GF ente i r u g u A o i g g a M e m m a M e l e t t u t a di ALCHERA MAGGIO 2014 ANNO 21° - N° 5 P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ALL’INTERNO Inaugurazione Nuova Biblioteca “don L. Milani” pag. 2 SOMMARIO Il Fungo e il Tempio Un’altra Storia Falchera Nuova Un viaggio nella Circoscrizione Un’offesa per la Falchera L’intervista a... Falda di Falchera.... Le emozioni a Falchera Il giornale della scuola Città Metropolitana La Festa dei Vicini Regolamento Polizia Urbana Punti interrogativi Come eravamo 25 Aprile L’angolo della poesia Le 13 mosse per educare Psicanalisi e dintorni La narrativa Il piacere di leggere Astronomia / Briciole di storia Silent Key pag. 2 pag. 3 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag.10 pag.11 pag.12 pag.13 pag.14 pag.15 pag.16 pag.17 pag.19 pag.20 pag.21 pag.22 pag.23 EDITORIALE di AMILCARE DE LEO Quale Decentramento G ià entro la fine del 2012 il Comune aveva presentato una proposta di riforma delle Circoscrizioni. Si era capito che bisognava porre mano a una riorganizzazione sia di competenze sia di funzioni per meglio adattare le unità territoriali alle nuove prospettive che la crisi economica metteva in essere, tenendo sempre come riferimento la qualità e l’estensione dei servizi ai cittadini torinesi. Si pensava già ad un loro accorpamento, in modo da rappresentare non solo un significativo nucleo di cittadini ma anche una significativa area territoriale. Tutto ciò avrebbe comportato una cessione di nuove competenze oltre a quelle che sono state decentrate, con più poteri inevitabilmente ai nuovi presidenti. Oggi il Comune sta studiando un nuovo modello di decentramento amministrativo che entro l’anno potrebbe vedere la riduzione del numero di circoscrizioni (da dieci a cinque) tra organi centrali dell’Amministrazione e le Circoscrizioni stesse. E’ una riforma che investe direttamente i cittadini, in considerazione del rapporto privilegiato, diretto tra le circoscrizioni e il territorio. Essa proporrebbe un aumento delle competenze, una programmazione culturale e sportiva, l’elezione di un presidente direttamente dai cittadini, il numero di quattro assessori con funzioni esecutive, un consiglio con funzioni di indirizzo e controllo presieduto da un coordinatore e commissioni di quartiere in sostituzione delle attuali. Probabilmente saranno anche rivisti i compiti delle Giunte, affidando poteri esterni che diano loro compiti più rilevanti, sulla falsa riga delle Giunte Comunali rispetto al Consiglio. Le attuali Commissioni circoscrizionali diventerebbero Commissioni di Quartiere, sempre aperte alla partecipazione dei cittadini ma con una competenza diversa e cioè non per materie specifiche (come accade ora in Comune, con Commissione Sanità, Cultura, Patrimonio, ecc.) bensì su base territoriale. In questo modo si valorizzerebbero l’identificazione dei cittadini con i quartieri di appartenenza e la loro profonda conoscenza dei quartieri stessi. Le nuove Municipalità avrebbero competenza in materia di servizi educativi, suolo pubblico, immobili, viabilità locale, sempre però all’interno del piano della mobilità urbana, che dovrà definire le vie d’interesse locale e quelle di interesse cittadino. Gente di Falchera 1 segue a pag. 15 IL FUNGO E IL TEMPIO Nessuno forse immaginava che la nuova biblioteca civica della Falchera fosse proprio così come l’abbiamo scoperta quel giorno, 28 marzo, alle ore 18 in via dei Pioppi 43, al momento della solenne inaugurazione. Si tratta della “don Milani” bella, accogliente, maestosa; pare di entrare in un tempio ricco di libri e prodigiosamente illuminato. Proseguendo, a sinistra non passa inosservato un fantastico pinocchio di legno seduto a terra intento a leggere mentre è appoggiato ad una reale fontanella tinta di bianco con la testa di toretto, sulla quale balza un grosso grillo nero: un vero e proprio tocco d’arte e di magia. Rimaniamo tutti estasiati. Ecco le personalità intervenute: l’assessore alla Cultura, Turismo e Promozione Maurizio Braccialarghe, il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris, la presidente della VI Circoscrizione Nadia Conticelli, il direttore delle Biblioteche civiche torinesi Paolo Messina, il vice presidente della Fondazione Don Lorenzo Milani Agostino Burberi, il Responsabile della Fondazione don Lorenzo Milani Innocente Pessina, lo scrittore Alessandro Perissinotto autore del romanzo “Le colpe dei padri”, in cui tratta proprio della Falchera. Sorprendente il pubblico numeroso, attento e partecipe soprattutto al racconto della vita di don Milani e alle letture tratte da alcune sue opere. Ma chi era don Lorenzo Milani? Nato a Firenze nel 1923, personaggio controverso della Chiesa cattolica negli anni Cinquanta e Sessanta, viene ora considerato una figura di riferimento per il cattolicesimo socialmente impegnato per il suo impegno civile nell’istruzione dei poveri, per la sua difesa dell’obiezione di coscienza e per il valore pedagogico della sua esperienza di maestro. Ragazzo vivace e intelligente, dopo aver conseguito la maturità classica, coltivò a Milano la passione per la pittura; in seguito tornato a Firenze si interessò di liturgia, alla ricerca di Dio. Questo probabilmente fu il suo primo vero contatto con il cristianesimo, dato che la sua famiglia, ricca e colta, non era mai stata religiosa, talora addirittura anticlericale. Nel giugno del 1943 divenne sacerdote e venne nominato cappellano a San Donato di Calenzano, ove aprì una scuola serale centrata sull’insegnamento della lingua e sulla discussione collettiva. Diede vita a una esperienza didattica, a quei tempi rivoluzionaria, con l’istituzione di una scuola a tempo pieno in una piccola parrocchia di montagna, Barbiana di Vicchio sul Mugello. Possiamo affermare che il libro “Lettera ad una professoressa”, opera scritta con i suoi allievi, divenne nel 1968 uno dei testi della contestazione studentesca. Don Milani morì verso la fine di giugno del 1967 a causa di un linfogranuloma; negli ultimi mesi della malattia volle stare vicino ai suoi ragazzi perché, come sosteneva, “imparassero che cosa è la morte”. Tuttavia, nei suoi ultimi giorni fu riportato a Firenze, per morire in casa della madre. Fu tumulato nel piccolo cimitero poco lontano dalla sua chiesa e dalla scuola di Barbiana, seppellito in abito talare e, secondo una sua espressa richiesta, con gli scarponi da montagna ai piedi. Intitolare oggi una biblioteca, vicino ad una scuola da cui essa in parte è stata ricavata, non è solo un segno di coerenza ma un esempio di orgoglio per una borgata di estrema periferia come la Falchera, un quartiere ormai da tempo in cammino. Tra i presenti noto, piacevolmente sorpreso, anche una gran parte dello staff dei bibliotecari comunali che rendono omaggio alla nuova struttura, alcuni dei quali vecchi amici e colleghi di un tempo. Ecco, come spesso accade in tali circostanze, affiorano i ricordi, quei ricordi legati alla vecchia biblioteca nata negli anni Settanta, stretta stretta all’interno di quello sghembo poliedro, chiamato “Fungo”. Emozioni... Amilcare De Leo . Gente di Falchera 2 UN’ALTRA STORIA: FALCHERA NUOVA Sabato 12 aprile alle ore 16, presso la Sala Conferenze della Biblioteca Civica “Don Milani”, è stato presentato il libro “L’altra storia vent’anni dopo: Falchera Nuova” di Mario Alba, Amilcare De Leo e Umberto Grassi, in omaggio ai 40 anni di vita del quartiere e che esce dieci anni dopo la pubblicazione del primo volume dedicato alla “Falchera 50Anni”. Due storie che s’intrecciano inevitabilmente in cui tuttavia nel corso degli anni i protagonisti s’integrano sempre più percorrendo insieme lo stesso cammino, con alle spalle un passato da non dimenticare e avanti con un futuro tutto da vivere, insieme. Dopo i saluti e gli onori di casa da parte della responsabile della Biblioteca Lina Sanna, cui siamo grati per l’ospitalità, hanno esordito la presidente della VI Circoscrizione Nadia Conticelli e la consigliera Adriana Scavello mostrando grande attenzione alla borgata Falchera, che, grazie anche ai suoi abitanti, sta facendo grandi passi per la propria riqualificazione. Abile e briosa conduttrice è stata la poetessa Giorgia Catalano, da qualche anno nostra concittadina. Il pomeriggio è stato inoltre arricchito dalla suggestiva presenza di Lina Sorrentino, ex preside della Scuola Media “L. da Vinci”, che ha accompagnato con il pianoforte la lettura di alcuni brani tratti dal libro, uno dei quali scritti dalla dott.ssa Serra presente in sala, medico condotto presso la Falchera Nuova, ora in pensione, assai applaudita dal pubblico. Memorabile e toccante è stato il momento di Giusy Alba accanto alla sorella Sabrina, quando ha ricordato, profondamente commossa, il papà Mario che non c’è più, autore del volume con Amilcare e Umberto, al quale, tra l’altro, va anche il merito di aver proiettato i suoi due video sul quartiere, che destano sempre grande attenzione nel pubblico, quel giorno particolarmente interessato e numeroso. La partecipazione dei presenti, molti dei quali in piedi per ragioni di sicurezza, si è evidenziata quando molti, con vero slancio, si sono diretti al tavolo in cui erano collocati i volumi per ottenerne una o addirittura più copie, previa offerta libera da destinare al periodico “Gente di Falchera”. A questo punto concludiamo ringraziando di cuore soprattutto Adriana Scavello che si è felicemente prodigata presso la Regione Piemonte per la pubblicazione dell’opera, tutti quei cittadini che mirabilmente hanno collaborato alla sua stesura e ancora quanti, amici e collaboratori, ci hanno spronato nell’impresa. Non possiamo non ricordare anche i cooperatori che si sono prodigati per allestire la cerimonia, in particolare il collega della redazione Rocco De Pace, Giacomo Chissotti, Michele Irenze con la collaborazione dell’asa.d.l. sociazione L’Olimpo. Gente di Falchera 3 Un viaggio nella nostra A cura di Circoscrizione Remo Andreasi La vecchia Falchera Il territorio originario della Falchera nasce nel XIX secolo con la proprietà dei fratelli Giacomo e Francesco Falchero, da cui trasse storicamente il nome. In genere i torinesi di allora definivano la borgata come “coj dij farchèt”, per i numerosi falchi che vi sorvolavano, pensando, erroneamente, che prendesse il nome da quegli uccelli rapaci, oggi molto più rari, esemplari del cosiddetto nibbio bruno, che preferisce le zone ricche di corsi d’acqua e di vegetazione arborea. Il vasto territorio, tra l’altro molto fertile per abbondanza d’acqua, comprendeva da una parte tutta quella zona in cui sorgevano le cascine “Ranotte”, la cascina “Gli Stessi e in cui è attualmente collocata la stazione Stura, dall’altra si estendeva sino al podere “Santa Cristina”, in seguito sotto Borgaro. Esso era fitto di boscaglie con alberi secolari abitati da numerosi scoiattoli e battuto da qualche volpe affamata mentre era sorvolato volentieri non solo da rapaci ma anche da una fitta varietà di uccelli. Non mancavano certo, tra sassi e cespugli, le numerose bisce, lunghe e grosse tra cui l’elegante biacco a più livree. Le cronache narrano che era frequentata da fuorilegge, i quali rubavano le merci che i carrettieri del Canavese portavano in città. Quegli stessi carrettieri sentivano poi il bisogno di una “sosta” e così sorse una locanda, dove è collocato attualmente il bar “Folk”, per ristorare uomini e animali. Proprio intorno a quella locanda, verso il 1850, sorse il vecchio Borgo di cui ora rivivono, rinnovati, alcuni casolari e negozi che si estendono lungo la strada Cuorgné, là dove ebbe origine la prima Falchera. Vittorio Leode Disabilità Le malattie invalidanti creano disagio e insicurezza ai malati e alle loro famiglie. Sempre di più la società deve dare loro un messaggio forte di concreta solidarietà offrendo personale medico e paramedico, servizi e ausili che sostengano tutti i loro bisogni. Solo così la loro sofferenza può essere lenita e potranno sentirsi accolti. Luigi Cancedda Gente di Falchera 4 Un’offesa per la Falchera Il giorno 2 aprile alle ore 10,30 è avvenuto un importante sopralluogo da parte della Presidente della VI Circoscrizione Nadia Conticelli coadiuvata da due consiglieri e da parte di uno staff di vigili urbani in borghese della Città di Torino intorno a quegli spazi della Falchera Nuova occupati da vasta immondizia, di ogni genere. L’incontro è stato voluto espressamente dal cittadino Gilberto Angeloro che si è fatto portavoce delle lamentele di alcuni abitanti. Nuovo Sportello A.T.C. alla Falchera Si comunica che dal mese di Gennaio 2014 è attivo il nuovo Sportello di A.T.C. Torino nel quartiere Falchera, presso il LABORATORIO DI QUARTIERE A.S.L. VIA DEGLI ABETI 16 - con i seguenti orari: 1° e 3° Martedì di ogni mese dalle ore 10,00 alle ore 12,00. A.T.C Torino Manifestazione “Sardi in festa” 11/05/2014 ore 16,00 Pomeriggio mamma - Un pomeriggio in festa per una grande donna con giochi e balli.Omaggio della rosa a tutte le mamme. Ingresso gratuito …sono gradite torte fatte in casa!!! Premio alla miglior torta. Ci riferiamo a zone ben note: sponda laghetti, strada Cuorgné vicino ai campi sportivi, tratto lungo quella via senza nome angolo Via delle Querce (non doveva chiamarsi via Tazio Nuvolari?), zona prospiciente stazione Stura e dintorni con resti persino di carrozzeria varia e in qualche punto con detriti mescolati a frammenti di amianto: un’immagine d’insieme pateticamente strabiliante, assurda, aria viziata ed inquinata su terreni fertili, che deturpa l’ambiente. Il nostro giornalino da tempo ha trattato la grave questione. A questo punto ci chiediamo esterrefatti, chi sono coloro che riversano quel turpe materiale? Non sanno che esistono delle regole nella società civile e che comunque sono a disposizione appropriate aree di conferimento? Lo sanno? Dai rappresentati della polizia locale sono state scattate oculatamente molte foto allo scopo di iniziare un’indagine seria, anche se molto complessa, tuttavia noi confidiamo, con l’aiuto di tutti i cittadini, in una ravvicinata, definitiva soluzione. a.d.l. 17/05/2014 ore 21,00 1° Torneo di calcetto a baraonda - Sono aperte le iscrizioni dal 1° marzo, sia uomini che donne, solo se maggiorenni. Premiazione per i primi tre classificati. Serata con musica. Ingresso libero. 24/05/2014 ore 21,00 Facendo formaggio: dalla pecora alle nostre tavole, nascita di un patrimonio mondiale Degustazione formaggi con miele e marmellate. Ingresso libero. 31/05/2014 ore 21,00 Grigliata con musica - Gradita prenotazione 3 gg. prima.Contributo soci € 10,00 Il TUO ascensorista… DIETRO CASA Miglietta Raffaele Via degli Abeti, 45 Numero Verde 800180791 Gente di Falchera 5 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 a cura di Amilcare De Leo L’INTERVISTA A... ...Luigi Cancedda, detto Gigi, Presidente dell’Associazione Culturale Sarda “S. Efisio”, in via degli Abeti 15. E’ un uomo giovane e gentile, che ama piacevolmente conversare. Ci riceve all’aperto, nel piccolo giardino sottostante all’entrata dell’Associazione attorno ad un tavolino, su cui campeggiano bibite fresche per noi. Si respira l’aria di una calda primavera a tratti accarezzata da un lieve venticello. D. Ci dica subito qualcosa sulla Associazione. R. Beh, intanto l’orario. Tutti i giorni dalle 14,30 alle 18, il sabato dalle 20,30, e si balla. Alla domenica, per ora, chiuso. Mi chiamo Luigi Cancedda, succedo ad Angelino Loddo, che è stato il primo presidente, dal 1996 a circa metà maggio del 2013. Abito a San Mauro Torinese e, tra l’altro, sono un volontario civico per la salvaguardia del Parco. D. Frequentava già l’Associazione? R. Sì, mi occupavo, essendo ragioniere, di contabilità. D. Ci dica, brevemente, una caratteristica particolare della Associazione. R. Presto fatto, basta leggere la dicitura su quello striscione in alto: “Associazione Culturale S. Efisio. I Sardi in Piemonte. Artigianato, enogastronomia, Folklore”. D. Perfetto. Cosa ci dice sulle attività culturali? R. Molte sono state le nostre attività culturali in passato, balletti, musica, teatro. Ci sentiamo gli ambasciatori di Sardegna. Grazie alle attività culturali riceviamo, e speriamo di ricevere ancora, sostegni economici dalla Regione Sardegna. D. Solo di Falchera? R. No, anche da altri quartieri e da fuori Torino. Ma badate, cento frequentano più o meno regolarmente, gli altri si fanno esclusivamente vedere in occasione di cene o quando scatta la biglietteria per i viaggi in Sardegna, purtroppo è così. D. I giovani? R. Mancano decisamente! D. Possono iscriversi alla Associazione anche i non sardi? R. Beh, prima francamente non era facile, ma oggi sì, ritengo di allargare l’associazione anche agli amici dei sardi, come li definisco io. E’ un vero piacere scambiare vedute con persone di altre regioni, si impara sempre stando e comunicando insieme, anche se il sardo per tradizione è un po’ chiuso. Certo a noi interessa soprattutto far conoscere la nostra Sardegna. D. Quando parla della Sardegna, le brillano gli occhi... R. Sì, è vero. Brevemente vi racconto la mia storia. A quattro anni ero già a Torino. Amo questa città ove ho la mia famiglia, mia moglie è di Torino, amo i torinesi. Mi piace persino parlare in piemontese talora. Ricordo dei flash meravigliosi sulla mia prima infanzia in Sardegna, poi ogni estate trascorrevo là le vacanze con i miei, in seguito ci sono ritornato con mia moglie. Quando oggi, sempre in estate, lascio l’auto per salire sulla nave che mi porta nella mia terra, non mi crederete, ma già mi sento un altro. Non vedo l’ora di respirare l’aria di quel mare, mi colpiscono gli odori, i profumi di ora che sono sempre quelli di un tempo, quando ero bambino, indimenticabili. M’innamoro sempre della Sardegna. D. Capisco. Ci esprima ora un giudizio sulla Falchera. R. Bella, verde e accogliente. Forse un po’ abbandonata a se stessa. Ma è piena di associazioni, di voglia di fare, prima o poi emergerà. D. Perché, speriamo? R. Non siamo sicuri per il futuro, con i tempi che corrono... La situazione, dal punto di vista economico, non è proprio rosea. Versiamo al Comune di Torino un affitto di 458 euro. Siamo poi autonomi per quanto riguarda il riscaldamento, il gas e l’acqua. Ci arrangiamo dunque con la vendita dei nostri prodotti, fortunatamente graditi a sardi e non. D. Potremmo collaborare con voi su qualche attività culturale? R. Certamente. Di cosa si tratta? D. Quanti soci contate ? R. Quattrocento. D. A settembre, perché no? R. Allora, arrivederci a settembre. D. Una breve conferenza su rapporti storici tra Piemonte e Sardegna al tempo dei Savoia, poi musica e poesia. R. Niente di meglio, mi piacerebbe dedicare l’iniziativa alla memoria di Mario Alba, un caro amico sardo. E indicativamente per quando? Gente di Falchera 6 FALDA FALCHERA VERSO UNA RISOLUZIONE Notizie Flash Lunedì 31 marzo 2014 alle ore 17 presso la Sala Teatro della Scuola Media “Leonardo da Vinci” via degli Abeti 13 è stato trattato il seguente tema: “Aggiornamento relativo al funzionamento dei pozzi di via Adige e via Tanaro.” Hanno partecipato Nadia Conticelli Presidente VI Circoscrizione, Giorgio Marengo dirigente pozzi e vie d’acqua, Marco Bersano della Ditta Hydrodata, Fabrizio Genco coordinatore II Commissione, assente giustificato Claudio Lubatti assessore alla Viabilità. L’ing. Marengo dopo una breve prolusione ha dato subito la parola al dr. Marco Bersano, il quale in maniera tecnica, ma chiara ed esaustiva attraverso il supporto di un video, ha illustrato tutto il lavoro retrospettivo che è stato fatto finora e con esito positivo. Il dieci dicembre 2013 ci fu già la fine dei lavori riguardanti il secondo pozzo di via Tanaro, mentre l’8 agosto del 2013 era in funzione il secondo pozzo in via Adige, i risultati sono stati più che buoni, infatti l’acqua era sparita da tutte le cantine a ridosso della linea 4. Intanto il livello della falda a febbraio del 2014 era a m 4,10 dal piano strada. In sala, coloro che sono intervenuti hanno elogiato il Sindaco Fassino, i tecnici e l’assessore Lubatti per quanto è stato fatto. L’impresa, si deve sottolineare, è stata compiuta grazie alla Circoscrizione, al Comune, alla Provincia e alla Regione che, in un momento di particolari difficoltà economiche, sono riusciti ugualmente a trovare i fondi per i progetti e i lavori. Auguriamoci che i risultati resistano con il tempo. Non dobbiamo altresì dimenticare la tenacia dei cittadini interessati, coinvolti nel profondo e prolungato disagio, che non si sono lasciati mai sopraffare dalle emergenti difficoltà, sapendo lottare uniti con metodo, con civiltà e con competenza. Il merito è soprattutto loro. Tassa rifiuti, Imu, ecco le scadenze 2014 a.d.l. Sono state fissate dal Consiglio comunale le scadenze di pagamento 2014 di Tasi (Tributo per i servizi indivisibili, come illuminazione pubblica e manutenzione stradale) Tari (rifiuti) e Imu (immobili, escluse le abitazioni principali) che compongono la IUC (Imposta unica comunale). Il pagamento dell’acconto Tari è suddiviso in 3 rate per le utenze non domestiche con scadenza il 15 maggio, il 30 giugno e il 31 luglio (sarà applicato il 70% delle tariffe Tares 2013). Per alcune categorie (chioschi, ristoranti,mense aziendali, pizzerie, birrerie con ristorazione, mercato ittico e i banchi di vendita all’aperto alimentari) è applicato il 50% delle tariffe Tares 2013, per la maggiore incidenza della tariffa. Per le utenze domestiche ci saranno 2 rate e l’acconto sarà calcolato applicando il 40% delle tariffe Tares 2013 con scadenza il 31 maggio e il 30 giugno. Il saldo Tari per le utenze non domestiche sarà diviso in due rate: il 15 ottobre e il 15 novembre, mentre per le utenze domestiche è prevista un’unica rata con scadenza il 10 dicembre. Riguardo l’Imu le scadenze dei pagamenti in due rate saranno il 16 giugno per l’acconto e il 16 dicembre il saldo. Le stesse date saranno la scadenza anche per il pagamento della Tasi. T.DN. Personale del Comune, approvata una mozione La vicenda della stabilizzazione degli insegnanti precari del Comune di Torino sembra giunta a un punto di svolta. Il Consiglio comunale ha infatti approvato una mozione sul tema del concorso per l’assunzione del personale docente precario delle scuole dell’infanzia (0-6 anni). La Città – è scritto nella mozione – vuole superare la scorretta prassi del precariato storico. Nel merito, la Sala Rossa chiede alla giunta di indire un percorso per l’assunzione di 27 persone, nove unità in più rispetto alle 18 già previste dell’amministrazione comunale: “Una cifra adeguata a coprire i vuoti in organico ed evitare il trasferimento delle insegnanti di sostegno”. La mozione chiede che il 66 per cento (2 unità su tre) dei posti disponibili siano riservati a personale che ha maturato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque lavorando in quel ruolo per il Comune di Torino, facendo riferimento al decreto legislativo 101/2013. Per il rimanente 33 per cento (un’unità su Gente di Falchera 7 segue a pag. 13 LE EMOZIONI A FALCHERA CHI DISSACRA CHI? Eccola. E’ la grande sala della nuova biblioteca, illuminata dai caldi raggi del sole. Le sedie sono al loro posto, il pubblico attende. Ad aspettarmi un microfono, un leggio, uno schermo bianco su cui qualcosa verrà proiettato. Comincia questo tempo insieme agli uditori presenti in sala che, pazienti e fervidamente attenti, mi prestano il proprio cuore per condividere le mie emozioni. Tra i tanti eventi culturali proposti dal calendario legato all’inaugurazione della biblioteca: “Don Lorenzo Milani”, è tornata a Falchera martedì 8 aprile alle 17.30, la mia raccolta poetica: “Un Passaggio Verso le Emozioni”, già presentato il 23 novembre 2013 presso il Centro d’Incontro, con grande successo. La scrupolosa Lina Sanna, responsabile di questo nido culturale del quartiere, mi ha presentata al pubblico e Giorgio Milanese (mio co-conduttore su Radio Italia Uno della trasmissione culturale “L’Isola che non c’è”, in onda ogni giovedì alle ore 21.00 - www.radioitaliauno.org) ha raccontato, in breve, il mio percorso artistico. Sono stati letti versi tratti dalla mia silloge, dalla voce di Rita Voyat, Giorgio Milanese e dalla sottoscritta. Umberto Grassi ha proiettato un video che ha narrato, per immagini, alcuni tratti del mio percorso di autrice e di madre ed è stata ascoltata la declamazione della lirica “Azzurrità” in italiano (recitata dall’attore teatrale romano Franco Picchini Francone) ed in inglese (declamata dal poeta e scrittore Nunzio Gaeta, che ne ha curato la traduzione). Il pubblico si è anche fatto intervistare. Ogni presente ha condiviso con gli altri il significato che attribuisce alla Poesia. Per tutto questo, ringrazio ancora tutti coloro che hanno partecipato all’evento e mi sono stati vicini. Mario Parodi e Danilo Torrito. Due volti noti del panorama letterario torinese contemporaneo. L’un sublimatore. L’altro... dissacratore. Questo duo artistico, piuttosto inconsueto, mercoledì 9 aprile alle 17.30, nella grande sala della nostra nuova biblioteca: “Don Lorenzo Milani”, ha proposto al pubblico il recital: “Il sublime massacrato. Dalla donna angelicata alla dea plastificata”. Brani della letteratura classica, quella che sempre vivrà in ogni tempo, sono stati magistralmente interpretati dal bravo Parodi. Dal grande Dante Alighieri con la sua “Divina Commedia”, si è passati attraverso la descrizione del Lago di Como del Manzoni ne “I Promessi Sposi”, ai cari “Sepolcri” di Ugo Foscolo, nonché alle pene Leopardiane nella sua “A Silvia”. E D’Annunzio ha fatto capolino, tra i tanti grandi proposti, con le sue intramontabili: “La pioggia nel pineto”, “I Pastori” e “La sera fiesolana”. Di queste parole, Torrito ne ha colto un’essenza molto, molto particolare. Il cabaret che vibra in lui, l’umorismo e la carica ironica che lo contraddistinguono, hanno trasformato “siffatte parole d’altri tempi” in scenette tutte da ridere dei giorni nostri, incontrando il favore del pubblico. E se, davvero, Dante, avesse smarrito il Tom Tom? Forse fu proprio questo il motivo che lo indusse a perdersi nella selva oscura... Giorgia Catalano Gente di Falchera 8 G. C. IL GIORNALE DELLA SCUOLA ISTITUTO COMPRENSIVO “LEONARDO DA VINCI” Le nostre esperienze… Quest’anno è stato un anno ricco di esperienze e attività entusiasmanti. Il corso di yoga, il Soggiorno a Loano, il laboratorio “vedo con le mani”...e ancora faremo altre scoperte… Diario di Loano: La spiaggia, Borgio Verezzi, Il Museo del mare, il Museo della preistoria, Biologia Marina… quante attività coinvolgenti, …hanno reso la nostra settimana intensa e meravigliosa. Una continua esplorazione tra Borghi e spiaggia… con la gioia nel cuore. Dopo cinque giorni siamo tornati a casa. Ancora oggi ripensiamo con nostalgia ai momenti trascorsi con le maestre e i compagni a Loano. A scuola il corso di yoga con la maestra Angela è stato interessante, ci siamo rilassati pensando ai nostri pensieri più profondi e abbiamo ascoltato i suoni della natura per liberare la nostra mente. Il laboratorio “vedo con le mani” con Ivano, Michela e la maestra Eleonora ci ha fatto scoprire un mondo nuovo. Le persone non vedenti utilizzano la scrittura Braille per leggere e scrivere, inoltre importante è la presenza di alcuni cani addestrati per aiutarli negli spostamenti di tutti giorni. Stiamo ancora lavorando alla creazione di un libro tattile. L’anno scolastico non è ancora terminato, scriveremo ancora altre avventure. Gli alunni della IVA “Neruda” Sabato 5 Aprile 2014, presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di via Carlo Alberto a Torino si è svolto un Convegno Muse dal titolo “Educare con l’arte”. Muse è presente nel territorio piemontese da più di dieci anni; arrivato come una novità nella didattica delle classi è diventato nel tempo un percorso esperienziale che ha permesso di ampliare e potenziare la qualità dell’offerta formativa di alcune scuole di Torino. Fulcro della giornata è stato evidenziare come l’Arte, con tutti i suoi linguaggi possa diventare parte integrante dell’educazione dei Nostri bambini, sviluppando in essi abilità e competenze che lo renderanno un adulto migliore. Alla partecipazione del Convegno è stata invitata anche la Nostra Scuola, l’I.C. Leonardo Da Vinci con i suoi plessi Neruda e Ambrosini per la scuola primaria. E’ proprio la scuola Primaria, che ha testimoniato con uno dei tanti Progetti prodotti nel corso di questi anni, come l’Arte presentata da esperti professionisti insieme al lavoro degli insegnanti possa funzionare e dare un’ulteriore possibilità ai Nostri bambini di crescere in modo più consapevole e maturo sia come Individuo che come Soggetto Sociale. La Nostra Scuola con i Nostri Insegnanti insieme al team di Artisti Muse che da tempo collaborano, condividendo e cooprogettando obiettivi e finalità, hanno presentato al Convegno lo spettacolo “Falchera T.V.B” prodotto dalle classi quarte e quinte dell’anno scolastico 2009/2010. Un’esperienza, come scrive un ex’allieva della Neruda protagonista di questo evento, che “rimane nel cuore sempre ......” e che ha permesso alla comunità Falcherese di “calarsi nel passato del proprio quartiere e apprezzare la Falchera di oggi......quella che ognuno di noi ha imparato a vivere”. L’Insegnante Referente Muse Barbara Pizzarelli Diario di Loano… Martedì 25 febbraio al pomeriggio siamo andati con il pullman a Borgio Verezzi per osservare la macchia mediterranea, attraverso un impervio sentiero con Maria, la nostra guida. La giornata era magnifica e noi stavamo veramente bene in mezzo al verde, vedevamo il mare e l’isola “Gallinara” a forma di tartaruga. La macchia mediterranea ha dei colori bellissimi; il terreno è rossiccio perché contiene ossido di ferro. Gli alberi più grandi sono il pino marittimo e il leccio. Questa esperienza è una delle tante vissute durante il Soggiorno marittimo a Loano. Laboratori, esplorazioni insieme in armonia e per concludere le nostre giornate un gelato in allegria. Gente di Falchera 9 (IIIA Neruda) I lettori scrivono Sabato 12 aprile nella nuova Biblioteca don L. Milani, nel salone polivalente, c’è stata la presentazione del libro “L’altra Storia vent’anni dopo: Falchera Nuova” alla presenza degli autori Amilcare De Leo, Umberto Grassi e le figlie del compianto Mario Alba, Giusy e Sabrina. E’ iniziato il programma con la presentazione di Giorgia Catalano, una nuova abitante di Falchera, una bravissima poetessa e scrittrice che ha saputo guidare il pubblico nella presentazione dei personaggi presenti. Un plauso va alla ex preside Lina Sorrentino, che con l’accompagnamento musicale ha fatto da sottofondo romantico alle letture. Un ringraziamento alla Presidente della 6^ Circoscrizione Nadia Conticelli per la sua presenza. La dott.ssa Serra che è stata per molti anni medico nel nostro quartiere, ha avuto un grande riconoscimento. Anche ad Adriana Scavello che, in collaborazione con la Regione Piemonte ha reso possibile la stampa del libro. Sono state fatte alcune letture tratte dal libro e poi la proiezione del due video di Umberto Grassi sulla storia della Falchera Vecchia e Nuova, portandoci indietro negli anni, da come eravamo ieri a oggi. Al termine sono stati distribuiti i libri. Un ringraziamento agli autori e collaboratori che contribuiscono a tenere vivo il nostro quartiere. Città metropolitana e decentramento: un cambiamento storico per le amministrazioni locali Il Comune sta studiando un nuovo modello di decentramento amministrativo che entro l’anno potrebbe vedere la riduzione del numero di circoscrizioni (attualmente sono dieci) e una revisione di competenze e funzioni tra organi centrali dell’Amministrazione e le Circoscrizioni stesse. Entro l’anno la Città dovrebbe approvare il suo nuovo decentramento, ma il 2014 porterà ai torinesi ed agli abitanti delle altre nove maggiori città italiane (Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria) un’altra grande novità: la nascita della Città metropolitana. Infatti entro il 1° gennaio del 2015 questo nuovo ente “di area vasta”, sostituirà le Province di questi capoluoghi, assumendone di fatto le funzioni, anche se rafforzate, con poteri nuovi e maggiori nell’interesse dei Comuni che ne faranno parte e delle stesse Regioni. Un elogio Martedi 8 aprile al pomeriggio nella nuova biblioteca della Falchera intitolata a Don Lorenzo Milani vi è stata la presentazione del volumetto di liriche e poesie “Un Passaggio Verso le Emozioni” della poetessa e scrittrice Giorgia Catalano, devo dire che mi ha colpito la sua personalità culturale e la sua passione nel presentare la sua piccola opera. Mi è piaciuta molto la poesia Vecchia Falchera. Mi ricordano il mio soggiorno in Inghilterra quando sono andato in pensione. Vi sono state letture di brani anche da collaboratori del giornalino e dal suo collega Giorgio collaboratore della radio Italia Uno. Peccato che eravamo in pochi ma l’importante è iniziare, io cercherò di provare a dilettarmi a scrivere qualcosa di detti o scritti con la sua speciale competenza. Avanti cosi Giorgia, ti auguro tanta fortuna nella tua carriera di scrittrice. Giacomo Chissotti La Città metropolitana (già prevista dalla riforma delle amministrazioni locali approvata con la legge 142 del 1990), è stata istituita con la legge 56 del 2014 col fine di programmare strategicamente lo sviluppo del territorio, oggi provinciale, e di integrare servizi e infrastrutture del territorio, come ad esempio le reti dei trasporti. Tutti gli amministratori, in quanto già eletti a livello comunale, ricopriranno gratuitamente la loro carica e per Comuni e Regione non dovranno esserci nuovi oneri di bilancio. I comuni della Città metropolitana torinese sono 315 e il Sindaco sarà quello della città capoluogo, nel Gente di Falchera 10 segue a pag.23 Un triste destino... Per gli alberi di Falchera un triste destino L’abbiamo tanto attesa e finalmente eccola, la primavera e appresso ad essa ecco gli aitanti “giardinieri” nell’opera del taglio becero ed indiscriminato quanto antiestetico dei poveri alberi che riempiono i prati falcheresi, o per la precisione quelli che costeggiano la strada. Evito di commentare il taglio primaverile che da come potete vedere nell’immagine, è assolutamente controindicato visto che il taglio deve avvenire in base ai periodi fisiologici dell’albero, cui la curva di Askenasy a lato raffigura in modo inequivocabile, e non in base alle voglie del condomino. La E rappresenta l’energia dell’albero, la T il tempo e le lettere S e W la primavera e l’inverno. Ed ecco che salta all’occhio il periodo adatto come accennato poco fa e come si è d’altronde sempre saputo, l’inverno(5). Riporto un caso a me vicino, il civico 21 di Via degli Ulivi dove il taglio è stato eseguito a seguito dell’asfalto divelto o in fase di, quindi cosa necessaria agli occhi del condomino che ha ordinato l’azione punitiva nei confronti dei poveri alberi, senza domandarsi però il perché delle radici che spaccano la strada. Ebbene ciò accade perché l’asfalto non lascia avvenire lo scambio gassoso tra il sottosuolo e l’aria per via della compattezza innaturale. In parole povere l’asfalto non lascia respirare la terra e di conseguenza le radici. Come intervenire allora se tagliarli dovrebbe essere l’ultima ipotesi? In primis, opzione oramai impossibile quanto troppo dispendiosa, una disposizione intelligente degli alberi attorno alle strutture cittadine. In secondo luogo è possibile rifare l’asfalto, mettendo una pavimentazione stradale più idonea, vedi sampietrini o simili. In ultima istanza se proprio non si può, allora che si taglino, ma che vengano anche ripiantati. Vivo abbastanza alla Falchera da aver visto scempi aberranti atti sui nostri amici vegetali cui bisognerebbe proporre un olocausto, ma purtroppo non è possibile così mi chiedo l’utilità ultima del taglio fine a se stesso quali quelli sempre effettuati anni a ‘sta parte e le torture TOTALMENTE INUTILI che la ditta incaricata continua IGNORANTEMENTE a utilizzare, chiamandole in modo EUFEMISTICO potature. Perchè guardate, bastano davvero 5 minuti per capire che tutti i tagli, specialmente quelli di Via degli Ulivi 23, che son costretto a vedere, sono dannosi per gli alberi, per il suolo e per le abitazioni, quanto le persone, circostanti. Ripeto, un peccato davvero, visto che oramai l’orgoglio falcherese che c’è in me si palleggia tra la biblioteca e il verde datoci dalla natura. Riflettete gente, ci rivediamo ai prossimi beceri tagli d’estate. Damiano Grilli SABATO 7 GIUGNO TORNA LA FESTA DEI VICINI: CORRETE AD ISCRIVERVI! ECCO COME SI FA Noi siamo pronti. E voi? Sabato 7 giugno torna l’evento più atteso dell’anno: la festa dei vicini! Anche quest’anno Atc e la Città di Torino aderiscono all’iniziativa che si propone di contrastare l’isolamento e la solitudine in città invitando i vicini di casa a scendere in strada per conoscersi e festeggiare insieme. La manifestazione, promossa a livello europeo dall’associazione European Neighbour’s Day e in Italia dall’Anci, è nata nel ’99 a Parigi e da allora non ha mai smesso di riscuotere consensi, anno dopo anno. Nel 2013 ha riunito 16 milioni di cittadini partecipanti, 1400 comuni e organismi sociali di ben 36 paesi. Un successo che non è da meno neppure a Torino, dove tra i protagonisti più attivi ci sono certamente gli abitanti delle case popolari, da nord a sud della città. Partecipatissime sono state negli anni scorsi la cena in strada di via Parenzo, a Lucento, la grigliata di Falchera, le merende di via Ghedini e corso Taranto, a Regio Parco o quella di via Dina, a Mirafiori. Ma nel nostro album dei ricordi ci sono anche tanti bei momenti di festa in via San Massimo, via Pio VII, via Sospello e in molti altri cortili. Insomma, cari inquilini delle case Atc, anche quest’anno contiamo su di voi: perché la festa dei vicini sia indimenticabile, i vicini non possono proprio mancare. Come si fa a partecipare? Semplice, bisogna iscriversi. E’ semplicissimo: basta compilare la scheda di adesione che trovate sul nostro sito internet e inviarla a rigenerazioneurbana@comune.torino.it. In questo modo, avrete a disposizione tutto il materiale per pubblicizzare la festa nel vostro quartiere (manifesti, locandine), il vostro evento sarà inserito nel calendario ufficiale della manifestazione e il Comune vi fornirà il permesso per l’occupazione del suolo pubblico qualora la vostra festa richieda anche l’uso di tali spazi. Il giorno lo sappiamo già: sabato 7 giugno. La ricetta è quella di sempre: ognuno porta qualcosa. Una torta, una bottiglia di vino, un piatto di spaghetti. Poi si mangia, si suona, si canta, si chiacchiera, si sta in compagnia. Qualcuno è già un buon vicino. Qualcun altro lo diventerà. Vi aspettiamo! E non dimenticate di iscrivervi. Gente di Falchera 11 Regolamento di Polizia Urbana della Città di Torino a cura di Emilio Ghirardi Segue dal numero 4 TITOLO II - SICUREZZA E QUALITA’ DELL’AMBIENTE URBANO SEZIONE I - DISPOSIZIONI GENERALI DI SALVAGUARDIA DELLA SICUREZZA E DELL’IGIENE AMBIENTALE pubblico volantini o simili; i) compiere presso fontane pubbliche o comunque sul suolo pubblico operazioni di lavaggio; l) immergersi nelle fontane pubbliche o farne altro uso improprio; m) sedersi o sdraiarsi per terra nelle strade, nelle piazze, sui marciapiedi, sotto i portici, recando intralcio e disturbo, ovvero ostruendo le soglie degli ingressi; n) spostare, manomettere, rompere o insudiciare i contenitori dei rifiuti; o) ostruire o fare inversione al corso d’acqua dei fossati, dei canali, o dei laghetti eventualmente esistenti, nonchè versarvi solidi o liquidi; p) ostruire con veicoli o altro gli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli di persone invalide, nonchè impedire l’utilizzazione di strutture realizzate per consentire il superamento delle barriere architettoniche; q) compiere, in luogo pubblico o in vista del pubblico, atti o esporre cose contrari alla nettezza o al pubblico decoro, o che possano recare molestia, disguido, raccapriccio o incomodo alle persone, o in ogni modo essere causa di pericoli od inconvenienti, nonchè soddisfare alle esigenze corporali fuori dai luoghi a ciò destinati; r) accendere fuochi o gettare oggetti accesi nelle strade e nei luoghi di passaggio pubblico; s) (soppresso) t) affiggere o collocare etichette adesive ed altri mezzi pubblicitari su beni pubblici o privati senza la prescritta autorizzazione; ai fini dell’applicazione delle sanzioni amministrative, pecuniarie ed accessorie il beneficiario del messaggio pubblicitario è ritenuto obbligato in solido; u) depositare ovvero collocare nello spazio urbano, come definito dall’articolo 3, comma 1, senza preventiva concessione di suolo pubblico, opuscoli, pieghevoli informativi o pubblicitari, riviste, giornali, stampe ai fini della distribuzione gratuita con modalità self service; nel caso in cui non sia possibile individuare l’autore della violazione, risponderà in solido il legale rappresentante della Società redattrice ovvero in mancanza il soggetto beneficiario della pubblicità. Articolo 7 - Comportamenti vietati 1. a) A salvaguardia della sicurezza e del decoro della Città è vietato: manomettere o in qualsiasi modo danneggiare il suolo pubblico o di uso pubblico, le attrezzature o gli impianti su di esso o sotto di esso installati, salvo che per interventi manutentivi eseguiti, nel rispetto delle norme in proposito dettate dagli speciali regolamenti, da soggetti a tale scopo autorizzati; b) imbrattare o danneggiare monumenti, edifici pubblici o facciate, visibili dalla pubblica via, di edifici privati; c) rimuovere, manomettere, imbrattare o fare uso improprio di sedili, panchine, fontanelle, attrezzi per giochi, barriere, termini, segnaletica stradale, cartelli recanti indicazioni di pubblico interesse, dissuasori di traffico e sosta e altri elementi d’arredo o manufatti destinati a pubblici servizi o comunque a pubblica utilità; d) arrampicarsi su monumenti, pali, arredi, segnaletica, inferriate ed altri beni pubblici o privati, nonchè legarsi o incatenarsi ad essi; e) collocare, affiggere o appendere alcunchè su beni pubblici e, ove non si sia autorizzati, sulle altrui proprietà; f) praticare giochi di qualsivoglia genere sulle strade pubbliche o aperte al pubblico transito, compresi i marciapiedi e i portici, quando possono arrecare intralcio o disturbo, ovvero costituire pericolo per sé o per gli altri o procurare danni; g) utilizzare gli impianti o le attrezzature destinate al gioco dei bambini da parte di chi abbia superato il limite di età stabilito con ordinanza del Sindaco; h) lanciare e collocare sui veicoli in sosta sul suolo Gente di Falchera 12 (segue nel prossimo numero) tre) il Consiglio comunale invita a formulare una selezione che riconosca per ogni anno di esperienza punteggi decrescenti a seconda che il lavoratore precario abbia prestato servizio presso il sistema pubblico della Città di Torino, il sistema convenzionato e altri sistemi della Provincia di Torino o strutture private. E’ stato puntualizzato inoltre che le risorse per l’assunzione di nove insegnanti in più rispetto a quelli preventivati saranno compensate dalla riduzione del numero dei dirigenti di prossima assunzione. Il concorso per dirigenti del Comune di Torino prevede adesso l’inserimento in pianta organica di 6 dirigenti, rispetto ai 9 preventivati. Roberto Tartara Punti interrogativi... ...di CHIARA BERTOGLIO Mi sono chiesta a lungo se scrivere o no. Purtroppo, su certi temi, la nostra società sta diventando ipersensibile, ed è difficilissimo poter creare un dibattito sereno, logico, razionale. Forse è per viltà, forse per stanchezza o sfinimento, o forse perché faccio fatica a sostenere discussioni in cui il dogmatismo, mi sembra, è molto più forte da parte di chi non si riconosce nel cristianesimo. Ci provo, comunque. E spero che anche chi pensa che io abbia torto possa provare, anche solo per un momento, ad interrogarsi con serietà e verità su quanto scrivo, senza pregiudizi, e tentando di porre - magari anche solo per assurdo - che ci sia della logica in una posizione diversa dalla propria. Ieri è stato smantellato un ulteriore brandello della Legge 40, e da molte parti si sente inneggiare alla vittoria della civiltà e del progresso. Io vorrei che ci chiedessimo se andare nella direzione che la corrente dominante ci propone è veramente un progresso. Scrive Chesterton: “Come viene enunciata oggi, [la parola] progresso è solo il comparativo di qualcosa di cui non conosciamo il superlativo”. Dove stiamo andando? Come donna, comprendo profondamente lo strazio e l’angoscia di uomini e donne che vorrebbero poter stringere tra le proprie braccia un figlio, e non possono. Hanno tutta la mia solidarietà, la mia vicinanza, e, se a qualcuno fa piacere, anche la mia preghiera. Ma avere un figlio non è un diritto di nessuno, come non è un diritto avere un marito o una moglie, o non ammalarsi. Avere un figlio è donare la vita. Donare la propria vita; donare l’esistenza ad un’altra persona. Ci rendiamo conto a cosa stiamo spalancando la porta, quando inneggiamo all’abolizione di una delle poche leggi sensate degli ultimi anni? Ci rendiamo conto che permetteremo dei “giochi” che purtroppo in altre nazioni sono già realtà, e che non riesco a definire altrimenti che come degli orrori? Ci rendiamo conto che l’embrione è una vita umana? Quando c’è stato il referendum sulla Legge 40, ho fatto del mio meglio per cercare di diffondere un pensiero logico (e non sto parlando di fede né di religione!) sull’argomento. Molti mi esprimevano perplessità sullo “status” della vita embrionale, spesso negando anche che di vita si trattasse. La mia risposta voleva essere semplicissima, e la ripropongo adesso: “È vita ciò che può morire. Può un embrione morire? Sì. Quindi è vita”. Come possiamo noi permetterci di manipolare la vita umana? Come possiamo permettere che dei bambini possano essere figli di numerose madri e padri, senza conoscere chi realmente ha dato loro il patrimonio genetico? Come possiamo ammettere che alcune donne giovani e povere siano costrette a vendere i propri ovuli e/ o il proprio utero per soddisfare il “diritto alla genitorialità” di coppie dei Paesi ricchi? Dov’è il femminismo in tutto questo? E, soprattutto: perché la difesa della vita umana viene liquidata come una battaglia della destra conservatrice e reazionaria? Per me, onestamente, la difesa dei deboli è una priorità. Lo è a livello sociale, quando i deboli sono i poveri, gli emarginati, gli immigrati, le persone sole, ammalate e anziane. Lo è a livello etico, quando i deboli sono le persone tanto piccole da non avere ancora una voce per farsi sentire, o le donne tanto povere da non avere null’altro da vendere se non il proprio corpo e la propria dignità. Non riusciamo a vedere come la mancanza di regole morali per la sperimentazione biotecnologica conduce all’eugenetica, e l’eugenetica è per sua natura nazista? Mi accorgo che queste poche righe, prive di bellezza letteraria e di ricercatezza formale, sono più che altro costellate di punti interrogativi. Forse potremmo lasciarci realmente interpellare da questi punti interrogativi. Non ci sono né diktat né anatemi. C’è solo il desiderio di aiutarci, a vicenda, ad interrogarci su quale futuro vogliamo offrire alle generazioni che verranno, quale mondo proporre loro, quali valori porre alla base della nostra società. Gente di Falchera 13 COME ERA VAMO ERAV a cura di Umberto Grassi La nonna Francesca ci ha portato le fotografie dei suoi nipoti Emanuele e Matteo Scognamillo quando giocavano nelle file della P.G.S. Conquista nel 1988. La Polisportiva Giovanile Salesiana Conquista (P.G.S. - via dei Pioppi 15 Torino tel. 011/2620274) è uno dei pochi centri di aggregazione per ragazzi nel quartiere Falchera. Sorta nel 1972, conta su 5 squadre di pallavolo, 1 di basket, 2 di calcio (prossimamente 3), 2 corsi di ginnastica per bimbi e adulti. L’impegno del presidente Crocilio Ricci e del direttivo è rivolto ad un centinaio di giovani della zona. PER CHI AMA IL TEATRO Teatro Marchesa C.so Vercelli 141 Sabato 10 maggio ore 21 “Gruppo Arte e Cultura” diretto da Enzo Scaringella “Liolà” di Luigi Pirandello, regia di Simonetta Sola (ingresso gratuito) Venerdì 16, sabato 17 ore 21 e domenica 18 ore 16 “Compagnia Egribiancodanza” diretta da Susanna Egri e taphael Bianco “Sketches of Dying Time”: The earth died screaming” Sabato 24 ore 21 e domenica 25 ore 16 Walter Revello “Il funerale della zia Concettina (commedia comica e brillante) Informazioni e prenotazioni tel. 3388706798 www.compagnialarabafenice.com IN BREVE dalla Provincia a cura di Ricciardetto A sinistra i piccoli calciatori: in prima fila Borello, Vaccaluzzo, Migliasso, M. Scognamillo e Lust. in seconda fila l’allenatore Boaron, Gozzi, Cavallero, Trotti, E. Scognamillo, Carone e il dirigente Pagnini. A destra le pallavoliste:In piedi da sinistra: la vice allenatrice Mascarino, L’Abbate, Paternò, Rotondo, Forlani, Di Fazio, Sedola, Migliasso, Occhionero e l’allenatrice Muraro; accosciati: Di Paola, Mulè, Criscione, Sanfratello, Grasso, Palmeri e Cimarusti. Addio province, cosa cambierà? L’approvazione del provvedimento Delirio alla Camera (260 sì, 158 no, 7 astenuti), segna la fine di un’epoca. E ne apre un’altra, fissata sulla carta ma tutta da esplorare. La Città Metropolitana coinciderà con l’intero territorio della Provincia. L’avvicendamento sarà una questione di date. La Città Metropolitana diventerà operativa il primo gennaio del 2015, l’attuale Provincia scadrà a giugno di quest’anno. Il presidente Saitta verrà prorogato per legge sino a dicembre del 2015 con l’obiettivo di gestire il passaggio di consegne. Dal 1° luglio il Consiglio Provinciale decadrà, le sue competenze verranno affidate al presidente, un commissariamento che Saitta ha già deciso di rifiutare seccamente, ma è pronto a trasmigrare in Regione con Chiamparino. Non vuole avere il ruolo di “traghettatore”. Da gennaio 2015 dunque la Provincia si chiamerà Città Metropolitana, sarà un ente autonomo in termini di organici, di bilancio, di patrimonio immobiliare e azionario. Per quella data i sindaci eleggeranno un’assemblea con il compito di preparare lo statuto. Entro il 30 settembre verrà eletto il Consiglio metropolitano, formato da 18 membri eletti da tutti i consiglieri comunali di tutti i Comuni del Torinese. Dirigerà la Città Metropolitana Piero Fassino, sindaco del Comune capoluogo e sarà affiancato da un vice. Gente di Falchera 14 segue editoriale di Amilcare De Leo Resterebbero all’Amministrazione Centrale le funzioni di programmazione e di indirizzo generale, l’emanazione dei regolamenti, il coordinamento, la definizione degli standard cittadini e il controllo complessivo. Per quanto riguarda poi il coordinamento istituzionale, si penserebbe di istituire la cosiddetta Conferenza del Sindaco e dei Presidenti della Municipalità, che verrebbe ad affiancare il Coordinamento dei Presidenti e garantirebbe l’unitarietà delle scelte politico-amministrative. Noi non conosciamo esattamente nel dettaglio le future composizioni strutturali, politiche ed economiche delle circoscrizioni rinnovate, ma siamo in grado di esprimere un giudizio per nulla approssimato su quelle attuali che, bene o male, hanno operato in sinergia con i cittadini sia pure attraverso forme di dissenso, contrapposizioni, mai comunque in aperto, aspro conflitto. Bene o male hanno saputo garantire una certa coesione del quartiere, anche là dove minima era la partecipazione dei cittadini o là dove, al contrario, fin troppo le lotte intestine di base accendevano gli animi senza alcun beneficio per gli uni e per gli altri. Anche se in questi ultimi tempi, a causa della crisi, le risorse economiche non sono state adeguate alle varie richieste ordinarie a favore di scuole, associazioni, gruppi musicali e culturali, interventi assistenziali, viabilità, viaggi anziani etc. le circoscrizioni si sono sempre imposte come forze intermediarie nei frequenti contatti con i poteri alti del Comune o di altri Enti, se non proprio per una immediata risoluzione dei problemi certamente per evidenziarli, cercando di accelerare un intervento. Non conosciamo altresì gli accorpamenti previsti ma ne possiamo tratteggiare mentalmente la futura fisionomia pensando ai territori amministrativamente a noi più vicini. Augurandoci comunque per il futuro un netto miglioramento, tuttavia, a causa dell’estensione del territorio prescelto, sarà forse più difficile e dispersivo il contatto diretto con i consiglieri di zona, come avviene oggi, anche se ci consola, francamente, il sapere della diminuzione dei costi, in un particolare momento storico nel quale si vedono sprechi dappertutto. Sempre determinante, riteniamo, è la formazione di comitati spontanei di quartiere che preferibilmente confluiscano in uno solo, legittimo, autorevole e scevro da sottese preferenze di partito, vero primo organo di democrazia. Ma non è così semplice. COmunITà CRIsTIAnA FALChERA - PARROCChIE s. PIO X - GEsù sALvATORE Estate Ragazzi 2014 Inizia: Lunedì 23 giugno Termina: Venerdì 18 Luglio per ragazzi/e nati dal 2001 al 2007 Iscrizioni dal 6 maggio Per info. 011-26.20.827 / 347-769.86.33 25 Aprile alla Falchera Il giorno 9 Aprile, gli alunni delle classi quinte A, B, C, delle scuole primarie “Ambrosini” e “Neruda”, accompagnate dalle loro insegnanti: Dicanito, Cardilli, Buccolieri, Reinero e Tripisciano, si sono recate in Strada Cuorgnè presso il cippo “dei martiri”, per commemorare la giornata della liberazione nel luogo dove il 14 settembre 1944, tre giovani partigiani furono impiccati dai tedeschi. Alla cerimonia erano presenti i partigiani dell’A.N.P.I. il signor Palmiro Gonzato, Guido Bertotto e la signora Natalina Galassi e assente giustificato, per età e motivi di salute, il signor Renato Mattio il mitico partigiano della Falchera, a cui è stato indirizzato un caloroso applauso da parte di tutti. Come rappresentante delle istituzioni, il sig. Vercillo dà inizio alla cerimonia spiegando ai ragazzi come in quel periodo (1943-1945) era organizzata la Resistenza, quali erano state le cause e i motivi che avevano spinto i partigiani al sacrificio della loro vita, per regalare a noi la libertà. In seguito, come rappresentante della 6ª circoscrizione, prende la parola il consigliere Domenico Raso, ricordando ai presenti che anche con il sacrificio di quei martiri, oggi possiamo parlare di democrazia e libertà, e che da tali conquiste del passato è nata la nostra Costituzione Italiana. Proseguendo nella ricorrenza, i ragazzi recitano la poesia - “Resistenza” e “Libertà” e in seguito vengono enunciati una ventina di “pensierini sulla libertà”, scritti e letti dagli stessi ragazzi. Subito dopo l’insegnante di musica, signora Tripisciano, dirige i canti e i cori dei ragazzi con “O bella ciao” (cantata da tutti i presenti) e a seguire “Fischia il vento” suonata dai “flauti” dei ragazzi. Terminato il coro, alcuni di loro, espongono una ricostruzione storica di quel periodo con la lettura di alcuni racconti e con domande su ANNA FRANK e altri protagonisti di quel periodo; subito dopo la cerimonia termina con una deposizione di fiori sulla lapide dei caduti per la libertà. Gente di Falchera 15 D.P.R. L’angolo della poesia a cura di Rocco De Pace Là, dove volavano i falchi PORTA PALAZZO Case basse di rosso mattone in fila allineate si allungano in grovigli di strade. Attorno un verde d’insieme ricorda sobborghi danesi eppure ti perdi in un giorno di nebbia. Divisa da una lingua d’asfalto appare seconda l’altra borgata che sfida la prima con vette di torri a guardare dall’alto il lago distratto custode degli orti. Un punto ignoto prima nascosto braccato dai media, presto scoperto, pronto il riscatto. Due storie distinte due destini incrociati, un nome soltanto, Falchera! Là, dove volavano i falchi. Profumo intenso, vivace. Foglie di menta dorate dal caldo sole. Un burka contorna un viso di giovane donna. Mani dipinte, il suo sguardo cupo. Grida accese per vender mercanzie. Bancarelle addobbate di colori di profumi d’altrove circondate. Spezie, essenze, parole d’altre lingue mi suggeriscono immagini mai vissute, d’una vacanza assolata. Bazar di forti colori e di mille sapori, di voci indistinte e musicali cantilene. Gente che va che viene, che s’adopera in acquisti. Orologi cinesi dalle tante strane forme. Occhi a mandorla si perdon verso l’orizzonte d’un monte lontano. Palazzi d’un tempo che fu, raccontano ancora la loro storia. Scorrere, correre, confondere per confondersi lentamente in un nuovo mondo fatto di tanti cuori e paesaggi, di tante menti e costumi, di tante piccole grandi umanità. Giorgia Catalano PESCIOLINO RIVOLUZIONARIO Remo Andreasi INCONTRI Ogni nuovo incontro è una gioia. E’un tentativo di. scoprire l’insondabile mistero di un cuore. E’un avvicinarsi ad uno scrigno segreto dal contenuto misterioso. Dentro troveremo pietre preziose e ori O rifiuti e vecchi giornali? Ma ogni uomo anche il più abietto nasconde nel suo intimo almeno un gioiello. Non abbiamo paura di scavare nel fango Per andarne alla ricerca. E se ardua sarà la scoperta più brillante ci apparirà, tra le dita, il suo scintillio. Teodoro Lorenzo Gente di Falchera 16 Un bel pesciolino stanco del mare, saltò sulla spiaggia e imparò a camminare. E imparò tante cose: giocava al pallone e saltava la corda coi bimbi del rione. Era sano come un pesce bello, educato, non passaron tre giorni era già fidanzato. Un bel giorno di sole a braccetto con Gina, andava a passeggio alla spiaggia vicina. Ma, un brutto momento non si sa com’è stato, è caduto nel mare ed è morto annegato. Rodolfo Gobbo Le tredici mosse dell’arte di educare Saper dire “no”! Nella serie delle mosse fondamentali dell’arte di educare non può mancare la mossa del saper dire ‘no’! Ne siamo così convinti che ogni figlio dovrebbe dire ai genitori: “Se mi volete bene, non ditemi sempre ‘sì’!” Quattro motivi I ‘no’ ci vogliono almeno per quattro motivi. Intanto perché danno sicurezza. Avvertono il figlio che vi sono dei limiti, dei paletti: cose che si possono fare, altre che sono proibite. Ora, tutto ciò tranquillizza: toglie dall’insicurezza del non saper come agire, cosa fare. I ‘no’ irrobustiscono l’io. Senza nessuna esperienza dei ‘no’, al primo scoglio il ragazzo rischia il naufragio. È questa una delle ragioni fondamentali della necessità del ‘no’. Non è forse vero che abbiamo figli sempre più friabili, ragazzi con la grinta della mozzarella? E’ tempo di smetterla d’essere troppo arrendevoli! I ‘no’ avvertono che vi è un’autorità. Una cosa è assodata: il rapporto educativo deve essere asimmetrico. In fondo è il figlio stesso a volerlo: a lui serve una persona autorevole, non un amico o un camerata. Il ‘no’ detto con arte è una delle più chiare espressioni dell’autorevolezza. Finalmente i ‘no’ rendono più simpatico il figlio. Un ragazzo al quale è sempre permesso di fare quello che gli pare e piace, sarà incapace di adattarsi agli altri, potrà diventare un incivile, un rompiscatole, un piantagrane. Insomma è evidente l’importanza del ‘no’. Importanza che ci impegna a sfruttarlo al meglio. Lo stile del ‘no’ Perche il ‘no’ sia utile, deve essere detto con stile, deve, cioè avere alcune caratteristiche. Non urlato. Se gridato, il ‘no’ potrebbe essere interpretato come dipendente dal nostro umore del momento e non già come una decisione presa per impedire qualcosa che, comunque, non si deve compiere, indipendentemen- te dal nostro ‘raptus’. Dosato. Quando i ‘no’ sono troppo frequenti perdono efficacia, come le leggi. Perché in Italia le leggi si infrangono così di frequente? Una ragione è anche questa: perché sono troppe. Mentre in Francia ed in Germania sono sui settemila, da noi superano le centocinquantamila! Oltre a ciò, è bene che il ‘no’ sia dosato perché il censurare troppo i figli rischia di frustrare la loro creatività e di renderli più insicuri. Giustificato. Il figlio deve sapere che le nostre proibizioni hanno una ragione. Giustificando i ‘no’ lo illuminiamo, lo orientiamo, lo facciamo crescere. E’ chiaro che la motivazione deve rispettare la maturazione raggiunta dal figlio. Al piccolo di tre anni diremo: “Non prendere il coltello. taglia!”. Al ragazzo adolescente tentato dall’alcol spiegheremo che dove entra il bere esce il sapere; diremo che solo chi è poco saggio si lascia imbottigliare dal vino! Quali ‘no’? È impossibile, in ogni caso, fare l’elenco completo dei ‘no’ da dire ai figli. Ci limitiamo ai quattro che ci sembrano i più urgenti. No alle mode. Dove è scritto che tutti i ragazzi debbano avere lo stesso zainetto, che a Natale tutti debbano ricevere montagne di regali? Ha tutte le ragioni lo psichiatra Fulvio Scaparro ad essere così deciso: “Mamme e papà, imparate dai salmoni che vanno contro corrente! Liberatevi dai copioni!”. No al servizio. Perché la mamma deve continuare ad insaponare il figlio, ad allacciargli le scarpe ed il papà a sbucciargli la mela? Qualche anno fa il sociologo Francesco Alberoni ha lanciato un messaggio: “Basta con i vizi ai figli! Se la cavino da soli!”. Tutti gli hanno battuto le mani. E se fossimo d’accordo anche noi? No al cuore di panna e all’indulgenza plenaria. Concedere tutto al figlio è tradirlo: non si può vivere in pantofole! Concedere tutto al figlio è preparare un infelice: “Il passero ubriaco trova amare anche le ciliegie’ recita il proverbio. No alle continue richieste. “Me lo comperi?” “Voglio questo!”. “Dammi quello”... Ad un certo punto bisogna dire ‘No!’. “Ne hai abbastanza!”. “È inutile insistere!”. “Sarebbe troppo”. “Questo non è per nulla necessario!”...Parole sapienti. Parole benefiche. Parole che forgiano un uomo capace di stare in piedi anche quando la vita mostra i denti. Gente di Falchera 17 Pino Pellegrino Macelleria Steri Spesa Famiglia Mini Spesa Famiglia 2 kg. Fettine di Vitello 2 kg. Bollito di Vitello 1 kg. Salsiccia 2 kg. Spezzatino 2 kg. Braciole di Maiale 1 kg. Petto di Pollo 1 kg. Fesa di Tacchino 1 kg. Hamburgher 2 kg. Tritata di Vitello 2 kg. Costine di Maiale 2 kg. Cosce di Pollo 1 Coniglio 1 kg. Rolatine di vitello 1 kg. Rustichelle 1 kg. Tritato 1 kg. Fettine di vitello 1 kg. Braciole di maiale 1 kg. di salsiccia 1 kg. Cosce di pollo 1 Coniglio o Pollo 1 kg. Bollito con osso 1 Rolata o Tasca ripiena 1 kg. Costine di Maiale E 7,00 al Kg. E 8,00 al Kg. Baby Spesa Famiglia 1Kg. Fettine 1Kg. Spezzatino 1Kg. Rolatine 1Kg. Cosce di Pollo 1Kg. Petto di Pollo o Tacchino E 9,00 al Kg. IO IN OMAGGer la i sacchetti pione conservaz una o acquistandozioni m ro delle p Tutti questi prezzi verranno applicati solo acquistando tutta la serie di prodotti della: “Spesa Famiglia, Mini Spesa Famiglia o Baby Spesa Famiglia” Macelleria Steri str. Cuorgnè 119 Mappano To.-Tel. 011-996.81.94 Sta arrivando la primavera ed è ora di grigliare!! Si affittano attrezzature di qualsiasi genere senza dimenticare la carne come Costine Salsiccia Spiedini Rustichelle e ogni prelibatezze Buo appetito da Steri Laboratorio di Quartiere Falchera Sportello Ambiente: la distribuzione dei sacchetti per la raccolta della plastica a v v i e n e t u t t i i m e rc o l e d ì dalle ore 15 alle 16 in via degli Abeti 16 “Comitato Sviluppo Falchera” Piazza Giovanni Astengo 10 presso Biblioteca Civica Falchera Tel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22 E mail: sviluppofalchera@libero.it AAA Peruviana 36enne automunita offresi per assistenza anziani e compagnia. Referenze massima serietà. tel. 3278155753 Gente di Falchera 18 Psicanalisi e dintorni del dott. Oreste Borio Uomini e topi: paradigmi e soggettività. Tutti gli studi, immensi, che sono stati effettuati sul comportamento e su quella particolare funzione del cervello che chiamiamo psiche, segnano punti irrinunciabili per capire, per quanto è possibile, il complesso fenomeno umano. Sarebbe però un grave errore considerarli ciò che non sono, cioè elementi definitivi (certi), buoni per ogni valutazione e diagnosi del vasto campo in esame. Così si farebbe solo della cattiva psicologia. Ogni teoria infatti è valida fino a quando non se ne individua un’altra migliore, più convincente. In effetti tutti i paradigmi interpretativi del fenomeno umano, sono dei tentativi di porre in essere dei concetti utili ad analizzare meglio l’oggetto della ricerca (l’uomo), ma sono spesso ben lontani dall’essere classi rigide entro le quali comprendere pienamente ciò che si osserva. In effetti sulle modalità del comportamento umano quello che si può dire con certezza è che esso non si presenta mai puro ed univoco, esprime sempre sfumature tali per cui la sua categorizzazione risulta a volte incerta e forzosa. Ciò vale per i disturbi mentali come per i fenomeni di sviluppo della personalità e per il comportamento in generale. In psicologia si è capito presto come non esista il bianco e il nero, ma solo una enorme varietà di sfumature che possono esprimere delle tendenze prevalenti, ed è a questo criterio che occorre attenersi se si vuole arrivare a qualcosa di utile. Così è per il comportamento individuale, affettivo, sociale, cognitivo, il binomio maschio-femmina, ecc. Il tipo umano “puro o normale” è solo un’astrazione statistica e nessuna classificazione può essere mai completamente soddisfatta , ed è bene che sia così. Restringere un individuo nelle maglie della oggettività, ancorché sia una pretesa scientifica, significa di fatto privarlo di quanto più umano esista, la sua soggettività: e dunque significa cambiarne la natura. L’uomo oggettivato non è più un uomo, al massimo assomiglia ad un topo di laboratorio. Quella che chiamiamo personalità è una struttura comportamentale semipermanente, cioè abbastanza stabile, mai definitiva, e il contenuto della mente, con i suoi modelli operativi, è sempre una rielaborazione soggettiva della rappresentazione che ci facciamo della realtà esterna ed interna. E dunque poiché la realtà può modificarsi, parimenti si può modificare la interpretazione che ci facciamo di essa. I paradigmi e le loro etichette, le diagnosi, non sono cose neutrali. Essi producono sugli individui che ne vengono interessati delle incidenze, per quanto riguarda ciò che si pensa di se stessi e delle relazioni che si hanno. Dunque le classificazioni in campo umano sono materiale altamente esplosivo, da maneggiarsi con estrema cautela. Ciò tuttavia non significa che dobbiamo rinunciare ad avvalerci delle ampie concettualizzazioni che sono state fatte sul fenomeno umano; tutto sta nel non ritenere che il risultato della nostra analisi possa dirsi certo e definitivo. Dubitare delle proprie certezze rimane un utile antidoto che ci protegge dall’errore. Questa breve tiratina, o meglio riflessione, mi viene spontanea come avvertenza per tutti coloro che si avvicinano ai temi della psicologia, e che avendo la necessità, mai sopita, di conoscere meglio se stessi, hanno la tendenza a rispecchiarsi senza troppo cautele negli argomenti che via via incontrano. Certo è un fatto spontaneo voler capire e volersi capire, ma occorre evitare nel modo più assoluto di farsi delle autodiagnosi o di specchiarsi in ciò che di bel nuovo si viene a conoscere. Tutte le teorie e i paradigmi sono degli acchiappafarfalle, utili agli esperti del campo per valutare i fenomeni, catalogarli, approfondirli, senza però mai fare l’errore di pensare che possano tracciare il ritratto definitivo di quello che nella sua unicità soggettiva ogni uomo è. In campo psicologico non bisogna mai arrendersi, niente è definitivo. La psiche, com’è noto, oltre ad essere relativamente plastica, tende sempre all’auto guarigione. Auguri. Sportello per la CONSULENZA LEGALE È a disposizione dei cittadini un servizio gratuito di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello. Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16, in via degli ABETI 16 - È obbligatoria la prenotazione al n° 011-44.32.621. Gente di Falchera 19 La narrativa di Teodoro Lorenzo Olimpiadi Quando arrivavano i giornali in classe era una battaglia furiosa, uno stato di orgasmo rivoluzionario da primavera dei popoli. Prima ancora che la Petrillo entrasse in classe, soltanto al suono che le sue nocche producevano sul legno della nostra porta, si levava un coro arrabbiato e rumoroso: “Questa volta il giornale è mio, oggi lo porto a casa io!” Coro che a lungo aleggiava sopra i banchi, volteggiava con capriole e piroette per poi appendersi al soffitto per riposarsi e rifarsi il trucco in vista della stessa rappresentazione dell’indomani all’entrata in scena della bidella. Dopo questa ouverture si passava all’azione. Qualcuno si appollaiava in cima all’armadio di ferro vicino alla porta d’ingresso pronto a spiccare il salto e aggredire la malcapitata. La quale aveva cominciato ad adottare una tattica più accorta. Non entrava più in classe ma da una distanza che riteneva sufficiente a garantirsi l’incolumità gettava i giornali sul pavimento dandosi poi ad una fuga precipitosa. Appena i giornali toccavano terra decine di corpi vi si tuffavano sopra come leoni in gabbia alla vista delle bistecche di manzo. Qualcuno si arrampicava sulle spalle di un compagno, qualcun altro sgusciava tra le gambe, le braccia si muovevano come pale di mulino nel tentativo di catturare la preda. Finiva ogni giorno in una rissa colossale con spintoni e torte in faccia. Coloro che non partecipavano alla bagarre scommettevano giornalmente cifre considerevoli sul probabile vincitore della contesa, che era sempre imprevedibile e ricca di colpi di scena tanto che più di una volta era riuscito a prevalere l’esile e gracilissimo Alberto Trinelli che, spaurito e allampanato, sembrava un uccellino senza piume. Si era giunti ad organizzare gare ad eliminazione diretta con la partecipazione di elementi provenienti da altre classi. Oggi è il grande giorno, il giorno della finalissima. Curiosi e spettatori si sono intravisti nel corridoio antistante la nostra classe sin dalle prime ore dell’alba. Qualcuno addirittura per non perdersi l’eccezionale spettacolo ha bivaccato nei servizi con addosso solo un foglio di carta igienica per ripararsi dal freddo. All’arrivo degli atleti finalisti, scortati da un reparto di polizia e abbagliati dai lampi dei fotografi, la nostra classe sembra un formicaio brulicante. Il cassiere gongola per l’incasso record. Una famiglia intera ha preso posto nel cestino della immondizia, alcuni soldati sono abbarbicati fuori dalle finestre e se ne vedono soltanto le teste. Per lasciare libero il centro della classe e non impedire il regolare svolgimento della gara appendiamo tutti i professori della scuola, uno per uno, agli attaccapanni. Entrano in campo, anzi in aula, gli atleti, accolti da un uragano.., ma non di applausi, proprio da un uragano, una paurosa tempesta di pioggia e grandine che obbliga i soldati ad abbandonare le loro posizioni. Verranno per questo fucilati come disertori. I concorrenti prendono posto nelle corsie loro assegnate e si sistemano sui blocchi di partenza. Un brivido di suspense attraversa tutta la classe, sono attimi di intensa drammaticità. Un anno di sacrifici per pochi attimi di gara. Tutto è pronto per l’inizio. Lo starter esplode il colpo di pistola, e uccide il giudice di sedia. Vengono lanciati i giornali e gli atleti scattano in avanti come molle. Vince Pinotti seguito ad una lunghezza da Leporatti, terzo Quirico che la spunta di un palmo, naturalmente di naso, su Barbieri. Il favorito Trinelli ha rotto in partenza ed è incappato nei rigori della giuria. Salgono sul podio i vincitori accompagnati da un disco degli Squallor. A Pinotti viene regalato il diploma di maturità, Leporatti si aggiudica un poster di Luciana Turina nuda su un cammello e Quirico un buono annuale per la copiatura integrale delle versioni di latino di Valentini. dal libro Campus Marie Curia - di Teodoro Lorenzo Centro d’Incontro Domenica 11 Maggio alle ore 17,30 presso il Centro d’Incontro via delle Querce 23 si svolgerà lo spettacolo con l’Associazione Culturale CHORO’S&Polis. Voci e luoghi della comunità. Titolo: Ci vediamo a Falchera....... evento di Teatro Comunità a cura di Maria Grazia Agricola e Marianna Barbaro con la collaborazione di Maria Grazia Cane. In scena i partecipanti del Centro d’Incontro di Falchera. Ascoltare le storie di ogni persona é sempre un momento “straordinario”. Ogni storia é unica ed universale nello stesso tempo! Compito di teatro comunità é di rendere visibile la storia di chi racconta, di darle un linguaggio che arrivi al pubblico! Qui a Falchera le storie di Attilio, Marisa, Nicoletta e Francesco appartengono a questo luogo ma nello stesso tempo sono le storie di una generazione che ha vissuto la guerra, l’immigrazione degli anni 60, l’impegno civile e sociale, il desiderio di migliorare la propria vita, la speranza di trasmettere tutto ciò ai figli e nipoti che verranno.... Ci vediamo a Fal- chera domenica 11 Maggio alle ore 17,30. Gente di Falchera 20 Il piacere di leggere di Adriana Scavello Lettera d’addio Gabriel Garcìa Marquez Nel 2010 Gabriel Garcia Marquez aveva scritto questa lettera, che mi fa piacere proporre ai lettori di Gente di Falchera per commemorare il grande crittore, autore di “Cent’anni di solitudine” morto il 17 aprile scorso all’eta’ di 87 anni. Se Dio, per un istante, dimenticasse che sono un pupazzetto di stoffa e mi donasse un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, ma in fin dei conti, penserei tutto quello che dico. Darei valore alle cose non per quanto valgono, ma per quello che esprimono. Dormirei poco, sognerei di più, capendo che per ogni minuto in cui chiudiamo gli occhi perdiamo sessanta secondi di luce. Andrei quando gli altri si fermano, mi risveglierei quando gli altri si coricano. Ascolterei quando gli altri parlano e… come saprei godermi un buon gelato al cioccolato! Se Dio mi facesse dono di un ritaglio di vita vestirei senza fronzoli, mi butterei di pancia al sole, lasciando scoperto non solo il mio corpo, ma pure la mia anima. Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e attenderei così l’arrivo del sole. Dipingerei con un sogno di Van Gogh, sulle stelle, una poesia di Benedetti; e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna. Annaffierei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro spine, e l’incarnato bacio di quei petali… Dio mio, se io avessi uno scampolo di vita… Non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente che amo che la amo. Ad ogni donna e ad ogni uomo farei capire che sono loro i miei prescelti e vivrei innamorato dell’amore. Agli uomini dimostrerei che sbagliano quando pensano che uno smette di innamorarsi perché invecchia, ignorando che uno invecchia proprio perché ha smesso di innamorarsi! A un bambino darei le ali, ma lascerei che da solo imparasse a volare. Ai vecchi insegnerei che la morte non è fatta di vecchiaia, ma di oblio. Tante cose ho imparato, da voi uomini… Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza capire che la vera felicità sta nel modo di salire quel pendio. Ho imparato che quando un neonato afferra col suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo fa per sempre. Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare un altro uomo dall’alto in basso soltanto quando si appresta ad aiutarlo a rialzarsi. Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma in verità di poco mi serviranno, perché quando mi metteranno dentro quella valigia starò, infelicemente, già morendo. Dì sempre quel che senti e fa quello che pensi. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedrò dormire, ti abbraccerei forte e chiederei al Signore di poter essere il guardiano della tua anima. Se sapessi che è questa l’ultima volta che ti vedrò uscire da quella porta, ti darei un abbraccio, un bacio e ti chiamerei poi indietro per continuare a darteli. Se sapessi che questa è l’ultima volta che sentirò la tua voce, registrerei ognuna delle tue parole per poter ascoltarle una e un’altra volta, all’infinito. Se sapessi che sono questi gli ultimi minuti che mi restano per guardarti, ti direi “ti amo”, senza pensare, scioccamente, che tu lo sai da sempre. C’è sempre un domani e la vita di solito ci offre la possibilità di rifare ogni cosa per bene, ma se mi sbagliassi e l’oggi fosse tutto quanto ci rimane, mi piacerebbe dirti questo, che ti amo, e che non mi riuscirà di dimenticarti. Nessuno, vecchio o giovane, ha il domani assicurato. Oggi potrebbe essere l’ultima volta che vedi coloro che contano per te. Per questo non aspettare, fallo ora, perchè se quel domani infine non arriva, rimpiangerai il giorno in cui non trovasti il tempo di un sorriso, un abbraccio, un bacio; troppo occupato per concedere alla vita la sua ultima grazia. Tieni coloro che ami vicino al cuore, sussurragli all’orecchio che hai bisogno di loro, amali, trattali bene, e trova del tempo per dire “mi dispiace”, “scusami”, “per favore”, “grazie” , voglio dire, tutte quelle parole d’amore che hai in grembo. Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi la forza e la saggezza per esprimerli. Dimostra ai tuoi amici quanto tieni a loro. Gabriel García Márquez “55 anniversario di matrimonio di Gino e Jucci Olivero con gli auguri di nipoti, figli e generi”’ Anche la redazione si unisce con tanti auguri Gente di Falchera 21 Astronomia e... a cura del Gruppo “G. Plana” La Cometa ISON verso la Terra scortata da astronavi aliene Le immagini che vi presentiamo provengono dal satellite cinese geostazionario Tian Lian 1, che è utilizzato per il monitoraggio spaziale. Tian Lian 1 ha registrato le immagini della Cometa ISON che si trova in viaggio verso l’interno del nostro sistema solare e sfiorerà la Terra prossimamente. Dalle immagini tratte appunto dal satellite di monitoraggio spaziale cinese Tian Lian 1, si possono osservare due UFO a forma di sigaro in orbita intorno alla cometa. Secondo molti ricercatori, le immagini parlano chiaro. La Cometa ISON viene scortata da due astronavi extraterrestri e sembra infatti che non ci siano dubbi su questo. Gli ET stanno forse guidando la cometa verso una destinazione sconosciuta in modo da evitare un impatto con la Terra o per altri motivi? Ci sono due video che vanno a suffragio del fatto che si possono osservare due oggetti lunghi e a forma di sigaro che accompagnano la Cometa. Il secondo e nuovo video conferma che i due oggetti sono reali e orbitano intorno alla ISON. Quindi i due video …confermano la stessa cosa. Questa non è una coincidenza. Questa cometa passerà molto vicino alla Terra e sarà visibile ad occhio nudo o con un semplice telescopio e possiede un diametro di quasi 5 km. abbastanza sufficiente per creare un evento di estinzione. Sul suo massimo avvicinamento, C/2012 S1 passerà circa 0,0724 UA (10.830 mila km; 6.730.000 km) da Marte il 1 ° ottobre 2013, e passerà circa 0.429 AU (64.200 mila chilometri; 39.900.000 mi) dalla Terra il 26 dicembre 2013. da http://www.segnidalcielo.it/ Briciole di storia... a cura di Franco Foppiani Un Museo …Speciale Negli anni ’30 il docente di Odontoiatria e storia dell’argomento dei medici dentisti a Torino, dr. Luigi Casotti, regalò una grande parte della sua collezione privata costituita da scritti, strumenti, oggetti dedicati per l’appunto alla clinica di odontostomatologia. Nel 1963 quanto ci fu il trasferimento della clinica, tutto quanto fu chiuso in scatoloni, messi in un magazzino e …dimenticati. Grazie all’interessamento del dottor Luigi Preti e alla costruzione della nuova Dental Scool, presso il Lingotto di Torino, è stato sistemato uno spazio espositivo che ha potuto accogliere una donazione dei dottori Adriano e Paolo. Parecchi oggetti inerenti al tema sono stati offerti da privati e dalla famiglia Amoretti di Imperia. Il museo è stato inaugurato il 15 Febbraio 2008, diventando così il punto di forza del Dental Scool, è stato visitato più volte durante alcuni congressi. Il museo si divide in quattro epoche, si inizia con uno studio del 1884, con una poltrona con specchiera al seguito, un porta strumenti ed un trapano a pedale. Tra le ambientazioni del fine ‘800, con un banco a tre posti con un serie di attrezzi, fotografie e corone stampate al vulcanizzatore per la realizzazione delle protesi in caucciù. C’è un studio ambientato ai primi del Novecento dove c’è una poltrona e una campana di vetro sopra la meccanica. Sono anche presenti i trapani a pedale e la loro evoluzione, in quello elettrico e di seguito a turbina. E’ un museo che merita una visita. F.F. Gente di Falchera 22 ANNIVERSARIO C’è una stella che brilla nel cielo; sei Tu! Il mio cuore non è mai solo. Ciao Fabio. Mamma e tutti i tuoi cari. In ricordo del caro Fabio Barberis per il sesto anniversario della sua scomparsa, la S. Messa di suffragio sarà celebrata domenica 8/6/2014 alle ore 10 nella parrocchia di S. Pio X (Bruna Aquilante) segue da pag. 10 nostro caso Torino, affiancato da un Consiglio metropolitano, con funzioni di indirizzo e controllo analoghe a quelle del Consiglio comunale, e formato da 18 componenti eletti dai circa quattromila consiglieri delle assemblee dei 315 Comuni. Il terzo organo della Città metropolitana, dopo Sindaco e Consiglio, sarà la Conferenza metropolitana, composta dai sindaci dei Comuni che ne fanno parte. A regime questo organo avrà poteri consultivi e di proposta. In questa fase, che potremmo definire “costituente”, molta importanza avrà l’elaborazione di uno Statuto in grado di garantire rappresentanza nel seno del Consiglio metropolitano anche ai piccoli comuni. La questione è tanto più delicata se si considera che ben 250 dei 315 comuni del torinese hanno meno di 15.000 abitanti e di questi 106, hanno meno di 3000 abitanti. Per questa ragione la legge assegna al voto dei Consiglieri dei 315 comuni sarà un valore ponderato che dovrà tenere in conto le particolarità dei territori e garantire un’adeguata rappresentanza a tutti i comuni. Entro il prossimo 30 settembre il Sindaco della Città capoluogo dovrà convocare le elezioni nei 315 comuni del torinese per nominare il Consiglio metropolitano ed una Conferenza statutaria cui sarà affidata l’elaborazione di una proposta di Statuto della Città metropolitana. Nel medesimo termine dovranno essere insediati il Consiglio e la Conferenza metropolitani. Lo Statuto sarà adottato in via definitiva dalla Conferenza metropolitana su proposta del Consiglio metropolitano entro il 31 dicembre 2014. Nulla cambierà nell’assetto amministrativo ed elettorale dei Comuni, che però dovranno confrontarsi con una nuova istituzione con poteri e funzioni significativamente rafforzati, rispetto a quelli oggi assegnati alle Province, per esempio nel campo dei Piani territoriali di coordinamento, strumenti fondamentali per armonizzare efficacemente le politiche di pianificazione dei servizi, sviluppo e tutela del territorio. SILENT KEY CI HANNO LASCIATO: 27/03/2014 Ruga Lorenzo Via dei Tigli 7 28/03/2014 Amarena Gerardo Via degli Ulivi 33 01/042014 Moscato Caterina Via delle Betulle 25 02/04/2014 Calassi Giuseppe Via degli Ulivi 76 02/04/2014 Riga Rosa Via delle Querce 73 15/04/2014 Frego Paola Via degli Abeti 47 IMPARARE dianni 48 di anni 82 di anni 75 di anni 80 dia anni 72 dia nni 47 Ho imparato che spesso le persone non comprendono quello che hanno davanti e spesso non lo apprezzano... Ho imparato che da un giorno all’altro tutto può cambiare.. Ho imparato che non c’è cosa più bella e difficile che potersi fidare di qualcuno.. Ho imparato ad accettare le delusioni o comunque a non dar loro troppo peso.. Ho imparato ad andare avanti anche quando l’unica persona con cui vorresti parlare è la stessa che ti ha ferito.. Ho imparato che questo, molte persone non l’hanno mai capito. Ho imparato che più dai e meno ricevi. Che ignorare i fatti non cambia i fatti. Che i vuoti non sempre possono essere colmati. Che le grandi cose si vedono dalle piccole cose. Che la ruota gira, ma quando ormai non te ne frega più niente. E (soprattutto quello che più mi piace della vita) è che non si finisce mai di imparare. Silvio Lavalle Gente di Falchera 23 Hanno collaborato a questo numero: Remo Andreasi, Chiara Bertoglio, Oreste Borio, Luigi Cancedda, Giacomo Chissotti, Giorgia Catalano, Emilio Ghirardi, Damiano Grilli, Toni De Nardo, Silvio Lavalle, Vittorio Leode, Pino Pellegrino, Luigi Ricciardetto, Adriana Scavello, Roberto Tartara. Gli eventuali contributi potranno essere versati direttamente presso la Redazione, in Piazza G. Astengo 10. Orario di Redazione dal lunedì al venerdì: dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30 Tel. cell. 349.420.10.90 E mail: gentedifalchera@libero.it Sito: www.gentedifalchera.it Un ringraziamento particolare a tutti i sostenitori, inserzionisti e agli amici che ci aiutano nella distribuzione del giornale. Sostenitori “GENTE di FALCHERA” Cottari Giuliana Bove Antonio Galetto Donadello Maria Ovale Povia Lucia Chissotti Giacomo Minerva Eleonora Olivero Patrizia ASTRA Letrrice Anonima SOCIETA’ COOPERATIVA TORINO Apollonio Giacomo C.so Giulio Cesare, 99 - tel. 011-280901 Via Monginevro, 161 - tel. 011-3828558 Manecchia Ivo Gli articoli da pubblicare dovranno pervenire entro il 15 di ogni mese. La redazione si riserva la facoltà di pubblicarli e/o modificarli secondo le esigenze del giornale. Gli articoli non verranno restituiti NON SEMPRE IL CONTENUTO DEGLI SCRITTI DI CHI COLLABORA RISPECCHIA LE OPINIONI DELLA REDAZIONE Gestione in proprio - Il giornale viene distribuito gratuitamente ai soli sostenitori che con le offerte contribuiscono al costo della stampa Biblioteca Civica FALCHERA Periodico fondato nel 1993 Direttore Responsabile Rita Miglia Vicedirettore Massimo Giusio Redazione: A. De Leo, C. Elia, R. Voyat, F. Foppiani, U. Grassi, R. De Pace Caporedattore e grafica Umberto Grassi Segretaria di Redazione Rita Voyat Redazione P.zza G. Astengo, 10 Tel. cell. 349.420.10.90 E-mail: gentedifalchera@libero.it Sito Internet: www.gentedifalchera.it Gente di Falchera 24
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