GF o t i u b i r t s i d e l a n r o i G i r o t i n e t s o ai soli S ente di LUGLIO-AGOSTO 2014 ALCHERA ANNO 21° - N° 7-8 P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ALL’INTERNO EDITORIALE pag. 2-3 L SOMMARIO Festa dei vicini Concerto S. Pio X Incontri in Biblioteca Festa patronale Gesù Salvatore Sessant’anni ma non li dimostra Notizie Flash L’intervista a... A colloquio con l’A.T.C. Un viaggio nella Circoscrizione I lettori scrivono Ambiente verde In breve dalla Provincia Storia della Sardegna e del popolo Una comunità dove... L’angolo della poesia Morti per soffocamento... Regolamento Polizia Urbana Psicanalisi e dintorni La narrativa Astronomia e... Briciole di storia... Invito al museo Il piacere di leggere Silent Key pag. 2 pag. 3 pag. 4 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 8 pag. 9 pag. 9 pag. 10 pag. 11 pag. 12 pag. 13 pag. 13 pag. 14 pag. 15 pag. 16 pag. 18 pag. 19 pag. 20 pag. 20. pag. 21 pag. 22 pag. 23 di AMILCARE DE LEO Il gioco del potere e ultime elezioni di maggio e di giugno non saranno dimenticate facilmente in quanto hanno lasciato in campo un segno ben preciso, di cui i politici dovrebbero seriamente tener conto. Il popolo, la gente tanto per capirci nella propria multiforme varietà, non è quella massa informe, di aristotelica memoria, incapace di scegliere, di valutare, in balia delle menti politiche più esperte o dei grandi trafficanti di parole. Al contrario si è rivelata, sempre più sorprendentemente, come una sorta di “intellighentia”, capace all’occorrenza di meditate riflessioni e di responsabili decisioni. La storia insegna che gli uomini hanno bisogno, forse sapendo anche di sbagliare, di identificarsi nel mito del grande personaggio del momento o di credere nel messaggio del cosiddetto “uomo nuovo”, ieri come oggi. Nonostante certe proposte innovative siano state premiate dal voto, permane, e si consolida sempre più, nel Paese un profondo ed esteso giudizio negativo sulle istituzioni e sulla politica in genere devastata dagli scandali: cambiano gli uomini, rimane la corruzione. Ma la pazienza dei cittadini, degli elettori, è infinita, c’è sempre posto nei cuori per l’illusione o per la speranza. Sicuramente è un fatto positivo il giovane ricambio di uomini e donne, che è avvenuto recentemente sulla scena politica, favorendo rassicuranti aspettative, soprattutto se pensiamo all’inanità delle politiche precedenti di fronte a piccoli e grandi problemi. Si attende ora la resa dei fatti, senza più sconti o alibi per alcuno e se ciò non dovesse avvenire così come si elogia allo stesso modo si demolisce. Sinceramente fa piacere il non rivedere finalmente quei soliti protagonisti che prima, senza ritegno, cercavano di saltellare da uno scranno all’altro, per fare poco o addirittura nulla, anche se alcuni di essi sanno abilmente riciclarsi e riappaiono per Gente di Falchera 1 segue a pag. 12 Festa dei Vicini 2014 Gente di Falchera 2 Concerto a S. Pio X Venerdi 30 maggio nell’ambito della rassegna “Giugno in musica” a cura dell’associazione Ippogrifo rappresentata dal maestro Luigi di Cesare con la collaborazione della circoscrizione 6 rappresentata da Adriana Scavello, si è svolta una serata musicale nella chiesa S. Pio X, Primo di otto appuntamenti che si snodano tra le chiese di Falchera, Barriera di Milano, Regio Parco e Bertolla. La prima parte del concerto era affidata al duo di chitarre “Mompou”, che deriva da Frederic Mompou nato a Barcellona nel 1893 che era un compositore e pianista spagnolo. Domenica 8 giugno durante la Festa dei Vicini, oltre alle varie attività (giochi per tutti, spaghettata aglio olio e peperoncino, torte e degustazioni di piatti etnici, regala un pensiero al tuo vicino, musiche e concerto, ecc.) è stato presentato da Adriana Scavello un libro scritto dalla dott.ssa Simona Garbarini “Falchera Dream”. Sono stati letti alcuni brani da Giorgia Catalano che ci ha fatto rivivere momenti di vita della nostra comunità. Il libro è in vendita presso la cartoleria MICHI in viale Falchera. I chitarristi Luca Pesce e Giuseppe Senatore entrambi diplomati in Conservatorio hanno interpretato con maestria brani di Scarlatti, Puccini, Sor e Mompou. A seguire L’Insieme Polifonico Femminile “SAN FILIPPO NERI” con sede a Torino in Via Maria Vittoria 5. L’Insieme ha eseguito pagine del repertorio di musica sacra e profana con particolare predilezione per l’età rinascimentale, barocca, dell’Ottocento e del Novecento. L’insieme in formazione di 12 voci suddivise in 4 voci soprano, (tra cui la soprano Stefania Cammarata voce solista della Svoboda Orchestra), 4 mezzo soprano e 4 voci Contralto, dirette da Daniela Lepore, diplomata in Direzione Corale presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, hanno letteralmente incantato il pubblico presente all’avvenimento. Gente di Falchera 3 Franco Mantione Festa patronale Gesù Salvatore INCONTRI IN BIBLIOTECA Il 26 maggio alla Biblioteca civica don L. Milani, è stato presentato il libro di Vincenzo Tancredi che non potendo essere presente per impegni precedenti, ha delegato Marco Bertoluzzo il suo editore. Vincenzo Tancredi è un sovrintendente di polizia e raccoglie a domicilio le denunce per le truffe subite soprattutto dagli anziani. Sono tanti i raggiri che subiscono e a volte non denunciano per la vergogna e per non perdere la loro autostima ma i truffatori sono esperti e non è difficile cadere nella loro rete. Ecco perciò il titolo del libro: “Io non abbocco”. Tutti pensiamo che a noi non possa succedere, perché stiamo attenti, perché non apriamo facilmente la porta della nostra casa; non è così, a volte per strada si è distratti oppure sui mezzi pubblici non teniamo a bada la borsa ed ecco che gli esperti borseggiatori entrano all’opera. In casa crediamo di essere protetti invece un falso controllore del gas o un finto pubblico ufficiale in divisa ci traggono in inganno e siamo pronti ad aprire la porta. Tutti indistintamente, ma specialmente le persone sole o anziane debbono essere maggiormente caute, anche solo suonare al vicino già può far scappare il malintenzionato. Tutti questi consigli, trattati nel libro sono stati ampiamente commentati da Marco Bertoluzzo e alcuni brani sono stati letti dalla direttrice della biblioteca dott.ssa Lina Sanna. Anche le trasmissioni televisive riprendono spesso questo argomento proprio per mettere in guardia le persone più vulnerabili infatti, durante il dibattito, diverse persone hanno preso la parola per raccontare episodi a loro accaduti e per chiedere consigli. Questo libro sarà sicuramente utile perché leggere di tante esperienze successe anche ad altri, può far evitare un’imprudenza. Rita Voyat A differenza degli anni scorsi, la processione per la festa di Gesù Salvatore quest’anno è partita dalla chiesa di S. Pio X; dopo la santa messa, attravesando le vie del quartiere si è giunti alla parrocchia di Gesù Salvatore in segno di unità delle due comunità falcheresi. Sono sul treno e mi stavo guardando intorno. Telefoni e tablet nelle mani di chiunque. Amiche che non si guardano nemmeno negli occhi e restano incollate ad uno schermo. Gente che non si scambia più sguardi e sorrisi ma soltanto messaggi. E tra questa gente ci sono anch’io che sto scrivendo qua sopra, però dannazione, davvero siamo diventati cosi tristi? Davvero frugare tra le notizie di facebook è diventato meglio di un sano scambio di parole? Davvero la gente preferisce parlare attraverso uno schermo anziché uscire a prendere un caffè anche se fuori piove? Se ci penso un pò questa situazione mi fa paura, perché tanto io lo so come finirà: sempre peggio. Diventeremo sempre più tristi e forse anche più soli. E non ce ne accorgiamo. Gente di Falchera 4 SESSANT’ANNI MA NON LI DIMOSTRA Il 25 maggio 2014, il circolo ACLI di Falchera, ha festeggiato il SESSANTESIMO anno di vita dalla sua fondazione; per l’occasione sono intervenuti a onorare l’evento il presidente provinciale ACLI Roberto Santoro e la presidente della 6° circoscrizione Nadia Conticelli, i quali hanno affermato ai presenti l’importanza di tutte le attività e le funzioni sociali, culturali e sportive che ha svolto e continua a svolgere il circolo “Luigi Gervino” nel quartiere. UN PO’ DI STORIA: Nel lontano 1954 Don Ber- nardino Cagliero fu il sacerdote assegnato alla parrocchia del neonato quartiere e rimase con noi fino alla fine del 2012; a lui e al suo impegno dobbiamo la costruzione della chiesa, dell’oratorio e del cinema parrocchiale; don Dino è stato per la Falchera l’artefice del quartiere. Il Circolo è stato costituito contemporaneamente alla nascita della Parrocchia di San Pio X; in quel periodo come ben ricordano i cittadini della Falchera, inizialmente la Santa Messa era ufficiata sotto i portici di via delle Betulle e poi nei locali e nella struttura, dove oggi è la sede del circolo ACLI. In quegli anni, il fondatore in Falchera del circolo fu Luigi Gervino, nostro concittadino ex dipendente dell’azienda Savigliano (costruttrice di treni), poi passato alla Michelin (produttrice di pneumatici) e in seguito fu anche un eccezionale sindacalista, membro di commissione interna in azienda e attivista dell’allora partito della DC. Dopo di lui si sono susseguiti alla presidenza del circolo, Walter Gregnanin, Alfio Savio e Luigi Canzian l’attuale presidente. Molti soci ed elementi del Diret- tivo del Circolo in quel periodo (erano impegnati nel sindacato, in particolare nella CISL, compreso l’attuale presidente) le ACLI operavano con impegno ed efficacia nel campo sociale a supporto dell’attività politica e sindacale. Il circolo ACLI e la Parrocchia hanno svolto, in quegli anni difficili del dopo guerra, un’attività importantissima di assistenza e favore dei lavoratori e delle famiglie del quartiere e, per questo servizio istituì nel Circolo il “Segretariato del Popolo” che dava assistenza e svolgeva le pratiche previdenziali ma faceva anche, ricerca di posti di lavoro a favore dei residenti del quartiere. E’ stato anche grazie all’attività e all’impegno del nostro Circolo e della Parrocchia se il quartiere è progredito e ha elevato il livello culturale, e questo cari cittadini della Falchera non è poco. Per ricordare l’evento, i soci del circolo ACLI, hanno organizzato nella storica sede, alcune attività sportive (gare di bocce, carte ecc) e un favoloso banchetto conviviale, preparato con maestria dalle encomiabili donne del circolo (Carla, Sonia, Livia, Luciana e Wilia,). In seguito (dopo l’estrazione dei premi della lotteria), si è festeggiato con il taglio della torta e con musica e balli per tutti i soci partecipanti alla giornata festosa. Cittadini della Falchera collaboriamo tutti per fare in modo che questo nostro storico e glorioso circolo ACLI, continui a resistere ancora per moltissimi anni. D.P.R Sportello per la CONSULENZA LEGALE È a disposizione dei cittadini un servizio gratuito di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello. Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16, in via degli ABETI 16 - È obbligatoria la prenotazione al n° 011-44.32.621. Gente di Falchera 5 Notizie Flash TORINO, BANDO PER DISOCCUPATI La Città di Torino informa che dal 16 giugno al 23 luglio 2014 si possono presentare le domande per partecipare al Bando per 350 disoccupati di lungo periodo, residenti in Torino. Si possono scaricare il Bando, il modulo di domanda e l’elenco dei CAF convenzionati dal sito dell’ Area Lavoro Sviluppo Fondi europei Innovazione e Smart city all’indirizzo: http://www.comune.torino.it/lfs/pag/p7.html TARI, RIMBORSI E SCADENZE COME FUNZIONANO? E’ una scadenza che riguarda tutti coloro che vivono a Torino, sia nelle case popolari che negli stabili di edilizia privata: parliamo della Tari, la nuova tassa dei rifiuti. In questi giorni si è parlato spesso di rimborsi e di scadenze, anche sui giornali, perciò eccovi qualche chiarimento che potrà esservi utile. Il Comune di Torino informa i contribuenti che hanno diritto a un rimborso della Tari se hanno effettuato un pagamento maggiore del dovuto nel corso del 2013. Coloro che hanno diritto a un rimborso e nei prossimi giorni ricevono la comunicazione con in allegato il modulo F24 precompilato per il pagamento della TARI, devono effettuare il versamento in una unica rata, che scade il 30 giugno. Per maggiori informazioni si ricorda che il pagamento delle rate Tari può essere effettuato in qualunque sportello bancario, postale e per via telematica, utilizzando i modelli F24 precompilati e allegati alla lettera di avviso. Per chiarimenti sul documento ricevuto, si può telefonare al call center della Città di Torino, al numero 0114424853, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13, mentre per informazioni sulla situazione dei pagamenti ci si può invece rivolgere al call center di Soris (848.800.141 se si chiama da rete fissa o +390731258471 se si telefona da cellulare o dall’estero) attivo dal lunedì al venerdì con orario 820 e il sabato e i prefestivi dalle 8 alle 14. CULTURA APERTA A TUTTI Per un’accessibilità più ampia agli eventi culturali per disabili sensoriali. La Fondazione Carlo Molo, nata a Torino nel 1993 come ente di ricerca, si occupa da 15 anni di persone con deficit uditivi, visivi e di afasia (perdita della capacità di produrre o di comprendere il linguaggio). Nell’ottobre dello scorso anno è partito il progetto “Torino+Cultura accessibile” terminato nel marzo del 2014 e presentato, nei giorni scorsi, ai consiglieri delle Commissioni assistenza e cultura presiedute da Lucia Centillo e Luca Cassiani. Si è trattato di rendere fruibili eventi culturali, film, rappresentazioni teatrali e musei, per ipovedenti o ipoudenti; cultura intesa come un bene comune per ogni cittadino. Tra gli eventi del progetto vi sono spettacoli come la pellicola “La mossa del pinguino”, opera prima del regista Claudio Amendola, inserita nel programma Torino film festival (novembre 2013) o le cinque repliche teatrali (febbraio 2014) de “Gli innamorati” di Carlo Goldoni in collaborazione con il Teatro Stabile. Per il cinema c’è la possibilità di scaricare su tablet o smartphone i sottotitoli o l’uso di cuffie (anche per il teatro) e permettere a un’effettiva inclusione di spettatori con disabilità sensoriali. L’affluenza nelle serate in programma, è stata di oltre 60 persone, senza posti riservati o repliche dedicate. La responsabile del progetto Daniela Trunfio, ha poi presentato alcune linee guida per la stagione 2014/ 2015 come la promozione verso gli enti pubblici a destinare un budget alla produzione di accessibilità a eventi culturali; collaborare con Film commission e pensare all’accessibilità già a livello di produzione cinematografica; attivare un sito che raccolga ogni esperienza produttiva e aumentare con la comunicazione sia verso i media che i cittadini. Infine Daniela Trunfio ha comunicato che il Piemonte ospiterà, nel maggio del 2015, il congresso nazionale della Fondazione. T.DN. GTT cambia le modalità di controllo dei biglietti Dal prossimo lunedì 9 giugno, il Gruppo Torinese Trasporti adotterà nuove modalità di controllo dei documenti di viaggio. Sui tram di Torino saranno presenti squadre di controllo composte da due assistenti alla clientela per la verifica dei biglietti, il sanzionamento degli irregolari e l’assistenza ai passeggeri. Le squadre di controllo saranno attive tutti i giorni, festivi compresi. A bordo di tutte le vetture tranviarie ed entro la prima fermata, sarà possibile acquistare il biglietto al costo di 2,50 euro esclusivamente utilizzando l’emettitrice automatica. Il provvedimento è stato adottato dall’azienda torinese a causa del ripetersi di episodi di aggressione nei confronti dei bigliettai in servizio ed è considerato, dall’azienda stessa, un ulteriore passo avanti nel progetto di contrasto all’evasione tariffaria iniziato nel 2012 con l’introduzione dell’agente di controllo (bigliettaio) a bordo della linea 4 e proseguito sulle linee 3 e 10. Un progetto che ha determinato un miglioramento dell’assistenza ai passeggeri e una riduzione dell’evasione tariffaria. La Gtt ha anche informato che sugli autobus continueranno i normali controlli ma che verranno aumentati quelli sulle linee Gente di Falchera 6 considerate più critiche. Proseguono inoltre le attività nell’ambito del progetto “Linea Sicura” in accordo con la Polizia Municipale. Marcello Longhin NUOVI NUMERI PER LA POLIZIA MUNICIPALE Da lunedì 24 marzo sono cambiati i numeri di telefono della Polizia Municipale. La comunicazione con i vigili urbani, raddoppia con due numeri differenti, a seconda delle esigenze del cittadino. Se avete un’emergenza e vi serve il pronto intervento di una pattuglia, ad esempio a seguito di un incidente o per un veicolo da rimuovere con urgenza, dovete contattare lo 011-0111. Per informazioni e reclami, ad esempio per chiarimenti su multe o info su viabilità e traffico, invece, il numero da comporre è 011-011011. CAMBIA IL NUMERO DI TELEFONO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE Nuovi numeri di telefono e fax per contattare l’Agenzia delle Entrate di Torino e provincia. Il nuovo numero per parlare con la Direzione provinciale, l’Ufficio Controlli e gli Uffici territoriali di Torino 2, Torino 4, Chivasso, Ciriè, Cuorgnè, Ivrea, Rivoli e Susa è 011-0367111. Sono cambiati anche i numeri di fax. Ecco i nuovi contatti: - Direzione provinciale II di Torino e Ufficio controlli: 011.0367185 - Ufficio territoriale di Torino 2: 011.0367184 - Ufficio territoriale di Torino 4: 011.0367291 Restano invece invariati gli indirizzi di posta elettronica, incluso quello di Posta Elettronica Certificata: dp.2Torino@pce.agenziaentrate.it IL CENSIMENTO ATC C’è tempo fino al 31 luglio per compilare e riconsegnare il modulo. Gli inquilini lo riceveranno per posta nei prossimi giorni. Al via il sedicesimo censimento socioeconomico per gli assegnatari delle case Atc. Per rispondere c’è tempo fino al 31 luglio. Gli inquilini riceveranno per posta, in queste settimane, una lettera con tutte le indicazioni e il modulo da compilare e riconsegnare ad Atc. Il modulo è precompilato: in questo modo, ogni famiglia dovrà soltanto indicare che cosa è cambiato dall’ultimo cen- simento. La scheda è semplice e di facile compilazione. In ogni caso, chi è in difficoltà avrà a disposizione una serie di punti informativi nelle circoscrizioni torinesi e nei laboratori di quartiere, nelle sedi dei sindacati inquilini e in molti comuni della provincia, dove poter ricevere assistenza nella compilazione. L’elenco dei punti informativi arriverà per posta, insieme alla lettera con le istruzioni da seguire e al modulo (e per semplificare la vita ai nostri lettori, la riportiamo anche su questa pagina!). Come noto, il censimento biennale di Atc è obbligatorio: serve a verificare che gli inquilini conservino i requisiti per la permanenza in una casa popolare e ad aggiornare il loro canone di affitto mensile, stabilito per legge in base al reddito, qualora per qualche motivo il reddito della famiglia fosse nel frattempo cambiato.Come prevede la legge regionale 3/2010, i residenti dovranno presentare l’autocertificazione con l’indicatore di reddito Isee (importante: dev’essere l’indicatore Isee aggiornato al 2014 sui redditi del 2013). Per averlo, basta recarsi al Caf più vicino. Nuovo Sportello A.T.C. alla Falchera Si comunica che dal mese di Gennaio 2014 è attivo il nuovo Sportello di A.T.C. Torino nel quartiere Falchera, presso il LABORATORIO DI QUARTIERE A.S.L. VIA DEGLI ABETI 16 - con i seguenti orari: 1° e 3° Martedì di ogni mese dalle ore 10,00 alle ore 12,00. A.T.C Torino Il TUO ascensorista… DIETRO CASA Miglietta Raffaele Via degli Abeti, 45 Numero Verde 800180791 Gente di Falchera 7 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 a cura di Amilcare De Leo L’INTERVISTA A... Seguitano le interviste. La Falchera, nel senso buono e con un pizzico di sentimentalismo, è considerata per coloro che ci vivono piuttosto come un paese che una borgata vera e propria. E proprio per tale affettiva peculiarità che è più facile per noi riscoprire alcuni suoi abitanti, conosciuti o meno, e trasformarli in personaggi. D. Signor Bartolone, ci può ricordare la storia del Centro d’Incontro Falchera? R. Con vero piacere. Durante la metà degli anni Settanta era sede decentrata della scuola elementare; poco dopo divenne una postazione dei Vigili urbani che però non rimase a lungo. Tra il 1989-90 il Centro fu affidato alla Associazione GI.O.C. (Gioventù Operaia Cattoli ca), che poi lasciò. In quegli anni il locale venne dimenticato e abbandonato finché nel 1992 fu notato e rivalutato da Giovanni Badino, primo presidente ormai deceduto e da Salvatore Scavello, colui che gli successe e rimase, in più fasi, sino al 2011, anno in cui morì. Due uomini indimenticabili. Ora ci siamo noi: Fausto ed io. D. Tra le vostre iniziative di un tempo, significativa la famosa “Strafalchera” vero Signor Sarno? R. Per l’esattezza all’inizio si chiamava “Corri e Cammina”. Fu una delle idee geniali di Scavello, era il 25 aprile del 1992, un fiore all’occhiello della Falchera! D. Come mai ora non si organizza più la manifestazione? R. In omaggio a Salvatore Scavello, riuscimmo ancora ad organizzarla un anno dopo la sua scomparsa, cioè nel 2012: oggi crisi di denaro, fatica nell’organizzare, Salvatore era un grande organizzatore, infaticabile. Ci manca. D. Quali sono ora le vostre iniziative, Signor Bartolone? R. In realtà non poche. Ospitiamo il “Gruppo Donne”, attivo in lavori pratici, come ricamo, maglia, découpage, alcune lezione dell’UNITRE, rappresentazioni del Teatro Marchesa, offriamo il locale per presentazione di libri, per incontri di poesia. Non sono poi da trascurare i “Nostri pomeriggi in allegria”, con feste e danze, per il piacere di stare insieme. D. Qualcuno sostiene che la Falchera Nuova, ri- spetto alla Vecchia (tanto per intenderci) sia piuttosto sottovalutata, trascurata dalle istituzioni, è vero? R. Certamente qui da noi i problemi sono più rilevanti, problematici, spesso conflittuali e non sempre siamo considerati come dovremmo. D. E per lei, signor Sarno? R. Penso che si tratti di semplici pregiudizi, di mera rivalità fra le due Falchera, i problemi ci sono, da ambo le parti. D. Signor Bartolone, cosa si può fare, secondo lei, per migliorare, la borgata? R. Ci vorrebbe, a mia opinione, più informazione sul territorio. D. Cosa intende esattamente? R. Vede, c’è ancora chi, ad esempio, non sa dell’esistenza del Centro d’Incontro. Voi con il giornalino fate già buona informazione, io l’ho sempre detto, ma forse non è ancora sufficiente. Bisogna coinvolgere di più le scuole, le famiglie, la chiesa; responsabilizzare la gente, soprattutto a non aver paura. La Forza Pubblica si vede ben poco, passa e va, quando passa... D. Si spieghi meglio. R. C’è chi reagisce a certi soprusi, ma c’è anche chi, giustamente, teme ritorsioni. Mi capisce? Il quartiere è piccolo, ristretto. Insomma non è facile... D. Signor Sarno, la sua opinione? R. Condivido, tuttavia ritengo che non sia suffi ciente l’informazione. D. E allora? R. Allora i rimedi, secondo me, debbono essere drastici. Bisognerebbe che una volta per tutte si costituisca in Falchera un libero Comitato di cittadini, ma di tutte le estrazioni politiche, sociali e culturali con a capo un rappresentante che sia un vero e legittimo referente, non legato a interessi di partito e che veramente intenda occuparsi della Falchera per il bene comune. Allo stato attuale c’è troppa confusione in quartiere, forze uguali e contrapposte che da anni si fanno la “guerra”; così non si ottiene nulla, non ci sarà mai futuro. D. Ho notato tuttavia, Sig. Bartolone, che qualcosa si sta muovendo in Falchera: il progetto “Piano Città” e poi ho visto che il giardinetto di fianco è stato ristrutturato. Una buona cosa, no? R. Oh sì, è vero, ne siamo grati. Ora speriamo nella manutenzione, comunque, almeno qui attorno e non solo, dovrebbe essere un po’ più assidua la pulizia sulle strade, che sono ancora piene di buche. Per il futuro speriamo in bene, in meglio. Si ringraziano Mauro Capel Badino vice presidente e Ottavio Dionisi collaboratore del Centro d’Incontro per la cortese partecipazione. Gente di Falchera 8 Rodolfo Grasso a colloquio con l’A.T.C. IN QUESTO NUMERO PARLIAMO CON RODOLFO GRASSO, ASS.NE SVILUPPO NUOVA FALCHERA ni, con figli piccoli, spesso straniere. Lavoriamo insieme con la scuola e le associazioni del territorio per favorire l’integrazione di queste famiglie, ma rimane un po’ di diffidenza tra gli uni e gli altri. Occasioni come la Festa dei Vicini, che si terrà tra qualche settimana, servono proprio a questo: a far cadere la diffidenza e il pregiudizio verso usi e costumi diversi tra i nostri. Seduti a tavola, con i piatti della propria tradizione da far assaggiare agli altri, è tutto più facile. Come vede invece il futuro di Falchera? A Falchera Rodolfo Grasso si è guadagnato con gli anni il soprannome de “il sindaco”: un po’ per il suo instancabile impegno per questo quartiere che sembra quasi “un paese” a sé, un po’ perché qui lo conoscono davvero tutti, dagli anziani ai nuovi arrivati. L’associazione Sviluppo Nuova Falchera, grazie al lavoro di Rodolfo e di tanti volontari, dal 2000 è un punto di riferimento importantissimo per tutti i falcheresi. Li trovate lì al numero 10 di piazza Astengo, tutti i giorni. Di cosa vi occupate? Di tante cose. Bisogna tenere presente che per chi vive in Falchera tutte le principali sedi istituzionali sono piuttosto lontane da raggiungere: così, noi forniamo un primo “filtro” di informazioni sul territorio. Ascoltiamo le persone, sentiamo quali sono le loro necessità e, una volta capito il problema, li indirizziamo all’interlocutore più corretto. Insomma, se poi devono recarsi negli uffici di Atc, del Comune o della Circoscrizione almeno, dopo una chiacchierata qui da noi, lo fanno “a colpo sicuro”. Quali sono le richieste più frequenti? Sicuramente tutto ciò che riguarda il “sistema abitare”: c’è chi cerca casa, chi vuole fare domanda per la casa popolare, chi vive in una casa gestita dall’Atc e non sa come fare per segnalare un guasto oppure per presentare la domanda per il cambio alloggio o per il fondo sociale. Spieghiamo loro quali documenti sono necessari per le varie pratiche, quali numeri di telefono devono contattare. Un mercoledì al mese i responsabili di zona Atc hanno il loro sportello di quartiere proprio qui, nelle nostra sede. Ma ospitiamo anche un avvocato che fornisce consulenza legale gratuita a chi ne ha bisogno e una mediatrice specializzata in conciliazioni. Quali problemi vive oggi Falchera? Il processo di integrazione è in corso, ma non è sempre facile. Curiosamente, è un quartiere che quasi non conosce la presenza di 40-50enni: accanto a moltissimi anziani, che vivono qui da sempre, ci sono i nuovi arrivati: famiglie composte da ragazzi giova- Se continua così, non troppo roseo purtroppo. Negli anni passati le istituzioni hanno investito molto sulla riqualificazione delle periferie ma ora mancano le risorse. Siamo in attesa di interventi da tempo e, anche se so che le istituzioni stanno lavorando per trovare i fondi, questi ancora non si vedono. Speriamo di non dover aspettare troppo. Un viaggio nella nostra A cura di Circoscrizione Remo Andreasi Il Borgo Regio Parco La direttrice storica del borgo è essenzialmente costituita dall’antica strada delle Maddalene attestata sull’ingresso principale della Manifattura TaVia Maddalene fine 800 bacchi. Le sue case di borgata, appartenenti alla fase di urbanizzazione, risalgono agli ultimi anni dell’Ottocento. Si tratta di edifici residenziali di impostazione economica in proprietà e in affitto, con presenze di botteghe (Via Maddalene appunto e C.so Regio Parco). Il duca Emanuele Filiberto di Savoia acquistò da vari proprietari nel 1568 una estesa area boscosa di 81 giornate tra le confluenze della Dora e della Stura nel Po, di fronte alla penisola del Meisino. Si fece, proprio in quel luogo, costruire un parco ricco di piante e di animali, il nuovo Palazzo del Viboccone, che fu progettato verso il 1570. Nella grande tenuta agricola annessa al Castello, il duca fece piantare un gran numero di gelsi per incrementare l’allevamento non solo degli uccelli, ma anche dei bachi da seta. Tra l’altro nel Palazzo il duca amava ospitare letterati e scienziati e, durante i giorni di festa, anche semplici cittadini, trattenendosi a conversare amabilmente con loro. Il Castello, quando fu interamente distrutto durante l’assedio del 1706, stava comunque già andando in rovina. Una parte dell’area del parco è stata poi utilizzata per ampliare il Cimitero Monumentale di Torino. Gente di Falchera 9 I lettori scrivono Messaggio per Chiara Venturini La redazione ha ricevuto la sua lettera del 13/6/14. Contrariamente alla nostra abitudine, non pubblichiamo il suo scritto in quanto cita esplicitamente nomi e cognomi di personaggi del qurtiere e di Torino con accuse precise, magari anche condivisibili, però lei si nasconde dietro a uno pseudonimo. Non possiamo quindi dar seguito alla sua lettera se prima non ci fornisce un suo recapito per poterla contattare. la redazione Carissimo macellaio, non voglio mancare di rispetto a nessuno, non scriverò il tuo nome né la macelleria ma quando ti si chiede 5 fettine di punta di petto di vitello questo è il taglio circa 2 etti l’una per un totale di un Kg e non 5 pezzi di bollito (scaramella di bovino adulto ma molto adulto di circa 6 etti caduna per un totale di 2,850 kg. (adesso capisco perché le persone sono vegetariane) Per finire il prosciutto crudo da 28 euro al kilo non si mette nei sacchetti di plastica perché trasuda e le fettine diventano appiccicose prendi il tutto come un aiuto e un suggerimento io non sono né un macellaio né un salumiere ma odio farmi prendere per i fondelli questa illustrazione è per far conoscere un taglio meno costoso però molto buono da fare alla griglia sempre che il vostro macellaio non vi rifili la scaramella. Distinti saluti domenico valente i sedicenni possono partecipare fino agli ottantenni, chi vuole fare una esperienza spirituale per la Sindone come volontario/a mi scriva alla mia e/mail giacomochissotti@virgilio.it oppure al cellulare 333-3505677 o rivolgersi alla redazione e lasciare i dati al redattore che mi metterò in contatto con voi. Nell’attesa porgo distinti saluti a tutti e alla redazione Giacomo LA FALCHERA NUOVA La Falchera Nuova, per dire è come un formaggio a buchi, nella zona ci abitano tanti anziani con il bastone, ma chi non c’è l’’ha ancora, presto lo porterà a forza di prendere storte. Visto che per la linea 50 si deve camminare dove ci sono le strade piene di buche, si deve uscire con carrozzine dei disabili e bambini, si rischia che le persone che porti saltino giù dalla carrozzina, oppure se si passa per strada si rischia di essere investiti è inutile fare gli scivoli per invalidi, soldi buttati al vento come gli altri. Marmoro Angela Abito alla Falchera ormai da più di 40 anni e non mi piace la distinzione tra Falchera Vecchia e Falchera Nuova. Per me ci dovrebbe essere una sola Falchera. Ritengo che anche le feste religiose si dovrebbero unificare e a proposito delle feste religiose e di quelle laiche bisognerebbe sforzarsi a renderle più vivacemente colorate e quindi più invitanti, attraenti per attirare un pubblico da fuori, come avviene solitamente in altri quartieri di Torino o in paesi della provincia. E’ vero, dobbiamo essere grati ai vari organizzatori delle manifestazioni per il loro sforzo, ma perché non si pensa, almeno una volta o una volta ogni due anni, inserire in una festa particolare anche un mercatino delle pulci, in piazza oppure lungo il viale. E’ una proposta. Grazie per l’attenzione e distinti saluti. Spettabile G.d.F. Pietro Sangiorgio Sono Giacomo volevo dare un informazione riguardo all’Ostensione della Sacra Sindone che si svolge il prossimo anno dal 19 Aprile al 24 Giugno 2015 per celebrare i 200 anni della nascita di San Giovanni Bosco. Nell’occasione verrà anche papa Francesco. Vengo al dunque, siccome mi hanno nominato referente per la nostra parrocchia del quartiere Falchera per cercare volontari che vogliono partecipare all’evento, tra parentesi quest’anno anche Ci sarà sempre una penna per scrivere il futuro... ma non ci sarà mai una gomma per cancellare il passato. Gente di Falchera 10 AMBIENTE E VERDE Venerdì 13 giugno alle ore 21 i cittadini sono stati invitati al convegno sul tema: “Il paesaggio dei quartieri della VI Circoscrizione tra storia, sviluppo e problematiche” che si è tenuto presso l’Auditorium della Cascina Marchesa in c. so Vercelli 147. Un viaggio attraverso Barriera di Milano, Regio Parco, Bertolla, Rebaudengo, Falchera. E’ stata una iniziativa del Partito Democratico, Circolo 6 Barriera di Milano, Torino, Via Cervino 0. Moderatore Rosario Riggio con interventi della Segretaria del Circolo Isabella Martelli, della Presidente VI Circoscrizione Nadia Conticelli, dell’Assessore Ambiente e Verde Urbano Enzo Lavolta e di Carmelo Fruscione, dottore forestale. Sono stati trattati temi su Spina 4, Verde in barriera, Agricoltura urbana, progetti di ricupero accompagnati da alcune proposte dei cittadini. Ampi riferimenti sono stati dedicati alla realizzazione del prossimo Parco Laghetti Falchera. Seguiranno altri convegni in proposito. MA QUANTO TEMPO E’ PASSATO? Possibile che sia passato già tanto tempo? Scorrono velocemente gli anni della crescita di Ale e Claudio: le prime parole e i primi passi; il primo giorno di scuola e la prima comunione, il diploma e poi la laurea... Quanta fatica, ma anche quanta gioia; quanti piccoli e grandi problemi sono passati dentro casa e quante difficoltà sono state risolte o semplicemente sopportate. In questo cammino, tre cose hanno richiesto una grande consapevolezza: la prima è che questo percorso impegnativo e caratterizzato da continui cambiamenti, prima o poi approda a un punto di non ritorno. Che i figli non ci appartengono e se ne andranno un giorno per la loro strada, è una verità che bisogna accettare da subito, abituandosi giorno per giorno a restare sempre un pò più indietro, perché i giovani possano maturare e diventare adulti a loro volta. Lo chiamano processo di desatellizzazione: un distacco che qualche volta fa sentire dolore, ai genitori come ai ragazzi; altre volte fa tirare a tutti un respiro di sollievo, anche se non è facile ammetterlo. La seconda è che comunque non finiremo mai di essere famiglia. Ci sono legami che durano per sempre senza logorarsi mai in modo irreversibile; ci sono responsabilità che l’affetto tiene in piedi e trasforma gradualmente in esperienze diverse di sollecitudine e di cura reciproca. Mutano le forme della genitorialità e le manifestazioni con cui giovani e adulti entrano quotidianamente in relazione fra loro, ma nessuno deve mai pensare che potrà dimettersi a suo piacere dal ruolo di padre, di madre, di figlio o di figlia. La terza è che essere una famiglia con figli giovani o giovani adulti non è affatto più facile; l’esperienza dell’approssimazione fra le generazioni e della reciprocità educativa chiede anzi un surplus di saggezza e di equilibrio, di lungimiranza e di amore. Anche perché si tratta di situazioni forse un po’ inedite rispetto al passato. Bisogna fare i conti, inoltre, con alcuni elementi che, almeno per noi genitori, risultano ambivalenti e forse anche un po’ ambigui: dove si pone il confine fra la necessità, la possibilità e la volontà, quando la permanenza dei figli nella famiglia di origine si fa prolungata? E ancora: se è scontato mantenere un’incondizionata disponibilità e accoglienza dei propri ragazzi in una fase di crescita che è laboriosa e controversa, come allargare il cuore e la casa non soltanto alla loro presenza, ma a tutto un mondo di interessi, impegni, attese, relazioni, contraddizioni che i giovani si tirano dietro nella vita quotidiana? E infine: se è vero che con tutta la nostra onestà in tutti questi anni ci siamo sforzati di educare i nostri figli a una vera maturità, possiamo essere sicuri che questa possa includere anche il traguardo esigente dell’adultità? Una cosa è certa: per il loro bene desideriamo che i figli possano avere una vita del tutto autonoma dalla nostra; in fondo, però, ci piace ancora poter godere della loro presenza. Speriamo che questo non sia un condizionamento che rallenti ulteriormente il loro cammino. Gente di Falchera 11 Marianna Pacucci Alessandra Mastrodonato segue editoriale di Amilcare De Leo COMITATI E PARTECIPAZIONE Mercoledì 18 giugno alle ore 17 si è riunito il Comitato Falchera Villaretto coordinato da Luigi Canzian presso il locale delle A.C.L.I- Falchera di via Pioppi 15, di cui egli è già presidente. Ha subito esposto all’attenzione dei presenti molti problemi che secondo lui non sono stati ancora risolti polemizzando contro le Istituzioni che promettono e non fanno a sufficienza, anche perché, sempre a suo avviso, i politici non calano tra la gente. Vivace e contraddittorio il dibattito tuttavia è emerso da parte di tutti la volontà, finalmente, di convocare quanto prima gruppi e associazioni del quartiere in modo di eleggere liberamente i propri rappresentanti per un rinnovato e legittimo Comitato di Quartiere, riconosciuto dai cittadini e dalla Circoscrizione. E’ già un passo avanti. IN BREVE dalla Provincia a cura di Ricciardetto • Mappano. Si parla di nuovo di Comune. Prossime elezioni per il sindaco di Mappano e quello di Caselle. • Caselle. Viabilità. Il Comune escluso dal bando per accedere ai finanziamenti regionali. La richiesta era stata inoltrata per le vie Aeroporto e Malanghero. • Borgaro. Amianto nei tubi. La SMAT pronta a tranquillizzare. Non vi è tossicità, quindi nessun pericolo. • Leinì. Una donna sindaco, proviene da “Libera”: trionfo di Gabriella Leone, medico, è il primo governo rosa della Città. Faceva parte di una lista civica. • San Mauro. Lavori sul canale Cimena. Pedoni e ciclisti più sicuri. • Cirié. Non si attenua la cattiva abitudine di abbandonare rifiuti nelle zone isolate. Per rimuoverle pagano tutti. un sinistro intervento del destino, parlando persino di progresso ma sotto sotto alimentando il conservatorismo. Non è proprio il caso di “ammazzare il gattopardo”, come suggerisce il sanguigno e famoso giornalista, semmai è l’occasione di stanarlo e di allontanarlo. Come accade nella natura delle cose e degli uomini, spesso la situazione nazionale si riflette, in piccolo, nella realtà dei quartieri, in vista, tra l’altro, di prossimi cambiamenti tipo la scomparsa delle province e l’avvento della città metropolitana, non senza ancora punte d’incertezza e di confusione. Quante saranno le rinnovate Circoscrizioni? Da quale dipenderà la borgata Falchera? In questi ultimi tempi, è bene ribadire, è esplosa la presenza di rinnovate energie giovanili, piuttosto combattive, che amano esprimersi soprattutto, per una loro originaria scelta, nel dilagante “olimpo” della rete, ma che hanno comunque dato vitalità ad una realtà, talora sonnolenta e intorpidita negli anni. Oggi fortunatamente non si può proprio affermare che i giovani non sappiano o non vogliano interessarsi di politica. Tuttavia, anche se sfocate, perdurano le solite figure di sempre, quei “padri nobili” che si è abituati, volenti o nolenti, riscoprire giorno dopo giorno. Infatti, allo stato attuale si ritiene, a nostro avviso, che manchino ancora fresche e nuove personalità che sappiano, entro il gioco della sana democrazia, farsi accettare dalla cittadinanza per un reale cambiamento. Rimangono i soliti noti, che invece resistono nel tempo. Fortunatamente, nell’ambito politico della Circoscrizione, sono presenti personaggi giovani e non, responsabili, capaci di individuare i veri problemi e in grado di realizzare piani sostenibili per la riqualificazione del territorio. In questo modo si intende sfatare, almeno da parte nostra, quel concetto un po’ sfruttato e banalizzato che esprime “largo ai giovani e viva la rottamazione”. A vent’anni si può essere “vecchi” dentro e “giovani” a ottanta: importanti sono la novità del pensiero e il capire quando è il momento di ritirarsi. Si ritiene inoltre, l’abbiamo già detto, che si potrebbe fare meglio, solo attraverso l’operato di una solidale comunità di base, sotto forma di Comitato eterogeneo nelle varie ideologie, legittimato dai cittadini e riconosciuto formalmente dalla stessa Circoscrizione. E’ bene però che tale Comitato, se già esiste come crediamo, si interessi non solo di una parte territoriale del quartiere, ma dell’intera borgata unificata. L’importante è essere uniti e non agire, sia pure con slancio e in buona fede, a livello individuale. In genere, così, si va solo allo sbaraglio e si disperdono forze. Gente di Falchera 12 STORIA DELLA SARDEGNA E DEL POPOLO SARDO La nostra Associazione Culturale Sarda Sant’Efisio ha nuovamente avuto il piacere di offrire nei suoi locali di Via degli Abeti 15, un nuovo interessante evento culturale. Domenica 8 Giugno 2014 abbiamo tutti insieme percorso la Storia della Sardegna e del Popolo Sardo attraverso i millenni a partire dalla nascita geologica dell’Isola 600 milioni di anni fa, giovanissima rispetto all’età della Terra con 46 miliardi e 600 milioni di anni! E’ come dire che la mamma Terra ha 46 anni mentre la sua piccola figlia Sardegna ne ha solo 6. La Sardegna fu popolata in ritardo rispetto al resto dei continenti, solo durante le Glaciazioni dalle quali scappavano la selvaggina e gli uomini primitivi che erano dei cacciatori nomadi. Le prime tracce di lavorazione della selce e dell’ossidiana ad opera dell’uomo si trovano in una caverna nei pressi di Perfugas e nei pressi di Cheremule i resti dell’Uomo di Nur circa 250.000 anni fa durante il Paleolitico. Ma la vera storia della Sardegna incomincia con la Cultura Prenuragica nel Neolitico, ricca di scoperte archeologiche straordinarie come le Domus de Janas, i Menhir, i Dolmen e nel periodo più recente Monte Accoddi e i primi Nuraghi e …straordinario… si scopre che il popolo sardo era un popolo di straordinari navigatori!. E’ con la Civiltà Nuragica con i suoi Villagi Nuragici, Tombe dei Giganti, Bètili, Templi Sacri che si completa l’evoluzione di questo popolo che in tutta la Sardegna si distribuisce in Cantoni Nuragici composti da Villaggi Nuragici pastorali, agricoli e marittimi che conquistano tutto il Mar Mediterraneo sviluppando il commercio con i Micenei e poi coi Greci ed Etruschi. E poi arrivano i Fenici che fondano le prime città: Tharros, Karalis(Cagliari), Nora, Bithia, Sulcis e più tardi Olbia. E’ nella Stele di Nora fenicia che compare per la prima volta il nome Sardegna. E poi i Cartaginesi che fanno crollare la Civiltà Nuragica e poi i Romani, e così i sardi nuragici si rifugiano nell’entroterra e diventano ribelli e nasce la Barbagia da “Barbaria” chiamata così dai Romani… E continua ancora la storia con l’arrivo del Cristia- nesimo e delle invasioni dei Vandali, i Bizantini e i Saraceni e con la nascita dei Giudicati nel Medioevo e poi gli Austriaci. Ma ci fermiamo qui e al Regno di Sardegna con l’arrivo dei Savoia che ci auguriamo di poter sviluppare coi Falcheresi per poter condividere questa parte della storia sardi e piemontesi insieme.… Vi aspettiamo! Relazione: Daniela Pirrello Grafica: Roberto Corona Una comunità dove ci si sente tutti uguali Il sopralluogo delle Commissioni alla Comunità alloggio di via Tasca La comunità alloggio di via Tasca è molto più di un soggiorno per persone con problemi psichici e fisici. E’ un mix di solidarietà, di integrazione e di collaborazione non solo tra gli ospiti della struttura e gli operatori ma anche con i cittadini e le associazioni presenti in quella porzione di territorio compresa tra via Via Ivrea, corso Vercelli, via Cavagnolo. Un’area, storicamente identificata con il nome di Pietra Alta, simbolo di una periferia rigenerata, non solo sul piano urbanistico ma anche e soprattutto sul piano sociale. Qui la cooperativa Valdocco gestisce un’accogliente struttura riprogettata, alla base di un condominio, al posto del classico piano piloty. Una camera Un’ampia sala da pranzo, all’occorrenza sala incontri, con colori allegri e vivaci alle pareti ha accolto i consiglieri delle commissioni Sanità e Pari opportunità, che si sono recati in sopralluogo per approfondire la conoscenza della comunità. Qui vivono undici persone: Silvio risiede qui dal primo giorno di apertura del centro, aperto dieci anni fa. Oreste si trasferirà ad Asti, ma ha promesso che tornerà a trovare i vecchi amici. Per queste persone, infatti, la progettualità di inserimento, svolta in collaborazione con il servizio sanitario, può cambiare nel corso della vita. Gli ospiti, quindi, possono sperimentare nuove esperienze di vita. Livia qui è rinata. Si sente accettata, cosa che non accadeva alcune decine di anni fa, nella scuola che frequentava. Gente di Falchera 13 segue a pag. 15 L’angolo della poesia a cura di Rocco De Pace DIVERSO SILENZIO DI PERIFERIA Silenzio ristoratore, rincuora l’animo mio disfatto, frantumato come gocce di cristallo. Respiro me stessa. Prati, viali di città isolati dal caos. Campi di mais, mucche al pascolo, campagna in periferia. Silenzio, soave compagnia. Armonia per il cuore ch’ancor abita nel petto di chi lenta, curiosa, s’è accompagnata in una passeggiata tra case e pilastri, giochi ed erbette, botteghe e piccole villette. Silenzio. Solo il campanaccio bovino rompe il rumore di questa pace, di questa paradossale, cittadina tranquillità. Giorgia Catalano LIBERA Quand’ero bambina mi svegliavo al mattino con il canto degli uccelli. Intorno a me prati verdi e distese fiorite, farfalle volare di fiore in fiore ed io mi sentivo libera, come loro. C’era un ruscello che scendeva dalla montagna; l’acqua era limpida e spumeggiante, il fruscio sembrava musica invitante. La gente era semplice e contenta anche se non possedeva niente. Sono passati tanti anni e intorno a me non vedo più né prati verdi né ruscelli mormorare né farfalle volare di fiore in fiore. Tutto è cambiato. Invece, ora vedo tanto cemento e la faccia triste della gente ed io tra loro, vedo svanire sempre più quei ricordi come un sogno; un sogno che fu. Per i mondo dei “diversi”, quelli che si sono persi, che si senton soli e che non si ritrovano nemmeno riflessi negli specchi. Per quelli che vivon da dannati, abbandonati e trascurati. Naufraghi di un sentimento verso chi nemmeno sa della loro esistenza. Per quelli che non si sentono nemmeno speciali e che fingono di essere “uguali”. Disagiati da una vita prepotente che non li consola ma li offende... Per quelli che nascondono una notte di singhiozzi e lacrime dietro un paio di occhiali scuri in una giornata senza sole... Per tutti quelli che nemmeno sanno il colore della vita... A tutti loro... questa è dedicata. Per tutti loro c’è “qualcuno” che vorrebbe dirgli: “godi nella gioia di essere vivo e vivi nella tua perfetta imperfezione, perche’ comunque tu ti veda (o ti vedano gli altri) sei e sarai sempre una splendida persona...” Manuela Barbara d’Ischia MI RIVESTO DI BIANCO VELO Angela Saccone Gente di Falchera 14 Mi creo nuda e sciolta dall’acqua del dolore. Esco purificata dagli scogli del male ergo sopra splendente. Una luce sfiora i miei capelli ed io esulto di questa nuova bellezza. Nasco ora alla vita e depongo sulla riva grigia gli abiti del passato smessi e mi rivesto di bianco velo e sopra l’onda mi muovo verso il possesso del mondo. Lina Sorrentino Morti per soffocamento: Una manovra per evitarle TUTTO ESAURITO ALLA LEZIONE GRATUITA TEORICA-PRATICA DEL 17 GIUGNO Ogni anno in Italia oltre 50 famiglie sono distrutte dalla morte di un bambino per soffocamento da corpo estraneo e il 27% delle morti classificate come “accidentali”, nei bambini da 0 a 4 anni, avviene per questi incidenti tra le mura domestiche o a scuola. Due le principali criticità: il corpo ingerito accidentalmente (come palline di gomma, caramelle gommose, giochi, ecc.) e la mancanza di preparazione di chi presta assistenza nei primi momenti. SALVAMENTO ACADEMY PIEMONTE, associazione di Istruttori di Primo Soccorso accreditati dalla Regione Piemonte, e ASL TO 2 è stato organizzato martedì 17 giugno 2014, presso il Teatro Stalker di Torino dalle ore 17.30 alle ore 20.00, un evento di sensibilizzazione e addestramento che ha già registrato l’overbooking, tanto da dover stabilire un’ulteriore lezione per martedì 16 settembre sempre alle 17,30 (con prenotazioni già aperte via mail a: info@salvamentoacademypiemonte.it). Gli Istruttori della Salvamento Academy Piemonte offriranno gratuitamente una lezione interattiva teorico-pratica di circa 90 minuti, sulle manovre di disostruzione delle vie aeree nei lattanti e nei bambini secondo le linee guida internazionali. Presenti nello staff istruttori della S.A. saranno il Dott. Luca Bello, specialista in Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Maria Vittoria, il Dott. Luca Ferrero, specialista in Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Maria Vittoria, il Dott. Giorgio Mossetti, Pediatra Neonatologo, oltre al Responsabile della Sezione Regionale, Dott. Giancarlo Dutto, che al termine dell’incontro saranno disponibili per dare suggerimenti e indicazioni sul comportamento da tenere in caso di necessità. “Chi assiste all’incidente e presta il primo soccorso, spesso non è adeguatamente preparato a questa eventualità, e può compiere manovre disperate, come prendere per i piedi il bambino che è ostruito e sta soffocando, o peggio ancora, mettergli le dita in bocca – spiega il Dott. Luca Bello – queste non sono manovre salvavita e la mancanza di competenze può essere dannosa e causare conseguenze disastrose”. Che fare allora in questa circostanza? “Di fronte a questi incidenti non sono solo medici ed esperti a essere in grado di agire, ma tutti possono conoscere ed effettuare le facili e immediate manovre di base per gestire un’emergenza che, se non prontamente trattata, in pochi minuti potrebbe evolvere in arresto respiratorio al quale segue l’arresto cardiaco – precisa il Dott. Giancarlo Dutto Responsabile Piemonte e Formatore Nazionale – la missione di Salvamento Academy è proprio di diffondere il più possibile fra la popolazione (genitori, insegnanti, nonni, addetti all’infanzia) le nozioni di base per proteggere la vita dei bambini”. Per questo motivo la nostra associazione partecipa a livello gratuito alle richieste che vengono fatte da scuole, asili, oratori e istituzioni varie che vogliono avere nel loro organico persone formate e responsabili”. Una persona che apprende le manovre giuste, ai primi segni dell’ostruzione, la riconoscerà tra mille persone 10 secondi prima degli altri. Se sa cosa fare, interverrà immediatamente e con prontezza. A ogni partecipante alla lezione sarà consegnato in dono anche un poster con le manovre –per bambino e lattante– da eseguire in caso di bisogno. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Direzione Generale ASLTO2, la Direzione Sanitaria dell’Ospedale Maria Vittoria, il Dipartimento Materno-Infantile ASL TO2, la Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Maria Vittoria, l’Associazione di Sanità Militare Italiana, delegazione di Torino, e l’Associazione Eurome. STALKERTEATRO - Piazza Montale 18 A - Torino Prenotazioni per il 16 settembre 2014: info@salvamentoacademypiemonte.it REGIONE PIEMONTE Azienda Sanitaria ASL TO 2 www.aslto2.piemonte.it segue da pag. 13 Nella struttura gli ospiti hanno la disponibilità di una camera, di una sala tv con biblioteca, un’area informatica. zona informatica La Cooperativa Valdocco non si limita alla gestione della comunità alloggio ma collabora con le altre associazioni della zona, a progetti di recupero scolastico, ad attività di integrazione, ad iniziative di socializzazione nei vicini locali messi a disposizione dalla Circoscrizione 6. Proprio in questo luogo, gli ospiti della comunità stanno risistemando un campo da bocce. Un modo per sentirsi utili in una comunità accogliente e solidale. Gente di Falchera 15 Federico D’Agostino Regolamento di Polizia Urbana della Città di Torino a cura di Emilio Ghirardi Segue dal numero 6 Articolo 9 - Nettezza del suolo e dell’abitato 1. Fatta salva l’applicabilità di norme speciali, è vietato gettare, spandere, lasciare cadere o deporre qualsiasi materia liquida o solida sugli spazi od aree pubbliche a qualunque scopo destinate, sugli spazi od aree private soggette a pubblico passaggio o comunque di uso pubblico, nei corsi o specchi d’acqua o sulle sponde o ripe dei medesimi nonché in cortili, vicoli chiusi od altri luoghi, anche recintati, comuni a più persone. 2. E’ fatto obbligo a chiunque eserciti attività di qualsiasi specie mediante l’utilizzazione di strutture collocate, anche temporaneamente, su aree o spazi pubblici, o di uso pubblico, di provvedere alla costante pulizia del suolo occupato e dello spazio circostante, sino ad una distanza non inferiore a due metri. 3. Quando l’attività di cui al comma 2. si protrae nel tempo e viene esercitata in chioschi, edicole o altre simili strutture fisse, o con banchi mobili, o con dehors, gli esercenti devono collocare, in posizione conveniente, all’interno dello spazio occupato, un contenitore di capacità non inferiore a 50 litri per il deposito dei rifiuti minuti. 4. L’obbligo della pulizia del suolo pubblico sussiste per chiunque lo imbratti per lo svolgimento di una propria attività, anche temporanea. 5. E’ fatto obbligo a chiunque eserciti attività di qualsiasi specie in locali prospettanti sulla pubblica via, o ai quali si accede dalla pubblica via, di provvedere alla costante pulizia del tratto di marciapiedi sul quale l’esercizio prospetta o dal quale si accede, fatta salva la possibilità per il Comune di intervenire per il ripristino della pulizia. 6. I proprietari o amministratori o conduttori di immobili collaborano con il Comune nel mantenimento della pulizia del tratto di marciapiede prospiciente l’immobile stesso. 7. I titolari di esercizi davanti ai quali è frequente la dispersione di rifiuti minuti devono collocare sulla soglia dell’esercizio cestelli di capacità da 50 a 80 litri e travasarne il contenuto con adeguata frequenza. I cestelli muniti di sacchetto, devono essere opportunamente assicurati affinché risulti impedito il rovesciamento, e possono essere collocati, se necessario, sui marciapiedi. 8. I contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi, i cestelli di cui al comma 7., i contenitori per la raccolta di medicinali scaduti e delle pile esauste, quando siano collocati all’esterno degli esercizi commerciali specializzati, non sono soggetti alle norme sull’occupazione del suolo pubblico. 9. I proprietari o amministratori o conduttori di stabili o edifici a qualunque scopo destinati, hanno l’obbligo di provvedere, secondo le rispettive competenze, alla pulizia costante dei portici, per il tratto di rispettiva pertinenza, fatta salva la possibilità per il Comune di intervenire per il ripristino della pulizia. 10. I proprietari di aree private confinanti con pubbliche vie non recintate in conformità del Regolamento edilizio, hanno l’obbligo di provvedere alla costante pulizia delle medesime ed allo sgombero dei rifiuti che su di esse siano stati depositati. 11. Nella esecuzione delle operazioni di pulizia del suolo di pertinenza, è vietato trasferire i rifiuti sulla pubblica via. Tutti i rifiuti devono essere raccolti in sacchi conformi alle prescrizioni da depositare chiusi nei contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. 12. Al fine di consentire la pulizia meccanizzata degli spazi pubblici, è fatto obbligo ai proprietari o detentori a qualunque titolo di veicoli di qualsiasi tipo di rispettare i divieti di sosta fissi e temporanei a tale scopo istituiti. Articolo 10 - Rifiuti 1. A garanzia dell’igiene ed a tutela del decoro, i rifiuti domestici devono essere depositati all’interno dei contenitori all’uopo collocati dall’azienda preposta solo in idonei sacchi chiusi, richiudendo il contenitore dopo l’uso. Laddove non sia previsto il servizio di raccolta per mezzo di contenitori, i rifiuti domestici devono essere collocati nei luoghi e con le modalità indicate dall’Amministrazione. 2. Qualora i contenitori di cui al comma 1 siano colmi, non è consentito collocare sacchi che ne impediscano la corretta chiusura, né depositare sacchi all’esterno dei contenitori stessi. 3. In considerazione della elevata valenza sociale, economica ed ecologica, le frazioni di rifiuto per le quali è prevista la raccolta differenziata devono essere conferite nei contenitori a tal fine predisposti. Tali contenitori non devono, in alcun modo, essere utilizzati per il conferimento di materiali diversi da quelli per i quali sono stati predisposti. 4. I rifiuti costituiti da relitti di elettrodomestici e di mobili, da imballaggi o altri oggetti ingombranti, non devono, in alcun caso, essere depositati nei contenitori o presso di essi, né in altro luogo destinato al conferimento dei rifiuti domestici. Per il loro ritiro deve richiedersi specifico intervento dell’azienda preposta alla raccolta dei rifiuti solidi urbani. Essi possono altresì essere conferiti negli appositi centri di raccolta differenziata. 5. E’ vietato depositare nei contenitori per la raccolta dei rifiuti domestici residui di lavorazioni artigianali o industriali nonché rifiuti urbani pericolosi o rifiuti tossico nocivi, che devono essere smaltiti in conformità a quanto disposto dalla legge. 6. E’ vietato depositare all’interno dei contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani macerie provenienti da lavori edili. Le macerie devono essere, a cura di chi esegue i lavori, conferite direttamente alle discariche autorizzate utilizzando idonei mezzi di trasporto che ne evitino la caduta e la dispersione. 7. Oltre al divieto di cui all’articolo 9, comma 12, è vietato ai proprietari e ai detentori a qualunque titolo di veicoli di parcheggiare i medesimi a fianco dei contenitori per la raccolta di rifiuti solidi urbani, o comunque in posizione tale da rendere impossibile o malagevole il servizio di raccolta rifiuti. Gente di Falchera 16 (segue nel prossimo numero) Laboratorio di Quartiere Falchera NIDO IN FAMIGLIA BARCABIMBI VIA RIBORDONE, 21 – TORINO Angolo via Ivrea Per te e per il tuo bambino… (dai 3 mesi ai 3 anni) per giocare, socializzare e crescere insieme con altri bambini, seguiti da personale qualificato, in un ambiente tranquillo e accogliente di piccolo gruppo - Laboratori grafico-pittorici, di lettura, musicali, in cucina, tattili-manipolativi, ludico-motori, di gioco simbolico… - Cucina interna (anche senza glutine) - Orari e frequenza flessibili, in base alle esigenze delle famiglie Per richiedere informazioni: e-mail barcabimbi@libero.it Cell. 348 7460711 Sportello Ambiente: la distribuzione dei sacchetti per la raccolta della plastica a v v i e n e t u t t i i m e rc o l e d ì dalle ore 15 alle 16 in via degli Abeti 16 “Comitato Sviluppo Falchera” Piazza Giovanni Astengo 10 presso Biblioteca Civica Falchera Tel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22 E mail: sviluppofalchera@libero.it AAA Peruviana 37enne automunita offresi come badante assistenza anziani anche serale. Referenze massima serietà. tel. 3278155753 Macelleria Steri Spesa Famiglia Mini Spesa Famiglia 2 kg. Fettine di Vitello 2 kg. Bollito di Vitello 1 kg. Salsiccia 2 kg. Spezzatino 2 kg. Braciole di Maiale 1 kg. Petto di Pollo 1 kg. Fesa di Tacchino 1 kg. Hamburgher 2 kg. Tritata di Vitello 2 kg. Costine di Maiale 2 kg. Cosce di Pollo 1 Coniglio 1 kg. Rolatine di vitello 1 kg. Rustichelle 1 kg. Tritato 1 kg. Fettine di vitello 1 kg. Braciole di maiale 1 kg. di salsiccia 1 kg. Cosce di pollo 1 Coniglio o Pollo 1 kg. Bollito con osso 1 Rolata o Tasca ripiena 1 kg. Costine di Maiale E 7,00 al Kg. E 8,00 al Kg. Baby Spesa Famiglia 1Kg. Fettine 1Kg. Spezzatino 1Kg. Rolatine 1Kg. Cosce di Pollo 1Kg. Petto di Pollo o Tacchino E 9,00 al Kg. IO IN OMAGGer la i sacchetti pione conservaz una o acquistandozioni delle prom Tutti questi prezzi verranno applicati solo acquistando tutta la serie di prodotti della: “Spesa Famiglia, Mini Spesa Famiglia o Baby Spesa Famiglia” Macelleria Steri str. Cuorgnè 119 Mappano To.-Tel. 011-996.81.94 Gente di Falchera 17 Psicanalisi e dintorni del dott. Oreste Borio Attaccamento Oggi parliamo di savana, scimmie e topi. No non sono impazzito e voi non avete sbagliato articolo: parliamo di una pulsione umana fondamentale, l’attaccamento. Punto di partenza per capire con profitto quello che segue è la constatazione che siamo nati nella savana. La savana non è un buon posto per viverci, è mal frequentata e ci sono molti predatori. Se siamo sopravvissuti e dunque siamo stati selezionati, è perché siamo capaci di alcune specifiche abilità utili alla sopravvivenza: una di queste è la pulsione di attaccamento, che fa sì che il bambino ricerchi la figura di accudimento per ricavarne protezione e senso di sicurezza e che sia in grado di strillare adeguatamente se viene lasciato solo. Gli studi sull’attaccamento prendono le mosse dall’etologia, a seguito degli studi dei coniugi Harlow. Harry e Clara Harlow, tra il’58 e il ’65 allevarono cuccioli di macaco privandoli della madre. Le scimmie disponevano solo di due sostituti materni: uno era un peluche di morbida stoffa e l’altro di metallo; quest’ultimo era fornito di biberon al quale le scimmiette affamate si attaccavano per succhiare il latte. I coniugi Harlow, dopo ripetute osservazioni, notarono che le scimmiette trascorrevano la maggior parte del tempo avvinte al pupazzo di stoffa, anche se era privo di biberon, e si attaccavano alla sagoma metallica solo per poppare. Dopo qualche settimana le scimmie divennero tristi e spaurite a causa della mancanza del contatto fisico e di sguardi. Quando le scimmie divennero grandi si comportarono come “cattive madri”: mostravano indifferenza verso i loro piccoli, non li allattavano, non si ribellavano se succedeva qualche cosa ai piccoli e arrivavano ad aggredirli e rifiutarli. Gli Harlow notarono anche che nei momenti di stress la scimmia non vuole essere alimentata ma ricerca invece un contatto fisico. Da quanto detto si evince che la motivazione centrale dell’esistenza è la ricerca di sicurezza per la sopravvivenza. Serve alla protezione contro i predatori, in una fase della vita durante la quale il bambino è inetto. La pulsione di attaccamento vera e propria è innata ma non si manifesta alla nascita, essa si sviluppa solo a partire dal settimo mese di vita circa. Dunque si nasce predisposti a stabilire un legame di attaccamento che si realizza a partire dalla disponibilità delle figure di accudimento e dalle risposte che vengono date nei momenti critici (atteggiamento incoraggiante o evitante). Ciò consente la costruzione di una immagine di sè, un riconoscimento di se stessi, un Sè riflessivo. Si è già parlato in altra sede del fatto che l’uomo nasce immaturo se pur a termine, e questa è una grande opportunità che abbiamo come specie, di poter effettuare ancora, nella ulteriore maturazione e sviluppo, quegli adattamenti necessari alla migliore integrazione possibile all’ambiente di nascita (quando si parla di maturazione ci si riferisce agli aspetti somatici, anatomici, quando si parla invece di sviluppo ci si riferisce agli aspetti psichici dell’intelligenza e dell’affettività). Possiamo affermare che la prima maturazione del cervello e il suo sviluppo si completano in interazione con un altro essere umano, di norma la madre, ma potrebbe essere chiunque altro: dunque l’acquisizione della soggettività si dà solo all’interno di una relazione. Sappiamo dalla neurologia che il contatto fisico, di pelle, condiziona il numero di collegamenti neuronali che si stabiliscono tra le cellule nervose e questo fatto, che può sembrare straordinario, palesa la strettissima interdipendenza tra soma e psiche. Si intuisce subito che la possibilità di svilupparsi e crescere più o meno intelligenti, più o meno capaci di affettività, sono già in parte dipendenti dai primi contatti fisici relazionali che si hanno. E’ noto e dimostrato altresì come la psicoterapia (un’altra forma di accudimento se vogliamo) sia in grado di attivare più aree del cervello di qualsiasi psicofarmaco. Dallo studio dei topi, con i quali condividiamo ben il 97 per cento del DNA, è noto che i recettori del cortisolo (un ormone dello stress) possono essere aumentati di numero da una madre che lecca i suoi piccoli, rispetto ad una che non lo fa. Il cortisolo è un ormone che viene rilasciato nel sangue per suscitare un allarme in condizioni di stress. Passata la situazione di allarme esso deve essere ricaptato ed eliminato attraverso i recettori appositi, per riportare l’organismo ad uno stato di calma. Se i recettori sono pochi il cortisolo rimane in circolo e l’organismo soffre uno stato di ansia. Dunque l’accudimento con contatto fisico protegge nelle situazioni di stress sia nel senso del pericolo esterno sia in quello di ripristino interno della condizione di calma. Questo tipo di esperienza, la sua qualità, è alla base della importante formazione di schemi percettivi della realtà, chiamati Modelli Operativi Interni (MOI). Essi sono la rappresentazione di me stesso come essere umano, di quanto sono amabile o non amabile, accettabile e meno, agli occhi delle figure che si prendono cura di me, dove posso reperirle, come attivarne l’attenzione, sintetizzando in un concetto sono la visione del mondo che mi faccio in quella fase della vita. Tutto ciò resta alla base del senso che ho di me, del diritto che ho di scambiare relazioni di protezione e amore, del grado di libertà che ho nella relazione. Questi MOI crescendo diventano inconsci, automatici, perdurano in genere tutta la vita, salvo eventi particolari. Si è visto come esista una transgenerazionalità degli schemi di accudimento, per cui, se non intervengono modifiche sostanziali, si tende a ripetere gli stessi schemi di accudimento della propria madre. Di grande rilevanza ancora è l’equilibrio che si manifesta tra il grado di protezione che la madre dà al piccolo e la libertà di esplorazione del mondo che consente. Questo sentimento viene percepito e interiorizzato, ad esso viene dato il nome di base sicura. Le relazioni di coppia del mondo degli adulti risentono molto dei modelli di attaccamento che si sono vissuti nell’infanzia. In esse si tende a ripetere gli stessi schemi che ognuno può verificare nella propria esperienza: lo stile sicuro, lo stile ansioso, lo stile evitante, lo stile ambivalente, lo stile disorganizzato. Saperli riconoscere può essere utile per capire le proprie reazioni, automatiche, in risposta alle emozioni che eventuali contrasti affettivi generano in noi. Gente di Falchera 18 La narrativa di Emanuela Bodrato NONNA BENEDETTA: LA DONNA DEI CENTO SCALINI Per Benedetta niente era impossibile: quando decideva qualcosa nulla potevano il marito e i tre figli maschi. Da ragazza scorrazzava a cavallo per le montagne dell’entroterra ligure. Suo padre aveva un’osteria nella piazza di Urbe e si racconta che lei, qualche volta, vi entrasse al piccolo trotto, salutata dal grido ammirato degli avventori. E così che la conobbe Lorenzo, il giovane medico. Di lei aveva già sentito parlare pochi giorni prima, sulla carrozza che l’aveva portato alla sua nuova condotta. Due giovanotti seduti davanti a lui discorrevano animatamente: “Vorrei tanto parlarle, ma è impossibile avvicinarla! Han proprio ragione a chiamarla la furia.” “La sai la sua ultima prodezza? Si è fatta a cavallo tutti i cento gradini della Madonna delle Rocche e, dopo aver legato il cavallo ad un albero, è entrata in chiesa come se niente fosse. E’ matta, lasciala perdere!’’ “Eccola qui dunque la donna dei cento gradini!” pensò Lorenzo quando la vide entrare eretta sul suo cavallo. Il cavallo doveva essere abituato a queste stravaganze, era infatti perfettamente a suo agio al centro della grande osteria. “Scusi dottore, questa è mia figlia Benedetta. Non sono riuscito a domarla” disse l’oste versandogli un bicchiere di vino. Lei saltò giù da cavallo e si fermò di fronte a lui tendendogli la mano: era alta, bruna; i capelli lunghi, crespi, legati a coda di cavallo. Gli occhi grandi, nerissimi, lo fissavano con aria di sfida. Dopo sei mesi erano marito e moglie. L’oste felicissimo. Attendeva con ansia chi fosse in grado di domargli quella benedetta figlia e che il genero fosse il medico era un ulteriore motivo di soddisfazione. Per niente contento il colonnello Guido, padre di Lorenzo. Quando era venuto a conoscenza delle intenzioni del figlio gli aveva detto: “Quella ragazza non metterà mai piede in casa nostra! Stai facendo un grosso sbaglio, non è una donna adatta a te.” Lorenzo, giovane di poche parole e molto determinato, sposò Benedetta. Andarono a vivere in una camera ammobiliata: con quello che guadagnava un medico condotto non potevano permettersi molto di più. Benedetta, innamoratissima di quel giovane alto, bruno, con grandi baffi, giocava a fare la moglie con il suo modo sbarazzino e anticonformista che tanto affascinava il serio Lorenzo. Il loro primo figlio nacque circa un anno dopo: lo chia- marono Guido come il nonno paterno, che non si intenerì per niente e non venne neppure al battesimo. Prima che nonno Guido facesse pace con il figlio Lorenzo e lo accogliesse con tutta la sua famiglia nella bella casa di Cavatore, nacquero Vincenzo, che in casa chiamarono sempre Cenzino, ed Emanuele, detto Nello. Era il 1900 e Lorenzo e Benedetta avrebbero potuto essere felici: tre bei figli maschi, una bella casa, Lorenzo era molto stimato ed apprezzato, più nessun problema economico, ma Benedetta non era contenta. Il marito lavorava moltissimo e lei aveva tutto il peso della famiglia sulle spalle: si sentiva soffocare. Ritrovava il suo spirito libero e la sua gioia di vivere raccontando bellissime favole ai figli. Alcune erano quelle che aveva sentito lei da bambina nelle lunghe serate invernali nell’osteria del padre, altre erano frutto della sua fantasia. Proprio queste ultime erano quelle che incantavano di più i bambini e il marito, fingendo, di leggere, seguiva con attenzione il racconto della moglie: quella donna riusciva sempre a stupirlo! La fama delle sue storie valicò la porta del loro alloggio e fu così che Benedetta divenne famosa in paese non più come spericolata cavallerizza, ma come fantasiosa e affascinante narratrice. La loro casa divenne meta di amici dei figli, di compaesani, di vicini: un’oretta a casa del medico con Benedetta e i suoi racconti e tornavi alla vita di tutti i giorni più sereno. Era Benedetta invece a non essere serena per un desiderio che non osava confessare neanche al marito: avere una figlia. Non erano più molto giovani e il loro figlio più piccolo aveva già nove anni. Perché desiderare una nuova nascita? Lei invece ci pensava ogni giorno: “Una bambina, vorrei tanto una figlia. Sono stanca di vivere sempre e solo con uomini”. Aveva avuto solo fratelli maschi e la sua mamma era morta quando lei era piccola. Era il 1908 e lei sognò la sua bambina: non nasceva nel solito modo tra sangue e sofferenze, ma le giungeva tra le braccia portata da una piccola slitta che scivolava lungo il pendio innevato della montagna. Era avvolta in una bianca coperta su cui spiccavano cinque caratteri dorati: MARIA. Al risveglio fu certa che sarebbe nata la bambina tanto desiderata. Raccontò subito il sogno al marito, che la guardò, scrollò il capo e disse: “Non cambierai mai, sei sempre la solita. Adesso crediamo anche ai sogni!” Il 9 novembre del 1908, a mezzogiorno, nacque la piccola Maria, mia madre: aveva gli occhi nerissimi di Benedetta e il naso lungo e affusolato di Lorenzo. Il primo dono che ricevette dal padre fu un braccialetto di filigrana con i cinque caratteri dorati del suo nome. Gente di Falchera 19 Astronomia e... Briciole di storia... I MISTERI DELLE COMETE L’ASSEDIO DI TORINO DEL 1640 La scienza non è in grado di rispondere a tutte le domande sulla nascita dell’Universo, non si sa infatti cosa ci fosse prima del bigbang, ma si possono fare delle ipotesi sull’origine della vita, suffragate dalla scienza stessa. La vita infatLa sonda Rosetta ti sulla Terra è stata fortemente influenzata dall’ambiente del sistema solare primordiale. L’età dei primi fossili appartenenti a organismi unicellulari indica che essa è cominciata nel periodo in cui si è verificato un fitto bombardamento di comete e asteroidi del sistema solare. E’ possibile che tale bombardamento abbia introdotto le premesse per le origini della vita, attraverso la diffusione di elementi tramite gli impatti come il carbonio e composti volatili come l’acqua e soprattutto l’acqua. La sonda spaziale Rosetta, lanciata nel 2004, rappresenta una missione sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea. L’obiettivo della missione è lo studio della cometa 67 P/ Churyumov-Gedasimenko. Il nome deriva dalla famosa stele di Rosetta (Egitto) e si spera che la missione sveli dei segreti riguardanti il Sistema Solare e la formazione dei pianeti. In agosto di quest’anno si conoscerà la mappatura della cometa, in novembre ci sarà l’atterraggio e tra novembre 2014 e dicembre 2015 avverrà l’inseguimento della cometa intorno al sole. Sarà una scoperta incredibile. Oltre al famoso assedio di Torino del 1706, non dobbiamo dimenticare quello del 1640. Con la morte di Vittorio Amedeo I nel 1637 suo figlio maggiore Francesco Giacinto, in tenera età e assai fragile di salute, gli successe al trono, sotto la reggenza di Maria CriTommaso Francesco principe di Carignano stina di BorboneFrancia, sorella di Luigi XIII, donna inquieta e intrigante ma piena di risorse. Bigotta e insieme peccatrice, ella però preferì concedere l’amministrazione a uno dei suoi numerosi amanti, Filippo di Savoia principe di Aglié. A cinque anni Francesco Giacinto morì e i fratelli del padre, Tommaso Francesco di Savoia principe di Carignano e Maurizio (in quell’epoca in servizio in Spagna) temevano di essere esclusi dalla successione. All’inizio del 1639 Tommaso Francesco decise di opporsi; giunse a Milano e dopo aver chiesto aiuto alla Spagna entrò in Piemonte conquistando alcune città, ma senza ottenere mai un risultato definitivo e positivo, anche perché ostacolato dallo stesso Richelieu. Nella primavera del 1640, con il fratello Maurizio, scese di nuovo in campo a fianco degli Spagnoli ma fu sconfitto a Casale Monferrato dalle truppe francesi assai più forti ed organizzate. Il 24 settembre dello stesso anno capitolò e si ritirò verso Ivrea, lasciando vincitrice Maria Cristina. a cura del Gruppo “G. Plana” a cura di Franco Foppiani Per chi ama osservare il cielo di luglio Mercurio sorge all’alba prima del Sole per tutto il mese. Venere è visibile all’alba. Marte tramonta prima della mezzanotte, Giove è visibile pochissimo tempo dopo il tramonto e solo nella prima parte del mese, Saturno è visibile nella prima parte della notte. Vittorio Leode Non aspettarti nulla da nessuno, ma aspettati tutto da te! Lascia che arrivi anche nel tuo cuore la PRIMAVERA!! Tony Barilla TUTTO CIO’ CHE DESIDERO SI PUO’ RIASSUMERE COSI’: Svegliarmi ogni mattina con la voglia di alzarmi dal letto (sembra poco?) Per me quando accade è il massimo!!!! Voglia, contrario di abitudine, necessità, noia. Sinonimo di vita, condizione necessaria per la gioia!!!!! Gente di Falchera 20 Anonimo INVITO AL MUSEO di Rita Miglia LA BIBLIOTECA REALE Nei locali sottostanti l’Armeria Reale, sotto i portici di Piazza Castello, si cela un vero e proprio tesoro: la Biblioteca Reale. Negli stessi anni in cui nasceva il museo dedicato alle armi, Carlo Alberto, appassionato collezionista, decideva di dare sistemazione anche alle raccolte di libri di casa Savoia, affidando il progetto all’architetto di corte Pelagio Palagi. Dopo i restauri funzionali e conservativi che ne fanno una realtà dinamica, la Biblioteca attualmente conserva circa 200 mila volumi, 4300 manoscritti, oltre 1000 periodici, 1500 pergamene, 187 incunaboli, 5 mila cinquecentine, 400 album fotografici, oltre ai circa 3 mila preziosi disegni che l’hanno resa famosa nel mondo. degli uccelli, tracciando le prime teorie sulla possibilità di progettare una macchina in grado di volare. Della stessa più vasta raccolta di disegni acquistata nel 1840 da Carlo Alberto, fanno parte anche altre opere di illustri maestri della pittura: da Michelangelo a Raffaello; da Guercino a Tiepolo fino agli stranieri Rembrandt, Van Dick e Durer. Non meno preziosi sono i codici miniati, le incisioni o i volumi acquistati nei secoli da Casa Savoia, tra i quali va ricordato, il prezioso autografo dell’ultima opera di Torquato Tasso. Proseguendo l’itinerario tra le meraviglie della Biblioteca Reale, si incontrano le sezioni dedicate all’arte militare, ricca di 17 mila volumi e 800 manoscritti, o quella dedica all’architettura, tra cui spicca il trattato del Guerini con i progetti per le cupole di San Lorenzo e della Cappella della Sindone. Un cenno meritano ancora le carte nautiche medievali, accanto ai messali miniati e ai rari album naturalistici. La Biblioteca Reale è aperta in Piazza Castello 191 con orario dal lunedì al venerdì dalle 8,15 alle 18,45; sabato dalle 8,15 alle13,45. Rita Miglia Un discorso a parte meritano i 13 stupendi fogli di Leonardo da Vinci, fiore all’occhiello dalla Biblioteca. Tra questi, il cimelio più importante è il celebre Autoritratto, realizzato a sanguigna negli anni 151516. Tra i disegni, un cenno merita ancora il ritratto di fanciulla, studio preparatorio per il volto dell’angelo della “Vergine delle rocce” conservato al Louvre di Parigi. Sempre all’interno della sezione leonardesca si cela ancora un altro tesoro: il “codice del volo degli uccelli” in cui Leonardo annotò considerazioni e appunti sparsi sui principi che regolano il movimento Gente di Falchera 21 Il piacere di leggere di Adriana Scavello Falchera dream “La Falchera è oltre. La Falchera è un piccolo deposito suburbano incastonato nella tangenziale nord. Dove non ci si passa. Alla Falchera ci si va solo se ci si deve andare”. Con queste parole, Simona Garbarini, introduce Falchera Dream, libro che già dal titolo anticipa i luoghi dove è ambientato. Una piccola medusa che arranca nel fango del campo della Falchera, questa è la prima immagine del protagonista del libro, un giovane campione di calcio troppo ferito dalla vita per poter affrontare le responsabilità legate al suo stesso talento. A narrare la storia, che s’intuisce tragica fin dal principio, è Guido, il padre affidatario del ragazzo, un medico con una sinistra passione per i superalcolici. Guido narra con asciutto disincanto il suo rapporto difficile con Toni, il giovane talento dall’imperscrutabile passato che è entrato nella sua vita scombussolandola ma al contempo fornendole un senso. In occasione della Festa dei vicini, in Piazza Astengo, l’8 giugno abbiamo presentato l’opera di Simona Garbarini davanti ad un folto pubblico che, nonostante il caldo asfissiante, si è assiepato sotto il portico per ascoltare anche Giorgia Catalano, che con la sua interpretazione espressiva, ha letto alcuni passi del libro. Ho posto a Simona alcune domande: Come nasce il libro? “Io sono pediatra e per alcuni anni ho lavorato a Falchera facendo le visite domiciliari, quindi, frequentando il quartiere, un giorno, uscendo da una casa, ho avuto un illuminazione, vedendo un bellissimo arcobaleno ho deciso di ambientare la storia in questo quartiere molto particolare”. E’ una storia vera? “No, la storia è inventata, come i personaggi, ma ho preso spunto da ciò che osservavo. L’immagine dei ragazzi che giocano a calcio nei campetti, mi ha fatto decidere di imbastire la trama sulla storia di Toni”. Hai avuto difficoltà a pubblicare il libro? “Sì, l’ho proposto a tanti editori che però volevano cambiare molte cose che ne avrebbero snaturato l’essenza. Io invece lo volevo tenere così come l’ho scritto, alla fine ho trovato l’Edizioni Consorzio Arca, di Torino, che ha scommesso sul libro e devo dire che sta andando bene”. Finalista alla ventiduesima edizione del Premio Calvino, alla prima edizione del concorso “Il mio esordio”, selezionato nella rosa dei finalisti di ‘Masterpiece’, “Falchera dream” è un romanzo degli affetti mancati, teso ed efficace, che riesce a non scadere nel patetico grazie ad una scrittura serrata che rifugge dal commento e dall’analisi psicologica. Il lettore segue stregato questa storia del genio del pallone inadatto a vivere. Come ho avuto modo di esprimere a Simona durante l’intervista, la ringraziamo, perché con il suo libro, è riuscita a raccontare Falchera, a farla conoscere, con la sua essenza tipica di quartiere di periferia di grande città, con i suoi lati negativi ma anche pieno di umanità, di collaborazione e solidarietà, dove i ragazzi, ora come allora, continuano a giocare ai campetti e a circolare in bici, come una volta………. Gente di Falchera 22 RICORDO Ricordando la cara mamma Carmela Pacchiano in Gozzi, il figlio Girolamo con la nuora Anna, i figli Ivan e Bruno la ricordano con grande affetto e rimarrà sempre nei nostri cuori.(15 agosto 1912 15 agosto 2014) RICORDO E’ mancato improvvisamente Esposito Giuseppe all’età di 51 anni, in Str. Cuorgnè 84. Lo ricordano con grande amore per la sua bontà, la moglie con i figli e tutti i parenti. RICORDO Nella ricorrenza del sesto anno della partenza del nostro caro amico Fabio, ricordato nel numero di Maggio di “Gente di Falchera”, io voglio ricordare una cara persona, con cui eravamo cresciuti, con cui avevamo condiviso momenti di gioventù, quando vivere in quartiere era vivere il quartiere. In questi anni ho avuto modo di pensare a quanto era successo e mi permetto, nel rispetto del dolore e della memoria, di dire un mio pensiero, e spero che non venga ritenuto inopportuno e non offenda nessuno. Penso che quando la natura ti fa un dono grande, come può essere una grande sensibilità, questo dono può essere beffardo. Penso che in un animo molto sensibile -che và oltre la materialità pura- si sviluppi una sensibile visione del mondo, della vita e delle persone. Poi esiste il mondo con le sue debolezze e i suoi limiti, ad ogni ideale di bellezza corrisponde uno altrettanto di bruttezza; un’anima sensibile in una prima fase combatte per migliorare quanto ha intorno, sempre con il suo ideale che non può abbandonare, non può e non deve cedere a compromessi e… Ma alla fine si arrende. Un animo troppo sensibile non riesce a concepire una via di mezzo, perde di vista, purtroppo il bello, e vede enfatizzato solo il male e lo stesso lo vede come assoluto e non rimediabile. Con questo, scusandomi di nuovo, spero che tu caro amico Fabio SIA IN UN MONDO DOVE QUESTO BELLO ESISTE. Con il ricordo e l’affetto con cui ti vorrei accompagnare, il tuo amico Toni Barilla ti saluta. SILENT KEY CI HANNO LASCIATO: 29/05/2014 Ctrauzzola Giuseppina Via degli Ulivi 82 di anni 77 30/05/2014 Pelaia Teresa Via deglli Ulivi 21 di anni 71 11/06/2014 Rubano Pasquale Via degli Ulivi 12 di anni 79 12/6/2014 Esposito Giuseppe Str. Cuorgnè 84 di anni 51 09/6/2014 Palmisano Antonio via degli Ulivi 17 di anni 77 09/06/2014 Magnotta Carmela Via degli Ulivi 29 di anni 86 ANNIVERSARIO Ci manca il tuo sorriso, il tuo sguardo, il tuo esserci al di là di ogni cosa e la forza che ci infondevi, ma ognuno, intimamente ti mantiene vivo, si rivolge a te per trarre conforto e coraggio per proseguire il cammino della vita. Guardo le belle rose nel giardino e ti rivedo chino sull’erba mentre piantavi le talee, ed allora so che sei tra noi e ci saranno sempre tante piccole cose che renderanno viva la tua presenza perché sono impregnate del tuo essere. I nostri cuori custodiscono il tuo ricordo ed il profondo amore che ci lega, ti vogliamo bene papà, nonno, Mario. Dai un bacio alla mamma. Con infinito affetto Giusy, Sabrina, Alessandro e Giorgio RICORDO La famiglia Cosentino Rodolfi e Limoncelli ringraziano quanti hanno partecipato alla perdita del loro figlio, fratello, padre e marito Giorgio Cosentino. Dopo una lunga malattia sarà dura non vederti più. Ricordiamo il tuo umorismo e la tua voglia di scherzare nel tuo percorso di vita durato 49 anni e come dimenticare tuo fratello Antonio un uomo meraviglioso e buono. Gente di Falchera 23 Hanno collaborato a questo numero: Toni Barilla, Emanuela Bodrato, Oreste Borio, Giacomo Chissotti, Roberto Corona, Federico D’Agostino, Marcello Longhin, Angela Marmoro, Toni De Nardo, Emilio Ghirardi, Vittorio Leode, Franco Mantione, Alessandro Mastrodonato, Marianna Pacucci, Luigi Ricciardetto, Adriana Scavello, Gli eventuali contributi potranno essere versati direttamente presso la Redazione, in Piazza G. Astengo 10. Orario di Redazione dal lunedì al venerdì: dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30 Tel. cell. 349.420.10.90 E mail: gentedifalchera@libero.it Sito: www.gentedifalchera.it Un ringraziamento particolare a tutti i sostenitori, inserzionisti e agli amici che ci aiutano nella distribuzione del giornale. Sostenitori “GENTE di FALCHERA” Sig.ra Piovesan Loredana Sig. Gozzi Girolamo Sig. Bove Antonio Sig. Apollonio Giacomo Sig.ra Cottari Giuliana Sig.ra Povia Ovale Lucia ASTRA SOCIETA’ COOPERATIVA TORINO Sig. Chissotti Giacomo Sig. Giornalaio da Walter C.so Giulio Cesare, 99 - tel. 011-280901 Via Monginevro, 161 - tel. 011-3828558 Gli articoli da pubblicare dovranno pervenire entro il 15 di ogni mese. La redazione si riserva la facoltà di pubblicarli e/o modificarli secondo le esigenze del giornale. Gli articoli non verranno restituiti NON SEMPRE IL CONTENUTO DEGLI SCRITTI DI CHI COLLABORA RISPECCHIA LE OPINIONI DELLA REDAZIONE Gestione in proprio - Il giornale viene distribuito gratuitamente ai soli sostenitori che con le offerte contribuiscono al costo della stampa Biblioteca Civica FALCHERA Periodico fondato nel 1993 Direttore Responsabile Rita Miglia Vicedirettore Massimo Giusio Redazione: A. De Leo, C. Elia, R. Voyat, F. Foppiani, U. Grassi, R. De Pace Caporedattore e grafica Umberto Grassi Segretaria di Redazione Rita Voyat Redazione P.zza G. Astengo, 10 Tel. cell. 349.420.10.90 E-mail: gentedifalchera@libero.it Sito Internet: www.gentedifalchera.it Gente di Falchera 24
© Copyright 2024 Paperzz