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T1 CV PR T2
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 78 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
TORINO,
LE STRADE DEL MISTERO.
*
In edicola con La Stampa
*
LA
LA STAMPA
STAMPA
Il procuratore di Roma
Tra tablet e smartphone
L’aveva assunto Laura Bush
«Il caso Ilaria Alpi
non è chiuso»
I nostri ragazzi
sempre connessi
Casa Bianca,
addio pasticciere
Il magistrato risponde alla madre
della giornalista uccisa in Somalia:
stiamo identificando altre persone
Niccolò Zancan A PAGINA 13
Una ricerca inglese: non sanno più
interagire con le persone e uno su due
comunica solo con email e messaggi
Lorenza Castagneri A PAGINA 18
Travolto dalla campagna salutista
di Michelle Obama: non voglio
demonizzare zucchero, burro e uova
Servizio A PAGINA 15
L’annuncio del ministro della difesa Pinotti: sospesi i pagamenti, vedremo se è il caso di ridimensionare il progetto
Il governo congela gli F35
Renzi in Aula alla vigilia del vertice Ue: anacronistico il vincolo del 3%
Forza Italia, è pressing su Pier Silvio Berlusconi per la candidatura
LA POLEMICA
CONTI PUBBLICI, Pensioni e lavoro
17 ITINERARI DEL MISTERO A TORINO
IL RISCHIO
DELL’AUTOGOL
STEFANO LEPRI
N
elle attuali condizioni in cui si trova l’Italia, il limite
del 3% al deficit
può essere definito «anacronistico» soltanto in
un senso opposto a quello che
intende Matteo Renzi.
Non è troppo basso: è invece
troppo alto per assicurare un
calo duraturo del debito pubblico italiano. Cosicché continuare a proclamare che vorremmo
oltrepassarlo rappresenta, all’estero, un vero autogol.
Nel breve termine, per uscire dal pantano in cui siamo, è
ragionevole invocare sul deficit qualche spazio di manovra
in più. Se si avviano riforme
importanti, che all’inizio comportano anche effetti negativi,
può essere legittimo derogare
alle regole (assai più dure del
3% di deficit) stabilite sia dal
nuovo articolo 81 della nostra
Costituzione sia dal «Fiscal
Compact» europeo.
Ma nel medio periodo occorre che il debito non continui ad aumentare. Basta una
aritmetica elementare per arrivarci. Con un debito di 2070
miliardi e un prodotto lordo di
1560, se in un anno la prima
delle due grandezze cresce di
46,8 miliardi (tre centesimi di
1560) per evitare che il rapporto salga la seconda deve
salire di almeno il 2,3%.
Così com’è l’economia italiana ha, secondo i calcoli
economici correnti, un potenziale di crescita tutt’al più
dello 0,5% annuo.
CONTINUA A PAGINA 27
Poletti frena Madia
«Stop al cumulo?
Non se n’è parlato»
Roberto Giovannini A PAGINA 4
Il ministro della Difesa Roberta Pinotti annuncia la sospensione dei pagamenti per i
F35, in attesa dell’indagine conoscitiva: vedremo se è il caso
di ridimensionare. Oggi Renzi
sarà al Consiglio europeo: il
vincolo del 3% , dice, è anacronistico. Candidature, pressing
di Forza Italia su Pier Silvio
Berlusconi. DA PAGINA 2 A PAGINA 9
1
L’IMPORTANZA
DI CHIAMARSI
SILVIO
UGO MAGRI
L’
erede politico di Berlusconi, il «Mister X» al
quale l’ex premier vorrebbe passare il testimone, è
anch’egli un imprenditore televisivo. Per giunta milanese.
Quel che più conta, porta lo
stesso cognome del leader di
Forza Italia.
CONTINUA A PAGINA 7
IL CASO
AncheLondra
condanna
lenostrecarceri
VLADIMIRO ZAGREBELSKY
A
nni orsono la Corte
europea dei diritti
umani, la Corte di
Strasburgo, condannò l’Italia perché il sistema delle
condanne pronunciate nei
processi in contumacia era
incompatibile con l’equità
del processo. Il codice di
procedura penale italiano,
in effetti, consentiva di svolgere processi senza che l’accusato fosse efficacemente
avvertito del processo stesso e della data dell’udienza.
SANZIONI EUROPEE, LE BANCHE FRENANO. LA NATO: DOBBIAMO RIARMARCI. OBAMA: ESCLUSO INTERVENTO USA
CONTINUA A PAGINA 27
Raid russo, gli ucraini si ritirano dalla Crimea
LE IDEE
DaiMayaanoi
Cosìcrollano
leciviltà
VITTORIO SABADIN
T
utte le grandi civiltà
del passato credevano di durare in eterno e hanno invece subito
prima o poi un collasso che
le ha distrutte. Gli studiosi
della materia cominciano a
pensare che il susseguirsi
delle civiltà sia ciclico e abbia caratteristiche comuni
che si ripetono nella storia:
al massimo fulgore, segue
inevitabilmente un declino
che non viene subito compreso ed è affrontato quando è ormai troppo tardi,
spesso con mezzi sbagliati.
VIKTOR DRACHEV/AFP
NELLA SFIDA CON PUTIN
NOSTALGIA DEL NOVECENTO
C
M
ESARE
ARTINETTI
C’
è qualcosa che non torna in questo
sferragliare incrociato tra Mosca e
la coppia Usa-Ue. Si torna a parole e
gesti antichi. Nostalgia del Novecento: c’è lavoro per gli psicanalisti, non solo per gli ana-
Buongiorno
MASSIMO GRAMELLINI
1 Il
Cavaliere non è più Cavaliere. Si è autosospeso,
cioè è sceso da cavallo un attimo prima che la federazione nazionale dei cavalieri (in Italia non ci facciamo
mancare nulla) lo buttasse giù. Non potendo ancora
ignorarlo, si pone dunque il problema di come chiamarlo. L’abbreviazione Cav va in soffitta insieme con
la versione extralarge, per la disperazione dei paleogiornalisti, quasi tutti di sinistra, adoratori di Giuliano Ferrara, che quel nomignolo inventò nel sostanziale disinteresse del resto della popolazione. «Il Dottore» è l’appellativo con cui le segretarie, i dipendenti, e
tra essi soprattutto Arrigo Sacchi e Galliani, lo hanno
sempre evocato in azienda, ma fuori da lì suona banale e persino allusivo, se si pensa a certi bunga bunga
CONTINUA A PAGINA 28
Zatterin A PAG. 11
Ufficiali ucraini lasciano il quartiere generale della Marina a Sebastopoli, presidiato da militari russi
listi di geopolitica. Vladimir Putin spalanca
le porte d’oro del salone di San Giorgio al
Cremlino per la riesumazione di quello che
una volta si chiamava Soviet Supremo.
CONTINUA A PAGINA 27
L’Innominato
zeppi di giulive travestite da infermiere. Ci sarebbe
«Presidente», se non facesse riferimento a due entità
in crollo verticale di consensi: Forza Italia e il Milan: e
poi è così che vengono chiamati D’Alema e gli altri
politici in pensione. «Il Berlusca» rimane il soprannome più milanesoide e in fondo più vero, ma sembra
una foto ingiallita degli Anni Ottanta. «Papi» suscita
imbarazzo, «Love of my life» ilarità e in ogni caso il
primo è un’esclusiva delle para-minorenni e il secondo delle igieniste dentali. «Silvio» ha un che di patetico e di eccessivamente confidenziale.
Alla fine temo bisognerà rassegnarsi a chiamare
Berlusconi nell’unico modo che riesca ancora a identificarlo: il papà di Matteo.
L’economista Bhagwati
“La via d’uscita? Puntare
sul capitale umano”
Paolo Mastrolilli A PAGINA 28
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
U
GOVERNO
IL PREMIER IN AULA
Ha
detto
Il rapporto deficit/Pil
Non è necessario
uno sforamento
del 3% ma è possibile
una eventuale
modifica dal 2,6 al 3%
Le scelte sulla spending review
Decideremo noi: in
famiglia se non ci sono
abbastanza soldi sono
mamma e papà che
decidono cosa tagliare
Alla Camera
Matteo Renzi a Montecitorio per le
comunicazioni in vista del Consiglio Ue di oggi
GIUSEPPE LAMI/ANSA
Renzi: il vincolo del 3% è anacronistico
Oggi sarà al Consiglio europeo di Bruxelles: non dimentichiamo che l’Italia dà alla Ue più di quanto riceve
CARLO BERTINI
ROMA
«Non è necessario uno sforamento del 3% ma il rispetto
del 3% con una eventuale, possibile, modifica dal 2,6 al 3%».
È un premier quantomai combattivo ma rassicurante quello che si presenta alle Camere
per arrivare con l’investitura
solenne di un voto al Consiglio
europeo di oggi e domani a
Bruxelles. Un premier che
vuole rispettare le regole europee battendosi per cambiarle perché sorpassate dalla
storia. Che cerca anche di placare le ansie dei sindacati e le
proteste delle opposizioni già
schierate contro i possibili tagli alla spesa pubblica. Ma che
rivendica uno per uno i punti
forti di un paese che «può andare a testa alta», conscio che
la sfida delle europee si giocherà su un terreno ostile per
l’onda lunga dell’antieuropeismo figlio della crisi economica. Per questo Renzi chiede
nella sua replica al Senato
«l’impegno a non vivere le Europee come l’ennesimo sondaggio sui rapporti di forza nazionali, ma come l’occasione per
raccontare ai cittadini che non
c’è un mostro brutto a cattivo
fuori di qui che ci costringe a fare ciò che viene chiesto, ma come una grande prospettiva che
veda i politici coraggiosi interpreti del domani e non nostalgici archivisti del passato».
Renzi non ha remore a rivolgersi ai 5 Stelle, ammettendo
che il rapporto deficit-pil del 3%
«è un parametro anacronistico», ma lo stesso va rispettato
per poter essere credibili. O a
strattonare i leghisti che lo accusano di fare televendite e di
andare col cappello in mano in
Europa, accusandoli di «umiliare quegli imprenditori del
Nord-Est, punto di forza del paese e che noi andiamo a rappresentare». Prova a smontare in
anticipo le barricate di chi già
teme tagli di 85 mila dipendenti
pubblici o misure indigeste, riconoscendo al Parlamento un
La storia
ROBERTO GIOVANNINI
ROMA
ruolo primario, quando dice
«abbiamo deciso di dare subito
10 miliardi di euro per restituire speranza e fiducia agli italiani, presenteremo la spending
rewiev alle Camere, il commissario ci ha fatto un elenco, ma
toccherà a noi politici decidere.
Come in famiglia se non ci sono
abbastanza soldi sono mamma
e papà che decidono cosa ta-
Alla Camera tende
la mano a Letta:
«I governi precedenti
non si sono girati i pollici»
gliare e cosa no». O quando più
tardi al Senato ripete che sul lavoro si è scelta la strada di una
legge delega e non di un decreto
per consentire al Parlamento di
discutere, «anche se con tempi
certi», tiene a chiarire.
Ma prima ancora che tutto
ciò vada in scena, c’è anche un
Renzi che a sorpresa tende una
mano al suo predecessore, En-
L’annuncio di Sky
«DopoBerlinguer
docufilmsuMoro»
1 «Dopo il “Quando c’ era
Berlinguer” di Walter Veltroni abbiamo intenzione di
continuare con questo genere di proposta, vogliamo far
raccontare altre figure storiche, politiche o comunque di
impegno civile italiane. La
prima su cui stiamo ragionando è quella di Aldo Moro». Andrea Scrosati, vice
presidente Sky responsabile
di news, intrattenimento e
cinema ha anticipato all’Adnkronos il prossimo impegno produttivo di Sky sull’
onda del doc di Veltroni dedicato a Enrico Berlinguer,
prodotto appunto da Sky e
Palomar, che sarà nelle sale
dal 27 marzo e su Sky Cinema 1HD a giugno.
Matteo esalta il Brasile di Lula
ma il suo modello ora è in declino
Anche se ha ridotto la povertà, la classe media ancora non si vede
ita Lula, Matteo Renzi a Montecitorio: esalta l’opera dell’ex
operaio diventato presidente
del Brasile, che il nostro premier ha
Il «modello Lula» ha dominato dal
incontrato il 13 marzo scorso a Pa- 2003, nonostante nel 2010 Luiz Inácio
lazzo Chigi. «È stato un incontro Lula da Silva abbia passato la mano a
particolarmente importante - ha «Dilma». Conquistata la presidenza
detto ieri Renzi - perché, credo, cia- del Brasile al quarto tentativo, Lula
scuno di noi ha punti di riferimento. sorprese il mondo, a cominciare da
E per me lo è chi porta 30 milioni di chi si attendeva una «rivoluzione glopersone fuori dalla povertà». Vero è bale». Il suo «Partido dos Trabalhadoche proprio in queres» abbandonò imsti giorni, alla vigiLE RICETTE ECONOMICHE mediatamente punti
lia dei Mondiali di
del programMix di politiche liberiste chiave
Calcio, il Brasile
ma con cui aveva
temperate da programmi vinto, come il non
oggi governato da
di welfare assistenziale rimborso del debito
Dilma Rousseff
(anche lei espoestero, le rinazionanente del Pt, il «Partito dei lavorato- lizzazioni e la distribuzione delle terre
ri» fondato da Lula) è sconvolto da ai poveri. Sostanzialmente venne seforti conflitti sociali. E sempre più guita una strategia «ortodossa» (o nespesso si sente parlare del declino oliberista) in politica economica. Tutdel cosiddetto «modello Lula», un tavia, ingenti risorse furono destinate
mix di politiche liberiste, temperate a programmi di deciso stampo assida ingenti programmi di welfare as- stenzialistico, mirati a tirar fuori dalla
sistenziale rivolti alle fasce più pove- povertà e dalla fame decine di milioni
re della popolazione.
di brasiliani.
C
rico Letta, venuto ad ascoltarlo
alla Camera ed entrato in aula
consegnando solo una battuta,
«tutto ok, guardiamo avanti».
Una mano tesa ad alto valore
simbolico, «aspetta che voglio
salutare Enrico», dice ad Emanuele Fiano con cui sta discorrendo in aula - con un gesto apprezzato dall’ex premier che risponde con un sorriso. E che incassa inaspettate «carezze» in
codice, come quando Renzi riconosce che l’Italia «i compiti a
casa li ha fatti, i governi precedenti non sono stati lì a girarsi i
pollici, questo è un paese di cui
essere orgogliosi che non ha paura di confrontarsi con nessuno
sui dati. Certo abbiamo la zavorra del debito, cresciuto anche perché noi diamo soldi al
Fondo Salva Stati, ma anche un
grande avanzo primario. Non
dimentichiamo mai che l’Italia
dà all’Ue più di quello che economicamente riceve, siamo un
contributore attivo».
Insomma, Renzi rilancia i
suoi cavalli di battaglia di questi
12
milioni
Le famiglie
brasiliane
aiutate
dal programma
di aiuti
«Bolsa Familia»
L’incontro
Lo scorso
13 marzo
Matteo Renzi
ha ricevuto
l’ex presidente
brasiliano Lula
che è stato
sostituito
da Dilma Roussef
giorni, ma con un piglio che perfino i più critici tra i bersaniani
gli riconoscono. «Nei prossimi
otto mesi ci sarà un passaggio
elettorale rilevante, avremo il
cambiamento della commissione Ue e il semestre a cui Letta,
che saluto e ringrazio, ha dato
importanza e stimolo. Il rischio
di una deriva tecnocratica e burocratica non lo avverte solo
questo governo e questo Parlamento, ma è insito nell’animo e
nel cuore di chi da anni si batte
per un’Europa degna di questo
nome». Numeri risicati per
l’ora tarda del voto finale in Senato: 135 voti sì e 92 contrari. Le
bordate arrivano solo da Lega e
5 Stelle, perché Forza Italia pur
non votando la mozione di maggioranza augura a Renzi «buon
lavoro». È Paolo Romani a lanciare il messaggio: «Siamo d’accordo sulla sua analisi e ci auguriamo che il comportamento
italiano sia conseguente alla
cultura e alla forza che mi pare
il suo governo sia in grado di
esprimere in Europa».
Lo strumento più importante è stato «Bolsa Familia», ancora in vigore: si
tratta dell’erogazione attraverso speciali carte di credito di somme di danaro mensili alle famiglie che hanno
un reddito inferiore ai 140 real al mese
(45 euro). In pratica, a seconda del numero dei figli che vanno a scuola e di
altre condizioni, una famiglia può ricevere fino a 200 reais (62 euro) al mese. Sembra poco. Ma «Bolsa Familia»
oggi aiuta 12 milioni di famiglie, un
quarto della popolazione del Brasile.
E ha azzerato la fame, ridotto in modo
significativo la povertà, contribuito a
sostenere la crescita dell’economia a
tassi «cinesi», e a far diventare il Paese una potenza emergente globale.
Tuttavia, nonostante i suoi oggettivi risultati, il «modello Lula» è in perdita di velocità. Negli ultimi anni la
crescita si è molto ridotta, e la «nuova
classe media» che si voleva generare
ancora non si è materializzata. Nonostante grandi passi avanti il sistema
infrastrutturale resta inadeguato. Gli
squilibri sociali tra pochi ricchissimi e
legioni di poverissimi restano forti e
forieri di tensione. La corruzione è
stata solo intaccata, e il potere resta
sempre in mano a un pugno di grande
famiglie. Persino la deforestazione
dell’Amazzonia è tornata ad aumentare. E molti temono che la vetrina del
Mondiale rischi di diventare un altro
boomerang.
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
La Pinotti congela gli F35
“Sospesi tutti i pagamenti”
Retroscena
FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
È
ufficiale: il governo ha sospeso i pagamenti per
l’F35. C’era una nuova
tranche in scadenza. Ma
«di fronte alle preoccupazioni - dice il ministro della Difesa,
Roberta Pinotti alla trasmissione
“Le invasioni barbariche” - si può vedere se il caso di ridimensionare». Il
tutto in attesa dei risultati dell’indagine conoscitiva del Parlamento. Il
ministro Pinotti non aveva fatto in
tempo a chiarire che lei non intende
tagliare per tagliare, ma lo farà soltanto all’esito di un serio lavoro di ripensamento, che le decisioni, con il
ritmo accelerato impresso da Matteo
Renzi, già incombono. Sospensione
dei pagamenti: è un atto forte, e un
sicuro risparmio per le casse dello
Stato. E c’è un evidente gioco di
sponda tra palazzo Chigi e Parlamento: il capogruppo Pd alla commissione Difesa della Camera, Gianpiero
Scanu, sostenitore di una drastica
sforbiciata alle spese militari, ieri
mattina ha girato la relazione della
delegazione Pd in commissione Difesa a tutti i deputati. Che la leggano e
la settimana prossima se ne discuta.
Entro un mese, poi, quella relazione
potrebbe essere un atto ufficiale del-
Primo Piano .3
.
Il ministro: attendiamo l’indagine conoscitiva, vediamo se è il caso di ridimensionare
4,4
miliardi di euro
Sono i risparmi previsti dalla
spending review
nel triennio 2014-2016
per il settore Difesa
1
miliardo
È il risparmio che si avrà
con la sospensione biennale
del piano di acquisti
degli F35
VERTICE GOVERNO-NAPOLITANO
Il Consiglio supremo di Difesa
ha deciso di «riorganizzare
e ripensare il settore militare»
la Camera. E lì, in quella relazione, vi
è scritto che si può fare a meno di 45
cacciabombardieri su 90 preventivati, che si può vendere una portaerei
delle due in linea, che si può rinviare
a tempi migliori il programma di ammodernamento dell’Esercito ForzaNec che costerebbe la bellezza di 20
miliardi di euro (spalmati in 25 anni).
Nelle stesse ore in cui i deputati del
Pd ricevevano per posta la relazione
Scanu, al Quirinale si riuniva il Consiglio supremo di Difesa. Attorno a un
tavolo erano Giorgio Napolitano, Matteo Renzi, diversi ministri, il capo di
stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. «Il nuovo
contesto strategico e le pressanti esigenze di contenimento della spesa
pubblica - scriverà il Quirinale al termine - impongono di ripensare e riorganizzare profondamente, sulla base
di principi fortemente innovativi, la
struttura e le capacità dello strumen-
I caccia
Il Pd è diviso sul piano
d’acquisto degli F35
BRENT LEWIN/BLOOMBERG/GETTY
Nel Bolognese
Sindacooffreassessorato
allasorelladelpremier
1 Un incarico da assessore alla
Scuola a Benedetta Renzi, sorella del
presidente del Consiglio. È la proposta che le formulerà (se i suoi concittadini lo confermeranno) Stefano
Sermenghi, sindaco di Castenaso,
Comune dell’hinterland bolognese,
secondo quanto ha raccontato al
Corriere di Bologna. Benedetta Renzi vive ormai da anni con la famiglia
nel Bolognese: è sempre rimasta defilata rispetto all’attività politica del
fratello, ma questo non le ha impedito di impegnarsi politicamente.
to militare nazionale, che ancora risentono di schemi concettuali riconducibili
al periodo della Guerra Fredda».
Il Quirinale, insomma, appoggia lo
sforzo di ripensare le forze armate. Il
che comporterà, ineluttabilmente, un
taglio alle spese in armamenti, oltre
che agli organici e alle caserme. Ma il
tutto va fatto con giudizio. «Il Consiglio è dell’avviso che il disegno complessivo della riforma trovi espressione in un Libro Bianco». Per l’appunto il
percorso che il ministro Pinotti ha delineato: subito la conclusione dell’indagine conoscitiva della Camera, poi il
Libro Bianco, che verosimilmente sarà
concluso entro dicembre, e dal 2015 si
passerà a rivedere i programmi.
E nel frattempo? Fermare tutto per
almeno un paio di anni, chiede in sostanza la relazione di Scanu. Cominciando dall’F35: «Al di là delle molte-
plici riserve tecniche e operative, che
fonti governative statunitensi sovente
evidenziano, i risultati dell’indagine
sottolineano che lo schema di accordo
non garantisce, dal punto di vista della
qualità e del valore, ritorni industriali
significativi». La sola sospensione deLA RELAZIONE DI SCANU (PD)
Il capogruppo in commissione:
possiamo fare a meno
di 45 aerei su 90 preventivati
gli acquisti per due anni significherebbe un risparmio di 1 miliardo di euro.
Ma sono ben altri i risparmi possibili, perché l’indagine conoscitiva ha
scoperto che sono 70 i progetti di arma
avviati. Sostiene Scanu: «Si sono sovrapposti l’un l’altro senza un’adeguata concezione interforze, generando
una abnorme spesa, superiore ai 5 miliardi e mezzo l’anno, insostenibile per
le casse dello Stato».
E se può sembrare un derby, tra chi
vuole correre e chi invece frena, Renzi
non è certo indifferente. Il premier ha
già annunciato la sua intenzione di risparmiare su questo fronte. Non meraviglia allora che la ditta costruttrice, la
Lockheed Martin, si sia affrettata a divulgare uno studio degli analisti di
Pwc-Italia che sostiene: l’attuale programma di produzione di 90 F35 italiani «supporterà la creazione di oltre
6.300 posti di lavoro in Italia nell’anno
di massima produzione» e genererà
benefici economici per 15,8 miliardi di
dollari. Come è noto, infatti, la Lockheed si appoggia a uno stabilimento a Cameri (Novara) per la produzione delle
ali dell’F35 e per l’assemblaggio dei velivoli destinati all’Europa.
Il nodo sicurezza
ROMA
I
l commissario straordinario Carlo Cottarelli ipotizza
di risparmiare 2 miliardi e
mezzo di euro sulle spese per
le forze di polizia. E ora tocca
al ministro competente, Angelino Alfano, trovare il modo.
Lui ha parlato di «mettere meglio in campo la squadra». Al
Viminale è infatti operativo un
gruppo di lavoro che sta esaminando la situazione di 228
Comuni dove ci sono duplicazioni tra Arma e Ps.
La polizia ipotizza il taglio di
287 presidi, sedi minori della
polizia postale, ferroviaria e
stradale, ma sono in discussione anche nuclei subacquei e in
via di chiusura i commissariati
di Tolmezzo (Udine), Duino
(Trieste), Frascati, Genzano e
Colleferro (Roma), Alassio
(Savona), Treviglio (Bergamo), Osimo (Ancona), Pescia
(Pistoia), Bressanone (Bolzano) e Porto Tolle (Rovigo).
La revisione, però, coinvolge entrambe le forze di polizia.
Negli ultimi anni i carabinieri
Sul tavolo di Alfano
2,5 miliardi di tagli
tra polizia e carabinieri
Il Viminale dovrà razionalizzare i presidi locali
Il ministro Angelino Alfano
hanno accorpato 31 stazioni; fanno il lavoro che prima facesono stati soppressi 2 presidi vano in 3.397. Altri 497 carabipresso scali ferroviari e aero- nieri li ha recuperati chiudenportuali dove c’è la Ps e per al- do le scuole allievi di Fossano
tri 2 è in corso l’iter per la sop- (Cuneo) e Benevento; 266
pressione.
riorganizzando
Il comandanLA COMPRESENZA il comando gete generale Leo178 dal
In 228 Comuni sono nerale;
nardo Gallitelli
servizio aereo
presenti sia la Ps che ha dismesso
ha già imposto
una drastica cu- che i militari dell’Arma 51 elicotteri obra dimagrante,
soleti; 234 dal
tagliando tutto quello che po- servizio navale che ha chiuso
teva apparire superfluo: ha ben 82 siti; 49 dai corazzieri,
recuperato 10 mila carabinieri 87 dai cinofili, 55 dagli artificoncentrando i servizi ammi- cieri, 107 dai tiratori scelti, 60
nistrativi a Chieti, dove in 300 dai subacquei.
Ma il gruppo di lavoro del
Viminale dovrà ora valutare
nuove soppressioni sul versante dell’Arma: sono all’esame le
compagnie di Voghera (Pavia),
Cividale del Friuli (Udine), Lugo (Ravenna), Bassano del
Grappa (Vicenza), Carrara
(Massa) e Ozieri (Sassari).
Gioca, tra l’altro, anche il deterioramento delle caserme, che
meriterebbero consistenti investimenti.
S’ipotizza il trasferimento
delle compagnie di Sarzana
(Spezia), Crema (Cremona) e
San Candido (Bolzano), la trasformazione della tenenza di
Muggia (Trieste) in compagnia; l’accorpamento delle stazioni di Ventimiglia Alta (Imperia), Duino (Trieste), San
Martino Spino (Modena),
Brennero (Bolzano), Civitanova Marche Alta (Macerata),
Chiusi (Siena), Piombino Porto Vecchio (Livorno), Trestina
(Perugia), Orvieto Scalo (Terni), San Pietro al Natisone
(Udine), San Candido (Bolzano), Lavezzola, Brisighella e
Lugo (Ravenna), Fossola
(Massa), Ardara e Ittireddu
(Sassari). Complessivamente
si potranno recuperare 276 posizioni.
Il Cocer dei carabinieri è
molto critico contro una
«Spending review insensata».
Spiegano i delegati Gianni Pitzianti e Alessandro Rumore:
«I carabinieri sono stanchi di
essere attori di copioni scritti
da registi che nulla sanno di sicurezza».
[FRA. GRI.]
Jena
Quando
Mettiamola così:
quando c’era Berlinguer
non c’era Berlusconi.
jena@lastampa.it
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
U
GOVERNO
IL REBUS DEI CONTI
Poletti frena la Madia
su redditi e pensioni
Il ministro del lavoro: “Stop al cumulo? Non se n’è parlato”
ROBERTO GIOVANNINI
ROMA
Non è proprio uno scontro
frontale, ma quello tra la ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia e il
titolare del Lavoro Giuliano
Poletti può essere annoverato
come il primo dissapore all’interno del governo Renzi. Proprio su La Stampa Madia aveva proposto di limitare il cumulo tra pensioni e lavoro per
dare più chances ai giovani. Ieri Poletti ha replicato che «è
giusto che i pensionati possano lavorare».
Attualmente un tetto per il
cumulo tra redditi da pensione e redditi da lavoro riguarda soltanto i lavoratori pubblici, ed è fissato a 311mila euro. Oltre questa soglia di reddito si può continuare a lavorare e guadagnare, ma la pensione percepita verrà ridotta
in maniera corrispondente. Si
tratta di una norma decisa dal
governo Letta - mirata ai
grandi dirigenti di Stato - «attuata» con una circolare da
Madia nei giorni scorsi. Un
tetto analogo non esiste per i
Colleghi
311
36
mila euro
mesi
Il tetto al cumulo
per i lavoratori pubblici
con redditi molto alti
La durata massima
dei contratti a termine:
Poletti la difende
Il ministro
del lavoro
Poletti
con la collega
Marianna
Madia,
responsabile
della pubblica
amministrazione
SAMANTHA ZUCCHI/INSIDEPHOTO/OLYCOM
lavoratori privati. Come ha
spiegato Madia, questo è un
problema: «in un’epoca in cui
oltre il 40% dei giovani non trova lavoro, un milione e mezzo di
persone tra pubblico e privato
cumula lavoro e pensione. Capisco chi ha pensioni basse, ma ritengo non sia etico quando il cumulo porta a redditi molto alti».
Poletti non dice esplicitamente «no», ma si capisce che
non sia d’accordo. «Se non ci
può essere più cumulo fra chi
lavora e la pensione - afferma a
«Radio24» - allora bisogna che
ragioniamo su cosa vuol dire
cumulo; bisogna decidere per
esempio qual è la modalità di
uscita. Credo si debba riflettere insieme. E non dico “son
d’accordo”, o “non son d’accordo”. Dico che non ne abbiamo
discusso».
Anche perché, spiega il ministro del Lavoro, «non credo sia
giusto che i pensionati non possano più lavorare. Credo che bisogna trovare delle modalità
nuove più graduali e flessibili
che consentano ad ogni persona di avere una cosa da fare.
Questo lo considero il punto di
svolta concettuale di questo governo. Nessuno deve stare a casa, lo dico anche per i giovani e
per gli immigrati». Successivamente Poletti ha parlato anche
La proposta
MARIANNA MADIA
“Subito il tetto al cumulo
redditi-pensioni d’oro”
Il ministro: si parte dal livello più alto, ma scenderemo ancora
Intervista
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
ei primi venti giorni da
ministro ha scelto di
non intervenire nel dibattito, anche quando è stata
tirata in ballo per la sua gravidanza, rinviando il momento
di dire la sua ai primi atti esecutivi del suo ministero. Così,
ieri, dopo aver firmato una
circolare che dà attuazione a
una norma del precedente governo per cui i lavoratori pubblici non possono cumulare lavoro e pensione oltre 311 mila
euro (lo stipendio del primo
presidente di Cassazione), il
ministro della Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Marianna Madia, ha deciso di raccontare cosa sta facendo. Partendo da un dato:
che il suo primo atto sia questo, non è per niente casuale.
N
Perché ha voluto questo
come suo primo atto da
ministro?
Le frasi chiave
311
Il mondo privato
«Chi percepisce
una pensione oltre sei
volte la minima
e continua a lavorare
dovrebbe lasciarne
metà allo Stato»
mila euro
La cifra massima che un
dipendente pubblico può
raggiungere cumulando
redditi e pensioni
Per aprile è annunciata la riforma della P.a: a che punto siete?
«Ci stiamo lavorando, a breve
andrò in Parlamento a dare le
linee programmatiche, che
toccheranno vari aspetti. Di
certo, la riforma conterrà il
tema dell’accesso alla dirigenza, perché è importante ripartire dall’alto e non dal basso. E
credo non abbia senso che i dirigenti restino inamovibili
nello stesso posto fino a fine
carriera».
A proposito di dirigenti, toccano a lei nomine importanti…
«Come il presidente dell’Istat e
i 4 membri dell’Anticorruzione:
dobbiamo ancora definire le
modalità, ma la mia intenzione
è di richiedere autocandidature
per dare trasparenza a processi
che finora non l’hanno avuta.
Con l’invio del curriculum, ma
soprattutto vorrei che chi si
candida descrivesse il progetto
che ha in mente per quella particolare posizione».
Sta partendo il Jobs Act di cu
anche lei s’è occupata, già c
sono critiche dei sindacati…
La trasparenza
«Autocandidature
con l’invio di curricula
per la nomina
del presidente Istat
e dei quattro membri
dell’Anticorruzione»
«Mi sento forte del fatto che
questa è una delle priorità della
nostra squadra di governo».
3,2
milioni
GIUSEPPE LAMI/ANSA
È il numero dei dipendenti
della Pubblica
Amministrazione
in Italia
Il ministro della Pubblica Amministrazione
«E’ una scelta politica, per segnalare una priorità: l’attenzione all’equità sociale e al tema di
un’intera generazione esclusa.
In un’epoca in cui oltre il 40%
dei giovani non trova lavoro, un
milione e mezzo di persone, tra
pubblico e privato, cumula lavoro e pensione. Capisco chi ha
pensioni basse, ma ritengo non
sia etico quando il cumulo porta
a soglie di reddito molto alte».
«Io sarei d’accordo ad abbassarlo. E il premier ha già detto
che non hanno senso, nel pubblico, redditi superiori a quello
del presidente della Repubblica. Ora la circolare, che il precedente ministro non aveva ancora voluto fare, rende operativa
una norma, questo non significa che non si possa intervenire
successivamente».
«Per i dipendenti privati non si
può intervenire sul reddito da
lavoro, ma da deputata avevo
presentato una proposta per
agire sulle pensioni: chi percepisce una pensione oltre 6 volte
la minima e continua a lavorare,
deve lasciare metà pensione allo Stato. È una proposta che
non impegna il governo. Ma bisogna affrontare il tema».
Il tetto di 311 mila euro è co-
La norma vale però solo per i
Intanto, anche il suo ministero
munque molto alto…
dipendenti pubblici…
dovràmetteremanoallaspending review…
«Mi impegno a portare avanti il
piano di Cottarelli, ma credo che
la spending review debba andare
di pari passo a una visione. Immagino una razionalizzazione che
porti a rimuovere blocchi, a riportare dinamicità e nuove energie
nella Pubblica amministrazione».
Come farà? Molti prima di lei
si sono scontrati con forti resistenze…
«C’è un tema di rilancio dell’economia a cui si lega il desiderio di tutti di aumentare i contratti a tempo indeterminato.
Nel frattempo, le scelte di Poletti vanno nella direzione giusta,
anche valorizzando la maggior
parte del lavoro della segreteria del Pd, e possono comunque
essere migliorate nei tecnicismi
in Parlamento».
Un’ultima cosa: ha letto che
c’è chi ritiene inopportuna la
nominadiunministroincinta?
«So di essere in un momento di
maggiore debolezza fisica, anch’io mi sono posta il problema.
Ma fa parte dei rischi che si è
assunto questo governo: se
metti in gioco dei 30enni, può
capitare che ci sia pure una
donna incinta. Certo se avessimo continuato come sempre a
nominare dei 60enni, il tema
non si sarebbe posto…»
Con un’intervista a La
Stampa il ministro Madia
aveva lanciato la proposta di
bloccare il cumulo, partendo dalle pensioni più alte.
1
di un altro tema rovente, quello
della precarietà. Il decreto legge sui contratti a termine e l’apprendistato non è ancora stato
varato, ma «è questione di ore».
E a chi, come la Cgil, contesta la liberalizzazione dei contratti a termine replica che «chi
dice che con questa norma si
produca un disastro mi chiedo
dove stava a ottobre, novembre, dicembre 2013 quando il
68% degli avviamenti era con
contratti a termine». Insomma,
con la sua riforma «un datore di
lavoro che ha la possibilità di tenere al massimo 36 mesi un lavoratore con contratto a termine ragionevolmente potrà as-
sumere quel lavoratore» dopo i
tre anni. Tanto più che in generale la flessibilità duratura (anche per i co.co.pro) porta a un
posto stabile, afferma.
Infine, Poletti critica che siano i giudici a decidere i conflitti tra lavoratore e impresa:
«che rapporto si instaura - si
chiede - quando è frutto di una
pena? Uno basato sostanzialmente su una sofferenza di fatto strutturale». Evidentemente, una sofferenza dell’azienda,
visto che queste cause di norma le avviano i lavoratori.
«Musica per le nostre orecchie», esulta l’ex ministro del
Lavoro Maurizio Sacconi.
Confindustria sul 2014
Crescita a rischio
“Non oltre lo 0,5%”
ANTONIO PITONI
ROMA
PREVIDENZA O PROVVIDENZA?
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La previdenza complementare al centro dei
lavori del Salone
L’importanza sistemica dell’Industria del risparmio
gestito e il valore degli investimenti di lungo termine
per il futuro previdenziale dei singoli individui saranno al
centro della conferenza di chiusura dell’edizione 2014
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La premessa è l’allarme crescita che continua ad aleggiare sull’Italia. Frenata, secondo la “Congiuntura
Flash” di Confindustria, da
due fattori. La «grande nebbia dell’incertezza sulla solidità dello scenario globale»
che, sul fronte esterno, spinge a «navigare a vista e frena
le decisioni di spesa». Senza
contare, sul fronte interno,
gli «handicap competitivi
strutturali e le lunghe code
della crisi». Risultato: la crescita del Pil sopra lo 0,5% per
il 2014 resta a rischio.
Previsioni negative aggravate dai dati sulla disoccupazione. Perché, avverte Confindustria, «non si arresta il
deterioramento del mercato
del lavoro italiano». E se a
gennaio il numero degli occupati è rimasto sostanzialmente invariato (-0,04% rispetto a dicembre), le aspettative occupazionali per i
prossimi mesi non promettono miglioramenti. Il futuro
del Paese, allora, per l’associazione degli industriali non
può che giocarsi sulla partita
delle riforme istituzionali.
Proprio ieri, del resto, il direttivo di Viale dell’Astronomia, ha approvato un documento sul tema. Che il presidente Giorgio Squinzi, ricevuto da Napolitano al Quirinale, avrà senz’altro avuto
modo di illustrare nei dettagli
anche al Capo dello Stato. Istituzioni più moderne, regole
migliori e un’organizzazione
amministrativa più efficiente i
capisaldi del testo approvato
dai vertici di Confindustria.
Obiettivi da raggiungere attraverso riforme mirate e precise. A cominciare dalla revisione dell’attuale assetto parlamentare: superamento del
bicameralismo perfetto, limitando alle sole leggi costituzionali l’obbligo di doppia lettura
Camera-Senato e lasciando,
negli altri casi a Palazzo Mada-
Le imprese avvertono:
«Il calo dell’occupazione
per il momento
non si è fermato»
ma solo funzioni di monitoraggio e controllo. Irrinunciabile
anche la riforma del Titolo V
della Costituzione a partire
dalla revisione del riparto delle competenze legislative tra
Stato e Regioni, ampliando
quelle del primo. Il documento
propone, inoltre, l’abolizione
delle Province, l’istituzione
delle Città metropolitane (solo
ove necessario), fissando, per i
Comuni, la soglia minima dei
5mila abitanti. Nella cura di
Confindustria anche il ridimensionamento «drastico»
delle società pubbliche e degli
enti strumentali.
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Intervista
FABIO MARTINI
ROMA
il più europeo degli
uomini del nuovo
governo, ha lavorato per anni alla
Commissione di
Bruxelles, conosce ministri in
mezza Europa e proprio per
effetto di questa conoscenza
diretta degli umori nelle Cancellerie, Sandro Gozi può proporre questa lettura dell’esordio europeo di Matteo Renzi:
«L’Europa sente il bisogno di
storie di novità, che mancano
da anni: Tony Blair non c’è
più, Angela Merkel è al terzo
mandato e uno dei problemi
dell’Unione è proprio quello di
nuove leadership. Di questo si
rendono conto a Berlino e a
Parigi: scommettono su Renzi, anche per dimostrare alle
proprie opinioni pubbliche
che hanno partner che vogliono cambiare le cose». Quaranticinque anni, romagnolo,
Sandro Gozi da sottosegretario alla Presidenza svolgerà le
funzioni da sempre esperite
dal ministro per gli Affari europei, incarico ottenuto sulla
È
Primo Piano .5
.
“Ue, la vecchia guardia ha capito
che la novità Renzi serve a tutti”
Sandro Gozi: uno dei problemi dell’Unione è la mancanza di leadership nuove
Angela Merkel
A Bruxelles
Ci dà fiducia: ha detto
che le riforme serie
si valutano in 2-3 anni
Sandro Gozi, 45 anni,
romagnolo, è stato
funzionario alla
Commissione Ue con
Romano Prodi e con Manuel
Barroso: da sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio
farà le funzioni di ministro
per i rapporti con l’Europa
da farsi seguendo i vincoli europei. Noi vogliamo mettere le
nostre competenze al servizio
del cambiamento della politica europea».
Non è presto per compiacersi
François Hollande
È convinto che insieme
lavoreremo bene
Ci coordineremo di più
di un effetto-Renzi in Europa?
«Una testimonianza diretta:
martedì nella riunione del
Consiglio Affari Generali dell’Unione che precede sempre i
vertici europei, sulla politica
industriale molti mi hanno sostenuto non perché conoscevo
diversi di loro, ma perché ho
avuto la netta sensazione che
l’essere il sottosegretario di un
capo di governo già così pre-
sente come Renzi li abbia favorevolmente condizionati».
Dopo gli incontri da Berlino e
Parigi che segnali sono arrivati?
«La cosa più importante detta
dalla Cancelliera Merkel è che
le riforme strutturali serie si
valutano su un arco di 2-3 anni.
È la controprova del fatto che
si guarda con serietà al nuovo
governo. Per quanto riguarda
Hollande posso dire che il Presidente ha ricevuto una impressione estremamente positiva dell’incontro con Renzi. I
francesi sono convinti che si
possa fare assieme un ottimo
lavoro e intendono coordinarsi
con noi prima di tutti i Consigli
europei e anche sui piani nazionali di riforme».
A Berlino si è consumato uno
scambio: un po’ di flessibilità
sul deficit in cambio di riforme realizzate e non solo promesse?
«Per fare le riforme non dobbiamo scambiare o farci autorizzare da nessuno. Dobbiamo farle
perché servono all’Italia e all’Europa. Quel che sarà necessario lo valuteranno il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia, in particolare come utilizzare quello spazio tra il
IL CONFRONTO
LE REGOLE
«Sulla politica industriale
ho potuto sperimentare
un clima di fiducia nuovo»
«Sul 3% le interpretazioni
sono state molto rigide
C’è bisogno di flessibilità»
scorta di un curriculum pesante: esordio nella carriera
diplomatica, funzionario alla
Commissione europea con
Prodi e Barroso, docente al
Collegio europeo di Bruges, a
Sciences Po Paris e nel New
Jersey, già responsabile per
l’Europa del Pd.
2,6 e il 3%. Ma su questo aspetto
occorre fare più chiarezza».
A Berlino e Parigi i due leader
si sono mostrati curiosi e intrigati da Renzi, mentre gli
establishment, come quello
dei mass-media, restano diffidenti: è così?
In che senso?
«Su questa vicenda finora è stata data dalla Commissione europea una interpretazione molto restrittiva, mentre è del tutto evidente che, in particolare
nel periodo di transizione in vista della piena operatività del
Fiscal Compact, il 1 gennaio
2016, sono plausibili interpretazioni diverse e più flessibili».
Come ha trovato il contenzioso con Bruxelles?
«Impressione giusta. L’Italia
sta impostando una fase politica di cambiamento profondo e questo viene percepito
immediatamente dal livello
politico, più sensibile alle
azioni concrete. Ed è naturale che questa ventata di novità possa lasciar un po’ spiazzata l’alta burocrazia europea e degli Stati membri. Per
loro il migliore dei mondi
possibili è avere capi di governo e ministri degli Esteri
che si limitano a ricordare il
«Sono preoccupato. Le procedure di infrazione di recente
sono aumentate, passando da
100 a 119 e prevedo che ne arriverà un’altra ventina. Il Dipartimento degli Affari europei finora ha rimandato i dossier alle singole amministrazioni.
Corretto dal punto di vista teorico, ma ora il Dipartimento deve recuperare un ruolo di accompagnamento, stimolo e
concertazione. Bisogna assolutamente invertire questa preoccupante tendenza».
Contro l’evasione
Scambiodidati
fiscalitra44Paesi
Debiti dello Stato
Roma in ritardo
doppia infrazione
1 Passi avanti nell’attua-
1 Sul pagamenti della pub-
zione dello scambio automatico di informazioni fiscali per una più efficace lotta
all’evasione internazionale.
Sono 44 i Paesi che si sono
impegnati ad implementare
il nuovo standard globale.
«Una pietra miliare per la lotta all’evasione», commenta
il ministro dell’Economia
Pier Carlo Padoan. Il calendario condiviso prevede che
gli intermediari finanziari
raccoglieranno le informazioni sia sui conti intrattenuti al 31 dicembre 2015 che su
quelli aperti successivamente mentre il primo scambio
di informazioni tra autorità
fiscali avrà luogo nel 2017.
blica amministrazione l’Italia
resta inadempiente: il vicepresidente della Commissione,
Antonio Tajani, ha detto che
l’Italia rischia non una ma due
procedure d’infrazione Ue. E
questo dopo aver esaminato
la lettera di risposta del governo italiano del 10 marzo che
avrebbe dovuto fugare i dubbi. Dubbi che riguardano non
solo l’applicazione ma anche il
corretto recepimento della direttiva che impone i pagamenti rapidi. «Deve essere chiaro così Tajani - che il pagamento
della mora non è alternativo al
rispetto delle regole» anche
perché «a pagare la mora sono
i cittadini, ed è inaccettabile».
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
U
EUROPEE
CENTRODESTRA
Forza Italia nel caos
ora teme di andare
sotto il 20 per cento
MATTIA FELTRI
SERGIO OLIVERIO/IMAGOECONOMICA
esto molto carino
e assolutamente
inatteso, ieri, da parte
della cancelliera Angela
Merkel. Certo, i rapporti
fra lei e Silvio Berlusconi
sono stati intensi e alla fine
anche piuttosto complicati:
furono alleati e poi
avversari. Ma Angela
ha deciso di rendere l’onore
delle armi all’ex premier
e, dopo aver saputo
della sentenza
della Cassazione, ha alzato
la cornetta e lo ha chiamato:
«Come va, culone
incandidabile?».
renza e questo andrebbe a invalidare il voto.
Berlusconi continua a non
voler candidare a Strasburgo
parlamentari italiani, ma questo sta creando molti problemi.
Sta facendo crescere l’ira di
personaggi con molti voti, che
vogliono far contare il loro consenso. Come Fitto. Allora il
punto di caduta finale ipotizzato ieri nel bunker di Palazzo
Grazioli è di candidare Toti capolista nel Nord-Ovest (e questo era già assodato), Brunetta
nel Nord-Est, Tajani nel Centro, Fitto nella circoscrizione
Sud. Su quella delle Isole non
c’è stata alcuna indicazione. Ma
queste ipotesi sono state smentite in serata.
In effetti non è stata presa alcuna decisione finale. Brunetta
non sembra convinto di candidarsi: lasciare la carica di capogruppo in questo momento, con
il partito in ebollizione, aprirebbe molti problemi di equilibrio
interno. Nel Nord Est come capolista si parla pure delle europarlamentari uscenti Elisabetta Gardini e Lina Sartori. Ma è
tutto ancora per aria. Berlusconi ha altro per la testa. Pensa al
10 aprile, alla sua reputazione e
vede la sua creatura politica
sempre più preda delle guerre
intestine.
G
Mossa del leader: si autosospende da Cavaliere
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
L’estrema sintesi è che a Palazzo Grazioli regna il caos.
Forza Italia non riesce a prendere una decisione e il vero
motivo è lo stato d’animo del
grande capo. Berlusconi non è
solo «amareggiato», come dice il suo consigliere politico
Toti, per i processi, le condanne, l’interdizione decisa dalla
Cassazione, l’impossibilità di
candidarsi alle Europee. «È
nel pallone»: questa è la descrizione di chi ieri ha avuto
modo di sentirlo e vederlo a
Roma. Berlusconi, secondo
Toti, resterà comunque in
campo: «Come ha promesso
ai suoi sostenitori, continuerà
a guidare i moderati italiani».
Sì, ma come potrà farlo? Anzi,
potrà farlo? È questo il vero
problema dell’ex premier?
Il chiodo fisso di Berlusconi rimane solo ed esclusivamente cosa accadrà il 10 apri-
le quando il tribunale di sorveglianza deciderà se chiuderlo
nelle dorate stanze di Villa San
Martino ad Arcore, agli arresti
domiciliari, oppure affidarlo ai
servizi sociali. In quest’ultima
ipotesi bisognerà vedere quanti margini di libertà e di movimento avrà. Potrà fare un minimo di campagna elettorale,
Silvio «amareggiato»
e ancora indeciso
sulla composizione
delle liste per le Europee
interviste, magari ricevendo le
troupe televisive in villa? Potrà
ricevere amici, collaboratori
come e quando vuole? E cosa
potrà dire durante la campagna elettorale? Qualche parola
di troppo contro i magistrati,
insistere sui colpi di Stato potrebbe portare i magistrati a
trasformare i servizi sociali in
arresti domiciliari.
Di questo soprattutto si parla a Palazzo Grazioli e non delle
candidature per le Europee.
Della sua libertà personale è
preoccupato Berlusconi, che si
sente trattato da «delinquente», dato in pasto al pubblico ludibrio. Dopo avere creato ricchezza e lavoro, ha perso il titolo di Cavaliere (ha mandato una
lettera di autosospensione all’associazione dei Cavalieri del
lavoro) che è sempre stato il suo
distintivo alla carriera di grande imprenditore di successo,
prima di diventare il leader dei
moderati italiani. «Ora tutto
questo viene infangato: vogliono farmi apparire un delinquente che ha fatto del male al
proprio Paese: non posso sopportarlo», è stato il mantra di
Berlusconi nelle lunghe ore di
riunione ieri con i capigruppo e
Verdini. Tutto il resto ha avuto
poco spazio. Poi si è parlato della candidature europee e del
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi
terrore che Fi precipiti sotto il
20% (alcuni sondaggi parlano
del 17%) senza Berlusconi capolista nelle cinque circoscrizioni.
Il problema è come ovviare alla
mancanza del nome nella lista.
L’ipotesi di Barbara Berlusconi
non è mai stata presa in seria
considerazione. Quello di Marina idem: lei non vuole sentirne
parlare. Si sono fatte altre ipotesi familiari ma sembrano cadere nel vuoto. Rimane la possibilità di mettere il nome di Berlusconi nel simbolo («Forza Italia per Berlusconi») ma ci sono
delle controindicazioni: molti
elettori potrebbero scrivere il
nome Berlusconi come prefe-
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Primo Piano .7
.
Pier Silvio
Classe 1969
è azionista
Fininvest
e dal 2000
vicepresidente
del Gruppo
Mediaset
Retroscena
UGO MAGRI
ROMA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ambia soltanto il nome, seppure di poco: Pier Silvio anziché Silvio.
Si tratta del figlio quarantaquattrenne, sottoposto a
un pressing davvero intenso perché accetti di rivoluzionare (in peggio) la propria esistenza finora molto tranquilla e
sicuramente sobria, se confrontata ai
parametri di famiglia. Precisiamo subito che Pier Silvio non sembra propenso
a farsi trascinare sul ring. Oppone una
resistenza fondata su considerazioni
molto sensate. Ma la questione risulta
tuttora aperta, e non è mai semplice far
cambiare idea al Cavaliere quando si
mette in testa una fissa. Testimoni super-attendibili giurano di aver sbirciato
il discorso, scritto di suo pugno da Silvio, con cui Pier Silvio dovrebbe accettare la candidatura alle prossime elezioni europee quale capolista «azzurro»
in tutte e cinque le circoscrizioni.
SONDAGGI RISERVATI
A certi suoi ospiti il Cavaliere ha mostrato con orgoglio un «trailer», dove si
vede suo figlio che parla disinvolto e
brillante in una convention aziendale:
la prova che a Pier Silvio non mancherebbe la verve per duellare in pubblico
con un battutista del calibro di Renzi. E
a questo proposito, circola ad Arcore
un sondaggio riservatissimo dell’istituto Tecnè. È aggiornato al 18 marzo, e
misura il gradimento degli italiani. Al
primo posto della hit parade troneggia
Renzi (42,2 per cento), seguito a distanza da Letta al 25,5. Terzo si piazza Berlusconi senior (23 per cento). Ma subito
dopo, distaccato di un’incollatura e in
ascesa rispetto a un precedente campione, ecco Berlusconi junior: quarto
con il 20,6 per cento di approvazione,
due punti più della sorella Marina. Del-
Intervista
MATTIA FELTRI
ROMA
Professor Urbani, la rabbia dei forzitaliani per l’incandidabilità del leader è
un esercizio di fedeltà ma dimostra la
drammatica assenza della sola idea di
una vita dopo di lui.
Classe 1966
dal 2003
è alla guida
della
Mondadori
e dal 2005 è
presidente
Fininvest
Barbara
SETTIMIO BENEDUSI/OLYCOM
Silvio Berlusconi con i 5 figli, Eleonora, Pier Silvio, Marina, Barbara e Luigi
Il padre vorrebbe lanciare il figlio che però cerca di resistere
la quale molto si era parlato come possibile risorsa del centrodestra, nonostante
lei avesse ripetutamente smentito. Così
come era circolata voce che Barbara (figlia di Veronica) ardesse dalla voglia di
cimentarsi, nonostante le disavventure
del Milan di cui è dirigente, con conseguente calo di popolarità.
Pochi, anzi nessuno, aveva immaginato che l’occhio del Cavaliere stesse posandosi invece sul secondogenito. Ai suoi occhi ha i seguenti pregi: 1) è giovane 2) maschio 3) di bella presenza 4) senza grilli
per la testa (una compagna fissa da 17 an-
«Esatto. Ma un quarantenne non dovrebbe riflettere sul destino della
Crimea? Non è avvicinato dal pensiero
che domani aprirà la doccia e magari
uscirà l’acqua fredda perché il gas russo non arriva più? Si può essere tanto
provinciali? Sembrano le preziose ridi-
ni, la soubrette Silvia Toffanin) 5) concentrato sul «fare», inteso come lavoro a testa bassa in azienda. Insomma, chi meglio di lui per dare un senso di continuità
fisica, anzi genetica, a una leadership che
la condanna in Cassazione impedisce a
suo padre di esercitare? Quando gli hanno messo sotto il naso le rilevazioni Tecnè, Silvio ha fatto un salto sulla sedia:
«Ecco la conferma delle mia intuizioni...».
Ed è partito alla carica. Però Pier Silvio
resiste (sebbene a sera con minor vigore,
dopo alcune telefonate di notabili «azzurri» terrorizzati dalla prospettiva che un
Urbani: “Senza Silvio
il partito non ha futuro
ma è colpa dei dirigenti”
“È così se scegli di vivere all’ombra del capo”
Ha
detto
suo no possa spalancare le porte a Barbara). Lui dirige Mediaset da quasi vent’anni. Mollare in questo momento il volante
sarebbe, esemplificano esagerando nel
mondo del Biscione, «come se Marchionne smettesse di guidare la Fiat».
C’è di più: Pier Silvio non ha mai
espresso pulsioni forti per la politica.
Esiste anzi il fondato sospetto che le sue
idee collimino solo in parte con quelle del
paterno genitore (in passato aveva manifestato simpatie per la Bonino). Dovesse
mai cimentarsi, darebbe dispiaceri a papà. Che poi è il destino comune dei figli.
carismatico-popolare non sta insieme
con la dimensione razionale e pragmatica. La risposta irresponsabile e dissennata della sinistra è stata la criminalizzazione di Berlusconi. Si è usciti dal piano della politica per spostarsi su quello
dell’emotività».
È un problema ventennale...
«Direi di sì. Questo ventennio è nato male perché non c’è stata legittimazione.
Prima si era legittimati da Mosca e da
Washington, magari, ma si era legittimati. Dal ’94 in poi chiunque vincesse era
l’usurpatore: usurpatori i comunisti e
usurpatore il caimano. Si cominciava
con le accuse di brogli la sera delle elezioni e si andava avanti così sino alle elezioni successive. E poi la Seconda repubblica è fondata sul sospetto che la giustizia fosse amministrata a beneficio di una
parte. Una mostruosità. E ce la trasciniamo ancora oggi».
Una mostruosità cui lei ha dato credito.
RESPONSABILITÀ DEL LEADER
È anche colpa di Berlusconi?
Pensano a chi candidare a Messina o
Lodi.
Classe 1984
figlia
di Veronica
Lario è
amministratore delegato
del Milan
dal 2013
Un Berlusconi capolista
È pressing su Pier Silvio
«Li capisco, perché difendono la loro di
vita: senza di lui sono politicamente
morti. Però è vero, escono tutti i limiti
di una classe politica capace soltanto
di vivere all’ombra del capo, persino
ora che l’ombra non c’è più perché non
c’è più il sole».
«Naturalmente: perché si considera
eterno e non prepara il futuro. Non lo
ha mai preparato. Tuttavia, vedete, lui
ha quasi 78 anni, io quasi 77. Chi mi lascia a bocca aperta sono i dirigenti di
Forza Italia che hanno fra i 30 e i 50
anni, i quali non si rendono conto che
fra pochi mesi alle Europee ci potrebbe
essere un’affermazione dei partiti antieuro, e sarebbe il presupposto per la fine della moneta unica e per la messa in
discussione dei trattati continentali.
Ma loro non ne sono sfiorati».
MARCELLO
SORGI
Il duello in Europa
potrebbe essere
tra Renzi e Grillo
Marina
C
Il secondogenito avrebbe
un gradimento del 20,6%. Davanti
solo Renzi, Letta e il papà
Taccuino
Giuliano Urbani, fondatore di Forza Italia
cole di Molière, che in prossimità del cataclisma si occupano di spasimanti e
merletti. E non solo a destra, ma anche a
sinistra».
Bè, a sinistra hanno un capo non condannato in via definitiva, che tratta con
la Merkel e che ha la metà degli anni di
Berlusconi.
«Ne sono consapevole. Ma la dinamica è
identica: nel Pd seguono Matteo Renzi
perché non hanno voglia di assumersi la
Berlusconi si considera
eterno e non prepara
il futuro. Non lo ha mai fatto
Però chi mi lascia perplesso
è la classe dirigente
che non capisce la gravità
del momento storico
responsabilità di mandarlo a casa. Lo seguono e fanno un po’ ridere, in tv, mentre
fanno professione di renzismo, e cioè ripetono una lezione su misura di cui non
sono convinti. È la prospettiva che non
c’è, è tutto precario».
Ma il centrodestra come ne uscirà?
«Forza Italia - e lo dico con rammarico,
perché noi vent’anni fa pensavamo a fare
altro, e non ci siamo riusciti - è un partito
carismatico e popolare e la dimensione
«Certo, il sospetto l’ho sempre avuto.
E forte. Bisognerebbe andare a vedersi i verbali della Bicamerale del ’98,
quando dicevo a Elena Paciotti (ex
presidente dell’Associazione nazionale magistrati, ndr) o a Edmondo Bruti
Liberati che la separazione della carriere era un provvedimento a loro garanzia. La Paciotti mi rispose che così
si metteva a rischio l’indipendenza
della magistratura, e due giorni dopo
si candidò per le Europee coi Ds! Ma di
che indipendenza parlava? Il dubbio sì
che ti viene».
Dunque hanno ragione in Forza Italia?
«La metterei così: ma può un povero cristo liberale come me trascorrere tutta la
vita fra chi strilla che i magistrati sono
tutti comunisti e chi sostiene che invece
sono intoccabili e le sentenze non si discutono? Ma da quando in qua esiste
qualcosa di produzione umana che sia
indiscutibile? Ma per piacere... Comunque, pietà, sono argomenti che non mi
appassionano più».
a definitiva esclusione
dalle liste per le europee e dalle candidature
per i prossimi due anni di Berlusconi ha creato movimento
al centro e nel centrodestra.
Alfano prova a stringere con il
Ppe. Cesa e Mauro annunciano liste comuni. Tutti e tre
premono per un abbassamento della soglia del 4% per
il Parlamento di Strasburgo.
È evidente il tentativo di approfittare dei voti in libera
uscita che potrebbero arrivare dal bacino di Forza Italia, in
mancanza di un messaggio
chiaro del partito del Cavaliere. Va detto che tutti i tentativi fatti finora, lungo il ventennio, di costruire un’alternativa elettorale a Berlusconi, ultimi quelli di Fini e Casini, sono finiti male. L’elettorato berlusconiano, pur essendosi ridotto negli anni, ha mostrato
sempre fedeltà al proprio leader, s’è mobilitato con più convinzione alle politiche e meno
alle amministrative e alle europee. Ma se al vertice di Forza Italia dovesse aprirsi una
rissa sulla formazione delle liste, in mancanza di Berlusconi capolista, le ambizioni dei
partiti concorrenti nel centrodestra sarebbero più fondate.
E tuttavia, il beneficiario
più probabile della linea di opposizione euroscettica tenuta
dal Cavaliere, è inutile nasconderlo, potrebbe essere
Grillo. Il leader del Movimento 5 stelle ha già attaccato al
Nord la Lega, in crisi a causa
degli scandali dello scorso anno e della caduta della giunta
del Piemonte. Dopo molti anni, l’elettorato settentrionale
potrebbe tornare ad essere
contenibile e riservare sorprese. Non a caso Renzi, dopo
la conquista di Palazzo Chigi,
ha voluto fare la sua prima
uscita nelle scuole a Treviso.
La partita vera di queste
europee alla fine potrebbe
essere tra Renzi e Grillo. Il
presidente del Consiglio, alle
prese in questi giorni con gli
impegni di politica economica illustrati alla Merkel, discussi ieri alla Camera e oggi
da presentare al vertice europeo, si prepara a impostare
la sua campagna sulla prospettiva della presidenza italiana del semestre europeo. Il
suo messaggio sarà: se vinciamo le elezioni, avremo più
forza per ottenere dall’Unione una maggiore flessibilità e
politiche per la crescita. Il
leader di M5s punta tutto
sulla contestazione dell’euro
e dell’«Europa delle banche»,
per convincere gli elettori
che solo con un capovolgimento della rete di vincoli
imposti da Bruxelles si potrà
uscire dalla congiuntura negativa e dalla lunga stagione
di aumenti di tasse.
Con Berlusconi impedito
dai suoi guai giudiziari, il match tra il neo-premier e il leader grillino si annuncia duro e
a base di colpi di scena. Nessuno dei due duellanti ha intenzione di candidarsi al Parlamento europeo: ma per i loro concorrenti centristi, che
speravano di beneficiare dell’esclusione del Cavaliere, non
sarà facile rubare la scena ai
due maggiori comunicatori
del momento, che pensano al
voto del 25 maggio come a un
referendum su se stessi.
L
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
U
IL NORD
LA PARTITA DEL VOTO
Friuli Venezia Giulia
«AncheTrieste
torninostra»
1,3
milioni
Il numero di votanti
al referendum del
comitato Plebiscito.eu
su 4,91 milioni di abitanti
1 Secondo il Movimento
-1,6%
calo del Pil
È la flessione del prodotto
interno lordo in Veneto
nel 2013 secondo i dati
Unioncamere
PLEBISCITO.EU
Trieste Libera un referendum
non serve: il capoluogo giuliano è capitale del Territorio Libero di Trieste, istituito nel
1947. L’accordo del 1975 fra
Italia e Jugoslavia per la spartizione del Tlt non avrebbe valore, e quindi Roma starebbe
sottoponendo la città a «occupazione militare». Fantasie?
Non per le centinaia di aderenti allo sciopero fiscale, né per i
6.000 che hanno sfilato a settembre. Numeri enormi per
una città di 200mila abitanti.
Una recente manifestazione a sostegno della secessione organizzata a Venezia
Veneto, un milione vota: via dall’Italia
Domani i risultati simbolici di un referendum indipendentista, ma naturalmente non ha valore legale
DAVIDE LESSI
TREVISO
L’ora “x” è fissata. «Domani
alle 18 dichiariamo la secessione», dicono convinti. Come
in Crimea anche in Veneto da
domenica scorsa si sta votando il referendum per l’indipendenza. Dall’Italia, da «Roma ladrona», da uno Stato che
«continua a mungere» una
vacca che, dopo la crisi, tanto
grassa non lo è più: secondo i
dati di Unioncamere, diffusi
ieri, il Pil regionale è tornato
ai livelli di tredici anni fa. E al-
lora via, si vota. Poco importa
che farlo non abbia nessun valore legale.
«Siamo già 1 milione e 307 mila», dicono con toni trionfali da
Plebiscito.eu, il comitato che ha
organizzato la consultazione. Il
quesito principale è: «Vuoi tu
che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?». A ieri hanno risposto, secondo i dati degli organizzatori, «il 35,02 per cento
degli aventi diritto» in Veneto.
Pur ammettendo qualche “abuso”, un’enormità. Si vota online
Intervista
sul sito del comitato ma anche
nei gazebo allestiti nelle sette
province.
Un voto più complesso di
quello di Simferopoli, insomma.
La consultazione, spia
di un malessere
sempre più forte, è stata
organizzata on line
Ma l’accostamento, VenetoCrimea, suggestiona tanti. «Dal
Canal Grande al balcone di Giu-
lietta un “sì” per tagliare i legami con Roma», il titolo da cartolina scelto da The Independent.
Venezia, tolto qualche simbolo
identitario - come il leone di
San Marco -, non c’entra. Ne è
convinto il politologo Paolo Feltrin. «La Serenissima la conoscono in pochi, ma dentro ogni
veneto c’è un secessionista filoaustriaco», dice sorridendo. Poi
torna serio: «Questo è l’ennesimo segnale di insofferenza, di
malessere». Non è un caso che
tra gli elettori ci siano “forconi”
del comitato 9 dicembre, leghi-
Ha
detto
Di Battista
35 anni,
romano di Prati,
Alessandro Di
Battista
è una delle
figure
su cui nel M5S
c’è il maggiore
investimento
«Anacronistico il 3%,
dice Renzi. Ma poi va
a parlare dalla Merkel
e se ne sta zitto»
JACOPO IACOBONI
A
che punto è il feeling della società italiana con il Movimento cinque stelle? Esiste a Milano un
loro dato riservato (non un sondaggio)
che li vorrebbe di nuovo molto alti, risulta anche ad Alessandro Di Battista?
Romano di Prati, 35 anni, esuberante
ma molto parco di interviste coi giornali, accetta di parlare mentre il treno lo
porta a Modena, nuova tappa del tour
dei deputati sospesi: «Io non conosco
questo dato; ma le dico: ho elementi per
credere che supereremo il risultato di
febbraio 2013».
TEATRI PIENI A NORD EST
«Io, essendo stato sempre
anti-Lega, posso dirlo: la Lega
delle origini era rivoluzionaria»
Non è un po’ troppo? Di solito i politici abbassano l’asticella della previsione, così comunque vada dicono
che hanno vinto.
«Noi non abbiamo il problema del
consenso, non vogliamo fare politica
a vita. La mia speranza anzi è sfondare quota 30 per cento; ma credo che
saremo comunque più alti del 25,5. A
quel punto chiederemo al governo di
dimettersi, e ai cittadini di circondare il Parlamento».
In base a cosa crede a questa soglia?
È un atto di fede o una descrizione?
«Da un anno facciamo delle agorà
con i meet up. Prima venivano 30-40
persone, ora a Verona eravamo in
sti fuoriusciti, i delusi dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia.
Il popolo del Nordest, insomma: commercianti, imprenditori, partite iva, artigiani «tartassati». Ma anche giovani laureati, disoccupati e cassaintegrati.
In tempi di crisi le «piccole patrie», in Sardegna come a Trieste, diventano opportunità.
«Sono viste come modelli efficienti», conferma Feltrin. Gli industriali annuiscono. «La colpa
non è di chi organizza il referendum per l’indipendenza ma di
chi, al governo, non ha saputo
«Uscire dall’euro? Se
la Germania dice no
agli eurobond,
escano loro, non noi»
Di Battista: il M5S sopra il 26%
e possiamo sfondare il 30
Tour con i deputati sospesi: “Ma quale leader, non mi ricandiderò”
800 un lunedì sera, a Noale, un paesino
veneto, ieri, 450. Non sono i numeri
dello tsunami tour, è ovvio; ma stiamo
seminando tanti piccoli tsunami. Da
Roma ovviamente non si capisce».
L’altra sera lei diceva che tanti anni fa,
parlando con suo padre, constatavate
che la Lega era «nata rivoluzionaria,
ma aveva fatto l’errore di entrare nelle
spartizioni del sistema». Partite da
nord est perché puntate a prendere
molti voti in quell’elettorato deluso?
«Il tour non ha questo significato, andremo anche a sud, o nelle isole. E poi
parliamo a quell’elettorato, sì, ma siamo anche contro gli F35, una battaglia
che piace molto a sinistra. Però - essen-
do sempre stato un antiLega - posso dire nelle piazze che la Lega delle origini
era rivoluzionaria; quella prima della
secessione, che era solo un modo per
chiedere tanto per ottenere qualcosa».
Quello che fate voi sull’euro?
«Noi no, non chiediamo tanto per ottenere poco. Semmai vogliamo alzare il livello dello scontro - sempre in maniera
rigorosamente non violenta - perché è
l’unico modo per ottenere risultati. Il
salva Roma l’abbiamo stoppato perché
li minacciammo di farli restare a votare
nel weekend, e avevamo i voti per farlo.
In Parlamento io ho provato a convincere tutti i deputati del Pd a votare con noi
alcune cose, Civati, Moretti, Madia...
tutti. Da Rodotà in poi. Dicevano “è il
migliore, ma non possiamo votarlo perché lo proponete voi”. Ricordo che la
Moretti, la sera di Prodi, piangendo, mi
disse “ok, avete vinto voi, cosa dobbiamo fare?”. Poi votarono Napolitano. Votano contro le loro convinzioni perché
vogliono fare politica a vita, e allora fanno autocastrazione. Noi non abbiamo
questo problema. Dopo due mandati faremo altro, il che ci rende più liberi».
In Europa ora siete passati a una più
mite richiesta: gli eurobond.
«L’uscita dall’euro, come la mette la
Lega, è uno slogan. Gli eurobond mi
sembrano una via praticabile, ricordo
che ne parlò Tremonti, non dispiace-
dare risposte», dice l’imprenditore Massimo Colomban.
Che il malessere ci sia, e alto,
l’ha ben capito Grillo che, solo
pochi giorni fa, ha pubblicato
sul suo blog la piantina dell’Italia divisa in macroregioni. La
Lega, dopo anni al governo regionale e nazionale, questa volta è costretta a rincorrere. «Il
popolo va rispettato», ha detto
ieri a Roma il governatore Luca
Zaia ai cronisti stranieri. Con
un occhio rivolto a loro, l’altro a
maggio quando ci sarà un referendum legale: il voto europeo.
vano anche a sinistra, è davvero impossibile farli?».
Quindi niente uscita dall’euro?
«Se la Germania non accetta gli eurobond, che esca la Germania. Né al Consiglio né alla commissione c’è il veto
previsto, per esempio, all’Onu. Il voto
tedesco vale quanto quello della Grecia. Sfidiamo Renzi, faccia una grande
iniziativa europea su questo. Lui definisce “anacronistico” il 3 per cento, ma
va da Merkel e non dice niente».
Lamentate che Renzi vi ruba dei temi,
questo però dovrebbe porvi un problema politico, o no?
«Per noi il problema non è chi si prende la paternità, è che Renzi poi quelle
cose non le fa».
Qualche carta non la potevate andare
a vedere? Magari le province, parzialmente tagliate?
«In realtà non erano neanche tagliate a
metà. Ed è così su tutto; i renziani erano contro gli F35, che però sono ancora
lì; erano per la mozione elettorale Giachetti, che però non votarono; erano
per l’amnistia, e poi sono diventati contro. Non sono credibili».
E i vostri errori? Lei è stato sospeso
per quella scena con Speranza, se n’è
pentito?
«Riguardandomi ho capito che ero fuori giri, avevo perso il controllo, e non ne
sono affatto contento. Ma la battaglia
era giusta, quella la rifarei: ci hanno negato il riconteggio dei voti, violano le
procedure della democrazia, e attaccano noi sulle forme. Diventa tutto un gioco comunicativo, spesso falsato. E lo dice uno che ha un sogno: fare il reporter.
E lo farò, perché se la legislatura dura
fino al 2018, io non mi ricandiderò».
E la tv? Dalla Bignardi, al di là delle polemiche, non è andata male. L’ha più
sentita?
«No. Ma non ce l’avevo con lei, ha fatto le domande che doveva, anche su
mio padre. Quello che mi è dispiaciuto è aver visto poi il trattamento di totale gentilezza - eufemismo - riservato a Renzi».
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Primo Piano .9
.
U
GIUSTIZIA
I GUAI DEI DEMOCRATICI
Accuse pesanti
Genovese, ex sindaco di
Messina, è accusato anche
di associazione a delinquere
“Sistema Genovese”
Chiesto l’arresto
del deputato Pd
Il caso dei fondi per la formazione. Il partito lo scarica
FABIO ALBANESE
MESSINA
«Una bomba a scoppio ritardato». A Messina la richiesta
del gip alla Camera dei Deputati dell’arresto del pd Francantonio Genovese, la prima
della nuova legislatura, quasi
non sorprende. In qualche
modo ormai se l’aspettavano
in molti. Genovese, 45 anni, ex
sindaco della città, ex segretario regionale del Pd e attuale
deputato accreditato di 20mila
voti alle Primarie (risultò il più
votato in Italia), è accusato assieme alle altre 4 persone che
ieri la polizia e la Guardia di finanza ha arrestato e posto ai
domiciliari, di un impressio-
Barracciu,
sospetti per altri
45 mila euro
Sottosegretario accusata di peculato
il caso
NICOLA PINNA
CAGLIARI
a mappa degli spostamenti non torna: nei
giorni in cui raccontava di essere in giro per la Sardegna, sempre per impegni
politici, Francesca Barracciu
risultava all’estero. Non solo:
secondo il pubblico ministero che indaga sulle spese pazze in Consiglio regionale c’è
molto di strano nelle giustificazioni che il sottosegretario
alla Cultura ha presentato in
Procura per spiegare come
abbia speso i 33 mila euro
contestati nel primo avviso
di garanzia. E per lei, ora, c’è
una nuova accusa: aver utilizzato per finalità personali
altri 45 mila euro incassati
come rimborso per l’attività
istituzionale. Il reato è lo
stesso, cioè peculato, ma le
somme da giustificare sono
più che raddoppiate.
L’ex europarlamentare,
consacrata dalle primarie
per la presidenza della Regione e costretta a rinunciare per il terremoto giudiziario, si trova ad affrontare un
nuovo caso. Anche politico.
Quando Renzi l’ha scelta per
occupare la poltrona di sottosegretario alla Cultura le
contestazioni erano esplose
subito. Insieme a lei nel mirino (soprattutto dei grillini)
era finito anche il calabrese
Antonio Gentile: lui doveva
essere il sottosegretario alle
Infrastrutture ma non aveva
resistito alle bordate. E dopo
qualche giorno aveva preferito farsi da parte. Francesca
Barracciu, esclusa anche
dalla rosa dei nuovi assessori
L
Il sottosegretario Barracciu
regionali sardi, aveva mostrato invece la volontà di resistere. E ora che si è saputo dell’inchiesta bis è costretta a fronteggiare nuovi attacchi.
Di avere tra le mani una
nuova patata bollente la Barracciu lo ha scoperto la settimana scorsa. È stata convocata in procura e si è presentata con la convinzione di dover rispondere ad altre domande sulla prima tranche
dell’indagine. Nell’ufficio del
pm, invece, ha capito che la situazione si era fatta molto più
grave. Il magistrato, infatti,
contesta altri 45 mila euro e
allo stesso momento considera poco convincenti le prime
giustificazioni sulle spese
presentate dagli avvocati del
sottosegretario. «I 33 mila euro – aveva spiegato l’ex europarlamentare del Pd – sono
stati spesi in modo lecito, sulla base delle tabelle Aci, per
percorrere tanti chilometri,
in un periodo in cui l’attività
di consigliere regionale mi
portava a essere in giro per la
Sardegna». Ma le tracce lasciate dalla carta di credito,
secondo il pm, sconfessano
gran parte di questa teoria.
nante elenco di reati: associazione per delinquere finalizzata
alla commissione di una serie
indeterminata di delitti di peculato, truffa aggravata, riciclaggio, falso in bilancio nonchè reati finanziari e contro la pubblica
amministrazione. In una frase:
«Il sistema Genovese», come fu
definito nell’estate scorsa quan-
do nell’inchiesta incappò la moglie del parlamentare, Chiara
Schirò, finita ai domiciliari e da
pochi giorni scarcerata.
Il «sistema» è la fitta ragnatela di interessi che il potente
deputato pd ha in Sicilia per
sfruttare, e secondo l’aggiunto
della procura Sebastiano Ardita e un pool di pm intascare, i
ricchi fondi per la formazione
professionale nell’isola, favorendo parenti e amici. Tutto
questo, attraverso una serie di
società e una decina di enti di
formazione che, quasi sempre,
risultano attribuibili a lui stesso
e a suoi familiari. Un giro di milioni di euro, 6 negli ultimi 5 anni, finiti chissà dove e che la
procura ritiene di avere rintracciato facendo luce su una
serie di episodi. Genovese, rampollo di una famiglia di importanti politici Dc e che ha forti interessi nella società che gestisce i traghettamenti nello
Stretto, avrebbe intascato almeno 250 mila euro che le
«sue» società gli avrebbero versato come consulenze; una di
queste, la Caleservice srl,
avrebbe emesso decine di fatture ritenute false con cui Genovese riusciva ad abbattere il suo
reddito personale. E poi c’è la
gestione del «dimensionamento scolastico» nell’isola, avvenuto tramite l’ex capo della segreteria dell’assessorato regionale all’istruzione, Salvatore La
Macchia, tra gli arrestati, con
cui si spostavano dirigenti scolastici sulla base di convenienze
politiche. Genovese ieri stesso
si è sospeso dal Pd e dal gruppo:
«Sono certo di poter fornire
ogni chiarimento utile ad escludere la sussistenza degli addebiti contestati - ha scritto - Ciò
farò, con serenità, in ogni sede,
non esclusa quella parlamentare». Il pd e uomo di Renzi in Sicilia, Davide Faraone, annuncia: «Se si verificherà dalle carte che la richiesta è legittima e
concreta si voterà a favore senza alcuna titubanza».
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GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Primo Piano .11
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U
UCRAINA
LA RISPOSTA DELL’OCCIDENTE
Sanzioni, l’Ue teme l’effetto boomerang
Oggi si decide per un secondo round ma studi riservati delle banche avvertono: si rischia un punto di Pil
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
La decisione sulla stretta alla
sanzioni sulla Russia sarà al
massimo livello politico e solo
all’ultimo, questa sera nella cena dei leader del Consiglio Ue.
«Tutto è possibile - ammette
un ambasciatore europeo -, ma
la soluzione più probabile è che
la lista nera sia allungata, e che
il summit bilaterale di giugno
sia annullato». Sarà una opzione «2 bis» che difficilmente
morderà, sebbene costruita a
fatica con un disperato valzer
telefonico sulle due sponde dell’Atlantico. La cancelliera Merkel ha parlato col presidente
Obama, mentre il Consiglio di
Sicurezza Onu era riunito, il
suo segretario Ban Ki Moon
volava da Putin e l’inglese Cameron chiedeva l’espulsione di
Mosca dal G8. Tutti, per ora,
vogliono evitare il peggio.
Ieri sera, nell'ultima bozza
di conclusioni del vertice Ue
che si apre oggi a Bruxelles, la
voce «Ucraina» era uno spazio
bianco. Ne hanno discusso sino a notte gli ambasciatori dei
Ventotto, impegnati a sbrogliare una matassa intricata.
Le prime due mosse europee,
come quella americana, hanno sortito poco. Nessuno lo dice «on the record», ma nonostante gli appelli, il cambio di
status della Crimea è considerato scontato e irreversibile.
Al vertice del 6 marzo, l’Ue
aveva minacciato una «fase
due» di misure - dopo la sospensione dei negoziati commerciali e sui visti - se non fosse ripartito il dialogo. È successo lunedì, con la chiusura
delle frontiere e il gelo finanziario per 21 persone. Ma la
Kiev esce dalla Csi e prepara il ritiro dei militari dalla Crimea
Raid russo
via dalle basi
gli ucraini
Si stringe la morsa russa sulle
basi ucraine in Crimea, mentre
Mosca comincia a distribuire i
passaporti russi ai cittadini
crimeani. Ieri a Simferopoli è
stato assaltato il quartier
generale della marina ucraina
a Sebastopoli (foto) ed è stato
portato via l’ammiraglio della
marina ucraina Serhiy Haiduk.
Kiev è uscita dalla Comunità
degli Stati indipendenti, sorta
dalle ceneri dell’Urss, e si
prepara a ritirarsi dalla penisola, ma si è appellata all’Onu
perché sia «smilitarizzata».
VASILIY BATANOV/AFP
«caduta» di Simferopoli non era
compresa. Ecco il dilemma.
Sulla carta c’è l’«opzione 3»,
quella della guerra economica.
Dove andremo? «Fase due e
mezzo» è la risposta più comune,
con un elenco dei cattivi «in revisione permanente» e davvero
arduo da compilare, poiché le
sanzioni europee - a differenza di
quelle americane - sono appellabili. Se siamo divisi «il gioco è finito», avverte una fonte del Consiglio. Preoccupata. Britannici e
irlandesi sono per una risposta
fortissima. La Germania ritiene
invece meglio restare nella fase
due, con 6-10 nuovi nomi nella lista nera. «La fase 3 - dice una
National Geographic ridisegna la cartina
La mappa
La rivista
americana
ha già
riconosciuto
la Crimea
come parte
della Russia:
pronta
una nuova
carta
geografica
fonte di casa Rft - può scattare se
i russi entrano in Ucraina».
Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, s’è detto
pronto ad annullare il contratto
per la consegna a Mosca di due
navi da guerra Mistral (un miliardo) e ha chiesto a Londra di
considerare restrizioni sulla finanza degli oligarchi nella City.
Berlino, in parallelo, ha sospeso
la vendita di simulatori di combattimento Rheinmetall per 120
milioni. E mentre Mosca minaccia di «rivedere» la sua posizione nelle trattative sul nucleare
iraniano, l’ambasciatore dell’Est confida la consapevolezza
che «la fase 3 farebbe male an-
che a noi», pertanto bisognerebbe prepararsi a «un dolore
uguale per tutti», con misure
compensative per chi si trovasse a pagare il prezzo più caro.
La paura è evidente. L’ex Oltrecortina avrebbe immediate carenze di energia: «L’Ue dovrebbe tenerne conto».
La verità è che l’Europa è tentata di accomodarsi nella situazione attuale. O quasi. Una fonte
industriale assicura che i russi
sono intenzionati a rispettare al
100% i contratti energetici che
scadono fra 10 anni. Con l’Italia,
fa notare, nei primi due mesi del
2014 l’interscambio è salito del
10%. Conviene lo scontro totale?
Un rapporto riservato di una
banca europea stima che delle
vere sanzioni commerciali spingerebbero la Russia in recessione e costerebbero all’Ue «sino a
un punto di pil». Qualora si arrivasse al blocco delle forniture
energetiche verso l’Ue, Mosca
perderebbe anche 10 punti di pil
e noi finiremmo automaticamente col pil in rosso. La Crimea
scatenerà tutto questo? «Serve
un giudizio politico», insiste
l’ambasciatore. E pure economico, è naturale aggiungere. Stasera sapremo. Ma nessuno si attende davvero grandi sorprese.
380
miliardi di euro
L’interscambio
commerciale
fra Ue e Russia
La Nato alza la voce
“Aggressione militare
Dobbiamo riarmarci”
Ma Obama esclude un intervento militare
Retroscena
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
olo un mese fa, la Nato era quasi
una reliquia del passato. Venerata e rispettata, perché aveva vinto la Guerra Fredda senza sparare un
colpo, e quando poi aveva sparato per
la prima volta, in Bosnia e Kosovo, aveva fermato un genocidio. Però la trattavamo come un pensionato autorevole,
a cui si assegna qualche lavoretto per
affetto, più che per necessità. Libia, Afghanistan, ci sforzavamo di trovarle
compiti fuori dal suo teatro naturale,
perché l’Europa era in pace e altrimenti avremmo dovuto chiuderla. Gli Usa
erano tutti concentrati sul «pivot» verso l’Asia, e le minacce poste dalla Cina.
S
Da martedì siamo tornati al passato,
oppure siamo approdati al futuro. Infatti
il vicepresidente Joe Biden ieri ha annunciato che gli Usa potrebbero mandare truppe nei Paesi Baltici, anche se poi
Obama ha escluso «un intervento militare». «La fase storica in cui avevamo sperato di trasformare la Russia in un partner - ci spiega l’ex ambasciatore americano alla Nato Kurt Volker - è finita con
l’annessione della Crimea. Adesso dobbiamo ricalibrare la nostra politica, trattando Mosca come competitore strategico, se non nemico».
Proprio in queste ore il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha visitato Washington, parlando
abbastanza chiaro: «Le azioni russe in
Ucraina sono un’aggressione militare,
la più grave minaccia alla sicurezza dell’Europa dalla fine della Guerra Fredda.
Non c’è dubbio che l’Europa debba investire di più in difesa e sicurezza. È altrettanto certo che molti europei vorrebbero una riaffermazione dell’impe-
Fronte Est
F-16 della Nato
schierati
in Polonia
JAKUB KACZMARCZYK/EPA
gno americano sul continente».
Sono concetti largamente condivisi
dagli esperti del settore. Ad esempio
Ivo Daalder, ex ambasciatore Nato dell’amministrazione Obama: «Gli alleati
entrati negli ultimi due decenni lo hanno fatto perché volevano la nostra protezione, e gli eventi recenti ricordano
che questa è una buona cosa. Però dobbiamo essere seri nel difendere tutti
questi 28 Stati». Oppure Robin Niblett,
direttore della Chatham House: «Putin
non poteva fare di meglio, per chi crede
nella continua rilevanza della Nato. Accadono cose che non ritenevamo più
possibili: vicino a quella del Ventunesi-
mo secolo, c’è ancora un’Europa del
Ventesimo e Diciannovesimo. Pensavamo che la Russia potesse cambiare, e
stava cambiando, ma Putin l’ha portata in un’altra direzione».
Il primo punto è come reagire all’emergenza, oltre gli aerei già inviati in
Polonia e nel Baltico: «La crisi - dice
Volker - è ancora viva e altre azioni in
Ucraina orientale non sono escluse. Penso che Putin non scavalcherà la linea
rossa dei confini Nato, ma fa già propaganda per le minoranze russe nei Paesi
baltici emettendo passaporti. Dovremmo decidere azioni concrete, tipo dichiarare che altre aggressioni non saranno
tollerate, lanciare esercitazioni sul terreno vicino ai confini, dare assistenza
militare e di intelligence a Kiev». Alcune
proposte di una lunga lista, per far capire a Putin che la Nato è tornata quella di
quando lui lavorava nel Kgb. Il secondo
punto, che sarà in cima all’agenda del
vertice di settembre, è poi adeguare la
strategia alla nuova fase storica: «Tutti
hanno problemi di bilancio, ma Mosca
ha chiarito che questo non è il momento
di disarmare e ritirarci. E ciò vale per
l’Europa, come per gli Usa. La Nato ha
ancora una missione chiara da compiere: difesa e deterrenza, per proteggere la
libertà dell’Occidente».
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 12
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Primo Piano .13
.
U
ANNIVERSARIO
Cronologia
Cosaequando
MISTERI ITALIANI
20 marzo 1994
I lati oscuri
della vicenda
1
L’agguato
1 La giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e
l’operatore Miran Hrovatin vengono
uccisi in un agguato a Mogadiscio.
Erano in Somalia per seguire la guerra
tra fazioni che insanguinava il Paese.
L’agente segreto
Il confidente 007
ucciso in Somalia
12 gennnaio 1998
L’arresto di Hashi Hassan
1 Il somalo Hashi Hassan, ricono-
L’agente del Sismi Vincenzo
Li Causi era uno degli informatori di Ilaria Alpi. Venne
ucciso in un agguato nel novembre del 1993 a Balad, da
militari somali. Il giorno dopo
avrebbe dovuto tornare in
Italia per conferire con i giudici in merito al traffico di
armi e scorie nucleari.
sciuto dall’autista di Ilaria Alpi come
facente parte del commando, viene
arrestato a Roma. Sarà condannato in
definitiva a 26 anni di carcere. La madre di Ilaria Alpi ha sempre dichiarato
che per lei si tratta di un capro espiatorio. Nessun altro componente del
commando è stato individuato.
14 febbraio 2010
La nuova pista
1 Il gip del tribunale di Roma rigetta
2
Il testimone
L’imprenditore
chiacchierato
ANSA
la richiesta di archiviazione. Sostiene
che, dalle carte, emerge come Ilaria sia
statauccisaperchéavevascopertoqualcosa sul traffico di armi e rifiuti tossici.
Ilaria Alpi, la giornalista del Tg3 uccisa a Mogadiscio il 20 marzo 1994 insieme all’operatore Miran Hrovatin
VENTI ANNI DOPO
L’imprenditore italiano Giancarlo Marocchino era lì quando Ilaria e Miran furono uccisi.
A caldo disse: «Non è stata una
rapina, si vede che sono stati in
certi posti in cui non dovevano
andare». Poi ha ritrattato. Su
di lui circolano sospetti sul
traffico d’armi e rifiuti nucleari.
Ilaria Alpi, non è finita
“Cerchiamo altri testimoni”
Il procuratore risponde alla madre della giornalista: “Ci impegneremo al massimo”
NICCOLÒ ZANCAN
ROMA
3
Il materiale
Taccuini spariti
e video tagliato
Alla famiglia di Ilaria Alpi
sono stati restituiti solo taccuini non ancora usati di Ilaria.
Tutti quelli su cui aveva preso
appunti non sono mai stati
trovati. Anche l’intervista al
sultano Bogor, che aveva
appena girato per due ore, è
arrivata tagliata e non è mai
stato trovato il resto del video.
4
La pista
Il certificato
trovato a Milano
on può essere stato tutto
inutile. «Comprendo il dolore della signora Luciana
Alpi. Ho profondo rispetto
per la sua battaglia di verità. Posso dire che ci impegneremo al
massimo per trovare gli assassini. Da
parte nostra, c’è grande attenzione. Abbiamo chiesto alla polizia giudiziaria un
nuovo sforzo per identificare alcune persone, non italiane, che potrebbero riferire circostanze significative». Ecco, se
ancora esiste una speranza di restituire
giustizia a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, è
in queste parole del procuratore capo di
Roma Giuseppe Pignatone: «Un nuovo
sforzo». Significa che non è finita. Andranno a cercare in Somalia, un Paese
eternamente in guerra. Andranno a cercare, consapevoli che il tempo gioca
sempre a vantaggio di chi scappa.
20 marzo 1994. Oggi. Vent’anni fa. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, inviati a Mogadiscio per il Tg3, sono appena tornati
da un viaggio pericoloso. Sono andati a
Bosaso, sulla costa. Hanno intervistato il
sultano Ali Mussa Bogor. Hanno cercato
notizie su un traffico di armi e rifiuti tossici. Chiesto informazioni sul peschereccio della Shifco, sequestrato al largo del
N
5
Nel 1995 la procura di Reggio
Calabria sta indagando su un
traffico di rifiuti tossici. Fa
una perquisizione a Milano a
casa dell’ingegnere Giorgio
Comerio e qui trova una cartellina con su scritto «Somalia» al cui interno c’è il certificato di morte di Ilaria Alpi. Il
documento, poi, sparirà.
Fusti in Somalia
porto. Vorrebbero andare a parlare con
il capitano Omar Mugne. Sospettano
che la partita di giro con l’Italia sia proprio questa: armi ai guerriglieri, in cambio della possibilità di sversare rifiuti
tossici in Somalia. Di più: sospettano che
fusti pieni di scorie nucleari siano già
stati sbarcati e poi intombati lungo la
nuova strada Garowe-Bosaso. Ilaria Alpi fa domande, Miran Hrovatin riprende
tutto. Durante quei giorni di ricerche ora si sa attraverso un’informativa del
Sismi - ricevono minacce di morte. Ma
alle 11 di mattina del 20 marzo sono all’Hotel Sahafi di Mogadiscio. Al sicuro,
sembra. Ilaria Alpi telefona a Roma alla
madre Luciana: «Sono stanca, mangio
qualcosa, poi devo preparare il servizio
per il Tg delle 19». E invece, all’improvviso, lei e Miran escono ancora. Sul Toyota
pick up con doppia cabina, viaggiano
con un autista e un ragazzo somalo, armato, di scorta. Decidono di passare «la
linea verde», consapevoli del pericolo.
La città è in preda all’anarchia. Ma vanno a cercare un collega dell’Ansa all’Hotel Hamana. Per poi scoprire, appena arrivati, che il collega non c’è. È già tornato
in Italia. Sembra una trappola. Infatti,
appena usciti dall’hotel, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin vengono avvicinati da una
camionetta con sette persone a bordo.
Stando ai risultati della commissione
6
parlamentare d’inchiesta che ha seguito
il caso, i sette hanno in mente una rapina
o un rapimento. Ma il risultato è diverso:
l’autista scappa, il ragazzo di scorta
scappa, Ilaria e Miran vengono uccisi.
Colpiti da proiettili sparati da distanza
ravvicinata. Giustiziati, si direbbe. Sono
le 13,06.
Due ore più tardi, la notizia arriva in
Italia. Ed è già molto precisa, senza appello. Il primo ad intervenire, dopo l’agguato, è un imprenditore. Si chiama
Giancarlo Marocchino, lavora in Somalia: costruisce e consegna materiali, anche un carico di carri armati e artiglieria, spedito dall’Italia a bordo della nave
Jolly Amaranto. Marocchino ha ai suoi
ordini una scorta privata di 300 somali
armati. Ha la radio collegata con la base
militare italiana. Conosce gli ambasciatori, i generali e gli uomini dei servizi segreti. Ecco perché la notizia viaggia velocemente. Marocchino viene fermato dal-
7
La criminalità
I pentiti parlano
del traffico
Le indagini
I rifiuti seppelliti
vicino a Bosaso
Nessun Dna
sull’auto
Una delegazione italiana
composta, tra l’altro, dal
deputato Verde Mauro Bulgarelli trova, nel luogo dove
sono stati uccisi Ilaria e Miran, del materiale ferroso,
probabilmente fusti contenenti presunti rifiuti tossici
sulla strada tra Bosaso e
Garowe.
Dopo il balletto sulle perizie
che si concentra sulla distanza dalla quale Ilaria e Miran
sarebbero stati uccisi, la
presunta Toyota dell’agguato
viene portata in Italia e si
esegue una nuova perizia.
Sull’auto, però, il Dna del
sangue trovato non appartiene a Ilaria Alpi.
Due collaboratori di giustizia,
Carmine Schiavone e Nunzio
Perrella, ad anni di distanza
parleranno del traffico di
rifiuti tossici con la Somalia,
confermando i dubbi della
famiglia. Spunterà fuori la
nave da pesca «Shifco», donata
dalla cooperazione italiana al
governo somalo.
la folla che ingombra la strada, racconta.
Riconosce le vittime dell’agguato. Carica
i cadaveri sulla sua auto, per trasferirli al
porto, dove ci sono le autorità italiane in
ritirata. Un intervento molto al di sopra
delle sue competenze. Oggi, rintracciato
nella casa romana nel quartiere Prati, si
foga: «Non ne posso più di questa storia.
Mi ha rovinato la vita. Querelo tutti quelli che avanzano ancora dei dubbi sulla
mia persona. Ho fatto semplicemente
ciò che mi è stato ordinato via radio dal
comando italiano. Non ci sono fantasmi
da inseguire. Non ci sono misteri. Io credo che Ilaria Alpi e Miran Hrovatin siano
stati uccisi perché il loro uomo di scorta
ha aperto il fuoco, scatenando la reazione dei banditi». Versione minimalista.
Quella ufficiale. Un incidente di percorso. Ma ormai troppe voci, troppe circostanze, raccontano anche l’altra versione. Quella che non si può dire. Sono spariti i taccuini di Ilaria Alpi. Tagliati i nastri dell’ultima intervista al sultano. Manomessi i bagagli durante le operazioni
di rimpatrio. Persino il certificato di
morte è andato perduto. Uno degli informatori di Ilaria Alpi era l’agente del Sismi Vincenzo Licausi, ucciso in Somalia
durante un conflitto a fuoco nel novembre del 1993. Il capitano Natale De Grazia, che nello stesso periodo indagava in
Italia su un traffico di rifiuti tossici e navi
a perdere, è morto avvelenato. Chi tocca
questa storia, fa una brutta fine. Ne parlano anche i pentiti di camorra Carmine
Schiavone e Nunzio Perrella.
Oggi, per l’assassinio di Ilaria Alpi e
Miran Hrovatin c’è un solo condannato,
Hashi Omar Assan. Nella sentenza di
primo grado, che lo aveva assolto, si legge: «È un capro espiatorio». Per Luciana
Alpi «è sicuramente innocente». E anche il giudice che si è occupato di un procedimento collaterale per calunnia, scrive: «Un cittadino somalo è in carcere
forse innocente. E di certo due cittadini
italiani, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, non
hanno ancora avuto giustizia». Vent’anni dopo. Non è finita. Altri investigatori
andranno a cercare. «Lo faremo con il
massimo impegno», dice il procuratore
Pignatone. La verità vale sempre il prezzo di qualsiasi attesa.
14 .Estero
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
MALAYSIA, L’FBI INDAGA SUL SIMULATORE SEQUESTRATO: CANCELLATI TUTTI I DATI
Volo 370, il pilota s’addestrava
ad atterrare su piccole isole
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
I segreti dell’aereo malese
scomparso l’8 marzo potrebbero essere celati dal simulatore di volo che il pilota del
MH370 aveva in casa. Gli investigatori di Kuala Lumpur
hanno infatti appurato che
Zaharie Ahmad Shah, 53 anni, aveva cancellato il 3 febbraio scorso tutti i dati relativi all’uso del simulatore:
l’hardrive è ora nelle mani di
una task force dell’Fbi, arrivata dagli Stati Uniti, il cui
compito è di ricostruire i test
eseguiti nell’intento di arriva-
Ora spunta anche
la tesi dell’incendio:
equipaggio soffocato,
lo schianto ore dopo
re a tratteggiare il ruolo del
pilota nel giallo internazionale che continua a non avere
una soluzione.
Il ministro della Difesa malese, Hishammuddin Hussein,
ribadisce che «pilota ed equipaggio rimangono innocenti
fino alla dimostrazione della
loro eventuale colpevolezza»
e sottolinea che «i famigliari
di Ahmad Shah stanno collaborando» nell’evidente tentativo di allontanare i sospetti
dalla compagnia di bandiera
nazionale. Fra i Paesi con cittadini a bordo del volo MH370
«gli unici a non averci comunicato ancora l’esito degli accer-
La rabbia
I parenti
delle 239
persone
scomparse
hanno
protestato
ieri a Kuala
Lumpur
per la
«pessima»
gestione
della
situazione
da parte delle
autorità
malesi
accusate
di non dire
la verità
sull’accaduto
MORTEZA NIKOUBAZL/REUTERS
Sakineh, 45 anni
IRAN: ERA STATA CONDANNATA ALLA LAPIDAZIONE
Liberata Sakineh
Nel 2010 il mondo
si mobilitò per lei
CLAUDIO GALLO
AZHAR RAHIM/EPA
tamenti sono Russia e Ucraina»
precisa il ministro Hussein, evitando di dare alcuna indicazione sugli indizi raccolti. Ma il tabloid britannico «The Sun», citando fonti inglesi, afferma che
dal simulatore di volo emerge
che il comandante «si stava addestrando ad atterrare su piccole isole come la base militare
di Diego Garcia nell’Oceano Pacifico» facendo così supporre
che possa aver indirizzato il volo verso una destinazione ai
Tropici. Alcuni testimoni oculari alle Maldive affermano di
aver visto «un Boeing» volare a
bassa quota l’8 marzo ma le forze militari dell’arcipelago preci-
IRLANDA: UNA RAGAZZA ADOTTATA
Cercava la madre da anni
la ritrova a due isolati
Aoife, 31 anni,
racconta la sua
storia in un libro:
è stato uno choc
tinuò a volare per ore col pilota
automatico. Le molteplici ipotesi causano fibrillazioni ai parenti delle 239 persone scomparse e durante la conferenza
stampa del governo malese, avvenuta a Sepang, l’insoddisfazione si è trasformata in protesta con accuse di «menzogne»
alla volta di Kuala Lumpur. La
risposta degli agenti è stata di
trascinare verso l’uscita alcuni
dei parenti, impedendo agli altri di parlare con i reporter ovvero segregandoli di fatto negli
hotel dove vengono ospitati, al
pari di quanto avviene per i parenti dei passeggeri cinesi in un
albergo di Pechino.
E’ mancata all’affetto di tutti noi
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Gianna Roscigno
ved. Vergnano
ing. Francesco Barbi
Ci hai insegnato che “l’amore è l’unica
cosa che conta. Non c’è niente altro”.
Grazie. Gian Luca, Marco e Antonio
con Chiara, Cecilia, Matteo, Federica,
Martina, Annalisa, Vittoria. Funerali
venerdì 21 marzo ore 11,30 nella parrocchia S. Margherita.
– Torino, 20 marzo 2014
Anna ed Angela con le rispettive famiglie piangono GIANNA insostituibile
amica di una vita e sono vicine a Gianluca e Marco.
ALESSANDRA RIZZO
LONDRA
Per anni si è chiesta chi fosse
la madre naturale e dopo lunghe ricerche l’ha trovata a pochi isolati di distanza dalla casa di Dublino in cui è cresciuta. Prima di conoscersi, le due
donne hanno persino guardato una partita dei Mondiali
2002 nello stesso pub. Aoife
Curran, 31 anni, ha scritto un
libro sulla vicenda che l’ha
portata a ritrovare la madre
biologica. «È stato uno choc»,
ha raccontato. «Scoprire che
viveva a cinque minuti di
macchina è stato surreale».
Aoife ha appena dieci settimane quando viene adottata
da una coppia di Dublino, Michael e Maria McNamara. I
genitori non le hanno mai nascosto la verità. «Sapevo di
essere stata adottata prima
ancora di sapere cosa volesse
dire», ha raccontato alla Bbc.
Ma con l’adolescenza le cose
cambiamo e Aoife comincia a
sentirsi confusa, a farsi delle
domande. In Irlanda un figlio
adottivo può legalmente cercare i genitori biologici al
compimento del diciottesimo
anno di età. Così, divenuta
sano di «non aver rilevato alcun
segnale sui radar». Ciò significa
che l’ultima traccia elettronica
del volo malese è stata lasciata
sui cieli della Thailandia, poco
dopo la mezzanotte dell’8 marzo quando «cambiò più volte
rotta prima di dirigersi verso
Ovest» secondo fonti dell’aviazione locale.
Un’altra tesi, sostenuta dal
pilota veterano Chris Goodfellow su alcuni siti australiani, è
che il pilota Ahmad Shah si trovò ad affrontare un incendio a
bordo, cambiò direzione per
raggiungere lo scalo più vicino
ma poi morirono tutte le persone a bordo, con l’aereo che con-
ADRIAN MELIA
Gli amici commossi partecipano al dolore dei familiari:
Anna Avidano
Anita Cionini
Riccardo e Franca Cremasco
Sergio Donati
Leo Gianpaolo
Rosy Ricci
Aoife Curran con i suoi figli
maggiorenne, la ragazza contatta l’agenzia per le adozioni,
ma trova una lista di attesa di
due anni. Attende ancora ma
senza esito, finché non decide
di fare per conto suo, con il sostegno dei genitori.
Aoife e suo papà partono
dall’unico documento in loro
possesso, una lettera dell’agenzia che contiene nome ed età
della madre, Mary, 24 anni, il
nome che aveva dato alla bimba, Cathy, e l’ospedale in cui
aveva partorito. Cercano tra
decine di documenti fino a che
non risalgono a un indirizzo a
pochi chilometri da casa. Aoife
chiama l’agenzia, che contatta
la donna e organizza un incontro. Siamo nel 2002 e la ragazza
ha vent’anni. Vedendosi, le due
donne scoprono di somigliarsi;
parlandosi, realizzano di aver
frequentato molti degli stessi
luoghi. «È stata un’esperienza
surreale: sapevo di parlare con
una sconosciuta, ma sentivo
che non lo era», dice oggi Aoife.
Grazia, Guglielmo Torello Pichetto e
familiari si stringono affettuosamente
alla famiglia Vergnano e ricorderanno
per sempre la carissima GIANNA.
La famiglia Arese abbraccia affettuosamente Gianluca, Marco e loro cari
nel ricordo di GIANNA indimenticabile
amica.
Il Presidente e i soci del Lions Club
Moncalieri Castello partecipano al dolore della famiglia.
Serenamente è mancata
Anna Ballor
ved. Testa
A Funerali avvenuti lo annunciano il
iglio Guido con Gina ed Eloisa.
– Torino, 20 marzo 2014
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Giovanni Bassino
Lo annunciano la moglie Margherita,
i igli Laura con Marco, Sergio con
Mariola, gli adorati nipoti Isabella,
Dario, Gabriele, Lorenzo e Julia, la sorella Stella con Marco e Silvia e parenti
tutti. Santo Rosario giovedì 20 ore 18
parrocchia Maria Ausiliatrice. Funerali
venerdì 21 ore 14,30 parrocchia San
Rocco di Crissolo.
– Torino, 19 marzo 2014
O.F. Boggio - tel. 011.852091
Lo annunciano i igli Emanuela, Michele, Raffaella e Gabriella con le
rispettive famiglie. I nipoti salutano
nonno Francesco ringraziandolo per
ciò che gli ha dato ed insegnato con
la sua vita ed il suo affetto. Funerali
venerdì 21 marzo alle ore 8,30 in Torino nella chiesa parrocchiale Madonna
di Fatima, corso Moncalieri 495. Santo Rosario giovedì 20 marzo alle ore
18,30. Un ringraziamento speciale al
Reparto di Emodinamica e Cardiologia
UTIC ospedale Santa Croce di Moncalieri per le cure e l’assistenza prodigate. Un ringraziamento agli amici di
sempre famiglia Nebbia ed alle signore Mihaela e Rosa.
– Moncalieri, 19 marzo 2014
E’ mancata
Maria Giacinta Cornelli
in Perdomo
Lo annunciano il marito Franco, le iglie e parenti tutti. Funerali venerdì 21
marzo ore 16, fraz. Cocconito , Cocconato. La presente sia partecipazione e
ringraziamento.
– Torino, 19 marzo 2014
Il 22 febbraio ci ha lasciato
Silvia Cotto
ved. Vada
anni 101
Lo annunciano la iglia Addy con Mario, Silvia, Chiara, Marianna. Il Trigesimo sarà celebrato a Torino sabato 22
marzo ore 17,30 chiesa dei Salesiani,
via Piazzi 21/23.
– Salerno, 20 marzo 2014
E’ tornata alla Casa del Padre
Albina Zoggia
ved. Tonus
anni 92
Lo annunciano Carla con Ermanno,
Carlo con Vilma, i nipoti Luca e Francesca. Un particolare ringraziamento
alla dottoressa Vita Pellegrino. Funerale venerdì 21 marzo ore 11,30 parrocchia San Giovanni Maria Vianney.
Santo Rosario giovedì 20 marzo ore
18,45.
– Torino, 18 marzo 2014
O.F. Astra - tel. 011.280901
Sakineh è tornata a casa, non
è più in prigione da diverse
settimane. Sakineh, chi era
costei? In un mondo tempestato di notizie che corrono
sempre più veloci, i protagonisti della stagione di ieri possono essere oggi già sconosciuti.
Eppure Sakineh, 45 anni, una
donna azera (l’etnia turcofona
molto numerosa in Iran: di
origini azere è la Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei)
condannata alla lapidazione,
solo quattro anni fa era un’icona mediatica. La sua liberazione, presentata come un atto di clemenza (la clemenza
nell’Islam è una delle più lodate prerogative di Dio) potrebbe essere un altro segno del
clima di maggiore tolleranza
portato nel Paese dalla presi-
E’ mancata
L’ESCALATION
Eugenia Remolif
ved. Mecca Cici
anni 95
Lo annunciano la iglia Anna e famiglia. Funerali in Collegno venerdì 21
ore 10 chiesa S. Elisabetta.
– Collegno, 19 marzo 2014
E’ mancata all’affetto dei suoi cari
Ester Rodari
anni 64
La ricordano il marito Fulvio, i igli Silvia e Alessandro, il genero Alessandro,
la nuora Fabiana, la piccola Elisa, la
sorella Stefania, la mamma Marisa e
tutti quelli che le sono stati accanto.
Funerale venerdì 21 c.m. ore 10 parrocchia Spirito Santo, frazione Gerbido in Grugliasco.
– Torino, 18 marzo 2014
O.F. Pira - Pinerolo
Carla e Sergio piangono l’amica ESTER
e abbracciano Fulvio e i ragazzi.
Il Gruppo Seniores ricorda con stima
Sergio Rosso
già dipendente Toro Assicurazioni.
– Torino, 19 marzo 2014
ANNIVERSARI
2004
2014
Giulietta Stabio Fornatto
Ti ricordiamo sempre.
ORARIO ACCETTAZIONE
NECROLOGIE ED ADESIONI
SPORTELLO
denza Rohani. Una tolleranza
che continua a provocare insoddisfazione negli ambienti
più conservatori ma che pare
avere l’avallo di Khamenei.
Sakineh, di umili origini, incapace di parlare persiano, era
stata condannata per adulterio
e come complice del suo amante nell’assassinio del marito nel
2005. Il suo volto velato e santificato, scambiato talvolta clamorosamente con quello di altre donne, divenne celebre nel
2010 quando in Occidente scattò una campagna per impedire
l’applicazione della lapidazione.
Appelli dell’Unione Europea e
del Vaticano si susseguirono a
finte notizie della sua esecuzione. Poi, come, capita, la sua figura tragica uscì dai riflettori.
Chissà se oggi è consapevole di
quanto fu famosa, anche se solo
per un attimo.
VIA LUGARO 21 - 10126 TORINO
Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00
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Sabato ore 9,00/12,30 - 15,00/20,00
Domenica e festivi ore 18,00/20,00
Tel. 011.6665258
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Sabato ore 17,00/20,00
Domenica e festivi 18,00/20,00
Tel. 011.6548711 - 011.6665280
Israele
bombarda
i siriani
sul Golan
DAL CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
L’aviazione israeliana bersaglia
i siriani sul Golan e Nethanyau
avverte: «Potremmo colpire
ancora». L’escalation sulle Alture catturate da Israele nella
guerra del 1967 nasce dalla convinzione di Moshe Yaalon, ministro della Difesa, che «elementi Hezbollah hanno attaccato una nostra pattuglia martedì lungo il confine ferendo 4
soldati, con il sostegno dei siriani». Peter Lerner, portavoce
dell’esercito, aggiunge: «Per effetto della guerra civile,
Hezbollah ed esercito siriano
sono diventati una cosa sola».
Da qui il blitz contro postazioni di artiglieria, centri di addestramento e il comando nei
pressi di Quneitra con un morto e 7 feriti. È il più esteso attacco israeliano alle truppe di Assad dall’inizio della guerra civile nel 2011. Damasco protesta
con l’Onu: «Violato il cessate il
fuoco siglato dopo la guerra del
1973». Proprio ieri «Asharq alAwsat» ha rivelato che nel 2013
Hassan Nasrallah, leader
Hezbollah, scelse la Russia per
far sapere agli israeliani che «il
confine del Libano è sicuro,
non vogliamo aggredirvi». All’epoca Hezbollah e siriani erano sulla difensiva davanti ai ribelli ma ora l’equilibrio è cambiato, e le conseguenze si vedono sul Golan.
[MAU. MOL.]
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
.
Estero .15
TELEFONI SOTTO CONTROLLO PER UN PRESUNTO TENTATIVO DI CORRUZIONE DI UN MAGISTRATO, «MEDIAPART» SVELA ALTRI CONTENUTI
INSULTI A CHIESA E STATO
Sarkozy e quei “giudici bastardi”
Profanata
la basilica
Sacro Cuore
di Parigi
Nuove intercettazioni fra l’ex presidente e l’avvocato. I socialisti: uno scandalo
PAOLO LEVI
PARIGI
PARIGI
Nicolas Sarkozy, nome in codice «Paul Bismuth», che trama contro quei «bastardi»
dei giudici di Bordeaux. No,
non è il plot di un thriller politico di serie B., ma i contenuti
delle conversazioni telefoniche tra l’ex presidente francese e il suo fedelissimo legale, Thierry Herzog, secondo
le ultime intercettazioni giudiziarie svelate da «Mediapart», uno dei giornali d’inchiesta più agguerriti di
Francia. La gauche parla di
«scandalo di Stato», mentre
la destra denuncia la «persecuzione politica» dell’ex leader neogollista, proprio mentre cominciava a sognare un
ritorno all’Eliseo nel 2017.
L’ultimo siluro di «Mediapart» avvalora le rivelazioni
pubblicate il 7 marzo da «Le
Monde», secondo cui il magistrato della Corte di cassazione, Gilbert Azibert si impegnò a spifferare all’ex presidente i contenuti, coperti
da segreto istruttorio, delle
indagini legate all’affaire
Bettencourt. In cambio,
Sarkozy avrebbe promesso
all’alto magistrato una raccomandazione per un incarico
a Monte Carlo.
Dalle sintesi pubblicate su
«Mediapart», risultano molte telefonate scottanti e sospette di quell’abuso di potere che la procura ipotizza a
carico di Sarkozy. Intestato
a Paul Bismuth - una falsa
identità «presa in prestito»
I nodi
Choc e indignazione in Francia per la profanazione della
basilica del Sacro Cuore, uno
dei monumenti simbolo di Parigi. «Né dio nè Stato»; «Fuoco alle cappelle»; «Abbasso le
autorità» sono alcune delle
scritte apparse ieri all’ingresso della celebre chiesa di
Montmartre. Un’azione vandalica dal sapore anarchico.
Tra gli altri graffiti, anche
«Burn me» (bruciami in inglese), «Fuck tourism» (abbasso
il turismo) e «1871, viva la Comune» (un riferimento all’an-
1
L’«affaire» Bettencourt
1 Indagato - poi prosciolto -
per fondi ricevuti dall’ereditiera Bettencourt sfruttando le
sue condizioni di salute
2
VALERY HACHE/AFP
Un altro scandalo si abbatte sull’ex presidente Nicolas Sarkozy
Il lodo Adidas
1 Sarkozy finisce nell’in-
chiesta del discusso arbitrato
che ha regalato all’amico Tapie
400 milioni di soldi pubblici
3
Il sostegno di Gheddafi
1 L’ex leader libico avrebbe
contribuito alla campagna
presidenziale che nel 2007
portò Sarkozy all’Eliseo
da un vecchio compagno di
scuola di Herzog - il secondo
telefono cellulare usato dall’ex
presidente per comunicare indisturbato con il suo legale si
rivela una miniera di informazioni. Non tanto sulle presunte bustarelle dell’ex leader libico Gheddafi per la campagna presidenziale che nel
2007 portò Sarkozy all’Eliseo,
motivo scatenante delle intercettazioni, quanto piuttosto
per l’affaire Bettencourt. Da
quella vicenda, Sarkozy è stato prosciolto, ma per uscirne
del tutto spera che la Cassazione stabilisca l’illegittimità
del sequestro giudiziario delle
Michelle “salutista”
Si dimette il pasticciere
della Casa Bianca
Costretto a cambiare menù dalla First Lady
La storia
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
L
a vita sarà meno dolce
per la famiglia Obama,
ora che il pasticciere
della Casa Bianca Bill Yosses
ha dato le dimissioni. La sua
partenza è in agrodolce, perché da una parte è stato ispirato a cambiare i menù dalla
campagna salutista della
First Lady Michelle, ma dall’altra ha anche rivendicato le
sue radici, dicendo al «New
York Times» che «non voglio
demonizzare burro, crema,
zucchero e uova».
Yosses, 60 anni, sposato
con Charlie Fabella, era diventato famoso per le sue creazioni nei ristoranti di Manhattan
come Montrachet e Bouley. I
soufflés di lamponi e pera, e altre bombe caloriche che bastavano da sole a riempire una
cena. La First Lady Laura Bush si era innamorata dei suoi
biscotti e delle sculture di zucchero, e nel 2007 lo aveva assunto alla Casa Bianca.
L’anno dopo Barack Obama aveva vinto le elezioni, e la
moglie Michelle era arrivata a
chizzarlo, convincendolo a sostituire lo zucchero col miele o il
succo d’agave, il burro col puree
di frutta, e a ridurre le porzioni.
Bill si era convertito, stringendo un patto con Michelle: nel
20% dei casi, soprattutto durante le cene di Stato e le feste
comandate, avrebbe avuto il
AFP
permesso di sgarrare.
Non voglio
I risultati migliori di questo
compromesso, secondo lui, sono
demonizzare
stati lo strudel preparato nel
burro,
2011 per la cancelliera tedesca
crema, zucchero
Merkel, e l’Hawaiian chocolatemalted ganache servita alla ree uova
cente cena con il presidente
francese Hollande. Passando
Bill Yosses
naturalmente per la torta al cocPasticciere
co con la crema, gli immancabili
della Casa Bianca
brownie al cioccolato, e durante
le feste la Casa Bianca ricostruita con il gingerbread. Il peggior
Washington con l’idea di com- fallimento, invece, un uovo di Pabattere l’obesità, migliorando le squa alto un metro e mezzo: «Lo
abitudini culinarie e ginniche portarono in giardino, e sotto al
degli americani. Così era nato il sole cominciò a sciogliersi, diprogramma «Let’s Move», per ventando una specie di disegno
cominciare a dadi Salvador Dalí».
re il buon esemASSUNTO DAI BUSH Bill sostiene che
pio nella casa
via per colpa di
Laura apprezzava va
della prima famiMichelle, che l’ha
le sue invenzioni convinto a divenglia d’America.
nell’arte dolciaria tare salutista, e
Sulla sua strada
salutista, però, la
infatti andrà a
First Lady aveva trovato questo New York a insegnare. Le sue dipasticciere, che attentava alle chiarazioni sul burro, la crema e
coronarie dei commensali ogni lo zucchero, però, alimentano il
volta che entrava in cucina. Po- sospetto che sia scappato per rico alla volta era riuscito a cate- conquistare la libertà.
sue agendine. Di qui, la necessità di chiedere continue informazioni all’«amico» Azibert. In un’intercettazione del
29 gennaio, Herzog - che bolla
più volte come «bastardi» i
magistrati dell’affaire Bettencourt - si rallegra con il suo assistito per il «lavoro» svolto da
«Gilbert», che evidentemente
continua a spifferare le informazioni coperte da segreto
istruttorio. Anche grazie alla
rete intranet della Cassazione, a cui l’uomo di 67 anni ha
libero accesso in quanto magistrato. Drin drin: altra telefonata, il 5 febbraio. Sarkò si dice pronto ad aiutare la sua tal-
pa ad ottenere un posto a
Monte Carlo. Herzog replica
dicendo di aver già rassicurato Gilbert sul suo futuro. Sforzi che alla fine si riveleranno
vani, visto che l’11 marzo la
Cassazione confermerà la validità del sequestro delle agendine presidenziali.
Il sindacato dei magistrati si
è detto «esterrefatto» per questo ennesimo scandalo che
scuote Parigi. Ad appesantire
ulteriormente il clima, le «minacce molto violente» ricevute
da Gerard Davet, il cronista di
«Le Monde» che per primo
parlò delle intercettazioni tra
Sarkozy e il suo legale.
AFP
L’ingresso del Sacro Cuore
niversario della Comune di
Parigi, il 18 marzo 1871, che separò lo Stato dalla Chiesa e
stabilì l’istruzione laica e gratuita, poi interrotta dalla repressione del governo).
Una squadra del municipio
è giunta subito sul posto per
cancellare le scritte e il sindaco
uscente di Parigi, il socialista
Bertrand Delanoe, ha condannato con forza la profanazione
dell’edificio religioso. Indignata anche la candidata socialista
nelle elezioni municipali di fine
[E. ST.]
mese, Anne Hidalgo.
16 .Cronache
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
il caso
FLAVIA AMABILE
ROMA
a mafia controlla
anche gran parte
di quello che mangiamo. In molti modi. Da un lato ci sono i prodotti che all’estero
usano la mafia come richiamo
perché - per quanto possa apparire strano a noi italiani per gli stranieri la criminalità
organizzata ha quel richiamo
che arriva dalle tante pellicole girate sul tema. E, quindi, a
girare per il mondo in Bulgaria si beve il caffè «Mafiozzo»,
i sigari statunitensi «Al Capone» vengono venduti in Olanda, la pasta «Mafia» a
Taiwan, gli snack «Chilli Ma-
L
PastaMafia,amaroIlPadrino
Ilmarchiodeiclanèunbusiness
Coldiretti denuncia: nel mondo si fanno affari con quel brand
In Italia almeno 5mila ristoranti sono nelle mani della criminalità
LA BATTAGLIA
Un gruppo di ricerca
smaschererà
i comportamenti illeciti
fia» nel Regno Unito, la salsa
piccante «Wicked Cosa Nostra» in California, le spezie
«Palermo Mafia shooting» in
Germania, mentre a Bruxelles le patatine vengono intinte
nella «SauceMaffia e la pasta
condita con la «SauceMaffioso». Come se non bastasse in
tutto il mondo spopolano i ristoranti e le pizzerie «Cosa
Nostra» e «Mafia» e su internet è possibile acquistare il libro di ricette «The mafia cookbook. Persino i corleonesi
hanno deciso di sfruttare il
“brand”: in città si vendono
l’amaro «Il Padrino» o il limoncello «Don Corleone».
È un elenco lungo e triste
quello denunciato ieri da
Coldiretti che per la prima
volta ha censito e mostrato
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Direzione Generale del Trasporto Marittimo
e per vie d’acqua interne
AVVISO PER ESTRATTO DEL BANDO DI GARA
E’ indetta una gara a procedura ristretta ai sensi del
D.Lgs 163/2006 per l’affidamento del servizio di
collegamento marittimo veloce passeggeri nello
stretto di Messina. La gara sarà aggiudicata secondo il criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa. La base d’asta è di € 4.740.000,00
IVA esclusa. Termine di presentazione delle domande di partecipazione: entro le ore 13 del giorno
22.04.2014. Il testo integrale del bando è stato
pubblicato sulla GUCE del 15.3.2014 053-088520
e può essere consultato unitamente al disciplinare
di gara presso il sito www.mit.gov.it.
IL Direttore Generale - Dott. Enrico Maria Pujia
I prodotti
Ipreferitidaglistranieri
MARCELLO PATERNOSTRO/REUTERS
Il nome del comune di Corleone per un alcolico
questo tipo di speculazione
commerciale presentando l’Osservatorio sulla criminalità
nell’agricoltura e sul sistema
agroalimentare una Fondazione creata per smascherare tutti i comportamenti illegali. Perché le illegalità abbondano tra
cibo e dintorni, il più appetitoso
(in tutti i sensi) business italiano. Tanto è vero che il comitato
scientifico dell’osservatorio è
presieduto da Giancarlo Caselli, magistrato ormai in pensione ma da sempre in prima linea
nella lotta alla mafia. «Le mafie
Anche Petrini nel cda
FondazioneBarillaperciboenutrizione
1 È nata ieri la Fondazione Barilla Center for
Food & Nutrition. Obiettivo: mettere il mondo
della nutrizione e dell’alimentazione in relazione
con le tematiche ad esso correlate: economia, salute, nutrizione, sociologia, ambiente. Entrano
nel cda della Fondazione: Carlo Petrini, fondatore
e presidente di Slow Food, Paolo De Castro, presidente Commissione agricoltura e sviluppo rurale
del Parlamento europeo e Alberto Grando, pro
rettore per lo sviluppo dell’Università Bocconi.
hanno costruito un’economia
parallela, la mafia glitter che si
insinua in tutti i settori merceologici approfittando anche
delle difficoltà economiche»,
spiega.
Le organizzazioni criminali
sono state tutte coinvolte nelle
operazioni più rilevanti dei primi due mesi del 2014, ricorda la
Coldiretti. E, quindi, è in aumento il volume d’affari complessivo della criminalità organizzata che, secondo il rapporto Agrimafie di Coldiretti/Eurispes aveva già raggiunto circa 14 miliardi di euro nel 2013
con un aumento record del 12%
rispetto a due anni fa, in controtendenza rispetto alla crisi,
fa notare il presidente della
Coldiretti, Roberto Moncalvo.
Secondo alcune stime almeno 5mila locali che si occupano
di ristorazione in Italia sono
nelle mani della criminalità organizzata ma molti fanno finta
di nulla. Sei disoccupati su dieci sarebbero disposti ad accettare un posto di lavoro in un’attività dove la criminalità organizzata ha investito per riciclare il denaro e quasi un italiano
su 5 non avrebbe problemi a recarsi in una pizzeria, in un bar o
in un qualsiasi locale gestito o
legato alla criminalità organizzata purché i prezzi siano convenienti, i prodotti siano buoni
o di ottima qualità o addirittura
basta che il posto sia comodo e
vicino a casa.
L’omaggio al gangster
I sigari dedicati ad Al Capone sono
confezionati negli Usa per il mercato olandese.
La salsa dei boss
Il nome mafia (un barattolo di «Salsa Maffia»
nella foto), è quello più utilizzato.
Un pasto da Cosa Nostra
Cesta con menù completo: pasta «The Sopranos»,
caffè «Mafiozzo», Limoncello «Corleone»
COMUNE DI MINEO
Risultanze di gara a
Procedura aperta
Sulla G.U.R.S. n. 6 del 07/02/2014
sono pubblicate le risultanze della
gara inerente il “Project financing
per l’affidamento del servizio
integrato inerente l’impianto di
pubblica illuminazione”.
IL RESPONSABILE
DEL PROCEDIMENTO
(P.I. Salvatore Eremita Ruscica)
FONDAZIONE UNIVERSITARIA
DELL’UNIVERSITA’ DI SALERNO
BANDO DI SELEZIONE PARTNER
La Fondazione Universitaria dell’Università di Salerno, Ente di diritto privato
senza scopo di lucro, nell’ambito delle proprie attribuzioni statutarie e della convenzione stipulata con l’Università degli Studi di Salerno, suo Ente di Riferimento, dovrà assicurare, tra l’altro, il servizio integrato di pulizia per le aree
dell’Università degli Studi di Salerno. Per quanto precede, la Fondazione intende selezionare il partner (o Ditta) con cui espletare detto servizio. Gli interessati a quanto sopra potranno scaricare, a partire dal 20 marzo 2014, il bando
completo collegandosi al sito web della Fondazione Universitaria dell’Università
si Salerno (www.fondazione.unisa.it).
Fisciano, 20 marzo 2014
Il Presidente - Prof.ssa Virginia Zambrano
investiamo nel vostro futuro
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO
ESTRATTO BANDO DI GARA
Oggetto: PON Ricerca e competitività - Fornitura di strumentazioni scientifiche suddivise in
tre lotti - valore complessivo dell’appalto € 737.050,00=oltre Iva; oltre € 100,00= oltre Iva per
oneri per la sicurezza per il lotto n. 2. Il Responsabile del Procedimento è il prof. Francesco
Fracassi. Tipologia di gara e criterio di aggiudicazione: procedura aperta, da aggiudicarsi
secondo il criterio del prezzo più basso mediante ribasso percentuale sull’importo a base d’asta
relativo ad ogni singolo lotto. Luogo di esecuzione della fornitura: Dip. Scienze della Terra e
geoambientali - Dip. Chimica - Dip. Interateneo di Fisica - Campus Universitario - via Orabona Bari. Data limite per la ricezione delle offerte: entro e non oltre le ore 12:00 del 29/04/2014.
Data, ora e luogo di apertura: Palazzo Ateneo, Piazza Umberto I n. 1 - 70121 Bari, ore 09:00
giorno 07/05/2014, col seguito - CIG 5585431B76. Inviato alla GUUE in data 05/03/2014. Per
informazioni amministrative contattare dott.ssa Maria Teresa De Fazio tel. (+39)0805714306.
Bari, 05/03/2014
Il Direttore Generale - Avv. Gaetano Prudente
DEDICATO AL PRIMO ANNO DI PONTIFICATO
Consegnato al Papa il libro de La Stampa
1 «Francesco il Papa delle Gente»: è il titolo del libro realizzato da
La Stampa e Vatican Insider per raccontare il primo anno di Bergoglio
e consegnato ieri dal direttore Mario Calabresi al Santo Padre (foto).
In 127 pagine i viaggi, le udienze, gli incontri, le omelie, le riforme. Il
volume è disponibile a 8,70 euro in tutte le librerie d’Italia, nelle edicole di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e sul sito www.lastampa.it/shop.
TRIBUNALE DI TORINO
CONCORDATO PREVENTIVO 47/2013
“Si rende noto che nel concordato preventivo 47/2013 Tribunale di Torino sono in vendita con il rito delle offerte in busta chiusa ed eventuale gara tra gli offerenti in caso di
più offerte i seguenti beni: 1) forno rotativo con accessori; 2) forno elettrico VIP sigla
int. Inductotherm 750 Kw VIP PT 2CR S.O. N. 15432, complete di accessori; 3) cernita
magnetica Ghirarduzzi torinitura bronzo mod. nastro V 650 completo di canali vibranti
tipo AE 60/120 AM 60/250 matr. CE 136; 4) strumenti di laboratorio quali Philips Venus
200 numero serie DY 837 completo di monitor e stampante, Bair DV-4 completo di
monitor e stampante, durometro, microscopio Leitz 6mm; 5) fornetto per campionature con crogiuolo in grafite/carburo di silicio completo di bruciatore aria metano; 6)
numero 6 carrelli elevatori; Prezzo base di vendita € 190.000,00 oltre oneri di legge se
dovuti. Chiunque interessato dovrà far pervenire offerta in busta chiusa in bollo da €
16,00, contenente i dati identificativi dell’offerente, visura camerale aggiornata, il prezzo offerto almeno pari al prezzo base, assegno circolare dell’importo pari al 10% del
prezzo offerto intestato “Tribunale di Torino c.p.47/2013” sottoscrizione della stessa.
L’offerta deve pervenire entro il giorno 27 marzo 2014 ore 12,00 presso lo studio del
liquidatore giudiziale in Torino, via Confienza 15 bis. L’apertura delle buste avverrà alla
presenza degli offerenti avanti al liquidatore giudiziale, il giorno 27.3.2014 ore 15,30
presso lo studio del Liquidatore Giudiziale in Torino. In caso di più offerenti il liquidatore
giudiziale si riserva seduta stante di indire immediatamente una gara con prezzo base
la miglior offerta pervenuta al termine della quale avverrà l’aggiudicazione. Pagamento del prezzo entro 30 giorni dall’aggiudicazione, in caso di mancato pagamento nei
termini indicati, la cauzione sarà definitivamente trattenuta e i beni nuovamente posti
in vendita. Ritiro dei beni entro 90 giorni dall’aggiudicazione: il liquidatore giudiziale
si riserva di chiedere all’atto dell’aggiudicazione garanzia di € 25.000,00 con assegno
circolare intestato a “Tribunale di Torino c.p. 47/2013” a copertura di eventuali danni
all’immobile arrecabili nelle operazioni di ritiro dei beni da mettere a disposizione della
procedura all’atto del pagamento del prezzo di aggiudicazione, prima dell’avvio delle
operazioni di ritiro beni. Qualora l’aggiudicatario non provvedesse al ritiro dei beni
nel termine di 90 giorni dall’aggiudicazione dovrà corrispondere un’indennità di occupazione giornaliera di € 300,00 oltre oneri di legge. Descrizione dettagliata dei beni,
informazioni presso il liquidatore giudiziale dott. Guglielmo Pomatto tel 0115627464
e-mail: guglielmopomatto@tiscali.it”.
L’INCHIESTA SU FEDERICA GAGLIARDI
Droga nel trolley della «dama bianca»
Il Venezuela arresta sette persone
La Procura nazionale
del Venezuela ha annunciato l’arresto di sette persone
nel quadro dell’inchiesta su
Federica Gagliardi, la “dama bianca”, arrestata lo
scorso 13 marzo all’aeroporto di Fiumicino con 24
chili di cocaina nel bagaglio,
confermando informazioni
diffuse in precedenza dalla
stampa locale. Gli arrestati
sono un agente della Guardia Nazionale Bolivariana
(Gnb), un agente della polizia dello stato di Vargas,
una funzionaria dell’aero-
1
COMUNE DI BARI
Ripartizione Stazione Unica Appaltante,
Contratti e Gestione Lavori Pubblici
Azienda Provinciale
per i Servizi Sanitari
Provincia Autonoma di Trento
Via Degasperi, 79 - 38123 Trento
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE
Il 19/02/14 è stata aggiudicata la procedura
aperta per l’affidamento della fornitura, in service, di strumentazione automatica per l’identificazione microbica a spettrometria di massa
Maldi-Tof occorrente al laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale di Trento
(avviso GUUE n. 2014/S 047-078492 del
07/03/14, inviato il 04/03). AGGIUDICATARIO:
Biomerieux Italia srl - Bagno a Ripoli (FI) - VALORE TOTALE APPALTO: € 354.690,00 - OGNI
ALTRA INFO: www.apss.tn.it - sezione “bandi
di gara”.
IL DIRETTORE SERVIZIO PROCEDURE
DI GARA E CONTRATTI
dott. Luciano Bocchi
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE F13001
Si rende noto che è stata esperita procedura aperta con aggiudicazione in favore
dell’offerta economicamente più vantaggiosa per la Realizzazione del Museo dell’Acqua - EuropeanTerritorial Cooperation
Programme Greece-Italy 2007-2013
“Water Saving for DevelopmentWAS4D”.
I.B.A. € 283.000,00, oltre € 3.000,00
per oneri della sicurezza e oltre Iva.
L’appalto è stato aggiudicato alla Asteria
Multimedia S.r.l. di Trento per l’importo
di € 254.700,00, oltre oneri della sicurezza ed Iva.
IL DIRIGENTE Avv. Marisa Lupelli
porto di Caracas e quattro
impiegati di Café Olé, un
fast food dello scalo aereo
della capitale venezuelana.
I sette sono accusati di traffico illegale di droga e associazione per delinquere.
Gagliardi, nota come la “dama bianca” a causa degli
abiti che indossava nel
viaggio con l’allora premier
Silvio Berlusconi a Toronto
nel giugno del 2010, in occasione del G8 in Canada, è
stata arrestata al suo arrivo a Roma dalla capitale del
Venezuela.
[ANT. SAL.]
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Cronache .17
.
CINQUANTA CONTATTI INDIVIDUATI, VENTI PERSONE GIÀ INDAGATE
DOPO L’ULTIMO FURTO
Prostitute minorenni
Telefonate anche
dal Consiglio di Stato
Il ministero:
“A Pompei
vigilantes
e telecamere”
Parioli
Prosegue
l’indagine
sui clienti
delle due
ragazzine
minorenni
che si
prostituivano
ai Parioli
Tra le varie
utenze
individuati
professionisti
e negozianti
Neitabulatiilcellulareintestatoall’organogiudiziario
Leragazze:“Nonimportavasesembravamo15enni”
GRAZIA LONGO
ROMA
Incominciano a sfilare in procura i clienti delle due ragazzine che si prostituivano nell’esclusivo quartiere dei Parioli. E dopo liberi professionisti, commercianti, il figlio
di un parlamentare Pdl e il
marito di Alessandra Mussolini, finisce sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti
un altro illustre personaggio.
Tra le chiamate più frequenti alle due prostitute minorenni c’è addirittura
un’utenza intestata al Consiglio di Stato. Chi si nasconde
dietro il numero che emerge
dalle 4500 pagine dei tabulati
telefonici? Un giudice? Un alto funzionario? Un dirigente?
L’unico dato certo è che un
apparecchio cellulare registrato all’importante organo
giurisdizionale e amministrativo è stato usato a tutte
le ore del giorno, ma soprattutto della notte, per stabilire
un contatto con le due ragazzine. Quella dei clienti rappresenta la seconda tranche
delle indagini dei carabinieri
coordinati dal procuratore
aggiunto Maria Monteleone
e dal pm Cristiana Macchiusi. Una cinquantina i nomi al
setaccio degli investigatori,
di cui 20 già indagati. Tra
questi c’è forse colui che usava il telefonino intestato al
Consiglio di Stato?
Tra gli aspetti inquietanti
di questa vicenda c’è anche il
fatto che le chiamate risalgono non solo al periodo in cui
le due studentesse di 14 e 15
anni erano «gestite», secondo la pubblica accusa, da Mirko Ieni e Nunzio Pizzacalla.
Alcune telefonate sono partite dall’utenza in questione
anche a marzo 2013, un mese
prima del periodo in cui si
cercò e si affittò l’appartamento di viale Parioli per gli
incontri a pagamento. Dalle
indagini dei carabinieri del
Nucleo investigativo, guidato
dal colonnello Lorenzo Sabatino, era già emerso che le due
amiche si vendevano nei motel
e in auto prima ancora dell’utilizzo dell’alloggio nel seminterrato di viale Parioli 190. E ora si
scopre che già il 28 marzo dello
scorso anno, alle ore 13.21, dall’utenza del Consiglio di Stato
partiva una telefonata a una
delle due amiche. Così pure
due giorni dopo. E se il 6 maggio la chiamata avviene alle
21.16, il 4 giugno alle 22.12 e l’8
luglio a mezzanotte. Ma i contatti sono più numerosi.
I tabulati comprendono decine e decine di nomi maschili,
ma anche di società già rese
note in passato. Non mancano
neppure decine di numeri
«bonificati» o «disconosciuti
o cessati». Per questi è certamente più difficile individuare l’identità, ma l’attività della procura non si è mai fermata. Per i clienti, in ogni caso,
non sarà facile dimostrare
che non sapessero della minore età delle ragazzine. Queste
ultime hanno infatti spiegato
ai magistrati di non essersi
camuffate più di tanto per apparire più adulte.
Ecco cosa ha precisato una
delle due durante l’incidente
probatorio: «All’inizio, quando
abbiamo cominciato, ci truccavamo per sembrare più grandi... quando abbiamo visto che
ad alcuni clienti non gliene fregava niente e, da come parlavamo, sembrava che avevamo 15
anni ci vestivamo normali».
Agli appuntamenti, le due, ha
spiegato la ragazzina, andavano «in jeans e maglietta e truccate normali».
Chiuso il filone d’inchiesta
sullo sfruttamento e la cessione di droga, dunque, prosegue
quello sui clienti. Un dato è del
tutto incontrovertibile: la Roma che conta non può smettere di tremare. Non ancora.
PHOTOMASI
L’ingresso della casa dove si prostituivano le due minorenni
San Giuliano Milanese
Molestava le alunne
Arrestato maestro
ANDREA SCERESINI
MILANO
Avrebbe fatto avvicinare alla
cattedra le proprie alunne,
dopodiché le avrebbe palpeggiate nelle parti intime,
di fronte all’intera classe. È
successo a San Giuliano Milanese, nell’hinterland del
capoluogo lombardo. Protagonista della vicenda, un insegnante elementare di 63
anni, docente di materie tecniche presso la scuola «Gian-
ni Rodari». Non è ancora noto
il numero esatto delle vittime:
si tratterebbe di bambine di
terza elementare, di un’età
compresa tra i 7 e gli 8 anni.
L’uomo, accusato di pedofilia, è stato arrestato martedì
dai carabinieri, dopo che una
delle bimbe molestate si era
confidata con i genitori, i quali
avevano immediatamente
sporto denuncia all’Arma. Il
fermo è stato disposto dalla
procura di Lodi: gli inquirenti,
nel corso degli accertamenti,
si sono anche avvalsi dell’utilizzo di microspie piazzate all’interno della scuola, grazie
alle quali il presunto pedofilo
sarebbe stato colto sul fatto.
«Ora siamo al lavoro per valutare le esatte entità delle molestie», ha spiegato il procuratore Vincenzo Russo. Che ag-
L’uomo di 63 anni è stato
ripreso dalle telecamere
all’interno della scuola
È accusato di pedofilia
giunge: «L’uomo ha sempre
agito all’interno della classe,
senza mai portare altrove le
vittime». In queste ore gli inquirenti stanno interrogando
gli alunni della classe che i loro
genitori.
ANTONIO SALVATI
NAPOLI
Saranno più sicuri gli Scavi di
Pompei, o almeno si spera, dopo il furto (se sia stato su commissione o un atto vandalico
lo stabilirà l’indagine dei carabinieri) di una porzione di
affresco raffigurante Artemide ubicato in un «cubicolo»
della Casa di Nettuno, da tempo chiusa al pubblico.
L’ha stabilito ieri, nel corso
di una riunione straordinaria
convocata al Mibact, il ministro Dario Franceschini. Tra i
provvedimenti presi, il via libera all’utilizzo di vigilantes
specializzati per meglio sorvegliare gli Scavi, l’accelerazione delle gare per dotare il
sito archeologico di videosorveglianza, di una nuova recinzione e di un’illuminazione
migliore, l’invio di 30 unità di
personale da Ales spa (la società in house del ministero
impegnata nella conservazione e nella valorizzazione del
patrimonio culturale del Belpaese) che saranno utilizzate
nell’accoglienza e come supporto alla vigilanza e una consulenza specializzata sulle
misure di protezione interna
da parte del comando carabinieri tutela del patrimonio
culturale.
Per quanto riguarda la verifica dello stato dell’area
danneggiata dal furto, i risultati dell’ispezione ministeriale sono stati illustrati dal soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia Massimo
Osanna, saranno utilizzate le
competenze dell’Istituto superiore per la conservazione e
il restauro. «Ben vengano tutte le misure straordinarie che
ci aiutino nella tutela difficile
di questo sito», è stato il commento del soprintendente.
Non tutti, però, sembrano
soddisfatti: «Dal ministero un
ulteriore annuncio di nuove
misure straordinarie, ma intanto rimaniamo in attesa di
quelle ordinarie», sottolineano dalla Cisl-Bac, ricordando
come nemmeno per la Casa
dei Vettii, «tra le più belle di
Pompei», ci sia mai stata tanta attenzione, «benché sia
chiusa da quasi 12 anni, per un
restauro incompleto o peggio
fatto male». La Casa dei Vettii
si trova a poca distanza proprio dalla Casa di Nettuno.
IL CSM AVVIA DUE PRATICHE «SECRETATE» DOPO L’ESPOSTO DI ROBLEDO CONTRO IL PROCURATORE BRUTI LIBERATI
Scontro fra i pm di Milano, la politica tace
Solo Mazziotti
di Scelta Civica
chiede durezza
«con chi perderà»
PAOLO COLONNELLO
MILANO
Mentre il Csm si appresta ad
avviare ben due pratiche sullo
scontro in atto alla Procura di
Milano tra l’aggiunto Alfredo
Robledo e il procuratore Edmondo Bruti Liberati, si registra sulla vicenda una sola
presa di posizione nel mondo
politico, di solito sempre reattivo sulle questioni giudiziarie milanesi: quella del re-
sponsabile giustizia di Scelta
Civica, Andrea Mazziotti, che
invoca punizioni esemplari per
chi tra i due contendenti uscirà
sconfitto dalla tenzone davanti
all’organo di autogoverno della
magistratura. Il silenzio assordante degli altri partiti su una
questione che investe inchieste
assai delicate condotte negli ultimi anni in via Manara, se da
un lato testimonia la volontà di
non strumentalizzare un caso
interno alla magistratura, racconta in realtà come sia esplosiva la guerra che sta dividendo, forse per la prima volta nella sua storia, la Procura milanese. Al punto che lo stesso Csm
ha deciso di «secretare» la pratica Robledo, giudicata particolarmente spinosa soprattutto
laddove si affrontano i contrasti su due inchieste, relative a
tangenti, appalti e sanità, di cui
fino all’altro ieri nessuno, tranne gli inquirenti, conosceva
l’esistenza.
Due saranno le commissioni
di Palazzo dei Marescialli che si
occuperanno dell’esposto di Robledo contro Bruti Liberati: la
Prima dovrà valutare se ci sono
gli estremi per un trasferimento d’ufficio per incompatibilità
ambientale del Procuratore, la
Settima invece prenderà in esame le presunte violazioni sul
piano organizzativo. La scelta
delle commissioni non appare
casuale, visto che nei giorni
scorsi sarebbe stata Magistratura indipendente, corrente
«moderata» considerata vicino
a Robledo, a chiedere che della
vicenda si occupasse la Prima
commissione, deputata ai trasferimenti d’ufficio. Tacciono
ovviamente anche i protagonisti di questa storia mentre si dicono pronti ad essere ascoltati
dal Csm davanti al quale potrebbero essere calate le carte
più pesanti. Lo accenna nella
sua denuncia Robledo, che ha
chiesto espressamente di essere sentito per rivelare fatti anche più gravi di quelli messi nero su bianco e lo fa capire Bruti
Liberati che per il momento
non intende rispondere con una
controrelazione. Di certo, di
fronte alle accuse di «scippo» di
talune inchieste, che adombrano l’esistenza di manovre politiche in Procura o di «silenziato-
Il giudice
Edmondo
Bruti Liberati,
70 anni,
guida
la procura
di Milano
dal 2010
ri» per casi eclatanti, i diretti
interessati rispondono invitando a controllare bene i risultati
delle indagini e il vaglio delle
stesse davanti ai tribunali. Rimane infine da capire perché la
denuncia al Csm sia stata presentata solo adesso, se la situa-
zione era così grave da tempo.
Una cosa è sicura: non siamo di
fronte a uno scontro di caratteri forti, come già in passato era
avvenuto a Milano, ma a una
questione ben più seria di gestione di un lavoro delicato come quello dell’inquirente.
R
18 .Società
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
VITTORIO SABADIN
opo avere largamente concesso
l’uso di telefonini
e tablet ai figli
adolescenti, i genitori cominciano a preoccuparsi: i ragazzi stanno sviluppando una dipendenza dai dispositivi digitali, comunicano
quasi esclusivamente con
messaggi e social network e
hanno difficoltà a interagire
con le persone parlando e
guardandosi negli occhi.
Un’indagine condotta in
Gran Bretagna ha rivelato
una realtà che gli psicologi e
gli studiosi del comportamento considerano allarmante.
Dietro agli indubbi benefici
delle nuove tecnologie di comunicazione si nasconde un
pericolo che va valutato con
attenzione, perché può incidere in negativo sulla formazione della personalità degli
adolescenti, sempre più lontani dal mondo reale e sempre più affascinati da quello
virtuale. Toccherebbe ai genitori porre rimedio a questa situazione, ma spesso da loro
viene l’esempio peggiore.
La ricerca, condotta da
Opinion Research per conto
di Halifax Digital Home Index, ha evidenziato come i genitori non si esercitino alcun
controllo sul modo con il quale i figli usano tablet e smartphone: nel 65% dei casi li la-
D
Quei ragazzi troppo connessi
figli del cattivo esempio
Ricerca: gli adolescenti non sanno più interagire con le persone
Ma gli adulti non sono diversi, 1 su 4 si porta il telefonino a letto
18
anni online
È stato calcolato
che chi nasce
oggi a ottant’anni avrà trascorso
un quarto della
vita (18 anni)
a inviare email,
foto e messaggi
73%
di tecnodipendenti
È la percentuale
di chi dice che
una giornata
intera senza le
tecnologie di
comunicazione
sarebbe difficile
da sopportare
Il 40% dei più piccoli
comunica con i familiari
con messaggi di testo
SARA RICOTTA VOZA
MILANO
Una biologa che si occupa di
tumori al seno particolarmente difficili da curare, una biotecnologa che studia le malattie autoimmuni al crocevia tra
reumatologia e cardiologia,
un ricercatore che lavora sulla sclerosi multipla e una sua
collega impegnata nella prevenzione delle malattie cardiovascolari attraverso l’alimentazione.
Sono alcuni dei vincitori
delle 130 borse di ricerca per il
2014 della Fondazione Umberto Veronesi annunciati ieri
a Milano e che, assieme a 18
progetti di ricerca, verranno
premiati a Roma in Campidoglio. L’annuncio è stato anche
l’occasione per presentare i
6
domande
a
Anna Oliverio
Ferraris, psicologa
LORENZA CASTAGNERI
NELLA STESSA CASA
sciano soli a connettersi con
chi vogliono, per quanto tempo desiderano. Due terzi dei
ragazzi tra i 7 e i 17 anni possono usare dispositivi elettronici a letto e un terzo dei bambini sotto dei 9 anni controlla i
messaggi più volte all’ora.
In molte famiglie è abituale
permettere di usare gli smartphone anche quando si è a tavola, e lo squillo della suoneria o l’arrivo di un messaggio
è prioritario rispetto alla conversazione conviviale, e la interrompe sempre. Utilizzare
dispositivi digitali per comunicare è così normale che
quasi il 40% dei bambini invia
messaggi anche quando deve
dire qualcosa a un membro
della famiglia che si trova nella stessa casa.
Il problema andrebbe risolto con una maggiore sorveglianza, ma molti dei bambini
intervistati hanno dichiarato
che sono stati i genitori a fornire loro l’esempio di come si
usa un telefonino. Come i
bambini, anche la maggioranza degli adulti comunica attraverso messaggi con altre
persone che si trovano nello
stesso edificio, e una persona
su cinque preferisce «parlare» al telefono o per mezzo
dei social media. Una su quat-
«Non regalate
gli smartphone
ai bambini
per controllarli»
Come curare la dipendenza digitale
tro si porta telefonino e tablet a
letto e una su dieci persino in
bagno. Più del 70% degli adulti
ha dichiarato di non sopportare l’idea di stare un giorno senza dispositivi di comunicazione
elettronici e ha ammesso di cominciare ogni giornata lavorativa controllando email e social
network. Una persona su due
ha persino detto che preferirebbe perdere la vera nuziale o
l’anello di fidanzamento piuttosto che il proprio telefonino.
È stato calcolato che un
bambino che nasce oggi, a sette
anni avrà già passato un anno
intero, considerando giorni di
24 ore, davanti a uno schermo.
A 80 anni ne avrà impiegati 18,
un quarto della vita, a inviare
email, foto e messaggi non legati alla propria attività lavorativa. E le nuove generazioni, avvisano gli esperti, rischiano di
crescere incapaci di avere veri
rapporti umani, anche all’interno del gruppo familiare.
È compito dei genitori fare
qualcosa, cominciando col dare l’esempio. Tra le cose da
mettere subito in chiaro ci deve essere il fatto che lo smartphone e il tablet non sono un
regalo, ma un prestito che
può essere revocato in qualunque momento. Bisogna
stabilire regole da osservare e sanzioni da applicare
quando vengono violate. E
provare ogni tanto a vivere
tutti assieme per qualche ora
senza telefonino: superato il
panico iniziale, la sensazione
di libertà che si prova è ancora
impagabile.
Il decalogo degli esperti per genitori di figli teenager
Dare il buon esempio. Un adolescente non uscirà mai dalla dipendenza se i genitori sono a loro
volta dipendenti.
1
Patti chiari subito. Chiarire al
momento dell’acquisto che il telefonino appartiene ai genitori che
l’hanno pagato, e che viene concesso
solo in uso. Se si violano le regole, può
essere sequestrato.
2
Di notte si dorme. Togliere il telefonino ai figli alle 9 di sera e restituirlo al mattino dopo.
3
4
Se si studia, niente WhatsApp.
Togliere o spegnere il telefonino
durante le ore di scuola o al pomeriggio
quando si devono fare i compiti.
A tavola si mangia e si parla. Vietare il telefonino quando si è insieme a tavola, in casa o fuori.
5
Trovare tempo per l’offline. Stabilire che un pomeriggio, durante
il week-end, la famiglia spegne i dispositivi elettronici e passa alcune ore «analogiche» insieme.
6
Guardarsi negli occhi. Spiegare
ai figli che le relazioni con le altre
persone sono molto migliori se ogni tan-
7
to si parla direttamente con loro guardandosi negli occhi.
C’è anche la vita reale. Abituare i
figli a osservare il mondo reale e
non solo quello virtuale. Convincerli
a cercare le cose non solo su Google.
8
Vivere invece di fotografare.
Spiegare che non si deve filmare o
fotografare tutto. Spesso è meglio
vivere una esperienza memorizzandola
solo nel proprio cervello.
9
La prova finale. Provare a lasciare a casa il telefonino, almeno di
tanto in tanto, vincendo la paura
di essere isolati dal mondo e dagli amici. È difficile, ma si può fare.
10
Veronesi: la nostra sfida
ai tumori in età pediatrica
La Fondazione presenta i progetti del 2014
nuovi progetti della Fondazione
come sempre impegnata sul
doppio binario del sostegno alla
ricerca e al favorire la divulgazione.
«La prima novità è il progetto Gold for Kids a favore dell’oncologia pediatrica», ha spiegato
Paolo Veronesi, presidente della Fondazione. Ogni anno in Italia si ammalano circa 1600
bambini sotto i 14 anni e 1000
tra i 15 e i 19 anni; numeri che,
pur spaventando, fanno dei tumori maligni in età pediatrica
un evento relativamente raro e
quindi meno supportato dalla
ricerca della grandi case farmaceutiche. «Un altro aspetto critico in Italia riguarda gli adolescenti - aggiunge Veronesi -.
Vengono curati nei reparti oncologici dell’adulto con protocolli meno adatti, mentre do-
Cinque dei
130 borsisti
premiati
vrebbero essere ricoverati nei
reparti pediatrici».
Il progetto, che ha bisogno di
nuovi fondi, ha come testimonial le sorelle Margherita e Teresa Maccapani Missoni.
Gli altri progetti riguardano
la lotta al fumo (testimonial l’ex
fumatore Cesare Prandelli),
l’alimentazione (testimonial il
divulgatore scientifico & cuoco
Marco Bianchi) e infine la prevenzione del tumore al seno (testimonial Amanda Sandrelli).
Gli ambiti delle borse di studio della Fondazione Veronesi
«Partiamo da un concetto: se i
genitori non sanno imporre regole, è inevitabile che i figli
adottino comportamenti sbagliati». Ne è convinta Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo all’Università La Sapienza di Roma.
Qual è la colpa degli adulti?
«Mamme e papà sono i primi a
usare il telefono in modo ossessivo. Non stupiamoci se i
ragazzi comunicano solo con lo
smartphone. Basterebbe qualche norma. Per esempio:
quando si è a tavola tutti insieme è vietato usare il cellulare».
Cosa che a molti sembra impossibile, giusto?
«Sì, ma dobbiamo essere noi
a gestire il telefonino, non viceversa».
Tanti usano lo smartphone
per intrattenere i bambini.
Cosa ne
pensa?
«Sì, e pochi si
chiedono quali siano le conseguenze. Per
esempio, si
crea un effetto di condizionamento per
cui il bambino
si sente sicuro
solo quando ha uno di questi
strumenti in mano. I giochi sul
telefonino, poi, si basano su
meccanismi logici che limitano l’immaginazione».
Insomma, bisognerebbe fare
un po’ di prevenzione?
«Non esiste un’età giusta per
iniziare. Regalare un cellulare
al figlio di sei anni è prematuro,
ma se in casa c’è un tablet e il
bimbo lo utilizza non è un problema. L’importante è che non
diventi un oggetto totalizzante
e che non sostituisca ciò che si
dovrebbe fare a quell’età, come
giocare all’aria aperta».
Ci sono altri errori ricorrenti?
«Regalare uno smartphone ai
figli per tenerli sempre sotto
controllo. Questo è un punto
su cui molti genitori sbagliano.
Legare troppo i propri ragazzi
a sé impedisce loro di responsabilizzarsi. Bisogna dargli fiducia. Solo così crescono».
Checosafarequandoifiglidipendono dalla tecnologia?
«Parlarne, e poi ripristinare
le famose regole, orari in cui
il cellulare è acceso e altri in
cui è spento. Il passo successivo è sequestrare il telefonino. La soluzione migliore però è prevenire».
sono l’oncologia, la cardiologia,
le neuroscienze e la nutrigenomica. «Quest’anno abbiamo ricevuto 360 richieste di borse e
120 di progetti», ha ricordato la
genetista Chiara Tonelli, presidente del Comitato scientifico
della Fondazione, che ha valutato le candidature con criteri riconosciuti a livello internazionale in base alla qualità del curriculum e del progetto.
Fra i borsisti presenti, anche
un’ex ricercatrice che dopo
aver lavorato sette anni in oncologia, si specializzerà nella comunicazione della ricerca stessa. «Farò da ponte tra i miei colleghi e la società civile - racconta Chiara Segré - è importante
che ci sia qualcuno che traduca
la scienza in un linguaggio comprensibile».
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
apita, sulle tracce del vino, di fare viaggi defatiganti: da Montalcino a
Brescia. E se arrivi la sera appena in tempo per cena, scegli
la Trattoria Urbana Mangiafuoco: cucina superba di Savino Poffa attento a materie prime e vini. Mi offre un rosso
della Valtènesi. E lo trovo buonissimo. Mah: sarà stata la
stanchezza o la suggestione di
quella cucina. Lo riassaggio in
solitudine dopo due settimane:
ma questo è un rosso perfetto!
Cristina Inganni si è laureata all’Accademia delle Belle
Arti di Brera, ma oggi si occu-
C
In cantina
PAOLO MASSOBRIO
Nepomuceno
è un vino perfetto
CANTRINA
BEDIZZOLE (BS)
VIA COLOMBERA, 7
TEL. 0306871052
UNA BOTTIGLIA DI NEPOMUCENO:
25 EURO
pa di vino con l’aiuto di un
esperto viticoltore, Diego Lavo. Qui in Valtènesi si sente
l’aria del lago di Garda e Cristina ha adottato la filosofia del
«libero esercizio di stile»: in vigna e in cantina. Negli Anni 90
i primi esperimenti in una vigna di pinot nero già preesistente, per crescere fino ai sei
ettari vitati d’oggi (30 mila le
bottiglie). Ora, il vino che m’ha
stupito si chiama Nepomuceno, blend di merlot (70%) rebo
e marzemino, sottoposte a fermentazione in acciaio per circa 15 giorni e lungo affinamento in barrique e tonneaux (24
mesi). E’ di un rubino impenetrabile, al naso senti il sugo dei
piccoli frutti rossi. Ma ciò che
colpisce è la morbidezza al palato, che poi s’apre con note
fresche finemente speziate,
mantenendo sempre una rotondità perfetta, spettacolare.
Con Marco Gatti avevamo già
messo questa cantina tra le
100 migliori d’Italia per un vino, il Sole di Dario. Un passito
di sauvignon, semillon e riesling: colore dorato con riflessi
d’ambra; al naso intensa la nota di frutta candita, albicocche, miele e frutta secca. In
bocca è caldo, dolce, ma con
.
19
buona freschezza e notevole
persistenza. Va coi formaggi
erborinati. Ho trovato assai
rustico il Garda Classico Groppello, mentre il bianco Riné
(riesling, chardonnay e incrocio manzoni), affinato in acciaio ad eccezione dello chardonnay che s’affina per 5 mesi in
barrique, m’è piaciuto parecchio per le sue note di fiori. Il
rosato Esercizio di Stile proviene dalla storica vigna di pinot nero. Ma ogni vino è come
se avesse una mano diversa (libera interpretazione appunto)... fino alla perfezione del
Nepomuceno.
Il bello & il buono
Souvenir
Mister Chef
I salumi di Oggiono
1 Dedicato alla gloria locale discepolo di Leo-
nardo i tre fratelli Spreafico (Dionigi, Agnese e
Giulia) mandano avanti alle porte di Lecco il salumificio familiare che ha più di un secolo di storia. La Prosus di Vescovato (Cremona)gli manda
700 cosce di suino nazionale che vanno per uno
squisito prosciutto crudo, per non dimenticare
il lardo, la bresaola di carne di razza Chianina, la
meravigliosa pancetta cotta (Marco d’Oggiono
Prosciutti, via Lazzaretto 29, Oggiono, Lc
www.marcodoggiono.com ). [e.ras.]
Portinari, l’alta cucina
può essere vegana
ROCCO MOLITERNI
a mia famiglia aveva una
macelleria con annessa
gastronomia. Io sono cresciuto spostando quarti di
bue e osservando cosa
preparavano in cucina. A 24 anni ho deciso di
aprire il mio ristorante, di tempo ne è passato
da allora. Ma io non sono cambiato: per me
non conta solo ciò che mangi, ma anche il
prima e il dopo. Per questo cerco di fare una
cucina leggera e digeribile». A parlare è Nicola
Portinari, lo chef de La Peca, il ristorante a due
stelle di Lonigo, in provincia di Vicenza, sul
palco del «Gusto in scena», la kermesse gastronomica che si è svolta a Venezia da domenica a
martedì scorso. Con il fratello pasticciere
Luigi, Portinari ha proposto, sul tema della
«Cucina senza grassi e senza sale», due ricette,
di cui una vegana. «Oggi - spiega - ci troviamo
a rispondere alle esigenze di una clientela, che
a volte ha problemi di intolleranze a volte ha
deciso di fare una scelta o salutista o ideologica che la porta a essere vegetariana o addirittura vegana. Io credo che uno chef possa realizzare piatti di questo tipo senza far loro perdere il gusto». Così ha iniziato a collaborare
con un mulino per ottenere farina da cereali
germinati che possono essere mais, piselli,
ceci. E uno dei piatti che ha presentato erano
garganelli (con asparagi bianchi e crema di
senape) ottenuti da un mix di queste farine.
«Certo - spiega - con una pasta corta come i
garganelli la cosa è fattibile. Sulle paste lunghe
stiamo ancora lavorando». Sempre con una
farina «germinata» di ceci e grano saraceno ha
anche realizzato una focaccia con palamita e
molluschi. «Per cuocere questi senza grassi ha spiegato - si può usare il sottovuoto e una
sbollentatura per pochi secondi». Ad assaggiare i suoi garganelli si capisce che la cucina
vegana non è necessariamente «penitenziale»
come in genere crede chi vegano non è.
«L
ROBERTO DUIZ
n una delle zone più «francesi» di Torino,
nei pressi del mercato di Porta Palazzo, un
luogo assai frequentato per l’aperitivo
(corredato da pizzette e torte salate autoctone) e punto d’incontro per artisti, che spesso e
volentieri lì espongono le loro opere, non poteva che chiamarsi Pastis. Profumo (all’anice) di
Francia sudorientale, con epicentro Marsiglia
e proficue divagazioni in Provenza e Costa
Azzurra, creato dopo l’abiura dell’Assenzio
amato dagli artisti fin de siècle, ricordandone
l’aroma stemperandone, gli effetti giudicati
alquanto nocivi. Il 51 stampato sull’etichetta
sta ad indicare le dosi per farne un consumo
corretto: cinque parti di acqua e una di liquore.
Sul classico si innestano variazioni anche assai
audaci come il Pastis Negroni, spericolatamente rinforzato con gin e vermouth.
I
Pastis, Torino, P.zza E. Filiberto 9, Tel. 0115211085
e sei camere sopra
il ristorante diffondono la tranquillità e la serenità che la
campagna ferrarese nella
sua unicità trasmette. Le
stanze prendono il nome e si
ispirano ad alcune piante
officinali i cui fiori, a volte
inaspettatamente, risultano
di una bellezza unica, ma
anche estremamente utili
per il benessere psico-fisico.
È proprio questo lo scopo
principale che il soggiorno in
questo luogo deve avere:
distaccare la propria mente
dagli impegni quotidiani che
spesso tolgono forza ed energia per potersi rigenerare
grazie alla serenità e alla
bellezza di una natura semplice, ma anche viva ed energica». Le parole del sito si
scontrano con la realtà:
l’ingresso della parte alberghiera è in comune con il
ristorante, di successo sterminato affollato preso d’assalto. Sulla scrivania (non
sempre presidiata), all’ingresso, durante i pasti risuona assordante lo squillo del
telefono a rimbombare tra i
tavoli vocianti: un’erta scala
di legno (non c’è ascensore)
vi porta al piano delle stanze,
di sopra. Il cartellino dei
prezzi è quello del 2008
(pernottamento 70 euro);
wi-fi è gratuito e diretto ma
non c’è frigobar. La colazione
è a disposizione dalle 6 alle
10,30 ma il bar è attivo solo
dalle 9,30. Di notte al campanello non risponde nessuno.
«L
Baccalà mantecato
e gnocchi di gamberi
Al Griso di Malgrate la cucina è in netta ripresa
Le pagelle di Raspelli
L’aperitivo
L’albergo
Il ristorante
li sono affezionato;
fa parte della mia
vita da quando ero
bambino: ci passavo davanti la domenica all’alba con il pullman che
partiva dal centro di Milano e
mi portava a sciare all’Aprica
ed in Valsàssina. Lungo i chilometri della strada statale Nuova Valsàssina che entrava a
Lecco il fatto di vederlo, in tutta
la sua mole incombente, mi avvertiva che tra poco saremmo
arrivati al lago; mi avvertiva
che tra poco avrei visto un angolo di Lombardia con il cielo
«così bello, quando è bello».
Da luogo d’infanzia (lo sci), a
luogo di adolescenza (i panorami dei Promessi Sposi), alla gola
quando Bruno Gobbi allevò come un figlio quello chef bambino, Claudio Prandi, portandolo
in giro per la Francia e l’Europa, facendogli imparare i segreti dei più grandi cuochi del
mondo degli Anni 60 e 70 e facendo assurgere le cucine dell’hotel Griso di Malgrate ai
massimi livelli di gola e di fama.
Poi ho visto Il Griso decade-
G
re, poco dopo che Bruno Gobbi
era salito nel Paradiso dei grandi patron. Claudio Prandi andò
per conto suo e il grosso albergo
Il Griso rotolò nell’anonimato
gastronomico perdendo smalto
stellette e ventesimi vari. Ora,
da poco, la proprietà dei muri
ha preso in mano personalmente le redini di questo posto, ha
convinto il primitivo chef a dare
una bella consulenza come una
volta e questa squadra sta tirando su con ottimi risultati
questo locale, le cui cucine sono
affidate a Luca Mozzànica, che
ha già lavorato qui per anni. Ne
esce fuori un bel mix, tra banchetti di classe e cenette anche
intime nella sala principale e in
quelle che l’affiancano, dove si
riesce a stare tranquilli anche
se attorno a voi c’è tanta gente.
Prima, però, non perdetevi un
salto nell’elegante bel bar, giù,
in basso e un salto, soprattutto
il voto
15/20
nella stagione ormai tiepida, in
cima in cima, tra i cristalli delle
grandi finestre affacciate sul
panorama delle Alpi che sovrastano Lecco.
Un’intelligente accorta proposta di piatti in un menu assortito ma saggiamente ridotto,
vi permetterà di mangiare bene
spendendo per un pasto medio
completo alla carta sui 50-55
euro (molto meno di una volta),
gustando, comunque, dei manicaretti: baccalà mantecato, crema di patate rosse con anguilla
affumicata e bottarga del lago,
vellutata di ceci con baccalà e
croccante di guancialino, crema di carciofi con riccioli di sogliola e bottarga, gnocchi ai
gamberi, trancio di salmone in
salsa allo scalogno, filetto di vitellone fassone piemontese con
riduzione al vino Nebbiolo, la
degustazione dei sette formaggi affinati dal Boscasso (Oltrepò Pavese) e dai Fantino (di Caltignaga, Novara). Al dolce non
perdete la classica succulenta
«scodela Dimitri»: non farà dimagrire, ma è tanto buona…
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ULTIMA PROVA: 12-9-2013
il voto
6/20
20
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
LUCA BERGAMIN
Le segnalazioni
Slow Food
A
Luoghi del gusto
R
A Palazzo Te
Nelle sale di
Palazzo Te a
Mantova
sono esposte
otto grandi
immagini
della
fotografa
tedesca
Candida
Hofer
dedicate alla
città dei
Gonzaga
Nord-Est
plasmare l’anfiteatro a forma di
ferro di cavallo,
quasi una piccola
dolce e sinuosa
Toscana in terra di Mantova a
Sud del Lago di Garda, fu la
Würm, la cavalcata dei ghiacciai del Pleistocene. In dono
ha lasciato un paesaggio «trafitto» come una lama dal fiume Mincio nella sua discesa
verso il Po, fatto di declivi coperti di boschi di ontani neri,
salici, roverelle e robinia, tappeti di orchidee spontanee.
Sulla cresta delle colline i cipressi ciprioti infilzano le nuvole, proprio come nelle regioni del Centro Italia. Anche
qui, nell’Alto Mantovano, del
resto i vigneti di Lugana, Rubino e Merlot sono eccellenti,
grazie a un microclima che
regala mitezza anche in inverno, tanto che spuntano
persino i capperi e l’ulivo è generoso di oli delicati.
Il mezzo migliore per scoprire questo territorio «fotografato» dal giovane Ugo Mulas, figlio del maresciallo dei
carabinieri della stazione di
Pozzolengo, e filmato dal-
Intorno al capoluogo un susseguirsi di borghi
ricchi di storia e di tradizioni enogastronomiche
nominata «La Spia d’Italia»
proprio per la sua posizione
geografica: diede il nome all’epica battaglia del 24 giugno
del 1859 tra l’esercito austriaco
e quello franco sardo. Quasi
240 mila soldati si fronteggiarono ininterrottamente per oltre 12 ore, sul campo rimasero
più morti che a Waterloo.
Ma quel tributo di sangue
ebbe almeno un effetto positivo. Il magnate svizzero Henry
Dunant, che assistette allo
scontro di Solferino e San Martino, rimase talmente turbato
da organizzare insieme alla po-
I capunsei
Sono
tradizionali
gnocchi
mantovani di
pane
e formaggio
grana serviti
in brodo
o con burro
fuso e ragù
Angelo Surrusca
Un’immagine di Solferino, uno dei luoghi «sacri» del nostro Risorgimento
In bicicletta è dolce
la scoperta
dei colli mantovani
A Solferino un museo
ricorda la battaglia
del Risorgimento che
vide nascere
la Croce Rossa
l’amico e vicino di casa, il regista Franco Piavoli nei suoi
documentari naturalistici è
la bicicletta. L’itinerario in
queste settimane di fioritura
dei mandorli può partire da
Cavriana dove il frutto secco
è l’ingrediente caratteristico
della torta di San Biagio: la
sua fortezza gonzaghesca fu
spesso abitato da Isabella
d’Este e Caterina de’ Medici;
per renderne il soggiorno più
ameno i Duchi di Mantova
chiesero l’intervento di Andrea Mantegna e Luca Fancelli. Le colline moreniche segnarono una linea di confine
strategica non soltanto nel
Medioevo ma anche nel periodo delle guerre di indipendenza. La Rocca della vicina
Solferino, altro borgo in posizione panoramica, raggiungibile pedalando, era sopran-
enato e Cristian Perantoni,
padre e figlio, hanno alle
spalle cinque anni di
esperienza come homebrewers.
Dal 2010 offrono le loro
produzioni agli ospiti
dell’agriturismo di famiglia,
Cascina Roveri, a Olfino di
Monzambano (viale Pariani 6, tel.
0376-800807). L’orzo è
autoprodotto e maltato presso il
Co.Bi. (Consorzio Italiano di
Produttori dell’Orzo e della
Birra). I due birrai prediligono la
sperimentazione personale. Oggi
producono due birre ad alta
fermentazione e una a bassa, con
utilizzo di luppoli tedeschi, inglesi
e americani: si fa apprezzare la
bionda Rustica, che unisce il
gusto di una pils tedesca al corpo
di una export, ma meritano
l’assaggio anche l’ambrata Assira
e la rossa Scarlata.
polazione di Castiglione delle
Stiviere - lì, nella residenza
estiva dei Gonzaga, venne alla
luce quel San Luigi che sarebbe
diventato il patrono mondiale
della gioventù - un corpo di assistenza che alleviasse le sofferenze dei feriti di entrambi i
fronti: era nata così la Croce
Rossa, alla quale Castiglione
dedica un Museo ospitato a Palazzo Longhi.
Visitata la Rocca Ossario di
Solferino, si torna in sella, puntando verso Castellaro Lagusello, scrigno raccolto intorno
al suo lago a forma di cuore, tra
i siti palafitticoli neolitici dell’Arco Alpino dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Poi a Ponti
sul Mincio abbarbicato intorno
al maniero scaligero trecentesco, si «infila» la ciclabile che
costeggia il Mincio nel cuore
dell’omonimo Parco Naturale
sino a Mantova. La «Manhattan del Rinascimento», anche
se incerottata dai ponteggi per
risaldare le crepe del sisma, resta splendida. Come l’ha fotografata cercandone le stanze
segrete l’artista tedesca Candida Höfer nei suoi scatti in mostra a Palazzo Te.
Osterie d’Italia
U
na delle più antiche
osterie di Mantova, che
deve il nome ai
«cacciatori» di rane che un
tempo frequentavano il locale.
Solo donne, tra la cucina e la sala,
a condurre il locale. Invitanti gli
antipasti, dal fritto di rane alle
lumache in umido con erbette,
allo strudel di verdure e bagòss,
all’insalatina di carciofi crudi e
speck. Poi sorbir d’agnoli, seguito
da riso alla pilota, capunsei con
radicchio e stracchino, trippa in
brodo, bigoli al torchio e tortelli
di zucca. Come secondo, luccio in
salsa mantovana con polenta,
stracotto di cavallo al
Lambrusco, costate. Di qualità i
salumi e i formaggi, alcuni dei
quali Presìdi Slow Food. Si
chiude con la sbrisolona, che
come la mostarda si può anche
acquistare. Prezzi: 30 euro vini
esclusi.
Antica Osteria ai Ranari v. Trieste 11,
Mantova Tel. 0376-328431
Québec, la terra dove il “oui” suona
Ovest
La capitale del Canada francofono serba gioielli dell’età coloniale
Quèbec ha belle architetture coloniali
DARIO BRAGAGLIA
I
l San Lorenzo è ancora
ingombro di lastre di
ghiaccio che scorrono
verso l’Atlantico e il traghetto che attraversa il
fiume fra Lévis, sulla sponda
meridionale, e la città di Québec si fa strada a fatica nella
corrente impetuosa. Vista
dall’acqua la capitale del Canada francofono offre la sua
prospettiva più bella. In basso, le case del quartiere Petit
Champlain rimandano al periodo coloniale. E’ qui che nel
1608, l’esploratore Samuel de
Champlain fondò quella che
doveva diventare la più importante città della Nouvelle
France, la Francia d’oltre At-
lantico. Le stradine che portano verso la Place Royale con al
centro il busto di Luigi XIV sono animate di negozi e di bistrot, dove è bello fermarsi a
bere una birra o a riscaldarsi
con una bevanda calda. Il
quartiere ha qualcosa di magico in inverno sotto la neve,
con i lampioni che illuminano
fiocamente le vecchie abitazioni in granito. In questo periodo di passaggio fra la fine
della stagione fredda e l’inizio
della primavera può ancora
scatenarsi uno degli ultimi
blizzard, le tempeste di neve
che caratterizzano i mesi invernali. Appena un paio di
mesi fa si è arrivati a trenta
gradi sotto zero, ma a partire
dalla metà di marzo le tempe-
rature diurne cominciano a
salire. Gli abitanti del Québéc
chiamano questo momento
temps des sucres, letteralmente il tempo degli zuccheri.
E’ in questa stagione dell’anno
che negli aceri ricomincia a
scorrere la linfa che viene raccolta per produrre lo sirop
d’érable, lo sciroppo d’acero.
E’ abitudine festeggiare e degustare lo sciroppo novello
appena fuori città nelle cabanes à sucre che sorgono accanto ai laboratori artigianali
dove si prepara il dolce sirop.
Dalla Basse-Ville una funicolare supera la falesia e conduce in pochi minuti nell’altro
quartiere storico di Québéc, la
Città Alta. Man mano che si
sale le vedute sul San Loren-
zo, che in questo punto comincia ad allargarsi, si fanno sempre più spettacolari. Si sbarca
sulla Terrace Dufferin sotto le
torri in stile medievale del
Château Frontenac, l’edificio
più famoso di Québéc. E di qui
inizia la scoperta della città
circondata dalle vecchie mura. Tutto rimanda alla storia,
perché non è facile trovare in
territorio americano un quartiere che abbia atmosfere così
europee. A ridosso del centro
storico si estende il Parc de
champs de Bataille, il luogo
degli scontri fra Francesi e Inglesi per il predominio dell’America Settentrionale, nel
1759-1760. Spesso a marzo il
parco è ancora il posto ideale
per praticare lo sci di fondo.
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
.
21
Consigli ai Viaggiatori
ROBERTO DUIZ
F
Carciofi a Niscemi
A Niscemi, in provincia di
Caltanissetta, da domani a
domenica si svolgerà la 34°
Sagra del Carciofo Violetto.
La manifestazione vuole
promuovere e valorizzare oltre
ai carciofi l’agricoltura e
l’artigianato niscemese
Musica a Lione
Fino al 29 marzo è in corso a
Lione la Biennale di Arte e
Musica contemporanea, una
kermesse ricca di concerti. In
occasione della giornata di
chiusura ci sarà una passeggiata
musicale contemporanea lungo
le rive del fiume Saône.
Info www.bmes-lyon.fr
igure femminili e
mostri che sembrano usciti da deliri decorano facciate di
edifici che si affacciano sulle arzigogolate vie
centrali di Riga Vecchia. Capelli scarmigliati, bocche spalancate, maschere tragiche e grottesche con inserti di fiori, ghirigori in legno e maiolica chiara per stemperare l’inquietudine che trasmettono. Un tripudio Art Nouveau (che qui chiamano Jugendstil, alla tedesca),
il più ricco d’Europa, istigato in
particolare da un celebre cittadino di quella che oggi è la capitale della Repubblica Lettone,
l’ingegner Michail Osipovic Ejsenstein, padre dell’ancor più
celebre Sergej Michailovic, totem del cinema muto sovietico
e modello universale, autore di
film cult come Ottobre e di quel
La corazzata Potëmkin che nell’irriverente e dissacratoria
«rivisitazione critica» di Fantozzi è diventato «una boiata
pazzesca!».
Riga Vecchia di qua e Riga
Nuova di là del fiume Daugava,
che attraversa la Bielorussia
per alimentare, strada facendo,
centrali idroelettriche e venire
a sfociare sul mar Baltico, con
un porto attrezzato fin dai tempi remoti della Lega Anseatica,
collegato a Stoccoma, Helsinki,
Tallin e Vilnius da una flotta di
traghetti in movimento perenne. E’ grazie alla frenetica attività del suo porto che Riga s’è
meritata un occhio di riguardo
Riga, il fascino
della città baltica
in un cocktail di stili
La capitale europea della cultura 2014 mescola
gotico, Jugendstil e architetture sovietiche
L’antico centro
di commerci tra Est
ed Ovest vanta 50
musei e un look
oggi molto trendy
In Giappone
Tra fine aprile e inizio maggio
alcune località si trasformano
in meravigliosi templi a cielo
aperto fatti di alberi e petali dei
fiori di ciliegio, un periodo che
nella terra del Sol Levante
prende il nome di hanami.
Info www.japan-experience.it.
anche da parte dell’Urss, come
città-vetrina, la più ricca e dinamica della regione, importante
centro mercantile e culturale,
ponte commerciale e finanziario fra Est e Ovest. Non solo Jugendstil, comunque, per le sue
strade a misura di flâneur, fiancheggiate da oltre 50 musei bene accuditi ed edifici dai colori
Via dell’ambra
La via dell’Ambra è l’antica
via commerciale che
metteva in connessione Mar
Baltico e Mediterraneo. Nel
2014 Riga rilancerà questa
via, simbolo della
collaborazione fra i paesi
del nord e del sud Europa.
In vari musei cittadini
saranno esposti oggetti
artistici realizzati in ambra,
un tempo moneta di
scambio, diventata oggi
moneta di cultura.
Nord
Vicino
& lontano
Il centro di Riga, la città baltica che quest'anno è capitale europea della cultura
vivaci che assorbono il
plumbeo dei
mesi invernali
e riflettono la
luce in quelli
estivi. Anche
architettura gotica, rinascimentale, barocca e
neoclassica, oltre a quella sovietica, naturalmente, concentrata nell’edilizia popolare dei
quartieri residenziali della periferia e ancora richiamata dalle sopravvissute caffetterie del
centro, muri grigi e luci fredde,
sandwich tristi e bibite in bicchieri di plastica, ma, almeno,
vodka low cost. Riuscita fusione tra il recente passato e il presente allo Skyline Bar al 26o piano dell’Hotel Latvja, un tempo
mesto e cupo albergone della
catena Intourist e oggi scintillante ritrovo con vista sulle mille luci della città animata da
una miriade di locali, dal quale,
fin dall’ora dell’aperitivo, si può
progettare la serata. Ed è anche
grazie a questo cocktail di stili
ed umori ben amalgamati che
Riga oggi si merita la considerazione di una tra le città più
belle del vecchio continente
(sopravanzando di gran lunga
le «classiche» Parigi e Venezia)
e, in coincidenza col decimo anniversario dell’ingresso delle
Repubbliche Baltiche nella Ue,
si è guadagnata l’investitura di
Città Europea della Cultura
2014, ad onorare la quale concorreranno eventi artistici e
culturali, serie di manifestazioni (concerti, balletti, mostre, festival) aperte da un «catena
umana di amanti di libri» diretta verso la nuova Biblioteca Nazionale lungo la via Baltica,
stesso percorso della catena
umana che nel 1989 iniziò il processo che ha portato all’indipendenza dall’Urss e alla nascita di una capitale.
Come si arriva
Il modo più facile e rapido
per raggiungere Riga e la
Lettonia è in aereo.
L’aeroporto Internazionale
di Riga è il più grande dei
paesi baltici, e si trova a
circa 13 chilometri dal
centro della città. È
raggiunto da voli diretti da
Roma Fiumicino, Milano
Malpensa, Bergamo e
Bologna. In treno non ci
sono collegamenti diretti
dall’Italia. Si può fare scalo a
Vienna, Praga o Berlino per
poi raggiungere la Lettonia.
22
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
In Italia
FTSE/MIB
FTSEItaliaAllShare
Euro-Dollaro
CAMBIO
-0,29%
-0,23%
All’estero
DOWJONES(NewYork)
NASDAQ(NewYork)
DAX(Francoforte)
1,3917
Petrolio
dollaro/barile
FTSE(Londra)
R Oro
100,37
euro/grammo
-0,70%
-0,59%
+0,37%
-0,49%
S
31,2420
ECONOMIA
FINANZA
&
PARTITE LE CONVOCAZIONI IN VISTA DEGLI ESAMI A FRANCOFORTE. IL NUMERO UNO DI BANKITALIA: NESSUNA DISPARITÀ DI TRATTAMENTO
Visco: per le banche altri mesi difficili
Il governatore all’Abi: “Gli aumenti di capitale vanno nella giusta direzione”. E rassicura sugli stress test
GIUSEPPE BOTTERO
TORINO
Gli aumenti di capitale vanno
nella direzione giusta, ma le
banche italiane devono
aspettarsi altri trimestri difficili. Il governatore della
Banca d’Italia Ignazio Visco
incontra l’esecutivo dell’Abi e
lancia un doppio messaggio.
Il numero uno di Palazzo Koch è consapevole delle sofferenze in continua crescita,
ma gli istituti italiani, spiega,
devono guardare con fiducia
ai test di fine marzo. I segni
di «decelerazione e di riduzione dei tassi di ingresso
delle sofferenze» dice Visco,
sono «confortanti», nonostante abbiano sfondato quota 160 miliardi e, rispetto agli
impieghi, abbiano raggiunto i
massimi dal 1999.
Nel corso della riunione
Visco ha rassicurato i banchieri, preoccupati per una
difformità di trattamento rispetto alle rivali estere: «Gli
esami sulle banche europee
saranno effettuati con regole identiche e meccanismi di
trasparenza per creare un
clima di maggiore fiducia
del mondo bancario internazionale in se stesso e degli
operatori economici in generale». Ieri, per 128 istituti
europei (15 sono gli italiani),
è arrivata la convocazione
ufficiale a Francoforte per il
26 marzo. «Abbiamo ricevuto la lettera», confermava in
mattinata il consigliere delegato di Bpm Castagna.
Tornando all’intervento di
Visco, il presidente del consiglio di gestione di Intesa
Sanpaolo, Gian Maria Gros
Pietro, spiega che «dalle parole» del governatore si può
«trarre un incoraggiamento,
nel senso che le regole italiane
di valutazione dei bilanci sono
tra le più severe e, quindi, le
nuove regole europee saranno
allineate a quelle che sono applicate in Italia». Questo, secondo Gros Pietro, si tratta di
«un fatto positivo perché vuol
Dalla Troika
Nuovatranche
diaiutiperlaGrecia
Fiducioso
Ignazio Visco
ieri ha
partecipato
all’esecutivo
dell’Abi
a Milano
rassicurando
i banchieri
sulle
condizioni
degli stress
test
della Bce
1 La Troika promuove
la Grecia e Ue, Fmi e Bce
hanno raggiunto un accordo con Atene per lo
sblocco di una nuova tranche di aiuti. Lo afferma il
Fondo Monetario Internazionale (Fmi) in una nota,
sottolineando che l’intesa
è stata raggiunta fra lo
staff di Bce, Ue e Fmi e le
autorità greche. L’accordo
dovrà essere adesso approvato dal Fmi e dall’Eurogruppo.
La scossa alle imprese
«Il mondo è cambiato
Per poter competere
devono ristrutturarsi»
dire che le nostre banche sono
già abituate a quel tipo di regole». Sul tavolo anche il tema
della governance, spiega il numero uno dell’Abi Patuelli.
«Brevissimo» il passaggio dedicato alle popolari, del quale
rende conto il presidente di
Assopopolari, Emilio Zanetti:
«Il governatore ci ha detto che
anche i suoi interventi precedenti erano volti a facilitare la
patrimonializzazione delle popolari. Io l’ho ringraziato e ho
detto che le popolari hanno
sempre provveduto alla patrimonializzazione perché i soci
hanno sempre risposto».
ANSA
Dai banchieri sono arrivate
poche domande, «abbiamo soprattutto ascoltato», spiega
uno dei presenti. Soprattutto,
hanno drizzato le orecchie
quando Visco ha parlato di
tempi ancora complicati: «Ci
saranno ancora trimestri difficili perché la ripresa, prima di
portare ad un rientro delle sofferenze, deve vedere lo svolgersi degli effetti della crisi
sulle imprese». Imprese che
devono ristrutturarsi per porsi nelle «condizioni di competere in un mondo che è molto
diverso da quello che le ha viste nascere».
La Federal Reserve
taglia di altri 10 miliardi
gli stimoli all’economia
il caso
FRANCESCO SEMPRINI
WASHINGTON
N
on si può certo dire
che sia stata una «prima» senza novità
quella del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen.
La «Colomba» dell’economia
americana fa il suo esordio
nella conferenza stampa di
chiusura dei lavori del Fomc,
il braccio esecutivo della banca centrale Usa, rilanciando
la dottrina di comunicazione
e trasparenza inaugurata da
Ben Bernanke. Si apre nel segno della continuità quindi, riflessa anche nella riduzione
degli aiuti all’economia, che
forti della ripresa in atto, vengono decurtati di altri dieci
miliardi di dollari, a quota 55
miliardi di interventi mensili
sui mercati. In realtà le stime
di crescita della Fed sono state riviste per difetto con il Pil
2014 fra il 2,8% e il 3,0%, a
fronte del 2,8-3,2% precedente. Nel 2015 la crescita dovrebbe attestarsi al 3,0-3,2%,
meno del 3,0-3,4% previsto in
dicembre, mentre nel 2016 il
Pil crescerà del 2,5-3,0%, contro il 2,5-3,2% stimato in dicembre. «Il quadro complessivo rimane virtualmente
identico a quello fotografato a
dicembre», rassicura Yellen la
quale spiega che nel corso dei
prossimi mesi «si assisteranno a oscillazioni dei dati e pertanto non bisogna analizzarli
sei mesi un ragionevole lasso di
tempo tra l’archiviazione del
«Quantitative easing» e l’inizio
di manovre su tassi». Un anticipazione rispetto alla tabella di
marcia precedentemente individuata che scuote gli operatori
di Wall Street dove i listini aumentano i passivi. Il presidente
della Fed sottolinea tuttavia
che lo sganciamento dal «fattore 6,5%» vuole indicare che l’aumento dei tassi viene legato a
una gamma più ampia di dati e
non solo all’occupazione, vista
in questo momento con una diversa prospettiva. Il miglioramento sul mercato del lavoro
La Yellen in tv a Wall Street
sembra ora nitido: nel 2014 la
disoccupazione si attesterà al
in maniera troppo rigida». Il 6,1-6,3%, al di sotto del 6,3-6,6%
tasso dei disoccupati «rimane previsto in dicembre, mentre
elevato», spiega invece il Fomc, alla fine del 2015 scenderà al
e per questo Yellen assicura che 5,6-5,9%, meno del 5,8-6,1% sti«non ci saranno modifiche negli mato in dicembre. «Faremo riimpegni di politica monetaria». ferimento a una più ampia
Così con otto voti a favore e uno gamma di variabili macro»,
contrario i tassi di interesse re- spiega Yellen che rilancia il diastano invariati alla forbice dello logo coi mercati, assicurando
0-0,25%, ma è proprio sul nodo che sul fronte dell’inflazione
Fed Fund che arriva la grande proseguirà la politica monetanovità. La Fed
ria accomodante
cancella dal coIL PIL CRESCE MENO per riportare il limunicato finale il
dei prezzi
Limate le previsioni vello
riferimento alla
alla soglia del 2
soglia del 6,5% del triennio 2014-2016 p e r
cento.
Tassi invariati «L’obiettivo è ridel tasso di disoccupazione,
mettere in sesto
solo al di sotto della quale sa- il Paese», dice Yellen che morebbe stato possibile tornare a stra il lato umano della Fed parmanovre sui tassi. Una modifi- lando di «bambini indigenti e
ca del linguaggio che dalla fine famiglie che soffrono la fame».
del 2012 domina i comunicati così come non si risparmia suldel Fomc, mentre oggi, la mag- la crisi ucraina: «Non vedo imgioranza dei governatori preve- patti immediati sul sistema fide che si potrebbe procedere a nanziario». Ma nemmeno Conun rialzo del costo del denaro stitution avenue è immune dai
già nel 2015. La Yellen si spinge timori di escalation: «Contioltre e spiega di individuare «in nueremo a monitorare».
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Economia .23
.
Rinnovo
La signora d’acciaio
di Mps ora punta
a restare tra i soci forti
Il mandato di
Antonella
Mansi (nella
foto) alla
guida della
Fondazione
Mps scadrà
alla fine
di aprile
prossimo
Mansi: “Sono un’imprenditrice, non gioco d’azzardo”
Proseguono le trattative per cercare azionisti stabili
Personaggio
GIANLUCA PAOLUCCI
«S
ono un’imprenditrice, n o n
una giocatrice d’azzardo. Abbiamo valutato i rischi e i benefici e sulla base
di quello abbiamo deciso».
Antonella Mansi liquidava
così chi ieri parlava di
«scommessa vinta» dalla
Fondazione Mps sul rinvio
dell’aumento di capitale della banca senese e sulla ricerca di compratori a prezzi più
elevati rispetto ai pochi centesimi offerti ai primi di dicembre. Sta di fatto che in dicembre, quando la Fondazione senese decise di andare
allo scontro con i vertici di
Mps nessuno, nel mondo della finanza italiana, era disposto a scommettere un soldo
bucato sulla possibilità di
vendere il 12% al prezzo di
0,24 euro per azione, ripagare tutto il debito residuo dell’ente e restare con tempo e
azioni in misura sufficiente
per provare a restare tra gli
azionisti rilevanti della banca più antica del mondo.
del 12 per cento di Mps conclusa ieri. Massimo riserbo sugli
acquirenti, anche se il dato di
fatto è che le trattative per la
ricerca di un socio stabile vanno avanti. Il pacchetto venduto
tramite Morgan Stanley sarebbe finito ad una serie di
soggetti, perlopiù fondi americani, che non risolvono il problema di dare un nuovo assetto stabile all’azionariato di
Montepaschi.
Così le trattative proseguono, con il doppio obiettivo di
restare socio rilevante di Mps
e allo stesso tempo poter diversificare l’investimento e di
dotare la Fondazione delle ri-
sorse sufficienti per onorare i
propri impegni sul territorio.
Altra battaglia impegnativa,
per la Mansi, che ieri ha comunque incassato i complimenti di coloro che le avevano
creduto fin dall’inizio, di quelli
che avevano solo sperato avesse ragione e anche di quanti
avevano subito le sue scelte. A
cominciare dal presidente di
Mps, Profumo. Che ieri commentava la vendita della quota
come «un’ottima cosa, frutto
anche del lavoro fatto dalla
banca». Mentre il sindaco di
Siena Bruno Valentini, che nei
giorni caldi della ricerca del
nuovo inquilino di Palazzo
ANSA
Sansedoni non nascondeva le
sue preferenze per tutta una
serie di altri nomi, ieri ha spiegato ai giornalisti in una conferenza stampa convocata con
solerte urgenza: «Rivendico il
merito di aver saputo scegliere
Antonella Mansi al momento
giusto. L’avessimo fatto prima
non saremmo qui». Di certo
sarà difficile adesso non chiederne la riconferma quando in
NO A TRONCHETTI E SOCI
Opa su Camfin
Il Tar del Lazio
dà ragione
alla Consob
LUIGI GRASSIA
LA CESSIONE
Il 12% dell’ente è finito
in più mani, soprattutto
fondi d’investimento
A PIAZZA AFFARI
Titolo sotto pressione
cede il 2% con scambi
all’11% del capitale
D’altronde quando questa
signora mite ed elegante si
era insediata a Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione stretta tra 340 milioni di
debiti e un aumento già in vista da 3 miliardi per banca
partecipata, in molti avevano storto il naso pensando ad
una presidenza «di campanello». Una bella faccia che
avrebbe avuto poco da perdere e nulla da decidere, perché tutto sarebbe stato deciso altrove. Qualche mese dopo,quando la Mansi decise di
andare allo scontro con Alessandro Profumo e Fabrizio
Viola chiedendo di spostare
l’aumento da gennaio a maggio, gli stessi osservatori
avrebbero riconosciuto a
questa imprenditrice quarantenne di certo un gran carattere ma ancora una scarsa visione strategica.Dopo
l’operazione di martedì, anche gli ultimi scettici dovranno riconoscere che,se
non ancora la guerra, Antonella Mansi ha vinto una battaglia storica.
La vicepresidente di Confindustria non si nasconde le
difficoltà. Quella di martedì è
«un’operazione più finanziaria che strategica», dice ancora la Mansi, Mps, commentando la vendita a sorpresa
aprile scadrà il suo mandato.
Lontano dalle beghe senesi,
la Piazza Affari il titolo è rimasto sotto i riflettori, con scambi pari all’11% del capitale e un
prezzo in calo del 2%.
DENOMINAZIONE
CODICE ISIN
VALUTA
EMISSIONE
TAGLIO
MINIMO
PREZZO
DI EMISSIONE
SCADENZA
CEDOLA ANNUA LORDA
1° E 2° ANNO (1)
CEDOLA ANNUA NETTA
1° E 2° ANNO (1)
CEDOLA ANNUA
VARIABILE LORDA
DAL 3° AL 5° ANNO (1)
OBBLIGAZIONE BANCA IMI
COLLEZIONE TASSO MISTO
DOLLARO USA SERIE I
IT0005001422
USD
2.000
DOLLARI
STATUNITENSI
99,85%
13/03/2019
3,00%
2,40%
Libor USD
3 mesi + 0,21%
OBBLIGAZIONE BANCA IMI
COLLEZIONE TASSO MISTO
DOLLARO NEOZELANDESE SERIE I
IT0005001521
NZD
2.500
DOLLARI
NEOZELANDESI
99,83%
13/03/2019
5,90%
4,72%
NZD BB
3 mesi + 0,75%
(1) La tassazione vigente al momento dell’emissione è pari al 20%.
Il Tar del Lazio ha dato ragione alla Consob respingendo il
ricorso di Lauro Sessantuno
sull’Opa Camfin. Lauro Sessantuno, partecipata da
Tronchetti Provera, chiedeva di annullare una decisione
dell’Autorità sull’aumento
del prezzo dell’Opa obbligatoria sulle azioni Camfin, dopo la cessione di quote da
Malacalza alla stessa Lauro
Sessantuno.
La decisione riguarda il
prezzo dell’Opa, già conclusa, lanciata su Camfin dalla
holding di Tronchetti, Clessidra, Unicredit e Intesa
Sanpaolo, che la Consob ha
imposto di alzare da 0,80 a
0,83 euro per azione. Secondo il Tar per Malacalza «la
vendita di azioni Camfin e
l’acquisto di azioni Pirelli sono state sempre considerate
unitariamente, come parte
della medesima operazione».
E facendo riferimento a diversi passaggi, le conclusioni
della Consob, spiega il Tar
del Lazio, «risultano non solo
coerenti con la documentazione acquisita ma anche
l’unica spiegazione logicamente accettabile delle risultanze istruttorie e del comportamento delle parti». In
particolare, il giudice amministrativo rileva come «il fatto che il prezzo delle azioni
Camfin costituisse un dato
non negoziabile» abbia comportato «la necessità di reperire dai soci vicini all’offerente e a coloro che con questo
operavano in concerto, le
azioni necessarie a soddisfare le pretese di Malacalza».
Il Tar ha respinto anche il
ricorso di Antares contro la
Consob perché «neanche i ricorrenti hanno saputo ravvisare nell’operato della Consob un difetto di istruttoria,
ovvero indicare elementi ulteriori di indagine che siano
stati dalla stessa trascurati».
24 .Economia
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Panorama
RECCHI CANDIDATO PRESIDENTE DA TELCO: «SFIDA CHE MI RENDE ORGOGLIOSO»
Telecom, liste pronte
Fossati dovrà rifarla
Ma Kerviel andrà in carcere
La vittoria del trader-pellegrino
Annullata la multa miliardaria Manca una presenza femminile come da statuto
FRANCESCO SPINI
MILANO
AFP
Jerome Kerviel sta percorrendo a piedi la via Francigena
C
ammina e prega. Dorme in tenda nei boschi del centro
Italia, e ogni tanto risponde al telefono. Ieri, dall’altra
parte della cornetta, c’erano i suoi legali. E Jerome, finalmente, ha sorriso. Il signor Kerviel, 37 anni, trader simbolo della cattiva finanza che con una manovra spericolata sui derivati
ha spalancato una voragine di 5 miliardi sui conti di Sociéte
Générale, finirà in carcere. Lo sapeva. Non gli importa. Ma, così
ha stabilito la Corte di Cassazione francese, non dovrà pagare i
4,9 milioni di euro di danni alla sua ex società. Per lui, era la
cosa più importante.
Jerome è affaticato. Ieri sera era a Modena, il suo viaggio
sulla via Francigena, la strada dei pellegrini, finirà a Parigi, dove lo aspetta un mandato d’arresto. Dopo aver visto il Papa, a
cui aveva scritto una lettera denunciando gli sprechi della finanza, ora viaggia più leggero. L’uomo più indebitato del mondo ha (quasi) vinto la sua battaglia. L’alta Corte, gli hanno spiegato gli avvocati, ha annullato parte della sentenza di primo e
secondo grado che imponeva il maxi-pagamento. L’entità di
questa penalità dovrà ora essere determinata nel corso di un
nuovo processo che dovrà essere celebrato di fronte alla Corte
d’Appello di Versailles. Tecnicismi, per il nuovo Jerome, nato in
una famiglia semplice - il padre, bretone, era un fabbro - che,
dopo essere salito e sceso dall’ottovolante della finanza, vede
nella semplicità il massimo traguardo raggiungibile.
Dei cinque anni di prigione a cui è stato condannato, Kerviel
ne dovrà scontare tre cui vanno tolti i 41 giorni già trascorsi
dietro le sbarre nel 2008. A sei anni di distanza, peraltro, Kerviel continua a dichiararsi innocente e ad accusare il suo vecchio datore di lavoro di aver mentito sulle proprie responsabilità. Per i vertici del colosso francese, però, la partita non è finita.
Il gruppo, in un comunicato, ha reso noto di aver preso atto
della decisione della Corte che «conferma la responsabilità penale di Kerviel». Per quanto riguarda danni e interessi, Société
Générale non molla: «Toccherà ora alla Corte di Appello di Versailles esprimersi ex novo ma solo sulla questione degli interessi civili». Per loro, Jerome, resta comunque un nemico. [GIU. BOT.]
Liste al gran completo, o quasi
- all’appello manca quella dei
fondi, che arriverà oggi - in vista dell’assemblea del 16 aprile di Telecom Italia. Se la sfida
per la presidenza sarà tra il
candidato di Telco, ossia l’attuale presidente dell’Eni Giuseppe Recchi, e l’esponente
indicato da Findim, l’oggi numero uno di F2i Vito Gamberale, nessuna contesa ci sarà
per la maggioranza del cda:
sarà espressione di Telco. La
holding che controlla il 22,4%
del gruppo proporrà all’assemblea di fissare in 13 il numero dei componenti del
prossimo cda, in carica per un
triennio. E su 13 candidati approvati ieri dal suo board, Telco presenta 10 indipendenti,
accogliendo così le indicazioni
formulate dall’attuale cda guidato dall’ad Marco Patuano,
che sarà riconfermato.
«La trovo una grande sfida
per una società fondamentale
per il Paese - commenta Recchi la sua candidatura -. Il fatto che il mercato mi abbia
chiamato, scommettendo sul
mio profilo internazionale e di
indipendenza, mi rende parti-
L’ad di Goldman di nuovo re
È il banchiere più pagato
L’
amministratore delegato di Goldman Sachs, Lloyd
Blankfein, è tornato ad essere il banchiere più pagato a
Wall Street. La stima è del Wall Street Journal, che gli
consegna il palmares calcolando il suo compenso per il 2013 in
23 milioni di dollari. A consolidare la sua posizione è stato l’annuncio nelle ultime ore da parte di Wells Fargo che il suo chief
executive John Stumpf per l’ultimo anno riceverà una riduzione del 16% della paga a 19,3 milioni, buona per il terzo posto,
dietro anche al rivale di JP Morgan Jamie Dimon con 20 milioni.
Goldman torna in testa alla speciale classifica dopo quattro anni dominati dalle tradizionali banche commerciali piuttosto che
da società di Wall Street, riflesso di una crisi che aveva scosso le
attività di investment banking. Oggi queste attività sono però in
ripresa, come testimoniano acquisizioni e nuovi collocamenti
azionari. Morgan Stanley deve ancora indicare i compensi dei
suoi vertici ma non dovrebbe superare Goldman.
[R. E.]
colarmente orgoglioso». Tra i
nomi indicati da Telco, ci sono
quattro donne: la baronessa
britannica Denise Kingsmill,
Giorgina Gallo, presidente onorario di L’Oreal Italia, Laura
Cioli, ex dg di Sky Italia e oggi
ad di CartaSi e, oltre la decima
posizione, Elena Vasco, vice segretario generale della Camera
di Commercio di Milano. Questo anche in ossequio alle nuove
regole statutarie sulle quote rosa. Regole su cui scivola invece
Marco Fossati. Nella sua lista di
minoranza a tre, oltre a Gambe-
rale, trovano posto un manager
di sua fiducia con un’esperienza
trentennale in Sip-TelecomTim, ovvero Girolamo di Genova, e Franco Lombardi, combattivo presidente dei piccoli
azionisti di Asati. Tutti uomini.
Ma il terzo comma dell’articolo
9 dello statuto di Telecom Italia
prevede che «le liste che contengano un numero di candidati pari o superiore a tre debbono assicurare la presenza di entrambi i generi» per permettere la presenza di almeno un
quinto di donne nel cda (dalla
VIA LIBERA DEL GOVERNO ALLA CESSIONE DEL SETTORE TRASPORTI
Finmeccanica torna all’utile
Ma sui conti pesa
il risultato negativo
dei treni
di AnsaldoBreda
LUIGI GRASSIA
Wall Street
ANSA
Marco Patuano, ad di Telecom
prossima tornata la quota minima sarà di un terzo). Fossati inciampa nelle quote rosa e, per
non rischiare di vedersi respinta la lista o dover ingaggiare dispute legali, dovrà metter mano
alla compagine, per lo meno integrandola con una candidata:
c’è tempo fino a sabato.
Per il resto la composizione
della lista Telco non ha visto la
partecipazione di Telefonica
(che nel cda di ieri ha votato all’unanimità i candidati), ed è
stata dettata dalla ricerca di un
«adeguato mix di figure manageriali, professionali e con
standing internazionale», si
legge nella nota diramata ieri.
Gli unici riconfermati sono Tarak Ben Ammar e Jean Paul Fitoussi. In lista come indipendente troviamo l’ad di Terna
Flavio Cattaneo, che ha accettato il ruolo non esecutivo informandone prima «i vertici di
Cdp: non mi sono state fatte osservazioni», dice parlando in
Senato. Ci sono quindi l’ex ad di
Rcs Quotidiani, Giorgio Valerio, e l’ad di Zignago Holding,
Luca Marzotto. A chiudere la
lista - in posizioni che non danno chance di elezione - due
commercialisti: Paolo Fumagalli e Maurizio Dattilo.
Fossati presenterà già oggi
un piano industriale alternativo, elaborato da Gamberale e
dagli altri candidati in collaborazione con Analysys Mason.
Con Boudicca Proxy Consultants farà un road show per
spiegarne i contenuti e convincere gli investitori internazionali dell’opportunità di eleggere
un presidente dalla lista di minoranza per dare una svolta da
public company a Telecom. Telco punta sull’internazionalità e
sulla novità del nome di Recchi.
La partita, come a dicembre, è
in mano ai fondi.
Finmeccanica torna all’utile.
Il gruppo della Difesa e dei
Trasporti ha chiuso il 2013
con un risultato netto positivo per 74 milioni di euro dopo
le «significative perdite dell’ultimo biennio». Invece i ricavi sono leggermente calati,
a 16,033 miliardi rispetto ai
16,504 del 2012. Così i numeri
approvati ieri dal consiglio di
amministrazione.
La ripresa di Finmeccanica non è omogenea. Nel 2013
«aumenta la redditività di
Aerospazio e Difesa, mentre
pesano i conti di AnsaldoBreda. Il deconsolidamento
(cioè la forte riduzione delle
partecipazione) del settore
dei treni, dice una nota conclusiva, come definito nel
piano strategico, «appare
condizione indispensabile af-
finché Finmeccanica possa cogliere in pieno i benefici derivanti dal rilancio del comparto
Aerospazio e Difesa».
Il governo è d’accordo. I Ministri del Tesoro e dello Sviluppo economico «seguono
con grande attenzione la conclusione da parte di Finmeccanica di un accordo di partnership con un operatore internazionale che assicuri radica-
mento nel territorio e valorizzazione globale delle aziende
del settore trasporti», secondo
quanto recita una nota congiunta dei due Dicasteri. «Tale
processo, che potrà anche
coinvolgere investitori istituzionali italiani, avverrà assicurando la dovuta attenzione alle
problematiche sociali e di localizzazione industriale». In parole povere: senza licenzia-
PIANO STRATEGICO 2014-2017
Snam investe sei miliardi
La cedola è di 0,25 centesimi
Sei miliardi di investimenti sono previsti dal piano strategico fino al 2017
che la Snam ha presentato
ieri. L’a.d. Carlo Malacarne
ha spiegato che la «due diligence» per acquistare la
quota del gasdotto Tag posseduta da Cdp (l’89%) sta
andando avanti e sarà completata entro l’anno anche
ricorrendo a un aumento di
1
capitale. Per quanto riguarda i consumi, Snam prevede una crescita media annua dello 0,7%. Il gruppo ha
l’obiettivo di mantenere un
rapporto tra debito e attività al 55%. Per quanto riguarda poi il dividendo, per
il biennio 2014-2015 la società punterà a confermare
una cedola unitaria di 0,25
euro per azione.
menti e senza chiusure di fabbriche, almeno negli auspici.
Il Tesoro si esprime in qualità di azionista di riferimento di Finmeccanica mentre il
ministero dello Sviluppo economico fa valere le sue competenze in materia di politica
industriale.
Finmeccanica prevede per
l’esercizio 2014 un Ebita di
gruppo in crescita a 930-980
milioni (dagli 878 milioni del
2013 rivisti per effetto dell’adozione del nuovo principio contabile sulle joint-venture) e ricavi per 13-13,5 miliardi (dai
13,7 del 2013).
Invece nel 2013 l’Ebita ha
subìto una riduzione (949 milioni di euro a fronte dei 1.006
del 2012) a causa del peggiore
andamento di AnsaldoBreda e
alle difficoltà in alcune attività
di Selex Es (Air Traffic Control). Per contro la redditività
operativa del settore Aerospazio e Difesa è cresciuta dal
7,3% al 7,5% dei ricavi. L’indebitamento netto si è ridotto a
3,31 miliardi (da 3,38 nel 2012).
Il portafoglio ordini è calato a
42,69 miliardi (da 44.90) ma
solo a causa del deconsolidamento di Ansaldo Energia.
Borsa .25
LA STAMPA
.
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
LEGENDA
AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal
prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è
espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente.
OPZIONI:call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono
indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il
prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse
aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende;
denaro quello di chi acquista.
OBBLIGAZIONI 19-03-2014
il punto
TITOLI
Atlantia nv18 TF Eur 3.6
B IMI dc15 Tv Eur
B IMI giu17 Eur TV Minim
Barclays ott19 MC eur
Barclays giu17 Fix Fl.No
Barclays mar15 Cap.Float
Bco Popolare nv20 TF LT
Bei /19 Eu. St. B.
Bei 96/16 Zc
BP MG14 MC Eur
Centrob /14 Rf
Comit 97/27 Zc
Comit 98/28 Zc
Crediop /24 St Dw2
Crediop 98/18 Tf Capped
DB LG14 MC Eur
Dexia Cr dic14 Step Up
Dexia Cr/15 ST Gen05
Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6
Dexia Cred. Gn16 Tv Eur
Dexia Cred/05/15
Dexia Mz16 4.85
Dexia ott18 Ser.Spec.2 T
Enel 10/16 TV Eur
Enel Feb16 Eur 3.5
Enel feb18 TF 4.439% Eur
Enel feb18 TF 4.875% Eur
Eni giu 15 4% Eur
Eni giu 15 Eurib 6m+0.89
Eni ott 17 4.875
Eni ott 17 Tv Eur
IMI fb15 Bposta MC Eur
IMI mar15 Tasso Misto
IMI mg19 TM Cap Floor
IMI MZ15 MC eur
LUIGI
GRASSIA
IL MIGLIORE
+18,67%
Eems
IL PEGGIORE
-7,6%
Ricchetti
0,3479
0,534
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
PREZZO
Mer
ARRETRANO PIRELLI E TELECOM
GIÙ MPS, BENE INTESA SANPAOLO
C
hiusura in lieve ribasso per Piazza Affari in linea con
gli altri mercati azionari europei. Ftse Mib in calo dello 0,29% e All Share -0,23%.
Lo spread Btp-Bund chiude stabile a 179 punti base col
rendimento del 10 anni del Tesoro al 3,39%.
Ancora debole Pirelli (-2,11%) dopo il riassetto nella catena di controllo del gruppo. Telecom Italia arretra dell’1,07%
nel giorno in cui sono state presentate le liste di Telco e Findim per il rinnovo del cda. Contrastati gli energetici (Eni
-0,17%, Enel +0,34%) e gli industriali a maggior capitalizzazione (Fiat -1,25%, Finmeccanica +0,5%).
Per quanto riguarda i finanziari, Mps è calata del 2,03%
dopo l’annuncio della Fondazione sulla cessione di una quota del 12%. Bene invece Intesa Sanpaolo (+0,98%) anche per
le parole dell’a.d. Messina secondo cui l’istituto non ha esigenza di pulizie di bilancio. Tra gli altri, Unicredit -0,77%,
Mediobanca -0,51%, Generali -1,05%.
108.95
100.27
96.70
103.00
99.09
99.80
104.99
121.29
98.44
100.19
101.41
62.46
59.60
116.89
104.76
111.70
101.97
98.74
101.57
96.70
99.10
103.24
100.12
100.24
104.52
108.63
111.96
104.15
100.89
112.41
107.54
107.57
99.96
104.20
99.44
FUTURES SU FTSE MIB
TITOLI
FTSE MIB
FTSE Italia All Share
FTSE Italia Mid Cap
FTSE Italia MIB Storico
FTSE Italia Stars
FTSE Italia Small Cap
D.J.Eurostoxx 50
PREZZO
IMI nov17 Tasso Misto Eu
IMI st14 Bposta MC Eur
Med Lom /19 1 Sd
Medio ap23 Lower Tier2 T
Medio Cen 18 Floor Top S
Medio dic17 Zc Eur
Medio giu21 TV 4to Atto
Medio mag20 Eur 4.5
Medio Mb 12 fb18 TM Mc e
Medio nov 14 Eur 2.65
Medio Nv 20 Eur 5
Medio Nv14 Eur 3
Medio Nv14 TV Eur
Medio/15 MC Eur
Medio/15 Plus BP II
Merrill Lynch 10Y 15%
Mittel lg19 Tf Call eur
Mpaschi 99/29 4
Mpaschi 99/29 8
Mps nov17 Stepbystep 5%
MPS ot17 Mc Eur
MPS set17 MC Eur
Rbs 01-20 tv Eurib.
Rbs 09-14 tv
Rbs 10-19 6%
Rbs 22-12-14 tf/tv
RBS feb 16 Eur 4
RBS nov16 Tasso Misto BP
RBS ott16 Tasso Misto BP
Rep Ellenica /19 Tf
SG mg16 MC Eur
Spaolo /19 Sw Euro
UBI giu14 Tasso Misto
UBI giu16 TV eur
UBI giu19 MC eur
INDICE BORSA
VALORI DI MILANO
Mercati
Fondi su LaStampa.it
1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B
9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9
95.56
119.19
95.66
109.95
96.59
92.63
105.24
109.64
99.90
100.98
106.86
101.29
99.86
109.83
110.80
101.37
105.90
108.17
106.00
107.90
104.61
104.05
125.51
100.34
97.04
100.03
105.22
99.05
99.09
100.11
103.40
102.95
99.97
99.05
99.21
EURIBOR
19-03-2014
VAR.%
20976,99
22370,36
29637,65
17678,20
19610,40
20591,59
3076,36
-0,29
-0,23
+0,19
-0,02
+0,22
+0,66
+0,08
PER.
TA.360 TA.365
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
9 mesi
12 mesi
0,1950
0,2370
0,2740
0,3120
0,4140
0,5000
0,5850
Il Mercato Azionario del 19-03-2014
0,1977
0,2402
0,2778
0,3163
0,4197
0,5069
0,5931
TITOLI
PREZZO
UBI lug14 Tasso Misto
UBI mar16 LowT2 Amor
UBI mar19 LowT2 Call
UBI nov15 LowT2 Amor
UBI ott19 Lower Tier II
UBI ott19 Lower Tier II
UniCr 30/05/15 S1/05
UniCr ag18 TF 5.65% Banc
UniCr/16 LT 2
Unicredit mag18 Banco P
99.86
98.91
98.32
99.00
107.60
110.08
103.69
112.55
100.66
109.52
TITOLI DI STATO
BoT 13-31/03/14 S
13-14/04/14 A
13-30/04/14 S
13-14/05/14 A
13-30/05/14 S
13-13/06/14 A
14-30/06/14 S
13-14/07/14 A
14-31/07/14 S
13-14/08/14 A
14-29/08/14 S
13-12/09/14 A
13-14/10/14 A
13-14/11/14 A
13-12/12/14 A
14-14/01/15 A
14-13/02/15 A
12-01/03/15 S
14-13/03/15 A
CcT 07-01/12/14 S 0.42%
13-31/12/14 A
08-01/09/15 S 0.38%
10-15/12/15 S 0.59%
09-01/07/16 S 0.56%
12-01/12/16 S 3.00%
10-01/03/17 S 0.38%
12-15/06/17 S 1.45%
10-15/10/17 S 0.58%
11-15/04/18 S 0.68%
13-01/11/18 S 1.08%
CTz 12-30/05/14 A
12-30/09/14 A
13-30/06/15 A
13-31/12/15 A
99.99
99.98
99.97
99.95
99.93
99.93
99.90
99.90
99.86
99.84
99.81
99.78
99.72
99.67
99.63
99.57
99.50
101.77
99.43
100.17
99.59
100.11
100.77
99.95
104.90
99.34
105.00
99.83
100.09
103.08
99.93
99.75
99.15
98.62
SCADENZA
Mar14
Giu14
Set14
Dic14
CAMBI VALUTE
APERT.
CHIUS.
MIN.
MAS.
21045
20790
20630
-
20982
20705
20630
20511
20920
20625
20625
-
21080
20790
20645
-
MONETE AUREE
VALUTA
EURO
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Marengo Belga
Marengo Austriaco
20 Marchi
10 Dollari liberty
10 Dollari Indiano
20 Dollari liberty
20 Dollari St.Gaude
224,540 - 260,870
227,750 - 265,060
227,750 - 265,060
179,730 - 202,970
175,590 - 195,220
175,050 - 190,730
175,050 - 190,730
174,950 - 190,730
221,350 - 246,940
497,870 - 570,740
502,990 - 578,430
976,070 - 1098,350
984,800 - 1114,360
MERCATI
EURO
%
Dollaro Usa
1,3913
1 0,7188
Yen giapponese
141,3100
100 0,7077
Sterlina inglese
0,8368
1 1,1950
Franco Svizzero
1,2167
1 0,8219
Corona ceca
27,460
100
3,642
Corona danese
7,464
10
1,340
Corona islandese
100
Corona norvegese
8,318
10
1,202
Corona svedese
8,834
10
1,132
Dollaro australiano
1,527
1
0,655
Dollaro canadese
1,555
1
0,643
Dollaro Hong Kong
10,803
1
0,093
Dollaro neozelandese
1,614
1
0,620
Dollaro Singapore
1,762
1
0,568
Fiorino ungherese
310,080
100
0,322
Litas lituano
3,453
1
0,290
Leu rumeno
4 10000 2226,428
Lev bulgaro
1,956
1
0,511
Lira cipriota
1
Lira maltese
1
Lira turca
3,091
1
0,324
Rand sudafricano
14,913
1
0,067
Won Sud coreano 1488,770 1000
0,672
-0,08
-0,15
0,18
-0,04
-0,18
0,00
AZIONI
A A.S. Roma
A2A
Acea
Acque Potabili
Acsm-Agam
AdF-Aerop.Firenze
Aedes
Aedes 14 warr
Aicon
Aiòn Renewables
Alerion
Ambienthesis
Ansaldo Sts
Antichi Pell
Arena
ASTM
Atlantia
Autogrill
Autostrade Mer.
Azimut
1,127
1,001
10,670
1,042
1,319
13,400
0,053
0,001
0,122
0,621
3,958
0,563
8,225
0,082
0,006
12,060
18,700
7,390
16,990
25,090
B Banca Generali
Banco Popolare
Basicnet
Bastogi
Bca Carige
Bca Carige r
Bca Intermobiliare
Bca Pop.Milano
Bca Pop.Spoleto
Bca Popolare Italiana 10 warr
Bca Profilo
Bco Desio-Brianza
Bco Desio-Brianza rnc
Bco Santander
Bco Sardegna rnc
Bee Team
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Co.
Bialetti Industrie
Bioera
Boero Bart.
Bon.Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia rnc
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
23,980
17,370
2,400
3,096
0,569
1,179
3,590
0,683
1,794
0,443
2,720
2,440
6,530
9,795
0,380
0,533
0,619
2,140
0,685
0,433
21,400
28,000
0,890
0,960
0,124
19,700
13,220
7,335
-1,14
+0,10
-0,65
-0,19
-0,15
-1,47
0,00
0,00
0,00
0,00
+3,23
+0,18
+0,67
0,00
-1,67
-0,41
+0,86
-1,07
-0,18
+1,05
-0,25
-1,25
+0,84
+0,06
-1,04
+0,34
+1,13
+0,37
0,00
0,00
-0,05
-0,44
+1,92
-0,23
+0,15
+0,72
+0,76
+1,48
+2,39
-1,15
-1,19
0,00
-1,58
-0,89
0,00
-0,96
-0,51
-1,93
-0,34
1,131
0,999
10,638
1,042
1,325
13,402
0,053
0,001
0,120
0,622
3,878
0,565
8,201
0,082
0,006
12,057
18,574
7,434
16,775
24,947
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
TITOLI PUBBLICI
USA 10 anni
CAN 10 anni
UK 10 anni
GER 10 anni
FRA 10 anni
REND.
TITOLI PUBBLICI
1,980%
2,060%
2,140%
1,940%
2,940%
REND.
ESP 10 anni
HOL 10 anni
SVE 10 anni
GIA 10 anni
5,320%
2,260%
1,870%
0,980%
nr
0,026
0,250
nr
0,040
0,080
nr
nr
nr
nr
0,120
nr
0,180
nr
nr
0,450
0,355
nr
nr
0,550
1,090
0,782
8,054
0,759
1,038
9,622
0,040
0,001
0,120
0,622
3,231
0,488
7,796
0,082
0,005
10,688
16,498
6,159
15,005
19,857
1,259
1,016
10,638
1,096
1,369
13,529
0,054
0,002
0,120
0,622
3,957
0,600
8,609
0,082
0,007
12,839
18,753
7,493
17,266
25,527
149764
152
20009375 3130
88095 2265
57891
38
38242
102
2060
121
4296261
54
19220
0
0
13
0
11
100988
169
126648
52
601730 1476
0
4
7048684
11
93350 1061
1911500 15338
882701 1891
2623
73
789158 3574
23,946 0,900 21,572
17,526
nr 12,033
2,400
nr 2,125
3,078
nr 0,813
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1,154
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3,578
nr 3,128
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nr 0,435
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nr 1,796
nr
0,444 0,002 0,200
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9,758
nr 9,510
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nr 0,258
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nr 0,415
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nr 20,600
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nr 0,839
0,960
nr 0,931
0,124
nr 0,078
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17,608 3175763
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3,718
12671
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1,166
15577
3,578
63028
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1,796
0
0,466 3694192
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2,466
4196
6,830
783
9,841
1638
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2,241
10406
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0,452
57425
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0
38,858
14916
0,933
5843
1,045
0
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26,230
58294
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2763
3091
146
55
1257
3
559
2213
53
0
300
318
32
74829
64
51
106
1191
20
52
16
93
158
34
1
98
1343
2200
297
C Caleffi
1,568 +1,95 1,554
nr 1,412 1,674
33502
19
Caltagirone
2,600 +2,44 2,617 0,030 2,009 2,617
60260
314
Caltagirone Ed.
1,239 -0,72 1,233
nr 1,054 1,293
36008
154
Campari
5,790 -0,69 5,815 0,070 5,751 6,281 1441661 3377
Cape Live
0,078 +2,91 0,077
nr 0,056 0,083 2233109
25
Carraro
3,108 +0,26 3,119
nr 2,928 3,385
27069
143
Cattolica As
19,260 -0,21 19,306 0,800 18,071 19,715
29158 1044
Cell Therap
2,854 +1,57 2,868
nr 1,443 3,101 3033378
429
Ceram. Ricchetti
0,348 -7,60 0,377
nr 0,184 0,377 9908467
31
CHL
0,057 0,00 0,057
nr 0,044 0,059 1094486
13
CIA
0,287 -0,62 0,288
nr 0,252 0,290 131000
27
Ciccolella
0,415 +9,73 0,419
nr 0,300 0,419 1848269
76
Cir
1,060 -0,93 1,066
nr 1,037 1,178 1029090
847
Class Editori
0,414 +8,53 0,404
nr 0,209 0,404 4013166
43
CNH Industrial
7,970 -1,54 7,999
nr 7,577 8,793 2497064 10800
Cofide
0,526 -0,10 0,527
nr 0,523 0,569 189456
379
Cogeme Set
0,048 0,00 0,049
nr 0,049 0,049
0
3
Conafi Prestito'
0,620 +0,90 0,617 0,060 0,593 0,655
66498
29
Cred. Artigiano
0,00
nr
0
Cred. Bergamasco 18,980 +1,23 18,679 0,550 14,552 20,039
48167 1153
Cred. Emiliano
6,900 +1,25 6,854 0,120 5,708 6,854 226971 2278
Cred. Valtell. 10 warr
0,00
nr
0
Cred. Valtell. 14 warr 0,391 +5,94 0,386
nr 0,159 0,386 163430
0
Cred. Valtellinese
1,470 +0,82 1,468
nr 1,135 1,533 1780211
692
Crespi
0,026 0,00 0,025
nr 0,025 0,025
0
4
Csp
1,560 +0,78 1,549 0,050 1,324 1,583
6653
52
D D'Amico 16 warr
Danieli
0,117 -0,26 0,115
nr 0,099 0,119
24,300 +0,62 24,369 0,300 23,903 26,687
106000
23683
0
996
AZIONI
Danieli rnc
De'Longhi
Delclima
Diasorin
Dmail Group
16,500
15,780
1,413
31,000
4,308
+0,24 16,534 0,321 16,213 17,992
-0,13 15,692 0,290 11,869 16,406
+1,65 1,413
nr 1,200 1,413
-0,42 31,077 0,500 30,627 35,923
+0,19 4,316
nr 3,870 4,487
1,027
EEMS
0,534
Enel
4,100
Enel Green Pw
2,050
Enervit
5,855
Eni
17,520
Erg
11,400
Ergy Capital
0,170
Ergy Capital 16 warr 0,030
Eukedos
0,781
Exor
30,500
-0,29 1,025 0,150 0,973 1,051
+18,67 0,497
nr 0,308 0,497
+0,34 4,064 0,150 3,151 4,072
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+5,02 5,848 0,028 3,147 5,848
-0,17 17,582 0,550 16,301 17,599
+0,71 11,373 0,400 9,884 11,373
+0,83 0,171
nr 0,166 0,190
0,00 0,030
nr 0,026 0,031
+1,69 0,787
nr 0,620 0,831
-0,13 30,491 0,335 28,048 30,803
E Edison r
F Ferragamo
Fiat
Finmeccanica
FNM
Fullsix
G Gabetti Pro.Sol.
Gas Plus
Generali
Geox
Gruppo Edit. L'Espresso
Gtech
H Hera
I I Grandi Viaggi
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
79986
212920
211654
49821
7372
805614
113
2673132
22
49229009 38215
4643293 10216
81861
104
11916913 63897
164380 1710
697037
29
0
0
61078
14
332371 7508
21,000
7,895
7,050
0,651
2,804
-1,78 21,158 0,330 20,861 27,699 385588
-1,25 7,949
nr 6,613 8,200 10786729
+0,50 7,077
nr 5,480 7,336 4326684
+1,17 0,646 0,012 0,485 0,653 1701740
-2,57 2,794
nr 2,620 3,158
4517
0,042
4,842
16,070
3,370
1,820
22,260
-0,24 0,042
nr 0,031 0,043 28648930
92
+0,21 4,826 0,220 4,555 5,061
2960
217
-1,05 16,079 0,200 15,596 17,523 8210681 25033
-0,65 3,361 0,060 2,708 3,408 433568
871
-0,55 1,815
nr 1,357 1,962 397556
745
-1,81 22,375 0,730 21,967 24,030 554816 3894
1,944 +0,10
1,958 0,090
1,641
1,981 3612612
+0,21
-1,06
+0,48
+3,52
+1,47
+0,68
-1,42
+0,73
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+0,80
+1,77
-0,81
+0,45
-0,36
+0,26
+0,60
+11,87
0,708
1,292
0,731
0,686
11,039
10,386
0,893
0,402
0,539
2,258
1,929
0,754
1,306
8,660
5,520
30,372
19,612
8,353
0,234
J Juventus FC
0,240 -0,21
0,240
nr
0,220
0,252 2137245
K K.R.Energy
1,644 +3,72
2,200 +2,80
1,625
nr
2,185 0,010
1,570
1,926
1,908
2,429
IGD
Il Sole 24 Ore
Immsi
Indesit
Indesit rnc
Industria e Inn
Intek Group
Intek Group rnc
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo rnc
Invest e Sviluppo
Iren
Italcementi
Italcementi rnc
Italmobiliare
Italmobiliare rnc
IVS Group
IVS Group 16 warr
Kinexia
L Lazio
Luxottica
Lventure Group
M M&C
Maire Tecnimont
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Mediolanum
Meridie
Mid Industry Cap
Mittel
MolMed
Moncler
Mondadori
Monrif
Monte Paschi Si.
Montefibre
Montefibre rnc
Moviemax
N Noemalife
Noemalife 15 warr
Novare
668
2346
211
1739
7
0,701
1,304
0,730
0,677
11,080
10,340
0,868
0,403
0,540
2,262
1,934
0,759
1,320
8,625
5,530
30,480
19,620
8,400
0,245
nr 0,383 0,858
0,070 0,861 1,339
nr 0,606 0,742
nr 0,464 0,686
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nr 0,652 0,977
nr 0,316 0,410
nr 0,406 0,547
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nr 0,667 0,839
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0,060 3,428 5,546
nr 24,973 30,377
nr 14,552 19,612
0,125 7,204 8,367
nr 0,200 0,299
3563
9943
4092
281
31
2783
183583
32
1285258
450
418033
32
2675425
233
798365 1255
6882
5
21564
21
1047817
139
149477
27
97898509 35022
6404295 1798
9976
5
2108128 1543
273446 1534
403579
582
5923
674
27637
321
17240
325
240939
0
247873
250141
242
54
47
0,569 -0,70 0,566
nr 0,490 0,595 200425
38
38,850 -1,30 38,912 0,580 37,321 40,400 411401 18587
0,157 +2,42 0,157
nr 0,049 0,180 4815225
17
0,158
1,996
6,730
4,050
7,785
6,620
0,176
1,755
0,767
12,900
1,481
0,463
0,241
0,036
0,171
0,063
+0,32 0,158
nr 0,157 0,168 289013
+1,37 2,005
nr 1,487 2,005 7429755
-1,61 6,712
nr 5,676 7,518
11363
-1,70 4,070
nr 3,457 4,301 5267065
-0,51 7,843
nr 6,342 7,843 5170856
+0,53 6,633 0,100 6,183 6,899 2705781
+4,56 0,178
nr 0,078 0,183 2065264
0,00
nr
+0,23 1,764
nr 1,608 1,794
43390
+1,79 0,766
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+0,55 12,865
nr 12,401 16,314 453204
+0,75 1,495
nr 1,326 1,541 321675
-2,84 0,465
nr 0,441 0,605 311219
-2,03 0,244
nr 0,166 0,247 1420481062
0,00 0,037
nr 0,037 0,037
0
0,00 0,167
nr 0,167 0,167
0
0,00 0,063
nr 0,061 0,067 130701
3,820 +1,11
0,110 0,00
0,905 0,00
3,816
0,110
0,905
nr
nr
nr
3,473
0,085
0,702
3,826
0,131
0,926
3112
0
0
75
613
125
4808
6754
4882
9
0
155
171
3216
368
70
2850
5
4
4
29
0
12
AZIONI
O Olidata
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
0,501 -1,67
0,505
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
PREZZO
TASSO %
24
54
84
115
146
175
207
238
266
299
329
357
99,980
99,954
99,927
99,896
99,841
99,780
99,723
99,673
99,633
99,566
99,500
99,433
0,000
0,220
0,190
0,190
0,270
0,290
0,360
0,420
0,410
0,440
0,470
0,510
14/04/14
14/05/14
13/06/14
14/07/14
14/08/14
12/09/14
14/10/14
14/11/14
12/12/14
14/01/15
13/02/15
13/03/15
R Ratti
RCS MediaGr r B
RCS Mediagroup
RCS Mediagroup risp
Recordati
Retelit
Risanamento
Rosss
S Safilo Group
Saipem
Saipem risp
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Saras
Sat
Save
Screen Service BT
Seat PG
Seat PG r
Servizi Italia 15 warr
Sesa
Sesa 18 warr
SIAS
Sintesi
Snai
Snam
Sol
Sorin
Space
Space warr
Stefanel
Stefanel risp
STMicroelectr.
T Tamburi
Tamburi 15 warr
TAS
Telecom IT
Telecom IT Media
Telecom IT Media rnc
Telecom IT rnc
Tenaris
Terna
Tiscali
Tiscali 14 warr
Tod's
Trevi Fin.Ind.
U UBI Banca
2,490
0,730
1,790
1,200
12,520
0,720
0,217
1,472
Massimi
Anno
nr
0,374
0,526
Quantità
trattate Capitalizz.
0,013 2,460 2,548 560389
nr 1,416 1,502
45569
0,092 2,130 2,537 1160032
nr 0,515 0,776 917813
nr
nr 3,207 4,700
45750
nr 1,778 2,355
58970
0,320 11,104 12,717 9763089
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82654
0,020 0,296 0,456 333084
nr
nr 6,520 8,704 1235871
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nr 0,289 0,413
28674
0,420 17,538 19,565 678819
4617
0
916
37
0
141
107
5282
119
57
2804
1388
207
72
3851
-1,81 2,471 0,100 2,183 2,619
61531
-2,80 0,735
nr 0,430 0,752 774393
+0,45 1,779
nr 1,295 1,800 1751128
+1,18 1,196
nr 0,704 1,196 331666
-0,48 12,541 0,220 10,290 13,196 313519
-1,97 0,723
nr 0,553 0,781 698378
+0,37 0,216
nr 0,189 0,237 154141
+2,08 1,457
nr 1,294 1,484
13192
68
57
756
35
2623
119
175
17
+0,07 15,128
-0,12 17,218
0,00 17,400
+0,68 4,432
-0,95 12,371
-0,45 1,122
-0,23 13,052
-1,30 12,960
+0,70 0,157
-5,88 0,002
-0,79 0,625
+0,75 0,394
+0,39 12,870
+1,08 3,195
+2,96 8,657
+0,99 0,111
+1,82 1,837
-0,62 4,165
+0,15 6,510
+0,18 2,200
-0,48 10,245
0,00
0,411 -2,05 0,420
146,000 0,00 146,000
6,735 -0,15 6,740
15,150
17,180
17,400
4,450
12,470
1,117
13,070
12,860
0,158
0,002
0,625
0,403
12,890
3,184
8,710
0,112
1,850
4,174
6,570
2,196
10,300
2,580
0,600
0,598
0,830
0,132
0,430
0,661
15,310
3,866
0,079
0,001
93,950
8,055
Divid.
Minimi
Anno
17
2,530 -0,24 2,531
Parmalat 15 warr
1,481 -0,47 1,485
Piaggio
2,558 +1,19 2,537
Pierrel
0,766 +2,07 0,776
Pierrel 12 war
0,00
Pininfarina
4,680 +0,65 4,666
Piquadro
2,130 -0,75 2,143
Pirelli & C.
11,110 -2,11 11,104
Pirelli & C. rnc
9,635 -3,17 9,747
Poligrafici Editoriale 0,415 -4,95 0,430
Pop Emilia 01/07
0,00
Pop.Emilia Romagna 8,395 -0,53 8,401
Pop.Sondrio
4,518 +1,44 4,505
Prelios
0,746 0,00 0,747
Premuda
0,389 -0,61 0,385
Prysmian
17,920 +0,28 17,944
nr 14,386
0,680 15,499
0,710 16,220
1,490 4,263
1,594 12,300
nr 0,837
0,190 10,750
1,924 12,384
nr 0,061
nr 0,002
nr 0,480
nr 0,235
nr 11,476
nr 2,225
0,060 7,252
nr 0,108
nr 1,356
0,100 3,975
0,100 5,696
nr 2,108
nr 9,704
nr
nr 0,369
nr 146,000
0,100 5,491
19,075
17,710
18,500
4,910
12,876
1,266
13,346
13,342
0,180
0,002
0,950
0,414
13,383
3,195
8,657
0,118
1,941
4,177
6,524
2,300
11,056
168241
942
1736712 7598
0
2
235927 1983
254
20
714750 1067
13737
129
4790
717
1257857
22
59286271
27
300
0
67277
0
30000
181
54634
0
390680 1970
240380
5
80657
214
12187883 14083
2147
590
1328770 1053
8786
133
0
0,457 374861
35
146,000
0
0
6,740 3317232 6138
+2,06 2,583 0,041 2,182 2,583 949619
369
+13,21 0,578
nr 0,322 0,578 375686
0
+0,93 0,589
nr 0,473 0,626
47711
25
-1,07 0,839 0,020 0,712 0,875 91818323 11251
-0,45 0,132
nr 0,123 0,143 1365177
190
0,00 0,430
nr 0,171 0,430
15600
2
-1,20 0,666 0,031 0,563 0,678 15102708 4014
+0,46 15,327 0,130 14,900 17,363 1476097 18094
-0,36 3,861 0,070 3,568 3,869 7065597 7760
+2,61 0,079
nr 0,042 0,080 157454158
148
0,00 0,001
nr 0,000 0,001 29252599
0
0,00 93,914 2,700 91,002 120,260
84712 2875
+0,69 8,062 0,130 6,210 8,208
55544
566
+1,17 6,439
-0,77 6,494
-0,06 8,821
0,00 5,287
-0,71 4,743
-1,03 2,486
-0,83 240,877
-0,58 2,404
-0,08
0,10
-0,05
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035
SCADENZA
0,050 4,895 6,666
0,090 5,391 6,545
0,090 7,827 9,435
0,150 4,105 5,361
0,170 3,602 4,884
nr 2,154 2,600
nr 175,169 245,834
nr 2,058 2,476
Unicredit
Unicredit risp
Unipol
Unipol pr
UnipolSai
UnipolSai risp
UnipolSai risp B
6,505
6,480
8,820
5,290
4,756
2,492
240,000
2,418
V Valsoia
11,350 +1,34 11,188 0,170 10,252 12,012
6995782 5806
67065186 37595
1918
21
1260094 2347
1169382 1297
8840448 5596
5136
308
294005
907
6000
117
19-03-2014
Londra
Milano (Euro/gr.)
Argento (Euro/Kg.)
1338,00
31,2420
503,1498
18-03-2014
EURO
1355,75 961,6905
31,4687
505,6500
-
BORSE ESTERE
GIORNI
384558
P Parmalat
-0,15
-0,13
-0,09
-1,22
-0,05
-0,02
-0,18
0,46
0,00
0,30
0,00
ORO CHIUSURE
MERCATI
QUOTAZ.
VAR.%
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (Ftse 100)
Madrid (Ibex 35)
Parigi (Cac 40)
Sydney (AllOrd)
Tokio (Nikkei)
Zurigo (Smi)
New York (Dow Jones)
Nasdaq
388.88
3082.98
9277.05
21568.69
6573.13
10093.30
4308.06
5372.95
14462.52
8226.55
16222.17
4307.60
-0.13
+0.08
+0.37
-0.07
-0.49
+0.42
-0.12
+0.24
+0.36
-0.16
-0.70
-0.59
VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
X
RENDIMENTI ESTERI
Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.
I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente.
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOT.
AZIONI
Vianini Industria
Vianini Lavori
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
1,448 -1,16
6,390 +0,08
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
1,436 0,020
6,392 0,100
1,192
4,960
1,490
6,440
16132
27964
43
280
W World Duty Free 10,210 -0,29 10,221
nr
9,242 10,905
377745
2601
Y Yoox
nr 26,311 34,569
412257
1666
0,143 4693470
0,008 5412619
0,294
33638
45
0
1
Z Zucchi
Zucchi 14 warr
Zucchi rnc
28,190 +0,21 28,398
0,116 +1,31
0,004 +5,88
0,261 +3,78
0,118
0,003
0,257
nr
nr
nr
0,073
0,003
0,183
STAR
Acotel Group
20,530
Aeffe
0,777
Amplifon
4,670
Ascopiave
2,200
Astaldi
6,930
B&C Speakers
6,935
Banca Ifis
14,240
BB Biotech
139,400
Bca Finnat
0,520
Bca Pop.Etruria e Lazio 0,820
Biancamano
0,797
Biesse
6,460
Bolzoni
3,394
Brembo
25,720
Cad It
4,800
Cairo Comm.
7,180
Cembre
9,600
Cementir Hold
6,465
Cent. Latte Torino
4,030
Cobra
0,920
D'Amico
0,688
Dada
4,100
Damiani
1,685
Datalogic
9,100
Dea Capital
1,285
Digital Bros
2,916
EI Towers
40,220
El.En.
22,100
Elica
1,919
Emak
0,864
Engineering
52,100
Esprinet
7,595
Eurotech
2,272
Exprivia
0,924
Falck Renewables
1,434
Fidia
3,464
Fiera Milano
7,430
Gefran
3,400
Ima
37,260
Interpump
10,810
Irce
2,068
Isagro
2,650
IT WAY
1,931
La Doria
6,220
Landi Renzo
1,389
MARR
13,960
Moleskine
1,312
Mondo Tv
0,825
Mutuionline
4,394
Nice
3,326
Panariagroup
1,488
Poligr. S.Faustino
6,910
Poltrona Frau
2,936
Prima Industrie
13,020
R. De Medici
0,333
Reply
62,800
Sabaf S.p.a.
14,870
Saes
8,700
Saes rnc
7,550
Servizi Italia
4,926
Sogefi
4,730
TerniEnergia
2,200
Tesmec
0,734
TXT e-solution
10,470
Vittoria Ass.
10,460
Zignago Vetro
5,570
-0,10 20,308
+0,32 0,780
-0,21 4,681
+0,55 2,186
+0,87 6,921
-0,07 6,917
-0,28 14,207
-0,43 138,888
+1,66 0,515
+5,87 0,810
+1,46 0,800
-0,69 6,504
+0,65 3,371
-0,66 26,124
-0,04 4,827
-2,18 7,252
-0,47 9,608
-1,52 6,590
+5,00 3,915
+1,49 0,928
-1,57 0,693
0,00 4,100
+3,25 1,721
+0,05 9,054
-1,15 1,305
-2,15 2,965
+1,06 40,352
+3,46 22,049
+0,52 1,916
-0,80 0,868
-0,38 52,052
+0,46 7,625
+0,18 2,274
-0,65 0,934
+0,42 1,425
+4,09 3,392
-1,07 7,423
-0,87 3,407
-0,64 37,338
+0,56 10,735
+5,67 1,989
-1,85 2,672
-0,21 1,920
+1,80 6,190
-0,50 1,396
+1,90 13,946
-0,76 1,320
+1,85 0,813
+0,60 4,295
-0,24 3,293
+8,53 1,434
-0,43 7,022
-0,07 2,935
-0,53 13,040
+1,37 0,338
+0,40 62,877
+3,99 14,723
+0,12 8,772
+0,40 7,509
+0,49 4,890
+1,07 4,712
0,00 2,188
-2,59 0,736
-2,70 10,543
-0,29 10,435
+0,63 5,558
nr 19,665
nr 0,730
0,043 4,025
0,110 1,775
0,170 6,630
0,280 6,404
0,370 11,790
4,500 115,438
0,010 0,361
nr 0,515
nr 0,499
nr 5,016
0,050 2,925
0,400 18,923
0,300 4,624
0,140 5,898
0,160 8,528
0,040 4,240
0,020 1,752
nr 0,564
nr 0,630
nr 3,383
nr 1,237
0,150 7,659
nr 1,204
nr 2,179
0,420 33,649
0,500 16,021
0,024 1,683
0,020 0,805
0,533 43,751
0,089 5,286
nr 1,834
nr 0,789
nr 1,326
nr 2,405
nr 7,039
nr 2,749
1,250 28,136
0,170 8,795
0,020 1,686
nr 2,292
nr 1,484
0,065 3,917
nr 1,198
0,580 11,639
nr 1,305
nr 0,500
0,120 4,050
0,075 2,729
nr 1,232
nr 5,900
nr 2,270
nr 9,295
nr 0,263
0,570 53,541
0,350 12,470
0,400 6,906
0,555 6,658
0,130 4,026
0,130 3,910
0,055 2,037
0,035 0,736
0,400 9,112
0,170 8,548
0,250 4,998
22,772
0,900
4,681
2,228
7,640
8,223
14,207
147,145
0,539
0,810
0,837
6,787
3,561
27,090
5,233
7,745
10,004
6,912
5,961
0,932
0,733
4,221
1,780
9,451
1,308
3,021
40,352
22,049
2,033
0,907
53,713
8,033
2,328
0,998
1,467
3,397
8,759
3,599
39,275
10,735
2,081
2,937
2,094
6,193
1,494
13,946
1,738
0,856
4,502
3,599
1,482
7,022
2,939
13,138
0,361
65,169
14,809
8,844
7,824
5,104
4,712
2,372
0,904
11,972
10,749
5,592
2044
123390
409203
240781
97879
4827
96743
12177
2258230
9591530
358337
20059
8452
318456
7461
208824
618
532076
1126650
573446
1377299
8352
154380
482482
394127
43742
39575
36058
54124
151027
10125
158861
109224
91528
1135222
37381
62868
4686
76987
312087
27241
42552
30547
243474
122336
299230
649044
133332
1256
130350
208632
33875
189776
24102
757641
13164
21446
45472
25725
128712
254803
109638
738882
35120
46254
27092
85
84
1050
512
681
76
765
1646
187
176
27
178
88
1745
43
568
163
1049
39
90
292
68
142
529
400
42
1140
106
121
142
651
400
81
48
415
17
313
49
1375
1169
56
47
15
192
157
928
280
21
170
382
65
61
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137
127
588
170
129
55
134
552
82
79
125
703
489
26 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
LA STAMPA
MARIO
CALABRESI
Pensioni/1 I soldi
vengono ancora da lì
1 E’ ammirevole la
veemenza con cui il maggior
sindacato italiano di
pensionati, e anche gli altri
due maggiori, si sono
scagliati contro l’ ipotesi della
Spending Review di fare
cassa con la conferma della
deindicizzazione delle
pensioni e la istituzione, sulle
pensioni stesse, di un
contributo di solidarietà.
Anche i maggiori partiti
politici hanno assunto la
stessa linea, ponendo in
secondo piano, i possibili tagli
al pubblico impiego e alla
sicurezza...
Tornando alla realtà,
nessuna voce si è scagliata
contro queste misure, e
questo fa presupporre che
saranno approvate senza
fiatare, esttamente come
avvenne con il decreto
salvaitalia del governo Monti,
la cui riforma delle pensioni
generò la maggior parte delle
risorse finanziarie del 2013,
non con l’aumento della età
pensionabile, che sarà
fruttifera solo tra anni, ma
con la semplice
deindicizzazione delle
pensioni, che oggi qualcuno
chiama d’oro o d’ argento, a
partire dai 3.000 euro lordi
mensili.
LETTERE AL DIRETTORE
aggiungere un semplicissimo
segnalatore satellitare come ce
ne sono sulle auto, tipo
antifurto e installato in una
zona segreta che conosce solo
il costruttore, o in qualsiasi
altro punto a piacimento.
Quando manca l’alimentazione
si autoattiva, inviando segnali
per essere localizzato. Non
sono sicuro che funzionerebbe
anche sott’acqua, ma sono
certo che di diavolerie
elettroniche oggi ce ne siano a
bizzeffe!
GIULIO MANTOVANI
1 Mi pizzico per capire se
sogno oppur son desto
nell’apprendere che il governo
Renzi intende apportare tagli
alla Pubblica Sicurezza.
Caro Matteo, la spesa
pubblica inutile e parassitaria
va tagliata inflessibilmente,
non certamente la Pubblica
Sicurezza, che anzi va
potenziata e perfezionata
mentre a Poliziotti e
Carabinieri andrebbe
accordato un sensibile
aumento retributivo a
riconoscimento della funzione
insostituibile che svolgono,
spesso a rischio della vita, per
la tranquillità e la sicurezza dei
cittadini.
GIOVANNI BERTEI
1 Sono un dirigente
industriale in pensione che, in
maniera occasionale
collabora ancora con la sua
ex azienda soprattutto per
iniziative all’estero. Sento
spesso parlare del progetto di
ridurre consistentemente la
pensione nei casi come
questo .
Io denuncio regolarmente i
redditi da questo lavoro e ci
pago più del 50% di tasse e
contributi. La mia esperienza
quarantennale contribuisce
concretamente allo sviluppo
dell’azienda (italiana!) e non è
così facilmente sostituibile.
Se dovessero ridurre la
mia pensione, sarei costretto
a interrompere questa
attività (che tra l’altro mi fa
sentire ancora utile) col
risultato che lo Stato non
riceverebbe più tasse e
contributi collegati alle mie
prestazioni .
FRANCO PLATINI
Boeing scomparso,
come è possibile?
Quel welfare
che produce povertà
1 Non è chiaro, dicono in
tanti, dove Renzi troverà i
miliardi necessari a mettere in
busta paga un po’ di soldi a
qualche milione di italiani. Non
ritengo sia questo il nostro
problema. E’ solo welfare. A
mio giudizio neppure utile a
migliorare l’economia del
paese. Non è altro che
trasferire da una tasca all’altra
della stessa giacca quei pochi
soldi che uno può avere.
Di welfare ne abbiamo avuto
anche troppo e sbagliato per di
più se i poveri sono diventati
più poveri e più ricchi i ricchi.
Va modificato tutto il sistema
paese. Non basta una legge
elettorale accettabile, non
serve un senato regionale di
cui si parla, basta il
Parlamento a rappresentare
l’intero paese, non basta
rivedere l’art. 5. Serve
soprattutto legalità e lotta al
malaffare. Serve una morale
sociale che l’individualismo
imperante sta uccidendo. C’è
molta strada da fare, politica e
culturale, per allinearci alla
media degli altri paesi europei.
LUIGI NALE
Cavalierato per la sua
condanna. Ma resta ancora
una cosa: e la scorta? Lo Stato
deve provvedere alla scorta di
polizia e carabinieri per un
privato condannato e
interdetto? Allora per quante
persone nello stesso stato
dovrebbero disporsi scorte di
polizia e carabinieri? Anche
questo è un argomento da
affrontare.
Gli 85mila
della cura Cottarelli
1 Fa indubbiamente
impressione sentire dire da
Carlo Cottarelli (un uomo a cui
è stato assegnato un compito
che lo sta rendendo molto
impopolare tra coloro che
rischiano di finire arruolati
nell’esercito dei tagliati) che vi
sono ben 85 mila esuberi tra gli
statali.
Però, in fondo, quegli 85 mila
futuri sfortunati non
rappresentano neppure il 3%
(insomma, un «partitino»)
della forza lavoro statale
complessiva, vale a dire che
solo un dipendente su 40
rischia il posto di lavoro. Il
problema casomai è un altro ed
è quello di decidere chi
tagliare, cioè se l’impiegato
statale che risulta utile ai
cittadini oppure quello che se
anche non ci fosse non
cambierebbe la produttività
del servizio pubblico.
Temo purtroppo che a
pagare la «cura Cottarelli»
saranno soprattutto gli statali
indifesi che hanno sempre
svolto coscienziosamente il
proprio lavoro mentre gli
intoccabili e gli improduttivi
continueranno a pesare sul
bilancio dello Stato.
LORIS NUCERA
Quelle nascite ignote
per eccesso di privacy
1 La lettera che un altro
lettore ha scritto ieri dopo
essere diventato padre
(presumo per la prima volta), e
che constatava come non
fossero più presenti nel
giornale gli annunci delle
nascite, mi ha maggiormente
interessato quando ho appreso
che è una conseguenza della
legge sulla «privacy».
Se adattassimo a questo
fatto quello che Fantozzi disse
a proposito del film sulla
corazzata Potëmkin il
commento di Paolo Villaggio
1 Sono avanti negli anni,
ma provo a dire la mia sulla
scomparsa del Boeing 777
della Malaysian Airlines.
Avendo studiato elettronica
industriale tanti anni fa, mi
chiedevo come fosse
possibile, con quello che
costa un bestione del genere,
non aver pensato ad
c.
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Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata.
sarebbe lo stesso perché siamo
continuamente oppressi da
una vera schiavitù.
NINO BONOMO BOLOGNA
1 Berlusconi senza
GIUSEPPE ALÙ
Si tagli la spesa, non
la Pubblica Sicurezza
LUIGI LAVORGNA
Pensioni/2 E si fa di
tutta l’erba un fascio
Dopo il Cavalierato
toglierei la scorta
Quando il ciclista
rispettava il codice
1 Sono andato in bici per
decine di anni quando non
esistevano le ciclabili, non ci si
vestiva come per fare il giro
d’Italia solo per andare in
ufficio e non si pretendeva che
tutti si scansassero. Viaggiavo
sulla strada, non sui
marciapiedi, sulle strisce
pedonali, sotto i portici,
contromano, non attraversavo
con il semaforo rosso, non
rompevo con un pugno lo
specchietto delle auto se non
c’era lo spazio per passare,
come ha fatto una fanatica alla
quale prima o poi presenterò il
conto, se la strada era stretta
facilitavo il passaggio delle
auto e non viaggiavo appaiato,
forse perché il ciclista non era
ancora considerato specie
protetta, virtuoso salvatore
dell’ambiente e riteneva
proprio dovere rispettare il
codice stradale.
Sono ancora vivo. Non dite
che il ciclista viaggia
dappertutto meno che sulla
strada per rimanere vivo. I
delinquenti e gli ubriachi alla
guida sono rarissimi. Lo fa per
comodità, per usare
scorciatoie e perché si ritiene
tutto permesso perché è solo
su una bici. Non ho mai visto
multare un ciclista. Pessima
idea permettere alle bici di
viaggiare contromano:
pericolo! Ma lo fanno già,
magari senza luci. Bisogna
smetterla di permettere tutto
ai ciclisti. Bisogna richiamarli
al rispetto degli altri e del
codice stradale.
LORENZO CERRUTI
Silenzio al cinema,
vorrei una campagna
1 Scrivo a nome di tutti
coloro che come me amano
andare al cinema. Negli ultimi
tempi mi capita sempre più
spesso di sedere accanto a
persone, soprattutto donne, e
soprattutto non giovani, che
per tutta la proiezione del film
non fanno altro che
commentare ciò che accade
sullo schermo. A nulla serve
lanciare sguardi di disappunto
verso le disturbatrici, che si
zittiscono per pochi minuti e
poi il chiacchiericcio riprende
senza pudore.
Vorrei quindi lanciare una
campagna che chiamerò
«ssssssssssss. inizia il film» sui
quotidiani ma anche e
soprattutto nelle sale
cinematografiche affinché,
prima dell’inizio del film,
accanto alla pubblicità e
all’invito a silenziare i cellulari,
venga trasmesso uno spot che
inviti a silenziare anche le
bocche dei presenti .
Chi proprio non ci riesce, lo
noleggi o acquisti in dvd.
Quotidiano fondato nel 1867
2
DIRETTORE RESPONSABILE
MARIO CALABRESI
VICEDIRETTORI
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LA TIRATURA DI MERCOLEDI’ 19 MARZO 2014 È STATA DI 301.186 COPIE
TM
L’editoriale
dei
lettori
LA FILOSOFIA
È CONCRETA
FEDERICA CRESTO
ilosofia sì, filosofia no: questo il dibattito
delle ultime settimane. Pareri discordi e
non uniformi, chi la difende e chi la vorrebbe abolire tacciandola di inutilità. Eppure è proprio in un’epoca in cui i comici
si lanciano in politica e i politici smaniano per fare i
buffoni che si è perso l’esercizio al ragionamento e al
pensiero razionale. Personalmente, ritengo che sia
stata la materia che, in 5 anni di liceo classico, mi sia
servita maggiormente. E non mi riferisco allo «studio», quanto alla sua comprensione: non penso, infatti, che possa essere di vitale importanza conoscere a fondo le differenze metafisiche tra Aristotele e
Kant o le analogie tra Schopenhauer e Kierkegaard.
La filosofia non si studia a tavolino: si pensa, si riflette, si vaglia; insegna a ricondurre la quotidianità a
schemi razionali e addestra a risolvere da soli i piccoli problemi che intessono le nostre esistenze.
Sabato 15 marzo ho avuto il piacere di prendere
parte alla competizione regionale delle Olimpiadi
della Filosofia; i candidati erano chiamati a scrivere
un testo argomentativo, in lingua italiana o straniera, all’interno del quale poter esporre il proprio pensiero circa un tema di strettissima attualità: la connessione esistente tra immigrazione, istruzione ed
economia. Se questa era la richiesta della SFI (Società Filosofica Italiana), organizzatrice delle Olimpiadi, il messaggio appare cristallino: la filosofia
vuol essere concreta, e lo è. È vero, i tempi sono cambiati; se però la filosofia è inutile, qualcuno mi spieghi perché dopo 2500 anni ancora si ricerca la causa
prima dell’universo (non più nelle grotte dell’Attica
ma nei sotterranei del CERN); perché siamo ancora
affascinati dai segreti «della legge morale dentro di
me e del cielo stellato sopra di me»; qualcuno mi
spieghi il motivo per cui continuiamo a porci sempre
la stessa domanda, sin da bambini: «perché?». La
filosofia dovrebbe essere insegnata per formare l’individuo. In fondo è solo l’amore e la radice del sapere: scusate se è poco. Talmente poco che qualcuno
sostiene che debba essere estirpata per sempre.
F
studentessa di Liceo Classico, Luserna San Giovanni (TO)
VERA M.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
STEFANO LEPRI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
S
ommando questa crescita reale e l’aumento dei prezzi, il
prodotto lordo può dunque salire al massimo di circa 2,5
punti (0,5 più l’obiettivo Bce
del 2% di inflazione) in una media pluriennale. In questo modo il debito tutt’al più scenderebbe di un’inezia.
Conteggi di questo tipo preoccupano gli altri Paesi e le istituzioni internazionali. Nel mondo c’è abbondanza di
capitali, dunque in linea di principio
spazio per finanziare i debiti; ma proprio questa abbondanza moltiplica l’instabilità, fa spostare gli investitori in
modo volubile alla ricerca di maggiori
rendimenti. Oggi l’Italia torna ad attirare, domani chissà.
E poi, in nome di che cosa si può rivendicare al nostro Stato la facoltà di fare più debiti, se è dilagata nel Paese la
convinzione che i debiti precedenti li abbia accumulati spendendo male? Nelle
proposte formulate dal commissario alla spesa Carlo Cottarelli c’è tutto il ne-
CONTI PUBBLICI,
IL RISCHIO
DELL’AUTOGOL
N
on è sempre facile dare atto delle decisioni della
Corte costituzionale per i
linguaggi spesso troppo
tecnici e per il sovrapporsi
di questioni giuridiche e di valutazioni
politiche.
Alcune volte però conta anche una
certa fretta o superficialità dei giornalisti nella lettura delle sentenze e la loro
forte tendenza a cercare di spiegarle alla
luce delle disposizioni sostanziali giudicate, sottovalutando invece quasi del
tutto i profili ritenuti (a ragione od a torto) più tecnici, ma che invece non di rado
sono quelli che hanno giustificato le decisioni. Ma in tal modo si può sbagliare
notevolmente, dando una rappresentazione errata delle decisioni assunte, senza spiegare il loro significato effettivo,
con evidenti cattive informazioni messe
in circolazione nell’opinione pubblica.
Pochi giorni fa, ad esempio, la Corte
costituzionale (sent. n. 50/2014) ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di
una disposizione di una legge delegata
che sanzionava severamente ed in modo
innovativo i comportamenti posti in essere da coloro che affittano immobili «in
nero»: la norma è stata dichiarata illegit-
cessario per riesaminare come la nostra
amministrazione pubblica impiega il denaro dei contribuenti.
Però, guarda caso, appena si arriva al
concreto molti dei fautori dei tagli alle
spese si dileguano. Appena si capisce
che occorre togliere qualcosa a qualcuno, affrontare questioni impopolari,
prendere di petto interessi consolidati e
radicati nella nostra società, ecco si fa ricorso a ben noti espedienti retorici: «ci
vuole ben altro», «sono tagli rozzi», «rinunceremmo all’indispensabile».
Naturalmente le scelte, nel vasto menu proposto, dovrà compierle la politica. Ma intanto occorre dire che, dietro il
gergo tecnico del rapporto, alcuni dei
problemi cruciali sono stati posti. Innanzitutto, quello della corruzione. No,
la parola non compare, nel rapporto
consegnato al Parlamento. Ma di questo
si parla, in almeno tre casi importanti.
Si tratta di corruzione burocratica,
oltre che di semplice spreco per inettitudine o frammentazione di acquisti,
quando si propone una «drastica riduzione del numero di centrali appaltanti». Si tratta di clientelismo parlamentare, collegi elettorali o favori a lobbies,
quando si suggerisce il «taglio dei microstanziamenti». Si tratta del malcostume della politica locale quando si
ipotizza di chiudere le società partecipate da Comuni e Regioni che non svolgono servizi pubblici. Di questo è bene
discutere, ancor più che degli aerei e
delle portaerei, o di altre spese di prestigio da rimandare a tempi migliori:
così si può riconquistare la fiducia dei
cittadini nella politica.
tima non per il suo contenuto, ma perché
i giudici che avevano sollevato la questione di legittimità costituzionale dubitavano - tra l’altro - che una disposizione del
genere potesse essere inserita in un decreto legislativo che attuava una delega
legislativa data dal Parlamento al Governo per disciplinare tutt’altre materie e la
Corte costituzionale ha condiviso questa
argomentazione preliminare, scrivendo
addirittura che la norma impugnata «si
presenta del tutto priva di “copertura”
da parte della legge di delegazione». E,
invece, nei giorni successivi non pochi
mezzi di informazione hanno diffuso la
notizia che «affittare in nero si può, il via
libero della Corte» o raccolto opinioni
nel merito della questione da parte delle
associazioni degli inquilini o dei proprietari degli immobili.
E questo è avvenuto dopo poche settimane che la sentenza della Corte costituzionale n. 32/2014, in tema di legislazione sulle droghe, era stata largamente
deformata in modo sostanzialmente
analogo: una importante decisione che
ha fatto cadere le notevoli innovazioni
sulla equiparazione fra droghe «pesanti» e «leggere» introdotte in sede di conversione di un decreto legge che disciplinava degli oggetti sicuramente diversi, è
stata largamente commentata come se
la Corte avesse fondato la sua decisione
entrando nel merito di questa equiparazione e non si fosse, invece, espressamente limitata a svolgere una argomentazione relativa al mancato rispetto dei
limiti costituzionali della decretazione
d’urgenza. Anche in questo caso, è emersa nettamente la prevalenza di una lettura «sostanzialistica», se non strumentale, della sentenza, mentre si è messa la
sordina sul fatto che con la sentenza n.
32 proseguiva la importante giurisprudenza della Corte sui limiti della decretazione d’urgenza ed anche sui gravi difetti dei cosiddetti «maxi-emendamenti» di cui i Governi hanno largamente
abusato negli anni più recenti.
Soprattutto appare incomprensibile
che in una stagione nella quale molti - ed
a ragione - si dolgono dei sintomi diffusi
di cattiva funzionalità delle nostre istituzioni, proprio le importanti decisioni dell’organo di giustizia costituzionale che
cerca infine di riportare al rispetto delle
regole costituzionali l’adozione delle fonti
normative da parte dei Governi e dei Parlamenti vengano tanto sottovalutate da
qualche inconsapevole operatore informativo. Al contrario, riportare in questi
ambiti il rispetto della legalità costituzionale, può essere una delle maggiori garanzie anche per la futura buona funzionalità delle innovazioni istituzionali che
si vorrebbero realizzare.
NELLA SFIDA CON PUTIN
NOSTALGIA DEL NOVECENTO
CESARE MARTINETTI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
C
ANCHE LONDRA
CONDANNA
LE NOSTRE CARCERI
VLADIMIRO ZAGREBELSKY
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ATTENTI A LEGGERE
LE SENTENZE DELLA CORTE
UGO DE SIERVO
Lettere e Commenti .27
.
on le lacrime agli occhi e scandendo
tonanti «urrah», i rappresentanti
del popolo russo salutano l’annuncio dell’annessione della Crimea. In
quegli stessi momenti il vice presidente Usa Joe Biden dalla vicina Varsavia annuncia manovre militari sul Baltico e prometteva agli alleati: «Non vi abbandoneremo».
La storia riprende il suo corso, potrebbe dire lo storico Francis Fukuyama che ne aveva
teorizzato la fine alla caduta del muro Berlino.
Ogni cosa è illuminata, per citare un libro che
qualche anno fa ha rievocato gli orrori della
storia di quei luoghi: i milioni di morti per le
carestie provocate dal potere sovietico nei primi anni del regime, le deportazioni staliniane,
i pogrom antisemiti, le scorrerie dei cosacchi,
l’invasione nazista che fa dire al protagonista
di un racconto di Vasilj Grossman appena ripubblicato da Adelphi («Il bene sia con voi»):
«Siate felici, orgogliosi, contenti di non essere
ebrei. Non è odio, è aritmetica della ferocia».
Ma è proprio perché sotto ogni sasso che si
tocca sulla terra nera d’Ucraina si apre un
abisso, c’è qualcosa che non torna in questo
rilancio retorico e propagandistico di noi contro
loro, qualcosa di forzato nella riduzione alla dimensione binaria delle relazioni internazionali
nel mondo disarticolato e globalizzato di oggi.
C’è qualcosa di antistorico nell’immagine della
mano destra di Vitaly Churkin, ambasciatore
russo all’Onu, che si alza solitaria ad esprimere
il veto alla risoluzione che condanna Mosca.
Ma davvero qualcuno in occidente pensava
che la confusa e ambigua rivolta di Kiev potesse
traghettare quel carico doloroso di storia che si
chiama Ucraina nella Ue o addirittura nella Nato senza una reazione del Cremlino? Che senso
ha appellarsi ai formalismi dei vecchi impegni
per affermare apoditticamente che la Crimea è
parte integrante dell’Ucraina e da essa non può
essere divisa? Nella penisola dove i capi dei partiti comunisti di tutto il mondo sono andati per
anni a trascorrere le vacanze estive ospiti delle
dacie del Pcus e dove Togliatti scrisse il suo
enigmatico memoriale classificato nella storia
del Pci come la teorizzazione della «via italiana», ha sede la Flotta del Mar Nero. Il «cuore»
della Marina russa, ha detto ieri Putin, intendendo per russo qualche secolo di storia, dagli
zar a oggi passando per l’Urss.
Ecco, si può variamente fantasticare su chi
avesse bevuto più vodka tra Kruscev, quando nel
1954 «regalò» a Kiev la Crimea, e Eltsin che nel ’91,
C
osicché egli non vi poteva partecipare o validamente rinunciare. Con
sorprendente rapidità
il governo di allora introdusse una modifica al codice
con un decreto legge, nella cui premessa si leggeva che era necessario e urgente adeguare il sistema
alla sentenza della Corte europea.
Era una piccola modifica, sufficiente però a correggere il più vistoso difetto. La sorpresa per l’intervento del governo dipendeva
dalla frequente indifferenza italiana rispetto agli obblighi assunti nei
confronti delle regole europee. Mai
prima di allora un decreto legge
era stato emanato in circostanze
simili. Perché allora il governo si
determinò a farlo? Dopo la sentenza della Corte europea, Germania
e Spagna avevano preso a rifiutare
di estradare in Italia i condannati
in contumacia di cui l’Italia chiedeva la consegna. Rifiutavano, quei
paesi e gli altri che certo li avrebbero imitati, per non rendersi complici di violazioni dell’equo processo. Con la Convenzione europea
dei diritti umani, tutti gli Stati europei sono tra loro vincolati a garantire i diritti fondamentali. Non
si trattava allora del semplice, anche se dovuto, ossequio a una decisione giudiziaria, ma piuttosto della necessità di bloccarne le conseguenze, che iniziavano a manifestarsi nell’intero sistema europeo.
Perché, pur con qualche difetto, un
sistema europeo di protezione dei
diritti fondamentali esiste e opera
efficacemente.
Lo schema si riproduce ora per
la situazione delle carceri italiane.
La Corte europea ha rilevato che
in Italia il sovraffollamento sottopone un gran numero di detenuti
a un trattamento inumano e degradante e ha imposto all’Italia di
adeguare agli standard europei il
numero dei detenuti rispetto alla
capienza delle carceri; i giudici
degli altri Stati europei constatano che estradando condannati in
Italia questi rischiano un regime
di detenzione incompatibile con il
divieto di trattamenti inumani e,
per non rendersi compartecipi
della violazione, respingono la richiesta italiana. E’ ciò che è avvenuto ora da parte di giudici ingle-
al momento di cospirare la fine dell’Urss con il bielorusso Sushkevic lasciò all’ucraino Kravciuk la
penisola dal dolce clima mediterraneo. Ma nessuno poteva certo dubitare che Vladimir Vladimirovic Putin avrebbe alzato il pugno. E non tanto per
l’ideologia imperiale e nostalgica che – a ragione –
gli viene attribuita. Ma per semplice funzionalità
strumentale e simbolica del suo apparato statale.
Per realismo politico. Quel realismo che sembra
mancare del tutto agli occidentali.
La battaglia propagandistica sulla nuova
«guerra fredda» condotta da Usa e Ue e da essi
attribuita a Mosca nasconde un desiderio di riesumare il vecchio confronto (e qui sta l’aspetto
psicanalitico della faccenda) di cui davvero non
si capisce né la ragione né l’obiettivo. Ci siamo
mai preoccupati dei ceceni massacrati da anni e
anni di guerra? No e abbiamo pure integrato
l’equazione tutta putiniana Cecenia uguale terrorismo. Il vecchio Kissinger ha vanamente ammonito sulla specialità geopolitica del territorio
chiamato Ucraina (Crimea compresa) e sulla necessità di maneggiare con delicatezza un futuro
che potrebbe essere al massimo «finlandese».
Vladimir Putin non ha bisogno della propaganda occidentale per solleticare il nazionalismo russo. La messinscena imperiale di martedì al Cremlino, tra sbattere di tacchi dei soldati,
aquile imperiali e l’inno russo-sovietico, ne è la
dimostrazione. Da qualche giorno alle pur modeste manifestazioni in favore dell’Ucraina libera si sono contrapposti gruppi di giovani vestiti
con giacche a vento rosse con striscioni che dicevano: noi crediamo in Putin. Segni apparentemente marginali ma significativi che il Crem-
si, che hanno rifiutato di trasferire in Italia un condannato alla reclusione per reati di mafia. L’eventualità che ciò diventi prassi diffusa da parte di tutti i giudici europei e che quindi l’Italia non riesca
più ad ottenere l’estradizione di
condannati è ora più che prevedibile. Non solo, ma si è in attesa di
una sentenza della Corte europea
che dovrà dire se le condizioni in
cui l’Italia tiene gli stranieri destinati all’espulsione siano compatibili con il divieto di trattamenti
inumani. Se la sentenza fosse negativa per l’Italia, come la Corte
ha già deciso per la Grecia, gli
stranieri in attesa della decisione
sulla loro domanda di asilo non sarebbero più trasferiti in Italia e il
quadro si completerebbe. Non
per il debito pubblico o per lo
spread, ma per l’inumanità dei
suoi luoghi di detenzione l’Italia
verrebbe cacciata dalla classe. Altro che dietro la lavagna, per richiamare una figura usata dal nostro presidente del Consiglio!
Tra due mesi e mezzo scade il
termine indicato dalla Corte europea perché l’Italia adegui lo stato
delle sue carceri. Qualche riforma
legislativa e diversi aggiustamenti
nella gestione carceraria hanno ridotto il numero dei detenuti e attenuato il problema, che però resta
irrisolto. Il Comitato dei ministri
del Consiglio d’Europa, che sorveglia l’esecuzione delle sentenze
della Corte europea, ha recentemente dichiarato che le misure
prese sono insufficienti. Ulteriori
condanne, pesanti anche sul piano
economico oltre che morale, sono
dietro l’angolo. Ma governo e Parlamento sembrano pensare di
aver fatto quello che era necessario. Non sarebbero necessari provvedimenti eccezionali, come l’indulto che anticiperebbe la liberazione dei detenuti che hanno scontato quasi interamente la loro pena o che sono stati condannati a
pene brevi. Il messaggio che in tale
senso il presidente della Repubblica ha inviato al Parlamento, ha trovato tardiva e distratta attenzione.
Sono in vista le elezioni europee e
prima o poi anche quelle politiche
nazionali. Tanto basta per non voler irritare quell’elettorato di cui si
cerca il voto. E’ un peccato. L’Italia
non è solo uno dei paesi fondatori
dell’Europa unita. L’Italia è anche
stata il paese di Beccaria e dell’umanità delle pene.
lino non sottovaluta la necessità di un confronto
anche fisico nelle strade di Mosca. Che idea abbia del dissenso l’uomo del Cremlino lo dimostrano i dieci anni passati al confino siberiano
(chiamatelo pure Gulag) dal petroliere visionario Mikhail Khodorkovskij (un vero antagonista
politico per Putin) e la doccia scozzese di inchieste penali che subisce il ben più fragile blogger
Alekseij Navalny, opportunamente messo in
questi giorni agli arresti domiciliari.
Imprigionato dai suoi fantasmi e paralizzato
dai conflitti di interesse (import-export e naturalmente a dipendenza energetica) l’occidente
ai toni da guerra fredda accompagnati dal rilancio del ruolo della Nato ha partorito sanzioni che
lo sbrigativo capo del Cremlino ha definito «ridicole». Davvero qualcuno da queste parti è in grado di rinunciare al multiforme business con la
Russia per il principio di intangibilità dei confini
ucraini? O per il destino di una penisola dove il
60 per cento degli abitanti è russo e il 90 per
cento dei votanti al referendum di domenica
vuole tornare in Russia? Dopo aver vinto cinicamente la partita siriana ed essersi affermato come leader credibile in Medioriente (il «Jerusalem post» ha sottolineato la sua «audacia» contrapposta alle «esitazioni» di Obama) Vladimir
Putin rischia di guadagnare punti anche nella
battaglia ucraina. Al «Kievskij vozkal» di Mosca,
la stazione dove arrivano i treni da Kiev, c’è sempre la gigantesca statua di Lenin ad accogliere i
viaggiatori in un abbraccio fraterno, per quanto
mortale. A Bruxelles nessuno era preparato ad
accogliere i profughi di piazza Majdan. Bisogna
dar loro una ragione per crederci.
28
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
La Giornata della Musica Antica
Domani, 21 marzo, compleanno di Johann Sebastian Bach,
si festeggia in Europa la Giornata della Musica Antica,
da quest’anno sotto l’alto patronato dell’Unesco.
La celebrazione è stata decisa nel 2013 dalla Ue.
Concerti, conferenze ed eventi collaterali avranno luogo in
contemporanea in oltre 20 Paesi, con l’intento di celebrare
la memoria viva dell’eredità musicale storica europea
e far conoscere la musica antica a un più vasto pubblico.
CULTURA
SPETTACOLI
&
Favelas e grattacieli a San Paolo del Brasile [PAULO FRIDMAN/SYGMA/CORBIS]
L’impero romano
Dal 27 a. C., inizio del principato di Ottaviano,
al 395, quando alla morte di Teodosio viene
suddiviso in due parti: occidentalis e orientalis
VITTORIO SABADIN
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
no studio finanziato dal
Goddard Space Flight
Center della Nasa è ora
arrivato alla conclusione che anche la nostra
civiltà industriale presenta sintomi
di degrado molto gravi ed è prossima a una fine che, senza interventi
adeguati, arriverà molto presto, nel
giro di qualche decade. È strano che
un centro di volo spaziale si occupi
delle banali cose che accadono sulla
Terra, ma lo studio è stato condotto
da un insigne matematico, Safa Motesharrei, e da ricercatori di scienze
naturali nell’ambito di una nuova disciplina chiamata Handy (Human
and Nature Dynamics), che mescola
eventi sociali e naturali per trarne
presagi sul futuro.
Motesharrei e i suoi collaboratori
hanno messo in relazione la situazione attuale del pianeta con quelle
dell’impero romano, della civiltà
maya, dei regni della Mesopotamia,
delle dinastie Han in Cina, dei Maurya e dei Gupta in India. Per secoli, i
loro sovrani hanno creduto di poter
U
«HANDY», LA NUOVA DISCIPLINA
«Human and Nature Dynamics»
mescola eventi sociali e naturali
per trarne presagi sul futuro
CINQUE FATTORI COMUNI
Popolazione, clima, agricoltura,
acqua, energia: la prosperità
dura finché stanno in equilibrio
dominare il mondo che conoscevano, ma poi è accaduto qualcosa del
quale non si sono accorti o che hanno sottovalutato, un lento cambiamento degli equilibri che sembrava
ininfluente o sopportabile, e che invece ha portato al disastro.
I fattori comuni tra le passate civiltà e la nostra, secondo la Nasa,
sono in tutto cinque e bisogna prestare molta attenzione alle loro dinamiche. Sono la popolazione, il clima, l’acqua, l’agricoltura e l’energia.
Fino a che stanno in equilibrio, la civiltà prospera. Quando l’equilibrio
si spezza senza essere rapidamente
ripristinato, comincia il decadimento. Il collasso avviene se si verificano due condizioni sociali precise,
purtroppo già fortemente presenti
nella nostra civiltà: l’impoverimento delle risorse disponibili e la stratificazione della società tra un gruppo formato dalle élite e un altro dalla massa di gente comune.
Quando si verifica un impoverimento delle risorse disponibili, la
tendenza nelle civiltà degli ultimi
5000 anni è stata quella di interrompere la ridistribuzione del surplus alla società. Con una analisi
molto vicina al pensiero marxista, il
Goddard Space Center sostiene
che, al tempo dei Maya come oggi, il
controllo esercitato dalle élite fa in
modo che la massa che produce la
Civiltà maya
Fiorì nel Centro America, tra la Penisola dello
Yucatán, l’Honduras e El Salvador, dal 317
al 987 d. C. Entrò in crisi a partire dall’800
Dinastia Han
Regnò sulla Cina per quattro secoli, dal 206
a. C. al 220 d. C. diffondendo la sua influenza
su Vietnam, Asia centrale, Mongolia e Corea
Civiltà al collasso
così fan tutte
Uno studio della Nasa: l’Occidente è destinato a crollare
come Roma antica e gli altri grandi imperi del passato
per lo squilibrio nella distribuzione delle ricchezze
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
sempre la stessa storia:
la redistribuzione è la
panacea di tutti i mali.
Non è così, però, e l’esperienza lo
dimostra. L’impero romano, come
quello dei Gupta, si sarebbe salvato se avesse puntato sul capitale
umano dei propri emarginati,
istruendoli e consentendo loro di
salire sulla scala sociale».
Il professore della Columbia
University Jagdish Bhagwati è al
crocevia dei temi toccati dallo studio Nasa sul declino della civiltà
moderna. Nato in India, educato in
Gran Bretagna e negli Usa, è membro del Council on Foreign Relations e si è sempre occupato dell’intreccio tra sviluppo, commerci
e questioni sociali.
«È
Perché lo studio della Nasa non la
convince?
L’economista Jagdish Bhagwati
“Malaviad’uscitac’è:
puntaresulcapitaleumano”
«Parla di ambiente, popolazione,
clima, risorse, ma quello che intende dire è soprattutto una cosa: lo
squilibrio tra ricchi e poveri sta
condannando la nostra società al
crollo. La diagnosi può anche essere accurata, ma la terapia è come
al solito sbagliata. Non è che se
mettiamo tutti i ricchi su una nave
e l’affondiamo, il giorno dopo i poveri stanno meglio. E il problema
non si risolve neppure togliendo
tutti i soldi ai ricchi, per ridistribuirli ai poveri, perché comunque
non basterebbero».
Lei quale soluzione suggerisce?
«Andiamo alle radici storiche della
questione. Tutti i grandi imperi, a
partire da quello romano, hanno
commesso l’errore di escludere le
classi più basse, pensando che le
cose sarebbero sempre rimaste
uguali. Anche noi lo stiamo ripetendo ora, però la soluzione non è
ridistribuire, ma includere. Come?
Puntare sul capitale umano. Dobbiamo investire nell’istruzione dei
poveri, cosa che non fece nessuno
dei grandi imperi falliti, per due ragioni: primo, per consentire a loro
ricchezza ne riceva indietro solo una
piccola parte, a livello di sussistenza o
poco sopra. Questo porta al collasso
dello strato sociale più debole, al quale però segue inevitabilmente anche il
decadimento di quello più forte.
Di fronte a questi eventi, le caste
hanno in passato sempre reagito
continuando a fare «business as
usual», ignorando gli allarmi e procedendo verso la fine senza agire in
modo adeguato. Una situazione molto simile a quella attuale della nostra
civiltà occidentale, anche se molti
scienziati sono convinti che lo sviluppo della tecnologia ci salverà dalla preannunciata carenza di risorse
energetiche, di acqua e di cibo per
tutti. Lo studio della Nasa non è però
di trovare lavori più soddisfacenti,
salire nella scala sociale e superare
il risentimento; secondo, perché il
miglioramento e l’allargamento
dell’educazione consentirà a tutta
l’umanità di trovare soluzioni più
efficaci e sostenibili per la crescita,
che resta l’unica
strada percorribile
per far sopravvivere e prosperare la
nostra civiltà».
È solo una questione economica?
«No. È sociale, e
prima di tutto viene il capitale umano. Se lo metteremo a frutto, potenziando istruzione e tecnologia,
troveremo la soluzione non solo
per continuare a crescere, ma anche per farlo rispettando l’ambiente e le risorse naturali di cui abbiamo bisogno».
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Ad Alba l’antico Egitto nel bicchiere
Rembrandt ritrovato a Nizza dopo 15 anni
La mostra Il vino nell’Antico Egitto. Il passato nel bicchiere
approfondisce un tema inedito: la diffusione del vino nell’antico Egitto,
tema che unisce la cultura egizia a quella della nostra penisola.
L’esposizione, curata da Sabina Malgora, è ospitata presso la Chiesa
di San Domenico ad Alba da sabato al 19 maggio. Offre un percorso
in cui si ammirano reperti archeologici dal 2.686 a.C., la riproduzione
di una tomba, un sarcofago con una mummia e la ricostruzione
tridimensionale del suo volto, oltre a documenti fotografici.
È stato ritrovato a Nizza il dipinto di Rembrandt che era stato
rubato 15 anni fa dal museo comunale di Draguignan nel Sud della
Francia. Il bambino con la bolla di sapone, una tela di 60x49 cm non
datata, stimata all’epoca del furto 20 milioni di franchi (circa 3,5
milioni di euro) è stata rubata il 13 luglio 1999. Il ritrovamento è stato
effettuato dal Nucleo per la tutela del patrimonio artistico e dalla
polizia di Nizza che hanno fermato due uomini «già conosciuti dai
servizi di polizia per altri episodi di delinquenza minori».
Alla Fondazione Ferrero
la fabbrica diventa comunità
Un libro racconta la storia di un modello tutto albese
Un’idea di Welfare che unisce tradizione e modernità
SERGIO SOAVE
ensi ad Alba e l’immagine è
quella del movimento: traffici, commerci, tartufi, vini,
manifatture che si sono fatte strada nel mondo, un popolo vitale che ha nel Dna il gusto dell’impresa, convinto, anche se non lo dice, di avere una marcia in più degli altri. È per questa impronta che la piccola capitale di uno dei più
straordinari distretti d’Europa viene studiata. Ed è giusto
che sia così.
Ma c’è un primato meno
conosciuto: quello della
«Fondazione Ferrero», nata
30 anni fa.
Primato di welfare aziendale, innanzitutto: oggi, non
c’è niente di simile in Italia;
qualcosa di vagamente analogo è riscontrabile ai margini di imprese tedesche; lo spirito di appartenenza può ricordarci il Giappone, ma l’insieme non è equiparabile.
Eppure l’idea è semplice:
la vita non finisce con la pensione; in certi casi, può cominciare di lì.
Michele Ferrero sentiva
forse di avere un debito con
la provvidenza, quando ci
pensò la prima volta, nel
1983: vent’anni di comando
in una azienda giovane; prodotti sempre centrati; la cura maniacale della qualità
per rimuovere la nomea di
fabbrica del surrogato; la
gratitudine di maestranze
trattate davvero come persone; mai uno sciopero; fatturati da capogiro. Ma,
c’era un ma. Per gli operai e
i tecnici della prima generazione era arrivato il tempo
della pensione e molti se ne
andavano quasi dispiaciuti
per non poter più partecipare a quella straordinaria
avventura.
Bisognava dunque fare
qualcosa: prese carta e penna e scrisse tre parole: «lavorare, creare, donare». Le maestranze che avevano contribuito a sviluppare i prodotti
dell’azienda non dovevano
disperdersi, ma trovare un
luogo e le risorse per continuare a esprimersi. Lui
avrebbe messo a disposizione luogo e risorse. Il resto sarebbe nato da loro. E questa
volta i frutti sarebbero andati alla comunità e al territorio, sì che la vita, almeno in
quell’angolo di Piemonte, fosse un continuo scambio di doni e di esperienze.
Quello che ne seguì con la
guida e lo sguardo partecipe
della moglie, la signora Maria Franca, avrebbe ampiamente superato l’intuizione
iniziale. E ora è raccontato in
un bel volume curato da Caterina Ginzburg che ha affidato a Olivia Arthur di
Magnum Photos il compito di svelare
con le immagini la verità e il fascino di
tutta la storia.
P
ottimista al riguardo: la tecnologia,
afferma, migliora la capacità dell’uomo di trovare risorse, ma ne aumenta anche il consumo pro capite. Gli
aumenti di produttività nell’agricoltura e nell’industria hanno generato
contemporaneamente un incremento dell’utilizzo di materie prime, invece di diminuirlo.
Secondo Safa Motesharrei e il suo
gruppo di studiosi la nostra civiltà
ha ancora la possibilità di salvarsi,
ma deve agire in fretta in tre direzioni: deve ridurre le diseguaglianze
economiche, distribuire meglio le risorse usandone meno e contenere il
numero di abitanti del pianeta, se
possibile riducendolo. Ma nessuno si
fa illusioni che un simile progetto
QUANDO CALANO LE RISORSE
Si accentua la stratificazione
sociale. Ma alla crisi dei ceti
deboli segue quella dei più forti
possa davvero essere attuato su scala mondiale.
Di ridurre gli abitanti della Terra
proprio non se ne parla, al massimo si
può cercare di contenere le nascite in
India e in Africa, visto che l’Europa
già lo fa. Per risparmiare risorse, bisognerebbe cominciare a modificare in
peggio il tenore di vita nel mondo occidentale, cosa che sta in parte avvenendo. Poi sarebbe necessario convincere i cinesi e gli indiani che, ora che è
arrivato il loro momento di acquistare
automobile, lavatrice e frigorifero, devono rinunciarvi per salvare la civiltà
industriale alla quale sono finalmente
approdati. Per eliminare le disuguaglianze, bisognerebbe infine convincere la minoranza che detiene la ricchezza a distribuirla maggiormente
alla maggioranza di chi ha sempre
meno denaro. Con le buone maniere,
non ci è mai riuscito nessuno.
Ci sono i dati innanzitutto: 1800 pensionati Ferrero, suddivisi in quaranta
gruppi di attività; una media di 800 presenze giornaliere in Fondazione; una
molteplicità di campi di impegno sbalorditiva: c’è il gruppo di accoglienza che
governa l’afflusso; quello della biblioteca, coordinato da un’operaia di Treiso innamorata dei libri che in gioventù non
poteva leggere; c’è chi fa le adozioni a distanza «per restituire al mondo intero
Fitness, svago e cultura,
tre momenti delle attività
alla Fondazione Ferrero
nata trent’anni fa ad Alba
[FOTO DI OLIVIA ARTHUR PER MAGNUM]
quello che la Ferrero ci ha dato»; ci sono
le attività tradizionali da centro anziani:
la sala per i giochi di carte, il corso di ballo per le feste domenicali con tanto di orchestrina e clown «autarchici», che però
girano anche nelle case di riposo del circondario per portare un po’ di allegria;
c’è il gruppo del «Nordic Walking» e delle gite ecologiche.
Se non stai bene, puoi rivolgerti agli
autisti che con quattro auto e due furgoni vanno a fare la spesa per te o ti
vengono a prendere a casa per portarti dai medici della Fondazione
che fanno in media 2500 visite all’anno. Ci sono le pasticciere che
preparano biscotti e dolci per gli
ospiti e per i bisognosi; cuochi e
camerieri per i raduni conviviali
della grande famiglia (400 e più
coperti alla volta); ceramisti, pittori e ricamatrici che preparano
oggetti per il mercatino di Natale
(il ricavato va in beneficenza); un
nucleo di ex ragionieri che ti fa la
dichiarazione dei redditi. Ci sono
le sarte e «i Fracassa», manovali
che preparano le scenografie per
la compagnia teatrale interna e le
strutture per le grandi mostre della Fondazione (da Carrà a Gallizio
a Morandi); c’è il giornalino (3000
copie); c’è la corale che in duomo
ha cantato piangendo il requiem
per la morte del giovane Pietro, il
figlio che, con Giovanni, doveva
rappresentare il futuro. C’è la
«Misericordia Santa Chiara», il
gruppo di protezione civile formatosi dopo la grande alluvione del
’94 che ha reso a L’Aquila e altrove
il bene allora ricevuto.
E ci sono soprattutto gli anziani
che lavorano nell’asilo dell’azienda, a contatto con i bambini cui
raccontano storie o insegnano a
fare l’orto, a curare le piante e i fiori secondo linee pedagogiche diventate un modello (all’altro estremo della scala del sapere, la Fondazione finanzia borse di studio e
master universitari d’eccellenza
sui temi della nutrizione).
È insomma un universo di libere e coordinate vocazioni che aiuta gli anziani a vivere più a lungo
e meglio. Perchè bisogna sentirle
raccontare dai tanti ottuagenari
e settuagenari le loro storie, testimoni di un Novecento in cui dominano i ricordi di una vita grama passata in una langa da malora e riscattata dall’impiego nell’azienda, per un dono della fortuna che ora si sentono in dovere di
ricambiare. Tutti mossi da «ferrerite acuta» e conquistati alla
nuova vocazione.
Paternalismo? Interessato calcolo? In un mondo di nudi rapporti
di denaro e potere, qualcuno lo sosterrà, ma anche tra gli economisti (Giulio Sapelli) si obietta che
una società si tiene insieme con il
dono più che con l’utilità. E ne conviene, naturalmente, la psicologia
sociale di un Luigi Anolli che al caso Ferrero e al concetto del «dono
creatore di comunità» ha dedicato
pagine intense. E in effetti, la Fondazione è la riuscita proiezione di un sogno:
quello di un mondo, di una comunità e di
una fabbrica che vivono in armonia. Come si può fare. Come dovrebbe essere.
.
29
Elzeviro
MASSIMILIANO
PANARARI
Questo Marx
si leva macigni
dalle scarpe
li piace, tutto sommato,
Clinton,
mentre liquida Blair sprezzantemente. E il
primo gli garba abbastanza per il celebre motto
(che valeva un manifesto):
«È l’economia, bellezza!».
Come dire, la struttura
predomina, e tutto il resto
è sovrastruttura (e segue,
al pari dell’intendenza).
Un’idea molto familiare, visto che stiamo parlando del grande vecchio
del comunismo redivivo.
Fatto risorgere per l’occasione dallo storico Donald
Sassoon (che fu allievo di
Eric Hobsbawm) nella sua
Intervista immaginaria
con Karl Marx, uscita nel
2003 sulla rivista progressista britannica Prospect, e ora tradotta per
Castelvecchi. Un divertissement brillante e godibile,
nonché, letteralmente,
un’intervista «impossibile», dal momento che questo genere giornalistico
venne codificato negli Usa
negli Anni Sessanta del
XIX secolo, e l’autore del
Capitale non ebbe mai la
ventura di incocciarvi. Un
risarcimento, in un certo
senso, nel quale assume
(anche) le sembianze di
un anziano brontolone
che si leva parecchi macigni da quelle scarpe che
diversi suoi sedicenti apostoli gli hanno reso poco
confortevoli.
Intervista immaginaria
sì, ma, per quanto concerne i giudizi sui protagonisti della cultura precedenti e coevi, basata sulle opinioni reali che espresse
nei suoi scritti. E, dunque,
durissimo contro i vittoriani come l’evoluzionista
Herbert Spencer e lo stesso John Stuart Mill (sebbene con un moto di simpatia in più), come pure
con il padre dell’utilitarismo Jeremy Bentham. E,
invece, fan dichiarato dei
«borghesi» Adam Smith e
David Ricardo, come della
capacità trasformativa e
del carattere rivoluzionario della loro classe sociale. È l’economista-filosofo
che ha solcato i tempi per
ritrovarsi tra le pochissime voci critiche riscoperte in epoca di neoliberismo e globalizzazione (e
non soltanto dagli indignati, ma anche dalla
Chiesa cattolica e persino
dai giornali delle élite finanziarie). Un Marx che
parla quasi per sound bite
e si compiace dei quattro
milioni di risultati che appaiono «googlando» il suo
nome e cognome. Ma che
rimane, graniticamente,
un campione del Moderno
sbalzato in questa nostra
età postmoderna.
G
30 .Spettacoli
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
DAVID MCVICAR
Intervista
ALBERTO MATTIOLI
MILANO
ella grande querelle dell’opera di oggi, quella fra
antichi e moderni sulle
regie, lui mette d’accordo
tutti: tradizionale nell’ambientazione, modernissimo anzi
contemporaneo nella recitazione (è
uno che riesce a muovere anche le
mummie, quindi perfino i cantanti lirici). Dunque sir David McVicar sarebbe
perfetto per l’Italia, e invece naturalmente finora non ci ha fatto niente,
tranne un Faust a Trieste che ha dimenticato pure lui. Probabilmente, i
sedicenti «direttori artistici» del Malpaese non l’hanno mai sentito nominare, oppure non guardano mai un dvd.
Adesso rimediano la Scala e il Regio. A
Milano, McVicar rimonta il suo spettacolare allestimento dei Troyens, il kolossal peplum di Berlioz (le care salme
stiano serene: il cavallo c’è), dall’8 apri-
N
QUASI UN DEBUTTO
“Cari colleghi, basta
stravolgere le opere”
Alla Scala e al Regio il grande regista scozzese
tradizionale nella forma, modernissimo nella recitazione
era la storia di Mozart. Perché non
dobbiamo credere a Mozart?».
Allora mi faccia qualche nome di regista che le piace.
«Amo Stephan Herheim, e poi ovviamante Richard Jones e David Alden».
E il Regietheater tedesco?
«Per carità. Il mio interlocutore è il
pubblico, non una minoranza di intellettuali. Se il pubblico esce da uno
spettacolo arrabbiato o confuso per
me non è un successo. È un fiasco».
Si ha l’impressione che quando lei lavora al Met i suoi spettacolo diventino
più tradizionali.
«No, non c’è nessuna differenza. E poi
tradizionale per me non vuol dire niente. Se faccio Anna Bolena in un teatro
dove non l’hanno fatta mai come il
Met, devo usare costumi Tudor e raccontare in primo luogo la trama dell’opera. Ma la recitazione, credo, è tut-
t’altro che stereotipata o, come dice lei,
tradizionale».
InfattialMetlaamano.Piùdellacritica
inglese, si direbbe.
«Molti dei critici inglesi mi detestano.
Credo che siano omofobi, cosa piuttosto curiosa dato che sono per la maggior parte gay. A me però non interessa quel che dice la critica, interessa
quel che dice il pubblico».
Lei fa recitare anche i sassi. Ma come si
fa quando i suoi spettacoli vengono ripresi senza di lei?
«Non sono più miei. Prenda questi Troiani: Anna Caterina Antonacci a parte, rispetto a Londra tutti i cantanti sono nuovi. Di conseguenza sarà nuova anche la
regia. E infatti faccio un mese di prove».
Perché lavora solo all’opera e non nel
teatro «parlato»?
«Perché in Inghilterra se sei etichettato come regista d’opera non ti offrono
la prosa. Invece se fai la prosa puoi fare
l’opera. È assurdo, però è così».
Rimpianti?
«Uno, ma grandissimo: non poter fare
Shakespeare».
Si figuri per noi. E che rabbia che del
suo Ring di Strasburgo non resti nemmeno un dvd.
«Succede, quando in un teatro cambia
il sovrintendente e quello nuovo si
mette a disfare quel che ha fatto il suo
predecessore».
Un’opera che le piacerebbe fare?
«Lulu. Fantastica».
E quelle che farà?
«Don Giovanni a Sydney, Andrea Chénier a Londra, Il ratto dal serraglio a
Glyndebourne».
E Verdi?
«Falstaff a Vienna. È il mio Verdi preferito».
Sotto, il regista scozzese David McVicar
A fianco, una scena dei «Troyens» dall’8
aprile alla Scala con Pappano sul podio
A Milano con lo spettacolare
allestimento «Les Troyens»
A Torino con «Rake’s Progress»
le con un bel cast e Antonio Pappano
sul podio. A Torino, arriva in giugno da
Glasgow il suo Rake’s Progress diretto
da Gianandrea Noseda. Per quel che riguarda lo stato civile, McVicar è scozzese, ha 47 anni, un marito, tre figli-cani di cui mostra le foto e declama i nomi
(«Tito, Sesto e Nerone», complimenti)
e un titolo di baronetto concessogli dalla Regina nel ’12 per meriti operistici.
L’understatement è assoluto: prova
scalzo e gira per Milano in tram.
Sir David, cosa si aspetta dal pubblico italiano?
«Non saprei, non lo conosco. Non ho
mai visto un’opera dal vivo alla Scala,
solo in video: un’Aida di Zeffirelli, molto tradizionale, e il Tristan di Chéreau, molto bello. Però non voglio scioccare né scandalizzare. Lo scandalo, se
c’è, è nel testo, non nella regia».
Del suo collega Dmitri Tcherniakov,
attuale bestia nera del loggione della Scala, che dice?
«Che non mi piace».
Perché?
«Perché sa fare il suo mestiere, le
messinscena sono belle, lavora bene
con i cantanti. Ma racconta una sua
storia, non quella del compositore.
Ho visto il suo Don Giovanni ad Aix
ed era un bello spettacolo, ma non
Personaggio
FULVIA CAPRARA
ROMA
ll’inizio il «rifiuto totale»,
poi una litigata con il regista, seguita da una lenta
marcia di avvicinamento e, alla fine, il sodalizio perfetto. Prima di diventare il Calibano della Tempesta
di William Skakespeare, nell’adattamento che Valerio Binasco sta
portando in giro per l’Italia, Gianmaria Martini ha compiuto un percorso tortuoso che racconta senza
reticenze. Soprattutto evitando la
trappola in cui cadono quasi sempre tutti gli attori, ovvero dire che
l’esperienza in palcoscenico è stata
meravigliosa e che nei panni del
personaggio si sono trovati benissimo. Lui no, anzi. Nella pelle di quella specie di Gollum rabbioso e represso, è entrato a fatica: «Ho pensato che si trattasse di un pazzo e
questo mi ha fatto subito sbagliare
l’approccio. Sono rimasto sulla difensiva, l’ho studiato poco, fino al
giorno in cui ho avuto uno scontro
con Binasco e ho deciso di affrontare il ruolo in un altro modo, usando
tecniche di rilassamento, con uno
stato basso di autocontrollo...». Ca-
A
L’ATTO DI ACCUSA
I SUOI INTERLOCUTORI
Tcherniakov sa fare il suo mestiere, le
messinscene sono belle e lavora bene
con i cantanti, ma racconta una sua storia
non quella originale del compositore
Molti critici inglesi mi detestano
Credo siano omofobi pur essendo
molti di loro gay. Ma a me non interessa
quel che dice la critica, conta il pubblico
Gianmaria Martini
“Recito perché è come
correre a folle velocità”
libano, dice Martini, «rappresenta la avuto, andando una volta a teatro
disperazione e l’utopia della libertà, i con la scuola, era stato negativo, mi
suoi impulsi sono sfrenati, le sue sen- ero addormentato. Poi ho subito un
sazioni estreme. Verso la bellezza incidente grave, ho dovuto fare dei
nutre insieme amore e terrore, pro- trapianti ossei, e così ho iniziato a vava la violenza dell’odio, ma aspira golare nel buio, senza sapere come
alla luce... nei suoi confronti si av- andare avanti perchè, fino a quel moverte subito disgusto, ma se, si en- mento, non avevo avuto altre passiotra in empatia, si capisce che è uno ni all’infuori delle corse. L’automobispirito libero e
lismo è un’evasioper questo viene NELLA «TEMPESTA» DI BINASCO ne, l’adrenalina
stigmatizzato».
ti provoca è
«Il mio ruolo, Calibano, è spirito che
D’altra parte,
una droga, e io
libero e sfrenato, e per questo senza non riuscicon gli eccessi,
motivo viene stigmatizzato» vo a stare».
Gianmaria MartiPoi, una sera, è
ni, 30 anni, triestino, ha un feeling particolare: «Face- successo che Gianmaria Martini è
vo automobilismo, mi piacciono i andato a vedere un Cyrano de Berpersonaggi che vanno a 250 chilome- gerac: «Ho pensato che diventare
tri all’ora, se riesci ad acciuffarli li un’altra persona era un modo perapprezzi di più». Il passaggio dalla fetto per evadere, proprio come
corsa al palcoscenico si deve a quegli correre...così ho cominciato con il
snodi cruciali che sovente segnano le teatro di Trieste, ma mi sentivo un
vite di tutti noi: «Per me l’arte non mediocre, sempre inseguito dalesisteva, l’unico contatto che avevo l’ombra lunga del fallimento...». Ep-
Gianmaria
Martini nella
«Tempesta»,
che sarà dall’8
al 13 aprile
alle Fonderie
Limone di
Moncalieri
pure recitare, si sa, aiuta a curarsi
l’anima, e adesso Martini non può
più farne a meno. Dopo essere apparso sul grande schermo in Romanzo di una strage, Diaz e Vinodentro, ha preso parte ai Cesaroni: «Sono il figlio di Maurizio Mattioli, lui è
un grande, un vero genio dell’improvvisazione, e io mi diverto un
sacco». Dopo La Tempesta («per Binasco sarò sempre pronto a firmare in bianco»), lo aspetta la ripresa
della versione teatrale della vicenda umana di Tiberio Mitri, pugile
triestino arrivato al successo nei
’50 e il ruolo di Puck in Sogno di una
notte d’estate, con il Teatro della
Tosse: «Attualmente la mia prima
aspirazione resta il teatro. Con il cinema sento di non aver ancora ingranato, per farlo avrei bisogno di
un personaggio grosso.» Intanto si
gode l’esperienza nella Popular
Skakespeare Kompany di Binasco,
al fianco di «attori bravissimi che
qui accettano di recitare guadagnando meno della metà del loro
cachet abituale».
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Le RECENSIONI
I FILM DEL WEEKEND
A CURA DI
ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH
***
***
****
*****
PESSIMO
MODESTO
DISCRETO
BUONO
OTTIMO
CLAUDIA FERRERO
any Boon è «senza
una donna, ipocondriaco e morboso». In particolare ha
una fobia devastante per
i microbi. Come guarirlo?
In Supercondriaco, scritto, diretto e interpretato
dal comico francese Boon, la guarigione (con
l’amore) non arriva da rimedi omeopatici, ma da
dosi massicce e traumatiche di microbi, paure devastanti e - evento abbastanza incomprensibile ci si mettono pure il regime balcanico e alcuni rivoluzionari a complicargli la salute. Prima parte
ricca di gag, seconda da
action movie improbabile. Visto che «ridere fa
bene alla salute», come
recita il sottotitolo del
film, allora avremmo voluto ridere di più. Resta
però una frase da appuntarsi, se è vero che «la
maggior malattia del secolo non è data dai microbi ma dalla solitudine».
D
Pierce Brosnan con Toni Collette, Aaron Paul e Imogen Poots in Non buttiamoci giù
Commedia
Amicichesalvanolavita
etti sul tetto di
un alto edificio di
Londra quattro
personaggi, saliti alla spicciolata
con l’intenzione di buttarsi giù.
Non si conoscono, sono diversi
per sesso, generazione e mondo
di appartenenza, eppure quella
gelida notte di Capodanno creerà fra loro uno speciale legame.
È grazie allo strano incontro
che gli aspiranti suicidi stringono il patto di rimandare l’appuntamento con la morte alme-
M
Commedia
Separati ma sempre vicini
Bruni riflette sulla famiglia
ttimo sceneggiatore e
sodale fisso di Virzì,
Francesco Bruni alla seconda regia non sempre ritrova
la spontanea freschezza di
Scialla!. Probabilmente per via
dell’imbastitura più complessa,
Noi 4 si rivela a tratti troppo
programmatico nell’impianto,
ma ciò detto è un film di sicuro
interesse. Incorniciata fra due
risvegli sullo sfondo di una Roma tanto splendida quanto caotica, si svolge la giornata speciale di quattro personaggi che
ne usciranno uguali e al con-
O
tempo mutati. Sono lo scultore
e scioperato Peter Pan Fabrizio
Gifuni, l’ingegnere Ksenia Rappoport, assillata da mille incombenze professionali e materne, e i loro due figli: la ventenne Lucrezia Guidone, aspirante attrice, e Francesco Brac-
no fino al giorno di San Valentino; e quando - per via della visibilità mediatica dell’anchorman
Martin, beccato in castagna con
una quindicenne, e della diciottenne Jess, figlia di un ministro
- la vicenda finisce sui giornali, i
rapporti fra loro si intensificano. Insieme decidono di cavalcare la curiosità della stampa
inventando l’apparizione di un
angelo dissuasore; insieme partono per una breve vacanza a
Tenerife; insieme si confortano
e supportano.
ci Testasecca alle prese con
l’esame di terza media. Essendo i coniugi separati, i quattro si
muovono nella vita come singole entità che però di continuo si
incontrano, si allontanano e si
riavvicinano. Perché? Perché a
dispetto di tutto - delle differenze di mentalità e caratteriali Noi 4 resta(no) una famiglia.
Non la famiglia allargata tanto
in voga, bensì un cerchio concentrico di affetti che Bruni racconta con la sua tipica ironia,
tenerezza e sensibilità. [A. LK]
NOI 4
Di Francesco Bruni; con Ksenia
Rappoport, Fabrizio Gifuni. Italia 2014
TORINO: Due Giardini, Reposi
MILANO: Apollo, Ducale, Eliseo, Uci
GENOVA: Ariston, The Space
ROMA: Andromeda, Cineland, Eden,
Eurcine, Jolly, Lux, Nuovo Sacher,
Quattro Fontane, Roxyparioli
****
Intrigante quanto artificioso
il marchingegno su cui si avvita
Non buttiamoci giù (Guanda),
quarto romanzo di Nick Hornby
( e quarto suo titolo tradotto sullo schermo), pone problemi sul
proseguo: andare avanti sull’iniziale registro di dark comedy, o
virare su note più consone alla
gravità del tema? La risposta alla
domanda segnala la differenza
fra pagina e film. Dal concertato
a quattro voci monologanti del libro, Hornby riesce a far emergere un tratto umano credibile,
Ma il film tratto dal libro
di Hornby imbocca
la strada della farsa con
troppi sentimentalismi
glia l’americano JJ, fattorino di
pizze frustrato nel sogno di essere una rockstar, sul modello del
Jesse della serie tv Breaking Bad
che gli ha dato notorietà. La più
vera sarebbe la Maureen di Toni
Collette, madre single di un figlio
handicappato, non fosse che il
copione firmato dal televisivo
Jack Thorne le offre poco. Ma, in
qualità di marito della produttrice del film Amanda Posey, non
sarà certo Hornby a lamentare
tradimenti e facilonerie. [A. LK.]
NON BUTTIAMOCI GIÙ
Di Pascal Chaumeil; con Pierce Brosnan,
Aaron Paul, Toni Collette. GB. 2014
TORINO: Arlecchino, Cityplex, F.lli Marx,
Greenwich, Ideal, The Space, Uci ,
Ambrosio; MILANO: Colosseo, Odeon,
Orfeo, Plinius, Uci; GENOVA: The Space,
Corallo, Uci; ROMA: Adriano, Andromeda,
Atlantic, Barberini, Broadway, Cineland,
Galaxy, Intrastevere, Lux, Nuovo Olimpia,
Odeon, Royal, Savoy, Trianon
**
Farsa
Pio & Amedeo, dalle Iene
alla comicità “a vignette”
ulla scia del successo macroscopico di Checco Zalone, ecco arrivare sullo
schermo altri due comici pugliesi Doc, Pio D’Antini e Amedeo Grieco, che si sono già conquistati una loro notorietà come inviati del programma di
Italia 1 Le Iene. Nel film - sceneggiato a molte mani e affidato per la regia all’esordiente
Enrico Lando, di esperienza
televisiva - Pio e Amedeo sono
una coppia di amici che in quel
di Foggia e dintorni gestiscono
una stravagante agenzia di
Spettacoli .31
Le schede, la programmazione di tutt’Italia,
città per città e sala per sala su: www.lastampa.it/film
seppur non profondo, aprendo
uno spiraglio alla speranza senza
cadere nella trappola del lieto fine. Il regista francese Pascal
Chaumeil imbocca invece la
strada della farsa condita con
dosi di sentimentalismo, appiattendo sugli stereotipi i caratteri.
Così Pierce Brosnan, sorvolando
su scandalo e colpe, conferisce
un fatuo, disinvolto fascino al
maturo Martin; Imogen Poots
impersona con manieristico ribellismo Jess, la cui incontrollata aggressività nasconde il dolore di un lutto; e Aaron Paul rita-
Fermo
immagine
.
S
pompe funebri. Timido e riflessivo, Pio è in procinto di
sposarsi ma il matrimonio salta per colpa di un video sul web
che mostra la futura mogliettina intenta a scatenate pratiche erotiche. Prendendo il filmato per buono, l’infelice Pio
Facce
da cinema
FULVIA CAPRARA
i Elijah Wood,
mattatore nella
saga del Signore
degli anelli, colpiscono
da sempre i grandi, spalancati, occhi azzurri.
Un’attitudine naturale
alla meraviglia, che, per
attraversare le fantastiche invenzioni tolkeniane nei panni di Frodo
Baggins, è risultata ideale. Ora, con quello stesso
sguardo, a metà tra allarme e stupore, Wood
appare nel Ricatto, thriller grottesco di Eugenio
Mira costruito su
un’oscura minaccia:
«Suona una nota sbagliata e morirai». Tenuto
in scacco da un anonimo
cecchino, Wood, stavolta, è un pianista di gran
fama in pericolo di vita
fino all’ultimo accordo.
L’espressione terrorizzata funziona, ma adesso
abbiamo voglia di vedere
il bravo attore alle prese
con emozioni diverse.
Nonostante gli occhi.
D
se ne parte con l’esagitato
Amedeo - donnaiolo, imbroglioncello e calciatore della locale squadra del Real Zapponeta con il sogno di andare nel
Milan - per un viaggio, da Roma a Milano ad Amsterdam,
costellato di incidenti di percorso in funzione di farsesca
comicità. Il che costruisce il
film come un succedersi di vignette cucite insieme in modo
improbabile, e solo poche volte
riuscite, fino all’immancabile
happy end.
[A. LK.]
AMICI COME NOI
Di Enrico Lando; con Pio D’Antini,
Amedeo Grieco. Italia 2014
TORINO: Cityplex, Ideal, Lux, Reposi,
The Space, Uci; MILANO: Gloria, Odeon,
Plinius, Uci; GENOVA: America, The
Space, Uci; ROMA: Adriano, Alhambra,
Ambassade, Andromeda, Atlantic,
Barberini, Broadway, Cineland, Galaxy,
Jolly, Lux, Odeon, Reale, Trianon
**
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 32
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Spettacoli .33
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del
del 20
00 marzo
marzo 2014
2014
Rai 1
6.10 Unomattina Caffè
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Attualità
12.00 La prova del cuoco Varietà Tutti in cucina con
Antonella Clerici, nella
14ª edizione del programma
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.10 Verdetto finale Attualità
Il programma condotto
da Veronica Maya
15.20 La vita in diretta Attualità Una coppia inedita al
timone dello storico
programma pomeridiano, Paola Perego e Franco Di Mare
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
Rai 2
6.00 La strada per la felicità
Telefilm
6.45 Cartoon Flakes
8.15 Due uomini e mezzo
Telefilm
8.35 Desperate Housewives TF
10.00 Tg 2 Insieme Attualità
10.30 Meteo
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg 2 Costume e Società
Attualità
13.50 Medicina 33 Attualità
14.00 Detto Fatto Attualità
16.15 Cold Case Telefilm
17.45 Tg2 Flash Lis
17.50 Tg Sport
18.15 Tg 2
18.45 Squadra Speciale
Cobra 11 Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.00 Lol Serie
Rai 3
6.30 Rassegna stampa italiana e internazionale
7.00 Tgr Buongiorno Italia
7.30 Tgr Buongiorno Regione
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.15 Elisir Attualità
12.00 Tg 3. Tg 3 Fuori Tg
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.00 Tg3 Lis
15.05 Tgr Piazza Affari
15.10 Terra nostra Telenovela
16.00 Aspettando Geo
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.10 Sconosciuti Attualità
20.35 Un posto al sole SO
21.10
Don Matteo 9
21.10
NCIS: Los Angeles
21.05
La strada della verità
FICTION. Dopo essersi offerto di
TELEFILM.
Nat ritorna a Los
Angeles per una revisione del
quadro psichiatrico di Sam.
Intanto, il team si occupa dell’omicidio di un ex ammiraglio
della Marina
ATTUALITÀ. Serata speciale nel
ospitare in canonica un bambino conteso tra due genitori
separati, Don Matteo (Terence
Hill) è vittima di un’aggressione
e finisce in ospedale
23.30 Porta a Porta Attualità
1.05 Tg 1 - Notte. Che tempo fa
1.40 Sottovoce Attualità
2.10 Scrittori per un anno
2.40 Notturno Bus Film
4.30 Dieci storie di bambini
4.50 Da Da Da
21.55 Hawaii Five-0 Telefilm
22.45 Blue Bloods Telefilm
23.00 Tg 2
23.25 Il Musichione Varietà
1.05 Rai Parlamento
Telegiornale
1.15 Law & Order Telefilm
20º anniversario della scomparsa della giornalista del Tg3
Ilaria Alpi e del suo operatore
Miran Hrovatin. Conduce
Andrea Vianello
23.15 Gazebo Attualità
0.00 Tg 3 Linea notte.
Tg regione
1.05 Contoreale Attualità
1.35 La musica di Raitre
2.15 Fuori orario.
Cose (mai) viste
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.54 Traffico
7.56 Borse e Monete. Meteo
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.05 Grande Fratello - Live
14.10 CentoVetrine Soap
opera
14.45 Uomini e donne Talkshow
16.05 Grande Fratello - Live
16.15 Il segreto Telenovela
17.10 Pomeriggio cinque
Attualità
18.50 Avanti un altro!
Game show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscina la notizina
Varietà satirico
Italia 1
6.55 Friends Telefilm
7.45 Le regole dell’amore TF
8.40 Una mamma per amica
Telefilm
10.30 Dr. House - Medical division Telefilm
12.25 Studio Aperto. Meteo
13.00 Sport Mediaset
13.40 Grande Fratello - Live
14.10 I Simpson
14.35 Dragon Ball GT Cartoni
15.00 Big Bang theory Telefilm
15.50 Due uomini e mezzo TF
16.35 E alla fine arriva mamma
Sitcom
17.25 Nikita Telefilm
18.00 Grande Fratello - Live
Reality show Il daytime
del reality show
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.20 CSI Scena del crimine
Telefilm
21.05
Calcio:
Napoli-Porto
21.10
Mistero
SPORT. Allo stadio San Paolo di
zione è la possibiltà per il pubblico di inviare i propri filmati al
sito www.16mm.it. I video più
curiosi e originali verranno mandati in onda
ATTUALITÀ. Novità di questa edi-
Napoli, si gioca la gara valida
per il ritorno degli Ottavi di Finale di Europa League tra la squadra di Benitez e i portoghesi
23.00 Europa League Speciale
Sport
0.30 Supercinema
1.00 X-Style Attualità
2.00 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
2.30 Striscina la notizina
0.35 Shiver Film (thriller,
2008) con Junio Valverde, Blanca Suárez, Francesc Orella, Mar Sodupe, Jimmy Barnatán.
Regia di Isidro Ortiz ★★
2.30 Grande Fratello - Live
VERO TV
TV&TV
on voglio
sapere se
esisti, voglio sapere da che parte stai!», dice don Diana a quel Dio che atterra e suscita, che affanna e consola, dopo l’uccisione di uno dei suoi
amatissimi scout. «Per
amore del mio popolo»,
lo sceneggiato in due
puntate trasmesso da
Raiuno nel giorno della
morte del sacerdote (fu
ucciso nella sacrestia
della sua parrocchia la
mattina del 19 marzo
1994, non aveva ancora
36 anni) è stato seguito
l’altra sera da 5 milioni
377 mila spettatori. La
sceneggiatura di Fabrizio Cestaro, Carlo Cozzolino, Francesca Panzarella e Antonio Frazzi anche regista, e l’interpretazione di Alessandro Preziosi e di
tutto il cast ha realizzato una sorta di fiction
sinfonica. Che aiutava
lo spettatore ad avvicinarsi a quella drammatica realtà; a capire che
cosa significano rabbia, oppressione, fascino del male, paura.
«Per amore del mio popolo» si intitolava
l’omelia che don Diana
pronunciò nel Natale
1991, atto d’accusa contro «precise responsabilità politiche: la camorra rappresenta
uno stato deviante parallelo rispetto a quello
ufficiale, privo però di
burocrazia e d’intermediari, la piaga dello
Stato legale». E non
era tenero nemmeno
con la chiesa. Ma quello che lo sceneggiato è
riuscito a far passare
non è tanto la storia di
un prete-eroe comune,
quanto proprio l’atmosfera di ineluttabilità, e
una terribile sensazione di impotenza.
«N
6.25 Chips Telefilm
7.20 Miami Vice Telefilm
8.15 Hunter Telefilm
9.40 Carabinieri Telefilm
10.40 Sai cosa mangi?
10.50 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
12.55 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
Attualità
15.30 Hamburg distretto 21
Telefilm
16.35 My life Soap opera
16.50 La casa stregata Film
(comm., 1982) con
Renato Pozzetto, Gloria
Guida, Lia Zoppelli,
Yorgo Voyagis. ★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
20.30 Tempesta d’amore SO
21.15
Urban Justice - Città
★★
violenta
FILM. (azione, 2007) con Steven
Seagal, Eddie Griffin. Regia di
Don E. Fauntleroy. Un killer e una
violenzasenzasensohannocambiato la vita di Simon Ballester
23.15 Chase Telefilm
0.15 The Pacific Telefilm
1.50 Tg4 Night News
2.15 Alla controra/ Ne parliamo lunedì Film (comm.,
1989) con Andrea Roncato, Elena Sofia Ricci
TV2000
can. 55
La 7
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
6.55 Movie Flash
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.50 Omnibus meteo
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee Break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Le strade di San Francisco Telefilm
16.40 Il commissario Cordier
Telefilm
18.10 L’ispettore Barnaby Filmtv Le storie del laconico
ed astuto ispettore
20.00 Tg La7
20.30 Otto e Mezzo Attualità
Conduce Lilli Gruber
21.10
Servizio pubblico
ATTUALITÀ. In contemporanea
su La7.it, un nuovo appuntamento con il programma di
approfondimento politico
ideato e condotto da Michele
Santoro
0.00 Tg La7 Night Desk Attualità La striscia di approfondimento quotidiano
in onda dal lunedì al
venerdì in seconda serata
1.15 Otto e mezzo Attualità
REAL TIME
20.00 Rosario da
Lourdes
20.30 Nel cuore dei
giorni
20.55 Tg Tg
21.20 Italian Restaurant
Film
22.10 Una Serata
Diversa
Buonasera Con
Papa Francesco
19.30 Padre coraje
Telenovela
20.25 Tg News
20.30 Perla nera TN
21.30 Cuor di cucina
21.45 A casa di Letizia
21.55 Tg News
22.00 Più belle, più giovani
22.15 Non solo benessere
ALESSANDRA
COMAZZI
Rete 4
DMAX
18.10 Amici di Maria De
Filippi Varietà
19.10 Molto bene
19.40 Il boss delle torte
20.10 Fuori menù Varietà
21.10 Case da incubo
23.05 Dottoresse in sala
parto Documentari
0.05 Malattie imbarazzanti - Australia
Documentari
16.00 MythBusters
16.50 Airport Security
17.45 Swords: pesca in
alto mare
18.35 A caccia di auto
19.30 Cacciatori di tesori
20.20 Banco dei pugni
21.10 Sei spacciato!
22.00 Fuori in 72 ore
22.50 One Man Army
film / intrattenimento
digitale terrestre
9.55 Robin Hood RAI 4
10.35 Fracchia contro Dracula
Fracchia, per evitare il
licenziamento, deve
vendere un castello in
Transilvania RAI MOVIE
10.45 Private Pratice RAI 4
11.25 Ciaknews IRIS
11.30 Brothers And Sisters
RAI 4
11.35 Amarcord Lo struggente capolavoro di Fellini
che ricorda la sua
infanzia a Rimini IRIS
12.05 Soul Man Per avere
una borsa di studio a
Harvard, C. Thomas
Howell si traveste da
nero RAI MOVIE
12.10 Streghe RAI 4
13.40 Rush RAI 4
13.50 Costretto ad uccidere
RAI MOVIE
13.55 La polizia ha le mani
legate Rolandi indaga
su una organizzazione
criminale che ha fatto
saltare un albergo IRIS
14.25 Private Pratice RAI 4
15.10 Brothers And Sisters
RAI 4
14.55 Il buongiorno del mattino I progetti di Rachel
McAdams alle prese
con un programma
informativo del mattino PREMIUM UNIVERSAL
15.25 Cult PREMIUM ACTION
15.55 Una mamma per amica
MYA
16.00 Leverage JOI
16.25 Nemico pubblico n. 1 L’ora della fuga
Prosegue la biografia di
Jacques Mesrine, il gangster più ricercato di
Francia PREMIUM CINEMA
16.45 Un solo desiderio MYA
16.50 Nell Nord Carolina:
Liam Neeson scopre
l’esistenza della selvaggia Jodie Foster
PREMIUM UNIVERSAL
16.55 Smallville-Gli Inizi
PREMIUM ACTION
15.45 Il giorno della civetta
Franco Nero indaga
sulla scomparsa di un
uomo, testimone di un
omicidio mafioso RAI
21.10 Supernatural RAI 4
Original Sin Cuba 1880:
il ricco Vargs sposa una
donna per corrispondenza. Avrà sorprese
MOVIE
IRIS
Non Prendere Impegni
Stasera IRIS
15.50 90210 RAI 4
16.30 One Tree Hill RAI 4
17.20 Robin Hood RAI 4
17.35 Noi donne siamo fatte
così Dodici donne: da
una timpanista megalomane a un’estetista in
crisi per amore IRIS
17.40 Rai News - Giorno RAI
MOVIE
17.45 Gianni e le donne
RAI
MOVIE
18.10 Streghe RAI 4
19.20 Il soldato di ventura La
celeberrima “disfida di
Barletta” (1503) in chiave comico-grottesca RAI
MOVIE
19.35 A-team IRIS
19.40 Sanctuary RAI 4
20.20 Renegade IRIS
20.25 Heroes RAI 4
17.40 Friends JOI
17.45 Codice Rosso
21.15 La febbre del sabato
sera John Travolta vive
per ballare e, in coppia
con un’impiegata, vince
una gara RAI MOVIE
22.50 Psycho Pass RAI 4
23.15 Cinemag Ieri Oggi
Domani RAI MOVIE
Adesso Cinema! IRIS
23.20 Sword Art On Line RAI
4
23.40 Ritrovarsi IRIS
23.45 Phenomena In svizzera
Jennifer Connelly si
trova alle prese con
riluttanti cadaveri RAI
23.50 La zona morta Dopo
cinque anni Johnny si
risveglia dal coma e
prevede il futuro. Di
Cronenberg RAI 4
1.35 Brothers And Sisters
RAI 4
Arrow PREMIUM ACTION
Il discorso del re Re
Giorgio VI cerca di
superare la sua balbuzie con l’aiuto di Lionel
Logue PREMIUM CINEMA
The Ring PREMIUM
ACTION
18.05 Big Bang Theory JOI
18.35 Outsourced JOI
One Tree Hill MYA
18.45 L’ultima missione
Agente indaga tra i
fantasmi del passato e i
contrasti con i colleghi
corrotti PREMIUM CINEMA
18.50 Chicago Fire PREMIUM
ACTION
Dirty Dancing
PREMIUM
UNIVERSAL
18.55 Shit! My dad says JOI
19.25 Psych JOI
Er-Medici In Prima
Linea MYA
20.25 Cult PREMIUM ACTION
20.45 Argilla PREMIUM CINEMA
21.15 Suits JOI
The Vampire diaries
MYA
22.05
SKY CINEMA 1
Come funziona la
Terra? DISCOVERY SCIENCE
17.40 Quell’idiota di nostro
fratello SKY HITS
17.45 Tutte le donne della
mia vita SKY PASSION
18.00 Grey’s Anatomy FOX
LIFE
Laguna blu: Il risveglio
SKY CINEMA FAMILY
18.20 Law & Order: Unità
Speciale FOX CRIME
18.25 Stephen Hawking: il
disegno dell’Universo
DISCOVERY SCIENCE
Sex & the City FOX LIFE
18.50
19.05 Il compagno Don
Camillo Don Camillo,
con una trovata e un
travestimento, accompagna Peppone in Urss
SKY CLASSICS
Alaska: ai confini della
civiltà DISCOVERY
CHANNEL
MOVIE
PREMIUM
17.00 Senso Nobildonna
veneta s’innamora di
un austriaco.
Capolavoro di Luchino
Visconti SKY CLASSICS
17.25 Law & Order: Unità
Speciale FOX CRIME
17.30 Pazze di me Francesco
Mandelli interpreta
l'unico maschio in una
ingombrante famiglia
19.10 Upside Down
SKY
CINEMA 1
N.C.I.S. FOX CRIME
19.15 The Raven Gli immaginari e misteriosi ultimi
5 giorni di vita di Edgar
Allan Poe SKY HITS
®
UNIVERSAL
Dracula MYA
The Transporter: The
Series PREMIUM ACTION
22.15 Shameless JOI
22.55 Er-Medici In Prima
Linea MYA
Chicago Fire PREMIUM
ACTION
23.15 Les miserables
PREMIUM
CINEMA
23.20 Apollo 13 L’Odissea
spaziale ricostruita
minuziosamente. Di
Ron Howard, con Tom
Hanks PREMIUM
UNIVERSAL
®
19.30 Lovestruck: The
Musical SKY PASSION
19.35 Oceani Aldo, Giovanni
e Giacomo esplorano
con stupore e tremore
“le grand bleu” SKY
CINEMA FAMILY
SKY HITS
19.50 In Cucina con
GialloZafferano FOX LIFE
20.00 Affari a quattro ruote
DISCOVERY CHANNEL
21.00 Hanna Educata e formata dal padre, agente
della Cia, Hanna cresce
per diventare killer SKY
MAX
Burlesque Una ragazza
si avventura a Los
Angeles e trova lavoro
in un nuovo club burlesque SKY PASSION
Tootsie Dustin Hoffman
si traveste da donna e
ottiene una parte in
una soap opera SKY
CLASSICS
La gang del bosco Al
risveglio dal letargo gli
animali del bosco scoprono una siepe.
Animazione SKY CINEMA
FAMILY
SKY HITS
LIFE
N.C.I.S. FOX CRIME
22.45 Revenge FOX LIFE
23.05 L’amore è un trucco
Un’estetista cialtrona
viene scambiata per
n’educatrice. Con
Timothy Dalton SKY
PASSION
Salvatore Giuliano
SKY
CLASSICS
23.10 Gangster Squad La
lotta di due poliziotti
contro il boss mafioso
più temuto di Los
Angeles SKY CINEMA 1
23.50 River Monsters
DISCOVERY CHANNEL
23.55 Cose da non credere
DISCOVERY SCIENCE
0.15 Zampa 2 - I cuccioli di
Natale Quando
Mamma Natale parte
verso Pineville, i quattro cuccioli parlanti figli
di Zampa saltano sulla
sua slitta SKY CINEMA
FAMILY
C.S.I. FOX CRIME
21.10 Un sapore di ruggine e
ossa SKY CINEMA 1
Vicini del terzo tipo
Come riuscire a distruggere il mondo grazie al
sostegno degli amici
21.55 Grey’s Anatomy
22.50 N.C.I.S. FOX CRIME
22.55 Il regno del fuoco 2010:
l’Inghilterra è stata rasa
al suolo dal risveglio di
draghi famelici SKY MAX
Romanzo di una strage
FOX
0.35 C.S.I. FOX CRIME
Grey’s Anatomy
FOX
LIFE
0.45 Paid in Full Attraverso
le vicende di uno spacciatore di Harlem, la
storia del boom del
crac SKY MAX
0.50 Come è fatto DISCOVERY
CHANNEL
My Shocking Story
DISCOVERY SCIENCE
34
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
SPORT
Motogp, Rossi: «F1 peggio di noi»
Alla partenza del 19° anno di Mondiale parla Valentino
Rossi: «Non invecchio solo io ma anche i miei avversari,
questo è importante». Poi sul regolamento:
« Non mi piacciono questi Gp giocati sui consumi,
ma la F1 ha fatto ancora peggio». Oggi libere sulla pista
di Losail in Qatar: alle 16 Moto3, poi Moto2 (16.55)
e MotoGp (17.55), diretta Sky Sport MotoGp HD.
Hanno
detto
Il tecnico viola
Conosco Conte
da anni, è un bravo
ragazzo però in
campo si trasforma
Vincenzo Montella
Il tecnico bianconero
Soffriamo il gioco
viola? Semmai loro
soffrono 70’
e noi gli ultimi 20’
Antonio Conte
Terzo atto
MARCO ANSALDO
INVIATO A FIRENZE
Non c’è dubbio che l’«habitat
della Juve sia la Champions»,
come ha spiegato Conte, tuttavia nell’attesa di arrivare alla
finale che manca da 11 anni non
sembra secondaria la Coppa di
riserva che offre alcune opportunità. La prima è di tornare a
vincere in Europa dove l’ultimo ricordo della Juve, segnalato da un albo d’oro, risale al
1996. La seconda è che attraverso l’Europa League si accede alla Supercoppa, il palcoscenico più importante e meglio
retribuito di inizio stagione e si
rinfrescherebbe l’immagine di
un grande club un po’ sparito
dai radar internazionali. In fondo se l’obiettivo l’anno scorso
non ha fatto schifo al Chelsea,
campione d’Europa, bisognerebbe guardarlo con un certo
Borja Valero, 29 anni,
in mezzo ad Arturo Vidal
(26) e Andrea Pirlo (34)
nel match di andata
AND
0 0
2 0
1
40
2
15
11
10
7
20
Neto Buffon
3 1
1 1
0 1
1
4
Savic Chiellini
3
1 0
23
Pizarro Pirlo
21
SAMPDORIA-MILAN
0 2
0 2
ATALANTA-INTER
0 1
INTER-ROMA
2 0
PARMA-MILAN
d.t.s
CAGLIARI-JUVENTUS
2 1
3 2
0 3
CAGLIARI-INTER
1994/95 - Coppa Uefa (finale)
Euro
occasione
1997/98 - Coppa Uefa (finale)
INTER-LAZIO
BOLOGNA-SAMPDORIA
0 1
2002/03 - Champions (semifinali)
0 0
1 1
MILAN-INTER
2002/03 - Champions (finale)
MILAN-JUVENTUS 0 0
Vargas Asamoah
22
Ilicic Llorente
14
3 2 rig.
2004/05 - Champions (quarti)
2 0
10
MILAN-INTER
3 0
2013/14 - Europa League (ottavi)
ARBITRO: WEBB (ING)
1 1
è l’interfaccia. Conte ha dato
l’impressione di non esserne del
tutto convinto. «Siamo scivolati
in Europa League e onoreremo
l’impegno», si è limitato a dire.
Aggiungendo: «Il nostro grandissimo rammarico è non aver
avuto il percorso che volevamo
in Champions». Il profilo è basso. Non proprio come Galliani,
quando sosteneva che per il Mi-
lan non fare l’Europa League
era meglio che farla, ma quasi.
Perché? Probabilmente per ingannare Firenze che vive, al contrario, un momento di esaltazione come pochi nella sua storia
calcistica. O forse per mettere le
mani avanti, sapendo che la qualificazione si è fatta più difficile
dopo l’1-1 dell’andata.
Conte vede la squadra lancia-
ta in serie A verso un record
prestigioso e di cui si parlerebbe
a lungo però ne conosce i problemi mascherati dalla serie impressionante di vittorie. C’è
l’esiguità qualitativa della «rosa». E c’è un’usura: gli infortuni
si susseguono a un ritmo sconosciuto nelle due stagioni precedenti. Ieri si è bloccato anche
Ogbonna. «È il momento più cri-
La partita che nessuno vuole perdere
3 0
1998 - Intertoto (4° turno)
3 1
C’è Fiorentina-Juve, in palio quarti e ribalta internazionale
Conte sceglie i titolari: “Ma la nostra casa è la Champions”
1 1
PARMA-JUVENTUS
6
72
All.: CONTE
0 0
1993/94 - Coppa Uefa (semifinali)
33
Aquilani Vidal
All.: MONTELLA
JUVENTUS-FIORENTINA
1993/94 - Coppa Uefa (quarti)
ORE 19
19
Gomez Tevez
d.t.s
1993 - Supercoppa europea
(3-5-2)
66
33
0 3
1990 - Supercoppa europea
2 0
Tomovic Caceres
Borja Valero Pogba
JUVENTUS-NAPOLI
1990/91 - Coppa Uefa (finale)
Rodriguez Bonucci
Cuadrado Isla
0 2
1989/90 - Coppa Uefa (finale)
Juventus
SKY CALCIO 1 - PREMIUM CALCIO
VERONA-JUVENTUS
1988/89 - Coppa Uefa (quarti)
1 0
(and. 1-1)
RIT
1985/86 - Coppa Campioni (ottavi)
0 0
rispetto. La terza è che a lasciar strada alla Fiorentina c’è
la possibilità di vederla giocare
in finale allo Juventus Stadium
e per i tifosi bianconeri sarebbe
come per un americano vedere
Putin sedersi alla Casa Bianca.
Dunque il match di questa
sera non può essere un’appendice al campionato incredibile
che la Juve sta conducendo: ne
(3-5-2)
In neretto le squadre qualificate
o vincitrici del trofeo
1990/91 - Coppa Uefa (quarti)
Formazione obbligata,
l’allenatore sembra
snobbare la coppa
«Ci siamo scivolati»
Fiorentina
EUROPA LEAGUE, RITORNO OTTAVI: SI RIPARTE DALL’1-1 DI TORINO
I 16 DERBY D’ITALIA
NELLE COPPE EUROPEE
JUVENTUS-FIORENTINA
? ?
Renzi sul tablet, Rossi in tribuna
MASSIMILIANO NEROZZI
INVIATO A FIRENZE
Saranno anche banali ottavi e
non una finale, come dice Vincenzo Montella tanto per tenere bassa la pressione, ma questa è l’aria che tira sull’Arno.
Per Fiorentina-Juve c’è chi vorrebbe riarmarsi i piedi di tacchetti (Batistuta) o chi è disposto a vedersela anche solo sul
tablet (Matteo Renzi), perché il
calendario della Uefa non ave-
va messo in conto anche il Consiglio Europeo, oggi a Bruxelles. Al
tifoso, fatale fu il Premier.
Del resto, Renzi dedicò al
pallone (viola) anche il weekend precedente la salita al Quirinale per l’incarico di Governo,
a metà febbraio: sabato sera al
«Franchi» con Diego Della Valle, per Fiorentina-Inter, e il mattino successivo sempre con il signor Tod’s, in un hotel per parlare del progetto del nuovo sta-
Premier
e bomber
dio. E ora, la partita che mai
avrebbe voluto perdere: «Ma
già mi sono attrezzato, la vedrò
sul tablet», ha sorriso il premier
Sopra,
Matteo Renzi
in tribuna
con Andrea
Della Valle
A sinistra,
Giuseppe
Rossi
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Tennis: divorzio tra Murray e Lendl
Oggi in Tv
Dopo 2 anni di successi (oro olimpico, Wimbledon, Us
Open) termina il rapporto tra Andy Murray e coach
Ivan Lendl. «Voglio curare altri progetti, giocare più
partite nel senior Tour - ha detto il 54enne ex campione
di Ostrava - ma tiferò sempre per Andy». Che dopo un
intervento alla schiena stenta a ritrovarsi e sentiva
forse il bisogno di una guida più soft di Ivan il Terribile.
10,45 Salto con gli sci. CdM Planica
12,00 Biathlon. CdM Oslo Sprint F.
13,00 Sport Mediaset
15,00 Biathlon. CdM Oslo sprint M.
16,00 Tennis. Atp Miami
17,15 Basket. Ohio State-Dayton
Oggi ore 18
Anzhi
(Rus)
Az Alkmaar
(Ola)
Sky calcio 2
Oggi ore 19
1
FIORENTINA
1
JUVENTUS
1
0
Champions, Spagna unica con 3 club ai quarti. Red Devils, rimonta super
1
Porto
(Por)
Canale 5 - Sky Sport 1
(Spa)
Siviglia
(Spa)
Sky Calcio 3
Sky calcio 1 - Premium Calcio
Benfica
(Por)
Tottenham
(Ing)
0 Salisburgo
3
0
1
(Aut)
Basilea
(Svi)
3
Ludogorets
(Bul)
0
Sky calcio 4
Viktoria Plzen
(Cze)
Lione
(Fra)
Sky calcio 5
Olandese
GIULIA ZONCA
Centimetri
LA STAMPA
Quarti di finale
SORTEGGIO
FINALE
SORTEGGIO 14 maggio
11 aprile a Torino
Semifinali
1
DOMANI
andata
andata
4
3 aprile
24 aprile
ritorno
ritorno
10 aprile
1° maggio
o
tico della mia gestione - continua il tecnico -. Perché quest’anno si fanno male in tanti? Avrei
dovuto usare di più il turnover,
invece ho fatto giocare sempre
gli stessi». L’ironia è evidente,
ce l’aveva con le accuse sui troppi cambi in Coppa Italia contro
la Roma e in Europa League
contro i viola. Stavolta comunque i cambiamenti sono limitati
o forzati. In difesa Caceres è diventato indispensabile, in attacco gioca Tevez: le incertezze sono tra Lichtsteiner e Isla e tra
Llorente e Osvaldo, comunque
nulla che snaturi la squadra.
Rimane la possibilità di giocarsela fino in fondo. Nelle ultime quattro partite con la Fiorentina la Juve ha sempre segnato e può ripetersi. Dunque
cominciare dall’1-1 non è un problema per i bianconeri quanto
l’affrontare la squadra italiana
che ha creato loro più difficoltà,
l’unica ad averli battuti quest’anno e protagonista di match
quasi sempre in bilico. «Il denominatore comune è che loro ci
hanno fatto soffrire negli ultimi
20’ e noi nei primi 70’», ha detto
Conte con una battuta. In effetti
i viola non hanno mai segnato
prima del 65’ ma l’analisi è ruvida e incompleta. Ad esempio
non dice che il palleggio degli
avversari è duro da contrastare
per 90’ da chi aggredisce per
impossessarsi del pallone.
«Conte - ha concluso un serafico
Montella - lo conosco da anni, è
un bravo ragazzo ma si trasforma quando è in campo». Già.
con gli amici. A Firenze, oggi,
arriverà Diego Della Valle, mentre all’istituzionale pranzo della
Uefa, in un bel ristorante sulle
colline fiorentine, s’incontreranno Andrea Agnelli e Andrea
Della Valle. Tra i club, sul mercato, ci sono stati bisticci (Berbatov) e dispetti (Jovetic), ma
nessuna guerra, se in Lega sono
alleati sulle grandi questioni del
calcio. A tavola si potranno però confrontare le diplomazie,
con l’ad bianconero Beppe Marotta e il presidente viola, Mario Cognigni. Se la vedrà invece
in tv Gabriel Omar Batistuta:
«Però, devo essere sincero: in
questo momento invidio i giocatori della Fiorentina, questa
Difesa, altro stop
Ogbonnasiferma:
fuorialmeno20giorni
Angelo Ogbonna, 25 anni
1 Meno male che si gioca
stasera, perché continuando
con il ritmo degli ultimi giorni
alla Juve non sarebbero rimasti undici giocatori. Ieri s’è rotto Angelo Ogbonna, bloccato
agli adduttori della coscia sinistra: lesione di primo grado,
cioè almeno venti giorni fuori.
Per il reparto difensivo un’ epidemia: sabato s’erano fermati
Barzagli (polpaccio) e Peluso
(adduttore). Ovvero, turnover
del settore praticamente azzerato. Ai box ci sono ancora
Claudio Marchisio e Sebastian
Giovinco, entrambi per guai ai
muscoli: ma entrambi in ballo
per un rientro domenica sera,
a Catania. La buona notizia è
che nei convocati per Firenze è
rispuntato Mirko Vucinic,
quarta punta stasera visto che
Quagliarella fu depennato
dalla lista Uefa.
partita vorrei giocarla anch’io.
Anche perché contro la Juve
non è mai una sfida normale».
Per sua fortuna, Montella fa già
l’allenatore: «Non sarebbe la
mia partita, sarei stato in panchina. Meglio Batistuta». Ci sarà Giuseppe Rossi, che atterrerà in mattinata a Firenze: a
giorni avrebbe dovuto comunque sbarcare in Italia per continuare la terapia al ginocchio,
così ha anticipato il rientro. Meglio vedersela dal vivo piuttosto
che soffrire ancora una volta
davanti alla tv, e buttarsi poi su
twitter. Che poi non lo possa fare ancora sul campo pare meglio per la Juve, se l’ultima volta
Pepito gli fece una tripletta.
F
rodi fiscali, multe,
citazioni in giudizio,
tentativi vari di aggirare il Financial
fair play, cicli alla fine, allenatori provati, duopoli
estenuanti e ogni altra possibile, o meglio potenziale, debolezza eppure il Siglo de oro della
Spagna prosegue indisturbato.
Anche in Champions League.
Mentre l’Italia saluta la
competizione e l’Inghilterra
arranca per ritrovare fiducia,
la Liga è l’unica che trascina
ai quarti tutte le squadre qualificate agli ottavi. La Germania mantiene gli spazi con due
club, la Francia piazza la bandierina con il miliardario Psg
(che a stabilito un premio da
un milione di euro per giocatore in caso di vittoria) e la
Premier, con 4 rappresentanti
al turno precedente, dimezza
il capitale. Poteva andarle
peggio, poteva restare appesa
al Chelsea invece il Manchester ha sfoderato la carta riscatto. In crisi, contestato in
campionato ma evidentemente meno vulnerabile del Milan: ha eliminato l’Olympiacos
con una partita decisa. Da
vecchi tempi, quelli di Ryan
Giggs rimesso in campo a 40
anni e 110 giorni per recuperare splendore. La rimonta e i 3
gol rifilati ai greci (tutti firmati da van Persie) hanno lucidato l’onore, quello della società
e del Paese che l’anno scorso
era fuori dai migliori otto. Indizi di ripresa, però è la Spagna che non perde un metro .
Non solo il Real Madrid e il
Barcellona di Ronaldo e Messi,
c’è pure l’Atletico Madrid rimodellato da Simeone ed espressione della classe alternativa
che da qualche anno sgomita
per imporsi. Nell’ultima edizione il Borussia Dortmund, fatto
di compattezza e spirito di
Napoli
(4-2-3-1)
Porto
CANALE 5 - SKY SPORT 1
25
2
(4-3-3)
(and. 0-1)
ORE 21,05
Reina Fabiano
Reveillere Danilo
24
2
33
Albiol Maicon
5
Britos Reyes
13
31
Ghoulam Mangala
22
85
Behrami Defour
35
88
7
17
Inler Fernando
4
25
Callejon Carlos Eduardo 20
Hamsik Quaresma
7
14
Mertens Jackson Martinez 9
9
Higuain Varela
ARBITRO: ATKINSON (ING)
All.: BENITEZ
All.: CASTRO
gruppo, gestito da dirigenti lungimiranti e da un tecnico audace
è arrivato in finale. Ha perso, però ha lasciato un segno. Forse un
esempio. L’Atletico mancava dai
quarti dal 1997, lo stesso Dortmund non si ripeteva per due volte di fila a questi livelli dal 1998,
dall’era di Scala. L’Europa che
conta non si allarga, ma diventa
più elastica. Accoglie chi dimostra il carattere per meritarsi un
posto tra le solite note. I favoriti
sono tutti in corsa, il Bayern Monaco campione in carica, il Real
Madrid trainato da un Ronaldo
in versione record e un passo indietro, un po’ meno considerato
da bookmaker ed esperti, il Barcellona in fase di transizione. Anche nella triade dei nomi su cui
puntare ci sono due squadre che
parlano spagnolo.
La finale tutta tedesca del
2013 sembrava un segnale preciso, il cambio della guardia e della
frontiera invece la Spagna c’è
4°
Analisi
Sky Calcio 4
Sky calcio 3
Valencia
(Spa)
17,50 Tg Sport
Rai 2
18,00 Moto. Libere MotoGp Qatar Sky Sport Moto
19,00 Calcio. Fiorentina-Juventus Premium Calcio
19,25 Pallamano. Pressano-Bozen
Rai Sport 1
19,00 Sport Mediaset
Italia 2
20,45 Basket. Real Madrid-Cska
Fox Sports 2
21,05 Calcio. Napoli-Porto
Canale 5/Sky Sport 1
23,00 Speciale Europa League
Canale 5
2 Betis Siviglia
0 NAPOLI
OTTAVI
DI FINALE
(ritorno)
ANDATA
35
Il “Siglo de oro” non si ferma
E il Manchester fa il miracolo
Oggi ore 21,05
0
Eurosport
Eurosport
Italia 1
Eurosport
Sky Sport 2
Sky Sport 3
.
17
van Persie
segue le orme
di van Basten,
Makaay e van
Nistelrooy
tutti capaci
di segnare
una tripletta
in Champions
COME LA GERMANIA
AFP
Robin van Persie, 30 anni e 3 gol ieri sera
Sorteggio domani a Nyon
In neretto le squadre
qualificate ai quarti
AND RIT
Atletico
Madrid (Spa)
1 4
MILAN
0 1
Bayern
Monaco (Ger)
Arsenal
(Ing)
2 1
0 1
AND RIT
Barcellona
(Spa)
Manchester
City (Ing)
2 2
Paris SaintGermain (Fra)
Bayer
Leverkusen (Ger)
4 2
AND RIT
Chelsea
(Ing)
Galatasaray
(Tur)
1 2
Real Madrid
(Spa)
Schalke 04
(Ger)
6 3
1 0
1 1
0 1
0 1
AND RIT
Borussia
Dortmund (Ger)
Zenit San
Pietroburgo (Rus)
Manchester
United (Ing)
Olympiacos
(Gre)
4 1
2 2
0 3
2 0
Centimetri-LA STAMPA
La tripletta di van Persie
travolge l’Olympiacos:
l’Inghilterra avrà 2 squadre
ancora. La reputazione è peggiore dei risultati e pare che ci sia
fretta di chiudere il capitolo supremazia. A ogni sconfitta si certifica la fine della gloria, ma loro
stanno sempre lì. Pronti a difendere il titolo ai prossimi Mondiali
e presenti in massa in Champions. Nell’ultima edizione, ai
quarti si era arrampicato pure il
Malaga dei miracoli, stavolta c’è
l’Atletico ad occupare la posizione della forza emergente e sembra più in salute dei predecessori. Al sorteggio di domani sono
considerati scomodi, soprattutto
per il Real che rischia il derby.
Del resto un incrocio è probabile:
nelle urne balla anche un altro
Clasico che si aggiungerebbe a
quello di campionato in programma domenica a Madrid.
La lingua dominante non è
cambiata, tutti a guardare le
sfide tra crack, a sognare triplete e dibattere sui finti nueve.
Un mondo definito in declino
che ancora si prende il centro
della scena.
Stasera al San Paolo: all’andata finì 1-0 per il Porto
NonsoloHiguain:alNapoliservelanotteperfetta
ANDREA D’AMICO
NAPOLI
L’appetito vien mangiando: e
poco importa che nel bel mezzo
d’una grande abbuffata (quarantaduesima gara stagionale,
altre tre nel giro dei prossimi
dieci giorni, compreso il big
match con la Juventus) ci siano
risorse che vadano sparendo.
«Abbiamo la forza per passare
il turno». Il Napoli ci prova e ci
crede: deve ribaltare l’1-0 per il
Porto dell’andata, deve dunque
misurarsi con l’ansia da pre-
stazione e la paura che un gol
possa buttarlo fuori. Però va alla sfida del San Paolo con
55.000 amici, un pubblico da
Champions League che rassicura Benitez: «Saranno la nostra arma in più». Il resto tocca
a Higuain, che è arrivato a ventuno reti, o ad Hamsik, che non
segna dal 2 novembre scorso
ed un po’ si è stufato di vivere in
apnea. Giocano i titolarissimi o
presunti tale, forse con Britos
al posto di Fernandez. Poi sarà
braccio di ferro, da affrontare
con la serenità che Benitez ha
infuso ad un Napoli protagonista sempre, in corsa per un posto in Champions (domenica
spareggio con la Fiorentina
per il terzo posto, quasi blindato con dieci punti di vantaggio)
e per la conquista della Coppa
Italia. Ma piace pure questa
Europa League, che è di proprietà di Benitez, l’anno scorso
sulla panchina del vittorioso
Chelsea: «Meglio giocare al
giovedì, che starsene a casa in
poltrona». Parola di Rafa.
T1 CV PR T2
36 .Sport
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Toro, il futuro è in Sudamerica
Petrachi tira le somme dopo la missione: piacciono il regista Marcone e l’esterno Gedoz
«Italiano»
Retroscena
Ivan
Marcone,
23enne
regista
argentino
dell’Arsenal
Sarandì,
ha anche
passaporto
italiano
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
H
a toccato 3 nazioni in 12 giorni,
macinato migliaia di km in aereo
e visto in media 2
partite al giorno. Più che una
missione in Sud America del
Toro di Cairo è stato un autentico tour de force per Gianluca Petrachi. Ma smaltiti fusi
orari e fatiche il ds granata
può essere soddisfatto. Perché finalmente la società ha
posto le basi per investire in
Argentina, Uruguay e Brasile,
con la concreta possibilità di
garantirsi in estate il primo
giocatore sudamericano dopo
il fallimento del 2005. La relazione del viaggio di Petrachi è
stata servita ieri in Sisport all’ora di pranzo, tra un allenamento e l’altro, quando Cairo
ha incontrato Ventura e il
diesse. Scaricata la tensione
post-Napoli, con calma è stato
fatto il punto della situazione
della squadra, poi si è passati
alle valutazioni di mercato.
La lista di Petrachi è ricca
di profili per ogni settore, con
una prima sostanziale divisione tra giocatori che possono
essere già pronti per il tecnico
granata e giocatori che potrebbero rappresentare ottimi investimenti in prospettiva. Nel primo caso rientrano il
difensore Walter Kannemann
e il regista Ivan Marcone, nel
Filadelfia, incontro con Regione e Comune
Dalclubgranataunmilione,mainpiùtranche
1 Rivedere il Toro al Filadelfia
entro il 2016. L’obiettivo è ambizioso ma ora può diventare realtà. Una spinta decisiva è arrivata
ieri mattina, quando per la prima volta si sono incontrati Fassino, Cota e Cairo nella riunione
della Fondazione Filadelfia. Comune, Regione e Toro hanno
confermato i propri impegni
economici per rifare il campo
del Grande Torino, anche se Cairo verserà il milione di euro promesso in più tranche e non in
una soluzione unica. «Il percor-
secondo spiccano gli attaccanti
Rodrigo Aguirre ed Ezequeil
Cerutti. In base al budget che
verrà stabilito da Cairo e alle
esigenze di Ventura, il Toro si
muoverà per fare uno o più affari in un mercato che ha sempre
corteggiato, senza però riuscire
A COLLOQUIO
Le rovine del Filadelfia
so procede – ha spiegato il presidente granata -, ma non dobbiamo abbassare la guardia ora
che siamo vicini al momento
della posa della prima pietra».
Relazione del ds a Cairo:
sul taccuino anche
il difensore Kannemann
mai a realizzare un vero e proprio colpo. La priorità va verso
giocatori rodati, soprattutto
per quanto riguarda il centrocampo, ma nell’abbuffata di
partite viste sono spuntati nuo-
vi nomi che ora verranno seguiti da Zavagno (osservatore granata per il Sud America). Uno
di questi è proprio Cerutti, punta argentina di 22 anni che gioca nell’Olimpo di Bahia Blanca
ed è stato visto in azione alla
Bombonera contro il Boca Juniors. Oppure l’esterno brasiliano Gedoz, classe 1993, che nella
Coppa Libertadores ha trascinato gli uruguaiani del Defensor alla vittoria con una doppietta ai danni del Cruzeiro.
Gettate le reti, ora per i granata comincia la pesca. Il riferimento principale è l’Argentina,
campionato considerato ideale
per trovare elementi pronti a
essere subito inseriti in Italia.
Petrachi ha visto all’opera tutte
le principali squadre del massimo campionato e ha potuto apprezzare, tra gli altri, il 23enne
centrocampista Marcone dell’Arsenal di Sarandì, contro il
Quilmes. Un giocatore interessante in regia e non solo perché
ha passaporto italiano. In San
Lorenzo-Rosario Central, invece, il ds granata ha seguito dal
vivo la sfida diretta tra due
esterni, Julio Buffarini e Walter
Acuna, mentre era in panchina
un potenziale obiettivo: Walter
Kannemann. Difensore classe
1991 del San Lorenzo che da poco ha preso lo status di comunitario, piace perché può giocare
sia come terzino sinistro che
come difensore centrale. Dunque gli spunti non mancano a
Petrachi, così come i contatti
con dirigenti e agenti, per avviare operazioni rapide e anche
per far capire che il Toro è tornato a essere presente Oltreoceano dopo una lunghissima e
colpevole assenza.
In breve
Calcio, attaccante serbo
Djordjevic alla Lazio
1 Filip
Djordjevic annuncia il suo futuro: «Sarò un
nuovo giocatore della Lazio
nella prossima stagione». Per
la punta serba, in arrivo a parametro zero dal Nantes, un
quadriennale con un ingaggio
da 1,3 milioni netti.
Ciclismo: ipotesi doping
La Sky sospende Henao
1 Il Team Sky ha sospeso il
colombiano Sergio Henao per
un test antidoping sospetto.
Nuoto: torna il cinese
Riabilitato Sun Yan
1 La Federnuoto cinese ha
deciso di reintegrare l’olimpionico Sun Yang, che era stato sospeso a novembre dopo
essere stato fermato per guida senza patente.
Basket: l’Ucraina dice no
Europeo da riassegnare
1 «Gli
Europei di basket
2015 non si disputeranno in
Ucraina a causa della delicata
situazione politica»: la notizia
viene dal direttore del torneo
ma non è stata confermata
dalla Federbasket ucraina. In
ogni caso la Francia ha avanzato la propria candidatura
per sostituire l’Ucraina.
F1, Raikkonen
«La Ferrari sa cosa fare»
1 «Per prima cosa bisogna
mantenere la calma: il team è
coeso, sappiamo cosa dobbiamo fare e come operare per
ottenere più prestazione»:
così Kimi Raikkonen, sul sito
della Rossa, commenta il risultato non esaltante del gp di
Australia.
W
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Ha detto
«Un bel complimento che però
non mi pesa, semplicemente
perché ripetere ciò che ha fatto Merckx è impossibile».
«Da bimbo speravo che il vincitore
«Quella volta sul podio ho sbagliato:
di una corsa si inventasse qualcosa: non volevo mancare di rispetto
per questo cerco di dare spettacolo» alla miss né alle donne in genere»
Quale corsa, Mondiale compreso, sogna più di tutte?
«Il Mondiale è speciale, ma anche Fiandre, Sanremo e Roubaix: quest’anno mi basterebbe conquistarne una. E il primo obiettivo
è proprio la
Sanremo. Un
giorno però la
maglia iridata vorrei indossarla».
Sagan, lo showman
“Con la Sanremo
ho un conto aperto”
Alle vittorie lei
aggiunge spesso uno show:
impenna la bici, imita Balotelli, Hulk, Forrest Gump. Per
la Sanremo?
«Prima fatemela conquistare, poi lo
show verrà
da solo».
“Nel 2013 fu colpa mia, non dimentico quella beffa”
Sagan, ci pensa ancora?
«Ci rimasi male ma non ci penso più, anche se non l’ho certo
dimenticata. Feci un errore, e
dagli errori devi imparare».
Intervista
Nel 2013 lei fu 2º anche nel
Fiandre, ad Harelbeke, nella
Tirreno e nella Strade Bianche. Inesperienza? Sfortuna?
GIORGIO VIBERTI
A
soli 24 anni è già
tra gli specialisti
delle corse di un
giorno, ma non
ha mai vinto una
delle classiche monumento,
quelle che hanno fatto la storia del ciclismo. Anche per
questo Peter Sagan, baby fenomeno slovacco, punta molto sulla Milano-Sanremo di
domenica, nella quale deve
riscattare la beffa dell’anno
scorso, bruciato a sorpresa
dal tedesco Ciolek.
più una moto che una bici?
«Le moto, da pista o da motocross, mi sono sempre piaciute. Forse è per questo che cominciai con la mountain bike».
«Non tutti i secondi posti sono
uguali e l’esperienza si acquisiLa sua prima corsa su strada?
sce col tempo. A ogni stagione «Fu a Bratislava e staccai tutti.
miglioro, datemi
Ho ancora una
ancora un po’ di CICLISMO, BABY-STAR foto di quella gatempo. Magari i
avevo un ca«Io il nuovo Merckx? ra,
secondi posti del
sco che mi stava
2013 diventeran- È così impossibile che due volte, scarpe
il paragone non pesa» da tennis, una
no vittorie».
maglia larghissiProprio al
Fiandre 2013, sul podio lei fe- ma e una bici verde che papà
ce una «palpatina» alla miss aveva preso al supermercato».
che le attirò poi dure critiche.
«Non volevo mancare di rispetto a quella ragazza né alle
donne in genere. Volevo solo
scherzare. Mi spiace sinceramente e mi sono più volte scusato. Non succederà più».
È vero che da bimbo sognava
Alcuni dicono che lei un giorno vincerà un Giro o un Tour.
«Prima di fare un cambiamento così netto voglio provare a
conquistare quante più classiche è possibile. Poi vedremo».
Altri in lei rivedono il giovane
Merckx...
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Sport .37
.
Peter Sagan vincitore e (nel tondo) un po’ ardito al Fiandre 2013
Domenica la Classicissima: pericolo frane
NientePompeiana,forseuntrattoin autostrada
1 Si corre domenica la 105ª
Milano-Sanremo, che tornerà
al percorso del 2007. Eliminata infatti la salita della Manie,
tra Spotorno e Finale Ligure,
per cause di forza maggiore
non ci sarà nemmeno l’attesa
novità della Pompeiana, la
collina tra Cipressa e Poggio:
le recenti piogge sulla Liguria
hanno creato problemi di viabilità su quella salita. Sempre
per frane e smottamenti potrebbe cambiare in extremis il
percorso subito dopo Spotorno, con deviazione dalla Statale Aurelia per raggiungere
Finale su altre strade, forse
addirittura entrando sull’autostrada. Intanto il belga Tom
Boonen ha dato forfait per restare vicino alla compagna
che ha perso il bimbo che attendeva.
Beh, comunque in sella lei sa già dare spettacolo: ma perché usa la bici
anche per saltare delle auto o
salire le scale?
«Da bimbo andavo alle corse
sperando che il vincitore desse
spettacolo, forse è per questo
che ora mi comporto così. E
con la mountain bike ho imparato a dominare bene la bici».
È vero che nel 2015 lei potrebbe andare nel nuovo team
creato da Fernando Alonso?
«Ho avuto un po’ di offerte per
la prossima stagione, ma per
adesso ho ancora un anno di
contratto col team Cannondale. Vedremo, potrei anche restare dove sono».
T1 CV PR T2
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 38
39
IN EDICOLA CON
STRISCIA LA NOTIZIA
LA STAMPA
L’assessore parcheggia male
E Saitta si prende il “tapiro”
Tapiro d’oro ad Antonio Saitta da Striscia la notizia. E le
immagini sul tg satirico di ieri
sera: il presidente della Provincia si è visto consegnare il
Tapiro «perché i parcheggi
del palazzo della Provincia
per i disabili sono spesso oc-
Oggi
Ieri
Un anno fa
MIN (˚C)
9
9.5
4.2
MAX
IL TEMPO IN CITTÀ
21
23.2
11.9
cupati dagli assessori». Valerio
Staffelli, che aveva documentato con la telecamera l’occupazione dei posti auto riservati ha
mostrato il filmato a Saitta. «Se
avessi saputo l’avrei impedito ha detto il presidente della Provincia -. Aumenterò i controlli».
RUDY
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La consegna del Tapiro al presidente della Provincia
TORINO
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Diario
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail cronaca@lastampa.it 1 specchiotempi@lastampa.it 1 quartieri@lastampa.it
Un giorno
sui bus
con i vigili
anti-molestie
VERSO LE ELEZIONI RESPINTO IL SECONDO RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO
In borghese sulle
linee più frequentate
dalle studentesse
Beppe Minello
A PAGINA 43
Quattro
ergastoli
per mafia
T1 T2
Regione, anche il Pd
dentro Rimborsopoli
Un dettato
pensato
per gli adulti
Chiesto il rinvio a giudizio per Stara, “l’uomo del tosaerba”
O
LA FONDAZIONE ITALIANIEUROPEI PROMUOVE L’INTEGRAZIONE DELLE SECONDE GENERAZIONI
scontrino. E’ diventato
* Lofamoso
per lo scontrino di
un tosaerba messo in nota
spese. Andrea Stara del
gruppo «Insieme per Bresso», iscritto al Pd, è stato
rinviato a giudizio per peculato. Intanto il Consiglio
di Stato ha respinto un altro ricorso contro l’annullamento delle elezioni.
E una condanna
a 30 anni per la faida
di Volpiano
G. Legato e M. Peggio
A PAGINA 42
Italiano e Peggio
Nei giardini
si potrà
giocare a palla
ALLE PAGINE 40-41
IL CASO
Trovata l’intesa
Mai più multe
per i bambini
Servizio
A PAGINA 43
Al bioparco
è arrivato
Freddy
“Crosetto
candidato”
A Cumiana un
rinoceronte bianco
di due tonnellate
Braccio di ferro
nel centrodestra
FdI accelera
Ecco i nuovi torinesi
Antonella Mariotti
Andrea Rossi A PAGINA 44
A PAGINA 46
La tessera bipartisan
LETIZIA TORTELLO
L’
assessore Braccialarghe li definisce «i due
miracoli». Pur in presenza di assessori con casacche diverse, spiega, «siamo
riusciti a creare un sistema
corteggiato da altre regioni».
L’abbonamento musei fa il
record: 92.500 tessere vendute e +14% rispetto all’anno
scorso. «Si punta ai 100 mila
tesserati», continua l’assessore, che ieri, insieme ai colleghi
di Provincia e Regione, D’Acri
e Coppola, ha presentato l’iniziativa «Disegniamo l’arte»:
dal 5 aprile, in molti musei, i
bambini potranno disegnare
davanti alle opere d’arte, accompagnati da operatori didattici, con pastelli e matite FaberCastell.
Ma un altro traguardo, la tessera l’ha raggiunto: «E’ aumentato il numero di utilizzi, con
230 mila visite in quattro mesi»,
spiega Coppola. Una tendenza
positiva, che dà qualche sana
preoccupazione agli assessori:
«A ogni ingresso dobbiamo dare metà del mancato guadagno
al museo». D’Acri rilancia: «La
tessera è strumento di welfare
culturale. Invece di aumentare i
costi, spero riusciremo a mettere noi le risorse mancanti».
Tropeano
A PAGINA 40
LA STORIA
ELENA LISA
ttima pratica per imparare dai propri errori - esclusivamente
grammaticali - ecco a voi il
dettato. O meglio, la dictée.
Nato come gioco sociale in
Francia, si è diffuso alla corte
di Napoleone III, ha terrorizzato scolari di ogni epoca e,
ieri, si è materializzato addirittura nell’Aula Magna del
Rettorato dell’Università.
Per il «Gran Dettato», proposto dall’Alliance Française di
Torino - un modo per mantenere vivi i rapporti tra la nostra città e la patria di Marianna - si sono presentati in
150. Tutti francofoni, francofili e francesi: ragazzi freschi
di lezione, pensionati desiderosi di mettere alla prova la
loro memoria scolastica,
professori ed ex-studenti. Il
più giovane un ragazzino di
13 anni. Il più âgée un uomo
di 77 compiuti.
I nostri valorosi si sono cimentati con una poesia di Aimé Césaire, autore della Martinica, e con un brano di Bernard Pivot, presidente dell’associazione culturale Académie Goncourt, famoso per i
testi ricchi di trabocchetti. La
correzione dei compiti è stata
pubblica. I virtuosi, una ventina, sono stati sotto i dieci errori. Gli scarsini hanno superato la soglia dei virtuosi di
abbondanti duplici.
Alla fine tutti promossi,
nessuno è finito dietro la lavagna. Non c’era.
T1 CV PR T2
40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
gg Dossier/Verso il 25 maggio
Cota incassa un altro “no” dai giudici
Il Consiglio di Stato boccia anche il ricorso di Fratelli d’Italia contro l’annullamento delle elezioni regionali
Il governatore: “Non è finita, c’è ancora la Cassazione”. Il Pd va all’attacco: “Ormai è l’ultimo dei giapponesi”
Centrodestra
MAURIZIO TROPEANO
Fratelli d’Italia accelera
“È Crosetto
l’anti- Chiamparino”
Roberto Cota non si arrende
e affida tutte le sue speranze
di ribaltare la decisione di
annullare le elezioni regionali del 2010 al ricorso presentato alle sezioni riunite della
Cassazione. Lo spiega scegliendo di non commentare
la decisione del Consiglio di
Stato che ha respinto il ricorso contro la prima sentenza
del Tar che dichiara nulle le
consultazioni di 4 anni fa e
anche la sua elezione: «Di
questo ricorso non dico nulla, l’udienza è stata fatta perché il Consiglio di Stato aveva dimenticato che non erano scaduti i termini. Per
quanto mi riguarda aspetto il
pronunciamento della Corte
di Cassazione». Una presa di
posizione che provoca una
dura reazione del Pd. Il segretario regionale (Gariglio)
e il capogruppo a Palazzo lascaris (Reschigna) dopo aver
Meloni lascia aperta
la porta primarie
Salta il vertice
Forza Italia-Ncd
Ma la pronuncia
delle sezioni riunite
potrebbe arrivare
anche dopo il voto
messo in luce «l’ennesima
bocciatura del centrodestra»
attaccano: «E’ sempre lo
stesso film, verrebbe da dire,
ma Cota non si rassegna,
aspetta la Cassazione come
fosse l’ultimo giapponese deciso a continuare a combattere anche quando la guerra
è già finita».
Affondo di Ghiglia
Chi, invece, non nasconde la
sua ira è il portavoce di Fratelli d’Italia, Agostino Ghiglia.
L’assessore all’Innovazione
della giunta Cota con i 6 consiglieri del gruppo regionale
aveva presentato ricorso a
supporto di quello principale
del presidente. Il Consiglio di
Stato aveva però deciso senza
aspettare i termini e ieri ha
respinto l’opposizione richiamandosi alla sentenza delle
scorse settimane. E Ghiglia
che si definisce «allibito e preoccupato» va all’attacco: «E’
Alle urne tra due mesi
La decisione del Consiglio di Stato conferma che le elezioni del 2010 sono da annullare e il
Piemonte deve andare alle elezioni anticipate. Cota ha firmato i decreti: si vota il 25 maggio
3
4
ricorsi
anni
I giudici amministrativi
hanno bocciato in poco più
di un mese tre ricorsi
presentati da Cota
È il tempo trascorso dalla
vittoria del centrodestra alla
sentenza di annullamento
per firme false
ancora uno Stato di Diritto
quello in cui un diverso collegio
giudicante non si preoccupa
neppure di dettagliare la propria decisione?». E accusa:
«Non possiamo neppure criticare la sentenza visto che i giudici hanno ritenuto troppo faticoso scriverla ma abbiamo l’obbligo di criticare un atteggia-
mento inaccettabile per un sistema democratico».
stra «con questa ennesima bocciatura si rassegnino». E attacca:
«Un ricorso fotocopia di quello
presentato da Cota e già respinto: non poteva andare diversamente. Questa Giunta illegittima
ha finito di far danni, se ne facciano una ragione». E ancora: «Mi
fa piacere vedere i grillini esultare sulla decadenza di Cota peccato che per quattro anni abbiano fatto finta di nulla, forse la paura di perdere la poltrona è stata
a lungo prevalente». A dire il vero è stato il ricorso di ottemperanza presentato dal capogruppo M5S, Davide Bono, a spingere
Cota a firmare i decreti per la
convocazione delle elezioni anticipate il 25 maggio. Ricorso a cui
si sono associati succesivamente
anche i legali della Bresso e quelli
del partito democratico.
Bresso attacca i M5S
Mercedes Bresso, l’ex presidente della regione che per prima ha
denunciato il caso delle firme false della lista Pensionati per Cota,
adesso si augura che i consiglieri
e i vertici dei partiti del centrode-
Sabato scorso il confronto/
scontro a distanza che si è
svolto a Torino tra Giovanni
Toti, consigliere politico di
Silvio Berlusconi e Angelino
Alfano, leader del Nuovo centrodestra aveva oscurato la
presa di posizione di Giorgia
Meloni, presidente di Fratelli
che dopo aver ribadito la volontà di candidare alla giuda
del Piemonte Guido Crosettto, invitava «gli alleati» a convergere sul nome del candidato più competitivo. Meloni
ha aspettato pazientemente
che il tavolo nazionale tra
Forza Italia e Ncd arrivasse a
qualche determinazione ma
quel vertice è stato continuamente aggiornato. L’appuntamento è per oggi alle 13 ma
a quell’ora Meloni, con Ignazio La Russa, lo stesso Crosetto e il coordinatore del
Piemonte, Agostino Ghiglia,
metteranno ufficialmente in
campo l’ex sottosegretario
alla difesa.
Meloni sembra stufa di
questa melina e sabato scorso era stata netta: «Abbiamo
sondato tutti i possibili candidati e, senza possibilità di
smentita, il candidato più
competitivo è risultato quello che noi abbiamo proposto
fin dall’inizio: Guido Crosetto». Da qui la richiesta «agli
altri partiti della coalizione
di convergere sulla candidatura di Crosetto, oppure di
spiegare per quali ragionamenti politici o per quali altri
motivi il centrodestra non
Guido Crosetto
dovrebbe trovare l’unità sull’unico candidato che può davvero risultare competitivo ai
fini della vittoria».
Adesso resta da capire fino
a dove si spingerà la determinazione della Meloni. Fratelli
d’Italia vuole correre da sola
oppure l’incoronazione di Crosetto è un mezzo per forzare la
mano di alleati riluttanti? Sullo sfondo c’è sempre l’ipotesi
di organizzare le primarie anche se i continui rinvii del vertice tra Forza Italia e Ncd fanno sorgere più di una domanda
sulla reale volontà di presentarsi alla sfida elettorale con
un centrodestra unito e competitivo. Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura
in quota Ncd é convinto che siano «il modo migliore per scegliere lo sfidante di un candidato forte come quello del centrosinistra». Anche Coppola,
però nutre dubbi sulla reale
volontà di organizzare una
consultazione popolare anche
se annuncia: «Se si faranno le
primarie mi candiderò. Voglio
portare la cultura del fare e del
saper fare a disposizione della
coalizione».
[M.TR.]
1
Un lettore scrive:
2 «Passeggiando
per le vie
della città, ho avuto modo di
constatare che non esiste muro di recinzione o di palazzo
che non sia stato deturpato da
scritte, tra l’altro il più delle
volte incomprensibili e questo
avviene nelle zone periferiche,
ma anche nel bel centro della
città, con conseguenze di palese degrado. Questo fenomeno,
più volte lamentato dai cittadini, viene sottovalutato dalle
autorità, che si trincerano dietro il fatto che sia quasi impossibile scoprirne gli autori e, di
conseguenza, per cercare di limitare il decadimento cittadino, impongono ai proprietari
di coprire le scritte reimbiancando. Cosa inutile ed assurda, in quanto i writer, appena
scorgono una parete bianca, la
imbrattano.
«Mi sembra il classico caso
del gatto che si morde la coda e
quindi inutile procedere in
questo modo, ma dedicare ri-
Specchio dei tempi
1
123456789A3CDEED569FF3EDFD6C8DCD68C98C98DF633938685D6
17DED68536DC8C7DF9C6383D69C83EC38A9C879ED9E563
1
sorse per scoprire gli autori.
Non credo che questo tipo di attività sia dovuta alla mano di
una grande quantità di persone,
posso pensare a qualche centinaio su una popolazione di un
milione di abitanti e poi, sempre
questi atti di vandalismo, vengono compiuti in orari ristretti e
con il favore del buio.
«Un intervento specifico con
pattuglie di Vigili urbani e di
Forze di Polizia sarebbe in grado di smascherare i responsabili
e punirli con sanzioni importanti, facendo loro anche rimborsare le spese di ripristino. Importante sarebbe poi dare forte ri-
sonanza sui mezzi di informazione, in modo di dare un segnale che il vaso è colmo, che la cosa
non è più tollerata e che i rischi
sono forti.
«Siccome questi atti vandalici vengono di preferenza eseguiti sui muri di recinzione, si potrebbe adottare uno stratagemma semplice ed economico, ovvero, ritinteggiare una parete
(esempio muro di cinta del Parco della Tesoriera lato c.so
Francia) e disporre una telecamera mirata o, semplicemente,
fare stazionare un’auto con persone a bordo sull’altra corsia
della via, dalle ore 24 alle 6, in
grado di intervenire immediatamente ed accalappiare i responsabili.
«Quindi, non dovrebbero esserci grandi difficoltà a reprimere questi atti dolosi e basterà
l’impegno dell’Amministrazione
comunale».
E. ROSNATI
Un lettore scrive:
2 «Quest’anno per cercare di
non perder del tutto i contatti
con la cultura cittadina, oltre all’abbonamento al Regio, mia
moglie ed io abbiamo pensato di
provare anche una scelta di
quanto presentato dal Teatro
Stabile scegliendo, peraltro, una
selezionata lista di classici per
stare sul non troppo conflittuale. Io non credo che noi siamo
mai stati dei bacchettoni ma la
trasformazione del classico goldoniano “Il servitore di due padroni” che abbiamo avuto il dispiacere di sorbirci l’altro ieri
sera al Teatro Carignano di Torino è stato veramente al di sotto di ogni qualifica. Cioè, se fosse
stato presentato come opera di
un autore moderno con un suo
nome e cognome, non vi avrei visto nulla di male (vero, probabilmente non l’avrei scelto). Il presentarlo come “di Carlo Goldo-
ni”, però, ci è sembrato un affronto per un autore che mai si
sarebbe sognato di mettere in
scena isterismi e urla come
quelle che per due ore la revisione Latella ci ha servito.
«Certo il povero Goldoni non
può protestare ma non esiste
una legge che tuteli i classici da
manipolazioni così sfrontate e
che li sfigurano in una maniera
così poco degna della tradizione
con cui sono giunti a noi?
«Trovo indegno che uno si ripari dietro un nume classico e
impunemente si permetta poi di
ammannire qualunque idiozia
purché si affanni poi a rivenderla nella presentazione come una
riscrittura.
«A casa mia questo sfiora la
truffa».
ENRICO PREDAZZI
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T1 CV PR T2
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .41
g
Inchiesta
Personale, necrologi, telefoni
Così sono stati spesi 4,5 milioni
di 57 mila euro. Anche i Cinquestelle, Lega Nord, Federazione della Sinistra, Insieme
per Bresso si sono avvalsi di
collaborazioni esterne.
Ridotte drasticamente, invece, le spese di rappresentanza,
di promozione, aggiornamento
e di organizzazione dei convegni. L’inchiesta Rimborsopoli
nasce dalla gestione quantomeno disinvolta, almeno secondo
la procura della Repubblica, di
tanti consiglieri regionali. E così solo Pd, lega Nord, Federazione della Sinistra e il consigliere Biolé inseriscono nei rendiconti quelle spese e passano
l’esame dei revisori. Gli altri
I rendiconti 2013
dei gruppi regionali
hanno ricevuto
l’ok dei revisori
MAURIZIO TROPEANO
Centesimo più, centesimo
meno le formazioni politiche
rappresentate in Consiglio
regionale hanno speso nel
corso del 2013 quasi 4 milioni
e mezzo di euro. Tutti fondi
pubblici che per la maggior
parte sono serviti per pagare
il personale dipendente (poco
più di 4 milioni). Per le spese
di funzionamento, invece, sono stasi spesi 413 mila euro.
Dopo l’inchiesta Rimborsopoli c’è stato un giro di vita
sia sulle dotazioni finanziarie
che sono state diminuite sia
per quanto riguarda i criteri
di giustificazione delle spese.
Il risultato è che alla fine di
questa legislatura nelle casse
regionali potrebbero tornare
quasi 1,5 milioni di euro che i
gruppi non hanno utilizzato
nel corso di questi 4 anni . E
poi, per la prima volta, i bilanci sono stati certificati da un
gruppo di revisori dei conti.
Nonostante questo, però, la
sezione di controllo della
Corte dei Conti ha chiesto ai
presidenti dei gruppi regionali di giustificare come hanno speso la metà di quei fondi.
Nel mirino soprattutto le spese per telefonia e trasmissione dati secondo i giudici con-
Restano le consulenze
drasticamente ridotte
le richieste di rimborso
per la rappresentanza
Sulla «Stampa»
Consiglio regionale
C
La Corte dei Conti
contesta ai gruppi
200 mila euro del 2013
L
“
p
Trenta giorni
per i chiarimenti
Nel mirino telefonia
ed elettronica
I
g
F
v
MAURIZIO TROPEANO
Telefonia. Dotazioni informatiche. Giornali. Incarichi e
consulenze. E poi discrepanze
nella gestione della cassa. La
sezione controllo della Corte
dei Conti di Torino ha inviato
al presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattanneo, la
richiesta di chiarimento per
circa 200 mila euro spesi dai
gruppi regionali nel corso del
2013. E questo nonostante i
bilanci abbiano ricevuto il via
libera dei revisori dei conti
Il
no:
s
ma
ne
le
C
p
studiar
e
n
dalle
in
mor
Sul giornale di ieri l’articolo che ha annunciato le
contestazioni da parte della
Corte dei Conti ai rendiconti delle spese dei gruppi.
1
tabili c’è il rischio di una duplicazione delle spese visto che
quei servizi li dovrebbe già garantire il Consiglio regionale.
Già, come sono stati spesi
800 milioni di vecchie lire? La
cosa che più salta agli occhi
consultando i rendiconti che
sono stati pubblicati ieri on line sul sito del Consiglio regionale è che tra le voci che sono
state finanziate con i fondi
pubblici c’è i necrologi e le spese per le commissioni bancarie. Almeno 140 mila euro, poi,
se ne sono andate in consulenze e di queste ben 84 mila a carico del monogruppo dei Moderati che per il personale
spende quasi la metà, poco più
15
gruppi
Nel Consiglio
regionale
del Piemonte
sono presenti
15 gruppi
che fanno
riferimento a
partiti e
movimenti
nazionali
C’è anche un
gruppo misto
gruppi, invece, a partire da Forza Italia fino all’Udc e all’Italia
dei Valori non hanno presentato richiesta di rimborso.
Di più. C’è anche chi ha deciso di non utilizzare i fondi pubblici per pagare il funzionamento dei gruppi regionali.
Fratelli d’Italia, ad esempio ha
chiesto il rimborso per poco
più di 3000 euro così come hanno fatto i due consiglieri dell’Italia dei Valori. Praticamente
zero spese per i verdi-Verdi, il
nuovo centrodestra e buona
parte dei componenti del gruppo misto. I fondi pubblici sono
serviti anche per pagare l’acquisto di cancelleria, libri, giornali ma anche spese logistiche.
Rimborsopoli, Stara (Pd)
rischia pure la calunnia
Chiesto il processo per l’uomo del tosaerba, che accusa una segretaria
cuse. «Nel difendermi - spiega ho cercato di richiamare solo i
fatti, basta leggere i verbali dei
miei interrogatori: non ho mai
accusato nessuno, né scaricato
responsabilità su altri».
il caso
PAOLA ITALIANO
MASSIMILIANO PEGGIO
Le spese
ra i consiglieri regionali, indagati
per i rimborsi allegri alle spalle dei
contribuenti, è diventato famoso per l’acquisto
del tosaerba a spinta e della
sega circolare. Rimasto finora
sospeso in un limbo giudiziario per «ulteriori accertamenti», Andrea Stara, gruppo «Insieme per Bresso»,
iscritto al Pd, è destinato a ricongiungersi con i colleghi
consiglieri, 40 con il governatore Cota, per i quali la procura ha già chiesto il rinvio a
giudizio per peculato. Udienza, il 9 aprile.
T
Le nuove accuse
«Speravo di aver spiegato tutto
nelle fasi di indagine. Non me lo
aspettavo» dice Stara. I pm
non gli contestano più l’acquisto
di un frigorifero né i contributi ad
alcuni consulenti del gruppo: cala l’importo complessivo delle
spese non giustificate, da 72 mila
e circa 57 mila euro. Ma la procura ha chiesto lo stesso il rinvio a
giudizio al termine di un supplemento di indagini, reso necessario in seguito alle nuove dichiarazioni che Stara aveva reso per
giustificarsi. Proprio quelle dichiarazioni rischiano ora di inguaiarlo ulteriormente: è infatti
stato aperto un nuovo fascicolo
in cui è indagato per calunnia nei
confronti della ex segretaria, su
cui il consigliere ha riversato
parte della responsabilità per i
conti che non tornavano. Stara,
difeso dall’avvocato Antonio
Rossomando, respinge con le ac-
Un nuovo
fascicolo
é stato aperto
a carico di
Andrea Stara,
dove è
indagato
per calunnia
Tra gli acquisti setacciati dalla
Guardia di Finanza e catalogati
sotto la voce «materiale da ferramenta e arredi» per un importo
di oltre 4 mila euro, Stara non è
riuscito a giustificare l’acquisto
del tosaerba da 60 euro e quello
di una sega circolare da 89 euro.
È invece riuscito a ricondurre
tra gli esborsi legittimi quello di
un frigorifero, messo a disposizione del suo monogruppo. E sono stati tolti dalle contestazioni
anche i soldi versati per consulenze che, hanno concluso i pm,
hanno effettivamente prestato
attività per il gruppo. Restano le
altre spese: ristoranti, caffè, gelati, carburante, multe. C’è anche
l’accusa di finanziamento illecito
ai partiti. Si tratta di alcune fatture intestate al gruppo per pagamenti di materiale elettorale a
sostegno della comunali del 2011
a Torino, e una fattura relativa a
un convegno sulla legge 194.
I fondi spesi dai
gruppi del Consiglio
regionale nel 2013
Spese per il personale
4.076.000
Spese per il funzionamento
o
431.894
Fondo cassa
1.498.569
Partito democratico
13 consiglieri
Spese per il personale
984.379
Spese per il funzionamento 113.985
Di cui 44.479 redazione,
stampa e spese
di comunicazione
Fondo cassa
204.126
Lega Nord
11 consiglieri
Personale
443.397
Funzionamento
29.075
di cui 5645 per telefonia
e trasmissione dati
Fondo cassa
218.195
Forza Italia
Personale
Funzionamento
di cui 7.986 telefonia
e trasmissione dati
Fondo cassa
6 consiglieri
592.935
31.058
379.511
Fratelli d’Italia
6 consiglieri*
Personale
238.962
Funzionamento
3.453
di cui 3.041 cancelleria
e stampati
Fondo cassa
39.362
Nuovo centrodestra
Personale
Funzionamento
Fondo cassa
6 consiglieri*
22.872
0
5.757
Progett’Azione
4 consiglieri
Personale
331.993
Funzionamento
di cui 13.132 altre spese
tra cui rimborsi
ai consiglieri regionali
Fondo cassa
98.107
Italia dei Valori
Italia dei Valori
193.879
Personale
3.369
Funzionamento
di cui 1.021 per riviste,
libri e giornali
Fondo cassa
214.404
UDC
2 consiglieri
Personale
191.705
Funzionamento
38.421
di cui 15.811 spese logistiche
Fondo cassa
28.614
Pensionati per Cota
1 consigliere
Personale
151.247
Funzionamento
8.050
di cui 2.559 spese logistiche
Fondo cassa
115.134
Insieme per Bresso
1 consigliere
Personale
117.873
Funzionamento
53.331
di cui 23.752 spese logistiche
Fondo cassa
3.166
Moderati
1 consigliere
Personale 51.148
51.148
Funzionamento
85.765
di cui 84.000 consulenze
Fondo cassa
375
Movimento 5 Stelle
Personale
Funzionamento
di cui 17.520 studi
e consulenze
Fondo cassa
1 consigliere
158.337
25.411
112.840
Federazione della Sinistra
1 cons.
Personale
134.617
Funzionamento
20.437
di cui 9.260 studi e consulenze
Fondo cassa
61.671
Sinistra Ecologia Libertà 1 cons.
Personale
159.791
Funzionamento
9.361
di cui 5.598 buoni pasto
per i dipendenti
Fondo cassa
14.745
Verdi-Verdi
Personale
Funzionamento
Fondo cassa
1 consigliere
153.433
817
130.831
Misto/Biolé
Personale
Funzionamento
di cui telefonia
Fondo cassa
1 consigliere
45.267
6.182
2.061
Fondo cassa
Misto Cursio
Personale
Funzionamento
Fondo cassa
1 consigliere
69.924
127
8.369
Misto Formagnana
Personale
Funzionamento
Fondo cassa
Centimetri - LA STAMPA
0
271
5.527
T1 CV PR T2
42 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Quattro ergastoli per la faida di Volpiano
In Corte d’Assise anche una condanna a trent’anni per la guerra a colpi di omicidi tra i Marando e gli Stefanelli
Uno scontro cominciato negli anni 90, concluso qualche mese fa con la ricerca infruttuosa di tre corpi nei boschi
te da Rocco Varacalli, il pentitoscrittore di ’ndrangheta che, sotto un ombrellone, raccolse le confidenze di Domenico Marando. I
corpi degli Stafanelli e di Mancuso non sono mai stati ritrovati.
Per il loro omicidio, la corte d’Assise ha condannato ieri all’ergastolo Rosario Marando, uno dei
fratelli, Giuseppe Santo Aligi, Gaetano Napoli e Natale Trimboli,
al momento latitante per altri
processi. Il quinto imputato, condannato a 30 anni, è Antonio
Spagnolo, detto «occhi butti» il
killer che ha completato la vendetta dei Marando uccidendo
MASSIMILIANO PEGGIO
Il caso
Alladonnapentita
150milaeuro
È una «Gomorra» torinese, la
storia racchiusa nei quattro
ergastoli e una condanna a 30
anni di reclusione inflitti ieri
dalla Corte d’Assise per quattro omicidi avvenuti tra il 1997
e 1998 a Volpiano e Rivalta.
Tre anni di udienze, pentiti
eccellenti, e una confessione
da colpo di scena che ha portato alla ricerca infruttuosa di
tre cadaveri, sepolti da qualche parte nei boschi del parco
della Vauda, periferia di Volpiano.
Una faida familiare
Questo processo, intrecciato
con altre vicende giudiziarie,
racconta la storia di due fami-
Quattro delitti tra il ’97
e il ’98 per regolare
i conti sugli sgarri nel
traffico di droga
glie contro, Marando e Stefanelli, trapiantate dalla Calabria
a Torino, unite da un matrimonio di ’ndrangheta e poi divise
nella vendetta, una faida per
colpa della droga, dove morti
reclamano altri morti. La prima vittima è Francesco Marando, un boss. Le radici familiari
sono a Platì. Nel 1990 sposa Maria Stefanelli. Il loro primo incontro è in carcere, di fronte a
un vetro del parlatorio. La loro
unione suggella un’alleanza per
la gestione del traffico di droga
In tre all’appuntamento
nella villetta, ma era
una trappola: tutti uccisi
a colpi di pistola
1 «È una donna coraggio-
Rivelazioni rimaste senza riscontri
Il 4 aprile scorso il colpo di scena: «I corpi sono lì, sepolti nei boschi. Vi porto io, vi dico dove
sono». Ma le ricerche dopo settimane non danno esito. «Il posto è cambiato, ma sono qui»
nel Nord Italia. Gli affari prima
dell’amore. Francesco muore nel
1996, da latitante, ucciso dal cognato Antonino Stefanelli, fratello della moglie, e dallo zio della
donna, Antonio Stefanelli. Il suo
cadavere viene trovato in un bosco di Chianocco, carbonizzato.
Francesco, infuriato con gli Stefanelli per un debito di droga,
avrebbe voluto ucciderli ma loro
sono stati più veloci. Maria, due
anni dopo, diventerà collaboratrice di giustizia. Preziosi i suoi
racconti per i pm Roberto Sparagna e Monica Abbatecola.
La mattanza di Volpiano
La vendetta dei Marando si consuma nel 1997, nella villetta di Do-
menico, uno dei fratelli, oggi già
in carcere da anni per questi omicidi. Con una scusa, i due Stefanelli e un terzo uomo, Francesco
Mancuso, un loro guardaspalle,
vengono invitati nella villetta per
un incontro. È una trappola per
massacrarli a colpi di pistola. Un
quarto uomo, Roberto Romeo,
odontotecnico di Grugliasco, che
sa, che ha scelto di voltare le
spalle alla ’ndrangheta». Così
dice l’avvocato Cosima Marocco di Maria Stefanelli, collaboratrice di giustizia dal
1998. È la vedova di Francesco
Marando (foto), il boss ucciso
a Chianocco da suo fratello e
dalla zio, a loro volta uccisi dai
cognati. Suo malgrado ha
scoperto la verità. I giudici le
hanno riconosciuto una provvisionale di 150 mila euro.
Romeo. Fu Varacalli ad accompagnare l’odontotecnico a Rivalta, all’appuntamento con la morte, anche qui con una scusa.
Il colpo di scena
aveva accompagnato i tre al summit criminale, si salva per un soffio. Ma anche lui è un «morto che
cammina». È la quarta vittima di
questo caso giudiziario: sarà ucciso a Rivalta, nel 1998, a colpi di
pistola in una nebbiosa serata di
gennaio. Della mattanza di Volpiano si hanno solo racconti. Tra
questi, quello riproposto alla cor-
Il 4 aprile 2013, a processo ormai
avviato a conclusione, Rosario
prende la parola e fa una rivelazione ai giudici. «Mio fratello è in
carcere per un delitto che non ha
commesso. È ora di dire dove sono seppelliti i corpi». Negando di
aver partecipato all’omicidio,
svela che i corpi sono sepolti nel
parco della Vauda. Ma le ricerche
disposte dai giudici non portano
a nulla. È passato troppo tempo.
«Sono lì, da qualche parte, non
c’è dubbio» dicono in procura.
Il caso
Minotauro, i pm in Appello
contro le 36 assoluzioni
La Dda mira
a ricostruire
la credibilità
di alcuni pentiti
GIUSEPPE LEGATO
Incassato il dato generale
che la ’ndrangheta in Piemonte c’è, è unitaria e si articola a Torino in otto strutture territoriali («locali»); portate a casa le condanne di
quasi tutti i capi a suo tempo
arrestati, la Procura torna alla carica nel processo «Minotauro».
Da qualche settimana,
appena subito dopo il deposito delle motivazioni della
sentenza di primo grado, i
magistrati della Dda stanno
lavorando al ricorso in Appello contro tutte – e sono
36 – le assoluzioni maturate
nella processo di primo grado. Secondo quanto si apprende, torneranno tutti e
36 alla sbarra per un nuovo
processo.
Nel ricorso, primo obiettivo della procura è: riabilitare
i pentiti. Il collegio di giudici
che ha condotto il primo grado ha «minato», con considerazioni nette, la credibilità
del pentito Rocco Marando e
della testimone di giustizia
Maria Stefanelli, due testi
centrali per l’accusa che non
Sulla «Stampa»
Cronaca di Torino 53
SENTENZA MINOTAURO DOPO UN ANNO DI UDIENZE CALA IL SIPARIO SUL MAXIPROCESSO PER LE INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
’Ndrangheta, condannati solo i boss
Assolti 38 imputati su 73. Dieci anni di carcere a Nevio Coral, ex sindaco di Leini: mai più in politica
GIANNI GIACOMINO
GIUSEPPE LEGATO
«Cosche
radicate
a Torino»
Duecentosessanta anni di
condanne per infiltrazioni di
criminalità organizzata nel
torinese. La procura ne aveva
chiesti 733. Ecco l’ultimo atto
di Minotauro. E tra le pieghe
di questa sentenza spicca la
pena per l’ex sindaco di Leini,
Nevio Coral: dieci anni.
4
Mai più in politica
Per lui, accusato di concorso
esterno in associazione mafiosa, c’è anche l’interdizione
perpetua dai pubblici uffici.
Non potrà mai più fare politica: una brutta mazzata.
«Francamente mi sembra una
pena molto elevata – riflette
Roberto Macchia, difensore di
Coral – Mi pare non ci fossero
elementi tali da giustificarla».
Coral dovrà anche sostenere
la causa civile e risarcire i Comuni di Leinì e Volpiano, in caso di condanna definitiva in
Cassazione. «È stato ricono-
Dottor Caselli, cosa pensa
di questa sentenza?
Politica locale nel mirino dei giudici
Oltre all’ex primo cittadini di Leini è stata inflitta uan condanna pesante anche all’ex segretario Udc di Chivasso Bruno Trunfio
I giudici, hanno poi disposto al trasmissione degli atti alla procura per le dichiarazioni dell’europarlamentare Bertot
Le parole di Bertot
Ma ieri, in aula, è spuntata
un’altra novità. I giudici hanno
dato mandato alla Procura di
acquisire gli atti per un’azione
nei confronti dell’ex sindaco di
Rivarolo, Fabrizio Bertot. Oggi europarlamentare, Bertot
potrebbe aver reso dichiarazioni discrepanti tra l’inchiesta e il dibattimento. Che potrebbero costargli un’indagine per falsa testimonianza.
Lui commenta: «Da troppo
tempo, mi sembra di vivere in
un incubo». Per il suo vecchio
segretario comunale Antonino Battaglia, la pena è di due
anni sui sette richiesti per voto di scambio. «Ma è caduta
l’aggravante mafiosa, vuol dire che Battaglia non ha avuto
a che fare con la ‘ndrangheta»
taglia corto l’avvocato Franco
Papotti. Eppure era stato lui a
portare Bertot al pranzo-comizio nel bar dellle ‘ndrine in
153
Sulla «Stampa»
260
arresti
U
COSCHE E POLITICA
L’OPERAZIONE MINOTAURO
anni
Di questi 73 sono stati
condannati con rito
abbreviato per oltre
400 anni di carcere
I pm avevano chiesto 733
anni di condanna, ma la
Corte ha assolto
trentotto imputati
via Veglia. È andata peggio a
Bruno Trunfio, ex assessore del
Comune di Chivasso ed ex vice
segretario dell’Udc. Sette anni
sui tredici richiesti per associazione mafiosa. «Aspettiamo le
motivazioni» dice l’avvocato
Carlo Maria Romeo.
E qui finisce la parte «politica» dell’inchiesta se non fosse
che c’è Salvatore Demasi detto
Giorgio: 14 anni di reclusione.
Gli investigatori lo considerano il traimite tra cosche e poli-
tica. Avrebbe garantito voti ad
esponenti del centro sinistra
(mai indagati) che non esitavano a contattarlo a ridosso delle
campagne elettorali.
Boss e galoppini
Poi ci sono poi i «boss», veri o
presunti. Come Vincenzo Argirò, di Caselle, che si è visto addossare 21 anni e mezzo di carcere. Lui è considerato ai vertici
del «Crimine» il braccio armato
della ‘ndrangheta ed è con lui
Le divisioni tra i partiti in Comune
bloccano la cittadinanza a Rachid
re a Rachid Khadiri Abdelmoula la cittadinanza onoraria di Torino. La proposta era
stata avanzata pochi giorni
dopo che il giovane marocchino, arrivato in Italia a undici
anni con i suoi fratelli, si era
laureato al Politecnico con
Sulla «Stampa»
MARTEDÌ 15 OTTOBRE 2013
La storia
LORENZA CASTAGNERI
S
ono le quindici e
trenta quando il ministro Cécile Kyenge
arriva al teatro Vittoria per la presentazione di un rapporto della
Fondazione Gorrieri con la
Compagnia San Paolo. Rachid
Khadiri è lì, all’ingresso, stretto stretto nel completo blu
Leini e Rivarolo
sotto inchiesta
per ‘ndrangheta
Il ruolo delle locali
La prefettura passa al setaccio sei anni di documenti
Lo spettro dello scioglimento nel futuro dei due Comuni
GIAMPIERO MAGGIO
Sei anni di vita amministrativa. Con delibere, appalti, affidamenti d’opera a trattativa
privata. La Prefettura non ha
dubbi: l’attività delle giunte di
Leini e Rivarolo, città della cintura torinese finite più o meno
indirettamente nella maxi inchiesta sulla ‘ndrangheta, che
due mesi fa ha portato in carcere 150 persone, deve essere
passata al setaccio. Tutta. Per
scoprire, se e quanto, politica
e malaffare, siano andati a
braccetto. E se la ‘ndrangheta
abbia in qualche modo condizionato lavori e scelte dei Consigli comunali.
Ma, perché, proprio Rivarolo e proprio Leini? La risposta è
nelle 2 mila e 500 pagine di ordinanza di custodia cautelare
dell’operazione «Minotauro».
È in quegli stralci di intercettazioni rese pubbliche dove si
possono ascoltare personaggi
finiti in manette parlare dei politici locali. Promettere sponsorizzazioni in vista delle elezioni,
in cambio di denaro. Oppure di
una speranza: «Se va su lui, facciamo ciò che vogliamo».
La Prefettura ha affidato il
lavoro di verifica ad un pool di
investigatori: Carabinieri e
Guardia di Finanza, coordinati da un vice prefetto. E il gruppo s’è già messo al lavoro. È
andato a bussare alle porte del
Comune di Rivarolo chiedendo valanghe di documenti. Del
resto non poteva essere altrimenti. La capitale dell’alto Canavese, con i suoi 13 mila abitanti, occupa un posto di rilievo nell’indagine. E tutto perché il segretario comunale,
Antonino Battaglia è finito in
«Sono stato intercettato
con gente che neanche
sapevo chi fosse.
Erano potenziali elettori.
Non ho promesso nulla»
Fabrizio Bertot
sindaco di Rivarolo
manette per voto di scambio».
E il sindaco Fabrizio Bertot, che
non è stato né indagato né interrogato, è stato intercettato mentre, in un bar di Torino, incontra i «capi» delle ‘ndrine locali e
chiede voti per le elezioni Europee che lo vedono candidato nel
centrodestra. Bertot adesso allarga le braccia. Dice. «Vengano a prendere tutte le carte che
vogliono. Io non nascondo nulla.
Le cose che ho fatto sono tutte
alla luce del sole. Altro che infiltrazioni ‘ndranghetiste. Io sono
stato intercettato con gente che
neanche sapevo chi fosse. Erano potenziali elettori. Non ho
promesso nulla. Ho chiesto un
aiuto. Come fanno tutti i candidati con decine se non centinaia
di gruppi e associazioni».
Leini, invece, ha una storia a
sé. L’ex sindaco Nevio Coral è in
carcere per concorso in associa-
zione mafiosa. Due mesi dietro
le sbarre, decine di pagine di intercettazioni, qualche amicizia
«pericolosa». Lui, industriale
con il pallino della politica, non
ha detto una sola parola su questa vicenda. Tranne che: «Non
ho fatto nulla di male. Prima o
poi lo capiranno». Ma la procura parla apertamente di «sistema Coral» nei documenti dell’arresto. Cita personaggi anch’essi ormai in carcere, gente
che ha contatti con famiglie che
contano. Ed è inevitabile che
ora la Prefettura, su input dello
steso ministro dell’Interno, voglia vederci più chiaro. Voglia
capire se a Leini e Rivarolo - ma
presto, forse, anche in altre amministrazioni della cintura - la
’ndrangheta era più forte di
quanto può sembrare.
Un lavoro delicato quello del
pool investigativo e che potrebbe portare ad un vero e proprio
terremoto politico nelle due amministrazioni. «Sono tranquillo,
non ho nulla da nascondere. Da
parte nostra ci sarà la massima
collaborazione», dice Ivano Coral, sindaco di Leini e figlio di
Nevio. Nella città della prima
cintura torinese, dopo l’arresto
di Coral, i cittadini avevano dato corso ad una serie di manifestazioni spontanea, erano scesi
in piazza armati di cartelli. Chiedevano le dimissioni della giunta. Sindaco e assessori sono rimasti al loro posto. «Non abbiamo nulla da temere», ribattono.
La Commissione d’inchiesta
avrà tempo 90 giorni per chiudere questa operazione. A Leini
e Rivarolo respingono lo spettro del Commissariamento:
un’ipotesi alla quale in pochi credono. Tutto, però, dipenderà
dall’esito di questa inchiesta.
Ivano Coral: “Sono tranquillo”
La minaccia di terremoto politico non preoccupa Ivano Coral: «Da parte nostra ci sarà la massima
collaborazione». Nella foto: la gente invita il sindaco a dimettersi dopo l'arresto del padre
I politici in Procura
Lucà (Pd): mai chiesto favori
soltanto incontri in vista del voto
A cavallo tra la fine di luglio e
l’inizio di agosto la procura
della Repubblica ha dato il via
a una seconda fase dell’inchiesta Minotauro: approfondire
quei rapporti tra ‘ndrangheta
e politica che, pur non configurando reati, mostravano la
grande capacità di mimetizzazione dei capicosca in Piemonte, capaci di creare legami con politici esperti senza a quanto pare - destare in lo-
ro il minimo sospetto. In una
carrellata affollata quanto lontana dai riflettori il procuratore capo Giancarlo Caselli ha voluto personalmente sentire
quei politici rimasti invischiati
nelle intercettazioni telefoniche pubblicate nell’ordinanza
di custodia cautelare per capire fino a che punto la politica locale fosse davvero ignara dei
criminali di rango con cui intrattenevano rapporti.
L’onorevole Mimmo Lucà,
esponente del Pd, è stato sentito
il 25 luglio. «Sono contento di
aver chiarito - dice oggi l’onorevole -. È stato un interrogatorio
molto formale e corretto». Lucà
doveva spiegare perché, per le
primarie del Pd, a un certo punto contattò Salvatore Demasi, il
capo del locale di Rivoli, chiedendogli un aiuto pro Fassino.
«Mai più avrei pensato - dice
Lucà -. A Rivoli tutti conoscono
È l’alba dell’8 giugno
quando scatta nel torinese
l’operazione Minotauro che
porta in carcere 153 persone. per la prima volta è netta la sensazione di come la
’ndrangheta abbia permeato la vita del torinese. Due
gli arresti eccellenti.
1
che Coral viene filmato e intercettato durante una cena all’hotel Verdina. Mentre l’ex sindaco
ride e invoca «la necessità di fare
squadra», un’ambientale in un
passeggino registra tutto.
Delle 9 locali individuate si è ridimensionata la portata di quella di Volpiano con le assoluzioni
per Rosario Marando, Bruno
Nirta, Gaetano Napoli e Domenico Agresta, tutelato dall’avvocato Galasso. Smontata l’esistenza della «Bastarda» di Salassa a capo della quale, per l’accusa, c’era Antonino Occhiuto,
difeso dall’avvocato Giovanni Figliomeni. La procura aveva chiesto 16 anni, la corte gli ha comminato una pena di 4 anni e mezzo. Tra gli assolti eccellenti Giuseppe Mangone (avvocati Pierfranco Bertolino e Pesavento)
per lui c’era una richiesta di condanna a diciotto anni.
Appunto:
36 condanne e 38 assoluzioni
Qual è la sua lettura?
«Che tra quelli che sono
stati prosciolti moltissim
non avevano l’accusa di as
sociazione mafiosa. Gli al
tri, i capi, sono stati con
dannati: da Praticò a De
Masi, da Argirò a Trunfio e
poi c’è Coral. Su Bertot la
Corte ha chiesto che gli att
vengano mandati alla pro
cura affinché valuti di esercitare un’azione penale. Bi
sognerà capire se per falsa
testimonianza o per voto d
scambio».
In definitiva?
«Poteva andare meglio, ma
anche molto peggio».
Quindi per la procura va
bene cosi?
«Una volta lette le motiva
zioni non escludiamo di fare
ricorso in Appello su alcune
posizioni. Nel computo ge
nerale, sommate alle con
danne in abbreviato, per le
quali aspettiamo l’esito dell’Appello a breve, possiamo
ritenerci soddisfatti». [G. LEG.]
La stretta di mano
LA MOZIONE FIRMATA DA 27 CONSIGLIERI È STATA CONGELATA
Si cerca l’accordo
per il giovane
venditore ambulante
laureato al Poli
Giancarlo
Casell
«Delle nove articolazioni individuate, otto sono state riconosciute fatta eccezione
per il profilo della cosiddetta Bastarda. Il dato è che la
’ndrangheta è radicata a Torino e in provincia come abbiamo sostenuto dall’inizio. Poi, certo ci sono i
numeri con
cui fare i
conti»
Dimostrata l’esistenza
di otto «locali» che si
spartivano affari e
controllo del territorio
sciuto e punito l’intreccio tra
politica, affari e malavita» dice
lapidario l’avvocato Giulio Calosso, che tutela gli interessi
delle due città.
domande
a
Il procuratore Giancarlo
Caselli, ha atteso qualche
minuto prima di dire che «è
andata bene perché l’im
pianto dell’accusa ha retto».
Cronaca di Torino 47
Kyenge: Rachid
esempio per tutti
Proposta in Comune la cittadinanza onoraria
rino ne ha migliaia di amici, Rachid. Studenti ed ex studenti,
dal Poli a Palazzo Nuovo, professori, assessori e consiglieri
Dopo la laurea al Politecnico
con una tesi sul grafene
il ministro per l’integrazione
Cécile Kyenge ha voluto
incontrare Rachid durante
una visita a Torino
renderlo - suo malgrado - un
simbolo; applicare una sorta
di discriminazione alla rove
scia, perché Rachid in città è
molto conosciuto a differen
za dei tanti altri giovani im
migrati che hanno dovuto fa
ticare allo stesso modo.
La sentenza di primo
grado al processo «Minotauro» contro la ’ndrangheta in Piemonte fu emessa il
22 novembre del 2013. Furono condannati solo i capi,
molte le assoluzioni.
1
sono stati, invece, ritenuti attendibili «perché mossi da risentimenti personali», come è
scritto nella sentenza. Rocco
Marando avrebbe accusato alcuni suoi parenti (il fratello Rosario, assolto) – hanno scritto,
in sintesi, i giudici – per motivi
economici, dissidi legati alla
presunta spartizione del tesoro di famiglia.
Per quanto riguarda Maria
Stefanelli, moglie del defunto
boss Francesco Marando, vale
la valutazione dei giudici sul
fatto che la donna abbia
espresso durante il processo
«considerazioni non circostanziate abbastanza per diventare utili alla chiamata in correità». La Procura ritiene il contrario e lo stesso pensa per
quanto riguarda la ricostruzione sul cosiddetto «Crimine»,
considerata l’ala militare della
’ndrangheta, quella che si occupa delle azioni violente. La
Corte ne ha smontato l’esistenza; eppure tutti coloro che ne
avrebbero fatto parte - da Vincenzo Argirò ai fratelli Adolfo
e Cosimo Crea (e altri ancora) sono stati condannati a pene
Al secondo grado
si preparano anche
gli avvocati difensori
di molto condannati
severe. Infine, i magistrati della Dda andranno a riproporre
le accuse per gli assolti delle
«locali» di Volpiano e della cosiddetta «Bastarda», una «locale» atipica che sarebbe insediata in Canavese e che i giudici di primo grado ritengono
inesistente. All’Appello stanno
lavorando anche i legali - Carlo
Romeo, Fabio Albanese, Giovanni Figliomeni, Roberto
Macchia e Cosimo Palumbo di molti condannati. «Sarà un
ricorso molto articolato - spiegano - che punterà su questioni di diritto relative anche a recenti sentenze di altri tribunali». C’è tempo fino al 6 aprile.
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T1 CV PR T2
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .43
Reportage
«Linea sicura»
Intreannicontrollati
500milapasseggeri
BEPPE MINELLO
1 Viaggiare sicuri sui mez-
S
ono andati a caccia di
molestatori, e sono
tornati con un’agguerrita banda di
borseggiatori romeni. Piatto ricco, ieri, per i vigili
del «Nucleo progetti e servizi
mirati», 35 agenti, una decina
dei quali, uomini e donne, «specializzati» nello scovare e denunciare gli odiosi molestatori
sessuali. Una genìa numerosa
che trova nella ressa di bus e
tram l’habitat ideale per dare
sfogo ai propri, bassissimi,
istinti.
Senza divisa
Ammucchiate di passeggeri pure ieri nonostante lo sciopero ma con i bus circolanti
nella fascia protetta del primo
mattino - che attirano anche
frotte di borseggiatori. A finire nelle mani dei vigili, tutti in
borghese, un paio dei quali facilmente confondibili con i
protagonisti delle loro indagini («Quando ci vedono arrivare le vecchiette proteggono la
borsetta»), sono stati una di-
Nella rete anche i borseggiatori
Bus e tram strapieni e confusione sono le situazioni che cercano sia i molestatori, sia i borseggiatori per colpire e nella rete dei
vigili finiscono entrambe le categorie, come tre romeni arrestati, ieri, sul «68» dopo aver derubato un pensionato
Con i vigili in incognito
a caccia di molestatori
IRRICONOSCIBILI
«Quando arriviamo
le vecchiette
nascondono la borsa»
ciannovenne e due complici,
tutti compaesani di Iasi in Romania. Il terzetto è finito nel
mirino dei cinque vigili che,
chi in auto, chi camuffato da
passeggero, a bordo o alla fermata, ma tutti collegati via radio, stavano tenendo d’occhio
i viaggiatori del «68» che, andando al Politecnico, trasporta tante studentesse, le prede
più ambite dai molestatori.
Le line a rischio
Le altre linee a rischio sono il
18, il 56, il 13 e il 10. I tre romeni
hanno hanno preso di mira un
pensionato di 77 anni e la moglie. E sono stati beccati mentre, alla fermata di corso Duca
angolo corso Stati Uniti, gettavano il portafogli del pensionato, ormai vuoto, nella spazzatura. La vittima nemmeno si
era accorta di essere stata «alleggerita». Non molto diverso
è il lavoro per smascherare i
molestatori. «Anche loro salgono e scendono da più mezzi
pubblici, andando avanti e indietro soprattutto sulle linee
del centro», racconta il commissario Elisabetta Ferraresi,
53 anni, da un mese alla guida
del Nucleo mirati. Un occhio
Una decina di uomini e donne in borghese su bus e tram
allenato, sa individuare i sospetti: «Quelli che scendono a una
fermata e risalgono poco dopo
sullo stesso mezzo pubblico,
magari in senso inverso». Sul
bus o sul tram, a tradirli sono gli
sguardi. Sempre lì. E la tendenza a cercare il punto più affollato del bus o del tram. Anche
l’abbigliamento fornisce indicazioni utili. Il molestatore veste
comodo: tute o comunque pantaloni larghi. «Tra quelli che abbiamo denunciato - raccontano i
vigili - non uno indossava biancheria intima». Tutti, ma proprio tutti, avevano fori strategici nelle tasche. Le gesta di questi signori sono incredibili e arrivano alla masturbazione in
pubblico. Particolari osceni, è
vero, ma è l’unico modo per
comprendere la pesantezza e lo
squallore di persone certamente ammalate ma che rendono insopportabile la vita delle passeggere, soprattutto se giovani.
La sicurezza sul bus
2013
Centimetri - LA STAMPA
2014
(al 28/2)
517
117
6.676
990
130.341
21.164
3.533
971
Notizie di reato
32
1
Arresti
15
4
Denunce a piede libero
23
1
6
0
Servizi svolti
Vetture controllate
Passeggeri controllati
Violazioni emerse
Sequestri giudiziari
«Molte delle quali - dice Elisabetta Ferraresi - si vergognano
a fare denuncia». E senza denuncia - la molestia è perseguibile a querela di parte - i vigili
non possono fare nulla.
Non a caso il lavoro di repressione si accompagna a un’opera di sensibilizzazione con distribuzione di volantini da parte di vigili in divisa alle passeggere dei mezzi Gtt che collabora con propri uomini a tutta
una serie di servizi che vanno,
non a caso, sotto il titolo di «Linea sicura». Che invece diventa un incubo se si è prese di mira da un molestatore. «Ma dai
che ti piace!» aveva spudoratamente replicato uno di loro a
una signora che si era ribellata
alle sue attenzioni. La quale,
beffardamente, aveva ribattuto: «Può darsi, ma certamente
non mi piace con te».
ANDREA ROSSI
Libera palla in libero giardino. C’è voluta la bellezza di
cinque mesi ma siamo al dunque: il Comune sta per modificare il regolamento sul verde pubblico che finora vietava di giocare nei giardini - eccetto le aree attrezzate o adibite ad hoc - e che è stato all’origine dell’«incidente» di
Giuliana Tedesco
Assessore
ai Vigili urbani
«La specializzazione
dei nostri agenti
è un investimenti che
ci inorgoglisce»
Alberto Gregnanini
Comandante
Vigili urbani
La polemica
Dopo la sanzione si erano
sollevate molte polemiche
e la città aveva promesso
di rivedere il regolamento
per evitare altri casi simili
Finisce la “guerra della palla”
Nei giardini si potrà giocare
piazza Cavour: una scolaresca
multata dai vigili, incalzati da
un gruppo di anziani, perché
giocava a palla là dove non è
permesso. Per la cronaca, la
multa era poi stata annullata,
ma il problema era rimasto.
Ora il Consiglio comunale,
dopo una lunga gestazione, ha
trovato l’accordo per risolverlo. Si rovescia la prospettiva: se
prima non si poteva giocare a
palla tranne che negli spazi autorizzati ora ci si potrà sfogare
liberamente salvo dove espressamente vietato. Così prevede
la nuova delibera scritta dalla
vice presidente del Consiglio
comunale Marta Levi del Pd e
dal presidente della commissione Ambiente Marco Grimal-
«Le donne hanno
il diritto di sentirsi
sicure ovunque,
di più su un tram»
La provocazione
Il Comune cambia le regole
Dopo la multa
ai giardini Cavour
divieto solo
in alcune aree
zi pubblici non è solo un problema delle donne , in particolare delle giovani studentesse. Ma di tutti i passeggeri
dei mezzi Gtt. Per questo motivo, e ormai da anni, il comando dei vigili di via Bologna e e l’azienda di trasporto
pubblico guidata da Walter
Ceresa, hanno siglato un
protocollo per collaborare
insieme nel garantire il benessere dei viaggiatori. Il
progetto si chiama «Linea sicura» e dal 2011 a fine febbraio ha svolto ben 1.642
servizi e controllato quasi
mezzo milione di passeggeri.
Vigili e operatori Gtt si sono
dedicati dal più scontato
controllo dell’evasione alla
repressione di comportamenti illeciti, cioè borseggi e
molestie. La più controllata,
con i suoi 70 mila passeggeri
al giorno, è la linea «4». A seguire, quelle maggiormente
utilizzate dai torinesi: 3, 10,
11, 16, 18 e 72.
Sulla «Stampa»
GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2013
il caso
BEPPE MINELLO
i sono momenti nei
quali anche di fronte alla più eclatante
castroneria è difficile, se non impossibile, tornare indietro. È accaduto ieri mattina a due vigili
urbani in servizio nei giardini
Cavour. I due hanno scelto di
cedere alla burbanzosa minaccia di venire denunciati da alcuni proprietari di cani sorpresi con le loro bestiole senza
museruola e guinzaglio, se non
avessero applicato la stessa
severità a un gruppo di alunni
della vicina «Tommaseo» impegnati nell’altrettanto vietatissimo gioco della palla: «Avete multato noi, ora dovete multare anche loro. Altrimenti
chiamiamo i carabinieri». Gli
sventurati, evidentemente
sprovvisti del manzoniano coraggio, hanno ceduto. Risulta-
C
LA CONTRAVVENZIONE
Cento euro alla maestra
La dirigente della scuola
«Faremo ricorso»
to: cento euro di multa alla
sbalordita maestra Sabbatino
della terza D e imbarazzo nella
caserma di via Giolitti dove sono acquartierati i due vigili e
su su fino al comando di via Bologna dove, è certo, un altrettanto costernato comandante
Gregnanini si starà scervellando per uscire dall’imbarazzan-
Cronaca di Torino 47
Bimbi multati ai giardini
perché giocano a palla
I vigili urbani: ci hanno costretti i padroni dei cani
La ricreazione punita
Dopo le lezioni spesso i bambini della Tommaseo vanno a
giocare nei giardini di piazza Cavour di fronte alla scuola
la terza D - una ventina e tutti
tra i 7 e gli 8 anni - neanche utilizzavano uno di quei bei palloni
di cuoio che se ti beccano bene
di mandano lungo e disteso. Ma
una soffice palla-schiuma che
già dal nome incute tenerezza.
Dunque, verso le 11, i bambini,
che s’erano comportati particolarmente bene in aula, sono
giardini li consideriamo il nostro cortile da sempre. Ci vanno
tutte le classi nell’intervallo,
tranne i primini».La «Tommaseo», storica Elementare che
ospita 450 bambini divisi in venti classi, 15 delle quali a tempo
pieno, il cui retro, da cui sono
usciti ieri i bambini, è conosciuto ovunque perché è l’esterno
correre in bici, portare i cani
non al guinzaglio e via a vietare.
Ma tutti giocano, corrono e abbaiano. E vanno in bici, visto che
c’è pure una stazione del bikesharing. Ieri, i vigili sono arrivati
determinati a risolvere il problema-cani, il più molesto, pare. Ma
non hanno fatto i conti con i padroni che hanno minacciato di
chiamare i carabinieri e di accusarli di omissioni d’atti d’ufficio
se avessero ignorato i fuorilegge
in brachette corte che correvano e giocavano lì vicino. «Ma sono bambini... come si fa?». «Allora multate la maestra: è lei la responsabile». Imbarazzati, i due
vigili hanno compilato il verbale
e con la Sabbatino sono andati
nell’ufficio della dirigente Patriarca. «Erano imbarazzati racconta -. Non abbiamo contestato la legittimità dell’infrazione perchè il divieto c’è, anche se
per scoprirlo siamo dovuti andare a leggerlo, e per la prima
volta, su un totem verde che avevamo sempre ignorato. I giardini vent’anni fa erano pieni di tossicodipendenti e spacciatori, poi
grazie alle scolaresche, alle
mamme e alle famiglie che li
hanno riempiti di vita sono diventati belli e sicuri. Mi chiedo
però che messaggio passi ai
Il 17 ottobre 2013 il caso
dei bambini multati dai vigili ai giardini di via Cavour.
La sanzione era poi stata
annullata, ma il problema
mai risolto
1
di di Sel. «Il messaggio è che
vogliamo trasmettere è semplice», spiega Levi. «Nelle aree
verdi della città adulti e bambini possono giocare».
Il nuovo regolamento stabilisce libertà di gioco ovunque
purché non «si arrechi disturbo o pericolo per chi sosta o
parcheggia e non si causino incidenti a persone o danni alla
vegetazione, alle infrastruttu-
re e agli immobili». Paletti frutto di mesi di trattativa, anche
con le circoscrizioni, consultate una per una. Alla fine si è
scelto di riconoscere quattro
tipi di area verde: di vicinato, di
quartiere, storica, parco. Sui
primi due, in alcuni casi, le circoscrizioni potranno fissare
regole specifiche, vietando ad
esempio di giocare in un giardino o solo in una parte.
Altra cosa è l’attività sportiva, che sarà permessa soltanto
nelle aree attrezzate. Fine della baruffa? Sì, ma non del tutto.
Un po’ perché non tutta la Sala
Rossa marcia compatta e c’è
chi preferirebbe un codice più
severo. Un po’ perché il provvedimento, che aspettava il via
libera per essere votato in Consiglio lunedì, s’è arenato ieri in
commissione, dove è mancato
il numero legale. «Colpa» dei
Moderati, secondo partito della maggioranza i cui esponenti
(che a inizio mandato erano
quattro e ora sono lievitati a
sei, grazie a una campagna acquisti in grande stile) con poche eccezioni latitano spesso e
volentieri.
T1 CV PR T2
44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Immigrati, sui giovani
Torino è meglio di Parigi
il caso
ANDREA ROSSI
C
on un pizzico di
campanilismo,
magari un po’ eccessivo, potremmo dire di avere
qualcosa da insegnare a Parigi. Almeno su come si gestisce
il rapporto con gli immigrati,
soprattutto con le seconde generazioni, quei ragazzi nati
sul nostro territorio da genitori stranieri. In Europa Torino è considerata, se non un
modello da imitare, per lo meno un caso interessante e innovativo da studiare. Anche
meglio di Parigi, a lungo considerata un esempio, con i suoi
330 mila stranieri su 2,2 milioni di abitanti e le sue politiche
più che ventennali. Una ricerca sull’integrazione degli immigrati a partire dalle città,
coordinata da Giovanna Zincone e Irene Ponzo per conto
Una ricerca sull’integrazione delle seconde generazioni
dente di Italianieuropei, Massimo D’Alema - presente all’incontro insieme con il sindaco Fassino
e il direttore della Stampa Calabresi -, secondo cui non si può attendere oltre: «Milioni di immigrati, che nel nostro Paese producono tra l’11 e il 12% del Pil, non
hanno diritti politici. Questa condizione alla lunga è insostenibile.
A chi vive, lavora e paga le tasse
dobbiamo concedere cittadinanza e diritto di voto. Altrimenti rischiamo di alterare pesantemente i principi della democrazia».
Le buone pratiche
Tra mille difficoltà - scarsità di risorse, obbligo di attingere a fondi
privati, mancanza di coordinamento tra istituzioni e anche tra
gli stessi settori del Comune - Torino si è ritagliata un ruolo da
apripista su molti versanti. «Dai
luoghi di culto per le varie religioni alle aree del cimitero dedicate
alla sepoltura secondo i diversi
culti, dai corsi d’italiano per adulti al lavoro che stiamo faticosamente portando avanti sui campi
nomadi, abbiamo messo in campo molte iniziative», spiega il sindaco. Alcune inedite. Di recente
PONTE TRA GENERAZIONI
LA SPERIMENTAZIONE
«Coinvolgere i ragazzi
aiuta a includere
anche i loro genitori»
La Banca mondiale apre
il primo sportello
per gestire le rimesse
della Fondazione Italianieuropei e della Foundation for European Progressive Studies,
illustrata ieri in Comune, racconta proprio questo, mettendo a confronto diverse metropoli europee, le loro ricette,
buone pratiche e debolezze. E
alla voce «seconde generazioni» paragona Parigi a Torino,
città simili dal punto di vista
demografico poiché in entrambe gli stranieri sono il 15
per cento della popolazione.
Scoprendo che il nostro approccio sembra pagare di più:
niente dirigismi, niente politi-
Le scelte simboliche vincenti
Secondo la ricerca alcuni atti simbolici del Comune hanno avuto una forte rilevanza: tra questi la cittadinanza onoraria ai nati
in città da genitori stranieri e la richiesta di accordare il diritto di voto per le amministrative agli immigrati residenti
15%
+258%
gli stranieri
il boom
Sia a Parigi che a Torino
gli stranieri sono il 15%
del totale della popolazione
Numeri in crescita
Dal 2000 a oggi gli stranieri a
Torino sono passati da 54 a
140 mila. A Parigi l’aumento
è stato del 12%
che calate dall’alto, quasi imposte, ma un approccio che rende
partecipi e protagonisti.
La scelta giusta
Non è una differenza da poco, almeno così rivela lo studio. Le politiche adottate dalla città negli
ultimi quindici anni, coinvolgendo i ragazzi figli di immigrati in
progetti, azioni, iniziative hanno
raggiunto un duplice obiettivo:
favorirne l’integrazione e renderli un ponte con le loro comunità, a
partire dai loro genitori che spesso parlano poco e male l’italiano e
tendono a isolarsi. Decisioni simboliche come la cittadinanza onoraria ai bambini nati a Torino o la
richiesta di concedere il diritto di
voto agli stranieri hanno fatto il
resto, rafforzando il senso di partecipazione e appartenenza civica. Concetto ripreso dal presi-
la Banca mondiale ha scelto Torino come prima città al mondo in
cui sperimentare il progetto Greenback 2.0 per evitare il proliferare del racket delle rimesse, i
soldi che gli immigrati inviano
nei paesi d’origine. Una mole di
denaro: circa 100 milioni l’anno
solo in città, 130 su tutta la Provincia, attorno a cui si scatenano
appetiti di ogni genere. Truffe, alto costo delle transazioni, inefficienze nel trasferimento. Se la
Banca mondiale ha deciso di cominciare qui a sperimentare procedure innovative dovrà pur esserci un motivo.
In breve
Druento
Schianto frontale
muore a 54 anni
Alessio
Mustacchia
Il bambino è
stato investito mentre
rincorreva il
pallone davanti a casa
(a sinistra)
L’INCIDENTE A VILLAFRANCA
Morto il bambino
travolto dal Suv
Roberto Musi, 54 anni, di
Pianezza, è morto, ieri mattina, in seguito ad un incidente
stradale, al chilometro 15+500
di via San Gillio, a Druento. La
tragedia alle 5,45, quando Musi, alla guida della sua Punto
stava andando al lavoro. Un
tratto di strada che conosceva
a memoria. Da una prima ricostruzione dei carabinieri
del nucleo radiomobile di Venaria, l’utilitaria dell’operaio
sarebbe stata centrata da
un’altra Punto, condotta da
un 29enne di Druento, che ha
sbandato invadendo la corsia
opposta. Musi è morto sul colpo. L’altro ferito, trasportato
al Maria Vittoria, guarirà in
pochi giorni.
Seat
ANTONIO GIAIMO
La vita di Alessio Mustacchia è durata solo 8 anni. Si è
improvvisamente interrotta
mentre stava rincorrendo il
pallone che era uscito dal
giardino di casa. La sua corsa spensierata è finita contro
il cofano di un potente fuoristrada che in quel momento
stava percorrendo la stretta
via che attraversa la frazione
Mottura nelle campagne di
Villafranca.
Ogni tentativo dei medici
del Regina Margherita di salvarlo è stato inutile, ieri alle
20 è morto. Le condizioni di
Alessio erano apparse subito
disperate, il suo cuore dopo
l’investimento si era fermato
e solo con il massaggio cardiaco aveva debolmente ripre-
so a battere. Ma i danni cerebrali erano troppo estesi. La
famiglia ha acconsentito all’espianto degli organi.
Il paese ora è sconvolto, già
l’altra sera i compagni di classe, frequentava la terza B con
le maestre Rosi Turaglio e Daniela Groppo, si sono riuniti in
un momento di preghiera. Dice il sindaco, Agostino Bottano: «Aiuteremo questa famiglia ad affrontare le spese per
il funerale. Non lasceremo sola
con questo dolore straziante
la mamma di Alessio». I carabinieri della stazione di Villafranca stanno ancora eseguendo gli accertamenti: l’investitore, Luciano Barra, rischia una denuncia per omicidio colposo. Il suo fuoristrada,
un Mitsubishi Pajero, è stato
messo sotto sequestro.
I lavoratori Voice Care
ritornano in piazza
I lavoratori della Voice
Care sono tornati in piazza
con Cgil, Cisl, Uil per esprimere rabbia e preoccupazione; in
200 rischiano il posto nel call
center della People care
(gruppo Contacta) che gestisce i numeri 892424 e 1240 per
la Seat. L’azienda sostiene che
a causa del concordato chiesto dalla Seat non ha ricevuto
i pagamenti dovuti. E rischia
la chiusura. I lavoratori spiegano che non è accettabile che
una azienda con commesse e
lavoro chiuda: «I problemi di
finanza tra due aziende non
possono scaricarsi sulla testa
dei lavoratori». La Seat respinge le accuse e sostiene di
aver pagato il dovuto.
T1 CV PR T2
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .45
Rimpatriati
i responsabili
dei roghi al Cie
La vicenda
Dieciincendi
inunanno
1 Nell’ultimo anno, so-
Imbarcati 4 immigrati, altri due chiedono asilo
il caso
CLAUDIO LAUGERI
MASSIMO NUMA
re roghi in due
giorni. Per evitare
il rimpatrio. La
protesta a orologeria nel Centro
per l’identificazione e l’espulsione ha portato danni per 20
mila euro all’«ospedaletto» e
a due prefabbricati (zone rossa e viola) nella struttura in
corso Brunelleschi. La polizia
ha arrestato sette immigrati
(un tunisino e sei nigeriani),
tutti scarcerati dal tribunale.
Per i sei centrafricani, il giudice Ilaria Guariello ha addirittura decretato che non ci
fossero i presupposti per l’arresto, avvenuto alcune ore
dopo l’incendio. Ma quattro
sono stati, comunque, rimpatriati.
T
Il fuoco
Tutto è avvenuto nel fine settimana. Il primo incendio divampa sabato pomeriggio in quello
che viene chiamato «ospeda-
letto». Ad appiccarlo è un giovane di origine tunisine. Un gesto
di protesta, che ha un’eco quasi
immediata in un presidio anarchico davanti alla sede della Croce Rossa, in via Bologna. La polizia arresta subito il giovane, individuato poco dopo il rogo. Arresto convalidato, ma l’immigrato
viene scarcerato perché non c’è
l’esigenza di tenerlo in cella. E da
ieri, è di nuovo al Cie.
24
rimpatriati
Imbarcati per la
Nigeria. I roghi erano
un tentativo di
bloccare la partenza
Le fiamme
Il giorno dopo, tocca alle zone
rossa e viola. Il primo incendio
divampa alle 13,15. Le videocamere di sorveglianza immortalano un gruppo di immigrati nigeriani che ammassa materassi e
oggetti di vario genere al centro
del prefabbricato. Un solo componente del gruppo non partecipa. È facile identificarlo, indossa
un paio di pantaloni rossi. La loro
protesta è legata alla partenza
(fissata per ieri mattina) di un
charter per la Nigeria, con decine di clandestini da rimpatriare.
Credono che il rogo possa fermare questa procedura. Gli incendiari vengono tutti individuati
dagli investigatori dell’Ufficio
Immigrazione, coordinati dalla
dirigente Rosanna Lavezzaro.
Ma serve tempo per le conferme,
i poliziotti visionano i filmati delle videocamere di sorveglianza.
6
arresti
Ma il giudice
ha disposto la
scarcerazione
degli accusati
210
posti
E' la capienza
massima (mai
raggiunta) dal Cie di
corso Brunelleschi
Dietro la rete
Un momento delle proteste avvenute la scorsa estate nella
struttura per i clandestini in corso Brunelleschi
Sei ore dopo, decidono (in accordo con il pm Patrizia Caputo)
l’arresto dei sei ritenuti responsabili del rogo. E proprio in quei
momenti, altri immigrati incendiano il prefabbricato nella zona
viola.
Il rimpatrio
Per gli avvocati (Guido Savio e
Paolo Folco), però, le sei ore trascorse dal momento del rogo non
consentono più di sostenere la
flagranza dell’arresto. Tesi accolta dal giudice. Morale: tutti
scarcerati. Ma l’Ufficio Immigrazione li aspetta al varco: quattro (gli altri due hanno chiesto
asilo politico) vengono scortati al
charter che li porterà in Nigeria
assieme ad altri 20, come programmato. Sullo stesso volo troveranno altri 6 compatrioti provenienti dal resto d’Italia e dal-
no una decina gli incendi
legati a episodi di protesta
di una certa consistenza all’interno del Cie di corso
Brunelleschi. Il più grave è
avvenuto a gennaio, quando gli immigrati alloggiati
nella struttura hanno distrutto prefabbricati e infrastrutture per oltre 80
mila euro. Prima di allora,
erano stati svariati gli incendi appiccati per cercare
di vanificare la politica di
espulsione avviata dal governo. Tentativi stroncati
dalle ultime disposizioni
ministeriali, che prevedono intervento immediato,
con arresto e rimpatrio,
laddove possibile. Le tecniche utilizzate sono sempre
le stesse: le masserizie vengono ammassate nei punti
dove gli immigrati intendono far divampare i roghi
e poi incendiate. In altre occasioni, per rendere più visibile la protesta gli immigrati salgono sui tetti e bersagliano le forze dell’ordine e gli addetti della Croce
Rossa con qualsiasi oggetto siano riusciti a portare
con loro.
l’Europa. A rendere possibile la
«partenza lampo» è stato il «riconoscimento» fatto in carcere
dalla delegazione nigeriana, arrivata a Torino per parlare con gli
ospiti del Cie. È la prima volta
che avviene, con tanto di «lasciapassare» per il rimpatrio dopo
aver accertato con un colloquio
che fossero cittadini nigeriani.
Così, il Cie arriva a quota 45 posti
occupati su 210 disponibili.
T1 CV PR T2
46 .Cronaca di Torino
.GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Al bioparco
arriva il primo
rinoceronte
È una delle specie a rischio estinzione
La storia
ANTONELLA MARIOTTI
on è stato molto
gentile all’inizio.
Mostrava
la
schiena e quel
che veniva dopo,
senza tanti complimenti. Ma
è bastato chiamarlo per vederlo in tutta la sua maestosa
imponenza. Freddy, 33 anni,
due corni e due tonnellate di
peso è il nuovo arrivato a
Zoom, il parco immersivo di
Cumiana, è un rinoceronte
bianco, molto curioso, una
delle specie più a rischio di
estinzione.
«I bracconieri lo cacciano
Sudoku
N
con le armi da guerra - spiega la
biologa Martina Tubino - per
avere il corno. Ogni animale
può valere al mercato nero circa 75 mila dollari». Prima di
Zoom Freddy era al parco le
Cornelle a Bergamo in uno spazio molto più ristretto.
in modo più corretto su materassi realizzati con corteccia di
pino, «il giaciglio consentirà di
proteggere le articolazioni dell’animale che, anche in natura
preferisce riposare su superfici
morbide». Nella zona outdoor
Freddy troverà un habitat
con sabbia e fango, che
La casa
potrà condividere
Per Freddy c’è
principalmente
una location ad
con struzzi, zehoc, come per
bre e piccole
ogni star che
antilopi. Per
rispetti una
arricchire la
zona indoor
casa
di FredIl rinoceronte bianco
che possa gady ci saranno
maschio, nuovo ospite di
rantire il begrossi rami,
Zoom, arriva dal
nessere del rinodai quali potrà
bioparco di Begmao
ceronte anche di
mangiare le radinotte e d’inverno e
ci, e tronchi contro i
una zona esterna dove saquali potrà grattare corrà in compagnia di altre specie no e pelle.
del suo habitat. Ma Freddy
avrà addiritura un «letto», per- A lezione su Rhino
chè - spiegano da Zoom - il rino- I «Talk White Rhino» le lezioni
ceronte riposa piacevolmente e per capire come vive un rinoce-
33
anni
Pesa due tonnellate
Freddy ieri è stato «presentato» per la prima volta, farà parte del «Serengheti»
la zona di Zoom dedicata all’Africa con giraffe, zebre ed altri erbivori
ronte saranno tenute dai keeper di Zoom, i biologi, che racconteranno i particolari sulla
specie, le conseguenze della superstizione e delle credenze
non scientifiche che li sta portando alla distruzione. «I rinoceronti non hanno predatori in
natura - spiega ancora la biologa Tubino -, per questo quando
vedono i bracconieri si buttano
loro incontro, convinti di poterli annientare. Si buttano verso
una morte sicura, perché nessun altro animale, se non l’uomo con i fucili, osa affrontarlo».
Il corno non è altro che cheratina, la stessa sostanza dei capelli, ma una superstizione lo ritiene curativo. Così in natura ai rinoceronti i bracconieri sradicano il corno, spesso mentre gli
animali sono ancora vivi e li lasciano a morire dissanguati.
Freddy è nato in cattività e
ovviamente non corre nessun
pericolo, tra qualche tempo
avrà anche una compagna con
la quale potrà avere cuccioli,
perchè è stato «selezionato»
per la riproduzione. Freddy infatti fa parte del progetto d i«ripopolamento» e i suoi cuccioli
forse formeranno nuovi nuclei
famigliari che torneranno in
natura.
guarda il video su
www.lastampa.it/torino
T1 T2
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
il caso
SILVIA GARBARINO
IVANA CROCIFISSO
empestività e conti alla goccia. Lo
stile del premier
Matteo Renzi non
difetta al cda della
Fondazione Filadelfia che
dall’arrivo del presidente Cesare Salvadori ha avuto
un’accelerazione nei lavori
più che positiva. Ieri l’applauso metaforico a quanto di
buono il gruppo di lavoro ha
fatto negli ultimi mesi è arrivato dal Collegio dei Fondatori, che ha approvato il bilancio 2103 della Fondazione alla
presenza del sindaco Piero
Fassino, del governatore del
Piemonte Roberto Cota e del
patron del Torino Fc Urbano
Cairo. Tutti e tre hanno ribadito i rispettivi impegni economici per la ricostruzione
dello stadio del Grande Torino: 3,5 milioni di euro in tre
T
A fine mese le linee definitive per la ricostruzione dello stadio
per la sezione amministrativa,
Luca Asvisio e per volontari e
logistica, Antonio Cardio e Pier
Vittorio Sacco.
Il nodo da sciogliere
Fassino e Cota
ribadiscono gli impegni
Cairo: «lI milione? Presto»
Il patron granata
Cairo non ha precisato la data
del versamento di propria
competenza ma ha ribadito
l’impegno a usufruire dell’impianto con la prima squadra e
la Primavera nel momento in
cui verrà eretto. «Verseremo
il milione in rate parallele a
Il progetto
Lo stadio Filadelfia in una proiezione dello studio di fattibilità
visionato e approvato masi fa dal Cda e dal Collegio dei Fondatori
quelle del Comune - la frase barocca del patron -. Presto. L’importante ora è non abbassare la
guardia, siamo vicini al traguardo». Aggiungendo un particolare irrinunciabile per il
club «L’impianto dovrà prevedere una schermatura totale
per gli allenamenti non aperti
al pubblico, onde evitare di avere gente sui balconi delle case
prospicienti».
Saper spendere
Simonetta
simonetta.conti@mailbox.lastampa.it
Il pannello decorativo
della contessa Giulia
icorro a voi per avere
informazioni su un
arazzo del quale allego
foto - scrive Giovanna di Asti
- È stato donato a mia zia dalla marchesa Giulia Asinari di
Bernezzo. È rettangolare,
parte in velluto marrone e
parte in seta con ricami azzurri, rosa e dorati».
Risponde il professor Ferdinando Viglieno Cossalino:
«Il manufatto in velluto e raso con decoro realizzato con
applicazioni e ricami in seta
policroma e filato metallico
raffigura probabilmente l’albero della vita ed è ispirato ai
tappeti da preghiera.
«Ho fatto qualche ricerca.
La Contessa che lo regalò a
sua zia si chiamava Giulia
Dnikorovicz, bella nobildonna polacca vissuta tra la fine
dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Fu costretta a sposare il principe russo
Witold Hausner del quale restò resto vedova.
«Per la sua bellezza posò
per il famoso pittore polacco
Jacek Malczewki. Conobbe
poi il conte Demetrio Asinari
di Bernezzo del quale si innamorò, si sposarono e si stabilirono in Piemonte.
«La contessa Giulia portò
con sè la dote ed anche il pannello decorativo che era di
R
Cronaca di Torino .47
Filadelfia, è fatta davvero
Costerà 8 milioni di euro
FINANZIAMENTI
tranche il Comune (che ha deliberato il primo milione a fine dicembre) la Regione
uguale cifra ma per coprire il
futuro mutuo e Cairo il milione che verrà erogato dalla
«Fondazione mamma Cairo».
.
sua proprietà. Pannelli in
stoffa pregiata e ricamata come questo andavano molto di
moda nell’Ottocento. Oggi
restano documenti di una
cultura e di un gusto anche se
passato. Il valore è di circa
1.500 euro».
Anche Marina ha una curiosità da soddisfare: «Curiosità di una mia parente scrive - che vorrebbe conoscere l’epoca di produzione e
il valore dell’orologio con i
due candelabri. La signora
lo ricevette come dono di
nozze una cinquantina di anni fa. Oltre all’orologio c’è
anche un calamaio con base
di marmo».
«L’orologio con cassa di
marmo sormontato da figure
in bronzo e due candelabri spiega il perito - è francese.
L’autore delle 2 figure che
rappresentano due giovani
innamorati, è lo scultore
francese Ernest Ranconlet
(1815-1870). L’orologio, comprese le sculture e i candelabri, è stato realizzato in molti
esemplari. Vale intorno agli
800 euro. Il calamaio in bronzo con piedestallo in marmo è
della fine dell’800. . Valere
circa 100 euro».
Telefono di Simonetta
011/6568l.226, solo il lunedì e
il venerdì, ore 10.30-14.30.
La squadra cresce
11
giorni
Il cda scioglierà
le ultime riserve sul
progetto
entro il 31 marzo
Il gruppo di lavoro della Fondazione Filadelfia nell’attesa che il
conto in banca assuma consistenze reali e non solo ipotetiche cresce in competenze e numeri. Sono stati cooptati a titolo volontario, per l’ufficio tecnico Cesare Roluti, Piero Benenti, Gianfranco Leoncini; per
l’ufficio legale e appalti, Maurizio Goria e Franco Ferraresi;
Pacche sulle spalle e sorrisi a
parte, il cda della Fondazione
ha un solo grande ostacolo da
superare e lo vuole dribblare
entro la fine di marzo: confermare lo studio di fattibilità del
nuovo stadio realizzato dagli
architetti Aimetti e Martinetto,
che ha fatto storcere il naso ad
alcuni consiglieri comunali, in
primis l’ex assessore Sbriglio.
Non per la qualità del progetto
che corrisponde al gruzzolo a
disposizione, 8 milioni di euro,
ma per il modo in cui è stato assegnato il compito, cioè in modo
diretto. Perciò il cda che ha il diritto di decidere deve appunto
decidere se proseguire su quella strada chiedendo integrazioni e poi passare alla stesura dei
vari bandi di appalto o cambiare in corsa. Con tutto ciò che
comporta in termini di tempo.
A questo si aggiunge il dubbio se affidare alla Scr, società
di capitali interamente partecipata dalla Regione Piemonte,
tutte le fasi progettuali dello
stadio: la pubblicazione del
bando, la stipula del contratto
di appalto, la direzione dei lavori, il coordinamento della sicurezza fino ad arrivare al collaudo dell’opera. Deciso questo la
strada per la ricostruzione del
Fila è totalmente in discesa.
In breve
Furto
Ladro di biciclette
vicino al commissariato
Armeggia con una tronchesina, cerca di spezzare la
catena che lega la bicicletta a
una rastrelliera e manda a
quel paese l’uomo che gli
chiede spiegazioni. Peccato
che quell’uomo fosse un poliziotto e lui un ladro, impegnato a cercare di rubare una bicicletta a dieci metri dal portone del commissariato. Per
questo è stato arrestato El
Mostafa Jabni, 39 anni, marocchino, bloccato a metà pomeriggio da un agente che
rientrava in ufficio, al commissariato Centro.
La foto
Era Torino Magazine
non CittAgorà
Non di CittAgorà, il periodico del Consiglio comunale, si trattava ma di Torino
Magazine. È sul bimensile che
venne pubblicata la fotografia
di Bono degli U2 in compagnia
dell’allora presidente della
Sala Rossa, Alessandro Altamura, durante la consegna al
cantante irlandese dell’attestato della cittadinanza onoraria. Fotografia dalla quale
era scomparso Michele Coppola, oggi assessore alla Cultura in Regione.
Sciopero mezzi pubblici
A Torino adesione
pari al 64 per cento
Nel capoluogo piemontese è stata del 64%, secondo
Gtt l’adesione media di autisti
e personale viaggiante allo
sciopero nazionale di 24 ore
promosso dai sindacati per
protestare contro il mancato
rinnovo del contratto di categoria.
T1 T2
48 .Quartieri
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
uartieri
A CURA DI
ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni quartieri@lastampa.it
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24).
Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: via Mosca 1; via Porpora 27; via Cigna 38/E;
corso Peschiera 244/E; corso Casale 110; via Tripoli 58; corso Traiano
158; piazza Pitagora 9; via G. Borsi 114; via S. Francesco d’Assisi 14; via
Nizza 214; via Berthollet 10; via San Donato 55.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia
1/bis.
Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II, 66; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
Incidenti
mortali
Pozzo Strada
Né biciclette né scacchi
Proteste al parco Ruffini
Attraversamento della
morte, così
era stato
battezzato il
tratto finale
di corso Vercelli
Sospeso il servizio a noleggio: “Ci sono problemi burocratici”
Falchera
FABRIZIO ASSANDRI
Le bici gialle comunali sono
ormai solo un miraggio al parco Ruffini. Il servizio di noleggio avrebbe dovuto riprendere due settimane fa, dopo la
pausa invernale. Ma è vittima
della burocrazia e rischia di
non riaprire senza una soluzione. L’affitto delle bici all’interno dei parchi è andato progressivamente a morire, per i
tagli negli appalti del verde.
Nel 2009 era attivo in sette
parchi. Al Ruffini è gestito da
un’associazione di volontari
(non stipendiati) e forse proprio per questo è l’unico ad essere rimasto attivo. Si accontentano infatti dei ricavi del
noleggio, senza altri contributi, che invece erano riconosciuti nei contratti precedenti
e che poi sono stati via via tagliati. E in diversi di questi
parchi, come al Ruffini, il bike
sharing non è arrivato.
La cooperativa
Alla Pellerina, ad esempio, la
cooperativa che pulisce il parco
restituì al Comune le chiavi del
deposito delle bici. Il problema
finora non aveva toccato il Ruffini, dove il servizio funzionava:
capitava persino che tutte le
quaranta bici fossero contemporaneamente affittate. Ma ora
sta per scadere l’appalto con la
cooperativa che cura il verde.
Nel nuovo bando non si fa cenno alle biciclette. Quindi l’associazione al momento non ha titoli per occuparsene. Tra i pro-
Messe in sicurezza
le strisce della morte
in corso Vercelli
PAOLO COCCORESE
Tagli ai servizi anche nelle zone verdi
Le cooperative non sanno ancora come regolarsi per il noleggio bici, nel bando del Comune per ottenere la gestione del verde non si fa cenno al noleggio delle biciclette
blemi, ad esempio, potrebbero
esserci quelli fiscali: l’associazione dovrebbe aprire una partita
Iva? Le biciclette, in parte di proprietà della cooperativa, che fine
faranno?
Nuovi gestori
È in stand-by, per lo stesso motivo, anche l’affitto dei maxi pezzi
della scacchiera gigante: l’associazione affianca al noleggio delle
bici il gioco degli scacchi, con una
Parella
serie di tavolini-scacchiere prese
d’assalto. «Vanno risolti i problemi burocratici» dice Piergiorgio
Crosetto, della coop che finora ha
gestito la pulizia del parco. «Dipenderà tutto dai nuovi gestori
del verde - spiegano dal Comune
– decideranno se gli interessa
proseguire quest’attività oppure
no». E un incontro sul tema è stato convocato lunedì prossimo
dalla Circoscrizione 3. «Abbiamo
ricevuto diverse lamentele – dice
il presidente Daniele Valle – per
noi è un servizio importante e
cercheremo una soluzione». Altro capitolo è quello delle biciclette della Pellerina. L’anno scorso il
Comune lanciò un bando (che
non prevedeva contributi) e andò
deserto. Anche perché scadeva
alla vigilia di Ferragosto, quando
il noleggio parte ad aprile. Il Comune disse che avrebbe presentato un nuovo bando, ma ad oggi
non se ne sa nulla.
Pilonetto
Mirafiori Nord
In coda con le bottiglie
“No ai cantieri
per “l’acqua del sindaco” in corso Moncalieri”
«L’acqua del sindaco», fresca, filtrata a chilometri zero,
piace sempre più. Ieri c’era la
coda in piazza Chironi, dov’è
stato inaugurato il sesto chiosco della Smat in città. È
giunto a metà il progetto che
prevedeva di installarne 12 in
Torino. In provincia sono
molto diffusi, ce ne sono ben
106. La casetta esagonale
eroga gratis l’acqua naturale,
un litro e mezzo di gasata costa 5 cent. La tessera – che ha
sostituito le monetine dopo i
tanti furti – si può ritirare al
kebab, che è stato scelto come riferimento dai commercianti della piazza perché è
aperto quasi sempre. Ieri
PIER FRANCESCO CARACCIOLO
erano presenti i bambini della
scuola Calvino, che hanno tagliato il nastro con l’assessore
Enzo Lavolta. «In media a Torino un chiosco distribuisce
200 mila litri all’anno, è un servizio molto utilizzato» spiega
l’ad di Smat Paolo Romano.
Prossima inaugurazione il 28
marzo, in largo Gottardo angolo via Bologna.
[F.ASS.]
«Non stravolgete la viabilità
di corso Moncalieri». L’opera di messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali, il cui progetto prevede la
realizzazione di isole salvagente e scivoli marciapiedestrada in sei punti - tra i civici 195 e 440 - di corso Moncalieri, continua a dividere il
Pilonetto. All’ampio fronte
del «sì», convinto della necessità di diminuire i rischi
in un tratto storicamente pericoloso, se ne oppone uno
non meno deciso che chiede
di non dare l’avvio ai lavori,
previsti a fine mese. La rac-
Ancora qualche giorno di
pazienza poi, terminati i lavori, dell’attraversamento
pedonale della morte rimarrà solo un brutto ricordo da
dimenticare.
E’ all’opera il cantiere impegnato a ridisegnare una
delle strade più tristemente
note della Falchera. Quel
tratto finale di corso Vercelli
che, prima di confluire nella
rotonda di corso Giulio Cesare, scorre davanti il Villaggio Snia. Isolato di case popolari dove abitava Sara
Mazzocca, la ragazza che
perse la vita nel febbraio dell’anno scorso investita mentre tornava a casa da un pirata della strada.
Nel corso che spesso si
trasformava in un’autopista,
le velocità di marcia saranno
abbattute restringendo la
carreggiata. Si sta lavorando per allargare lo spartitraffico e eliminare la terza
corsia da ambo i lati.
Ma non è l’unico intervento: nei progetti del Comune e
della Circoscrizione 6, la messa in sicurezza della strada
passerà anche da una fila di
dossi. E da quattro semafori
lampeggianti a ridosso dalle
strisce pedonali disegnate a
pochi metri dall’uscita dell’autostrada Torino-Milano.
Soddisfazione del quartiere
che, dopo l’incidente della povera Sara, è sceso in strada
più volte per ricordarla e per
chiedere di cancellare i pericoli da quel tratto di corso
Vercelli che porta all’Auchan.
«Dopo averlo atteso più di un
anno, siamo felici che siano
iniziati i lavori. Adesso ci auguriamo che nessun altro possa perdere la vita mentre torna a casa», dicono gli abitanti
del Villaggio Snia.
Ad onorare il ricordo della
piccola Sara, sono stati appesi
dei fiori ad un palo della luce.
Mentre il mese scorso, è stata
organizzata una fiaccolata
che ha percorso corso Giulio
Cesare e via Ivrea. Manifestazione per chiedere interventi
al Comune per la messa in sicurezza di tutti gli attraversamenti pericolosi della città.
colta firme promossa dal Consigliere Comunale Ferdinando
Berthier, che aveva invitato i
cittadini a mettersi in moto
per «scongiurare l’opera inutile e costosa», ha raggiunto un
importante obiettivo: raccolte
321 sottoscrizioni, i primi firmatari della petizione saranno ricevuti in Comune nei
prossimi giorni per esporre le
loro preoccupazioni. Lunga
paralisi (si prevede di 6 mesi)
del quartiere a causa dei cantieri, congestione del traffico e
aumento dell’inquinamento al
compimento dell’opera: la richiesta di revisione del progetto partirà da questi argomenti.
Panchine off limits
in corso Salvemini
CHIARA PRIANTE
E’ uno dei corsi più verdi di
Torino, con la sua lunga alberata: qui sono in tanti a passeggiare e poi a sedersi per
godere delle prime giornate
di sole. Non i disabili, però,
visto che, come denuncia il
Coordinamento Comitato
spontaneo quartiere Sereno
Regis, le panchine di corso
Salvemini sono off limits.
Già perché sono state posizionate in mezzo all’erba:
per arrivarci bisogna superare il gradino del marciapiede e poi avventurarsi nel prato. «La gran parte delle sedute sono sistemate in posizio-
ne non raggiungibile. Bastava
metterle sul marciapiede» denuncia Luciano Chissotti.
L’uomo ha una moglie disabile
e per i due, venire qui, vuol dire
star lontani: uno sulla panchina, l’altra in attesa sul marciapiede, in estate pure sotto il
Solleone. La richiesta è che, in
vista della bella stagione, le sedute vengano spostate.
T1 CV PR T2
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
etropoli
Per le vostre segnalazioni metropoli@lastampa.it
Moncalieri, estorceva soldi alle lucciole
Chieri, investita all’incrocio
Un 38enne di Vinovo, Filippo Iannone, è stato
arrestato per estorsione: chiedeva la
percentuale sugli incassi alle lucciole che
soggiornano nella zona industriale. I carabinieri
lo hanno arrestato in flagrante.
[M. MAS.]
Un’auto l’ha investita all’incrocio tra via
Garibaldi e via Marconi. Caterina Vulaggio, 67
anni, è stata trasportata all’ospedale
Maggiore. Ha riportato un forte trauma
cranico ma non è in pericolo di vita.
[F. GEN.]
Ambiente
I cinghiali diventano una risorsa
Ora i capi abbattuti dai guardacaccia del Parco del Po vengono messi in vendita
Gianni
Abbona
FEDERICO GENTA
MASSIMO MASSENZIO
Sono considerati la rovina degli agricoltori e un pericolo
per gli automobilisti. Devastano i campi, invadono le strade
e si avvicinano sempre di più
alle case. Difesi dagli animalisti, ambite prede per i cacciatori, le migliaia di cinghiali
che popolano parchi e colline
del Torinese potrebbero trasformarsi in un’inaspettata risorsa.
guardaparco
responsabile
della vigilanza
del Parco Po
Mauro
Bertolone
macellaio
di Pino Torinese, vende
la carne di
cinghiale a 10
euro al chilo
Business a filiera corta
Per contenere i costi sempre
più alti della selezione, i responsabili del Parco del Po hanno
deciso di rivendere una parte
dei capi abbattuti. E la battaglia
PREZZO CALMIERATO
«Trattiamo solo esemplari
giovani: la carne è tenera
e meno grassa del maiale»
sembra avere tutte le carte in
regola per trasformarsi in un
ottimo business a filiera corta,
che fa però storcere il naso a chi
non vuole vedere animali selvatici sui banchi delle macellerie.
Dieci euro al chilo
Mauro Bertolone mostra orgoglioso le ultime costine di ungulato, appena preparate per i
suoi clienti. Il vero affare è per
chi porta a casa i tagli più grandi. «Dal mezzo capo in su il
prezzo calmierato è di 10 euro
al chilo. Trattiamo quasi esclusivamente esemplari giovani: la
carne è tenera e molto meno
grassa di quella del maiale comune». La sua macelleria, nel
centro di Pino Torinese, è l’unica convenzionata con l’Ente
Boicottaggio
Degli oltre 200 esemplari abbattuti, solo una ventina sono stati
ceduti ai cacciatori che hanno
contribuito alla selezione, a titolo
di rimborso spese. Ben 178 capi
sono stati invece destinati ai macelli convenzionati, per poi essere rivenduti, regalati a enti umaIn gabbia nitari o utilizzati durante manifePer selezionare i capi in sovrannumero i guardaparco organizzano delle battute di caccia stazioni folcloristiche:
aperte a cacciatori oppure collocano delle gabbie per catturare gli esemplari da abbattere
«Grazie a questa soluzione
evitiamo costi aggiuntivi per la
distruzione dell’animale e inutitrolli sanitari». Da qui, solo negli cherebbe all’ungulato caduto in li sprechi di carne. Normative e
ultimi otto mesi, sono passati più trappola: «Noi troviamo gli ani- controlli in materia sono molto
di 50 cinghiali. E a comprare la mali addormentati e sazi. È il me- rigidi, ma si sta creando una ficarne arrivano anche da fuori todo più sicuro», ribatte Gianni liera corta di ottima qualità».
città. «Siamo ormai in contatto Abbona, responsabile della vigi- Dalla vendita dei cinghiali l’Encon diversi ristoranti. Poi ci sono lanza all’interno del Parco.
te Parco ha incassato 7 mila eui gruppi di acquisto, che ordinano
«Nessun guarro, una cifra che
È il numero dei cinghiali
anche
da
Pinerolo
e
Venaria».
daparco
si
divernon copre i costi
LA
SELEZIONE
eliminati lo scorso anno
te a uccidere gli «Il loro numero deve per l’attività di
all’interno del Parco
Battuta di caccia
animali, sia ben
selezione, ma che
del Po e della Collina
essere ridotto per potrà essere rimDurante lo scorso anno nel parco chiaro. Ma ridel Po e della Collina torinese so- spondiamo a una motivi di sicurezza» pinguata dalle
no stati eliminati 227 cinghiali richiesta che ci
multe comminaParco. «Altro che alimenti d’im- utilizzando tecniche differenti. arriva dalla Prefettura. Il nu- te ai cacciatori: «Purtroppo ci
portazione. Questo è davvero un L’uso delle gabbie di cattura re- mero dei cinghiali è troppo ele- sono persone che boicottano la
prodotto a chilometro zero - dice sta il mezzo più efficace, ma è vato, continua a crescere e deve nostra attività. Non per amore
Bertolone - Ci occupiamo noi del- molto criticato dagli animalisti essere ridotto per problemi di degli animali, ma per poterli poi
cacciare liberamente».
la macellazione e di tutti i con- per lo stato di stress che provo- sicurezza».
227
capi abbattuti
Nichelino
A Nichelino continua la telenovela post primarie. Trattative febbrili, riunioni e colpi
di scena sono all’ordine del
giorno in questo «Vietnam»
politico che sta maturando
tutto in casa Pd.
Ieri pomeriggio i fedelissimi del vincitore delle primarie, Angelino Riggio, si sono
presentati in Comune con
uno striscione bianco lungo
qualche decina di metri. La
scritta in nero era semplice
ed è poi lo slogan che sta
scandendo la battaglia degli
ultimi giorni: «Difendiamo le
primarie». Da cosa? La can-
«Sarebbe meglio
recintare i campi
e rallentare
le automobili »
3
domande
a
Roberto Piana
presidente Lac
Cosa ne pensa la Lega per
l’abolizione della Caccia
(Lac) del fatto che i cinghiali
del Parco finiscano in macelleria?
«Da un punto di vista economico e commerciale è un’idea
sicuramente azzeccata. Sotto
il profilo etico nutriamo parecchi dubbi, anche se è sempre meglio che ricompensare i
selecontrollori con la carne
dei capi abbattuti. Noi siamo
sempre contrari all’uccisione
degli animali, ma in questo caso le colpe sono delle politiche
venatorie, non certo dei Parchi. L’assurdità più grande è
che alla selezione degli animali contribuiscano anche i cacciatori, i veri responsabili dell’aumento sconsiderato di alcune specie».
In che senso?
«Negli anni Ottanta i cinghiali
non erano un problema. Poi
sono stati allevati, nutriti, introdotti in tutte le regioni per
poi essere cacciati. In ogni caso, per tenere sotto controllo
il numero di esemplari e ridurre i pericoli, esistono soluzioni alternative agli abbattimenti».
Quali, ad esempio?
«Incentivare la protezione dei
campi attraverso recinzioni
efficaci, vietare l’allevamento
e proibire la caccia al cinghiale. Per quanto riguarda gli incidenti, si dovrebbe ridurre la
velocità sulle strade che attraversano zone boschive. Sulle
politiche di prevenzione si
continua a spendere poco o
nulla».
[M. MAS.]
NOTIZIE dalle AZIENDE
Uno striscione in Comune
per difendere le primarie
GIUSEPPE LEGATO
Metropoli .49
.
didatura di Riggio a leader del
centrosinistra è stata messa
nell’angolo da un grosso pezzo
del Pd e dai partiti della futura
coalizione (Moderati, Psi e Sel)
che non lo riconoscono «come
profilo che unisce».
Riggio però le primarie le ha
vinte (pur se per soli 38 voti) e
tira dritto nonostante anche
da Torino gli abbiano chiesto
un passo indietro. Ieri lo striscione ha voluto ribadire questo concetto. «Pochi minuti dopo che era stata srotolato - racconta Diego Sarno, assessore
in carica e fedelissimo di Riggio - il sindaco Giuseppe Catizone si è affacciato e lo ha tagliato». Apriti cielo. I suppor-
Anche le PMI lavorano senza carta, in digitale
A Torino un seminario gratuito Top Consult
Fatturazione Elettronica, PEC, Firma grafometrica rendono “fuorilegge” la carta in azienda. Le imprese sono obbligate a digitalizzare tutti i processi aziendali, ma in questi si
muovono “documenti informatici” che devono essere trattati, spediti e conservati in forma
digitale secondo obblighi di legge ben precisi.
A destra, l’enorme striscione esposto dai sostenitori di Riggio
ter di Riggio sono rientrati al
comitato, il primo cittadino
annuncia che prenderà tutte le
iniziative utili per tutelare il
Comune, ma la partita vera si
gioca sul ricorso pendente davanti ai garanti della Federazione circa il documento approvato dalla direzione Pd (a
larga maggioranza) che sconfessa Riggio e la sua vittoria.
Il medico, ex consigliere regionale è fiducioso: «Non si
può creare un precedente che
metterebbe a rischio il valore
delle primarie a livello nazionale. La coalizione - dice lui - si
farà». Intanto c’è un lavoro
quotidiano alla ricerca di un
candidato alternativo che ancora non ha portato a sintesi
accettate da tutti.
Anche le PMI possono lavorare in modo nuovo, senza la carta, cominciando ad utilizzare la gestione elettronica dei documenti. Sulla sua nuova piattaforma documentale, Top
Consult ha infatti sviluppato i Pacchetti Applicativi TopMedia Social NED, semplici e pronti
all’uso, progettati proprio per consentire alle PMI di realizzare velocemente, a costi contenuti, soluzioni di gestione documentale e di conservazione sostitutiva a norma di legge.
I pacchetti sono inoltre disponibili su cloud, con tutti i vantaggi connessi di risparmio e
flessibilità: nessun costo per infrastrutture IT, nessun investimento per hardware, software
di base o database, avviamento e assistenza applicativa via web.
Vuoi lavorare in modo nuovo, senza carta? Vieni al seminario informativo organizzato da
Top Consult “La carta è fuorilegge, la gestione documentale diventa obbligatoria”,
che si svolge a Torino in due sessioni ripetute il 26 e 27 marzo, ore 14.30 - 17.30, nella
sede Top Consult di Via Valeggio 22/E (angolo C.so Re Umberto). Per informazioni e
iscrizioni: www.topconsult.it.
I temi in agenda: fatturazione elettronica, comunicazioni via PEC, firma grafometrica: leggi e obblighi normativi; obbligatoria la gestione elettronica dei documenti: strumento per
mantenere l’efficacia probatoria in caso di contenzioso e aumentare l’efficienza dei processi; la gestione documentale non è più la stessa: come tutti gli utenti potranno lavorare
senza la carta grazie alle funzionalità social e collaborative del nuovo TopMedia Social
NED; dimostrazione pratica del software.
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GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 50
T1 PR T2
SPECIALE LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
.
51
Voce del verbo Moda
4
In città
Le vetrine
e le passeggiate
giorni
Da oggi a
domenica
incontri al
Circolo del
Lettori con
uomini
e donne che
la moda
la creano,
la studiano,
la raccontano
L’arte del saper fare
Un genio tutto italiano
Una creazione
di Stella Jean
LETIZIA TORTELLO
Nata a Roma
da padre
torinese, ha
origini haitiane,
è uno degli astri
nascenti della
moda. Fonde
con successo
design
d’avanguardia
e moda etica
Lezioni di stile, in questi giorni in città. Parte oggi «Voce del Verbo Moda», la seconda edizione di una rassegna che esplora le tendenze, attraverso le parole di chi la moda la crea,
la studia, la racconta, e rende famoso
il made in Italy nel mondo. A tutti i
curiosi, le fashion victim, gli amanti
dell’eleganza, il consiglio è di non perdere i tantissimi appuntamenti che
da qui al weekend daranno voce a
grandi firme delle passerelle e contamineranno con un tocco di stile il
centro e molti altri punti della città.
Quartier generale dell’evento sarà
il Circolo dei lettori, ideatore e organizzatore della manifestazione, insieme all’assessorato alla Cultura della
L’OBIETTIVO
Valorizzare la moda
italiana come patrimonio
collettivo di cultura materiale
Regione. L’iniziativa gode del patrocinio della Città, il contributo di Camera di Commercio e Cna, in collaborazione con Ascom, Confcommercio
Torino e Provincia, e molti sponsor,
tra cui Vicolungo, the Style Outlets,
Pennyblack, Damman Frères, Noberasco e Nuxe.
Ieri, l’anteprima, con una regina
della moda e dell’eleganza, Carla
Fendi. Mentre oggi, alle 18.30, alla
Fondazione Sandretto, Alessandra
Facchinetti, creative director di Tod’s sarà in dialogo con Patrizia Sandretto sull’alta qualità del made in
Italy. Ma è l’incontro delle 18, al Circolo, che rende meglio di tutti la cifra
del festival: con Alberto Cavalli, direttore della Fondazione Cologni dei
Mestieri d’Arte, l’economista Stefano
Micelli, lo stilista di «Camo» Stefano
Ughetti, il presidente nazionale Cna
Daniele Vaccarino, l’ad del Lanificio
Subalpino Nicolò Zumaglini, che affronterà il tema dell’intreccio tra
creatività, tradizione e innovazione,
forza del Made in Italy.
«La volontà di Voce del Verbo –
spiega la direttrice del Circolo, Antonella Parigi – è valorizzare la moda
italiana come un patrimonio collettivo di cultura materiale. Un saper fare
che tiene insieme competenze artigianali, imprenditorialità e originalità di pensiero». Un insieme di valori
fondati «sulla capacità di produrre
eccellenza – continua –, che viene riconosciuta e apprezzata a livello internazionale». Torino dovrebbe e potrebbe
ripartire proprio da qui: dall’artigianato creativo, di cui siamo sempre stati
maestri invidiati, fin dagli inizi del secolo scorso. «Come è accaduto per il cibo – dice ancora Parigi –, così il discorso sulla moda e sulla cultura della moda può essere una grande risorsa di
sviluppo per la città».
Non mancheranno, sui palchi dello
stile, nomi illustri: attesissime le stiliste Luisa Beccaria, Alberta Ferretti,
Stella Jean (giovane icona della moda
consapevole ed etica), Ennio Capasa,
stilista di Costume National, Chiara
Boni, il make up artist Diego Dalla Palma, guru del trucco perfetto e della salute dei nostri capelli.
Tanti i temi affrontati dal programma, tra questi: la moda green ed etica
(con Orsola de Castro, «regina del riciclo», Colomba Leddi, stilista “moda reloaded”, Angelo Caroli e Franco La Cecla sul vintage) e Imprese straordinarie, che raduna eccellenze tutte italiane come Fratelli Bonfanti, De Clercq,
Local Apparel, Moma, Pellini, Premiata, Vive la difference e Zanelli Design.
Il programma completo è su www.vocedelverbomoda.it.
La moda è sempre una buona occasione per «attaccare bottone». Voce del
Verbo Moda ha contagiato di eleganza
molti negozi e boutique del centro. Panetterie, ferramenta, negozi di animali, erboristerie fuori del circuito del
fashion diventano, per qualche giorno,
interlocutori di stile. Certo, a modo loro: mettendo al fianco di tessuti e bottoni, viti, chiodi, forme di pane, guinzagli, erbe officinali, a creare vetrine
uniche e indimenticabili. Veri e propri
racconti visivi, da ammirare passeggiando per vie e portici. L’elenco dei
negozi gemellati con Voce del Verbo
Moda parte da Abello, in via Monte di
Pietà, prosegue con l’Antica Fabbrica
Passamaneria Massia Vittorio di via
Barbaroux, la Casa della Tuta di Galleria Umberto I. E ancora, De Carlo in
via Cesare Battisti, via Carlo Alberto
36 e via Mazzini, Drovetti di via Maria
Vittoria, Gertosio di via Lagrange,
Ghio di corso Vittorio Emanuele II,
Quill Stilografiche di via Monte di Pietà, Perino Vesco di via Camillo Benso
Di Cavour, Pop Store di via Bertola,
Marco Segantin di Galleria subalpina,
Tabui di via Bertola. Partner tecnici,
la Fabbrica Bottoni Fratelli Bonfanti,
Teiv by Tuttocarta e Idee vetrina.
Ma sono ovviamente gli spazi di
moda quelli chiamati a esprimere tutta la loro maestria, anche nell’arte delle vetrine, durante i giorni della manifestazione. Sorprendiamoci, girando
come flâneur, tra le boutique Galleria
Monticone di via Cesare Battisti, Maitre Parfumeur di via Monferrato, Bertolini di via Teofilo Rossi e piazza Vittorio, Marina Rinaldi, Posh e Hermès
in via Roma, Liù Atelier Bistrot di via
Barbaroux, La Fucina di via delle Rosine, Antonioli di piazza Carlo Emanuele II, Sary Calze in via Andrea Doria, Born in Berlin in via San Dalmazzo, Autopsie Vestimentaire di via
Mazzini, Jo Malone London in via Lagrange e Talent.To in corso Vittorio
Emanuele II.
Da oggi a domenica, il festival della
moda organizza anche veri e propri
itinerari urbani con giornalisti e scrittori, che offriranno uno sguardo inedito su molti angoli noti della città. I ciceroni scelti sono guide che si sono a
lungo occupate delle trasformazioni
di Torino nei decenni: Maurizio Ternavasio, Alessandra Montrucchio e
Fabrizio Vespa.
Per chi vuole fare shopping, all’Archivio di Stato, la mostra mercato
Byhand dà, infine, voce a stilisti e atelier. Stupiranno gli occhi di chi cerca
pezzi sfiziosi le 44 realtà creative e artigiane, caratterizzate da una forte
dose di progettualità e ricerca. [L.TOR.]
I workshop
Mettersi alla prova
con i maestri dello stile
Diventare stilisti per un giorno, guidati dalle mani di grandi maestri.
Voce del Verbo Moda dà spazio alla
creatività del suo numerosissimo
pubblico, offrendo un calendario di
workshop con esperti, artisti e designer dello Iaad, di Lavazza, di
Byhand, Ied, Accademia Albertina
delle Belle Arti, Cna Federmoda e
Palazzo Madama.
Si parte oggi, da Marco Segantin,
floral designer: dalle 15 alle 17, l’arbiter elegantiae in tema di bouquet e
arredamento floreale dialoga con Ni-
colas Cocino, allo Iaad. Domani allo
Ied si parla di scarpe e di stile: «Dalle
Vans al cuore Tiffany» è condotto da
Daniela Bulgarelli, coordinatrice del
corso Design del gioiello, e dai docenti Maurizio Francesconi e Fabrizio
Modina. L’Accademia Albertina risponde con un appuntamento originalissimo: «Si è più nudi vestiti», con
l’artista Sissi. I partecipanti sono invitati a portare una forbice e vestiti
da trasformare, che diventano oggetto di analisi emotiva, lacerazione e ricucitura. Perché gli indumenti signi-
ficano intime sensazioni. Impegnativo, ma magari rivoluzionario. Per
darci un taglio, insomma.
Sempre in tema di gioielli, «The
gold maker. L’arte orafa ai tempi della
stampa 3D» unisce passato e futuro:
l’artigiano Diego Nuovo e Vitaliano
Alessio Stefanoni, responsabile Cna
Federmoda, spiegheranno come si
idea un monile prezioso, a partire da
modelli digitali. Sabato mattina, dalle
11 alle 13, da Unomi, in via Principe
Amedeo, la ceramista Cristina Boselli
esplorerà il tema dei bottoni, da più di
otto secoli accessori indispensabili.
Domenica, alle 10, il vezzo del copricapo non avrà più segreti con l’architetto Paola Galfione Barozzo, a Palazzo
Madama.
Per chi non ha voglia di manualità,
ci sono invece gli incontri con studiosi e storici, che indagano il rapporto
tra il fashion e la società. E’ un calendario ricco in cui tuffarsi: dagli appuntamenti sul profumo, a partire
dal Rinascimento a oggi con Anna
Messinis e Giancarlo Ottolini, domani alle 18,30, alle «Icone di seduzione
da Salomè a Kate Moss», con Daniela
Baroncini, sabato alle 11,30. E ancora,
«Epidemiologia delle tendenze», con
Luca Morena, ideatore di iCoolhunt,
Barbara Cimmino, responsabile
marketing di Yamamay, Ciro Cattuto,
direttore della ricerca della Fondazione Isi, sabato alle 17. E molti altri
incontri.
T1 CV PR T2
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 52
T1 CV PR T2
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
In città .53
.
incittà
LA STAMPA
Società cultura & spettacoli
MARIA TERESA MARTINENGO
un gioiello che ne
nasconde altri, un
tesoro architettonico «a scatole cinesi», il Santuario
della Consolata. Molto più di
quanto si potesse immaginare. Le sue origini, l’oratorio di
Sant’Andrea, romanico, stanno tornando alla luce con una
quantità di ritrovamenti importanti. E i resti dell’antica
chiesa medievale in poco tempo potrebbero essere offerti
alla visita di cittadini e turisti.
La notizia è diventata pubblica ieri, in occasione della
presentazione delle iniziative
per i 300 anni dalla proclamazione della Consolata a Patrona della Città. A Palazzo Civico, il sindaco Piero Fassino, il
rettore del santuario, monsignor Piero Del bosco, e il bibliotecario Lino Ferracin hanno annunciato una serie di iniziative patrocinate dal Comune. Fu il Consiglio Comunale,
nel 1714, a promulgare l’atto
che stabilì il legame tra la Beata Vergine Consolata e la Città
«anche a seguito - ha ricordato il sindaco - dello scampato
pericolo dell’assedio dei francesi, nel 1706, e del Trattato di
Utrecht del 1713 con cui Vittorio Amedeo II, duca di Savoia,
divenne il primo re della dinastia».
Torino a 20 anni
È
Il segreto
E nell’occasione in cui la Città
ripercorre con mostre, concerti, convegni tre secoli della
sua storia politica, sociale e devozionale, ecco venire alla luce
un «segreto» svelato a partire
dal 2009, hanno raccontato ieri gli architetti Simona Albanese e Fernando Delmastro
«quando è stato avviato un
“cantiere di indagine” sul complesso del santuario e del convitto che ha permesso di scoprire elementi mai visti perché
prima ci si era sempre concentrati su restauri puntuali».
«Una cellula anomala nel
complesso della storia urbana
di Torino» è stato definito il
complesso del santuario. I rilievi, supportati da una squadra di
professionisti - strutturalista,
archeologa, storici dell’arte e architetti -, «hanno potuto dar
corpo a una struttura di romanico - hanno detto gli architetti che non si pensava potesse essere ancora così presente: abbiamo trovato una campata
esterna del vecchio abside, dal
primo piano alle fondazioni laterali al campanile. Era semplicemente celata dalle mura costruite successivamente: inglobata
in una sorta di intercapedine».
Gli scavi
Si può immaginare la sorpresa e la gioia quando, abbattendo una piccola porzione di parete in una camera del convitto, agli occhi degli architetti e
degli archeologi è comparso
l’antico muro romanico con i
suoi archi murati. O quando,
dietro a una cassapanca, sono
stati avvistati a livello del pavimento alcuni mattoni di
epoca romanica e, scavando, è
stato scoperto un arco dell’an-
MARTA D’ANGELO
Porta Susa
e il gioco
delle ombre
orta Susa.
Ci sono cose che
non mi so spiegare.
Perché i cocktail si bevono soltanto con la cannuccia, perché quando si
è troppo stanchi non ci si
riesce ad addormentare,
perché la parola taxi è
uguale sia al singolare
che al plurale, perché mia
nonna colleziona videocassette di Heidi, perché
improvvisamente i treni
vengono soppressi, perché all’estero le fettuccine
Alfredo sono considerate
un piatto tipico italiano.
E, non da ultimo, il motivo per cui la stazione di
Porta Susa è stata sottovalutata per tutto questo
tempo.
Un luogo di passaggio. Un
posto di transizione. Nessuno va per rimanerci.
Nessuno arriva per restare. Nessuno c’è veramente. Tutti con la testa altrove, già a destinazione.
Un susseguirsi di passeggeri. Modellazioni di assenze. Evaporazioni di
presenze.
Un’enorme cattedrale di
vetro che si erge tra gli
svincoli di Piazza XVIII
Dicembre. La sua silenziosa ristrutturazione ha
sorpreso tutti. L’affezione
per Porta Nuova è stata
da subito rimpiazzata con
lo stupore per Porta Susa. E’ nelle prime giornate di sole come queste,
che si percepisce un’atmosfera particolare. Lo è
sguardo è incuriosito.
Il sole filtra attraverso le
vetrate e proietta sul pavimento una geometria
d’ombra. La luce macchia
d’oscurità l’asfalto. Un
mosaico di tessere e uno
scheletro di linee grigie si
rincorrono lungo i corridoi. Dettagli che sfuggono
alla velocità del traffico
giornaliero. Mi fermo a
osservare. Impugno il cellulare per fotografare. Affacciandomi sulla passerella sottostante, le ombre dei viaggiatori si sovrappongono alla mia,
conferendo un senso artistico all’immagine. Dopo
qualche minuto un poliziotto si avvicina: «Ho capito che sporgendosi dalla balconata a vetrate lei
sta fotografando la sua
ombra sul pavimento in
basso. Lei ha un bellissimo vestitino, ma da sotto,
si vede tutto». Sono scappata via. La prossima volta, metterò i pantaloni.
P
Dietro l’opera di Guarini e Juvarra
Veduta prospettica delle murature romaniche inglobate nelle strutture del Santuario; in basso a sinistra
il campanile sezionato, a lato, l’esterno dell’abside romanica e sullo sfondo l’attuale pianta della chiesa.
La storia
La Consolata riscopre
il suo volto medievale
La chiesa romanica di Sant’Andrea potrebbe essere aperta al pubblico
Definito il programma del 300° anniversario della Vergine patrona di Torino
Il programma
Glieventi
alsantuario
10 aprile
Il concerto
1 Alle 21, per la rasse-
gna Laudes Paschales, concerto del coro Goitre.
11 aprile
Il libro
1 Alle 15,30 presenta-
zione del libro «Storia del
culto alla Consolata».
La devozione
Gli archi
Ogni giorno sotto la colonna della Consolata
decine di torinesi depositano rose
Abbattendo una porzione di parete nel
convitto sono apparse le mura romaniche
tico complesso. «È venuto alla
luce un pezzo molto importante
di Sant’Andrea. Non è facile commentano Albanese e Delmastro - trovare una sostanza
architettonica di questa portata nel Torinese e altrove».
Le prospettive
«Intendiamo mostrare i lavori, gli
approfondimenti e le scoperte di
studio anche posteriori, tra l’epoca medievale e il Guarini, tutte co-
se che non pensavamo di trovare.
Vorremmo mostrali - spiega Sonia Albanese - nel convegno di
studi che si terrà a novembre “Torino riscopre la Consolata, nuova
luce sull'antico Santuario”. Poi
vorremmo organizzare una mostra sugli elementi ritrovati, gli
studi e speriamo anche gli scavi,
che cercheremo di rendere accessibili». Non solo. «Vorremmo che
enti pubblici e privati si unissero e
partecipassero a un programma
di valorizzazione. Le scoperte annunciate oggi sono il grandissimo
risultato di un piccolissimo cantiere d’indagine concluso nel
2010. Avevamo sperato di poter
continuare a lavorare, allora le risorse c’erano, poi sono svanite.
C’è stata una sosta tecnica forzata, il passaggio di consegne tra un
rettore e il suo successore. Ora
speriamo di restituire ambienti
preziosi alla città in modo che
possa vederli e frequentarli».
21 aprile
La mostra
1 «300 anni Patrona. La
Consolata e la sua città».
Sarà aperta pubblico da
venerdì a domenica (1018), fino al 24 maggio.
21 maggio
La cerimonia
1 Giorno della procla-
mazione, Palazzo Civico
ospiterà una cerimonia
istituzionale.
T1 CV PR T2
54 .In città
alle 17
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Temporary Museum
Feltrinelli Express
IAAD
Le curiosità
sui dinosauri
Viaggio in Turchia
ma senza Istanbul
Una notte fashion
con dj set elettronico
Tutte le curiosità possibili sul mondo dei
dinosauri, dalla loro storia e evoluzione:
la propone Daniele Ormezzano,
paleontologo e conservatore del MRSN,
alle 17 al Temporary Museum (corso
Verona 15/c; ingresso libero) percorrendo
la mostra «Dino... games!». E’ allestita
sino al 3 giugno.
Folk Club
Siegal ritorna dopo 11 anni
con un blues maledetto
Singer inglese itinerante per i maggiori festival europei, ritorna alle 21 sul palco del Folk Club (via Perrone 3 bis. Biglietti:
20 euro; minori di 30 anni: 10 euro), a 11 anni dal primo concerto, il bluesman Ian Siegal, capace di avvicinare al repertorio dei cantanti «maledetti» i suoi blues creati a Londra e
incisi nel Mississippi con
numerose star americane.
A Torino porta l’album
«Continental Shuffle»,
dove ha messo insieme
oltre trenta musicisti
provenienti da dodici
Paesi diversi, ed è accompagnato dal chitarrista e
produttore triestino Mike
Sponza con la sua band.
Nella sua musica si mescolano le influenze di Tom Waits, Muddy Waters, Little Richard e James Brown, come pure si ritrovano tracce di gospel,
funky e reggae. La sua band nel 2010 ha vinto il titolo di «Band
of the Year» al Newark Blues Festival.
[T.PL.]
Lavanderia a vapore
Funk o jazz non fa differenza
per Antonella Ruggiero
Dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo con i
brani «Quando balliamo» e «Da lontano», Antonella Ruggiero è in concerto domani alle 21 alla Lavanderia a Vapore
a Collegno (corso Pastrengo angolo via Tampellini; i biglietti sono esauriti), ospite della rassegna «Sale & Pepe». L’autrice, dopo dieci anni, del
nuovo album di inediti
«L’impossibile è certo»,
sarà affiancata sul palco
dalla Band diretta dal
maestro Giampaolo
Petrini - lui alla batteria
e, fra gli altri, Nino La
Piana al pianoforte,
Roberto Chiriaco al
basso elettrico, Fabrizio
Veglia alla chitarra e Maurizio Vespa alle percussioni -, che
accompagnerà la voce unica dell’artista nel suo «viaggio»
all’interno della musica: la Ruggiero spazierà dal funk al
jazz, fino al latin.
[T.PL.]
alle 18,30
Un itinerario di viaggio fuori dalle consuete
mete: alle 18,30 alla Feltrinelli Express (Porta
Nuova) l’Angolo Avventura propone «La
Turchia», ma senza tappe a Istanbul e in
Cappadocia. A raccontare il percorso Tina
Imbriano, che illustrerà Ankara, i siti degli
Ittiti, i monasteri bizantini, le chiese
georgiane e le città carovaniere.
alle 19,30
Nel programma del progetto «Voce Del
Verbo Moda» a cura del Circolo dei Lettori,
alle 19,30 Movement Culture firma la
colonna sonora della «IAADFashion Night»
organizzata nella sede dell’Università del
design (via Pisa 5). Ospite il dj set di Lollino,
uno dei maggiori esponenti del panorama
elettronico torinese.
Regio
Puccini e Oscar Wilde
Ma che strana coppia
Insieme a “Gianni Schicchi” va in scena “Una tragedia fiorentina”
L’opera di Zemlinsky ispirata al dramma del grande irlandese
SILVIA FRANCIA
Una «strana coppia» in scena
al Teatro Regio, ovvero un accostamento dissonante solo
all’apparenza.
Si tratta del dittico composto da «Una tragedia fiorentina (Eine florentinische Tragödie)» di Alexander Zemlinsky (in prima esecuzione a Torino) e Gianni Schicchi di Giacomo Puccini; due atti unici,
prodotti dallo stesso Regio, in
scena da domani, ore 20. Sul
podio dell’Orchestra del Teatro Regio sale il maestro Stefan Anton Reck, specialista
del repertorio di inizio Novecento, già allievo prediletto di
maestri come Leonard Bernstein, Claudio Abbado e Seiji
Ozawa.
Il regista è Vittorio Borrelli, che spiega le ragioni dell’abbinamento fra un’opera intrisa di un humor nero e verve
comica, e un dramma claustrofobico, un tesissimo conflitto di psicologie e sentimenti. «Un tempo “Gianni Schicchi”, composto su libretto di
Giovacchino Forzano, veniva
rappresentato soprattutto in
abbinamento con gli altri titoli del cosiddetto Trittico, “Il
tabarro” e “Suor Angelica”.
Oggi, non solo per ragioni di
budget, abbiamo preferito appaiarlo con la “Tragedia fiorentina”, tratta dal dramma di
Oscar Wilde, che lo stesso
Puccini avrebbe voluto musi-
Per la prima volta a Torino
L’opera di Alexander Zemlinsky in prima esecuzione a Torino, domani sul palco del Regio
care, per diverse ragioni. Anzitutto, c’è un’ambientazione comune, dal momento che le due
storie si svolgono a Firenze, anche se quella di Schicchi è medievale, mentre l’altra è d’epoca
rinascimentale. Per entrambi i
titoli, però, ho scelto una dimensione temporale che ricordava il primo Novecento: quello, cioè, che ne vide la genesi e il
debutto. Una scelta che mi pareva più consona con gli spartiti
musicali e con un agire scenico
vicino all’attuale sensibilità».
Sicchè, le due storie, riesumate da secoli remoti, si attualizzano: qualora ce ne fosse bisogno, specie, per lo Schicchi
(interpretato da Alessandro
Corbelli). Puccini, che amava
Dante al punto di portare spesso con sé un’edizione tascabile
della Commedia, lavora attorno
a questo personaggio – nell’Inferno dantesco confinato tra i
falsari – e, con Forzano, ne rielabora la storia: l’inganno messo
in atto per falsificare il testamento dell’aristocratico Buoso
Donati in favore di un nipote diventa una doppia truffa, ordita
anche contro gli stessi parenti
del defunto. «Parenti che sono –
aggiunge Borrelli – personaggi
ripugnanti e attualissimi, con le
loro beghe e ciniche contestazioni attorno alla salma sul letto
di morte. Il dettato musicale è
una festa per le orecchie, modernissimo, con passaggi quasi
da cabaret».
Teatro Regio
Piazza Castello 215
Tel: 011/8815.557
T1 CV PR T2
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
In città .55
.
Per le vostre segnalazioni giornonotte@lastampa.it
alle 19,30
Fonderie Limone
Alfieri
Moncalieri
Una performance
sul lavoro sicuro
Cenerentola
senza età
Isa Barzizza
recita Goldoni
L’idea è complessa, proporre un corso di
sicurezza sul lavoro, vero e a norma di
legge, in un momento in cui non c’è
sicurezza di poter averlo, un lavoro. È del
duo artistico Portage, alle 19,30 in scena per
lo Stabile alle Limone Fonderie a Moncalieri
(via Pastrengo 88) con la performance
«Paradoxa dall’arte un lavoro sicuro».
alle 20,45
Un principe affascinante, un fidato
consigliere e un’ingenua fanciulla: ecco i
protagonisti di «Cercasi Cenerentola», in
cartellone all’Alfieri (piazza Solferino) con
Paolo Ruffini, Manuele Frattini e Beatrice
Baldaccini. La favola in stile Anni ’50 ha la
regia di Saverio Marconi e le musiche di
Stefano D’Orazio.
alle 21
Torna il testo di Goldoni, «Gli
innamorati», questa volta al Teatro
Matteotti a Moncalieri (via Matteotti 1;
ingresso: 15 euro) con l’allestimento
della Compagnia Il Mulino d’Amleto: alle
21 saranno in scena Isa Barzizza,
Selvaggia Quattrini - la «voce» di Fiona
nei diversi «Shrek» - e Stefano Artissunch.
A voce
alta
Hiroshima Mon Amour
Andrea Renzi
e il compositore Federico
Odling riscoprono un
poeta italiano
dimenticato,
Giorgio
Caproni
I Camel tornano
con il primo album
Una versione strumentale dopo 39 anni
«The Snow
Goose»
L’album che
consacrò la
band inglese
al successo
viene
riproposto
stasera
Circolo dei Lettori
Due voci e musica
per i versi di Caproni
Un curioso viaggio tra poesia, parole e musica è l’evento teatrale proposto stasera alle 21 al Circolo dei Lettori nell’ambito di «A voce alta», il
programma realizzato dallo Stabile
di Torino (Palazzo Graneri della
Roccia, via Bogino 9, ingresso intero
a 10 euro, 8 il ridotto). Si intitola
«Caproni! Invenzione a due voci» lo
spettacolo costruito attingendo all’opera di Giorgio Caproni dall’attore e regista Andrea Renzi insieme
con il compositore e musicista Federico Odling.
«Il lavoro – racconta Renzi - nasce
da “Il conte di Kevenhuller”, un poemetto che è una delle ultime produzioni del poeta genovese. La passione per questo testo che lui ha scritto
in forma di libretto d’opera nasce diversi anni fa; le suggestioni che ci ha
suscitato hanno portato me e Odling
a interrogarci sulla possibilità di
contrappuntare musicalmente e di
far vivere in un’“invenzione a due
voci” questa storia fantastica e metafisica».
Concepito proprio come partitura
musicale e caratterizzato da liriche e
frammenti, racconta di un cacciatore
che insegue un’allegorica bestia feroce e ingaggia un terribile corpo a corpo con il male assoluto. «Intorno al
centro di questo lavoro – prosegue abbiamo operato lasciando emergere
a volte esclusivamente la musicalità
delle parole, altre violoncello e voce,
ma anche percussioni, bicchieri intonati, fischi ed elementi musicali molto
semplici».
Uno spettacolo dunque che, intrecciando sonorità e parole, propone un
percorso attraverso la produzione di
Caproni. «Siamo – aggiunge - partiti
da “Il conte di Kevenhuller” per passare ai “Versi livornesi” fino ai “versicoli” che sono molto ironici e che abbiamo musicato in forma “petroliniana”. Abbiamo pure inserito cose curiose come una lettera che lui scrisse
a un suo allievo negli anni romani in
cui si manteneva come precettore. Si
tratta di un vero gioiello nel quale il
poeta confessa il suo amore per i treni
scusandosi con il ragazzo per aver salato la lezione».
SPETTACOLI
Comicità
Alle 21 match di gag e battute fra Beppe Tosco e Guido
Catalano, con lo spettacolo
«Tosco versus Catalano». Biglietto: 10 euro.
Teatro Gobetti, San Mauro,
via Martiri della Libertà 17
Trelilu
Alle 21 proseguono le repliche, in programma fino al 23
marzo, dello spettacolo dei
Trelilu «El cico latino». Biglietti: 24 euro.
Teatro Erba,
corso Moncalieri 241
INCONTRI
Poesia
Un viaggio tra poesia, parole e note
FRANCA CASSINE
blocknotes
LUCA INDEMINI
L’album «The Snow Goose», nel 1975
segnò la consacrazione internazionale della leggendaria progressiverock band inglese dei Camel, nata
tre anni prima in quel di Guilford, su
spinta del cantante e frontman Andrew Latimer. Quasi 40 anni dopo, i
Camel danno vita a un tour speciale,
in cui ripropongono dal vivo «The
Snow Goose», assieme ad altri brani
di successo che ne hanno costellato
la carriera. Un live che da un lato
vuole celebrare la lunga battaglia
vinta con la malattia da Andrew Latimer, dall’altro si propone come un
tributo alla memoria dello storico
tastierista Peter Bardens, col gruppo dal 1971 al 1978, scomparso nel
2002, a 56 anni. Questa sera alle
21,30 (ingresso a 25 euro), tappa all’Hiroshima Mon Amour, con Latimer affiancato dal basso di Colin
Bass, dalla batteria di Denis Clement e dalle doppie tastiere di Guy
LeBlanc e dell’ospite speciale Jason
Hart, dei Renaissance.
Dopo l’esecuzione dell’ottobre
1975 nel prestigioso Royal Albert Hall
di Londra, con la London Symphony
Orchestra, questo tour rappresenta
la prima occasione per riascoltare live il concept album strumentale inspirato all’omonimo racconto di Paul
Gallico. Disco che ha segnato la svolta
del gruppo britannico, non senza difficoltà: lo stesso Gallico infatti intentò una causa contro di loro. Stando alla ricostruzione di un giornale dell’epoca, lo scrittore americano, fiero
oppositore del vizio del fumo, avrebbe
minacciato azioni legali, pensando
che la band fosse collegata all’omonimo marchio di sigarette. In realtà
Gallico, amante della pipa, si descriveva come «un dipendente del vizio in
tutte le sue peggiori forme» e la sua
unica obiezione era legata a motivi di
violazione del copyright. Alla fine i
Camel optarono per aggiungere in copertina la scritta «Music Inspired
by…» e ne guadagnarono una curiosa
storia da raccontare.
La seconda parte del live rappresenta un viaggio musicale che spazia
dal primo omonimo album del 1973 fino a «A Nod and a Wink» del 2002.
Alle 231 ultima gara dei «Giochi poetici» a cui partecipano 24 autori con le loro poesie ispirate alla maratona,
quindi ai temi della fatica, sacrificio e eroismo. Conduce
Mario Parodi; con Fabio Rinaldi e Darwin Pastorin.
Centro Studi Cultura e
Società, via Moretta 55
Religione
Nell’ambito del ciclo «Quattro
secoli di storia e religione», alle 17 il pastore Francesco Mosca tiene la conferenza «Il
movimento di Gesù». A cura
di «Amicizia Ebraico-Cristiana» e Comunità Ebraica.
Sala Valdese, corso Vittorio Emanuele 23
Medicina
Domani alle 21 conferenza dal
titolo «Tra terra e cielo: quando il popolo si faceva dottore».
Intervengono Alessandro Bargoni e Francesco Scaroina.
Accademia di Medicina,
via Po 55
A cura di Tiziana Platzer
giornonotte@lastampa.it
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56 .In città
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
LA STAMPA
scuola
A CURA DI
MARIA TERESA MARTINENGO
Per le vostre segnalazioni scuola.torino@lastampa.it
Didattica digitale: incontri al Bosso-Monti
I ragazzi dell’Enaip presentano «Cocktail Swag»
Prosegue «Aule digitali e nuovi ambienti di apprendimento» a cura degli editori al Bosso Monti, via Meucci
9, ore 15-18. Oggi «Piattaforme per l’apprendimento on
line» (Pearson); martedì «Insegnare con contenuti
digitali» (Mondadori). Iscrizioni www.bossomonti.gov.it
Inaugura alle 17 la mostra degli studenti dell’Enaip
(obbligo d’istruzione) alla Circoscrizione V, via Stradella
192/d. «Cocktail Swag» è realizzata con «poupettes»,
manichini senza busto utilizzati dagli hair stylists per la
pratica delle pettinature, acconciate in tema cocktail.
La storia
I fotoreporter con meno di dieci anni
Un concorso fotografico per le Elementari: aule, palestre, mense, corridoi, e giardini ritratti dagli allievi
La Fondazione Agnelli: è un modo per capire quali luoghi rallegrano e quali invece spaventano i bambini
MARIA TERESA MARTINENGO
non molte - degli anni più recenti». Un interesse per l’edilizia
scolastica, dunque, di ordine
pedagogico, uno sguardo che va
al di là dei problemi di sicurezza
di cui soffrono tanti edifici del
nostro territorio. Ma che al
tempo stesso non intende ignorarli, anzi.
Un bambino come vede la sua
scuola? Ci si sente a proprio
agio? La considera adatta alle
attività che vi si svolgono?
L’idea di far rispondere a queste domande direttamente
dai piccoli che a scuola ci vivono tante ore è venuta alla Fondazione Agnelli: mettendo in
mano agli alunni delle elementari una macchina fotografica e chiedendo loro di descrivere per immagini gli spazi in cui si svolgono le loro
giornate. E partecipando al
concorso «Racconta la tua
scuola» (scadenza 9 maggio).
Il concorso, in collaborazione con l’Associazione Arteco e
Canon, vuole dare un contributo alla riflessione sull’edilizia scolastica piemontese e in
La narrazione
«Il concorso fotografico - spiegano gli organizzatori - intende raccogliere e restituire una narrazione visiva collettiva sull’edilizia
scolastica piemontese, con i suoi
punti di forza e le sue criticità,
promuovere una riflessione sul
concetto di ambiente educativo,
valorizzare la creatività degli
alunni, favorire la collaborazione
tra la scuola e le istituzioni ».
Il concorso «Racconta la tua
scuola» nasce all’interno di un
FINO A MAGGIO
LA RASSEGNA
Ogni allievo
partecipa con una foto
la classe con tre
I click premiati
saranno esposti
in una mostra
particolare sulla percezione
che ne hanno i giovanissimi
utenti. Le fotografie dovranno
rispondere a domande tipo:
come sono fatti gli ambienti
della tua scuola? Ce ne sono
alcuni che ti divertono, ti spaventano, ti annoiano, ti incuriosiscono, ti rallegrano?
programma di ricerca pluriennale della Fondazione Agnelli
sull’edilizia scolastica in Italia,
avviato agli inizi del 2013, e segue il progetto pilota «1,2,3 click», che fra novembre e gennaio ha realizzato workshop in 16
scuole primarie piemontesi.
«L’obiettivo - dicono i promotori - è stato quello di dotare il
bambino di strumenti e conoscenze utili ad acquisire da una
parte una capacità di lettura
autonoma degli spazi, dall’altra
competenze su linguaggi e tecniche fotografiche attraverso 6
ore di laboratorio a scuola».
La partecipazione
Ogni bambino potrà inviare
una fotografia; nel caso di partecipazione di classe le foto da
inviare potranno essere tre. Le
migliori verranno premiate e
selezionate in vista di una mo-
Immagini dai workshop
Alcune immagini realizzate durante i workshop che la Fondazione Agnelli con l’Associazione Arteco ha tenuto in 16 scuole : in
alto da sinistra Castello di Mirafiori, Matteotti di Collegno; in basso da sinistra: Duca degli Abruzzi e Sabin-Marchesa
stra che si svolgerà a Torino e potrà poi circolare nelle scuole partecipanti. Il bando è scaricabile
da www.123click.it
«Il principio ispiratore del
concorso - spiegano alla Fondazione Agnelli - è che il modo in
cui è fatto e si presenta lo spazio
scolastico, dall’aula alla palestra, dalla mensa ai cortili, ge-
nera negli alunni esperienze diverse dal punto di vista emotivo, può influenzare i processi di
apprendimento, facilitare o meno le relazioni». Ancora: «Que-
sto è tanto più vero in Italia, Paese che ha un’enorme varietà di
edifici: le scuole di De Amicis,
quelle di epoca fascista, del
boom economico, fino a quelle -
Salone Off
SEMINARIO DI «XKE’?» E PAIDEIA
Trecento studenti
intorno a Ben Jelloun
«Ci sono scrittori piegati su se
stessi, questa categoria ha dato Proust e il suo grande capolavoro. Ma gli scrittori di questo tipo sono rari. Poi ci sono
quelli che ascoltano il mondo.
Come Sciascia, che ha passato la vita a testimoniare sulla
Sicilia. Anch’io da quarant’anni racconto la disuguaglianza
nei paesi arabi». Così Tahar
Ben Jelloun ha risposto a Sonia Napolitano, studentessa
del liceo Alfieri, che gli ha domandato quanto si senta coinvolto nella primavera araba.
Il colloquio con 300 studenti del liceo di corso Dante, degli istituti Boselli, Majorana di
Grugliasco, Volta è stato viva-
ce e profondo. I ragazzi erano
stati preparati sull’opera di Ben
Jelloun dagli allievi e dai tutor
della Scuola Holden, in particolare sulle tematiche affrontate
nel romanzo «Fuoco» (Bompiani, 2012), dove la tragedia del
giovane tunisino che si dà fuoco
per protesta si fa storia universale di rivendicazione di libertà,
diritti e dignità da parte di un
popolo che non vuole più piegarsi alla dittatura. Un omaggio
alle rivoluzioni arabe che «stanno influenzando varie parti del
mondo», ha detto lo scrittore di
origine marocchina.
L’incontro di sabato scorso è
stato il primo di un ciclo promosso dal Salone Off. L’iniziati-
L’inclusione scolastica
dei bambini con disabilità
La Fondazione Paideia e
«XKé? Il laboratorio della
curiosità» promuovono sabato 29 (ore 9-13, via Gaudenzio Ferrari 1) l’incontro
«Xké no?», rivolto a insegnanti ed educatori sul tema
dell’inclusione scolastica dei
bambini con disabilità. La
mostra «Il paese che sono
io!» (www.ilpaesechesonoio.it) nella quale 10 bambini
con disabilità raccontano il
loro mondo, desideri e passioni, sarà la base di partenza. Esperti di varie discipline si confronteranno su
strumenti utili, aspetti critici, esperienze, risorse. Dopo
l’introduzione di Caterina
Ginzburg (di «XKé?»), due
1
Lo scrittore Tahar Ben Jelloun con gli studenti al Liceo Alfieri
va recupera lo spirito del Premio Salone Internazionale del
Libro che, nel 2010 e 2011 con
Oz e Cercas, aveva coinvolto
10.000 ragazzi delle scuole piemontesi. Questa volta, l’attenzione è sulla città e le circoscrizioni, sempre con l’obiettivo di
adottare il punto di vista dei
giovani per affrontare critica-
mente le lettura e la riflessione.
Giovedì 27 il videoreporter
Giampaolo Musumeci, il criminologo Andrea Di Nicola con il
loro «Confessioni di un trafficante di uomini» (Chiarelettere,
2014) incontreranno gli studenti
all’Itc Carlo Levi, anche questa
volta preparati da allievi e tutor
della Scuola Holden.
[M. T. M.]
tavole rotonde moderate da
Silvio Venuti, psichiatra,
con Maurizio Arduino, psicologo, Paolo Bianchini, docente di Storia dell’Educazione (Università di Torino),
Sandra Damnotti, presidente Mediation Arrca, Orazio
Pirro, neuropsichiatra infantile, Guido Quarzo, scrittore per l’infanzia, Maria
Antonietta Simeoli, supervisore presso Scienze della
Formazione. Conclusioni di
Fabrizio Serra, direttore
Fondazione Paideia onlus.
Per partecipare inviare una
mail a rsvp@fondazionepaideia.it entro domani. Informazioni: Fondazione Paideia, tel. 011-5520236.
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 57
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GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 58
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
port
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Sport Cronaca .59
A CURA DI
SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni sporttorino@lastampa.it
Golf, Francia nuovo presidente regionale
Sono stati rinnovati ieri gli organismi
regionali della Federgolf che resteranno in
carica tre anni. Su 39 circoli piemontesi
aventi diritto hanno votato in 33. Il nuovo
Presidente è Marco Francia. Il consiglio è
composto da Alberto Peroglio, Nicoletta
Savio, Maurizio Petrò, Marco Rosso, per gli
atleti dilettanti il rappresentante è Riccardo
Amapane, per i professionisti invece sono
stati eletti Stefano Betti e Alessandro
Merletti.
[A. BRU.]
Hockey su ghiaccio
Sci
Valpe, ultima chiamata
“Battere Cortina o addio”
Bagnasacco
sul podio
agli Italiani
giovanili
DOMENICO LATAGLIATA
Stasera gara-1. Polemica per le regole della prossima stagione
Football americano
MARCO BOBBIO
Dopo la delusione dei quarti
di finale contro il Renon, il
Valpellice Bodino Engineering riparte stasera nei
playoff contro il Cortina: la
serie è al meglio delle tre
partite, chi vince ha accesso
alle semifinali mentre chi
perde ha terminato la stagione. La gara sarà trasmessa in
diretta dai Raisport2. I precedenti in regular season tra
le due formazioni pendono
leggermente a favore degli
ampezzani, che hanno conquistato le tre gare casalinghe e sono riusciti a espugnare una volta il Cotta Morandini a fronte di due sconfitte.
In pratica, questa sera, la
formazione di Torre Pellice
ha necessità assoluta di una
vittoria: «In caso di sconfitta
– ammette Marco Cogno,
presidente della Valpe – questa potrebbe essere la nostra
ultima partita stagionale in
casa».
Il Cortina infatti è squadra
solida, votata al contenimento e all’interdizione, capace
di pungere in attacco con efficaci ripartenze: «Sarà importante segnare subito per
costringerli a aprirsi – continua Cogno – se andassero invece in vantaggio loro diventerebbe tutto più difficile
perché potrebbero chiudersi
a protezione della gabbia».
Per quanto riguarda il roster, oltre all’assenza di Ma-
I Rivoli Blacks
imitano
i Giaguari
Primi in A2
Precedenti sfavorevoli
Mcdonough è uno dei punti fermi del roster che ha dovuto fare a meno di Maxwell,
squalificato per dieci giornate: contro Cortina lo score di regular season è negativo 3-2
xwell (giunto alla quinta delle
dieci giornate di squalifica),
sono da valutare le condizioni
di Johnson e Strong: la riserva
verrà sciolta oggi. «È complicato far quadrare le linee
quando hai così tanti infortuni
e squalifiche – aggiunge Cogno
– ma sono convinto che Flanagan saprà trovare anche questa volta l’alchimia giusta per
far rendere al meglio i nostri
ragazzi».
Intanto, si è aperto un fronte polemico sull’organizzazio-
Sollevamento pesi
Carpino, un tricolore
dedicato al papà
ALBERTO DOLFIN
L’Incredibile Hulk Eleonora
Carpino fa l’en plein. La giovane pesista torinese ha
sbaragliato la concorrenza
ai Campionati Italiani Under 17 di Roma, primeggiando nello strappo (58 kg),
nello slancio (72 kg) e nel totale (130 kg) della categoria
63 kg. Un’ennesima conferma per la promettente Carpino, che ha scoperto la passione per una disciplina solitamente accostata all’emisfero maschile grazie al sostegno e ai consigli del papà
Alberto.
«Sono contentissima per-
Eleonora Carpino
ché era due anni che arrivavo
seconda ai Campionati di categoria, mentre stavolta sono
riuscita a vincere. Non è stato
semplice perché dopo le vacanze estive ho attraversato
ne del prossimo campionato.
La Lega infatti ha deciso di limitare a cinque il numero
massimo di stranieri tesserabili: l’obiettivo sarebbe quello
di limitare i costi e recuperare
le cinque squadre di serie A2
(Egna, Merano, Appiano, Gardena, Caldaro) che quest’anno
hanno preferito giocare in Austria. «È una scelta assurda –
attacca Cogno –. Giusto un
mese fa si era deciso di mantenere il format dell’attuale
campionato, che ha premiato
un lungo periodo negativo –
racconta la sedicenne della Libertas in Movimento -. Poi, a
partire da dicembre, mi sono
ripresa e, nonostante le numerose verifiche a scuola, sono riuscita a ritornare in forma. Mio papà continua a seguirmi e c’era anche a Roma:
quando ho vinto è scoppiato a
piangere di gioia».
La sua performance, assieme al secondo posto della
compagna Alexandra Pascari nella 53 kg ed al quarto di
Fabiana D’Emilio nella 44 kg
hanno permesso alla Libertas in Movimento di classificarsi al terzo posto nella classifica societaria. Per la Carpino, invece, il trionfo assoluto dello scorso weekend potrebbe spalancare le porte
della Nazionale azzurra, che
sarebbe pronta a convocarla
per i prossimi Campionati
Europei giovanili, che si terranno in Polonia dal 28 aprile
al 3 maggio.
in termini di pubblico e spettacolo: cambiare di nuovo non ha
senso». Limitare gli stranieri
poi è un grosso problema per
chi, come la Valpe, non ha un
vasto bacino di atleti nazionali
da cui pescare: «I giocatori italiani oltretutto sono vincolati
dalle società: avevamo proposto di liberalizzare questo
mercato ma ci è stato risposto
di no», commenta. E conclude:
«Vedremo quali possibilità
avremo in mano e poi decideremo che cosa fare».
I Rivoli Blacks centrano la
seconda vittoria consecutiva
e si installano in testa al loro
girone nel campionato di serie A2 di football americano.
Dopo il successo nell’esordio
per 7-2 contro gli Skorpions
Varese, la squadra allenata
da Gianni Brena ha superato
anche i Daemons Martesana
con il finale di 42-26.
Dopo un primo quarto
senza punti, sono stati gli
ospiti a portarsi inizialmente
in vantaggio, poi la formazione di casa ha preso in mano le
redini del gioco piazzando
tre mete grazie a Alessandro
Brena, Davide Villani e Elia
Giachino. Dopo l’intervallo, i
Daemons hanno ridotto il distacco con Crimella ma due
touchdown consecutivi di
Brena hanno permesso ai rivolesi l’allungo decisivo. Nell’ultimo periodo, il ricevitore
dei Blacks ha poi messo a segno la sua quarta meta, vanificando i punti di Fantinelli e
Crimella. Il prossimo impegno per i rivolesi sarà domenica, in casa dei Legnano
Frogs.
[M.BOB.]
Bocce
Una liceale valsusina
fa il record del mondo
GIOVANNI BERGER
La quindicenne Serena Traversa di Villar Focchiardo in
Val Susa ha stabilito il nuovo
record del mondo nel Tiro di
Precisione Under 18 Femminile con 26 punti. La nuova
performance è stata realizzata, domenica durante l’incontro di Campionato Nazionale Femminile a Carcare
(provincia di Savona) tra la
Bocciofila locale e Ferriera
di Buttigliera Alta. Un risultato eccezionale da far invidia anche ai più quotati giocatori maschi della serie A.
La giovane segusina che
frequenta il secondo anno
Serena Traversa, 15 anni
del liceo Scientifico «Des Ambrois» a Oulx è tesserata per
la società cuneese Auxilium
Saluzzo, ma per il Campionato da due stagioni è in prestito
alla società della Val Susa. Ha
I Campionati Italiani Giovani, in corso di svolgimento
sulle piste di Falcade-Passo
San Pellegrino, sono iniziati
nel migliore dei modi per
Clelia Bagnasacco: la portacolori di Sansicario Cesana
ha infatti vinto il bronzo in
slalom portando a termine
una bella rimonta che l’ha vista recuperare dall’ottavo
posto della prima manche.
La gara è stata vinta dalla
valtellinese
Fe d e r i c a
Sosio. La
Bagnasacco, giunta al
suo ultimo
anno in categoria, corona così
nel migliore Clelia
dei modi un Bagnasacco
finale di stagione che l’ha vista primeggiare in numerose gare FISNJR.
Fabrizio Martin, tecnico
della squadra femminile del
Comitato Alpi Occidentali,
esalta la prestazione della
sua atleta: «Clelia ha saputo
superare condizioni di pista
difficilissime e avversarie di
valore. La sua è la dodicesima medaglia che il Comitato
conquista negli Italiani Giovani negli ultimi tre anni: la
dedichiamo a Elena Re, che
avrebbe voluto essere qui
ma che purtroppo si è recentemente rotta il femore».
Nel gigante maschile, vinto dal trentino Giovanni Pasini, ottimo sesto posto per
Steven Giuliano (Sestriere).
iniziato a giocare da piccolissima, a sei anni nella Borgonese, seguendo il fratello più
grande Enrico che le ha trasmesso la passione per le bocce. In seguito negli Under 14 è
stata tesserata al Veloce Club
di Pinerolo.
Il record della specialità apparteneva dal 2012 alla mitica
campionessa francese Barbara Barthet, con 23 punti. Emozionata, papà Claudio e mamma Paola al suo fianco, con
molta semplicità e un filo di
voce racconta: «Era la prima
volta che affrontavo l’impegnativa prova del Tiro di Precisione in una gara importante. Mi sono concentrata al
massimo, sia nel colpire la
boccia, sia il pallino. È andata
bene. Sono molto contenta e
dedico il successo alla mia famiglia e tutti i miei allenatori
che mi seguono, mi incoraggiano e mi danno la fiducia necessaria per continuare a giocare».
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60 .Dove andiamo
STAMPA
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GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18,
mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 13 aprile la mostra «Nato Frascà, la Mente mente» . Visite guidate (sovrapprezzo 2 euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16.
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ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21,
orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le
carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10.30-18.30, sab chiuso.
ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: da
martedì a domenica e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Or.
lun-dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Orario: la Rocca,
da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: da giovedì a domenica 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite
guidate alla collezione permanente ogni ora. Mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13;
14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso.
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi
10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il
lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro).
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita
guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero
antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; info@olympicstadioumturin.com). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per
le partite.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30,
lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560).
Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre
«Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo
e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso.
MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Chiuso per lavori.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar a sab ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile)
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20,
dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a visite@lastampa.it - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione
Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22).
Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Riapertura sabato 8
marzo con la mostra «Splendori delle corti italiane: gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena».
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sabdom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73
musei@lastampa.it
T1 CV PR T2
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Dove andiamo .61
.
I Cinema del 20 marzo 2014
Le trame
ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50
int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC
Sotto una buona stella Solferino 1
P 20.00-22.00
La grande bellezza
Solferino 2
P 19.15-22.00
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rid. € 8,00
Dallas Buyers Club
Sala 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Noi 4
Sala 2
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Allacciate le cinture
Sala 3
15.30-17.50-20.10-22.30
ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi:
€ 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; €
4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. €
8,00
Non buttiamoci giù
Sala 1
P 15.30-17.30-19.30-21.15
Mr. Peabody & Sherman Sala 2
P 15.30-17.30
Maldamore
Sala 2
P 19.30-21.15
CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18;
€ 4,00 primo spettacolo
Lei VO
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18, universitario; € 4,00 over 60 (fino alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le
17,55); Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: € 10,00 Int; € 8,00 Rid.
Allacciate le cinture
P 17.40-20.00
47 Ronin
P 22.30
300 - L’alba di un impero
P 16.50-18.40-22.35
Supercondriaco
P 20.30
Non buttiamoci giù
P 16.50-18.40-20.30-22.30
Amici come noi
P 16.50-18.40-20.30-22.30
Mr. Peabody & Sherman
P 16.50-18.40
Il ricatto
P 20.30-22.30
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01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace,
over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo;
Noi 4
Nirvana
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Lei
Ombrerosse P 15.45-18.00-20.15-22.30
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2
spettacolo; Abb. 14 € 4,40
Allacciate le cinture
Eliseo Grande
15.30-17.40-19.50-22.00
Smetto quando voglio Eliseo Blu
P 16.00-18.00-20.00-22.00
12 anni schiavo
Eliseo Rosso P 15.30-18.00-21.00
F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18;
€ 4,00 primo spettacolo;
Non buttiamoci giù
Sala Groucho P 16.15-18.15-20.30-22.30
Allacciate le cinture
Sala Chico
P 15.50-18.00-20.10-22.20
Lei
Sala Harpo
P 15.45-18.00-20.15-22.30
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00
over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Supercondriaco
Sala 1
P 17.50-20.10-22.30
Il ricatto
Sala 2
P 17.50-20.10-22.30
Non buttiamoci giù
Sala 3
P 17.50-20.10-22.30
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., militari, under 18, universitari, Agis,
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sconto Mucca Pazza (solo il giovedì); Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. €
8,00
Amici come noi
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300 - L’alba di un impero
P 15.30-17.50-20.10-22.30
47 Ronin
P 15.15-17.40-20.05-22.30
Need for Speed
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Mr. Peabody & Sherman
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Non buttiamoci giù
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60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Mr. Peabody & Sherman Sala 1
P 17.50
300 - L’alba di un impero Sala 1
P 20.10-22.30
47 Ronin
Sala 2
P 17.50
Monuments men
Sala 2
P 20.10
Need for Speed
Sala 2
P 22.30
Amici come noi
Sala 3
P 17.50-20.30-22.30
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e
2: € 7,00 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3:
€ 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.;
€ 8,00 rid.
Allacciate le cinture
Massimo 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
A proposito di Davis
Massimo 2
P 16.00-18.10-20.20-22.30
The Wolf of Wall Street V.M. 14 VO
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P 16.00-20.30 (sott.it.)
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
€ 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2
spett. pom.; Abb. 14 € 4,40
Lei
Nazionale 1
15.00-17.20-19.40-22.00
Snowpiercer
Nazionale 2
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int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00 ridotto Aiace, over 65; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00 abb. 12
ingr.; abb. Arthouse accettato; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: int. €
10,00, rid. € 8,00
E fu sera e fu mattina Reposi 1
P 15.00-17.30-20.00-22.30
300 - L’alba di un impero Reposi 2
P 15.15-17.40
Need for Speed
Reposi 2
P 20.00-22.30
Amici come noi
Reposi 3
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Supercondriaco
Reposi 4
15.30-17.50-20.10-22.30
Allacciate le cinture
Reposi 5
15.15-17.40-20.05-22.30
Noi 4
Reposi 6
15.30-17.50-20.10-22.30
Saving Mr. Banks
Reposi 7
15.00-17.30-20.00-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; Abb. 14
€ 5,00; 1° e 2° spett. pom.
Ida
Sala 1
P 16.00-18.00-20.00-22.00
12 anni schiavo
Sala 2
P 15.30-18.10-21.00
Il violinista del diavolo Sala 3
P 15.15-17.30-19.45
I segreti di Osage County Sala 3
P 22.00
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid.; € 5,00
over 60, Soci Aci; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e
ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì
Amici come noi
Sala 1
P 16.15-18.40-21.05
Need for Speed
Sala 2
P 15.30-18.30
Need for Speed 3D
Sala 2
P 21.30
Non buttiamoci giù
Sala 3
P 16.20-18.45-21.10
Tarzan
Sala 4
P 16.00
Lei VO
Sala 4
P 18.25
Lei
Sala 4
P 21.25
300 - L’alba di un impero Sala 5
P 15.55-18.30
300 - L’alba di un impero 3D Sala 5
P 21.05
La bella e la bestia
Sala 6
P 16.05-18.45
47 Ronin
Sala 6
P 21.25
Il ricatto
Sala 7
P 16.30-18.50-21.10
Mr. Peabody & Sherman Sala 8
P 16.15
Allacciate le cinture
Sala 8
P 18.35-21.05
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00
int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00
Allacciate le cinture
P 14.20-17.00-19.40-22.20
Non buttiamoci giù
P 14.30-17.05-19.50-22.25
Il ricatto
P 15.00-17.30-19.45-22.05
La bella e la bestia
P 14.15-16.55-19.35-22.15
300 - L’alba di un impero
P 14.30-17.15-19.55-22.35
Amici come noi
P 14.40-17.10-20.00-22.25
Mr. Peabody & Sherman
P 14.50-17.20-19.50
47 Ronin
P 22.20
Supercondriaco
P 14.50-17.35-20.05-22.40
Mr. Peabody & Sherman
P 14.10
Lei
P 19.30-22.20
47 Ronin
P 16.50
Presto farà giorno
P 14.40-17.10-19.45-22.15
Captain America: The winter soldier P 20.30
Need for Speed
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Cinema: Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Riposo
CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881.
Riposo
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Riposo
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo
VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279. Riposo
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
AVIGLIANA
CONDOVE
AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490.
The impossible
18.30-21.15
CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128.
Gloria
21.00
BARDONECCHIA
GIAVENO
PIANEZZA
SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923.
The Avengers
21.00
LUMIERE 01196.82.088.
Amici come noi
Need for Speed
Non buttiamoci giù
Supercondriaco
SABRINA 012299.633.
Allacciate le cinture
21.15
BEINASCO
IVREA
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111. Prezzi: € 8,50 intero; € 6,70 rid.; € 6,00 over 65, studenti
universitari. Proiezioni 3D: € 11,50 intero, € 9,50 rid.
Mr. Peabody & Sherman Sala 1
17.109-19.20
12 anni schiavo
Sala 1
21.30
Need for Speed
Sala 2
16.40-19.30
Need for Speed 3D
Sala 2
22.20
300 - L’alba di un impero Sala 3
17.20-19.50
300 - L’alba di un impero 3D Sala 3
22.10
Tarzan
Sala 4
17.30
47 Ronin
Sala 4
19.40-22.15
Allacciate le cinture
Sala 5
16.50-19.15-22.00
Amici come noi
Sala 6
15.50-18.00-20.15-22.30
La bella e la bestia
Sala 7
16.30-19.10-21.40
Il ricatto
Sala 8
17.30-19.40-21.50
Non buttiamoci giù
Sala 9
17.15-22.00
Una donna per amica Sala 9
19.45
BOARO 0125641.480.
Saving Mr. Banks
POLITEAMA 0125641.571.
A proposito di Davis
CASCINE VICA - RIVOLI
DON BOSCO DIG. 01195.08.908.
The Blues Brothers
21.00
CHIERI
SPLENDOR 01194.21.601.
La grande bellezza
21.15
COLLEGNO
CINEMA ARPINO via Bussoleno 50.
Supercondriaco
21.15
CHIVASSO
POLITEAMA 01191.01.433.
Nebraska
18.00-21.00
17.15
19.00-21.30
MONCALIERI
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero;
€ 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00
Tarzan
P 17.10
Need for Speed
P 14.10
Maldamore
P 20.00
Snowpiercer
P 22.25
La bella e la bestia
P 14.15-17.05-19.45-22.30
Mr. Peabody & Sherman
P 14.05
47 Ronin
P 16.40-22.20
Sotto una buona stella
P 19.40
Noi 4
P 14.35-17.00-19.20-22.05
Allacciate le cinture
P 14.20-17.00-19.50-22.40
Lei
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Amici come noi
P 15.15-17.40-20.05-22.35
Mr. Peabody & Sherman
P 14.50-17.15-19.40
Amici come noi
P 22.05
Need for Speed
P 16.30-19.30-22.30
Tarzan
P 14.05
300 - L’alba di un impero
P 14.30-17.15-20.00-22.40
Presto farà giorno
P 14.40-17.10-19.35-22.05
The Lego movie
P 14.30-17.00
Una donna per amica
P 19.50-22.20
Il ricatto
P 15.40-18.00-20.20-22.35
12 anni schiavo
Non buttiamoci giù
Supercondriaco
P 14.00-16.50-19.40-22.30
P 15.10-17.35-20.00-22.25
P 14.35-17.15-19.45-22.15
21.15
21.15
21.15
21.15
PINEROLO
MULTISALA 0121393.905.
300 - L’alba di un imperoItalia 200
Non buttiamoci giù
Italia 500
21.00
21.00
SESTRIERE
FRAITEVE.
Amici come noi
A CURA DI Daniele Cavalla
ALLACCIATE LE CINTURE
··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La
finestra di fronte» e «Mine vaganti»
racconta la storia di una coppia, a volte
imperfetta, nel corso di tredici anni.
AMICI COME NOI
·· Commedia. Regia di Enrico Lando,
con Pio D’Antini e Amedeo Grieco. Durata: 90 minuti. Gli inseparabili Pio e
Amedeo lasciano il loro negozio di
pompe funebri a Foggia e vanno prima
a Roma e poi a Milano.
DALLAS BUYERS CLUB
···· Drammatico. Regia di JeanMarc Vallée, con Matthew McConaughey e Jared Leto. Durata: 117 minuti.
Il rude cowboy texano Ron scopre nel
1985 di essere malato di aids: in Messico trova medicine in grado di curarlo
ma illegali negli States, decide di importarle. Da una storia vera.
12 ANNI SCHIAVO
···· Drammatico. Regia di di Steve
McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti.
L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore
di New York rapito e venduto come
schiavo negli Stati Uniti del 1841.
IDA
···· Drammatico. Regia di Pawel
Pawlikowski, con Agata Kulesza. Durata: 80 minuti. Nella Polonia del 1962 la
giovane Ida prima di diventare suora
va a trovare la zia a Varsavia: scoprirà
segreti del passato. Opera premiata.
LEI
···· Commedia. Regia di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix e Amy Adams.
Durata: 126 minuti. L’autore di «Essere
John Malkovic» porta sullo schermo la
storia d’amore tra il solitario Theodore
e una voce femminile. Premio Oscar alla sceneggiatura
MALDAMORE
··· Commedia. Regia di Angelo Longoni, con Ambra Angiolini e Luca Zingaretti. Durata: 101 minuti. Un interfono per bambini rimasto acceso fa
emergere verità inconfessabili in due
famiglie.
NEED FOR SPEED
··· Azione. Regia di Scott Waugh,
con Aaron Paul e Dominic Cooper. Durata: 124 minuti. Dal videogioco, la
storia di un meccanico e pilota tradito
da un amico: cercherà vendetta nel
mondo delle corse d’auto.
NOI 4
··· Commedia. Regia di Francesco
Bruni, con Ksenia Rappoport e Fabrizio
Gifuni. Durata: 90 minuti. Dall’autore
di «Scialla», il ritratto di una scombinata famiglia romana.
NON BUTTIAMOCI GIU’
··· Commedia. Regia di Pascal Chaumeil, con Pierce Brosnan e Toni Collette. Durata: 96 minuti. La notte di Capodanno quattro persone s’incrociano su un grattacielo di Londra mentre
si stanno per suicidare. Dal best seller
di Nick Hornby («Alta fedeltà»).
IL RICATTO
··· Thriller. Regia di Eugenio Mira,
con Elijah Wood e John Cusack. Durata: 90 minuti.Da tempo assente dalle
scene, il talentuoso pianista Tom Selznick torna finalmente sul palcoscenico: durante il concerto un cecchino lo
minaccia.
SNOWPIERCER
P 21.15
SETTIMO TORINESE
PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050.
Non buttiamoci giù
Sala 1
21.30
Need for Speed
Sala 2
21.20
Il ricatto
Sala 3
21.10
VENARIA
SUPERCINEMA 01145.94.406.
Amici come noi
Need for Speed
300 - L’alba di un impero
BRUTTO · MEDIOCRE ··
INTERESSANTE/DIVERTENTE ···
BELLO ····
···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il
mondo è vittima di un’era glaciale. Gli
unici sopravvissuti sono su un treno
che vaga per il pianeta: i ricchi nelle
lussuose carrozze, i poveri stipati in
fondo. Questi ultimi si ribellano.
SUPERCONDRIACO
P 21.00
P 21.00
P 21.00
··· Comico. Regia di e con Dany Boon, Kad Mérad. Durata: 109 minuti.Il
quarantenne fotografo Roman è un
nevrotico pieno di paure: il medico lo
aiuta a cercare la donna della sua vita.
300 - L’ALBA DI UN IMPERO
Cinema chiusi oggi
ALMESEAUDITORIUM MAGNETTO - BEINASCOBERTOLINO - BORGARO TORINESE ITALIA - CARMAGNOLA ELIOS - CASCINE VICA-RIVOLI
DON BOSCO - CESANA TORINESE SANSIPARIO - COLLEGNOUNIPLEX
LUCE - CONDOVECONDOVE - CUORGNÈMARGHERITA - LEINÌAUDITORIUM - NONEEDEN - PINEROLOHOLLYWOOD - PINEROLORITZ PIOSSASCOIL MULINO - RIVOLIBORGONUOVO - SAN MAURO TORINESEGOBETTI - SAUZE D’OULX SAYONARA - SUSA CENISIO - VALPERGA AMBRA- VENARIATEATRO DELLA CONCORDIA - VILLAR PEROSA
NUOVO - VILLASTELLONE JOLLY - VINOVOAUDITORIUM DIGITAL
··· Fantasy. Regia di Noam Murro,
con Sullivan Stapleton e Eva Green.
Durata: 102 minuti. Seguito del successo precedente, s’incentra sulle battaglie navali tra Temistocle e Artemisia
Dal fumetto di Frank Miller.
IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO
··· Drammatico. Regia di Bernard
Rose, con David Garrett e Jared Harris.
Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini. Dall’autore di «Amata immortale».
Teatri del 20 marzo 2014
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
tel. 011 81.93.529. Causa malattia lo spettacolo Grilli per la testaAlbum di un Ingegnere da palcoscenico - Augusto Grilli si
racconta è spostato a Sabato 22 ore 21 e
domenica23ore16.Siprenotaperl’operetta
La danza delle libelluledi Lehàr nei giorni
29 (ore 21) e 30 (ore 16) marzo con la Compagnia ALFAFOLIES
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
Staseraore20.45CercasiCenerentolaconManuel Frattini e Paolo Ruffini, musica S. Cenci, liriche S. D’Orazio. Una commedia musicale per tutta la famiglia. Si prenota per
“Stomp” in scena dal 25 al 30 marzo
ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583.
Angelinadi F.B. Ronco. Compagnia Les Petits Filous. Venerdì 21. Ore 21
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653. ConcertoJohn Axelrod direttore,ViktorTretiakovviolino,YuriBashmetviola.MusichediMozart,Sostakovic.Giovedì20
e Venerdì 21. Ore 20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera
ore19.30LevocididentrodiE.DeFilippo,con
Peppe Servillo e Toni Servillo, regia Toni
Servillo,TeatriUniti/PiccoloTeatrodiMilano
Teatro d’Europa/Teatro di Roma
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer-
raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Sabato ore 21 Coltelleria Einstein presentaIlprincipeFeliceelarondined’inverno
SalaPiccola:Venerdìore17.30 Ilgiocodelteatro: Storie turche. Sabato ore 16.30 e ore
21; Domenica ore 15.30 e ore 17.30 Veggie
garden - L’orto spettacolo gestuale per i
più piccoli
COLOSSEO via M. Cristina 71. Stasera ore 21
BallettodiRomainFuturaballandoconLucio.
Venerdì 21 ore 21 Crime storydi e con MassimoCarlotto.Sabato22ore21Rimbamband.
Domenica 23 ore 17 50 sfumature di Pintus
di e con Angelo Pintus
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Stasera ore 21 e fino al 23 marzo, in scena il
nuovo entusiasmante spettacolo dei TRELILU: El cico latinotesti e regia del Gruppo.
Siprenotaper“ChefinehafattoBabyJane”,
in scena dal 25 al 30 marzo
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis,tel.01158.05.768.Staseraore21efino
al23marzo,inscenaLastranissimacoppiadivertentissimacommediaconMilenaMiconi
e Diego Ruiz. Si prenota per “Mi ritorni in
mente live”, in scena dal 3 al 6 aprile
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via
Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore 19.30
Il misantropo di Molière, regia Marco Isidori, Fondazione del Teatro Stabile di Torino /
Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011
40.33.800. Davide Balliano “Sono legione”. Concerto. Sabato 29. Ore 21
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333.Staseraore19.30Paradoxa
– dall’arte un lavoro sicuro, una performance di PORTAGE, Fondazione del Teatro Stabile di Torino / PORTAGE. Venerdì 21
marzo inizio vendita abbonamento Primevere
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153.Martedì25ore15.30CamilloBenso Conte di Cavour. Un uomo e la sua storia
per la Rassegna “Il nastro d’argento”
l’Associazione “ArteViva Teatro”
Venerdì 28 ore 21 La Locandieradi Carlo
Goldoni. Compagnia “Arcobaleno Teatro”
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna
internazionale di danza e arti integrate Sono in vendita i biglietti per Omaggio ai Beatles Sabato 22 marzo, Serata Stravinskij
Domenica 23 marzo, Meraviglia dal 28 al
30marzopressolebiglietteriedeiteatriNuovo, Erba, Gioiello e Alfieri
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel.
01173.99.833.Venerdì21esabato22marzo
ore 21 Ricerca per 1 pubblicoquattro performance di danza contemporanea con Erika
Di Crescenzo / Cie La Bagarre, Carlotta Scioldo, Rebecca Rossetti, Elena Pisu / Grimaco
Movimentiumani, Francesca Cinalli e Paolo De Santis / Tecnologia Filosofica
PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Ore15.30
AlRegiodietrolequinte,visitaguidataalteatro, info tel. 011.8815.557. Il Regio itinerante. Ore 21 a Vinovo, Castello della Rovere, concerto degli Strumentisti dell’Orchestra del Regio: Baroccheggiando Ensemble. Musiche di A. Vivaldi, J.S. Bach
PICCOLOTEATRODRAVELLIviaPraciosa11,tel.
011 68.22.122. Santibriganti Teatro e Fondazione Dravelli presentano “La domenica andando a teatro”. Domenica 23 ore 11
Davide Cùccuru/Orlando Manfredi in Il piccoloprincipe.Domenica6aprileore11Claudio e Consuelo in “Dal paese dei balocchi”
PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco,
tel.011787.780.Untreninoamollachesichiama cuoreCompagnia Viartisti. Sabato 29.
Ore 21
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa del-
la Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. 13° Edizione della Rassegna “Divertiamoci a teatro”. L’IspettoreCompagnia Il teatro instabile delle gambe sotto il tavolo. Sabato 29.
Ore 21
SAN PIETRO IN VINCOLI - ZONA TEATRO via
SanPietroinVincoli28,tel.01152.17.099.Natura morta in un fossodi Fausto Paravidino,
compagnia Nessun Vizio Minore. Ore 20.45
SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011
56.23.800.Oggialleore13.45efinoal21marzo,torna a grande richiesta per la Rassegna
del Mezzogiorno a Teatro “VIVROMA DOMAN”,conGiovanniMussotto,GiancarloBiò
eLoredanaPoletto,trattoda“CLASSEDIFERRO”di Aldo Nicolaj, regia M. G. Monticone
TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011
338.698. Scuola di recitazione (6 ore settimanali)-CorsodiTeatroperprincipianti(3ore
settimanali)-Corsodidizioneedusodellavoce - Corso di Teatro per bambini e ragazzi
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808. Domenicamattinateatro – Domenica 23 ore 11.00 OPS in “Pippi dalle calze lunghe”. Insolito – Martedì 25, Mercoledì 26 ore 21.00 c/ Casa del Teatro Ragazzi
eGiovaniCollectifMensuelin“L’Hommequi
valait 35 milliards”
TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Sala
Grande. Oggi ore 18.30 Pratiche della scena 3° appuntamento: Costumi, luci
Stasera ore 21 Cinema!di Beppe Navello
conNataliaJesionowska,BogumilaMurzynska,AgnieszkaRadzikowska,WieslawKupczak, Mateusz Znaniecki
TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187.
PinocchiodiBabiloniaTeatrieGloAmicidiLuca. Mercoledì 26. Ore 21
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32,
tel.011257.881.Venerdì21ore21compagnia
Divago in Questa sera si recita a soggetto. Sabato 22 ore 21 Renato Liprandi in La cena
dei single. Domenica 23 ore 18 Teatro Segreto presenta Paolo Borsellino - Essendo stato
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,tel.
01180.28.456.Stagione2013/2014“FisicoBestiale” ElenaRuzza,inoccasionedelprogetto
Terra&Lavoro,presenta21marzoore21“Terra Terra” e 22 marzo ore 21 “Precary Art”
TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. La vedova allegra
di F. Lehar. Sabato 29. Ore 21.
Cite - CapasCompagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa. Sabato 5 aprile. Ore 21
PippidallecalzelunghediAstridLindgren.Domenica 13. Ore 16
TEATRO DI DIONISO via Manzoni 3, tel. 011
51.72.826. Chelsea Hotel con Massimo Cotto (voce narrante) Mauro Ermanno Giovanardi (voce) Matteo Curallo (chitarra e piano). Martedì 25. Ore 21
TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel.
011 90.41.984. Cronache sessualicon Antonio Cornacchione. Venerdì 21. Ore 21
TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338
87.06.798. Da Venerdì 21 a Domenica 23,
Feriali ore 21 – Festivi ore 16, Una bidella
conquisteràilmondocommediacomicaebrillante di e con Walter Revello e la Compagnia “I Barbari Invasori”
TEATRO REGIO. Stagione d’Opera. Domani
ore20(replichefinoal30/3):UnatragediafiorentinadiA.ZemlinskyeGianniSchicchidiG.
Puccini. Biglietteria 011.8815.241/242
TEATROPETRARCAviaPetrarca7-SettimoTorinese, tel. 011 80.07.050. Il medico dei pazzi
diEduardoScarpetta,conlaCompagniaIMelannurca. Venerdì 21. Ore 21
TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. Filumena
MarturanodiEduardodeFilippo,regiadiAndrea Vespoli. Sabato 22. Ore 21
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione Lirica: “Madama Butterfly” (22/3) ore 20.30, Orchestra
Sinfonica di Asti e Coro Polifonico Astense
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 62
800.136090
T1 CV PR T2
T1 AL CV IM NO PR SR SV T2 VB
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
Il tempo
Tempo .63
.
Ancora soleggiato, ma nel fine settimana piogge al Nord e in Toscana
Primo week-end di primavera con nuvole
Neve sulle Alpi, al Sud massime oltre i 20°
DANIELE CAT BERRO
O
ggi con l’equinozio finisce ufficialmente l’inverno, ma dopo
due settimane di sole e temperature degne del mese di maggio sarà proprio il primo weekend di primavera a riportare piogge e clima più fresco, perlomeno al Nord e su parte del versante tirrenico. L’alta pressione che finora ci ha
regalato giornate ben soleggiate sta infatti iniziando a scricchiolare e già nelle
prossime ore vedremo le prime avvisaglie dell’imminente peggioramento con
velature o passaggi nuvolosi in Sardegna e qualche addensamento a ridosso
delle Alpi occidentali.
Domani pomeriggio le nubi tenderanno a farsi più estese al Nord-Ovest,
soprattutto tra le pianure pedemontane
e i primi tratti vallivi dal Biellese all’Ossola, tra la Liguria e l’alta Toscana e in
Sardegna, con i primi piovaschi in serata, mentre sul resto d’Italia il cielo rimarrà in gran parte sereno. Da sabato
l’alta pressione si ritirerà sull’Europa
dell’Est mantenendo la sua influenza solo sull’Italia meridionale e in parte sul
versante adriatico e dall’Atlantico torneranno a fluire correnti più umide.
Il cielo diverrà così nuvoloso al NordOvest, ma con piogge ancora poco estese, limitate prevalentemente a Valle
d’Aosta, Piemonte settentrionale, Levante ligure e alta Toscana; sul resto del
Nord ci sarà spazio ancora per qualche
schiarita al mattino e i primi piovaschi
sulle zone alpine e pedemontane giungeranno solo tra pomeriggio e sera.
Domenica con l’approfondimento di
una depressione sul Sud della Francia le
piogge si faranno diffuse al Settentrione, anche intense dal pomeriggio dalla
Lombardia al Triveneto e tra la Liguria
di Levante e la Toscana dove sarà possibile qualche forte temporale; andrà un
po’ meglio in Emilia-Romagna con
schiarite più ampie lungo le coste al
mattino e piogge limitate perlopiù alle
zone appenniniche.
Sul resto d’Italia prevarrà invece il
sole e solo domenica pomeriggio arriveranno i primi acquazzoni in Sardegna e
sul versante tirrenico. Un fine settimana dai due volti quindi, ancora favorevole alle attività all’aria aperta al Sud con
temperature massime oltre i 20 °C, grigio e da passare sotto l’ombrello al Nord,
dove i termometri scenderanno di almeno una decina di gradi. Sulle Alpi, dopo il
gran caldo degli ultimi giorni tornerà a
nevicare: inizialmente i fiocchi cadranno solo oltre i 1800-2000 metri, ma da
domenica pomeriggio il limite delle nevicate scenderà fino a 1300-1500 metri,
anche più in basso sulle Alpi occidentali.
IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE €1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE
SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL
CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO».
PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA FRANCESE FRS. 3,00; SVIZZERA TEDESCA FRS. 3,00.
T1 AL CV IM NO PR SR SV T2 VB
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 64