T1 CV PR T2 QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 78 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it TORINO, LE STRADE DEL MISTERO. * In edicola con La Stampa * LA LA STAMPA STAMPA Il procuratore di Roma Tra tablet e smartphone L’aveva assunto Laura Bush «Il caso Ilaria Alpi non è chiuso» I nostri ragazzi sempre connessi Casa Bianca, addio pasticciere Il magistrato risponde alla madre della giornalista uccisa in Somalia: stiamo identificando altre persone Niccolò Zancan A PAGINA 13 Una ricerca inglese: non sanno più interagire con le persone e uno su due comunica solo con email e messaggi Lorenza Castagneri A PAGINA 18 Travolto dalla campagna salutista di Michelle Obama: non voglio demonizzare zucchero, burro e uova Servizio A PAGINA 15 L’annuncio del ministro della difesa Pinotti: sospesi i pagamenti, vedremo se è il caso di ridimensionare il progetto Il governo congela gli F35 Renzi in Aula alla vigilia del vertice Ue: anacronistico il vincolo del 3% Forza Italia, è pressing su Pier Silvio Berlusconi per la candidatura LA POLEMICA CONTI PUBBLICI, Pensioni e lavoro 17 ITINERARI DEL MISTERO A TORINO IL RISCHIO DELL’AUTOGOL STEFANO LEPRI N elle attuali condizioni in cui si trova l’Italia, il limite del 3% al deficit può essere definito «anacronistico» soltanto in un senso opposto a quello che intende Matteo Renzi. Non è troppo basso: è invece troppo alto per assicurare un calo duraturo del debito pubblico italiano. Cosicché continuare a proclamare che vorremmo oltrepassarlo rappresenta, all’estero, un vero autogol. Nel breve termine, per uscire dal pantano in cui siamo, è ragionevole invocare sul deficit qualche spazio di manovra in più. Se si avviano riforme importanti, che all’inizio comportano anche effetti negativi, può essere legittimo derogare alle regole (assai più dure del 3% di deficit) stabilite sia dal nuovo articolo 81 della nostra Costituzione sia dal «Fiscal Compact» europeo. Ma nel medio periodo occorre che il debito non continui ad aumentare. Basta una aritmetica elementare per arrivarci. Con un debito di 2070 miliardi e un prodotto lordo di 1560, se in un anno la prima delle due grandezze cresce di 46,8 miliardi (tre centesimi di 1560) per evitare che il rapporto salga la seconda deve salire di almeno il 2,3%. Così com’è l’economia italiana ha, secondo i calcoli economici correnti, un potenziale di crescita tutt’al più dello 0,5% annuo. CONTINUA A PAGINA 27 Poletti frena Madia «Stop al cumulo? Non se n’è parlato» Roberto Giovannini A PAGINA 4 Il ministro della Difesa Roberta Pinotti annuncia la sospensione dei pagamenti per i F35, in attesa dell’indagine conoscitiva: vedremo se è il caso di ridimensionare. Oggi Renzi sarà al Consiglio europeo: il vincolo del 3% , dice, è anacronistico. Candidature, pressing di Forza Italia su Pier Silvio Berlusconi. DA PAGINA 2 A PAGINA 9 1 L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI SILVIO UGO MAGRI L’ erede politico di Berlusconi, il «Mister X» al quale l’ex premier vorrebbe passare il testimone, è anch’egli un imprenditore televisivo. Per giunta milanese. Quel che più conta, porta lo stesso cognome del leader di Forza Italia. CONTINUA A PAGINA 7 IL CASO AncheLondra condanna lenostrecarceri VLADIMIRO ZAGREBELSKY A nni orsono la Corte europea dei diritti umani, la Corte di Strasburgo, condannò l’Italia perché il sistema delle condanne pronunciate nei processi in contumacia era incompatibile con l’equità del processo. Il codice di procedura penale italiano, in effetti, consentiva di svolgere processi senza che l’accusato fosse efficacemente avvertito del processo stesso e della data dell’udienza. SANZIONI EUROPEE, LE BANCHE FRENANO. LA NATO: DOBBIAMO RIARMARCI. OBAMA: ESCLUSO INTERVENTO USA CONTINUA A PAGINA 27 Raid russo, gli ucraini si ritirano dalla Crimea LE IDEE DaiMayaanoi Cosìcrollano leciviltà VITTORIO SABADIN T utte le grandi civiltà del passato credevano di durare in eterno e hanno invece subito prima o poi un collasso che le ha distrutte. Gli studiosi della materia cominciano a pensare che il susseguirsi delle civiltà sia ciclico e abbia caratteristiche comuni che si ripetono nella storia: al massimo fulgore, segue inevitabilmente un declino che non viene subito compreso ed è affrontato quando è ormai troppo tardi, spesso con mezzi sbagliati. VIKTOR DRACHEV/AFP NELLA SFIDA CON PUTIN NOSTALGIA DEL NOVECENTO C M ESARE ARTINETTI C’ è qualcosa che non torna in questo sferragliare incrociato tra Mosca e la coppia Usa-Ue. Si torna a parole e gesti antichi. Nostalgia del Novecento: c’è lavoro per gli psicanalisti, non solo per gli ana- Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI 1 Il Cavaliere non è più Cavaliere. Si è autosospeso, cioè è sceso da cavallo un attimo prima che la federazione nazionale dei cavalieri (in Italia non ci facciamo mancare nulla) lo buttasse giù. Non potendo ancora ignorarlo, si pone dunque il problema di come chiamarlo. L’abbreviazione Cav va in soffitta insieme con la versione extralarge, per la disperazione dei paleogiornalisti, quasi tutti di sinistra, adoratori di Giuliano Ferrara, che quel nomignolo inventò nel sostanziale disinteresse del resto della popolazione. «Il Dottore» è l’appellativo con cui le segretarie, i dipendenti, e tra essi soprattutto Arrigo Sacchi e Galliani, lo hanno sempre evocato in azienda, ma fuori da lì suona banale e persino allusivo, se si pensa a certi bunga bunga CONTINUA A PAGINA 28 Zatterin A PAG. 11 Ufficiali ucraini lasciano il quartiere generale della Marina a Sebastopoli, presidiato da militari russi listi di geopolitica. Vladimir Putin spalanca le porte d’oro del salone di San Giorgio al Cremlino per la riesumazione di quello che una volta si chiamava Soviet Supremo. CONTINUA A PAGINA 27 L’Innominato zeppi di giulive travestite da infermiere. Ci sarebbe «Presidente», se non facesse riferimento a due entità in crollo verticale di consensi: Forza Italia e il Milan: e poi è così che vengono chiamati D’Alema e gli altri politici in pensione. «Il Berlusca» rimane il soprannome più milanesoide e in fondo più vero, ma sembra una foto ingiallita degli Anni Ottanta. «Papi» suscita imbarazzo, «Love of my life» ilarità e in ogni caso il primo è un’esclusiva delle para-minorenni e il secondo delle igieniste dentali. «Silvio» ha un che di patetico e di eccessivamente confidenziale. Alla fine temo bisognerà rassegnarsi a chiamare Berlusconi nell’unico modo che riesca ancora a identificarlo: il papà di Matteo. L’economista Bhagwati “La via d’uscita? Puntare sul capitale umano” Paolo Mastrolilli A PAGINA 28 2 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 U GOVERNO IL PREMIER IN AULA Ha detto Il rapporto deficit/Pil Non è necessario uno sforamento del 3% ma è possibile una eventuale modifica dal 2,6 al 3% Le scelte sulla spending review Decideremo noi: in famiglia se non ci sono abbastanza soldi sono mamma e papà che decidono cosa tagliare Alla Camera Matteo Renzi a Montecitorio per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue di oggi GIUSEPPE LAMI/ANSA Renzi: il vincolo del 3% è anacronistico Oggi sarà al Consiglio europeo di Bruxelles: non dimentichiamo che l’Italia dà alla Ue più di quanto riceve CARLO BERTINI ROMA «Non è necessario uno sforamento del 3% ma il rispetto del 3% con una eventuale, possibile, modifica dal 2,6 al 3%». È un premier quantomai combattivo ma rassicurante quello che si presenta alle Camere per arrivare con l’investitura solenne di un voto al Consiglio europeo di oggi e domani a Bruxelles. Un premier che vuole rispettare le regole europee battendosi per cambiarle perché sorpassate dalla storia. Che cerca anche di placare le ansie dei sindacati e le proteste delle opposizioni già schierate contro i possibili tagli alla spesa pubblica. Ma che rivendica uno per uno i punti forti di un paese che «può andare a testa alta», conscio che la sfida delle europee si giocherà su un terreno ostile per l’onda lunga dell’antieuropeismo figlio della crisi economica. Per questo Renzi chiede nella sua replica al Senato «l’impegno a non vivere le Europee come l’ennesimo sondaggio sui rapporti di forza nazionali, ma come l’occasione per raccontare ai cittadini che non c’è un mostro brutto a cattivo fuori di qui che ci costringe a fare ciò che viene chiesto, ma come una grande prospettiva che veda i politici coraggiosi interpreti del domani e non nostalgici archivisti del passato». Renzi non ha remore a rivolgersi ai 5 Stelle, ammettendo che il rapporto deficit-pil del 3% «è un parametro anacronistico», ma lo stesso va rispettato per poter essere credibili. O a strattonare i leghisti che lo accusano di fare televendite e di andare col cappello in mano in Europa, accusandoli di «umiliare quegli imprenditori del Nord-Est, punto di forza del paese e che noi andiamo a rappresentare». Prova a smontare in anticipo le barricate di chi già teme tagli di 85 mila dipendenti pubblici o misure indigeste, riconoscendo al Parlamento un La storia ROBERTO GIOVANNINI ROMA ruolo primario, quando dice «abbiamo deciso di dare subito 10 miliardi di euro per restituire speranza e fiducia agli italiani, presenteremo la spending rewiev alle Camere, il commissario ci ha fatto un elenco, ma toccherà a noi politici decidere. Come in famiglia se non ci sono abbastanza soldi sono mamma e papà che decidono cosa ta- Alla Camera tende la mano a Letta: «I governi precedenti non si sono girati i pollici» gliare e cosa no». O quando più tardi al Senato ripete che sul lavoro si è scelta la strada di una legge delega e non di un decreto per consentire al Parlamento di discutere, «anche se con tempi certi», tiene a chiarire. Ma prima ancora che tutto ciò vada in scena, c’è anche un Renzi che a sorpresa tende una mano al suo predecessore, En- L’annuncio di Sky «DopoBerlinguer docufilmsuMoro» 1 «Dopo il “Quando c’ era Berlinguer” di Walter Veltroni abbiamo intenzione di continuare con questo genere di proposta, vogliamo far raccontare altre figure storiche, politiche o comunque di impegno civile italiane. La prima su cui stiamo ragionando è quella di Aldo Moro». Andrea Scrosati, vice presidente Sky responsabile di news, intrattenimento e cinema ha anticipato all’Adnkronos il prossimo impegno produttivo di Sky sull’ onda del doc di Veltroni dedicato a Enrico Berlinguer, prodotto appunto da Sky e Palomar, che sarà nelle sale dal 27 marzo e su Sky Cinema 1HD a giugno. Matteo esalta il Brasile di Lula ma il suo modello ora è in declino Anche se ha ridotto la povertà, la classe media ancora non si vede ita Lula, Matteo Renzi a Montecitorio: esalta l’opera dell’ex operaio diventato presidente del Brasile, che il nostro premier ha Il «modello Lula» ha dominato dal incontrato il 13 marzo scorso a Pa- 2003, nonostante nel 2010 Luiz Inácio lazzo Chigi. «È stato un incontro Lula da Silva abbia passato la mano a particolarmente importante - ha «Dilma». Conquistata la presidenza detto ieri Renzi - perché, credo, cia- del Brasile al quarto tentativo, Lula scuno di noi ha punti di riferimento. sorprese il mondo, a cominciare da E per me lo è chi porta 30 milioni di chi si attendeva una «rivoluzione glopersone fuori dalla povertà». Vero è bale». Il suo «Partido dos Trabalhadoche proprio in queres» abbandonò imsti giorni, alla vigiLE RICETTE ECONOMICHE mediatamente punti lia dei Mondiali di del programMix di politiche liberiste chiave Calcio, il Brasile ma con cui aveva temperate da programmi vinto, come il non oggi governato da di welfare assistenziale rimborso del debito Dilma Rousseff (anche lei espoestero, le rinazionanente del Pt, il «Partito dei lavorato- lizzazioni e la distribuzione delle terre ri» fondato da Lula) è sconvolto da ai poveri. Sostanzialmente venne seforti conflitti sociali. E sempre più guita una strategia «ortodossa» (o nespesso si sente parlare del declino oliberista) in politica economica. Tutdel cosiddetto «modello Lula», un tavia, ingenti risorse furono destinate mix di politiche liberiste, temperate a programmi di deciso stampo assida ingenti programmi di welfare as- stenzialistico, mirati a tirar fuori dalla sistenziale rivolti alle fasce più pove- povertà e dalla fame decine di milioni re della popolazione. di brasiliani. C rico Letta, venuto ad ascoltarlo alla Camera ed entrato in aula consegnando solo una battuta, «tutto ok, guardiamo avanti». Una mano tesa ad alto valore simbolico, «aspetta che voglio salutare Enrico», dice ad Emanuele Fiano con cui sta discorrendo in aula - con un gesto apprezzato dall’ex premier che risponde con un sorriso. E che incassa inaspettate «carezze» in codice, come quando Renzi riconosce che l’Italia «i compiti a casa li ha fatti, i governi precedenti non sono stati lì a girarsi i pollici, questo è un paese di cui essere orgogliosi che non ha paura di confrontarsi con nessuno sui dati. Certo abbiamo la zavorra del debito, cresciuto anche perché noi diamo soldi al Fondo Salva Stati, ma anche un grande avanzo primario. Non dimentichiamo mai che l’Italia dà all’Ue più di quello che economicamente riceve, siamo un contributore attivo». Insomma, Renzi rilancia i suoi cavalli di battaglia di questi 12 milioni Le famiglie brasiliane aiutate dal programma di aiuti «Bolsa Familia» L’incontro Lo scorso 13 marzo Matteo Renzi ha ricevuto l’ex presidente brasiliano Lula che è stato sostituito da Dilma Roussef giorni, ma con un piglio che perfino i più critici tra i bersaniani gli riconoscono. «Nei prossimi otto mesi ci sarà un passaggio elettorale rilevante, avremo il cambiamento della commissione Ue e il semestre a cui Letta, che saluto e ringrazio, ha dato importanza e stimolo. Il rischio di una deriva tecnocratica e burocratica non lo avverte solo questo governo e questo Parlamento, ma è insito nell’animo e nel cuore di chi da anni si batte per un’Europa degna di questo nome». Numeri risicati per l’ora tarda del voto finale in Senato: 135 voti sì e 92 contrari. Le bordate arrivano solo da Lega e 5 Stelle, perché Forza Italia pur non votando la mozione di maggioranza augura a Renzi «buon lavoro». È Paolo Romani a lanciare il messaggio: «Siamo d’accordo sulla sua analisi e ci auguriamo che il comportamento italiano sia conseguente alla cultura e alla forza che mi pare il suo governo sia in grado di esprimere in Europa». Lo strumento più importante è stato «Bolsa Familia», ancora in vigore: si tratta dell’erogazione attraverso speciali carte di credito di somme di danaro mensili alle famiglie che hanno un reddito inferiore ai 140 real al mese (45 euro). In pratica, a seconda del numero dei figli che vanno a scuola e di altre condizioni, una famiglia può ricevere fino a 200 reais (62 euro) al mese. Sembra poco. Ma «Bolsa Familia» oggi aiuta 12 milioni di famiglie, un quarto della popolazione del Brasile. E ha azzerato la fame, ridotto in modo significativo la povertà, contribuito a sostenere la crescita dell’economia a tassi «cinesi», e a far diventare il Paese una potenza emergente globale. Tuttavia, nonostante i suoi oggettivi risultati, il «modello Lula» è in perdita di velocità. Negli ultimi anni la crescita si è molto ridotta, e la «nuova classe media» che si voleva generare ancora non si è materializzata. Nonostante grandi passi avanti il sistema infrastrutturale resta inadeguato. Gli squilibri sociali tra pochi ricchissimi e legioni di poverissimi restano forti e forieri di tensione. La corruzione è stata solo intaccata, e il potere resta sempre in mano a un pugno di grande famiglie. Persino la deforestazione dell’Amazzonia è tornata ad aumentare. E molti temono che la vetrina del Mondiale rischi di diventare un altro boomerang. LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 La Pinotti congela gli F35 “Sospesi tutti i pagamenti” Retroscena FRANCESCO GRIGNETTI ROMA È ufficiale: il governo ha sospeso i pagamenti per l’F35. C’era una nuova tranche in scadenza. Ma «di fronte alle preoccupazioni - dice il ministro della Difesa, Roberta Pinotti alla trasmissione “Le invasioni barbariche” - si può vedere se il caso di ridimensionare». Il tutto in attesa dei risultati dell’indagine conoscitiva del Parlamento. Il ministro Pinotti non aveva fatto in tempo a chiarire che lei non intende tagliare per tagliare, ma lo farà soltanto all’esito di un serio lavoro di ripensamento, che le decisioni, con il ritmo accelerato impresso da Matteo Renzi, già incombono. Sospensione dei pagamenti: è un atto forte, e un sicuro risparmio per le casse dello Stato. E c’è un evidente gioco di sponda tra palazzo Chigi e Parlamento: il capogruppo Pd alla commissione Difesa della Camera, Gianpiero Scanu, sostenitore di una drastica sforbiciata alle spese militari, ieri mattina ha girato la relazione della delegazione Pd in commissione Difesa a tutti i deputati. Che la leggano e la settimana prossima se ne discuta. Entro un mese, poi, quella relazione potrebbe essere un atto ufficiale del- Primo Piano .3 . Il ministro: attendiamo l’indagine conoscitiva, vediamo se è il caso di ridimensionare 4,4 miliardi di euro Sono i risparmi previsti dalla spending review nel triennio 2014-2016 per il settore Difesa 1 miliardo È il risparmio che si avrà con la sospensione biennale del piano di acquisti degli F35 VERTICE GOVERNO-NAPOLITANO Il Consiglio supremo di Difesa ha deciso di «riorganizzare e ripensare il settore militare» la Camera. E lì, in quella relazione, vi è scritto che si può fare a meno di 45 cacciabombardieri su 90 preventivati, che si può vendere una portaerei delle due in linea, che si può rinviare a tempi migliori il programma di ammodernamento dell’Esercito ForzaNec che costerebbe la bellezza di 20 miliardi di euro (spalmati in 25 anni). Nelle stesse ore in cui i deputati del Pd ricevevano per posta la relazione Scanu, al Quirinale si riuniva il Consiglio supremo di Difesa. Attorno a un tavolo erano Giorgio Napolitano, Matteo Renzi, diversi ministri, il capo di stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. «Il nuovo contesto strategico e le pressanti esigenze di contenimento della spesa pubblica - scriverà il Quirinale al termine - impongono di ripensare e riorganizzare profondamente, sulla base di principi fortemente innovativi, la struttura e le capacità dello strumen- I caccia Il Pd è diviso sul piano d’acquisto degli F35 BRENT LEWIN/BLOOMBERG/GETTY Nel Bolognese Sindacooffreassessorato allasorelladelpremier 1 Un incarico da assessore alla Scuola a Benedetta Renzi, sorella del presidente del Consiglio. È la proposta che le formulerà (se i suoi concittadini lo confermeranno) Stefano Sermenghi, sindaco di Castenaso, Comune dell’hinterland bolognese, secondo quanto ha raccontato al Corriere di Bologna. Benedetta Renzi vive ormai da anni con la famiglia nel Bolognese: è sempre rimasta defilata rispetto all’attività politica del fratello, ma questo non le ha impedito di impegnarsi politicamente. to militare nazionale, che ancora risentono di schemi concettuali riconducibili al periodo della Guerra Fredda». Il Quirinale, insomma, appoggia lo sforzo di ripensare le forze armate. Il che comporterà, ineluttabilmente, un taglio alle spese in armamenti, oltre che agli organici e alle caserme. Ma il tutto va fatto con giudizio. «Il Consiglio è dell’avviso che il disegno complessivo della riforma trovi espressione in un Libro Bianco». Per l’appunto il percorso che il ministro Pinotti ha delineato: subito la conclusione dell’indagine conoscitiva della Camera, poi il Libro Bianco, che verosimilmente sarà concluso entro dicembre, e dal 2015 si passerà a rivedere i programmi. E nel frattempo? Fermare tutto per almeno un paio di anni, chiede in sostanza la relazione di Scanu. Cominciando dall’F35: «Al di là delle molte- plici riserve tecniche e operative, che fonti governative statunitensi sovente evidenziano, i risultati dell’indagine sottolineano che lo schema di accordo non garantisce, dal punto di vista della qualità e del valore, ritorni industriali significativi». La sola sospensione deLA RELAZIONE DI SCANU (PD) Il capogruppo in commissione: possiamo fare a meno di 45 aerei su 90 preventivati gli acquisti per due anni significherebbe un risparmio di 1 miliardo di euro. Ma sono ben altri i risparmi possibili, perché l’indagine conoscitiva ha scoperto che sono 70 i progetti di arma avviati. Sostiene Scanu: «Si sono sovrapposti l’un l’altro senza un’adeguata concezione interforze, generando una abnorme spesa, superiore ai 5 miliardi e mezzo l’anno, insostenibile per le casse dello Stato». E se può sembrare un derby, tra chi vuole correre e chi invece frena, Renzi non è certo indifferente. Il premier ha già annunciato la sua intenzione di risparmiare su questo fronte. Non meraviglia allora che la ditta costruttrice, la Lockheed Martin, si sia affrettata a divulgare uno studio degli analisti di Pwc-Italia che sostiene: l’attuale programma di produzione di 90 F35 italiani «supporterà la creazione di oltre 6.300 posti di lavoro in Italia nell’anno di massima produzione» e genererà benefici economici per 15,8 miliardi di dollari. Come è noto, infatti, la Lockheed si appoggia a uno stabilimento a Cameri (Novara) per la produzione delle ali dell’F35 e per l’assemblaggio dei velivoli destinati all’Europa. Il nodo sicurezza ROMA I l commissario straordinario Carlo Cottarelli ipotizza di risparmiare 2 miliardi e mezzo di euro sulle spese per le forze di polizia. E ora tocca al ministro competente, Angelino Alfano, trovare il modo. Lui ha parlato di «mettere meglio in campo la squadra». Al Viminale è infatti operativo un gruppo di lavoro che sta esaminando la situazione di 228 Comuni dove ci sono duplicazioni tra Arma e Ps. La polizia ipotizza il taglio di 287 presidi, sedi minori della polizia postale, ferroviaria e stradale, ma sono in discussione anche nuclei subacquei e in via di chiusura i commissariati di Tolmezzo (Udine), Duino (Trieste), Frascati, Genzano e Colleferro (Roma), Alassio (Savona), Treviglio (Bergamo), Osimo (Ancona), Pescia (Pistoia), Bressanone (Bolzano) e Porto Tolle (Rovigo). La revisione, però, coinvolge entrambe le forze di polizia. Negli ultimi anni i carabinieri Sul tavolo di Alfano 2,5 miliardi di tagli tra polizia e carabinieri Il Viminale dovrà razionalizzare i presidi locali Il ministro Angelino Alfano hanno accorpato 31 stazioni; fanno il lavoro che prima facesono stati soppressi 2 presidi vano in 3.397. Altri 497 carabipresso scali ferroviari e aero- nieri li ha recuperati chiudenportuali dove c’è la Ps e per al- do le scuole allievi di Fossano tri 2 è in corso l’iter per la sop- (Cuneo) e Benevento; 266 pressione. riorganizzando Il comandanLA COMPRESENZA il comando gete generale Leo178 dal In 228 Comuni sono nerale; nardo Gallitelli servizio aereo presenti sia la Ps che ha dismesso ha già imposto una drastica cu- che i militari dell’Arma 51 elicotteri obra dimagrante, soleti; 234 dal tagliando tutto quello che po- servizio navale che ha chiuso teva apparire superfluo: ha ben 82 siti; 49 dai corazzieri, recuperato 10 mila carabinieri 87 dai cinofili, 55 dagli artificoncentrando i servizi ammi- cieri, 107 dai tiratori scelti, 60 nistrativi a Chieti, dove in 300 dai subacquei. Ma il gruppo di lavoro del Viminale dovrà ora valutare nuove soppressioni sul versante dell’Arma: sono all’esame le compagnie di Voghera (Pavia), Cividale del Friuli (Udine), Lugo (Ravenna), Bassano del Grappa (Vicenza), Carrara (Massa) e Ozieri (Sassari). Gioca, tra l’altro, anche il deterioramento delle caserme, che meriterebbero consistenti investimenti. S’ipotizza il trasferimento delle compagnie di Sarzana (Spezia), Crema (Cremona) e San Candido (Bolzano), la trasformazione della tenenza di Muggia (Trieste) in compagnia; l’accorpamento delle stazioni di Ventimiglia Alta (Imperia), Duino (Trieste), San Martino Spino (Modena), Brennero (Bolzano), Civitanova Marche Alta (Macerata), Chiusi (Siena), Piombino Porto Vecchio (Livorno), Trestina (Perugia), Orvieto Scalo (Terni), San Pietro al Natisone (Udine), San Candido (Bolzano), Lavezzola, Brisighella e Lugo (Ravenna), Fossola (Massa), Ardara e Ittireddu (Sassari). Complessivamente si potranno recuperare 276 posizioni. Il Cocer dei carabinieri è molto critico contro una «Spending review insensata». Spiegano i delegati Gianni Pitzianti e Alessandro Rumore: «I carabinieri sono stanchi di essere attori di copioni scritti da registi che nulla sanno di sicurezza». [FRA. GRI.] Jena Quando Mettiamola così: quando c’era Berlinguer non c’era Berlusconi. jena@lastampa.it 4 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 U GOVERNO IL REBUS DEI CONTI Poletti frena la Madia su redditi e pensioni Il ministro del lavoro: “Stop al cumulo? Non se n’è parlato” ROBERTO GIOVANNINI ROMA Non è proprio uno scontro frontale, ma quello tra la ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia e il titolare del Lavoro Giuliano Poletti può essere annoverato come il primo dissapore all’interno del governo Renzi. Proprio su La Stampa Madia aveva proposto di limitare il cumulo tra pensioni e lavoro per dare più chances ai giovani. Ieri Poletti ha replicato che «è giusto che i pensionati possano lavorare». Attualmente un tetto per il cumulo tra redditi da pensione e redditi da lavoro riguarda soltanto i lavoratori pubblici, ed è fissato a 311mila euro. Oltre questa soglia di reddito si può continuare a lavorare e guadagnare, ma la pensione percepita verrà ridotta in maniera corrispondente. Si tratta di una norma decisa dal governo Letta - mirata ai grandi dirigenti di Stato - «attuata» con una circolare da Madia nei giorni scorsi. Un tetto analogo non esiste per i Colleghi 311 36 mila euro mesi Il tetto al cumulo per i lavoratori pubblici con redditi molto alti La durata massima dei contratti a termine: Poletti la difende Il ministro del lavoro Poletti con la collega Marianna Madia, responsabile della pubblica amministrazione SAMANTHA ZUCCHI/INSIDEPHOTO/OLYCOM lavoratori privati. Come ha spiegato Madia, questo è un problema: «in un’epoca in cui oltre il 40% dei giovani non trova lavoro, un milione e mezzo di persone tra pubblico e privato cumula lavoro e pensione. Capisco chi ha pensioni basse, ma ritengo non sia etico quando il cumulo porta a redditi molto alti». Poletti non dice esplicitamente «no», ma si capisce che non sia d’accordo. «Se non ci può essere più cumulo fra chi lavora e la pensione - afferma a «Radio24» - allora bisogna che ragioniamo su cosa vuol dire cumulo; bisogna decidere per esempio qual è la modalità di uscita. Credo si debba riflettere insieme. E non dico “son d’accordo”, o “non son d’accordo”. Dico che non ne abbiamo discusso». Anche perché, spiega il ministro del Lavoro, «non credo sia giusto che i pensionati non possano più lavorare. Credo che bisogna trovare delle modalità nuove più graduali e flessibili che consentano ad ogni persona di avere una cosa da fare. Questo lo considero il punto di svolta concettuale di questo governo. Nessuno deve stare a casa, lo dico anche per i giovani e per gli immigrati». Successivamente Poletti ha parlato anche La proposta MARIANNA MADIA “Subito il tetto al cumulo redditi-pensioni d’oro” Il ministro: si parte dal livello più alto, ma scenderemo ancora Intervista FRANCESCA SCHIANCHI ROMA ei primi venti giorni da ministro ha scelto di non intervenire nel dibattito, anche quando è stata tirata in ballo per la sua gravidanza, rinviando il momento di dire la sua ai primi atti esecutivi del suo ministero. Così, ieri, dopo aver firmato una circolare che dà attuazione a una norma del precedente governo per cui i lavoratori pubblici non possono cumulare lavoro e pensione oltre 311 mila euro (lo stipendio del primo presidente di Cassazione), il ministro della Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Marianna Madia, ha deciso di raccontare cosa sta facendo. Partendo da un dato: che il suo primo atto sia questo, non è per niente casuale. N Perché ha voluto questo come suo primo atto da ministro? Le frasi chiave 311 Il mondo privato «Chi percepisce una pensione oltre sei volte la minima e continua a lavorare dovrebbe lasciarne metà allo Stato» mila euro La cifra massima che un dipendente pubblico può raggiungere cumulando redditi e pensioni Per aprile è annunciata la riforma della P.a: a che punto siete? «Ci stiamo lavorando, a breve andrò in Parlamento a dare le linee programmatiche, che toccheranno vari aspetti. Di certo, la riforma conterrà il tema dell’accesso alla dirigenza, perché è importante ripartire dall’alto e non dal basso. E credo non abbia senso che i dirigenti restino inamovibili nello stesso posto fino a fine carriera». A proposito di dirigenti, toccano a lei nomine importanti… «Come il presidente dell’Istat e i 4 membri dell’Anticorruzione: dobbiamo ancora definire le modalità, ma la mia intenzione è di richiedere autocandidature per dare trasparenza a processi che finora non l’hanno avuta. Con l’invio del curriculum, ma soprattutto vorrei che chi si candida descrivesse il progetto che ha in mente per quella particolare posizione». Sta partendo il Jobs Act di cu anche lei s’è occupata, già c sono critiche dei sindacati… La trasparenza «Autocandidature con l’invio di curricula per la nomina del presidente Istat e dei quattro membri dell’Anticorruzione» «Mi sento forte del fatto che questa è una delle priorità della nostra squadra di governo». 3,2 milioni GIUSEPPE LAMI/ANSA È il numero dei dipendenti della Pubblica Amministrazione in Italia Il ministro della Pubblica Amministrazione «E’ una scelta politica, per segnalare una priorità: l’attenzione all’equità sociale e al tema di un’intera generazione esclusa. In un’epoca in cui oltre il 40% dei giovani non trova lavoro, un milione e mezzo di persone, tra pubblico e privato, cumula lavoro e pensione. Capisco chi ha pensioni basse, ma ritengo non sia etico quando il cumulo porta a soglie di reddito molto alte». «Io sarei d’accordo ad abbassarlo. E il premier ha già detto che non hanno senso, nel pubblico, redditi superiori a quello del presidente della Repubblica. Ora la circolare, che il precedente ministro non aveva ancora voluto fare, rende operativa una norma, questo non significa che non si possa intervenire successivamente». «Per i dipendenti privati non si può intervenire sul reddito da lavoro, ma da deputata avevo presentato una proposta per agire sulle pensioni: chi percepisce una pensione oltre 6 volte la minima e continua a lavorare, deve lasciare metà pensione allo Stato. È una proposta che non impegna il governo. Ma bisogna affrontare il tema». Il tetto di 311 mila euro è co- La norma vale però solo per i Intanto, anche il suo ministero munque molto alto… dipendenti pubblici… dovràmetteremanoallaspending review… «Mi impegno a portare avanti il piano di Cottarelli, ma credo che la spending review debba andare di pari passo a una visione. Immagino una razionalizzazione che porti a rimuovere blocchi, a riportare dinamicità e nuove energie nella Pubblica amministrazione». Come farà? Molti prima di lei si sono scontrati con forti resistenze… «C’è un tema di rilancio dell’economia a cui si lega il desiderio di tutti di aumentare i contratti a tempo indeterminato. Nel frattempo, le scelte di Poletti vanno nella direzione giusta, anche valorizzando la maggior parte del lavoro della segreteria del Pd, e possono comunque essere migliorate nei tecnicismi in Parlamento». Un’ultima cosa: ha letto che c’è chi ritiene inopportuna la nominadiunministroincinta? «So di essere in un momento di maggiore debolezza fisica, anch’io mi sono posta il problema. Ma fa parte dei rischi che si è assunto questo governo: se metti in gioco dei 30enni, può capitare che ci sia pure una donna incinta. Certo se avessimo continuato come sempre a nominare dei 60enni, il tema non si sarebbe posto…» Con un’intervista a La Stampa il ministro Madia aveva lanciato la proposta di bloccare il cumulo, partendo dalle pensioni più alte. 1 di un altro tema rovente, quello della precarietà. Il decreto legge sui contratti a termine e l’apprendistato non è ancora stato varato, ma «è questione di ore». E a chi, come la Cgil, contesta la liberalizzazione dei contratti a termine replica che «chi dice che con questa norma si produca un disastro mi chiedo dove stava a ottobre, novembre, dicembre 2013 quando il 68% degli avviamenti era con contratti a termine». Insomma, con la sua riforma «un datore di lavoro che ha la possibilità di tenere al massimo 36 mesi un lavoratore con contratto a termine ragionevolmente potrà as- sumere quel lavoratore» dopo i tre anni. Tanto più che in generale la flessibilità duratura (anche per i co.co.pro) porta a un posto stabile, afferma. Infine, Poletti critica che siano i giudici a decidere i conflitti tra lavoratore e impresa: «che rapporto si instaura - si chiede - quando è frutto di una pena? Uno basato sostanzialmente su una sofferenza di fatto strutturale». Evidentemente, una sofferenza dell’azienda, visto che queste cause di norma le avviano i lavoratori. «Musica per le nostre orecchie», esulta l’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Confindustria sul 2014 Crescita a rischio “Non oltre lo 0,5%” ANTONIO PITONI ROMA PREVIDENZA O PROVVIDENZA? FAI LA SCELTA GIUSTA La previdenza complementare al centro dei lavori del Salone L’importanza sistemica dell’Industria del risparmio gestito e il valore degli investimenti di lungo termine per il futuro previdenziale dei singoli individui saranno al centro della conferenza di chiusura dell’edizione 2014 del Salone del Risparmio. L’appuntamento è per il prossimo 28 marzo alle ore 14.30. INGRESSO GRATUITO. ISCRIVITI SU www.salonedelrisparmio.com MAIN PARTNER EVENTO IDEATO E ORGANIZZATO DA La premessa è l’allarme crescita che continua ad aleggiare sull’Italia. Frenata, secondo la “Congiuntura Flash” di Confindustria, da due fattori. La «grande nebbia dell’incertezza sulla solidità dello scenario globale» che, sul fronte esterno, spinge a «navigare a vista e frena le decisioni di spesa». Senza contare, sul fronte interno, gli «handicap competitivi strutturali e le lunghe code della crisi». Risultato: la crescita del Pil sopra lo 0,5% per il 2014 resta a rischio. Previsioni negative aggravate dai dati sulla disoccupazione. Perché, avverte Confindustria, «non si arresta il deterioramento del mercato del lavoro italiano». E se a gennaio il numero degli occupati è rimasto sostanzialmente invariato (-0,04% rispetto a dicembre), le aspettative occupazionali per i prossimi mesi non promettono miglioramenti. Il futuro del Paese, allora, per l’associazione degli industriali non può che giocarsi sulla partita delle riforme istituzionali. Proprio ieri, del resto, il direttivo di Viale dell’Astronomia, ha approvato un documento sul tema. Che il presidente Giorgio Squinzi, ricevuto da Napolitano al Quirinale, avrà senz’altro avuto modo di illustrare nei dettagli anche al Capo dello Stato. Istituzioni più moderne, regole migliori e un’organizzazione amministrativa più efficiente i capisaldi del testo approvato dai vertici di Confindustria. Obiettivi da raggiungere attraverso riforme mirate e precise. A cominciare dalla revisione dell’attuale assetto parlamentare: superamento del bicameralismo perfetto, limitando alle sole leggi costituzionali l’obbligo di doppia lettura Camera-Senato e lasciando, negli altri casi a Palazzo Mada- Le imprese avvertono: «Il calo dell’occupazione per il momento non si è fermato» ma solo funzioni di monitoraggio e controllo. Irrinunciabile anche la riforma del Titolo V della Costituzione a partire dalla revisione del riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni, ampliando quelle del primo. Il documento propone, inoltre, l’abolizione delle Province, l’istituzione delle Città metropolitane (solo ove necessario), fissando, per i Comuni, la soglia minima dei 5mila abitanti. Nella cura di Confindustria anche il ridimensionamento «drastico» delle società pubbliche e degli enti strumentali. LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Intervista FABIO MARTINI ROMA il più europeo degli uomini del nuovo governo, ha lavorato per anni alla Commissione di Bruxelles, conosce ministri in mezza Europa e proprio per effetto di questa conoscenza diretta degli umori nelle Cancellerie, Sandro Gozi può proporre questa lettura dell’esordio europeo di Matteo Renzi: «L’Europa sente il bisogno di storie di novità, che mancano da anni: Tony Blair non c’è più, Angela Merkel è al terzo mandato e uno dei problemi dell’Unione è proprio quello di nuove leadership. Di questo si rendono conto a Berlino e a Parigi: scommettono su Renzi, anche per dimostrare alle proprie opinioni pubbliche che hanno partner che vogliono cambiare le cose». Quaranticinque anni, romagnolo, Sandro Gozi da sottosegretario alla Presidenza svolgerà le funzioni da sempre esperite dal ministro per gli Affari europei, incarico ottenuto sulla È Primo Piano .5 . “Ue, la vecchia guardia ha capito che la novità Renzi serve a tutti” Sandro Gozi: uno dei problemi dell’Unione è la mancanza di leadership nuove Angela Merkel A Bruxelles Ci dà fiducia: ha detto che le riforme serie si valutano in 2-3 anni Sandro Gozi, 45 anni, romagnolo, è stato funzionario alla Commissione Ue con Romano Prodi e con Manuel Barroso: da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio farà le funzioni di ministro per i rapporti con l’Europa da farsi seguendo i vincoli europei. Noi vogliamo mettere le nostre competenze al servizio del cambiamento della politica europea». Non è presto per compiacersi François Hollande È convinto che insieme lavoreremo bene Ci coordineremo di più di un effetto-Renzi in Europa? «Una testimonianza diretta: martedì nella riunione del Consiglio Affari Generali dell’Unione che precede sempre i vertici europei, sulla politica industriale molti mi hanno sostenuto non perché conoscevo diversi di loro, ma perché ho avuto la netta sensazione che l’essere il sottosegretario di un capo di governo già così pre- sente come Renzi li abbia favorevolmente condizionati». Dopo gli incontri da Berlino e Parigi che segnali sono arrivati? «La cosa più importante detta dalla Cancelliera Merkel è che le riforme strutturali serie si valutano su un arco di 2-3 anni. È la controprova del fatto che si guarda con serietà al nuovo governo. Per quanto riguarda Hollande posso dire che il Presidente ha ricevuto una impressione estremamente positiva dell’incontro con Renzi. I francesi sono convinti che si possa fare assieme un ottimo lavoro e intendono coordinarsi con noi prima di tutti i Consigli europei e anche sui piani nazionali di riforme». A Berlino si è consumato uno scambio: un po’ di flessibilità sul deficit in cambio di riforme realizzate e non solo promesse? «Per fare le riforme non dobbiamo scambiare o farci autorizzare da nessuno. Dobbiamo farle perché servono all’Italia e all’Europa. Quel che sarà necessario lo valuteranno il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia, in particolare come utilizzare quello spazio tra il IL CONFRONTO LE REGOLE «Sulla politica industriale ho potuto sperimentare un clima di fiducia nuovo» «Sul 3% le interpretazioni sono state molto rigide C’è bisogno di flessibilità» scorta di un curriculum pesante: esordio nella carriera diplomatica, funzionario alla Commissione europea con Prodi e Barroso, docente al Collegio europeo di Bruges, a Sciences Po Paris e nel New Jersey, già responsabile per l’Europa del Pd. 2,6 e il 3%. Ma su questo aspetto occorre fare più chiarezza». A Berlino e Parigi i due leader si sono mostrati curiosi e intrigati da Renzi, mentre gli establishment, come quello dei mass-media, restano diffidenti: è così? In che senso? «Su questa vicenda finora è stata data dalla Commissione europea una interpretazione molto restrittiva, mentre è del tutto evidente che, in particolare nel periodo di transizione in vista della piena operatività del Fiscal Compact, il 1 gennaio 2016, sono plausibili interpretazioni diverse e più flessibili». Come ha trovato il contenzioso con Bruxelles? «Impressione giusta. L’Italia sta impostando una fase politica di cambiamento profondo e questo viene percepito immediatamente dal livello politico, più sensibile alle azioni concrete. Ed è naturale che questa ventata di novità possa lasciar un po’ spiazzata l’alta burocrazia europea e degli Stati membri. Per loro il migliore dei mondi possibili è avere capi di governo e ministri degli Esteri che si limitano a ricordare il «Sono preoccupato. Le procedure di infrazione di recente sono aumentate, passando da 100 a 119 e prevedo che ne arriverà un’altra ventina. Il Dipartimento degli Affari europei finora ha rimandato i dossier alle singole amministrazioni. Corretto dal punto di vista teorico, ma ora il Dipartimento deve recuperare un ruolo di accompagnamento, stimolo e concertazione. Bisogna assolutamente invertire questa preoccupante tendenza». Contro l’evasione Scambiodidati fiscalitra44Paesi Debiti dello Stato Roma in ritardo doppia infrazione 1 Passi avanti nell’attua- 1 Sul pagamenti della pub- zione dello scambio automatico di informazioni fiscali per una più efficace lotta all’evasione internazionale. Sono 44 i Paesi che si sono impegnati ad implementare il nuovo standard globale. «Una pietra miliare per la lotta all’evasione», commenta il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Il calendario condiviso prevede che gli intermediari finanziari raccoglieranno le informazioni sia sui conti intrattenuti al 31 dicembre 2015 che su quelli aperti successivamente mentre il primo scambio di informazioni tra autorità fiscali avrà luogo nel 2017. blica amministrazione l’Italia resta inadempiente: il vicepresidente della Commissione, Antonio Tajani, ha detto che l’Italia rischia non una ma due procedure d’infrazione Ue. E questo dopo aver esaminato la lettera di risposta del governo italiano del 10 marzo che avrebbe dovuto fugare i dubbi. Dubbi che riguardano non solo l’applicazione ma anche il corretto recepimento della direttiva che impone i pagamenti rapidi. «Deve essere chiaro così Tajani - che il pagamento della mora non è alternativo al rispetto delle regole» anche perché «a pagare la mora sono i cittadini, ed è inaccettabile». 6 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 U EUROPEE CENTRODESTRA Forza Italia nel caos ora teme di andare sotto il 20 per cento MATTIA FELTRI SERGIO OLIVERIO/IMAGOECONOMICA esto molto carino e assolutamente inatteso, ieri, da parte della cancelliera Angela Merkel. Certo, i rapporti fra lei e Silvio Berlusconi sono stati intensi e alla fine anche piuttosto complicati: furono alleati e poi avversari. Ma Angela ha deciso di rendere l’onore delle armi all’ex premier e, dopo aver saputo della sentenza della Cassazione, ha alzato la cornetta e lo ha chiamato: «Come va, culone incandidabile?». renza e questo andrebbe a invalidare il voto. Berlusconi continua a non voler candidare a Strasburgo parlamentari italiani, ma questo sta creando molti problemi. Sta facendo crescere l’ira di personaggi con molti voti, che vogliono far contare il loro consenso. Come Fitto. Allora il punto di caduta finale ipotizzato ieri nel bunker di Palazzo Grazioli è di candidare Toti capolista nel Nord-Ovest (e questo era già assodato), Brunetta nel Nord-Est, Tajani nel Centro, Fitto nella circoscrizione Sud. Su quella delle Isole non c’è stata alcuna indicazione. Ma queste ipotesi sono state smentite in serata. In effetti non è stata presa alcuna decisione finale. Brunetta non sembra convinto di candidarsi: lasciare la carica di capogruppo in questo momento, con il partito in ebollizione, aprirebbe molti problemi di equilibrio interno. Nel Nord Est come capolista si parla pure delle europarlamentari uscenti Elisabetta Gardini e Lina Sartori. Ma è tutto ancora per aria. Berlusconi ha altro per la testa. Pensa al 10 aprile, alla sua reputazione e vede la sua creatura politica sempre più preda delle guerre intestine. G Mossa del leader: si autosospende da Cavaliere AMEDEO LA MATTINA ROMA L’estrema sintesi è che a Palazzo Grazioli regna il caos. Forza Italia non riesce a prendere una decisione e il vero motivo è lo stato d’animo del grande capo. Berlusconi non è solo «amareggiato», come dice il suo consigliere politico Toti, per i processi, le condanne, l’interdizione decisa dalla Cassazione, l’impossibilità di candidarsi alle Europee. «È nel pallone»: questa è la descrizione di chi ieri ha avuto modo di sentirlo e vederlo a Roma. Berlusconi, secondo Toti, resterà comunque in campo: «Come ha promesso ai suoi sostenitori, continuerà a guidare i moderati italiani». Sì, ma come potrà farlo? Anzi, potrà farlo? È questo il vero problema dell’ex premier? Il chiodo fisso di Berlusconi rimane solo ed esclusivamente cosa accadrà il 10 apri- le quando il tribunale di sorveglianza deciderà se chiuderlo nelle dorate stanze di Villa San Martino ad Arcore, agli arresti domiciliari, oppure affidarlo ai servizi sociali. In quest’ultima ipotesi bisognerà vedere quanti margini di libertà e di movimento avrà. Potrà fare un minimo di campagna elettorale, Silvio «amareggiato» e ancora indeciso sulla composizione delle liste per le Europee interviste, magari ricevendo le troupe televisive in villa? Potrà ricevere amici, collaboratori come e quando vuole? E cosa potrà dire durante la campagna elettorale? Qualche parola di troppo contro i magistrati, insistere sui colpi di Stato potrebbe portare i magistrati a trasformare i servizi sociali in arresti domiciliari. Di questo soprattutto si parla a Palazzo Grazioli e non delle candidature per le Europee. Della sua libertà personale è preoccupato Berlusconi, che si sente trattato da «delinquente», dato in pasto al pubblico ludibrio. Dopo avere creato ricchezza e lavoro, ha perso il titolo di Cavaliere (ha mandato una lettera di autosospensione all’associazione dei Cavalieri del lavoro) che è sempre stato il suo distintivo alla carriera di grande imprenditore di successo, prima di diventare il leader dei moderati italiani. «Ora tutto questo viene infangato: vogliono farmi apparire un delinquente che ha fatto del male al proprio Paese: non posso sopportarlo», è stato il mantra di Berlusconi nelle lunghe ore di riunione ieri con i capigruppo e Verdini. Tutto il resto ha avuto poco spazio. Poi si è parlato della candidature europee e del Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi terrore che Fi precipiti sotto il 20% (alcuni sondaggi parlano del 17%) senza Berlusconi capolista nelle cinque circoscrizioni. Il problema è come ovviare alla mancanza del nome nella lista. L’ipotesi di Barbara Berlusconi non è mai stata presa in seria considerazione. Quello di Marina idem: lei non vuole sentirne parlare. Si sono fatte altre ipotesi familiari ma sembrano cadere nel vuoto. Rimane la possibilità di mettere il nome di Berlusconi nel simbolo («Forza Italia per Berlusconi») ma ci sono delle controindicazioni: molti elettori potrebbero scrivere il nome Berlusconi come prefe- LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Primo Piano .7 . Pier Silvio Classe 1969 è azionista Fininvest e dal 2000 vicepresidente del Gruppo Mediaset Retroscena UGO MAGRI ROMA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA ambia soltanto il nome, seppure di poco: Pier Silvio anziché Silvio. Si tratta del figlio quarantaquattrenne, sottoposto a un pressing davvero intenso perché accetti di rivoluzionare (in peggio) la propria esistenza finora molto tranquilla e sicuramente sobria, se confrontata ai parametri di famiglia. Precisiamo subito che Pier Silvio non sembra propenso a farsi trascinare sul ring. Oppone una resistenza fondata su considerazioni molto sensate. Ma la questione risulta tuttora aperta, e non è mai semplice far cambiare idea al Cavaliere quando si mette in testa una fissa. Testimoni super-attendibili giurano di aver sbirciato il discorso, scritto di suo pugno da Silvio, con cui Pier Silvio dovrebbe accettare la candidatura alle prossime elezioni europee quale capolista «azzurro» in tutte e cinque le circoscrizioni. SONDAGGI RISERVATI A certi suoi ospiti il Cavaliere ha mostrato con orgoglio un «trailer», dove si vede suo figlio che parla disinvolto e brillante in una convention aziendale: la prova che a Pier Silvio non mancherebbe la verve per duellare in pubblico con un battutista del calibro di Renzi. E a questo proposito, circola ad Arcore un sondaggio riservatissimo dell’istituto Tecnè. È aggiornato al 18 marzo, e misura il gradimento degli italiani. Al primo posto della hit parade troneggia Renzi (42,2 per cento), seguito a distanza da Letta al 25,5. Terzo si piazza Berlusconi senior (23 per cento). Ma subito dopo, distaccato di un’incollatura e in ascesa rispetto a un precedente campione, ecco Berlusconi junior: quarto con il 20,6 per cento di approvazione, due punti più della sorella Marina. Del- Intervista MATTIA FELTRI ROMA Professor Urbani, la rabbia dei forzitaliani per l’incandidabilità del leader è un esercizio di fedeltà ma dimostra la drammatica assenza della sola idea di una vita dopo di lui. Classe 1966 dal 2003 è alla guida della Mondadori e dal 2005 è presidente Fininvest Barbara SETTIMIO BENEDUSI/OLYCOM Silvio Berlusconi con i 5 figli, Eleonora, Pier Silvio, Marina, Barbara e Luigi Il padre vorrebbe lanciare il figlio che però cerca di resistere la quale molto si era parlato come possibile risorsa del centrodestra, nonostante lei avesse ripetutamente smentito. Così come era circolata voce che Barbara (figlia di Veronica) ardesse dalla voglia di cimentarsi, nonostante le disavventure del Milan di cui è dirigente, con conseguente calo di popolarità. Pochi, anzi nessuno, aveva immaginato che l’occhio del Cavaliere stesse posandosi invece sul secondogenito. Ai suoi occhi ha i seguenti pregi: 1) è giovane 2) maschio 3) di bella presenza 4) senza grilli per la testa (una compagna fissa da 17 an- «Esatto. Ma un quarantenne non dovrebbe riflettere sul destino della Crimea? Non è avvicinato dal pensiero che domani aprirà la doccia e magari uscirà l’acqua fredda perché il gas russo non arriva più? Si può essere tanto provinciali? Sembrano le preziose ridi- ni, la soubrette Silvia Toffanin) 5) concentrato sul «fare», inteso come lavoro a testa bassa in azienda. Insomma, chi meglio di lui per dare un senso di continuità fisica, anzi genetica, a una leadership che la condanna in Cassazione impedisce a suo padre di esercitare? Quando gli hanno messo sotto il naso le rilevazioni Tecnè, Silvio ha fatto un salto sulla sedia: «Ecco la conferma delle mia intuizioni...». Ed è partito alla carica. Però Pier Silvio resiste (sebbene a sera con minor vigore, dopo alcune telefonate di notabili «azzurri» terrorizzati dalla prospettiva che un Urbani: “Senza Silvio il partito non ha futuro ma è colpa dei dirigenti” “È così se scegli di vivere all’ombra del capo” Ha detto suo no possa spalancare le porte a Barbara). Lui dirige Mediaset da quasi vent’anni. Mollare in questo momento il volante sarebbe, esemplificano esagerando nel mondo del Biscione, «come se Marchionne smettesse di guidare la Fiat». C’è di più: Pier Silvio non ha mai espresso pulsioni forti per la politica. Esiste anzi il fondato sospetto che le sue idee collimino solo in parte con quelle del paterno genitore (in passato aveva manifestato simpatie per la Bonino). Dovesse mai cimentarsi, darebbe dispiaceri a papà. Che poi è il destino comune dei figli. carismatico-popolare non sta insieme con la dimensione razionale e pragmatica. La risposta irresponsabile e dissennata della sinistra è stata la criminalizzazione di Berlusconi. Si è usciti dal piano della politica per spostarsi su quello dell’emotività». È un problema ventennale... «Direi di sì. Questo ventennio è nato male perché non c’è stata legittimazione. Prima si era legittimati da Mosca e da Washington, magari, ma si era legittimati. Dal ’94 in poi chiunque vincesse era l’usurpatore: usurpatori i comunisti e usurpatore il caimano. Si cominciava con le accuse di brogli la sera delle elezioni e si andava avanti così sino alle elezioni successive. E poi la Seconda repubblica è fondata sul sospetto che la giustizia fosse amministrata a beneficio di una parte. Una mostruosità. E ce la trasciniamo ancora oggi». Una mostruosità cui lei ha dato credito. RESPONSABILITÀ DEL LEADER È anche colpa di Berlusconi? Pensano a chi candidare a Messina o Lodi. Classe 1984 figlia di Veronica Lario è amministratore delegato del Milan dal 2013 Un Berlusconi capolista È pressing su Pier Silvio «Li capisco, perché difendono la loro di vita: senza di lui sono politicamente morti. Però è vero, escono tutti i limiti di una classe politica capace soltanto di vivere all’ombra del capo, persino ora che l’ombra non c’è più perché non c’è più il sole». «Naturalmente: perché si considera eterno e non prepara il futuro. Non lo ha mai preparato. Tuttavia, vedete, lui ha quasi 78 anni, io quasi 77. Chi mi lascia a bocca aperta sono i dirigenti di Forza Italia che hanno fra i 30 e i 50 anni, i quali non si rendono conto che fra pochi mesi alle Europee ci potrebbe essere un’affermazione dei partiti antieuro, e sarebbe il presupposto per la fine della moneta unica e per la messa in discussione dei trattati continentali. Ma loro non ne sono sfiorati». MARCELLO SORGI Il duello in Europa potrebbe essere tra Renzi e Grillo Marina C Il secondogenito avrebbe un gradimento del 20,6%. Davanti solo Renzi, Letta e il papà Taccuino Giuliano Urbani, fondatore di Forza Italia cole di Molière, che in prossimità del cataclisma si occupano di spasimanti e merletti. E non solo a destra, ma anche a sinistra». Bè, a sinistra hanno un capo non condannato in via definitiva, che tratta con la Merkel e che ha la metà degli anni di Berlusconi. «Ne sono consapevole. Ma la dinamica è identica: nel Pd seguono Matteo Renzi perché non hanno voglia di assumersi la Berlusconi si considera eterno e non prepara il futuro. Non lo ha mai fatto Però chi mi lascia perplesso è la classe dirigente che non capisce la gravità del momento storico responsabilità di mandarlo a casa. Lo seguono e fanno un po’ ridere, in tv, mentre fanno professione di renzismo, e cioè ripetono una lezione su misura di cui non sono convinti. È la prospettiva che non c’è, è tutto precario». Ma il centrodestra come ne uscirà? «Forza Italia - e lo dico con rammarico, perché noi vent’anni fa pensavamo a fare altro, e non ci siamo riusciti - è un partito carismatico e popolare e la dimensione «Certo, il sospetto l’ho sempre avuto. E forte. Bisognerebbe andare a vedersi i verbali della Bicamerale del ’98, quando dicevo a Elena Paciotti (ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati, ndr) o a Edmondo Bruti Liberati che la separazione della carriere era un provvedimento a loro garanzia. La Paciotti mi rispose che così si metteva a rischio l’indipendenza della magistratura, e due giorni dopo si candidò per le Europee coi Ds! Ma di che indipendenza parlava? Il dubbio sì che ti viene». Dunque hanno ragione in Forza Italia? «La metterei così: ma può un povero cristo liberale come me trascorrere tutta la vita fra chi strilla che i magistrati sono tutti comunisti e chi sostiene che invece sono intoccabili e le sentenze non si discutono? Ma da quando in qua esiste qualcosa di produzione umana che sia indiscutibile? Ma per piacere... Comunque, pietà, sono argomenti che non mi appassionano più». a definitiva esclusione dalle liste per le europee e dalle candidature per i prossimi due anni di Berlusconi ha creato movimento al centro e nel centrodestra. Alfano prova a stringere con il Ppe. Cesa e Mauro annunciano liste comuni. Tutti e tre premono per un abbassamento della soglia del 4% per il Parlamento di Strasburgo. È evidente il tentativo di approfittare dei voti in libera uscita che potrebbero arrivare dal bacino di Forza Italia, in mancanza di un messaggio chiaro del partito del Cavaliere. Va detto che tutti i tentativi fatti finora, lungo il ventennio, di costruire un’alternativa elettorale a Berlusconi, ultimi quelli di Fini e Casini, sono finiti male. L’elettorato berlusconiano, pur essendosi ridotto negli anni, ha mostrato sempre fedeltà al proprio leader, s’è mobilitato con più convinzione alle politiche e meno alle amministrative e alle europee. Ma se al vertice di Forza Italia dovesse aprirsi una rissa sulla formazione delle liste, in mancanza di Berlusconi capolista, le ambizioni dei partiti concorrenti nel centrodestra sarebbero più fondate. E tuttavia, il beneficiario più probabile della linea di opposizione euroscettica tenuta dal Cavaliere, è inutile nasconderlo, potrebbe essere Grillo. Il leader del Movimento 5 stelle ha già attaccato al Nord la Lega, in crisi a causa degli scandali dello scorso anno e della caduta della giunta del Piemonte. Dopo molti anni, l’elettorato settentrionale potrebbe tornare ad essere contenibile e riservare sorprese. Non a caso Renzi, dopo la conquista di Palazzo Chigi, ha voluto fare la sua prima uscita nelle scuole a Treviso. La partita vera di queste europee alla fine potrebbe essere tra Renzi e Grillo. Il presidente del Consiglio, alle prese in questi giorni con gli impegni di politica economica illustrati alla Merkel, discussi ieri alla Camera e oggi da presentare al vertice europeo, si prepara a impostare la sua campagna sulla prospettiva della presidenza italiana del semestre europeo. Il suo messaggio sarà: se vinciamo le elezioni, avremo più forza per ottenere dall’Unione una maggiore flessibilità e politiche per la crescita. Il leader di M5s punta tutto sulla contestazione dell’euro e dell’«Europa delle banche», per convincere gli elettori che solo con un capovolgimento della rete di vincoli imposti da Bruxelles si potrà uscire dalla congiuntura negativa e dalla lunga stagione di aumenti di tasse. Con Berlusconi impedito dai suoi guai giudiziari, il match tra il neo-premier e il leader grillino si annuncia duro e a base di colpi di scena. Nessuno dei due duellanti ha intenzione di candidarsi al Parlamento europeo: ma per i loro concorrenti centristi, che speravano di beneficiare dell’esclusione del Cavaliere, non sarà facile rubare la scena ai due maggiori comunicatori del momento, che pensano al voto del 25 maggio come a un referendum su se stessi. L 8 .Primo Piano STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 U IL NORD LA PARTITA DEL VOTO Friuli Venezia Giulia «AncheTrieste torninostra» 1,3 milioni Il numero di votanti al referendum del comitato Plebiscito.eu su 4,91 milioni di abitanti 1 Secondo il Movimento -1,6% calo del Pil È la flessione del prodotto interno lordo in Veneto nel 2013 secondo i dati Unioncamere PLEBISCITO.EU Trieste Libera un referendum non serve: il capoluogo giuliano è capitale del Territorio Libero di Trieste, istituito nel 1947. L’accordo del 1975 fra Italia e Jugoslavia per la spartizione del Tlt non avrebbe valore, e quindi Roma starebbe sottoponendo la città a «occupazione militare». Fantasie? Non per le centinaia di aderenti allo sciopero fiscale, né per i 6.000 che hanno sfilato a settembre. Numeri enormi per una città di 200mila abitanti. Una recente manifestazione a sostegno della secessione organizzata a Venezia Veneto, un milione vota: via dall’Italia Domani i risultati simbolici di un referendum indipendentista, ma naturalmente non ha valore legale DAVIDE LESSI TREVISO L’ora “x” è fissata. «Domani alle 18 dichiariamo la secessione», dicono convinti. Come in Crimea anche in Veneto da domenica scorsa si sta votando il referendum per l’indipendenza. Dall’Italia, da «Roma ladrona», da uno Stato che «continua a mungere» una vacca che, dopo la crisi, tanto grassa non lo è più: secondo i dati di Unioncamere, diffusi ieri, il Pil regionale è tornato ai livelli di tredici anni fa. E al- lora via, si vota. Poco importa che farlo non abbia nessun valore legale. «Siamo già 1 milione e 307 mila», dicono con toni trionfali da Plebiscito.eu, il comitato che ha organizzato la consultazione. Il quesito principale è: «Vuoi tu che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?». A ieri hanno risposto, secondo i dati degli organizzatori, «il 35,02 per cento degli aventi diritto» in Veneto. Pur ammettendo qualche “abuso”, un’enormità. Si vota online Intervista sul sito del comitato ma anche nei gazebo allestiti nelle sette province. Un voto più complesso di quello di Simferopoli, insomma. La consultazione, spia di un malessere sempre più forte, è stata organizzata on line Ma l’accostamento, VenetoCrimea, suggestiona tanti. «Dal Canal Grande al balcone di Giu- lietta un “sì” per tagliare i legami con Roma», il titolo da cartolina scelto da The Independent. Venezia, tolto qualche simbolo identitario - come il leone di San Marco -, non c’entra. Ne è convinto il politologo Paolo Feltrin. «La Serenissima la conoscono in pochi, ma dentro ogni veneto c’è un secessionista filoaustriaco», dice sorridendo. Poi torna serio: «Questo è l’ennesimo segnale di insofferenza, di malessere». Non è un caso che tra gli elettori ci siano “forconi” del comitato 9 dicembre, leghi- Ha detto Di Battista 35 anni, romano di Prati, Alessandro Di Battista è una delle figure su cui nel M5S c’è il maggiore investimento «Anacronistico il 3%, dice Renzi. Ma poi va a parlare dalla Merkel e se ne sta zitto» JACOPO IACOBONI A che punto è il feeling della società italiana con il Movimento cinque stelle? Esiste a Milano un loro dato riservato (non un sondaggio) che li vorrebbe di nuovo molto alti, risulta anche ad Alessandro Di Battista? Romano di Prati, 35 anni, esuberante ma molto parco di interviste coi giornali, accetta di parlare mentre il treno lo porta a Modena, nuova tappa del tour dei deputati sospesi: «Io non conosco questo dato; ma le dico: ho elementi per credere che supereremo il risultato di febbraio 2013». TEATRI PIENI A NORD EST «Io, essendo stato sempre anti-Lega, posso dirlo: la Lega delle origini era rivoluzionaria» Non è un po’ troppo? Di solito i politici abbassano l’asticella della previsione, così comunque vada dicono che hanno vinto. «Noi non abbiamo il problema del consenso, non vogliamo fare politica a vita. La mia speranza anzi è sfondare quota 30 per cento; ma credo che saremo comunque più alti del 25,5. A quel punto chiederemo al governo di dimettersi, e ai cittadini di circondare il Parlamento». In base a cosa crede a questa soglia? È un atto di fede o una descrizione? «Da un anno facciamo delle agorà con i meet up. Prima venivano 30-40 persone, ora a Verona eravamo in sti fuoriusciti, i delusi dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia. Il popolo del Nordest, insomma: commercianti, imprenditori, partite iva, artigiani «tartassati». Ma anche giovani laureati, disoccupati e cassaintegrati. In tempi di crisi le «piccole patrie», in Sardegna come a Trieste, diventano opportunità. «Sono viste come modelli efficienti», conferma Feltrin. Gli industriali annuiscono. «La colpa non è di chi organizza il referendum per l’indipendenza ma di chi, al governo, non ha saputo «Uscire dall’euro? Se la Germania dice no agli eurobond, escano loro, non noi» Di Battista: il M5S sopra il 26% e possiamo sfondare il 30 Tour con i deputati sospesi: “Ma quale leader, non mi ricandiderò” 800 un lunedì sera, a Noale, un paesino veneto, ieri, 450. Non sono i numeri dello tsunami tour, è ovvio; ma stiamo seminando tanti piccoli tsunami. Da Roma ovviamente non si capisce». L’altra sera lei diceva che tanti anni fa, parlando con suo padre, constatavate che la Lega era «nata rivoluzionaria, ma aveva fatto l’errore di entrare nelle spartizioni del sistema». Partite da nord est perché puntate a prendere molti voti in quell’elettorato deluso? «Il tour non ha questo significato, andremo anche a sud, o nelle isole. E poi parliamo a quell’elettorato, sì, ma siamo anche contro gli F35, una battaglia che piace molto a sinistra. Però - essen- do sempre stato un antiLega - posso dire nelle piazze che la Lega delle origini era rivoluzionaria; quella prima della secessione, che era solo un modo per chiedere tanto per ottenere qualcosa». Quello che fate voi sull’euro? «Noi no, non chiediamo tanto per ottenere poco. Semmai vogliamo alzare il livello dello scontro - sempre in maniera rigorosamente non violenta - perché è l’unico modo per ottenere risultati. Il salva Roma l’abbiamo stoppato perché li minacciammo di farli restare a votare nel weekend, e avevamo i voti per farlo. In Parlamento io ho provato a convincere tutti i deputati del Pd a votare con noi alcune cose, Civati, Moretti, Madia... tutti. Da Rodotà in poi. Dicevano “è il migliore, ma non possiamo votarlo perché lo proponete voi”. Ricordo che la Moretti, la sera di Prodi, piangendo, mi disse “ok, avete vinto voi, cosa dobbiamo fare?”. Poi votarono Napolitano. Votano contro le loro convinzioni perché vogliono fare politica a vita, e allora fanno autocastrazione. Noi non abbiamo questo problema. Dopo due mandati faremo altro, il che ci rende più liberi». In Europa ora siete passati a una più mite richiesta: gli eurobond. «L’uscita dall’euro, come la mette la Lega, è uno slogan. Gli eurobond mi sembrano una via praticabile, ricordo che ne parlò Tremonti, non dispiace- dare risposte», dice l’imprenditore Massimo Colomban. Che il malessere ci sia, e alto, l’ha ben capito Grillo che, solo pochi giorni fa, ha pubblicato sul suo blog la piantina dell’Italia divisa in macroregioni. La Lega, dopo anni al governo regionale e nazionale, questa volta è costretta a rincorrere. «Il popolo va rispettato», ha detto ieri a Roma il governatore Luca Zaia ai cronisti stranieri. Con un occhio rivolto a loro, l’altro a maggio quando ci sarà un referendum legale: il voto europeo. vano anche a sinistra, è davvero impossibile farli?». Quindi niente uscita dall’euro? «Se la Germania non accetta gli eurobond, che esca la Germania. Né al Consiglio né alla commissione c’è il veto previsto, per esempio, all’Onu. Il voto tedesco vale quanto quello della Grecia. Sfidiamo Renzi, faccia una grande iniziativa europea su questo. Lui definisce “anacronistico” il 3 per cento, ma va da Merkel e non dice niente». Lamentate che Renzi vi ruba dei temi, questo però dovrebbe porvi un problema politico, o no? «Per noi il problema non è chi si prende la paternità, è che Renzi poi quelle cose non le fa». Qualche carta non la potevate andare a vedere? Magari le province, parzialmente tagliate? «In realtà non erano neanche tagliate a metà. Ed è così su tutto; i renziani erano contro gli F35, che però sono ancora lì; erano per la mozione elettorale Giachetti, che però non votarono; erano per l’amnistia, e poi sono diventati contro. Non sono credibili». E i vostri errori? Lei è stato sospeso per quella scena con Speranza, se n’è pentito? «Riguardandomi ho capito che ero fuori giri, avevo perso il controllo, e non ne sono affatto contento. Ma la battaglia era giusta, quella la rifarei: ci hanno negato il riconteggio dei voti, violano le procedure della democrazia, e attaccano noi sulle forme. Diventa tutto un gioco comunicativo, spesso falsato. E lo dice uno che ha un sogno: fare il reporter. E lo farò, perché se la legislatura dura fino al 2018, io non mi ricandiderò». E la tv? Dalla Bignardi, al di là delle polemiche, non è andata male. L’ha più sentita? «No. Ma non ce l’avevo con lei, ha fatto le domande che doveva, anche su mio padre. Quello che mi è dispiaciuto è aver visto poi il trattamento di totale gentilezza - eufemismo - riservato a Renzi». LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Primo Piano .9 . U GIUSTIZIA I GUAI DEI DEMOCRATICI Accuse pesanti Genovese, ex sindaco di Messina, è accusato anche di associazione a delinquere “Sistema Genovese” Chiesto l’arresto del deputato Pd Il caso dei fondi per la formazione. Il partito lo scarica FABIO ALBANESE MESSINA «Una bomba a scoppio ritardato». A Messina la richiesta del gip alla Camera dei Deputati dell’arresto del pd Francantonio Genovese, la prima della nuova legislatura, quasi non sorprende. In qualche modo ormai se l’aspettavano in molti. Genovese, 45 anni, ex sindaco della città, ex segretario regionale del Pd e attuale deputato accreditato di 20mila voti alle Primarie (risultò il più votato in Italia), è accusato assieme alle altre 4 persone che ieri la polizia e la Guardia di finanza ha arrestato e posto ai domiciliari, di un impressio- Barracciu, sospetti per altri 45 mila euro Sottosegretario accusata di peculato il caso NICOLA PINNA CAGLIARI a mappa degli spostamenti non torna: nei giorni in cui raccontava di essere in giro per la Sardegna, sempre per impegni politici, Francesca Barracciu risultava all’estero. Non solo: secondo il pubblico ministero che indaga sulle spese pazze in Consiglio regionale c’è molto di strano nelle giustificazioni che il sottosegretario alla Cultura ha presentato in Procura per spiegare come abbia speso i 33 mila euro contestati nel primo avviso di garanzia. E per lei, ora, c’è una nuova accusa: aver utilizzato per finalità personali altri 45 mila euro incassati come rimborso per l’attività istituzionale. Il reato è lo stesso, cioè peculato, ma le somme da giustificare sono più che raddoppiate. L’ex europarlamentare, consacrata dalle primarie per la presidenza della Regione e costretta a rinunciare per il terremoto giudiziario, si trova ad affrontare un nuovo caso. Anche politico. Quando Renzi l’ha scelta per occupare la poltrona di sottosegretario alla Cultura le contestazioni erano esplose subito. Insieme a lei nel mirino (soprattutto dei grillini) era finito anche il calabrese Antonio Gentile: lui doveva essere il sottosegretario alle Infrastrutture ma non aveva resistito alle bordate. E dopo qualche giorno aveva preferito farsi da parte. Francesca Barracciu, esclusa anche dalla rosa dei nuovi assessori L Il sottosegretario Barracciu regionali sardi, aveva mostrato invece la volontà di resistere. E ora che si è saputo dell’inchiesta bis è costretta a fronteggiare nuovi attacchi. Di avere tra le mani una nuova patata bollente la Barracciu lo ha scoperto la settimana scorsa. È stata convocata in procura e si è presentata con la convinzione di dover rispondere ad altre domande sulla prima tranche dell’indagine. Nell’ufficio del pm, invece, ha capito che la situazione si era fatta molto più grave. Il magistrato, infatti, contesta altri 45 mila euro e allo stesso momento considera poco convincenti le prime giustificazioni sulle spese presentate dagli avvocati del sottosegretario. «I 33 mila euro – aveva spiegato l’ex europarlamentare del Pd – sono stati spesi in modo lecito, sulla base delle tabelle Aci, per percorrere tanti chilometri, in un periodo in cui l’attività di consigliere regionale mi portava a essere in giro per la Sardegna». Ma le tracce lasciate dalla carta di credito, secondo il pm, sconfessano gran parte di questa teoria. nante elenco di reati: associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti di peculato, truffa aggravata, riciclaggio, falso in bilancio nonchè reati finanziari e contro la pubblica amministrazione. In una frase: «Il sistema Genovese», come fu definito nell’estate scorsa quan- do nell’inchiesta incappò la moglie del parlamentare, Chiara Schirò, finita ai domiciliari e da pochi giorni scarcerata. Il «sistema» è la fitta ragnatela di interessi che il potente deputato pd ha in Sicilia per sfruttare, e secondo l’aggiunto della procura Sebastiano Ardita e un pool di pm intascare, i ricchi fondi per la formazione professionale nell’isola, favorendo parenti e amici. Tutto questo, attraverso una serie di società e una decina di enti di formazione che, quasi sempre, risultano attribuibili a lui stesso e a suoi familiari. Un giro di milioni di euro, 6 negli ultimi 5 anni, finiti chissà dove e che la procura ritiene di avere rintracciato facendo luce su una serie di episodi. Genovese, rampollo di una famiglia di importanti politici Dc e che ha forti interessi nella società che gestisce i traghettamenti nello Stretto, avrebbe intascato almeno 250 mila euro che le «sue» società gli avrebbero versato come consulenze; una di queste, la Caleservice srl, avrebbe emesso decine di fatture ritenute false con cui Genovese riusciva ad abbattere il suo reddito personale. E poi c’è la gestione del «dimensionamento scolastico» nell’isola, avvenuto tramite l’ex capo della segreteria dell’assessorato regionale all’istruzione, Salvatore La Macchia, tra gli arrestati, con cui si spostavano dirigenti scolastici sulla base di convenienze politiche. Genovese ieri stesso si è sospeso dal Pd e dal gruppo: «Sono certo di poter fornire ogni chiarimento utile ad escludere la sussistenza degli addebiti contestati - ha scritto - Ciò farò, con serenità, in ogni sede, non esclusa quella parlamentare». Il pd e uomo di Renzi in Sicilia, Davide Faraone, annuncia: «Se si verificherà dalle carte che la richiesta è legittima e concreta si voterà a favore senza alcuna titubanza». GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 10 UNA COLLEZIONE DIPINTA A MANO, IN CUI OGNI PEZZO È UNICO. COLORATA DALLA CREATIVITÀ E DAL TALENTO DI RAGAZZI CON DISABILITÀ INTELLETTIVA. UN PROGETTO CONCRETO PER REALIZZARE UN SOGNO DI LAVORO E AUTONOMIA. SCOPRI UNA STORIA DI #VITEVERE SU GEOX.COM ANTEPRIMA GIOVEDÌ 20 MARZO, DALLE 18.30, NEI GEOX SHOP DI: MILANO - VIA TORINO, 8 ANG. V. SPERONARI VERONA - VIA MAZZINI, 23 TORINO - VIA ROMA, 94 PADOVA - VIA CAVOUR, 21 ANG. VIA S. LUCIA LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Primo Piano .11 . U UCRAINA LA RISPOSTA DELL’OCCIDENTE Sanzioni, l’Ue teme l’effetto boomerang Oggi si decide per un secondo round ma studi riservati delle banche avvertono: si rischia un punto di Pil MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES La decisione sulla stretta alla sanzioni sulla Russia sarà al massimo livello politico e solo all’ultimo, questa sera nella cena dei leader del Consiglio Ue. «Tutto è possibile - ammette un ambasciatore europeo -, ma la soluzione più probabile è che la lista nera sia allungata, e che il summit bilaterale di giugno sia annullato». Sarà una opzione «2 bis» che difficilmente morderà, sebbene costruita a fatica con un disperato valzer telefonico sulle due sponde dell’Atlantico. La cancelliera Merkel ha parlato col presidente Obama, mentre il Consiglio di Sicurezza Onu era riunito, il suo segretario Ban Ki Moon volava da Putin e l’inglese Cameron chiedeva l’espulsione di Mosca dal G8. Tutti, per ora, vogliono evitare il peggio. Ieri sera, nell'ultima bozza di conclusioni del vertice Ue che si apre oggi a Bruxelles, la voce «Ucraina» era uno spazio bianco. Ne hanno discusso sino a notte gli ambasciatori dei Ventotto, impegnati a sbrogliare una matassa intricata. Le prime due mosse europee, come quella americana, hanno sortito poco. Nessuno lo dice «on the record», ma nonostante gli appelli, il cambio di status della Crimea è considerato scontato e irreversibile. Al vertice del 6 marzo, l’Ue aveva minacciato una «fase due» di misure - dopo la sospensione dei negoziati commerciali e sui visti - se non fosse ripartito il dialogo. È successo lunedì, con la chiusura delle frontiere e il gelo finanziario per 21 persone. Ma la Kiev esce dalla Csi e prepara il ritiro dei militari dalla Crimea Raid russo via dalle basi gli ucraini Si stringe la morsa russa sulle basi ucraine in Crimea, mentre Mosca comincia a distribuire i passaporti russi ai cittadini crimeani. Ieri a Simferopoli è stato assaltato il quartier generale della marina ucraina a Sebastopoli (foto) ed è stato portato via l’ammiraglio della marina ucraina Serhiy Haiduk. Kiev è uscita dalla Comunità degli Stati indipendenti, sorta dalle ceneri dell’Urss, e si prepara a ritirarsi dalla penisola, ma si è appellata all’Onu perché sia «smilitarizzata». VASILIY BATANOV/AFP «caduta» di Simferopoli non era compresa. Ecco il dilemma. Sulla carta c’è l’«opzione 3», quella della guerra economica. Dove andremo? «Fase due e mezzo» è la risposta più comune, con un elenco dei cattivi «in revisione permanente» e davvero arduo da compilare, poiché le sanzioni europee - a differenza di quelle americane - sono appellabili. Se siamo divisi «il gioco è finito», avverte una fonte del Consiglio. Preoccupata. Britannici e irlandesi sono per una risposta fortissima. La Germania ritiene invece meglio restare nella fase due, con 6-10 nuovi nomi nella lista nera. «La fase 3 - dice una National Geographic ridisegna la cartina La mappa La rivista americana ha già riconosciuto la Crimea come parte della Russia: pronta una nuova carta geografica fonte di casa Rft - può scattare se i russi entrano in Ucraina». Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, s’è detto pronto ad annullare il contratto per la consegna a Mosca di due navi da guerra Mistral (un miliardo) e ha chiesto a Londra di considerare restrizioni sulla finanza degli oligarchi nella City. Berlino, in parallelo, ha sospeso la vendita di simulatori di combattimento Rheinmetall per 120 milioni. E mentre Mosca minaccia di «rivedere» la sua posizione nelle trattative sul nucleare iraniano, l’ambasciatore dell’Est confida la consapevolezza che «la fase 3 farebbe male an- che a noi», pertanto bisognerebbe prepararsi a «un dolore uguale per tutti», con misure compensative per chi si trovasse a pagare il prezzo più caro. La paura è evidente. L’ex Oltrecortina avrebbe immediate carenze di energia: «L’Ue dovrebbe tenerne conto». La verità è che l’Europa è tentata di accomodarsi nella situazione attuale. O quasi. Una fonte industriale assicura che i russi sono intenzionati a rispettare al 100% i contratti energetici che scadono fra 10 anni. Con l’Italia, fa notare, nei primi due mesi del 2014 l’interscambio è salito del 10%. Conviene lo scontro totale? Un rapporto riservato di una banca europea stima che delle vere sanzioni commerciali spingerebbero la Russia in recessione e costerebbero all’Ue «sino a un punto di pil». Qualora si arrivasse al blocco delle forniture energetiche verso l’Ue, Mosca perderebbe anche 10 punti di pil e noi finiremmo automaticamente col pil in rosso. La Crimea scatenerà tutto questo? «Serve un giudizio politico», insiste l’ambasciatore. E pure economico, è naturale aggiungere. Stasera sapremo. Ma nessuno si attende davvero grandi sorprese. 380 miliardi di euro L’interscambio commerciale fra Ue e Russia La Nato alza la voce “Aggressione militare Dobbiamo riarmarci” Ma Obama esclude un intervento militare Retroscena PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK olo un mese fa, la Nato era quasi una reliquia del passato. Venerata e rispettata, perché aveva vinto la Guerra Fredda senza sparare un colpo, e quando poi aveva sparato per la prima volta, in Bosnia e Kosovo, aveva fermato un genocidio. Però la trattavamo come un pensionato autorevole, a cui si assegna qualche lavoretto per affetto, più che per necessità. Libia, Afghanistan, ci sforzavamo di trovarle compiti fuori dal suo teatro naturale, perché l’Europa era in pace e altrimenti avremmo dovuto chiuderla. Gli Usa erano tutti concentrati sul «pivot» verso l’Asia, e le minacce poste dalla Cina. S Da martedì siamo tornati al passato, oppure siamo approdati al futuro. Infatti il vicepresidente Joe Biden ieri ha annunciato che gli Usa potrebbero mandare truppe nei Paesi Baltici, anche se poi Obama ha escluso «un intervento militare». «La fase storica in cui avevamo sperato di trasformare la Russia in un partner - ci spiega l’ex ambasciatore americano alla Nato Kurt Volker - è finita con l’annessione della Crimea. Adesso dobbiamo ricalibrare la nostra politica, trattando Mosca come competitore strategico, se non nemico». Proprio in queste ore il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha visitato Washington, parlando abbastanza chiaro: «Le azioni russe in Ucraina sono un’aggressione militare, la più grave minaccia alla sicurezza dell’Europa dalla fine della Guerra Fredda. Non c’è dubbio che l’Europa debba investire di più in difesa e sicurezza. È altrettanto certo che molti europei vorrebbero una riaffermazione dell’impe- Fronte Est F-16 della Nato schierati in Polonia JAKUB KACZMARCZYK/EPA gno americano sul continente». Sono concetti largamente condivisi dagli esperti del settore. Ad esempio Ivo Daalder, ex ambasciatore Nato dell’amministrazione Obama: «Gli alleati entrati negli ultimi due decenni lo hanno fatto perché volevano la nostra protezione, e gli eventi recenti ricordano che questa è una buona cosa. Però dobbiamo essere seri nel difendere tutti questi 28 Stati». Oppure Robin Niblett, direttore della Chatham House: «Putin non poteva fare di meglio, per chi crede nella continua rilevanza della Nato. Accadono cose che non ritenevamo più possibili: vicino a quella del Ventunesi- mo secolo, c’è ancora un’Europa del Ventesimo e Diciannovesimo. Pensavamo che la Russia potesse cambiare, e stava cambiando, ma Putin l’ha portata in un’altra direzione». Il primo punto è come reagire all’emergenza, oltre gli aerei già inviati in Polonia e nel Baltico: «La crisi - dice Volker - è ancora viva e altre azioni in Ucraina orientale non sono escluse. Penso che Putin non scavalcherà la linea rossa dei confini Nato, ma fa già propaganda per le minoranze russe nei Paesi baltici emettendo passaporti. Dovremmo decidere azioni concrete, tipo dichiarare che altre aggressioni non saranno tollerate, lanciare esercitazioni sul terreno vicino ai confini, dare assistenza militare e di intelligence a Kiev». Alcune proposte di una lunga lista, per far capire a Putin che la Nato è tornata quella di quando lui lavorava nel Kgb. Il secondo punto, che sarà in cima all’agenda del vertice di settembre, è poi adeguare la strategia alla nuova fase storica: «Tutti hanno problemi di bilancio, ma Mosca ha chiarito che questo non è il momento di disarmare e ritirarci. E ciò vale per l’Europa, come per gli Usa. La Nato ha ancora una missione chiara da compiere: difesa e deterrenza, per proteggere la libertà dell’Occidente». GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 12 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Primo Piano .13 . U ANNIVERSARIO Cronologia Cosaequando MISTERI ITALIANI 20 marzo 1994 I lati oscuri della vicenda 1 L’agguato 1 La giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e l’operatore Miran Hrovatin vengono uccisi in un agguato a Mogadiscio. Erano in Somalia per seguire la guerra tra fazioni che insanguinava il Paese. L’agente segreto Il confidente 007 ucciso in Somalia 12 gennnaio 1998 L’arresto di Hashi Hassan 1 Il somalo Hashi Hassan, ricono- L’agente del Sismi Vincenzo Li Causi era uno degli informatori di Ilaria Alpi. Venne ucciso in un agguato nel novembre del 1993 a Balad, da militari somali. Il giorno dopo avrebbe dovuto tornare in Italia per conferire con i giudici in merito al traffico di armi e scorie nucleari. sciuto dall’autista di Ilaria Alpi come facente parte del commando, viene arrestato a Roma. Sarà condannato in definitiva a 26 anni di carcere. La madre di Ilaria Alpi ha sempre dichiarato che per lei si tratta di un capro espiatorio. Nessun altro componente del commando è stato individuato. 14 febbraio 2010 La nuova pista 1 Il gip del tribunale di Roma rigetta 2 Il testimone L’imprenditore chiacchierato ANSA la richiesta di archiviazione. Sostiene che, dalle carte, emerge come Ilaria sia statauccisaperchéavevascopertoqualcosa sul traffico di armi e rifiuti tossici. Ilaria Alpi, la giornalista del Tg3 uccisa a Mogadiscio il 20 marzo 1994 insieme all’operatore Miran Hrovatin VENTI ANNI DOPO L’imprenditore italiano Giancarlo Marocchino era lì quando Ilaria e Miran furono uccisi. A caldo disse: «Non è stata una rapina, si vede che sono stati in certi posti in cui non dovevano andare». Poi ha ritrattato. Su di lui circolano sospetti sul traffico d’armi e rifiuti nucleari. Ilaria Alpi, non è finita “Cerchiamo altri testimoni” Il procuratore risponde alla madre della giornalista: “Ci impegneremo al massimo” NICCOLÒ ZANCAN ROMA 3 Il materiale Taccuini spariti e video tagliato Alla famiglia di Ilaria Alpi sono stati restituiti solo taccuini non ancora usati di Ilaria. Tutti quelli su cui aveva preso appunti non sono mai stati trovati. Anche l’intervista al sultano Bogor, che aveva appena girato per due ore, è arrivata tagliata e non è mai stato trovato il resto del video. 4 La pista Il certificato trovato a Milano on può essere stato tutto inutile. «Comprendo il dolore della signora Luciana Alpi. Ho profondo rispetto per la sua battaglia di verità. Posso dire che ci impegneremo al massimo per trovare gli assassini. Da parte nostra, c’è grande attenzione. Abbiamo chiesto alla polizia giudiziaria un nuovo sforzo per identificare alcune persone, non italiane, che potrebbero riferire circostanze significative». Ecco, se ancora esiste una speranza di restituire giustizia a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, è in queste parole del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone: «Un nuovo sforzo». Significa che non è finita. Andranno a cercare in Somalia, un Paese eternamente in guerra. Andranno a cercare, consapevoli che il tempo gioca sempre a vantaggio di chi scappa. 20 marzo 1994. Oggi. Vent’anni fa. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, inviati a Mogadiscio per il Tg3, sono appena tornati da un viaggio pericoloso. Sono andati a Bosaso, sulla costa. Hanno intervistato il sultano Ali Mussa Bogor. Hanno cercato notizie su un traffico di armi e rifiuti tossici. Chiesto informazioni sul peschereccio della Shifco, sequestrato al largo del N 5 Nel 1995 la procura di Reggio Calabria sta indagando su un traffico di rifiuti tossici. Fa una perquisizione a Milano a casa dell’ingegnere Giorgio Comerio e qui trova una cartellina con su scritto «Somalia» al cui interno c’è il certificato di morte di Ilaria Alpi. Il documento, poi, sparirà. Fusti in Somalia porto. Vorrebbero andare a parlare con il capitano Omar Mugne. Sospettano che la partita di giro con l’Italia sia proprio questa: armi ai guerriglieri, in cambio della possibilità di sversare rifiuti tossici in Somalia. Di più: sospettano che fusti pieni di scorie nucleari siano già stati sbarcati e poi intombati lungo la nuova strada Garowe-Bosaso. Ilaria Alpi fa domande, Miran Hrovatin riprende tutto. Durante quei giorni di ricerche ora si sa attraverso un’informativa del Sismi - ricevono minacce di morte. Ma alle 11 di mattina del 20 marzo sono all’Hotel Sahafi di Mogadiscio. Al sicuro, sembra. Ilaria Alpi telefona a Roma alla madre Luciana: «Sono stanca, mangio qualcosa, poi devo preparare il servizio per il Tg delle 19». E invece, all’improvviso, lei e Miran escono ancora. Sul Toyota pick up con doppia cabina, viaggiano con un autista e un ragazzo somalo, armato, di scorta. Decidono di passare «la linea verde», consapevoli del pericolo. La città è in preda all’anarchia. Ma vanno a cercare un collega dell’Ansa all’Hotel Hamana. Per poi scoprire, appena arrivati, che il collega non c’è. È già tornato in Italia. Sembra una trappola. Infatti, appena usciti dall’hotel, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin vengono avvicinati da una camionetta con sette persone a bordo. Stando ai risultati della commissione 6 parlamentare d’inchiesta che ha seguito il caso, i sette hanno in mente una rapina o un rapimento. Ma il risultato è diverso: l’autista scappa, il ragazzo di scorta scappa, Ilaria e Miran vengono uccisi. Colpiti da proiettili sparati da distanza ravvicinata. Giustiziati, si direbbe. Sono le 13,06. Due ore più tardi, la notizia arriva in Italia. Ed è già molto precisa, senza appello. Il primo ad intervenire, dopo l’agguato, è un imprenditore. Si chiama Giancarlo Marocchino, lavora in Somalia: costruisce e consegna materiali, anche un carico di carri armati e artiglieria, spedito dall’Italia a bordo della nave Jolly Amaranto. Marocchino ha ai suoi ordini una scorta privata di 300 somali armati. Ha la radio collegata con la base militare italiana. Conosce gli ambasciatori, i generali e gli uomini dei servizi segreti. Ecco perché la notizia viaggia velocemente. Marocchino viene fermato dal- 7 La criminalità I pentiti parlano del traffico Le indagini I rifiuti seppelliti vicino a Bosaso Nessun Dna sull’auto Una delegazione italiana composta, tra l’altro, dal deputato Verde Mauro Bulgarelli trova, nel luogo dove sono stati uccisi Ilaria e Miran, del materiale ferroso, probabilmente fusti contenenti presunti rifiuti tossici sulla strada tra Bosaso e Garowe. Dopo il balletto sulle perizie che si concentra sulla distanza dalla quale Ilaria e Miran sarebbero stati uccisi, la presunta Toyota dell’agguato viene portata in Italia e si esegue una nuova perizia. Sull’auto, però, il Dna del sangue trovato non appartiene a Ilaria Alpi. Due collaboratori di giustizia, Carmine Schiavone e Nunzio Perrella, ad anni di distanza parleranno del traffico di rifiuti tossici con la Somalia, confermando i dubbi della famiglia. Spunterà fuori la nave da pesca «Shifco», donata dalla cooperazione italiana al governo somalo. la folla che ingombra la strada, racconta. Riconosce le vittime dell’agguato. Carica i cadaveri sulla sua auto, per trasferirli al porto, dove ci sono le autorità italiane in ritirata. Un intervento molto al di sopra delle sue competenze. Oggi, rintracciato nella casa romana nel quartiere Prati, si foga: «Non ne posso più di questa storia. Mi ha rovinato la vita. Querelo tutti quelli che avanzano ancora dei dubbi sulla mia persona. Ho fatto semplicemente ciò che mi è stato ordinato via radio dal comando italiano. Non ci sono fantasmi da inseguire. Non ci sono misteri. Io credo che Ilaria Alpi e Miran Hrovatin siano stati uccisi perché il loro uomo di scorta ha aperto il fuoco, scatenando la reazione dei banditi». Versione minimalista. Quella ufficiale. Un incidente di percorso. Ma ormai troppe voci, troppe circostanze, raccontano anche l’altra versione. Quella che non si può dire. Sono spariti i taccuini di Ilaria Alpi. Tagliati i nastri dell’ultima intervista al sultano. Manomessi i bagagli durante le operazioni di rimpatrio. Persino il certificato di morte è andato perduto. Uno degli informatori di Ilaria Alpi era l’agente del Sismi Vincenzo Licausi, ucciso in Somalia durante un conflitto a fuoco nel novembre del 1993. Il capitano Natale De Grazia, che nello stesso periodo indagava in Italia su un traffico di rifiuti tossici e navi a perdere, è morto avvelenato. Chi tocca questa storia, fa una brutta fine. Ne parlano anche i pentiti di camorra Carmine Schiavone e Nunzio Perrella. Oggi, per l’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin c’è un solo condannato, Hashi Omar Assan. Nella sentenza di primo grado, che lo aveva assolto, si legge: «È un capro espiatorio». Per Luciana Alpi «è sicuramente innocente». E anche il giudice che si è occupato di un procedimento collaterale per calunnia, scrive: «Un cittadino somalo è in carcere forse innocente. E di certo due cittadini italiani, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, non hanno ancora avuto giustizia». Vent’anni dopo. Non è finita. Altri investigatori andranno a cercare. «Lo faremo con il massimo impegno», dice il procuratore Pignatone. La verità vale sempre il prezzo di qualsiasi attesa. 14 .Estero STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 MALAYSIA, L’FBI INDAGA SUL SIMULATORE SEQUESTRATO: CANCELLATI TUTTI I DATI Volo 370, il pilota s’addestrava ad atterrare su piccole isole MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME I segreti dell’aereo malese scomparso l’8 marzo potrebbero essere celati dal simulatore di volo che il pilota del MH370 aveva in casa. Gli investigatori di Kuala Lumpur hanno infatti appurato che Zaharie Ahmad Shah, 53 anni, aveva cancellato il 3 febbraio scorso tutti i dati relativi all’uso del simulatore: l’hardrive è ora nelle mani di una task force dell’Fbi, arrivata dagli Stati Uniti, il cui compito è di ricostruire i test eseguiti nell’intento di arriva- Ora spunta anche la tesi dell’incendio: equipaggio soffocato, lo schianto ore dopo re a tratteggiare il ruolo del pilota nel giallo internazionale che continua a non avere una soluzione. Il ministro della Difesa malese, Hishammuddin Hussein, ribadisce che «pilota ed equipaggio rimangono innocenti fino alla dimostrazione della loro eventuale colpevolezza» e sottolinea che «i famigliari di Ahmad Shah stanno collaborando» nell’evidente tentativo di allontanare i sospetti dalla compagnia di bandiera nazionale. Fra i Paesi con cittadini a bordo del volo MH370 «gli unici a non averci comunicato ancora l’esito degli accer- La rabbia I parenti delle 239 persone scomparse hanno protestato ieri a Kuala Lumpur per la «pessima» gestione della situazione da parte delle autorità malesi accusate di non dire la verità sull’accaduto MORTEZA NIKOUBAZL/REUTERS Sakineh, 45 anni IRAN: ERA STATA CONDANNATA ALLA LAPIDAZIONE Liberata Sakineh Nel 2010 il mondo si mobilitò per lei CLAUDIO GALLO AZHAR RAHIM/EPA tamenti sono Russia e Ucraina» precisa il ministro Hussein, evitando di dare alcuna indicazione sugli indizi raccolti. Ma il tabloid britannico «The Sun», citando fonti inglesi, afferma che dal simulatore di volo emerge che il comandante «si stava addestrando ad atterrare su piccole isole come la base militare di Diego Garcia nell’Oceano Pacifico» facendo così supporre che possa aver indirizzato il volo verso una destinazione ai Tropici. Alcuni testimoni oculari alle Maldive affermano di aver visto «un Boeing» volare a bassa quota l’8 marzo ma le forze militari dell’arcipelago preci- IRLANDA: UNA RAGAZZA ADOTTATA Cercava la madre da anni la ritrova a due isolati Aoife, 31 anni, racconta la sua storia in un libro: è stato uno choc tinuò a volare per ore col pilota automatico. Le molteplici ipotesi causano fibrillazioni ai parenti delle 239 persone scomparse e durante la conferenza stampa del governo malese, avvenuta a Sepang, l’insoddisfazione si è trasformata in protesta con accuse di «menzogne» alla volta di Kuala Lumpur. La risposta degli agenti è stata di trascinare verso l’uscita alcuni dei parenti, impedendo agli altri di parlare con i reporter ovvero segregandoli di fatto negli hotel dove vengono ospitati, al pari di quanto avviene per i parenti dei passeggeri cinesi in un albergo di Pechino. E’ mancata all’affetto di tutti noi E’ mancato all’affetto dei suoi cari Gianna Roscigno ved. Vergnano ing. Francesco Barbi Ci hai insegnato che “l’amore è l’unica cosa che conta. Non c’è niente altro”. Grazie. Gian Luca, Marco e Antonio con Chiara, Cecilia, Matteo, Federica, Martina, Annalisa, Vittoria. Funerali venerdì 21 marzo ore 11,30 nella parrocchia S. Margherita. – Torino, 20 marzo 2014 Anna ed Angela con le rispettive famiglie piangono GIANNA insostituibile amica di una vita e sono vicine a Gianluca e Marco. ALESSANDRA RIZZO LONDRA Per anni si è chiesta chi fosse la madre naturale e dopo lunghe ricerche l’ha trovata a pochi isolati di distanza dalla casa di Dublino in cui è cresciuta. Prima di conoscersi, le due donne hanno persino guardato una partita dei Mondiali 2002 nello stesso pub. Aoife Curran, 31 anni, ha scritto un libro sulla vicenda che l’ha portata a ritrovare la madre biologica. «È stato uno choc», ha raccontato. «Scoprire che viveva a cinque minuti di macchina è stato surreale». Aoife ha appena dieci settimane quando viene adottata da una coppia di Dublino, Michael e Maria McNamara. I genitori non le hanno mai nascosto la verità. «Sapevo di essere stata adottata prima ancora di sapere cosa volesse dire», ha raccontato alla Bbc. Ma con l’adolescenza le cose cambiamo e Aoife comincia a sentirsi confusa, a farsi delle domande. In Irlanda un figlio adottivo può legalmente cercare i genitori biologici al compimento del diciottesimo anno di età. Così, divenuta sano di «non aver rilevato alcun segnale sui radar». Ciò significa che l’ultima traccia elettronica del volo malese è stata lasciata sui cieli della Thailandia, poco dopo la mezzanotte dell’8 marzo quando «cambiò più volte rotta prima di dirigersi verso Ovest» secondo fonti dell’aviazione locale. Un’altra tesi, sostenuta dal pilota veterano Chris Goodfellow su alcuni siti australiani, è che il pilota Ahmad Shah si trovò ad affrontare un incendio a bordo, cambiò direzione per raggiungere lo scalo più vicino ma poi morirono tutte le persone a bordo, con l’aereo che con- ADRIAN MELIA Gli amici commossi partecipano al dolore dei familiari: Anna Avidano Anita Cionini Riccardo e Franca Cremasco Sergio Donati Leo Gianpaolo Rosy Ricci Aoife Curran con i suoi figli maggiorenne, la ragazza contatta l’agenzia per le adozioni, ma trova una lista di attesa di due anni. Attende ancora ma senza esito, finché non decide di fare per conto suo, con il sostegno dei genitori. Aoife e suo papà partono dall’unico documento in loro possesso, una lettera dell’agenzia che contiene nome ed età della madre, Mary, 24 anni, il nome che aveva dato alla bimba, Cathy, e l’ospedale in cui aveva partorito. Cercano tra decine di documenti fino a che non risalgono a un indirizzo a pochi chilometri da casa. Aoife chiama l’agenzia, che contatta la donna e organizza un incontro. Siamo nel 2002 e la ragazza ha vent’anni. Vedendosi, le due donne scoprono di somigliarsi; parlandosi, realizzano di aver frequentato molti degli stessi luoghi. «È stata un’esperienza surreale: sapevo di parlare con una sconosciuta, ma sentivo che non lo era», dice oggi Aoife. Grazia, Guglielmo Torello Pichetto e familiari si stringono affettuosamente alla famiglia Vergnano e ricorderanno per sempre la carissima GIANNA. La famiglia Arese abbraccia affettuosamente Gianluca, Marco e loro cari nel ricordo di GIANNA indimenticabile amica. Il Presidente e i soci del Lions Club Moncalieri Castello partecipano al dolore della famiglia. Serenamente è mancata Anna Ballor ved. Testa A Funerali avvenuti lo annunciano il iglio Guido con Gina ed Eloisa. – Torino, 20 marzo 2014 E’ mancato all’affetto dei suoi cari Giovanni Bassino Lo annunciano la moglie Margherita, i igli Laura con Marco, Sergio con Mariola, gli adorati nipoti Isabella, Dario, Gabriele, Lorenzo e Julia, la sorella Stella con Marco e Silvia e parenti tutti. Santo Rosario giovedì 20 ore 18 parrocchia Maria Ausiliatrice. Funerali venerdì 21 ore 14,30 parrocchia San Rocco di Crissolo. – Torino, 19 marzo 2014 O.F. Boggio - tel. 011.852091 Lo annunciano i igli Emanuela, Michele, Raffaella e Gabriella con le rispettive famiglie. I nipoti salutano nonno Francesco ringraziandolo per ciò che gli ha dato ed insegnato con la sua vita ed il suo affetto. Funerali venerdì 21 marzo alle ore 8,30 in Torino nella chiesa parrocchiale Madonna di Fatima, corso Moncalieri 495. Santo Rosario giovedì 20 marzo alle ore 18,30. Un ringraziamento speciale al Reparto di Emodinamica e Cardiologia UTIC ospedale Santa Croce di Moncalieri per le cure e l’assistenza prodigate. Un ringraziamento agli amici di sempre famiglia Nebbia ed alle signore Mihaela e Rosa. – Moncalieri, 19 marzo 2014 E’ mancata Maria Giacinta Cornelli in Perdomo Lo annunciano il marito Franco, le iglie e parenti tutti. Funerali venerdì 21 marzo ore 16, fraz. Cocconito , Cocconato. La presente sia partecipazione e ringraziamento. – Torino, 19 marzo 2014 Il 22 febbraio ci ha lasciato Silvia Cotto ved. Vada anni 101 Lo annunciano la iglia Addy con Mario, Silvia, Chiara, Marianna. Il Trigesimo sarà celebrato a Torino sabato 22 marzo ore 17,30 chiesa dei Salesiani, via Piazzi 21/23. – Salerno, 20 marzo 2014 E’ tornata alla Casa del Padre Albina Zoggia ved. Tonus anni 92 Lo annunciano Carla con Ermanno, Carlo con Vilma, i nipoti Luca e Francesca. Un particolare ringraziamento alla dottoressa Vita Pellegrino. Funerale venerdì 21 marzo ore 11,30 parrocchia San Giovanni Maria Vianney. Santo Rosario giovedì 20 marzo ore 18,45. – Torino, 18 marzo 2014 O.F. Astra - tel. 011.280901 Sakineh è tornata a casa, non è più in prigione da diverse settimane. Sakineh, chi era costei? In un mondo tempestato di notizie che corrono sempre più veloci, i protagonisti della stagione di ieri possono essere oggi già sconosciuti. Eppure Sakineh, 45 anni, una donna azera (l’etnia turcofona molto numerosa in Iran: di origini azere è la Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei) condannata alla lapidazione, solo quattro anni fa era un’icona mediatica. La sua liberazione, presentata come un atto di clemenza (la clemenza nell’Islam è una delle più lodate prerogative di Dio) potrebbe essere un altro segno del clima di maggiore tolleranza portato nel Paese dalla presi- E’ mancata L’ESCALATION Eugenia Remolif ved. Mecca Cici anni 95 Lo annunciano la iglia Anna e famiglia. Funerali in Collegno venerdì 21 ore 10 chiesa S. Elisabetta. – Collegno, 19 marzo 2014 E’ mancata all’affetto dei suoi cari Ester Rodari anni 64 La ricordano il marito Fulvio, i igli Silvia e Alessandro, il genero Alessandro, la nuora Fabiana, la piccola Elisa, la sorella Stefania, la mamma Marisa e tutti quelli che le sono stati accanto. Funerale venerdì 21 c.m. ore 10 parrocchia Spirito Santo, frazione Gerbido in Grugliasco. – Torino, 18 marzo 2014 O.F. Pira - Pinerolo Carla e Sergio piangono l’amica ESTER e abbracciano Fulvio e i ragazzi. Il Gruppo Seniores ricorda con stima Sergio Rosso già dipendente Toro Assicurazioni. – Torino, 19 marzo 2014 ANNIVERSARI 2004 2014 Giulietta Stabio Fornatto Ti ricordiamo sempre. ORARIO ACCETTAZIONE NECROLOGIE ED ADESIONI SPORTELLO denza Rohani. Una tolleranza che continua a provocare insoddisfazione negli ambienti più conservatori ma che pare avere l’avallo di Khamenei. Sakineh, di umili origini, incapace di parlare persiano, era stata condannata per adulterio e come complice del suo amante nell’assassinio del marito nel 2005. Il suo volto velato e santificato, scambiato talvolta clamorosamente con quello di altre donne, divenne celebre nel 2010 quando in Occidente scattò una campagna per impedire l’applicazione della lapidazione. Appelli dell’Unione Europea e del Vaticano si susseguirono a finte notizie della sua esecuzione. Poi, come, capita, la sua figura tragica uscì dai riflettori. Chissà se oggi è consapevole di quanto fu famosa, anche se solo per un attimo. VIA LUGARO 21 - 10126 TORINO Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00 (apertura continua) Sabato ore 9,00/12,30 - 15,00/20,00 Domenica e festivi ore 18,00/20,00 Tel. 011.6665258 ACQUISIZIONE TELEFONICA ADESIONI (solo privati) Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00 Sabato ore 17,00/20,00 Domenica e festivi 18,00/20,00 Tel. 011.6548711 - 011.6665280 Israele bombarda i siriani sul Golan DAL CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME L’aviazione israeliana bersaglia i siriani sul Golan e Nethanyau avverte: «Potremmo colpire ancora». L’escalation sulle Alture catturate da Israele nella guerra del 1967 nasce dalla convinzione di Moshe Yaalon, ministro della Difesa, che «elementi Hezbollah hanno attaccato una nostra pattuglia martedì lungo il confine ferendo 4 soldati, con il sostegno dei siriani». Peter Lerner, portavoce dell’esercito, aggiunge: «Per effetto della guerra civile, Hezbollah ed esercito siriano sono diventati una cosa sola». Da qui il blitz contro postazioni di artiglieria, centri di addestramento e il comando nei pressi di Quneitra con un morto e 7 feriti. È il più esteso attacco israeliano alle truppe di Assad dall’inizio della guerra civile nel 2011. Damasco protesta con l’Onu: «Violato il cessate il fuoco siglato dopo la guerra del 1973». Proprio ieri «Asharq alAwsat» ha rivelato che nel 2013 Hassan Nasrallah, leader Hezbollah, scelse la Russia per far sapere agli israeliani che «il confine del Libano è sicuro, non vogliamo aggredirvi». All’epoca Hezbollah e siriani erano sulla difensiva davanti ai ribelli ma ora l’equilibrio è cambiato, e le conseguenze si vedono sul Golan. [MAU. MOL.] LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 . Estero .15 TELEFONI SOTTO CONTROLLO PER UN PRESUNTO TENTATIVO DI CORRUZIONE DI UN MAGISTRATO, «MEDIAPART» SVELA ALTRI CONTENUTI INSULTI A CHIESA E STATO Sarkozy e quei “giudici bastardi” Profanata la basilica Sacro Cuore di Parigi Nuove intercettazioni fra l’ex presidente e l’avvocato. I socialisti: uno scandalo PAOLO LEVI PARIGI PARIGI Nicolas Sarkozy, nome in codice «Paul Bismuth», che trama contro quei «bastardi» dei giudici di Bordeaux. No, non è il plot di un thriller politico di serie B., ma i contenuti delle conversazioni telefoniche tra l’ex presidente francese e il suo fedelissimo legale, Thierry Herzog, secondo le ultime intercettazioni giudiziarie svelate da «Mediapart», uno dei giornali d’inchiesta più agguerriti di Francia. La gauche parla di «scandalo di Stato», mentre la destra denuncia la «persecuzione politica» dell’ex leader neogollista, proprio mentre cominciava a sognare un ritorno all’Eliseo nel 2017. L’ultimo siluro di «Mediapart» avvalora le rivelazioni pubblicate il 7 marzo da «Le Monde», secondo cui il magistrato della Corte di cassazione, Gilbert Azibert si impegnò a spifferare all’ex presidente i contenuti, coperti da segreto istruttorio, delle indagini legate all’affaire Bettencourt. In cambio, Sarkozy avrebbe promesso all’alto magistrato una raccomandazione per un incarico a Monte Carlo. Dalle sintesi pubblicate su «Mediapart», risultano molte telefonate scottanti e sospette di quell’abuso di potere che la procura ipotizza a carico di Sarkozy. Intestato a Paul Bismuth - una falsa identità «presa in prestito» I nodi Choc e indignazione in Francia per la profanazione della basilica del Sacro Cuore, uno dei monumenti simbolo di Parigi. «Né dio nè Stato»; «Fuoco alle cappelle»; «Abbasso le autorità» sono alcune delle scritte apparse ieri all’ingresso della celebre chiesa di Montmartre. Un’azione vandalica dal sapore anarchico. Tra gli altri graffiti, anche «Burn me» (bruciami in inglese), «Fuck tourism» (abbasso il turismo) e «1871, viva la Comune» (un riferimento all’an- 1 L’«affaire» Bettencourt 1 Indagato - poi prosciolto - per fondi ricevuti dall’ereditiera Bettencourt sfruttando le sue condizioni di salute 2 VALERY HACHE/AFP Un altro scandalo si abbatte sull’ex presidente Nicolas Sarkozy Il lodo Adidas 1 Sarkozy finisce nell’in- chiesta del discusso arbitrato che ha regalato all’amico Tapie 400 milioni di soldi pubblici 3 Il sostegno di Gheddafi 1 L’ex leader libico avrebbe contribuito alla campagna presidenziale che nel 2007 portò Sarkozy all’Eliseo da un vecchio compagno di scuola di Herzog - il secondo telefono cellulare usato dall’ex presidente per comunicare indisturbato con il suo legale si rivela una miniera di informazioni. Non tanto sulle presunte bustarelle dell’ex leader libico Gheddafi per la campagna presidenziale che nel 2007 portò Sarkozy all’Eliseo, motivo scatenante delle intercettazioni, quanto piuttosto per l’affaire Bettencourt. Da quella vicenda, Sarkozy è stato prosciolto, ma per uscirne del tutto spera che la Cassazione stabilisca l’illegittimità del sequestro giudiziario delle Michelle “salutista” Si dimette il pasticciere della Casa Bianca Costretto a cambiare menù dalla First Lady La storia PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK L a vita sarà meno dolce per la famiglia Obama, ora che il pasticciere della Casa Bianca Bill Yosses ha dato le dimissioni. La sua partenza è in agrodolce, perché da una parte è stato ispirato a cambiare i menù dalla campagna salutista della First Lady Michelle, ma dall’altra ha anche rivendicato le sue radici, dicendo al «New York Times» che «non voglio demonizzare burro, crema, zucchero e uova». Yosses, 60 anni, sposato con Charlie Fabella, era diventato famoso per le sue creazioni nei ristoranti di Manhattan come Montrachet e Bouley. I soufflés di lamponi e pera, e altre bombe caloriche che bastavano da sole a riempire una cena. La First Lady Laura Bush si era innamorata dei suoi biscotti e delle sculture di zucchero, e nel 2007 lo aveva assunto alla Casa Bianca. L’anno dopo Barack Obama aveva vinto le elezioni, e la moglie Michelle era arrivata a chizzarlo, convincendolo a sostituire lo zucchero col miele o il succo d’agave, il burro col puree di frutta, e a ridurre le porzioni. Bill si era convertito, stringendo un patto con Michelle: nel 20% dei casi, soprattutto durante le cene di Stato e le feste comandate, avrebbe avuto il AFP permesso di sgarrare. Non voglio I risultati migliori di questo compromesso, secondo lui, sono demonizzare stati lo strudel preparato nel burro, 2011 per la cancelliera tedesca crema, zucchero Merkel, e l’Hawaiian chocolatemalted ganache servita alla ree uova cente cena con il presidente francese Hollande. Passando Bill Yosses naturalmente per la torta al cocPasticciere co con la crema, gli immancabili della Casa Bianca brownie al cioccolato, e durante le feste la Casa Bianca ricostruita con il gingerbread. Il peggior Washington con l’idea di com- fallimento, invece, un uovo di Pabattere l’obesità, migliorando le squa alto un metro e mezzo: «Lo abitudini culinarie e ginniche portarono in giardino, e sotto al degli americani. Così era nato il sole cominciò a sciogliersi, diprogramma «Let’s Move», per ventando una specie di disegno cominciare a dadi Salvador Dalí». re il buon esemASSUNTO DAI BUSH Bill sostiene che pio nella casa via per colpa di Laura apprezzava va della prima famiMichelle, che l’ha le sue invenzioni convinto a divenglia d’America. nell’arte dolciaria tare salutista, e Sulla sua strada salutista, però, la infatti andrà a First Lady aveva trovato questo New York a insegnare. Le sue dipasticciere, che attentava alle chiarazioni sul burro, la crema e coronarie dei commensali ogni lo zucchero, però, alimentano il volta che entrava in cucina. Po- sospetto che sia scappato per rico alla volta era riuscito a cate- conquistare la libertà. sue agendine. Di qui, la necessità di chiedere continue informazioni all’«amico» Azibert. In un’intercettazione del 29 gennaio, Herzog - che bolla più volte come «bastardi» i magistrati dell’affaire Bettencourt - si rallegra con il suo assistito per il «lavoro» svolto da «Gilbert», che evidentemente continua a spifferare le informazioni coperte da segreto istruttorio. Anche grazie alla rete intranet della Cassazione, a cui l’uomo di 67 anni ha libero accesso in quanto magistrato. Drin drin: altra telefonata, il 5 febbraio. Sarkò si dice pronto ad aiutare la sua tal- pa ad ottenere un posto a Monte Carlo. Herzog replica dicendo di aver già rassicurato Gilbert sul suo futuro. Sforzi che alla fine si riveleranno vani, visto che l’11 marzo la Cassazione confermerà la validità del sequestro delle agendine presidenziali. Il sindacato dei magistrati si è detto «esterrefatto» per questo ennesimo scandalo che scuote Parigi. Ad appesantire ulteriormente il clima, le «minacce molto violente» ricevute da Gerard Davet, il cronista di «Le Monde» che per primo parlò delle intercettazioni tra Sarkozy e il suo legale. AFP L’ingresso del Sacro Cuore niversario della Comune di Parigi, il 18 marzo 1871, che separò lo Stato dalla Chiesa e stabilì l’istruzione laica e gratuita, poi interrotta dalla repressione del governo). Una squadra del municipio è giunta subito sul posto per cancellare le scritte e il sindaco uscente di Parigi, il socialista Bertrand Delanoe, ha condannato con forza la profanazione dell’edificio religioso. Indignata anche la candidata socialista nelle elezioni municipali di fine [E. ST.] mese, Anne Hidalgo. 16 .Cronache STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 il caso FLAVIA AMABILE ROMA a mafia controlla anche gran parte di quello che mangiamo. In molti modi. Da un lato ci sono i prodotti che all’estero usano la mafia come richiamo perché - per quanto possa apparire strano a noi italiani per gli stranieri la criminalità organizzata ha quel richiamo che arriva dalle tante pellicole girate sul tema. E, quindi, a girare per il mondo in Bulgaria si beve il caffè «Mafiozzo», i sigari statunitensi «Al Capone» vengono venduti in Olanda, la pasta «Mafia» a Taiwan, gli snack «Chilli Ma- L PastaMafia,amaroIlPadrino Ilmarchiodeiclanèunbusiness Coldiretti denuncia: nel mondo si fanno affari con quel brand In Italia almeno 5mila ristoranti sono nelle mani della criminalità LA BATTAGLIA Un gruppo di ricerca smaschererà i comportamenti illeciti fia» nel Regno Unito, la salsa piccante «Wicked Cosa Nostra» in California, le spezie «Palermo Mafia shooting» in Germania, mentre a Bruxelles le patatine vengono intinte nella «SauceMaffia e la pasta condita con la «SauceMaffioso». Come se non bastasse in tutto il mondo spopolano i ristoranti e le pizzerie «Cosa Nostra» e «Mafia» e su internet è possibile acquistare il libro di ricette «The mafia cookbook. Persino i corleonesi hanno deciso di sfruttare il “brand”: in città si vendono l’amaro «Il Padrino» o il limoncello «Don Corleone». È un elenco lungo e triste quello denunciato ieri da Coldiretti che per la prima volta ha censito e mostrato Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Direzione Generale del Trasporto Marittimo e per vie d’acqua interne AVVISO PER ESTRATTO DEL BANDO DI GARA E’ indetta una gara a procedura ristretta ai sensi del D.Lgs 163/2006 per l’affidamento del servizio di collegamento marittimo veloce passeggeri nello stretto di Messina. La gara sarà aggiudicata secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La base d’asta è di € 4.740.000,00 IVA esclusa. Termine di presentazione delle domande di partecipazione: entro le ore 13 del giorno 22.04.2014. Il testo integrale del bando è stato pubblicato sulla GUCE del 15.3.2014 053-088520 e può essere consultato unitamente al disciplinare di gara presso il sito www.mit.gov.it. IL Direttore Generale - Dott. Enrico Maria Pujia I prodotti Ipreferitidaglistranieri MARCELLO PATERNOSTRO/REUTERS Il nome del comune di Corleone per un alcolico questo tipo di speculazione commerciale presentando l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare una Fondazione creata per smascherare tutti i comportamenti illegali. Perché le illegalità abbondano tra cibo e dintorni, il più appetitoso (in tutti i sensi) business italiano. Tanto è vero che il comitato scientifico dell’osservatorio è presieduto da Giancarlo Caselli, magistrato ormai in pensione ma da sempre in prima linea nella lotta alla mafia. «Le mafie Anche Petrini nel cda FondazioneBarillaperciboenutrizione 1 È nata ieri la Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition. Obiettivo: mettere il mondo della nutrizione e dell’alimentazione in relazione con le tematiche ad esso correlate: economia, salute, nutrizione, sociologia, ambiente. Entrano nel cda della Fondazione: Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, Paolo De Castro, presidente Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo e Alberto Grando, pro rettore per lo sviluppo dell’Università Bocconi. hanno costruito un’economia parallela, la mafia glitter che si insinua in tutti i settori merceologici approfittando anche delle difficoltà economiche», spiega. Le organizzazioni criminali sono state tutte coinvolte nelle operazioni più rilevanti dei primi due mesi del 2014, ricorda la Coldiretti. E, quindi, è in aumento il volume d’affari complessivo della criminalità organizzata che, secondo il rapporto Agrimafie di Coldiretti/Eurispes aveva già raggiunto circa 14 miliardi di euro nel 2013 con un aumento record del 12% rispetto a due anni fa, in controtendenza rispetto alla crisi, fa notare il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo. Secondo alcune stime almeno 5mila locali che si occupano di ristorazione in Italia sono nelle mani della criminalità organizzata ma molti fanno finta di nulla. Sei disoccupati su dieci sarebbero disposti ad accettare un posto di lavoro in un’attività dove la criminalità organizzata ha investito per riciclare il denaro e quasi un italiano su 5 non avrebbe problemi a recarsi in una pizzeria, in un bar o in un qualsiasi locale gestito o legato alla criminalità organizzata purché i prezzi siano convenienti, i prodotti siano buoni o di ottima qualità o addirittura basta che il posto sia comodo e vicino a casa. L’omaggio al gangster I sigari dedicati ad Al Capone sono confezionati negli Usa per il mercato olandese. La salsa dei boss Il nome mafia (un barattolo di «Salsa Maffia» nella foto), è quello più utilizzato. Un pasto da Cosa Nostra Cesta con menù completo: pasta «The Sopranos», caffè «Mafiozzo», Limoncello «Corleone» COMUNE DI MINEO Risultanze di gara a Procedura aperta Sulla G.U.R.S. n. 6 del 07/02/2014 sono pubblicate le risultanze della gara inerente il “Project financing per l’affidamento del servizio integrato inerente l’impianto di pubblica illuminazione”. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (P.I. Salvatore Eremita Ruscica) FONDAZIONE UNIVERSITARIA DELL’UNIVERSITA’ DI SALERNO BANDO DI SELEZIONE PARTNER La Fondazione Universitaria dell’Università di Salerno, Ente di diritto privato senza scopo di lucro, nell’ambito delle proprie attribuzioni statutarie e della convenzione stipulata con l’Università degli Studi di Salerno, suo Ente di Riferimento, dovrà assicurare, tra l’altro, il servizio integrato di pulizia per le aree dell’Università degli Studi di Salerno. Per quanto precede, la Fondazione intende selezionare il partner (o Ditta) con cui espletare detto servizio. Gli interessati a quanto sopra potranno scaricare, a partire dal 20 marzo 2014, il bando completo collegandosi al sito web della Fondazione Universitaria dell’Università si Salerno (www.fondazione.unisa.it). Fisciano, 20 marzo 2014 Il Presidente - Prof.ssa Virginia Zambrano investiamo nel vostro futuro UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO ESTRATTO BANDO DI GARA Oggetto: PON Ricerca e competitività - Fornitura di strumentazioni scientifiche suddivise in tre lotti - valore complessivo dell’appalto € 737.050,00=oltre Iva; oltre € 100,00= oltre Iva per oneri per la sicurezza per il lotto n. 2. Il Responsabile del Procedimento è il prof. Francesco Fracassi. Tipologia di gara e criterio di aggiudicazione: procedura aperta, da aggiudicarsi secondo il criterio del prezzo più basso mediante ribasso percentuale sull’importo a base d’asta relativo ad ogni singolo lotto. Luogo di esecuzione della fornitura: Dip. Scienze della Terra e geoambientali - Dip. Chimica - Dip. Interateneo di Fisica - Campus Universitario - via Orabona Bari. Data limite per la ricezione delle offerte: entro e non oltre le ore 12:00 del 29/04/2014. Data, ora e luogo di apertura: Palazzo Ateneo, Piazza Umberto I n. 1 - 70121 Bari, ore 09:00 giorno 07/05/2014, col seguito - CIG 5585431B76. Inviato alla GUUE in data 05/03/2014. Per informazioni amministrative contattare dott.ssa Maria Teresa De Fazio tel. (+39)0805714306. Bari, 05/03/2014 Il Direttore Generale - Avv. Gaetano Prudente DEDICATO AL PRIMO ANNO DI PONTIFICATO Consegnato al Papa il libro de La Stampa 1 «Francesco il Papa delle Gente»: è il titolo del libro realizzato da La Stampa e Vatican Insider per raccontare il primo anno di Bergoglio e consegnato ieri dal direttore Mario Calabresi al Santo Padre (foto). In 127 pagine i viaggi, le udienze, gli incontri, le omelie, le riforme. Il volume è disponibile a 8,70 euro in tutte le librerie d’Italia, nelle edicole di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e sul sito www.lastampa.it/shop. TRIBUNALE DI TORINO CONCORDATO PREVENTIVO 47/2013 “Si rende noto che nel concordato preventivo 47/2013 Tribunale di Torino sono in vendita con il rito delle offerte in busta chiusa ed eventuale gara tra gli offerenti in caso di più offerte i seguenti beni: 1) forno rotativo con accessori; 2) forno elettrico VIP sigla int. Inductotherm 750 Kw VIP PT 2CR S.O. N. 15432, complete di accessori; 3) cernita magnetica Ghirarduzzi torinitura bronzo mod. nastro V 650 completo di canali vibranti tipo AE 60/120 AM 60/250 matr. CE 136; 4) strumenti di laboratorio quali Philips Venus 200 numero serie DY 837 completo di monitor e stampante, Bair DV-4 completo di monitor e stampante, durometro, microscopio Leitz 6mm; 5) fornetto per campionature con crogiuolo in grafite/carburo di silicio completo di bruciatore aria metano; 6) numero 6 carrelli elevatori; Prezzo base di vendita € 190.000,00 oltre oneri di legge se dovuti. Chiunque interessato dovrà far pervenire offerta in busta chiusa in bollo da € 16,00, contenente i dati identificativi dell’offerente, visura camerale aggiornata, il prezzo offerto almeno pari al prezzo base, assegno circolare dell’importo pari al 10% del prezzo offerto intestato “Tribunale di Torino c.p.47/2013” sottoscrizione della stessa. L’offerta deve pervenire entro il giorno 27 marzo 2014 ore 12,00 presso lo studio del liquidatore giudiziale in Torino, via Confienza 15 bis. L’apertura delle buste avverrà alla presenza degli offerenti avanti al liquidatore giudiziale, il giorno 27.3.2014 ore 15,30 presso lo studio del Liquidatore Giudiziale in Torino. In caso di più offerenti il liquidatore giudiziale si riserva seduta stante di indire immediatamente una gara con prezzo base la miglior offerta pervenuta al termine della quale avverrà l’aggiudicazione. Pagamento del prezzo entro 30 giorni dall’aggiudicazione, in caso di mancato pagamento nei termini indicati, la cauzione sarà definitivamente trattenuta e i beni nuovamente posti in vendita. Ritiro dei beni entro 90 giorni dall’aggiudicazione: il liquidatore giudiziale si riserva di chiedere all’atto dell’aggiudicazione garanzia di € 25.000,00 con assegno circolare intestato a “Tribunale di Torino c.p. 47/2013” a copertura di eventuali danni all’immobile arrecabili nelle operazioni di ritiro dei beni da mettere a disposizione della procedura all’atto del pagamento del prezzo di aggiudicazione, prima dell’avvio delle operazioni di ritiro beni. Qualora l’aggiudicatario non provvedesse al ritiro dei beni nel termine di 90 giorni dall’aggiudicazione dovrà corrispondere un’indennità di occupazione giornaliera di € 300,00 oltre oneri di legge. Descrizione dettagliata dei beni, informazioni presso il liquidatore giudiziale dott. Guglielmo Pomatto tel 0115627464 e-mail: guglielmopomatto@tiscali.it”. L’INCHIESTA SU FEDERICA GAGLIARDI Droga nel trolley della «dama bianca» Il Venezuela arresta sette persone La Procura nazionale del Venezuela ha annunciato l’arresto di sette persone nel quadro dell’inchiesta su Federica Gagliardi, la “dama bianca”, arrestata lo scorso 13 marzo all’aeroporto di Fiumicino con 24 chili di cocaina nel bagaglio, confermando informazioni diffuse in precedenza dalla stampa locale. Gli arrestati sono un agente della Guardia Nazionale Bolivariana (Gnb), un agente della polizia dello stato di Vargas, una funzionaria dell’aero- 1 COMUNE DI BARI Ripartizione Stazione Unica Appaltante, Contratti e Gestione Lavori Pubblici Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Provincia Autonoma di Trento Via Degasperi, 79 - 38123 Trento AVVISO DI AGGIUDICAZIONE Il 19/02/14 è stata aggiudicata la procedura aperta per l’affidamento della fornitura, in service, di strumentazione automatica per l’identificazione microbica a spettrometria di massa Maldi-Tof occorrente al laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale di Trento (avviso GUUE n. 2014/S 047-078492 del 07/03/14, inviato il 04/03). AGGIUDICATARIO: Biomerieux Italia srl - Bagno a Ripoli (FI) - VALORE TOTALE APPALTO: € 354.690,00 - OGNI ALTRA INFO: www.apss.tn.it - sezione “bandi di gara”. IL DIRETTORE SERVIZIO PROCEDURE DI GARA E CONTRATTI dott. Luciano Bocchi AVVISO DI AGGIUDICAZIONE F13001 Si rende noto che è stata esperita procedura aperta con aggiudicazione in favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa per la Realizzazione del Museo dell’Acqua - EuropeanTerritorial Cooperation Programme Greece-Italy 2007-2013 “Water Saving for DevelopmentWAS4D”. I.B.A. € 283.000,00, oltre € 3.000,00 per oneri della sicurezza e oltre Iva. L’appalto è stato aggiudicato alla Asteria Multimedia S.r.l. di Trento per l’importo di € 254.700,00, oltre oneri della sicurezza ed Iva. IL DIRIGENTE Avv. Marisa Lupelli porto di Caracas e quattro impiegati di Café Olé, un fast food dello scalo aereo della capitale venezuelana. I sette sono accusati di traffico illegale di droga e associazione per delinquere. Gagliardi, nota come la “dama bianca” a causa degli abiti che indossava nel viaggio con l’allora premier Silvio Berlusconi a Toronto nel giugno del 2010, in occasione del G8 in Canada, è stata arrestata al suo arrivo a Roma dalla capitale del Venezuela. [ANT. SAL.] LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Cronache .17 . CINQUANTA CONTATTI INDIVIDUATI, VENTI PERSONE GIÀ INDAGATE DOPO L’ULTIMO FURTO Prostitute minorenni Telefonate anche dal Consiglio di Stato Il ministero: “A Pompei vigilantes e telecamere” Parioli Prosegue l’indagine sui clienti delle due ragazzine minorenni che si prostituivano ai Parioli Tra le varie utenze individuati professionisti e negozianti Neitabulatiilcellulareintestatoall’organogiudiziario Leragazze:“Nonimportavasesembravamo15enni” GRAZIA LONGO ROMA Incominciano a sfilare in procura i clienti delle due ragazzine che si prostituivano nell’esclusivo quartiere dei Parioli. E dopo liberi professionisti, commercianti, il figlio di un parlamentare Pdl e il marito di Alessandra Mussolini, finisce sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti un altro illustre personaggio. Tra le chiamate più frequenti alle due prostitute minorenni c’è addirittura un’utenza intestata al Consiglio di Stato. Chi si nasconde dietro il numero che emerge dalle 4500 pagine dei tabulati telefonici? Un giudice? Un alto funzionario? Un dirigente? L’unico dato certo è che un apparecchio cellulare registrato all’importante organo giurisdizionale e amministrativo è stato usato a tutte le ore del giorno, ma soprattutto della notte, per stabilire un contatto con le due ragazzine. Quella dei clienti rappresenta la seconda tranche delle indagini dei carabinieri coordinati dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pm Cristiana Macchiusi. Una cinquantina i nomi al setaccio degli investigatori, di cui 20 già indagati. Tra questi c’è forse colui che usava il telefonino intestato al Consiglio di Stato? Tra gli aspetti inquietanti di questa vicenda c’è anche il fatto che le chiamate risalgono non solo al periodo in cui le due studentesse di 14 e 15 anni erano «gestite», secondo la pubblica accusa, da Mirko Ieni e Nunzio Pizzacalla. Alcune telefonate sono partite dall’utenza in questione anche a marzo 2013, un mese prima del periodo in cui si cercò e si affittò l’appartamento di viale Parioli per gli incontri a pagamento. Dalle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo, guidato dal colonnello Lorenzo Sabatino, era già emerso che le due amiche si vendevano nei motel e in auto prima ancora dell’utilizzo dell’alloggio nel seminterrato di viale Parioli 190. E ora si scopre che già il 28 marzo dello scorso anno, alle ore 13.21, dall’utenza del Consiglio di Stato partiva una telefonata a una delle due amiche. Così pure due giorni dopo. E se il 6 maggio la chiamata avviene alle 21.16, il 4 giugno alle 22.12 e l’8 luglio a mezzanotte. Ma i contatti sono più numerosi. I tabulati comprendono decine e decine di nomi maschili, ma anche di società già rese note in passato. Non mancano neppure decine di numeri «bonificati» o «disconosciuti o cessati». Per questi è certamente più difficile individuare l’identità, ma l’attività della procura non si è mai fermata. Per i clienti, in ogni caso, non sarà facile dimostrare che non sapessero della minore età delle ragazzine. Queste ultime hanno infatti spiegato ai magistrati di non essersi camuffate più di tanto per apparire più adulte. Ecco cosa ha precisato una delle due durante l’incidente probatorio: «All’inizio, quando abbiamo cominciato, ci truccavamo per sembrare più grandi... quando abbiamo visto che ad alcuni clienti non gliene fregava niente e, da come parlavamo, sembrava che avevamo 15 anni ci vestivamo normali». Agli appuntamenti, le due, ha spiegato la ragazzina, andavano «in jeans e maglietta e truccate normali». Chiuso il filone d’inchiesta sullo sfruttamento e la cessione di droga, dunque, prosegue quello sui clienti. Un dato è del tutto incontrovertibile: la Roma che conta non può smettere di tremare. Non ancora. PHOTOMASI L’ingresso della casa dove si prostituivano le due minorenni San Giuliano Milanese Molestava le alunne Arrestato maestro ANDREA SCERESINI MILANO Avrebbe fatto avvicinare alla cattedra le proprie alunne, dopodiché le avrebbe palpeggiate nelle parti intime, di fronte all’intera classe. È successo a San Giuliano Milanese, nell’hinterland del capoluogo lombardo. Protagonista della vicenda, un insegnante elementare di 63 anni, docente di materie tecniche presso la scuola «Gian- ni Rodari». Non è ancora noto il numero esatto delle vittime: si tratterebbe di bambine di terza elementare, di un’età compresa tra i 7 e gli 8 anni. L’uomo, accusato di pedofilia, è stato arrestato martedì dai carabinieri, dopo che una delle bimbe molestate si era confidata con i genitori, i quali avevano immediatamente sporto denuncia all’Arma. Il fermo è stato disposto dalla procura di Lodi: gli inquirenti, nel corso degli accertamenti, si sono anche avvalsi dell’utilizzo di microspie piazzate all’interno della scuola, grazie alle quali il presunto pedofilo sarebbe stato colto sul fatto. «Ora siamo al lavoro per valutare le esatte entità delle molestie», ha spiegato il procuratore Vincenzo Russo. Che ag- L’uomo di 63 anni è stato ripreso dalle telecamere all’interno della scuola È accusato di pedofilia giunge: «L’uomo ha sempre agito all’interno della classe, senza mai portare altrove le vittime». In queste ore gli inquirenti stanno interrogando gli alunni della classe che i loro genitori. ANTONIO SALVATI NAPOLI Saranno più sicuri gli Scavi di Pompei, o almeno si spera, dopo il furto (se sia stato su commissione o un atto vandalico lo stabilirà l’indagine dei carabinieri) di una porzione di affresco raffigurante Artemide ubicato in un «cubicolo» della Casa di Nettuno, da tempo chiusa al pubblico. L’ha stabilito ieri, nel corso di una riunione straordinaria convocata al Mibact, il ministro Dario Franceschini. Tra i provvedimenti presi, il via libera all’utilizzo di vigilantes specializzati per meglio sorvegliare gli Scavi, l’accelerazione delle gare per dotare il sito archeologico di videosorveglianza, di una nuova recinzione e di un’illuminazione migliore, l’invio di 30 unità di personale da Ales spa (la società in house del ministero impegnata nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio culturale del Belpaese) che saranno utilizzate nell’accoglienza e come supporto alla vigilanza e una consulenza specializzata sulle misure di protezione interna da parte del comando carabinieri tutela del patrimonio culturale. Per quanto riguarda la verifica dello stato dell’area danneggiata dal furto, i risultati dell’ispezione ministeriale sono stati illustrati dal soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia Massimo Osanna, saranno utilizzate le competenze dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro. «Ben vengano tutte le misure straordinarie che ci aiutino nella tutela difficile di questo sito», è stato il commento del soprintendente. Non tutti, però, sembrano soddisfatti: «Dal ministero un ulteriore annuncio di nuove misure straordinarie, ma intanto rimaniamo in attesa di quelle ordinarie», sottolineano dalla Cisl-Bac, ricordando come nemmeno per la Casa dei Vettii, «tra le più belle di Pompei», ci sia mai stata tanta attenzione, «benché sia chiusa da quasi 12 anni, per un restauro incompleto o peggio fatto male». La Casa dei Vettii si trova a poca distanza proprio dalla Casa di Nettuno. IL CSM AVVIA DUE PRATICHE «SECRETATE» DOPO L’ESPOSTO DI ROBLEDO CONTRO IL PROCURATORE BRUTI LIBERATI Scontro fra i pm di Milano, la politica tace Solo Mazziotti di Scelta Civica chiede durezza «con chi perderà» PAOLO COLONNELLO MILANO Mentre il Csm si appresta ad avviare ben due pratiche sullo scontro in atto alla Procura di Milano tra l’aggiunto Alfredo Robledo e il procuratore Edmondo Bruti Liberati, si registra sulla vicenda una sola presa di posizione nel mondo politico, di solito sempre reattivo sulle questioni giudiziarie milanesi: quella del re- sponsabile giustizia di Scelta Civica, Andrea Mazziotti, che invoca punizioni esemplari per chi tra i due contendenti uscirà sconfitto dalla tenzone davanti all’organo di autogoverno della magistratura. Il silenzio assordante degli altri partiti su una questione che investe inchieste assai delicate condotte negli ultimi anni in via Manara, se da un lato testimonia la volontà di non strumentalizzare un caso interno alla magistratura, racconta in realtà come sia esplosiva la guerra che sta dividendo, forse per la prima volta nella sua storia, la Procura milanese. Al punto che lo stesso Csm ha deciso di «secretare» la pratica Robledo, giudicata particolarmente spinosa soprattutto laddove si affrontano i contrasti su due inchieste, relative a tangenti, appalti e sanità, di cui fino all’altro ieri nessuno, tranne gli inquirenti, conosceva l’esistenza. Due saranno le commissioni di Palazzo dei Marescialli che si occuperanno dell’esposto di Robledo contro Bruti Liberati: la Prima dovrà valutare se ci sono gli estremi per un trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale del Procuratore, la Settima invece prenderà in esame le presunte violazioni sul piano organizzativo. La scelta delle commissioni non appare casuale, visto che nei giorni scorsi sarebbe stata Magistratura indipendente, corrente «moderata» considerata vicino a Robledo, a chiedere che della vicenda si occupasse la Prima commissione, deputata ai trasferimenti d’ufficio. Tacciono ovviamente anche i protagonisti di questa storia mentre si dicono pronti ad essere ascoltati dal Csm davanti al quale potrebbero essere calate le carte più pesanti. Lo accenna nella sua denuncia Robledo, che ha chiesto espressamente di essere sentito per rivelare fatti anche più gravi di quelli messi nero su bianco e lo fa capire Bruti Liberati che per il momento non intende rispondere con una controrelazione. Di certo, di fronte alle accuse di «scippo» di talune inchieste, che adombrano l’esistenza di manovre politiche in Procura o di «silenziato- Il giudice Edmondo Bruti Liberati, 70 anni, guida la procura di Milano dal 2010 ri» per casi eclatanti, i diretti interessati rispondono invitando a controllare bene i risultati delle indagini e il vaglio delle stesse davanti ai tribunali. Rimane infine da capire perché la denuncia al Csm sia stata presentata solo adesso, se la situa- zione era così grave da tempo. Una cosa è sicura: non siamo di fronte a uno scontro di caratteri forti, come già in passato era avvenuto a Milano, ma a una questione ben più seria di gestione di un lavoro delicato come quello dell’inquirente. R 18 .Società STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 VITTORIO SABADIN opo avere largamente concesso l’uso di telefonini e tablet ai figli adolescenti, i genitori cominciano a preoccuparsi: i ragazzi stanno sviluppando una dipendenza dai dispositivi digitali, comunicano quasi esclusivamente con messaggi e social network e hanno difficoltà a interagire con le persone parlando e guardandosi negli occhi. Un’indagine condotta in Gran Bretagna ha rivelato una realtà che gli psicologi e gli studiosi del comportamento considerano allarmante. Dietro agli indubbi benefici delle nuove tecnologie di comunicazione si nasconde un pericolo che va valutato con attenzione, perché può incidere in negativo sulla formazione della personalità degli adolescenti, sempre più lontani dal mondo reale e sempre più affascinati da quello virtuale. Toccherebbe ai genitori porre rimedio a questa situazione, ma spesso da loro viene l’esempio peggiore. La ricerca, condotta da Opinion Research per conto di Halifax Digital Home Index, ha evidenziato come i genitori non si esercitino alcun controllo sul modo con il quale i figli usano tablet e smartphone: nel 65% dei casi li la- D Quei ragazzi troppo connessi figli del cattivo esempio Ricerca: gli adolescenti non sanno più interagire con le persone Ma gli adulti non sono diversi, 1 su 4 si porta il telefonino a letto 18 anni online È stato calcolato che chi nasce oggi a ottant’anni avrà trascorso un quarto della vita (18 anni) a inviare email, foto e messaggi 73% di tecnodipendenti È la percentuale di chi dice che una giornata intera senza le tecnologie di comunicazione sarebbe difficile da sopportare Il 40% dei più piccoli comunica con i familiari con messaggi di testo SARA RICOTTA VOZA MILANO Una biologa che si occupa di tumori al seno particolarmente difficili da curare, una biotecnologa che studia le malattie autoimmuni al crocevia tra reumatologia e cardiologia, un ricercatore che lavora sulla sclerosi multipla e una sua collega impegnata nella prevenzione delle malattie cardiovascolari attraverso l’alimentazione. Sono alcuni dei vincitori delle 130 borse di ricerca per il 2014 della Fondazione Umberto Veronesi annunciati ieri a Milano e che, assieme a 18 progetti di ricerca, verranno premiati a Roma in Campidoglio. L’annuncio è stato anche l’occasione per presentare i 6 domande a Anna Oliverio Ferraris, psicologa LORENZA CASTAGNERI NELLA STESSA CASA sciano soli a connettersi con chi vogliono, per quanto tempo desiderano. Due terzi dei ragazzi tra i 7 e i 17 anni possono usare dispositivi elettronici a letto e un terzo dei bambini sotto dei 9 anni controlla i messaggi più volte all’ora. In molte famiglie è abituale permettere di usare gli smartphone anche quando si è a tavola, e lo squillo della suoneria o l’arrivo di un messaggio è prioritario rispetto alla conversazione conviviale, e la interrompe sempre. Utilizzare dispositivi digitali per comunicare è così normale che quasi il 40% dei bambini invia messaggi anche quando deve dire qualcosa a un membro della famiglia che si trova nella stessa casa. Il problema andrebbe risolto con una maggiore sorveglianza, ma molti dei bambini intervistati hanno dichiarato che sono stati i genitori a fornire loro l’esempio di come si usa un telefonino. Come i bambini, anche la maggioranza degli adulti comunica attraverso messaggi con altre persone che si trovano nello stesso edificio, e una persona su cinque preferisce «parlare» al telefono o per mezzo dei social media. Una su quat- «Non regalate gli smartphone ai bambini per controllarli» Come curare la dipendenza digitale tro si porta telefonino e tablet a letto e una su dieci persino in bagno. Più del 70% degli adulti ha dichiarato di non sopportare l’idea di stare un giorno senza dispositivi di comunicazione elettronici e ha ammesso di cominciare ogni giornata lavorativa controllando email e social network. Una persona su due ha persino detto che preferirebbe perdere la vera nuziale o l’anello di fidanzamento piuttosto che il proprio telefonino. È stato calcolato che un bambino che nasce oggi, a sette anni avrà già passato un anno intero, considerando giorni di 24 ore, davanti a uno schermo. A 80 anni ne avrà impiegati 18, un quarto della vita, a inviare email, foto e messaggi non legati alla propria attività lavorativa. E le nuove generazioni, avvisano gli esperti, rischiano di crescere incapaci di avere veri rapporti umani, anche all’interno del gruppo familiare. È compito dei genitori fare qualcosa, cominciando col dare l’esempio. Tra le cose da mettere subito in chiaro ci deve essere il fatto che lo smartphone e il tablet non sono un regalo, ma un prestito che può essere revocato in qualunque momento. Bisogna stabilire regole da osservare e sanzioni da applicare quando vengono violate. E provare ogni tanto a vivere tutti assieme per qualche ora senza telefonino: superato il panico iniziale, la sensazione di libertà che si prova è ancora impagabile. Il decalogo degli esperti per genitori di figli teenager Dare il buon esempio. Un adolescente non uscirà mai dalla dipendenza se i genitori sono a loro volta dipendenti. 1 Patti chiari subito. Chiarire al momento dell’acquisto che il telefonino appartiene ai genitori che l’hanno pagato, e che viene concesso solo in uso. Se si violano le regole, può essere sequestrato. 2 Di notte si dorme. Togliere il telefonino ai figli alle 9 di sera e restituirlo al mattino dopo. 3 4 Se si studia, niente WhatsApp. Togliere o spegnere il telefonino durante le ore di scuola o al pomeriggio quando si devono fare i compiti. A tavola si mangia e si parla. Vietare il telefonino quando si è insieme a tavola, in casa o fuori. 5 Trovare tempo per l’offline. Stabilire che un pomeriggio, durante il week-end, la famiglia spegne i dispositivi elettronici e passa alcune ore «analogiche» insieme. 6 Guardarsi negli occhi. Spiegare ai figli che le relazioni con le altre persone sono molto migliori se ogni tan- 7 to si parla direttamente con loro guardandosi negli occhi. C’è anche la vita reale. Abituare i figli a osservare il mondo reale e non solo quello virtuale. Convincerli a cercare le cose non solo su Google. 8 Vivere invece di fotografare. Spiegare che non si deve filmare o fotografare tutto. Spesso è meglio vivere una esperienza memorizzandola solo nel proprio cervello. 9 La prova finale. Provare a lasciare a casa il telefonino, almeno di tanto in tanto, vincendo la paura di essere isolati dal mondo e dagli amici. È difficile, ma si può fare. 10 Veronesi: la nostra sfida ai tumori in età pediatrica La Fondazione presenta i progetti del 2014 nuovi progetti della Fondazione come sempre impegnata sul doppio binario del sostegno alla ricerca e al favorire la divulgazione. «La prima novità è il progetto Gold for Kids a favore dell’oncologia pediatrica», ha spiegato Paolo Veronesi, presidente della Fondazione. Ogni anno in Italia si ammalano circa 1600 bambini sotto i 14 anni e 1000 tra i 15 e i 19 anni; numeri che, pur spaventando, fanno dei tumori maligni in età pediatrica un evento relativamente raro e quindi meno supportato dalla ricerca della grandi case farmaceutiche. «Un altro aspetto critico in Italia riguarda gli adolescenti - aggiunge Veronesi -. Vengono curati nei reparti oncologici dell’adulto con protocolli meno adatti, mentre do- Cinque dei 130 borsisti premiati vrebbero essere ricoverati nei reparti pediatrici». Il progetto, che ha bisogno di nuovi fondi, ha come testimonial le sorelle Margherita e Teresa Maccapani Missoni. Gli altri progetti riguardano la lotta al fumo (testimonial l’ex fumatore Cesare Prandelli), l’alimentazione (testimonial il divulgatore scientifico & cuoco Marco Bianchi) e infine la prevenzione del tumore al seno (testimonial Amanda Sandrelli). Gli ambiti delle borse di studio della Fondazione Veronesi «Partiamo da un concetto: se i genitori non sanno imporre regole, è inevitabile che i figli adottino comportamenti sbagliati». Ne è convinta Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo all’Università La Sapienza di Roma. Qual è la colpa degli adulti? «Mamme e papà sono i primi a usare il telefono in modo ossessivo. Non stupiamoci se i ragazzi comunicano solo con lo smartphone. Basterebbe qualche norma. Per esempio: quando si è a tavola tutti insieme è vietato usare il cellulare». Cosa che a molti sembra impossibile, giusto? «Sì, ma dobbiamo essere noi a gestire il telefonino, non viceversa». Tanti usano lo smartphone per intrattenere i bambini. Cosa ne pensa? «Sì, e pochi si chiedono quali siano le conseguenze. Per esempio, si crea un effetto di condizionamento per cui il bambino si sente sicuro solo quando ha uno di questi strumenti in mano. I giochi sul telefonino, poi, si basano su meccanismi logici che limitano l’immaginazione». Insomma, bisognerebbe fare un po’ di prevenzione? «Non esiste un’età giusta per iniziare. Regalare un cellulare al figlio di sei anni è prematuro, ma se in casa c’è un tablet e il bimbo lo utilizza non è un problema. L’importante è che non diventi un oggetto totalizzante e che non sostituisca ciò che si dovrebbe fare a quell’età, come giocare all’aria aperta». Ci sono altri errori ricorrenti? «Regalare uno smartphone ai figli per tenerli sempre sotto controllo. Questo è un punto su cui molti genitori sbagliano. Legare troppo i propri ragazzi a sé impedisce loro di responsabilizzarsi. Bisogna dargli fiducia. Solo così crescono». Checosafarequandoifiglidipendono dalla tecnologia? «Parlarne, e poi ripristinare le famose regole, orari in cui il cellulare è acceso e altri in cui è spento. Il passo successivo è sequestrare il telefonino. La soluzione migliore però è prevenire». sono l’oncologia, la cardiologia, le neuroscienze e la nutrigenomica. «Quest’anno abbiamo ricevuto 360 richieste di borse e 120 di progetti», ha ricordato la genetista Chiara Tonelli, presidente del Comitato scientifico della Fondazione, che ha valutato le candidature con criteri riconosciuti a livello internazionale in base alla qualità del curriculum e del progetto. Fra i borsisti presenti, anche un’ex ricercatrice che dopo aver lavorato sette anni in oncologia, si specializzerà nella comunicazione della ricerca stessa. «Farò da ponte tra i miei colleghi e la società civile - racconta Chiara Segré - è importante che ci sia qualcuno che traduca la scienza in un linguaggio comprensibile». LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 apita, sulle tracce del vino, di fare viaggi defatiganti: da Montalcino a Brescia. E se arrivi la sera appena in tempo per cena, scegli la Trattoria Urbana Mangiafuoco: cucina superba di Savino Poffa attento a materie prime e vini. Mi offre un rosso della Valtènesi. E lo trovo buonissimo. Mah: sarà stata la stanchezza o la suggestione di quella cucina. Lo riassaggio in solitudine dopo due settimane: ma questo è un rosso perfetto! Cristina Inganni si è laureata all’Accademia delle Belle Arti di Brera, ma oggi si occu- C In cantina PAOLO MASSOBRIO Nepomuceno è un vino perfetto CANTRINA BEDIZZOLE (BS) VIA COLOMBERA, 7 TEL. 0306871052 UNA BOTTIGLIA DI NEPOMUCENO: 25 EURO pa di vino con l’aiuto di un esperto viticoltore, Diego Lavo. Qui in Valtènesi si sente l’aria del lago di Garda e Cristina ha adottato la filosofia del «libero esercizio di stile»: in vigna e in cantina. Negli Anni 90 i primi esperimenti in una vigna di pinot nero già preesistente, per crescere fino ai sei ettari vitati d’oggi (30 mila le bottiglie). Ora, il vino che m’ha stupito si chiama Nepomuceno, blend di merlot (70%) rebo e marzemino, sottoposte a fermentazione in acciaio per circa 15 giorni e lungo affinamento in barrique e tonneaux (24 mesi). E’ di un rubino impenetrabile, al naso senti il sugo dei piccoli frutti rossi. Ma ciò che colpisce è la morbidezza al palato, che poi s’apre con note fresche finemente speziate, mantenendo sempre una rotondità perfetta, spettacolare. Con Marco Gatti avevamo già messo questa cantina tra le 100 migliori d’Italia per un vino, il Sole di Dario. Un passito di sauvignon, semillon e riesling: colore dorato con riflessi d’ambra; al naso intensa la nota di frutta candita, albicocche, miele e frutta secca. In bocca è caldo, dolce, ma con . 19 buona freschezza e notevole persistenza. Va coi formaggi erborinati. Ho trovato assai rustico il Garda Classico Groppello, mentre il bianco Riné (riesling, chardonnay e incrocio manzoni), affinato in acciaio ad eccezione dello chardonnay che s’affina per 5 mesi in barrique, m’è piaciuto parecchio per le sue note di fiori. Il rosato Esercizio di Stile proviene dalla storica vigna di pinot nero. Ma ogni vino è come se avesse una mano diversa (libera interpretazione appunto)... fino alla perfezione del Nepomuceno. Il bello & il buono Souvenir Mister Chef I salumi di Oggiono 1 Dedicato alla gloria locale discepolo di Leo- nardo i tre fratelli Spreafico (Dionigi, Agnese e Giulia) mandano avanti alle porte di Lecco il salumificio familiare che ha più di un secolo di storia. La Prosus di Vescovato (Cremona)gli manda 700 cosce di suino nazionale che vanno per uno squisito prosciutto crudo, per non dimenticare il lardo, la bresaola di carne di razza Chianina, la meravigliosa pancetta cotta (Marco d’Oggiono Prosciutti, via Lazzaretto 29, Oggiono, Lc www.marcodoggiono.com ). [e.ras.] Portinari, l’alta cucina può essere vegana ROCCO MOLITERNI a mia famiglia aveva una macelleria con annessa gastronomia. Io sono cresciuto spostando quarti di bue e osservando cosa preparavano in cucina. A 24 anni ho deciso di aprire il mio ristorante, di tempo ne è passato da allora. Ma io non sono cambiato: per me non conta solo ciò che mangi, ma anche il prima e il dopo. Per questo cerco di fare una cucina leggera e digeribile». A parlare è Nicola Portinari, lo chef de La Peca, il ristorante a due stelle di Lonigo, in provincia di Vicenza, sul palco del «Gusto in scena», la kermesse gastronomica che si è svolta a Venezia da domenica a martedì scorso. Con il fratello pasticciere Luigi, Portinari ha proposto, sul tema della «Cucina senza grassi e senza sale», due ricette, di cui una vegana. «Oggi - spiega - ci troviamo a rispondere alle esigenze di una clientela, che a volte ha problemi di intolleranze a volte ha deciso di fare una scelta o salutista o ideologica che la porta a essere vegetariana o addirittura vegana. Io credo che uno chef possa realizzare piatti di questo tipo senza far loro perdere il gusto». Così ha iniziato a collaborare con un mulino per ottenere farina da cereali germinati che possono essere mais, piselli, ceci. E uno dei piatti che ha presentato erano garganelli (con asparagi bianchi e crema di senape) ottenuti da un mix di queste farine. «Certo - spiega - con una pasta corta come i garganelli la cosa è fattibile. Sulle paste lunghe stiamo ancora lavorando». Sempre con una farina «germinata» di ceci e grano saraceno ha anche realizzato una focaccia con palamita e molluschi. «Per cuocere questi senza grassi ha spiegato - si può usare il sottovuoto e una sbollentatura per pochi secondi». Ad assaggiare i suoi garganelli si capisce che la cucina vegana non è necessariamente «penitenziale» come in genere crede chi vegano non è. «L ROBERTO DUIZ n una delle zone più «francesi» di Torino, nei pressi del mercato di Porta Palazzo, un luogo assai frequentato per l’aperitivo (corredato da pizzette e torte salate autoctone) e punto d’incontro per artisti, che spesso e volentieri lì espongono le loro opere, non poteva che chiamarsi Pastis. Profumo (all’anice) di Francia sudorientale, con epicentro Marsiglia e proficue divagazioni in Provenza e Costa Azzurra, creato dopo l’abiura dell’Assenzio amato dagli artisti fin de siècle, ricordandone l’aroma stemperandone, gli effetti giudicati alquanto nocivi. Il 51 stampato sull’etichetta sta ad indicare le dosi per farne un consumo corretto: cinque parti di acqua e una di liquore. Sul classico si innestano variazioni anche assai audaci come il Pastis Negroni, spericolatamente rinforzato con gin e vermouth. I Pastis, Torino, P.zza E. Filiberto 9, Tel. 0115211085 e sei camere sopra il ristorante diffondono la tranquillità e la serenità che la campagna ferrarese nella sua unicità trasmette. Le stanze prendono il nome e si ispirano ad alcune piante officinali i cui fiori, a volte inaspettatamente, risultano di una bellezza unica, ma anche estremamente utili per il benessere psico-fisico. È proprio questo lo scopo principale che il soggiorno in questo luogo deve avere: distaccare la propria mente dagli impegni quotidiani che spesso tolgono forza ed energia per potersi rigenerare grazie alla serenità e alla bellezza di una natura semplice, ma anche viva ed energica». Le parole del sito si scontrano con la realtà: l’ingresso della parte alberghiera è in comune con il ristorante, di successo sterminato affollato preso d’assalto. Sulla scrivania (non sempre presidiata), all’ingresso, durante i pasti risuona assordante lo squillo del telefono a rimbombare tra i tavoli vocianti: un’erta scala di legno (non c’è ascensore) vi porta al piano delle stanze, di sopra. Il cartellino dei prezzi è quello del 2008 (pernottamento 70 euro); wi-fi è gratuito e diretto ma non c’è frigobar. La colazione è a disposizione dalle 6 alle 10,30 ma il bar è attivo solo dalle 9,30. Di notte al campanello non risponde nessuno. «L Baccalà mantecato e gnocchi di gamberi Al Griso di Malgrate la cucina è in netta ripresa Le pagelle di Raspelli L’aperitivo L’albergo Il ristorante li sono affezionato; fa parte della mia vita da quando ero bambino: ci passavo davanti la domenica all’alba con il pullman che partiva dal centro di Milano e mi portava a sciare all’Aprica ed in Valsàssina. Lungo i chilometri della strada statale Nuova Valsàssina che entrava a Lecco il fatto di vederlo, in tutta la sua mole incombente, mi avvertiva che tra poco saremmo arrivati al lago; mi avvertiva che tra poco avrei visto un angolo di Lombardia con il cielo «così bello, quando è bello». Da luogo d’infanzia (lo sci), a luogo di adolescenza (i panorami dei Promessi Sposi), alla gola quando Bruno Gobbi allevò come un figlio quello chef bambino, Claudio Prandi, portandolo in giro per la Francia e l’Europa, facendogli imparare i segreti dei più grandi cuochi del mondo degli Anni 60 e 70 e facendo assurgere le cucine dell’hotel Griso di Malgrate ai massimi livelli di gola e di fama. Poi ho visto Il Griso decade- G re, poco dopo che Bruno Gobbi era salito nel Paradiso dei grandi patron. Claudio Prandi andò per conto suo e il grosso albergo Il Griso rotolò nell’anonimato gastronomico perdendo smalto stellette e ventesimi vari. Ora, da poco, la proprietà dei muri ha preso in mano personalmente le redini di questo posto, ha convinto il primitivo chef a dare una bella consulenza come una volta e questa squadra sta tirando su con ottimi risultati questo locale, le cui cucine sono affidate a Luca Mozzànica, che ha già lavorato qui per anni. Ne esce fuori un bel mix, tra banchetti di classe e cenette anche intime nella sala principale e in quelle che l’affiancano, dove si riesce a stare tranquilli anche se attorno a voi c’è tanta gente. Prima, però, non perdetevi un salto nell’elegante bel bar, giù, in basso e un salto, soprattutto il voto 15/20 nella stagione ormai tiepida, in cima in cima, tra i cristalli delle grandi finestre affacciate sul panorama delle Alpi che sovrastano Lecco. Un’intelligente accorta proposta di piatti in un menu assortito ma saggiamente ridotto, vi permetterà di mangiare bene spendendo per un pasto medio completo alla carta sui 50-55 euro (molto meno di una volta), gustando, comunque, dei manicaretti: baccalà mantecato, crema di patate rosse con anguilla affumicata e bottarga del lago, vellutata di ceci con baccalà e croccante di guancialino, crema di carciofi con riccioli di sogliola e bottarga, gnocchi ai gamberi, trancio di salmone in salsa allo scalogno, filetto di vitellone fassone piemontese con riduzione al vino Nebbiolo, la degustazione dei sette formaggi affinati dal Boscasso (Oltrepò Pavese) e dai Fantino (di Caltignaga, Novara). Al dolce non perdete la classica succulenta «scodela Dimitri»: non farà dimagrire, ma è tanto buona… HOTEL GRISO TERRAZZA MANZONI MALGRATE(LC), V. PROVINCIALE 51 TEL.0341.2398.01 WWW.GRISO.INFO CHIUSO LUN. ULTIMA PROVA:16-1-2014 LOCANDA DELLA ZUCCA FERRARA, LOC. SAN BARTOLOMEO IN BOSCO, VIA IMPERIALE 221 TEL.0532.761361 ULTIMA PROVA: 12-9-2013 il voto 6/20 20 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LUCA BERGAMIN Le segnalazioni Slow Food A Luoghi del gusto R A Palazzo Te Nelle sale di Palazzo Te a Mantova sono esposte otto grandi immagini della fotografa tedesca Candida Hofer dedicate alla città dei Gonzaga Nord-Est plasmare l’anfiteatro a forma di ferro di cavallo, quasi una piccola dolce e sinuosa Toscana in terra di Mantova a Sud del Lago di Garda, fu la Würm, la cavalcata dei ghiacciai del Pleistocene. In dono ha lasciato un paesaggio «trafitto» come una lama dal fiume Mincio nella sua discesa verso il Po, fatto di declivi coperti di boschi di ontani neri, salici, roverelle e robinia, tappeti di orchidee spontanee. Sulla cresta delle colline i cipressi ciprioti infilzano le nuvole, proprio come nelle regioni del Centro Italia. Anche qui, nell’Alto Mantovano, del resto i vigneti di Lugana, Rubino e Merlot sono eccellenti, grazie a un microclima che regala mitezza anche in inverno, tanto che spuntano persino i capperi e l’ulivo è generoso di oli delicati. Il mezzo migliore per scoprire questo territorio «fotografato» dal giovane Ugo Mulas, figlio del maresciallo dei carabinieri della stazione di Pozzolengo, e filmato dal- Intorno al capoluogo un susseguirsi di borghi ricchi di storia e di tradizioni enogastronomiche nominata «La Spia d’Italia» proprio per la sua posizione geografica: diede il nome all’epica battaglia del 24 giugno del 1859 tra l’esercito austriaco e quello franco sardo. Quasi 240 mila soldati si fronteggiarono ininterrottamente per oltre 12 ore, sul campo rimasero più morti che a Waterloo. Ma quel tributo di sangue ebbe almeno un effetto positivo. Il magnate svizzero Henry Dunant, che assistette allo scontro di Solferino e San Martino, rimase talmente turbato da organizzare insieme alla po- I capunsei Sono tradizionali gnocchi mantovani di pane e formaggio grana serviti in brodo o con burro fuso e ragù Angelo Surrusca Un’immagine di Solferino, uno dei luoghi «sacri» del nostro Risorgimento In bicicletta è dolce la scoperta dei colli mantovani A Solferino un museo ricorda la battaglia del Risorgimento che vide nascere la Croce Rossa l’amico e vicino di casa, il regista Franco Piavoli nei suoi documentari naturalistici è la bicicletta. L’itinerario in queste settimane di fioritura dei mandorli può partire da Cavriana dove il frutto secco è l’ingrediente caratteristico della torta di San Biagio: la sua fortezza gonzaghesca fu spesso abitato da Isabella d’Este e Caterina de’ Medici; per renderne il soggiorno più ameno i Duchi di Mantova chiesero l’intervento di Andrea Mantegna e Luca Fancelli. Le colline moreniche segnarono una linea di confine strategica non soltanto nel Medioevo ma anche nel periodo delle guerre di indipendenza. La Rocca della vicina Solferino, altro borgo in posizione panoramica, raggiungibile pedalando, era sopran- enato e Cristian Perantoni, padre e figlio, hanno alle spalle cinque anni di esperienza come homebrewers. Dal 2010 offrono le loro produzioni agli ospiti dell’agriturismo di famiglia, Cascina Roveri, a Olfino di Monzambano (viale Pariani 6, tel. 0376-800807). L’orzo è autoprodotto e maltato presso il Co.Bi. (Consorzio Italiano di Produttori dell’Orzo e della Birra). I due birrai prediligono la sperimentazione personale. Oggi producono due birre ad alta fermentazione e una a bassa, con utilizzo di luppoli tedeschi, inglesi e americani: si fa apprezzare la bionda Rustica, che unisce il gusto di una pils tedesca al corpo di una export, ma meritano l’assaggio anche l’ambrata Assira e la rossa Scarlata. polazione di Castiglione delle Stiviere - lì, nella residenza estiva dei Gonzaga, venne alla luce quel San Luigi che sarebbe diventato il patrono mondiale della gioventù - un corpo di assistenza che alleviasse le sofferenze dei feriti di entrambi i fronti: era nata così la Croce Rossa, alla quale Castiglione dedica un Museo ospitato a Palazzo Longhi. Visitata la Rocca Ossario di Solferino, si torna in sella, puntando verso Castellaro Lagusello, scrigno raccolto intorno al suo lago a forma di cuore, tra i siti palafitticoli neolitici dell’Arco Alpino dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Poi a Ponti sul Mincio abbarbicato intorno al maniero scaligero trecentesco, si «infila» la ciclabile che costeggia il Mincio nel cuore dell’omonimo Parco Naturale sino a Mantova. La «Manhattan del Rinascimento», anche se incerottata dai ponteggi per risaldare le crepe del sisma, resta splendida. Come l’ha fotografata cercandone le stanze segrete l’artista tedesca Candida Höfer nei suoi scatti in mostra a Palazzo Te. Osterie d’Italia U na delle più antiche osterie di Mantova, che deve il nome ai «cacciatori» di rane che un tempo frequentavano il locale. Solo donne, tra la cucina e la sala, a condurre il locale. Invitanti gli antipasti, dal fritto di rane alle lumache in umido con erbette, allo strudel di verdure e bagòss, all’insalatina di carciofi crudi e speck. Poi sorbir d’agnoli, seguito da riso alla pilota, capunsei con radicchio e stracchino, trippa in brodo, bigoli al torchio e tortelli di zucca. Come secondo, luccio in salsa mantovana con polenta, stracotto di cavallo al Lambrusco, costate. Di qualità i salumi e i formaggi, alcuni dei quali Presìdi Slow Food. Si chiude con la sbrisolona, che come la mostarda si può anche acquistare. Prezzi: 30 euro vini esclusi. Antica Osteria ai Ranari v. Trieste 11, Mantova Tel. 0376-328431 Québec, la terra dove il “oui” suona Ovest La capitale del Canada francofono serba gioielli dell’età coloniale Quèbec ha belle architetture coloniali DARIO BRAGAGLIA I l San Lorenzo è ancora ingombro di lastre di ghiaccio che scorrono verso l’Atlantico e il traghetto che attraversa il fiume fra Lévis, sulla sponda meridionale, e la città di Québec si fa strada a fatica nella corrente impetuosa. Vista dall’acqua la capitale del Canada francofono offre la sua prospettiva più bella. In basso, le case del quartiere Petit Champlain rimandano al periodo coloniale. E’ qui che nel 1608, l’esploratore Samuel de Champlain fondò quella che doveva diventare la più importante città della Nouvelle France, la Francia d’oltre At- lantico. Le stradine che portano verso la Place Royale con al centro il busto di Luigi XIV sono animate di negozi e di bistrot, dove è bello fermarsi a bere una birra o a riscaldarsi con una bevanda calda. Il quartiere ha qualcosa di magico in inverno sotto la neve, con i lampioni che illuminano fiocamente le vecchie abitazioni in granito. In questo periodo di passaggio fra la fine della stagione fredda e l’inizio della primavera può ancora scatenarsi uno degli ultimi blizzard, le tempeste di neve che caratterizzano i mesi invernali. Appena un paio di mesi fa si è arrivati a trenta gradi sotto zero, ma a partire dalla metà di marzo le tempe- rature diurne cominciano a salire. Gli abitanti del Québéc chiamano questo momento temps des sucres, letteralmente il tempo degli zuccheri. E’ in questa stagione dell’anno che negli aceri ricomincia a scorrere la linfa che viene raccolta per produrre lo sirop d’érable, lo sciroppo d’acero. E’ abitudine festeggiare e degustare lo sciroppo novello appena fuori città nelle cabanes à sucre che sorgono accanto ai laboratori artigianali dove si prepara il dolce sirop. Dalla Basse-Ville una funicolare supera la falesia e conduce in pochi minuti nell’altro quartiere storico di Québéc, la Città Alta. Man mano che si sale le vedute sul San Loren- zo, che in questo punto comincia ad allargarsi, si fanno sempre più spettacolari. Si sbarca sulla Terrace Dufferin sotto le torri in stile medievale del Château Frontenac, l’edificio più famoso di Québéc. E di qui inizia la scoperta della città circondata dalle vecchie mura. Tutto rimanda alla storia, perché non è facile trovare in territorio americano un quartiere che abbia atmosfere così europee. A ridosso del centro storico si estende il Parc de champs de Bataille, il luogo degli scontri fra Francesi e Inglesi per il predominio dell’America Settentrionale, nel 1759-1760. Spesso a marzo il parco è ancora il posto ideale per praticare lo sci di fondo. LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 . 21 Consigli ai Viaggiatori ROBERTO DUIZ F Carciofi a Niscemi A Niscemi, in provincia di Caltanissetta, da domani a domenica si svolgerà la 34° Sagra del Carciofo Violetto. La manifestazione vuole promuovere e valorizzare oltre ai carciofi l’agricoltura e l’artigianato niscemese Musica a Lione Fino al 29 marzo è in corso a Lione la Biennale di Arte e Musica contemporanea, una kermesse ricca di concerti. In occasione della giornata di chiusura ci sarà una passeggiata musicale contemporanea lungo le rive del fiume Saône. Info www.bmes-lyon.fr igure femminili e mostri che sembrano usciti da deliri decorano facciate di edifici che si affacciano sulle arzigogolate vie centrali di Riga Vecchia. Capelli scarmigliati, bocche spalancate, maschere tragiche e grottesche con inserti di fiori, ghirigori in legno e maiolica chiara per stemperare l’inquietudine che trasmettono. Un tripudio Art Nouveau (che qui chiamano Jugendstil, alla tedesca), il più ricco d’Europa, istigato in particolare da un celebre cittadino di quella che oggi è la capitale della Repubblica Lettone, l’ingegner Michail Osipovic Ejsenstein, padre dell’ancor più celebre Sergej Michailovic, totem del cinema muto sovietico e modello universale, autore di film cult come Ottobre e di quel La corazzata Potëmkin che nell’irriverente e dissacratoria «rivisitazione critica» di Fantozzi è diventato «una boiata pazzesca!». Riga Vecchia di qua e Riga Nuova di là del fiume Daugava, che attraversa la Bielorussia per alimentare, strada facendo, centrali idroelettriche e venire a sfociare sul mar Baltico, con un porto attrezzato fin dai tempi remoti della Lega Anseatica, collegato a Stoccoma, Helsinki, Tallin e Vilnius da una flotta di traghetti in movimento perenne. E’ grazie alla frenetica attività del suo porto che Riga s’è meritata un occhio di riguardo Riga, il fascino della città baltica in un cocktail di stili La capitale europea della cultura 2014 mescola gotico, Jugendstil e architetture sovietiche L’antico centro di commerci tra Est ed Ovest vanta 50 musei e un look oggi molto trendy In Giappone Tra fine aprile e inizio maggio alcune località si trasformano in meravigliosi templi a cielo aperto fatti di alberi e petali dei fiori di ciliegio, un periodo che nella terra del Sol Levante prende il nome di hanami. Info www.japan-experience.it. anche da parte dell’Urss, come città-vetrina, la più ricca e dinamica della regione, importante centro mercantile e culturale, ponte commerciale e finanziario fra Est e Ovest. Non solo Jugendstil, comunque, per le sue strade a misura di flâneur, fiancheggiate da oltre 50 musei bene accuditi ed edifici dai colori Via dell’ambra La via dell’Ambra è l’antica via commerciale che metteva in connessione Mar Baltico e Mediterraneo. Nel 2014 Riga rilancerà questa via, simbolo della collaborazione fra i paesi del nord e del sud Europa. In vari musei cittadini saranno esposti oggetti artistici realizzati in ambra, un tempo moneta di scambio, diventata oggi moneta di cultura. Nord Vicino & lontano Il centro di Riga, la città baltica che quest'anno è capitale europea della cultura vivaci che assorbono il plumbeo dei mesi invernali e riflettono la luce in quelli estivi. Anche architettura gotica, rinascimentale, barocca e neoclassica, oltre a quella sovietica, naturalmente, concentrata nell’edilizia popolare dei quartieri residenziali della periferia e ancora richiamata dalle sopravvissute caffetterie del centro, muri grigi e luci fredde, sandwich tristi e bibite in bicchieri di plastica, ma, almeno, vodka low cost. Riuscita fusione tra il recente passato e il presente allo Skyline Bar al 26o piano dell’Hotel Latvja, un tempo mesto e cupo albergone della catena Intourist e oggi scintillante ritrovo con vista sulle mille luci della città animata da una miriade di locali, dal quale, fin dall’ora dell’aperitivo, si può progettare la serata. Ed è anche grazie a questo cocktail di stili ed umori ben amalgamati che Riga oggi si merita la considerazione di una tra le città più belle del vecchio continente (sopravanzando di gran lunga le «classiche» Parigi e Venezia) e, in coincidenza col decimo anniversario dell’ingresso delle Repubbliche Baltiche nella Ue, si è guadagnata l’investitura di Città Europea della Cultura 2014, ad onorare la quale concorreranno eventi artistici e culturali, serie di manifestazioni (concerti, balletti, mostre, festival) aperte da un «catena umana di amanti di libri» diretta verso la nuova Biblioteca Nazionale lungo la via Baltica, stesso percorso della catena umana che nel 1989 iniziò il processo che ha portato all’indipendenza dall’Urss e alla nascita di una capitale. Come si arriva Il modo più facile e rapido per raggiungere Riga e la Lettonia è in aereo. L’aeroporto Internazionale di Riga è il più grande dei paesi baltici, e si trova a circa 13 chilometri dal centro della città. È raggiunto da voli diretti da Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bergamo e Bologna. In treno non ci sono collegamenti diretti dall’Italia. Si può fare scalo a Vienna, Praga o Berlino per poi raggiungere la Lettonia. 22 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 In Italia FTSE/MIB FTSEItaliaAllShare Euro-Dollaro CAMBIO -0,29% -0,23% All’estero DOWJONES(NewYork) NASDAQ(NewYork) DAX(Francoforte) 1,3917 Petrolio dollaro/barile FTSE(Londra) R Oro 100,37 euro/grammo -0,70% -0,59% +0,37% -0,49% S 31,2420 ECONOMIA FINANZA & PARTITE LE CONVOCAZIONI IN VISTA DEGLI ESAMI A FRANCOFORTE. IL NUMERO UNO DI BANKITALIA: NESSUNA DISPARITÀ DI TRATTAMENTO Visco: per le banche altri mesi difficili Il governatore all’Abi: “Gli aumenti di capitale vanno nella giusta direzione”. E rassicura sugli stress test GIUSEPPE BOTTERO TORINO Gli aumenti di capitale vanno nella direzione giusta, ma le banche italiane devono aspettarsi altri trimestri difficili. Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco incontra l’esecutivo dell’Abi e lancia un doppio messaggio. Il numero uno di Palazzo Koch è consapevole delle sofferenze in continua crescita, ma gli istituti italiani, spiega, devono guardare con fiducia ai test di fine marzo. I segni di «decelerazione e di riduzione dei tassi di ingresso delle sofferenze» dice Visco, sono «confortanti», nonostante abbiano sfondato quota 160 miliardi e, rispetto agli impieghi, abbiano raggiunto i massimi dal 1999. Nel corso della riunione Visco ha rassicurato i banchieri, preoccupati per una difformità di trattamento rispetto alle rivali estere: «Gli esami sulle banche europee saranno effettuati con regole identiche e meccanismi di trasparenza per creare un clima di maggiore fiducia del mondo bancario internazionale in se stesso e degli operatori economici in generale». Ieri, per 128 istituti europei (15 sono gli italiani), è arrivata la convocazione ufficiale a Francoforte per il 26 marzo. «Abbiamo ricevuto la lettera», confermava in mattinata il consigliere delegato di Bpm Castagna. Tornando all’intervento di Visco, il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro, spiega che «dalle parole» del governatore si può «trarre un incoraggiamento, nel senso che le regole italiane di valutazione dei bilanci sono tra le più severe e, quindi, le nuove regole europee saranno allineate a quelle che sono applicate in Italia». Questo, secondo Gros Pietro, si tratta di «un fatto positivo perché vuol Dalla Troika Nuovatranche diaiutiperlaGrecia Fiducioso Ignazio Visco ieri ha partecipato all’esecutivo dell’Abi a Milano rassicurando i banchieri sulle condizioni degli stress test della Bce 1 La Troika promuove la Grecia e Ue, Fmi e Bce hanno raggiunto un accordo con Atene per lo sblocco di una nuova tranche di aiuti. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) in una nota, sottolineando che l’intesa è stata raggiunta fra lo staff di Bce, Ue e Fmi e le autorità greche. L’accordo dovrà essere adesso approvato dal Fmi e dall’Eurogruppo. La scossa alle imprese «Il mondo è cambiato Per poter competere devono ristrutturarsi» dire che le nostre banche sono già abituate a quel tipo di regole». Sul tavolo anche il tema della governance, spiega il numero uno dell’Abi Patuelli. «Brevissimo» il passaggio dedicato alle popolari, del quale rende conto il presidente di Assopopolari, Emilio Zanetti: «Il governatore ci ha detto che anche i suoi interventi precedenti erano volti a facilitare la patrimonializzazione delle popolari. Io l’ho ringraziato e ho detto che le popolari hanno sempre provveduto alla patrimonializzazione perché i soci hanno sempre risposto». ANSA Dai banchieri sono arrivate poche domande, «abbiamo soprattutto ascoltato», spiega uno dei presenti. Soprattutto, hanno drizzato le orecchie quando Visco ha parlato di tempi ancora complicati: «Ci saranno ancora trimestri difficili perché la ripresa, prima di portare ad un rientro delle sofferenze, deve vedere lo svolgersi degli effetti della crisi sulle imprese». Imprese che devono ristrutturarsi per porsi nelle «condizioni di competere in un mondo che è molto diverso da quello che le ha viste nascere». La Federal Reserve taglia di altri 10 miliardi gli stimoli all’economia il caso FRANCESCO SEMPRINI WASHINGTON N on si può certo dire che sia stata una «prima» senza novità quella del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen. La «Colomba» dell’economia americana fa il suo esordio nella conferenza stampa di chiusura dei lavori del Fomc, il braccio esecutivo della banca centrale Usa, rilanciando la dottrina di comunicazione e trasparenza inaugurata da Ben Bernanke. Si apre nel segno della continuità quindi, riflessa anche nella riduzione degli aiuti all’economia, che forti della ripresa in atto, vengono decurtati di altri dieci miliardi di dollari, a quota 55 miliardi di interventi mensili sui mercati. In realtà le stime di crescita della Fed sono state riviste per difetto con il Pil 2014 fra il 2,8% e il 3,0%, a fronte del 2,8-3,2% precedente. Nel 2015 la crescita dovrebbe attestarsi al 3,0-3,2%, meno del 3,0-3,4% previsto in dicembre, mentre nel 2016 il Pil crescerà del 2,5-3,0%, contro il 2,5-3,2% stimato in dicembre. «Il quadro complessivo rimane virtualmente identico a quello fotografato a dicembre», rassicura Yellen la quale spiega che nel corso dei prossimi mesi «si assisteranno a oscillazioni dei dati e pertanto non bisogna analizzarli sei mesi un ragionevole lasso di tempo tra l’archiviazione del «Quantitative easing» e l’inizio di manovre su tassi». Un anticipazione rispetto alla tabella di marcia precedentemente individuata che scuote gli operatori di Wall Street dove i listini aumentano i passivi. Il presidente della Fed sottolinea tuttavia che lo sganciamento dal «fattore 6,5%» vuole indicare che l’aumento dei tassi viene legato a una gamma più ampia di dati e non solo all’occupazione, vista in questo momento con una diversa prospettiva. Il miglioramento sul mercato del lavoro La Yellen in tv a Wall Street sembra ora nitido: nel 2014 la disoccupazione si attesterà al in maniera troppo rigida». Il 6,1-6,3%, al di sotto del 6,3-6,6% tasso dei disoccupati «rimane previsto in dicembre, mentre elevato», spiega invece il Fomc, alla fine del 2015 scenderà al e per questo Yellen assicura che 5,6-5,9%, meno del 5,8-6,1% sti«non ci saranno modifiche negli mato in dicembre. «Faremo riimpegni di politica monetaria». ferimento a una più ampia Così con otto voti a favore e uno gamma di variabili macro», contrario i tassi di interesse re- spiega Yellen che rilancia il diastano invariati alla forbice dello logo coi mercati, assicurando 0-0,25%, ma è proprio sul nodo che sul fronte dell’inflazione Fed Fund che arriva la grande proseguirà la politica monetanovità. La Fed ria accomodante cancella dal coIL PIL CRESCE MENO per riportare il limunicato finale il dei prezzi Limate le previsioni vello riferimento alla alla soglia del 2 soglia del 6,5% del triennio 2014-2016 p e r cento. Tassi invariati «L’obiettivo è ridel tasso di disoccupazione, mettere in sesto solo al di sotto della quale sa- il Paese», dice Yellen che morebbe stato possibile tornare a stra il lato umano della Fed parmanovre sui tassi. Una modifi- lando di «bambini indigenti e ca del linguaggio che dalla fine famiglie che soffrono la fame». del 2012 domina i comunicati così come non si risparmia suldel Fomc, mentre oggi, la mag- la crisi ucraina: «Non vedo imgioranza dei governatori preve- patti immediati sul sistema fide che si potrebbe procedere a nanziario». Ma nemmeno Conun rialzo del costo del denaro stitution avenue è immune dai già nel 2015. La Yellen si spinge timori di escalation: «Contioltre e spiega di individuare «in nueremo a monitorare». LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Economia .23 . Rinnovo La signora d’acciaio di Mps ora punta a restare tra i soci forti Il mandato di Antonella Mansi (nella foto) alla guida della Fondazione Mps scadrà alla fine di aprile prossimo Mansi: “Sono un’imprenditrice, non gioco d’azzardo” Proseguono le trattative per cercare azionisti stabili Personaggio GIANLUCA PAOLUCCI «S ono un’imprenditrice, n o n una giocatrice d’azzardo. Abbiamo valutato i rischi e i benefici e sulla base di quello abbiamo deciso». Antonella Mansi liquidava così chi ieri parlava di «scommessa vinta» dalla Fondazione Mps sul rinvio dell’aumento di capitale della banca senese e sulla ricerca di compratori a prezzi più elevati rispetto ai pochi centesimi offerti ai primi di dicembre. Sta di fatto che in dicembre, quando la Fondazione senese decise di andare allo scontro con i vertici di Mps nessuno, nel mondo della finanza italiana, era disposto a scommettere un soldo bucato sulla possibilità di vendere il 12% al prezzo di 0,24 euro per azione, ripagare tutto il debito residuo dell’ente e restare con tempo e azioni in misura sufficiente per provare a restare tra gli azionisti rilevanti della banca più antica del mondo. del 12 per cento di Mps conclusa ieri. Massimo riserbo sugli acquirenti, anche se il dato di fatto è che le trattative per la ricerca di un socio stabile vanno avanti. Il pacchetto venduto tramite Morgan Stanley sarebbe finito ad una serie di soggetti, perlopiù fondi americani, che non risolvono il problema di dare un nuovo assetto stabile all’azionariato di Montepaschi. Così le trattative proseguono, con il doppio obiettivo di restare socio rilevante di Mps e allo stesso tempo poter diversificare l’investimento e di dotare la Fondazione delle ri- sorse sufficienti per onorare i propri impegni sul territorio. Altra battaglia impegnativa, per la Mansi, che ieri ha comunque incassato i complimenti di coloro che le avevano creduto fin dall’inizio, di quelli che avevano solo sperato avesse ragione e anche di quanti avevano subito le sue scelte. A cominciare dal presidente di Mps, Profumo. Che ieri commentava la vendita della quota come «un’ottima cosa, frutto anche del lavoro fatto dalla banca». Mentre il sindaco di Siena Bruno Valentini, che nei giorni caldi della ricerca del nuovo inquilino di Palazzo ANSA Sansedoni non nascondeva le sue preferenze per tutta una serie di altri nomi, ieri ha spiegato ai giornalisti in una conferenza stampa convocata con solerte urgenza: «Rivendico il merito di aver saputo scegliere Antonella Mansi al momento giusto. L’avessimo fatto prima non saremmo qui». Di certo sarà difficile adesso non chiederne la riconferma quando in NO A TRONCHETTI E SOCI Opa su Camfin Il Tar del Lazio dà ragione alla Consob LUIGI GRASSIA LA CESSIONE Il 12% dell’ente è finito in più mani, soprattutto fondi d’investimento A PIAZZA AFFARI Titolo sotto pressione cede il 2% con scambi all’11% del capitale D’altronde quando questa signora mite ed elegante si era insediata a Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione stretta tra 340 milioni di debiti e un aumento già in vista da 3 miliardi per banca partecipata, in molti avevano storto il naso pensando ad una presidenza «di campanello». Una bella faccia che avrebbe avuto poco da perdere e nulla da decidere, perché tutto sarebbe stato deciso altrove. Qualche mese dopo,quando la Mansi decise di andare allo scontro con Alessandro Profumo e Fabrizio Viola chiedendo di spostare l’aumento da gennaio a maggio, gli stessi osservatori avrebbero riconosciuto a questa imprenditrice quarantenne di certo un gran carattere ma ancora una scarsa visione strategica.Dopo l’operazione di martedì, anche gli ultimi scettici dovranno riconoscere che,se non ancora la guerra, Antonella Mansi ha vinto una battaglia storica. La vicepresidente di Confindustria non si nasconde le difficoltà. Quella di martedì è «un’operazione più finanziaria che strategica», dice ancora la Mansi, Mps, commentando la vendita a sorpresa aprile scadrà il suo mandato. Lontano dalle beghe senesi, la Piazza Affari il titolo è rimasto sotto i riflettori, con scambi pari all’11% del capitale e un prezzo in calo del 2%. DENOMINAZIONE CODICE ISIN VALUTA EMISSIONE TAGLIO MINIMO PREZZO DI EMISSIONE SCADENZA CEDOLA ANNUA LORDA 1° E 2° ANNO (1) CEDOLA ANNUA NETTA 1° E 2° ANNO (1) CEDOLA ANNUA VARIABILE LORDA DAL 3° AL 5° ANNO (1) OBBLIGAZIONE BANCA IMI COLLEZIONE TASSO MISTO DOLLARO USA SERIE I IT0005001422 USD 2.000 DOLLARI STATUNITENSI 99,85% 13/03/2019 3,00% 2,40% Libor USD 3 mesi + 0,21% OBBLIGAZIONE BANCA IMI COLLEZIONE TASSO MISTO DOLLARO NEOZELANDESE SERIE I IT0005001521 NZD 2.500 DOLLARI NEOZELANDESI 99,83% 13/03/2019 5,90% 4,72% NZD BB 3 mesi + 0,75% (1) La tassazione vigente al momento dell’emissione è pari al 20%. Il Tar del Lazio ha dato ragione alla Consob respingendo il ricorso di Lauro Sessantuno sull’Opa Camfin. Lauro Sessantuno, partecipata da Tronchetti Provera, chiedeva di annullare una decisione dell’Autorità sull’aumento del prezzo dell’Opa obbligatoria sulle azioni Camfin, dopo la cessione di quote da Malacalza alla stessa Lauro Sessantuno. La decisione riguarda il prezzo dell’Opa, già conclusa, lanciata su Camfin dalla holding di Tronchetti, Clessidra, Unicredit e Intesa Sanpaolo, che la Consob ha imposto di alzare da 0,80 a 0,83 euro per azione. Secondo il Tar per Malacalza «la vendita di azioni Camfin e l’acquisto di azioni Pirelli sono state sempre considerate unitariamente, come parte della medesima operazione». E facendo riferimento a diversi passaggi, le conclusioni della Consob, spiega il Tar del Lazio, «risultano non solo coerenti con la documentazione acquisita ma anche l’unica spiegazione logicamente accettabile delle risultanze istruttorie e del comportamento delle parti». In particolare, il giudice amministrativo rileva come «il fatto che il prezzo delle azioni Camfin costituisse un dato non negoziabile» abbia comportato «la necessità di reperire dai soci vicini all’offerente e a coloro che con questo operavano in concerto, le azioni necessarie a soddisfare le pretese di Malacalza». Il Tar ha respinto anche il ricorso di Antares contro la Consob perché «neanche i ricorrenti hanno saputo ravvisare nell’operato della Consob un difetto di istruttoria, ovvero indicare elementi ulteriori di indagine che siano stati dalla stessa trascurati». 24 .Economia STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Panorama RECCHI CANDIDATO PRESIDENTE DA TELCO: «SFIDA CHE MI RENDE ORGOGLIOSO» Telecom, liste pronte Fossati dovrà rifarla Ma Kerviel andrà in carcere La vittoria del trader-pellegrino Annullata la multa miliardaria Manca una presenza femminile come da statuto FRANCESCO SPINI MILANO AFP Jerome Kerviel sta percorrendo a piedi la via Francigena C ammina e prega. Dorme in tenda nei boschi del centro Italia, e ogni tanto risponde al telefono. Ieri, dall’altra parte della cornetta, c’erano i suoi legali. E Jerome, finalmente, ha sorriso. Il signor Kerviel, 37 anni, trader simbolo della cattiva finanza che con una manovra spericolata sui derivati ha spalancato una voragine di 5 miliardi sui conti di Sociéte Générale, finirà in carcere. Lo sapeva. Non gli importa. Ma, così ha stabilito la Corte di Cassazione francese, non dovrà pagare i 4,9 milioni di euro di danni alla sua ex società. Per lui, era la cosa più importante. Jerome è affaticato. Ieri sera era a Modena, il suo viaggio sulla via Francigena, la strada dei pellegrini, finirà a Parigi, dove lo aspetta un mandato d’arresto. Dopo aver visto il Papa, a cui aveva scritto una lettera denunciando gli sprechi della finanza, ora viaggia più leggero. L’uomo più indebitato del mondo ha (quasi) vinto la sua battaglia. L’alta Corte, gli hanno spiegato gli avvocati, ha annullato parte della sentenza di primo e secondo grado che imponeva il maxi-pagamento. L’entità di questa penalità dovrà ora essere determinata nel corso di un nuovo processo che dovrà essere celebrato di fronte alla Corte d’Appello di Versailles. Tecnicismi, per il nuovo Jerome, nato in una famiglia semplice - il padre, bretone, era un fabbro - che, dopo essere salito e sceso dall’ottovolante della finanza, vede nella semplicità il massimo traguardo raggiungibile. Dei cinque anni di prigione a cui è stato condannato, Kerviel ne dovrà scontare tre cui vanno tolti i 41 giorni già trascorsi dietro le sbarre nel 2008. A sei anni di distanza, peraltro, Kerviel continua a dichiararsi innocente e ad accusare il suo vecchio datore di lavoro di aver mentito sulle proprie responsabilità. Per i vertici del colosso francese, però, la partita non è finita. Il gruppo, in un comunicato, ha reso noto di aver preso atto della decisione della Corte che «conferma la responsabilità penale di Kerviel». Per quanto riguarda danni e interessi, Société Générale non molla: «Toccherà ora alla Corte di Appello di Versailles esprimersi ex novo ma solo sulla questione degli interessi civili». Per loro, Jerome, resta comunque un nemico. [GIU. BOT.] Liste al gran completo, o quasi - all’appello manca quella dei fondi, che arriverà oggi - in vista dell’assemblea del 16 aprile di Telecom Italia. Se la sfida per la presidenza sarà tra il candidato di Telco, ossia l’attuale presidente dell’Eni Giuseppe Recchi, e l’esponente indicato da Findim, l’oggi numero uno di F2i Vito Gamberale, nessuna contesa ci sarà per la maggioranza del cda: sarà espressione di Telco. La holding che controlla il 22,4% del gruppo proporrà all’assemblea di fissare in 13 il numero dei componenti del prossimo cda, in carica per un triennio. E su 13 candidati approvati ieri dal suo board, Telco presenta 10 indipendenti, accogliendo così le indicazioni formulate dall’attuale cda guidato dall’ad Marco Patuano, che sarà riconfermato. «La trovo una grande sfida per una società fondamentale per il Paese - commenta Recchi la sua candidatura -. Il fatto che il mercato mi abbia chiamato, scommettendo sul mio profilo internazionale e di indipendenza, mi rende parti- L’ad di Goldman di nuovo re È il banchiere più pagato L’ amministratore delegato di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, è tornato ad essere il banchiere più pagato a Wall Street. La stima è del Wall Street Journal, che gli consegna il palmares calcolando il suo compenso per il 2013 in 23 milioni di dollari. A consolidare la sua posizione è stato l’annuncio nelle ultime ore da parte di Wells Fargo che il suo chief executive John Stumpf per l’ultimo anno riceverà una riduzione del 16% della paga a 19,3 milioni, buona per il terzo posto, dietro anche al rivale di JP Morgan Jamie Dimon con 20 milioni. Goldman torna in testa alla speciale classifica dopo quattro anni dominati dalle tradizionali banche commerciali piuttosto che da società di Wall Street, riflesso di una crisi che aveva scosso le attività di investment banking. Oggi queste attività sono però in ripresa, come testimoniano acquisizioni e nuovi collocamenti azionari. Morgan Stanley deve ancora indicare i compensi dei suoi vertici ma non dovrebbe superare Goldman. [R. E.] colarmente orgoglioso». Tra i nomi indicati da Telco, ci sono quattro donne: la baronessa britannica Denise Kingsmill, Giorgina Gallo, presidente onorario di L’Oreal Italia, Laura Cioli, ex dg di Sky Italia e oggi ad di CartaSi e, oltre la decima posizione, Elena Vasco, vice segretario generale della Camera di Commercio di Milano. Questo anche in ossequio alle nuove regole statutarie sulle quote rosa. Regole su cui scivola invece Marco Fossati. Nella sua lista di minoranza a tre, oltre a Gambe- rale, trovano posto un manager di sua fiducia con un’esperienza trentennale in Sip-TelecomTim, ovvero Girolamo di Genova, e Franco Lombardi, combattivo presidente dei piccoli azionisti di Asati. Tutti uomini. Ma il terzo comma dell’articolo 9 dello statuto di Telecom Italia prevede che «le liste che contengano un numero di candidati pari o superiore a tre debbono assicurare la presenza di entrambi i generi» per permettere la presenza di almeno un quinto di donne nel cda (dalla VIA LIBERA DEL GOVERNO ALLA CESSIONE DEL SETTORE TRASPORTI Finmeccanica torna all’utile Ma sui conti pesa il risultato negativo dei treni di AnsaldoBreda LUIGI GRASSIA Wall Street ANSA Marco Patuano, ad di Telecom prossima tornata la quota minima sarà di un terzo). Fossati inciampa nelle quote rosa e, per non rischiare di vedersi respinta la lista o dover ingaggiare dispute legali, dovrà metter mano alla compagine, per lo meno integrandola con una candidata: c’è tempo fino a sabato. Per il resto la composizione della lista Telco non ha visto la partecipazione di Telefonica (che nel cda di ieri ha votato all’unanimità i candidati), ed è stata dettata dalla ricerca di un «adeguato mix di figure manageriali, professionali e con standing internazionale», si legge nella nota diramata ieri. Gli unici riconfermati sono Tarak Ben Ammar e Jean Paul Fitoussi. In lista come indipendente troviamo l’ad di Terna Flavio Cattaneo, che ha accettato il ruolo non esecutivo informandone prima «i vertici di Cdp: non mi sono state fatte osservazioni», dice parlando in Senato. Ci sono quindi l’ex ad di Rcs Quotidiani, Giorgio Valerio, e l’ad di Zignago Holding, Luca Marzotto. A chiudere la lista - in posizioni che non danno chance di elezione - due commercialisti: Paolo Fumagalli e Maurizio Dattilo. Fossati presenterà già oggi un piano industriale alternativo, elaborato da Gamberale e dagli altri candidati in collaborazione con Analysys Mason. Con Boudicca Proxy Consultants farà un road show per spiegarne i contenuti e convincere gli investitori internazionali dell’opportunità di eleggere un presidente dalla lista di minoranza per dare una svolta da public company a Telecom. Telco punta sull’internazionalità e sulla novità del nome di Recchi. La partita, come a dicembre, è in mano ai fondi. Finmeccanica torna all’utile. Il gruppo della Difesa e dei Trasporti ha chiuso il 2013 con un risultato netto positivo per 74 milioni di euro dopo le «significative perdite dell’ultimo biennio». Invece i ricavi sono leggermente calati, a 16,033 miliardi rispetto ai 16,504 del 2012. Così i numeri approvati ieri dal consiglio di amministrazione. La ripresa di Finmeccanica non è omogenea. Nel 2013 «aumenta la redditività di Aerospazio e Difesa, mentre pesano i conti di AnsaldoBreda. Il deconsolidamento (cioè la forte riduzione delle partecipazione) del settore dei treni, dice una nota conclusiva, come definito nel piano strategico, «appare condizione indispensabile af- finché Finmeccanica possa cogliere in pieno i benefici derivanti dal rilancio del comparto Aerospazio e Difesa». Il governo è d’accordo. I Ministri del Tesoro e dello Sviluppo economico «seguono con grande attenzione la conclusione da parte di Finmeccanica di un accordo di partnership con un operatore internazionale che assicuri radica- mento nel territorio e valorizzazione globale delle aziende del settore trasporti», secondo quanto recita una nota congiunta dei due Dicasteri. «Tale processo, che potrà anche coinvolgere investitori istituzionali italiani, avverrà assicurando la dovuta attenzione alle problematiche sociali e di localizzazione industriale». In parole povere: senza licenzia- PIANO STRATEGICO 2014-2017 Snam investe sei miliardi La cedola è di 0,25 centesimi Sei miliardi di investimenti sono previsti dal piano strategico fino al 2017 che la Snam ha presentato ieri. L’a.d. Carlo Malacarne ha spiegato che la «due diligence» per acquistare la quota del gasdotto Tag posseduta da Cdp (l’89%) sta andando avanti e sarà completata entro l’anno anche ricorrendo a un aumento di 1 capitale. Per quanto riguarda i consumi, Snam prevede una crescita media annua dello 0,7%. Il gruppo ha l’obiettivo di mantenere un rapporto tra debito e attività al 55%. Per quanto riguarda poi il dividendo, per il biennio 2014-2015 la società punterà a confermare una cedola unitaria di 0,25 euro per azione. menti e senza chiusure di fabbriche, almeno negli auspici. Il Tesoro si esprime in qualità di azionista di riferimento di Finmeccanica mentre il ministero dello Sviluppo economico fa valere le sue competenze in materia di politica industriale. Finmeccanica prevede per l’esercizio 2014 un Ebita di gruppo in crescita a 930-980 milioni (dagli 878 milioni del 2013 rivisti per effetto dell’adozione del nuovo principio contabile sulle joint-venture) e ricavi per 13-13,5 miliardi (dai 13,7 del 2013). Invece nel 2013 l’Ebita ha subìto una riduzione (949 milioni di euro a fronte dei 1.006 del 2012) a causa del peggiore andamento di AnsaldoBreda e alle difficoltà in alcune attività di Selex Es (Air Traffic Control). Per contro la redditività operativa del settore Aerospazio e Difesa è cresciuta dal 7,3% al 7,5% dei ricavi. L’indebitamento netto si è ridotto a 3,31 miliardi (da 3,38 nel 2012). Il portafoglio ordini è calato a 42,69 miliardi (da 44.90) ma solo a causa del deconsolidamento di Ansaldo Energia. Borsa .25 LA STAMPA . GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LEGENDA AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente. OPZIONI:call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista. OBBLIGAZIONI 19-03-2014 il punto TITOLI Atlantia nv18 TF Eur 3.6 B IMI dc15 Tv Eur B IMI giu17 Eur TV Minim Barclays ott19 MC eur Barclays giu17 Fix Fl.No Barclays mar15 Cap.Float Bco Popolare nv20 TF LT Bei /19 Eu. St. B. Bei 96/16 Zc BP MG14 MC Eur Centrob /14 Rf Comit 97/27 Zc Comit 98/28 Zc Crediop /24 St Dw2 Crediop 98/18 Tf Capped DB LG14 MC Eur Dexia Cr dic14 Step Up Dexia Cr/15 ST Gen05 Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6 Dexia Cred. Gn16 Tv Eur Dexia Cred/05/15 Dexia Mz16 4.85 Dexia ott18 Ser.Spec.2 T Enel 10/16 TV Eur Enel Feb16 Eur 3.5 Enel feb18 TF 4.439% Eur Enel feb18 TF 4.875% Eur Eni giu 15 4% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 Eni ott 17 4.875 Eni ott 17 Tv Eur IMI fb15 Bposta MC Eur IMI mar15 Tasso Misto IMI mg19 TM Cap Floor IMI MZ15 MC eur LUIGI GRASSIA IL MIGLIORE +18,67% Eems IL PEGGIORE -7,6% Ricchetti 0,3479 0,534 Gio Ven Lun Mar Mer Gio Ven Lun Mar PREZZO Mer ARRETRANO PIRELLI E TELECOM GIÙ MPS, BENE INTESA SANPAOLO C hiusura in lieve ribasso per Piazza Affari in linea con gli altri mercati azionari europei. Ftse Mib in calo dello 0,29% e All Share -0,23%. Lo spread Btp-Bund chiude stabile a 179 punti base col rendimento del 10 anni del Tesoro al 3,39%. Ancora debole Pirelli (-2,11%) dopo il riassetto nella catena di controllo del gruppo. Telecom Italia arretra dell’1,07% nel giorno in cui sono state presentate le liste di Telco e Findim per il rinnovo del cda. Contrastati gli energetici (Eni -0,17%, Enel +0,34%) e gli industriali a maggior capitalizzazione (Fiat -1,25%, Finmeccanica +0,5%). Per quanto riguarda i finanziari, Mps è calata del 2,03% dopo l’annuncio della Fondazione sulla cessione di una quota del 12%. Bene invece Intesa Sanpaolo (+0,98%) anche per le parole dell’a.d. Messina secondo cui l’istituto non ha esigenza di pulizie di bilancio. Tra gli altri, Unicredit -0,77%, Mediobanca -0,51%, Generali -1,05%. 108.95 100.27 96.70 103.00 99.09 99.80 104.99 121.29 98.44 100.19 101.41 62.46 59.60 116.89 104.76 111.70 101.97 98.74 101.57 96.70 99.10 103.24 100.12 100.24 104.52 108.63 111.96 104.15 100.89 112.41 107.54 107.57 99.96 104.20 99.44 FUTURES SU FTSE MIB TITOLI FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50 PREZZO IMI nov17 Tasso Misto Eu IMI st14 Bposta MC Eur Med Lom /19 1 Sd Medio ap23 Lower Tier2 T Medio Cen 18 Floor Top S Medio dic17 Zc Eur Medio giu21 TV 4to Atto Medio mag20 Eur 4.5 Medio Mb 12 fb18 TM Mc e Medio nov 14 Eur 2.65 Medio Nv 20 Eur 5 Medio Nv14 Eur 3 Medio Nv14 TV Eur Medio/15 MC Eur Medio/15 Plus BP II Merrill Lynch 10Y 15% Mittel lg19 Tf Call eur Mpaschi 99/29 4 Mpaschi 99/29 8 Mps nov17 Stepbystep 5% MPS ot17 Mc Eur MPS set17 MC Eur Rbs 01-20 tv Eurib. Rbs 09-14 tv Rbs 10-19 6% Rbs 22-12-14 tf/tv RBS feb 16 Eur 4 RBS nov16 Tasso Misto BP RBS ott16 Tasso Misto BP Rep Ellenica /19 Tf SG mg16 MC Eur Spaolo /19 Sw Euro UBI giu14 Tasso Misto UBI giu16 TV eur UBI giu19 MC eur INDICE BORSA VALORI DI MILANO Mercati Fondi su LaStampa.it 1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B 9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9 95.56 119.19 95.66 109.95 96.59 92.63 105.24 109.64 99.90 100.98 106.86 101.29 99.86 109.83 110.80 101.37 105.90 108.17 106.00 107.90 104.61 104.05 125.51 100.34 97.04 100.03 105.22 99.05 99.09 100.11 103.40 102.95 99.97 99.05 99.21 EURIBOR 19-03-2014 VAR.% 20976,99 22370,36 29637,65 17678,20 19610,40 20591,59 3076,36 -0,29 -0,23 +0,19 -0,02 +0,22 +0,66 +0,08 PER. TA.360 TA.365 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi 0,1950 0,2370 0,2740 0,3120 0,4140 0,5000 0,5850 Il Mercato Azionario del 19-03-2014 0,1977 0,2402 0,2778 0,3163 0,4197 0,5069 0,5931 TITOLI PREZZO UBI lug14 Tasso Misto UBI mar16 LowT2 Amor UBI mar19 LowT2 Call UBI nov15 LowT2 Amor UBI ott19 Lower Tier II UBI ott19 Lower Tier II UniCr 30/05/15 S1/05 UniCr ag18 TF 5.65% Banc UniCr/16 LT 2 Unicredit mag18 Banco P 99.86 98.91 98.32 99.00 107.60 110.08 103.69 112.55 100.66 109.52 TITOLI DI STATO BoT 13-31/03/14 S 13-14/04/14 A 13-30/04/14 S 13-14/05/14 A 13-30/05/14 S 13-13/06/14 A 14-30/06/14 S 13-14/07/14 A 14-31/07/14 S 13-14/08/14 A 14-29/08/14 S 13-12/09/14 A 13-14/10/14 A 13-14/11/14 A 13-12/12/14 A 14-14/01/15 A 14-13/02/15 A 12-01/03/15 S 14-13/03/15 A CcT 07-01/12/14 S 0.42% 13-31/12/14 A 08-01/09/15 S 0.38% 10-15/12/15 S 0.59% 09-01/07/16 S 0.56% 12-01/12/16 S 3.00% 10-01/03/17 S 0.38% 12-15/06/17 S 1.45% 10-15/10/17 S 0.58% 11-15/04/18 S 0.68% 13-01/11/18 S 1.08% CTz 12-30/05/14 A 12-30/09/14 A 13-30/06/15 A 13-31/12/15 A 99.99 99.98 99.97 99.95 99.93 99.93 99.90 99.90 99.86 99.84 99.81 99.78 99.72 99.67 99.63 99.57 99.50 101.77 99.43 100.17 99.59 100.11 100.77 99.95 104.90 99.34 105.00 99.83 100.09 103.08 99.93 99.75 99.15 98.62 SCADENZA Mar14 Giu14 Set14 Dic14 CAMBI VALUTE APERT. CHIUS. MIN. MAS. 21045 20790 20630 - 20982 20705 20630 20511 20920 20625 20625 - 21080 20790 20645 - MONETE AUREE VALUTA EURO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 20 Dollari liberty 20 Dollari St.Gaude 224,540 - 260,870 227,750 - 265,060 227,750 - 265,060 179,730 - 202,970 175,590 - 195,220 175,050 - 190,730 175,050 - 190,730 174,950 - 190,730 221,350 - 246,940 497,870 - 570,740 502,990 - 578,430 976,070 - 1098,350 984,800 - 1114,360 MERCATI EURO % Dollaro Usa 1,3913 1 0,7188 Yen giapponese 141,3100 100 0,7077 Sterlina inglese 0,8368 1 1,1950 Franco Svizzero 1,2167 1 0,8219 Corona ceca 27,460 100 3,642 Corona danese 7,464 10 1,340 Corona islandese 100 Corona norvegese 8,318 10 1,202 Corona svedese 8,834 10 1,132 Dollaro australiano 1,527 1 0,655 Dollaro canadese 1,555 1 0,643 Dollaro Hong Kong 10,803 1 0,093 Dollaro neozelandese 1,614 1 0,620 Dollaro Singapore 1,762 1 0,568 Fiorino ungherese 310,080 100 0,322 Litas lituano 3,453 1 0,290 Leu rumeno 4 10000 2226,428 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 Lira cipriota 1 Lira maltese 1 Lira turca 3,091 1 0,324 Rand sudafricano 14,913 1 0,067 Won Sud coreano 1488,770 1000 0,672 -0,08 -0,15 0,18 -0,04 -0,18 0,00 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aerop.Firenze Aedes Aedes 14 warr Aicon Aiòn Renewables Alerion Ambienthesis Ansaldo Sts Antichi Pell Arena ASTM Atlantia Autogrill Autostrade Mer. Azimut 1,127 1,001 10,670 1,042 1,319 13,400 0,053 0,001 0,122 0,621 3,958 0,563 8,225 0,082 0,006 12,060 18,700 7,390 16,990 25,090 B Banca Generali Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Popolare Italiana 10 warr Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Santander Bco Sardegna rnc Bee Team Beghelli Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Bioera Boero Bart. Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc 23,980 17,370 2,400 3,096 0,569 1,179 3,590 0,683 1,794 0,443 2,720 2,440 6,530 9,795 0,380 0,533 0,619 2,140 0,685 0,433 21,400 28,000 0,890 0,960 0,124 19,700 13,220 7,335 -1,14 +0,10 -0,65 -0,19 -0,15 -1,47 0,00 0,00 0,00 0,00 +3,23 +0,18 +0,67 0,00 -1,67 -0,41 +0,86 -1,07 -0,18 +1,05 -0,25 -1,25 +0,84 +0,06 -1,04 +0,34 +1,13 +0,37 0,00 0,00 -0,05 -0,44 +1,92 -0,23 +0,15 +0,72 +0,76 +1,48 +2,39 -1,15 -1,19 0,00 -1,58 -0,89 0,00 -0,96 -0,51 -1,93 -0,34 1,131 0,999 10,638 1,042 1,325 13,402 0,053 0,001 0,120 0,622 3,878 0,565 8,201 0,082 0,006 12,057 18,574 7,434 16,775 24,947 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. TITOLI PUBBLICI USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni REND. TITOLI PUBBLICI 1,980% 2,060% 2,140% 1,940% 2,940% REND. ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni 5,320% 2,260% 1,870% 0,980% nr 0,026 0,250 nr 0,040 0,080 nr nr nr nr 0,120 nr 0,180 nr nr 0,450 0,355 nr nr 0,550 1,090 0,782 8,054 0,759 1,038 9,622 0,040 0,001 0,120 0,622 3,231 0,488 7,796 0,082 0,005 10,688 16,498 6,159 15,005 19,857 1,259 1,016 10,638 1,096 1,369 13,529 0,054 0,002 0,120 0,622 3,957 0,600 8,609 0,082 0,007 12,839 18,753 7,493 17,266 25,527 149764 152 20009375 3130 88095 2265 57891 38 38242 102 2060 121 4296261 54 19220 0 0 13 0 11 100988 169 126648 52 601730 1476 0 4 7048684 11 93350 1061 1911500 15338 882701 1891 2623 73 789158 3574 23,946 0,900 21,572 17,526 nr 12,033 2,400 nr 2,125 3,078 nr 0,813 0,578 nr 0,396 1,154 nr 1,041 3,578 nr 3,128 0,685 nr 0,435 1,796 nr 1,796 nr 0,444 0,002 0,200 2,720 0,036 2,198 2,414 0,044 2,038 6,473 0,152 6,268 9,758 nr 9,510 0,382 nr 0,258 0,530 nr 0,415 0,621 0,022 0,492 2,125 nr 1,482 0,692 nr 0,222 0,435 nr 0,380 21,400 nr 20,600 28,169 0,040 28,169 0,893 nr 0,839 0,960 nr 0,931 0,124 nr 0,078 19,751 0,080 19,134 13,306 0,050 12,972 7,305 0,104 6,729 25,136 236428 17,608 3175763 2,511 107778 3,718 12671 0,578 5772275 1,166 15577 3,578 63028 0,688 81697680 1,796 0 0,466 3694192 2,819 116696 2,466 4196 6,830 783 9,841 1638 0,393 614906 0,619 410004 0,658 4781991 2,241 10406 0,845 196554 0,452 57425 21,448 0 38,858 14916 0,933 5843 1,045 0 0,147 824355 26,230 58294 15,134 1026309 7,624 634285 2763 3091 146 55 1257 3 559 2213 53 0 300 318 32 74829 64 51 106 1191 20 52 16 93 158 34 1 98 1343 2200 297 C Caleffi 1,568 +1,95 1,554 nr 1,412 1,674 33502 19 Caltagirone 2,600 +2,44 2,617 0,030 2,009 2,617 60260 314 Caltagirone Ed. 1,239 -0,72 1,233 nr 1,054 1,293 36008 154 Campari 5,790 -0,69 5,815 0,070 5,751 6,281 1441661 3377 Cape Live 0,078 +2,91 0,077 nr 0,056 0,083 2233109 25 Carraro 3,108 +0,26 3,119 nr 2,928 3,385 27069 143 Cattolica As 19,260 -0,21 19,306 0,800 18,071 19,715 29158 1044 Cell Therap 2,854 +1,57 2,868 nr 1,443 3,101 3033378 429 Ceram. Ricchetti 0,348 -7,60 0,377 nr 0,184 0,377 9908467 31 CHL 0,057 0,00 0,057 nr 0,044 0,059 1094486 13 CIA 0,287 -0,62 0,288 nr 0,252 0,290 131000 27 Ciccolella 0,415 +9,73 0,419 nr 0,300 0,419 1848269 76 Cir 1,060 -0,93 1,066 nr 1,037 1,178 1029090 847 Class Editori 0,414 +8,53 0,404 nr 0,209 0,404 4013166 43 CNH Industrial 7,970 -1,54 7,999 nr 7,577 8,793 2497064 10800 Cofide 0,526 -0,10 0,527 nr 0,523 0,569 189456 379 Cogeme Set 0,048 0,00 0,049 nr 0,049 0,049 0 3 Conafi Prestito' 0,620 +0,90 0,617 0,060 0,593 0,655 66498 29 Cred. Artigiano 0,00 nr 0 Cred. Bergamasco 18,980 +1,23 18,679 0,550 14,552 20,039 48167 1153 Cred. Emiliano 6,900 +1,25 6,854 0,120 5,708 6,854 226971 2278 Cred. Valtell. 10 warr 0,00 nr 0 Cred. Valtell. 14 warr 0,391 +5,94 0,386 nr 0,159 0,386 163430 0 Cred. Valtellinese 1,470 +0,82 1,468 nr 1,135 1,533 1780211 692 Crespi 0,026 0,00 0,025 nr 0,025 0,025 0 4 Csp 1,560 +0,78 1,549 0,050 1,324 1,583 6653 52 D D'Amico 16 warr Danieli 0,117 -0,26 0,115 nr 0,099 0,119 24,300 +0,62 24,369 0,300 23,903 26,687 106000 23683 0 996 AZIONI Danieli rnc De'Longhi Delclima Diasorin Dmail Group 16,500 15,780 1,413 31,000 4,308 +0,24 16,534 0,321 16,213 17,992 -0,13 15,692 0,290 11,869 16,406 +1,65 1,413 nr 1,200 1,413 -0,42 31,077 0,500 30,627 35,923 +0,19 4,316 nr 3,870 4,487 1,027 EEMS 0,534 Enel 4,100 Enel Green Pw 2,050 Enervit 5,855 Eni 17,520 Erg 11,400 Ergy Capital 0,170 Ergy Capital 16 warr 0,030 Eukedos 0,781 Exor 30,500 -0,29 1,025 0,150 0,973 1,051 +18,67 0,497 nr 0,308 0,497 +0,34 4,064 0,150 3,151 4,072 -0,29 2,043 0,026 1,835 2,053 +5,02 5,848 0,028 3,147 5,848 -0,17 17,582 0,550 16,301 17,599 +0,71 11,373 0,400 9,884 11,373 +0,83 0,171 nr 0,166 0,190 0,00 0,030 nr 0,026 0,031 +1,69 0,787 nr 0,620 0,831 -0,13 30,491 0,335 28,048 30,803 E Edison r F Ferragamo Fiat Finmeccanica FNM Fullsix G Gabetti Pro.Sol. Gas Plus Generali Geox Gruppo Edit. L'Espresso Gtech H Hera I I Grandi Viaggi Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. 79986 212920 211654 49821 7372 805614 113 2673132 22 49229009 38215 4643293 10216 81861 104 11916913 63897 164380 1710 697037 29 0 0 61078 14 332371 7508 21,000 7,895 7,050 0,651 2,804 -1,78 21,158 0,330 20,861 27,699 385588 -1,25 7,949 nr 6,613 8,200 10786729 +0,50 7,077 nr 5,480 7,336 4326684 +1,17 0,646 0,012 0,485 0,653 1701740 -2,57 2,794 nr 2,620 3,158 4517 0,042 4,842 16,070 3,370 1,820 22,260 -0,24 0,042 nr 0,031 0,043 28648930 92 +0,21 4,826 0,220 4,555 5,061 2960 217 -1,05 16,079 0,200 15,596 17,523 8210681 25033 -0,65 3,361 0,060 2,708 3,408 433568 871 -0,55 1,815 nr 1,357 1,962 397556 745 -1,81 22,375 0,730 21,967 24,030 554816 3894 1,944 +0,10 1,958 0,090 1,641 1,981 3612612 +0,21 -1,06 +0,48 +3,52 +1,47 +0,68 -1,42 +0,73 +2,37 +0,98 +0,89 +0,80 +1,77 -0,81 +0,45 -0,36 +0,26 +0,60 +11,87 0,708 1,292 0,731 0,686 11,039 10,386 0,893 0,402 0,539 2,258 1,929 0,754 1,306 8,660 5,520 30,372 19,612 8,353 0,234 J Juventus FC 0,240 -0,21 0,240 nr 0,220 0,252 2137245 K K.R.Energy 1,644 +3,72 2,200 +2,80 1,625 nr 2,185 0,010 1,570 1,926 1,908 2,429 IGD Il Sole 24 Ore Immsi Indesit Indesit rnc Industria e Inn Intek Group Intek Group rnc Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Sviluppo Iren Italcementi Italcementi rnc Italmobiliare Italmobiliare rnc IVS Group IVS Group 16 warr Kinexia L Lazio Luxottica Lventure Group M M&C Maire Tecnimont Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Meridie Mid Industry Cap Mittel MolMed Moncler Mondadori Monrif Monte Paschi Si. Montefibre Montefibre rnc Moviemax N Noemalife Noemalife 15 warr Novare 668 2346 211 1739 7 0,701 1,304 0,730 0,677 11,080 10,340 0,868 0,403 0,540 2,262 1,934 0,759 1,320 8,625 5,530 30,480 19,620 8,400 0,245 nr 0,383 0,858 0,070 0,861 1,339 nr 0,606 0,742 nr 0,464 0,686 0,200 9,387 11,039 0,218 8,090 10,386 nr 0,652 0,977 nr 0,316 0,410 nr 0,406 0,547 0,050 1,803 2,314 0,061 1,469 1,929 nr 0,667 0,839 0,052 1,044 1,343 0,060 6,271 8,740 0,060 3,428 5,546 nr 24,973 30,377 nr 14,552 19,612 0,125 7,204 8,367 nr 0,200 0,299 3563 9943 4092 281 31 2783 183583 32 1285258 450 418033 32 2675425 233 798365 1255 6882 5 21564 21 1047817 139 149477 27 97898509 35022 6404295 1798 9976 5 2108128 1543 273446 1534 403579 582 5923 674 27637 321 17240 325 240939 0 247873 250141 242 54 47 0,569 -0,70 0,566 nr 0,490 0,595 200425 38 38,850 -1,30 38,912 0,580 37,321 40,400 411401 18587 0,157 +2,42 0,157 nr 0,049 0,180 4815225 17 0,158 1,996 6,730 4,050 7,785 6,620 0,176 1,755 0,767 12,900 1,481 0,463 0,241 0,036 0,171 0,063 +0,32 0,158 nr 0,157 0,168 289013 +1,37 2,005 nr 1,487 2,005 7429755 -1,61 6,712 nr 5,676 7,518 11363 -1,70 4,070 nr 3,457 4,301 5267065 -0,51 7,843 nr 6,342 7,843 5170856 +0,53 6,633 0,100 6,183 6,899 2705781 +4,56 0,178 nr 0,078 0,183 2065264 0,00 nr +0,23 1,764 nr 1,608 1,794 43390 +1,79 0,766 nr 0,555 0,849 2255736 +0,55 12,865 nr 12,401 16,314 453204 +0,75 1,495 nr 1,326 1,541 321675 -2,84 0,465 nr 0,441 0,605 311219 -2,03 0,244 nr 0,166 0,247 1420481062 0,00 0,037 nr 0,037 0,037 0 0,00 0,167 nr 0,167 0,167 0 0,00 0,063 nr 0,061 0,067 130701 3,820 +1,11 0,110 0,00 0,905 0,00 3,816 0,110 0,905 nr nr nr 3,473 0,085 0,702 3,826 0,131 0,926 3112 0 0 75 613 125 4808 6754 4882 9 0 155 171 3216 368 70 2850 5 4 4 29 0 12 AZIONI O Olidata Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP 0,501 -1,67 0,505 QUOTAZIONI BOT SCADENZA PREZZO TASSO % 24 54 84 115 146 175 207 238 266 299 329 357 99,980 99,954 99,927 99,896 99,841 99,780 99,723 99,673 99,633 99,566 99,500 99,433 0,000 0,220 0,190 0,190 0,270 0,290 0,360 0,420 0,410 0,440 0,470 0,510 14/04/14 14/05/14 13/06/14 14/07/14 14/08/14 12/09/14 14/10/14 14/11/14 12/12/14 14/01/15 13/02/15 13/03/15 R Ratti RCS MediaGr r B RCS Mediagroup RCS Mediagroup risp Recordati Retelit Risanamento Rosss S Safilo Group Saipem Saipem risp Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia 15 warr Sesa Sesa 18 warr SIAS Sintesi Snai Snam Sol Sorin Space Space warr Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi Tamburi 15 warr TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna Tiscali Tiscali 14 warr Tod's Trevi Fin.Ind. U UBI Banca 2,490 0,730 1,790 1,200 12,520 0,720 0,217 1,472 Massimi Anno nr 0,374 0,526 Quantità trattate Capitalizz. 0,013 2,460 2,548 560389 nr 1,416 1,502 45569 0,092 2,130 2,537 1160032 nr 0,515 0,776 917813 nr nr 3,207 4,700 45750 nr 1,778 2,355 58970 0,320 11,104 12,717 9763089 0,390 8,763 10,395 82654 0,020 0,296 0,456 333084 nr nr 6,520 8,704 1235871 0,033 4,045 4,505 934588 nr 0,573 0,758 2169136 nr 0,289 0,413 28674 0,420 17,538 19,565 678819 4617 0 916 37 0 141 107 5282 119 57 2804 1388 207 72 3851 -1,81 2,471 0,100 2,183 2,619 61531 -2,80 0,735 nr 0,430 0,752 774393 +0,45 1,779 nr 1,295 1,800 1751128 +1,18 1,196 nr 0,704 1,196 331666 -0,48 12,541 0,220 10,290 13,196 313519 -1,97 0,723 nr 0,553 0,781 698378 +0,37 0,216 nr 0,189 0,237 154141 +2,08 1,457 nr 1,294 1,484 13192 68 57 756 35 2623 119 175 17 +0,07 15,128 -0,12 17,218 0,00 17,400 +0,68 4,432 -0,95 12,371 -0,45 1,122 -0,23 13,052 -1,30 12,960 +0,70 0,157 -5,88 0,002 -0,79 0,625 +0,75 0,394 +0,39 12,870 +1,08 3,195 +2,96 8,657 +0,99 0,111 +1,82 1,837 -0,62 4,165 +0,15 6,510 +0,18 2,200 -0,48 10,245 0,00 0,411 -2,05 0,420 146,000 0,00 146,000 6,735 -0,15 6,740 15,150 17,180 17,400 4,450 12,470 1,117 13,070 12,860 0,158 0,002 0,625 0,403 12,890 3,184 8,710 0,112 1,850 4,174 6,570 2,196 10,300 2,580 0,600 0,598 0,830 0,132 0,430 0,661 15,310 3,866 0,079 0,001 93,950 8,055 Divid. Minimi Anno 17 2,530 -0,24 2,531 Parmalat 15 warr 1,481 -0,47 1,485 Piaggio 2,558 +1,19 2,537 Pierrel 0,766 +2,07 0,776 Pierrel 12 war 0,00 Pininfarina 4,680 +0,65 4,666 Piquadro 2,130 -0,75 2,143 Pirelli & C. 11,110 -2,11 11,104 Pirelli & C. rnc 9,635 -3,17 9,747 Poligrafici Editoriale 0,415 -4,95 0,430 Pop Emilia 01/07 0,00 Pop.Emilia Romagna 8,395 -0,53 8,401 Pop.Sondrio 4,518 +1,44 4,505 Prelios 0,746 0,00 0,747 Premuda 0,389 -0,61 0,385 Prysmian 17,920 +0,28 17,944 nr 14,386 0,680 15,499 0,710 16,220 1,490 4,263 1,594 12,300 nr 0,837 0,190 10,750 1,924 12,384 nr 0,061 nr 0,002 nr 0,480 nr 0,235 nr 11,476 nr 2,225 0,060 7,252 nr 0,108 nr 1,356 0,100 3,975 0,100 5,696 nr 2,108 nr 9,704 nr nr 0,369 nr 146,000 0,100 5,491 19,075 17,710 18,500 4,910 12,876 1,266 13,346 13,342 0,180 0,002 0,950 0,414 13,383 3,195 8,657 0,118 1,941 4,177 6,524 2,300 11,056 168241 942 1736712 7598 0 2 235927 1983 254 20 714750 1067 13737 129 4790 717 1257857 22 59286271 27 300 0 67277 0 30000 181 54634 0 390680 1970 240380 5 80657 214 12187883 14083 2147 590 1328770 1053 8786 133 0 0,457 374861 35 146,000 0 0 6,740 3317232 6138 +2,06 2,583 0,041 2,182 2,583 949619 369 +13,21 0,578 nr 0,322 0,578 375686 0 +0,93 0,589 nr 0,473 0,626 47711 25 -1,07 0,839 0,020 0,712 0,875 91818323 11251 -0,45 0,132 nr 0,123 0,143 1365177 190 0,00 0,430 nr 0,171 0,430 15600 2 -1,20 0,666 0,031 0,563 0,678 15102708 4014 +0,46 15,327 0,130 14,900 17,363 1476097 18094 -0,36 3,861 0,070 3,568 3,869 7065597 7760 +2,61 0,079 nr 0,042 0,080 157454158 148 0,00 0,001 nr 0,000 0,001 29252599 0 0,00 93,914 2,700 91,002 120,260 84712 2875 +0,69 8,062 0,130 6,210 8,208 55544 566 +1,17 6,439 -0,77 6,494 -0,06 8,821 0,00 5,287 -0,71 4,743 -1,03 2,486 -0,83 240,877 -0,58 2,404 -0,08 0,10 -0,05 (Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035 SCADENZA 0,050 4,895 6,666 0,090 5,391 6,545 0,090 7,827 9,435 0,150 4,105 5,361 0,170 3,602 4,884 nr 2,154 2,600 nr 175,169 245,834 nr 2,058 2,476 Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr UnipolSai UnipolSai risp UnipolSai risp B 6,505 6,480 8,820 5,290 4,756 2,492 240,000 2,418 V Valsoia 11,350 +1,34 11,188 0,170 10,252 12,012 6995782 5806 67065186 37595 1918 21 1260094 2347 1169382 1297 8840448 5596 5136 308 294005 907 6000 117 19-03-2014 Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.) 1338,00 31,2420 503,1498 18-03-2014 EURO 1355,75 961,6905 31,4687 505,6500 - BORSE ESTERE GIORNI 384558 P Parmalat -0,15 -0,13 -0,09 -1,22 -0,05 -0,02 -0,18 0,46 0,00 0,30 0,00 ORO CHIUSURE MERCATI QUOTAZ. VAR.% Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq 388.88 3082.98 9277.05 21568.69 6573.13 10093.30 4308.06 5372.95 14462.52 8226.55 16222.17 4307.60 -0.13 +0.08 +0.37 -0.07 -0.49 +0.42 -0.12 +0.24 +0.36 -0.16 -0.70 -0.59 VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP X RENDIMENTI ESTERI Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR. I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOT. AZIONI Vianini Industria Vianini Lavori Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP 1,448 -1,16 6,390 +0,08 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. 1,436 0,020 6,392 0,100 1,192 4,960 1,490 6,440 16132 27964 43 280 W World Duty Free 10,210 -0,29 10,221 nr 9,242 10,905 377745 2601 Y Yoox nr 26,311 34,569 412257 1666 0,143 4693470 0,008 5412619 0,294 33638 45 0 1 Z Zucchi Zucchi 14 warr Zucchi rnc 28,190 +0,21 28,398 0,116 +1,31 0,004 +5,88 0,261 +3,78 0,118 0,003 0,257 nr nr nr 0,073 0,003 0,183 STAR Acotel Group 20,530 Aeffe 0,777 Amplifon 4,670 Ascopiave 2,200 Astaldi 6,930 B&C Speakers 6,935 Banca Ifis 14,240 BB Biotech 139,400 Bca Finnat 0,520 Bca Pop.Etruria e Lazio 0,820 Biancamano 0,797 Biesse 6,460 Bolzoni 3,394 Brembo 25,720 Cad It 4,800 Cairo Comm. 7,180 Cembre 9,600 Cementir Hold 6,465 Cent. Latte Torino 4,030 Cobra 0,920 D'Amico 0,688 Dada 4,100 Damiani 1,685 Datalogic 9,100 Dea Capital 1,285 Digital Bros 2,916 EI Towers 40,220 El.En. 22,100 Elica 1,919 Emak 0,864 Engineering 52,100 Esprinet 7,595 Eurotech 2,272 Exprivia 0,924 Falck Renewables 1,434 Fidia 3,464 Fiera Milano 7,430 Gefran 3,400 Ima 37,260 Interpump 10,810 Irce 2,068 Isagro 2,650 IT WAY 1,931 La Doria 6,220 Landi Renzo 1,389 MARR 13,960 Moleskine 1,312 Mondo Tv 0,825 Mutuionline 4,394 Nice 3,326 Panariagroup 1,488 Poligr. S.Faustino 6,910 Poltrona Frau 2,936 Prima Industrie 13,020 R. De Medici 0,333 Reply 62,800 Sabaf S.p.a. 14,870 Saes 8,700 Saes rnc 7,550 Servizi Italia 4,926 Sogefi 4,730 TerniEnergia 2,200 Tesmec 0,734 TXT e-solution 10,470 Vittoria Ass. 10,460 Zignago Vetro 5,570 -0,10 20,308 +0,32 0,780 -0,21 4,681 +0,55 2,186 +0,87 6,921 -0,07 6,917 -0,28 14,207 -0,43 138,888 +1,66 0,515 +5,87 0,810 +1,46 0,800 -0,69 6,504 +0,65 3,371 -0,66 26,124 -0,04 4,827 -2,18 7,252 -0,47 9,608 -1,52 6,590 +5,00 3,915 +1,49 0,928 -1,57 0,693 0,00 4,100 +3,25 1,721 +0,05 9,054 -1,15 1,305 -2,15 2,965 +1,06 40,352 +3,46 22,049 +0,52 1,916 -0,80 0,868 -0,38 52,052 +0,46 7,625 +0,18 2,274 -0,65 0,934 +0,42 1,425 +4,09 3,392 -1,07 7,423 -0,87 3,407 -0,64 37,338 +0,56 10,735 +5,67 1,989 -1,85 2,672 -0,21 1,920 +1,80 6,190 -0,50 1,396 +1,90 13,946 -0,76 1,320 +1,85 0,813 +0,60 4,295 -0,24 3,293 +8,53 1,434 -0,43 7,022 -0,07 2,935 -0,53 13,040 +1,37 0,338 +0,40 62,877 +3,99 14,723 +0,12 8,772 +0,40 7,509 +0,49 4,890 +1,07 4,712 0,00 2,188 -2,59 0,736 -2,70 10,543 -0,29 10,435 +0,63 5,558 nr 19,665 nr 0,730 0,043 4,025 0,110 1,775 0,170 6,630 0,280 6,404 0,370 11,790 4,500 115,438 0,010 0,361 nr 0,515 nr 0,499 nr 5,016 0,050 2,925 0,400 18,923 0,300 4,624 0,140 5,898 0,160 8,528 0,040 4,240 0,020 1,752 nr 0,564 nr 0,630 nr 3,383 nr 1,237 0,150 7,659 nr 1,204 nr 2,179 0,420 33,649 0,500 16,021 0,024 1,683 0,020 0,805 0,533 43,751 0,089 5,286 nr 1,834 nr 0,789 nr 1,326 nr 2,405 nr 7,039 nr 2,749 1,250 28,136 0,170 8,795 0,020 1,686 nr 2,292 nr 1,484 0,065 3,917 nr 1,198 0,580 11,639 nr 1,305 nr 0,500 0,120 4,050 0,075 2,729 nr 1,232 nr 5,900 nr 2,270 nr 9,295 nr 0,263 0,570 53,541 0,350 12,470 0,400 6,906 0,555 6,658 0,130 4,026 0,130 3,910 0,055 2,037 0,035 0,736 0,400 9,112 0,170 8,548 0,250 4,998 22,772 0,900 4,681 2,228 7,640 8,223 14,207 147,145 0,539 0,810 0,837 6,787 3,561 27,090 5,233 7,745 10,004 6,912 5,961 0,932 0,733 4,221 1,780 9,451 1,308 3,021 40,352 22,049 2,033 0,907 53,713 8,033 2,328 0,998 1,467 3,397 8,759 3,599 39,275 10,735 2,081 2,937 2,094 6,193 1,494 13,946 1,738 0,856 4,502 3,599 1,482 7,022 2,939 13,138 0,361 65,169 14,809 8,844 7,824 5,104 4,712 2,372 0,904 11,972 10,749 5,592 2044 123390 409203 240781 97879 4827 96743 12177 2258230 9591530 358337 20059 8452 318456 7461 208824 618 532076 1126650 573446 1377299 8352 154380 482482 394127 43742 39575 36058 54124 151027 10125 158861 109224 91528 1135222 37381 62868 4686 76987 312087 27241 42552 30547 243474 122336 299230 649044 133332 1256 130350 208632 33875 189776 24102 757641 13164 21446 45472 25725 128712 254803 109638 738882 35120 46254 27092 85 84 1050 512 681 76 765 1646 187 176 27 178 88 1745 43 568 163 1049 39 90 292 68 142 529 400 42 1140 106 121 142 651 400 81 48 415 17 313 49 1375 1169 56 47 15 192 157 928 280 21 170 382 65 61 412 137 127 588 170 129 55 134 552 82 79 125 703 489 26 .Lettere e Commenti STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA MARIO CALABRESI Pensioni/1 I soldi vengono ancora da lì 1 E’ ammirevole la veemenza con cui il maggior sindacato italiano di pensionati, e anche gli altri due maggiori, si sono scagliati contro l’ ipotesi della Spending Review di fare cassa con la conferma della deindicizzazione delle pensioni e la istituzione, sulle pensioni stesse, di un contributo di solidarietà. Anche i maggiori partiti politici hanno assunto la stessa linea, ponendo in secondo piano, i possibili tagli al pubblico impiego e alla sicurezza... Tornando alla realtà, nessuna voce si è scagliata contro queste misure, e questo fa presupporre che saranno approvate senza fiatare, esttamente come avvenne con il decreto salvaitalia del governo Monti, la cui riforma delle pensioni generò la maggior parte delle risorse finanziarie del 2013, non con l’aumento della età pensionabile, che sarà fruttifera solo tra anni, ma con la semplice deindicizzazione delle pensioni, che oggi qualcuno chiama d’oro o d’ argento, a partire dai 3.000 euro lordi mensili. LETTERE AL DIRETTORE aggiungere un semplicissimo segnalatore satellitare come ce ne sono sulle auto, tipo antifurto e installato in una zona segreta che conosce solo il costruttore, o in qualsiasi altro punto a piacimento. Quando manca l’alimentazione si autoattiva, inviando segnali per essere localizzato. Non sono sicuro che funzionerebbe anche sott’acqua, ma sono certo che di diavolerie elettroniche oggi ce ne siano a bizzeffe! GIULIO MANTOVANI 1 Mi pizzico per capire se sogno oppur son desto nell’apprendere che il governo Renzi intende apportare tagli alla Pubblica Sicurezza. Caro Matteo, la spesa pubblica inutile e parassitaria va tagliata inflessibilmente, non certamente la Pubblica Sicurezza, che anzi va potenziata e perfezionata mentre a Poliziotti e Carabinieri andrebbe accordato un sensibile aumento retributivo a riconoscimento della funzione insostituibile che svolgono, spesso a rischio della vita, per la tranquillità e la sicurezza dei cittadini. GIOVANNI BERTEI 1 Sono un dirigente industriale in pensione che, in maniera occasionale collabora ancora con la sua ex azienda soprattutto per iniziative all’estero. Sento spesso parlare del progetto di ridurre consistentemente la pensione nei casi come questo . Io denuncio regolarmente i redditi da questo lavoro e ci pago più del 50% di tasse e contributi. La mia esperienza quarantennale contribuisce concretamente allo sviluppo dell’azienda (italiana!) e non è così facilmente sostituibile. Se dovessero ridurre la mia pensione, sarei costretto a interrompere questa attività (che tra l’altro mi fa sentire ancora utile) col risultato che lo Stato non riceverebbe più tasse e contributi collegati alle mie prestazioni . FRANCO PLATINI Boeing scomparso, come è possibile? Quel welfare che produce povertà 1 Non è chiaro, dicono in tanti, dove Renzi troverà i miliardi necessari a mettere in busta paga un po’ di soldi a qualche milione di italiani. Non ritengo sia questo il nostro problema. E’ solo welfare. A mio giudizio neppure utile a migliorare l’economia del paese. Non è altro che trasferire da una tasca all’altra della stessa giacca quei pochi soldi che uno può avere. Di welfare ne abbiamo avuto anche troppo e sbagliato per di più se i poveri sono diventati più poveri e più ricchi i ricchi. Va modificato tutto il sistema paese. Non basta una legge elettorale accettabile, non serve un senato regionale di cui si parla, basta il Parlamento a rappresentare l’intero paese, non basta rivedere l’art. 5. Serve soprattutto legalità e lotta al malaffare. Serve una morale sociale che l’individualismo imperante sta uccidendo. C’è molta strada da fare, politica e culturale, per allinearci alla media degli altri paesi europei. LUIGI NALE Cavalierato per la sua condanna. Ma resta ancora una cosa: e la scorta? Lo Stato deve provvedere alla scorta di polizia e carabinieri per un privato condannato e interdetto? Allora per quante persone nello stesso stato dovrebbero disporsi scorte di polizia e carabinieri? Anche questo è un argomento da affrontare. Gli 85mila della cura Cottarelli 1 Fa indubbiamente impressione sentire dire da Carlo Cottarelli (un uomo a cui è stato assegnato un compito che lo sta rendendo molto impopolare tra coloro che rischiano di finire arruolati nell’esercito dei tagliati) che vi sono ben 85 mila esuberi tra gli statali. Però, in fondo, quegli 85 mila futuri sfortunati non rappresentano neppure il 3% (insomma, un «partitino») della forza lavoro statale complessiva, vale a dire che solo un dipendente su 40 rischia il posto di lavoro. Il problema casomai è un altro ed è quello di decidere chi tagliare, cioè se l’impiegato statale che risulta utile ai cittadini oppure quello che se anche non ci fosse non cambierebbe la produttività del servizio pubblico. Temo purtroppo che a pagare la «cura Cottarelli» saranno soprattutto gli statali indifesi che hanno sempre svolto coscienziosamente il proprio lavoro mentre gli intoccabili e gli improduttivi continueranno a pesare sul bilancio dello Stato. LORIS NUCERA Quelle nascite ignote per eccesso di privacy 1 La lettera che un altro lettore ha scritto ieri dopo essere diventato padre (presumo per la prima volta), e che constatava come non fossero più presenti nel giornale gli annunci delle nascite, mi ha maggiormente interessato quando ho appreso che è una conseguenza della legge sulla «privacy». Se adattassimo a questo fatto quello che Fantozzi disse a proposito del film sulla corazzata Potëmkin il commento di Paolo Villaggio 1 Sono avanti negli anni, ma provo a dire la mia sulla scomparsa del Boeing 777 della Malaysian Airlines. Avendo studiato elettronica industriale tanti anni fa, mi chiedevo come fosse possibile, con quello che costa un bestione del genere, non aver pensato ad c. LE LETTERE VANNO INVIATE A LA STAMPA VIA LUGARO 15, 10126 TORINO contatti E-MAIL: LETTERE@LASTAMPA.IT FAX: 011 6568924 Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 360,50; Estero: e 816,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. sarebbe lo stesso perché siamo continuamente oppressi da una vera schiavitù. NINO BONOMO BOLOGNA 1 Berlusconi senza GIUSEPPE ALÙ Si tagli la spesa, non la Pubblica Sicurezza LUIGI LAVORGNA Pensioni/2 E si fa di tutta l’erba un fascio Dopo il Cavalierato toglierei la scorta Quando il ciclista rispettava il codice 1 Sono andato in bici per decine di anni quando non esistevano le ciclabili, non ci si vestiva come per fare il giro d’Italia solo per andare in ufficio e non si pretendeva che tutti si scansassero. Viaggiavo sulla strada, non sui marciapiedi, sulle strisce pedonali, sotto i portici, contromano, non attraversavo con il semaforo rosso, non rompevo con un pugno lo specchietto delle auto se non c’era lo spazio per passare, come ha fatto una fanatica alla quale prima o poi presenterò il conto, se la strada era stretta facilitavo il passaggio delle auto e non viaggiavo appaiato, forse perché il ciclista non era ancora considerato specie protetta, virtuoso salvatore dell’ambiente e riteneva proprio dovere rispettare il codice stradale. Sono ancora vivo. Non dite che il ciclista viaggia dappertutto meno che sulla strada per rimanere vivo. I delinquenti e gli ubriachi alla guida sono rarissimi. Lo fa per comodità, per usare scorciatoie e perché si ritiene tutto permesso perché è solo su una bici. Non ho mai visto multare un ciclista. Pessima idea permettere alle bici di viaggiare contromano: pericolo! Ma lo fanno già, magari senza luci. Bisogna smetterla di permettere tutto ai ciclisti. Bisogna richiamarli al rispetto degli altri e del codice stradale. LORENZO CERRUTI Silenzio al cinema, vorrei una campagna 1 Scrivo a nome di tutti coloro che come me amano andare al cinema. Negli ultimi tempi mi capita sempre più spesso di sedere accanto a persone, soprattutto donne, e soprattutto non giovani, che per tutta la proiezione del film non fanno altro che commentare ciò che accade sullo schermo. A nulla serve lanciare sguardi di disappunto verso le disturbatrici, che si zittiscono per pochi minuti e poi il chiacchiericcio riprende senza pudore. Vorrei quindi lanciare una campagna che chiamerò «ssssssssssss. inizia il film» sui quotidiani ma anche e soprattutto nelle sale cinematografiche affinché, prima dell’inizio del film, accanto alla pubblicità e all’invito a silenziare i cellulari, venga trasmesso uno spot che inviti a silenziare anche le bocche dei presenti . Chi proprio non ci riesce, lo noleggi o acquisti in dvd. Quotidiano fondato nel 1867 2 DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA PAOLO BARONI RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA DARIO CORRADINO ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 2 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 2 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 STAMPA IN FACSIMILE: LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS MEDIAGROUP S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI MERCOLEDI’ 19 MARZO 2014 È STATA DI 301.186 COPIE TM L’editoriale dei lettori LA FILOSOFIA È CONCRETA FEDERICA CRESTO ilosofia sì, filosofia no: questo il dibattito delle ultime settimane. Pareri discordi e non uniformi, chi la difende e chi la vorrebbe abolire tacciandola di inutilità. Eppure è proprio in un’epoca in cui i comici si lanciano in politica e i politici smaniano per fare i buffoni che si è perso l’esercizio al ragionamento e al pensiero razionale. Personalmente, ritengo che sia stata la materia che, in 5 anni di liceo classico, mi sia servita maggiormente. E non mi riferisco allo «studio», quanto alla sua comprensione: non penso, infatti, che possa essere di vitale importanza conoscere a fondo le differenze metafisiche tra Aristotele e Kant o le analogie tra Schopenhauer e Kierkegaard. La filosofia non si studia a tavolino: si pensa, si riflette, si vaglia; insegna a ricondurre la quotidianità a schemi razionali e addestra a risolvere da soli i piccoli problemi che intessono le nostre esistenze. Sabato 15 marzo ho avuto il piacere di prendere parte alla competizione regionale delle Olimpiadi della Filosofia; i candidati erano chiamati a scrivere un testo argomentativo, in lingua italiana o straniera, all’interno del quale poter esporre il proprio pensiero circa un tema di strettissima attualità: la connessione esistente tra immigrazione, istruzione ed economia. Se questa era la richiesta della SFI (Società Filosofica Italiana), organizzatrice delle Olimpiadi, il messaggio appare cristallino: la filosofia vuol essere concreta, e lo è. È vero, i tempi sono cambiati; se però la filosofia è inutile, qualcuno mi spieghi perché dopo 2500 anni ancora si ricerca la causa prima dell’universo (non più nelle grotte dell’Attica ma nei sotterranei del CERN); perché siamo ancora affascinati dai segreti «della legge morale dentro di me e del cielo stellato sopra di me»; qualcuno mi spieghi il motivo per cui continuiamo a porci sempre la stessa domanda, sin da bambini: «perché?». La filosofia dovrebbe essere insegnata per formare l’individuo. In fondo è solo l’amore e la radice del sapere: scusate se è poco. Talmente poco che qualcuno sostiene che debba essere estirpata per sempre. F studentessa di Liceo Classico, Luserna San Giovanni (TO) VERA M. Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 360,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail abbonamenti@lastampa.it CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. 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Nel mondo c’è abbondanza di capitali, dunque in linea di principio spazio per finanziare i debiti; ma proprio questa abbondanza moltiplica l’instabilità, fa spostare gli investitori in modo volubile alla ricerca di maggiori rendimenti. Oggi l’Italia torna ad attirare, domani chissà. E poi, in nome di che cosa si può rivendicare al nostro Stato la facoltà di fare più debiti, se è dilagata nel Paese la convinzione che i debiti precedenti li abbia accumulati spendendo male? Nelle proposte formulate dal commissario alla spesa Carlo Cottarelli c’è tutto il ne- CONTI PUBBLICI, IL RISCHIO DELL’AUTOGOL N on è sempre facile dare atto delle decisioni della Corte costituzionale per i linguaggi spesso troppo tecnici e per il sovrapporsi di questioni giuridiche e di valutazioni politiche. Alcune volte però conta anche una certa fretta o superficialità dei giornalisti nella lettura delle sentenze e la loro forte tendenza a cercare di spiegarle alla luce delle disposizioni sostanziali giudicate, sottovalutando invece quasi del tutto i profili ritenuti (a ragione od a torto) più tecnici, ma che invece non di rado sono quelli che hanno giustificato le decisioni. Ma in tal modo si può sbagliare notevolmente, dando una rappresentazione errata delle decisioni assunte, senza spiegare il loro significato effettivo, con evidenti cattive informazioni messe in circolazione nell’opinione pubblica. Pochi giorni fa, ad esempio, la Corte costituzionale (sent. n. 50/2014) ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una disposizione di una legge delegata che sanzionava severamente ed in modo innovativo i comportamenti posti in essere da coloro che affittano immobili «in nero»: la norma è stata dichiarata illegit- cessario per riesaminare come la nostra amministrazione pubblica impiega il denaro dei contribuenti. Però, guarda caso, appena si arriva al concreto molti dei fautori dei tagli alle spese si dileguano. Appena si capisce che occorre togliere qualcosa a qualcuno, affrontare questioni impopolari, prendere di petto interessi consolidati e radicati nella nostra società, ecco si fa ricorso a ben noti espedienti retorici: «ci vuole ben altro», «sono tagli rozzi», «rinunceremmo all’indispensabile». Naturalmente le scelte, nel vasto menu proposto, dovrà compierle la politica. Ma intanto occorre dire che, dietro il gergo tecnico del rapporto, alcuni dei problemi cruciali sono stati posti. Innanzitutto, quello della corruzione. No, la parola non compare, nel rapporto consegnato al Parlamento. Ma di questo si parla, in almeno tre casi importanti. Si tratta di corruzione burocratica, oltre che di semplice spreco per inettitudine o frammentazione di acquisti, quando si propone una «drastica riduzione del numero di centrali appaltanti». Si tratta di clientelismo parlamentare, collegi elettorali o favori a lobbies, quando si suggerisce il «taglio dei microstanziamenti». Si tratta del malcostume della politica locale quando si ipotizza di chiudere le società partecipate da Comuni e Regioni che non svolgono servizi pubblici. Di questo è bene discutere, ancor più che degli aerei e delle portaerei, o di altre spese di prestigio da rimandare a tempi migliori: così si può riconquistare la fiducia dei cittadini nella politica. tima non per il suo contenuto, ma perché i giudici che avevano sollevato la questione di legittimità costituzionale dubitavano - tra l’altro - che una disposizione del genere potesse essere inserita in un decreto legislativo che attuava una delega legislativa data dal Parlamento al Governo per disciplinare tutt’altre materie e la Corte costituzionale ha condiviso questa argomentazione preliminare, scrivendo addirittura che la norma impugnata «si presenta del tutto priva di “copertura” da parte della legge di delegazione». E, invece, nei giorni successivi non pochi mezzi di informazione hanno diffuso la notizia che «affittare in nero si può, il via libero della Corte» o raccolto opinioni nel merito della questione da parte delle associazioni degli inquilini o dei proprietari degli immobili. E questo è avvenuto dopo poche settimane che la sentenza della Corte costituzionale n. 32/2014, in tema di legislazione sulle droghe, era stata largamente deformata in modo sostanzialmente analogo: una importante decisione che ha fatto cadere le notevoli innovazioni sulla equiparazione fra droghe «pesanti» e «leggere» introdotte in sede di conversione di un decreto legge che disciplinava degli oggetti sicuramente diversi, è stata largamente commentata come se la Corte avesse fondato la sua decisione entrando nel merito di questa equiparazione e non si fosse, invece, espressamente limitata a svolgere una argomentazione relativa al mancato rispetto dei limiti costituzionali della decretazione d’urgenza. Anche in questo caso, è emersa nettamente la prevalenza di una lettura «sostanzialistica», se non strumentale, della sentenza, mentre si è messa la sordina sul fatto che con la sentenza n. 32 proseguiva la importante giurisprudenza della Corte sui limiti della decretazione d’urgenza ed anche sui gravi difetti dei cosiddetti «maxi-emendamenti» di cui i Governi hanno largamente abusato negli anni più recenti. Soprattutto appare incomprensibile che in una stagione nella quale molti - ed a ragione - si dolgono dei sintomi diffusi di cattiva funzionalità delle nostre istituzioni, proprio le importanti decisioni dell’organo di giustizia costituzionale che cerca infine di riportare al rispetto delle regole costituzionali l’adozione delle fonti normative da parte dei Governi e dei Parlamenti vengano tanto sottovalutate da qualche inconsapevole operatore informativo. Al contrario, riportare in questi ambiti il rispetto della legalità costituzionale, può essere una delle maggiori garanzie anche per la futura buona funzionalità delle innovazioni istituzionali che si vorrebbero realizzare. NELLA SFIDA CON PUTIN NOSTALGIA DEL NOVECENTO CESARE MARTINETTI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA C ANCHE LONDRA CONDANNA LE NOSTRE CARCERI VLADIMIRO ZAGREBELSKY SEGUE DALLA PRIMA PAGINA ATTENTI A LEGGERE LE SENTENZE DELLA CORTE UGO DE SIERVO Lettere e Commenti .27 . on le lacrime agli occhi e scandendo tonanti «urrah», i rappresentanti del popolo russo salutano l’annuncio dell’annessione della Crimea. In quegli stessi momenti il vice presidente Usa Joe Biden dalla vicina Varsavia annuncia manovre militari sul Baltico e prometteva agli alleati: «Non vi abbandoneremo». La storia riprende il suo corso, potrebbe dire lo storico Francis Fukuyama che ne aveva teorizzato la fine alla caduta del muro Berlino. Ogni cosa è illuminata, per citare un libro che qualche anno fa ha rievocato gli orrori della storia di quei luoghi: i milioni di morti per le carestie provocate dal potere sovietico nei primi anni del regime, le deportazioni staliniane, i pogrom antisemiti, le scorrerie dei cosacchi, l’invasione nazista che fa dire al protagonista di un racconto di Vasilj Grossman appena ripubblicato da Adelphi («Il bene sia con voi»): «Siate felici, orgogliosi, contenti di non essere ebrei. Non è odio, è aritmetica della ferocia». Ma è proprio perché sotto ogni sasso che si tocca sulla terra nera d’Ucraina si apre un abisso, c’è qualcosa che non torna in questo rilancio retorico e propagandistico di noi contro loro, qualcosa di forzato nella riduzione alla dimensione binaria delle relazioni internazionali nel mondo disarticolato e globalizzato di oggi. C’è qualcosa di antistorico nell’immagine della mano destra di Vitaly Churkin, ambasciatore russo all’Onu, che si alza solitaria ad esprimere il veto alla risoluzione che condanna Mosca. Ma davvero qualcuno in occidente pensava che la confusa e ambigua rivolta di Kiev potesse traghettare quel carico doloroso di storia che si chiama Ucraina nella Ue o addirittura nella Nato senza una reazione del Cremlino? Che senso ha appellarsi ai formalismi dei vecchi impegni per affermare apoditticamente che la Crimea è parte integrante dell’Ucraina e da essa non può essere divisa? Nella penisola dove i capi dei partiti comunisti di tutto il mondo sono andati per anni a trascorrere le vacanze estive ospiti delle dacie del Pcus e dove Togliatti scrisse il suo enigmatico memoriale classificato nella storia del Pci come la teorizzazione della «via italiana», ha sede la Flotta del Mar Nero. Il «cuore» della Marina russa, ha detto ieri Putin, intendendo per russo qualche secolo di storia, dagli zar a oggi passando per l’Urss. Ecco, si può variamente fantasticare su chi avesse bevuto più vodka tra Kruscev, quando nel 1954 «regalò» a Kiev la Crimea, e Eltsin che nel ’91, C osicché egli non vi poteva partecipare o validamente rinunciare. Con sorprendente rapidità il governo di allora introdusse una modifica al codice con un decreto legge, nella cui premessa si leggeva che era necessario e urgente adeguare il sistema alla sentenza della Corte europea. Era una piccola modifica, sufficiente però a correggere il più vistoso difetto. La sorpresa per l’intervento del governo dipendeva dalla frequente indifferenza italiana rispetto agli obblighi assunti nei confronti delle regole europee. Mai prima di allora un decreto legge era stato emanato in circostanze simili. Perché allora il governo si determinò a farlo? Dopo la sentenza della Corte europea, Germania e Spagna avevano preso a rifiutare di estradare in Italia i condannati in contumacia di cui l’Italia chiedeva la consegna. Rifiutavano, quei paesi e gli altri che certo li avrebbero imitati, per non rendersi complici di violazioni dell’equo processo. Con la Convenzione europea dei diritti umani, tutti gli Stati europei sono tra loro vincolati a garantire i diritti fondamentali. Non si trattava allora del semplice, anche se dovuto, ossequio a una decisione giudiziaria, ma piuttosto della necessità di bloccarne le conseguenze, che iniziavano a manifestarsi nell’intero sistema europeo. Perché, pur con qualche difetto, un sistema europeo di protezione dei diritti fondamentali esiste e opera efficacemente. Lo schema si riproduce ora per la situazione delle carceri italiane. La Corte europea ha rilevato che in Italia il sovraffollamento sottopone un gran numero di detenuti a un trattamento inumano e degradante e ha imposto all’Italia di adeguare agli standard europei il numero dei detenuti rispetto alla capienza delle carceri; i giudici degli altri Stati europei constatano che estradando condannati in Italia questi rischiano un regime di detenzione incompatibile con il divieto di trattamenti inumani e, per non rendersi compartecipi della violazione, respingono la richiesta italiana. E’ ciò che è avvenuto ora da parte di giudici ingle- al momento di cospirare la fine dell’Urss con il bielorusso Sushkevic lasciò all’ucraino Kravciuk la penisola dal dolce clima mediterraneo. Ma nessuno poteva certo dubitare che Vladimir Vladimirovic Putin avrebbe alzato il pugno. E non tanto per l’ideologia imperiale e nostalgica che – a ragione – gli viene attribuita. Ma per semplice funzionalità strumentale e simbolica del suo apparato statale. Per realismo politico. Quel realismo che sembra mancare del tutto agli occidentali. La battaglia propagandistica sulla nuova «guerra fredda» condotta da Usa e Ue e da essi attribuita a Mosca nasconde un desiderio di riesumare il vecchio confronto (e qui sta l’aspetto psicanalitico della faccenda) di cui davvero non si capisce né la ragione né l’obiettivo. Ci siamo mai preoccupati dei ceceni massacrati da anni e anni di guerra? No e abbiamo pure integrato l’equazione tutta putiniana Cecenia uguale terrorismo. Il vecchio Kissinger ha vanamente ammonito sulla specialità geopolitica del territorio chiamato Ucraina (Crimea compresa) e sulla necessità di maneggiare con delicatezza un futuro che potrebbe essere al massimo «finlandese». Vladimir Putin non ha bisogno della propaganda occidentale per solleticare il nazionalismo russo. La messinscena imperiale di martedì al Cremlino, tra sbattere di tacchi dei soldati, aquile imperiali e l’inno russo-sovietico, ne è la dimostrazione. Da qualche giorno alle pur modeste manifestazioni in favore dell’Ucraina libera si sono contrapposti gruppi di giovani vestiti con giacche a vento rosse con striscioni che dicevano: noi crediamo in Putin. Segni apparentemente marginali ma significativi che il Crem- si, che hanno rifiutato di trasferire in Italia un condannato alla reclusione per reati di mafia. L’eventualità che ciò diventi prassi diffusa da parte di tutti i giudici europei e che quindi l’Italia non riesca più ad ottenere l’estradizione di condannati è ora più che prevedibile. Non solo, ma si è in attesa di una sentenza della Corte europea che dovrà dire se le condizioni in cui l’Italia tiene gli stranieri destinati all’espulsione siano compatibili con il divieto di trattamenti inumani. Se la sentenza fosse negativa per l’Italia, come la Corte ha già deciso per la Grecia, gli stranieri in attesa della decisione sulla loro domanda di asilo non sarebbero più trasferiti in Italia e il quadro si completerebbe. Non per il debito pubblico o per lo spread, ma per l’inumanità dei suoi luoghi di detenzione l’Italia verrebbe cacciata dalla classe. Altro che dietro la lavagna, per richiamare una figura usata dal nostro presidente del Consiglio! Tra due mesi e mezzo scade il termine indicato dalla Corte europea perché l’Italia adegui lo stato delle sue carceri. Qualche riforma legislativa e diversi aggiustamenti nella gestione carceraria hanno ridotto il numero dei detenuti e attenuato il problema, che però resta irrisolto. Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, che sorveglia l’esecuzione delle sentenze della Corte europea, ha recentemente dichiarato che le misure prese sono insufficienti. Ulteriori condanne, pesanti anche sul piano economico oltre che morale, sono dietro l’angolo. Ma governo e Parlamento sembrano pensare di aver fatto quello che era necessario. Non sarebbero necessari provvedimenti eccezionali, come l’indulto che anticiperebbe la liberazione dei detenuti che hanno scontato quasi interamente la loro pena o che sono stati condannati a pene brevi. Il messaggio che in tale senso il presidente della Repubblica ha inviato al Parlamento, ha trovato tardiva e distratta attenzione. Sono in vista le elezioni europee e prima o poi anche quelle politiche nazionali. Tanto basta per non voler irritare quell’elettorato di cui si cerca il voto. E’ un peccato. L’Italia non è solo uno dei paesi fondatori dell’Europa unita. L’Italia è anche stata il paese di Beccaria e dell’umanità delle pene. lino non sottovaluta la necessità di un confronto anche fisico nelle strade di Mosca. Che idea abbia del dissenso l’uomo del Cremlino lo dimostrano i dieci anni passati al confino siberiano (chiamatelo pure Gulag) dal petroliere visionario Mikhail Khodorkovskij (un vero antagonista politico per Putin) e la doccia scozzese di inchieste penali che subisce il ben più fragile blogger Alekseij Navalny, opportunamente messo in questi giorni agli arresti domiciliari. Imprigionato dai suoi fantasmi e paralizzato dai conflitti di interesse (import-export e naturalmente a dipendenza energetica) l’occidente ai toni da guerra fredda accompagnati dal rilancio del ruolo della Nato ha partorito sanzioni che lo sbrigativo capo del Cremlino ha definito «ridicole». Davvero qualcuno da queste parti è in grado di rinunciare al multiforme business con la Russia per il principio di intangibilità dei confini ucraini? O per il destino di una penisola dove il 60 per cento degli abitanti è russo e il 90 per cento dei votanti al referendum di domenica vuole tornare in Russia? Dopo aver vinto cinicamente la partita siriana ed essersi affermato come leader credibile in Medioriente (il «Jerusalem post» ha sottolineato la sua «audacia» contrapposta alle «esitazioni» di Obama) Vladimir Putin rischia di guadagnare punti anche nella battaglia ucraina. Al «Kievskij vozkal» di Mosca, la stazione dove arrivano i treni da Kiev, c’è sempre la gigantesca statua di Lenin ad accogliere i viaggiatori in un abbraccio fraterno, per quanto mortale. A Bruxelles nessuno era preparato ad accogliere i profughi di piazza Majdan. Bisogna dar loro una ragione per crederci. 28 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 La Giornata della Musica Antica Domani, 21 marzo, compleanno di Johann Sebastian Bach, si festeggia in Europa la Giornata della Musica Antica, da quest’anno sotto l’alto patronato dell’Unesco. La celebrazione è stata decisa nel 2013 dalla Ue. Concerti, conferenze ed eventi collaterali avranno luogo in contemporanea in oltre 20 Paesi, con l’intento di celebrare la memoria viva dell’eredità musicale storica europea e far conoscere la musica antica a un più vasto pubblico. CULTURA SPETTACOLI & Favelas e grattacieli a San Paolo del Brasile [PAULO FRIDMAN/SYGMA/CORBIS] L’impero romano Dal 27 a. C., inizio del principato di Ottaviano, al 395, quando alla morte di Teodosio viene suddiviso in due parti: occidentalis e orientalis VITTORIO SABADIN SEGUE DALLA PRIMA PAGINA no studio finanziato dal Goddard Space Flight Center della Nasa è ora arrivato alla conclusione che anche la nostra civiltà industriale presenta sintomi di degrado molto gravi ed è prossima a una fine che, senza interventi adeguati, arriverà molto presto, nel giro di qualche decade. È strano che un centro di volo spaziale si occupi delle banali cose che accadono sulla Terra, ma lo studio è stato condotto da un insigne matematico, Safa Motesharrei, e da ricercatori di scienze naturali nell’ambito di una nuova disciplina chiamata Handy (Human and Nature Dynamics), che mescola eventi sociali e naturali per trarne presagi sul futuro. Motesharrei e i suoi collaboratori hanno messo in relazione la situazione attuale del pianeta con quelle dell’impero romano, della civiltà maya, dei regni della Mesopotamia, delle dinastie Han in Cina, dei Maurya e dei Gupta in India. Per secoli, i loro sovrani hanno creduto di poter U «HANDY», LA NUOVA DISCIPLINA «Human and Nature Dynamics» mescola eventi sociali e naturali per trarne presagi sul futuro CINQUE FATTORI COMUNI Popolazione, clima, agricoltura, acqua, energia: la prosperità dura finché stanno in equilibrio dominare il mondo che conoscevano, ma poi è accaduto qualcosa del quale non si sono accorti o che hanno sottovalutato, un lento cambiamento degli equilibri che sembrava ininfluente o sopportabile, e che invece ha portato al disastro. I fattori comuni tra le passate civiltà e la nostra, secondo la Nasa, sono in tutto cinque e bisogna prestare molta attenzione alle loro dinamiche. Sono la popolazione, il clima, l’acqua, l’agricoltura e l’energia. Fino a che stanno in equilibrio, la civiltà prospera. Quando l’equilibrio si spezza senza essere rapidamente ripristinato, comincia il decadimento. Il collasso avviene se si verificano due condizioni sociali precise, purtroppo già fortemente presenti nella nostra civiltà: l’impoverimento delle risorse disponibili e la stratificazione della società tra un gruppo formato dalle élite e un altro dalla massa di gente comune. Quando si verifica un impoverimento delle risorse disponibili, la tendenza nelle civiltà degli ultimi 5000 anni è stata quella di interrompere la ridistribuzione del surplus alla società. Con una analisi molto vicina al pensiero marxista, il Goddard Space Center sostiene che, al tempo dei Maya come oggi, il controllo esercitato dalle élite fa in modo che la massa che produce la Civiltà maya Fiorì nel Centro America, tra la Penisola dello Yucatán, l’Honduras e El Salvador, dal 317 al 987 d. C. Entrò in crisi a partire dall’800 Dinastia Han Regnò sulla Cina per quattro secoli, dal 206 a. C. al 220 d. C. diffondendo la sua influenza su Vietnam, Asia centrale, Mongolia e Corea Civiltà al collasso così fan tutte Uno studio della Nasa: l’Occidente è destinato a crollare come Roma antica e gli altri grandi imperi del passato per lo squilibrio nella distribuzione delle ricchezze PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK sempre la stessa storia: la redistribuzione è la panacea di tutti i mali. Non è così, però, e l’esperienza lo dimostra. L’impero romano, come quello dei Gupta, si sarebbe salvato se avesse puntato sul capitale umano dei propri emarginati, istruendoli e consentendo loro di salire sulla scala sociale». Il professore della Columbia University Jagdish Bhagwati è al crocevia dei temi toccati dallo studio Nasa sul declino della civiltà moderna. Nato in India, educato in Gran Bretagna e negli Usa, è membro del Council on Foreign Relations e si è sempre occupato dell’intreccio tra sviluppo, commerci e questioni sociali. «È Perché lo studio della Nasa non la convince? L’economista Jagdish Bhagwati “Malaviad’uscitac’è: puntaresulcapitaleumano” «Parla di ambiente, popolazione, clima, risorse, ma quello che intende dire è soprattutto una cosa: lo squilibrio tra ricchi e poveri sta condannando la nostra società al crollo. La diagnosi può anche essere accurata, ma la terapia è come al solito sbagliata. Non è che se mettiamo tutti i ricchi su una nave e l’affondiamo, il giorno dopo i poveri stanno meglio. E il problema non si risolve neppure togliendo tutti i soldi ai ricchi, per ridistribuirli ai poveri, perché comunque non basterebbero». Lei quale soluzione suggerisce? «Andiamo alle radici storiche della questione. Tutti i grandi imperi, a partire da quello romano, hanno commesso l’errore di escludere le classi più basse, pensando che le cose sarebbero sempre rimaste uguali. Anche noi lo stiamo ripetendo ora, però la soluzione non è ridistribuire, ma includere. Come? Puntare sul capitale umano. Dobbiamo investire nell’istruzione dei poveri, cosa che non fece nessuno dei grandi imperi falliti, per due ragioni: primo, per consentire a loro ricchezza ne riceva indietro solo una piccola parte, a livello di sussistenza o poco sopra. Questo porta al collasso dello strato sociale più debole, al quale però segue inevitabilmente anche il decadimento di quello più forte. Di fronte a questi eventi, le caste hanno in passato sempre reagito continuando a fare «business as usual», ignorando gli allarmi e procedendo verso la fine senza agire in modo adeguato. Una situazione molto simile a quella attuale della nostra civiltà occidentale, anche se molti scienziati sono convinti che lo sviluppo della tecnologia ci salverà dalla preannunciata carenza di risorse energetiche, di acqua e di cibo per tutti. Lo studio della Nasa non è però di trovare lavori più soddisfacenti, salire nella scala sociale e superare il risentimento; secondo, perché il miglioramento e l’allargamento dell’educazione consentirà a tutta l’umanità di trovare soluzioni più efficaci e sostenibili per la crescita, che resta l’unica strada percorribile per far sopravvivere e prosperare la nostra civiltà». È solo una questione economica? «No. È sociale, e prima di tutto viene il capitale umano. Se lo metteremo a frutto, potenziando istruzione e tecnologia, troveremo la soluzione non solo per continuare a crescere, ma anche per farlo rispettando l’ambiente e le risorse naturali di cui abbiamo bisogno». LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Ad Alba l’antico Egitto nel bicchiere Rembrandt ritrovato a Nizza dopo 15 anni La mostra Il vino nell’Antico Egitto. Il passato nel bicchiere approfondisce un tema inedito: la diffusione del vino nell’antico Egitto, tema che unisce la cultura egizia a quella della nostra penisola. L’esposizione, curata da Sabina Malgora, è ospitata presso la Chiesa di San Domenico ad Alba da sabato al 19 maggio. Offre un percorso in cui si ammirano reperti archeologici dal 2.686 a.C., la riproduzione di una tomba, un sarcofago con una mummia e la ricostruzione tridimensionale del suo volto, oltre a documenti fotografici. È stato ritrovato a Nizza il dipinto di Rembrandt che era stato rubato 15 anni fa dal museo comunale di Draguignan nel Sud della Francia. Il bambino con la bolla di sapone, una tela di 60x49 cm non datata, stimata all’epoca del furto 20 milioni di franchi (circa 3,5 milioni di euro) è stata rubata il 13 luglio 1999. Il ritrovamento è stato effettuato dal Nucleo per la tutela del patrimonio artistico e dalla polizia di Nizza che hanno fermato due uomini «già conosciuti dai servizi di polizia per altri episodi di delinquenza minori». Alla Fondazione Ferrero la fabbrica diventa comunità Un libro racconta la storia di un modello tutto albese Un’idea di Welfare che unisce tradizione e modernità SERGIO SOAVE ensi ad Alba e l’immagine è quella del movimento: traffici, commerci, tartufi, vini, manifatture che si sono fatte strada nel mondo, un popolo vitale che ha nel Dna il gusto dell’impresa, convinto, anche se non lo dice, di avere una marcia in più degli altri. È per questa impronta che la piccola capitale di uno dei più straordinari distretti d’Europa viene studiata. Ed è giusto che sia così. Ma c’è un primato meno conosciuto: quello della «Fondazione Ferrero», nata 30 anni fa. Primato di welfare aziendale, innanzitutto: oggi, non c’è niente di simile in Italia; qualcosa di vagamente analogo è riscontrabile ai margini di imprese tedesche; lo spirito di appartenenza può ricordarci il Giappone, ma l’insieme non è equiparabile. Eppure l’idea è semplice: la vita non finisce con la pensione; in certi casi, può cominciare di lì. Michele Ferrero sentiva forse di avere un debito con la provvidenza, quando ci pensò la prima volta, nel 1983: vent’anni di comando in una azienda giovane; prodotti sempre centrati; la cura maniacale della qualità per rimuovere la nomea di fabbrica del surrogato; la gratitudine di maestranze trattate davvero come persone; mai uno sciopero; fatturati da capogiro. Ma, c’era un ma. Per gli operai e i tecnici della prima generazione era arrivato il tempo della pensione e molti se ne andavano quasi dispiaciuti per non poter più partecipare a quella straordinaria avventura. Bisognava dunque fare qualcosa: prese carta e penna e scrisse tre parole: «lavorare, creare, donare». Le maestranze che avevano contribuito a sviluppare i prodotti dell’azienda non dovevano disperdersi, ma trovare un luogo e le risorse per continuare a esprimersi. Lui avrebbe messo a disposizione luogo e risorse. Il resto sarebbe nato da loro. E questa volta i frutti sarebbero andati alla comunità e al territorio, sì che la vita, almeno in quell’angolo di Piemonte, fosse un continuo scambio di doni e di esperienze. Quello che ne seguì con la guida e lo sguardo partecipe della moglie, la signora Maria Franca, avrebbe ampiamente superato l’intuizione iniziale. E ora è raccontato in un bel volume curato da Caterina Ginzburg che ha affidato a Olivia Arthur di Magnum Photos il compito di svelare con le immagini la verità e il fascino di tutta la storia. P ottimista al riguardo: la tecnologia, afferma, migliora la capacità dell’uomo di trovare risorse, ma ne aumenta anche il consumo pro capite. Gli aumenti di produttività nell’agricoltura e nell’industria hanno generato contemporaneamente un incremento dell’utilizzo di materie prime, invece di diminuirlo. Secondo Safa Motesharrei e il suo gruppo di studiosi la nostra civiltà ha ancora la possibilità di salvarsi, ma deve agire in fretta in tre direzioni: deve ridurre le diseguaglianze economiche, distribuire meglio le risorse usandone meno e contenere il numero di abitanti del pianeta, se possibile riducendolo. Ma nessuno si fa illusioni che un simile progetto QUANDO CALANO LE RISORSE Si accentua la stratificazione sociale. Ma alla crisi dei ceti deboli segue quella dei più forti possa davvero essere attuato su scala mondiale. Di ridurre gli abitanti della Terra proprio non se ne parla, al massimo si può cercare di contenere le nascite in India e in Africa, visto che l’Europa già lo fa. Per risparmiare risorse, bisognerebbe cominciare a modificare in peggio il tenore di vita nel mondo occidentale, cosa che sta in parte avvenendo. Poi sarebbe necessario convincere i cinesi e gli indiani che, ora che è arrivato il loro momento di acquistare automobile, lavatrice e frigorifero, devono rinunciarvi per salvare la civiltà industriale alla quale sono finalmente approdati. Per eliminare le disuguaglianze, bisognerebbe infine convincere la minoranza che detiene la ricchezza a distribuirla maggiormente alla maggioranza di chi ha sempre meno denaro. Con le buone maniere, non ci è mai riuscito nessuno. Ci sono i dati innanzitutto: 1800 pensionati Ferrero, suddivisi in quaranta gruppi di attività; una media di 800 presenze giornaliere in Fondazione; una molteplicità di campi di impegno sbalorditiva: c’è il gruppo di accoglienza che governa l’afflusso; quello della biblioteca, coordinato da un’operaia di Treiso innamorata dei libri che in gioventù non poteva leggere; c’è chi fa le adozioni a distanza «per restituire al mondo intero Fitness, svago e cultura, tre momenti delle attività alla Fondazione Ferrero nata trent’anni fa ad Alba [FOTO DI OLIVIA ARTHUR PER MAGNUM] quello che la Ferrero ci ha dato»; ci sono le attività tradizionali da centro anziani: la sala per i giochi di carte, il corso di ballo per le feste domenicali con tanto di orchestrina e clown «autarchici», che però girano anche nelle case di riposo del circondario per portare un po’ di allegria; c’è il gruppo del «Nordic Walking» e delle gite ecologiche. Se non stai bene, puoi rivolgerti agli autisti che con quattro auto e due furgoni vanno a fare la spesa per te o ti vengono a prendere a casa per portarti dai medici della Fondazione che fanno in media 2500 visite all’anno. Ci sono le pasticciere che preparano biscotti e dolci per gli ospiti e per i bisognosi; cuochi e camerieri per i raduni conviviali della grande famiglia (400 e più coperti alla volta); ceramisti, pittori e ricamatrici che preparano oggetti per il mercatino di Natale (il ricavato va in beneficenza); un nucleo di ex ragionieri che ti fa la dichiarazione dei redditi. Ci sono le sarte e «i Fracassa», manovali che preparano le scenografie per la compagnia teatrale interna e le strutture per le grandi mostre della Fondazione (da Carrà a Gallizio a Morandi); c’è il giornalino (3000 copie); c’è la corale che in duomo ha cantato piangendo il requiem per la morte del giovane Pietro, il figlio che, con Giovanni, doveva rappresentare il futuro. C’è la «Misericordia Santa Chiara», il gruppo di protezione civile formatosi dopo la grande alluvione del ’94 che ha reso a L’Aquila e altrove il bene allora ricevuto. E ci sono soprattutto gli anziani che lavorano nell’asilo dell’azienda, a contatto con i bambini cui raccontano storie o insegnano a fare l’orto, a curare le piante e i fiori secondo linee pedagogiche diventate un modello (all’altro estremo della scala del sapere, la Fondazione finanzia borse di studio e master universitari d’eccellenza sui temi della nutrizione). È insomma un universo di libere e coordinate vocazioni che aiuta gli anziani a vivere più a lungo e meglio. Perchè bisogna sentirle raccontare dai tanti ottuagenari e settuagenari le loro storie, testimoni di un Novecento in cui dominano i ricordi di una vita grama passata in una langa da malora e riscattata dall’impiego nell’azienda, per un dono della fortuna che ora si sentono in dovere di ricambiare. Tutti mossi da «ferrerite acuta» e conquistati alla nuova vocazione. Paternalismo? Interessato calcolo? In un mondo di nudi rapporti di denaro e potere, qualcuno lo sosterrà, ma anche tra gli economisti (Giulio Sapelli) si obietta che una società si tiene insieme con il dono più che con l’utilità. E ne conviene, naturalmente, la psicologia sociale di un Luigi Anolli che al caso Ferrero e al concetto del «dono creatore di comunità» ha dedicato pagine intense. E in effetti, la Fondazione è la riuscita proiezione di un sogno: quello di un mondo, di una comunità e di una fabbrica che vivono in armonia. Come si può fare. Come dovrebbe essere. . 29 Elzeviro MASSIMILIANO PANARARI Questo Marx si leva macigni dalle scarpe li piace, tutto sommato, Clinton, mentre liquida Blair sprezzantemente. E il primo gli garba abbastanza per il celebre motto (che valeva un manifesto): «È l’economia, bellezza!». Come dire, la struttura predomina, e tutto il resto è sovrastruttura (e segue, al pari dell’intendenza). Un’idea molto familiare, visto che stiamo parlando del grande vecchio del comunismo redivivo. Fatto risorgere per l’occasione dallo storico Donald Sassoon (che fu allievo di Eric Hobsbawm) nella sua Intervista immaginaria con Karl Marx, uscita nel 2003 sulla rivista progressista britannica Prospect, e ora tradotta per Castelvecchi. Un divertissement brillante e godibile, nonché, letteralmente, un’intervista «impossibile», dal momento che questo genere giornalistico venne codificato negli Usa negli Anni Sessanta del XIX secolo, e l’autore del Capitale non ebbe mai la ventura di incocciarvi. Un risarcimento, in un certo senso, nel quale assume (anche) le sembianze di un anziano brontolone che si leva parecchi macigni da quelle scarpe che diversi suoi sedicenti apostoli gli hanno reso poco confortevoli. Intervista immaginaria sì, ma, per quanto concerne i giudizi sui protagonisti della cultura precedenti e coevi, basata sulle opinioni reali che espresse nei suoi scritti. E, dunque, durissimo contro i vittoriani come l’evoluzionista Herbert Spencer e lo stesso John Stuart Mill (sebbene con un moto di simpatia in più), come pure con il padre dell’utilitarismo Jeremy Bentham. E, invece, fan dichiarato dei «borghesi» Adam Smith e David Ricardo, come della capacità trasformativa e del carattere rivoluzionario della loro classe sociale. È l’economista-filosofo che ha solcato i tempi per ritrovarsi tra le pochissime voci critiche riscoperte in epoca di neoliberismo e globalizzazione (e non soltanto dagli indignati, ma anche dalla Chiesa cattolica e persino dai giornali delle élite finanziarie). Un Marx che parla quasi per sound bite e si compiace dei quattro milioni di risultati che appaiono «googlando» il suo nome e cognome. Ma che rimane, graniticamente, un campione del Moderno sbalzato in questa nostra età postmoderna. G 30 .Spettacoli STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 DAVID MCVICAR Intervista ALBERTO MATTIOLI MILANO ella grande querelle dell’opera di oggi, quella fra antichi e moderni sulle regie, lui mette d’accordo tutti: tradizionale nell’ambientazione, modernissimo anzi contemporaneo nella recitazione (è uno che riesce a muovere anche le mummie, quindi perfino i cantanti lirici). Dunque sir David McVicar sarebbe perfetto per l’Italia, e invece naturalmente finora non ci ha fatto niente, tranne un Faust a Trieste che ha dimenticato pure lui. Probabilmente, i sedicenti «direttori artistici» del Malpaese non l’hanno mai sentito nominare, oppure non guardano mai un dvd. Adesso rimediano la Scala e il Regio. A Milano, McVicar rimonta il suo spettacolare allestimento dei Troyens, il kolossal peplum di Berlioz (le care salme stiano serene: il cavallo c’è), dall’8 apri- N QUASI UN DEBUTTO “Cari colleghi, basta stravolgere le opere” Alla Scala e al Regio il grande regista scozzese tradizionale nella forma, modernissimo nella recitazione era la storia di Mozart. Perché non dobbiamo credere a Mozart?». Allora mi faccia qualche nome di regista che le piace. «Amo Stephan Herheim, e poi ovviamante Richard Jones e David Alden». E il Regietheater tedesco? «Per carità. Il mio interlocutore è il pubblico, non una minoranza di intellettuali. Se il pubblico esce da uno spettacolo arrabbiato o confuso per me non è un successo. È un fiasco». Si ha l’impressione che quando lei lavora al Met i suoi spettacolo diventino più tradizionali. «No, non c’è nessuna differenza. E poi tradizionale per me non vuol dire niente. Se faccio Anna Bolena in un teatro dove non l’hanno fatta mai come il Met, devo usare costumi Tudor e raccontare in primo luogo la trama dell’opera. Ma la recitazione, credo, è tut- t’altro che stereotipata o, come dice lei, tradizionale». InfattialMetlaamano.Piùdellacritica inglese, si direbbe. «Molti dei critici inglesi mi detestano. Credo che siano omofobi, cosa piuttosto curiosa dato che sono per la maggior parte gay. A me però non interessa quel che dice la critica, interessa quel che dice il pubblico». Lei fa recitare anche i sassi. Ma come si fa quando i suoi spettacoli vengono ripresi senza di lei? «Non sono più miei. Prenda questi Troiani: Anna Caterina Antonacci a parte, rispetto a Londra tutti i cantanti sono nuovi. Di conseguenza sarà nuova anche la regia. E infatti faccio un mese di prove». Perché lavora solo all’opera e non nel teatro «parlato»? «Perché in Inghilterra se sei etichettato come regista d’opera non ti offrono la prosa. Invece se fai la prosa puoi fare l’opera. È assurdo, però è così». Rimpianti? «Uno, ma grandissimo: non poter fare Shakespeare». Si figuri per noi. E che rabbia che del suo Ring di Strasburgo non resti nemmeno un dvd. «Succede, quando in un teatro cambia il sovrintendente e quello nuovo si mette a disfare quel che ha fatto il suo predecessore». Un’opera che le piacerebbe fare? «Lulu. Fantastica». E quelle che farà? «Don Giovanni a Sydney, Andrea Chénier a Londra, Il ratto dal serraglio a Glyndebourne». E Verdi? «Falstaff a Vienna. È il mio Verdi preferito». Sotto, il regista scozzese David McVicar A fianco, una scena dei «Troyens» dall’8 aprile alla Scala con Pappano sul podio A Milano con lo spettacolare allestimento «Les Troyens» A Torino con «Rake’s Progress» le con un bel cast e Antonio Pappano sul podio. A Torino, arriva in giugno da Glasgow il suo Rake’s Progress diretto da Gianandrea Noseda. Per quel che riguarda lo stato civile, McVicar è scozzese, ha 47 anni, un marito, tre figli-cani di cui mostra le foto e declama i nomi («Tito, Sesto e Nerone», complimenti) e un titolo di baronetto concessogli dalla Regina nel ’12 per meriti operistici. L’understatement è assoluto: prova scalzo e gira per Milano in tram. Sir David, cosa si aspetta dal pubblico italiano? «Non saprei, non lo conosco. Non ho mai visto un’opera dal vivo alla Scala, solo in video: un’Aida di Zeffirelli, molto tradizionale, e il Tristan di Chéreau, molto bello. Però non voglio scioccare né scandalizzare. Lo scandalo, se c’è, è nel testo, non nella regia». Del suo collega Dmitri Tcherniakov, attuale bestia nera del loggione della Scala, che dice? «Che non mi piace». Perché? «Perché sa fare il suo mestiere, le messinscena sono belle, lavora bene con i cantanti. Ma racconta una sua storia, non quella del compositore. Ho visto il suo Don Giovanni ad Aix ed era un bello spettacolo, ma non Personaggio FULVIA CAPRARA ROMA ll’inizio il «rifiuto totale», poi una litigata con il regista, seguita da una lenta marcia di avvicinamento e, alla fine, il sodalizio perfetto. Prima di diventare il Calibano della Tempesta di William Skakespeare, nell’adattamento che Valerio Binasco sta portando in giro per l’Italia, Gianmaria Martini ha compiuto un percorso tortuoso che racconta senza reticenze. Soprattutto evitando la trappola in cui cadono quasi sempre tutti gli attori, ovvero dire che l’esperienza in palcoscenico è stata meravigliosa e che nei panni del personaggio si sono trovati benissimo. Lui no, anzi. Nella pelle di quella specie di Gollum rabbioso e represso, è entrato a fatica: «Ho pensato che si trattasse di un pazzo e questo mi ha fatto subito sbagliare l’approccio. Sono rimasto sulla difensiva, l’ho studiato poco, fino al giorno in cui ho avuto uno scontro con Binasco e ho deciso di affrontare il ruolo in un altro modo, usando tecniche di rilassamento, con uno stato basso di autocontrollo...». Ca- A L’ATTO DI ACCUSA I SUOI INTERLOCUTORI Tcherniakov sa fare il suo mestiere, le messinscene sono belle e lavora bene con i cantanti, ma racconta una sua storia non quella originale del compositore Molti critici inglesi mi detestano Credo siano omofobi pur essendo molti di loro gay. Ma a me non interessa quel che dice la critica, conta il pubblico Gianmaria Martini “Recito perché è come correre a folle velocità” libano, dice Martini, «rappresenta la avuto, andando una volta a teatro disperazione e l’utopia della libertà, i con la scuola, era stato negativo, mi suoi impulsi sono sfrenati, le sue sen- ero addormentato. Poi ho subito un sazioni estreme. Verso la bellezza incidente grave, ho dovuto fare dei nutre insieme amore e terrore, pro- trapianti ossei, e così ho iniziato a vava la violenza dell’odio, ma aspira golare nel buio, senza sapere come alla luce... nei suoi confronti si av- andare avanti perchè, fino a quel moverte subito disgusto, ma se, si en- mento, non avevo avuto altre passiotra in empatia, si capisce che è uno ni all’infuori delle corse. L’automobispirito libero e lismo è un’evasioper questo viene NELLA «TEMPESTA» DI BINASCO ne, l’adrenalina stigmatizzato». ti provoca è «Il mio ruolo, Calibano, è spirito che D’altra parte, una droga, e io libero e sfrenato, e per questo senza non riuscicon gli eccessi, motivo viene stigmatizzato» vo a stare». Gianmaria MartiPoi, una sera, è ni, 30 anni, triestino, ha un feeling particolare: «Face- successo che Gianmaria Martini è vo automobilismo, mi piacciono i andato a vedere un Cyrano de Berpersonaggi che vanno a 250 chilome- gerac: «Ho pensato che diventare tri all’ora, se riesci ad acciuffarli li un’altra persona era un modo perapprezzi di più». Il passaggio dalla fetto per evadere, proprio come corsa al palcoscenico si deve a quegli correre...così ho cominciato con il snodi cruciali che sovente segnano le teatro di Trieste, ma mi sentivo un vite di tutti noi: «Per me l’arte non mediocre, sempre inseguito dalesisteva, l’unico contatto che avevo l’ombra lunga del fallimento...». Ep- Gianmaria Martini nella «Tempesta», che sarà dall’8 al 13 aprile alle Fonderie Limone di Moncalieri pure recitare, si sa, aiuta a curarsi l’anima, e adesso Martini non può più farne a meno. Dopo essere apparso sul grande schermo in Romanzo di una strage, Diaz e Vinodentro, ha preso parte ai Cesaroni: «Sono il figlio di Maurizio Mattioli, lui è un grande, un vero genio dell’improvvisazione, e io mi diverto un sacco». Dopo La Tempesta («per Binasco sarò sempre pronto a firmare in bianco»), lo aspetta la ripresa della versione teatrale della vicenda umana di Tiberio Mitri, pugile triestino arrivato al successo nei ’50 e il ruolo di Puck in Sogno di una notte d’estate, con il Teatro della Tosse: «Attualmente la mia prima aspirazione resta il teatro. Con il cinema sento di non aver ancora ingranato, per farlo avrei bisogno di un personaggio grosso.» Intanto si gode l’esperienza nella Popular Skakespeare Kompany di Binasco, al fianco di «attori bravissimi che qui accettano di recitare guadagnando meno della metà del loro cachet abituale». LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Le RECENSIONI I FILM DEL WEEKEND A CURA DI ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH *** *** **** ***** PESSIMO MODESTO DISCRETO BUONO OTTIMO CLAUDIA FERRERO any Boon è «senza una donna, ipocondriaco e morboso». In particolare ha una fobia devastante per i microbi. Come guarirlo? In Supercondriaco, scritto, diretto e interpretato dal comico francese Boon, la guarigione (con l’amore) non arriva da rimedi omeopatici, ma da dosi massicce e traumatiche di microbi, paure devastanti e - evento abbastanza incomprensibile ci si mettono pure il regime balcanico e alcuni rivoluzionari a complicargli la salute. Prima parte ricca di gag, seconda da action movie improbabile. Visto che «ridere fa bene alla salute», come recita il sottotitolo del film, allora avremmo voluto ridere di più. Resta però una frase da appuntarsi, se è vero che «la maggior malattia del secolo non è data dai microbi ma dalla solitudine». D Pierce Brosnan con Toni Collette, Aaron Paul e Imogen Poots in Non buttiamoci giù Commedia Amicichesalvanolavita etti sul tetto di un alto edificio di Londra quattro personaggi, saliti alla spicciolata con l’intenzione di buttarsi giù. Non si conoscono, sono diversi per sesso, generazione e mondo di appartenenza, eppure quella gelida notte di Capodanno creerà fra loro uno speciale legame. È grazie allo strano incontro che gli aspiranti suicidi stringono il patto di rimandare l’appuntamento con la morte alme- M Commedia Separati ma sempre vicini Bruni riflette sulla famiglia ttimo sceneggiatore e sodale fisso di Virzì, Francesco Bruni alla seconda regia non sempre ritrova la spontanea freschezza di Scialla!. Probabilmente per via dell’imbastitura più complessa, Noi 4 si rivela a tratti troppo programmatico nell’impianto, ma ciò detto è un film di sicuro interesse. Incorniciata fra due risvegli sullo sfondo di una Roma tanto splendida quanto caotica, si svolge la giornata speciale di quattro personaggi che ne usciranno uguali e al con- O tempo mutati. Sono lo scultore e scioperato Peter Pan Fabrizio Gifuni, l’ingegnere Ksenia Rappoport, assillata da mille incombenze professionali e materne, e i loro due figli: la ventenne Lucrezia Guidone, aspirante attrice, e Francesco Brac- no fino al giorno di San Valentino; e quando - per via della visibilità mediatica dell’anchorman Martin, beccato in castagna con una quindicenne, e della diciottenne Jess, figlia di un ministro - la vicenda finisce sui giornali, i rapporti fra loro si intensificano. Insieme decidono di cavalcare la curiosità della stampa inventando l’apparizione di un angelo dissuasore; insieme partono per una breve vacanza a Tenerife; insieme si confortano e supportano. ci Testasecca alle prese con l’esame di terza media. Essendo i coniugi separati, i quattro si muovono nella vita come singole entità che però di continuo si incontrano, si allontanano e si riavvicinano. Perché? Perché a dispetto di tutto - delle differenze di mentalità e caratteriali Noi 4 resta(no) una famiglia. Non la famiglia allargata tanto in voga, bensì un cerchio concentrico di affetti che Bruni racconta con la sua tipica ironia, tenerezza e sensibilità. [A. LK] NOI 4 Di Francesco Bruni; con Ksenia Rappoport, Fabrizio Gifuni. Italia 2014 TORINO: Due Giardini, Reposi MILANO: Apollo, Ducale, Eliseo, Uci GENOVA: Ariston, The Space ROMA: Andromeda, Cineland, Eden, Eurcine, Jolly, Lux, Nuovo Sacher, Quattro Fontane, Roxyparioli **** Intrigante quanto artificioso il marchingegno su cui si avvita Non buttiamoci giù (Guanda), quarto romanzo di Nick Hornby ( e quarto suo titolo tradotto sullo schermo), pone problemi sul proseguo: andare avanti sull’iniziale registro di dark comedy, o virare su note più consone alla gravità del tema? La risposta alla domanda segnala la differenza fra pagina e film. Dal concertato a quattro voci monologanti del libro, Hornby riesce a far emergere un tratto umano credibile, Ma il film tratto dal libro di Hornby imbocca la strada della farsa con troppi sentimentalismi glia l’americano JJ, fattorino di pizze frustrato nel sogno di essere una rockstar, sul modello del Jesse della serie tv Breaking Bad che gli ha dato notorietà. La più vera sarebbe la Maureen di Toni Collette, madre single di un figlio handicappato, non fosse che il copione firmato dal televisivo Jack Thorne le offre poco. Ma, in qualità di marito della produttrice del film Amanda Posey, non sarà certo Hornby a lamentare tradimenti e facilonerie. [A. LK.] NON BUTTIAMOCI GIÙ Di Pascal Chaumeil; con Pierce Brosnan, Aaron Paul, Toni Collette. GB. 2014 TORINO: Arlecchino, Cityplex, F.lli Marx, Greenwich, Ideal, The Space, Uci , Ambrosio; MILANO: Colosseo, Odeon, Orfeo, Plinius, Uci; GENOVA: The Space, Corallo, Uci; ROMA: Adriano, Andromeda, Atlantic, Barberini, Broadway, Cineland, Galaxy, Intrastevere, Lux, Nuovo Olimpia, Odeon, Royal, Savoy, Trianon ** Farsa Pio & Amedeo, dalle Iene alla comicità “a vignette” ulla scia del successo macroscopico di Checco Zalone, ecco arrivare sullo schermo altri due comici pugliesi Doc, Pio D’Antini e Amedeo Grieco, che si sono già conquistati una loro notorietà come inviati del programma di Italia 1 Le Iene. Nel film - sceneggiato a molte mani e affidato per la regia all’esordiente Enrico Lando, di esperienza televisiva - Pio e Amedeo sono una coppia di amici che in quel di Foggia e dintorni gestiscono una stravagante agenzia di Spettacoli .31 Le schede, la programmazione di tutt’Italia, città per città e sala per sala su: www.lastampa.it/film seppur non profondo, aprendo uno spiraglio alla speranza senza cadere nella trappola del lieto fine. Il regista francese Pascal Chaumeil imbocca invece la strada della farsa condita con dosi di sentimentalismo, appiattendo sugli stereotipi i caratteri. Così Pierce Brosnan, sorvolando su scandalo e colpe, conferisce un fatuo, disinvolto fascino al maturo Martin; Imogen Poots impersona con manieristico ribellismo Jess, la cui incontrollata aggressività nasconde il dolore di un lutto; e Aaron Paul rita- Fermo immagine . S pompe funebri. Timido e riflessivo, Pio è in procinto di sposarsi ma il matrimonio salta per colpa di un video sul web che mostra la futura mogliettina intenta a scatenate pratiche erotiche. Prendendo il filmato per buono, l’infelice Pio Facce da cinema FULVIA CAPRARA i Elijah Wood, mattatore nella saga del Signore degli anelli, colpiscono da sempre i grandi, spalancati, occhi azzurri. Un’attitudine naturale alla meraviglia, che, per attraversare le fantastiche invenzioni tolkeniane nei panni di Frodo Baggins, è risultata ideale. Ora, con quello stesso sguardo, a metà tra allarme e stupore, Wood appare nel Ricatto, thriller grottesco di Eugenio Mira costruito su un’oscura minaccia: «Suona una nota sbagliata e morirai». Tenuto in scacco da un anonimo cecchino, Wood, stavolta, è un pianista di gran fama in pericolo di vita fino all’ultimo accordo. L’espressione terrorizzata funziona, ma adesso abbiamo voglia di vedere il bravo attore alle prese con emozioni diverse. Nonostante gli occhi. D se ne parte con l’esagitato Amedeo - donnaiolo, imbroglioncello e calciatore della locale squadra del Real Zapponeta con il sogno di andare nel Milan - per un viaggio, da Roma a Milano ad Amsterdam, costellato di incidenti di percorso in funzione di farsesca comicità. Il che costruisce il film come un succedersi di vignette cucite insieme in modo improbabile, e solo poche volte riuscite, fino all’immancabile happy end. [A. LK.] AMICI COME NOI Di Enrico Lando; con Pio D’Antini, Amedeo Grieco. Italia 2014 TORINO: Cityplex, Ideal, Lux, Reposi, The Space, Uci; MILANO: Gloria, Odeon, Plinius, Uci; GENOVA: America, The Space, Uci; ROMA: Adriano, Alhambra, Ambassade, Andromeda, Atlantic, Barberini, Broadway, Cineland, Galaxy, Jolly, Lux, Odeon, Reale, Trianon ** GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 32 INESAURIBILE € 199 CRONO SPORT 2 minuti di luce = 24 ore di energia Energia inesauribile, è ciò che ti distingue. € 199 € 179 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 . Spettacoli .33 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del del 20 00 marzo marzo 2014 2014 Rai 1 6.10 Unomattina Caffè 6.30 Tg 1 6.45 Unomattina Attualità 12.00 La prova del cuoco Varietà Tutti in cucina con Antonella Clerici, nella 14ª edizione del programma 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.10 Verdetto finale Attualità Il programma condotto da Veronica Maya 15.20 La vita in diretta Attualità Una coppia inedita al timone dello storico programma pomeridiano, Paola Perego e Franco Di Mare 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show Rai 2 6.00 La strada per la felicità Telefilm 6.45 Cartoon Flakes 8.15 Due uomini e mezzo Telefilm 8.35 Desperate Housewives TF 10.00 Tg 2 Insieme Attualità 10.30 Meteo 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg 2 Costume e Società Attualità 13.50 Medicina 33 Attualità 14.00 Detto Fatto Attualità 16.15 Cold Case Telefilm 17.45 Tg2 Flash Lis 17.50 Tg Sport 18.15 Tg 2 18.45 Squadra Speciale Cobra 11 Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Lol Serie Rai 3 6.30 Rassegna stampa italiana e internazionale 7.00 Tgr Buongiorno Italia 7.30 Tgr Buongiorno Regione 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre 11.15 Elisir Attualità 12.00 Tg 3. Tg 3 Fuori Tg 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Tg3 Lis 15.05 Tgr Piazza Affari 15.10 Terra nostra Telenovela 16.00 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.10 Sconosciuti Attualità 20.35 Un posto al sole SO 21.10 Don Matteo 9 21.10 NCIS: Los Angeles 21.05 La strada della verità FICTION. Dopo essersi offerto di TELEFILM. Nat ritorna a Los Angeles per una revisione del quadro psichiatrico di Sam. Intanto, il team si occupa dell’omicidio di un ex ammiraglio della Marina ATTUALITÀ. Serata speciale nel ospitare in canonica un bambino conteso tra due genitori separati, Don Matteo (Terence Hill) è vittima di un’aggressione e finisce in ospedale 23.30 Porta a Porta Attualità 1.05 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.40 Sottovoce Attualità 2.10 Scrittori per un anno 2.40 Notturno Bus Film 4.30 Dieci storie di bambini 4.50 Da Da Da 21.55 Hawaii Five-0 Telefilm 22.45 Blue Bloods Telefilm 23.00 Tg 2 23.25 Il Musichione Varietà 1.05 Rai Parlamento Telegiornale 1.15 Law & Order Telefilm 20º anniversario della scomparsa della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin. Conduce Andrea Vianello 23.15 Gazebo Attualità 0.00 Tg 3 Linea notte. Tg regione 1.05 Contoreale Attualità 1.35 La musica di Raitre 2.15 Fuori orario. Cose (mai) viste Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.54 Traffico 7.56 Borse e Monete. Meteo 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.05 Grande Fratello - Live 14.10 CentoVetrine Soap opera 14.45 Uomini e donne Talkshow 16.05 Grande Fratello - Live 16.15 Il segreto Telenovela 17.10 Pomeriggio cinque Attualità 18.50 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscina la notizina Varietà satirico Italia 1 6.55 Friends Telefilm 7.45 Le regole dell’amore TF 8.40 Una mamma per amica Telefilm 10.30 Dr. House - Medical division Telefilm 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Sport Mediaset 13.40 Grande Fratello - Live 14.10 I Simpson 14.35 Dragon Ball GT Cartoni 15.00 Big Bang theory Telefilm 15.50 Due uomini e mezzo TF 16.35 E alla fine arriva mamma Sitcom 17.25 Nikita Telefilm 18.00 Grande Fratello - Live Reality show Il daytime del reality show 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.20 CSI Scena del crimine Telefilm 21.05 Calcio: Napoli-Porto 21.10 Mistero SPORT. Allo stadio San Paolo di zione è la possibiltà per il pubblico di inviare i propri filmati al sito www.16mm.it. I video più curiosi e originali verranno mandati in onda ATTUALITÀ. Novità di questa edi- Napoli, si gioca la gara valida per il ritorno degli Ottavi di Finale di Europa League tra la squadra di Benitez e i portoghesi 23.00 Europa League Speciale Sport 0.30 Supercinema 1.00 X-Style Attualità 2.00 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 2.30 Striscina la notizina 0.35 Shiver Film (thriller, 2008) con Junio Valverde, Blanca Suárez, Francesc Orella, Mar Sodupe, Jimmy Barnatán. Regia di Isidro Ortiz ★★ 2.30 Grande Fratello - Live VERO TV TV&TV on voglio sapere se esisti, voglio sapere da che parte stai!», dice don Diana a quel Dio che atterra e suscita, che affanna e consola, dopo l’uccisione di uno dei suoi amatissimi scout. «Per amore del mio popolo», lo sceneggiato in due puntate trasmesso da Raiuno nel giorno della morte del sacerdote (fu ucciso nella sacrestia della sua parrocchia la mattina del 19 marzo 1994, non aveva ancora 36 anni) è stato seguito l’altra sera da 5 milioni 377 mila spettatori. La sceneggiatura di Fabrizio Cestaro, Carlo Cozzolino, Francesca Panzarella e Antonio Frazzi anche regista, e l’interpretazione di Alessandro Preziosi e di tutto il cast ha realizzato una sorta di fiction sinfonica. Che aiutava lo spettatore ad avvicinarsi a quella drammatica realtà; a capire che cosa significano rabbia, oppressione, fascino del male, paura. «Per amore del mio popolo» si intitolava l’omelia che don Diana pronunciò nel Natale 1991, atto d’accusa contro «precise responsabilità politiche: la camorra rappresenta uno stato deviante parallelo rispetto a quello ufficiale, privo però di burocrazia e d’intermediari, la piaga dello Stato legale». E non era tenero nemmeno con la chiesa. Ma quello che lo sceneggiato è riuscito a far passare non è tanto la storia di un prete-eroe comune, quanto proprio l’atmosfera di ineluttabilità, e una terribile sensazione di impotenza. «N 6.25 Chips Telefilm 7.20 Miami Vice Telefilm 8.15 Hunter Telefilm 9.40 Carabinieri Telefilm 10.40 Sai cosa mangi? 10.50 Ricette all’italiana 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 12.55 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum Attualità 15.30 Hamburg distretto 21 Telefilm 16.35 My life Soap opera 16.50 La casa stregata Film (comm., 1982) con Renato Pozzetto, Gloria Guida, Lia Zoppelli, Yorgo Voyagis. ★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore SO 21.15 Urban Justice - Città ★★ violenta FILM. (azione, 2007) con Steven Seagal, Eddie Griffin. Regia di Don E. Fauntleroy. Un killer e una violenzasenzasensohannocambiato la vita di Simon Ballester 23.15 Chase Telefilm 0.15 The Pacific Telefilm 1.50 Tg4 Night News 2.15 Alla controra/ Ne parliamo lunedì Film (comm., 1989) con Andrea Roncato, Elena Sofia Ricci TV2000 can. 55 La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 6.55 Movie Flash 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.50 Omnibus meteo 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee Break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Le strade di San Francisco Telefilm 16.40 Il commissario Cordier Telefilm 18.10 L’ispettore Barnaby Filmtv Le storie del laconico ed astuto ispettore 20.00 Tg La7 20.30 Otto e Mezzo Attualità Conduce Lilli Gruber 21.10 Servizio pubblico ATTUALITÀ. In contemporanea su La7.it, un nuovo appuntamento con il programma di approfondimento politico ideato e condotto da Michele Santoro 0.00 Tg La7 Night Desk Attualità La striscia di approfondimento quotidiano in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata 1.15 Otto e mezzo Attualità REAL TIME 20.00 Rosario da Lourdes 20.30 Nel cuore dei giorni 20.55 Tg Tg 21.20 Italian Restaurant Film 22.10 Una Serata Diversa Buonasera Con Papa Francesco 19.30 Padre coraje Telenovela 20.25 Tg News 20.30 Perla nera TN 21.30 Cuor di cucina 21.45 A casa di Letizia 21.55 Tg News 22.00 Più belle, più giovani 22.15 Non solo benessere ALESSANDRA COMAZZI Rete 4 DMAX 18.10 Amici di Maria De Filippi Varietà 19.10 Molto bene 19.40 Il boss delle torte 20.10 Fuori menù Varietà 21.10 Case da incubo 23.05 Dottoresse in sala parto Documentari 0.05 Malattie imbarazzanti - Australia Documentari 16.00 MythBusters 16.50 Airport Security 17.45 Swords: pesca in alto mare 18.35 A caccia di auto 19.30 Cacciatori di tesori 20.20 Banco dei pugni 21.10 Sei spacciato! 22.00 Fuori in 72 ore 22.50 One Man Army film / intrattenimento digitale terrestre 9.55 Robin Hood RAI 4 10.35 Fracchia contro Dracula Fracchia, per evitare il licenziamento, deve vendere un castello in Transilvania RAI MOVIE 10.45 Private Pratice RAI 4 11.25 Ciaknews IRIS 11.30 Brothers And Sisters RAI 4 11.35 Amarcord Lo struggente capolavoro di Fellini che ricorda la sua infanzia a Rimini IRIS 12.05 Soul Man Per avere una borsa di studio a Harvard, C. Thomas Howell si traveste da nero RAI MOVIE 12.10 Streghe RAI 4 13.40 Rush RAI 4 13.50 Costretto ad uccidere RAI MOVIE 13.55 La polizia ha le mani legate Rolandi indaga su una organizzazione criminale che ha fatto saltare un albergo IRIS 14.25 Private Pratice RAI 4 15.10 Brothers And Sisters RAI 4 14.55 Il buongiorno del mattino I progetti di Rachel McAdams alle prese con un programma informativo del mattino PREMIUM UNIVERSAL 15.25 Cult PREMIUM ACTION 15.55 Una mamma per amica MYA 16.00 Leverage JOI 16.25 Nemico pubblico n. 1 L’ora della fuga Prosegue la biografia di Jacques Mesrine, il gangster più ricercato di Francia PREMIUM CINEMA 16.45 Un solo desiderio MYA 16.50 Nell Nord Carolina: Liam Neeson scopre l’esistenza della selvaggia Jodie Foster PREMIUM UNIVERSAL 16.55 Smallville-Gli Inizi PREMIUM ACTION 15.45 Il giorno della civetta Franco Nero indaga sulla scomparsa di un uomo, testimone di un omicidio mafioso RAI 21.10 Supernatural RAI 4 Original Sin Cuba 1880: il ricco Vargs sposa una donna per corrispondenza. Avrà sorprese MOVIE IRIS Non Prendere Impegni Stasera IRIS 15.50 90210 RAI 4 16.30 One Tree Hill RAI 4 17.20 Robin Hood RAI 4 17.35 Noi donne siamo fatte così Dodici donne: da una timpanista megalomane a un’estetista in crisi per amore IRIS 17.40 Rai News - Giorno RAI MOVIE 17.45 Gianni e le donne RAI MOVIE 18.10 Streghe RAI 4 19.20 Il soldato di ventura La celeberrima “disfida di Barletta” (1503) in chiave comico-grottesca RAI MOVIE 19.35 A-team IRIS 19.40 Sanctuary RAI 4 20.20 Renegade IRIS 20.25 Heroes RAI 4 17.40 Friends JOI 17.45 Codice Rosso 21.15 La febbre del sabato sera John Travolta vive per ballare e, in coppia con un’impiegata, vince una gara RAI MOVIE 22.50 Psycho Pass RAI 4 23.15 Cinemag Ieri Oggi Domani RAI MOVIE Adesso Cinema! IRIS 23.20 Sword Art On Line RAI 4 23.40 Ritrovarsi IRIS 23.45 Phenomena In svizzera Jennifer Connelly si trova alle prese con riluttanti cadaveri RAI 23.50 La zona morta Dopo cinque anni Johnny si risveglia dal coma e prevede il futuro. Di Cronenberg RAI 4 1.35 Brothers And Sisters RAI 4 Arrow PREMIUM ACTION Il discorso del re Re Giorgio VI cerca di superare la sua balbuzie con l’aiuto di Lionel Logue PREMIUM CINEMA The Ring PREMIUM ACTION 18.05 Big Bang Theory JOI 18.35 Outsourced JOI One Tree Hill MYA 18.45 L’ultima missione Agente indaga tra i fantasmi del passato e i contrasti con i colleghi corrotti PREMIUM CINEMA 18.50 Chicago Fire PREMIUM ACTION Dirty Dancing PREMIUM UNIVERSAL 18.55 Shit! My dad says JOI 19.25 Psych JOI Er-Medici In Prima Linea MYA 20.25 Cult PREMIUM ACTION 20.45 Argilla PREMIUM CINEMA 21.15 Suits JOI The Vampire diaries MYA 22.05 SKY CINEMA 1 Come funziona la Terra? DISCOVERY SCIENCE 17.40 Quell’idiota di nostro fratello SKY HITS 17.45 Tutte le donne della mia vita SKY PASSION 18.00 Grey’s Anatomy FOX LIFE Laguna blu: Il risveglio SKY CINEMA FAMILY 18.20 Law & Order: Unità Speciale FOX CRIME 18.25 Stephen Hawking: il disegno dell’Universo DISCOVERY SCIENCE Sex & the City FOX LIFE 18.50 19.05 Il compagno Don Camillo Don Camillo, con una trovata e un travestimento, accompagna Peppone in Urss SKY CLASSICS Alaska: ai confini della civiltà DISCOVERY CHANNEL MOVIE PREMIUM 17.00 Senso Nobildonna veneta s’innamora di un austriaco. Capolavoro di Luchino Visconti SKY CLASSICS 17.25 Law & Order: Unità Speciale FOX CRIME 17.30 Pazze di me Francesco Mandelli interpreta l'unico maschio in una ingombrante famiglia 19.10 Upside Down SKY CINEMA 1 N.C.I.S. FOX CRIME 19.15 The Raven Gli immaginari e misteriosi ultimi 5 giorni di vita di Edgar Allan Poe SKY HITS ® UNIVERSAL Dracula MYA The Transporter: The Series PREMIUM ACTION 22.15 Shameless JOI 22.55 Er-Medici In Prima Linea MYA Chicago Fire PREMIUM ACTION 23.15 Les miserables PREMIUM CINEMA 23.20 Apollo 13 L’Odissea spaziale ricostruita minuziosamente. Di Ron Howard, con Tom Hanks PREMIUM UNIVERSAL ® 19.30 Lovestruck: The Musical SKY PASSION 19.35 Oceani Aldo, Giovanni e Giacomo esplorano con stupore e tremore “le grand bleu” SKY CINEMA FAMILY SKY HITS 19.50 In Cucina con GialloZafferano FOX LIFE 20.00 Affari a quattro ruote DISCOVERY CHANNEL 21.00 Hanna Educata e formata dal padre, agente della Cia, Hanna cresce per diventare killer SKY MAX Burlesque Una ragazza si avventura a Los Angeles e trova lavoro in un nuovo club burlesque SKY PASSION Tootsie Dustin Hoffman si traveste da donna e ottiene una parte in una soap opera SKY CLASSICS La gang del bosco Al risveglio dal letargo gli animali del bosco scoprono una siepe. Animazione SKY CINEMA FAMILY SKY HITS LIFE N.C.I.S. FOX CRIME 22.45 Revenge FOX LIFE 23.05 L’amore è un trucco Un’estetista cialtrona viene scambiata per n’educatrice. Con Timothy Dalton SKY PASSION Salvatore Giuliano SKY CLASSICS 23.10 Gangster Squad La lotta di due poliziotti contro il boss mafioso più temuto di Los Angeles SKY CINEMA 1 23.50 River Monsters DISCOVERY CHANNEL 23.55 Cose da non credere DISCOVERY SCIENCE 0.15 Zampa 2 - I cuccioli di Natale Quando Mamma Natale parte verso Pineville, i quattro cuccioli parlanti figli di Zampa saltano sulla sua slitta SKY CINEMA FAMILY C.S.I. FOX CRIME 21.10 Un sapore di ruggine e ossa SKY CINEMA 1 Vicini del terzo tipo Come riuscire a distruggere il mondo grazie al sostegno degli amici 21.55 Grey’s Anatomy 22.50 N.C.I.S. FOX CRIME 22.55 Il regno del fuoco 2010: l’Inghilterra è stata rasa al suolo dal risveglio di draghi famelici SKY MAX Romanzo di una strage FOX 0.35 C.S.I. FOX CRIME Grey’s Anatomy FOX LIFE 0.45 Paid in Full Attraverso le vicende di uno spacciatore di Harlem, la storia del boom del crac SKY MAX 0.50 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL My Shocking Story DISCOVERY SCIENCE 34 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 SPORT Motogp, Rossi: «F1 peggio di noi» Alla partenza del 19° anno di Mondiale parla Valentino Rossi: «Non invecchio solo io ma anche i miei avversari, questo è importante». Poi sul regolamento: « Non mi piacciono questi Gp giocati sui consumi, ma la F1 ha fatto ancora peggio». Oggi libere sulla pista di Losail in Qatar: alle 16 Moto3, poi Moto2 (16.55) e MotoGp (17.55), diretta Sky Sport MotoGp HD. Hanno detto Il tecnico viola Conosco Conte da anni, è un bravo ragazzo però in campo si trasforma Vincenzo Montella Il tecnico bianconero Soffriamo il gioco viola? Semmai loro soffrono 70’ e noi gli ultimi 20’ Antonio Conte Terzo atto MARCO ANSALDO INVIATO A FIRENZE Non c’è dubbio che l’«habitat della Juve sia la Champions», come ha spiegato Conte, tuttavia nell’attesa di arrivare alla finale che manca da 11 anni non sembra secondaria la Coppa di riserva che offre alcune opportunità. La prima è di tornare a vincere in Europa dove l’ultimo ricordo della Juve, segnalato da un albo d’oro, risale al 1996. La seconda è che attraverso l’Europa League si accede alla Supercoppa, il palcoscenico più importante e meglio retribuito di inizio stagione e si rinfrescherebbe l’immagine di un grande club un po’ sparito dai radar internazionali. In fondo se l’obiettivo l’anno scorso non ha fatto schifo al Chelsea, campione d’Europa, bisognerebbe guardarlo con un certo Borja Valero, 29 anni, in mezzo ad Arturo Vidal (26) e Andrea Pirlo (34) nel match di andata AND 0 0 2 0 1 40 2 15 11 10 7 20 Neto Buffon 3 1 1 1 0 1 1 4 Savic Chiellini 3 1 0 23 Pizarro Pirlo 21 SAMPDORIA-MILAN 0 2 0 2 ATALANTA-INTER 0 1 INTER-ROMA 2 0 PARMA-MILAN d.t.s CAGLIARI-JUVENTUS 2 1 3 2 0 3 CAGLIARI-INTER 1994/95 - Coppa Uefa (finale) Euro occasione 1997/98 - Coppa Uefa (finale) INTER-LAZIO BOLOGNA-SAMPDORIA 0 1 2002/03 - Champions (semifinali) 0 0 1 1 MILAN-INTER 2002/03 - Champions (finale) MILAN-JUVENTUS 0 0 Vargas Asamoah 22 Ilicic Llorente 14 3 2 rig. 2004/05 - Champions (quarti) 2 0 10 MILAN-INTER 3 0 2013/14 - Europa League (ottavi) ARBITRO: WEBB (ING) 1 1 è l’interfaccia. Conte ha dato l’impressione di non esserne del tutto convinto. «Siamo scivolati in Europa League e onoreremo l’impegno», si è limitato a dire. Aggiungendo: «Il nostro grandissimo rammarico è non aver avuto il percorso che volevamo in Champions». Il profilo è basso. Non proprio come Galliani, quando sosteneva che per il Mi- lan non fare l’Europa League era meglio che farla, ma quasi. Perché? Probabilmente per ingannare Firenze che vive, al contrario, un momento di esaltazione come pochi nella sua storia calcistica. O forse per mettere le mani avanti, sapendo che la qualificazione si è fatta più difficile dopo l’1-1 dell’andata. Conte vede la squadra lancia- ta in serie A verso un record prestigioso e di cui si parlerebbe a lungo però ne conosce i problemi mascherati dalla serie impressionante di vittorie. C’è l’esiguità qualitativa della «rosa». E c’è un’usura: gli infortuni si susseguono a un ritmo sconosciuto nelle due stagioni precedenti. Ieri si è bloccato anche Ogbonna. «È il momento più cri- La partita che nessuno vuole perdere 3 0 1998 - Intertoto (4° turno) 3 1 C’è Fiorentina-Juve, in palio quarti e ribalta internazionale Conte sceglie i titolari: “Ma la nostra casa è la Champions” 1 1 PARMA-JUVENTUS 6 72 All.: CONTE 0 0 1993/94 - Coppa Uefa (semifinali) 33 Aquilani Vidal All.: MONTELLA JUVENTUS-FIORENTINA 1993/94 - Coppa Uefa (quarti) ORE 19 19 Gomez Tevez d.t.s 1993 - Supercoppa europea (3-5-2) 66 33 0 3 1990 - Supercoppa europea 2 0 Tomovic Caceres Borja Valero Pogba JUVENTUS-NAPOLI 1990/91 - Coppa Uefa (finale) Rodriguez Bonucci Cuadrado Isla 0 2 1989/90 - Coppa Uefa (finale) Juventus SKY CALCIO 1 - PREMIUM CALCIO VERONA-JUVENTUS 1988/89 - Coppa Uefa (quarti) 1 0 (and. 1-1) RIT 1985/86 - Coppa Campioni (ottavi) 0 0 rispetto. La terza è che a lasciar strada alla Fiorentina c’è la possibilità di vederla giocare in finale allo Juventus Stadium e per i tifosi bianconeri sarebbe come per un americano vedere Putin sedersi alla Casa Bianca. Dunque il match di questa sera non può essere un’appendice al campionato incredibile che la Juve sta conducendo: ne (3-5-2) In neretto le squadre qualificate o vincitrici del trofeo 1990/91 - Coppa Uefa (quarti) Formazione obbligata, l’allenatore sembra snobbare la coppa «Ci siamo scivolati» Fiorentina EUROPA LEAGUE, RITORNO OTTAVI: SI RIPARTE DALL’1-1 DI TORINO I 16 DERBY D’ITALIA NELLE COPPE EUROPEE JUVENTUS-FIORENTINA ? ? Renzi sul tablet, Rossi in tribuna MASSIMILIANO NEROZZI INVIATO A FIRENZE Saranno anche banali ottavi e non una finale, come dice Vincenzo Montella tanto per tenere bassa la pressione, ma questa è l’aria che tira sull’Arno. Per Fiorentina-Juve c’è chi vorrebbe riarmarsi i piedi di tacchetti (Batistuta) o chi è disposto a vedersela anche solo sul tablet (Matteo Renzi), perché il calendario della Uefa non ave- va messo in conto anche il Consiglio Europeo, oggi a Bruxelles. Al tifoso, fatale fu il Premier. Del resto, Renzi dedicò al pallone (viola) anche il weekend precedente la salita al Quirinale per l’incarico di Governo, a metà febbraio: sabato sera al «Franchi» con Diego Della Valle, per Fiorentina-Inter, e il mattino successivo sempre con il signor Tod’s, in un hotel per parlare del progetto del nuovo sta- Premier e bomber dio. E ora, la partita che mai avrebbe voluto perdere: «Ma già mi sono attrezzato, la vedrò sul tablet», ha sorriso il premier Sopra, Matteo Renzi in tribuna con Andrea Della Valle A sinistra, Giuseppe Rossi LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Tennis: divorzio tra Murray e Lendl Oggi in Tv Dopo 2 anni di successi (oro olimpico, Wimbledon, Us Open) termina il rapporto tra Andy Murray e coach Ivan Lendl. «Voglio curare altri progetti, giocare più partite nel senior Tour - ha detto il 54enne ex campione di Ostrava - ma tiferò sempre per Andy». Che dopo un intervento alla schiena stenta a ritrovarsi e sentiva forse il bisogno di una guida più soft di Ivan il Terribile. 10,45 Salto con gli sci. CdM Planica 12,00 Biathlon. CdM Oslo Sprint F. 13,00 Sport Mediaset 15,00 Biathlon. CdM Oslo sprint M. 16,00 Tennis. Atp Miami 17,15 Basket. Ohio State-Dayton Oggi ore 18 Anzhi (Rus) Az Alkmaar (Ola) Sky calcio 2 Oggi ore 19 1 FIORENTINA 1 JUVENTUS 1 0 Champions, Spagna unica con 3 club ai quarti. Red Devils, rimonta super 1 Porto (Por) Canale 5 - Sky Sport 1 (Spa) Siviglia (Spa) Sky Calcio 3 Sky calcio 1 - Premium Calcio Benfica (Por) Tottenham (Ing) 0 Salisburgo 3 0 1 (Aut) Basilea (Svi) 3 Ludogorets (Bul) 0 Sky calcio 4 Viktoria Plzen (Cze) Lione (Fra) Sky calcio 5 Olandese GIULIA ZONCA Centimetri LA STAMPA Quarti di finale SORTEGGIO FINALE SORTEGGIO 14 maggio 11 aprile a Torino Semifinali 1 DOMANI andata andata 4 3 aprile 24 aprile ritorno ritorno 10 aprile 1° maggio o tico della mia gestione - continua il tecnico -. Perché quest’anno si fanno male in tanti? Avrei dovuto usare di più il turnover, invece ho fatto giocare sempre gli stessi». L’ironia è evidente, ce l’aveva con le accuse sui troppi cambi in Coppa Italia contro la Roma e in Europa League contro i viola. Stavolta comunque i cambiamenti sono limitati o forzati. In difesa Caceres è diventato indispensabile, in attacco gioca Tevez: le incertezze sono tra Lichtsteiner e Isla e tra Llorente e Osvaldo, comunque nulla che snaturi la squadra. Rimane la possibilità di giocarsela fino in fondo. Nelle ultime quattro partite con la Fiorentina la Juve ha sempre segnato e può ripetersi. Dunque cominciare dall’1-1 non è un problema per i bianconeri quanto l’affrontare la squadra italiana che ha creato loro più difficoltà, l’unica ad averli battuti quest’anno e protagonista di match quasi sempre in bilico. «Il denominatore comune è che loro ci hanno fatto soffrire negli ultimi 20’ e noi nei primi 70’», ha detto Conte con una battuta. In effetti i viola non hanno mai segnato prima del 65’ ma l’analisi è ruvida e incompleta. Ad esempio non dice che il palleggio degli avversari è duro da contrastare per 90’ da chi aggredisce per impossessarsi del pallone. «Conte - ha concluso un serafico Montella - lo conosco da anni, è un bravo ragazzo ma si trasforma quando è in campo». Già. con gli amici. A Firenze, oggi, arriverà Diego Della Valle, mentre all’istituzionale pranzo della Uefa, in un bel ristorante sulle colline fiorentine, s’incontreranno Andrea Agnelli e Andrea Della Valle. Tra i club, sul mercato, ci sono stati bisticci (Berbatov) e dispetti (Jovetic), ma nessuna guerra, se in Lega sono alleati sulle grandi questioni del calcio. A tavola si potranno però confrontare le diplomazie, con l’ad bianconero Beppe Marotta e il presidente viola, Mario Cognigni. Se la vedrà invece in tv Gabriel Omar Batistuta: «Però, devo essere sincero: in questo momento invidio i giocatori della Fiorentina, questa Difesa, altro stop Ogbonnasiferma: fuorialmeno20giorni Angelo Ogbonna, 25 anni 1 Meno male che si gioca stasera, perché continuando con il ritmo degli ultimi giorni alla Juve non sarebbero rimasti undici giocatori. Ieri s’è rotto Angelo Ogbonna, bloccato agli adduttori della coscia sinistra: lesione di primo grado, cioè almeno venti giorni fuori. Per il reparto difensivo un’ epidemia: sabato s’erano fermati Barzagli (polpaccio) e Peluso (adduttore). Ovvero, turnover del settore praticamente azzerato. Ai box ci sono ancora Claudio Marchisio e Sebastian Giovinco, entrambi per guai ai muscoli: ma entrambi in ballo per un rientro domenica sera, a Catania. La buona notizia è che nei convocati per Firenze è rispuntato Mirko Vucinic, quarta punta stasera visto che Quagliarella fu depennato dalla lista Uefa. partita vorrei giocarla anch’io. Anche perché contro la Juve non è mai una sfida normale». Per sua fortuna, Montella fa già l’allenatore: «Non sarebbe la mia partita, sarei stato in panchina. Meglio Batistuta». Ci sarà Giuseppe Rossi, che atterrerà in mattinata a Firenze: a giorni avrebbe dovuto comunque sbarcare in Italia per continuare la terapia al ginocchio, così ha anticipato il rientro. Meglio vedersela dal vivo piuttosto che soffrire ancora una volta davanti alla tv, e buttarsi poi su twitter. Che poi non lo possa fare ancora sul campo pare meglio per la Juve, se l’ultima volta Pepito gli fece una tripletta. F rodi fiscali, multe, citazioni in giudizio, tentativi vari di aggirare il Financial fair play, cicli alla fine, allenatori provati, duopoli estenuanti e ogni altra possibile, o meglio potenziale, debolezza eppure il Siglo de oro della Spagna prosegue indisturbato. Anche in Champions League. Mentre l’Italia saluta la competizione e l’Inghilterra arranca per ritrovare fiducia, la Liga è l’unica che trascina ai quarti tutte le squadre qualificate agli ottavi. La Germania mantiene gli spazi con due club, la Francia piazza la bandierina con il miliardario Psg (che a stabilito un premio da un milione di euro per giocatore in caso di vittoria) e la Premier, con 4 rappresentanti al turno precedente, dimezza il capitale. Poteva andarle peggio, poteva restare appesa al Chelsea invece il Manchester ha sfoderato la carta riscatto. In crisi, contestato in campionato ma evidentemente meno vulnerabile del Milan: ha eliminato l’Olympiacos con una partita decisa. Da vecchi tempi, quelli di Ryan Giggs rimesso in campo a 40 anni e 110 giorni per recuperare splendore. La rimonta e i 3 gol rifilati ai greci (tutti firmati da van Persie) hanno lucidato l’onore, quello della società e del Paese che l’anno scorso era fuori dai migliori otto. Indizi di ripresa, però è la Spagna che non perde un metro . Non solo il Real Madrid e il Barcellona di Ronaldo e Messi, c’è pure l’Atletico Madrid rimodellato da Simeone ed espressione della classe alternativa che da qualche anno sgomita per imporsi. Nell’ultima edizione il Borussia Dortmund, fatto di compattezza e spirito di Napoli (4-2-3-1) Porto CANALE 5 - SKY SPORT 1 25 2 (4-3-3) (and. 0-1) ORE 21,05 Reina Fabiano Reveillere Danilo 24 2 33 Albiol Maicon 5 Britos Reyes 13 31 Ghoulam Mangala 22 85 Behrami Defour 35 88 7 17 Inler Fernando 4 25 Callejon Carlos Eduardo 20 Hamsik Quaresma 7 14 Mertens Jackson Martinez 9 9 Higuain Varela ARBITRO: ATKINSON (ING) All.: BENITEZ All.: CASTRO gruppo, gestito da dirigenti lungimiranti e da un tecnico audace è arrivato in finale. Ha perso, però ha lasciato un segno. Forse un esempio. L’Atletico mancava dai quarti dal 1997, lo stesso Dortmund non si ripeteva per due volte di fila a questi livelli dal 1998, dall’era di Scala. L’Europa che conta non si allarga, ma diventa più elastica. Accoglie chi dimostra il carattere per meritarsi un posto tra le solite note. I favoriti sono tutti in corsa, il Bayern Monaco campione in carica, il Real Madrid trainato da un Ronaldo in versione record e un passo indietro, un po’ meno considerato da bookmaker ed esperti, il Barcellona in fase di transizione. Anche nella triade dei nomi su cui puntare ci sono due squadre che parlano spagnolo. La finale tutta tedesca del 2013 sembrava un segnale preciso, il cambio della guardia e della frontiera invece la Spagna c’è 4° Analisi Sky Calcio 4 Sky calcio 3 Valencia (Spa) 17,50 Tg Sport Rai 2 18,00 Moto. Libere MotoGp Qatar Sky Sport Moto 19,00 Calcio. Fiorentina-Juventus Premium Calcio 19,25 Pallamano. Pressano-Bozen Rai Sport 1 19,00 Sport Mediaset Italia 2 20,45 Basket. Real Madrid-Cska Fox Sports 2 21,05 Calcio. Napoli-Porto Canale 5/Sky Sport 1 23,00 Speciale Europa League Canale 5 2 Betis Siviglia 0 NAPOLI OTTAVI DI FINALE (ritorno) ANDATA 35 Il “Siglo de oro” non si ferma E il Manchester fa il miracolo Oggi ore 21,05 0 Eurosport Eurosport Italia 1 Eurosport Sky Sport 2 Sky Sport 3 . 17 van Persie segue le orme di van Basten, Makaay e van Nistelrooy tutti capaci di segnare una tripletta in Champions COME LA GERMANIA AFP Robin van Persie, 30 anni e 3 gol ieri sera Sorteggio domani a Nyon In neretto le squadre qualificate ai quarti AND RIT Atletico Madrid (Spa) 1 4 MILAN 0 1 Bayern Monaco (Ger) Arsenal (Ing) 2 1 0 1 AND RIT Barcellona (Spa) Manchester City (Ing) 2 2 Paris SaintGermain (Fra) Bayer Leverkusen (Ger) 4 2 AND RIT Chelsea (Ing) Galatasaray (Tur) 1 2 Real Madrid (Spa) Schalke 04 (Ger) 6 3 1 0 1 1 0 1 0 1 AND RIT Borussia Dortmund (Ger) Zenit San Pietroburgo (Rus) Manchester United (Ing) Olympiacos (Gre) 4 1 2 2 0 3 2 0 Centimetri-LA STAMPA La tripletta di van Persie travolge l’Olympiacos: l’Inghilterra avrà 2 squadre ancora. La reputazione è peggiore dei risultati e pare che ci sia fretta di chiudere il capitolo supremazia. A ogni sconfitta si certifica la fine della gloria, ma loro stanno sempre lì. Pronti a difendere il titolo ai prossimi Mondiali e presenti in massa in Champions. Nell’ultima edizione, ai quarti si era arrampicato pure il Malaga dei miracoli, stavolta c’è l’Atletico ad occupare la posizione della forza emergente e sembra più in salute dei predecessori. Al sorteggio di domani sono considerati scomodi, soprattutto per il Real che rischia il derby. Del resto un incrocio è probabile: nelle urne balla anche un altro Clasico che si aggiungerebbe a quello di campionato in programma domenica a Madrid. La lingua dominante non è cambiata, tutti a guardare le sfide tra crack, a sognare triplete e dibattere sui finti nueve. Un mondo definito in declino che ancora si prende il centro della scena. Stasera al San Paolo: all’andata finì 1-0 per il Porto NonsoloHiguain:alNapoliservelanotteperfetta ANDREA D’AMICO NAPOLI L’appetito vien mangiando: e poco importa che nel bel mezzo d’una grande abbuffata (quarantaduesima gara stagionale, altre tre nel giro dei prossimi dieci giorni, compreso il big match con la Juventus) ci siano risorse che vadano sparendo. «Abbiamo la forza per passare il turno». Il Napoli ci prova e ci crede: deve ribaltare l’1-0 per il Porto dell’andata, deve dunque misurarsi con l’ansia da pre- stazione e la paura che un gol possa buttarlo fuori. Però va alla sfida del San Paolo con 55.000 amici, un pubblico da Champions League che rassicura Benitez: «Saranno la nostra arma in più». Il resto tocca a Higuain, che è arrivato a ventuno reti, o ad Hamsik, che non segna dal 2 novembre scorso ed un po’ si è stufato di vivere in apnea. Giocano i titolarissimi o presunti tale, forse con Britos al posto di Fernandez. Poi sarà braccio di ferro, da affrontare con la serenità che Benitez ha infuso ad un Napoli protagonista sempre, in corsa per un posto in Champions (domenica spareggio con la Fiorentina per il terzo posto, quasi blindato con dieci punti di vantaggio) e per la conquista della Coppa Italia. Ma piace pure questa Europa League, che è di proprietà di Benitez, l’anno scorso sulla panchina del vittorioso Chelsea: «Meglio giocare al giovedì, che starsene a casa in poltrona». Parola di Rafa. T1 CV PR T2 36 .Sport STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Toro, il futuro è in Sudamerica Petrachi tira le somme dopo la missione: piacciono il regista Marcone e l’esterno Gedoz «Italiano» Retroscena Ivan Marcone, 23enne regista argentino dell’Arsenal Sarandì, ha anche passaporto italiano GIANLUCA ODDENINO TORINO H a toccato 3 nazioni in 12 giorni, macinato migliaia di km in aereo e visto in media 2 partite al giorno. Più che una missione in Sud America del Toro di Cairo è stato un autentico tour de force per Gianluca Petrachi. Ma smaltiti fusi orari e fatiche il ds granata può essere soddisfatto. Perché finalmente la società ha posto le basi per investire in Argentina, Uruguay e Brasile, con la concreta possibilità di garantirsi in estate il primo giocatore sudamericano dopo il fallimento del 2005. La relazione del viaggio di Petrachi è stata servita ieri in Sisport all’ora di pranzo, tra un allenamento e l’altro, quando Cairo ha incontrato Ventura e il diesse. Scaricata la tensione post-Napoli, con calma è stato fatto il punto della situazione della squadra, poi si è passati alle valutazioni di mercato. La lista di Petrachi è ricca di profili per ogni settore, con una prima sostanziale divisione tra giocatori che possono essere già pronti per il tecnico granata e giocatori che potrebbero rappresentare ottimi investimenti in prospettiva. Nel primo caso rientrano il difensore Walter Kannemann e il regista Ivan Marcone, nel Filadelfia, incontro con Regione e Comune Dalclubgranataunmilione,mainpiùtranche 1 Rivedere il Toro al Filadelfia entro il 2016. L’obiettivo è ambizioso ma ora può diventare realtà. Una spinta decisiva è arrivata ieri mattina, quando per la prima volta si sono incontrati Fassino, Cota e Cairo nella riunione della Fondazione Filadelfia. Comune, Regione e Toro hanno confermato i propri impegni economici per rifare il campo del Grande Torino, anche se Cairo verserà il milione di euro promesso in più tranche e non in una soluzione unica. «Il percor- secondo spiccano gli attaccanti Rodrigo Aguirre ed Ezequeil Cerutti. In base al budget che verrà stabilito da Cairo e alle esigenze di Ventura, il Toro si muoverà per fare uno o più affari in un mercato che ha sempre corteggiato, senza però riuscire A COLLOQUIO Le rovine del Filadelfia so procede – ha spiegato il presidente granata -, ma non dobbiamo abbassare la guardia ora che siamo vicini al momento della posa della prima pietra». Relazione del ds a Cairo: sul taccuino anche il difensore Kannemann mai a realizzare un vero e proprio colpo. La priorità va verso giocatori rodati, soprattutto per quanto riguarda il centrocampo, ma nell’abbuffata di partite viste sono spuntati nuo- vi nomi che ora verranno seguiti da Zavagno (osservatore granata per il Sud America). Uno di questi è proprio Cerutti, punta argentina di 22 anni che gioca nell’Olimpo di Bahia Blanca ed è stato visto in azione alla Bombonera contro il Boca Juniors. Oppure l’esterno brasiliano Gedoz, classe 1993, che nella Coppa Libertadores ha trascinato gli uruguaiani del Defensor alla vittoria con una doppietta ai danni del Cruzeiro. Gettate le reti, ora per i granata comincia la pesca. Il riferimento principale è l’Argentina, campionato considerato ideale per trovare elementi pronti a essere subito inseriti in Italia. Petrachi ha visto all’opera tutte le principali squadre del massimo campionato e ha potuto apprezzare, tra gli altri, il 23enne centrocampista Marcone dell’Arsenal di Sarandì, contro il Quilmes. Un giocatore interessante in regia e non solo perché ha passaporto italiano. In San Lorenzo-Rosario Central, invece, il ds granata ha seguito dal vivo la sfida diretta tra due esterni, Julio Buffarini e Walter Acuna, mentre era in panchina un potenziale obiettivo: Walter Kannemann. Difensore classe 1991 del San Lorenzo che da poco ha preso lo status di comunitario, piace perché può giocare sia come terzino sinistro che come difensore centrale. Dunque gli spunti non mancano a Petrachi, così come i contatti con dirigenti e agenti, per avviare operazioni rapide e anche per far capire che il Toro è tornato a essere presente Oltreoceano dopo una lunghissima e colpevole assenza. In breve Calcio, attaccante serbo Djordjevic alla Lazio 1 Filip Djordjevic annuncia il suo futuro: «Sarò un nuovo giocatore della Lazio nella prossima stagione». Per la punta serba, in arrivo a parametro zero dal Nantes, un quadriennale con un ingaggio da 1,3 milioni netti. Ciclismo: ipotesi doping La Sky sospende Henao 1 Il Team Sky ha sospeso il colombiano Sergio Henao per un test antidoping sospetto. Nuoto: torna il cinese Riabilitato Sun Yan 1 La Federnuoto cinese ha deciso di reintegrare l’olimpionico Sun Yang, che era stato sospeso a novembre dopo essere stato fermato per guida senza patente. Basket: l’Ucraina dice no Europeo da riassegnare 1 «Gli Europei di basket 2015 non si disputeranno in Ucraina a causa della delicata situazione politica»: la notizia viene dal direttore del torneo ma non è stata confermata dalla Federbasket ucraina. In ogni caso la Francia ha avanzato la propria candidatura per sostituire l’Ucraina. F1, Raikkonen «La Ferrari sa cosa fare» 1 «Per prima cosa bisogna mantenere la calma: il team è coeso, sappiamo cosa dobbiamo fare e come operare per ottenere più prestazione»: così Kimi Raikkonen, sul sito della Rossa, commenta il risultato non esaltante del gp di Australia. W LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Ha detto «Un bel complimento che però non mi pesa, semplicemente perché ripetere ciò che ha fatto Merckx è impossibile». «Da bimbo speravo che il vincitore «Quella volta sul podio ho sbagliato: di una corsa si inventasse qualcosa: non volevo mancare di rispetto per questo cerco di dare spettacolo» alla miss né alle donne in genere» Quale corsa, Mondiale compreso, sogna più di tutte? «Il Mondiale è speciale, ma anche Fiandre, Sanremo e Roubaix: quest’anno mi basterebbe conquistarne una. E il primo obiettivo è proprio la Sanremo. Un giorno però la maglia iridata vorrei indossarla». Sagan, lo showman “Con la Sanremo ho un conto aperto” Alle vittorie lei aggiunge spesso uno show: impenna la bici, imita Balotelli, Hulk, Forrest Gump. Per la Sanremo? «Prima fatemela conquistare, poi lo show verrà da solo». “Nel 2013 fu colpa mia, non dimentico quella beffa” Sagan, ci pensa ancora? «Ci rimasi male ma non ci penso più, anche se non l’ho certo dimenticata. Feci un errore, e dagli errori devi imparare». Intervista Nel 2013 lei fu 2º anche nel Fiandre, ad Harelbeke, nella Tirreno e nella Strade Bianche. Inesperienza? Sfortuna? GIORGIO VIBERTI A soli 24 anni è già tra gli specialisti delle corse di un giorno, ma non ha mai vinto una delle classiche monumento, quelle che hanno fatto la storia del ciclismo. Anche per questo Peter Sagan, baby fenomeno slovacco, punta molto sulla Milano-Sanremo di domenica, nella quale deve riscattare la beffa dell’anno scorso, bruciato a sorpresa dal tedesco Ciolek. più una moto che una bici? «Le moto, da pista o da motocross, mi sono sempre piaciute. Forse è per questo che cominciai con la mountain bike». «Non tutti i secondi posti sono uguali e l’esperienza si acquisiLa sua prima corsa su strada? sce col tempo. A ogni stagione «Fu a Bratislava e staccai tutti. miglioro, datemi Ho ancora una ancora un po’ di CICLISMO, BABY-STAR foto di quella gatempo. Magari i avevo un ca«Io il nuovo Merckx? ra, secondi posti del sco che mi stava 2013 diventeran- È così impossibile che due volte, scarpe il paragone non pesa» da tennis, una no vittorie». maglia larghissiProprio al Fiandre 2013, sul podio lei fe- ma e una bici verde che papà ce una «palpatina» alla miss aveva preso al supermercato». che le attirò poi dure critiche. «Non volevo mancare di rispetto a quella ragazza né alle donne in genere. Volevo solo scherzare. Mi spiace sinceramente e mi sono più volte scusato. Non succederà più». È vero che da bimbo sognava Alcuni dicono che lei un giorno vincerà un Giro o un Tour. «Prima di fare un cambiamento così netto voglio provare a conquistare quante più classiche è possibile. Poi vedremo». Altri in lei rivedono il giovane Merckx... IMMOBILIARE VENDITA SPAZIO AFFARI > Torino citta’ ATTIVITA’ COMMERCIALI Negozi/aziende acqu./gerenze ACQUISTIAMO conto terzi attività industriali, artigianali, commerciali, turistiche, alberghiere, immobiliari, aziende agricole, bar. Clientela selezionata paga contanti. Business Services Group 02.29518272. CORSO GROSSETO n. 243, piano 2º, splendido appartamento mq 117, ampio ingresso, cucina abitabile, tre camere, bagno completo con vasca e box doccia, ripostiglio, balconi. Impianto elettrico certiicato. € 165.000. Ipe: 260,3388 kwh/ mq. Per visite e informazioni Geom. Salvatore Sena 335.299994 - 011.3825072. Torino provincia Negozi/aziende vend./gerenze TABACCHERIA ricevitoria Santa Rita ottima posizione e visibilità cedesi € 320.000 introvabile! 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Eliminata infatti la salita della Manie, tra Spotorno e Finale Ligure, per cause di forza maggiore non ci sarà nemmeno l’attesa novità della Pompeiana, la collina tra Cipressa e Poggio: le recenti piogge sulla Liguria hanno creato problemi di viabilità su quella salita. Sempre per frane e smottamenti potrebbe cambiare in extremis il percorso subito dopo Spotorno, con deviazione dalla Statale Aurelia per raggiungere Finale su altre strade, forse addirittura entrando sull’autostrada. Intanto il belga Tom Boonen ha dato forfait per restare vicino alla compagna che ha perso il bimbo che attendeva. Beh, comunque in sella lei sa già dare spettacolo: ma perché usa la bici anche per saltare delle auto o salire le scale? «Da bimbo andavo alle corse sperando che il vincitore desse spettacolo, forse è per questo che ora mi comporto così. E con la mountain bike ho imparato a dominare bene la bici». È vero che nel 2015 lei potrebbe andare nel nuovo team creato da Fernando Alonso? «Ho avuto un po’ di offerte per la prossima stagione, ma per adesso ho ancora un anno di contratto col team Cannondale. Vedremo, potrei anche restare dove sono». T1 CV PR T2 GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 38 39 IN EDICOLA CON STRISCIA LA NOTIZIA LA STAMPA L’assessore parcheggia male E Saitta si prende il “tapiro” Tapiro d’oro ad Antonio Saitta da Striscia la notizia. E le immagini sul tg satirico di ieri sera: il presidente della Provincia si è visto consegnare il Tapiro «perché i parcheggi del palazzo della Provincia per i disabili sono spesso oc- Oggi Ieri Un anno fa MIN (˚C) 9 9.5 4.2 MAX IL TEMPO IN CITTÀ 21 23.2 11.9 cupati dagli assessori». Valerio Staffelli, che aveva documentato con la telecamera l’occupazione dei posti auto riservati ha mostrato il filmato a Saitta. «Se avessi saputo l’avrei impedito ha detto il presidente della Provincia -. Aumenterò i controlli». RUDY OROLOGI COMPRO ORO COMPRO ARGENTO COMPRO ROLEX Via XX Settembre, 14/c (quasi ang. Via Gramsci) TORINO Cell. 348.5502437 La consegna del Tapiro al presidente della Provincia TORINO LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Diario Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail cronaca@lastampa.it 1 specchiotempi@lastampa.it 1 quartieri@lastampa.it Un giorno sui bus con i vigili anti-molestie VERSO LE ELEZIONI RESPINTO IL SECONDO RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO In borghese sulle linee più frequentate dalle studentesse Beppe Minello A PAGINA 43 Quattro ergastoli per mafia T1 T2 Regione, anche il Pd dentro Rimborsopoli Un dettato pensato per gli adulti Chiesto il rinvio a giudizio per Stara, “l’uomo del tosaerba” O LA FONDAZIONE ITALIANIEUROPEI PROMUOVE L’INTEGRAZIONE DELLE SECONDE GENERAZIONI scontrino. E’ diventato * Lofamoso per lo scontrino di un tosaerba messo in nota spese. Andrea Stara del gruppo «Insieme per Bresso», iscritto al Pd, è stato rinviato a giudizio per peculato. Intanto il Consiglio di Stato ha respinto un altro ricorso contro l’annullamento delle elezioni. E una condanna a 30 anni per la faida di Volpiano G. Legato e M. Peggio A PAGINA 42 Italiano e Peggio Nei giardini si potrà giocare a palla ALLE PAGINE 40-41 IL CASO Trovata l’intesa Mai più multe per i bambini Servizio A PAGINA 43 Al bioparco è arrivato Freddy “Crosetto candidato” A Cumiana un rinoceronte bianco di due tonnellate Braccio di ferro nel centrodestra FdI accelera Ecco i nuovi torinesi Antonella Mariotti Andrea Rossi A PAGINA 44 A PAGINA 46 La tessera bipartisan LETIZIA TORTELLO L’ assessore Braccialarghe li definisce «i due miracoli». Pur in presenza di assessori con casacche diverse, spiega, «siamo riusciti a creare un sistema corteggiato da altre regioni». L’abbonamento musei fa il record: 92.500 tessere vendute e +14% rispetto all’anno scorso. «Si punta ai 100 mila tesserati», continua l’assessore, che ieri, insieme ai colleghi di Provincia e Regione, D’Acri e Coppola, ha presentato l’iniziativa «Disegniamo l’arte»: dal 5 aprile, in molti musei, i bambini potranno disegnare davanti alle opere d’arte, accompagnati da operatori didattici, con pastelli e matite FaberCastell. Ma un altro traguardo, la tessera l’ha raggiunto: «E’ aumentato il numero di utilizzi, con 230 mila visite in quattro mesi», spiega Coppola. Una tendenza positiva, che dà qualche sana preoccupazione agli assessori: «A ogni ingresso dobbiamo dare metà del mancato guadagno al museo». D’Acri rilancia: «La tessera è strumento di welfare culturale. Invece di aumentare i costi, spero riusciremo a mettere noi le risorse mancanti». Tropeano A PAGINA 40 LA STORIA ELENA LISA ttima pratica per imparare dai propri errori - esclusivamente grammaticali - ecco a voi il dettato. O meglio, la dictée. Nato come gioco sociale in Francia, si è diffuso alla corte di Napoleone III, ha terrorizzato scolari di ogni epoca e, ieri, si è materializzato addirittura nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università. Per il «Gran Dettato», proposto dall’Alliance Française di Torino - un modo per mantenere vivi i rapporti tra la nostra città e la patria di Marianna - si sono presentati in 150. Tutti francofoni, francofili e francesi: ragazzi freschi di lezione, pensionati desiderosi di mettere alla prova la loro memoria scolastica, professori ed ex-studenti. Il più giovane un ragazzino di 13 anni. Il più âgée un uomo di 77 compiuti. I nostri valorosi si sono cimentati con una poesia di Aimé Césaire, autore della Martinica, e con un brano di Bernard Pivot, presidente dell’associazione culturale Académie Goncourt, famoso per i testi ricchi di trabocchetti. La correzione dei compiti è stata pubblica. I virtuosi, una ventina, sono stati sotto i dieci errori. Gli scarsini hanno superato la soglia dei virtuosi di abbondanti duplici. Alla fine tutti promossi, nessuno è finito dietro la lavagna. Non c’era. T1 CV PR T2 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 gg Dossier/Verso il 25 maggio Cota incassa un altro “no” dai giudici Il Consiglio di Stato boccia anche il ricorso di Fratelli d’Italia contro l’annullamento delle elezioni regionali Il governatore: “Non è finita, c’è ancora la Cassazione”. Il Pd va all’attacco: “Ormai è l’ultimo dei giapponesi” Centrodestra MAURIZIO TROPEANO Fratelli d’Italia accelera “È Crosetto l’anti- Chiamparino” Roberto Cota non si arrende e affida tutte le sue speranze di ribaltare la decisione di annullare le elezioni regionali del 2010 al ricorso presentato alle sezioni riunite della Cassazione. Lo spiega scegliendo di non commentare la decisione del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso contro la prima sentenza del Tar che dichiara nulle le consultazioni di 4 anni fa e anche la sua elezione: «Di questo ricorso non dico nulla, l’udienza è stata fatta perché il Consiglio di Stato aveva dimenticato che non erano scaduti i termini. Per quanto mi riguarda aspetto il pronunciamento della Corte di Cassazione». Una presa di posizione che provoca una dura reazione del Pd. Il segretario regionale (Gariglio) e il capogruppo a Palazzo lascaris (Reschigna) dopo aver Meloni lascia aperta la porta primarie Salta il vertice Forza Italia-Ncd Ma la pronuncia delle sezioni riunite potrebbe arrivare anche dopo il voto messo in luce «l’ennesima bocciatura del centrodestra» attaccano: «E’ sempre lo stesso film, verrebbe da dire, ma Cota non si rassegna, aspetta la Cassazione come fosse l’ultimo giapponese deciso a continuare a combattere anche quando la guerra è già finita». Affondo di Ghiglia Chi, invece, non nasconde la sua ira è il portavoce di Fratelli d’Italia, Agostino Ghiglia. L’assessore all’Innovazione della giunta Cota con i 6 consiglieri del gruppo regionale aveva presentato ricorso a supporto di quello principale del presidente. Il Consiglio di Stato aveva però deciso senza aspettare i termini e ieri ha respinto l’opposizione richiamandosi alla sentenza delle scorse settimane. E Ghiglia che si definisce «allibito e preoccupato» va all’attacco: «E’ Alle urne tra due mesi La decisione del Consiglio di Stato conferma che le elezioni del 2010 sono da annullare e il Piemonte deve andare alle elezioni anticipate. Cota ha firmato i decreti: si vota il 25 maggio 3 4 ricorsi anni I giudici amministrativi hanno bocciato in poco più di un mese tre ricorsi presentati da Cota È il tempo trascorso dalla vittoria del centrodestra alla sentenza di annullamento per firme false ancora uno Stato di Diritto quello in cui un diverso collegio giudicante non si preoccupa neppure di dettagliare la propria decisione?». E accusa: «Non possiamo neppure criticare la sentenza visto che i giudici hanno ritenuto troppo faticoso scriverla ma abbiamo l’obbligo di criticare un atteggia- mento inaccettabile per un sistema democratico». stra «con questa ennesima bocciatura si rassegnino». E attacca: «Un ricorso fotocopia di quello presentato da Cota e già respinto: non poteva andare diversamente. Questa Giunta illegittima ha finito di far danni, se ne facciano una ragione». E ancora: «Mi fa piacere vedere i grillini esultare sulla decadenza di Cota peccato che per quattro anni abbiano fatto finta di nulla, forse la paura di perdere la poltrona è stata a lungo prevalente». A dire il vero è stato il ricorso di ottemperanza presentato dal capogruppo M5S, Davide Bono, a spingere Cota a firmare i decreti per la convocazione delle elezioni anticipate il 25 maggio. Ricorso a cui si sono associati succesivamente anche i legali della Bresso e quelli del partito democratico. Bresso attacca i M5S Mercedes Bresso, l’ex presidente della regione che per prima ha denunciato il caso delle firme false della lista Pensionati per Cota, adesso si augura che i consiglieri e i vertici dei partiti del centrode- Sabato scorso il confronto/ scontro a distanza che si è svolto a Torino tra Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, leader del Nuovo centrodestra aveva oscurato la presa di posizione di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli che dopo aver ribadito la volontà di candidare alla giuda del Piemonte Guido Crosettto, invitava «gli alleati» a convergere sul nome del candidato più competitivo. Meloni ha aspettato pazientemente che il tavolo nazionale tra Forza Italia e Ncd arrivasse a qualche determinazione ma quel vertice è stato continuamente aggiornato. L’appuntamento è per oggi alle 13 ma a quell’ora Meloni, con Ignazio La Russa, lo stesso Crosetto e il coordinatore del Piemonte, Agostino Ghiglia, metteranno ufficialmente in campo l’ex sottosegretario alla difesa. Meloni sembra stufa di questa melina e sabato scorso era stata netta: «Abbiamo sondato tutti i possibili candidati e, senza possibilità di smentita, il candidato più competitivo è risultato quello che noi abbiamo proposto fin dall’inizio: Guido Crosetto». Da qui la richiesta «agli altri partiti della coalizione di convergere sulla candidatura di Crosetto, oppure di spiegare per quali ragionamenti politici o per quali altri motivi il centrodestra non Guido Crosetto dovrebbe trovare l’unità sull’unico candidato che può davvero risultare competitivo ai fini della vittoria». Adesso resta da capire fino a dove si spingerà la determinazione della Meloni. Fratelli d’Italia vuole correre da sola oppure l’incoronazione di Crosetto è un mezzo per forzare la mano di alleati riluttanti? Sullo sfondo c’è sempre l’ipotesi di organizzare le primarie anche se i continui rinvii del vertice tra Forza Italia e Ncd fanno sorgere più di una domanda sulla reale volontà di presentarsi alla sfida elettorale con un centrodestra unito e competitivo. Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura in quota Ncd é convinto che siano «il modo migliore per scegliere lo sfidante di un candidato forte come quello del centrosinistra». Anche Coppola, però nutre dubbi sulla reale volontà di organizzare una consultazione popolare anche se annuncia: «Se si faranno le primarie mi candiderò. Voglio portare la cultura del fare e del saper fare a disposizione della coalizione». [M.TR.] 1 Un lettore scrive: 2 «Passeggiando per le vie della città, ho avuto modo di constatare che non esiste muro di recinzione o di palazzo che non sia stato deturpato da scritte, tra l’altro il più delle volte incomprensibili e questo avviene nelle zone periferiche, ma anche nel bel centro della città, con conseguenze di palese degrado. Questo fenomeno, più volte lamentato dai cittadini, viene sottovalutato dalle autorità, che si trincerano dietro il fatto che sia quasi impossibile scoprirne gli autori e, di conseguenza, per cercare di limitare il decadimento cittadino, impongono ai proprietari di coprire le scritte reimbiancando. Cosa inutile ed assurda, in quanto i writer, appena scorgono una parete bianca, la imbrattano. «Mi sembra il classico caso del gatto che si morde la coda e quindi inutile procedere in questo modo, ma dedicare ri- Specchio dei tempi 1 123456789A3CDEED569FF3EDFD6C8DCD68C98C98DF633938685D6 17DED68536DC8C7DF9C6383D69C83EC38A9C879ED9E563 1 sorse per scoprire gli autori. Non credo che questo tipo di attività sia dovuta alla mano di una grande quantità di persone, posso pensare a qualche centinaio su una popolazione di un milione di abitanti e poi, sempre questi atti di vandalismo, vengono compiuti in orari ristretti e con il favore del buio. «Un intervento specifico con pattuglie di Vigili urbani e di Forze di Polizia sarebbe in grado di smascherare i responsabili e punirli con sanzioni importanti, facendo loro anche rimborsare le spese di ripristino. Importante sarebbe poi dare forte ri- sonanza sui mezzi di informazione, in modo di dare un segnale che il vaso è colmo, che la cosa non è più tollerata e che i rischi sono forti. «Siccome questi atti vandalici vengono di preferenza eseguiti sui muri di recinzione, si potrebbe adottare uno stratagemma semplice ed economico, ovvero, ritinteggiare una parete (esempio muro di cinta del Parco della Tesoriera lato c.so Francia) e disporre una telecamera mirata o, semplicemente, fare stazionare un’auto con persone a bordo sull’altra corsia della via, dalle ore 24 alle 6, in grado di intervenire immediatamente ed accalappiare i responsabili. «Quindi, non dovrebbero esserci grandi difficoltà a reprimere questi atti dolosi e basterà l’impegno dell’Amministrazione comunale». E. ROSNATI Un lettore scrive: 2 «Quest’anno per cercare di non perder del tutto i contatti con la cultura cittadina, oltre all’abbonamento al Regio, mia moglie ed io abbiamo pensato di provare anche una scelta di quanto presentato dal Teatro Stabile scegliendo, peraltro, una selezionata lista di classici per stare sul non troppo conflittuale. Io non credo che noi siamo mai stati dei bacchettoni ma la trasformazione del classico goldoniano “Il servitore di due padroni” che abbiamo avuto il dispiacere di sorbirci l’altro ieri sera al Teatro Carignano di Torino è stato veramente al di sotto di ogni qualifica. Cioè, se fosse stato presentato come opera di un autore moderno con un suo nome e cognome, non vi avrei visto nulla di male (vero, probabilmente non l’avrei scelto). Il presentarlo come “di Carlo Goldo- ni”, però, ci è sembrato un affronto per un autore che mai si sarebbe sognato di mettere in scena isterismi e urla come quelle che per due ore la revisione Latella ci ha servito. «Certo il povero Goldoni non può protestare ma non esiste una legge che tuteli i classici da manipolazioni così sfrontate e che li sfigurano in una maniera così poco degna della tradizione con cui sono giunti a noi? «Trovo indegno che uno si ripari dietro un nume classico e impunemente si permetta poi di ammannire qualunque idiozia purché si affanni poi a rivenderla nella presentazione come una riscrittura. «A casa mia questo sfiora la truffa». ENRICO PREDAZZI specchiotempi@lastampa.it via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi T1 CV PR T2 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .41 g Inchiesta Personale, necrologi, telefoni Così sono stati spesi 4,5 milioni di 57 mila euro. Anche i Cinquestelle, Lega Nord, Federazione della Sinistra, Insieme per Bresso si sono avvalsi di collaborazioni esterne. Ridotte drasticamente, invece, le spese di rappresentanza, di promozione, aggiornamento e di organizzazione dei convegni. L’inchiesta Rimborsopoli nasce dalla gestione quantomeno disinvolta, almeno secondo la procura della Repubblica, di tanti consiglieri regionali. E così solo Pd, lega Nord, Federazione della Sinistra e il consigliere Biolé inseriscono nei rendiconti quelle spese e passano l’esame dei revisori. Gli altri I rendiconti 2013 dei gruppi regionali hanno ricevuto l’ok dei revisori MAURIZIO TROPEANO Centesimo più, centesimo meno le formazioni politiche rappresentate in Consiglio regionale hanno speso nel corso del 2013 quasi 4 milioni e mezzo di euro. Tutti fondi pubblici che per la maggior parte sono serviti per pagare il personale dipendente (poco più di 4 milioni). Per le spese di funzionamento, invece, sono stasi spesi 413 mila euro. Dopo l’inchiesta Rimborsopoli c’è stato un giro di vita sia sulle dotazioni finanziarie che sono state diminuite sia per quanto riguarda i criteri di giustificazione delle spese. Il risultato è che alla fine di questa legislatura nelle casse regionali potrebbero tornare quasi 1,5 milioni di euro che i gruppi non hanno utilizzato nel corso di questi 4 anni . E poi, per la prima volta, i bilanci sono stati certificati da un gruppo di revisori dei conti. Nonostante questo, però, la sezione di controllo della Corte dei Conti ha chiesto ai presidenti dei gruppi regionali di giustificare come hanno speso la metà di quei fondi. Nel mirino soprattutto le spese per telefonia e trasmissione dati secondo i giudici con- Restano le consulenze drasticamente ridotte le richieste di rimborso per la rappresentanza Sulla «Stampa» Consiglio regionale C La Corte dei Conti contesta ai gruppi 200 mila euro del 2013 L “ p Trenta giorni per i chiarimenti Nel mirino telefonia ed elettronica I g F v MAURIZIO TROPEANO Telefonia. Dotazioni informatiche. Giornali. Incarichi e consulenze. E poi discrepanze nella gestione della cassa. La sezione controllo della Corte dei Conti di Torino ha inviato al presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattanneo, la richiesta di chiarimento per circa 200 mila euro spesi dai gruppi regionali nel corso del 2013. E questo nonostante i bilanci abbiano ricevuto il via libera dei revisori dei conti Il no: s ma ne le C p studiar e n dalle in mor Sul giornale di ieri l’articolo che ha annunciato le contestazioni da parte della Corte dei Conti ai rendiconti delle spese dei gruppi. 1 tabili c’è il rischio di una duplicazione delle spese visto che quei servizi li dovrebbe già garantire il Consiglio regionale. Già, come sono stati spesi 800 milioni di vecchie lire? La cosa che più salta agli occhi consultando i rendiconti che sono stati pubblicati ieri on line sul sito del Consiglio regionale è che tra le voci che sono state finanziate con i fondi pubblici c’è i necrologi e le spese per le commissioni bancarie. Almeno 140 mila euro, poi, se ne sono andate in consulenze e di queste ben 84 mila a carico del monogruppo dei Moderati che per il personale spende quasi la metà, poco più 15 gruppi Nel Consiglio regionale del Piemonte sono presenti 15 gruppi che fanno riferimento a partiti e movimenti nazionali C’è anche un gruppo misto gruppi, invece, a partire da Forza Italia fino all’Udc e all’Italia dei Valori non hanno presentato richiesta di rimborso. Di più. C’è anche chi ha deciso di non utilizzare i fondi pubblici per pagare il funzionamento dei gruppi regionali. Fratelli d’Italia, ad esempio ha chiesto il rimborso per poco più di 3000 euro così come hanno fatto i due consiglieri dell’Italia dei Valori. Praticamente zero spese per i verdi-Verdi, il nuovo centrodestra e buona parte dei componenti del gruppo misto. I fondi pubblici sono serviti anche per pagare l’acquisto di cancelleria, libri, giornali ma anche spese logistiche. Rimborsopoli, Stara (Pd) rischia pure la calunnia Chiesto il processo per l’uomo del tosaerba, che accusa una segretaria cuse. «Nel difendermi - spiega ho cercato di richiamare solo i fatti, basta leggere i verbali dei miei interrogatori: non ho mai accusato nessuno, né scaricato responsabilità su altri». il caso PAOLA ITALIANO MASSIMILIANO PEGGIO Le spese ra i consiglieri regionali, indagati per i rimborsi allegri alle spalle dei contribuenti, è diventato famoso per l’acquisto del tosaerba a spinta e della sega circolare. Rimasto finora sospeso in un limbo giudiziario per «ulteriori accertamenti», Andrea Stara, gruppo «Insieme per Bresso», iscritto al Pd, è destinato a ricongiungersi con i colleghi consiglieri, 40 con il governatore Cota, per i quali la procura ha già chiesto il rinvio a giudizio per peculato. Udienza, il 9 aprile. T Le nuove accuse «Speravo di aver spiegato tutto nelle fasi di indagine. Non me lo aspettavo» dice Stara. I pm non gli contestano più l’acquisto di un frigorifero né i contributi ad alcuni consulenti del gruppo: cala l’importo complessivo delle spese non giustificate, da 72 mila e circa 57 mila euro. Ma la procura ha chiesto lo stesso il rinvio a giudizio al termine di un supplemento di indagini, reso necessario in seguito alle nuove dichiarazioni che Stara aveva reso per giustificarsi. Proprio quelle dichiarazioni rischiano ora di inguaiarlo ulteriormente: è infatti stato aperto un nuovo fascicolo in cui è indagato per calunnia nei confronti della ex segretaria, su cui il consigliere ha riversato parte della responsabilità per i conti che non tornavano. Stara, difeso dall’avvocato Antonio Rossomando, respinge con le ac- Un nuovo fascicolo é stato aperto a carico di Andrea Stara, dove è indagato per calunnia Tra gli acquisti setacciati dalla Guardia di Finanza e catalogati sotto la voce «materiale da ferramenta e arredi» per un importo di oltre 4 mila euro, Stara non è riuscito a giustificare l’acquisto del tosaerba da 60 euro e quello di una sega circolare da 89 euro. È invece riuscito a ricondurre tra gli esborsi legittimi quello di un frigorifero, messo a disposizione del suo monogruppo. E sono stati tolti dalle contestazioni anche i soldi versati per consulenze che, hanno concluso i pm, hanno effettivamente prestato attività per il gruppo. Restano le altre spese: ristoranti, caffè, gelati, carburante, multe. C’è anche l’accusa di finanziamento illecito ai partiti. Si tratta di alcune fatture intestate al gruppo per pagamenti di materiale elettorale a sostegno della comunali del 2011 a Torino, e una fattura relativa a un convegno sulla legge 194. I fondi spesi dai gruppi del Consiglio regionale nel 2013 Spese per il personale 4.076.000 Spese per il funzionamento o 431.894 Fondo cassa 1.498.569 Partito democratico 13 consiglieri Spese per il personale 984.379 Spese per il funzionamento 113.985 Di cui 44.479 redazione, stampa e spese di comunicazione Fondo cassa 204.126 Lega Nord 11 consiglieri Personale 443.397 Funzionamento 29.075 di cui 5645 per telefonia e trasmissione dati Fondo cassa 218.195 Forza Italia Personale Funzionamento di cui 7.986 telefonia e trasmissione dati Fondo cassa 6 consiglieri 592.935 31.058 379.511 Fratelli d’Italia 6 consiglieri* Personale 238.962 Funzionamento 3.453 di cui 3.041 cancelleria e stampati Fondo cassa 39.362 Nuovo centrodestra Personale Funzionamento Fondo cassa 6 consiglieri* 22.872 0 5.757 Progett’Azione 4 consiglieri Personale 331.993 Funzionamento di cui 13.132 altre spese tra cui rimborsi ai consiglieri regionali Fondo cassa 98.107 Italia dei Valori Italia dei Valori 193.879 Personale 3.369 Funzionamento di cui 1.021 per riviste, libri e giornali Fondo cassa 214.404 UDC 2 consiglieri Personale 191.705 Funzionamento 38.421 di cui 15.811 spese logistiche Fondo cassa 28.614 Pensionati per Cota 1 consigliere Personale 151.247 Funzionamento 8.050 di cui 2.559 spese logistiche Fondo cassa 115.134 Insieme per Bresso 1 consigliere Personale 117.873 Funzionamento 53.331 di cui 23.752 spese logistiche Fondo cassa 3.166 Moderati 1 consigliere Personale 51.148 51.148 Funzionamento 85.765 di cui 84.000 consulenze Fondo cassa 375 Movimento 5 Stelle Personale Funzionamento di cui 17.520 studi e consulenze Fondo cassa 1 consigliere 158.337 25.411 112.840 Federazione della Sinistra 1 cons. Personale 134.617 Funzionamento 20.437 di cui 9.260 studi e consulenze Fondo cassa 61.671 Sinistra Ecologia Libertà 1 cons. Personale 159.791 Funzionamento 9.361 di cui 5.598 buoni pasto per i dipendenti Fondo cassa 14.745 Verdi-Verdi Personale Funzionamento Fondo cassa 1 consigliere 153.433 817 130.831 Misto/Biolé Personale Funzionamento di cui telefonia Fondo cassa 1 consigliere 45.267 6.182 2.061 Fondo cassa Misto Cursio Personale Funzionamento Fondo cassa 1 consigliere 69.924 127 8.369 Misto Formagnana Personale Funzionamento Fondo cassa Centimetri - LA STAMPA 0 271 5.527 T1 CV PR T2 42 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Quattro ergastoli per la faida di Volpiano In Corte d’Assise anche una condanna a trent’anni per la guerra a colpi di omicidi tra i Marando e gli Stefanelli Uno scontro cominciato negli anni 90, concluso qualche mese fa con la ricerca infruttuosa di tre corpi nei boschi te da Rocco Varacalli, il pentitoscrittore di ’ndrangheta che, sotto un ombrellone, raccolse le confidenze di Domenico Marando. I corpi degli Stafanelli e di Mancuso non sono mai stati ritrovati. Per il loro omicidio, la corte d’Assise ha condannato ieri all’ergastolo Rosario Marando, uno dei fratelli, Giuseppe Santo Aligi, Gaetano Napoli e Natale Trimboli, al momento latitante per altri processi. Il quinto imputato, condannato a 30 anni, è Antonio Spagnolo, detto «occhi butti» il killer che ha completato la vendetta dei Marando uccidendo MASSIMILIANO PEGGIO Il caso Alladonnapentita 150milaeuro È una «Gomorra» torinese, la storia racchiusa nei quattro ergastoli e una condanna a 30 anni di reclusione inflitti ieri dalla Corte d’Assise per quattro omicidi avvenuti tra il 1997 e 1998 a Volpiano e Rivalta. Tre anni di udienze, pentiti eccellenti, e una confessione da colpo di scena che ha portato alla ricerca infruttuosa di tre cadaveri, sepolti da qualche parte nei boschi del parco della Vauda, periferia di Volpiano. Una faida familiare Questo processo, intrecciato con altre vicende giudiziarie, racconta la storia di due fami- Quattro delitti tra il ’97 e il ’98 per regolare i conti sugli sgarri nel traffico di droga glie contro, Marando e Stefanelli, trapiantate dalla Calabria a Torino, unite da un matrimonio di ’ndrangheta e poi divise nella vendetta, una faida per colpa della droga, dove morti reclamano altri morti. La prima vittima è Francesco Marando, un boss. Le radici familiari sono a Platì. Nel 1990 sposa Maria Stefanelli. Il loro primo incontro è in carcere, di fronte a un vetro del parlatorio. La loro unione suggella un’alleanza per la gestione del traffico di droga In tre all’appuntamento nella villetta, ma era una trappola: tutti uccisi a colpi di pistola 1 «È una donna coraggio- Rivelazioni rimaste senza riscontri Il 4 aprile scorso il colpo di scena: «I corpi sono lì, sepolti nei boschi. Vi porto io, vi dico dove sono». Ma le ricerche dopo settimane non danno esito. «Il posto è cambiato, ma sono qui» nel Nord Italia. Gli affari prima dell’amore. Francesco muore nel 1996, da latitante, ucciso dal cognato Antonino Stefanelli, fratello della moglie, e dallo zio della donna, Antonio Stefanelli. Il suo cadavere viene trovato in un bosco di Chianocco, carbonizzato. Francesco, infuriato con gli Stefanelli per un debito di droga, avrebbe voluto ucciderli ma loro sono stati più veloci. Maria, due anni dopo, diventerà collaboratrice di giustizia. Preziosi i suoi racconti per i pm Roberto Sparagna e Monica Abbatecola. La mattanza di Volpiano La vendetta dei Marando si consuma nel 1997, nella villetta di Do- menico, uno dei fratelli, oggi già in carcere da anni per questi omicidi. Con una scusa, i due Stefanelli e un terzo uomo, Francesco Mancuso, un loro guardaspalle, vengono invitati nella villetta per un incontro. È una trappola per massacrarli a colpi di pistola. Un quarto uomo, Roberto Romeo, odontotecnico di Grugliasco, che sa, che ha scelto di voltare le spalle alla ’ndrangheta». Così dice l’avvocato Cosima Marocco di Maria Stefanelli, collaboratrice di giustizia dal 1998. È la vedova di Francesco Marando (foto), il boss ucciso a Chianocco da suo fratello e dalla zio, a loro volta uccisi dai cognati. Suo malgrado ha scoperto la verità. I giudici le hanno riconosciuto una provvisionale di 150 mila euro. Romeo. Fu Varacalli ad accompagnare l’odontotecnico a Rivalta, all’appuntamento con la morte, anche qui con una scusa. Il colpo di scena aveva accompagnato i tre al summit criminale, si salva per un soffio. Ma anche lui è un «morto che cammina». È la quarta vittima di questo caso giudiziario: sarà ucciso a Rivalta, nel 1998, a colpi di pistola in una nebbiosa serata di gennaio. Della mattanza di Volpiano si hanno solo racconti. Tra questi, quello riproposto alla cor- Il 4 aprile 2013, a processo ormai avviato a conclusione, Rosario prende la parola e fa una rivelazione ai giudici. «Mio fratello è in carcere per un delitto che non ha commesso. È ora di dire dove sono seppelliti i corpi». Negando di aver partecipato all’omicidio, svela che i corpi sono sepolti nel parco della Vauda. Ma le ricerche disposte dai giudici non portano a nulla. È passato troppo tempo. «Sono lì, da qualche parte, non c’è dubbio» dicono in procura. Il caso Minotauro, i pm in Appello contro le 36 assoluzioni La Dda mira a ricostruire la credibilità di alcuni pentiti GIUSEPPE LEGATO Incassato il dato generale che la ’ndrangheta in Piemonte c’è, è unitaria e si articola a Torino in otto strutture territoriali («locali»); portate a casa le condanne di quasi tutti i capi a suo tempo arrestati, la Procura torna alla carica nel processo «Minotauro». Da qualche settimana, appena subito dopo il deposito delle motivazioni della sentenza di primo grado, i magistrati della Dda stanno lavorando al ricorso in Appello contro tutte – e sono 36 – le assoluzioni maturate nella processo di primo grado. Secondo quanto si apprende, torneranno tutti e 36 alla sbarra per un nuovo processo. Nel ricorso, primo obiettivo della procura è: riabilitare i pentiti. Il collegio di giudici che ha condotto il primo grado ha «minato», con considerazioni nette, la credibilità del pentito Rocco Marando e della testimone di giustizia Maria Stefanelli, due testi centrali per l’accusa che non Sulla «Stampa» Cronaca di Torino 53 SENTENZA MINOTAURO DOPO UN ANNO DI UDIENZE CALA IL SIPARIO SUL MAXIPROCESSO PER LE INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ’Ndrangheta, condannati solo i boss Assolti 38 imputati su 73. Dieci anni di carcere a Nevio Coral, ex sindaco di Leini: mai più in politica GIANNI GIACOMINO GIUSEPPE LEGATO «Cosche radicate a Torino» Duecentosessanta anni di condanne per infiltrazioni di criminalità organizzata nel torinese. La procura ne aveva chiesti 733. Ecco l’ultimo atto di Minotauro. E tra le pieghe di questa sentenza spicca la pena per l’ex sindaco di Leini, Nevio Coral: dieci anni. 4 Mai più in politica Per lui, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, c’è anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Non potrà mai più fare politica: una brutta mazzata. «Francamente mi sembra una pena molto elevata – riflette Roberto Macchia, difensore di Coral – Mi pare non ci fossero elementi tali da giustificarla». Coral dovrà anche sostenere la causa civile e risarcire i Comuni di Leinì e Volpiano, in caso di condanna definitiva in Cassazione. «È stato ricono- Dottor Caselli, cosa pensa di questa sentenza? Politica locale nel mirino dei giudici Oltre all’ex primo cittadini di Leini è stata inflitta uan condanna pesante anche all’ex segretario Udc di Chivasso Bruno Trunfio I giudici, hanno poi disposto al trasmissione degli atti alla procura per le dichiarazioni dell’europarlamentare Bertot Le parole di Bertot Ma ieri, in aula, è spuntata un’altra novità. I giudici hanno dato mandato alla Procura di acquisire gli atti per un’azione nei confronti dell’ex sindaco di Rivarolo, Fabrizio Bertot. Oggi europarlamentare, Bertot potrebbe aver reso dichiarazioni discrepanti tra l’inchiesta e il dibattimento. Che potrebbero costargli un’indagine per falsa testimonianza. Lui commenta: «Da troppo tempo, mi sembra di vivere in un incubo». Per il suo vecchio segretario comunale Antonino Battaglia, la pena è di due anni sui sette richiesti per voto di scambio. «Ma è caduta l’aggravante mafiosa, vuol dire che Battaglia non ha avuto a che fare con la ‘ndrangheta» taglia corto l’avvocato Franco Papotti. Eppure era stato lui a portare Bertot al pranzo-comizio nel bar dellle ‘ndrine in 153 Sulla «Stampa» 260 arresti U COSCHE E POLITICA L’OPERAZIONE MINOTAURO anni Di questi 73 sono stati condannati con rito abbreviato per oltre 400 anni di carcere I pm avevano chiesto 733 anni di condanna, ma la Corte ha assolto trentotto imputati via Veglia. È andata peggio a Bruno Trunfio, ex assessore del Comune di Chivasso ed ex vice segretario dell’Udc. Sette anni sui tredici richiesti per associazione mafiosa. «Aspettiamo le motivazioni» dice l’avvocato Carlo Maria Romeo. E qui finisce la parte «politica» dell’inchiesta se non fosse che c’è Salvatore Demasi detto Giorgio: 14 anni di reclusione. Gli investigatori lo considerano il traimite tra cosche e poli- tica. Avrebbe garantito voti ad esponenti del centro sinistra (mai indagati) che non esitavano a contattarlo a ridosso delle campagne elettorali. Boss e galoppini Poi ci sono poi i «boss», veri o presunti. Come Vincenzo Argirò, di Caselle, che si è visto addossare 21 anni e mezzo di carcere. Lui è considerato ai vertici del «Crimine» il braccio armato della ‘ndrangheta ed è con lui Le divisioni tra i partiti in Comune bloccano la cittadinanza a Rachid re a Rachid Khadiri Abdelmoula la cittadinanza onoraria di Torino. La proposta era stata avanzata pochi giorni dopo che il giovane marocchino, arrivato in Italia a undici anni con i suoi fratelli, si era laureato al Politecnico con Sulla «Stampa» MARTEDÌ 15 OTTOBRE 2013 La storia LORENZA CASTAGNERI S ono le quindici e trenta quando il ministro Cécile Kyenge arriva al teatro Vittoria per la presentazione di un rapporto della Fondazione Gorrieri con la Compagnia San Paolo. Rachid Khadiri è lì, all’ingresso, stretto stretto nel completo blu Leini e Rivarolo sotto inchiesta per ‘ndrangheta Il ruolo delle locali La prefettura passa al setaccio sei anni di documenti Lo spettro dello scioglimento nel futuro dei due Comuni GIAMPIERO MAGGIO Sei anni di vita amministrativa. Con delibere, appalti, affidamenti d’opera a trattativa privata. La Prefettura non ha dubbi: l’attività delle giunte di Leini e Rivarolo, città della cintura torinese finite più o meno indirettamente nella maxi inchiesta sulla ‘ndrangheta, che due mesi fa ha portato in carcere 150 persone, deve essere passata al setaccio. Tutta. Per scoprire, se e quanto, politica e malaffare, siano andati a braccetto. E se la ‘ndrangheta abbia in qualche modo condizionato lavori e scelte dei Consigli comunali. Ma, perché, proprio Rivarolo e proprio Leini? La risposta è nelle 2 mila e 500 pagine di ordinanza di custodia cautelare dell’operazione «Minotauro». È in quegli stralci di intercettazioni rese pubbliche dove si possono ascoltare personaggi finiti in manette parlare dei politici locali. Promettere sponsorizzazioni in vista delle elezioni, in cambio di denaro. Oppure di una speranza: «Se va su lui, facciamo ciò che vogliamo». La Prefettura ha affidato il lavoro di verifica ad un pool di investigatori: Carabinieri e Guardia di Finanza, coordinati da un vice prefetto. E il gruppo s’è già messo al lavoro. È andato a bussare alle porte del Comune di Rivarolo chiedendo valanghe di documenti. Del resto non poteva essere altrimenti. La capitale dell’alto Canavese, con i suoi 13 mila abitanti, occupa un posto di rilievo nell’indagine. E tutto perché il segretario comunale, Antonino Battaglia è finito in «Sono stato intercettato con gente che neanche sapevo chi fosse. Erano potenziali elettori. Non ho promesso nulla» Fabrizio Bertot sindaco di Rivarolo manette per voto di scambio». E il sindaco Fabrizio Bertot, che non è stato né indagato né interrogato, è stato intercettato mentre, in un bar di Torino, incontra i «capi» delle ‘ndrine locali e chiede voti per le elezioni Europee che lo vedono candidato nel centrodestra. Bertot adesso allarga le braccia. Dice. «Vengano a prendere tutte le carte che vogliono. Io non nascondo nulla. Le cose che ho fatto sono tutte alla luce del sole. Altro che infiltrazioni ‘ndranghetiste. Io sono stato intercettato con gente che neanche sapevo chi fosse. Erano potenziali elettori. Non ho promesso nulla. Ho chiesto un aiuto. Come fanno tutti i candidati con decine se non centinaia di gruppi e associazioni». Leini, invece, ha una storia a sé. L’ex sindaco Nevio Coral è in carcere per concorso in associa- zione mafiosa. Due mesi dietro le sbarre, decine di pagine di intercettazioni, qualche amicizia «pericolosa». Lui, industriale con il pallino della politica, non ha detto una sola parola su questa vicenda. Tranne che: «Non ho fatto nulla di male. Prima o poi lo capiranno». Ma la procura parla apertamente di «sistema Coral» nei documenti dell’arresto. Cita personaggi anch’essi ormai in carcere, gente che ha contatti con famiglie che contano. Ed è inevitabile che ora la Prefettura, su input dello steso ministro dell’Interno, voglia vederci più chiaro. Voglia capire se a Leini e Rivarolo - ma presto, forse, anche in altre amministrazioni della cintura - la ’ndrangheta era più forte di quanto può sembrare. Un lavoro delicato quello del pool investigativo e che potrebbe portare ad un vero e proprio terremoto politico nelle due amministrazioni. «Sono tranquillo, non ho nulla da nascondere. Da parte nostra ci sarà la massima collaborazione», dice Ivano Coral, sindaco di Leini e figlio di Nevio. Nella città della prima cintura torinese, dopo l’arresto di Coral, i cittadini avevano dato corso ad una serie di manifestazioni spontanea, erano scesi in piazza armati di cartelli. Chiedevano le dimissioni della giunta. Sindaco e assessori sono rimasti al loro posto. «Non abbiamo nulla da temere», ribattono. La Commissione d’inchiesta avrà tempo 90 giorni per chiudere questa operazione. A Leini e Rivarolo respingono lo spettro del Commissariamento: un’ipotesi alla quale in pochi credono. Tutto, però, dipenderà dall’esito di questa inchiesta. Ivano Coral: “Sono tranquillo” La minaccia di terremoto politico non preoccupa Ivano Coral: «Da parte nostra ci sarà la massima collaborazione». Nella foto: la gente invita il sindaco a dimettersi dopo l'arresto del padre I politici in Procura Lucà (Pd): mai chiesto favori soltanto incontri in vista del voto A cavallo tra la fine di luglio e l’inizio di agosto la procura della Repubblica ha dato il via a una seconda fase dell’inchiesta Minotauro: approfondire quei rapporti tra ‘ndrangheta e politica che, pur non configurando reati, mostravano la grande capacità di mimetizzazione dei capicosca in Piemonte, capaci di creare legami con politici esperti senza a quanto pare - destare in lo- ro il minimo sospetto. In una carrellata affollata quanto lontana dai riflettori il procuratore capo Giancarlo Caselli ha voluto personalmente sentire quei politici rimasti invischiati nelle intercettazioni telefoniche pubblicate nell’ordinanza di custodia cautelare per capire fino a che punto la politica locale fosse davvero ignara dei criminali di rango con cui intrattenevano rapporti. L’onorevole Mimmo Lucà, esponente del Pd, è stato sentito il 25 luglio. «Sono contento di aver chiarito - dice oggi l’onorevole -. È stato un interrogatorio molto formale e corretto». Lucà doveva spiegare perché, per le primarie del Pd, a un certo punto contattò Salvatore Demasi, il capo del locale di Rivoli, chiedendogli un aiuto pro Fassino. «Mai più avrei pensato - dice Lucà -. A Rivoli tutti conoscono È l’alba dell’8 giugno quando scatta nel torinese l’operazione Minotauro che porta in carcere 153 persone. per la prima volta è netta la sensazione di come la ’ndrangheta abbia permeato la vita del torinese. Due gli arresti eccellenti. 1 che Coral viene filmato e intercettato durante una cena all’hotel Verdina. Mentre l’ex sindaco ride e invoca «la necessità di fare squadra», un’ambientale in un passeggino registra tutto. Delle 9 locali individuate si è ridimensionata la portata di quella di Volpiano con le assoluzioni per Rosario Marando, Bruno Nirta, Gaetano Napoli e Domenico Agresta, tutelato dall’avvocato Galasso. Smontata l’esistenza della «Bastarda» di Salassa a capo della quale, per l’accusa, c’era Antonino Occhiuto, difeso dall’avvocato Giovanni Figliomeni. La procura aveva chiesto 16 anni, la corte gli ha comminato una pena di 4 anni e mezzo. Tra gli assolti eccellenti Giuseppe Mangone (avvocati Pierfranco Bertolino e Pesavento) per lui c’era una richiesta di condanna a diciotto anni. Appunto: 36 condanne e 38 assoluzioni Qual è la sua lettura? «Che tra quelli che sono stati prosciolti moltissim non avevano l’accusa di as sociazione mafiosa. Gli al tri, i capi, sono stati con dannati: da Praticò a De Masi, da Argirò a Trunfio e poi c’è Coral. Su Bertot la Corte ha chiesto che gli att vengano mandati alla pro cura affinché valuti di esercitare un’azione penale. Bi sognerà capire se per falsa testimonianza o per voto d scambio». In definitiva? «Poteva andare meglio, ma anche molto peggio». Quindi per la procura va bene cosi? «Una volta lette le motiva zioni non escludiamo di fare ricorso in Appello su alcune posizioni. Nel computo ge nerale, sommate alle con danne in abbreviato, per le quali aspettiamo l’esito dell’Appello a breve, possiamo ritenerci soddisfatti». [G. LEG.] La stretta di mano LA MOZIONE FIRMATA DA 27 CONSIGLIERI È STATA CONGELATA Si cerca l’accordo per il giovane venditore ambulante laureato al Poli Giancarlo Casell «Delle nove articolazioni individuate, otto sono state riconosciute fatta eccezione per il profilo della cosiddetta Bastarda. Il dato è che la ’ndrangheta è radicata a Torino e in provincia come abbiamo sostenuto dall’inizio. Poi, certo ci sono i numeri con cui fare i conti» Dimostrata l’esistenza di otto «locali» che si spartivano affari e controllo del territorio sciuto e punito l’intreccio tra politica, affari e malavita» dice lapidario l’avvocato Giulio Calosso, che tutela gli interessi delle due città. domande a Il procuratore Giancarlo Caselli, ha atteso qualche minuto prima di dire che «è andata bene perché l’im pianto dell’accusa ha retto». Cronaca di Torino 47 Kyenge: Rachid esempio per tutti Proposta in Comune la cittadinanza onoraria rino ne ha migliaia di amici, Rachid. Studenti ed ex studenti, dal Poli a Palazzo Nuovo, professori, assessori e consiglieri Dopo la laurea al Politecnico con una tesi sul grafene il ministro per l’integrazione Cécile Kyenge ha voluto incontrare Rachid durante una visita a Torino renderlo - suo malgrado - un simbolo; applicare una sorta di discriminazione alla rove scia, perché Rachid in città è molto conosciuto a differen za dei tanti altri giovani im migrati che hanno dovuto fa ticare allo stesso modo. La sentenza di primo grado al processo «Minotauro» contro la ’ndrangheta in Piemonte fu emessa il 22 novembre del 2013. Furono condannati solo i capi, molte le assoluzioni. 1 sono stati, invece, ritenuti attendibili «perché mossi da risentimenti personali», come è scritto nella sentenza. Rocco Marando avrebbe accusato alcuni suoi parenti (il fratello Rosario, assolto) – hanno scritto, in sintesi, i giudici – per motivi economici, dissidi legati alla presunta spartizione del tesoro di famiglia. Per quanto riguarda Maria Stefanelli, moglie del defunto boss Francesco Marando, vale la valutazione dei giudici sul fatto che la donna abbia espresso durante il processo «considerazioni non circostanziate abbastanza per diventare utili alla chiamata in correità». La Procura ritiene il contrario e lo stesso pensa per quanto riguarda la ricostruzione sul cosiddetto «Crimine», considerata l’ala militare della ’ndrangheta, quella che si occupa delle azioni violente. La Corte ne ha smontato l’esistenza; eppure tutti coloro che ne avrebbero fatto parte - da Vincenzo Argirò ai fratelli Adolfo e Cosimo Crea (e altri ancora) sono stati condannati a pene Al secondo grado si preparano anche gli avvocati difensori di molto condannati severe. Infine, i magistrati della Dda andranno a riproporre le accuse per gli assolti delle «locali» di Volpiano e della cosiddetta «Bastarda», una «locale» atipica che sarebbe insediata in Canavese e che i giudici di primo grado ritengono inesistente. All’Appello stanno lavorando anche i legali - Carlo Romeo, Fabio Albanese, Giovanni Figliomeni, Roberto Macchia e Cosimo Palumbo di molti condannati. «Sarà un ricorso molto articolato - spiegano - che punterà su questioni di diritto relative anche a recenti sentenze di altri tribunali». C’è tempo fino al 6 aprile. 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Piatto ricco, ieri, per i vigili del «Nucleo progetti e servizi mirati», 35 agenti, una decina dei quali, uomini e donne, «specializzati» nello scovare e denunciare gli odiosi molestatori sessuali. Una genìa numerosa che trova nella ressa di bus e tram l’habitat ideale per dare sfogo ai propri, bassissimi, istinti. Senza divisa Ammucchiate di passeggeri pure ieri nonostante lo sciopero ma con i bus circolanti nella fascia protetta del primo mattino - che attirano anche frotte di borseggiatori. A finire nelle mani dei vigili, tutti in borghese, un paio dei quali facilmente confondibili con i protagonisti delle loro indagini («Quando ci vedono arrivare le vecchiette proteggono la borsetta»), sono stati una di- Nella rete anche i borseggiatori Bus e tram strapieni e confusione sono le situazioni che cercano sia i molestatori, sia i borseggiatori per colpire e nella rete dei vigili finiscono entrambe le categorie, come tre romeni arrestati, ieri, sul «68» dopo aver derubato un pensionato Con i vigili in incognito a caccia di molestatori IRRICONOSCIBILI «Quando arriviamo le vecchiette nascondono la borsa» ciannovenne e due complici, tutti compaesani di Iasi in Romania. Il terzetto è finito nel mirino dei cinque vigili che, chi in auto, chi camuffato da passeggero, a bordo o alla fermata, ma tutti collegati via radio, stavano tenendo d’occhio i viaggiatori del «68» che, andando al Politecnico, trasporta tante studentesse, le prede più ambite dai molestatori. Le line a rischio Le altre linee a rischio sono il 18, il 56, il 13 e il 10. I tre romeni hanno hanno preso di mira un pensionato di 77 anni e la moglie. E sono stati beccati mentre, alla fermata di corso Duca angolo corso Stati Uniti, gettavano il portafogli del pensionato, ormai vuoto, nella spazzatura. La vittima nemmeno si era accorta di essere stata «alleggerita». Non molto diverso è il lavoro per smascherare i molestatori. «Anche loro salgono e scendono da più mezzi pubblici, andando avanti e indietro soprattutto sulle linee del centro», racconta il commissario Elisabetta Ferraresi, 53 anni, da un mese alla guida del Nucleo mirati. Un occhio Una decina di uomini e donne in borghese su bus e tram allenato, sa individuare i sospetti: «Quelli che scendono a una fermata e risalgono poco dopo sullo stesso mezzo pubblico, magari in senso inverso». Sul bus o sul tram, a tradirli sono gli sguardi. Sempre lì. E la tendenza a cercare il punto più affollato del bus o del tram. Anche l’abbigliamento fornisce indicazioni utili. Il molestatore veste comodo: tute o comunque pantaloni larghi. «Tra quelli che abbiamo denunciato - raccontano i vigili - non uno indossava biancheria intima». Tutti, ma proprio tutti, avevano fori strategici nelle tasche. Le gesta di questi signori sono incredibili e arrivano alla masturbazione in pubblico. Particolari osceni, è vero, ma è l’unico modo per comprendere la pesantezza e lo squallore di persone certamente ammalate ma che rendono insopportabile la vita delle passeggere, soprattutto se giovani. La sicurezza sul bus 2013 Centimetri - LA STAMPA 2014 (al 28/2) 517 117 6.676 990 130.341 21.164 3.533 971 Notizie di reato 32 1 Arresti 15 4 Denunce a piede libero 23 1 6 0 Servizi svolti Vetture controllate Passeggeri controllati Violazioni emerse Sequestri giudiziari «Molte delle quali - dice Elisabetta Ferraresi - si vergognano a fare denuncia». E senza denuncia - la molestia è perseguibile a querela di parte - i vigili non possono fare nulla. Non a caso il lavoro di repressione si accompagna a un’opera di sensibilizzazione con distribuzione di volantini da parte di vigili in divisa alle passeggere dei mezzi Gtt che collabora con propri uomini a tutta una serie di servizi che vanno, non a caso, sotto il titolo di «Linea sicura». Che invece diventa un incubo se si è prese di mira da un molestatore. «Ma dai che ti piace!» aveva spudoratamente replicato uno di loro a una signora che si era ribellata alle sue attenzioni. La quale, beffardamente, aveva ribattuto: «Può darsi, ma certamente non mi piace con te». ANDREA ROSSI Libera palla in libero giardino. C’è voluta la bellezza di cinque mesi ma siamo al dunque: il Comune sta per modificare il regolamento sul verde pubblico che finora vietava di giocare nei giardini - eccetto le aree attrezzate o adibite ad hoc - e che è stato all’origine dell’«incidente» di Giuliana Tedesco Assessore ai Vigili urbani «La specializzazione dei nostri agenti è un investimenti che ci inorgoglisce» Alberto Gregnanini Comandante Vigili urbani La polemica Dopo la sanzione si erano sollevate molte polemiche e la città aveva promesso di rivedere il regolamento per evitare altri casi simili Finisce la “guerra della palla” Nei giardini si potrà giocare piazza Cavour: una scolaresca multata dai vigili, incalzati da un gruppo di anziani, perché giocava a palla là dove non è permesso. Per la cronaca, la multa era poi stata annullata, ma il problema era rimasto. Ora il Consiglio comunale, dopo una lunga gestazione, ha trovato l’accordo per risolverlo. Si rovescia la prospettiva: se prima non si poteva giocare a palla tranne che negli spazi autorizzati ora ci si potrà sfogare liberamente salvo dove espressamente vietato. Così prevede la nuova delibera scritta dalla vice presidente del Consiglio comunale Marta Levi del Pd e dal presidente della commissione Ambiente Marco Grimal- «Le donne hanno il diritto di sentirsi sicure ovunque, di più su un tram» La provocazione Il Comune cambia le regole Dopo la multa ai giardini Cavour divieto solo in alcune aree zi pubblici non è solo un problema delle donne , in particolare delle giovani studentesse. Ma di tutti i passeggeri dei mezzi Gtt. Per questo motivo, e ormai da anni, il comando dei vigili di via Bologna e e l’azienda di trasporto pubblico guidata da Walter Ceresa, hanno siglato un protocollo per collaborare insieme nel garantire il benessere dei viaggiatori. Il progetto si chiama «Linea sicura» e dal 2011 a fine febbraio ha svolto ben 1.642 servizi e controllato quasi mezzo milione di passeggeri. Vigili e operatori Gtt si sono dedicati dal più scontato controllo dell’evasione alla repressione di comportamenti illeciti, cioè borseggi e molestie. La più controllata, con i suoi 70 mila passeggeri al giorno, è la linea «4». A seguire, quelle maggiormente utilizzate dai torinesi: 3, 10, 11, 16, 18 e 72. Sulla «Stampa» GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2013 il caso BEPPE MINELLO i sono momenti nei quali anche di fronte alla più eclatante castroneria è difficile, se non impossibile, tornare indietro. È accaduto ieri mattina a due vigili urbani in servizio nei giardini Cavour. I due hanno scelto di cedere alla burbanzosa minaccia di venire denunciati da alcuni proprietari di cani sorpresi con le loro bestiole senza museruola e guinzaglio, se non avessero applicato la stessa severità a un gruppo di alunni della vicina «Tommaseo» impegnati nell’altrettanto vietatissimo gioco della palla: «Avete multato noi, ora dovete multare anche loro. Altrimenti chiamiamo i carabinieri». Gli sventurati, evidentemente sprovvisti del manzoniano coraggio, hanno ceduto. Risulta- C LA CONTRAVVENZIONE Cento euro alla maestra La dirigente della scuola «Faremo ricorso» to: cento euro di multa alla sbalordita maestra Sabbatino della terza D e imbarazzo nella caserma di via Giolitti dove sono acquartierati i due vigili e su su fino al comando di via Bologna dove, è certo, un altrettanto costernato comandante Gregnanini si starà scervellando per uscire dall’imbarazzan- Cronaca di Torino 47 Bimbi multati ai giardini perché giocano a palla I vigili urbani: ci hanno costretti i padroni dei cani La ricreazione punita Dopo le lezioni spesso i bambini della Tommaseo vanno a giocare nei giardini di piazza Cavour di fronte alla scuola la terza D - una ventina e tutti tra i 7 e gli 8 anni - neanche utilizzavano uno di quei bei palloni di cuoio che se ti beccano bene di mandano lungo e disteso. Ma una soffice palla-schiuma che già dal nome incute tenerezza. Dunque, verso le 11, i bambini, che s’erano comportati particolarmente bene in aula, sono giardini li consideriamo il nostro cortile da sempre. Ci vanno tutte le classi nell’intervallo, tranne i primini».La «Tommaseo», storica Elementare che ospita 450 bambini divisi in venti classi, 15 delle quali a tempo pieno, il cui retro, da cui sono usciti ieri i bambini, è conosciuto ovunque perché è l’esterno correre in bici, portare i cani non al guinzaglio e via a vietare. Ma tutti giocano, corrono e abbaiano. E vanno in bici, visto che c’è pure una stazione del bikesharing. Ieri, i vigili sono arrivati determinati a risolvere il problema-cani, il più molesto, pare. Ma non hanno fatto i conti con i padroni che hanno minacciato di chiamare i carabinieri e di accusarli di omissioni d’atti d’ufficio se avessero ignorato i fuorilegge in brachette corte che correvano e giocavano lì vicino. «Ma sono bambini... come si fa?». «Allora multate la maestra: è lei la responsabile». Imbarazzati, i due vigili hanno compilato il verbale e con la Sabbatino sono andati nell’ufficio della dirigente Patriarca. «Erano imbarazzati racconta -. Non abbiamo contestato la legittimità dell’infrazione perchè il divieto c’è, anche se per scoprirlo siamo dovuti andare a leggerlo, e per la prima volta, su un totem verde che avevamo sempre ignorato. I giardini vent’anni fa erano pieni di tossicodipendenti e spacciatori, poi grazie alle scolaresche, alle mamme e alle famiglie che li hanno riempiti di vita sono diventati belli e sicuri. Mi chiedo però che messaggio passi ai Il 17 ottobre 2013 il caso dei bambini multati dai vigili ai giardini di via Cavour. La sanzione era poi stata annullata, ma il problema mai risolto 1 di di Sel. «Il messaggio è che vogliamo trasmettere è semplice», spiega Levi. «Nelle aree verdi della città adulti e bambini possono giocare». Il nuovo regolamento stabilisce libertà di gioco ovunque purché non «si arrechi disturbo o pericolo per chi sosta o parcheggia e non si causino incidenti a persone o danni alla vegetazione, alle infrastruttu- re e agli immobili». Paletti frutto di mesi di trattativa, anche con le circoscrizioni, consultate una per una. Alla fine si è scelto di riconoscere quattro tipi di area verde: di vicinato, di quartiere, storica, parco. Sui primi due, in alcuni casi, le circoscrizioni potranno fissare regole specifiche, vietando ad esempio di giocare in un giardino o solo in una parte. Altra cosa è l’attività sportiva, che sarà permessa soltanto nelle aree attrezzate. Fine della baruffa? Sì, ma non del tutto. Un po’ perché non tutta la Sala Rossa marcia compatta e c’è chi preferirebbe un codice più severo. Un po’ perché il provvedimento, che aspettava il via libera per essere votato in Consiglio lunedì, s’è arenato ieri in commissione, dove è mancato il numero legale. «Colpa» dei Moderati, secondo partito della maggioranza i cui esponenti (che a inizio mandato erano quattro e ora sono lievitati a sei, grazie a una campagna acquisti in grande stile) con poche eccezioni latitano spesso e volentieri. T1 CV PR T2 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Immigrati, sui giovani Torino è meglio di Parigi il caso ANDREA ROSSI C on un pizzico di campanilismo, magari un po’ eccessivo, potremmo dire di avere qualcosa da insegnare a Parigi. Almeno su come si gestisce il rapporto con gli immigrati, soprattutto con le seconde generazioni, quei ragazzi nati sul nostro territorio da genitori stranieri. In Europa Torino è considerata, se non un modello da imitare, per lo meno un caso interessante e innovativo da studiare. Anche meglio di Parigi, a lungo considerata un esempio, con i suoi 330 mila stranieri su 2,2 milioni di abitanti e le sue politiche più che ventennali. Una ricerca sull’integrazione degli immigrati a partire dalle città, coordinata da Giovanna Zincone e Irene Ponzo per conto Una ricerca sull’integrazione delle seconde generazioni dente di Italianieuropei, Massimo D’Alema - presente all’incontro insieme con il sindaco Fassino e il direttore della Stampa Calabresi -, secondo cui non si può attendere oltre: «Milioni di immigrati, che nel nostro Paese producono tra l’11 e il 12% del Pil, non hanno diritti politici. Questa condizione alla lunga è insostenibile. A chi vive, lavora e paga le tasse dobbiamo concedere cittadinanza e diritto di voto. Altrimenti rischiamo di alterare pesantemente i principi della democrazia». Le buone pratiche Tra mille difficoltà - scarsità di risorse, obbligo di attingere a fondi privati, mancanza di coordinamento tra istituzioni e anche tra gli stessi settori del Comune - Torino si è ritagliata un ruolo da apripista su molti versanti. «Dai luoghi di culto per le varie religioni alle aree del cimitero dedicate alla sepoltura secondo i diversi culti, dai corsi d’italiano per adulti al lavoro che stiamo faticosamente portando avanti sui campi nomadi, abbiamo messo in campo molte iniziative», spiega il sindaco. Alcune inedite. Di recente PONTE TRA GENERAZIONI LA SPERIMENTAZIONE «Coinvolgere i ragazzi aiuta a includere anche i loro genitori» La Banca mondiale apre il primo sportello per gestire le rimesse della Fondazione Italianieuropei e della Foundation for European Progressive Studies, illustrata ieri in Comune, racconta proprio questo, mettendo a confronto diverse metropoli europee, le loro ricette, buone pratiche e debolezze. E alla voce «seconde generazioni» paragona Parigi a Torino, città simili dal punto di vista demografico poiché in entrambe gli stranieri sono il 15 per cento della popolazione. Scoprendo che il nostro approccio sembra pagare di più: niente dirigismi, niente politi- Le scelte simboliche vincenti Secondo la ricerca alcuni atti simbolici del Comune hanno avuto una forte rilevanza: tra questi la cittadinanza onoraria ai nati in città da genitori stranieri e la richiesta di accordare il diritto di voto per le amministrative agli immigrati residenti 15% +258% gli stranieri il boom Sia a Parigi che a Torino gli stranieri sono il 15% del totale della popolazione Numeri in crescita Dal 2000 a oggi gli stranieri a Torino sono passati da 54 a 140 mila. A Parigi l’aumento è stato del 12% che calate dall’alto, quasi imposte, ma un approccio che rende partecipi e protagonisti. La scelta giusta Non è una differenza da poco, almeno così rivela lo studio. Le politiche adottate dalla città negli ultimi quindici anni, coinvolgendo i ragazzi figli di immigrati in progetti, azioni, iniziative hanno raggiunto un duplice obiettivo: favorirne l’integrazione e renderli un ponte con le loro comunità, a partire dai loro genitori che spesso parlano poco e male l’italiano e tendono a isolarsi. Decisioni simboliche come la cittadinanza onoraria ai bambini nati a Torino o la richiesta di concedere il diritto di voto agli stranieri hanno fatto il resto, rafforzando il senso di partecipazione e appartenenza civica. Concetto ripreso dal presi- la Banca mondiale ha scelto Torino come prima città al mondo in cui sperimentare il progetto Greenback 2.0 per evitare il proliferare del racket delle rimesse, i soldi che gli immigrati inviano nei paesi d’origine. Una mole di denaro: circa 100 milioni l’anno solo in città, 130 su tutta la Provincia, attorno a cui si scatenano appetiti di ogni genere. Truffe, alto costo delle transazioni, inefficienze nel trasferimento. Se la Banca mondiale ha deciso di cominciare qui a sperimentare procedure innovative dovrà pur esserci un motivo. In breve Druento Schianto frontale muore a 54 anni Alessio Mustacchia Il bambino è stato investito mentre rincorreva il pallone davanti a casa (a sinistra) L’INCIDENTE A VILLAFRANCA Morto il bambino travolto dal Suv Roberto Musi, 54 anni, di Pianezza, è morto, ieri mattina, in seguito ad un incidente stradale, al chilometro 15+500 di via San Gillio, a Druento. La tragedia alle 5,45, quando Musi, alla guida della sua Punto stava andando al lavoro. Un tratto di strada che conosceva a memoria. Da una prima ricostruzione dei carabinieri del nucleo radiomobile di Venaria, l’utilitaria dell’operaio sarebbe stata centrata da un’altra Punto, condotta da un 29enne di Druento, che ha sbandato invadendo la corsia opposta. Musi è morto sul colpo. L’altro ferito, trasportato al Maria Vittoria, guarirà in pochi giorni. Seat ANTONIO GIAIMO La vita di Alessio Mustacchia è durata solo 8 anni. Si è improvvisamente interrotta mentre stava rincorrendo il pallone che era uscito dal giardino di casa. La sua corsa spensierata è finita contro il cofano di un potente fuoristrada che in quel momento stava percorrendo la stretta via che attraversa la frazione Mottura nelle campagne di Villafranca. Ogni tentativo dei medici del Regina Margherita di salvarlo è stato inutile, ieri alle 20 è morto. Le condizioni di Alessio erano apparse subito disperate, il suo cuore dopo l’investimento si era fermato e solo con il massaggio cardiaco aveva debolmente ripre- so a battere. Ma i danni cerebrali erano troppo estesi. La famiglia ha acconsentito all’espianto degli organi. Il paese ora è sconvolto, già l’altra sera i compagni di classe, frequentava la terza B con le maestre Rosi Turaglio e Daniela Groppo, si sono riuniti in un momento di preghiera. Dice il sindaco, Agostino Bottano: «Aiuteremo questa famiglia ad affrontare le spese per il funerale. Non lasceremo sola con questo dolore straziante la mamma di Alessio». I carabinieri della stazione di Villafranca stanno ancora eseguendo gli accertamenti: l’investitore, Luciano Barra, rischia una denuncia per omicidio colposo. Il suo fuoristrada, un Mitsubishi Pajero, è stato messo sotto sequestro. I lavoratori Voice Care ritornano in piazza I lavoratori della Voice Care sono tornati in piazza con Cgil, Cisl, Uil per esprimere rabbia e preoccupazione; in 200 rischiano il posto nel call center della People care (gruppo Contacta) che gestisce i numeri 892424 e 1240 per la Seat. L’azienda sostiene che a causa del concordato chiesto dalla Seat non ha ricevuto i pagamenti dovuti. E rischia la chiusura. I lavoratori spiegano che non è accettabile che una azienda con commesse e lavoro chiuda: «I problemi di finanza tra due aziende non possono scaricarsi sulla testa dei lavoratori». La Seat respinge le accuse e sostiene di aver pagato il dovuto. T1 CV PR T2 GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .45 Rimpatriati i responsabili dei roghi al Cie La vicenda Dieciincendi inunanno 1 Nell’ultimo anno, so- Imbarcati 4 immigrati, altri due chiedono asilo il caso CLAUDIO LAUGERI MASSIMO NUMA re roghi in due giorni. Per evitare il rimpatrio. La protesta a orologeria nel Centro per l’identificazione e l’espulsione ha portato danni per 20 mila euro all’«ospedaletto» e a due prefabbricati (zone rossa e viola) nella struttura in corso Brunelleschi. La polizia ha arrestato sette immigrati (un tunisino e sei nigeriani), tutti scarcerati dal tribunale. Per i sei centrafricani, il giudice Ilaria Guariello ha addirittura decretato che non ci fossero i presupposti per l’arresto, avvenuto alcune ore dopo l’incendio. Ma quattro sono stati, comunque, rimpatriati. T Il fuoco Tutto è avvenuto nel fine settimana. Il primo incendio divampa sabato pomeriggio in quello che viene chiamato «ospeda- letto». Ad appiccarlo è un giovane di origine tunisine. Un gesto di protesta, che ha un’eco quasi immediata in un presidio anarchico davanti alla sede della Croce Rossa, in via Bologna. La polizia arresta subito il giovane, individuato poco dopo il rogo. Arresto convalidato, ma l’immigrato viene scarcerato perché non c’è l’esigenza di tenerlo in cella. E da ieri, è di nuovo al Cie. 24 rimpatriati Imbarcati per la Nigeria. I roghi erano un tentativo di bloccare la partenza Le fiamme Il giorno dopo, tocca alle zone rossa e viola. Il primo incendio divampa alle 13,15. Le videocamere di sorveglianza immortalano un gruppo di immigrati nigeriani che ammassa materassi e oggetti di vario genere al centro del prefabbricato. Un solo componente del gruppo non partecipa. È facile identificarlo, indossa un paio di pantaloni rossi. La loro protesta è legata alla partenza (fissata per ieri mattina) di un charter per la Nigeria, con decine di clandestini da rimpatriare. Credono che il rogo possa fermare questa procedura. Gli incendiari vengono tutti individuati dagli investigatori dell’Ufficio Immigrazione, coordinati dalla dirigente Rosanna Lavezzaro. Ma serve tempo per le conferme, i poliziotti visionano i filmati delle videocamere di sorveglianza. 6 arresti Ma il giudice ha disposto la scarcerazione degli accusati 210 posti E' la capienza massima (mai raggiunta) dal Cie di corso Brunelleschi Dietro la rete Un momento delle proteste avvenute la scorsa estate nella struttura per i clandestini in corso Brunelleschi Sei ore dopo, decidono (in accordo con il pm Patrizia Caputo) l’arresto dei sei ritenuti responsabili del rogo. E proprio in quei momenti, altri immigrati incendiano il prefabbricato nella zona viola. Il rimpatrio Per gli avvocati (Guido Savio e Paolo Folco), però, le sei ore trascorse dal momento del rogo non consentono più di sostenere la flagranza dell’arresto. Tesi accolta dal giudice. Morale: tutti scarcerati. Ma l’Ufficio Immigrazione li aspetta al varco: quattro (gli altri due hanno chiesto asilo politico) vengono scortati al charter che li porterà in Nigeria assieme ad altri 20, come programmato. Sullo stesso volo troveranno altri 6 compatrioti provenienti dal resto d’Italia e dal- no una decina gli incendi legati a episodi di protesta di una certa consistenza all’interno del Cie di corso Brunelleschi. Il più grave è avvenuto a gennaio, quando gli immigrati alloggiati nella struttura hanno distrutto prefabbricati e infrastrutture per oltre 80 mila euro. Prima di allora, erano stati svariati gli incendi appiccati per cercare di vanificare la politica di espulsione avviata dal governo. Tentativi stroncati dalle ultime disposizioni ministeriali, che prevedono intervento immediato, con arresto e rimpatrio, laddove possibile. Le tecniche utilizzate sono sempre le stesse: le masserizie vengono ammassate nei punti dove gli immigrati intendono far divampare i roghi e poi incendiate. In altre occasioni, per rendere più visibile la protesta gli immigrati salgono sui tetti e bersagliano le forze dell’ordine e gli addetti della Croce Rossa con qualsiasi oggetto siano riusciti a portare con loro. l’Europa. A rendere possibile la «partenza lampo» è stato il «riconoscimento» fatto in carcere dalla delegazione nigeriana, arrivata a Torino per parlare con gli ospiti del Cie. È la prima volta che avviene, con tanto di «lasciapassare» per il rimpatrio dopo aver accertato con un colloquio che fossero cittadini nigeriani. Così, il Cie arriva a quota 45 posti occupati su 210 disponibili. T1 CV PR T2 46 .Cronaca di Torino .GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Al bioparco arriva il primo rinoceronte È una delle specie a rischio estinzione La storia ANTONELLA MARIOTTI on è stato molto gentile all’inizio. Mostrava la schiena e quel che veniva dopo, senza tanti complimenti. Ma è bastato chiamarlo per vederlo in tutta la sua maestosa imponenza. Freddy, 33 anni, due corni e due tonnellate di peso è il nuovo arrivato a Zoom, il parco immersivo di Cumiana, è un rinoceronte bianco, molto curioso, una delle specie più a rischio di estinzione. «I bracconieri lo cacciano Sudoku N con le armi da guerra - spiega la biologa Martina Tubino - per avere il corno. Ogni animale può valere al mercato nero circa 75 mila dollari». Prima di Zoom Freddy era al parco le Cornelle a Bergamo in uno spazio molto più ristretto. in modo più corretto su materassi realizzati con corteccia di pino, «il giaciglio consentirà di proteggere le articolazioni dell’animale che, anche in natura preferisce riposare su superfici morbide». Nella zona outdoor Freddy troverà un habitat con sabbia e fango, che La casa potrà condividere Per Freddy c’è principalmente una location ad con struzzi, zehoc, come per bre e piccole ogni star che antilopi. Per rispetti una arricchire la zona indoor casa di FredIl rinoceronte bianco che possa gady ci saranno maschio, nuovo ospite di rantire il begrossi rami, Zoom, arriva dal nessere del rinodai quali potrà bioparco di Begmao ceronte anche di mangiare le radinotte e d’inverno e ci, e tronchi contro i una zona esterna dove saquali potrà grattare corrà in compagnia di altre specie no e pelle. del suo habitat. Ma Freddy avrà addiritura un «letto», per- A lezione su Rhino chè - spiegano da Zoom - il rino- I «Talk White Rhino» le lezioni ceronte riposa piacevolmente e per capire come vive un rinoce- 33 anni Pesa due tonnellate Freddy ieri è stato «presentato» per la prima volta, farà parte del «Serengheti» la zona di Zoom dedicata all’Africa con giraffe, zebre ed altri erbivori ronte saranno tenute dai keeper di Zoom, i biologi, che racconteranno i particolari sulla specie, le conseguenze della superstizione e delle credenze non scientifiche che li sta portando alla distruzione. «I rinoceronti non hanno predatori in natura - spiega ancora la biologa Tubino -, per questo quando vedono i bracconieri si buttano loro incontro, convinti di poterli annientare. Si buttano verso una morte sicura, perché nessun altro animale, se non l’uomo con i fucili, osa affrontarlo». Il corno non è altro che cheratina, la stessa sostanza dei capelli, ma una superstizione lo ritiene curativo. Così in natura ai rinoceronti i bracconieri sradicano il corno, spesso mentre gli animali sono ancora vivi e li lasciano a morire dissanguati. Freddy è nato in cattività e ovviamente non corre nessun pericolo, tra qualche tempo avrà anche una compagna con la quale potrà avere cuccioli, perchè è stato «selezionato» per la riproduzione. Freddy infatti fa parte del progetto d i«ripopolamento» e i suoi cuccioli forse formeranno nuovi nuclei famigliari che torneranno in natura. guarda il video su www.lastampa.it/torino T1 T2 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 il caso SILVIA GARBARINO IVANA CROCIFISSO empestività e conti alla goccia. Lo stile del premier Matteo Renzi non difetta al cda della Fondazione Filadelfia che dall’arrivo del presidente Cesare Salvadori ha avuto un’accelerazione nei lavori più che positiva. Ieri l’applauso metaforico a quanto di buono il gruppo di lavoro ha fatto negli ultimi mesi è arrivato dal Collegio dei Fondatori, che ha approvato il bilancio 2103 della Fondazione alla presenza del sindaco Piero Fassino, del governatore del Piemonte Roberto Cota e del patron del Torino Fc Urbano Cairo. Tutti e tre hanno ribadito i rispettivi impegni economici per la ricostruzione dello stadio del Grande Torino: 3,5 milioni di euro in tre T A fine mese le linee definitive per la ricostruzione dello stadio per la sezione amministrativa, Luca Asvisio e per volontari e logistica, Antonio Cardio e Pier Vittorio Sacco. Il nodo da sciogliere Fassino e Cota ribadiscono gli impegni Cairo: «lI milione? Presto» Il patron granata Cairo non ha precisato la data del versamento di propria competenza ma ha ribadito l’impegno a usufruire dell’impianto con la prima squadra e la Primavera nel momento in cui verrà eretto. «Verseremo il milione in rate parallele a Il progetto Lo stadio Filadelfia in una proiezione dello studio di fattibilità visionato e approvato masi fa dal Cda e dal Collegio dei Fondatori quelle del Comune - la frase barocca del patron -. Presto. L’importante ora è non abbassare la guardia, siamo vicini al traguardo». Aggiungendo un particolare irrinunciabile per il club «L’impianto dovrà prevedere una schermatura totale per gli allenamenti non aperti al pubblico, onde evitare di avere gente sui balconi delle case prospicienti». Saper spendere Simonetta simonetta.conti@mailbox.lastampa.it Il pannello decorativo della contessa Giulia icorro a voi per avere informazioni su un arazzo del quale allego foto - scrive Giovanna di Asti - È stato donato a mia zia dalla marchesa Giulia Asinari di Bernezzo. È rettangolare, parte in velluto marrone e parte in seta con ricami azzurri, rosa e dorati». Risponde il professor Ferdinando Viglieno Cossalino: «Il manufatto in velluto e raso con decoro realizzato con applicazioni e ricami in seta policroma e filato metallico raffigura probabilmente l’albero della vita ed è ispirato ai tappeti da preghiera. «Ho fatto qualche ricerca. La Contessa che lo regalò a sua zia si chiamava Giulia Dnikorovicz, bella nobildonna polacca vissuta tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Fu costretta a sposare il principe russo Witold Hausner del quale restò resto vedova. «Per la sua bellezza posò per il famoso pittore polacco Jacek Malczewki. Conobbe poi il conte Demetrio Asinari di Bernezzo del quale si innamorò, si sposarono e si stabilirono in Piemonte. «La contessa Giulia portò con sè la dote ed anche il pannello decorativo che era di R Cronaca di Torino .47 Filadelfia, è fatta davvero Costerà 8 milioni di euro FINANZIAMENTI tranche il Comune (che ha deliberato il primo milione a fine dicembre) la Regione uguale cifra ma per coprire il futuro mutuo e Cairo il milione che verrà erogato dalla «Fondazione mamma Cairo». . sua proprietà. Pannelli in stoffa pregiata e ricamata come questo andavano molto di moda nell’Ottocento. Oggi restano documenti di una cultura e di un gusto anche se passato. Il valore è di circa 1.500 euro». Anche Marina ha una curiosità da soddisfare: «Curiosità di una mia parente scrive - che vorrebbe conoscere l’epoca di produzione e il valore dell’orologio con i due candelabri. La signora lo ricevette come dono di nozze una cinquantina di anni fa. Oltre all’orologio c’è anche un calamaio con base di marmo». «L’orologio con cassa di marmo sormontato da figure in bronzo e due candelabri spiega il perito - è francese. L’autore delle 2 figure che rappresentano due giovani innamorati, è lo scultore francese Ernest Ranconlet (1815-1870). L’orologio, comprese le sculture e i candelabri, è stato realizzato in molti esemplari. Vale intorno agli 800 euro. Il calamaio in bronzo con piedestallo in marmo è della fine dell’800. . Valere circa 100 euro». Telefono di Simonetta 011/6568l.226, solo il lunedì e il venerdì, ore 10.30-14.30. La squadra cresce 11 giorni Il cda scioglierà le ultime riserve sul progetto entro il 31 marzo Il gruppo di lavoro della Fondazione Filadelfia nell’attesa che il conto in banca assuma consistenze reali e non solo ipotetiche cresce in competenze e numeri. Sono stati cooptati a titolo volontario, per l’ufficio tecnico Cesare Roluti, Piero Benenti, Gianfranco Leoncini; per l’ufficio legale e appalti, Maurizio Goria e Franco Ferraresi; Pacche sulle spalle e sorrisi a parte, il cda della Fondazione ha un solo grande ostacolo da superare e lo vuole dribblare entro la fine di marzo: confermare lo studio di fattibilità del nuovo stadio realizzato dagli architetti Aimetti e Martinetto, che ha fatto storcere il naso ad alcuni consiglieri comunali, in primis l’ex assessore Sbriglio. Non per la qualità del progetto che corrisponde al gruzzolo a disposizione, 8 milioni di euro, ma per il modo in cui è stato assegnato il compito, cioè in modo diretto. Perciò il cda che ha il diritto di decidere deve appunto decidere se proseguire su quella strada chiedendo integrazioni e poi passare alla stesura dei vari bandi di appalto o cambiare in corsa. Con tutto ciò che comporta in termini di tempo. A questo si aggiunge il dubbio se affidare alla Scr, società di capitali interamente partecipata dalla Regione Piemonte, tutte le fasi progettuali dello stadio: la pubblicazione del bando, la stipula del contratto di appalto, la direzione dei lavori, il coordinamento della sicurezza fino ad arrivare al collaudo dell’opera. Deciso questo la strada per la ricostruzione del Fila è totalmente in discesa. In breve Furto Ladro di biciclette vicino al commissariato Armeggia con una tronchesina, cerca di spezzare la catena che lega la bicicletta a una rastrelliera e manda a quel paese l’uomo che gli chiede spiegazioni. Peccato che quell’uomo fosse un poliziotto e lui un ladro, impegnato a cercare di rubare una bicicletta a dieci metri dal portone del commissariato. Per questo è stato arrestato El Mostafa Jabni, 39 anni, marocchino, bloccato a metà pomeriggio da un agente che rientrava in ufficio, al commissariato Centro. La foto Era Torino Magazine non CittAgorà Non di CittAgorà, il periodico del Consiglio comunale, si trattava ma di Torino Magazine. È sul bimensile che venne pubblicata la fotografia di Bono degli U2 in compagnia dell’allora presidente della Sala Rossa, Alessandro Altamura, durante la consegna al cantante irlandese dell’attestato della cittadinanza onoraria. Fotografia dalla quale era scomparso Michele Coppola, oggi assessore alla Cultura in Regione. Sciopero mezzi pubblici A Torino adesione pari al 64 per cento Nel capoluogo piemontese è stata del 64%, secondo Gtt l’adesione media di autisti e personale viaggiante allo sciopero nazionale di 24 ore promosso dai sindacati per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di categoria. T1 T2 48 .Quartieri STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 uartieri A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Per le vostre segnalazioni quartieri@lastampa.it Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: via Mosca 1; via Porpora 27; via Cigna 38/E; corso Peschiera 244/E; corso Casale 110; via Tripoli 58; corso Traiano 158; piazza Pitagora 9; via G. Borsi 114; via S. Francesco d’Assisi 14; via Nizza 214; via Berthollet 10; via San Donato 55. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II, 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org Incidenti mortali Pozzo Strada Né biciclette né scacchi Proteste al parco Ruffini Attraversamento della morte, così era stato battezzato il tratto finale di corso Vercelli Sospeso il servizio a noleggio: “Ci sono problemi burocratici” Falchera FABRIZIO ASSANDRI Le bici gialle comunali sono ormai solo un miraggio al parco Ruffini. Il servizio di noleggio avrebbe dovuto riprendere due settimane fa, dopo la pausa invernale. Ma è vittima della burocrazia e rischia di non riaprire senza una soluzione. L’affitto delle bici all’interno dei parchi è andato progressivamente a morire, per i tagli negli appalti del verde. Nel 2009 era attivo in sette parchi. Al Ruffini è gestito da un’associazione di volontari (non stipendiati) e forse proprio per questo è l’unico ad essere rimasto attivo. Si accontentano infatti dei ricavi del noleggio, senza altri contributi, che invece erano riconosciuti nei contratti precedenti e che poi sono stati via via tagliati. E in diversi di questi parchi, come al Ruffini, il bike sharing non è arrivato. La cooperativa Alla Pellerina, ad esempio, la cooperativa che pulisce il parco restituì al Comune le chiavi del deposito delle bici. Il problema finora non aveva toccato il Ruffini, dove il servizio funzionava: capitava persino che tutte le quaranta bici fossero contemporaneamente affittate. Ma ora sta per scadere l’appalto con la cooperativa che cura il verde. Nel nuovo bando non si fa cenno alle biciclette. Quindi l’associazione al momento non ha titoli per occuparsene. Tra i pro- Messe in sicurezza le strisce della morte in corso Vercelli PAOLO COCCORESE Tagli ai servizi anche nelle zone verdi Le cooperative non sanno ancora come regolarsi per il noleggio bici, nel bando del Comune per ottenere la gestione del verde non si fa cenno al noleggio delle biciclette blemi, ad esempio, potrebbero esserci quelli fiscali: l’associazione dovrebbe aprire una partita Iva? Le biciclette, in parte di proprietà della cooperativa, che fine faranno? Nuovi gestori È in stand-by, per lo stesso motivo, anche l’affitto dei maxi pezzi della scacchiera gigante: l’associazione affianca al noleggio delle bici il gioco degli scacchi, con una Parella serie di tavolini-scacchiere prese d’assalto. «Vanno risolti i problemi burocratici» dice Piergiorgio Crosetto, della coop che finora ha gestito la pulizia del parco. «Dipenderà tutto dai nuovi gestori del verde - spiegano dal Comune – decideranno se gli interessa proseguire quest’attività oppure no». E un incontro sul tema è stato convocato lunedì prossimo dalla Circoscrizione 3. «Abbiamo ricevuto diverse lamentele – dice il presidente Daniele Valle – per noi è un servizio importante e cercheremo una soluzione». Altro capitolo è quello delle biciclette della Pellerina. L’anno scorso il Comune lanciò un bando (che non prevedeva contributi) e andò deserto. Anche perché scadeva alla vigilia di Ferragosto, quando il noleggio parte ad aprile. Il Comune disse che avrebbe presentato un nuovo bando, ma ad oggi non se ne sa nulla. Pilonetto Mirafiori Nord In coda con le bottiglie “No ai cantieri per “l’acqua del sindaco” in corso Moncalieri” «L’acqua del sindaco», fresca, filtrata a chilometri zero, piace sempre più. Ieri c’era la coda in piazza Chironi, dov’è stato inaugurato il sesto chiosco della Smat in città. È giunto a metà il progetto che prevedeva di installarne 12 in Torino. In provincia sono molto diffusi, ce ne sono ben 106. La casetta esagonale eroga gratis l’acqua naturale, un litro e mezzo di gasata costa 5 cent. La tessera – che ha sostituito le monetine dopo i tanti furti – si può ritirare al kebab, che è stato scelto come riferimento dai commercianti della piazza perché è aperto quasi sempre. Ieri PIER FRANCESCO CARACCIOLO erano presenti i bambini della scuola Calvino, che hanno tagliato il nastro con l’assessore Enzo Lavolta. «In media a Torino un chiosco distribuisce 200 mila litri all’anno, è un servizio molto utilizzato» spiega l’ad di Smat Paolo Romano. Prossima inaugurazione il 28 marzo, in largo Gottardo angolo via Bologna. [F.ASS.] «Non stravolgete la viabilità di corso Moncalieri». L’opera di messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali, il cui progetto prevede la realizzazione di isole salvagente e scivoli marciapiedestrada in sei punti - tra i civici 195 e 440 - di corso Moncalieri, continua a dividere il Pilonetto. All’ampio fronte del «sì», convinto della necessità di diminuire i rischi in un tratto storicamente pericoloso, se ne oppone uno non meno deciso che chiede di non dare l’avvio ai lavori, previsti a fine mese. La rac- Ancora qualche giorno di pazienza poi, terminati i lavori, dell’attraversamento pedonale della morte rimarrà solo un brutto ricordo da dimenticare. E’ all’opera il cantiere impegnato a ridisegnare una delle strade più tristemente note della Falchera. Quel tratto finale di corso Vercelli che, prima di confluire nella rotonda di corso Giulio Cesare, scorre davanti il Villaggio Snia. Isolato di case popolari dove abitava Sara Mazzocca, la ragazza che perse la vita nel febbraio dell’anno scorso investita mentre tornava a casa da un pirata della strada. Nel corso che spesso si trasformava in un’autopista, le velocità di marcia saranno abbattute restringendo la carreggiata. Si sta lavorando per allargare lo spartitraffico e eliminare la terza corsia da ambo i lati. Ma non è l’unico intervento: nei progetti del Comune e della Circoscrizione 6, la messa in sicurezza della strada passerà anche da una fila di dossi. E da quattro semafori lampeggianti a ridosso dalle strisce pedonali disegnate a pochi metri dall’uscita dell’autostrada Torino-Milano. Soddisfazione del quartiere che, dopo l’incidente della povera Sara, è sceso in strada più volte per ricordarla e per chiedere di cancellare i pericoli da quel tratto di corso Vercelli che porta all’Auchan. «Dopo averlo atteso più di un anno, siamo felici che siano iniziati i lavori. Adesso ci auguriamo che nessun altro possa perdere la vita mentre torna a casa», dicono gli abitanti del Villaggio Snia. Ad onorare il ricordo della piccola Sara, sono stati appesi dei fiori ad un palo della luce. Mentre il mese scorso, è stata organizzata una fiaccolata che ha percorso corso Giulio Cesare e via Ivrea. Manifestazione per chiedere interventi al Comune per la messa in sicurezza di tutti gli attraversamenti pericolosi della città. colta firme promossa dal Consigliere Comunale Ferdinando Berthier, che aveva invitato i cittadini a mettersi in moto per «scongiurare l’opera inutile e costosa», ha raggiunto un importante obiettivo: raccolte 321 sottoscrizioni, i primi firmatari della petizione saranno ricevuti in Comune nei prossimi giorni per esporre le loro preoccupazioni. Lunga paralisi (si prevede di 6 mesi) del quartiere a causa dei cantieri, congestione del traffico e aumento dell’inquinamento al compimento dell’opera: la richiesta di revisione del progetto partirà da questi argomenti. Panchine off limits in corso Salvemini CHIARA PRIANTE E’ uno dei corsi più verdi di Torino, con la sua lunga alberata: qui sono in tanti a passeggiare e poi a sedersi per godere delle prime giornate di sole. Non i disabili, però, visto che, come denuncia il Coordinamento Comitato spontaneo quartiere Sereno Regis, le panchine di corso Salvemini sono off limits. Già perché sono state posizionate in mezzo all’erba: per arrivarci bisogna superare il gradino del marciapiede e poi avventurarsi nel prato. «La gran parte delle sedute sono sistemate in posizio- ne non raggiungibile. Bastava metterle sul marciapiede» denuncia Luciano Chissotti. L’uomo ha una moglie disabile e per i due, venire qui, vuol dire star lontani: uno sulla panchina, l’altra in attesa sul marciapiede, in estate pure sotto il Solleone. La richiesta è che, in vista della bella stagione, le sedute vengano spostate. T1 CV PR T2 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 etropoli Per le vostre segnalazioni metropoli@lastampa.it Moncalieri, estorceva soldi alle lucciole Chieri, investita all’incrocio Un 38enne di Vinovo, Filippo Iannone, è stato arrestato per estorsione: chiedeva la percentuale sugli incassi alle lucciole che soggiornano nella zona industriale. I carabinieri lo hanno arrestato in flagrante. [M. MAS.] Un’auto l’ha investita all’incrocio tra via Garibaldi e via Marconi. Caterina Vulaggio, 67 anni, è stata trasportata all’ospedale Maggiore. Ha riportato un forte trauma cranico ma non è in pericolo di vita. [F. GEN.] Ambiente I cinghiali diventano una risorsa Ora i capi abbattuti dai guardacaccia del Parco del Po vengono messi in vendita Gianni Abbona FEDERICO GENTA MASSIMO MASSENZIO Sono considerati la rovina degli agricoltori e un pericolo per gli automobilisti. Devastano i campi, invadono le strade e si avvicinano sempre di più alle case. Difesi dagli animalisti, ambite prede per i cacciatori, le migliaia di cinghiali che popolano parchi e colline del Torinese potrebbero trasformarsi in un’inaspettata risorsa. guardaparco responsabile della vigilanza del Parco Po Mauro Bertolone macellaio di Pino Torinese, vende la carne di cinghiale a 10 euro al chilo Business a filiera corta Per contenere i costi sempre più alti della selezione, i responsabili del Parco del Po hanno deciso di rivendere una parte dei capi abbattuti. E la battaglia PREZZO CALMIERATO «Trattiamo solo esemplari giovani: la carne è tenera e meno grassa del maiale» sembra avere tutte le carte in regola per trasformarsi in un ottimo business a filiera corta, che fa però storcere il naso a chi non vuole vedere animali selvatici sui banchi delle macellerie. Dieci euro al chilo Mauro Bertolone mostra orgoglioso le ultime costine di ungulato, appena preparate per i suoi clienti. Il vero affare è per chi porta a casa i tagli più grandi. «Dal mezzo capo in su il prezzo calmierato è di 10 euro al chilo. Trattiamo quasi esclusivamente esemplari giovani: la carne è tenera e molto meno grassa di quella del maiale comune». La sua macelleria, nel centro di Pino Torinese, è l’unica convenzionata con l’Ente Boicottaggio Degli oltre 200 esemplari abbattuti, solo una ventina sono stati ceduti ai cacciatori che hanno contribuito alla selezione, a titolo di rimborso spese. Ben 178 capi sono stati invece destinati ai macelli convenzionati, per poi essere rivenduti, regalati a enti umaIn gabbia nitari o utilizzati durante manifePer selezionare i capi in sovrannumero i guardaparco organizzano delle battute di caccia stazioni folcloristiche: aperte a cacciatori oppure collocano delle gabbie per catturare gli esemplari da abbattere «Grazie a questa soluzione evitiamo costi aggiuntivi per la distruzione dell’animale e inutitrolli sanitari». Da qui, solo negli cherebbe all’ungulato caduto in li sprechi di carne. Normative e ultimi otto mesi, sono passati più trappola: «Noi troviamo gli ani- controlli in materia sono molto di 50 cinghiali. E a comprare la mali addormentati e sazi. È il me- rigidi, ma si sta creando una ficarne arrivano anche da fuori todo più sicuro», ribatte Gianni liera corta di ottima qualità». città. «Siamo ormai in contatto Abbona, responsabile della vigi- Dalla vendita dei cinghiali l’Encon diversi ristoranti. Poi ci sono lanza all’interno del Parco. te Parco ha incassato 7 mila eui gruppi di acquisto, che ordinano «Nessun guarro, una cifra che È il numero dei cinghiali anche da Pinerolo e Venaria». daparco si divernon copre i costi LA SELEZIONE eliminati lo scorso anno te a uccidere gli «Il loro numero deve per l’attività di all’interno del Parco Battuta di caccia animali, sia ben selezione, ma che del Po e della Collina essere ridotto per potrà essere rimDurante lo scorso anno nel parco chiaro. Ma ridel Po e della Collina torinese so- spondiamo a una motivi di sicurezza» pinguata dalle no stati eliminati 227 cinghiali richiesta che ci multe comminaParco. «Altro che alimenti d’im- utilizzando tecniche differenti. arriva dalla Prefettura. Il nu- te ai cacciatori: «Purtroppo ci portazione. Questo è davvero un L’uso delle gabbie di cattura re- mero dei cinghiali è troppo ele- sono persone che boicottano la prodotto a chilometro zero - dice sta il mezzo più efficace, ma è vato, continua a crescere e deve nostra attività. Non per amore Bertolone - Ci occupiamo noi del- molto criticato dagli animalisti essere ridotto per problemi di degli animali, ma per poterli poi cacciare liberamente». la macellazione e di tutti i con- per lo stato di stress che provo- sicurezza». 227 capi abbattuti Nichelino A Nichelino continua la telenovela post primarie. Trattative febbrili, riunioni e colpi di scena sono all’ordine del giorno in questo «Vietnam» politico che sta maturando tutto in casa Pd. Ieri pomeriggio i fedelissimi del vincitore delle primarie, Angelino Riggio, si sono presentati in Comune con uno striscione bianco lungo qualche decina di metri. La scritta in nero era semplice ed è poi lo slogan che sta scandendo la battaglia degli ultimi giorni: «Difendiamo le primarie». Da cosa? La can- «Sarebbe meglio recintare i campi e rallentare le automobili » 3 domande a Roberto Piana presidente Lac Cosa ne pensa la Lega per l’abolizione della Caccia (Lac) del fatto che i cinghiali del Parco finiscano in macelleria? «Da un punto di vista economico e commerciale è un’idea sicuramente azzeccata. Sotto il profilo etico nutriamo parecchi dubbi, anche se è sempre meglio che ricompensare i selecontrollori con la carne dei capi abbattuti. Noi siamo sempre contrari all’uccisione degli animali, ma in questo caso le colpe sono delle politiche venatorie, non certo dei Parchi. L’assurdità più grande è che alla selezione degli animali contribuiscano anche i cacciatori, i veri responsabili dell’aumento sconsiderato di alcune specie». In che senso? «Negli anni Ottanta i cinghiali non erano un problema. Poi sono stati allevati, nutriti, introdotti in tutte le regioni per poi essere cacciati. In ogni caso, per tenere sotto controllo il numero di esemplari e ridurre i pericoli, esistono soluzioni alternative agli abbattimenti». Quali, ad esempio? «Incentivare la protezione dei campi attraverso recinzioni efficaci, vietare l’allevamento e proibire la caccia al cinghiale. Per quanto riguarda gli incidenti, si dovrebbe ridurre la velocità sulle strade che attraversano zone boschive. Sulle politiche di prevenzione si continua a spendere poco o nulla». [M. MAS.] NOTIZIE dalle AZIENDE Uno striscione in Comune per difendere le primarie GIUSEPPE LEGATO Metropoli .49 . didatura di Riggio a leader del centrosinistra è stata messa nell’angolo da un grosso pezzo del Pd e dai partiti della futura coalizione (Moderati, Psi e Sel) che non lo riconoscono «come profilo che unisce». Riggio però le primarie le ha vinte (pur se per soli 38 voti) e tira dritto nonostante anche da Torino gli abbiano chiesto un passo indietro. Ieri lo striscione ha voluto ribadire questo concetto. «Pochi minuti dopo che era stata srotolato - racconta Diego Sarno, assessore in carica e fedelissimo di Riggio - il sindaco Giuseppe Catizone si è affacciato e lo ha tagliato». Apriti cielo. I suppor- Anche le PMI lavorano senza carta, in digitale A Torino un seminario gratuito Top Consult Fatturazione Elettronica, PEC, Firma grafometrica rendono “fuorilegge” la carta in azienda. Le imprese sono obbligate a digitalizzare tutti i processi aziendali, ma in questi si muovono “documenti informatici” che devono essere trattati, spediti e conservati in forma digitale secondo obblighi di legge ben precisi. A destra, l’enorme striscione esposto dai sostenitori di Riggio ter di Riggio sono rientrati al comitato, il primo cittadino annuncia che prenderà tutte le iniziative utili per tutelare il Comune, ma la partita vera si gioca sul ricorso pendente davanti ai garanti della Federazione circa il documento approvato dalla direzione Pd (a larga maggioranza) che sconfessa Riggio e la sua vittoria. Il medico, ex consigliere regionale è fiducioso: «Non si può creare un precedente che metterebbe a rischio il valore delle primarie a livello nazionale. La coalizione - dice lui - si farà». Intanto c’è un lavoro quotidiano alla ricerca di un candidato alternativo che ancora non ha portato a sintesi accettate da tutti. Anche le PMI possono lavorare in modo nuovo, senza la carta, cominciando ad utilizzare la gestione elettronica dei documenti. Sulla sua nuova piattaforma documentale, Top Consult ha infatti sviluppato i Pacchetti Applicativi TopMedia Social NED, semplici e pronti all’uso, progettati proprio per consentire alle PMI di realizzare velocemente, a costi contenuti, soluzioni di gestione documentale e di conservazione sostitutiva a norma di legge. I pacchetti sono inoltre disponibili su cloud, con tutti i vantaggi connessi di risparmio e flessibilità: nessun costo per infrastrutture IT, nessun investimento per hardware, software di base o database, avviamento e assistenza applicativa via web. Vuoi lavorare in modo nuovo, senza carta? Vieni al seminario informativo organizzato da Top Consult “La carta è fuorilegge, la gestione documentale diventa obbligatoria”, che si svolge a Torino in due sessioni ripetute il 26 e 27 marzo, ore 14.30 - 17.30, nella sede Top Consult di Via Valeggio 22/E (angolo C.so Re Umberto). Per informazioni e iscrizioni: www.topconsult.it. I temi in agenda: fatturazione elettronica, comunicazioni via PEC, firma grafometrica: leggi e obblighi normativi; obbligatoria la gestione elettronica dei documenti: strumento per mantenere l’efficacia probatoria in caso di contenzioso e aumentare l’efficienza dei processi; la gestione documentale non è più la stessa: come tutti gli utenti potranno lavorare senza la carta grazie alle funzionalità social e collaborative del nuovo TopMedia Social NED; dimostrazione pratica del software. T1 PR T2 GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 50 T1 PR T2 SPECIALE LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 . 51 Voce del verbo Moda 4 In città Le vetrine e le passeggiate giorni Da oggi a domenica incontri al Circolo del Lettori con uomini e donne che la moda la creano, la studiano, la raccontano L’arte del saper fare Un genio tutto italiano Una creazione di Stella Jean LETIZIA TORTELLO Nata a Roma da padre torinese, ha origini haitiane, è uno degli astri nascenti della moda. Fonde con successo design d’avanguardia e moda etica Lezioni di stile, in questi giorni in città. Parte oggi «Voce del Verbo Moda», la seconda edizione di una rassegna che esplora le tendenze, attraverso le parole di chi la moda la crea, la studia, la racconta, e rende famoso il made in Italy nel mondo. A tutti i curiosi, le fashion victim, gli amanti dell’eleganza, il consiglio è di non perdere i tantissimi appuntamenti che da qui al weekend daranno voce a grandi firme delle passerelle e contamineranno con un tocco di stile il centro e molti altri punti della città. Quartier generale dell’evento sarà il Circolo dei lettori, ideatore e organizzatore della manifestazione, insieme all’assessorato alla Cultura della L’OBIETTIVO Valorizzare la moda italiana come patrimonio collettivo di cultura materiale Regione. L’iniziativa gode del patrocinio della Città, il contributo di Camera di Commercio e Cna, in collaborazione con Ascom, Confcommercio Torino e Provincia, e molti sponsor, tra cui Vicolungo, the Style Outlets, Pennyblack, Damman Frères, Noberasco e Nuxe. Ieri, l’anteprima, con una regina della moda e dell’eleganza, Carla Fendi. Mentre oggi, alle 18.30, alla Fondazione Sandretto, Alessandra Facchinetti, creative director di Tod’s sarà in dialogo con Patrizia Sandretto sull’alta qualità del made in Italy. Ma è l’incontro delle 18, al Circolo, che rende meglio di tutti la cifra del festival: con Alberto Cavalli, direttore della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, l’economista Stefano Micelli, lo stilista di «Camo» Stefano Ughetti, il presidente nazionale Cna Daniele Vaccarino, l’ad del Lanificio Subalpino Nicolò Zumaglini, che affronterà il tema dell’intreccio tra creatività, tradizione e innovazione, forza del Made in Italy. «La volontà di Voce del Verbo – spiega la direttrice del Circolo, Antonella Parigi – è valorizzare la moda italiana come un patrimonio collettivo di cultura materiale. Un saper fare che tiene insieme competenze artigianali, imprenditorialità e originalità di pensiero». Un insieme di valori fondati «sulla capacità di produrre eccellenza – continua –, che viene riconosciuta e apprezzata a livello internazionale». Torino dovrebbe e potrebbe ripartire proprio da qui: dall’artigianato creativo, di cui siamo sempre stati maestri invidiati, fin dagli inizi del secolo scorso. «Come è accaduto per il cibo – dice ancora Parigi –, così il discorso sulla moda e sulla cultura della moda può essere una grande risorsa di sviluppo per la città». Non mancheranno, sui palchi dello stile, nomi illustri: attesissime le stiliste Luisa Beccaria, Alberta Ferretti, Stella Jean (giovane icona della moda consapevole ed etica), Ennio Capasa, stilista di Costume National, Chiara Boni, il make up artist Diego Dalla Palma, guru del trucco perfetto e della salute dei nostri capelli. Tanti i temi affrontati dal programma, tra questi: la moda green ed etica (con Orsola de Castro, «regina del riciclo», Colomba Leddi, stilista “moda reloaded”, Angelo Caroli e Franco La Cecla sul vintage) e Imprese straordinarie, che raduna eccellenze tutte italiane come Fratelli Bonfanti, De Clercq, Local Apparel, Moma, Pellini, Premiata, Vive la difference e Zanelli Design. Il programma completo è su www.vocedelverbomoda.it. La moda è sempre una buona occasione per «attaccare bottone». Voce del Verbo Moda ha contagiato di eleganza molti negozi e boutique del centro. Panetterie, ferramenta, negozi di animali, erboristerie fuori del circuito del fashion diventano, per qualche giorno, interlocutori di stile. Certo, a modo loro: mettendo al fianco di tessuti e bottoni, viti, chiodi, forme di pane, guinzagli, erbe officinali, a creare vetrine uniche e indimenticabili. Veri e propri racconti visivi, da ammirare passeggiando per vie e portici. L’elenco dei negozi gemellati con Voce del Verbo Moda parte da Abello, in via Monte di Pietà, prosegue con l’Antica Fabbrica Passamaneria Massia Vittorio di via Barbaroux, la Casa della Tuta di Galleria Umberto I. E ancora, De Carlo in via Cesare Battisti, via Carlo Alberto 36 e via Mazzini, Drovetti di via Maria Vittoria, Gertosio di via Lagrange, Ghio di corso Vittorio Emanuele II, Quill Stilografiche di via Monte di Pietà, Perino Vesco di via Camillo Benso Di Cavour, Pop Store di via Bertola, Marco Segantin di Galleria subalpina, Tabui di via Bertola. Partner tecnici, la Fabbrica Bottoni Fratelli Bonfanti, Teiv by Tuttocarta e Idee vetrina. Ma sono ovviamente gli spazi di moda quelli chiamati a esprimere tutta la loro maestria, anche nell’arte delle vetrine, durante i giorni della manifestazione. Sorprendiamoci, girando come flâneur, tra le boutique Galleria Monticone di via Cesare Battisti, Maitre Parfumeur di via Monferrato, Bertolini di via Teofilo Rossi e piazza Vittorio, Marina Rinaldi, Posh e Hermès in via Roma, Liù Atelier Bistrot di via Barbaroux, La Fucina di via delle Rosine, Antonioli di piazza Carlo Emanuele II, Sary Calze in via Andrea Doria, Born in Berlin in via San Dalmazzo, Autopsie Vestimentaire di via Mazzini, Jo Malone London in via Lagrange e Talent.To in corso Vittorio Emanuele II. Da oggi a domenica, il festival della moda organizza anche veri e propri itinerari urbani con giornalisti e scrittori, che offriranno uno sguardo inedito su molti angoli noti della città. I ciceroni scelti sono guide che si sono a lungo occupate delle trasformazioni di Torino nei decenni: Maurizio Ternavasio, Alessandra Montrucchio e Fabrizio Vespa. Per chi vuole fare shopping, all’Archivio di Stato, la mostra mercato Byhand dà, infine, voce a stilisti e atelier. Stupiranno gli occhi di chi cerca pezzi sfiziosi le 44 realtà creative e artigiane, caratterizzate da una forte dose di progettualità e ricerca. [L.TOR.] I workshop Mettersi alla prova con i maestri dello stile Diventare stilisti per un giorno, guidati dalle mani di grandi maestri. Voce del Verbo Moda dà spazio alla creatività del suo numerosissimo pubblico, offrendo un calendario di workshop con esperti, artisti e designer dello Iaad, di Lavazza, di Byhand, Ied, Accademia Albertina delle Belle Arti, Cna Federmoda e Palazzo Madama. Si parte oggi, da Marco Segantin, floral designer: dalle 15 alle 17, l’arbiter elegantiae in tema di bouquet e arredamento floreale dialoga con Ni- colas Cocino, allo Iaad. Domani allo Ied si parla di scarpe e di stile: «Dalle Vans al cuore Tiffany» è condotto da Daniela Bulgarelli, coordinatrice del corso Design del gioiello, e dai docenti Maurizio Francesconi e Fabrizio Modina. L’Accademia Albertina risponde con un appuntamento originalissimo: «Si è più nudi vestiti», con l’artista Sissi. I partecipanti sono invitati a portare una forbice e vestiti da trasformare, che diventano oggetto di analisi emotiva, lacerazione e ricucitura. Perché gli indumenti signi- ficano intime sensazioni. Impegnativo, ma magari rivoluzionario. Per darci un taglio, insomma. Sempre in tema di gioielli, «The gold maker. L’arte orafa ai tempi della stampa 3D» unisce passato e futuro: l’artigiano Diego Nuovo e Vitaliano Alessio Stefanoni, responsabile Cna Federmoda, spiegheranno come si idea un monile prezioso, a partire da modelli digitali. Sabato mattina, dalle 11 alle 13, da Unomi, in via Principe Amedeo, la ceramista Cristina Boselli esplorerà il tema dei bottoni, da più di otto secoli accessori indispensabili. Domenica, alle 10, il vezzo del copricapo non avrà più segreti con l’architetto Paola Galfione Barozzo, a Palazzo Madama. Per chi non ha voglia di manualità, ci sono invece gli incontri con studiosi e storici, che indagano il rapporto tra il fashion e la società. E’ un calendario ricco in cui tuffarsi: dagli appuntamenti sul profumo, a partire dal Rinascimento a oggi con Anna Messinis e Giancarlo Ottolini, domani alle 18,30, alle «Icone di seduzione da Salomè a Kate Moss», con Daniela Baroncini, sabato alle 11,30. E ancora, «Epidemiologia delle tendenze», con Luca Morena, ideatore di iCoolhunt, Barbara Cimmino, responsabile marketing di Yamamay, Ciro Cattuto, direttore della ricerca della Fondazione Isi, sabato alle 17. E molti altri incontri. T1 CV PR T2 GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 52 T1 CV PR T2 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 In città .53 . incittà LA STAMPA Società cultura & spettacoli MARIA TERESA MARTINENGO un gioiello che ne nasconde altri, un tesoro architettonico «a scatole cinesi», il Santuario della Consolata. Molto più di quanto si potesse immaginare. Le sue origini, l’oratorio di Sant’Andrea, romanico, stanno tornando alla luce con una quantità di ritrovamenti importanti. E i resti dell’antica chiesa medievale in poco tempo potrebbero essere offerti alla visita di cittadini e turisti. La notizia è diventata pubblica ieri, in occasione della presentazione delle iniziative per i 300 anni dalla proclamazione della Consolata a Patrona della Città. A Palazzo Civico, il sindaco Piero Fassino, il rettore del santuario, monsignor Piero Del bosco, e il bibliotecario Lino Ferracin hanno annunciato una serie di iniziative patrocinate dal Comune. Fu il Consiglio Comunale, nel 1714, a promulgare l’atto che stabilì il legame tra la Beata Vergine Consolata e la Città «anche a seguito - ha ricordato il sindaco - dello scampato pericolo dell’assedio dei francesi, nel 1706, e del Trattato di Utrecht del 1713 con cui Vittorio Amedeo II, duca di Savoia, divenne il primo re della dinastia». Torino a 20 anni È Il segreto E nell’occasione in cui la Città ripercorre con mostre, concerti, convegni tre secoli della sua storia politica, sociale e devozionale, ecco venire alla luce un «segreto» svelato a partire dal 2009, hanno raccontato ieri gli architetti Simona Albanese e Fernando Delmastro «quando è stato avviato un “cantiere di indagine” sul complesso del santuario e del convitto che ha permesso di scoprire elementi mai visti perché prima ci si era sempre concentrati su restauri puntuali». «Una cellula anomala nel complesso della storia urbana di Torino» è stato definito il complesso del santuario. I rilievi, supportati da una squadra di professionisti - strutturalista, archeologa, storici dell’arte e architetti -, «hanno potuto dar corpo a una struttura di romanico - hanno detto gli architetti che non si pensava potesse essere ancora così presente: abbiamo trovato una campata esterna del vecchio abside, dal primo piano alle fondazioni laterali al campanile. Era semplicemente celata dalle mura costruite successivamente: inglobata in una sorta di intercapedine». Gli scavi Si può immaginare la sorpresa e la gioia quando, abbattendo una piccola porzione di parete in una camera del convitto, agli occhi degli architetti e degli archeologi è comparso l’antico muro romanico con i suoi archi murati. O quando, dietro a una cassapanca, sono stati avvistati a livello del pavimento alcuni mattoni di epoca romanica e, scavando, è stato scoperto un arco dell’an- MARTA D’ANGELO Porta Susa e il gioco delle ombre orta Susa. Ci sono cose che non mi so spiegare. Perché i cocktail si bevono soltanto con la cannuccia, perché quando si è troppo stanchi non ci si riesce ad addormentare, perché la parola taxi è uguale sia al singolare che al plurale, perché mia nonna colleziona videocassette di Heidi, perché improvvisamente i treni vengono soppressi, perché all’estero le fettuccine Alfredo sono considerate un piatto tipico italiano. E, non da ultimo, il motivo per cui la stazione di Porta Susa è stata sottovalutata per tutto questo tempo. Un luogo di passaggio. Un posto di transizione. Nessuno va per rimanerci. Nessuno arriva per restare. Nessuno c’è veramente. Tutti con la testa altrove, già a destinazione. Un susseguirsi di passeggeri. Modellazioni di assenze. Evaporazioni di presenze. Un’enorme cattedrale di vetro che si erge tra gli svincoli di Piazza XVIII Dicembre. La sua silenziosa ristrutturazione ha sorpreso tutti. L’affezione per Porta Nuova è stata da subito rimpiazzata con lo stupore per Porta Susa. E’ nelle prime giornate di sole come queste, che si percepisce un’atmosfera particolare. Lo è sguardo è incuriosito. Il sole filtra attraverso le vetrate e proietta sul pavimento una geometria d’ombra. La luce macchia d’oscurità l’asfalto. Un mosaico di tessere e uno scheletro di linee grigie si rincorrono lungo i corridoi. Dettagli che sfuggono alla velocità del traffico giornaliero. Mi fermo a osservare. Impugno il cellulare per fotografare. Affacciandomi sulla passerella sottostante, le ombre dei viaggiatori si sovrappongono alla mia, conferendo un senso artistico all’immagine. Dopo qualche minuto un poliziotto si avvicina: «Ho capito che sporgendosi dalla balconata a vetrate lei sta fotografando la sua ombra sul pavimento in basso. Lei ha un bellissimo vestitino, ma da sotto, si vede tutto». Sono scappata via. La prossima volta, metterò i pantaloni. P Dietro l’opera di Guarini e Juvarra Veduta prospettica delle murature romaniche inglobate nelle strutture del Santuario; in basso a sinistra il campanile sezionato, a lato, l’esterno dell’abside romanica e sullo sfondo l’attuale pianta della chiesa. La storia La Consolata riscopre il suo volto medievale La chiesa romanica di Sant’Andrea potrebbe essere aperta al pubblico Definito il programma del 300° anniversario della Vergine patrona di Torino Il programma Glieventi alsantuario 10 aprile Il concerto 1 Alle 21, per la rasse- gna Laudes Paschales, concerto del coro Goitre. 11 aprile Il libro 1 Alle 15,30 presenta- zione del libro «Storia del culto alla Consolata». La devozione Gli archi Ogni giorno sotto la colonna della Consolata decine di torinesi depositano rose Abbattendo una porzione di parete nel convitto sono apparse le mura romaniche tico complesso. «È venuto alla luce un pezzo molto importante di Sant’Andrea. Non è facile commentano Albanese e Delmastro - trovare una sostanza architettonica di questa portata nel Torinese e altrove». Le prospettive «Intendiamo mostrare i lavori, gli approfondimenti e le scoperte di studio anche posteriori, tra l’epoca medievale e il Guarini, tutte co- se che non pensavamo di trovare. Vorremmo mostrali - spiega Sonia Albanese - nel convegno di studi che si terrà a novembre “Torino riscopre la Consolata, nuova luce sull'antico Santuario”. Poi vorremmo organizzare una mostra sugli elementi ritrovati, gli studi e speriamo anche gli scavi, che cercheremo di rendere accessibili». Non solo. «Vorremmo che enti pubblici e privati si unissero e partecipassero a un programma di valorizzazione. Le scoperte annunciate oggi sono il grandissimo risultato di un piccolissimo cantiere d’indagine concluso nel 2010. Avevamo sperato di poter continuare a lavorare, allora le risorse c’erano, poi sono svanite. C’è stata una sosta tecnica forzata, il passaggio di consegne tra un rettore e il suo successore. Ora speriamo di restituire ambienti preziosi alla città in modo che possa vederli e frequentarli». 21 aprile La mostra 1 «300 anni Patrona. La Consolata e la sua città». Sarà aperta pubblico da venerdì a domenica (1018), fino al 24 maggio. 21 maggio La cerimonia 1 Giorno della procla- mazione, Palazzo Civico ospiterà una cerimonia istituzionale. T1 CV PR T2 54 .In città alle 17 STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Temporary Museum Feltrinelli Express IAAD Le curiosità sui dinosauri Viaggio in Turchia ma senza Istanbul Una notte fashion con dj set elettronico Tutte le curiosità possibili sul mondo dei dinosauri, dalla loro storia e evoluzione: la propone Daniele Ormezzano, paleontologo e conservatore del MRSN, alle 17 al Temporary Museum (corso Verona 15/c; ingresso libero) percorrendo la mostra «Dino... games!». E’ allestita sino al 3 giugno. Folk Club Siegal ritorna dopo 11 anni con un blues maledetto Singer inglese itinerante per i maggiori festival europei, ritorna alle 21 sul palco del Folk Club (via Perrone 3 bis. Biglietti: 20 euro; minori di 30 anni: 10 euro), a 11 anni dal primo concerto, il bluesman Ian Siegal, capace di avvicinare al repertorio dei cantanti «maledetti» i suoi blues creati a Londra e incisi nel Mississippi con numerose star americane. A Torino porta l’album «Continental Shuffle», dove ha messo insieme oltre trenta musicisti provenienti da dodici Paesi diversi, ed è accompagnato dal chitarrista e produttore triestino Mike Sponza con la sua band. Nella sua musica si mescolano le influenze di Tom Waits, Muddy Waters, Little Richard e James Brown, come pure si ritrovano tracce di gospel, funky e reggae. La sua band nel 2010 ha vinto il titolo di «Band of the Year» al Newark Blues Festival. [T.PL.] Lavanderia a vapore Funk o jazz non fa differenza per Antonella Ruggiero Dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo con i brani «Quando balliamo» e «Da lontano», Antonella Ruggiero è in concerto domani alle 21 alla Lavanderia a Vapore a Collegno (corso Pastrengo angolo via Tampellini; i biglietti sono esauriti), ospite della rassegna «Sale & Pepe». L’autrice, dopo dieci anni, del nuovo album di inediti «L’impossibile è certo», sarà affiancata sul palco dalla Band diretta dal maestro Giampaolo Petrini - lui alla batteria e, fra gli altri, Nino La Piana al pianoforte, Roberto Chiriaco al basso elettrico, Fabrizio Veglia alla chitarra e Maurizio Vespa alle percussioni -, che accompagnerà la voce unica dell’artista nel suo «viaggio» all’interno della musica: la Ruggiero spazierà dal funk al jazz, fino al latin. [T.PL.] alle 18,30 Un itinerario di viaggio fuori dalle consuete mete: alle 18,30 alla Feltrinelli Express (Porta Nuova) l’Angolo Avventura propone «La Turchia», ma senza tappe a Istanbul e in Cappadocia. A raccontare il percorso Tina Imbriano, che illustrerà Ankara, i siti degli Ittiti, i monasteri bizantini, le chiese georgiane e le città carovaniere. alle 19,30 Nel programma del progetto «Voce Del Verbo Moda» a cura del Circolo dei Lettori, alle 19,30 Movement Culture firma la colonna sonora della «IAADFashion Night» organizzata nella sede dell’Università del design (via Pisa 5). Ospite il dj set di Lollino, uno dei maggiori esponenti del panorama elettronico torinese. Regio Puccini e Oscar Wilde Ma che strana coppia Insieme a “Gianni Schicchi” va in scena “Una tragedia fiorentina” L’opera di Zemlinsky ispirata al dramma del grande irlandese SILVIA FRANCIA Una «strana coppia» in scena al Teatro Regio, ovvero un accostamento dissonante solo all’apparenza. Si tratta del dittico composto da «Una tragedia fiorentina (Eine florentinische Tragödie)» di Alexander Zemlinsky (in prima esecuzione a Torino) e Gianni Schicchi di Giacomo Puccini; due atti unici, prodotti dallo stesso Regio, in scena da domani, ore 20. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio sale il maestro Stefan Anton Reck, specialista del repertorio di inizio Novecento, già allievo prediletto di maestri come Leonard Bernstein, Claudio Abbado e Seiji Ozawa. Il regista è Vittorio Borrelli, che spiega le ragioni dell’abbinamento fra un’opera intrisa di un humor nero e verve comica, e un dramma claustrofobico, un tesissimo conflitto di psicologie e sentimenti. «Un tempo “Gianni Schicchi”, composto su libretto di Giovacchino Forzano, veniva rappresentato soprattutto in abbinamento con gli altri titoli del cosiddetto Trittico, “Il tabarro” e “Suor Angelica”. Oggi, non solo per ragioni di budget, abbiamo preferito appaiarlo con la “Tragedia fiorentina”, tratta dal dramma di Oscar Wilde, che lo stesso Puccini avrebbe voluto musi- Per la prima volta a Torino L’opera di Alexander Zemlinsky in prima esecuzione a Torino, domani sul palco del Regio care, per diverse ragioni. Anzitutto, c’è un’ambientazione comune, dal momento che le due storie si svolgono a Firenze, anche se quella di Schicchi è medievale, mentre l’altra è d’epoca rinascimentale. Per entrambi i titoli, però, ho scelto una dimensione temporale che ricordava il primo Novecento: quello, cioè, che ne vide la genesi e il debutto. Una scelta che mi pareva più consona con gli spartiti musicali e con un agire scenico vicino all’attuale sensibilità». Sicchè, le due storie, riesumate da secoli remoti, si attualizzano: qualora ce ne fosse bisogno, specie, per lo Schicchi (interpretato da Alessandro Corbelli). Puccini, che amava Dante al punto di portare spesso con sé un’edizione tascabile della Commedia, lavora attorno a questo personaggio – nell’Inferno dantesco confinato tra i falsari – e, con Forzano, ne rielabora la storia: l’inganno messo in atto per falsificare il testamento dell’aristocratico Buoso Donati in favore di un nipote diventa una doppia truffa, ordita anche contro gli stessi parenti del defunto. «Parenti che sono – aggiunge Borrelli – personaggi ripugnanti e attualissimi, con le loro beghe e ciniche contestazioni attorno alla salma sul letto di morte. Il dettato musicale è una festa per le orecchie, modernissimo, con passaggi quasi da cabaret». Teatro Regio Piazza Castello 215 Tel: 011/8815.557 T1 CV PR T2 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 In città .55 . Per le vostre segnalazioni giornonotte@lastampa.it alle 19,30 Fonderie Limone Alfieri Moncalieri Una performance sul lavoro sicuro Cenerentola senza età Isa Barzizza recita Goldoni L’idea è complessa, proporre un corso di sicurezza sul lavoro, vero e a norma di legge, in un momento in cui non c’è sicurezza di poter averlo, un lavoro. È del duo artistico Portage, alle 19,30 in scena per lo Stabile alle Limone Fonderie a Moncalieri (via Pastrengo 88) con la performance «Paradoxa dall’arte un lavoro sicuro». alle 20,45 Un principe affascinante, un fidato consigliere e un’ingenua fanciulla: ecco i protagonisti di «Cercasi Cenerentola», in cartellone all’Alfieri (piazza Solferino) con Paolo Ruffini, Manuele Frattini e Beatrice Baldaccini. La favola in stile Anni ’50 ha la regia di Saverio Marconi e le musiche di Stefano D’Orazio. alle 21 Torna il testo di Goldoni, «Gli innamorati», questa volta al Teatro Matteotti a Moncalieri (via Matteotti 1; ingresso: 15 euro) con l’allestimento della Compagnia Il Mulino d’Amleto: alle 21 saranno in scena Isa Barzizza, Selvaggia Quattrini - la «voce» di Fiona nei diversi «Shrek» - e Stefano Artissunch. A voce alta Hiroshima Mon Amour Andrea Renzi e il compositore Federico Odling riscoprono un poeta italiano dimenticato, Giorgio Caproni I Camel tornano con il primo album Una versione strumentale dopo 39 anni «The Snow Goose» L’album che consacrò la band inglese al successo viene riproposto stasera Circolo dei Lettori Due voci e musica per i versi di Caproni Un curioso viaggio tra poesia, parole e musica è l’evento teatrale proposto stasera alle 21 al Circolo dei Lettori nell’ambito di «A voce alta», il programma realizzato dallo Stabile di Torino (Palazzo Graneri della Roccia, via Bogino 9, ingresso intero a 10 euro, 8 il ridotto). Si intitola «Caproni! Invenzione a due voci» lo spettacolo costruito attingendo all’opera di Giorgio Caproni dall’attore e regista Andrea Renzi insieme con il compositore e musicista Federico Odling. «Il lavoro – racconta Renzi - nasce da “Il conte di Kevenhuller”, un poemetto che è una delle ultime produzioni del poeta genovese. La passione per questo testo che lui ha scritto in forma di libretto d’opera nasce diversi anni fa; le suggestioni che ci ha suscitato hanno portato me e Odling a interrogarci sulla possibilità di contrappuntare musicalmente e di far vivere in un’“invenzione a due voci” questa storia fantastica e metafisica». Concepito proprio come partitura musicale e caratterizzato da liriche e frammenti, racconta di un cacciatore che insegue un’allegorica bestia feroce e ingaggia un terribile corpo a corpo con il male assoluto. «Intorno al centro di questo lavoro – prosegue abbiamo operato lasciando emergere a volte esclusivamente la musicalità delle parole, altre violoncello e voce, ma anche percussioni, bicchieri intonati, fischi ed elementi musicali molto semplici». Uno spettacolo dunque che, intrecciando sonorità e parole, propone un percorso attraverso la produzione di Caproni. «Siamo – aggiunge - partiti da “Il conte di Kevenhuller” per passare ai “Versi livornesi” fino ai “versicoli” che sono molto ironici e che abbiamo musicato in forma “petroliniana”. Abbiamo pure inserito cose curiose come una lettera che lui scrisse a un suo allievo negli anni romani in cui si manteneva come precettore. Si tratta di un vero gioiello nel quale il poeta confessa il suo amore per i treni scusandosi con il ragazzo per aver salato la lezione». SPETTACOLI Comicità Alle 21 match di gag e battute fra Beppe Tosco e Guido Catalano, con lo spettacolo «Tosco versus Catalano». Biglietto: 10 euro. Teatro Gobetti, San Mauro, via Martiri della Libertà 17 Trelilu Alle 21 proseguono le repliche, in programma fino al 23 marzo, dello spettacolo dei Trelilu «El cico latino». Biglietti: 24 euro. Teatro Erba, corso Moncalieri 241 INCONTRI Poesia Un viaggio tra poesia, parole e note FRANCA CASSINE blocknotes LUCA INDEMINI L’album «The Snow Goose», nel 1975 segnò la consacrazione internazionale della leggendaria progressiverock band inglese dei Camel, nata tre anni prima in quel di Guilford, su spinta del cantante e frontman Andrew Latimer. Quasi 40 anni dopo, i Camel danno vita a un tour speciale, in cui ripropongono dal vivo «The Snow Goose», assieme ad altri brani di successo che ne hanno costellato la carriera. Un live che da un lato vuole celebrare la lunga battaglia vinta con la malattia da Andrew Latimer, dall’altro si propone come un tributo alla memoria dello storico tastierista Peter Bardens, col gruppo dal 1971 al 1978, scomparso nel 2002, a 56 anni. Questa sera alle 21,30 (ingresso a 25 euro), tappa all’Hiroshima Mon Amour, con Latimer affiancato dal basso di Colin Bass, dalla batteria di Denis Clement e dalle doppie tastiere di Guy LeBlanc e dell’ospite speciale Jason Hart, dei Renaissance. Dopo l’esecuzione dell’ottobre 1975 nel prestigioso Royal Albert Hall di Londra, con la London Symphony Orchestra, questo tour rappresenta la prima occasione per riascoltare live il concept album strumentale inspirato all’omonimo racconto di Paul Gallico. Disco che ha segnato la svolta del gruppo britannico, non senza difficoltà: lo stesso Gallico infatti intentò una causa contro di loro. Stando alla ricostruzione di un giornale dell’epoca, lo scrittore americano, fiero oppositore del vizio del fumo, avrebbe minacciato azioni legali, pensando che la band fosse collegata all’omonimo marchio di sigarette. In realtà Gallico, amante della pipa, si descriveva come «un dipendente del vizio in tutte le sue peggiori forme» e la sua unica obiezione era legata a motivi di violazione del copyright. Alla fine i Camel optarono per aggiungere in copertina la scritta «Music Inspired by…» e ne guadagnarono una curiosa storia da raccontare. La seconda parte del live rappresenta un viaggio musicale che spazia dal primo omonimo album del 1973 fino a «A Nod and a Wink» del 2002. Alle 231 ultima gara dei «Giochi poetici» a cui partecipano 24 autori con le loro poesie ispirate alla maratona, quindi ai temi della fatica, sacrificio e eroismo. Conduce Mario Parodi; con Fabio Rinaldi e Darwin Pastorin. Centro Studi Cultura e Società, via Moretta 55 Religione Nell’ambito del ciclo «Quattro secoli di storia e religione», alle 17 il pastore Francesco Mosca tiene la conferenza «Il movimento di Gesù». A cura di «Amicizia Ebraico-Cristiana» e Comunità Ebraica. Sala Valdese, corso Vittorio Emanuele 23 Medicina Domani alle 21 conferenza dal titolo «Tra terra e cielo: quando il popolo si faceva dottore». Intervengono Alessandro Bargoni e Francesco Scaroina. Accademia di Medicina, via Po 55 A cura di Tiziana Platzer giornonotte@lastampa.it T1 CV PR T2 56 .In città STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA scuola A CURA DI MARIA TERESA MARTINENGO Per le vostre segnalazioni scuola.torino@lastampa.it Didattica digitale: incontri al Bosso-Monti I ragazzi dell’Enaip presentano «Cocktail Swag» Prosegue «Aule digitali e nuovi ambienti di apprendimento» a cura degli editori al Bosso Monti, via Meucci 9, ore 15-18. Oggi «Piattaforme per l’apprendimento on line» (Pearson); martedì «Insegnare con contenuti digitali» (Mondadori). Iscrizioni www.bossomonti.gov.it Inaugura alle 17 la mostra degli studenti dell’Enaip (obbligo d’istruzione) alla Circoscrizione V, via Stradella 192/d. «Cocktail Swag» è realizzata con «poupettes», manichini senza busto utilizzati dagli hair stylists per la pratica delle pettinature, acconciate in tema cocktail. La storia I fotoreporter con meno di dieci anni Un concorso fotografico per le Elementari: aule, palestre, mense, corridoi, e giardini ritratti dagli allievi La Fondazione Agnelli: è un modo per capire quali luoghi rallegrano e quali invece spaventano i bambini MARIA TERESA MARTINENGO non molte - degli anni più recenti». Un interesse per l’edilizia scolastica, dunque, di ordine pedagogico, uno sguardo che va al di là dei problemi di sicurezza di cui soffrono tanti edifici del nostro territorio. Ma che al tempo stesso non intende ignorarli, anzi. Un bambino come vede la sua scuola? Ci si sente a proprio agio? La considera adatta alle attività che vi si svolgono? L’idea di far rispondere a queste domande direttamente dai piccoli che a scuola ci vivono tante ore è venuta alla Fondazione Agnelli: mettendo in mano agli alunni delle elementari una macchina fotografica e chiedendo loro di descrivere per immagini gli spazi in cui si svolgono le loro giornate. E partecipando al concorso «Racconta la tua scuola» (scadenza 9 maggio). Il concorso, in collaborazione con l’Associazione Arteco e Canon, vuole dare un contributo alla riflessione sull’edilizia scolastica piemontese e in La narrazione «Il concorso fotografico - spiegano gli organizzatori - intende raccogliere e restituire una narrazione visiva collettiva sull’edilizia scolastica piemontese, con i suoi punti di forza e le sue criticità, promuovere una riflessione sul concetto di ambiente educativo, valorizzare la creatività degli alunni, favorire la collaborazione tra la scuola e le istituzioni ». Il concorso «Racconta la tua scuola» nasce all’interno di un FINO A MAGGIO LA RASSEGNA Ogni allievo partecipa con una foto la classe con tre I click premiati saranno esposti in una mostra particolare sulla percezione che ne hanno i giovanissimi utenti. Le fotografie dovranno rispondere a domande tipo: come sono fatti gli ambienti della tua scuola? Ce ne sono alcuni che ti divertono, ti spaventano, ti annoiano, ti incuriosiscono, ti rallegrano? programma di ricerca pluriennale della Fondazione Agnelli sull’edilizia scolastica in Italia, avviato agli inizi del 2013, e segue il progetto pilota «1,2,3 click», che fra novembre e gennaio ha realizzato workshop in 16 scuole primarie piemontesi. «L’obiettivo - dicono i promotori - è stato quello di dotare il bambino di strumenti e conoscenze utili ad acquisire da una parte una capacità di lettura autonoma degli spazi, dall’altra competenze su linguaggi e tecniche fotografiche attraverso 6 ore di laboratorio a scuola». La partecipazione Ogni bambino potrà inviare una fotografia; nel caso di partecipazione di classe le foto da inviare potranno essere tre. Le migliori verranno premiate e selezionate in vista di una mo- Immagini dai workshop Alcune immagini realizzate durante i workshop che la Fondazione Agnelli con l’Associazione Arteco ha tenuto in 16 scuole : in alto da sinistra Castello di Mirafiori, Matteotti di Collegno; in basso da sinistra: Duca degli Abruzzi e Sabin-Marchesa stra che si svolgerà a Torino e potrà poi circolare nelle scuole partecipanti. Il bando è scaricabile da www.123click.it «Il principio ispiratore del concorso - spiegano alla Fondazione Agnelli - è che il modo in cui è fatto e si presenta lo spazio scolastico, dall’aula alla palestra, dalla mensa ai cortili, ge- nera negli alunni esperienze diverse dal punto di vista emotivo, può influenzare i processi di apprendimento, facilitare o meno le relazioni». Ancora: «Que- sto è tanto più vero in Italia, Paese che ha un’enorme varietà di edifici: le scuole di De Amicis, quelle di epoca fascista, del boom economico, fino a quelle - Salone Off SEMINARIO DI «XKE’?» E PAIDEIA Trecento studenti intorno a Ben Jelloun «Ci sono scrittori piegati su se stessi, questa categoria ha dato Proust e il suo grande capolavoro. Ma gli scrittori di questo tipo sono rari. Poi ci sono quelli che ascoltano il mondo. Come Sciascia, che ha passato la vita a testimoniare sulla Sicilia. Anch’io da quarant’anni racconto la disuguaglianza nei paesi arabi». Così Tahar Ben Jelloun ha risposto a Sonia Napolitano, studentessa del liceo Alfieri, che gli ha domandato quanto si senta coinvolto nella primavera araba. Il colloquio con 300 studenti del liceo di corso Dante, degli istituti Boselli, Majorana di Grugliasco, Volta è stato viva- ce e profondo. I ragazzi erano stati preparati sull’opera di Ben Jelloun dagli allievi e dai tutor della Scuola Holden, in particolare sulle tematiche affrontate nel romanzo «Fuoco» (Bompiani, 2012), dove la tragedia del giovane tunisino che si dà fuoco per protesta si fa storia universale di rivendicazione di libertà, diritti e dignità da parte di un popolo che non vuole più piegarsi alla dittatura. Un omaggio alle rivoluzioni arabe che «stanno influenzando varie parti del mondo», ha detto lo scrittore di origine marocchina. L’incontro di sabato scorso è stato il primo di un ciclo promosso dal Salone Off. L’iniziati- L’inclusione scolastica dei bambini con disabilità La Fondazione Paideia e «XKé? Il laboratorio della curiosità» promuovono sabato 29 (ore 9-13, via Gaudenzio Ferrari 1) l’incontro «Xké no?», rivolto a insegnanti ed educatori sul tema dell’inclusione scolastica dei bambini con disabilità. La mostra «Il paese che sono io!» (www.ilpaesechesonoio.it) nella quale 10 bambini con disabilità raccontano il loro mondo, desideri e passioni, sarà la base di partenza. Esperti di varie discipline si confronteranno su strumenti utili, aspetti critici, esperienze, risorse. Dopo l’introduzione di Caterina Ginzburg (di «XKé?»), due 1 Lo scrittore Tahar Ben Jelloun con gli studenti al Liceo Alfieri va recupera lo spirito del Premio Salone Internazionale del Libro che, nel 2010 e 2011 con Oz e Cercas, aveva coinvolto 10.000 ragazzi delle scuole piemontesi. Questa volta, l’attenzione è sulla città e le circoscrizioni, sempre con l’obiettivo di adottare il punto di vista dei giovani per affrontare critica- mente le lettura e la riflessione. Giovedì 27 il videoreporter Giampaolo Musumeci, il criminologo Andrea Di Nicola con il loro «Confessioni di un trafficante di uomini» (Chiarelettere, 2014) incontreranno gli studenti all’Itc Carlo Levi, anche questa volta preparati da allievi e tutor della Scuola Holden. [M. T. M.] tavole rotonde moderate da Silvio Venuti, psichiatra, con Maurizio Arduino, psicologo, Paolo Bianchini, docente di Storia dell’Educazione (Università di Torino), Sandra Damnotti, presidente Mediation Arrca, Orazio Pirro, neuropsichiatra infantile, Guido Quarzo, scrittore per l’infanzia, Maria Antonietta Simeoli, supervisore presso Scienze della Formazione. Conclusioni di Fabrizio Serra, direttore Fondazione Paideia onlus. Per partecipare inviare una mail a rsvp@fondazionepaideia.it entro domani. Informazioni: Fondazione Paideia, tel. 011-5520236. GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 57 T1 CV PR T2 0 0 0 1 I T A S S A B I R I Z PREZ OLTRE Ci siamo impegnati ad abbassarli per te. Scarica l’APP myCarrefour Vieni a scoprirli in tutti gli ipermercati Carrefour 800 650650 011 0706181 Solo per chiamate da rete fissa. Attivo da lunedì a sabato, la domenica con risponditore automatico. Il costo della chiamata da cellulare varia a seconda del piano tariffario dell’operatore telefonico prescelto. carrefour.it @ carrefournews T1 CV PR T2 GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 58 T1 CV PR T2 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 port . Sport Cronaca .59 A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni sporttorino@lastampa.it Golf, Francia nuovo presidente regionale Sono stati rinnovati ieri gli organismi regionali della Federgolf che resteranno in carica tre anni. Su 39 circoli piemontesi aventi diritto hanno votato in 33. Il nuovo Presidente è Marco Francia. Il consiglio è composto da Alberto Peroglio, Nicoletta Savio, Maurizio Petrò, Marco Rosso, per gli atleti dilettanti il rappresentante è Riccardo Amapane, per i professionisti invece sono stati eletti Stefano Betti e Alessandro Merletti. [A. BRU.] Hockey su ghiaccio Sci Valpe, ultima chiamata “Battere Cortina o addio” Bagnasacco sul podio agli Italiani giovanili DOMENICO LATAGLIATA Stasera gara-1. Polemica per le regole della prossima stagione Football americano MARCO BOBBIO Dopo la delusione dei quarti di finale contro il Renon, il Valpellice Bodino Engineering riparte stasera nei playoff contro il Cortina: la serie è al meglio delle tre partite, chi vince ha accesso alle semifinali mentre chi perde ha terminato la stagione. La gara sarà trasmessa in diretta dai Raisport2. I precedenti in regular season tra le due formazioni pendono leggermente a favore degli ampezzani, che hanno conquistato le tre gare casalinghe e sono riusciti a espugnare una volta il Cotta Morandini a fronte di due sconfitte. In pratica, questa sera, la formazione di Torre Pellice ha necessità assoluta di una vittoria: «In caso di sconfitta – ammette Marco Cogno, presidente della Valpe – questa potrebbe essere la nostra ultima partita stagionale in casa». Il Cortina infatti è squadra solida, votata al contenimento e all’interdizione, capace di pungere in attacco con efficaci ripartenze: «Sarà importante segnare subito per costringerli a aprirsi – continua Cogno – se andassero invece in vantaggio loro diventerebbe tutto più difficile perché potrebbero chiudersi a protezione della gabbia». Per quanto riguarda il roster, oltre all’assenza di Ma- I Rivoli Blacks imitano i Giaguari Primi in A2 Precedenti sfavorevoli Mcdonough è uno dei punti fermi del roster che ha dovuto fare a meno di Maxwell, squalificato per dieci giornate: contro Cortina lo score di regular season è negativo 3-2 xwell (giunto alla quinta delle dieci giornate di squalifica), sono da valutare le condizioni di Johnson e Strong: la riserva verrà sciolta oggi. «È complicato far quadrare le linee quando hai così tanti infortuni e squalifiche – aggiunge Cogno – ma sono convinto che Flanagan saprà trovare anche questa volta l’alchimia giusta per far rendere al meglio i nostri ragazzi». Intanto, si è aperto un fronte polemico sull’organizzazio- Sollevamento pesi Carpino, un tricolore dedicato al papà ALBERTO DOLFIN L’Incredibile Hulk Eleonora Carpino fa l’en plein. La giovane pesista torinese ha sbaragliato la concorrenza ai Campionati Italiani Under 17 di Roma, primeggiando nello strappo (58 kg), nello slancio (72 kg) e nel totale (130 kg) della categoria 63 kg. Un’ennesima conferma per la promettente Carpino, che ha scoperto la passione per una disciplina solitamente accostata all’emisfero maschile grazie al sostegno e ai consigli del papà Alberto. «Sono contentissima per- Eleonora Carpino ché era due anni che arrivavo seconda ai Campionati di categoria, mentre stavolta sono riuscita a vincere. Non è stato semplice perché dopo le vacanze estive ho attraversato ne del prossimo campionato. La Lega infatti ha deciso di limitare a cinque il numero massimo di stranieri tesserabili: l’obiettivo sarebbe quello di limitare i costi e recuperare le cinque squadre di serie A2 (Egna, Merano, Appiano, Gardena, Caldaro) che quest’anno hanno preferito giocare in Austria. «È una scelta assurda – attacca Cogno –. Giusto un mese fa si era deciso di mantenere il format dell’attuale campionato, che ha premiato un lungo periodo negativo – racconta la sedicenne della Libertas in Movimento -. Poi, a partire da dicembre, mi sono ripresa e, nonostante le numerose verifiche a scuola, sono riuscita a ritornare in forma. Mio papà continua a seguirmi e c’era anche a Roma: quando ho vinto è scoppiato a piangere di gioia». La sua performance, assieme al secondo posto della compagna Alexandra Pascari nella 53 kg ed al quarto di Fabiana D’Emilio nella 44 kg hanno permesso alla Libertas in Movimento di classificarsi al terzo posto nella classifica societaria. Per la Carpino, invece, il trionfo assoluto dello scorso weekend potrebbe spalancare le porte della Nazionale azzurra, che sarebbe pronta a convocarla per i prossimi Campionati Europei giovanili, che si terranno in Polonia dal 28 aprile al 3 maggio. in termini di pubblico e spettacolo: cambiare di nuovo non ha senso». Limitare gli stranieri poi è un grosso problema per chi, come la Valpe, non ha un vasto bacino di atleti nazionali da cui pescare: «I giocatori italiani oltretutto sono vincolati dalle società: avevamo proposto di liberalizzare questo mercato ma ci è stato risposto di no», commenta. E conclude: «Vedremo quali possibilità avremo in mano e poi decideremo che cosa fare». I Rivoli Blacks centrano la seconda vittoria consecutiva e si installano in testa al loro girone nel campionato di serie A2 di football americano. Dopo il successo nell’esordio per 7-2 contro gli Skorpions Varese, la squadra allenata da Gianni Brena ha superato anche i Daemons Martesana con il finale di 42-26. Dopo un primo quarto senza punti, sono stati gli ospiti a portarsi inizialmente in vantaggio, poi la formazione di casa ha preso in mano le redini del gioco piazzando tre mete grazie a Alessandro Brena, Davide Villani e Elia Giachino. Dopo l’intervallo, i Daemons hanno ridotto il distacco con Crimella ma due touchdown consecutivi di Brena hanno permesso ai rivolesi l’allungo decisivo. Nell’ultimo periodo, il ricevitore dei Blacks ha poi messo a segno la sua quarta meta, vanificando i punti di Fantinelli e Crimella. Il prossimo impegno per i rivolesi sarà domenica, in casa dei Legnano Frogs. [M.BOB.] Bocce Una liceale valsusina fa il record del mondo GIOVANNI BERGER La quindicenne Serena Traversa di Villar Focchiardo in Val Susa ha stabilito il nuovo record del mondo nel Tiro di Precisione Under 18 Femminile con 26 punti. La nuova performance è stata realizzata, domenica durante l’incontro di Campionato Nazionale Femminile a Carcare (provincia di Savona) tra la Bocciofila locale e Ferriera di Buttigliera Alta. Un risultato eccezionale da far invidia anche ai più quotati giocatori maschi della serie A. La giovane segusina che frequenta il secondo anno Serena Traversa, 15 anni del liceo Scientifico «Des Ambrois» a Oulx è tesserata per la società cuneese Auxilium Saluzzo, ma per il Campionato da due stagioni è in prestito alla società della Val Susa. Ha I Campionati Italiani Giovani, in corso di svolgimento sulle piste di Falcade-Passo San Pellegrino, sono iniziati nel migliore dei modi per Clelia Bagnasacco: la portacolori di Sansicario Cesana ha infatti vinto il bronzo in slalom portando a termine una bella rimonta che l’ha vista recuperare dall’ottavo posto della prima manche. La gara è stata vinta dalla valtellinese Fe d e r i c a Sosio. La Bagnasacco, giunta al suo ultimo anno in categoria, corona così nel migliore Clelia dei modi un Bagnasacco finale di stagione che l’ha vista primeggiare in numerose gare FISNJR. Fabrizio Martin, tecnico della squadra femminile del Comitato Alpi Occidentali, esalta la prestazione della sua atleta: «Clelia ha saputo superare condizioni di pista difficilissime e avversarie di valore. La sua è la dodicesima medaglia che il Comitato conquista negli Italiani Giovani negli ultimi tre anni: la dedichiamo a Elena Re, che avrebbe voluto essere qui ma che purtroppo si è recentemente rotta il femore». Nel gigante maschile, vinto dal trentino Giovanni Pasini, ottimo sesto posto per Steven Giuliano (Sestriere). iniziato a giocare da piccolissima, a sei anni nella Borgonese, seguendo il fratello più grande Enrico che le ha trasmesso la passione per le bocce. In seguito negli Under 14 è stata tesserata al Veloce Club di Pinerolo. Il record della specialità apparteneva dal 2012 alla mitica campionessa francese Barbara Barthet, con 23 punti. Emozionata, papà Claudio e mamma Paola al suo fianco, con molta semplicità e un filo di voce racconta: «Era la prima volta che affrontavo l’impegnativa prova del Tiro di Precisione in una gara importante. Mi sono concentrata al massimo, sia nel colpire la boccia, sia il pallino. È andata bene. Sono molto contenta e dedico il successo alla mia famiglia e tutti i miei allenatori che mi seguono, mi incoraggiano e mi danno la fiducia necessaria per continuare a giocare». T1 CV PR T2 60 .Dove andiamo STAMPA .LA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18, mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 13 aprile la mostra «Nato Frascà, la Mente mente» . Visite guidate (sovrapprezzo 2 euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (cso Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18 ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10.30-18.30, sab chiuso. ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: da martedì a domenica e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Or. lun-dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Orario: la Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: da giovedì a domenica 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite guidate alla collezione permanente ogni ora. Mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13; 14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso. FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi 10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; info@olympicstadioumturin.com). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre «Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Chiuso per lavori. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar a sab ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile) PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a visite@lastampa.it - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Riapertura sabato 8 marzo con la mostra «Splendori delle corti italiane: gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena». PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sabdom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 musei@lastampa.it T1 CV PR T2 LA STAMPA GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Dove andiamo .61 . I Cinema del 20 marzo 2014 Le trame ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Sotto una buona stella Solferino 1 P 20.00-22.00 La grande bellezza Solferino 2 P 19.15-22.00 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Dallas Buyers Club Sala 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Noi 4 Sala 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Allacciate le cinture Sala 3 15.30-17.50-20.10-22.30 ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Non buttiamoci giù Sala 1 P 15.30-17.30-19.30-21.15 Mr. Peabody & Sherman Sala 2 P 15.30-17.30 Maldamore Sala 2 P 19.30-21.15 CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo Lei VO 16.30-19.00-21.30 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. Pom., ridotto Aiace, militare, under 18, universitario; € 4,00 over 60 (fino alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le 17,55); Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: € 10,00 Int; € 8,00 Rid. Allacciate le cinture P 17.40-20.00 47 Ronin P 22.30 300 - L’alba di un impero P 16.50-18.40-22.35 Supercondriaco P 20.30 Non buttiamoci giù P 16.50-18.40-20.30-22.30 Amici come noi P 16.50-18.40-20.30-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 16.50-18.40 Il ricatto P 20.30-22.30 DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo; Noi 4 Nirvana P 16.10-18.10-20.15-22.15 Lei Ombrerosse P 15.45-18.00-20.15-22.30 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2 spettacolo; Abb. 14 € 4,40 Allacciate le cinture Eliseo Grande 15.30-17.40-19.50-22.00 Smetto quando voglio Eliseo Blu P 16.00-18.00-20.00-22.00 12 anni schiavo Eliseo Rosso P 15.30-18.00-21.00 F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. 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Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 E fu sera e fu mattina Reposi 1 P 15.00-17.30-20.00-22.30 300 - L’alba di un impero Reposi 2 P 15.15-17.40 Need for Speed Reposi 2 P 20.00-22.30 Amici come noi Reposi 3 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Supercondriaco Reposi 4 15.30-17.50-20.10-22.30 Allacciate le cinture Reposi 5 15.15-17.40-20.05-22.30 Noi 4 Reposi 6 15.30-17.50-20.10-22.30 Saving Mr. Banks Reposi 7 15.00-17.30-20.00-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; Abb. 14 € 5,00; 1° e 2° spett. pom. Ida Sala 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 12 anni schiavo Sala 2 P 15.30-18.10-21.00 Il violinista del diavolo Sala 3 P 15.15-17.30-19.45 I segreti di Osage County Sala 3 P 22.00 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid.; € 5,00 over 60, Soci Aci; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì Amici come noi Sala 1 P 16.15-18.40-21.05 Need for Speed Sala 2 P 15.30-18.30 Need for Speed 3D Sala 2 P 21.30 Non buttiamoci giù Sala 3 P 16.20-18.45-21.10 Tarzan Sala 4 P 16.00 Lei VO Sala 4 P 18.25 Lei Sala 4 P 21.25 300 - L’alba di un impero Sala 5 P 15.55-18.30 300 - L’alba di un impero 3D Sala 5 P 21.05 La bella e la bestia Sala 6 P 16.05-18.45 47 Ronin Sala 6 P 21.25 Il ricatto Sala 7 P 16.30-18.50-21.10 Mr. Peabody & Sherman Sala 8 P 16.15 Allacciate le cinture Sala 8 P 18.35-21.05 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 Allacciate le cinture P 14.20-17.00-19.40-22.20 Non buttiamoci giù P 14.30-17.05-19.50-22.25 Il ricatto P 15.00-17.30-19.45-22.05 La bella e la bestia P 14.15-16.55-19.35-22.15 300 - L’alba di un impero P 14.30-17.15-19.55-22.35 Amici come noi P 14.40-17.10-20.00-22.25 Mr. Peabody & Sherman P 14.50-17.20-19.50 47 Ronin P 22.20 Supercondriaco P 14.50-17.35-20.05-22.40 Mr. Peabody & Sherman P 14.10 Lei P 19.30-22.20 47 Ronin P 16.50 Presto farà giorno P 14.40-17.10-19.45-22.15 Captain America: The winter soldier P 20.30 Need for Speed P 14.00-16.50-19.40-22.30 Cinema: Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Riposo CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881. Riposo ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Riposo MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279. Riposo Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia AVIGLIANA CONDOVE AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490. The impossible 18.30-21.15 CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Gloria 21.00 BARDONECCHIA GIAVENO PIANEZZA SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923. The Avengers 21.00 LUMIERE 01196.82.088. Amici come noi Need for Speed Non buttiamoci giù Supercondriaco SABRINA 012299.633. Allacciate le cinture 21.15 BEINASCO IVREA THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 8,50 intero; € 6,70 rid.; € 6,00 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 11,50 intero, € 9,50 rid. Mr. Peabody & Sherman Sala 1 17.109-19.20 12 anni schiavo Sala 1 21.30 Need for Speed Sala 2 16.40-19.30 Need for Speed 3D Sala 2 22.20 300 - L’alba di un impero Sala 3 17.20-19.50 300 - L’alba di un impero 3D Sala 3 22.10 Tarzan Sala 4 17.30 47 Ronin Sala 4 19.40-22.15 Allacciate le cinture Sala 5 16.50-19.15-22.00 Amici come noi Sala 6 15.50-18.00-20.15-22.30 La bella e la bestia Sala 7 16.30-19.10-21.40 Il ricatto Sala 8 17.30-19.40-21.50 Non buttiamoci giù Sala 9 17.15-22.00 Una donna per amica Sala 9 19.45 BOARO 0125641.480. Saving Mr. Banks POLITEAMA 0125641.571. A proposito di Davis CASCINE VICA - RIVOLI DON BOSCO DIG. 01195.08.908. The Blues Brothers 21.00 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. La grande bellezza 21.15 COLLEGNO CINEMA ARPINO via Bussoleno 50. Supercondriaco 21.15 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Nebraska 18.00-21.00 17.15 19.00-21.30 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 Tarzan P 17.10 Need for Speed P 14.10 Maldamore P 20.00 Snowpiercer P 22.25 La bella e la bestia P 14.15-17.05-19.45-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 14.05 47 Ronin P 16.40-22.20 Sotto una buona stella P 19.40 Noi 4 P 14.35-17.00-19.20-22.05 Allacciate le cinture P 14.20-17.00-19.50-22.40 Lei P 14.00-16.50-19.40-22.30 Amici come noi P 15.15-17.40-20.05-22.35 Mr. Peabody & Sherman P 14.50-17.15-19.40 Amici come noi P 22.05 Need for Speed P 16.30-19.30-22.30 Tarzan P 14.05 300 - L’alba di un impero P 14.30-17.15-20.00-22.40 Presto farà giorno P 14.40-17.10-19.35-22.05 The Lego movie P 14.30-17.00 Una donna per amica P 19.50-22.20 Il ricatto P 15.40-18.00-20.20-22.35 12 anni schiavo Non buttiamoci giù Supercondriaco P 14.00-16.50-19.40-22.30 P 15.10-17.35-20.00-22.25 P 14.35-17.15-19.45-22.15 21.15 21.15 21.15 21.15 PINEROLO MULTISALA 0121393.905. 300 - L’alba di un imperoItalia 200 Non buttiamoci giù Italia 500 21.00 21.00 SESTRIERE FRAITEVE. Amici come noi A CURA DI Daniele Cavalla ALLACCIATE LE CINTURE ··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La finestra di fronte» e «Mine vaganti» racconta la storia di una coppia, a volte imperfetta, nel corso di tredici anni. AMICI COME NOI ·· Commedia. Regia di Enrico Lando, con Pio D’Antini e Amedeo Grieco. Durata: 90 minuti. Gli inseparabili Pio e Amedeo lasciano il loro negozio di pompe funebri a Foggia e vanno prima a Roma e poi a Milano. DALLAS BUYERS CLUB ···· Drammatico. Regia di JeanMarc Vallée, con Matthew McConaughey e Jared Leto. Durata: 117 minuti. Il rude cowboy texano Ron scopre nel 1985 di essere malato di aids: in Messico trova medicine in grado di curarlo ma illegali negli States, decide di importarle. Da una storia vera. 12 ANNI SCHIAVO ···· Drammatico. Regia di di Steve McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti. L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore di New York rapito e venduto come schiavo negli Stati Uniti del 1841. IDA ···· Drammatico. Regia di Pawel Pawlikowski, con Agata Kulesza. Durata: 80 minuti. Nella Polonia del 1962 la giovane Ida prima di diventare suora va a trovare la zia a Varsavia: scoprirà segreti del passato. Opera premiata. LEI ···· Commedia. Regia di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix e Amy Adams. Durata: 126 minuti. L’autore di «Essere John Malkovic» porta sullo schermo la storia d’amore tra il solitario Theodore e una voce femminile. Premio Oscar alla sceneggiatura MALDAMORE ··· Commedia. Regia di Angelo Longoni, con Ambra Angiolini e Luca Zingaretti. Durata: 101 minuti. Un interfono per bambini rimasto acceso fa emergere verità inconfessabili in due famiglie. NEED FOR SPEED ··· Azione. Regia di Scott Waugh, con Aaron Paul e Dominic Cooper. Durata: 124 minuti. Dal videogioco, la storia di un meccanico e pilota tradito da un amico: cercherà vendetta nel mondo delle corse d’auto. NOI 4 ··· Commedia. Regia di Francesco Bruni, con Ksenia Rappoport e Fabrizio Gifuni. Durata: 90 minuti. Dall’autore di «Scialla», il ritratto di una scombinata famiglia romana. NON BUTTIAMOCI GIU’ ··· Commedia. Regia di Pascal Chaumeil, con Pierce Brosnan e Toni Collette. Durata: 96 minuti. La notte di Capodanno quattro persone s’incrociano su un grattacielo di Londra mentre si stanno per suicidare. Dal best seller di Nick Hornby («Alta fedeltà»). IL RICATTO ··· Thriller. Regia di Eugenio Mira, con Elijah Wood e John Cusack. Durata: 90 minuti.Da tempo assente dalle scene, il talentuoso pianista Tom Selznick torna finalmente sul palcoscenico: durante il concerto un cecchino lo minaccia. SNOWPIERCER P 21.15 SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. Non buttiamoci giù Sala 1 21.30 Need for Speed Sala 2 21.20 Il ricatto Sala 3 21.10 VENARIA SUPERCINEMA 01145.94.406. Amici come noi Need for Speed 300 - L’alba di un impero BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· ···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il mondo è vittima di un’era glaciale. Gli unici sopravvissuti sono su un treno che vaga per il pianeta: i ricchi nelle lussuose carrozze, i poveri stipati in fondo. Questi ultimi si ribellano. SUPERCONDRIACO P 21.00 P 21.00 P 21.00 ··· Comico. Regia di e con Dany Boon, Kad Mérad. Durata: 109 minuti.Il quarantenne fotografo Roman è un nevrotico pieno di paure: il medico lo aiuta a cercare la donna della sua vita. 300 - L’ALBA DI UN IMPERO Cinema chiusi oggi ALMESEAUDITORIUM MAGNETTO - BEINASCOBERTOLINO - BORGARO TORINESE ITALIA - CARMAGNOLA ELIOS - CASCINE VICA-RIVOLI DON BOSCO - CESANA TORINESE SANSIPARIO - COLLEGNOUNIPLEX LUCE - CONDOVECONDOVE - CUORGNÈMARGHERITA - LEINÌAUDITORIUM - NONEEDEN - PINEROLOHOLLYWOOD - PINEROLORITZ PIOSSASCOIL MULINO - RIVOLIBORGONUOVO - SAN MAURO TORINESEGOBETTI - SAUZE D’OULX SAYONARA - SUSA CENISIO - VALPERGA AMBRA- VENARIATEATRO DELLA CONCORDIA - VILLAR PEROSA NUOVO - VILLASTELLONE JOLLY - VINOVOAUDITORIUM DIGITAL ··· Fantasy. Regia di Noam Murro, con Sullivan Stapleton e Eva Green. Durata: 102 minuti. Seguito del successo precedente, s’incentra sulle battaglie navali tra Temistocle e Artemisia Dal fumetto di Frank Miller. IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO ··· Drammatico. Regia di Bernard Rose, con David Garrett e Jared Harris. Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini. Dall’autore di «Amata immortale». Teatri del 20 marzo 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Causa malattia lo spettacolo Grilli per la testaAlbum di un Ingegnere da palcoscenico - Augusto Grilli si racconta è spostato a Sabato 22 ore 21 e domenica23ore16.Siprenotaperl’operetta La danza delle libelluledi Lehàr nei giorni 29 (ore 21) e 30 (ore 16) marzo con la Compagnia ALFAFOLIES ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Staseraore20.45CercasiCenerentolaconManuel Frattini e Paolo Ruffini, musica S. Cenci, liriche S. D’Orazio. Una commedia musicale per tutta la famiglia. Si prenota per “Stomp” in scena dal 25 al 30 marzo ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583. Angelinadi F.B. Ronco. Compagnia Les Petits Filous. Venerdì 21. Ore 21 AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. ConcertoJohn Axelrod direttore,ViktorTretiakovviolino,YuriBashmetviola.MusichediMozart,Sostakovic.Giovedì20 e Venerdì 21. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera ore19.30LevocididentrodiE.DeFilippo,con Peppe Servillo e Toni Servillo, regia Toni Servillo,TeatriUniti/PiccoloTeatrodiMilano Teatro d’Europa/Teatro di Roma CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer- raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Sabato ore 21 Coltelleria Einstein presentaIlprincipeFeliceelarondined’inverno SalaPiccola:Venerdìore17.30 Ilgiocodelteatro: Storie turche. Sabato ore 16.30 e ore 21; Domenica ore 15.30 e ore 17.30 Veggie garden - L’orto spettacolo gestuale per i più piccoli COLOSSEO via M. Cristina 71. Stasera ore 21 BallettodiRomainFuturaballandoconLucio. Venerdì 21 ore 21 Crime storydi e con MassimoCarlotto.Sabato22ore21Rimbamband. Domenica 23 ore 17 50 sfumature di Pintus di e con Angelo Pintus ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Stasera ore 21 e fino al 23 marzo, in scena il nuovo entusiasmante spettacolo dei TRELILU: El cico latinotesti e regia del Gruppo. Siprenotaper“ChefinehafattoBabyJane”, in scena dal 25 al 30 marzo GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis,tel.01158.05.768.Staseraore21efino al23marzo,inscenaLastranissimacoppiadivertentissimacommediaconMilenaMiconi e Diego Ruiz. Si prenota per “Mi ritorni in mente live”, in scena dal 3 al 6 aprile GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore 19.30 Il misantropo di Molière, regia Marco Isidori, Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Davide Balliano “Sono legione”. Concerto. Sabato 29. Ore 21 MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333.Staseraore19.30Paradoxa – dall’arte un lavoro sicuro, una performance di PORTAGE, Fondazione del Teatro Stabile di Torino / PORTAGE. Venerdì 21 marzo inizio vendita abbonamento Primevere MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153.Martedì25ore15.30CamilloBenso Conte di Cavour. Un uomo e la sua storia per la Rassegna “Il nastro d’argento” l’Associazione “ArteViva Teatro” Venerdì 28 ore 21 La Locandieradi Carlo Goldoni. Compagnia “Arcobaleno Teatro” TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna internazionale di danza e arti integrate Sono in vendita i biglietti per Omaggio ai Beatles Sabato 22 marzo, Serata Stravinskij Domenica 23 marzo, Meraviglia dal 28 al 30marzopressolebiglietteriedeiteatriNuovo, Erba, Gioiello e Alfieri OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel. 01173.99.833.Venerdì21esabato22marzo ore 21 Ricerca per 1 pubblicoquattro performance di danza contemporanea con Erika Di Crescenzo / Cie La Bagarre, Carlotta Scioldo, Rebecca Rossetti, Elena Pisu / Grimaco Movimentiumani, Francesca Cinalli e Paolo De Santis / Tecnologia Filosofica PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Ore15.30 AlRegiodietrolequinte,visitaguidataalteatro, info tel. 011.8815.557. Il Regio itinerante. Ore 21 a Vinovo, Castello della Rovere, concerto degli Strumentisti dell’Orchestra del Regio: Baroccheggiando Ensemble. Musiche di A. Vivaldi, J.S. Bach PICCOLOTEATRODRAVELLIviaPraciosa11,tel. 011 68.22.122. Santibriganti Teatro e Fondazione Dravelli presentano “La domenica andando a teatro”. Domenica 23 ore 11 Davide Cùccuru/Orlando Manfredi in Il piccoloprincipe.Domenica6aprileore11Claudio e Consuelo in “Dal paese dei balocchi” PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel.011787.780.Untreninoamollachesichiama cuoreCompagnia Viartisti. Sabato 29. Ore 21 SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa del- la Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. 13° Edizione della Rassegna “Divertiamoci a teatro”. L’IspettoreCompagnia Il teatro instabile delle gambe sotto il tavolo. Sabato 29. Ore 21 SAN PIETRO IN VINCOLI - ZONA TEATRO via SanPietroinVincoli28,tel.01152.17.099.Natura morta in un fossodi Fausto Paravidino, compagnia Nessun Vizio Minore. Ore 20.45 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800.Oggialleore13.45efinoal21marzo,torna a grande richiesta per la Rassegna del Mezzogiorno a Teatro “VIVROMA DOMAN”,conGiovanniMussotto,GiancarloBiò eLoredanaPoletto,trattoda“CLASSEDIFERRO”di Aldo Nicolaj, regia M. G. Monticone TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Scuola di recitazione (6 ore settimanali)-CorsodiTeatroperprincipianti(3ore settimanali)-Corsodidizioneedusodellavoce - Corso di Teatro per bambini e ragazzi TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Domenicamattinateatro – Domenica 23 ore 11.00 OPS in “Pippi dalle calze lunghe”. Insolito – Martedì 25, Mercoledì 26 ore 21.00 c/ Casa del Teatro Ragazzi eGiovaniCollectifMensuelin“L’Hommequi valait 35 milliards” TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Sala Grande. Oggi ore 18.30 Pratiche della scena 3° appuntamento: Costumi, luci Stasera ore 21 Cinema!di Beppe Navello conNataliaJesionowska,BogumilaMurzynska,AgnieszkaRadzikowska,WieslawKupczak, Mateusz Znaniecki TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. PinocchiodiBabiloniaTeatrieGloAmicidiLuca. Mercoledì 26. Ore 21 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel.011257.881.Venerdì21ore21compagnia Divago in Questa sera si recita a soggetto. Sabato 22 ore 21 Renato Liprandi in La cena dei single. Domenica 23 ore 18 Teatro Segreto presenta Paolo Borsellino - Essendo stato TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,tel. 01180.28.456.Stagione2013/2014“FisicoBestiale” ElenaRuzza,inoccasionedelprogetto Terra&Lavoro,presenta21marzoore21“Terra Terra” e 22 marzo ore 21 “Precary Art” TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. La vedova allegra di F. Lehar. Sabato 29. Ore 21. Cite - CapasCompagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa. Sabato 5 aprile. Ore 21 PippidallecalzelunghediAstridLindgren.Domenica 13. Ore 16 TEATRO DI DIONISO via Manzoni 3, tel. 011 51.72.826. Chelsea Hotel con Massimo Cotto (voce narrante) Mauro Ermanno Giovanardi (voce) Matteo Curallo (chitarra e piano). Martedì 25. Ore 21 TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel. 011 90.41.984. Cronache sessualicon Antonio Cornacchione. Venerdì 21. Ore 21 TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338 87.06.798. Da Venerdì 21 a Domenica 23, Feriali ore 21 – Festivi ore 16, Una bidella conquisteràilmondocommediacomicaebrillante di e con Walter Revello e la Compagnia “I Barbari Invasori” TEATRO REGIO. Stagione d’Opera. Domani ore20(replichefinoal30/3):UnatragediafiorentinadiA.ZemlinskyeGianniSchicchidiG. Puccini. Biglietteria 011.8815.241/242 TEATROPETRARCAviaPetrarca7-SettimoTorinese, tel. 011 80.07.050. Il medico dei pazzi diEduardoScarpetta,conlaCompagniaIMelannurca. Venerdì 21. Ore 21 TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. Filumena MarturanodiEduardodeFilippo,regiadiAndrea Vespoli. Sabato 22. Ore 21 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione Lirica: “Madama Butterfly” (22/3) ore 20.30, Orchestra Sinfonica di Asti e Coro Polifonico Astense GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 62 800.136090 T1 CV PR T2 T1 AL CV IM NO PR SR SV T2 VB GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 Il tempo Tempo .63 . Ancora soleggiato, ma nel fine settimana piogge al Nord e in Toscana Primo week-end di primavera con nuvole Neve sulle Alpi, al Sud massime oltre i 20° DANIELE CAT BERRO O ggi con l’equinozio finisce ufficialmente l’inverno, ma dopo due settimane di sole e temperature degne del mese di maggio sarà proprio il primo weekend di primavera a riportare piogge e clima più fresco, perlomeno al Nord e su parte del versante tirrenico. L’alta pressione che finora ci ha regalato giornate ben soleggiate sta infatti iniziando a scricchiolare e già nelle prossime ore vedremo le prime avvisaglie dell’imminente peggioramento con velature o passaggi nuvolosi in Sardegna e qualche addensamento a ridosso delle Alpi occidentali. Domani pomeriggio le nubi tenderanno a farsi più estese al Nord-Ovest, soprattutto tra le pianure pedemontane e i primi tratti vallivi dal Biellese all’Ossola, tra la Liguria e l’alta Toscana e in Sardegna, con i primi piovaschi in serata, mentre sul resto d’Italia il cielo rimarrà in gran parte sereno. Da sabato l’alta pressione si ritirerà sull’Europa dell’Est mantenendo la sua influenza solo sull’Italia meridionale e in parte sul versante adriatico e dall’Atlantico torneranno a fluire correnti più umide. Il cielo diverrà così nuvoloso al NordOvest, ma con piogge ancora poco estese, limitate prevalentemente a Valle d’Aosta, Piemonte settentrionale, Levante ligure e alta Toscana; sul resto del Nord ci sarà spazio ancora per qualche schiarita al mattino e i primi piovaschi sulle zone alpine e pedemontane giungeranno solo tra pomeriggio e sera. Domenica con l’approfondimento di una depressione sul Sud della Francia le piogge si faranno diffuse al Settentrione, anche intense dal pomeriggio dalla Lombardia al Triveneto e tra la Liguria di Levante e la Toscana dove sarà possibile qualche forte temporale; andrà un po’ meglio in Emilia-Romagna con schiarite più ampie lungo le coste al mattino e piogge limitate perlopiù alle zone appenniniche. Sul resto d’Italia prevarrà invece il sole e solo domenica pomeriggio arriveranno i primi acquazzoni in Sardegna e sul versante tirrenico. Un fine settimana dai due volti quindi, ancora favorevole alle attività all’aria aperta al Sud con temperature massime oltre i 20 °C, grigio e da passare sotto l’ombrello al Nord, dove i termometri scenderanno di almeno una decina di gradi. Sulle Alpi, dopo il gran caldo degli ultimi giorni tornerà a nevicare: inizialmente i fiocchi cadranno solo oltre i 1800-2000 metri, ma da domenica pomeriggio il limite delle nevicate scenderà fino a 1300-1500 metri, anche più in basso sulle Alpi occidentali. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE €1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA FRANCESE FRS. 3,00; SVIZZERA TEDESCA FRS. 3,00. T1 AL CV IM NO PR SR SV T2 VB GIOVEDÌ 20 MARZO 2014 LA STAMPA 64
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