GF o t i u b i r t s i d e l a n r o i G i r o t i n e t s o ai soli S ente di GIUGNO 2014 ALCHERA ANNO 21° - N° 6 P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ALL’INTERNO Elezioni Regionali ed Europee alla Falchera SOMMARIO Teatro al Centro d’Incontro Festa della Mamma a S. Efisio Il Terminal di C. Vittorio sarà.... Scuola di Bocce al Garcia Lorca Intervista a... Elezioni alla Falchera Notizie Flash Addio alle monetine da 1 e 2 cent. Tassazione sulle Abitazioni... Il giornale della Scuola Numeri utili del nostro Quartiere I lettori scrivono Come eravamo Il censimento ATC Un viaggio nella Circoscrizione Regala un pensiero al tuo vicino L’angolo della Poesia Messaggio a un giovane Cultura e oltre... A scuola di... tiro con l’arco Regolamento Polizia Urbana Psicanalisi e dintorni La quiete oltre la tempesta La narrativa Astronomia e... / Briciole di storia Invito al Museo Il piacere di leggere Silent Key pag. 2 pag. 2 pag. 3 pag. 3 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 9 pag. 10 pag. 11 pag. 11 pag. 12 pag. 13 pag. 14 pag. 15 pag. 15 pag. 16 pag. 17 pag. 18 pag. 18 pag. 19 pag. 20 pag. 21 pag. 22 pag. 23 EDITORIALE di AMILCARE DE LEO Rivoluzione morale Q uando uscirà il giornalino avremo conosciuto l’esito delle elezioni europee, cosa succederà? Tutto sta nella penna dei cittadini, che responsabilità. Non riusciamo a scorgere la luce del tunnel in cui siamo piombati e quando avvistiamo un bagliore, ricadiamo nel buio, come spinti da una innata forza compulsiva. E’ un futuro che prospettiamo davvero in chiave polemica o forse realistica anche se poi, miracolosamente chissà, la realtà dei fatti si rivelerà tutto l’opposto, persino soddisfacente. Ora però il mondo politico che ci circonda non offre gran spazio a una certa voglia di fiducia o di credibilità. Come un gigantesco drago che sonnecchiava e che si risveglia dal lungo letargo, il rinato mostro “tangentopoli” oggi è ancora più spaventoso di prima, perché cresciuto e sviluppatosi nel tempo, anche se, agli occhi di chi osserva, appare paradossale, incomprensibile. Come può accadere infatti, dopo la triste stagione degli Anni Ottanta- Novanta che pensavamo superata, la stessa esperienza possa ripetersi oggi, più aggrovigliata che mai.Dall’alto non cala un buon insegnamento e intanto noi dal basso, comuni cittadini, dovremmo riflettere un tantino e fare un esame di coscienza in modo che possiamo trasformarci da semplici e inani spettatori in veri attori, capaci di diventare più critici, determinati, meno ingenui, ma anche più rappresentativi sulla scena della vita sociale e politica. Offriremo, perché no, il buon esempio a chi ha tutto da imparare, sul piano della correttezza e della onestà. Sì, è dal basso, senza esibizionismi demagogici, che dovrebbe emergere una vera rivoluzione morale ed etica, quasi pedagogica così da far intendere a certi marpioni della politica e del malaffare che non siamo affatto degli sprovveduti. Dobbiamo dimostrare che siamo in Gente di Falchera 1 segue a pag. 10 Teatro al Centro d’Incontro Festa della Mamma a S. Efisio Al Centro d’Incontro l’11 maggio è stato presentato un tipo di teatro “raccontato”, dove ognuno ricorda il proprio passato e lo porta in scena. Adriana Scavello, in rappresentanza della Circoscrizione ha spiegato che questo tipo di teatro è già stato sperimentato al teatro Marchesa di corso Vercelli; l’Associazione Culturale CHORO’S & POLIS a cura di Maria Grazia Agricola e Marianna Barbaro con la collaborazione di Maria Grazia Cane, si prodigano per portare la conoscenza del teatro nelle periferie dove c’è voglia di iniziative e desiderio di mettersi in gioco. I nostri attori non improvvisati ma preparati, hanno dato prova di grande interpretazione a partire da Attilio che, come un attore consumato, è passato dall’italiano al napoletano, facendo le pause al momento giusto e modulando il timbro di voce come richiesto da un preciso copione. Anche Nicoletta seppur emozionata ha cantato e narrato la sua esperienza di tanto tempo fa. Che dire poi dell’interprete più rock del gruppo, Francesco che… senza una donna non sa stare! Bravissimi tutti per l’impegno, per l’allestimento, per la voglia di stare insieme cercando nuove esperienze e per dare sempre un motivo piacevole per trovarsi al Centro d’Incontro. In occasione della festa della mamma l’11 maggio, il Centro Culturale S. Efisio ha festeggiato con una simpatica interpretazione di una mamma e una figlia, originariamente in lingua sarda ma rivisitata per chi sardo non è, in italiano. A rappresentarla Cannas Rina (la mamma che vuole accasare la figlia) Gallone Rosa e Sabiucciu Vincenzo il pretendente, che non voleva la figlia ma la mamma. Sicuramente in sardo l’effetto sarebbe più rilevante perché le sfumature si colgono meglio, ma l’italiano lo capiscono anche i piemontesi. Sono state poi presentate le torte, veri capolavori di pasticceria fatte dalle signore; il pomeriggio è proseguito allegramente con balli e karaoke, al termine è stata offerta una rosa a tutte le mamme. Rita Voyat Gente di Falchera 2 R. V. Il terminal di corso Vittorio Emanuele... sarà trasferito Di fronte alle Commissioni viabilità e commercio, nei giorni scorsi il Presidente dell’Agenzia per la mobilita metropolitana, ha comunicato che entro la fine del 2014 il terminal degli autobus in corso Vittorio Emanuele II, di fronte al Palazzo di Giustizia, sarà trasferito in altre sedi. L’area infatti dovrà essere consegnata al soggetto titolare della cosiddetta “operazione Westhinghouse”, per dare avvio a una complessa trasformazione urbanistica che prevede, tra altri, la realizzazione di un grande centro congressi, di una galleria commerciale, di una nuova residenza universitaria. I contorni precisi dell’operazione si avranno solo a settembre, ma nel frattempo la Città che ha già firmato un accordo con la Regione che finanzierà parte delle opere, deve organizzare il trasferimento del terminal in cui si attestano attualmente le 33 linee di autobus che coprono tratte extraurbane, nazionali e internazionali. Il Presidente ha annunciato che per le linee extraurbane (gestite dalla Provincia di Torino) esistono spazi sufficienti sul corso Bolzano accanto alla stazione ferroviaria di Porta Susa, mentre per le altre linee, mentre si esamina la praticabilità di una sistemazione provvisoria, sempre nell’area di Porta Susa, sono ancora in corso valutazioni relative alla sede definitiva. Tra le zone candidabili per il prossimo futuro ad accogliere una parte delle tratte: Stazione Stura, piazza Caio Mario, le stazioni di metropolitana Fermi, e piazza Bengasi (ancora in costruzione). La filosofia enunciata è quella di limitare l’avvicinamento al centro della città alle linee per le quali ve ne è necessità e di dislocare le altre in aree più periferiche purché servite dalla Metropolitana o dal Servizio ferroviario metropolitano. In questo modo si punta anche a risparmiare chilometri di percorrenza, dato che la Regione ha già disposto tagli del 24% al chilometraggio finanziabile. Data la complessità delle valutazioni necessarie è in corso uno studio da parte dell’Unione industriale, cui concorrono anche gli operatori del settore. Tra le variabili da valutare, assieme alle esigenze della popolazione e alle ricadute immediate sulla viabilità, la necessità di realizzare un biglietto integrato per chi proviene dall’area metropolitana e dovrà proseguire il suo viaggio in area urbana utilizzando un mezzo pubblico, e il tipo di mezzi attualmente utilizzati per raggiungere il terminal. Dallo studio in corso risulta che attualmente il 30% dei viaggiatori raggiunge il terminal utilizzando un veicolo privato. Occorrerà anche tenere conto della situazione dei “sottoservizi” attualmente in funzione in corso Vittorio Emanuele: biglietteria e bar, e del personale che vi lavora. Scuola di Bocce al Garcia Lorca Giovedì 15 maggio il campo da bocce del Garcia Lorca si è animato di tanti giovani, studenti del Liceo Scientifico Giordano Bruno. Nell’ora di scienze motorie ragazze e ragazzi di due classi 2° con le professoresse Marangoni Adriana e Rizzato Gemma, si sono cimentati alla prima lezione su quattro previste con il gioco delle bocce, grazie agli istruttori della “Federazione Italiana Bocce” i sigg. Monti Silvano e Legato Andrea. Si è ritenuto che lo sport delle bocce, considerato comunemente un’attività per “anziani”, possa aiutare i ragazzi a praticare uno sport all’aperto, che procura benefici sia fisici, sia psicologici. Migliora la concentrazione, lo stato di equilibrio psichico e fisico, le capacità decisionali e di sincronizzazione psicomotoria, la coordinazione neuromuscolare, tonifica i muscoli degli arti inferiori, del tronco e degli arti superiori. La prima lezione ha trattato i temi dell’accostamento e della bocciata e i ragazzi hanno potuto constatare che i gesti tecnici richiesti non sono così semplici come possono apparire. Gli allievi si sono approcciati allo sport con entusiasmo, anche grazie alla gentilezza e alla professionalità degli istruttori, e non vedono l’ora di giocare una vera partita. Al termine della lezione, la sig.ra Angela ha offerto panini e bibite ai giovani giocatori in erba. Silvio Lavalle Gente di Falchera 3 Adriana Marangoni - Gemma Rizzato segue a pag.16 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 a cura di Amilcare De Leo L’INTERVISTA A... ...Nicola Giordano, ortolano per diletto, pensionato ex conducente tranviario, anno 1947, in una bella mattinata di maggio. Il suo orto è collocato all’angolo di via delle Querce con via degli Ulivi 116, in prossimità di quella stradina che scende, senza nome, di cui abbiamo già trattato in numeri precedenti. D. Signor Giordano, vedo che è già nell’orto di buon mattino. R. Eh sì, quando sono qui mi sento come in un altro mondo, sono felice. Guardi, il laghetto di fronte rispecchia i raggi del sole. E’ vero, è un pò melmoso, ma per me, per noi è importante. Oltre a essere utile per l’acqua che fornisce, ci tiene compagnia. D. E’ quello piccolo, vero? R. Sì, poi vi sono gli altri due, più grandi. Con i nuovi lavori che dovrebbero iniziare a settembre, si parla di interrarlo. E’ un peccato! D. Lei si riferisce alla realizzazione del Parco, inserito nel progetto “Piano Città”, non è vero? R. Esatto! Tutti questi orti, compreso il mio naturalmente, che si estendono lungo via degli Ulivi, verranno eliminati per dare spazio ad un viale stradale. D. Mi sembra che lei sia bene informato... R. Mi piace partecipare ed essere al corrente, sono iscritto alla II e VI Commissione, urbanistica e viabilità della 6^ Circoscrizione. D. Mi tolga una curiosità, indicativamente in zona Falchera quanti sono coloro che lavorano l’orto, come lei? R. Considerando anche gli orti lungo la tangenziale, credo sulle 150-170 persone. D. Circa il 3%, un buon numero tutto sommato. R. Se mi togliessero l’orto, andrei in crisi. Non vado al bar, per me l’orto è un grande passatempo. Inoltre non è solo un piacere, ma un vero toccasana per la salute, fisica e psicologica. Mi rilassa e sa quanti la pensano come me! E’ bello vivere in mezzo alla natura, veder crescere le piantine e beneficiare soprattutto dell’acqua vicina. E’ una sensazione che cerco di trasmettere anche ai miei nipotini. Le scuole stesse dovrebbero indirizzare i bambini al gusto per la terra e far conoscere da vicino i suoi frutti. D. La realizzazione del nuovo Parco, credo, do- R. D. R. D. R. D. R. D. R. D. R. D. vrebbe contenere tale aspetto pratico ed educativo. Sì, è una bella iniziativa. Spero che, quando si lavorerà qui per smantellare questi orti, in contemporanea siano disponibili già quelli nuovi. Sono convinto che mi troverò senz’altro me glio quando sarà tutto pronto, tuttavia, mi cre da, mi trovo perfettamente a mio agio anche nello stato attuale; ho tutte le comodità e come me la pensano in molti. Mi auguro che là ci sia riservato un angolo per custodire gli attrezzi. Mi pare di sì. A proposito dell’acqua, come fa a prelevarla? Ho costruito una “pescatrice” lunga 4 metri per lo scopo. Sa, ci costruiamo tutti, con le proprie mani, le strutture necessarie per un orto come la capannina, l’antigrandine e tutto il resto, come vede. Siamo anche un pò carpentieri, costa un pò di fatica ma è un vero piacere. Sta anche nella preparazione il bello dell’orto. Com’è la convivenza con i vicini? Ottima! Ci aiutiamo gli uni con gli altri. Alcune volte non riesco neppure a lavorare, perché non raramente mi trovo a conversare con la gente o gli amici che passano di fuori, e non mi dispiace affatto. Fa parte della vita con un orto. Mi parli degli animali che vivono da queste parti o che sono allevati. C’è un pò di tutto. Gatti randagi che vanno e vengono, di tanto in tanto scappa veloce un leprottino; un giorno ho scoperto una grossa tartaruga, meravigliosa! Sul lago vedo posarsi l’airone, qualche volta volare in alto il falchetto, delle oche bianche spuntare da un cespuglio. In lontananza avverto il coccodé di una gallina, il chicchirichì di un gallo, l’abbaiare di un cane. Sorprendo, durante i mesi caldi, nuotare quasi in superficie la natrice dal collare con la testina in su, noto abitualmente galleggiare varie anatidi. Non mancano poi tinche, carpe, alborelle, lucci, cavedani e forse anche il pesce gatto. C’è chi pesca. Infine spuntano le nutrie che divorano un pò di tutto. Sempre in estate non mancano le zanzare, e che zanzare! Avvengono furti? In questa parte almeno, non è mai successo nulla. Allora, Signor Giordano, va tutto bene. Qualcosa che non va c’è purtroppo: la sporcizia proprio non lontano da noi, che si fa sempre più minacciosa, è piena di sostanze nocive. Si pulisce e poi si sporca di nuovo. Non si può fare qualcosa? A questo punto non risponde, mi guarda e desolato allarga le braccia. Gente di Falchera 4 Gente di Falchera 5 IL CALCIO DEI BAMBINI Lo spettacolo disgustoso che è emerso allo stadio, e fuori, domenica 4 maggio tra ultras romanisti e napoletani, con tutte le sconcertanti e drammatiche conseguenze che ne sono derivate mi fa pensare, in contrapposizione, a un documentario cui ho assistito recentemente, dedicato al mondo fotografico della belga Jessica Hiltout, che mi ha fortemente colpito e mi fa sperare. Famosi sono i suoi scatti ripresi in Asia e soprattutto in Africa qualche anno fa sul calcio amatoriale. Non ho visto palloni veri ma cumuli di lana, fango, spago e fantasia: fagotti impacchettati a forma di sfera volare nell’aria, sogni da scartare. In Africa non è necessario essere portati o no allo sport, l’importante è stare insieme, tirare, passare, rincorrere perché da qualche parte dietro quella palla c’è la felicità o almeno l’idea della felicità o la possibilità di inseguirla. Quella corsa dietro al futuro che rotola è indispensabile. E’ tutto. Sembra un concetto semplice, qualsiasi ragazzino anche qui da noi, nella società civile e del benessere, prima o poi prova lo stesso sano istinto, ragazzini di ieri come di oggi che, piantando dei bastoni o sistemando delle pietre o lasciando qualche indumento personale per delimitare i confini della porta, in un campetto improvvisato, tirano calci ad una palla e prima o poi, tra una finta caduta o l’altra, gridano “goal!”. E’ l’esplosione della felicità. Ecco bastano queste immagini, semplici, sane, povere ma emblematiche, per cancellare l’immagine nefanda di quella domenica di maggio, che non deve assolutamente mai più ripetersi. a.d.l. Notizie Flash Acqua, spunta la tassa per rifare le reti idriche. Bollette più care Nuovo balzello all’orizzonte per rifare la rete idrica e migliorare la depurazione. La notizia nella bozza del decreto Pubblicato il 07/05/2014 in Tasse. La rete idrica italiana fa acqua da molte parti e comunque necessita di un ammodernamento delle infrastrutture. Che rischia di essere finanziato dai cittadini, con un nuova tassa introdotta nella bolletta dell’acqua. Fronteggiare l’emergenza idrica è una priorità che non può più attendere, anche perché la dispersione di rete ha costi altissimi, che gravano comunque sulle tasche dei cittadini. Oltre che sull’ambiente. Le modalità di gestione spetteranno all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. E saranno a carico dei contribuenti. Il Fondo infatti non graverà sulla finanza pubblica, ma sarà alimentato da una specifica componente della tariffa del servizio idrico integrato, volta anche alla copertura dei costi di gestione del Fondo. A determinarla sarà proprio l’Autorità che, per la copertura degli oneri, modificherà le tariffe per fasce di consumo o per uso. Acqua pubblica: Smat cambia, ma resta S.p.A. Giunge a conclusione per Torino e per la sua Società metropolitana acque potabili il complesso percorso avviato dal referendum del 2010, con cui gli italiani hanno deciso che la raccolta, la potabilizzazione e la distribuzione dell’acqua potabile sia in mano pubblica. Con la delibera da poco approvata, la Sala Rossa ha voluto superare le criticità che si frapponevano alla richiesta di trasformazione di Smat in azienda pubblica consortile, da parte del Comitato per l’acqua pubblica e di alcune forze politiche, rafforzandone l’assetto pubblico senza però modificare l’attuale assetto giuridico di società per azioni. La Città è già impegnata nell’acquisto del pacchetto azionario della sua Finanziaria (FCT). A fine 2013 è stato acquisito un pacchetto di azioni del valore di 2,5 milioni di euro allo scopo di pervenire progressivamente alla totale proprietà pubblica di Smat. Silvio Lavalle Soggiorni estivi per mille torinesi con disabilità Con voto unanime il Consiglio comunale ha approvato la delibera sui soggiorni estivi per l’anno 2014 destinati alle persone con disabilità. La delibera, che impegna l’amministrazione a stanziare i fondi necessari, riconosce il valore dei soggiorni estivi destinati alle persone con disabilità in carico ai Servizi cittadini nel quadro del progetto socio-educativo in atto per ognuno degli interessati. L’atto riconosce anche l’importanza di continuare, come per il passato, ad assicurare alle famiglie delle persone con disabilità la possibilità, offerta dai soggiorni, di usufruire di una tregua alle fatiche della cura quotidiana dei loro congiunti. Si tratta di circa 1.000 persone che, come negli anni scorsi, possono fare domanda per usufruire di un periodo di soggiorno al mare, in campagna, in montagna, nelle città d’arte, organizzato dalle équipes educative di riferimento. I soggiorni climatici sono previsti nella misura di 14 giorni per le persone che usufruiscono di servizi diurni e di 7 giorni per coloro che usufruiscono di servizi residenziali. Gente di Falchera 6 segue a pag. 7 Il maggior numero di richiedenti che il 2014 registra rispetto all’anno scorso imporrà per un maggior esborso per la Città di 400.000 euro, che salirebbe a 850.000 euro se la durata del soggiorno fosse estesa a 14 giorni per tutti gli interessati, come auspicano per il futuro i proponenti. L’atto è stato approvato in attesa della formazione e dell’approvazione del bilancio preventivo del Comune di Torino, in ragione dell’avanzato stato di organizzazione dei soggiorni, macchina complessa che non potrebbe partire se si attendesse la scadenza dell’approvazione del bilancio, prevista per il prossimo 30 luglio. Addio alle monetine di 1 e 2 centesimi La Camera ha approvato il 9 maggio la mozione del deputato Sel Sergio Boccadutri che potrebbe portare a dire addio alle monete da 1 e 2 centesimi di euro, i cosiddetti “ramini”. Il tutto perché costano troppo. ECCO LE RAGIONI – Produrre una monetina da un centesimo costa ben 4,5 centesimi. Per fare quella da due servono 5,2 centesimi. Se a tutto questo si aggiunge che il 70% di questi ramini si perde ogni anno, costringendo la Zecca a continue nuove produzioni, è palese che lo Stato sta sprecando un sacco di soldi per nulla. “Dal 2002 ad oggi spiega Boccadutri nella mozione, sono state emesse oltre 5,1 miliardi di monete da 1 e 2 cent. Oggi, quasi una moneta su due di quelle messe in circolazione è da 1 o 2 cent, e solo nel 2013 sono costate alle casse dello Stato ben 21 milioni di euro. Di fatto -continua il parlamentare- si tratta di un signoraggio negativo, ed è un costo perché queste monete non circolano se non esclusivamente come resto nella grande distribuzione e in pochi altri esercizi commerciali”. Il sì al documento è stato unanime L’IMPEGNO – Il Governo viene impegnato “ad assumere iniziative a livello nazionale ed europeo perché vengano attuate politiche di contenimento della spesa, esaminando l’opportunità di introdurre misure finalizzate a ridurre in maniera significativa la domanda di monete di 1 e 2 cent analogamente a quanto avvenuto in stati membri dell’Unione europea e previa valutazione dell’impatto delle misure sull’inflazione”. Nuovo Sportello A.T.C. alla Falchera Si comunica che dal mese di Gennaio 2014 è attivo il nuovo Sportello di A.T.C. Torino nel quartiere Falchera, presso il LABORATORIO DI QUARTIERE A.S.L. VIA DEGLI ABETI 16 - con i seguenti orari: 1° e 3° Martedì di ogni mese dalle ore 10,00 alle ore 12,00. A.T.C Torino Manifestazione “Sardi in festa” 06/06/2014 ore 21,00 Storia della Sardegna e del popolo sardo – Relatore d.ssa Daniela Pirrello. Seguirà rinfresco. Ingresso gratuito 07/06/2014 ore 21,00 Tombolata – Serata con musica, karaoke e premi. Ingresso gratuito 14/06/2014 ore 21,00 Piadina e lambrusco - Serata con musica Contributo soci € 8,00 21/06/2014 ore 21,00 Ballando e cantando - Serata con musica e karaoke. Ingresso gratuito 28/06/2014 ore 20,00 Apericena - Serata con musica. Contributo soci € 8,00 Il TUO ascensorista… DIETRO CASA Miglietta Raffaele Via degli Abeti, 45 Numero Verde 800180791 Gente di Falchera 7 Tassazione sulle abitazioni... ...le aliquote Imu e Tasi Sono state definite le imposte a carico dei torinesi sulle abitazioni. Il 12 maggio, con il via libera da parte del Consiglio comunale alle aliquote 2014 di Imu e Tasi, la Sala Rossa ha varato i provvedimenti che indicano le percentuali da applicare per calcolare gli importi dell’imposta sugli immobili e della tassa sui servizi indivisibili. Per l’Imu, la delibera stabilisce che sono esenti dal pagamento dell’imposta le abitazioni principali (e le relative pertinenze), quelle dove il proprietario e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente e che non risultano accatastate come case di lusso (A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7), mentre per quelle principali ma in categorie di lusso (A/1, A/8 e A/9) l’aliquota è fissata al 6 per mille e per queste è prevista una detrazione pari a 200 euro. Esenti dal pagamento dell’Imu sono anche gli immobili non di lusso adibiti ad abitazione principale e posseduti a titolo di proprietà o usufrutto da anziani o disabili residenti in istituto di ricovero o sanitario a seguito di ricovero permanente (a condizione che non risultino locati); quelli di cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia (sempre a condizione che non risultino locati); la casa coniugale assegnata al coniuge dopo separazione legale, annullamento e cessazione degli effetti civili del matrimonio; le unità abitative appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinata ad abitazione principale del socio assegnatario e fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali. Non pagano inoltre l’Imu i fabbricati destinati dalle imprese costruttrici alla vendita, fino a quando restano invenduti e non sono affittati. Per le unità abitative concesse in uso gratuito a parenti di primo grado, che le occupano come abitazioni principali e risiedono anagraficamente, è prevista l’applicazione di un’aliquota pari al 7,6 per mille. Aliquota al 5,75 per mille per gli appartamenti concessi in locazione a canone convenzionato. Per le seconde case l’aliquota applicata è quella ordinaria del 10,6 per mille. Correlate a quelle dell’Imu le aliquote della Tasi poiché, come indicato dalla normativa sull’Imposta Unica Comunale, i Comuni debbono rispettare il vincolo in base al quale la somma delle aliquote Tasi e Imu per ciascuna tipologia di immobile non può essere superiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’Imu 2013. Tenendo conto delle indicazioni di legge e per ragioni di equità, si è deciso di escludere dal pagamento della Tasi gli immobili per i quali è chiesto il versamento dell’Imu. Quindi, il pagamento della Tasi è dovuto per le abitazioni principali nella misura del 3,3 per mille, con detrazioni di 110 euro per immobili con rendita catastale fino a 700 euro e di 30 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni. Stessa aliquota (con detrazione di 110 euro se la rendita catastale non supera i 700 euro) è applicata anche per le unità abitative appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinata ad abitazione principale del socio assegnatario. Aliquota invece all’1 per mille per i fabbricati destinati dalle imprese costruttrici alla vendita, fino a quando restano invenduti e non sono affittati. In materia di detrazioni Tasi è stato approvato un emendamento per i casi di separazioni bigenitoriali: la detrazione spetta al 100 per cento al genitore affidatario, mentre in caso di affidamento condiviso o congiunto si divide al 50 per cento ciascuno, purché il figlio abbia residenza presso uno o l’altro genitore. Resta immutata la possibilità di scelta dei genitori per attribuire l’intera detrazione a uno dei due genitori stessi. La Tasi è destinata a coprire i costi per i servizi indivisibili che, complessivamente, valgono 136 milioni di euro e sono destinati alle spese per i servizi di Polizia municipale (71 milioni e mezzo di euro), manutenzione di suolo e verde pubblico (14 milioni e mezzo di euro), illuminazione pubblica (18 milioni e 300 mila euro), arredo urbano (8 milioni e mezzo di euro), lavori pubblici (9 milioni e 600 mila euro), gestione infrastrutture, mobilità e semafori (12 milioni e 600mila euro) e gestione fontanelle (un milione di euro). Per la rata di acconto di Imu e Tasi la scadenza è fissata al 16 giugno, mentre il saldo si pagherà il 16 del mese di dicembre. Gente di Falchera 8 Roberto Tartara IL GIORNALE DELLA SCUOLA ISTITUTO COMPRENSIVO “LEONARDO DA VINCI” La classe 3° dell’Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci, plesso Neruda, ha svolto un lavoro di metodo “Clil”. L’innovazione linguistica è nata negli anni sessanta per potenziare l’insegnamento/apprendimento di una seconda lingua, utilizzandola come veicolo per l’apprendimento di altri contenuti. L’insegnante di inglese ha collaborato con l’insegnante di lingua italiana per produrre un testo in lingua inglese. La disciplina scelta è stata: “Storia”, l’argomento il Neolitico e il periodo Paleolitico. History Innovation Le insegnanti: Basile e Camana Fervono le attività I bambini delle classi IV della scuola primaria, plesso Ambrosini e Neruda hanno partecipato ai laboratori “Vedo con le mani” in collaborazione con l’associazione IFOR. Gli alunni hanno realizzato alcuni libri “tattili”, immedesimandosi nella realtà quotidiana delle persone non vedenti.E’ risultata un’esperienza molto significativa, arricchente e coinvolgente. Si stanno concludendo le attività del progetto Muse con le lezioni aperte, durante le quali i bambini presentano alle famiglie il lavoro svolto. Sono momenti molto emozionanti e gratificanti. La povertà nel mondo (I bambini scrivono) La povertà è una cosa che esiste nel mondo, da anni e anni, e questo non è certo un privilegio!!!! Quindi che cosa si può fare? Ecco alcuni consigli: -Non sprecare il cibo e l’acqua -Aiutare gli altri -Dare conforto e sostegno Questo è un modo per aiutare il prossimo. Diamoci una mano!!! (Noemi) Numeri Utili del Nostro Quartiere ANAGRAFE - Piazza Giovanni Astengo 7 Tel.011-4432610 UFFICIO POSTALE 51 Viale Falchera 80 Tel.011-2620956 BIBLIOTECA Civica Falchera Via dei Pioppi 43 Tel.011-4432620 PARROCCHIA G. Salvatore Via degli Ulivi 25 Tel.011-2623645 PARROCCHIA S. Pio X Via dei Pioppi 15 Tel.011-2620827 SCUOLA materna S. Pio X Via dei Pioppi 15 Tel.011-2620274 SCUOLA media L. da Vinci Via degli Abeti 13 Tel.011-2621298 SCUOLA materna Luxemburg Via degli Abeti 15 Te. 011-2622197 SCUOLA elementare Ambrosini Via dei Pioppi 45 Tel.011-2620891 FARMACIA della Stura Viale Falchera 70 Tel.011-2620362 CIRCOLO ACLI Via dei Pioppi 19 Tel.011-2222156 CIRCOLO ARCI Via dei Platani 11 Tel.011-2622232 CENTRO d’Incontro Falchera Via delle Querce23 Tel.011-2623417 COMITATO Sviluppo Falchera P.zza G. Astengo10 Tel.011-4432621 REDAZIONE Gente di Falchera P.zza G. Astengo 10 Tel. 3494201090 ALIMENTARI Dellisanti Via Antonio Sant’Elia Tel.011-2620364 FERRAMENTA Possamai Via Adige 10 Tel.011-2620359 ESTETICA Stefy Via Adige 8 Tel.011-2623822 PIZZERIA Paffi Via Tanaro 30 Tel.339-3010657 ACCONCIATURE Tina Via Antonio Sant’Elia Tel.011-2621265 GIORNALAIO Gurlino Walter Tel.340-2266175 ALIMENTARI Luca e Alba Viale Falchera Tel.011-2620241 MERCERIA Gianna Viale Falchera Tel.011-2621403 CARTOLERIA Michi Viale Falchera 68 Tel.011-2243853 TABACCHERIA Vassallo Viale Falchera 66 Tel.011-2620365 MACELLERIA Russo P.za G. Astengo 4 Tel.011-2621282 STUDIO MEDICO unificato P.za G. Astengo 4- Tel.011-2243550 dott. Paolo Tagliabue - dott.Aleandro Paganelli CENTRO COMMERCIALE CE.VE.DA. ABBIGLIAMENTO Cavallo FRUTTA & VERDURA Bullio FARMACIA Comunale MACELLERIA Brancarni ACCONCIATURE Naturalmente SALUMERIA Alba SUPERMERCATO Dico TABACCAIO FERRAMENTA Celentano Michele PARRUCCHIERE per uomo Tel.011-2623660 Tel.333-4968122 Tel.011-2624080 Tel.329-1050221 Tel.389-8253972 Tel.011-2621662 Tel.011-2623683 Tel.011-2621721 Tel.011-2624979 Tel.347-8021855 NUMERI D’EMERGENZA Carabinieri Oltredora C.so Vercelli 445 Polizia di Stato Commissariato via Botticelli 114 Guardia Medica Centrale Vigili Urbani Emergenza Sanitaria Croce Rossa Vigili del Fuoco Guardia di Finanza Gente di Falchera 9 Tel.011-6886206 Tel.011-2404411 Tel.011-5747 Tel.011-4438201 Tel. 118 Tel. 115 Tel. 117 segue editoriale di Amilcare De Leo I lettori scrivono Buongiorno sono le cinque del pomeriggio, oggi è il 23 aprile 2014 e sono sul mio PC a cercare di leggere e scrivere, ricercare e commentare. Mi sto ponendo da molto tempo una domanda, la quale non trovo una risposta, ma una risposta ci sarà sicuramente, quando sono in giro in macchina, passo davanti a strada dell’aereoporto e vedo accampamenti di zingari, passo davanti a lungo stura lazio e vedo accampamenti di zingari insomma siamo invasi dagli zingari, prendono i mezzi pubblici e sicuramente lo stato il governo li sostiene economicamente, ricevono 30euro al giorno, per ogni figlio che mettono al mondo, li vedi al mattino in via Ivrea a mangiare e si presentano alla cassa con banconote da 500euro, io per guadagnare 500euro devo lavorare quasi un mese e anche sodo, questo è lo stato italiano questo è il governo che abbiamo è una vergogna!!!!!! Io mi chiedo perché ci chiedono di andare a votare, perché chiedono di inviare sms a quel numero, dove vanno a finire i nostri soldi? E’ triste sapere che in Italia possono entrare liberamente e fare terrorismo, rubare uccidere, tanto nessuno li ferma nessuno gli dice nulla.....poveri noi che tristezza, cosa ne sarà della nostra bella Italia? L’altro giorno ero al Dico (supermercato) e degli zingari hanno rubato della birra, l’antitaccheggio viene ovviamente richiamato, perché non svolge il suo lavoro come dovrebbe, ma viene minacciato dagli zingari, non deve dire nulla, devono rubare e lui deve girarsi dall’altra parte. Io non sono razzista ma questa gente che non fa nulla tutto il giorno si piazzano dietro il consultorio abusivamente, vanno via e poi tornano, rubano e fanno i loro porci comodi, è arrivato il momento che il Sindaco Fassino o chi si occupa di questa gentaglia gli dica....li c’è la porta prego accomodati e non tornare più a trovarci, che la tua e la vostra presenza non ci è gradita!!!!! Grazie a chi pubblicherà la mia lunga lettera e a chi la leggerà dico difendiamo la nostra Falchera perché è nostra per sempre... lo grande manuela grazia IL “MIO” CIELO, QUELLO CHE OGNI GIORNO E’ IN GRADO DI STUPIRMI. SEMPRE LO STESSO, EPPURE... SEMPRE COSI MAGICAMENTE DIVERSO Anonimo grado di scegliere e decidere, ad esempio affidando il nostro voto o le nostre preferenze a chicchessia con meno superficialità, ma con più oculatezza e senso di responsabilità. Crediamo non sia mero qualunquismo affermare: abbiamo i politici che ci meritiamo. Dalla politica nazionale a quella locale, dalla città ai quartieri, dai quartieri alla Falchera: questo è il punto. Anche noi, come ha scritto qualcuno sul proprio blob, meditiamo sul futuro della Falchera, ma con altre argomentazioni. Confidiamo nei benefici del Piano Città, sia pure non ancora immediati; non ci lasciamo tuttavia lusingare dalla volatilità delle parole. Non sottovalutiamo pertanto la polemica in corso che si è accesa da parte di alcuni cittadini sul progetto in questione mostrandosi ricettivi a novità strutturali, per noi invece essenziali al fine di una maggiore e organica riqualificazione della Falchera. A loro giudizio esse risultano oltremodo costose, addirittura superflue o controproducenti rispetto ad altre realtà esistenti e degradate da considerare come prime istanze. Riflettendo su tali osservazioni e apprezzando l’attenzione comune verso la borgata e il suo futuro, non ci stacchiamo dall’originario giudizio di ritenere sempre valido il Piano Città, rispetto alle ragioni che sono state opposte. Pensiamo infatti che i problemi sottoscritti dalla controparte siano comunque ordinariamente e più comunemente risolvibili nel corso del tempo. L’8 maggio la Giunta Comunale ha approvato il progetto delle opere di completamento del cavalcaferrovia fra C.so Romania e Falchera, che consentirà di dare un nuovo accesso al quartiere dopo la soppressione del passaggio a livello conseguente ai lavori di costruzione della Stazione Stura. I cantieri inizieranno in concomitanza con i lavori di completamento della stazione Stura, purtroppo ancora incompleta e tutta da definire. Presto dovrebbero entrare in azione anche i cantieri in quello che sarà il nuovo parco nell’area dei laghetti Falchera. Lo ha confermato la Giunta Comunale qualche mese fa. La messa a disposizione da parte della Società BOR.SE.TO. srl e ATIVA spa delle aree nelle quali sorgerà il nuovo spazio verde è stato finalmente approvato. Questo era l’atto necessario per sbloccare i finanziamenti del Ministero delle Infrastrutture previsti per il Piano Città e, in particolare, avviare concretamente la realizzazione del Parco. Concludiamo informando che l’11 giugno avrà inizio la prima riunione, che avverrà con tecnici ed esperti presso i locali del Falklab in via degli Abeti 13, con tutti coloro che si sono registrati per avere in dotazione i nuovi orti. Gli interessati saranno regolarmente avvisati. Gente di Falchera 10 COME ERA VAMO ERAV a cura di Umberto Grassi Il nostro caro amico e collaboratore Pino Vasile ci invia quattro fotografie del periodo 1959/ 60, vari momenti di un gruppetto di giovani falcheresi in gita al Monviso, Mompellato, Col del Lis. Esperienze indimenticabili. Chi si riconoscesse e volesse aggiugere notizie su questi gruppi, può venire a trovarci in redazione e completeremo l’elenco dei nominativi, perché molti sfuggono alla memoria. IL CENSIMENTO ATC C’è tempo fino al 31 luglio per compilare e riconsegnare il modulo. Gli inquilini lo riceveranno per posta nei prossimi giorni. Al via il sedicesimo censimento socioeconomico per gli assegnatari delle case Atc. Per rispondere c’è tempo fino al 31 luglio. Gli inquilini riceveranno per posta, in queste settimane, una lettera con tutte le indicazioni e il modulo da compilare e riconsegnare ad Atc. Il modulo è precompilato: in questo modo, ogni famiglia dovrà soltanto indicare che cosa è cambiato dall’ultimo censimento. La scheda è semplice e di facile compilazione. In ogni caso, chi è in difficoltà avrà a disposizione una serie di punti informativi nelle circoscrizioni torinesi e nei laboratori di quartiere, nelle sedi dei sindacati inquilini e in molti comuni della provincia, dove poter ricevere assistenza nella compilazione. L’elenco dei punti informativi arriverà per posta, insieme alla lettera con le istruzioni da seguire e al modulo (e per semplificare la vita ai nostri lettori, la riportiamo anche su questa pagina!). Come noto, il censimento biennale di Atc è obbligatorio: serve a verificare che gli inquilini conservino i requisiti per la permanenza in una casa popolare e ad aggiornare il loro canone di affitto mensile, stabilito per legge in base al reddito, qualora per qualche motivo il reddito della famiglia fosse nel frattempo cambiato.Come prevede la legge regionale 3/2010, i residenti dovranno presentare l’autocertificazione con l’indicatore di reddito Isee (importante: dev’essere l’indicatore Isee aggiornato al 2014 sui redditi del 2013). Per averlo, basta recarsi al Caf più vicino. INFO-FALCHERA 011-4432621 IN BREVE dalla Provincia a cura di Ricciardetto ♦ S. Mauro. Saranno gli occhi del Comune, dovranno monitorare le aree verdi e controllare il territorio del Parco: i volontari pronti ad entrare in funzione. (Una iniziativa analoga dovrebbe entrare in funzione anche qui da noi, alla Falchera, quando sarà pronto il Parco Laghetti). ♦ Caselle. Un nuovo parcheggio accanto all’aeroporto, piste con tariffe convenienti, da Pasqua è operativa l’area di sosta più vicina allo scalo torinese; aperta tutti i giorni e sorvegliata offre anche il bus navetta e il lavaggio auto. ♦ Borgaro Torinese. Il monumento al Grande Toro spacca la città. Il 4 maggio scorso è stato inaugurato presso la rotonda di Via Gramsci, angolo Via Santa Cristina il monumento dedicato ai calciatori del Torino in occasione del 65° anniversario della tragedia di Superga. C’è chi lo definisce di cattivo gusto e “vergognoso” perché ricorda la tragedia dell’Antonov. Infatti a pochi chilometri da San Francesco al Campo nell’ottobre del 1996 cadde un Antonov 124 con quattro morti, i due piloti e i due proprietari di un cascinale. Per molti ritenute critiche strumentali. ♦ Cirié. “Donate il 5 per 1000 al Comune, così aiutate chi è senza una casa”. E’l’invito del sindaco Francesco Brizio. Gente di Falchera 11 Un viaggio nella nostra A cura di Circoscrizione Remo Andreasi Omaggio alla memoria La Cascina Prona o Barberina La cascina della Prona o Barberina, in strada Barberina, la si può già scorgere a destra in basso percorrendo il cavalcavia di strada Cuorgné in direzione Torino. Anticamente esisteva la Prona con fabbrica civile e cappella di Giovann Bernardino Barberis proprio in riva alla Stura lungo la strada di Leinì. Fu poi riedificata nel 1782 a circa 400 metri dall’antico sito in prossimità della Stura stessa. Scrive lo storico architetto del Settecento Amedeo Grossi che vicino all’ingresso vi erano tre iscrizioni, ormai scomparse a cause delle nuo- ve tinteggiature: “ L’antico sito, e ‘l nome abbandono Prona non più, la Barberina sono”/ un’altra iscrizione vicino alla cappella” Dal torrente vicin propizia, e amica per un secolo intero a me fu l’onda; ma poiché danni miei balzo la sponda, fui costretta lasciar mia sede antica”/ un’altra iscrizione alla sinistra entrando:” Per sfuggir gli assalti d’ingorda Stura, ecco o passegger, le nuove mie mura”. COmunITà CRIsTIAnA FALChERA - PARROCChIE s. PIO X - GEsù sALvATORE Estate Ragazzi 2014 Inizia: Lunedì 23 giugno Termina: Venerdì 18 Luglio per ragazzi/e nati dal 2001 al 2007 Iscrizioni dal 6 maggio Per info. 011-26.20.827 / 347-769.86.33 Le malattie invalidanti creano disagio e insicurezza ai malati e alle loro famiglie. Sempre di più la società deve dare loro un messaggio forte di concreta solidarietà offrendo personale medico e paramedico, servizi e ausili che sostengano tutti i loro bisogni. Solo così la loro sofferenza può essere lenita e potranno sentirsi accolti. Luigi Cancedda Gente di Falchera 12 “Regala un pensiero al tuo Vicino 2 Giugno 2013” La festa dei Vicini, a Falchera è un grande pacco regalo dalla e per la collettività che contiene momenti di incontro, di confronto, di condivisione di deliziosi cibi e fresche bevande, di giochi e di balli, ma, non in ultimo, questo pacco dono ci regala anche un momento di condivisione di pensieri, di messaggi da fare giungere ad un vicino di casa, di banco...pensieri che ribadiscono quanto siano importanti i rapporti che si instaurano fra vicini di casa, fondamentali specialmente per i bambini e gli anziani. Poichè ogni promessa è debito, ecco pubblicati i pensieri che tanti bambini, ragazzini ed adulti hanno voluto dedicare ai loro vicini l’anno scorso 2013: “Il mio vicino di casa si chiama bip, è la mia preferita e mi dà sempre delle caramelle di fragola e limone e il marito è più gentile perchè io porto la spesa a sua moglie e lui mi ha dato e mi dà 1 euro. Ciao E.”, “Il mio vicino di casa è il sole e ti voglio tanto bene vicina di casa”, “Sono tanto contento di fare parte del vostro quartiere che ora è diventato anche il mio. G.”, “Io ho dei vicini di casa che sono molto gentili e bravi con noi perchè ci danno i dolci e tante altre cose buone e belle, io voglio tanto bene ai miei vicini”, “Io ho come vicino di banco bip, il mio compagno è bravo solo che delle volte si arrabbia e se la prende con tutti.Tanti saluti!!da H.”, “La mia cugina si chiama bip è molto brava con me e bellissima e anche bravissima a scrivere. B.”, “La mia vicina di casa si chiama bip e urla e io mi arrabbio e dico ai suoi figli che deve smetterla”, “La mia vicina di casa si chiama bip, è brava con me, bravissima mi fa usare la sua bicicletta e vado spesso a casa sua”, “Sono contento di essere nato a Falchera, bip quando vieni con tuo fratello a giocare nel mio giardino? Ti aspetto! S.”, “Il mio vicino di banco si chiama bip è il mio migliore amico, gioca sempre con me.S.”, “Il mio vicino di banco si chiama bip, è il mio migliore amico, giochiamo insieme, lui gioca a calcio e quando viene a scuola mi dice che fa tanti gol! E quando la maestra parla lui mi parla di calcio, ma io non lo ascolto.C.”, “Il mio vicino è molto bravo, mi dà le caramelle e mi fa tante coccole anche se è anziano gli voglio tanto bene.B.”, “La mia compagna di banco si chiama bip, è simpatica, la conosco dalla prima elementare, mi piace come fa tutte le cose, noi facciamo sempre i compiti insieme, dice cose che mi fanno ridere! Viene con me a Hip Hop, balla bene.”, “ Io ho un amico che si chiama bip, mi fa divertire e mi chiama sempre, non è il mio vicino, ma il mio amico di pelle ed io lo picchio piano e gli voglio bene.”, “La mia vicina di casa si chiama bip, è tanto amica della mia mamma, ma ha dei cani molto rumorosi che abbaiano e poi abbaiano, ma mi piace stare tutti insieme! Ti voglio bene vicina di casa, tu mi fai divertire molto!”, “Io ai miei vicini piaccio ed anche loro a me, hanno dei cani dolci ed anche il loro figlio è gentile. Io voglio bene ai miei vicini.”, “La mia vicina si chiama bip, ci incontriamo sempre al bar, giochiamo insieme e mi fa ridere perchè racconta tante barzellette e poi è molto brava.”, “La mia compagna di scuola e di calsse si chiama bip è divertente e gioca sempre con me perchè siamo amiche della pelle e del cuore, è vicina di casa e le voglio bene.”, “ La mia compagna di banco è bip, è la mia compagna preferita:è gentile, generosa, divertente e la più bella della classe, mi fa sempre ridere e non mi ha mai tradita.Lei è il mio cuore.E.”, “Il mio vicino di casa si chiama bip e ha almeno due cani che mordono e loro (i vicini) sono molto gentili perchè ci regalano dei vestiti e dei giocattoli. Loro hanno almeno sei figli, due hanno dei bambini e altre sono sposate. Io sono felice perchè ho dei vicini così gentili.”, “Il mio vicino di casa gioca sempre con me e mio fratello, è divertente, si chiama bip e la mia mamma è molto amica della sua, il nostro desiderio e che siamo amici tutti.”, “La mia vicina di casa è milto gentile e ci dà le caramelle, gioca con noi e io le voglio molto bene.”, “La mia vicina di casa è molto bella ed io le voglio molto bene.”, “ I miei vicini sono molto bravi e gentili, a me piacciono molto.J.”, “La mia compagna di classe si chiama bip, ha nove anni e io le voglio molto nene, tanto, tanto, io vorrei fosse mia sorella.Mi telefona e parliamo dalle otto alle dieci di sera e ci raccontiamo tante cose e le voglio tanto bene.Io avevo una mia amica di un altro paese non qua, si chiama bip ed era mia sorella, ma l’hanno presa il Comune e non l’ho più vista, io avevo solo un anno ed io le vorrò sempre bene, ti voglio bene sorella.”, “ Sei la vicina più bella e simpatica del mondo, voglio averti sempre vicina! Ti voglio tanto bene!D.”. Questi sono stati i pensieri che ci hanno regalato i più piccini, fra quelli dei ragazzi vi segnalo quello che segue. “Siamo gente di Falchera, siamo dentro e fuori l’arena, siamo un gruppo, siamo un tutt’uno, siamo insieme un pugno chiuso e una mano aperta pronta a tendersi verso la scia con la tua mano stretta alla mia, un fratello, una sorella o un VICINO che sia! Ci diamo la mano per una Falchera bella e piena di emozioni.”. In ultimo eccovi i pensieri dedicati ai Vicini dagli adulti. “Come sempre ogni anno di questo periodo si svolge la festa dei vicini ideata dai Francesi e anche per incontrarci con i nostri vicini e abitanti delle due Falchere. Il mio pensiero oltre ai miei vicini va a tutti perchè questa festa vuol dire condivisione:ognuno porta del cibo che vuole e lo si scambia tra noi e questo vuol dire trovarsi e rispettarsi reciprocamente.”, “Lettera ad una amica che non c’è più. La mia vicina si chiamava C. Era una donna speciale, aveva leggerezza nel suo modo di rapportarsi con gli altri e ciò faceva sì che molte persone le fossero amiche. Avrei voluto essere come lei, talvolta, perchè si accontentava di ciò che aveva e sembrava felice. Aveva la passione per il canto, i suoi figli le procurarono un microfono, e quando veniva qualche amica, lei si dilettava a cantare “nessun dorma” della Traviata. Era uno spasso! Ciao C.”, “I vicini sono le persone che al momento del bisogno aiutano e sono presenti.”, “Forse questa festa sarebbe da farsi più spesso. Ha dato la possibilità a molti di conoscersi ed apprezzarsi.Un abbraccio! La tua vicina.”, “ Quanto più l’uomo conosce tanto più progredisce ed ama il prossimo vicino.”, “La festa dei Vicini è una bellissima cosa. Purtroppo, però, partecipano più i vicini lontani che i vicini vicini. Si lamentano per abitudine, ma non partecipano mai.”, “Viva questa festa che dà l’occasione di vederci tutti, di passare un bel momento in compagnia e anche di fare uno strappo alla dieta che perennemente ci viene consigliata. Auguri a tutti di buone vacanze che si stanno avvicinando.L.”, “W la festa del Vicino, vi stimo tutti.”, “Sono tanti anni che abito a Falchera, perciò conosco tante persone e quando esco saluto a destra e a sinistra, sono tutti miei vicini. Il mio pensieroè molto buono, la Falchera per me è una grande famiglia.”, “VICINI? Ho osservato delle persone che non conoscevo e ho notato che hanno fatto di tutto per non farsi conoscere.”, “L’erba del vicino è sempre più verde!”, “ Vicino significa volersi bene, aiutarsi e ..rispettarsi.”, “La mia vicina è meglio di una sorella!!”, “Candida come un manto di neve che cade d’inverno, pura nel cuore suo che alargisce amore, a S. un abbraccio e un bacio sulla guancia.G.”. Bellissimi e teneri, vero? Se penso che la quasi totalità dei pensieri dei piccoli è frutto della penna di ragazzine (sono state la maggioranza) e ragazzini rom mi commuovo, il loro desiderio di integrarsi, di partecipare ad ogni iniziativa del quartiere, ma anche la solidarietà e l’amicizia che riescono a trovare sia nell’ambiente scolastico che in quello condominiale mi fa ben sperare che il mio quartiere stia andando nella direzione giusta. Durante la giornata di festa tutti coloro che hanno dedicato un pensiero ai loro vicini hanno pertecipato all’estrazione di un libro, ma nonostante i libri donati dalla nostra Biblioteca, dal Comitato per lo Sviluppo della Falchera e da alcuni cittadini tra i quali Angelo Reano, fossero molti, non tutti sono riusciti ad averne uno. Quest’anno speriamo di fare meglio. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato all’iniziative “Regala un pensiero al tuo Vicino”, una cosa mi spiace, ma proprio tanto, che la maggior parte dei piccoli che hanno partecipato non potranno leggere i loro pensieri pubblicati, infatti, come tutti ormai saprete, il mensile Gente di Falchera da quest’anno, per problemi finanziari, viene stampato e distribuito solo ai sostenitori. Gente di Falchera 13 Carla Barchi L’angolo della poesia a cura di Rocco De Pace UN SOGNO IMPOSSIBILE SOLIDARIETÀ E AMICIZIA Vorrei nel mondo ci fosse pace Vorrei veder la gente felice Vorrei fossimo tutti più fratelli più amici. Vorrei non sentire la parola straniero Vorrei nel mondo non ci fosse vendetta, odio, rancore bensì amore. Vorrei non sentire razzismo Vorrei sulla terra si parlasse una sola lingua all’insegna della giustizia disinteressata non falsa e calcolata. Vorrei non si calpestassero i poveri i nullatenenti ma alla pari coi ricchi ed i potenti. Vorrei non vedere la sofferenza negli occhi di un bambino o la tristezza dipinta sul faccino. Vorrei... Vorrei ... Ma! Se ciò non si può avverare Rimane solo un sogno d’accarezzare. L’amicizia è dono non a tutti concesso; offerta spontanea impulso primario del cuore: donare un po’ di calore a chi, immerso nel freddo glaciale perde, ogni giorno un poco, la linfa vitale, che rende la vita degna di essere vissuta. Questo stupendo regalo ripaga il cento col mille, consola e rallegra, rende più gioiosa la vita. Ti riconosco fratello, amico che soffri in silenzio, hai occhi che chiedono aiuto, pietà per chi cade o ha commesso l’errore... Oppure sei quel malato che giace abbandonato in un ospedale, e vorrebbe aprirsi, gridare ma non trova nessuno che aiuto morale gli dia... Stendiamo per primi la mano offriamo amicizia e fiducia a chi non ha niente di ciò che consola il cuore e la mente. Offriamogli un raggio di sole un barbaglio di luce che illumini la profondità del suo cuore e avremo un amico per sempre! Perché quel muscolo palpitante che batte nel nostro interiore non mente! Angela Saccone KAROL WOJTYLA Gianna Bacin Pelissero NON SO PIU... La luce è entrata nei miei occhi con il tepore di oggi. Scrivo, scrivo sempre l’onda della mia vita che si trastulla nell’ Empireo. Vorrei ritrovarti, e stringerti. Vorrei aprire la finestra e sorriderti. Non so più Il Tuo viso. Ave. Karol Wojtyla. Papa di santità di pace e di valori umani, santo di cuore, di parole e di virtù. Con affetto e tenerezza hai amato i piccoli i giovani e tutti gli uomini, invitandoci con parole di verità e di fede a spalancare, senza paura, i nostri cuori a Cristo Gesù. Fa’ che in noi 1e tue parole diventino frutti di perdono di giustizia e di pace per l’unità di tutti cristiani uniti da un solo amore, Dio. Amen A. Smiroldo Lina Sorrentino Gente di Falchera 14 Messaggio a un giovane Cultura e oltre... Laureato = disoccupato Eccomi di nuovo tra le pagine del nostro giornale. Richiamando l’articolo pubblicato sullo scorso numero di aprile: “Cultura e oltre...”, voglio ringraziare chi, timidamente, mi ha inviato, in lettura, i propri scritti. Continuo ad affermare che a Falchera vivono diversi artisti. Con il tempo, impareranno a cercare/desiderare visibilità e ad offrire e condividere le proprie emozioni con i propri concittadini. Sottolineo nuovamente l’importanza di unire le forze, tutti insieme, per creare una sinergia che nasca dalla passione comune per la scrittura o per la lettura. Sono responsabile della sezione di Torino: “Gianna Baltaro” dell’associazione culturale “Il Club dei Cento APS” il cui Presidente è il poeta e paroliere Giorgio Milanese che molti di voi avranno già avuto modo di conoscere attraverso il nostro periodico o personalmente, durante qualche evento in biblioteca o al Centro d’Incontro. Con lui conduco su Radio Italia Uno, ogni giovedì alle ore 21.00, “L’Isola che non c’è” - programma culturale volto a promuovere nuovi talenti nel mondo della scrittura. Leggiamo poesie, brevi racconti, fiabe e filastrocche e, perché, no, anche aforismi e presentiamo gli autori selezionati, attraverso la loro biografia. Insieme -io e Milanese- stiamo cercando di organizzare eventi culturali proprio nella nostra Falchera, ma abbiamo bisogno anche di voi. Sì, proprio di coloro che, attraverso mosaici di parole, riescono a dipingere sensazioni e stati d’animo. Il mio motto è: “Emozioni e sentimenti vanno espressi e non repressi”, ma aggiungo: “...e vanno anche condivisi” per stare meglio, per confrontarsi, per condividere il proprio sentire, per poter dare vita ad iniziative meravigliose con pochi, semplici ingredienti: volontà, passione, entusiasmo e solidarietà. I libri che ci hanno appassionato di più, o la nostra penna ed i nostri fogli già scritti o ancora tutti da scrivere, saranno protagonisti di questo nuovo gruppo “letterario” falcherese che, se voi vorrete, potrà nascere in seno ad una solida associazione già esistente. Fatevi avanti senza timore e contattatemi al seguente indiacquario26@hotmail.it o rizzo mail: radioitaliaunolisolachenonce@yahoo.it. Proviamo a conoscerci. Seguite l’esempio di chi già lo ha fatto: inviatemi i vostri scritti da leggere. Sono certa che, a breve, questo gruppo prenderà forma e avrà una voce. E chissà che qualche autore, tra voi, non possa anche essere presentato in trasmissione! Non ho risposte facili o pronte per l’uso. Vivo con te pensieri e paure. Sul mio tavolo ho il tuo biglietto di saluti, all’indomani dell’esame di laurea in ingegneria aeronautica. L’ho messo in una cornice d’argento. È sulla mia scrivania. “Oggi laureato = domani disoccupato. La tua è una Pgeneration: una generazione precaria, una generazione di piazza perché l’isola che non c’è, è il lavoro. Non ho le chiavi per aprirti le porte di un futuro sicuro e ben remunerato. Però ti assicuro la mia vicinanza e la mia solidarietà e impegno per quanto serve. Non aspettarti la luna nel pozzo, o la manna dal cielo. La speranza è l’ultima dea. Non demordere. Non tradire la tua giovinezza. Sperare è il primo compito da eseguire e portare a termine. Diamoci sei mesi e mi darai ragione. Prima di correre dobbiamo imparare a camminare e, prima ancora, a gattonare. A quante porte dovrai bussare, quanti colloqui dovrai sostenere, quanti profili professionali dovrai spedire zigzagando tra decine di indirizzi? Se immaginassi che tutto questo non esistesse sarei un sognatore e se ti dicessi che il lavoro è fuori dalla porta sarei un utopista. La posta in palio non è un posto di lavoro, ma non smettere di lavorare per accedere ad una occupazione, a una professionalità. La speranza fa da volano e da bussola. Ti orienta e ti dà forza. Non aspettare che le cose succedano, falle succedere (A. Schweitzer). Non sognare di diventare uno Zio Paperone, perché hai un titolo tra le mani. Non essere capriccioso come Paperino, perché non trovi occupazione subito. Io appartengo alla generazione di Walt Disney dell’happy end, ma anche tu con i tuoi 30 anni appartieni a quella di “Imagine”di John Lennon, il suo canto del cigno prima di morire. Le generazioni si assomigliano perché sperano, amano e credono. La speranza è per tutti la nuova frontiera necessaria, perché potresti aver più paura di vivere che di morire. Il futuro si avvicina di giorno in giorno e potresti non amarlo o farne senza per partito preso, perché vivi contro tutto e tutti. L’amore non è una moneta fuori corso, un ornamento. Ci sia o non ci sia fa lo stesso. E una scelta, è una decisione. Scommettiamo? Questa è l’unica certezza che non metto in discussione. La vita è vita se amo e spero. L’amore e la speranza sono i due occhi della tua giovane età. Ti faranno vedere come affrontare il futuro e la tua esistenza. Carlo Terraneo Gente di Falchera 15 Giorgia Catalano Laboratorio di Quartiere Falchera A Scuola di... Tiro con l’arco “Un’esperienza diversa dal solito”, “una fatica più psicologica che fisica”, “una bella gratificazione fare centro” sono le impressioni raccolte dagli studenti delle classi del Liceo Giordano Bruno che da anni partecipano alle lezioni di tiro con l’arco, tenute da istruttori federali della società Iuvenilia, presso il campo di tiro con l’arco della Falchera, in strada dell’Abbadia di Stura 9. Le lezioni sono state svolte in uno spazio aperto, ma in caso di pioggia è disponibile anche l’adiacente campo coperto. Notevoli i vantaggi: è uno sport in cui la differenza tra i sessi viene quasi annullata, è alla portata di tutti, è richiesta capacità di attenzione e concentrazione, è possibile centrare il bersaglio anche con una sola lezione, migliora la tecnica con il controllo dell’emotività e della gestualità, valorizza la collaborazione, la socializzazione e l’inclusione di tutti i soggetti, compreso i diversamente abili, promuove il benessere psico-fisico, lo spirito di amicizia, la trasmissione di un “saper fare” che è prima di tutto “saper stare insieme”. Adriana Marangoni Sportello Ambiente: la distribuzione dei sacchetti per la raccolta della plastica a v v i e n e t u t t i i m e rc o l e d ì dalle ore 15 alle 16 in via degli Abeti 16 “Comitato Sviluppo Falchera” Piazza Giovanni Astengo 10 presso Biblioteca Civica Falchera Tel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22 E mail: sviluppofalchera@libero.it AAA Peruviana 37enne automunita offresi come badante assistenza anziani anche serale. Referenze massima serietà. tel. 3278155753 Macelleria Steri Spesa Famiglia Mini Spesa Famiglia 2 kg. Fettine di Vitello 2 kg. Bollito di Vitello 1 kg. Salsiccia 2 kg. Spezzatino 2 kg. Braciole di Maiale 1 kg. Petto di Pollo 1 kg. Fesa di Tacchino 1 kg. Hamburgher 2 kg. Tritata di Vitello 2 kg. Costine di Maiale 2 kg. Cosce di Pollo 1 Coniglio 1 kg. Rolatine di vitello 1 kg. Rustichelle 1 kg. Tritato 1 kg. Fettine di vitello 1 kg. Braciole di maiale 1 kg. di salsiccia 1 kg. Cosce di pollo 1 Coniglio o Pollo 1 kg. Bollito con osso 1 Rolata o Tasca ripiena 1 kg. Costine di Maiale E 7,00 al Kg. E 8,00 al Kg. Baby Spesa Famiglia 1Kg. Fettine 1Kg. Spezzatino 1Kg. Rolatine 1Kg. Cosce di Pollo 1Kg. Petto di Pollo o Tacchino E 9,00 al Kg. IO IN OMAGGer la i sacchetti pione conservaz una o acquistandozioni delle prom Tutti questi prezzi verranno applicati solo acquistando tutta la serie di prodotti della: “Spesa Famiglia, Mini Spesa Famiglia o Baby Spesa Famiglia” Macelleria Steri str. Cuorgnè 119 Mappano To.-Tel. 011-996.81.94 Gente di Falchera 16 Regolamento di Polizia Urbana della Città di Torino a cura di Emilio Ghirardi Segue dal numero 5 Articolo 8 - Altre attività vietate 1. A tutela della incolumità e della igiene pubblica è vietato: a) ammassare, ai lati delle case o innanzi alle medesime, oggetti qualsiasi, salvo che in conseguenza di situazioni eccezionali ed a condizione che vengano rimossi nel più breve tempo possibile. L’ammasso conseguente a situazioni eccezionali e comportante occupazione di suolo pubblico è subordinato alla autorizzazione; b) utilizzare balconi o terrazzi come luogo di deposito di relitti, rifiuti o altri simili materiali, salvo che in conseguenza di situazioni eccezionali ed a condizione che vengano rimossi nel più breve tempo possibile; c) collocare su finestre, balconi, terrazzi, su qualunque sporto, o nei vani delle aperture, verso la via pubblica o aperta al pubblico o verso i cortili, o comunque verso l’esterno, qualsiasi oggetto mobile che non sia convenientemente assicurato contro ogni pericolo di caduta; d) procedere alla innaffiatura di vasi di fiori o piante collocati all’esterno delle abitazioni procurando stillicidio sulla strada o sulle parti sottostanti del fabbricato; e) procedere alla pulizia di tappeti, stuoie, letterecci, stracci, tovaglie, o simili quando ciò determini disturbo, incomodo o insudiciamento. 2. Il Sindaco, con propria ordinanza, può stabilire per determinate vie o zone della Città il divieto di stendere panni all’esterno delle abitazioni sui lati verso la pubblica via, nelle ore diurne o per l’intera giornata. 3. A tutela della corretta fruizione e della sicurezza degli utenti delle biblioteche civiche, è vietato ai frequentatori delle stesse porre in essere comportamenti tali da arrecare disturbo o molestia agli utenti e/o arrecare danni alle strutture. Il bibliotecario ha la facoltà di allontanare le persone che si rendano responsabili dei comportamenti vietati. L’inottemperanza all’invito di allontanamento dai locali della biblioteca comporta l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da Euro 50 ad Euro 300. Gli organi di vigilanza provvederanno all’allontanamento coattivo del responsabile della violazione. Articolo 8 bis - Vendita e detenzione di bevande in contenitori di vetro o metallo 1. Ai titolari ed ai gestori di attività commerciali al dettaglio, su aree private, esercitate in sede fissa - ivi comprese quelle di vendita esercitata esclusivamente mediante apparecchi automatici - e su aree pubbliche è fatto divieto di vendere, per asporto o consumo sul posto, o cedere a terzi a qualsiasi titolo, bevande di qualunque specie, racchiuse in contenitori di vetro o metallo, dalle ore 23,00 alle ore 07,00 del giorno successivo. Agli esercizi commerciali al dettaglio in sede fissa specializzati nella ven- dita di bevande è consentito lo smercio dei prodotti di cui al precedente primo periodo sempreché siano, a loro volta, racchiusi in apposita confezione. 2. Ai titolari ed ai gestori di circoli od associazioni private abilitati alla somministrazione di alimenti e bevande o al commercio al dettaglio di beni - o ad entrambe le suddette attività - nei confronti dei soli soci è fatto divieto di vendere o cedere per asporto, a qualsiasi titolo, bevande contenute nei recipienti di cui al comma che precede, dalle ore 23,00 alle ore 07,00 del giorno successivo. 3. Ai titolari di attività artigianali abilitati alla vendita di beni alimentari di produzione propria è fatto divieto di vendere per asporto o cedere a terzi, a qualsiasi titolo, bevande confezionate nei modi sopraindicati dalle ore 23,00 alle ore 07,00 del giorno successivo; agli stessi è consentita la vendita delle bevande di cui trattasi sempreché essa avvenga, contestualmente alla vendita dei beni alimentari di produzione propria, per il consumo immediato sul posto, che deve essere effettuato all’interno dei locali. 4. Ai titolari ed ai gestori di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande è fatto divieto di vendere per asporto o cedere a terzi, a qualsiasi titolo, bevande in contenitori di vetro o di metallo dalle ore 23,00 alle ore 07,00 del giorno successivo; agli stessi è consentita, nella fascia oraria summenzionata, la somministrazione di bevande nei suddetti contenitori esclusivamente all’interno dei propri locali e delle aree di cui abbiano la disponibilità in forza di titolo idoneo. A tal fine, i titolari o i gestori di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande sono responsabili della corretta applicazione di quanto sopra disposto. 5. Dalle ore 23,00 alle ore 07,00 del giorno successivo è vietata la detenzione per il consumo, in luogo pubblico o ad uso pubblico, di bevande in contenitori di vetro - quali, esemplificativamente: bottiglie, bicchieri, calici - o metallo. In deroga al suddetto divieto, è consentita la detenzione di bevande, contenute esclusivamente in bottiglia, nelle località ove si svolgono le manifestazioni in piazza del “capodanno” e nelle strade che ad esse adducono, sempreché dette manifestazioni siano state preventivamente - e comunque entro e non oltre il 30 dicembre - comunicate al Comune a cura degli organizzatori. È fatta salva, con ordinanza del Sindaco, l’individuazione di ulteriori deroghe. 6. E’ facoltà della Giunta Comunale, con propria deliberazione, assunta - previa informazione alla competente Commissione Consiliare - anche su segnalazione degli organi di Polizia, modificare l’arco temporale di applicazione dei divieti previsti dai precedenti commi del presente articolo, al fine di contemperare le peculiarità di specifiche zone cittadine con l’esigenza di preservare l’incolumità pubblica. La modificazione del periodo di operatività del divieto può, altresì, essere diversificata a seconda delle categorie di operatori previsti nei commi che precedono. Gente di Falchera 17 (segue nel prossimo numero) Psicanalisi e dintorni del dott. Oreste Borio La soddisfazione immaginaria “Le condizioni di vita dell’urbanesimo moderno sono fattori di nevrosi, perché relegano l’individuo in uno stato di perpetua frustrazione: vengono presentate (proposte) ricchezze inaccessibili, situazioni dove il denaro può tutto. Una società dominata dall’ineguaglianza economica (consideriamo anche solo la negazione della possibilità di un lavoro) che provoca nel singolo uno stato di tensione e a volte di ostilità, offrendogli invece possibilità di soddisfazione immaginaria, dispensata dalla televisione, dal cinema, dalla informazione stampata, tutte compensazioni allucinatorie che contribuiscono allo squilibrio mentale “. Detto così sembrerebbe scritto ieri sera, dopo avere spento la televisione, invece è uno scritto del 1937 della psicoanalista Karen Horney. Cos’è cambiato in 75 anni? Apparentemente si direbbe un bel nulla. Si ha l’impressione che la perdita della possibilità di avere coscienza di sé, di essere per quanto possibile protagonisti di se stessi, sia rimasta tale e quale, cristallizzata nella dimensione di utenti dei mass-media, dove non è data la possibilità di altro protagonismo che quella di essere spettatori di una realtà più o meno virtuale, creata dai “maestri” dell’informazione, della politica, dell’intrattenimento e dello spettacolo. Il mondo che esiste è quello che essi ci propongono, la loro opinione diventa la nostra opinione: i burattinai hanno avuto pieno successo! Creare il bisogno è il compito della pubblicità: inventare il bisogno, da soddisfarsi con un oggetto, un servizio, una ideologia, che altrimenti nessuno chiederebbe mai. Così facendo si ingenera frustrazione a scopi commerciali e di dominio mentale, ecco il moderno (mica tanto) delitto psicologico che nessun codice sanziona. In nome di un mai ben chiarito “libero arbitrio” i consumatori ed elettori sono dichiarati tutti maggiorenni, consentendo che si solletichino impunemente tutte le loro umane debolezze, per ogni sorta di consumo, lecito o illecito, come lo stordirsi con l’alcool, le droghe o la pornografia. Ma non intendo fare del facile moralismo, mi limito ad osservare che, anche se può sembrare ovvio, va denunciato che fa parte di questa sciagurata famiglia di promozioni nocive anche la creazione del consenso, sui fatti e i personaggi della nostrana politica, che ancora di recente stanno traboccando, con i loro comportamenti delinquenziali, a tal punto da diventare insopporta- bili anche ai palati più refrattari. Per dare un senso a quanto sopra, e concludere questa breve tirata, richiamo la sensibilità individuale sul fatto che dobbiamo smetterla di accettare la moda corrente proposta, che tutto sia lecito quel che non è proibito dal codice penale, anche se parlare di misura sembra sia alquanto fuori moda: è proprio nell’ostinarsi a distinguerci dal collettivo virtuale che possiamo sperare di mantenere sana la nostra autocoscienza. Lasciamo che l’unica e naturale soddisfazione immaginaria sia la scena del sogno, che ogni notte ci permette di resettare i nostri pensieri, consentendoci la salute mentale. Vi saluto con le parole di Seneca: “ci salveremo se ci separeremo dalla massa”. LA QUIETE OLTRE LA TEMPESTA E’ attivo, su appuntamento, presso la Cascina Marchesa, in Corso Vercelli n. 141, Torino uno sportello di Mediazione e Counseling gestito dall’Associazione Mediazione Familiare Torino, a cui si può accedere per alcuni incontri gratuiti, previa prenotazione, al num. 377 323.68.29, oppure inviando una mail a: segreteria@mediazionefamiliaretorino.com La Mediazione è un supporto a persone o gruppi in conflitto per ricercare soluzioni condivise e vantaggiose per tutti. Il Counseling è un accompagnamento a persone o a gruppi nella ricerca di risorse per affrontare in modo costruttivo i momenti difficili della vita. L’Associazione offre supporto per la gestione di conflitti all’interno della famiglia: nel rapporto di coppia, tra genitori e figli, tra famiglie; all’interno della scuola: tra studenti, tra genitori e insegnanti, tra studenti e insegnanti; all’interno di gruppi e tra cittadini per motivi diversi. Sostiene persone in temporanea difficoltà (una separazione, una nascita, un lutto, una malattia, la perdita del lavoro, …) nella ricerca di nuovi equilibri. Gente di Falchera 18 A. S. La narrativa di Lucia Nicoletta LA CASA È SEMPRE LÀ La casa è sempre là, la guardo di sfuggita le poche volte che ci passo davanti. Fa strano pensare che le case dove siamo vissuti continuino ad esistere e ad essere abitate dopo che le abbiamo lasciate. Luoghi così intimamente parte di noi che, con indifferenza di cose inanimate, si mettono al servizio di altri, che meretricio... Guardo la casa e mi domando se l’hanno solo abbellita fuori oppure se ne hanno anche consolidato la struttura. Perché quando correvo sul pavimento di mattonelle rosse e nere, tremava tutto e i mobili scricchiolavano. Mia nonna mi urlava dietro: “Piano che vien giù tutto!” Ci ho passato l’infanzia in quella casa di ringhiera, una camera sola con un cucinino, il gabinetto in fondo al balcone. Mia nonna era già vedova allora ma prima ci aveva abitato con il marito e tre figli. In cinque in quell’unica camera traballante. “Poveri ma puliti” era il suo motto e infatti la casa era tenuta come un bijou, le piastrelle di cotto erano ben lustre e così anche i pochi mobili. Dietro una tenda c’era un lettone alto e morbido. Di pomeriggio io e nonna andavamo a fare un riposino. Ricordo quella volta che era venuto a trovarla un tipo che la corteggiava, un ambulante conosciuto al mercato. Aveva bussato contro la porta a vetri: “Signora Ernesta sono Simone”. Mia nonna, nonostante la mole, era balzata giù dal letto in un attimo, si era infilata la dentiera ed era corsa ad aprire. Io intanto me la ridevo e pensavo che la dentiera se l’era messa mentre non le importava niente di essere andata ad aprire in sottoveste… Il Simone era un pò matto, diceva che tutti lo volevano uccidere, avvelenare per la precisione. Mia mamma e mia zia dicevano alla madre: “Non gli offrire niente altrimenti poi dice che anche tu lo vuoi avvelenare”. Mia nonna invece gli dava sempre il caffè e anche un bicchiere dì vino. Per un pò era venuto poi non l’avevamo più visto nemmeno tra le bancarelle. Una volta che eravamo uscite insieme, nonna si era decisa a chiedere sue notizie al bar di fronte al mercato. Il barista disse: “Ma Simone è morto …ha avuto un infarto poveretto”. Vidi nonna appoggiarsi al bancone del bar, sembrava dovesse svenire. Capii che ci teneva proprio a Simone, forse lo amava. Per un pò ci avevo pensato e mi chiedevo se invece qualcuno non lo avesse davvero avvelenato. Poi di fidanzati ne aveva avuto un altro ma molti anni dopo, io ero già grande. L’aveva conosciuto al cirnitero mentre andava a trovare nonno. Anche lui era vedovo e abitava con un figlio ma non si trovava bene. Per questo motivo cercava una donna e avrebbe voluto, con lei, andare a fare i custodi in qualche bella villa della collina. Propose la cosa e mia nonna sembrava interessata. Naturalmente le figlie a darle addosso: “Ma non hai lavorato abbastanza nella tua vita? Cosa vuoi fare, andare a fare la serva alla tua età?”. Nonna rispondeva risentita. “Eh già voi non sapete cosa vuol dire stare sole …non avete mai provato…” Io ero diventata la sua confidente e la capivo ma intanto fra me e me mi chiedevo come avrebbe fatto a rimettersi a lavorare a più di settant’anni e grassa com’era... Comunque la passione amorosa fmì quando una sera lui si fermò a cena e anche a dormire a casa sua. Pare che durante la notte lui stette male e diede pure di stomaco. Nonna non lo ammise mai ma penso che le venne una gran paura di prendersi in casa un rabadan e di doverlo pure accudire. D’altra parte con nonno aveva visto le sue. Lei ne era innamorata matta e lui decisamente meno. Da qualche frase rubata dietro le porte, avevo sentito dire che nonno era quasi sempre fuori casa, forse la tradiva. Inoltre portava a casa pochi soldi, non avendo un lavoro fisso, si arrangiava a fare il manovale o il muratore. Tutto perché si era sempre rifiutato di prendere la tessera del Fascio. Morì giovane dopo una lunga malattia e forse nonna, con la vedovanza, riacquistò una maggiore serenità. A ottant’anni, quando morì il suo unico adorato figlio maschio, non volle più vivere. Si mise a letto, senza una malattia fisica, e per nove anni vegetò nutrendosi solo il minimo indispensabile. Trascorsi con lei l’ultima notte della sua vita e prima che spirasse le sussurrai di venirmi a trovare, qualche volta. Non ho mai avvertito la sua presenza ma un giorno, per me infelice, in cui chiesi il suo aiuto, mi capitò una cosa insolita: trovai per terra una piccola farfalla di pasta. Sarà un caso ma quando ero piccola mia nonna, tutti i santi giorni mi preparava le farfalle col sugo …non aveva quella gran fantasia in cucina. Sportello per la CONSULENZA LEGALE È a disposizione dei cittadini un servizio gratuito di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello. Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16, in via degli ABETI 16 - È obbligatoria la prenotazione al n° 011-44.32.621. Gente di Falchera 19 Astronomia e... Briciole di storia... Un pianeta gemello della Terra Torino esoterica. Misteri in città Con il progresso avanzante della scienza e delle tecnologie francamente non ci stupiamo se in questi ultimi anni sono stati scoperti svariati pianeti. Peccato che siano sconvolgenti, perché, da una parte, infernali in quanto troppo caldi e, dall’altra, glaciali in quanto troppo freddi. La NASA ha però appena annunciato la scoperta di Kepler-186f, un pianeta dalle dimensioni simili a quelle della Terra che orbita attorno al suo Sole (Kepler 186- una nana rossa) nella cosiddetta zona abitabile. Si tratta cioè di quella regione attorno a ogni stella che è alla giusta distanza perché un pianeta, che orbiti in quei dintorni, possa avere acqua liquida sulla sua superficie e quindi, potenzialmente, ospitare la vita. Dunque è stata registrata la scoperta della cosiddetta Terra 2.0, un pianeta cioè che ha caratteristiche simili al nostro e che orbita attorno alla propria stella, sempre nella zona abitabile. Le dimensioni di Kepler 186f sono molto simili a quelli del nostro pianeta: circa 1,1 volte la Terra (mentre la sua stella è più piccola e più fredda del Sole, ma questo particolare non è un grosso limite per l’abitabilità). Per ora gli scienziati non aggiungono altro, infatti non sono in grado di aggiungere ulteriori e più esaurienti notizie sul pianeta scoperto, essendo così lontano con una stella dalla scarsa luminosità, attorno a cui orbita; al massimo possono determinare la dimensione e la distanza dalla stella madre. Kepler 186f stupisce e affascina, riempie di aspettative la nostra immaginazione, perché rimane comunque il pianeta più simile alla Terra che sia stato scoperto, il che non è poco. La notizia è stata rilasciata pochi giorni dopo la conclusione di un convegno organizzato, nei primi giorni d’aprile del corrente anno, dalla Specola Vaticana a Tucson, Arizona, dove centinaia tra i più importanti esobiologi e astrofisici hanno dibattuto sulla ricerca della vita oltre il sistema solare. Sappiamo ancora che fa parte della costellazione del Cigno e che è distante, solo, 500 anni luce e sarebbe un “gemello” della Terra. Perché Torino è considerata una città magica, esoterica? I motivi sono tanti, uno di questi è legato alla nascita nel 1856 della prima Società Spiritica Italiana dalla quale si è poi costituita, nel 1863, la Società Torinese di Studi Spiritici. Va chiarito che non si trattava di un gruppetto di visionari con la passione per “i Cesare Lombroso (1835- 1909) tavolini ballerini”, perché intorno al nascente fenomeno si unirono anche personalità di rilievo come Gaetano De Marchi, vicepresidente della Camera dei deputati, Massimo D’Azeglio, Camillo Benso conte di Cavour, Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi. Direttore degli “Annali dello Spiritismo in Italia” dal 1865 fu Vincenzo Scarpa, prima segretario di Cavour poi del principe di Carignano. Un luogo emblematico per la storia dello spiritismo torinese è stato via Bava. Nel mese di novembre 1900, in uno scantinato della bottiglieria situata al numero civico 6, accadevano fatti piuttosto “strani”: le bottiglie si muovevano autonomamente dagli scaffali, “prendevano il volo” e si fracassavano contro il pavimento e le pareti. Il fatto fece scalpore, i giornali si interessarono ampiamente della “cantina dei fantasmi” e La Stampa (10/11/1900) parlò addirittura di “spiriti devastatori in via Bava...” Dopo circa un mese pare che tutto rientrasse nella normalità, in particolare dopo il licenziamento del giovane garzone dell’osteria la cui cantina era stata assurta a luogo di ritrovo dei fantasmi. E così il tutto venne riconosciuto come l’effetto dello scherzo di un buontempone, magari adirato per il mancato aumento dello stipendio. In realtà l’episodio fu preso molto sul serio e se ne interessò anche lo scienziato positivista Cesare Lombroso (1835- 1909). Oggi la fenomenologia registrata in via Bava sarebbe posta sulla scia di quella sconcertante manifestazione che i parapsicologi definiscono “poltergeist”. Quasi sempre nei luioghi in cui si registrano i fenomeni vi è un giovane in età puberale, quindi si ipotizza che la singolare produzione di energia, in certi casi fortemente distruttiva, sia determinata da conflitti inconsci proprio nei giovani. a cura del Gruppo “G. Plana” a cura di Franco Foppiani vittorio leode Gente di Falchera 20 Ricciardetto INVITO AL MUSEO di Rita Miglia L’ARSENALE DEL RE Nella splendida cornice di piazza Castello si trova una delle più ricche collezioni di armi storiche del mondo. Istituita nel 1837 da Carlo Alberto, grande e appassionato collezionista, l’Armeria Reale di Torino occupa parte dell’antica galleria che collegava Palazzo Reale con Palazzo Madama. Costituita inizialmente da armi provenienti dagli arsenali di Torino e Genova, nel corso degli anni l’Armeria è stata potenziata con collezioni private e nuove acquisizioni, tanto da contare in catalogo oltre 6 mila pezzi che spaziano dalle armi bianche alle armature; dai cimeli napoleonici alle armi risorgimentali, fino alla prestigiosa collezione di armi orientali. Introdotto dall’imponente scalone monumentale realizzato nel 1740 da Benedetto Alfieri, il percorso espositivo parte dalla sala detta “della Rotonda”, appositamente riadattata dal Pelagio Palagi, con una carrellata di armi che spaziano da quelle in uso alla fine del Settecento a quelle del primo Novecento. Tra le curiosità sono da notare i caratteristici cavalli di legno rivestiti di pelle equina, realizzati nel XIX secolo dagli scultori Artero e Tamone e, in particolare, il cavallo “Favorito”, amato da Carlo Alberto che lo volle con sé nel suo esilio di Oporto. Particolarmente interessante è la collezione di armi da guerra del periodo napoleonico. Tra queste, una spada appartenuta a Napoleone e pistole già di proprietà di Gioacchino Murat. Da vedere, ancora, le spade di Vittorio Emanuele II legate alle guerre d’indipendenza, accanto alla curiosa “guarnitura rivestita di tartaruga” donata da Kadivè d’Egitto a Umberto I. Il percorso espositivo prosegue nella Galleria della Regina detta Galleria del Beaumont dove, tra armature, lance, elmi e scudi, si entra nel favoloso mondo della storia di Enea. In esposizione, tra le molte curiosità, si possono ammirare le armi antiche tra il XII e il XVII secolo. Molto rare sono le armi medievali, come la cosiddetta spada di San Maurizio del XII secolo, che conserva ancora il fodero originale. Tra le armi del quattrocento, rarissimo anche il corno in avorio di produzione africana con lo stemma di Emanuele I, re del Portogallo. Proseguendo lungo il Cinquecento, si incontra l’eccezionale gruppo di armature della scuola tedesca, accanto a numerosissime spade, stiletti, schiavone, spadini, pugnali, coltelli, falcioni e armi da fuoco lunghe e corte. La grande immersione nell’arte della guerra, si conclude nella sala dedicata alle armi esotiche, in gran parte provenienti dall’Arabia e dall’Asia. Una lunga teoria di fucili e pistole, accanto a picche, sciabole, coltelli, archibugi e curiose bardature da cavallo che permette di gettare uno sguardo su usi e costumi quasi sconosciuti. L’Armeria Reale è aperta in Piazza Castello 191 tutta la settimana, lunedì escluso. Gente di Falchera 21 Rita Miglia Il piacere di leggere di Adriana Scavello Briciole di torta Dopo “Capolinea Emotivo”, “L’ingegnere e il capitano, “Pensione riviera, “La grande partita”, di cui ho parlato in passato in queste pagine, Marco Chinaglia questa volta ci regala una “fiaba”, come la descrive lui. Mi sento quasi onorata di essere sempre tra i primi a leggere i suoi libri, che rigiro fra le mani con la delicatezza con cui si tratta un dolce appena sfornato. Marco riesce sempre a rappresentare le scene come quadri, descrivendo i personaggi, i luoghi in maniera reale e vivida. Con il linguaggio fluido ma ricercato che caratterizza il suo stile, “Briciole di torta” si snoda tra le vicende di abitanti di un paesino di provincia come ve ne sono tanti in Italia, in questo periodo di crisi, che da prosperi si sono trovati a fare il conto con disoccupazione, cassa integrazione, delocalizzazione… E così racconta la storia di alcuni paesani che rimasti senza occupazione si inventano “qualcosa”, che viene chiamata “fabbrica”. E da qui inizia la fiaba: a poco a poco, nel monastero delle monache abbandonato viene a crearsi una società, una specie di comune formata da tanti paesani, ne nasce un’organizzazione con i relativi compiti, gerarchie, dove ciascuno trova la sua collocazione in relazione alle proprie esperienze e competenze. E non vi racconto oltre per non rovinarvi il gusto della lettura. Per tutta la durata del libro mi sono chiesta perché Briciole di torta? La risposta si ha solo alla fine, con una piacevole sorpresa…. Marco CHINAGLIA, l’autore, nato a Venaria Reale nel 1963, ha abitato a Falchera dal 1978 al 1985, dove vi ha anche svolto il servizio civile, e probabilmente è anche da questa esperienza che ha tratto spunto per la creazione di alcuni personaggi del libro. Questo però lo chiederemo a lui 15 ottobre 2014, in occasione della presentazione del libro presso la Biblioteca Don Milani di Falchera. Gente di Falchera 22 UN ANNO SENZA MARINA Ciao piccola ti voglio bene e mi manchi immensamente i ricordi mi travolgono, sei con me sempre, anche se mi dicevi “fa vita vai avanti anche senza di me” Io vivo ogni giorno come fosse l’ultimo, tristezza, lacrime e dolore mi fanno compagnia, è già un anno che non ci sei, c’è solo il tuo ricordo vivo in me e in tutte le persone che ti hanno voluto bene, e sono tante piccola mia. Mi hai lasciata sola, ma noi siamo sempre insieme, solo il cielo ci divide, tu vivi in me, ti scrivo, ti parlo, ti sento vicina in ogni cosa che faccio e così sarà fino a quando ci rivedremo e in un abbraccio ci stringeremo per sempre, perché i tuoi abbracci racchiuderanno il mio mondo. 7 giugno ore 16,20 ...e poi un ultimo respiro e tutto tace, all’improvviso la tua mano lascia la mia, per un attimo la mia anima, tutta me stessa va via lacerata da un dolore che spegne il muro del silenzio, inizia il mio cammino senza di te, inizia la solitudine in un mare di gente. Il cielo si oscura e piange, il tutto diventa niente. Tu sei andata via, mi manca il sole. Ciao amore, Mamma e tutti noi ANNIVERSARIO Nell’ottavo anniversario (06/06/2006 della scomparsa del caro compianto Filippo Riaudo di strada Cuorgnè 84, la mamma con le sorelle, i fratelli, i nipoti e tutti i parenti lo ricordano con grande affetto Sono nato senza chiederlo e morirò senza volerlo… almeno lasciatemi vivere come voglio! (Jim Morrison) SILENT KEY CI HANNO LASCIATO: 15/04/2014 Frego Paola di anni 47 Via degli Abeti 47 27/04/2014 Ferraris Pietro dianni 94 Via degli Ulivi10 02/05/2014 Pettinau Angelo di anni 101 Via dei Pioppi 52 03/05/2014 Catrambone Rosaria di anni 67 Via dei Tigli 3 08/05/2014 Gollessi Pietro di anni 88 Via dei Tigli 10 08/05/2014 Cuffaro Antonina di anni 74 Tonengo D’Asti - fraz. Mariano 12/5/2014 Lettieri Nicola di anni 79 Via delle Querce 59 13/05/2014 Marsico Francesco di anni 91 Via delle Querce 85 20/05/2014 Curcio Maria Roberta in Aloesio Viale Falchera 57 di anni 56 ADDIO A UN VECCHIO AMICO Aveva 91 anni Francesco Marsico e ci ha lasciato. Ormai vedovo, abitava in via delle Querce 85. L’ultima volta lo abbiamo visto in biblioteca alla presentazione del nostro libro sulla Storia della Falchera Nuova, accompagnato amorevolmente dalla figlia e dal nipote, che lo sostenevano perché ormai stanco, già privo di forze. Ma Francesco non poteva mancare a quell’incontro, si parlava anche di lui, della Falchera, di una vita, una vita divisa tra il lavoro, la famiglia e la poesia. Sì, perché egli amava la poesia, si dilettava a comporre versi partecipando a diversi concorsi e meritando anche qualche premio che gli riempiva il cuore di felicità, riflessa nei suoi occhi grandi, lucidi e sorridenti. Era un uomo minuto, ma forte ugualmente nel corpo e nello spirito, generoso, curioso del sapere, amava la storia, la filosofia, la conversazione. E noi lo ricordiamo così mentre entusiasta racconta in redazione le sue esperienze, le sue riflessioni, ci legge i suoi versi, confida i suoi sogni di fanciullino... di 90 anni: non fa così il poeta? Era pieno di energia, attivo, vitale sino quasi a poco tempo fa prima di essere sconfitto del tutto dalle armi del destino. Vogliamo ricordarlo in un attimo particolare di quel giorno presso la Biblioteca “Don Milani” quando gli chiedemmo: “Francesco come va?” Rispose: “Lasciamo fare alla natura”. E ci sorrise per l’ultima volta. Gli amici della redazione Gente di Falchera 23 Hanno collaborato a questo numero: CarlaBarchi, Oreste Borio, Luigi Cancedda, Giacomo Chissotti, Giorgia Catalano, Emilio Ghirardi, Silvio Lavalle, Vittorio Leode, Adriana Marangoni, Lucia Nicoletta, Gemma Rizzato, Luigi Ricciardetto, Adriana Scavello, Roberto Tartara, Carlo Terraneo. Gli eventuali contributi potranno essere versati direttamente presso la Redazione, in Piazza G. Astengo 10. Orario di Redazione dal lunedì al venerdì: dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30 Tel. cell. 349.420.10.90 E mail: gentedifalchera@libero.it Sito: www.gentedifalchera.it Un ringraziamento particolare a tutti i sostenitori, inserzionisti e agli amici che ci aiutano nella distribuzione del giornale. Sostenitori “GENTE di FALCHERA” Sig.ra Lettrice Anonima Sig. 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