle ore 15.30 e, in seconda convocazione, alle ore 18.00 presso la Sala Convegni della Parrocchia di Ponte di Barbarano (VI), in via Crispi 17, con il seguente ordine del giorno: Prima Parte (ore 18.00): 1. Approvazione Bilancio Consuntivo 2013 2. Approvazione Bilancio Preventivo 2014 3. Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti; 4. Elezione cinque componenti del Consiglio Direttivo; 5. Elezioni tre componenti il Collegio dei Revisori dei Conti; 6. Cessazione Sindacato della Soccida; 7. Varie ed eventuali. Seconda Parte (ore 19.00): In concomitanza con l’Assemblea di Confagricoltura Veneto si terrà il Convegno: “L’organizzazione si rinnova per far fronte alle nuove sfide delle aziende agricole” (vedi pagina 6). Parteciperà l’Assessore Franco Manzato. Al termine è prevista la cena sociale, al quale ogni socio potrà partecipare. Potranno far parte della cena tutti i soci che, oltre ad aver preso parte all’Assemblea Generale, avranno dato il loro nominativo al rispettivo ufficio zona entro il 26 maggio. È possibile prendere visione del Bilancio Consuntivo 2013 e preventivo 2014, approvati dal Consiglio Direttivo. Michele Negretto Presidente 2 associativo Mario Guidi riconfermato alla presidenza di Confagricoltura La relazione: «Raccogliamo la sfida di Renzi ai corpi intermedi» L’assemblea di Confagricoltura ha riconfermato Mario Guidi alla presidenza per il prossimo triennio con 497 voti su 509. È una Confagricoltura profondamente rinnovata quella che il presidente Mario Guidi ha presentato all’assemblea dopo i tre anni del suo mandato. Un’Organizzazione che ha rivoluzionato il suo modo di intendere il sindacato e il suo operato e che oggi è pronta a cogliere la sfida che i tempi e il nuovo governo del Paese lanciano al sistema dei corpi intermedi nel suo complesso. “Dal 2011 ad oggi – ha detto il presidente nella sua relazione - sono avvenuti cambiamenti profonMario Guidi è nato a Codigoro (Ferrara) il 10 ottobre 1961, è sposato ed ha una figlia. Dopo gli studi superiori e la laurea in Scienze agrarie all’Università di Bologna, si dedica all’azienda agricola di famiglia (600 ettari a prevalente indirizzo cerealicolo e risicolo, a cui si aggiungono coltivazioni orticole e frutticole). Impegnato con passione nella vita organizzativa ed amministrativa del settore agricolo, ha ricoperto numerosi incarichi in ambito associativo, cooperativo e consortile. Nel 1998 è presidente del Consorzio di Bonifica del 1° circondario-Polesine di Ferrara. Vicepresidente dell’A.N.G.A. (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori di Confagricoltura), nel 2001 viene eletto presidente dell’Unione provinciale Agricoltori di Ferrara, carica che ricopre per due mandati. Nel 2007 entra a far parte della giunta esecutiva nazionale. Il 31 marzo 2011 viene eletto presidente nazionale Confagricoltura. È stato presidente dell’Associazione Nazionale Bieticoltori (A.N.B.) ed ha ricoperto ruoli importanti in istituti finanziari e creditizi. Dal febbraio 2014 è Socio corrispondente dell’Accademia nazionale di Agricoltura. Da marzo 2014 è coordinatore di Agrinsieme, la sigla che riunisce Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari. di e irreversibili, a livello nazionale ed internazionale, ed è ormai chiaro che niente potrà tornare come prima. La direzione è segnata: uno Stato più “magro”, un welfare più efficiente, mercati meno ingessati, regole meno asfissianti; attraverso riforme strutturali, la riduzione della spesa pubblica e delle partecipazioni dirette. In questo contesto anche le organizzazioni intermedie dello Stato, da quelle di rappresentanza alle istituzioni, comprese le province, i piccoli comuni, le camere di commercio, sono in discussione al pari della dirigenza pubblica”. Confagricoltura ha colto questi segnali da tempo ed ha avviato un processo di riorganizzazione interna basato sull’innovazione, mentale, sociale, associativa, sindacale e organizzativa. “Questo lavoro – ha proseguito Mario Guidi – ci ha permesso di ottenere importanti risultati anche sul fronte normativo, di vincere la doppia battaglia sull’Imu, di chiudere la vicenda della Tasi in modo soddisfacente, di ripristinare la fiscalità agevolata per le società agricole; provvedimenti che hanno generato un risparmio significativo per le imprese, che potrà aumentare ancora se verranno accolte le nostre proposte sulla semplificazione. Ma che soprattutto ci ha consentito di raggiungere gli obiettivi che l’assemblea mi aveva affidato tre anni fa, al momento della mia elezione. L’affermazione di una leadership nel settore, la promozione dello sviluppo delle imprese agricole, l’innovazione della nostra forma di rappresentanza. Ora siamo alla revisione di medio termine di un programma ambizioso, di una rivoluzione fin qui silenziosa, che vogliamo cominciare a comunicare. Siamo pronti per una fase nuova, quella di un sindacato che ritrova le proprie ragioni non solo nella tradizione e nella continuità, ma anche in una profonda rivisitazione del proprio modo di funzionare a favore delle imprese associate e nell’interesse generale del Paese. Non è un ragionamento solo organizzati- L’Imprenditore Agricolo - periodico di informazione di Confagricoltura Vicenza - anno XI numero 3 pubblicazione gratuita riservata agli associati - iscrizione al Registro Stampe del Tribunale di Vicenza n.1095 Editore: Confagricoltura Vicenza - Direttore: Massimo Cichellero - Direttore Responsabile: Daniele Hoffer - Direzione, Redazione e Amministrazione: Confagricoltura Vicenza Viale Trento 197, 36100 Vicenza - Tel. 0444.288588, fax 0444.288351 E mail: posta@agricoltori.com - Stampa: CTO srl Vicenza - Servizi editoriali e impaginazione: lorenzoframarin@gmail.com vo, ma soprattutto politico-sindacale. Perché su questa base si costruiscono le linee portanti dell’azione di rappresentanza, a partire dai prossimi appuntamenti, dalle elezioni europee alle decisioni sulla Pac e la stesura dei PSR, dalla legislazione fiscale e del lavoro alla proposta economica o giovanile, fino a Expo 2015, che sarà la vera occasione di confronto sull’idea di agricoltura che vogliamo sostenere ed affermare”. CONFAGRICOLTURA VICENZA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente: Negretto Michele Vice Presidenti: Pizzolo Enrico, Roverso Ermanno Consiglieri: Biasiolo Gianni, Borga Arcangelo Brazzale Piercristiano, Brentan Giovanni, Buratti Renzo, Castegnaro Anastasio, Cavazza Francesco, Cavazza Giancarlo, Curti Lorenzo, De Pieri Angelo, Fochesato Antonello, Negretto Pierguido, Omenetto Giampietro, Rigoni Matteo, Sartori Terenzio, Spina Linda, Tapparello Vittorio ANGA Presidente: Girardi Eleonora AGRITURIST Presidente: Zini Silvia SINDACATO PENSIONATI Presidente: Roverso Desiderio Probiviri: Bettanin Giovanni, Bisson Gianfranco, Muraro Roberto, Pellizzari Carlo, Piovene Porto Godi Tommaso REVISORI DEI CONTI Presidente: Rigon Diego Menichincheri Vittorio, Lorigiola Michela DIREZIONE Direttore: Cichellero Massimo 3 associativo L’assemblea ha eletto la Giunta Esecutiva Con il presidente Mario Guidi, l’assemblea di Confagricoltura ha eletto i nove componenti della Giunta che lo affiancheranno per i prossimi tre anni. Buon lavoro alla squadra composta da: Antonio Boselli, 56 anni, coniugato, tre figli. Conduce, insieme al fratello, un’azienda agricola ad indirizzo cerealicolo-zootecnico di 100 ettari, con stalla da latte in provincia di Lodi. È presidente di una cooperativa nel settore del biogas. È presidente di Confagricoltura Milano-Lodi-Monza Brianza e delegato di Confagricoltura per “Expo 2015”. Nicola Cilento, calabrese, 51 anni, coniugato, tre figli. È titolare di un’azienda agrumicola a Corigliano Calabro (Cosenza), dove produce clementine ed arance. È stato presidente di Confagricoltura Cosenza e Calabria. È alla guida della OP COAB che opera nella Piana di Sibari. Giandomenico Consalvo, 48 anni, nato a Salerno, sposato, due figli. Titolare di un’azienda ortofloricola a Pontecagnano (Salerno) che fa anche IV gamma. Presidente del CAAF Confagri- coltura e del Consorzio Vivaistico Italiano. È stato presidente nazionale dei Giovani dell’Anga. Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, nato a Roma, 53 anni, sposato, 3 figli. Conduce un’azienda agricola ad indirizzo seminativo (grano, mais e soia) e vitivinicolo (prosecco e pinot grigio) in provincia di Treviso. È stato presidente di Confagricoltura Treviso ed è presidente di Confagricoltura Veneto. È anche presidente dell’Associazione Nazionale Bieticoltori. Massimiliano Giansanti, 40 anni, sposato. Nato a Roma, conduce, assieme alla famiglia, sei aziende agricole, in provincia di Roma, Viterbo e Parma ad indirizzo cerealicolo e zootecnico, con produzione diretta di Parmigiano Reggiano Dop. È presidente di Confagricoltura Roma e consigliere della Banca della Nuova Terra. Onofrio Giuliano, di Foggia, 62 anni sposato con 2 figli, conduce un’impresa agricola a Cerignola a prevalente indirizzo olivicolo, cerealicolo e viticolo. Produce anche pomodoro ed è uno dei maggiori produttori di olive ‘Bella di Cerignola’. È presidente di Confagricoltura Foggia ed è stato vicepresidente nazionale. Antonio Piva, cremonese, 61 anni, coniugato, un figlio. È titolare di un allevamento da latte. È presidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi e della Fondazione Enpaia. È anche presidente dell’Ente Fiere di Cremona e del quotidiano “La Provincia” di Cremona. Diana Theodoli Pallini, 62 anni, sposata, due figli. Nata a Milano, vive a Roma. Conduce, assieme alla famiglia, tre aziende agricole nel grossetano e una nel comune di Roma ad indirizzo cerealicolo e zootecnico, con annessi agriturismo, caseificio ed impianto di biogas. È stata presidente di Confagricoltura Grosseto e vicepresidente di Confagricoltura Toscana. È Cavaliere del Lavoro. Ezio Veggia, 59 anni, sposato, due figli. Conduce un’azienda agricola ad indirizzo cerealicolo-zootecnico di 400 ettari, con annesso impianto di biogas, a Cocconato, in provincia di Asti, dove è nato. È stato presidente di Confagricoltura Asti e Piemonte. 4 sindacale Nasce EBAVI Ente bilaterale per l’agricoltura vicentina I firmatari dell’accordo: “un forte segnale di attenzione per il mondo agricolo vicentino” Nasce Ebavi, l’Ente bilaterale per l’agricoltura vicentina – Fondo assistenza integrativa malattia-infortunio lavoratori agricoli di Vicenza. L’accordo è stato formalizzato martedì 29 aprile 2014 tra i Presidenti provinciali delle organizzazioni agricole vicentine (Cia, Coldiretti e Confagricoltura) e le rispettive rappresentanze sindacali dei lavoratori (Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil). “Si tratta di un risultato storico per il mondo agricolo vicentino – commentano i firmatari Ernesto Nardi (Cia), Martino Cerantola (Coldiretti), Michele Negretto (Confagricoltura) e Daniele Zambon (Fai Cisl), Edoardo Zampese (Flai Cgil) e Nicola Storti (Uila Uil) – in quanto per la prima volta le tre organizzazioni maggiormente rappresentative del mondo agricolo, per la parte datoriale ed i tre sindacati confederali, per le rispettive categorie, siedono attorno allo stesso tavolo per sottoscrivere un accordo per migliorare le condizioni di lavoro e rispondere efficacemente a quelle persone colpite da malattia o infortunio”. L’Associazione si propone, come si legge nello statuto, di integrare i trattamenti assistenziali obbligatori in caso di malattia o infortunio e di integrare l’assistenza pubblica per tutti i lavoratori agricoli vicentini; di riconoscere, compatibilmente con le disponibilità finanziarie, ulteriori trattamenti e prestazioni; di promuovere e sostenere lo sviluppo della formazione; di promuovere ed incentivare misure per migliorare la sicurezza sul lavoro. “Una pluralità di compiti, anche volti all’indagine ed al monitoraggio del mercato rispetto alle pari opportunità – concludono i firmatari dell’accordo – che porteranno ad una crescita della dignità del lavoro e, più in generale, ad un miglioramento delle condizioni professionali in ambito agricolo”. A fine maggio si riunirà per la prima volta il Comitato di gestione, che procederà, tra gli altri adempimenti di rito, alla nomina degli organi democratici di Ebavi. sindacale Pac: servono scelte coerenti In merito all’incontro del giorno 8 maggio scorso tra Ministero e Regioni per definire le modalità di applicazione della Pac 2020 in Italia, Agrinsieme ribadisce alcune priorità ritenute indispensabili per sostenere la competitività dell’agricoltura italiana. Secondo Agrinsieme è fondamentale utilizzare l’intero budget a disposizione degli aiuti accoppiati. Il nostro Paese -ricorda il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane- si è battuto a livello europeo per un plafond pari al 15 per cento, comprensivo di un intervento a favore delle colture proteiche. Quindi, sarebbe una grave perdita anche di credibilità limitarsi ora ad utilizzare somme inferiori. Tanto più che eventuali somme non utilizzate ripartite su tutto il territorio nazionale potrebbero comportare incrementi inconsistenti dei pagamenti disaccoppiati per i produttori. Le difficoltà che vivono le imprese impongono quindi scelte coerenti ed incisive. Con oltre 570 milioni all’anno si può fare una vera politica agricola, si possono risolvere problemi di alcune filiere e rilanciarne altre. È folle pensare di rinunciare alla gestione di parte di queste risorse. Si potrebbe anche ipotizzare di gestire il budget in parte con le regioni e in parte a livello centrale per incentivare filiere strategiche nazionali. Uno schema condiviso di competenze e governance che è già stato applicato vantaggiosamente in altre circostanze, come nell’accordo di dicembre per la gestione dei fondi di sviluppo ru- rale 2014-2020 e come avviene da tempo per i fondi della promozione dell’Ocm vitivinicola. È in ogni caso importante - prosegue Agrinsieme - puntare su una selettività non tra comparti ma nei comparti, orientando le scelte verso la qualità, le produzioni ad alta intensità di manodopera, l’aggregazione dell’offerta e il rafforzamento dei sistemi di filiera. Occorre infine - conclude Agrinsieme - sostenere fortemente le imprese condotte da giovani utilizzando tutte le misure e le risorse disponibili nella nuova Pac. Il ricambio generazionale per la nostra agricoltura rappresenta un irrinunciabile fattore strategico di crescita 5 tecnico PSR 2007-2013 ULTIMO BANDO Con DGR 573 del 14/04/2014 la Regione Veneto ha disposto l’apertura dei termini per la presentazione della domanda di aiuto a valere sulle misure 112 “Insediamento di giovani agricoltori” e 121 “Ammodernamento delle aziende agricole”. Si tratta dell’ultimo bando relativo al Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 20072013, dal prossimo bando si opererà con nuove disposizioni normative. La chiusura del bando è fissata al 30/06/2014. Nella tabella gli importi a bando ed i termini di scadenza di presentazione delle domande. Per maggiori informazioni contattare i nostri uffici. a cura di Antonio Mariga Importi a bando e termini di scadenza di presentazione per domande individuali e progetti integrati. Qualora l’importo indicato nel singolo bando risultasse non sufficiente al finanziamento delle domande di contributo, la copertura finanziaria potrà risultare dall’impiego della disponibilità complessiva degli eventuali residui disponibili dagli altri bandi. Codice misura/azione 112 Denominazione Misure/Azioni Pacchetto Giovani PGB Importo a bando (Euro) Termine ultimo di presentazione domande 111 az. 3 Interventi di formazione individuale in azienda totale 30.000.000,00 30 giugno 2014 114 az. 1 Servizi di consulenza agricola rivolti agli imprenditori agricoli di cui montagna 7.500.000,00 121 Azione PGB Ammodernamento delle aziende agricole di cui altre zone 22.500.000,00 121 Ammodernamento delle aziende agricole totale 30.000.000,00 di cui montagna 7.500.000,00 30 giugno 2014 di cui altre zone 22.500.000,00 Totale importi a bando 60.000.000,00 SOTTOPONETECI LE VOSTRE ESIGENZE E CHIAMATE PER UN PREVENTIVO E UN SOPRALLUOGO FERRARI MELIDONIO CARPENTERIA STRUTTURE METALLICHE MANUTENZIONE BONIFICA RICOPERTURE FERRARI MELIDONIO Carpenteria, progettazione e strutture metalliche su misura manutenzione e bonifica ricoperture 36020 Campiglia dei Berici (VI) - Via Pilastri 23 Tel. 0444.866439 - fax 0444.767085 Cell. 348.8097720 - 348.8097723 e-mail ferrari.melidonio@libero.it Partita IVA 01963460249 Iscritto all’albo dei Centri di Trasformazione - Certificato n.2711/13 6 associativo Convegno Confagricoltura Vicenza e Veneto Giovedì 29 maggio 2014 dale ore 19.00 presso la Sala Convegni dell’Oratorio della Parrocchia di Ponte di Barbarano Via Crispi n.17 a Barbarano Vicentino (VI) si terrà il Convengo di Confagricoltura Veneto dal titolo: “L’organizzazione si rinnova per far fronte alle nuove sfide delle aziende agricole” Interverranno: Michele Negretto, Presidente Confagricoltura Vicenza; Luigi Mastrobuono, Direttore Generale Confagricoltura, con le Conclusioni del Presidente Confagricoltura Veneto. Parteciperà Franco Manzato, Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto e moderatore delll’incontro sarà il Dr. Antonio Boschetti, Direttore de L’Informatore Agrario. Per informazioni e prenotazioni per la cena di Gala presso La Barchessa di Villa Sangiantofetti Rigon, che seguirà il Convegno, potete rivolgervi ai nostri uffici. “Il cambiamento principale del nostro modo di pensare ed agire è un cambiamento di visione. Non occorre più lo specchietto retrovisore per guardare all’indietro, a quel particolarismo settoriale ormai fuori registro. Occorre piuttosto il cannocchiale per guardare lontano, al cambiamento già avvenuto che deve cambiare anche il nostro operare. Come organizzazione di rappresentanza e come imprese. Mario Guidi” patronato ENAPA Convenzioni Hotel Anche quest’anno Confagricoltura ha rinnovato delle convenzioni con hotels e villaggi a 4 stelle in varie località di marine e termali in Italia. Le condizioni di favore riservate dalle strutture sono valide per tutti gli associati al Sindacato Na- zionale Pensionati della ConfagriPer avere maggiori informazioni coltura. circa le località e le strutture interesGli associati dovranno qualifi- sate vi invitiamo a rivolgervi ai nocarsi come tali sia al momento stri uffici. della prenotazione sia all’arrivo in hotel richiamando la convenzione ed esibendo una certificazione rilasciata da Confagricoltura. 7 8 associativo Road show per l’internazionalizzazione: Si terrà a Mantova l’11 giugno l’11 giugno a Mantova la tappa 2014, presso la sede della Camera di Commercio, la tappa del Road Show organizzata dall’ICE e da per l’internazionalizzazione “firmata” Confagricoltura e ICE. Il Road Show è Confagricoltura – infatti - un’iniziativa dell’ICE , pianificata dalla Cabina di regia per l’Italia internazionale. La manifestazione prevede la realizzazione di eventi di un giorno, rivolti a tutti i settori produttivi, in circa 20 città italiane nell’arco di due anni. La tappa dell’11 giugno a Mantova è dedicata prevalentemente al comparto agricolo ed agroalimentare, proprio per questo Confagricoltura è stata coinvolta dall’Agenzia di promozione all’estero come partner esclusivo nell’organizzazione. Si tratta di un’occasione di visibilità importante per le nostre aziende, per quelle che già operano nel mercato internazionale per rafforzare le proprie attività all’estero, per quelle che non hanno ancora intrapreso percorsi di internazionalizzazione rappresenta un trampolino di lancio sui mercati globali. L’impegno diretto di Confagricoltura non si concluderà a Mantova, è prevista – infatti - nel calendario del road show un’altra tappa organizzata dalla Confederazione: si tratta di quella di Cremona nel 2015. In un arco di tempo che arriva fino all’anno dell’EXPO 2015, Confagricoltura vuole cogliere questa opportunità per confermare in Italia, ma soprattutto all’estero, il ruolo da protagonista del comparto agricolo ed agroalimentare. Per l’iscrizione e la partecipazione contattare quanto prima i nostri uffici 9 sindacale Meritevole l’inziativa, ma il provvedimento è troppo eterogeno “Il Collegato ambientale alla Legge di Stabilità in discussione in Parlamento vuole promuovere la green economy a 360 gradi. L’operazione è meritevole, però il provvedimento è talmente eterogeneo che rischia di focalizzarsi solo su alcuni aspetti e finisce per trascurarne altri”, ha sottolineato Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza nazionale delle Cooperative) nel corso di un’audizione in Commissione Agricoltura alla Camera. “Nell’attuale formulazione del DDL il settore agricolo è coinvolto solo parzialmente; l’obiettivo deve essere, invece, quello di intervenire adeguatamente per assicurare sul territorio nazionale una presenza di imprese competitive, che generino reddito ed occupazione con la produzione di prodotti agricoli sani e sicuri, nel rispetto dell’ambiente e della salute umana, che sappiano stare sui mercati e competere in un mondo globalizzato”. La strada da percorrere “è quella tracciata dall’Europa con la strategia per una ‘bioeconomia sostenibile’, attraverso quattro sfide sostanziali - per l’Europa e per il nostro Paese - che sono sempre più sfide globali: garantire la sicurezza alimentare; gestire le risorse naturali in modo sostenibile; ridurre la dipendenza dalle risorse non rinnovabili; attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici ed aumentare la capacità di adattamento”. Tra le sollecitazioni esposte da Agrinsieme quelle di: prevedere – come ha evidenziato, in particolare, il vicepresidente di Cia Cinzia Pagni - una più ampia partecipazione degli agricoltori negli Enti parco, in modo da assicurare anche una maggiore attenzione alle questioni legate alla gestione degli animali selvatici; accelerare l’iter per risolvere il problema della combustione dei residui agricoli, pratica agronomica comunemente usata ma oggi vietata; risolvere una serie di problemi legati all’utilizzo agronomico del digestato, semplificando le disposizioni sulle emissioni in atmosfera relative agli impianti a biogas; rendere più semplice la comunicazione per l’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecni- ci, che andrebbe eliminata dall’autorizzazione unica ambientale. Infine Agrinsieme ha chiesto che vengano incoraggiate e non ostacolate iniziative come quella del riutilizzo dei residui e dei sottoprodotti derivanti dall’attività agrico- la e agroindustriale nei settori della chimica verde delle bioenergie e per finalità agronomiche. È stata chiesta anche una migliore gestione dei rifiuti agricoli che può essere sostenuta da specifici accordi di programma. continua nella pagina seguente 10 vitivinicolo Vinitaly: innovazione, promozione e aggregazione, le leve per la nuova frontiera del vino italiano che vuole crescere Innovazione, promozione e aggregazione. Sono queste le tre parole d’ordine per il futuro della vitivinicoltura italiana che intende svilupparsi e competere sui mercati. A lanciarle è stato Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare) al Vinitaly nel corso del convegno “L’Italia del vino vuole crescere: sostenibilità, mercato, politica agricola europea”. La riflessione di Agrinsieme si è concentrata sulle prospettive e sulle problematiche del settore nell’ambito della nuova Pac verso il 2020, ma ha spaziato anche sull’intero arcipelago vitivinicolo italiano che in questi anni ha mostrato una significativa espansione: nel 2013 l’export ha toccato i 5 miliardi di fatturato, mettendo a segno una crescita in valore del 7%. Dati importanti che, tuttavia,vanno consolidati con nuovi indirizzi e strumenti delle politiche. Da qui l’esigenza di aggiungere alla promozione e alla ristrutturazione, investimenti orientati all’innovazione, fondamentale per affrontare le rinnovate politiche comunitarie. L’apprezzamento in Italia per la misura della Promozione sui mercati dei Paesi Terzi è indice di un settore ambizioso e capace che ha ora bisogno di misure completare la modernizzazione del sistema. E l’innovazione potrebbe essere la nuova leva. “L’innovazione per il settore viti- vinicolo - ha rimarcato Agrinsieme - interessa quei “percorsi-processi” che garantiscono risultati e, quindi, benefici per la competitività e la crescita del comparto e dell’agroalimentare nel suo complesso. Dunque, innovare per crescere, per rafforzare la competitività, per migliorare la fidelizzazione del consumatore alle produzioni “made in Italy”, per fronteggiare la lotta alla contraffazione che causa pesanti danni diretti e indiretti ai nostri prodotti. Agrinsieme, comunque, ritiene non più rinviabili processi di aggregazione. Servono nuove forme di collaborazione e cooperazione tra imprese per poter utilizzare al meglio gli strumenti della nuova Ocm unica, cogliendo a pieno tutte le opportunità che il mercato, ormai globale, offre. In tale contesto, un ruolo chiave deve essere giocato dal settore pubblico, cui il coordinamento non chiede di riesumare antichi schemi, ma una rinnovata capacità di fare sistema con il tessuto imprenditoriale nazionale. Ma anche più efficienza che significa meno burocrazia e più semplificazione. Il che si traduce in maggiore competitività. Alle istituzioni pubbliche si sollecita anche un maggiore impegno sul fronte delle politiche internazionali, in particolare con adeguate politiche di promozione e con accordi commerciali, sempre più equilibrati. In un mercato globale è, infatti, necessario che gli operatori italiani abbiano pari oneri rispet- to ai concorrenti esteri. Occorrono intese che vadano ad incidere sui dazi, sulle tariffe, sulle barriere non tariffarie, senza dimenticare la sempre più importante lotta alla contraffazione e, di conseguenza, una protezione dei marchi e delle indicazioni geografiche. Il convegno è stato anche l’occasione per analizzare i prossimi scenari della gestione del potenziale vitivinicolo. Il regime dei diritti di impianto resta per Agrinsieme lo strumento più adatto, mentre il nuovo sistema basato sulle autorizzazioni potrebbe risultare particolarmente critico per l’equilibrio economico e sociale del settore. Secondo Agrinsieme, il divieto di trasferire le autorizzazioni, benché gratuite, può essere limitativo rispetto alla crescita della aziende più dinamiche e causa di un loro possibile pregiudizio economico. Può, inoltre, provocare ai produttori risvolti negativi sul piano fiscale e finanziario. La riflessione è stata rivolta anche a nuovi criteri che possano riaffermare l’importanza di valorizzare la validità economica di progetti di ampliamento aziendale, principio valido sia per una piccola impresa che per una grande. Infine, oltre alla proroga sino al 2020 della validità dei titoli attualmente in portafoglio, Agrinsieme ha sollecitato Bruxelles a intervenire per chiarire che questi titoli possono essere trasferiti sino alla scadenza della riforma Pac, così da garantire un passaggio più graduale al nuovo modello di gestione. 11 fiscale Misure per la competitività e la giustizia sociale D.L. 24/04/2014 n. 66 (G.U. n. 95/2014) Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge in oggetto, si rendono operative le norme approvate dal Governo nel corso del Consiglio dei ministri del 18 aprile u.s., che prevedevano, in un primo momento, diverse disposizioni in materia di fiscalità agricola, come l’aumento generalizzato degli estimi catastali, la revisione del regime speciale IVA e l’abrogazione dell’esonero IVA per gli agricoltori fino a 7.000 euro di volume d’affari. Dopo un iter che ha visto impegnata la Confederazione a contenere e a contrastarne gli effetti, restano, comunque, le misure sulla revisione delle zone esenti dall’IMU e sulla modifica del regime di tassazione del reddito derivante dalla produzione di energia da fonti rinnovabili agroforestali. Si fornisce, di seguito, un primo commento delle norme fiscali di maggiore interesse contenute nel decreto in esame. posta 2014 per cui se ne deve tener conto ai fini dell’acconto dovuto per il corrente anno. Resta ferma la facoltà di optare per la determinazione del reddito in via ordinaria (differenza tra costi e ricavi). La misura, stante alla lettera della disposizione, riguarda tutti i soggetti indipendentemente dalla forma giuridica con cui è svolta l’attività agricola (imprese individuali, società semplici, Snc, Sas, Srl, ecc.); tuttavia, va osservato che l’applicazione della misura forfettaria del 25 per cento alle società di capitali è alquanto dubbia posto che per altre tipologie di attività agricole connesse (agriturismo, prestazione di servizi con l’utilizzo di risorse Revisione delle zone montane e collinari esenti e strumenti normalmente utilizzati dall’IMU nell’attività agricola esercitata, alleÈ demandata ad un apposito Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con i Ministri delle politiche agricole ed alimentari e dell’interno l’individuazione dei comuni dove si applica l’esenzione dall’IMU per i terreni agricoli, ex art 7, lett. h) del D. Lgs. n. 504/92). La revisione del criterio di esenzione, che fino ad oggi ha fatto riferimento alle aree montane e collinari di cui all’art. 15 della L. n. 984/77, si basa sull’introduzione di un livello altimetrico dei comuni riportato nell’apposito elenco predisposto dall’ISTAT, in maniera da ottenere un gettito non inferiore ai 350 milioni di euro. La revisione troverà applicazione dall’ anno 2014 e potrà prevedere una diversificazione tra terreni posseduti da IAP e CD, iscritti alla previdenza agricola, o da altri soggetti. Sul punto, va notato che la norma fa riferimento al solo “possesso” dei terreni non congiunto con la simultanea condizione della “conduzione” che costituisce, invece, il criterio con cui sono concesse agli IAP e CD le altre agevolazioni in tema di IMU. L’applicazione della norma, a partire dal corrente anno, impone, previa emanazione del decreto ministeriale, di tener conto della nuova riclassificazione già dal pagamento della prima rata IMU 2014, da corrispondere entro il prossimo 16/06/2014. Si ricorda, infine, che per i fabbricati rurali strumentali non è necessaria alcuna disposizione di esenzione atteso che dal 2014, a norma dell’art. 1 c. 708, della L. n. 147/2013 (legge di stabilità per il 2014) i fabbricati rurali strumentali sono oggettivamente esclusi dall’IMU Regime di tassazione della produzione di energia da fonti agroforestali Con la modifica dell’art. 1, c. 423, della L. n. 266/2005, il reddito derivante dalla produzione di energia da fonti rinnovabili agroforestali (biogas, biomasse, fotovoltaico, ecc.) non è più determinabile sulla base del reddito agrario, ma con l’applicazione, all’ammontare dei corrispettivi soggetti ad IVA, del coefficiente di redditività nella misura del 25 per cento. Anche questa misura trova applicazione dal periodo d’im- vamenti eccedenti, ecc.) è generalmente prevista la determinazione del reddito su base ordinaria. Va, inoltre, osservato che il riferimento all’ammontare dei corrispettivi ai fini IVA comporta che il contributo corrisposto dal GSE per la produzione di energia da impianti fotovoltaici, almeno fino al IV conto energia, a titolo di tariffa incentivante, non concorre a determinare la base su cui applicare la percentuale del 25 per cento atteso che il relativo valore è escluso dall’IVA. Infine, per quanto riguarda l’IRAP, la fuoriuscita dal perimetro del reddito agrario delle attività in parola ha come conseguenza l’applicazione della nuova aliquota ordinaria del 3,5 per cento. continua a pagina 12 12 segue da pagina 11 Riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati In attesa di interventi strutturali a valere dall’anno 2015 e seguenti, al fine di ridurre la pressione fiscale e contributiva sul lavoro, è disposta, con l’introduzione di un apposito comma 1-bis all’art. 13 del TUIR (recante disposizioni sulle detrazioni per lavoro dipendente), l’attribuzione di un credito (bonus), per il periodo d’imposta 2014, pari a 640 euro (80 euro mese x 8 mesi), a favore dei titolari di lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (collaborazioni coordinate e continuative, co.co.pro., lavori socialmente utili, ecc.), con esclusione dei titolari di redditi da pensione, se il reddito complessivo non supera i 24 mila euro. Se il reddito complessivo è superiore a 24 mila, ma non a 26 mila euro, il credito è riconosciuto in via decrescente in base ad un rapporto che ne riduce l’ammontare, fino ad annullarlo, man mano che il reddito complessivo si avvicina alla soglia dei 26 mila euro. Il credito, rapportato al periodo di lavoro nell’anno (dovrebbe trattarsi dei 12 mesi canonici), non concorre a determinare il reddito imponibile ed è concesso automatica- mente senza nessuna richiesta da parte del lavoratore, a condizione che l’imposta lorda (Irpef), calcolata sui predetti redditi di lavoro dipendente e assimilati, risulti superiore all’ammontare della detrazione spettante a norma dello stesso art. 13, comma 1. Di conseguenza, il credito non è attribuito ai titolari di reddito di lavoro dipendente e assimilati il cui reddito non superi gli 8.000 euro in quanto l’importo della detrazione è superiore alla relativa imposta lorda (c.d. incapienti). Viceversa, va attribuito ai soggetti di cui sopra anche se l’imposta netta risulti pari a zero per effetto delle applicazione di altre detrazioni quali quelle per i familiari a carico ovvero per spese e oneri. Il credito è erogato materialmente dai sostituti d’imposta, di cui agli artt. 23 e 29 del DPR n. 600/73, comprese le imprese agricole, che devono ripartirlo fra le retribuzioni corrisposte successivamente all’entrata in vigore del decreto legge rapportandolo a ciascun periodo di paga. Ai fini dell’attribuzione del credito il sostituto d’imposta utilizza, fino a capienza, il monte ritenute disponibili in ciascun periodo di paga, e per la differenza i contributi previdenziali dovuti per il medesimo periodo. Considerata la novità dell’istituto in commento e la varietà delle situa- zioni contrattuali che possono verificarsi nella pratica (part-time, diversi sostituti per diversi rapporti di lavoro o co.co.pro., cessazione o inizio del rapporto in corso d’anno, assenza del sostituto d’imposta come nel caso di colf e badanti, ecc. ), si è in attesa dei necessari chiarimenti delle amministrazioni competenti di cui sarà data opportuna informativa da parte dagli uffici confederali. Riduzione delle aliquote IRAP Nell’ambito della più generale riduzione del 10 per cento delle aliquote IRAP per tutti i settori economici, l’aliquota ordinaria per le imprese agricole dell’1,9 per cento è fissata all’1,7 per cento. Tuttavia, la misura dell’acconto previsionale per il 2014 dovrà essere calcolata con l’aliquota dell’1,8 per cento. Ovviamente, resta ferma la possibilità di calcolare l’acconto con il c.d. metodo storico. Versamenti con il Mod. F24 In base alle nuove regole introdotte dalla disposizione in esame, dal 01 ottobre 2014, le compensazioni o i versamenti di importo superiore ai 1.000 euro con il Mod. F24 potranno effettuarsi solo in via telematica, indipendentemente se si è possessori o meno della partita IVA. associativo Confagricoltura Donna ha fatto poker: quattro le imprenditrici vincitrici del premio De@Terra Quattro sono le imprenditrici agricole di Confagricoltura vincitrici del premio “De@Terra”: Mariangela Costantino, Manuela Pagani, Martha Gasslitter Mulser e Paola Maria Sfondrini. Il riconoscimento, istituito dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con la Rete Rurale Nazionale (RRN), viene dato a sei imprenditrici agricole italiane che si sono particolarmente distinte per l’introduzione di aspetti innovativi nella conduzione della propria azienda. Le vincitrici, oltre al Premio De@Terra “Donne rurali e innovazione: binomio di crescita”, parteciperanno ad una visita di studio in realtà agricole dell’Unione Europea, individuate tramite il Programma Rete Rurale Europea. 13 Iniziativa per l’agricoltura nell’area berica Plafond di 5 milioni di euro della Cassa rurale Un plafond di 5 milioni di euro a sostegno delle aziende e degli imprenditori agricoli dell’area berica. In concomitanza con l’estensione della operatività nell’area berica a seguito della fusione con la Bcc di Campiglia, la Cassa Rurale interviene mettendo a disposizione del settore primario della zona dei finanziamenti agevolati in termini di tassi e condizioni. Varie le forme tecniche dei finanziamenti. Chirografari innanzitutto, destinati all’acquisto di bestiame da riproduzione, di macchine ed attrezzature agricole o agroindustriali (nuove ed usate), start up di imprese agricole, per i giovani imprenditori e l’imprenditoria femminile, per l’acquisto di impianti di vigneto o oliveto, le certificazioni di tracciabilità, il ri- sparmio energetico, ecc. mercializzazione dei prodotti agricoli, nonché all’acquisto di materie prime e semilavorati da trasformare, di bestiame da ingrasso (bovini, ovini, suini, pollame, etc.) e, infine ai conferimenti di liquidità ai soci di cooperative agricole e consorzi. Sono previsti poi anticipi sull’importo dei contratti di coltivazione, fornitura e/o allevamento stipulati dall’impresa con l’industria agro-alimentare e/o con le cooperative di raccolta e trasformazione, più in generale, con i commercianti per la fornitura dei prodotti otte- Le aziende agricole dell’area berinuti dalla coltivazione e/o dall’al- ca possono altresì ricorrere al plafond per gli investimenti d’acquilevamento. sto di terreni, per i miglioramenti Per le esigenze di liquidità delle fondiari, l’acquisto e la costruzioaziende agricole che hanno stipu- ne di fabbricati a servizio dei fonlato un contratto di coltivazione, di e ad uso agricolo e agrituristico. fornitura e/o allevamento è dispo- Tutti i finanziamenti riservati nibile un finanziamento per la con- all’area berica sono proposti a tassi duzione aziendale, cioè finalizzato decisamente convenienti e inferioall’acquisto di sementi, fertilizzan- ri agli standard di mercato. ti, concimi, carburanti, mangimi e delle spese connesse alla produ- Informazioni presso tutte le filiazione, alla lavorazione e alla com- li della Cassa Rurale di Brendola 16 14 fiscale SEDE PROVINCIALE DI VICENZA Viale Trento 197, tel. 0444.288588, fax 0444.288351 e-mail posta@agricoltori.com - www.agricoltori.com Imposte dirette: esclusione dall’Irpef per l’anno 2013 dei redditi dominicali dei terreni posseduti e condotti da IAP e coltivatori diretti imposte dirette – esclusione dall’Irpef per l’anno 2013 dei redditi dominicali dei terreni posseduti e condotti da IAP e coltivatori diretti Si comunica che in risposta ad apposita richiesta di chiarimenti da parte della Confederazione, l’Agenzia delle Entrate con Risoluzione n. 41/E del 18 aprile u.s. UFFICI DI ZONA Lonigo, Piazza Garibaldi 5, tel. 0444.835273 Noventa, Via Peraro 2, tel. 0444.887303 ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO DELLA SEDE ED UFFICI DI ZONA Mattina: da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 13.00 Pomeriggio: martedì e giovedì dalle 14.00 alle 17.15 RECAPITI Rosà (ufficio presso concessionaria Bisson Auto) Montegaldella (ufficio presso il Comune) Molina di Malo (ufficio presso il Consorzio Agrario) Nanto (a Ponte di Nanto presso Enoteca da Cesare) (www.agenziaentrate.it), ha precisato che l’effetto sostitutivo IMU/IRPEF per i redditi dominicali dei terreni non affittati è operante anche per il periodo d’imposta 2013, nei confronti sia dei soggetti che hanno versato la seconda rata dell’IMU 2013, sia per i coltivatori diretti e IAP iscritti nella previdenza agricola per i quali, a norma del l’art 1, comma 5, del D.L. 133/2013 convertito in L. n. 5/2014, risultava dovuta la così detta “Mini-IMU”. Si ricorda, infatti, che, ai sensi della predetta disposizione, per i terreni posseduti e condotti dai coltivatori diretti e IAP, entro il 24 gennaio 2014, andava versato il 40% della differenza tra l’IMU risultante dall’applicazione dell’aliquota deliberata dal Comune e quella derivante dall’applicazione dell’aliquota statale di base, pari al 7,6 per mille. L’effetto sostitutivo opera anche quando la Mini-IMU risultava giuridicamente dovuta ma non è stato effettuato il versamento in quanto l’importo dovuto era inferiore ai minimi previsti dalla legge o dai regolamenti comunali. Ai fini dichiarativi (modello 730 e/o modello Unico 2014), per i terreni posseduti dai coltivatori diretti e IAP iscritti nella previdenza agricola, non assoggettati né all’IMU né alla Mini-IMU (è il caso in cui il Comune non ha aumentato l’aliquota base), nel quadro A, colonna 9 “IMU non dovuta”, va indicato il codice 2 e, di conseguenza il reddito dominicale del terreno va assoggettato sia ad Irpef che alle relative addizionali. Nel caso, invece, in cui risultava dovuta la Mini-IMU 2013 (vedi sopra), la colonna 9 “IMU non dovuta” non va compilata ed il reddito dominicale del terreno non affittato non va assoggettato né all’irpef né alle relative addizionali. Resta fermo che per i terreni esenti dall’IMU a norma 15 della L. n. 984/77 (terreni ricadenti in aree montane e collinari) la non applicazione dell’IMU andrà evidenziata nella stessa colonna 9 con il codice 1, anche per i terreni posseduti e condotti da IAP e coltivatori diretti. 15 16
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