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LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
MARTEDÌ 1 APRILE 2014 • ANNO 148 N. 90 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Marchionne annuncerà il piano il 6 maggio
Porto Tolle, tre anni anche a Tatò
Fiat-Chrysler produrrà
6 milioni di auto per il 2018
Elkann: ora la partita vera
Scaroni condannato,
a rischio la conferma
al vertice dell’Eni
Teodoro Chiarelli A PAGINA 8
*
In edicola con La Stampa
*
T1 AL AO BI CN CV IM NO PR SR SV T2 VB VC
Barbera, Giovannini e Grassia A PAGINA 9
Via libera dal Consiglio dei ministri al ddl costituzionale. Il premier sulle resistenze dentro e fuori il Pd: i frenatori una minoranza
Senato, Renzi si gioca tutto
“Riforme o me ne vado”. Napolitano: sono per superare il bicameralismo
Da senatore dieci proposte
sulla giustizia, nessuna
presa in considerazione
Il Consiglio dei ministri approva all’unanimità l’abolizione
del Senato elettivo e del Cnel.
Renzi: «Riforme subito o me ne
vado». Il premier stigmatizza le
resistenze al cambiamento: i
frenatori sono una minoranza.
Critica il metodo, che definisce
inconsueto, il ministro Giannini, che però poi vota il ddl costituzionale. Dubbi anche da Lupi
e Lorenzin. Napolitano: sono
per superare il bicameralismo.
Paolo Colonnello A PAGINA 7
DA PAG. 2 A PAG. 5
IL CASO
UN PATTO D’Ambrosio
TRA GOVERNO
E PARLAMENTO
LUIGI LA SPINA
È
un passaggio cruciale e molto difficile. Renzi, a tutti i
costi, deve rispettare il suo programma di riforme, anche
perché gli annunci fatti con
uno spiegamento di propaganda mediatica tambureggiante sono stati tali da suscitare nell’opinione pubblica attese quasi miracolistiche. Incoraggiato, da ultimo, persino
dal presidente della più importante potenza mondiale,
Barack Obama, confortato da
un atteggiamento prudente,
ma non ostile da parte dei colleghi europei, aiutato dal favorevole andamento del famoso
«spread», termometro della
fiducia dei mercati internazionali nei confronti dell’Italia, il premier sa di giocarsi,
nei prossimi due mesi, la partita decisiva. A fine maggio, le
elezioni europee, infatti, diranno se l’onda del consenso
popolare, sul quale sta danzando con l’audacia di un surfista oceanico, lo consegnerà
alla presidenza del semestre
italiano della Unione con gli
onori del successo oppure lo
travolgerà nella delusione
delle promesse mancate. Ed è
proprio la consapevolezza del
momento che costringe Renzi
ad accelerare i tempi con un
ritmo febbrile, a rendere più
rigidi i margini di compromesso sulle sue proposte, a
lanciare ultimatum che evocano scenari di caos dietro
l’ipotesi di una sua sconfitta.
CONTINUA A PAGINA 27
e quelle leggi
mai nate
1
LA MIA RIFORMA CHE AIUTA I GIOVANI
ELSA FORNERO
G
entile Direttore,
sulle strade di accesso a molte grandi
città sono stati posti cartelloni che definiscono «una vergogna» la «riforma Fornero»
(sottintendendo «delle pensioni»). Sono stata ministro
del Lavoro e delle Politiche Sociali del governo «tecnico»
presieduto da Mario Monti e in
quella veste ho largamente
contribuito alla stesura del testo di tale legge, approvato dal
Consiglio dei Ministri e, a larga
maggioranza, dai due rami del
Parlamento.
CONTINUA A PAGINA 27
DALLA GUINEA ALLA LIBERIA CENTO MORTI IN POCHI GIORNI, ALLARME NELLE CITTÀ. I MEDICI: PROPORZIONI MAI VISTE
In Africa torna l’incubo del virus Ebola
FRANCIA
Valls, un duro
per la rivincita
dei socialisti
CESARE MARTINETTI
M
anuel Valls, 41 anni,
ministro dell’Interno, il socialista più
popolare di Francia, il
«Sarkozy della gauche», è il
nuovo primo ministro. Dopo
la batosta elettorale (una
«rotta storica» è il titolo di Le
Monde di oggi), centocinquanta municipi perduti tra
le città con più di 9 mila abitanti, François Hollande era
obbligato ad agire.
CONTINUA A PAGINA 27
Servizio A PAGINA 10
Il pubblicitario Séguéla
“È il simbolo di una sinistra
finalmente post ideologica”
Alberto Mattioli A PAGINA 10
DIARIO
In Europa
2 mila jihadisti
dalla Siria
Un tedesco reclutato
dai salafiti: insegnano
che il Corano è vendetta
Mastrobuoni, Mastrolilli
ALLE PAGINE 12 E 13
Tutto il mondo
in diretta tv
per i due Santi
Il 27 aprile venti Paesi
collegati e cinema in 3D
per Roncalli e Wojtyla
Giacomo Galeazzi
MSF/AFP
Due medici si preparano ad assistere i malati di febbre emorragica indossando le protezioni di sicurezza
Buongiorno
MASSIMO GRAMELLINI
1 Illustri
Simoncelli e Stabile A PAG. 14
Alberghi a zero stelle
boldrinologi sono al lavoro per cogliere il senso
profondo delle parole pronunciate ieri dalla presidente
della Camera. «Non possiamo, senza una insopportabile
contraddizione, offrire servizi di lusso ai turisti affluenti e
poi trattare in modo a volte inaccettabile i migranti». Secondo una corrente di pensiero, Boldrini ha inteso dire che
i miliardari russi e le vecchie zie inglesi andranno smistati
in appositi campi di rieducazione, mentre i nullatenenti in
fuga dall’Africa verranno sistemati in Costa Smeralda su
una flotta di yacht requisiti per la bisogna: una decisione
che peggiorerebbe in maniera drammatica la nostra bilancia dei pagamenti, ma farebbe sensibilmente lievitare il
conto in banca presso il paradiso. Altri decrittatori del sacro verbo pauperista si spingono a sostenere che Boldrini
auspicherebbe la nascita di villaggi turistici misti, dove la
vecchia zia inglese fraternizza col nullatenente subsahariano, pagandogli vitto e alloggio. Una scelta in grado di
sanare «la insopportabile contraddizione» ma anche di
provocare in pochi anni l’estinzione delle vecchie zie inglesi, a causa degli infarti al momento del conto.
Infine una sperduta categoria di studiosi del boldrinismo a cui mi onoro di appartenere ritiene che la contraddizione tra il lusso e la miseria non si sana distruggendo il
Billionaire, ma mettendo i disperati in luoghi un po’ più
umani delle attuali gabbie. E magari cominciando a trattare in modo meno «inaccettabile» i troppi turisti che scappano dall’Italia per la carenza dei servizi, affinché con i loro soldi si possano poi accogliere meglio anche i migranti.
A PAGINA 16
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
U
GOVERNO
LE GRANDI MANOVRE
Ha
detto
«Grandissima svolta»
Non so se ci sarà il lieto fine
ma questo è un buon inizio
Basta con i rinvii, questa legge
è una grandissima svolta
per le istituzioni
«Pronto a fare altro»
Non sono un uomo
per tutte le stagioni:
se vogliono fare le riforme bene,
altrimenti sono pronto
a fare altro nella vita
“La parte noiosa”
Al ministro Boschi il compito di spiegare
ETTORE FERRARI/ANSA
Renzi: “Riforme subito o vado a casa”
Il Consiglio dei ministri approva all’unanimità l’abolizione del Senato elettivo e del Cnel. “Grillo rosica”
CARLO BERTINI
ROMA
«Non so se ci sarà il lieto fine,
ma questo è un buon inizio.
Basta con i rinvii, questa legge
è una grandissima svolta per
le istituzioni»: Matteo Renzi si
gioca tutto sulla legge costituzionale approvata «all’unanimità» dal consiglio dei ministri, che abolisce il Senato
elettivo, il Cnel e riduce le
competenze delle regioni.
Una legge che il premier è sicuro sarà votata da una larga
maggioranza e - tiene a rassicurare Berlusconi - da tutto il
Pd, «perché i frenatori sono in
minoranza nel Paese»; una ri-
voluzione che «vale da sola una
carriera politica», che vorrebbe
vedere approvata al suo primo
giro di boa entro le europee e
sulla quale è pronto a far saltare il banco. A chi obietta che la
fretta nasconda un fine elettorale, Renzi dice che «è evidente
come di fronte a un crescere del
populismo, se la politica fa il suo
mestiere e cambia, tutto è più
semplice, se invece mette la testa sotto la sabbia e fa lo struzzo, deve andare tutta a casa».
Insomma, dopo anni in cui «i
politici hanno fatto le cicale e i
cittadini le formiche», è arrivato il momento che «i politici diano l’esempio». Siete pronti ad
andare a votare se verrete fermati? (è una delle domande di
una lunga intervista su SkyTg):
«Non ci voglio neanche pensare
e non sto a fare minacce, ma
Le critiche a Grasso
«Gli arbitri non possono
giocare: se lo fanno
sbagliano»
non sono uomo per tutte le stagioni. In questo momento chi
vive un momento di sofferenza,
o come dicono a Roma sta rosicando, è Grillo che si sente franare la terra sotto i piedi. Dun-
que se vogliono fare le riforme
bene, se no sono pronto a fare
altro nella vita».
Renzi non si nasconde che la
posta in gioco sia alta, che per le
europee il segnale che viene
dalla Francia sia preoccupante.
Ma evita accuratamente sia di
alzare l’asticella su un Pd al 30%
(«sarebbe un errore, basta
prendere un punto in più del
25% delle politiche, altrimenti
metteremmo il nome nel simbolo»); sia di definire questo un
test per il governo, la cui fonte
di legittimazione è il Parlamento, che «se vuole ci manda a casa». Ma conferma che tutto il
pacchetto di riforme, Senato,
Province, riduzione dei rimborsi dei consiglieri regionali, («un
avviso di garanzia non può valere come una condanna ma vanno eliminati i rimborsi per una
valutazione politica») porti un
miliardo di euro di risparmi.
E difende il richiamo della
Serracchiani a Grasso in quanto esponente del partito. Bacchettando il presidente del Senato, perché «non credo sia intervenuto nella sua veste istituzionale, gli arbitri non possono
giocare e se lo ha fatto ha commesso un errore dal punto di vista della forma e della sostanza». E comunque sia, sfida i
contrari a mettersi di traverso,
Personaggio
MATTIA FELTRI
ROMA
uonasera-buonasera-oplàdài-via-forza-svelti-comevà-buonasera-veloci-forza-dài. Forza che si comincia, Graziano vieni, siedi, oplà, Maria Elena ci
sei, dài, buonasera buonasera». È notevole la tendenza all’arabesco verbale dell’uomo detto Caterpillar, colui che spiana tutto, avversari e istituzioni. È un tipo, Matteo Renzi, in
preda alla perenne frenesia, anche di
quel genere che poi ti fa perdere del
tempo. Per farci capire: in chiusura
di conferenza stampa, il premier si
concede alle domande dei giornalisti
«B
L’OBIETTIVO
L’orizzonte è quello delle Europee
Servono risultati per arginare
l’avanzata dei Cinque Stelle
e, per guadagnare preziosi minuti alla causa della nazione, le domande
(sette) se le fa fare tutte in una volta,
se le appunta, se le rigira e poi deve
aver fatto un po’ di confusione perché non le ricorda più, e gliele devono
ripetere da capo. Ma qui il cronista è
alla ricerca del solito elemento bizzarro di cui Renzi è sempre generoso. In realtà ci figuravamo chissà
quale tensione avrebbe destabilizzato il buonumore e la sicumera di uno
che dice di giocarsi la faccia sulle riforme, e pertanto la carriera, e intanto che nel suo partito e nel suo governo articolano indecisioni e obiezioni.
Macché, osserva i contorsionismi
Multitasking
Determinato
Telefonino alla mano, Renzi cita dibattiti
su Twitter e dimostra di aver ben presente
di che cosa si discuta sui social network
Renzi dice di sperare che i parlamentari
migliorino le riforme portate avanti da
Delrio, ma che non ne intacchino i cardini
Il premier “Caterpillar”
prova a spianare le obiezioni
Stile guascone e tono di sfida: “Ne vedremo delle belle”
della nostra Francesca Schianchi
per non impallare le telecamere e
sottolinea che la giornalista della
Stampa non ha il bernoccolo dello
yoga; assicura con impudente ironia
che i parlamentari sapranno senz’altro migliorare il testo di partenza,
ma saranno così rispettosi da non
toccarne le pietre angolari; esordisce sottolineando l’unanimità della
decisione, affinché sia chiaro che i
dubbi espressi in mattinata sui giornali dal ministro Stefania Giannini
erano agilmente rientrati; mette a
parte l’uditorio di aver seguito il tal
dibattito su twitter; fatica a trattenere la fregola per quello che capiterà
ai politici nei cda delle aziende, e a
breve: «Ne vedremo delle belle»; e,
soprattutto, coltiva il convincimento
che la trasformazione del Senato sa-
«il Pd voterà unito, altrimenti
non saremo un Pd ma un Pa, un
partito anarchico...»
Presto detta la riforma del titolo V, «mai più l’eccesso di conflitti tra regioni e stato, questo
paese deve essere più semplice». E sintetizzata all’osso dal
premier la legge costituzionale:
«Si mette la parola fine ad una
discussione trentennale, con
quattro paletti. No al voto di fiducia del Senato, no al voto sul
bilancio, no all’elezione diretta
dei senatori, no indennità ulteriore». E i frenatori? «Saranno
minoranza nel Senato e nel paese, c’è un’ansia di cambiamento
che non si può bloccare».
rà fatta in prima lettura (ne sono previste quattro, due per camera) entro
il 25 maggio, giorno in cui si vota per
il rinnovamento Parlamento europeo. Non tanto per sfruttare le potenzialità elettorali della riforma
(vabbè...), quanto - dice - per dare un
segnale a chi cerca rifugio nell’antipolitica. Non dovrebbe esserci bisogno di ricordarlo, e invece sì: o ci
sbrighiamo, o Beppe Grillo ci rade al
suolo.
Informale come sempre, spiritoso
come sempre (perlomeno in paragone ad alcuni predecessori), cattivo
come sempre, minaccioso come sempre. E ben aggrappato a se stesso,
specialmente a un’equazione elementare che, con l’umore che gira,
non si supera: dopo anni in cui abbiamo chiesto sacrifici alle famiglie, e
nel frattempo i politici si sporcavano
la camicia di sugo, ora il mio governo
dà ottanta euro in busta paga e «i sacrifici cominciamo a farli noi». Per
questo mi gioco tutto, dice piuttosto
compiaciuto, e anche ispirato a un
crescente fatalismo eroico: mi gioco
tutto «perché non si può chiedere
agli italiani se sono disposti a rischiare quando tu non sei disposto a farlo,
allora non sei credibile». Mi gioco la
mia carriera politica, dice, e mi prendo «un po’ di vento in faccia». Ma è il
vento del cambiamento: questa non
la dice ma si intuisce che la pensa.
Pensa senz’altro a completare l’armamentario col tocco paternalistico:
«Il cambiamento passa da ognuno di
noi». E va a chiudere con il classico
rosario del leader che non vuole
scordare le tensioni di ragazzo da cui
fu mosso al pubblico servizio, e dunque del leader che non è entrato nel
palazzo del potere per incollarsi alla
poltrona, ma per rivoltarlo da cima a
fondo. Solo dopo ci si incollerà, ma
questo lo diciamo noi.
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Torna il Senato
Non “della Repubblica”
ma “delle autonomie”
Retroscena
ANTONELLA RAMPINO
ROMA
on sempre i nomi sono le
cose: presidenti di regione e sindaci di capoluogo, se passerà la riforma
costituzionale, potranno
chiamarsi senatori. Ripristinato il nome, Senato, aggiungendo «delle Autonomie», a fianco della Camera politica che - unica - dà e toglie fiducia al
governo e vara le leggi compresa
quella di bilancio, torna anche la dizione Parlamento. Ma un Parlamento
in cui si lavorerà, senza vincolo di
mandato, e senza «rappresentare la
nazione». Il Senato ha la sola iniziativa legislativa in materia di autonomie, ma può proporre leggi alla Camera, che ha tempo sei mesi per decidere in materia. Il disegno di legge del
12 marzo scorso già conteneva la possibilità che il Senato trattenesse per
trenta giorni i disegni di legge della
Camera, e per un puro «parere consultivo» che poi la Camera dovrà decidere se accogliere o meno entro altri 20 giorni. Adesso, al Senato delle
Autonomie è stata restituita la facoltà di legiferare «in materia regionale»
come spiega il ministro Boschi in conferenza stampa, e di «armonizzazione dei provvedimenti a data certa entro 60 giorni»: il riferimento è al meccanismo che fu pietra angolare della
cosiddetta «Grande Riforma» che
N
LE COMPETENZE
Può proporre leggi alla Camera
che ha tempo sei mesi
per decidere in materia
Bettino Craxi chiese a Giuliano Amato (e che non si fece). Ed è proprio l’incrocio del «provvedimento a data
certa», cioè di una corsia preferenziale per i disegni di legge del governo
che si va a sommare al potere di decretazione d’urgenza (provvedimenti
del governo immediatamente operativi, che il Parlamento deve confermare in legge entro 60 giorni, pena le
decadenza) che fa parlare alcuni costituzionalisti di possibile «deriva autoritaria». Perché di fatto il governo
ha in mano due strumenti forti per legiferare, mentre il Parlamento no, e
non c’è più una assemblea di seconda
istanza a far da bilanciamento alla potestà legislativa del governo. Che però costituzionalizza l’obbligo di omogeneità per i testi dei decreti: niente
più maxiemendamenti. Insomma,
una forma parlamentare che sembra
una specie di monocameralismo im-
Napolitano: “Io da tempo per il superamento del bicameralismo”
La nuova Assemblea
R
R
R
R
R
FIDUCIA
SOLO ALLA CAMERA
1
È la sola
titolare
del rapporto
di fiducia
con
il Governo
SENATO
DELLE AUTONOMIE
2
Rappresenta
le istituzioni
territoriali
e il raccordo
con lo Stato
SENATORI
NON ELETTI
3
Scelti
tra Regioni
Provincie
autonome
e comuni
NESSUNA
INDENNITÀ
4
Saranno 148
e non
percepiranno
nessuna
indennità
ADDIO
BICAMERALISMO
5
Il Senato
propone solo
modifiche
alle leggi
della Camera
R
R
R
R
R
RIFORME
COSTITUZIONALI
6
Il Senato
approva
insieme
alla Camera
le modifiche
costituzionali
NIENTE
PIÙ CNEL
7
Abrogato
il Consiglio
nazionale
dell’Economia
e Lavoro
COMPETENZE
STATO E REGIONI
8
Spariscono
le materie di
competenza
concorrente
Stato-Regioni
CLAUSOLA
DI UNITÀ NAZIONALE
9
Se necessario
lo Stato
può decidere
su materie
regionali
DEVOLUTION
SOFT
10
Lo Stato
può affidare
alle Regioni
la funzione
legislativa
perfetto, perché il Senato delle Autonomie può per l’appunto palleggiarsi
per un mese le leggi di iniziativa parlamentare, e rinviarle alla Camera che ci
pensa un po’ su, per almeno tre settimane.
È un «prezzo» che probabilmente il
premier Matteo Renzi paga all’altro
protagonista delle riforme istituzionali, Forza Italia, perché accenti simili
aveva anche la riforma costituzionale
del centrodestra (bocciata poi al referendum confirmativo da 16 milioni di
italiani), o a se stesso, visto che comunque rafforza i poteri del governo? Di
certo, ieri Silvio Berlusconi non era affatto contento che Renzi abbia riaffermato che la legge elettorale verrà varata dopo la riforma del Senato.
Tutti contenti, invece, per l’uscita
dal bicameralismo perfetto: il Senato
non avrà cariche elettive e ci saranno i
famosi nuovi senatori a vita, scelti dal
capo dello Stato nel numero di ben 21:
FINE DEL BICAMERALISMO
Niente cariche elettive e via
libera ai 21 nuovi senatori a vita
nominati dal Capo dello Stato
come dire uno in più di quanto serva
per costituire un gruppo parlamentare
(un numero alto, che fa e farà discutere). Il senatore a vita di diritto, ex capo
dello Stato, che in base alla bozza del 12
marzo era collocato (inopinatamente)
a Montecitorio, torna a Palazzo Madama. Non è fantascienza ipotizzare che
il consiglio sia stato sussurrato dal Colle: che senso aveva far sedere un ex capo dello Stato nella Camera più politica, come «deputato a vita»? E che senso aveva che il Senato potesse «bloccare» la ratifica di trattati internazionali?
Ieri, Giorgio Napolitano ha smentito i
via libera e gli stop di cui hanno liberamente riferito alcuni giornali, e fatto
sapere di non avere intenzione di commentare la riforma, ma ricorda di aver
più volte segnalato che il superamento
del bicameralismo paritario è «improrogabile». Per «garantire un più spedito processo di formazione delle leggi».
Grasso: “State sereni
Io sono super partes”
Scintille
Il presidente
del Senato replica
alle critiche
di parte del governo
MATTIA FELTRI
FABIO POLETTI
MILANO
Zittirlo, non lo zittisce nessuno. Ma il presidente Pietro
Grasso vuole pure rassicurare
che non verrà meno al suo
ruolo di super partes: «Non ci
può essere nessuna ipotesi
che l’aver espresso le mie opinioni possa influenzare la mia
attività di presidente del Senato». Ma poi alla presentazione del suo libro a Milano,
«Lezioni di mafia», tira una
staffilata al premier Renzi con
cui battibecca a distanza da
due giorni e poi ridacchia:
«State tranquilli. State sereni». Le parole sono quelle con
ono essenzialmente
due le grandi riforme
avviate ieri in Consiglio
dei ministri. La prima,
ampiamente attesa e
ampiamente annunciata,
riguarda il superamento
del bicameralismo paritario.
La seconda riguarda invece
il superamento degli
ospedali psichiatrici
giudiziari. In parole povere:
abolizione del Senato
e abolizione dei manicomi
criminali. Insomma, in molti
ieri hanno perso impiego
e domicilio.
S
Pietro Grasso
alla presentazione del suo libro
«Lezioni
di mafia» con il
sindaco
di Milano Pisapia
ha risposto
alle
punzecchiature
di Renzi
cui Matteo Renzi ha affossato il
suo predecessore Enrico Letta.
In bocca alla seconda carica
dello Stato non sono una dichiarazione di guerra al premier,
ma di sicuro non sono il segno
della resa.
Perché se Pietro Grasso nella sua giornata milanese - oggi
sarà pure ai funerali di Gerardo
D’Ambrosio - non vuole tornare
sulle sue perplessità e sui dubbi
sulla riforma del Senato che ha
in mente Matteo Renzi - «Quello che dovevo dire l’ho già detto
in maniera abbastanza chiara»,
ripete come un mantra per un
giorno intero - di sicuro non
vuole nemmeno rinunciare alla
possibilità di esprimere il suo
pensiero. «Rivendico il diritto
di esprimere le mie idee e dare
un contributo dialettico che interessa tutti i cittadini in un
momento in cui si parla di cambiare la Costituzione».
E fa niente se qualcuno storce il naso. O se teme che nel retropensiero di Grasso ci sia la
difesa d’ufficio della seconda
Camera. In un tweet che per
tutto il pomeriggio svolazza sul
mondo politico, Grasso rivendica il suo ruolo anche dalla poltrona più alta di Palazzo Madama: «Sono e resto super partes.
Non ho mai difeso la casta e voglio il cambiamento». Da presidente del Senato magari non è
facilissimo dire quello che pensa. Cosa che giura di aver scoperto già il giorno in cui venne
eletto: «Mi hanno detto subito
di stare attento perchè ero la
seconda carica dello Stato. Ho
chiesto se potevo presentare un
disegno di legge o votare e mi
hanno detto di no. Ma può almeno parlare il presidente del Senato? Qualche opinione politica
ce l’ho anch’io...».
E a quelle non rinuncia, l’ex
magistrato e procuratore antimafia. Attento al ruolo e alle
competenze ma pure a non fare
solo la bella statuina in Parlamento. In visita alla Comunità
di Don Mazzi, Pietro Grasso
giura di essere stato sempre così. Ma questa volta assicura che
parlava solo di mafia: «Nella
mia vita ho sempre cercato di
combattere contro i Golia, sono
sempre stato dalla parte di Davide cercando di combattere
sfide impossibili»..
Primo Piano .3
.
Esposito, senatore Pd
“Matteofacome
all’oratorio
mailpallone
nonèsuo”
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
«Noi siamo tacchini felici di
correre verso il forno il giorno
del Ringraziamento».
Allora senatore Stefano
Esposito perché avete scritto
in 25 una lettera al premier
sulla riforma del Senato?
«Perché vogliamo poter discutere di alcuni punti. Vogliamo essere protagonisti
quanto il governo di questa
epocale riforma».
Quali punti? Volete il Senato
elettivo?
«No, nessuno pensa al Senato
elettivo né all’indennità. Il
problema sono la composizione e le competenze».
Cioè?
«Io penso al Bundesrat tedesco. Metterci dentro i sindaci
non credo sia una buona idea.
E credo che tutto quello che
riguarda l’Europa debba essere tra le sue competenze».
Non sarete mica tra i nemici
del cambiamento evocati da
Renzi?
«Questa sua reazione scomposta dinanzi a qualunque voce non sia un coro di applausi
la trovo inaccettabile. Vogliamo solo discutere, non possiamo essere derubricati a conservatori o boicottatori. Gli do
Stefano Esposito
un consiglio da fratello maggiore: noi siamo tacchini felici,
ma ce ne sono anche di meno
felici. Se prima di mandarli in
forno li prendi a calci, magari
potrebbero anche pensare di
fartela pagare…».
Cosa intende dire? Non ci saranno i numeri secondo lei?
«Questo dipenderà da cosa
succede negli altri partiti. Noi
siamo i migliori alleati di Renzi, perché discutiamo in campo aperto. Ma non ci può dire
“o è così o me ne vado”: come
quando all’oratorio c’era il ragazzino che diceva “o si fa così
o porto via il pallone”…».
Lei ha votato Cuperlo: non è
che parla così solo per fare
opposizione al premier?
«Tra noi 25 c’è chi ha votato
Renzi. La nostra è una posizione nel merito, non c’è nessun senso di rivalsa. E non mi
metto a fare imboscate: non è
nel costume di nessuno di
quelli che hanno firmato».
Se il testo non cambiasse, lei
non lo voterebbe?
«Io chiedo di discuterne: poi,
come sempre, mi adeguerò alla maggioranza».
Jena
Ormai
Una nuova figura
professionale si è ormai
affiancata al portaborse
e al portavoce dell’uomo
politico: il twittatore
di fiducia.
jena@lastampa.it
MARTEDÌ 1 APRILE 2014 LA STAMPA 4
Sport, arte, musica, moda, design, industria, cinema.
Non esiste disciplina nella quale l’Italia non sia stata grande.
Non esiste settore nel quale non abbiamo brillato.
Siamo stati sul tetto del mondo, ora è tornato il momento di attaccare in contropiede.
E allora
#GUARDIAMOAVANTI
Costruiamo, inventiamo, produciamo, scriviamo.
Facciamo qualcosa di cui essere di nuovo fieri.
Perché per essere grandi come il nostro passato non serve la nostalgia.
Serve l’energia.
insieme con
enel.com
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Primo Piano .5
.
U
RIFORME
Taccuino
IL NUOVO SENATO
MARCELLO
SORGI
il caso
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
on aveva mai alzato la voce, non aveva mai creato
problemi al governo, invece da un po’ di tempo la
mite professoressa Stefania Giannini sta facendo la «pierina».
Alcuni giorni fa ha criticato la collega
della Funzione Pubblica Marianna
Madia che aveva lanciato l’operazione
svecchiamento della PA, aprendo ai
prepensionamenti per i più anziani in
cambio di assunzioni di giovani. Un approccio sbagliato, secondo il ministro
dell’Istruzione. Giannini è convinta
che «un sistema sano non ha bisogno di
mandare a casa gli anziani per far entrare i giovani». Ci vuole più equilibrio
e gradualità. Soprattutto prudenza,
anche nell’affrontare la riforma del Senato. È questo il secondo fronte aperto
ieri dalla segretaria di Scelta civica
N
Giannini di lotta e di governo
Prima strappa, poi si adegua
Scettica sul ddl dell’esecutivo: “Metodo inconsueto”. Ma lo vota
Ha detto
CONTRO IL PREMIER
Meglio non confondere
l’irrinunciabile dibattito
parlamentare con la manfrina
di chi non vuole cambiare
le cose. Serve un momento
di riflessione in più
CONTRO LA MADIA
Un sistema sano
non manda a casa
gli anziani per fare entrare
i giovani. È invece necessaria
l’alternanza che deriva
da un flusso normale
LE PERPLESSITÀ
Anche Lupi e Lorenzin
esprimono i loro dubbi
in Consiglio dei ministri
che in un’intervista a Radio Città Futura ha definito «inconsueta» la presentazione di un disegno di legge per superare il bicameralismo perfetto e riformare il Titolo V. Una critica alla corsa
di Renzi. «Serve che il Parlamento ne
discuta per ritoccare e migliorare alcuni aspetti. È necessario qualche momento di riflessione e maturazione in
più». Giannini suggerisce prudenza al
premier perché la rapidità può giocare
brutti scherzi. Suggerisce «di non farne una questione di calendario: meglio
non confondere l’irrinunciabile dibattito parlamentare con la manfrina di
chi non vuole cambiare le cose. Il premier non cada nella trappola di chi fa
finta che tutto cambi perché nulla
cambi».
Giannini è anche una senatrice e forse sente le resistenze autoconservative di Palazzo Madama. Teme che la
Retroscena
UGO MAGRI
ROMA
ra Zagrebelsky e Renzi, Berlusconi sta con Renzi tutta la vita. Idem tra il presidente del
Senato e il premier: Silvio sceglie senza esitazione Matteo. Già questo basterebbe a intuire come si regolerà il
Cavaliere sulla riforma varata ieri dal
governo: mai con i «parrucconi conservatori», epiteto che nella visione
berlusconiana accomuna tutti quanti
ossequiano la Costituzione. E dunque, pur senza essere convinto fino in
fondo di certi dettagli, l’uomo sosterrà Renzi nella sfida più spericolata.
Nella sua dichiarazione diffusa ieri, si
coglie lo stile felpato del consigliere
politico Toti: «Noi rispetteremo fino
in fondo gli accordi che abbiamo sottoscritto, e siamo pronti a discutere
tutto nel dettaglio, senza accettare testi preconfezionati ma lavorando insieme». Non è certo il linguaggio di
chi vuole mettersi di traverso...
Ma ci sono ulteriori motivi che
spingono l’uomo a tenere dritta da
barra, senza prestare orecchio alle
grida disperate dei suoi senatori in rivolta. La prima ragione è nero su
bianco. Nel celebre patto del 18 gennaio si specifica che la futura assemblea di palazzo Madama non dovrà
costare un soldo ai contribuenti, non
potrà votare la fiducia al governo e,
soprattutto, «non sarà elettiva». Venne insomma escluso di coinvolgere i
T
ANGELO CARCONI/ANSA
Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini
fretta di Renzi possa compromettere le
riforme. Ma alla fine Giannini si è adeguata: al Consiglio dei ministri non ha ripetuto le critiche mosse pubblicamente
alla fretta imposta da Renzi. Critiche in
palese contraddizione alle opinioni
espresse dai capigruppo di Scelta civica.
Andrea Romano e Gianluca Susta hanno
infatti chiesto un’accelerazione delle riforme, aggiungendo che bisognerebbe
andare oltre: dare più poteri al premier.
Insomma, le dichiarazioni pubbliche
della Giannini non corrispondono sem-
pre alla linea del suo partito e al Consiglio dei ministri si è pure contraddetta.
Quella che prima era l’«inconsueta»
mossa del governo nel presentare il ddl
costituzionale, è diventata «inconsueta
ma necessaria», l’unico modo per avviare una riforma costituzionale che rischierebbe di finire nella palude. Tuttavia non sono mancate le perplessità
espresse dalla stessa responsabile dell’Istruzione e dai ministri Ncd Lupi e Lorenzin. Hanno detto di essere contrari
alla nomina di 21 senatori scelti dalla so-
cietà civile, al fatto che il Senato delle
Autonomie partecipi all’elezione del capo dello Stato. Lupi in particolare ha
chiesto di inserire in Costituzione i costi
standard per la Pubblica amministrazione, come già fatto dalla Lorenzin per
la Sanità. Perplessità anche sul rapporto
tra il nuovo Senato e la Conferenza delle
Regioni. Alla fine le proposte di riforma
costituzionale sono state approvate in
Consiglio dei ministri all’unanimità, lasciando al Parlamento alcune necessarie modifiche di carattere tecnico.
Berlusconi deciso
a mantenere i patti
con il premier
forzisti sulle barricate, la mette così:
«Qui rischia di finire come con la legge
Severino, che la approvammo salvo
pentircene amaramente un anno dopo...».. Ma piaccia o non piaccia ai «berluscones», quel pezzo di carta fu firmato a largo del Nazareno non da un sosia
bensì dal loro leader, forse distratto, o
poco interessato ai dettagli, o addirittura ansioso di prendersi la rivalsa contro il ramo del Parlamento da cui era
stato da poco espulso con ignominia...
Nel testo dell’intesa venne pure scolpito a lettere cubitali che la nuova legge
elettorale avrebbe avuto la precedenza
sulle riforme istituzionali: non a caso
sollevano le loro rimostranze Brunetta
e Romani, i due capigruppo «azzurri».
Nella fattispecie, difficile dare loro torto. Però neppure su questo il Capo sembra intenzionato a far saltare il banco:
«Occorre ora procedere con l’approvazione dell’Italicum prima possibile», si
limita ad auspicare senza ultimatum.
Una pausa di riflessione sull’Italicum fa
comodo in fondo pure a Forza Italia: gli
ultimi correttivi alla legge potranno essere introdotti con i risultati delle Europee sotto mano. Il timore che aleggia
dalle parti di Arcore, dove Berlusconi è
stato rintanato ieri tra mille incontri legati al «fund raising» (leggi: caccia ai
mecenate della prossima campagna
elettorale), è di «sbagliare verso», di sostenere il contrario di quanto desiderano gli italiani, di essere o di apparire
quelli che frenano le riforme. «Non saremo certo noi i guastatori», sussurra
Mariastella Gelmini.
Insomma: Berlusconi darà un po’ di
spago alle proteste, lascerà che si sfoghino i suoi senatori. Ma di nuovi incontri con il premier per rinegoziare le intese, al momento, non ve n’è sentore.
Mal di pancia tra i “falchi” del partito
Brunetta a Napolitano
«Fermilamanovra
elettoralisticadelpremier»
1 Gli annunci del governo Renzi in
materia di fisco sono una manovra
elettoralistica. Lo afferma Renato Brunetta in una lettera inviata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella quale si legge: «Il possibile
sgravio fiscale a favore dei lavoratori
dipendenti prefigura una tipica manovra in deficit, in quanto tale destinata
ad alterare i conti pubblici italiani».
«Per mantenere questa promessa sottolinea il presidente dei deputati
azzurri - servono più di 800 milioni di
euro al mese. E servono da subito. Da
maggio. Altrimenti si creerà un buco
mensile di pari importo nella casse
dello Stato. Come noto, la Legge di
contabilità e finanza pubblica richiede
che le maggiori spese annunciate abbiano copertura finanziaria».
Silvio Berlusconi
cittadini nella scelta dei 148 senatori.
Sul punto, Renzi ha ottime carte da giocare, e dice la verità quando sostiene di
avere strappato alle destre grandi concessioni, di cui non ci si rese conto al
momento. Minzolini, che sta con Gasparri e un altro manipolo di senatori
Le Europee
si giocheranno
sulle riforme
cambiar verso, per
dirla con lo slogan di
Renzi, adesso è la
campagna elettorale per le
Europee. Dallo scontro sull’euro si passa a quello sulle riforme, che avrà come teatro
nelle prossime settimane il
Senato. Il consiglio dei ministri ha approvato ieri all’unanimità il disegno di legge che
prevede un drastico ridimensionamento di Palazzo Madama, a cominciare dal fatto che
i suoi membri non dovrebbero più essere eletti, ma designati in seconda istanza dalle
regioni e dai comuni, non potrebbero più esprimere la fiducia al governo, né pronunciarsi sulle leggi ordinarie.
In campo ci sono già due
fronti: uno è quello che spinge per approvare la riforma
nei termini in cui l’ha proposta il governo, o con piccoli
aggiustamenti. Renzi su questo ha l’appoggio di Alfano, di
Scelta civica anche se con
qualche distinguo, e si dice
sicuro pure di Berlusconi,
che pure negli ultimi giorni
ha mandato segnali contraddittori. Da Forza Italia in effetti è arrivata una nota che
conferma la volontà di realizzare la riforma, a patto che
Renzi dimostri di avere la
meglio sul dissenso che viene
dal suo partito.
La minoranza Pd (che nei
gruppi parlamentari, sulla
carta è maggioranza) è diventata infatti il fulcro del secondo fronte, capeggiato a sorpresa dal presidente del Senato Pietro Grasso, e che annovera il M5s, gran parte di
Sel, costituzionalisti e intellettuali guidati da Zagrebelsky e Rodotà, e punta a cambiare radicalmente la riforma, salvando in buona parte il
bicameralismo e conservando il diritto all’elezione per i
senatori. Così si sono in sostanza riprodotti i due schieramenti che all’inizio della legislatura si misurarono sull’ipotesi di far nascere un governo Bersani-Pd-5 Stelle,
piuttosto che l’esecutivo di
larghe intese che poi prese il
via, e affossarono una dopo
l’altra le candidature di Prodi
e Marini per il Quirinale, per
arrivare, extrema ratio, alla
rielezione di Napolitano.
Renzi si dice sicuro di farcela e attacca conservatori e
“benaltristi” (categoria che
nel vecchio Pci contrassegnava gli avversari del dibattito interno e di ogni tentativo di cambiamento). È consapevole che molto dipenderà dall’atteggiamento di Berlusconi. Nel partito del Cavaliere sono forti le tentazioni
di approfittare delle difficoltà interne del Pd, ma si fa
strada una linea BrunettaVerdini-Santanchè, che punta a non regalare nulla a Renzi, ma a salvare l’intesa di
fondo che dopo l’accordo del
Nazareno ha rilegittimato
Berlusconi nel momento delle sue maggiori difficoltà politico-giudiziarie. Inoltre, stavolta, tra i guardiani della
Costituzione così com’è, non
c’è il Quirinale. Napolitano
ha dato via libera alla presentazione del disegno di legge
del governo, si riserva ovviamente un ruolo di mediazione, ma preme per l’approvazione delle riforme.
A
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
U
VERSO IL VOTO
I CINQUE STELLE
L’incontro a casa Grillo
In spiaggia
Domenica un gruppo di 40 parlamentari o
amministratori del M5S si è trovato a Marina
di Bibbona, a casa Grillo
C’erano tra gli altri il
siciliano Cancellieri, Laura
Castelli, Nicola Morra,
Riccardo Nuti, Paola
Taverna, Max Bugani (le foto
sono sue). C’è stata una
partitella a calcetto sulla
spiaggia. E si è fatto vedere
anche Gianroberto
Casaleggio
Processo Unipol
Prescrittiifratelli
Berlusconi
1 La
Seconda Corte
d’Appello di Milano ha dichiarato ieri la prescrizione
del reato per Silvio e Paolo
Berlusconi, imputati per la
vicenda dell’intercettazione Fassino-Consorte legata
al caso Unipol. I giudici hanno confermato il risarcimento di 80.000 euro per
Piero Fassino, parte civile
nel processo. I due Berlusconi erano accusati di concorso in rivelazione del segreto d’ufficio.
FACEBOOK
Tutti sul carro (europeo) del M5S
Ieriilprimoturnodellasceltadeicandidati.Inomipiùpromettentiequellipiùequivoci.Conunrischio:lecordate
JACOPO IACOBONI
Ogni volta che il Movimento
cinque stelle procede al suo
meccanismo di scelta on line
dei candidati, ci sono sempre
due possibilità: scovare i candidati strano-ma-vero (stavolta
gli aspiranti in partenza erano
4500...), o quelli potenzialmente bravi. Sono vie legittime entrambe, perché entrambe convivono in questo strana forza
politica. Sapendo che stavolta,
oltretutto, tanta gente palesemente «cerca di saltare sul carro», come denuncia Roberta
Lombardi. Problema che certo
nel 2013 non c’era.
Partiamo allora da un esempio. Ieri si votava il primo turno,
in cui gli iscritti del M5S potevano scegliere tre nomi, il primo sarà direttamente candidato al Parlamento europeo, e gli
altri due parteciperanno a un
ballottaggio (trenta per il NordOvest, 18 per il Nord-Est, venti
per il Centro, 24 per il Sud, 12
per le isole). Era la primissima
scrematura, i video di presentazione sono visibili agli iscritti,
altrimenti bisogna piratarli un
po’; molti iscritti si sono lamentati, anzi: «Troppi candidati, e
troppo poco tempo per vedere i
curriculum». «E i militanti storici sono pochi, quelli che cono-
sciamo», dice Vittorio Bertola,
consigliere storico a Torino.
Spuntano dunque sempre tipi assurdi (la palma va forse a Antonello Iacono di Barano d’Ischia video formidabile, comicità involontaria pura, con musica di James Bond e Grillo che, arrivato
sull’isola, scherza, «non so se sono capitato in un meet up o in una
comunità di recupero. Comun-
que, domani ho il traghetto»). Ma
ci sono anche facce molto amate
dalla base, c’è, molto quotata,
una come Gilda Sportiello, preparata, bucherà il video, attivista
storica napoletana in battaglie
contro la camorra e i rifiuti. Oppure Tiziano De Simone. O Stefania Verusio. O l’ischitano Andrea D’Ambra, che pare un piccolo Di Maio. In Sicilia stanno gi-
rando i nomi di Antonio Zanotto, ricercatore chimico, e Paola
Sobbrio, ricercatrice che si occupa di normative europee sugli
Ogm. Nel Lazio quello di Dario
Tamburrano, odontoiatra che
«nel tempo libero coltivo l’orto»
(Roma regala sempre personaggi alla Di Battista), o Marina
Vouduri, stimata militante, disabile. In Piemonte c’è Francesco
Attademo, che ha lavorato due
anni a Bruxelles, è ingegnere, militante storico. Oppure ci sono
molti candidati valsusini (5 su
trenta), tra di loro spicca Stefano Gilardi. Di certo, i no Tav in
Europa ci saranno.
Gilardi è collaboratore parlamentare di Scibona, comincia a
esserci un personale «politico»
del M5S: Francesco Maria
La proposta per la prostituzione
E Razzi inventa gli “operatori di assistenza sessuale”
MARCO BRESOLIN
Magari un giorno farà anche
discutere. Per ora sta facendo
sorridere. Stiamo parlando
del disegno di legge n. 1370
presentato in Senato nei giorni scorsi. Primo (e unico) firmatario, il senatore Antonio
Razzi, già Idv e Noi Sud, oggi
in Forza Italia. Una proposta
che «disciplina l’esercizio professionale della prostituzione». O che, per usare la terminologia usata nell’articolo 1,
«disciplina l’attività remunerata di operatore di assistenza sessuale (OAS)». Assistenti, soggetti a partita Iva.
«Anche perché» (direbbe il
suo alter ego sul palco di Maurizio Crozza) Razzi pare avere a
cuore in modo particolare due
problemi, effetto della prostituzione. Primo: il traffico. L’intento, scrive infatti nella legge, è
quello di «eliminare l’adescamento in strada» che «crea anche pericolo al regolare scorrimento del traffico» (automobilisti guardoni?). Secondo: l’aspetto sanitario. Perché l’importante, come tutti sanno, è la salute.
Ed è per questo che Razzi vorrebbe «controlli sanitari obbligatori» ogni tre mesi per chi
vuole iscriversi nel «registro
professionale degli OAS» (che
dovrà essere tenuto in ogni questura). Ma il vero colpo di genio perché l’importante, lo ribadiamo, è la salute - Razzi lo ha inserito al comma 2 dell’articolo 2.
Dove scrive che «nell’esercizio
dell’attività di OAS è obbligatorio l’uso del profilattico per
qualsiasi tipo di prestazione»,
ma soprattutto dove avverte:
«L’eventuale danneggiamento
del profilattico deve essere denunciato alle autorità competenti». Con una certa celerità,
s’intende: «Entro il primo giorno feriale successivo all’evento». Feriale. Perché domenica,
si sa, è sempre domenica.
Antonio Razzi (Forza Italia)
@marcobreso
Evangelisti (collaboratore di
Davide Barillari), Emanuele Sabetta, da seguire, lavorò alla piattaforma online laziale, o Lorenzo
Andraghetti, ex collaboratore
del bolognese Bugani (militante
storico, ascoltato da Casaleggio).
Curiosità suscitano, per motivi diversi, i nomi Niccolò Valentini, il figlio di uno dei fondatori
di Repubblica, Giovanni: hanno
scritto un bel libro a quattro mani sullo scontro generazionale tra
padri e figli. Oppure si candida
Matteo Ponzano, l’ex dj della
Cosa, volto celebre anche dello
Tsunami Tour. Ci prova Leonardo Metalli, il giornalista Rai che
voleva creare la corrente dei
giornalisti «in quota M5S» (sic) a
Saxa Rubra. «Assolutamente»
non si candida Claudio Messora.
Il problema vero, più che la
quota di candidati assurdi, è il rischio di cordate: ne esistono, non
solo al Sud, e sono un guaio da cui
il Movimento fatica a restare indenne. A Napoli c’è il giro Pepe
che non piace molto ai militanti
fondatori. Oppure Angelo Ferrillo: un militante che ha cercato
dei intestarsi la battaglia anti-rifiuti, e potrebbe passare. Nel Lazio corre Ernesto Tinazzi, organizzatore del famigerato meet up
878: scrisse il post contro Travaglio sul blog di Grillo. Segnateveli: sono alcune delle future grane.
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Primo Piano .7
.
U
GIUSTIZIA
GERARDO D’AMBROSIO
L’EREDITÀ MORALE
PAOLO COLONNELLO
MILANO
a vera amarezza per Gerardo D’Ambrosio arrivò
dopo. Quando, lasciata la
toga per la pensione, il
simbolo di Mani Pulite decise di passare «dall’altra parte della
barricata» accettando di candidarsi
come indipendente nelle file del Pd,
sebbene fosse stato critico, ad esempio, con la scelta di Di Pietro di darsi
alla politica. «Guaglio’, bisogna mettersi in gioco se si vuole cambiare
qualcosa».
Ma i simboli sono come i fiori:
vanno annaffiati, sennò appassiscono in fretta. E l’ex capo della Procura
di Milano si rese conto presto che
nonostante la buona volontà, nessuno aveva intenzione di «annaffiare»
le sue idee, i suoi progetti di riforma
per una giustizia più snella, veloce,
efficace. Appassì in fretta anche lui.
«Ma lo sai che di dieci disegni di legge presentati, nemmeno uno è stato
preso in considerazione? Come se
nemmeno li avessi mai scritti».
Verso la fine della sua esperienza
di senatore, il dolore per la frustrazione di non essere stato praticamente mai ascoltato glielo leggevi
negli occhi: «Anche se vuoi combinare qualcosa, lì non si muove mai
niente». Lo scrisse nei suoi libri, uno
in particolare, dal titolo eloquente:
«La giustizia ingiusta», con cui espose le proprie riflessioni su temi che
sono ancora attualissimi: l’adozione
del sistema accusatorio americano e
la sua imperfetta applicazione; la separazione delle carriere tra magi-
L
PARLAMENTARE
Andato in pensione, aveva
vinto la riluttanza accettando
la candidatura da indipendente
stratura inquirente e giudicante; il
controllo popolare dei pubblici ministeri e la loro subordinazione al potere esecutivo; il sovraffollamento delle carceri. Le sue leggi, le sue piccole
ma fondamentali riforme, a costo zero se non quello della buona volontà,
sono ancora tutte lì, galleggiano nel
mare magnum delle buone intenzioni legislative rimaste sulla carta degli atti del Senato. Siamo andati a rileggerle, per scoprire con quale chiarezza, competenza e lungimiranza
«zio Gerry», come tutti lo chiamavano a palazzo di Giustizia, le aveva
compilate e proposte. Sempre con
un occhio al risparmio per lo Stato e
alla tutela per i cittadini più deboli.
La riforma dei riti alternativi, innanzitutto: «...Tenuto conto che il ricorso ai riti alternativi avviene prevalentemente nei casi in cui l’imputato ha reso confessione o nei processi in cui la prova di colpevolezza è
evidente... riteniamo che andrebbe
presa in seria considerazione la possibilità di ridurli al solo patteggiamento senza alcun limite e di subordinare la sua concessione all’ammissione dei fatti contestati dall’accusa
prima che inizi l’udienza preliminare... Si eliminerebbero insomma, i
danni e le beffe che oggi subiscono le
parti lese... che non hanno alcuna
possibilità di opporsi in alcun modo
alla richiesta di patteggiamento...».
Così come la possibilità per il giudice dell’udienza preliminare di infliggere direttamente la condanna
quando la colpevolezza risulta evidente. O per un giudice monocratico
di infliggere una pena immediata all’imputato arrestato in flagranza di
reato. E ancora: la riforma della Bossi-Fini che ha causato un inverosimile intasamento nelle carceri di cittadini extracomunitari la cui colpa è
stata solo quella di fuggire da luoghi
infernali e di non aver avuto il permesso di soggiorno rinnovato. «Non
occorre alcuno sforzo per capire che
si tratta di persone che non hanno
manifestato alcuna pericolosità sociale... Al contrario si tratta in massima parte di vittime di quella nuova
forma di caporalato che si va diffondendo in ogni regione... Neppure ne-
A Palazzo
Madama
Dopo essere andato
in pensione nel 2002,
Gerardo D’Ambrosio
era stato senatore
dal 2006 al 2013,
eletto come
indipendente nelle
liste dei Ds e del Pd
Quelleriformeacostozero
ignoratedalParlamento
Dal patteggiamento alle carceri, “ma in Senato non si muove niente”
MARIO SAYADI/BLOW
UP/FOTOGRAMMA
Le proposte
Itemisucuiavevadepositatodisegnidilegge
Processo
Impugnazioni
Riforma dei riti alternativi
Meno cause in Cassazione
1 Rispetto al dibattimento, riduzio-
1 Argine ai ricorsi alla Suprema Cor-
ne dei riti alternativi al solo patteggiamento, escludendo i reati più gravi come l’ergastolo e i
danni alle parti civili. Possibilità per
il gup di pronunciare condanna
quando la colpevolezza è evidente.
te di Cassazione con l’obbligatorietà
di un deposito cauzionale da devolvere allo Stato in caso di inammissibilità. Possibilità
per i giudici d’infliggere sanzioni
agli avvocati dal
«ricorso facile» rigettato.
Notifiche
Patrocinio
Più tecnologia
Meno benefici
1 Aumento della velocità delle noti-
1 Esclusione dal gratuito patroci-
ficazioni (che provocano molti rinvii
delle udienze processuali) non più attraverso solo ufficiali giudiziari ma
utilizzando da
una parte le
email, dall’altra la
posta ordinaria e
infine vigili o personale di polizia.
nio (avvocato pagato dallo Stato) per
imputati di reati mafiosi e di traffico di
droga con la possibilità, in caso di
proscioglimento
dell’imputato, di
accedere a posteriori al patrocinio
a spese dello Stato.
Benefici
Direttissima
Clausola economica
Allargamento delle ipotesi
1 Sospensione condizionale della
1 Ampliamento dei processi per
pena non più automatica, ma subordinata al pagamento della pena pecuniaria inflitta secondo le modalità stabilite dal
giudice tenendo
conto delle condizioni economiche del condannato.
«direttissima» (che garantiscono tempi immediati e riti più semplici) anche
a ricettatori e ladri d’auto con
giudice monocratico, nonchè per
arresti in flagranza di reato entro
48 ore dall’arresto o dal fermo.
gli Stati Uniti si è mai pensato di infliggere una sanzione penale a chi, una
volta espulso, rientra nel territorio
dello Stato...». Senza contare che
«mantenere in carcere un detenuto
costa molto caro»: 3.500 euro al mese,
nel 2008.
Sempre lo stesso anno, D’Ambrosio
affrontò la beffa del gratuito patrocinio per i mafioso e i trafficanti di droga: «Credo che a nessuno possa sfuggire come tutti gli imputati appartenenti ad associazioni di stampo mafioso, siano ufficialmente impossidenti.
È veramente difficile immaginare che
chi si dedica ad estorsioni, traffico di
droga o esseri umani, allo sfruttamento della prostituzione, al contrabbando o altri gravi reati, alla fine dell’anno
si rivolga al proprio commercialista
per una regolare denuncia dei redditi...». E dunque, proponeva l’ex procuratore, una modifica dell’articolo 91
che escluda dal beneficio del patrociIMMIGRAZIONE
Voleva cambiare la Bossi-Fini
«Nemmeno negli Stati Uniti
i clandestini vanno in galera»
nio a spese dello Stato gli imputati di
quel genere di reati. Infine, un taglio
netto alle migliaia e spesso inutili ricorsi in Cassazione con l’introduzione
di un deposito cauzionale per le parti
private e una sanzione a quegli avvocati che dopo «un numero congruo di
ricorsi rigettati o annullati» si volessero ostinare a tirare in lungo le cause
che intasano sezioni. Ma spulciando i
suoi «disegni di legge», si scopre che
sono decine gli articoli, le prassi, le incongruenze che avrebbe voluto riformare. Buon senso e competenza. Questa era la ricetta di D’Ambrosio. Come
per il Casatiello, il piatto tipico pasquale partenopeo. Per farlo bene, diceva, «ci metti dintra tutto chillo che
ce vo’...».
La Camera ardente
Molti ex colleghi
e politici in fila
per l’ultimo saluto
Francesco Saverio Borrelli
Ci sono stati diversi magistrati, in
servizio o in pensione, e numerosi politici tra le personalità che ieri pomeriggio si sono alternati alla camera
ardente del Policlinico di Milano per
rendere l’ultimo omaggio a Gerardo
D’Ambrosio, ex procuratore capo della Procura di Milano ed ex senatore,
protagonista della stagione di Mani
Pulite. «Un magistrato straordinario» ha detto il presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, «non
ha mai perso la sua serenità ed è sempre stato equilibrato, anche quando è
entrato in politica». «Abbiamo trascorso anni importanti insieme in ufficio, aveva una grossa carica di umanità e credeva in quello che faceva»
ha ricordato invece l’ex procuratore
capo Francesco Saverio Borrelli. Dalla camera ardente sono passati anche
l’ex premier Mario Monti, l’attuale
procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati, l’ex collega dei tempi di Mani Pulite Francesco Greco,
l’ex magistrato e deputato di Scelta
Civica Stefano Dambruoso.
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
U
LINGOTTO
LA FUSIONE CON CHRYSLER
“Con Fca oltre 6 milioni di auto”
La sfida di Sergio Marchionne all’assemblea degli azionisti Fiat: centreremo l’obiettivo entro il 2018
TEODORO CHIARELLI
TORINO
«La partita vera inizia adesso». Parola di John Elkann all’ultima assemblea sabauda
della Fiat al Lingotto, sotto lo
sguardo compiaciuto di Sergio Marchionne. Una partita
che si chiama Fca, Fiat Chrysler Automobiles, e che nei
piani del gruppo nato dal matrimonio fra Torino e Detroit
porterà entro il 2018, prevede
l’amministratore delegato con
il maglioncino nero, a produrre oltre 6 milioni di auto l’anno
rispetto ai 4,6 milioni del 2013.
«Il 6 maggio, a Detroit - spiega
il presidente agli azionisti
chiamati ad approvare il bilancio 2013 - vi racconteremo
quello che Fca farà nei prossimi anni. Oggi, per la prima
volta, abbiamo prospettive diverse, non dobbiamo più giocare una partita per la sopravvivenza, in fondo alla
classifica, senza sapere se ci
sarà un domani».
Il futuro passa per la fusione fra le due case e la quotazione a Wall Street, con la creazione della sede fiscale a
Londra e di quella legale ad
Amsterdam. «E’ preferibile
che tutte le riunioni del consiglio si tengano in Inghilterra,
nonostante non sia strettamente necessario - afferma
Marchionne -. Abbiamo avviato e stiamo ampliando il
nostro ufficio di Londra per
spostare le funzioni in quell’ambiente, anche per ragioni
di affari. Il centro finanziario,
l’attività di finanziamento del
mercato europeo verrà gestito da Londra. Sono cose importanti, non dettagli».
Non solo. Il manager italocanadese sostiene che è stato
assolutamente necessario
spostare la sede legale in
Olanda e quella fiscale in Gran
Bretagna. «Non si poteva scegliere diversamente perché la
Il futuro
I nuovi mercati
La partita vera
inizia adesso
Il 6 maggio a Detroit
vi racconteremo
i prossimi anni
In Cina siamo
in ritardo di anni
ma finalmente
abbiamo trovato
un partner capace
Una prospettiva nuova
Il governo
Oggi non dobbiamo
più giocare
per sopravvivere
senza sapere
se ci sarà un domani
Bisogna dare
a Renzi la possibilità
di fare le riforme:
ce lo sta chiedendo
il mondo intero
John Elkann
Sergio Marchionne
John Elkann e Sergio Marchionne ieri al Lingotto per l’assemblea Fiat
controparte americana è maggiore di quella europea. Abbiamo scelto un terreno neutro per
non offendere nessuno, ma anche per i maggiori vantaggi fiscali per i finanziamenti del
gruppo».
Marchionne annuncia che
l’assemblea straordinaria avverrà durante l’estate e che l’integrazione sarà completata entro l’anno. Con una precisazione importante: negli stabilimenti Fiat in Italia non ci saranno esuberi. «A Grugliasco abbiamo riassunto tutti gli addetti, più mille unità di Mirafiori
dove con i nuovi investimenti
saranno riassorbiti tutti». Certo, aggiunge, «Chrysler ha salvato la Fiat, non il contrario». E
spiega perché: «Chrysler si è
salvata per due ragioni: perché
è stata gestita in modo diverso
dal passato e perché il mercato
ha aiutato. Non dobbiamo usare l’arroganza italiana di dire
noi abbiamo salvato te. La base
di questa alleanza si basa su un
essenziale concetto di umiltà.
Ognuno contribuisce. C’è un sistema americano che l’anno
scorso ha prodotto più della
metà degli utili dell’azienda».
Oggi come oggi il principale
nodo da risolvere per Fca è la
Cina: «Siamo in ritardo di parecchi anni - conferma l’ad del
Lingotto - Ma finalmente abbiamo trovato un partner capace
di seguire lo sviluppo di Fiat
In Italia nessun esubero
«I lavoratori di Mirafiori
saranno riassorbiti
con i nuovi investimenti»
Chrysler. I tedeschi hanno avuto la possibilità, e l’hanno sfruttata parecchio bene, di presenziare quel mercato in maniera
significativa. Noi abbiamo avu-
SERGIO OLIVERIO
/IMAGOECONOMICA
to un paio di partenze un po’ fasulle. Adesso finalmente abbiamo il partner giusto, che ci sta
assistendo. I nostri stanno negoziando l’ultima parte degli
accordi: nei prossimi giorni annunceremo qualcosa di definitivo». Probabilmente dove realizzare la Jeep.
Nessuna nuova, invece, per
quanto riguarda lo stabilimento di Termini Imerese che Fiat
ha dismesso. «Per noi Termini
Imerese è un capitolo chiuso
dal punto di vista produttivo:
perdevamo mille euro a vettura, siamo già stati chiarissimi ribadisce l’ad - Faremo comun-
“Rcs stava per fallire
abbiamo salvato il gruppo”
La quota resterà
in capo a Fca
Non ci saranno
nuovi investimenti
TORINO
Alla fine John Elkann sbotta.
«Diciamolo chiaramente: Rcs
un anno fa era una società che
stava per fallire. Come la Fiat.
I soci hanno dato il via libera
al pacchetto di rifinanziamento. Mancava una parte importante per completare l’operazione e per senso di responsabilità abbiamo deciso di impegnarci a salvare il gruppo».
Da tempo nel mirino per la
sua decisione di impegnarsi
nell’azienda editoriale milanese che controlla il Corriere
della Sera, il presidente della
Fiat non si tira indietro nell’af-
frontare un argomento che inevitabilmente eccita i media. e lo
fa con il pieno e ostentato sostegno di Sergio Marchionne.
Proprio l’ad di Fiat Chrysler
sgombra il campo dalle ipotesi
di un’uscita della quota del 20%
in Rcs dal perimetro del Lingotto, che controlla anche al 100%
La Stampa. «Non abbiamo nessuna intenzione di scorporare
Rcs quando Fiat Chrysler andrà in Borsa a New York. Resterà in pancia». Marchionne
sgombra il campo anche dalle
illazioni su divergenze con
Elkann sulla gestione della partita editoriale. Con tanto di endorsment nei confronti del
«collega amministratore delegato» Pietro Scott Jovane: «Per
chiarirsi: io ho sempre condiviso e condivido con John la decisione di intervenire su Rcs e di
sostenere il nuovo management e in particolare l’ad. Nessuna divergenza fra noi, sono
solo pettegolezzi».
que tutto il necessario per assistere il passaggio a eventuali
nuovi soggetti».
C’è tempo, al Lingotto, anche
per tornare su Matteo Renzi.
«Apprezzo qualsiasi persona
che si impegna per mettere le
cose a posto in questo Paese dice Marchionne - Più lo fa, più
lo apprezzo. Bisogna dare a
Renzi la possibilità di portare
avanti il processo di riforme.
Lo sta chiedendo il mondo intero. Siamo in luna di miele, i
mercati stanno apprezzando
ciò che sta succedendo in Italia, non interrompiamo questo
incantesimo».
16%
la diluizione
La quota Fiat potrebbe
ridursi al massimo al 16
con la conversione
20,5%
oggi
È la quota attuale
del gruppo Rcs
detenuta da Fiat
La sede del gruppo Rcs
Da Torino, a margine dell’assemblea che approva i conti
2013 di Fiat, il messaggio è forte
e chiaro: è grazie al Lingotto se
Rcs si è salvata. Detto questo,
aggiungono Elkann e Marchionne, nessuna volontà di
condizionare il Corriere della
Sera. «Noi rispettiamo l’indipendenza di tutti e due i giornali - insiste l’ad - Si sta mettendo
su un fumetto che non esiste».
E il presidente del Lingotto:
«Fiat è azionista di Rcs da trent’anni. Non siamo stati né Sergio né io a decidere di entrare
nell’editoria. Un anno fa stava
per fallire, per senso di responsabilità ci siamo impegnati a
salvare Rcs».
Detto questo, Elkann precisa
che non ci saranno altri investimenti del gruppo automobilistico nella società editoriale. Que-
sto significa che dopo la conversione delle azioni di risparmio
in ordinarie, Fiat (primo azionista singolo, voterà a favore) accetterà di diluirsi dall’attuale
20,5 fino al 16%.
«Due anni fa, quando si è
trattato di rivedere il cda, abbiamo preso posizioni molto
forti - spiega Elkann - Abbiamo
ritenuto che fosse meglio un
consiglio ridotto, non di venti
persone, senza esponenti diretti degli azionisti. Abbiamo sempre lavorato affinché Rcs potesse essere una società normalizzata. Quello che ha deciso il cda
venerdì scorso va in questa direzione: dalla conversione delle
risparmio alla maggior presenza degli azionisti di minoranza.
Quindi voteremo favorevolmente in assemblea».
Novità non proprio positive,
infine, dal fronte delle dismissioni. Secondo Claudio Sposito
del fondo Clessidra, la trattativa per l’acquisto delle radio Finelco da Rcs è ferma. «E’ una
situazione molto complessa,
ha bisogno di numerosi punti
di quadratura». Il negoziato,
tuttavia, «è possibile possa ri[TEO.CHI.]
partire».
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Primo Piano .9
.
U
IMPRESE DI STATO
SENTENZE E NOMINE
Scaroni condannato
per Porto Tolle
Tre anni di carcere, 5 di interdizione per reati ambientali
LUIGI GRASSIA
Paolo Scaroni subisce una
condanna per la centrale
elettrica di Porto Tolle. L’Eni
(di cui è numero uno) non
c’entra per nulla, dato che la
vicenda riguarda il passato
di Scaroni all’Enel. Ma la
conferma dello stesso Scaroni al vertice dell’Eni potrebbe farsi più difficile con una
sentenza di primo grado sulle spalle. A una specifica domanda, ieri in conferenza
stampa il premier Matteo
Renzi ha risposto con la massima cautela: «Non posso che
limitarmi a dire che rispettiamo le sentenze della magistratura. Quanto alle nomine
nei prossimi giorni, indipendentemente da questa vicenda, il governo dovrà esprimersi, dato che si avvicinano
le assemblee di Eni, Enel, Poste, Terna e Finmeccanica».
Oltre a Paolo Scaroni la
condanna per reati ambientali a Porto Tolle ha colpito
Franco Tatò, come lui ex amministratore delegato dell’Enel. Ai due manager sono
stati inflitti 3 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici (mentre le richie-
va del Tesoro del 24 giugno
2013 che fissa tali criteri.
«Sono
completamente
estraneo alla vicenda e farò
immediatamente ricorso»
commentava ieri Scaroni.
«Sono stupefatto da questa
decisione. Come dimostrato
dalle difese, la centrale Enel di
Porto Tolle ha sempre rispettato gli standard in vigore, anche all’epoca dei fatti contestati». L’avvocato Alberto Moro
Visconti, che difende Scaroni,
conferma il ricorso in appello:
«I reati contestati non sussistono. Peraltro sono così risalenti nel tempo che, se ci fossero stati, già oggi avrebbero dovuto essere dichiarati prescritti. In tal senso non si comprende questa decisione che
appare inspiegabile».
Da notare che sono stati assolti oltre a Fulvio Conti altri
Stesso giudizio
per Tatò: la sentenza
riguarda gli anni all’Enel
Assolto l’ad Conti
Numero
uno
Paolo Scaroni
è amministratore
delegato del
gruppo Eni
La storia
ROBERTO GIOVANNINI
ROMA
n un paese normale, moderno,
europeo, dotato di una classe
politica seria, la sentenza su
Porto Tolle del processo «Enel
bis» non sarebbe esistita. Semplicemente perché non sarebbe mai
stato possibile tenere «accesa»
neanche un minuto una centrale
concepita negli anni ’70 a nafta pesante ad alto contenuto di zolfo.
Ma siccome siamo in Italia, il paese delle eccezioni, delle deroghe, delle norme ad personam,
governi e parlamenti hanno concesso all’Enel una serie di deroghe per farla funzionare «legalmente». Si è «chiuso un occhio»
I
GIUSEPPE LAMI/ANSA
ste del pm erano 7 anni e 5 anni
e 3 mesi più l’interdizione perpetua). Da notare che invece è
stato assolto l’attuale amministratore delegato dell’Enel
Fulvio Conti. A decidere le
condanne è stato il tribunale di
Rovigo. Porto Tolle è una cen-
La centrale dei veleni
che non doveva esistere
Tredici anni di deroghe per sforare i limiti di emissione
degli anni l’azienda ha parzialmente ridotto le emissioni
nocive della sua centrale
più inquinante, questo è
vero. Ma sempre senza
introdurre le tecnologie di prevenzione - in
Le spese sanitarie extra
particolare desolforatoper le malattie
ri e denitrificatori – che
e le morti a Porto Tolle
Enel adottava per altre
sue centrali elettriche. Ad
esempio, la riduzione delle
emissioni di anidride solforosa è
stata ottenuta semplicemente bruTutto fermo ciando olio combustibile (nafta pePer evitare
sante) a minor tenore di zolfo. Porto
il peggio
Tolle, dice la perizia dell’Ispra, «rila centrale
sulta l’unica di proprietà di Enel
è stata di
non ambientalizzata». Per evitare la
fatto spenta
chiusura, Enel chiese e ottenne dal
nel 2005
governo Berlusconi una nuova deroga, usando il pretesto della necessità di garantire gli approvvigionaprietà di un altro ministero, quello menti elettrici. L’anno dopo, col dedel Tesoro.
creto legge 25/2003, arriva una nuoÈ solo uno dei tanti elementi as- va deroga alle prescrizioni fissate
surdi di questa vicenda. Il più de- ormai nel lontanissimo 1990.
menziale è che l’Enel ha potuto far
La centrale non avrebbe dovuto
funzionare la centrale di Porto Tolle operare mai. La deroga sarebbe dorispettando apparentemente al vuta durare per due o tre anni al
cento per cento la legge. Sì, perché massimo. Non è un caso che dal
lo stesso Stato che nel 1988 (su im- 2005, dovendo rispettare le leggi
posizione dell’Europa) stabilì che sulle emissioni), Porto Tolle in pratidovevano essere fissati dei limiti di ca è stata tenuta spenta. Enel ha
legge alle emissioni industriali noci- provato a convertirla a carbone, ma
ve, in quel decreto ministeriale del questo non avverrà: l’impatto am1990, garantiva ad Enel la possibili- bientale è eccessivo, e soprattutto
tà appunto di derogare legalmente quei 2.660 MW di elettricità non
fino al 2002 ai limiti, in cambio di un servono più al Paese, che va sempre
graduale adeguamento. Col passare di più ad elettricità da rinnovabili.
3,6
miliardi
FUORI NORMA
L’impianto eccedeva
da 2,5 a 12 volte i parametri
delle sostanze nocive
per la bellezza di tredici anni. A
spese dei cittadini che respiravano aria avvelenata.
Un termine che non pare usato
a sproposito. La centrale di Porto
Tolle ha scaricato nell’atmosfera
(oltre alle emissioni di CO2 che
produce l’effetto serra, ma questo
è un altro discorso) quantità mostruose di veleni nocivi per la salute delle persone. Nel 1990, quando
vennero fissati i limiti di legge per
le emissioni nocive, la centrale
Enel «Polesine Camerini» emetteva dodici volte le quantità consentite di anidride solforosa; quattro
volte per gli ossidi di azoto; due
volte e mezza per quanto riguarda
le polveri.
trale termoelettrica oggetto di
polemiche da molti anni.
Il reato di cui si occupa la
sentenza non rientra fra quelli
che fanno scattare l’ineleggibilità o la decadenza dei manager in carica; così almeno parrebbe dall’allegato alla diretti-
cinque ex manager finiti a processo (Antonino Craparotta,
Leonardo Arrighi, Sandro
Fontecedro, Alfredo Inesi,
Carlo Zanatta). Assolto pure
anche l’ex direttore dell’impianto Renzo Busatto, per il
quale in sede di requisitoria la
pm aveva riconosciuto la prescrizione. Il collegio di difesa
segnala che il tribunale di Rovigo non ha riscontrato «nessun disastro sanitario e ambientale», facendo così cadere
«il nucleo fondamentale della
tesi di accusa e della consulenza epidemiologica su cui aveva
puntato il Pm».
Sostanze pericolosissime, che come si legge nella perizia dell’Ispra
(l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) hanno
provocato un significativo aumento
dei ricoveri ospedalieri per malattie
respiratorie della popolazione infantile della zona. E generato costi
economici esterni (in termini di costi per la sanità e per le morti premature causate dall’inquinamento)
per 3,6 miliardi di euro. Soldi che in
teoria l’Enel dovrebbe ridare allo
Stato, che al processo «Enel bis» si è
costituito parte civile con i ministeri
dell’Ambiente e della Salute. Contro
l’Enel , che per il 30% circa è di pro-
Mondardini verso le Poste
Conferma all’Eni
più difficile
L’ad: ho fiducia
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
A chi li cerca per chiedere udienza, o anche solo
per perorare la causa di un candidato, la risposta è sempre la stessa: «Decide Matteo». Il momento si avvicina a grandi passi. Fra due settimane - il 14 aprile - scadono i termini per la presentazione delle liste dei candidati al rinnovo
del consiglio di amministrazione di Eni e
Finmeccanica. Per allora il puzzle delle nomine
di quel che resta dello Stato nelle grandi aziende partecipate dovrà essere composto. Le persone incaricate di studiare la soluzione del rebus sono tre fedelissimi del premier: il sottosegretario Luca Lotti, il tesoriere Pd Francesco
Bonifazi, l’amico d’infanzia Marco Carrai. La
sentenza di Porto Tolle sembra uno spartiacque degli equilibri perché - così dicono i ben informati del palazzo - avrebbe messo la parola
fine alle ambizioni di Scaroni per restare all’Eni
anche nelle vesti di presidente. L’attuale amministratore delegato - ieri
a Torino per l’inaugurazione del nuovo centro
per la fotografia Camera - non ha però perso le
speranze: «Questa sentenza non ha nulla a che
vedere con le nomine,
non c’è stato alcun disastro. Questa sentenza Vittorio Colao,
non tocca la mia onora- in pista per l’Eni
bilità né riguarda i criteri di ineleggibilità. Sono dispiaciuto ma fiducioso nell’appello». Eppure le voci raccolte nelle
ultime ore raccontano che la partita per la successione sarebbe ormai ristretta a due o tre nomi: fuori il fedelissimo di Scaroni Claudio Descalzi, avanzano Stefano Cao - già braccio destro di Vittorio Mincato - Lorenzo Simonelli,
manager quarantenne di General Electric
sponsorizzato da Paolo Fresco, o Vittorio Colao, gran capo di Vodafone. Per converso, l’assoluzione nel caso di Porto Tolle ha rilanciato le
chance dell’amministratore delegato di Enel
Fulvio Conti, anch’esso disposto a spostarsi sulla poltrona di presidente. I candidati alla successione in questo casi sono due, entrambi interni: il capo della Finanza Luigi Ferraris e
quello di Enel Green Power Francesco Starace.
Quest’ultimo però, ansioso di cercare sponsor
presso i renziani, starebbe perdendo posizioni.
L’altra casella difficile da riempire è quella di
Finmeccanica. Se l’ex
capo dei Servizi Gianni
De Gennaro ha ipotecato la riconferma come
presidente, resta aperta
la gara per la poltrona di
amministratore. Alessandro Pansa vorrebbe
la riconferma, ma sconta la lunga permanenza
come capo della FinanMonica Mondardini za. Sgomitano per succedergli il capo di Aerverso le Poste
macchi Giuseppe Giordo, Domenico Arcuri (Invitalia) e l’amministratore di Idea Fimit Massimo Brunelli. A Montecitorio circola però anche il nome del parlamentare Pd Marco Causi, già assessore al Bilancio di Veltroni e unanimemente stimato per
la competenza: una sorta di commissario di nomina politica per un’azienda travolta da scandali e inchieste giudiziarie. Per il trio che farà le
proposte a Renzi si tratta di tenere conto di due
aspetti poco convergenti: da un lato la pressione dell’opinione pubblica perché le nomine diano il segno della discontinuità, dall’altra non dare la sensazione di scegliere sulla base di criteri
che con la gestione aziendale non hanno molto
a che fare. Questa è ad esempio la preoccupazione espressa per iscritto al premier da parte
dei fondi di investimento stranieri che hanno
investito nelle partecipate. In ogni caso in una
delle caselle importanti non potrà mancare almeno il nome di una donna. Ecco perché per
quella di amministratore a Poste salgono le
chanche del numero uno del Gruppo Espresso
Monica Mondardini: potrebbe avere la meglio
sulla concorrenza di Francesco Caio.
Twitter @alexbarbera
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
U
FRANCIA
CAMBIO AL VERTICE
Hollande sceglie Valls
per un “governo di lotta”
L’energicoministrodell’InternoalpostodiAyrault:“Riformeegiùletasse”
Un discorso di sette minuti per «licenziare» il
primo ministro Jean-Marc Ayrault e liquidare i
primi due anni, disastrosi, del quinquennato. Il
presidente François Hollande risponde in tv al
fortissimo messaggio che gli hanno mandato gli
elettori domenica. Una disfatta senza attenuanti, con 155 comuni persi. «Ho capito il vostro messaggio», replica Hollande. E rilancia con un nuo-
vo programma economico, basato su «responsabilità e solidarietà». Tradotto: riforme, un nuovo
patto imprese-lavoratori per permettere il taglio
di «tasse e contributi». Ma soprattutto un nuovo
premier, Manuel Valls, il duro, energico ministro
dell’Interno che piace anche alla destra. Tanto
che Marine Le Pen lo giudica «pericoloso», perché potrebbe portarle via anche suoi elettori.
ALBERTO MATTIOLI
È il Sarkozy di sinistra, e poco anche di quella. Manuel
Valls, 51 anni, fino a ieri ministro dell’Interno, è il nuovo
capo del governo francese.
François Hollande segue la
vecchia regola della Quinta
Repubblica: quando le cose
vanno bene, è merito del Presidente; quando vanno male,
è colpa del premier. Attualmente vanno malissimo, come ha dimostrato la disfatta
alle amministrative, quindi a
un’opinione pubblica insoddisfatta è stata data in pasto
la testa del fedele, leale, onesto e insoddisfacente JeanMarc Ayrault.
Valls è il più popolare dei
ministri in carica, forse l’unico. Il problema, e qui c’è tutta
la difficoltà della presidenza
Hollande, è che non sembra
affatto un socialista. Da
quando è in place Beauveau,
il Viminale francese, ricorda
irresistibilmente un precedente inquilino del luogo:
Sarkò. Come lui, si considera
«le premier flic de France», il
primo sbirro di Francia. Come lui, è sempre in movimento, perennemente sul luogo di
ogni delittaccio o catastrofe
naturale, sfiancando con i
suoi ritmi forsennati i collaboratori, i giornalisti e anche
i poliziotti veri. Come lui, predica la tolleranza zero, ribattezzata «fermeté republicaine», contro i campi rom non
autorizzati, le donne in burqa
e gli show antisemiti dell’umorista Dieudonné. Come
lui, soprattutto, è di un’ambi-
1
«Catalano»
Manuel Valls
è nato a
Barcellona
nel 1962
da padre
catalano e
madre
ticinese
2
«Flic»
Ministro
dell’Interno si
definisce
«primo poliziotto di
Francia»
come Sarkozy
3
«Ordine»
53
MARTIN BUREAU/AFP
per cento
zione talmente scoperta da risultare quasi tenera.
Insomma, Valls è l’uomo più
a destra della gauche, che non
ha mai nascosto di essere contro la settimana di 35 ore, la
legge di sinistra che ha sini-
Predica la
tolleranza
zero e si è
reso popolare
con le espulsioni di rom e
la lotta agli
estremisti
islamici e
antisemiti
È la popolarità di cui
godeva alla vigilia
dei ballottaggi il ministro
dell’Interno Valls
“L’unica scelta possibile
È l’ora del pragmatismo”
Intervista
Séguéla: come Renzi in Italia è il simbolo di una sinistra finalmente postideologica
Una decisione in linea
con la svolta storica
del discorso di fine
anno, quando
Hollande disse «sì sono
socialdemocratico»
PARIGI
acques Séguéla approva
la mossa di Hollande. Ed
è un’opinione che conta,
perché il più celebre pubblicitario francese, con i suoi slogan, ha anche fatto e disfatto
presidenti. Oltretutto, lui il
nuovo primo ministro Manuel
Valls lo conosce bene, perché
ha condotto con lui le campagne elettorali di Lionel Jospin.
J
Jaques Séguéla
Pubblicitario, inventore
dello slogan «la forza
tranquilla»
Séguéla, è soddisfatto?
«Decisamentesì.Hollandeaveva
tre possibilità. La peggiore era
mantenere al suo posto Ayrault,
che ormai i francesi identificano
con la sconfitta. Quella così così,
Jacques Séguéla
discegliereLaurentFabius,masarebbe stato un déjà vu perché Fabius fu già primo ministro di Mitterrand. La migliore, Valls».
Perché le piace tanto?
«Perché è un professionista della politica, perché ha autorità e
perché è stato un ministro dell’Interno credibile. È apprezzato anche a destra e in questo
momento Hollande ha bisogno
di unire un’opinione pubblica
divisa. Valls è detestato dagli
estremisti, di sinistra e di destra. Quindi è la scelta giusta».
Cambia un uomo, ma cambia
anche una politica?
«No, la linea è quella fissata da
Hollande con il suo discorso del 31
dicembre, quando ha fatto il suo
coming out ammettendo finalmente di essere “socialdemocratico”, che per i socialisti è sempre
Discorso alla nazione
Il presidente francese
François Hollande durante il discorso in televisione dopo la disfatta
al voto amministrativo
PHILIPPE WOJAZER/REUTERS
23
per cento
Sono i francesi che
nell’ultimo sondaggio Ifop
(16 marzo) si dicevano
soddisfatti di Hollande
strato l’economia francese, e
che proponeva di cambiare il
nome al Partito socialista. Ha
scritto un libro il cui titolo è
tutto un programma, «Farla finita con il vecchio socialismo...
ed essere finalmente di sinistra». Ovvio che l’«Economist» lodi la sua «visione moderna», altrettanto ovvio che
la gauche della gauche lo detesti. L’ala sinistra del Ps è già in
ebollizione, la ministra verde
Cécile Duflot ha annunciato da
tempo che non sarebbe rimasta al governo se a presiederlo
fosse stato chiamato lui e il tribuno dell’ultrasinistra, JeanLuc Mélenchon, l’accusa addirittura «di essere contaminato
dalle idee di madame Le Pen».
Se è il ministro più popolare, è
perché è l’unico che piace anche agli elettori di destra. Un
destino alla Renzi.
Curiosamente, è nato a
Barcellona da un papà pittore
catalano e da una mamma
svizzera ticinese (infatti parla
perfettamente l’italiano, oltre
a francese, spagnolo e catalano) ed è diventato francese solo a vent’anni. La carriera vera, Valls l’ha iniziata quando è
stato per dodici anni sindaco
di Evry, nella banlieue difficile
di Parigi, dove ha scoperto
che l’irenismo della sinistra
non è il metodo migliore per
mantenere l’ordine repubblicano. Nel 2007, Sarkò, in piena sindrome da «apertura»,
gli offrì un ministero. Lui saggiamente rifiutò.
Alle primarie del 2011, Valls
prese appena il 5.6%, a conferma che i militanti non lo amano. Sconfitto, puntò subito sul
candidato vincente, diventando capo della comunicazione
di François Hollande: così onnipresente e intransigente che
i colleghi francesi l’avevano ribattezzato «Kommandantur».
Come compenso, ha ottenuto
gli Interni. Il ritratto non è
completo se non si aggiunge la
famiglia, composta dai quattro
figli del primo matrimonio e
dalla moglie attuale, l’incantevole violinista Anne Gravoin.
Molto riservato sulla sua vita
privata, Valls ha poi sbracato
facendosi fotografare da «Paris Match» in pose da fidanzatini di Peynet con madame
Gravoin. Ma almeno nel frattempo ha risolto il suo problema d’immagine più grave: non
porta più certe cravatte biancosporco o rosaconfetto che risulterebbero impossibili nella
banlieue di Marsiglia, figuriamoci a palazzo Matignon.
stata una parolaccia. Per questa
politica, Valls è l’uomo giusto».
«Lo spero. È un’altra professionista abile, efficiente, dura se
occorre. Scuola Mitterrand, insomma. In più, ha anche il vantaggio di essere una donna».
Infatti la sinistra socialista e i
Verdi sono furiosi.
«Vogliono alzare il prezzo. La ministra ecologista Cécile Duflot è
l’Himalaya dell’arrivismo. I Verdi
dicono di non volere Valls per
strappargli più potere possibile».
Però il nuovo premier è un ambizioso, per Hollande sarà una
specie di coabitazione...
«Non credo. Sì, Valls ha quest’immagine tosta, da primo flic
di Francia. Ma in realtà è un ragazzo leale e fedele ai suoi amici. Eppoi sa benissimo che non
sarà candidato all’Eliseo nel ’17,
perché correrà di nuovo Hollande (e io spero di nuovo contro Sarkozy). Infine, per Valls la
nomina arriva al momento giusto, quando iniziano a esserci
dubbi che il suo iperattivismo
come ministro dell’Interno abbia prodotto davvero dei risultati concreti».
L’ex compagna di Hollande,
Ségolène Royal, diventerà
ministro?
Renzi e Valls: anche nei Paesi
mediterranei è l’ora di una sinistra postideologica e pragmatica?
«Finalmente! La vecchia gauche è morta, come hanno dimostrato le amministrative. La
forza di Valls, e credo anche di
Renzi, è appunto quella di non
averne fatto parte. E di non ricordarla nemmeno nello stile».
Sindaca di Parigi è la spagnola
Hidalgo, primo ministro il catalano Valls: «il n’y a plus des
Pyrénées», non ci sono più i Pirenei, come disse il Re Sole dopo aver messo suo nipote sul
trono di Madrid?
«Aprirsi ai talenti stranieri è
sempre quel che la Francia ha
saputo fare di meglio. Del resto,
sono di origini catalane anch’io
e sono cresciuto a Perpignan.
Che è come dire a Barcellona».
[ALB. MAT.]
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Primo Piano .11
.
U
TURCHIA
LA VITTORIA DEL PREMIER
Reportage
MARTA OTTAVIANI
ISTANBUL
olti preferiscono arrivarci ancora in
traghetto. Altri invece scelgono la Turchia del futuro,
quella promessa dal premier
Recep Tayyip Erdogan, e per
raggiungere Uskudar, l’antica Scutari, oggi un quartiere
sulla sponda asiatica del Bosforo, utilizzano il Marmaray,
il tunnel sott’acqua che collega Oriente e Occidente. Quale che sia il mezzo scelto, chi
vive a Istanbul sa di mettere
piede in un posto che negli ultimi 15 anni ha cambiato faccia, scardinando una volta
per tutte l’equazione «parte
asiatica = parte povera».
Qui da anni ha la sua casa
il premier turco Recep
Tayyip Erdogan. Per una
strana ironia della sorte,
Uskudar affaccia sul Bosforo
di fronte al palazzo di Dolmabahce, antica dimora dei sultani e dove, nel 1938, morì
Mustafa Kemal Ataturk, fondatore dello Stato moderno.
Si trova nel quartiere di Be-
M
UMIT BEKTAS/REUTERS
A Istanbul tra i filo-Erdogan
“Una benedizione, Allah è con lui”
Uskudar, quartiere sulla sponda asiatica, festeggia il trionfo elettorale dell’Akp
15
10
7
5
siktas, saldamente governato dai laici. È un po’ come se
le due Turchie si guardassero da lontano, divise dal Bosforo e destinate a non incontrarsi mai. E se a Dolmabahce si piange Ataturk, a
Uskudar ieri c’era solo un nome sulla bocca di tutti: quello
di Recep Tayyip Erdogan.
Il quartiere, domenica
notte, ha fatto le ore piccole.
Appena si è profilata una vittoria schiacciante dell’Akp, il
Partito islamico-moderato
per la Giustizia e lo Sviluppo
fondato dal premier, in centinaia di sono riversati nelle
strade per festeggiare con
cori e caroselli. Lo stesso primo ministro, che ha seguito
parte dello spoglio da Istanbul, ha faticato a far aprire
un varco per sé e il suo convoglio. Il giorno dopo, l’ubriacatura per la vittoria non è
passata e, anzi, il sentimento
che adesso sembra predominare è quello della rivalsa
contro chi ha cercato di creare ostacoli al premier.
Intervista
ANDAMENTO
DEL PIL
12.6
10.4
5.9
2.6
ACCUSE ALL’OPPOSITORE
«Con Gulen al potere
gli Stati Uniti avrebbero
controllato il Paese»
ADEM ALTAN/AFP
Attivisti dell’Akp (il partito di Erdogan) festeggiano il risultato delle elezioni
Il premier Erdogan e la moglie Emine salutano i sostenitori ad Ankara
12.4
9.3
9.3 8.7
5.3
5.3
3.1 2.7
2.9
1.5 1.3
0.9
4.5 4.3 4.4
0
-2.8
-5
-7
-10
-15
-14.7
2008
Dati in percentuale
-7.8
2010
2014
2012
4.500.000
4.000.000
3.500.000
3.000.000
2.500.000
Centimetri-LA STAMPA
TOTALE STUDENTI:
ISTRUZIONE UNIVERSITARIA
FEMMINE
MASCHI
Fonte: elaborazione
su dati OECD
2.000.000
1.500.000
1.000.000
500.000
0
2000
2001
2002
«Per me Erdogan è come un
padre - spiega Hakan, un giovane che lavora in un negozio
di telefonini poco lontano dalla
moschea di Mirimah -. Era ovvio che vincesse. I turchi lo
sanno che lui veglia su di noi,
che lavora per il bene del Paese». Guai a nominargli Gezi
Park o proteste affini: il viso
cambia espressione. «Se penso a cosa abbiamo passato spiega ancora - lì Erdogan con
la folla è stato troppo buono».
2003
2004
2005
2006
2007
40%
accesso al Web
Percentuale di persone che
usano Internet almeno
una volta a settimana
Nel 2003 era l’11%
2008
2009
2010
2011
Se a Uskudar l’autorità e la
buona fede del primo ministro
non si discutono, di Fetullah
Gulen, il filosofo islamico considerato il mandante di tutti
gli scandali che hanno visto
protagonista il premier, è meglio non parlare. Nella migliore delle ipotesi arriva una risposta poco gentile, nella peggiore un saggio delle due malattie che affliggono, in misura
variabile, tutto il popolo turco:
il complottismo e la dietrolo-
“Scandali e meno libertà?
La gente guarda i fatti”
Calislar: “Il leader ha vinto perché ha cambiato il Paese e rilanciato l’economia”
ISTANBUL
una delle più note scrittrici turche, autrice, fra
l’altro, di «Latife Hanim», la biografia della moglie
di Mustafa Kemal Ataturk,
che però sette anni fa l’ha fatta finire davanti al giudice con
l’accusa di offesa al Padre della Patria. Assolta al processo,
oggi Ipek Calislar è una delle
intellettuali turche più ap-
È
Scrittrice
Ipek Calislar
è una delle intellettuali turche
più apprezzate,
in prima linea
per i diritti
delle donne
prezzate, in prima linea soprattutto per i diritti delle donne.
Ipek Calislar, nonostante le
previsioni della vigilia, Recep
Tayyip Erdogan ha vinto ancora. Ma come fa?
«Quelle previsioni erano veramente poco realistiche. Erdogan è un leader forte, carismatico, che sa capire i bisogni del popolo turco e quali sono le sue
priorità. Non dimentichiamo
poi che da un anno ha avviato un
protocollo di pace con il popolo
curdo e da un anno non ci sono
attentati grossi del Pkk. Se si
pensa che la maggior parte dei
soldati che perdevano la vita negli attentati provenivano proprio dalle città dell’Anatolia, si
comprende facilmente quanto
questo argomento in campagna
elettorale possa avere fatto presa sulle popolazioni della zona».
Non è la prima volta che un leaderturcovieneaccusatodicorruzione, eppure a lui il popolo
sembra perdonare tutto...
«Il popolo non cambia il suo
orientamento per le accuse di
gia. Yavuz, un anziano che beve un çay in uno dei tanti tavolini che danno sul Bosforo, ne
è convinto: «Allah lo ha aiutato a vincere ed è una benedizione, altrimenti con Gulen gli
Stati Uniti avrebbero controllato il Paese». A Uskudar non
ci sono scandali, accuse di
brogli, scene di violenza ai
seggi che tengano: Erdogan è
il padre del Paese odierno. E il
fatto che sia l’esatto contrario
del Padre dei Turchi (questo il
significato del nome «Ataturk»), morto dall’altra sponda
del Bosforo, sembra non fare
alcun effetto.
A Uskudar si va incontro a
un futuro radioso, non si sa
quanto libero, ma finché c’è il
benessere che Erdogan ha regalato in questi anni sembra
un problema secondario. Ma
c’è una parte di Istanbul e di
Turchia che ha paura del futuro. Murat Yetkin, parla di «nuda verità» della politica turca,
dove il popolo ha scelto di ignorare gli scandali che hanno interessato il premier. Chi ieri
voleva leggere sul web Zaman
e Taraf, quotidiani di Fetullah
Gulen, non ha potuto farlo,
perché i loro siti sono stati
hackerati.
In Turchia si respira sempre di più un clima da guerra
fra bande. Ma a Uskudar, con
le sue strade rifatte e i palazzi
ristrutturati, va tutto bene.
corruzione, ma se un leader
mantiene o meno le promesse
che ha fatto. Ed Erdogan, piaccia o no, ha sempre realizzato
quello che aveva promesso in
campagna elettorale, soprattutto per quanto riguarda le
grandi opere e le infrastrutture
nelle città. Ci sono alcuni luoghi
che hanno cambiato faccia».
Come vede la Turchia e il popolo turco oggi?
«La qualità della vita è migliorata molto dal punto di vista
economico. Ma certamente
l’economia non è tutto. Adesso
abbiamo assolutamente bisogno di più democrazia e libertà
rispetto al passato. Vorrei vedere più donne in parlamento. E ci
vogliono regole anche nella gestione del dissenso. Quando la
gente è scesa in piazza sono stati usati troppo gas e violenza».
INGEGNERE DI 42 ANNI
Fatma è la prima
donna sindaco
col velo islamico
C’è anche la prima
donna sindaco con il velo
islamico fra gli eletti nelle amministrative. Si
tratta di Fatma Toru, del
partito Akp del premier
Recep Tayyip Erdogan.
È diventata sindaco del
municipio di Meram, nella città centro-meridionale di Konya. La Toru è
un ingegnere di 42 anni,
sposata e madre di due figli. Ha già alcune esperienze politiche minori,
sempre nel municipio di
Meram. Un islamico invece andrà a guidare la
città mediterranea di
Antalya, la capitale del
turismo turco, tradizionalmente guidata dai socialdemocratici del Chp.
Il sindaco uscente Mustafa Akaydin era diventato noto per aver rifiutato durante la rivolta di
Gezi Park l’acqua del comune per i cannoni della
polizia anti-sommossa.
1
Intanto però sono passate le
elezioni e Twitter e YouTube rimangono bloccati...
«Credo che il divieto dovrebbe
essere rimosso subito. Però è
anche vero che un uso sbagliato
di questi social network può
violare la libertà individuale».
Cosa pensa dell’opposizione?
«Che dovrebbe imparare a organizzarsi. Per prima cosa dovrebbero aprire maggiormente
gli organi dirigenti alle donne e
ai giovani. Dovrebbero rimodellare la vita del partito secondo regole democratiche. Mi creda, se supereranno questa fase
riusciranno a mettere in piedi
un programma migliore di
quello di Erdogan. E comunque
i toni accusatori che hanno usato durante la campagna elettorale hanno finito per ritorcersi
contro».
[M. OTT.]
12 .Primo Piano
.MARTEDÌ 1 APRILE 2014
U
TERRORISMO
L’ALLARME DEGLI 007
Dalla Siria duemila jihadisti in Europa
Hanno passaporti occidentali e sono addestrati alla guerra. L’intelligence: difficili da controllare
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A WASHINGTON
Qualche giorno fa Nicholas
Michael Teausant, un californiano membro della Guardia
Nazionale, è stato arrestato
al confine con il Canada. Voleva espatriare per poi andare
in Siria, a combattere con gli
jihadisti che cercano di abbattere il regime di Assad,
per sostituirlo con uno stato
islamico. Sui media la faccenda è passata quasi inosservata, ma i servizi di intelligence
ne hanno parlato tra loro,
perché è l’ultimo esempio di
un fenomeno in drammatico
aumento.
Da tempo si sapeva che alcuni occidentali erano partiti
dall’Europa e dagli Stati Uniti,
per unirsi ai gruppi più estremisti dell’opposizione siriana. I
numeri però stanno aumentando, proprio ora che Assad
sembra avere la meglio, al punto che gli addetti ai lavori ne
hanno parlato anche durante il
recente viaggio in Europa e
Arabia Saudita del presidente
Obama. Non a caso, tra i punti
più importanti discussi dal capo della Casa Bianca con il re
saudita Abdullah c’è stata proprio la richiesta di interrompere gli aiuti di Riad agli jihdisti
siriani, per la minaccia che
rappresentano per il futuro di
Damasco, ma anche per la sicurezza dell’Occidente.
Il 4 febbraio scorso il diret-
tore della National Intelligence
americana, James Clapper,
aveva detto al Congresso che
circa 50 cittadini degli Stati
Uniti si sono uniti ai terroristi
in Siria. Gli specialisti di
La minaccia dell’ondata
di ritorno: cittadini Ue
pronti a colpire una
volta rientrati dal fronte
Washington, però, sono saltati
sulla sedia, quando di recente
hanno sentito le stime dei colleghi del Vecchio continente,
secondo cui gli europei reclutati dagli jihadisti sono tra
2.300 e 2.400. Un esercito di
persone dotate di passaporti
perfettamente legali, che consentono loro di viaggiare liberamente in tutti i Paesi dell’area Shenghen. Bombe ad
orologeria, pronte ad esplodere quando rientreranno in Europa, se sopravviveranno alla
carneficina siriana.
Alcune di queste storie sono
note. Ad esempio quella dei fratelli britannici Mohamed e
Akram Sebah, 28 e 24 anni,
morti in combattimento. O
quella dei fratellastri francesi
Jean-Daniel, 22 anni, ucciso ad
Aleppo, e Nicolas, 30 anni, che
si è fatto saltare in aria come
martire ad Homs. Il 6 gennaio
scorso due quindicenni sono
scomparsi dalla loro scuola a
Tolosa, e sono ricomparsi in un
campo di addestramento jihadista. In Italia sono una decina i
militanti «sotto osservazione».
Il percorso è abbastanza simile per tutti. Vengono reclutati in Europa, via Internet o attraverso organizzazioni come
Hizb al Tahrir, e trasferiti nelle
basi della Turchia sud orientale. Qui consegnano i loro passaporti europei, e ricevono identificativi siriani. Una volta imparate le tecniche di combattimento, inclusa la costruzione
di autobombe e giubbotti da kamikaze, attraversano il confine
ed entrano in azione. Vengono
soprattutto da Francia, Germania, Gran Bretagna, ma anche Danimarca, Olanda, Norvegia, Belgio, Austria e Italia.
In genere finiscono nei gruppi
più estremisti, come Jabhat al
Nusra e Islamic State of Iraq.
I loro passaporti vengono
consegnati ad altri jihadisti che
gli somigliano, per farli entrare
liberamente in Europa e costruire cellule. Il vero incubo
dell’intelligence, però, è l’onda-
ta di ritorno, cioè il momento in
cui i cittadini di Schengen addestrati e radicalizzati durante
la guerra in Siria torneranno a
casa. Estremisti delusi dal fallimento dell’offensiva con Assad,
ma decisi a mettere la loro
esperienza bellica al servizio
del terrorismo, per colpire in
Europa o negli Stati Uniti.
E proprio ieri, in Germania,
sono stati arrestati due uomini
recentemente tornati dalla Siria e sospettati di essere parte
dell’organizzazione qaedista
dello Stato Islamico dell’Iraq e
del Levante (Isis). Sono un
35enne cittadino tedesco di
Berlino e un 26enne turco di
Francoforte, che avrebbero
combattuto a lungo in Siria.
I servizi di intelligence conoscono da tempo il fenomeno e
seguono i casi che conoscono.
Ora, però, il reclutamento mira
soprattutto ai ragazzi incensurati, e i numeri negli ultimi mesi
sono aumentati al punto da
rendere quasi impossibile controllarli tutti, per evitare che
prima o poi colpiscano.
LA RETE INTERNAZIONALE
Quei militanti anti Assad
attivi anche in Italia
nel bellunese. Gli inquirenti cercano di capire se in Veneto fosse un
addestratore. L’uomo frequentava
una moschea a Trento alternando
il lavoro di artigiano a «pause» che
lo facevano temporaneamente
sparire.
Gli addestratori
Il primo caduto italiano
1 Lo studente Giuliano Ibrahim
Delnevo (foto), 24 anni, genovese, è
morto nel giugno 2013 a Qusayr,
mentre combatteva con le milizie
anti Assad. Il giovane era già indagato in Italia per il reato di arruolamento con finalità di terrorismo.
Giuliano sarebbe il primo italiano
convertito all’Islam a morire tra le
fila dei ribelli anti Assad. E sono in
corso le indagini sulla morte - avvenuta a gennaio i Siria - di un bosniaco di fede musulmana che lavorava
1 Anas El Abboubi, 21enne di
Vobarno (Brescia), nome di battaglia «Anas al Italy», Anas l’italiano,
è stato arrestato nel 2013 per addestramento finalizzato al terrorismo internazionale. Dovrebbe essere ancora in Siria. El-Abboubi ha
fondato il blog «Sharia4Italy».
Ventidue anni, di Niardo (Valcamonica), Mohamed Jarmoune - di origine marocchina - è finito in cella a
Brescia a marzo 2013 per lo stesso
reato. Aveva radunato adepti della
Jihad via Facebook.
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
L’orrore
Intervista
Mustafa,
partito
per la Siria
dallo stesso
quartiere
di Ali mostra
una testa
mozzata
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A DINSLAKEN
li, lo chiameremo
così perché non
vuole dirci il suo
vero nome, è uno
dei sette ragazzi
di Dinslaken partiti clandestinamente per la Siria con i salafiti per unirsi ai ribelli di Assad. È tornato quasi subito in
Germania, scioccato dai «musulmani che ammazzano altri
musulmani». E per la prima
volta racconta il suo incubo.
Ha
detto
A
Chi ti ha convinto ad andare
in Siria, qualcuno a Lohberg?
«Ma no! Andavo in giro a cercare eventi organizzati dai salafiti a Bonn, Gladbach, Colonia, Solingen. Lì ho conosciuto gente che mi ha insegnato
male il Corano».
Che vuol dire?
«Parlavano sempre di morte,
inferno e paradiso e dicevano
che chi muore nella Guerra
Santa va in Paradiso. Non parlavano mai del Dio misericordioso, sempre solo del Dio della vendetta e della punizione».
Che cosa ti affascinava di
quei racconti?
«Avevo 17 anni, a quell’età non
si pensa (oggi ne ha 21, ndr). Io
sono sempre stato un musul-
HOSAM KATAN /REUTERS
Ci dicevano che era
nostro dovere punire
i miscredenti,
che chi muore
nella Guerra Santa
va in paradiso
Ali, 21 anni
Miliziani del Free Syrian Army ad Aleppo
Il tedesco reclutato dai salafiti: mi hanno insegnato il “falso” Corano
Quando hanno cominciato a
parlarti della Siria?
«Quando è cominciata la guerra
civile: ci dicevano che lì ci potevamo conquistare il paradiso,
anzi, che era nostro dovere punire i miscredenti e proteggere i
veri musulmani. Io non ci ho pensato molto. Sognavo il paradiso».
Come avete fatto a partire?
«Durante i nostri tour incontravamo gente che ci parlava di
una lista per andare in Siria o
altrove a fare le guerre sante. Ci
siamo segnati».
Quanto è lunga questa lista?
«Non l’ho vista ma si parla di
circa 200 iscritti in Germania».
Cos’è successo in Siria?
«Il primo giorno abbiamo mangiato insieme, abbiamo riso
molto, c’era una bella atmosfera. Ma poi hanno improvvisamente cambiato atteggiamento, hanno cominciato a guardarci male. E io ho cominciato a
vedere che c’era la guerra, che
si ammazzava la gente davvero.
Quello che ho visto lì non ha nulla a che fare con il Corano.
Quando ho visto quello, sono
voluto tornare».
Perchè molti ragazzi partono?
«Perché la Germania non fa
nulla per fermarli! E molta colpa è anche dei giornalisti che
scrivono un sacco di scemenze.
DALL’INVIATA A DINSLAKEN
I
Il quartiere più difficile
Oggi è il quartiere di Dinslaken a più alta densità di
immigrati, il 31,4% contro una
media del 7,8%. Chi si avventura qui è da sempre gente
povera, affamata, che per un
secolo ha trovato riscatto in
quell’«oro nero» che faceva
ammalare i polmoni ma dava
la possibilità di trovare una
moglie, crescere dei bambini,
e costruirsi una casa. Oggi la
miniera è spenta, il tasso di
disoccupazione è schizzato al
20%. E negli ultimi mesi il
Come è andato il ritorno nel
tuo quartiere, Lohberg?
«La gente ci guarda male anche
oggi. Ma i primi giorni mi sono
vergognato di uscire di casa.
Solo i vecchi amici mi hanno tirato fuori da lì».
Chi torna, come te, rischia di
essere un terrorista «in sonno», come dicono i rapporti
del ministero degli Interni?
«Sì, se restano 4-5 anni. Quando vedi quotidianamente teste
mozzate, stermini, violenze, impazzisci. Quando hai 17 anni e
non hai nessuno che ti aiuti psicologicamente, ovvio che diventi una mina vagante, non avete
idea di cosa succede laggiù».
«Mia madre ha avuto un crollo
di nervi, mio padre anche è stato malissimo. Del resto eravamo partiti di nascosto».
Conosci Mustafa, il ragazzo
in Siria della foto con la testa
mozzata in mano pubblicato
dalla «Bild»? Era del tuo
quartiere.
«Sì, certo, era uno che beveva,
si drogava. Era stato denunciato per violenze, insomma aveva
avuto un sacco di guai. Poi è
sparito per anni. Ed è riemerso
in Siria».
Cosa diresti a qualcuno tentato di partire per la Siria?
«Impara bene il Corano. Noi abbiamo ascoltato quegli idioti, invece di leggerlo. Dice, ad esempio, che un musulmano che uccide persone innocenti, non va
in paradiso».
di origine polacca, parla perfettamente il tedesco, «contrariamente a loro», osserva, indicando i ragazzi. «Sa qual è il
problema? Che i loro nonni
hanno mandato i figli in Turchia a cercare moglie. Come
fanno i nipoti a imparare bene il
tedesco e a integrarsi?».
Reportage
l tassista esita un attimo
prima di restituire il resto,
guarda fuori dal finestrino.
«Non si lasci incantare da
quel posto. Io ci ho lavorato
per 25 anni. C’è poco da fare i
romantici: è un inferno. Se
qualcuno dovesse mai dirle il
contrario, è un bugiardo».
Siamo a Lohberg, estrema periferia Nord di Dinslaken,
«cuore nero» della Germania
industriale, della Ruhr. È la regione delle miniere di carbone
e delle acciaierie che hanno
catapultato il Paese in cima al
mondo, arricchito dinastie
leggendarie come i Krupp, ma
fornito i cannoni alle tragiche
avventure belliche tedesche.
Il tassista si è fermato davanti all’imponente torre della
miniera che spezza l’orizzonte, un mostro d’acciaio verde
che dal 2006 è fermo e attende
di essere riconvertito a museo.
Dall’altra parte della strada
cominciano le casette in schiera del quartiere dormitorio di
Lohberg – c’è persino una
«Casa dello scapolo» che ospitava gli uomini che venivano a
cercare un lavoro da ogni parte della Germania e dall’estero, e negli ultimi decenni spesso dalla Turchia.
Ma anche del governo tedesco
che continua a non fare nulla
contro Assad».
La tua famiglia come ha reagito?
“Laggiù ho visto l’odio e la vendetta
Chi torna qui è una mina vagante”
mano un po’ più credente degli
altri. Solo che ho cominciato ad
ascoltare le persone sbagliate».
Primo Piano .13
.
Estremisti e moderati
MARKUS KIRCHGESSNER/LAIF/CONTRASTO
Musulmani tedeschi durante la preghiera islamica del venerdì in un parcheggio nella zona di Dinslaken
E nella Ruhr la Germania scopre
le miniere di fondamentalisti
Nei ghetti di Dinslaken a più alta densità di immigrati e disoccupazione
QUARTIERE LOHBERG
Wesel
Riceve sussidi di disoccupazione
Hünxe
21,1%
Cittadini di origine straniera
Dinslaken
Diins
n
Rheinberg
Rhheinbe
R
G MA
GERMA
ANIA
IA
Berlino
34,4%
La quota di popolazione
sotto i 18 anni
21,9%
Oberhausen
Obe
O
be
Gli studenti che riescono
a frequentare il liceo
21,1%
D sb
Duisbu
Duisburg
Centimetri - LA STAMPA
quartiere è arrivato sui giornali per un fatto drammatico balzato sulla prima pagina della
«Bild». «Mustafa K.», un ragazzo turco partito da qui per
la Siria per unirsi agli anti Assad, si è fatto fotografare, sorridente, con una testa mozzata
in mano. I tabloid hanno parlato di altri ragazzi plagiati dai
fondamentalisti islamici, soprattutto dai salafiti della
Ruhr e in Renania, e andati in
Siria. Da questo tranquillo
quartiere a Nord di Dinslaken
ne sarebbero partiti sette, tanto che la «Bild» ha parlato di
una «Cellula Lohberg». E da allora è finita la pace.
Integrazione a rischio
La piazza principale, quella del
mercato, di pomeriggio si svuota e diventa il ritrovo principale
degli adolescenti. Anche se fa
ancora molto freddo, un gruppetto di ragazzi turchi sta
chiacchierando su una panchina, qualcuno compulsa lo
smartphone, altri stanno improvvisando due tiri a calcio
con una lattina vuota. Una signora racconta che la famiglia
abita qui da tre generazioni. È
Ci spostiamo negli uffici del Jugendschutzbund, dell’associazione a tutela dell’infanzia, che
affacciano sulla piazza. Nelle
settimane scorse, spiega Önay
Duranoez, uno degli assistenti
sociali, «sono venuti alcuni
giornalisti che cercavano materiale morboso per i loro servizi.
Non facevano altro che chiedere in giro “da grande anche tu
vuoi andare in Siria?”. I ragazzi
lì in piazza hanno capito subito
l’antifona: il giorno dopo giravano con magliette che recitavano
“viva Osama Bin Laden” e cretinate così». Solo che le telecamere hanno ripreso quei ragazzini che facevano gli spacconi e
ora su Lohberg pesa lo stigma
del «quartiere dei fondamentalisti islamici». Chi viene da qui,
racconta Önay, «ha difficoltà
enormi a trovare un lavoro».
Anche il direttore dell’associazione, Volker Grantz, ammette che «quegli articoli hanno
fatto danni enormi. La verità,
che nessuno racconta mai, è che
quattro di quei sette ragazzi
partiti per la Siria sono tornati,
scioccati da quell’esperienza,
del tutto pentiti». In realtà, avvertono ormai da mesi anche
dal ministero dell’Interno, chi
torna dalla Siria rischia di diventare una «cellula dormiente», un terrorista pronto per
agire. Grantz scuote energicamente la testa: «Non è assolutamente il nostro caso. Conosciamo quei quattro ragazzi, li abbiamo aiutati a farsi accettare di
nuovo dalla comunità. Questo è
un quartiere con moltissime famiglie musulmane, ma moderate. Un ragazzo tornato dalla Siria è stato buttato fuori di casa.
Per i suoi genitori, musulmani, il
suo fondamentalismo ha diso[TON. MAS.]
norato la famiglia».
14 .Estero
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Ebola terrorizza l’Africa
cento morti in pochi giorni
il caso
LORENZO SIMONCELLI
PRETORIA
embra quasi una
maledizione: ogni 19
anni, Ebola, il virus
che terrorizza solo a
nominarlo, torna a
mietere vittime in Africa. Dopo lo Zaire (attuale Repubblica Democratica del Congo)
nel 1976 e nel 1995, oggi, per la
prima volta, tocca alla Guinea, uno degli Stati più poveri
al mondo. L’ultimo bollettino
del Ministero della Salute locale parla di 122 casi sospetti e
78 morti. Quasi tutti nella zona sud-orientale del Paese, da
dove sarebbe partita l’epidemia. Ma al contrario delle altre volte, la febbre emorragica, che ha un tasso di mortalità tra il 60% e il 90% e ancora
oggi è impossibile da curare,
ha colpito anche i grandi centri urbani. Otto le persone che
hanno contratto il virus nella
capitale Conakry, uno di questi è deceduto. «Stiamo affrontando un’epidemia che
non ha precedenti per diffusione geografica», ha commentato Mariano Lugli, coordinatore emergenze di Medici
Senza Frontiere.
Un epidemiologo dell’organizzazione umanitaria francese, ha fatto sapere che si tratterebbe dello stesso ceppo
che si era manifestato in Zaire, «il più aggressivo e il più letale, che uccide 9 pazienti su
10». Dalle prime indagini realizzate dalle autorità sanitarie
locali sembrerebbe che il virus sia stato trasmesso all’uomo da pipistrelli o gorilla. Per
questo motivo è stata vietata
la vendita della carne dei due
animali, molto comune nella
tradizione culinaria guineana.
Il Dipartimento per le malattie infettive ha vietato anche i
tradizionali riti funebri, che
prevedono il lavaggio dei corpi del cadavere, data la maggioranza musulmana della popolazione del Paese.
Anche se le autorità locali
stanno cercando di rassicurare attraverso messaggi tv, il
S
Cristianamente è mancato
LA PAROLA
Il virus dilaga dalla Guinea alla Liberia. Msf: proporzioni mai viste
Ebola è un virus
appartenente alla
famiglia Filoviridae
che provoca febbri
emorragiche. È stato
isolato in laboratorio
per la prima volte
nel 1976 nel CongoKishasa, finora sono
stati scoperti
quattro ceppi, tre
mortali per l’uomo.
Il virus provoca
febbre alta, vomito,
diarrea ed
emorragie negli
organi interni. La
mortalità oscilla fra
il 50 e il 90%.
È considerato un
agente di
bioterrorismo di
categoria A, la più
pericolosa.
panico per il contagio si sta diffondendo a Conakry e dintorni.
«C’è molta paura nella capitale», racconta Cristina Cannelli,
responsabile di un progetto
contro l’HIV della Comunità di
Sant’Egidio in Guinea, appena
tornata da Conakry. «Inizialmente c’è stata una scarsa comunicazione - continua - e la
fragilità delle infrastrutture locali non ha aiutato».
CONCERTO ANNULLATO
Youssou Ndour doveva
esibirsi a Conakry
capitale guineana
A Conakry è stato annullato
un concerto della star senegalese Youssou Ndour. Dalla capitale guineana, Julie Damond, portavoce regionale di Medici Senza Frontiere, conferma la difficoltà nell’isolare l’epidemia a
causa «del nomadismo della popolazione che viaggia per commerciare e visitare le famiglie».
Morti per Ebola sono stati, infatti, certificati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità anche in Liberia e in Sierra Leone,
dove ci sarebbero già 11 decessi.
Ieri sera, in un appello alla Na-
All’improvviso è mancato
Stefania, Edoardo, Stefano, Giacomo
e i piccoli Tommaso, Matteo, Pietro,
Marta ricordano con grande affetto
il nonno
Non è più tra noi un uomo giusto
E’ mancata
Ione Maxia Conti
anni 99
Lo annunciano: Laura con Sergio e Sabrina. Santo Rosario martedì 1 aprile
ore 18,30 parrocchia San Giuseppe
Lavoratore. Funerali mercoledì 2 aprile
ore 10 medesima parrocchia.
– Torino, 31 marzo 2014
O.F. Boggio Dino - tel. 011.852091
Kissidougou
Guekedou
Macenta
SIE
IER
IERRA
LEO
EO
EONE
Kailahum Lofa
Nzerekore
CASI
Gbarpolu
Accertati
Centimetri
LIBERIA
LA STAMPA
Sospetti
Casi Decessi
Guinea 122
78
Liberia
8
6
Sierra
6
5
Leone
MSF/AFP
anziano FIAT
di anni 90
Lo annunciano la moglie Maria Angiolina, le iglie Loredana con Ottilio, Patrizia con Tito, gli adorati nipoti e pronipoti. Funerali in Brandizzo mercoledì
2 aprile ore 10,30 chiesa S. Giacomo
Apostolo. Rosario questa sera ore
20,30 medesima chiesa. La presente è
partecipazione e ringraziamento.
– Brandizzo, 31 marzo 2014
O.F. Seforis - tel. 011.9137683
Primino
UCRAINA
CONAKRY
Volontari di Medici senza frontiere a Gueckedou, in Guinea
Primino Bonino
– Brandizzo, 31 marzo 2014
G
GUINEA
zione, il Ministro della Salute liberiano ha espressamente richiesto alla popolazione di evitare relazioni sessuali per cercare di ridurre il contagio. E
nella capitale Monrovia sembra
esserci già una Ebola-fobia con
persone che girano per la strada con i guanti.
L’epidemia sembra non avere confini e intimorisce molti
degli Stati limitrofi alla Guinea.
Senegal e Mauritania hanno già
chiuso le frontiere. Dall’Ambasciata Italiana a Dakar fanno
sapere che, al momento, i connazionali presenti in Guinea sono 29, quasi tutti nella capitale
Conakry. Il presidente della
Guinea, Alpa Conde, ha dichiarato l’emergenza sanitaria nel
Paese e i Ministri degli esteri
dell’Africa occidentale hanno
parlato di «minaccia per la sicurezza della regione». L’Unione
Europea ha già stanziato 500
mila euro di aiuti dopo la richiesta da parte dell’Ecowas (Economic Community of West
African States) e probabilmente ulteriori sovvenzioni saranno discusse a margine del vertice tra Unione Africana ed Unione Europea che si terrà tra domani e giovedì a Bruxelles.
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
«Una zuppa
di pipistrelli
potrebbe averla
scatenata»
5
domande
a
Giuseppe Ippolito
epidemiologo
GIORDANO STABILE
Giuseppe Ippolito, direttore
dell’Istituto epidemiologico
Spallanzani di Roma, dobbiamo preoccuparci?
«Due elementi preoccupano
in questa epidemia: che si sia
verificata in una zona finora
risparmiata e la velocità di
diffusione. I Paesi colpiti sono
molto poveri, senza strutture
sanitarie adeguate e le frontiere fra di loro molto porose».
Come è esplosa l’epidemia?
«La tesi più diffusa che sia partita da pipistrelli portatori del virus. Le popolazioni delle zone interessate li mangiano comune-
E’ mancato
mente,siaarrostiticheinformadi
zuppa. Ma anche il contatto con il
guano può portare all’infezione».
Perché è arrivata in città?
«In questo caso è il contesto sociale a spiegarlo: le popolazioni
sono molto mobili e vanno a Conakry ad acquistare beni essenziali che si trovano solo lì o per
mandare i figli a scuola, visto
che gli istituti sono concentrati
nella capitale».
Perché una mortalità così alta?
«Non c’è una cura specifica per
il virus. I pazienti vengono trattati con antivirali come ribavirina, quando è disponibile, antibiotici, trasfusioni e idratazione. Ma va considerato che il tasso del 90% è all’inizio dell’epidemia, quando emergono i primi
casi più gravi e in paesi con pochissimi ospedali attrezzati».
Potrebbe arrivare in Europa?
«Il contagio avviene attraverso
il contatto con persone malate,
feci, sudorazione emorragica,
rapporti sessuali, manipolazione di corpi. Il Centro europeo
per il controllo delle malattia di
solito dispone controlli sulle
persone che arrivano dalle zone
colpite. È probabile che ci saranno delle restrizioni a breve».
Cristianamente ci ha lasciati
dott. Giorgio Cugini
Luigi Di Staso
cav. Angelo Pintus
DOTTOR
ex Direttore FIAT
anni 70
Lo annunciano la moglie Patrizia, i
igli Paolo e Silvia con gli adorati nipotini Luca ed Emma. Rosario questa
sera ore 19,15 parrocchia Santi Angeli
Custodi di Torino, Funerale mercoledì
2 aprile ore 15 chiesa parrocchiale di
Rivalba.
– Torino, 27 marzo 2014
Ne danno il triste annuncio i igli Adelina, Filippo e Rossana con Umberto e
le nipoti Francesca, Elena e Caterina. Il
Santo Rosario sarà recitato martedì 1
aprile alle 20,30 e il Funerale mercoledì 2 aprile alle 10,30 presso la parrocchia Santi Vincenzo e Anastasio,
via San Francesco d’Assisi a Cambiano.
– Cambiano, 30 marzo 2014
anni 73
Lo annunciano: la moglie Silvana, i igli Gianluca, Cristina e rispettive famiglie. Funerali a S. Giorgio C.se mercoledì 2 aprile alle ore 15 dall’abitazione
in corso Roma n.13.
– Vercelli, 30 marzo 2014
Camillo Macchiorlatti
Vignat
Giubileo 011.8181
Ha terminato il suo lungo cammino
terreno
Ezio e Silvia Ponte si stringono a Silvana e famiglia, esprimendo sincero
cordoglio per la perdita dell’amico
ANGELO.
Benito Feola
già maresciallo della
Polizia di Stato
Lo piangono con ininita gratitudine i
igli Giovanna e Mauro insieme al genero, la nuova e gli amatissimi nipoti
Ludovico, Arianna e Tommaso. Il Rosario si terrà il primo aprile alle ore 18,30
presso la chiesa La Pentecoste via Filadelia 237/11. Il Funerale si svolgerà il
2 aprile alle ore 10 stessa parrocchia.
– Torino, 1 aprile 2014
Vicini a Mauro e Giovanna. Con grande affetto Carla, Cesare, Roby, Luciano, Chicco.
Giuseppe Nota
anni 97
Lo annuncino: la moglie Mariuccia, il
iglio Alessandro con Marina, Cecilia
e Francesca, parenti tutti. Un particolare ringraziamento al dott. Sergio
Borgarino e al dott. Renato Rosa per
l’assidua assistenza. Un grazie di cuore all’infermiere Piero e alle signore
Angelica, Dobrita, Giusi, Lucia, Ramona e Rosa. Funerali in Rivoli mercoledì
2 aprile alle ore 15 nella parrocchia S.
Maria della Stella, via Piol 44. Rosario
questa sera ore 19 in parrocchia.
– Rivoli, 1 aprile 2014
O.F. Baudano - tel. 011.9585038
Sergio con Mirosa e Davide si uniscono al dolore della famiglia Nota.
di anni 90
Con dolore lo annunciano Paola e Dolores. Santo Rosario martedì 1 aprile
ore 15,30 nella cappella dell’istituto
Perodo - Bauchiero di Condove. Il Funerale avrà luogo mercoledì 2 aprile
alle ore 10 nella parrocchia di San
Giovanni Battista e Martino, via San
Ciriaco 32, Ciriè.
– Condove, 31 marzo 2014
Putin comincia
il ritiro di parte
delle truppe
dal confine
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
È giallo sulle truppe russe al
confine con l’Ucraina: secondo quanto riferito da Mosca,
sarebbero cominciate le operazioni di ritiro, ma nella serata di ieri Washington - che
pur ha salutato il gesto come
un buon segnale – ha fatto sapere di non aver rilevato alcun movimento del 15° Battaglione di Fanteria motorizzata posizionato nella regione di
Rostov sul Don, quello che secondo un portavoce del ministero della Difesa e altre fonti
moscovite avrebbe cominciato ad allontanarsi dalla frontiera con l’Ucraina per tornare alla base. In ogni caso, alla
vigilia delle esercitazioni aeree Nato nei Paesi baltici previste in concomitanza con la
riunione dei ministri degli
Esteri dell’Alleanza di oggi e
domani a Bruxelles, qualche
altro segnale di distensione
da Mosca è arrivato, a partire
dal fatto di non considerare
più illegittime le presidenziali
ucraine previste per il 25
maggio. Ma in una telefonata
con Angela Merkel, Putin ha
insistito ieri invece sulla necessità di una riforma federale dell’Ucraina, «per tutelare
gli interessi legittimi degli
abitanti di tutte le regioni».
Alla cancelliera, il presidente
russo ha denunciato inoltre il
blocco in Moldova della Transnistria, altra regione russofona secessionista.
All’indomani dell’incontro
parigino tra il segretario di
Stato Usa John Kerry e l’omologo russo Serghiei Lavrov,
qualcosa sembra muoversi
nella direzione di una soluzione diplomatica. Pur ribadendo le proprie posizioni, i capi
delle due diplomazie si sono
impegnati per cercare «un
terreno comune» per favorire
un epilogo diplomatico della
crisi. Kerry aveva chiesto, tra
l’altro, proprio il ritiro delle
forze militari russe dai confini
come segnale di disgelo, ritenendo che non si potesse dialogare con una pistola puntata
alla testa. Sulla Crimea la partita sembra chiusa. Ieri il premier russo Medvedev è andato a Simferopoli, lì ha annunciato la creazione di un ministero ad hoc per favorire lo
sviluppo della penisola.
Confratelli e comunità parrocchiale
di Madonna di Campagna, con sorella
e nipoti afidano al Signore e alla preghiera di chi lo ha stimato
Mario Gottin
(padre Fulgenzio)
cappuccino
anni 84
In parrocchia: Rosario martedì 1 ore
20,30 e Funerale mercoledì 2 aprile
ore 10.
– Torino, 31 marzo 2014
E’ mancato il
dott. Marcello Spezia
Agostino e Ilario Orbecchi e tutto il Senior Residence partecipano al dolore
della famiglia per la perdita dell’amico
Angelo
– Torino, 30 marzo 2014
Synergie France con Daniel Augereau,
Martine Micheli e Yvon Drouet partecipano al dolore di Giuseppe per la
perdita della madre
Bianca Agagliate
– Torino, 31 marzo 2014
Vedrò il mio Dio! E’ la mia fede incrollabile, ora mi sazio del suo amore e
della vita che sognavo, la vita eterna.
prof. Donato Meraviglia
Ciao “professore”. La Madonna con
Gesù e gli angeli ti accolgano in Paradiso.
– Torino, 29 marzo 2014
Synergie Italia S.p.A., con il suo personale e collaboratori esprime le più sentite condoglianze a Giuseppe Garesio
per la perdita della cara madre
Bianca Agagliate
– Torino, 31 marzo 2014
di anni 93
Ne danno il triste annuncio Claudia
con Dario, Laura con Adolfo, Lucia e
parenti tutti. Funerali mercoledì ore 9
parrocchia Sacro Cuore di Maria; Cimitero Monumentale ore 10,20.
– Torino, 30 marzo 2014
ORARIO ACCETTAZIONE NECROLOGIE ED ADESIONI
SPORTELLO
VIA LUGARO 21 - 10126 TORINO
Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00 (apertura continua)
Sabato ore 9,00/12,30 - 15,00/20,00
Domenica e festivi ore 18,00/20,00 • Tel. 011.6665258
ACQUISIZIONE TELEFONICA ADESIONI (solo privati)
Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00
Sabato ore 17,00/20,00 • Domenica e festivi 18,00/20,00
Tel. 011.6548711 - 011.6665280
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Cronache .15
.
INTERVENTO AL TIMPANO
300
studenti siciliani
Sono quelli che hanno preso
parte all’iniziativa
«AMareleggere» con tappa
a Barcellona
Sette indagati
per la bimba
morta durante
l’operazione
ROMA
La vittima
Gabriele Russo, 15 anni,
studente dello scientifico
«Majorana», viveva
a Catania insieme al padre
direttore di banca
e alla madre insegnante
Il ragazzo era partito
da Civitavecchia insieme
ai suoi compagni
sabato 29 marzo
930.000
in tutta Italia
È il numero di studenti
delle scuole superiori che
ha partecipato a un viaggio
d’istruzione nel 2013
il caso
FABIO ALBANESE
CATANIA
In gita scolastica a 15 anni
precipita dalla nave e muore
caduto dal punto più alto
della nave, davanti agli occhi dei suoi compagni di
scuola, nel buio della notte.
Lo hanno ripescato un’ora
dopo, ormai privo di vita, i pompieri nel
porto di Barcellona, in Spagna. Così è se della morte, l’annegamento pare
morto nella notte tra domenica e lune- scontato, ma per accertare se il ragazzo
dì Gabriele Russo, 15 anni, studente avesse bevuto, ipotesi suffragata anche
dello scientifico «Majorana» di San dal racconto di un ragazzo di 14 anni fatGiovanni La Punta, paesone della cin- to per telefono al fratello, Giovanni La
tura catanese alle falde dell’Etna. Cosa Rosa, rappresentante d’istituto al
sia accaduto esattamente è ancora un «Majorana», che lo ha riferito così:
mistero che nemmeno i suoi compagni «Questo ragazzino, sicuramente non
di scuola sono riusciti a chiarire. «Sta- era lucido, si è voltato di scatto verso il
vamo giocando, quando all’improvviso bordo della nave, ha cominciato a corresi è messo a correre ed è finito giù», è il re e si è buttato in mare».
racconto confuso dei ragazzi, riferito ai
La preside smentisce: «I ragazzi sono
parenti in Sicilia e riportato anche dal stati tutto il tempo con noi, nessuno ha
sindaco di San Giovanni la Punta, An- toccato alcol», ha detto, spiegando che
drea Messina. Troppo poco per capire. dopo il rientro in nave i ragazzi erano un
E, certo, anche sapo’ euforici ed erano
pere con certezza
LA FAMIGLIA stati «calmati». Poi
cosa è successo in- I genitori sono subito partiti però una decina di lotorno alle due e un
ro è salita sul ponte
per la Spagna dove oggi superiore: «In molti
quarto della notte
si svolgerà l’autopsia ci hanno raccontato
sul ponte al decimo
piano della «Cruise
che Gabriele ha iniRoma», una delle due navi ammiraglie ziato a saltellare, a dare manate a dedella Grimaldi Lines, non sarà di con- stra e a manca. A un certo punto l’hanforto ai genitori del ragazzo, papà diret- no visto fare una repentina rincorsa, ha
tore di banca e mamma insegnante, raggiunto la ringhiera, si è appoggiato e,
svegliati nel cuore della notte dalla pre- facendo leva sulle mani, ha perso l’equiside del «Majorana», Carmela Maccar- librio compiendo un volo dal ponte. È
rone, imbarcata con i suoi alunni sulla stato terribile», ha raccontato, scossa,
nave. «È accaduta una tragedia», ha la preside. «Alle 2,30 il personale di bordovuto dire la docente ai genitori di Ga- do ha svegliato il comandante della nave
briele che hanno preso il primo volo uti- - è il racconto di un portavoce della Grile per Barcellona.
maldi - per avvertire che un ragazzo era
Nelle prossime ore sarà eseguita finito in mare. Sono stati subito chiamal’autopsia; non tanto per capire le cau- ti i soccorsi ma ormai era troppo tardi, il
È
«I medici sono stati indagati?
Prima ancora che giustizia,
chiediamo verità. Nostra figlia, a parte il problema all’orecchio, era sanissima. Eppure oggi non è più qui tra
noi». L’ampio salotto dell’elegante appartamento sul Lungotevere è troppo piccolo per
contenere il dolore di Valentina e Matteo Fatello.
Per la morte assurda di
Giovanna, 10 anni - sabato
mattina a Roma durante un
intervento per la ricostruzione del timpano, nella clinica
privata Villa Mafalda - l’intera
equipe medica è accusata per
omicidio colposo. Inoltre il ministro della Salute Beatrice
Lorenzin ha inviato nella clinica gli ispettori e i Nas per ulteriori accertamenti. Sette sono
le persone su cui si concentra
Tragedia nel porto di Barcellona, vittima uno studente di Catania
Un amico: “Non era lucido”. La preside: “Nessuno ha toccato alcol”
I precedenti
Bravateeincidenti
lontanodascuola
5 aprile 2006
Torino
1 Un diciassettenne
di Carpi, Emanuele Cosimo De Pace, perde la
vita precipitando dal
cornicione dell’hotel
Plaza a Torino. Era arrivato da poche ore nel capoluogo piemontese con i suoi compagni dell’ Istituto tecnico commerciale «Einaudi» di
Correggio.
20 aprile 2010
Ventotene
1 Due ragazze della
scuola media «Anna
Magnani» di Morena
(Roma) di 13 e 14 anni
sono morte schiacciate
da una parete di tufo
crollata improvvisamente sulla spiaggia di Cala Rossano,a Ventotene. Le
due vittime erano sull’isola dell’arcipelago pontino per una scuola-campo.
corpo è stato trovato un’ora dopo».
I ragazzi del «Majorana» erano a
Barcellona per un progetto della stessa
compagnia di navigazione, «AMare
Leggere». Nei piani della scuola i ragazzi avrebbero dovuto fare una gita a Madrid ma poi, per i costi, si era deciso per
l’iniziativa della «Grimaldi», una sorta
di festival letterario con la presenza a
bordo di scrittori e fotografi, per incontri e workshop durante la navigazione.
Partenza da Civitavecchia il 29 marzo,
arrivo a Barcellona e soggiorno nella
capitale catalana, rientro l’1 aprile. Costo, 280 euro a persona. Gabriele era
ISTRUZIONE E SVAGO
A bordo della Grimaldi
una sorta di festival letterario
con uscite serali in città
uno dei trecento ragazzi che ha partecipato alla gita, una delle tante che in
queste settimane le scuole organizzano
per i loro alunni. Ufficialmente le chiamano «gite di istruzione» ma poi ci sono anche i momenti di svago e quelli
possono anche sfuggire al controllo dei
docenti, caricati dell’enorme responsabilità di controllare giorno e notte decine di ragazzi che, alla loro età, spesso
sono imprevedibili e ignari dei pericoli
cui possono andare incontro. Come l’altra notte a Barcellona.
Giovanna Fatello, 10 anni
l’inchiesta del pm Ilaria Calò e
dei carabinieri della Compagnia dei Parioli, agli ordini del
maggiore Massimo Pesa. Elementi utili a fare luce su questa morte assurda arriveranno sicuramente dai risultati
dell’esame autoptico che sarà
effettuato stamattina dal professor Luigi Cipolloni dell’istituto di medicina legale della
Sapienza. Il perito sarà affiancato dal professore Remo Orsetti, specialista in anestesia
di rianimazione e terapia del
dolore presso la clinica Salvator Mundi.
Nel registro degli indagati
sono finiti i 2 medici otorini,
l’anestesista e 4 dipendenti della clinica che hanno prestato
servizio nella sala operatoria.
«La famiglia si è subito rivolta
ai carabinieri per la denuncia»
precisa l’avvocato di famiglia,
[G.LON.]
Orazio Labianca.
ROMA, FLORIANI E BRUNO NON HANNO CHIESTO UN ACCORDO CON I PM
UCCISE 5 ANZIANI
I clienti delle prostitute minorenni
fuori dall’inchiesta con 40 mila euro
Ergastolo
all’infermiere
serial killer
Per ora gli indagati
sono cinquantadue
In 10 hanno chiesto
di patteggiare
GRAZIA LONGO
ROMA
Per un’ora d’intimità e di sesso con le prostitute bambine
dei Parioli pagavano anche
300 euro. Ora, per uscire dall’inchiesta il più in fretta possibile e senza un processo
pubblico, potrebbero patteggiare pagando 40 mila euro. È
questa la «pena pecuniaria»
per la prostituzione minorile,
reato imputato a tutti i clienti
individuati e quindi indagati.
Oggi sappiamo che nel registro degli indagati ci sono 52
uomini, dei 100 che hanno frequentato Aurora e Azzurra
(nomi di fantasia delle due ragazzine che all’epoca dei fatti
avevano 14 e 15 anni).
Finora sono in 10 ad aver
chiesto il patteggiamento e,
nell’attesa di conoscere il numero esatto di quanti lo otterranno, è interessante capire
che tipo di condanna potranno
ricevere. La pena prevista ammonta a 1 anno che, grazie al riconoscimento delle attenuanti
generiche (sono tutti incensu-
rati) scenderebbe a 5 mesi e 10
giorni. Un lasso di tempo che
può essere sostituito dal pagamento di 250 euro per ogni
giorno di detenzione inflitta. Il
calcolo è bell’e che pronto: 40
mila euro, appunto.
Resta però da sciogliere il
nodo della Procura, che pare
tuttavia orientata ad accogliere le richieste di patteggiamento. I titolari dell’inchiesta, il
procuratore aggiunto Maria
Monteleone e il sostituto Cristiana Macchiusi, stanno valutando i casi uno per uno.
Al momento non hanno presentato domanda di patteggiare i due clienti più illustri. E
cioè: Mauro Floriani, ex ufficia-
ROMA
Il palazzo dei Parioli al centro dell’inchiesta
le della Guardia di Finanza, attualmente manager delle Ferrovie dello Stato e marito della
senatrice Alessandra Mussolini, e Nicola Bruno. Quest’ultimo è un avvocato di 35 anni, appena sposato, figlio del senatore di Forza Italia Donato Bru-
no, anch’egli avvocato, assai vicino all’ex premier Silvio Berlusconi. Non è peraltro escluso
che vengano scoperti nuovi
clienti tra i 100 che in sei mesi,
dall’aprile al settembre dello
scorso anno, hanno bussato alla porta di viale Parioli 190.
Ergastolo per l’Angelo della
morte, l’infermiere di 69 anni
che iniettava massicce dosi di
insulina a soggetti non diabetici. Angelo Stazzi è stato condannato, dalla terza corte
d’assise di Roma, per l’omicidio volontario aggravato di
cinque dei sette anziani che
erano ricoverati in una casa di
cura alle porte della capitale.
Uccideva senza motivo il serial killer degli anziani che, nel
2011 era già stato condannato
a 24 anni per l’omicidio della
collega e amante Maria Teresa Dell’Unto.
W
R
16 .Cronache
9
Satelliti
Per
trasmettere
la diretta
in tutto
il mondo
saranno
utilizzati
nove
satelliti
LA STAMPA
.MARTEDÌ 1 APRILE 2014
il caso
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO
e immagini saranno per la prima
volta visibili anche
in tre dimensioni.
Quando il 27 aprile
Bergoglio proclamerà santi i
suoi due predecessori Roncalli e Wojtyla sarà un evento storico non solo per
la Chiesa ma anche per le tecnologie della comunicazione «global». Ieri è stato
illustrato l’accordo tecnologico
del Centro televisivo vaticano con
Sky e Sony per la
trasmissione in
Hd, in 3D e in ultra Hd (4K) . La
Angelo Giuseppe r e a l i z z a z i o n e
Roncalli nasce a Sotto il dell’evento, dal
Monte il 25 novembre punto di vista
1881 (Bergamo) delle riprese tv,
da genitori mezzadri coinvolgerà anRoncalli diventa papa che altri partner
Giovanni XXIII (Eutelsat, Globeil 28 ottobre 1958 cast, Dbw e Nexo
Nel 1962 «il papa Digital) per la vibuono» indice sione gratuita
il Concilio Vaticano II nei cinema: 200
Muore il 3 giugno 1963 solo in Italia.
In tal modo, il
rito sarà visibile in 20 Paesi
collegati in diretta con Roma: nove i satelliti, per cinOre
que ore di trasmissione per
La diretta
coprire l’intero globo e la
televisiva
possibilità di assistere alla
da
storica cerimonia dal salotto
San Pietro
di casa e nelle sale cinematodurerà
grafiche. Il comune di Roma
cinque ore
prevede nell’ultima settimana di aprile l’afflusso di quattro milioni di pellegrini per la
canonizzazione di Roncalli e
20
L
Papa Roncalli
5
concistoro e dopo che papa
Francesco ha detto che è una
istituzione per la Chiesa- sottolinea il portavoce papale,
padre Federico Lombardi- . E’
stato invitato, però manca ancora un mese, è una possibilità aperta».
Gli organizzatori vaticani Paesi
assicurano che non ci sono Il rito,
problemi di sicurezza, che non officiato
servono biglietti e tutti posso- da Bergoglio,
no arrivare con tranquillità. sarà visibile
La diocesi di Roma accompa- in diretta
gnerà la canonizzazione di in venti
Roncalli e papa Wojtyla con nazioni
«non troppe iniziative particolari», ma soprattutto chiamando a
una «esperienza
spirituale», giacché, precisa il cardinale vicario Vallini: «Le canonizzazioni sono una
grazia di Dio,
quindi cerchiamo
di percorrere questo sentiero, di
una spiritualità
più intensa». La
diocesi di Berga- Karol Józef Wojtyła nasce
in Polonia, a Wadowice,
mo, terra natale di
il 18 maggio 1920
Roncalli, ha collePrimo papa non italiano
gato al rito una sedopo 455 anni, è eletto
rie di progetti per
il 16 ottobre 1978
finanziare famiSubisce un attentato
glie in difficoltà e
il 13 maggio 1981
paesi poveri. CirGiovanni Paolo II muore
ca mille i conceleil 2 aprile 2005, dopo un
branti tra cardipontificato di 26 anni,
nali e vescovi, al5 mesi e 17 giorni
meno settecento i
sacerdoti che amministreranno la comunione
in piazza, centinaia di diaconi
lungo via della Conciliazione.
Dopo la messa del 27 aprile Milioni
si potranno venerare le tombe Sono
dei due nuovi santi sulle cui la- i pellegrini
pidi nella basilica vaticana, attesi a Roma
nell’imminenza della canoniz- una settimazazione, verrà modificato il na prima
termine «beato» in «santo». della canonizGli arazzi sulla facciata di San zazione
Pietro saranno gli stessi usati
per le beatificazioni.
ALESSANDRO BIANCHI/REUTERS
Papa Bergoglio proclamerà santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II
Due papi diventano santi
Diretta tv mondiale
e proiezioni 3D al cinema
L’evento il 27 aprile. Ratzinger: potrei partecipare
Wojtyla. E, anche grazie ai due
papi santi, il 2014 potrebbe essere l’anno record per il turismo nella capitale: da 37 a 40
milioni di arrivi secondo la Camera di Commercio di Roma.
La macchina organizzativa
per il rito procede a pieno ritmo e per i media si attiverà
persino un servizio di conferenze stampa con portavoce
per i maggiori gruppi linguistici. Quindi, diretta tv anche
in 3 dimensioni su Sky 3D e su
Sky TG24 Hd. Il 27, sulla fac-
ciata di San Pietro campeggeranno gli stessi arazzi delle beatificazioni. Il reliquiario di
Wojtyla sarà lo stesso della beatificazione mentre per Roncalli ne sarà realizzato uno gemello.
«Una grande festa della fede», con tantissimi fedeli e,
forse, persino due papi presenti sul sagrato di San Pietro. Molto probabile, infatti, la
partecipazione di Ratzinger.
«C’è attesa, dopo che abbiamo visto il Papa emerito al
TRIBUNALI
AccordoRoma-Arabia
1 Una collaborazione di
lungo periodo per il restauro
dei monumenti di Roma. È
l’accordo tra il sindaco Ignazio
Marino, in visita in Arabia Saudita, e il Sultan bin Salman bin
Abdulaziz. La monarchia saudita, con privati, costituirà un
fondo per finanziare i restauri.
Roma presterà all’Arabia Saudita alcune opere dei musei.
Papa Wojtyla
4
Vendite Giudiziarie
Per questa pubblicità: 011/6665241 Gli avvisi legali de La Stampa li puoi trovare anche su:
www.tribunale.torino.it – www.asteimmobili.it – www.legaleentieaste.it
TRIBUNALE FALLIMENTARE DI IVREA
TRIBUNALE DI TORINO
VENDITA BENI MOBILI
FALLIMENTO N. 7/2013
FALLIMENTO N. 399/13
FALLIMENTO 99/2014
Il Fallimento n. 399/13 comunica che la società fallita esercitava attività di “fotocomposizione, fotolito, elaborazione grafica computerizzata in qualunque formato di testi
ed immagini con macchinari per la stampa digitale e/o tipografica” in Torino Via Spalato n. 59/A. I ricavi degli anni 2009, 2010 e 2011 erano dichiarati rispettivamente in
euro 1.392.799; euro 1.492.467 ed euro 1.441.486. LOTTO 1: Nell’attivo fallimentare è
caduta l’azienda esercente l’attività “fotocomposizione, fotolito, elaborazione grafica
computerizzata in qualunque formato di testi ed immagini con macchinari per la stampa digitale e/o tipografica”, avente in forza n. 1 lavoratore dipendente, ed è composta
dai beni inv. ai n.ri da 1 a 322, con esclusione dei beni inventariati ai n.ri 149 e 164;
l’avviamento e la clientela connessi all’azienda. L’azienda risulta oggetto di contratto di
affitto per il quale pende il termine per l’esercizio del recesso ex art. 79 L.F., conchè può
ritenersi di fatto libero da vincoli nei confronti di terzi. Prezzo base € 190.000. LOTTO
2: Vespa PX150 targata DY64150 – Prezzo base € 500. LOTTO 3: FIAT DUCATO 160
targato DK659GR – Prezzo base € 2.000. Si invita pertanto a far pervenire entro e non
oltre le ore 12,30 del 10.04.2014 manifestazioni di interesse e/o offerta irrevocabile
d’acquisto in busta chiusa a prezzo non inferiore a quello base indicato. L’offerta dovrà
essere cauzionata in misura pari al 15% del prezzo offerto relativamente a LOTTO 1
ed in misura integrale relativamente ai LOTTI 2 e 3, con assegno circolare non trasferibile intestato a “FALLIMENTO N. 399/13” da inserirsi all’interno della busta, presso
lo studio del curatore Dott. Federico Jacopo Quarello in Torino, C.so Svizzera 30 – tel .
011/7497866 – fax 011/7497582 – posta elettronica: info@studioquarello.it dove potrà
essere esaminata e sottoscritta la documentazione relativa. L’apertura delle buste avverrà il giorno 11.04.2014 alle ore 14,30 ed in tale sede verrà individuata la migliore offerta. In caso di più offerte verrà effettuata una gara tra gli offerenti. Il versamento del
prezzo, dedotto l’acconto in busta, dovrà avvenire entro 30 gg. (dec. dal 11.04.2014).
Per ogni ulteriore informazione rivolgersi al Curatore. TO202149
Giudice Dott.ssa MARIA FRANCESCA ABENAVOLI Curatore Dott. ENRICO GAGNOR: Si
rende noto che il fallimento sta ricercando soggetti interessati in tempi rapidi all’acquisto dell’azienda avente a oggetto l’attività di costruzione e manutenzione di stampi
per carrozzeria e di particolari meccanici. Segnalo che la stessa è attualmente concessa
in locazione con contratto d’affitto avente durata sino al 19.06.2016 (canone mensile
di € 20.000,00 oltre iva di legge / n. 25 dipendenti, inventario in fase di redazione). Le
eventuali manifestazioni di interesse dovranno essere trasmesse in forma scritta al Curatore (tel. 011.895.17.21 fax 011.895.49.58 e-mail enrico.gagnor@studiogagnor.191.
it) Per informazioni rivolgersi al Curatore Dott. Enrico Gagnor. La pubblicazione del
presente annuncio non rappresenta invito ad offrire, né offerta né promessa al pubblico
ex art. 1336 e 1989 codice civile.
IL CURATORE Dott. Enrico Gagnor
Si rende noto che nel Fallimento n. 7/2013, Curatore Dott. Massimiliano Basilio A) In
conformità al del programma di liquidazione si dispone la vendita, mediante gara
informale da esperirsi innanzi al Curatore, presso lo Studio del Curatore, Studio Pagella Basilio Bonelli, C.so Vittorio Emanuele II n.76, Torino, in data 10.04.2014 alle ore
14:30, dei seguenti beni: LOTTO I°: arredi d’ufficio e di magazzino, apparecchiature informatiche ed elettroniche d’ufficio, attrezzatura di laboratorio; LOTTO II°:
macchine utensili, attrezzature sussidiarie alle lavorazioni arredi ed attrezzature
d’ufficio; LOTTO III°: autoveicoli. CONDIZIONI DI VENDITA 1. prezzo base LOTTO I°:
€ 8.500,00 oltre IVA; - rilanci minimi. € 500,00 oltre IVA. 2. prezzo base LOTTO II°:
€ 6.000,00 oltre IVA; - rilanci minimi. € 500,00 oltre IVA. 3. prezzo base LOTTO III°:
€ 5.500,00 oltre IVA; - rilanci minimi. € 500,00 oltre IVA. I beni verranno ceduti come
visti e piaciuti, nello stato di diritto e di fatto in cui si trovano, senza alcuna garanzia da
parte del Fallimento, con particolare esclusione di ogni e qualsiasi garanzia per i vizi delle
cose vendute e fati salvi i bei terzi. L’acquisto dei beni aziendali comporterà altresì l’obbligo
a provvedere, ove necessario, ad ogni adeguamento di legge in ragione della disposizioni
di cui al D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e a non metterli in uso sino alla avvenuta loro regolarizzazione. La partecipazione alla gara implicherà l’aver preso visione dell’inventario e della
perizia fallimentare. Ogni interessato dovrà depositare entro le ore 12.00 del giorno
09.04.2014, presso lo Studio del Curatore offerta in busta chiusa, contenente oltre all’offerta scritta, che non potrà essere inferiore al prezzo base minimo, anche assegno circolare
non trasferibile intestato a “Fallimento n.7/2013” per importo pari al 10% del prezzo base
offerto. Le offerte scritte dovranno indicare chiaramente: - il lotto o i lotti per cui si intende
offrire; - il prezzo offerto e le modalità di pagamento, che dovrà avvenire al massimo
entro 10 (dieci) giorni dall’aggiudicazione definitiva. In caso di mancato versamento
entro il termine, la cauzione si intenderà confiscata a titolo definitivo dalla Procedura Fallimentare; - il termine massimo per lo sgombero che non potrà eccedere i 30 giorni dal
saldo del corrispettivo. In caso di mancato rispetto del termine di sgombero all’aggiudicatario si applicherà un penale pari ad € 200,00 oltre IVA per ogni giorno di ritardo. L’offerta,
che dovrà in ogni caso recare marca da bollo da € 16,00, l’indicazione del lotto/lotti per cui
viene presentata l’offerta, il prezzo offerto distinto per singolo lotto, nel caso di interesse
all’acquisto di più lotti, dovrà essere sottoscritta dall’offerente personalmente e contenere
i seguenti dati: nome, cognome, data e luogo di nascita, numero di codice fiscale, regime
patrimoniale (stato libero, comunione o separazione dei beni), residenza e recapito telefonico. All’offerta debbono essere allegati: copia della carta d’identità o altro documento di
riconoscimento e codice fiscale. Per le società e gli altri enti, la domanda di partecipazione
dovrà essere sottoscritta da persona munita di legale rappresentanza, indicare la ragione
sociale e/o denominazione della società o ente offerente, sede, numero di iscrizione al
registro delle imprese (se la società ne è provvista) e codice fiscale. All’offerta dovranno
essere allegati: copia della carta d’identità o altro documento di riconoscimento del legale
rappresentante, copia dell’atto costitutivo e/o certificato camerale e/o altro documento
equipollente, rilasciato in data non anteriore a tre mesi, attestante l’identità del legale rappresentante, i relativi poteri ed i dati della società o dell’ente. All’udienza fissata, presso lo
studio del Curatore, questi disporrà l’apertura delle buste e, in caso di più offerte, disporrà
la contestuale gara sull’offerta più alta tra tutti gli offerenti presenti, personalmente o a
mezzo di loro rappresentante munito di procura speciale per atto pubblico. L’ aumento
minimo dei rilanci dovrà essere pari ad € 500,00 oltre IVA per il LOTTO I°, pari ad € 500,00
oltre IVA per il LOTTO II° ed € 500,00 oltre IVA per il LOTTO III°. I lotti, aggiudicati all’esito della gara tenutasi innanzi al Curatore, saranno aggiudicati definitivamente una volta
decorsi i termini previsti ex artt.107 e 108 LF. Atti relativi alla vendita consultabili presso il
Curatore Dott. Massimiliano Basilio, Tel n. 011/195.04.567 – Fax n. 011/195.04.987. Beni
visionabili previ accordi con la Curatela. IV202239
TRIBUNALE DI TORINO
TRIBUNALE DI TORINO
TRIBUNALE DI BERGAMO
CONCORDATO PREVENTIVO MONTECARLO SRL
IN LIQUIDAZIONE – CP 4/2010
INVITO AD OFFRIRE – COMPLESSO INDUSTRIALE COMMERCIALE SITO IN RIVOLI (TO),
VIA FRANCESCO RAIMONDO, N. 20, 20/A, 20/B, 20/C E VIA COMETTO, N. 11. Il Liquidatore Giudiziale, dott. Nicola Saba, invita a manifestare interesse all’acquisto in
unico lotto dei beni immobili meglio descritti nella perizia reperibile e con le modalità
dettagliate nel bando di gara reperibile all’indirizzo https://www.dropbox.com/sh/3km8p70r43ir8lr/TiS-IjfxUO. Le offerte d’acquisto dovranno pervenire presso lo studio del
Notaio Remo Morone sito in Torino, via Luigi Mercantini, n. 5 tel. 011.5622522 mail
r.morone@studiomorone.it, non potranno essere inferiori ad Euro 650.000,00, dovranno essere cauzionate con un assegno circolare di Euro 50.000 che dovrà pervenire entro 7/04/2014 alle ore 12.00. L’apertura delle buste e l’eventuale asta avverrà
il successivo giorno 9/04/2014 alle ore 12.00. Per informazioni e dettagli scrivere a
bergamo@studionosari.it o telefonare allo 035.217566.
FALLIMENTO N. 360/13
Il Fallimento n. 360/13 comunica che la società fallita esercitava attività di “commercio
all’ingrosso e al minuto di materiali ferrosi e non ferrosi in genere, ferramenta e utensileria” in Ciriè Zona Industriale IR 2. LOTTO 1: Ferramenta e ferro battuto: beni inv. dal n.
56 al n. 68 (arredi), dal 278 al 3782 (magazzino). Prezzo base pari ad € 63.000. LOTTO
2: Autocarro IVECO 150E18 – Tg. TO39231W. Prezzo base pari ad € 2.000. LOTTO 3
Autocarro IVECO Eurocargo ML160 E22C – Tg. DJ044FL – Prezzo base pari ad € 6.000.
LOTTO 4 – N. 4 carri ponte - Prezzo base pari ad € 10.000. LOTTO 5 – Impianto di
climatizzazione - Prezzo base pari ad € 12.500. Si invita pertanto a far pervenire entro
e non oltre le ore 12,30 del 10.04.2014 offerta irrevocabile d’acquisto in busta chiusa
relativa ad ogni singolo LOTTO a prezzo non inferiore a quello base indicato. L’offerta
dovrà essere cauzionata in misura pari al 20 % per il LOTTO 1 ed in misura pari al 50 %
per i restanti LOTTI, con assegno circolare non trasferibile intestato a “FALLIMENTO N.
360/2013” da inserirsi all’interno della busta, presso lo studio del curatore Dott. Federico Jacopo Quarello in Torino, C.so Svizzera 30 – tel . 011/7497866 – fax 011/7497582
– posta elettronica: info@studioquarello.it dove potrà essere esaminata e sottoscritta
la documentazione relativa. L’apertura delle buste avverrà il giorno 11.04.2014 alle ore
15,30 ed in tale sede verrà individuata la migliore offerta. In caso di più offerte verrà
effettuata una gara tra gli offerenti. Il versamento del prezzo, dedotto l’acconto in
busta, dovrà avvenire entro 7 gg.(dec. dal 11.04.2014). Per ogni ulteriore informazione
rivolgersi al Curatore. TO202143
APPUNTAMENTO
A TUTTOAFFARI DI
DOMENICA 6 APRILE
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
.
Società .17
Evento
ROCCO MOLITERNI
TORINO
«T
ra un anno apriremo uno
spazio
che intende preservare e far conoscere la fotografia italiana,
ma anche indagare le valenze
sociali e artistiche di questo
linguaggio»: a parlare è Lorenza Bravetta, direttore di
Magnum Photos e anima di
«Camera, il centro italiano
Bruce Davidson Magnum Photos
Alex Majoli Magnum Photos
per la Fotografia» presentato
«Brooklyn Gang . Coney Island», New York 1959
«Italy, Cesura», 2005
ieri a Torino. Il centro nascerà nei locali di via delle Rosine, concessi dall’Opera Munifica Istruzione di Santa Pelagia. «Lavoreremo - dice ancora la Bravetta - su tre livelli.
Allestiremo e produrremo
mostre di autori non solo italiani, cui affiancheremo un’attività didattica e una conservativa. Ma prima di creare un
nostro fondo ci interessa creare una rete e colloquiare con
gli archivi pubblici e privati
già esistenti».
La scommessa della Bravetta, affiancata da un comitato promotore presieduto da
Emanuele Chieli e da sponsor
importanti come Eni e Banca
Intesa Sanpaolo (alla presen1 Un’immagine della presentazione ieri pometazione c’erano Paolo Scaroriggio di Camera, il centro italiano per la fotograni, ad di Eni che ha ipotizzato
fia. Il nuovo spazio sarà ospitato a Torino nell’edifitra l’altro mostre con il grancio di via delle Rosine dell’Opera Munifica Istruziode patrimonio fotografico delne di Santa Pelagia, che finora ospitava una scuola.
l’ente petrolifero e Gian Maria
Nel cortile sono previsti il padiglione per la didattiGros-Pietro di Intesa) e dal
ca e la caffetteria del centro che aprirà tra un anno.
patrocinio del Comune (il sindaco Fassino si è impegnato
in prima persona per il nuovo
spazio) è sostenuta anche da
un pool rappresentativo di
importanti musei e istituzioni
di ricerca fotografica internazionali. «Sono emozionato dice François Hebel, già direttore di Magnum, nonché
dei Rencontres d’Arles - a veder nascere una simile realtà.
In Italia, a differenza che in altri Paesi i fotografi anche se di
settori diversi, dalla moda all’architettura, dall’industria
al paesaggio, hanno sempre
fatto gruppo e mescolato
esperienze. Li vedevo ad Arles piuttosto che a Paris Photo, adesso questa comunità
può trovare una nuova sede in
Italia». Alex Majoli, fotografo
di Magnum racconta: «Io vivo
in America, incontravo i miei
colleghi italiani negli “hub”
della fotografia come Arles e
mi hanno sorpreso i tempi
“non italiani” della realizzazione del progetto».
Rubando la definizione di
Franco Fontana Collezione privata
Carlo Mollino Collezione privata
Nan Goldin Collezione privata
Majoli Camera potrebbe di«Praga 1967»
«Testa con farfalle da “Occhio magico”», 1945
«Vivienne in the green dress», NYC, 1980
ventare davvero un Hub della
fotografia internazionale, rimarginando così la ferita an- nedetto Camerana: «Qui - spiecora aperta a Torino della ga - c’era una scuola. Il lungo
morte per eutanasia (o meglio corridoio e le aule che mettereper l’indifferenza di politici e mo in comunicazione tra loro
TM
RUZZLE
istituzioni) della Fondazione mi sembrano ideali per l’attivi5 1 6 8 2 7 4 3 9
3
2
1
6
4
5
Parole da 70 o più punti: declamerà devi aggiungere. Troppo poco per
Italiana per la fotografia, che tà espositiva. Fondamentale
3 7 9 6 1 4 8 2 5
(133), ragade (130), demolirà (120), estrarre sufficiente valore nel caso
pionieristicamente già negli sarà l’illuminazione e sto stu1
5
4
2
6
3
2 8 4 5 9 3 1 7 6
demolire
(120),
draga
(119),
gaelica
riuscissi
a
settare
il
tris.
Anni 90 organizzava grandi diando una soluzione che da un
(117), decimale (112), gasoli (106),
7 2 3 1 4 6 5 9 8
mostre di Helmut Newton o lato agevoli la visione delle im5
4
2
1
3
6
declami (103), declamo (103), daga
4 9 5 7 8 2 6 1 3
Duane Michals,
magini e dall’al(90), demolì (90), limonerà (78),
2
6
3
5
1
4
biennali inter8 6 1 9 3 5 7 4 2
GLI OBIETTIVI tro in qualche
desolai (71). Parole di almeno 3
S
nazionali dedimodo connoti lo
lettere che finiscono con RE: acre,
9 5 8 2 7 1 3 6 4
C
Mostre
di
autori
6
3
5
4
2
1
T
cate al cibo
spazio». L’attiviaere, aire, amicare, amlire, are,
6 3 7 4 5 9 2 8 1
italiani
e
non
e
anche
S
care, cere, cire, dare, delire,
(quasi profetità didattica sarà
4
1
6
3
5
2
1 4 2 3 6 8 9 5 7
demolire, ere, gare, ire, licere, lire,
spazio alla didattica concentrata in
che se si pensa
mere, mire, molcere, Monere, nere,
all’Expo) e attiun padiglione nel
F I S C A L D R A G 0 S P A G O 0 C A L A I S
olire, onere, sdare, sedare, sere, REBUS [9, 8] In S pera T, ari S, C
vità didattiche.
IL DIRETTORE cortile della exsolcare, solere. Comuni del Veneto: ossa = insperata riscossa
E
N I 0 G 0 B E N 0 B 0 I 0 U R T I C A N T E
La ricorda il fo- «Creeremo una rete scuola. Ci sarà
Adria, Cerea, Eraclea, Garda, SCACCHI
L V 0 M O A 0 O T O I A T R A 0 U L I S S E 0
tografo Ferdiuno spazio per le
Partita giocata nel campionato a
Lamon,
Malo,
Mel,
Mira,
Monselice.
con archivi macchine fotonando Scianna:
squadre finlandese, Helsinki 2014.
D E C A R L O 0 I N A L T E R A T E 0 0 I R A
La posizione si è verificata dopo 18
pubblici e privati» grafiche (a so- TEXAS
«Mi stupisce S I L L A B A 0 C E N T O S E S S A N T A 0 R
La situazione è stata proposta da Dan mosse; apertura con un Gambetto
afferma - che alstenere l’iniziatiP R E V I O 0 V A S C O R O S S I 0 A A 0 B M
Harringtong e Bill Robertie nel loro di Re accettato che a quanto pare il
cune istituzioni riscoprano va è anche Leica Camera Italia,
«Harrington on cash games». Il Bianco non ha giocato nel migliore
A E R E O 0 G U T T A P E R C A 0 S U B I R E
oggi l’importanza della foto- lo storico produttore di fotocasuggerimento è di passare. Dovresti dei modi. Il Nero ha vinto sfruttando
T 0 O S 0 V O L T A M A S C H I O 0 S A B I N
grafia dopo aver fatto morire mere e obiettivi). Non manchemettere solo 8 in un piatto che al meglio il tema della inchiodatura:
O
C 0 T E U R G O 0 A S C I I 0 S F E R I C O
la Fondazione. Ma in un mo- ranno un bookstore e una cafsarebbe di 42, ma sei il primo a 1…Cd3+; 2. Rd1, Aa4; ed il Bianco
mento di difficoltà veder na- fetteria, che avrà il marchio La0 R U I Z D E A L A R C O N 0 G I R A R S I 0
parlare e soprattutto ti trovi di fronte perde la Donna, dato che a 3. D:a4,
scere una nuovo spazio è sen- vazza: l’azienda ha dato fin dala due avversari più short di te. In segue 3…C:b2+; con scacco doppio
D I S T R U T T I 0 I I 0 A D O R A T O 0 O R
particolare il giocatore in 3a posizione a Re e Donna.
za dubbio una buona notizia». l’inizio il suo appoggio al «soO N C I A 0 T A C 0 A O I 0 A L I T O 0 B L U
ha ancora solo 15 volte quello che tu
Il progetto dell’allestimen- gno» che sta per diventare reala cura di
N E I 0 0 M I 0 O O 0 0 D A N E S E 0 S I A M
to è affidato all’architetto Be- tà della Bravetta.
IL NUOVO CENTRO SARÀ PRONTO TRA UN ANNO
“Camera” con clic a Torino
“Qui la fotografia si racconta”
All’Opera di Santa Pelagia
Le soluzioni dei giochi
W
MARTEDÌ 1 APRILE 2014 LA STAMPA 18
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
STEFANO RIZZATO
otrebbe essere il
solito allarme oppure un passo decisivo verso la svolta.
Ma questo lo sapremo solo a fine 2015, al summit
sul clima di Parigi.
Per adesso, l’ultimo rapporto stilato dall’IPCC – il forum scientifico dell’Onu sul
cambiamento climatico – è la
dura diagnosi di un fallimento. I gas serra, il consumo di
suolo, lo sperpero di risorse
hanno già prodotto le conseguenze temute. L’era del cambiamento climatico è già iniziata ed è, per certi versi, irreversibile. «Da qui al 2040 dovremo fare i conti con un ulteriore riscaldamento globale,
indipendentemente da quello
che i governi decideranno di
fare», spiega Riccardo Valentini, uno dei due curatori del
capitolo sull’Europa. «Se – come spero – da oggi si inizieranno a mettere in campo politiche per ridurre le emissioni, ne vedremo i risultati solo
tra molti anni».
P
Europa a rischio
in una Terra
sempre più calda
Il nuovo rapporto dell’Onu sul clima
“Molti cambiamenti ormai irreversibili”
Disastri a catena
Alluvioni al Nord e siccità al Sud: l’Europa è destinata a subire
l’impatto di trasformazioni climatiche sempre più estreme
dall’erosione del suolo. Prendere contromisure per la salute
pubblica, contro ondate di calore ed eventi estremi sempre più
frequenti. E non dimenticare
l’acqua: le risorse idriche per
l’agricoltura entreranno presto
in competizione con gli altri
usi».
I due compiti – frenare le
emissioni e adattarsi alla nuova
situazione del clima – devono
andare di pari passo. «L’adattamento da solo non basta», spiega Valentini. «Evitare che il riscaldamento globale, nei prossimi anni, vada oltre i 2 gradi è
fondamentale anche per contenere i costi delle politiche di
adattamento. Che oggi sono ancora difficili da quantificare».
Qualche stima, in realtà, c’è. In
Europa, la spesa per il rischio
idrogeologico rischia di arrivare a 1,7 miliardi all’anno già nel
2020 e fino a 7,9 miliardi annui
entro il 2080. Ma a crescere sa-
LE CONTROMISURE
«Si deve lavorare sui rischi
idrogeologici e proteggere
il territorio dall’erosione»
IL MONITO
«Freniamo le emissioni
ma fino al 2040
le temperature saliranno»
Per ora, la temperatura si è
alzata «solo» di 0,6 gradi centigradi rispetto al periodo
pre-industriale. Ma entro fine
secolo aumenterà ancora – in
base alle previsioni – in una
forbice tra 1,5 e 4,5 gradi rispetto ad oggi. Per limitare i
danni servirebbe un nuovo accordo globale, vincolante ed
efficace sul tema. L’obiettivo
di Parigi 2015, ma anche di
troppi summit falliti del passato.
Ora però c’è un obiettivo
più contingente e urgente:
adattarsi ai cambiamenti e
prevenire i disastri. I motivi
per farlo – e per preoccuparsi
– non mancano soprattutto
nel Sud Europa: secondo il
rapporto pubblicato ieri, la regione più a rischio, soprattutto per quanto riguarda i danni
all’agricoltura. «Il rischio di
avere una regione che si differenzia ancora di più economicamente è reale e concreto:
oggi siamo noi gli orsi polari»,
dice Valentini.
«È necessario lavorare sul
rischio idrogeologico, proteggere il territorio dalle piene e
ILARIA MARIA SALA
HONG KONG
La Corte di Giustizia dell’Aja
vieta al Giappone la caccia alla balena. Tokyo dal 1988 difende una sua «tradizione alimentare e culturale», ma, davanti alla moratoria internazionale per arginare l’estinzione dei cetacei, si era inventata la caccia «a fini scientifici», guadagnandosi l’esenzione parziale dalla moratoria.
Solo che questa era, a tutti
gli effetti, fittizia: non solo le
ricerche sono rimaste fino ad
oggi molto fumose, ma i cetacei in questione finivano poi o
nei pochi ristoranti specializzati in carne di balena rimanenti nel Paese, o congelati nei
depositi governativi, in attesa
di smistamento. Operazione
che col passare degli anni, il
modificarsi del gusto giapponese e una maggiore sensibilità ecologica - si fa sempre più
difficile.
Così, il contenzioso con la
comunità internazionale ri-
0,6
ranno anche le spese mediche, i
costi per rimediare agli incendi
e – tra qualche anno – anche i
mancati introiti del turismo.
Ogni frazione di grado in più
manda in fumo euro, dollari,
yen... E rischia di annullare gli
sforzi fatti da molti Paesi per
emergere e lasciarsi la povertà
alle spalle. A patire le conseguenze di un ambiente fuori
controllo – spiega il rapporto –
sono e saranno soprattutto poveri ed emarginati.
12
gradi
mila
È l’aumento delle
temperature, ma entro fine
secolo potrebbero salire
fino a 4,5 gradi
Sono gli articoli scientifici
utilizzati dal rapporto
dell’Onu: è lungo 2562
pagine con 30 capitoli
Il divieto della Corte di Giustizia dell’Aja
Mai più carne di balena, stop al Giappone
spetto alla caccia alla balena, si
è rivelato nel tempo anche molto costoso. Lo scorso anno il
Giappone aveva infatti 6000
tonnellate di carne di balena in
deposito. Talmente inutile da
essere in parte affidata al Ministero dell’Educazione per «rifiL’ALLARME
«Ricca di mercurio e altri
veleni, è stata distribuita
nelle mense scolastiche»
Il destino
dei cetacei
La carne
di balena
finisce
soprattutto
nei ristoranti
giapponesi
specializzati
larla» alle mense scolastiche, a
prezzo stracciato, per smaltirne l’eccesso. Infatti il programma di caccia «scientifica» è tutto a spese governative, e per recuperare parte dei costi, la carne di balena veniva poi venduta.
Ma scarseggiando poi la richie-
.
Società .19
Iniziativa a Wall Street
BlackRock
in difesa
dei coralli
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Wall Street riscopre una coscienza ecologica e lancia una
crociata in difesa della barriera corallina australiana. A
guidare «l’offensiva verde»
dell’alta finanza è BlackRock,
il più grande fondo d’investimento del mondo con importanti interessi anche in Italia.
Ma questa volta le antenne
del super-gestore sono rivolte
verso l’emisfero australe e in
particolare in quel tratto di oltre duemila chilometri a nord
dell’Oceania solcato dal «Reef», uno dei più importanti patrimoni naturali dell’Unesco.
I consumi crescenti di
energia in Cina e nel resto dell’Asia sud-orientale, stanno
dando impulso a una serie di
progetti per l’approvvigionamento di risorse energetiche
in quelle aree del Pianeta. Un
giro di affari da 65 miliardi di
dollari che prevede la creazione sulla costa del nord-est australiano di terminali per lo
fornitura di combustibili fossili, in particolare carbone.
Un piano che ha fatto scattare l’allarme da parte degli
ecologisti e delle comunità locali, che temono danni irreversibili per la barriera corallina - abitata da 1.625 specie di
pesci, 30 specie di balene e
delfini, decine di testuggini di
mare e 133 tipi di squali e razze - oltre a ricadute sui cambiamenti climatici. Un appello
raccolto non solo dagli attivisti di tutto il mondo, Hollywood compresa, ma anche dalla
finanza di Wall Street. «Ci sono rischi potenziali assai elevati per le società che partecipano a quei progetti, in caso di
disastro le conseguenze sarebbero davvero rovinose anche per gli investitori», spiega
Pru Bennet, direttore della
responsabilità sociale degli investimenti nella regione AsiaPacifico per BlackRock. Il superfondo e altri gestori come
Amp, che aderiscono alla «Responsible Investment Association Australasia», sono allarmati e pertanto si rivolgono direttamente alle società
coinvolte nei progetti e ai loro
finanziatori per essere sicuri
che abbiano messo a punto
opportuni piani di gestione
del rischio ambientale. In caso contrario - dicono - l’investimento «non s’ha da fare».
sta in ristoranti e supermercati, eccola dirottata nelle scuole
e negli istituti sanitari.
Peccato che molte associazioni di genitori giapponesi si
siano opposti al fatto che i loro
figli mangino carne di balena
che per altro si è rivelata tossica, con un alto contenuto di
mercurio. Un problema che riguarda tutti i pesci di grossa
pezzatura: il mare è ormai così
saturo di metalli pesanti che i
pesci più in alto nella catena
alimentare assimilano un elevato contenuto di veleni nei loro corpi. In particolare nelle
molecole di grasso. Così, la decisione dell’Aja di condannare
la pratica giapponese di caccia
ai cetacei, che il Giappone ha
già detto di voler rispettare,
avrà numerosi risvolti positivi.
Per le balene, per le casse dello
Stato, che non dovranno più
sostenere un costo inutile e
per i bambini , che eviteranno
di mangiare carne contaminata. Infine, per le relazioni diplomatiche giapponesi.
W
MARTEDÌ 1 APRILE 2014 LA STAMPA 20
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
In Italia
FTSE/MIB
FTSEItaliaAllShare
+0,90%
+0,99%
Euro-Dollaro
CAMBIO
All’estero
DOWJONES(NewYork)
NASDAQ(NewYork)
DAX(Francoforte)
1,3780
Petrolio
dollaro/barile
FTSE(Londra)
S Oro
101,58
euro/grammo
ECONOMIA
FINANZA
+0,83%
+1,04%
-0,33%
-0,26%
S
30,4027
.
21
&
L’ENTE RESTERÀ CON IL 2,5%. IN CASSA CIRCA 300 MILIONI PER PARTECIPARE ALLA RICAPITALIZZAZIONE E CERCARE NUOVE OPPORTUNITÀ
Mps, i nuovi soci vengono dal Sudamerica
La Fondazione vende il 6,5% a Fintech e Btg Pactual. Patto di sindacato per la governance sul 9%
GIANLUCA PAOLUCCI
Montepaschi guadagna nuovi
soci stabili e la Fondazione
riesce nell’imprese di tenere
un piede nella governance della banca, che dopo 500 anni
non avrà più un socio di riferimento «senese». La Fondazione Mps ha chiuso ieri mattina
i contratti per vendere un altro 6,5% del capitale della
banca ai fondi Fintech e Btg
Pactual. Sottoscrivendo al
tempo stesso un accordo parasociale che vincola la quota
ceduta ad ulteriore 2,5% in
suo possesso - per un totale
del 9% del capitale - in vista
dell’aumento di capitale e del
rinnovo della governance.
L’ente senese, adesso al
5,5%, resterà con il 2,5%, ma
senza debito e con una dotazione di 400 milioni di euro.
Che, al netto degli impegni
presi negli anni scorsi con gli
enti locali (90 milioni di euro
circa), lasciano in cassa oltre
300 milioni per partecipare
all’aumento e diversificare i
suoi investimenti, garantendo
almeno un futuro alla Fondazione che, appena tre mesi fa,
veniva data per spacciata.
I due compratori hanno entrambi origini sudamericane:
Fintech, basata a New York e
Londra, compra il 4,5% e diventerà di fatto uno dei soci
più pesanti post aumento capitale. Fintech, fondata dal
messicano David Martinez
Guzman, è nota in Italia per la
lunga partnership e poi per l’acquisto da Telecom Italia della
quota di Telecom Argentina.
Al 2% ci saranno invece i brasiliani di Btg Pactual, anche
questi noti soprattutto in Telecom per le voci di un interesse
per Tim Brasil. A differenza di
Blackrock, che ha comprato
dalla stessa Fondazione nelle
scorse settimane l’8,5%, i due
nuovi soci, che pagano entrambi 0,2375 euro per azione, si impegnano a mantenere la quota
ma incassano anche un ruolo
nella futura governance del-
VINCITORI
Rocca
Salimbeni
E VINTI
Nella foto, la
sede di Monte
dei Paschi, nel
cuore di
Siena. La
fondazione
che ha
controllato la
banca per
anni scenderà
al 2,5%
essuno in dicembre
avrebbe scommesso sul
fatto che Antonella Mansi sarebbe riuscita a tenere in
piedi la Fondazione, ripagare i
debiti e restare azionista di Mps.
L’interessata lo ammette candidamente. Chi voleva a tutti i costi realizzare l’aumento in gennaio esce invece clamorosamente sconfitto. La Mansi riconosce
di aver avuto dalla sua una certa
dose di fortuna. L’altro fronte
era guidato dal presidente di
Mps Alessandro Profumo che,
dopo il siluramento in Unicredit,
di certo non ha un buon karma
con le fondazioni.
[G. PAO.]
N
ANSA
Dopo l’aumento
si aprirà il tema
della rappresentanza
dei nuovi soci in cda
l’istituto. Tema questo che probabilmente sarà in agenda dopo
l’aumento di capitale, per riflettere i nuovi equilibri del mutato
assetto azionario.
Brillante il titolo in Borsa,
dove chiude gli scambi in rialzo
del 4,8% con scambi per oltre il
9% del capitale.
È «qualcosa in più di una
vendita perché abbiamo dato
un futuro e delle fondamenta
solide all’ente», dice Antonella
Mansi commentando l’operazione, soggetta comunque al via
libera del Tesoro e di Bankitalia. «Ho sempre detto in modo
chiaro che sarebbe stato impor-
tante poter trovare dei compagni di viaggio con cui ripartire
con la Fondazione all’interno
della banca e credo che questa
sia una condizione che in questo
momento si può verificare. La
missione della sopravvivenza è
conclusa», riprende la numero
uno di Palazzo Sansedoni, indicando che «Finalmente inizia il
lavoro di ricostruzione, l’emergenza è certamente finita».
Mansi a questo punto dovrebbe restare alla guida dell’ente per un altro mandato.
Mentre da oggi si aprono le
scommesse su chi guiderà, nella banca, questa ricostruzione.
Martinez Guzman
il finanziere-collezionista
che non vuole intermediari
Personaggio
MILANO
AVVISO POST INFORMAZIONE
ESITO GARA
Amministrazione
aggiudicatrice:
Associazione Apriticielo – Indirizzo postale
via Osservatorio n.30 Città Pino Torinese
(TO) codice postale 10025 Paese Italia;
Punti di contatto: Ufficio Responsabile
del
Procedimento
telefono
+390118118125 - telefax +39-0118118652.
Indirizzo Internet - profilo di Committenza:
www.planetarioditorino.it. CIG. 5423249EA3
CUP
J28F10000180004
Procedura:
aperta ex art. 55, D.Lgs. n. 163/06, con
aggiudicazione all’offerta economicamente
più vantaggiosa per l’affidamento a
forfait della progettazione esecutiva ed
esecuzione dell’allestimento didattico e
museale del Parco Astronomico Infini.to
e correlati lavori impiantistici, sito in Pino
Torinese (TO), Via Osservatorio 30. Data di
Aggiudicazione: 05.03.2014. Numero di
offerte ricevute: 2. Operatore economico
aggiudicatario: società ETT spa, via
Sestri n. 37 Genova. Valore appalto: al
netto del ribasso 297.395,00 Euro oltre Iva.
Responsabile del Procedimento: prof.
Attilio Ferrari.
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE
Oggetto: Interventi di ammodernamento
e adeguamento di allestimenti, supporti
informatici, impianti e tecnologie per
il miglioramento della fruizione della
Reggia, dei Giardini e di altre pertinenze
del Complesso della Venaria Reale. CIG
5531235783. Si comunica che questo
Consorzio, con provvedimento prot.
n. 2014/cv/000457 del 19.02.2014, ha
provveduto all’aggiudicazione definitiva
di detta procedura, all’impresa Set Up
Live Srl, con sede legale in Via Filadelfia
82 - Torino.
IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO
Dott. Gianbeppe Colombano
IL PRESIDENTE
Prof. Attilio Ferrari
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE
Oggetto: Affidamento della progettazione
definitiva, Coordinamento Sicurezza D.Lgs.
81/2008 in Fase di Progettazione, Direzione
lavori, contabilità e Coordinamento Sicurezza
D.Lgs. 81/2008 in Fase di Esecuzione per la
realizzazione di un impianto di cogenerazione
presso le grandi centrali del complesso della
Reggia di Venaria Reale. CIG 5275000BB2.
Si comunica che questo Consorzio, con
provvedimento prot. n. 2014/cv/000517 del
25.02.2014, ha provveduto all’aggiudicazione
definitiva di detta procedura, al RT TECSE
Engineering Studio Associato (Mandatario)
/ Cogenera S.r.l. / Studio A&A Architetti
Associati, C.so Monte Cucco, 73/D 10141
Torino, risultata essere in sede di gara quella
economicamente più vantaggiosa, avendo
ottenuto un punteggio complessivo pari a
100 punti, per un importo offerto pari ad
€ 59.467,94 oltre contributo previdenziale
e Iva, e tempi di esecuzione pari a giorni 13
naturali e consecutivi.
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Arch. Maurizio Reggi
UNIONE PROVINCIALE ENTI LOCALI
CENTRALE DI COMMITTENZA
Questi
e molti altri avvisi
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anche su internet
Consulta i siti
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Sede Legale: VIA COMO 40 VARESE - Tel.0332/287064
AVVISO APPALTO AGGIUDICATO
1) PROCEDURA APERTA art. 55 del D. Lgs. 163/2006; 2)
descrizione: CONCESSIONE DEL SERVIZIO MENSA
SCUOLA DELL’INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA,SCUOLA
SECONDARIA DI 1° GRADO, ASILO ESTIVO, ANNO SCOLASTICO 2013/2014 E 2014/2015 PER IL COMUNE DI
BUGUGGIATE.CIG 52237853C0; 3) Tipo di appalto: servizi
- Categoria 17 - Luogo principale di esecuzione: BUGUGGIATE Codice NUTS ITC41. 4) data di aggiudicazione
dell’appalto: 17/03/2014; 5) criteri di aggiudicazione dell’appalto: offerta economicamente più vantaggiosa art. 83
D.Lgs 163/06, con facoltà della Stazione Appaltante di valutare la congruità delle offerte ai sensi dell’art. 86 c.3 lett.
b) del D.Lgs. 163/06, in espressa deroga dell’art. 86 c. 2
del D.Lgs. 163/2006; 6) Numero di offerte ricevute: 4; 7)
impresa aggiudicataria: Euroristorazione srl con sede legale in Via Boschi n. 1/B - 36040 Torri di Quartesolo (VI)
- P.IVA 01998810244; 8) importo di aggiudicazione:
€ 239.827,52 oltre IVA; 9) Data di pubblicazione del Bando
di gara GUCE: 02/10/2013; 10) organismo responsabile
delle procedure di ricorso: TAR Lombardia, V. Conservatorio, 20122 Milano - Tel.02/76053211. Il presente avviso
è pubblicato sul Sito Internet http://www.upel.va.it/.
Varese, li 21/03/2014
IL LEGALE RAPPRESENTANTE
(f.to Dott. Alessandro Vedani)
suoi affari li tratta direttamente, David Martinez
Guzman. E questa è anche una delle poche certezze
sul nuovo socio forte di Mps.
Cinquantasette anni, messicano, vive tra Londra e New
York ma, secondo quanto riportano le scarse cronache
su di lui, non rinuncia mai a
trascorre la sera della vigilia
di Natale con la sua famiglia,
a Monterey. Laureato in ingegneria nella locale università, completa i suoi studi ad
Harvard, forse grazie ad una
eredità ma qui le fonti iniziano ad essere più confuse. Alcune di queste fonti lo indicano anche come Legionario di
Cristo, o forse avviato ad una
carriera ecclesiastica e per
questo dimorante, per un
certo periodo, a Roma. Sta di
fatto che alla fine degli anni
’80 fonda a New York la Fintech Advisory. Si specializza
in asset «distressed», ovvero
in condizioni difficili. Investe
molto in America Latina, da
dove arriverebbero anche la
maggior parte dei sottoscrittori dei suoi fondi, perlopiù
messicani ma anche argentini e di altri paesi dell’area.
Proprio in Argentina controlla una lunga serie di attività, da Cablevision al Clarin.
Tra le sue (poche) uscite
pubbliche è da registrare un
I
Di certo c’è che i suoi uffici, a
New York in Park Avenue e a
Londra vicino a Piccadilly, sono piene di opere d’arte di
gran livello, racconta chi li ha
visitati.
In prima persona ha seguito
Fintech sarà uno dei
anche la lunga trattativa per
principali azionisti
entrare nel capitale di Montepost aumento
paschi, con l’inattesa accelerazione del fine settimana.Di solito lo accompagna solo qualche collaboratore e gli avvocati per scrivere i contratti, si
intervento sul Financial Ti- racconta. Chi ha avuto a che
mes sulla ristrutturazione dei fare con lui lo descrive raffinadebiti sovrani, una sua specia- to nel negoziare un accordo allità che lo ha visto protagoni- meno tanto quanto nello scesta tanto in Argentina quanto, gliere le opere della sua favoloper restare più vicini, in Gre- sa collezione. Riservatissimo,
cia.
negoziatore infaticabile, capaAltra cosa nota è la sua pas- ce di adeguare le tattiche nesione per l’arte. Secondo Art- goziali per raggiungere il suo
News è uno primo 200 colle- scopo, con l’Italia aveva finora
zionisti del mondo. Gli viene avuto a che fare solo di sponda
attribuito l’acper la trattativa
quisto più caro APPASSIONATO D’ARTE con Telecom su
di sempre, il
ArgenA lui è stato attribuito Telecom
«No. 5, 1948» di
tina. I prezzi
Jackson Pollock l’acquisto di un Pollock bassi
hanno
per 140 milioni spinto anche lui
che nel 2006 è
stato venduto
come molti altri
per 140 milioni
IN ITALIA investitori a cerdi euro. Il suo
opportuniIl fondo potrebbe care
agente ha però
tà nel Sud Eurocercare anche pa. Così dopo la
smentito. Viene
altre opportunità sortita su Banco
identificato come il venditore
Sabadell, dove
di Rotko, nel 2010, in una causa nel settembre scorso ha comintenta da uan collezionista prato il 5% sempre tramite il
texana. Ma anche lì poche cer- fondo Fintech, ieri mattina ha
tezze, dato che formalmente il messo la firma sull’accordo
venditore era schermato die- per comprare il 4,5% di Mps
tro una società del Belize.Se- dalla Fondazione. Potrebbe
condo il New York Times era non fermarsi qui, spiega chi lo
sempre lui ad aver venduto, lo conosce, e cercare altre opporscorso anno, il Portrait of Ge- tunità nei prossimi aumenti di
orge Dyer Talking di Francis capitale degli istituti italiani.
[G. PAO.]
Bacon per 70 milioni di dollari.
4,5%
del Monte
W
MARTEDÌ 1 APRILE 2014 LA STAMPA 22
TRIBUNALE DI IVREA
VENDITE GIUDIZIARIE
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CHI PUÒ PARTECIPARE. Chiunque eccetto il debitore può partecipare alla vendita. L’istanza deve
essere sottoscritta dall’offerente o dal legale rappresentante della società/ente. Persone fisiche: indicare nome e cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, regime patrimoniale (stato libero,
comunione o separazione di beni), residenza, recapito telefonico dell’offerente. Allegare all’offerta:
copia della carta d’identità e del tesserino di codice fiscale. Società e altri enti: denominazione, sede
dell’ente, codice fiscale e recapito telefonico. Allegare all’offerta: copia della carta d’identità del legale rappresentante, certificato camerale aggiornato o altro documento equivalente da cui risulta l’identità del legale rappresentante, i relativi poteri e i dati della società o ente. Partecipazione tramite
mandatario speciale: nella vendita senza incanto NON è possibile fare l’offerta in busta chiusa
mediante procuratore generale o speciale; è possibile dare mandato speciale, per atto notarile, solo
per partecipare alla gara sull’offerta più alta. Nella vendita con incanto è possibile dare mandato speciale, per atto notarile, per fare l’istanza di acquisto e partecipare alla gara. Soltanto gli avvocati possono fare offerte per sé o per persona da nominare.
VENDITA SENZA INCANTO
L’offerta deve essere depositata in busta chiusa entro il giorno precedente la data di udienza e recare, all’esterno, unicamente l’indicazione del giorno di udienza e il nome del giudice o del professionista delegato. L’offerta è irrevocabile per 120 giorni dal deposito. Indicare nell’offerta: numero di
procedura, lotto che si intende acquistare e prezzo offerto (non inferiore al prezzo base dell’avviso).
Allegare all’offerta: marca da bollo; cauzione pari ad almeno il 10% del prezzo offerto da versare
con assegno circolare NON TRASFERIBILE intestato alla procedura (si veda l’avviso di vendita).
All’udienza, il giudice (o il professionista) apre le buste e delibera sulla convenienza dell’offerta. Se
vi sono più offerte valide si svolge tra tutti gli offerenti una gara a rilancio sull’offerta più alta. Il termine di pagamento è di giorni 90 dall’aggiudicazione (salva diversa indicazione in avviso).
VENDITA ALL’INCANTO
L’istanza deve essere depositata entro il termine indicato nell’avviso. Indicare nell’offerta: numero di procedura, lotto che si intende acquistare. Allegare all’offerta: marca da bollo; cauzione pari
al 10% del prezzo base da versare con assegno circolare NON TRASFERIBILE intestato alla procedura (si veda l’avviso di vendita). Il termine di pagamento del prezzo è di giorni 60 dall’aggiudicazione. Se l’istante non partecipa, senza giustificato e documentato motivo, 1/10 della cauzione
potrà essere confiscato a norma di legge.
DOPO L’AGGIUDICAZIONE
Il residuo prezzo dev’essere versato nel termine di cui sopra. Se dall’avviso di vendita l’immobile risulta gravato da un mutuo fondiario l’aggiudicatario può subentrare nel mutuo, pagando alla banca
entro 15 giorni dall’aggiudicazione rate scadute, accessori e spese. Se non s’avvale di questa facoltà
ha in ogni caso l’obbligo di versare direttamente alla banca, fino a concorrenza del prezzo di aggiudicazione, l’ammontare precisato per capitale interessi e spese. Verificare l’avviso integrale per termini e modalità di pagamento. Insieme al prezzo, l’aggiudicatario deve versare il fondo per le spese di
trasferimento nella misura indicata dalla Cancelleria o dal delegato e, in mancanza di indicazioni, nella
misura del 20% del prezzo di aggiudicazione (il tutto salvo conguaglio o rimborso delle somme inutilizzate). In ogni caso di mancato, insufficiente o tardivo versamento del residuo prezzo, verrà dichiarata la decadenza dall’aggiudicazione e confiscata la cauzione, salvi gli ulteriori provvedimenti di cui
all’art. 587 c.p.c.. Le spese di cancellazione delle formalità di pregiudizio sono definitivamente a carico dell’aggiudicatario, salvo che nelle vendite fallimentari. NOTA BENE: sulle vendite giudiziarie non
è previsto e non è dovuto alcun compenso di mediazione.
CUSTODIA
Il custode (indicato nell’avviso) è a disposizione per dare informazioni sull’immobile in vendita e
concordare i tempi dell’eventuale visita.
AVVERTENZA
Verificare in ogni caso l’estratto e l’avviso di vendita integrale (disponibile anche su sito internet)
per ulteriori informazioni utili, eventuali condizioni particolari o deroga alle condizioni generali.
L’interessato può chiedere maggiori notizie presso la competente Cancelleria del Tribunale di Ivrea
(Via Patrioti 26) o presso il recapito del professionista delegato.
TRIBUNALE DI IVREA
TRIBUNALE DI IVREA
ESEC. IMM. N. 94/07 R.G.E.
ESEC. IMM. N. 3/11 R.G.E.
ESEC. IMM. N. 212/11 R.G.E.
Piena prop. di immobili siti nel Comune di Piverone (TO), Via Asilo. Lotto
1 – Civ. 6. Fabbricato a 2 p.f.t. oltre a p. seminterrato/interrato e sottotetto,
composto da: cantina interrata, portico e 2 locali di deposito seminterrati,
al p. seminterrato/interrato; 2 vani, locali ad uso deposito, autorimessa
e cortile, al p. terreno (1º f.t.); 5 vani in corso di ristrutturazione (priva di
autorizzazione), 2 balconi e terrazzo, al p. 1º (2º f.t.); 3 locali uso solaio
a nudo tetto, al p. 2º (3º f.t.). Sprovvisto di ACE. (Valore di stima Euro
125.000,00). Libero. Prezzo base: Euro 17.500,00. Lotto 2 - Piccola
porzione di fabbricato al p. terreno adibita a deposito, facente corpo unico
con altro fabbricato e ad essa accorpata di fatto. Sprovvisto di ACE. (Valore
di stima Euro 4.500,00). Libero. Prezzo base: Euro 700,00. Vendita senza
incanto: 27/05/2014 ore 10.00, innanzi al professionista delegato Dott.
Paola Battista presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, in Ivrea,
Via C. Pavese, 4. Deposito offerte entro le ore 12 del 26/05/2014 presso
l’ufficio predetto. In caso di mancanza di offerte, vendita con incanto:
26/06/2014 ore 10.00 ciascuno dei lotti allo stesso prezzo base aumento
minimo: Lotto 1 Euro 1.500,00. Lotto 2 Euro 500,00. Deposito domande
entro le ore 12 del 23/06/2014.
Maggiori info presso il delegato
tel. 3468095215 - fax 0118338520
- e-mail: infopaolabattista@gmail.
com e presso il custode giudiziario
Geom.
Graziano
Salvetti
tel. 0119834462 e su www.
tribunaleivrea.it,
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piemonte.it, www.astegiudiziarie.it
(A163978,A163979)
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Lotto unico - Comune di Ozegna (TO), Cascina Scugnasca, 8. Piena
prop. di fabbricato con porzione di corte esclusiva, composto da: ampio
locale uso autorimessa, definito catastalmente come deposito; abitazione
con ingresso, ampio soggiorno con angolo cottura, piccolo bagno e
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lavanderia e balcone, al p. 1º; soppalco al p. 2º; deposito ricavato da locale
chiuso, con servizio igienico. Il cespite è
attualmente sprovvisto di ACE. (Valore
di stima Euro 300.000,00). Prezzo
base: Euro 180.000,00. Vendita
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innanzi al professionista delegato Dott.
Gianfranco Buri presso lo Studio Dott.
ssa Garda, in Ivrea, P.zza Freguglia,
13. Deposito offerte entro le ore 12 del
26/05/2014 presso lo studio predetto.
In caso di mancanza di offerte, vendita
con incanto: 26/06/2014 ore 10.00 allo
stesso prezzo base aumento minimo
Euro 5.000,00. Deposito domande entro
le ore 12 del 23/06/2014. Maggiori info
presso il delegato tel./fax 0114343355 e-mail: g.buri@ragionieri.com e presso
il custode giudiziario IVG Torino tel.
0114731714 e su www.tribunaleivrea.it,
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interno di mq. 141; 3) (accesso Via Guala) negozio composto da locale con
servizio interno di mq. 10; 4) (accesso da Via Guala) negozio composto
da locale con servizio interno di mq. 20; 5) (accesso Via Guala) porzione
in corso di costruzione, uso abitativo, costituito da: area manovra, 5 posti
auto singoli, 1 posto auto doppio, 9 vani cantina al p. interrato; accesso
carraio al cortile interno, cortile esclusivo, vano scala di collegamento
ai p. superiori al p. terra; 3 unità abitative per piano ai p. 1º, 2º e 3º; 6)
bene comune costituito dall’atrio di ingresso; 7) bene comune costituito
da portico. Sprovvisto di ACE.(Valore di stima Euro 1.680.000,00). Prezzo
base: Euro 1.020.000,00. Vendita senza incanto: 28/05/2014 ore 15.00,
innanzi al professionista delegato Dott. Raffaella Ponzo presso lo studio
Celleghin, in Ivrea, Via Circonvallazione, 11. Deposito offerte entro le ore
12 del 27/05/2014 presso lo studio predetto (lun. - ven. h. 9 - 12). In caso di
mancanza di offerte, vendita con incanto: 11/06/2014 ore 15.00 allo stesso
prezzo base aumento minimo Euro 10.000,00. Deposito domande entro
le ore 12 del 10/06/2014. Maggiori info presso il delegato tel. 011482960
- fax 011489699 - e-mail: dottponzo@studiomazza.com e presso il
custode giudiziario IVG Torino tel. 0114731714 e su www.tribunaleivrea.it,
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TRIBUNALE DI IVREA
TRIBUNALE DI IVREA
ESEC. IMM. N. 58/08 R.G.E.
ESEC. IMM. N. 79/10 R.G.E.
Immobili siti nel Comune di Strambino (TO), fraz. Cerone Via Di Mezzo.
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2.400,00. Lotto 14 - Autorimessa al p. interrato di ca. mq. 16. Prezzo base:
Euro 2.200,00. Lotto 15 - Autorimessa al p. interrato di ca. mq. 17. Prezzo
base: Euro 2.400,00. Lotto 16 - Autorimessa al p. interrato di ca. mq. 16.
Prezzo base: Euro 2.200,00. Lotto 17 - Autorimessa al p. interrato di ca.
mq. 15. Prezzo base: Euro 2.000,00. Lotto 18 - Autorimessa al p. interrato
di ca. mq. 15. Prezzo base: Euro 2.000,00. Lotto 19 - Autorimessa al p.
interrato di ca. mq. 15. Prezzo base: Euro 2.000,00. Lotto 20 - Autorimessa
al p. interrato di ca. mq. 15. Prezzo base: Euro 2.000,00. Lotto 21 Autorimessa al p. interrato di ca. mq. 15. Prezzo base: Euro 2.000,00.
Lotto 22 - Autorimessa al p. interrato di ca. mq. 15. Prezzo base: Euro
2.000,00. Lotto 23 - Posto auto coperto al p. interrato di ca. mq. 15. Prezzo
base: Euro 2.000,00. Lotto 24 - Autorimessa al piano interrato di ca. mq.
14. Prezzo base: Euro 1.900,00. Lotto 25 - Autorimessa al p. interrato
di ca. mq. 38. Prezzo base: Euro 5.400,00. Lotto 26 - Autorimessa al p.
interrato di ca. mq. 15. Prezzo base: Euro 2.000,00. Lotto 27 - Autorimessa
al p. interrato di ca. mq. 14. Prezzo base: Euro 1.900,00. Lotto 28 Autorimessa al p interrato di ca. mq. 14. Prezzo base: Euro 1.900,00.
Lotto 29 - Autorimessa
al piano interrato di ca.
mq. 14. Prezzo base:
Euro 1.900,00. Lotto
30 - Autorimessa al
p. interrato di ca. mq.
14.
Prezzo
base:
Euro 1.900,00. Lotto
31 - Autorimessa al
piano interrato di ca.
mq. 14. Prezzo base:
Euro 1.900,00. Lotto
32 - Autorimessa al
p. seminterrato di ca.
mq 20. Prezzo base: Euro 2.800,00. Gli immobili sono liberi. Vendita
senza incanto: 27/05/2014 ore 10.00, innanzi al professionista delegato
Dott. Gianfranco Buri presso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, in
Ivrea, Via C. Pavese, 4. Deposito offerte entro le ore 12 del 26/05/2014
presso lo studio predetto. In caso di mancanza di offerte, vendita con
incanto: 26/06/2014 ore 10.00 ciascuno dei lotti allo stesso prezzo base
aumento minimo: Euro 1.000,00 per ciascun lotto. Deposito domande
entro le ore 12 del 23/06/2014. Maggiori info presso il delegato tel./fax
0114343355 - e-mail: g.buri@ragionieri.com e presso il custode giudiziario
Geom. Massimiliano Guidetto tel. 0124640345 e su www.tribunaleivrea.it,
www.giustizia.piemonte.it, www.astegiudiziarie.it (A162086,A162087,A
162088,A162089,A162090,A162091,A162092,A162093,A162094,A162
095,A162096,A162097,A162098,A162099,A162100,A162101,A162102
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prop. di alloggio con pertinenza composto da: locale su via con 2 vetrine,
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camera, stanza e bagno, oltre balcone, al p. 1º (2º f.t.). Sprovvisto di ACE.
(Valore di stima Euro 107.250,00). Libero.
Prezzo base: Euro 29.000,00. Vendita senza
incanto: 27/05/2014 ore 10.00, innanzi al
professionista delegato Dott. Gianfranco Buri
presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati,
in Ivrea, Via C. Pavese, 4. Deposito offerte
entro le ore 12 del 26/05/2014 presso lo studio
predetto. In caso di mancanza di offerte,
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Euro 2.000,00. Deposito domande entro le
ore 12 del 23/06/2014. Maggiori info presso
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giudiziario IVG Torino tel. 0114731714 e
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TRIBUNALE DI IVREA
ESEC. IMM. N. 188/12 R.G.E.
Lotto unico - Comune di Canischio (TO), fraz. Mezzavilla, 45. 1 - Porzione
di fabbricato uso abitativo oltre cantina al p. interrato e corte di prop.
esclusiva; 2 - Porzione di fabbricato oltre ripostiglio esterno e piccola area
esclusiva sterna; 3 - Deposito al p. terra; 4 - Deposito al p. 2º; 5 - Terreno
agricolo; 6 - terreno agricolo; 7 - Terreno agricolo. Occupato da terzi senza
titolo. Prezzo base: Euro 108.500,00. Vendita senza incanto: 27/05/2014
ore 10.00, innanzi al professionista delegato Dott.ssa Paola Battista
presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, in Ivrea, Via C. Pavese, 4.
Deposito offerte entro le ore 12 del 26/05/2014 presso l’ufficio predetto. In
caso di mancanza di offerte, vendita con incanto: 26/06/2014 ore 10.00 allo
stesso prezzo base aumento minimo Euro 10.000,00. Deposito domande
entro le ore 12 del
23/06/2014. Maggiori
info presso il delegato
tel. 3468095215 - fax
0118338520 - e-mail:
infopaolabattista@
gmail.com e presso
il custode giudiziario
IVG
Torino
tel.
0114731714 e su www.
tribunaleivrea.it, www.
giustizia.piemonte.it,
www.astegiudiziarie.it
(A259418) e su www.
legaleentieaste.it.
TRIBUNALE DI IVREA
ESEC. IMM. N. 87/10 R.G.E.
Lotto unico - Comune di Castellamonte (TO), Strada del Casino. Piena
prop. di villetta unifamiliare su 3 piani, con giardino recintato e parte
area esterna alla recinzione, composta da: ampia zona giorno (ingresso,
soggiorno, cucina), studio, bagno, antibagno, porticato, al p. terreno/
rialzato; 2 camere, bagno, lavanderia/ripostiglio, disimpegno, 2 balconi,
al p. 1º; ampia autorimessa per 2 posti auto, ampio locale di sgombero,
3 cantine, vano scala di collegamento, al p. seminterrato. Sprovvisto di
ACE. (Valore di stima Euro 558.200,00). Occupata dai debitori. Prezzo
base: Euro 320.000,00. Vendita senza incanto: 27/05/2014 ore 10.00,
innanzi al professionista delegato Dott. Gianfranco Buri presso il Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati, in Ivrea, Via C. Pavese, 4. Deposito offerte entro
le ore 12 del 26/05/2014 presso lo studio predetto. In caso di mancanza
di offerte, vendita con incanto: 26/06/2014 ore 10.00 allo stesso prezzo
base aumento minimo Euro 10.000,00. Deposito domande entro le ore 12
del 23/06/2014. Maggiori
info presso il delegato
tel./fax 0114343355 e-mail: g.buri@ragionieri.
com e presso il custode
giudiziario IVG Piemonte
tel. 0114731714 e su
w w w. t r i bu n a l e i v r e a . i t ,
www.giustizia.piemonte.it,
w w w. a s t e g i u d i z i a r i e. i t
(A186129) e su www.
legaleentieaste.it.
TRIBUNALE DI IVREA
ESEC. IMM. N. 188/10 R.G.E.
Lotto 1 - Comune di San Giorgio Canavese (TO), Via Umberto I, 38. Piena
prop. di unità immobiliare di ca. mq. 155, composta da: corridoio, 4 vani, 2
ripostigli e servizio, al p. rialzato; vano ad uso cantina al p. seminterrato di mq.
6,50. Lievi abusi edilizi sanabili. (Valore di stima Euro 128.500,00). Libero. Prezzo
base: Euro 43.000,00. Vendita senza incanto: 27/05/2014 ore 10.00, innanzi al
professionista delegato Dott. Gianfranco Buri presso il Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati, in Ivrea, Via C. Pavese, 4. Deposito offerte entro le ore 12 del 26/05/2014
presso lo studio predetto. In caso di mancanza di offerte, vendita con incanto:
26/06/2014 ore 11.00 allo stesso prezzo base aumento minimo Euro 2.000,00.
Deposito domande entro le ore 12 del 23/06/2014. Maggiori info presso il delegato
tel./fax 0114343355 - e-mail: g.buri@ragionieri.com e presso il custode giudiziario
IVG Torino tel. 0114731714 e su www.tribunaleivrea.it, www.giustizia.piemonte.it,
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TRIBUNALE DI IVREA
TRIBUNALE DI IVREA
ESEC. IMM. N. 94/11 R.G.E.
Lotto unico - Comune di Ivrea (TO), Reg. San Bernardo Via Asti, 18.
Immobile composto da 4 p.lle cat.li: 1 alloggio destinato al custode, 1 loc.
bar-ristorante, 1 bocciodromo e palestra da calcetto il tutto all’interno di
un unico capannone, per sup. lorda di mq. 109,26, oltre area circostante,
comprendente un ampio parcheggio. Sprovvisto di ACE. (Valore di stima
Euro 2.100.000,00). Occupato. Prezzo base: Euro 1.350.000,00. Vendita
senza incanto: 27/05/2014 ore 10.00, innanzi al professionista delegato
Dott. Gianfranco Buri presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, in
Ivrea, Via C. Pavese, 4. Deposito offerte entro le ore 12 del 26/05/2014
presso lo studio predetto. In caso di mancanza di offerte, vendita con
incanto: 26/06/2014 ore 10.00 allo stesso prezzo base aumento minimo
Euro 20.000,00. Maggiori info presso il delegato tel./fax 0114343355 e-mail: g.buri@ragionieri.com e presso il custode giudiziario IVG Torino
tel. 0114731714 e su www.tribunaleivrea.it, www.giustizia.piemonte.it,
www.astegiudiziarie.it (A224549) e su www. legaleentieaste.it.
TRIBUNALE DI IVREA
ESEC. IMM. N. 118/10 R.G.E.
Piena prop. di immobili siti nel Comune di Romano Canavese (TO), Via
Montalenghe. Lotto 1 – Civ. 57. Loc. commerciale al p. terra (1º f.t.) composto
da vano con retro, corridoio di disimpegno, bagno e scaletta di accesso
al vano scala, per una sup. di mq. 48. (Valore di stima Euro 43.000,00).
Prezzo base: Euro 14.300,00. Lotto 2 - Civ. 55/57. Loc. commerciale al
p. terra (1º f.t.) composto da: loc. commerciale già adibito a bar/ristorante,
con retro/cucina e servizi esterni, con annesse cantine al p. interrato, per
una sup. di mq. 100. (Valore di stima Euro 90.000,00). Prezzo base: Euro
30.000,00. Lotto 3 - Civ. 55/57. Box al p. terreno (1º f.t.) di mq. 13 (Valore di
stima Euro 12.000,00). Prezzo base: Euro 4.000,00. Vendita senza incanto:
27/05/2014 ore 10.00, innanzi al professionista delegato Dott. Gianfranco
Buri presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, in Ivrea, Via C. Pavese,
4. Deposito offerte entro le ore 12 del 26/05/2014 presso lo studio predetto.
In caso di mancanza di offerte, vendita con incanto: 26/06/2014 ore 10.00
ciascuno dei lotti allo stesso prezzo base aumento minimo: Euro 1.000,00
per ciascun lotto. Deposito domande entro le ore 12 del 23/06/2014.
Maggiori info presso il delegato tel./fax 0114343355 - e-mail: g.buri@
ragionieri.com e presso il custode giudiziario IVG Torino tel. 0114731714
e su www.tribunaleivrea.it, www.giustizia.piemonte.it, www.astegiudiziarie.it
(A181903,A181904,A181905) e su www.legaleentieaste.it.
APPUNTAMENTO
A TUTTOAFFARI DI
DOMENICA 6 APRILE
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Economia .23
.
IL MESSAGGIO: TROPPO ALTE LE ASPETTATIVE DI UN SALVATAGGIO PUBBLICO
Il Fmi: le banche italiane
rafforzino il capitale
L’Eurozona nel mirino: sciogliere il nodo degli aiuti, eccessivi 300 miliardi
Il Fondo in pressing
«Ma la ripresa
sta contribuendo
a ridurre i problemi»
FRANCESCO SEMPRINI
WASHINGTON
Risolvere il problema degli
aiuti di Stato «impliciti» alle
banche «troppo grandi per
fallire», specie nell’Eurozona, e proseguire sulla via del
rafforzamento dei requisiti
di capitale, caso quest’ultimo
che riguarda l’Italia. E’ il
messaggio inviato dal Fondo
monetario internazionale. A
Washington è il tema del
«too-big-too-fail» a tenere
banco in fatto di stabilità e in
vista degli incontri primaverili
di Fmi e Banca mondiale.
Il Fondo spiega che i maggiori istituti di credito ricevono ancora «aiuti pubblici impliciti» per 590 miliardi di dollari, di cui 300 miliardi solo
nell’area euro, grazie al loro
status di «troppo grandi per
fallire». A oltre cinque anni
dallo scoppio della peggiore
crisi finanziaria contemporanea, il nodo non è stato ancora
sciolto. Gli aiuti viaggiano tra i
20 e 110 miliardi di dollari per
Regno Unito e Giappone, mentre raggiungono i 90-300 miliardi nell’Eurozona, a fronte
dei 15-70 miliardi di dollari delle big americane. «Le riforme
attuate in seguito alla crisi finanziaria hanno ridotto ma
non eliminato le garanzie implicite dei governi», e questo
incoraggia le prese di rischio e
I rischi assunti
potrebbero aumentare
l’esposizione
dei contribuenti
l’indebitamento eccessivo, con
maggiore esposizione dei contribuenti. Secondo il rapporto
che studia lo stato di salute finanziaria dei 188 membri del
Fmi, gli asset bancari sono
cresciuti in maniera esponenziale dal 2000 ad oggi mentre il
numero degli istituti è sostan-
zialmente diminuito. In gran
parte dei Paesi, gli asset delle
tre principali banche compongono il 40% del totale, ma in realtà come Canada, Francia e
Spagna, la quota si attesta al
60 per cento.
Cosa fare quindi? «In generale nell’area Euro c’è la necessità di rafforzare i bilanci delle
istituzioni finanziarie, soprattutto attraverso il potenziamento dei requisiti di capitale,
migliorare la supervisione e la
regolamentazione, e compiere
progressi nella risoluzione dei
quadri di riferimento europeo», avverte il Fmi secondo
cui «la ripresa economica in
Europa già contribuisce automaticamente a rafforzare i bilanci e ridurre la dimensione
Christine Lagarde, direttore generale del Fmi
dei problemi». Rispondendo
invece a chi chiedeva aggiornamenti sullo stato del sistema
finanziario italiano, gli esperti
del Fondo si sono limitati a
spiegare che «come già detto
ad ottobre, la principale raccomandazione è quella di rafforzare i capital buffer», ovvero le
riserve di capitale supplemen-
tari, in particolare per rischi
anticiclici. Si tratta quindi di
proseguire sulla via già intrapresa da diversi istituti italiani
che hanno annunciato 7,5 miliardi di euro in aumenti di capitale, tra cui Banco Popolare
che proprio ieri ha dato attuazione al suo piano, con la puntuale benedizione della Borsa.
Le mosse degli hedge fund
Gli speculatori americani
puntano sui debiti cattivi
degli istituti europei
Chi risparmia
non si risparmia.
Operatori di Borsa a Wall Street
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
Gli hedge fund americani
stanno riscoprendo i debiti
europei, a caccia di affari. Lo
rivela il «Wall Street Journal», secondo cui diversi fondi stanno acquistando dalle
banche i cosiddetti «nonperforming loans», nella speranza di incassare poi profitti dopo le ristrutturazioni.
Gli hedge fund vivono di
operazioni rischiose, e da
quando è iniziata la crisi hanno prestato molta attenzione
al mercato americano dei debiti cattivi. La loro strategia è
individuare situazioni difficili
che possono essere corrette
attraverso le ristrutturazioni,
e quindi acquistare i loan a
prezzi stracciati, per poi ricavare profitti consistenti
quando gli interventi compiuti fanno risalire i loro prezzi.
Dal 2008 ad oggi molte
operazioni di questo tipo sono
state condotte negli Usa, ma
la ripresa economica ora sta
riducendo le opportunità ancora a disposizione. Le aziende più in crisi sono fallite,
mentre quelle sopravvissute
hanno visto risalire il loro valore. Come conseguenza, sono diminuiti anche i nonperforming loans da rastrellare a
prezzi di favore. Questo mutamento del mercato ha spinto gli hedge fund a puntare gli
occhi sull’Europa, dove invece esistono ancora diverse si-
tuazioni di sofferenza che consentono di intervenire. Nel
2008, per capire le dimensioni
del fenomeno, secondo le stime
di PricewaterhouseCoopers le
banche europee avevano circa
725 miliardi di dollari di debiti
cattivi nei loro forzieri, che sono raddoppiati a 1,4 trilioni nel
2013. Finora li avevano conservati, perché venderli avrebbe
significato ufficializzare nei bilanci perdite molto significative. Il «Wall Street Journal», ad
esempio, nota che nell’ultimo
quarto trimestre Unicredit ha
messo da parte 12,9 miliardi di
dollari proprio per coprire i
«bad loans». La situazione però
sta cambiando, perché ora gli
hedge fund sono a caccia di
questi debiti cattivi europei,
essendosi quasi prosciugato il
mercato americano. Acquistandoli fanno salire il loro
prezzo, e quindi rendono interessante per le banche l’idea di
venderli. Secondo il quotidiano
di Manhattan, negli ultimi tempi almeno Centerbridge Partners, Oaktree Capital Management e Apollo Global Management hanno fatto acquisti di
questo tipo. Alcune banche, però, continuano a resistere, perché fiutano la ripresa e vedono
la possibilità di recuperare
senza regalare agli hedge fund
l’opportunità di incassare profitti grazie ai loro debiti cattivi.
Preferiscono aspettare, gestire
le ristrutturazioni, e trarne loro i vantaggi.
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del Collocamento ed i Collocatori, nonché sul sito internet dell’Emittente (www.animaholding.it), dei Collocatori e di Borsa Italiana.
24 .Economia
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Panorama
559
La storia
miliardi
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
Gli investimenti
di Pechino nelle
aziende europee
Risparmio gestito
Anima a Piazza Affari
L’ad: cresceremo ancora
ook aperti per Anima Holding. L’offerta
pubblica di vendita
(Opv) per la società che è
controllata da Clessidra e a
cui fa capo Anima Sgr è
partita ieri, a breve distanza dall’ok di Consob e Borsa
Italiana, e finirà il 10 aprile.
Sul listino arriverà il 55%
del capitale con una valutazione dell’azienda tra un
miliardo e 1,3 miliardi di euro (il prezzo è tra 3,5 e 4,5
euro). A vendere sono Mps,
Bpm, Lauro 42 (Clessidra)
e Prima Holding 2.
Quello di Anima Holding L’ad di Anima Marco Carreri
è il primo grande sbarco del
2014 a Piazza Affari e arriva in un momento favorevole per il
settore del risparmio gestito con una raccolta che a febbraio ha
fatto il record dal 1998 e che oggi vede Anima al quarto posto
con una fetta di mercato del 3,6% dietro ai big Generali, Intesa
Sanpaolo e Unicredit.
Dopo anni di magra gli italiani tornano a risparmiare e sulla
ripresa del comparto punta la matricola. Ieri l’ad, Marco Carreri, ha evidenziato che nel nostro Paese le potenzialità sono ancora inespresse con la componente di asset management ferma
al 26%. Ha poi svelato le strategie al 2016 che guardano principalmente alla crescita organica con il consolidamento del ruolo
di fornitore di soluzioni di investimento per le famiglie e per i
segmenti «affluent», vale a dire le fasce più ricche. Nel mirino
c’è anche lo sviluppo di soluzioni per investitori istituzionali e
soprattutto per gli operatori assicurativi. Ma Carreri ha anche
ricordato che l’azienda è nata da una serie di aggregazioni e che
quindi sarà attenta a possibili acquisizioni.
Il neo-presidente Claudio Bombonato ha detto che la società
intende continuare a crescere, sia a livello di masse gestite, sia
di utili. Il patrimonio si avvicina oggi ai 49 miliardi con un aumento di un miliardo nei soli primi tre mesi dell’anno (+14%
nell’anno passato). Il 2013 ha portato un utile netto di 120 milioni dai 43 milioni del 2012.
[SANDRA RICCIO]
B
In assemblea
L’operazione
Telecom, i fondi Parte l’aumento
verso il sostegno I titoli del Banco
a Recchi
volano in Borsa
unto per Giuseppe Recchi, nella corsa a due
per la presidenza di Telecom Italia. Il proxy advisor
Glass Lewis ha consigliato ai
fondi suoi clienti di votare per
l’attuale presidente dell’Eni
candidato da Telco, «in quanto porta un adeguato livello di
competenze». Inoltre perché
l’advisor ritiene che su Vito
Gamberale, proposto dalla
Findim di Marco Fossati, pesi
il rischio di un potenziale conflitto di interessi: da presidente del Fondo F2i, Gamberale è
anche il primo azionista di
Metroweb, società che fornisce fibra ottica spenta agli
operatori Internet. Glass
Lewis ha anche raccomandato ai propri clienti di votare,
quale lista di minoranza, quella presentata da Assogestioni.
Le indicazioni di voto dei due
principali proxy advisor (l’altro è Iss) sono importanti nelle vicende assembleari. I fondi, infatti, per lo più si attengono alle loro prescrizioni.
P
Parte col turbo, l’aumento di capitale del Banco Popolare. I titoli del gruppo guidato da Pier
Francesco Saviotti sono balzati
del 15,77% a 15,78 euro mentre i
diritti di opzione, che verranno
negoziati fino al 10 aprile e potranno essere sottoscritti fino
al 17, sono volati del 41,35% a
6,18 euro. Un valore che rende il
prezzo di sottoscrizione delle
nuove azioni (serviranno 18 diritti per acquistarne 17 a 9 euro
l’una) in linea con quello dei titoli in circolazione. Oggi il dg
Maurizio Faroni riprenderà il
road show all’estero per incontrare altri investitori interessati ad entrare nel Banco dove si
sarebbe posizionata con l’1,3%
l’onnipresente Blackrock. Nel
capitale si sono recentemente
mossi Ubs, Goldman Sachs e
Norges Bank con quote attorno
al 2%. La «fame» di banche degli investitori internazionali fa
ben sperare anche per gli altri
aumenti, con cui le banche contano di raccogliere complessivamente oltre 8 miliardi.
i muovono in silenzio. È una gran parata sobria, quella delle armate economiche della Cina, sorridono e investono, ma niente
conferenze stampa, nessuna
domanda, soprattutto. Il presidente Xi Jinping affronta col
medesimo stile i due panda
prestati per 15 milioni allo zooparco belga Pairi Daiza, la
Volvo di Gent (proprietà della
cinese Geely), il Collegio d’Europa a Bruges e la Commissione Ue a Bruxelles. Missione
«storica», recita la retorica
dei portavoce, da cui si apprende che forse qualcosa di
inedito sta succedendo davvero. Per la prima volta, hanno
detto gli europei, «siamo
pronti a considerare l’avvio di
un negoziato di libero scambio se l’accordo per gli investimenti ora in discussione arriverà in porto con successo».
Non è per domani e nemmeno per il giorno dopo. Il comunicato finale dell’incontro
fra Cina e Ue evoca «ambizioni più ampie», e cita la possibilità di «un’onnicomprensiva»
intesa di libero scambio, «una
volta che le condizioni fossero
giuste» e «nel lungo termine».
Sarebbe un grande mercato
da 2 miliardi di consumatori
che oggi vale oltre 1 miliardo
di beni e servizi scambiati al
giorno, 400 miliardi l’anno.
Qualcosa che solo un anno fa
era a pieno titolo nel capitolo
delle imprese impossibili.
Da allora le cose sono cambiate, il dialogo s’è fatto più
morbido, al punto che il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha accettato di sacrificare ancora la
conferenza stampa che in genere chiude i bilaterali - come
successo mercoledì scorso
con Obama - pur di non inqui-
S
43
miliardi
Il valore
degli investimenti
cinesi in Italia
Il presidente cinese Xi Jinping con Barroso e Van Rompuy
Molti affari, zero parole
La Cina fa rotta sull’Ue
Xi Jinping a Bruxelles per accelerare sugli scambi
nare l’atmosfera. Proprio la mediazione che ha interrotto il
braccio di ferro sulle energie alternative è stata il motore della
svolta. Pechino ha accettato
l’imposizione di prezzi minimi e
tutto è ripartito. La non ingerenza nella disputa coi russi
sull’Ucraina ha certo aiutato.
«Panda Diplomacy», si chiama. L’hanno rilanciata i due
simpatici animali che da qualche settimana se ne stanno in
Vallonia pronti a essere le star
della stagione turistica. A Xi
Jinping e ai vertici Ue hanno
dato l’impeto per «riaffermare
l’importanza della promozione
e protezione dei diritti umani»
e «dello stato di diritto». Entrambe «le parti hanno concordato di approfondire gli scambi» «su una base di uguaglianza
e di rispetto reciproco». L’im-
portante è che non siano parole
vuote da sacrificare sull’altare
del business. Ieri 250 oppositori del governo cinese e sostenitori dell’indipendenza del Tibet
hanno protestato all’Europarlamento, alcuni si sono fatti rasare il cranio per solidarietà coi
monaci di Lhasa. L’Ue vuole
mantenere condizionalità nei
rapporti. Va bene il mercato,
sottolineano a Bruxelles, però
occorre anche un progresso
netto sui diritti personali. Il dialogo d’impresa langue, comunque: nonostante il mega interscambio, solo il 2% degli investimenti diretti in Cina è europeo.
Xi Jinping ha cominciato la sua
visita europea, accompagnato
da 200 imprenditori, dieci giorni fa nei Paesi Bassi. Lunedì 24
marzo il governo olandese ha
annunciato la firma di contratti
per 1,5 miliardi nel settore caseario e del trasporto aereo
(Klm). Coi francesi ne ha siglati
50, per 18 miliardi, compreso
l’ingresso nel capitale della
Peugeot/Citroen della cinese
Dongfeng e un ordine per 70
Airbus A320 (7 miliardi). A
Berlino è stato ricevuto con tutti gli onori da Frau Merkel e anche li ha fatto affari, a partire da
un’intesa da un miliardo con la
Mercedes. Il tutto, mentre in
Italia la Banca del Popolo si faceva notare per gli acquisti in
Eni ed Enel oltre il 2%, soglia
che obbliga a denunciare la
quota. Era un modo per non
passare inosservati. Non volevano farlo. La «Panda Diplomacy» gioca alla luce del sole.
Vuole un impero economico e
politico. Tutto deve essere chiaro. Basta non fare domande.
L’osservatorio dell’Aibe sull’attrattività: troppa burocrazia e costi alti
Lebanchestraniereboccianol’Italia
MILANO
Le risorse umane sono tra le
migliori. Piace anche la solidità del nostro sistema bancario. Ma per il resto l’Italia
non è un Paese dove investire. Lo dice il primo Osservatorio dell’attrattività dell’Italia sugli investitori esteri, curato dall’Associazione delle
banche estere operanti in
Italia (Aibe) in collaborazione con Ispo.
Il risultato dell’indagine che ha coinvolto fondi, studi
legali, camere di commercio,
operatori dell’informazione è stato condensato in un indice, l’Aibe-Index. Tra zero
(nessuna attrattività) e cento
(massima attrattività), l’Italia ottiene un risultato di 33,2.
Un dato «molto basso» commenta il presidente di Aibe,
Guido Rosa, ma che «può migliorare solo tramite l’attuazione di efficaci e credibili po-
La classifica
Stati Uniti
91
Germania
77
Cina
73
Gran Bretagna
64
India
59
Brasile
50
ITALIA
Russia
41
36
Spagna
32
Francia
32
litiche di sviluppo». Nella classifica internazionale siamo in
coda, ma davanti a Russia, Spagna e Francia. Tra le priorità di
intervento per migliorare l’attrattività italiana al primo posto il panel segnala il carico
normativo-burocratico, con un
Centimetri
LA STAMPA
Fonte: Aibe
Risposte degli
investitori utilizzando
una scala da 1 a 10
1= per nulla attrattivo
10= molto attrattivo
accento anche sui tempi della
giustizia civile; e poi fisco, flessibilità sul mercato del lavoro.
Promosse invece le nostre risorse umane, giudicate un punto di forza nell’86% delle risposte. C’è scetticismo sul contributo di Expo 2015 all’attrattivi-
tà italiana (per il 64% non inciderà), mentre la presidenza Ue
sarà più che altro un’occasione
di «vetrina».
Per il presidente di Eni e delegato di Confindustria per gli
investitori esteri, Giuseppe
Recchi, «sono molti anni che in
Italia si aspettano riforme della
Confindustria: da anni
aspettiamo le riforme
della macchina
amministrativa
macchina amministrativa» e
«c’è una grossissima domanda
di ottenere quello che rende
possibile e facile fare impresa». Il viceministro dell’Economia Luigi Casero ricorda
come il governo abbia «un piano abbastanza forte ed immediato per intervenire su una
serie di debolezze del nostro
Paese».
[F. SP.]
Borsa .25
LA STAMPA
.
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
LEGENDA
AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal
prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è
espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente.
OPZIONI:call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono
indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il
prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse
aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende;
denaro quello di chi acquista.
OBBLIGAZIONI 31-03-2014
il punto
TITOLI
Atlantia nv18 TF Eur 3.6
B IMI dc15 Tv Eur
B IMI giu17 Eur TV Minim
B Intesa/14 STEuro
B Intesa/14 STOT04
Barclays giu17 Fix Fl.No
Barclays mar15 Cap.Float
Bco Popolare nv20 TF LT
BP MG14 MC Eur
Centrob /19 Sdi Tse
Comit 98/28 Zc
Crediop /24 St Dw2
Crediop 98/18 Tf Capped
DB LG14 MC Eur
Dexia Cr/15 ST Gen05
Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6
Dexia Cred/05/15
Dexia Mz16 4.85
EM Mediob DC15 TV Eur
Enel 07/15 Eu 5.25%
Enel 07/15 Ind
Enel 10/16 TV Eur
Enel Feb16 Eur 3.5
Enel feb18 TF 4.875% Eur
Eni giu 15 4% Eur
Eni giu 15 Eurib 6m+0.89
Eni ott 17 4.875
IMI fb15 Bposta MC Eur
IMI mar15 Tasso Misto
IMI mg19 TM Cap Floor
IMI MZ15 MC eur
IMI ot19 TF Sprint Banco
IMI st14 Bposta MC Eur
LUIGI
GRASSIA
IL MIGLIORE
Centrale del Latte To
+19,45%
IL PEGGIORE
Mid Industry Capital
-4,59%
10,18
4,25
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
PREZZO
Lun
BOOM DEL BANCO POPOLARE
CORRONO MPS, FIAT E SAIPEM
P
iazza Affari termina la seduta con il segno positivo, la
migliore in Europa grazie al balzo del comparto bancario. Il Ftse Mib guadagna sul finale lo 0,90% a 21.691
punti e l’All Share lo 0,99% a 23.142. La giornata è partita
bene sulle attese per le prossime decisioni della Bce e proseguita in rialzo grazie al buon avvio di Wall Street; a conti fatti
però Milano fa eccezione in Europa, , perché le altre piazze
hanno chiuso in negativo: Londra -0,26%, Parigi -0,45% e
Francoforte -0,33%.
Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso in lieve calo a 172
punti base col rendimento del decennale al 3,29%.
Sul listino milanese si è distinta Mps (+4,87%), con l’annuncio dell’ulteriore discesa della fondazione nel capitale.
Banco Popolare termina a +15,79% nel giorno dell’avvio dell’aumento di capitale (i diritti guadagnano +41,35%). Contrastati gli energetici e gli industriali, si mettono in luce Fiat
(+2,55%) dopo l’assemblea e Saipem (+3,08%)
108.95
100.24
96.56
100.34
100.04
99.19
99.83
105.67
100.42
95.87
58.91
117.95
104.82
115.48
98.85
101.44
98.59
103.16
102.41
103.54
100.39
100.30
104.54
111.78
104.05
100.92
112.28
107.56
99.95
104.36
99.63
104.71
122.13
FUTURES SU FTSE MIB
TITOLI
FTSE MIB
FTSE Italia All Share
FTSE Italia Mid Cap
FTSE Italia MIB Storico
FTSE Italia Stars
FTSE Italia Small Cap
D.J.Eurostoxx 50
PREZZO
Med Lom /18 Rf C 75
Med Lom /19 1 Sd
Medio ap23 Lower Tier2 T
Medio dic17 Zc Eur
Medio giu21 TV 4to Atto
Medio mag20 Eur 4.5
Medio Mb 12 fb18 TM Mc e
Medio Nv 20 Eur 5
Medio Nv14 TV Eur
Mediocr L/28 Zc 25.Ma
Mittel lg19 Tf Call eur
Mpaschi 99/29 4
Mps nov17 Stepbystep 5%
MPS ot17 Mc Eur
MPS set17 MC Eur
Rbs 01-20 tv Eurib.
Rbs 01-20 tv sicur.
Rbs 04-19 5.5%
Rbs 09-14 4%
Rbs 09-14 tv
Rbs 10-19 6%
RBS feb 16 Eur 4
RBS gen17 TM BcoPosta
RBS GN20 Eur 5
Rbs LG25 Rf Eur
RBS mar 15 Fisso Variab.
RBS MZ20 Tsf
RBS nov16 Tasso Misto BP
Rep Ellenica /19 Tf
SG mg16 MC Eur
Spaolo /19 Sw Euro
Spaolo 97/22 115 Zc
UBI DC14 Mc Eur
UBI giu14 Tasso Misto
INDICE BORSA
VALORI DI MILANO
Mercati
Fondi su LaStampa.it
1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B
9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9
108.81
95.67
110.51
92.64
106.05
109.73
99.74
106.81
99.85
58.52
106.08
108.58
108.27
105.07
104.78
125.56
106.38
116.12
101.33
100.31
96.75
105.22
99.15
114.31
120.46
99.50
97.12
99.04
101.28
103.27
102.98
79.61
99.13
99.98
EURIBOR
31-03-2014
VAR.%
21691,92
23142,66
30481,30
18232,50
19800,04
21001,92
3161,60
+0,90
+0,99
+1,25
+0,93
+0,78
+0,81
-0,34
PER.
TA.360 TA.365
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
9 mesi
12 mesi
0,1990
0,2370
0,2780
0,3130
0,4180
0,5010
0,5900
Il Mercato Azionario del 31-03-2014
0,2017
0,2402
0,2818
0,3173
0,4238
0,5079
0,5981
TITOLI
PREZZO
UBI giu14 Welc.Ed. Eur
UBI giu16 TV eur
UBI giu18 TF Sub Lowtier
UBI giu19 MC eur
UBI gn18 Eur 5.4
UBI mar19 LowT2 Call
UBI nov15 LowT2 Amor
UBI nv18 Mc Eur
UBI ott19 Lower Tier II
UniCr ag18 TF 5.65% Banc
UniCr/16 LT
UniCr/16 LT 2
Unicredit mag18 Banco P
100.72
99.03
104.67
99.03
104.65
98.85
98.83
98.94
107.85
112.99
102.16
101.32
109.89
TITOLI DI STATO
BoT 13-14/04/14 A
13-30/04/14 S
13-14/05/14 A
13-30/05/14 S
13-13/06/14 A
14-30/06/14 S
13-14/07/14 A
14-31/07/14 S
13-14/08/14 A
14-29/08/14 S
13-12/09/14 A
14-30/09/14 S
13-14/10/14 A
13-14/11/14 A
13-12/12/14 A
14-14/01/15 A
14-13/02/15 A
12-01/03/15 S
14-13/03/15 A
CcT 07-01/12/14 S 0.42%
13-31/12/14 A
08-01/09/15 S 0.38%
10-15/12/15 S 0.59%
09-01/07/16 S 0.56%
12-01/12/16 S 3.00%
10-01/03/17 S 0.38%
12-15/06/17 S 1.45%
10-15/10/17 S 0.58%
11-15/04/18 S 0.68%
13-01/11/18 S 1.08%
13-15/11/19 S 0.76%
99.99
99.97
99.95
99.94
99.91
99.90
99.88
99.85
99.83
99.81
99.79
99.75
99.72
99.67
99.64
99.66
99.49
101.69
99.43
100.14
99.56
100.09
100.73
99.95
104.90
99.52
105.25
100.07
100.36
103.39
100.72
SCADENZA
Giu14
Set14
Dic14
Mar15
CAMBI VALUTE
APERT.
CHIUS.
MIN.
MAS.
21340
21260
-
21400
21333
21214
21199
21265
21205
-
21455
21345
-
MONETE AUREE
VALUTA
EURO
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Marengo Belga
Marengo Austriaco
20 Marchi
10 Dollari liberty
10 Dollari Indiano
20 Dollari liberty
210,080 - 250,940
217,080 - 255,310
217,080 - 255,310
172,040 - 197,340
171,820 - 194,860
170,950 - 190,880
170,950 - 190,730
170,430 - 190,730
216,080 - 242,420
497,770 - 560,410
502,830 - 564,690
975,040 - 1095,250
MERCATI
EURO
%
Dollaro Usa
1,3788
1 0,7253
Yen giapponese
142,4200
100 0,7021
Sterlina inglese
0,8282
1 1,2074
Franco Svizzero
1,2194
1 0,8201
Corona ceca
27,442
100
3,644
Corona danese
7,466
10
1,339
Corona islandese
100
Corona norvegese
8,255
10
1,211
Corona svedese
8,948
10
1,118
Dollaro australiano
1,494
1
0,669
Dollaro canadese
1,523
1
0,657
Dollaro Hong Kong
10,697
1
0,093
Dollaro neozelandese
1,595
1
0,627
Dollaro Singapore
1,737
1
0,576
Fiorino ungherese
307,180
100
0,326
Litas lituano
3,453
1
0,290
Leu rumeno
4 10000 2242,555
Lev bulgaro
1,956
1
0,511
Lira cipriota
1
Lira maltese
1
Lira turca
2,969
1
0,337
-0,21
-1,07
-0,12
-0,07
-0,07
0,00
AZIONI
A A.S. Roma
A2A
Acea
Acque Potabili
Acsm-Agam
AdF-Aerop.Firenze
Aedes
Aedes 14 warr
Aicon
Aiòn Renewables
Alerion
Ambienthesis
Antichi Pell
Arena
ASTM
Atlantia
Autogrill
Autostrade Mer.
Azimut
1,151
0,941
10,740
1,044
1,330
13,390
0,052
0,001
0,122
0,621
3,874
0,563
0,082
0,006
12,310
18,650
7,435
16,630
25,900
+0,09
+0,11
+1,32
+0,10
+0,83
0,00
-0,38
0,00
0,00
0,00
-1,17
-0,97
0,00
-1,69
+0,24
-0,69
-0,20
-0,83
+0,86
B Banca Generali
23,950
15,780
2,400
2,992
0,625
1,260
3,454
0,730
1,794
+0,59
+15,79
-1,48
+0,67
+8,60
+5,79
-0,52
+3,77
0,00
0,00
+1,23
+10,61
+7,00
+2,06
+4,78
+3,87
-0,29
-0,56
-1,62
-1,12
+0,07
0,00
-0,87
-0,06
-0,10
+0,26
-0,21
+0,07
+1,06
Banco Popolare
Basicnet
Bastogi
Bca Carige
Bca Carige r
Bca Intermobiliare
Bca Pop.Milano
Bca Pop.Spoleto
Bca Popolare Italiana 10 warr
Bca Profilo
Bco Desio-Brianza
Bco Desio-Brianza rnc
Bco Santander
Bco Sardegna rnc
BE
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Co.
Bialetti Industrie
Bioera
Boero Bart.
Bon.Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia rnc
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
0,461
2,920
2,660
6,940
10,300
0,392
0,513
0,625
2,180
0,708
0,420
21,100
28,610
0,881
0,999
0,114
19,210
13,540
7,630
1,161
0,940
10,701
1,045
1,330
13,387
0,052
0,001
0,120
0,622
3,864
0,566
0,082
0,006
12,322
18,682
7,468
16,477
25,842
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
TITOLI PUBBLICI
USA 10 anni
CAN 10 anni
UK 10 anni
GER 10 anni
FRA 10 anni
REND.
TITOLI PUBBLICI
1,980%
2,060%
2,140%
1,940%
2,940%
REND.
ESP 10 anni
HOL 10 anni
SVE 10 anni
GIA 10 anni
5,320%
2,260%
1,870%
0,980%
nr
0,026
0,250
nr
0,040
0,080
nr
nr
nr
nr
0,120
nr
nr
nr
0,450
0,355
nr
nr
0,550
1,090
0,782
8,054
0,759
1,038
9,622
0,040
0,001
0,120
0,622
3,231
0,488
0,082
0,005
10,688
16,498
6,159
15,005
19,857
1,259
1,016
10,731
1,096
1,369
13,529
0,054
0,002
0,120
0,622
3,957
0,600
0,082
0,007
12,839
18,865
7,493
17,266
25,842
342191
156
18196094 2945
75758 2279
30008
38
35644
102
3954
121
11547625
53
435065
0
0
13
0
11
26529
168
132655
52
0
4
14714721
10
25797 1084
2300795 15427
857511 1900
4378
72
704968 3702
23,884 0,900
15,157
nr
2,409
nr
2,985
nr
0,619
nr
1,254
nr
3,452
nr
0,730
nr
1,796
nr
nr
0,465 0,002
2,817 0,036
2,560 0,044
6,895 0,152
10,191
nr
0,386
nr
0,515
nr
0,625 0,022
2,186
nr
0,710
nr
0,422
nr
20,956
nr
28,699 0,040
0,882
nr
0,975
nr
0,114
nr
19,225 0,080
13,556 0,050
7,575 0,104
21,572 25,136 198516
9,111 15,157 29290264
2,125 2,511
44155
0,813 3,718
28313
0,396 0,619 33715499
1,041 1,254
95369
3,128 3,675
53268
0,435 0,730 187299055
1,796 1,796
0
0,200
2,198
2,038
6,268
9,510
0,258
0,415
0,492
1,482
0,222
0,380
20,599
28,169
0,839
0,931
0,078
19,134
12,972
6,729
0,466
2,819
2,560
6,895
10,191
0,393
0,619
0,658
2,241
0,845
0,452
21,448
38,858
0,933
1,045
0,147
26,230
15,134
7,624
9052350
434888
32382
44128
26108
1390241
248719
2927534
18386
227741
84587
0
3614
1359
7185
3083027
69428
692345
282045
2756
2673
147
53
1345
3
539
2358
53
0
315
330
34
79710
67
52
103
1197
20
53
15
91
161
33
1
90
1307
2242
308
C Caleffi
1,585 -0,31 1,585
nr 1,412 1,674 104743
20
Caltagirone
2,732 +0,44 2,765 0,030 2,009 2,765
74559
332
Caltagirone Ed.
1,160 -0,85 1,162
nr 1,054 1,293
79023
145
Campari
5,950 +0,51 5,959 0,070 5,738 6,281 2009687 3461
Cape Live
0,077 -0,13 0,076
nr 0,056 0,083 485174
25
Carraro
3,116 +1,50 3,100
nr 2,928 3,385
63878
143
Cattolica As
18,630 +1,31 18,529 0,800 18,071 19,715
60779 1002
Cell Therap
2,470 +0,49 2,480
nr 1,443 3,101 1742190
371
Ceram. Ricchetti
0,369 -3,25 0,370
nr 0,184 0,389 2003005
30
CHL
0,054 +1,68 0,054
nr 0,044 0,059 1608523
12
CIA
0,301 -0,27 0,307
nr 0,252 0,311 252311
28
Ciccolella
0,383 -1,24 0,385
nr 0,300 0,419 109515
70
Cir
1,095 +2,34 1,090
nr 1,037 1,178 1189941
866
Class Editori
0,412 +0,64 0,412
nr 0,209 0,423 761293
43
CNH Industrial
8,345 +1,46 8,345
nr 7,577 8,793 5029196 11267
Cofide
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nr 0,523 0,569 450734
385
Cogeme Set
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nr 0,049 0,049
0
3
Conafi Prestito'
0,600 -1,56 0,625 0,060 0,593 0,655 658243
29
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0,00
nr
0
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nr
0
Cred. Valtell. 14 warr 0,449 +27,92 0,431
nr 0,159 0,431 707650
0
Cred. Valtellinese
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nr 1,135 1,533 11930081
714
Crespi
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nr 0,025 0,025
0
4
Csp
1,693 +2,42 1,708 0,050 1,324 1,808 127453
57
D D'Amico 16 warr
Danieli
Danieli rnc
0,117 +0,78 0,117
nr 0,099 0,119
24,210 -1,26 24,477 0,300 23,244 26,687
16,700 +0,91 16,640 0,321 16,191 17,992
40000
41188
62622
0
1001
673
AZIONI
De'Longhi
Delclima
Diasorin
Dmail Group
16,350
1,420
31,150
4,258
1,026 -0,29 1,029
EEMS
0,483 -1,73 0,485
Enel
4,108 -0,15 4,102
Enel Green Pw
2,038 +0,39 2,030
Enervit
4,820 -0,99 4,874
Eni
18,210 +0,17 18,170
Erg
11,750 +3,07 11,691
Ergy Capital
0,168 -0,65 0,168
Ergy Capital 16 warr 0,026 0,00 0,027
Eukedos
0,820 +2,18 0,825
Exor
32,580 -0,34 32,719
Fiat
Finmeccanica
FNM
Fullsix
G Gabetti Pro.Sol.
Gas Plus
Generali
Geox
Gruppo Edit. L'Espresso
Gtech
H Hera
I I Grandi Viaggi
Massimi
Anno
+0,31 16,338 0,290 11,869 16,406
-2,00 1,431
nr 1,200 1,439
+0,84 30,889 0,500 30,006 35,923
-1,02 4,258
nr 3,870 4,488
E Edison r
F Ferragamo
Divid.
Minimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
206695
129351
64768
8511
0,150 0,973 1,051 847691
113
nr 0,308 0,539 636401
21
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14061
87
0,550 16,301 18,170 13594765 66034
0,400 9,884 11,691 388547 1757
nr 0,166 0,190 939908
28
nr 0,026 0,031 248000
0
nr 0,620 0,831 245527
15
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8,450
7,165
0,677
2,734
+0,19 21,147 0,330 20,514 27,699 544752 3561
+2,55 8,404
nr 6,613 8,404 18390823 10511
+0,70 7,199
nr 5,480 7,336 4242852 4162
-0,73 0,682 0,012 0,485 0,690 1078990
296
+0,51 2,698
nr 2,620 3,158
1048
30
0,040
4,842
16,180
3,270
1,675
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-0,50 0,040
nr 0,031 0,043 8042758
86
-1,18 4,839 0,220 4,555 5,061
27871
217
-0,25 16,247 0,200 15,596 17,523 6199317 25295
0,00 3,260 0,060 2,708 3,408 916500
845
-2,22 1,680
nr 1,357 1,962 694362
690
+0,18 22,078 0,730 21,967 24,030 324413 3842
2,120 +0,95
2,101 0,090
1,641
2,101 2111532
-2,38
+0,46
+4,81
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-0,45
-1,77
-0,62
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+0,56
+0,35
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+1,46
-1,94
+2,45
0,690
1,294
0,878
0,690
11,102
11,082
0,884
0,446
0,610
2,460
2,053
0,750
1,278
8,934
5,700
29,243
20,074
9,016
0,444
J Juventus FC
0,242 +0,63
0,240
nr
0,220
0,252 2095742
K K.R.Energy
1,614 +1,45
2,348 +0,69
1,600
nr
2,352 0,010
1,570
1,926
1,908
2,429
IGD
Il Sole 24 Ore
Immsi
Indesit
Indesit rnc
Industria e Inn
Intek Group
Intek Group rnc
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo rnc
Invest e Sviluppo
Iren
Italcementi
Italcementi rnc
Italmobiliare
Italmobiliare rnc
IVS Group
IVS Group 16 warr
Kinexia
L Lazio
Luxottica
Lventure Group
M M&C
Maire Tecnimont
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Mediolanum
Meridie
Mid Industry Cap
Mittel
MolMed
Moncler
Mondadori
Monrif
Monte Paschi Si.
Montefibre
Montefibre rnc
Moviemax
N Noemalife
Noemalife 15 warr
2443
214
1728
7
0,676
1,297
0,894
0,690
11,080
11,100
0,887
0,457
0,610
2,460
2,060
0,753
1,310
8,960
5,700
29,160
20,180
8,850
0,440
2987
nr 0,383 0,858 201779
31
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450
nr 0,606 0,878 393586
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nr 0,464 0,700 841980
235
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6
nr 0,652 0,977
8745
21
nr 0,316 0,446 3939200
154
nr 0,406 0,610 1197647
31
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nr 0,667 0,839
91253
5
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601
nr 24,973 30,420
5088
649
nr 14,552 20,195
64195
328
0,125 7,204 9,019
1850
351
nr 0,200 0,444 211508
0
117410
133246
242
53
50
0,561 -0,36 0,564
nr 0,490 0,595 149719
38
41,980 -1,27 42,053 0,580 37,321 42,208 761779 20087
0,152 -0,07 0,151
nr 0,049 0,180 1230480
16
0,158
2,720
6,605
4,058
8,300
6,850
0,165
1,680
0,782
12,410
1,447
0,456
0,265
0,036
0,171
0,061
-0,82 0,157
nr 0,157 0,168 322007
+7,00 2,693
nr 1,487 2,693 9364909
+0,08 6,665
nr 5,676 7,518
321
+0,15 4,048
nr 3,457 4,301 8127414
+4,01 8,229
nr 6,342 8,229 11444411
+0,22 6,840 0,100 6,183 6,899 2688519
-1,96 0,165
nr 0,078 0,183 116098
0,00
nr
+0,30 1,682
nr 1,608 1,794
47729
+3,37 0,783
nr 0,555 0,849 4444792
-0,56 12,505
nr 12,401 16,314 1053482
-0,07 1,438
nr 1,326 1,541 393034
-2,50 0,459
nr 0,441 0,605 102518
+4,87 0,272
nr 0,166 0,272 1175353676
0,00 0,037
nr 0,037 0,037
0
0,00 0,167
nr 0,167 0,167
0
-0,81 0,061
nr 0,060 0,067 335993
4,700 +0,17
0,200 +11,11
4,648
0,196
nr
nr
3,473
0,085
4,648
0,196
15091
4300
75
823
124
4782
7086
5035
8
0
148
175
3126
354
69
3178
5
4
4
36
0
AZIONI
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
PREZZO
TASSO %
12
42
72
103
134
163
195
226
254
287
317
345
99,989
99,953
99,912
99,876
99,831
99,785
99,720
99,670
99,641
99,664
99,494
99,430
0,000
0,320
0,320
0,300
0,330
0,310
0,400
0,450
0,430
0,340
0,500
0,530
14/04/14
14/05/14
13/06/14
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12/09/14
14/10/14
14/11/14
12/12/14
14/01/15
13/02/15
13/03/15
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
0,935 +4,94
0,935
nr
0,702
0,935
570
13
O Olidata
0,511 +0,10
0,508
nr
0,374
0,534
175290
17
P Parmalat
2,502
1,460
2,600
0,752
+0,32 2,493 0,013 2,460 2,548 470508
+0,27 1,449
nr 1,416 1,502
28837
-1,14 2,633 0,092 2,130 2,633 2633987
+1,01 0,754
nr 0,515 0,776 672827
0,00
nr
-0,04 4,942
nr 3,207 5,043 101681
-1,86 2,130
nr 1,778 2,355
87865
-1,55 11,466 0,320 11,001 12,717 6127760
-0,10 10,110 0,390 8,763 10,395
68563
-2,95 0,409 0,020 0,296 0,456 134510
0,00
nr
+3,92 9,030
nr 6,520 9,030 4236016
+7,69 4,840 0,033 4,045 4,840 2210794
+0,35 0,722
nr 0,573 0,758 1767752
-0,11 0,378
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58400
-0,11 18,118 0,420 17,538 19,565 1055322
4550
0
950
36
0
149
107
5455
124
54
-0,74 2,396 0,100 2,183 2,619
29747
+8,30 0,911
nr 0,430 0,911 11820028
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-1,58 0,213
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nr 1,294 1,604 429474
66
71
707
39
2664
115
173
19
R Ratti
RCS MediaGr r B
RCS Mediagroup
RCS Mediagroup risp
Recordati
Retelit
Risanamento
Rosss
S Safilo Group
Saipem
Saipem risp
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Saras
Sat
Save
Screen Service BT
Seat PG
Seat PG r
Servizi Italia 15 warr
Sesa
Sesa 18 warr
SIAS
Sintesi
Snai
Snam
Sol
Sorin
Space
Space warr
Stefanel
Stefanel risp
STMicroelectr.
T Tamburi
2,420
0,920
1,654
1,289
12,700
0,707
0,212
1,606
-2,36 15,535
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0,00 17,500
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-1,90 2,188
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0,00
0,417 -0,86 0,421
146,000 0,00 146,000
6,720 -0,15 6,723
15,330
17,720
17,500
4,430
12,500
1,268
13,100
13,210
0,154
0,002
0,880
0,499
12,830
3,310
8,730
0,110
1,950
4,250
6,260
2,168
10,250
nr 14,386
0,680 15,499
0,710 16,220
1,490 4,263
1,594 12,219
nr 0,837
0,190 10,750
1,924 12,384
nr 0,061
nr 0,002
nr 0,480
nr 0,235
nr 11,476
nr 2,225
0,060 7,252
nr 0,107
nr 1,356
0,100 3,975
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nr 2,108
nr 9,704
nr
nr 0,369
nr 146,000
0,100 5,491
3014
1491
200
71
3888
19,075 115091
968
17,710 5007304 7761
18,500
0
2
4,910 559550 1969
12,876
1715
20
1,286 6432542 1219
13,346
8350
129
13,342
13319
728
0,180 731744
21
0,002 120483381
27
0,950
177
1
0,481
34583
0
13,383
32869
182
3,351
72212
0
8,858 128859 2009
0,118 416125
5
1,941 742933
224
4,231 12532934 14307
6,524
12769
573
2,300 792609 1047
11,056
2500
133
0
0,457 306983
36
146,000
0
0
6,880 4755545 6122
2,806
0,777
0,592
0,856
0,125
0,373
0,679
16,010
3,888
0,074
0,001
94,250
8,135
+0,86 2,787 0,041 2,182 2,792 650934
398
-1,96 0,788
nr 0,322 0,806 241143
0
+1,37 0,605
nr 0,473 0,626
75649
25
+0,53 0,854 0,020 0,712 0,875 81845018 11454
+0,32 0,126
nr 0,123 0,143 1873833
182
+3,61 0,373
nr 0,171 0,430
17000
2
-0,22 0,683 0,031 0,563 0,683 20338856 4115
+0,57 16,006 0,130 14,900 17,363 2348309 18896
-1,12 3,898 0,070 3,568 3,902 9263368 7836
-1,98 0,075
nr 0,042 0,080 74169913
140
0,00 0,001
nr 0,000 0,001 7718653
0
+0,91 93,969 2,700 91,002 120,260
90135 2876
+0,56 8,129 0,130 6,210 8,208
98987
571
Unicredit
Unicredit risp
Unipol
Unipol pr
UnipolSai
UnipolSai risp
UnipolSai risp B
6,840
6,630
9,045
5,670
5,020
2,780
275,500
2,788
+2,78 6,774
+1,45 6,637
+1,29 8,980
-0,18 5,645
-0,59 5,017
-1,07 2,793
-0,51 275,923
-0,14 2,792
V Valsoia
11,250 +0,54 11,175 0,170 10,252 12,012
Tamburi 15 warr
TAS
Telecom IT
Telecom IT Media
Telecom IT Media rnc
Telecom IT rnc
Tenaris
Terna
Tiscali
Tiscali 14 warr
Tod's
Trevi Fin.Ind.
U UBI Banca
1,50
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035
SCADENZA
0,050 4,895 6,774 11344996 6108
0,090 5,391 6,637 73964488 38423
0,090 7,827 9,435
12169
22
0,150 4,105 5,685 1266481 2506
0,170 3,602 5,017 2400292 1372
nr 2,154 2,831 17098155 6287
nr 175,169 275,936
7924
352
nr 2,058 2,804 1201261 1053
6811
117
31-03-2014
Londra
Milano (Euro/gr.)
Argento (Euro/Kg.)
1291,75
30,4027
489,0500
28-03-2014
EURO
1294,75 936,8653
30,5659
484,8998
-
BORSE ESTERE
GIORNI
Novare
Parmalat 15 warr
Piaggio
Pierrel
Pierrel 12 war
Pininfarina
4,978
Piquadro
2,108
Pirelli & C.
11,400
Pirelli & C. rnc
10,070
Poligrafici Editoriale 0,405
Pop Emilia 01/07
Pop.Emilia Romagna 9,150
Pop.Sondrio
4,930
Prelios
0,716
Premuda
0,380
Prysmian
18,060
-0,12
-0,19
-0,37
-0,25
-0,22
-0,56
-0,12
0,56
0,00
0,02
0,00
ORO CHIUSURE
MERCATI
QUOTAZ.
VAR.%
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (Ftse 100)
Madrid (Ibex 35)
Parigi (Cac 40)
Sydney (AllOrd)
Tokio (Nikkei)
Zurigo (Smi)
New York (Dow Jones)
Nasdaq
403.21
3129.94
9555.91
22151.06
6598.37
10340.50
4391.50
5402.99
14827.83
8453.82
16458.88
4199.00
+0.35
+0.27
-0.33
+0.39
-0.26
+0.11
-0.45
+0.49
+0.90
+0.96
+0.83
+1.04
VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
X
RENDIMENTI ESTERI
Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.
I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente.
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOT.
AZIONI
Vianini Industria
Vianini Lavori
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
1,489 +0,07
6,400 0,00
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
1,480 0,020
6,402 0,100
1,192
4,960
1,496
6,440
12370
9242
9,242 10,905
45
280
W World Duty Free 10,180 +0,89 10,152
nr
338757
2584
Y Yoox
nr 24,990 34,569 1003850
1466
Z Zucchi
Zucchi 14 warr
Zucchi rnc
24,830 -2,67 24,990
0,118 +2,26
0,003 -3,23
0,254 -0,35
0,118
0,003
0,249
nr
nr
nr
0,073
0,003
0,183
0,143 4614689
0,008 4230994
0,294
31248
45
0
1
STAR
Acotel Group
20,060
Aeffe
0,827
Amplifon
4,890
Ansaldo Sts
8,505
Ascopiave
2,270
Astaldi
7,480
B&C Speakers
6,695
Banca Ifis
16,010
BB Biotech
127,200
Bca Finnat
0,535
Bca Pop.Etruria e Lazio 0,860
Biancamano
0,773
Biesse
6,355
Bolzoni
4,050
Brembo
27,480
Cad It
5,280
Cairo Comm.
6,750
Cembre
10,200
Cementir Hold
6,880
Cent. Latte Torino
4,250
Cobra
1,048
D'Amico
0,673
Dada
3,930
Damiani
1,719
Datalogic
9,220
Dea Capital
1,325
Digital Bros
3,664
EI Towers
42,900
El.En.
24,080
Elica
2,030
Emak
0,880
Engineering
53,000
Esprinet
7,600
Eurotech
2,604
Exprivia
0,934
Falck Renewables
1,490
Fidia
3,520
Fiera Milano
7,380
Gefran
4,180
Ima
35,950
Interpump
11,180
Irce
2,052
Isagro
2,700
IT WAY
1,900
La Doria
6,120
Landi Renzo
1,430
MARR
14,220
Moleskine
1,225
Mondo Tv
0,847
Mutuionline
5,100
Nice
3,330
Panariagroup
1,590
Poligr. S.Faustino
7,685
Poltrona Frau
2,954
Prima Industrie
14,050
R. De Medici
0,323
Reply
64,500
Sabaf S.p.a.
14,690
Saes
8,840
Saes rnc
7,280
Servizi Italia
5,600
Sogefi
4,732
TerniEnergia
2,166
Tesmec
0,715
TXT e-solution
10,040
Vittoria Ass.
10,600
Zignago Vetro
6,280
-0,69 20,206
-0,72 0,848
+0,53 4,890
+0,71 8,525
+2,81 2,237
+8,41 7,261
-1,54 6,663
+2,43 15,922
-0,93 127,120
+4,90 0,541
+2,38 0,869
-0,32 0,775
-0,24 6,393
-1,36 4,074
+2,84 27,244
+1,93 5,266
-0,88 6,833
-0,10 10,213
+1,18 6,886
+19,45 3,906
+6,07 1,011
-1,10 0,679
+2,34 3,838
-0,35 1,715
-1,71 9,267
+1,15 1,318
-1,51 3,688
+1,80 42,813
+1,18 24,301
+1,50 2,008
-0,62 0,879
+0,38 52,896
-0,20 7,627
+3,33 2,585
-1,68 0,939
+0,81 1,487
+1,09 3,489
+0,27 7,424
-0,48 4,204
-0,06 35,833
+2,76 11,078
0,00 2,067
+0,07 2,660
-0,84 1,900
-1,13 6,149
-1,24 1,436
-0,35 14,295
+0,25 1,237
+2,05 0,838
+4,77 4,983
0,00 3,343
-0,19 1,550
-1,98 7,831
0,00 2,953
+2,93 13,967
-1,35 0,325
+1,57 64,135
+0,14 14,668
+0,86 8,832
-0,27 7,276
+0,54 5,558
+0,98 4,790
+0,09 2,155
-1,79 0,720
-0,50 10,005
-0,66 10,568
+3,12 6,389
nr 19,665
nr 0,730
0,043 4,025
0,180 7,796
0,110 1,775
0,170 6,630
0,280 6,404
0,370 11,790
7,000 115,438
0,010 0,361
nr 0,515
nr 0,499
nr 5,016
0,050 2,925
0,400 18,923
0,300 4,624
0,140 5,898
0,160 8,528
0,040 4,240
0,020 1,752
nr 0,564
nr 0,630
nr 3,383
nr 1,237
0,150 7,659
nr 1,204
nr 2,179
0,420 33,649
0,500 16,021
0,024 1,683
0,020 0,805
0,533 43,751
0,089 5,286
nr 1,834
nr 0,789
nr 1,326
nr 2,405
nr 7,039
nr 2,749
1,250 28,136
0,170 8,795
0,020 1,686
nr 2,292
nr 1,484
0,065 3,917
nr 1,198
0,580 11,639
nr 1,231
nr 0,500
0,120 4,050
0,075 2,729
nr 1,232
nr 5,900
nr 2,270
nr 9,295
nr 0,263
0,570 53,541
0,350 12,470
0,400 6,906
0,555 6,658
0,130 4,026
0,130 3,910
0,055 2,037
0,035 0,700
0,400 9,112
0,170 8,548
0,250 4,998
22,772
0,900
4,890
8,609
2,237
7,640
8,223
15,922
147,145
0,541
0,891
0,837
6,787
4,074
27,244
5,266
7,745
10,249
6,912
5,961
1,011
0,733
4,221
1,780
9,506
1,318
3,740
43,537
24,301
2,033
0,907
53,713
8,033
2,585
0,998
1,487
3,575
8,759
4,225
39,275
11,078
2,087
2,937
2,094
6,193
1,494
14,295
1,738
0,856
4,983
3,599
1,606
8,131
2,953
13,967
0,361
65,169
15,059
8,844
7,824
5,558
4,790
2,372
0,904
11,972
10,749
6,389
4858
281386
261551
403576
873492
2070671
81601
300384
14801
4142744
7403992
86602
43031
38372
304415
28224
156214
13566
352989
972432
3413190
631948
7281
270934
105219
916307
68336
132357
13496
151120
212134
8093
131225
464762
98334
1228677
9601
64150
109193
39969
230979
3176
31710
1500
78272
86353
75864
1217610
552950
66289
28073
246034
20021
266556
46896
435013
35186
10628
36228
26402
55605
547935
156052
1387993
46818
32261
579467
84
91
1096
1534
524
715
73
857
1506
196
189
26
175
106
1819
47
535
174
1096
39
98
287
64
142
542
404
52
1210
117
127
144
661
400
92
49
433
18
313
61
1320
1206
58
47
15
191
162
951
262
22
197
388
70
68
414
146
123
600
169
130
54
152
561
81
77
118
712
562
26 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
LA STAMPA
MARIO
CALABRESI
LETTERE AL DIRETTORE
Qualche tempo fa un lettore mi aveva scritto: «Gent.mo Direttore, perché non dedicare il 20% dei vostri spazi alle notizie buone e positive? Ci sono: bisogna cercarle e diffonderle.
Anche se indignazione, paura e ansia attirano molto di più
l’attenzione. Non sarebbe bello se un domani per legge tutti
i media fossero obbligati a dedicare il 20% del loro spazio
alle “buone notizie”? Tomaso Raggi (Ge)». Ogni martedì,
da allora, dedico questo mio spazio a una buona notizia segnalata dai lettori. Vi invito a continuare a mandarcene.
Finalmente anche in Italia
si voterà in un solo giorno
aro Direttore, finalmente una bella notizia. Il
prossimo 25 maggio si vota, in un solo giorno,
per le Europee, le Regionali e per i molti Consigli comunali. In questo ultimo caso, andranno a
rinnovo quasi la metà dei Municipi d’Italia. Ciò significa un gran risparmio di risorse economiche di
tutti i tipi. Non solo per gli scrutatori, che saranno
pagati per un impegno di tempo inferiore, rispetto al
C
I politici dal Papa/1
Figura pessima
No, io in pensione no.
Mi piace insegnare
2 Che pessima figura, i
2 Sono un insegnante
Parlamentari a Messa dal
Papa. Dalla corsa ai posti in
prima fila, ai tweet, alle
dichiarazioni, tutto è stato
specchio della pochezza di
una classe politica (di ogni
colorazione). Quelli che
hanno invaso Piazza Santo
Uffizio di auto blu,
annunciando avrebbero
meritato la rimozione
forzata. Quelli che hanno
twittato avrebbero meritato
che il Papa celebrasse alle 6,
o alle 5,30, anziché alle 7 del
mattino. Quelli che a
celebrazione conclusa hanno
commentato hanno dato
perfetta ragione, con queste
stesse parole, della
lucidissima, esatta predica
del Papa. Dai Parlamentari è
giunta la triste
testimonianza di un senso
distorto del proprio ruolo,
vissuto come privilegio più
che come servizio, con gli
esiti che troppo spesso
abbiamo davanti agli occhi.
Ha almeno ammesso il
Presidente della Camera. Sì:
ci stava tutta!
MARCO VIZZARDELLI
anziano che dovrebbe andare
in pensione per lasciar posto
ai giovani secondo il piano del
ministro Marianna Madia.
Però io in pensione proprio
non ci voglio andare! Vorrei
continuare a svolgerla questa
professione che ritengo e
continuo a ritenere la migliore
del mondo e visto che ho
ancora le energie per farla
vorrei rimanere al mio posto.
E non per togliere il posto ai
giovani, ma come giustamente
ha fatto rilevare il ministro
Giannini perché insieme
giovani e anziani possiamo
contribuire a costruire
insieme una scuola più
efficace a livello educativo. Mi
mandino in pensione se
ritengono che a causa dell’età
sto diventando un pessimo
insegnante, ma se questo non
è vero allora io in cattedra ci
vorrei rimanere perché
insegnare rimane oggi una
bella e affascinante
avventura! Resisterò finché
posso a questi progetti di
prepensionamento, io non ci
tengo proprio ad andare in
pensione, ci tengo a
continuare ad insegnare!
GIANNI MEREGHETTI
I politici dal Papa/2
Formigoni dov’era?
2 Ho letto e riletto
l’omelia di Papa Francesco
dal comunicato della Sala
Stampa Vaticana e sono
rimasta veramente allibita
dalla lettura di quanto detto
da Formigoni. Si vede che
era presente solo
fisicamente e la sua mente
vagava nel «celestiale». Si è
chiesto come mai solo lui dia
quei giudizi sull’omelia di
Papa Francesco ai politici
italiani ed invece altri
milioni di persone la pensino
diversamente? Inoltre lo
invito a parlare solo e
sempre di se stesso e della
sua cricca quando parla di
corruzione e non coinvolga i
milioni di italiani onesti sia
nella mente che nel cuore!
LUIGINA FERRERO
Nozze gay, il Paese
rimane indietro
2 Da sabato 29 marzo sono
diventati legali, in Inghilterra,
i matrimoni fra persone dello
stesso sesso. Molte coppie gay
si sono già sposate sabato e
domenica, e il Paese
riconoscerà anche i
matrimoni omosessuali
precedentemente contratti
passato, ma anche per gli uomini delle forze dell’ordine e per i tanti dipendenti pubblici, deputati a seguire la macchina elettorale. Nello specifico polizia,
carabinieri, esercito, agenti di polizia municipale, dipendenti delle amministrazioni centrali e locali. In
più, i giorni di scuola.
Anche se siamo a ridosso della fine dell’anno scolastico, molti studenti si approssimano agli esami di
scuola media elementare, media inferiore e superiore. Il fatto che tutto sia concentrato in una sola giornata riduce di molto anche il tempo di rilascio dei
locali dei plessi, adibiti a seggio elettorale.
Si parla tanto in queste settimane di risparmio di
risorse pubbliche. Di tagli alla spesa. Alle inutilità di
sistema cui va messo un freno. Un poco, sicuramente di maggiore entità, come si sta facendo in ciascuna famiglia del paese. Dunque, tale cosa è un modo
concreto e immediato. Percepibile dagli italiani. Che
si accorgono del cambiamento. Pertanto, far bene in
tale direzione significa far bene per gli italiani.
NICOLA CAMPOLI NAPOLI
www.lastampa.it/lettere
all’estero, per esempio in
Spagna, dove già da anni sono
legali. Nel Regno Unito da
quasi 10 anni erano in vigore
le unioni civili, con effetti
simili a quelli del matrimonio.
Per le coppie gay che si sono
sposate in questi giorni si
tratta, in ogni caso, di una
questione di principio: il fatto
di non sentirsi come cittadini
di serie B, privati degli stessi
diritti degli altri cittadini,
della possibilità di fare le
stesse loro scelte, come
succedeva fino a ieri. E così,
mentre dall’estero sempre più
spesso ci arrivano esempi di
tolleranza e di civiltà come
quello inglese di oggi, noi in
Italia, dove non si è neanche
riusciti a legalizzare le unioni
civili, sempre più rimaniamo
indietro rispetto agli altri
Paesi, soffocati da una
mentalità cattolicheggiante,
retriva e omofoba ed incapaci
di restare al passo con il
mondo civile occidentale del
quale sempre a minor titolo
faremo parte.
ENRICA ROTA
La mutazione
delle Poste
2 Fa piacere apprendere che
le Poste Italiane, a chiusura di
Bilancio 2013, hanno riportato
un utile di un miliardo, grazie
alla gestione Conti ed alla
gestione Servizi Finanziari, così
non gravano sui cittadini. Sono,
invece, crollati i Servizi Postali,
quelli che interessano i poveri
cittadini, che ricevono, quando
ciò avviene, la corrispondenza
con notevole ritardo. Vengono
così gravati da sanzioni e multe
quando trattasi di pagamenti
da effettuare, quali Tasse,
Tributi, Multe, Abbonamenti,
ecc.. Eppure, per migliorare tali
servizi, sono anche aumentati i
c.
LE LETTERE VANNO INVIATE A
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aumentano i costi, si ritarda la
consegna della corrispondenza,
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Anche con indirizzi precisi, la
corrispondenza non viene
recapitata e le raccomandate
non vengono consegnate, pur
presenti gli interessati in casa,
costringendoli poi a notevoli
disagi per il ritiro. La
corrispondenza, pur dovendo
essere consegnata tutti i giorni
feriali, avviene al massimo una
volta alla settimana, mentre il
prelievo quotidiano della stessa
dalle cassette postali si è
ridotto a poche volte la
settimana.
MARIO DE FLORIO CASERTA
Mio figlio, «salvato»
dai canti della Juve
2 Scrivo da Sapri,
splendida località balneare a
Sud di Salerno. In seguito ad
accordi programmati con la
segreteria della Juventus (mi
corre l’obbligo di ringraziare
per la sensibilità la signora
Flaminia Callieri), mio figlio
Ignazio, oggi diciottenne, che
in seguito ad un incidente
stradale, uscì dal coma
farmacologico dopo aver
ascoltato canti della sua
amata Juventus, ha
incontrato, nei locali del grand
hotel Parkers di Napoli, i suoi
beniamini, con il mister
Antonio Conte in testa. Una
gioia incontenibile ed attestati
d’affetto da parte di tutti, in
modo particolare dal capitano
Gigi Buffon, che ha
raccomandato ad Ignazio di
essere sempre forte e
propositivo, e da Mister Conte,
che ha autografato, con dedica
personale, il suo libro “Testa,
cuore e gambe”, edito da
Rizzoli. Ignazio, naturalmente,
s’è lasciato fotografare,
visibilmente commosso, con
tutti i giocatori. Una serata
memorabile che, mai e poi
mai, cancellerà dalla sua
mente!
Quotidiano fondato nel 1867
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LA TIRATURA DI LUNEDÌ 31 MARZO 2014 È STATA DI 287.239 COPIE
TM
L’editoriale
dei
lettori
LE SCIENZE
ESATTE
ERMANNO PIROLA
me è sempre piaciuta la matematica,
una «scienza esatta» perché per ogni
problema, chiunque lo affronti sulla
base di certe ben definite ipotesi,
giunge sempre allo stesso risultato,
anche se ottenuto per vie diverse. Al contrario si
dice che la «scienza medica» non sia una «scienza
esatta», io invece sostengo che anche la scienza
medica è una scienza esatta, come tutta la scienza;
a non essere esatti sono molti medici ai quali conviene sostenere che non lo sia, in realtà quello che
è inesatto è il modo o le condizioni in cui viene applicata per superficialità, errore, ignoranza o negligenza.
Ciò è confermato da moltissime statistiche fatte
nei settori dove è facilmente dimostrabile (ortopedia, medicina generale, ecc,ecc.). Vi sono medici
che non conoscono nemmeno i sintomi di malattie
importanti come l’ epilessia, la maculopatia oculare...). Per nostra fortuna ciò non vale per tutti i medici, ma è diffuso più di quanto non si pensi.
In passato le tonsille infiammate dovevano sempre essere asportate; era diventato di moda togliere l’appendice addirittura a bimbi appena nati; oggi, invece, tutto si cura con esercizi fisici o bevendo
tanta acqua, anche più di 2 litri al giorno (certamente utile, ma è diventata anche una moda...).
La realtà è che la scienza medica, nonostante gli
enormi progressi fatti negli ultimi 100 anni, ha ancora molti segreti da scoprire, il corpo umano è
una macchina meravigliosa molto complessa. Pensiamo a malattie come i tumori, l’artrite reumatoide ed altre ancor più misteriose, di cui a tutt’oggi
non si conoscono le cause, anche se molti passi sono stati fatti. In conclusione mi sento di dire che
anche la scienza medica sia una scienza esatta, di
cui però non conosciamo una grande parte.
Anche nella matematica, che è universalmente
riconosciuta come una scienza esatta, ci sono problemi - uno per tutti la quadratura del cerchio - che
a tutt’oggi non siamo ancora riusciti a risolvere.
A
70 anni, Mandello del Lario (Lc)
TONINO LUPPINO
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R
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
UN PATTO
TRA GOVERNO
E PARLAMENTO
LUIGI LA SPINA
Lettere e Commenti .27
.
VALLS, UN DURO
PER LA RIVINCITA
DEI SOCIALISTI
CESARE MARTINETTI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
all’altra parte, partiti alleati e avversari, compreso il
suo, Parlamento, sindacati
e Confindustria si rendono
conto, con altrettanta evidenza, che, negli stessi due mesi, si deciderà la funzione che riusciranno a
esercitare in futuro, in bilico tra un’alternativa drammatica. La prima è
quella di consegnarsi a una sostanziale
irrilevanza politica e sociale, tra la crescente sfiducia, nei loro confronti, degli italiani e la costrizione a subire
sempre l’iniziativa incalzante del premier, senza possibilità di intervenire
sulle sue riforme con risultati apprezzabili. La seconda è legata al recupero,
quasi in extremis, di un ruolo di rappresentanza ascoltata e di mediazione
indispensabile.
Questo duro confronto, il cui risultato determinerà la sorte del Paese nei
prossimi anni, si è aperto essenzialmente su due fronti, quello delle modifiche istituzionali e quello dei provvedimenti economici. Legge elettorale e
mutamento dei compiti del Senato sono
i temi sui quali Renzi ha deciso di combattere la sua battaglia campale con
partiti e Parlamento, riforma del mercato del lavoro e crescita dei consumi
sono gli strumenti con i quali pensa di
agganciare l’Italia alla, sia pure modesta, ripresa europea.
Sia sul primo fronte, sia sul secondo,
la fretta di Renzi e la rigidità delle sue
proposte, entrambe obbligate visto il timore che l’allungamento dei tempi di discussione e l’annacquamento degli effetti concreti delle sue iniziative tradiIllustrazione di Gianni Chiostri
scano gli impegni che ha preso con i cittadini, possono rischiare di compromettere non tanto la sorte del premier, quanto quella sioni, imposti non dal presidente del Consiglio, ma dalle
del Paese, che di riforme, e radicali, ha urgente biso- attese dei cittadini italiani. Una riunione dei capogrupgno. E’ comprensibile, però, che i partiti, a cominciare po parlamentari potrebbe stabilire un calendario di ladal Pd, non si possano rassegnare a un ruolo di sempli- vori che consenta, sia un sufficiente dibattito tra i partiti
ci ratificatori delle decisioni governative e che il Parla- sui provvedimenti avanzati dal governo, sia il varo delle
mento, nel suo complesso, si rifiuti di farsi espropriare leggi senza dilazioni strumentali. I presidenti Grasso e
del primario diritto costituzionale di discutere e vara- Boldrini dovrebbero garantire l’applicazione puntuale
re leggi senza diktat minacciosi. Come è comprensibile di tale patto. La stessa flessibilità si potrebbe chiedere a
che le rappresentanze delle forze sociali non accettino Renzi in campo economico, una flessibilità che consenta
di essere umiliate dal rifiuto pregiudiziale di qualsiasi una consultazione, magari evitando i lunghi rituali di
loro contributo a provvedimenti che toccano gli inte- una volta, con sindacati e Confindustria, ma senza concedere diritti di veto o possibilità di ritardi nelle decisioressi dei loro associati.
Sarebbe utile, perciò, che il superamento di questo ni politiche a rappresentanze sociali che, tra l’altro, a
passaggio, comunque indispensabile per il nostro futu- norma della Costituzione, non possono e non devono poro, possa avvenire anche con un patto tra Renzi e i suoi ter esercitare.
È troppo importante che l’Italia riesca a dimostrare
interlocutori, in Parlamento e nel Paese. Il premier si
dovrebbe dichiarare disponibile a modifiche che mi- all’Europa e al mondo di riuscire finalmente a realizzare
gliorino l’efficacia delle sue riforme, senza vanificarne, quelle riforme che, da decenni promette e che da decennaturalmente, gli effetti di sostanziali cambiamenti ni tradisce, perché il suo futuro dipenda dai fuochi di
nella vita politica italiana. Ma le Camere dovrebbero artificio di un giovane e ambizioso primo ministro e dalle
impegnarsi a rispettare i tempi ravvicinati delle deci- resistenze autoconservative dei suoi avversari.
D
LA MIA RIFORMA
CHE AIUTA I GIOVANI
ELSA FORNERO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ome «tecnico» non ho alle spalle un
partito, un sindacato o un gruppo
di potere. Sento pertanto il dovere
civico - anche nei confronti delle
migliaia di miei studenti ed ex studenti ai quali ho sempre cercato di trasmettere, insieme alle nozioni di macroeconomia,
valori e principi etici - di ribadire, nel modo
più pacato e trasparente possibile, che non
c’è alcuna «vergogna» nella riforma del 2011,
bensì severità accompagnata da un forte riequilibrio a favore dei giovani nei rapporti tra
le generazioni.
Siccome le riforme non nascono per caso,
vale la pena di ricordare, anzitutto, la drammatica situazione in cui si trovavano (e non
certo per colpa del governo tecnico) le finanze
pubbliche italiane nell’autunno 2011, con la
prospettiva di un collasso che avrebbe travolto retribuzioni, servizi pubblici e pensioni con
la violenza con cui aveva colpito la Grecia e
con la prospettiva di riforme ben più severe,
C
come quelle poi introdotte in Spagna. Una crisi
finanziaria che, diversamente da quella greca,
avrebbe, insieme all’Italia, travolto l’euro e verosimilmente l’Europa. È anche il caso di ricordare la necessità di rispettare gli impegni presi
dal governo precedente con la lettera all’Unione
Europea del 26 ottobre di quell’anno, nella quale
si accenna esplicitamente a una severa riforma
delle pensioni.
Il principale mandato del governo tecnico fu
di ottemperare a tali impegni e di mettere fine
allo stallo politico. Al Ministro del Lavoro e delle
Politiche Sociali fu chiesto di preparare il testo
della riforma previdenziale in venti drammatici
giorni (li ricordo uno per uno). La Camera approvò il cosiddetto «decreto Salva Italia» il 16
dicembre 2011 con 402 sì, 75 no e 22 astenuti; il
Senato lo approvò definitivamente il 23 dicembre con 257 sì, 41 no e nessun astenuto. Questi
numeri mostrano la consapevolezza dello «stato di necessità» nel quale il governo si trovò a
operare. Mostrano anche che la cosiddetta «riforma Fornero» - essenziale per la credibilità,
non solo finanziaria, del nostro paese, per il contenimento e la riduzione dello spread e per il
successivo esplicito impegno della Banca Cen-
er salvar se stesso, prima ancora della Francia.
Il presidente ha parlato ieri sera alle 20, otto minuti appena. S’è preso tutte le responsabilità per la disfatta elettorale, ha ringraziato il suo primo ministro Jean-Marc
Ayrault («Al quale in futuro sarà riconosciuto il merito per
le riforme che ha fatto»), ha rivendicato la linea del governo, che non
cambia: «il nostro programma è un lungo cammino…». Cambia però
il governo: una nuova équipe coerente e compatta, un governo «de
combat», di battaglia.
La scelta di Valls era la più prevedibile ed è anche la più radicale
perché il giovane ex sindaco di Evry (banlieue parigina) sposta l’asse
del governo sensibilmente a destra. Era «rocardiano» (stava cioè con
Rocard, il modernizzatore mancato del Ps) quando il presidente era
Mitterrand, era contro la legge delle «35 ore» di Martine Aubry che
fu il discusso «manifesto» del governo della gauche plurielle di Jospin. E’ stato un europeista convinto (con François Hollande) anche
a prezzo dell’impopolarità quando la sinistra Ps nel 2005 fece sbilanciare dalla parte del No il referendum sulla Costituzione europea.
E fu lui a proporre la «regola d’oro» per contenere il deficit nei
conti pubblici suscitando ancora – era il 2011 – nell’intera gauche uno
scandalo che si riassumeva nella seguente domanda ironica: «Le vallisme est-il un socialisme?». D’altra parte Valls era stato l’unico socialista francese a ricevere l’endorsement dell’inglese «Economist»
che abitualmente considera il Ps come un reperto paleontologico.
Ma il boom di popolarità cresciuto lungo il filo di questi ultimi mesi
(mentre quello di Hollande precipitava al 17 per cento, minimo storico per un presidente) è dovuto alla politica per la sicurezza e di duro
contrasto all’immigrazione fatta da ministro dell’Interno. Emblematico il caso di Leonarda la ragazzina regolarmente iscritta al Collège
(scuola media) di Doubs, espulsa con la sua famiglia di origini kosovare residente clandestinamente in Francia. Quell’espulsione – condannata da tutte le associazioni di diritti civili e umanitarie – portò a
Valls il consenso del 74 per cento dei francesi.
Questo caso la dice lunga sullo stato d’animo dominante in questi
anni in Francia. Di qui l’exploit del Front National esploso nel 2002,
quando Jean-Marie Le Pen arrivò al ballottaggio con Chirac nelle
presidenziali superando il socialista Jospin, premier in carica. E non
a caso anche Nicolas Sarkozy ha costruito la sua fortuna politica da
«primo flic», poliziotto, di Francia a place Beauvau che si trova a
cento metri dall’Eliseo e dove ha sede il ministero dell’Interno. Sarko
non è mai diventato primo ministro (c’era il veto di Chirac che lo
viveva come il suo vero antagonista) ma di là ha scalato con successo
la presidenza. Per Valls la strada è ancora lunga, in ogni caso – a
meno di un ritiro clamoroso – nel 2017 sarà ancora Hollande a succedere a se stesso nella corsa al trono di monarca repubblicano.
Ora Valls ha il compito difficile di riconquistare la fiducia di un
paese che nel suo breve messaggio di ieri sera ha definito «angosciato». Economia, giustizia sociale, sicurezza. La linea non cambia, è quella annunciata dal Presidente il 14 gennaio: tagli per 30
miliardi agli oneri sociali delle imprese, tagli ai contributi e alle
imposte dei redditi più bassi, economie di bilancio nella spesa pubblica. Un patto di «responsabilità e solidarietà» che per il momento
è ancora sulla carta.
Le domande ora sono due. Può Valls vincere la scommessa continuando (e verosimilmente radicalizzando, tanto che i verdi hanno
subito annunciato l’uscita dal governo) quella linea politica social-liberale che non ha prodotto effetti sull’occupazione e portato alla
sconfitta elettorale? E poi: inseguendo i temi del Front sulla sicurezza e contro gli stranieri, si guadagnano consensi o si legittima la politica di Marine Le Pen? Tutto dipende dai risultati. Quelli che sono –
per ora – completamente mancati a François Hollande. Manuel Valls
e Anne Hidalgo (la neo eletta sindaco di Parigi), entrambi figli di esuli
della Spagna franchista, hanno un compito storico: salvare il socialismo francese e – anche – un po’ la Francia.
P
trale Europea - fu in realtà largamente condivisa da forze politiche di segno opposto, anche se
oggi, con un cinismo del quale è inutile stupirsi,
la «vergognosa riforma» è soltanto opera dell’allora ministro del Lavoro.
Certo, furono fatti errori, ma soltanto chi non
fa non sbaglia. Nessuna riforma nasce perfetta.
In quel caso, gli errori furono principalmente
dovuti all’emergenza nella quale il governo si
trovò a operare e alle errate informazioni statistiche fornite al Ministero di cui ero responsabile circa il numero di lavoratori che si trovavano
(o che si sarebbero trovati in futuro, per via di
accordi collettivi o individuali) nello speciale intervallo di tempo tra la fine del lavoro e l’inizio
del pensionamento secondo le vecchie (peraltro
insostenibili) regole. A questi lavoratori il governo di cui feci parte diede risposte, nell’ambito di vincoli stringenti di tempo, di risorse e di
informazioni (molte regioni non hanno provveduto neppure oggi, a distanza di due anni, a fornire una stima sufficientemente precisa del numero dei lavoratori salvaguardabili).
Si cercò di tutelare le situazioni di emergenza
e di affrontare in modo sistematico il problema
dei lavoratori di età più avanzata, in passato
troppo spesso e troppo facilmente risolto con il
pensionamento anticipato, senza che ciò servisse a migliorare le possibilità dei giovani di trovare un’occupazione. In un paese meno conflittuale del nostro, la ricerca di soluzioni condivise
avrebbe consentito di risolvere più rapidamen-
te e più efficacemente il problema. Da noi si è
preferito usarlo strumentalmente e spregiudicatamente per guadagnarsi qualche voto in più.
Chi propone ora di abolire quella che viene
chiamata «riforma Fornero» quando la si critica, e «riforma del governo Monti» quando la si
guarda con maggiore obiettività, ha il dovere
di spiegare agli italiani come finanzierebbe i risparmi di spesa da essa derivanti già contabilizzati nei conti pubblici (oltre 80 miliardi di
euro entro il 2020). Forse con una nuova imposta sulla casa? E ha il dovere di spiegare, in particolare ai giovani, perché si deve cancellare
una riforma che ha alleggerito il loro «debito
pensionistico», perché si deve ripristinare una
formula di calcolo delle pensioni che dà di più a
chi ha retribuzioni più elevate e che fa pagare
questo «regalo improprio» esattamente a quelle giovani generazioni che a parole si vogliono
sempre proteggere e che invece sono state fortemente danneggiate dalle passate politiche
basate sul debito.
La «vergogna» non è nella riforma ma nel travisamento grossolano dei fatti, allorché si presenta come a costo zero un’abolizione che metterebbe a rischio sia il risanamento finanziario
italiano già ottenuto sia il futuro delle generazioni giovani. E nel presentare una meditata
operazione di governo, ampiamente condivisa
dai rappresentanti dei cittadini, come una mera
«crudeltà» dell’allora ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.
28
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Benedetti Michelangeli in mostra
A Roma domani e giovedì una Mostra bio-bibliografica e
un Convegno internazionale di studi sulla figura di Arturo
Benedetti Michelangeli in vista del ventennale della
scomparsa. A cura della Biblioteca Nazionale di Roma,
dell’Università Roma 3, dell’Accademia di S. Cecilia e di
vari altri enti e istituzioni, le giornate prevedono relazioni
di studiosi italiani e stranieri e un’antologia di filmati e
documenti sonori sul celebre pianista.
CULTURA
SPETTACOLI
&
MAURIZIO MOLINARI
INVIATO A TEL AVIV
P
er entrare nelle viscere di
Israele bisogna varcare la
soglia della casa di Amoz
Oz. Seduto nel suo salotto
in un elegante quartiere a
Nord di Tel Aviv, Oz racconta il suo
Paese con il misto di passione e lucidità che distingue lo stile dei libri e
scritti tradotti in tutto il mondo: vede nel Negev la nuova frontiera di
Israele, nella lingua ebraica una fonte inarrestabile di creatività, nella
soluzione dei due Stati l’unica via
d’uscita al conflitto con i palestinesi
e rilancia la richiesta all’Europa di
non guardare al Medio Oriente come se fosse un film di Hollywood con
buoni contrapposti a cattivi.
Nel quartiere di Nahlaot, a Gerusalemme, Natalie Portman sta girando il film tratto dal suo best seller
Sippur Al-Ahava VeHoscech (Una
storia d’amore e di tenebra) ma la
cosa non lo emoziona più di tanto.
«E’ come se un pianista descrivesse
un violinista», dice, affiancando rispetto e distacco. Resta il fatto che i
suoi libri sono fra i più tradotti al
mondo, trasformando la letteratura
ebraica in un prodotto globale. E’ un
fenomeno che spiega con «l’attrazione che i lettori hanno per le realtà
particolari che possono suscitare
grande interesse o repulsione» e lo
porta a soffermarsi anche sulla «intrinseca creatività della lingua
ebraica». «Posso essere un critico
aspro di alcune posizioni dei governi
israeliani – sottolinea - ma sono un
appassionato sostenitore della lingua ebraica». Il motivo è che si trat-
Lo scrittore israeliano
Amos Oz nel deserto del
Negev.
Settantacinque anni, Oz è
considerato uno dei più
importanti scrittori di
Israele insieme con
Abraham B. Yehoshua e
David Grossman
Amos Oz è stato nel 1978
uno dei fondatori del
movimento pacifista
israeliano Peace Now
LA LINGUA
«Sono un appassionato
sostenitore dell’Ebraico
della sua ricca creatività»
ta di un idioma «in continua trasformazione», che «si arricchisce di vocaboli grazie all’arrivo di nuovi immigrati» e possiede forme lessicali
«che consentono di cambiare l’ordine di vocaboli, articoli e avverbi
mantenendo lo stesso significato».
D’altra parte il numero di persone
che oggi parlano l’ebraico è simile a
quello di chi conosceva l’inglese ai
tempi di Shakespeare e dunque nulla preclude ad un’ulteriore espansione di un bacino di lettori in lingua
originale che «quando Israele venne
creata era di appena 300 mila anime
ed ora è superiore agli abitanti della
Norvegia o della Danimarca».
La vitalità intrinseca dell’ebraico
nasce, per Amoz Oz, anche dall’essere stata una «Bella Addormentata»
per 17 secoli, perché se è vero che
non apparteneva a nessuno Stato lo
è pure che «se un rabbino ashkenazita dell’Europa orientale dove corrispondere per iscritto con un rabbino sefardita in Nordafrica lo faceva
nella lingua della Bibbia perché era
l’unica che li accomunava».
Ciò che colpisce nell’ascoltare
Amos Oz è la semplicità di pensieri
che esprimono una creatività dirompente. Avviene ad esempio
quando, pochi minuti dopo, davanti
a due tazzine di tè da lui stesso preparato e versato, si sofferma sul
«Negev, possibile nuova frontiera di
Israele». Qui si parla spesso e volentieri del grande deserto meridionale: Shimon Peres immagina di popolarlo, Benjamin Netanyahu vi investe sulle nuove tecnologie, lo
«Shafdan» è un modello di ripulitura
delle acque e l’agricoltura continua a
fiorirvi. «Quando ci ritireremo dalla
West Bank, il Negev potrà diventare
il nuovo orizzonte», dice lo scrittore,
sottolineando la possibilità di trasfe-
Amos Oz: per Israele
il deserto del Negev
è la nuova frontiera
Lo scrittore israeliano: la penso come il presidente
Peres, se dovremo lasciare la West Bank i nostri
coloni potranno dedicarsi a far fiorire quel deserto
guardo alle incomprensioni fra Europa e Israele, la spiegazione che ne dà è
duplice. Da un lato «l’Europa dimentica che siamo una nazione di profughi,
dove ogni singolo porta dentro di sé la
memoria delle persecuzioni, e dunque
abbiamo bisogno costante di rassicurazioni», mentre dall’altro «sbagliano
quegli israeliani che considerano ogni
critica alle nostre politiche come una
dimostrazione di antisemitismo».
In realtà nella stagione di Barack
Obama vi sono anche molte incomprensioni fra Israele e Stati Uniti, fino
al punto da far ipotizzare l’avvicinamento dello Stato Ebraico ad altre potenze, come la Cina e la Russia. E in
Cina proprio la traduzione del suo libro dimostra la crescente attenzione
per Israele. «Ciò che ci dobbiamo
chiedere non è se noi guarderemo ad
altri Stati – osserva Amos Oz – ma se
vi saranno altri Stati capaci di aprirsi
LA PACE
«Non ci sono buoni e cattivi
L’unica soluzione praticabile
rimane quella dei due Stati»
rirvi gran parte dei residenti negli insediamenti. E’ una delle idee che lo accomuna a Shimon Peres, a cui è molto
legato, fino al punto da essere stato indicato da lui in passato come possibile
guida per il partito laburista. Ora ad
esserne leader è il giovane Isaac Herzog, che apprezza, mentre Peres sta
per lasciare la presidenza dello Stato
«e fra i possibili successori non c’è
nessuno neanche lontanamente paragonabile alle sue qualità».
Fra i leader politici emergenti nessuno lo emoziona più di tanto, incluso
Naftali Bennet capo del partito Bayit
HaYehudì (Casa ebraica) in crescita
nell’elettorato di destra. «I migliori fra
i giovani non si avvicinano alla vita
pubblica, in Israele come in Italia, perché temono che emergendo si troverebbero obbligati a dover giustificare
ogni sorta di comportamenti passati,
anche quelli più lontani negli anni»,
osserva, aggiungendo però di avere fiducia nel «fattore-sorpresa» che
spesso ha cambiato il corso del XXI
secolo. «Nessuno si aspettava che De
Gaulle avrebbe lasciato l’Algeria, che
Churchill avrebbe gestito la liquidazione dell’Impero britannico, che Begin si sarebbe ritirato dall’intero Sinai
e che Gorbaciov avrebbe fatto implodere l’Urss ma questo è quanto in realtà avvenuto» osserva, indicando per
il conflitto fra israeliani e palestinesi
una soluzione «simile al divorzio dolce
fra cechi e slovacchi» che portò la Cecoslovacchia a lasciare il posto alle attuali Repubblica Ceca e Slovacchia.
Amoz Oz, fondatore di «Peace
Now», fu fra i primi a battersi per la
soluzione dei due Stati per due popoli
ed oggi davanti alle perduranti difficoltà e resistenze ribadisce che «non
c’è una strada alternativa per porre fine ad un conflitto tragico perché non
oppone un torto ad una ragione ma
vede confrontarsi due parti che hanno
entrambe ragione». Da qui l’appello
all’Europa di «guardare a israeliani e
palestinesi non come ad un film di
Hollywood con i buoni e i cattivi», bensì come ad una realtà dove «si può
esprimere sostegno ad entrambi». Ri-
a noi come hanno fatto gli Stati Uniti
negli ultimi quarant’anni diventando
il cugino potente di uno Stato senza
famiglia come Israele». Sulle trasformazioni in atto nello Stato ebraico
l’approvazione delle legge che abolisce l’esenzione dal servizio militare
per gli ultraortodossi lo trova tiepido.
«Non sono come quegli israeliani laici
per i quali il servizio militare degli ultraortodossi è determinante – osserva, seduto con a fianco l’inseparabile
gatto Freddy – per me ciò che conta di
più è la loro integrazione nel mondo
del lavoro». Più in generale comunque
non crede ad un’Israele sempre più
religiosa: «Quando lo Stato venne fondato i partiti religiosi in totale aveva-
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Chiude a Roma l’ex Caffè Aragno
Ai suoi tavoli Oscar Wilde e Ungaretti
on Claudio Magris, di
passaggio a Torino dove
coltiva lunghe amicizie,
parliamo a briglia sciolta
di romanzo. E’ un tema
che lo appassiona e si è cimentato
con questo genere letterario in varie
declinazioni, da Illazioni su una sciabola e Un altro mare al più sperimentale Alla cieca.
C
Claudio, il romanzo ha finito per
soppiantare ogni altro tipo di scrittura. Gode di una grande diffusione,
confondendosi con la più corriva letteratura di consumo. Quali sono le
ragioni della sua durata e vitalità?
«In origine è un genere disprezzato,
è la prosa che vorrebbe competere
con la sublimità della poesia. Diventa importante quando sa cogliere, in
una proiezione moderna, la ricchezza e la mutevolezza della realtà. Si
contrappone all’epica, alla sua fissità, in cui persiste il senso di un significato. Si potrebbe dire che il romanzo è abbandonato dagli dei. Esprime
la diversità e la disarmonia del mondo e il suo divenire, la difficoltà di inserire le storie individuali nella
grande storia».
Questo accade in particolare quando sulla scena del romanzo irrompono, ai primi del Novecento, i grandi
eversori: Proust, Kafka, Joyce, Musil,
che scardinano le strutture del romanzo realista ottocentesco.
«Sono gli autori, come li ha definiti
Raffaele La Capria, di “capolavori
falliti”, non perché siano artisticamente incapaci, ma perché hanno
sentito la necessità di assumere su di
sé il disordine del mondo. Coltivano,
in modi dissimili, le poetiche dello
sconquasso...».
Claudio Magris
“Il romanzo non finirà”
“Testimonia la disarmonia del mondo, la difficoltà
, di inserire le storie individuali nella grande storia”
A Torino
Oggi, alle 18, al Circolo della
Stampa corso Stati Uniti 27, a
Torino, l’appuntamento mensile
con gli interpreti della cultura
contemporanea vedrà
protagonista Claudio Magris. Lo
scrittore dialogherà con il critico
letterario de La Stampa Lorenzo
Mondo sul tema «Non solo
romanzo». Coordinerà Marina
Giaveri, docente di Letterature
comparate all’Università di Torino
nette, e ci sono i romanzi o le opere teatrali che intendono riprodurre il groviglio della realtà in una prosa più elaborata e complessa».
Tornando ai grandi innovatori. Non
hanno fatto tabula rasa di scrittori che
conservano certe componenti del romanzo realista. Penso al Dottor Zivago o Il Gattopardo, usciti proprio negli
anni in cui si affermava la morte del romanzo tradizionalmente inteso. Non
sarà che il genere romanzo è ricco di
astuzie, di sotterfugi, che soltanto un
lettore avvertito può scoprire mettendone in luce la novità?
«Un giorno ebbi occasione di intrattenermi con Isaac Singer, uno scrittore
che amo molto. Mi azzardai a dirgli che
Una volta dissi a Isaac Singer
che i suoi racconti erano
«ottocenteschi». «Scrivo quel
che so scrivere», mi rispose
i suoi racconti erano “ottocenteschi”.
“Scrivo quel che so scrivere” mi rispose imperturbato. Feci ammenda affermando che io ero soltanto un critico,
lui un genio. Mi congedò con una sonora risata. In realtà esistono scrittori
che scrivono con la testa e altri con la
mano. Credo che un grande scrittore
scriva sempre, almeno in parte, con la
mano, partendo da un’oscurità che è la
fonte della creatività».
Prendiamo Beppe Fenoglio. A prima
vista, può parere soltanto uno scrittore di guerra. Ma la sua scrittura è tramata di rimandi biblici e omerici...
«Fenoglio, senza proporselo, diventa
uno scrittore epico, il cantore di un
mondo che conserva una sua compatta
Corrispondendo
alla mescolanza della vita
la narrativa mescola i generi
Include dunque la saggistica
totalità. Sembra un autore antico, e
con questo non intendo diminuirlo,
possiede una innocenza irreperibile in
altri scrittori».
Daallorailromanzoèdestinatoaoccuparsi soltanto di sconquassi, di realtà perturbate?
no 28 seggi, oggi ne hanno 31, dunque
sono cresciuti ma non molto» e Israele «resta un Paese dove la maggioranza della popolazione, che vive lungo la
costa da Naharya ad Ashkelon, è composta al 75 per cento da laici».
Dare eccessivo risalto agli ortodossi «è un errore che spesso fa chi vive a
Gerusalemme». Anche fra i palestinesi le differenze sono sensibili: «Ramallah è la loro Tel Aviv ma nei piccoli villaggi albergano povertà e disperazione». Prima di salutarci, il ricordo di
Oz va a Gianni Agnelli, che ricevette
anni fa nel kibbutz di Hulda, in un incontro a cui parteciparono anche le
rispettive mogli, Nily e Donna Marella. «Lo rammento come un uomo con
grande cura per i dettagli e curiosità –
termina Oz – a farci incontrare l’amico comune Vittorio Dan Segre».
29
centro romano, potrebbe chiudere i battenti entro l’estate. Per
sempre. Dall’8 giugno lo storico locale di via del Corso, al numero
civico 181, frequentato da Giuseppe Ungaretti e Oscar Wilde,
licenzierà tutti i suoi 77 dipendenti attualmente in servizio. «È
assurdo, vogliono mandarci in mezzo alla strada senza preavviso,
come se fosse una cosa normale, chiediamo l’intervento del governo
Renzi», protesta un gruppo di lavoratori, che da ieri mattina ha
organizzato un sit in davanti all’ingresso principale del punto
vendita. «Autogrill ci ha licenziato per fax!», si legge su un
maxistriscione esposto sul marciapiede.
È scampato alla demolizione nel 1883. È sopravvissuto alla bomba
esplosa nel 1906. Ha superato indenne l’avvento del fascismo, il
rinnovo del 1932, la cessione all’Alemagna nel 1955 e alla società
Autogrill poi. Stavolta il Caffè Aragno rischia di scomparire. Uno dei
caffè letterari più famosi d’Italia, a due passi da piazza Montecitorio,
trasformato negli ultimi anni in fast food «Spizzico» per i turisti del
LORENZO MONDO
.
Il romanzo è un composto instabile e
dotato di una voracità inclusiva. Forse
sarebbe più giusto parlare di narrativa, che d’altra parte contrappone millenni di vita ai pochi secoli del romanzo propriamente detto.
«Ovviamente no. Ma non si può fare
finta che non sia successo niente nella percezione del mondo. Non soltanto la letteratura, ma l’arte figurativa,
la musica, la scienza avvertono che
tutto è diventato più instabile, esige
nuovi strumenti rappresentativi e
conoscitivi. C’è una frattura che non
si è risanata, non si è ricomposta in
una nuova classicità. Il confronto con
“L’urlo” di Munch non può essere
evitato. E questa condizione si riverbera nella problematica duplicità
della scrittura: la cosa infatti è uguale al come».
«E’ vero. La narrativa sopporta una
mescolanza dei generi, che corrisponde alla mescolanza della vita. Include
dunque la saggistica in tutte le sue varietà, che deve avere una sua misura,
uniformarsi alla voce riconoscibile di
un testo».
Il narrare sembra appartenere a una
naturale disposizione dell’uomo, fin
da quando il narratore orale raccoglieva gli ascoltatori intorno a un fuoco o
in una stalla.
«Sotto qualsivoglia forma è destinato
a durare. Secondo la religiosità chassidica, ha addirittura un valore sacrale,
rafforza lo spirito della comunità. E
non dimentichiamolo, i fondatori delle
grandi religioni, incluso il buddhismo,
sono eccezionali narratori».
Come si manifesta questa duplicità
nel percorso così ricco e variato della
tua scrittura?
«Ci sono gli scritti in senso lato giornalistici, gli interventi di natura etico-politica che esigono un discorso
paratattico, a definizioni chiare e
FOTO DI ALESSANDRO ALBERT/ SYNCSTUDIO
Masterpiece, l’apparenza della scrittura
MARIO BAUDINO
a vinto Nikola Savic, che
mette insieme buoni sentimenti, faccia simpatica e
l’essere serbo. Quanto al suo romanzo se n’è ascoltato un pezzo,
recitato nel confronto finale, e non
è che a questo punto ne sappiamo
molto di più. Bisognerà aspettare
che la Bompiani lo diffonda in centomila copie,, e lo distribuisca attraverso tutti i canali possibili per
farne un best seller: come se la trasmissione televisiva, la gara e tutto
il resto non fossero altro che un
lungo, interminabile spot. A differenza degli altri «talent», però, con
H
un pubblico televisivo che non può
interagire, del tutto passivo.
Così finisce Masterpiece, tra
ascolti bassi, qualche polemica, dichiarazioni trionfalistiche, grande
sbertucciamento in rete e nessuna
suspense: non solo durante le puntate ma anche per la finale, i cui risultati erano ampiamente disponibili in
rete già da domenica mattina, con
vincitore e classifica.
Restano i romanzi, di cui nulla
continuiamo a sapere, e i personaggi
degli scrittori o aspiranti tali (ma
perché insistere su aspiranti scrittori? Se uno scrive scrive, non aspira):
dall’impiegato ai servizi funerari
che manco a dirlo è uno specialista
di humour nero all’ex manager che
Nikola Savic, 36
anni, di Oriago
è il vincitore
del talent show
letterario della
Rai «Masterpiece»
Il giovane scrittore
è di origine serba
manco a dirlo è molto sicura di sé,
una galleria televisivamente forse
efficace. Resta il problema di come
si possa portare la lettura in televisione e farla diventare un tema da
vasto pubblico: qualcuno c’è riuscito, nel passato, soprattutto Alessandro Baricco, ma in presenza di un
forte carisma personale e in un momento di grande successo come autore anche «popolare». Baricco usava i classici. Qui era questione di
esordienti come tanti altri. Siamo sicuri che una trasmissione televisiva
possa selezionarli meglio di come
fanno abitualmente gli editori o i
premi letterari?
I concorrenti, col loro romanzo
perennemente alluso (non si può
leggere un romanzo in tv) ce l‘hanno
messa tutta. Si sono sfidati su una
varietà di prove dagli sms spiritosi
agli epitaffi, dai racconti a tema alla
scrittura veloce: divertenti sì, ma si
può essere un bravo romanziere e
non avere la minima prontezza di
spirito. In tv però si deve essere anzitutto un personaggio, ma un personaggio non è necessariamente
uno scrittore.
Masterpiece ha il merito di aver
raccontato la lavorazione del libro, il
suo lento nascere nel confronto con
l’editore: il che può anche rappresentare una promozione della lettura più consapevole. . E il difetto forse
più grave, di averlo però raccontato
a quei pochi che lo sapevano già.
T1 CV PR T2
30 .Spettacoli
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
glia di scoprire, attenzione. In Italia
soffre il sistema di mercato. Anzi il jazz
soffre un po’ di meno perché lo si ama,
il vinile ha un grandissimo mercato,
mentre in Scandinavia il disco non esiste più. Ma da noi la gente va volentieri
ai concerti e lì compra il disco. Però c’è
disattenzione verso la cultura, monumenti sono anche i libri, la musica, l’arte attuale: non si può vivere solo guardando al passato».
Intervista
MARINELLA VENEGONI
TORINO
Perché non va a spiegarlo a Renzi?
«A novembre sono andato a parlare
con l’ex ministro Bray, c’è stata attenzione ma siamo pronti a riprendere il dialogo con le istituzioni, non bisogna solo lamentarsi. E’ appena nata una associazione di amici del Jazz
che ci dovrebbe rappresentare. Pensi
che il mio Festival a Berchidda, tremila abitanti, produce 4 volte di incasso rispetto alla spesa, e crea indotto anche sulle menti, vengono stagisti da tutta Europa».
aolo Fresu, 53 anni, gloria
italiana della tromba, festeggia 30 anni di carriera
con 200 concerti l’anno,
tra cui il Primo Maggio al
Festival Jazz di Torino. Festeggia con
un album, 30 appunto: brani suoi e di
colleghi della band, un classico nervoso di Purcell, leggerezza consapevolmente impegnativa. Il mondo
cambia, l’artista sa assecondarne lo
spirito senza tradire la propria vocazione e questo fa Fresu, eloquio sciolto e pensieri onnivori. Sposato con
una violinista, un bimbo che già impara a suonare, è figlio di un pastore
sardo e cittadino del mondo.
P
IL 1O MAGGIO AL FESTIVAL DI TORINO
«La città è stata protagonista
degli inizi del jazz in Italia, meritava
una manifestazione di livello»
Caro Fresu, trent’anni di jazz con la
stessa formazione...
«Il quintetto è nato con me e il pianista Cipelli nell’84, eravamo due sbarbini. Penso sia la formazione più longeva del jazz europeo. Sempre con la
voglia di divertirci; credo nei rapporti umani, non ci si divide mai per la
musica. In 30 abbiamo provato a
metter in un unico disco la personalità di ognuno».
Che cos’è oggi il jazz?
«Non si sa neanche bene cosa significhi, dopo 100 anni. Bisognerebbe coniare un nuovo termine per definire
la musica che fu di Parker e Armstrong. Ci si porta dietro tutto, anche
un certo pop, non vedo più il problema che il jazz spaventi. Se nei ‘70 il
free ebbe valenza sociale e politica,
oggi ognuno ci può trovare quello che
ama. C’è un modo di porsi completamente cambiato. Come diceva Duke
Ellington, la musica si divide in buona e cattiva».
L’attenzione ai nuovi fenomeni?
«Non è troppa. In Italia ci sono famiglie strette, fuori c’è più curiosità, vo-
Michael Jackson
Esce “Xscape”
album di inediti
“modernizzati”
LONDRA
Il 13 maggio Epic Records, insieme
alla «Estate of Michael Jackson»,
pubblicherà Xscape, nuovo album
dell’indimenticato Re del Pop. Il disco, composto da otto nuovi brani, è
disponibile in pre-ordine da oggi su
iTunes.com/MichaelJackson. Scritto e prodotto da Jackson e Jerkins,
Xscape è stato «modernizzato» dal
produttore che l’aveva originariamente inciso in studio con Michael,
L.A. Reid, presidente di Epic Records nonché giudice nelle prime due
edizioni di X Factor, che, dopo l’apertura degli archivi di Jackson, ha avuto accesso illimitato ai tesori che co-
Lei è figlio di un pastore, si è conquistato tutto con i denti..
Paolo Fresu, 53 anni, trombettista sardo
Paolo Fresu
“Anche il jazz è
un monumento”
Il trombettista festeggia 30 anni di carriera
con un album: “Non solo il passato è bello”
«Ho i piedi per terra, non so nemmeno
nuotare. Non è stato così difficile, ho
fatto tutto con passione, dalla Banda
Musicale del paese al gruppo che suonava Dalla o Stevie Wonder ma anche
Casadei, fino a trovare il jazz, infilandomi nel cambio generazionale. E i
miei genitori nella loro saggezza popolare hanno sempre avuto rispetto della
cultura e dell’arte. Mio papà, 90 anni,
continua a venire a tutti i nostri concerti in Sardegna».
In che rapporti è con Enrico Rava e Fabrizio Bosso, altre grandi trombe italiane?
«Ottimi. Per Fabrizio ho scritto le note
di copertina del penultimo disco, tecnicamente è uno dei più grandi. Con Enrico c’è molta stima e amicizia. Ognuno
ha il suo mondo, non c’è competizione».
Il Festival Jazz di Torino?
«La città è stata protagonista degli inizi
di questa musica in Italia, meritava il Festival, era importante che si riappropriasse di una manifestazione di livello».
Michael Jackson
stituiscono quarant’anni di materiale
cantato da Michael. Reid ha curato la
selezione finale dei brani, i produttori li hanno rielaborati per ottenere un
sound contemporaneo nel rispetto
dell’essenza di Michael: un processo
che Reid definisce «contemporaneizzazione». Il produttore principale
dell’album, Timbaland, era uno dei
pochi che secondo Reid aveva lo
spessore, la sensibilità e la versatilità
necessari. «Senza lo straordinario
contributo di Michael, la musica e gli
artisti contemporanei non sarebbero
quelli che conosciamo - dice Reid -. È
un onore per noi offrire queste can[S. N.]
zoni al mondo intero».
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
FULVIA CAPRARA
ROMA
el film che Abel
Ferrara dedica a
Pier Paolo Pasolini , ricostruendone le ultime 24
ore di vita, a quasi 40 anni dalla scomparsa (2 novembre
1975), Riccardo Scamarcio interpreta Ninetto Davoli: «Ho
cercato di rendere il suo atteggiamento verso la vita,
quel candore, quella furbizia,
e quello che Davoli ha rappresentato nel cinema di Pasolini». Insomma, non una piccola
impresa, ma, anzi, una gran
responsabilità, sotto la guida
di un regista tutto genio e sregolatezza, visionario, inventivo, scapestrato: «Il set era totalmente pasoliniano, lavorare con Ferrara è stupendo, lui
è un autore istintivo, una persona speciale, che conosco da
tempo e a cui
sono davvero
affezionato».
Ora il film è
al montaggio:
«Credo che
Ferrara, evitando la ricostruzione fedele dei
fatti, abbia tentato di dare il
senso del lavoro di Pasolini e
soprattutto di
ciò che con lui
abbiamo perso,
ovvero una lettura lucida e irriverente dei
comportamenti
umani». Per
Scamarcio,
classe ’79, esploso come teenidol con «Tre metri sopra il
cielo» e capace, con il lavoro e
con gli anni, di mutare completamente pelle, Pasolini è
«un faro importantissimo,
una chiave di lettura del mondo di oggi, globalizzato e massmediatico, un antropologo
che ha analizzato l’universo
dell’ l’Italia rurale, un artista
ammazzato, alla fine, dal mondo che aveva raccontato».
N
Prima di Ferrara c’è stato
Avati che le ha messo accanto un sex-symbol come la
Stone, a giugno girerà con
Vincenzo Marra, e adesso
l’aspettano i Taviani sul set
del film basato sul Decamerone di Boccaccio.
«Sì, sono nella novella Gentile e
Catalina, interpreto un cavaliere romantico innamorato di
una fanciulla, si dice che questa storia abbia ispirato Skakespeare per Giulietta e Romeo».
E poi, da qualche tempo, è
diventato anche produttore.
«Sì, ma quella non è una cosa
decisa a tavolino, è capitata e
l’ho fatta. “Miele” era un film
difficile da realizzare, l’abbiamo
RICCARDO SCAMARCIO
“La mia primavera
tra Pasolini
e Sharon Stone”
L’attore è Ninetto Davoli nel film di Ferrara sul poeta e
protagonista del “Ragazzo d’oro” di Avati forse a Cannes
Spettacoli .31
Pasotti :
“Nottetempo
finalmente
faccio il duro”
Per esempio?
«Il continuare a non capire che
l’arte ha compiti importantissimi, deve riscaldare i cuori delle
persone , dar loro conforto, e
per questo va tutelata, sottratta a quella disgregazione culturale che ha invece caratterizzato questi nostri ultimi anni».
Quanto serve all’Italia l’Oscar
di Sorrentino?
«Quando avvengono cose di
questo tipo l’attenzione verso il
nostro Paese si riaccende, mi
auguro che il Ministro Franceschini capisca l’importanza dell’arte, in tutte le sue forme».
ROMA
Un noir con un inedito Giorgio
Pasotti nei panni di un duro:
ovvero quelli di Matteo (poliziotto della stradale ed ex rugbista). È quello che si vede in
Nottetempo, opera prima di
Francesco Prisco (una dozzina di corti al suo attivo), che
arriverà in sala dopodomani
distribuito da Videa in 20 copie. Un film coraggioso, con
tutta una serie di personaggi
destinati incrociare le loro vite fino al tragico finale.
Tutto inizia con un incidente stradale che rimette in gioco la vita di Matteo, quella di
una ragazza tutta sentimento,
Assia (Nina Torresi), segretamente innamorata di lui, e anche quella di Enrico, triste cabarettista ormai in declino
(Gianfelice Imparato) che scopre dentro di sé una voglia di
rivalsa. Questi tre personaggi,
ognuno animato dalla voglia
di cambiare la propria vita e
di trovare una nuova felicità,
L’attore Giorgio Pasotti
IL RITRATTO DI RICCARDO SCAMARCIO È DI FABIO LOVINO
«Sono anche nel
Decameron dei fratelli
Taviani, in un episodio
romantico cui si ispira
Giulietta e Romeo»
montato, è venuto bene, e adesso
ho in testa di andare avanti».
Farebbe anche il regista?
«E’ inevitabile pensarci, e qualche piccola cosa l’ho anche già
fatta, però per il momento no,
non ci penso realmente».
Traitantiautorichel’hannodiretta, qual è quello con cui si è
trovato meglio?
vergent, che incassa 26,5 milioni, per un totale di 95 mln in due
settimane, e Muppets Most
Wanted, il sequel dei Muppet
con 16,5 milioni.
L’attenzione che la storia
dell’Arca biblica aveva polarizzato intorno a sé, e finanche le
critiche rivolte alla pellicola
della Paramount, hanno avuto
un effetto virtuoso, almeno per
quanto riguarda gli incassi.
Non accenna tuttavia a sgonfiarsi la polemica che aveva
preceduto l’uscita nelle sale,
quella proveniente in particolare da diversi ambienti religiosi,
secondo cui il film diretto dal
«Sogno di interpretare
Federico II di Svevia
un condottiero e
un sognatore legato
alla mia città, Andria»
«Con Costa Gavras ho avuto
un rapporto bellissimo, forse
anche perchè le riprese di Verso l’Eden corrispondevano a
un momento particolare della
mia vita personale, una fase di
passaggio».
C’è un personaggio che le piacerebbe interpretare?
«Vorrei raccontare Federico II
Per il film di Aronofsky 44 milioni di dollari nel weekend
Un diluvio di biglietti ai botteghini per un totale di circa 44
milioni di dollari incassati nel
fine settimana. Dopo aver sollevato una marea di critiche,
Noah sbarca nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti, rendendosi protagonista di
un debutto in grande stile. Il
film biblico sulla storia di Noè,
diretto da Darren Aronofsky
e interpretato da Russel
Crowe, brucia la concorrenza
e conquista la vetta dei box office a stelle e strisce. Distanziati di gran lunga i rivali Di-
«Certo, credo che se si è spinti,
come nel mio caso, da autentica
insofferenza verso l’ ingiustizia,
bisogna impegnarsi, cercando
di correggere errori reiterati...».
Riccardo Scamarcio
sopra e accanto nel
film di Avati con
Sharon Stone
Inarrestabile Arca di Noè
in vetta al botteghino Usa
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Lavoro, ma anche idee politiche di sinistra e impegno nelle
cause che coinvolgono la sua
categoria...
.
Diluvio
Il film Noah
con Russell
Crowe (nella
foto in una
scena) ha
distanziato di
gran lunga
i rivali
Divergent e
Muppets
Most Wanted
di Svevia, per via del legame
forte che ha con Andria, la città in cui sono nato, ma soprattutto perchè è stato un precursore in tanti campi, un condottiero, ma anche un sognatore,
costruttore dei più bei castelli
del Sud, scomunicato 2 volte,
insomma una figura leggendaria, metafisica..».
E il governo Renzi come lo vede?
«E’ arrivato da così poco tempo, per adesso non lo vedo..e poi
mi interrogo sul fatto che stiamo avendo così tanti premier
non eletti dal popolo, Monti,
Letta, Renzi... Insomma, è grave, significa che c’è assenza di
democrazia, che altri decidono
per noi, comunque spero che
Renzi possa fare qualcosa di
buono per il Paese».
Quanto si sente cambiato dai
tempi dei suoi inizi?
«Sono cambiato come cambiano tutti, anzi, non penso di essere poi tanto diverso, credo di
avere lo stesso entusiasmo e la
stessa visione felice delle cose».
attraversano l’Italia, da Napoli fino all’Alto Adige, inseguendosi alla ricerca di un cambiamento a cui nessuno vuole più
rinunciare.
«Dalla notte si parte e alla
notte si ritorna - dice Prisco
del suo film, girato in cinque
settimane e con soli 650 mila
euro -. Un movimento circolare di inquietudine che si completa in quello che mi piace
pensare come un “viaggio al
contrario” del protagonista,
un ritorno al proprio passato.
Ogni personaggio - aggiunge il
regista - desidera qualcosa
che non può avere; tutti si
muovono spinti da un sentimento, senza il quale non potrebbe esistere nessun movimento, nessun viaggio».
«È una liberazione fare il
duro - dice Pasotti -. Credo
che un film d’esordio così sia
un mezzo miracolo nel panorama italiano, una piccola
[S. N.]
perla».
regista di Black Swan, è una ha già incassato in due settimarappresentazione fuorviante di ne circa 20 milioni di dollari. Un
quanto scritto nei testi sacri. film che ha stimolato l’interesCritiche reiterate a tal punto se degli spettatori interessati al
che la stessa casa di produzione messaggio insito nella pellicola
hollywoodiana ha dovuto di- e non tanto alla sua estetica.
chiarare esplicitamente in una
«I temi biblici sono la nuova
nota che nel racconto si è fatto frontiera hollywoodiana, le atricorso a «licenze artistiche».
tese sono elevate per questo geAl di là delle polemiche, «a nere», racconta Paul Dergaraquanto sembra la
bedian, esperto
pellicola ha fatto
IL TEMA BIBLICO cinematografico
breccia su coloro
Rentrak. La
Al di là delle polemiche di
che avevano voconferma giunge
il binomio cinema dagli altri film
glia di godersi un
film sofisticato e e fede riscuote interesse pronti a invadere
interessante, e
le sale cinematochi voleva vedere uno spettaco- grafiche prossimamente tra cui
lo che onorasse la propria fede Heaven is for real di Randall
religiosa», spiega Rob Moore, Wallace e prodotto da Joe Roth,
vicepresidente di Paramount. in arrivo il 16 aprile poco prima
Un binomio quello tra cinema e di Pasqua. E ancora il thriller
fede che sembra riscuotere un apocalittico Left behind di Vic
certo successo, non solo nel ca- Armstrong con Nicolas Cage, o
so di Noè e della sua Arca, ma infine Exodus: Gods and Kings di
anche per God’s not dead di Ha- Ridley Scott, con Christian Barold Cronk, produzione «low le nei panni di Mosè, il cui decost», senza star e bocciato dal- butto è atteso a dicembre, in vila critica specializzata, ma che sta del Natale.
32 .Spettacoli
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
dell’1 aprile 2014
Rai 1
Rai 2
6.00 Euronews
6.10 Unomattina Caffè
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Attualità
12.00 La prova del cuoco Varietà Tutti in cucina con
Antonella Clerici, nella
14ª edizione del programma
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.10 Verdetto finale Attualità
15.20 La vita in diretta Attualità Una coppia inedita al
timone dello storico
programma pomeridiano, Paola Perego e Franco Di Mare
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
21.10 Carosello reloaded
6.00 La strada per la felicità
Telefilm
6.45 Cartoon Flakes Programma per bambini
8.15 Due uomini e mezzo TF
8.35 Desperate Housewives
Telefilm
10.00 Tg 2 Insieme Attualità
10.30 Meteo
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg 2 Costume e Società
13.50 Medicina 33 Attualità
14.00 Detto Fatto Attualità
16.15 Cold Case Telefilm
17.45 Tg2 Flash Lis
17.50 Tg sport
18.15 Tg 2
18.45 Squadra Speciale
Cobra 11 Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.00 Lol Serie
Rai 3
6.30 Rassegna stampa italiana e internazionale
7.00 Tgr Buongiorno Italia
7.30 Tgr Buongiorno Regione
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.15 Elisir Attualità
12.00 Tg 3. Tg 3 Fuori Tg
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.00 Tg3 Lis
15.05 Tgr Piazza Affari
15.10 Terra nostra Telenovela
16.00 Aspettando Geo Doc.
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.10 Sconosciuti Attualità
20.35 Un posto al sole SO
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.54 Traffico
7.56 Borse e Monete. Meteo
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.05 Grande Fratello - Live
14.10 CentoVetrine SO
14.45 Uomini e donne
Talk-show
Il programma condotto
da Maria De Filippi
16.05 Grande Fratello - Live
Reality show Il daytime
del reality show
16.15 Il segreto Telenovela
17.10 Pomeriggio cinque
18.50 Avanti un altro!
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia
Italia 1
7.05 Friends Telefilm
7.35 Le regole dell’amore
Sitcom
8.45 Una mamma per amica
Telefilm
10.30 Dr. House - Medical division Telefilm
12.25 Studio Aperto. Meteo
13.00 Sport Mediaset
13.40 Grande Fratello - Live
Reality show
14.10 I Simpson
14.35 Dragon Ball GT
Cartoni animati
15.00 Big Bang Theory Telefilm
15.50 Due uomini e mezzo TF
16.35 E alla fine arriva mamma
Telefilm
17.25 Nikita Telefilm
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.20 CSI Scena del crimine
Telefilm
Rete 4
6.25 Chips Telefilm
7.20 Miami Vice Telefilm
8.15 Hunter Telefilm
9.40 Carabinieri Telefilm
10.40 Sai cosa mangi?
10.50 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
12.55 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
Attualità
15.30 Hamburg distretto 21 TF
16.35 My life Soap opera
16.45 Terra lontana Film
(western, 1955) con
James Stewart, Walter
Brennan. Regia di
Anthony Mann
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
20.30 Tempesta d’amore
Soap opera
La 7
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.50 Omnibus meteo
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee Break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Le strade di San Francisco Telefilm
16.40 Il commissario Cordier
Telefilm
Serie televisiva francese
18.10 L’ispettore Barnaby Filmtv Le storie del laconico
ed astuto ispettore
20.00 Tg La7
20.30 Otto e Mezzo Attualità
Conduce Lilli Gruber
21.15
Una buona stagione
21.10
Made in sud
21.05
Ballarò
21.10
Giass
21.10
Arrow II
21.15
Jane Eyre
★★★
21.10
Philadelphia ★★★
Emma e suo marito
Michele sono sconvolti dall’inaspettato ritorno a casa del
loro figlio Andrea, fuggito
dopo la morte di suo fratello
Riccardo
VARIETÀ. Nuova serata all’inse-
ATTUALITÀ. Il programma idea-
VARIETÀ. Ilnuovodissacranteshow
TELEFILM. Nell’episodio “Tre-
FILM. (dramm., 1995) con C. Gain-
FILM. (dramm., 1993) con Tom
gna del divertimento in compagnia della squadra di cabarettisti meridionali. A condurli
sul palco Elisabetta Gregoraci,
Gigi & Ross e Fatima Trotta
to e condotto da Giovanni Floris continua a seguire con grande interesse le iniziative del
primo ministro Matteo Renzi e
del suo esecutivo
ideato da Antonio Ricci. Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu introducono filmati realizzati nelle tre
macroregioni e una sfida fra le
eccellenze di Nord, Centro e Sud
mori”, Ben Turner viene assoldato da Armitage, un trafficante di armi, per rubare il prototipo del generatore di terremoti da casa di Malcolm Merlyn
sbourg,W.Hurt.RegiadiF.Zeffirelli.
Cresciuta in un orfanotrofio, Jane
Eyrediventaistitutricedellapiccola Adele nella casa del signore di
Rochester, dal carattere difficile
Hanks,DenzelWashington.Regia
di J. Demme. Andrew Beckett,
unbrillanteavvocato,vienelicenziato dall’importante studio per
cui lavora perché affetto da Aids
FICTION.
23.20 Porta a Porta Attualità
0.55 Tg 1 - Notte. Che tempo fa
1.30 Sottovoce Attualità
2.00 Terza pagina Attualità
2.30 Mille e una notte Memoria Magazine
3.45 Da Da Da
23.45 Tg 2
0.00 2Next - Economia e Futuro
0.55 Rai Parlamento
Telegiornale
1.05 Law & order Telefilm
1.50 Meteo
1.55 Appuntamento al cinema
23.20 Gazebo Attualità
0.00 Tg 3 Linea notte. Tg
regione
1.05 Gap - Forward Attualità
1.35 Prima della Prima
2.05 Fuori orario.
Cose (mai) viste
23.15 Matrix Attualità
Conduce Luca Telese
1.30 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
2.00 Striscia la notizia
2.35 Uomini e donne
3.45 Off the map Telefilm
22.00 The tomorrow people TF
22.55 Revolution Serie
23.50 Le iene Varietà satirico
1.20 Grande Fratello - Live
1.40 Sport Mediaset
2.05 Studio aperto
La giornata
VERO TV
TV&TV
17.45
18.15
18.30
19.30
20.25
20.30
21.30
21.45
21.55
22.00
ALESSANDRA
COMAZZI
a p a ro l a
d ’o r d i n e
della nostra
nuova filiale è: glam».
Con questo orrido presupposto, possiamo
immaginare che tipo
sia il manager Giampaolo Morelli, uno che bada all’apparenza, che
licenzia senza battere
ciglio. Ma, come dice
l’adagio, chi la fa
l’aspetti, e dunque nella fusione successiva
tocca a lui essere fatto
fuori. Dopo che avrà intrapreso una sorta di
viaggio picaresco (in
Ferrari) con la sua vittima, Neri Marcorè. E’
andato in onda ieri su
Raiuno il primo film tv
della serie «Purché finisca bene» (alla produzione, nomi noti,
Saccà,
Bernabei):
l’idea, convincente, è
quella di trattare i temi
sociali di questa stagione triste disillusa frollata, con un po’ di umorismo, di leggerezza.
Meno convincente è la
realizzazione complessiva di questo debutto,
dove alcune cose buone si sommano ad altre
meno. I due interpreti
sono simpatici, la regia
di Fabrizio Costa è corretta, ma la sceneggiatura che li sostiene (di
Giulio Calvani, Ilaria e
Marta Storti) conferisce alla fiction quell’irrealismo caratteristico
dei prodotti italiani:
commedia sia, ma verosimile. Inoltre l’adolescente figlia di Marcorè, già vista in «Braccialetti rossi», Aurora
Ruffino, è troppo acerba per il ruolo di coprotagonista, e la sua recitazione improbabile dà
sostanza a una ragazzina antipatica, che pensa solo ai soldi, e che
però improvvisamente
diventa buona.
«L
can. 55
Vero in cucina
Tg Family
Vendetta d’amore
Padre coraje TN
Tg News
Perla nera TN
I cuochi pasticcioni
Cuor di cucina
Tg News
Più belle, più giovani
23.40 Speciale Champions
League
2.05 Tg 4 Night News
2.30 I vitelloni Film (comm.,
1953) con Alberto Sordi,
Franco Interlenghi
4.30 Help Quiz
TV2000
23.30 Sex & The City Telefilm
0.40 Tg La7 Night Desk
Attualità
1.45 Otto e Mezzo Attualità
Conduce Lilli Gruber
2.35 La7 Doc Documentari
3.25 L’aria che tira Attualità
REAL TIME
18.00
18.30
18.50
19.50
19.55
20.00
20.30
20.55
21.20
Rosario da Lourdes
Tg 2000
Il Tempo Vola?
Gocce di Miele
Storie da Lourdes
Rosario da Lourdes
Nel cuore dei giorni
Tg Tg
Domani è un altro
giorno Film
23.00 Kojak Fiction
DMAX
15.45 Due case per una
coppia Documentari
16.45 Quattro matrimoni
17.40 Amici di Maria
De Filippi Varietà
18.40 Molto bene
19.40 Il boss delle torte
20.10 Best Bakery
21.10 My Cake Design:
la battaglia dello
zucchero
15.10
16.00
16.50
17.45
18.35
19.30
20.20
21.10
22.00
22.50
Affare fatto!
MythBusters
Airport Security
Top Gear
A caccia di auto
Cacciatori di tesori
Banco dei pugni
Affari a tutti i costi
Container Wars
Restauri a quattro ruote
film / intrattenimento
17.30 Ti presento gli Alieni
DISCOVERY SCIENCE
digitale terrestre
9.50 Il quartiere dei lillà
Parigi: un bandito inseguito dalla polizia trova
ospitalità da alcuni
amici IRIS
9.55 Robin Hood RAI 4
10.05 Nel sole RAI MOVIE
10.45 Private Pratice RAI 4
11.30 Brothers And Sisters
RAI 4
11.45 L’uomo dei sogni Una
strana voce convince
Ray a costruire nel
campo di mais un
campo di baseball IRIS
11.55 Hud il selvaggio Un
anziano allevatore di
bestiame vive con il
ribelle figlio Hud. Tre
Oscar RAI MOVIE
12.10 Streghe RAI 4
13.40 Flashpoint RAI 4
13.45 Afyon Oppio Un italoamericano, Joseph
Coppola, vuole entrare
nel traffico della droga
IRIS
13.55 World Trade Center La
tragedia delle Torri
Gemelle vista da due
14.55 Gangster Squad La
lotta di due poliziotti
contro il boss mafioso
più temuto di Los
Angeles PREMIUM CINEMA
15.40 Chicago Fire PREMIUM
ACTION
16.05 Fairly Legal JOI
16.15 Una mamma per amica
MYA
16.25 Love Story Il giovane
ricchissimo Oliver si
innamora della povera
studentessa Jenny
pompieri. Regia di
Oliver Stone RAI MOVIE
14.25 Private Pratice RAI 4
15.10 Brothers And Sisters
RAI 4
15.35 Se sei così, ti dico sì IRIS
15.50 90210 RAI 4
16.00 L’albero RAI MOVIE
16.30 Veronica Mars RAI 4
17.20 Robin Hood RAI 4
17.25 Bruciati da cocente passione Un impiegato alle
poste e una dipendente dell’obitorio si conoscono in treno IRIS
17.50 Rai News - Giorno RAI
MOVIE
17.55 Gli indomabili
dell’Arizona RAI MOVIE
18.10 Streghe RAI 4
19.30 A-team IRIS
19.35 Il giorno più bello RAI
MOVIE
19.40 Xena RAI 4
20.15 Renegade IRIS
20.25 Heroes RAI 4
21.05 Terra di confine - Open
Range Tre mandriani si
scontrano con un proprietario terriero. Di e
18.10 Ragione e sentimento
La storia delle sorelle
Dashwood, una impetuosa e romantica, l’altra assennata PREMIUM
UNIVERSAL
18.15 Big Bang Theory JOI
18.40 Due Uomini e 1/2 JOI
18.45 Hart Of Dixie MYA
18.50 Cult PREMIUM ACTION
19.05 Are You There,
Chelsea? JOI
19.10 Il Mercante di Pietre The Stone Merchant
PREMIUM UNIVERSAL
PREMIUM CINEMA
16.30 Cult PREMIUM ACTION
16.50 Le Belve PREMIUM CINEMA
17.00 Una Ricetta Per Due Atto Quinto MYA
17.15 Smallville PREMIUM
19.30 Psych JOI
Parenthood MYA
19.35 Rescue Special
Operations PREMIUM
ACTION
17.45 Friends JOI
18.00 Chicago Fire
ACTION
PREMIUM
ACTION
20.25 Psych JOI
Chicago Fire
PREMIUM
ACTION
21.15 Big Bang Theory
JOI
con Kevin Costner IRIS
21.10 Undisputed Pugile finisce in galera e il mafioso Peter Falk gli organizza un match segreto
RAI 4
21.15 La kryptonite nella
borsa Peppino, 7 anni,
vive in quella che oggi
è definita una famiglia
disfunzionale RAI MOVIE
23.05 L’uomo che cadde sulla
Terra L’extraterrestre
David Bowie arriva
sulla Terra e diventa
ricco e famoso RAI MOVIE
Harsh Times RAI 4
0.05 Il Vendicatore del Texas
IRIS
1.05 L’armata delle tenebre
Attraverso il Libro tibetano dei Morti, un
uomo piomba in pieno
Medioevo. Horror RAI 4
1.15 Rai News - Notte RAI
MOVIE
1.20 Anica - Appuntamento
al cinema RAI MOVIE
1.25 La condizione umana Parte 6 RAI MOVIE
Dance Academy
Almost Human
MYA
PREMIUM ACTION
Una famiglia perfetta
Castellitto affitta degli
attori per far loro interpretare la sua famiglia
PREMIUM CINEMA
Disastro a Hollywood
Barry Levinson racconta
la Hollywood cinematografica con un cast stellare PREMIUM UNIVERSAL
22.00 Arrow PREMIUM ACTION
22.05 Mike & Molly JOI
22.15 Gossip Girl MYA
22.30 Suits JOI
22.50 Grimm PREMIUM ACTION
23.10 Nip’n Tuck MYA
In Hell - Nell’inferno Van
Damme, in carcere, si
batte con i detenuti per
intrattenere i secondini
PREMIUM UNIVERSAL
17.40 Cercasi amore per la
fine del mondo
Un’asteroide fra tre settimane impatterà con
la Terra decretandone
la fine SKY CINEMA 1
17.45 Space Chimps 2: Zartog
colpisce ancora Per
diventare uno scimpanzé spaziale, Comet
viaggia fino al pianeta
Malgor SKY HITS
18.00 Una mamma per amica
FOX LIFE
18.10 Fast n Loud
DISCOVERY
CHANNEL
Mi presenti Babbo
Natale? SKY CINEMA
FAMILY
18.20 Law & Order: Unità
Speciale FOX CRIME
18.25 Marte: forme di vita
DISCOVERY SCIENCE
18.50 Sex & the City FOX LIFE
18.55 Agente 007 - Il domani
non muore mai SKY MAX
19.00 Country Strong
Gwyneth Paltrow in un
film sulla relazione tra
due stelle della musica
country SKY PASSION
19.05 Yukon Men: gli ultimi
cacciatori DISCOVERY
CHANNEL
Marigold Hotel SKY HITS
Bello, onesto, emigrato
Australia... SKY CLASSICS
19.10 N.C.I.S. FOX CRIME
19.20 Macchine estreme
DISCOVERY SCIENCE
Project Runway Italia
Daily FOX LIFE
19.25 Due agenti molto speciali Due agenti appartenenti a due mondi
opposti devono risolvere un caso di omicidio
SKY CINEMA 1
19.40 Niko e Johnny - Due
renne nei guai SKY
CINEMA FAMILY
19.50 In Cucina con
GialloZafferano FOX LIFE
20.00 Affari a quattro ruote
DISCOVERY CHANNEL
FOX
CRIME
Castle FOX LIFE
20.05 Criminal minds
20.15 Rising: la rinascita di
Ground Zero DISCOVERY
DISCOVERY
DISCOVERY
SCIENCE
21.55 The Following FOX CRIME
The good wife FOX LIFE
22.00 Affare fatto! DISCOVERY
CHANNEL
22.05 Strani modi per morire
DISCOVERY SCIENCE
DISCOVERY
CHANNEL
22.35 Strani modi per morire
CHANNEL
Criminal minds
FOX
CRIME
Revenge FOX LIFE
Sky Cine News SKY
CINEMA 1
Un principe tutto mio
Paige Morgan è impegnata al massimo per
coronare il sogno di
diventare medico SKY
CINEMA FAMILY
Barabba SKY CLASSICS
Julie & Julia Meryl Streep
ed Amy Adams interpreti di ricette che salvano
la vita SKY PASSION
Cloverfield New York. È
una sera come tante,
finché un boato fa tremare le pareti delle
case SKY MAX
21.10 Come è fatto DISCOVERY
SCIENCE
CHANNEL
21.35 Come è fatto
22.30 Affare fatto!
SCIENCE
21.00 Liquidator
A Civil Action L’avvocato
John Travolta accetta la
causa di otto famiglie contro due società SKY HITS
Melissa P. Storia di una
sedicenne incerta, spaventata e trascurata, che scopre il sesso SKY CINEMA 1
21.30 Liquidator DISCOVERY
DISCOVERY SCIENCE
Transporter: Extreme
Torna Frank Martin, ex
agente speciale e trasportatore. Stavolta fa
l’autista SKY MAX
22.45 Senza traccia FOX CRIME
Castle FOX LIFE
22.55 Amish Mafia DISCOVERY
CHANNEL
Hitchcock SKY CINEMA 1
LOL - Pazza del mio
migliore amico Lo scontro tra la madre Demi
Moore e la figlia Miley
Cirus SKY CINEMA FAMILY
23.00 1000 modi per morire
DISCOVERY SCIENCE
23.10 Total Recall - Atto di
forza Secondo adattamento cinematografico
ispirato a un racconto
di Philip Dick SKY HITS
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
SPORT
Oggi in Tv
13,00 Sport Mediaset
Italia 1
14,00 Ciclismo. Tre giorni di La Panne
Eurosport
15,20 Calcio Primavera. Roma-Palermo Rai Sport 2
16,00 Curling. Mondiale
Eurosport
17,50 Tg Sport
Raidue
18,00 Calcio femm. Mondiali U17
Rai Sport 2
.
33
18,30 Sport Mediaset
Premium Calcio
18,55 La moviola è uguale per tutti
Premium C.
20,45 Champions. Barça-A.Madrid Sky Sport 1/PrC.
20,45 Champions. Man.U.-Bayern Sky Sport 3/Pr.C1
22,40 Champions League live
Premium C.
22,45 Champ. League. Postpartita
Sky Sport 1
23,30 Motocross. Gp del Brasile
Eurosport
02,00 Nba. Brooklyn Nets-Houston
Sky Sport 2
VERSO IL MONDIALE
*recupero 22a giornata domani, ore 18,30
ROMA-Parma (dal 10’ pt, 0-0)
Il cammino delle due rivali
Giornate
8
14
Gare a marzo
Giocatori
In 6 (Buffon, Caceres, Pirlo,
Chiellini, Asamoah, Vidal)
titolari 7 volte, in 3 (Pogba,
Bonucci, Llorente) 6
Nell’ultimo tour de force
Conte ha impiegato 21
uomini, ma solo 14 più
di due volte dal 1’
Juventus
ntus
81
punti
Roma*
a*
70
punti
32a
33a
34a
35a
36a
37a
38a
7 aprile 14 aprile 19 aprile 27 aprile 4 maggio 11 maggio 18 maggio
JUVENTUS Udinese JUVENTUS Sassuolo JUVENTUS
JUVENTUS
Livorno JUVENTUS Bologna JUVENTUS Atalanta
Cagliari
6 aprile
Cagliari
ROMA
12 aprile
ROMA Fiorentina
Atalanta
ROMA
25 aprile
ROMA
Milan
ROMA
Catania
ROMA
JUVENTUS
Genoa
ROMA
Caso Rizzoli
Il dietrofront
non piace
alla Fifa
GUGLIELMO BUCCHERI
Centimetri - LA STAMPA
N
icola Rizzoli, il capitano dei nostri fischietti, ha sempre usato il
dialogo come arma per disinnescare le proteste. Per
una volta, però, l’arma si è
inceppata perché di troppo
dialogo non può vivere un arbitro: domenica scorsa a
Reggio Emilia, stadio del
Sassuolo, Rizzoli ha prima
sorvolato sul duello fra il romanista Benatia e l’emiliano
Sansone nel cuore dell’area
giallorossa, poi ha ascoltato
il collaboratore di porta (Pe-
LA CAPOLISTA DOPO LO STOP
Mal
di
testa
Rizzoli parla con Sansone
PHOTOPRESS
Antonio Conte, 44 anni (a destra), allenatore della Juve dall’estate 2011, con Arturo Vidal (26) dopo la sconfitta di domenica sera a Napoli
MARCO ANSALDO
TORINO
All’improvviso la Juve è diventata un oggetto di dubbio
come se finora avesse scherzato. Fino a sabato la si descriveva come una corazzata, è
bastata la sconfitta di Napoli
perché la si equipari alle bagnarole che per prudenza navigano a cento metri dalla costa. L’idea che domenica la
Roma possa trovarsi a 5 punti
e metta pressione ai bianconeri che il lunedì affronteranno il Livorno ha scatenato le
suggestioni di rimonta. «Ça
ne passera pas, mais si cela
passe...». Rudi Garcia può rispolverare in francese il tormentone che quattro anni fa
accompagnò il recupero dei
giallorossi di Ranieri sull’Inter di Mourinho. «Non succede ma se succede..». Non successe per uno di quegli intoppi
che hanno caratterizzato la
carriera di Ranieri: dopo il
sorpasso ci fu la sconfitta imprevista, in casa contro la
Samp.
Sono le solite esagerazioni.
Chi voleva coglierli poteva vedere i sintomi del momento di
difficoltà della Juve già nelle
ultime vittorie. Altro che corazzata. A Genova poteva perdere (rigore sbagliato da Calaiò sullo 0-0 e punizione vincente di Pirlo all’89’). Con il
Parma ha rischiato di pareggiare partendo dal 2-0. Con la
Fiorentina patì nel finale sia in
LaJuveèstanca,comecertifica
ilkodiNapoli:laRomadomenica
potrebberisalirea-5.Scudetto
ancorainballoosolosuggestione?
Le crepe di un campionato straordinario
1
2
3
Sintomi di fatica
Ricambi non all’altezza
Tevez-dipendenza
1 Già nelle ultime vittorie si po-
1 Da cinque partite la difesa è
1 L’assenza del capocannonie-
tevano cogliere le difficoltà della
capolista: i tre punti con Fiorentina, Genoa e Parma sono arrivati
dopo prestazioni non brillanti e
grazie anche a prodezze dei singoli (vedi Pirlo a Marassi).
sempre la stessa, Vidal e Pirlo sono in riserva e Pogba ha perso
concretezza. Dai panchinari è
difficile ricavare più dell’impegno e Osvaldo sembra ancora un
pesce fuor d’acqua.
re del campionato si è sentita a
Napoli e non solo in zona gol. Carlitos produce soluzioni nel fraseggio che senza di lui spesso non
trova sbocchi. Con Llorente in calo, potrà tornare utile Vucinic.
campionato che nell’andata di
Europa League. Al contrario, se
si riguarda il match di Napoli, si
trovano alcune conferme di solidità: dominata nel gioco e nella corsa da una squadra altrettanto forte ma troppo scostante, la Juve è riuscita comunque
a chiudere il primo tempo con
un solo gol di svantaggio e nella
ripresa è tornata (debolmente)
in partita fino al raddoppio di
Mertens. Altro che bagnarola.
Il problema della Juve è uscire bene dalla sconfitta. Il calendario le è alleato. Fino allo scontro diretto ci sono 5 partite in
cui i bianconeri possono mantenere 8 punti di vantaggio, ammesso che la Roma vinca il recupero domani contro il Parma.
I giallorossi devono andare a Firenze e ospitare il Milan in apparente crescita. Di balordo
per gli juventini c’è solo la trasferta di Udine, dunque è possi-
bile che i bianconeri vadano all’Olimpico con lo scudetto in tasca. Conte deve superare però il
periodo di appannamento che
va oltre la serataccia di Napoli.
Per quanto lui lo neghi la squadra è stanca: quando prende in
mano la partita lo fa con meno
brillantezza del solito.
Nel mese di marzo la Juve ha
affrontato 8 gare con un gruppo
ridotto di uomini. Su 21 giocatori, solo 14 sono andati oltre le
due presenze da titolare mentre
in sei hanno giocato 7 volte e tra
questi Pirlo e Vidal, che sono in
riserva anche se talvolta l’hanno mascherata con i gol. Pogba è
piombato nella sindrome del
«ragazzino che gioca nel cortile», fa numeri bellissimi ma ha
perso concretezza. Da cinque
partite la difesa è la stessa, Caceres è diventato l’uomo del mese ed è scomparso in infermeria
Ora per i bianconeri
conterà riprendersi
subito: il calendario
dà loro una mano
Barzagli, il più solido negli ultimi tre anni. Si paga una certa
inadeguatezza nei ricambi, da
Isla a Padoin a Peluso, che si è
pure infortunato, è difficile cavare più dell’impegno.
Conte l’aveva detto ma a gennaio è arrivato solo Osvaldo,
gratis, e per quanto ha combinato finora non c’è da stupirsi.
E poi è scoppiata la Tevez-dipendenza. Non si tratta solo dei
gol benché siano stati molti.
L’argentino porta avanti il pallone, lo perde raramente, produce soluzioni nel fraseggio che
senza di lui si atrofizza. Llorente è calato, Osvaldo sembra un
pesce fuor d’acqua, Giovinco
non segna mai. Sta a vedere che
per piazzare l’ultimo sprint servirà Vucinic. Quello che era già
dell’Inter.
ruzzo), è tornato sui suoi
passi fischiando il rigore, ha
capito che qualcosa non andava e, ultima mossa, ha
aperto un processo per direttissima fra i giocatori
coinvolti per ri-cambiare
idea e riprendere la direzione giusta.
Gesti e parole, dunque. Il
rigore non c’era, ma non ci
dovevano essere nemmeno
quei 4 minuti e 37 secondi
per chiudere la scena. Perché Rizzoli ha riavvolto il nastro? I dubbi, prima di tutto.
Sansone, interrogato, ha risposto dicendo di essere caduto dopo che Benatia gli ha
tirato la maglia. Ma Peruzzo,
anche lui interrogato, si era
spinto fino ad indicare un
contatto fra i piedi dei due
giocatori (in realtà mai avvenuto): Rizzoli, in una situazione poco chiara, ha deciso
di ascoltare se stesso.
I quasi 5’ di interruzione
durante Sassuolo-Roma
hanno fatto il giro del mondo
e non solo arbitrale. L’architetto di Bologna volerà in
Brasile per rappresentare
l’Italia degli arbitri al Mondiale. Il suo auspicio è quello
di rientrare a casa il prima
possibile perché vorrebbe
dire che la nostra Nazionale
farà strada. Vista dagli occhi
dei capi arbitrali Uefa, ma
soprattutto Fifa, l’augurio è
un altro: quale corto circuito
potrebbe creare un processo
come quello di Reggio Emilia
con in campo Argentina,
Brasile, Germania o Spagna?
Rizzoli ha sbagliato a usare
l’arma del dialogo a 360 gradi: i vertici dell’Aia (Associazione italiana arbitri) preferiscono sottolineare come,
alla fine, la decisione uscita
dai quasi cinque minuti di interrogatori sia stata quella
giusta. Il rigore non c’era.
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
GUGLIELMO BUCCHERI
INVIATO A LIVORNO
DOUBLE FACE
Mazzarri prova la trazione
offensiva: la ripresa
cancella un buon 1° tempo
la truppa interista nulla, o
quasi, nella prima parte di gara per accendersi, poi, solo nel
finale: fino a poco oltre la mezz’ora, anche la tappa di Livorno sembra un flop, ma, appena
cambia il proprio ritmo, l’Inter mette la doppia freccia con
Hernanes e Palacio nel giro di
nove minuti.
All’Armando Picchi c’è chi
contesta (la curva labronica) e
chi perde la pazienza ad ogni
passaggio sbagliato (Mazzarri). I nerazzurri cercano di più
la conclusione perchè questo è
l’ordine di scuderia: gli attaccanti, o chi per loro, devono fare da sponda per gli assalti da
fuori area di Hernanes e Kuzmanovic, a turno. La mancanza di conclusioni da lontano,
infatti, era stato il cruccio
maggiore di Mazzarri nelle ultime gare di campionato.
In mezzo al campo, ad Hernanes viene affidato il compito
di cucire le trame d’attacco e il
regista offensivo interista si
dà da fare. L’ex laziale, a dir la
verità, non ha molte idee, ma,
Chi sale
Paulinho
7
E
Manchester United
(Ing)
Bayern Monaco
(Ger)
Andata DOMANI ore 20,45
(ritorno 8 aprile)
Paris Saint-Germain
(Fra)
Chelsea
(Ing)
Real Madrid
(Spa)
Borussia Dortmund
(Ger)
Inter
2
Livorno
Inter
(3-5-2)
(3-4-2-1)
Bardi 6; Valentini
5,5, Emerson 6,5
(10’ st Duncan), Castellini 5,5; Mbaye
6,5, Benassi 6, Biagianti 6, Greco 6 (28’
st Siligardi sv), Mesbah 5,5; Paulinho 7,
Belfodil 5 (10’ st
Emeghara 7)
Handanovic 6,5; Rolando 6, Samuel 5,
Juan Jesus 6; Jonathan 6 (34’ st Zanetti
sv), Kuzmanovic 6,5,
Hernanes 6,5 (24’ st
Guarin 5), D’Ambrosio 5; Alvarez 6,5 (42’
st Botta sv), Palacio
6,5; Icardi 5
Chi scende
Belfodil
7 ALL. Mazzarri
Illusione Hernanes-Palacio
Paulinho riapre il match
Follia Guarin regala il pari
5
ARBITRO: Calvarese 6
Chi sale
Palacio
37’pt
5
RETI: pt 37’ Hernanes, 46’ Palacio; st 9’
Paulinho, 40’ Emeghara
Profeta, 1° gol
L’Inter va in vantaggio
con il primo gol interista
di Hernanes: l’ex laziale
anticipa Biagianti e corregge in rete un tentativo a vuoto di Icardi.
9’ st
6,5
Rete capolavoro
Il Livorno riapre la partita
con un gran gol di Paulinho, che sfrutta uno
schema da calcio d’angolo e infila al volo di destra sotto la traversa.
E
Chi scende
46’pt
AMMONITI: Hernanes, Castellini, Samuel
SPETTATORI: circa 15 mila
T
Il raddoppio
Il raddoppio nasce da
un cross di Jonathan,
che serve Palacio in
area: l’argentino al volo
segna la rete numero 14
del suo campionato.
40’st
Guarin
Estasi Emeghara
Follia di Guarin, che dopo aver sprecato il 3-1
sbaglia un retropassaggio e serve Emeghara,
che anticipa Samuel e segna il gol del pareggio.
5
T
Non basta il doppio vantaggio
L’Inter fa e soprattutto disfa
Avanti di due gol, viene raggiunta dal Livorno. Il quarto posto resta a 3 punti
Classifica
Juventus
81
Milan
Roma*
70
Sampdoria
Napoli
64
Genoa
Fiorentina
52
Udinese
Inter
49
Cagliari
Parma*
47
Chievo
Atalanta
46
Bologna
Lazio
45
Livorno
Verona
43
Sassuolo
Torino
42
Catania
(*) = Una partita in meno
42
41
39
38
32
27
26
25
21
20
LIVERANI
Walter Mazzarri, 52 anni (primo da destra), disperato dopo il 2-2
quando serve, si trasforma nel
più pericoloso là davanti: prima
del gol, infatti, era stato il profeta (ai tempi della Lazio) ad andare ad un passo dalla rete con
una precisa saetta da trenta
metri. Su Hernanes, Mazzarri
si gioca gran parte del proprio
credito agli occhi del patron indonesiano Thohir perchè è sta-
Stasera via ai quarti
Atletico Madrid
(Spa)
2
ALL. Di Carlo
Centimetri
LA STAMPA
Andata OGGI ore 20,45
(ritorno 9 aprile)
Barcellona
(Spa)
Livorno
L’analisi
L’
Inter non riesce a
riprendere il giusto cammino
nemmeno a Livorno dopo i passi indietro dell’ultima settimana. Il quarto posto rimane là, a
tre punti, ma appare un obiettivo inavvicinabile per una
squadra ad andamento lento:
dentro al pareggio di Livorno
rimane la sensazione di una
truppa nerazzurra prevedibile, ingolfata e, ancora una volta, con troppe pause durante i
novanta minuti. Palacio e soci
non riescono ad imporre la
propria firma sulla partita, se
non per periodi più o meno
lunghi e, questo, è un difetto
che Walter Mazzarri dovrà
cancellare nelle prossime sette gare da qui a fine campionato. Il Livorno ha giocato con
l’aggressività di chi deve salvarsi (compito assai difficile)
ed è riuscito ad approfittare
delle disattenzioni nerazzurre
per rimanere aggrappato alla
notte il più a lungo possibile, fino al colpo di Emeghara.
Una piccola rivoluzione nel
modulo nerazzurro si vede.
Mazzarri, per una notte, decide di cominciare fin dal primo
minuto con una linea offensiva
più «nobile»: dietro ad Icardi,
spazio per Alvarez e Palacio.
L’Inter deve invertire la tendenza che, nelle ultime due deludenti uscite contro Atalanta
ed Udinese a San Siro, ha visto
La partita
34 .Sport
Semifinali
SORTEGGIO
11 aprile
Sky sport 1,
Premium
calcio
duello. Esce Hernanes, entra
Guarin: Mazzarri reclama ancora una volta un rigore per una
spinta di Mesbah a Palacio. Poi,
l’amnesia di Guarin e il pareggio
di Emeghara. L’Inter è una
squadra a metà: stavolta è il primo tempo a convincere, la ripresa invece è meglio dimenticarla.
Dobbiamo
giocare così
anche contro
la Juve
Paulinho, punta del Livorno
A LANDSBERG, IN UNA STANZA DA 8 MQ. LAVORERÀ COME MACELLAIO
Hoeness, zero privilegi in cella
Sveglia alle 5 e niente Bayern
andata
22-23 aprile
ritorno
29-30 aprile
Sky sport 3,
Premium
calcio 1
to il tecnico a volerlo e a difenderlo con forza.
L’Inter vola sul doppio vantaggio all’intervallo, ma, incompiuta com’è, ad inizio ripresa
non riesce a far meglio che complicarsi il destino: Paulinho con
un tocco magico su invito da calcio d’angolo fa sbattere il pallone sotto la traversa e riapre il
FINALE
24 maggio
a Lisbona
stadio Da Luz
Al minimo
Tra 15 giorni il boss
dei bavaresi sarà nel
carcere dove Hitler
scrisse Mein Kampf
La cella
dove Uli
Hoeness
dovrà
scontare
la pena
di 3 anni
e mezzo
GIULIA ZONCA
Rete 4,
Sky sport 1
Sky sport 3,
Premium
calcio 1
La prigione di Landsberg è fatta di storia e il suo fascino finisce lì. Presto Uli Hoeness dovrà
adattarsi a una vita dura: sveglia alle 5, lavoro in macelleria,
niente cellulare e zero partite.
Tra 15 giorni il presidente del
Bayern inizierà a scontare i tre
anni e mezzo, la condanna per
una frode fiscale da 28.5 milioni.
Dovrà farlo in un carcere che
ospita diversi detenuti alla prima condanna, non è di massima
sicurezza ma è di totale severità
e il direttore ha chiarito che non
ci saranno trattamenti di ri-
guardo. Hoeness passerà le prime due settimana in una cella
comune per il protocollo sanitario, poi sarà trasferito in una
stanza di otto metri quadri e lì
resterà per l’intero periodo della pena. La sua storia ha spaven-
UdineseokcolCatania
1 Scuffet ancora protagoni-
sta: il portiere 17enne è decisivo contro il Catania e permette
all’Udinese di vincere il primo
dei due posticipi. Gol di Di Natale (187° in A) a metà ripresa.
Udinese
1
Catania
0
Udinese
Catania
(3-5-1-1)
(4-3-3)
Scuffet 8; Heurtaux
6,5, Danilo 6, Domizzi 6; Basta 6 (17’
st Badu 6), Pinzi 6,
Allan 6,5, Pereyra
6,5 (37’ st Widmer
sv), Gabriel Silva
5,5; Nico Lopez 5 (1’
st Bruno Fernandes
6,5); Di Natale 7
Andujar 6,5; Izco 6
(42’ st Peruzzi sv),
Gyomber 5,5, Bellusci 5,5, Monzon 6;
Plasil 6,5 (36’ st Fedato sv), Lodi 5,5,
Rinaudo 6; Barrientos 6,5 Bergessio
6,5, Keko 5,5 (20’ st
Leto 6)
ALL. Guidolin
6,5 ALL. Maran
6
RETI: st 23’ Di Natale
ARBITRO: Doveri 6,5
AMMONITI: Bellusci, Rinaudo, Gabriel
Silva, Izco, Danilo, Bergessio, Leto
SPETTATORI: 4.533 paganti, incasso
30.631 euro; 10.472 abbonati, quota non
disponibile
tato gli evasori tedeschi, in molti si sono costituiti dopo questo
processo e l’esempio continua.
Hoeness non potrà vedere il
suo Bayern, in compenso potrà
giocare a calcio che è una delle
attività previste. Potrà avere visite per due volte al mese, per 2
ore. Probabile che Pep Guardiola rientri nella lista degli ospiti.
La prigione, a 70 km da Monaco, è stata costruita nel 1910 e
ha ospitato anche Hitler che
proprio lì ha iniziato a scrivere
«Mein Kampf». In realtà Landsberg è diventata famosa dopo
la guerra quando è stata ribattezzata «la galera per nazisti».
Oltre 200 prigionieri sono stati
impiccati lì.
Oggi ci sono tanti colpevoli
di crimini da «colletti bianchi»
ma anche ladri e detenuti per
crimini sessuali. Due anni fa
c’è stata una rivolta, ora hanno rivisto i blocchi dei prigionieri e diviso i più pericolosi
dagli altri. Ma questo è il solo
lusso concesso.
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Cairo-Ventura, dietro la firma
il progetto Toro per l’Europa
Via a un piano qualità con o senza Cerci e Immobile. Potenziate anche le strutture
L’ala granata
Cerci:«Nel4-3-3
pochivalgonome»
Retroscena
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
uestione di feeling.
Non ci sono solo i
risultati sportivi ed
economici ad aver
stravolto le abitudini di Cairo e la nomea di
Ventura. Dietro al rinnovo del
contratto con il tecnico granata, che si estende fino al
2016 come quello del ds Petrachi, c’è un rapporto di fiducia
- tecnica e umana - che non si
era mai vista nel Toro postfallimento. Al punto da aver
potuto rispolverare il termine
«progetto», che sotto Cairo
aveva perso ogni significato
tra squadre stravolte ogni sei
mesi e tecnici cambiati a getto continuo.
Prima di affidarsi a Ventura, infatti, il presidente granata aveva provato 9 allenatori
diversi in 6 anni, con 12 esoneri complessivi e 5 richiami.
Dal giugno 2011, invece, si è instaurata una «dittatura della
continuità» grazie a un tecnico che a 66 anni si trova per la
prima volta a chiudere il terzo
campionato professionistico
di fila sulla stessa panchina e
con la prospettiva di arrivare
a quota 5. È un evento anche
per la stessa storia del Torino,
se si pensa che totem come
Rocco, Radice e Mondonico si
sono fermati a quattro.
Patti chiari, comune voglia
di crescere e mercato condiviso sono alla base del rapporto Cairo-Ventura e del secondo rinnovo contrattuale. Che
è stato definito da tempo,
quasi due mesi fa, sulla base
di un fisso da 900 mila euro
netti all’anno più i premi, ma è
stato annunciato dal presidente granata solo dopo il superamento della famosa soglia sensibile dei 40 punti in
classifica. La programmazione, però, non ha aspettato i risultati del campo: Cairo ha
già tra le mani i desiderata del
proprio tecnico. Sia a livello di
mercato, con la richiesta specifica di migliorare ulteriormente la qualità di questa ro-
Q
116
1 Alessio Cerci si gode il
Panchine
Ventura è il 6º tecnico
nella storia del Toro
per durata: lo precede
Fabbri a quota 133
1,19
Punti a partita
Media in A di Ventura al Toro,
che nel 2013 fece 40 punti
sul campo (-1 di penalità) e
ora ne ha già 42
ANSA
momento d’oro dopo il gol al
Cagliari che ha regalato la vittoria al Toro ed interrotto il suo
digiuno, ma soprattutto ringrazia chi l’ha rilanciato dandogli la possibilità di andare al
Mondiale. «Ventura è stato
fondamentale per la mia crescita – riconosce l’esterno granata, intervenuto a Tiki Taka su
Italia 1 – perché lui sa prendermi bene e sa come allenarmi.
Mentalmente mi aiuta molto,
parliamo spesso ed è grazie a
lui se sono rendendo così bene
da due anni. Il Cerci di 5 anni fa
non tornava e non copriva: oggi non è così e in un 4-3-3 ci sono pochi giocatori che possono fare quello che faccio io».
Tra un augurio alla Roma
(«Spero possa vincere lo scudetto») e uno ad Immobile
(«Spero vinca la classifica dei
capocannonieri: è più bomber
di Tevez»), Cerci parla anche
dei gemelli granata Pulici-Graziani. «Sappiamo di avere una
responsabilità – dice -: non
dobbiamo deludere i tifosi».
Giampiero Ventura, 66 anni, è arrivato al Toro nel giugno 2011
sa, sia per quanto riguarda le
strutture e l’organigramma del
club. Un vecchio pallino di Ventura, visto che già due anni fa si
parlava di migliorare il centro
sportivo e potenziare la società: ora Cairo è pronto a fare la
sua parte. Il primo passo sarà il
rifacimento del campo alla SiINTESA FINO AL 2016
Totem come Rocco
Radice e Mondonico
si fermarono a 4 anni
sport (possibile anche della palestra) e l’ufficializzazione del
ritiro estivo a Riscone di Brunico (dove fino allo scorso anno
c’era la Roma). Sul mercato invece esistono un piano A e un
piano B, che ruotano attorno alla conferma o meno della coppia Cerci-Immobile.
Dunque gli investimenti, i
progetti, la tattica e i rinforzi
sono legati al destino dei nuovi
gemelli del gol (29 reti in due,
come la coppia Tevez-Llorente), ma la filosofia di base è una
sola per il tandem Cairo-Ventura: stabilizzato il Toro, per il
prossimo biennio si deve provare a conquistare un posto in Europa, proseguendo nel percorso tracciato in queste tre stagioni, ovvero valorizzando un
gruppo composto da giovani di
prospettiva e senatori rilanciati con l’aggiunta di autentici tesori fatti in casa. Per riuscirci,
però, dovrà essere mantenuto
intatto l’intero staff di Ventura,
che è uno dei principali segreti
del successo del Toro. Finora
ha rinnovato solo il tecnico,
mentre sul vice Salvatore Sullo
si sono posati gli occhi di alcuni
club di serie B, che vogliono
puntare sull’uomo delle strategie tattiche del Torino. La prossima partita da chiudere per
Cairo sarà proprio questa.
Sport .35
.
In breve
Calcio: bilancio del 2013
Milan sotto di 10-15 mln
1 Il
Milan, malgrado i proventi dalla Champions League, chiuderà il bilancio 2013
con un rosso tra i 10 e i 15 milioni di euro: la società vuole
trovare altre forme di guadagno per un progetto a lungo
termine che prevede anche la
costruzione di uno stadio di
proprietà. Intanto domani
l’ad Barbara Berlusconi inaugurerà la nuova sede di via Aldo Rossi.
Ciclismo: sospetto doping
Savoldelli deferito
Paolo Savoldelli, 40 anni
1 La
Procura del Coni ha
deferito al Tribunale Antidoping l’ex ciclista Paolo Savoldelli per violazione delle leggi
antidoping: chiesti 2 anni e 8
mesi di squalifica per uso di
doping e per aver frequentato
il medico inibito Michele Ferrari quando era nel team di
Lance Armstrong (2005).
Atletica: infortunio
Bolt salta Roma
1A
causa di un infortunio
al piede Usain Bolt salterà il
Golden Gala del 5 giugno dove
doveva aprire la stagione.
Rientro previsto per il meeting di Ostrava (17 giugno).
Basket: posticipo di A
Milano travolge Pesaro
1 In
serie A (posticipo del
25º turno), Milano batte Pesaro 95-64 e porta a 6 i punti di
vantaggio in vetta alla classifica su Brindisi, Cantù e Siena.
Sci di velocità: record
Origone a 252 km orari
1 Simone
Origone, 34enne
valdostano, ha migliorato il
suo record mondiale di velocità sugli sci: a Vars (Francia)
ha toccato i 252,454 km/h (era
241,400 km/h, nel 2006).
UN GIOCATORE SALVA LA VITA ALL’AVVERSARIO
Fra i tecnici di Coverciano
Ucraina, pronto intervento in campo
Addio a Lelio Antoniotti
1 In Ucraina il centrocampista del Dnipro, Jaba Kankava, ha salvato
la vita a Oleg Gusev, capitano della Dinamo Kiev. Pronto intervento in
campo: dopo uno scontro con il portiere, Gusev perde conoscenza. Se
l’avversario non gli avesse liberato le vie respiratorie sarebbe morto.
1 Il
calcio piange Lelio Antoniotti, 86 anni, ex calciatore
anche di Toro e Juve, uno dei
tecnici storici di Coverciano.
MARTEDÌ 1 APRILE 2014 LA STAMPA 36
W
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Intervista
Sport .37
.
Presidente
Ha detto
Niki Lauda,
65 anni,
ex campione
di Formula 1
(vinse tre
Mondiali
di cui due
in Ferrari),
guida
la scuderia
Mercedes
AMG F1
dal 2012
Hamilton e Rosberg
non litigheranno
Sono giovani, veloci
e vogliono
vincere entrambi
STEFANO MANCINI
INVIATO A SEPANG
l motore Mercedes è
l’oggetto del desiderio,
così come lo era fino all’anno scorso il diffusore della Red Bull. È potente, consuma poco ed è abbastanza affidabile, quanto
basta almeno a vincere due
gare su due con altrettante
pole position e a portare sette macchine tra le prime dieci nel Gran premio di Malesia. Il segreto? «Nessun segreto: è lavoro fatto bene»,
assicura Niki Lauda, 65 anni,
presidente del team tedesco
oltre che icona della Formula
1. Eppure c’è chi favoleggia di
budget altissimi o di risorse
pressoché illimitate. E c’è
persino chi ha aperto google
earth, l’ha puntato sulla fabbrica inglese di Brixworth
dove vengono prodotti i motori, e ha contato le auto posteggiate durante l’orario di
lavoro: 650.
I
Lauda, il successo è una
questione di soldi?
Non temo il ritorno
di Red Bull e della Rossa:
lo do per certo, in F1
le cose cambiano presto
Vettel? Non si lamenti...
LIVERANI
“Oggi noi siamo imbattibili
ma la Ferrari tornerà grande”
Lauda e i segreti Mercedes: “Primi perché abbiamo gli uomini migliori”
«Il successo dipende innanzitutto dalle persone. Se hai
le persone migliori, ottieni i
risultati migliori».
classifica, poi abbiamo recuperato fino al secondo posto.
Anche questo risultato dipende dal lavoro fantastico di
Mercedes engiF1, NUOVO DOMINIO ne group e Mer«I soldi? Il successo cedes auto».
Secondo alcuni è anche
una questione di
Quindi Ferrari e
tempi: voi dipende dalla qualità Renault hanno ladelle persone» vorato, diciamo,
avreste rinunciato a
meno bene riinseguire la Red Bull e vi saspetto a voi?
reste dedicati in anticipo al «Noi abbiamo saputo interpretare al meglio il nuovo reprogetto turbo-ibrido.
«Lei dice? L’anno scorso all’inizio eravamo quinti in
golamento. Ma non c’è nulla
di definitivo: dobbiamo con-
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vantaggio. La Formula 1 ha
tempi velocissimi, chi rallenta o si ferma viene raggiunto
e superato».
Teme un ritorno di Ferrari e
Red Bull?
«Più che temerlo, lo do per
certo. Il campionato è ancora
molto lungo e tutti hanno
grandi margini di miglioramento. Può succedere qualsiasi cosa. Per adesso siamo soddisfatti delle due pole position
e delle due vittorie».
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Domenica gp inBahrein,Alonsopreoccupato
«Lanostravelocitàneancheparagonabileallaloro»
1 Quarto in Australia e in
Malesia, Fernando Alonso sa
cosa occorre per tornare sul
podio. «La trazione non è stata
buona, all’uscita delle curve
perdevamo terreno. Per quanto riguarda la velocità di punta,
non siamo nemmeno paragonabili alla Mercedes. Sono stati
i più veloci in Australia, in Male-
sia e nei test in Bahrein». Alonso ammette che «per il Gp del
Bahrein (in programma domenica) non c’è molto da fare perché saremo di nuovo in pista.
Miglioreremo, ne sono sicuro,
la squadra sta facendo il massimo. Sappiamo dove migliorare
e lo faremo. La speranza c’è ancora».
A giudicare dai test invernali,
anche il circuito del Bahrein vi
dà per favoriti.
«Lo spero. Non posso garantirlo, la situazione può cambiare molto in fretta».
Hamilton e Rosberg sono due
piloti di talento. Fin troppo.
Non ha paura che a un certo
punto comincino a litigare in
pista, perdendo punti per
strada?
«Lewis e Nico sono giovani, veloci e intelligenti. Vogliono vincere entrambi, però sanno come comportarsi».
Tutti e due hanno apprezzato
il rumore ovattato dei nuovi
motori turbo: sono proprio
convinti o la risposta gliel’ha
suggerita l’azienda?
«Se Vettel avesse avuto un
motore Mercedes e avesse
vinto a Melbourne o in Malesia, sono convinto che non si
lamenterebbe nemmeno lui.
Nella vita non possiamo avere
tutto perfetto. Ci dobbiamo
abituare».
www.lastampa.it/controsterzo
T1 CV PR T2
MARTEDÌ 1 APRILE 2014 LA STAMPA 38
39
T1 T2
OGGI A CASELLE
Sciopero all’aeroporto
disagi agli imbarchi
Giornata difficile oggi all’aeroporto «Sandro Pertini» di
Caselle per lo sciopero del
personale, addetto ai controlli
di sicurezza della società All
System. Sagat, la società di
gestione dello scalo torinese,
annuncia agli utenti che l’agi-
tazione delle guardie giurate
che controllano bagagli a mano
e passeggeri in partenza, potrebbe causare code e disagi ed
è quindi necessario presentarsi
in aeroporto con largo anticipo
per poter espletare tutte le operazioni di controllo necessarie.
TORINO
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Diario
Le operazioni per le partenze potrebbero essere ritardate
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail cronaca@lastampa.it 1 specchiotempi@lastampa.it 1 quartieri@lastampa.it
Furchì si sente
male e lascia
il processo
in Assise
Scontro tra i legali
sui testi: la difesa
vuole riascoltarli
Paola Italiano e Massimo Numa
A PAGINA 44
Gtt, l’asta
va di nuovo
deserta
REGIONALI SALTA LA COALIZIONE, ANCHE COSTA (NCD) E CROSETTO (FDI) POTREBBERO SCENDERE IN CAMPO
Regione, il centrodestra
moltiplica i candidati
In barriera
il ritorno
di Ken Loach
Tutti contro tutti: Gancia (Lega) in corsa contro Pichetto
K
Per il momento le
* Caos.
notizie certe dal centrode-
UNA MOSTRA AL MUSEO DEL CINEMA CON GLI ABITI DELLE STAR
stra sono due: Gilberto Pichetto è in corsa per Forza
Italia; la Lega Nord è pronta a proporsi in solitaria
con Gianna Gancia. E Claudia Porchietto, Ncd, cerca
un ticket con Pichetto.
Nessun privato
vuole il 49 per cento
di bus e metrò
Andrea Rossi
Alessandro Mondo
A PAGINA 42
A PAGINA 40
Bagarre
in aula
su Mussolini
IL CASO
La Sala Rossa cancella
la cittadinanza
onoraria al Duce
Beppe Minello
A PAGINA 42
Mensa vuota
alla scuola
“Perotti”
Domani «sciopero
del panino» dopo
l’intossicazione
Chiamparino
e le donne
Jodie Foster ha offerto al Museo del Cinema di Torino l’abito indossato al ritiro dell’Oscar
Le dive da Oscar
Paolo Coccorese
Maurizio Tropeano
Noemi Penna A PAGINA 57
A PAGINA 47
Mummie take away
EMANUELA M INUCCI
taccia. Il 50 per cento del pubblico che varca la soglia dell’Egizio
a oggi c’è un motivo in è costituito da bambini (sono
più per andare al Mu- 250 mila l’anno) e per loro la Tseo Egizio: portarsi a shirt con il gatto dorato o il secasa per 10 euro
gnalibro Scriba
e 50 un piccolo
sono un motivo
sarcofago palper tornare ancor
mare che racpiù felici dalla gita
chiude la mumin via Accademia
mia-mignon dedelle Scienze. Stabitamente famattina, per fesciata. «Diversteggiare il conto
tente porte- Il mini-sarcofago
alla rovescia verso
bonheur - spiel’apertura del nuogano al museo- come la pallina vo Egizio (1° aprile 2015, e non saanti-stress a forma di Stele di rà un pesce) verrà inaugurato il
Rosetta». Chi a questo punto nuovo bookshop con tante sorsta per dire «mai più senza» si prese. Anche per gli over-12.
D
«Metà del listino
e metà della giunta
al femminile»
A PAGINA 41
LA STORIA
DANIELE CAVALLA
en Loach alla Falchera. Il cosiddetto «cantore dei proletari» è
atteso stasera al Piccolo Cinema, il locale di via Cavagnolo 7 nato su iniziativa dei
gemelli De Serio. La serata si
apre alle 21 con la proiezione
di «Kes», opera seconda del
regista inglese datata 1969 e
pellicola fra le sue predilette.
Al momento dei titoli di coda
è prevista l’entrata in scena
dell’autore di «Ladybird Ladybird» e «Piovono pietre»
per una conversazione con i
De Serio e rispondere alle curiosità dei presenti. L’ingresso è libero. Il settantasettenne regista, Orso d’argento alla carriera al recente FilmFest di Berlino, arriva nel
tardo pomeriggio da Roma e
riparte domattina per Venezia. «Kes» racconta una storia di solitudine: vittima della
separazione dei genitori e
vessato dal fratello maggiore, il giovane Billy si isola dall’amara realtà circostante.
Contrastato il rapporto di
Ken Loach con Torino: due
anni fa il regista rifiutò di ricevere il Gran Premio Torino
durante il Torino Film Festival diretto da Gianni Amelio
per solidarietà ai lavoratori
precari della Rear impegnati
al Museo Nazionale del Cinema. Una decisione che scatenò polemiche e portò Loach a
Torino nei giorni successivi
alla chiusura del Tff, a incontrare gli operai all’Ambrosio.
T1 CV PR T2
40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
gg Dossier/ Verso il voto del 25 maggio
Diaspora
I candidati
Allo stato
attuale
le prossime
elezioni
regionali
sanciranno
la fine
dell’alleanza
che aveva
portato
alla giunta
Cota
Gli ex
assessori,
quelli
candidabili,
si
sfideranno
in quattro
liste diverse
Sergio Chiamparino
Il Pd è stato il primo
a rompere gli indugi
Davide Bono
Il Movimento 5 Stelle
ha puntato sul più esperto
Centrodestra, tutti contro tutti
Mauro Filingeri
Rifondazione ha puntato su
un volto nuovo della politica
Con la scelta di Pichetto Forza Italia segna la fine della coalizione. Oggi le ultime trattative
La Lega punta sulla Gancia, Fratelli d’Italia su Crosetto e l’Ncd prova a convincere Costa
ALESSANDRO MONDO
«Noi abbiamo deciso che
parteciperemo alle elezioni...
ecco!». Così Gilberto Pichetto, martellato dai cronisti il
giorno in cui ha lanciato la
campagna elettorale come
candidato di Forza Italia.
Pichetto in corsa
Affermazione venata da una
punta di esasperazione, sintesi dello stato di incertezza
nel quale galleggia il centrodestra piemontese. Per il momento le uniche notizie certe
sono due: Pichetto in corsa
per Forza Italia; la Lega Nord
pronta a proporsi in solitaria
con Gianna Gancia.
Lega pronta a smarcarsi
La conferma di questo orientamento arriva dalla Gancia,
presidente della Lega piemontese e della provincia di
Cuneo: «Matteo Salvini e Roberto Cota hanno deciso che
la Lega correrà da sola e che
sarò la candidata alla presidenza. Ho dato la mia disponibilità». «Sempre che non si
riesca a tenere unita la coalizione», precisa Roberto Cota.
Il caos
Per il resto, è il caos. Emblematico un altro fotogramma. Claudia Porchietto, Ncd, perora un
ticket con Pichetto. «Proposta
apprezzabile, sono disponibile», apre l’interessato. L’uovo di
Il lungo stallo ha di fatto
cancellato l’ipotesi
delle primarie
per il candidato unico
Colombo per correre uniti alle
regionali? Macché. Ipotesi
«tendenzialmente esclusa»,
precisano dal Ncd, dove l’intraprendenza di Porchietto non è
stata apprezzata da Enrico Costa e Vito Bonsignore. Si racconta che ieri, durante la riunione torinese del partito di Alfano, siano volati gli stracci.
Quello di Pichetto era solo un
auspicio», frena Osvaldo Napoli, Forza Italia.
come si è premesso, la Lega è
pronta a correre con la Gancia.
Asse Ncd-Udc
Primarie in picchiata
Delle primarie disgiunte, tuttora fissate il 6 aprile, parlano
malvolentieri gli stessi che le
hanno lanciate, cioè Ncd e Fratelli d’Italia: ieri è scaduto il termine per presentare le candidature, quasi tutti scommettono che sono già morte nella culla. Ieri Cota, dall’esterno, ha già
recitato il «de profundis». E
questo, nonostante le firme,
pervenute, di Giampiero Leo,
Ncd, e Guido Crosetto, FdI. Il
quale, per inciso, non ha nessuna voglia di fare il candidato di
bandiera con il vincolo, previsto
dagli alfaniani, di non candidarsi nel proporzionale. Men che
meno, alle europee. Una vera
ghigliottina.
Insomma: come il cubo di Rubik, i colori non tornano mai. E allora? Allora gli scenari, più o meno probabili, prevedono: Forza
Italia, con Pichetto, in splendida
solitudine contro Chiamparino;
Probabile una corsa a due NcdUdc: oggi i leader sigleranno a
Roma l’accordo per le europee,
da riproporre in chiave regionale. Prevista, in subordine, la
corsa a tre Ncd-Udc-FdI. Con
Crosetto nel ruolo di candidato? Improbabile, per i motivi
che abbiamo detto.
Il Nuovo centrodestra
verso l’intesa con l’Udc
Accordo per le Europee
replicato in Piemonte
Pressing su Costa
Mentre non è improbabile un
candidatura «di servizio» da
parte dello stesso Costa, per
nulla entusiasta. In questo caso resta da capire cosa faranno, nel Ncd, Porchietto e Michele Coppola, contrari all’avventura in solitaria o in compagnie ristrette.
Ultime trattative
Pichetto scalda i motori – Giovanni Toti sarà capolista nel
Nord Ovest per le europee, in
aggiunta si punterà su Fabrizio
Bertot, Alberto Cirio, Tino Rossi – mentre per le regionali è tutto in ballo. Scalda i motori ma,
sperando nel ritorno dei figlioli
prodighi, aspetterà ancora
qualche giorno prima di alzare
la frizione e partire.
Ieri, pur mettendo in chiaro
che la partita delle (eventuali)
alleanze si decide a Roma, ha
buttato lì due aperture: il ticket
con Porchietto e l’attacco contro Chiamparino «a quattro
punte». Della serie: lui al volante e alcuni assessorati di rilievo
agli alleati. Due aperture e un
monito: «Un anno fa, in Piemonte, il Pdl era al 20%. Oggi danno
Forza Italia pressapoco al 20...».
Gli alleati, però, rispondono nisba. Ghiglia, in particolare, non
si sottrae alla metafora calcistica: «Prima delle quattro punte
bisogna scegliere il centravanti». Sapendo che la partita del
25 maggio non si può rinviare.
Gilberto Pichetto
Forza Italia ha scelto l’ex
assessore della giunta Cota
Gianna Gancia
La Lega punta sul presidente della Provincia di Cuneo
Enrico Costa
Alfano e Schifani provano
a convincere il viceministro
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
.
Cronaca di Torino .41
g
Chiamparino
I dubbi di Bono
cerca una donna sulle euro-Primarie
per il Bilancio
dei Cinquestelle
Ma intanto arruola sindaci per rafforzarsi L’accusa: mai visti 237 su 262. E il web lo attacca
MAURIZIO TROPEANO
uell’abbraccio tra
Matteo e Sergio
che il Pd ha scelto
per la sua campagna elettorale alle
regionali non è solo propaganda, almeno per il candidato presidente. Chiamparino, infatti, fa come Renzi e
annuncia che almeno metà
della giunta, in caso di vittoria del centrosinistra, sarà
composta da donne e «per
questo chiedo ai segretari di
partito di darmi una mano e
candidare tante donne per
poter mantenere l’impegno». E, in ogni caso, il listino
sarà composto allo stesso
modo «e sicuramente io non
arretrerò di un millimetro»
annuncia il candidato presidente del centrosinistra davanti alle donne democratiche. Parole che fanno correre un brivido nella schiena
del segretario regionale Davide Gariglio. È sulle sue
spalle, infatti, e anche su
quelle del leader provinciale,
Fabrizio Morri, che ricade il
peso prima della trattativa
interna tra le varie anime democratiche e poi quella con
gli alleati del centrosinistra.
Q
Troppi aspiranti
La determinazione di Chiamparino di dare una forte rappresentanza alle donne del
centrosinistra - «non perché
devo rispettare delle quote rosa ma perché nelle donne c’è
un’energia vitale positiva» complica infatti il già difficile e
delicato «gioco» per la composizione del listino. Ad oggi, infatti, gli aspiranti sono talmente tanti che «potrebbero formare più squadre di calcio»,
raccontano i suoi collaboratori. E in maggioranza sono uomini. Ci potrebbe essere Giacomo Portas per i Moderati;
Marco Grimaldi per Sel. E poi
l’attuale capogruppo Pd a Palazzo Lascaris, Aldo Reschi-
il caso
onda stellata
sembra inarrestabile e dopo le
politiche potrebbe arrivare anche in Europa. Non è un caso
che la parola d’ordine che accompagna la selezione on line
dei candidati del movimento
Cinque Stelle per il parlamento europeo sia «vinciamo noi».
Questa volta, però, l’onda del
successo rischia di portare a
Strasburgo anche uomini e
donne sconosciuti ai militanti
più attivi, quelli che in questi
anni hanno lavorato ventre a
terra non solo sul web per far
crescere e radicare il verbo di
Grillo. Il primo a sollevare il
dubbio sul rischio di mandare
a Strasburgo «candidati impreparati» è Vittorio Bertola,
capogruppo in comune che
contesta i tempi troppo stretti
per informarsi e conoscere i
candidati. Davide Bono, candidato alla presidenza della
Regione e da sempre in prima
fila, va oltre: «Mi risulta difficile pensare - scrive di buon
mattino sul profilo Facebook che in cinque anni di movimento io non abbia mai avuto
il piacere di vedere attivi sul
territorio 237 delle 262 persone che si sono candidate».
L’
Stile Renzi
Il candidato del centrosinistra punta a una giunta regionale a
trazione femminile come il governo del leader Matteo Renzi
gna. E a Chiamparino piacerebbe tanto portare in Regione l’ex
presidente di Coldiretti, Giorgio Ferrero. E poi resta da capire il futuro dell’assessore al
Bilancio del Comune, Gianguido Passoni. Nomi femminili?
L’assessore Ilda Curti e poi Rosanna Abbà e Nadia Conticelli
Ieri pomeriggio la direzione
provinciale del Pd ha dovuto
constatare la mancanza di candidature femminili per completare la lista. È una corsa
contro il tempo visto che il 7
aprile è stata convocata la direzione regionale democratica
per approvare le candidature.
PRIMI CITTADINI IN CAMPO
Figlio d’arte
Francesco Brizio di Ciriè
ma anche gli amministratori
di molti Comuni cuneesi
in competizione tra di loro. E
Chiamparino ci mette del suo:
«Se volessi lanciare un osso ai
giornalisti potrei dire che sto
lavorando per trovare una
donna di fiducia al Bilancio».
Osso lanciato e subito dopo ritirato, ma la raccomandazione:
candidate tante donne.
Più facile a dirsi che a farsi.
Ad oggi è arrivata solo una richiesta di deroga, quella presentata dal sindaco di Cirié, Francesco Brizio che correrà sul proporzionale seguendo le orme
paterne. Altri sindaci, hanno
scelto di correre con Chiamparino, almeno nel Cuneese. È stato l’ex primo cittadino di Cuneo,
Alberto Valmaggia a tessere la
tela che porterà a correre sotto
il simbolo del Monviso anche gli
amministratori che guidano Savigliano (Sergio Soave) e Castigliole Saluzzo (Milva Rinaudo).
Campagna elettorale
Ieri dalle 10 alle 21 si è svolto il
primo turno di questa consultazione on line e prima che
iniziassero le operazioni di
voto Bono aveva in qualche
modo lanciato un messaggio
preciso agli iscritti/elettori:
occhio, leggete i curricula e
«votate con cognizione di
causa». E nel dubbio Bono fa
Appuntamento il 17 maggio
Beppe Grillo sarà a Torino il 17 di maggio anche per sostenere
Davide Bono alla presidenza del Piemonte
una lista con i nomi e i cognomi
di candidati in qualche modo
«garantiti» perché dal suo punto di vista di quelli che secondo
lui sarebbe auspicabile che
«venissero elette persone che
«Sarebbe auspicabile
che venissero elette
persone che
conosciamo
e di cui ci fidiamo»
Davide Bono
capogruppo Cinquestelle
in Consiglio regionale
conosciamo e di cui ci fidiamo».
Le polemiche
Non tutti, però, hanno gradito la
pubblicazione di una lista e anche le istruzioni per l’uso diffuse
dal candidato alla presidenza. A
tanti quella scelta è sembrata
una campagna elettorale vera e
propria. E così sul profilo Facebook di Bono si è aperto un dibattito vivace tra chi contesta quella
scelta a chi invece la difende in
nome di una militanza attiva.
Il programma
Il programma M5S per l’Europa
parte dalla proposta di convocare un referendum per la permanenza o meno nell’euro: abolizione del fiscal compact e adozione
degli eurobond e l’alleanza tra i
paesi mediterranei per una politica comune. Poi i temi economici: investimenti in innovazione e
nuove attività produttive esclusi dal limite del 3% annuo di deficit di bilancio; finanziamenti
per attività agricole e di allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni e abolizione del
pareggio di bilancio.
[M.TR.]
T1 CV PR T2
42 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
gg Dossier/Le tensioni in Comune
La vendita di Gtt fallisce di nuovo
A vuoto la gara per cedere i parcheggi , nessun privato interessato al 49 per cento di bus e metrò
ANDREA ROSSI
I numeri
«Ci siamo dati
15 giorni
per decidere
il da farsi»
AREA SERVITA
282
2,5 milioni
abitanti
DIPENDENTI
di cui
5.142
2.474
comuni
autisti
3
Centimetri
LA STAMPA
Se non è una maledizione, di
sicuro sta diventando un bel
problema. Nessuno vuole Gtt,
la società dei trasporti. Almeno, non a queste condizioni.
Hanno provato a venderla in
blocco, nel 2012: tre tentativi
e altrettanti fallimenti, fino
alla scabrosa offerta di Trenitalia, 70 milioni invece dei 110
richiesti per il 49%. Hanno riprovato l’anno scorso, cambiando metodo: azienda divisa in quattro rami (parcheggi, trasporto, infrastrutture e
immobili). Niente. La cessione delle strisce blu - che dovevano essere la parte più succosa - è naufragata una prima
volta lo scorso dicembre e
una seconda ieri.
805
operai
Il guaio è che stavolta è andata
peggio di allora. «Non ce
addetti ai servizi
e ausiliari
RICAVI
491.771.000 euro
Tram
212
Adesso che cosa pensate di
fare?
Bus
ACQUIRENTI IN FUGA
È la quarta volta
che le procedure
vanno deserte
l’aspettavamo», confessa candidamente Walter Ceresa, amministratore delegato del
gruppo trasporti. A dicembre,
per lo meno, due gruppi si erano fatti avanti in maniera un
po’ irrituale: saremmo interessati, ma i parcheggi costano
troppo e non abbiamo ricevuto
tutte le informazioni richieste,
quindi non offriamo niente, ma
se le condizioni cambiano siamo qui. Forte di queste aperture Gtt aveva ritentato: stessa
base d’asta (33 milioni) ma più
tempo per trattare. È andata
male lo stesso.
Ieri era anche l’ultimo giorno per i privati interessati ad
acquistare il 49 per cento del
ramo trasporti, ovvero bus,
tram e metropolitana: non do-
Scarso interesse
1.440
51,1 milioni di km/anno
Nonostante più di un gruppo specializzato nel ramo parcheggi si sia fatto avanti
alla fine nessuno ha presentato un’offerta, così come per il trasporto pubblico
(tram+bus)
58
11,2 milioni di km/anno
ziazione perché è evidente che la
politica di dismissioni messa in
piedi da Fassino è fallimentare.
Piuttosto che regalare le aziende
è meglio tenersele».
Treni
Privati in ritirata
Vetture
metro
39
1,3 milioni di km/anno
PARCHEGGI
In struttura
Strisce blu
posti
posti
5.327
Walter Ceresa
ad di Gtt
«Siamo sorpresi. Davvero.
Eravamo convinti che questa
volta la vendita sarebbe andata a buon fine». È sinceramente stupito, Walter Ceresa, presidente e amministratore delegato di Gtt: zero offerte per le oltre 48 mila strisce blu e per i parcheggi sotterranei a pagamento.
408
TRASPORTO
Nessuna offerta
domande
a
48.168
Fonte: bilancio 2012 Gtt
vevano avanzare offerte, soltanto dirsi interessati all'avventura.
Non uno si è fatto avanti. «A questo punto», chiosava ieri il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca, «bisogna fermare ogni nego-
Eppure da giorni si diceva altro. «Stavolta chiudiamo sui
parcheggi, le offerte arriveranno». C’era fiducia. Ieri il sindaco, durante una riunione ristretta in cui si è fatto il punto
della situazione, ne ha chiesto
conto. Nelle scorse settimane,
in effetti, almeno un paio di
gruppi sembravano interessati: Saba, colosso spagnolo presente in sei paesi, Park Italia e
Quick Park. Alle strette, solo gli
spagnoli sono stati davvero sul
punto di farsi avanti. Poi,
avrebbero fatto marcia indie-
tro scoraggiati da condizioni a
loro giudizio scarsamente vantaggiose. Due in particolare: il
canone annuo chiesto dalla città, 15 milioni, e i molti dipendenti del ramo parcheggi. Che
sono circa 200. Troppi, secondo Saba, che avrebbe parlato di
almeno una cinquantina di esuLE PROSPETTIVE
E ora si valuta
anche l’opzione
di tenere l’azienda
beri, ragionamento su cui la
trattativa s’è arenata.
Quella su tram e bus nemmeno è cominciata. Ed è la terza volta che va a vuoto. Nel
frattempo la Sala Rossa ha
ballato sui numeri. Vendiamo
il 49 per cento. No, l’80 perché
nessun privato accetta di
spendere decine di milioni per
finire in minoranza. No, non
più del 49, la maggioranza deve restare pubblica, dobbiamo
difendere i posti di lavoro e la
qualità del servizio. Giunta
(non tutta) e sindaco spingevano per l’80. Pd, Sel, sindacati e
molti altri per il 49. Il braccio
di ferro ha premiato i secondi,
che dentro Gtt coltivano un
poderoso bacino elettorale.
E adesso? A Palazzo Civico
si esplorano tutte le opzioni.
Riprovare con le gare. Unificare nuovamente tutti i pezzi di
Gtt e vendere l’azienda in blocco. Lasciar perdere e aspettare tempi migliori. Lasciar perdere del tutto e tenersi Gtt. Un
bel rebus.
«Ci siamo dati quindici giorni
di tempo, in cui contatteremo
tutte le società che si sono fatte vive nelle scorse settimane, e con cui abbiamo discusso in maniera approfondita».
Sperate in un ripensamento?
«Cercheremo di capire come
mai nessuna si sia fatta avanti
e se ci sono le possibilità per
riprendere il discorso. Ripeto: ci sono stati molti colloqui,
alcuni molto approfonditi. Ci
sono stati diversi accessi alla
data room (la “scatola con
tutti i dati sulla società in vendita, ndr). Abbiamo risposto
a decine di quesiti».
Possibili ripercussioni su
Gtt? La gara doveva servire
a rimpinguare le casse, spesso vuote per i pagamenti in
ritardo.
«Rischi immediati non ne esistono. Certo, se ci pagassero
almeno parte dei crediti che
aspettiamo da tre anni saremmo più tranquilli». [A. ROS.]
Strisce blu poco redditizie
e dipendenti in esubero
Le ragioni della débâcle
E sul trasporto le aziende vogliono la maggioranza
Retroscena
Catania ci sono 6 mila
parcheggi delimitati
dalle strisce blu per i
quali la città incassa oltre 7
milioni l’anno. A Torino, con i
suoi 48 mila stalli, l’incasso è
ben più magro: non più di 15
milioni l’anno. Per di più i proventi sono in caduta libera, almeno da quando - era l’inizio
del 2012 - si è deciso di aumentare (e non di poco) la sosta
sulle strisce blu, portandola a
2,5 euro all’interno della Ztl:
meno 30 per cento.
All’epoca fu una scelta politica: per compensare i tagli
A
regionali sul trasporto si decise Almeno, così la pensa chi ha
di compensare con le strisce blu adombrato l’ipotesi di tagliarne
contenendo il più possibile i rin- almeno un quarto. Anche la lite
cari dei biglietti del bus (che co- degli ultimi giorni tra comuni e
munque sono saliti a 1,50 euro). governo sulle multe a chi sosta
In fondo - era il ragionamento - sulle strisce blu - e l’incertezza
è meglio tutelare le persone che che ne è derivata - ha influito.
viaggiano con i mezzi pubblici,
Ma è tutta l’operazione Gtt e pazienza se il caro parcheggio arrivata al suo quarto capitomscoraggerà l’uso dell’auto.
bolo - a destare perplessità tra
Non sarebbe un dramma, si gli addetti ai lavori. A comindiceva allora. Ma lo è se un anno ciare dalla decisione di spacdopo si è deciso di vendere i chettare l’azienda pensando
parcheggi. Ai
che sarebbe staprivati che si soLO SPEZZATINO to più facile (e
no accostati al
cePoco felice la scelta conveniente)
ramo parcheggi
dere le singole
di Gtt quel parti- di dividere l’azienda parti. Perché
in quattro rami scorporare i parcolare - la scarsa
redditività delle
cheggi - l’unico
strisce blu - è subito saltato al- ramo che, nonostante tutto, gel’occhio. Un altro aspetto che ha nera flussi di cassa costanti frenato più d’un gruppo è la dal trasporto in perenne apnea
consistenza del personale: causa tagli? E perché zavorratroppi 200 ausiliari del traffico re bus e tram con gli immobili,
(gli addetti che girano a con- quando l’investimento sul mattrollare le auto parcheggiate). tone è in fase calante da anni?
Ampliamenti già autorizzati
La Sala Rossa ha già approvato il piano per estendere le strisce blu anche in periferia
Agli attuali 48 mila posti ne verranno aggiunti altri 22 mila
Con il senno di poi, l’operazione spezzatino non ha pagato. Anzi, ha peggiorato le cose.
Stesso discorso per il balletto
sulla percentuale di bus e
tram da cedere: 49 o 80? La
gara deserta dimostra che a
nessun privato interessa investire in un’azienda se non può
comandare.
Restano due grandi incognite. La prima riguarda Gtt, che
ha condotto in prima persona
la vendita dei parcheggi sostenendo (già dal 2012) che avrebbe fatto più in fretta e soprattutto avrebbe incassato soldi
essenziali per restare a galla visti i flussi di cassa sempre critici poiché Stato e Regione pagano sempre in ritardo. La seconda riguarda il Comune: nel 2011
ha messo in pancia alla sua holding Fct le quote di Gtt, Amiat,
Sagat e Trm. Ha superato i rilievi della Corte dei Conti spie-
gando che si trattava di operazioni straordinarie che avrebbero portato alla vendita. Sono
passati due anni e Gtt è ancora
lì. Potrebbe rimanerci ancora.
Le elezioni si avvicinano, nessuno vende a poche settimane
dal voto. Se poi in Regione arrivasse Chiamparino - e arrivassero più soldi sul trasporto
pubblico - la spinta per soprassedere del tutto. diventerebbe
quasi irresistibile.
[A. ROS.]
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
.
Cronaca di Torino .43
g
Sulla «Stampa»
La guardia d’onore
di Mussolini
sfida la Sala Rossa
“Non toglietegli la cittadinanza o blocco tutto”
300
La storia
emendamenti
BEPPE MINELLO
«A
nche le
formiche
nel loro
piccolo
s’incazzano» è il titolo di un fortunato libro di Gino&Michele. Anche Angelo D’Amico, 52 anni,
un passato nell’Msi, sbarcato
in Sala Rossa come Pdl, transitato solingo in Progett’Azione e, recentemente, confluito
in Forza Italia, mai arrogante,
anzi sempre un po’ defilato,
nel suo piccolo s’è, per dirla
come i due comici, incazzato.
Dichiarazione di guerra
Questa storia della cittadinanza onoraria a Mussolini,
che i suoi colleghi del centrosinistra, immediatamente seguiti dai partigiani dell’Anpi,
vogliono cancellare, non l’ha
proprio mandata giù. E ha dichiarato guerra alla Sala Rossa: «Volete fare una cosa inutile come togliere la cittadinanza data al Duce in un contesto
«Se vogliono perdere
tempo per togliere
la cittadinanza al Duce
gliene faccio perdere
un po’ anch’io»
Angelo D’Amico
Consigliere comunale
Forza Italia
storico ben preciso invece che
dedicarvi a cose serie e ben più
importanti per i cittadini? Allora dovrete fare i conti con me».
Abituato a stare in mezzo ai militari, visto che è impiegato del
ministero della Difesa nella caserma Amione di piazza Rivoli,
magazzino dei cannoni del Museo d’Artigliera, D’Amico ha
pianificato una strategia degna
di Sun Tzu. Intanto, venerdì
della scorsa settimana, «con un
escamotage» non meglio precisato, è riuscito a far rinviare a
ieri la discussione tra i capigruppo per decidere come af-
D’Amico ha dichiarato
guerra presentando
300 emendamenti in
grado di paralizzare la
Sala Rossa
frontare in aula la mozione preparata dal Pd, per cancellare
Mussolini dagli elenchi anagrafici di Torino. Mossa astuta,
perché come già Sun Tzu, che
riteneva il tempo uno dei 5 fattori che decidono il risultato di
una guerra, così Angelo D’Amico aveva capito che doveva guadagnare tempo per preparare il
suo attacco.
A Predappio
D’Amico, oltre un decennio fa
Guardia d’onore alla tomba del
Duce a Predappio, una certa
tendenza a vestirsi di nero che a
volte risveglia il ricordo dell’indimenticabile Don Lurio, regolamento della Sala Rossa alla
mano, ha preparato un’ottantina di emendamenti per ognuna
delle quattro delibere in programma nel Consiglio di lunedì.
In mantella a presidiare la tomba
La guardia d’onore di Mussolini è formata da volontari ed è nata con obiettivo principale quello
di presidiare in modo militare la tomba del Duce
E, tra la sorpresa generale, ha
annunciato la sua intenzione e
motivato la sua dichiarazione di
guerra: «Volete perdere tempo
con la cittadinanza di Mussolini? E io ve lo farò perdere veramente». Qualcuno ha riso amaro, qualcuno ha risposto sprezzante: «Fai un po’ che c... vuoi».
Il capogruppo Pd, Paolino, ha
proposto e ottenuto di anticipare alle 14,30 l’orario entro il quale presentare gli emendamenti
alle delibere in programma lunedì immaginando così di tarpare le ali dell’ex-guardia d’onore del Duce. Inutile: D’Amico,
come sappiamo, le aveva già
pronte. E così, lunedì, la Sala
Rossa dovrà affrontare 320
emendamenti. Per ridimensionarne l’impatto (ogni emendamento può essere discusso per
complessivi 5 minuti da ogni
consigliere), la maggioranza
dovrà presentare una mozione
d’accorpamento.
Quattro delibere
Mozione che farà slittare al lunedì della prossima settimana
discussione e voto delle quattro
delibere. E comunque solo dopo
aver discusso gli emendamenti
dell’ex guardia d’onore ridotte a
6-7 che a 5 minuti ognuna per la
quindicina di consigliere di minoranza fanno ancora un bel po’
di tempo. E nel frattempo la
mozione su Mussolini dovrà
aspettare. «Per uscire da questo cul de sac - intima l’ex-guardia d’onore - la maggioranza ha
due strade: ritirare la mozione
sul Duce “torinese” o non portarla al voto. Oppure, meglio
ancora, approvare una mia mozione con la quale chiedo che il
Comune di Torino cambi il nome di corso Unione Sovietica in
corso Martiri del comunismo».
La battaglia contro la
decisione di cancellare la
cittadinanza di Mussolini
era partita da un consigliere di Forza Italia, in passato
guardia d’onore della tomba di Mussolini.
1
Il libro per Fassino
Marrone di Fratelli d’Italia regala il libro «Il socialista Mussolini» al sindaco
Mussolini torinese
Bagarre in Sala Rossa
Cancellata tra le polemiche la cittadinanza onoraria al Duce
il caso
BEPPE MINELLO
B
enito Mussolini
non è più tra i torinesi onorari. Una
maggioranza finalmente compatta ha votato la mozione di revoca della cittadinanza onoraria concessa al Duce dal commissario prefettizio nel ’24.
Ma quanta fatica in Sala Rossa per arrivare al punto. Preceduto da un clamore mediatico che è quanto di più deleterio possa esserci per politici in
prossimità di un appuntamento elettorale, la discussione è stata intervallata dalle
goliardate di destra e sinistra.
«Siete solo piccoli comunisti»
I leghisti Ricca e Carbonero hanno esposto durante il loro intervento la bandiera rossa con
tanto di falce e martello: al momento del voto hanno scelto l’astensione
Bandiere e stelle
Dalla bandiera rossa con tanto di falce e martello sbandierata dai leghisti Ricca e Carbonero con tanto di Internazionale - come sottofondo, alla
stella gialla che il radicale del
Pd Silvio Viale s’è appuntato
al petto, fino al tutto sommato
sobrio gesto di Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia il quale
ha regalato al sindaco Fassino
il libro «Il compagno Mussolini» dedicato al periodo socialista di colui che sarebbe poi
diventato il Duce per simbolicamente sottolineare il concetto che «la storia non si cancella ma la si studia».
La stella gialla
Il radicale eletto nelle file Pd, Silvio Viale, è intervenuto
appuntandosi sulla giacca la stella degli ebrei
L’ostruzionismo
E fin qui potremmo, con molta
fatica, farci una ragione di tutto e di tutti. Quello che ha lasciato a bocca aperta è stata
la, diciamo, minaccia di Angelo D’Amico, di Forza Italia ma
d’origine missina e con un trascorso come guardia d’onore
alla tomba di Mussolini a Pre-
«La storia non si può
cancellare, ma
il fascismo non è
tra i nostri valori»
Michele Paolino
Capogruppo
Partito democratico
dappio, di attuare un ostruzionismo totale all’attività della
Sala Rossa. «Invece di occuparvi dei problemi della gente - è
stato il suo ragionamento - perdete tempo, per motivi elettorali». Aveva anche posto ai colleghi un paio di condizioni per desistere dal suo proposito: ritirare la mozione di revoca della
cittadinanza oppure «cambiare
anche il nome di corso Unione
Sovietica in corso Vittime del
comunismo». Ieri in aula ha aggiunto che si sarebbe accontentato di «corso Stupinigi» come
si chiamava una volta corso
Unione Sovietica: «L’importante è la coerenza: nessun crimine
va celebrato». Tesi in qualche
modo appoggiata anche dai leghisti i quali, in memoria del padre del consigliere Carbonero
«partigiano che ha combattuto
fino quasi a morirne», si sono
astenuti (come l’Ncd), anzi
avrebbero pure votato «sì» alla
radiazione ma non se la sono
sentita di fronte «a un’operazione studiata a tavolino dalla sinistra in vista delle elezioni».
A Torre Pellice
In realtà, il caso è scoppiato
qualche settimana fa quando il
municipio di Torre Pellice si accorse che il Duce figurava sul libro d’onore. Una scoperta che
ha suscitato la curiosità in tutte
le anagrafi, compresa quella di
Torino. Un fatto che ha scatenato Sel e il Pd, guidato dal suo capogruppo Michele Paolino che
ha presentato una mozione per
correggere l’anagrafe e, ieri,
preceduto dal tifo di Viale («Falli neri!» gli ha urlato ironicamente) ha ribadito il concetto
forse più efficace: «Caro D’Amico se tu oggi puoi fare ostruzionismo e dire ciò che vuoi è perché Mussolini e il fascismo non
ci sono più. Per questo il fascismo non rientra fra i nostri valori e idealità». Parole accolte
con soddisfazione da una delegazione di partigiani che aveva
anche manifestato in piazza.
C’è anche Italo Balbo
D’Amico ha annunciato che terrà duro e come ieri è riuscito a
far slittare di una settimana un
paio di delibere, già si prepara
per ostacolarne altre in arrivo.
Il lungo pomeriggio s’è chiuso
con l’applauso della maggioranza e l’irrisione di Marrone: «Anche Italo Balbo è cittadino onorario di Torino: ci faranno perdere altro tempo?».
«Studiate la storia
invece di strapparne
le pagine per
compiacere la piazza»
Maurizio Marrone
Capogruppo
Fratelli d’Italia
PRATICHE
PENSIONISTICHE
GRATUITE
E SERVIZI FISCALI
IN SEDE
T1 CV PR T2
44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Tav, i pm in aula
contro il consigliere
dei Cinquestelle
Bertola rischia l’accusa di falsa testimonianza
«Chiedo educatamente di tornare in cella»
Francesco Furchì s’è scusato con il presidente della Corte d’Assise Paolo Capello e ha chiesto di
rientrare in carcere in seguito a un malore, l’udienza è proseguita. La prossima l’8 aprile
L’assedio al cantiere
Vittorio Bertola, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Torino, è stato convocato ieri dalle
difese nell’aula bunker delle Vallette come testimone degli scontri avvenuti nell’estate 2011
MASSIMILIANO PEGGIO
Rischia un’accusa di falsa testimonianza Vittorio Bertola,
consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Torino,
convocato ieri nell’aula
bunker delle Vallette come testimone degli scontri scoppiati in valle tre anni fa, chiamato dalle difese degli imputati No Tav. Le sue dichiarazioni hanno scatenato un
braccio di ferro tra avvocati e
accusa. I pubblici ministeri,
Andrea Padalino e Antonio
Rinaudo, al termine del suo
esame, hanno chiesto al tribunale la trasmissione del
verbale di udienza alla procura, per valutare la genuinità
della sue dichiarazioni.
I lacrimogeni
«La situazione che lei ha descritto non è vera». Così hanno detto più volte i pm al consigliere grillino, testimone
dei fatti avvenuti il 3 luglio
2011, pochi giorni dopo lo
sgombero dell’area presidiata dai No Tav, a Chiomonte.
Per l’accusa, la «manifestazione pacifica» indetta dal
movimento contro «l’occupazione della valle» fu in realtà
un agguato, una sorta di vendetta per i fatti del 27 giugno.
Alla manifestazione del 3 luglio parteciparono molti amministratori locali, tra questi
Bertola, presente anche al blitz di fine giugno. «Prima di venire qua - ha detto in aula - ho
riguardato i filmati che avevo
girato in quei giorni, per poter
dire la verità». Parlando del 27
giugno, ha raccontato di esseIN AULA
Sotto accusa il racconto
sugli scontri a Chiomonte
del 3 luglio 2011
re stato sfiorato da un lacrimogeno, mentre stava filmando lo schieramento della polizia. Ma la tensione è cresciuta
quando il consigliere grillino
ha rievocato gli episodi del 3
luglio, caratterizzati di nuovo
da scontri e lanci di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine. «Quella manifestazione
era pacifica» ha spiegato Bertola. E poi: «Prima del lancio
dei lacrimogeni non ho visto
lanciare pietre». «Sì, ho visto
tanta gente arrabbiata, perché non c’era motivo di lanciare i lacrimogeni». E, raccontando della partecipazione di
Beppe Grillo a quella manifestazione, ha aggiunto: «Anche
lui fu raggiunto da un lacrimogeno: infatti si presentò ai
giornalisti mostrando una cartuccia e un limone».
I ricordi
Le ricostruzioni fatte da Bertola non hanno convinto però l’accusa «Se si guardano le immagini agli atti del processo, non
c’è la situazione che lei ha descritto - lo ha ripreso il pm Padalino - Non s’è accorto di nulla:
lancio di pietre né reti divelte.
In più ha detto che i lacrimogeni sono arrivati all’improvviso,
mentre non stava accadendo
nulla. E questo non è vero». Le
immagini sono quelle girate alla
centrale elettrica di Chiomonte, punto nevralgico degli scontri nel pomeriggio del 3 luglio.
«Salendo da una curva - ha risposto il grillino - non mi sono
accorto di nulla. Nel momento
in cui sono arrivato la situazione mi sembrava tranquilla».
Magro e debole
Furchì si sente male
e lascia il processo
Scontro tra i legali sui testi del processo annullato
PAOLA ITALIANO
MASSIMO NUMA
Francesco Furchì ha seguito
con attenzione la prima
udienza in Assise, imputato di
omicidio volontario ai danni
di Alberto Musy. ma - alla fine
- ha chiesto al presidente Paolo Capello (giudice a latere
Giampaolo Peyron) di lasciare l’aula per ritornare in carcere: «Non mi sento bene, signor presidente, proseguite
pure, vi chiedo educatamente
di scusarmi». Lo dice con voce bassa ma ferma. Soffre di
sbalzi di pressione molto intensi, alle 11 ha avuto un’epistassi (sangue dal naso) ed è
stato colto da un lieve malore.
Nei giorni scorsi aveva iniziato uno sciopero della fame e
della sete; disse di avere perso
«18 chili di peso». Trasferito
in ospedale per accertamenti,
sotto indicazione dei medici,
ha ripreso a bere ma avrebbe
continuato a non alimentarsi.
I vestiti
La camicia bianca gli pende
sulle spalle, i pantaloni sembrano più larghi di almeno
due taglie; s’è tagliato la bar-
ba e sembra un altro uomo da
quello apparso, nella primavera 2013, per la prima volta il
Tribunale da imputato (omicidio colposo, Musy è morto il 22
ottobre), sempre proclamandosi innocente.
Ieri udienza tecnica, per definire i calendari ma soprattutto per dirimere la prima controversia tra il pm Roberto Furlan, gli avvocati della parte civile Giampaolo e Valentina Zancan e il collegio della difesa, av«TORNI MONATERI»
L’avvocato Zancan
vuole che i giurati
risentano il docente
vocati Giancarlo Pittelli, Maria
Rosa Ferrara ed Enzo Galeota.
Al centro, la facoltà di utilizzare
i dati delle perizie sui tabulati
telefonici e altri accertamenti,
più consulenze e testimonianze
relative al processo, presieduto
dal giudice Quinto Bosio, sospeso per la morte di Musy.
L’avvocato Pitelli vuole che tutti i testimoni siano risentiti in
Assise, compresi i consulenti di
accusa e difesa, mentre Zancan
è di avviso contrario, nel nome
di un processo dai tempi più
brevi, senza dover ripetere atti
già verbalizzati. Ma la moglie di
Musy, Angelica «deve essere risentita, lei sarà sempre in aula,
e idem il docente universitario
Pier Giuseppe Monateri».
Il primo esame
La Corte s’è ritirata in camera
di consiglio ma solo per un primo esame della situazione e
per consentire ai giurati popolari di entrare in confidenza
con i complessi temi giuridici
sollevati dai legali. Nella prossima udienza, l’8 aprile prossimo, si saprà quale delle due tesi sarà accolta.
Il pm ha invece chiesto di disporre una perizia psichiatrica
su Furchì, che s’è sempre dichiarato contrario. Replica di
Pittelli: «Si vuole continuare a
indicare questo delitto come
gesto di un pazzo, Furchì è innocente e manca un movente
credibile». Tra i nuovi testi indicati dalla difesa, anche l’ex
ministro Salvo Andò.
Guarda video e foto su
www.lastampa.it/torino
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
.
Cronaca di Torino .45
il caso
EMANUELA MINUCCI
ANDREA ROSSI
ensate a
via Garibaldi: 35
anni dopo
la pedonalizzazione tutti i negozianti
sono ben contenti che la via
sia chiusa al traffico e per nulla al mondo tornerebbe indietro. Quando fu il momento di
decidere, però, il mio predecessore Diego Novelli si trovo
di fronte non poche difficoltà.
Ebbe il coraggio di andare
avanti e meno male che l’ha
fatto». Così il sindaco Fassino,
ieri pomeriggio in Sala Rossa
ha cominciato il suo intervento sulla richiesta di pedonalizzazione di via Roma avanzata dal Movimento 5 Stelle.
«È giusto tenere conto delle
esigenze dei cittadini e dei
commercianti, e bilanciarle.
Però io penso che le pedonalizzazioni spesso incentivino
il commercio. E il turismo.
Non dimentichiamo, Torino
ormai è una città turistica».
«P
La lezione di via Garibaldi
Il traffico di un tempo
Il passeggio di oggi
Ecco com’era via Garibaldi alla fine degli Anni Settanta prima che la giunta
Novelli la pedonalizzasse. Ci passavano tre tram e un fiume di auto
Ecco come si presenta via Garibaldi oggi con i pedoni e i ciclisti che la
percorrono in tutto relax
Fassino: via Garibaldi dimostra
perché via Roma va pedonalizzata
E così il sindaco, facendo proprio l’esempio della via dello
shopping più lunga d’Europa,
ha dato di fatto il via libera alla sperimentazione - per ora
nei weekend - della chiusura
alle auto di via Roma. Non un
intervento-spot, sicuramen- trattava di una presa della via te, ma un modo per dare l’ini- da parte della folla - spontanea,
zio a una riflessione più am- in un clima generalizzato di fepia del centro, che già oggi ha sta. Questa volta sarà tutto stumolte più isole pedonali di un diato a tavolino. «Alla fine valutempo, e che lo stesso Fassino teremo i risultati, consulterein campagna elettorale aveva mo tutti e decideremo», ha
annunciato di «sognare un chiuso il sindaco.
cuore storico tutto pedonale». Il risultato del via libera Commercianti scettici
sostanziale del sindaco è sta- Alla notizia che la Sala Rossa
to il seguente: 22 voti favore- aveva dato il via libera alla spevoli alla proporimentazione il
sta (5 contrari,
IL FESTIVAL JAZZ presidente dei
e 4 astenuti) aldi
A fine aprile sarà commercianti
la mozione che
via Roma, Paolo
il banco di prova Bertolini, si è diha come primo
della chiusura mostrato abbafirmatario il capogruppo grilstanza scettico:
lino Vittorio Bertola riguar- «Se è un provvedimento che
dante la pedonalizzazione di nasce così a freddo, orfano di
via Roma nel suo primo trat- una serie di eventi che lo acto, quello compreso fra piazza compagnino non può trovare il
Castello e piazza San Carlo. Il nostro consenso». E ha aggiundocumento prevede la prepa- to: «Ben vengano le riflessioni
razione di un piano che ri- condivise a un tavolo cui ci seguardi l’intera area del centro diamo tutti, per pianificare una
storico. Intanto però, a parti- nuova visione di tutto il centro,
re da fine aprile i vigili chiu- oppure questo provvedimento
deranno la via, così come lo sarà inutile se non dannoso». In
fecero sotto Natale o durante realtà anche se la sperimentai sabati e le domeniche del zione su via Roma partirà subimarzo 2013, quando si festeg- to, la Sala Rossa è disponibile a
giava il Centocinquantenario riflettere su tutto il centro. Andell’Unità d’Italia. Allora si che se l’assessore alla Viabilità
Il tratto da piazza Castello e piazza San Carlo sarà chiuso nei weekend
Sulla «Stampa»
Sul giornale di domenica il servizio della «Stampa» che ha
paragonato la situazione della via Garibaldi di oggi con quella
antecedente la pedonalizzazione, decisa nel 1978 e diventata
realtà nel 1980, con la giunta di Diego Novelli
1
Claudio Lubatti ha recentemente fatto capire che pedonalizzare ha dei costi molto alti, se
lo si vuole fare bene e in modo
duraturo.
gramma dal 25 aprile al 1° maggio. In ogni caso anche ieri è stato ribadito in Sala Rossa dal presidente della commissione Trasporti Mimmo Carretta (Pd):
«Chiusura solo nei weekend con
un arredo urbano leggero. Non
un test spot, una volta ogni tanto, ma un programma che duri
tutta l’estate per tastare il polso
ai torinesi e ai negozianti».
Dalla fine di aprile
A fornire un buon banco di proba per sperimentare la chiusura
al traffico in via Roma potrà essere il Festival del Jazz in pro-
«La storia della città
insegna che bisogna
avere coraggio:
ora i commercianti
sono tutti contenti
di avere soltanto
il passeggio
senza più le auto»
«Siamo contrari a una
pedonalizzazione
che non preveda
eventi nella via
e non sia inserita in un
sistema più ampio
che riveda la viabilità
di tutto il centro»
Piero Fassino
Paolo Bertolini
sindaco di Torino
presidente negozianti
via Roma
2
Due lettrici scrivono:
chiedere all’assessore alla Viabilità che cosa
sta succedendo in corso Stati
Uniti, tra corso Duca degli
Abruzzi e corso Castelfidardo.
Da gennaio è stato messo un
cantiere che occupa completamente il lato destro del controviale e si estende anche in
parte sulla carreggiata centrale, sottraendo in questo
modo un altissimo numero di
posti-auto. Sorprendentemente sono ormai molti giorni
che non si vede ombra di operaio al lavoro e non si capisce
per quanto tempo questa incresciosa situazione andrà
avanti. Inoltre, la parte centrale è riservata esclusivamente
alla pista ciclabile sulla quale
nessun pedone può arrischiarsi a mettere un piede senza essere insolentito da arroganti
ciclisti. È recentissima la disposizione di un divieto di sosta sulla via Vela, tra il numero
45 e il numero 47, di cui non si
1 «Vorrei
Specchio dei tempi
2
1234567 945A7B37C 5BDDE5F 4F34 14 BDA4 6B7 C A37DAB DB997F 67 7597
7A 14AA74F 4 4464 67 4675F 1797DA4C 4 4F3B 6B7 A34
2
forniscono spiegazioni ma che si
annuncia debba durare per l’intera settimana. “Last but not least” stamattina gli operatori
dell’Amiat hanno riempito parte
della strada con i loro nuovi bidoni per la raccolta differenziata, riducendo ulteriormente la
possibilità di parcheggio su tutta la via. Dal momento che il Comune è così attento ad imporre
il discutibile balzello delle strisce blu che tutti i residenti pagano “obtorto collo”, l’assessore
pensa che tutti siamo così fortunati da disporre di garage privati in cui collocare le nostre vetture? O forse dobbiamo farci
parte diligente e ricoverare le
auto nei parcheggi a pagamento
voluti dal Comune stesso?».
LUISELLA BRACCO, CONSOLATA MORBELLI
Un lettore scrive:
1 «La festa dei 500 giovani in
un condominio di corso Vittorio
è l’esempio perfetto del perché
in Italia le cose non vanno come
dovrebbero. E’ lo specchio di come la nostra società è diventata:
amorale e senza rispetto per il
prossimo. Una persona con
un’etica, perlomeno civile, mai e
poi mai si sarebbe comportata
come quei giovani che, invadendo un condomino, hanno per
ore urlato (con contorno di parolacce e bestemmie), sporcato
e devastato incuranti di tutto e
tutti. E non si sono certo preoccupati dei condomini, del disagio loro provocato, semplicemente perché gli altri non esistono. In uno svuotamento totale di valori conta solo la ricerca
ossessiva del divertimento personale. E il giorno dopo, anziché
provare vergogna per certi
comportamenti, ci si sente orgogliosi e foto e video sono prove di una serata di successo per
suscitare invidia in chi non
c’era. Una volta eran 300, eran
giovani e forti e sono morti per
un ideale, oggi sono 500, sono
giovani e forti ma cosa sono?».
ENRICO POLLERO
Un lettore scrive:
lettore lamenta, con
piena ragione, la bruttezza della
costruzione sorta recentemente a Porta Palazzo che scopro
solo ora chiamarsi “la lampada
di Aladino” e condivido la polemica che ripropone il monito
evangelico. Vorrei solo aggiungere una cosa: quel progetto
perché e da chi negli uffici comunali è stato accettato? Non
era meglio fare una costruzione
che continuasse, in qualche mo-
1 «Un
do, la Torre dell’Orologio che
sorge al suo fianco? E se lo si abbattesse per rifarlo?
«Magari un semplice geometra della provincia potrebbe
progettarlo, senza dover scomodare eccellentissimi architetti
di livello mondiale. Questo perché di brutture architettoniche i
torinesi sono stufi».
GIACOMO ROGGERI
Una lettrice scrive:
spezzare un lancia in favore dei tram poiché
essi qualificano una vera città.
Questo nonostante essendo io
una ciclista incallita e disciplinata sono cosciente che le rotaie sono un potenziale pericolo che sovente costringe a manovre poco ortodosse».
1 «Vorrei
ELISA MINATI
specchiotempi@lastampa.it
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
T1 CV PR T2
46 .Cronaca di Torino
.MARTEDÌ 1 APRILE 2014
In breve
Così la fotografia
rilancerà
via delle Rosine
Celebrazione
Messa a San Lorenzo
per Cristina di Savoia
Dal 2015 “Camera”, il nuovo centro nazionale
La storia
EMANUELA MINUCCI
l tempo di entrare nel
portone di via Giolitti all’angolo con via delle Rosine e si schiude uno dei
più grandi e piacevoli
cortili alberati della città. È il
cuore dell’isolato di Santa Pelagia, quello che grazie all’inaugurazione (che avverrà
esattamente fra un anno) di
«Camera», il nuovo Centro
Italiano per la Fotografia, tornerà a pulsare di vita nuova,
culturale e soprattutto aperta
ai cittadini. E come tutti i progetti destinati a cambiare Torino, lo si vedeva già ieri, dal-
Sudoku
I
l’affollatissima conferenza
stampa, che non si tratta solo
di una grande eccellenza che
trova casa a due passi dalla Mole e dal Museo del Cinema «d’altronde - come ha detto il
sindaco Fassino - da qui è partito tutto» ma di un pezzetto,
gradevolissimo di centro storico che sta per cambiare volto.
questi 1.700 metri quadri in cui
hanno creduto Magnum Photos, Eni e Intesa Sanpaolo si trasformeranno in uno scrigno illuminato e climatizzato con maestria per conservare al meglio
gli archivi e le foto in mostra. Ma
l’aspetto più importante (e forse
anche la voce di spesa più ingente) sarà proprio quella destinata
all’illuminazione:
L’isolato antico
IL CORTILE «Sceglieremo il
Come ha spiegaspiega
Lo spazio interno meglioto ieri il progettiCamerana - dodell’isolato vranno essere lusta, Benedetto
ospiterà un bar ci di grande desiCamerana, che
realizzerà nei
gn, ma anche riprossimi dodici mesi uno spazio spettose dell’ambiente in cui
espositivo, conservativo e didat- vengono collocate».
tico cambiando pelle a quella
che è stata per oltre due secoli Il cortile d’epoca
una scuola di sapore deamici- Tempo un anno, giusto prima
siano «in un centro con un’ani- dell’Expo, come garantito da
ma tecnologica spiccata, ma ri- Fassino davanti a una platea fitspettosa delle sue radici otto- ta di stranieri «i tempi saranno
centesche». Di proprietà del- tempi torinesi», e l’isolato sarà
l’Opera Munifica Istruzione aperto al pubblico compreso il
Il giardino in regalo
Con l’inaugurazione del Centro Italiano per la Fotografia i
torinesi guadagneranno un cortile alberato
grande cortile in cui Lavazza
(che con la fotografia ha un legame forte, cominciato nel 1993
con il calendario firmato da Helmut Newton) aprirà un caffè
con dehors: «Così si schiuderà in
modo permanente uno spazio
suggestivo sinora rimasto chiuso» aggiunge Camerana.
Un milione di euro
Di cifre ieri, nonostante fossero
presenti i vertici degli sponsor,
l’ad dell’Eni Scaroni («investo
sempre volentieri a Torino») e il
presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo GrosPietro («Fare bene la banca significa farla stare dentro la società») non si è parlato. Più o
meno però il centro costerà circa un milione di euro. «Ben spesi - diceva ieri Roberta De Lauro, appassionata di fotografia
“da vedere e da scattare”».
Guarda il video su
www.lastampa.it/torino
Domani, alle 19, messa a
San Lorenzo con la delegazione Piemontese del Sacro Militare Ordine Costantiniano di
San Giorgio (in foto) in onore
della Beata Maria Cristina di
Savoia, regina delle Due Sicilie, «la reginella santa». La beata torinese sarà ricordata
proprio nella chiesa più amata dalla sua famiglia.
Salesiani
Regione Mediterranea,
alla guida don Martoglio
Il Capitolo Generale dei
Salesiani ha eletto primo Consigliere per la nuova «regione
Mediterranea», don Stefano
Martoglio, ispettore di Piemonte e Valle d’Aosta, torinese, classe 1965. La regione è
frutto della riconfigurazione
della presenza salesiana in
Europa. Ne fan parte Italia,
Medio Oriente, Portogallo e le
due ispettorie spagnole.
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
.
Cronaca di Torino .47
LA CONTESTAZIONE GENITORI PROTESTANO CONTRO IL COMUNE ALLA ELEMENTARE DI VIA MERCADANTE
Mensa vuota dopo l’intossicazione
Sciopero del panino per gli alunni della “Perotti”: tre di loro si sono sentiti male dopo mangiato
PAOLO COCCORESE
Caselle
I genitori della scuola «Perotti» di via Mercadante
hanno deciso di fare sul serio. Dopo l’intossicazione alimentare che ha colpito alcuni bambini che avrebbero
consumato in mensa filetti di
platessa, domani scatterà lo
«sciopero del panino».
Manifestazione di protesta a colpi di sandwich al prosciutto, frittate e succhi di
frutta. Pranzo al sacco per
tutti gli studenti. Con l’invito
a boicottare il refettorio. E
mentre la Procura ha aperto
un’inchiesta sull’accaduto, la
rabbia dei papà e le mamme
dell’elementare del circolo
didattico «Ilaria Alpi» sembra inarrestabile. «Chiediamo un intervento deciso del
Comune – dicono -, non abbiamo più fiducia nella cooperativa che gestisce la mensa. La salute dei nostri figli
viene prima di tutto».
È tornato
a scuola
il bambino
celiaco
GIANNI GIACOMINO
Il malessere
A distanza di una settimana, i
tre sfortunati alunni della quinta della «Perotti», costretti alle
cure mediche dopo aver mangiato in mensa il piatto di «platessa dorata», hanno ripreso il
loro posto tra i banchi. I dolori
alla pancia, le labbra gonfie, la
lingua ingrossata e tutti gli altri
sintomi dall’intossicazione sono svaniti. Martedì scorso, le
preoccupazioni avevano preso
il sopravvento. «Finito di mangiare, dopo appena dieci minuti, mia figlia e altri compagni
hanno incominciato a sentirsi
male», dice una delle mamme
degli alunni. E’ corsa al Pronto
Soccorso. «a diagnosi parla
chiaro – aggiunge -. Reazione
da “sindrome sgombroide”,
malessere che si ha quando si
mangia del pesce che non è
buono e che non è stato conservato correttamente». Per un
mese la bambina dovrà prendere il cortisone e antistaminici. E
seguire una dieta molto rigida:
vietati i formaggi, il pesce, il cibo in scatola.
«Abbiamo deciso che mercoledì i nostri figli andranno
a scuola con il panino – dice il
rappresentate dell’associazione dei genitori della “Perotti”, Fabrizio Genco -. Il
Comune deve capire il nostro problema e il nostro risentimento. Vogliamo dare
L’indagine di Guariniello
Sull’intossicazione alla «Perotti» ha aperto un’inchiesta il procuratore Guariniello che attende i risultati
dei sopralluoghi dei periti inviati nella scuola elementare dopo il malore dei tre studenti
un segnale per una miglior sicurezza in mensa». I bambini
non scenderanno in mensa,
ma resteranno in classe con il
pranzo a sacco. «Non vogliamo
alzare inutili polveroni – ag-
Sulla «Stampa»
l rame
a l’ossigeno
Sotto accusa il filetto di platessa
diverso in caso di intossicazione. E, se ci saranno i riscontri
e i presupposti, chiediamo una
sola cosa: che l’appalto alla
ditta incaricata dal Comune
sia revocato».
«Minimizzare l’accaduto sottolineando che parliamo di “3 porzioni su oltre 40 mila servite’”è
sinonimo di una superficialità
imbarazzante», scrive in una
lettera alla «Stampa» Flaviano
La replica
Il Comune replica
«Le analisi sul cibo
prelevato escludono
forme di irregolarità»
Si ripropone il problema della qualità dei prodotti serviti nelle mense scolastiche:
questa volta il piatto incriminato che ha provocato malori sarebbe il filetto di platessa
«Si è verificata
una cosa grave,
non si può far finta
che tutto sia a posto»
Tre bambini
intossicati
in mensa dal pesce
Si sono sentiti male dopo il pranzo alla Perotti
PAOLO COCCORESE
I soccorsi
del fuoco, carabinieri
ttrica in corso Umbria
o d’aria era maggiore.
è andata peggio.
giunge -. Quando le lamentele
sul cibo erano soggettive e riguardavano l’apprezzamento
a una portata rispetto a un’altra non ci sono state grandi
prese di posizione. Discorso
si
nata al 115 ha dato l’alano le 15,49. «Ci sono
ne, due amici che dor-
Ieri i genitori di Camilla, il
nome è di fantasia, hanno
preferito evitare di farla tornare tra i banchi dell’elementare «Perotti» di via
Mercadante. «Anche se sono passate parecchie ore,
non sono spariti i sintomi
dell’intossicazione. Ha ancora le macchie rosse sulle
guance, le labbra e la lingua
così gonfie che fa fatica a respirare», racconta in serata
la mamma Daniela. La pic-
mensa. Difficile da dimenticare lo spavento di mercoledì. Ad ora di pranzo, in tavola
un menù uguale ad altri giorni. Riso, insalata di contorno
e un filetto di platessa impanata. «Finito di mangiare,
mia figlia e altri compagni
hanno incominciato a sentirsi male - dice una delle mamme dei bambini intossicati -.
Le maestre ci hanno subito
chiamato. Sono andata all’ospedale Regina Margherita». Al Pronto Soccorso la
bambina è rimasta per quasi
San Giovanni Bosco. Il quarto
è rimasto a casa, ma i genitori
gli hanno somministrato i medicinali necessari per far sgonfiare le labbra che gli impedivano di respirare. Ieri, mentre
i genitori sono andati in Procura per fare un esposto, altri
compagnia sono stati male.
«Vomito, diarrea, problemi intestinali per molti bambini»,
aggiunge la mamma della piccola di quinta elementare rimasta intossicata.
Il Comune non è rimasto a
guardare, ma preferisce mini-
La notizia dell’intossicazione da platessa pubblicata,venerdì scorso, dal nostro giornale.
1
Dal Comune si limitano a riferire: «Dalle analisi svolte dal
Laboratorio Chimico della Camera di Commercio, quindi un
ente esterno, sui campioni di
cibo prelevati, non sono emerse irregolarità».
Rassicurazioni che non servono a tranquillizzare gli animi.
Anche perchè i genitori della
“Perotti” non hanno digerito le
parole dell’assessore Pellerino.
Fillo, il papà di uno dei bimbi ricoverati. «Il Comune avrebbe
dovuto semmai dichiarare che
anche un solo caso di intossicazione, trattandosi di bambini,
sarebbe stato inaccettabile».
L’assessore
Un genitore
«Stiamo parlando
di tre porzioni su oltre
quarantamila pasti
che vengono serviti»
«Il Comune avrebbe fatto
meglio a dire che, trattandosi
di bambini, anche un solo caso
sarebbe inaccettabile»
Maria Grazia Pellerino
Flaviano Fillo
Sta bene ed è tornato a scuola il bambino celiaco di 8 anni
che, alcuni giorni fa, è finito
al pronto soccorso dell’ospedale di Ciriè, per aver mangiato due forchettate di penne di grano in bianco nella
mensa della scuola «Rodari»
di Caselle. Un addetto della
ditta che serve circa un migliaio di pasti al giorno negli
istituti cittadini, avrebbe
confuso i piatti da sistemare
sui banchi degli allievi.
Il piccolo è stato dimesso
dopo una notte in osservazione. Quanto basta per convincere il procuratore Raffaele Guariniello ad aprire
un’inchiesta per accertare
se qualcuno possa avere delle responsabilità in riferimento al malore del piccolo.
Insomma se i piatti del pranzo sono stati preparati correttamente e se, con una
maggior attenzione, si poteva evitare una corsa al pronto soccorso per l’alunno intollerante al glutine.
«In sette anni che sono qui
non si era mai verificato un
intoppo nel servizio mensa ci tiene a precisare la dirigente scolastica Loredana
Meuti -. Il piatto era coperto,
probabilmente lo scolaro ha
pensato che quella fosse la
porzione destinata a lui e ha
mangiato con voglia. L’inserviente della ditta che serve le
pietanze si è comunque accorta subito dello sbaglio.
Anche perché i banchi degli
alunni che devono seguire
diete particolari sono contrassegnati. È stato un errore umano, capita».
Intanto l’amministrazione
casellese ha inflitto alla
Camst la sanzione prevista:
«Perchè, in futuro, queste
sviste non devono più capitare» ha avvertito il sindaco,
Luca Baracco.
Diario
Gerbido
Protesta
Piazza Rebaudengo
Inceneritore,
un altro stop
“No ai privati
in Croce Rossa”
Sequestrato
un automobilista
Ancora problemi nella fase
dei collaudi propedeutici alla
messa in funzione per il termovalorizzatore de Gerbido. Nella
giornata di ieri, fa sapere Trm, si
è verificata un’anomalia del ciclo
termico sulla Linea 1 che ha pro- L’impianto del Gerbido
vocato un problema alla caldaia.
Sulla base del «principio di precauzione» adottato da Trm
nella fase di esercizio provvisorio dell’impianto del Gerbido,
gli operatori hanno tempestivamente attivato le procedure
di fermo ed effettuato le necessarie attività di controllo e verifica, richieste dal protocollo dell’impianto.
«È stato, tuttavia, registrato uno sforamento dei limiti delle
emissioni di alcuni parametri – monossido di carbonio , carbonio organico totale,ammoniaca e acido cloridrico – di cui è
stata data tempestiva comunicazione agli enti di controllo
(dall’Arpa alla Provincia di Torino)».
Risolta l’anomalia, la Linea 1 è stata riavviata a gas, già nella
serata di ieri, mentre la Linea 2 e la Linea 3 risultano perfettamente funzionanti.
1
Protesta a Torino, come nel resto d’Italia, contro il piano di privatizzazione della Croce Rossa, scattato dal primo gennaio 2014. In molti
hanno protestato di fronte alla sede
torinese, in via Bologna 131. Il presidio è stato organizzato da Cgil, Cisl e Lavoratori in corteo
Uil. «Grazie ad una manovra scellerata del Governo Monti - hanno spiegato - i lavoratori della
Croce Rossa sono passati da un contratto pubblico a uno privato. Ciò comporta una perdita del 30 per cento sugli stipendi,
senza considerare i tagli su altri parametri». Sforbiciata che
ha porto i lavoratori, per lo più professionisti dell’emergenza,
a bocciare la riforma, oggetto oggi di un’interrogazione parlamentare. Questa privatizzazione, sostengono, rischia anche
di condizionare i servizi di emergenza. «I comitati locali e provinciali agiranno come società private, con un occhio agli
aspetti economici, proponendo convezioni al ribasso».
1
Guarda il video su
www.lastampa.it/torino
Hanno sequestrato un automobilista, entrando nella vettura ferma al
semaforo, per portargli via i soldi e la
vettura. Poi l’hanno scaraventato giù
dall’auto e sono scappati. E’ accaduto
in una zona alla periferia Nord di Torino, tra corso Grosseto e piazza Re- Una gazzella del 112
baudengo. Il libero professionista, 53
anni, era fermo al rosso in corso Grosseto quando all’improvviso due uomini hanno aperto la portiera e si sono seduti in macchina. Prima gli hanno puntato un coltello alla gola e poi gli hanno rubato 30 euro. Poi uno di loro si è messo al posto guida,
mentre la vittima è rimasta a bordo sotto la minaccia di un coltello del secondo rapinatore. Giunti al parco fluviale fiume Po di
San Mauro, i due rapinatori hanno liberato l’ostaggio e sono
scappati con la macchina. Le indagini dei carabinieri hanno
permesso di identificare i due criminali. Si tratta di due maghrebini, di 26 e 36 anni, arrestati per ricettazione, rapina e
sequestro di persona. I militari li hanno scovati in via Damiano
Chiesa 6 a Torino, all’interno di una cascina abbandonata adibita a dormitorio di senzatetto.
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T1 CV PR T2
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SPECIALE RIVOLI
PUBLIKOMPASS
SERVIZI PROMOZIONALI
UNA CITTA’ E I SUOI MONUMENTI
Il sogno di Rivoli?
diventare meta turistica
Il sogno di Rivoli? Diventare una città turistica. E di certo non le mancano i requisiti e neanche i monumenti ricchi di storia. A partire da via Piol, ovvero la strada
Maestra, come ancora la chiamano i rivolesi doc, è un dipanarsi di vie tortuose
che ricordano il passato medievale. E
tutt’intorno si è colpiti da continui scorci mozzafiato. Il primo, arrivando da Torino e viaggiando su corso Francia è la vista, dall’alto del Castello, che svetta e domina la città, che oggi conta quasi 50 mila abitanti. E proprio quest’anno l’antico
maniero festeggia i trent’anni dalla sua
ristrutturazione.
Dopo i lavori di restyling iniziati dal
famoso architetto Filippo Juvarra nel
1715 e conclusi poi dieci anni dopo il castello era stato usato per le più strane e
diverse finalità, da caserma a fino a ricovero di famiglie senza tetto. Sino a quando non iniziarono i lavori di restauro sotto la supervisione dell’architetto Andrea
Bruno. Rimesso all’onor del mondo nel
1984 venne inaugurato al suo interno il
Museo d’Arte moderna e contemporanea, uno dei primi in Italia e tra questi il
più noto nel mondo.
E dal piazzale, appena rimesso a nuovo e liberato dalle auto, si gode uno dei
più bei panorami di Torino, con la vista
che spazia fino alla Basilca di Superga.
Ma anche proprio ai piedi del Castello si
scorgono numerose bellezze. Ad esem-
pio la chiesa della Collegiata Alta con il
suo campanile gotico, ossia quanto resta
della chiesa trecentesca con attiguo convento. Antica Collegiata anch’essa in fase di restauro per una futura apertura al
pubblico. A pochi passi si scorge la chiesetta di Santa Croce che conserva al suo
interno un organo preziosissimo. Ma
non è l’unica chiesa di pregio.
Poche centinaia di metri e si rimane
colpiti dalla facciata di San Martino
che ha visto i suoi albori nel Duecento.
Per non parlare dell’omonima chiesetta di cui resta una tenue traccia nel
campanile sperso in mezzo alle campagne della frazione di Tetti Neirotti. Ma
Rivoli è conosciuta anche per le sue ville e case. La più nota è sicuramente la
Casa del Conte Verde, di cui si narra fu
abitazione di Amedeo VI di Savoia.
Questa la leggenda, ma di certo c’è questo magnifico esempio di casa nobiliare del Quattrocento, da anni ormai sede di un museo etnografico in cui si alternano mostre di valore.
Ma ogni angolo di Rivoli può nascondere un piccolo gioiello. Si va dalla Villa
Cane d’Ussol, sede del Consiglio comunale, con i suoi scaloni e le sue volte a
Palazzo Piozzo di Rosignano con affreschi e stucchi di fine del Settecento.
Senza dimenticare Villa Cavalli d’Olivola propri all’ingresso di via Piol con il
suo straordinario giardino o villa Fiorito su via Al Castello. Tanti piccoli tesori
che lentamente le amministrazioni
stanno recuperando per dar loro una
nuova destinazione. E che già oggi tengono con il naso all’insù i turisti che
percorrono quel dedalo di stradine rivestite di acciottolato e lose.
LA SALUTE
Un centro dentistico
per ogni problema
Denti? No problem al Centro Dentistico Rivoli in corso Susa 242/B nel Prisma 88: www.centrodentisticorivoli.it.
Dall’igiene orale alla più complessa
implantologia, trovano una soluzione
nello studio rivolese. Per ogni trattamento c’è uno specialista che risolve il
problema, con cura e passione. «Nella
nostra sede operano ben sei specialisti
- spiega l’amministratore Massimiliano Cardea - esperti in odontoiatra, implantologia, endodonzia, conservativa, paradontologia, protesi fisse e mobili e cura dei denti».
Una gamma che copre ogni esigenza della clientela. Anche per i
più piccoli. «Certo - ammette Cardea
- eseguiamo anche l’ortodonzia per
bambini».
Aperto già nel 1999 il Centro Dentistico Rivoli è seguito nella gestione
dal direttore sanitario Sergio Garavelli. Al suo interno si trovano ben
tre sale mediche con le migliori e
più moderne strumentazioni cliniche. E a breve, visti i risultati raggiunti, il Centro aprirà un nuovo
studio medico specialistico a Torino.
«E siamo convenzionati con i più importanti fondi privati sanitari italiani» puntualizza il dottor Garavelli.
Le loro specialità? «L’implantologia, la chirurgia e le protesi a carico
immediato, il Toronto bridge - chiosa -. Ma per qualunque problema basta una telefonata per prenotare
una visita e un preventivo gratuiti».
T1 T2
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
.
Cronaca di Torino .49
In breve
La storia
Concorso
Comau, Poli e Fiat
per i giovani ricercatori
GIANNI GIACOMINO
VENARIA
a allora il sindaco di Venaria, Giuseppe
Catania, ha
sempre avuto ragione quando diceva:
«La Reggia è un mondo a
parte, che vive di leggi proprie, un corpo estraneo alla
città. Magari un giorno si
metteranno pure a battere
moneta». Forse. Tanto per
cominciare nella zona di
piazza della Repubblica,
proprio davanti ai cancelli
della Reggia, il tempo è sei
minuti in ritardo rispetto al
resto del mondo. E così le
lancette sul quadrante, sistemato nella Torre dell’Orologio, affacciata sulla
Corte d’Onore, sono indietro rispetto a quelle del segnatempo del municipio di
Venaria, per esempio. Ad
accorgersi del «gap» è stato
l’assessore regionale alla
Cultura Michele Coppola,
in occasione dell’inaugurazione della mostra «Alta
Moda, Grande Teatro».
Prima ha alzato gli occhi
verso la torre e poi li ha subito spostati sul polso: «Hai
M
IL COMUNE
«Quello è un mondo
a parte, del tutto
estraneo alla città»
visto l’ora della Reggia ? È
sballata» - ha accennato al
suo collaboratore Gianmarco Sala.
Torre dell’Orologio
Torretta del Comune
La Torre affacciata sulla Corte d’Onore della Reggia
ha un ritardo di sei minuti rispetto all’ora del Municipio
L’ora che campeggia sulla facciata del Municipio di Venaria è
sincronizzato con il segnale orario dell’istituto Galileo Ferraris
A Venaria la faida dell’ora
Reggia contro Municipio
Sei minuti di differenza. Il sindaco: “Non vogliono correggere”
lato più volte «dominus» della palazzina di Venaria che,
nello scorso week end, ha
fatto registrare il record di
8.415 ingressi.
Lo scambio su Twitter
È venuto in mente proprio
all’assessore Coppola che,
in occasione di «Museum
week», nell’ambito di «Ask
the curator», ovvero chiedi
al curatore (per un’intera
giornata a disposizione degli utenti su Twitter) quello
che vuoi sul museo per soddisfare una curiosità, ha
twittato: «Quanti minuti ha
di ritardo l’orologio della
Torre nella Corte d’Onore
di LaVenSei mariaReale?».
Rapido tweet di risposta
della Reggia di Venaria:
«Sono 6 minuti, ma non di
ritardo: è l’ora che piace al
Sovrano e alla Corte della
Reggia di Venaria». Coppola: «E al direttore». Accompagnato da un sorriso. «E
come no» ride divertito Alberto Vanelli, direttore del
Consorzio la Venaria Reale, scherzosamente appel-
dessimo i cancelli con cinque
minuti di anticipo. Insomma
prima o poi la cambieremo».
Il primato del Comune
«Bisogna stare un po’ attenti a
queste cose – puntualizza il
«Però, se devo dirla tutta, sindaco Catania – Comunque
l’idea di avere un’ora diversa l’ora esatta in città è la nostra.
da quella del resto del mondo Ci siamo sincronizzati con il
mi piace – amsegnale orario
mette Vanelli –
IL DIRETTORE dell’Istituto naanche se ci caudi ricer«Mi piace l’idea di zionale
sa un po’ di proca metrologica
avere un’ora diversa Galileo Ferraris
blemi con i visitatori». Che, dal resto del mondo» di Torino». L’ora
quando si trovasballata avrebbe
no davanti ai cancelli del com- creato parecchi guai al soldaplesso sabaudo, non possono to Massimo D’Azeglio che,
fare a meno di dare un’occhia- scriveva nei suoi ricordi, dopo
ta alla Torre dell’Orologio. le notti di baldoria a Torino,
«Infatti c’è chi si è lamentato doveva rientrare nella caserperché lo spettacolo dei giochi ma di Venaria, in sella al suo
d’acqua della Fontana del Cer- cavallo, entro le 6 del mattino
vo iniziava qualche minuto per non essere punito. E si baprima – ricorda ancora il di- sava sull’ora della Reggia che
rettore -. Altri storcevano il intravedeva in lontananza, ganaso perché sembrava chiu- loppando in via Mensa.
Turisti contraddetti
«Cambieremo l'ora
a breve, perchè
i visitatori rischiavano
di perdere l’inizio
dei giochi d’acqua»
«Bisogna stare più
attenti a queste cose.
Comunque l’ora
esatta è la nostra,
senza dubbio»
Alberto Vanelli
Giuseppe Catania
Direttore Consorzio
Venaria Reale
sindaco di Venaria
Un concorso rivolto a
giovani ricercatori industriali è stato bandito da Comau
Group, con il Politecnico, Fiat
Group Automobiles, Dmd
Computers, Prima Electro e
Trama. Il termine per la presentazione delle domande è il
4 aprile: i tre vincitori saranno formati, con un’elevata
qualificazione professionale,
nella progettazione di sistemi di comunicazione e controllo dei sistemi produttivi,
con applicazioni particolari
all’ambito automotive. Alle
selezioni avranno accesso
tutti i laureati in ingegneria o
scienze di primo livello in discipline elettroniche o informatiche, con una buona conoscenza dell’inglese. Il corso avrà una durata di 1.435
ore, distribuite lungo 15 mesi.
Gran parte del percorso di
studi si svolgerà presso la sede del Gruppo Comau di Grugliasco e nelle aule del Poli.
Info nel sito www.comau.com
Presentazione
Una guida fra Alpi
e Mediterraneo
Sarà presentata oggi alle 11,30 alla «Città del Gusto»
di via Massena la «Guida alle
eccellenze fra Alpi e Mediterraneo». Ne parleranno il
presidente di Unioncamere
Piemonte Ferruccio Dardanello e Paolo Cuccia, presidente di Gamebro Rosso. Sarà proiettato anche il documentario dei fratelli Giovanni e Teresio Panzera «La via
del sale, una storia culturale
ed economica millenaria».
Expo 2015
Una cabina di regia
targata Piemonte
Si chiama «Piemonte
Expo 2015» l’accordo di programma siglato tra Regione,
comune di Torino, Unioncamere e Camera di Commercio di Torino per la nascita di
una cabina di regia «in grado
di sviluppare sul territorio
piemontese azioni coordinate e integrate che consentano di generare opportunità
su numerosi asset strategici,
quali agricoltura, industria,
cultura e turismo. L’obiettivo è di sfruttare «l’effetto vetrina» di Expo 2015. L’impegno della Regione si è concentrato sulle infrastrutture, sulla gestione dei flussi
turistici legati soprattutto
sulla garanzia di risorse:
stanziati 3 milioni.
L’ARCIVESCOVO IN SAVOIA IN VISTA DELL’OSTENSIONE
In dono
una copia perfetta
La Sindone ieri è “ritornata”
nella Sainte Chapelle di Chambéry
Monsignor Cesare Nosiglia e
l’arcivescovo di Chambéry,
monsignor Philippe Ballot, in
preghiera davanti alla copia
della Sindone
MARIA TERESA MARTINENGO
INVIATA A CHAMBERY
È nel momento in cui una copia a grandezza naturale della
Sindone viene srotolata davanti all’altare durante la messa e gli arcivescovi di Torino e
di Chambéry si avvicinano in
silenzio ad ammirarla, che la
Storia, nella Sainte Chapelle
di Chambéry, dopo secoli fa un
passo avanti. In quella chiesa
dalla facciata del Castellamonte, restaurata integralmente
un anno fa, il Telo rischiò di
scomparire nell’incendio del
1532. Nel 1578, poi, Emanuele
Filiberto lo trasferì a Torino.
Ieri, in vista dell’Ostensione del 2015, monsignor Cesa-
re Nosiglia con una delegazione
del Centro Internazionale di
Sindonologia e del Museo della
Sindone, presenti il presidente
della Provincia Saitta e l’assessore D’Acri, ha fatto visita a
monsignor Philippe Ballot, portando in dono una copia del Sacro Lino. Una visita storica: la
prima in Savoia di un arcivescovo di Torino, un momento vissuto con amicizia, un segno nel
difficile tempo presente. «Oggi
vediamo che gli eventi della storia - ha detto monsignor Ballot un giorno possono diventare
occasione di rafforzare legami:
la Sindone è partita di qui senza
la volontà della Savoia, oggi con
la copia portata da monsignor
Nosiglia, è come se fosse tornata. L’invito che mi ha rivolto
l’arcivescovo a venire all’ostensione è un segno di amicizia, di
un legame stabilito».
Ritrovare le radici
Giovani dall’Europa
Simbolo di unità, la Sindone,
persino di unità europea. Tanto
che nella sua fitta giornata francese, Nosiglia ha annunciato: «In
occasione della visita di Papa
Francesco promuoveremo un
grande raduno di giovani e coinvolgeremo le conferenze episcopali di tutta Europa. Sarà - ha
detto - una sorta di piccola GMG
con rappresentanti da tutte le
nazioni europee». Poi, soffermandosi sul significato del Sa-
cro Lino, icona della sofferenza
di Cristo per la salvezza dell’umanità: «L’ostensione nella
crisi attuale è segno di speranza:
abbiamo visto che l’Europa del
solo mercato va in crisi se non ri-
scopre la sua anima, le radici
profonde della sua cultura e della sua spiritualità, quelle da cui
ha tratto forza per essere lungo i
secoli esempio per il mondo,
mentre oggi è a rimorchio».
E commentando gli incontri con il
presidente del consiglio della Savoia Hervé Gaymard e con le autorità comunali ha osservato: «La
Franciaèlaica,matutteleautorità
oggi hanno condiviso il bisogno di
riscoperta delle radici culturali».
Saranno numerose le occasioni di
collaborazione tra Torino e Chambéry in vista dell’ostensione del
2015. Il 14 aprile al Teatro Carignano si terrà, alle 17, «La Sindone si
racconta»: le vicende del Sacro Lino nelle pagine di testi insoliti letti
da attori dello Stabile sarà replicata in Savoia.
Guarda la fotogallery su
www.lastampa.it/torino
T1 T2
50 .Quartieri
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
uartieri
A CURA DI
ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni quartieri@lastampa.it
Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24).
Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: corso Traiano 73; via Gorizia 133; corso
Vitt. Emanuele II 34; corso Grosseto 165; corso Turati 74; corso
Francia 175; via delle Orfane 25; corso Potenza 92; piazza Respighi 3; via Monginevro 105; via Piffetti 31 bis; via Maria Vittoria 3;
corso Casale 316.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso
Francia 1/bis.
Aperte anche di notte: corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio
Emanuele II 66; Piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org.
La barriera
Rebaudengo
I residenti
sono costretti
a fare giri
lunghissimi
per attraversare corso
Oddone
Rivolta sul Lungo Stura
“Non paghiamo la Tarsu”
Raccolte 800 firme contro il degrado dei rifiuti abbandonati
Aurora
PAOLO COCCORESE
Dopo aver raccolto ottocento
firme, scritto a tutti gli enti e
aver trasmesso il grido di dolore del suo quartiere alle forze dell’ordine, Valter Cangelli
ha deciso di ricorrere alla
sciopero della Tarsu. «In Lungo Stura Lazio e in via Germagnano ci sono montagne di
immondizia – dice il rappresentante dei comitato spontaneo di via Scotellaro -. E’ uno
spettacolo indegno e un pericolo per la salute». Rischio
epidemie e infezioni per chi
abita nelle baracche della bidonville e per chi vive intorno
ai campi abusivi. «Dal Comune hanno annunciato lo smantellamento degli insediamenti, ma la mia impressione è
che i rifiuti siano aumentati.
Così ho lanciato lo sciopero
della tassa dei rifiuti. E non
l’ho pagata».
“Quella muraglia
blocca tutti ma
non ferma i pusher”
FABRIZIO ASSANDRI
PAOLO COCCORESE
Cumuli di spazzatura e oggetti
L’appello
L’ultimo appello per risolvere
il problema immondizia è apparso ieri, nella rubrica Specchi dei Tempi. «Percorrendo
Lungo Stura Lazio non posso
che non inorridire nel vedere
la discarica a cielo aperto e la
baraccopoli. E’ uno spettacolo
da quarto mondo. C’è da chiedersi come non sia ancora
esplosa un’epidemia tra chi vive in quelle condizioni incredibili», denunciava il lettore.
Ieri, abbiamo percorso il tratto di cemento che dalla Barca
arriva fino alla vecchia disca-
Una lunga processione di sacchetti di plastica e ogni altro rifiuto possibile è abbandonato. Adesso la
protesta dei cittadini di fa sentire: non pagheremo la Tarsu se non puliranno la zona
rica dell’Amiat di Basse di Stura. Due chilometri di città dove
le baracche dei nomadi sembrano baite tra i rifiuti. In Lungo
Stura Lazio, le colline di pneumatici, materassi e scarti di edilizia arrivano a sfiorare i due
metri. Resti della vita quotidiana di una città che negli anni,
nonostante qualche progetto di
pulizia, sono diventati l’orrida
cornice di casupole di legno. Discariche abusive che sono un ri-
schio per la salute. «E’ da anni
che denunciamo il problema dei
roghi di rifiuti che ogni giorno si
accendono nei campi – dice
Cangelli -. Nubi tossiche che
rendono l’aria irrespirabile».
I roghi
I residenti della bidonville spesso danno fuoco alle montagne
dei rifiuti per disfarsene o per
scuoiare con il calore i cavi di
rame che si sono procurati ille-
galmente. Ma in Lungo Stura
Lazio fanno capolino anche
molti italiani. Pur di risparmiare, abbandono i rifiuti che dovrebbero smaltire tramite
l’Amiat. «Nel progetto di smantellamento è prevista anche la
bonifica delle aree, dicono dal
Comune. Operazioni che partiranno solo quando termineranno i trasferimenti di tutte le famiglie. Trasferimenti appena
incominciati.
Togliere quella muraglia invalicabile a tutti, tranne che
ai pusher. È la richiesta che
arriva dai residenti, che non
ne possono più di dover fare
un giro lunghissimo per attraversare corso Principe Oddone a causa delle barriere dei
cantieri. Barriere che si sono
trasformate in nascondigli
perfetti per gli spacciatori.
Roma non ha ancora sbloccato i 25 milioni del Decreto
del Fare che permetteranno
l’avvio dei cantieri di sistemazione superficiale. Ci vorranno mesi se i soldi arriveranno
in una tranche, anni se si dovesse procedere per lotti.
«Non ne possiamo più di
aspettare» dice Gabriele
Marcelli, del comitato di corso Principe Oddone. I residenti domandano un intervento provvisorio, ma urgente. Da un lato chiedono di togliere le lamiere dei cantieri
che impediscono la visuale e
sono relativamente facili da
scavalcare. Se in passato
ospitava la ferrovia e poi i
cantieri, da quasi un anno
l’area è terra di nessuno.
L’altra richiesta è aprire un
varco almeno pedonale all’altezza di corso Ciriè. Richieste
condivise da Tiziana Giacoletto
del comitato di via don Bosco.
Ora tra via don Bosco e l’ex stazione Dora c’è un chilometro e
mezzo senza passaggi: anche
solo per andare al supermercato bisogna fare il giro dell’oca. Il
progetto approvato si ferma
prima di Spina 4 e anche in via
Cigna, in Barriera, si protesta:
«Siamo contenti che per altre
parti della città sia tutto pronto
per iniziare i lavori, ma vorremmo ricordare che per Spina 4 manca ancora il progetto e
non sappiamo quando finiranno lavori iniziati dieci anni fa –
dice Massimo Magliorio del comitato – Aspettiamo da due anni i passaggi su via Cervino e
via Valprato». «Analizzeremo
le richieste – dice il Comune insieme alle Ferrovie, ancora
proprietarie delle aree del Passante. In passato abbiamo valutato alcune ipotesi, ma vedendo il traguardo dei lavori finali vicino ci eravamo fermati».
San Donato
Mirafiori Nord
Ancora furti nei box
Bucate le lamiere
“Un toret nell’area cani Il canneto-discarica
di corso Cosenza”
sempre pieno di rifiuti
Box auto nel mirino dei ladri
nel basso San Donato. In via
don Bosco hanno bucato le
lamiere dei garage e sono
riusciti a entrare. I ladri sono ben organizzati, applicano dei fori nelle serranda in
modo quasi professionale. I
pannelli di metallo di rinforzo che i residenti avevano
messo intorno alle serrature
non sono stati sufficienti a
impedire lo scasso. Non era
infatti la prima volta che i ladri visitavano i box.
«In meno di un anno sono
venuti quattro volte, l’ultima
prima di Natale» racconta il
residente Salvatore Schinocca, che ha sporto denun-
San Donato
CRISTINA INSALACO
cia alle forze dell’ordine insieme ai suoi vicini di casa. Venerdì notte sono stati aperti e
ripuliti una dozzina di box di
un condominio quasi all’angolo con via Bari. «Hanno portato via biciclette, attrezzi, minimoto da corsa. Ci sentiamo
sempre più insicuri, chiediamo maggiori controlli alle forze dell’ordine».
[F. ASS. ]
Non c’è nessun toret lungo
tutta l’area cani di corso Cosenza, angolo corso Unione
Sovietica. I residenti si devono portare l’acqua da casa.
«Qui è necessario almeno un
toret, o un rubinetto per avere un po’ d’acqua. I cani con
l’arrivo del caldo, non resistono a lungo senza bere durante la passeggiata», dice Maria Lucco. Lei ogni giorno
parte da via Tunisi, dove vive,
con una bottiglietta d’acqua e
una ciotola verde, per dare da
bere al suo Ciccio. E qualche
volta offre da bere anche ai
cani degli altri padroni, che la
bottiglia dell’acqua l’hanno
scordata a casa. «Un paio di
anni fa c’era un toret nel parco
di corso Cosenza – dice Carlo
Rodolfo -, ma a causa di alcune
perdite nei box delle case di
fronte, l’hanno spento». In più
servirebbero altri interventi di
riqualificazione nell’area cani,
dalla colmatura delle buche alla riparazione delle recinzioni.
È in condizioni pietose il canneto che da via Costaguta
porta all’Environment Park,
il parco tecnologico di via Livorno. Una delle vasche dell’acqua è all’asciutto, l’altra è
diventata una selva con le
canne che sono cresciute a
dismisura e debordano dal
muretto, tra fango e alghe
galleggianti. A infastidire i
residenti è anche la massa
impressionante di polline
che si spande tutt’attorno.
Nelle vasche oltre alla melma ci sono rifiuti d’ogni genere e persino un carrello
della spesa. «Per lasciare in
queste condizioni il canneto,
che doveva essere un ele-
mento di abbellimento, è meglio toglierlo» dice un residente. Le vasche di quest’area
verde confinante con il parco
Dora presentano spesso problemi, come perdite d’acqua.
Gli abitanti e le mamme che
portano i bambini a giocare
nel vicino giardino protestano
e chiedono al Comune un intervento urgente.
[F. ASS.]
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
etropoli
Per le vostre segnalazioni metropoli@lastampa.it
Settimo, denunciato per ricettazione
Chieri, recupero area Tabasso
Fermato a Volpiano dai carabinieri per un
controllo, sul furgone Ducato di Leonardo
Paradiso, 39 anni, di Settimo, c’erano 800 chili
di ferro di dubbia provenienza, il tutto
sequestrato. L’uomo è stato denunciato. [D. AND.]
L’idea è del Movimento 5 Stelle. Cittadini e
associazioni locali parteciperanno alla nascita
del Comitato Tabasso, per coinvolgere la città
su un’area abbandonata da più di 10 anni,
che aspetta di essere recuperata.
[F. GEN.]
La strage di
Capodanno
Moncalieri
Naufraga il polo dell’editoria
Ex Satiz vicina al fallimento
Il 1° gennaio
scorso Daniele Garattini,
che aveva
perso il lavoro, ha ucciso
la moglie
Letizia, la
figlia Giulia e
la suocera
Daria Maccari
Poi si è ucciso
Salta l’intesa industriale con Canale di Borgaro, 196 posti a rischio
Collegno
GIUSEPPE LEGATO
Il sogno aveva un nome preciso: l’avevano chiamato «polo dell’editoria». Più fabbriche si sarebbero unite per
creare un unico grande soggetto industriale del settore
carta, che avrebbe lanciato la
sfida agli agguerriti concorrenti italiani ed esteri.
Il primo mattone di questo ambizioso progetto, che
vedeva in campo Canale, imprenditore di Borgaro e la
Satiz di Moncalieri, azienda
nata sua volta da una costola
della gloriosa Ilte di via Postiglione, si appresta a crollare dopo pochi mesi dalla
sua posa. Per la ex Satiz, oggi Canale Industrie Grafiche, si affaccia da giorni lo
spettro del fallimento.
Ieri mattina all’Unione Industriale i sindacati si sono
sentiti dire questo. E cioè che
«i libri saranno portati in tribunale fra due giorni» racconta Lara Calvani della Slc
Cgil. Cioè Domani. Giuseppe
Guagliardo della Cisl conferma: «Quando abbiamo sentito il consulente di Canale annunciare questa notizia siamo rimasti scioccati. Non
possiamo crederci».
Lo scenario non cambierà
a meno che entro due giorni
non salti fuori un improbabile nuovo compratore. In caso
contrario, il destino di 196 dipendenti dello stabilimento
di Moncalieri, sarebbe segnato. Da ieri pomeriggio
A tre mesi dalla strage
confronti a scuola
tra genitori e figli
FEDERICA VIVARELLI
Presidio dei lavoratori
Nelle scorse settimane i dipendenti dello stabilimento moncalierese hanno manifestato davanti
alla sede della Canale, a Borgaro. Poi, ieri, la doccia fredda: l’azienda porta i libri in Tribunale
una sessantina di loro stanno
inscenando un presidio fisso
sotto la sede della casa madre,
a Borgaro. Vogliono spiegazioni. I sindacati (c’è anche la Uil)
hanno proposto due vie alternative. La prima: «mantenere
un presidio ridotto a Moncalieri per consentire ai lavoratori
di continuare a usufruire della
cassa integrazione che già esiste». La seconda «accorpare i
dipendenti di Moncalieri a
quelli di Borgaro e aprire un’altra procedura per assicurare
per almeno un anno gli ammortizzatori sociali».
Due vie che, secondo il racconto di Calvani e Guagliardo,
sarebbero impercorribili secondo quanto riferito dall’azienda. E adesso si affilano
le armi anche per eventuali ricorsi ed esposti: «Ci stiamo tutelando e ci siamo rivolti ad alcuni legali», dice Guagliardo.
Basterà? Intanto «facendo
una visura camerale – aggiunge il dirigente Cisl – ci
siamo accorti che l’azienda
ha già cambiato nome». E
pensare che qualche mese fa
l’accordo era stato lanciato
tra mille onori e promesse di
nuove sfide di mercato: «Pochi giorni fa alcuni camion
sono arrivati da Borgaro per
ritirare 230 tonnellate di carta, ma non ci sono riusciti».
Protesta
Nichelino
Un gruppo di
militanti del
democratici
manifesta da
giorni sotto la
sede del Pd
per chiedere
il rispetto
dell’esito
delle primarie
Continua la faida nel Pd
Ma è caos anche a destra
Tre giorni e due notti di presidio sotto al sede del Pd da
parte dei fedelissimi di Angelino Riggio «per difendere il
risultato delle primarie», non
hanno sbloccato la grottesca
situazione che si vive a Nichelino nel centrosinistra.
Da una parte il vincitore
delle primarie, che però gli
alleati non hanno riconosciuto; dall’altra Santo Cistaro,
55 anni, presidente dell’Engim, ente di formazione professionale, che ha ufficializzato la sua candidatura sostenuto da Pd, Moderati, Sel,
Psi e Italia dei Valori. Ieri sera la vicenda che ormai assume contorni incredibili e che
Metropoli .51
.
sta mettendo a serio rischio la
roccaforte storica della sinistra, è approdata in direzione
provinciale del Pd e la discussione si è protratta fino a tardi.
Intanto si muove lo scacchiere delle candidature anche nel centrodestra. Fratelli
d’Italia ha comunicato la candidatura a sindaco di Andrea
Sinopoli, impiegato, 44 anni,
già candidato, in passato, nelle
file di An. «Non ho trovato interlocutori seri nel centrodestra cittadino – spiega – e cosi,
avendo a disposizione una
squadra giovane, motivata e a
mio modo di vedere forte abbiamo deciso di correre da soli». Cosa succede nella coali-
zione del centrodestra? Un
gran caos anche lì.
Giovanni Parisi, nei giorni
scorsi, ha affisso manifesti in
tutta la città autoproclamandosi candidato ed è dovuto intervenire addirittura il coordinatore provinciale Fluttero
per smentire questa notizia.
Tra i nomi papabili, al momento, ci sono Pippo Montalbano
ex presidente della Pro Loco e
una Parisi, Maria Pia, avvocato. Si vedrà. Ciò che appare più
chiaro è che la coalizione sarà
composta da Forza Italia, Lega
ed Ncd (ma anche qui c’è una
vertenza aperta).
Mentre Domenico Cuppari,
M5S continua la sua campagna elettorale nei mercati e
nelle piazze della città. Il gran
caos delle due coalizioni ammiraglia potrebbe favorirlo
senza dimenticare Franco Fattori, ex vicesindaco epurato da
Catizone tre anni fa che ha
messo in piedi quattro liste civiche presentate pochi giorni
fa al centro anziani.
Sono passati giusto tre mesi
dalla strage di Capodanno.
Daria, Letizia, Giulia, Daniele:
alcuni colpi di pistola, e in pochi minuti la famiglia Garattini si è ritrovata sterminata
per mano del padre e marito.
Un fatto che aveva scosso vicini di casa e amici che per diversi giorni hanno continuato
a incontrarsi, chi per pregare,
chi per discutere.
«Un tragico evento che ci
ha toccato profondamente, a
maggior ragione avendo conosciuto Giulia con “Piazza
Ragazzabile”, uno dei nostri
progetti dedicati ai giovani –
commenta l’assessore Paolo
Macagno – così abbiamo deciso di organizzare dei momenti di confronto. Sono tante le famiglie che vivono nell’ombra drammi di cui non è
facile accorgersi».
È nato così «Giulia G.»,
un tavolo di confronto sempre aperto targato Progetto
Collegno Giovani. Il primo
appuntamento ha visto giovedì scorso il criminologo
Marco Bertoluzzo, i colleghi
di Diana, gli amici di Giulia e
un folto pubblico.
Si sfoga Elena: «Non posso
credere che un padre abbia potuto fare una cosa del genere alla propria figlia». Di altra opinione Federica S., amica di lavoro della mamma, che racconta: «Io invece ho conosciuto bene entrambi i genitori, e sono
contenta che il nome di nessuno
sia stato infangato. Quello che è
successo a loro avrebbe potuto
succedere anche a noi».
Il dibattito è poi proseguito
lo scorso fine settimana alla
Certosa di Avigliana, dove in
collaborazione con il Gruppo
Abele alcuni genitori e un
gruppo di figli hanno discusso
dei rispettivi ruoli. Non a caso
le giornate sono state intitolate «Fai sempre il contrario di
quello che ti dico».
«Sono rimasta colpita dall’iniziativa della preside della
scuola Levi, frequentata da
Giulia – racconta Paola Debandi, dirigente comunale –
attiverà dei laboratori a scuola dedicati proprio alla ragazza scomparsa».
Orbassano
Addio alle “campane”
Torna il porta a porta
MASSIMO MASSENZIO
Niente più campane per vetro
e plastica nelle strade, si torna
al porta a porta «spinto» in
tutte le zone della città. La decisione nasce dal fatto che la
percentuale di raccolta differenziata è scesa di un punto,
con conseguente aumento
delle spese. «Avevamo deciso
di ritornare, in alcune frazioni, alla raccolta stradale per
vetro, plastica e lattine proprio per gravare meno sulle
bollette», conferma il sindaco
Eugenio Gambetta. «Tutto ha
funzionato in maniera soddisfacente, sino a quando lo
scarso senso civico di alcuni è
Le campane dei rifiuti
prevalso sulla responsabilità di
molti». Interi carichi di materiali già differenziati vengono
oggi regolarmente scartati dalle piattaforme di raccolta per la
presenza di impurità: «È triste
constatare che non sempre le
soluzioni più razionali vanno di
pari passo con il buon senso».
T1 CV PR T2
MARTEDÌ 1 APRILE 2014 LA STAMPA 52
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Economia Nord-Ovest .53
.
LA STAMPA
Nord-Ovest
Per le vostre segnalazioni e lettere
Econordovest
LA STAMPA via Lugaro 15
10126 TORINO
email:
econordovest@lastampa.it
Biella
“Wools of Europe”
La lana si racconta
S’intitola Wools of
Europe il calendario
di eventi allestito all’ex Lanificio F.lli
Botto a Miagliano,
che da questa settimana fino al 29 giugno ogni domenica
prevede eventi, visite e spettacoli che illustrano l’attività del Consorzio Biella
the Wool Company, con il suo Centro
raccolta e valorizzazione lane e la sua
«filiera corta».
Wools of Europe è una mostra itinerante che torna nel Biellese per la seconda volta dopo aver fatto tappa in Francia
a Rambouillet, Gap e a Ile De Puteaux
sulle rive della Senna. La rassegna è un
confronto aperto sulle tematiche inerenti la fibra naturale in un percorso punteggiato da capolavori unici provenienti da
27 nazioni europee.
Alessandria
Finmeccanica
Paglieri all’asta
dopo la lite?
I dubbi sul futuro degli F35
non frenano l’aerospazio
Lo scontro tra i due
rami della famiglia Paglieri, che detengono
ognuno l’esatta metà
delle quote della nota
azienda di profumi, finirà con un’asta? Lo
ha detto Debora Paglieri, attuale presidente del gruppo (la carica è a rotazione con la cugina Barbara)
secondo cui «entro giugno si deve decidere,
così non si può più andare avanti». Nei
giorni scorsi era stata lei ad avanzare la
proposta di acquistare le quote dei cugini e
dello zio, quest’ultimo a sua volta aveva fatto sapere che erano semmai loro a voler
comprare. Di qui la possibilità di un’asta,
idea già avanzata in passato, ma mai andata in porto. Inutile dire che la situazione
d’incertezza viene vista con preoccupazione sia dal sindacato che dagli amministratori pubblici locali.
Ceipiemonte
Auto e automazione
a Detroit e Hannover
Le imprese piemontesi si dividono tra Hannovermesse in Germania e Sae negli
Usa: gli eventi di riferimento per i protagonisti mondiali da
una parte dell’automazione industriale e dall’altra dell’ingegnerizzazione auto. Dal 7 all’11 aprile doppio appuntamento per l’auto e dell’automazione industriale piemontese: 16 aziende espongono all’Hannovermesse, salone
internazionale leader per le tecnologie industriali. Negli stessi giorni il Piemonte è
al Sae World Congress di Detroit, evento
internazionale di massimo rilievo per il
primo impianto e l’ingegnerizzazione dell’auto. Le iniziative rientrato in due Progetti Integrati di Filiera: nel primo caso Into Mech, nel secondo From Concept to
Car, gestiti dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte)
Presentato un piano con 78 progetti di ricerca, ma servono 205 milioni
MAURIZIO TROPEANO
I
n attesa di capire che cosa
deciderà il governo in quella
che si annuncia come una
lunga telenovela politico-industriale legata ai cacciabombardieri F35, il settore dell’aero-spazio piemontese cerca di attrezzarsi per intercettare una parte di quella domanda internazionale che si annuncia in forte crescita, soprattutto per quanto riguarda la flotta aerea a uso commerciale (secondo le stime serviranno 35 mila nuovi aerei civili fino
al 2032). I fondamentali sono più
che positivi visto che il settore è
cresciuto nonostante la crisi sia
per fatturato sia per i livelli occupazionali. Il Distretto parte da qui
per guardare al futuro: lo scorso
28 marzo il piano per la ricerca e lo
sviluppo è stato condiviso con le
istituzioni pubbliche: ci sono 78
progetti (messi a punto da 21 gruppi di ricerca in particolare del Politecnico e dell’Università di Torino) che prevedono investimenti
per 205 milioni da qui al 2020.
Fatturato: in 5 anni +17%
FinPiemonte ha messo a punto i
numeri del presente: tra il 2008 e il
2102 il fatturato è cresciuto del 17
per cento arrivando a 3,6 miliardi.
Ma è cresciuta anche l’occupazione: il 7,8 per cento. Le 268 aziende
censite da Finpiemonte, che fanno
parte del distretto aerospaziale
del Piemonte, danno lavoro a 15 e
200 addetti hanno fatto registrare
anche un aumento della redditività superiore al 10 per cento. Licia
Mattioli, presidente dell’Unione
Industriale di Torino che ospita nella sua sede l’incontro la spiega così:
«La crescita registrata a livello regionale nell’ultimo quinquennio non
è infatti focalizzata su pochi leader
(in Piemonte sono insediati otto big
nazionali Alenia Aermacchi, GE
Avio, Microtecnica, Selex Es, Thales Alenia Space); al contrario, nasce soprattutto da quelle imprese
fortemente specializzate nelle produzioni e tecnologie aerospaziali».
Secondo gli analisti di FinPiemonte
è questo il valore aggiunto del distretto subalpino: «C’è un brillante
gruppo di Pmi che superano per dinamismo i grandi leader e alimentano occupazione di altissima qualità,
il 60% degli ingressi a tempo indeterminato (la media è del 10%).
Domani l’incontro
Non è un caso che domani il gruppo
Finmeccanica incontri il mondo del-
l’aerospazio subalpino - istituzioni e
il tessuto produttivo - per condividere scenari e progetti di sviluppo
rivolti soprattutto ai giovani e alla
supply chain, cioè l’insieme di unità
organizzative che intervengono nella produzione di un bene per soddisfare le esigenze dell’utilizzatore finale. Certo non tutto quello che luccica è oro, le pmi che hanno consolidati interessi nel settore aerospaziale ma prive di «una caratterizzazione distintiva verso questo settore, sentono maggiormente i morsi
della crisi: non c’è crescita di fatturato e i margini sono in picchiata».
FinPiemonte, però, sottolinea anche che «le Pmi che fanno ricerca e
progettazione crescono appropriandosi di quote di servizi richieste dai leader di settore».
Cento milioni in 5 anni
Che fare adesso? «Aver messo allo
stesso tavolo grandi player, Pmi e
centri di ricerca ha permesso di
concentrare le risorse su pochi,
grandi piattaforme di ricerca, capaci di agganciare i più vasti progetti
europei», spiega Mattioli promuovendo l’azione del distretto aerospaziale e della piattaforma tecnologica della regione. Negli ultimi
cinque anni sono stati investiti 100
milioni, la metà pubblici. Finpiemonte come «il lavoro di concertazione abbia permesso di mettere a
punto il piano fino al 2020. E Mattioli aggiunge: «La nostra speranza è
che il settore riceva anche dalla
nuova amministrazione regionale,
di qualunque orientamento essa sia,
un supporto adeguato. L’obiettivo è
proseguire quel percorso di rafforzamento della supply chain».
T1 CV PR T2
54 .Economia Nord-Ovest
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
gg Dossier/I bilanci delle banche
g
Novara
Cuneo
La Popolare avvia
l’aumento di capitale
Ubi-Bre, forte sostegno
a imprese e famiglie
CLAUDIO BRESSANI
NOVARA
È partito sotto il segno dell’ottimismo l’aumento di capitale
da 1,5 miliardi del Banco Popolare, destinato a concludersi il 17 aprile. Venerdì, ultimo
giorno di quotazione prima
dell’avvio dell’operazione, il titolo aveva chiuso a +6,95%, a
18 euro netti: il doppio del
prezzo di emissione, 9 euro.
Era l’ultima occasione per acquisire sul mercato, con l’azione, anche il diritto di opzione
collegato e in tanti ne hanno
approfittato. Ieri l’atteso
«rimbalzo» negativo è stato
inferiore alle attese. «I segnali
che ci arrivano dalle filiali sul
territorio - diceva alla vigilia
Alberto Mauro, direttore della divisione Bpn - sono positivi. C’è grande interesse».
L’obiettivo dell’istituto è riuscire a piazzare tutti i 166 milioni di azioni di nuova emissione ai soci, ai quali è attribuito il diritto di opzione, senza
necessità di un intervento del
consorzio di garanzia capeg-
MARIO BOSONETTO
CUNEO
9
euro
L’aumento di capitale
per ogni azione
fino al 17 aprile
Alberto Mauro, direttore BpN
giato da Mediobanca e Ubs che
si è impegnato a sottoscrivere
l’eventuale inoptato. Diversi investitori istituzionali avrebbero già prenotato una parte rilevante delle azioni di nuova
emissione, ma al Banco contano
in una massiccia adesione anche dei piccoli e piccolissimi soci, punto di forza dell’istituto.
Sabato, all’assemblea che
ha approvato con il 99,8% dei
voti il bilancio, l’ad Pier Francesco Saviotti aveva spiegato
che l’esercizio 2013 ha chiuso
sì con 606 milioni di passivo,
frutto però di parecchie voci
straordinarie che in gran parte hanno pesato in negativo, a
cominciare dalla svalutazione
dei crediti deteriorati. «Quel
che conta, ovvero ricavi e costi
- ha sottolineato - sta andando
bene. I ricavi del core business
sono in aumento dell’1%. Nel
2013 abbiamo avuto 78 mila
nuovi conti correnti retail, incassi Pos a +5%, utenti abilitati
all’home banking a +30%. La
gestione ordinaria non brucia
risorse ma anzi produce un
reddito decoroso, mentre i costi operativi sono stati contenuti di 500 milioni».
«Nonostante il difficile momento economico attraversato dal nostro Paese, il bilancio
2013 è decisamente positivo.
Principale motivo di soddisfazione è continuare a essere
punto di riferimento per il
Nord Ovest, a servizio soprattutto di piccole e medie imprese e famiglie». Luigi Rossi
di Montelera, confermato una
settimana fa alla guida della
Banca Regionale Europea,
dall’assemblea dei soci UbiBre, tenutasi a Cuneo, ha così
commentato il bilancio 2013.
In netta risalita rispetto all’anno precedente l’utile netto, che si attesta a 26,5 milioni.
La raccolta diretta è di 7,5 miliardi e 9,2 miliardi gli impieghi. Il patrimonio netto è di
1,324 miliardi di euro. Il dividendo 10.722.424 euro.
Gli azionisti sono Ubi al
74,75%, la Fondazione Cassa
di risparmio di Cuneo al 24,9 e
soci privati con lo 0,35%.
A proposito della «cuneesi-
26,5
milioni
L’utile netto: in decisa
risalita rispetto
all’anno precedente
Luigi Rossi di Montelera
tà» della Bre Banca, Rossi di
Montelera ha ribadito: «Storia
e radici della banca sono a Cuneo, così come la sede legale.
Poco più di 3 anni fa la sede Bre
venne spostata da Milano e Torino. Oggi Bre è piemontese e
con l’incorporazione di Banco
San Giorgio è la banca di riferimento di Ubi nel Nord Ovest.
Nel Cda dieci componenti sono
piemontesi, ben 7 cuneesi». Il
nuovo Cda è infatti passato da
15 a 11 componenti: oltre a Rossi
di Montelera, ci sono Pierfranco Risoli (sarà vicepresidente,
ha già lasciato il Cda della Fon-
dazione Crc) Cristina Faissola e
Fabrizio Pace. Confermati Ferruccio Dardanello, Maurilio
Fratino, Filippo Ferrua Magliani, Mario Cismondi, Marco
Manfredi, Ettore Giuseppe
Medda e Giacomo Lodi.
L’Ubi Bre ha in previsione la
chiusura di sportelli e minisportelli (17 entro metà aprile,
di cui 11 in provincia di Cuneo):
«Facciamo come tutte le banche - ha chiarito Rossi di Montelera , su spinta forte di Banca
d’Italia, per essere competitivi.
Ma non ci sarà alcuna riduzione
di personale».
Asti
Aosta
La Cassa si fa più forte
Dividendo di 40 centesimi
Bccv in controtendenza
I clienti sono in aumento
Il segnale che il gruppo crede
nel futuro è arrivato nei giorni
scorsi: 80 assunzioni di giovani diplomati e laureati, a fronte di un piano di prepensionamenti che prevede l’uscita
«dolce» di circa 150 colleghi.
Un passo necessario, dopo che
un anno fa Banca CrAsti ha
acquisito il controllo di Biverbanca rilevando il 60% delle
azioni da Monte dei Paschi e i
circa 120 sportelli dell’ex Cassa di risparmio di Biella e Vercelli che sono andati ad aggiungersi alle 133 filiali targate
CrAt. «Una riorganizzazione
che ci permette di dare più
competitività al Gruppo e
metterlo in grado di raccogliere le complesse sfide del mer-
80
assunzioni
Tra Cr.Asti e Biver
entro il dicembre
dell’anno prossimo
cato» il commento del direttore
generale Carlo Demartini.
Intanto si sta preparando l’assemblea dei soci di Banca CrAsti
convocata per il 29 aprile: Fondazione CrAt, Popolare di Milano e
gli 8 mila soci privati conteranno
su un dividendo di 40 centesimi,
frutto di un utile di 35,7 milioni (+
23,58% sul 2012) al netto del beneficio derivante dalle quote in
Bankitalia. In crescita anche la
raccolta complessiva: 9,3 miliardi. Numeri positivi per il consolidato del gruppo: raccolta globale
a 14,9 miliardi, utile 33,8 milioni.
«Un bilancio vero - commenta il presidente Aldo Pia - Siamo soddisfatissimi anche perché arriva dopo un anno complicato che ha visto l’integrazione dell’organizzazione delle
due banche, in un momento difficile dell’economia. Siamo una
banca e un gruppo solidi, i nostri redditi derivano dal lavoro
di banca e siamo stati al fianco
di famiglie e imprese».
[F. LA.]
ALESSANDRO MANO
AOSTA
È un istituto in controtendenza. La Banca di credito cooperativo valdostana sta costruendo la nuova sede, con
tanto di «garderie» per i bambini dei clienti, una caffetteria
aperta da pochi giorni e una
sala conferenze con le ultime
tecnologie a disposizione di
aziende ed enti pubblici per incontri e dibattiti. Il risultato
economico dello scorso anno,
come si legge dal bilancio appena approvato, segna un utile
di un milione 800 mila euro,
del 7 per cento più alto di
quanto scritto nel budget a inizio anno. Anche il numero dei
clienti è cresciuto, con un bal-
50,1
milioni
Il patrimonio netto
all’anno prima
è cresciuto dell’8%
zo in avanti del 9 per cento e una
cifra totale di 8.447 soci.
La Bccv «nonostante il perdurare della difficile situazione
economica complessiva» si conferma ai primi posti in Valle per
la raccolta, cresciuta del 10 per
cento e arrivata a 597 milioni di
euro. Il presidente Marco Linty
spiega: «Siamo riusciti a chiudere un anno difficile con un risultato molto positivo che ha contribuito al continuo e necessario
rafforzamento patrimoniale netto, cresciuto dell’8 per cento e
arrivato a 50,1 milioni, ispirandosi sempre a criteri di sana e prudente gestione, sviluppando e
consolidando la nostra attività
per il territorio, per le famiglie,
per le piccole e medie imprese».
Il direttore generale Maurizio
Barnabé sottolinea: «Il risultato
netto d’esercizio è stato influenzato dalle rettifiche di valore lorde sui crediti deteriorati che ammontano a 3,1 milioni contro 1,8
milioni del 2012 e dalle imposte».
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Economia Nord-Ovest .55
.
Al Lingotto
Il mondo dei treni
cerca affari internazionali
Si apre l’edizione
numero 6 dell’Expo
Si guarda al Tpl
e alle metropolitane
Quello delle sigarette elettroniche è un business molto discusso
MAURIZIO TROPEANO
Export
Da oggi e per tre giorni Torino
diventa la capitale italiana
dell’industria dei treni. Questa mattina si apre al Lingotto
fiere l’edizione numero 6 dell’Expo ferroviaria con 280
espositori provenienti da 17
paesi. Le nuove aziende presenti sono 65 (da Abb, Dellner
Italy, Progress Rail Caterpillar e Sécheron) ma la novità di
questo salone è la presenza di
11 compratori internazionali
(Belgio, Francia, Gran Bretagna, Norvegia, Repubblica
Ceca, Svezia) che incontreranno 55 aziende italiane, 42
sono piemontesi.
Sigarette elettroniche
Il business resiste
ma solo oltre confine
Crescono
i nuovi mercati
Spagna, Francia
ed Europa dell’Est
I buyer internazionali
Domanda e offerta sono stati
messi insieme all’interno del
progetto Torino-Piemonte
Railway che il Centro estero
gestisce su incarico della Regione, di Unioncamere e di tutte le camere di commercio subalpine. L’obiettivo è di cercare
di far incontrare la domanda e
l’offerta nel settore della costruzione di materiale rotabile
e nella gestione di infrastrutture ferroviarie. Non solo teoria:
sarà presentato il lavoro di
squadra tra Blue Engineering
e Canavera & Audi e il Politecnico che con il coordinamento
di Torino Piemonte Railway ha
sviluppato un prototipo di carrello per treni merci ad alta velocità. Secondo Alessandro
Barberis, presidente della Camera di Commercio di Torino,
si tratta di un «progetto nato
per rispondere alla richiesta di
un committente cinese con il
quale stiamo dialogando dalla
fine del 2103 e che a maggio sarà in Piemonte».
Le grandi case
Ritornano al Lingotto anche
un centinaio di imprese straniere. Tra di loro ci sono i più
importanti fornitori di sistemi
ferroviari (Alstom Ferrovia-
NADIA FERRIGO
Tutti i big a Torino
Le grandi aziende internazionali produttrici di treni
e componentistica ferroviaria da oggi saranno protagonisti al Lingotto
280
140
espositori
incontri
provenienti da 17 paesi
che partecipano alla sesta
edizione in programma
fino al 3 aprile
Undici buyer internazionali
incontreranno 55 aziende
italiane, 42 sono
piemontesi
ria, Bombardier Transportation e Siemens), i costruttori di
materiale rotabile (AnsaldoBreda, Pesa, Bydgoszcz e Vossloh Locomotives/Rail Vehicles)
e i fornitori di prodotti e servizi
per le infrastrutture (Ansaldo
Sts, Balfour Beatty, Plasser &
Theurer/Plasser Italia).
Scenari di mercato
Il salone si apre questa mattina
alla presenza del sindaco di Torino, Piero fassino, e del presidente
della Regione, Roberto Cota. Tra
i relatori ci saranno anche il presidente dell’Osservatorio, Mario
Virano, e l’amministratore delegato del gruppo Fs, Mauro Mo-
retti. Si parlerà di scenari futuri.
Secondo gli analisti gli investimenti, in Italia, ma anche negli altri paesi europei, Francia in testa, dirigendo verso le infrastrutture ferroviarie urbane, con
l’obiettivo di migliorare la mobilità nelle città, proteggere l’ambiente e ridurre le emissioni di
anidride carbonica. Questo si
traduce in nuove reti di metropolitane e tranvie o in ampliamenti
delle reti già esistenti. Una tendenza confermata dall’elenco
delle opere infrastrutturali strategiche realizzate in Italia: 172
milioni per la M4 di Milano, 300
per la linea C di Roma; 195 per
Napoli e 55 per il collegamento
Rho-Monza. Senza dimenticare
il miliardo per la manutenzione e
gestione della rete ferroviaria.
Otto milioni di euro. Tanto vale oggi il mercato delle sigarette elettroniche in Piemonte. Una cifra che rischia di
«svaporare» - per dirla con un
termine caro a chi usa le e-cigarettes molto presto. La data
a cui tutti gli addetti ai lavori
guardano con una certa apprensione è il 2 aprile. Quel
giorno il Tar del Lazio dovrà
decidere se la tassa destinata
a tutti i gadget che hanno a
che vedere con il mondo delle
sigarette elettroniche resterà
ferma al 58,5 per cento più
Iva, come è stato stabilito lo
scorso anno o diminuirà.
«Se non cambia saremo costretti ad aumentare il prezzo
di una ricarica che oggi vendiamo a cinque euro a 13, in
modo da rientrare dai costi di
produzione e ricavarci qualcosa. Lo stesso vale per gli apparecchi da fumo. Da 100 euro
a 400. Ma a quei prezzi chi li
comprerà ancora?» sottolinea
Filippo Riccio, uno dei fondatori di Smooke, il primo produttore italiano di e-cig, nato
a Torino nel 2010. L’epoca
d’oro del fumo hi-tech. Allora
il giro d’affari in Italia supera-
va i 300 milioni di euro all’anno.
Oggi si è ridotto a 50. Un mercato in caduta libera. Certo, la fase del boom del fumo elettronico è passato. «Ma non si tratta
soltanto di questo» prosegue
Riccio, che è anche vicepresidente di Anafe, l’associazione
che rappresenta il comparto.
«Prima - spiega - si discuteva
se le sigarette elettroniche andassero vietate o meno nei luoghi pubblici. Poi è divampata la
polemica sui presunti danni per
la salute. Tutte cose che non
hanno aiutato il settore». Giusto per dare l’idea: a Torino, fino a qualche tempo fa, i negozi
di sigarette elettroniche indipendenti, slegati cioè dalle
grandi catene come Smoke,
erano 180. Un tracollo. E in un
contesto così precario è difficile
che si possa intravedere una ripresa a breve. Allora si pensa
all’estero. Oltre ai 120 punti
vendita già disseminati in lungo
e in largo la Penisola e ai venti
circa che si trovano in Spagna,
a breve Smooke aprirà uno suo
store in Inghilterra, mentre si
punta anche a rafforzaree la rete dei rivenditori nell’Europa
dell’Est. Come la FlavourArt di
Oleggio, Novara, azienda di aromi per sigarette elettroniche
che esporta in tutto il mondo. O
ancora come la Globo Industry,
produttrice anch’essa di ricariche per e-cig. Nello stabilimento di Mappano l’attività è partita solo una decina di giorni fa.
Ma già nelle prossime settimane il marchio sarà presente a
eventi a Francoforte e Parigi.
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MARTEDÌ 1 APRILE 2014 LA STAMPA 56
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
In città .57
.
incittà
LA STAMPA
Società cultura & spettacoli
Bellissime
Parole e opere
D’arte
Da sinistra a destra:
Cate Blanchett, per lei due
prestigiose statuette;
Hilary Ann Swank,premio
Oscar per «Boys Don’t Cry»
e Million Dollar Baby;
Meryl Streep,
18 candidature
e tre premi Oscar vinti
NOEMI PENNA
L’
americano Stephen Tapert, per
otto anni al servizio dell’Academy, ha scelto il
Museo Nazionale del Cinema
di Torino per far debuttare
«Best actress. Dive da
Oscar», l’esclusiva mostra
che s’inaugura in prima mondiale giovedì alle 19 alla Mole
Antonelliana, abbinata all’omonima rassegna cinematografica in programma da
oggi al Massimo.
Svolazzanti
arabeschi
e cifre su juta
GUIDO CURTO
A
Da Hollywood a Torino
«Stephen Tapert si è innamorato del Museo del Cinema la
prima volta che lo ha visto - rivela il direttore Alberto Barbera -. L’ho incontrato più volte a Los Angeles per miei impegni legati al Festival di Venezia e parlando è nata l’idea
di sviluppare a Torino questa
importante mostra dedicata
alle donne degli Oscar»: 72
icone di stile che rappresentano non solo una fetta importante di storia del cinema, ma
anche la fotografia di come sono cambiati negli anni la società e il jet set americano. «Le
vincitrici degli Oscar incarnano la trasformazione della moda e degli ideali di bellezza che
La storia
Ho vinto l’Oscar
e ora cosa mi metto?
Da venerdì in prima mondiale al Museo del Cinema i vestiti delle dive più famose
La mostra abbinata a una rassegna al Massimo: stasera si parte da Hitchcock
CIMELI UNICI
Vestiti, cappelli
scarpe e borse
In tutto 378 pezzi
accompagnano questi 85 anni
di storia dell’Academy. E
l’esposizione li testimonia con
cimeli unici, ricercati in parte
dalle nostre stesse curatrici
Nicoletta Pacini e Tamara Sillo. Siamo sicuri che dopo Torino inizierà a girare il mondo».
Red carpet
Per comporre la mostra le attrici di Hollywood hanno letteralmente aperto i loro guardaroba. Su tutte Jodie Foster,
contattata direttamente dal
museo torinese, che ha prestato il prezioso tailleur bianco realizzato appositamente per lei
da Armani indossato alla cerimonia del 1992, quando ricevette la statuetta per «Il silenzio
degli innocenti». Di re Giorgio è
anche il bozzetto dell’abito Armani Privè indossato da Cate
Blanchett – miglior attrice per
«Blue Jasmine» – alla cerimonia degli Oscar che si è tenuta
al Dolby Theatre di Los Angeles lo scorso 2 marzo. All’appello hanno risposto anche numerosi collezionisti privati e case
di moda, come Valentino e Ferragamo. Ed è così che fra gli
abiti di scena esposti compare
I film
Sopra una scena del film «Il sospetto», film del 1941
di Alfred Hitchcock con Cary Grant e Joan Fontaine
quello indossato da Meryl Streep
in «The Iron Lady», accompagnato dalla borsa e dalle scarpe
disegnate da Ferragamo e dalla
sceneggiatura originale della
pellicola prestata da Tamara Sillo, collezionista della Streep, oltre che curatrice della rassegna.
Notte degli Oscar
Nell’Aula del Tempio e lungo la
scala elicoidale saranno esposti
sino al 31 agosto oltre 370 pezzi
che ripercorrono la storia dell’Academy e delle donne vincitrici dell’Oscar dal 1929 al 2014,
fra cui abiti, manifesti pubblicitari e oggetti provenienti dai set.
Sui monitor scorreranno le immagini dei film premiati e in vetrina saranno esposte due fedelissime riproduzioni della statuetta dorata realizzate per l’ocL’ANTEPRIMA
Il tailleur di Armani
che Jodie Foster
indossò al premio del ’92
casione dall’azienda Noi Geninetti di Beinasco. Completano la
collezione foto del red carpet,
scatti di lavorazione dei film, inviti e i programmi di sala della
notte di Hollywood. L’inaugura-
Un frame di «La donna dei tre volti» (1957) con Joanne Woodward
zione di giovedì è su inviti, poi da
venerdì la mostra sarà visitabile
nei consueti orari di apertura
della Mole: ingresso a 9 euro,
gratuito con Tessera Musei.
Su grande schermo
La rassegna cinematografica
«Best Actress. Dive da Oscar»
sarà inaugurata invece questa
sera alle 20,30 al Massimo con la
proiezione del restaurato «Il sospetto» di Alfred Hitchcock –
Oscar 1941 a Joan Fontaine – alla
presenza dell’ideatore della mostra Stephen Tapert (ingresso a
sei, quattro e tre euro). Il cartellone prevede poi sino al 25 aprile
la proiezione, sempre nella sala
3 di via Verdi 18, di altre quindici
pellicole che hanno fatto vincere
l’ambita statuetta a dive del passato e del presente, da «La ciociara» di De Sica a «Il cigno nero» di Aronofsky. Oltre al thriller di Hitchcock, oggi sono in
programma alle 16,30 «Aurora»
di Friedrich Wilhelm Murnau
del 1927 con Janet Gaynor e, alle
18,30, «Accadde una notte» di
Frank Capra del 1934, che di
Oscar ne ha vinti ben cinque:
miglior film, regia, attore protagonista (Clark Gable), attrice
protagonista (Claudette Colbert) e sceneggiatura.
lto,
magro,
di
un’eleganza stropicciata molto inglese, colto e dolce nei modi, Giorgio Griffa è uno dei
più quotati e amati artisti
piemontesi. Da più di 50
anni Griffa (allievo di Filippo Scroppo dal 1960 al
’63) ogni giorno dipinge,
pur affiancando alla vocazione per la pittura la professione di avvocato. Ma
questo è un aneddoto ininfluente, anzi fuorviante,
perché la sua vita è tutta
incentrata sulla ricerca di
un’armonia
cromatica,
matematica e musicale alla Kandinskij, che nasce
da pennellate precise e luminose,
rigorosamente
astratte («Io non rappresento nulla, io dipingo», dice), stese in linee larghe,
accostate in sequenze ritmiche dai vividi colori: azzurro, turchese, rosso carminio, rosa, lilla, verde
smeraldo. Composizioni
gioiose fatte anche di svolazzanti arabeschi e numeri tracciati ad acrilico su
tela (spesso su juta), o ad
acquerello su carta. E’ il
caso dei bellissimi lavori
esposti fino al 30 aprile nel
nuovo spazio espositivo di
Giampiero Biasutti che,
dopo aver chiuso la storica
galleria in via della Rocca
(affittata al collega Costantini) ha riaperto pochi
metri più in là uno Studio
d’Arte per il ’900.
Griffa, pur da sempre amico del gruppo dell’Arte Povera - Paolini, Penone, Zorio & Co. - dalla metà degli
anni ’60 ha scelto, controcorrente (in anni dominati
dalla provocazione concettuale-oggettuale),
di
praticare la pittura nonostante tutto, e senza mai
lasciarsi invischiare in coalizioni come la Transavanguardia. La sua coerenza alla fine gli ha dato
ragione, tanto da essere
stato consacrato con personali sia alla GAM di Torino sia al Castello di Rivoli, e in importanti gallerie e musei stranieri.
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58 .In città
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
alle 18
Palazzo Ceriana
Circolo dei Lettori
Centro Studi Sereno Regis
La cultura del mondo
non è solo romanzo
I dilemmi
della coscienza
Economia globale
Il caso norvegese
Per il ciclo di incontri «La cultura del
mondo a colloquio con Torino» a cura del
Circolo della Stampa, alle 18 a Palazzo
Ceriana Mayneri (corso Stati Uniti 27) sarà
ospite Claudio Magris con una conferenza
dal titolo «Non solo romanzo». Il saggista e
scrittore sarà affiancato da Lorenzo
Mondo. L’ingresso è libero.
Come affrontare i dilemmi di
«coscienza»: tenta una via il libro di Carlo
Augusto Viano «La scintilla di Caino»,
(Bollati Boringhieri) presentato alle 18 al
Circolo dei Lettori (via Bogino 9). Con
l’autore intervengono i docenti Giovanni
Filoramo, di Storia del Cristianesimo, e
Luca Fonnesu, di Filosofia morale.
alle 18
In scena
Rispetto alla
forma che
aveva in
origine, la
durata delle
«Operette
Morali» ora è
ridotta a due
ore, per un
totale di 14
Operette e un
cast con
alcuni nuovi
interpreti
come Iaia
Forte
alle 18,30
La cittadina norvegese Vik, 2800 persone e
uno standard economico alto, di colpo
rischia la bancarotta per investimenti
complicati: è il luogo di partenza del film
«When bubbles burst» di Hans Petter
Moland per discutere di economia globale:
alle 18,30 e alle 21 al Centro Studi Sereno
Regis (via Garibaldi 13) per «Mondovisioni».
Gobetti
Scarpati: sul palco
tra dolore
e voglia di vendetta
Un noir di Carlotto con la regia di Gassmann
«Oscura
immensità»
È il titolo
della
commedia
di Massimo
Carlotto con
la regia di
Alessandro
Gassmann
che Giulio
Scarpati porta
in scena
al Teatro
Gobetti
Carignano
Martone: Leopardi
non è un uomo
dell’Ottocento
© PHOTO GIANMARCO CHIEREGATO
Tornano le Operette Morali, ma più “snelle”
Intervista
SILVIA FRANCIA
on era scontato
che la cosmogonia densa di speculazione e pensiero filosofico
delle «Operette morali» leopardiane ce la facesse a reggere l’impatto con il palcoscenico. Ancora meno che lo
spettacolo vivesse in gloria
per tre stagioni, tra tournée
e riprese, persino a Parigi e
New York, e premi come il
prestigioso Ubu.
Non basta: a dimostrare la
vitalità di quello che fu l’allestimento scelto per Italia 150 visto nel 2011 anche dal presidente Napolitano - ora, il regista Mario Martone, ha optato
per un riallestimento, in scena
al Carignano, da stasera (ore
19,30) al 13 aprile.
N
Martone, com’è cambiato lo
spettacolo?
«Rispetto alla forma assembleare che aveva in origine, ho preferito un formato da palcoscenico, mentre la durata è ridotta
a due ore, per un totale di 14
Operette in scena e un cast con
alcuni nuovi interpreti, come
Iaia Forte. Quanto al testo, parlerei di riassemblaggio. Si tratta di un materiale estremamente duttile che, presentato in modo diverso, non perde ma casomai acquista nuove risonanze».
Quale rapporto tra il film che
ha nel cast attori come Michele Riondino, Massimo Popolizio e Isabella Ragonese, e
lo spettacolo?
«La genesi comune risiede
nell’idea di cantiere. Lo Stabile torinese, in questo senso,
ha funzionato da cantiere, dove le esperienze si intrecciano. Per dire, la musica del film
è realizzata da Apparat e dal
tedesco Sasha Ring, che è stato ospite di “Prospettiva”,
complice Club to Club».
In un triennio,
Il che mette d’acuno spettacoIL REGISTA cordo l’impegno
lo e un film («Il
cineasta con
«Il poeta ha più cose di
giovane favoquello di direttore
da dire oggi del Tst...
loso» nelle sache nel suo tempo» «In qualche mole in autunno,
do, difatti, ho lacon Elio Germano protagonista), entram- vorato su un materiale comubi dedicati al poeta di Recana- ne, creando sinergie. In ogni
ti. Segno di una grande fasci- caso, con lo Stabile lavoro bene, in perfetto accordo. Da
nazione?
«Sicuramente, e per diverse ragioni. Anzitutto la lingua perfetta. Credo anche, come diceva
Cesare Garboli, che Leopardi sia
un meteorite precipitato per caso nell’800. In realtà, ha più cose
da dire oggi che allora. E poi, oltre al suo lato malinconico, mi
piace molto la sua carica ribelle,
la capacità di appassionarsi».
Festival Terre Comuni
Il teatro ragazzi
di respiro europeo
quando sono arrivato, sette anni fa, malgrado i tagli di quasi il
50%, siamo passati da 11mila a
16mila abbonati. Conto che, a
breve, per il teatro, arrivi la nomina a Stabile nazionale».
Se le proponessero un altro
mandato, dopo questo che
scade nel 2015?
«Chissà. Perché no?».
Sono 19 anni che la vetrina del teatro ragazzi a
cura di Graziano Melano e del Trg si presenta
puntuale ad aprile, anteprima e riferimento per
gli operatori culturali in arrivo da tutta Italia e
dall’Europa per progettare i cartelloni della
stagione seguente, ma quest’edizione ha una
«faccia» diversa, europea: da oggi al 9 aprile si
tiene il «Festival Terre Comuni/Terres Communes - Giocateatro Torino». Tradotto significano
Intervista
FRANCA CASSINE
n personaggio
complesso quello
che Giulio Scarpati affronta nell’«Oscura immensità, pièce tratta dal romanzo di Massimo Carlotto
con regia di Alessandro Gassman, in programma da oggi
fino a domenica al Gobetti
nella stagione dello Stabile
(stasera e giovedì ore 19,30;
domani, venerdì e sabato ore
20,45; domenica alle 15,30 e
20,45; biglietti a 25 euro l’intero e 22 il ridotto). Smessi i
panni dell’amatissimo Lele
Martini di «Un medico in famiglia», l’attore romano al
fianco di Claudio Casadio si
immerge in un noir dalle tinte
fosche e pieno di colpi di scena. «Si parte – spiega – da un
U
fatto di cronaca. Io sono Silvano Contin, un uomo al quale
Raffaello Beggiato (Casadio,
ndr.) ha ucciso la moglie e il figlio di 8 anni. Quest’ultimo è
condannato all’ergastolo, mentre io sono devastato dal dolore
e per 15 anni ho covato rancore
e volontà di vendetta. Un giorno ricevo una sua lettera nella
quale lui, ammalato di cancro,
mi chiede il perdono necessario per ottenere la grazia».
un grigiore particolari, ma anche la vivacità di questa cenere
che nasconde la brace rappresentata proprio dalla collera e
dal desiderio di rivalsa. È uno
spettacolo non semplice e per
nulla ammiccante: mostra al
pubblico tutta la fragilità e la
follia degli esseri umani».
Che linee registiche vi ha dato
Gassman?
Ha fatto una scelta non convenzionale, senza concessione agli
stereotipi, cercando di racconUn personaggio multiforme...
«Non è certo un’interpretazio- tare l’umanità che c’è dietro
ne facile, tuttavia
queste due vite
è molto stimolanIL PERSONAGGIO disperate».
te perché mi ha
aver recitaUn uomo a cui Dopo
spinto ad andare
to con la Littizzetsono stati uccisi to in «Fuoriclasse
a fondo nella rimoglie e figlio 2», l’ha voluta asacerca di come
renderlo. Se è un
bato alle 18 al Cirluogo comune che le vittime siacolo dei Lettori per presentano tali e suscitino empatia, non
re il suo libro «Ti ricordi la caè detto che chi subisce un torto
sa rossa?»...
debba essere per forza accatti- «Sono molto felice che abbia acvante. Anche perché si accu- cettato perché tengo molto a
mula una tale rabbia nei con- questo libro. Sono pagine nelle
fronti del mondo che non è sem- quali ho raccontato un dolore e
plice rendere in scena».
in questo modo è diventato meno forte. Mi fa piacere che LuIn che modo lo ha costruito?
«Ho raccolto la sfida cercando ciana mi accompagni in questa
di tirare fuori il rancore, il senso avventura perché la stimo prodi rivalsa e il dolore. Ho tratteg- fessionalmente, ma soprattutto
giato Silvano attraverso sfuma- perché ritengo sia dotata di una
ture, gli ho dato una cupezza e grande sensibilità».
13 titoli, di cui 8 debutti nazionali e 4 produzioni
realizzate con le compagnie francesi della regione Provenza Alpi Costa Azzurra e dentro il
contenitore economico-artistico del progetto
«Alcotra» finanziato dall’Unione Europea. Diversi i palcoscenici per gli spettacoli in programma dal mattino alla sera, tutti gratuiti: Casa del
Teatro Ragazzi, Teatro Agnelli, Fonderie Limone e due teatri a Pinerolo. S’inaugura stamane
alle 10 alla Casa del Teatro (corso Galileo Ferraris 266) con la rilettura di «Hansel & Gretel»
della coppia Buonarota-Pisci; fra le co-produzioni «Piccole modifiche», la storia di un uomo che
guarda il mondo (il 7), e «Carta memoria» sul far
rivivere la carta (domani alle 18,30).
[T. PLA.]
Guarda il video su
www.lastampa.it/torino
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LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
In città .59
.
Per le vostre segnalazioni giornonotte@lastampa.it
alle 19
Libreria Trebisonda
Teatro Regio
Lavanderie Ramone
Il mito nordico
tra dei e sciamani
La prima volta
del maestro Luisotti
Band emergenti
a ritmo pop rock
Il mito nordico sarà affrontato da Juha
Pentikainen, docente di Etnografia nordica
all’Università di Lapponia, con la conferenza
«Il Kalevala: dei, eroi e sciamani di Finlandia
e Carelia» alle 19 alla libreria Trebisonda (via
Sant’Anselmo 22). Parlerà dei libri «La
mitologia del Kalevala» e «Gli dei di
Finlandia e Carelia», con Eija Tarkiainen.
alle 20,30
Nella stagione de «I Concerti», alle 20,30 è
per la prima volta ospite del Regio il maestro
Nicola Luisotti - attualmente il direttore
musicale dell’Opera di San Francisco e del
San Carlo di Napoli - che dirige l’Orchestra e
il Coro del Teatro tra il classicismo di
Cherubini e le sperimentazioni di Prokof’ev.
Biglietti: 25 euro.
alle 22,30
«Bleach» è il concorso dedicato alle
band emergenti organizzato alle
Lavanderie Ramone (via Berthollet 25;
ingresso: 3 euro): dalle 22,30 ospita sul
palco i torinesi Stop The Clock e The
Morgellions, con suoni electro grunge e
indie revival. Ospiti della serata i romani
Piano A dal repertorio pop rock.
Colosseo
blocknotes
Piotta e Colombo
Un rapper e un giudice
sulla Costituzione
TIZIANA PLATZER
La Costituzione italiana è un
gran bel racconto. «Non abbastanza diffuso, insegnato a
scuola superficialmente, poco
conosciuto dalla maggior parte delle persone». E con questa convinzione Piotta è ben
felice di essere stato coinvolto
nel progetto di teatro civile di
Gherardo Colombo «Freedom! Educare alla libertà»,
che ha appena cominciato a
girare i teatri italiani e alle 21
è al Colosseo. Il rapper storico
e l’ex-magistrato: ma come
stanno insieme sul palco?
«Con modi e linguaggi volutamente e apparentemente distanti», racconta il musicista.
«Giochiamo allo scontro nella
forma, mentre rispetto ai contenuti ci soffermiamo sugli
stessi valori: io canto dieci
pezzi dai miei ultimi due album,
che si incrociano a tempo, grazie al ritmo veloce del rap, con i
monologhi e i testi di Colombo».
L’ideatore dello spettacolo
chiarisce immediatamente
quale sia lo scheletro: «Non è
una lezione frontale sugli articoli costituzionali, e non a caso
sul palco ci sono anche due
giovani attori», dice Colombo.
A loro va il testimone degli studenti, di quelli che chiedono,
che devono comprendere, approfondire prima di arrivare a
un significato concreto di libertà, e che sono la sponda a
cui si può unire il pubblico. «Ci
sono monologhi e momenti interpretativi - prosegue Colombo, in scena «il professore» -.
Ad un certo punto Cosimo Damiano Damato, anche alla regia, legge un pezzo della lettera che Pier Giorgio Welby inviò
VARIE
Artemisia
Sono aperte le prenotazioni per
il «Processo Artemisia» che andrà in scena domani alle 21: Artemisia, pittrice caravaggiesca
autrice della Santa Caterina
ora esposta al museo, fu vittima
di uno stupro e protagonista di
una difficile vicenda processuale. Protagonisti: Giovanna Milella, Franco Debenedetti, Stefano Dambruoso, Giovanni
Monchiero e Anna Simioni. Ingresso: 30 euro; tel. 011/5211788.
Palazzo Madama,
piazza Castello
MUSICA
Nello spettacolo il rapper Tommaso Piotta canta 10 canzoni
Orchestra Barcelona
al Presidente della Repubblica, mentre Sara Colombo si ritrova ad essere una ragazza
chiusa nella Caserma Diaz dopo il G8 di Genova».
Teoria e avvenimenti, un dialogo «fra generazioni» dove la
figura di Piotta è evidentemente un ponte: «Io sono il bidello conclude il cantante -. Ho a disposizione una lavagna multimediale e una postazione da dj:
Alle 21 concerto della Barcelona Gipsy Klezmer Orchestra,
collettivo di musicisti con sede
a Barcellona ma provenienti
da Serbia, India, Italia, Francia, Spagna, Messico e Germania: canzoni tradizionali catalane con ritmi orientali, swing
gipsy e sonorità est europee,
brani cubani e klezmer. Ingresso riservato ai soci Arci.
Lo Sbarco,
via Silvio Pellico 5
da lì mando i video, faccio l’antagonista, sono la parte più aggressiva, quella che usa i termini più crudi, eppure mi avvicino
spontaneamente alla figura
dell’insegnante. Che poi è Gherardo Colombo: la sua storia
non rimane chiusa nei camerini
quando lui è sul palco».
Teatro Colosseo
via Madama Cristina 71
tel. 011/6505195
Rap
Alle 18 presentazione del nuovo album del rapper classe 1988
En?gma dal titolo «Foga», uscito
oggiperMacheteEmpireRecords.
Feltrinelli Express,
Porta Nuova
SPETTACOLI
Creatura di sabbia
È la storia di una donna costretta
dal padre, dopo la nascita di sette
figlie femmine, a essere un uomo:
la racconta lo spettacolo «Creatura di sabbia» allestito da Assemblea Teatro e tratto dall’omonimo
romanzo di Tahar Ben Jelloun.
Ingresso: up to you 4-6-8 euro.
Teatro Agnelli, via Sarpi 111
INCONTRI
Genitori & Figli
Alle 20,30 incontro con la ginecologa Giovanna Pastore su «Parlare d’amore o di sesso? - Educare
alla sessualità come relazione e
non come consumo».
Fabbrica delle «e»,
corso Trapani 91/b
a cura di Tiziana Platzer
giornonotte@lastampa.it
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60 .Sport Cronaca
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
port
A CURA DI
SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni sporttorino@lastampa.it
Addio ad Antoniotti, giocò nel Toro e nella Juve
Il mondo del calcio piange Lelio Antoniotti, scomparso
sabato a Novara all’età di 86 anni. Nato a Bard, in Valle
d’Aosta, attaccante di Pro Patria, Lazio, Torino, Juventus,
Vicenza e Novara, Antoniotti ha collezionato 249
presenze e 52 reti in Serie A. Terminata la carriera da
calciatore, è entrato a far parte dello staff della
Federcalcio come docente di tecnica calcistica prima e
come responsabile dei Nag (addestramento giovani
calciatori) poi, direttamente al centro di Coverciano.
È stato inoltre uno degli esaminatori del Supercorso da
cui sono usciti i migliori allenatori italiani.
Calcio
Football
Filadelfia, sciolte le riserve
“Stadio pronto nel 2016”
Primo stop
per i Giaguari
Blacks
avanti tutta
MARCO BOBBIO
Una società della Regione seguirà bandi e appalti per l’impianto
IVANA CROCIFISSO
Sarà solo la firma della convenzione tra la Fondazione
Filadelfia e Scr a far partire
a tutti gli effetti l’iter progettuale che porterà alla ricostruzione dello Stadio Filadelfia. Ma il passo fatto ieri dal consiglio d’amministrazione risulta già decisivo, visto il mandato affidato
al presidente Cesare Salvadori di accordarsi con la
stazione appaltante, la Scr
appunto. Dopo oltre un mese di incontri e trattative, la
Fondazione ha deciso di affidarsi ad una società terza
che, come noto, seguirà l’intero percorso, dalla pubblicazione del bando alla stipula del contratto di appalto, alla direzione dei lavori,
al coordinamento della sicurezza, fino ad arrivare al
collaudo dell’opera. A condizione, e su questo Salvadori sarà piuttosto chiaro
(pena la non conclusione
dell’accordo), che vengano
rispettati i tempi.
Certezze sui tempi
Per la realizzazione ma anche la garanzia che, al momento dell’individuazione
del soggetto vincitore della gara d’appalto, venga tenuto conto non soltanto
dei costi ma soprattutto
delle tempistiche, con la
possibilità che tale riduzione porti - questa una
delle clausole che si chie-
perimento fondi, marketing e
sponsorizzazioni. Tutto questo mentre fervono i preparativi per la commemorazione
del 4 maggio, che avverrà all’interno dell’impianto testimone dei successi del Grande
Torino: entro quella data la
Fondazione Filadelfia avrà finalmente una sua sede.
Snowboard
Dominio
degli azzurri
nei due slalom
a Sestriere
Il progetto
«Casa Filadelfia», Così si
chiamerà il complesso dei
quattro prefabbricati che saranno sistemati nello spazio
antistante il Fila, e sarà ope-
Il prefabbricato
per le informazioni
sorgerà davanti
al vecchio cancello
A giorni «Casa Filadelfia»
La casetta informativa dove opereranno anche i volontari
avrà un ufficio e una sala riunioni sulla destra del vecchio cancello
derà di inserire - ad un punteggio più elevato.
La data inseguita
«Una volta siglato l’accordo –
conferma Gianluca Vignale,
vice presidente della Fondazione – partirà la procedura
affinché si possa arrivare alla
data prevista per l’inaugurazione del Fila». Data che, nelle
previsioni, è quella del 4 maggio 2016: sbrigate le ultime
pratiche burocratiche, i lavori
partirebbero ad inizio 2015
per poi concludersi in tempo
per la commemorazione della
tragedia di Superga.
Fundraising
Il cda ha definito gli ultimi
dettagli prima di procedere
alla pubblicazione del bando
(prevista nel giro di quindici
giorni) per la ricerca di
un’agenzia che si occupi di re-
rativa anche grazie ai volontari selezionati dal 15 aprile,
data di scadenza del bando (i
prescelti saranno operativi
dal 25 aprile). Casa Filadelfia
sarà composta da un ufficio e
una sala riunioni (i prefabbricati, entrambi vetrati, saranno sistemati alla destra
del cancello di ingresso del
Tempio granata) e da due
magazzini, che verranno collocati sul lato opposto. Il posizionamento di tali prefabbricati avverrà nei prossimi
giorni, una volta conclusi i lavori per il rifacimento del
piazzale, compreso l’allacciamento alla rete elettrica e all’impianto fognario.
DOMENICO LATAGLIATA
Sono stati dominati dagli azzurri i due slalom Fis di
snowboard disputati nel fine settimana a Sestriere.
Dopo aver vinto il gigante,
Mirko Felicetti ha concesso
il bis anche in slalom precedendo Hannes Hofer e Maurizio Bormolini. Per quanto
riguarda i piazzamenti degli
atleti del Freewhite Ski Team - società organizzatrice
della gara - da segnalare il
quinto posto di Emanuele
Gardano e l’undicesimo di
Fabrizio Fava. Tra le donne
la vittoria è andata all’azzurra Carlotta Piferi davanti alla svizzera Jessica Keiser e all’altra azzurra Vivien
Santifaller. Per quanto riguarda i più giovani, in occasione dei Campionati Mondiali Juniores svoltisi a
Chiesa Valmalenco, il titolo
mondiale di slopestyle femminile è andato alla statunitense Hailee Mattingley in
una gara che ha visto la valsusina Maria Delfina Maiocco piazzarsi nona.
«Un bagno di umiltà che potrà farci solo bene». Roberto
Cecchi, presidente dei Giaguari Torino, non è preoccupato per la sconfitta subita
dai suoi ragazzi contro i Warriors Bologna nella terza
giornata del campionato di
serie A. «Abbiamo completato l’enciclopedia degli errori
– continua –: forse qualcuno,
dopo le due vittorie iniziali,
pensava che fossimo già arrivati invece la strada da percorre è ancora molto lunga».
Il 14-7 finale a favore dei felsinei ben fotografa una gara in
cui l’attacco torinese ha avuto grosse difficoltà a imporsi.
I padroni di casa sono andati
in vantaggio nel primo periodo e hanno poi controllato la
reazione degli avversari, che
sono riusciti a pareggiare solo nel terzo quarto grazie a
un passaggio in end zone di
Morelli per Socci. I Warriors
hanno però avuto il merito di
pescare nel drive successivo
la meta dell’allungo, sull’asse
Slusarz-Parlangeli, e di impedire a Mittasch e compagni di avvicinarsi troppo all’end zone: nell’ultima frazione, un touchdown su intercetto di Salvi è poi stato annullato per un’interferenza.
Continua invece la striscia
positiva dei Rivoli Blacks,
che in serie A2 sono giunti alla quarta vittoria in altrettante gare. I ragazzi di Brena
si sono imposti 21-12 sul terreno dei Blue Storm Busto
Arsizio, grazie ai touchdown
di Luca Brun, Elia Giachino e
Max Bellizia.
Short track
Volley
Tunno e Casagrande
tricolori juniores
Sulla vetta c’è il Calton
Il Lingotto insegue
ALBERTO DOLFIN
Weekend tricolore per le
schegge dello short track. Al
Palaghiaccio di Bormio sono
stati assegnati i titoli italiani
di tutte le categorie. Nei seniores, erano assenti le due
punte di diamante del movimento piemontese tesserate
per l’Ice Team Torino, Andrea Cassinelli e Ylenia Tota:
gli acciacchi fisici che li hanno bloccati per gran parte
della stagione non gli hanno
permesso di battagliare con
la fuoriclasse valtellinese
Arianna Fontana (Fiamme
Gialle) e con il milanese Tommaso Dotti (Fiamme Oro),
che si sono aggiudicati le rispettive classifiche.
A tenere alto l’onore subalpino ci ha pensato però il giovanissimo Maurizio Tunno,
che ha fatto en plein tra gli Juniores E, terminando al primo
posto in tutte e tre le distanze
in programma (333, 555 e 777
metri), trionfando così per distacco nella graduatoria
complessiva. Copione più o
meno simile nella medesima
categoria al femminile, in cui
Lucrezia Casagrande (Ice Team Torino) ha conquistato
l’alloro tricolore finale, piazzandosi prima nei 333 e nei
555 metri e settima nella superfinale sui 777 metri.
Lucrezia Casagrande con la maglia rossa, tricolore juniores E
Bronzo tra gli Junior D, invece, per Ilaria Cotza. La giovanissima pattinatrice dei
Velocisti Fiamma Toyota è
stata brava a risalire dopo il
sesto posto nei 777 metri e,
piazzandosi seconda sia sui
500 metri sia nella superfinale sui 1000, è riuscita ad agganciare il gradino più basso
del podio. Il ghiaccio sembra
proprio l’habitat naturale
della famiglia Cotza dato che
il fratello Matteo ha già raccolto diversi titoli nazionali
sull’anello più lungo.
La quarta medaglia nelle
classifiche complessive la raccoglie Ilaria Savoretto (Ice Team Torino), terza tra le Junior
A, categoria che sul ghiaccio è
stata accorpata alle Seniores.
Con una gara in più rispetto alle dirette inseguitrici, il Calton
rimane in vetta dopo la 21ª
giornata del girone A della serie C femminile con 51 punti.
La squadra canavesana ha respinto l’assalto della Lilliput
Settimo, piegandola 3-1 (25-18,
25-18, 25-27, 25-16). Dietro però
non molla il Lingotto, che sale
a quota 49 con il successo in
quattro set (25-18, 22-25, 14-25,
24-26) ottenuto a Romagnano
Sesia sul campo del Pavic. Ok il
Lasalliano, corsaro 3-0
(20,23,23) a Bellinzago. Nel girone B Cuneo rimane saldamente davanti a tutti con 59
punti con il 3-0 di Racconigi,
mentre alle sue spalle – a otto
lunghezze – il Beinasco tiene
botta superando 3-1 (25-13, 2225, 25-16, 25-20) il Savigliano.
Perdono le altre squadre torinesi: il Chisola va al tappeto 3-0
con il Berta, il Collegno Cus Torino 3-1 a Cherasco e Santena in
casa al tie-break contro Carrù.
Nel girone A maschile il Bruno
Tex Aosta allunga in vetta sul
Parella. Ora i punti sono rispettivamente 47 contro 45. I valdostani hanno piegato 3-0
(15,24,17) il Lasalliano, mentre i
torinesi si sono imposti al tiebreak (25-18, 28-26, 23-25, 25-27,
8-15) in rimonta sul campo dell’Artivolley. Nel girone B rotonda vittoria della Nuncas Finsoft
Sfoglia Chieri sul Caluso. [E.ZAM]
T1 CV PR T2
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Dove andiamo .61
.
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18,
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ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21,
orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le
carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10.30-18.30, sab chiuso.
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martedì a domenica e festivi 8,30-19,30.
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lun-dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Orario: la Rocca,
da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: da giovedì a domenica 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite
guidate alla collezione permanente ogni ora. Mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13;
14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso.
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi
10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il
lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro).
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita
guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero
antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; info@olympicstadioumturin.com). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per
le partite.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30,
lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560).
Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre
«Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo
e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso.
MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Chiuso per lavori.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar a sab ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile)
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20,
dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a visite@lastampa.it - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione
Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22).
Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «Splendori
delle corti italiane: gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena». «Alta Moda, Grande Teatro», «La Barca Sublime», «Carrozze Reali». Mar-ven 9-17, sab-dom 9.30-19.30; giardini mar-ven 9-19.30, sab-dom 9.30-19.30.
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sabdom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73
musei@lastampa.it
T1 CV PR T2
62 .Dove andiamo
I Cinema
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
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E fu sera e fu mattina Reposi 1
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Captain America: The winter soldier 3D
Reposi 2
P 15.15-18.30-21.45
Storia di una ladra di libri Reposi 3
P 15.30-18.15
Captain America: The winter soldier
Reposi 3
P 22.00
Supercondriaco
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Chiuso per lavori
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Noi 4
Reposi 6
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Agis accettato. € 4,50 Tessera Io Studio; € 7,50. Proiezioni 3D: € 10,00
Int.; € 8,00 Rid.; € 6,00 Tessera Io Studio
Ida
Sala 1
P 15.45-17.20-19.00-20.30-22.15
La luna su Torino
Sala 2
P 16.00-18.00-20.00-22.00
12 anni schiavo
Sala 3
P 15.30-17.50
Il violinista del diavolo Sala 3
P 20.10-22.15
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid.; € 5,00
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andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì
Captain America: The winter soldier
Sala 1
P 15.30-18.35-21.40
Captain America: The winter soldier 3D
P 15.00-18.05-21.10
Sala 2
La bella e la bestia
Sala 3
P 16.00
Non buttiamoci giù
Sala 3
P 18.40-21.05
Storia di una ladra di libri Sala 4
P 15.30-18.30-21.30
Cuccioli - Il paese del vento Sala 5
P 16.45-19.00
Need for Speed
Sala 5
P 21.15
Amici come noi
Sala 6
P 16.30-18.55-21.20
300 - L’alba di un impero Sala 7
P 16.15
Tarzan
Sala 7
P 18.45
47 Ronin
Sala 7
P 21.10
Mr. Peabody & Sherman Sala 8
P 16.45
Leave the world behind Sala 8
P 20.30
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; €
8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali
3D € 1,00
La luna su Torino
P 15.30-17.50-20.10-22.25
La bella e la bestia
P 19.35
Captain America: The winter soldier P 14.00
Il ricatto
P 22.20
Mr. Peabody & Sherman
P 17.20
Supercondriaco
P 17.25-19.55-22.20
Need for Speed
P 14.40
Amici come noi
P 14.40-17.10-19.45-22.25
Captain America: The winter soldier P 14.45-18.00-21.15
Captain America: The winter soldier P 16.20-19.20-22.20
Mr. Peabody & Sherman
P 14.00
Captain America: The winter soldier 3D P 15.00-18.15-21.30
Storia di una ladra di libri
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Cuccioli - Il paese del vento
P 14.00-16.00-18.00
Allacciate le cinture
P 20.00
Non buttiamoci giù
P 22.30
Mr. Peabody & Sherman
P 14.50-17.20-19.40
Belle & Sebastien
P 15.30-18.30-21.30
300 - L’alba di un impero
P 14.30-17.15-19.55-22.35
Cinema: Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Sta per piovere
21.00
CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881.
Riposo
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474.
La regola del silenzio
21.15
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo
VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279. Riposo
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
BEINASCO
CHIVASSO
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111. Prezzi: € 8,50 intero; € 6,70 rid., ragazzi fino 10 anni; €
6,00 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 11,50 intero dal lun. al
ven. dopo le ore 18, sab. e dom. tutto il giorno, € 9,50 rid. dal lun. al ven.
prima delle ore 18, ragazzi fino 10 anni, anziani sopra i 60 anni
Cuccioli - Il paese del vento Sala 1
16.10-18.10
Amici come noi
Sala 1
20.15-22.30
Captain America: The winter soldier
Sala 2
18.15-21.15
Mr. Peabody & Sherman Sala 3
17.30
47 Ronin
Sala 3
19.40
300 - L’alba di un impero 3D Sala 3
22.10
Storia di una ladra di libri Sala 4
16.00-18.50-19.30-21.45
Tarzan
Sala 5
17.00
La bella e la bestia
Sala 5
19.10-21.40
Captain America: The winter soldier
Sala 6
16.00-19.00-22.00
300 - L’alba di un impero Sala 7
17.10
Need for Speed
Sala 7
19.30
Need for Speed 3D
Sala 7
22.20
Amici come noi
Sala 8
17.00-19.10
12 anni schiavo
Sala 8
21.30
47 Ronin
Sala 9
17.20-22.15
Non buttiamoci giù
Sala 9
20.00
POLITEAMA 01191.01.433.
Captain America: The winter soldier 3D 21.00
CASCINE VICA - RIVOLI
DON BOSCO DIG. 01195.08.908.
Miele
17.30-21.15
CHIERI
SPLENDOR 01194.21.601.
E fu sera e fu mattina
Teatri
21.15
CUORGNÈ
MARGHERITA 0124657.523.
La mafia uccide solo d’estate
21.30
GIAVENO
SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923.
Paulette
21.00
IVREA
BOARO 0125641.480.
Il figlio dell’altra
POLITEAMA 0125641.571.
Storia di una ladra di libri
15.00-17.10-19.20-21.30
20.10-22.20
MONCALIERI
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero;
€ 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00
300 - L’alba di un impero
P 14.30-17.15-20.00-22.40
La bella e la bestia
P 14.15-17.05-19.45-22.30
The Lego movie
P 14.30-17.00
Amici come noi
P 19.30
47 Ronin
P 22.20
La luna su Torino
P 15.30-17.45-20.00-22.20
Tarzan
P 14.20-17.00
Allacciate le cinture
P 19.50-22.40
Cuccioli - Il paese del vento
P 15.30-17.35
Lei
P 19.40-22.30
Amici come noi
P 15.15-17.40-20.05-22.35
Captain America: The winter soldier P 16.15-19.20-22.25
Captain America: The winter soldier 3D P 15.40-18.50-22.05
Captain America: The winter soldier P 15.00-18.10-21.15
Need for Speed
Storia di una ladra di libri
Mr. Peabody & Sherman
Il ricatto
12 anni schiavo
Non buttiamoci giù
Supercondriaco
P
P
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P
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P
P
16.30-19.30-22.30
16.50-19.40-22.35
15.00-17.30-20.00
22.35
14.00-16.50-19.40-22.30
15.10-17.35-20.00-22.25
14.35-17.15-19.45-22.15
PIANEZZA
LUMIERE 01196.82.088.
Diana - La storia segreta di Lady D
Captain America: The winter soldier
Amici come noi
Storia di una ladra di libri
21.15
21.15
21.15
21.15
PINEROLO
HOLLYWOOD 0121201.142.
Storia di una ladra di libri
MULTISALA 0121393.905.
Lei
Italia 200
La luna su Torino
Italia 500
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Snowpiercer
21.00
BRUTTO · MEDIOCRE ··
INTERESSANTE/DIVERTENTE ···
BELLO ····
A CURA DI Daniele Cavalla
ALLACCIATE LE CINTURE
··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La
finestra di fronte» e «Mine vaganti»
racconta la storia di una coppia, a volte
imperfetta, nel corso di tredici anni.
AMICI COME NOI
·· Commedia. Regia di Enrico Lando,
con Pio D’Antini e Amedeo Grieco. Durata: 90 minuti. Gli inseparabili Pio e
Amedeo lasciano il loro negozio di
pompe funebri a Foggia e vanno prima
a Roma e poi a Milano.
CAPTAIN AMERICA THE ...
···· Fantasy. Regia di Anthony e Joe
Russo, con Chris Evans e Scarlett Johansson. Durata: 136 minuti. La nuova avventura dell’eroe dei fumetti lo vede impegnato a sventare un complotto globale.
12 ANNI SCHIAVO
···· Drammatico. Regia di di Steve
McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti.
L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore di
New York rapito e venduto come schiavo negli Stati Uniti del 1841.
IDA
···· Drammatico. Regia di Pawel
Pawlikowski, con Agata Kulesza. Durata: 80 minuti. Nella Polonia del 1962 la
giovane Ida prima di diventare suora
va a trovare la zia a Varsavia: scoprirà
segreti del passato. Opera premiata in
vari festival internazionali.
YVES SAINT LAURENT
···· Drammatico. Regia di Jalil Lespert, con Pierre Niney e Guillaume
Gallienne. Durata: 100 minuti. La storia del celebre stilista francese, il suo
amore per il compagno di vita Pierre
Bergè. Successo di pubblico oltralpe.
LA LUNA SU TORINO
··· Commedia. Regia di Davide Ferrario, con Walter Leonardi e Manuela
Parodi. Durata: 90 minuti. L’autore di
«Dopo mezzanotte» ritrae tre personaggi che vivono insieme e cercano di
dare un senso alla propria vita.
LEI
···· Commedia. Regia di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix e Amy Adams.
Durata: 126 minuti. L’autore di «Essere
John Malkovic» porta sullo schermo la
storia d’amore tra il solitario Theodore e
una voce femminile. Premio Oscar alla
sceneggiatura
NOI 4
·· Commedia. Regia di Francesco
Bruni, con Ksenia Rappoport e Fabrizio
Gifuni. Durata: 90 minuti. Dall’autore
di «Scialla», il ritratto di una scombinata famiglia romana.
NON BUTTIAMOCI GIU’
··· Commedia. Regia di Pascal Chaumeil, con Pierce Brosnan e Toni Collette. Durata: 96 minuti. La notte di Capodanno quattro persone s’incrociano su
un grattacielo di Londra mentre si
stanno per suicidare. Dal best seller di
Nick Hornby («Alta fedeltà», «febbre a
90 gradi» altri suoi libri diventati film).
IN GRAZIA DI DIO
··· Drammatico. Regia di Edoardo
Winspeare. con Celeste Casciaro e Laura
Licchetta. Durata: 127 minuti. A causa
del fallimento della loro piccola impresa
a conduzione familiare, quattro donne
si rifugiano in campagna e cominciano
una nuova vita.
SNOWPIERCER
···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton.
Durata: 126 minuti. Nel 2031 il mondo
è vittima di un’era glaciale. Gli unici sopravvissuti sono su un treno che vaga
per il pianeta: i ricchi nelle lussuose carrozze, i poveri stipati in fondo. Questi
ultimi si ribellano.
STORIA DI UNA LADRA DI ...
21.00
21.00
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SETTIMO TORINESE
PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050.
Captain America: The winter soldier 3D
Sala 1
21.10
Storia di una ladra di libri Sala 2
21.10
Amici come noi
Sala 3
21.30
VENARIA
··· Drammatico. Regia di Brian Percival, con Geoffrey Rush e Emily Watson. Durata: 125 minuti. Le avventure
dell’adolescente Liesel, adottata da
una famiglia, nella Germania degli Anni Quaranta. Dall’omonimo best seller,
dirige il regista di «Dowtown Abbey».
SUPERCONDRIACO
··· Comico. Regia di e con Dany Boon, Kad Mérad. Durata: 109 minuti.Il
quarantenne fotografo Roman è un
nevrotico pieno di paure: il medico lo
aiuta a cercare la donna della sua vita.
IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Captain America: The winter soldier P 20.00-22.30
Storia di una ladra di libri
P 20.00-22.30
Amici come noi
P 20.30-22.30
··· Drammatico. Regia di Bernard
Rose, con David Garrett e Jared Harris.
Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini. Dall’autore di «Amata immortale».
dell’1 aprile 2014
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
tel. 011 81.93.529. Sabato 12 ore 21 e domenica 13 ore 16 la Compagnia ALFAFOLIESpresentalanovitàassolutaLarosadiStanbuloperetta in sue tempi di Leo Fall con la
regia di Augusto Grilli
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
SiprenotaperThebestofmusicalinscenal’11
e il 12 aprile e per Sette spose per sette fratelliin scena dal 13 al 18 maggio. Orari biglietteriaAlfierifinoal6aprile:domelundalle 14 alle 20; da mar a sab dalle 11 alle 22.30
ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583.
OrlandoeipaladinicommediadiLucianaBocchio, Compagnia Officina di Efesto. Mercoledì 2. Ore 21
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653.ConcertoJohnAxelrod direttore,
Valentina Lisitsa pianoforte. Musiche di Liszt,Kodaly,Brahms.Giovedì10eVenerdì11.
Ore 20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera
ore 19.30 Operette morali di Giacomo Leopardi,regiaMarioMartone,Fondazionedel
Teatro Stabile di Torino
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Festival Ter-
re comuni / Terres communes - Giocateatro
Torino2014davenerdìadomenicaspettacoli
ad ingr. libero/prenotazione obbligatoria
COLOSSEO via M. Cristina 71. Martedì 1 aprile ore 21 Freedom imparare la libertàdi e
con Gherardo Colombo. Giovedì 3 ore 21
Gli uomini vengono da Marte le donne da
Veneredi e con Paolo Migone
CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza
Bodoni.. Unione Musicale. Concerto Pietro
De Maria pianoforte. Musiche di Bach,
Schoenberg, Kurtag. Mercoledì 9. Ore 21.
Info 0115669811
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Giovedì 3 Milena Vukotic e David Sebasti
sonoiprotagonistidi“CcomeChanel”diValeria Moretti. Mercoledì 2 aprile ore 10 “La
Locandiera” di Goldoni, nell’edizione Torino Spettacoli
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis,tel.01158.05.768.Dal3al6aprileFranco Oppini e Renato Giordano presentano
“Mi ritorni in mente live”, musical all’italiana per rivivere canzoni e atmosfere degli
anni Sessanta e Settanta
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO
via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore
19.30 Oscura immensità, di Massimo Car-
lotto, con Giulio Scarpati e Claudio Casadio, regia Alessandro Gassmann, Teatro
Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”/Accademia Perduta Romagna Teatri
I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino 4. Inaugurazione stagione: Luna
tu...SelezionediariedalleoperettepiùamateconSusyPicchiosoprano,FulvioMassabaritono, Massimiliano Brizio pianoforte
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011
40.33.800. “Motori di ricerca”. Percorsi
d’artisti fra coreografia e arti visive a cura
di Chiara Castellazzi. In collaborazione con
il concorso per giovani artisti “Autofocus”,
promosso da Vanni occhiali, a cura di Olga
Gambari. Venerdì 4. Ore 21
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333. Giovedì 3 aprile prima nazionale di Mack is coming Back – Opera CabaretdaMacbethdiHeinerMüller,regiaGabriel Alvarez, Thèâtre du Galpon Studio
d’Action Thèâtrale (Ginevra)
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153. Oggi ore 15.30 Viva gli sposi!?di
Duras, Pinter, Cechov
Venerdì04eSabato05ore21,eDomenica06
Aprileore15.30,aconclusionedellaXX°Rassegna di Teatro in Lingua Piemontese “Tutdarije” la “Companìa Teatral Carla S.” presentaPijalamare,pijalafija,fane‘nmassesbtje viadi TreMaGi
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna
internazionale di danza e arti integrate.
Venerdì 4 ore 21 Abbadream in The ultimate Abba Show. Sabato 5 ore 21 Mvuyla Sungani company e Marlene Kuntz Live in Il
vestito di Marlene
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel.
011 73.99.833. Mercoledì 16 e giovedì 17
ore 21: “DIES. Giorni contati” di Stalker
Teatro, regia di Gabriele Boccacini, musiche originali di Riccardo Ruggeri.
Giovedì 17 ore 17: cenacolo su “Cultura e
Benessere” a cura di Stalker Teatro e Comitato Emergenza Cultura
PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Ore15.30Al
Regio dietro le quinte, visita guidata al teatro. L’Orchestra a puntate: abbonamento a 3
concerti a €22 (under 16: €15). Gli Archi (9/4
ore20,TeatroRegio),iLegni(11/4ore20,Piccolo
Regio), gli Ottoni (13/4 ore 11, Teatro Regio)
PICCOLOTEATRODRAVELLIviaPraciosa11,tel.
011 68.22.122. Santibriganti Teatro e Fon-
dazione Dravelli presentano “La domenicaandandoateatro”.Domenica6aprileore
11 Claudio e Consuelo in “Dal paese dei
balocchi”. Info 011.643038
SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011
56.23.800. Giovedì 3 ore 13.45, per la rassegnaMezzogiornoaTeatro,èinscena“Terza
liceo 1939”, tratto dall’omonimo romanzo
di Marcella Olschki con i Giovani Talenti del
Liceo Teatro Nuovo, nella versione curata
da Germana Erba e Irene Mesturino, regia
di Stefano Fiorillo
TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel.
011 338.698. Scuola di recitazione (6 ore
settimanali)-CorsodiTeatroperprincipianti
(3 ore settimanali) - Corso di dizione ed uso
della voce - Corso di Teatro per bambini e
ragazziInfo 011338698dallunedìalvenerdì
(9-13 e 15.30-19)
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808.Insolito–ore21.00LunariaTeatro
in Creatura di sabbia. Info 0113042808 (orario ufficio), tel. 3346333527 (dalle 19.00)
TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Sala
Grande.Dagiovedì3aprileArteanitzalakdi
Dantzaz Kompainia (Paesi Baschi) / Palcoscenico Danza
Sala Prove. Da venerdì 4 aprile Ultima not-
te Mia. Mia Martini. Una vita. di Aldo Nove, con Erika Urban. Progetto e regia di Michele De Vita Conti
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello
32, tel. 011 257.881. Sabato 5 aprile ore 21
Area Teatrale presenta Parlami di tuo padre. Domenica 6 ore 18, per la rassegna
“Con occhi nuovi”, LiberamenteUnico presenta Polvere - La vita che vorrei
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,
tel. 011 80.28.456. Stagione 2013/2014 “Fisico Bestiale” Sabato 5 e Domenica 6 aprile
ore 21 Marco Ferrero e Gianluca Cerutti in
“Grand Hotel Serenase” di Manuel Bona
TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. Cite - CapasCompagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa. Sabato 5
aprile. Ore 21
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TEATRO DI DIONISO via Manzoni 3, tel. 011
51.72.826.Martedì8aprileore21pressoTeatro Alfieri di Asti, L’Origine del Mondo, ritratto di un internoscritto e diretto da Lucia
CalamaroconDariaDeflorian,FedericaSantoro e Daniela Piperno. Prenotazioni e info
0141399057
TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel.
011 90.41.984. Il berretto a sonaglidi Luigi
Pirandello. Venerdì 4. Ore 21
TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141, tel.
338 87.06.798. Da Venerdì 4 a Domenica 6
Feriali ore 21, Festivi ore 16, per la Settimana
mondiale della Danza dedicata a Rudolf Nureyev con i ballerini dell’Araba Fenice, Susanna Egri, il Gabbiano e il Centro Danza Ciriè
TEATRO REGIO. I Concerti 2013-14: ore 20.30
Orchestra e Coro del Teatro Regio diretti
da N. Luisotti. C. Fenoglio M° del coro. Requiem di L. Cherubini e Sinfonia n. 3 di S.
Prokof’ev.Infopiemonte-Torinocultura(ore
10-18) e Biglietteria (ore 19.30-20.30)
TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. Rumorsdi
NeilSimon,regiadiLucianoCaratto.Venerdì
4 e sabato 5. Ore 21
LosquillodieregiaAlbertoBarbi.ConlaCompagnia Campotheatro di Niko Ferrucci. Sabato 12. Ore 21
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione di Prosa: “Lisistrata” (12/4) ore 21, regia di Andrea Battistini Compagnia Teatro Castalia/Teatro Superga
TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011
51.76.246.Unionemusicale.CarloPestelliincontra... Ashville. Ore 20. Info 0115669811
T1 AL CN CV IM NO PR SR SV T2 VB
MARTEDÌ 1 APRILE 2014
Tempo .63
.
Il tempo Soleggiato con temperature miti. Possibile qualche pioggia giovedì al Nord-Ovest
Dalle Arpie alla Sfinge, gli animali mitici
che sono proiezioni del nostro inconscio
CARLO GRANDE
A
nimali, croce e delizia, enigmi
divini. Creati per farci riflettere, non solo giocare. Un tempo
le paure dell’inconscio diventavano
strane bestie, ibridi stupefacenti: una
bella esposizione romana lo documenta («Mostri, creature fantastiche della
paura e del mito»), mette in scena a Palazzo Massimo una straordinaria galleria di Gorgoni e Chimere, Grifi e Minotauri. Bestie, bizzarrie e arcani misteri per accompagnare – tra incubo e
idillio - questo inizio di primavera. Una
mostra sui mostri, in fondo, è una mostruosità al cubo.
Ecco dunque le Arpie, uccelli con testa di fanciulla che squarciavano i corpi dei dannati negli Inferi; la Sfinge
(«sphinx», strangolatrice) metà uomo
e metà leonessa, proponeva enigmi a
chi voleva entrare in Tebe e lo uccideva
se non era in grado di risolverli. La Chimera aveva corpo e testa di leone, sul
dorso aveva un’altra testa di capra e
coda di serpente; con un soffio infuocato bruciava città e porti; lo sguardo
della Medusa, o Gorgone, pietrificava
chi la guardava. Il Grifo, sacro a Dioniso, aveva corpo di leone, coda di serpe,
ali d’aquila e becco di rapace. Sileni e
Satiri erano ambigue forze terragne,
astute, selvatiche e istintive; le Sirene,
metà pesce e metà donna, incantavano
e divoravano gli uomini.
Tutte proiezioni del nostro animo,
simboli di ataviche e inconsce paure,
sempre attive e micidiali. «Monstrum»
significa stupefacente ma anche inquietante, pauroso: forse la vera mostruosità, oggi, è che il nostro immaginario formattato e colonizzato da merci e oggetti che non riesce più ad atti-
varsi, a emozionarsi. E’ quasi obsoleto,
presto sarà sostituito da «App» e algoritmi. Alcuni robot possono già scrivere brevi notizie, racconta il giornalista
americano William Falk in un editoriale tradotto da «Internazionale».
Se un computer è abbastanza intelligente da guidare un’auto o battere a
scacchi un campione, perché non potrebbe riempire spazi come questa rubrica settimanale, al posto degli umani? E’ ben vero che ci sforziamo di trasmettere un’emozione, un pensiero, di
non limitarci a fornire banali nozioni
su volatili o mammiferi, elenchi di cibi
e cure per cani e gatti… Ma chi sa… Il
sonno della ragione genera mostri…
«Per fortuna – dice Falk – il mio direttore non mi sostituirebbe mai con un
robot solo per far risparmiare soldi all’azienda».Vero Direttore? Vero?
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MARTEDÌ 1 APRILE 2014 LA STAMPA 64