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LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
LUNEDÌ 31 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 89 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Ricerca coordinata a Torino
L’ex pm è morto a 83 anni
Più diritti per i consumatori
Scoperto il gene
che causa la Sla
Addio a D’Ambrosio
«Maestro di rigore»
Contrattialtelefono
Inarrivo nuoveregole
Pubblicato sulla rivista «Nature»
il lavoro di 14 centri universitari
Gli esperti: «Ma la cura è lontana»
Marco Accossato A PAGINA 14
Entrato in magistratura nel 1957
indagò sui grandi casi d’Italia
da Piazza Fontana a Tangentopoli
Brambilla, Colonnello e Poletti A PAG. 15
Le linee guida dell’Antitrust:
burocrazia contro i furbi
Previste multe fino a 5 milioni
Giuseppe Bottero A PAGINA 18
*
Oggi in edicola con La Stampa
*
W
ASTENSIONI RECORD NEI BALLOTTAGGI. LE PEN CONQUISTA QUATTRO CITTÀ
Il premier stoppa Grasso: «La musica cambia»
IL CASO
Il Senato di Renzi
con 148 membri
ma nessun eletto
Lusso e cinesi
Little Italy
è scomparsa
GIANNI RIOTTA
NEW YORK
«I
o tengo n’appartamento a New York, ’a
parte e Mulberry
Street, scrivo ’e canzone e
faccio ’e dollari. Io tengo pure
’a guagliona a New York ma
c’aggia fa? Sissignori l’America è bella ma ’a radice che
tengo int’ ’o core non mi dà
pace non son felice Napoli
senza di te…» povero Renato
Carosone, che penserebbe
oggi passeggiando per Mulberry Street, la strada dei
gelsi, nella vecchia Little
Italy?
A Nord il quartiere caro al
tenore Caruso, a Frank Sinatra e alla mafia del boss John
Gotti, è stretto dalle eleganti
boutiques di NoHo e Nolita.
Potrà proporre modifiche alle leggi
ma la Camera deciderà se accettarle
Il presidente del Senato,
* Grasso,
critica il progetto
riforma dell’assemblea:
TUTTI I NODI di«Giusto
superare il bicameDIFFICILI
DA SCIOGLIERE
UGO DE SIERVO
S
arà molto interessante esaminare le
decisioni dell’odierno Consiglio dei Ministri in tema di disegno di legge di riforma della Costituzione: ciò non solo
per l’oggettiva importanza
dei due grandi temi che dovrebbero essere affrontati
(modificazione del bicameralismo e nuova riforma del
rapporto fra Stato e Regioni), ma anche per verificare
l’effettiva esistenza di una volontà del Governo sui modi
concreti con cui affrontare
questi temi impegnativi e
complessi.
Mentre, infatti, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha drasticamente confermato la volontà di andare
avanti su alcune linee da lui
solo molto sommariamente
accennate, si moltiplicano
suggerimenti di autorevoli
esponenti istituzionali, dal
CONTINUA A PAGINA 28
ralismo ma non si deve abolire il Senato, che deve restare elettivo».
Renzi non arretra: «La mu* sica
cambia, non scherzia-
mo». Il progetto che oggi
varerà il Cdm prevede 148
senatori, nessuno eletto, e
consentità al Senato di proporre modifiche delle leggi,
che la Camera deciderà se
accettare.
CONTINUA A PAGINA 13
LE IDEE
Il Pd si divide, 25 sono con
* Grasso.
E Berlusconi avverte: niente testi blindati.
Giovannini e Magri A PAGINA 2
INTERVISTA
REUTERS
Boschi: qualcuno
forse pensava
scherzassimo
Il ministro delle Riforme
«Non cambia nome, e per
le leggi costituzionali avrà
pari potere della Camera»
Carlo Bertini
A PAGINA 3
Progettare al tempo dell’incertezza
La velocità digitale rende quasi impossibile
prevedere le conseguenze delle decisioni
Daniele Marini ALLE PAGINE 10 E 11
Anne Hidalgo (a sinistra) primo sindaco donna socialista di Parigi
Se la Siria
non scalda
più i cuori
FRANCESCA PACI
Francia, trionfa la destra L
I socialisti tengono Parigi
I neogollisti dell’Ump sono i trionfatori delle elezioni
municipali francesi. I risultati
confermano anche l’avanzata
del Front National di Marine
Le Pen. I socialisti - mentre
François Hollande pensa a un
rimpasto - si consolano con la
vittoria di Anne Hidalgo, prima donna a guidare Parigi.
1
LE AMMINISTRATIVE IN TURCHIA
Erdogan più forte degli scandali
il suo partito sopra il 40 per cento
A Istanbul va verso la maggioranza assoluta
Scontri ai seggi nell’Est del paese, otto morti
Levi e Mattioli ALLE PAGINE 6 E 7
a foto della piccola
Israa al-Masri con gli
enormi occhi già spenti prima di morire di fame nel
campo profughi palestinese
di Yarmouk, a Damasco, ha
fatto il giro del pianeta. Anche quella dell’infinita coda
per il pane scattata qualche
settimana dopo nello stesso
campo è stata ripresa da tutti i media internazionali. Ne
abbiamo scritto, ne abbiamo
parlato. Ma dura poco. Un
gran voltastomaco globale e
finisce lì. Perché la Siria non
scalda i cuori.
Marta Ottaviani A PAGINA 8
CONTINUA A PAGINA 28
Bianconeri sconfitti 2-0 al San Paolo: è il secondo ko nel campionato
Il Napoli rallenta la corsa della Juve
GIGI GARANZINI
D
oveva accadere prima o poi, è successo cinque mesi e passa dopo Firenze. Non pesa
sulla classifica, questa seconda sconfitta stagionale della Juventus, ma sorprende per le modalità poiché raramente la squadra di Conte si era lasciata sballottare così. E se il gol di Callejon era passibile di millimetrico fuorigioco, è vero anche che
solo una grande serata di Buffon aveva tenuto in
partita i bianconeri sul furibondo avvio del Napoli.
CONTINUA A PAGINA 36
Ansaldo, Buccheri e Nerozzi ALLE PAGINE 36, 37 E 39
L’esultanza del Napoli dopo il gol di Mertens
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
U
GOVERNO
IL NODO DELLE RIFORME
Hanno
detto
L’intervento
Piero Grasso
a «In mezz’ora»
di Lucia Annunziata
Piero Grasso
Matteo Renzi
Almeno un centinaio
di senatori eletti
a cui sono delegate
funzioni legislative
e di controllo di rilievo
Il modo per difenderlo
non è fare una
battaglia conservatrice
tesa a mantenere
lo status quo
Non sono uno che
vuole difendere
la casta o una
poltrona: io sono
il primo simbolo
del cambiamento
Riuscire a ridare
credibilità alle
istituzioni e alla
politica passa dal fare
un po’ di sacrifici
da parte dei politici
Renzi respinge
le critiche di Grasso
“La musica cambia”
Botta e risposta sulle funzioni e la composizione
ROBERTO GIOVANNINI
ROMA
Matteo Renzi ancora una
volta chiude la porta a chi
chiede modifiche ai suoi progetti di riforma. Stavolta a
subire il suo «niet» è addirittura il presidente del Senato
Piero Grasso, che in una intervista a «Repubblica» propone che l’assise di Palazzo
Madama resti un’assemblea
composta da senatori eletti e
che non ne venga completamente snaturata la funzione.
A lui, e ai non pochi senatori
del Pd - ben venticinque - che
danno ragione a Grasso,
Renzi replica di non voler
mollare, perché «il modello
che proponiamo rispetta la
Costituzione. Il Senato non
sarà più elettivo, altrimenti
sarebbe una presa in giro nei
confronti degli italiani».
Insomma, come dice il premier «il governo non molla».
Tanto è vero che oggi in Consiglio dei ministri presenterà
un disegno di legge costitu-
zionale che dice basta al Senato come lo conosciamo adesso,
riduzione del numero dei parlamentari, il più alto d’Europa,
semplificazione del procedimento legislativo e anche semplificazione dei poteri tra le Regioni e lo Stato». «Ho grande
rispetto per il Senato, ho grande rispetto per il presidente del
Senato - dice Renzi al «Tg2» - e
Serracchiani:
«Il presidente ricordi
che è stato eletto
nelle liste del Pd»
capisco che debba difendere
l’istituzione che rappresenta,
ma il vero modo per difendere
il Senato non è fare una battaglia conservatrice tesa a mantenere lo status quo; è prendere atto dei paletti che ci siamo
dati. Abbiamo preso un impegno nei confronti dei cittadini
che hanno diritto al cambiamento. E’ ora di cambiare pagi-
Intervista
UGO MAGRI
ROMA
P
residente Romani, a voi di Forza
Italia piace la riforma del Senato
che Renzi sta per varare?
«Se la proposta del governo sarà
quella che ci è stata anticipata, faremo delle controproposte».
Su che cosa?
«I senatori dovranno essere eletti
direttamente dai cittadini, e non indicati dalle Regioni e dagli enti locali. Questo per noi è un punto molto importante».
Però voi con Renzi avevate un
patto...
«Certo. E intendiamo mantenerlo.
Anzi, finora siamo noi ad averlo osservato in modo puntiglioso, laddo-
na». E quindi, «mai più voto di
fiducia, mai più voto di bilancio, riduzione del numero dei
parlamentari e delle indennità,
quindi chi sta in Senato è un
rappresentante delle istituzioni che non viene pagato». Palazzo Madama manterrà il suo
ruolo nelle leggi costituzionali
e nell’elezione del Presidente
della Repubblica, ma «mai più
bicameralismo perfetto».
Il presidente del Senato replica garbatamente, ma tiene il
punto. Intervistato da Lucia
Annunziata, spiega che la sua
«non è una battaglia conservatrice. Io sono il primo che vuole
eliminare questo tipo di Senato. Il problema è solamente sulle funzioni che deve avere». Per
Grasso «Renzi ha una sua bozza che è stata dichiarata aperta
a qualsiasi contributo», e lui
vuole darne, pur restando super partes. «Io non sono né un
parruccone né un conservatore né un portavoce dei senatori», anche se a quanto pare in
tanti hanno approvato la sua
ANSA
Spending review
Delrio:«Varivista
lalineasugliF35»
idea di lasciare un Senato di
eletti che segua leggi costituzionali ed etiche. Una proposta
che punta ad aiutare Renzi
«per non farlo trovare davanti
a ostacoli. I numeri a Palazzo
Madama rischiano di non esserci, basta ascoltare le prese
di posizione di Forza Italia».
Il vicesegretario dei democratici Debora Serracchiani ri-
Brunetta: «Si sta
consumando
una crisi istituzionale
senza precedenti»
Graziano Delrio
1 La «mia opinione» è
«che una revisione del programma» sugli F35 «sia necessaria». Il governo ridurrà
di 3 miliardi le spese militari
«e credo che sia incluso anche il programma» sugli
F35. Lo ha affermato il sottosegretario alla presidenza
del Consiglio Graziano
Delrioa«Chetempochefa».
chiama seccamente all’ordine
il Presidente del Senato: «È
stato eletto con il Pd, rispetti le
decisioni del partito». Forza
Italia, con Renato Brunetta,
stigmatizza «una crisi istituzionale senza precedenti tra la
seconda carica dello Stato e il
presidente del Consiglio», e
chiede che Napolitano faccia
chiarezza. «Renzi premier e
Stato-Regioni. In più dovrebbe concorrere a tutte le decisioni in tema di
regole, oltre che dire la sua sulle normative comunitarie».
Romani, capogruppo Fi
“Deve essere formato
da eletti dai cittadini”
Di che cosa si occuperebbe la Camera, nel vostro disegno?
«Conferirebbe la fiducia al premier, si
occuperebbe di tutta la legislazione
relativa agli affari correnti di governo, eleggerebbe il Capo dello Stato:
noi non vogliamo che il Senato partecipi alla scelta del Presidente, e comunque ci riserviamo di porre il tema
del presidenzialismo al centro del dibattito sulle riforme».
“Le regioni non possono avere lo stesso peso”
no la composizione del nuovo Senato, il meccanismo di scelta dei suoi
membri che non può non scaturire
Le intese tra Berlusconi e Renzi preve- dal suffragio universale dei cittadini. Secondo noi, dodevano il monocameralismo, o riFRONDA INTERNA vrà rispecchiare le
indicazioni, Recordiamo male?
«Se in 25 nel Pd sono usciti loro
«E’ così. Difatti angione per Regione e
allo scoperto, mezzo proporzionalmente
che noi vogliamo il
monocameralismo partito è con il presidente» al numero degli abie la fine del Parlatanti. Non sarebbe
mento “doppione”. Ma c’entra nulla affatto complicato, mi creda».
con ciò di cui stiamo discutendo.
Come funzionerebbe?
Come ho detto, le riserve riguarda- «Basterebbe per esempio aggiunge-
segretario del Pd, Grasso presidente del Senato e capo della
minoranza interna. Troppi
doppi incarichi... che confusione», dichiara su Twitter Giovanni Toti, consigliere politico
di Forza Italia. Stesso mezzo
usato dal ministro e leader del
Nuovo Centrodestra Angelino
Alfano per schierarsi con Renzi: «Noi per riforma Senato.
Subito. Conservatori e difensori dell’esistente ci troveranno
dall’altra parte».
Dalla parte di Grasso però ci
sono 25 senatori del Pd (tra
questi come Francesco Russo,
Massimo Caleo, Valeria Cardinali, Stefano Esposito, Rosanna Filippin e Stefano Vaccari,
insomma cognomi non particolarmente «pesanti»). In un documento dicono sì alle riforme,
ma non vogliono essere «meri
esecutori». «Renzi ascolti le
tante voci - si legge - e non ponga ultimatum. La posizione di
Grasso è condivisibile, il Senato sia camera di compensazione tra governo e autonomie».
Allora si può dire che siete d’accordo
con Grasso...
ve sulla legge elettorale il Pd e lo stesso Renzi hanno già cambiato più volte
idea strada facendo».
L’ex ministro Paolo Romani
re una scheda in occasione delle elezioni regionali. Sarebbe un esercizio di democrazia che non andrebbe
minimamente a incidere sui poteri
del Senato».
E quali funzioni dovrebbe svolgere,
questo organismo?
«Quelle oggi affidate alla Conferenza
«Per la verità, Forza Italia ha avanzato le sue proposte ben prima che si
pronunciasse il Presidente. Ma non
c’è dubbio che il senso delle osservazioni di Grasso coincida per molti
aspetti con le nostre».
Che suggerimento darebbe a Renzi?
«Di tenere i piedi per terra. Vedo che
25 senatori Pd si sono dichiarati a favore dell’elezione diretta. Se in così
tanti sono venuti allo scoperto, significa che a pensarla come Grasso a sinistra sono perlomeno la metà...».
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Primo Piano .3
.
Le regole della Camera alta
R
1
LA NUOVA
COMPOSIZIONE
Sarà composto
dai presidenti
di regione,
sindaci dei
capoluoghi di
regione, due
consiglieri
regionali e due
sindaci per ogni
regione.
R
2
I SENATORI
NOMINATI
Ci saranno
inoltre ventuno
senatori su
nomina del
presidente della
Repubblica per
sette anni.
Resteranno in
carica anche i
senatori a vita.
R
3
I POTERI
DEL NUOVO SENATO
Pari poteri
alla Camera
per le leggi
costituzionali
e di revisione
costituzionale.
Sull’elezione del
Capo dello Stato,
dei membri di
Csm e Consulta.
R
4
PROCEDIMENTO
LEGISLATIVO
La Camera
approva una
legge, il Senato
può pronunciarsi
entro 30 giorni
proponendo
delle modifiche.
ma la parola
finale spetta poi
alla Camera.
R
5
LA MAGGIORANZA
ASSOLUTA
La Camera
deve legiferare
a maggioranza
assoluta su
interessi propri
del Senato quali
quelli
concernenti
comuni e regioni
direttamente.
CARLO BERTINI
ROMA
Ha
detto
Ruolo del governo
Non sarà introdotto
il premierato forte
Se poi il Parlamento
vorrà cambiare le cose
le valuteremo
«Superamento del bicameralismo perfetto, niente più voto di fiducia del Senato, che non voterà neanche il bilancio dello Stato. I membri
non eletti e senza indennità. Sarà
composto dai presidenti delle regioni, dai sindaci dei capoluoghi di regione e delle province autonome,
due consiglieri regionali e due sindaci per ogni regione; più 21 senatori su nomina del presidente della
Repubblica per sette anni. I senatori a vita esistenti restano in carica.
E faranno parte del Senato, un’altra
variazione rispetto al testo precedente. Quindi in tutto 148 persone».
Rischi per la democrazia
È un allarme che non
condivido. Chi vince
finalmente avrà
gli strumenti
per governare il Paese
Conservazione
Il Molise esprimerà lo stesso numero di senatori della Lombardia?
Se la classe politica
si arrocca con quale
faccia chiediamo
di fare la spending
review agli altri settori?
«Siamo disponibili a modifiche se
le regioni troveranno un accordo al
loro interno per un criterio proporzionale alla popolazione che non
estenda troppo il totale».
Quanto si risparmierà?
«Pari poteri alla Camera per le
leggi costituzionali e di revisione costituzionale. E anche sull’elezione
del Capo dello Stato, dei membri del
Csm e della Consulta. Quindi rimangono le funzioni di garanzia».
Come cambia il procedimento legislativo?
«Viene velocizzato, maggiore rapidità e semplicità nelle decisioni.
La Camera approva una legge, il Senato può pronunciarsi entro 30
giorni proponendo delle modifiche.
La Camera a quel punto ha 20 giorni
per pronunciarsi in via definitiva,
accogliendo le modifiche del Senato
o confermando il testo iniziale. Ma
la parola finale spetta alla Camera e
ci sono dei tempi certi per le leggi».
ANSA
IL MINISTRO DELLE RIFORME
“Ecco il Senato delle autonomie
148 persone senza indennità”
Maria Elena Boschi: “A Grasso dico che i progetti si condividono e non si smontano”
ria fiscale locale, Regioni e Comuni
hanno una maggior voce in capitolo.
può decidere di delegare anche queste materie alle regioni».
La riforma del titolo V svuoterà i poteri delle regioni?
Senza suddividere il processo legislativo, la Camera lavorerà il doppio?
«No, ma chiaramente vengono limitati i poteri legislaMOLISE COME LOMBARDIA? tivi. Le materie avodello Stato sono
«Disponibili a modifiche se cate
in gran parte quelle
le regioni si accordano con concorrenti, come la
un criterio proporzionale» previdenza complementare, la produ«Nelle materie in cui vengono zione e distribuzione dell’energia;
toccati gli interessi di comuni e re- l’ambiente, la tutela del paesaggio, le
gioni in maniera diretta. Ad esem- scelte strategiche sul turismo; il coorpio, pur restando la competenza dinamento della finanza pubblica e
statale, quando si incide sulla mate- del sistema tributario. Ma lo Stato
In quali casi il parere del Senato
potrà essere superato solo con
un voto a maggioranza assoluta della Camera?
6
Tornano in capo
allo Stato capitoli
quali energia;
ambiente, tutela
del paesaggio,
turismo;
coordinamento di
finanza pubblica
e sistema
tributario.
Il ministro delle Riforme
Maria Elena Boschi
Sembra un contentino. Quali sono i
cardini del nuovo testo di riforma?
E quali poteri avrà il Senato oltre a
fornire dei rispettabili pareri?
IL NUOVO
TITOLO V
Ministro
Grasso dice che vuole
aiutare Renzi? Beh, i
numeri in Senato si
trovano meglio magari condividendo un
progetto e non smontandolo. Anche alcuni
parlamentari del Pd ora
vogliono il Senato elettivo? Solo che sono gli stessi
che hanno chiesto e ottenuto che
l’Italicum valesse solo per la Camera. Delle due l’una...» È un fiume in
piena Maria Elena Boschi, il ministro che oggi presenterà in consiglio dei ministri la nuova riforma costituzionale, che «sarà sostenuta da
tutta la maggioranza di governo e
mi auguro anche da Forza Italia. E
che recepisce pure una delle richieste del presidente Grasso: il Senato
continuerà a chiamarsi tale, non più
Assemblea delle autonomie...».
«Al di là delle indennità e vitalizi
connessi, non più erogati, non abbiamo ancora fatto una stima perché molto dipenderà anche dalla
possibile unificazione delle strutture di Camera e Senato. Ovviamente
ci vuole la volontà politica».
R
«Lavorerà tanto e meglio, evitando
il ping pong con il Senato, eliminando
uno spreco di tempo, insomma lavorerà in modo più efficiente, ottimizzando i risultati».
La forma di governo resterà uguale?
«Sì, non sarà introdotto il premierato forte. E’ ovvio che il Parlamento
farà il suo lavoro e se riterrà di cambiare alcune cose, le valuteremo».
Il presidente Grasso la accusa di non
aver recepito i suoi rilievi.
«Alcuni si. Per esempio, si chiame-
rà Senato delle autonomie. Ma che do gli strumenti per farlo. Noi siamo
non vi sia l’elezione diretta non è una disponibili a fare modifiche, ma non
fissazione mia o del premier. È uno si può tornare indietro sui punti cardegli elementi che abbiamo sempre dine. Basta che Grasso o chi ha dubbi
condiviso sia con gli alleati di governo faccia una passeggiata tra la gente
che nel pacchetto di
per rendersi conto.
riforme con Forza
LE POLEMICHE Sfido chiunque a diItalia. Rispetto al te- «Oggi si sono svegliati tutti, re che non c’è consto del 12 marzo non
senso su questa riperché pensavano forma. Ci vuole coci sono rivoluzioni».
che scherzassimo» raggio: se la classe
Insomma, non c’è
politica si arrocca
un pericolo per la
democrazia dalla somma di Italicum nella conservazione, con quale faccia
andiamo a chiedere di fare la spene monocameralismo?
«No, è un allarme che non condivi- ding review in altri settori? Oggi si
do. Invece c’è la grande opportunità son svegliati tutti, perché pensavano
che chi vince possa governare aven- che scherzassimo».
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
U
VERSO IL VOTO
Tutti i firmatari
L’iniziativadi
LibertàeGiustizia
PARTITI E MOVIMENTI
Iltweet
Gli
intellettuali
1 «Bisogna
Grillo
Abbiamo deciso di
sostenere questo
appello molto
importante
Barbara Spinelli
Il fondatore del M5S
un segnale già l’ha
lanciato nell’intervista
a Mentana
ANSA
fermare»
queste riforme, come «furono fermate quelle di Berlusconi». L’appello di L&G è
firmato, tra gli altri, da Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Roberta De
Monticelli, Salvatore Settis, Rosetta Loy, Stajano, Simona Peverelli, Nando dalla Chiesa, Adriano Prosperi, Barbara Spinelli, Paul
Ginsborg, Maurizio Landini, Marco Revelli.
Gustavo Zagrebelsky e Maurizio Landini. tra i firmatari dell’appello «contro la svolta autoritaria»
Grillo e Casaleggio, stavolta sì all’appello
“No alla svolta autoritaria di Renzi”: un fronte dal M5S a Zagrebelsky-Rodotà. Con Landini e Spinelli
JACOPO IACOBONI
Stavolta Grillo e Casaleggio
firmano l’appello degli intellettuali promosso da Libertà
e Giustizia, che denuncia «la
svolta autoritaria» verso una
«democrazia plebiscitaria».
E bisogna andare dentro questa storia perché potrebbe
essere la spia di qualche sommovimento, anche pensando
al voto imminente.
Mentre un altro appello subito dopo le politiche, per
fare delle cose insieme - era
stato bruscamente rispedito
al mittente da Grillo, anche
con l’irrisione di quegli intellettuali, ieri il fondatore e co-
fondatore del Movimento cinque stelle hanno sposato in pieno il testo di L&G, rilanciandolo sul blog (unica aggiunta, una
grande foto di Licio Gelli). Incapaci di stare assieme ad altri
per governare, potrebbero fare
strada comune al riparo dell’opposizione. Vedremo.
Il testo - firmato tra gli altri
da Zagrebelsky, Rodotà, Spinelli, Ginsborg, Revelli, Settis,
De Monticelli, ma anche, aggiunta di ieri, da quel Maurizio
Landini certo non antipatizzante con Renzi - lamenta che
«stiamo assistendo impotenti
al progetto di stravolgere la
Costituzione da parte di un
Parlamento esplicitamente de-
legittimato dalla sentenza della Corte costituzionale» (tesi
classica del M5S), che con
«monocameralismo e semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di
Il premier vuole riforme
«plebiscitarie», e il Pd sta
attuando «il piano che
era di Berlusconi»
Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia». La responsabilità del Pd «è enorme
poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi»; che lo faccia il leader
del Pd «è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di
opposizione».
Barbara Spinelli sostiene di
essere «sbigottita dall’ammirazione diffusa che suscita il
falso nuovismo costituzionale
del governo in carica. In nome
della rapidità, del cosiddetto
“efficientamento”, si stanno
smantellando una dopo l’altra
istituzioni che hanno come
compito quello di garantire la
pluralità dei poteri e il loro reciproco bilanciamento». E aggiunge di non esser sorpresa
stavolta dell’apertura di Grillo,
«un segnale già l’ha lanciato
nell’intervista a Mentana, secondo me» (fu quando disse
che Tsipras gli piaceva «abbastanza», pur continuando ovviamente a chiedere di votare,
in Italia, il M5S). E’ davvero un
punto chiave: se è illusorio immaginare che Grillo e Casaleggio facciano partecipare chicchessia al loro copyright, lo è
meno pensare che possano fare, assieme a chi ci sta, una
battaglia d’interdizione (anche assai spregiudicata, in
Parlamento). Battaglia che incrocia mondi assai lontani dal
Movimento, per esempio il girotondismo delle origini; che
partiva guarda caso dalla Firenze di Renzi.
Paul Ginsborg, per dire,
spiega di essere «molto preoc-
cupato per quello che accade in
Italia, dopo aver scritto più di
mille pagine sulla vostra democrazia». E Marco Revelli, storico e studioso di movimenti, vede una vera e propria «manomissione della Costituzione»
che porterebbe a «una sorta di
plebiscitarismo personalistico
basato sul rapporto diretto tra
il leader e la massa, incarnato
da Matteo Renzi». Una «forma
di populismo tanto più pericolosa» perché sostenuta da un
partito «che pretende di portare il nome “democratico”».
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LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Primo Piano .5
.
Ha
detto
Intervista
Camere
con vista
CARLO
BERTINI
Il dibattito
L’obiettivo è superare
le correnti organizzate
basate sui
personalismi
CARLO BERTINI
ROMA
l Pd è il vero motore del
cambiamento oggi, siamo un partito che dibatte e non siamo una caserma. È normale che
sui passaggi cruciali, sul lavoro o sulle
istituzioni, si discuta. Ma oggi il tema è
tra chi vuole cambiare e conservare.
Non si tratta di dare ordini a nessuno,
ma di capire da che parte si sta». Lorenzo Guerini, detto Arnaldo dagli
amici per le sue doti di moderazione, è
uno dei due vicesegretari di fresca nomina di un Pd finito nell’occhio del ciclone: tutti i fattori di tensione vengono dal partito del premier, è l’accusa di
Forza Italia. Ma a chi mette in dubbio
la tenuta del Pd, Guerini obietta che
«Renzi il suo partito lo tiene e i frenatori non usino l’alibi della nostra discussione interna per sabotare le riforme».
«I
L’asticella elettorale
Puntiamo a
migliorare il risultato
delle ultime europee,
cioè salire oltre il 26%
Nuovo ruolo di vicesegretario
Ad esser sincero
avrei continuato a fare
quello che ho fatto
fino ad oggi
Guerini
Premessa. Renzi disse che da segretario avrebbe mandato in soffitta le correnti. Ma ora ne sta per nascere un’altra, il correntone dei quarantenni. E ci
sono i civatiani, i «turchi», i renziani...
«Non vogliamo annullare le sensibilità del Pd che da grande partito vede
al suo interno varie anime, frutto delle
tradizioni politico-culturali. Ma l’obiettivo è superare le correnti organizzate
basate sui personalismi che hanno paralizzato nel passato il Pd. Non si tratta
di annullare le sensibilità ma di comprenderle in un dibattito interno, che
trovi però la sintesi giusta nella capacità di decidere. Renzi vuole un partito
che discuta e che non sia ingessato dai
veti incrociati del passato».
Vi fa piacere la nascita di questo correntone di quarantenni guidato da
Speranza?
È uno dei due
vicesegretari Pd
ANSA
Guerini: ai sabotatori dico
attenti, non si salva nessuno
“Non si tratta di dare ordini, ma di capire da che parte si sta”
cusano i civatiani?
«Credo che tutte le iniziative volte a
«No, è nato il partito che vogliono i norafforzare la collegialità del Pd siano stri militanti ed elettori. Un partito che
positive, dentro un quadro di lealtà, te- una volta definita una linea politica cernendo conto che il congresso ha dato ca di portarla avanti, anche con chi
chiare indicazioni e che a quelle biso- esprime posizioni diverse».
gna rimettersi. I caAvete un Pd blindato
pigruppo, anche
IL NUOVO CORRENTONE senza insidie alla leaquello del Senato,
ma gruppi par«Ben vengano le dership,
hanno dato un conlamentari nati nell’era
iniziative per rafforzare Bersani e per metà non
tributo importante
la collegialità del partito» del tutto allineati. Tecercando di portare
i gruppi a realizzare
mete trappole sul dein Parlamento l’iniziativa politica che il
creto lavoro e sul Senato?
partito ha assunto».
«Credo che nessuno voglia bloccare il
Ma al netto del proliferare di corren- cammino delle riforme. Siamo ad un
ti, di fatto il partito non ha più una passaggio decisivo, un leader si è assunvera opposizione interna. Insomma to l’onere di portare il paese fuori dalla
è nato il partito del «capo» come ac- palude e se qualcuno pensa di sabotare
questa prospettiva sappia che rischia
sia il Pd, sia tutto il paese. Ma questo non
significa annullare il dibattito».
anche per imprimere quella svolta alla
strategia comunitaria che tutti invocano
ma che per potersi realizzare deve poggiarsi su forze politiche robuste».
Avete di fronte le europee, i sondaggi
sono buoni. Dica la verità: la vera
Lei dovrà lavorare in tandem con la Serscommessa sarebbe superare il 35%
racchiani. Servivano due vice al Pd?
«Se dovessi essere
come non è mai
riuscito a nessuno
IL FUTURO DELLE RIFORME sincero, avrei contia fare quello
dei leader della
«Passaggio decisivo, chi non nuato
che ho fatto fino ad
nuova sinistra?
vuole cambiare sappia che oggi, cioè il coordina«No, è migliorare il
rischiano il Pd e il paese» tore della segreteria.
risultato delle ultime
Non ho cercato queeuropee, cioé salire
oltre il 26% e consolidare il Pd come pri- sto ruolo e ho sempre concepito la mia
mo partito italiano. E magari come quel- funzione come quella di chi dà una malo con i maggiori consensi della sinistra no. E sono contento che sia stato chiesto
europea, che viaggia intorno al 25% in alla Serracchiani di svolgere questo
media nei vari paesi. Noi possiamo esse- compito, perché ritengo positivo coinre il primo partito della sinistra europea, volgere i territori a livello apicale».
La lettera
Il leader Udc
“Serveun’Europadiversa
Ilpremierpongailproblema”
PIER FERDINANDO CASINI *
aro Direttore,
è in corso un dibattito molto serio, anche su La Stampa,
sui rischi che le prossime elezioni
europee segnino una grande vittoria delle coalizioni e dei partiti populisti ed antieuropei che sembrano godere non solo nel nostro Paese
delle «migliori condizioni di salute».
Dalle prime elezioni dirette del
Parlamento europeo, nel 1979, è risultato chiaro che queste competizioni favoriscono i partiti antisistema, o comunque collocati alle
estremità dello spettro politico. Lo
stesso elettore che alle elezioni politiche nazionali privilegia un «voto utile» per un partito che ha concrete possibilità di partecipare al-
C
Casini
Pier
Ferdinando
Casini è stato
presidente
della Camera
la formazione del governo, alle elezioni europee, in assenza del vincolo della governabilità, compie
una scelta diversa, magari anche
solo per segnalare insoddisfazione
nei confronti del proprio governo.
Se questa tendenza è insita nel
gioco elettorale europeo, alle elezioni di fine maggio, nonostante
l’aumento dei poteri del Parlamento europeo, nonostante l’inedita
indicazione da parte delle principali famiglie politiche di un proprio candidato a Presidente della
Commissione, rischia di andare
ben oltre il livello di guardia.
In realtà la questione europea è
diventata un banco di prova permanente, su cui emergono divisioni trasversali tra i partiti e al loro
interno.
Da una comune accettazione,
spesso acritica, dell’Europa come
denominatore comune di popoli e
Paesi, fattore di pace e di progresso,
si è oggi scivolati ad una visione dell’Europa come mostro burocratico
e parassitario, prima responsabile
di un disagio sociale generalizzato e
di uno scontro intergenerazionale.
Il fatto è che a una Marine Le
Pen in carne ed ossa non si possono contrapporre uno Spinelli o un
De Gasperi imbalsamati in una teca da museo. Il populismo anti-europeo non si combatte con una retorica europeista vuota di contenuti e di proposte legati alle condizioni presenti della società europea. Occorre mettere in discussione non l’Europa o l’euro, ma alcune
scelte fondamentali nelle politiche
europee degli ultimi anni, a cominciare da quella, sbagliata, di una
austerità senza costrutto. Certo ci
vuole coraggio.
Un coraggio che, negli ultimi
anni, è mancato alle classi politiche europee, spesso interessate
solo a difendere gli interessi del
proprio Paese o a scaricare sull’Europa la colpa delle proprie debolezze. Quante volte abbiamo
sentito frasi del tipo «ce lo chiede
l’Europa»? Francamente un po’
troppe per non pensare ad un processo di deresponsabilizzazione
crescente e ad una sorta di permanente «scaricabarile».
Bene dunque fa il nostro presidente del Consiglio a porre al tavolo
di Bruxelles, col piglio che gli è proprio, il tema di un cambiamento delle politiche economiche comuni. Il
futuro della costruzione europea si
gioca sui temi del lavoro e della
competitività delle imprese, sullo
stimolo alla domanda interna e sul
rilancio della ricerca e soprattutto
sull’obiettivo di sanare il gap generazionale che si è aperto tra gli anziani «occupati» e i giovani «in permanente ricerca del lavoro».
Lo stesso Obama, a fronte di tante incertezze in politica estera, i
successi maggiori li ha ottenuti proprio nel rilanciare l’economia americana, anche grazie a un atteggiamento più dinamico nei confronti
dei vincoli di bilancio e a un ruolo
più deciso dello Stato. Fatti i compiti a casa, non sarà il caso di gettare
lo sguardo anche oltre atlantico?
* Presidente commissione Affari esteri
Senato della Repubblica
Una legge
trasversale
per i profilattici
nelle superiori
l tema è serissimo, la
prevenzione dell’Aids, lo strumento magari provocherà facili
ironie, fatto sta che è la
seconda volta che in Parlamento viene proposta
una legge per la distribuzione di profilattici nelle
scuole secondarie superiori e non si sa se sarà la
volta buona per vederla
approvata. Ci hanno
messo la firma quarantatrè deputati, quasi tutti del Pd, i renziani Scalfarotto, Realacci e Carbone, lettiani come Anna Ascani, bersaniani
come Micaela Campana
e poi Pippo Civati, Romano e la Tinagli di Scelta Civica. Una proposta
definita «un sasso nello
stagno per una presa di
coscienza dello Stato
verso un problema che
ha costi umani e finanziari enormi». Lo scopo
è «assicurare ai giovani
l’accesso agli strumenti
della prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili», informandoli sui «confini di una sessualità responsabile». E
per divenire lo strumento principale di prevenzione, «il profilattico deve essere affrancato da
tabù, paure e vergogne e
per questo deve trovare
spazio nei luoghi quotidiani della vita degli studenti». Coinvolgendo le
imprese produttrici per
sostenere i costi di installazione di distributori e per raggiungere,
«nel rispetto degli standard qualitativi il più
basso prezzo di vendita
possibile».
I
Italicum a luglio
«Prima di luglio non ce la
faremo mai ad approvare l’Italicum»: la previsione non è buttata lì, ma
viene da una fonte autorevole del Pd, se non altro perché il deputato in
questione riveste un ruolo di primissimo piano
nella gestione del gruppo. E dunque ha voce in
capitolo per dire che se
pure il Senato riuscisse a
licenziare entro le europee, cioè il 25 maggio,
una prima lettura della
riforma costituzionale
che ne prevede la sua
stessa abolizione, la palla passerebbe subito alla
Camera. Che comincerebbe ad esaminare la riforma costituzionale
mentre il Senato potrebbe a quel punto occuparsi della legge elettorale.
«Volete che il Senato non
apporti qualche modifica all’Italicum? Impossibile». Dunque se pure
entro giugno i senatori
riuscissero ad approvare
la riforma elettorale, poi
toccherebbe di nuovo alla Camera pronunciarsi,
o con un sì definitivo, o
con altre modifiche, facendo tornare indietro
in quel caso la legge per
una quarta lettura…
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
U
FRANCIA
Hanno
detto
IL VOTO AMMINISTRATIVO
49%
38,5%
9%
per l’Ump
l’astensione
a Le Pen
I consensi a livello
nazionale del partito
neogollista, 7 punti
più dei socialisti
Quasi quattro punti
in più rispetto
al precedente
voto locale
Il FrontNationalperò
nonsipresentavaintuttii
comuni.Alivello
nazionaleèoltreil20
Jean-François Copé, Ump
Il primo partito
è l’Ump. Quella
di oggi è una grande
onda blu, il nostro
colore, sul paese
Gollisti e Le Pen
vittoria per due
Crollo di Hollande
Al Front National 10 comuni, ai socialisti la capitale
PAOLO LEVI
PARIGI
Il ciclone della destra francese si abbatte sul governo
socialista di François Hollande, duramente punito dagli elettori nelle elezioni municipali, caratterizzate dal
trionfo dei neogollisti dell’Ump e dal grande balzo in
avanti del Front National di
Marine Le Pen, a due mesi
dalle europee di maggio.
Due anni dopo il ritorno
all’Eliseo, la gauche è al tappeto. La destra chiede un
immediato cambiamento di
rotta, e già oggi ci sarà il rimpasto di governo e il probabile
ritorno di Ségolène Royal, la
candidata socialista nelle presidenziali del 2007, nonché ex
compagna di Hollande, da cui
ha avuto quattro figli. «È una
sconfitta collettiva, mi assumo la mia parte di responsabilità», ha detto dopo i risultati
del voto il premier Jean-Marc
Ayrault, la cui permanenza
nell’esecutivo socialista sembra ormai sempre più improbabile. Quello dei francesi, ha
aggiunto il premier, «è un
messaggio chiaro e dobbiamo
ascoltarlo pienamente», ha
detto ancora l’impopolare primo ministro, riconoscendo
che il voto è «segnato dal significativo disamore di chi ci
diede la fiducia nel 2012».
Unica consolazione, per la
maggioranza, è la netta vittoria di Anne Hidalgo nella sfida
simbolica della capitale. «Grazie Parigi!», ha esultato la candidata socialista di origini andaluse in un cinguettio pubblicato su Twitter. La vittoria di
Marine Le Pen, Fn
Da oggi siamo il terzo
grande partito
francese. È l’inizio
di una nuova tappa
nella nostra crescita
Il premier Jean-Marc Ayrault
AFP
Marine Le Pen arriva al quartier generale del partito
Hidalgo, primo sindaco donna
di Parigi, ai danni dell’agguerrita avversaria Ump Nathalie
Kosciusko-Morizet, e le conferme a Lione, Strasburgo,
Lille (con Martine Aubry) e
Digione non bastano però a
cancellare la sconfitta di dimensioni storiche del Partito
socialista e dei suoi alleati.
«Una grande onda blu sul paese», esulta invece JeanFrançois Copé, dell’Ump.
In un’elezione segnata da
un astensionismo record che
sfiora il 40%, la gauche subi-
sce una disfatta e deve abbandonare alla destra storici bastioni come Tolosa, Roubaix,
Bastia, addirittura Limoges,
che aveva un sindaco di sinistra dal 1912. Con la conquista
di almeno dieci municipi, conferma il suo radicamento nel
territorio anche il Front National, ma il volto di Marine Le
Pen negli studi delle tv denunciava un po’ di delusione: il
partito anti-euro non ha sfondato ad Avignone, dove il
mondo della cultura si era sollevato davanti all’ipotesi di
Questa è una sconfitta
per il governo. Non
siamo stati capaci di
spiegare bene le misure
di risanamento
una sua vittoria.
Il partito anti-euro non ce
l’ha fatta nemmeno a Forbach,dove era in corsa il mediatico vicepresidente Florian Philippot, né a Perpignan,dove
sperava di vincere Louis Aliot,
l’altro vicepresidente del partito, nonché compagno della
Le Pen. «Da oggi siamo il terzo grande partito del Paese»,
ha tuttavia esultato la «dama
nera», che ora guarda alle europee di maggio, dove alcuni
sondaggi la danno al primo
posto.
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
54,5
Personaggio
per cento
ALBERTO MATTIOLI
a prima prima cittadina della storia
di Parigi è la socialista Anne Hidalgo,
quarto sindaco della capitale da quando, nel 1977,
la carica fu ristabilita dopo più
di un secolo di prefetti, perché
il ricordo della Comune continuava a terrorizzare la Francia conservatrice. Hidalgo ha
battuto al ballottaggio la candidata sarkozysta Nathalie
Kosciusko-Morizet, per tutti
NKM, che pure al primo turno
era in testa: secondo i primi
exit poll, 54,5 a 45,5%.
Hidalgo aspettava la serata
di ieri da tredici anni, passati
da «première adjointe», insomma vice, di Bertrand Delanoë, sindaco di grandi meriti e
di simpatia non debordante
(per NKM, Delanoë & Hidalgo
erano «le suffisant et l’insuffisante», lo spocchioso e l’insufficiente). Lui la chiamava «ma
petite Anne», lei è sempre stata fedele e leale. Con un momento drammatico fra il 5 e 6
ottobre 2002, la prima «Notte
bianca» di Parigi, quando uno
squilibrato mandò all’ospedale Delanoë con una coltellata.
E la piccola Anna prese le redini della Mairie con una tranquilla efficienza che stupì solo
chi non la conosceva ancora.
Ironia della sorte, la sindaca di Parigi è spagnola, nata in
Andalusia nel ‘59: naturalizzata francese nel ‘73, ha conservato la doppia nazionalità. Il
suo pedigree di gauche è ineccepibile, con un nonno condannato a morte dai franchisti
che fuggì in Francia a dorso di
mulo e l’infanzia nei quartieri
operai di Lione dov’erano emigrati i genitori. Anne si è fatta
da sé: studi di Diritto e Scienze
I consensi che avrebbe
preso Anne Hidalgo
nuovo sindaco
di Parigi
L
AMBIZIOSA
Ha detto no a un ministero
«Sono anni che penso
a come diventare sindaco»
sociali, poi ispettrice del lavoro, una delle prime donne a
passare il concorso. «Ma non è
uno “storytelling” non è
marketing politico, è solo la
mia storia», giura lei.
Socialista da sempre, per
lei la grande occasione arriva
alle municipali del 2001, quando la legge sulla parità appena
approvata apre alle donne delle praterie nelle liste. Viene
eletta a Parigi e subito nominata vicesindaco. Seguono
quei famosi tredici anni da numero due, che Anne usa per
impratichirsi della macchina
amministrativa, sbarazzarsi
con metodo dei rivali di partito
e costruirsi una rete di appoggi. Nel suo Comitato di sostegno, presieduto dal matematico Cédric Villani, ci sono molti
bei nomi, da Claudia Cardinale al cacciatore di nazisti Serge Klarsfeld.
Ha capito per tempo che
Parigi val bene il governo.
Quando Hollande vinse le elezioni, le propose un ministero.
Lei rifiutò: sapeva che l’Hôtel
de Ville «pesa» di più. Appuntandole la Legion d’Onore,
Hollande lo ricordò: «Lei
avrebbe potuto entrare al governo, le è stato proposto, ma
ha preferito Parigi». Nello
stesso discorso, il Président
evocò sorridendo le celebri
«collere fredde» di madame
Hidalgo, temutissime dai nemici e ancor di più dagli amici
socialisti che la contrariano.
Questa donna tranquilla e sorridente è una grande ambizio-
Vincitrice
La socialista Anne Hidalgo
è nata in Andalusia nel 1959
Hidalgo, una “spagnola”
la prima donna di Parigi
Fuggita da ragazza dal franchismo, è stata per 13 anni vicesindaco
sa: «Sono anni che, ogni mattina, truccandomi, penso come
diventare sindaco di Parigi»,
confessò una volta, scherzando
ma non troppo. Sul fronte privato, da segnalare due matrimoni
e tre figli. Su quello pubblico,
proclama di voler fare di Parigi
«una città-mondo, una città innovatrice che crea lavoro, una
città ecologica dove ci si può
spostare a piedi e in bicicletta,
una città potente e benevola con
un servizio pubblico di qualità,
una città sicura e armoniosa».
In realtà, ha vinto perché Parigi
è già una metropoli amministrata assai bene, in ogni caso molto
meglio di qualsiasi città italiana.
Ennesima dimostrazione che
per non farsi scavalcare dai populismi, frontisti o pentastellati
che siano, c’è un sistema infallibile: governare bene.
Primo Piano .7
.
«Governo punito
per le troppe tasse
Se vuole ripartire
punti su Delanoë»
7
domande
a
Jean-Marie
Colombani
«Per i socialisti è certamente
una sconfitta, ma è troppo
presto per dire se è anche
una disfatta. Nel 2008, 59 città con più di 20 mila abitanti
passarono da destra a sinistra. Oggi non sappiamo ancora quante faranno il contrario». Jean-Marie Colombani, ex direttore di «Le
Monde» e oggi del sito Slate.fr, analizza i primi risultati
del secondo turno delle amministrative.
L’Ump, destra moderata,
canta vittoria.
«E fa bene, perché è il suo
primo successo alle amministrative. Durante tutto il
quinquennio di Nicolas
Sarkozy, l’Ump perse tutte le
elezioni. Insomma, si conferma la vecchia regola francese: chi è al potere perde sempre le elezioni intermedie».
Per Marine Le Pen è una vittoria o un trionfo?
«Una vittoria meno
spettacolare di quanto
raccontino i
media. Dove si è presentato, il
Front national ha
fatto in med i a i l 14 - Colombani
15%, meno dirige Slate.fr
del 18% di
madame Le Pen alle presidenziali. Gli elettori puniscano i socialisti premiando l’Ump più che il Fn».
Perché i socialisti hanno
perso?
«Credo che la ragione fondamentale sia lo choc fiscale.
Certo, arrivando al potere
Hollande ha trovato le casse
vuote. Ma le ha riempite in
maniera brutale. E tartassando non solo i ricchi, molti
dei quali sono scappati in
Belgio o a Londra, ma anche
la classe media e perfino
quella popolare».
Il governo di Jean-Marc
Ayrault è accusato di governare male...
«È spesso maldestro. Ha ragione Ségolène Royal: sono
stati chiesti grandi sforzi ai
francesi senza spiegare chiaramente perché, dove si vuole arrivare».
Un ministro, Benoît Hamon,
ha annunciato per domani
(oggi per chi legge, ndr) un
«rimpasto».
Cambierà
qualche ministro o anche il
primo ministro?
«Credo che non abbia senso
cambiare il governo senza
cambiare il premier. Hollande ha elaborato un “patto di
responsabilità” che è una
specie di compromesso storico con le imprese. Una nuova politica economica richiede un nuovo governo».
Si fa il nome del ministro
dell’Interno, Manuel Valls...
«È molto popolare. Ma c’è
anche un altro nome che
spicca».
Quale?
«L’ex sindaco di Parigi, Betrand Delanoë. E’ un uomo
eccezionale che non solo ha
vinto due volte le elezioni,
ma se ne va facendo eleggere Anne Hidalgo, cioè la sua
candidata. Un capolavoro
politico».
[ALB. MAT.]
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
U
TURCHIA
LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Erdogan sconfigge anche gli scandali
Il partito del premier tiene Istanbul e resta sopra il 40% dei consensi. Delusione fra i repubblicani “kemalisti”
MARTA OTTAVIANI
ISTANBUL
47,6%
Lo hanno accusato di avere
rubato. Di avere creato problemi a uomini d’affari non allineati. Di aver fatto pressioni
sulla stampa. Di aver cercato
di provocare una guerra contro la Siria. Di avere un’amante, lui e suo figlio. Eppure, nonostante tutte queste cose, a
cui va aggiunta la repressione
del movimento di protesta di
Gezi Park l’estate scorsa, il
premier turco Recep Tayyip
Erdogan ha vinto un voto amministrativo che era un referendum sulla sua leadership e
lo ha fatto nel migliore dei
modi possibili, almeno stando
ai primi risultati parziali.
I risultati definitivi arriveranno solo nelle prime ore di
questa mattina, ma l’Akp, il
Partito islamico-moderato
per la Giustizia e lo Sviluppo
al governo, sembrerebbe aver
mantenuto il controllo di
Istanbul, dove vota un quinto
del bacino elettorale del Paese, e forse anche la capitale
Ankara, anche se il Partito
Repubblicano del Popolo, il
Chp, principale voce dell’op-
per l’Akp
A un terzo dello spoglio
il partito islamico
moderato era in testa
50,9%
a Istanbul
Vantaggio anche
nella città che ospita
un quinto dei turchi
Sostenitori dell’Akp a Istanbul
dove ha votato a Istanbul, con
la voce ritrovata dopo 48 ore di
riposo assoluto. Anche il presidente della Repubblica, Abdullah Gul, ha voluto parlare, ma
ha utilizzato toni ben diversi.
«Abbiamo avuto una campagna elettorale dura - ha detto
dopo il voto - adesso tutti devono fare un passo indietro».
Parole, le sue, destinate a rimanere inascoltate. Nella notte
di ieri si è scatenata la battaglia
sull’attendibilità dei dati. Da
una parte l’agenzia Anadolu
Haber Ajansi, vicino al governo, dall’altra Cihan, di proprietà di Fetullah Gulen, il filosofo
islamico a capo dell’ala della
destra turca contrapposta al
premier Erdogan e accusato
dal primo ministro di essere il
mandante della campagna di
diffamazione che lo ha visto
protagonista per mesi. Proprio
ieri sera i media che fanno riferimento a Gulen hanno dichiarato di essere stati hackerati,
facendo salire la tensione.
Scontri a fuco fra clan rivali si
sono verificati invece in alcune
Nelle zone remote
dell’Est ci sono stati
scontri fra fazioni rivali
almeno otto i morti
zone rurali. Nella provincia sudorientale di Sanliurfa, al confine con la Siria, in una sparatoria ci sono stati sei morti. In
tutto il Paese le vittime sono almeno otto, trenta i feriti.
Un clima pericoloso, nel
Il voto in immagini
Laici e religiosi
Il candidato del Partito
repubblicano del Popolo
Mustafa Sarigul vota con la
figlioletta. Sarigul, esponente
di spicco della formazione
laica fondata da Ataturk, era
l’avversario più temuta
dall’Akp di Erdogan
Sotto alcune sostenitrici di
Erdogan festeggiano la
vittoria nelle elezioni
amministrative dell’Akp
L’opposizione laica
e gli islamisti di Gulen
contestano i risultati
forniti dal governo
posizione, sostiene di essere
in testa.
Erdogan è riuscito a recuperare terreno anche in alcuni piccoli comuni della Tracia
e della costa mediterranea,
tradizionalmente sotto il controllo della minoranza in parlamento. Un risultato sorprendente, sotto certi aspetti,
che non solo non indebolisce
il primo ministro, anzi sembra rafforzarlo. A spese di chi,
i risultati provvisori ancora
non lo dicono chiaramente,
ma fino a ieri sera, la prestazione del Chp, se si esclude
Ankara, appariva nettamente sotto tono, almeno rispetto
alle aspettative della vigilia.
Tranquillo come sempre, il
premier Erdogan lo aveva già
annunciato ieri nella tarda
mattinata. «Oggi come stanno le cose lo dirà il popolo»
aveva dichiarato ai giornalisti
all’uscita dal seggio elettorale
quale la disputa sui numeri rischia di trasformarsi in lotta
per le strade e dove nessuno,
tranne il capo dello Stato, cerca
di buttare acqua sul fuoco. Non
è un caso che, a Istanbul come
ad Ankara, le piazze simbolo
delle rivolte di Gezi Park siano
state transennate e messe sotto controllo da parte di decine
di agenti in tenuta antisommossa. L’unico tranquillo sembra Erdogan. Perché, anche se
dovesse perdere Ankara, lui ha
comunque vinto. Con quello
che è successo qualsiasi partito
sarebbe sparito. Il suo è ampiamente sopra il 40%. E lui c’è ancora. Stanco, senza voce, colpito da scandali a non finire. Se è
vero che tutto quello che non
uccide fortifica, qualcuno inizia
a pensare che sia invincibile.
Politici
e militari
Sopra, il premier Recep
Erdogan, leader del partito
islamico moderato Akp
saluta i suoi sostenitori
subito dopo aver votato
a Istanbul, di cui è stato
sindaco dal 1994 al 1998 e
che ha usato come
trampolino di lancio per
conquistare il Paese nel 2003
A destra, un seggio
sorvegliato dall’esercito a
Diyarbakir nel sud est
del Paese, zona a forte
minoranza curda
“Per la gente contano
di più le cose fatte”
Intervista
L’analista Atlas: assurdo parlare di regime
ISTANBUL
R
ecep Tayyip Erdogan ha
vinto l’ennesima sfida elettorale grazie al suo programma e nonostante ripetuti attacchi. Questa è l’interpretazione
del risultato elettorale che offre
Meryem Ilayda Atlas, politologa e
editorialista del quotidiano «Sabah», da molti considerato un
giornale vicino alle idee premier
islamico moderato.
«Non avevo alcun dubbio, è come se
avesse vinto le elezioni politiche. I toni della campagna elettorale erano
quelli da elezione legislativa non certo da amministrative. Si è trasformato il tutto su un giudizio sull’operato e
l’azione del governo in questi ultimi
mesi anziché sulla scelta di sindaci e
amministratori».
Signora Ilayda Atlas, sembrava in
A proposito di ultime vicende e azio-
difficoltà,eppureErdogancel’hafatta ancora. Perché?
ni....si riferisce alle intercettazioni
che hanno visto protagonisti il premier, la sua famiglia e i ministri dell’esecutivo?
«Direi - se permette - le presunte intercettazioni. Non è stato provato che
siano autentiche e il premier Erdogan ha sempre detto che sono false».
Però Gezi Park e come quella vicenda
della scorsa estate è stata gestita è
sotto gli occhi di tutti...
«Gran parte della piazza era costitui-
ta da ragazzi con poco più di 20 anni.
Quando Erdogan ha preso il potere
erano bambini. Sono cresciuti con
Erdogan come primo ministro e non
penso possano dire di essere cresciuti in una dittatura».
In compenso adesso vivono in un Paese dove Twitter e YouTube sono vietati...
Perché il premier Erdogan continua a
vincere?
«Perché parla alla gente di cose che
interessano. Questo Paese in 10 anni
ha cambiato faccia. Sono stati fatti investimenti. L’opposizione non ha né
un leader, né un programma che possano tenere testa al premier».
Che succede adesso?
«Non fa piacere a
«Se Erdogan, conessuno questa limiVERSO LA PRESIDENZA me credo, decitazione. Ma va presa
di correre
«Credo che correrà nel 2015 derà
in considerazione la
per la Presidenza
e ha altissime probabilità della Repubblica,
situazione particolare. Da mesi vengo- di vincere, sondaggi alla mano» la conquisterà a
no diffusi audio perimani basse. E
colosi per la stabilità interna del Pae- non lo dico io ma ben 5 sondaggi di cui
se».
siamo in possesso. Però non sono
tranquilla».
E le limitazioni all’alcol e al fumo?
«Non capisco perché se un provvediCosa la preoccupa?
mento viene attuato negli Usa nessu- «Il clima di forte polarizzazione che si
no dice niente, se lo fanno in Turchia è venuto a creare e che potrebbe non
allora tutti gridano all’islamizzazione fermarsi nemmeno davanti a questo
del Paese».
risultato».
[M. OTT.]
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Primo Piano .9
.
U
USA-RUSSIA
Emigrata in Israele
L’exinsegnante
ricorda Putin
“Determinato
ericonoscente”
LA CRISI DELLA CRIMEA
Mosca smetta
di dettare ultimatum
a un Paese sovrano
e indipendente
Kiev accetti una nuova
Costituzione che
garantisca un assetto
federale dello Stato
John Kerry
Serghei Lavrov
Segretario di Stato
degli Stati Uniti d’America
Ministro degli Esteri
della Federazione russa
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
Ucraina, esplode
la rivolta nell’Est
“Ora via da Kiev”
Migliaiadifilorussiinpiazza.Kerry-Lavrov,intesadifficile
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Ripartono da Parigi gli sforzi
diplomatici per trovare una
soluzione alla crisi ucraina, la
contrapposizione più scottante tra Ovest ed Est dalla fine
della Guerra Fredda. Il segretario di Stato americano John
Kerry, di ritorno a Washington
dopo il tour con il presidente
Barack Obama, dirotta sulla
capitale francese per incontrare il ministro degli Esteri
russo, Serghiei Lavrov, dando
seguito alla telefonata di sabato tra Vladimir Putin e lo stesso Obama.
La stretta di mano tra i due
segna l’inizio di una consultazione serrata al centro della quale
c’è la proposta di una soluzione
federale per l’Ucraina. «Buona
notte e buona fortuna», dice Lavrov dinanzi ai giornalisti nella
sede diplomatica russa a Parigi.
Di fortuna, ma soprattutto di
impegno, ce ne vuole molto da
parte delle diplomazie visto che
la proposta di una «Ucraina federata» è tanto appoggiato da
Mosca quanto osteggiata da
Kiev, e vista con diffidenza dall’Occidente.
Poco prima era stato il ministero degli Esteri ucraino a re-
Intervista
spingere la proposta avanzata
dal Cremlino con l’obiettivo di
assecondare le spinte autonomiste (e secessioniste) dei filorussi nel Paese. Il referendum
per l’annessione della Crimea e
le prove muscolari di Putin, con
il massiccio invio di truppe a ridosso del confine russo-ucraino,
sembrano però sortire l’effetto
sperato da Mosca. Nonostante
le rassicurazioni di «non belligeranza», ribadite dall’ambasciatore a Washington, Sergey Ivanovich Kislyak, le spinte separatiste si moltiplicano.
Migliaia di filorussi hanno
manifestato ieri a Donetsk,
GASDOTTI
E RIGASSIFICATORI
AFP
Polizia in assetto antisommossa a Kharkiv, Ucraina orientale
chiedendo maggiore autonomia
regionale e un referendum sullo
status del Donbass, l’area mineraria nella russofona Ucraina
orientale. In centinaia hanno
bloccato l’accesso ai binari della
stazione. In migliaia sono scesi
in piazza anche a Kharkiv per
chiedere autonomia per le otto
regioni del sud-est a maggioranza russofona. Come se non bastasse, la minoranza ungherese
della Transcarpazia, nel sudovest ucraino, chiede maggiore
«autonomia culturale» e la possibilità di doppia cittadinanza.
Da parte loro gli Usa hanno
fornito 30 mila razioni di cibo al-
le forze di Kiev, mobilitate in vista di un eventuale attacco,
mentre Washington concederà
finanziamenti per 10 milioni di
dollari alla Moldova affinché
rafforzi i controlli frontalieri
con l’Ucraina. Le autorità di
Kiev, intanto, hanno ispezionato
i 526 rifugi antiaereo nell’eventualità di un attacco militare.
Mentre il generale Philip Breedlove, comandante delle forze
Nato, è rientrato in anticipo da
Washington, per seguire da vicino l’evolversi della situazione,
sintomo di un timore che rimane assai forte nonostante gli
sforzi in atto a Parigi.
Centimetri
LA STAMPA
La rete
Transitgas
(capacità in miliardi di metri cubi all’anno)
Tag
16
Rovigo
8
Panigaglia
«Un ragazzo silenzioso e serio, capace di prendere buoni
voti anche se saltava le lezioni
per andare agli allenamenti di
lotta»: è il ritratto di Vladimir
Putin stampato nella memoria della sua insegnante di tedesco, che ora ha 93 anni e vive a Tel Aviv. Fra il 1968 ed il
1969 Mina Yuditskaya Berliner era una delle docenti nel
liceo 281 di Leningrado - l’attuale San Pietroburgo - e fra i
suoi alunni aveva Vladimir,
che fu sorpresa, alla fine degli
anni Novanta, di rivedere nelle vesti di presidente russo
durante una trasmissione tv
in Israele, dove è emigrata dopo la dissoluzione dell’Urss.
Mina Yuditskaya Berliner è
di origine ucraina e la crisi
della Crimea l’ha trasformata
nel personaggio più inseguito
dai media locali per chiedere
opinioni sul carattere dell’inquilino del Cremlino. «A scuola Putin era molto disciplinato, poco loquace» dice l’ex insegnante, precisando però
che «a volte anche lui faceva
qualcosa di anomalo come saltare le lezioni» ma ciò avveniva per un motivo preciso:
«Erano in coincidenza con gli
allenamenti di lotta» dove Putin amava andare. E comunque le conseguenze negative
sugli studi non si sentivano
«in quanto era sempre in grado di dare le risposte giuste,
anche se non aveva ascoltato
la lezioni in classe». A confer-
30
Zaule
ESISTENTE
8
IN PROGETTO
3,5
Mina Yuditskaya Berliner
PAOLO BARONI
ROMA
on c’è allarme immediato. Ma
detto questo l’Italia deve lavorare molto per mettersi ancor più
in sicurezza: aumentare le fonti di approvvigionamento, sfruttare il periodo
estivo per ricostituire al meglio gli stoccaggi per il prossimo inverno, riportare
le forniture di gas dalla Libia ai livelli
precrisi, aumentare anche quelle dall’Algeria, utilizzare al massimo i rigassificatori esistenti e metterne in funzione
di nuovi, realizzare l’apertura del corridoio Sud verso l’Italia. «La crisi ucraina
- spiega Claudio De Vincenti, il viceministro per lo Sviluppo economico - per noi
rappresenta un campanello d’allarme.
Bisogna continuare a diversificare: ne
va delle nostra sicurezza».
Livorno 4
N
Ora quasi il 70% delle nostre importazioni di petrolio e gas arriva da paesi
instabili. C’è da essere preoccupati?
«Non c’è da essere allarmati. Abbiamo
ancora ottime riserve negli stoccaggi, sia
perché la stagione è stata mite sia soprattutto perché i nuovi regolamenti che abbiamo varato hanno consentito di mantenere elevate le riserve. Nell’immediato
abbiamo scorte più che sufficienti. Una
eventuale crisi che dovesse prolungarsi
si potrebbe poi fronteggiare aumentando
le importazioni dagli altri canali che abbiamo, dai rigassificatori ai gasdotti che
ci collegano con gli altri paesi. E questo ci
fa essere insomma fiduciosi sul futuro».
Rispetto alla crisi del 2009 che ci colse
all’improvviso, a che punto è la nostra
dotazione di rigassificatori?
«Oggi abbiamo in esercizio Rovigo, Panigaglia e Livorno, con una capacità di
South Stream
Falconara
8
65
Capobianco
8
ESISTENTE
Galsi
Tap
12
10
Gioia Tauro
11,5
12
Itgi
IN PROGETTO
Porto Empedocle 8
8
Porto
Gargallo
35 Ttpc
“Per l’Italia pochi rischi
ma dobbiamo puntare
su nuove fonti per il gas”
Il viceministro De Vincenti: più rigassificatori
rigassificazione di 14 miliardi di mc di
gas certamente molto più significativa.
In più sono state rafforzate le interconnessioni che portano in Italia gas dal
Nord Europa e quindi abbiamo aumentato in maniera consistente il grado di diversificazione degli approvvigionamenti. Detto questo, l’obiettivo chiave della
nostra politica di sicurezza energetica
per i prossimi anni deve prevedere un’ul-
teriore diversificazione delle fonti».
Possiamo contare su nuovi impianti?
«Abbiamo già autorizzato Falconara, Porto Empedocle e Gioia Tauro e ora può iniziare la loro realizzazione. A breve poi vareremo il Dpcm sulle infrastrutture strategiche nel quale prevediamo di promuovere
la costruzione di almeno 8 miliardi di metri
cubi di capacità di rigassificazione».
La produzione nazionale invece?
Greenstream 10
«Abbiamo riserve di gas importanti e
con la strategia energetica nazionale vogliamo riportare la nostra produzione
tornando ai livelli degli Anni ’90 e risparmiando così circa 5 miliardi di euro di
bolletta energetica. Per questo recepiremo subito la direttiva europea sulla sicurezza delle attività estrattive. Provvedimento tra i più avanzati al mondo che
abbiamo contribuito a scrivere e che intendiamo applicare in maniera rigorosa
per sviluppare la produzione nazionale
nella massima tutela dell’ambiente».
Si parla tanto dello shale gas americano. È questa la soluzione di tutti i problemi?
«Intanto è importante che gli Usa allentino i
vincoli al loro export. E se questo avviene il
mercato mondiale sarà più liquido, con effetti benefici su tutti i paesi, anche per noi
visto che con gli impianti esistenti e con
quelli che avremo presto saremo in grado di
importare altro Gnl anche da Canada, Qatar e Mozambico, in futuro anche da Israele
e dall’Australia. Insomma ne trarremo
grandivantaggi,ancheinterminidiprezzi».
mare il carattere determinato
del 16enne Vladimir vi è il fatto che «all’epoca suoi compagni di scuola erano tutti interessati alla Chimica mentre
lui pensava solo a Legge» che
poi avrebbe in effetti studiato
all’università.
Quando nel 2005 Putin si
recò in visita in Israele, l’ex insegnante chiese di vederlo.
All’inizio all’ambasciata russa
a Tel Aviv non le diedero retta
ma poi, a sorpresa, ricevette
la convocazione in un hotel di
Gerusalemme. «Putin mi incontrò, eravamo seduti uno
davanti all’altra, poi camminammo assieme e mi disse
che era diventato pelato» ricorda. Putin si interessò a come viveva la donna in Israele e
una volta appurato che risiedeva nel monolocale di un
quartiere povero di Tel Aviv
corse ai ripari. «Pochi giorni
dopo la sua partenza - racconta Mina Yuditskaya Berliner,
tradendo ancora emozione un suo inviato mi fece scegliere fra due case nuove in cui
abitare e optai per quella meno costosa». Che lo stesso Putin le fece trovare colma di
elettrodomestici e regali, incluso un orologio e un’autobiografia, entrambi con la sua
firma. Da qui la conclusione di
Mina: «Conosce la gratitudine
e ha un grande cuore».
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
gg Dossier/Generazioni
Hanno
detto
Claudia Bombini, fresca di laurea
Giorgio Ugozzoli, startupper a 67 anni
Ho mandato 300 curricula
Ma al massimo mi offrivano
esperienze da volontaria.
Aspetto l’estate, poi decido:
qui, prospettive non ne vedo
Quando presento la mia
impresa, davanti a questo
signore brizzolato tutti
pensano che io sia lì solo
per introdurre dei ragazzi
È l’era del carpe diem
I giovani esplorano
gli adulti progettano
RicercaLaST,iragazzielepersonematurevivonooggiuntemposfasato
In questo eterno presente, i primi un po’ si perdono, gli altri evolvono
DANIELE MARINI *
epoca in cui viviamo,
caratterizzata dalla velocità e dall’informazione, vede limitate le
nostre capacità previsionali. Non siamo più in grado di sapere se le scelte, che facciamo oggi,
avranno domani i risultati attesi.
È sufficiente seguire la rapidità e
la frequenza con cui mutano continuamente le previsioni economiche,
da alcuni anni a questa parte, per
rendersi conto della difficoltà (o dell’impossibilità) di costruire scenari
futuri minimamente certi. Ci muoviamo all’interno di un contesto sociale ed economico segnato da crescenti interdipendenze, dove tutto
si tiene; dove ogni azione ha ripercussioni più o meno diffuse.
Come se vivessimo in un grande
«condominio globale», le azioni di
un inquilino si riverberano su tutti
gli altri. Gli esempi sono moltissimi:
dalle conseguenze possibili della
crisi in Crimea sugli equilibri internazionali, agli indicatori di crescita
economica della Cina nei confronti
L’
Europa
Unlibropercapire
laYouthGuarantee
1 Youth Guarantee, o, all’italiana,
Garanzia Giovani è il nome del programma europeo per favorire l’avvicinamento dei giovani al mercato del
lavoro. Con una dote di 1,5 miliardi di
euro e un target di 900 mila giovani,
di cui un terzo in Campania e in Sicilia, il programma (che ora viene spiegato da un libro, «Garanzia Giovani Politiche attive per l’occupazione
giovanile», edito da GueriniNext) ha
l’obiettivo di far sì che i giovani con
meno di 25 anni ricevano un’offerta,
qualitativamente valida, di lavoro, di
apprendistato, di tirocinio o altra formazione entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dalla fine
del percorso di studi. Il Ministero del
lavoro ha predisposto un «Piano italiano di attuazione della Garanzia per
i Giovani» attualmente all’attenzione
della Commissione Europea.
dell’economia globale; dalle ipotesi di
riforme del Governo Renzi, agli equilibri all’interno della Ue. Per dirla con
Ulrich Beck agiamo nel «capitalismo
globale del rischio». Dove le interrelazioni sociali ed economiche sono a livello planetario e il rischio consiste, di
conseguenza, nel fatto che assumiamo decisioni con una minore capacità
di determinare i risultati attesi.
Perché il campo di gioco si è ampliato enormemente e i nostri destini
86,5%
83,9%
nel presente
incerti
Le giovani donne che
vivono esclusivamente
nel presente: il 10%
più dei giovani uomini
I giovani uomini cui
l’incertezza rende difficili
scelte definitive:
il 6% più delle ragazze
cambiando profondamente e velocemente. Paradossalmente, si potrebbe
sostenere che l’unica certezza di cui
oggi disponiamo è l’incertezza.
Ciò non significa, però, che non siamo più in grado di esprimere progettualità. Ma che queste si declinano
necessariamente con tempi più ristretti, con programmazioni corte e
flessibili: perché più gestibili, verificabili, riadattabili. Con un processo
adattivo all’ambiente esterno, cerchiamo di realizzare pragmaticamente quanto è possibile.
L’esito dell’ultima indagine LaST
(Cmr – Questlab per La Stampa) sulle
diverse forme di progettualità della
popolazione italiana testimonia il clima di incertezza che domina e attraversa le generazioni, seppure con intensità assai diverse. Ed è inoltre il
confronto fra le età a mettere in luce
forti discontinuità. Una prima osservazione pone in grande evidenza le diversità fra le generazioni nel vivere la
quotidianità e il futuro.
Da un lato, i giovani appaiono polarizzati fra un orientamento ispirato al
IN DIFFICOLTÀ
I più piccoli navigano a vista
e cercano «link» sicuri
nella vita come su Internet
futuri sono meno prefigurabili e determinabili. Nessuno è in grado di dire se, intraprendendo un percorso
scolastico, un o una giovane troverà
un’occupazione coerente al termine.
Nello stesso tempo, però, i tragitti individuali si fanno più aperti e con un
ventaglio di opportunità così ampio
che nessuna generazione in precedenza aveva potuto disporre. I tradizionali punti di riferimento stanno
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Primo Piano .11
.
g
LE PROGETTUALITA’ DEI GIOVANI E DEGLI ADULTI A CONFRONTO
(percentuale di chi si dichiara d’accordo con le affermazioni sottostanti)
Realizzano
progetti
di lungo
termine
Centimetri
LA STAMPA
GIOVANI
Vivono
esclusivamente
il presente
Incertezza
impedisce
loro di fare
scelte defin.
Cercano
continuamente
esperienze
diverse
81,6
80,1
67,5
59,4
46,3
41,5
ADULTI
Fonte:
Community
Media
Research
Questlab,
2013
(n. casi: 900)
14,6
11,1
Nota metodologica
Comesièsvoltal’indagineLaST
1 L’indagine LaST (Laboratorio sul-
la Società e il Territorio), promossa da
Community Media Research per La
Stampa, si è svolta a livello nazionale
nel periodo dal 25 ottobre al 12 novembre su un campione rappresentativo della popolazione residente in
Italia, con età superiore ai 18 anni, e
raggiungibile via internet. Gli aspetti
metodologici, la rilevazione e l’elaborazione dati è stata curata dalla società specializzata Questlab. Il campione
è di 900 rispondenti, riproporzionato
sulla base del genere, del territorio,
delle classi d’età, della condizione
56,8%
15,8%
lungo periodo
innovatori
Le donne adulte che fanno
progetti a lungo termine
sono il 16% più
degli uomini adulti
Gli uomini adulti che
cercano continuamente
esperienze nuove:
le donne sono il 12,3%
sioni dello spazio e del tempo vengono
annullate: non c’è luogo od occasione
in cui non siamo raggiungibili allo
smartphone; se non possiamo connetterci a Internet sale il disagio e il nervosismo; è possibile vedere programmi televisivi a qualsiasi ora; le informazioni e le relazione via social
network devono essere in tempo reale, e così via.
Siamo immersi, appunto, in un
«presente continuo», siamo ininterrottamente online: dove ieri e domani
PRUDENTI
carpe diem, al vivere esclusivamente
il presente (80,1%), e da un clima d’incertezza che rende loro impossibile
fare scelte definitive (81,6%).
Dall’altro, se l’incerto pesa – seppure in misura assai inferiore – anche
fra gli adulti (59,4%), tuttavia si caratterizzano per una maggiore capacità
di realizzare progetti di lungo periodo
(46,3%) rispetto ai giovani (11,1%).
Dunque, giovani declinati nel «presente continuo», adulti nel «futuro
prossimo». Considerato il contesto
attuale, potrebbe essere diversamen-
te? Certamente no. La questione è che
spesso nei confronti delle giovani generazioni il «vivere esclusivamente il
presente» tende ad assumere una
connotazione negativa, una valutazione che non tiene in debita considerazione le profonde trasformazioni che
segnano l’ambiente in cui crescono.
Basti solo pensare all’irrompere
nella nostra vita delle nuove tecnologie, a come hanno (e stanno) modificando non solo i nostri stili di vita, ma
il modo di apprendere e di costruire la
realtà sociale, le relazioni. Le dimen-
Gli adulti si proiettano
ancora nel futuro
Ma con orizzonti più brevi
si confondono con l’odierno, senza soluzione di continuità. Non era così anche solo vent’anni fa. Quando il cellulare non era uno strumento diffuso e
per essere raggiunti bisognava attendere di arrivare a casa o in ufficio.
Allora i confini erano più chiari e
definibili; oggi lo sono assai di meno. E
proprio perché non sono identificabili, ecco che le giovani generazioni s’in-
ventano «esploratori», cercano continuamente esperienze diverse (67,5%)
assai più di quanto non abbiano potuto o voluto fare i loro genitori e nonni
(14,6%). Aperti gli steccati dei riferimenti tradizionali, sono alla ricerca di
quelli nuovi: quindi, sperimentano,
esplorano, provano come in un mare
aperto. Navigano, esattamente come
in Internet, e cercano link cui approdare. E, paradossalmente, proprio
per questi motivi abbisognano di indicazioni, di qualcuno che li orienti.
Da queste considerazioni muove
un secondo aspetto che riguarda più
espressamente gli adulti. Osservando
gli esiti della ricerca balza all’evidenza che gli adulti risultano meno definibili nel loro agire e nelle loro progettualità. Certo, ben più dei giovani viene riconosciuta la capacità di una visione di lungo periodo.
Tuttavia, se escludiamo la dimensione dell’incertezza che impedisce la
possibilità di fare scelte definitive, le
altre opzioni non raggiungono la maggioranza degli interpellati. In altri
termini, parrebbe non chiara la capacità delle generazioni adulte di esprimere in modo compiuto uno stile di vi-
professionale e del titolo di studio,
opportunamente bilanciati con coefficienti correttivi che tengano conto
della possibile distorsione per lo strumento di rilevazione utilizzato. I partecipanti all’indagine sono stati invitati a rispondere a un questionario via
web attraverso un loro coinvolgimento sui principali canali dei social
network e grazie all’attivazione di un
campione casuale di nominativi raggiungibili via email. Daniele Marini ha
progettato e diretto la ricerca. I risultati sono visitabili presso www.indaginelast.it.
ta, un orientamento verso l’azione
quotidiana e il futuro. Come se gli
stessi adulti fossero disorientati e in
difficoltà a muoversi: socializzati e
cresciuti in un ambiente diverso, hanno difficoltà ad acclimatarsi in quello
nuovo in cui quasi improvvisamente
sono piombati. Di conseguenza, faticano a fare gli adulti, a essere un punto di riferimento per i propri figli, a
guidarli nella nuova navigazione.
È doveroso preoccuparsi per il futuro delle giovani generazioni. Ma
LA SFIDA
Le generazioni più anziane
devono essere capaci
di ricostruirsi un’identità
nell’incertezza in cui sono immersi
hanno bisogno di punti di riferimento.
Ovvero di adulti responsabili e riconoscibili. Che, nel prolungarsi senza
limiti della giovinezza, hanno sbiadito
il proprio profilo. Gli adulti hanno di
fronte a sé una sfida educativa: costruirsi una nuova identità. Non è mai
troppo tardi per imparare.
* Università di Padova
Le storie
La neolaureata
“Neanche il sabbatico
di tre mesi in Camerun
ha aperto porte nuove”
STEFANO RIZZATO
MILANO
Una pausa, in attesa di tempi migliori. Un lungo
viaggio, alla ricerca di risposte o in fuga dalle domande. Oppure un’esperienza diversa, nella speranza che – al ritorno – le porte del mondo del
lavoro siano un po’ meno sbarrate. Così la moda
dell’anno sabbatico (che può essere anche solo di
qualche mese) ha ripreso vigore tra i giovani. Soprattutto subito dopo la laurea. «È stato così anche per me», conferma Claudia Bombini, 26 anni, laureata in Scienze della criminalità e tecnologie per la sicurezza all’Università Cattolica di
Milano. «Ho discusso la tesi a febbraio e mi sono
messa a cercare lavoro, ma per tre mesi nulla.
Così ho iniziato a considerare un altro modo di
Lo startupper attempato
mettere a frutto la mia esperienza». La risposta
è stata Gap Year, ong specializzata in anni sabbatici a sfondo sociale, con progetti di volontariato
internazionale. «Sono partita per il Camerun e
ci sono rimasta tre mesi, aiutando una onlus locale a sensibilizzare i più giovani sul tema degli
abusi sui minori». Il mini-anno sabbatico è finito
a novembre. Al rientro in Italia, i vecchi problemi erano ancora lì, ammette Claudia. «Mi sarebbe piaciuto continuare a lavorare nello stesso
ambito e ho finito per mandare circa trecento
curriculum. Ma il massimo che mi è stato offerto
sono altre esperienze da volontaria. Mi sono data tempo fino all’estate, poi tornerò a considerare l’estero. Qui, prospettive non ne vedo».
La famosa difficoltà nel fare progetti e guardare al futuro si fa sentire. «Se mi sento bloccata? Sì - dice Claudia - mandare centinaia di curriculum e avere questo tipo di risposte è duro da
digerire. Quello che pesa, a 26 anni, è non avere
nessuna indipendenza. Faticare ad arrivare ai
soldi per la macchina e le piccole cose. Figurarsi
un affitto o un mutuo».
“Tutti si meravigliano
A 67 anni ho creato
un’azienda che fa droni”
PARMA
«Mi chiamano CCS. Complicatore di cose semplici. È vero: non ho mai smesso di cercare progetti nuovi, stimolanti, proiettati nel futuro».
Fin qui l’ingegnere italo-argentino Giorgio
Ugozzoli è il più tipico degli startupper. La sua
particolarità è però sulla carta d’identità. Anno
di nascita: 1946. Startupper a 67 anni suonati.
«Un po’ strano lo è – scherza – e lo si vede ogni
volta che vado in giro a presentare la mia impresa. Il pubblico, davanti a questo signore brizzolato, pensa sempre che sia lì solo per introdurre
dei ragazzi». In barba agli stereotipi, Ugozzoli s’è
inserito alla grande nel settore più futuristico
che si possa immaginare: quello dei droni civili.
La sua azienda, AeroDron, è nata nel 2012 e ha
già raccolto finanziamenti importanti. È la prima startup italiana a sviluppare droni per la tutela ambientale e il monitoraggio del territorio.
«Penso che mi occuperò ancora a lungo di AeroDron – rivela – perché le sfide non mancano. La
più affascinante è trovare un modo per governare a dovere delle flotte di droni: un drone è facile
da guidare, ma come fare se ce ne sono seimila a
muoversi insieme, nei cieli di una città?».
A contatto con tanti colleghi ventenni, il nostro startupper brizzolato ha maturato un’idea
precisa di cosa stia bloccando i giovani italiani.
«Non mancano buone idee, competenze, anche
entusiasmo – dice – ma non bastano. Bisogna
mettere le mani in pasta e farle davvero, le cose.
Invece vedo tanta, troppa paura di fallire e, all’inizio, io stesso ho faticato a trovare ragazzi che
volessero condividere il mio progetto. Altrove rischiare, fallire e saper ripartire è considerato un
valore. In Italia non succede e in parte è proprio
il contesto a scoraggiare i giovani a prendersi la
loro quota di responsabilità».
[S. RIZ.]
12 .Estero
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Assedio
Xi a Bruxelles
Ilpresidentecinese
oggiinvisitaallaUe
Il centro
di Taipei
invaso dai
dimostranti
giunti a dar
man forte
agli studenti
che dal
18 marzo
sono
in sit-in
davanti
alle sedi
del
Parlamento
e
del governo
1 Dopo le tappe in Francia e
Germania, il presidente Xi
Jinping ha compiuto ieri a Bruxelles la prima visita di un capo
di Stato cinese alle istituzioni
europee. Xi è stato ricevuto al
Palazzo Reale dal re Filippo e
dalla regina Matilde e ha firmato con il premier Elio Di Rupo una serie di accordi commerciali. Oggi ci sarà la visita
alle istituzioni europee. Xi avrà
incontri con il presidente della
Commissione europea José
Manuel Barroso, con il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy e con il presidente dell’Europarlamento
Martin Schulz. In 30 anni il volume degli scambi commerciali fra Ue e Cina è quadruplicato, raggiungendo nel 2013
la cifra di 400 miliardi di euro.
REUTERS
ASSEDIO A PARLAMENTO E GOVERNO: IL PRESIDENTE MA IN DIFFICOLTÀ CROLLA NEI SONDAGGI
“Taiwan non si farà comprare dalla Cina”
Mezzo milione in piazza nell’isola per fermare l’accordo commerciale: così ci annettono in modo subdolo
ILARIA MARIA SALA
HONG KONG
Questa volta a far paura non
sono missili e aerei ma un
trattato di libero scambio con
la Cina che suona quasi come
un’annessione. Taiwan ieri è
scesa in strada, in quella che è
stata la manifestazione più
imponente degli ultimi decenni, mentre manifestazioni minori da parte della diaspora
taiwanese si sono svolte in varie metropoli del mondo, da
Hong Kong a Parigi. Mezzo
milione di dimostranti, secondo gli organizzatori (110 mila
per la polizia) hanno marciato
e scandito lo slogan: «Taiwan
non è in vendita».
La scintilla che ha acceso le
proteste è il patto di libero
commercio con la Cina, che il
presidente Ma Ying-jeou, del
Partito nazionalista, ha pa-
trocinato, pensando di poterlo
far approvare in Parlamento
con grande rapidità. Forse per
eccesso di fiducia nelle proprie
forze, poco più di due settimane
fa Ma aveva annunciato di voler
sottomettere al Parlamento
l’intero accordo come un pacchetto, rompendo la promessa
Il trattato doveva
segnare un ulteriore
riavvicinamento
fra Pechino e Taipei
di valutarlo articolo per articolo, ed ecco che è scattata una
reazione di dimensioni impreviste. Il 18 marzo centinaia di
studenti universitari hanno occupato il Parlamento, opposti
al modo «subdolo», cioè con accordi commerciali e finanziari,
il caso
FILIPPO FIORINI
BUENOS AIRES
on c’è pace per Roberto Annese, il 33enne italo-venezuelano
morto all’alba di sabato durante una protesta a Maracaibo, nello stato caraibico di Zulia. Dopo essere rimasto per ore su un marciapiede, vicino alla barricata che aveva alzato per
protestare contro il governo socialista
di Nicolas Maduro, ora è diventato anche oggetto di scontro tra chi sostiene
sia stato ucciso dall’antisommossa e
chi invece dice sia morto per un malfunzionamento nel mortaio artigianale, con cui stava sparando un grosso
petardo sugli agenti.
«Non ci fanno vedere il corpo, non ci
danno informazioni. Quelli che erano
con lui sono in arresto e non possono
parlare», dice lo zio Cosimo al telefono.Ma il capo della polizia, comandante Yepez, afferma in tv che quella notte
i suoi uomini non hanno sparato neanche un colpo: «Il referto parla di manipolazione inadeguata di esplosivo».
Su Internet circolano 4 scatti del
corpo di Roberto, che sembrano confermare il decesso dovuto a un’esplosione. Sulla maglietta strappata si legge la scritta «Radonski presidente»,
dedicata al leader dell’opposizione
Henrique Capriles Radonski. Sotto, il
petto del ragazzo è divelto e bruciato,
proprio nel punto in cui si appoggia la
N
70%
di contrari
Secondo gli ultimi
rilevamenti due terzi
dei taiwanesi sono contro
l’accordo
80
settori
Che dovrebbero essere
aperti al libero scambio
soprattutto
nei servizi
con cui la Cina starebbe prendendo il controllo su Taiwan,
dalla quale è separata dal 1949,
quando i nazionalisti di Chiang
Kai-shek ripararono sull’isola
giurando di riconquistare la Cina dopo essere stati sconfitti
dalle truppe di Mao Zedong.
Gli studenti da allora non si
sono più mossi dal Parlamento
taiwanese, o Yuan Legislativo,
con migliaia di sostenitori che
portano avanti un sit-in all’esterno. Con un’azione notturna, domenica scorsa avevano
anche tentato di occupare la sede del governo, o Yuan Esecutivo, venendo però sgomberati
dalla polizia con cannoni ad acqua e manganelli.
Il patto che Ma avrebbe voluto veder approvare prevede
la liberalizzazione di 80 settori
dei servizi per aziende taiwanesi che vogliono operare in Cina,
aprendone 64 ad aziende cinesi
che vogliono operare a Taiwan.
Per i dimostranti, e per il 70%
circa della popolazione opposta
al passaggio dell’accordo così
com’è, tutto sta avvenendo
troppo in fretta, senza le adeguate protezioni per un’isola
sempre più dipendente a livello
L’isola si è staccata
nel 1949, ma dal 2008
i rapporti economici
sono diventati più stretti
economico dalla Cina, e il cui
status politico è a dir poco ambiguo.
Da quando Ma Ying-jeou è
stato eletto Presidente nel
2008 (e rieletto nel 2014), il
riavvicinamento nello Stretto
di Formosa è stato rapido: sono
Venezuela, la rabbia di Roberto
per l’azienda “rubata” da Chavez
stati riaperti i «tre collegamenti» (navali, postali e aerei) che
erano rimasti sospesi dal 1949,
è aumentato il numero di turisti e studenti ammessi sull’isola, si sono intensificati gli scambi commerciali. Di pari passo,
però, il sostegno per Ma è andato calando. Oggi i sondaggi parlano di un 9% di approvazione.
Per molti taiwanesi il rischio
è troppo alto: abituati a una democrazia dinamica e combattiva, guardano con allarme al
crescente peso cinese negli affari di Taiwan, e alla determinazione con cui Pechino vuole
raggiungere la riunificazione
con quella che definisce «l’isola
ribelle». Pechino infatti non ha
mai rinunciato all’uso della forza per riprendere controllo di
Taiwan. E ora riprenderla tramite le lusinghe economiche si
rivela più arduo del previsto.
NELLE MANI DI AL QAEDA
Siria, liberi
dopo 194 giorni
Lo zio dell’italiano ucciso: ha nazionalizzato tutto, lui si è ribellato i due giornalisti
spagnoli rapiti
Proteste
Manifestazione
contro
Maduro
a Caracas.
L’azienda
della famiglia di Roberto Annese
operava
nel campo
petrolifero
nella regione
di Maracaibo
AFP/JUAN BARRETO
culatta dei mortai fatti in casa. «La ferita
è stata provocata dalla polizia dopo la
morte», urla un anti-chavista che si fa
chiamare Fantasma. «Gli hanno sparato
sul mortaio e gli è esploso in mano», risponde una ragazza.
L’unica cosa certa è che Roberto è diventata la 38esima vittima di una rivolta
che dura da 44 giorni, che ha visto cadere persone su entrambi i fronti, e che il
governo affronta coi bastoni in piazza e
la carota di offerte di dialogo poco credibili, perché al contempo si continuano
ad arrestare gli esponenti dell’opposizione. Rampollo di una delle famiglie più
ricche di Maracaibo, Roberto ha abbracciato questa parte politica quando l’8
maggio del 2009 è stata espropriata la
compagnia che aveva fondato suo padre,
un emigrato pugliese.
«Ci hanno chiamato di notte e quando
siamo arrivati in azienda abbiamo trovato una trentina di soldati», ricorda Cosimo. Insieme alla società d’armamento
degli Annese, l’allora presidente Hugo
Chavez nazionalizzò altre 73 compagnie,
tutte legate all’estrazione di petrolio dal
lago Maracaibo. «Date a Cesare quel che
è di Cesare e al popolo ciò che è del popolo», disse lo scomparso comandante.
Ma i sindacati del petrolio di Zulia soCHI HA SPARATO?
La polizia sostiene che è morto
per l’esplosione del mortaio
rudimentale che stava caricando
stengono che con gli espropri si persero
10mila posti di lavoro e i salari caddero
drasticamente. «Potrebbe essere tra un
mese, un mese e mezzo, ma quando la
gente avrà fame, scenderà in strada»,
disse all’epoca il delegato dei lavoratori,
German Cortez. Ci sono voluti 5 anni e
poi la sua profezia si è avverata. Anche
se molti tra gli intellettuali e nei ceti poveri di questo Venezuela in crisi, continuano ancora oggi a credere nel sogno
del socialismo del XXI Secolo.
MADRID
Sono stati liberati i due giornalisti spagnoli – l’inviato di
«El Mundo», Javier Espinosa
e il giornalista e fotografo freelance Ricardo Garcia Vilanova – rapiti sei mesi fa in Siria.
È stato lo stesso Espinosa scrive «El Mundo» – ad avvertire con una telefonata in redazione. Erano stati rapiti lo
scorso 16 settembre presso il
checkpoint di Tal Abyad, nella
provincia di Raqqa da un
gruppo armato legato ad Al
Qaeda. «Ciao sono Javier
Espinosa – ha detto il giornalista nella breve telefonata in
redazione – prendi questo numero di telefono e richiamami. Stiamo bene, sia io sia Ricardo (Garcia). Avvisa Monica e i nostri genitori». In serata dopo esattamente 194 giorni di prigionia i due sono arrivati a Madrid. La notizia del
sequestro non era stata resa
pubblica fino al 10 dicembre.
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
.
Società .13
U
METROPOLI
NEW YORK
Muore Little Italy, viva Little Italy
L’Italia è ovunque in America
I giornali della città danno l’addio al quartiere simbolo dei nostri emigranti
Ma la realtà è complessa: oggi il tricolore sventola dove non te lo aspetti
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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
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Centimetri
LA STAMPA
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L’arteria principale di Little Italy (a sinistra, in una foto
del 1900) ogni anno a settembre viene interamente
chiusa al traffico per la festa di San Gennaro
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ono quelle che – scrive con
rammarico il quotidiano
popolare New York
Post – impongono
all’antica festa di
San Gennaro di non mettere chioschi fuori dalle loro
vetrine, «o la gente con le
mani sporche di grasso ci
rovina i generi di lusso».
A Sud la Cina ha vinto.
Pizzerie, fiaschi di vino con
la paglia, forme di pane che
in Italia non trovate dal dopoguerra, tovaglie a scacchi
bianchi e rossi, «spaghetti
meatballs», pasta con le polpette che Disney fa servire
da un oste italiano ai cani innamorati Lilly e il Vagabondo, lasciano il posto a anatre
alla pechinese, spaghetti
cantonesi, sughi di testa di
pesce così bizzarri che –
giura un cameriere cinese –
«Li serviamo solo a chi ce li
ordina in mandarino».
Secondo il Post «Little
Italy sta per estinguersi e
dice arrivederci», ma il
giornale è ottimista, Little
Italy si è già estinta ed ha
esalato il suo Goodbye da
anni. Nel 1980 l’italiano era
la terza lingua più parlata
negli Stati Uniti, dopo inglese e spagnolo, da oltre un
milione e mezzo di italoamericani. Nell’ultimo censimento gli «Italian speaker»
si riducono a 798.801, al nono posto, dietro portoghesi,
russi, vietnamiti e filippini
«tagalog». Lo spagnolo insidia l’inglese per il primo posto, il cinese è terzo.
Little Italy muore perché
gli italiani si integrano, dimenticano – al contrario di
Carosone – le radici, o le trasformano in culturali, non etniche. Essere «italiani» vuol
dire ormai tante cose diverse.
Il nuovo sindaco di New York
Bill De Blasio, che sposa una
nera con un passato gay, farebbe inorridire gli ultimi
vecchini che bevono espresso
al Sambuca Cafe, angolo Canal Street, con la buccia di limone sul piattino (memoria,
si dice, del primo sbarco da
emigranti a New York, con le
Società di mutuo soccorso a
servire sul molo brodo e
caffè agli esausti connazionali, pulendo poi le tazze
con mezzo limone).
Quando l’Italia gioca
al Giants Stadium (New
Jersey, al confine di
New York) contro l’Irlanda, all’esordio Mondiale 1994, il Ct Arrigo
Sacchi mi disse:
«Spero nel tifo italoamericano». Obiettai:
«Mister, i nostri connazionali guardano il baseball dai tempi di
Di Maggio». Il giorno dopo lo stadio
era un tripudio di bandiere irlandesi.
Quando invece l’Italia vince il Mondiale, 1982 e 2006, le città canadesi sono invase dal tricolore, «la più grande
manifestazione popolare del Canada»,
scrive un giornale. A New York la festa
è ristretta a Little Italy, con le due tribù
Il Cortile
Tra Canal Street e Walker
Street, il ristorante preferito
da attori e cantanti come
Danny De Vito e Billy Joel
San Patrizio
Nella vecchia cattedrale, oggi
semplice parrocchia, moltissimi
nostri connazionali si battezzarono,
sposarono e celebrarono funerali
Clam House
Qui, al 129 di Mulberry Street, nel
ristorante Umberto Clam House,
nel 1972 venne ucciso Joe Gallo
italiane superstiti che si insultano a vicenda da «Eurotrash» e «Guidos».
Gli «Eurotrash», spazzatura europea, studiano alla Columbia, lavorano
nelle banche, vestono blazer blu attillati, mangiano sushi e seguono
le partite online. I «Guidos»,
popolarizzati dallo show tv
Jersey Shore, hanno catene
d’oro al collo, il giubbotto di
pelle aperto su T-shirt bianche, non finiscono il college e
la partita la guardano al bar
d’angolo. Ma nessuno di loro
vive a Little Italy.
I nuovi italiani li trovate a
Manhattan, o nei rioni trendy, Brooklyn Heights, Williamsburg, i Guidos (ma non
chiamateli così) a Bensonhurst, Brooklyn, tanto
ostile alle minoranze da attrarre nel 1990 i cortei di
protesta del reverendo afroamericano Al Sharpton, irriso dagli italiani in canottiera con fette di anguria,
palloni da basket e grida
«Negri a casa», o nel «Jersey», dove sono cresciuti Sinatra e Bruce Springsteen.
Il mese scorso, il regista
nero Spike Lee ha aggredito
la nuova New York, a suon di
parolacce, in una conferenza registrata dal settimanale «New York». Lee lamenta
che «la sua» Brooklyn sia invasa da russi, ricchi, borghesi, finti ribelli, che sfrattano «noi abitanti originali».
È la stessa solfa che da sempre, da Little Italy al Bronx,
la città registra quando la
storia pressa, inarrestabile.
Sul web gira invece la fola
snob È-in-corso-una-fugada-New-York, e viene da
sorridere ricordando l’allenatore italoamericano del
baseball Yogi Berra, «Nessuno va più là ormai, troppo
affollato». L’ultimo dato del
Census Bureau, 27 marzo
2014, registra il record storico assoluto di abitanti:
8.405.837 newyorkesi Doc.
Fate dunque una passeggiata a Mulberry Street, seguendo il sito http://goo.gl/
R0OdPP casa per casa. La
Chiesa di San Gennaro e i sospetti legami con il clan Genovese; il ristorante Il Cortile caro a Danny De Vito e Billy Joel;
il Casa Bella del boss Sabella;
il numero 129 dove, nel 1972,
alla vecchia Clam House, Joe
Gallo viene abbattuto da tre pallottole
mentre festeggia il compleanno; il civico
163 da cui il gangster Lucky Luciano
sfugge all’arresto nel 1923; la Cattedrale
vecchia di San Patrizio dove i nostri connazionali si battezzavano, sposavano e
celebravano funerali; l’incrocio con
Houston Street che brucia nella rivolta
contro la leva ai tempi della
Guerra Civile, gli isolati accanto dove si nascondono i
renitenti al Vietnam.
Non piangete dunque
Little Italy come Spike Lee
piange Brooklyn e gli ingenui piangono «New York che
si spopola». La città vive di
domani, non di ieri, e nel domani ci sarà una nuova dimensione per gli italiani, magica e tutta da inventare.
Twitter @riotta
14 .Cronache
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
I numeri
il caso
MARCO ACCOSSATO
TORINO
1
i fa più concreta e forse più
vicina la speranza di una cura contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica, il cosiddetto
«morbo dei calciatori». Un
gruppo di ricercatori italiani che riunisce 14 centri universitari del nostro
Paese ha scoperto in un gene l’origine
dalla malattia. Non è in realtà il primo
gene individuato, né quello mutato in
tutti i pazienti. «Ma è senza dubbio il
più importante perché interagisce
con un altro gene che codifica una
proteina che si accumula invece in
tutti i casi di malattia», sottolineano
gli studiosi. È stato soprannominato
«Matrin 3», localizzato in un cromosoma (5), che è l’unità essenziale della
cellula e dell’eredità.
La ricerca è «una tappa fondamentale nello studio della malattia», al
punto che i risultati sono stati pubbli-
Il morbo
1 La Sla (Morbo di Lou Gehrig) è una malattia neu-
rodegenerativa progressiva che colpisce le cellule
nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria.
2
L’incidenza
1 Le cause della Sclerosi Laterale Amiotrofica sono
sconosciute, si calcola che colpisca 3 persone ogni 100
mila. Attualmente, in Italia, si contano circa 5 mila malati, con una leggera prevalenza di uomini.
Sla, scoperta in un gene
l’origine della malattia
S
Il successo dei ricercatori italiani: ora c’è una speranza
L’OBIETTIVO
Si acquisiranno informazioni
per identificare i meccanismi
della degenerazione dei neuroni
cati sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Neuroscience, che ha
dedicato all’evento la copertina.
Coordinatore dello studio è stato
il professor Adriano Chiò, responsabile del Centro Sla del Dipartimento
di Neuroscienze «Rita Levi Montalcini» della Città della Salute di Torino, in collaborazione con la dottoressa Gabriella Restagno, del laboratorio di Genetica Molecolare della
stessa azienda ospedaliera torinese,
con il dottor Mario Sabatelli (dell’Istituto di Neurologia e del Centro
Sla dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, e con il dottor
Bryan Traynor, neurologo dell’Nih di
Bethesda. Due anni di ricerche hanno coinvolto 108 malati, 32 dei quali
italiani, molti dei quali con una «sto-
REPORTERS
Eccellenza nei laboratori
Il professor Adriano Chiò, ricercatore che ha coordinato
lo studio pubblicato su Nature Neuroscience
ria familiare» della malattia. Poi, per
accertare l’assenza della mutazione
scoperta nei malati, lo stesso gene
Matrin 3 è stato sequenziato in oltre 5
mila persone sane.
La scoperta del nuovo gene coinvolto nell’origine della Sla non porte-
rà - purtroppo - alla nascita immediata di un farmaco in grado di bloccare
o almeno rallentare la malattia, «ma sottolineano i ricercatori - fornisce
informazioni fondamentali per l’identificazione dei meccanismi della degenerazione dei neuroni di moto, il
cui danneggiamento non solo rende
progressivamente difficoltosi i movimenti, ma riduce la massa e la potenza muscolare».
La scoperta è stata possibile grazie
all’utilizzazione di nuove tecniche di
sequenziamento dell’intero «esoma»,
cioè della parte del Dna che porta alla
produzione delle proteine. Tutti i dati
ottenuti con questa ricerca sono già
stati resi pubblici ad altri ricercatori
nel resto del mondo perché possano
contribuire a ulteriori ricerche sulla
strada di una terapia. «La proteina
Matrin3 - è la sostanza del meccanismo
scoperto - è una proteina che lega il
Dna e condivide la struttura con altre
proteine che legano l’acido ribonucleico Rna, anch’esse implicate nella Sla».
La ricerca ha potuto ottenere questi
risultati grazie al finanziamento (per la
parte italiana) da AriSla–Fondazione
Italiana di ricerca per la Sla, dalla Fondazione Vialli e Mauro, dalla Figc, dal
Ministero della Salute e dalla Comunità Europea. Tra le tante domande sulla
malattia che ancora aspettano una risposta c’è quella che riguarda la stretta relazione ormai tragicamente dimostrata fra Sclerosi Laterale Amiotrofica e mondo del calcio. «Relazione - confermano gli studiosi - che la scoperta
torinese potrebbe ora aiutare a comprendere meglio».
Twitter @MarAcc
«Dai laboratori
di biologia
gli sviluppi
per nuove cure»
3
domande
a
Adriano Chiò
ricercatore
Professor Chiò, lei che ha
coordinato questo importante studio, può dare un
tempo più preciso alla nascita di una terapia?
«Purtroppo questo non sarà
immediato, ma i risultati delle nostre ricerche passeranno ora nei laboratori di biologia dove si creano modelli
cellulari, e, in vitro, si osserveranno i comportamenti».
Avete, nel vostro studio,
considerato in particolare i
malati con una trasmissione ereditaria della malattia.
Perché?
«Quando si trova una mutazione nel Dna è possibile che
si tratti di una variante benigna che non scatena alcuna
malattia. Lavorare sui casi
con “familiarità” ci ha permesso di avere la certezza
che fosse invece una alterazione patologica».
Che cosa, la vostra scoperta, dice in più rispetto al rapporto fra malattia e mondo
del calcio?
«Qualcosa in più dice, ma
anche in questo caso è l’inizio di nuove ricerche: la proteina Matrin3 è una proteina
che lega il Dna e condivide
domini strutturali con altre
proteine che legano l’Rna:
l’Rna è una parte dell’attività cellulare molto sensibile
ad agenti esterni tossici, e
tra questi anche le sostanze
utilizzate nei terreni dei
campi da calcio».
[M. ACC.]
Caos Stamina, ora un giudice
ordina lo stop delle infusioni
Retroscena
PAOLO RUSSO
ROMA
ermate tutto a Brescia. Negli
Spedali Civili scatta il divieto di
coltivare cellule secondo il presunto metodo Stamina e di infonderle
nei pazienti in lista d’attesa. E per i
medici sparsi in tutta Italia che finora
hanno prescritto il misterioso cocktail cellulare di Vannoni e i suoi arriva
la denuncia penale e il rinvio a sanzioni disciplinari da parte dell’Ordine
dei Medici.
Una doppia bomba, perché a lanciarla non è uno dei tanti pazienti che
si è sentito raggirato dalla Stamina
Foundation, ma il Tribunale ordinario
di Torino, con un’ordinanza sui “medici ciarlatani”, resa nota solo in parte
nei giorni scorsi ma coperta da alcuni
Il magistrato che aveva definito i medici “ciarlatani” blocca gli Spedali di Brescia
L’ORDINANZA
VERSO IL RINVIO A GIUDIZIO
F
Genova
LabiologadiVannoni
esclusadaldottorato
Pro e contro
Il «metodo
Stamina»
di
Vannoni
continua
a dividere
malati,
scienziati
e tribunali
1 La biologa di Stamina,
All’Ordine dei medici
è chiesto di valutare eventuali
sanzioni disciplinari
omissis, che abbiamo potuto leggere e
destinati a scatenare nuove polemiche.
Uno di questi è da far tremare i polsi
a più di un camice bianco. Nel respingere la richiesta dei genitori di sottoporre il proprio figlio al trattamento
Stamina, il giudice di Torino infatti
«ordina alla cancelleria di trasmettere
questa ordinanza alla Procura della
Repubblica di Torino, nonché agli Ordini dei medici della provincia dei medici X (qui l’omissis resta), per la valutazione dei medesimi sul piano penale
e disciplinare», si legge nel decreto di
rigetto. In pratica una denuncia, già
depositata sul tavolo del Procuratore
Guariniello, che sta per rinviare a giudizio i protagonisti della vicenda, con
accuse che vanno dall’associazione a
ANSA
delinquere finalizzata alla truffa aggravata e alla somministrazione di farmaci
pericolosi, per arrivare all’esercizio abusivo della professione medica e di biologo. Accuse alle quali se ne potranno ora
aggiungere altre a carico dei medici prescrittori del “metodo Vannoni”.
Ma il decreto di rigetto del Tribunale torinese blocca anche qualsiasi attività di Stamina nell’ospedale bresciano. Il punto sette dell’ultima pagina del
provvedimento afferma che l’ordinan-
za e la diffida Aifa (l’Agenzia ministeriale del farmaco) di maggio e novembre 2012 «sono provvedimenti pienamente legittimi, ampiamente motivati
e fondati su rilevanti accertamenti
ispettivi e specialistici» e che «non sussistono le condizioni giuridiche per la
loro disapplicazione».
Quindi non sono più efficaci le ordinanze sin qui emanate da Tar e giudici
del lavoro, che appunto aggiravano i
provvedimenti Aifa che bloccavano la
Erica Molino, l’unica per Vannoni in grado di coltivare le
staminali con il «suo» metodo,
non ammessa all’esame finale
del dottorato in ricerca in
«medicina rigenerativa ed ingegneria dei tessuti» dell’Università di Genova. Firmato: il
coordinatore del Dipartimento di formazione, professor
Ranieri Cancedda, 14 gennaio
2014. Mentre il commissario
straordinario degli Spedali civili di Brescia, Ezio Belleri il 26
marzo dà l’ultimatum a Vannoni: entro 7 giorni provi che
Molino è stata iscritta all’albo
professionale o l’Azienda valuterà se sospendere i trattamenti Stamina. Cha prima dello stop del tribunale di Torino
erano comunque bloccati per
imprecisati «impedimenti»
personali della Molino. Perché
come scrive «con sorpresa»
Belleri, Stamina foundation
ha solo un biologo con le conoscenze per effettuare il trattamento. Conoscenze ritenute però insufficienti per sostenere l’esame per il dottorando
di ricerca.
[PA.RU.]
produzione e la somministrazione di cellule Stamina a Brescia. Una decisione
assunta dopo un’ispezione della stessa
Agenzia del farmaco, condotta con i carabinieri dei Nas, che a maggio del 2012
rilevarono una montagna di irregolarità
nei laboratori degli Spedali Civili.
Prima di tutto il laboratorio risultava
«assolutamente inadeguato sia dal
punto di vista strutturale, sia per le cattive condizioni di manutenzione e pulizia». E poi quella coltivazione cellulare
non avrebbe contenuto nemmeno staminali, ma sostanze ignote ai medici
che le iniettavano senza alcun protocol-
Le accuse: dall’associazione
a delinquere alla somministrazione
di farmaci pericolosi
lo. A considerazioni identiche arriverà
anche il primo comitato di esperti nominato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, per il quale le infusioni altro non sarebbero state che un pericoloso cocktail di cellule, detriti ossei e
tracce di sangue.
Aifa e Nas rivelavano inoltre la mancata tracciabilità dei materiali trattati,
con relativi rischi per i pazienti. Mentre
i parere del comitato etico bresciano
avrebbero autorizzato i trattamenti senza considerarne l’opportunità.
Tutte irregolarità che hanno ora
spinto il Tribunale di Torino a mettere la
parola fine all’esperienza di Vannoni e i
suoi a Brescia. A meno che non arrivi
qualche altro Tribunale a rovesciare
nuovamente la frittata.
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
L’ex procuratore capo di Milano, Gerardo D’Ambrosio,
protagonista di molte inchieste (dagli anni di piombo a
Mani pulite) è morto ieri, all’età di 83 anni, nel reparto
di medicina di urgenza del Policlinico di Milano.
Senatore dei Ds e del Pd, era stato sottoposto all’inizio
degli Anni ’90 a un trapianto di cuore.
La morte
di Pinelli
Personaggio
D’Ambrosio
accertò che era
caduto per un
malore: gli diedero
del fascista
MICHELE BRAMBILLA
MILANO
uando, una ventina
abbondante di anni
fa, tornò a Palazzo
di Giustizia dopo
aver subìto un trapianto di cuore, andai a trovarlo nel suo ufficio (ero un
cronista di giudiziaria) per
chiedergli come si sentisse.
«Come un leone», mi rispose,
e vedendomi un po’ stupito
aggiunse: «Mi hanno messo
nel petto il cuore di un ventenne. Sarà per questo, ma mi
sento davvero forte come un
ventenne». Scherzava sulla
propria salute malferma, e dal
modo in cui lo faceva si vedeva
che stava anche cercando di
esorcizzare il dolore che si anni appena compiuti. Calabreprova quando ci si sente vivi si non pensava che Pinelli fosse
grazie alla morte di un altro.
colpevole: ma lo credeva ben inGerardo D’Ambrosio aveva, formato, soprattutto su certe
allora, 60 anni, e il suo cuore teste calde che aveva cacciato
precedente aveva già vissuto dal suo circolo anarchico, quelbattaglie da leone. Un’altra lo del Ponte della Ghisolfa. Ma
ventina di anni prima s’era tro- Pinelli, tre giorni dopo, precipivato a indagare su uno dei casi tò dalla finestra.
più difficili, e più pericolosi, di
Come? Perché? Il questore
quella stagione che sarebbe Marcello Guida disse che si era
poi stata chiamata «di piom- suicidato, forse sconvolto dalla
bo». Gli affidarono infatti le in- notizia dell’arresto di Pietro
dagini sulla morte di Giuseppe Valpreda, un altro anarchico.
Pinelli detto «Pino», l’anarchi- Un amplissimo fronte di giornaco precipitato dalla finestra listi e intellettuali di sinistra
della questura
(stava nascendo
di via FatebeneCOMBATTENTE proprio in quel
fratelli, a Milala moda
Coltivava la legge tempo
no, la notte del
dell’intellettuale
e non guardava di sinistra), inve15 dicembre ’69.
in faccia a nessuno ce, non ebbe dubTre giorni
prima c’era stabi: si trattava di
ta la strage di piazza Fontana. omicidio. Pinelli era stato buttaLa polizia, abituata ad avere a to giù. A quale scopo, non lo si
che fare con la vecchia «mala» capisce. Neppure contava il fatmilanese e ancora vergine in to che il povero Pinelli, quando
materia di terrorismo, non sa- precipitò nel cortile, era ancora
peva dove mettere le mani, e vivo (lo soccorse per primo Alle mise in tutti i posti in cui le do Palumbo, un cronista delpoteva mettere. In poche ore, l’Unità che stazionava lì con i
a Milano ci fu una colossale colleghi) e, se avesse avuto la
retata di estremisti, di destra forza di parlare, avrebbe potuto
e di sinistra, e soprattutto di dire: mi hanno buttato giù.
anarchici, i più sospettati. Pi- Niente. Doveva essere per forza
nelli era uno di questi anar- un omicidio. E l’assassino? Nachici. Lo aveva condotto in turalmente il commissario Caquestura il capo della squadra labresi. «Guida e Calabresi sapolitica, un giovane: il com- rete presto appesi», si cominciò
missario Luigi Calabresi, 32 a gridare nelle piazze. Lotta
Q
Mani pulite
D’Ambrosio ai tempi di Tangentopoli
con Saverio Borrelli e Antonio Di Pietro
Il rigore di D’Ambrosio
contro il furore ideologico
L’ex procuratore di Milano era ispirato solo dalla ricerca della verità
Un atteggiamento che gli procurò critiche sia da destra che da sinistra
ANSA
L’ex magistrato e parlamentare Pd, Gerardo D’Ambrosio
Cronache .15
.
Continua fece partire sul suo
giornale una violentissima
campagna con foto, indirizzi di
casa, annunci di «eliminazione
di un commissario torturatore
e assassino». Dario Fo mandò in
scena lo spettacolo «Morte accidentale di un anarchico», nel
quale Calabresi era il «dottor
Cavalcioni», che interrogava i
testimoni mettendoli appunto a
cavalcioni di una finestra.
In questo clima il quarantenne D’Ambrosio si trovò a condurre le indagini. Era un uomo
di sinistra, e il fronte colpevolista si aspettava, da lui, l’incriminazione di Calabresi. Tanto più
che D’Ambrosio era stato uno
dei magistrati che aveva permesso alle indagini sulla strage
di piazza Fontana, inizialmente
indirizzate verso gli anarchici,
di virare a destra, sulla cellula
veneta di Ordine Nuovo, quella
di Freda e Ventura. Insomma
un magistrato al di sopra di ogni
sospetto. Ma quando, nel 1975 –
con Calabresi ormai già ucciso
da estremisti di Lotta Continua
moralmente spalleggiati da tanti bei nomi della cultura italiana
– D’Ambrosio concluse l’inchiesta dicendo che Pinelli non era
stato ammazzato, ma era caduto per un malore, su di lui si riversarono le peggiori accuse e i
peggiori insulti. Certo l’espressione usata per descrivere quel
che era capitato a Pinelli (un
«malore attivo»), estrapolata
dalla sentenza, poteva far sorridere. Ma alcuni punti fermi erano stati raggiunti. Primo fra tutti che Calabresi non era neppure nella stanza da cui Pinelli era
precipitato.
D’Ambrosio, fino a poco tempo prima accusato di essere comunista dai difensori dei terroristi neri, che ne avevano chiesto
la ricusazione, era dunque diventato «un fascista». Anni dopo, quando si trovò a dirigere
l’inchiesta su Mani Pulite, si prese di nuovo del comunista: dicevano che, da procuratore aggiunto, aveva ostacolato le indagini di un pm, Tiziana Parenti,
sulle tangenti del Pci. Insinuazioni di cui lui, in fondo, andava
fiero: quando un magistrato è
accusato sia da destra che da sinistra, vuol dire che nel suo lavoro non guarda in faccia a nessuno. Lo incontrai l’ultima volta un
anno fa. Andammo insieme a un
dibattito sul film che Giordana
ha dedicato a piazza Fontana,
«Romanzo di una strage». Parlò
con passione, si accalorò nel
contestare la tesi, contenuta nel
film, della «doppia bomba». È
morto con il grande rimpianto di
non aver potuto fare giustizia su
quell’orrore.
Le interviste
Colombo: “Sensibile e profondo
coltivava il rispetto delle regole”
PAOLO COLONNELLO
MILANO
Collega
nel pool
Gherardo
Colombo,
protagonista
con
D’Ambrosio
di Mani pulite
Il ricordo, talvolta, si fissa su
dettagli che raccontano una vita. «Tutti pensano a Mani Pulite, ma io ho in mente Gerardo
D’Ambrosio quando lo conobbi la prima
volta, facevo l’uditore...». Gherardo Colombo, anche se la toga l’ha abbandonata
da un pezzo, di D’Ambrosio e dei lunghi
anni in magistratura porta nel cuore immagini lontane nel tempo. «Lui era già un
simbolo e aveva anche questa disponibilità che era la cifra della sua persona. La sera, finito di lavorare, ci ritrovavamo tutti
nel suo ufficio e lui ci raccontava delle sue
indagini, dei dubbi, delle certezze, di come
si muoveva verificando ogni cosa. Ci aiutava a completare la nostra preparazione,
era un maestro. Io ho imparato tanto».
Cosa le piaceva del carattere di D’Ambrosio?
«La passione per il suo lavoro. Noi abbiamo vissuto cose terribili insieme.
Non dimenticherò mai la sua reazione
quando entrò durante una nostra assemblea furibondo per l’assassinio di
Alessandrini. Una reazione di rabbia
anche nei confronti di chi mostrava
scarsa attenzione o sottovalutazione.
Ecco, Gerardo non tollerava la superficialità. La sua passione riguardava il rispetto delle regole, la Costituzione, i diritti della persona. Aveva una sensibilità non indifferente».
Cosa vi divideva?
«Dipende, non c’erano cose specifiche. Ogni tanto litigavamo, non sempre vedevamo le cose allo stesso modo. Ma è normale. Con lui alla fine si
riusciva sempre a trovare una soluzione condivisibile».
Entrambi siete stati chiamati “toghe
rosse”. Lo amareggiava?
«Fino a un certo punto. È successo a
tanti, a tutti noi del pool. facevamo cose
che davano fastidio. Scrollavamo le
spalle e andavamo avanti».
Milani: “Negli anni bui delle stragi
era il volto positivo dello Stato”
FABIO POLETTI
MILANO
Piazza
della Loggia
Manlio
Milani,
presidente
dell’associazione dei
familiari
delle vittime
«Per me è stato un punto di
riferimento». Non ha mica bisogno di tanti giri di parole
Manlio Milani, il presidente dell’Associazione dei famigliari delle vittime della strage di Brescia, per ricordare Gerardo D’Ambrosio.
Perchè punto di riferimento, Manlio
Milani?
«Perchè nelle stragi di questo Paese, lo
Stato ha avuto sempre due volti, a Brescia come in piazza Fontana. C’era lo
Stato che nascondeva la verità e depistava in ogni modo. E c’erano uomini
dello Stato come Gerardo D’Ambrosio,
che con ostinazione persegue la strada
della verità e della giustizia».
D’Ambrosio non si è mai occupato direttamente della strage di Brescia...
«Direttamente no. Ma è stato il primo
ad occuparsi di Piazza Fontana. Il disegno unitario dietro alle stragi era
evidente a tutti e pure a lui. Su questo
abbiamo avuto modo di confrontarci
in Senato, l’ultima volta che ci siamo
visti e anche in diversi convegni».
Da magistrato e uomo di sinistra, Gerardo D’Ambrosio si è occupato di vicende controverse come la morte dell’anarchico Pinelli, in Questura...
«Il malore attivo, che tanto fece discutere... D’Ambrosio aveva idee politiche
come ogni cittadino ma quando indossava la toga sapeva di avere solo il codice tra le mani. Da lui ho imparato a
distinguere che lo Stato ha molti volti
e lui aveva quello positivo».
Da Piazza Fontana a Mani pulite, però,
non si può dire che la sua carriera da
magistrato sia stata facile...
«Sì ma non si è mai tirato indietro. Anche quando cercavano in ogni modo di
spostare da Milano il processo per la
strage, cosa che poi fecero, lui aveva
ben saldo un solo principio in mente.
Quello della legalità».
16 .Cronache
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
La clinica
La casa di
cura privata
Villa Mafalda
era già finita
nell’occhio
del ciclone
dopo la morte dello scrittore Alberto
Bevilacqua a
settembre
In quella
occasione
erano stati
indagati
4 medici
il caso
RAPHAËL ZANOTTI
ra entrata in clinica per un intervento di routine:
la ricostruzione
della membrana
timpanica di un orecchio lesionata per delle infiammazioni. Sbrigate le ultime visite di controllo da parte degli specialisti, i genitori
l’avevano salutata e lei era
entrata in sala operatoria. È
stata l’ultima volta che i genitori l’hanno vista viva. Durante l’intervento qualcosa
è andato storto e così Giovanna, una bimba romana di
10 anni, è morta sabato alla
casa di cura privata «Villa
Mafalda» di via Monte delle
Gioie a Roma.
Lo zio della piccola paziente ha presentato denuncia ai
carabinieri e i militari della
compagnia Parioli ieri si sono presentati alla casa di cura e hanno sequestrato la
cartella clinica e tutta la do-
E
LA CLINICA
«Affranti dal dolore
ma ribadiamo la nostra
totale fiducia nei medici»
cumentazione relativa all’operazione. La Procura della Repubblica di Roma indaga per omicidio colposo e ha
predisposto l’autopsia all’istituto di medicina legale
del Verano. Per ora, dalle notizie che trapelano, si parla di
insufficienza cardiaca, ma
sarà solo a seguito dell’esame autoptico che si saprà
qualcosa di più.
La direzione della casa di
cura si dice «affranta dal dolore» ma esprime totale fiducia nell’operato dei medici «professionisti ricono-
ANSA
Roma, bimba muore a 10 anni
per un’operazione all’orecchio
Il padre: doveva essere un intervento di routine, come è possibile?
Verbania
Rinviatal’autopsiasuRachele
1 «E’ caduta dal triciclo». Lo
ha ribadito ieri agli investigatori Paula Sanabia, 32 anni, di
Santo Domingo mamma di
Rachele, 3 anni, morta sabato
pomeriggio sul balcone di casa a Verbania. Solo l’autopsia
potrà dire se la causa del decesso è compatibile con l’incidente domestico. La perizia,
prevista questa mattina, è sta-
ta rinviata. La Procura cerca un
luminare che possa eseguire
un esame «incontrovertibile».
La mamma è ancora ricoverata in una stanza protetta dell’ospedale di Pallanza, dove ieri ha confermato il racconto
fatto al 118, unico momento
di lucidità prima di apprendere dal medico il decesso della
piccola.
[IVA. FOS.]
sciuti come eccellenze a livello nazionale, che sono intervenuti prontamente, lottando a
lungo e senza lasciare nulla di
intentato per salvare la bambina». Per due ore hanno tentato di riportarla in vita. La
casa di cura si augura anche
che la magistratura faccia al
più presto chiarezza sulle
cause del decesso».
Lo pretendono anche i genitori che, inspiegabilmente, si
sono ritrovati in un incubo.
«Era un intervento di routine ha detto il padre della bambina
che ha ratificato la denuncia ai
carabinieri - Com’è possibile
che per una banale operazione
chirurgica all’orecchio, mia figlia sia morta?».
Non è la prima volta che la
rinomata casa di cura della Capitale finisce nell’occhio del ciclone. Era già successo a settembre quando, dopo undici
mesi di ricovero, era morto lo
scrittore Alberto Bevilacqua.
All’epoca quattro medici erano
stati iscritti nel registro degli
indagati, anche in questo caso
con l’ipotesi d’accusa di omicidio colposo. La direzione aveva
definito l’accusa «ridicola».
PESARO, E LUCIA RINGRAZIA LE AMICHE: «SONO UNA FAMIGLIA ALLARGATA»
AVVISO DI CONVOCAZIONE
DI ASSEMBLEA ORDINARIA
ai sensi del R.D. 23/10/1925 n. 2537 e del D.P.R. 8 luglio 2005, n. 169
Si invitano gli Iscritti all’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e
Conservatori della provincia di Torino all’Assemblea Ordinaria che si terrà
in prima convocazione il giorno 15 aprile 2014 alle ore 12,00 presso la
sede OAT in via Giovanni Giolitti 1 ed in seconda convocazione
MERCOLEDÌ 16 APRILE 2014 ALLE ORE 17,30
presso la sede di Toolbox via Agostino da Montefeltro 2 - Torino, con il seguente
ordine del giorno:
1. relazioni del Presidente e dei Consiglieri dell’Ordine sulle attività;
2. relazioni sul bilancio consuntivo 2013, bilancio preventivo 2014 e votazioni;
3. varie ed eventuali.
Il Consigliere Segretario
Arch. Ilario Abate Daga
Il Presidente
Arch. Marco Aimetti
Ha sfigurato la ex con l’acido
Ora in cella riceve lettere d’amore
GRAZIA LONGO
INVIATA A PESARO
Ancora lettere d’amore a un
detenuto. Dopo il soldato, tocca all’avvocato con la Porsche.
Ci ritroviamo di fronte al fenomeno già registrato con il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, condannato a 30 anni in
appello per l’omicidio della
moglie Melania Rea.
Oggi l’oggetto del desiderio
è Luca Varani, 37 anni, appena condannato a 20 anni, perché ritenuto mandante degli
aggressori che hanno sfigurato con l’acido il volto della sua
ex fidanzata e collega, l’avvocatessa Lucia Annibali. «Luca
ti aspetto», «Sei bello», «Ricordati che non sei solo», gli
scrivono le ammiratrici. E
qualcuna ha allegato una fotografia. Per non parlare di una
bella bionda sui 30 anni che
s’è presentata al Tribunale di
Pesaro durante il processo.
Certo Luca Varani, capelli
cortissimi, aspetto dimesso,
sguardo spento, è solo la controfigura del playboy della
dolce vita pesarese degli anni
passati. «È sconvolto per la
sentenza - conferma uno dei
suoi difensori, l’avvocato
Francesco Masiano -. Al momento della lettura del verdetto non l’aveva neppure capito. Mi ha domandato “Ma
cos’ha detto il giudice?” e gli
ho dovuto rispondere che il
ANSA
Luca Varani, condannato
gip Maurizio Di Palma lo stava
condannando a 20 anni. “No, il
tentato omicidio no” mi ha risposto, lui che ripete di aver
ordinato solo il danneggiamento dell’auto di Lucia con
l’acido e nega di aver manomesso l’impianto del gas, circostanza per cui è stato contestato il tentato omicidio».
Di una sentenza che «confonde il fenomeno con il fatto individuale, che fa politica giudiziaria e si sostituisce al legislatore
invece che concentrarsi sulla
responsabilità individuale»
parla l’altro legale di Varani,
Roberto Brunelli. E aggiunge:
«Va bene la sentenza esemplare, ma il significato simbolico
non va confuso con il presunto
reato commesso». I difensori ri-
badiscono inoltre «la necessità
di riportare Luca al carcere di
Pesaro, perché Teramo è troppo distante per suo padre e la
sua compagna che 6 mesi fa gli
ha dato una figlia».
«E al dolore di Lucia chi ci
pensa?» sbottano le sue amiche,
che l’hanno mai lasciata sola.
Un cordone affettivo che l’ha
protetta e sostenuta. «Una famiglia allargata che ha contribuito a darmi la forza per guardare avanti» racconta Lucia
che sia sabato sera, dopo la sentenza, sia ieri a pranzo - con i
genitori e gli zii - ha voluto condividere «questo momento che
chiude una pagina terribile della mia vita, mentre io vado
avanti a cercare il positivo».
È bella dentro e fuori questa
37enne - assistita dall’avvocato
di parte civile Francesco Coli diventata un simbolo per tutte
le vittime del femminicidio,
premiata l’8 marzo con l’onorificenza di cavaliere della Repubblica, per mano del Presidente Napolitano, alla quale il
Pd ha chiesto di candidarsi alle
elezioni europee. Se Lucia rinunciasse alla corsa a Bruxelles si profilerebbe un incarico
politico a Roma. «Ora penso al
premio che martedì riceverò
dal Circolo della Stampa di Pesaro - dice -, vorrei ci fosse il
mio chirurgo plastico Edoardo
Caleffi. Lui merita il premio per
come mi ha aiutato».
PROTESTA IN VATICANO
L’imprenditore
sulla Cupola
anche durante
l’Angelus
CITTÀ DEL VATICANO
È rimasto seduto sulla finestra
della cupola di San Pietro anche durante l’Angelus domenicale di Francesco. E proprio
con il Papa (che è costantemente informato della vicenda) e con il presidente della Repubblica, Napolitano, ha chiesto di parlare. Continua la protesta di Marcello Di Finizio,
l’imprenditore
turistico
47enne che sabato è salito per
la quarta volta sulla basilica
nonostante una ferita alla gamba. «Stavolta è stato aiutato ad
arrampicarsi da altre persone», spiegano in Vaticano. Ieri
gli sono state consegnate medicine affinché si curi il taglio che
si è procurato scavalcando la
balaustra per calarsi sul Cupolone. Giacca a vento rossa e
scarponi da trekking, resta legato a una corda e sventola uno
striscione contro la direttiva
Bolkestein che lo avrebbe ri[GIA.GAL.]
dotto sul lastrico.
Circondata dall’affetto dei suoi cari
è mancata
Carolina Abrate
(Lalla)
Lo annunciano il marito Gianfranco
con Elena e il fratello Franco con Vera
e Nicola. Rosario lunerdì 31 ore 18 parrocchia Santa Barbara. Funerale martedì 1 ore 11 stessa parrocchia. Non
iori ma eventuali offerte all’Associazione Mattone su Mattone Onlus Iban
IT87N0200801055000102737303.
Lalla, ti abbiamo tanto amata e mancherai a noi tutti.
– Torino, 29 marzo 2014
Ciao LALLA cara, siamo sicure che anche in Cielo continuerai ad esprimere il tuo buon gusto e la tua geniale
manualità e creatività che ci hai trasmesso nel Laboratorio di Dimostra.
Ci mancherai ogni giorno, ma ad ogni
punto penseremo a te. Le tue allieve
del Patchwork: Albina, Armanda, Caterina, Elma, Franca, Gianna, Giuliana,
Gloria, Josiane, Lidia, Livia, Paola, Piera, Piercarla, Rita, Silla, Teresa, Titti.
Grazie LALLA per l’aiuto che mi hai
dato, per il coraggio che hai saputo
trasmettermi. Ti porterò sempre con
me, ovunque andrò. Gloria.
A due giorni dal suo novantesimo
compleanno è mancata
Bianca Agagliate
ved. Garesio
Lo annunciano i igli Clara e Beppe,
la nuora Ornella, gli amatissimi nipoti
Andrea, Giovanna, Giuliano, Isabella.
Funerali martedì, 1 aprile ore 10 chiesa
Santa Croce, Piazza Fontanesi, Torino.
Rosario lunedì ore 19 via Oropa 68
chiesa San Giuseppe.
– Torino, 30 marzo 2014
E’ mancato
Claudio Berlia
pittore
Lo annuncia con amore tutta la sua
famiglia. I Funerali si svolgeranno in
Cuneo martedì 1 aprile alle ore 14,30
nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio. Seguirà trasporto a Bra per
cremazione.
– Cuneo, 30 marzo 2014
O.F. Milano - Cuneo
ANNIVERSARI
2001
2014
Franco Valle
Con l’amore di sempre. I tuoi cari.
1996
2014
Carlo Cozzi
I tuoi cari.
2012
2014
Teresa Viano
ved. Cozzi
I tuoi cari.
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
il caso
I tagli Nel 2008 i fondi di carattere sociale
erano di 2,5 miliardi di euro, nel 2013
sono scesi a 200 milioni: un decimo
FRANCESCO MANACORDA
MILANO
.
Società .17
Il bando Oggi a Milano Fondazione Cariplo
lancia «welFARE», 10 milioni di euro
per finanziare cinque iniziative da selezionare
L’Italia ai tempi del secondo welfare
Lo Stato sociale arretra, avanzano i servizi nati dal basso, dalle piccole comunità alle iniziative dei privati
è chi ha scelto
di portare frutta fresca e ortaggi a quelle
famiglie disagiate che altrimenti andrebbero avanti a scatolette, chi
investe sulle case ad affitto
calmierato dove possono convivere studenti fuorisede e
persone che fino a ieri non
avevano un tetto, chi si é inventato la cooperativa per inserire nel mondo del lavoro i
pazienti psichiatrici.
C’è chi lo fa nella sua città,
in azienda, magari anche nel
condominio. Con i vicini, gli
amici, i colleghi in fabbrica.
Per migliorare gli equilibri tra
vita e lavoro, aprire possibilità ai giovani, venire incontro
ai bisogni di chi è vicino ma
troppo spesso invisibile.
Mentre lo Stato sociale si
ritira, avanza in Italia il secon-
C’
10
milioni di euro
Stanziati dalla Fondazione
Cariplo per il bando
dedicato alle nuove idee
per il welfare
e sperimentammo quello che è
diventato poi un modello».
La sfida ora è quella di selezionare le esperienze più significative, dandogli gambe finanziarie per crescere, ma anche
quella di mettere in rete tante
esperienze che proprio per la
loro dimensione locale rischiano di restare frammentate.
A fotografare i tanti fermenti
di una società attiva ha provato
il «Rapporto sul secondo welfare», curato per il Centro Einaudi da Maurizio Ferrera e Franca Maino, di cui a fine 2013 é
stata presentata la prima edizione. E proprio nel rapporto si
cita tra i rischi la difficoltà a
«fare sistema», nonché una disparità territoriale che balza
all’occhio: un fiorire di iniziative al Nord, poco o nulla al Sud.
«È in gioco il futuro di tutti,
sperimenteremo e renderemo
conto, come sempre abbiamo
fatto - dice Guzzetti - e se vinceremo la sfida potremo dire di
aver contribuito a ridisegnare il
welfare del nostro Paese».
Il rapporto
I numerosi
fermenti del
cosiddetto
«secondo
welfare» sono
stati fotografati dal rapporto
curato da
Maurizio Ferrera e Franco
Maino, di cui a
fine 2013 è
stata presentata la prima
edizione
SCELTA OBBLIGATA
Lo Stato dà sempre meno
per le politiche familiari
e per i servizi all’infanzia
SFIDA DAL BASSO
Costruire un’alternativa
allo Stato-balia rinsalda
i legami tra le persone
do welfare, quello che parte
appunto dal basso, dalle piccole comunità e dalle iniziative dei privati, aziende e volontari, spesso con il supporto di
enti senza fini di lucro.
Da una parte è una scelta
obbligata. Nel 2008 i fondi
statali di carattere sociale, dagli stanziamenti per le politiche della famiglia a quelli
per i servizi all’infanzia fino
alle politiche giovanili, erano di poco superiori ai 2,5
miliardi di euro. L’anno scorso quella cifra si è ridotta a
ben meno di un decimo:
200,8 milioni in tutto.
Dall’altra la sfida di costruire dal basso un sistema di
welfare integrativo e spesso
alternativo a quello di uno
Stato-balia libera molte nuove energie. I lavori socialmente utili dei dipendenti
Alessi o le borse della spesa
consegnate dai volontari dell’associazione torinese «Terza settimana», oltre a sopperire a bisogni concreti, rinsaldano anche legami preziosi tra le persone.
Adesso un bando pubblico
invita progetti di secondo welfare a partecipare a una selezione e mette a disposizione
delle cinque o sei iniziative
che verranno scelte un finanziamento complessivo di 10
milioni di euro. Il bando «welFARE in azione» sarà presentato oggi a Milano dalla Fondazione Cariplo: per l’estate
verranno selezionate le idee e
per fine anno saranno approvati i progetti che godranno
del finanziamento; è previsto
che il bando si replichi nel
2015 e nel 2016.
«Rivedo in questa nuova
iniziativa quel che è successo
più di dieci anni fa nel settore
dell’housing sociale – spiega
Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo –.
Avevamo intuito, anticipando
i tempi, l’esigenza di oggi: case per le famiglie normali a
500 euro al mese. Studiammo
CORBIS
Le storie
La Società Cesare Pozzo
a cura di Sara Ricotta Voza
Il mercato Terza Settimana
Il Buon Fine di Coop
La mutua integrativa Con l’Allegria di Mike Freschi in scadenza
che paga i ticket
arriva anche a Milano dal supermercato
con 8 euro al mese la drogheria sociale alle realtà vicine
ella sezione «servizi per la
sostenibilità» di «Fa’ la cosa
giusta» (la fiera del consumo
critico che si è chiusa ieri a Milano)
c’erano alcune delle realtà italiane di
«secondo welfare». Fra le più grandi,
la «Società di mutuo soccorso
Cesare Pozzo», nome vintage di un
sistema nato per tutelare lavoratori
dell’Italia appena unita e che sembra
adattissimo a integrare servizi
sanitari che l’Italia di oggi non riesce
a garantire a tutti. «Nacque come
mutua Macchinisti e fuochisti
Ferrovie dell’Alta Italia per poi
estendersi agli altri lavoratori dei
trasporti e, dai Novanta, è aperta a
tutti i cittadini», spiega Marco
Grassi, responsabile Comunicazione.
«Chiunque può iscriversi e aderire
con quote che garantiscono
prestazioni base a cui si possono
aggiungere coperture che rafforzano
aree specifiche». Quote mensili da 8
euro per i single fino alla più alta, 19
euro, che copre tutta la famiglia. Il
principio è mutualistico, funziona col
rimborso dei ticket o le prestazioni
in centri convenzionati e le quote
sono detraibili fiscalmente. Con la
Fondazione Welfare Ambrosiano del
Comune di Milano la Società attiverà
forme di assistenza per cittadini in
disagio economico temporaneo.
N
social market sono «drogherie
sociali» in cui famiglie e singoli
segnalati dai servizi sociali
possono fare la spesa a prezzi
calmierati. Il Social Market Terza
Settimana è nato a Torino nel 2013 in
collaborazione con l’Ufficio Pio della
Compagnia di San Paolo e lCaritas
per venire incontro a famiglie messe
in difficoltà dalla crisi. A Milano è
arrivato per iniziativa di una
giornalista del Tg1, Federica
Balestrieri, partita per fare un
servizio sull’apertura del primo
negozio torinese e tornata convinta
che ce ne fosse bisogno anche nel
capoluogo lombardo. «Attraverso il
crowdfunding ci siamo garantiti una
base di 400 spese, poi il Comune ci
ha procurato uno spazio sequestrato
alla ’ndrangheta» racconta
Balestrieri, oggi responsabile del
Social Market Terza settimana di
Milano, che a maggio aprirà il
secondo negozio. «Siamo cittadini
che aiutano altri cittadini, i più
anonimi, a volte famosi, come
Niccolò e Daniela Bongiorno della
Fondazione Mike che ci hanno
donato il furgone per le consegne a
anziani e disabili (con la foto di Mike
e il suo “Allegria!”, ndr) e ora ci
danno in comodato d’uso i locali per
il secondo, grande, social market».
I
a cosiddetta «legge del buon
Samaritano» ha dato il via a
importanti esperienze di
recupero e lotta allo spreco come
Banco Alimentare, Pane quotidiano
e Last Minute Market. Per
recuperare, oltre ai prodotti
inscatolati, anche quelli freschi e
freschissimi - frutta e verdura, polli e
carni confezionate - da Coop è nato il
programma Buon Fine, che consente
di creare una filiera virtuosa a km
zero, senza intermediazione, che
distribuisce direttamente a realtà
associative parrocchie e enti
caritatevoli vicini ai supermercati
interessati. «Prima, una volta che i
vari addetti ai reparti individuavano
le merci in scadenza, i prodotti
venivano buttati», spiega Valter
Molinaro, responsabile innovazione
di Coop Lombardia, «ora vengono
tolti dal banco frigo e messi in un
altro frigo apposito per la
conservazione notturna in attesa che
il giorno dopo le varie cooperative
sociali del territorio vengano a
ritirarli». Un sistema virtuoso nato
come progetto di sostenibilità
ambientale e arrivato a produrre un
bene sociale. «Le cooperative sociali
risparmiano sulla spesa e questo
risparmio si può trasformare in più
persone assistite o più servizi».
L
18
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
ECONOMIA
FINANZA
Piani di espansione per Swatch
Swatch nel 2015 dovrebbe raggiungere i 10 miliardi
di franchi di giro d’affari. Lo dice il presidente Nick
Hayek. Nel 2013 il gruppo svizzero degli orologi ha
realizzato vendite per 8,82 miliardi di franchi, in crescita dell’8,3% rispetto all’anno prima. L’utile è stato
di 1,93 miliardi di franchi. Nei prossimi tre anni Swatch prevede di aprire circa 200 nuovi negozi.
&
LE LINEE GUIDA DELL’ANTITRUST: STOP AL FAR WEST IN RETE, CITTADINI PIÙ TUTELATI
Contratti al telefono solo con la firma
Arrivano i nuovi diritti per i consumatori: dai tempi per il recesso ai costi aggiuntivi, ecco cosa cambia
TORINO
Le novità
La stretta contro i furbi passa anche dalla burocrazia.
Maledetta, contrastata, forse
fuori moda. Eppure, a quanto
pare, indispensabile per evitare truffe e fregature sul
Web e al telefono. L’Antitrust
spiega nei dettagli le novità
per i consumatori dopo il recepimento della direttiva europea, che entrerà in vigore il
14 giugno. E, sorpresa, anche
per mettere ordine nella cyber-giungla bisogna inserire
qualche cavillo in più. È un
PREZZI
Il venditore deve
chiarire il costo
comprensivo di tutti
gli extra e i consumatori non sono
tenuti a pagare costi
aggiuntivi se non
sono stati informati
CONTRATTI
I contratti conclusi
telefonicamente
vincolano il consumatore solo dopo
che ha firmato
l’offerta. Vale anche
la firma elettronica
Aumenta la burocrazia
ma è indispensabile
per evitare le truffe
Multe fino a 5 milioni
Le nuove norme impongono una stretta sui call center
esempio, ma esplicativo: affinché un contratto concluso
alla cornetta sia valido, occorre la firma. Fisica o elettronica. Che si parli di offerte
telefoniche, app, biglietti aerei poco cambia. Niente firma, niente acquisto.
Spiegano dall’Autorità
che, da questo pacchetto di
misure, «il cittadino uscirà
rafforzato». Sicuramente
avrà più chiaro il panorama
delle offerte, visto che il venditore deve chiarire - da subito - il costo totale del prodotto, comprensivo di tutti gli
extra. Mai più sorprese an-
che per quanto riguarda le tariffe di gas e luce: le pratiche
scorrette diventano competenza dell’Antitrust che può
stangare chi sgarra con multe
fino a 5 milioni di euro. Ma è
sull’e-commerce che si concentra la stretta. Il settore è in
crescita costante (l’incremento annuo nel nostro Paese è
stato del 17-19% dal 2009 al
2013) ma i sospetti degli italiani non sono ancora stati superati. Gli ultimi dati di
Netcomm, il consorzio che riunisce gli operatori del commercio elettronico, dimostra-
il caso
GIUSEPPE BOTTERO
TORINO
senza ritardi ingiustificati ed
entro 30 giorni o il consumatore può recedere dal contratto.
Non saranno più necessari i
pellegrinaggi agli sportelli dei
consumatori per chiedere lumi
sui rimborsi: per esercitare il
diritto, da giugno, arriva un
modulo standard universale.
Contemporaneamente, si allunga (da 10 a 14 giorni) il tempo a disposizione per cambiare
idea nelle vendite a distanza. Il
cliente deve ricevere il rimborso di quanto pagato entro 14
giorni. Attenti, però: la nuova
normativa non si applica ai
Via alla stretta sulla Rete
Pene più severe per i pirati
Ma sul regolamento Agcom già incombono i ricorsi
on sarà la norma ammazza-blog contro cui
hanno tuonato schiere
di cyber-attivisti, ma la stretLa delibera Agcom funziona
ta contro la pirateria on line così: chiunque, autore o proche entra in vigore da oggi, prietario di un’opera, da oggi
qualche problema rischia di ha la possibilità di segnalare gli
causarlo. L’Agcom assicura abusi all’Autorità che, di volta
che il giro di vite non colpirà in volta, può decidere se e cogli utenti: nel mirino infatti ci me intervenire. Qui sorge il prisono le «violazioni di grande mo problema: come faranno gli
entità». Eppure, il meccani- operatori ad orientarsi nel masmo che tutela il copyright ri- re di segnalazioni? Soprattutschia di complicare la vita a to, come riusciranno a muoverchiunque carichi file in Rete. si su siti che cambiano in contiChe siano la
nuazione?
Nel caso l’Aucanzone da deLE NORME
torità
di
dicare alla fiDebuttano oggi partiredecida
con il
danzata o il filDifficile identificare provvedimento
mato del figlio
i responsabili (ha 35 giorni di
accompagnato
da una musica
tempo dalla seprotetta dal diritto d’autore. gnalazione per farlo), questo
L’obiettivo è spingere la cre- coinvolgerà sia i provider che
scita dei servizi legali: Spotify garantiscono l’accesso a Intere simili hanno consentito alla net sia quelli che ospitano il simusica di registrare nel 2013 to f nel mirino. Se uno dei due si
dati positivi dopo molti anni. muove, e recepisce le indicaLo stesso vale per i film, con zioni, il caso si chiude. AltriiTunes e le nuove app «on the menti, via al dibattimento. Una
demand» a guidare l’offerta. volta stabilita la violazione, ci
E infatti imprese, Fmi, Fieg e sono tre giorni per la rimozioSiae plaudono all’iniziativa.
ne del contenuto. Pochi, de-
N
no che gli ostacoli sono soprattutto legati a una scarsa fiducia nei siti che offrono i servizi.
All’origine della diffidenza spiega l’ultimo report del centro studi - ci sono il bisogno di
toccare la merce (per il 40%
degli utenti), l’attaccamento al
contate (31%), le remore verso
il pagamento online (31%), e,
infine, il timore di non ricevere
il prodotto (27%) e la paura che
il recesso sia complicato (26%).
Adesso alcune di queste ansie
possono essere accantonate. I
beni comprati in Rete, infatti,
dovranno essere consegnati
RIMBORSI
La sede dell’Agcom
nunciano gli esperti di cyberdiritto. Se il file è caricato su un
provider con sede all’estero
l’Agcom imporrà un filtro per
impedirne l’accesso. La sanzione per i colossi rischia di essere
parecchio salata: fino a 250 mila euro. Identificare i responsabili, però, è parecchio complesso. «Chi gestisce i commenti su
un sito, chi un intervento su un
forum o un post su un blog, chi
un video su Youtube o un link
diffuso su Facebook?», si chiedono gli specialisti del magazine Wired. Le nuove misure messe a punto in partnership
con la Fondazione Ugo Bordoni
- debuttano dopo anni di polemiche e tra molte difficoltà.
Sulla delibera pendono i ricorsi
delle associazioni di media indipendenti e di alcune associazioni di consumatori, ma anche
i big - Wind in testa - sono alla
finestra. «Lo scopo dell’Autorità è andare a colpire fenomeni
di pirateria di massa», garantisce il commissario dell’Agcom
Antonio Nicita. Non basta per
convincere gli scettici, che vedono uno spostamento di competenza: l’Autorità assume poteri che, in precedenza, erano
di competenza della magistratura. «Per noi - dice l’avvocato
Fulvio Sarzana - l’Agcom non
ha le competenze in merito.
Non c’è stata nemmeno
un’analisi d’impatto né una verifica dei costi».
Si allunga da 10 a 14
giorni il tempo
a disposizione per
cambiare idea nelle
vendite a distanza.
Per esercitare il diritto
l’utente può usare
un modulo universale
ORDINI
I beni ordinati
su internet devono
essere consegnati
entro 30 giorni
o il consumatore
può recedere dal
contratto. Ogni
danneggiamento
è carico
del venditore
contratti a distanza se il prezzo non supera i 200 euro.
Il giro di vite riguarderà anche i call center: le telefonate
al servizio per l’assistenza non
possono avere un costo superiore alla tariffa base della linea telefonica.
In tempi di beni virtuali (dagli mp3 agli ebook) e di guerre
tra formati, le protezioni tradizionali non bastano più: e allora ecco spuntare una norma
che prevede informazioni più
trasparenti per i clienti che
scelgono i «servizi liquidi». Chi
vende infatti dovrà chiarire
Chi vende mp3 e film
adesso è obbligato
a specificare i limiti
di compatibilità
eventuali limiti di compatibilità con i dispositivi hardware e
software e gli eventuali limiti
di riproducibilità.
Infine, spariscono i format
pre-compilati per i servizi aggiuntivi: chi propone, per
esempio, assicurazioni facoltative nel caso dei biglietti aerei,
dovrà richiedere il consenso
esplicito. Non basta permettere di rifiutarle, spiegano dall’Antitrust, va capovolto il
meccanismo. Una questione di
buonsenso? Forse. Ma dopo
anni di Far West, è stato necessario mettere la norma nero su
bianco.
[GIU. BOT.]
SEGNALAZIONI
Chiunque ritenga
che sul web sia stato
violato il diritto
d’autore (su video,
foto e testi) può
effettuare una
segnalazione
all’Agcom che ha 12
giorni per valutarla
OSCURAMENTO
Nel caso sul proprio
sito sia stato caricato
un contenuto
illegalmente ci sono
da 3 a 5 giorni di
tempo per rimuovere
e oscurare il file
MULTE
Per i provider che
non eseguono
nei tempi previsti
l’ordine dell’Agcom
sono previste sanzioni
che possono arrivare
a 250 mila euro
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE
DELLE REGIONI LAZIO E TOSCANA
Via Appia Nuova n. 1411 - 00178 Roma
AVVISO DI GARA DESERTA
Si rende noto che la procedura aperta per
l’affidamento per anni 3 del servizio di tesoreria
dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle
Regioni Lazio e Toscana - cig 54948963A0, indetta con deliberazione del Direttore Generale n.
571 del 05/12/2013, è stata dichiarata deserta
per mancanza di offerte con deliberazione del Direttore Generale n. 106 del 10/03/2014. Il presente avviso è stato pubblicato sulla GUUE il
21/03/2014 e pubblicato sulla GURI n. 35 del
26/03/2014.
f.to Il Direttore Generale ff
(Dott. Remo Rosati)
CHI SCARICA
Per chi scarica
dal web materiale
illegale caricato
da altri utenti
non cambia nulla.
Ma le norme sono
più severe per chi
mette i file in rete
Centimetri-LA STAMPA
Direzione Acquisti
Servizi e Forniture Infrastruttura
AVVISO DI GARA
RFI S.p.A. informa che ha indetto una gara a
Procedura Negoziata relativa alla fornitura di
contrappesi unificati, CIG Lotto n. 1 CIG
5600268F56 Lotto n. 2 CIG 5650501CEC. Il
testo integrale del bando è visionabile sul sito
www.gare.rfi.it canale Fornitura materiali
infrastruttura. Il termine di presentazione delle
domande di partecipazione è il 14/04/2014.
Per chiarimenti e-mail: acquisti@rfi.it.
Il RUP
Massimo Serufilli
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
MADE IN ITALY
INVESTIMENTI
OCCUPAZIONE
TUTTOSOLDI
Le piastrelle
di Kerakoll
fanno verde
l’export
Torna
il Btp Italia
ma stavolta
è a 6 anni
Donne, giovani
e stranieri:
record di nuove
imprese
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
A PAGINA 21
A PAGINA 23
A PAGINA 24
L’INCHIESTA
P
.
19
NUMERO 75
A CURA DI:
GIANLUCA PAOLUCCI E MARCO SODANO
REDAZIONE:
LUCA FORNOVO
LUIGI GRASSIA
tuttosoldi@lastampa.it
www.lastampa.it/tuttosoldi/
tuttoSOLDI
LAVORO IN CORSO
Gli ex Pigs d’Europa tornano
nel radar dei grandi investitori
MARCO
POLO
Adesso piacciono per le azioni e i bond. Ma attenti alla volatilità in portafoglio
SANDRA RICCIO
A
caccia di extra rendimenti tra gli (ex) ultimi della
classe. La crisi profonda
dei Paesi emergenti, cui si
aggiungono le recenti
tensioni in Crimea, hanno trasformato la periferia della zona euro in una
miniera d’oro per gli investitori. I piani di risanamento e i segnali di un ritorno alla crescita hanno certamente
dato un contributo importante a questa fiammata al rialzo. In pochi mesi,
Spagna, Irlanda ma anche Portogallo
e Grecia sono tornati a stuzzicare gli
appetiti dei grandi capitali.
Il forte recupero della periferia ha
però già bruciato molto terreno, soprattutto nell’obbligazionario, e le occasioni ora vanno cercate tra chi, in
questa fortissima corsa, è rimasto ancora indietro, con le azioni dei Paesi
del Sud in testa.
Per molti settori dell’equity il risveglio inizia da poco e su questo fronte si
stanno posizionando i fondi d’investimento che ora scommettono sulla ripresa e sulla revisione al rialzo dei rating. Un’opportunità anche per i piccoli investitori che va cercata però soltanto a piccole dosi e senza perdere di
vista i rischi.
Azioni col turbo giù al Sud
L’INTERVISTA
Tra i listini azionari a cui guardano gli
esperti compare di nuovo la Grecia. Il
mini-comeback del Paese ellenico ha
La scommessa dei fondi
Milano contro Atene
L'andamento dell'ultimo anno della Borsa italiana e di quella greca
indice italiano Ftse Mib
indice greco GD.AT
50%
40%
30%
20%
10%
2013
GIU
LUG
AGO SETT
OTT
NOV DIC 2014
FEB
MAR
- LA STAMPA
messo il turbo alla piazza di Atene che
ha guadagnato il 170% da metà 2012.
Ora il Paese mostra segni di ripartenza
e per la prima volta in sei anni il prodotto interno lordo dovrebbe tornare positivo (0,6 per cento secondo la Commissione europea).
I professionisti tornano a comprare
società come la Piraeus Bank, l’unica
banca greca ad aver superato le ondate
di fallimento. Qualche settimana fa è tornata sul mercato dei capitali con un’emissione obbligazionaria andata a ruba.
E’ da comprare? «Sui corporate
bond meglio giocare in casa e poi il nostro Paese ha ancora molto da offrire
da questo punto di vista con la raffica
di emissioni bancarie in arrivo» dice
Gabriele Roghi, Responsabile Consulenza e Investimenti di Invest Banca.
Zanetti: “Segafredo
è il caffè di Obama
e degli atleti”
VERSO PIAZZA AFFARI
IL NUMERO UNO
Il gruppo fattura
un miliardo e fa utili
per 10 milioni
Ha 14 stabilimenti
in tutto il mondo
e oltre 2.700
dipendenti
Possiede piantagioni
in Brasile e alle Hawaii
«Valutiamo la Borsa
per garantirci
un futuro solido
e un maggiore
apporto di capitali
Voglio crescere
Sarebbe bello
sfidare colossi
come Starbucks»
ELEONORA VALLIN
INTERVISTA ALLE PAGINE 20 E 21
Massimo Zanetti è presidente della Segafredo
Intanto sulla scommessa del Sud Europa tornano i grandi fondi: Generali
Investments Europe ha da poco lanciato il suo European Recovery Equity Fund dedicato alle azioni del Sud
Europa (solo per istituzionali). “Crediamo fermamente che una ripresa
macroeconomica nelle regioni dell’Europa del Sud si concretizzerà a
partire da quest’anno” racconta il gestore, François Gobron. L’interesse è
anche per i costi di produzione delle
imprese che sono diminuiti significativamente, dando una forte spinta alla competitività. Nel portafoglio c’è
ben il 19% di società greche tra cui
anche la Piraeus Bank ma anche
l’Hellenic Exchanges, la spagnola
Banco del Sabadell e la portoghese
Banco Espirito Santo. «Apprezziamo il settore bancario perché è abbastanza economico, specialmente in
Grecia e Portogallo, dove le banche
sono sulla strada giusta per ritornare a crescere nel momento in cui migliorerà la domanda di nuovi prestiti
– spiega il gestore -. Ci interessano
anche i settori bancari italiani e investiamo nelle banche italiane quando
queste annunciano di aver bisogno di
capitali. A lungo termine, stiamo cercando di trarre beneficio dal prossimo consolidamento che avverrà nel
settore bancario italiano».
C’è da fidarsi? Non tutti concordano sulla mossa.
CONTINUA A PAGINA 22
Proraso
fa la barba
al mondo
in stile italiano
NADIA FERRIGO
C
on schiuma e pennello,
«farsi la barba» è un rito tutto italiano capace
di sedurre il mondo tanto
quanto il buon cibo e l’abbigliamento di lusso. Così i prodotti per rasatura del marchio Proraso, proprietà dell’azienda Ludovico Martelli,
fondata a Firenze nel 1908,
sono riusciti a conquistare
Europa e Stati Uniti. «I primi
contatti con il mercato internazionale sono iniziati già nel
2000 - spiega Stefania Martelli, responsabile dello sviluppo del mercato estero -,
ma abbiamo iniziato a fare sul
serio solo due anni fa, con il
rinnovo di campagna pubblicitaria e strategia di promozione. Abbiamo mosso i primi
passi nei paesi europei, anche
se ora i mercati più forti sono
Stati Uniti e Canada. I prossimi obiettivi per Proraso sono
Russia e Sud America, in particolare Brasile e Argentina,
dove la comunità italiana è
molto rappresentata».
Una scommessa vincente:
la Ludovico Martelli, proprietaria anche dei marchi Erbaviva, Marvis e Schultz, ha
chiuso il 2013 con un fatturato
di circa 40 milioni di euro, in
costante aumento sugli anni
scorsi. «Nel nostro portafoglio c’è un altro brand a forte
vocazione internazionale continua -. Il dentifricio Marvis, caratterizzato da un
packaging e da una strategia
di comunicazione che ne fanno un oggetto di culto in tutto
il mondo, è il simbolo della migliore tradizione di eccellenza
italiana, proprio come i prodotti Proraso».
Le esportazioni in questo
caso rappresentano il 25 per
cento del fatturato, in aumento del 50 per cento sul 2012.
«Il nostro prossimo obiettivo
per Marvis è il Far East - conclude Martelli -. Siamo al lavoro per costruire la rete di distribuzione, e anche in questo
caso abbiamo ottime prospettive di crescita».
20 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
made
in
Italy
CONTRATTI GLOBALI
L’AROMA DELL’ESPRESSO
È fornitore ufficiale della Casa Bianca
e della Real Casa d’Olanda,
del Coni e di tutto lo sport nazionale
Dopo Sochi è già pronto
per le Olimpiadi di Rio de Janeiro
Zanetti: «All’estero resta di nicchia
Per farlo serve un bravo barista
e fuori Italia nessuno sa usare bene
le macchine. Il 70 % del mercato
lo fa il caffè-filtro americano»
L’intervista
L’azienda in cifre
Anno
di fondazione
inizi
'900
Quota export
70%
Fatturato 2013
Primo
mercato
1
Stati Uniti
(quota 50%)
Utile
Boutique
del caffè
miliardo di euro
10
milioni di euro
Addetti
2.700
500
in tutto il mondo
Marchi prodotti
e distribuiti
26
L’impero dei chicchi
Nella foto qui sopra un momento
della raccolta del caffè
in una delle piantagioni del gruppo
e a destra la sede trevigiana
di Segafredo (Villa Zanetti)
- LA STAMPA
IL MARCHIO IN ESPANSIONE
“Profumo di Borsa
per il caffè Segafredo”
Il presidente Zanetti: dalla Cina a Dubai il segreto è adattarsi ai gusti locali
Giro d’affari di un miliardo all’anno, per il 70% export (gli Usa primo mercato)
Rete globale
ELEONORA VALLIN
Segafredo ha
500 boutique
del caffè sparse
in tutto il mondo
Nelle due foto
qui accanto,
a sinistra
la caffetteria
di Casablanca
(in Marocco)
e a destra quella
di Hong Kong
È
il caffè di Barack Obama: fornitore ufficiale
della Casa Bianca ma
anche della Real Casa
d’Olanda. La miscela
della federazione italiana calcio e di
tutto lo sport nazionale grazie al
nuovo contratto triennale con il Coni. E, dopo Sochi, è già pronto per
essere gustato alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro. Segafredo
Zanetti è l’espresso italiano nel
mondo, pronto alla quotazione in
Borsa. «Un’operazione che stiamo
valutando attentamente, a patto di
mantenere la maggioranza - anticipa a La Stampa il presidente della
Holding, Massimo Zanetti - per una
questione di continuità aziendale e
per dare un futuro solido e pubblico
a quanto ho creato in tutti questi
anni. Oltre a un maggior apporto di
capitali».
Con un miliardo di fatturato consolidato nel 2013 e dieci milioni di
utile, il Gruppo - che conta 14 stabilimenti produttivi in tutto il mondo
e oltre 2.700 dipendenti - ha ormai
raggiunto quota 70% di export, con
primo mercato gli Stati Uniti
d’America.
La storia fonda le sue radici agli
inizi del ‘900: Zanetti nasce da una
famiglia di mercanti di caffè e spezie. Prima il nonno Demetrio, poi il
padre Virgilio. Negli anni Settanta
il passaggio dal «crudo al cotto»,
con l’acquisto della torrefazione
bolognese Segafredo, proseguita
con l’espansione oltre confine. Nel
1995 l’imprenditore trevigiano rileva i 2mila ettari di Nossa Sehhora
da Guia, prima piantagione di caffè
privata a corpo unico al mondo in
Brasile a cui, nel tempo, vengono affiancati altri 1.500 ettari alle Hawaii.
Il business della Massimo Zanetti
Beverage Group si completa, infine,
con la produzione di macchine da
caffè, le cialde e una rete di 500 boutique in tutto il mondo. Da gennaio
2014, dopo le ultime tappe di Tokyo,
Dubai, Giordania e Kuwait, Segra-
Le ultime mosse
in Vietnam
e Nuova Zelanda
In bilico l’Ucraina
fredo è entrato anche in Cina.
Non dev’essere semplice vendere
l’espresso italiano in Oriente…
«Per nulla: i cinesi continuano a
prediligere il tè. Ma il caffè è un
prodotto ciclico: quando un Paese
è povero i suoi consumi sono bassissimi; più cresce e si arricchisce,
più bere caffè, per i suoi cittadini,
diventa un lusso».
E’ anche questione di liturgia: lei
esporta un pezzo di cultura italiana.
«Non proprio: il caffè è un consumo
storico di tradizione e non si può
stravolgere un Paese straniero. Se
porti la cultura italiana all’estero
spesso perdi, ma se segui i gusti locali vinci. L’espresso è, e resterà, una
nicchia, seppur in continua crescita.
Ma il 70% del mercato oggi lo fa il caffè-filtro che è quello americano. Per
fare un buon espresso, serve un bravo barista e fuori Italia nessuno sa
usare bene le macchine da bar. E’
una questione di acqua, macinatura,
dosi, umidità…».
L’ultimo acquisto è una società in
Nuova Zelanda. Prossimo obiettivo?
«Abbiamo siglato a febbraio un accordo per rilevare le attività di
EspressoWorkz, società con sede ad
Auckland che commercializza caffè
e macchine da caffè in tutta la Nuova
Zelanda. La nostra regola è che: se
Le 500 caffetterie
portano nel mondo
l’esperienza
del Florian di Venezia
dobbiamo lavorare in un Paese dove
non siamo ancora presenti, meglio
acquistare una società in loco e poi
portarci l’espresso Segafredo. Abbiamo appena aperto anche uno stabilimento in Vietnam e siamo in trattativa per nuove acquisizioni in Asia
che non è un mercato facile perché
sul caffè si paga una tassa del 70%,
quindi meglio produrlo lì. Purtroppo,
non per nostra volontà, abbiamo dovuto interrompere una trattativa
per un nostro ingresso in Ucraina
con un impianto di produzione di caffè solubile e liofilizzato. Qui al momento è tutto fermo. Vediamo come
si evolve la situazione».
Quote di mercato, in Italia e all’estero?
«Siamo leader nel canale “Fuori
Casa” con posizioni prevalenti anche nei consumi “In Casa” e un ampio assortimento di prodotti colo-
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
A Colaninno la Legion d’Onore
Ferragamo riapre a Vienna
Roberto Colaninno (foto), presidente
e amministratore delegato di Piaggio
e presidente di Alitalia, è stato insignito
dell’onorificenza di Ufficiale della Legion
d’Onore da Alain Le Roy, ambasciatore
di Francia in Italia. La cerimonia
si è svolta a Palazzo Farnese a Roma.
Ferragamo annuncia la riapertura del flagship
store di Vienna completamente rinnovato.
Situata in Kohlmarkt 7, nel cuore della città, la
boutique si trova vicino all’ex residenza
dell’Imperatore, in una delle aree dello shopping
più esclusivo. Per quest’anno Ferragamo punta
all’apertura di nuovi negozi monomarca.
stabilimenti
La produzione
del caffè Segafredo
avviene in numerosi Paesi,
l’ultimo che si è
aggiunto è il Vietnam
Piastrelle eco-compatibili
Kerakoll costruisce “green”
Cifre record per la ricerca (5,4% del fatturato) e la formazione (3,2% )
3500
Filosofia
ettari coltivati
Kerakoll taglia
ogni anno
9,5 milioni di chili
di emissioni
di anidride
carbonica
nell’atmosfera
usando il 100%
di energia pulita
Le piantagioni
di proprietà del gruppo
Segafredo si trovano
in Brasile (2000 ettari)
e alle Hawaii (1500)
niali di qualità. I principali mercati
sono: Francia, Olanda, Polonia,
Finlandia, con un buon presidio in
Italia dove la clientela, diversamente dall’estero, è molto più fedele alla
marca. E, nel caffè, lo dicono le indagini, si cambia molto difficilmente. Il mercato maggiore resta però
l’America dove siamo la terza
azienda del caffè dopo Folgers e
Kraft. E agli americani dobbiamo
molto: sono stati loro a portare il
caffè nel mondo. Tutto risale alla
protesta dei coloni contro il governo britannico, quando distrussero
molte ceste di tè. Quella del porto
di Boston fu la scintilla della rivoluzione americana. Ma da allora il
mondo si divise in due: chi iniziò a
bere caffè e chi continuò a bere tè».
Quand’è nata l’idea delle boutique
del caffè?
«La prima risale al 1985 a Rouen in
Francia. Volevo portare in giro nel
mondo l’esperienza del Florian di Venezia. Da lì partì la prima catena di
40 caffetterie, la seconda all’Opera
di Parigi che incuriosirono molto
Howard D. Schultz, meglio noto come Mr. Starbucks. Mi venne a trovare un giorno perché era stato a
Rouen e voleva vedere lo stabilimento di torrefazione a Bologna. Al suo
ritorno in America aprì i primi coffee
Starbucks».
L’Italia ha sempre idee geniali ma il
business lo fanno gli stranieri. Come
mai?
«Il problema sono i soldi, lo sono
sempre stati. Io non posso combattere contro Nestlè e Starbucks è un
successo di Borsa e dei capitali messi
dalle banche americane».
FRANCO GIUBILEI
SASSUOLO (MODENA)
È
passato quasi mezzo secolo da quando Romano
Sghedoni, fondatore di Kerakoll, fiutò aria di business e si mise a produrre
adesivi per la posa di piastrelle nel garage di casa sua. Era il 1968, all’alba del
boom del comparto ceramico con capitale Sassuolo. Oggi che il settore costruzioni risente della crisi economica
ancora più degli altri, la Kerakoll Spa
guarda alle contorsioni del mercato
dall’alto del suo avveniristico centro
ricerche, cuore dell’innovazione aziendale coi suoi nove laboratori dedicati
allo sviluppo di green technology.
Inaugurato poco più di un anno fa
grazie a un investimento di 17 milioni
di euro, il Kerakoll GreenLab ospita
100 ricercatori bio-edili ed è uno dei
primi esempi in Europa di edificio industriale a basso impatto ambientale
e alta efficienza energetica. Un elemento, questo dell’attenzione della
società emiliana alla ricerca di nuovi
materiali ecocompatibili, che serve a
spiegare la filosofia dell’azienda:
«Siamo in grado di offrire una soluzione globale nel green building, per
progettare costruire e vivere nel rispetto dell’ambiente e del benessere
abitativo – dicono alla direzione -: con
20 linee di prodotti innovativi, Kerakoll produce 950mila tonnellate all’anno, realizzate utilizzando 470mila
tonnellate di prodotti regionali,
220mila tonnellate di materiali naturali riciclati e tagliando 9,5 milioni di
chili di emissioni di anidride carboni-
Quali sono le sue ragioni per continuare a fare impresa in Italia?
«Io sono italiano e ho girato tutto il
mondo. Ogni paese ha i suoi problemi e nessuno ha in mano le soluzioni
a tutti i mali dell’economia. Ma nel vivere, vestire e mangiare… meglio di
noi non c’è nessuno. Il problema dell’Italia sono le tasse ma tutti dimenticano che il grosso deficit è nato per
far crescere il paese e far star bene
gli italiani. Oggi ci lamentiamo tutti
ma non sono lontani i tempi in cui andavamo in giro in bicicletta».
I suoi figli sono già in azienda?
«Si, sia Laura sia Matteo - che rappresentano la quarta generazione sono operativi con ruoli diversi nella
Holding. Se fosse per me lavorerei fino a 90 anni perché mi diverto, ma
oltre a loro, ho un management forte
e preparato e una volta chiusi un paio di affari che ho in ballo, potrei anche andarmene in pensione. Il mio
sogno l’ho raggiunto: ho coperto tutto il mondo».
Lavoro in corso .21
MATERIALI PER L’EDILIZIA
Le aziende
14
.
340
milioni di euro
Il fatturato di Kerakoll
è stato in crescita nel 2013
Sono state prodotte
950 mila tonnellate
di materiele
ca nell’atmosfera, grazie a nuove conoscenze e all’utilizzo del 100% di
energia pulita».
I risultati sono nei dati di attività: il
fatturato dell’anno scorso, 340 milioni di euro, è in lieve aumento rispetto
al 2012 ed è stato realizzato per quasi
la metà all’estero. Gli investimenti in
ricerca ammontano al 5,4% del fattu-
rato, e quelli in formazione al 3,2%.
Fra dipendenti e collaboratori, complessivamente lavorano alla Kerakoll
1.350 persone, sparse fra la sede centrale di Sassuolo, 10 stabilimenti in
Europa e 12 società operative in tutto
il mondo. L’azienda è stata coinvolta
in qualità di technical supplier (fornitore tecnico) in importanti progetti
architettonici internazionali, dallo
stadio nazionale di Varsavia per i recenti Europei di calcio al centro Niemeyer di Aviles, dal museo Maxxi a
Roma allo stadio olimpico Bird’s Nest
di Pechino, dall’aeroporto internazionale Indira Gandhi a New Delhi al
World Trade Center nel Bahrein, fino
all’Allianz Arena di Monaco di Baviera. Costante, nel mantenere livelli di
alta competitività, l’impegno nella
formazione e nell’aggiornamento tecnico, con l’istituto di consulenza GreenBuilding Campus, sempre fondato
sulla promozione di stili costruttivi
Ilavori:dalmuseoMaxxi
allostadioolimpicodiPechino
edall’aeroportodiNewDelhi
all’AllianzArenadiMonaco
rispettosi di salute e ambiente. Di recente, l’ad di Kerakoll Gian Luca
Sghedoni ha avviato una campagna
mirata ai giovani con questo slogan:
«Cerco neolaureati under 26, senza
esperienza ma ricchi di talento, da avviare alla carriera di manager internazionale». L’obiettivo è assumere e
formare per 5 anni ragazzi intraprendenti e di belle speranze: «Ho sempre
considerato il tempo dedicato alla ricerca e alla selezione di talenti quello
speso meglio».
VITELLI: CINA IN CRESCITA, ECCO LE NOSTRE STRATEGIE
Azimut-Benetti, un nuovo piano di investimenti
FABIO POZZO
Segnali positivi per la nautica made
in Italy da Hainan, dove si è appena
chiuso il China Rendez Vous, la kermesse fieristica del «top luxury».
«Abbiamo registrato un incremento
rispetto allo scorso anno. La crescita
della nautica in Cina è continua, ma
non c’è stata l’impennata che ci
aspettavamo anni fa. E questo, a causa della ancora incompiuta liberalizzazione della navigazione da diporto»
spiega Paolo Vitelli, presidente del
Gruppo Azimut/Benetti.
Ad Hainan sono stati presentati sei
modelli Azimut Yachts, dai 10 ai 25 metri. «La nostra scelta è stata quella di
puntare sul made in Italy, in cui crediamo, e che consideriamo un valore aggiunto. Il cinese che vuole un prodotto
di alta gamma non desidera sia fabbricato in Cina, ma all’estero, e l’etichetta
“made in Italy”, anche negli yacht, è un
motivo di distinguo».
Da qui, la strategia del gruppo di
Avigliana (in Asia il 20% del suo
export): no partner cinesi, no aperture
del capitale a Oriente, no accordi per
costruire in loco («Pericoloso cedere il
know how italiano...»), ma una rete di
dealer - 11 finora, guidati da due uffici
operativi a Hong Kong e Shanghai - e
di assistenza ai clienti, con meccanici
italiani e cinesi. E, poi, barche italiane
ma adattate al gusto cinese, con la collezione Dragon China. «Non potendo
navigare, i cinesi tengono essenzialmente lo yacht in porto, usandolo come base per ricevere amici e stare in
famiglia, per giocare a dadi e fare il karaoke. Dunque, abbiamo adeguato gli
spazi di bordo a queste esigenze. Meno
cabine, niente cucina a vista perchè
non piace, ponti e cabine ripensati come aree comuni per lo svago...».
Prospettive di mercato. «Il governo
cinese crede nella nautica e ci sono
già migliaia di ormeggi. Resta il passo legislativo, quando sarà compiuto
dovremo essere pronti». Una battaglia aperta che per Azimut/Benetti
significa anche investimenti in Italia.
«Il piano biennale già varato di 29 milioni di euro è in gran parte realizzato, si concluderà a metà 2015. Venti
milioni sono stati per il rinnovo della
gamma, 9 per quello degli impianti di
Avigliana. E nei prossimi mesi seguiranno nuovi investimenti per lo sviluppo tecnologico del prodotto (es.
fibra di carbonio, nuove carene e motorizzazioni) e per una nuova tecnica
di costruzione».
22 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
investimenti
Boole Server, ricavi in rialzo
Trevi, utili sopra i 13 milioni
Boole Server, specializzata nella protezione dei
dati digitali, apre due sedi a Londra e a Parigi.
I suoi software, che competono quelli del
colosso Usa Symantec, sono già distribuiti
in Gran Bretagna, Francia, Germania, Sud
America e Far East. I ricavi nel 2012 sono stati di
due milioni e nel 2013 saliranno del 30%.
Trevi ha archiviato il 2013 con ricavi totali per
1,2 miliardi di euro in crescita del 10,4%
rispetto al 2012. L’ebitda è salito a 143,8 milioni
(11,3% sui Ricavi Totali). L’utile netto è di 13,8
milioni. Il portafoglio ordini ammonta a 877,4
milioni ed evidenzia un diminuzione del
19,5% rispetto al 2012.
Con i titoli bancari in saldo
torna il fascino dei Pigs
Il portafoglio
Tra i bond di Stato conviene cercare tra le scadenze più a rischio
SANDRA RICCIO
SEGUE DA PAGINA 19
S
teven Andrew, gestore del
fondo M&G Income Allocation evita ancora Italia e Sud
Europa nonostante i prezzi
da saldo. “L’esposizione a
questi mercati porterà volatilità in portafoglio se nei prossimi mesi non ci saranno segnali di importante miglioramento nei fondamentali del Sud” dice.
I titoli pubblici rimasti indietro
«La volatilità sui titoli della periferia europea è oggi rientrata su livelli accettabili – dice Francesco Castelli, gestore di
Lemanik Selected Bond - L’unica grossa
incertezza resta, a nostro avviso, sulla
Grecia, destinata a una continua trattativa con Europa e fondo monetario per i
decenni a venire».
Il rovescio della medaglia di questo
forte recupero è la diminuzione dei
rendimenti: oggi i titoli della periferia
restano una buona opportunità per le
buone cedole. «Non offrono però, a nostro avviso, grosse opportunità di rivalutazione: il rialzo dei prezzi è, secondo i nostri modelli, ormai arrivato al
capolinea» sostiene Castelli.
Gran parte delle emissioni quota
abbondantemente sopra il livello di
100. La curva dei tassi rimane ancora
ripida e sulle scadenze più lunghe si
riescono a spuntare rendimenti superiori al 4%. Per esempio il Btp 4,75%
01/02/2037 ha una cedola del 4% (e
prezzi ancora vicini a 100). Va ricordato però che è già salito molto ma soprattutto che è volatile. «Queste emissioni possono subire oscillazioni note-
Una nota di cautela:
«Buone cedole ma scarse
speranze di rivalutazione
Ormai il fondo è vicino»
la
settimana
dei
cambi
Un’immagine della Borsa di Atene
voli, per esempio, a una variazione positiva di 10 centesimi di rendimento
corrisponde un calo del prezzo di circa
3 punti «spiega Valentina Vicinanza,
gestore obbligazionario Banca Akros.
Guardando agli altri Paesi, si trovano emissioni ancora a prezzo basso e
con cedole sostanziose ma tra le scadenze lunghissime, sopra i 20 anni. Come il titolo portoghese durata 2037 con
cedola al 4,10% e prezzo ancora a 93. O
il pari durata spagnolo con cedola sempre al 4,2% e prezzo a 102. Con l’allungarsi degli anni il rischio sale notevolmente e il pericolo volatilità è alto.
Cavalcare l’onda con gli Etf
Una strada per puntare sui Paesi del
Codice Isin
IT0001076600
IT0004366719
Europe OE EUR Government Bond
Anima Tricolore A
Agora Income
media
IT0004786395
IT0004695463
Europe OE EUR Cautious Allocation - Global
Gestielle Cedola Più Italia
GI Focus Obbligazionario
media
IT0004906050
IT0000380326
Europe OE EUR Cautious Allocation
8a+ Latemar
Amundi Equipe 1
media
IT0004168826
IT0004253651
Europe OE Europe Large-Cap Value Equity
AcomeA Europa A1
UBI Pramerica Azioni Europa
media
IT0000388535
IT0001259974
Europe OE EUR Aggressive Allocation - Global
UBI Pramerica Privilege 4
Pioneer UniCredit Evoluz Econom Reale A
media
IT0003677553
IT0004890718
Europe OE US Large-Cap Blend Equity
Fideuram MS Equity Usa
Allianz Azioni America
media
IT0003940738
IT0000386562
Europe OE Italy Equity
AcomeA Italia A1
UBI Pramerica Azioni Italia
media
IT0000390044
IT0003242408
Europe OE Asia-Pacific inc. Japan Equity
AcomeA Asia Pacifico A1
Anima Geo Asia A
media
IT0001394300
IT0001095444
Europe OE Global Large-Cap Value Equity
AcomeA Globale A1
Synergia Azionario Globale
media
IT0000390069
IT0004464381
Europe OE EUR Flexible Allocation
Advam Alarico Re
Agoraflex R
media
IT0003108161
IT0003162440
Europe OE EUR Ultra Short-Term Bond
Gestielle Obiettivo Risparmio A
BNL Liquidità
media
IT0001097804
IT0000380169
Europe OE USD Diversified Bond
UBI Pramerica Obbligazioni Dollari
media
IT0003242200
Balzo del “kiwi”, vola il dollaro neozelandese
- LA STAMPA
GRAFICO GIORNALIERO A CANDELE GIAPPONESI
CARLO ALBERTO DE CASA*
N
Le categorie
Europe OE EUR Diversified Bond
Consultinvest Reddito A2
UBI Pramerica Active Duration
media
I MERCATI VALUTARI
L andamento
L’
elle scorse settimane gli operatori del mercato dei cambi
hanno mostrato un crescente interesse per le valute del continente oceanico. Il dollaro australiano ha recuperato terreno nei confronti della moneta statunitense, risalendo negli ultimi due mesi da
quota 0,875 a 0,9250, ma ancora più
marcato è stato il recupero del dollaro neozelandese.
La divisa dei “kiwi”, scambiata la
scorsa estate a 0,77 nei confronti del
dollaro Usa, è risalita a 0,81 nelle
prime settimane dell’anno, per proseguire nel mese di marzo il suo recupero fino a quota 0,8650, a massi-
Sud è quella degli Etf, i fondi quotati. Offrono sia la possibilità di selezionarsi le
singole piazze sia quella di scommettere
solo sui titoli di Stato europei a basso rating. «Noi preferiamo l’Etf Btp uno a tre
anni che ha fatto molto bene nell’ultimo
anno e mezzo con un guadagno del 4%
nel 2013» afferma Claudio Barberis, Responsabile Asset Allocation MoneyFarm. Questo tipo di strumenti offre
anche il vantaggio che se sarà approvata
la rimodulazione fiscale al 26% la tassazione resterà al 12,5% per la parte sui governativi. “«l potenziale è ancora alto
per i Paesi del Sud – dice Barberis. Per
l’Italia soltanto una normalizzazione
della situazione economica porterebbe a
un enorme rialzo».
L’andamento dei fondi comuni
PERFORMANCE DA 25/03/2013 A 24/03/2014
DEVIAZIONE STANDARD ANNUALIZZATA
0,86784
0,86281
0,85224
0,82639
0,80758
20 24 29 3 7 12 17 19 21 26 3 7 12 17 21 26
gen gen gen gen feb feb feb feb feb feb feb mar mar mar mar mar mar
2014
Le candele giapponesi sono il
metodo più usato in borsa per
analizzare le quotazioni in
quanto includono 4 valori per
ogni seduta: apertura, chiusura,
massimo e minimo.
Il corpo della candela è dato
dai valori dell'apertura e della
chiusura della seduta. Candela
verde: quando la chiusura di
seduta è ad un valore superiore
rispetto a quello dell'apertura.
Candela rossa: se la chiusura
è ad un valore inferiore rispetto
a quello dell'apertura. I due
estremi, definiti tecnicamente
"shadow" rappresentano il
massimo di giornata (la linea
sul lato superiore della candela)
e il minimo di giornata (al di
sotto di ciascuna candela). In
caso di chiusura sui minimi o
sui massimi la candela sarà priva di una (o entrambe) le shadow.
Fonte: Piattaforma MetaTrader
- ActivTrades
mi dall’estate 2011. Ad aumentare la
domanda della divisa di Wellington è
stato il rialzo dei tassi di interesse al
2,75% da parte della banca centrale,
ma anche l’aspettativa per ulteriori
aumenti durante il 2014. Inoltre sono
arrivati incoraggianti dati macroeconomici sulla bilancia commerciale,
con le esportazioni che sono cresciute più delle previsioni degli analisti.
Si sgonfia
il recupero dell’oro
e l’argento perde
il 10 per cento
Sul fronte europeo la divisa unica,
dopo settimane di acquisti, ha perso
terreno sia verso il dollaro, arrivando
a quota 1,375, che della sterlina, nei
confronti della quale era scambiata al
closing di venerdì sera a 0,8263.
Il recupero del dollaro e l’allentamento delle tensioni sulle valute
emergenti hanno spinto al ribasso i
metalli preziosi. L’oro, che nelle prime dieci settimane dell’anno aveva
messo a segno una performance positiva del 15%, nella seconda metà di
marzo ha di fatto dimezzato i guadagni, scendendo da quota 1.380 dollari
l’oncia a 1.290. Sull’argento le perdite
sono state ancora più marcate, con
una discesa che ha superato i 10 punti
percentuali, riportando le quotazioni
sotto quota 20 dollari l’oncia.
*Analista dei mercati valutari
presso ActivTrades Londra
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Nuovi vertici in Assofiduciaria
Salone del Risparmio
Assofiduciaria ha nominato i vertici per il
triennio 2014-2016. Il nuovo comitato direttivo,
composto da 19 membri, vede la presidenza di
Michele Cattaneo (Spafid-Mediobanca),
mentre vice presidenti sono stati nominati
Massimo Boidi (Torino Fiduciaria Foditor) e
Marco Giovacchini (Servizio Italia-Bnp).
Molto si può fare per la previdenza
complementare ma va fatto in fretta. E’
questo il messaggio lanciato alla plenaria
conclusiva del Salone del Risparmio (foto), la
tre giorni ideata da Assogestioni che dal 26
marzo ha riunito a Milano l’industria del
risparmio gestito con oltre 13mila visitatori. Il
9,96
0,24
4,21
5,29
3,48
11,62
0,49
5,09
6,70
0,57
11,72
-1,36
2,86
6,05
3,69
9,41
-1,85
4,37
5,79
1,41
37,29
10,83
15,90
16,57
13,53
9,10
-0,88
3,62
9,74
7,28
14,14
7,80
11,15
13,29
13,88
51,71
26,23
36,51
22,53
18,71
3,53
-6,59
-4,65
19,98
17,09
18,23
9,28
11,88
10,63
12,20
27,29
-2,53
7,00
13,00
5,94
6,22
0,02
1,51
2,17
0,13
-6,58
-6,58
8,06
- LA STAMPA
Lavoro in corso .23
50% degli italiani, secondo le statistiche
presentate da Prometeia durante l’evento
conclusivo, sono preoccupati per il proprio
tenore di vita futuro ma solo il 24 per cento
ha un fondo pensione. Il focus dell’edizione
2014 è stato l’investimento di lungo
termine e il rilancio della previdenza
complementare. E fiducia e comunicazione
sono risultate le leve su cui puntare
per avvicinare gli italiani al tema.
Emissione
dal 14 aprile
Titoli di Stato
Fonte:
Morningstar
.
Il ministero
dell’Economia
(foto) si prepara
a collocare
i Btp Italia
in versione
aggiornata
mercati
e gestori
«Bene i finanziari
e il settore hi-tech»
5
Btp Italia, nuova tranche
con scadenza a 6 anni
Così il Tesoro potrà offrire una cedola minima più alta
i nuovo in scena. In aprile arriverà una nuova
emissione di Btp Italia, i
titoli indicizzati all’inflazione italiana che
nelle passate edizioni hanno fatto
registrare record inaspettati di richieste. L’operazione avverrà attraverso due collocamenti separati, il
primo della durata di tre giorni (dal
14 al 16 aprile) riservato agli investitori privati mentre il 17 aprile 2014
sarà il turno degli investitori istituzionali. Per la prima fase, il Mef si
riserva la facoltà di chiudere anticipatamente il collocamento garantendo comunque all’investitore retail un minimo di due giornate per la
sottoscrizione del titolo ovvero il 14
e il 15 aprile.
Confermato il premio fedeltà per i
piccoli investitori che terranno il titolo fino a scadenza e costi vantaggiosi in fase di avvio per l’acquisto
del bond. «Avrà di sicuro una facile
collocabilità se non altro per il fatto
che, ancora una volta, il Governo ha
deciso di riservare al proprio debito
D
un trattamento fiscale ancora più favorevole» dice Piergiacomo Braganti, responsabile investimenti di Banca Albertini Syz. L’imposta è infatti
al 12,5% contro l’ipotesi del 26% sugli
altri strumenti. «Il rendimento invece questa volta sarà più basso ma
non è detto che la parametrizzazione sia ancora l’inflazione» sostiene
Braganti.
Una novità di rilievo che potrebbe
convincere molti investitori riguarderà la durata del bond. Questa volta, infatti, arriverà fino a 6 anni.
«L’orizzonte più lungo consentirà di
beneficiare di una cedola minima
garantita più elevata rispetto al rendimento reale che oggi si ottiene acquistando sul mercato le vecchie
emissioni di Btp Italia» spiega Valentina Vicinanza, gestore obbligazionario Banca Akros. L’ultimo titolo emesso, il Btp 2,15% 12/11/2017, ha
un rendimento reale dell’1,38% (Foi
di febbraio sceso allo 0,5%). Se dovesse essere emesso un Btp Italia a
4 anni, alle attuali condizioni di mercato, questo potrebbe avere una ce-
dola minima garantita intorno all’1,5%. A quanto potrebbe arrivare la
cedola reale? «Stando alle attuali
condizioni di mercato (rendimenti
nominali e inflazione implicita attesa a 6 anni) la cedola reale potrebbe
aggirarsi intorno al 2–2,10%» spiega
l’esperta.
Il Btp Italia ai piccoli risparmiatori offre una protezione dall’inflazione e ha una volatilità più bassa. «A
differenza degli altri linker non penalizza l’investitore in caso di deflazione» spiega Vicinanza. Non è un
rischio remoto: la Spagna è appena
entrata in questa temuta situazione
(Cpi di marzo -0,20%). In più i Btp
Italia hanno dimostrato di avere una
volatilità nei prezzi inferiore a quella
degli altri Btp e pertanto si addicono
a chi non ha un’elevata propensione
al rischio.Il Tesoro ha già comunicato che cercherà di soddisfare integralmente tutte le domande pervenute entro i limiti della durata dell’emissione, con i Btp Italia 2014
emessi ad aprile. Il taglio minimo rimane a 1.000 euro o multipli. [S. RIC.]
domande
a
Antonia Babbini
Cesare Ponti
Antonia Babbini, responsabile Gestioni Patrimoniali di
Banca Cesare Ponti, i mercati hanno beneficiato di un
clima positivo. La Crimea
può ribaltare il quadro?
«Mentre si guarda con attenzione alla concentrazione dei
soldati russi ai confini, la diplomazia lavora su una linea
comune per non danneggiare le relazioni commerciali. È
probabile quindi che i mercati archivino le esitazioni dovute alla tensione geopolitica. Siamo convinti che in
questo momento gli operatori siano sensibili anche ad altri temi, come le future decisioni della Fed sulla politica
monetaria, le trimestrali dei
primi tre mesi della Corporate America, le decisioni della
Bce e della Boj e l’andamento
dell’economia cinese.
Cosa consigliereste a un piccolo investitore per evitare
eventuali contraccolpi?
«Crediamo che l’aumento
della volatilità dei principali
listini continuerà ad accompagnarci a causa dell’avvio
del processo di normalizzazione dei tassi negli Usa. In
uno scenario dove il trend sul
comparto obbligazionario riserva meno alternative, il risparmio gestito offre l’opportunità di un monitoraggio
continuo oltre alla tradizio-
nale capacità di diversificazione. Favoriamo i fondi flessibili,
caratterizzati da minori vincoli in termini di asset allocation
e dalla possibilità di cogliere in
maniera opportunistica le tendenze dei diversi comparti».
Vedete rischi sul listino azionario italiano? E sui titoli di
Stato?
«I flussi degli investitori stranieri verso l’Italia sono stati
imponenti durante gli ultimi
mesi. Il cambio di prospettiva
italiano ha suscitato l’interesse a lungo termine di alcuni
importanti fondi americani e
anche della Cina. Pensiamo
che il listino italiano sia un
buon investimento a medio
termine e abbia una maggiore
capacità di assorbire la volatilità durante l’anno. I titoli di
Stato dell’Italia sono cari a
questi livelli, ma anche sono
sostenuti dai flussi esteri. Riteniamo interessanti i titoli legati all’inflazione».
La volatilità potrà essere occasione di acquisto?
«Consideriamo le fasi di elevata volatilità come condizioni
favorevoli per l’accumulo perchè la crescita americana è sostenuta dalla ripresa del mercato del lavoro e dalla capacità
di spesa dei consumatori e al
contempo i dati in Europa ci
fanno pensare a una prospettiva positiva a medio termine».
Che settori consiglia in Italia a
un piccolo investitore?
«I settore finanziario grazie alla ristrutturazione che sta attraversando e le società del
settore industriale ad alto contenuto tecnologico».
[S. RIC.]
ALL’ASTA
Da Balla a De Chirico spopola
Il Ventesimo secolo italiano
STEFANO COSENZ
MILANO
arte italiana del XX secolo,
in particolare del dopoguerra, è ormai in vetta alle richieste del collezionismo internazionale. Alle firme ormai conclamate di Boetti, Burri, Castellani, Fontana e Manzoni si stanno aggiungendo altri nomi che non erano finora emersi in modo impellente. A
confermarlo è Mariolina Bassetti,
Direttore internazionale di Christie’s, Direttore internazionale del
settore che assieme a Renato Pennisi ha curato la nuova asta di Milano
in programma per il 2 e 3 aprile a
Palazzo Clerici. Alla vendita è attesa la partecipazione di collezionisti
L’
internazionali che presentano un forte potere d’acquisto nella fascia al di
sotto dei 100 mila euro (dei 10 top lot
della vendita dello scorso anno ben 7
erano stati venduti a stranieri): «La
svolta del mercato si è avuta a febbraio scorso con la vendita Eyes Wide
Open di Londra ove era stata dispersa una favolosa collezione di post war
italiano, in particolare di Arte Povera. I risultati hanno portato alla ribalta nuovi nomi, come quello di Emilio
Prini (le opere offerte hanno superato i 50 mila euro), Vincenzo Agnetti
(con realizzi tra 30 e 40 mila euro),
Gianni Colombo (la sua Strutturazione Pulsante del 1959 ha superato i 96
mila euro). L’asta londinese ha visto
la partecipazione non solo di collezio-
nisti europei e americani, ma anche
di cinesi che hanno acquistato gli 11
pannelli de I Sei Sensi di Alighiero
Boetti del 1974-75 per 1.576.086 euro e
lo specchio di Lei e Lui (Maria e Michelangelo) di Michelangelo Pistoletto del 1968 per 2.381.814 euro, nuovo
record mondiale dell’artista che proviene dal successo della sua retrospettiva al Louvre nel 2013».
Gli artisti presenti in questa nuova
vendita milanese come Giulio Paolini
(la sua Antologia del 1974 ha stima
40/60 mila euro), Giuseppe Penone,
grazie anche al successo della sua
mostra nel 2013 a Versailles (il suo La
Velocità del vegetale, rami e carboncino del 1985, ha stima 80/120 mila
euro), Luciano Fabro (il suo Il nudo
Cioccolato
Il vaticinatore
L’opera d’arte di Giacomo Balla
Capolavoro di Giorgio De Chirico
(Spettatore) del 1989 ha stima 60 / 90
mila euro) sono nomi ormai ambiti internazionalmente e destinati a crescere in futuro.
In termini d’investimento Mariolina Bassetti consiglia di prestare attenzione al figurativo, a Il vaticinatore di De Chirico del 1944, di altissima
qualità con stima molto contenuta di
350/500 mila euro, come pure a Cioccolato reclam per il Bal-Tic-Tac di
Giacomo Balla del 1921 (stima 60/80
mila euro), opera del movimento futurista che sta vivendo un momento
magico con la retrospettiva al Guggenheim di New York.
24 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
lavoro
Milletrecento posti per la tavola
Quattrocento giovani in Bpm
Sono questi i posti diretti che nasceranno dal
progetto a Bologna nel Caab (Centro
agroalimentare bolognese), in vista
dell’apertura del nuovo centro di Fico (Fabbrica
italiana contadina) e Eataly di Oscar Farinetti
(foto). Ricercati cuochi, ristoratori, store
manager. Info: www.caab.it.
Lo prevede il piano industriale appena lanciato:
in 3 anni la Banca popolare di Milano assumerà
400 giovani per un importante ricambio
generazionale. Il gruppo punterà su un modello
multicanale integrato per soddisfare le
domande dei clienti, puntando soprattutto su
Webank. Informazioni: wwwbpm.it.
LE SCELTE
DI RAGAZZI
E FAMIGLIE
497.080
WALTER PASSERINI
675.000*
1.429.897
Totale Imprese in Italia
Saldo
Peso % sul
tot. imprese
Saldo
6.061.960
Tasso
di crescita
Tasso
di crescita
Peso % sul
tot. imprese
23.285
4,88%
8,20%
3.415
0,24%
23,6%
Peso % sul
tot. imprese
11,1%
*Stime 2014
Saldo
12.681
Tasso
di crescita
TOTALE IMPRESE STRANIERI,
FEMMINILI E GIOVANILI
0,21%
2.601.977
Fonte: Unioncamere, Infocamere, Movimprese 2013
44%
DEL TOTALE IMPRESE
(6.061.961) REGISTRATE
- LA STAMPA
Le donne, gli stranieri e gli under 35:
le locomotive delle nuove imprese
Rappresentano il 44% del totale, sono i protagonisti del mettersi in proprio
Tendenze
È
il liceo scientifico
con 121.686 richieste
di iscrizione l’indirizzo in testa alle preferenze degli studenti che a settembre affronteranno il
primo anno delle scuole superiori. Il secondo è l’istituto alberghiero, con
48.867 domande. Salgono
le quotazioni del linguistico, preferito da 47.161 ragazzi.
Fa il pieno di domande,
oltre 4mila, l’indirizzo
sportivo, al suo debutto ufficiale a settembre. Sono i
primi risultati sulle iscrizioni alle scuole secondarie
di II grado che si possono
leggere sul sito del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
E’ la fotografia delle
scelte dei ragazzi e delle loro famiglie, dalla quale
emerge che sono oltre
530mila gli alunni che si sono iscritti al primo anno
delle scuole superiori. Un
ragazzo su due ha optato
per un percorso liceale,
uno su tre per un istituto
tecnico, uno su cinque per
un istituto professionale. I
dati ci dicono che, mentre
continua l’incremento di
iscrizioni nei licei (+1,2%),
calano tecnici (-0,4%) e
professionali (-0,8%). Partendo dalle scelte il sito ha
elaborato diversi dati, tra i
quali le passioni dei ragazzi, che sono lingue, informatica, enogastronomia,
turismo, agro-alimentare.
Famiglie e studenti dimostrano pragmatismo e
interesse per indirizzi che
offrono prospettive concrete e competenze spendibili nel mondo del lavoro.
Privilegiano corsi che
aprono al contesto internazionale e ai settori chiave
del made in Italy. Non possiamo deluderli.
G
iovani, donne, stranieri. Senza di loro il numero di imprese in Italia sarebbe crollato. Insieme rappresentano il
44% dell’intero mondo dell’azienda
Italia. La voglia d’impresa si sta diffondendo nel nostro paese e vede
nuovi protagonisti.
Segno dei tempi: delle difficoltà
di far crescere l’occupazione alle dipendenze; della necessità di porre
attenzione al protagonismo imprenditoriale, supportandolo con
solide reti di servizi. L’exploit è
quello delle imprese straniere. Napoli, Roma, Monza e Milano sono le
culle della crescita in Italia. Nel
2013 sono le province con l’incremento più consistente e hanno creato un esercito giunto alle 500mila
unità, l’8,20% del totale imprese registrate nel nostro paese. Un’armata pacifica e invincibile, cresciuta
nel 2013 a un ritmo nettamente superiore a quello del totale imprese:
+4,88% rispetto allo 0,21% del totale
imprese. Delle 497.080 imprese
straniere, 384.318 sono capitanate
da cittadini extra Ue. E’ il loro saldo
positivo di 23.285 unità a consentire di mantenere la quota netta e il
bilancio anagrafico di tutto il sistema imprenditoriale italiano, cresciuto nello stesso periodo di sole
12.681 unità.
«Siamo in presenza di una completa affermazione nella nostra società del fenomeno stranieri, che
conta sia sulle imprese guidate da
immigrati, sia sulla forza lavoro occupata nel nostro sistema produttivo - spiega il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - Una
forza occupazionale complessiva
che fornisce un contributo determinante alla produzione economica del nostro paese e al valore aggiunto creato». Alla fine del 2013,
sono tre le regioni nelle quali oltre
un imprenditore su 10 è un cittadino di origine straniera (Toscana,
Liguria e Friuli Venezia-Giulia) e 14
le province in sui l’imprenditoria
straniera supera il 10% del totale
del tessuto produttivo locale.
Donne e giovani
Una ogni quattro imprese nel nostro
paese ha una donna al comando. Ci
sono settori, come la sanità e i servizi
alla persona, dove quasi una impresa
su due è rosa. A fine 2013, si contavano 1,5 milioni di imprese femminili
(1.429.897 per l’esattezza), pari al
23,6% del totale del tessuto produttivo nazionale. E la loro crescita è percentualmente superiore a quella del
totale imprese (+0,24% contro
+0,21%). Una dinamica ininterrotta
nell’ultimo triennio: tra dicembre
2011 e dicembre 2013, le imprese rosa
sono cresciute dello 0,75% rispetto a
una media dell’intero tessuto im-
È il loro saldo
di +23.285 unità
a mantenere positivo
il bilancio italiano
prenditoriale italiano che nello stesso periodo è aumentata dello
0,56%. Infine, i giovani. E’ anche
qui ormai un’armata di italiani under 35 quella che ha deciso di giocare la partita dell’impresa scegliendo di rischiare e di mettersi in
proprio. Solo nei primi nove mesi
del 2013, sul totale delle 300 mila
nuove imprese nate, oltre 100mila
(il 33,9%) vedono alla guida uno o
più giovani con meno di 35 anni.
A ottobre 2013 le imprese giovani valevano il 10,5%, per uno stock
in valore assoluto arrivato a
637.359 imprese. Oggi sono 675mila
le giovani imprese, pari all’11,1% del
totale delle imprese registrate a livello nazionale. Intorno ad esse è
nata una rete di sostegno ricca di
iniziative. Come il contest «Innovatori d’Impresa», per esempio, un
premio che prevede la copertura
del 70% dei costi relativi alla collaborazione professionale, che tre
giovani imprese premiate potranno
avere per un valore totale di
140mila euro.
[W. P.]
A MILANO DAL 3 AL 6 APRILE
La storia
A
rriveranno dai più diversi
d’Europa nei prossimi giorni
a Milano gli oltre 800 delegati del “parlamentino” dei giovani
che hanno svolto nella loro carriera
scolastica un’esperienza di Erasmus. E’ il combattivo avamposto di
una generazione che si ritroverà
nell’imminente Annual general meeting, che si svolgerà dal 3 al 6 aprile
nella città dell’Expo.
«Attraverso l’organizzazione dell’Agm, l’assemblea plenaria delle
420 sezioni di Erasmus student
network international, da parte delle sei sezioni milanesi – spiega Carlo
Bitetto, presidente di Esn Italia –
vogliamo lanciare un chiaro segnale
alle istituzioni, dimostrando di non
riconoscerci negli stereotipi che accompagnano gli studenti Erasmus e
più in generale i giovani italiani.
Arriva il parlamento della Generazione Erasmus
L’Europa non è solo Bruxelles, ma è
fatta soprattutto da tanti universitari
che ogni anno decidono di mettersi in
gioco, fanno la valigia e per vedere
che cosa c’è al di la dei propri confini,
non solo geografici».
Esn Italia è il livello italiano di Erasmus student network, l’associazione
no profit che nelle sue 420 sedi europee si occupa, in termini di volontariato, di accogliere gli studenti Erasmus ed Exchange in arrivo nelle proprie citta. Il network non si limita ad
accogliere gli studenti Erasmus e a
migliorare il loro periodo di formazione nel nostro paese, ma realizza altri
programmi, tra i quali l’Erasmus in
School, tramite il quale i ragazzi Erasmus entrano anche nelle scuole superiori italiane, per affermare quanto
sia importante un’esperienza di mobilità all’estero durante il periodo di
La locandina
Il film «L’appartamento spagnolo», è
ambientato a Barcellona. È diventato
il simbolo della generazione Erasmus
studi. Fino al 13 aprile la nuova edizione di Erasmus in School vedrà le cinquanta sezioni italiane, dislocate su
quasi tutto il territorio nazionale e
con sede nei principali atenei, diventare parte attiva nella promozione
dei programmi di mobilita europea
mediante incontri organizzati nelle
quarte e quinte superiori.
Durante la tre giorni dell’Annual
meeting, che si svolgerà presso l’Università di Milano Bicocca, uno dei focus principali sarà il lavoro, sia nel
panorama italiano che europeo. Per
questo è stato organizzato il Career
day, occasione di incontro tra le
aziende italiane e i giovani per avvicinare cultura d’impresa e mondo accademico. Si svolgerà anche un contest per start-up, che premierà le migliori idee internazionali per lo sviluppo economico e sociale. Il progetto
si chiama Let’s start up. Da segnalare
la grande parata di giovedì 3 aprile,
che vedrà gli 800 delegati internazionali sfilare per le vie della città dall’Arena sino al Duomo, dove tutti i ragazzi abbracceranno la Cattedrale, in
un festoso flash mob. Il programma
Erasmus è partito nel 1987 e ha permesso a più di tre milioni di studenti di
effettuare un periodo di soggiorno e di
studio all’estero. Il progetto ha grandi
potenzialità, ma è in parte frenato dalla scarsità di risorse e coinvolge ancora una piccola percentuale di giovani
in Europa, intorno all’1-2%.
La situazione potrebbe cambiare
con il nuovo programma di scambi
studenteschi Erasmus Plus, partito a
gennaio e che sarà presentato a Roma
il 10 aprile, che integrerà le iniziative
per la mobilità europea estendendole
allo sport.
[W. P.]
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
.
Lavoro in corso .25
A scuola di turismo a Milano
Premio L’anello debole
La Banca d’Italia indice un concorso per sei
avvocati nel grado iniziale del ruolo legale.
Richiesta laurea magistrale o vecchio
ordinamento in giurisprudenza con almeno
105 su 110. Domande entro il 23 aprile 2014,
utilizzando esclusivamente l’applicazione
disponibile sul sito www.bancaditalia.it.
Dal 2 al 4 aprile si terrà a Milano FareTurismoFareagroalimentare, evento dedicato alla
formazione, al lavoro, alle politiche turistiche,
per la prima volta a Milano, presso il Centro
Congressi della Provincia in Via Corridoni, 16.
Previsti convegni, seminari, orientamento e
colloqui di selezione. Info: Fareturismo.it.
E’ stato prorogato il termine del bando del
premio L’anello debole fino al 7 aprile per la
consegna delle opere in concorso. Audio e
cortometraggi possono partecipare alle
quattro sezioni previste dal premio,
specificate nel bando (audio, video, corti e
cortissimi). Info: Premioanellodebole.it.
Formazione
Sei avvocati in Banca d’Italia
Così si combatte
una lotta efficace
alla disoccupazione
La Regione Piemonte prova strade nuove
In cerca
Per i giovani
il problema
del lavoro
è sempre più grave
WALTER PASSERINI
Alta formazione
MILANO
G
aranzia giovani, apprendistato e rete dei
servizi. Sono queste le
strade su cui punta la
regione Piemonte per
affrontare la disoccupazione degli
under 25, attraverso la realizzazione di buone pratiche, che fungono
da modello per le politiche attive del
lavoro. La Garanzia giovani parte il
9 aprile, in anticipo rispetto alle altre realtà. Sull’apprendistato la regione ha una tradizione e porta
avanti tutte le tre tipologie previste,
con una serie di esperienze virtuose
su apprendistato in alta formazione
post laurea e dottorato di ricerca.
Il modello
«Il modello avviato per la Garanzia
giovani - spiega Franco Chiaramonte,
direttore dell’Agenzia Piemonte lavoro - ha tre fondamenti: i giovani si attivano iscrivendosi ad un portale specifico, connesso con il sistema nazionale, nel quale trovano servizi informativi e di orientamento via via messi a disposizione (auto-orientamento, creazione d’impresa, opportunità nel terzo settore, rete dei servizi regionali
pubblici e privati); il portale è il canale
tramite il quale gli operatori pubblici e
privati sono chiamati a veicolare opportunità di lavoro/tirocinio/formazione finalizzata al lavoro (frutto delle
richieste delle imprese); il portale favorisce l’incontro domanda e offerta,
vile ed al terzo settore, formazione,
orientamento) intendono offrire ai giovani, oltre a raccogliere opportunità di
lavoro e tirocinio. Ogni operatore ha un
proprio profilo pubblico di servizio, dove compaiono anche le valutazioni dei
giovani. Oltre al portale si sta completando lo sviluppo di tecnologie dedicate ai supporti mobili (App avanzate). In
attesa delle risorse nazionali, che per il
Piemonte ammontano a 97,5 milioni di
euro, si parte con risorse regionali (5,6
milioni), ritrovate con un gioco di squadra insieme all’assessore al lavoro,
Claudia Porchietto, nella programmazione del Fondo sociale, in modo da non
rallentare il servizio. «Con la Garanzia
giovani – prosegue Chiaramonte – mettiamo a sistema le esperienze migliori
sviluppate in questi anni e siamo convinti che sia anche un’opportunità per
rilanciare il ruolo del servizio pubblico,
che deve conseguire risultati misurabili. Per la prima volta pubblico e privato
hanno la possibilità di veder riconosciuto l’impegno sul risultato occupazionale allo stesso modo».
attraverso un motore sviluppato con il
Cirm-Università di Torino, basato su
componenti semantiche e algoritmi testati nelle ultime due edizioni di Io Lavoro». I servizi aderiscono liberamente,
sottoscrivendo la carta dei servizi di
Garanzia Giovani Piemonte, specificando quali servizi informativi specialistici
(mobilità in Europa, supporto alla creazione di impresa, accesso al servizio ci-
Tre strade: il modello
Garanzia giovani,
l’apprendistato
e una rete di servizi
Anche per l’apprendistato la regione è
un banco di prova e un caso di eccellenza. “Gestiamo tutte e tre le tipolgie, ma
abbiamo puntato soprattutto sull’Alto
apprendistato, estendendolo oltre ai
master universitari anche alle lauree
triennali e magistrali e ai dottorati di
ricerca – conclude Pietro Viotti, responsabile apprendistato per la Regione - Ad oggi, le tre tipologie di titoli universitari sono operative su tutto il territorio regionale. Finora, la sperimentazione ha consentito l’assunzione di
600 apprendisti in 275 imprese. Le attività sono distribuite su 43 master di
primo e secondo livello, nove percorsi
di laurea e 20 dottorati di ricerca”. Gli
elementi caratterizzanti della sperimentazione, hanno consentito di testare con successo nuovi modelli organizzativi e formativi: evitare la rigida antitesi tra percorsi formali di studio e lavoro e favorire il superamento della visione “prima si studia e poi si lavora” ;
promuovere la sinergia di diversi ambienti di apprendimento (università,
esperienza di lavoro, formazione aziendale) secondo una logica circolare di
reale formazione continua; sostenere
l’innovazione delle imprese e uno sbocco di lavoro qualificato per gli apprendisti che conseguono questo tipo di titolo. I primi dati rilevati per le attività
già concluse riferite ai master universitari rivelano una percentuale media
di acquisizione del titolo di studio poco
sotto il 90% e una percentuale di trasformazione del contratto di apprendistato vicina al 100%.
Qui
Bruxelles
MARCO ZATTERIN
L’EUROPA
APRE LE PORTE
AI GIORNALISTI 2.0
T
rovare l’Europa, prima che
l’Europa trovi voi? Ecco l’occasione, ghiotta come sempre, da
tentare anche se si è euroscettici
perché è una buona opportunità di
formazione e resta sempre un’occasione per capire l’immensa quantità di
differenze che intercorrono fra l’Ue e
l’Impero del male. Dal 15 marzo si è
aperta la corsa ai posti da tirocinante
al Parlamento europeo per un approccio generale o mirato al giornalismo. Il
numero non è determinato, ma in
genere sono un paio di centinaia. La
domanda può essere presentata sino
al 15 maggio a mezzanotte. L’ingaggio
è dal primo ottobre a fine febbraio e
vale 1213 euro mensili lordi da tassare
secondo le regole del Paese di origine.
Informazioni sul sito dell’assemblea
comunitaria. I requisiti? Occorre
essere cittadini di uno Stato dell’Ue o
di un Paese candidato all’adesione,
aver compiuto 18 anni alla data di
inizio del tirocinio, avere una profonda conoscenza di una delle lingue
ufficiali, non aver svolto nessun stage
o altra attività analoga retribuita per
più di quattro settimane consecutive
a carico del bilancio dell’Ue. Chi punta
al percorso giornalistico deve inoltre
avere una competenza professionale
comprovata da pubblicazioni, o dall’iscrizione all’Ordine laddove esiste, o
avere una formazione riconosciuta
negli stati dell’Ue. Niente esordienti,
dunque. Le selezione è dura. Il primo
turno di tirocini del 2014 le richieste
sono state quasi seimila. Le possibilità
di passare la selezione sono inferiori
al 5%, ma salgono se si è bravi. Nessuna garanzia di assunzione. Anche se
l’esperienza sul campo è che i migliori,
in un modo o nell’altro, ce la fanno.
Bruxelles è piena di ex stagisti di
talento e motivati (condizioni necessarie ma non sufficienti) che hanno
trovato per lo meno un buon trampolino di lancio. Se non di più.
26 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
La posta
di Maggi
A CURA DI GLAUCO MAGGI
GLAUCO.MAGGI@MAILBOX.LASTAMPA.IT
COORDINAMENTO DI AGNESE VIGNA
AGNESE.VIGNA@LASTAMPA.IT
Le lettere vanno spedite alla redazione
di TuttoSoldi in via Lugaro, 15
Quando la banca
non estingue il conto
Prima di andare dal giudice i risparmiatori insoddisfatti
possono rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario
1 Ho un conto presso la
Banca popolare di Novara
(filiale di Galliate) e ho chiesto
di chiuderlo tramite la mia
nuova banca, Intesa Sanpaolo.
La nuova banca ha inviato una
raccomandata alla Bpn per la
chiusura verso fine anno.
Malgrado ripetute telefonate il
conto era ancora aperto a
meta’ marzo. Qual e’ la
procedura di legge?
ELIO CLERICI (NOVARA)
L’ufficio stampa della Bpn ha
ricostruito cosi’ la vicenda: «La
richiesta di estinzione del conto
del signor Clerici, pervenutaci in
gennaio, è stata
immediatamente avviata
procedendo al trasferimento dei
titoli contenuti nel dossier
collegato al rapporto.
L’estinzione del dossier si è
definita il 22/01/2014, senza che
però risultassero ancora
completate le incombenze fiscali
relative al dossier, ovvero
l’addebito del conguaglio delle
imposte di bollo riferite al 2013;
l’addebito è stato effettuato il
24/02/2014 e il conto è stato
estinto il 17/03/2014. I tempi di
chiusura sono stati
più ampi rispetto all’ordinario
proprio per la presenza del
dossier titoli e per la necessità di
definire correttamente la
posizione relativa agli strumenti
finanziari ed alle incombenze
fiscali relative». Caso
chiuso, dunque, con la Bpn che
ammette che i tempi sono stati
«più ampi rispetto
all’ordinario». Ma esistono,
chiede il lettore, regole bancarie
per il rispetto di un calendario
che non penalizzi la clientela?
Ecco l’iter di legge, fornitoci
dall’ufficio stampa di Intesa
Sanpaolo. «La trasferibilità dei
servizi’ è una procedura pensata
per facilitare il passaggio
automatico da una banca
all’altra del conto corrente, dei
principali servizi di pagamento
(domiciliazioni Rid-Sdd, bonifici,
rate di mutui e prestiti), e del
dossier titoli, con l’obiettivo di
favorire la continuità del servizio e
l’efficace gestione standardizzata
ed elettronica del trasferimento. I
princìpi che si applicano al
trasferimento dalla banca
originaria alla banca nuova
recepiscono le regole comuni a
livello UE che le singole comunità
bancarie – dall’1/11/2009 – devono
rispettare allo scopo di favorire la
mobilità della clientela. Tali regole
sono state pubblicate
dall’European Banking Industry
Committee (Ebic) l’1/10/2008, nel
documento “Common Principles
for bank accounts switching”. A
livello nazionale,
l’implementazione dei princìpi
Ebic è coordinata dall’Abi, che con
Patti Chiari ha messo in piedi una
?
il
quesito
serie di iniziative volte ad
agevolare i clienti e a limitare
atteggiamenti poco ‘virtuosi’ da
parte delle banche “originarie”.
Tuttavia, ad oggi non sono state
introdotte sanzioni per le banche
che non vi si attengono. Se il
consumatore ha un contenzioso
sulla chiusura del conto può
presentare un reclamo alla banca,
per lettera e per via telematica, e
la banca deve rispondere entro 30
giorni. Se è insoddisfatto, o non ha
ricevuto risposta, può rivolgersi
all’Arbitro Bancario Finanziario,
www.arbitrobancariofinanziario.
it prima di andare dal giudice».
Le azioni
Finmatica
1 Ho acquistato azioni
Finmatica, che oggi non
valgono più nulla. Posso
utilizzare la perdita per
compensare utili su
compravendite di azioni?
LUIGI S. E-MAIL
È un caso comune a molti
investitori che negli anni scorsi
sono incappati in vicende
simili (Parmalat, Fintek,
Giacomelli, ecc.). La norma
fiscale prevede compensazioni
tra utili da negoziazione e
perdite da negoziazione: deve
quindi esservi una
compravendita, non una
dichiarazione di fallimento;
una finezza giuridica difficile
da capire a chi ha perso tutto,
ma così è. L’unica soluzione è
quella di trovare un accordo
con la banca depositaria che
accetti di acquistare i titoli per
un importo simbolico, in modo
da far emergere una perdita da
compravendita.
Pensione
nel 2018
1 Dipendente pubblico nato
il 2 febbraio 1954. Ho 38 anni +
4 mesi di servizio. Mi hanno
detto che posso andare in
pensione Inps nel secondo
semestre 2018 con 42 anni + 10
mesi di servizio e 64 anni di
età. Può confermare questa
ipotesi o confortarmi con
La Corte Costituzionale
e le sanzioni sui contratti
d’affitto non registrati
La sentenza della Corte costituzionale numero 50 del 2014
ha «cancellato», dichiarandole
incostituzionali, quelle norme
(commi 8 e 9 dell’art. 3 del
d.lgs. n. 23/2011) che - nell’ambito della normativa in tema di
federalismo Fiscale Municipale e Cedolare secca sugli affitti
- avevano introdotto un meccanismo sanzionatorio secondo
cui le pattuizioni delle parti venivano sostituite da regole sanzionatorie in caso di mancata
registrazione del contratto entro il termine di legge, nonché
l’estensione di tale disciplina -
e di quella relativa alla nullità
dei contratti di locazione non
registrati - anche alle ipotesi di
contratti di locazione registrati nei quali fosse stato indicato
un importo inferiore a quello
effettivo, o di contratti di comodato fittizio registrati.
Contrariamente a quanto
pattuito tra le parti la durata
della locazione abitativa veniva fissata in quattro anni, a decorrere dalla data di registrazione, volontaria o d’ufficio,
con rinnovo per eguale periodo
(ai sensi dell’art. 2, co. 1, della
legge 9.12.1998, n. 431), fatti sal-
vi alcuni casi specifici di necessità del locatore di riavere l’immobile alla prima scadenza; il
canone annuo, disattendendo
quello previsto dalle parti, a
decorrere dalla data della registrazione del contratto, veniva
fissato, salvo che le parti avessero pattuito un canone di importo inferiore, in misura pari
al triplo della rendita catastale
(quindi importo molto basso),
oltre all’adeguamento, dal secondo anno, pari al 75% dell’aumento degli indici Istat dei
prezzi al consumo per le famiglie degli impiegati ed operai.
un’altra migliore?
GIORGIO BELLAS -CUNEO
Posso confermare, non posso
confortare.
Sostituzione
veneziane
1 Alcuni condomini hanno
richiesto di sostituire le attuali
veneziane- quando usuratecon più moderne tende a rullo.
Per tale decisione- in seconda
convocazione- quale
maggioranza di condomini e di
valore occorre?
GAETANO TIRONE - ASTI
Il problema è che l’opera non
sia vietata dal regolamento
condominiale e che non porti a
lesioni al decoro architettonico
(in genere la lesione deve essere
grave e nel caso in questione il
fatto di serbare un colore
omogeneo a quello preesistente dovrebbe bastare). A
tali condizioni, la delibera in
seconda convocazione può
avvenire a maggioranza dei
presenti che possiedano
almeno un terzo dei millesimi,
ma. In teoria, i singoli
potrebbero procedere anche
senza bisogno di delibera
perchè agiscono si una parte
privata (finestra) .
Stesse conseguenze quando
nel contratto di locazione registrato fosse stato indicato un
importo inferiore a quello effettivo o quando fosse stato registrato un contratto di comodato «fittizio».
Data la retroattività della
sentenza tornano ora in gioco i
vecchi contratti mentre i contratti «imposti ex lege» dalle
norme annullate dalla Corte si
estingueranno automaticamente, come se non fossero
mai esistiti. I canoni dei contratti in corso, anche se si è già
in giudizio, dovrebbero tornare agli importi previsti in precedenza dalle parti, anche per
il periodo arretrato, con la conseguente morosità del conduttore che abbia sfruttato il pagamento in misura ridotta.
PIER PAOLO BOSSO
CONFEDILIZIA
Previdenza
Pensione delle vedove, l’Inps diventa “Mastro Titta”
BRUNO BENELLI
S
empre più difficile per chi
dei due coniugi resta in vita
riscuotere una pensione di
riversibilità con una rata di misura decente. Non basta il taglio iniziale della pensione rispetto a
quella riscossa dal defunto o a
quella cui avrebbe avuto diritto il
lavoratore in servizio (taglio secco del 40% per cui la pensione viene per così dire “ereditata” dal coniuge nella misura del 60%).
La legge ha introdotto altri tre
tagli che scattano a determinate
condizioni e che rendono la pensione piccina piccina, dando all’Inps la poco simpatica rediviva
figura di “mastro Titta”, il boia
dello stato pontificio, che decapitava a destra e manca.
Questi ulteriori tagli sono applicati nei casi in cui il titolare del
diritto ha un reddito personale
superiore a determinati tetti che
si modificano ogni anno in base
alle variazioni percentuali che determinano la perequazione delle
pensioni (ex scala mobile).
Quest’anno la vedova (in genere si tratta di donne, dal momento
che la durata della vita è più benigna nei loro confronti) si vede ridurre la pensione con un colpo di
mannaia che va dal 25% al 50% di
quanto ha diritto, se il reddito supera il limite annuo lordo di
La rendita può
scendere al 30%
di quella
del defunto
19.553,82 euro (circa 1.300- 1.500
euro netti al mese).In questa ipotesi Inps opera tre tagli: a) del
25% se il reddito è compreso tra
19.553,83 euro e 26.071,76 euro; b)
del 40% se il reddito è compreso
tra 26.071,77 euro e 32.589,70 euro; c) del 50% se supera anche
questa ultima cifra.
Ricordiamoci che siamo partiti da una pensione già al 60%,
per cui gli ulteriori tagli portano la pensione della vedova a essere, rispetto a quella del defunto, pari al 45%, quindi al 36% e
infine al 30%.
Per renderci meglio conto della “decapitazione” della pensione
formuliamo un esempio partendo
dalla rendita del defunto pari a
1.600 euro lordi al mese. La pensione ai superstiti della vedova
scende immediatamente a 960
euro e se la titolare ha redditi propri inseriti nelle tre fasce sopra
indicate la rata mensile precipita
rispettivamente a 720 euro, a 576
euro e si arena a 480 euro.
Nessun taglio se contitolare
della pensione è anche un figlio.
In questo caso la legge chiude un
occhio sui redditi della vedova e
consente il pagamento pieno
spettante per legge ( 60% alla vedova + 20% al figlio + 20% all’eventuale secondo figlio, fino al
tetto massimo del 100%). Ma nel
momento in cui il figlio o i figli
“escono” dalla pensione ( esempio: perché hanno superato la minore età, oppure hanno terminato gli studi, ovvero non sono più
inabili) l’Inps si ripresenta con la
mannaia e inizia a tagliare.
Gruppi di vedove si sono costituiti negli scorsi anni per protestare e spingere il Parlamento a
eliminare i tagli. Niente da fare:
“mastro Titta” continua ad avere
partita vinta.
Un appartamento
e due contratti
1 Buon giorno, ho sentito
dire che, se si possiede un
immobile grande, con unico
sub catastale, e non si riesce
ad affittarlo tutto assieme, vi
è la possibilità di affittarlo a
due conduttori diversi,
indicando su ciascun
Contratto la dicitura
“Contratto di affitto
parziale” senza fare
frazionamenti in Catasto.
Vorrei sapere in base a quale
normativa si può fare ciò e se
è possibile locare una parte
ad uso ufficio e l’altra ad uso
abitazione (la categoria è
A10: ufficio).
PAOLO BÀRBERA
La locazione parziale è
possibile, sulla semplice base
del fatto che non è vietata da
nessuna parte, e con le stesse
norme previste per le locazioni
di unità immobiliari intere
(per esempio legge n. 431/1998
per l’abitativo e legge 392/1978
per l’ufficio) Tuttavia
occorrerà che ciascuna zona
della singola unità
immobiliare abbia i requisiti
dell’abitabilità-agibilità
previsti dal regolamento
edilizio locale per un singolo
appartamento(per esempio,
ampiezza minima dei singoli
locali). Viceversa affittare un
immobili accatastato ad
ufficio ad abitazione è un
illecito, non civilistico ma
urbanistico.
La finestra
che non c’è
1 Dipendente comunale,
vigile urbano, compiuti 58
anni con 40 anni di contributi.
Per poter accedere alla
pensione devo aspettare i 42
anni contributivi?
FEDELE - PIETRA LIGURE
Non c’è alcuna finestra
anticipatoria. Deve versare per
l’esattezza 42 anni e mezzo per
poter avere la pensione Inps.
Hanno collaborato:
GIANLUIGI DE MARCHI
BRUNO BENELLI
SILVIO REZZONICO,
PRESIDENTE CONFAPPI
domande
e risposte
Per raggiungere la quota 96 è possibile tenere conto degli “spezzoni”, tipo 59 anni + 6 mesi di età e 36 anni +
6 mesi di contributi? Il totale è appunto 96.
Varoni – Torino
Se tiene conto degli spezzoni, ma
nel suo caso non si può. Infatti occorre sempre avere di base 60 anni
di età e 35 di contributi. E lei non ha
i 60 anni.
La partita Iva in qualità di collaboratore deve caricarsi per intero il contributo Inps oppure può pagare solo un
terzo di esso e i due terzi restano a carico del committente?
[B. N.]
No, il professionista paga per intero il contributo (27,72% o 22% a seconda dei casi) e può richiedere indietro al committente solo l’aliquota del 4%.
LUNEDÌ 31 MARZO 2014 LA STAMPA 27
28 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
TUTTI I NODI
DIFFICILI
DA SCIOGLIERE
UGO DE SIERVO
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Presidente del Senato Grasso al senatore
a vita Monti, di apportare non secondarie
modificazioni alla progettazione, mentre
altrettanto sembrano pure proporre vari
partiti interni ed esterni alla coalizione di
Governo. Sarà quindi interessante verificare quanto tutto ciò peserà sulle deliberazioni collegiali del Consiglio dei Ministri, che dovrebbe varare l’impegnativo
disegno di legge costituzionale.
E ciò senza considerare lo spropositato
allarmismo diffuso da una inopportuna
dichiarazione di alcuni intellettuali (fra
cui purtroppo anche qualche autorevole
giurista), che vede addirittura nella appena accennata progettazione lo stravolgimento della nostra Costituzione, se non
addirittura una «svolta autoritaria». E
naturalmente questo abuso concettuale e
linguistico viene utilizzato nel modo più
demagogico da un movimento come Cinque stelle, che pur certo non appare sempre coerente nelle battaglie liberal-democratiche (si pensi, solo per fare un esempio, ai reiterati tentativi di escludere la libertà del mandato elettorale).
Ma le scelte del Consiglio dei Ministri
saranno interessanti anche in riferimento
alla sostanza delle proposte che potrebbero essere avanzate, perché si potrà infine
prender atto se ci si trova dinanzi a credibili progettazioni costituzionali o solo a
sommarie e scoordinate ipotesi di mutamento, che rispondono al tentativo di cavalcare in superficie alcuni diffusi umori
anti parlamentari o anti autonomistici.
Dico questo perché purtroppo le proposte
finora emerse sono davvero troppo opinabili: se sembra abbandonata l’originaria
incredibile proposta di fare del Senato
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
econdo le maggiori organizzazioni umanitarie mondiali nessuna crisi ha sensibilizzato meno
l’opinione pubblica della mattanza in corso ad appena tre ore di
volo dall’Italia. Gli stati donano poco, come conferma l’Onu che ha appena lanciato il più grande appello della storia chiedendo 6,5 miliardi di dollari (finora solo il
12% dei 2,3 miliardi di dollari promessi in
Kuwait dalla Conferenza dei Donatori sono stati versati). Ma i privati, solitamente
assai più emotivi e generosi dei loro governanti, donano ancora meno.
«Il 2014 potrebbe essere perfino peggio del 2013 quando, a parte lo tsunami
nelle Filippine, non c’è stata “competizione” umanitaria. Adesso invece, ad aggiungersi al fatto che la Siria non commuove, stanno esplodendo altre crisi, in
Centrafrica, in Sud Sudan, e siamo solo
all’inizio dell’anno» osserva Jonathan
S
Quotidiano fondato nel 1867
1
DIRETTORE RESPONSABILE
MARIO CALABRESI
VICEDIRETTORI
MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO),
CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI
REDATTORI CAPO CENTRALI
FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO
MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR)
LAURA CARASSAI
(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA)
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
PAOLO BARONI
RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA
DARIO CORRADINO
ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO
REDAZIONI
GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI,
MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA,
PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI,
PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO
1
EDITRICE LA STAMPA SPA
PRESIDENTE JOHN ELKANN
AMMINISTRATORI
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO,
LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE,
GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI
DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI
RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003):
MARIO CALABRESI
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LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA
ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE
RCS MEDIAGROUP S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO
L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI)
©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A.
REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013.
una sorta di assemblea dei Sindaci (108 su
150), la stessa bozza di disegno di legge di
revisione costituzionale che è stata pubblicata alcuni giorni fa sul sito del Governo, appare molto discutibile in alcuni snodi fondamentali, quasi che non esistano
più uffici legislativi degni di questo nome e
si sia largamente dimenticata la lunga
esperienza fatta nel tentativo di far funzionare il nostro regionalismo.
Facciamo solo quattro esempi fra i tanti possibili: nel Senato ipotizzato, ogni Regione avrebbe l’identico peso, a prescindere dalla sua popolazione e dagli interessi rappresentati; tutto ciò in un Paese con
venti Regioni molto diverse tra loro, produrrebbe conseguenze paradossali (si
tenga anche presente che il Senato voterebbe le leggi di revisione costituzionale e
contribuirebbe ad eleggere il Presidente
della Repubblica).
In secondo luogo, sul piano della legislazione, il Senato non farebbe altro che
esprimere meri pareri, superabili da dif-
SE LA SIRIA
NON SCALDA
PIÙ I CUORI
FRANCESCA PACI
LA STAMPA
Campbell, coordinatore dell’emergenza
Siria per il World Food Programme (Wfp)
in Giordania, dove il solo campo profughi
di Zaatari ospita circa 150 mila persone,
distribuisce 22 tonnellate di pane ogni
mattina e costa un milione di dollari al
giorno. A novembre, per le Filippine, il
Wfp raccolse in poco tempo oltre il 90%
degli 88 milioni di dollari stimati per
l’emergenza cibo anche grazie alle donazioni online dei privati. Per la Siria non si
è neppure al 39% dei fondi necessari.
Certo, la Siria ha numeri da brivido. A
tre anni dalla rivolta contro Assad iniziata pacificamente e degenerata in una feroce guerra civile siamo a almeno 140 mila morti (7 mila bambini), 3 milioni di rifugiati all’estero (l’80% dei quali dipendenti
dagli aiuti) e 9,3 milioni di sfollati all’interno del paese, una catastrofe umanitaria
da 40 milioni di dollari alla settimana. Come se non bastasse, da quando l’accordo
Usa-Russia sulla distruzione delle armi
chimiche di Damasco ha tranquillizzato
le coscienze e permesso ai riflettori mediatici di puntare senza remore altrove il
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Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata.
forme volontà della Camera dei deputati
anche quando riguardano i più incisivi limiti all’autonomia delle Regioni e pure se
i pareri fossero approvati a larghissima
maggioranza.
In terzo luogo, nella decisiva nuova descrizione dei criteri di divisione degli spazi legislativi fra Stato e Regioni, tutto sembra ridursi ad un’ulteriore amplissima
estensione dei poteri statali, mentre l’autonomia delle Regioni sembra ridotta al
lumicino, quasi che ci si sia dimenticati di
quanto le Regioni fanno ormai da decenni.
Infine, sembra che ci si sia dimenticati
del tutto che cinque delle venti Regioni
esistenti hanno una disciplina profondamente diversa e che quindi una modifica
del nostro regionalismo deve, almeno in
parte, necessariamente riguardarle; altrimenti il rischio di incomprensioni e
conflitti si moltiplicherebbe a dismisura.
Ecco che allora le scelte del Consiglio
dei Ministri dovranno essere esaminate
con grande attenzione.
massacro si è addirittura intensificato.
Perché la Siria non scalda i cuori? Chi
ci lavora fa una sintesi cruda: la Siria appare una giungla in cui non si distinguono
i buoni dai cattivi, viene percepita come
uno strascico delle ormai abusate primavere arabe e, diversamente dalle catastrofi naturali, induce a pensare che la popolazione se la sia un po’ cercata per cui
noi, con tutti i guai che abbiamo, possiamo fare ben poco. Il risultato è sul sito di
Agire (Agenzia Italiana per la Risposta
alle Emergenze): «Grazie alla generosità
degli italiani sono stati raccolti per le Filippine 427.000 euro»; «Grazie alla generosità degli italiani sono stati raccolti per
la Siria circa 92.000 euro».
Non c’è tempo. Oxfam (promotrice della campagna #WithSyria firmata dal guru della street art Bansky) denuncia che
senza un’adeguata risposta economica i
siriani, dentro e fuori al paese, resteranno
presto senza cibo, acqua, riparo, medicine, istruzione. La difficoltà di raccogliere
fondi ha già imposto una riduzione del
20% nella fornitura di cibo. Save the Children stima che 5 milioni di bambini siano
bisognosi di assistenza mentre l’Unicef
chiede 222,192,134 di dollari per non interrompere il crescente bisogno di acqua potabile, igienizzazione, scuole e materiale
didattico, vaccinazioni (solo a Zaatari nascono almeno 6 bambini al giorno). Se
una Siria così non scalda i cuori è forse un
problema suo, ma anche dei cuori.
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LA TIRATURA DI DOMENICA 30 MARZO 2014 È STATA DI 323.901 COPIE
TM
La colletta 2.0
MARCO
BELPOLITI
Minima
on passa giorno che non arrivi un’email, un
sms o un invito su Facebook che ti chiede:
partecipi al crowdfounding? Una volta si
chiamava colletta, adesso, all’anglosassone, si dice solo così: crowdfunding;
«crowd», folla, «funding», finanziamento. Nel passaggio dal primo termine al secondo c’è tutta la storia degli
ultimi secoli.
La colletta è in origine una parola che viene dal verbo
latino «colligere», raccogliere. Si riferisce alla preghiera
rivolta dal sacerdote che riunisce i voti dei fedeli. Voti,
come auspicio. L’officiante li offre a Dio. Da questo significato si è passati alla «collecta» intesa come «contribuzione in denaro»; ne parla Boccaccio nel 1375. Il termine
«collettivo», oggi caduto quasi in disuso, viene dal medesimo ambito: raccogliere. Poi è passato a indicare un
gruppo di esseri o cose. L’uso politico di «collettivo» è
dal russo «Kollettiv»; ma già nel 1849 si usava in francese l’espressione «propriété collective» per indicare la
«proprietà collettiva» opposta alla «proprietà personale». Dopo la Comune di Parigi il termine «collettivo» assume un valore politico.
E «crowdfunding»? Dietro alla
parola c’è la teoria della folla. «La
saggezza della folla», così s’intitola il libro di James Surowiecki
(2004) che ha rilanciato l’uso positivo del termine «crowd», dopo
le valutazioni negative del XIX e
XX secolo. Ora è il momento del
«processo collaborativo di un gruppo di persone che
utilizza il proprio denaro per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni», come lo definisce la voce di
Wikipedia. L’origine starebbe nel termine «crowdsourcing», processo di sviluppo collettivo di un prodotto. Si
sostengono varie iniziative raccogliendo soldi per arte,
film, giornalismo partecipativo, siti, beni culturali, ma
si arriva anche alla ricerca scientifica e alle iniziative
imprenditoriali: start-up (altra parola magica). Sono il
web, la diffusione degli smartphone, e ora delle app a
promuoverlo. La voce wikipedia suggerisce che a creare il «finanziamento della folla» sia stato Jonathan
Swift, ispiratore degli Irish Loan Fund, istituti collettivi
di microcredito per combattere la povertà degli irlandesi. Di certo Barack Obama ha raccolto fondi per la
sua campagna elettorale. Attraverso le «piattaforme»
(altra parola magica) che promuovono l’incontro tra finanziatori e promotori. Cosa è cambiato dall’epoca delle collette? Tutto e niente. La raccolta di denaro è sempre la stessa. Al posto di Dio c’è Noi.
N
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LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
A Max Hastings il premio Friuladria
CULTURA
SPETTACOLI
Va a Max Hastings il premio Friuladria 2014, che sarà
consegnato il 24 maggio nella decima edizione di «èStoria»,
il Festival internazionale della storia dedicato quest’anno
al centenario della Prima guerra mondiale. Max Hastings,
che ha da poco pubblicato Catastrophe 1914. Europe Goes
to War (Alfred A. Knopf), è uno storico militare
(già corrispondente di guerra di Britain’s Daily Telegraph
e Evening Standard) autore di numerosi libri di successo.
.
29
&
Caspar Van Wittel, Veduta di piazza Navona, 1699. Ai visitatori
del classico Grand Tour, Roma si mostrava come il deposito visibile e prezioso
della eredità ricevuta da uno più vasti imperi della storia
WALTER BARBERIS
viaggiatori che hanno visitato
l’Italia hanno sempre parlato
di «Italie» diverse, sottolineandone la frammentarietà e la
molteplicità. «Las Italias»
scriveva consapevolmente Cervantes nelle Novelle esemplari. Quelle
differenze, tuttavia, sono sempre
state percepite come parti di un tutto, come un mosaico, l’Italia per
l’appunto, che ha avuto riconosciuta
una sua unità nazionale ben prima
dell’Unità istituzionale del 1861.
Uno dei dati fondamentali è che
l’Italia è stata percepita come luogo
da visitare, da conoscere, dagli europei prima ancora che dagli stessi
italiani. L’Italia, dal primo millennio
in avanti, è stata meta di viaggio,
I
Ventunesimo secolo
l’Italia del Grand Tour
ritorna al futuro
La continuità di paesaggi naturali e beni artistici
è un’opportunità da rimettere a frutto
voli di sé, senza rapporti reciproci.
Queste scoperte di un territorio
nazionale ricco di vedute e di meraviglie naturalistiche in Italia si dispiegheranno nel corso del ’900:
epoca nella quale agli stranieri, finalmente, si uniranno gli italiani, incoraggiati da prime forme di benessere e da spostamenti migratori interni al territorio nazionale, a visitare luoghi lontani da quelli di origine,
o a rivedere i luoghi originari.
È questo mezzo secolo, fra gli Anni
20 e gli Anni 70, a incrementare il
viaggio in Italia degli italiani; con conseguenze non tutte virtuose. La motorizzazione di massa e l’invenzione dell’autostrada hanno costituito emblematicamente le condizioni dello spostamento sul territorio nazionale, l’affollamento delle spiagge e l’incursio-
IN PRINCIPIO FU ROMA
LA MOTORIZZAZIONE DI MASSA
Dal resto d’Europa pellegrini,
cultori di reliquie, cercatori
di indulgenze, fan del Papa
Ha consentito anche agli italiani
di scoprire il loro Paese
Con effetti non tutti virtuosi
luogo di fascinazione e di attrazione.
In ordine cronologico, e forse anche di importanza, per l’interesse
suscitato da tre situazioni territoriali: Roma, le realtà cittadine e comunali del Centro Nord, e infine il
Sud. Per una combinazione di motivi, che mette insieme fattori religiosi, pregio dei beni artistici e archeologici, singolarità del paesaggio.
Roma, l’Urbe per eccellenza, ha
rappresentato per gli europei due
cose sopra le altre. La capitale dell’universo cristiano prima e cattolico poi: con tutte le manifestazioni
artistiche e culturali relative a questa dimensione di luogo di culto;
quindi, il deposito visibile e ancora
prezioso di tutti i mirabilia di uno
dei più vasti e complessi imperi della storia del mondo.
Primi, si recarono a Roma i pellegrini, i devoti, i cultori di reliquie, i cercatori di indulgenze, gli
ammiratori del Papa, i credenti in
una Chiesa che garantiva l’eternità dell’anima.
In secondo luogo, dopo i secoli
medievali, giunsero a Roma, sulla
scorta di una cultura umanistica e
rinascimentale, i cultori dell’antico,
i pionieri che cercavano le radici
della realtà europea nelle rovine di
un impero secolare: coloro che alle
soglie della modernità si confrontavano con la grandezza materiale e
Oggi a Roma il Rapporto 2014 di Italiadecide
Il testo che pubblichiamo in questa pagina è una sintesi dell’intervento di Walter
Barberis (nella foto a lato), professore di Storia moderna e Metodologia della
ricerca storica presso l’Università di Torino, contenuto del Rapporto 2014
dell’associazione «Italiadecide». Intitolato Il Grand Tour del XXI secolo: l’Italia
e i suoi territori, il rapporto viene presentato oggi a Roma, alle ore 11
nella Sala delle Regina di Montecitorio, alla presenza del Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano. Intervengono la presidente della Camera
Laura Boldrini, il presidente di Italiadecide Luciano Violante, il ministro
della Cultura Dario Franceschini e il consigliere di Stato (e vicepresidente
di Italiadecide) Alessandro Palanza, con una lectio di Euro Beinat, professore
di Geoinformatica all’Università di Strasburgo, su «Big Data, Mappe digitali
e flussi turistici», che spiegherà come le mappe digitali e i nuovi strumenti
possano servire per visualizzare, interpretare e sviluppare il turismo in Italia.
spirituale del Pantheon, del Colosseo,
degli acquedotti, dei templi e dei fori.
Quindi, le città. Non si può dimenticare che nei secoli scorsi, in particolare fra ’200 e ’400, l’Italia fu la locomotiva economica europea. Luoghi
come Firenze, Venezia, Genova, ma
anche altre piazze minori, furono
centri nodali di reti di scambio e di
traffici europei e intercontinentali.
La circolazione di beni e denaro fu
per lunghi anni marchiata dagli italiani. Anche sotto questo profilo, gli
europei presero a conoscere l’Italia.
E la ricchezza di quelle città incoraggiò un mecenatismo pubblico che
lentamente trasformò proprio quei
centri da luoghi dell’economia a luo-
ghi d’arte. Dunque, a partire dalla
metà del ’500, il Grand Tour europeo
previde soste privilegiate in queste
città, sedi di consolidata civiltà e di
preziosi manufatti artistici.
Il Mezzogiorno italiano è luogo
scoperto più tardi, ma sintetizza un
insieme che si compendia nel termine
«paesaggio». Vi sono paesaggi ovunque in Italia, e l’elemento naturalistico è totalmente complementare all’elemento artificiale, al costruito, al
manufatto. Il Sud esemplifica e potenzia il mito del Paese del sole, della
natura incontaminata, del «belvedere», di un luogo esotico, selvaggio e
persino pericoloso.
Il Sud accentua anche le caratte-
ristiche degli italiani, percepiti dal
resto d’Europa come simpatici farabutti, sfacciatamente corrotti,
inoperosi e gaudenti, filosoficamente abbandonati all’inerzia, affascinanti seduttori.
L’impatto con Napoli lascia senza
fiato: miseria e nobiltà si confondono persino retoricamente. Le memorie di viaggio, guide ante litteram, sono stracolme di queste impressioni e di queste valutazioni.
Felicità dei paesaggi, preziosità dei
reperti e singolare infelicità sociale,
con opportuna declinazione a seconda dei luoghi, hanno inondato
l’Europa, lasciando per secoli gli
italiani sostanzialmente inconsape-
ne lungo le vallate alpine; hanno costituito le premesse per una sempre più
fitta rete di comunicazioni stradali,
risorsa e insieme ferita per il territorio italiano; hanno indotto il bisogno
di forti fenomeni di urbanizzazione,
spesso incontrollata, nei siti più ameni e di paesaggio più pregiato; hanno
fatto del turismo non già una attività
di svago e di cultura posta sotto il controllo e la strategia di una autorità
pubblica, non già una voce attiva dell’economia e della cultura nazionale,
ma soprattutto il terreno di una sfrenata corsa alla speculazione privata.
Tanto che, proprio oggi, quando molto territorio italiano è stato ormai
consumato, compromesso o distrutto, queste eventuali operazioni di restauro ambientale paiono gesti quanto mai opportuni e convenienti.
Non è più epoca di Grand Tour,
classicamente inteso; ma certo, l’Italia è una realtà ancora unica, nella
quale si compongono – o potrebbero
essere ricomposti – paesaggi naturali e beni artistici e culturali. Questo
continuum che lega centri minori a
città d’arte, vedute di campagna a
orizzonti costieri, parrebbe una opportunità da rimettere a frutto: come tratto della cultura profonda del
nostro Paese, come fattore di crescita economica, come materia di insegnamento scolastico, come elemento
costitutivo della nostra unità.
30
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
FOTOGRAFIA
RASSEGNE
PERSONALI
David Seymour a Torino
I Santillana alla Fondazione Cini
Munari politecnico a Milano
Si apre giovedì a Palazzo Reale di Torino la retrospettiva dedicata a David Seymour, uno
dei fondatori dell’agenzia Magnum
Domenica alla Fondazione Cini di Venezia si
apre la mostra «I Santillana. Opere di Laura de
Santillana e Alessandro Diaz de Santillana»
Al Museo del Novecento di Milano si apre sabato la mostra «Munari politecnico» con
opere provenienti da collezioni private.
Tre scatolette di Merda d’artista, maggio 1961
Impronta, 1960 inchiostro su carta
PIERO MANZONI
MARCO VALLORA
MILANO
Ci si (di)spiega
lui, da solo. «Non
possiamo assolutamente considerare il quadro come spazio su cui proiettiamo
le nostre scenografie mentali,
ma come nostra area di libertà, in cui noi andiamo alla scoperta delle nostre immagini
prime. Immagini quanto più
possibile assolute, che non potranno valere per ciò che ricordano, spiegano, esprimono, ma solo in quanto sono: essere». Tutto qui, ed è moltissimo. Concentrato, come in un
chewing-gum esplosivo: una
piccola bombetta atomica. Da
Metodo di scoperta, 1957-58. Si
parla di metodo, dunque (e di
scoperta, quasi scientifica),
tra Descartes, Wittgenstein,
ma pure Einstein: il Tempospazio come feticcio da decifrare. Da infiltrare, come un
cagnolino subdolo, in galleria.
A pre-leggere il Diario giovanile e a suo modo wertheriano, di Manzoni ventenne questo angosciato brogliaccio di
vita mentale, che Electa pubblica nei Pesci Rossi, rivela
una sorta di armatissimo boy
scout junghiano, che va alla
scoperta dell’indicibile figurale, dei principi primi, assoluti
(glielo insuffla alle orecchie
prensili-scimmiesche, il compagno di strada e più oracolare, Castellani: aprono insieme
la Galleria Azimut).
Fascino vertiginoso, abissale dello zero. Saltando già al
di là della tela, con quella sua
allure di ilare tragicità impassibile, alla Buster Keaton, entro la giungla infida e rotta del
figurale, che l’hidalgo Fontana
ha ormai squarciato e domato
per sempre, con il machete
aristocratico dei suoi tagli
zen, pubblicamente demonizzati. A vedere che cosa c’è di
là, melvillianamente (citazione testuale). Alla «scoperta
delle nostre immagini prime»
(e di sgomentante «solitudo».
Appunto wittgensteiniane:
denudate. Come le modelle di
Klein). Ma non sono, queste, illazione dei «soliti critici» ipercitazionisti. Manzoni, conte di
N
Un Achrome in peluche realizzato da Piero Manzoni nel 1961 circa
Cleptomane e rabdomante
l’inventore degli Achrome
A Palazzo Reale di Milano una mostra celebra il “conte” di Cremona
provincia cremonese (ma lui
pare dimenticarsene) allievo
gesuita al Leone XIII milanese.
Manzoni dunque è un vero
studioso, incontra nella sua «gaia scienza» bulimica (sente il
tempo mancare) Nietzsche,
Husserl, Brentano, Heidegger e
perfino il «nostro» Pareyson. Va
a lezione di «ilozoismo» presocratico da Guido Calogero,
ascolta parlare d’illimitato, di
monadi, di un in-finibile apeiron
e di aletheia, quale non-nascondimento (lo certifica Gaspare
Luigi Marcone nel suo testo nell’utile catalogo Skira) ed è chiaro che trae qui linfa per la sua
idea di «achrome». Impregnato
È stato uno dei grandi
innovatori sulla scena
artistica del nostro
Novecento
com’è di stimmung fenomenologica, il suo è quasi un tornare
«alle cose stesse» husserliane,
mettendo il mondo (dei significati) tra parentesi. Tornare alle
bombate pagnotte (quasi ironiche, provocatorie) del cibo primario. Tragicamente (dopo il
non-pane di Auschwitz: le briciole contese) non c’è più spiegazione adorniana. Non c’è che
la presenza nuda, ma non disarmata, dell’«essere in sé», essere
tela, e basta. Un precetto che
avrebbe potuto benissimo pronunciare il Robbe Grillet di Marienbad («non datele dei nomi,
potrebbero aver avuto tante altre avventure») o il Barthes del
Grado zero della scrittura. Eser-
cizi di stile, alla Queneau (per dire l’air du temps) ma «contro lo
stile», come impone un altro
Manifesto. Perché a Manzoni,
come a Burri, Fontana, Bonalumi e Castellani (con le sue Estroflessioni) sta stretta l’idea «prigioniera» di quadro, anche se
non vuol fare a meno di quel perimetro derisorio. Di quel carcere inevadibile del «mondo della
vita». Congelato. Lo vediamo,
nel Diario, già alle prese-slapstick con una cornice troppo imponente, che gli ha mandato lo zio:
vorrebbe incenerirla, «io non
parto… non ho nulla da seguire…
non so dipingere, scrivere».
In effetti le sue prime, peciose prove nucleariste, non lo
avrebbero consegnato alla Storia. «Cleptomane e rabdomante» (Marcone) intinge le chiavi
nel colore, sbricia Baj e Dubuffet, insegue le colature catramose di Burri, stampiglia caratteri di cassa (che poi Schifano
avrebbe ripreso) ma con ridondanze sdolcinate, da canzonetta (Tenderly, Domani chi sa). Poi
il grande salto, con la scoperta
di Fontana, Tapiès, Novelli,
Marca-Relli e l’imprescindibile
Klein, che stanno, o «traNsitano», decisivi, per la Milano, di
questo presocratico, seduto alla mensa di Duchamp. L’ Achrome è il regno del Possibile, della
libertà assoluta «così vicina al
niente». che annunzia (col caolino) Paolini. E non è vero, come
dice Porta ch’egli è «indifferente al piacere della pittura», tutt’altro. Preleva l’uovo di Piero
da Brera, lo rende sodo, lo
stampiglia alla Steinberg e lo
distribuisce come una sacra re-
liquia, a tutti i suoi «firmati» viventi. Prende la merda oro-alchemica di Jarry e la stipa, in
una sorta di Manzon-tin mercificabile: se l’apri per verificare
addio ad ogni valore. Calembour visivi. Come l’idea di rovesciare, galileianamente, il mondo, mettendoci, sotto-sopra, un
«socle magico»: piedestallo,
con lapide cimiteriale. Inventando le «sculture viventi» un
decennio prima di Gilbert & George. È inevitabile che l’intensa,
calibrata mostra curata da Flaminio Gualdoni & famiglia, coprodotta da Skira e Comune di
Milano, abbia un «fiato» un po’
funereo, strategicamente ultimale-museale (via la vita «sciupata»). Perché con la sua intelligenza sulfurea Manzoni ha posto una pietra tombale su tante
sciocchezze a venire, nullificandole prima di lasciarle fiorire.
PIERO MANZONI 1933-1963
MILANO. PALAZZO REALE.
FINO AL 2 GIUGNO
Milano 1961: Manzoni firma una
modella trasformandola in Scultura
vivente, per il filmgiornale S.E.D.I.
Miart, ritorno al moderno
Milano
La Fiera milanese
ha puntato su artisti
da bene rifugio
MANUELA GANDINI
MILANO
attrazione verso
il passato è fortissima e la mancanza di progettualità anche. Sarà perché le opere d’arte moderna sono gli unici beni rifugio, sarà perché gli emergenti,
rispetto ai decenni passati, sono considerati a rischio, le
protagoniste di Miart 2014 sono le gallerie d’arte moderna.
L’
Nella sezione Master sono stati
allestiti 15 stand monografici,
«per approfondire la conoscenza di alcuni tra i grandi maestri
del Novecento», ha affermato il
direttore Vincenzo de Bellis. In
realtà il moderno è oggi il mercato che tira più di tutti. La galleria Mazzoleni di Torino ha in
trattativa un achrome di Piero
Manzoni per 3 milioni di euro,
Robilant+Voena (Londra, Milano) ha venduto, tra le altre,
un’opera di Paolo Scheggi per
450 mila euro. Castellani,
Scheggi, Bonalumi, Dadamaino, Pinelli, sono - con le dovute
differenze di mercato - sulla
cresta dell’onda. Gli Anni Settanta italiani spopolano dopo i
successi alle grandi aste internazionali. Ma gli artisti storici
sono anche nella sezione
THENnow, che, come Artissima fa già da anni, accoppia i
maestri ai contemporanei. Una
formula che vede autori come
Giuseppe Uncini, dal valore di
opere che vanno dai 60 ai 150
mila euro (Galleria Fumagalli),
accostato al norvegese Matias
Faldbakken (Standard, Oslo)
con opere monocrome dalle
scritte accennate. Carla Accardi (Minini) con lo svizzero scozzese Nicolas Party (The Moden
Institute, Glasgow) che propone coloratissime e rivitalizzate
nature morte. Mario Schifano
(Studio Marconi ’65) è accostato ai pezzi in technicolor di
Cory Arcangel (Lisson).
La predominanza di un ritorno al futuro è percepibile anche
nella massiccia presenza di
quadri astratti, optical e geo-
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
ARTI APPLICATE
.
31
ARTE
Ceramiche d’autore a Lugano
«La fragile bellezza. Ceramiche italiane d’arte
tra Liberty e Informale» è il titolo della mostra
che si apre domenica al museo Zust di Rancate
WASSILY KANDINSKY
Improvvisazioni d’uno sciamano
che amava l’antica arte russa
All’Arca di Vercelli la rassegna del maestro espressionista
FRANCESCO POLI
VERCELLI
I
n un suo scritto del
1918, Testo d’autore,
Wassily Kandinsky
racconta quanto sia
stata fondamentale
per gli sviluppi futuri della
sua pittura la visita delle povere case dei contadini del
nord della Russia, durante
un suo viaggio di studio nel
1889, quando aveva 23 anni.
«Nell’habitat dei komi, per la
prima volta nella vita, trovai
qualcosa di veramente meraviglioso, e questo prodigio
diventò l’elemento di tutti i
miei lavori successivi». L’artista ricorda di essersi fermato sulla soglia di un’izba e
di aver visto uno spettacolo
inatteso: il tavolo, le panche,
la grande stufa, gli armadi,
tutto era decorato da ornamenti variegati. Ai muri
c’erano delle stampe con immagini di eroici protagonisti
di storie epiche popolari, e
«l’angolo bello» era tutto ricoperto di icone sacre dipin-
Gli antichi riti siberiani
influenzarono
il fondatore
del Blaue Reiter
te o a stampa. Questa esperienza gli fa comprendere
che un quadro non deve essere solo contemplato ma
deve coinvolgere completamente l’osservatore nella
sua dimensione interiore.
Dopo quel viaggio Kandinsky pubblica anche un
saggio sulla cultura e i riti
animistici delle popolazioni
dei Sirieni, di origine ugrofinnica, e in particolare sul
Grembiule
sciamanico,
prima meta del
XX secolo
Mongolia
settentrionale
stoffa, ferro,
materiali
diversi
Fondazione
Sergio
Poggianella,
Rovereto
Sotto
Improvvisa
zione,
di Wassily
Kandinsky
1913 circa
Primorskaya
State Picture
Gallery,
Vladivostok ©
Wassily
Kandinsky
ruolo dello sciamano come
mediatore fra la realtà sensibile e il mondo ultraterreno.
Il fascino per l’energia della
spiritualità primitiva, e per la
forza espressiva della dimensione decorativa e iconica dell’arte popolare sono alla radice dell’elaborazione del suo
personale «immaginario etnografico» nella fase di formazione e maturazione del suo
linguaggio pittorico che si svilupperà progressivamente in
direzione astratta.
L’entusiasmo per l’arte e il
folklore nazionale, per la musica etnica e per le narrazioni
fiabesche, epiche e storiche
leggendarie, era un aspetto tipico della cultura russa (musicale, letteraria e artistica) tra
Ottocento e Novecento, caratterizzata da tensioni simboliste e dal culto per la rinascita
dell’antico spirito russo. An-
Un’immagine dell’edizione 2014 di Miart
metrici, che vanno dai Max Bill,
sui 50 mila euro, agli anelli di
Getulio Alviani con prezzi analoghi (Galleria L’incontro). Uno
stand d’effetto è quello della
Galleria Continua, interamente
dedicato a Loris Cecchini, il
quale ha alterato la parete che
delimita la galleria con un Wall
wave vibration (2012). La Nuova Galleria Morone ha proposto
una personale di Maria Lai il cui
lavoro, finalmente rivalutato,
ha prezzi ancora accessibili che
Due ovali, 1919, di Wassily Kandinsky
Sopra Macchia nera I, 1912 Museo Russo di Stato,
San Pietroburgo © Wassily Kandinsky
Sotto Henggereg, tamburo sciamanico con ongon,
che per altri pittori d’avanguardia come Mikhail Larionov, Natalia Goncharova, Kasimir Malevich, Pavel Filonov,
vanno da 30 a 70 mila euro. Come sta andando invece il contemporaneo? Un ottimismo
cauto e moderato si è diffuso
lentamente nelle gallerie che
esponevano opere dai 3 ai 10 mila euro. Un po’ di movimento alla Prometeo Gallery, con video
e foto di Regina José Galindo,
sold out e alla Galleria Pantaleone con foto di Stefania Galegati e Favelli. Poggiali e Forconi
(Firenze) sono soddisfatti per la
vendita di Pignatelli e Bramante. E i giovanissimi? La sezione
Emergent, composta in prevalenza da gallerie straniere, forma un panorama di remix, popolato da opere neo-astratte e
monocrome, ma nessuna stella
all’orizzonte. Fotografia e video
sono quasi del tutto spariti. Le
gallerie giovani non si sbilancino commentando le vendite. A
Miart, si percepisce quest’anno
una corale soddisfazione non
tanto o solo per le vendite in diretta, quanto per i contatti e le
future possibilità commerciali.
David Burljuk, Aleksandra
Ekster, l’arte popolare era una
fonte fondamentale di ispirazione. Queste fonti folkloriche
(in relazione al più generale
interesse degli artisti d’avanguardia per le fonti primitive
e arcaiche) sono un aspetto
peculiare dei temi che entrano in gioco nell’Almanacco del
Blaue Reiter, e Kandinsky e gli
altri esponenti del gruppo di
Monaco, espongono anche al
Salon di Vladimir Izdebskij a
Mosca del 1911, insieme agli
artisti russi innovatori.
Kandinsky in quel periodo
lavorava a Murnau, in Germania, ma aveva continui rapporti con la Russia, dove ritorna nel dopoguerra dopo la rivoluzione sovietica, con l’incarico di commissario per le arti, attività che lo impegna fino
al 1922, quando accusato di
spiritualismo si trasferisce in
Germania come insegnate al
Bauhaus di Walter Gropius.
Questa mostra all’Arca di Vercelli, è di grande interesse
perché la curatrice Eugenia
Petrova mette a fuoco, con un
notevole gruppo di opere dei
musei di stato (mai presentate fuori dai confini) «l’anima»
più specificamente russa dell’opera di Kandinsky. E in ef-
fetti all’interno dell’esposizione ci si trova davanti a uno
spiazzante e suggestivo accostamento fra ventidue suoi dipinti di vari periodi (insieme
una selezione di quadri di altri
artisti tra cui Goncharova, Larionov, Lentulov, Filonov, Burljuk, Ekster) e molti oggetti,
icone, stampe, arredi, e indumenti della cultura popolare,
religiosa ortodossa, e dello
sciamanesimo siberiano.
Arrivano dai musei
di città dell’ex Unione
Sovietica opere
mai viste in Italia
La connessione con gli oggetti più primitivi, quelli sciamanici (vestiti di pelli, e tamburi variamente decorati) non
è per la verità molto evidente,
ma l’influenza delle stampe
popolari e delle icone appare
chiara. Per esempio in quattro
piccoli dipinti illustrativi su
vetro, con figure femminili e
fluttuanti paesaggi con chiese
ortodosse (del 1918), e soprattutto in un magnifico San
Giorgio (1911) già sostanzialmente astratto, messo a confronto con una antica icona
del mitico santo uccisore del
drago. Dal punto di vista della
qualità, dell’espressività cromatica, della freschezza segnica e della libertà d’invenzione, i quadri più notevoli e
sorprendenti sono una serie
di eccezionali Improvvisazioni
dipinte tra il 1910 e il 1917, che
si trovano nel museo di San
Pietroburgo ma anche in lontani musei provinciali a Kazan, Krasnojarsk e persino a
Vladivostok.
Tutti i quadri (alcuni dei
quali sono dipinti su cartone)
hanno ancora le loro cornici
originali, molte fatte con semplici listelli di legno. Queste
opere (come quelle di altri artisti d’avanguardia russi) erano state dislocate così lontano
durante la fase eroica della rivoluzione per educare all’arte
nuova anche le popolazioni
più decentrate. Ed è una bella
cosa che oggi noi le possiamo
vedere, in trasferta nel mezzo
delle risaie vercellesi, nello
spazio dell’Arca che ha visto
fino all’anno scorso le mostre
in collaborazione con il Guggenheim di Venezia.
KANDINSKY
L’ARTISTA COME SCIAMANO
ARCA, CHIESA DI SAN MARCO, VERCELLI.
FINO AL 6 LUGLIO.
32 .Spettacoli
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Da stasera su Rai Uno
il caso
Il Nord raccontato
in cinque fiction
ADRIANA MARMIROLI
MILANO
ell’attuale stagione televisiva
americana
Mom, in onda su
Joi, è, tra le nuove sitcom, quella di maggior
successo. Protagonista ne è
Christy, mamma single e in
lotta contro un passato di
tossicodipendenza e alcolismo, con figlia adolescente e
problematica e bambino
simpatico ma impegnativo.
Cameriera in un ristorante,
dibatte tra crisi di nervi, sensi di colpa, amori sbagliati e
difficile gestione di casa e lavoro. Che cercherà di risolvere chiedendo aiuto alla
madre, donna non facile, anche lei con qualche problema d’alcol e di uomini, oltre
che molto critica, al limite
della distruttività, verso la
figlia.
Evidentemente in tv piacciono le famiglie disfunzionali al massimo, da Modern
Family a Shameless, The Miller, Suburgatory: tutte accomunate da ottimi ascolti,
ironia al vetriolo e famiglie
zoppicanti. In fondo parlano
tutte, estremizzandoli, dei
problemi di quelle tradizionali. In questo caso di tre generazioni femminili accomunate dallo stesso problema: nella loro vita gli uomini
mancano.
Nel ruolo di Christy la
bionda e graziosa, perfetta
per tempi comici, Anna Faris, reginetta urlante degli
Scarie Movie e di horror vari
più o meno demenziali. «È
una commedia ma sono molto orgogliosa dei temi che affronta e di come lo fa». Con
D
SIMONETTA ROBIONY
ROMA
Con ironia
Una scena
della sitcom
Mom con
protagonista
Anna Faris
(nella foto),
mamma
single con
un passato
difficile
“Mom” e le sue sorelle, in tv
la famiglia è disfunzionale
La Faris su Joi: con la risata si affrontano temi seri
leggerezza e ironia si parla infatti di alcol e riabilitazione, di
cancro, ragazze madri. «Non
c’è niente di divertente in queste cose. La risata è il modo in
cui lo show affronta questi temi. Io penso che l’ironia permetta di guardare la vita da
una prospettiva tutta diversa.
Vedere queste donne che tentano con forza di risolvere i loro problemi riuscendo a riderci sopra, penso possa aiutare
anche nella vita reale. Infatti
la gente si riconosce».
Coniugata con l’attore
Chris Pratt di Park & Recreation, la Faris ha un figlio di circa due anni. «Quando mi hanno proposto di interpretare
Mom stavo vivendo un momento perfetto della vita: ave-
Kate Bush-mania
1 Nel mondo del pop bri-
tannico sta ri-esplodendo Kate
Bush, la musa rock dalla voce
di soprano, assente dal 1979. I
suoi prossimi 22 concerti all’Apollo di Londra hanno fatto
l’esaurito in 15 minuti. E dovrebbe fare da headliner al Festival di Glastonbury nel 2015.
vo appena avuto Jack (e non
sto a dirvi quanto fortemente
l’abbia voluto). E ho flirtato
con l’idea di starmene a casa a
fare solo la mamma. Ma questo progetto era davvero interessante: qualcosa di completamente diverso da quello che
avevo fatto fino a quel momento. E poi la tv, anche se ti impegna a lungo, ti permette di tornare a casa tutte le sere alla
stessa ora. Alla fine - mi sono
detta - è solo una questione di
organizzazione».
Proprio quello che non riesce a Christy. «Penso che questa sia la scommessa dei genitori di oggi (e delle donne in
particolare): organizzare, programmate e attenersi a una
logistica perfetta».
Dopo anni di assenza, vicende
processuali e pettegolezzi privati l’ex direttore generale
della Rai Agostino Saccà torna con una mega offerta da
produttore indipendente con
la Pepito, la casa da lui fondata: cinque film-tv per Rai Uno
girati tutti nel Nord Italia per
raccontare gli equivoci, i vezzi, i vizi, i problemi degli italiani di oggi, sullo sfondo della Marcoré, Morelli e la «Ferrari»
crisi. «Sia perché il Nord spiega lui - , essendo la parte Marchini, Cristiana Capotondi,
più produttiva del paese, è Ennio Fantastichini.
stata la più colpita dall’attuale
Apre stasera Una Ferrari per
crisi, sia perché è la meno due, dove nel confronto tra un
sfruttata cinematografica- manager che ha perso il lavoro
mente e volevamo far vedere (Marcoré) e si arrangia in mille
quanto può essere bello anche modi per non dirlo alla famiglia
il Nord, Milano compresa».
e un manager che sta per perTinny Andreatta definisce derlo (Morelli) ma non lo sa e fa
questa anomala serie una col- l’arrogante, vince quel pezzo
lana che potrebbe anche pro- fuori dall’ordinario che è una
seguire con il
Ferrari rossa. «È
Centro Italia e
LA PROMESSA così divertente con il Sud.
MarRaccontare la commenta
«Raccoglie tre
coré - che ho propromesse fatte contemporaneità con posto di farlo
un po’ di leggerezza uscire anche al
al pubblico:
raccontare la
cinema». Il secontemporaneità, farlo con condo è Una coppia modello: una
leggerezza e nella varietà»: vicenda di tradimenti incrocianon a caso si intitola Purchè fi- ti. Un marito di troppo è la ardua
nisca bene, per far sorridere scelta tra un ex marito che ha
un pubblico che alla sera vuo- poco da offrire e uno nuovo di
le dimenticare giornate pe- famiglia blasonata che però è
santi. E infatti tutto finisce lontano dalle radici di una area
sempre a tarallucci e vino. I post-moderna ma ancora operegisti sono due: Fabrizio Co- raia come Torino. Una villa per
sta e Luca Ribuoli. Neri Mar- due è la tragedia burocratica in
corè e Giampaolo Morelli so- cui si imbatte un piccolo imno protagonisti di due storie. prenditore. Si chiude con La
Tra gli altri, Anita Caprioli, tempesta, complicati rapporti
Daniele Pecci, Sergio Assisi, tra genitori moderni e figli che
Bianca Guaccero, Simona chiedono di essere educati.
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
RIO 2 - MISSIONE AMAZZONIA
Anne
Hathaway
sta girando il
nuovo film di
Christopher
Nolan
«Interstellar»
dove un gruppo
di esploratori
cerca di
superare i limiti
del trasporto
spaziale umano
e abbattere le
elevatissime
distanze di un
viaggio
interstellare
Intervista
LORENZO SORIA
MIAMI
nne Hathaway si sta avviando verso i 32 anni. Ha
già ottenuto un Oscar, arrivato l’anno scorso per la
parte della Fantine di Les
Miserables. È una nostalgica della Hollywood dei tempi d’oro, la sua eroina è
Judy Garland che un giorno vorrebbe
portare sullo schermo. È una donna felicemente sposata, il prescelto un attore misconosciuto, Adam Shulman. Ma
la vedi e sembra ancora di avere davanti quella di The Princess Diaries, la
ragazzina con la bocca un po’ sproporzionata rispetto al resto del viso ma dal
sorriso disarmante che si fece notare
dal regista Gary Marshall perché, a un
provino, cadde goffamente dalla seggiola. O quella che seppe tener testa a
Meryl Streep nel Diavolo veste Prada.
Sotto la regia di Christopher Nolan,
che nell’ultimo Cavaliere Oscuro le aveva affidato l’iconica parte di Catwoman, la Hathaway ha dimostrato di sa-
A
In questo secondo capitolo do
la voce al personaggio di Jewel
È vero, è più coraggioso del suo
partner, ma d’altra parte anche
nella vita io sono un maschiaccio
SUL SET DI INTERSTELLAR
Questo nuovo film di Nolan
è ancora avvolto nel mistero
Posso però anticipare che avrà
scene spettacolari, che il tutto
sarà molto audace e farà paura
“Così viaggio nello spazio
senza controfigure”
Anne Hathaway nell’atteso film “Interstellar” di Nolan
pere anche esibire sensualità. E quando rato e che presenta uno scenario che se
Nolan l’ha richiamata per Interstellar, dovesse accadere nella vita reale sarebviaggio interstellare che la vedrà al fian- be devastante. Non riesco a togliermela
co di Matthew McConaughey, Jessica dalla testa, a volte non ci dormo sopra».
Chastain e Michael Caine, la Hathaway
A questo punto ci racconti qualcosa
ha subito detto di sì. L’attrice è a Miami,
di più...
dove è venuta a presentare il capitolo 2 «Posso aggiungere che ci saranno scene
di Rio, film animato in 3D ambientato spettacolari, che il tutto sarà audace e
nella foresta amazzofarà paura».
nica e dove lei ha da- LA MODA DEL CAPELLO CORTO Ha lavorato con McCoto la voce a un uccello
«È stata Audrey Hepburn naughey.
chiamato Jewel.
«Ed è stata una delle
a farne un look desiderabile grandi gioie della mia
Anne, i film di Nolan sono sempre e come tante lo amo anch’io» vita. Matthew è dinamico, autentico, straavvolti nel segreto.
ordinario: un uomo senza confini e limiti
Che cosa può dirci?
«Che mi è sempre piaciuto restare sor- ma anche pieno di rispetto per tutti».
presa, leggere o vedere qualcosa che non
Aveva tagliato i capelli per «Les Miserapensavo fosse possibile e che mette in dibles» e corti sono rimasti, una moda sescussione tutto ciò in cui hai sempre creguita adesso da attrici come Jennifer
duto e che invece adesso è lì, davanti ai
Lawrence e Shailene Woodley.
tuoi occhi increduli. Ecco, in Interstellar «Se dobbiamo dare credito a qualcuno
ci sono molte scene così e ce n’é una in dobbiamo pensare semmai alla grande
particolare che non abbiamo ancora gi- Audrey Hepburn. Ne ha fatto un look de-
siderabile e stiamo tutte seguendo le sue
orme. Comunque è una scelta che ha a
che fare anche col lavoro e tra poco dovrò farli ricrescere».
Passiamo a «Rio 2». Il suo personaggio è
più avventuroso del suo partner. E nella
vita reale?
«Sono cresciuta con due fratelli e ho un
lato molto mascolino. Ho sempre amato
scalare gli alberi e buttarmi da altezze
elevate. E cerco sempre di fare le mie
scene senza controfigure : in Batman mi
sono buttata da un terzo piano e anche
se c’erano dei cavi l’ho trovato eccitante.
Quanto ad Adam, non voglio entrare
troppo nella nostra vita privata ma cerca sempre nuove esperienze e tra i due è
quello con meno paure».
Quali ambizioni ha a questo punto? Che
cosa desidera?
«La maternità. Mi piacerebbe allevare dei bellissimi bambini che guardano il
mondo con meraviglia e che seminano
amore e che saranno loro stessi felici».
.
Spettacoli .33
Zalone imita
Gambardella
Twitter in tilt
tra le polemiche
ROMA
Checco Zalone esonda. Sabato sera ad Amici su Canale 5 il
comico pugliese ha imitato
Jep Gambardella suscitando
la forte reazione dei social
network. Il regista ha preso in
giro, davanti a Sabrina Ferilli,
La Grande Bellezza, film premio Oscar di Paolo Sorrentino, scatenando critiche per alcune frasi volgari. Ma anche
consensi su Twitter.
Il comico indossata la giacca rossa del protagonista JepServillo, seduto accanto a Maria De Filippi, sulle note della
Carrà, ha preso la cadenza napoletana e l’aria supponente:
«Noi abbiamo già fatto l’amore? - ha chiesto alla conduttrice -. Come ti chiami? Maria,
che nome banale. Fa riferimento alla tradizione cattolica, quasi a volerti ammantare
di un’aura di verginità, ma
quale verginità? Lo sanno tut-
Zalone ad Amici imita Jep
ti che hai fatto più battaglie tu
del generale Cadorna, farabutta». E ancora: «Quanti anni hai? 52, che età inutile. Non
c’è neanche una categoria su
YouPorn per i 52». Poi rivolto
a Sabrina Ferilli, protagonista
femminile del film: «Posso rettificare una cosa che ho detto
nel film? Non fare l’amore è
stato bellissimo, ma farsi le
pugnette è la grande tristezza». In tilt i social network.
«Zalone mi fa rabbrividire.
La volgarità...», scrive su
Twitter Anna Pettinelli di
Rds. Ma sono tanti a storcere
il naso: «Mi sono persa l’incontro tra Zalone e McConaughey. Facciamoci sempre riconoscere...», scrive un utente.
«La volgarità del successo e
degli incassi di Zalone», gli fa
eco un altro. «Sì, solo Zalone
può impunemente fare l’imitazione di Jep Gambardella»,
afferma Marco Giusti. oppure: «Zalone non è stupido. Finge per far ridere la gente e gli
[S. N.]
riesce pure bene».
W
LUNEDÌ 31 MARZO 2014 LA STAMPA 34
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
.
Spettacoli .35
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 31 marzo 2014
Rai 1
6.00 Euronews
6.10 Unomattina Caffè
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Attualità
12.00 La prova del cuoco Varietà Tutti in cucina con
Antonella Clerici, nella
14ª edizione del programma
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.10 Verdetto finale Attualità
15.20 La vita in diretta Attualità Una coppia inedita al
timone dello storico
programma pomeridiano, Paola Perego e Franco Di Mare
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
21.10 Carosello Reloaded
Rai 2
6.00 La strada per la felicità TF
6.45 Cartoon Flakes
8.05 Sorgente di vita Rubrica
religiosa Settimanale di
vita e cultura ebraica
8.35 Desperate Housewives
Telefilm
10.00 Tg 2 Insieme Attualità
10.30 Meteo
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 Costume e società
13.50 Medicina 33
14.00 Detto Fatto Attualità
16.15 Cold Case Telefilm
17.45 Tg2 Flash Lis
17.50 Tg Sport
18.15 Tg 2
18.45 Squadra Speciale Cobra
11 Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.00 Lol Serie
Rai 3
6.30 Rassegna stampa italiana e internazionale
7.00 Tgr Buongiorno Italia
7.30 Tgr Buongiorno Regione
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.15 Elisir
12.00 Tg 3. Tg 3 Fuori Tg
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.00 Tg3 Lis
15.05 Piazza Affari Attualità
15.10 Terra nostra Telenovela
16.00 Aspettando Geo Doc.
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.10 Sconosciuti Attualità
20.35 Un posto al sole SO
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.54 Traffico
7.56 Borse e Monete. Meteo
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.05 Grande Fratello - Live
14.10 CentoVetrine
Soap opera
14.45 Uomini e donne
Talk-show
16.05 Grande Fratello - Live
16.15 Il segreto Telenovela
17.10 Pomeriggio cinque
Attualità
18.50 Avanti un altro!
Game show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia
Varietà satirico
Italia 1
Rete 4
7.00 Friends Telefilm
7.50 Le regole dell’amore TF
8.45 Una mamma per amica
Telefilm
10.30 Dr. House - Medical division Telefilm
12.25 Studio Aperto. Meteo
13.00 Sport Mediaset
13.40 Grande Fratello - Live
14.10 I Simpson
14.35 Dragon Ball GT Cartoni
15.00 Big Bang Theory Telefilm
15.50 Due uomini e mezzo TF
16.35 E alla fine arriva mamma
Telefilm
17.25 Nikita Telefilm Nikita è
una ragazza dal torbido
passato. Fuggita di casa,
comincia a drogarsi
pesantemente
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.20 CSI Scena del crimine TF
6.25 Chips Telefilm
7.20 Miami Vice Telefilm
8.15 Hunter Telefilm
9.40 Carabinieri Telefilm
10.40 Sai cosa mangi?
10.50 Ricette all’italiana
Attualità
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
12.55 La signora in giallo
Telefilm
14.00 Lo sportello di Forum
Attualità
15.30 Hamburg distretto 21
Telefilm
16.35 My life Soap opera
16.50 Il comandante Florent
Telefilm
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
20.30 Tempesta d’amore
Soap opera
La 7
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.50 Omnibus meteo
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee Break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Le strade di San Francisco Telefilm
16.40 Il commissario Cordier
Telefilm Serie televisiva
francese
18.10 L’ispettore Barnaby Filmtv Le storie del laconico
ed astuto ispettore
20.00 Tg La7
20.30 Otto e Mezzo Attualità
Conduce Lilli Gruber
21.15
Una Ferrari per due
21.10
Rex
21.05
Presadiretta
21.10
Grande Fratello
21.10
Giustizia privata ★★
21.15
Quinta colonna
21.10
Piazzapulita
FICTION. Da più di due anni Mar-
TELEFILM. Nell’episodio “Fratel-
FILM.(thriller,2009)conJ.Foxx.Regia
ATTUALITÀ. Anche questa setti-
li”, un misterioso austriaco, Martin Reiter, compie delle rapine
usando un cane addestrato a
uccidere, identico a Rex. Il commissario Terzani indaga
ATTUALITÀ. Per la 12ª e ultima
puntata, Riccardo Iacona propone uno spietato confronto
tra le condizioni della Grecia e
dell’Italia, piegate dalla crisi economica
REALITY SHOW. Questa edizione
cello ha perso il posto di direttore di marketing di un’importante società. Ma non ha detto
niente a nessuno, nemmeno in
famiglia
sarà la più social e multimediale della storia. Il pubblico è protagonista attivo grazie alle iniziative interattive del sito ufficiale
di F. G. Gray. Dopo il patteggiamentocheharesoliberiikillerdella
sua famiglia, un uomo vuole giustizia. Il suo obiettivo: il procuratore che ha orchestrato l’accordo
mana, il programma di attualità, condotto da Paolo Del Debbio, cerca di offrire un aiuto concreto a coloro che vivono
momenti di estrema difficoltà
ATTUALITÀ. Appuntamento
con il programma di approfondimento e informazione
condotto da Corrado Formigli, ex inviato storico di Michele Santoro
23.25 Porta a Porta Attualità
1.00 Tg1 Notte. Che tempo fa
1.35 Sottovoce Attualità
2.05 Terza pagina Attualità
2.35 Il bene e il male Fiction
4.30 Overland 7 Attualità
5.15 Da Da Da
22.55 Intelligence Telefilm
23.40 Tg 2
23.55 Emozioni Varietà
1.15 Rai Parlamento
Telegiornale
1.25 Protestantesimo
2.00 Cargo 200 Film
23.10 Hotel 6 Stelle Attualità
0.00 Tg 3 Linea notte
1.05 Fuori Orario. Cose (mai)
viste Solo cinema d’autore, ovvero “cose mai
viste” in televisione
3.15 RAInews 24
0.40 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
1.10 Striscia la notizia Varietà
satirico Il Tg satirico
di Antonio Ricci
1.45 Uomini e donne
Talk-show
VERO TV
CINEMA&TV
omani, alle ore
21,15, su Rai 5 il
film americanotedesco del 2007 Io non
sono qui (I’m Not There)
diretto da Todd Haynes, con gli attori Christian Bale, Cate Blanchett, Richard Gere,
Heath Ledger, Charlotte Gainsbourg, Julianne Moore. Questi sei
personaggi interpretano sette cantautori, o
meglio i sette alter ego
del grande talento musicale di Bob Dylan, nel
senso che Todd Haynes ha scelto di scomporre il grande cantautore e creare appunto
sette musicisti. Ma rifiutando le regole del
cinema biografico, risultano inseparabili
l’etica e l’estetica. Il
film si muove tra gli anni ’50 e l’inizio degli anni ’70 e i sette sono Woody, un ragazzino; Jack
Rollins, che le sue canzoni sono di protesta;
Jude Quinn, rockstar;
John Rollins, cantante
predicatore; Robbie,
attore donnaiolo; Arthur, poeta che cita
Rimbaud; Billy the Kid,
mordace critico musicale. Io non sono qui è
stato presentato nel
2007 alla Mostra di Venezia e la giuria gli conferì un Leone d’argento, non solo, ma la bravissima e straordinaria
attrice Cate Blanchett
ha ricevuto la Coppa
Volpi. Insomma non c’è
dubbio che questo film
è stato realizzato da
Haynes con un grande
talento. Infatti ha una
struttura eroica, di
enorme spessore, ed è
cinematograficamente
seducente. Si può anche dire che è freddo,
cerebrale - come è stato detto - ma, secondo
me, è molto interessante vederlo.
can. 55
17.45 Vero in cucina
18.15 Tg Family
18.30 Vendetta d’amore
Telenovela
19.30 Padre coraje TN
20.25 Tg News
20.30 Perla nera TN
21.30 A casa di Letizia
21.45 Piatti unici a
basso indice glicemico
GIANNI
RONDOLINO
D
23.55 Terra! Attualità
0.55 Tg4 Night News
1.55 Music line Musicale
2.55 Modamania Magazine
Conduce Jo Squillo
3.40 L’assassino è ancora
tra noi Film
23.30 Tiki Taka - Il calcio è il
nostro gioco Attualità
1.50 Studio aperto La giornata
2.05 Sport Mediaset
2.45 Hercules Telefilm con
Kevin Sorbo
TV2000
18.50
19.50
19.55
20.00
20.30
20.55
21.20
23.00
0.00 Tg La7 Night Desk
Attualità
1.15 Donne sull’orlo di una
crisi di nervi Film
(comm., 1988) con Carmen Maura, Antonio
Banderas
REAL TIME
Il Tempo Vola?
Gocce di Miele
Storie da Lourdes
Rosario da
Lourdes
Nel cuore dei
giorni
Tg Tg
Film - Pugni pupe
e marinai
Kojak Fiction
DMAX
18.10 Amici di Maria De
Filippi Varietà
19.10 Molto bene
19.40 Il boss delle torte
20.10 Fuori menù Varietà
21.10 Extreme
Makeover: Diet
Edition
22.10 Dimmi cosa
mangi...
Documentari
15.10
16.00
16.50
17.45
18.35
19.30
20.20
21.10
22.00
Banco dei pugni
MythBusters
Airport Security
Swords: pesca in
alto mare
A caccia di auto
Cacciatori di tesori
Banco dei pugni
Top Gear
Real Fast, Real
Furious
film / intrattenimento
16.20 Bob un maggiordomo
tutto fare Bob ha un
problema: passa da un
lavoro all’altro, ma non
riesce a mantenerne
uno SKY CINEMA FAMILY
16.35 Rising: la rinascita di
Ground Zero DISCOVERY
SCIENCE
digitale terrestre
10.45 Private Pratice RAI 4
11.30 Brothers And Sisters
RAI 4
15.50 Piccoli tradimenti
RAI
MOVIE
90210 RAI 4
15.55 Dopo mezzanotte
Martino, custode della
Mole Antonelliana,
ospita Amanda, in fuga
dalla polizia IRIS
16.30 Veronica Mars RAI 4
14.40 Dr. House - Medical
division JOI
14.50 Rescue Special
Operations PREMIUM
ACTION
PREMIUM
CINEMA
15.35 Chicago Fire
PREMIUM
ACTION
16.00 Una mamma per amica
MYA
The Company La danza
vista attraverso i ballerini in un film di Robert
Altman. Musicale
PREMIUM UNIVERSAL
16.20 Fairly Legal JOI
16.25 Cult PREMIUM ACTION
16.50 Griffin e Phoenix MYA
Che cosa aspettarsi
quando si aspetta
PREMIUM CINEMA
PREMIUM
ACTION
17.10 Smallville
RAI
MOVIE
RAI 4
11.45 L’uomo dell’anno Il
popolare comico televisivo Robin Williams si
candida alla Casa
Bianca e vince IRIS
12.05 Grissom gang - niente
orchidee per miss
Blandish RAI MOVIE
12.10 Streghe RAI 4
13.40 Flashpoint RAI 4
14.05 Gli intoccabili Peter
Falk cerca l’alleanza di
John Cassavetes per un
colpo a una casa da
gioco IRIS
14.25 Private Pratice RAI 4
15.10 Brothers And Sisters
15.05 Baby Mama
17.20 Robin Hood RAI 4
17.35 Rai News - Giorno
17.40 I vicini di casa John
Belushi e sua moglie
vivono sereni, ma arriva
un nuovo vicino: Dan
Aykroyd RAI MOVIE
La schiava io ce l’ho e
tu no Un ricco siciliano,
oppresso da moglie e
amante, compera in
Brasile una schiava IRIS
18.10 Streghe RAI 4
19.25 Dio li fa e poi li accoppia Don Johnny Dorelli
viene violentato da
Marina Suma che però
rimane incinta RAI MOVIE
19.35 A-team IRIS
19.40 Xena RAI 4
20.20 Renegade IRIS
20.25 Heroes RAI 4
21.10 Fearless Storia vera di
un talento di arti marziali che vive l’assassinio
della figlia RAI 4
The Score Il boss
Marlon Brando offre
un colpo miliardario a
Robert De Niro IRIS
17.58 Friends JOI
17.59 Chicago Fire
IRIS
23.25 Sexy Beast - L’ultimo
colpo della bestia Un
criminale ritiratosi sulla
Costa del Sol viene contattato per un ultimo
colpo RAI MOVIE
0.25 Red Eye Lisa Reisert è
costretta a diventare
complice dell’omicidio
di un politico RAI 4
0.55 Rai News - Notte RAI
MOVIE
1.00 Moviextra 60 RAI MOVIE
1.25 Bersaglio altezza uomo
Istanbul: l’ispettore
Keaton/Merenda, sgomina una banda di
trafficanti di droga IRIS
20.25 Chicago Fire
PREMIUM
ACTION
18.25 Big Bang Theory JOI
18.40 Ti Lascio Una Rossa
PREMIUM CINEMA
18.45 Hart Of Dixie MYA
Tango & Cash I poliziotti Tango e Cash costretti a lavorare insieme
contro i narcotrafficanti
PREMIUM UNIVERSAL
18.50 Due Uomini e 1/2 JOI
Cult PREMIUM ACTION
19.05 Tutto può succedere
Jack Nicholson, scapolo
convinto, esce solo con
donne al di sotto dei 30
anni PREMIUM CINEMA
19.15 Shit! - My dad says JOI
19.30 Parenthood MYA
19.35 Psych JOI
Rescue Special
Operations PREMIUM
ACTION
21.15 I magnifici sette Un villaggio messicano, tormentato dai banditi,
chiede aiuto a un pistolero RAI MOVIE
22.50 Carjacked RAI 4
23.20 Gone baby gone Due
detective devono investigare sulla scomparsa
della piccola Amanda
PREMIUM
ACTION
21.15 Grimm PREMIUM ACTION
Le Belve PREMIUM
CINEMA
Carrie - Lo sguardo di
Satana Carrie, dai poteri telecinetici, fa una
vita d’inferno. Da
Stephen King PREMIUM
UNIVERSAL
22.00 I Signori della Fuga
PREMIUM ACTION
Mercy MYA
22.05
22.50 Almost Human
PREMIUM ACTION
22.58 Nip’n Tuck MYA
22.59 Shameless JOI
23.00 In Good Company In
seguito ad una fusione
aziendale, Dennis
Quaid si ritrova con un
nuovo capo PREMIUM
UNIVERSAL
17.00 La spia che venne dal
freddo SKY CLASSICS
17.10 Angel - La vita, il
romanzo Ascesa e
caduta di una scrittrice
inglese del primo
Novecento. Di François
Ozon SKY HITS
17.20 Law & Order: Unità
Speciale FOX CRIME
17.30 Mai Stati Uniti Cinque
personaggi scoprono di
avere un padre in
comune SKY CINEMA 1
17.45 Titanic L’aristocratica
Rose e il proletario
DiCaprio s’innamorano
in viaggio. 11 Oscar SKY
PASSION
17.55 Honey Honey insegna
danza hip-hop ai bambini e si esibisce in un
locale. Con J. Alba SKY
CINEMA FAMILY
18.15 Law & Order: Unità
Speciale FOX CRIME
18.25 La luna DISCOVERY
SCIENCE
18.50 In Cucina con
GialloZafferano FOX LIFE
19.00 Cane di paglia Dustin
Hoffman si trasferisce
con la moglie nella
campagna inglese per
studiare SKY CLASSICS
19.05 Yukon Men: gli ultimi
cacciatori DISCOVERY
CHANNEL
Gangster Squad La
lotta di due poliziotti
contro il boss mafioso
più temuto di Los
Angeles SKY CINEMA 1
19.10 N.C.I.S. FOX CRIME
W.E. - Edward e Wallis
Madonna torna alla
regia e racconta la storia reale più scandalosa
d’Inghliterra SKY HITS
19.35 Sex & the City FOX LIFE
Zambezia SKY CINEMA
FAMILY
20.00 Affari a quattro ruote
DISCOVERY CHANNEL
FOX
CRIME
Castle FOX LIFE
20.05 Criminal minds
20.15 Rising: la rinascita di
Ground Zero DISCOVERY
SCIENCE
21.00 N.C.I.S. FOX CRIME
Grey’s Anatomy FOX
LIFE
L’era glaciale 4 Continenti alla deriva
Manny, Sid, Diego, Ellie
e Scrat sono stati completamente ghiacciati
SKY CINEMA FAMILY
L’onore dei Prizzi
Charlie, killer mafioso,
s’innamora e sposa una
collega conosciuta a
una festa SKY CLASSICS
Ricordami ancora SKY
PASSION
Stato di crisi SKY MAX
21.10 Come è fatto DISCOVERY
SCIENCE
Vacanze di Natale a
Cortina A Cortina, l’avvocato Covelli decide di
tornare ad essere il
consorte leale SKY HITS
Elysium Los Angeles
2154. L’umanità rimasta
sulla Terra è un’unica
grande classe operaia
SKY CINEMA 1
21.55 N.C.I.S. FOX CRIME
Scandal FOX LIFE
22.00 Crisis Control: Traffico
UPS DISCOVERY CHANNEL
22.05 Clima del terzo tipo
DISCOVERY SCIENCE
22.35 Mimzy - Il segreto
dell’universo Due fratellini trovano casualmente tra le onde degli
oggetti misteriosi SKY
CINEMA FAMILY
Agente 007 - La morte
può attendere SKY MAX
22.45 Project Runway Italia
FOX LIFE
Gloria Sharon Stone
fugge con un bambino
al corrente della lista di
corrotti eccellenti SKY
PASSION
23.00 Come funziona la
Terra? DISCOVERY SCIENCE
23.05 End of Watch Tolleranza Zero Un
dramma incentrato
sulla lunga amicizia e
collaborazione tra due
poliziotti SKY CINEMA 1
23.10 Act of Valor Dopo l’uccisione di Bin Laden, i
Navy Seal approdano al
cinema da protagonisti
SKY HITS
36
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
MARCO ANSALDO
INVIATO A NAPOLI
Risultati
31ª giornata
Bologna-Atalanta
Lazio-Parma
Milan-Chievo
Napoli-Juventus
Sampdoria-Fiorentina
Sassuolo-Roma
Torino-Cagliari
Verona-Genoa
OGGI
0-2
3-2
3-0
2-0
0-0
0-2
2-1
3-0
19
Udinese-Catania
Sky Calcio 2 - Premium Calcio
Sky Sport 1 - Premium Calcio
18,30
Recupero della 22 a giornata
Roma-Parma
Sky Sport 1 - Premium Calcio
Classifica
Juventus
Roma*
Napoli
Fiorentina
Inter*
Parma*
Atalanta
Lazio
Verona
Torino
Milan
Sampdoria
Genoa
Udinese*
Cagliari
Chievo
Bologna
Livorno*
Sassuolo
Catania*
81
70
64
52
48
47
46
45
43
42
42
41
39
35
32
27
26
24
21
20
* Una partita in meno
Quarti di finale (andata)
DOMANI
ore 20,45
Barcellona
Atletico Madrid
Sky Sport 1 – Premium Calcio
Manchester United
Bayern Monaco
Sky Sport 3 – Premium Calcio 1
MERCOLEDI’ ore 20,45
Paris Saint Germain
Chelsea
Rete 4 - Sky Sport 1
Real Madrid
Borussia Dortmund
Sky Sport 3 – Premium Calcio 1
Quarti di finale (andata)
GIOVEDI’
Lione
Juventus
ore 21,05
Canale 5 – Sky Sport 1
FORMULA 1
GRAN PREMIO
DEL BAHREIN
Sakhir
DOMENICA
ore 17
Raiuno Sky Sport F1
l Napoli si è preso la sua
piccola rivincita. Aver
battuto per 2-0 la Juve
non gli servirà a lottare
per lo scudetto e forse
neppure per il secondo posto
ma la vittoria è stata attesa,
netta, conquistata con volontà.
Evapora la frustrazione di una
città che da tre anni aspettava
questo momento, e l’aspettava
anche troppo se l’ha festeggiato
lanciando in campo le bottigliette che potevano colpire Pirlo. A certi cretini capita di
non saper essere neppure
felici. La Juve (che può
anche permettersi di
sbagliare una partita)
dovrà saper uscire bene dalla sconfitta con
Juve a secco in serie A dopo
la quale ha interrotto la
13 mesi (record): non
serie di 43 partite semaccadeva dal 16/02/13, ko
pre in gol. Non crediamo
1-0 contro la Roma
che il campionato si sia riaperto ma serve il rilancio immediato che il calendario può
concedere. L’equazione «No Tevez, no party», ci sembra esatta
A segno
anche se non c’è stata soltanto
Dries
l’evanescenza dell’attacco. I
Mertens,
bianconeri non hanno avuto
26 anni,
scampo. Potrebbero appigliarsi
primo
al fuorigioco di Callejon sul prida sinistra,
mo gol, uguale a quello di Lloesulta con
rente a Torino, ma come allora
Jorginho
la scusa suonerebbe ridicola. Il
dopo il gol
Napoli è stato padrone del gio-
I
43
21
Livorno-Inter
MERCOLEDI’
L’analisi
SPORTLUNEDÌ
Gare in gol
del 2-0
SENZA TEVEZ
Attacco evanescente ma le
ragioni del ko sono atletiche
psicologiche e tattiche
co, con qualche parentesi in cui
la Juve si è affacciata sull’area
di Reina, senza impegnarlo neppure nel secondo tempo quando
ha gestito meglio la palla e ha
subito però il gol di Mertens. È
stato quasi un monologo, soprattutto nei primi 20’ in cui i
partenopei sarebbero passati
un paio di volte se tra i pali ci
fosse stato un portiere qualunque. Le ragioni della superiorità
del Napoli erano atletiche, psicologiche e tattiche, in rigoroso
ordine di importanza. La Juve è
un po’ sulle rotule e non da ieri.
L’infortunio di Vidal dopo un
minuto ha accentuato le difficoltà del centrocampo. Con il
senno di poi non abbiamo capito perché Conte non abbia sostituito lui che girava con il motore a regime bassissimo. Viaggiando al doppio della velocità,
quasi sempre in anticipo sulle
palle vaganti e con il movimento
di tutto il settore offensivo
(compreso Hamsik finalmente
a un livello accettabile), i napoletani hanno preso d’infilata la
Juve che ha indietreggiato. Oltre a Buffon, si vedeva il mestiere di Chiellini e Bonucci nel reggere l’urto concedendo meno
occasioni di quante se ne sarebbero potute creare. Era una tattica conservativa che non trovava sbocchi perchè ogni ipotesi
di contrattacco era stroncata
sul nascere nè i bianconeri trovavano la fluidità e la precisione
del passaggio. Si vedevano confusi lanci nel vuoto. Non è vero
che chiunque si rimpiazza. Oggi
Tevez è indispensabile. Con lui
sarebbe stato più semplice portare avanti la palla mentre con
Llorente e Osvaldo si annacquavano i tentativi di avanzare il
baricentro visto che arrivavano
di rado sui palloni imprecisi e
quando ci arrivavano vi si attor-
CADE LA CAPOLISTA: IL VANTAGGIO SULLA ROMA ORA È DI 11 PUNTI. CON UNA GARA IN PIÙ
Fine serie
Juve sconfitta a Napoli, stop a un’imbattibilità lunga 22 partite
cigliavano. Per Osvaldo un’altra
occasione sprecata, sebbene
grideremmo al prodigio se
avesse centrato la porta con
una coraggiosa rovesciata nel
primo tempo. Sulle fasce, in
particolare la destra, il Napoli
era superiore. Con Henrique e
Ghoulam, Benitez ha trovato
una bella coppia di terzini: ci sa-
rà anche una grande differenza
di budget a favore della Juve ma
a lui a gennaio hanno comprato
(spendendo soldi veri) i rinforzi
che Conte non ha avuto per ra-
gioni di bilancio.
Batti e ribatti, e proprio quando la pressione del Napoli era calata, riequilibrando il match, dalle fasce arrivava il cross giusto,
FUORICAMPO
Più del risultato
sorprende la modalità
GIGI GARANZINI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ualche segnale di riscossa in avvio di ripresa dopo aver limitato i
danni in quel primo tempo
monocromatico, nel senso
dell’azzurro. Ma senza mai
creare autentiche occasioni,
prima della definitiva resa alla prodezza di Mertens. Da
una parte il miglior Napoli del
2014. Dall’altra, particolarmente avvertita l’assenza di
Tevez ma soprattutto impalpabile la presenza di tanti, a
cominciare da quelle di
Osvaldo e Pogba.
Q
Ma è stata anche la giornata del Toro, non tanto per
la vittoria sul Cagliari quanto per la conferma ufficiale
di Ventura alla guida di un
progetto di più ampio respiro. Il Torino non andava oltre quota 40 dalla bellezza di
dodici anni. Oggi ha altre
sette giornate per arrotondare e insieme per meglio
mettere a fuoco un futuro
magari non immediato ma
finalmente compatibile con
il passato. Nel segno di un
calcio di qualità, che la squadra ha mostrato quest’anno
in una misura a tratti anche
sorprendente. E’ vero, non
sarà facile trattenere né
Cerci né Immobile: ma la loro quotazione è così lievitata
da consentire – nella deprecata ipotesi – il reinvestimento in giocatori di valore.
Magari in cerca di rilancio,
perché la voce che il vecchio
Ventura sa come far tornare
in alto pedine di talento che
si erano perse ormai è girata. E non riguarda soltanto
la coppia di attaccanti: ma
anche una classe operaia
che senza perdere l’attitudine alla lotta, in maglia granata ha mostrato di saper
indossare se non il frac perlomeno l’abito buono. Penso
a Moretti, ogni tanto a El
Kaddouri, soprattutto a Vives che porta sì la croce ma
quando canta sa anche iner-
picarsi sull’acuto: ieri con
l’apertura per il raddoppio
di Cerci, martedì a Roma
con quel fantastico lancio da
metà campo per la prodezza
di Immobile.
La giornata, infine, dell’arbitro Rizzoli che ha rischiato
per colpa del giudice di porta
Peruzzo di annegare in un
bicchier d’acqua e ha impiegato quasi cinque minuti per
riguadagnare la riva. Alla fine
tutto è bene quel che finisce
bene, perché il rigore lamentato da Sansone non c’era ed
è stato lo stesso giocatore ad
ammetterlo a denti stretti.
Ma se per tener – giustamente – lontana la moviola prende
piede l’escussione dei testi e
la piena confessione, siamo
daccapo a dodici.
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Tennis, Miami: Djokovic travolge Nadal
Dalla California a Miami, il risultato non cambia.
Novak Djokovic, n. 2 del mondo, dopo Indian
Wells trionfa anche nel secondo Masters 1000
della stagione: battuto 6-3 6-3 il n. 1 Rafa Nadal,
rivale di sempre. Quello di ieri è stato il 40°
confronto tra i due, con la 18a vittoria del serbo
che punta a riconquistare la vetta del ranking Atp.
Oggi in Tv
10,00 Tg Sport Flash
12,55 Perle di Sport
15,20 Calcio. Primavera, Verona-Inter
17,00 Fox Sports live
17,30 Eurogoals
17,50 Tg Sport
Conte impotente
nello stadio
delle trappole
Personaggio
Il tecnico regge le provocazioni ma perde la sfida
ANSA
IL DIVARIO
Azzurri superiori sulle
fasce: senza Buffon lo scarto
sarebbe stato superiore
La partita
so tempo a litigare con Benitez,
un finto placido, uno con l’aria da
curato di campagna ma lo spirito
di Don Camillo. Uno che stavolta
sorride.
GUGLIELMO BUCCHERI
INVIATO A NAPOLI
C
i sono stadi dove la
notte è (spesso) un
andamento lento
senza grandi squilli.
Il San Paolo, per
Antonio Conte, è uno di questi
perché, a Fuorigrotta, la Juve
del condottiero campione
d’Italia non ha ancora brindato
al bottino pieno. La sfida di
Conte, ieri, è filata via tutta
d’un fiato: in piedi, avanti e indietro davanti alla panchina come un pendolo instancabile.
Ma, in realtà, il duello del tecnico bianconero era cominciato
qualche ora prima e non certo
per colpa sua. Mourinho, da
Londra, lo aveva strattonato
Napoli
2
Juventus
0
Napoli
Juventus
(4-2-3-1)
(3-5-2)
Reina sv; Henrique 7,
Fernandez 7. Albiol
6,5, Ghoulam 6,5;
Inler 6, Jorginho 6,5;
Callejon 7 (44’ Dzemaili sv), Hamsik 6,5
(34’st Mertens 7), Insigne 6,5; Higuain 6
(29’st Pandev 6)
Buffon 7; Caceres 6,
Bonucci 7, Chiellini 6;
Lichtsteiner 5,5, Vidal 5, Pirlo 5, Pogba 5
(16’st Marchisio 5,5),
Asamoah 5 (8’ st Isla
5,5); Llorente 4,5,
Osvaldo 5 (24’st Vucinic 6)
ALL. Benitez
7 ALL. Conte
in campo con qualche secondo
di ritardo per colpa di un faccia
a faccia con Benitez. «Sei sempre tu, sei sempre il solito...», le
parole del tecnico al difensore
della Nazionale dopo un contrasto fra lo juventino ed Inler.
Chiellini ha risposto, ha provato
a reagire, si è dimenticato, per
un attimo, di indossare la nuova
maglia per riprendere il suo posto nel cuore di un’area, nel
frattempo, rimasta orfana della
sentinella più attenta e, così,
aperta allo scatto letale di Callejon, in anticipo su Asamoah
(seppur in fuorigioco di poco
più di 20 centimetri) e abile a
beffare Buffon.
Trappole e veleni. Napoli è
stata anche questo per l’allenatore, bianconero che non ha mai
voluto fare i conti con la classifica e con uno scudetto che non
ha mai considerato già blindato. «Solo chi ha giocato a calcio
sa che fino alla fine tutto può
cambiare...», è sempre stato il
ritornello del tecnico bianconero. Ieri, a Fuorigrotta, è cambiato il prodotto perchè la Juve
I veleni di Mou e le cifre
(sballate) di Benitez
sui fatturati dei due club
REUTERS
Non c’erano 20
punti prima fra
noi e non ce ne
sono 17 ora
De Laurentiis, presidente Napoli
ha ballato come non mai già dai
primi minuti della contesa. Callejon più Mertens: i giorni dei
malumori per le chiacchiere
che arrivavano da lontano, per
Conte, si sono conclusi con il rumore dei botti del San Paolo.
Buffon ci ha provato: i guantoni
del portiere Nazionale si sono
sporcati cercando di allontanare i pericoli degli azzurri. Poi, la
resa. Conte ha incrociato le
braccia, si è fermato davanti alla sua panchina guardando una
truppa, la sua, per una volta
normale. Pochi metri più in là,
ecco Benitez spuntare dal nulla
per una stretta di mano con il
collega che chiude la polemica:
è uscito sconfitto dalla partita
dei fatturati perché le cifre che
ha elencato non sono esatte. Ma
ha indovinato le mosse in campo. Il San Paolo festeggia e va
oltre provando a colpire Pirlo
con un lancio di bottigliette ed
esultando ad ogni passaggio di
Insigne e soci. Per Conte una
tappa di campionato di riflessione dopo quella di Firenze.
Apre Callejon (in fuorigioco), chiude Mertens
10’pt
Miracoli di Buffon
37’pt
Offside di 23 centimetri
9’st
Brivido Isla, Reina para
5
RETI: pt 37’ Callejon, st’36’ Mertens
ARBITRO: Orsato 6
AMMONITI: Inler, Lichtsteiner, Bonucci,
Henrique, Vidal
SPETTATORI: 50 mila circa
per la giacca urlando al mondo
come «l’Europa League sia una
coppa di seconda fascia...». Benitez, da Napoli, lo aveva scosso ricordando come nella partita dei fatturati la Juve abbia il
sopravvento sul club di Aurelio
De Laurentiis (riflessione
smentita dalle cifre).
Conte ha incassato, in silenzio perchè così si è imposto alla
vigilia della sfide di campionato. Un silenzio assordante che,
ieri, avrebbe voluto trasformare in un urlo di gioia nella pancia dello stadio ostile. Così non è
accaduto, in un duello fatto anche di trabocchetti, veleni,
trappole. In una, forse, è caduto
Giorgio Chiellini, costretto a
cambiare la maglia strappata e
Primo gol
Callejon
scatta
alle spalle
di Asamoah
e segna,
ma parte
in lieve
posizione
di offside
(foto Sky)
Al 7’ ferma Callejon poi altra prodezza:
questa volta su un tiro di Hamsik scagliato
da 6-7 metri e a filo di traversa. Il portiere
riesce a smanacciare oltre la traversa.
Gol del Napoli che approfitta dell’uscita di
Chielliniperilcambiomaglia.Ildifensoresta
rientrando mentre Insigne crossa e Callejon
(leggero fuorigioco) anticipa Asamoah.
Dopo un altro miracolo di Buffon su Callejon (29’), la Juve si rende pericolosa in avvio di ripresa ma Reina è bravo a bloccare il
cross teso di Isla, liberatosi sulla destra.
36’st
37
19,00 Udinese-Catania Sky Calcio 2/Premium Calcio
19,00 Bundesliga
Sky Sport 1
21,00 Livorno-Inter
Sky Sport 1/Calcio 1/Premium
21,00 Tennis. Finale Miami (replica)
Sky Sport 3
21,15 Il Processo del lunedì
Rai Sport 1
21,30 Basket . Partita Nba
Sky Sport 2
23,30 Tiki Taka
Italia 1
00,50 Calcio. Mondiali femminili U17
Rai Sport 1
SETTIMANA COMPLICATA
Antonio Conte, 44 anni, due scudetti e due Supercoppe italiane vinte con la Juve
di Insigne, per il gol di Callejon.
Asamoah si perdeva lo spagnolo
ma nessuno ci leva dalla testa
che se Chiellini fosse rientrato in
campo qualche secondo prima,
dopo aver cambiato la maglietta
sporca di sangue, davanti a Buffon ci sarebbe stato un presidio
diverso. Però Chiellini aveva per-
Rai Sport 1
Rai Sport 2
Rai Sport 2
Foxsports
Eurosport
Raidue
.
Il raddoppio
Ripartenza del Napoli che chiude il match
con Mertens, servito da un lancio di Pandev. Il belga controlla il pallone e da fuori
area segna con un diagonale potente.
Occhio di triglia
ELIO
PIRARI
CON «DESTROS»
LA ROMA VA
E REJA SI VESTE
COME IL PARMA
C
lamoroso al Meazza:
«Tutti in piedi per
Kakà», Nosotti.
****
La camera inquadra
una statua di cera, è l’eroica versione di Lotito esposta agli insulti della curva.
Ilaria D’Amico: «Cairo, dia
un consiglio a Lotito», in
quanto esperto di comunicazione Cairo la prende alla larga: «Guardi, oggi come oggi dare consigli a Lotito è davvero difficile».
****
Boban trasforma il dopo-partita di Milan-Chievo
in una trasmissione interamente dedicata al culto di
Corini: «Questi del Chievo
non hanno capito nulla dall’inizio alla fine, mai vista
una squadra così scollegata mentalmente».
****
La grande agorà. Rizzoli
e il rigore non dato al Sassuolo, Porrà spiega all’ultrà medio che il silenzio è
d’oro: «L’area di rigore si è
trasformata in una grande
agorà».
****
La grande monnezza.
Gasperini spiega a Preziosi il futuro del Genoa: «Indecenti, scadenti, partita
pessima, sta dilagando il
peggio».
****
«A livello di scouting la
Fiorentina ha una visione
periferica molto importante», Onofri.
****
Pinetina hard. Perversioni inconfessabili di Mazzarri: «Thohir viene così
spesso a Milano per stimolare i ragazzi. Io? No, no, io
mi stimolo da solo, ormai
lo faccio da tredici anni».
****
Da tempo immemore
Vincenzo D’Amico ammorba l’etere con un dogma
che lui reputa di grande
presa: «Con quei sette punti di penalizzazione il Siena
sarebbe secondo». Fusco,
più che incredulo, sfiancato: «Ancora? Ma ‘sta cosa
la ripeterai fino a giugno?».
****
«Destros e Bastos, vince
la Roma 2-0, a tra poco per
le interviste», Zancan Federicos.
****
Tecca coglie una delle
tante stravaganze di Reja:
«Il tecnico della Lazio si è
tolto la giacca, il suo abbigliamento in effetti si confondeva troppo con quello
dei giocatori del Parma».
****
Mistero El Kaddouri. Il
granata segna e dà in
escandescenze: «Ventura,
ce l’aveva con lei?», «No,
con la moglie».
W
LUNEDÌ 31 MARZO 2014 LA STAMPA 38
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Sport .39
.
Le pagelle
Fernandez affidabile
Buffon, miracoli inutili
Callejon imprevedibile Pirlo e Vidal sotto tono
MASSIMILIANO NEROZZI
INVIATO A NAPOLI
DALL’INVIATO A NAPOLI
SV
REINA
7
BUFFON
7
HENRIQUE
6
CACERES
7
BONUCCI
6
CHIELLINI
5,5
LICHTSTEINER
5
VIDAL
5
PIRLO
5
POGBA
Nessuna parata degna di questo
nome, al massimo un paio di uscite con grande tempismo che danno sicurezza alla compagnia.
Nel primo tempo offre l’anteprima di
Spiderman Due, a giorni nei cinema: riflessi pazzeschi sui colpi ravvicinati di Callejon e Hamsik,
mette la ragnatela anche sul rasoterra del giocatore spagnolo. Il primo gol avrebbe fregato
qualsiasi supereroe, e sul raddoppio è solamente umano.
Sulla destra comanda lui: mai nel panico dietro, davanti infila spesso il vicolo giusto. Il
Napoli ha azzeccato il terzino, anche se lui sa pure
fare altri mestieri.
7
Si arrangia benino su Insigne, intercettandolo anche alle alte velocità, poi però gli
concede la visione per i lanci, da dove nascono i
guai.
FERNANDEZ
Cancella Llorente, che gli facilita il
compito, finendo per regalargli una bella serata
di relax. Comunque monta un’affidabile sorveglianza anche sui calci d’angolo.
6,5
ALBIOL
6,5
GHOULAM
6
INLER
Approccio buddhista anche dentro
un casino del diavolo: sempre in anticipo su Higuain, non sbaglia un intervento. Costretto a
perdere la calma soltanto su Hamsik, che abbatte al limite.
Con esperienza e fisico tiene a bada
Osvaldo, rischiando solo sull’acrobazia dello juventino: pericolo più che accettabile.
Il prolungato strip-tease, pure per la
provocazione di Benitez, gli costa l’assenza sull’azione del gol, ma fino a lì era stato una roccia.
Qualche scricchiolio nella ripresa.
Discreta guardia su Lichtsteiner, e buone avanzate. Mostra anche un sinistro ben calibrato, se solo Buffon gli leva la punizione nei pressi dell’incrocio dei pali.
Primo tempo da pesca dei tappi alle
feste dell’Unità: un cross azzeccato ogni tre tentati. Non troppo meglio nella ripresa, quando
Conte deve spostarlo a sinistra.
Ringhia, pure troppo, beccandosi un
cartellino per una brutta pedata su Chiello. Però,
nel mezzo, si rivela l’unico bodyguard del centrocampo di Benitez e, alla fine, serve. Ha il peccato
di ciccare i suoi tiri dalla distanza, nonostane gli
ohh dell’arena.
6,5
Si ammacca subito al ginocchio destro, che si autobenda, stringendo i denti, ma dà
l’impressionediviaggiareatratticonilruotinodi
scorta. Finisce per giocare a mezzo servizio e, imputato di simulazione nell’area avversaria, salterà la prossima.
JORGINHO
Ruba le carte topografiche a Pirlo, e
da lì la strategia della battaglia, conducendo
bene il Napoli. Commette solo qualche peccato di inesperienza, a volte portando troppo
palla, contro gente che ne ha ben più di lui.
7
CALLEJON
Sbaglia i primi due colpi, non il terzo, quando brucia sullo scatto Asamoah anche se in fuorigioco di pochi centimetri. Una
giocata decisiva per squarciare il risultato:
fantastico guastatore dietro le linee, non sai
mai dove colpirà (dal 44’ st DZEMAILI SV).
6,5
HAMSIK
Prima partita tosta contro la Juve
di Conte, perché le altre volte aveva sconigliato. Stavolta si rivede, in formato sedici
noni: contropiedi, tagli, e tiri. Il gol gli manca
solo per un fuorigioco e un gran volo di Buffon (dal 34’ st MERTENS 7: entra e uccide la Juve. Controllo, dribbling e tiro malefico).
6,5
INSIGNE
Avvio da una sì e una no, e l’insofferenza del suo popolo sulle tribune: «Fa
Sassuolo
0
Roma
2
Sassuolo
Roma
(4-3-3)
(4-3-3)
Pegolo 6; Gazzola
6, Mendes 5, Cannavaro 6, Longhi 6;
Biondini 5,5 (17’ st
Zaza 5,5), Chibsah
6, Missiroli 5; Berardi 5 (36’ st Farias
sv), Floccari 5 (31’
st Masucci), Sansone 6,5
De Sanctis 6; Torosidis 5,5, Benatia 5,5,
Castan 6, Romagnoli 6; Nainggolan
6, De Rossi 6,5, Pijanic 6,5 (28’ st Taddei
6) ; Florenzi 6, Destro 7 (34’ st Totti sv)
Gervinho 6 (41’ st
Bastos 6)
ALL. Di Francesco 6
ALL. Garcia
6,5
RETI: pt 16’ Destro; st 51’ Bastos
ARBITRO: Rizzoli 4
AMMONITI: Mendes, Romagnoli
SPETTATORI: paganti 10.046 per un incasso di 273.234 euro, abbonati 7795 per
una quota di 85410 euro
Il migliore
i
José Callejon
ATTACCANTE
sempre lo stesso movimento», il commento
in cima alle hit. Difatti, spesso lo tamponano. Però trova il modo di far parecchio male
anche da lontano, azzeccando i due lanci
profondi che innescano i gol, per Callejon e
Mertens. Più degli slalom, incide con la visione notturna.
6
HIGUAIN
Non ha mai il mirino pulito, però fa un
pressing assatanato, e sa dare la palla ai compagni (dal 29’ st PANDEV 6: un po’ di mestiere).
Qualche giocata oscura, e non per il
genio ma perché proprio non si capisce, allora
prova a tenersi a galla con l’interdizione: non gli
basta.
Una ricezione e fuga da football americano, fermato soltanto con abbattimento falloso, è tutto quel che resta del suo primo tempo,
per il resto piuttosto confusionario: chiude ancora una volta con zero inserimenti e zero tiri,
una volta la sua grande specialità (dal 16’ st MARCHISIO 5,5: meglio di Paul, ma cincischia sul raddoppio).
5
ASAMOAH
Avvio con qualche brivido su Callejon,
poi si riassesta, salvo prendere poi il taglio assassino dallo spagnolo (dall’8’ st ISLA 5,5: neanche
male, ma una volta in area viene inghiottito dal
dilemma: crossare o tirare?).
Il migliore
i
Gigi Buffon
PORTIERE
4,5
LLORENTE
5
OSVALDO
Primi quarantacinque minuti da vacanziere sul Golfo, senza pigliarne una. Anche
peggio nella ripresa, quando finisce sempre in
fuorigioco.
Un paio di palloni difesi e una rovesciata alla Rooney, poi il buio della notte (dal 24’
st VUCINIC 6: risbuca dal 2 febbraio, cinque minuti contro l’Inter, e piazza subito un tiro e un bel
passaggio).
[M. NER.]
Destro e Bastos spingono i giallorossi a -11 dalla Juve
Stasera due posticipi
Roma sul velluto, Sassuolo piegato
Rigore sì, rigore no: quei 5’ di Rizzoli
L’Inter va a Livorno:
missione quarto posto
ANDREA MELLI
REGGIO EMILIA
Vince la Roma che consolida il
secondo posto (Destro e Bastos
i marcatori) e anzi riduce il distacco sulla Juve a 11 punti, un
margine che mercoledì, con il
recupero con il Parma, potrà ridursi ancora di più. Perde il
Sassuolo sempre penultimo e
invischiatissimo nella zona retrocessione, ma è l’operato di
Nicola Rizzoli a far discutere.
Tutto nasce al 35’: Sansone va a
terra dopo un contatto con Benatia, ma l’arbitro lascia correre non giudicando da rigore l’intervento del difensore giallorosso. Di diverso parere è invece Peruzzo, il suo giudice di porta, che comunica via auricolare
al fischietto bolognese, come
l’intervento di Benatia fosse invece da rigore. Da lì, il putiferio.
Perché i giocatori della Roma
non ci stanno e circondano Rizzoli, che nel frattempo aveva indicato il dischetto. Confusione
totale, sondaggio con i collaboratori e dopo cinque minuti Rizzoli torna sulla decisione iniziale, niente rigore e pallone scodellato all’interno dell’area di
rigore della Roma. In tribuna
Stefano Braschi, designatore
arbitrale, prende nota non senza imbarazzo, tra la contestazione dei tifosi neroverdi.
Che cosa è successo? Difficile da capire, secondo Benatia
sarebbe stato lo stesso Sansone
ad ammettere con Rizzoli la si-
mulazione ma contemporaneamente anche il contatto con il
difensore di Garcia. Tanto da
scorgere nel parapiglia in campo anche un abbraccio dell’arbitro al giocatore degli emiliani
quasi come a ringraziarlo dell’ammissione. Una versione che
non è andata ovviamente giù a
Eusebio Di Franceso, il tecnico
degli emiliani: «Si è vista una
pantomima senza precedenti, e
non mi si venga a dire che Sansone ha ammesso di essersi
buttato: non saremmo stati fermi tutto quel tempo», le parole
del tecnico. «Forse con la moviola in campo ci sarebbe voluto
meno tempo per decidere»
chiosa Garcia. E forse questa è
l’unica verità della giornata.
Udinese
Catania
Livorno
Inter
(3-5-1-1)
(4-3-3)
(3-5-2)
SKY CALCIO 2 - PREMIUM CALCIO
ORE 19
SKY SPORT 1 - PREMIUM CALCIO
22
21
1
Heurtaux Peruzzi
2
33
5
Danilo Bellusci
14
11
Domizzi Gyomber
24
27
Widmer Monzon
66
75
Scuffet Andujar
3
37
34
Bardi Handanovic
1
35
23
Emerson Ranocchia
23
7
Castellini Juan Jesus
5
18
15
Mbaye Jonathan
2
Pinzi Izco
13
24
Benassi Hernanes
88
Allan Lodi
10
27
Biagianti Cambiasso
19
15
19
26
11
Mesbah Palacio
8
9
9
Paulinho Alvarez
11
27
21
Belfodil Icardi
9
Pereyra Rinaudo
Gabriel Silva Keko
Di Natale Barrientos
ARBITRO: DOVERI
All: GUIDOLIN
ORE 21
Valentini Rolando
32 Bruno Fernandez Bergessio
10
(3-4-2-1)
Greco D’Ambrosio
ARBITRO: CALVARESE
All: MARAN
All: DI CARLO
All: MAZZARRI
33
40 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Vittoria e rinnovi, Toro già nel futuro
D
SQUADRA IN CRESCITA
Anche senza Immobile
confermati i progressi
mostrati nelle ultime prove
fatidica quota-salvezza. «Ora
giocheremo un campionato
nuovo - aggiunge il presidente -: abbiamo sette partite in
cui dover fare bene, anzi benissimo».
Ora, più che altro, il Toro ha
due mesi abbondanti di vantaggio sui club della sua stessa fascia per guardare avanti,
in campo e sul mercato. Partendo dal ricco patrimonio
che le prime tre stagioni di
Ventura gli hanno consegnato: valorizzazione di individualità come Cerci, Immobile,
Darmian, Glik e Vives; allestimento di una squadra che non
va mai in tilt, sa sempre o quasi cosa fare, cambia interpreti
senza snaturarsi, sa esprimersi con moduli differenti.
È un Toro con dei valori,
questo. Non soltanto quelli
economici delle sue due stelle
in orbita Mondiale. Tatticamente evoluto e consapevole
dei propri pregi e difetti, sa
cavarsela anche quando, come ieri, gli manca per squalifica il capocannoniere della A, il
bomber che aveva firmato 9
dei 13 precedenti gol granata.
Senza Immobile, sono tornati
a pungere insieme El Kaddouri e Cerci, a secco dal 3-1 di Verona del 17 febbraio. Un gol
per tempo, cercati con pazienza, adattandosi a un Cagliari
inedito, con Nenè unica vera
punta largo a destra. Giocando sul fattore-sorpresa, Lopez
ha tenuto il pallino nei primi
20’, poi Ventura lo ha ingabbiato. E nel dopo-partita s’è
preso i suo meriti: «Magari
non siamo stati spumeggianti
ma tatticamente è stata una
lezione di calcio. Abbiamo fatto un passo avanti gigantesco:
Pagelle
TORINO
elle undici vittorie già conquistate dal miglior Toro dell’era Cairo il
2-1 casalingo sul
Cagliari non è stata certamente la più esaltante. Altre
volte, aveva giocato ancora
meglio oppure segnato di più.
Quello di ieri, però, è un successo che potrebbe essere ricordato a lungo. Fino, addirittura, ad inaugurare un nuovo
capitolo della storia granata.
Sono stati tre punti che con
sette turni di anticipo hanno
frantumato l’annoso tabù della «quota 40», confermando
maturità e versatilità di una
squadra che sa infastidire le
big ma anche risolvere sfide
contro rivali più comodi concedendo, come contro i sardi,
un solo tiro in porta. Dopo Napoli, Livorno e Roma, insomma, una quarta prova consecutiva che convince. Una soddisfazione per il presente, una
garanzia per il finale di stagione. Ma, questa è la novità,
anche per un domani ben più
ampio. Perché ieri, dopo il triplice fischio del pessimo arbitro Tommasi, è cominciato il
futuro del Toro. Che, giustamente, si fonderà sugli stessi
uomini-chiave. «Eravamo
d’accordo da tempo, ma adesso lo possiamo dire: per altri
due anni Ventura e Petrachi
saranno ancora con noi». Le
parole di Cairo svelano il segreto di Pulcinella, ma aprono ufficialmente l’era della
programmazione. Tutto fatto
da tempo, ma poi «congelato»
fino al raggiungimento della
Bovo preciso
Vives torna
illuminante
11
Vittorie
TORINO
Il Toro
ha migliorato
il record
di successi
in serie A
ottenuti
nell’era Cairo
e fissato a 10
nel 2006/07
6
PADELLI
6
MAKSIMOVIC
6,5
BOVO
5,5
GLIK
5,5
BASHA
6
KURTIC
7
VIVES
6,5
DARMIAN
6
EL KADDOURI
7
CERCI
6,5
MEGGIORINI
Può poco sulla frustata di testa di Nenè, troppo
solo davanti a lui. Fa bene il resto. Pochissimo, a dire il vero.
LIVERANI
El Kaddouri (primo a destra e autore dell’1-0 ) e Kurtic festeggiano Cerci. L’ala ha segnato il raddoppio del Toro
Prima El Kaddouri 45’pt
poi il tocco di Cerci
Nenè, gol illusione
La partita
ROBERTO CONDIO
L’analisi
Cagliari ko, battuto il record di punti dell’era Cairo che annuncia: “Ventura e Petrachi fino al 2016”
Torino
2
Cagliari
1
Torino
Cagliari
(3-4-1-2)
(4-3-1-2)
Padelli 6; Maksimovic 6, Bovo 6,5, Glik
5,5; Basha 5,5 (34’ st
Farnerud sv), Kurtic
6, Vives 7, Darmian
6,5; El Kaddouri 6
(40’ st Tachtsidis sv);
Cerci 7 (45’ st Vesovic
sv), Meggiorini 6,5
Avramov 6; Pisano 6,
Rossettini 5,5, Astori
6, Avelar 5; Ekdal 6,
Conti 5,5, Eriksson 5
(11’ st Vecino 5); Cabrera 5 (1’ st Ibarbo
5); Ibraimi 5 (34’ st
Cossu sv), Nenè 6,5
ALL. Ventura
6,5 ALL. Lopez
Il Toro passa nell’ultima azione
del 1° tempo. Cerci slalomeggia
sulla destra, si arresta, si gira a
crossa sul 2° palo, dove El Kaddouri in tuffo anticipa Pisano.
La reazione del Cagliari non c’è.
Anzi, è il Toro a sfiorare più volte il
gol a inizio ripresa. Bellissimo il
sinistro da 20 metri di Meggiorini, deviato da Avramov.
Il meritato raddoppio granata
arriva grazie a un pallone tolto
da Glik a Ibarbo e all’assit di Vives per la corsa di Cerci che fredda col mancino Avramov.
Altre due stagioni con gli
artefici del percorso
cominciato in serie B
lanciato senza soffrire verso un
futuro che si prospetta intrigante. Ancora con Ventura, uno
che non era mai stato più di due
anni da nessuna parte. In granata potrebbe arrivare almeno
a cinque: «Stiamo seminando
bene. Ora c’è la necessità di migliorare ancora la rosa per tornare agli splendori del passato». Per farlo, servirebbe tanto
trattenere Cerci e Immobile. Da
ieri se ne può parlare meglio.
Chi sale
Nenè
6,5
Chi scende
Avelar
5
Padelli battuto
Il primo vero tiro in porta del Cagliari è il 2-1 di Nenè: un colpo di
testa secco, appena smanacciato da Padelli, su cross da destra
di Pisano bucato da Glik.
E
T
Lazio, vittoria thrilling. Genoa strapazzato a Verona
Lazio
3
Sampdoria
0
Verona
3
Parma
2
Fiorentina
0
Genoa
0
Lazio
Parma
Sampdoria
Fiorentina
Verona
Genoa
(4-2-3-1)
(4-3-3)
(4-2-3-1)
(4-3-3)
(4-3-3)
(4-3-3)
Marchetti 4; Konko
6, Biava 5,5, Novaretti sv (11’ pt Ciani
4,5), Radu 5,5;
Onazi 6, Cana 5,5
(21’ st Keita 6); Candreva 6,5, Mauri 5
(40’ st Postiga sv),
Lulic 6,5; Klose 6,5
Mirante 7; Cassani
5, Felipe 5, Lucarelli
5, Gobbi 5 (34’ st
Molinaro sv); Acquah 6 (25’ st Munari 5,5), Marchionni 6, Parolo 6; Biabiany 6,5, Cassano
6,5, Schelotto 6 (23’
st Palladino 5)
Da Costa 6, De Silvestri 6,5, Mustafi 6,5,
Gastaldello 6 (30’ st
Fornasier 6), Berardi
6, Palombo 6,5, Krsticic 6 (36’ st Renan
sv), Gabbiadini 6,
Eder 6, Soriano 6,
Maxi Lopez 6 (23’ st
Okaka 6)
Neto 6,5, Cuadrado
6,5, Diakité 6, Savic
6, Tomovic 6, Mati
Fernandez 6 (33’ st
Ambrosini sv), Aquilani 6, Borja Valero
6,5, Wolski 6 (14’ st
Vargas 6,5), Matri 6,
Ilicic 6 (25’ st Matos
6)
Rafael 6; Cacciatore
6, Moras 6,5, Marques 6, Albertazzi
5,5; Sala 6,5 (35’ st
Donati sv), Donadel
7, Hallfredsson 6 (45’
st Agostini sv); Iturbe
7 (25’ st Maietta 6),
Toni 8, Marquinho
6,5
Perin 6; Motta 6 (30’
st Konate sv), De Maio 5, Marchese 5, Antonelli 5,5; Sturaro
5,5 (15’ st Fetfatzidis
5,5), Bertolacci 5, De
Ceglie 5,5 (9’ st Calaiò 5); Centurion 5, Gilardino 5,5, Sculli 5,5
ALL. Reja
6 ALL. Donadoni
6
ALL. Mihajlovic
6 ALL. Montella
6
RETI: pt 15’ Lulic, 26’ Biabiany; st 22’
Klose, 36’ Ciani (aut.), 48’ Candreva
ARBITRO: Damato 6
AMMONITI: Cana, Onazi, Lucarelli, Felipe, Cassano, Candreva
SPETTATORI: 12 mila circa
Esterno destro, come contro l’Inter. Come a San
Siro, impegnato ma poco più
che anonimo (dal 34’ st FARNERUD SV).
Buone intenzioni,
spesso mal concretizzate.
5
32’st
Trasloca a sinistra,
che non è roba sua. Impacciato e impreciso, si fa soffiare un
pallone pericoloso da Pisano.
Meglio nella ripresa su Ibarbo,
fino all’amnesia del 2-1.
Giampiero Ventura, tecnico Toro
Contropiede letale
ARBITRO: Tommasi 5
AMMONITI: El Kaddouri, Ekdal, Rossettini
SPETTATORI: 4491 paganti, incasso
87.105 euro; abbonati 8780, quota 87.105
euro
PROGRAMMAZIONE
Ora c’è la
necessità
di migliorare
ancora la rosa
Avramov in corner
26’st
RETI: pt 45’ El Kaddouri; st 26’ Cerci, 32’
Nenè
sono più che mai orgoglioso di
questa squadra».
Quel che Ventura non dice,
ma nel giorno della doppietta
vittoria-rinnovo glielo si può
concedere, è che il Cagliari da
trasferta anche ieri ha mostrato tutti i suoi limiti. Di carattere
e qualità. Non vince da 13 mesi,
non segna mai più di un gol. Il
Toro, però, gli ha davvero concesso il minimo sindacale. E si è
I primi 3’ a sinistra,
poi al centro col compito di far
partire l’azione. Missione
compiuta, dopo un disimpegno sballato al 14’. Lanci precisi, anticipi da applausi.
Assist perfetto
10’st
Torna al suo posto,
ma comincia patendo Nenè. Si
assesta, senza mai voler strafare: un passo avanti.
ALL. Mandorlini
7 ALL. Gasperini
5
RETI: pt 34’ Donadel; st 43’ e 49’ Toni
ARBITRO: Russo 6
AMMONITI: Berardi, Savic, Wolski, Okaka,
Matos
SPETTATORI: 21.599 di cui 19.012 abbonati
(quota155.757,69euro)e2587paganti(incasso
39.297,89euro),incassototale195.055,58euro
ARBITRO: Celi 6
AMMONITI: Cacciatore, Sturaro, Bertolacci, Albertazzi
ESPULSI: pt 45’ Albertazzi
SPETTATORI: 20.144 per un incasso di
248.918,49 euro
Oltreché sempre
presente dove più serve, sta
tornando illuminante. Dopo
l’invenzione per il gioiello di
Immobile a Roma, ecco il lancio per la volata vincente di
Cerci e, prima, un invito al bacio per Meggiorini. Il rinnovo
del contratto è meritatissimo.
Sempre più a suo
agio anche da esterno sinistro.
Un jolly preziosissimo.
Ha il gran merito
del gol di testa da predatore
d’area. Prima e dopo, però, è
quasi trasparente (dal 40’ st
TACHTSIDIS SV).
Rieccolo: un assist
fatato e un gol di rabbia, a interrompere un digiuno lungo
sei partite. Maltrattato dai difensori e dall’arbitro, fa poco
altro. Ma è già tantissima roba
(dal 45’ st VESOVIC SV).
Quinta da titolare,
la seconda da 90’. Tanto per
cambiare non segna, ma ci
prova eccome. E ci va di nuovo
vicinissimo, sbattendosi per
due. Facesse il mediano sarebbeda7,5.Intanto,hariconquistato l’Olimpico. Con pieno
merito.
[R. CON.]
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Sport .41
.
migliori. Alessio ha fatto la differenza: sta tornando quel giocatore di cui anche l’Italia ha
bisogno per il Mondiale».
Per la gioia di Cairo, che dopo aver annunciato i rinnovi di
Ventura, Petrachi e Vives si
coccola Cerci e una squadra
sempre più di prospettiva.
«Abbiamo 11 nazionali – conteggia il presidente - e molti di
questi sono nostri al 100%. Ci
passerella per ringraziare sono Cerci, Darmian, Glik,
compagni, panchina e tifosi va- Basha, Immobile…». È un attile più di mille parole. «Alessio mo, Cairo se ne accorge e sol’ho visto bene – sorride Urba- spira. «È un wishful thinking,
no Cairo -, con la gamba e la vo- come dicono gli inglesi». Un’ilglia giusta. È
lusione, perché
rientrato in co- ERA A SECCO DA 557’ la partita è ancopertura combattutta da giocaDopo la rabbia per ra
tendo, ha fatto
re. «Vediamo che
un assist bellissi- il cambio col Livorno, cosa accadrà –
l’urlo di liberazione aggiunge -: abmo e un gran gol:
l’ho visto pugnabiamo buoni rapce e affamato». Tutto un altro porti con la Juve e ci parleremo
Cerci e il primo ad applaudirlo per fare la cosa migliore per
è il suo mentore. «È tornato ad noi, per loro e per il giocatore.
allenarsi bene – commenta Che poi Ciro voglia restare è un
Giampiero Ventura - e sta ri- fatto positivo: la sua volontà è
trovando la gamba dei tempi importante».
Personaggio
Assist e gol, riecco Cerci
“Uno così all’Italia serve”
Ventura benedice il suo pupillo: “Fa la differenza”
minuti. Un’infinità per lui, che
quest’anno si era abituato ad
aggiornare record personali e
granata, e una difficoltà per
una squadra che aveva bisogno
delle prodezze del proprio attaccante per tornare a volare.
Senza Immobile, il «gemello» fermo per squalifica, Cerci
si è preso il Torino sulle spalle e
l’ha portato oltre la soglia sensibile dei 40 punti in classifica.
Prima servendo una palla d’oro
a El Kaddouri, poi trovando il
12° gol in campionato con un
colpo dei suoi. Il successivo urlo di liberazione l’hanno sentito
anche fuori dallo stadio, ma la
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
n assist capolavoro e un
gol liberatorio. L’oro del
Toro è tornato a risplendere e soprattutto a sorridere: Alessio Cerci si riprende tutto quel aveva smarrito
nelle ultime sei partite, dopo la
prodezza di Verona, e risale sul
palcoscenico da protagonista.
Tanto assoluto quanto positivo, perché questa volta non ci
sono sostituzioni mal digerite,
gol sbagliati o polemiche a circondarlo, ma la semplice e pura gioia di essere tornato a segnare dopo un digiuno di 557
U
Alessio Cerci, 26 anni, è arrivato a quota 12 gol
All’estero
Serie A Tim
Classifica
TOTALE
RIGORI
PARTITE
SQUADRE
FAVORE
RETI
IN CASA
CONTRO
FUORI CASA
RETI
PARTITE
PARTITE
RETI
PUNTI
G
V
N
P
F
S
DIFF
T
R
T
R
G
V
N
P
F
S
G
V
N
P
F
S
1. Juventus
81
31
26
3
2
67
22
45
4
4
3
2
15
15
0
0
40
9
16
11
3
2
27
13
2. Roma
70
30
21
7
2
58
15
43
6
6
1
1
15
12
3
0
35
5
15
9
4
2
23
10
3. Napoli
64
31
19
7
5
59
32
27
6
5
3
2
16
10
4
2
31
12
15
9
3
3
28
20
4. Fiorentina
52
31
15
7
9
49
33
16
8
7
5
5
15
8
3
4
29
21
16
7
4
5
20
12
5. Inter
48
30
12
12
6
47
31
16
0
0
5
3
16
7
7
2
21
15
14
5
5
4
26
16
6. Parma
47
30
12
11
7
49
37
12
4
3
7
6
15
6
7
2
22
16
15
6
4
5
27
21
7. Atalanta
46
31
14
4
13
37
39
-2
1
1
4
3
15
10
2
3
24
16
16
4
2
10
13
23
8. Lazio
45
31
12
9
10
40
40
0
4
4
4
3
15
8
4
3
23
15
16
4
5
7
17
25
9. Verona
43
31
13
4
14
46
52
-6
6
6
6
5
16
9
2
5
26
21
15
4
2
9
20
31
10. Torino
42
31
11
9
11
45
40
5
7
5
6
6
16
7
5
4
26
18
15
4
4
7
19
22
11. Milan
42
31
11
9
11
47
43
4
5
3
4
3
15
7
4
4
21
16
16
4
5
7
26
27
12. Sampdoria
41
31
11
8
12
40
43
-3
4
4
6
6
16
6
5
5
24
19
15
5
3
7
16
24
13. Genoa
39
31
10
9
12
34
39
-5
8
5
7
6
15
7
4
4
19
15
16
3
5
8
15
24
14. Udinese
35
30
10
5
15
33
42
-9
7
6
5
4
14
7
2
5
17
15
16
3
3
10
16
27
15. Cagliari
32
31
7
11
13
29
41
-12
5
2
4
4
16
7
4
5
22
23
15
0
7
8
7
18
16. Chievo
27
31
7
6
18
26
46
-20
5
4
3
0
15
5
2
8
17
18
16
2
4
10
9
28
17. Bologna
26
31
5
11
15
24
48
-24
6
5
6
6
16
3
7
6
13
21
15
2
4
9
11
27
18. Livorno
24
30
6
6
18
32
56
-24
3
3
8
8
15
4
4
7
19
24
15
2
2
11
13
32
19. Sassuolo
21
31
5
6
20
29
61
-32
6
5
6
4
16
4
1
11
17
33
15
1
5
9
12
28
20. Catania
20
30
4
8
18
23
54
-31
2
2
4
3
15
4
6
5
16
20
15
0
2
13
7
34
In caso di parità di punti la classifica viene stilata in base a: 1° Scontri diretti; 2° Differenza reti negli scontri diretti; 3° Differenza reti generale; 4° Maggior numero di reti segnate; 5° Sorteggio.
Le prime due direttamente in Champions League, la terza ai preliminari di Champions, quarta e quinta in Europa League, le ultime tre retrocedono in serie B.
Risultati
Milan-Chievo
3-0
p.t.: 4’ Balotelli (Mi); 27’ Kaka’ (Mi); s.t.: 9’
Kaka’ (Mi)
Sassuolo-Roma
0-2
p.t.: 16’ Destro (Ro); s.t.: 51’ Bastos (Ro)
Verona-Genoa
3-0
p.t.: 35’ Donadel (Ve); s.t.: 43’ Toni (Ve);
49’ Toni (Ve)
Lazio-Parma
3-2
p.t.: 15’ Lulic (La); 26’ Biabiany (Pr); s.t.:
22’ Klose (La); 36’ Ciani (La) aut.; 48’
Candreva (La)
Sampdoria-Fiorentina
0-0
I numeri di Fiandrino
15
CONSIGLI
(Atalanta)
STENDARDO
(Atalanta)
BOVO
(Torino)
FERNANDEZ
(Napoli)
CANDREVA
(Lazio)
MERTENS
(Napoli)
CALLEJON
(Napoli)
KAKÀ
(Milan)
CERCI
(Torino)
oggi 19,00
oggi 21,00
Atalanta-Sassuolo
(0-2)
Cagliari-Roma
(0-0)
Catania-Torino
(1-4)
Chievo-Verona
Sab. ore 18,00 (1-0)
Fiorentina-Udinese
(0-1)
Genoa-Milan
Lun. ore 21,00 (1-1)
Inter-Bologna
Sab. ore 20,45 (1-1)
Juventus-Livorno
Lun. ore 19,00 (2-0)
Lazio-Sampdoria
ore 12,30
(1-1)
Parma-Napoli
ore 20,45
(1-0)
Gol di Toni (4a doppietta):
a 7 gare dal termine ha
già eguagliato il primato di un
bomber del Verona in un solo
campionato di A, come Bui
(’68/69) e Penzo (’82/83).
Punti conquistati dalla
Samp in 19 partite con
Mihajlovic in panchina (9 vittorie, 5 pareggi, 5 ko): solo Juve,
Roma, Napoli e Parma nel frattempo hanno fatto meglio.
Gol dalla panchina per la
Roma, con quello di Bastos
realizzato al Sassuolo (record
stagionale): le altre sono di
Ljajic (3), Destro (2), Bradley e
Totti.
Gol di Kakà in 300 gare
con il Milan: grazie alla
doppietta di sabato al Chievo
ha staccato Prati (102). In campionato ha segnato in 61 partite (77 gol), nelle quali i rossoneri hanno raccolto 167 punti.
Giornisenza vittorie in
trasferta per il Cagliari: l’ultima a Pescara (2-0) il 17
febbraio 2013.
32
8
TONI
(Verona)
DESTRO
(Roma)
13a di Ritorno 06/04 - Ore 15,00
Napoli-Juventus
2-0
p.t.: 36’ Callejon (Na); s.t.: 36’ Mertens (Na)
Livorno-Inter
18 reti: Tevez (Ju, 1 rig.).
17 reti: Immobile (To).
15 reti: Toni (Ve, 1 rig.).
14 reti: Higuain (Na, 4 rig.), Rossi (Fi, 5 rig.).
13 reti: Palacio (In), Balotelli (Mi,
3 rig.), Gilardino (Ge, 4 rig.).
12 reti: Callejon (Na), Berardi
(Sa, 5 rig.), Cerci (To, 5 rig.).
11 reti: Llorente (Ju), Cassano
(Pr, 1 rig.), Denis (At, 1 rig.), Paulinho (Li, 2 rig.), Vidal (Ju, 2 rig.).
10 reti: Destro (Ro), Paloschi
(Ch, 3 rig.), Di Natale (Ud, 4 rig.).
9 reti: Gabbiadini (Sa), Eder
(Sa, 3 rig.).
Prossimo turno
Torino-Cagliari
2-1
p.t.: 46’ El Kaddouri (To); s.t.: 26’ Cerci (To);
32’ Nene’ (Ca)
Udinese-Catania
11 della settimana
Marcatori
Bologna-Atalanta
0-2
p.t.: 22’ De Luca (At); 26’ Estigarribia (At)
1 Un grande Napoli batte la
capolista e piazza tre uomini
nella formazione ideale della
settimana: i due marcatori più
il difensore Fernandez. Bene
anche l’Atalanta, che costruisce a partire dalle fondamenta
la sesta vittoria di fila. In attacco si rivede Cerci insieme con
altri due candidati al Mondiale.
104
405
Spagna
Inghilterra
31a Giornata
32a Giornata
Espanyol-Barcellona
0-1
Celta-Siviglia
1-0
Athletic-At. Madrid
1-2
Real Madrid-Rayo Vallecano
5-0
Valladolid-Almeria
1-0
Osasuna-Real Sociedad
1-1
Villarreal-Elche
1-1
Valencia-Getafe
1-3
Granada-Levante
oggi 20,00
Betis-Malaga
oggi 22,00
4-1
Manch. United-Aston Villa
1-0
Crystal Palace-Chelsea
4-0
Southampton-Newcastle
1-0
Stoke City-Hull City
3-0
Swansea-Norwich City
West Bromwich Albion-Cardiff City 3-3
1-1
Arsenal-Manch. City
1-3
Fulham-Everton
4-0
Liverpool-Tottenham
oggi 21,00
Sunderland-West Ham
Classifica
Classifica
At. Madrid 76; Barcellona 75; Real
Madrid 73; Athletic 56; Real Sociedad, Siviglia 50; Villarreal 49; Valencia, Espanyol 40; Levante 37; Celta
36; Granada 34; Rayo Vallecano 33;
Malaga, Elche 32; Getafe 31; Valladolid, Almeria, Osasuna 30; Betis 22
Liverpool 71; Chelsea 69; Manch. City
67; Arsenal 64; Everton 60; Tottenham
56; Manch. United 54; Southampton
48; Newcastle 46; Stoke City 40; West
Ham, Aston Villa 34; Swansea, Hull City
33; Norwich City 32; Crystal Palace 31;
West Bromwich Albion 29; Cardiff City
26; Sunderland 25; Fulham 24
Germania
Francia
a
31a Giornata
28 Giornata
Schalke 04-Hertha Berlino
B. Leverkusen-Eintracht Braunschweig
Bayern M.-Hoffenheim
Mainz-Augsburg
Stoccarda-Borussia D.
Wolfsburg-Eintracht F.
Friburgo-Norimberga
Borussia M.-Amburgo
Hannover-Werder Brema
2-0
1-1
3-3
3-0
2-3
2-1
3-2
3-1
1-2
Nizza-Paris-Sg
Sochaux-Marsiglia
Ajaccio-Tolosa
Evian Tg-Monaco
Montpellier-Valenciennes
Nantes-Bordeaux
Stade Reims-Lorient
Rennes-Bastia
Lille-Guingamp
Lione-St-Etienne
Classifica
Classifica
Bayern M. 78; Borussia D. 55; Schalke
04 54; B. Leverkusen 48; Wolfsburg
47; Borussia M. 45; Mainz 44; Augsburg 39; Hoffenheim, Hertha Berlino
36; Eintracht F., Werder Brema 32;
Hannover, Friburgo 29; Norimberga
26; Stoccarda, Amburgo 24; Eintracht
Braunschweig 22
Paris-Sg 76; Monaco 63; Lille 57;
St-Etienne 54; Lione 48; Marsiglia
45; Stade Reims, Tolosa 44; Bordeaux 43; Bastia 40; Nizza 38;
Rennes, Lorient, Nantes 37; Montpellier, Guingamp 35; Evian Tg
34; Valenciennes 29; Sochaux 26;
Ajaccio 19
Prima Divisione
Girone A
Girone B
Il Girone A ha osservato un turno di
riposo. Riprenderà il Campionato domenica 6 aprile
Ascoli-Perugia
0-1
Barletta-Benevento
1-6
Catanzaro-Gubbio
1-1
Frosinone-Salernitana
2-2
Aquila-Pontedera
Lecce-Nocerina
Seconda Divisione
Girone A
Classifica
Alessandria-Mantova
2-1
Sassari Tor.-Pergolettese
2-0
Cuneo-Castiglione
2-1
Monza-Bassano
1-2
Porto Tolle-Rimini
1-1
Real Vicenza-Spal
1-1
Renate-Virtus Vecomp Vr
1-1
Santarcangelo-Bellaria
1-2
Forli’-Bra
4-0
Bassano 63; Renate 51; Alessandria,
Monza 50; Santarcangelo, Spal 48; Sassari Tor. 46; Mantova, Real Vicenza 45;
Forli’ 42; Porto Tolle (-2), Cuneo 39; Virtus Vecomp Vr 38; Rimini (-1) 37; Pergolettese 33; Castiglione 26; Bellaria (-1)
15; Bra 9
Prossimo Turno
6/04: Bellaria-Real Vicenza, Bra-Santarcangelo, Mantova-Cuneo, Monza-Sassari Tor.,
Pergolettese-Spal, Porto Tolle-Renate, Rimini-Forli’, Virtus Vecomp Vr-Alessandria, Bassano-Castiglione
Girone B
Classifica
Castel Rigone-Foggia
1-6
Cosenza-Gavorrano
1-0
Arzanese-Melfi
1-1
Aversa N.-Aprilia
0-0
Martina-Sorrento
3-1
Messina-Casertana
2-1
Teramo-Vigor Lamezia
3-0
Tuttocuoio-Ischia
1-0
Chieti-Poggibonsi
0-0
Cosenza 54; Teramo 51; Casertana 50;
Foggia 47; Messina 45; Melfi, Ischia 44;
Vigor Lamezia 40; Tuttocuoio 39; Chieti (-1), Martina 37; Sorrento, Aversa N.
36; Aprilia, Castel Rigone 34; Poggibonsi 32; Arzanese 31; Gavorrano 28
Prossimo Turno
6/04: Casertana-Melfi, Foggia-Poggibonsi, Gavorrano-Chieti, Ischia-Cosenza, Martina-Aversa N., Sorrento-Tuttocuoio, Teramo-Arzanese, Vigor Lamezia-Messina,
Aprilia-Castel Rigone
0-1
1-1
2-2
1-0
0-0
0-0
1-1
3-0
1-0
1-2
0-2
(a tavolino) 3-0
Paganese-Grosseto
0-2
Pisa-Prato
5-0
Riposa : Viareggio
Classifica
Classifica
Entella 53; Pro Vercelli 47; Cremonese
44; Vicenza (-4) 42; Sudtirol, Savona 40;
Como 38; Venezia 37; Albinoleffe (-1)
35; Feralpi 32; Lumezzane, Reggiana 28;
Carrarese 27; Pro Patria (-1) 25; San Marino 20; Pavia 19
Frosinone 59; Perugia 56; Lecce 55; Catanzaro 47; Aquila, Pisa 46; Benevento,
Pontedera 43; Salernitana 42; Grosseto 40; Prato, Gubbio 36; Viareggio 27;
Ascoli (-4), Barletta 21; Paganese 13;
Nocerina (-2) 12
Prossimo Turno
Prossimo Turno
6/04: Feralpi-San Marino, Lumezzane-Reggiana, Pavia-Albinoleffe, Sudtirol-Savona, Venezia-Como, Vicenza-Pro
Vercelli, Entella-Pro Patria, CarrareseCremonese
6/04: Grosseto-Lecce, Gubbio-Aquila, Nocerina-Paganese, Perugia-Viareggio, Pontedera-Barletta, Prato-Ascoli, Salernitana-Pisa, Benevento-Catanzaro; Riposa :
Frosinone
42 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
STEFANO MANCINI
INVIATO A SEPANG
Che cosa faceva la Mercedes
negli anni in cui la Red Bull
vinceva inseguita dalla Ferrari? Pensava al futuro. Programmava. Progettava. La rivoluzione parte da lontano,
tre anni almeno durante i quali gli avversari si rincorrevano
in pista e le cosiddette frecce
d’argento arrancavano. «Perché gettarsi in una sfida persa
in partenza?», si erano chiesti
a Stoccarda ammirando le
meraviglie aerodinamiche
della Red Bull e gli sforzi che
venivano fatti a Maranello per
recuperare pochi, insufficienti decimi di secondo.
Eccolo il risultato: Gran
premio di Australia vinto due
settimane fa da Nico Rosberg,
Gran premio di Malesia vinto
ieri da Lewis Hamilton davanti
a Rosberg, prima doppietta
Mercedes dal 1955 (Gp d’Italia,
protagonisti Fangio e Taruffi),
Superiorità frutto
del lavoro degli ultimi
tre anni in preparazione
al nuovo regolamento
primo e secondo posto nella
classifica dei piloti, primo posto in quella dei costruttori.
Non è soltanto una questione
di numeri: contano le proporzioni del successo, i distacchi
inflitti agli avversari, la superiorità in tutte le condizioni e
situazioni, dalle prove libere
alle qualifiche, su asciutto e
bagnato, con il fresco di Melbourne e l’afa di Sepang, nella
velocità di punta come nella
percorrenza in curva.
Hamilton l’aveva detto a fine 2012, mentre annunciava
l’addio alla McLaren e si prendeva dello sciocco ingrato che
tradisce per i soldi: «Scelgo la
Mercedes perché mi è piaciuto il loro progetto». E con la
parola «progetto» intendeva
la pianificazione e la scelta dell’obiettivo di lunghissimo termine, non certo i disegni del
kers e dell’ers. «So che il primo
anno non toccherò palla,
ma nel 2014 saremo i più forti», era stato
all’incirca il
concetto. «Ho
una monoposto spettacolare», ha confermato dopo il
podio di ieri.
La Mercedes
ha su Renault
e Ferrari un vantaggio tecnico
di almeno sei mesi che in pista
si traduce in una superiorità
imbarazzante. Lo si era intuito
fin dai primi test invernali, con
Campione del mondo 2008
Lewis Hamilton, 29 anni,
23 vittorie in carriera, taglia
il traguardo. Sopra, sul podio
con il compagno Rosberg
PHOTOPRESS
F1, GP DI MALESIA: SUL PODIO ANCHE VETTEL, ALONSO QUARTO
I nuovi padroni
Mercedes senza rivali, doppietta dopo 59 anni
Stavolta vince Hamilton: “Ho un’auto spettacolare”
Come nel 1955 a Monza
L’ultima doppietta Mercedes
risaliva al Gp d’Italia 1955:
vinse Juan Manuel Fangio,
2° il compagno Piero Taruffi
la macchina appena messa in pista che macinava chilometri
mentre i rivali faticavano anche
solo ad accendere il motore.
Al momento soltanto la Red
Bull sembra in grado di fare
qualcosa per evitare che il campionato finisca entro pochi mesi. Ha del miracoloso il recupero dei campioni del mondo, che
ancora un mese fa faticavano a
scendere in pista senza che la
monoposto prendesse fuoco.
Nei 56 giri del Gran premio di
Sepang, Vettel ha messo pressione a Rosberg fino all’ultimo,
mentre Ricciardo è stato costretto a ritirarsi da una serie
tale di sfortune e imprevisti che
ne fanno il degno erede di Mark
Webber, ma fino a metà gara è
stato agevolmente davanti alla
Ferrari. Malgrado i buoni risultati la Red Bull ha identificato
un colpevole: la Renault. «Ci
danno un motore che ha 80 cavalli in meno», ha accusato Helmut Marko, consigliere del patron delle bibite Dietrich Mateschitz, dimenticando i successi
conseguiti dal 2010.
Alonso incassa un altro
quarto posto che fa classifica e
in teoria tiene apertissimo il discorso. Nella pratica, però, ha
fallito l’obiettivo minimo di dare
la caccia alle Red Bull e di avvicinare le Mercedes. Raikkonen
è missing, scomparso: colpa di
una foratura provocata da Magnussen nelle prime curve, colpa anche sua che si è appisolato
nelle ultime posizioni.
Rosberg e Hamilton corrono
come ha fatto Vettel negli ultimi
quattro anni. Ecco, se proprio
vogliamo trovare un difetto di
programmazione nella squadra
tedesca è la scelta di due piloti
di vertice che alla prima occasione si faranno la guerra. Un
problema che Red Bull e Ferrari vorrebbero avere.
www.lastampa.it/mancini
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Dopo un lungo
inverno
vincere
è bellissimo:
il team è stato
perfetto
Sport .43
.
Ferrari, allarme motore
“Mai stati competitivi”
Il propulsore sembra inferiore agli altri: tre ritiri dei team clienti
Alonso: “Sono a -1 da Lewis ma la gara è stata difficile”
il caso
Lewis Hamilton
DALL’INVIATO A SEPANG
lonso parla di
«incubo», Domenicali di «allarme», Raikkonen
di «macchina che
non mi piace». Sono bastate
due gare per capire che la situazione è complicata al limite della crisi. La Ferrari è la
terza forza del campionato
dietro alla Mercedes (imprendibile) e alla Red Bull, una
condizione simile a quella dell’anno scorso salvo che stavolta i distacchi sono molto più
alti. Eppure la rivoluzione del
turbo e dei sistemi ibridi era
stata accolta come una grande opportunità: finalmente il
motore tornerà a contare più
dell’aerodinamica, si diceva.
È andata proprio così. Il
problema è che il motore della
Ferrari è meno potente o efficiente rispetto a quelli prodotti da Mercedes e Renault e
A
Una ruota svitata condanna Ricciardo
I meccanici Red Bull corrono verso l’auto
di Ricciardo, uscito dai box con la ruota anteriore
sinistra mal fissata: il pilota sarà penalizzato
di 10 posizioni sulla griglia di partenza in Bahrein
FUORI
GIRI
Massa perseguitato
dagli incubi via radio
ernando is faster
than you» era diventato un tormentone per il povero Felipe
Massa. Da quella volta (era il
Gp di Germania 2010) è cambiata la storia degli ordini di
scuderia: alla frase in codice
si sostituiva l’umiliazione. Dire a un pilota che un altro è
più veloce significa demolirlo.
E infatti Massa non ha più
vinto. Ha vivacchiato in Ferrari e quattro anni dopo se n’è
andato alla Williams per liberarsi dell’ingombrante com-
«F
pagnia di Alonso, e lì ha pensato di giocarsela alla pari. Squadra nuova, rapporti nuovi, una
buona macchina. Una seconda
giovinezza. È durata lo spazio
di due gare: l’idillio è stato
spezzato nel finale del Gp di
Malesia, quando l’ingegnere lo
ha chiamato via radio e in un
surreale remake gli ha detto:
«Valtteri (Bottas) is faster than
you». Bravo Felipe a non ubbidire, ma l’umiliazione è passata di nuovo in diretta tv: come
si fa a essere più lenti di uno
che si chiama Bottas? [S. MAN.]
RAIKKONEN 12°
Dopo la foratura non si
vede più: «La macchina
non mi piace»
nel Gp di Malesia non è stato
neppure affidabile, perché tre
piloti su sei che lo usano si sono ritirati: Sutil e Gutierrez
della Sauber e Bianchi della
Marussia. «Non posso dire
nulla delle altre squadre spiega il dg Domenicali -.
Quanto a noi, non voglio additare singoli ingegneri: dobbiamo migliorare in tutte le aree.
Il tempo c’è ma dobbiamo fare in fretta». Serve uno «step
di macchina», insiste Domenicali, cioè un deciso passo
avanti, altrimenti il distacco
diventerà incolmabile. Domenica prossima in Bahrein non
sono previste novità, mentre
nelle gare successive in Cina e
in Spagna sono attesi i primi
miglioramenti.
PHOTOPRESS
Fernando Alonso, 32 anni, a fine gara osserva la Mercedes di Hamilton
Che cosa manca alla F14 T
per diventare competitiva? Innanzitutto velocità in rettilineo
e trazione. «Ho un paio di belle
notizie - esordisce Alonso nel
consueto incontro con la stampa a fine gara -: sono terzo in
classifica a un solo punto da Hamilton, mentre Vettel è dietro, e
non ho avuto problemi tecnici,
al contrario che in Australia.
Ma la prima parte della gara è
stata un po’ un incubo. Nel finale, man mano che la benzina calava, la situazione migliorava
ma non sono mai stato competitivo». Un’altra bella notizia dal
suo punto di vista è la sfida con
il compagno di squadra.
Raikkonen continua a essere la
versione bionda di Massa: dopo
una buona partenza è stato
tamponato da Magnussen, è
tornato ai box con una gomma
forata e si è appisolato nelle retrovie finendo per essere doppiato. «Se finisci davanti al tuo
compagno di squadra - ha infie-
Dobbiamo
migliorare
in tutte le aree,
c’è tempo
ma bisogna
fare in fretta
Stefano Domenicali, dg Ferrari
rito Alonso - significa che stai
facendo qualcosa di più ed è
quello che ci si aspetta da te».
Sono magre consolazioni davanti allo spettro di una stagione
di nuovo fallimentare. L’esempio
della Red Bull può essere giudicato da due punti di vista. Domenicali sceglie il bicchiere mezzo
pieno: «Fino a tre settimane fa
sembrava che non fossero nemmeno in grado di finire una gara,
mentre ora sono tornati competitivi quasi al livello del 2013. Significa che anche noi ce la possiamo fare». La versione pessimista è che la Ferrari ha un avversario in più da rimontare.
Adesso la F1 si sposta in
Bahrein senza passare da casa.
Domenica si corre sulla pista dei
test dove, oltre alla Mercedes,
aveva destato un’ottima impressione la Williams. Un avversario
in più per la Ferrari, un’altra
corsa in difesa aspettando pezzi
(e idee) nuovi. Sperando che
non sia troppo tardi.
[S. MAN.]
LE PAGELLE DI STEFANO MANCINI
Centimetri - LA STAMPA
La corsa ai raggi X
Così all’arrivo
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
L. Hamilton (Mercedes)
N. Rosberg (Mercedes)
S. Vettel (Red Bull)
F. Alonso (Ferrari)
N. Hulkenberg (Force India)
J. Button (McLaren)
F. Massa (Williams)
V. Bottas (Williams)
K. Magnussen (McLaren)
D. Kvyat (Toro Rosso)
R. Grosjean (Lotus)
K. Raikkonen (Ferrari)
K. Kobayashi (Caterham)
M. Ericsson (Caterham)
M. Chilton (Marussia)
S. Perez (Force India) cambio
P. Maldonado (Lotus) turbo
J. Bianchi (Marussia)
J. E. Vergne (Toro Rosso) turbo
A. Sutil (Sauber) imp. elettrico
E. Gutierrez (Sauber) cambio
D. Ricciardo (Red Bull) ala ant.
MONDIALE PILOTI
1h 40’25”974 1 N. Rosberg (Ger)
43
25
a 17”313 2 L. Hamilton (Ing)
24
a 24”534 3 F. Alonso (Spa)
23
a 35”992 4 J. Button (Ing)
20
a 47”199 5 K. Magnussen (Dan)
N.
Hulkenberg
(Ger)
6
18
a 1’23”691
7 S. Vettel (Ger)
15
a 1’25”076
8 V. Bottas (Fin)
14
a 1’25”537
9 K. Raikkonen (Fin)
6
a 1 giro
10 F. Massa (Bra)
6
a 1 giro
a 1 giro
MONDIALE COSTRUTTORI
a 1 giro 1 Mercedes-AMG
68
a 1 giro 2 McLaren
43
30
a 2 giri 3 Ferrari
20
a 2 giri 4 Williams
della
5 Force India
19
rit prima
partenza
15
rit 8° giro 6 Red Bull
rit 9° giro
rit 19° giro
rit 33° giro
GIRO PIÙ VELOCE
rit 36° giro
Il 53° di Hamilton
1’43’’066 (media di 193,611 km/h)
rit 50° giro
9
8
7
4
sv
Lewis
Hamilton
Sebastian
Vettel
Fernando
Alonso
Kimi
Raikkonen
Daniel
Ricciardo
SONTUOSO
Fa ciò che vuole senza
mai tirare. Accelera solo
nel finale per firmare il
miglior giro della corsa:
9 decimi più veloce
del compagno di squadra.
Il sorriso di Rosberg,
con lui sul podio,
è molto più tirato rispetto
a due settimane fa
LOTTATORE
Non ha la macchina
degli ultimi anni,
ma lui è sempre lo stesso.
Spinge come
un indemoniato, cerca
di entrare nel campo
visivo di Rosberg, non
molla mai. D’altronde
non si vincono quattro
mondiali per caso
COSTANTE
Quarto a Melbourne,
quarto a Sepang,
aiutato in entrambi
i casi dai guai capitati
a Ricciardo.
Questo è il valore
massimo della Ferrari.
«Il confronto - dice lui fatelo con il mio
compagno di squadra»
Centimetri- LA STAMPA
SVILUPPO GIRO DOPO GIRO
GIIR
RO
O
10° GIRO
20° GIRO
1 Hamilton
2 Rosberg
3 Vettel
4 Ricciardo
5 Alonso
a 6’’2
a 10’’3
a 12’’1
a 14’’8
Hamilton
Rosberg
Vettel
Ricciardo
Alonso
35° GIRO
50° GIRO
Hamilton
a 9’’5 Rosberg
a 12’’0 Vettel
a 15’’0 Ricciardo
a 17’’7 Alonso
a 11’’7
a 12’’7
a 21’’8
a 24’’6
Hamilton
Rosberg
Vettel
Hulkenberg
Alonso
a 17’’6
a 45’’1
a 49’’1
a 51’’3
ASSOPITO
Parte bene, ma
Magnussen gli buca
subito una gomma.
Da questo punto in avanti
sparisce. Ai cavalli per
farli andare forte si
sventola una carota
davanti agli occhi, a lui
dovrebbero mostrare
l’immagine di un gelato
MALDESTRO
Squalificato in Australia
per il consumo di benzina,
penalizzato ieri perché
non gli hanno avvitato
una ruota, ammonito
perché un meccanico
non ha il casco.
In più gli si rompe l’ala.
Facciano uscire dal suo
corpo lo spirito di Webber
PROSSIMA GARA
GP DEL BAHREIN
Gara in
(Sakhir)
notturna
6 aprile
DIRETTA TV
ore 17
Sky Sport F1 hd
e Raiuno
Giri:
57
Lunghezza:
5.412 m
W
44 .Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Intervista
In breve
Calcio: serie B, posticipo
Crotone-Ternana 1-1
1 Serie
B, posticipo della
32ª giornata: Crotone-Ternana 1-1. Classifica: Palermo 63;
Empoli 53; Cesena, Crotone
50; Siena, Trapani 49; Lanciano, Latina, Avellino 48; Pescara 45; Spezia 44; Modena 42;
Ternana 41; Bari, Brescia, Varese, Carpi 40; Novara 35; Padova 30; Cittadella 29; Reggina 27; Juve Stabia 16.
PIETRO SCIBETTA
MILANO
L
ivio Proli, presidente da 6 anni dell’Olimpia Milano e
direttore generale
del Gruppo Armani
(proprietario anche del club),
si gode la leadership in A e i
playoff in Eurolega. Con il sogno di arrivare alla final four
di Milano.
Ciclismo: in Italia e all’estero
La «Gand» a Degenkolb
1 Il
tedesco John Degenkolb ha vinto in volata la
classica belga Gand-Wevelgem, precedendo Demare
(Fra) e Sagan (Svk), 15º Trentin, primo degli italiani. Lo
spagnolo Joaquim Rodriguez
ha conquistato il Giro di Catalogna: 7ª e ultima tappa a Westra (Ola). Infine Peter Kennaugh (Gbr) si è imposto nella
Coppi e Bartali: la 4ª e ultima
tappa, una crono di 10 km, è
andata a Dario Cataldo.
Dopol’exploiteuropeoKeith
Langford ha twittato: «Alzi la mano chi se lo sarebbe immaginato».
Lei la alzerebbe?
«Onestamente
non lo so. Da sempre
preferisco concentrarmi sul trend di
crescita della squadra, pronto sempre
ad accettare il peggio
e gioire per il meglio».
Volley: playoff scudetto
Vi siete sempre legati
molto alla figura dell’allenatore: come definisce
Banchi?
Cuneo è gia fuori
Però siete partiti dal volere
8-9 giocatori importanti ad
averne anche 15. Non lo trova incoerente?
«Abbiamo effettuato correzioni dovute a cause ben precise, come gli infortuni. Non
vedo incoerenza ma determinazione».
La Coppa Italia è stata una
batosta non da poco. Per
merito di chi o cosa non siete
implosi?
«Se devo dare meriti particolari, dico Luca Banchi e Flavio
Portaluppi, che è gm e ad: un
binomio che ha trasformato
un errore fastidioso in un’occasione per crescere».
1 Quarti
Tra le big anche in Europa
«Un uomo-azienda, che ha accettato il nostro approccio: la
ricerca di gente affamata e anche una politica di ingaggi meno dispendiosa».
A fianco Daniel Hackett, play dell’Olimpia
Milano. Sopra, il presidente Livio Proli
AFP
“La crescita di Milano
ha stupito anche me”
Parola di presidente
Proli: “I segreti? La fame e nessun folle ingaggio”
Portaluppi è stato contestato dagli ultrà dopo i Daspo
perlaprotestaduranteunallenamento dopo la Coppa.
La sua opinione?
Le difficoltà di Inter e Milan vi
«aiutano» a attrarre pubblico?
«Più che alle loro sfortune,
darei il merito all’atteggia«Un gruppo ristretto di giova- mento dei ragazzi in campo,
ni ultrà si è fatalla loro dispoto manipolare
ELOGIO AL COACH nibilità con i tiingenuamente
e ovviamen«Banchi è un uomo fosi
da poche persote ai risultati».
azienda, ha accettato Politica del basket:
ne in cerca di
protagonismo. in pieno i programmi» avevate fatto un
Se c’è un uomo
espostocontroSieOlimpia vero, professionista
na salvo poi appoggiare Ferdiserissimo e appassionato, si
nando Minucci alla presidenza
chiama Flavio Portaluppi. Chi
di Lega. Ce lo spiega?
lo insulta non può avere nulla «L’esposto era legato a un epia che fare con noi».
sodio specifico, ma credo che
SPAZIO AFFARI >
Minucci abbia i requisiti per
provare a cambiare le cose in
Lega, con un ruolo diverso dal
dirigere un club. Vedremo se la
scelta delle 14 società su 16 che
l’hanno votato si rivelerà giusta. Mi auguro che la sua esperienza, con quella del presidente federale Petrucci, aiuti il
basket in una fase in cui bisogna parlare poco e lavorare
moltissimo».
Però Minucci lascia una società in liquidazione e con risvolti
giudiziari...
«I club hanno guardato ai programmi e non mi sembra che ve
ATTIVITA’ COMMERCIALI
Gli avvisi si ordinano presso:
TORINO, - via Lugaro 15, t. 011.6665211/258; MILANO,
via Winckelmann 1, t. 02.24424611;
ALESSANDRIA, Borgo Città nuova 72, t. 0131.445522;
AOSTA, piazza Chanoux 28/A, t.0165.231424; ASTI,
corso Dante 80, t. 0141.351011; BIELLA, via Colombo
4, t. 015.2522926-8353508; CUNEO, corso Giolitti
21bis, t. 0171.609122; NOVARA, Corso Cavour 17, t.
0321.393023-442387; PADOVA, via Strada Battaglia
71b 35020 Albignasego (PD), t. 049.8734717; ROMA,
via C. Beccaria 16, t. 06.69548111; VERCELLI, via Balbo
2, t. 0161.503148-211795; GENOVA, Piazza Matteotti
2/7c, t. 010.2758911-2758695; SAVONA, corso Italia
20/4, t. 019.8429950; SANREMO, via Giacomo Matteotti 178, t. 0184.507223
Il prezzo delle inserzioni risulta dal prodotto del numero
di parole (minimo 15) per la tariffa della Rubrica, con
l’aggiunta dei diritti issi e delle imposte pari al 22%
globale e deve essere corrisposto anticipatamente.
Negozi/aziende acqu./gerenze
PREZZI A PAROLA DELLE RUBRICHE
(IVA ESCLUSA)
AUTOVEICOLI
1 Affari e Capitali, 2 Attività Commerciali, 5 Immobiliare Vendita, 6 Immobiliare Acquisto Euro 2,84 /// 3
Lavoro Offerte, 7 Afitti Offerte, 8 Afitti Domande,
9 Autoveicoli, 10 Viaggi e Vacanze, 11 Matrimoniali,
12 Investigazioni, 13 Varie Euro 2,61 /// 4 Lavoro
Domande: - operai, autisti, fattorini, personale pubblici
esercizi, impiegati, personale domestico, baby sitter,
lavori vari e part-time, assistenza sanitaria, Euro 0,91 ///
tecnici Euro 1,59 /// altre domande Euro 2,61
Avvisi urgenti, data issa, o neretti: il doppio. Neretti
urgenti, data issa: il quadruplo. Urgentissimi: il triplo.
Elementi aggiuntivi: Fondino colorato: +25%; Keyword: €5,00; “A.”: €3,17; Logotipo: €23,00
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alberghiere, immobiliari, aziende agricole,
bar. Clientela selezionata paga contanti.
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VANDIN AUTO 011.7761898, acquista
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immediati, massima serietà. Corso Monte
Grappa 24b.
ne fossero di migliori. Abbiamo
convenuto sul rispetto della
presunzione di innocenza, che
al momento è dovuta».
I lavori per il Palalido sono ripresi, ma con un progetto che
non rispecchia le vostre esigenze di pubblico. Il suo pensiero?
«Per le risorse disponibili a Milano, siamo anche fortunati ad
avere il progetto del Palalido, e
potremo sempre contare sul
Forum per le gare di cartello. Il
Palalido permetterà di lavorare
bene alla prima squadra e anche al settore giovanile».
Basket, serie A
SienapassaaRoma
StaseraArmaniaPesaro
1 Nella 25ª giornata della
serie A, Siena fa il colpaccio a
Roma e raggiunge così al secondo posto Cantù (che aveva respinto facilmente Varese
nell’anticipo) e Brindisi (vittoriosa ieri a Pistoia). MilanoPesaro di gioca stasera. Risultati: Vitasnella Cantù-Cimberio Varese 84-68 (giocata sabato), Vanoli Cremona-Grissin Bon Reggio Emilia 96-94,
Sidigas Avellino-Umana Venezia 82-78, Granarolo Bologna-Reggia Caserta 74-66, Tesi Pistoia-Enel Brindisi 65-75,
BancoSardegna Sassari-Sutor Montegranaro 98-75,
Acea Roma-Montepaschi Siena 89-93; stasera Armani Milano-Victoria Pesaro (Ore
20,30). Classifica: Milano 38;
Cantù, Brindisi, Siena 34; Sassari 32; Roma 30; Reggio Emilia 24; Venezia, Avellino 22;
Varese, Pistoia, Bologna 20;
Cremona 18; Montegranaro
14; Pesaro 12.
(gara 2): CuneoPerugia 1-3 (situazione 0-2),
Città Castello-Piacenza 0-3
(0-2), Modena-Trento 3-1
(2-0), Verona-Macerata 0-3
(0-2). In semifinale PiacenzaPerugia e Macerata-Modena.
Intanto la Lega proporrà alla
Federazione una nuova serie
A1 con club-franchigie, sul
modello degli Stati Uniti.
Tiro a segno: CdM
Campriani 1º negli Usa
1 L’azzurro
Niccolò Campriani ha vinto la gara della
carabina tre posizioni a Fort
Benning, prima prova della
Coppa del Mondo 2014. Il
campione olimpico di Londra
2012 è salito sul gradino più alto del podio con 453.4 punti,
battendo per soli 4 decimi il
cinese Kang Hongwei.
Tricolori di marcia 20 km
Palmisano e Rubino ok
1 Antonella
Palmisano e
Giorgio Rubino hanno vinto a
Locorotondo (Bari) gli Assoluti della 20 km di marcia.
Sci: Assoluti di gigante
Vince la Bassino
1 Marta
Bassino, 18 anni e
neo campionessa mondiale juniores, ha conquistato il titolo
italiano di slalom gigante, battendo a Livigno Francesca
Marsaglia e Nicole Agnelli.
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
CAMBIO
Intervista
Bekele e Farah
lasciano la pista
per la 42 km:
l’etiope debutta
a Parigi, l’inglese
a Londra il 13 aprile
LA FRASE
31
Anni
Se imito Gebre?
Lo stimo molto,
ma contate
le medaglie
che ho vinto io
L’ETÀ DI FARAH E BEKELE
Debutto tardivo nella 42 km:
Baldini passò dal mezzofondo
alla maratona a 24 anni
Prima gara a Venezia nel 1995
Kenenisa Bekele
ORO OLIMPICO NEO MARATONETA
Campione
Sport .45
.
La primavera della maratona
“Solo la strada dà certe emozioni”
Stefano Baldini,
42 anni,
oro nella 42 km
ai Giochi 2004
e agli Europei
1998 e 2006
Bronzo
mondiale
2001 e 2003
Record italiano
2h07’22”
Baldini fa le carte a una stagione speciale. A 10 anni dall’oro di Atene
GIULIA ZONCA
Sotto esame
ella primavera delle maratone c’è chi cambia
ritmo, chi ricorda, chi
omaggia e chi si trasforma. In una sola stagione
un frullato di sentimenti esposti per
42 km di fatica e speranze. La prossima settimana a Parigi Kenenisa
Bekele, 2 ori olimpici nei 10000 metri e uno nei 5000, esordisce sulla distanza e tra 15 giorni lo segue Mo Farah, re dei Giochi di Londra sulla pista. Il 21 aprile si corre a Boston a un
anno dall’attentato che ha ucciso 3
persone e ne ha ferite più di duecento. Non è un mese qualsiasi per chi
corre e serve un uomo speciale per
raccontare rivoluzioni e passioni,
uno capace di vincere, giusto 10 anni
fa. la maratona più famosa di tutte,
Atene 2004.
N
Daniele Meucci
28 anni, anche
l’azzurro ha
lasciato i 500010000 metri
per la maratona
nel 2013
Stefano Baldini come vede il passaggio di Bekele e Farah dalla pista
alla strada?
«Percorsi diversi. Bekele ha già
espresso il massimo in pista e ha
chiuso un percorso. Farah avrebbe
potuto migliorare i cronometri ma se
ne è fregato e ha inseguito nuovi stimoli, forse ha inciso l’età: è un trentenne e avrà bisogno di esperienza in
questo mondo prima di eccellere».
Andrea Lalli
26 anni. Passato
dal cross (dove
ha vinto
gli Europei
nel 2012)
alla maratona
Quale è l’aspetto più traumatico del
passaggio?
«Il cambio di sensazioni. In pista ti
esalta la brillantezza, quando ti alleni per le lunghe distanze sei sempre
stanco e non lo sai gestire subito».
Due abituati a sentirsi favoriti pagheranno il fatto di avere avversari
più forti?
«Se non trovano il modo per evitare i
confronti consumeranno troppe
energie nervose ancora prima di
partire».
Valeria Straneo
Pronostici?
«Vedo meglio Bekele, ha scelto una
maratona più riparata ed era già fuori della mischia. Ha avuto tempo per
prepararsi. E disintossicarsi. L’altro
è l’uomo copertina della corsa di oggi e si butta nella gara più tosta, in
casa, con i riflettori addosso».
AFP
Kenenisa Bekele e Mo Farah all’esordio nella maratona dopo gli ori olimpici vinti in pista nei 5000 e 10000 metri
impatto. Non è quasi mai felice».
Lei lo ricorda?
«Prima maratona a 24 anni, a Venezia:
la luce si è spenta. Al 36° km ero convinto di attaccare, al 37° ero senza
«La ricerca di motivazioni e per uno benzina, tipico di chi ha appena lasciaabituato allo stato la pista e non sa
dio, la strada è
PASSAGGIO TRAUMATICO capire i limiti. Ci
esaltante. Respiri «Il primo impatto per chi viene vuole solo coerenla città, senti il tifo
za, bisogna insisteda altre distanze non è felice re».
a un metro: ti arriBisogna insistere, crederci» Lei però è tornato inva addosso, sulla
pelle. Corri con gli
dietro.
amatori il che significa che alla par- «C’erano di mezzo delle Olimpiadi e mi
tenza vibrano insieme le ambizioni di hanno condizionato. Ho assaggiato la
migliaia di persone. Poi magari qual- maratona nel 1995 e l’anno dopo c’era
cuno osa sedotto dagli sponsor e dalle Atlanta, non ero pronto per correre la
offerte, ma spero che non sia il caso di 42 km lì e volevo gareggiare così l’ho
campioni così. Anche perché in quel fatto in pista. Forse è stato un errore».
caso sarebbe dura reggere il primo
Anche gli italiani aggiungono chiloCosa spinge un atleta vincente a fare un salto nel buio?
metri. Meucci e Lalli si sono buttati
nella maratona.
«Presto per capire: Lalli è spesso infortunato e gli acciacchi lo condizionano. Meucci mi sembra più pronto. Ma
noi oggi siamo più forti con le donne».
La federazione punta sulla maratona
agli Europei di agosto. Legittimo?
«Altro che. A livello europeo dobbiamo fare risultati, soprattutto al femminile. Parliamo di ragazze che vanno
molto veloci ma non sono più giovanissime. È ora di prenderle le medaglie».
Il presidente Giomi ha definito l’atletica italiana «parrocchiale»: provocazione o fotografia?
«Non sono d’accordo. Lui si lascia trasportare dal tifo, è appassionato e si fa
coinvolgere, è questo il suo motore. Bisogna essere più distaccati: abbiamo
Il calendario: le corse da non perdere
DomenicaprossimasigareggiaaParigieaMilano
1 Si parte da Parigi il 6 aprile è una sfida tra
Kenenisa Bekele , all’esordio sulla distanza, Abdullah Shami, Mark Kiptoo e Azmeraw Bekele.
Nello stesso giorno si corre la Milano City Marathon (14 mila iscritti) che quest’anno vale anche
campionato italiano di maratona. Il 13 si passa a
Londra dove il debuttante Mo Farah sfida il campione in carica e record del mondo Wilson Kipsang. Il 21aprile è l’ora di Boston per la 42 km più
toccante a un anno dall’attentato con le due
bombe piazzate vicino al traguardo: 3 morti e
264 feriti da non dimenticare.
fatto riforme importanti sul sistema
tecnico e sul progetto Under 23. Giusta
o sbagliata abbiamo preso una direzione e bisogna vedere dove porta».
La maratona da non perdere questa
primavera?
37 anni. Argento
nella maratona
ai Mondiali 2013
L’Italia punta
su di lei per gli
Europei di agosto
sario a casa mia, a Rubiera. Poi ho in
programma un cortometraggio per rivivere il successo e la riedizione del libro che ho scritto dopo la vittoria. E
nel decennale mi concedo New York.
Non sono allenato, ma ci sta».
«Londra per la conDieci anni dopo cosa
correnza e Boston
BOSTON «DA BRIVIDI» è rimasto di quel giorper l’emozione. Ci «Invidio gli italiani che saranno no di gloria?
sarà molto più pub«La soddisfazione
là il 21 aprile, sarà come New di aver messo sulla
blico del solito, gli
York dopo l’11 settembre» strada tutto quello
americani sono così: se li offendi reache avevo vissuto e
giscono in massa. Sarà come la prima imparato nelle due ore più importanti
maratona di New York dopo l’11 set- della mia carriera».
tembre. Invidio gli italiani che saranno
Lo sa che a Londra si è iscritto il prete
là perché so che sarà da brividi».
che invase la strada ad Atene?
Lei invece a 10 anni dall’oro di Atene «Ancora vuole correre? Del resto ha
segnato quelle Olimpiadi, è anche il
dove corre?
«In agosto faremo una gara-anniver- suo anniversario».
GIOCHI2004
«Ancora mi resta
la soddisfazione
di aver messo tutto
sulla strada nelle 2
ore più importanti
della carriera»
LA FRASE
Per superare
i successi
di Londra 2012
posso solo
provare l’inedito
Mo Farah
ORO OLIMPICO NEO MARATONETA
16
Novembre
DATA TURIN MARATHON
Da qualche anno la maratona
di Torino si è spostata a fine
stagione, dopo New York
(quest’anno il 2 novembre)
T1 CV PR T2
LUNEDÌ 31 MARZO 2014 LA STAMPA 46
Opportunità di affari in molti settori
Business Forum Italia Angola
Martedì 8 aprile, a partire
dalle 10.00 e per l’intera
giornata, si svolgerà a
Torino, nelle sale del Centro
Congressi, il primo Business
Forum sull’Angola in Italia.
L’evento, di rilievo
nazionale organizzato
dall’Ambasciata dell’Angola
in Italia, dall’Unione
Industriale di Torino e da
Ceipiemonte con la
collaborazione del Comune
di Torino e di Assafrica, ha
lo scopo di far conoscere le
numerose opportunità di
business che il Paese
africano offre. La giornata
prevede una presentazione
generale dell’Angola, cui
faranno seguito cinque
gruppi di lavoro su
altrettante aree economiche:
l’agro-alimentare, l’energia e
le risorse idriche, l’industria
e le risorse minerarie, i
trasporti e la logistica, il
turismo, l’ambiente ed i
servizi. Nel pomeriggio si
svolgeranno incontri B2B
finalizzati allo sviluppo di
iniziative commerciali ed
industriali. Sono attese
almeno 200 aziende,
soprattutto torinesi e
piemontesi, appartenenti a
tutti i comparti industriali.
L’incontro segue quelli
avvenuti in Spagna e
Portogallo e costituisce un
impegno importante per il
Governo angolano, che sarà
presente con i Ministri
dell’economia,
dell’agricoltura e
dell’energia nonché con i
Segretari Di Stato per
l’industria, i trasporti ed il
turismo, oltre naturalmente
all’Ambasciatore dell’Angola
in Italia. Interverranno tra
gli altri la Presidente Licia
Mattioli e il Sindaco Piero
Fassino, che ha lavorato
affinché la scelta della
location cadesse sulla nostra
Città. Sono almeno tre le
ragioni per prendere in
considerazione l’Angola. La
prima è l’entità della
crescita economica che sta
caratterizzando da anni
questo Paese, che ha avuto
la maggiore crescita
economica al mondo
nell’ultimo decennio (20012010), un aumento medio
annuo dell’11,1% (la Cina al
secondo posto è cresciuta
del 10,5%) che ha
determinato una drastica
riduzione della povertà
scesa dal 63% del 2002 al
38% del 2009. La seconda è
il feeling politico con
l’Italia, che è stato nel ’76 il
primo Paese occidentale a
riconoscere l’Angola
all’indomani
dell’indipendenza. La terza
è la ricchezza di risorse (oro,
diamanti, petrolio), e il loro
impiego intelligente in
infrastrutture per lo
sviluppo e la crescita, non
solo economica, ma anche
civile ed intellettuale
dell’Angola e dell’Africa.
Basti pensare che in un
decennio gli studenti
universitari sono cresciuti da
9 a 60mila unità e, proprio
di recente, il Governo,
insieme a Cina e Portogallo,
ha investito centinaia di
milioni di dollari per
costruire il più grande
campus del continente
africano su di una
superficie, alla periferia
della capitale, di 25 mila
ettari con una struttura
residenziale per 17.500
giovani. Per info: Servizio
Estero, tel. 011.5718296,
estero@ui.torino.it
IN BREVE
Giovedì 3 aprile dalle ore
18 si terrà il convegno sul
tema “La politica e la città”,
organizzato dall’Associazione
Torino-Europa. Dopo il saluto
introduttivo di Luigi Rossi di
Montelera, presidente
dell’Associazione,
interverranno, tra gli altri,
Vincenzo Ilotte, vicepresidente dell’Unione
Industriale e Giuseppe
Provvisiero, presidente
ANCE Piemonte.
Venerdì 4 aprile alle ore
10.00 presso la Regione
Piemonte, il Ministero delle
Politiche Agricole, alimentari
e forestali ha convocato una
“riunione di pubblico
accertamento” relativo alla
domanda di registrazione
dell’IGP “Salame Piemonte”.
Il 9 aprile a partire dalle
ore 14,30 presso il Centro
Congressi si terrà il 1°
technology day del progetto
TARGET, per conoscere le
Oggi dalle 9.30 alle 16.00 soluzioni tecnologiche e i
presso il Centro Congressi,
prodotti dei laboratori LIM e
Confindustria Piemonte,
CHILAB. Per informazioni:
nell’ambito della rete europea coordinamento.r&i@ui.torino.
Enterprise Europe Network, it; tel. 011.5718462.
AMMA, ASP e Camera di
commercio di Torino
Martedì 8 aprile alle ore
organizzano la quarta giornata 15.00 , l’Unione Industriale
di incontro con il CERN.
organizza un incontro con
L’evento ha l’obiettivo di
l’avvocato Mayank Kumar,
illustrare agli imprenditori le dello studio Dua Associates,
caratteristiche economiche e dal titolo: “Rapporti
tecnologiche dei prossimi
commerciali con l’India:
programmi di attività
contratti di distribuzione e di
sviluppati dall’ente di ricerca joint ventures”. Iscrizione sul
e le relative procedure
portale www.ui.torino.it , per
amministrative per l’avvio di info: Ufficio legale tel. 011 collaborazioni.
5718271
Appuntamento con Finmeccanica il 2 aprile ore 10.00
L’aerospaziale in Piemonte
Mercoledì 2 aprile, dalle
10.00, avrà luogo, presso il
nostro Centro Congressi, un
incontro con il Gruppo
Finmeccanica, in particolare
con Alenia Aermacchi ed
Agusta Westland, rivolto
alle imprese che già operano
o sono interessate a operare
nel settore aerospaziale.
La giornata, organizzata in
collaborazione con il
Comitato del Distretto
Aerospaziale Piemontese,
affronterà tre temi:
il coinvolgimento della
catena di fornitura
piemontese nei programmi
aeronautici ed elicotteristici
del Gruppo Finmeccanica;
la presentazione dei progetti
formativi di Finmeccanica
con la Regione Piemonte,
volti a creare occupazione
giovanile ad elevato grado
di qualificazione;
l’illustrazione dei contenuti
del Nuovo Piano di
Sviluppo Strategico del
Distretto Aerospaziale
Piemontese. Si tratta di un
momento di grande rilievo
“politico” per il futuro di un
settore ad elevato contenuto
di ricerca e innovazione: in
Piemonte sono presenti
tutti i principali produttori
nazionali e un nutrito
F.R.A.N.A.
dal 1947
LA TRADIZIONE
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AZIENDE D’ECCELLENZA
Kleral System: l’Italian fashion nel mondo
gruppo di aziende
specializzate nella
produzione di sistemi
componenti per un totale
complessivo di oltre 200
imprese, un fatturato
complessivo di 3,6 miliardi
e oltre 15.000 addetti nelle
sole attività aerospaziali.
Una realtà produttiva di
forte impatto strategico,
oggetto di politiche
europee, nazionali e
regionali rispetto alle quali
si attende ora conferme, sia
in termini economici sia di
governance e di
coordinamento con gli altri
cluster nazionali ed europei.
Luigi Marianella, titolare della Kleral System di Moncalieri, azienda
specializzata nella produzione di articoli professionali per capelli, spiega
perché i suoi prodotti siano venduti in 65 Paesi: "Ho contato duemila voli
in 15 anni". Anni in cui Marianella ha saputo trasformare l'azienda
commerciale di famiglia (fondata nel 1968 dal padre Gaetano) in una
fabbrica di cosmesi interamente made in Italy, con proprie esclusive
tecnologie, 30 dipendenti compresi i tecnici, con un 75 per cento del
fatturato derivante dalle vendite all'estero. L'impegno nel mondo è
sfociato in una rete di importatori che danno all’azienda la possibilità di
competere con i colossi francesi e tedeschi del settore: fatturato
complessivo 2013 a circa 10 milioni con il marchio Kleral, in crescita
costante rispetto a 2012 e 2011. Laboratori, accademia formativa per
parrucchieri e partecipazioni a fiere sono ingredienti di un'impresa di
successo che ha nel direttore tecnico Hossein Sedghi-Zadeh e in Patrizia
Gilli risorse fondamentali per realizzare progetti in luoghi che non ti
aspetti. Come alle Mauritius o a Capo Verde, dove una filiale
commerciale dà lavoro e costruisce con i proventi iniziative sociali.
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47
Gli autovelox della settimana in città
Oggi
Domani
2 apr
3 apr
Oggi
Ieri
Un anno fa
MIN (˚C)
7
8.1
3.3
MAX
IL TEMPO IN CITTÀ
20
19.8
18.7
Diario
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
Corso Trapani
Via Sansovino
Strada Pianezza
Via Botticelli
Corso Vercelli
Corso Moncalieri
C.so Giulio Cesare
Strada Aeroporto Via Pio VII
Via Venaria
Via Zino Zini
Corso Giovanni Lanza
Via Pio VII
Via Zino Zini
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
Strada Lanzo
Corso Orbassano
Corso Tazzoli
Corso Cosenza
Corso Siracusa
Corso G. Ferraris
Corso Allamano
Strada del Drosso
Via Onorato Vigliani
Via Plava
Corso Orbassano
Corso Settembrini
Via Biscaretti di Ruffia
3 apr
4 apr
Corso Salvemini
Corso Sacco e Vanzetti
Via Sansovino
Strada Pianezza
Corso Novara
Strada Superga
5 apr
Via Agudio
Corso Cairoli
Via Pio VII
Via Zino Zini
Strada del Drosso
Corso Grosseto
Lungo Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Corso Moncalieri
Strada Aeroporto
Corso Trapani
Via Sansovino
Strada Pianezza
Corso Grosseto
L.go Stura Lazio
Via Pietro Cossa
Via Onorato Vigliani
Via Plava
Corso Settembrini
Via Biscaretti
di Ruffia
Corso Novara
Via Agudio
Corso Cairoli
Via Pio VII
Via Zino Zini
Strada
Comunale
di Pecetto
Centimetri
LA STAMPA
Corso Moncalieri
Corso Bramante
Via Filadelfia
Si ricordano inoltre
le postazioni fisse
di c.so Regina
Margherita
e c.so Unità d’Italia
T1 CV PR T2
RUDY
OROLOGI
COMPRO ORO
COMPRO ARGENTO
COMPRO ROLEX
Via XX Settembre, 14/c
(quasi ang. Via Gramsci)
TORINO
Cell. 348.5502437
TORINO
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail cronaca@lastampa.it 1 specchiotempi@lastampa.it 1 quartieri@lastampa.it
Riparte
il processo
per la morte
di Musy
L’accusa è omicidio
Furchì si difende
«Non sono stato io»
Massimo Numa
A PAGINA 51
Falsi agenti
rapinano
i pusher
INCHIESTA DOPO IL CAOS DELL’ALTRA NOTTE: 500 IN UN APPARTAMENTO DEL CENTRO
Tra feste e università
L’Erasmus a Torino
Dai 3 ai 9 mesi in città, come vivono gli studenti stranieri
sono. Hanno tra i 20 e i
* Chi
25 anni. Vengono perlopiù
dalla Spagna e dalla Francia, molti anche dal Portogallo e dai Paesi del Nord
Europa. Per tre mesi - qualcuno pure per nove, tutto
l’anno accademico - diventano torinesi. Sono gli Erasmus, gli studenti che partecipano al programma di
scambio internazionale.
Arrestati mentre
«perquisiscono»
uno spacciatore
Paola Italiano
A PAGINA 51
Il pane
del giorno
prima
scontro. «Ci spiace se
* Loabbiamo
provocato disagi
allo stabile. Ma non pensavamo venisse così tanta
gente. E’ stato un errore.
Non succederà più». Così si
difendono gli organizzatori
della maxi-festa di venerdì.
Ma i vicini sono furiosi e minacciano denunce e richieste di sfratto.
Lucento, un euro
al chilo: e i clienti
fanno la coda
Massimiliano Peggio
L. Castagneri
A PAGINA 50
A PAGINA 48
Pms, il derby
regala
i playoff
Casale battuta
in trasferta
Qualificazione sicura
Roberto Saracco
A PAGINA 53
LA STORIA
“Troppi
party, non si
studia più”
“Ci è un po’ scappata la mano”
Lodovico Poletto A PAGINA 49
La corsa al voto
ANDREA GARASSINO
Chiamparino, 66 anni, ha
chiuso i 21 chilometri e 97 mea corsa elettorale di tri del percorso in 2 ore, 2 miSergio Chiamparino nuti e 18 secondi: 692° su 850
ha un significato non iscritti. Con lui è arrivato il
soltanto metaforico. Il can- sindaco della cittadina cuneedidato del Pd, abbonato da se Paolo Allemano, pure lui
alcuni anni agli
candidato a Paappuntamenti
lazzo Lascaris.
«E’ stata dura a
podistici torine– ha detto Chiamsi, sta allarganparino al traguardo la sua «dimensione agodo -, ma credo sanistica», e ieri si
rà più dura la corè presentato al
sa per le Regionavia della mezza
li che stiamo inimaratona del
ziando». Di sicuro
Marchesato, a
ci sarà meno da
Saluzzo.
Chiamparino e Gariglio sudare.
L
Arrivano da tutto
il mondo: sono 1.200
Nadia Ferrigo A PAGINA 49
IL CASO
Lo sciopero
della
Croce Rossa
MARIA TERESA MARTINENGO
M
obilitazione, stamane, dei lavoratori
piemontesi della
Croce Rossa Italiana, dal primo gennaio diventata associazione di diritto privato. In
vista dello sciopero nazionale di venerdì, Cgil, Cisl e Uil
Funzione pubblica terranno
un presidio ad oltranza, a
partire dalle 9,30, davanti alla sede di via Bologna 171
«per protestare contro i vertici della Cri che hanno fatto
carta straccia degli impegni
presi e formalizzati nel protocollo d’intesa del 27 febbraio». Dei 400 dipendenti piemontesi della Cri, il 50%, circa 200 addetti, ha un contratto a tempo determinato,
una quarantina sono militari,
un centinaio interinali, 40-50
a tempo indeterminato.
I sindacati lamentano l’assenza di garanzie sui livelli
occupazionali, la riduzione
dei salari e l’assoluta precarietà dei contratti a termine.
L’accordo, secondo i sindacati, era quello di gestire il passaggio contrattuale dal pubblico al privato attraverso la
salvaguardia di diritti e retribuzioni. Invece, la doccia
fredda nei giorni scorsi: «applicazione immediata del
contratto Anpas, Associazione nazionale pubblica assistenza, norme di raccordo risibili - dicono - e zero tutela
dei contratti a tempo determinato. Il rischio è ora di una
paralisi totale dell’attività».
T1 CV PR T2
48 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
gg Dossier/ I giovani che scelgono di studiare qui
I numeri
Spagna
Studenti Erasmus
(o programmi
internazionali)
a Torino:
“Ho perso il lavoro,
e ricomincio
da capo a 37 anni”
Trentasette anni. Non proprio l’età per fare
l’Erasmus. Eppure giura di trovarsi
benissimo con ragazzi molto più giovani, tra
serate e gite alla scoperta del Belpaese. Lui si
chiama Inigo Gonzalez Sosa e viene da
Siviglia. Studia Lingue e Letterature
moderne. La sua seconda laurea. «Facevo il
giornalista ma con la crisi ho perso il lavoro. E
allora ho deciso di ritornare
a studiare». E di cogliere al
volo l’opportunità di
un’esperienza all’estero.
«Una delle cose migliori che
ho fatto, che mi ha dato la
possibilità di imparare
un’altra lingua e conoscere
una nuova cultura» spiega. Le sue sono
giornate da studente modello: sveglia presto,
lezioni da mezzogiorno alle sei, un panino
veloce e poi a casa. E la folle vita
dell’Erasmus? «Uscire mi piace, ma non
posso permettermi di trascurare l’università.
Nel tempo libero preferisco dare ripetizioni di
spagnolo ai ragazzi italiani nell’appartamento
di Lungo Dora che condivido con i miei tre
[L. CAS.]
coinquilini».
Messico
“Ogni sera un party
Frequentare i corsi
diventa difficile”
«Ho scelto Torino perché un mio caro amico
vive qui da molto tempo, e devo dire che non
sono per niente delusa: c’è una festa quasi
ogni sera, che si può volere di più?». Gloria
Irene Sauza Trevigno, 23 anni, messicana,
non ha dubbi: tra una mattinata di lezione di
Economia internazionale e una serata in
discoteca, meglio la seconda. «Cerco di
frequentare sempre i corsi
all’università, ma è difficile.
Il martedì sera al Lapsus
c’è la festa Erasmus, ci sono
moltissimi spagnoli, ma
puoi trovare persone di
tutto il mondo. Anche il
giovedì è una serata
dedicata agli stranieri, poi il venerdì si torna
al Lapsus e sabato al Centralino», racconta
Gloria. E a chi le domanda se è vero che gli
studenti Erasmus che arrivano per studiare
poi quando escono fanno casino, risponde
sincera: «Secondo me è vero. Noi siamo in un
altro paese, è sbagliato ma spesso pensiamo
di poter fare tutto quel che ci pare senza che
succeda nulla di grave».
[N. FER.]
1.222
Politecnico
762
Università
460
PRINCIPALI
NAZIONALITA’
EUROPA
Dal mondo a Torino
Vita da Erasmus
Hanno tra i 20 e i 25 anni. Vengono
perlopiù dalla Spagna e dalla Francia, molti anche dal Portogallo e dai
Paesi del Nord Europa. E per tre
mesi della loro vita - qualcuno pure
per nove, la durata di tutto l’anno accademico - diventano torinesi. Sono
gli Erasmus, gli studenti universitari che partecipano al programma di
scambio nato 28 anni fa all’interno
dell’Unione Europea.
Venerdì sera tre di loro hanno organizzato una festa nel loro appartamento. Corso Vittorio, 37, angolo
con via Sant’Anselmo. Primo piano.
Sono arrivati in cinquecento. Ragazzi e ragazze che, tra le ire dei condomini, hanno completamente occupato lo stabile. Le foto e il video della
mega-festa hanno fatto il giro del
web, riaccendendo l’attenzione sulla
«generazione Erasmus», viva e attiva più che mai anche in città.
Oltre mille ragazzi
Sono 1.200 gli studenti che quest’anno hanno scelto Torino come destinazione. Vivono in centro, in grandi ap-
partamenti condivisi a non più di trecento euro al mese e amano spostarsi
a piedi o in bicicletta. Circa 500 seguono i corsi dell’Università, gli altri
frequentano il Politecnico. «Torino è
diventata sempre più un centro internazionale ed è aumentata anche la
considerazione degli studenti. In Spagna, la nostra città è al top delle preferenze dei ragazzi. C’è di tutto: dagli
spazi per fare attività sportiva ai cirDA TUTTA EUROPA
Sport, locali e cultura:
per gli spagnoli
è una delle mete predilette
coli culturali fino a locali notturni di
ogni genere». Parola di Simone Papa,
presidente di Erasmus Torino, la
maggiore associazione che dà una
mano agli universitari arrivati dall’estero a cominciare la loro nuova vita in città. Le questioni a cui pensare?
Tante. Trovare una casa, aprire un
conto in banca, individuare il miglior
gestore telefonico, trovare un lavoro
part-time. «Perché altrimenti come fa
un ragazzo straniero, che non sa nem-
meno l’italiano, a orientarsi? Gli uffici
dell’università si occupano soltanto
della parte burocratico-amministrativa - prosegue Papa -. Per le questioni
pratiche, si devono arrangiare da soli.
Noi gli diamo una mano».
Il business delle feste
Pagare una bolletta, fare un bonifico,
trovare un’estetista, una parrucchiera, fino a che cosa fare la sera. Perché
Erasmus - e il caso di tre giorni fa lo
dimostra - è anche, per qualcuno soprattutto, festa. Quasi tutti i bar-discoteche del centro organizzano eventi dedicati ai giovani stranieri. Aperitivi o party, praticamente ogni sera, dal
martedì al sabato. I più conosciuti sono quelli dei locali di via delle Rosine,
via Principe Amedeo o del Valentino.
Chi partecipa al progetto entra gratis
oppure ha sconti sulle consumazioni.
E il bilancio finale sull’esperienza? «Positivo. Molti, prima di partire, pensano che Torino sia soltanto
la città della nebbia e della grande
industria. Quando arrivano qui e iniziano a scoprirla, si ricredono». E
come accade a tutti gli Erasmus,
non vogliono più andarsene.
38%
Francia
16%
Portogallo
10%
Polonia
7%
Romania
6%
Germania
5%
PROGRAMMI EXTRA
UE ASSIMILABILI
ALL’ERASMUS
Tra feste e biblioteche, le giornate degli studenti stranieri
LORENZA CASTAGNERI
Spagna
Brasile
20%
Messico
20%
Turchia
15%
Colombia
10%
Argentina
7%
Venezuela
6%
DURATA ERASMUS
Da
3 mesi
a
9
mesi
SPESA MEDIA
MENSILE
Fonte:
Università
Torino,
Politecnico
Torino,
Osservatorio
regionale per
l’Università
900
euro
Centimetri-LA STAMPA
T1 CV PR T2
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .49
g
“La festa ci è sfuggita di mano
Era per chi è solo in città”
Gli organizzatori del “rave da appartamento”. I vicini: devono andarsene
La storia
LODOVICO POLETTO
«Non immaginavo
venissero così tanti
Chiedo scusa a tutti
coloro ai quali
ho causato disagio»
ccoli qui i «colpevoli»,
se proprio volete chiamarli così. Uno è Leonardo, ha 25 anni, studia Economia internazionale. L’altro, Alessandro, di anni ne ha 24 ed è studente di Design al Politecnico. Il primo è l’ideatore della festa di venerdì notte in
corso Vittorio Emanuele II 37.
L’altro, la spalla. Dicono: «Ci spiace se abbiamo provocato disagi
allo stabile. Ma non pensavamo
venisse così tanta gente. E’ stato
un errore. Promettiamo che non
E
Leonardo
Organizzatore del
Third twin party
Francia
“Città bellissima
ma io sono qui
per studiare”
«Amo questa città: è bellissima, le persone
sono così simpatiche e gentili e non mi
manca davvero niente». Charline Oddoux,
21 anni, è una studentessa francese di
letteratura, lingua e cultura moderna.
«Anche io come tutti vado alle feste
Erasmus, perché non si paga niente e
conosco moltissime
persone – racconta -.
Spesso però mi tiro
indietro, se inizio a uscire
già il martedì, non riesco
ad andare alle lezioni del
mercoledì mattina. Ad
esempio venerdì scorso
non sono andata alla festa di corso
Vittorio, sapevo che ci sarebbero state
centinaia di persone. E dopo aver visto
quel che è successo... credo di aver fatto
proprio bene». Il suo posto preferito per
uscire la sera? «Piazza Vittorio Emanuele,
bellissima e sempre piena di gente. Ho
sentito parlare anche dei Murazzi, e devo
dire che mi spiace un po’ non aver mai
potuto vederli con i locali aperti».
[N. FER.]
I FUORI SEDE
Leonardo e Alessandro
studiano Economia
e design al Politecnico
Spagna
I PRECEDENTI
«È la terza festa di questo
tipo: si chiama Twin
perché io ho un gemello»
accadrà più». E ancora: «Non siamo teppisti. Siamo gente che studia all’università. Non volevamo
mettere nessuno in difficoltà».
Aperti ai ragazzi stranieri
Alle quattro del pomeriggio Leonardo e Alessandro se ne stanno sul
balcone di casa a stendere calzini,
mutande e T-shirt. Che avete combinato? «Una festa che è andata oltre le aspettative» spiega Leonardo. « È venuta gente che neanche
conoscevamo. Erasmus è così: lo dici su Facebook e sui Social e si presenta gente che non hai mai visto».
In casa quella che loro chiamano
«international flat», appartamento
internazionale, c’è un grande planisfero zeppo di post-it rossi piazzati
sui Paesi. Su ognuno un nome. «È
gente di tutto il mondo che partecipa a Erasmus a Torino ed è venuta
alla festa. Noi volevamo essere un
punto di riferimento per ragazzi
che sono qui da soli. La festa era per
Il muro delle bottiglie
«Questo mobile raccoglie tutte le bottiglie bevute all’ultima festa
È la fotografia di quell’evento, un ricordo, non certo un invito a ripetere»
loro». Ora, chi ha fatto Erasmus lo sa:
le feste a volte degenerano. Si beve. E
tanto. Ecco, quel mobile appoggiato
al muro grande del salotto è il monumento alla festa. «Le bottiglie? Le abbiamo raccolte come memento: fanno parte della nostra storia. Non un
invito a ripetere, ma la fotografia palpabile di quell’evento».
La protesta dei residenti
Questa è la visione dei ragazzi. Se
bussi alle porte di chi non è più in
età di studi, ma vive in quello stabile, la musica cambia. Prendiamo
Dario Sasso, 45 anni, padre di una
bimba di un anno. Se potesse, altro
che perdonarli: «L’altra sera c’era
un’orda di ragazzi fuori controllo.
Ho visto materassi volare dal quar-
to piano e ragazzi e ragazze ubriache. Che scene». E sua figlia? «Per
fortuna dormiva. Ma io abito nella
casa di fronte a quella dove c’era la
festa. Il balcone s’affaccia sullo
stesso cortile, ma l’ingresso è diverso e le scale di casa nostra erano libere. Bastava affacciarsi al balcone
GLI ALTRI INQUILINI
«Valutiamo azioni legali
e chiederemo che quei
ragazzi siano sfrattati»
per godersi quello spettacolo assurdo». E adesso che accadrà? «Spero
che i padroni di casa li sfrattino, li
mandino via. Io sono tollerante. Ho
subìto le altre feste senza proteste.
«C’era un’orda
scatenata di ragazzi
che bevevano e
gettavano bottiglie
anche dai balconi»
“Andare a lezione
è più facile
Siete comprensivi”
Dario Sasso
Carla Fernandez Garcia lo dice subito.
«Quando ho scelto di venire a studiare in
Italia non ho pensato troppo all’università e
ai corsi. Mi interessava più fare
un’esperienza lontano da mamma e papà e
in un Paese nuovo. Se dovrò recuperare,
pazienza». Ma poi lei, 21 anni, studentessa
Erasmus di Granada, Spagna, aggiunge:
«Comunque a lezione ci
vado. Per me è
importante. E i docenti
sono comprensivi. Sanno
che siamo stranieri e ci
aiutano. Paradossalmente,
la vita da studente è più
facile qui che in Spagna».
Studia Scienze della Comunicazione. È
arrivata a Torino a settembre e resterà fino
a luglio. «Le feste e gli aperitivi? Sì, ci vado
sempre - ammette -. Ma in fondo, conoscere
un luogo vuol dire anche esplorare le sue
tradizioni. E poi la città è magnifica. Bella e
perfetta per gli studenti». Perché? «È
ospitale. Nei locali e al cinema ci sono
tantissimi sconti e offerte per noi». [L. CAS.]
residente
nello stabile
Ma quella di venerdì era troppo
davvero».
In partenza
Leonardo allarga le braccia e chiede
ancora scusa. E si prepara alla partenza. «Domani (lunedì) vado in Georgia, nel Caucaso, per otto giorni.
Vacanze? No, per un progetto internazionale legato all’economia. Roba
seria che richiede impegno, altro
che feste. Al rientro, se riesco, faccio un salto ad Istanbul. Vedremo».
Per allora anche il vetro rotto l’altra
notte sarà riparato. E forse ci saranno le condizioni per far pace con
gli altri residenti del palazzo. Forse.
Guarda il video su
www.lastampa.it/torino
T1 CV PR T2
50 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Diario
Il pane è del giorno prima
ma in negozio c’è la coda
Idea anti-crisi nel quartiere Lucento: costa un euro al chilo
La storia
MASSIMILIANO PEGGIO
o s s o
prenderlo?», chiedono quasi tutti i
clienti dopo aver scelto con
cura un sacchetto tra quelli
esposti in vetrina. Un chilo di
pane per ogni sacchetto, tutto a un euro. E’ il pane del
«giorno prima»: biovette,
trecce di pasta dura, «coccodrilli», bocconcini integrali,
in vendita a metà prezzo.
«I nostri clienti apprezzano questo tipo di offerta, così
risparmiano e comprano allo
stesso tempo un prodotto artigianale. E noi recuperiamo
un po’ di spese, evitando
sprechi» dice Tiziana Canale, titolare della panetteria
«Vecchio forno» di via Pianezza, quartiere Lucento.
«P
Morto il ladro intossicato
mentre rubava il rame
E’ morto ieri alle 13 al San
Giovanni Bosco Tiberiu Spic
Muntean, 34 anni, soccorso assieme a Mircea Radu, di 36, in un
cunicolo sotto una cabina elettrica in disuso in corso Umbria. I
due erano andati là per rubare i
cavi di rame, attrezzati con un
flessibile alimentato da un generatore di corrente a benzina. I In corso Umbria
due, però, non avevano calcolato
gli effetti dell’accensione di un motore a scoppio in un
cunicolo di 80 centimetri cinque metri sotto terra. In pochissimo tempo, l’aria si è saturata di monossido di carbonio, tanto che persino i vigili del fuoco intervenuti per il
soccorso sono rimasti leggermente intossicati. Sul posto
sono intervenuti anche i carabinieri, che hanno avviato le
indagini per individuare i complici dei due romeni. Radu è
stato denunciato per tentato furto aggravato.
2
Canavese
Cade mentre si arrampica
sulla falesia di Montenero
Un uomo di 30 anni è rimasto
ferito rovinando al suolo, dopo un
volo di circa quattro metri, mentre scalava in cordata una parete
di roccia. È successo ieri vicino a a
Ivrea, in località Montenero, in un
punto assai conosciuto e frequentato dagli appassionati di arrampicata sportiva. Gli amici hanno
subito dato l’allarme ed è interve- La parete di Montenero
nuta l’ambulanza del 118. L’uomo è
stato portato al pronto soccorso dell’ospedale cittadino e
sottoposto alle prime cura. Fortunatamente e sue condizioni non sembrano gravi. La falesia di Montenero è una delle
«palestre di roccia» preferite dagli appassionati di arrampicata ed è, secondo gli esperti, una delle pareti all’aperto
che più assomiglia, a quelle sintetiche che ormai in molti
utilizzano per gli allenamenti. La sua posizione, fra l’altro,
la rende facilmente raggiungibile.
2
Il negozio
Rimedi contro la crisi, li chiamano qui. Tiziana ha avuto un
Nei sacchetti di nylon
LA PANETTIERA
È il pane del «giorno prima»: biovette, trecce di pasta dura, «coccodrilli»
bocconcini integrali, tutti in vendita a metà prezzo
«I clienti apprezzano
e comprano comunque «Lo metto nel freezer
un prodotto artigianale» e lo conservo
bel coraggio, otto mesi fa, a rilevare questa vecchia panetteria sprofondata nell’abisso con
incassi da elemosina, ai margini di una strada trafficata in un
quartiere che sembra lontano
anni luce dal centro, dove il pane si vende a più di 3 euro al
chilo. «Ci si mette in gioco - dice lei - avendo già lavorato in
un panificio, ho deciso di aprire
un’attività in proprio. Ho scelto
queste negozio perché non ci
sono supermercati in zona».
All’angolo della strada le serrande di un altro negozio sono
abbassate da tempo. Zona di
cerniera, questa, ai margini dellaperiferia.Palazzipopolaricon
balconi scrostati e campanelli
consumati,inserititranuovipalazzi dall’aspetto signorile.
Al San Giovanni Bosco
per quando serve
Un euro al chilo
aiuta la mia pensione»
«Per fare i panini
va benissimo:
con due figli e un solo
stipendio non posso
sprecare nulla»
Una cliente
Una cliente
Pensionata
moglie di un professore
di scuola superiore
L’idea
no prima? «Pensionati, mamme con famiglie numerose, disoccupati, molti immigrati».
Al forno e alle impastatrici lavora il compagno di Tiziana.
Qui si sfornano alcuni quintali
di pane, in parte destinato alle
rivendite, il resto venduto nel
negozio. Di notte si lavora e di
giorno si fanno i conti gli affari.
Così è nata l’idea di vendere il
pane avanzato a metà prezzo,
in sacchetti da un chilo, secondo la varietà della giornata. Chi
sono i clienti del pane del gior-
aiuta la mia pensione. I soldi non
bastano mai». E c’è la signora
sposata con professore di scuola
superiore, che per far quadrare
le spese di casa soppesa ogni
centesimo. «Con due figli e uno
stipendio solo - dice - non ci possiamo permettere di sprecare
nulla. E se il pane non è fresco di
giornata, va bene lo stesso per
fare dei panini». E c’è anche chi
consiglia ricette, con un sorriso:
«Certo che si risparmia, in compenso il pane del giorno prima
va meglio per fare le bruschette,
basta metterlo un attimo in forno o sul termosifone. E poi è più
buono di quello comprato al supermercato», dice un pensionato, trascinandosi dietro la sua
bicicletta. E se va un po’ stupito,
per tutte quelle domande per un
chilo di pane del giorno prima.
La pensionata
Ad esempio la signora Luigina,
che capita qui di tanto in tanto,
vive da sola, a qualche isolato
dalla panetteria. «Anche se è del
giorno prima è buono lo stesso afferma - Lo metto nel congelatore così lo conservo per quando
ne ho bisogno. Un euro al chilo
Guarda il video su
Siglato l’accordo a Roma
Anche piccola manutenzione
per le bidelle delle coop
È stato siglato a Roma l’atteso
accordo per salvaguardare l’occupazione dei lavoratori delle cooperative
delle scuole. «La novità più importante - dice Umberto D’Ottavio, deputato Pd, membro della Commissione Istruzione alla Camera - è il reperimento delle risorse, circa 450
milioni. Per tutelare i livelli occupazionali, è stato deciso di ampliare i Bidelle in piazza
servizi che le cooperative possono
fornire: oltre a pulizia e custodia, anche piccola manutenzione. Per l’eventuale personale in esubero saranno attivati gli
ammortizzatori sociali». Per tutti sono previsti corsi di riqualificazione. «Ora il tavolo regionale - dice D’Ottavio - dovrà
strappare attenzione al nostro territorio e alle sue specificità.
Siamo soddisfatti perché invece di un approccio burocratico
che avrebbe messo in strada centinaia di lavoratori, si è trovata la soluzione, non perfetta, ma utile a lavoratori e scuole».
2
www.lastampa.it/torino
1
Unlettorescrive:
in zona Sassi e
percorrendospessoilLungoStura Lazio, non posso non inorridire nel vedere la discarica a cielo
aperto e la baraccopoli che vi si
trovano: spettacolo da quarto
mondo. Come è possibile che il
Comune lasci perdurare una simile situazione e non predisponga una radicale pulizia delle tonnellate di spazzatura, accumulate evidentemente da mesi, per
poi provvedere a ripeterla periodicamente evitando il ripresentarsidellasituazione.C’èdachiedersi come non sia ancora esplosa un’epidemia tra quelle persone che vi vivono in condizioni incredibili e che forse potranno invidiare la prossima accogliente
sistemazione dei gatti randagi,
nonmoltodistantedaloro».
2 «Abitando
M.M.
Unlettorescrive:
2 «Sonomilanese,maabitoda
piùditrent’anniaTorino,ehoimparato ad ammirare questa città
Specchio dei tempi
1
123456893AB2BCD6EF34ADFD6DD1BADB8B4ADF6EAF
BB464BABB5AB61 B9D6A9D1!D"D39D6A9BB6A9BE#3B49D53BD
1
ricca di architettura, di piazze e di
bellezze artistiche. Ogni bella città
ha i suoi “biglietti da visita”, cioè
quei luoghi che rappresentano la
sua storia, la sua cultura ed il suo
carattere, e che spingono i suoi cittadini a provare un po’ di orgoglio,
edivisitatoriaritornare.Hoassistitonegliultimianniallaprogressiva
chiusura dei negozi della Galleria
SanFedericoedipiazzaSanCarlo,
emisonochiesto:“Maperchéilsindacononintervieneinqualchemodo con i proprietari degli immobili,
per stabilire regole sulla gestione
degliaffittiinareestrategicheperil
decorodellacittà?”.Poi,nell’articolo sulla “Stampa”, ho letto che Uni-
pol detiene l’intera galleria, e non
hopotutofareamenodiricordarei
nomideiprotagonistidiquellanotizia del 2005 sulla telefonata conosciuta come “Abbiamo una banca”.
E’ solo una provocazione, non pensomale,mavorreicapire.»
G.L.
migliecomunicherebberolascomparsa di un loro famigliare attraverso il servizio a pagamento. Per
persone della nostra età, che magari non si frequentano da anni,
questa lista era l’unico modo per
venire a conoscenza della loro
scomparsa. Vorrei che questo serviziovenisseripristinato».
Unlettorescrive:
2 «Sonounvostroabbonato.Da
qualche anno dal vostro quotidiano è stata eliminata la lista dei nati
e morti di Torino dalla pagina dei
necrologi. Io sono ultra-ottantenneetuttiimieiconoscentidellamia
età sono di ceto medio-basso. Per
questa ragione, poche di queste fa-
LUIGINOGERBI
Unlettorescrive:
2 «In questi giorni è partita alla
Crocetta la raccolta rifiuti denominata “porta a porta”. Anche nel nostro condominio sono stati posizionatinelcortileinternoidiversicontenitori (ben 11!) che sostituiranno
quelli attualmente presenti all’esterno.Ilcortile-nonmoltogrande-sulqualesiaffaccianol’ingresso
diunaabitazione,dueboxedilretro
bottega di un ristorante-bar è diventata una vera e propria discaricapienadicontenitori.Apartel’ovvio malcontento di tutti i condomini, sorgono nell’immediato problemiperlamovimentazionedellevetturee,miaugurodino,sorgerannospecieneimesiestivi-evidentiproblemi di igiene vista la gran massa
di bidoni collocati in un’area così ristretta.Tralasciandoaltreconsiderazioni (degrado dello stabile, svalutazione degli immobili ecc.) mi
chiedoseilpassaggiodalla“discari-
ca”esterna(vedasigliattualicontenitoripostineicorsi/vie)alla“discarica” interna nei cortili non sia una
prima tappa verso una futura “discarica” a livello familiare. Inoltre,
michiedo,vistochesparirannotuttiibidoniesterniecheipochicestini
esistenti sono un “miraggio”, cosa
dovrannofareicittadinipergettare
un fazzoletto oppure una bottiglia?
Ed i padroni di cani cosa faranno
delle deiezioni dei propri animali?
Infine,aparteiconsistentiaumenti
della tassa raccolta rifiuti che si sono registrati in passato, con la Tares/Iuccertamentesiavrannoaltri
rincari senza considerare il nuovo
costo che l’Amiat ci appiopperà per
la movimentazione dei bidoni visto
che gli stessi devono essere posti
sulla pubblica via per rendere più
agevoleillororitiro.Admaiora!»
GIANCARLOSCIOLLA
specchiotempi@lastampa.it
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
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LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
.
Cronaca di Torino .51
Musy, via al processo bis
Questa volta è omicidio
L’imputato si difende in Corte d’Assise: “Non sono stato io”
Retroscena
Manette, distintivo e scacciacani sequestrati ai tre impostori
MASSIMO NUMA
ERANO IN TRE, DUE SONO INCENSURATI
S
Travestiti da poliziotti
rapinano i pusher
di San Salvario
i inizia stamane in
Corte d’Assise (presidente Pietro Capello, a latere Giampaolo Peyron) il processo contro Francesco Furchì, 50 anni, accusato di omicidio volontario aggravato
nei confronti dell’avvocato
torinese Alberto Musy, ferito
gravemente a colpi di pistola
in un agguato avvenuto la
mattina del 21 marzo 2012
nell’androne di casa, in via
Barbaroux 25, e morto a causa delle lesioni riportate la
notte del 22 ottobre scorso.
Furchì (che si dichiara innocente) era stato arrestato nel
gennaio 2013 per tentato omicidio e da allora è detenuto.
«Perquisiscono»
uno spacciatore
Arrestati
dai carabinieri
PAOLA ITALIANO
Sciopero della fame
Ha cominciato uno sciopero
della fame - e poi della sete per protestare con il prolungarsi dello stato di detenzio-
In carcere da gennaio 2013
L’imputato durante un’udienza del primo processo, per il reato di tentato omicidio
In primo piano il pm Roberto Furlan, che lo accusa di omicidio volontario aggravato
L’IMPUTATO
Ricoverato dopo uno
sciopero della fame
e della sete: si è ripreso
ne. Ha perso parecchi chili
ed era stato ricoverato per
accertamenti anche nel reparto delle Molinette destinato ai carcerati. Sottoposto
alle terapie del caso, si è ripreso. Il processo per tentato omicidio, diretto dal presidente Quinto Bosio, è stato
interrotto a causa della
morte di Musy ed era già in
una fase avanzata.
Erano già stati sentiti molti testi, valutati gli esiti delle
perizie dei consulenti di accusa e difesa sulla figura e la fisionomia dell’imputato identificato dal pm Roberto Furlan con «Casco» (con tesi diametralmente opposte), si stava avvicinando alla requisitoria del pm e con la battaglia
tra parte civile (avvocati Gian
Sulla «Stampa»
La morte di Alberto
Musy, il 22 ottobre del 2013,
ha portato a rifare il processo contro Francesco Furchì.
1
Paolo e Valentina Zancan) e difesa (avvocati Giancarlo Pittelli, Maria Rosa Ferrara ed Enzo
Galeota) , mentre la sentenza
era prevista entro l’anno. La
prima udienza in Assise sarà
appunto dedicata a una serie di
questioni tecniche preliminari.
Il mistero di «Casco»
«Casco», lasciata via Barbaroux, si era diretto verso piazza
«Capro espiatorio»
Statuto, attraversando via GariFurchì, nell’ultima udienza, baldi a passo spedito, ripreso da
ha scelto di non rispondere al- 22 videocamere della zona. Si
le domande ma ha voluto rila- era poi dileguato riuscendo a far
sciare una serie di «dichiara- perdere le proprie tracce. L’aszioni spontanee». Oltre un’ora sassino aveva una strana camdi appassionata autodifesa; minata, come se fosse afflitto da
una lieve zoppìa.
ha rifiutato con
«Proprio coforza l’immagiLA DIFESA
ne di un «fac- «L’uomo con il casco me Furchì», osserva il team di
cendiere» senza
ha un’andatura esperti del pm
scrupoli.
diversa da Furchì» guidato da Ro«Volevo bene
berto Testi. «Non
a M u s y, n o n
avevo alcun motivo di ucci- è lui - spiegano l’ortopedico Paderlo. I moventi ricostruiti trizia Zucchetto con i colleghi
dal pm non sono credibili e Maria Grazia Benedetti e Albinon sono io l’uomo con il ca- no Frigo - ha una camminata disco». Cioè il killer dell’avvo- versa». Convinti della sua colcato, che gli sparò contro sei pevolezza sono invece gli invecolpi di revolver calibro 38 stigatori della Sezione Omicidi
special, nel cortile di casa, al- della mobile, coordinati da Luile 8,06 di quella mattina.
gi Silipo e Luigi Mitola.
Il pusher viene messo faccia
al muro, braccia in alto, gambe allargate. Gli mostrano un
tesserino e lo perquisiscono.
Ma non sono poliziotti i tre
che lo hanno fermato. Gli
portano via soldi e cellulare.
La scena si svolge sotto gli
occhi dei carabinieri della
compagnia San Carlo, che
dopo pochi minuti intervengono e arrestano i falsi agenti, tre italiani.
San Salvario, venerdì sera, notte movimentata nel
quartiere dei locali. I carabinieri già sanno che ci sono in
giro alcune persone che,
spacciandosi per appartenenti alle forze dell’ordine, in
modo violento perquisiscono
e rapinano le loro vittime.
Tutte straniere, spesso pusher. Anche per questo non ci
sono denunce. In un periodo
di retate anche eclatanti nell’area, a sirene spiegate e con
tanto di elicotteri, l’informazione l’hanno avuta dall’attività più discreta, ma costante, di pattugliamento. Voci
che girano, segnalazioni, richieste anonime di aiuto.
Durante un appostamento
in borghese i militari si ritrovano a verificare di persona
farmacie
NELLE VALLI DI LANZO
Con le ciaspole sulla strada proibita
Una lastra di ghiaccio le cade in testa
Vittima una ragazza
di 27 anni di Venaria
Il sindaco: «C’è chi
strappa il divieto»
GIANNI GIACOMINO
Se l’è vista davvero brutta
Alice Gianesini, 27 anni, di
Venaria. Nel primo pomeriggio di ieri, mentre saliva con
le racchette da neve verso il
lago di Malciaussia, in alta
Valle di Viù, è rimasta colpita al volto da alcuni pezzi di
ghiaccio che si sono staccati
dal versante della montagna.
La ragazza è stata soccorsa
dagli infermieri e dai medici
del 118 e trasportata con
l’eliambulanza al Cto, dove le è
stato diagnosticato un trauma
facciale. Ma poteva andare
molto peggio. L’imprevisto è
avvenuto poco dopo le 13, nell’ultimo pezzo di strada, ancora completamente coperta
dalla neve che, da Margone di
Usseglio, sale fino ai circa
1800 metri dello specchio
d’acqua nel quale si affaccia il
rifugio «Vulpot».
Ieri, sotto un sole da cartolina, la giovane ha deciso di
intraprendere una camminata in mezzo al bianco insieme
a degli altri amici. Questo nonostante il sindaco di Usseglio Aldo Fantozzi, qualche
settimana fa, abbia emesso
una specifica ordinanza che
vieta a chiunque di oltrepassare la sbarra in ferro sistemata per bloccare l’accesso
al tracciato e salire verso il lago di Malciaussia.
«Perché, in questa stagione, con il sole caldo e le temperature primaverili, il rischio di distacchi di materiale dai versanti innevati è altissimo e imprevedibile – evidenzia Fantozzi – Io ho apposto l’ordinanza di divieto all’inizio della strada e, per
quattro volte qualcuno che
quanto giunto alle loro orecchie. Stanno controllando uno
spacciatore all’angolo tra via
Ormea e via Petitti. Qui i pusher non se ne sono mai andati. Il quadrilatero dei locali che
fa tanto parlare di sè è a qualche centinaio di metri, ma ai
suoi margini, dove le vie sono
più silenziose e meno trafficate, agli incroci c’è sempre chi è
pronto a cedere dosi di stupefacenti, per lo più cocaina.
Quella che vedono è una
perquisizione in piena regola.
Due particolari attirano la loro
attenzione: quel tesserino mostrato velocemente, e uno dei
tre che, assicuratosi che la vittima, un gabonese, sia immobilizzata dai due «colleghi», corre a far da palo. A quel punto è
chiaro che non si tratta di poliziotti. I militari chiamano rinforzi, la gazzella arriva mentre
i tre si stanno allontanando.
Li fermano. Hanno 40, 36 e
32 anni. Torinesi, sono un operaio, un meccanico e un rappresentante. Uno solo ha precedenti. A San Salvario ci sono venuti su un’Audi. Il tesserino che il più anziano ha in tasca è una placca dorata in acciaio con il simbolo della polizia. Ha anche la fotocopia di
un porto d’armi, di quelli che si
rilasciano alle guardie giurate,
e le chiavi di un paio di manette, che però sono a casa: vengono trovate nella perquisizione domiciliare, insieme a una
pistola scacciacani identica a
quella delle forze dell’ordine,
una 9 millimetri nera, con all’interno 8 colpi a salve e altri
38 colpi in una scatola.
Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua
1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio
Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle
ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: piazza Statuto 3; corso Moncalieri 59; corso Vercelli 111; via Boccaccio 16; via Filadelfia 142; corso Grosseto 221; via Saluzzo 1; corso Francia 385; via Frejus
97/A; via Pramollo 6; via Genova 122;
via Oropa 69
Il gruppo di escursionisti era diretto al lago di Malciaussia
passava di lì, l’ha rimossa. Mi
chiedo perché. In questo modo si mette solo a repentaglio
l’incolumità di chi si avventura verso il lago, pensando di
essere al sicuro».
L’allarme al 118 lo hanno
lanciato gli altri escursionisti
che erano insieme alla Gianesini. Qualche minuto più tardi nell’estremo lembo della
Valle di Viù è atterrato l’elicottero. In un primo momento si pensava fosse addirittura un «codice rosso», ovvero
una situazione molto più critica di quella che si sono poi
realmente trovati ad affrontare medici e infermieri. La
27enne, infatti, è sempre rimasta cosciente, nonostante
la ferita alla faccia.
Orario minimo 12,30-19,30: via Po
31/B; via Sacchi 46.
Disera(19,30-21,30): piazza Galimberto 7; via Foligno 69; via Sempione
112; via San Remo 37; via Sacchi 4;
corso Traiano 73; corso Francia 1/bis.
Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/
B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II, 66; piazza Massaua 1.
Info: www.farmapiemonte.org
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LUNEDÌ 31 MARZO 2014 LA STAMPA 52
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LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
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53
IL VELISTA OSPITE DEL ROYAL PARK
Soldini: «Prossimo obiettivo il record di velocità»
Giovanni Soldini ieri al Royal Park I Roveri per la prima edizione della Pramerica Golf
Cup,garaorganizzatadall’omonimacompagniaitalianaramovitadelgruppostatunitense Prudential Financial Inc. ha annunciato che sta lavorando al prossimo record
di velocità, la traversata del Nord Atlantico, prevista a maggio. Il velista ha parlato
anche del «rischio» tra mare e quotidianità.«E’ una sensazione che per natura ci accompagna sempre. Quello che conta è la consapevolezza. Io parto dal presupposto
che il rischio sia accompagnato dalla paura. E che questo sia un aspetto positivo».
SPORT
BASKET
Cus, colpo
sfiorato
contro
il Piacenza
Il Cus Torino ci ha provato
davvero a battere il Piacenza
terzo in classifica: alla fine sono stati però gli ospiti a festeggiare al Ruffini (72-80),
con il risultato che gli universitari rimangono all’ultimo
posto in classifica. Per Torino,
privo dell’infortunato Persico
e con Canelo in pista dopo un
mese di assenza, prova sopra
le righe per Raucci: 27 punti,
8/11 da due, 3/3 da tre e 8 rimbalzi. Quasi sempre costretti
a inseguire, gli uomini di Guidi
a 5’ dalla fine trovavano il vantaggio grazie a un sottomano
di Tuci (66-64), cui replicava
senza tremare Garofalo. A indirizzare il tutto arrivava anche un tecnico a Liberati: Piacenza ringraziava e chiudeva
in controllo.
[D.LAT.].
Cus Torino: Calzavara, Alberti, Fevola 5, Ficetti 2, Liberati 3, Canelo 13, Tuci 12, Mollura 4, Raucci 27, Sodero 6.
All. Guidi.
Piacenza: Gambolati 10,
Zampolli 15, Bonaiuti 18, Gasparin 12, Italiano 7, Mazzocchi, Speronello 2, Garofalo 16.
Steele è stato anche protagonista di un incidente contro i tabelloni pubblicitari: nel terzo tempo è però rientrato sul parquet
La cura derby guarisce la Pms
Crocetta,
figuraccia
I gialloblù battono Casale e si qualificano ai playoff con tre giornate di anticipo contro l’ultima
della classe
ROBERTO SARACCO
Rompe il digiuno e centra i
play-off con tre turni d’anticipo. La «malata» Pms si ritrova e passa a Casale, con un finale da brivido che però questa volta sorride alla squadra
di Pillastrini, più solida e più
completa.
Il derby va ai torinesil, che
espugna il PalaFerraris per
70 a 63, ma la Junior ha il merito di averci creduto fino in
fondo, sfiorando anche la rimonta. «Per come abbiamo
giocato avremmo dovuto uccidere la partita – analizza la
sfida il coach dei torinesi, Pillastrini – ma usciamo da un
momento difficile, progrediamo con il lavoro e cerchiamo di recuperare tutto l’organico. Importante il progresso in difesa e la certezza
di aver chiuso il discorso
play-off».
Show da tre in avvio
E’ furia Manital in avvio di
partita con Wojciechowski
padrone del pitturato. Solo
un lampo di Cutolo dà il vantaggio rossoblu, poi inizia lo
show da tre del team di Pillastrini che nei primi dieci minuti piazza cinque bombe
(63% di media). Novipiù sull’asse Martinoni-Dillard pro-
va a reggere l’urto dirompente
dei torinesi, Bowers e Amoroso continuano a far muovere la
retina. Alla prima sirena Torino in controllo e avanti 25-15.
Junior che si aggrappa all’agonismo di Fall per provare a ricucire il divario, ma dall’altra
parte del campo Mancinelli
trova punti con regolarità e
smazza assist. Un Jackson
ispirato suona la carica in casa
Junior, Torino come un solido
pilastro incassa e replica colpo
su colpo. All’intervallo lungo
Manital che conduce 42 a 35.
DISCORSO CHIUSO
Pillastrini: «Usciamo da
un periodo difficile era
importante solo vincere»
Risveglio Junior
Quando la palla torna a correre è un assolo Manital che in
un amen trova il massimo vantaggio sul +14. La Junior resiste e prova a sfruttare l’uscita
di Steele che si procura un taglio alla testa cadendo contro i
cartelloni pubblicitari (poi in
campo prima della terza sirena). La Manital conferma tutta
la sua solidità e alla terza sirena è avanti 55-43. La squadra
di Pillastrini controlla ogni
tentativo di rimonta, poi quando Dillard esce dal torpore si
Biella
Angelico,ottavavittoriaconsecutiva
1 L’Angelico schiaccia sassi,
tanto coriacea quanto dall’elmetto abbassato, viaggia come
un tir e non si ferma più: nel
giorno in cui il calendario annuncia quota due mesi consecutivi senza ko (Biella non perde
dal 2 febbraio a Napoli) i rossoblù riscrivono la storia ventennale del club. Lo fanno nella torcida di un pubblico (quasi 3300
sugli spalti) mai così sazio ed euforico, è record societario: con il
successo (104-85 il finale) sulla
Lighthouse Trapani i lanieri
sfondano il muro della sette vittorie di fila e superano la storica
Fila del 2001. L’Angelico dalla
maturità ormai acquisita, viaggia a otto hurrà in campionato
che uniti ai due di Coppa fanno
cifra tonda: dieci partite senza
passi falsi. Il +19 con Trapani
non è stato tuttavia figlio dell’ennesima asfaltatura senza
pietà come era capitato con Jesi
e Imola, stavolta la forbice si è
allargata solo nell’ultimo quarto e per non smarrirsi Biella ha
dovuto appellarsi a quella pazienza figlia solo delle squadre
navigate. La sensazione è quella
di un gruppo dalla convinzione
Tommaso Raspino, 16 punti
dei propri mezzi e dalla durezza
mentale che chiunque ora vorrà
evitare in una serie playoff. Perché di questo ormai si parla: oltre al record societario, l’ottavo
sigillo vale la matematica certezza di far parte del tabellone
promozione. Adesso Biella si è
guadagnata la credenziali per
un posto nelle «big 4» [STE.ZAV]
Angelico: Murta, Chillo 4, Raspino 16, Infante 7, Lombardi 5,
Berti 12, Voskuil 21, De Vico,
Hollis 31, Bloise 8. All.: Corbani.
becca un parziale di 8-0 che infiamma il PalaFerraris.
Sandri decisivo
Casale rientra così a –5 e tira
fuori gli artigli. Il play rossoblu ha la palla dell’aggancio,
ma le triple si stampano tutte
sul ferro. Ci pensa Sandri a
chiudere il derby con una tripla dall’angolo. E la Pms rientra a Torino, a casa, con un
umore risollevato e positivo
che nelle ultime settimane
aveva smarrito e temeva di
non ritrovare più.
Casale: Casini, Giovara ne,
Bruttini 4, Di Prampero ne,
Amato 2, Dillard 18, Martinoni
7, Cutolo 10, Fall 7, Jackson 15.
Coach Griccioli.
Pms: Mancinelli 6, Evangelisti
7, Baldasso ne, Sandri 6, Amoroso 11, Wojciechowski 12, Zanotti ne, Steele 13, Bowers 8,
Gergati 7. Coach Pillastrini.
Classifica
Aquila Trento e Capo d’Orlando 38, Angelico Biella 36, Tezenis Verona e Manital Torino
34, Sigma Barcellona 32, Veroli, Centrale del Latte Brescia e
Ferentino 28, Lighthouse Trapani 26, Novipiù Casale e
Expert Napoli 24, Fileni Jesi
22, Trieste 20, Fulgor Forlì 16,
Aget Imola 2.
La Named Sat Crocetta si regala una serata da incubo e
cede in casa al cospetto del
Loano ultimo in classifica (4461). Certi numeri spiegano
tutto e non necessitano ulteriori commenti: 2/35 da tre
punti, 16/77 al tiro complessivo, 10/20 ai tiri liberi e tanti
saluti a una vittoria sulla carta scontata che avrebbe potuto ancor più avvicinare i salesiani ai playoff. Loano comunque ringrazia e vive un tranquillo weekend come certo
non si aspettava e che non
può risollevargli la classifica.
Per la Crocetta, subito sotto
8-17 fin dal primo quarto e con
un solo giocatore in doppia cifra, esame di coscienza necessario e arrabbiature varie da
fare passare in fretta per non
rovinare sul finale una stagione che può dare ancora molto.
A patto di evitare figuracce
come quella di sabato [D.LAT.]
Crocetta: Berta 7, D’Affuso 3,
Ceccarelli 4, Riviezzo 11, Antonietti, Giordana 2, Vetrone
6, Tarditi 4, Francione, Chirio
7 All. Tassone.
Loano: Villa 13, Cerutti 1, Prato 16, Cacace 20 (20 rimbalzi),
Nicoletti 3, Cavallaro 2, Guaccio, Vallefuoco, Zavaglio, Guida 6. All. Prati.
T1 CV PR T2
54 .Piemonte Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
RUGBY
Il derby degli universitari
regala la vetta al Cus
Ursache
prezioso
ALBERTO DOLFIN
ROMANO SIROTTO
Il romeno
Sergiu
Ursache ha
realizzato
la meta
vincente
Vince e resta al comando del
girone B di Serie A il Cus Ad
Maiora Rugby 1951. Non arriva il bonus nell’impegno casalingo contro il Cus Genova
(22-14), ma quattro punti bastano alla compagine torinese visto il contemporaneo
successo di misura del Badia
a Vicenza. Ha sudato e pure
molto il XV guidato da coach
Regan Sue e alla fine la vittoria è arrivata. Per stavolta va
bene così, con buona pace del
tecnico neozelandese che
vorrebbe sempre vedere il bel
gioco oltre ai risultati.
Partono forte i padroni di
casa e fanno male dopo appena sette minuti con la meta di
Luca Bestetti, trasformata da
Martin Thomsen. I genovesi
rispondono però prontamente un minuto dopo con un calcio di punizione di Sandri ed
Anche senza bonus
e bel gioco il team
di Regan Sue
consolida il primato
al 20’ passano a condurre
grazie alla metà non convertita di Pallaro. Sandri poi colpisce ancora dalla piazzola allo
scadere della prima frazione,
mandando i suoi in vantaggio
al riposo (7-11).
Come spesso è accaduto in
stagione però, i torinesi cambiano marcia nella ripresa e
lo fanno già al rientro in campo con la meta lampo di Civita
per il sorpasso (12-11). Il giallo
combinato al 20’ a Marco
Monfrino ed il successivo calcio di punizione messo a segno da Pescetto riporta avanti gli ospiti (12-14). I torinesi
non si lasciano spaventare da
una situazione più che mai
sfavorevole e ribaltano il punteggio al 26’ con un preciso
piazzato partito dal solito piede fatato del sudafricano
Thomsen (15-14). La sofferenza però dura ancora fino allo
scadere, quando Sergiu Ursache esce con veemenza dalla
mischia e schiaccia in meta il
pallone vincente: per il pos-
Vittoria al fotofinish a Givoletto: Incardona (al centro) è secondo
CICLISMO
D’Onise non fallisce lo sprint
A Montecarlo arriva
la prima vittoria da junior
FRANCO BOCCA
sente numero 8 romeno è la decima in stagione, miglior realizzatore nelle file torinesi. Thomsen centra i pali e arrotonda il
punteggio, dando inizio alla festa del pubblico dell’Albonico.
Il Cus Ad Maiora fa così suo un
tiratissimo derby universitario
e si prepara alla trasferta di Vicenza con un chiodo fisso ben
impresso in mente: i playoff.
Serie B: VII TO ko
Il Milano si vendica della sconfitta subita all’andata e batte
in casa propria per 58-10 (2610) il BEFeD VII Torino. L’aggressività iniziale dei milanesi
mette sotto gli spenti torinesi
che accusano un parziale di
26-0 prima di provare a rea gire segnando due mete. Nella
ripresa Franchi cambia le carte in tavola per dare stimoli ai
suoi ma una meta mancata all’avvio segna la svolta.
Dal possibile ri entro in
partita i gialloblù subiscono
gli attacchi milanesi che ampliano il divario in campo. Il
BEFeD rinuncia ai piazzati
per trovare la meta che però
non arriva ed il Milano può dilagare nel punteggio.
RALLY
Pettenuzzo senza rivali
al Ronde del Canavese
Come da pronostico il
portacolori della Scuderia
Meteco, Augustino Pettenuzzo, in coppia con Elio
Tirone su Ford Focus WRC
si è aggiudicato il Rally
Ronde del Canavese. Il suo
è stato un dominio, dal momento che ha vinto 3 delle 4
prove speciali disputate,
restando al comando dall’inizio alla fine. Alle sue
spalle si è invece sviluppata
una lotta avvincente tra le
Mini Cooper WRC di Omar
Brego, con Alberto Brusati
e Alessandro Gino, con
Marco Ravera. Il primo ha
avuto ragione dell’avversario, aggiudicandosi la terza
prova speciale. Ottimo
quarto posto assoluto per
un altro portacolori della
Meteco, Gianfranco Vedelago, con Corrado Cour-
1
thoud, primo di Gruppo R
con la Mitsubishi Lancer,
con la soddisfazione di aver
occupato il 2° posto assoluto nelle prime fasi di gara.
Ottima prestazione per il
giovane Federico Orso,
undicesimo assoluto con
la Peugeot 106, primo della classe fino a 1600 cm3.
Figlio d’arte, ha corso in
coppia con la mamma Tania Munari, ricordando il
padre Oscar scomparso
nel 2009.
[R.VAL.]
Fruttuosa trasferta dei corridori torinesi nel Principato di Monaco in occasione
del 41° Criterium di Montecarlo, riservato a tutte le categorie. In mattinata la prova degli Juniores, svoltasi su
40 giri di un anello cittadino
ricalcante per buona parte il
circuito automobilistico di
Formula Uno, ha fatto registrare il successo allo sprint
di Umberto D’Onise, ruota
veloce del neonato team
«Città dei Campionissimi»,
che ha relegato sui gradini
più bassi del podio i transalpini Couanon e Pernot. Per
D’Onise, che abita a Torino e
va a scuola all’Avogadro, si
tratta della prima vittoria
tra gli Juniores, dopo il convincente posto d’onore conseguito tre settimane fa ad
Oleggio nella prima gara
della stagione. Buona anche
la prestazione dell’eporediese Dario Tapparo.
La gara pomeridiana degli
Elite e Under 23, sulla distanza di 50 giri, si è trasformata
in un autentico show del campione bielorusso Ihar Mytsko, neo-acquisto del Team
Cerone-Rodman, che per ragioni di burocrazia sportiva
ha gareggiato con la maglia
della sua nazionale. Dopo aver doppiato tutti i concorrenti, insieme al francese
Bousquet, Mytsko ha vinto
nettamente anche la volata
conclusiva, regalando una
grande emozione all’appassionato Antonio Cerone.
Memorial Bodrero
Intanto a Givoletto si è disputato il Memorial Franco Bodrero, gara d’apertura regionale
degli Allievi, intitolata al corridore professionista che nel
1970 venne stroncato da un
male che non perdona all’età di
27 anni. Al termine di una gara
molto vivace, nella volata conclusiva si è imposto d’un soffio
il cuneese Giosuè Mattio, che
ha bruciato al fotofinish il chierese Manuel Incardona e l’ossolano Andrea Bartolozzi. «Sono partito un po’ troppo presto
- ha poi ammesso Incardona ma sono comunque soddisfatto
di aver cominciato la stagione
Incardona
beffato al fotofinish
nell’apertura Allievi
di Givoletto
con un ottimo risultato». Tra i
primi dieci anche il torinese Simone Bevilacqua, capofila del
Madonna di Campagna che ha
organizzato la gara, giunto 4°, e
l’altro chierese Gabriele Mattalia, 9°, mentre il rostese Luca
Maritano, vincitore della scorsa edizione, ha dovuto accontentarsi del 12° posto. Da segnalare che, durante la premiazione, il Presidente del Madonna di Campagna Sergio
Ponzin e Franco Balmamion,
che fu capitano di Bodrero alla
Molteni, hanno consegnato un
mazzo di fiori a Sofia Cilenti, la
ragazza di Quincinetto che è
tornata a sorridere dopo aver
sconfitto il tumore.
T1 CV PR T2
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
VOLLEY
ATLETICA
Tontodonati, agli Italiani
venti chilometri d’argento
ENRICO ZAMBRUNO
Ancora sul podio. Nei momenti decisivi, Federico Tontodonati c’è sempre. L’atleta
del Cus Torino ieri ha confermato tutto il suo talento, conquistando la medaglia d’argento ai Campionati Italiani
sulla distanza dei 20 chilometri di marcia, svoltisi a Locorotondo. Una gara molto
equilibrata quella in terra pugliese, con il piemontese mai
così vicino a Giorgio Rubino,
che vince il titolo tricolore
con 13 secondi di vantaggio
sul rivale. Tontodonati al traguardo in 1h27’10”, lontano
dal suo personale (1h22’00”)
anche perché il tracciato stavolta comprendeva salite e
discese difficili da interpretare. «È stato un test positivo racconta Federico -. Il mio
picco di forma è ancora lontano, arriverà più avanti. Rubino è scappato via dopo i primi
dieci chilometri, dove avevamo mantenuto una media di
4’30”. Ora mi concentrerò su
un’intensa serie di allenamenti. La prossima gara sarà
in Cina a Taicang, il 3 maggio,
per la Coppa del Mondo».
Niente podio per Valeria
Staneo ai Mondiali di mezza
maratona. In Danimarca la
portacolori del Runner Team
’99 Volpiano ha chiuso la sua
Piemonte Sport .55
.
Maratonina
ARivarolovince
soprattuttoilcaos
1 Si sono dati appunta-
mento in 1200 per partecipare alla Gas Energy Rivarolo half marathon. La gara organizzata da Walter
Durbano era articolata su
tre eventi: la mezza maratona con 600 partenti, la
10 km. e la camminata di
5 km. Nella gara più breve
ci sono stati alcuni problemi per un’errata segnalazione del percorso.
Ma non è stato l’unico pasticcio. Nella gara maschile, dove ha vinto la coppia
formata dai compagni di
club Abdelhabi Laaouina
1h08’45” e Youssef Sbaai
(Tranese) 1h’08”52, si è verificato il caos nelle classifiche e non si conosce il terzo arrivato. Nel femminile
successo invece della favorita Tarika Fisseha Abera
(Cus To) in 1h17’55”. Dietro di lei, Romina Cavallera
1h19’39” (Roata Chiusani)
allenata da Mauro Riba,
terza Valentina Menonna
1h20’01” (Splendor Cossato).
[A.BRU.]
Federico Tontodonati è ancora lontano dal suo personale
fatica in 1h08’55”, lontana oltre
un minuto dalla medaglia di
bronzo. Una gara che ha visto il
dominio totale del Kenya, primo con Gladys Cherono
(1h07’29”) davanti alle connazionali Mary Ngugi e Selly Kaptich. Nella classifica a squadre
quarto posto per l’Italia femminile a soli 24 secondi dal bronzo
del Giappone. «Non potevo
chiedere di più, tempo e piazzamento sono in linea con le mie
aspirazioni - analizza Straneo -.
Sono stata pienamente in corsa
almeno fino al quindicesimo
chilometro, poi, quando le keniane hanno ulteriormente velocizzato il ritmo, per me si è
fatta molto più dura. Di buono
c’è invece che nel finale sono risalita di due posizioni».
Il Parella respira
Crollo del San Mauro
a Mirandola
OSCAR SERRA
Da una parte il Tuninetti
Parella ottiene un successo
con il quale di fatto ipoteca
la salvezza, dall’altra il Sant’Anna San Mauro inciampa
in una sfida alla vigilia non
particolarmente temuta, e
vede allontanarsi l’obiettivo
playoff dopo una lunga rincorsa. E’ il quadro delle torinesi nell’8ª di ritorno del
campionato di B1.
Partiamo dai ragazzi di
Matteo Battocchio, che nonostante i tanti acciacchi (Moro, Castelli, Girard e Cefaratti quasi non si sono allenati in
settimana, mentre Perfetto
continua a combattere con
dei problemi al ginocchio)
hanno avuto la meglio per 3-0
(25-18, 25-22, 25-22) sul Monselice. Un risultato che li allontana 11 punti dalla zona retrocessione, un vantaggio
che rende più sereni i sogni di
squadra e staff tecnico. Ancora una volta il principale finalizzatore delle trame offensive è l’opposto Stefano Moro, autore di 22 punti (sontuoso il 63% in attacco), davanti a Castelli (12). Di segno
opposto l’umore del Sant’Anna, bello con le grandi ed evidentemente troppo distratto
con gli avversari meno temibili. Non si spiega altrimenti
il ko esterno con i modenesi
del Mirandola, penultimi in
classifica, per 3-1 (25-20, 25-
16, 20-25, 30-28), a un mese dalla sconfitta contro il fanalino di
cosa Asti che proprio contro la
squadra di Andrea Usai aveva
conquistato l’unico successo
pieno della stagione (non bastano i 12 punti di Vajra in un
match in cui San Mauro attacca con solo il 37% di positività).
B1 femminile
Prosegue la corsa delle tre sorelle torinesi. Tre volte 3-0 per
l’Eurospin Ford Sara Pinerolo
contro Orago (25-18, 25-13, 25-21)
con Togut a riposo, del Fenera
Chieri ’76 contro il Club Italia
(25-14, 25-17, 25-18) e della Lilliput Settimo con Gorla Maggiore
(25-14, 25-21, 25-9). I primi tre
posti della classifica restano saldamente nelle loro mani, complice anche la sconfitta di Mondovì in casa di Busto Arsizio.
B2
In campo femminile il Collegno
Cus To espugna il campo di Cantù per 3-0 (25-18, 25-19, 25-17) e
conserva la seconda posizione
con 55 punti (Costantini top scorer con 55 punti). Ma l’impresa
di giornata è del Canavese che
battendo in casa l’Acqui Terme
tiene accesa una speranza di salvezza in vista dell’incontro decisivo tra due settimane contro il
Galliate. Tra gli uomini, due
punti fondamentali per il Nuncas Chieri che strappa un successo al tie break (15-7) contro
Brugherio e mantiene la seconda posizione con 47 punti.
SCI
Marsaglia seconda
agli Assoluti di Livigno
DOMENICO LATAGLIATA
Prima la cuneese Marta Bassino, seconda Francesca Marsaglia (Esercito-Sansicario):
doppietta piemontese quindi
nel gigante dei Campionati
Italiani Assoluti di sci alpino
svoltosi a Livigno. La Bassino
ha preceduto di soli 8/100 la
Marsaglia in una sfida sul filo
dei centesimi: al terzo posto,
Pioggia di medaglie
ai Tricolori paralimpici
staccata di mezzo secondo, la
lombarda Nicole Agnelli. Le
due piemontesi hanno dominato la gara, scambiandosi solamente le posizioni tra la prima
e la seconda manche: la valsusina conduceva dopo la prima
con 5/100 di vantaggio, salvo
poi cedere di misura nella seconda e decisiva prova. Al
quarto e quinto posto, le sorelle
Nadia e Sabrina Fanchini: otti-
ALBERTO DOLFIN
Francesca Marsaglia
ma ottava Valentina Cillara
Rossi (Fiamme Gialle), altro
prodotto del vivaio piemontese
avendo militato per molti anni
nelle file dello Sci Club Claviere
e del Comitato Alpi Occidentali. Dodicesima, infine, l’azzurra
bardonecchiese Camilla Borsotti (Carabinieri).
Abbuffata di medaglie dei piemontesi ai Campionati Italiani Fisip di Prato Nevoso. Podio tutto piemontese nel gigante Sitting, con Pietro Mazzei (Sport Di Più) che ieri ha
bissato il titolo di sabato nello
speciale, precedendo Stefano
Viglione (Passo CN) ed Enrico Giorge (Freewhite). Nello
speciale, invece, alle spalle di
Mazzei si erano piazzati Aldo
Baudino (Passo CN) e Ionel
Lungu (Freewhite). Un argento
a testa in gigante per Nicolò
Orsini (ST Cesana) tra gli Standing e Denise Boldi (Freewhite) tra le Sitting. Quest’ultima
si era già portata a casa l’oro
nello speciale, in cui la compagna Silvia Di Stefano aveva
chiuso terza. Tra i Visually Im-
stagionato
20
17
mesi
mesi
GUSTA
I SAPORI
D’ITALIA
Trentingrana dop
pezzi da Kg 1 circa
al Kg € 10,90
Prosciutto
di Parma dop
al Kg € 19,90
Castelli Romani doc
bianco o rosso
Feudi del Sole
cl 75 - al lt € 1,80
€
1,09
all’etto
1,99
€
all’etto
Orari e indirizzi sul sito www.e-panorama.it
paired, bronzi per Gianluca
Vezza e la sua guida Andrea
Quarello (Uic To) nel gigante e
per la coppia Lorenzo BernardMarco Benzi (Freewhite) nello
speciale. Festeggia pure Luca
Negrini (Freewhite) che ha guidato il trentino Daldoss all’oro
in entrambe le gare.
ITALIA IN TAVOLA
31 MARZO - 9 APRILE
APRILE. ARIA APERTA.
stagionatura
Pietro Mazzei, due titoli vinti
1,35
€
T1 CV PR T2
56 .Piemonte Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
SERIE D
Classifica
E finalmente il Chieri
vinse anche in casa
il punto
PAOLO
ACCOSSATO
Girone A
Asti-Giana Erminio
1-2
Borgosesia-Caratese
0-2
Chieri-Novese
1-0
Derthona-Chiavari
2-1
Lavagnese-Rapallo Bogliasco
2-1
Sestri Levante-Albese
0-3
Vado-Insubria C.
2-2
Vda Aosta S.-Pro Dronero
0-0
Verbania-Santhià
0-1
Classifica
Chieri
1
Novese
0
Chieri
Novese
4-4-2
4-4-2
Tunno, Spera, Conrotto, Benedetto,
Sampò, Panepinto,
Lodi, Guseo (27’ st
Osella), Montante
(37’ st Pasquero),
Scavone, Sinato.
Tulino, Catenacci
(46’ st Samaniego),
Merlin (1’ st Ciccomascolo), Taverna,
Muceli, Longhi, Rossi, Firriolo, Pernice
(20’ st Vigliotta), Zirilli, Ponsat
SQUADRE
Giana Erminio
Borgosesia
Rapallo Bogliasco
Chieri
Lavagnese
Insubria C.
Vado
Chiavari
Vda Aosta S.
Asti
Novese
Albese
Derthona
Caratese
Sestri Levante
Santhià
Pro Dronero
Verbania
P
68
59
56
54
53
50
47
41
37
36
36
35
32
31
27
21
19
12
V
20
18
17
17
15
14
13
10
9
9
9
9
8
7
7
4
4
2
N
8
5
5
3
8
8
8
11
10
9
9
8
8
10
6
9
7
6
P
1
6
7
9
6
7
8
8
10
11
11
12
13
12
16
16
18
21
F
64
63
51
48
40
45
49
31
37
37
34
27
32
27
31
20
40
16
S
24
29
30
35
23
26
38
25
37
31
42
43
38
44
47
54
71
55
Prossimo turno
ALL. Zichella
ALL. Cotta
RETI: st 3’ Sinato
ARBITRO: Turchet di Pordenone.
AMMONITI: Lodi, Taverna
SPETTATORI: 100
Evviva, il Chieri non è soltanto una squadra da trasferta. Dopo tanto penare,
l’undici di Zichella torna a
gioire anche tra le mura
amiche del «De Paoli», condizione indispensabile per
poter arraffare un posto in
zona playoff alla fine della
stagione. Certo, una dimessa Novese poteva costituire l’avversario ideale per
Il giovane Scavone ha dato effervescenza alle fasce
riprendere il feeling con i 3
punti, ma esserci riusciti è
fattore che dice come il Chieri sia in salute.
Il Chieri parte subito meglio dai blocchi e dimostra di
avere voglia di farsi di nuovo
bello di fronte al suo pubblico. Al 5’ Montante apre sulla
destra per Scavone che mette in mezzo un cross perfetto su cui il numero nove arriva puntuale ma il tiro finisce alto. Sempre e ancora
Chieri in avvio: al 9’ ancora
la coppia Montante-Scavone sugli scudi con l’esterno
che questa volta imbecca
Panepinto il cui destro non
trova la porta di pochissimo.
Per fortuna della Novese
c’è l’ex di turno, Arden Tulino, che all’11’ è reattivo di
fronte all’incornata di Sinato. Poca, pochissima Novese
in campo e così il Chieri può
provare con una certa costanza trafiggere gli ospiti:
al 36’ Montante è bravissimo
nel seminare tre difensori
ma non altrettanto lucido
davanti a Tulino con la conclusione a fondo campo. La
personale sfida MontanteTulino si rinnova al 44’ quando la botta dell’attaccante
6/04: Insubria C.-Verbania, Chiavari-Vado,
Caratese-Lavagnese, Giana Erminio-Derthona, Novese-Sestri Levante, Pro Dronero-Asti, Rapallo Bogliasco-Chieri, SanthiàBorgosesia, Albese-Vda Aosta S.
costringe il portiere alla respinta di pugno.
Prova e riprova ed il Chieri
passa ad inizio ripresa: Montante si veste da suggeritore e
crossa per Sinato che anticipa
Taverna e deposita in rete. La
reazione della Novese è tutta
nell’unica vera azione d’attacco del match degli alessandrini al 7’ quando Zirilli conclude
a lato imbeccato da Pernice.
Finale tutto di marca chierese che potrebbe anche andare sul 2-0 con Osella, Montante e Sinato, ma di fronte i
torinesi si trovano sempre un
grande Tulino.
[P.ACC.]
Tre squadre
piemontesi
sull’orlo
del baratro
M
anca la matematica per incoronare il Giana Erminio ma a difettare è ormai proprio solo quella. I
9 punti di vantaggio a 5
giornate dalla fine e la
concomitante sconfitta
di Borgosesia e RapalloBogliasco consegnano di
fatto la Lega Pro ai lombardi con grandissimo
merito. Vercellesi e liguri, inciampando in concomitanza (e l’undici di
Manzo pure in casa, una
rarità) si arrendono di
fronte alla superiorità
del Giana Erminio. Una
delle notizie della giornata è il ritorno della vittoria tra le mura amiche
del Chieri che consolida
le sue aspirazioni playoff
anche se la Lavagnese e
la Caronnese non demordono. Dietro, ufficialmente nulla è ancora
scritto ma i 12 punti del
Verbania hanno il sinistro suono della retrocessione mentre Pro
Dronero e Santhià ingaggiano un testa a testa per
non retrocedere senza
spareggi ma il distacco
oggi di 11 punti tra la terzultima e il Derthona
sembrano decretare una
triplice caduta in Eccellenza tutta piemontese.
DONNE
Si ferma
la cavalcata
del Luserna
PAOLO PONTI
Ultima domenica di marzo
da dimenticare per le torinesi di serie B, che nella decima
giornata di ritorno racimolano la miseria di due punti,
con zero gol segnati perdendo anche il vanto del primato
in classifica del Luserna. Si è
interrotto infatti dopo nove
vittorie consecutive, nel derby piemontese contro l’Alba,
l’incredibile cavalcata delle
ragazze di Tatiana Zorri, che
oltre ai tre punti e il primo
posto a favore del Cuneo, vittorioso contro la Sarzanese,
ora dovranno guardarsi le
spalle nelle ultime tre giornate dal ritorno sia delle cuneesi che del Molassana,
staccato di sole due lunghezze. Meglio non è andata alle
cugine torinesi: la Juventus,
bloccata sullo 0-0 in casa dal
Villacidro al termine di una
partita giocata bene, soprattutto in una ripresa caratterizzata dalle molte occasioni
sprecate, se non festeggia in
termini di classifica può almeno tornare a sorridere vedendo interrotta la serie negativa di cinque sconfitte
consecutive; anche il Torino,
dopo la domenica di pausa
per il rinvio della settimana
scorsa, non va oltre allo 0-0
casalingo contro l’Amicizia
Lagaccio.
Nel prossimo weekend
campionato fermo, con l’eccezione delle granata impegnate nella trasferta di Villacidro per il recupero della
nona giornata.
T1 CV PR T2
Piemonte Sport .57
LA STAMPA
.
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
ECCELLENZA, GIRONE A
Il punto
PAOLO
ACCOSSATO
Pro, un pari che sa di promozione
Le classifiche
Lascaris
e Borgaro
in fuga
dai playout
Girone A
Girone B
Girone A
Pro Settimo
2
Sporting Bellinzago
Pro Settimo
Sp.Bellinzago
4-3-3
4-2-3-1
2
Maja, Barabino (43’
Mezzela), Vasario,
Caracciolo, Cacciatore, Grancitelli,
Piotto, Didu, Marangone, Parisi (40’
st Bellan), Gallace
Boari, Migliavacca,
Ciappellano (41’ st
Maisto), Tos, Lazzeri, Manasiev, Visciglia, Massaro (15’ st
Bonato), Baldi, Ravasi
ALL. Siciliano
ALL. Koetting
2-7
Atl. Gabetto-Libarna
3-4
Borgaro-Caselle
1-0
Busca-Lucento
0-1
Charvensod-Gattinara
4-2
Castellazzo-C. Alfieri D. Bosco
2-0
Gassino-Osmon Suno
1-5
Cavour-Valenzana Mado
1-1
Ivrea-Baveno
1-0
Cheraschese-Olmo 84
0-0
J.biellese-Ce.ver.sa.ma Biella
1-1
Pinerolo-Chisola
3-0
Omegna-Aygreville
1-1
Saluzzo-Fossano
0-0
Orizzonti Utd-Settimo
1-2
Sp. Cenisia-Acqui
1-4
Pro Settimo-Bellinzago
2-2
Villalvernia-Bene Narzole
1-1
Classifica
Classifica
SQUADRE
P
78
Pro Settimo
72
Bellinzago
63
Baveno
62
Osmon Suno
58
Orizzonti Utd
49
Aygreville
46
Ivrea
42
Omegna
40
J.biellese
36
Borgaro
36
Lascaris
35
Gassino
Ce.ver.sa.ma Biella 32
31
Caselle
31
Charvensod
26
Settimo
22
Gattinara
14
Atletico To
RETI: 43’ Ravasi, 46’ Cacciatore; st 5’
Caracciolo, 47’ Maisto.
ARBITRO: Copat di Pordenone
AMMONITI: Manasiev, Baldi, Mezzela,
Maja. Angoli
ESPULSI: Migliavacca al 45’ st per doppia
ammonizione
SPETTATORI: 200
PAOLO ACCOSSATO
Quel pareggio ad inizio partita sussurrato, per certi versi
anche auspicato nella madre
di tutte le partite alla fine arriva ma alla Pro lascia il sapore amarognolo dell’impresa lambita ma non ancora
portata a termine. Certo, chi
non firmerebbe per avere 6
punti di vantaggio (e scontro
diretto consumato) a 3 giornate dalla fine? Tuttavia a
quel +9, figlio del 2-1 scritto
fino al 47’ della ripresa, i torinesi avevano fatto la bocca. E
così per gli hurrah di rito occorre ancora attendere qualche giorno ma ad una Pro così forte ed autoritaria può andare anche bene così.
Lo Sporting Bellinzago
vuole mettere subito pressione alla Pro e Koetting scaraventa in campo un ultraoffensivo 4-2-3-1 Copione che
più lampante non si può fin
dal calcio d’avvio: novaresi
avanti tutta e torinesi chiusi
a contenere e pronti a ripartire. Nella Pro la parola d’ordine è la disciplina tattica, lo
Sporting punta tutto sul furore offensivo tanto che al 14’
la bella combinazione Rava-
Atletico To-Lascaris
Prove di festa
Cacciatore autore del gol del momentaneo 1-1, con un sinistro
al volo, abbracciato dai compagni.
si-Massaro porta ad un tiro
strozzato del numero nove su
cui Maja è attento.
Per la Pro gli sbocchi palla a
terra sono pochi e dunque i torinesi ci provano sui calci piazzati, già decisivi mercoledì nel recupero con il Borgaro e al 19’
Caracciolo in mischia trova il
pertugio giusto ma la palla si
perde in un nugolo di gambe.
Cacciatore al 24’ prova l’inzuccata ma Boari si dimostra por-
I padroni di casa
masticano amaro
per il gol incassato
a tempo scaduto
tiere di qualità. Più la sfera è nei
piedi di Didu e meno c’è la possibilità per lo Sporting di imbastire l’azione anche se poco prima del 30’ i gialloblù vanno veramente ad un soffio dalla rete.
Non che la Pro stia a guardare, certo, tanto a ricordare allo
V
24
22
18
18
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13
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7
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7
4
4
N
6
6
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2
P
1
3
4
5
7
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13
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16
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25
F
71
82
61
65
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40
35
38
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38
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S
26
26
31
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29
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P
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55
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15
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40
37
40
41
68
58
73
84
Prossimo turno
Prossimo turno
6/04: Baveno-Pro Settimo, Bellinzago-Orizzonti Utd, Caselle-Omegna, Ce.ver.sa.ma
Biella-Borgaro, Gattinara-Gassino, LascarisCharvensod, Osmon Suno-J.biellese, Settimo-Atletico To, Aygreville-Ivrea
6/04: Bene Narzole-Saluzzo, Chisola-Villalvernia, C. Alfieri D. Bosco-Sp. Cenisia, Fossano-Atl. Gabetto, Libarna-Cavour, LucentoCastellazzo, Olmo 84-Pinerolo, Valenzana
Mado-Busca, Acqui-Cheraschese
Spogliatoi
Siciliano:«Unpassoquasidecisivo»
1 Quattro punti in 3 partite
sono l’obiettivo da qui al 25
aprile per la Pro Settimo. Traguardo più che raggiungibile
e Siciliano ben lo sa: la D era lì
già a 2’ dalla fine della partita
ma è inutile piangere su ciò
che non è stato. «Con lo Sporting – dice il tecnico biancocerchiato – abbiamo fatto un passo importante, forse decisivo
verso la promozione. Certo, il
successo sarebbe stato la ciliegina sulla torta ma non posso
lamentarmi: abbiamo mantenuto il distacco con una partita in meno sul calendario. Peccato per l’unica distrazione difensiva, ma alla fine di una
partita quasi perfetta ci può
stare. Siamo stati concreti nei
momenti giusti contro una
gran squadra e devo lodare i
SQUADRE
Acqui
Bene Narzole
Cheraschese
Libarna
Castellazzo
Valenzana Mado
Lucento
Cavour
Olmo 84
Pinerolo
Villalvernia
Saluzzo
Fossano
C. Alfieri D. Bosco
Busca
Chisola
Atl. Gabetto
Sp. Cenisia
miei ragazzi che hanno grandi
individualità poste al servizio
di un collettivo rodato». Ora il
traguardo è veramente ad un
passo, ma guai credere di avere già vinto: «Siamo andati
avanti così passo dopo passo
fino ad oggi, continuiamo in
questo modo pensando alla
[P.ACC.]
prossima gara».
Sporting che anche una distrazione potrebbe essere fatale e al
31’ la rasoiata di Parisi non sibila distante dal palo. Mentre i
biancocerchiati sono in dieci
(infortunio a Barabino), Ravasi
approfitta di un disimpegno errato di Gallace e fulmina Maja
con un destro ad uscire. L’inerzia sembra tutta in mano Sporting Bellinzago ma Migliavacca
già ammonito si fa cacciare per
una futile trattenuta su Didu e
la Pro, cui non difetta il carattere, trova il pareggio a tempo
scaduto con un sinistro al volo
di Cacciatore.
In avvio di ripresa la Pro Settimo piazza un’ulteriore accelerata e su angolo di Marangone,
Caracciolo spizza di testa la palla quel tanto che basta per trovare l’angolo lontano. Poi Grancitelli fallisce il colpo del ko, Baldi per due volte su punizione
quasi riapre il match ma la parola fine la scrive Maisto in mischia rimandando i festeggiamenti biancocerchiati.
Le altre partite
Atletico Torino
2
Borgaro
1
Ivrea
1
Gassinosanraffaele
1
Orizzonti United
1
Lascaris
7
Caselle
0
Baveno
0
Osmon Suno
5
Settimo
2
Atletico Torino
Lascaris
Borgaro
Caselle
Ivrea
Baveno
Gassinosanraffaele Osmon Suno
Orizzonti United
Settimo
Marji, Zangrando,
Lena, Greco, Tassin
(15’ st Barbuto),
Scozzafava, Coratella, Lo Baido (1’ st
Russo), Sgherzi,
Tucci (1’ st Colucci),
Perciabosco.
Leone, Mandes, Serafino (1’ st Lavalle),
Alfonzo (1’ st Bettineschi), Ughetto,
Ferroglio, Pasqualone, Bellacozza, Cavazzi, Marangoni,
Bettega (8’ st Gallo).
Gencarelli, Mazza,
Dotto (7’ st Bougram), Moreo, Borin,
Cristino, Parisi, Carrassi, Massimo, Celeste, D’Alessandro.
Semperboni, Moioli,
Benanchi, Lonardi,
Fassio, Fioccardi (11’
st Donofrio), Suppo,
Di Marco (37’ st Fondello), Enam’ba, Serra, Greco Ferlisi.
Chiaverini, Santoliquido, Velardi, Cau,
Ferreri, Cagliano,
Chiappero (14’ st Padovan), Graziolo, Pagliero, Pierobon (38’
st Pallante), Bergantin (39’ Soster).
Campana, Baldo,
Menaglio, Stanglini,
Job, Pastorelli, Ramalho (11’ st Kouadio), Ruga Riva (20’
st Zanella), Trentani,
Beretta, Romano (30’
st Modaffari).
Marcaccini, Piras,
Lupu, Bava, Balagna, Imburgia (11’
st Trunfio), Deangelis (1’ st Mondo),
Noia (17’ st Foxon),
D’Agostino, Peraudo, Mirimin.
Moretto (1’ st Santone), Miglietta, Yaong’bra, Evola, Bonato, Canino, Poi,
Cherchi (11’ st Biano), Secci, Bettini
(26’ st De Lorentiis),
Bertola.
Ferrauto, Carini (40’
Maggio), Luminoso,
Marteddu, Lombardo, Panepinto, Gianetto, Di Lernia (30’
st Torta), Valenza (20’
st Mbaye), Scutti,
Gnisci.
Giarnera, Tigani, Rea
(20’ st Zarantonello),
Viola, Piretta, Barbati
(27’ st Rubino), Tomasicchio, Dispenza,
Padoan, Messineo,
Trentinella (23’ st
Borrello).
ALL. Campanile
ALL. Portesi
ALL. Russo
ALL. Goria
ALL. Rizzo
ALL. Pissardo
ALL. Gatta
ALL. Rotolo
ALL. Boschetto
ALL. Borrello
RETI: 17’ Bellacozza, 25’ pt, 44’ pt, 15’
st, 44’ st Cavazzi, 27’ Pasqualone, 33’
Ughetto; st 25’ e 32’ Colucci
ARBITRO: Lama di Bra
AMMONITI: Bellacozza, Cavazzi
RETI: st 29’ Massimo
ARBITRO: Carrera di Lucca
AMMONITI: Serra
ESPULSI: Suppo
RETI: st 30’ Pierobon
ARBITRO: Filomena di Collegno
AMMONITI: Trentani, Stanglini
ESPULSI: Ferreri, Beretta
RETI: 10’ Poi, 14’ Bettini; st 5’ e 11’
Secci, 14’ D’Agostino, 30’ De Lorentiis
RETI: 22’ Padoan, 39’ Scutti (rig.); st 45’
Dispenza (rig.)
ARBITRO: Pelagatti di Livorno
AMMONITI: Balagna, Miglietta, Bonato
ARBITRO: Zanolini di Biella
AMMONITI: Luminoso, Marteddu, Maggio, Tomasicchio, Dispenza, Messineo, Padoan, Viola, Piretta, Zarantonello
ESPULSI: Ferrauto
Baveno, Aygreville, Caselle. Passa da qui la strada che porta la Pro Settimo in serie D. Sei punti di
vantaggio sullo Sporting
Bellinzago, per la matematica ne servono almeno 4 ma i novaresi devono
vincere tutte le loro sfide
contro Orizzonti, Baveno
ed Aygreville con lacustri
e valdostani dunque arbitri del campionato. L’impressione è che solo un
harakiri inopinato potrebbe togliere alla Pro la
gioia della promozione.
L’Ivrea, libera da ogni impaccio si fa bella sul finire
della stagione e batte pure il Baveno dopo aver
matato lo Sporting Bellinzago. Lascaris e Borgaro in maniera diversa
piazzano due colpi importanti per allontanarsi
dalla zona playout: i bianconeri con Cavazzi (poker) dilagano contro l’Atletico Torino tenuto in vita solo dalla matematica
mentre al Borgaro basta
come sempre Massimo
per aver ragione di un Caselle ora più certo degli
spareggi.
Girone B
Alla fine il girone è tutto
cuneese-alessandrino
visto che la prima torinese, il Lucento, è solo settima. L’Acqui ha già vinto il gruppo, Benarzole,
Cheraschese, Libarna,
Castellazzo e Valenzana
si giocano i playoff mentre le nostre Atletico Gabetto e Sporting Cenisia
sono già in Promozione.
E ormai pochissimo
manca che ci finisca anche il Chisola, asfaltato
dalla tripletta di Piroli
che concede un po’ di salutare ossigeno al Pinerolo. In questo momento
non si giocherebbe neppure uno spareggio per
non retrocedere con anche il Busca condannato
e di questo passo gli ultimi 3 turni non dovrebbero presentare sorprese.
T1 CV PR T2
58 .Piemonte Sport
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Le altre partite
Pinerolo
3
Chisola
0
Pinerolo
Chisola
4-3-3
4-3-2-1
Odier; Barrella, Pepe, Lisa, Ahmed;
Saadi, Di Gioia, Previati (42’ st Cabiddu); Soccal (25’ st
Clori), Piroli, Stangolini (36’ st Molinaro).
Ussia; Barbero, Carli, Cornaglia, Ladogana; Reina (25’ st
Morena), Terzoni
(20’ pt Carulli), Cosenza (30’ st Di Leo);
Vetrugno, Deideri;
Bonin
ALL. Fornello
ALL. Ballario
Atletico Gabetto
3
Busca
0
Libarna
4
Lucento
1
Atletico Gabetto
Libarna
Busca
Lucento
Ghiglione, Miglio,
Delta (32’ st Ingrao),
Ito, Schiavone, Porcelli(43’stCatalani),Curto (17’ st Albanese),
Marinaro, Cozzolino,
Migliardi, Palmiotto
Frisone,Amodio,Francia, Bagnasco (1’ st
Motta),Mazzucco,Costantino, Costa, Manno,Pellegrini,Mossetti
(40’ st Canapa), Ilardo
(26’ st Pergolini)
D‘Amico, Fino, Galliano, Chiesa, Bianco,
Manfredi, Tolosano,
Topazi, Marchetti
(37’ st Mostayd),
Peyracchia, Belmondo (25’ st Bodrero)
Miglino, Molli, Mangano,Farella,Patrone,Basiglio, Grimaldi (21’ st
Casassa Mont), Schiavone (21’ st Salafrica),
Montesano, Rizzo (36’
stZichitella),LePera
ALL. Marangon
ALL. Merlo
ALL. Botta
ALL. Telesca
RETI: 37’ pt e 6’ st Palmiotto, 45’ Bagnasco; st 21’ Manno, 25’ e 38’ Pellegrini, 35’
Marinaro
ARBITRO: Carboni di Nichelino
AMMONITI: Ghiglione, Schiavone, Marinaro, Pergolini
RETI: pt 14’, 29’, e st 23’ Piroli
ARBITRO: Ameglio di Torino.
AMMONITI: Pepe, Barbero, Vetrugno;
ESPULSI: Deideri al 7’ st e Barbero al 22’ st
per proteste
SPETTATORI:60
PAOLO PONTI
Con una tripletta di Piroli,
sempre più capocannoniere
del girone, il Pinerolo stacca il
pass per la salvezza diretta
mettendo fine alle residue
speranze di playout di un Chisola sfortunato, che chiude la
gara in 9 dopo le espulsioni di
Deideri e Barbero, e in aperta
polemica con il direttore di
gara per alcune decisioni
quanto meno discutibili.
«C’era un rigore netto che poteva riaprire la partita – spiegherà un infuriato Ballario a
fine gara -. L’arbitro non era
all’altezza, non si possono dare delle espulsioni così». Anche perché fino ad inizio ripresa la partita è stata bella e
divertente, con azioni da entrambe le parti e gli ospiti mai
domi, nonostante il passivo
dicesse 2-0 Pinerolo.
Infatti, dopo la partenza
sprint dei padroni di casa, con
un paio di conclusioni sbagliate e tanto pressing, la prima
vera occasione è passata dai
piedi del Chisola con Previati,
che pescato perfettamente in
area, ha cercato la potenza
trovando la respinta del palo;
ad andare sul doppio vantaggio sono però i ragazzi di Fornello, prima al 16’ grazie alla
Capocannoniere
Piroli con le tre reti al Chisola consolida la sua leadership nella classifica marcatori del girone B
ECCELLENZA, GIRONE B
Una tripletta di Piroli
salva il Pinerolo
strepitosa azione di Stangolini,
con un doppio dribbling e l’assist per Piroli che da due passi
non poteva sbagliare, e infine al
29’, con un’azione corale perfezionata ancora da Stangolini e
finalizzata, questa volta di testa, dal bomber pinerolese.
Nonostante il passivo il Chisola ha continuato a crederci
con una girata di Bonin e una di
Vetrugno alte, mettendoci però
più cuore che testa, con il Pinerolo chiuso nella propria tre-
quarti fino alla pausa. Che invece che portare consiglio, ha
portato la gara a chiudersi al 7’,
quando, sulle proteste per un
atterramento di Vetrugno in
area, capitan Deideri viene
mandato direttamente negli
spogliatoi; seguito al 22’ da
Barbero nel fischio arbitrale
che ha propiziato la punizione
del 3-0 di Piroli.
I ragazzi di Ballario hanno
avuto il merito di non mollare
fino alla fine, provando a più ri-
RETI: st 39’ Montesano
ARBITRO: Umbrella di Nichelino
AMMONITI: Fino, Belmondo, Peyracchia,
Patrone, Miglino
Cavour
1
Sporting Cenisia
1
Valenzana Mado
1
Acqui
4
Cavour
Valenzana Mado
Sporting Cenisia
Acqui
Garino, Re, Laganà,
Cuttini, Friso, Ferrati,
Montagna (46’ st
Fassina), Longhin
(32’ st Todella), Cirillo, Bonelli, Pareschi
(14’ st Ligotti)
Lisco, Di Luca, Serra,
Molina, Grillo (34’ st
Marelli), Peluso, Acrocetti (19’ st Ravagnani), Gramaglia, Cravetto, Palazzo (26’ st
Rignanese), Massaro
Gianoglio, Zucco (10’
st Seccia), Montenegro, Bellitta, Rossi,
Tartaglia (18’ st Zanghi), Novarese, Maugeri, Brati (30’ st Rubino), Racioppi, Costilla
eti (18’ Gallo), Bencivenga, Perelli, Busseti, Silvestri, Granieri,
Anania, Pizzolla (13’
st Randazzo), Russo,
Innocenti (22’ st Giusio), Gai
ALL. Di Leone
ALL. Micale
ALL. Di Gianni
ALL. Merlo
RETI: 7’ Massaro; st 9’ Friso
RETI: 15’ e 36’ Pizzolla, 38’ Russo; st 12’
Granieri, 23’ Brati (rig.)
ARBITRO: Gandolfo di Bra
AMMONITI: Laganà, Ligotti, Acrocetti, Di
Luca.
ARBITRO: Cannata di Collegno
ESPULSI: Bencivenga
I campionati giovanili
1 Uno 0-0 carico di rim-
prese a riaprire la partita e rischiando di capitolare sulle
avanzate di Stangolini e compagni, palesando però l’assenza di un comparto offensivo degno di nota, con Bonin mai in
partita e Vetrugno a predicare
nel deserto. «Finché la matematica non ci condanna ci crederemo», è il mantra di Ballario, mentre Fornello può elogiare i suoi: «Era una partita
importante e i ragazzi non
l’hanno fallita».
pianti quello tra gli Allievi di
Toro ed Empoli. Un punticino
utile ad agganciare il quinto
posto, minimo per i playoff
(agli spareggi due delle tre
quinte classificate): una vittoria avrebbe consentito alla
squadra granata di superare
in classifica il Parma, sconfitto
dalla Juventus, acciuffando il
quarto posto. Ora i ragazzi di
Menghini sono quinti insieme
ai ducali, mentre i bianconeri
di Della Morte – grazie al successo sui gialloblù – hanno ridotto il distacco dalla capoli-
sta Genoa. Grifone ko e Juventus ad un solo punticino dai liguri, proprio alla vigilia dello
scontro diretto tra le due contendenti. A Collecchio decidono le reti di Clemenza, autore
di una doppietta, e di Udoh:
3-2 il finale per la Juve, che
torna alla vittoria dopo la
sconfitta di una settimana fa
con la Ternana. Il Toro ferma
l’Empoli ma ha da recriminare
soprattutto vista la ghiotta
occasione nei minuti finali,
quando Edera e Gili si ostacolano a vicenda sprecando una
[I.CRO.]
grossa occasione.
Risultati e Classifiche
Prima Categoria
Promozione
Girone C
Girone C
Girone B
Girone E
Girone D
Girone F
Alicese-Pavarolo
0-2
Alpignano-Mirafiori
0-0
Banchette-Vallorco
1-0
Atletico Villaretto-Cit Turin Lde
0-3
Beinasco-Sporting Rosta
3-1
Buttiglierese-Atletico Santena
3-1
Crescentinese-Bollengo Alb.
0-4
Borgaretto-Don Bosco Nich.
1-0
Castellamonte-Quart
2-1
Bacigalupo-Pertusa B.
0-1
Carignano-Valdruento
2-1
Moncalieri-Rocchetta T.
3-3
Leini-Brandizzo
2-3
Bsr Grugliasco-S. Giacomo Ch.
1-1
Colleretto-Bosconerese
4-0
Barcanova-P. River Mosso
1-0
Cumiana-Antico Borgoretto
1-1
Moncalvo-Roero
3-1
Mathi-Real Canavese
3-1
Cbs S. C.-Csf Carmagnola
2-0
Esperanza-Fenusma
2-2
Barracuda-Vianney
1-2
Denso Fc-Bvs
3-1
Montatese-Villanova
0-0
Quincitava-Casale
2-3
Pianezza-Union Valle Di Susa
4-0
Real Leini-La Chivasso
1-3
Nizza Millef.-Santa Rita
0-0
Lesna Gold-Villar Perosa
2-2
Pecetto-San Giuseppe Riva
0-3
Rivarolese-Venaria Reale
3-0
Piscinese Riva-Cenisia
6-2
Real Sarre-S. F. Ardor
6-0
San Mauro-Pozzomaina
3-2
Luserna-San Secondo
4-0
Poirinese-Nuova Sco
1-0
San Carlo-Pont Donnaz
1-3
Santenese-Airaschese
0-8
Saint Vincent-Pvf
0-5
Spazio Talent Soccer-Rapid To
2-4
Olympic Collegno-Pro Collegno C.
0-4
Sandamianese-Villastellone
1-0
Volpiano-Trino
0-0
Usaf Favari-Victoria Ivest
2-2
Verres-San Maurizio C.
1-2
Vanchiglia-Orione Vallette
5-0
Riposa : Rivoli
Trofarello-Pro Villafranca
0-1
Riposa : S. Nolese
SQUADRE
Volpiano
Casale
Pont Donnaz
Quincitava
Alicese
Brandizzo
Rivarolese
Mathi
S. Nolese
Trino
Real Canavese
Venaria Reale
Pavarolo
Bollengo Alb.
Leini
San Carlo
Crescentinese
Classifica
Classifica
Classifica
P
66
60
48
48
45
40
39
39
37
35
34
34
31
29
26
23
10
V
20
18
15
14
14
10
11
12
11
9
8
9
7
7
7
6
2
N
6
6
3
6
3
10
6
3
4
8
10
7
10
8
5
5
4
P
1
3
9
8
10
7
11
13
12
10
10
12
10
12
15
16
21
F
52
59
41
46
38
27
39
37
32
38
33
27
25
39
28
26
26
S
18
24
24
27
33
22
39
40
33
40
40
36
30
49
50
43
65
Prossimo turno
6/04: Brandizzo-Volpiano, Casale-Mathi, Pavarolo-Crescentinese, Pont Donnaz-Leini,
Real Canavese-Rivarolese, Trino-S. Nolese,
Venaria Reale-Alicese, Bollengo Alb.-San Carlo; Riposa : Quincitava
SQUADRE
Alpignano
Bsr Grugliasco
Cbs S. C.
Csf Carmagnola
S. Giacomo Ch.
Borgaretto
Pianezza
Airaschese
Piscinese Riva
Victoria Ivest
Union Valle Di Susa
Usaf Favari
Mirafiori
Cenisia
Don Bosco Nich.
Santenese
P
59
56
53
52
48
41
39
39
37
35
32
31
28
28
22
2
V N P F
18 5 4 62
16 8 3 51
16 5 6 49
16 4 7 55
13 9 5 46
11 8 8 32
11 6 10 59
11 6 10 40
11 4 12 34
9
8 10 37
9
5 13 38
8
7 12 38
7
7 13 38
8
4 15 40
6
4 17 32
0
2 25 13
S
26
30
27
32
26
31
39
40
38
44
43
52
41
60
42
93
SQUADRE
La Chivasso
Real Sarre
Colleretto
Banchette
Pvf
Fenusma
Vallorco
Bosconerese
Verres
Real Leini
San Maurizio C.
Esperanza
Saint Vincent
Quart
Castellamonte
S. F. Ardor
Classifica
Classifica
P
73
57
55
51
49
40
39
37
37
35
35
29
25
21
12
9
V
24
18
16
16
15
10
10
11
10
9
9
8
6
6
2
2
N
1
3
7
3
4
10
9
4
7
8
8
5
7
3
6
3
P
2
6
4
8
8
7
8
12
10
10
10
14
14
18
19
22
F
73
65
56
68
53
49
39
41
41
36
32
43
25
29
24
25
S
23
27
25
30
34
44
45
43
52
42
44
56
48
53
63
70
SQUADRE
P
63
Cit Turin Lde
San Mauro
63
57
Vanchiglia
51
Barcanova
Nizza Millef.
49
P. River Mosso
46
Pertusa B.
45
Rapid To
44
Pozzomaina
43
Orione Vallette 30
29
Vianney
26
Santa Rita
23
Barracuda
Atletico Villaretto 17
Bacigalupo
10
Spazio Talent Soccer 9
V N P F
20 3 4 73
19 6 2 79
17 6 4 72
15 6 6 59
14 7 6 65
14 4 9 65
14 3 10 57
12 8 7 59
12 7 8 62
8
6 13 40
8
5 14 36
6
8 13 41
5
8 14 48
4
5 18 20
3
1 23 28
2
3 22 22
S
25
33
29
34
41
49
45
38
41
70
57
58
81
58
80
87
SQUADRE
Denso Fc
Carignano
Luserna
Villar Perosa
Rivoli
Pro Collegno C.
Lesna Gold
Beinasco
Antico Borgoretto
Valdruento
Sporting Rosta
Bvs
Cumiana
Olympic Collegno
San Secondo
Classifica
P
51
51
46
45
42
42
36
32
32
27
26
23
22
19
19
V N P F
15 6 5 57
15 6 5 46
12 10 4 46
12 9 4 37
11 9 5 40
12 6 7 44
10 6 9 37
8
8 9 36
9
5 11 39
6
9 10 33
6
8 11 23
6
5 14 30
5
7 13 33
4
7 14 24
4
7 14 38
S
28
21
28
27
25
38
35
34
50
40
33
44
47
47
66
SQUADRE
Rocchetta T.
Moncalieri
Roero
Villanova
Montatese
San Giuseppe Riva
Atletico Santena
Moncalvo
Pro Villafranca
Trofarello
Nuova Sco
Villastellone
Sandamianese
Buttiglierese
Poirinese
Pecetto
P
58
54
52
48
44
43
39
38
38
37
35
33
25
22
19
8
V N P F
17 7 3 58
17 3 6 58
15 7 5 62
14 6 6 46
12 8 7 37
12 7 8 40
10 9 8 39
11 5 11 40
10 8 9 38
10 7 10 47
9
8 10 40
8
9 10 40
7
4 16 26
5
7 15 29
4
7 16 25
2
2 23 26
S
20
28
29
32
28
32
32
32
35
44
43
54
61
64
53
64
Prossimo turno
Prossimo turno
Prossimo turno
6/04: Cenisia-Borgaretto, Csf Carmagnola-Usaf
Favari, Don Bosco Nich.-Bsr Grugliasco, Mirafiori-Piscinese Riva, S. Giacomo Ch.-Santenese,
Union Valle Di Susa-Alpignano, Victoria IvestPianezza, Airaschese-Cbs S. C.
6/04: Bosconerese-Real Sarre, FenusmaVerres, La Chivasso-Saint Vincent, PvfEsperanza, Quart-Real Leini, San Maurizio
C.-Banchette, Vallorco-Colleretto, S. F. Ardor-Castellamonte
6/04: Orione Vallette-Bacigalupo, Pertusa
B.-Atletico Villaretto, P. River Mosso-Nizza Millef., Pozzomaina-Barracuda, Rapid
To-San Mauro, Santa Rita-Vanchiglia, Vianney-Barcanova, Cit Turin Lde-Spazio Talent Soccer
Prossimo turno
Prossimo turno
6/04: Bvs-Luserna, Pro Collegno C.-Lesna
Gold, San Secondo-Carignano, Sporting Rosta-Olympic Collegno, Valdruento-Beinasco,
Villar Perosa-Cumiana, Antico BorgorettoRivoli; Riposa : Denso Fc
6/04: Nuova Sco-Moncalvo, Pro VillafrancaMoncalieri, Rocchetta T.-Montatese, RoeroButtiglierese, San Giuseppe Riva-Trofarello,
Villanova-Sandamianese, Villastellone-Poirinese, Atletico Santena-Pecetto
T1 CV PR T2
LA STAMPA
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
I Cinema
Spettacoli Cronaca .59
.
Le trame
del 31 marzo 2014
AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi:
€ 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00
over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Allacciate le cinture
Sala 1
P 15.30-18.00-20.15-22.30
Storia di una ladra di libri Sala 2
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Yves Saint Laurent
Sala 3
15.30-17.50-20.10-22.30
ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over
60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Mr. Peabody & Sherman Sala 1
P 15.30-17.30
Non buttiamoci giù
Sala 1
P 19.30-21.15
Supercondriaco
Sala 2
P 15.30-17.30
Monuments men
Sala 2
P 19.30-21.15
CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18;
€ 4,00 primo spettacolo
Lei VO
16.30-19.00-21.30 (sott.it.)
CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461.
Prezzi: € 4,50 Donna (tutto il giorno); € 7,50 int. serale; € 5,50 int.
pom., ridotto Aiace, militare, under 18, universitario; € 4,00 over 60 (fino
alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le 17,55); Abb. Agis accettato. € 4,50
Tessera Io Studio;. Proiezioni 3D: € 7,50 Donna (tutto il giorno); € 10,00
Int.; € 8,00 Rid. € 6,00 Tessera Io Studio
Storia di una ladra di libri
P 17.30-20.00-22.30
Amici come noi
P 16.50-20.30-22.30
Mr. Peabody & Sherman
P 16.50-18.40
Cuccioli - Il paese del vento
P 18.40
Allacciate le cinture
P 20.15
300 - L’alba di un impero
P 22.35
Non buttiamoci giù
P 16.20-20.40
Captain America: The winter soldier P 17.30-20.00-22.30
Captain America: The winter soldier 3D P 18.10-22.35
DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel.
01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace,
over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo;
Noi 4
Nirvana
P 16.10-18.10-20.15-22.15
Lei
Ombrerosse P 15.45-18.00-20.15-22.30
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2
spettacolo; Abb. 14 € 4,40
Storia di una ladra di libri Eliseo Grande
15.30-18.00-21.00
Smetto quando voglio Eliseo Blu
P 16.00-18.00-20.00-22.00
12 anni schiavo
Eliseo Rosso P 15.30-18.00-21.00
F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18;
€ 4,00 primo spettacolo;
Storia di una ladra di libri Sala Groucho P 15.30-17.50-20.10-22.30
Yves Saint Laurent
Sala Chico
P 16.15-18.15-20.25-22.20
Lei
Sala Harpo
P 15.45-18.00-20.15-22.30
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00
over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Storia di una ladra di libri Sala 1
P 17.30-20.00-22.30
In grazia di Dio
Sala 2
P 17.50-20.10-22.30
Dallas Buyers Club
Sala 3
P 17.50-20.10-22.30
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., militari, under 18, universitari, Agis,
Aiace, over 65 dopo le 17.55; € 4,50 over 65 fino alle 17.55; € 4,50 Super
Saldi se vengono in 4 o più persone (solo il lunedì), Tessera Io Studio (solo il
lunedì e martedì); Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Captain America: The winter soldier P 15.30-18.30-22.15
Captain America: The winter soldier 3D P 17.50-21.00
Amici come noi
P 15.30-20.10
300 - L’alba di un impero
P 17.50-22.30
Need for Speed
P 15.00-20.00
47 Ronin
P 15.15-17.30-22.30
Mr. Peabody & Sherman
P 15.00-16.50-18.40
Non buttiamoci giù
P 20.35-22.30
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over
60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Captain America: The winter soldier
Sala 1
P 17.30-20.00-22.30
Mr. Peabody & Sherman Sala 2
P 16.50
Non buttiamoci giù
Sala 2
P 18.40-20.30
Amici come noi
Sala 2
P 22.30
Noi 4
Sala 3
P 16.30-18.30-20.30-22.30
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e
2: € 7,00 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3:
€ 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.;
€ 8,00 rid.
Quando c’era Berlinguer Massimo 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Roma città aperta
Massimo 2
P 16.00-18.30-20.30-22.30
Querelle de Brest VO Massimo 3
P 16.15 (sott.it.)
Lola VO
Massimo 3
P 18.15 (sott.it.)
Corti d’autore - Omaggio a Pino Zac
Massimo 3
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NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
€ 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2
spett. pom.; Abb. 14 € 4,40
Lei
Nazionale 1
15.00-17.20-19.40-22.00
Snowpiercer
Nazionale 2
15.00-17.20-19.40-22.00
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50
int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00 ridotto Aiace, over 65; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00 abb. 12
ingr.; abb. Arthouse accettato; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: int. €
10,00, rid. € 8,00
E fu sera e fu mattina Reposi 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Captain America: The winter soldier 3D
Reposi 2
P 15.15-18.30-21.45
Storia di una ladra di libri Reposi 3
P 15.30-18.15
Captain America: The winter soldier
Reposi 3
P 22.00
Supercondriaco
Reposi 4
15.30-17.50-20.10-22.30
Chiuso per lavori
Reposi 5
Amici come noi
Reposi 6
15.30
Noi 4
Reposi 6
17.50
Storia di una ladra di libri Reposi 6
20.00-22.30
Saving Mr. Banks
Reposi 7
15.00-17.30-20.00-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; Abb. 14
€ 5,00; 1° e 2° spett. pom.
12 anni schiavo
Sala 1
P 17.50
Il violinista del diavolo Sala 1
P 20.10-22.15
La luna su Torino
Sala 2
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Ida
Sala 3
P 15.45-17.20-19.00-20.30-22.15
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,50 serale dopo le 17.55; €
5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno
(solo 2D) dal lunedì al giovedì
Captain America: The winter soldier
P 15.30-18.35-21.40
Sala 1
Captain America: The winter soldier 3D
Sala 2
P 15.00-18.05-21.10
La bella e la bestia
Sala 3
P 16.00
Non buttiamoci giù
Sala 3
P 18.40
Monuments men
Sala 3
P 21.05
Storia di una ladra di libri Sala 4
P 15.30-18.30-21.30
Cuccioli - Il paese del vento Sala 5
P 16.45-19.00
Need for Speed
Sala 5
P 21.15
Amici come noi
Sala 6
P 16.30-18.55-21.20
300 - L’alba di un impero Sala 7
P 16.15
Tarzan
Sala 7
P 18.45
47 Ronin
Sala 7
P 21.10
Mr. Peabody & Sherman Sala 8
P 16.45-19.10
300 - L’alba di un impero Sala 8
P 21.35
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
6,30 int.; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno.
Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00
La luna su Torino
P 15.30-17.50-20.10-22.25
La bella e la bestia
P 17.00-19.35
Captain America: The winter soldier P 14.00
Il ricatto
P 22.20
Supercondriaco
P 17.25-19.55-22.20
Need for Speed
P 14.40
Amici come noi
P 14.40-17.10-19.45-22.25
Captain America: The winter soldier P 14.45-18.00-21.15
Captain America: The winter soldier P 16.20-19.20-22.20
Mr. Peabody & Sherman
P 14.00
Captain America: The winter soldier 3D P 15.00-18.15-21.30
Storia di una ladra di libri
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Cuccioli - Il paese del vento
P 14.00-16.00-18.00
Allacciate le cinture
P 20.00
Non buttiamoci giù
P 22.30
Mr. Peabody & Sherman
P 14.50-17.20-19.40
Need for Speed
P 22.10
300 - L’alba di un impero
P 14.30-17.15-19.55-22.35
Cinema: Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429.
Belle & Sebastien
21.00
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Boh
15.00
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
The Lego movie
21.00
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
AVIGLIANA
CONDOVE
AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel.
34072.29.490.
Venuto al mondo
18.30-21.15
CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128.
Storia di una ladra di libri
21.15
BEINASCO
MARGHERITA 0124657.523.
Allacciate le cinture
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111. Prezzi: € 6,70 int.; € 6,00 over 65, studenti universitari.
Proiezioni 3D: € 11,50 intero dal lun. al ven. dopo le ore 18, sab. e dom.
tutto il giorno, € 9,50 rid. dal lun. al ven. prima delle ore 18, ragazzi fino
10 anni, anziani sopra i 60 anni
Cuccioli - Il paese del vento Sala 1
16.10-18.10
Amici come noi
Sala 1
20.15-22.30
Captain America: The winter soldier
Sala 2
18.15-21.15
Mr. Peabody & Sherman Sala 3
17.30
300 - L’alba di un impero Sala 3
19.50
Monuments men
Sala 3
22.10
Storia di una ladra di libri Sala 4
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Tarzan
Sala 5
17.00
La bella e la bestia
Sala 5
19.10-21.40
Captain America: The winter soldier
Sala 6
16.00-19.00-22.00
300 - L’alba di un impero Sala 7
17.10
Monuments men
Sala 7
19.30
Need for Speed 3D
Sala 7
22.20
Amici come noi
Sala 8
17.00-19.10
12 anni schiavo
Sala 8
21.30
47 Ronin
Sala 9
17.20
Non buttiamoci giù
Sala 9
20.00-22.15
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Amici come noi
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47 Ronin
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La luna su Torino
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Allacciate le cinture
P 19.50-22.40
Cuccioli - Il paese del vento
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Lei
P 19.40-22.30
Amici come noi
P 15.15-17.40-20.05-22.35
Captain America: The winter soldier P 16.15-19.20-22.25
Captain America: The winter soldier 3D P 15.40-18.50-22.05
Captain America: The winter soldier P 15.00-18.10-21.15
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Mr. Peabody & Sherman
P 15.00-17.30-20.00
Il ricatto
P 22.35
12 anni schiavo
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Non buttiamoci giù
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18.30-21.15
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Storia di una ladra di libri
A CURA DI Daniele Cavalla
ALLACCIATE LE CINTURE
··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La
finestra di fronte» e «Mine vaganti»
racconta la storia di una coppia, a volte
imperfetta, nel corso di tredici anni.
AMICI COME NOI
·· Commedia. Regia di Enrico Lando,
con Pio D’Antini e Amedeo Grieco. Durata: 90 minuti. Gli inseparabili Pio e
Amedeo lasciano il loro negozio di
pompe funebri a Foggia e vanno prima
a Roma e poi a Milano.
CAPTAIN AMERICA THE ...
···· Fantasy. Regia di Anthony e Joe
Russo, con Chris Evans e Scarlett Johansson. Durata: 136 minuti. La nuova avventura dell’eroe dei fumetti lo vede impegnato a sventare un complotto globale.
12 ANNI SCHIAVO
···· Drammatico. Regia di di Steve
McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti.
L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore di
New York rapito e venduto come schiavo negli Stati Uniti del 1841.
IDA
···· Drammatico. Regia di Pawel
Pawlikowski, con Agata Kulesza. Durata: 80 minuti. Nella Polonia del 1962 la
giovane Ida prima di diventare suora
va a trovare la zia a Varsavia: scoprirà
segreti del passato. Opera premiata in
vari festival internazionali.
YVES SAINT LAURENT
···· Drammatico. Regia di Jalil Lespert, con Pierre Niney e Guillaume
Gallienne. Durata: 100 minuti. La storia del celebre stilista francese, il suo
amore per il compagno di vita Pierre
Bergè. Successo di pubblico oltralpe.
LA LUNA SU TORINO
··· Commedia. Regia di Davide Ferrario, con Walter Leonardi e Manuela
Parodi. Durata: 90 minuti. L’autore di
«Dopo mezzanotte» ritrae tre personaggi che vivono insieme e cercano di
dare un senso alla propria vita.
LEI
···· Commedia. Regia di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix e Amy Adams.
Durata: 126 minuti. L’autore di «Essere
John Malkovic» porta sullo schermo la
storia d’amore tra il solitario Theodore e
una voce femminile. Premio Oscar alla
sceneggiatura
NOI 4
·· Commedia. Regia di Francesco
Bruni, con Ksenia Rappoport e Fabrizio
Gifuni. Durata: 90 minuti. Dall’autore
di «Scialla», il ritratto di una scombinata famiglia romana.
NON BUTTIAMOCI GIU’
··· Commedia. Regia di Pascal Chaumeil, con Pierce Brosnan e Toni Collette. Durata: 96 minuti. La notte di Capodanno quattro persone s’incrociano su
un grattacielo di Londra mentre si
stanno per suicidare. Dal best seller di
Nick Hornby («Alta fedeltà», «febbre a
90 gradi» altri suoi libri diventati film).
IN GRAZIA DI DIO
··· Drammatico. Regia di Edoardo
Winspeare. con Celeste Casciaro e Laura
Licchetta. Durata: 127 minuti. A causa
del fallimento della loro piccola impresa
a conduzione familiare, quattro donne
si rifugiano in campagna e cominciano
una nuova vita.
SNOWPIERCER
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Sala 1
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Durata: 126 minuti. Nel 2031 il mondo
è vittima di un’era glaciale. Gli unici sopravvissuti sono su un treno che vaga
per il pianeta: i ricchi nelle lussuose carrozze, i poveri stipati in fondo. Questi
ultimi si ribellano.
STORIA DI UNA LADRA DI ...
··· Drammatico. Regia di Brian Percival, con Geoffrey Rush e Emily Watson. Durata: 125 minuti. Le avventure
dell’adolescente Liesel, adottata da
una famiglia, nella Germania degli Anni Quaranta. Dall’omonimo best seller,
dirige il regista di «Dowtown Abbey».
SUPERCONDRIACO
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quarantenne fotografo Roman è un
nevrotico pieno di paure: il medico lo
aiuta a cercare la donna della sua vita.
IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO
··· Drammatico. Regia di Bernard
Rose, con David Garrett e Jared Harris.
Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini. Dall’autore di «Amata immortale».
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e il 12 aprile e per Sette spose per sette fratelliin scena dal 13 al 18 maggio. Orari biglietteriaAlfierifinoal6aprile:domelundalle 14 alle 20; da mar a sab dalle 11 alle 22.30
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Valentina Lisitsa pianoforte. Musiche di Liszt,Kodaly,Brahms.Giovedì10eVenerdì11.
Ore 20.30
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1 aprile Operette morali di Giacomo Leopardi,regiaMarioMartone,Fondazionedel
Teatro Stabile di Torino. Prosegue la venditaon-lineeinbiglietteriadegliabbonamenti
e dei singoli biglietti stagione TST
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Torino 2014 da venerdì a domenica spetta-
coli ad ingresso libero/prenotazione obbligatoria. Programma completo sul sito
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COLOSSEO via M. Cristina 71. Martedì 1 aprile ore 21 Freedom imparare la libertàdi e
con Gherardo Colombo. Giovedì 3 ore 21
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Veneredi e con Paolo Migone
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Giovedì 3 e fino al 6 aprile, Milena Vukotic e
David Sebasti sono i protagonisti di “C come
Chanel” di Valeria Moretti. Mercoledì 2 aprile ore 10 “La Locandiera” di Goldoni, nell’edizione Torino Spettacoli
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis,tel.01158.05.768.Dal3al6aprileFranco Oppini e Renato Giordano presentano
“Mi ritorni in mente live”, musical all’italiana per rivivere canzoni e atmosfere degli
anniSessantaeSettanta.Siprenotaper“Stasera ve le canto”, con Vladimir Luxuria in
scena dal 10 al 12 aprile
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via Rossini 8, tel. 800.235.333. Martedì 1
ore 19.30 Oscura immensità, di Massimo
Carlotto, con Giulio Scarpati e Claudio Casadio, regia Alessandro Gassmann, Teatro
Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”/Accademia Perduta Romagna Teatri
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no4.Prelazioneerinnovoabbonamentiposti numerati per stagione 2014-2015 presso Teatro Alfieri Tel. 011.5623800. Orari biglietteria: feriali 11-20, festivi 15-20. Inaugurazione stagione: Luna tu..Selezione di
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di Chiara Castellazzi. In collaborazione con
il concorso per giovani artisti “Autofocus”,
promosso da Vanni occhiali, a cura di Olga
Gambari. Venerdì 4. Ore 21
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d’Action Thèâtrale (Ginevra). Prosegue la
vendita on-line e in biglietteria degli abbonamenti e dei singoli biglietti stagione TST
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Aprileore15.30,aconclusionedellaXX°Rassegna di Teatro in Lingua Piemontese “Tutdarije” la “Companìa Teatral Carla S.” presentaPijalamare,pijalafija,fane‘nmassesbtje viadi TreMaGi
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liceo 1939”, tratto dall’omonimo romanzo
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Liceo Teatro Nuovo, nella versione curata
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32, tel. 011 257.881. Sabato 5 aprile ore 21
Area Teatrale presenta Parlami di tuo padre. Domenica 6 ore 18, per la rassegna
“Con occhi nuovi”, LiberamenteUnico presenta Polvere - La vita che vorrei. Venerdì 11
ore 21 comp. La Funicolare in Premiata pasticceria Bellavista. Sabato 12 ore 21 compagnia Divago ne Il Misantropodi Molière
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tel. 011 80.28.456. Stagione 2013/2014 “Fisico Bestiale” Sabato 5 e Domenica 6 aprile
ore 21 Marco Ferrero e Gianluca Cerutti in
“Grand Hotel Serenase” di Manuel Bona
TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. Cite - CapasCompagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa. Sabato 5
aprile. Ore 21
PippidallecalzelunghediAstridLindgren.Domenica 13. Ore 16
TEATRO DI DIONISO via Manzoni 3, tel. 011
51.72.826.Martedì8aprileore21pressoTeatro Alfieri di Asti, L’Origine del Mondo, ritratto di un internoscritto e diretto da Lucia
CalamaroconDariaDeflorian,FedericaSantoro e Daniela Piperno. Prenotazioni e info
0141399057
TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel.
011 90.41.984. Il berretto a sonaglidi Luigi
Pirandello. Venerdì 4. Ore 21
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Donare e acquistare
immobili in tempo di crisi
Donazione, divisione, usufrutto e diritto di abitazione sono utili strumenti messi a disposizione dalla legge,
spesso però sottovalutati o addirittura
sconosciuti a molti proprietari di immobili.
Alla luce dell’attuale crisi economica e del trend di maggiore imposizione
fiscale, occorre - a maggior ragione -,
allocare meglio gli immobili con un’attenta strategia, sia per usufruire al meglio di tutte le agevolazioni previste
per i proprietari, comodatari, usufruttuari e possessori “prima casa” sia per
evitare (qualora ad esempio venisse
reintrodotta l’imposta di successione
Consigli per usufruire
delle agevolazioni
e per evitare l’erosione
del vostro patrimonio
senza franchigie o con franchigie minori anche per parenti in linea retta e
coniuge) come in altri paesi dell’Unione europea, che il patrimonio famigliare sia eroso dal Fisco.
Nel caso, genitori, nonni, zii (eccetera), potranno cedere la proprietà degli
immobili ai figli o agli amati nipoti,
riservandosi però il diritto di viverci
per tutta la vita ed evitando anche
eventuali imposte di successione.
Parimenti per immobili pervenuti
per successione e non divisi fra più eredi, situazione che può causare delle
storture nell’applicazione dell’Imu, Irpef, esenzioni fiscali, assegnazione di
case Atc o calcoli Isee in genere, può
essere conveniente operare divisioni.
Soggetti che svolgono un’attività
commerciale (purtroppo una categoria a rischio in questo difficile momento di crisi economica globale), possono
vincolare ai bisogni della famiglia e dei
figli gli immobili, costituendo un fondo patrimoniale (la versione italiana
del Trust).
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necessarie su questi temi affidatevi all’esperienza e alla professionalità dello
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consente agli scambi commerciali di continuareacompiersi.
Immediata e indipendente dall’inflazione, la permuta immobiliare – ovvero lo
scambio di casa tra due proprietari – è una
soluzioneincredibilmentericcadivantaggi
economici.
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bellissimo giardino. Ed è in un nuovissimo
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impianto geotermico ad alto risparmio
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agevolato.
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e aumentare ulteriormente il risparmio
energetico, consente l’autoprogrammazione dei consumi, in base al fabbisogno energeticodicuisinecessita.Ognisceltanellacostruzioneèmirataalraggiungimentodiun
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La scelta del geotermico è forse il vantaggio
piùnascosto,madecisivo,nellaqualitàdiun
investimento di questo tipo. Non solo permutereteilvostroappartamentoconungioielloimmobiliare,circondatodallacollinae
dalverde;maèpossibilefarlorisparmiando
sensibilmente in riscaldamento e raffrescamento. Il geotermico infatti, abbinato a
pompe di calore ad alta efficienza riduce
drasticamenteiconsumienergeticieannulla totalmente le emissioni inquinanti attraverso uno scambio di calore col terreno sottostante in modo che il riscaldamento e il
raffrescamentoavvenganopiùfacilmentee
conunconsumochediventaenormemente
ridotto.
STUDIO MITOLA E IMMOBILIARE CASTELLO
Professionisti della casa
per risolvere ogni problema
Lo Studio immobiliare Mitola non è una
semplice agenzia di Intermediazione,
maunveroèpropriopuntodiriferimento per chiunque voglia risolvere i problemi inerenti l’acquisto, l’affitto e la ristrutturazione di un immobile civile o
commerciale garantendo sempre una
valutazione affidabile, completa e gratuita dell’immobile.
Specializzati nel settore degli immobili lo studio offre a coloro che desiderano acquistare, vendere, o semplicemente ricevere informazioni, un servizio ed
una consulenza professionale e competente mantenendo il massimo rispetto
della deontologia professionale. Lo studio immobiliare Mitola forte della sua
grande esperienza, offre qualità e professionalità di alto livello, massima disponibilitàecortesia,alfinedipotersoddisfare le esigenze dei propri clienti. È a
disposizione dei clienti dal lunedì al venerdì orario 9/12 e 15/19 il sabato 9/12.
Via Genova 100/a tel. 011-6966028
www.mitola.it
IMMOBILIARE CASTELLO
Un’altrasedediprofessionistidelsettore
è l’Immobiliare commerciale Castello
nasce nei primi anni ’80 nella vecchia sede di via Garibaldi a Torino, a pochi passi
da piazza Castello dalla quale deriva il
nome, specializzata nell’intermediazione di attività commerciali con particolare riferimento ai pubblici esercizi.
Nel 1995 l’«Immobiliare Commerciale Castello» viene trasferita nella nuova e
attuale sede di Torino, largo Re Umberto
numero 104, nel cuore della zona Crocetta, dove la specializzazione nella
transazione di attività commerciali viene affiancata dall’intermediazione nel
settore immobiliare con conseguente
ampliamento della gamma dei servizi
sempre più completa.
L’Immobiliare Commerciale Castello
è specializzata, con esperienza trentennale, nell’intermediazione immobiliare, commerciale, locazioni, affitti
d’aziende, gestioni patrimoni, progettazione architettonica su tutto il territorio regionale. La nostra esperienza si avvale dei più moderni, seri e discreti metodi di ricerca di acquirenti e venditori
con tutte le spese pubblicitarie a nostro
carico, assistenza, valutazione e consulenza gratuita, senza avvalersi di esclusive capestro.
L’obiettivo primario resta la soddisfazione della clientela, l’onesta d’intenti,
l’approccio di trasparenza e di orientamento al mercato che da sempre ci contraddistingue, la fiducia a noi accordata dai clienti dopo oltre 30 anni di collaborazione insieme nonché una conoscenza puntuale delle dinamiche dell’intermediazione e delle diverse realtà
territoriali. Esperienza, trasparenza e
professionalità al Vostro servizio! Per informazioni largo Re Umberto n° 104,
Torino 011/500.954 info@immobiliarecastello.it
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SPECIALE IMMOBILIARE
PUBLIKOMPASS
SERVIZI PROMOZIONALI
È TEMPO DI RISTRUTTURAZIONI
Design e qualità Remail
Il bagno torna nuovo
in appena una giornata
Volete dare un volto nuovo al vostro appartamento, senza spendere una fortuna? Nessun problema: potete avere un
bagno nuovo, come avete sempre desiderato, in un giorno solo, e con una spesa
decisamente conveniente.
Il vostro punto di riferimento è Remail, azienda che utilizza una tecnica
innovativa, grazie alla quale può andare
incontroalleesigenzedeiclienti.Remail
offre più soluzioni per ogni tipo di richiesta, grazie a una visione globale nel
settore delle vasche da bagno e dei piatti
doccia in acrilico. Un design di grande
impatto visivo, raffinato e moderno per
vasche da bagno e piatti doccia, permette originali soluzioni d’arredamento.
Design,maanchetecnologiaefunzionalità, per garantire il massimo comfort.
Remail, con sede storica a Torino, è
presente da 30 anni in tutt’Italia con la
produzione e l’installazione di vasche
da bagno per sovrapposizione e piatti
doccia. Il suo modello è stato «rivoluzionario»: è stata infatti la prima ditta a usare un sistema innovativo che in poche
orepermettediinstallareunavascanuova senza rompere il bagno, o trasforma
quella esistente in piatto doccia senza
opere di muratura. Remail è l’unica
azienda in Italia a produrre una vasta
gamma di misure di vasche da bagno
per sovrapposizione.
Inoltre, se la vostra vasca da bagno è
scrostata, arrugginita o graffiata, nessun problema... Con il sistema «vasca
nella vasca» avrete in circa tre ore, senza
togliere la vasca esistente, una vasca da
bagno nuova della stessa misura senza
rompere le piastrelle e senza sporcare.
Una tecnica rivoluzionaria e raffinata
per il rinnovamento della vasca da bagno in acrilico-vetroresina, un materiale
con una superficie liscia e lucida resistente a detersivi e acidi. Le vasche sono
prodotte direttamente dall’azienda, un
elemento che consente di offrire il prodottoaprezzidifabbrica(conunagaranzia reale di 15 anni). Vengono anche sostituiti gli scarichi esterni troppopieno e
piletta, che generalmente sono rovinati
o arrugginiti. L’intervento viene realizzato con un «collettore» che unisce direttamente i due scarichi, evitando così infiltrazioni fra le vasche.
Remail offre una vasta gamma di colori e dimensioni (40 modelli di vasche
da bagno) che consente di sovrapporre
tutti i tipi di vasche oggii in commercio.
E tenete conto di un aspetto fondamentale: basta una sola giornata per trasformare la vostra vasca da bagno in un
piatto doccia. Come? Una struttura di cabina doccia sostituisce la vasca da bagno
senza ricorrere ad opere murarie; la cabina doccia è universale ed è adattabile a
tutte le vasche. Ecco la soluzione comoda pratica, ed economica: facendo la
doccia si consuma meno acqua, è più
agibile per gli anziani o per chi ha problemidideambulazione.Enelcasodella
trasformazione da vasca in doccia è possibile avvalersi della detrazione del 50%
come opera di ristrutturazione.
La grande idea Remail è quella di sostituirelavascadabagnoconunadoccia
demolendo la vasca da bagno: con questo intervento ci si ritroverà di fronte ad
una parete, che era ricoperta dalla vasca,
e una base priva di pavimentazione. In
commercio sono disponibili cabine doccia dalle forme e dalle soluzioni tecnologiche infinite, ma nessuna che possa
adattarsi con precisione al vuoto lasciato dalla vasca. Remail fornisce e installa
invece una doccia «universale» pratica
ed economica. Il montaggio avviene in
una giornata senza bisogno di piastrelle.
La misura del piatto doccia sarà pari al
vano della vasca da bagno, l’ambiente
doccia potrà essere o pari alla misura esistente o più piccolo e in quello spazio potrà essere inserita una lavatrice o un mobiletto piuttosto che una piantana o un
porta accappatoi in modo da recuperare
molto spazio nel bagno.
Remail ha la sede in via Emilio De
Marchi 11/c a Torino; numero verde,
chiamata gratuita 800-36.22.41
W
LUNEDÌ 31 MARZO 2014
Il tempo
Tempo .63
.
Sole e temperature primaverili fino a metà settimana
Giorni primaverili, ma piogge da giovedì
Nuovi dati su consumo di suolo e clima
LUCA MERCALLI
I
l passaggio da marzo ad aprile in
Italia avverrà in regime anticiclonico: fino a mercoledì, soleggiato e
mite con temperature massime tra 18 e
23 °C, salvo velature al Nord-Ovest, in
Sardegna e Sicilia, e nubi marittime
basse in Liguria specie mercoledì, sintomo di un flusso umido sud-occidentale che dovrebbe portare piogge su
gran parte del Paese giovedì e venerdì.
La settimana scorsa è iniziata entro
le spire della depressione «Ilse»: lunedì 24, mentre al Nord-Ovest rasserenava, ultimi rovesci interessavano il
Nord-Est e temporali si attivavano al
Centro-Sud, con grandinate nel Barese e neve sugli Appennini a 800-1000
m. Breve pausa, poi nuovo sistema
frontale collegato alla depressione
«Jutta» in arrivo dalle Baleari: dappri-
ma piogge moderate al Nord-Ovest
mercoledì 26, poi giovedì forti scrosci
sulle Marche (80,2 mm a Matelica,
102,8 a Offida; straripamenti a Macerata), e burrascosa linea di temporali
tra Calabria, Basilicata e Puglia (violente grandinate su Crotonese e Salento, allagamenti a Brindisi, raffiche di
vento a 138 km/h a Gallipoli; fulmine
sul Convento degli Agostiniani a Scorrano, Lecce).
Ancora instabile al Sud venerdì 28
(grandine a Sannicardo Garganico),
poi tra sabato e ieri il sereno si è esteso
ovunque a parte velature sulle regioni
occidentali, in aria tiepida (21 °C a Bolzano, Verona, Napoli, Foggia e Alghero, 23 °C a Firenze).
In seguito alla sessione di lavoro del
25-29 marzo a Yokohama (Giappone)
oggi sarà resa pubblica la sintesi del
secondo volume del quinto rapporto
Ipcc (www.ipcc-wg2.gov), sugli impatti
dei cambiamenti climatici su ambiente, società ed economia: stasera alle
17:30, seminario di presentazione all’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia (sede dell’International Center for
Climate Governance, www.iccgov.org).
Anche il suolo partecipa alle complesse dinamiche del clima, assorbendo e immagazzinando parte del carbonio liberato in atmosfera dall’uso dei
combustibili fossili, tramite la fotosintesi delle piante che lo rivestono e l’accumulo di sostanza organica. Eppure
la sua irreversibile distruzione continua, come indica il nuovo rapporto
Ispra «Il consumo di suolo in Italia»:
tra il 2009 e il 2012 sono stati sigillati
sotto edifici e strade altri 720 km quadrati di territorio, pari a oltre 3 volte
l’area dell’isola d’Elba (www.isprambiente.gov.it).
LIVORNO
BOLOGNA
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