Giornale Marzo 2014.pmd

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a tutte le
ente
di
MARZO 2014
ALCHERA
ANNO 21° - N° 3
P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE
ALL’INTERNO
Giornale distribuito
ai soli Sostenitori
La Nuova Bibiloteca
SOMMARIO
La Nuova Biblioteca
Eventi nel quartiere
L’intervista a...
Il giornale della scuola
Falchera dove vai?
Notizie Flash
P.E.C. Falchera, un regalo.....
Sportello A.T.C.
Indipendente
I lettori scrivono
Come eravamo
Invito al museo
Vorrei precisare....
L’angolo della poesia
Regolamento Polizia Urbana TO
Psicanalisi e dintorni
La narrativa
Astronomia / Briciole di storia
Il piacere di leggere
Silent Key
pag. 2
pag. 3
pag. 4
pag. 5
pag. 6
pag. 7
pag. 8
pag. 9
pag. 10
pag. 11
pag. 12
pag. 13
pag. 14
pag. 16
pag. 17
pag. 19
pag. 20
pag. 21
pag. 22
pag. 23
EDITORIALE
di
AMILCARE
DE LEO
RABBIA E SCONTENTO
U
na tempesta politica ed economica
continua a sferzare il Paese in balia
di una crisi infinita, che morde dappertutto per cui le casse sono vuote: non ci
sono soldi. Sprechi, abusi, corruzione, fabbriche che chiudono, lavoratori che hanno perso il lavoro in
cerca di dignità, burocrazia soffocante, una cantilena di bla bla
nella bocca di politici che parlano e si giustificano, litigano e
si azzuffano. Un vero malcostume dilagante e sempre più esteso che influenza e condiziona la vita di tutti i giorni di chi è
alla ricerca di un lavoro e di una stabilità familiare per vivere e
per alcuni di sopravvivere. Da una parte uno Stato fragile che
come una nave malconcia senza meta precisa cerca a mala pena
di rimanere a galla, dall’altra arrembaggi e sommosse da tutti
i fronti per sommergerlo del tutto in mare aperto, in attesa di
nuovo nocchiero pronto a prendere il comando. E’ una visione
davvero poco edificante quella che balza agli occhi provocando solo sconforto nei cittadini e ulteriori incertezze per il futuro. Ben vengano le opposizioni anche le più critiche (ma certo non quelle che sfociano nella violenza o nelle invettive personali), se pensiamo all’inane immobilismo, in cui da troppo
tempo il Paese è miseramente piombato. E’ giunto il momento
di dire basta; lo sanno i politici che oggi non c’è più tempo, lo
sanno? Se ora proviamo a calare nella nostra realtà locale, francamente ci sentiamo più sollevati, perché, se non proprio protagonisti, siamo pur sempre attori coinvolti sulla scena delle
minute, quotidiane rappresentazioni sociali e politiche di quartiere. Ci sentiamo infatti, per comodità e strategia, più vicini
gli uni agli altri all’interno delle istituzioni, dei comitati, delle
comunità o delle varie associazioni. Pertanto riteniamo con
tutta onestà, senza celate o sottintese lusinghe per nessuno,
che alla Falchera qualcosa di buono si stia muovendo. Ciò che
ha promesso il Comune dovrà però essere realizzato, non solo
con le parole ma con i fatti e quanto prima; basta annunci. Ci
riferiamo agli ormai noti progetti di “Piano Città”, e in primis
a quello legato alla bonifica dei laghetti, chiamati talora dai
Gente di Falchera 1
segue a pag. 10
Le Olimpiadi della
nuova biblioteca.
Se volessimo spiegare in maniera semplice la complessità dell’allestimento della nuova biblioteca, forse
potremmo usare le Olimpiadi come esempio.
Le Olimpiadi sono il risultato di un lungo lavoro di
preparazione, che coinvolge atleti, organizzatori, tecnici. Così è stato per la preparazione della nuova biblioteca, nuova per tanti aspetti:
♦ per la sede, ora in via dei Pioppi 43, a fianco
della scuola Ambrosini;
♦ per il luogo, più centrale rispetto a tutto il territorio di Falchera, a fianco della linea 4;
♦ per l’ampiezza e la luminosità dei locali, arricchiti da un terrazzo e da un ombroso giardino
esterno;
♦ per i maggiori servizi, il WIFI in primo luogo,
cinque postazioni Internet, un’area multimediale, dove saranno disponibili per il prestito DVD
e CD musicali;
♦ un ampio salone polivalente
♦ un confortevole laboratorio informatico con 12
postazioni.
Nuova per il
nome, perché accanto
al suo nome
storico Falchera, sarà
intitolata a
Don Lorenzo Milani.
Le molte trasformazioni del mondo contemporaneo
richiedono che le biblioteche di pubblica lettura sappiano rispondere rapidamente alle nuove esigenze dei
cittadini e in particolare ci si augura che una nuova
sede risponda a questa aspettativa.
Ma, come tutti sappiamo, la nostra Città è in grave
sofferenza economica. Che fare?
Se si fossero attesi tempi più floridi per attrezzare la
biblioteca con un arredamento completamente nuovo
e nuove attrezzature, avremmo rischiato di vanificare
la ristrutturazione dei
locali.
Qualcuno si
è meravigliato che
per trasferire
la biblioteca
ci volesse qualche mese, ma
non si è trattato solo di spostare libri, bensì di far andare
d’accordo il
vecchio e il nuovo, in modo armonioso e accogliente,
cercando di coniugare funzionalità e bellezza.
Non ci sono state ditte esterne per fare il trasloco;
poiché non disponevamo di un numero sufficiente di
scatole abbiamo dovuto organizzarci a tappe, e per
questo motivo non abbiamo potuto ricorrere all’aiuto di altri colleghi.
Abbiamo inscatolato e rimesso a
scaffale più di
40.000 libri, spostato e rispostato
gli arredi più volte,
per trovare la soluzione più efficace.
E con noi hanno fatto su e giù per settimane, da una
biblioteca all’altra, i colleghi del Centro Rete, che si
sono improvvisati traslocatori, aggiustatori, fabbri,
falegnami,
dotati di un
piccolo furgone, del loro
ingegno e
delle loro robuste braccia.
Chi ha avuto
l’esperienza
di ristrutturare e sistemare la propria casa può immaginare che cosa possa aver significato spostare una
biblioteca; si può quindi comprendere il tempo che è
occorso per trasferire tutto il necessario, e per far sì
che quando la biblioteca sarà aperta, tutto funzioni.
Abbiamo messo un grande impegno e un grande amore
nella preparazione,
che ci hanno sostenuto nella fatica e ci
hanno aiutato nei
momenti di scoraggiamento, e abbiamo cercato di ottenere il miglior risultato possibile, con i
mezzi che avevamo a disposizione.
Dopo tanto lavoro, siamo pronte a mostrarla, a condividerla, e a far vedere che cosa si potrà fare nella
Gente di Falchera 2
EVENTI NEL QUARTIERE
nuova biblioteca: non solo si potranno prendere in
prestito dvd, cd, libri e giornali, ma si potrà sfogliarli
anche su comode poltrone; si potrà navigare in Internet dalle postazioni, o con i propri strumenti utilizzando il WIFI, si potrà scegliere l’area studio più
adatta, se si è in compagnia o se si è da soli.
I ragazzi, che non patiscono il rumore, saranno accolti
al piano terra, dove la presenza del banco di accoglienza
crea più movimento: il banco è infatti il cuore e il cervello della biblioteca. Da qui si danno informazioni, si
risponde al telefono, si parla anche ad alta voce a chi
non sente bene, si chiacchiera di libri.
L’area per i ragazzi è stata suddivisa: i più piccoli
potranno giocare, leggere, disegnare, ascoltare, in
compagnia di mamma, papà, nonni, mentre i più grandi avranno uno spazio tutto per loro dove studiare,
leggere, chiacchierare.
E quando arriveranno le scuole o si leggerà ad alta
voce, via il tappeto, via gli scaffali (scelti su ruote),
ed ecco predisposto un nuovo habitat per stare in tanti
e comodamente.
E’ grazie a un impegno collettivo che siamo finalmente arrivati al traguardo e mi sento di ringraziare,
a nome dei cittadini che usufruiranno della biblioteca, tutti coloro che hanno lavorato nella struttura con
serietà e con impegno, che spesso è andato oltre il
dovere professionale: tecnici, collaboratori, personale,
l’onnipresente Rodolfo, sempre disponibile.
L’inaugurazione avverrà nel mese di marzo e sarà
pubblicizzata sulla pagina Internet delle biblioteche
e a livello cittadino.
La biblioteca è pronta ad accogliere bambini, adolescenti, adulti e anziani: usiamola in tutte le sue potenzialità, ma amiamola, rispettiamola e proteggiamola, perché anche se la cultura non riempie la pancia, ci apre la mente, ci dà conforto e gioia, ci solleva
lo spirito, ci aiuta a essere persone migliori.
Lina Sanna
responsabile della biblioteca
Falchera - Don Lorenzo Milani
Nei pomeriggi delle giornate di domenica 26 gennaio
e 9 febbraio presso
il circolo ACLI di
via dei Pioppi,
sono riprese le attività ricreative e
d’intrattenimento rivolte agli abitanti del quartiere.
Dopo anni di collaborazione, la presenza e la regia
dell’inossidabile e instancabile Pino Vasile, che con
le sue musiche, melodie e di apprezzamenti dei partecipanti al ballo, ha contribuito a far trascorrere delle
giornate spensierate e fantastiche a tutti.
Noi speriamo che tali attività, continuino ad avere
un seguito nel nostro quartiere, magari alternandosi
con iniziative di altri circoli o con il centro d’incontro, per tirare su il morale e dare un pò di ottimismo
a tutti i Falcheresi. Qualcuno sostiene che:
CHI BALLA RESTA IN FORMA,
VIVE MEGLIO e SI AMMALA DI MENO.
V. G.
CARNEVALE al CENTRO
d’INCONTRO
E’ consuetudine per
il Centro d’Incontro
festeggiare il carnevale con un pomeriggio danzante e,
per chi è più intraprendente vestirsi in
maschera.
Ebbene, domenica 23
febbraio, un bel gruppo
di signore dopo aver allestito un costume tipo
“fai da te” si sono sottoposte al giudizio di una
giuria, sfilando graziosamente davanti a molti
spettatori festosi. Erano 14 signore con i più variegati
travestimenti tra cui: due suore, due infermiere della
ASL, una donna da saloon western, una in stile anni
trenta, una strega e altri non ben definiti, tra tutte queste signore emergeva un frate cappuccino.
Per la cronaca ha vinto il primo premio Giulia, con
un costume originalissimo fatto interamente con carta
di giornali, cucito in modo perfetto. Il secondo premio ex equo è andato a Marisa che indossava un sari
indiano con tanto di turbante e Fernanda con un
bellissimo costume sardo.
Tutto è terminato in bellezza con deliziose buRita Voyat
gie e poi di nuovo a ballare.
Gente di Falchera 3
Secondo accesso alla
Falchera: pronti a partire
Il Consiglio comunale di Torino ha approvato la variante numero 285 al Piano Regolatore generale, grazie alla quale saranno realizzati gli espropri finalizzati alle opere di interconnessione tra la viabilità ordinaria e il cavalcaferrovia che collegherà corso Romania alla Falchera.
manutenzione straordinaria ed ordinaria delle strade
per mettere in sicurezza il tratto di strada esistente
adiacente all’autostrada fino all’immissione su via
degli Ulivi e via delle Querce” ed eventualmente ad
adottare misure di regolazione del traffico nelle vie
in zona, nel caso di apertura di un collegamento diretto con il nuovo tratto stradale.
Per l’approvazione del progetto esecutivo e la realizzazione dell’appalto delle opere, specifica la delibera, si attenderà l’effettiva erogazione del finanziamento da parte del Ministero.
S. L.
SPORTELLO per la MEDIAZIONE
CIVILE OBBLIGATORIA
Il progetto per l’accesso al quartiere Falchera (opere
previste per un importo di 9,5 milioni di euro) era stato realizzato già da alcuni anni per la sola parte a scavalco della linea ferroviaria, ma mancava delle rampe
di accesso e della viabilità di interconnessione.
Il progetto era rimasto in sospeso a causa dei limiti
agli investimenti imposti all’amministrazione comunale a partire dal 2006.
Nel 2012 Torino riceveva l’approvazione di un pacchetto di opere per un valore di 11 milioni e 90.000
euro nell’ambito del “Fondo del piano nazionale per
le città”, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Le proposte che si sono aggiudicate il finanziamento del Ministero, provenienti dal decreto “Misure urgenti per la crescita del Paese” (convertito con
la legge 134 del 2012), riguardano il quadrante nord
della Città e in particolare il quartiere Falchera.
Ripartiva così l’iter di approvazione del Progetto preliminare (delibera dell’ ottobre del 2013) che prevede un impegno di 4,7 milioni di euro per il completamento dell’opera.
Secondo l’assessore Lubatti, l’opera consente di ripensare alla mobilità dell’intera zona e tiene conto
delle esigenze di interscambio tra mezzi privati, Servizio ferroviario metropolitano e linea 4, con un utilizzo maggiore del parcheggio Stura.
Con la delibera è stata approvata anche una mozione
di accompagnamento proposta dai consiglieri Bertola e Appendino (Mov. 5 Stelle) che impegna la giunta ad utilizzare “i risparmi di gara e/o fondi per la
A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge del 9 agosto 2013, la mediazione
civile e commerciale ritorna obbligatoria dal 21 settembre, per le controversie su specifiche materie.
La mediazione civile e commerciale (d. lgs 28/2010,
e legge 98/2013) è l’attività svolta da un professionista, al di sopra delle parti, finalizzata alla ricerca di un
accordo amichevole per la risoluzione di una lite.
Compito del mediatore è quello di ricercare una soluzione soddisfacente per entrambe le parti allo scopo di evitare una causa civile lunga e dispendiosa.
La mediazione civile e commerciale riguarda le seguenti materie:
♦
condominio
♦
diritti reali
♦
divisione
♦
successioni ereditarie
♦
patti di famiglia
♦
locazione
♦
comodato
♦
affitto di aziende
♦
risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria
♦
risarcimento del danno derivante da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro
mezzo di pubblicità
♦
contratti assicurativi, bancari e finanziari (non
include la responsabilità da sinistri stradali)
LO SPORTELLO per la MEDIAZIONE CIVILE
OBBLIGATORIA è a disposizione dei cittadini, un
servizio di consulenza gratuito sulla nuova legge
OBBLIGATORIA tenuta dalla;
Dott.ssa LAGONIGRO Jessica
Tutti i lunedì in Via degli Abeti 16, Dalle 10 alle
12 a partire dal mese di Novembre 2013
E’ OBBLIGATORIA la prenotazione telefonica al
Gente di Falchera 4
N° 011-4432621
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a cura di Amilcare De Leo
L’INTERVISTA A...
...Enzo Rosella e Tiziana
Mondino, rispettivamente
fondatore e assistente socio-assistenziale del Centro
per disabili “Lo Stralisco”
di viale Falchera 80.
D. Cominciamo da lei
Tiziana, cos’è “lo
Stralisco”, e da quando siete alla Falchera?
R. Lo Stralisco è una parola strana e non si trova sui
vocabolari, è una pianta rara... quasi misteriosa,
forse nata più dall’immaginazione che dalla
realtà. Fa parte di un gioco tra un bambino e un
pittore che abbiamo scoperto in un libro per ragazzi di Roberto Piumini e che parla della possibile felicità di chi accetta di guardare il mondo attraverso gli occhi della poesia e dei sogni
dell’arte. Ci è piaciuto ed ecco il nome. Alla
Falchera siamo dal gennaio del 2012.
D. Enzo, ci può dire qualcosa sulla Cooperativa?
R. “Lo Stralisco”è uno dei sette centri semiresidenziali di Torino e fa parte della Cooperativa sociale “La Testarda”. Da 30 anni l’impegno della
Cooperativa è quello di fornire risposte altamente specializzate alle persone con disabilità attraverso l’elaborazione e lo sviluppo di interventi assistenziali, educativi, sanitari e riabilitativi.
D. Tiziana, vuole aggiungere qualcosa?
R. Lo sforzo è riconoscere il valore della persona e
delle sue esigenze che è la caratteristica fondante
del nostro lavoro. Con un’esperienza multiprofessionale cerchiamo di affrontare bisogni e desideri di persone con patologie contraddistinte
da forti compromissioni neurologiche, pluri disabilità, disturbi del comportamento e grave ritardo mentale, coinvolgendo le famiglie, e i servizi del territorio.
D. Enzo, come vi sostenete?
R. Grazie al Comune e all’A.S.L, i nostri ospiti non
pagano nulla.
D. Tiziana, quanti sono i vostri ospiti, quanto il personale e qual è l’orario di lavoro?
R. Siamo in grado di ospitare diciotto persone, anche se attualmente sono di meno, undici. L’orario di lavoro è dalle 9 alle 16 da lunedì a venerdì. Siamo in otto, più due specialisti e gli autisti
del pulmino che portano a casa i “ragazzi”. Questi sono compresi in una fascia di età tra i 20 e i
55 anni, con una maggioranza di femmine. Per
quanto riguarda la fisioterapia ci affidiamo al
sostegno che ci offre l’Istituto “Don Gnocchi”.
D. Enzo, esattamente il Centro cosa offre ai suoi
ospiti?
R. Garantisce interventi assistenziali ed educativi
a persone con disabilità intellettive e fisiche. Le
attività promosse sono diversificate a seconda
delle capacità e potenzialità delle persone inserite e possono svolgersi sia all’interno sia all’esterno della struttura. Aggiungo che ogni unità
abitativa è gestita in modo da favorire negli ospiti
lo svolgimento comunitario e partecipativo delle mansioni domestiche.
D. Tiziana, qual è il messaggio che traete con lo
stare insieme a queste persone, nell’assisterle,
aiutarle, capirle... manca qualcosa?
R. Sì, l’amore, l’amore per il nostro lavoro. Amando i nostri ospiti, amiamo noi stessi. Sono una
parte di noi, solo più amplificata.
D. E per lei Enzo?
R. Sono perfettamente d’accordo con Tiziana, anche se questo tipo di lavoro presuppone fatica
psicologica e fisica, ma in modo soddisfacente,
gratificante.
D. Tiziana, come talora o spesso accade nella scuola, tra di voi si può dire che ci sia il “cocco”,
insomma un prediletto? E’ una domanda sciocca?
R. Niente affatto, perché è così, non c’è niente di
male, per me è normale. Accade...
D. Per lei Enzo? Mi pare di cogliere che qui non
regni, brutalmente, un capo, ma piuttosto ci siano “primi inter pares”, o sbaglio?
R. Sono pienamente d’accordo con Tiziana, è umano, naturale. Riguardo alla sua osservazione, non
sbaglia, è il modo di concepire il nostro lavoro.
D. Come vi ha accolti la Falchera?
R. Benissimo, c’è gente aperta come piace a noi.
E’ un bel quartiere, davvero!
Alla fine facciamo visita agli ospiti. Quel giorno di
febbraio, dopo il grigiore delle lunghe piogge, il sole
illumina d’incanto le stanze pulite e i visi sorpresi.
Ricordo tanti sorrisi.
Gente di Falchera 5
Gli operatori del centro
IL GIORNALE DELLA SCUOLA
ISTITUTO COMPRENSIVO “LEONARDO DA VINCI”
S.O.S. SCUOLA E LA LUXEMBURG RISPLENDE
Tra sabato 25 e domenica 26 gennaio
2014 alla scuola dell’infanzia Rosa
Luxemburg, nel nostro quartiere, volontari d’ogni tipo
hanno realizzato un’opera sociale straordinaria.
Sapevamo che la nostra scuola dell’infanzia, da qualche tempo, aveva bisogno di una “rinfrescata”, ma le
risorse, sempre più esigue, non ci facevano prospettare una certa soluzione. Poi, date le impervie vie della
comunicazione sociale, abbiamo saputo che con il progetto S.O.S. Scuola, i circoli Arci del Bazura e Magazzino sul Po s’impegnano in opere di riqualificazione delle scuole di Torino. A Novembre del 2013, ci
siamo messi in contatto con i responsabili del progetto e abbiamo organizzato, in incontri successivi, con
il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “L. da
Vinci” e i rappresentanti dei genitori, l’intera iniziativa per la nostra scuola.
Il progetto dell’Arci. L’A.R.C.I. (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana) è un’associazione di promozione sociale italiana, fondata nel lontano 26 maggio 1957. Si riconosce nei valori democratici nati dalla Resistenza e dalla lotta di Liberazione contro il nazifascismo e la guerra, valori che trovano piena affermazione nella Costituzione repubblicana. Il progetto,
dell’Arci di Torino, parte dall’idea di offrire un supporto alle scuole che con difficoltà oggi affrontano la
complessa situazione in cui si trovano costrette a operare, a causa dei tagli all’istruzione pubblica previsti
dall’ultima, e non solo dall’ultima, manovra finanziaria. Il progetto nasce per contribuire alla realizzazione
d’interventi rivolti all’attuazione di uno dei principi
basilari della Costituzione italiana.
Ricordiamo che il progetto SOS Scuola dei suddetti
circoli è stato patrocinato anche dalle Circoscrizioni 7 e 8 e dal Comitato Arci Torino (per saperne di
più si può dare uno sguardo alla pagina:
www.facebook.com/
sos.scuola.torino?ref=ts&fref=ts.)
La raccolta dei fondi. Con due incontri e una cena
popolare (a base di crostoni al lardo e miele e/o toma
e miele, polenta con salsiccia e polenta concia, insalata mista, acqua, vino e caffè) domenica 12 al Bazura
e sabato 18 ai Magazzini sul Po, sempre nel mese di
gennaio, è stata fatta una raccolta di fondi; ad allietare la serata di domenica c’è stato il coro Unions
des amis chanteurs (in cui canta anche il nostro preside) con un repertorio di canti popolari e gli Abbaini (in cui canto anch’io), una formazione tutta al femminile (nonostante il nome) dall’impronta vivace e
divertente, con un repertorio di musica leggera.
I giorni dell’impresa. Sabato 25 gennaio sono cominciati i lavori, a partire dalle ore 8 del mattino; ci
siamo messi a pulire e tinteggiare i seguenti locali:
l’ingresso, il corridoio, il salone ed anche la mensa.
L’impresa si è, via via, rivelata più grande e più difficoltosa del previsto, ma ce l’abbiamo fatta. Grazie
a circa trentacinque volontari, trenta dei quali hanno
ruotato e cinque hanno costituito il nucleo base (la
roccia del progetto), ce l’abbiamo fatta. La maggioranza è stata costituita da genitori della scuola, alcuni esperti papà imbianchini, altri uomini pieni di buona volontà ma, su tutti, le specialissime mamme,
come al solito, capaci di tutto (hanno imbiancato,
pulito, allietato le pause con panini e dolci). Abbiamo avuto anche un fratello maggiore che è stato affettuosamente soprannominato “mister stucco”, per
la velocità a imparare e l’abilità mostrata a stuccare.
Ci sono stati i volontari dei Circoli con il loro contagioso entusiasmo. C’è stato un amico pittore, che
abbiamo definito il volontario puro perché non appartenente a nessuna delle categorie suddette, che è
stato per noi indispensabile, una sorta di direttore
d’orchestra ma anche un’instancabile “suonatore”.
Qualche marito delle maestre e, dulcis in fundo, proprio le maestre, diciamo le animatrici del progetto e
le operatrici della scuola. Stanchi, disfatti ma soddisfatti, abbiamo chiuso il grosso dei lavori il giorno
dopo, la domenica sera, verso le ore venti.
Ed anche la festa. Il 7 febbraio, tra le ore 16 e le 18,
una bella festa ha concluso il progetto e inaugurato il
nuovo corso della scuola dell’infanzia. Una festa semplice, fatta di una merenda per tutti i bambini e le
bambine, di ringraziamenti verso tutti quelli che hanno partecipato, di due bravi artisti giocolieri e clown
che hanno fatto ridere e divertire tutti quanti, di saluti del dirigente scolastico, di presentazione di altri
speranzosi progetti futuri. La Luxemburg ora risplende di freschi e nuovi colori che danno altri sorrisi, di
stupore e soddisfazione, a chi ci vive dentro.
Gente di Falchera 6
La maestra Rosa Andreacchi
FALCHERA DOVE VAI?
PER I LETTORI
Falchera, mio amato Quartiere, non ti riconosco più,
eppure sono 38 anni che abito qui e mi sono sempre
trovato bene, anzi sei il Quartiere che ha più verde di
Torino, insomma un piccolo Paradiso.
Ringraziamo i lettori, i simpatizzanti e i sostenitori per aver seguito, con attenzione e amorevolezza, il lungo percorso di “Gente di Falchera” sino
ad oggi, in quanto vive una inaspettata e sorprendente stagione nuova. La crisi che non arretra, le
difficoltà contingenti, i tempi incerti hanno condizionato, limitato la sua originaria e gratuita diffusione sull’intero territorio. Siamo comunque in
grado, al momento, di recapitare i rispettivi numeri delle copie a chi si è per ora solo iscritto nella
lista di coloro che aderiranno a sostenerci e naturalmente a chi, in concreto, ci sta già sostenendo
con le offerte per il costo della stampa; pertanto
siamo riconoscenti a tutti. Come i lettori sapranno
è stata una forzatura da parte nostra, cui ci siamo
sottoposti per la sopravvivenza stessa del “giornalino” grazie alla vostra solidarietà morale e materiale; non si poteva fare altrimenti. Il vostro prezioso sostentamento saprà offrire a chi ci lavora la
possibilità ancora di mantenerlo in vita arricchendolo di risultati sempre migliori. Presentiamo le
nostre scuse intanto ai lettori se, durante le novità
in corso, siamo incorsi accidentalmente in qualche imprevisto provocando contrattempi e disguido. Sara nostra cura, in avanti, non deludere le vostre aspettative.
Adesso da alcuni anni a questa parte il Quartiere sta
perdendo il suo “smalto”. Nelle nostre strade, che
erano sempre pulite, da parte di elementi incivili stanno diventando delle discariche che fra un po’ verranno dimora dei topi, alla faccia dell’igiene per gli abitanti. Era stato chiesto di installare delle telecamere,
ma è stato detto di no a detta di alcuni, allora c’è una
sorta di connivenza. Due anni orsono sono state fatte
brillare delle bombe carta volte al locale del Comitato Spontaneo Falchera Villaretto E2 coinvolgendo
anche l’Anagrafe. Hanno fatto delle indagini ma non
si è saputo nulla, sempre due anni fa a un macellaio
del Centro Commerciale hanno bruciato il negozio,
risultato è andato via, ora è stato distrutto, con un
incendio il Supermercato. A questo punto c’è da chiedersi come mai le varie Forze dell’Ordine, oltre fare
passaggi su tutto l’anello di via degli Ulivi e via delle Querce, non entrano nelle varie vie interne così
tanto per vedere come vanno le cose, ma non di giorno i giri vanno fatti, anche di notte. Perché gli squinternati agiscono sempre di notte. Qui mi fermo perché non voglio infierire, ma chiedo con forza: ridateci la nostra bella Falchera.
Franco Foppiani
Manifestazione “Sardi in festa”
14-15-16 Marzo 2014
2 giorni di amicizia e folclore con
Stands enogastronomici e artigianali,
folklore e cultura sarda, video proiezione percorso sardo: la flora e la fauna della
Sardegna. Degustazione menù sardo presso i locali
dell’Associazione Via degli Abeti 15
la redazione
Nuovo Sportello A.T.C.
alla Falchera
Si comunica che dal
mese di Gennaio 2014
è attivo il nuovo Sportello di A.T.C.
Torino nel quartiere Falchera, presso
il LABORATORIO DI QUARTIERE
A.S.L. VIA DEGLI ABETI 16 - con i
seguenti orari: 1° e 3° Martedì di ogni
22 Marzo 2014 ore 21,00 Festa del Papà mese dalle ore 10,00 alle ore 12,00.
Serata danzante con buffet. Gradita prenotazione
3 gg. prima. Contributo soci € 7,00
A.T.C Torino
Gente di Falchera 7
Notizie Flash
a cura di
Umberto
Grassi
OCCHIO ALLE TRUFFE !!
In questi giorni due persone stanno girando in quartiere contattando persone anziane con scuse varie:
controllo per l’acqua avvelenata dall’amianto, oppure per motivi di sicurezza, ecc. Diffidate di queste
persone, avvertite subito le forze dell’ordine oppure
suonate ai vostri vicini chiedendo aiuto come ha fatto una nostra conoscente. La signora infatti è stata
avvicinata da queste persone che l’hanno accompaganata sino al pianerottolo, intuendo l’imbroglio ha
suonato al suo vicino e questi sono subito scappati.
ATTENZIONE NON FATEVI INGANNARE
LAGHETTI
Sono iniziati i lavori di controllo a cura della proprietà Bor.Set.To. verificando sondaggi del terreno
con carotaggi negli orti attorno ai laghetti. In tal modo
si controlla la consistenza del terreno per procedere
poi alla bonifica definitiva e alla sistemazione degli
orti nella nuova zona prevista dal progetto.
VALVOLE TERMOSTATICHE
A settembre di quest’anno scade la proroga della Regione per la messa a norma degli impianti di riscaldamento condominiali. E per non incorrere nelle sanzioni si dovrebbero adeguare gli impianti con l’applicazione delle valvole termostatiche, i lettori di calore, le pompe ecc. Giovedi 13 febbraio presso il circolo ARCI è stata data una dimostrazione del montaggio delle nuove valvole e dei lettori di calore sui
termosifoni, che in pratica dovrebbero far risparmiare
sul costo individuale del riscaldamento a ogni singolo condomino.
BONUS BEBE’
Da lunedì 24 febbraio è possibile presentare presso
la propria Asl la domanda per ottenere il “bonus
bebè” 2013, messo a disposizione anche quest’anno
dalla Regione Piemonte per l’acquisto di prodotti per
l’igiene e l’alimentazione della prima infanzia. Il
valore del bonus è di 250 euro per ogni nuovo nato
dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013. Scadenza
presentazione domande: 30 agosto 2014. Info:
www.regione.piemonte.it/sanita
ASSISTENZA PROTESICA
E INTEGRATIVA:
ATTIVA ALL’ASL TO 2
LA PROCEDURA ON LINE
PER LE AUTORIZZAZIONI
Nuova procedura informatizzata per il rilascio delle
autorizzazioni di assistenza protesica ed integrativa
agli Utenti della ASL TO2.
Con il nuovo sistema i Cittadini possono rivolgersi
direttamente al negozio /farmacia che provvede ad
inviare in modo telematico la richiesta e la documentazione agli uffici distrettuali della ASL TO2.
Verificata la documentazione, la ASL TO2 invia telematicamente l’autorizzazione direttamente al negozio/farmacia prescelta dal cittadino, che in questo
modo non avrà più bisogno di recarsi agli sportelli
della ASL.
Tale canale potrà essere particolarmente gradito a
coloro che ogni mese devono richiedere l’autorizzazione per ausili (come pannoloni, cateteri, materiale
per stomia ecc.), infatti anche per queste autorizzazioni il Cittadino può recarsi direttamente al negozio/farmacia prescelto.
Gli articoli oggetto delle autorizzazioni telematiche
sono:
♦
materiale di medicazione
♦
materiale per l’incontinenza
♦
materiale per colostomizzati
♦
carrozzine
♦
scarpe ortopediche
♦
busti/tutori
♦
alimenti per nefropatici
Per agevolare l’attività delle Ditte e delle Farmacie
torinesi, la procedura ed il programma adottati dalla
ASL TO 2 sono del tutto identici a quelli già in uso
alla ASL TO 1.
Resta comunque temporaneamente attiva anche la
possibilità di richiedere le autorizzazioni direttamente
agli sportelli aziendali.
L’attivazione del nuovo servizio, avviato gradualmente dal 19 dicembre scorso e adesso a regime nell’intera ASL TO 2, è stata possibile grazie al lavoro
della Struttura ICT aziendale e agli Operatori Amministrativi dell’Assistenza Sanitaria Territoriale
dell’ASL TO 2.
Nessuno ama colui che
porta cattive notizie.
Gente di Falchera 8
Sofocle
PEC FALCHERA: UN
REGALO AL QUARTIERE
O A QUALCUN ALTRO?
PEC FALCHERA: da un anno ormai queste parole
risuonano nelle nostre orecchie; da quando la costruzione di nuove case ci è stata presentata come un
tassello fondamentale per l’attuazione del grandioso
“Piano Città”, che avrebbe dovuto risolvere i numerosi problemi del quartiere a livello sociale, economico, infrastrutturale, energetico.
PEC FALCHERA: allora ci è stata presentata solo
un’enorme “scatola nera” piazzata dietro la scuola
Ambrosini, di cui avremmo conosciuto il contenuto
solo in un momento successivo. Si sapeva solo che
sarebbero state case…tante case! Ma fatte come?
Quanto alte? E soprattutto per chi?
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Intanto la parola PEC sta per Piano Esecutivo Convenzionato: questo significa che chi realizza l’opera
non è la città direttamente, che mette solo a disposizione l’area, ma un privato che stipula una convenzione con il soggetto pubblico, in cui si impegna a
realizzare, oltre all’intervento residenziale, anche i
servizi a esso annessi (urbanizzazioni).
Nel nostro caso il privato è il proprietario delle aree
Bor.Set.To., che otterrà l’autorizzazione a costruire
le case solo dopo aver ceduto alla città l’area dei laghetti bonificata. Solo in questo modo potrà partire
la realizzazione dei tanto desiderati Laghetti Falchera …altrimenti non se ne farà niente e i soldi del Piano Città andranno probabilmente persi.
Poiché sembra che il privato continui a rimandare tale
cessione ormai da anni, il Comune di Torino, con il
benestare della nostra Circoscrizione, ha pensato bene
di aumentare la capacità edificatoria dell’area in questione per permettergli di realizzare ancora più case,
aggiungendo 7000 mq di SLP (Superficie Lorda di
Pavimento) da destinare all’Housing Sociale.
Chissà? Stuzzicato da nuove opportunità di guadagno, magari il proprietario si convince finalmente a
cedere l’area dei laghetti al comune?
Come vogliamo chiamare quest’operazione?...A me
personalmente viene in mente solo la parola RICATTO!
La città in questo modo cede all’attività speculativa
di un singolo soggetto privato. Ma la cosa più grave
è che lo fa sulle spalle dei cittadini della Falchera,
che forse avranno anche i loro laghetti realizzati e il
loro secondo accesso (forse, ma mooolto forse…),
ma intanto si vedranno calare dal cielo da 12 a 14
palazzine alte fino a 7 piani, disposte in un fazzoletto di terra minuscolo tra Falchera Vecchia e Falchera
Nuova.
Poi, ammesso che riescano anche a vendere le case,
ci ritroveremo con un migliaio di nuovi abitanti.
Nuovi abitanti significa soprattutto bisogno di servizi: strade, scuole, servizi pubblici…
E di quali servizi dovrebbero usufruire questi nuovi
abitanti se le strade oggi vengono lasciate nella condizione che sappiamo tutti, se le nostre scuole cadono a pezzi, se i centri di aggregazione (come la piazza) vengono abbandonati, per dare la priorità a questi maxi interventi che chissà quando e come partiranno?
Non sono domande campate in aria, come qualcuno
potrebbe pensare; sono domande da cittadina che
vuole continuare a vivere in questo quartiere e vuole
che anche i propri figli lo facciano. Non vuol dire
andare contro ogni progetto di sviluppo! Significa
solo chiedere che questo sviluppo sia portato avanti
in un modo sensato e soprattutto attraverso il confronto con la popolazione!
Nella delibera approvata qualche giorno fa dal consiglio di circoscrizione in merito alla variante 288 e
quindi all’aggiunta dei 7000 mq, si legge che questi
interventi si stanno realizzando “…su sollecitazione
e con la partecipazione attiva delle realtà e dei residenti del territorio”. Ma chi è stato interpellato? Se
durante la seduta del consiglio gli stessi rappresentanti delle associazioni di quartiere si sono espressi
in modo contrario?
Come possono gli stessi consiglieri di circoscrizione
aver dato un voto favorevole a un progetto di cui
nessuno sa niente, visto che continua ancora oggi a
essere una “scatola nera”?
Rimanendo in tema di scatole (o meglio di “pacchi”),
nello scorso numero si è parlato di “regali di Babbo
Natale” da parte della città al nostro quartiere. Intanto
va chiarito che l’amministrazione comunale nel momento in cui opera sul territorio svolge semplicemente il proprio lavoro…senza regalare nulla a nessuno!
E soprattutto dovrebbe farlo in modo corretto, facendo conoscere in modo chiaro ai residenti le trasformazioni che stanno per avvenire, così che tutti possano
prenderne atto e trarne le proprie conseguenze.
Allora sì che si potrebbe parlare di confronto leale,
di democrazia partecipata…e davvero mirare tutti allo
stesso traguardo, che a mio avviso si può raggiungere anche scegliendo direzioni diverse, magari non
giustificate solo dall’aspetto economico e politico,
ma da quello sociale e di vero sviluppo per il nostro
quartiere.
Barbara Ricci – Cittadini Per La Falchera
AAA Peruviana 36enne
automunita offresi per assistenza
anziani e compagnia.
Referenze massima serietà.
tel. 3278155753
Gente di Falchera 9
ALLO SPORTELLO ATC
SU APPUNTAMENTO
Ecco come si prenota in anticipo,
per telefono o sul sito
Vivete in una casa
popolare e dovete
fare una pratica di
voltura o subentro?
Scadono i termini per
il pagamento della
quota minima del
fondo sociale oppure
dovete saldare o rateizzare un debito per morosità?
Sono alcuni dei casi di pratiche amministrative per
cui dovete recarvi agli sportelli del Salone al Pubblico. Ma forse non sapete che ora potete prenotarvi,
risparmiando tempo e lunghe file di attesa. Prenotare è semplicissimo: basta telefonare allo 011-3130379
in orario d’ufficio, ovvero dal lunedì al giovedì dalle
9,15 alle 12 e dalle 14 alle 16, il venerdì dalle 9:15
alle 12. Se trovate la linea occupata, riprovate: gli
utenti di Atc sono numerosi, così come le richieste.
Tenete presente che il momento di maggiore afflusso di telefonate è la mattina presto: provate nel pomeriggio, sarà più semplice prendere la linea. Per
fare ancora più in fretta, se disponete di una connessione ad internet, potete prenotarvi direttamente on
line: basta andare sul sito di Atc Torino. Sulla homepage, in alto a sinistra, troverete una casella con scritto
“appuntamenti”. Cliccandoci sopra, si aprirà una
pagina da compilare con i vostri dati: nome, cognome, indirizzo, motivo dell’appuntamento. Pochi clic
e invierete la vostra richiesta: a questo punto verrete
contattati telefonicamente da un operatore che vi
comunicherà data e ora della vostra prenotazione.
Potete prenotare usando il computer ma anche con
uno smartphone: il sito internet di Atc è consultabile
anche nella versione per cellulari, dove potete selezionare l’opzione “prenota appuntamenti”.
Sportello per la
CONSULENZA LEGALE
È a disposizione dei cittadini un servizio gratuito di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello.
Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16,
in via degli ABETI 16 - È obbligatoria
la prenotazione al n° 011-44.32.621.
Un viaggio nella nostra
A cura di
Circoscrizione Remo
Andreasi
CIO’ CHE RIMANE DELLE RANOTTE
Omaggio alla memoria
Questo mese “Parte sopravvissuta delle Ranotte in
s c o p r i a m o strada Vicinale dell’Abbadia di Stura”
un pezzo di
storia in casa
nostra, alla
Falchera,
cioè a quella
parte sopravvissuta e parzialmente rinnovata delle Ranotte, ( XVII sec.), perché l’altra si è ormai totalmente trasformata sotto
forma di alloggi moderni. Ci riferiamo alla struttura
che rimane di quelle antiche cascine e che attualmente
è localizzata in strada vicinale Abbadia di Stura, ang.
v.le Falchera. Erano dapprima due antichi edifici rustici da secoli addossati gli sugli altri, ma non comunicanti e che appartenevano al signorotto locale Oberto Ranotto, proprietario assoluto di tutte le terre intorno sin quasi al confine con Villaretto: terre fertili
e ambite per abbondanza d’acqua. In quella di levante, ormai distrutta, dotata anticamente di un piccolo giardino verso mezzodì, l’intonacatura del rustico conservava disegni, i che i contadini chiamavano meridiane. Molti cittadini della Falchera le ricorderanno; sono infatti sopravvissute sino alla fine
degli anni Novanta. In realtà erano disegni, anche un
tantino misteriosi, impressi in nero che assomigliavano più a rose dei venti o a stelle con parecchie
punte, ripetute in varie fogge, i cui autori probabilmente erano contadini essi stessi, dotati di fantasia e
di un certo estro. Dalla famiglia Ranotto le cascine
passarono agli Arcour nel XVIII secolo.
Nell’Ottocento un Erasmo d’Arcour, proprietario dellla
Bellacomba, possedeva ancora uno dei due rustici,
mentre l’altro era stato comperato dai Cais di Pierlas
(estrosa stirpe nizzarda di militari, scrittori e artisti),
al ritorno dal volontario esilio che li aveva portati a
seguire la Casa Reale. Ricordiamo, tra l’altro, che la
nobile famiglia d’Arcour, di sangue... ma non di fatto,
originaria della Francia, era conosciuta in Torino, e in
zona, per soprusi e atti di violenza sui cittadini.
Anche “Gente di Falchera” è tra coloro i quali
auspicano che la nuova FIAT CRYSLER AUTOMOBILES rafforzata nel presente faccia un salto nel futuro e diventi veramente l’emblema di un grande
Gruppo, in Europa e nel mondo. Auspichiamo altresì che sia forte e incisivo in Italia, soprattutto a Torino, in grado di assumere nuove forze di lavoro e onorare veramente la memoria delle sue origini.
Gente di Falchera 10
segue editoriale di Amilcare De Leo
media, con un tocco di arcana crudezza, “l’Atlantide
dei rifiuti”. Intervento, tra l’altro, ambito da anni dalla
popolazione, eppure ora, a quanto pare, paradossalmente contestato da qualcuno... così, tanto per fare
rumore di fondo. Possiamo giustificare la polemica,
invero più generalizzata, accesa intorno all’iniziativa che prende il nome di “social housing”: per molti
fonte di inutile spreco che graverebbe ulteriormente
sul peso delle attuali difficoltà sociali e strutturali
della borgata, per altri potrebbe rappresentare invece un volano di sviluppo e di riqualificazione per la
borgata stessa. Si parla di realizzare 350 alloggi di
cui il 75% destinato alla locazione a lungo termine e
il 25% alla vendita dopo 10-15 anni, gestiti dalla
Cooperativa Di Vittorio. Ciò che, in verità, lascia perplessi è sapere che saranno costruite alcune torri di
un’altezza massima di sette piani, ma crediamo che
il progetto sia ancora in fase di elaborazione. Pertanto è nostra intenzione, quanto prima, discutere con i
tecnici e con gli amministratori le tipologie edilizie
per far sì che quello che si realizzerà incontri il favore delle persone in modo da pensare tutti insieme, e
responsabilmente, al problema casa, che in tempi di
crisi non è affatto da sottovalutare. In attesa di risultati più lontani nel tempo, vorremmo anche noi che
si esaminassero quelle richieste urgenti ancora insolute, come osserva il Comitato di Quartiere e cioè
che si prendessero a cuore la possibilità di asfaltare
le vie ancora in terra battuta, la revisione dell’attuale
sistema viario in uno stato di degrado crescente, che
si attuasse una maggiore presenza di vigili urbani e
forze dell’ordine per la sicurezza del quartiere, che
si conoscesse chiaramente il tracciato viabile per il
secondo accesso alla Falchera, là dove pende sinistramente l’opera incompiuta del cavalcavia.
INDIPENDENTE
Apprendo con gioia che nonostante tutto, dopo 21 anni,
Gente di Falchera resterà un pilastro importante per la
vita del nostro quartiere.Questo giornale continuerà
la propria attività sostenendosi totalmente su abbonamenti, donazioni e inserzioni pubblicitarie.
Finalmente le parole che aspettavamo da tempo sono
qui, nero su bianco: “I vostri contributi ci permetteranno di restare liberi ed indipendenti” e, ancora, “siamo totalmente privi del benché minimo sostegno da
parte del Comune, delle Istituzioni e di altri Enti”.
Vorrei soffermarmi un attimo su quale importante
punto di svolta sia questo.
Dobbiamo festeggiare insieme alla redazione, non
solo perché con i loro sforzi sono riusciti a dare un
futuro a questa testata, speriamo lungo e felice, ma
soprattutto perché, con l’indipendenza economica,
Gente di Falchera raggiungerà finalmente anche l’indipendenza di pensiero e di opinione.
Che grande momento!
Ora che il contributo economico di noi cittadini e
lettori è diventato decisivo, anche la nostra attenzione, interesse e partecipazione ai contenuti del giornale si farà più forte. Questo porterà certamente benefici per tutti.
La redazione, che da sempre è aperta ai contributi
esterni, si allargherà ulteriormente, in un coro a molte più voci, e sarà bello leggere idee e pensieri nuovi, diversi dai nostri.
E soprattutto assisteremo presto alla scomparsa di
quegli spazi di autocelebrazione e promozione che
la redazione ha dovuto concedere periodicamente all’amministrazione pubblica in cambio del suo sostegno economico. Questa transizione sarà graduale o è
già avvenuta nel primo numero autofinanziato?Gli
indizi mi fanno propendere per la prima ipotesi.
Magari è tutta colpa della tipografia, ma noto che la
nuova copertina è stata accoppiata per sbaglio alle
vecchie pagine, come la 2 e la 4 ancora firmate per
intero da quel Comune e da quella Circoscrizione
che da questo numero non finanziano più il giornale.
E ancora, nella seconda parte dell’editoriale, a pagina 13, scopriamo con gioia come “Babbo Natale sia
approdato alla Falchera “regalandoci doni speciali”.
Mi chiedo a quali “doni” ci si riferisca. Che siano
forse gli interventi attesi da 30 anni e che non vedremo ancora? O il “dono” che lo Stato farà al privato
pagando con i nostri soldi la bonifica dei suoi terreni? O magari intende sorprese ancor più “speciali”
come concedere allo stesso soggetto privato di costruire dietro l’Ambrosini 14 palazzi da 7 piani, buona novella che purtroppo gli amministratori pubblici
si dimenticano ogni volta di illustrare a noi cittadini,
in perenne attesa che arrivi Natale anche per noi.
Siamo certi che nel prossimo numero il tipografo riuscirà ad accoppiare correttamente la copertina e le
nuove pagine interne, perché non potremmo mai ipotizzare che l’errore nasca in redazione, ovvero non
aver pensato che l’indipendenza economica poteva
immediatamente garantire al giornale anche quella
di opinione. Non vogliamo neanche immaginare che,
dopo anni di pubblicazioni foraggiate dalle casse
comunali, si indichi come nuovo e indipendente il
risalto dato in questo numero a quelle stesse istituzioni che i “doni speciali” li continuano a ricevere
da noi, la nostra fiducia ed i nostri soldi.
Concludo augurandovi buon lavoro e ricordandovi i
versi della canzone di Niccolò Fabi: “voglio essere
indipendente, non c’è cosa che sia più importante,
perché solo da indipendente si esiste, si resiste”.
Alessandro Monforte - Cittadini Per La Falchera
RISPOSTA IN TEMPO REALE
A breve giro di posta ci sentiamo in diritto di rispondere subito, per chiarezza, a quanto ha scritto il signor Alessandro Monforte, polemizzando vivacemente, anche in maniera simpatica, con la redazione
Gente di Falchera 11
sul termine “indipendente”, che, in effetti, abbiamo
usato più di una volta all’interno del periodico, per
delinearne meglio scopi e finalità. L’autore potrà accusarci di tutto, ma non di mancanza di buona fede o
di onestà intellettuale e politica che da sempre, sin
dalle origini nel lontano 1993, hanno rappresentato i
princìpi fondanti di “Gente di Falchera.” Tempi che
il sig. Monforte, probabilmente a causa dell’età anagrafica, non è in grado di ricordare. Tuttavia con una
certa supponenza pare che egli voglia tenerci una
lezioncina morale e filosofica sul significato del termine “indipendente”, come se non sapessimo cosa
esprima e cioè: libero, non soggetto a vincoli di alcun genere e nel caso della stampa, non legato a partiti politici. Grazie comunque per l’interessamento.
Come il signor Monforte ama le parole, di cui fa buon
uso per esprimere le proprie ragioni, ci pare di capire che ami altrettanto i numeri, perché li cita volentieri e con precisione. Abbia dunque la bontà anch’egli di rivedersi qualche arretrato del giornalino
e di rintracciare per l’appunto il n. 9 del settembre
2013 a p. 8-9-10 in cui, tanto per citare uno degli
esempi più eclatanti, abbiamo riportato, per intero
senza alterare una virgola, due lunghi articoli di lettori, uno dei quali a Lei particolarmente vicino, e che,
guarda caso, proprio non ci lusingavano, sacrificando, tra l’altro, spazio ad altri pezzi o rubriche. E così
via si possono elencare altri casi che confuterebbero
bellamente la sua tesi. D’altronde, signor Monforte,
oggi è apparsa la sua voce, perché non possono, all’insegna della democrazia e di quella indipendenza
da Lei così ostentata, testimoniare altre voci, discordanti dalle sue opinioni? Per finire ci consenta, questa volta, di ringraziarla davvero per averci dato l’opportunità della legittima difesa e perché, nonostante
tutto, ha avuto la cortesia di augurarci Buon Lavoro.
Ne abbiamo bisogno.
Amilcare De Leo
I lettori scrivono
Sono Giacomo,
volevo esprimere un parere su questo inizio del 2014
su “Gente di Falchera” Ho apprezzato l’editoriale di
Amilcare De Leo tutto ok, se devono fare quello che
dicono da molti anni non sto a dilulgarmi oltre ma da
“radio Falchera” ho sentito alcune notizie sull’A.T.C.
Chi è inquilino e gli stanno ristrutturando la casa cioè
gli infissi, le porte e altro va bene, se lo fa a spese
proprie. Io mi domando ma è mai possibile che le
strade interne, che portano alle nostre abitazioni, facciano letteralmente pena e siano diventate pericolose? L’abbiamo già spiegato a iosa, l’A.T.C. sostiene
che spetta a noi proprietari eppure ci sono i numeri
civici… allora quando conviene a loro, la strada è
privata. Quando invece si tratta di ristrutturare veramente le strade, i soldi non ci sono. Aspettiamo che
la gente si faccia male?
Stiamo diventando un ghetto, perché se andiamo avanti
cosi corriamo il rischio di dover chiamare le… ambulanze. Riscontro purtroppo l’indifferenza della gente.
Mi affido al nostro giornale “Gente di Falchera” perché si smuova qualcosa.
Ringrazio per lo spazio e cordiali saluti alla redazione.
Giacomo Chissotti
Un grande giorno
Perché questo titolo?, perché ho visto il giornale
“Gente di Falchera” nelle buche da lettera, sono stato stupito ma non meravigliato perché ho pensato la
Falchera è ancora viva. Sto pensando a quanti volontari si mettono in gioco, di questo bisogna ringraziare con rispetto e devozione quanti si prodigano
per far sapere le notizie del nostro quartiere e tutti i
volontari che collaborano a questa rivista.
Anch’io a suo tempo sono andato nelle scuole ad illustrare e raccontare il tempo della resistenza ai ragazzi, molto interessati e con grande attenzione e collaborazione da tutto il personale scolastico.
Mi viene in mente tanta nostalgia di quando accompagnavo le scolaresche nei luoghi delle battaglie partigiane.
La vita è cambiata, non è più semplice come una
volta, bisogna sostenere le iniziative e far capire che
alla Falchera paghiamo le tasse come in via Roma.
E’ uno sfogo di un povero anziano e sostenere questo giornale è un bene per tutto il nostro quartiere.
Mattio Renato
Gente di Falchera 12
COME ERA
VAMO
ERAV
a cura di Umberto Grassi
PER CHI AMA IL TEATRO
Teatro Marchesa
C.so Vercelli 141
Sabato 8 marzo 2014 ore 21
Il varietà del salotto culturale
“Lo show del sabato sera”
Ingresso gratuito
Sabato 15 marzo ore 21 e domenica 16 ore 16
Nouvelle maison de la danse diretta da Carla Perotti
“Invito alla danza”
Venerdì 21 marzo, sabato 22 ore 21 e domenica 23
ore 16
Walter Revello “Una bidella dominerà il mondo”
Commedia comica e brillante
Laboratori e Corsi. Corsi di Formazione e Avviamento alla Danza. Corso di avviamento al Teatro
Laboratorio coreografico - gratuito
Laboratorio “Essere Animatore Turistico” - gratuito
Informazioni 3388706798
www.compagnialarabafenice.com
segreteria compagnialarabafenice.com
Magnani Luigi ex falcherino ed abitante a Montalto
Dora, ci ha inviato delle fotografie degli anni 1960.
La foto è stata scattata di fronte allo studio e abitazione del dott. Luigi Cavalot e l’ex bar Giulio Girola. Il gruppetto di amici si cimentano in una piramide: dall’alto a sinistra Ardizzola Giuseppe, Sciretti
Pasquale, Cinti Ider, Ciraulo Bartolomeo, Attadio
Giuseppe, Gropuzzo Aldo, Toni Grimaldi, Cancellaro Aldo, Magnesi Carlo, Rino Grimaldi, Sandro Girola e Magnani Luigi.
Foto sotto una piccola festicciola sulla terrazza
dell’amico Carlo Magnesi in via Adige 10.
I veri amici amano condividere i
momenti preziosi che la vita riserva loro,
come le piccole cose dell’esistenza per cui
vale la pena di vivere ogni giorno.
Sergio Bambarén
Centro d’Incontro
Venerdì 21 febbraio
presso il Centro d’Incontro e alla presenza di un folto gruppo
di assidui frequentatori, si sono svolte le
elezioni per nominare il nuovo direttivo.
La Circoscrizione era rappresentata da Adriana Scavello coordinatrice della I Commissione, che ha fatto i complimenti al centro per le attività svolte, nonostante la mancanza di fondi e di contributi, “-di
tutta la barriera di Milano il nostro è il centro meglio
gestito e il più attivo”.
Dopo le presentazioni e
al motto di “una squadra
vincente non si cambia”
si è passati alle votazioni con il seguente risultato: all’unanimità vengono rieletti a presidente Attilio Bartolone, vice
presidente Mauro Capel Badino, segretario Franco
Mantione e Fausto Sarno presidente onorario.
Con il nuovo regolamento Comunale è possibile rieleggere lo stesso direttivo due anni più altri due, dopo
di che decade. Auguri di un buon lavoro a tutto il
U.G.
direttivo!
Gente di Falchera 13
INVITO AL MUSEO
di
Rita
Miglia
Museo Nazionale della Montagna
Nel 1874 al Monte dei Cappuccini,
di fronte al convento dei frati e
alla bella chiesa
dedicata a Santa
Maria del Monte,
veniva collocata
una piccola edicola lignea con cannocchiale mobile,
come punto privilegiato per contemplare le montagne
circostanti. Pochi anni dopo, nel 1877, il Municipio di
Torino, proprietario dell’ex convento dal 1871, donava
al Club Alpino Italiano, i primi locali destinati a contenere collezioni fotografiche, scientifiche e piccole industrie. Nasceva così il primo nucleo di quello che sarebbe diventato il Museo Nazionale della Montagna.
Nel 1898 le sale vennero arricchite di un cosmorama alpino al piano terreno e di un diorama al piano superiore.
Nel 1901 il principe Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi
(cui venne poi dedicato il museo), donò alcuni degli oggetti provenienti dalla sua epica spedizione al Polo Nord.
Dopo le vicissitudini dei primi anni del Novecento e
del secondo dopoguerra, negli anni Ottanta, il museo
torinese diventa, con i suoi centri di documentazione e
la cineteca storica, una tra le più importanti strutture
del settore a livello internazionale.
Nel 2005 la svolta: una nuova impostazione espositiva,
ridotta parzialmente nelle collezioni esposte a favore
dei messaggi comunicativi, riconduce curiosamente al
primo allestimento voluto dal Club Alpino Italiano di
Torino. L’attuale storia del museo riparte e si sviluppa
proprio da quel piccolo eccezionale osservatorio della
Vedetta Alpina, arricchito da una grande terrazza che
permette di incastonare la città subalpina all’interno di
una catena di circa 400 chilometri di monti. Un panorama che offre riscontri nelle collezioni esposte, attraverso cimeli, ricostruzioni e gigantografie di alcune tra le
cime più famose.
Utilizzando tecnologie d’avanguardia, il museo torinese consente di ritornare alle origini, di riannodare il legame con i primi pionieri che nell’Ottocento sfidavano
le montagne. Un percorso in “ascesa” che, attraverso 9
aree tematiche, offre una vasta documentazione sugli
aspetti naturalistici ambientali della montagna, sulle sue
tradizioni e sulla pratica alpinistica nelle sue varie manifestazioni.
Il museo comprende inoltre uno spazio espositivo dedicato a mostre temporanee nelle quali, fino al 6 aprile,
sono ospitate due interessanti rassegne. La prima, “Incontri sui Tatra”, presenta una selezione di manifesti
provenienti dalla Polonia a tema montano che spazia
da inizio Novecento agli anni Cinquanta.
La seconda, “L’inverno diventa olimpico”, espone un
fondo di 64 diapositive su vetro realizzate nel 1924 da
Guy Chautemps durante i primi giochi olimpici invernali di Chamonix-Mont-Blanc.
Il museo e le mostre sono aperte ai Cappuccini con orario dalle 10 alle 18, da martedì alla domenica.
CONTROLLO INR (per Coumadin)
Con l’obiettivo di agevolare il percorso che gli assistiti devono seguire per effettuare gli esami di laboratorio INR (test coagulazione), si comunica che presso la sede di Via Montanaro 60 si potrà accedere al punto prelievi, oltre che
nella consueta fascia oraria (dalle 7.45 alle ore 10.00),
anche in una fascia oraria dedicata solo a tale prelievo compresa tra le ore 10 e le ore 10.45
ATTENZIONE:
Il giorno dell’esame nel quale vuole eseguire il prelievo INR, deve presentarsi all’accettazione di Via
Montanaro 60, 1° piano con:
† impegnativa del medico curante (se sono prescritte più di una prestazione INR, le saranno consegnate le fotocopie dell’impegnativa che dovranno essere presentate ai successivi prelievi);
† tessera sanitaria;
Se vuole, é possibile consegnare il giorno prima dell’esame la ricetta con la data del prelievo, presso il
centro prelievi di via Montanaro 60, primo piano,
sportello n°1, entro le ore 15.
Il ritiro del referto avverrà lo stesso giorno del prelievo dalle ore 14.30 alle ore 15.30 presso il centro prelievi, 1° piano, sportello n°4 dell’accettazione, oppure si offre la possibilità di riceverlo via FAX o via EMAIL previo compilazione del modulo di consenso.
Si precisa che, se deve effettuare oltre all’INR anche
altri esami, deve presentarsi esclusivamente nella
fascia oraria 7.45-10.00 prendendo il numero.
Poliambulatorio Via Montanaro 60
Punto prelievi tel.01 1/2402520
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Gente di Falchera 14
Vorrei precisare......
Ben ritrovati carissimi amici e lettori di Gente di Falchera, oggi mi trovo a chiacchierare con voi non per farvi
sorridere con uno dei miei “sciocchi” racconti, ma per
sottoporre alla vostra attenzione quelle che mi sembrano
doverose precisazioni in merito ad un argomento che mi
sta moltissimo a cuore: l’OASI DELLA DONNA, il
gruppo di donne falcheresi del quale dal 2005 faccio
parte e per il quale da anni mi prodigo.
Sul numero 1-2/2014 del mensile Gente di Falchera ho
letto un’intervista di Amilcare De Leo a Willia Saintil
nella quale, fra giochi di carte, partite di bocce, lasagne,
giovani ed anziani del Circolo ACLI, si parlava anche
dell’Oasi della Donna (della Donna non delle Donne) e
se ne parlava in un modo per alcuni versi inesatto per
altri molto riduttivo.
Comincio con il dire che l’OASI DELLA DONNA non
è, né lo è mai stata, una associazione, non è mai stata
fondata da nessuno, ma si è formata piano, piano nel lontano 2005 dal desiderio di un gruppo di donne falcheresi
di riunirsi, di ritagliarsi due ore serali (il martedì dalle 21
alle 23) tutte per loro, fuori dalla routine della vita quotidiana fatta di incombenze lavorative e famigliari.
Cominciammo così, con l’appoggio del Comitato per lo
Sviluppo della Falchera, che fin dall’inizio credette in
questo nostro progetto, ed iniziammo ad incontrarci nei
locali della biblioteca dell’allora Piazza Falchera, poi ci
fu il Teatro Reginald AUI con il laboratorio Giochi di
Donne, negli anni successivi l’Artipelago con Voci di
Donna, laboratori aperti a tutte le donne ed assolutamente gratuiti per le partecipanti, ed il gruppo crebbe di numero, di capacità.
Dire che ci si ritrovava per parlare di un po’ di tutto,
seppur vero ed importante, mi pare alquanto riduttivo ed
è solo per desiderio di completezza che qui di seguito vi
elencherò alcune delle attività svolte negli anni dall’OASI DELLA DONNA:
12.2005 azione scenica presso la scuola Leonardo da Vinci sul tema (attualissimo) del laghetti di Falchera realizzata con Maria Grazia Silvi Antonini e Blanca Briceno del
Teatro Reginald AUI;
08.03.2006 evento in occasione della Festa della Donna
aperto a tutte le donne con letture, riflessioni, danze e
rinfresco, presso i locali della Biblioteca sempre con il
Teatro Reginald AUI;
10.02.2006 l’Oasi della Donna con un proprio striscione
GIOCHI di DONNE FALCHERA -BENVENUTI- salutava il passaggio della Fiamma Olimpica a Falchera;
10.06.2006 creazione e messa in scena dello spettacolo
teatrale “Al di là del mare” (28 attrici/autrici) con il Teatro Reginal AUI in piazza Falchera all’interno delle manifestazioni del Maggio Falcherese sul tema della lotta
delle donne contro le discriminazioni sociali e l’emigrazione femminile;
04.01.2007 l’Oasi della Donna partecipa e collabora al
pomeriggio di festa “Aspettando l’Epifania” promosso da
Presenza Solidale presso la parrocchia di Gesù Operaio di
Torino;
03.02.2007 partecipazione alla realizzazione e presentazione della rivista “Pensieri nei laghetti” in collaborazione con il Barrio di Torino;
08.03.2007 riproposto spettacolo teatrale “Al di là del
mare” al Teatro Monterosa di Torino per la Festa della
Donna sempre con il Teatro Reginald AUI;
13.06.2007 l’Oasi della Donna presenziava alla cerimonia di intitolazione della Piazza Falchera a Giovanni
Astengo;
20.12.2007 alcune donne dell’Oasi della Donna partecipano al laboratorio ed allo spettacolo finale “Il tempo
degli umani” del Teatro Reginald AUI tenuto al teatro
Principessa Isabella di Torino;
19.01.2008 partecipazione al Workshop: Donne nello
sviluppo locale, presso il Dar Al Hikma di Torino;
05.03.2008 l’Oasi della Donna organizza una serata con
le “Donne di Pietra Alta” per presentarsi, confrontarsi e
condividere i sui progetti sperimentandoli insieme, coadiuvate da Roberta Remedi e Adelaide Colher Pereira
dell’Artipelago;
05.2008 partecipazione con la “Casa dei Cittadini” di
Porta Palazzo ad un momento di incontro e di scambio di
esperienze sul territorio;
28.06.2008 creazione e presentazione dell’azione scenica “Voci di Donna” con l’Artipelago presso il locale-teatro della scuola Leonardo da Vinci di Torino;
3-4.10.2009 partecipazione, con allestimento stand informativo, alla festa per i 15 anni del Centro Incontro di Falchera;
13.01.2010 incontro con altre associazioni femminili di
Torino a Cascina Marchesa nell’ambito dei mercoledì
organizzati dal Centro Donna della nostra Circoscrizione per uno scambio di esperienze e progettazione di attività comuni;
11.06.2010 rappresentazione dello spettacolo teatrale
ideato dall’Oasi della Donna in collaborazione con l’Artipelago “In otto sulla Topolino” sul tema della immigrazione al femminile, presso il locale-teatro della scuola
Leonardo da Vinci di Torino;
24.10.2010 partecipazione all’inaugurazione dell’opera
d’arte urbana su uno dei muri del porticato di Piazza Astengo, alla realizzazione della quale ho partecipato personalmente come membro dell’Oasi della Donna, con uno dei
15 bozzetti dai quali gli artisti di Contrada Torino hanno
realizzato l’opera finale;
04.12.2010 replica dello spettacolo teatrale “In otto sulla Topolino” a Settimo Torinese presso i locali della Unitre;
15.07.2011 replica di “In otto sulla Topolino” al Parco
Colonnetti di Mirafiori a Torino nell’ambito di Teatro
Comunità in Festival 2011;
16.05.2012 partecipazione, con la realizzazione e posa
di tre piastrelle commemorative ed alla lettura di un mio
scritto alla presenza di Pino Masciari, alla Giornata sulla
Legalità in commemorazione del vile attentato contro i
giudici Falcone e Borsellino organizzato presso la Cascina Marchesa di Torino;
12.07.2012 replica di “In otto sulla Topolino” presso il
teatro della Cascina Marchesa di Torino;
14.09.2012 partecipazione con una azione scenica intitolata “ViAndanti” al Teatro Comunità Festival 2012 al
parco Colonnetti di Torino Mirafiori Sud.
Oltre a tutto ciò l’Oasi della Donna dal 2007 al 2009, ogni
anno, ha organizzato presso la scuola materna Rosa Luxemburg di Falchera una “castagnata” per i bambini,
inoltre dal 2006 collabora e partecipa al Carnevale Fal-
Gente di Falchera 15
cherese,, sia alla sfilata che agli spettacoli, ricorderete,
forse, lo spettacolo del 2008 per promuovere la raccolta
differenziata dei rifiuti e del 2010 contro l’inquinamento
del nostro pianeta e la caccia.
Dal 2006 al 2013, inoltre collabora e partecipa, con la
preparazione e distribuzione di gustose e variegate vivande, alla Festa del Vicinato che si tiene ogni anno nel
nostro quartiere, all’interno della quale si è fatta ideatrice e promotrice dell’iniziativa culturale “Regala un pensiero al tuo Vicino”.
Infine, dal 2009 al 2010, ha promosso e fortemente voluto, con il Comitato per lo Sviluppo della Falchera, il
“Laboratorio di Lingua Italiana” condotto dalla professoressa Samira Zaouya ed il “Laboratorio di Donne
dal Mondo” condotto da Roberta Remedi e Adelaide
Colher Pereira con la collaborazione mia e di altre donne
dell’Oasi della Donna.
Il primo dedicato alle donne maghrebine, impostato su
un insegnamento scolastico della lingua italiana e di cultura generale, il secondo aperto alle donne di tutte le etnie ed impostato maggiormente, per abbattere le barriere
linguistiche, sul movimento corporeo ed sulle danze popolari del paese di origine delle partecipanti.
Questi due laboratori (che ricordo con nostalgia infinita)
terminavano con stupende feste alle quali partecipavano
tutte le donne con i loro colori e profumi, con i loro cibi
che si fondevano con i nostri in un tripudio di sapori e
fragranze, con i loro figli che giocavano con i nostri, in
un clima di gioiosa serenità, di integrazione che non aveva bisogno di comizi per esistere, c’era, naturalmente.
Questo ed altro è (perché esiste, e come se esiste, più
presente ed agguerrito che mai) il gruppo Oasi della
Donna, un gruppo senza capi né servi, nel quale ogni
donna dà quello che può e quel poco è importante, un
gruppo nel quale ci si racconta senza timore di giudizio,
e non vorrei mai che questo gruppo, per smanie di protagonismo di alcuna, di carenza di fondi o di mancanza di
spazi venisse ucciso, sarebbe gravissimo fare scomparire le realtà positive da un territorio ciò darebbe spazio di
nascere e crescere solo a quelle negative.
Nella vita bisogna avere pazienza e saper guardare lontano addirittura oltre l’orizzonte, un albero, come un figlio, non cresce in un giorno, l’importante è che cresca
sano, dritto e robusto, ma perché ciò accada bisogna
amarlo, investirci e crederci.
Per concludere ringrazio tutti coloro, Comitato per lo
Sviluppo della Falchera, Istituzioni e privati cittadini che
hanno creduto in noi e che ci hanno aiutate (spero continuiate a farlo), il loro sostegno economico e morale ci ha
rese migliori, ci ha aiutate a realizzare cose importanti
che abbiamo condiviso con la collettività, ringrazio anche tutti coloro che ci hanno osteggiate, la loro ostilità ci
ha dato la forza di resistere e di continuare più di prima,
meglio di prima.
Chiunque desiderasse avere ulteriori informazioni in
merito alle attività elencate può contattare me o il Comitato per lo Sviluppo della Falchera ove esiste un ampio
archivio cartaceo e fotografico degli eventi.
Tanto mi sentivo di dovere al mio Gruppo, un abbraccio
a tutti i lettori.
Carla Barchi
del gruppo Oasi della Donna
IN BREVE dalla Provincia
a cura di Ricciardetto
• Caselle. Comune commissariato? Cittadini divi-
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•
si, la città è spaccata tra i “fedelissimi” e gli oppositori. Contro la crisi si coltivano verdure, l’Associazione “Madre Maria della Provvidenza”
interviene per sfamare gli indigenti, i quali per
sopravvivere lavorano la terra.
Mappano. Un tratto di Str. Cuorgné è, da tempo,
costellato da una massa di rifiuti, vera e propria
discarica a cielo aperto, una vergogna, topi per
le strade e non si fa nulla per rimediare al profondo degrado. Invito a “I caffè letterari”:
6 marzo ore 17,15 incontro con Renato Calcagno su “La maschera, la favola e il carnevale
come liberazione del proprio IO”; 20 marzo ore
17,15 incontro con Ivana Panebianco su “Beppe Fenoglio”, c/o CIM p.zza don Amerano 1.
Borgaro. Grande successo del Carnevale siciliano. Gli orti urbani diventano realtà. La Scuola è
a pezzi, ora è troppo, i genitori scrivono alla
Procura. Si è costituita l’Associazione “Giovani per Borgaro”, di natura politica.
Leinì. I casi di tumore aumentano del 100%.
Settimo Torinese. In Giunta anche una lista contro gli zingari; il leghista Gianluigi Cernusco
rottama il simbolo del Carroccio e fonda “Prima gli Italiani”: no privilegi a zingari e immigrati.
Piccoli comuni, addio ai sindaci podestà: tornano gli assessori.
A Gassino in direzione d San Raffaele Cimena
sono tornate le cicogne. Hanno il nido su un palo
costruito esclusivamente per loro.
AVVISO AI NOSTRI
SOSTENITORI
Per costi eccessivi del c/c Postale e tasse governative abbiamo, nostro malgrado, dovuto chiudere il c/c Postale di
“Gente di Falchera”. Invitiamo tutti i
nostri lettori che desiderano versare dei
contributi, per il proseguimento del giornale, di recarsi direttamente in Redazione in Piazza G. Astengo 10, disponibile
tutti i giorni dalle ore 9,00 alle 11,30 e
dalle ore 15 alle 18 oppure telefonare al
n° 349-420.10.90 - VI ASPETTIAMO!!
Attualmente consegniamo i giornali solamente agli abbonati, chi volesse abbonarsi
deve recarsi presso la redazione per l’iscrizione e per il versamento del contributo.
Gente di Falchera 16
L’angolo della poesia
a cura di Rocco De Pace
AZZURRITA’
IL CANE E IL VECCHIO
Un giorno un cane
stremato
dall’afa dell’estate,
disse fra sé:
“Non so spiegarmi
perché l’uomo in agosto
perde ragione
e pure i sentimenti
pur di andare in ferie.
Mi hanno lasciato solo
in mezzo a ‘sta calura
senza un tozzo di pane
e un sorso d’acqua.
Non vedo un cane,
tolto il sottoscritto,
con cui possa scambiare
due latrati.
Ma aspetta,
ho torto.
Là, sulla panchina,
qualcuno c’è
sotto ‘sto sole ingrato.
Lo riconosco!
C’era l’anno scorso
quell’uomo anziano
che m’ha dato pane.
Anche quest’anno
l’han lasciato solo.”
Abbaio e corro:
“Su col morale, vecchio!
Ora siamo insieme.”
Quasi immobile
su questa sabbia, con le ginocchia al petto.
Guardo questa azzurrità estesa,
odo il rumorio delle onde e taccio
per sentire la voce del mare,
il suo lamento inascoltato.
Un veliero, all’orizzonte.
Copro lo sguardo mio.
E’ il sole che tramonta rosso
sulle onde appena piegate
dal vento, che soffia timido.
L’azzurrità diventa notte, diventa
cupo desiderio di tranquillità e solitudine.
Le onde tacciono.
Ritornano distese
nell’oscurità della notte.
Il veliero è sparito.
Il sole è finito sotto il mondo
e la bianca luna illumina
di candore le brune acque.
Dormo. Cullata dalle onde, coccolata
dal rumore di questo silenzio.
Il silenzio del mare calmo.
Giorgia Catalano
L’EQUILIBRISTA
Giorgio Milanese
dalla raccolta: “Cento emozioni di un Poeta”
2005, Carta e Penna Edizioni - To
TACE IL MONDO
E’ sofferenza attendere l’alba
mentre la luna sale silenziosa
e rischiara... s’arrampica
sul dorso della terra che dorme.
Quanta tristezza
vedere l’aurora morire
nel grigiore
della nostra amata città;
e quei volti diafani
scavati dalla malinconia...
Tace il mondo!
Ma i grembi gravide delle madri
gorgogliano di speranza,
unico vero affanno
per un giorno migliore.
Allor la luna gioisce
e felice ride con noi.
Vivo in equilibrio su un filo
sospesa fra terra e cielo.
Mi destreggio tra acrobazie e salti mortali
per raggiungere il traguardo finale.
Il filo ondeggia
mi scuote
trattengo la presa a fatica.
Sarebbe più facile lasciarsi cadere
abbandonarsi al destino…
Ma una forza mi tiene
anche contro la mia volontà…
Prima o poi lascerò quella presa
Ma solo per salire più su!
G. Maugeri
FINE
Oggi alla fine del giorno
il tramonto posò le sue perle
sui fini e neri capelli della sera
ed io le ho nascoste
come una collana senza filo
dentro il cuore...
Lorenzo Bertone
Gente di Falchera 17
Tagore
Regolamento di Polizia
Urbana della Città di Torino
a cura di Emilio Ghirardi
A scopo puramente divulgativo e con l’intento di perseguire finalità di educazione civica,
intendiamo pubblicare, a puntate, gli articoli
del regolamento di Polizia Urbana della Città di Torino per renderla dunque nota, viva e
operante a tutti coloro, giovani e adulti, che
ancora non hanno avuto l’occasione di conoscerla integralmente, sperando di fare cosa
gradita ai nostri lettori.
TITOLO 1 - DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 1 - Finalità
1. Il Regolamento di Polizia Urbana disciplina, in
conformità ai principi generali dell’ordinamento
giuridico ed in armonia con le norme speciali e
con le finalità dello Statuto della Città, compor
tamenti ed attività comunque influenti sulla vita
della comunità cittadina al fine di salvaguardare
la convivenza civile, la sicurezza dei cittadini e
la più ampia fruibilità dei beni comuni e di tute
lare la qualità della vita e dell’ambiente.
Articolo 2 - Oggetto e applicazione
1. Il Regolamento di Polizia Urbana, per il perse
guimento dei fini di cui all’articolo 1, comma 1,
detta norme, autonome o integrative di disposi
zioni generali o speciali, in materia di:
a) sicurezza e qualità dell’ambiente urbano;
b) occupazione di aree e spazi pubblici;
c) acque interne;
d) quiete pubblica e privata;
e) protezione e tutela degli animali;
f) esercizi pubblici.
2. Oltre alle norme contenute o richiamate dal presente regolamento, dovranno essere osservate le
disposizioni stabilite per singole contingenti circostanze dalla Autorità Comunale e gli ordini, anche orali, dati dai funzionari comunali e dagli agenti
di Polizia Municipale, nonché dai funzionari delle
Unità Sanitarie Locali, nei limiti dei poteri loro
riconosciuti dalle leggi e dai regolamenti.
3. Quando, nel testo degli articoli, ricorre il termine
Regolamento senza alcuna qualificazione, con esso
deve intendersi il Regolamento di Polizia Urbana.
Articolo 3 - Definizioni
1. Ai fini della disciplina regolamentare è conside
rato bene comune in generale lo spazio urbano
tutto, ed in particolare:
a) il suolo di dominio pubblico, ovvero di dominio
privato ma gravato da servitù di uso pubblico co
stituita nei modi e nei termini di legge, nonché le
vie private aperte al pubblico passaggio e le aree
di proprietà privata non recintate in conformità
al Regolamento Edilizio;
b) i parchi ed i giardini pubblici e il verde pubblico
in genere;
c) le acque interne;
d) i monumenti e le fontane monumentali;
e) le facciate degli edifici e ogni altro manufatto la
cui stabilità ed il cui decoro debbano essere salvaguardati;
f) gli impianti e le strutture di uso comune, collocati sui beni comuni indicati nelle lettere precedenti.
2. Per fruizione di beni comuni si intende il libero
e generalizzato uso dei medesimi da parte di tutti
i cittadini, senza limitazioni o preclusioni, nel rispetto delle norme di cui al Regolamento. La fruizione dei beni comuni non necessita di preventive concessioni o autorizzazioni.
3. Per utilizzazione di beni comuni si intende l’uso
particolare che di essi venga fatto, in via esclusiva, per l’esercizio, di norma temporaneo, di attività lecite, anche di carattere privato.
L’utilizzazione dei beni comuni è sempre subordinata a preventiva concessione o autorizzazione.
Articolo 4 - Concessioni e autorizzazioni
1. Quando, a norma del Regolamento, occorra conseguire preventiva specifica concessione od autorizzazione, questa deve essere richiesta, con
istanza in regola con la legge sul bollo, indirizzata al Sindaco o al Presidente del Consiglio Circoscrizionale, secondo le rispettive competenze.
2. L’istanza deve essere corredata della documentazione che, in relazione al bene che si intende utilizzare ed alle modalità di utilizzazione, ovvero in
relazione all’attività che si intende esercitare, sia
ritenuta necessaria ai fini dell’istruttoria del procedimento.
3. Gli uffici competenti a rilasciare le concessioni o
le autorizzazioni determinano, in via generale, per
ogni specie di concessione o autorizzazione, i termini entro i quali l’istanza deve essere presentata e quale documentazione debba corredarla. Qualora non sia obiettivamente possibile la determinazione in via generale per talune specie di concessione o autorizzazione, il responsabile del procedimento provvede immediatamente a richiedere la documentazione nel caso specifico necessaria, concedendo congruo termine per la presentazione.
4. L’eventuale diniego della concessione o autorizzazione deve avvenire con provvedimento motivato ed in forma scritta.
5. Le concessioni e le autorizzazioni hanno validità
non superiore ad un anno, decorrente dal giorno
del rilascio, e possono essere rinnovate, ove nulla osti, per uguale periodo. Il rinnovo deve essere
espressamente richiesto, prima della scadenza e
con formale istanza, ai sensi dei commi 1. e 2.,
dal titolare della concessione o della autorizza
zione.
6. Il Sindaco o il Presidente del Consiglio Circoscrizionale possono revocare in qualunque momento, con provvedimento motivato, le concessioni o autorizzazioni che risultino essere utilizzate in modo non conforme alle disposizioni regolamentari o alle condizioni cui siano state inparticolare subordinate, nonché quando lo impongano sopravvenute esigenze di carattere generale.
Gente di Falchera 18
(segue nel prossimo numero)
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2 kg. Bollito di Vitello
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2 kg. Spezzatino
2 kg. Braciole di Maiale
1 kg. Petto di Pollo
1 kg. Fesa di Tacchino
1 kg. Hamburgher
2 kg. Tritata di Vitello
2 kg. Costine di Maiale
2 kg. Cosce di Pollo
1 Coniglio
1 kg. Rolatine di vitello
1 kg. Rustichelle
1 kg. Tritato
1 kg. Fettine di vitello
1 kg. Braciole di maiale
1 kg. di salsiccia
1 kg. Cosce di pollo
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1 kg. Costine di Maiale
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COME SOSTENERCI
“Gente di Falchera” è un’associazione culturale senza scopo di lucro, che ha bisogno
del sostegno di appassionati, cittadini, enti
e organizzazioni per diffondere e divulgare
la storia locale del quartiere Falchera e zone
limitrofe.
Chi fosse interessato può recarsi in Redazione “Gente di Falchera” in Piazza Giovanni Astengo n° 10, oppure tel. 349.420.10.90
“Comitato Sviluppo Falchera”
Piazza Giovanni Astengo 10
presso Biblioteca Civica Falchera
Tel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22
E mail: sviluppofalchera@libero.it
Al giorno d’oggi essere gentile è
talmente raro che la maggior
parte delle volte in cui lo sei,
le persone pensano che tu ci stia
provando con loro.
Gente di Falchera 19
Psicanalisi e dintorni
del dott.
Oreste
Borio
Star bene: ragionamenti o razionalizzazioni?
Il pensiero può pensare se stesso? Certamente, perché ognuno sa di esistere e può analizzarsi interiormente compiendo quella che si chiama introspezione. Ma che dire del contenuto attivo del pensiero,
del ragionamento.
Quello che chiamiamo ragionamento, a voler essere
sinceri, è costituito in massima parte da quelle che
potremmo chiamare razionalizzazioni. Il termine è
apparentemente simile, ma il significato è ben diverso. Col processo del ragionamento si va infatti da
una teorica ragione pura, presunta imparziale (astratta
per lo più), ad una sequenza di pseudo-ragionamenti, che assomigliano molto a delle scuse, che produciamo con apparente facilità e servono a giustificare
le nostre scelte e le nostre convinzioni.
La razionalizzazione, anche se è difficile ammetterlo, è quella stessa della volpe che non riesce a raggiungere l’uva e pensa “non mi piace”. La ragione
sarebbe invece ammettere di non essere in grado di
salire fino all’uva e non pensare che essa sia acerba.
Dunque possiamo, analizzando il nostro pensiero,
scoprirvi delle contaminazioni, le razionalizzazioni
appunto, che compiamo per assecondare il nostro
(naturale) narcisistico Io, la nostra immagine interiore, quello che pensiamo di essere. E’ in questo Io
ideale che spesso ci riconosciamo come essenza e
che ognuno custodisce e difende nelle profondità
della coscienza.
Tranquilliziamoci, la tendenza a compiere con gli atti
del pensiero per lo più delle razionalizzazioni è un
meccanismo spontaneo, che la psiche mette in atto a
difesa dell’Io e serve a mantenerci (relativamente)
sani di mente, salvaguardando quella immagine di
noi (il sé), che non possiamo ammettere di sporcare,
se non a prezzo di una forte dissonanza interiore.
Si dirà: difesa da ché? Difesa dall’angoscia ovviamente, che è il prezzo della dissonanza, quando questa si rivela essere la distanza tra le esigenze del nostro naturale narcisismo e la evidente realtà dei fatti.
In altre parole le razionalizzazioni del pensiero sono
degli accomodamenti, delle forzature mentali, che
compiamo per far coincidere quello che pensiamo di
noi con quello che abbiamo bisogno di pensare di
noi (non è un gioco di parole).
Non possiamo abbassare la guardia che difende l’immagine che abbiamo di noi, dobbiamo accomodare il
pensiero in modo che ne risulti intatta la nostra imma-
gine. Mettere in discussione quella che riteniamo essere la nostra soggettività sarebbe insopportabile: potremmo dire ciao ciao alla salute mentale che si basa
su questi equilibri? Se guardiamo bene scopriamo che
questa è in realtà solo una soluzione di compromesso,
che abbiamo sperimentato nel corso del nostro sviluppo e alla quale siamo rimasti attaccati.
La nostra indagine si deve però spostare dal meccanismo di difesa dell’Io, a quella immagine dell’Io,
l’Io ideale, che abbiamo costruito dentro e che difendiamo accanitamente. Siamo certi che questa immagine coincida davvero con noi stessi? O che sia
quanto di meglio possiamo auspicare per noi? O non
è per caso questa istanza una costruzione, se pur necessaria, che abbiamo nutrito e a cui siamo incondizionatamente affezionati?
L’Io ideale è una istanza mentale che fa parte a tutti
gli effetti di quell’edificio composito che chiamiamo
Io; risulta appartenere alla dimensione dell’immaginario (oh bella!) e come tale può essere sottoposta ad
analisi per mostrarne il complicato costrutto.
La partita allora si gioca tutta tra la necessità di salvaguardare l’Io ideale e l’opportunità di chiarirne gli
aspetti per renderlo meno condizionante, in altri termini meno assoluto, meno tiranno.
Restare attaccati ad una fantasia, se pur necessaria,
può risultare in effetti scomodo per vivere da adulti
e se è pur vero che la mente, cioè noi stessi, siamo
fatti di pensieri sarebbe utile che questi pensieri fossero orientati al nostro benessere reale più che a quello, pur convincente ma immaginario, che abbiamo
realizzato in una fase della nostra vita nella quale
non avevamo ancora gli strumenti per criticare le
nostre convinzioni.
La tendenza spontanea a giustificare i nostri pensieri, i nostri comportamenti, ci porta a distorsioni interpretative della realtà. Staccarsi dalle certezze, se
pur precarie in quanto immaginarie, può essere sentito pericoloso e perciò, in genere, si rimane aggrappati ad una idea di noi stessi che ha funzionato ma
che col tempo, e la mutata realtà, si può rivelare più
un problema che una risorsa.
Rendere più equilibrati i nostri ragionamenti, per stare
meglio con noi stessi, parte dalla consapevolezza che
abbiamo sempre la necessità di credere di vivere in
un mondo sicuro. L’uomo sente profondamente la
precarietà dell’esistenza e cerca in tutti i modi di crearsi, almeno mentalmente, un sentimento di ordine
garantito nel quale muoversi per vivere, anche quando questo rischia di essere un’illusione.
Gente di Falchera 20
Astronomia e...
Briciole di storia...
STANNO ARRIVANDO?
Torino misteriosa - IL PATIBOLO
Attenzione! Radiotelescopi
del SETI captano un segnale
extraterrestre, è accaduto il 6
febbraio scorso; tra le ipotesi anche una possibile interferenza satellitare GPS. Nel
frattempo, gli astronomi della University of California a
Berkeley puntano i loro telescopi sui nuovi pianeti scoperti dal telescopio della
NASA, “Keplero”, per la ricerca di vita intelligente. Secondo la Nasa non ci sarebbero dubbi: il segnale anomalo captato dal SETI (Search Extra- Terrestrial Intelligence) il 6 febbraio 2012
potrebbe essere di origine extraterrestre, un “rumore” che gli studiosi ritengono un probabile segnale
dal cosmo di una forma di vita intelligente. Non si
tratta di un film di fantascienza, visto che il comunicato stampa non arriva da chicchessia ma direttamente dal web site della NASA. Nessuno sa con assoluta
certezza cosa abbia potuto provocare quel disturbo,
c’è una piccola e remota possibilità che possa provenire da una intelligenza aliena... ma, guarda caso, il
SETI poco dopo smentiva, delusione! La scienza crede che possa essere del tutto probabile che ci sia vita
in altri mondi abitati, ma nello stesso tempo crede
che non avremo mai modo di incontrare un extraterrestre. Le distanze non lo consentono e il massimo
che possiamo sperare è di avere un contatto radio
che finora, a quanto pare, non è ancora avvenuto.
Ma perché questa voglia di alieni, non solo, ma di
profezie, di presagi, addirittura di fine del mondo?
Semplicemente curiosità culturali come altre? Passione per l’occulto, ricerca del trascendente? Il desiderio umano di aggrapparsi al mistero, quasi all’irreale esprime invece, secondo alcuni studiosi in
materia, un forte senso di debolezza e di frustrazione, sviluppato nella società conseguentemente al fallimento dei miti tecnologici e del benessere. Il fenomeno risulta poi aggravato dalla crisi della politica,
delle istituzioni, forse delle stesse confessioni religiose, da un supino disgregarsi di certi valori. E’ cioè,
sostengono, un ulteriore indice dello stato di una crisi sociale e psicologica da parte di chi si sente isolato, non protetto, frustrato e incapace di elaborare
nuovi valori alternativi.
Tuttavia incuranti di tali considerazioni, anche noi,
perché no, ci chiediamo: “Veramente, là fuori non
c’è nessuno?”
La forca inizialmente fu
sistemata in
riva al Po,
poi in p.zza
delle Erbe
(attuale
p.zza Palazzo di Città).
Nell’Ottocento il patibolo fu collocato presso le Torri Palatine, quindi in p.zza Giulio, in seguito al “rondò della forca”, poi ancora alla
Cittadella, nei pressi dell’attuale c.so Vinzaglio. Nel
periodo della rivoluzione francese funzionò la ghigliottina, posta al centro di p.zza Carlo Emanuele II
(p.zza Carlina). Macabra e suggestiva nell’arco del
tempo è rimasta la figura del carnefice, personaggio
entrato nell’immaginario collettivo. In ogni epoca,
la folla seguiva l’esecuzione tumultuando, acclamando, urlando improperi.
I soldati venivano fatti voltare, in modo che dessero
le spalle al condannato che era intanto bendato e affidato al carnefice, ossia il boia. Questi apponeva il
capestro che sistemava al collo del morituro sotto
forma di nodo scorsoio; non sempre però il condannato moriva. In qualche caso lo sventurato sopravviveva, anche solo per qualche ora, come il parricida
Antonio Sismondi, il quale, fra atroci tormenti, invocava con disperazione la fine... invano, perché da
quel momento il boia non era più in grado di intervenire. Uno dei carnefici più popolari nel XVI secolo
fu Pietro Pantoni, che abitava in via dei Fornelletti 2,
attuale via Bonelli, divenuto ormai figura emblematica. L’unico suo amico pare fosse un certo Caranca,
becchino di Rivarolo, e sembra che proprio con lui
sentisse il bisogno di confidarsi quando era costretto
ad impiccare un condannato che personalmente considerava vittima di un errore giudiziario. Possiamo
immaginare la chiacchierata tra il boia e il becchino,
parlando di una giornata così piena di lavoro e di
fatica, l’uno nello strozzare il condannato, l’altro nel
comporre un cadavere e seppellirlo. Il boia non aveva amici, tutti lo sfuggivano, stessa sorte per sua
moglie che non usciva mai di casa; persino in chiesa
era stato affidato un banco esclusivamente per loro.
Conclusa l’esecuzione il boia tornava in famiglia,
curvo, con le mani dietro la schiena, camminando
rasente al muro, quasi per non farsi vedere, fino a via
dei Fornelletti.
a cura del Gruppo “G. Plana”
a cura di Franco Foppiani
Gente di Falchera 21
Il piacere di leggere
di
Adriana
Scavello
Margherita Dolcevita
Ho riletto questo testo, Margherita
Dolcevita”, di Stefano Benni, già
pubblicato qualche anno fa, ma sempre attuale, circa 200 pagine di puro
divertimento e meraviglia!.
Margherita è una
quattordicenne
cicciottella e riccioluta a dir poco
stravagante che attraverso una fantasia esilarante trova
la giusta grinta per
affrontare le difficoltà tipiche (e
non) di una “bambina in scadenza”,
come lei stessa si
definisce.
Vive in una casa
immersa nel verde
non ancora contaminato dalla città, assieme alla sua bislacca famiglia: Papà Fausto che raccatta e ripara gli oggetti più
inutili convinto che persino le cose abbiano un’anima; mamma Emma, casalinga a tempo pieno e fumatrice delle Virtual, sigarette immaginarie; Giacinto, diciottenne brufoloso e ultrà di una squadra di
calcio perdente e il fratello minore Erminio, considerato il genio della famiglia.
In soffitta vive il saggio nonno Socrate che si imbottisce di piccole dosi di cibo avariato e liquidi di ogni
genere per essere preparato ad un eventuale avvelenamento; con il contorno di due compagni di giochi
originali: il fedele cancatalogo Pisolo “perché più che
un incrocio è veramente un catalogo di tutte le razze
canine e animali e forse vegetali apparse sulla Terra”
e la Bambina di polvere, angelo custode e amichetta
immaginaria.
La situazione della famiglia di Margherita si verrà
troncata con l’arrivo dei nuovi vicini, la famiglia Del
Bene, i portatori della tecnologia, della novità, del
consumo e delle apparenze. Ricchi, attaccati ai beni
materiali, influenti ed eleganti.
La ragazzina tutto pepe, però, non rimane inerme e
non si fa imbambolare dalle tattiche corruttive dei
suoi nuovi vicini, che di positivo hanno soltanto il
cognome. La storia cambia decisamente tono con risvolti inaspettati e Margherita diventa una sorta di
eroina-detective.
Sembrerebbe una storiella leggera, ma è il perfetto
connubio fra comicità e denuncia a rendere unica e
interessante la trama, che, abbinata allo stile di Benni, stimola astutamente la sensibilità e la riflessione
del lettore su temi caldi e attuali.
Margherita a volte spiazza il lettore con dialoghi spiritosi e giochi di parole strabilianti,servendosi di aneddoti spesso ingenui ma accattivanti, senza mai dover
ricorrere alla volgarità di cui siamo ormai assuefatti.
Stefano Benni, riesce sempre a creare magia nel raccontare con leggerezza e amenità storie che poi ci
portano a riflettere su temi importanti: l’ambiente, il
mondo mediatico in cui viviamo, l’arrivo del nuovo
che a volte porta a stravolgere le abitudini.
Benni è autore di vari romanzi e antologie di racconti di successo, tra i quali Bar Sport, Elianto, Terra!,
La compagnia dei celestini, Baol, Comici spaventati
guerrieri, Saltatempo, Spiriti, Il bar sotto il mare ,
Pane e tempesta, La traccia dell’angelo, le Beatici,
Di tutte le ricchezza.
Ha collaborato con i settimanali L’espresso e Panorama, con i satirici Cuore e Tango, i mensili Il Mago,
i quotidiani La Repubblica e Il manifesto.
Gente di Falchera 22
ANNIVERSARIO
Nel secondo anniversario
dalla scomparsa di Antonia
Martino in Frascella, moglie e madre esemplare, la
ricordano con grande affetto il marito Gaetano con i
figli; Angela, Vito, Giuseppe, Maurizio, Sandro, Elena con tutti i nipoti. Sarai
sempre nei nostri cuori, ci
hai lasciato un’eredità di fede e amore.
ANNIVERSARIO
CARONE COSIMO
E’ solo passato un anno da
quando il 10 gennaio
2013 ci hai lasciato, ma
noi ti pensiamo tutti i giorni, poiché sentiamo tantissimo la tua mancanza.
Continua a vegliarci e
guidarci da lassù.
Tua moglie, figli, nuore e nipoti.
ASSOCIAZIONE O.N.L.U.S.
PETER PAN A CHERNOBIL
APRILE 1986, la mia mamma e il mio papà erano
piccini piccini! La loro vita fu straziata, da dolore e
morte il reattore nucleare esplose. Mai avrebbero
pensato e voluto che dopo quasi 30 anni, anch’io che
di anni ne ho solo 6 rischio di ammalarmi! Purtroppo
tutto quello che mangio, l’acqua che bevo e l’aria
che respiro è avvelenata. Nel nostro villaggio siamo
davvero tanti, la nostra maestra ci ha detto che se
andiamo lontano da qui anche solo per qualche mese
il rischio di ammalarci si annulla e potremmo anche
noi diventare grandi! VUOI AIUTARCI A
CRESCERE?
L’associazione Peter Pan, è presente a Falchera e, da
anni ospita bambini. Il legame che si crea è unico,
sono figli del cuore accoglili anche tu !
TI STANNO ASPETTANDO.
SILENT KEY
CI HANNO LASCIATO:
24/01/2014 Grassino Anna
Via degli Ulivi 12
28/01/2014 Guerrieri Rita
Via dei Frassini 17
31/01/2014 Curto Vincenzo
Via delle Querce 83
04/02/2014 Colonna Salvatore
Via degli Ulivi 108
05/02/2014 Madelin Maria
Via dei Pioppi 26
12/02/2014 Iudici Leonardo
Via degli Ulivi 29
14/02/2014 Volta Vincenza ved. Corino
Via degli Ulivi 19
15/02/2014 Chirico Maria ved. Cavallo
Via del Pioppi 52
19/02/2014 D’Iasio Maria
Via delle Querce 87
21/02/2014 Noto Giuseppe
Via delle Querce 11
21/02/2014 Demitri Luigi
Via degli Abeti 24
di anni 79
di anni 58
di anni 84
di anni 80
di anni 93
di anni 90
di anni 82
di anni 91
di anni 90
di anni 69
di anni 92
I Maya ci avevano
visto giusto?
Sì ma forse in modo ottimistico, certo non potevano
immaginare, che sarebbe stato l’uomo a mettere a
repentaglio la natura e la propria sopravvivenza e non
il contrario. Infatti, poi si è manifestato tutto nella
sua rabbia e il 2013 è stato veramente catastrofico.
E’ stato un anno pieno di sorprese e di eventi molto
preoccupanti. Basta pensare agli avvenimenti di casa
nostra: l’alluvione in Sardegna, i casi di violenza sulle
donne, i suicidi per la mancanza di lavoro e si potrebbe fare un lungo elenco. Ma cosa sta succedendo? Ci stiamo auto-distruggendo? La risposta è sì,
non ci sono più valori e il degrado si è impadronito
della nostra società. La situazione economica è in
continuo declino e mette in evidenza i problemi del
nostro sistema; la voragine del debito pubblico; la
disoccupazione, il calo delle attività produttive, l’inadeguatezza delle strutture; la precarietà dell’industria;
l’infiltrazione della criminalità organizzata in molti
settori dell’economia. Una crisi internazionale, che
mette ancora più in evidenza, la debolezza di questo
Paese, ostaggio delle banche e dell’Europa. Abbiamo toccato il fondo o vogliamo ancora farci del male?
Per info chiedi a chi già lo fa: ENZA 388 0531842
Gente di Falchera 23
Ferdinando Berthier
Hanno collaborato a questo numero:
Rosa Andreacchi, Carla Barchi, Oreste Borio, Giacomo Chissotti, Federico D’Agostino, Emilio Ghirardi, Vittorio Leode,
Luigi Magnani, Renato Mattio, Alessandro Monforte, Barbara
Ricci, Luigi Ricciardetto, Lina Sanna, Adriana Scavello, Livio
Scremin.
Gli eventuali contributi potranno essere versati direttamente presso la Redazione, in Piazza G. Astengo 10.
Orario di Redazione dal lunedì al venerdì:
dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30
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ASTRA
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TORINO
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Angeloro Gilberto
Chissotti Giacomo
Grossteiner Ferdinando
Bartolone Attilio
Slaviero Roberto
Gargano Antonietta
Nordi Gaetano
Salducco Fabio Ricci Barbara
Ghirardi Emilio
Carbone Rocco
Frison Antonio
Baldascini Immacolata
ARCI sig.ra Angela
Chiappero Giulia
Frascella Gaetano
Gorlato Ennio
R. R.
G. G.
Cravero Luigi
Ceccato Maria Teresa
Baviero Elda
Bruni Salvatore
Gurlino Walter
Aghemo Angelina
Ferigo Sergio
Bove Antonio
Faussone Marisa
Giuliani Mauro
Belfiore Armando
Cottari Giuliana
De Nora Benedetta
Donato Gaetano
Sgambellone Aurelio
De Leo Amilcare
Marmoro Angela
S.E.A.
Pastrone Gino & Pia
Carone Francesco
Paratore Giuseppe
Blandino Sebastiana
Nordi Massimo
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pubblicarli e/o modificarli secondo le esigenze del giornale. Gli articoli non verranno restituiti
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