Febbraio - Associazione Vecchia Alassio

ANNO LIV - N. 2
Lunedì 17 Febbraio 2014
 2,00
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Imperia
Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
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SEI D’ALASSIO SE…
Carissimi Amici,
con grande gioia e soddisfazione stiamo continuando le
nostre “SEIRONE TRA DE NUI” con l’intenzione di incontrarci, ricordare il nostro passato e comunicare ricordi per
tenere viva la nostra lingua e passare insieme davvero
belle serate.
Ci siamo detti quanto sia bello stare insieme ma quanto
è difficile raggiungere tanti Alassini, per condividere, soprattutto con le generazioni più giovani, ricordi e tradizioni che possano portare il nostro Paese, le sue tradizioni
e la sua vita nel futuro.
Abbiamo ‘sognato’ che il nostro Amore per Alassio fosse
condiviso anche da tanti che ci sembravano lontani.
Immaginate quindi con quanto stupore qualche sera fa
ho ricevuto l’invito di un’amica ad andare su internet nel
programma FaceBook per visitare una pagina intitolata
SEI DI ALASSIO SE. Piano piano ho capito che ogni persona iscritta a quella pagina ricordava un momento della sua
infanzia o un ricordo che la famiglia ha tramandato o
anche una delle tante ‘leggende metropolitane’, un luogo,
una persona, un’atmosfera…
è stato un rincorrersi di ricordi... una gara, una catena,
una incalzante voglia di dire, di essere ascoltati, senza
quasi accorgersi del tempo che passava.
Ho incontrato tanti alassini, ma solo quelli che ci sono
nati? Nooo, tutti quelli che ci abitano, che ci vengono in
vacanza, che ci lavorano, tutti quelli che amandola condividono ricordi e affetti e qualcuno ha anche provato a
scrivere in dialetto…!!!
Nel giro di una sera si erano già iscritti a questa pagina
1450 persone. INCREDIBILE e bellissimo!
Ho promesso che avrei riportato sul nostro giornale alcuni di quei ricordi perché anche chi non usa internet
possa vedere come sono numerosi quelli che amano il
nostro paese, con quanta tenerezza rivivano le emozioni
dell’infanzia, realizzare come la bellezza che ci circonda,
entri in tutti i cuori e ci renda grati del gran dono di vivere
e amare Alassio.
Vi invito a leggere la pag. 11 e godere di ogni passaggio
proprio come è successo a me, riflettendo che finché ci
sarà chi ricorderà così, il nostro paese potrà recuperare la
sua anima e tornare a vivere.
FLOREAT ALAXIUM... SEMPER!
EMERGENZA AD ALASSIO
“E PIOVE...”
Queste prime settimane
dell’anno stanno confermando
l’anomala situazione climatica
che si è andata consolidando su
tutto il nostro territorio nazionale e dove anche l’Arco ligure con
la sua complessità geomorfologica ed idrogeologica non ne è
stato risparmiato, divenendo
anch’esso vittima di frane, esondazioni, allagamenti, interruzioni nelle comunicazioni stradali e
ferroviarie.
Anche la nostra amata Alassio,
solitamente privilegiata, ha subito questo flagello che ad oggi
non accenna ad attenuarsi.
Allora è spontaneo farsi delle
domande per cercare di capire
che se con più umidità.
Novembre era tempo di scirocco accompagnato da importanti
mareggiate, mentre a luglio ed
agosto protagonista era la brezza che seguiva l’arco del sole, al
nali che per non trasformarsi in
torrenti devono essere attraversate da canaline di scolo trasversali, come hanno sempre fatto i
nostri vecchi. Questa manutenzione periodica è compito ed interesse dei frontisti che ne sono
i fruitori primari.
Scendendo tra le vie della cittadina si nota come le griglie di
raccolta ed i tombini stradali,
preposti per lo smaltimento delle acque meteoriche di superficie, troppo spesso sono completamente intasati da fogliame e
dalle più svariate “monnezze”
che ne impediscono la loro funzione. La pulizia da parte del personale comunale dovrebbe essere un impegno prioritario così
da evitare che strade come via
Neghelli, via Michelangelo, via
Gastaldi, che raccolgono enormi
quantità d’acqua, si trasformino
in torrenti a cielo aperto.
Nel centro storico vige un’altra consuetudine quella che vede i pluviali delle costruzioni
fatti scaricare sul selciato invece
di essere convogliati direttamente nelle condotte per acque
bianche. Il rispetto di questi
semplici accorgimenti dovrebbero far parte di un normale, razionale modo di vivere il proprio
territorio, non risolverebbero
certamente emergenze come le
ultime accadute ma ridurrebbero sicuramente danni e disagi.
Gi.Gi.
mattino il levante ed al pomeriggio, puntuale, il ponente che rinfrescava il nostro golfo dalla calura. A gennaio, febbraio, venti
da Nord, Nord/Ovest freddi. A
marzo e aprile libeccio e scirocco accompagnati da piogge,
provvidenziali per la campagna.
Le incessanti anomale precipitazioni di questo periodo si sono
riversate su di un territorio impreparato, probabilmente perché organizzato su parametri ri-
C.M.R.
(ARTICOLO A PAG. 11)
Seirone
tra de nui
SAN SEBASTIANO SANTO PATRONO
DELLA POLIZIA MUNICIPALE
Gioco “du luttò”
3 Marzo 2014 - ore 21,00
Guida all'ascolto
La Boheme
con Andrea Elena
24 Marzo 2014 - ore 21,00
se vi sia una responsabilità oggettiva o se tutto è da attribuire
ad un progressivo quanto irreversibile mutamento climatico,
che sta interessando tutto il bacino mediterraneo e la stessa
Europa, comprendendo anche il
nostro “micro clima protetto”,
rendendoci più simili ai paesi
tropicali.
Tornando indietro con la mente di 30/40 anni ricordo che i periodi dell’anno erano caratterizzati da venti predominanti periodici. Settembre e Ottobre vedevano protagonisti i venti da
Nord, Nord/Est, tramontana e
grecale, che portavano aria secca e cielo limpido, analogamente
avveniva a Maggio – Giugno, an-
feriti ad un clima che non c’è più,
da qui le disastrose conseguenze che affiorano un po’ ovunque.
Iniziando dalle aree collinari
sistemate a fasce i danni sono
stati contenuti là dove esiste la
presenza di nostalgici proprietari che ne conservano l’assetto,
ripristinano i muri a secco e regolarizzano il deflusso delle acque meteoriche; ma se abbandonate o se trasformate da nuovi
insediamenti urbanistici dove
non si è data priorità ad una accurata regimazione delle acque
meteoriche, è inevitabile che
l’acqua abbondante prenda percorsi alternativi con cause ed
effetti facilmente immaginabili.
Lo stesso vale per le strade vici-
(SEGUE A PAG. 2)
2
«L’ALASSINO»
Cronache di Palazzo
Consiglio comunale del 16 gennaio u.s.
Giovedì 16 gennaio u.s. si è tenuto il Consiglio Comunale della
nostra Città: ben ventisette i
punti all’ordine del giorno.
Dopo l'approvazione dei verbali delle sedute precedenti, si è
data comunicazione del prelevamento dal fondo di riserva di risorse finanziarie per la realizzazione di opere pubbliche cittadine ed è stato approvato l’accordo suppletivo di programma per
il servizio di trasporto pubblico
locale.
Quindi si è entrati nel vivo del
confronto tra maggioranza e opposizione. L’unica delle mozioni
che vedeva l’approvazione, peraltro unanime, del Consiglio
era quella riguardante la creazione di area di “dog-park” proposta dal Gruppo di minoranza
“Insieme x”, mentre le mozioni
dirette a sensibilizzare alla raccolta differenziata e ad adeguare
gli strumenti di pagamento delle
aree di sosta a pagamento per
particolari esigenze legate
all’utenza e specialmente
nell’area antistante alla Stazione,
venivano ritirate dai membri
della maggioranza.
Gli animi si surriscaldavano
nel corso della discussione sulla
mozione presentata dal Gruppo
di minoranza “Insieme x”, avente a oggetto l’adozione di regolamento per l’assegnazione dei
beni del patrimonio indisponibile del Comune, ritenuto superfluo dalla maggioranza, ma voluto dalla minoranza in ossequio a
principi di trasparenza ed equità dell’amministrazione.
Ugualmente acceso il dibattito sulla proposta, condivisa da
tutta la minoranza, di investire
risorse per consentire la trasmissione anche televisiva dei
Consigli Comunali, a oggi non
ritenuta utile e percorribile da
parte della maggioranza consigliare.
È stata poi la volta di una serie
di interrogazioni avanzate dal
Gruppo di minoranza “Insieme
x”, anche unitamente al Gruppo
di minoranza “Progetto Alassio”,
dirette a far luce su alcuni aspetti ritenuti poco chiari dell’attività amministrativa e soprattutto
a verificare l’evoluzione delle
opere di maggiore interesse per
la Città; si è così ritornati a parlare di ex- Mattatoio, depuratore, del soggiorno anziani
“Giacomo Natale”, delle aree
verdi, del vivaio comunale, degli
ex-cinema Ritz e Colombo, dei
danni al Palazzetto dello Sport,
senza peraltro raggiungere una
convergenza sui punti, in considerazione della distanza tra le
parti e dell’insoddisfazione
espressa dai richiedenti a fronte
delle risposte date.
Una nota a parte merita la mozione presentata dal Consigliere
Parascosso diretta a censurare
l’operato della Giunta riguardo
alle tre delibere con le quali il
Sindaco è stato autorizzato a
proporre denunce-querele nei
confronti di due gestori di blog
cittadini e del Consigliere
Galtieri. Nella discussione sul
punto è emersa la volontà della
maggioranza di procedere per la
strada intrapresa per assicurare
il regolare svolgimento dell’azione di governo, senza tenere in
considerazione il pacato monito
IN BILICO, COME IL TRENO
Ma si può fare qualcosa
espresso dal relatore sulle conseguenze negative di siffatto atteggiamento.
In conclusione di Consiglio il
pubblico è stato invitato a uscire e le porte della sala si sono
chiuse per la trattazione “segreta” dell’ultimo punto all’ordine
del giorno riguardante la sostituzione del Comandante di
Polizia Municipale. Per ragioni
di opportunità non sono trapelate indiscrezioni sul contenuto
e sull’andamento della discussione consigliare anche se nei
giorni precedenti sono apparse
sui mezzi di informazione dichiarazioni e comunicati da parte di membri della maggioranza
e di appartenenti all’Ufficio, non
del tutto univoci. Si spera che
nel “segreto” dell’aula si sia fatta
chiarezza e nel futuro i cittadini
possano godere i frutti di una
riorganizzazione dell’Ufficio tanto prezioso per la Città.
L’auspicio che in generale
l’AVA si sente di esprimere, in
ossequio all’imparzialità che
contraddistingue il proprio operato e sempre nell’ottica del bene comune della Città, è quello
che le persone chiamate a diverso titolo a curare gli interessi
cittadini, nel rispetto dei ruoli e
attraverso un confronto costruttivo, sappiano aprirsi all’ascolto
delle legittime istanze della società civile e al dialogo con tutte
le realtà cittadine, mettendo da
parte personalismi e interessi di
bottega, per perseguire nella
trasparenza ed equità, obiettivi
il più possibile condivisi.
A.V.A.
San Sebastiano Santo Patrono
della Polizia Municipale
Lunedì 20 gennaio u. sc. si è
celebrata la ricorrenza di San
Sebastiano, proclamato patrono
dei Vigili Urbani da Papa Pio XII
nel 1957. Alle ore 7,00 nella parrocchia di Sant’Ambrogio, è stata celebrata la Santa Messa dal
parroco mons. Angelo De Canis
alla presenza del Corpo Polizia
Municipale al completo, del sindaco di Alassio prof. Enzo
Canepa, di componenti dell’Am­
mi­nistrazione comunale, famigliari e amici.
Al termine del rito, il Comandante dei Vigili Urbani dott.
Francesco Parrella ha letto il seguente comunicato: È insieme
con profondo orgoglio e con
grande responsabilità che ho affrontato questi primi giorni alla
guida dell’organico della polizia
municipale di Alassio. La direzione intrapresa guarda agli
obiettivi dell’Amministrazione
Comunale ed agli obblighi derivanti dai numerosissimi incombenti di competenza. Ho voglia
di assicurare equità ed equilibrio
nella gestione delle risorse umane a disposizione, ancorché attualmente molto esigue. Ho voglia di rispettare, perché me lo
chiede il buonsenso, la mia formazione e la mia educazione,
ogni esigenza umana ed ogni peculiarità professionale nell’organizzare un comando efficiente,
efficace e proiettato verso le
aspettative dei cittadini che abitano Alassio, e di ogni altro utente che avesse bisogno di noi.
Colgo questa occasione della ricorrenza di San Sebastiano per
chiarire e definire alcuni concet-
ti, chiari e precisi, in cui credo e
che credo siano necessari per affrontare al meglio il servizio a cui
siamo chiamati. Al sig. Sindaco,
all’Assessore delegato ed all’Amministrazione tutta garantisco,
entro i termini previsti da ogni
normativa di settore, il massimo
impegno, mio e di ogni appartenente al corpo, per riscontrare
ogni indirizzo ed ogni esigenza
che ci verrà richiesta. Mi piace
sottolinearvi, in questo modo informale ma insieme efficace, la
grande disponibilità dimostrata
dall’intero personale nell’affrontare, ancora da ultimo, le criticità
derivate dallo stato di allerta 2
dei giorni scorsi. Senza la disponibilità, umana e professionale,
di ogni ufficiale ed ogni agente,
non sarebbe stato possibile per
me organizzare in pochi minuti
turni e servizi che garantissero,
come è stato, presenza ed ausilio
h24 a chiunque ha avuto bisogno. Con il personale non correrò
il rischio di accartocciarmi su
prese di posizioni ormai passate,
dandone giudizi ancora più intempestivi ed inopportuni, seppur ne abbia dichiarato e ora ribadisco, il massimo rispetto. Non
negherò mai l’ascolto ed il dialogo su ogni tipo di argomentazione che possa interessare, anche
indirettamente, il servizio a cui
siamo chiamati. Sarò però fermo, come credo debba essere chi
ha un incarico di responsabilità e
di guida, nell’indirizzo di novità
e di rinnovamento che vorrò dare alla struttura del Corpo. Chiedo
personalità e carattere perché
preferisco un confronto schietto
Lunedì 17 Febbraio 2014
(ma rispettoso) al mugugno ed
alla dietrologia. Da ultimo, senza
elencarli ora nel dettaglio, comunico che trasmetterò all’Amministrazione nei prossimi giorni, i
dati relativi all’attività svolta
nell’anno 2013. Dimostrano insieme la professionalità e l’esiguità del nostro organico. Ma
guarderemo fiduciosi al futuro,
chiedendo equilibrio anche a
chiunque guar di noi: San
Sebastiano ci protegga dal qualunquismo di chi lamenta la nostra assenza quando non ci vede
salvo poi lamentare la nostra fiscalità non appena incappa in
qualsivoglia contestazione.
È il nostro destino: quello di
sbagliare sempre, soprattutto
agli occhi di chi è prevenuto. Ci
siamo, e ci saremo: uniti, disponibili, impegnati, umili ma determinati. Il nostro pensiero, di noi
che vestiamo un uniforme ed abbiamo la garanzia e le garanzie
di un lavoro, vada a chi soffre e
patisce la morsa di un tempo negativo che pare non finire mai.
San Sebastiano, l’impegno è che
saremo vigili, anche e soprattutto loro.
L’Associazione Vecchia Alas­
sio augura al neo Co­man­dante
dott. Francesco Parrella e alla
Polizia Municipale un futuro
professionale di successi a favore della cittadinanza e a
quanti a lei si rivolgono, attività
che ha sempre contraddistinto
per serietà e impegno gli appartenenti al Corpo dei Vigili
Urbani alassini.
Fal/. per l’A.V.A.
Le disgrazie, come quelle accadute vicino a noi e in tutta
Italia lo dimostrano e ci devono
servire d’insegnamento: costruire nei letti dei torrenti, coprire e
incanalare i rii, impermeabilizzare il territorio con cemento e
asfalto, fare sbancamenti comportano gravi rischi.
conseguenze che ha prodotto e
della tragedia sfiorata.
La prima, vera, GRANDE
OPERA da realizzare in Italia è la
messa in SICUREZZA del nostro
territorio, del paesaggio, bene
immensamente prezioso, vera
ricchezza, insieme alle numerose e diverse opere d’arte per cui
tuzione di boschi e foreste, senza le opere di sistemazione dei
territori alle spalle dei nostri paesi, può trasformarsi in elemento negativo, che senza dubbio ha
influito sulle recenti alluvioni (lo
scriveva già Emilio Sereni nel
1965). Ad Alassio è molto lodevole l’opera di pulizia dei volon-
l’Italia ha meritato il soprannome di Bel Paese.
Difendere l’ambiente non è un
lusso per i pochi che si dilettano
della materia. I dati di questi
giorni lo dimostrano: 350 milioni
di spesa annua per la prevenzione, contro 3,5 miliardi per far
fronte ai danni provocati dai disastri (da La Stampa 1 febbraio
2014). Un euro in prevenzione ne
fa risparmiare 4 per riparare i
danni. E invece negli ultimi anni
le risorse sono ancora diminuite. Qualsiasi persona di buon
senso pensa che siano scelte (o
non scelte?!) scellerate.
I fenomeni naturali assumono
sempre più dimensioni di carattere tropicale, con molta probabilità a causa delle temperature
che si sono alzate e hanno porta-
tari, ma ogni cittadino deve essere coinvolto.
• Si sappia che la cementificazione impermeabilizza il suolo,
l’acqua non viene più trattenuta
e scende con sempre maggior
violenza.
Dati recenti (La Stampa) riportano che in Liguria il rischio frane è del 6,2% del territorio e
quello di alluvioni del 2,5%. Il
7,5% della popolazione vive in
un’area a rischio idrogeologico.
Ricordiamo che in Italia si cementificano 130 ettari di suoli
fertili (dati di associazioni ambientaliste perché lo Stato non
se ne è mai occupato) contro i 60
della Germania che la Merkel
vuole ancora dimezzare. In Gran
Bretagna la legge obbliga alla
trasparenza e a costruire per il
60% su aree già edificate, per
non consumare suolo.
Il "CASO ALASSIO”!
Tempo fa, per un servizio sul
Tg 1, mi sono recata con il geologo Scarpati per un sopralluogo
nelle diverse zone di Alassio, ritenute dall’esperto, a rischio.
Fra queste, in primo luogo, il torrente Caudi-Gonghe che passa in
una zona in cui ci sono scuole e
abitazioni e sfocia nei pressi di
via Boselli. Qui sono state realizzate, anni or sono, tombinature
troppo strette e i canali costruiti
hanno una portata insufficiente,
in caso di piogge intense.
Occorrerebbero fondi ingenti
per finanziare lavori di miglioria
e allargamento dei diversi torrenti e una costante e attenta
manutenzione e pulizia.
La sezione di Alassio di Italia
Nostra e un buon numero di cittadini, recentemente, si sono
impegnati in un ricorso contro il
Comune per impedire che si costruisca sotto le aree verdi pubbliche. Queste operazioni, oltre
ad essere una minaccia al verde
esistente, sono un ulteriore vulnus al territorio, già così fragile,
soprattutto per la presenza dei
numerosi rii che scorrono sotto
la città, come il caso dei rio
Cardellino, vicino al quale sono
stati costruiti parcheggi che
hanno avuto numerosi problemi. Ma, come abbiamo visto e
provato recentemente, anche le
frane sono un’emergenza: a S.
Croce (dove per fortuna ci sono
reti di protezione), in un tratto
della via Iulia Augusta e nell’Aurelia fra Alassio e Albenga, specie nella zona di Punta Murena,
dove da tempo si vorrebbe costruire. La nostra collina ha subito e continua a subire un’aggressione per i numerosi sbancamenti delle nuove edificazioni e
i conseguenti rischi che ciò comporta al territorio. Come tutti
possono osservare, molte case
restano in costruzione per anni,
oppure sono invendute, chiediamo che il Comune censisca gli
edifici inutilizzati e che ci sia una
moratoria nella concessione di
nuovi permessi. Il settore edilizio può continuare a vivere, ristrutturando gli edifici che ne
hanno bisogno, migliorando l’efficienza energetica, abbellendo
il brutto o demolendolo per far
posto ad un nuovo.
Ogni cittadino deve essere informato, se abita in una zona a
rischio di frane o richiede un
permesso di costruire. La terrazza crollata sopra il treno ad
Andora è l’esempio lampante di
ciò che non si deve fare, delle
to con sé cambiamenti con i quali dobbiamo imparare a convivere e attrezzarci, aiutati dalle previsioni.
è BUONA NORMA CHE:
• Ogni intervento edilizio in
zone a rischio alluvione debba
essere approvato dalle autorità
di bacino. Non ha senso che un
Comune agisca da solo per l’irregimentazione delle acque.
• Si rispetti una distanza di sicurezza dal corso d’acqua.
• Ci sia un blocco o revisione
di fattibilità per grandi opere
che modifichino il territorio.
• Vengano evacuati gli edifici
incongrui esistenti, se pericolosi.
• Si restaurino e si mantengano i muri a secco, emblema
dell’identità regionale, parte di
un’agricoltura che vede l’insediamento di presidi utili al territorio, che contemporaneamente, sostengono le fasce per la
coltivazione e lasciano filtrare
l’acqua in caso di grandi piogge.
• Si valuti che l’attuale ricosti-
PER L’INCOLUMITÀ DEI
CITTADINI:
Bene aveva fatto il Comune di
Alassio a predisporre un opuscolo per la sicurezza del quale
tutti i cittadini dovrebbero essere a conoscenza. Che i Comuni
consultino il parere dei geologi
non è un optional.
Fra le buone norme: conoscere il proprio territorio e la sua
fragilità, mantenerlo in ordine, e
in caso di fenomeni da allerta,
seguire le istruzioni della
Protezione Civile, non usare sottopassi, abbandonare i luoghi a
rischio…
GUARDIAMO IL NOSTRO
PAESAGGIO
È il nostro patrimonio comune, aumentiamo la consapevolezza della ricchezza che possediamo e saremo motivati a difenderlo. La pista ciclabile sulla ex
ferrovia tra S. Lorenzo e Sanremo
è meravigliosa e attira un gran
numero di turisti, raddoppiare la
ferrovia e proseguire questa iniziativa sarebbe per tutta la
Liguria un’opportunità imperdib i l e , d a p ro p o r r e c o m e
Patrimonio dell’Unesco. Oggi,
purtroppo, guardando quel treno in bilico sugli scogli, metafora
dell’Italia tutta, ci rendiamo conto che tutelare il paesaggio è difendere l’ambiente, la salute, la
sicurezza delle persone, le attività umane, la bellezza e il bene
comune!
Giovanna Fazio
Presidente Italia Nostra,
sezione di Alassio
Lunedì 17 Febbraio 2014
3
«L'ALASSINO»
L’ostacolo
Pubblichiamo con piacere il tema di Gaia Mentolli della scuola media Morteo Ollandini, dove si evince
non solo l’amore per la musica ma anche la determinazione nel voler proseguire un percorso indubbiamente non facile. Un esempio per i giovani che si lasciano attrarre dal futile gioco delle mode e delle tendenze; la musica può rappresentare una valida alternativa ai “non valori” che ci circondano in modo
esponenziale. Auguriamo quindi a tutti i ragazzi di trovare nella Musica quella Fortuna di cui ci parla
Giada, alla quale va il nostro più sentito e sincero “in bocca al lupo”.
L’ostacolo più grande che ho
dovuto superare nella mia vita è
stato anche, al tempo stesso, la
cosa che mi ha dato le più grandi
soddisfazioni: il flauto traverso.
All’inizio della prima media,
quando ho saputo che la scuola
dava la possibilità di studiare
uno strumento io, come prefe­
renza, avevo indicato il piano­
forte e il clarinetto.
Forse proprio per questo mo­
tivo, quando sono stata scelta
per il flauto traverso, non ero
più sicura di volere fare musica.
Durante le prime lezioni di
flauto ho incontrato grandissi­
me difficoltà perché questo stru­
mento, all’inizio, sembrava dav­
vero una “macchina infernale”!
Sebbene provassi e riprovassi
non riuscivo a fare un solo suo­
no che sembrasse tale e a volte i
suoni non riuscivano proprio,
trasformandosi in soffi assurdi e
senza senso, ero amareggiata e
pensavo che mai e poi mai avrei
suonato il flauto traverso.
Il maestro di flauto cercava di
rincuorarmi, ma dopo qualche
lezione decisi di smettere.
Ero sicura di questa scelta e
decisi di dirlo al maestro, ma lui,
per mia fortuna, mi convinse a
continuare ancora un mese e
poi, se proprio fossi stata con­
vinta, avrebbe accettato il mio
ritiro.
Fu proprio la volta successiva
che, come per incanto, le prime
note cominciarono a uscire,
qualche nota, forse stonata ma
per me era una musica meravi­
gliosa! Ricordo che uscii di scuo­
la al settimo cielo e la prima cosa
che dissi a mia madre fu: “Voglio
continuare, voglio continuare a
suonare!”.
Il flauto traverso è uno stru­
mento meraviglioso perché la
sua musica è dolce, ma anche
forte e potente e anche quando
lo suoni da solo il suo suono me­
lodioso è bellissimo.
Con il passare del tempo ho
acquisito sempre più sicurezza
ed il maestro, già lo scorso anno,
ha ritenuto che potessi entrare
nell’orchestra della scuola.
Suonare nell’orchestra è un’
esperienza bellissima! Tra i ra­
gazzi che suonano si crea un le­
game, senti di far parte di un
gruppo e deve essere così per­
ché per suonare insieme ci vuo­
le affinità, una specie di compli­
cità... non puoi distrarti un se­
condo devi sapere in che mo­
mento entrare, non puoi sbaglia­
re se sei completamente immer­
so nella musica.
Io mi sento molto fortunata ad
avere questa possibilità perché
la musica è una bellissima cosa,
oltre al Conservatorio; so che ce
la farò perché suonare mi rende
felice, quando suono tutti i pro­
blemi non esistono più e tutto
sembra lontano.
Non dimenticherò mai questa
scuola e gli anni passati qui per­
ché grazie a questo ho scoperto
cosa voglio davvero per il mio
futuro: la musica!
Gaia Mentolli
2B – Scuola Media
Istituto Comprensivo
Statale Alassio
Istituto Secondario di I grado
“M.M.Ollandini” Alassio
Il dire dei luoghi
Prosegue la pubblicazione delle poesie di Ettore Ghiringhelli,
che ben conosciamo come pittore e in questa circostanza anche
come poeta.
Nella composizione proposta
l'autore affida ad ognuno di noi la
possibilità di interpretare il significato delle forti immagini.
“La conchiglia spezzata”,
“L'inganno della vita” senz'altro
suggeriscono riflessioni e sensazioni particolari.
Forse un giorno smetterà di piovere
Non so se qualcuno di voi ri­
corda la storiella del soldato
Buleghin, narrata da un famoso
comico negli anni trenta.
Dunque: fronte della prima guer­
ra mondiale, trincea piena di
soldati, la trincea nemica a set­
tanta metri, la tensione e l’allar­
me continui. Cala la notte, il te­
nente raduna i soldati e dice:
“Ho bisogno di un volontario
che nel buio strisci fino alla trin­
cea austriaca, osservi le truppe
nemiche e il loro armamento e
torni a riferire”. Si stacca dalle
file il soldato Buleghin e dice:
“Vado io”. I compagni lo accla­
mano; poi il tenente gli dice:
“Guarda che devi andare e ritor­
nare in mezz’ora, perché fra qua­
ranta minuti abbiamo l’ordine di
attaccare e non vorremmo spa­
rar ti. Buleghin va. Passa
mezz’ora, passano quaranta mi­
nuti e l’eroico soldato non torna.
Allora il tenente sta per dire:
“Fuoco!”, quando nella notte si
sente la voce di Buleghin che ur­
la: “Tenente, ho catturato da so­
lo un intero plotone di soldati
austriaci, compresi due sergen­
ti”. Il tenente italiano allora dice:
“Bravo, bene. Allora portali qui.”
E dopo un po’ Buleghin rispon­
de: “Eh, ma non vogliono veni­
re”. La storiella mi è venuta in
mente non solo quando l’ammi­
nistratore meraviglioso di una
grossa fabbrica di auto italiane
ha affermato di aver acquistato
e controllato una grossissima
fabbrica di auto americane, ma
anche quando, ogni giorno qual­
che personalità politica o eco­
nomica si rallegra del fatto che
grandi ditte straniere si interes­
sano di fabbriche italiane o le
acquistano con la promessa che
non solo manterranno tutto il
personale in servizio ma lo ac­
cresceranno notevolmente. Ma
soprattutto mi torna alla mente
quando, ogni tanto, anzi un po’
troppo spesso, un amministra­
tore della mia città vanta come
una conquista il fatto che un’im­
presa non locale o anche stra­
niera sì è impegnata a costruire
alberghi, parcheggi, depuratori,
garages sotto campi da pallone
elastico, con vantaggi tutti no­
stri e svantaggi tutti loro. Salvo
poi a scoprire, dopo un po’ di
tempo, che forse noi dobbiamo
ancora pagare qualcosina, ma
poco però, di conguaglio, oppu­
re che il lavoro promesso riguar­
da un’opera sulla quale la citta­
dinanza si è espressa negativa­
mente a grande maggioranza.
Ma se non facciamo fare questo
lavoro, forse ci sono penali e ne­
anche leggere. Naturalmente
parlo del comune di Andate, ed
invidio voi cittadini di Alassio
dove queste cose non accadono
mai, per la lungimiranza dei vo­
stri amministratori. Invece da
noi ad Andate bisognerebbe
mandare in licenza tutti i
Buleghin che ostinatamente vo­
gliono fare gli eroi e promuover­
li al grado di ufficiale della riser­
va, perché con la loro buona
volontà e le loro oneste intenzio­
ni non finiscano di fare del male
a loro stessi e a tutti noi. Chissà
se riusciremo a far entrare in cit­
tà una virtù che una volta era
“comune”, ed oggi appare molto
rara come il “buon senso”?
Chissà se si riuscirà a far ridiven­
tare i consigli comunali come
luoghi di serena discussione fra
maggioranza e minoranza e a ri­
pristinare il rispetto reciproco e
il senso delle funzioni. Certo pe­
rò che se prendiamo esempio
dalle assemblee politiche nazio­
nali c’è poco da sperare. Ma io
non mi deprimo mai e aspetto il
domani più lieve dell’oggi e de­
gno dei cittadini che ogni gior­
no, in questa crisi del turismo,
dell’economia, dei valori, lotta­
no per sbarcare dignitosamente
il lunario.
Luca Caravella
III
il sole illumina la pelle
un volto stringe la parola
di un paese di mare
rivolto a oriente - immaginare
la realtà ferita - conchiglia spezzata l'inganno della vita, scelta
di occasioni - perdersi alle emozioni sciogliersi alla libertà di sensazioni,
ritrovarsi a calpestare
i ciottoli del mare.
Istituto Internazionale di Studi Liguri
Sezione Ingauna
LAUREE
Ghiringhelli
Comune di Albenga
L’OTTOCENTO IN LIGURIA
DALL’UNITà D’ITALIA ALLA GRANDE GUERRA
Albenga, Palazzo Peloso Cepolla, Piazza San Michele 12
febbraio - marzo 2014
sabato 1 febbraio
ore 16,30
sabato 8 febbraio
ore 16,30
MESE DI febbraio 2014
Bianca Montale, Università di Genova
Prolusione
Riccardo Musso, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Ingauna
Albenga nell’età del Risorgimento
sabato 15 febbraio Giorgio Barbaria, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Ingauna
ore 16,30
Le condizioni igienico-sanitarie del Circondario di Albenga nell’“Inchiesta Jacini”
sabato 22 febbraio Patrizia Valdiserra, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Ingauna
ore 16,30
Albenga: una storia, tante storie. Ritratto di una città tra storiografia e letteratura
sabato 1 marzo
ore 16,30
Bruno Schivo, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Ingauna
Lo sviluppo del turismo in Riviera e gli Inglesi ad Alassio
sabato 8 marzo
ore 16,30
Massimiliano Caldera, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione di Torino
Restauri e metodi di restauro tra Otto e Novecento, tra Piemonte e Liguria
sabato 15 marzo
ore 16,30
sabato 22 marzo
ore 16,30
Luciano Livio Calzamiglia, Istituto Superiore di Scienze Religiose, Diocesi di Albenga-Imperia
I vescovi di Albenga del secondo Ottocento
Antonio Anfossi, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Ingauna
Un pittore dell’Ottocento: Benedetto Musso
ILARIA MARASSI
Lo scorso 13 dicembre la nostra
concittadina Ilaria Marassi
ha brillantemente conseguito
Laurea Specialistica in In­g e­
gneria Edile - Architettura con il
voto di 110/110, presso la Scuo­
la Politecnica dell’U­ni­ver­sità
degli Studi di Genova, con una
tesi dal titolo:
“Consolidamento sismico del
Palazzo del Podestà a Mantova:
Problematiche di modellazione e soluzioni tecniche di intervento”
La tesi, molto apprezzata dal­
la Commissione di Laurea, ri­
guarda le opere di recupero e
consolidamento del Palazzo del
Podestà, uno dei più significati­
vi edifici storici italiani e simbo­
lo della città di Mantova, dan­
neggiato dal recente sisma che
ha colpito l’Emilia e le zone adia­
centi nello scorso 2009.
Alla neo dottoressa, congra­
tulazioni vivissime da papà
Luciano Marassi, dalla mamma
Marisa Guerra, dalle sorelle
Elisa, Giada, Gaia e da tutta la
famiglia.
VITTORIO SAVONA
Il giorno 18/12/2013, presso
l’Università degli Studi di
Genova, dipartimento di Giu­ri­
sprudenza, si è brillantemente
laureato in “Giurista dell’Im­
presa e dell’Amministrazione”
Vittorio Savona, discuten­
do la tesi: “Il minore contraen­
te”.
Relatore il Ch.mo Prof. Mauro
Grondona.
Al neo dottore, le felicitazioni
della famiglia, degli amici, e
dell’Associazione Vecchia
Alassio.
L’AVA si congratula
con i laureati e
le loro famiglie.
Ad maiora!
L’OFFERTA DEL DON BOSCO DI ALASSIO
L’Istituto don Bosco di Alas­sio
è una Comunità Educativa scola­
stica tra le più qualificate del
Ponente ligure. L’offerta formati­
va pone al centro il ragazzo e la
sua crescita integrale con
l’obiettivo di far nascere in lui
amore per lo studio e per la vita.
Questo ci ha insegnato Don
Bosco ed i nostri valori fondanti
si rifanno proprio al suo inse­
gnamento; in particolare al si­
stema preventivo che significa
anche accoglienza per tutti,
uno spazio dove condividere an­
che un credo diverso. Forti di
questo esempio, non soltanto
religioso, ma anche pedagogico,
il nostro obiettivo è quello di far
sì che i ragazzi escano dalla no­
stra scuola preparati cultural­
mente, ma anche preparati ad
essere buone persone, avendo
fatto un’esperienza significativa
capace di lasciare traccia per il
resto della loro vita. La prepara­
zione dei docenti è fondamenta­
le. I professori, prevalentemente
laici, sono stabilmente parte
dell’organico, garanzia di conti­
nuità didattica e delle relazioni.
Una buona Scuola Media è con­
dizione indispensabile per co­
struire solide basi e per formarsi
alla vita perché segna il delicato
passaggio dall’infanzia all’adole­
scenza. Un percorso che deve
continuare anche nella scuola
superiore. Il nostro Liceo
Scientifico e Liceo delle Scienze
Umane (opzione economicosociale) infatti propongono le
stesse modalità di approccio al
ragazzo, seguendolo da vicino
nella sua crescita e nelle scelte
importanti che dovrà fare per il
futuro. Sono attive da quest’an­
no Borse di Studio a favore di
ragazzi e giovani meritevoli e
con necessità economiche che
si iscriveranno ai primi anni del­
la Scuola Media e Licei, al fine di
ridurre la retta scolastica a cari­
co della famiglia, previo accordo
con la Direzione. La Scuola offre
proposte di recupero, sportelli
SOS, una solida offerta culturale
ed umana, molteplici attività di­
dattiche, extradidattiche e for­
mative.
Don Luigi Bruno,
Direttore dell’Istituto Salesiano
di Alassio
4
«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
Lunedì 17 Febbraio 2014
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Festeggiamenti e solidarietà Due parole, (due ciaiti) dal Consorzio Alassio un mare di shopping
Carissimi concittadini e caris- può prescindere dal presentarsi re i nostri successi, ma per spro- riusciti a fare oseremmo dire dei
in quel di Moglio
simi colleghi eccoci.
al meglio agli occhi dei nostri gra- narvi a dare il vostro contributo miracoli, pensate solo al costo
Anche quest’anno Moglio ha
celebrato ”alla grande” i festeggiamenti in onore del Santo
Patrono San Sebastiano con una
solenne cerimonia religiosa preceduta dalla abituale quanto partecipata Processione.
date ovviamente da generose animatrici, potevate osservare le loro manine che con delicatezza e
tenacia, per ore e ore, intagliavano, incollavano, coloravano, modellavano pezzi di legno, stoffe,
cartone e ammirare all’improvvi-
Presenti le autorità civili rappresentate dal Sindaco di Alassio
e due Assessori, la confraternita
di Santa Caterina, la Banda cittadina, molti parrocchiani e cittadini di Alassio. Ha officiato il Rev.
don Renato Elena, alassino d.o.c.
e parroco a San Bartolomeo al
Mare che nell’omelia ha sottolineato quanto l’importanza della
testimonianza ai valori cristiani,
in tutte le sue forme, non sia appannaggio del solo martire Sebastiano ma di ciascun parrocchiano che si ritenga praticante e osservante. La Cantoria Parrocchiale ha eseguito, oltre ai canti liturgici della Messa, brani consoni alla circostanza.
Al termine del rito, il Parroco
don Gianni Tabbò dopo aver rivolto, non senza un po’ di commozione, parole di circostanza ha ringraziato tutti per la partecipazione e collaborazione invitando a
concludere la bella giornata nel salone parrocchiale dove poi, il sempre brillante e presente Andrea
Gallea ha introdotto lo spettacolo
teatrale eseguito dalla Compagnia
Teatrale Dialettale Alassina diretta da Andrea Elena nel nuovo atto
unico de scrivente “Ciù e me segnu... e ciù u lampa” coadiuvando,
inoltre, all’estrazione dei tradizionali premi. Unanime la soddisfazione tra i partecipanti.
Ma oltre alla solennità patronale e cogliendone l’occasione
Moglio, tramite il suo Parroco don
Gianni, vuole rilevare un significativo gesto di solidarietà compiuto
dai suoi ragazzi verso gli abitanti
di Torpè.
Il motto “NON PAROLE, MA
FATTI” non è stato per loro un fuoco di paglia; il loro impegno è stato lungo e costante. Per molti sabati, nel Salone Parrocchiale, gui-
so “capolavori” scaturire come da
mani di fata. E gli occhi del loro
cuore sempre fissi laggiù: a quello
sfortunato paesino di Sardegna,
in provincia di Nuoro, chiamato
Torpè, dove molto fango ha spazzato via in un attimo tante case e
tutto il lavoro di una vita facendo
piangere tanti bambini come loro.
Le famiglie e la comunità di
Moglio hanno capito il messaggio
di questi ragazzi ed hanno risposto
generosamente alla loro iniziativa,
acquistando gli oggetti via via
esposti in Parrocchia e nei vari
esercizi. Ma per i ragazzi la soddisfazione più grande è stata l’attenzione della gente alla loro “bancherella” in Piazza Matteotti, quando nella ricorrenza di S. Ambrogio,
molti alassini e turisti hanno acquistato i loro capolavori.
Il successo ha oltrepassato
ogni più rosea aspettativa: alla fine della giornata i nostri “campioni” si sono trovati tra le mani un
bel gruzzolo di soldini che, assommati a quelli ricevuti da altre
offerte, hanno raggiunto la somma di 1.600 (Mille e seicento) euro. Tutto il ricavato, come già stabilito e annunciato, è stato inviato
a don Giuseppe Zizzi, responsabile della comunità di Nostra
Signora degli Angeli, Parrocchia
tra le più colpite dalla terribile alluvione.
Un aiuto che, innanzi al grave
costo economico del disastro,
può sembrare la classica ”goccia
nel mare”; se considerato però
con il cuore di chi lo ha offerto,
rappresenta, oltre che un atto di
testimonianza a quei valori cui si
riferiva don Renato nella sua omelia, anche una bontà ed una ricchezza più grandi del mare.
Gianni Croce
Sbarchi sulla spiaggia di Alassio,
meglio come turisti
Lo sbarco militare finto e lo
sbarco vero mai avvenuto.
Sabato 26 ottobre 2013 abbiamo
assistito ad Alassio alla simulazione di uno sbarco militare, come se fossimo ancora in tempo di
guerra, ma Alassio non era posto
anche in tempo di guerra di operazioni militari così circondata di
montagne. Però le autorità
dell’epoca si premunirono.
Ricordo ancora che nell’estate
1944, in piena seconda guerra
mondiale, gli Anglo Americani,
dopo lo sbarco in Sicilia, risalivano la penisola e a giugno si trovavano in Toscana per liberare
Firenze Nello stesso mese erano
sbarcati in Normandia e nell’incertezza del loro arrivo in Liguria
le popolazioni temevano il peggio. Con una serie di fortificazioni, Alassio cercava di proteggersi, il pontile che poteva essere un
punto di attracco fu quasi tutto
demolito e sul terrapieno era stato costruito un fortino con un
cannone puntato sul mare. La
spiaggia era una selva di reticolati, le vie di accesso alla stessa erano sbarrate da un spesso muro in
cemento armato, le famiglie che
abitavano nei pressi erano state
sfollate e si viveva nella psicosi
che sarebbe successo qualcosa
di grave. Tutti i giorni stormi di
fortezze volanti da Capo Mele
puntavano in direzione nord per
scaricare il loro carico di morte,
ma gli Anglo Americani scartarono l’approdo il Liguria sbarcando
a Tolone alla metà di Agosto e cosi tutte le famiglie sfollate poterono con gioia, in autunno, ritornare alle loro case nonostante che
le sirene suonassero ancora.
Mancavano pochi mesi alla fine di
una guerra che aveva provocato
tatti lutti e rovine. I soldati americani arrivarono nel maggio 1945,
ma in veste di turisti ravvivando
il commercio della città.
Franceso Trazzi
Contro ogni previsione siamo
ancora qui.
Sì, perché qualche specialista
in mugugni, ci aveva dato una
scadenza ben definita: “Non durerà più di un anno” ma, contro
ogni previsione, il consorzio
Alassio un mare di shopping,
continua la sua attività a favore
della città e della categoria.
Non vogliamo peccare di presunzione, anzi, casomai siamo i
primi a cospargerci il capo di cenere, chiedendo scusa a tutti coloro che non sono stati soddisfatti delle nostre iniziative o che
sono rimasti per qualche problema di comunicazione esclusi da
qualcuna delle nostre attività,
sappiamo di non essere perfetti
né onnipotenti, ma vogliamo dire
che ci siamo.
Ci siamo con il nostro impegno
preso nei vostri confronti, per tenere alta l’immagine della nostra
cittadina, cercando di dare enfasi alla bellezza della città di
Alassio, ingegnandoci per abbellirla nei momenti di festa, ci siamo davanti a qualsiasi amministrazione cittadina per dare voce
alla nostra categoria, e fare capire che si può, anzi si deve collaborare per il miglioramento delle
situazioni qualsiasi esse siano relative al commercio e al turismo.
Siamo inoltre orgogliosi che la
nostra iniziativa abbia dato il la
alla nascita della creazione di altri associazioni spontanee nel
settore della ristorazione e dei
pubblici esercizi come Macramè
e Alassio new generation
Alassio vive di questo e non
diti ospiti, ecco perché, in un momento di difficoltà economica e
sociale quale quello che stiamo
vivendo, è necessario fare uno
sforzo in più, dimostrare che
Alassio ha la testa alta, non si arrende e anche quello che può
sembrare futile e superfluo (le
margherite a chilometro zero a
Pasqua, le punte di abete a Natale
rigorosamente ecologiche perché nessun albero è morto per
darci le sue punte, le cascate di
luci davanti alle nostre vetrine)
ha per il nostro settore una importanza fondamentale è il biglietto da visita che farà ricordare la vacanza ad Alassio come
una bella vacanza, che farà imprimere negli occhi dei nostri turisti non solo la bellezza naturale
del paesaggio, ma anche la cura,
che ognuna delle nostre attività,
mette nell’abbellirla.
Ma le nostre attività non si sono limitate ad un semplice decoro degli esercizi commerciali,
grande successo ha riscosso il
nuovo format dei “saldi in banco”, e la web radio che fa da sottofondo alle vie dello shopping e
lungo è l’elenco degli interventi
verso le istituzioni per sensibilizzare su questo o altro problema,
anche se tutto ciò non si vede,
non si tocca con mano e avrà risultati nel lungo termine.
Alassio merita il nostro impegno, ma anche il vostro, solo facendo fronte comune si può pensare di resistere alla congiuntura
attuale.
Queste nostre due parole, non
vogliamo spenderle per decanta-
alle prossime iniziative.
È ora di dire basta ai mugugni,
tiriamoci indietro le maniche, noi
del direttivo che ci impegniamo
dall’inizio, abbiamo, è vero vissuta la frustrazione della critica, ma
solo per farne tesoro e cercare di
usarla per migliorarci nel futuro,
a voi consorziati e amici, chiediamo non solo la vostra fiducia ma
anche una mano concreta, abbiamo cercato di dividere la città in
borghi, e non sempre è stato facile trovare dei volontari per ogni
borgo che li rappresentassero.
Questi volontari però vi esortiamo a non lasciarli soli, sono
colleghi che si sono prestati e
messi a disposizione della collettività, non arrivisti che cercano
luce, sono persone che tolgono a
volte tempo alle loro attività e alle loro famiglie per portare avanti un incarico assolutamente in
modo gratuito, aiutateli a migliorare la loro opera, sosteneteli, andategli incontro e se sbagliano fateglielo capire in buon modo come tra amici, con qualche pacca
sulla spalla o una telefonata chiaritrice.
Vogliamo inoltre fare chiarezza
anche sulla gestione dei contributi che a volte vi chiediamo e di
cui come sapete sempre rendiamo conto con fatturazione (a proposito il tesoriere è anche lui un
volontario, abbiate pazienza per i
ritardi, ma per i miracoli si sta attrezzando....), grazie alle capacita
imprenditoriali che ci contraddistinguono e alla pazienza dei fornitori e artigiani con cui abbiamo
collaborato in questi anni, siamo
della pubblicità che abbiamo fatto per la città tramite pagine della stampa e materiale pubblicitario nelle varie fiere in Italia e
all’estero, non penserete mica
che bastino 50 euro pro capite???
Se abbiamo avuto accesso a
qualche striminzito contributo
pubblico lo dobbiamo innanzitutto perché siamo stati finalmente riconosciuti come categoria forte, e perché ci è stata data
fiducia dalle istituzioni, riconoscendo il lavoro fatto finora.
Ma sopratutto quello che facciamo e che faremo lo facciamo
per voi, fateci sentire il vostro appoggio fateci sentire che ci siete
anche dicendoci cosa non va, abbiamo una pagina facebook, un
sito istituzionale, abbiamo le nostre facce in giro per la città, dentro le nostre attività sapete dove
siamo venite a parlarci, non dateci solo il vostro contributo economico dateci la vostra opera,
quello che potete non di più,
quando facciamo le riunioni pubbliche intervenite numerosi o addirittura chiedetecele queste riunioni, saremo ben felici di farle
per parlare con voi...
Ricordatevi che Alassio è il nostro bene prezioso e che solo curandola come buoni padri di famiglia potremo farla crescere
per il bene di tutti.
Floreat Alaxium
Loredana Polli
la segretaria del consorzio
Alassio un mare di shopping
a nome di tutto il consiglio
e del presidente
Valentina Zanetti firma il restayling del bar “Coffee Dream Team”
dell’Alberghiero di Alassio
Il laboratorio didattico di caffetteria dedicato agli alunni speciali dell’Alberghiero di Alassio
si rifà il look grazie all’architetta
Valentina Zanetti dello Studio
915 e potenzia l’offerta formativa
a favore dell’integrazione dei discenti con disabilità. Il Bar
Sorriso e il suo “Coffee Dream
Team” potranno contare su una
struttura laboratoriale più pregnante dal punto di vista didattico e più densa di opportunità di
apprendimento grazie al registratore cassa, per l’uso reale del
denaro, all’internet point e alla
biblioteca tecnica per le ricerche
e l’area professionalizzante, alla
parete dedicata al concetto spazio-tempo con i fusi orari dei diversi continenti e un televisore
collegato alle news dei canali satellitari per l’apprendimento della lingua inglese. Un progetto finanziato attraverso una rete di
solidarietà che ha avuto il suo incipit lo scorso 3 dicembre, nella
“Giornata Mondiale delle Persone con Disabilità”, quando le
professoresse dell’Istituto Alberghiero hanno vestito i panni
Istituto Culturale
Argentino Ligure
di chef e maitre per una cena di
beneficenza che ha consentito di
raccogliere fondi a favore degli
alunni speciali e del loro laboratorio di caffetteria. Ora il compito più arduo spetta alla giovane
architetta finalese: capitalizzare
le esigue risorse economiche in
un progetto architettonico dalla
valenza formativa e didattica per
gli alunni portatori di handicap.
Gli insegnanti e gli alunni impegnati nella gestione del Bar Sorriso sperano di trovare artigiani
ed aziende disposti, come la dottoressa Valentina Zanetti, ad of-
Fiocco
Azzurro
Bs.As., 17.01.2014
Carissimi Amici alassini
Vi confermiamo di aver ricevuto sia la Vs. rivista del
16.12.2013 come pure il calendario del 2014, di cui faremo fotocopie opportune per i nostri
soci: con questo Vi ringraziamo
per la Vs. attenzione.
Il nostro collegameno continua da anni e siamo certi che durerà per molto tempo.
Vi auguriamo ogni bene per il
futuro per il mantenimento delle nostre tradizioni e reiteramo
“Floreat Alaxium”
Flavio Perazzo
(presidente)
Samuele Montesano, insieme a papà Davide
e mamma Antonella con i nonni Antonella e
Antonello Castiglione, è felice di annunciare
l’arrivo del fratellino ELIA il giorno 27/1/2014.
L’Associazione Vecchia Alassio condivide
con i familiari questa immensa gioia ed augura al piccolo Elia tanta felicità e serenità.
frire gratuitamente le proprie
competenze, consentendo così
di proseguire l’opera dell’Istituto
nella formazione professionale
degli alunni diversamente abili.
L’obiettivo è quello di garantire
loro un futuro inserimento lavorativo tenendo fede ai principi
della nostra costituzione che sancisce pari opportunità e diritto al
lavoro per tutti. Un impegno che
il “Giancardi” nei suoi cinquant’anni di vita ha sempre onorato formando oltre venti generazioni di studenti normodotati che
oggi rivestono ruoli di prestigio
nei migliori hotel del mondo accanto a tanti alunni “speciali” che
danno il loro contributo in mense
aziendali, asili nido ed istituzioni
scolastiche. “Una comunità educativa che nei suoi progetti formativi è in grado di promuovere lo sviluppo umano di tutti e di ciascuno,
come sottolinea il preside dell’Istituto Salvatore Manca”.
Secondo la profezia (1983)
La Liguria crollerà in mare, è certo,
i suoi confini alti al vento di abeti e di agrifogli
e le colline antiche terrazzate,
di pinastri, di ginestre, di ulivi,
le rocciose aeree propaggini del cactus e dell’aloe,
interi parchi di palme e di araucarie,
ville bianchissime, le chiese intatte
e quelle già sventrate dai terremoti:
su tutto calerà il silenzio colmo di fondale.
Sul pelo dell’acqua poche rame
di precoce mimosa, dell’errante pittosforo.
Liguria dalle città livide, algose, di gusci,
traversate da squame e da correnti:
incrostate di buio,
del buio bagliore attonito di dopo le catastrofi.
Noi soli ci salveremo,
noi che abbiamo imparato a camminare sull’acqua:
sui pelo dell’acqua poche rame di precoce mimosa
basteranno,
il vento soffierà l’isola Viola nuova ai nostri occhi,
seguiremo la rotta dell’errante pittosforo.
Giuseppe Conte
Lunedì 17 Febbraio 2014
L’uomo e la sorte nel
disastro della Haven
Conferenza con video alla SOMS di Alassio
Presso la sede della Società
Operaia di Mutuo Soccorso, giovedì 16 gennaio, in una serata
non certo propizia a causa
dell’abbondante pioggia, i pur
numerosi presenti hanno assistito al film sulla fine della Haven
nel lontano aprile del 1991, ma
anche alle fasi della sua rinascita
a nuova realtà. Alla presenza di
autorità, quali il sindaco, Enzo
Canepa e del sig. Milani, già comandante della Haven prima
dell’incidente nel Golfo Persico,
e dopo le parole di presentazione e di ringraziamento di Claudio
Gavaldo, presidente della SOMS,
il comandante Gian Carlo Cerutti
ha illustrato con meticolosa
competenza le immagini proiettate sulle schermo, che illustravano le fasi dell’incendio e
dell’affondamento della superpetroliera davanti a GenovaVoltri. L’esplosione iniziale, il
progressivo espandersi delle
fiamme, il piegamento della nave
in due parti e il suo inevitabile
inabissarsi nelle acque antistanti Arenzano hanno catturato l’attenzione del pubblico quanto i
lodevoli ed intelligenti tentativi
dei portuali di circoscrivere la
fuoruscita di greggio in fiamme
dalle cisterne. Il comandante ha
messo in chiara luce le ragioni e
la dinamica dell’incidente, le responsabilità dell’uomo, la situazione climatica favorevole ad un
contenimento dei danni ambientali, in particolare gli interventi
per limitare la perdita di vite
umane e l’estremo tentativo di
pompare gli idrocarburi residui
dai locali interni.
La superpetroliera Haven,
5
«L'ALASSINO»
lunga più di 300 m., un gigante
del mare, con questo tracollo ha
dimostrato quanto un difetto di
struttura e anche di riparazione
sia decisivo per la sua morte. Il
malfunzionamento di una pompa ha causato il naufragio di una
grande opera di ingegneria e il
più grave inquinamento del
Mediterraneo.
Ma questa volta, per un gioco
beffardo della sorte, l’enorme
relitto adagiato oggi sui fondali è
diventato quasi un santuario di
vita marina, la meta preferita di
innumerevoli pesci, dalle aragoste alle murene, l’habitat più
adatto per la crescita di una flora interessante che in certe stagioni sembra tropicale. La
Haven è ora meta di escursioni
continue di appassionati e di
studiosi, come ha dimostrato, in
chiusura di serata, il video ricco
di fascino e di colori della sig.ra
Cristina Freghieri, esperta subacquea del diving di Arenzano.
A coloro che hanno rischiato
la vita per salvare quella degli altri, in special modo al pilota in
servizio quel giorno al porto petroli di Multedo, è giunta quale
decorazione preziosa e pregevole la lettera del comandante in
2a e dell’equipaggio della Haven,
grati all’eroe e ai collaboratori di
aver permesso alle loro famiglie
di riabbracciare il padre nella
tranquillità della casa.
Il lauto rinfresco a base di dolci e di spumante ha concluso
una serata culturale di notevole
livello, organizzata con lodevole
cura dalla SOMS di Alassio.
Rubrichetta mensile
Un ricordo per...
SCUOLA MORTEO OLLANDINI
ANNO 1953-54
Giovanni Puerari
GENOVA CICLONE DA LIBECCIO 1955
G
enova 19 febbraio 1955 –
Un’altra data, assieme a
tante altre, che purtroppo
i Genovesi non riusciranno facilmente a dimenticare, per l’arrivo e la distruzione causata da un
ciclone subtropicale formatosi
sul Golfo di Genova che sfogò la
sua potenza distruttrice sul porto causando enormi danni alle
strutture portuali, ma fortunatamente senza causare la dolorosa perdita di vite umane.
sca di entrare direttamente in
porto e di causare enormi danni
alle banchine ed alle navi ad esse ormeggiate.
In quegli anni non era ancora
operativo il porto petroli di
Multedo e le petroliere che arrivavano a Genova per scaricare
prodotti petroliferi ormeggiavano al Pormolio che, in quel pomeriggio, era completamente
aperto alla furia del mare che penetrava in porto a causa della di-
La “Atlantic Lord” brandeggia sulle ancore e colpisce lo scafo capovolto della “Camas Meadows”.
La “Nordanland” pochi attimi prima dell’esplosione.
Da quattro giorni il mare da
SW martellava con violenza tutta
la costa Ligure, in particolare
Genova ed il suo porto, essendo
il mare da Libeccio la traversia di
quel tratto di costa. Per traversia
si intende, nel linguaggio marinaresco, la direzione del mare perpendicolare alla costa. Per la rada di Alassio, ad esempio, la traversia è da SE (Scirocco). Per
Genova da SW (Libeccio).
Alle 15.00 del 19 febbraio, sotto i colpi di mare che come dei
magli si abbattevano su di essa,
la diga di ponente del porto crollò e si aprì un varco di circa 400
m che permise al mare in burra-
ga crollata. Ormeggiate alla banchina, di punta, vi erano tre petroliere in fase di discarica.
Ormeggiare una nave “di
Punta” significa dare fondo alle
due ancore ed assicurare la poppa della nave con i cavi alla banchina. In pratica la nave non rimane affiancata al pontile come
evidenziato dalle foto allegate.
La nave cisterna “Camas
Meadows” ruppe tutti gli ormeggi ed andò a colpire ripetutamente le navi vicine e le opere
portuali causando ingenti danni.
Lo scafo della petroliera cedette, si inclinò paurosamente ed
infine si capovolse causando an-
che notevole inquinamento.
Fortuna volle che l’equipaggio
riuscisse ad abbandonare la nave prima del capovolgimento e
non ci fu miracolosamente nessuna vittima.
La nave cisterna “Atlantic
Lord” ruppe anch’essa gli ormeggi e cominciò a brandeggiare sulle ancore colpendo ripetutamente la calata Derna e la
“Camas Meadows” ormai capovolta. Subì molti danni e produsse inquinamento che si aggiunse
a quello già prodotto dall’altra
nave cisterna. Miracolosamente
anche su questa nave tutto
l’equipaggio riuscì a salvarsi ed
il giorno dopo la petroliera fu ormeggiata ad un’altra banchina
per essere in seguito riparata.
La nave cisterna “Giovi” anch’essa ormeggiata di punta, riuscì a mantenere la posizione.
Subì diversi danni ma non particolarmente gravi. In breve tempo fu rimorchiata in sicurezza
ad un altro pontile.
Purtroppo però le disgrazie
non arrivano mai sole. Tutta la
parte di ponente del porto subì
danneggiamenti, in particolare i
pontili “Eritrea e Somalia”.
A ponte Eritrea una
nave Svedese la
“Nordanland”, scaricava merci varie. Causa la forte risacca causata dal mare vivo
che entrava dalla
breccia della diga, la
nave cominciò a colpire violentemente la
banchina ed a lesionare lentamente lo
scafo. Cominciò ad
imbarcare acqua di
mare ed a sbandare
pericolosamente, nonostante gli sforzi dei
Vigili del Fuoco che
tentavano con numerose manichette di
aspirare l’acqua dallo
scafo. In quei momenti il Comandante prese la decisione di evacuare tutto il personale. Mai decisione fu
più saggia. Dalle numerose falle
che si aprirono nello scafo continuò ad entrare acqua di mare
che si propagò velocemente anche nelle stive centrali della nave dove erano stipate 400 t di
acetilene (carburo) contenute
in barili. Subito dopo l’evacuazione dalla nave di tutto il personale, si cominciarono ad udire
colpi sordi che provenivano dalle stive e che preannunciavano
la tragedia. Alle ore 19.20 la
“Nordanland” esplose con un
tremendo fragore avvertito in
tutta la città L’incendio che seguì all’esplosione distrusse praticamente lo scafo. La nafta contenuta nei serbatoi cominciò a
defluire in mare distendendosi
tra i ponti Eritrea e Somalia. Una
scintilla del rogo cadde sulla nafta e tra i due pontili fu un mare di
fuoco. Ci volle tutta l’abilità e la
professionalità dei Vigili del
Fuoco per circoscrivere l’enorme incendio che minacciava altre navi ma sopratutto i capannoni adiacenti alla nave pieni di
juta ed altri prodotti infiammabili. Alle 23.00 il lavoro dei Vigili
del Fuoco ottenne successo e
l’incendio fu domato. La “Nordanland” ridotta ormai ad un rottame
irrecuperabile affondò su un fondale di circa 10 m. In seguito fu
recuperata ed avviata alla definitiva demolizione. Come accennato precedentemente i danni alle
banchine del porto furono ingenti e furono necessari diversi anni
per ritornare alla normalità. In
particolare prima di poter ricostruire in modo definitivo la diga
di protezione della parte di ponente del porto, si pensò di affondare due vecchie navi cisterna
per proteggere parzialmente e
provvisoriamente le banchine di
ponente dal mare vivo.
A quei tempi chi scrive era un
giovane allievo dell’Accademia
Navale di Livorno ed il resoconto di quella tragica giornata è
stato ricavato dai rapporti dei
Piloti in servizio quel giorno e
dal bellissimo volume del
Com.te Carlo Gatti “Storie di navi e salvataggi” edito da “Nuova
Editrice Genovese”. Le foto allegate sono ricavate dall’archivio
del fotografo Sig. Francesco
Leoni.
Il momento dell’esplosione della “Nordanland”.
GianCarlo Cerutti
6
«L'ALASSINO»
INCONTRO CON “LA DIVINA”:
MARIA CALLAS
In occasione della serata
Verdiana di novembre, riferen­
domi all’attuale scarsa cono­
scenza del melodramma, scrissi
che non si può amare ciò che
non si conosce. La conferma di
ciò è arrivata puntuale la sera di
mercoledì 22 gennaio. Il mae­
stro Andrea Elena, parlando di
Maria Callas con la consueta
creata.
Sicuramente il personaggio
della Callas, esempio straordi­
nario di genio e sregolatezza,
fenomeno difficilmente ripetibi­
le tra le voci femminili del melo­
dramma, ha avuto una vita così
movimentata, che il racconto,
se fatto appunto con la passione
di cui Andrea è capace, non può
che risultare interessante an­
che e soprattutto per chi non lo
conosceva.
“Vissi d’arte”, “Amami Al­fre­
do”, “Casta diva”, sono state
ascoltate dalla platea in religio­
so silenzio e con profonda at­
tenzione suscitando in seguito
commenti e domande che deno­
tavano, oltre che grande inte­
resse, una notevole competen­
za.
I presenti hanno suggerito al
maestro argomenti per future
serate che sicuramente potran­
no contribuire, come dicevo
all’inizio, a fare conoscere, e
Lunedì 17 Febbraio 2014
51° CIMENTO INVERNALE DI ALASSIO
20° Trofeo Pino Cosso
competenza, ma soprattutto co­
municando la passione che, chi
svolge una professione come la
sua non può non avere, ha crea­
to tra i presenti un pathos asso­
lutamente palpabile. Prova ne è
che l’intervallo previsto a metà
serata è stato accantonato per
non interrompere l’atmosfera di
attenzione assoluta che si era
quindi apprezzare un aspetto
importantissimo della nostra
cultura. Noi italiani, come an­
che Andrea ieri sera ricordava,
siamo purtroppo esterofili,
ignorando che il mondo intero
da sempre apprezza il nostro
“bel canto”. La crisi economica
che ha contratto moltissimo le
esportazioni dei nostri prodotti
all’estero, non ha assolutamen­
te intaccato questo settore. Ad
ogni latitudine, le voci più im­
portanti in tutti i teatri del mon­
do continuano ad esprimersi
sempre e solo in italiano.
Direi che gli assenti di merco­
ledì 22 hanno quindi avuto tor­
to. Avranno la possibilità di ri­
farsi con il prossimo appunta­
mento che, compatibilmente
con gli impegni di Andrea, sarà
in marzo con una serata proba­
bilmente dedicata ad un’opera
di Giacomo Puccini.
RB
In programma il 26 dicembre
2013, per cattivo tempo, è stato
posticipato al 26 gennaio 2014.
Un caso più unico che raro, ma
con il mare mosso non poteva
essere garantita la necessaria
sicurezza e incolumità per i par­
tecipanti la manifestazione. In
compenso la giornata di dome­
nica 26 gennaio, si è presentata
soleggiata e con il mare calmo.
A far da cornice centinaia di tu­
risti attratti da quei temerari
che sfidando le temperature di
14 °C dell’acqua e 18 °C dell’aria,
alle ore 11,00, dopo il via dello
starter DJ Franco Branco, si so­
no tuffati senza esitazione nel
tratto di mare di fronte all’hotel
Mediterranee. 130 i partecipan­
ti, i più giovani: Alice classe 2006
e Lorenzo classe 2000 i più lon­
gevi: Giovanni classe 1932 e
Giuseppe classe 1934. Questa
manifestazione da sempre volu­
ta dalla Società Nazionale di
Salvamento - Sezione di Alassio,
è stata supportata dal Comune
di Alassio - Assessorato al
Turismo; Marina di Alassio
S.p.A.; Gesco; Associazione
Bagni Marini. Un ringraziamento
è stato rivolto alle Forze dell’Or­
dine, Pubbliche As­si­sten­ze. A
tutti gli amanti del bagno fuori
stagione, oltre al confort alimen­
tare, è stato consegnato il diplo­
ma di partecipazione, targhe ri­
cordo e premi dalle Associazioni
e da esercenti e albergatori.
Arrivederci alla prossima edi­
zione.
Fal/. Per l’A.V.A.
I turisti polacchi testimonial
sul Muretto per il brand Alassio
Aprica (SO). “I Comunicativi”,
dell’Istituto alberghiero di
Alassio, sono ad Aprica per pro­
muovere il brand Alassio, con
un’istallazione di ambient mar­
keting che consente di sciare
sul Muretto della Città dei baci.
Il progetto di comunicazione
non convenzionale, punta a
coinvolgere i tanti turisti polac­
chi e cechi che soggiornano e
sciano nel comprensorio sciisti­
co delle valli di Sondrio e
Bergamo e che sono numerosis­
simi ad Aprica.
L’evento, svolto in collabora­
zione con il Comune di Alassio,
Aprica e la società di gestione
degli impianti, si prefigge, attra­
verso un piano di engagement,
di far partecipare il target, in
modo attivo, nella promozione
dei marchi Alassio-Aprica attra­
verso le piattaforme Facebook e
Badoo, un social network molto
utilizzato in Polonia.
L’installazione di ambient
marketing rientra nelle attività
di studio ed approfondimento
del progetto “Scuola in Mon­
tagna” che vede gli alunni del
corso enogastronomico gestire
il Park Hotel Bozzi e quelli del
corso commerciale e turistico
occuparsi della promozione e
della pubblicizzazione del mar­
chio Alassio.
Ricorrenza di San Sebastiano
a Moglio
Domenica 26 gennaio u. sc.,
dalle ore 15,00, nella fraz. di
Moglio, si è celebrata la festa
Patronale di San Sebastiano.
Festa grande dunque nella par­
rocchia di don Gianni Tabbo,
allietata da una bella giornata di
sole. Dopo i Vespri e seguita la
processione per le vie mogliesi
di fedeli, banda musicale della
città di Alassio, componenti del­
la Confraternita di Santa Ca­
Lo spettacolo teatrale di gennaio
“Facciamo un sogno”
È di Sacha Guitry la comme­
dia in tre atti che ha aperto la
stagione teatrale invernale, nel
gennaio scorso alla ex Chiesa
Anglicana di Alassio. Il testo,
tradotto e opportunamente qua
e là rimaneggiato dal nostro di­
rettore artistico Giorgio Ca­pri­le,
ripropone il collaudato tema dei
tradimenti coniugali, nel clima
ben noto di rocamboleschi col­
pi di scena all’insegna dell’equi­
voco. Le coppie fedifraghe sono
due, entrambe all’oscuro del
tradimento di cui sono fatte og­
getto e ciascuna affannosamen­
te alla ricerca di un alibi che le
consenta di nascondere la pro­
pria “scappatella”. La trama
quindi segue la antica logica
dell’intrigo, e dell’incrocio di
eventi destinati al determinarsi
di ulteriori complicazioni e
fraintendimenti. Unica nota
nuova è che, a sciogliere l’intri­
go e a rivelarsi elemento risolu­
tore, sarà l’intervento di uno dei
due stessi colpevoli, che a sua
stessa insaputa determinerà il
chiarimento dei complessi nodi
dell’intreccio.
Oltre che traduttore e arran­
giatore, della commedia Caprile
è anche interprete, nella perso­
na del secondo “traditore”,
estremamente diverso dal pri­
mo nelle modalità con cui è reso
il personaggio: questo si caratte­
rizza attraverso
una calibrata reci­
tazione, ove la mi­
sura della natura­
lezza rende il testo
godibile come un
“vissuto” autenti­
co. Il che tuttavia,
c’è da rilevare, per
contrasto rende
forse un po’ troppo
insistita la verve
istrionica davvero
esorbitante cui si
abbandona il coprotagonista
(Marrapodi, anche
regista). Il primo
traditore infatti in­
dulge in mugolii,
vocalizzi
e
quant’altro la voca­
lità consenta, uniti
a smorfie e lazzi
d’ogni genere e qua­
lità - della cui necessità a rappre­
sentare il personaggio sorge le­
gittima, nello spettatore, la do­
manda! Ma questo è ovviamente
il mio parere, come tale sempre
discutibile e confutabile... Non è
detto infatti che a “moderazio­
ne” e misura corrispondano
sempre necessariamente pregio
e qualità. Il che verrebbe ripro­
vato del resto dalle clamorose
risate con cui il pubblico ha ac­
colto le insistite stravaganze
dell’attore, segno di sicuro suc­
cesso.
Romana Rutelli
CAPPELLA MUSICALE SANT'AMBROGIO
terina d’Alessandria, Autorità
civili, clero e statua del Santo
cristiano martirizzato nel 304
d.C. dall’imperatore Dio­c le­
ziano. La Santa Messa è stata
officiata da don Renato Elena. Al
termine, don Gianni Tabbo ha
ringraziato tutti gli intervenuti,
tra cui il Sindaco prof. Enzo
Canepa e l’Assessore Rossi, la
corale e tutti coloro che hanno
reso possibile la manifestazione
addobbando la chiesa e prepa­
rando al meglio una festa così
importante, non ultima la folta
partecipazione della
Confraternita.
La serata è proseguita nel sa­
lone parrocchiale per un mo­
mento conviviale, giochi e la
rappresentazione della comme­
dia di Gianni Croce “Ciù e me
segnu... ciù u lampa” della Com­
pa­gnia Teatrale Dialettale Alas­
sina, regia di Andrea Elena.
Arrivederci di tutto cuore al
prossimo anno.
Fal/. Per l’A.V.A.
La Cappella Musicale al completo prima del Concerto del 4 gennaio 2014. A sinistra si notano il maestro, Giovanni
Puerari, la presentatrice, Renata Vallò, al centro il parroco, mons. Angelo De Canis, il vice parroco, don Stefano
Caprile, organista, in primo piano Melissa Briozzo, soprano, e a destra in fondo Andrea Elena, tenore. La foto vuole
richiamare la bellezza e lo splendore sia del canto liturgico sia dell'ambiente, la chiesa.
I coristi della Cappella ringraziano, in modo particolare, mons. De Canis per l'attenzione prestata loro nei 28 anni di
attività nell'ambito parrocchiale.
Lunedì 17 Febbraio 2014
Passaggio a Nord/Ovest
La Natura ha dichiarato guerra alla terra e l’uomo, che da
tempo gli dà pure una mano,
ora conta i danni. Giornali e televisioni commentano i disastri
che hanno colpito la nostra
Italia, Liguria compresa. Alassio non è uscita indenne dalle
piogge, frane e smottamenti più
o meno importanti hanno interessato ovunque il nostro territorio. La più significativa, a mio
avviso, è la frana che si è abbat-
7
«L'ALASSINO»
tuta sulla strada Panoramica di
San Bernardo, per intenderci
circa 200 m sopra l’ex albergo
“Puerta del Sol” (non mi piace
ripetermi, ma sembra che “ex”
ricorra spesso). Occorrerà,
quindi, rimuovere una grossa
quantità di detriti, ma soprattutto mettere in sicurezza tutta
la parte soprastante, e qualcuno pagherà.
Ricorrenza di Sant’Antonio Abate
compatrono della Confraternita di
Santa Caterina d’Alessandria V.M.
La confraternita di Santa
Caterina d’Alessandria V.M.,
A.D. 1092, sicuramente la più remota e longeva di Italia, domenica 19 gennaio u.sc. alle ore 17,
ha onorato solennemente il suo
sociale dei suoi membri mirate
ad aiutare e sostenere i bisognosi e condividendo le varie proposte delle altre Associazioni
presenti nel territorio. Durante
la Santa Messa i Confratelli han-
Santo compatrono partecipando numerosa alla Santa Messa
nella parrocchia di Sant’Ambrogio. Ad officiare la cerimonia
religiosa il prevosto della parrocchia Mons. Angelo De Canis,
il vice parroco don Enrico G.B. e
don Stefano Caprile. Monsignore ha ricordato nell’omelia
l’importanza della presenza della Confraternita nell’ambito di
tutte le iniziative religiose
dell’anno per la Collegiata di
Sant’Ambrogio e nelle chiese
della diocesi, nonché l’impegno
no rinnovato le promesse impegnandosi a progredire nella fede, nella morale cristiana, nella
vita personale, famigliare e sociale. La Confraternita ha accolto due nuovi membri: Maurizio
Negro e Mirco Pelle, a loro i migliori auguri di un lungo e lieto
cammino spirituale.
Al termine della celebrazione,
immancabile momento conviviale con famigliari, amici e sostenitori.
Archiviata l’ultima splendida
annata sportiva con i lusinghieri risultati del 2013, il nostro
Club si appresta ora ad affrontare la prossima stagione agonistica forti dei risultati ottenuti lo
scorso anno oltre che quelli delle annate precedenti.
nelle varie categorie dei giovanissimi, anche il doppio titolo
regionale maschile e femminile
nella categoria allievi per merito di Filippo Bertone e Giulia
Esposito; il doppio titolo di campione Ligure sia maschile che
femminile negli esordienti per
Fal/. Per l’A.V.A.
Strada panoramica San Bernardo.
“Alassio a teatro”
“Coraggio il meglio è passato”
terzo appuntamento della rassegna “Alassio a Teatro”.
Spettacolo d’altri tempi, ecco come si può definire la rappresentazione teatrale andata
in scena il 28 gennaio all’ex
chiesa Anglicana. Uno spettacolo gradevolissimo dove si
sono alternati momenti di cabaret, operetta, teatro, e persino omaggi al grande cinema.
Insomma un insieme di comi-
Robotti.
I testi scritti da Enrico Vaime
hanno fatto ricordare la televisione con la T maiuscola, quella
che vedeva protagonisti i grandi
personaggi della TV, da Franca
Valeri ad Alberto Lupo, da
Marcello Marchesi a Garinei e
Giovannini. Uno spettacolo dove non si cade mai nella volgarità che ha visto cimentarsi anche il pubblico in alcuni momenti davvero esilaranti.
cità e canzoni che hanno visto
protagonista un Massimo
Bagliani mattatore, coadiuvato
magistralmente dalla sua partner (anche nella vita) Isabella
Un pubblico numeroso e partecipe, che alla fine ha ringraziato l’organizzazione per la
bellissima (e forse inaspettata)
serata trascorsa.
Fal/. Per l’A.V.A.
UNA STELLA DI PANE AZZIMO
Coro Scuola Maria Ausiliatrice
PER RICORDARE LA SHOAH
E SHLOMO VENEZIA
UNIONE CICLISTICA ALASSIO
Il giorno 27 gennaio 2014, in
occasione della Giornata della
Memoria, l’Istituto alberghiero
di Alassio si è mobilitato per
commemorare i tragici eventi
della shoah con un progetto di
comunicazione in cui sono stati
impegnati i ragazzi del corso
enogastronomico nella realizzazione di una stella di David di pane azzimo per sollecitare la ri-
flessione degli alunni su questo
evento storico che ha visto milioni di esseri umani uccisi e deportati nei campi di concentramento.
La Giornata della Memoria è
inserita tra i progetti prioritari
del Giancardi che nel corso degli anni ha organizzato importanti eventi e lasciato spazio a
testimonianze: tra le più significative quella che vide la partecipazione di Shlomo Venezia, recentemente scomparso, che
visse la tragica esperienza di appartenere al Sonderkommando
Auschwitz.
La stella riporta, proprio in ricordo della visita di Shlomo
Venezia, il suo numero di matricola. Partendo da ciò, tutte le
classi sono state coinvolte nella
riflessione sull’evento storico
della shoah attraverso la lettura
di testi, la visione di film e focus
group condotti da docenti ed
esperti.
A coordinare gli appuntamenti, il preside Salvatore Manca e
gli insegnanti Antonella Annitto,
Monica Barbera, Nello Simoncini, Rita Baio, Norberto Andreoni e Franco Laureri.
Grande successo ha avuto la festa di augurio in occasione del
Santo Natale che i bambini della
Scuola Primaria Maria Ausiliatrice hanno tenuto il 16 dicembre
nella chiesa dei Salesiani, gremita
di genitori, parenti e amici.
I bambini, guidati molto bene
dal Maestro Massimiliano Viapiano, hanno realizzato una serie
di canti natalizi, ben curati e cantati con grande slancio. Tra un
canto e l’altro alcuni alunni hanno
recitato poesie e riflessioni che
mettevano in evidenza il vero spirito del Natale: Gesù viene, ci porta Amore, Luce, Pace: come lo ac-
Ricordiamo ancora che da
ben nove anni consecutivi la nostra società si laurea campione
Ligure nella categoria giovanissimi (ragazzi e ragazze dai sette
ai dodici anni) superando con
una sorprendente continuità
tutti gli altri Club della Liguria
fornendo con il passare delle
stagioni atleti ed atlete che passano di categoria e vanno quindi ad incrementare e valorizzare le altre nostre compagini nelle categorie degli esordienti e
degli allievi (dai tredici ai sedici
anni) che gareggiano in manifestazioni più impegnative a livello extraregionale e Nazionale.
Questa nostra ambiziosa, ma
costosa attività ci ha portato
nello scorso anno 2013 ad essere protagonisti anche a livello
nazionale con questi nostri ragazzi cresciuti nel vivaio dei
giovanissimi che ora ci sono invidiati da società ben più ricche
e strutturate di noi che dobbiamo sempre fare i conti con le poche risorse delle quali disponiamo. Per questo motivo dobbiamo qui ringraziare le famiglie
che ci affiancano e che assieme
al contributo degli sponsor ci
hanno permesso di raggiungere
tanti brillanti risultati.
Nel 2013 possiamo orgogliosamente vantare oltre ai numerosi titoli di campionato ligure
merito di Samuele Manfredi e
Gloria Scarsi entrambi vincitori
a raffica in gare extraregionali,
presenti ai vertici delle classifiche di rendimento Nazionali e
con la medaglia d’argento ottenuta al Campionato Italiano a
Boario Terme dalla bravissima
Gloria Scarsi.
Notevoli anche i risultati ottenuti dagli altri componenti le
due squadre, particolarmente
costante il rendimento di
Camilla Pesenti e Mattia Bruno,
ma tutti meritevoli di elogio sia
per l’impegno che per i risultati.
Tutti sono ora attesi alla stagione che sta iniziando e che vedrà arrivare a rinforzare ed incrementare i ranghi altri promettenti giovani provenienti dal
G.S Morego, dalla A.S. Andora e
dal Genoa Bike.
Sono aperte nel contempo le
iscrizioni per quelli che desiderano iniziare nelle varie categorie dei giovanissimi, per informazioni: U.C. Alassio - 339
8522139 e 338 6471581
Nella foto Filippo Bertone.
Per l’U.C. Alassio G.G.
L’Associazione Vecchia Alassio si complimenta con l’Unione
Ciclistica Alassio e augura ai
suoi atleti continui successi.
coglieremo?
Al termine… sorpresa!!!!! Parecchie mamme in coro hanno eseguito in modo super due canti di
Natale suscitando grande entusiasmo. In segreto si erano preparate alla sera presso la Scuola, guidate dal Maestro. Un papà ha letto una bella preghiera.
Un grande successo, ma anche
un bel momento per riflettere insieme sul grande Evento del
Natale, il Natale cristiano, il Natale
di Gesù. Tutti hanno apprezzato il
lavoro fatto, tanti si sono commossi e l’eco positivo di questo
bel concerto risuona ancora…
Ha preso il via ad Alassio il 1° corso
di decorazione floreale per amatori
L’evento, organizzato dalla sede distaccata di Alassio dell’EDFA
– Ente Decorazione Floreale
Amatori - di Imperia si è svolto da
lunedì 27 gennaio presso l’Hotel
Corso di Alassio.
Se si amano i fiori e si è interessati al mondo floreale, la decorazione floreale può essere il mezzo
per esprimere la propria creatività e personalità. Le insegnanti
Tiziana Albarello e Daniela
Frumento guideranno le allieve attraverso questo affascinante
mondo.
Qui l’elenco degli appuntamenti:
• lunedì 27 gennaio 2014
centrotavola rotondo
• lunedì 10 febbraio 2014
colore armonia contrasto
• lunedì 24 febbraio 2014
ortaggi
• lunedì 10 marzo 2014
linea colonnare
• lunedì 24 marzo 2014
centrotavola ovale
• lunedì 31 marzo 2014
centro tavola primaverile
• lunedì 07 aprile 2014
linea L
• lunedì 14 aprile 2014
composizione pasquale
• lunedì 05 maggio 2014
sfera
• lunedì 19 maggio 2014
semicerchio
Per informazioni contattare
340.8940485 – 338.4583633
8
«L'ALASSINO»
Don Bosco e i Salesiani ad Alassio
(SECONDA PUNTATA)
Don Bosco arriva ad Alassio.
Don Della Valle non si dà per
vinto e decide di partire alla volta di Torino per perorare di persona la causa alassina: un viaggio lungo e faticoso, più di nove
ore di diligenza per arrivare a
Savona e altrettanto di treno per
l’ultimo tratto.
Ma tanta fatica è ben spesa:
don Bosco si lascia convincere e
dopo qualche tempo arriva ad
Alassio, dopo una breve sosta
ad Albenga presso Mons. Biale,
vescovo. Ad Alassio verrà ospitato nella canonica di S. Ambrogio. In Municipio ascolta le ragioni dell’Amministrazione e
poi, con la guida del Plaisant,
viene condotto ad una ricognizione dei locali che il Comune è
disposto a concedergli.
Vede prima il Palazzo Durante, in parte già sede del Municipio; poi il Collegio di S. Tommaso (oggi non più esistente, si
trovava presso l’attuale piazza
dei Partigiani) e infine il Collegio
della Madonna degli Angeli.
Don Bosco era un uomo che
vedeva lontano e, guardando
l’oggi prevedeva già il futuro. La
sua scelta cadde subito su quest’ultimo sito: la presenza di
grandi spazi verdi (orti e aranceti) faceva pensare alla possibilità dei cortili; il convento vero
e proprio, con possibilità di essere ingrandito lo induceva a
pensare all’istituzione di un convitto che potesse permettere ai
ragazzi del nord Italia di venire a
studiare ad Alassio, godendo
della salubrità del clima; e, non
ultima, la bellissima e grande
Cappella che avrebbe potuto essere anche una Chiesa cittadina.
Per chiarire quanto detto vorrei fare una digressione su quello che sarà poi il metodo preventivo di Don Bosco. Egli, giovanetto, dotato di un’ottima memoria, era solito la domenica pomeriggio radunare in un prato
(cortile) i ragazzi delle cascine
vicine e dopo averli fatti giocare,
li faceva sedere tutti intorno a
lui, che ripeteva pari pari la predica che la mattina aveva ascoltato in chiesa: era il primo abbozzo dell’Oratorio – il cortile, il
gioco, la preghiera.
Fu così che il 3 dicembre del
1869, Don Bosco rompe la riserva
e decide di fare suo il Convento
della Madonna degli Angeli.
Ma per partecipare all’asta ci
vogliono i soldi, tanti, e don
Bosco non li ha, ma come sempre si affida alla Divina Provvidenza.
L’acquisto del Convento tra
storia documentata e tradizione.
Viveva all’epoca, abitando
sulla piazza della Parrocchia, un
canonico di nome Ampugnani.
Era molto ricco, avendo fatto
fortuna nell’America del Sud.
Era un ammiratore di Don Bosco, e si offre per partecipare in
nome del santo (però in incognito) all’asta che, oltre a lui vede
un solo altro partecipante:
Giuseppe Murchio che vorrebbe acquistare il Convento per
adibirlo a magazzino per l’olio
che commercia e come frantoio.
Costui però, venuto a sapere
delle finalità dell’altro partecipante si ritira, lasciando campo
libero al Canonico Ampugnani.
Don Bosco però deve saldare
il suo debito e dopo aver interpellato don Angelo Savio, che
era all’epoca l’amministratore
della Congregazione, decide di
cercare in Alassio qualcuno in
grado di fornirgli le 22.000 lire
(una cifra enorme!) per pagare il
suo debito.
All’epoca in fondo all’attuale
Via Torino, sul mare, aveva il
suo scagno (ufficio di un padrone marittimo) il capitano Fugassa. Possedeva diversi velieri per
i suoi commerci nel Mediterraneo. Questi traffici gli permet-
che, mortificato, sta con la testa
bassa, gli dice: “Noi ci vedremo
presto”.
Passa un po’ di tempo e il
Fugassa interpella il suo dipendente: “Scommetto che tu gli
avresti dati quei soldi!” “Sì padrone: quel prete mi ispirava fiducia.
Io a casa ho tre bambine piccole e
la mia famiglia vive con lo stipendio che lei mi dà”. “Sei il solito bacia pile. Basta che veda un prete e
non capisce più niente!”
E il dialogo muore a quel punto. Ognuno torna al proprio lavoro, ma dopo un po’ capitan
Fugassa ritorna dal segretario
con una busta in mano: “Toh!
Portala al tuo maledetto prete!”.
Il segretario non se lo fa ripetere due volte e inforca Via
Torino, ma a metà strada incontra Don Bosco che gli sta venendo incontro: “Te lo avevo detto,
Saverio, che ci saremmo rivisti
presto!
Saverio resta interdetto mentre porge la busta a Don Bosco:
come faceva a conoscere il suo
nome?
Saverio era il mio bisnonno e
quando in famiglia si raccontava
Lunedì 17 Febbraio 2014
Al via il 1° incontro
“Famiglia: alla ricerca del ben-Essere”
Sabato 25 gennaio u.s., nella
sala convegni dell’Istituto delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, ha
avuto inizio una serie di incontri
che costituiscono un progetto
pensato e organizzato dall’Unione delle Exallieve/i delle Figlie di
Maria Ausiliatrice di Alassio in
collaborazione con la Famiglia
Salesiana e tutte le parrocchie di
Alassio e Laigueglia.
Gli incontri hanno la finalità
di fornire alla famiglia, ma anche ad educatori, insegnanti,
catechisti, ecc., alcuni strumenti per vivere in pienezza i
legami all’interno della famiglia
stessa e nelle relazioni con il
mondo esterno.
Il primo di questi incontri,
che si dipaneranno in un arco
temporale di 18 mesi, ha avuto
come tema centrale il ben–Essere nella coppia, vista come
entità che costituisce il fondamento della famiglia. È stata
guida della discussione una
coppia di coniugi di Roma:
Loredana e Ruggero Diella che
rivestono il ruolo di referenti
per la Pastorale familiare dei
Salesiani Cooperatori per la regione Italia/Malta/Medio.
Nei prossimi incontri, programmati con cadenza mensile,
verranno trattati temi di assolu-
to interesse per la vita quotidiana delle famiglie quali la figura
del padre, quella dei nonni,
l’educazione dei figli e molti altri.
Invitiamo tutti a parteciparvi.
Famiglia Mercuri – Alassio
Venerdì 21 febbraio 2014 presso Oratorio Don Bosco, “Essere
genitori felici. Quale padre?”
La riflessione sarà di Don
Bruno Ferrero, giornalista e
scrittore.
L’incontro è preceduto dall’apericena alla 19.30 offerto a tutti
i partecipanti.
1° convegno ex allievi - Alassio 28 luglio 1914.
tevano di aver sempre a disposizione grosse cifre liquide
(all’epoca non c’erano né assegni né tanto meno carte di credito). Entrando nello scagno, dietro una scrivania, c’era il segretario e in un soppalco il vero e
proprio ufficio del padrone.
Don Bosco viene indirizzato
proprio da lui. Entrando, saluta
il segretario e domanda di poter
parlare con il padrone. Presentato viene subito al dunque: “Ho
bisogno di un prestito di 22.000
per comprare il Convento della
Madonna degli Angeli”.
“Reverendo lei è matto! E io
dovrei dare una cifra simile a un
prete che neanche conosco! Se
ne vada! Si tolga dai piedi!”. Don
Bosco si scusa e se ne va, ma
passando davanti al segretario,
questo episodio la commozione
era generale.
Ed è così che il 20 settembre
1870, mentre a Roma con la
breccia di Porta Pia, termina il
potere temporale del Papa, don
Bosco, per mano di don Angelo
Savio, firma l’atto di acquisto del
terreno e del complesso di Santa
Maria degli Angeli, davanti al notaio Fignone, essendo testimone
l’impiegato Simone Quartara.
Una curiosità: nel contratto,
tra le varie clausole, c’è anche
quella dell’esproprio di una porzione di orto posta a nord, dietro la Chiesa: servirà alle
Ferrovie dello Stato per il passaggio della linea ferrata di collegamento tra Savona e Nizza.
Prof. Antonio Tassara
Nei giorni scorsi davanti al museo di scienze naturali del Don Bosco è stata posta una targa in memoria di Enzo
Briozzo, in ricordo di tutta la passione che lui ha messo in vita nell’allestire questo angolo dedicato alla natura.
La targa è stata offerta alla famiglia dagli amici Robba, Gandini, Welti, Della Valle e Verando.
Raffaella, Giorgio e Laura li ringraziano commossi per l’affetto dimostrato e per il pensiero che sicuramente tanto
sarà gradito anche a Enzo.
CURIOSANDO
NEI NOSTRI ORTI
Rubrica mensile a cura di Gianni Croce
PISELLO (Pisum Sativum) - Termine dialettale: Porxiu
Pianta erbacea annuale della
famiglia delle Papilionacee, originaria del bacino Mediterraneo e
dell’Asia Occidentale, prende il
suo nome dal greco Pìson (nome
della pianta) e Sativum (coltivato) in quanto, poiché coltivato
già dalla più remota antichità non
si trova più allo stato spontaneo.
Reperti risalenti all’età del bronzo ritrovati in zone lacustri della
Svizzera e della Savoia dimostrano come già gli uomini primitivi si
cibassero di tale legume. Oggi e
grazie ai moderni sistemi di conservazione ci viene offerta
un’ampia gamma di scelta del
prodotto ma anticamente, quando ancora questi sistemi non esistevano, l’uomo prestò particolare attenzione a tutti quei prodotti della terra (legumi in particolare) che, come i piselli potevano
essiccare e consumare nei lunghi
mesi invernali in mancanza di altri vegetali disponibili. Anzi e forse proprio per questa precauzione, pare proprio che non venissero affatto consumati freschi e
teneri ma essiccati direttamente
appena raccolti. Di ciò ci informa
il filosofo greco Teofrasto (371286 a.C.) che nella sua opera
“Storia delle piante” afferma come con frequenza e in tante forme diverse di preparazione,
comparissero sulle mense dei
Greci. Si dovrà arrivare al
Medioevo, epoca in cui i piselli
assieme agli altri legumi costituivano la base principale dell’alimentazione popolare, per introdurre l’usanza di consumarli anche freschi abbinando i loro teneri e gustosi semi ai tipici piatti
della cucina del tempo. Ma solo
col Rinascimento (1450 ca.) si
avrà il periodo di maggiore splendore nel suo consumo e specialmente in Francia, dove saranno
elaborati piatti sempre più raffi-
nati nei quali i piselli, al naturale
o passati al setaccio fanno da colorato contorno a piatti a base di
carne o pesce ed è proprio di
quel periodo che in quasi tutte le
corti rinascimentali il “mangia piselli” diventerà un vera e propria
moda trasformando quello che
sellino”. Come pure le lenticchie
e i chicchi d’uva, anche il pisello
ispirò i simboli della ricchezza e
della fecondità.
Anche se in un determinato
periodo storico i piselli ebbero
fama di cibo poco consigliabile
in quanto indigesto, oggi sono
per secoli era stato un “piatto dei
poveri” in una preziosità gastronomica riservata alle mense dei
ricchi. E coi baccelli, ebbero pure il loro momento di gloria i suoi
bianchi fiorellini che le dame
amavano intrecciare tra i capelli
o appuntare alle generose scollature dei loro sontuosi abiti.
Divenne poi tradizione popolare
offrire in segno bene augurale alle spose, serti e corone di fiori di
pisello quali simbolo di fortuna,
prosperità e felicità.
Nel tempo, i suoi semi hanno
pure dato il nome a un tessuto
fantasia per abiti femminili e cravatte universalmente denominato, con un francesismo “A
POIS”; il suo colore indica quella
sfumatura verde pallido detta
appunto “verde pisello” e la sua
forma ha ispirato la metafora vegetale dell’organo maschile, soprattutto quello dei bimbi, chiamandolo eufemisticamente “pi-
raccomandati come verdura
estremamente nutriente e molto
più digeribile rispetto ad altri legumi, quindi adatti anche agli
stomaci più delicati. Ricordiamo che il loro valore nutritivo
varia assai tra il prodotto fresco
(100 calorie per 100 gr) e quello
secco (300 calorie). Quindi più
nutritivi quelli secchi anche se
privi del delicato sapore di quelli freschi. In ogni caso essi costituiranno sempre una preziosa
fonte di energia per il nostro organismo e un’ottima occasione
per chi vorrà cimentarsi ai fornelli dalle più semplici e tradizionali alle più raffinate ricette.
COME SI COLTIVA: Si semina
direttamente a dimora in terreno ben preparato tra Febbraio e
Marzo. Il ciclo vegetativo dura
circa cento giorni.
Gianni Croce
Lunedì 17 Febbraio 2014
CRUCIALASSINO
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«L'ALASSINO»
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ALASSIO IN SALUTE
LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE
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SECONDA PARTE
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CONTINUA DAL NUMERO PRECEDENTE
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CruciAlassino – A.V.A. Da un’idea di G.C. & L.F. – febbraio 2014
Orizzontali
1. Francesco (1844/1917), primo direttore del collegio Salesiano di
Alassio – 5. Attrezzo per bestie da soma – 9. Articolo plurale spagnolo –
10. Così davano la sufficienza ai tempi di Cicerone – 11. Al centro del giro –
12. Come noi chiamiamo il corvo – 13. Forzuto della mitologia greca –
16. Insieme all”Amore” in una celebre opera del Canova – 17. Come gli
alassini chiamano il “Rondone” – 18. Generale francese (1836/1901) inventore del fucile omonimo che combatté a Magenta e Solferino –
19. Avverbio di luogo – 21. Strumento per la cauterizzazione – 23. Regione
panoramica alassina – 25. Giorno in breve – 26. Fiume tirolese –
27. Prefisso per orecchio – 28. Pianta dai fiori bianchi da noi detta “Gagìa”
– 31. L’indimenticata Nattero Barbera – 33. Ex colonia britannica
dell’Africa equatoriale a nord del lago Vittoria – 35. Gigante mitologico figlio
di Nettuno – 38. Coniugazione verbale – 40. L’Irlanda del Sud – 41. Nino,
comandante del “Lombardo” nella spedizione dei Mille – 43. Rabbia, furore
– 45. In lana sono diversi – 46. Attributo delle divinità fenice equivalente a
“Signora” – 47. Reso più agile, sciolto – 50. Conte sivigliano aiutato da Figaro
a conquistare Rosina
Verticali
1. Cesto agricolo nella parlata locale – 2. Antica denominazione dell’attuale via Milite Ignoto – 3. A seconda di esse si ottengono tipi diversi di vino – 4. A te – 5. Popolare gioco a carte – 6. Tommaso, detto “U Prufessù”
compianto poeta alassino – 7. Fontana romana opera di Nicola Salvi –
8. Tipo di farina per dolci – 9. Da noi si dice così per... fare il bucato –
11. La Bazzizza, attrice anni 60 – 14. Il termine dialettale dell’”Erba gatta”
– 15. Infezione contagiosa – 16. Chini, curvi – 18. Liquore inglese – 20. Gianni
a... Nizza –
22. Capitale araba – 24. La città dell’Acropoli – 29. Cancelleria
ecclesiale – 30. Nasce nel Tibet e scorre per 3180 Km – 32. Giuliano, capitano di mare alassino elogiato per le sue imprese contro i turchi dallo
stesso imperatore Carlo V (sec. XVI) – 34. Per avere le sue grazie,
Nemorino ricorre all’“Elisir d’Amore” – 36. Situazione di stallo del flipper o...
della mente –
37. Nome scandinavo per isola – 38. Il Giulio Cesare che
scrisse “Da Quarto al Volturno” – 39. Isola della Sonda – 42. Verde raganella – 44. Lo si dà anche al... don – 47. Così si definivano i sovrani (sigla) – 48.
Il 55 di Marco Aurelio – 49. Teutonica... approvazione
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LA DIAGNOSI
Una diagnosi precoce è importante per evitare
un danno permanente ed irreversibile alle fibre
nervose.
Un esame obiettivo delle mani, delle braccia,
delle spalle e del collo può aiutare nel determinare se i sintomi avvertiti sono correlati alle attività quotidiane o ad una malattia e ad escludere altre patologie dolorose che possono mimare una
sindrome del
tunnel carpale. La diagnosi
è facile e certa
se viene riferito intorpidimento notturno, insensibilità delle prime
tre dita della
mano e se si
apprezza una
differenza di
sensibilità sul polpastrello del 4° dito (confine
tra mediano e ulnare). Altra caratteristica decisiva, se è interessata la parte motoria, è l’atrofia dei muscoli della parte esterna dell’eminenza tenar insieme a debolezza muscolare nella
prensione1°- 2°dito.
Esistono inoltre dei test ambulatoriali che il medico può eseguire per riprodurre i sintomi della sindrome del tunnel carpale.
Segno di Tinel: per confermare la diagnosi di
sindrome del tunnel carpale si può suscitare o
riprodurre il dolore nel territorio di distribuzione del nervo mediano eseguendo una percussione sul polso. Di solito si utilizza un martel-
letto per riflessi e si evoca una scossa elettrica
battendo all’ingresso del canale carpale.
Segno di Phalen: comparsa di parestesie alle
dita flettendo al massimo grado il polso e mantenendolo in questa posizione per almeno un
minuto: si esegue chiedendo al paziente di
mantenere per 30 secondi i palmi delle mani affrontati (come se stesse in preghiera), tenendo
i gomiti flessi e gli avambracci orizzontali. In
questo modo
si esercita una
pressione a livello del nervo
mediano nel
canale carpale. Il test viene
considerato
positivo qualora compaiano parestesie
irradiate a livello delle prime 3 dita della
mano.
Segno di Phalen inverso: si esegue chiedendo
al paziente di mantenere per 30 secondi i dorsi delle mani affrontati, tenendo i gomiti flessi e
gli avambracci orizzontali. In questo modo si
esercita una pressione a livello del nervo mediano nel canale carpale. Il test viene considerato positivo qualora compaiano parestesie irradiate a livello delle prime 3 dita della mano.
Il range di sensibilità del segno di Tinel è dal 25
al 60 %, la specificità dal 67 all’87 %. Il test di
Phalen ha un range di valori per sensibilità e
specificità dal 40 all’ 80 %.
Per confermare la diagnosi e stabilire la gravità
della patologia vengono però svolti due esami, non invasivi e non dolorosi.
L’ Elettroneurografia (ENG) cioè lo studio della
I volontari della protezione civile di Alassio, sotto la guida di
Cesare Caviglia hanno
completato un intervento ammirevole di
pulizia della vegetazione infestante lungo la
Via Iulia Augusta, da
Santa Croce fino a via
Vigo, al confine con
Albenga. Tale intervento, durato parecchie
di Andora, Michele Cataldo, l’assessore all’ambiente del comune di
Alassio Angelo Vinai ed
il personale di Alassio
Ambiente, dopo aver
fatto comunicazione alla Sovrintendenza ai
Beni Archeologici della
Liguria che tutela l’integrità della Iulia Augusta.
Giovanna Fazio presi-
settimane, ha permesso di allargare il passaggio lungo l’antica
via, portando alla luce
muretti a secco che erano stati sommersi dai
rovi, tagliando alberi
seccati che rappresentavano un pericolo per i
passanti e rimuovendo
alcuni pezzi di carozzeria ed altro rottame che
erano stati gettati nella
scarpata sottostante.
L’intervento è stato
intrapreso in coordinazione con il comandante della corpo forestale
dente di Italia NostraAlassio, Anna Fedi, presidente del WWF Alassio-Albenga e Caterina
Cosso, presidente di
Alassio Donna insieme
con i volontari delle loro associazioni ringraziano la Protezione
Civile per questo importante intervento su
un itinerario di altissimo valore storico, paesaggistico, culturale e
turistico per la città di
Alassio.
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SOLUZIONE NOVEMBRE 2013
Eccellenza mondiale
Caro Sergio, eri presidente del
Circolo Nautico al Mare, quando
ti abbiamo conosciuto e abbiamo
lavorato al tuo fianco e sotto la
tua guida per molti anni nella realizzazione di importanti avvenimenti sportivi. Eravamo con te,
tutte molto giovani, quando hai
organizzato i Campionati Mondiali di Flying Dutchman, quando
hai portato Alassio alla ribalta
mondiale. Grazie al “tuo” dinamico Circolo anche noi siamo state
al fianco di personalità celebri
non solo nel mondo velico, ma
anche dello spettacolo, dello
sport, dell’economia. La tua ricchezza di idee e di iniziative, il tuo
carattere burbero, buono, ma deciso hanno trasmesso a noi la
gioia di lavorare per una realtà
fantastica, di valore sociale enorme, di respiro internazionale.
Grazie, Sergio.
Le tre prime segretarie,
Franca, Giovanna, Renata
Tra i marinai Giovanna e Renata (1967), decane del CNAM.
Continua…..
Il Team di FKT e Palestra di AlassioSalute
La responsabile Dott.ssa Angela Gatta
Alassio ringrazia i volontari I miracoli per la beatificazione
della Protezione Civile per la
di Don Bosco
pulizia della Via Iulia Augusta
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risposta del nervo mediano a stimoli elettrici
conferma la diagnosi, L’Elettromiografia (EMG)
cioè lo studio dell’attività dei muscoli innervati
dal nervo mediano stabilisce la gravità della
patologia e rende possibile la diagnosi differenziale tra le diverse neuropatie. Nel primo sono posti degli elettrodi
sulla mano e
sul polso e
tramite piccole scosse
elettriche
viene misurata la risposta del nervo, come velocità, latenza ed ampiezza.
Nel secondo un ago è inserito nel muscoli per
studiarne l’attività permettendo di stabilire la
gravità della sindrome ed escludere altre patologie.
L’ecografia e la risonanza magnetica possono
mostrare l’anatomia del polso, ma i dati non
sono sufficienti per la diagnosi di sindrome del
tunnel carpale.
La sindrome del tunnel carpale deve essere distinta da:
• Sindrome del canale cubitale (compressione
del nervo ulnare al gomito): in questo caso le
parestesie interessano il IV e il V dito
• Compressione cervicale da ernia del disco: in
questo caso il fastidio si ha lungo tutto il braccio e interessa tutta la mano
• Neuropatia diabetica
Anna P. Della Valle
Ai fini della beatificazione la Chiesa cattolica ritiene necessario un miracolo: nel caso di don Bosco
ha ritenuto miracolose le
guarigioni di Teresa Callegari e Provina Negro.
A Castel San Giovanni,
in provincia di Piacenza,
la ventitreenne Teresa
Callegari, nel novembre
1918, si ammalò di polmonite di origine influenzale.
Ricoverata in ospedale
guarì dalla polmonite ma,
durante la convalescenza,
si ammalò di poliartrite infettiva ribelle a ogni cura.
La patologia si cronicizzò
e nel 1921, anche a causa
di complicazioni, la donna
non riusciva più ad alimentarsi e i medici disperavano di salvarla.
Su consiglio di un’amica
iniziò una novena a don
Bosco, ripetuta nel luglio
dello stesso anno. Il 16 luglio, ottavo giorno della
novena, la situazione peggiorò ulteriormente e si
pensò alla morte imminente della giovane. Quest’ultima però, alle 4 di
mattina del 17, come raccontò in seguito, avrebbe
visto avanzare verso il suo
letto d’ospedale don Bosco che le ordinava di alzarsi: discese dal letto
senza avvertire più alcun
disturbo e, mentre vedeva
svanire l’immagine del sacerdote, corse gridando
verso le altre malate incredule.
Il giorno dopo i medici,
tra cui il dottor Miotto,
constatarono la guarigio-
ne, che fu confermata durante il processo apostolico anche dai dottori Ghisolfi e Fermi e, successivamente, dai dottori Chiays,
Sympa e Stampa. Il processo di beatificazione
durò fino al 1929, anno in
cui, il 19 marzo, la Chiesa
dichiarò miracolosa la
guarigione che, istantanea, completa e definitiva,
non appariva scientificamente spiegabile.
In tale occasione fu dichiarata miracolosa anche
la guarigione di suor Provina Negro, appartenente
alla congregazione delle
Figlie di Maria Ausiliatrice: la sua improvvisa guarigione da una gravissima
forma di ulcera allo stomaco era stata esaminata parallelamente a quella di
Teresa Callegari, ed era stata attribuita all’intercessione di don Bosco.
Il 31 gennaio, ricorreva
l’anniversario della morte
di San Giovanni Bosco, da
ex-Allievo dell’Istituto Salesiano di Alassio ho voluto ricordare in poche righe i momenti che hanno
permesso a papa Pio XI di
santificarlo nel 1934.
I luoghi e le persone che
riconducono alla beatificazione del Santo sono
per me molto importanti,
dato che Castel san Giovanni è il mio paese nativo
ed ho vissuto per 5 anni
nel collegio Salesiano di
Alassio frequentando la
scuola superiore dal 1994
al 1999.
Gli insegnamenti di Don
Bosco mi hanno aiutato
molto in quel periodo,
che ricordo meravigliosamente, e che porterò con
me tutta la vita. Sono stati anni molto importanti
dato che proprio in quella scuola ho conosciuto
mia moglie e tutti gli amici più veri.
Oggi sono Presidente
della PGS ALBATROS ALASSIO, una delle Polisportive
Salesiane più importanti
della zona, grazie al lavoro
di tutti i volontari, all’impegno dei nostri ragazzi ed alle varie collaborazioni con
le diverse società locali come la Pallacanestro Alassio
e la PGS Volley.
La PGS Albatros cerca di
seguire tutti gli insegnamenti di don Bosco, aiutando i nostri allievi a crescere
in uno spirito sportivo a
volte agonistico ma non
competitivo, mantenendo
uno stile familiare e socievole. La nostra è una grande famiglia di quasi 120 allievi che ogni settimana dopo lo studio si riunisce per
imparare a ballare.
Devo ringraziare Don
Bosco per avermi aiutato
a diventare grande, tra
mille difficoltà e mille
gioie, ma soprattutto mio
padre Giorgio e mia Madre
Francesca che con i loro
sacrifici mi hanno permesso di diventare uomo.
VIVA DON BOSCO!
Filippo Gallerati
Presidente PGS ALBATROS
ALASSIO
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«L'ALASSINO»
Lunedì 17 Febbraio 2014
C
orreva l’anno 1951,
quando il 20 maggio
Toni Bevilacqua,
con una fuga solitaria, vinse l’unica tappa alassina nei 104 anni di storia del Giro d’Italia. Fiorenzo
Magni, quel giorno, vestì la
maglia rosa che poi cedette
due volte nel corso delle venti tappe (la Torino Alassio era
la seconda), per riconquistarla definitivamente a Cortina
nella frazione vinta da Coppi e
aggiudicarsi così il suo secondo Giro d’Italia.
Sono passati 63 anni da
quell’epica giornata e anche
se altre volte, da allora, “i girini” sono transitati da Alassio,
ma sempre per raggiungere
traguardi posti altrove, il sogno di tutti gli appassionati è
quello di riavere tra noi una
tappa della la “corsa rosa” e rivivere quella magica giornata.
Nell’attesa che il sogno si
realizzi, godiamoci ancora
una volta il Trofeo Laigueglia,
che si corre proprio in questi
giorni e che da cinquant’anni
ci porta a pochi passi da casa
un importante traguardo internazionale.
Tra un mese poi, come ogni
anno accade, centinaia di
alassini saranno a bordo strada ad applaudire il passaggio
della Milano Sanremo, “La
Classicissima di primavera”
che, pur non aprendo più la
stagione agonistica come un
tempo, resta comunque il primo appuntamento dell’anno
di livello mondiale.
Dallo scorso anno, prendendo spunto dalle classiche
europee, ormai quasi tutte
precedute di un giorno da una
gran fondo amatoriale, è nata
per iniziativa locale, la
“Classicissima d’Epoca”, vero
e proprio museo viaggiante
che nella edizione 2013 ha dato vita a due frazioni con partenza da Varazze e tappa intermedia
ad
Alassio.
Quest’anno, grazie alla presenza del Museo dei
Campionissimi di Novi Ligure
che affianca la Gesco nell’organizzazione, si tenta un nuovo affascinante esperimento
in tre tappe con partenza da
Milano.
La gara tra gli esponenti del
cosiddetto ciclismo “eroico”,
che da una quindicina di anni
ha acquisito una certa rilevanza, non consiste nel giungere primi, ma nel presentarsi
con il mezzo storicamente più
veritiero e l’abbigliamento
più consono all’epoca. Certo,
percorrere centinaia di chilometri è anche un’impresa atletica, basti pensare alla tappa
Novi Ligure Alassio: 140 km
con la scalata del Turchino su
una bicicletta di 20 kg priva
del cambio!
Per i dettagli dell’evento e
soprattutto per il programma
della serata di sabato 22 marzo, alla quale tutti gli appassionati alassini sono invitati,
vi rimando al prossimo
Alassino che, posta permettendo, dovrebbe giungere nelle case proprio qualche giorno prima. Saranno comunque
esposte per tempo le locandine in vari punti della città.
RB
L’arrivo del gruppo.
La Classicissima d’epoca 2013.
Lunedì 17 Febbraio 2014
11
«L'ALASSINO»
SEI D’ALASSIO SE…
In una piovosa sera di febbraio, dalla bellissima idea di Giada, è nata una pagina di FaceBook dal titolo “SEI DI ALASSIO SE…”
Raggiungendo in poco tempo 1560 iscritti.! Queste sono le sue motivazioni:
“se....ricordi...sarà interessante mettere a confronto diverse generazioni e quello che hanno vissuto e ricordano della splendida
Città del Muretto”.
La nostra Associazione è impegnata non solo a salvaguardare le memorie, ma a condividerle e trasmetterle a chi non c’era ancora e a chi verrà dopo e quindi pensiamo che le intenzioni di questa pagina di internet corrispondano a quelle dell’A.V.A.e siamo
lieti di riproporvi alcuni “SE…” …tutte da godere…!!!
Alessandra
sei di alassio se sai dov'è "u figu de sciguretta"
e a ciassa noeuva,grande,chi han vusciuu
tutti quanti pe ingressu triunfale,
che u trenu...su puesse, u vegnireva zu dai binari pe
mirola un pocu,
e a passegiata che una vota a l'era dita di Ingresi, a-a
Coscia e quela noeuva
che de in Barussu a va a Villa Curtese,
pe nu parlo' de l'isura , che u sammu ch'a l'e' noscia..... tutte ste cose chi Arbenga dunde a l'ha? Basta cusci'"
Tommaso Schivo - Alassio 1958
ad 200,000+ brand logos in vector format for free
http://www.logoeps.com/
Nicoletta
Dedicato a tutti gli Alassini...
Sun cose de ca' noscia
e vui, furesti,
foscia n'e i capire',
ma nu fa niente.
Sun sciure d'ortu,
Scoeuggi da marina,
prie de sapelli
chi van sciu pe e fasce.
Sun e stesse parolle
di nosci veggi,
morti,
queli che pe dabon
i n'han vusciuu du ben
a stu paise.
Tommaso Schivo - Alassio novembre 1971
... se ti sorprendi ogni volta per la bellezza che ancora, nonostante tutto, ti circonda!
Om
... se man mano che leggi questa pagina svaniscono
le amarezze e riesci a far pace col tuo passato.
Grazie a TUTTI, buonanotte
Luisa
Sei di Alassio se...
... se non ti stanchi di fotografarla!
Mauro
se all'oratorio don bosco bevevi la spuma all'arancia
e la spuma mista
Armando
... se hai avuto il grandissimo maestro Marassi, e hai
conosciuto la meravigliosa maestra Barbera ...
Giovanni
Per chi come me che manca da Alassio da piu' di 20
anni e quando torno, al comodo tunnel, preferisco le
curve di Punta Murena per godermi lo spettacol del
golfo che si apre davanti a me scopro l'ultima curva
sopra al porto.
Angela
Se...sei capace a fare le renaure...
Gianni
E QUANDO SUL MOLO I BAGNANTI TIRAVANO LE
MONETE DA 50 100 E 500 LIRE E NOI A BAGNO
A CERCARE DI PRENDERLE.E LE METTEVAMO IN
BOCCA PER NON PERDERLE.IO MI FACEVO,DAI
MILLE ALLE DUEMILA LIRE AL GIORNO.E POI UNA
BELLA BOTTA DI....OTITE..
Michela
Se pensi che nessun posto al mondo sia meglio di
Alassio (mamma docet)
Daniela
Sei di Alassio se (scusate la finezza..) sai "dunde u
l'ha cagau u piccettu de la scià n'Dria (nOn me ne
vogliate se nOn ho scritto giusto) e se sapete tutta la
filastrocca e in ke occasiosione la cantavano i matetti
alassini.
Massimo
Qualcuno di Voi si ricorda il venditore di bomboloni e
krapfen che camminava sulla spiaggia d'estate con
la cesta a tracolla ?
se ti ricordi l'Hotel Cesio !!!!!
Mauro
....se mentre leggi tutto quello che scriviamo hai le
lacrime agli occhi per i bei ricordi.....
Ottavio Agnese, uno dei vecchi pescatori della Coscia, mentre sistema le reti.
Con i fratelli Tiletto, Carulla, e due sorelle nubili vivevano nella casa sul lato destro (dal mare) di vico
Treglia: a piano terra c'era il magazzino per le barche
e loro si mettevano nella piazzetta davanti ad aggiustare le reti e risistemarle... più di cinquant'anni fa!
Marco
Sei di Alassio se andavi a fare i salti a Costa Lupara
quando: avevi la bici, avevi la vespa, avevi l'enduro......insomma bastavano due ruote....
Eliana
la madonna della guardia tanti anni fa
Silvio
sei di alassio se....ti sei iscritto al gruppo....hai le notifiche a stecca...e non riesci più a staccarti dal pc...
ahahahahahah!!!!!
Nuccio
quando eri alla coscia andavi a gonfiare le ruote della
bici da grollero, quando eri in via dante andavi da silvio pelissetto. e per la carrozzeria andavi da rebaudo
in via terike che le macchine le teneva su con le settimane enigmistiche
Nadia
Se hai fatto i pirulin con la SABBIA
Carlo
Sei di Alassio se, quando noi milanesi venivamo d’inverno in cerca di sole e giravamo in golf, tu indossavi
piumino, sciarpa e cappello.
Daniela
Aspettare il treno per andare all università e godersi i
glicini in fiore della panchina sui binari ...
Leonardo
Se ogni volta che piove canti "ciove baugina......."
Pietro
se hai almeno nella tua discoteca un 33 giri del Pentallegro
"..se conosci queste filastrocche...
Luana
Andavi il primo maggio sui prati delle munaghe (non
so come si scrive).
Marco
Se....a Natale in piazza partigiani sei andato sul calcio
in culo
Giovanna
Sei di Alassio se vuoi bene ad Alassio SEMPRE, crisi
o non crisi!!!!!!
Clemente
se ai primi di febbraio hai le orchidee in giardino !!!
Barbara
Se ti ricordi il negozio nel budello di Fanali, con i prosciutti appesi al soffitto e l'acquario con aragoste e
astici!!!
Francesca
SE TI RICORDI ANCORA IL PROFUMO DEL NEGOZIO DI FANALI E POCO DOPO TI INCANTAVI A
VEDERE LE PIZZE AL VOLO ENTRARE CRUDE E
USCIRE COTTE ACCOMPAGNATE DA QUEI BIZZARRI GANCI...
Francesca
SEI DI ALASSIO SE DOPO AVER LETTO TUTTO
QUESTO BEN DI DIO...TI E' VENUTA VOGLIA DI
FAR TORNARE QUESTA CITTA' COM'ERA QUANDO ERA UN PAESE DI PESCATORI...
Paola
Sembra una magia.....
Dino Orlando
.....chi se ricorda a gazozza cun a baletta che a ciamomu ... cun a vedraia....
Nicoletta
CAMPANILIXMU
"Arbenga? Fa u piaxe,nu me fa rie!
Ti voeui mette u paise da mimosa, Arasce,cu e so
sciure e u so prufummu
cun Arbenga e archiciocche
e u so veggiume?
Famme u piaxe,nu me fa rie,Lurensu!
A Capeletta,a Guordia,u moeu,a marina,
Ste villette cui soi mille curui,
ste stradette cu e sciure e Santa Cruxe,
via Dante, i giardinetti da Stassiun
Romilda
Ci sono cose che non smetteresti mai di guardare.
Cose che catturano il tuo sguardo e non lo lasciano
andare.
Cose che lasciano un'impronta indelebile sulla tua
retina.
Cose che lasciano un'impronta indelebile sulla tua
anima.
Cose che non ti sazi di guardare.
E mentre cerchi di scoprire il perché di tanto fascino,
scopri dopo e solo dopo, ripensandoci, che le guardavi perché le amavi.
Pedro Almodóvar
Alessia
Vi ricordate il mercato un piazza paccini??quanti turisti....era una festa di colori .....profumi era bellissimo
che ricordi!!!!
Più Alassio di così...
Visita il sito www.vecchiaalassio.it e la pagina di Facebook Associazione Vecchia Alassio
12
«L'ALASSINO»
Lunedì 17 Febbraio 2014
Sergio Gaibisso, una parte di Alassio
Il mare rappresenta per la no­
stra città una risorsa fondamen­
tale. Lo hanno capito i nostri
antenati che hanno costruito le
loro fortune su attività marina­
re, lo ha perfettamente intuito
Sergio, che ha dedicato al mon­
do della vela tutta la sua esisten­
za. La scomparsa di quest’uomo
importante per il nostro paese
segna la conclusione di un’av­
ventura non solo a livello locale,
ma soprattutto internazionale.
Sono ancora davanti ai nostri
occhi le immagini degli equipag­
Chi l’ha conosciuto come ami­
co e come responsabile, si sof­
ferma sul suo carattere un po’
burbero, propenso al “mugu­
gno” da buon alassino, ma pro­
fondamente sensibile, sulla ca­
pacità di inventare avventure
sempre nuove e vincenti, sulla
genialità organizzativa e sulla
gi italiani alle Olimpiadi di
Savannah nel 1996 e di Sydney
nel 2000; la grande avventura
dell’organizzazione dei
Campionati Mondiali Flying
Dutchman nel 1964; la vigorosa
spinta impressa al piccolo
Circolo Nautico al mare alassino
divenuto grazie a lui uno dei più
celebri del mondo; la prodigio­
sa ricchezza di idee nel venten­
n i o d i p re s i d e n z a d e l l a
Federazione Italiana Vela; i meri­
ti, infine, nel periodo di ammini­
strazione cittadina.
capacità di proiettare a livello
mondiale i veri talenti.
L’A.V.A. è vicina al dispiacere
dei familiari e di quanti hanno
avuto la sorte di apprezzarne le
doti e lamenta la perdita di un
socio illustre.
A.V.A.
Ostia 1996 (foto Radino)
Mostre
Sala Carletti
Sede A.V.A.
I dipinti esposti in questo periodo presso la Sala Carletti
appartengono in larga misura ad un particolare stile: il cubi­
smo. Le figure e per lo più gli oggetti vengono visti in forme
molto semplici e quasi scomposti in parti. È indubbia la loro
forza espressiva, anche senza una ben precisa inquadratura
prospettica e naturalistica. Esiste una sicura armonia dell’in­
sieme, dove ogni elemento trova una collocazione razionale
ed equilibrata. I colori si armonizzano e le tonalità ora calde
ora fredde creano una struttura cromatica piacevole alla vista.
Ciao Sergio…
L’emozione è tanta, il cuore si
stringe, redigere il profilo com­
pleto di un Personaggio come
Sergio avrebbe bisogno di ore…
forse di giorni, ma ci saranno le
occasioni per farlo nell’imme­
diato futuro. Consentitemi però
di fare alcune riflessioni, sia per­
sonali, che a nome del Circolo
Nautico «Al Mare», dell’attuale
Presidente Ennio Pogliano, del
Cosiglio Direttivo e di tutti i
Soci.
Nel 1969 ha voluto che la Scuola
di Vela si trasferisse al Porto,
insieme all’amico Pino Zucchi­
net­ti e ai dirigenti di allora, e
sono arrivati gli Optimist tra i
primi in tutta Italia. Sergio aveva
capito immediatamente l’im­
portanza enorme delle Scuole
Vela, sia sotto il profilo pura­
mente sportivo, per creare gli
atleti del domani, sia sotto
l’aspetto sociale e ludico, che
quello della tradizione marina­
ra. Tanti anni di successi della
nostra Scuola, che hanno dato
ad Alassio l’onore di essere rap­
presentata ai Giochi Olimpici di
Città del Messico (Acapulco),
Monaco (Kiel), di Seoul (Pusan),
di Atlanta (Savannah), di Sydney
e Paralimpiadi di Sydney, di
Atene, di Pechino, di Londra e
Tanti anni di successi nella orga­
nizzazione di centinaia di regate
Nazionali e Internazionali, gesti­
te con la competenza e la pas­
sione che Sergio sapeva tra­
smettere a tutti noi, che hanno
portato ad Alassio migliaia di
velisti, provenienti da tutto il
mondo. Se in quegli anni la no­
Se tutti noi amiamo il mare, lo
sport, la vela in particolare lo
dobbiamo a Sergio; è stato il no­
stro Presidente dal 1962 al 1992,
trenta anni di successi che han­
no portato il Cnam a essere uno
dei Club piu’ famosi a lvello
Europeo se non Mondiale. Con il
suo impulso e la sua caparbietà,
si è costruita subito la nuova e
prestigiosa sede, con l’aiuto dei
soci e del Comune, inaugurata
ufficialmente con l’Orga­niz­za­
zione del Campionato Mondiale
dei Flying Dutchman nel 1965.
stra Città era conosciuta a livel­
lo Internazionale, lo si deve in
gran parte a Sergio e al Circolo
Nautico. Nel 1989 divenne
Presidente della Federazione
Italiana Vela, dopo essere stato
per anni Consigliere Federale e
Presidente della Commissione
Sportiva, dell’allora Presidente
Fiv Beppe Croce. Sino al 2008 ha
guidato la Vela Nazionale con
impegno e dedizione, ha soste­
nuto con vigore la vela giovani­
le, per lui importantissima per il
futuro, ha sostenuto la vela per
disabili facendola entrare alle
Paralimpiadi, ha capito l’impor­
tanza del fenomeno Windsurf,
da cui è scaturita la splendida
medaglia d’oro di Alessandra
Sensini alle Olimpiadi di Sydney
2000 oltre a quella d’Argento di
Luca Devoti, era riuscito a crea­
re una struttura tecnica di pri­
mordine capitanata da quel
Valentin Mankin pluricampione
olimpico dell’allora Unione
Sovietica, facendolo venire in
Italia, dapprima ad Alassio e poi
a Livorno al Centro di Pre­pa­ra­
zio­ne Olimpica della Fiv. È riu­
scito a far acquistare dalla Fe­
der­vela la prestigiosa sede ge­
novese di Corte Lambruschini,
per evitare che la Fiv finisse nel
calderone di tutte le federazioni
a Roma. Ancora oggi era Pre­
sidente della Giuria d’Appello
della Federvela, e da poco ave­
va terminato di scrivere un im­
portantissimo libro sulle Regole
di Regata e la loro applicazione.
La vela era la sua seconda fami­
glia, alla vela ha dedicato prati­
camente tutta la sua vita. Sergio
Gaibisso è stato Sindaco della
nostra Città dal 1972 al 1975, un
velista prestato alla politica, co­
munque sempre discreto e cor­
retto e rispettoso delle opinioni
di tutti, è stato anche Pre­si­dente
della Azienda Autonoma di
Soggiorno di Alassio e in questi
ultimi anni dal 2011 a oggi otti­
mo Presidente della Marina di
Alassio Spa, la Società che gesti­
sce il Porto Luca Ferrari Ban­
diera Blu della Comunità Eu­ro­
pea. Nel 2002 venne insignito
del premio l’Alassino D’Oro, un
premio ampiamente meritato
per un Alassino vero come lui.
Membro e sostenitore di nume­
rose associazioni non posso no­
minarle per non dimenticarne
qualcuna. Concludo… Caro
Sergio per noi tutti sei stato co­
me un secondo Padre, un
Maestro di vita, di sport, hai sa­
puto trasmetterci la passione
per il mare, per la vela, ci hai in­
segnato a organizzare manife­
stazioni accogliendo gli ospiti
con entusiasmo, e a rispettare
tutti. Ognuno di noi nel proprio
cuore avrà sempre il ricordo dei
bei momenti passati insieme a
te sia in mare che in terra, il tuo
carattere a volte burbero a volte
dolcissimo era proprio come il
nostro mare, a volte calmo a vol­
te in burrasca, sono certo che
starai già organizzando insieme
a tutti i grandi velisti e dirigenti
che ti hanno preceduto sul cam­
po di regata del cielo, un bel
campionato mondiale e se al­
zando gli occhi vedremo qual­
che nuvola a forma cilindrica
che si sposta rapidamente, ca­
piremo che sei tu col tuo Boston
che stai posizionando le boe…
ciao Sergio.
Tuo Rinaldo ……….
Rinaldo Agostini
Presidente Cnam Alassio
dal 2003 al 2012
Attuale
Vice Presidente Sportivo
CALCIO GIOVANILE NELLA BAIA DEL SOLE
Si è conclusa lo scorso we­
ekend la seconda edizione della
Winter Cup, torneo giovanile di
calcio organizzato dalla Baia
Alassio Calcio.
Sono state 63 squadre che
hanno partecipato agli otto tor­
nei suddivisi in varie categorie
dai pulcini leva 2005 fino agli al­
lievi di età compresa fra i 15 e 16
anni. Gli incontri iniziati il 27 di­
cembre e conclusi il giorno
dell'Epifania si sono svolti in una
prima fase all'interno del palaz­
zetto dello sport di Alassio, con
gli atleti più piccoli, mentre
quelli con i più grandi nel nuovo
stadio Ferrando.
Grande partecipazione delle
squadre provenienti dalle regio­
ni limitrofe di Piemonte e
Lombardia, che hanno premiato
con la loro disponibilità il buon
lavoro fatto nell'organizzare del­
le giornate sportive dove, inca­
strare i tempi di gioco, non sem­
pre è stato così semplice.
L'artefice di queste singole
manifestazioni è il neo presiden­
te della Baia Alassio Calcio,
Andreino Durante, che da diver­
si anni con grande impegno rie­
sce a portare ad Alassio numero­
se squadre nazionali ed estere
nei vari tornei che organizza nel­
la città del mureto durante l'an­
no.
Sotto il profilo sportivo è la
città di Sanremo, conla sua squa­
dra di punta della Carlin's Boys,
quella che è riuscita a portare a
casa il maggior numero di trofei
in questi giorni, segnale di un vi­
vaio giovanile molto forte e di
una base societaria ben consoli­
data che punta a valorizzare le
nuove leve.
Tutti i risultati con alcune im­
Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli
stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. Gli
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ogni mese per la pubblicazione ne «L’Alassino» del mese successivo.
A.V.A.
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi
ai sensi dell’art. 21 della Co­
stituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto
e ogni mezzo di diffusione”.
La pubblicazione degli scritti è
subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate
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Roberto Pizzorno
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EDITORE: A.V.A.
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Telefax 0182 50.412
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di Savona n. 149 del 30-5-1962
Iscrizione r.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
Legge 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: A.V.A.
Associato all’USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
magini delle squadre che hanno
partecipato è possibile vederli
su www.sportalassio.it, il nuovo
portale dello sport alassino, at­
tualmente dedicato prevalente­
mente al mondo del calcio ma
che prossimamente vuole diven­
tare, in una veste grafica comple­
tamente rinnovata, un portale di
riferimento per le associazioni
sportive della città con contenu­
ti riguardanti informazioni su
eventi e strutture.
Il prossimo appuntamento
calcistico è per la Spring Cup dal
24 aprile al 22 giugno 2014, con i
consueti tornei di calcio giovani­
le, tra cui l'ormai famoso torneo
internazionale “Balun e Matetti”,
riservato ai PULCINI TERZO
ANNO (leva 2003) che vede la
partecipazione di squadre este­
re e professionistiche italiane.
Caro Sergio, maestro e amico, te ne sei andato in silenzio,
senza rumore, come era nel
Tuo carattere, un poco burbero e molto pratico.
Ho appena saputo della scom­
parsa, al reparto di rianimazio­
ne dell’Ospedale di Albenga, di
Sergio Gaibisso. Sindaco di
Alas­sio, per anni responsabile
tecnico della federazione, pri­
ma di diventare il “Presi­dentis­
simo” della FIV; ha presieduto
per anni il Circolo Nautico Al
Mare di Alassio, negli anni del
suo massimo splendore.
Ho avuto il privilegio di averlo
come “maestro”; infatti per anni
abbiamo lavorato fianco a fian­
co, tecnigrafo contro tecnigra­
fo, prima dell’avvento dei com­
puter… mi ha insegnato a dise­
gnare, già da adolescente, quan­
do d’estate, in vacanza dal liceo
artistico, cominciavo ad avvici­
narmi al mondo della progetta­
zione, prima con l’arredamento
poi con l’architettura. Un gran­
dissimo professionista, con
opere esposte alla Trien­nale di
Milano.
E io gli volevo bene, anche
quando “spariva” per mesi
dall’ufficio, lasciandomi con
progetti da completare e clienti
che chiedevano notizie, perché
Lui “doveva” andare alle preo­
limpiche o alle Olimpiadi, per­
ché la vela veniva prima di tut­
to…
Con Lui, grande gourmet, con
mio padre e mio cugino Giu­
seppe, il nostro falegname, Suo
esecutore e terminale dei suoi
scherzi bonari, abbiamo fatto
mangiate inenarrabili, che chiu­
deva sempre con un grande
contenitore di gelato, di cui era
particolarmente goloso.
Quanti pranzi di Natale o di
Capodanno abbiamo fatto insie­
me, e a volte, dopo aver trascor­
so la festa con la Sua famiglia,
con il fratello e i nipoti, arrivava
e ricominciava a mangiare
dall’inizio… che tempi!!!
E i consigli, quando ho fatto il
sindaco, quando ha sposato la
lista concorrente, dandomi un
dolore grandissimo, ma sem­
pre, fino all’ultimo, controcor­
rente, con quel suo modo bur­
bero, con gli occhi bassi, con
quel tono “brontolone”.
Sergio è stato uno di quegli
uomini di livello superiore, a
volte non capito, che ha portato
il nome di Alassio nel mondo,
sempre con fierezza e amore.
Ti ho voluto bene Sergio… e
ci mancherai…
Marco Melgrati
Lunedì 17 Febbraio 2014
13
«L'ALASSINO»
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
LINA BOGLIOLO
IN MARCHIANO
MARIO PARMEGGIANI
LIBRI-VHS-CD
NO LIBRI SCOLASTICI/ENCICLOPEDIE
ANNIVERSARI
DI ANNI 87
GIOVANNI BATTISTA CATERINA PORCELLA
IN GARINO
RAVOTTI
21/1/2002
2013-2014
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve.
Che fare?
Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.
Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
A.I.R.C.
dell’
Recuperi spazio, procuri piacere ad altri
e aiuti la ricerca sul cancro.
Associazione Volontari Baia del Sole
In una fredda e piovosa giornata di gennaio ci hai salutato
con un sorriso nonostante la
grande sofferenza. Troppo presto, troppo all’improvviso. Non
eravamo pronti, ma non lo saremmo stati mai. Sei stata un
grande esempio per tutti noi,
come compagna, come mamma
e come nonna. Ci hai sempre circondato di affetto e attenzioni e
ci hai donato tantissimi bei momenti insieme. Avrai sempre un
posto speciale nel nostro cuore
così come lo abbiamo sempre
avuto noi nel tuo.
Grazie.
Franco, Sabrina,
Alessandro, Gino, Enza,
Emanuele e Alice
L’A.V.A. porge alla famiglia le
più sentite condoglianze.
È deceduto il 3 febbraio u.sc. lasciando nel più grande dolore la
moglie Piera, le cognate, i cognati, i nipoti, i parenti e gli amici.
Uomo onesto, apprezzato da
quanti lo conobbero, ha dedicato la sua vita alla famiglia e al
lavoro. Provetto restauratore
ha trascorso la sua vita lavorativa in una primaria Ditta Alassina di mobili d’arte.
L’Associazione Vecchia Alassio memore di quanto fu importante la sua opera e la sua vita,
si unisce al cordoglio di quanti
lo amarono, lo conobbero e lo
stimarono.
ANTONIO BRUNENGO
“MARIO”
DI ANNI 84
GIUSEPPE BASSI
DI ANNI 72
Dopo aver dedicato la vita alla
famiglia ed al lavoro, te ne sei andato in punta di piedi come nel
tuo stile di uomo semplice e schivo. Ti ricordiamo con amorevole
affetto. Proteggici da lassù.
Caro Giuseppe, ti avevo chiesto tempo fa di svolgere indagini
archeologiche sulla zona Castello, dove vivevi e trascorrevi i momenti di riposo e di incontri amichevoli. Dovevi scoprire la collocazione delle mura di un ipotetico antico palazzo signorile forse
vicino alla chiesa della Madonna
delle Grazie. Non hai avuto tempo. Te ne sei andato in silenzio,
hai rispettato il tuo stile di vita,
molto riservato e un po’ chiuso.
Anche negli uffici parrocchiali
hai sempre lavorato con molta
discrezione, ma sempre con fervore di idee e con meravigliosa
creatività.
Abbiamo apprezzato la tua
profondità di indagine, l’apertura verso nuove ricerche, la capacità di proporre idee spesso vincenti. Ricordiamo le tue profonde poesie su Maria, interpretate
durante la Rassegna alla Madonna della Guardia, i tuoi articoli apparsi sul Bollettino Parrocchiale
e sull’Alassino, vivaci e geniali a
volte, ma in particolare il lodevole e forse insostituibile impegno
nel preparare le pagine del Bollettino, già al computer, pronte
per la stampa. Per questa pregevole attività ti chiamavo Redactor Magnus, grande redattore, e
tu mi ricambiavi con un soprannome che mi riempiva di soddisfazione: Historicus Magnus. Per
alcuni anni abbiamo approfondito insieme le conoscenze culturali, soprattutto storiche. Eri ansioso di avere tra mano gli ultimi
risultati delle indagini archivistiche, di sapere di più su Alassio e
aspettavi con ansia la pubblicazione del mio libro sulla storia
della città.
Ti ho sempre stimato molto,
caro Redactor Magnus.
Historicus Magnus
L’A.V.A. partecipa al dolore
della Comunità di S. Ambrogio.
La tua Famiglia
Anche l’Associazione Vecchia Alassio partecipa al lutto
della famiglia Brunango-Balzola
e porge le più sentite condoglianze.
LUTTI CITTADINI
A cura dell’Assoc.Vecchia Alassio
GENNAIO 2014
ALCIATI Pasqualina ved. Testa
“Adele”
anni 98
ARDISSONE Luciana
ved. Isoleri
anni 82
BERRIOLO Vera
ved. Peirano
anni 86
BOGLIOLO Lina
in Marchiano
anni 84
BRUNENGO Antonio
“Mario”
anni 84
CANEPA Giuseppe
anni 85
CATTANEO Caterina
ved. Nattero
anni 81
COSTA Luigi
D’AMORE Roberto
(Al Dollaro)
anni 65
DEMONTIS Antonio “Nino” anni 84
DURANTE Ilma ved. Bionda
Camana
anni 76
FAROPPA Ettore
anni 81
GAIBISSO Sergio
anni 84
GARDENIO Fernanda
ved. Socco
anni 80
GARZOGLIO Bruno
anni 86
GATTUSO Maria
ved. Ferro
anni 89
MAURIZIO Edda in Merello anni 86
SIBILLA MARCHETTI
Alessandra
anni 49
TORTAROLO Maria Domenica
“Ninni” ved. Di Somma anni 90
VIGNA Rosetta ved. Giamè anni 92
L’Associazione Vecchia Alassio,
tramite il suo giornale l’Alassino,
porge le più sentite condoglianze
a tutti i famigliari.
Carissimo papà,
è trascorso già un anno da
quando ci hai lasciati ed è stata dura ma abbiamo dovuto
abituarci a vivere senza di te.
È stato tutt’altro che facile ma
il fatto di pensarti ogni giorno
ci dà un po’ di consolazione e
ci ha uniti più di quanto già lo
fossimo. È indubitabile che la
morte faccia parte della vita
ma fatichiamo sempre ad accettarla, in particolar modo se
chi ci lascia è stata una persona buona d’animo e presente
come la sei stata tu. Papà, tu
sei presente in ogni cosa, in un
muro che hai pitturato, in una
pentola a cui hai aggiustato il
manico o ancora in una cassettiera che hai sapientemente restaurato.
Tutto in casa parla di te. Hai
lavorato ogni singolo giorno
insieme alla mamma per farci
crescere e per assicurarci un
futuro dignitoso. Hai fatto sacrifici infiniti per tutti noi e
questo ci fa sentire responsabili e impegnati. Il tuo esempio
è stato ed è per noi uno stimolo forte. Come figli cerchiamo
di dare il meglio, io come madre e Leonardo come padre e
nel suo lavoro. Abbiamo ben
impresso nella memoria l’uomo che sei stato, umile prima
di tutto e poi modesto, giusto,
pieno di dignità, sensibile alle
sofferenze degli altri, disponibile, comprensivo, generoso,
ottimista e pronto al perdono.
I tuoi valori e la tua Fede,
grande e semplice allo stesso
tempo, ti hanno permesso di
affrontare la morte serenamente. Spesso mi domando se
da lassù riesci a scrutare in
qualche modo ciò che stiamo
facendo. Mi chiedo se riesci a
vedere i progressi che hanno
fatto tutti i tuoi quattro nipotini, mi chiedo se sei tu a dare la
forza di andare avanti alla
mamma, mi chiedo se sei stato tu ad aiutarmi a passare
l’esame di patente ma non riesco a darmi delle risposte certe e allora mi sento fortunata a
poter fare affidamento sulla
mia Fede. L’unica cosa che ci
resta è la speranza di essere
degni di un padre, di un marito e di un uomo come te e ti
promettiamo di impegnarci
ad esserlo. Ciao papà.
Francesca
BIAGIO PORCELLA
“MIMMO”
24/2/2004
Tanti anni sono ormai trascorsi, ma siete sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri.
Giulia, Alessio,
Andrea e famiglia
GIULIANO LAURERI
8/4/1953 - 4/2/2010
Giulio... sono già passati 4 anni e purtroppo ricordo solo a fatica la tua voce, ma cosa non dimentico mai è quella tua grande
mano calda e forte che mettevi
sul mio collo per strapazzarmi
con amore...
Sono cresciuto pa’... spero
che da lassù tu possa essere orgoglioso di noi...
Christian, Barbara
e la mamma
NORMA BARBERO
IN BENSI
2009-2014
Sono trascorsi cinque anni
dalla Tua improvvisa scomparsa. Ti ricordiamo con immutato
affetto.
Sei e sarai sempre nei nostri
cuori. Nel tuo silenzio, continua
a vegliare su di noi. Ci manchi
immensamente.
Ciao Norma.
I tuoi cari
14
14
«L'ALASSINO»
NOZZE D’ORO
Meteorologia Alassina
a cura dell’Osservatorio Don Bosco
GENNAIO 2014
Giuliana e Carlo Cavedini, Maria Camilla e Cesare Morro, sabato 18 gennaio u. sc., hanno festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio, celebrato per entrambi il 18 gennaio 1964.
Una cerimonia molto sentita, partecipata dai figli, nipoti, parenti ed amici.
La cerimonia è stata celebrata dal prevosto mons. Angelo De Canis, cantata
dal prof. Giovanni Puerari accompagnato all’organo da don Stefano Caprile. Al
termine della Santa Messa il parroco ha consegnato alle due coppie una
pergamena con la benedizione di Papa Francesco con i migliori auguri per vivere ancora insieme tanti anni felici.
L’A.V.A. porge congratulazioni vivissime e augura tanta gioia e felicità alle
famiglie Cavedini e Morro, nostri soci.
Siri Gianni e Mariuccia
Arrivati, giovanissimi, da Spotorno e Bergeggi
hanno scelto Alassio e in particolare la Madonna
delle Grazie per formare la loro bella famiglia.
Il 28 dicembre u.sc., attorniati da figli, nipoti,
parenti e tutta la comunità delle Grazie, hanno
festeggiato nell’omonima chiesetta le loro Nozze
d’Oro.
L’Associazione Vecchia Alassio si congratula e augura loro tanta serenità.
I giorni “della merla”(29-30-31 gennaio
per alcuni; 30-31 gennaio e 1 febbraio per altri) esistono ancora e si fanno...sentire!
Non dimentichiamo che l’inverno deve fare il suo dovere; anche il freddo ha
il suo influsso “positivo” sulla natura e
anche sul nostro fisico.
Diamo allora un’occhiata come ci ha
trattati questo mese centrale dell’inverno.
PRESSIONE: media mensile: 755,6
mmhg.
Medie decadali: 760,60 mmhg nella
prima; 754,60 mmhg nella seconda;
752,00 nell’ultima decade.
UMIDITA’: media mensile 68%; valori
medi nelle tre decadi: 76%; 73%; 55%.
Giorni sereni: 9. Giorni coperti: 13.
Questi due valori introducono con evidenza ai valori di “PIOGGIA” e “ELIOFANIA”.
PRECIPITAZIONI: totale nel mese
290,2 millimetri: valore massimo registrato per il mese di Gennaio dal 1975;
abbiamo due casi con oltre 200 millimetri di pioggia: 252,4 mm gennaio 1978 e
218,8 mm gennaio 2001. Mettiamo anche in evidenza i mesi di gennaio del
1983 e 2005 con 0,0 mm di pioggia!
Nelle tre decadi abbiamo avuto valori assai diversificati :nella prima decade
in 4 giorni di precipitazioni sono stati registrati 57,0 mm di pioggia; nella seconda decade 6 giorni di pioggia con 196,6
mm (114,6 mm il giorno 17); nell’ultima
decade abbiamo registrato 36,6 mm di
pioggia distribuita in 4 giorni.
TEMPERATURA: media mensile 12,2
°C; giorni più freddi i tre giorni della
merla con una media di 8,6 °C; giorni decisamente primaverili 11,12,13,14 con
medie sui 15 °C. La temperatura minima
assoluta 5,2 °C è alle ore 15 del giorno
30. Le temperature medie decadali sono
nell’ordine 12,7 °C, 12,7 °C, 11,4 °C.
ELIOFANIA: ore totali di limpido sole 92,5. Media giornaliera: 3,0 ore. Le
decadi hanno fatto registrare le seguenti medie giornaliere: 1,3 ore nella
prima; 2.5 ore nella seconda; 5,0 ore
nell’ultima.
Penso che questo primo mese del
2014 sarà ricordato a lungo perché ha
invitato tutti a riflettere sul valore della
Natura e del rispetto che le si deve.
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
L’A.V.A. è felice di poter presentare
nuovamente questa rubrica; ringrazia e
porge i migliori auguri a Don Natale
Tedoldi.
Giovedì 6 marzo
NELLA CASA
di Francois Ozon con Fabrice Luchini, Ernst Umhauer, Emmanuelle
Seigner, Kristin Scott Thomas, (Francia 2012, 105’).
L’ultima provocazione di Ozon in questo labirinto di specchi, dove non è ben chiaro chi manipola chi, e fino a che punto un insegnante di
liceo sia disposto a spingersi per assecondare
il gioco del suo studente più brillante. Il piano
apparentemente letterario di insinuarsi nella
casa e poi nell’intimità di una famiglia lo coinvolge in una vertigine intricata e pericolosa.
I Fiori di Bach
a cura di Caterina Maggi BFRP
Carissimi quando uscirà L’ALASSINO di Febbraio sarà passata la
“SEIRONA TRA DE NUI” dedicata ai Fiori, “pé savene quarcosa in ciù”.
Il mese prossimo ne farò un piccolo resoconto.
Adesso vi propongo le parole molto illuminate della mia insegnante che parla di un Fiore di cui si parla poco: Water Violet.
«Vorrei sfatare alcuni luoghi comuni che sostengono
che certi stati emotivi siano
meglio di altri. Ho notato, nei
corsi, che molte persone
“vorrebbero essere Water
Violet” trovando invidiabile
avere quel tratto nel carattere.
Ogni difetto ha già la sua
virtù dentro di noi e la palestra della vita ci allena a farla uscire. I rimedi ci supportano in questo. Ogni lato del carattere è un pregio, ma solo se tenuto in equilibrio e armonia, altrimenti è un vero difetto, una mancanza.
Perché Water Violet è così ambito? Forse perché la definizione è
tutta al positivo? Ma se la vediamo nella realtà, nella concretezza di
una vita, senza “indorare la pillola” (così come per Beech e per Vine
ecc.) come è un Water Violet non in armonia?
Sono persone che non sanno condividere, o forse ancor peggio
non desiderano condividere e tengono l’altro talmente lontano che
lo trattano come un qualcosa che va maneggiato con garbo e cura
per non venirne minimamente in contatto.
Il Re è nudo: Water Violet non è per nulla compassionevole e va
mantenuto in equilibrio come qualsiasi altro stato emotivo. È un difetto orribile come tutti gli altri, e diventa meraviglioso solo nel suo
lato positivo. Come qualsiasi altro stato emotivo/rimedio.
Nasciamo e moriamo soli, ma tutta la vita è incontro e scambio. I
rimedi ci permettono quel salto evolutivo che ci porta nella semplicità, nell’umiltà e nella compassione verso il nostro prossimo. Non
raccontiamocela, non facciamoci degli sconti: dobbiamo essere sinceri con noi stessi e fare un serio e autorevole esame di chi siamo e
come ci comportiamo. Possiamo essere meravigliosi e simpatici,
una benedizione per chi ci circonda. Attenzione…»
«La vita non ci chiede sacrifici impossibili, ci chiede di intraprendere il nostro viaggio con gioia nel cuore per poter essere una benedizione per coloro attorno a noi… Se lasciamo il mondo un po’
migliore di come lo abbiamo trovato, avremo fatto il nostro lavoro…» E. Bach
Spero che questo Fiore vi abbia interessato e vi piaccia
approfondirne il dono. Al mese prossimo e… come sempre…
BUON VENTO!
Giovedì 13 marzo
Il programma
Alassio
Cineforum
è a cura del C.G.S.
Club Amici del Cinema - Genova
in collaborazione con Acec Sas Liguria
Via S. Giovanni Bosco, n. 12 - Alassio
info@donboscoalassio.it - www.donboscoalassio.it
Orario spettacoli: ore 16.00 - 21.00
Ingresso singolo: 5 Euro
Giovedì 27 febbraio
A MAO E A LUVA
Storia di un trafficante di libri
FEDELE ALLA LINEA - GIOVANNI lindo ferretti
di Germano Maccioni con Giovanni Lindo
Ferretti, documentario, (Italia 2013, 74’).
Un documentario insolito, per una volta non rivolto solamente ai fan, su un musicista altrettanto insolito, che ripercorre il cammino tortuoso della sua esperienza personale prima ancora
che artistica. Giovanni Lindo Ferretti, cantautore e scrittore, cantore del punk italiano e anima
delle band di culto CCCP Fedeli alla linea, C.S.I. e
PGR, è un personaggio che sfugge a ogni tentativo di categorizzazione e continua a dividere il
suo pubblico. Dall’infanzia alla vocazione musicale, dall’ideologia politica comunista alla ritrovata fede nella religione cattolica durante la maturità, in un dialogo serrato ma quieto che la macchina da presa registra
con discrezione, senza cedere alla tentazione di trasformarlo in intento
predicatorio. La traiettoria di un cammino umano raccontata da un narratore di razza, che oltre alla sicurezza della regia si avvale del contrasto
creato dagli accostamenti musicali.
di Roberto Orazi (Italia 2010, 80’).
Una storia che sembra un romanzo
ambientata a Recife, una delle aree
più povere della terra, dove un ragazzo di nome Kcal, che si definisce un
“trafficante di libri”, sacrifica i suoi risparmi per comprare libri usati e aprire una biblioteca per metterli a disposizione dei bambini della favela cittadina.
La biblioteca diventa il punto di ritrovo di centinaia di bambini e adulti, un luogo dove sognare non è proibito. Roberto Orazi ha lavorato per
anni come musicista prima di esordire nel 2006 con i documentari Fabbricanti di passioni e
Aigarmana II. Nel 2009 ha presentato al Festival Internazionale
del Film di Roma H.O.T. - Human Organ Traffic, un documentario sul traffico internazionale di organi che ha vinto il Premio
Enel Cuore al miglior film sociale.
Giovedì 20 marzo
L’ULTIMA CIMA
di Juan Manuel Cotelo, documentario, (Spagna 2010, 82’)
Documentario spagnolo su Pablo Dominguez, sacerdote madrileno morto nel febbraio del 2009 in un incidente,
mentre scendeva dalla cima del Moncayo.
Aveva 42 anni. Non è facile trovare oggi, nei
mezzi di comunicazione, modelli di buoni
sacerdoti. Invece, abbondano informazioni esaustive e dettagliate, su sacerdoti che
danno scandalo con il loro cattivo esempio. Sappiamo quasi tutto su di loro, grazie
al lavoro di molti giornalisti, sceneggiatori
e registi. L’ultima cima mostra un tipo di sacerdote di cui nessuno parla: generoso, allegro, attivo, umile... Sacerdoti
che servono Dio nell’anonimato, servendo il prossimo. Pablo è stato semplicemente un buon sacerdote.