Lug-Ago 2014 - Gente di Falchera

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LUGLIO-AGOSTO 2014
ALCHERA
ANNO 21° - N° 7-8
P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE
ALL’INTERNO
EDITORIALE
pag. 2-3
L
SOMMARIO
Festa dei vicini
Concerto S. Pio X
Incontri in Biblioteca
Festa patronale Gesù Salvatore
Sessant’anni ma non li dimostra
Notizie Flash
L’intervista a...
A colloquio con l’A.T.C.
Un viaggio nella Circoscrizione
I lettori scrivono
Ambiente verde
In breve dalla Provincia
Storia della Sardegna e del popolo
Una comunità dove...
L’angolo della poesia
Morti per soffocamento...
Regolamento Polizia Urbana
Psicanalisi e dintorni
La narrativa
Astronomia e...
Briciole di storia...
Invito al museo
Il piacere di leggere
Silent Key
pag. 2
pag. 3
pag. 4
pag. 4
pag. 5
pag. 6
pag. 8
pag. 9
pag. 9
pag. 10
pag. 11
pag. 12
pag. 13
pag. 13
pag. 14
pag. 15
pag. 16
pag. 18
pag. 19
pag. 20
pag. 20.
pag. 21
pag. 22
pag. 23
di
AMILCARE
DE LEO
Il gioco del potere
e ultime elezioni di maggio e di giugno
non saranno dimenticate facilmente in
quanto hanno lasciato in campo un segno
ben preciso, di cui i politici dovrebbero seriamente tener conto. Il popolo, la gente tanto per capirci
nella propria multiforme varietà, non è quella massa informe, di aristotelica memoria, incapace di scegliere, di valutare, in balia delle menti politiche più esperte o dei grandi trafficanti di parole. Al contrario si è rivelata, sempre più sorprendentemente, come una sorta di “intellighentia”, capace
all’occorrenza di meditate riflessioni e di responsabili decisioni. La storia insegna che gli uomini hanno bisogno, forse
sapendo anche di sbagliare, di identificarsi nel mito del grande
personaggio del momento o di credere nel messaggio del
cosiddetto “uomo nuovo”, ieri come oggi. Nonostante certe
proposte innovative siano state premiate dal voto, permane,
e si consolida sempre più, nel Paese un profondo ed esteso
giudizio negativo sulle istituzioni e sulla politica in genere
devastata dagli scandali: cambiano gli uomini, rimane la corruzione. Ma la pazienza dei cittadini, degli elettori, è infinita, c’è sempre posto nei cuori per l’illusione o per la speranza. Sicuramente è un fatto positivo il giovane ricambio di
uomini e donne, che è avvenuto recentemente sulla scena
politica, favorendo rassicuranti aspettative, soprattutto se
pensiamo all’inanità delle politiche precedenti di fronte a
piccoli e grandi problemi. Si attende ora la resa dei fatti, senza più sconti o alibi per alcuno e se ciò non dovesse avvenire
così come si elogia allo stesso modo si demolisce. Sinceramente fa piacere il non rivedere finalmente quei soliti protagonisti che prima, senza ritegno, cercavano di saltellare da
uno scranno all’altro, per fare poco o addirittura nulla, anche
se alcuni di essi sanno abilmente riciclarsi e riappaiono per
Gente di Falchera 1
segue a pag. 12
Festa dei Vicini 2014
Gente di Falchera 2
Concerto a S. Pio X
Venerdi 30 maggio
nell’ambito della rassegna “Giugno in
musica” a cura dell’associazione Ippogrifo rappresentata
dal maestro Luigi di
Cesare con la collaborazione della
circoscrizione
6 rappresentata da Adriana
Scavello, si è
svolta una serata musicale
nella chiesa S.
Pio X, Primo
di otto appuntamenti che si snodano tra le chiese di Falchera,
Barriera di Milano, Regio Parco e Bertolla.
La prima parte del concerto era affidata al duo di
chitarre “Mompou”, che deriva da Frederic Mompou
nato a Barcellona nel 1893 che era un compositore e
pianista spagnolo.
Domenica 8 giugno durante la Festa dei Vicini, oltre
alle varie attività (giochi per tutti, spaghettata aglio
olio e peperoncino, torte e degustazioni di piatti etnici, regala un pensiero al tuo vicino, musiche e concerto, ecc.) è stato presentato da Adriana Scavello un libro scritto dalla dott.ssa Simona Garbarini “Falchera
Dream”. Sono stati letti alcuni brani da Giorgia Catalano che ci ha fatto rivivere momenti di vita della nostra comunità. Il libro è in vendita presso la cartoleria
MICHI in viale Falchera.
I chitarristi Luca Pesce e Giuseppe Senatore entrambi
diplomati in Conservatorio hanno interpretato con
maestria brani di Scarlatti, Puccini, Sor e Mompou.
A seguire L’Insieme Polifonico Femminile “SAN
FILIPPO NERI” con sede a Torino in Via Maria Vittoria 5. L’Insieme ha eseguito pagine del repertorio
di musica sacra e profana con particolare predilezione per l’età rinascimentale, barocca, dell’Ottocento
e del Novecento.
L’insieme in formazione di 12 voci suddivise in 4
voci soprano, (tra cui la soprano Stefania Cammarata voce solista della Svoboda Orchestra), 4 mezzo
soprano e 4 voci Contralto, dirette da Daniela Lepore, diplomata in Direzione Corale presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, hanno letteralmente
incantato il pubblico presente all’avvenimento.
Gente di Falchera 3
Franco Mantione
Festa patronale
Gesù Salvatore
INCONTRI IN BIBLIOTECA
Il 26 maggio alla Biblioteca civica don L. Milani, è
stato presentato il libro di Vincenzo Tancredi che non
potendo essere presente per impegni precedenti, ha
delegato Marco Bertoluzzo il suo editore.
Vincenzo Tancredi è un sovrintendente di polizia e
raccoglie a domicilio le denunce per le truffe subite
soprattutto dagli anziani. Sono tanti i raggiri che subiscono e a volte non denunciano per la vergogna e
per non perdere la loro autostima ma i truffatori sono
esperti e non è difficile cadere nella loro rete.
Ecco perciò il titolo del libro: “Io non abbocco”.
Tutti pensiamo che a
noi non possa succedere, perché stiamo
attenti, perché non
apriamo facilmente
la porta della nostra
casa; non è così, a
volte per strada si è
distratti oppure sui
mezzi pubblici non teniamo a bada la borsa ed ecco
che gli esperti borseggiatori entrano all’opera.
In casa crediamo di essere protetti invece un falso
controllore del gas o un finto pubblico ufficiale in
divisa ci traggono in inganno e siamo pronti ad aprire la porta.
Tutti indistintamente,
ma specialmente le persone sole o
anziane debbono essere
maggiormente caute, anche solo suonare al vicino già può
far scappare il malintenzionato.
Tutti questi consigli, trattati nel libro sono stati ampiamente commentati da Marco Bertoluzzo e alcuni
brani sono stati letti dalla direttrice della biblioteca
dott.ssa Lina Sanna.
Anche le trasmissioni televisive riprendono spesso
questo argomento proprio per mettere in guardia le
persone più vulnerabili infatti, durante il dibattito,
diverse persone hanno preso la parola per raccontare
episodi a loro accaduti e per chiedere consigli.
Questo libro sarà sicuramente utile perché leggere
di tante esperienze successe anche ad altri, può far
evitare un’imprudenza.
Rita Voyat
A differenza degli anni scorsi, la processione per la
festa di Gesù Salvatore quest’anno è partita dalla chiesa di S. Pio X; dopo la santa messa, attravesando le
vie del quartiere si è giunti alla parrocchia di Gesù
Salvatore in segno di unità delle due comunità falcheresi.
Sono sul treno e mi stavo guardando intorno. Telefoni e tablet nelle mani di
chiunque. Amiche che non si guardano
nemmeno negli occhi e restano incollate
ad uno schermo. Gente che non si scambia più sguardi e sorrisi ma soltanto messaggi. E tra questa gente ci sono anch’io
che sto scrivendo qua sopra, però dannazione, davvero siamo diventati cosi tristi? Davvero frugare tra le notizie di facebook è diventato meglio di un sano
scambio di parole? Davvero la gente preferisce parlare attraverso uno schermo
anziché uscire a prendere un caffè anche
se fuori piove? Se ci penso un pò questa
situazione mi fa paura, perché tanto io lo
so come finirà: sempre peggio. Diventeremo sempre più tristi e forse anche più
soli. E non ce ne accorgiamo.
Gente di Falchera 4
SESSANT’ANNI
MA NON LI DIMOSTRA
Il 25 maggio 2014, il
circolo ACLI di Falchera, ha festeggiato il
SESSANTESIMO
anno di vita dalla sua
fondazione; per l’occasione sono intervenuti a
onorare l’evento il presidente provinciale ACLI Roberto Santoro e la presidente della 6° circoscrizione Nadia Conticelli, i quali hanno affermato ai presenti l’importanza di tutte le attività e le funzioni
sociali, culturali e sportive che ha svolto e continua
a svolgere il circolo “Luigi Gervino” nel quartiere.
UN PO’ DI STORIA: Nel lontano 1954 Don Ber-
nardino Cagliero fu il sacerdote assegnato alla parrocchia del neonato quartiere e rimase con noi fino
alla fine del 2012; a lui e al suo impegno dobbiamo
la costruzione della chiesa, dell’oratorio e del cinema parrocchiale; don Dino è stato per la Falchera
l’artefice del quartiere. Il Circolo è stato costituito
contemporaneamente alla nascita della Parrocchia di
San Pio X; in
quel periodo
come ben ricordano i cittadini della
Falchera, inizialmente la
Santa Messa
era ufficiata
sotto i portici di via delle Betulle e poi nei locali e
nella struttura, dove oggi è la sede del circolo ACLI.
In quegli anni, il fondatore in Falchera del circolo fu
Luigi Gervino, nostro concittadino ex dipendente
dell’azienda Savigliano (costruttrice di treni), poi
passato alla Michelin (produttrice di pneumatici) e
in seguito fu anche un eccezionale sindacalista, membro di commissione interna in azienda e attivista dell’allora partito della DC.
Dopo di lui si sono susseguiti alla presidenza del circolo, Walter Gregnanin, Alfio Savio e Luigi Canzian
l’attuale presidente. Molti soci ed elementi del Diret-
tivo del Circolo in quel periodo (erano impegnati nel sindacato, in particolare nella
CISL, compreso l’attuale
presidente) le
ACLI operavano con impegno ed efficacia nel campo
sociale a supporto dell’attività politica e sindacale.
Il circolo ACLI e la Parrocchia hanno svolto, in quegli anni difficili del dopo guerra, un’attività importantissima di assistenza e favore dei lavoratori e delle famiglie del quartiere e, per questo servizio istituì nel
Circolo il “Segretariato del Popolo” che dava assistenza e svolgeva le pratiche previdenziali ma faceva anche, ricerca di posti di lavoro a favore dei residenti del
quartiere. E’ stato
anche grazie all’attività e all’impegno del nostro
Circolo e della
Parrocchia se il
quartiere è progredito e ha elevato il
livello culturale, e
questo cari cittadini della Falchera non è poco.
Per ricordare l’evento, i soci del circolo ACLI, hanno organizzato nella storica sede, alcune attività sportive (gare di bocce, carte ecc) e un favoloso banchetto conviviale, preparato con maestria dalle encomiabili donne del circolo (Carla, Sonia, Livia, Luciana e
Wilia,). In seguito (dopo l’estrazione dei premi della
lotteria), si è festeggiato con il taglio della torta e
con musica e balli per tutti i soci partecipanti alla
giornata festosa.
Cittadini della Falchera collaboriamo tutti per fare
in modo che questo nostro storico e glorioso circolo
ACLI, continui a resistere ancora per moltissimi anni.
D.P.R
Sportello per la
CONSULENZA LEGALE
È a disposizione dei cittadini un servizio gratuito di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello.
Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16,
in via degli ABETI 16 - È obbligatoria
la prenotazione al n° 011-44.32.621.
Gente di Falchera 5
Notizie Flash
TORINO, BANDO PER DISOCCUPATI
La Città di Torino informa che dal 16 giugno al 23
luglio 2014 si possono presentare le domande per partecipare al Bando per 350 disoccupati di lungo periodo, residenti in Torino. Si possono scaricare il Bando,
il modulo di domanda e l’elenco dei CAF convenzionati dal sito dell’ Area Lavoro Sviluppo Fondi europei
Innovazione e Smart city all’indirizzo:
http://www.comune.torino.it/lfs/pag/p7.html
TARI, RIMBORSI E SCADENZE
COME FUNZIONANO?
E’ una scadenza che riguarda tutti coloro che vivono
a Torino, sia nelle case popolari che negli stabili di
edilizia privata: parliamo della Tari, la nuova tassa
dei rifiuti. In questi giorni si è parlato spesso di rimborsi e di scadenze, anche sui giornali, perciò eccovi
qualche chiarimento che potrà esservi utile.
Il Comune di Torino informa i contribuenti che hanno diritto a un rimborso della Tari se hanno effettuato un pagamento maggiore del dovuto nel corso del
2013. Coloro che hanno diritto a un rimborso e nei
prossimi giorni ricevono la comunicazione con in
allegato il modulo F24 precompilato per il pagamento
della TARI, devono effettuare il versamento in una
unica rata, che scade il 30 giugno.
Per maggiori informazioni si ricorda che il pagamento
delle rate Tari può essere effettuato in qualunque sportello bancario, postale e per via telematica, utilizzando i modelli F24 precompilati e allegati alla lettera
di avviso.
Per chiarimenti sul documento ricevuto, si può telefonare al call center della Città di Torino, al numero 0114424853, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13, mentre per informazioni sulla situazione dei pagamenti ci si può invece rivolgere al
call center di Soris (848.800.141 se si chiama da rete
fissa o +390731258471 se si telefona da cellulare o
dall’estero) attivo dal lunedì al venerdì con orario 820 e il sabato e i prefestivi dalle 8 alle 14.
CULTURA APERTA A TUTTI
Per un’accessibilità più ampia agli eventi culturali
per disabili sensoriali.
La Fondazione Carlo Molo, nata a Torino nel 1993
come ente di ricerca, si occupa da 15 anni di persone
con deficit uditivi, visivi e di afasia (perdita della
capacità di produrre o di comprendere il linguaggio).
Nell’ottobre dello scorso anno è partito il progetto
“Torino+Cultura accessibile” terminato nel marzo del
2014 e presentato, nei giorni scorsi, ai consiglieri delle Commissioni assistenza e cultura presiedute da Lucia Centillo e Luca Cassiani.
Si è trattato di rendere fruibili eventi culturali, film,
rappresentazioni teatrali e musei, per ipovedenti o
ipoudenti; cultura intesa come un bene comune per
ogni cittadino.
Tra gli eventi del progetto vi sono spettacoli come la
pellicola “La mossa del pinguino”, opera prima del
regista Claudio Amendola, inserita nel programma
Torino film festival (novembre 2013) o le cinque repliche teatrali (febbraio 2014) de “Gli innamorati” di
Carlo Goldoni in collaborazione con il Teatro Stabile. Per il cinema c’è la possibilità di scaricare su tablet o smartphone i sottotitoli o l’uso di cuffie (anche
per il teatro) e permettere a un’effettiva inclusione di
spettatori con disabilità sensoriali. L’affluenza nelle
serate in programma, è stata di oltre 60 persone, senza posti riservati o repliche dedicate.
La responsabile del progetto Daniela Trunfio, ha poi
presentato alcune linee guida per la stagione 2014/
2015 come la promozione verso gli enti pubblici a
destinare un budget alla produzione di accessibilità a
eventi culturali; collaborare con Film commission e
pensare all’accessibilità già a livello di produzione
cinematografica; attivare un sito che raccolga ogni
esperienza produttiva e aumentare con la comunicazione sia verso i media che i cittadini.
Infine Daniela Trunfio ha comunicato che il Piemonte ospiterà, nel maggio del 2015, il congresso nazionale della Fondazione.
T.DN.
GTT cambia le modalità
di controllo dei biglietti
Dal prossimo lunedì 9 giugno, il Gruppo Torinese
Trasporti adotterà nuove modalità di controllo dei
documenti di viaggio. Sui tram di Torino saranno
presenti squadre di controllo composte da due assistenti alla clientela per la verifica dei biglietti, il sanzionamento degli irregolari e l’assistenza ai passeggeri. Le squadre di controllo saranno attive tutti i giorni, festivi compresi. A bordo di tutte le vetture tranviarie ed entro la prima fermata, sarà possibile acquistare il biglietto al costo di 2,50 euro esclusivamente utilizzando l’emettitrice automatica.
Il provvedimento è stato adottato dall’azienda torinese a causa del ripetersi di episodi di aggressione
nei confronti dei bigliettai in servizio ed è considerato, dall’azienda stessa, un ulteriore passo avanti nel
progetto di contrasto all’evasione tariffaria iniziato
nel 2012 con l’introduzione dell’agente di controllo
(bigliettaio) a bordo della linea 4 e proseguito sulle
linee 3 e 10. Un progetto che ha determinato un miglioramento dell’assistenza ai passeggeri e una riduzione dell’evasione tariffaria. La Gtt ha anche informato che sugli autobus continueranno i normali controlli ma che verranno aumentati quelli sulle linee
Gente di Falchera 6
considerate più critiche. Proseguono inoltre le attività nell’ambito del progetto “Linea Sicura” in accordo con la Polizia Municipale.
Marcello Longhin
NUOVI NUMERI PER
LA POLIZIA MUNICIPALE
Da lunedì 24 marzo sono cambiati i numeri di telefono della Polizia Municipale.
La comunicazione con i vigili urbani, raddoppia con
due numeri differenti, a seconda delle esigenze del
cittadino. Se avete un’emergenza e vi serve il pronto
intervento di una pattuglia, ad esempio a seguito di
un incidente o per un veicolo da rimuovere con urgenza, dovete contattare lo 011-0111. Per informazioni e reclami, ad esempio per chiarimenti su multe
o info su viabilità e traffico, invece, il numero da
comporre è 011-011011.
CAMBIA IL NUMERO DI TELEFONO
DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
Nuovi numeri di telefono e fax per contattare l’Agenzia delle Entrate di Torino e provincia.
Il nuovo numero per parlare con la Direzione provinciale, l’Ufficio Controlli e gli Uffici territoriali di
Torino 2, Torino 4, Chivasso, Ciriè, Cuorgnè, Ivrea,
Rivoli e Susa è 011-0367111.
Sono cambiati anche i numeri di fax. Ecco i nuovi
contatti:
- Direzione provinciale II di Torino e Ufficio controlli: 011.0367185
- Ufficio territoriale di Torino 2: 011.0367184
- Ufficio territoriale di Torino 4: 011.0367291
Restano invece invariati gli indirizzi di posta elettronica, incluso quello di Posta Elettronica Certificata: dp.2Torino@pce.agenziaentrate.it
IL CENSIMENTO ATC
C’è tempo fino al 31 luglio per compilare e
riconsegnare il modulo. Gli inquilini lo riceveranno per posta nei prossimi giorni.
Al via il sedicesimo censimento socioeconomico per gli assegnatari delle case Atc.
Per rispondere c’è tempo fino al 31 luglio.
Gli inquilini riceveranno per posta, in queste settimane, una lettera con tutte le indicazioni e il modulo
da compilare e riconsegnare ad Atc. Il modulo è precompilato: in questo modo, ogni famiglia dovrà soltanto indicare che cosa è cambiato dall’ultimo cen-
simento.
La scheda è semplice e di facile compilazione. In
ogni caso, chi è in difficoltà avrà a disposizione una
serie di punti informativi nelle circoscrizioni torinesi e nei laboratori di quartiere, nelle sedi dei sindacati inquilini e in molti comuni della provincia, dove
poter ricevere assistenza nella compilazione. L’elenco
dei punti informativi arriverà per posta, insieme alla
lettera con le istruzioni da seguire e al modulo (e per
semplificare la vita ai nostri lettori, la riportiamo
anche su questa pagina!). Come noto, il censimento
biennale di Atc è obbligatorio: serve a verificare che
gli inquilini conservino i requisiti per la permanenza
in una casa popolare e ad aggiornare il loro canone
di affitto mensile, stabilito per legge in base al reddito, qualora per qualche motivo il reddito della famiglia fosse nel frattempo cambiato.Come prevede la
legge regionale 3/2010, i residenti dovranno presentare l’autocertificazione con l’indicatore di reddito
Isee (importante: dev’essere l’indicatore Isee aggiornato al 2014 sui redditi del 2013). Per averlo, basta
recarsi al Caf più vicino.
Nuovo Sportello A.T.C.
alla Falchera
Si comunica che dal mese di
Gennaio 2014 è attivo il nuovo Sportello di A.T.C. Torino nel quartiere Falchera, presso il LABORATORIO DI QUARTIERE A.S.L. VIA DEGLI ABETI 16 - con i
seguenti orari: 1° e 3° Martedì di ogni mese
dalle ore 10,00 alle ore 12,00.
A.T.C Torino
Il TUO
ascensorista…
DIETRO
CASA
Miglietta Raffaele
Via degli Abeti, 45
Numero Verde
800180791
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a cura di Amilcare De Leo
L’INTERVISTA A...
Seguitano le interviste. La Falchera, nel senso
buono e con un
pizzico di sentimentalismo, è
considerata per
coloro che ci vivono piuttosto
come un paese
che una borgata
vera e propria. E proprio per tale affettiva peculiarità
che è più facile per noi riscoprire alcuni suoi abitanti,
conosciuti o meno, e trasformarli in personaggi.
D. Signor Bartolone, ci può ricordare la storia del
Centro d’Incontro Falchera?
R. Con vero piacere. Durante la metà degli anni
Settanta era sede decentrata della scuola elementare; poco dopo divenne una postazione
dei Vigili urbani che però non rimase a lungo.
Tra il 1989-90 il Centro fu affidato alla Associazione GI.O.C. (Gioventù Operaia Cattoli
ca), che poi lasciò. In quegli anni il locale
venne dimenticato e abbandonato finché nel
1992 fu notato e rivalutato da Giovanni Badino, primo presidente ormai deceduto e da Salvatore Scavello, colui che gli successe e rimase, in più fasi, sino al 2011, anno in cui morì.
Due uomini indimenticabili. Ora ci siamo noi:
Fausto ed io.
D. Tra le vostre iniziative di un tempo, significativa la famosa “Strafalchera” vero Signor Sarno?
R. Per l’esattezza all’inizio si chiamava “Corri e
Cammina”. Fu una delle idee geniali di Scavello, era il 25 aprile del 1992, un fiore all’occhiello della Falchera!
D. Come mai ora non si organizza più la manifestazione?
R. In omaggio a Salvatore Scavello, riuscimmo
ancora ad organizzarla un anno dopo la sua
scomparsa, cioè nel 2012: oggi crisi di denaro, fatica nell’organizzare, Salvatore era un
grande organizzatore, infaticabile. Ci manca.
D. Quali sono ora le vostre iniziative, Signor Bartolone?
R. In realtà non poche. Ospitiamo il “Gruppo
Donne”, attivo in lavori pratici, come ricamo,
maglia, découpage, alcune lezione dell’UNITRE, rappresentazioni del Teatro Marchesa,
offriamo il locale per presentazione di libri,
per incontri di poesia. Non sono poi da trascurare i “Nostri pomeriggi in allegria”, con feste
e danze, per il piacere di stare insieme.
D. Qualcuno sostiene che la Falchera Nuova, ri-
spetto alla Vecchia (tanto per intenderci) sia
piuttosto sottovalutata, trascurata dalle istituzioni, è vero?
R. Certamente qui da noi i problemi sono più rilevanti, problematici, spesso conflittuali e non
sempre siamo considerati come dovremmo.
D. E per lei, signor Sarno?
R. Penso che si tratti di semplici pregiudizi, di
mera rivalità fra le due Falchera, i problemi ci
sono, da ambo le parti.
D. Signor Bartolone, cosa si può fare, secondo lei,
per migliorare, la borgata?
R. Ci vorrebbe, a mia opinione, più informazione
sul territorio.
D. Cosa intende esattamente?
R. Vede, c’è ancora chi, ad esempio, non sa dell’esistenza del Centro d’Incontro. Voi con il
giornalino fate già buona informazione, io l’ho
sempre detto, ma forse non è ancora sufficiente. Bisogna coinvolgere di più le scuole, le famiglie, la chiesa; responsabilizzare la gente, soprattutto a non aver paura. La Forza Pubblica
si vede ben poco, passa e va, quando passa...
D. Si spieghi meglio.
R. C’è chi reagisce a certi soprusi, ma c’è anche
chi, giustamente, teme ritorsioni. Mi capisce?
Il quartiere è piccolo, ristretto. Insomma non è
facile...
D. Signor Sarno, la sua opinione?
R. Condivido, tuttavia ritengo che non sia suffi
ciente l’informazione.
D. E allora?
R. Allora i rimedi, secondo me, debbono essere
drastici. Bisognerebbe che una volta per tutte
si costituisca in Falchera un libero Comitato
di cittadini, ma di tutte le estrazioni politiche,
sociali e culturali con a capo un rappresentante che sia un vero e legittimo referente, non
legato a interessi di partito e che veramente
intenda occuparsi della Falchera per il bene
comune. Allo stato attuale c’è troppa confusione in quartiere, forze uguali e contrapposte
che da anni si fanno la “guerra”; così non si
ottiene nulla, non ci sarà mai futuro.
D. Ho notato tuttavia, Sig. Bartolone, che qualcosa si sta muovendo in Falchera: il progetto
“Piano Città” e poi ho visto che il giardinetto
di fianco è stato ristrutturato. Una buona cosa,
no?
R. Oh sì, è vero, ne siamo grati. Ora speriamo nella
manutenzione, comunque, almeno qui attorno
e non solo, dovrebbe essere un po’ più assidua
la pulizia sulle strade, che sono ancora piene
di buche. Per il futuro speriamo in bene, in
meglio.
Si ringraziano Mauro Capel Badino vice presidente
e Ottavio Dionisi collaboratore del Centro d’Incontro per la cortese partecipazione.
Gente di Falchera 8
Rodolfo Grasso
a colloquio con l’A.T.C.
IN QUESTO NUMERO PARLIAMO CON
RODOLFO GRASSO, ASS.NE SVILUPPO
NUOVA FALCHERA
ni, con figli piccoli, spesso straniere. Lavoriamo insieme con la scuola e le associazioni del territorio
per favorire l’integrazione di queste famiglie, ma rimane un po’ di diffidenza tra gli uni e gli altri. Occasioni come la Festa dei Vicini, che si terrà tra qualche settimana, servono proprio a questo: a far cadere
la diffidenza e il pregiudizio verso usi e costumi diversi tra i nostri. Seduti a tavola, con i piatti della
propria tradizione da far assaggiare agli altri, è tutto
più facile.
Come vede invece il futuro di Falchera?
A Falchera Rodolfo Grasso si è guadagnato con gli
anni il soprannome de “il sindaco”: un po’ per il suo
instancabile impegno per questo quartiere che sembra quasi “un paese” a sé, un po’ perché qui lo conoscono davvero tutti, dagli anziani ai nuovi arrivati.
L’associazione Sviluppo Nuova Falchera, grazie al
lavoro di Rodolfo e di tanti volontari, dal 2000 è un
punto di riferimento importantissimo per tutti i falcheresi. Li trovate lì al numero 10 di piazza Astengo,
tutti i giorni.
Di cosa vi occupate?
Di tante cose. Bisogna tenere presente che per chi
vive in Falchera tutte le principali sedi istituzionali
sono piuttosto lontane da raggiungere: così, noi forniamo un primo “filtro” di informazioni sul territorio. Ascoltiamo le persone, sentiamo quali sono le
loro necessità e, una volta capito il problema, li indirizziamo all’interlocutore più corretto. Insomma, se
poi devono recarsi negli uffici di Atc, del Comune o
della Circoscrizione almeno, dopo una chiacchierata
qui da noi, lo fanno “a colpo sicuro”.
Quali sono le richieste più frequenti?
Sicuramente tutto ciò che riguarda il “sistema abitare”: c’è chi cerca casa, chi vuole fare domanda per la
casa popolare, chi vive in una casa gestita dall’Atc e
non sa come fare per segnalare un guasto oppure per
presentare la domanda per il cambio alloggio o per il
fondo sociale. Spieghiamo loro quali documenti sono
necessari per le varie pratiche, quali numeri di telefono devono contattare. Un mercoledì al mese i responsabili di zona Atc hanno il loro sportello di quartiere proprio qui, nelle nostra sede. Ma ospitiamo
anche un avvocato che fornisce consulenza legale
gratuita a chi ne ha bisogno e una mediatrice specializzata in conciliazioni.
Quali problemi vive oggi Falchera?
Il processo di integrazione è in corso, ma non è sempre facile. Curiosamente, è un quartiere che quasi
non conosce la presenza di 40-50enni: accanto a
moltissimi anziani, che vivono qui da sempre, ci sono
i nuovi arrivati: famiglie composte da ragazzi giova-
Se continua così, non troppo roseo purtroppo. Negli
anni passati le istituzioni hanno investito molto sulla
riqualificazione delle periferie ma ora mancano le
risorse. Siamo in attesa di interventi da tempo e, anche se so che le istituzioni stanno lavorando per trovare i fondi, questi ancora non si vedono. Speriamo
di non dover aspettare troppo.
Un viaggio nella nostra
A cura di
Circoscrizione Remo
Andreasi
Il Borgo Regio Parco
La direttrice
storica del borgo è essenzialmente costituita
dall’antica strada delle Maddalene attestata
sull’ingresso
principale della
Manifattura TaVia Maddalene fine 800
bacchi. Le sue
case di borgata, appartenenti alla fase di urbanizzazione, risalgono agli ultimi anni dell’Ottocento. Si tratta
di edifici residenziali di impostazione economica in
proprietà e in affitto, con presenze di botteghe (Via
Maddalene appunto e C.so Regio Parco). Il duca Emanuele Filiberto di Savoia acquistò da vari proprietari
nel 1568 una estesa area boscosa di 81 giornate tra le
confluenze della Dora e della Stura nel Po, di fronte
alla penisola del Meisino. Si fece, proprio in quel luogo, costruire un parco ricco di piante e di animali, il
nuovo Palazzo del Viboccone, che fu progettato verso
il 1570. Nella grande tenuta agricola annessa al Castello, il duca fece piantare un gran numero di gelsi
per incrementare l’allevamento non solo degli uccelli,
ma anche dei bachi da seta. Tra l’altro nel Palazzo il
duca amava ospitare letterati e scienziati e, durante i
giorni di festa, anche semplici cittadini, trattenendosi
a conversare amabilmente con loro. Il Castello, quando fu interamente distrutto durante l’assedio del 1706,
stava comunque già andando in rovina. Una parte dell’area del parco è stata poi utilizzata per ampliare il
Cimitero Monumentale di Torino.
Gente di Falchera 9
I lettori scrivono
Messaggio per Chiara Venturini
La redazione ha ricevuto la sua lettera del 13/6/14.
Contrariamente alla nostra abitudine, non pubblichiamo il suo scritto in quanto cita esplicitamente nomi e
cognomi di personaggi del qurtiere e di Torino con
accuse precise, magari anche condivisibili, però lei
si nasconde dietro a uno pseudonimo.
Non possiamo quindi dar seguito alla sua lettera se
prima non ci fornisce un suo recapito per poterla contattare.
la redazione
Carissimo macellaio,
non voglio mancare di rispetto a nessuno, non scriverò il tuo nome né la macelleria ma quando ti si chiede
5 fettine di punta di petto di vitello questo è il taglio
circa 2 etti l’una per un totale di un Kg e non 5 pezzi
di bollito (scaramella di bovino adulto ma molto adulto di circa 6 etti caduna per un totale di 2,850 kg. (adesso capisco perché le persone sono vegetariane) Per
finire il prosciutto crudo da 28 euro al kilo non si mette
nei sacchetti di plastica perché trasuda e le fettine diventano appiccicose prendi il tutto come un aiuto e un
suggerimento io non sono né un macellaio né un salumiere ma odio farmi
prendere per i fondelli
questa illustrazione è per
far conoscere un taglio
meno costoso però molto buono da fare alla griglia sempre che il vostro
macellaio non vi rifili la
scaramella.
Distinti saluti
domenico valente
i sedicenni possono partecipare fino agli ottantenni,
chi vuole fare una esperienza spirituale per la Sindone
come volontario/a mi scriva alla mia e/mail
giacomochissotti@virgilio.it oppure al cellulare
333-3505677 o rivolgersi alla redazione e lasciare i
dati al redattore che mi metterò in contatto con voi.
Nell’attesa porgo distinti saluti a tutti e alla redazione
Giacomo
LA FALCHERA NUOVA
La Falchera Nuova, per dire è come un formaggio a
buchi, nella zona ci abitano tanti anziani con il bastone, ma chi non c’è l’’ha ancora, presto lo porterà a
forza di prendere storte.
Visto che per la linea 50 si deve camminare dove ci
sono le strade piene di buche, si deve uscire con carrozzine dei disabili e bambini, si rischia che le persone che porti saltino giù dalla carrozzina, oppure se
si passa per strada si rischia di essere investiti è inutile fare gli scivoli per invalidi, soldi buttati al vento
come gli altri.
Marmoro Angela
Abito alla Falchera
ormai da più di 40 anni e non mi piace la distinzione
tra Falchera Vecchia e Falchera Nuova. Per me ci
dovrebbe essere una sola Falchera. Ritengo che anche le feste religiose si dovrebbero unificare e a proposito delle feste religiose e di quelle laiche bisognerebbe sforzarsi a renderle più vivacemente colorate e quindi più invitanti, attraenti per attirare un
pubblico da fuori, come avviene solitamente in altri
quartieri di Torino o in paesi della provincia. E’ vero,
dobbiamo essere grati ai vari organizzatori delle
manifestazioni per il loro sforzo, ma perché non si
pensa, almeno una volta o una volta ogni due anni,
inserire in una festa particolare anche un mercatino
delle pulci, in piazza oppure lungo il viale. E’ una
proposta. Grazie per l’attenzione e distinti saluti.
Spettabile G.d.F.
Pietro Sangiorgio
Sono Giacomo volevo dare un informazione riguardo
all’Ostensione della Sacra Sindone che si svolge il
prossimo anno dal 19 Aprile al 24 Giugno 2015 per
celebrare i 200 anni della nascita di San Giovanni
Bosco. Nell’occasione verrà anche papa Francesco.
Vengo al dunque, siccome mi hanno nominato
referente per la nostra parrocchia del quartiere
Falchera per cercare volontari che vogliono
partecipare all’evento, tra parentesi quest’anno anche
Ci sarà sempre una penna
per scrivere il futuro...
ma non ci sarà mai una gomma
per cancellare il passato.
Gente di Falchera 10
AMBIENTE E VERDE
Venerdì 13 giugno
alle ore 21 i cittadini sono stati invitati
al convegno sul
tema: “Il paesaggio
dei quartieri della
VI Circoscrizione
tra storia, sviluppo e problematiche” che si è tenuto
presso l’Auditorium della Cascina Marchesa in c. so
Vercelli 147. Un viaggio
attraverso Barriera di Milano, Regio Parco, Bertolla, Rebaudengo, Falchera.
E’ stata una iniziativa del
Partito Democratico, Circolo 6 Barriera di Milano, Torino, Via Cervino 0. Moderatore Rosario Riggio con interventi della Segretaria del Circolo Isabella Martelli, della
Presidente VI Circoscrizione Nadia
Conticelli, dell’Assessore Ambiente e
Verde Urbano Enzo
Lavolta e di Carmelo Fruscione, dottore forestale. Sono stati trattati temi
su Spina 4, Verde in barriera, Agricoltura urbana, progetti di ricupero accompagnati da alcune proposte dei
cittadini. Ampi riferimenti sono stati dedicati alla realizzazione del prossimo Parco Laghetti Falchera. Seguiranno altri convegni in proposito.
MA QUANTO TEMPO
E’ PASSATO?
Possibile che sia passato già tanto tempo? Scorrono
velocemente gli anni della crescita di Ale e Claudio:
le prime parole e i primi passi; il primo giorno di
scuola e la prima comunione, il diploma e poi la laurea... Quanta fatica, ma anche quanta gioia; quanti
piccoli e grandi problemi sono passati dentro casa e
quante difficoltà sono state risolte o semplicemente
sopportate.
In questo cammino, tre cose hanno richiesto una grande consapevolezza: la prima è che questo percorso
impegnativo e caratterizzato da continui cambiamenti, prima o poi approda a un punto di non ritorno.
Che i figli non ci appartengono e se ne andranno un
giorno per la loro strada, è una verità che bisogna
accettare da subito, abituandosi giorno per giorno a
restare sempre un pò più indietro, perché i giovani
possano maturare e diventare adulti a loro volta. Lo
chiamano processo di desatellizzazione: un distacco
che qualche volta fa sentire dolore, ai genitori come
ai ragazzi; altre volte fa tirare a tutti un respiro di
sollievo, anche se non è facile ammetterlo.
La seconda è che comunque non finiremo mai di essere famiglia. Ci sono legami che durano per sempre senza logorarsi mai in
modo irreversibile; ci sono
responsabilità che l’affetto
tiene in piedi e trasforma
gradualmente in esperienze diverse di sollecitudine e di cura reciproca. Mutano le forme della genitorialità e le manifestazioni con
cui giovani e adulti entrano quotidianamente in relazione fra loro, ma nessuno deve mai pensare che potrà
dimettersi a suo piacere dal ruolo di padre, di madre,
di figlio o di figlia. La terza è che essere una famiglia con figli giovani o giovani adulti non è affatto
più facile; l’esperienza dell’approssimazione fra le
generazioni e della reciprocità educativa chiede anzi
un surplus di saggezza e di equilibrio, di lungimiranza e di amore. Anche perché si tratta di situazioni
forse un po’ inedite rispetto al passato. Bisogna fare
i conti, inoltre, con alcuni elementi che, almeno per
noi genitori, risultano ambivalenti e forse anche un
po’ ambigui: dove si pone il confine fra la necessità,
la possibilità e la volontà, quando la permanenza dei
figli nella famiglia di origine si fa prolungata?
E ancora: se è scontato mantenere un’incondizionata disponibilità e accoglienza dei propri ragazzi in
una fase di crescita che è laboriosa e controversa,
come allargare il cuore e la casa non soltanto alla
loro presenza, ma a tutto un mondo di interessi, impegni, attese, relazioni, contraddizioni che i giovani
si tirano dietro nella vita quotidiana?
E infine: se è vero che con tutta la nostra onestà in
tutti questi anni ci siamo sforzati di educare i nostri
figli a una vera maturità, possiamo essere sicuri che
questa possa includere anche il traguardo esigente
dell’adultità?
Una cosa è certa: per il loro bene desideriamo che i
figli possano avere una vita del tutto autonoma dalla
nostra; in fondo, però, ci piace ancora poter godere
della loro presenza. Speriamo che questo non sia un
condizionamento che rallenti ulteriormente il loro
cammino.
Gente di Falchera 11
Marianna Pacucci
Alessandra Mastrodonato
segue editoriale di Amilcare De Leo
COMITATI E PARTECIPAZIONE
Mercoledì 18
giugno alle
ore 17 si è riunito il Comitato Falchera
Villaretto coordinato da
Luigi Canzian
presso il locale delle A.C.L.I- Falchera di via Pioppi 15, di cui
egli è già presidente. Ha subito esposto all’attenzione dei presenti molti problemi che secondo lui non
sono stati ancora risolti polemizzando contro le Istituzioni che promettono e non fanno a sufficienza,
anche perché, sempre a suo avviso, i politici non calano tra la gente. Vivace e contraddittorio il dibattito
tuttavia è emerso da parte di tutti la volontà, finalmente, di convocare quanto prima gruppi e associazioni del quartiere in modo di eleggere liberamente i
propri rappresentanti per un rinnovato e legittimo
Comitato di Quartiere, riconosciuto dai cittadini e
dalla Circoscrizione. E’ già un passo avanti.
IN BREVE dalla Provincia
a cura di Ricciardetto
•
Mappano. Si parla di nuovo di Comune.
Prossime elezioni per il sindaco di
Mappano e quello di Caselle.
•
Caselle. Viabilità. Il Comune escluso dal
bando per accedere ai finanziamenti
regionali. La richiesta era stata inoltrata
per le vie Aeroporto e Malanghero.
•
Borgaro. Amianto nei tubi. La SMAT
pronta a tranquillizzare. Non vi è tossicità,
quindi nessun pericolo.
•
Leinì. Una donna sindaco, proviene da
“Libera”: trionfo di Gabriella Leone,
medico, è il primo governo rosa della
Città. Faceva parte di una lista civica.
•
San Mauro. Lavori sul canale Cimena.
Pedoni e ciclisti più sicuri.
•
Cirié. Non si attenua la cattiva abitudine
di abbandonare rifiuti nelle zone isolate.
Per rimuoverle pagano tutti.
un sinistro intervento del destino, parlando persino
di progresso ma sotto sotto alimentando il conservatorismo. Non è proprio il caso di “ammazzare il gattopardo”, come suggerisce il sanguigno e famoso
giornalista, semmai è l’occasione di stanarlo e di allontanarlo. Come accade nella natura delle cose e
degli uomini, spesso la situazione nazionale si riflette, in piccolo, nella realtà dei quartieri, in vista, tra
l’altro, di prossimi cambiamenti tipo la scomparsa
delle province e l’avvento della città metropolitana,
non senza ancora punte d’incertezza e di confusione. Quante saranno le rinnovate Circoscrizioni? Da
quale dipenderà la borgata Falchera? In questi ultimi
tempi, è bene ribadire, è esplosa la presenza di rinnovate energie giovanili, piuttosto combattive, che
amano esprimersi soprattutto, per una loro originaria scelta, nel dilagante “olimpo” della rete, ma che
hanno comunque dato vitalità ad una realtà, talora
sonnolenta e intorpidita negli anni. Oggi fortunatamente non si può proprio affermare che i giovani non
sappiano o non vogliano interessarsi di politica. Tuttavia, anche se sfocate, perdurano le solite figure di
sempre, quei “padri nobili” che si è abituati, volenti
o nolenti, riscoprire giorno dopo giorno. Infatti, allo
stato attuale si ritiene, a nostro avviso, che manchino ancora fresche e nuove personalità che sappiano,
entro il gioco della sana democrazia, farsi accettare
dalla cittadinanza per un reale cambiamento. Rimangono i soliti noti, che invece resistono nel tempo.
Fortunatamente, nell’ambito politico della Circoscrizione, sono presenti personaggi giovani e non, responsabili, capaci di individuare i veri problemi e in
grado di realizzare piani sostenibili per la riqualificazione del territorio. In questo modo si intende sfatare, almeno da parte nostra, quel concetto un po’
sfruttato e banalizzato che esprime “largo ai giovani
e viva la rottamazione”. A vent’anni si può essere
“vecchi” dentro e “giovani” a ottanta: importanti sono
la novità del pensiero e il capire quando è il momento di ritirarsi. Si ritiene inoltre, l’abbiamo già detto,
che si potrebbe fare meglio, solo attraverso l’operato di una solidale comunità di base, sotto forma di
Comitato eterogeneo nelle varie ideologie, legittimato
dai cittadini e riconosciuto formalmente dalla stessa
Circoscrizione. E’ bene però che tale Comitato, se
già esiste come crediamo, si interessi non solo di una
parte territoriale del quartiere, ma dell’intera borgata unificata. L’importante è essere uniti e non agire,
sia pure con slancio e in buona fede, a livello individuale. In genere, così, si va solo allo sbaraglio e si
disperdono forze.
Gente di Falchera 12
STORIA DELLA SARDEGNA
E DEL POPOLO SARDO
La nostra Associazione Culturale Sarda Sant’Efisio
ha nuovamente avuto il piacere di offrire nei suoi locali di Via degli Abeti 15, un nuovo interessante evento culturale.
Domenica 8 Giugno 2014 abbiamo tutti insieme percorso la Storia della Sardegna e del Popolo Sardo attraverso i millenni a partire dalla nascita geologica
dell’Isola 600 milioni di anni fa, giovanissima rispetto
all’età della Terra con 46 miliardi e 600 milioni di anni!
E’ come dire che la mamma Terra ha 46 anni mentre
la sua piccola figlia Sardegna ne ha solo 6.
La Sardegna fu popolata in ritardo rispetto al resto
dei continenti, solo durante le Glaciazioni dalle quali
scappavano la selvaggina e gli uomini primitivi che
erano dei cacciatori nomadi. Le prime tracce di lavorazione della selce e dell’ossidiana ad opera dell’uomo si trovano in una caverna nei pressi di Perfugas e
nei pressi di Cheremule i resti dell’Uomo di Nur circa 250.000 anni fa durante il Paleolitico.
Ma la vera storia della Sardegna incomincia con la
Cultura Prenuragica nel Neolitico, ricca di scoperte
archeologiche straordinarie come le Domus de Janas, i Menhir, i Dolmen e nel periodo più recente
Monte Accoddi e i primi Nuraghi e …straordinario…
si scopre che il
popolo sardo
era un popolo
di straordinari
navigatori!.
E’ con la Civiltà Nuragica
con i suoi Villagi Nuragici,
Tombe dei Giganti, Bètili, Templi Sacri che si completa l’evoluzione di questo popolo che in tutta la
Sardegna si distribuisce in Cantoni Nuragici composti da Villaggi Nuragici pastorali, agricoli e marittimi che conquistano tutto il Mar Mediterraneo sviluppando il commercio con i Micenei e poi coi Greci
ed Etruschi.
E poi arrivano i Fenici che fondano le prime città:
Tharros, Karalis(Cagliari), Nora, Bithia, Sulcis e più
tardi Olbia. E’ nella Stele di Nora fenicia che compare per la prima volta il nome Sardegna.
E poi i Cartaginesi che fanno crollare la Civiltà Nuragica e poi i Romani, e così i sardi nuragici si rifugiano nell’entroterra e diventano ribelli e nasce la
Barbagia da “Barbaria” chiamata così dai Romani…
E continua ancora la storia con l’arrivo del Cristia-
nesimo e delle invasioni
dei Vandali, i
Bizantini e i
Saraceni e
con la nascita dei Giudicati nel Medioevo e poi gli Austriaci.
Ma ci fermiamo qui e al Regno di Sardegna con l’arrivo dei Savoia che ci auguriamo di poter sviluppare
coi Falcheresi per poter condividere questa parte della
storia sardi e piemontesi insieme.… Vi aspettiamo!
Relazione: Daniela Pirrello
Grafica: Roberto Corona
Una comunità dove ci si sente tutti uguali
Il sopralluogo delle Commissioni alla Comunità alloggio di via Tasca
La comunità alloggio di via Tasca è molto più di un
soggiorno per persone con problemi psichici e fisici.
E’ un mix di solidarietà, di integrazione e di collaborazione non solo tra gli ospiti della struttura e gli operatori ma anche con i cittadini e le associazioni presenti in quella porzione di territorio compresa tra via
Via Ivrea, corso Vercelli, via Cavagnolo. Un’area, storicamente identificata con il nome di Pietra Alta, simbolo di una periferia rigenerata, non solo sul piano
urbanistico ma anche e soprattutto sul piano sociale.
Qui la cooperativa
Valdocco gestisce
un’accogliente
struttura riprogettata, alla base di un
condominio, al posto del classico
piano piloty.
Una camera
Un’ampia sala da pranzo, all’occorrenza sala incontri, con colori allegri e vivaci alle pareti ha accolto i
consiglieri delle commissioni Sanità e Pari opportunità, che si sono recati in sopralluogo per approfondire la conoscenza della comunità.
Qui vivono undici persone: Silvio risiede qui dal primo giorno di apertura del centro, aperto dieci anni
fa. Oreste si trasferirà ad Asti, ma ha promesso che
tornerà a trovare i vecchi amici. Per queste persone,
infatti, la progettualità di inserimento, svolta in collaborazione con il servizio sanitario, può cambiare
nel corso della vita. Gli ospiti, quindi, possono sperimentare nuove esperienze di vita.
Livia qui è rinata. Si sente accettata, cosa che non
accadeva alcune decine di anni fa, nella scuola che
frequentava.
Gente di Falchera 13
segue a pag. 15
L’angolo della poesia
a cura di Rocco De Pace
DIVERSO
SILENZIO DI PERIFERIA
Silenzio ristoratore,
rincuora l’animo mio
disfatto,
frantumato come gocce
di cristallo.
Respiro me stessa.
Prati,
viali di città
isolati dal caos.
Campi di mais,
mucche al pascolo,
campagna in periferia.
Silenzio, soave compagnia.
Armonia per il cuore
ch’ancor abita nel petto
di chi lenta, curiosa,
s’è accompagnata
in una passeggiata
tra case e pilastri,
giochi ed erbette,
botteghe e piccole villette.
Silenzio.
Solo il campanaccio bovino
rompe il rumore
di questa pace,
di questa paradossale,
cittadina tranquillità.
Giorgia Catalano
LIBERA
Quand’ero bambina mi svegliavo
al mattino con il canto degli uccelli.
Intorno a me prati verdi e distese fiorite,
farfalle volare di fiore in fiore
ed io mi sentivo libera, come loro.
C’era un ruscello
che scendeva dalla montagna;
l’acqua era limpida e spumeggiante, il fruscio
sembrava musica invitante.
La gente era semplice e contenta
anche se non possedeva niente.
Sono passati tanti anni e intorno
a me non vedo più né prati verdi
né ruscelli mormorare
né farfalle volare di fiore in fiore.
Tutto è cambiato.
Invece, ora vedo tanto cemento
e la faccia triste della gente
ed io tra loro, vedo svanire
sempre più quei ricordi
come un sogno; un sogno che fu.
Per i mondo dei “diversi”,
quelli che si sono persi,
che si senton soli
e che non si ritrovano
nemmeno riflessi negli specchi.
Per quelli che vivon da dannati, abbandonati e
trascurati.
Naufraghi di un sentimento
verso chi nemmeno
sa della loro esistenza.
Per quelli che non si sentono
nemmeno speciali e che fingono
di essere “uguali”.
Disagiati da una vita
prepotente che non li consola
ma li offende...
Per quelli che nascondono
una notte di singhiozzi e lacrime
dietro un paio di occhiali scuri
in una giornata senza sole...
Per tutti quelli che nemmeno
sanno il colore della vita...
A tutti loro... questa è dedicata.
Per tutti loro c’è “qualcuno”
che vorrebbe dirgli:
“godi nella gioia di essere vivo e vivi nella tua
perfetta imperfezione,
perche’ comunque tu ti veda (o ti vedano gli altri)
sei e sarai sempre una splendida persona...”
Manuela Barbara d’Ischia
MI RIVESTO DI BIANCO VELO
Angela Saccone
Gente di Falchera 14
Mi creo nuda e sciolta
dall’acqua del dolore.
Esco purificata
dagli scogli del male
ergo sopra splendente.
Una luce sfiora i miei capelli
ed io esulto di questa nuova bellezza.
Nasco ora alla vita e depongo
sulla riva grigia
gli abiti del passato smessi
e mi rivesto di bianco velo
e sopra l’onda
mi muovo verso il possesso
del mondo.
Lina Sorrentino
Morti per soffocamento:
Una manovra per evitarle
TUTTO ESAURITO
ALLA LEZIONE
GRATUITA
TEORICA-PRATICA DEL 17 GIUGNO
Ogni anno in Italia oltre 50 famiglie sono distrutte
dalla morte di un bambino per soffocamento da corpo estraneo e il 27% delle morti classificate come
“accidentali”, nei bambini da 0 a 4 anni, avviene per
questi incidenti tra le mura domestiche o a scuola.
Due le principali criticità: il corpo ingerito accidentalmente (come palline di gomma, caramelle gommose, giochi, ecc.) e la mancanza di preparazione di
chi presta assistenza nei primi momenti.
SALVAMENTO ACADEMY PIEMONTE, associazione di Istruttori di Primo Soccorso accreditati dalla Regione Piemonte, e ASL TO 2 è stato organizzato martedì 17 giugno 2014, presso il Teatro Stalker
di Torino dalle ore 17.30 alle ore 20.00, un evento di
sensibilizzazione e addestramento che ha già registrato l’overbooking, tanto da dover stabilire un’ulteriore lezione per martedì 16 settembre sempre
alle 17,30 (con prenotazioni già aperte via mail a:
info@salvamentoacademypiemonte.it).
Gli Istruttori della Salvamento Academy Piemonte
offriranno gratuitamente una lezione interattiva teorico-pratica di circa 90 minuti, sulle manovre di disostruzione delle vie aeree nei lattanti e nei bambini
secondo le linee guida internazionali.
Presenti nello staff istruttori della S.A. saranno il Dott.
Luca Bello, specialista in Ginecologia e Ostetricia
dell’Ospedale Maria Vittoria, il Dott. Luca Ferrero,
specialista in Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Maria Vittoria, il Dott. Giorgio Mossetti, Pediatra Neonatologo, oltre al Responsabile della Sezione
Regionale, Dott. Giancarlo Dutto, che al termine
dell’incontro saranno disponibili per dare suggerimenti e indicazioni sul comportamento da tenere in
caso di necessità.
“Chi assiste all’incidente e presta il primo soccorso, spesso non è adeguatamente preparato a questa
eventualità, e può compiere manovre disperate, come
prendere per i piedi il bambino che è ostruito e sta
soffocando, o peggio ancora, mettergli le dita in bocca – spiega il Dott. Luca Bello – queste non sono
manovre salvavita e la mancanza di competenze può
essere dannosa e causare conseguenze disastrose”.
Che fare allora in questa circostanza?
“Di fronte a questi incidenti non sono solo medici
ed esperti a essere in grado di agire, ma tutti possono conoscere ed effettuare le facili e immediate manovre di base per gestire un’emergenza che, se non
prontamente trattata, in pochi minuti potrebbe evolvere in arresto respiratorio al quale segue l’arresto
cardiaco – precisa il Dott. Giancarlo Dutto Responsabile Piemonte e Formatore Nazionale – la missione di Salvamento Academy è proprio di diffondere il
più possibile fra la popolazione (genitori, insegnanti, nonni, addetti all’infanzia) le nozioni di base per
proteggere la vita dei bambini”. Per questo motivo
la nostra associazione partecipa a livello gratuito
alle richieste che vengono fatte da scuole, asili, oratori e istituzioni varie che vogliono avere nel loro
organico persone formate e responsabili”.
Una persona che apprende le manovre giuste, ai primi segni dell’ostruzione, la riconoscerà tra mille persone 10 secondi prima degli altri. Se sa cosa fare,
interverrà immediatamente e con prontezza.
A ogni partecipante alla lezione sarà consegnato in
dono anche un poster con le manovre –per bambino
e lattante– da eseguire in caso di bisogno.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Direzione Generale ASLTO2, la Direzione Sanitaria
dell’Ospedale Maria Vittoria, il Dipartimento Materno-Infantile ASL TO2, la Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Maria Vittoria, l’Associazione di
Sanità Militare Italiana, delegazione di Torino, e l’Associazione Eurome.
STALKERTEATRO - Piazza Montale 18 A - Torino
Prenotazioni per il 16 settembre 2014:
info@salvamentoacademypiemonte.it
REGIONE PIEMONTE
Azienda Sanitaria ASL TO 2
www.aslto2.piemonte.it
segue da pag. 13
Nella struttura
gli ospiti hanno la disponibilità di una
camera, di una
sala tv con biblioteca,
un’area informatica.
zona informatica
La Cooperativa
Valdocco non si limita alla gestione della comunità
alloggio ma collabora con le altre associazioni della
zona, a progetti di recupero scolastico, ad attività di
integrazione, ad iniziative di socializzazione nei vicini locali messi a disposizione dalla Circoscrizione 6.
Proprio in questo luogo, gli ospiti della comunità
stanno risistemando un campo da bocce.
Un modo per sentirsi utili in una comunità accogliente e solidale.
Gente di Falchera 15
Federico D’Agostino
Regolamento di Polizia
Urbana della Città di Torino
a cura di Emilio Ghirardi
Segue dal numero 6
Articolo 9 - Nettezza del suolo e dell’abitato
1. Fatta salva l’applicabilità di norme speciali, è vietato
gettare, spandere, lasciare cadere o deporre qualsiasi
materia liquida o solida sugli spazi od aree pubbliche a
qualunque scopo destinate, sugli spazi od aree private
soggette a pubblico passaggio o comunque di uso
pubblico, nei corsi o specchi d’acqua o sulle sponde o
ripe dei medesimi nonché in cortili, vicoli chiusi od altri
luoghi, anche recintati, comuni a più persone.
2. E’ fatto obbligo a chiunque eserciti attività di qualsiasi
specie mediante l’utilizzazione di strutture collocate,
anche temporaneamente, su aree o spazi pubblici, o di
uso pubblico, di provvedere alla costante pulizia del suolo
occupato e dello spazio circostante, sino ad una distanza
non inferiore a due metri.
3. Quando l’attività di cui al comma 2. si protrae nel
tempo e viene esercitata in chioschi, edicole o altre simili
strutture fisse, o con banchi mobili, o con dehors, gli
esercenti devono collocare, in posizione conveniente,
all’interno dello spazio occupato, un contenitore di
capacità non inferiore a 50 litri per il deposito dei rifiuti
minuti.
4. L’obbligo della pulizia del suolo pubblico sussiste per
chiunque lo imbratti per lo svolgimento di una propria
attività, anche temporanea.
5. E’ fatto obbligo a chiunque eserciti attività di qualsiasi
specie in locali prospettanti sulla pubblica via, o ai quali
si accede dalla pubblica via, di provvedere alla costante
pulizia del tratto di marciapiedi sul quale l’esercizio
prospetta o dal quale si accede, fatta salva la possibilità
per il Comune di intervenire per il ripristino della pulizia.
6. I proprietari o amministratori o conduttori di immobili
collaborano con il Comune nel mantenimento della pulizia
del tratto di marciapiede prospiciente l’immobile stesso.
7. I titolari di esercizi davanti ai quali è frequente la
dispersione di rifiuti minuti devono collocare sulla soglia
dell’esercizio cestelli di capacità da 50 a 80 litri e
travasarne il contenuto con adeguata frequenza. I cestelli
muniti di sacchetto, devono essere opportunamente
assicurati affinché risulti impedito il rovesciamento, e
possono essere collocati, se necessario, sui marciapiedi.
8. I contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi, i cestelli
di cui al comma 7., i contenitori per la raccolta di
medicinali scaduti e delle pile esauste, quando siano
collocati all’esterno degli esercizi commerciali
specializzati, non sono soggetti alle norme
sull’occupazione del suolo pubblico.
9. I proprietari o amministratori o conduttori di stabili o
edifici a qualunque scopo destinati, hanno l’obbligo di
provvedere, secondo le rispettive competenze, alla pulizia
costante dei portici, per il tratto di rispettiva pertinenza,
fatta salva la possibilità per il Comune di intervenire per
il ripristino della pulizia.
10. I proprietari di aree private confinanti con pubbliche
vie non recintate in conformità del Regolamento edilizio,
hanno l’obbligo di provvedere alla costante pulizia delle
medesime ed allo sgombero dei rifiuti che su di esse siano
stati depositati.
11. Nella esecuzione delle operazioni di pulizia del suolo
di pertinenza, è vietato trasferire i rifiuti sulla pubblica
via. Tutti i rifiuti devono essere raccolti in sacchi conformi
alle prescrizioni da depositare chiusi nei contenitori per
la raccolta dei rifiuti solidi urbani.
12. Al fine di consentire la pulizia meccanizzata degli
spazi pubblici, è fatto obbligo ai proprietari o detentori a
qualunque titolo di veicoli di qualsiasi tipo di rispettare i
divieti di sosta fissi e temporanei a tale scopo istituiti.
Articolo 10 - Rifiuti
1. A garanzia dell’igiene ed a tutela del decoro, i rifiuti
domestici devono essere depositati all’interno dei
contenitori all’uopo collocati dall’azienda preposta solo
in idonei sacchi chiusi, richiudendo il contenitore dopo
l’uso. Laddove non sia previsto il servizio di raccolta per
mezzo di contenitori, i rifiuti domestici devono essere
collocati nei luoghi e con le modalità indicate
dall’Amministrazione.
2. Qualora i contenitori di cui al comma 1 siano colmi,
non è consentito collocare sacchi che ne impediscano la
corretta chiusura, né depositare sacchi all’esterno dei
contenitori stessi.
3. In considerazione della elevata valenza sociale,
economica ed ecologica, le frazioni di rifiuto per le quali
è prevista la raccolta differenziata devono essere conferite
nei contenitori a tal fine predisposti. Tali contenitori non
devono, in alcun modo, essere utilizzati per il
conferimento di materiali diversi da quelli per i quali sono
stati predisposti.
4. I rifiuti costituiti da relitti di elettrodomestici e di
mobili, da imballaggi o altri oggetti ingombranti, non
devono, in alcun caso, essere depositati nei contenitori o
presso di essi, né in altro luogo destinato al conferimento
dei rifiuti domestici. Per il loro ritiro deve richiedersi
specifico intervento dell’azienda preposta alla raccolta dei
rifiuti solidi urbani. Essi possono altresì essere conferiti
negli appositi centri di raccolta differenziata.
5. E’ vietato depositare nei contenitori per la raccolta dei
rifiuti domestici residui di lavorazioni artigianali o
industriali nonché rifiuti urbani pericolosi o rifiuti tossico
nocivi, che devono essere smaltiti in conformità a quanto
disposto dalla legge.
6. E’ vietato depositare all’interno dei contenitori per la
raccolta dei rifiuti solidi urbani macerie provenienti da
lavori edili. Le macerie devono essere, a cura di chi esegue
i lavori, conferite direttamente alle discariche autorizzate
utilizzando idonei mezzi di trasporto che ne evitino la
caduta e la dispersione.
7. Oltre al divieto di cui all’articolo 9, comma 12, è vietato
ai proprietari e ai detentori a qualunque titolo di veicoli
di parcheggiare i medesimi a fianco dei contenitori per la
raccolta di rifiuti solidi urbani, o comunque in posizione
tale da rendere impossibile o malagevole il servizio di
raccolta rifiuti.
Gente di Falchera 16
(segue nel prossimo numero)
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Gente di Falchera 17
Psicanalisi e dintorni
del dott.
Oreste
Borio
Attaccamento
Oggi parliamo di savana, scimmie e topi. No non sono
impazzito e voi non avete sbagliato articolo: parliamo
di una pulsione umana fondamentale, l’attaccamento.
Punto di partenza per capire con profitto quello che segue è la constatazione che siamo nati nella savana. La
savana non è un buon posto per viverci, è mal frequentata e ci sono molti predatori. Se siamo sopravvissuti e
dunque siamo stati selezionati, è perché siamo capaci di
alcune specifiche abilità utili alla sopravvivenza: una di
queste è la pulsione di attaccamento, che fa sì che il
bambino ricerchi la figura di accudimento per ricavarne
protezione e senso di sicurezza e che sia in grado di
strillare adeguatamente se viene lasciato solo. Gli studi
sull’attaccamento prendono le mosse dall’etologia, a
seguito degli studi dei coniugi Harlow.
Harry e Clara Harlow, tra il’58 e il ’65 allevarono cuccioli di macaco privandoli della madre. Le scimmie
disponevano solo di due sostituti materni: uno era un
peluche di morbida stoffa e l’altro di metallo; quest’ultimo era fornito di biberon al quale le scimmiette affamate si attaccavano per succhiare il latte. I coniugi
Harlow, dopo ripetute osservazioni, notarono che le
scimmiette trascorrevano la maggior parte del tempo
avvinte al pupazzo di stoffa, anche se era privo di biberon, e si attaccavano alla sagoma metallica solo per
poppare. Dopo qualche settimana le scimmie divennero tristi e spaurite a causa della mancanza del contatto fisico e di sguardi.
Quando le scimmie divennero grandi si comportarono
come “cattive madri”: mostravano indifferenza verso
i loro piccoli, non li allattavano, non si ribellavano se
succedeva qualche cosa ai piccoli e arrivavano ad aggredirli e rifiutarli. Gli Harlow notarono anche che nei
momenti di stress la scimmia non vuole essere alimentata ma ricerca invece un contatto fisico. Da quanto
detto si evince che la motivazione centrale dell’esistenza è la ricerca di sicurezza per la sopravvivenza.
Serve alla protezione contro i predatori, in una fase
della vita durante la quale il bambino è inetto.
La pulsione di attaccamento vera e propria è innata ma
non si manifesta alla nascita, essa si sviluppa solo a
partire dal settimo mese di vita circa. Dunque si nasce
predisposti a stabilire un legame di attaccamento che
si realizza a partire dalla disponibilità delle figure di
accudimento e dalle risposte che vengono date nei momenti critici (atteggiamento incoraggiante o evitante).
Ciò consente la costruzione di una immagine di sè, un
riconoscimento di se stessi, un Sè riflessivo. Si è già
parlato in altra sede del fatto che l’uomo nasce immaturo se pur a termine, e questa è una grande opportunità che abbiamo come specie, di poter effettuare ancora, nella ulteriore maturazione e sviluppo, quegli adattamenti necessari alla migliore integrazione possibile
all’ambiente di nascita (quando si parla di maturazione ci si riferisce agli aspetti somatici, anatomici, quando si parla invece di sviluppo ci si riferisce agli aspetti
psichici dell’intelligenza e dell’affettività).
Possiamo affermare che la prima maturazione del cervello e il suo sviluppo si completano in interazione con
un altro essere umano, di norma la madre, ma potrebbe
essere chiunque altro: dunque l’acquisizione della soggettività si dà solo all’interno di una relazione. Sappiamo dalla neurologia che il contatto fisico, di pelle, condiziona il numero di collegamenti neuronali che si stabiliscono tra le cellule nervose e questo fatto, che può
sembrare straordinario, palesa la strettissima interdipendenza tra soma e psiche. Si intuisce subito che la possibilità di svilupparsi e crescere più o meno intelligenti,
più o meno capaci di affettività, sono già in parte dipendenti dai primi contatti fisici relazionali che si hanno.
E’ noto e dimostrato altresì come la psicoterapia (un’altra forma di accudimento se vogliamo) sia in grado di
attivare più aree del cervello di qualsiasi psicofarmaco.
Dallo studio dei topi, con i quali condividiamo ben il 97
per cento del DNA, è noto che i recettori del cortisolo
(un ormone dello stress) possono essere aumentati di
numero da una madre che lecca i suoi piccoli, rispetto
ad una che non lo fa. Il cortisolo è un ormone che viene
rilasciato nel sangue per suscitare un allarme in condizioni di stress. Passata la situazione di allarme esso deve
essere ricaptato ed eliminato attraverso i recettori appositi, per riportare l’organismo ad uno stato di calma. Se
i recettori sono pochi il cortisolo rimane in circolo e
l’organismo soffre uno stato di ansia.
Dunque l’accudimento con contatto fisico protegge nelle situazioni di stress sia nel senso del pericolo esterno
sia in quello di ripristino interno della condizione di
calma. Questo tipo di esperienza, la sua qualità, è alla
base della importante formazione di schemi percettivi
della realtà, chiamati Modelli Operativi Interni (MOI).
Essi sono la rappresentazione di me stesso come essere umano, di quanto sono amabile o non amabile, accettabile e meno, agli occhi delle figure che si prendono cura di me, dove posso reperirle, come attivarne
l’attenzione, sintetizzando in un concetto sono la visione del mondo che mi faccio in quella fase della vita.
Tutto ciò resta alla base del senso che ho di me, del
diritto che ho di scambiare relazioni di protezione e
amore, del grado di libertà che ho nella relazione.
Questi MOI crescendo diventano inconsci, automatici,
perdurano in genere tutta la vita, salvo eventi particolari. Si è visto come esista una transgenerazionalità degli
schemi di accudimento, per cui, se non intervengono
modifiche sostanziali, si tende a ripetere gli stessi schemi di accudimento della propria madre. Di grande rilevanza ancora è l’equilibrio che si manifesta tra il grado
di protezione che la madre dà al piccolo e la libertà di
esplorazione del mondo che consente. Questo sentimento
viene percepito e interiorizzato, ad esso viene dato il
nome di base sicura. Le relazioni di coppia del mondo
degli adulti risentono molto dei modelli di attaccamento che si sono vissuti nell’infanzia. In esse si tende a
ripetere gli stessi schemi che ognuno può verificare nella propria esperienza: lo stile sicuro, lo stile ansioso, lo
stile evitante, lo stile ambivalente, lo stile disorganizzato. Saperli riconoscere può essere utile per capire le proprie reazioni, automatiche, in risposta alle emozioni che
eventuali contrasti affettivi generano in noi.
Gente di Falchera 18
La narrativa
di
Emanuela
Bodrato
NONNA BENEDETTA: LA DONNA
DEI CENTO SCALINI
Per Benedetta niente era impossibile: quando decideva qualcosa nulla potevano il marito e i tre figli
maschi.
Da ragazza scorrazzava a cavallo per le montagne
dell’entroterra ligure. Suo padre aveva un’osteria
nella piazza di Urbe e si racconta che lei, qualche
volta, vi entrasse al piccolo trotto, salutata dal grido
ammirato degli avventori.
E così che la conobbe Lorenzo, il giovane medico.
Di lei aveva già sentito parlare pochi giorni prima,
sulla carrozza che l’aveva portato alla sua nuova condotta. Due giovanotti seduti davanti a lui discorrevano animatamente:
“Vorrei tanto parlarle, ma è impossibile avvicinarla!
Han proprio ragione a chiamarla la furia.”
“La sai la sua ultima prodezza? Si è fatta a cavallo
tutti i cento gradini della Madonna delle Rocche e,
dopo aver legato il cavallo ad un albero, è entrata in
chiesa come se niente fosse. E’ matta, lasciala perdere!’’
“Eccola qui dunque la donna dei cento gradini!” pensò
Lorenzo quando la vide entrare eretta sul suo cavallo. Il cavallo doveva essere abituato a queste stravaganze, era infatti perfettamente a suo agio al centro
della grande osteria.
“Scusi dottore, questa è mia figlia Benedetta. Non sono
riuscito a domarla” disse l’oste versandogli un bicchiere di vino. Lei saltò giù da cavallo e si fermò di fronte
a lui tendendogli la mano: era alta, bruna; i capelli lunghi, crespi, legati a coda di cavallo. Gli occhi grandi,
nerissimi, lo fissavano con aria di sfida.
Dopo sei mesi erano marito e moglie.
L’oste felicissimo. Attendeva con ansia chi fosse in
grado di domargli quella benedetta figlia e che il genero fosse il medico era un ulteriore motivo di soddisfazione.
Per niente contento il colonnello Guido, padre di
Lorenzo. Quando era venuto a conoscenza delle intenzioni del figlio gli aveva detto: “Quella ragazza
non metterà mai piede in casa nostra! Stai facendo
un grosso sbaglio, non è una donna adatta a te.”
Lorenzo, giovane di poche parole e molto determinato, sposò Benedetta.
Andarono a vivere in una camera ammobiliata: con
quello che guadagnava un medico condotto non potevano permettersi molto di più.
Benedetta, innamoratissima di quel giovane alto, bruno, con grandi baffi, giocava a fare la moglie con il
suo modo sbarazzino e anticonformista che tanto affascinava il serio Lorenzo.
Il loro primo figlio nacque circa un anno dopo: lo chia-
marono Guido come il nonno paterno, che non si intenerì per niente e non venne neppure al battesimo.
Prima che nonno Guido facesse pace con il figlio
Lorenzo e lo accogliesse con tutta la sua famiglia
nella bella casa di Cavatore, nacquero Vincenzo, che
in casa chiamarono sempre Cenzino, ed Emanuele,
detto Nello.
Era il 1900 e Lorenzo e Benedetta avrebbero potuto
essere felici: tre bei figli maschi, una bella casa, Lorenzo era molto stimato ed apprezzato, più nessun
problema economico, ma Benedetta non era contenta. Il marito lavorava moltissimo e lei aveva tutto il
peso della famiglia sulle spalle: si sentiva soffocare.
Ritrovava il suo spirito libero e la sua gioia di vivere
raccontando bellissime favole ai figli.
Alcune erano quelle che aveva sentito lei da bambina nelle lunghe serate invernali nell’osteria del padre, altre erano frutto della sua fantasia. Proprio queste ultime erano quelle che incantavano di più i bambini e il marito, fingendo, di leggere, seguiva con
attenzione il racconto della moglie: quella donna riusciva sempre a stupirlo!
La fama delle sue storie valicò la porta del loro alloggio e fu così che Benedetta divenne famosa in
paese non più come spericolata cavallerizza, ma
come fantasiosa e affascinante narratrice.
La loro casa divenne meta di amici dei figli, di compaesani, di vicini: un’oretta a casa del medico con
Benedetta e i suoi racconti e tornavi alla vita di tutti
i giorni più sereno. Era Benedetta invece a non essere serena per un desiderio che non osava confessare
neanche al marito: avere una figlia.
Non erano più molto giovani e il loro figlio più piccolo aveva già nove anni. Perché desiderare una nuova nascita? Lei invece ci pensava ogni giorno: “Una
bambina, vorrei tanto una figlia. Sono stanca di vivere sempre e solo con uomini”.
Aveva avuto solo fratelli maschi e la sua mamma
era morta quando lei era piccola.
Era il 1908 e lei sognò la sua bambina: non nasceva
nel solito modo tra sangue e sofferenze, ma le giungeva tra le braccia portata da una piccola slitta che
scivolava lungo il pendio innevato della montagna.
Era avvolta in una bianca coperta su cui spiccavano
cinque caratteri dorati: MARIA.
Al risveglio fu certa che sarebbe nata la bambina
tanto desiderata. Raccontò subito il sogno al marito,
che la guardò, scrollò il capo e disse: “Non cambierai mai, sei sempre la solita. Adesso crediamo anche
ai sogni!” Il 9 novembre del 1908, a mezzogiorno,
nacque la piccola Maria, mia madre: aveva gli occhi
nerissimi di Benedetta e il naso lungo e affusolato di
Lorenzo.
Il primo dono che ricevette dal padre fu un braccialetto di filigrana con i cinque caratteri dorati del suo
nome.
Gente di Falchera 19
Astronomia e...
Briciole di storia...
I MISTERI DELLE COMETE
L’ASSEDIO DI TORINO DEL 1640
La scienza non è in
grado di rispondere a
tutte le domande sulla
nascita dell’Universo,
non si sa infatti cosa ci
fosse prima del bigbang, ma si possono
fare delle ipotesi sull’origine della vita,
suffragate dalla scienza stessa. La vita infatLa sonda Rosetta
ti sulla Terra è stata fortemente influenzata dall’ambiente del sistema solare primordiale. L’età dei primi fossili appartenenti a organismi unicellulari indica che essa è cominciata nel periodo in cui si è verificato un fitto bombardamento di comete e asteroidi
del sistema solare.
E’ possibile che tale bombardamento abbia introdotto le premesse per le origini della vita, attraverso la
diffusione di elementi tramite gli impatti come il carbonio e composti volatili come l’acqua e soprattutto
l’acqua. La sonda spaziale Rosetta, lanciata nel 2004,
rappresenta una missione sviluppata dall’Agenzia
Spaziale Europea. L’obiettivo della missione è lo studio della cometa 67 P/ Churyumov-Gedasimenko.
Il nome deriva dalla famosa stele di Rosetta (Egitto)
e si spera che la missione sveli dei segreti riguardanti il Sistema Solare e la formazione dei pianeti.
In agosto di quest’anno si conoscerà la mappatura
della cometa, in novembre ci sarà l’atterraggio e tra
novembre 2014 e dicembre 2015 avverrà l’inseguimento della cometa intorno al sole. Sarà una scoperta incredibile.
Oltre al famoso assedio di Torino del
1706, non dobbiamo dimenticare
quello del 1640.
Con la morte di Vittorio Amedeo I nel
1637 suo figlio
maggiore Francesco
Giacinto, in tenera
età e assai fragile di
salute, gli successe
al trono, sotto la reggenza di Maria CriTommaso Francesco
principe di Carignano
stina di BorboneFrancia, sorella di Luigi XIII, donna inquieta e intrigante ma piena di risorse. Bigotta e insieme peccatrice, ella però preferì concedere l’amministrazione a uno
dei suoi numerosi amanti, Filippo di Savoia principe
di Aglié. A cinque anni Francesco Giacinto morì e i
fratelli del padre, Tommaso Francesco di Savoia principe di Carignano e Maurizio (in quell’epoca in servizio in Spagna) temevano di essere esclusi dalla successione. All’inizio del 1639 Tommaso Francesco
decise di opporsi; giunse a Milano e dopo aver chiesto aiuto alla Spagna entrò in Piemonte conquistando
alcune città, ma senza ottenere mai un risultato definitivo e positivo, anche perché ostacolato dallo stesso
Richelieu. Nella primavera del 1640, con il fratello
Maurizio, scese di nuovo in campo a fianco degli Spagnoli ma fu sconfitto a Casale Monferrato dalle truppe francesi assai più forti ed organizzate. Il 24 settembre dello stesso anno capitolò e si ritirò verso Ivrea,
lasciando vincitrice Maria Cristina.
a cura del Gruppo “G. Plana”
a cura di Franco Foppiani
Per chi ama osservare il cielo di luglio
Mercurio sorge all’alba prima del Sole per tutto il mese.
Venere è visibile all’alba. Marte tramonta prima della
mezzanotte, Giove è visibile pochissimo tempo dopo
il tramonto e solo nella prima parte del mese, Saturno
è visibile nella prima parte della notte.
Vittorio Leode
Non aspettarti nulla da nessuno, ma aspettati tutto da te!
Lascia che arrivi anche nel
tuo cuore la PRIMAVERA!!
Tony Barilla
TUTTO CIO’ CHE DESIDERO SI
PUO’ RIASSUMERE COSI’:
Svegliarmi ogni mattina con la voglia
di alzarmi dal letto (sembra poco?)
Per me quando accade è il massimo!!!!
Voglia, contrario di abitudine,
necessità, noia.
Sinonimo di vita, condizione
necessaria per la gioia!!!!!
Gente di Falchera 20
Anonimo
INVITO AL MUSEO
di
Rita
Miglia
LA BIBLIOTECA REALE
Nei locali sottostanti l’Armeria Reale, sotto i portici
di Piazza Castello, si cela un vero e proprio tesoro:
la Biblioteca Reale. Negli stessi anni in cui nasceva
il museo dedicato alle armi, Carlo Alberto, appassionato collezionista, decideva di dare sistemazione
anche alle raccolte di libri di casa Savoia, affidando
il progetto all’architetto di corte Pelagio Palagi.
Dopo i restauri funzionali e conservativi che ne fanno una realtà dinamica, la Biblioteca attualmente
conserva circa 200 mila volumi, 4300 manoscritti,
oltre 1000 periodici, 1500 pergamene, 187 incunaboli, 5 mila cinquecentine, 400 album fotografici,
oltre ai circa 3 mila preziosi disegni che l’hanno resa
famosa nel mondo.
degli uccelli, tracciando le prime teorie sulla possibilità di progettare una macchina in grado di volare.
Della stessa più vasta raccolta di disegni acquistata
nel 1840 da Carlo Alberto, fanno parte anche altre
opere di illustri maestri della pittura: da Michelangelo a Raffaello; da Guercino a Tiepolo fino agli stranieri Rembrandt, Van Dick e Durer.
Non meno preziosi sono i codici miniati, le incisioni
o i volumi acquistati nei secoli da Casa Savoia, tra i
quali va ricordato, il prezioso autografo dell’ultima
opera di Torquato Tasso.
Proseguendo l’itinerario
tra le meraviglie della Biblioteca Reale, si incontrano le sezioni dedicate
all’arte militare, ricca di
17 mila volumi e 800 manoscritti, o quella dedica
all’architettura, tra cui
spicca il trattato del Guerini con i progetti per le cupole di San Lorenzo e
della Cappella della Sindone. Un cenno meritano
ancora le carte nautiche medievali, accanto ai messali miniati e ai rari album naturalistici.
La Biblioteca Reale è aperta in Piazza Castello 191
con orario dal lunedì al venerdì dalle 8,15 alle 18,45;
sabato dalle 8,15 alle13,45.
Rita Miglia
Un discorso a parte meritano i 13 stupendi fogli di
Leonardo da Vinci, fiore all’occhiello dalla Biblioteca. Tra questi, il cimelio più importante è il celebre
Autoritratto, realizzato a sanguigna negli anni 151516. Tra i disegni, un cenno merita ancora il ritratto di
fanciulla, studio preparatorio per il volto dell’angelo
della “Vergine delle rocce” conservato al Louvre di
Parigi.
Sempre all’interno della sezione leonardesca si cela
ancora un altro tesoro: il “codice del volo degli uccelli” in cui Leonardo annotò considerazioni e appunti sparsi sui principi che regolano il movimento
Gente di Falchera 21
Il piacere di leggere
di
Adriana
Scavello
Falchera dream
“La Falchera è oltre. La Falchera è
un piccolo deposito suburbano incastonato nella tangenziale nord. Dove
non ci si passa. Alla Falchera ci si va
solo se ci si deve andare”. Con queste parole, Simona Garbarini, introduce Falchera Dream, libro che
già dal titolo anticipa i luoghi dove è ambientato.
Una piccola medusa che arranca nel fango del campo della Falchera, questa è la prima immagine del
protagonista del libro, un giovane campione di calcio troppo ferito dalla vita per poter affrontare le responsabilità legate al suo stesso talento. A narrare la
storia, che s’intuisce tragica fin dal principio, è Guido, il padre affidatario del
ragazzo, un medico con una
sinistra passione per i superalcolici. Guido narra con
asciutto disincanto il suo
rapporto difficile con Toni,
il giovane talento dall’imperscrutabile passato che è
entrato nella sua vita scombussolandola ma al contempo fornendole un senso.
In occasione della Festa dei
vicini, in Piazza Astengo, l’8 giugno abbiamo presentato l’opera di Simona Garbarini davanti ad un
folto pubblico che, nonostante il caldo asfissiante, si
è assiepato sotto il portico per ascoltare anche Giorgia Catalano, che con la sua interpretazione espressiva, ha letto alcuni passi del libro.
Ho posto a Simona alcune domande:
Come nasce il libro? “Io sono pediatra e per alcuni
anni ho lavorato a Falchera facendo le visite domiciliari, quindi, frequentando il quartiere, un giorno,
uscendo da una casa, ho avuto un illuminazione, vedendo un bellissimo arcobaleno ho deciso di ambientare la storia in questo quartiere molto particolare”.
E’ una storia vera? “No, la storia è inventata, come i
personaggi, ma ho preso spunto da ciò che osservavo. L’immagine dei ragazzi che giocano a calcio nei
campetti, mi ha fatto decidere di imbastire la trama
sulla storia di Toni”.
Hai avuto difficoltà a pubblicare il libro? “Sì, l’ho
proposto a tanti editori che però volevano cambiare
molte cose che ne avrebbero snaturato l’essenza. Io
invece lo volevo tenere così come l’ho scritto, alla
fine ho trovato l’Edizioni Consorzio Arca, di Torino,
che ha scommesso sul libro e devo dire che sta andando bene”.
Finalista alla ventiduesima edizione del Premio Calvino, alla prima edizione del concorso “Il mio esordio”, selezionato nella rosa dei finalisti di ‘Masterpiece’, “Falchera dream” è un romanzo degli affetti
mancati, teso ed efficace, che riesce a non scadere
nel patetico grazie ad una scrittura serrata che rifugge dal commento e dall’analisi psicologica. Il lettore
segue stregato questa storia del genio del pallone inadatto a vivere.
Come ho avuto modo di esprimere a Simona durante
l’intervista, la ringraziamo, perché con il suo libro, è
riuscita a raccontare Falchera, a farla conoscere, con
la sua essenza tipica di quartiere di periferia di grande città, con i suoi lati negativi ma anche pieno di
umanità, di collaborazione e solidarietà, dove i ragazzi, ora come allora, continuano a giocare ai campetti e a circolare in bici, come una volta……….
Gente di Falchera 22
RICORDO
Ricordando la cara
mamma Carmela Pacchiano in Gozzi, il figlio Girolamo con la
nuora Anna, i figli Ivan
e Bruno la ricordano
con grande affetto e rimarrà sempre nei nostri
cuori.(15 agosto 1912
15 agosto 2014)
RICORDO
E’ mancato improvvisamente
Esposito Giuseppe all’età di
51 anni, in Str. Cuorgnè 84.
Lo ricordano con grande amore per la sua bontà, la moglie
con i figli e tutti i parenti.
RICORDO
Nella ricorrenza del sesto anno della partenza del nostro caro amico
Fabio, ricordato nel numero di
Maggio di “Gente di Falchera”, io
voglio ricordare una cara persona,
con cui eravamo cresciuti, con cui
avevamo condiviso momenti di
gioventù, quando vivere in quartiere era vivere il quartiere.
In questi anni ho avuto modo di pensare a quanto
era successo e mi permetto, nel rispetto del dolore
e della memoria, di dire un mio pensiero, e spero
che non venga ritenuto inopportuno e non offenda
nessuno.
Penso che quando la natura ti fa un dono grande,
come può essere una grande sensibilità, questo
dono può essere beffardo.
Penso che in un animo molto sensibile -che và oltre la materialità pura- si sviluppi una sensibile
visione del mondo, della vita e delle persone.
Poi esiste il mondo con le sue debolezze e i suoi
limiti, ad ogni ideale di bellezza corrisponde uno
altrettanto di bruttezza; un’anima sensibile in una
prima fase combatte per migliorare quanto ha intorno, sempre con il suo ideale che non può abbandonare, non può e non deve cedere a compromessi e… Ma alla fine si arrende.
Un animo troppo sensibile non riesce a concepire
una via di mezzo, perde di vista, purtroppo il bello, e vede enfatizzato solo il male e lo stesso lo
vede come assoluto e non rimediabile.
Con questo, scusandomi di nuovo, spero che tu
caro amico Fabio SIA IN UN MONDO DOVE
QUESTO BELLO ESISTE.
Con il ricordo e l’affetto con cui ti vorrei accompagnare, il tuo amico Toni Barilla ti saluta.
SILENT KEY
CI HANNO LASCIATO:
29/05/2014 Ctrauzzola Giuseppina
Via degli Ulivi 82
di anni 77
30/05/2014 Pelaia Teresa
Via deglli Ulivi 21
di anni 71
11/06/2014 Rubano Pasquale
Via degli Ulivi 12
di anni 79
12/6/2014
Esposito Giuseppe
Str. Cuorgnè 84
di anni 51
09/6/2014
Palmisano Antonio
via degli Ulivi 17
di anni 77
09/06/2014 Magnotta Carmela
Via degli Ulivi 29
di anni 86
ANNIVERSARIO
Ci manca il tuo sorriso, il tuo
sguardo, il tuo esserci al di là
di ogni cosa e la forza che ci
infondevi, ma ognuno, intimamente ti mantiene vivo, si
rivolge a te per trarre conforto e coraggio per proseguire il cammino della vita.
Guardo le belle rose nel giardino e ti rivedo chino
sull’erba mentre piantavi le talee, ed allora so che
sei tra noi e ci saranno sempre tante piccole cose
che renderanno viva la tua presenza perché sono
impregnate del tuo essere. I nostri cuori custodiscono il tuo ricordo ed il profondo amore che ci
lega, ti vogliamo bene papà, nonno, Mario.
Dai un bacio alla mamma.
Con infinito affetto Giusy, Sabrina, Alessandro e
Giorgio
RICORDO
La famiglia Cosentino Rodolfi e Limoncelli ringraziano quanti hanno partecipato alla perdita
del loro figlio, fratello, padre e marito Giorgio
Cosentino. Dopo una lunga malattia sarà dura
non vederti più. Ricordiamo il tuo umorismo e
la tua voglia di scherzare nel tuo percorso di vita
durato 49 anni e come dimenticare tuo fratello
Antonio un uomo meraviglioso e buono.
Gente di Falchera 23
Hanno collaborato a questo numero:
Toni Barilla, Emanuela Bodrato, Oreste Borio, Giacomo Chissotti, Roberto Corona, Federico D’Agostino, Marcello Longhin, Angela Marmoro, Toni De Nardo, Emilio Ghirardi, Vittorio Leode, Franco Mantione, Alessandro Mastrodonato, Marianna Pacucci, Luigi Ricciardetto, Adriana Scavello,
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