MERCOLEDÌ 30 LUGLIO 2014 ANNO 139 - N. 179 Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Piazza Venezia 5 - Tel. 06 688281 Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano I piani del governo Rossella Orlandi Incentivi su auto e case Il direttore delle Entrate ma sblocca Italia tarda «L’Imu? Un rompicapo» Con il Corriere Il mondo di Diabolik «Donne spezzate» di Lorenzo Salvia a pagina 7 In edicola a 3,99 euro più il prezzo del quotidiano di Francesco Di Frischia a pagina 7 IL GOVERNO E L’UOMO DEI TAGLI La rottura con Sel, Grillo minaccia l’Aventino. La maggioranza tiene sul voto segreto IL MISTERO COTTARELLI È caos al Senato sulle riforme di FRANCESCO GIAVAZZI Salta la mediazione tra urla e scontri. Renzi: no ai ricatti l magistrato Raffaele Cantone, classe 1963, dall’aprile scorso presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, è una delle buone notizie dell’Italia di Matteo Renzi. Napoletano, esprime il meglio di quella travagliata città. Nel nuovo ruolo ha esordito con la richiesta al prefetto di Milano (che l’ha accolta) di commissariare l’impresa Maltauro finita nelle indagini dell’Expo. Non era mai accaduto. Da qualche giorno si occupa delle aziende venete indagate per gli appalti del Mose. La qualità dell’uomo e la sua determinazione (dimostrata quando, alla Direzione distrettuale antimafia, condusse le indagini contro il clan dei Casalesi) non sono l’unico motivo del suo successo, che dipende anche dalle norme che regolano la sua attività di contrasto alla corruzione. Innanzitutto il potere di proporre direttamente al prefetto il commissariamento di un’azienda. Inoltre, la possibilità di limitarlo ad un ramo dell’azienda, salvaguardando la normale operatività in altre aree non coinvolte nelle indagini. Questo è molto importante perché gli consente di intervenire anche su grandi aziende delle quali sarebbe più difficile chiedere e gestire un commissariamento totale. Di fronte alla rapidità con cui si è mosso Cantone, ci si chiede a che punto sia il lavoro dell’altro commissario, Carlo Cottarelli, incaricato di individuare aree in cui ridurre la spesa pubblica, sprechi che spesso vanno a braccetto con la corruzione. Si pensi ad esempio alla sanità e a ciò che spesso si cela dietro le ampie differenze nei prezzi pagati da diversi ospedali per i medesimi strumenti. Da mesi non se ne sa più nulla. Le capacità della persona sono eccellenti. Forse che la sua scarsa incisività, per usare un eufemismo, dipenda dal fatto che i tagli sono una scelta politica? Neppure Cantone può commissariare un’azienda: può solo chie- derlo al prefetto, il quale potrebbe negarlo, ma sarebbe obbligato a spiegare perché; nessuno impedisce a Cottarelli di rendere noto dove, come e quanto, secondo lui, si dovrebbe tagliare, mettendo il governo di fronte alla responsabilità di non farlo. Burocrazia e sindacati stanno facendo una lotta nascosta alla riorganizzazione della pubblica amministrazione. Attraverso il Parlamento stanno cercando di smontare la riforma proposta dal governo. Sulla mobilità obbligatoria, ad esempio, il testo è stato emendato dalla Camera inserendovi eccezioni per le lavoratrici con figli sotto i tre anni, per le quali la mobilità diventa facoltativa. Si mantiene così una differenza di trattamento rispetto al settore privato. Ed è stato inserito l’obbligo di coinvolgere i sindacati nelle procedure di mobilità. Anche le retrocessioni a compiti e stipendi inferiori per gli statali in esubero che (anche qui diversamente dai lavoratori privati) hanno il privilegio di mantenere il posto di lavoro, sono state limitate ad un solo gradino, su 16, nella scala gerarchica. Delle otto sedi distaccate dei Tribunali amministrativi regionali che il governo vuole sopprimere ne sono state salvate 5, almeno fino al 2016. E sui tagli alla spesa, dove in molti casi il governo potrebbe procedere senza il consenso del Parlamento, ancora nulla. Dottor Cottarelli, le chiediamo un po’ di coraggio! Il suo non è il lavoro di un burocrate. Le è stato chiesto di rientrare da Washington per fare proposte anche controverse. Il presidente del Consiglio si arrabbierà? Niente di male. Se non ha fiducia in lei meglio saperlo oggi che perdere altro tempo. E se possiamo dare un consiglio al premier Renzi, accorpi l’ufficio di Cottarelli all’Autorità presieduta da Cantone. Vedrà che le proposte di tagli alla spesa cominceranno a fioccare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Riforma del Senato, muro contro muro tra governo, maggioranza e opposizioni. Fallito il tentativo di mediazione di Chiti, caos in Aula. È rottura con Sinistra ecologia libertà (Sel). Grillo minaccia di lasciare i «palazzi del potere». Renzi: no ai ricatti. Giannelli Sollievo del premier: già cancellati 1.400 emendamenti DA PAGINA 2 A PAGINA 5 CHIUSI NELLA GABBIA DEL NAZARENO di MARIA TERESA MELI A PAGINA 3 E Verdini tratta, ma Berlusconi tiene le mani libere di MASSIMO FRANCO B isogna chiedersi perché sia fallita la mediazione tentata con la sua lettera ai senatori della maggioranza da Matteo Renzi. Forse, una delle ragioni è che non appariva abbastanza credibile, e dunque si è sbriciolata nell’impatto con Palazzo Madama. Oggi il presidente IL RITO STANCO DELLA CONSULTA TROPPO A LUNGO INCOMPLETA di GIOVANNI BIANCONI In primo piano di FRANCESCO VERDERAMI A PAGINA 5 L a politica chiedeva di dare il buon esempio, evitando di perpetuare la poco commendevole prassi di eleggere al vertice della Corte costituzionale il giudice più anziano; in questo caso per soli tre mesi, con la possibilità di presiedere una sola udienza (e forse nemmeno quella) prima dell’esaurimento del mandato. Un segnale non proprio edificante per le istituzioni. E Matteo Renzi in persona aveva invitato i giudici costituzionali a immettere aria nuova nel palazzo della Consulta. CONTINUA A PAGINA 2 CONTINUA A PAGINA 30 Colpito il Nord, Varese sott’acqua. Danni anche in Centro Italia Il conflitto Più di 100 morti in 24 ore Il giorno più duro nella Striscia di Gaza sotto le bombe FOTOGRAMMA / VARESE PRESS / ENRICO SCARINGI I 9 771120 498008 Servizio Clienti - Tel 02 63797510 mail: servizioclienti@corriere.it Fondato nel 1876 Tra tasse e sgravi 40 7 3 0> In Italia EURO 1,40 www.corriere.it L’estate che non c’è, il meteo cambia regole di ALESSIO RIBAUDO D anni e disagi per il maltempo nell’Italia centro-settentrionale. Il clima ha colto di sorpresa molti meteorologi che nei giorni scorsi hanno sbagliato alcune previsioni relative, soprattutto, a località turistiche. Di conseguenza, i più noti siti meteo della Rete stanno cambiando le regole per garantire maggiore affidabilità. A PAGINA 18 con un commento di Gaetano Cappelli (Nella foto, via Peschiera allagata, ieri, alla periferia di Varese). Accuse al figlio del giudice che condannò Berlusconi Senza una legge, norme diverse da città a città Il caso del pm Esposito Diritti civili fai da te «Va sospeso due mesi» La mappa dei Comuni di LUIGI FERRARELLA P ressioni su un avvocato: la Procura di Brescia chiede la sospensione dalla Procura di Milano del pm Ferdinando Esposito, figlio di uno dei cinque giudici che nel 2013 in Cassazione condannarono Berlusconi nel processo Mediaset. Prima che il padre ne diventasse titolare, il pm andò alcune volte ad Arcore per discutere, ha spiegato, di possibili impegni in politica o incarichi al ministero con il sottosegretario Ferri. A PAGINA 12 di ELVIRA SERRA La trattativa Allarme Etihad: soltanto 48 ore per il salvataggio di Alitalia di ANDREA DUCCI A PAGINA 6 B ologna, dal 15 settembre, permetterà di trascrivere le nozze gay ai residenti che si sono sposati all’estero; Roma farà il Registro delle unioni civili; a Milano, dove il Registro delle unioni civili esiste già da due anni, l’assessore Majorino insiste sulle nozze e preme per il riconoscimento «di un diritto indiscutibile». Regole diverse da città a città, perché non c’è una legge. Si potrebbe parlare di federalismo dei diritti civili. O di Far West. A PAGINA 17 Più di 100 morti nei bombardamenti israeliani su Gaza tra la notte di lunedì e ieri: colpite anche la casa dell’ex premier di Hamas Ismail Haniyeh e l’unica centrale che fornisce energia alla Striscia, già a corto di elettricità. La guerra tra lo Stato ebraico e il movimento islamista palestinese sembra lontana dalla fine, nonostante i continui tentativi degli Usa e degli aspiranti mediatori (Egitto, Qatar, Turchia) di giungere a una soluzione. Le vittime palestinesi sono oltre 1.200, per la maggior parte civili: i bambini uccisi sono 251. Il bilancio dei soldati israeliani morti sale invece a 53, oltre a 3 civili. ALLE PAGINE 8 E 9 Frattini, Olimpio, Stringa Disarmo Quell’accordo violato tra Russia e Usa di MASSIMO GAGGI È stato Barack Obama in persona a contestare ufficialmente alla Russia, con una lettera a Vladimir Putin, la violazione del trattato sui missili nucleari a medio raggio (INF) firmato nel 1987 da Reagan e Gorbaciov. Una crisi che si aggiunge a quella causata dall’aggressione russa all’Ucraina, e che riporta i rapporti tra le due potenze all’epoca dell’Urss. A PAGINA 10 Natale 2 Primo Piano Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Riforme La sfida Mediazione fallita, battaglia in Senato Renzi: temono per la loro poltrona Sel sotto accusa, restano gli emendamenti. Ma la stretta ne fa cadere 1.400 Il commento Lo stallo rissoso e il rischio palude per l’esecutivo SEGUE DALLA PRIMA D’altronde, l’apparente soluzione è stata offerta con una tale mole di riserve mentali, da apparire un’ennesima furbizia e non una novità e una garanzia. L’esito è lo stallo rissoso visto ieri in Senato, che riflette l’impotenza della politica. Ormai, più che al muro contro muro siamo alla variante deteriore del tutti contro tutti; e ad un punto interrogativo su riforme e futuro dell’Italia. Nessuno ha mostrato di volere davvero rinunciare a qualcosa: né Sel e Movimento 5 stelle, abbarbicati ai loro emendamenti strumentali come mezzi di sopravvivenza e di boicottaggio del governo; né palazzo Chigi, convinto o illuso di poter conseguire i suoi obiettivi limitandosi a cedere una manciata di giorni a partiti che parlano di difesa della Costituzione ma pensano anche a strappare un sistema elettorale meno punitivo per loro: la vera posta in gioco. Il patto del Nazareno del gennaio scorso tra Renzi e Silvio Berlusconi si conferma un accordo di ferro e insieme una gabbia dalla quale nessuno può uscire. Si tratta di un’intesa della quale l’Italicum è uno dei perni. Serve a blindare le forze maggiori e di fatto schiaccia i partiti piccoli, a meno che non si alleino con i grandi. Nel momento in cui il presidente del Consiglio accenna ad una I nodi qualunque concessione alle forze minori, scatta Parlamento, Ue dunque il veto di Berlued economia sconi. Proprio perché Qualcosa indebolito, il capo di FI ha assoluto bisogno di si è inceppato costringere la diaspora del centrodestra a tornare nella sua orbita. Se Renzi cede qualcosa sulle preferenze e le soglie, o soltanto ammette che il capitolo rimane aperto, uno dei capisaldi del patto di gennaio viene meno. La riforma del Senato è soltanto il paravento di questo conflitto politico sull’Italicum, e di altri in incubazione: a cominciare dalla successione al Quirinale. Un brutto paravento, perché lo spettacolo offerto ieri dai senatori è stato uno scontro dai connotati lunari: voto segreto e separato, «spacchettamento» degli emendamenti, cavilli regolamentari. E insulti. La discussione, esasperante nella sua circolarità, si è trasformata senza volerlo in una sorta di apoteosi della palude parlamentare: una palude alla quale governo e maggioranza non appaiono estranei. Anzi, l’impressione sconfortante è che ne stiano diventando abitanti involontari e riottosi, ma a pieno titolo. È come se faticassero a uscire dalla trappola che hanno contribuito a costruire. Le prime votazioni a scrutinio segreto hanno premiato la coalizione governativa. E oltre mille dei circa ottomila emendamenti sono già stati smaltiti. Eppure, le previsioni sono di un conflitto permanente e inasprito dalla volontà della maggioranza di procedere anche a costo di una riforma a strappi; e dalla determinazione di Beppe Grillo e di Nichi Vendola di accreditare la caricatura di una dittatura allo stato nascente. Non è chiaro quanto si possa andare avanti così, mentre dal fronte economico arriva un rosario di previsioni negative per l’autunno. Dopo le speranze suscitate da Renzi, e premiate alle elezioni europee del 25 maggio, sembra che si sia inceppato qualcosa. La stessa Europa mostra un filo di impazienza verso il governo italiano. Sarebbe davvero paradossale se si diffondesse l’impressione che la strategia della velocità scelta per rivoluzionare l’Italia, per ora rischia di far perdere altro tempo prezioso. Il governo ostenta serenità e voglia di andare avanti, perché si sente sostenuto dal Paese come alternativa al caos. Ma senza risultati tangibili, presto potrebbe non bastare più. Massimo Franco © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA — Una giornata, quella di lunedì, a tessere la tela (complicatissima) di una possibile trattativa. E pochi minuti, ieri mattina al Senato, per spezzarla. Sulle riforme, come nel gioco dell’Oca, si riparte dal via. Cioè dal muro contro muro tra governo/maggioranza e opposizioni. Il clima, infatti, dopo i timidi segnali di apertura, torna rovente. Con le opposizioni che protestano contro la decisione del presidente Pietro Grasso di «cangurare» (cioè far decadere gli emen- damenti simili a quelli già bocciati) circa 1.400 emendamenti. E con Matteo Renzi che spara ad alzo zero contro gli oppositori: «Stiamo facendo le riforme perché la politica e i politici devono cambiare. Le sceneggiate di oggi dimostrano che alcuni senatori perdono tempo per paura di perdere la poltrona». Si va avanti a oltranza. Senza accordi, trattative o mediazioni. Neppure quella tentata da Vannino Chiti, che in apertura dei lavori dell’aula ripete quanto annun- ciato l’altra sera: «Concentriamoci intorno ai grandi temi, votiamo alcuni emendamenti fondamentali, il resto a settembre». Ma l’atmosfera, dalla sera alla mattina, è già radicalmente cambiata. Sel Bocciata l’elettività Linea dura anche da 5 Stelle e Lega. Ma la maggioranza supera la prova del primo voto segreto (soprattutto), Cinque Stelle e Lega hanno mal digerito i virgolettati attribuiti a Renzi e comparsi sui giornali, dove il premier ragiona di «un aiuto per far uscire i frenatori dal cul de sac in cui si sono cacciati», della concessione «di una settimana di tempo in più». Così, anche Luigi Zanda (Pd) «gela» la trattativa: «Accolgo l’indicazione di Chiti, purché tutti i gruppi siano d’accordo». Ma il Movimento 5 Stelle non è disponibile, la Lega neppure, Sel — che stava ragionando sul ritirare 3 mila emendamenti — torna sulle barricate. Nella conferenza dei capigruppo, Grasso prova a mediare: «Lasciamo da parte articolo uno e due del ddl Boschi (quelli su cui si concentrano la maggior parte delle richieste di correzione, ndr), partiamo dal terzo». La fumata è nera. Grasso aggiorna la riunione, ma il secondo round dura appena sette minuti. Quelli che bastano a Loredana De Petris (Sel) e al ministro Maria Elena Boschi per litigare. La De Petris arriva con un foglietto: «Questi sono 1.400 emendamenti dell’articolo uno che potremmo togliere». La Boschi replica: «Me lo dovevi dire prima, ormai è tardi. Si va avanti col calendario già fissato». Nessuna richiesta di variazione, quindi. I dissidenti del Pd masticano amaro: «Le parole di Renzi — dicono — hanno In Aula La protesta dei Cinque Stelle ieri a Palazzo Madama (LaPresse) In Aula Nel dibattito infuocato sofismi e oltraggi all’italiano: questo non si può cangurare Bolgia di spacchettamenti, cavilli, commi e citazioni Da Stalin all’arbitro Moreno ROMA — «Presidente si sta comportando come uno zerbino della maggioranza. Se stasera non ci sono stati i tumulti, occhio a domani». Sono passate da poco le 20 e il capogruppo a 5 Stelle Vito Petrocelli si rivolge così al presidente del Senato Pietro Grasso. In realtà i tumulti ci sono stati e sono in corso da ore. Palazzo Madama è una bolgia, un inferno di urla e di strepiti, una trincea dove si combatte una drôle de guerre, una strana guerra con le granate e le bombe a mano che fischiano ma che non fanno avanzare né indietreggiare le truppe: in tre ore si riescono a votare solo due emendamenti. Nelle pause tra un’esplosione di rabbia e un’altra, si combatte un conflitto più raffinato, congeniale allo spirito italico, da Azzeccagarbugli manzoniani: la guerra del cavillo, tra spacchettamenti di commi, dotte citazioni in latinorum, acrobazie semantiche, oltraggi alla grammatica, sofismi ed espedienti di ogni tipo. Che culminano nel trionfale ingresso del «canguro» nella (un tempo) compassata Aula. Loredana De Petris usa disinvoltamente i termini «cangurare» e «emendamenti cangurati» e a un certo punto si sente una Appunti Un senatore vendoliano al lavoro, con matita rossa e blu, sugli emendamenti durante la convulsa seduta di ieri (LaPresse) voce che si lamenta: «Presidente, Giarrusso ci ha sbeffeggiato facendo il gesto del canguro». Si può prenderla a ridere, ma non è consigliabile, perché è in corso una riforma costituzionale. E il «canguro» non è altro che uno strumento regolamentare che fa decadere gli emendamenti simili a quelli già bocciati. In pochi secondi, per dire, si arriva a pagina 620 del primo tomo degli emen- damenti (totale pagine, 2449). Altro oggetto di infinite controversie, il voto «per parti separate». Siccome lo scrutinio segreto è previsto solo per voti su minoranze linguistiche, le opposizioni hanno costruito, con un sofisticato «drafting normativo», emendamenti difficilmente spacchettabili. Come quello «Candiani», che contempla una frase tutta d’un fiato, impossibile da dividere. E come l’emendamento De Petris, l’1.29. Che in un solo comma ha due periodi: si può dividere? Il Presidente ributta la palla in campo, mettendo al voto la decisione. E passando da eroe delle opposizioni a «Ponzio Pilato» (Sergio Divina) e «arbitro Moreno» (Gian Marco Centinaio). Persino Roberto Calderoli perde il controllo: «Ma sta scherzando? Ooooh!». Voci in libertà: «Che emendamento stiamo votan- do?». «Presidente, siamo al ridicolo». «Poi vediamo dove lo agganciamo questo». «C’è un “loro” che avanza». Cori dei 5 Stelle: «Non si può, non si può». Vincenzo Santangelo perde la voce e augura altrettanto a Grasso. Che replica: «Speriamo di no. Ma abbia un po’ di rispetto per gli anziani». Il presidente mantiene il controllo, a stento. Qualcuno azzarda un parallelo non lusinghiero per i senatori («è abituato agli strepiti di chi era nelle gabbie dei tribunali»). In Aula succede di tutto. Santangelo è un ossesso, sale sulla poltrona, urla «vergogna», sventola il libretto (bianco e) rosso del regolamento. Mario Ferrara, Gal, si precipita verso la presidenza travolgendo la sedia di Calderoli. Il matematico dei 5 Stelle, Carlo Martelli, urla che «se non c’è la consistenza normativa della parte da espungere, non si può spacchettare». Vincenzo D’Anna avverte: «Questo Areopago rischia di produrre cortigiani reggicoda e invertebrati». Poi cita Kruscev e Stalin. Renato Schifani chiede «una prassi lessicale rispettosa». Giorgio Tonini evoca «la minoranza cimbra». Uno spettrale Sandro Bondi sussurra poche parole — «siamo allo sfascio» — poi si accascia. La De Petris aggiunge un gerundio a un emendamento. Ferrara: «Non cercate la permanenza del vero, ammettete il falso». Petrocelli: «È l’apoteosi della menzogna». Conclude Ivan Scalfarotto: «Il Senato sembra l’orchestrina del Titanic». Non si suona ma i cori ci sono: «Non si può, non si può». Alessandro Trocino © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Primo Piano italia: 51575551575557 3 Retroscena Per i suoi avversari nella maggioranza vuole avere la carta del voto anticipato interrotto il dialogo. Il premier non ci riconosce legittimità politica». Tutti i fili sono spezzati. E riannodarli appare quanto mai impresa ardua. La battaglia, allora, riprende in aula. Cinque Stelle e Sel insorgono prima sullo spacchettamento degli emendamenti a voto segreto (decide Grasso: si vota per parti separate). Poi sul «canguro», che fa decadere 1.400 emendamenti: nel primo faldone (ce ne sono tre, in tutto, due per gli articoli uno e due), da pagina 40 si arriva alla 620. Il no sulla riduzione del numero dei deputati fa saltare le votazioni dal numero 1.35 all’1.88. E dopo la prima bocciatura sull’eleggibilità del Senato, si va al 1.445: sul punto, uno dei focali della riforma, secondo quelli del Pd «la partita è chiusa». La De Petris protesta di nuovo: «Mai così tanti gli emen- damenti cangurati». Ma il presidente, informalmente, fa sapere di «aver applicato il regolamento» e che «tutti sapevano che sarebbe stato applicato il canguro». Renzi, quasi siamo all’ora di cena, attacca via Facebook: «Non ci facciamo ricattare da nessuno. La nostra determinazione è più forte dei loro giochetti». Con lui, anche il Psi: «Voteremo la riforma del Senato, si accolgano solo i nostri emendamenti su immunità, elezione del Csm e del capo dello Stato», dice il segretario Riccardo Nencini. Il fedelissimo renziano Luca Lotti sposta la deadline: «Avanti anche dopo l’8 agosto». La trincea del Senato, del resto, è ancora lì. Oggi, nuovo capitolo: sul decreto Pubblica amministrazione, il governo metterà la fiducia. Ernesto Menicucci © RIPRODUZIONE RISERVATA Il premier a testa bassa: avanti anche fino a ottobre è la partita della vita «È l’unica strada, distruggono il Parlamento» ROMA — «Se pensano di ricattarmi, si sbagliano»: così Matteo Renzi dopo la presa di posizione di Sel. «Se avessero voluto trattare veramente si sarebbero comportati in un alto modo. Invece non vogliono mediare, perché Lorenzo Guerini, che dai giornali viene descritto come il grande mediatore, non mi ha mai offerto nemmeno un caffè alla buvette di Montecitorio»: così Nicola Fratoianni che, dopo l’appannamento di Nichi Vendola, è il vero capo di Sel. Qual è la verità? Forse è bipede e sta da entrambe le parti. Il movimento del governatore pugliese pensava che fosse facile fare «pari e patta» con il presidente del Consiglio. Ma ora si deve ricredere perché il premier, a quanto pare, non vuole fare accordi al ribasso. Piuttosto, va dritto. Sel o non Sel. «Sette senatori non possono imporre a una larga maggioranza la linea», è il suo mantra. E di lì non si muove. Sollievo In serata con i collaboratori un sospiro di sollievo: stiamo reggendo, portiamo a casa la riforma Sfida in punta di diritto Casson e il «giallo del canguro» In serata, ecco il «giallo del canguro». Felice Casson si scaglia contro Grasso: «Violazione grave, non me la sarei mai aspettata da lei». Scontro in punta di diritto. Grasso ha «cangurato» gli emendamenti, applicando «per analogia» il regolamento della Camera. Ma Casson si legge la norma e rilancia: «Non si usa per riforme costituzionali». Toccherà alla giunta per il regolamento dipanare il dubbio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tutti, a palazzo Madama, si chiedono perché il premier sia così irremovibile. I suoi avversari nel campo della maggioranza danno questa spiegazione: «Perché, pur non avendola come primo obiettivo, si vuole lasciare aperta la strada delle elezioni anticipate in primavera». Lui sull’argomento nicchia, e dice: «Abbiamo dato il nostro ok a Chiti, quelli di Sel hanno cambiato idea e il Paese sarà contro di loro». Renzi non lascia spiragli per mediazioni improvvisate. Tant’è che avverte i rappresentanti del movimento di Vendola: «Se si rompe il rapporto, il Pd andrà alle regionali senza Sel, e anche le primarie per le candidature delle prossime elezioni saranno senza Sel». Così a chi gli dice che forse potrebbe venire incontro a Vendola, Renzi risponde: «Siamo già venuti incontro, pronti a spostare di una settimana il voto e quelli lì hanno risposto dicendo che avrebbero mantenuto tutti gli emendamenti. Di che parliamo? Ora finalmente è chiaro chi è contro le riforme». E ancora: «Io non posso mol- Affondo vendoliano Il piano Boschi e i sorrisi La difesa dalle donne pd Proforma e la campagna sui mille giorni ROMA — Il sasso era stato lanciato da esponenti dell’M5S. Ieri, poi, gli sberleffi sul «sorriso» (o «sorrisetto») di Maria Elena Boschi (nella foto LaPresse) sono arrivati anche dai banchi dei Sel al Senato. E adesso le donne del Pd reagiscono. «È inaccettabile che Maria Elena, che si sta dimostrando bravissima in un ruolo in cui molti altri avrebbero fallito, venga attaccata per il suo aspetto», dice l’eurodeputata Pina Picierno. «Dispiace che questi attacchi arrivino non solo dal M5S, ma anche da chi ha ben altra storia. È la triste prova che in questo Paese, se sei donna, devi dimostrare le tue capacità mille volte in più rispetto a un uomo». Parla anche Anna Ascani, una delle più giovani deputate pd, che tra l’altro non è una renziana ortodossa. «Quando non si hanno argomenti, l’unico argomento è l’ignoranza. Da giovane donna impegnata in politica, credo che questo sia l’ennesimo sintomo della volontà di conservare, in questo caso gli stereotipi, e della resistenza a ogni tipo di cambiamento». ROMA — «Non chiamatemi Guru, non sono Casaleggio». Giovanni Sasso, direttore creativo di Proforma, si presentò a Matteo Renzi, nel luglio 2013, con una slide simile. E da allora il rapporto con il premier si è fatto stretto. Tanto che si vocifera di una collaborazione più stabile tra Palazzo Chigi e l’agenzia di comunicazione politica pugliese per rilanciare il piano «dei mille giorni» del governo. Proforma cominciò nel 2004 con Michele Emiliano, ma deve la sua notorietà alla campagna che portò Nichi Vendola alla guida della Puglia. Ora Pd e Sel sono ai ferri corti. Le famose slide esibite in conferenza stampa da Renzi (nella foto) erano di Proforma. Quanto conta un’agenzia per un politico? «Non siamo alchimisti — dice Sasso — non scegliamo il colore delle cravatte, siamo ingegneri della comunicazione. Studiamo posizionamento, strategie, parole chiave. Senza sovrapporci ai contenuti. Ma siamo fortunati: i leader per i quali abbiamo lavorato — Emiliano, Bertinotti, Vendola e Renzi — sono dotati di grande spontaneità naturale. Da quel punto di vista c’era poco da © RIPRODUZIONE RISERVATA suggerire». © RIPRODUZIONE RISERVATA lare. Se pensano che io abbia paura di loro hanno sbagliato persona. Ci metterò una settimana in più, ma otterrò la riforma». E a sera, con i suoi collaboratori, alla fine di una maratona defatigante(tant’è che a un certo punto la maggioranza ha pensato di affidare la gestione dell’aula al veloce Calderoli e non a Grasso), Renzi tira un sospiro di sollievo e dice: «Intanto oggi sono saltati 1.400 emendamenti e il voto segreto regge: in mezza giornata siamo già a più del 20 per cento dei voti nonostante l’ostruzionismo. Portiamo a casa la riforma». Ma sembra che ciò non basti al premier, che con Sel è ancora inviperito: «Si capisce che molti emendamenti erano solo una provocazione». Ma non è una provocazione l’avviso ai naviganti di Sel che Luca Lotti invia all’indirizzo dei «conservatori»: «Mai più alleanze con i frenatori». Ergo: non cadranno le giunte, ma le alleanze per le regionali della prossima primavera andranno ridiscusse. Di più, sono in ballo anche le primarie di coalizione. Non a caso il presidente della giunta per le autorizzazioni a procedere, Dario Stefàno, appena incrocia Lotti al Senato lo arpiona: aspira a fare il candidato alla presidenza della regione Puglia, e ora che sarà di lui? Tre su sette senatori di Sel sarebbero pronti ad abbandonare baracca e burattini. Ma non è questo ciò che vuole Renzi. Il premier vuole la resa: La resa Non gli interessano le defezioni in Sel, vuole la resa: gli italiani stanno vedendo chi vuole cambiare e chi no «Gli italiani stanno vedendo chi vuole cambiare e chi no, chi corre e chi frena». E poi chiosa così: «Abbiamo fatto aperture sostanziali alla minoranza e ci hanno risposto picche con una vagonata di emendamenti. A questo punto che dobbiamo fare? Abbiamo solo una strada davanti a noi: andare avanti, tranquilli e determinati come sempre». Andare avanti sì, ma nella bolgia. Eppure Renzi sostiene che tutto fila «meglio di come pensassi». E a chi, a fine serata, gli chiede il perché di tanta foga e tanta determinazione, risponde con mezzo sorriso e un’intera verità: «Mi sto giocando la partita della vita. Io sto facendo una riforma, altri stanno solo distruggendo il Parlamento sotto gli occhi degli italiani. E a questo punto, siccome a me non interessa giocare a chi la dura la vince, ma mi interessa il metodo, non posso fare altro che andare avanti. Fino a settembre... e anche a ottobre, purché riforma sia». Maria Teresa Meli © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 Primo Piano Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Riforme I partiti Il Pd e Sel mai così distanti «A rischio tutte le alleanze» Nervosismo tra i vendoliani Il leader: no ai ricatti. Ma a Siena i dirigenti lasciano Sondaggio web Grillo lancia l’Aventino I dubbi tra i 5 Stelle MILANO — B Beppe Grillo G ill lancia sul blog l’Aventino dei Cinque Stelle: lasciare il Parlamento per tornare nelle piazze. La proposta, illustrata lunedì a deputati e senatori, è stata spiegata agli utenti del sito e votata in giornata dagli attivisti. «Che ci rimaniamo a fare in Parlamento? A farci prendere per il c..., a sostenere un simulacro di democrazia mentre questi fanno un colpo di Stato?», si domanda il leader. E aggiunge: «Rimarremo ancora fino a quando sarà possibile cercare di impedire il colpo di Stato con l’eliminazione del Senato elettivo. Dopo, se questi rottamatori della Costituzione non ci lasceranno scelta, ce ne andremo». L’idea raccoglie il plauso del popolo pentastellato, ottenendo 17.770 voti favorevoli su 21.569. Tuttavia una parte del Movimento non è convinta della decisione. I militanti discutono sul web. E anche i parlamentari. Come il deputato Cristian Iannuzzi, che su Facebook, esprime le sue perplessità. «Un attivista chiede ed io non so cosa rispondere», scrive. E mette in coda gli interrogativi del militante: «“Scusate la domanda, ma a cosa dovrei votare oggi sul sistema operativo? Favorevole o contrario all’uscita al Parlamento e al bivacco nelle piazze senza ottenere nulla, perché durerà poco”». Poi è lo stesso Iannuzzi a criticare: «Siamo troppo appiattiti sui portavoce parlamentari, come ieri forse lo eravamo troppo sulla figura di Grillo». E all’attacco va anche Vittorio Bertola, consigliere comunale a Torino: «I parlamentari sono eletti e pagati per stare in Parlamento, ci restino e facciano il loro lavoro». E. Bu. © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA — «Mi pare che Sel abbia una posizione che non condividiamo ma che rispettiamo. È evidente che a mio giudizio questo preclude ogni alleanza politica futura, soprattutto sul territorio», dice Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio nonché braccio destro di Matteo Renzi. Il tempo di qualche giro d’orologio e, su Twitter, arriva la risposta di Nichi Vendola. «Il Pd rompe in tutta Italia alleanze con Sel. La svolta politica più veloce del mondo. Come un tweet di Palazzo Chigi». Segue l’hashtag di circostanza, con tanto di cancelletto, vergato sul telefonino dal pollice del governatore pugliese, «#Lottistaisereno». Poteva essere il giorno della riapertura del dialogo. Secondo qualche ottimista, addirittura, il giorno della tregua nell’Aula di Palazzo Madama. E invece non solo niente dialogo né tregua. Ma Pd e Sinistra e libertà, in un cortocircuito di dichiarazioni tra il Senato e i social network, finiscono a un passo da un (improbabile) divorzio che — se consumato — potrebbe provocare delle ricadute in mezza Italia. Di certo ne ha già avute a Siena, dove la catena di comando di Sel lascia il partito in polemica contro le scelte nazionali dei vendoliani. Ci pensa Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, a chiarire che «le dichiarazioni non devono essere come una minaccia di rottura delle relazioni di governo regionali» bensì come «un richiamo alla responsabilità». Ma, all’ora di cena di ieri sera, le po- Braccio di ferro L’opposizione Il gruppo parlamentare di Sel al Senato, il 16 luglio scorso, presenta in assoluto il maggior numero di emendamenti — seimila — al testo di riforma voluto dal governo. Il 23 luglio una delegazione del partito guidata da Nichi Vendola viene ricevuta dal capo dello Stato. Al termine il leader di Sel dichiara: «Se il governo cambia il testo, noi ragioniamo sul numero di emendamenti» La rottura Nichi Vendola insiste sull’elettività dei senatori e indica i due punti su cui chiede un segnale al governo: «Abbassare il numero di firme necessario per i referendum e le leggi di iniziativa popolare». Renzi risponde proponendo un rinvio a settembre del voto in cambio di un ritiro degli emendamenti. Il dialogo non parte: Vendola con un tweet conferma la linea dura (foto sopra) e il premier ribatte: «Non ci facciamo ricattare» sizioni di Renzi e Vendola sono distanti come non lo erano mai state in precedenza. Neanche nel momento in cui, un mese fa, un pezzo del gruppo parlamentare di Sel — con in testa Gennaro Migliore — s’era staccato dal partito di appartenenza per avvicinarsi ai Democratici. La storia del giorno che segna uno spartiacque decisivo nella storia del rapporto tra Pd e Sel inizia di buon mattino. Il gotha del partito di Vendola rilancia la linea affidata dal governatore pugliese nell’intervista di ieri al Corriere. «Oggi siamo stati molto chiari. Per noi il giochino non è di una settimana, con lo spostamento del voto. Per noi è sempre stata una questione di merito», scandisce il capogruppo al Senato Loredana De Petris, che è diventata quasi la protagonista della resistenza alla riforma del Senato per come è stata disegnata dal governo. Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sel, rincara la dose: «Dire “togliete gli emendamenti e poi discutiamo” è una condizione irricevibile». Al Senato, nel frattempo, l’altalena delle mediazioni proposte e poi fallite, riproposte e poi rifallite, fa il paio col sospetto che Sel sia un partito nella tormenta. Un po’ dipende dalle notizie che arrivano da Siena, dove il sancta sanctorum del partito provinciale abbandona la casa in polemica con le «politiche naziona- li» di Vendola. Un po’ anche dalle voci di probabili nuovi addii in Parlamento. Qualcuno fa anche il nome di Dario Stefàno, presidente della giunta per le autorizzazioni del Senato. Che invece — nelle riunioni riservate — è addirittura tra quelli che insistono «per non togliere il tema del Se- I consensi I vertici di Sinistra e libertà confortati dai sondaggi: la linea dura fa crescere i consensi nato elettivo dal dialogo con Renzi». In serata la frase di Lotti sulle alleanze locali, a cui il sottosegretario aggiunge in calce che «il Pd non ha l’anello al naso». Quindi le risposte di Vendola. «Sette senatori che non si piegano a ricatti sono il problema dell’Italia? E i nuovi padri della Patria sono Verdini e Berlusconi?». C’è ancora il tempo perché Matteo Orfini, presidente del Pd, mandi a dire al «caro Nichi» che «a rompere le alleanze è chi blocca le istituzioni per impedire una riforma nel programma della sinistra da quando non ero nato». Poi Guerini suona il gong. E oggi? Un armistizio RenziVendola sembra lontano anni luce. Anche perché, sondaggi alla mano, il governatore pugliese ha scoperto che la linea dura paga. I sondaggi sulla sua scrivania parlano chiaro. Dalla mini-scissione di Migliore a oggi, Sel moltiplica i consensi sia secondo la sondaggista Alessandra Ghisleri (dal 2,6 al 3,9) sia secondo Swg (dall’1,5 al 2,9). E la battaglia continua. Anche perché entrambi i fronti pensano di poterci soltanto guadagnare. Forse. Tommaso Labate © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso Chiude il quotidiano fondato da Gramsci 90 anni fa. La redazione: continueremo a combattere guardandoci anche dal fuoco amico «L’Unità» sospende le pubblicazioni Nell’ultimo numero le pagine in bianco ROMA — L’Unità sospende le pubblicazioni: «A far data dal primo agosto», recita un comunicato dei liquidatori. Ma la verità è che la redazione non ce la fa a scrivere anche il giornale del 30 luglio. E così quello di oggi è l’ultimo numero in edicola del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, novant’anni fa: «Hanno ucciso l’Unità», il titolo che non lascia spazio alla speranza, in un giornale dove le pagine saranno bianche, tranne la prima e la seconda, per pubblicare i comunicati e una vignetta di Staino, e l’ultima, dove saranno messe in fila tutte le firme dei redattori. L’assemblea dei giornalisti ieri pomeriggio è stata, forse, la più triste della storia: un’ottantina di lavoratori rimarranno senza lavoro. Sono tre mesi che si andava trascinando l’agonia. Ieri pomeriggio l’assemblea dei soci ha fatto sperare in un colpo di reni. Ma nulla di fatto. Anche se in serata è stato il premier Matteo Renzi a mandare un segnale positivo, ritwittando le parole del tesoriere del Pd Francesco Bonifazi, per il quale il giornale fondato da Antonio Gramsci è stato sospeso «non per colpa del Pd ma di chi ha fatto debiti per 30 milioni ma noi manteniamo la promessa: riapriremo l’Unità». In un altro tweet Renzi ha risposto a un follower per il quale l’Unità non deve essere nella disponibilità del Pd e di Renzi. «Purtroppo non lo è — ha ribattu- to Renzi — se lo fosse non chiuderebbe». Il comitato di redazione nel pomeriggio era uscito con un comunicato laconico: «Continueremo a combattere guardandoci anche dal fuoco amico». Perché le voci su come si fosse svolta l’assemblea dei soci si sono rincorse con rimbalzi di accuse incrociate. La certezza è che a guidare l’assemblea sono stati Emanuele D’Innella e Franco Papa, i due liquidatori. L’altra certezza è che non si è trovato un accordo. Il resto si può ricostruire dai verbali dell’assemblea. Era stato calcolato che con un milione e 600 mila euro si sarebbe tirato avanti con le pubblicazioni per un paio di mesi. Si chiedeva perciò un finanziamento da parte dei soci. Matteo Fago, l’azionista di maggioranza, avrebbe detto: «Io metto i soldi se li mettono gli altri soci». Ma la mano sul portafoglio non l’ha messa nessuno. A questo punto i due liquidatori hanno portato una proposta: trasferire la società Nie (che edita l’Unità) su un’altra società costituita ad hoc e facente capo a In piazza Alessandro Natta, FrancoTatò e Enrico Berlinguer il 24 marzo ‘84 con una copia dell’Unità alla manifestazione nazionale contro il taglio della scala mobile indetta dalla Cgil (Ansa) La storia La fondazione L’Unità è stata fondata nel febbraio 1924 da Antonio Gramsci. Dal 1925, e per tutto il Ventennio fascista, è rimasto un giornale clandestino. A guerra finita, nel ‘45, si tiene a Mariano Comense la prima Festa de l’Unità per la diffusione del quotidiano (che arriverà anche a toccare il milione di copie di tiratura) La crisi Nel ‘91 l’Unità passa da «Giornale del Pci» a «Giornale fondato da Antonio Gramsci». Nel ‘97 entrano nella proprietà i primi imprenditori privati. Le pubblicazioni vengono sospese una prima volta nel 2000, poi il quotidiano torna in edicola il 28 marzo 2001 Fago, una sorta di affitto di sei mesi rinnovabile per altri sei mesi con, alla fine, un’opzione di acquisto per una cifra non definita. Meglio, la cifra veniva definita soltanto per il limite superiore: «fino a 12 milioni». «Un’offerta che non aveva i requisiti minimi per essere accolta: non un piano industriale, non un piano editoriale, nessuna indicava un valore certo di acquisto della testata. Un’azienda con 30 milioni di debiti non si salva con un affitto di 85 mila euro al mese», dice Bonifazi. Intanto da domani l’Unità non sarà più in edicola. Nel pomeriggio si sono susseguiti a valanga i comunicati di solidarietà, da parte di diversi partiti. Il leader della Cgil Susanna Camusso ha fatto un appello affinché si occupino della questione dell’Unità i dirigenti del Pd. E Lorenzo Guerini, vicesegretario dei democratici ha dichiarato, con veemenza: «L’Unità è un patrimonio di tutto il paese che non va disperso». Sempre dal Pd si sono levate altre voci. Massimo D’Alema, tra queste: «È una notizia scioccante. Voglio sperare che si tratti di una chiusura tecnica in vista della partenza del nuovo progetto». Anche le voci di Stefano Fassina, Gianni Cuperlo, Alfredo D’Attorre: «È grave la decisione dell’assemblea dei soci di sospendere le pubblicazioni dell’Unità. È un danno pesante al pluralismo dell’informazione e al dibattito culturale e politico. È una ferita profonda per il Pd». Pure il governatore della Lombardia Roberto Maroni è intervenuto, con una frase su twitter: «L’annunciata chiusura dell’Unità è una brutta notizia per la libertà di stampa». Alessandra Arachi © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Primo Piano italia: 51575551575557 5 Palazzo Chigi L’incontro con gli atleti: Il retroscena Anche Gianni Letta al vertice con Renzi. L’ex premier tentato dalle urne anticipate «Presidente, usi la sciabola» Ricevuta a palazzo Chigi la squadra italiana di scherma, vincitrice di otto medaglie agli ultimi Mondiali in Russia. Al presidente del Consiglio Matteo Renzi è stata regalata dal presidente della federazione Giorgio Scarso una sciabola: «In questo periodo, potrebbe essere utile», ha detto Scarso al premier che ha subito replicato: «Ogni riferimento al Senato è puramente casuale». Presenti tra gli altri la campionessa del mondo nella spada Rossella Fiamingo (nella foto Agf, a sinistra di Renzi) e la medaglia d’oro nel fioretto Arianna Errigo (a destra). Valentina Vezzali, campionessa del mondo e parlamentare di Scelta civica, alludendo alla battuta di Renzi, ha aggiunto: «Per l’ultimo colpo» al premier «forse si doveva regalare il fioretto, con quello si vince sempre». © RIPRODUZIONE RISERVATA Per il solo emendamento passato 277 favorevoli L’unico «sì» (bipartisan) è per la parità Le leggi che regolano «le modalità di composizione del Parlamento promuovono la parità nella rappresentanza dei generi». Recita così l’emendamento al disegno di legge costituzionale, approvato ieri praticamente all’unanimità (277 sì, 1 no e 7 astenuti) dall’Aula di palazzo Madama nell’unico momento di concordia di una giornata per il resto vissuta in un’atmosfera al calor bianco. Soddisfatta del via libera bipartisan la vicepresidente pd del Senato Valeria Fedeli, prima firmataria dell’emendamento: «Rappresenta un altro decisivo tassello, il più importante, nel percorso in tutti i campi della cittadinanza per la parità e l’equilibrio tra uomini e donne, per un governo condiviso di tutte le nostre responsabilità pubbliche». © RIPRODUZIONE RISERVATA Verdini tratta sulla legge elettorale Ma Berlusconi si tiene le mani libere Alfano rilancia: premio non alla coalizione ma al partito più votato ROMA — Mentre il Senato brucia sulle riforme istituzionali, Renzi e Verdini discutono di legge elettorale. Il dibattito parlamentare e l’appuntamento riservato tra il segretario del Pd (accompagnato dal suo vice Guerini) e «l’uomo dei numeri» di Berlusconi (accompagnato da Gianni Letta) danno l’idea di come i due temi si sovrappongano fino a coincidere, sono la rappresentazione plastica di un gioco politico che si è ingarbugliato e fatica a trovare una soluzione. D’altronde posizioni e obiettivi del premier e del Cavaliere iniziano lentamente a divergere, sebbene il leader azzurro ancora ieri sostenesse che «non ci sono problemi» con Renzi, che il patto del Nazareno regge. In effetti — alla prima prova di voto segreto al Senato — l’asse formalmente ha retto, ma i 28 voti che sono mancati alla «maggioranza delle riforme» appaiono un segnale sinistro in vista di altre e più importanti votazioni. Una sorta di avvertimento, mentre si attendono gli sviluppi della trattativa parallela sulla legge elettorale. Ed è proprio su questo tema che si scorgono le differenti strategie di Renzi e Berlusconi, camuffate dal Cavaliere dietro le voci lasciate filtrare sulla sua aspettativa di rientrare nella «maggioranza di governo», e dietro le critiche rivolte al premier sulla «fretta eccessiva» nel volere il voto del Senato entro l’estate sulle riforme istituzionali. Così il mancato incontro di ieri tra il premier e il capo di Forza Italia è stato interpretato come un «ulteriore indizio» da quanti — come il segretario dell’Udc Cesa — ritengono che Berlusconi voglia «tenersi le mani libere per aspettare al varco Renzi». Una strategia che peraltro il Cavaliere aveva esposto la scorsa settimana durante una cena: qualora Renzi incespicasse al Senato, arriverebbe indebolito all’autunno, e con l’economia in crisi il suo governo non riuscirebbe a superare la prova della legge di Stabilità. È chiaro: nei desiderata di Berlusconi ci sarebbero le elezioni anticipate con il Consultellum, in modo da inchiodare dopo il voto il Pd alle larghe intese. Siccome il tempo non gioca a suo favore, sarebbe questa l’unica carta per non restare imbrigliato nel gioco di Renzi, che invece vorrebbe davvero durare fino al 2018, dove spera di approdare con le riforme varate e sull’onda di una ripresa economica. Insomma, il «patto del Nazare- Le parole del Colle Napolitano aveva spiegato: dopo la riforma del Senato l’Italicum è destinato a essere ridiscusso in Aula no» inizia a mostrare delle crepe. E la lettera di due giorni fa del premier, una vera e propria contromossa rispetto a Berlusconi, ne è la prova: più che tendere una mano a Sel, Renzi ha voluto compattare la sua maggioranza. Di più, con le aperture sulla legge elettorale, la disponibilità a introdurre le preferenze e a modificare le soglie di accesso in Parlamento, ha minato di fatto il progetto di federazione del centrodestra deciso dal Cavaliere, e lo ha messo in difficoltà al cospetto dei potenziali alleati. Non è un caso se Alfano ha deciso di uscire allo scoperto: «Renzi — dice infatti il leader di Ncd — accede alle richieste delle forze moderate sul futuro sistema di voto. Ri- chieste sulle quali finora Berlusconi non ha dato risposta. E se una coalizione non riesce a formarsi nemmeno sulla legge elettorale, vuol dire che Forza Italia pensa di poterne far a meno. A questo punto è preferibile che il premio di maggioranza immaginato nella riforma venga assegnato a un partito, non a una coalizione». È un affondo, quello di Alfano, contro il Cavaliere, «che sperando di rientrare nella maggioranza di governo rinnova — secondo il ministro dell’Interno — il problema del suo partito, nè carne nè pesce». Se il capo di Ncd attacca pubblicamente, anche altre forze di centrodestra manifestano il proprio disappunto. «Dite di volere la federazione e poi lavorate per ucciderci con la legge elettorale», ha spiegato la Meloni al forzista Toti: «Tanto vale — ha concluso il leader di Fdi — che il premio di maggioranza della legge elettorale vada a un partito non a una coalizione». E appaiono inutili le spiegazioni dei dirigenti berlusconiani agli (ex) alleati: «Aspettate, il nostro cambia idea ogni minuto». Ma proprio questa tesi induce gli interlocutori a pensare che il Cavaliere stia prendendo tempo per cercare di arrivare presto al voto con il Consultellum e puntare poi alle larghe intese con il Pd. Se questo fosse l’esito, per Renzi sarebbe un disastro. E infatti il premier si muove su un’altra linea, garantito anche dalla copertura del Quirinale: «Dopo la riforma del Senato c’è la riforma elettorale. E il testo varato alla Camera — secondo Napolitano — è destinato a essere ridiscusso». È la mission del premier: il suo fallimento travolgerebbe tutte le istituzioni. Francesco Verderami © RIPRODUZIONE RISERVATA L’attacco L’imprenditore: la Carta? No ai vecchi marpioni o all’ultimo arrivato che siede al bar con un gelato in mano Il messaggio di Della Valle ai politici (e al premier) contro i patti in «segrete stanze» L’appello a Napolitano: attenti a chi cambia la Costituzione Un po’, è evidente, il messaggio è anche per l’amico Matteo Renzi. Pur se il bersaglio grosso di Diego Della Valle erano, sono, resteranno «i vecchi marpioni della politica», sulle prime pare difficile escludere il premier dal vetriolo — fosse solo di rimbalzo — del ritratto collettivo che sta alla base del nuovo appello «al capo dello Stato, Giorgio Napolitano: Presidente — scandisce Mr. Tod’s — la Costituzione è stata scritta da persone come Luigi Einaudi, non la facciamo cambiare all’ultimo arrivato, seduto in un bar con un gelato in mano a decidere cosa fare». Seduto al bar magari no, Renzi. Ultimo arrivato (in politica, non a Palazzo Chigi) nemmeno. Ma la Costituzione? Non è lui che la vuole cambiare? E non è vero, peraltro, che a chiedere aria nuova sono i milioni che l’hanno votato alle Europee? Difatti. «La Costituzione appartiene a noi italiani, e vogliamo essere noi a dire come deve essere fatta». E tuttavia attenzione. Con Renzi, sul principio in sé, la condivisione nasce da lontano, dai tempi in cui l’attuale capo del governo era «soltanto» sindaco di Imprevisto Il patron di Tod’s Diego Della Valle, ieri prima della conferenza stampa al Colosseo, è inciampato in un cordolo rispondendo alla domanda di un cronista su Tavecchio. Non è caduto: agganciato al volo, ha ripreso l’equilibrio (Insidefoto) Firenze. E anche adesso non è con il presidente del Consiglio che ce l’ha (se non di striscio). Ce l’ha essenzialmente — par di capire ascoltando e decifrando il resto del discorso — con certe sue frequentazioni che saranno anche realpolitik ma, nella visione di Mr. Tod’s (e non solo), rischiano di tradire le «promesse renziane». Dopodiché, a ricostruire il puzzle delle tante dichiarazioni passate firmate Della Valle, viene in mente un nome su tutti. Non perché come Renzi è toscano. Perché viene identificato come emblema del «vecchio mondo, dei vecchi marpioni, della vecchia politica». Denis Verdini non viene mai citato. Né lui né nessun altro, per la verità. L’evocazione delle «segrete stanze che ci hanno riportato al politichese e dove si discute troppo spesso di accordi e accordini», però, in quella direzione porta. Ai patti, semi-patti, simil-patti con Verdini emissario-mediatore (vero? presunto?) di un certo mondo berlusconiano. È simbolico persino lo sfondo. È con il Colosseo per palcoscenico — è appena finita presentazione della prima fase dei restauri — che Della Valle inizia dall’appello a Napolitano. Cita Einaudi e pensa che allora, quando nacque la Costituzione della Repubblica italiana, nacque da una Costituente. Ora? «Ora ne parlano come fosse roba loro». È la sintesi di quel che ripete regolarmente, in pubblico e in privato: che a cambiare le regole non può essere chi da quel cambiamento verrebbe mandato a casa; che devono essere i cittadini a scegliere — non solo a eleggere — chi legifera e chi governa e chi siede al Quirinale; che le preferenze vanno reintrodotte e soltanto dopo, a Parlamento nuovo davvero e «non imbrigliato», la Costituzione potrà essere ridiscussa se non da un Einaudi, almeno a misura di elettore. E invece? «Invece, ecco qua: io non la farei certo discutere a qualche vecchio marpione della politica italiana». Appunto. «È una vergogna», affonda Della Valle. E a questo punto, non è che Renzi — anche lui: mai citato — possa essere del tutto tenuto fuori. Perché se le «segrete stanze» sono quelle in cui trattano i «vecchi marpioni», beh: a trattare, dall’altra parte, c’è stato e c’è il giovane premier. Poi no: il feeling di Le preferenze Il patron di Tod’s vuole la scelta diretta degli eletti ed è per la reintroduzione delle preferenze fondo non è spezzato né interrotto. Proprio per questo, però, il messaggio non può essere nascosto. Intanto «qui non contano simpatie o antipatie personali». E soprattutto: «Bisogna rimettere la palla al centro, e questo significa occuparsi delle famiglie italiane, di lavoro, di occupazione, di strategie industriali, di cultura. Mi auguro che il governo lo faccia. A settembre vorremo sapere come stanno le cose e qual è il piano per la crescita e per il Paese. Il resto è aria fritta». Anche il patto Renzi-Berlusconi? Esplicito, alla fine: «Non c’è dubbio». Raffaella Polato © RIPRODUZIONE RISERVATA La vicenda Il patto del Nazareno su Italicum e riforme Silvio Berlusconi incontra Matteo Renzi, segretario del Pd non ancora premier, il 18 gennaio a Roma, nella sede dem del Nazareno. L’intesa riguarda la nuova legge elettorale (l’Italicum) e le riforme costituzionali per il superamento del bicameralismo perfetto e la modifica del Titolo V (federalismo) Il faccia a faccia dopo le divisioni A marzo, anche con i voti di FI, l’Italicum ottiene alla Camera il primo sì. Il testo passa al Senato, dove si lavora alle riforme della Carta. Spuntano le prime divisioni: tra gli azzurri c’è chi pensa che l’intesa con Renzi danneggi Forza Italia e sia da far saltare. Ma ad aprile Berlusconi cena con Renzi a Palazzo Chigi: il patto regge Chiusure e dietrofront prima delle Europee Durante la campagna elettorale per le Europee di maggio, Berlusconi sulle riforme alterna posizioni diverse, tra chiusure nette e marce indietro. Prima afferma che il testo non si può votare, arrivando a definire il nuovo Senato «incostituzionale». Poi assicura lealtà sulle riforme: noi fedeli ai patti Dissidenti in Aula e tensioni nel partito Quando i lavori della commissione sulle riforme entrano nel vivo, si crea una fronda di azzurri, tra cui Minzolini e Bonfrisco, contraria al testo del governo: con loro almeno una decina di senatori. Mentre nel partito crescono le tensioni: anche l’ala Fitto nutre dubbi sulle riforme e sui rapporti con Renzi Il leader azzurro ribadisce l’impegno Il 3 luglio Berlusconi incontra ancora Renzi a Palazzo Chigi e assicura che il patto regge. Si impegna in prima persona per fermare la fronda (che intanto in Aula crea un asse con la minoranza pd): «Chi vota contro le riforme è contro di me». Salta un nuovo faccia a faccia con il premier, previsto per ieri 6 Primo Piano Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 L’alleanza Il negoziato Etihad: solo 48 ore per salvare Alitalia Forte preoccupazione di Hogan: i tempi pesano sui conti. Poste investe 65 milioni ROMA — James Hogan, amministratore delegato di Etihad, è molto preoccupato delle condizioni di Alitalia. Al punto da mettere nero su bianco i dubbi in una lettera recapitata ieri pomeriggio a Gabriele Del Torchio, numero uno dell’ex compagnia di bandiera, che suona come un ultimatum. Il tempo stringe, a ricordarlo è lo stesso Hogan, che non a caso, indicando la deadline del 31 luglio, aggiunge il timore che non vi siano «sufficienti fondi per rendere possibile» l’operazione. Nelle ultime ore tra i soci di Cai, la holding chiamata a ricapitalizzare Alitalia, si è diffusa la preoccupazione che l’aumento di capitale da 250 milioni di euro, appena deliberato, non garantisca ossigeno sufficiente all’attività della compagnia nei prossimi mesi (è necessario il via libera dell’Antitrust in sede Ue). Al punto che servirebbero 90-100 milioni di euro in più per giungere all’appuntamento dell’operatività con Etihad. Un gorgo che spaventa gli emiratini. Nella lettera Hogan chiede inoltre chiarezza su altri quattro punti: la questione della midcompany, la cosidetta società cuscinetto che vedrebbe azionisti Cai e Poste italiane. Attraverso la midco gli azionisti italiani saranno soci al 51% della nuova Alitalia (Etihad avrà il 49%). Una soluzione, agli occhi di Hogan, barocca che discende dalla necessità di Poste italiane di investire la propria quota in una società distinta dalla vecchia Alitalia. C’è poi da risolvere il problema dei sindacati e quella del contenzioso pregresso di Air One. L’ultimo punto riguarda eventuali reclami contro «aiuti di Stato». D’altra parte a Francesco Caio, amministratore delegato di Poste italiane, preme scongiurare il rischio di farsi carico dei debiti e del contenzioso della vecchia attività targata Alitalia. Tanto che, sul fronte dei soci italiani, la giornata di ieri ha registrato il consueto giro di contatti per dare una soluzione alle questioni evi- denziate da Hogan. Sul tavolo resta da concordare una volta per tutte il ruolo di Poste italiane che, non a caso, in una nota spiega che «la struttura è stata definita in tutte le sue principali caratteristiche e, come sempre nella definizione di questo tipo di accordi, vanno ora messi a punto i dettagli tecnici per renderla esecutiva». Caio è riuscito a otte- La scadenza James Hogan (Etihad) ha inviato una lettera a Gabriele Del Torchio (Alitalia) in cui ricorda la deadline del 31 luglio per il via libera all’operazione nere di investire nella midco, ma gli altri soci forti di Cai (Unicredit, Intesa e Atlantia) stanno metabolizzando a fatica l’idea che Poste abbia un trattamento di favore. Tanto che la dialettica è continua. Anche ieri si sono susseguite una serie di telefonate perché a L’azionariato Marcegaglia 0,75% Spa Poste ETIHAD Alitalia-Cai MID-CO 49% 51% NEW-CO Aura Holding 0,92% Toto Spa 0,41% Fondiaria 0,35% Sai Thsa 0,41% Loris Fontana 0,59% partita. Giovanni Castellucci, numero uno di Atlantia, è esplicito, «si sta giocando con il fuoco, che il tempo sia scaduto è noto a tutti e da tempo. È indispensabile che ci sia in questa ultima settimana un’accelerazione che non è più evitabile». Tra i vecchi soci di Alitalia, tra l’altro, c’è chi come Cosimo Carbonelli D’Angelo (1,24%) annuncia di voler impugnare la delibera assembleare sul recente aumento di capitale. Sicuro è che solo costruendo un puzzle è possibile scoprire se ci sono dei pezzi mancanti. Uno dei tasselli assenti è quello della pace sociale sul fronte delle relazioni industriali. Un tema che preoccupa Hogan, al punto da rimarcarlo nella sua lettera di ieri. Oggi è previsto un vertice a Palazzo Chigi coordinato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, nel quale si farà il punto della situazione improvvisamente diventata drammatica. 12 capital Spa 0,95% I soci Cai Manager Francesco Caio, amministratore delegato di Poste italiane IL DEBITO Dati in euro 1 miliardo 1.000 800 Intesa Sanpaolo 20,59% 600 Unicredit 12,99% Odissea Srl 3,90% La strategia di Caio in vista della Borsa «Stop lettere a tutti» © RIPRODUZIONE RISERVATA Vitrociset Spa 0,10% Poste Spa 19,48% Duello con l’Authority Andrea Ducci Equinocse Solido Holding Sarl 0,21% Acqua Marcia 0,30% Fin. 0,14% Gfmc Srl 0,14% Finanziaria di Part. e inv. 1,18% G & C. Holding 1,24% Pirelli & Co Spa 2,67% Macca Srl 3,69% ballare è anche l’importo finale che Poste italiane dovrà versare: dai 40 milioni di euro inizialmente previsti, Caio ha acconsentito a investirne almeno 65. Un altro scoglio a cui stanno lavorando i legali di Poste, gli avvocati dello studio Gianni Origoni Grippo Cappello, riguarda la definizione della governance nella midco e nella nuova Alitalia. In origine, come detto, lo schema concordato suggeriva che Cai risultasse azionista al 51% della nuova Alitalia. La società cuscinetto vedrà, invece, Cai azionista con a fianco Poste italiane, e la midco sarà a sua volta azionista della nuova Alitalia a fianco degli emiratini. Va da sé che in termini di rappresentanza e di forze in campo, in occasione dei consigli di amministrazione e delle assemblee, vada trovata una soluzione. Visti i tempi ormai strettissimi, pena l’addio di Etihad, ce n’è abbastanza per comprendere l’impazienza di alcuni attori della 560 milioni 400 200 0 Fire Spa 4,28% Af/Klm 7,08% Atlantia 7,44% Immsi 10,19% di debito il debito da ristrutturare complessivo con le banche di Alitalia Ha tenuto con il fiato sospeso Alitalia, Etihad e il governo perché, proiettato verso la quotazione in Borsa, non voleva investire nella oldco (vecchia società). Ora, l’amministratore delegato di Poste italiane spa, Francesco Caio, punta i piedi su un altro fronte, quello dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, a causa del costo del servizio universale, per cui Poste è obbligata a erogare su tutto il territorio nazionale il servizio postale base al fine di garantire la coesione sociale senza discriminazioni tra gli utenti. Ieri l’Agcom ha approvato il provvedimento che quantifica il costo netto di tale servizio, riconoscendo un onere pari a 380 milioni per il 2011 e a 327 milioni per il 2012. Poste aveva, invece, certificato un valore per il 2011 e il 2012 pari rispettivamente a 709 e a 704 milioni. Il doppio. «Tali ampie differenze, soprattutto alla luce del progetto di privatizzazione del Gruppo — ha commentato Poste in una nota — mostrano quanto sia urgente procedere all’adozione di misure di contenimento dell’onere del servizio universale che non possono che transitare attraverso una revisione delle modalità di fornitura del servizio stesso». Il Consiglio dell’Agcom, presieduto da Angelo Cardani, ha quantificato il costo netto del servizio utilizzando per la prima volta la metodologia prevista da una direttiva europea. Fausta Chiesa © RIPRODUZIONE RISERVATA Il contenzioso La compagnia rilevata dall’uomo d’affari abruzzese a rischio per una serie di accertamenti Un’eredità di debiti e di liti tributarie Il rebus dell’accordo con l’Air One di Toto ROMA — «Equity commitment»: è questo lo scoglio su cui si è incagliata per giorni la trattativa tra Alitalia e la compagnia emiratina Etihad. L’espressione inglese, che indica un impegno a garantire capitale, nel caso specifico in caso di sopravvenienza di oneri derivanti da precedenti contenziosi, nasconde una storia italiana: l’acquisizione da parte di Alitalia Cai della compagnia Air One di Carlo Toto. Una parte dei contenziosi contro il cui esito negativo gli arabi vogliono garantirsi, discende proprio da quell’operazione che si realizzò nel 2008, mentre la nuova Alitalia stava nascendo dalle sue ceneri con il «piano Fenice». Si ricorderà come Carlo Toto, l’orgoglioso patron abruzzese dell’unica compagnia aerea privata nata per sfidare il monopolio di Alitalia, aveva già nel 2007 tenacemente inseguito il sogno di acquisire la compagnia tricolore finita in panne sotto una montagna di debiti e a rischio di fallimento. Ai tempi si raccontava che dietro di lui, a incoraggiarne l’intraprendenza da Davide che fronteggia Golia, vi fosse l’allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Berlusconi, Protagonista Carlo Toto, 70 anni, all’assemblea di Confindustria, lo scorso 29 maggio. Nel 1988 ha rilevato una piccola compagnia aerea, «Aliadriatica», ribattezzata nel 1995 Air One. Nel 2009 è entrato in Alitalia-Cai Gianni Letta, abruzzese anche lui. Ma il sogno di Toto di acquisire la compagnia s’infranse allo spuntare della cordata dei «capitani coraggiosi» cui l’allora premier Silvio Berlusconi assegnò il compito di salvare Alitalia e soprattutto l’onore dell’italianità. Un altro al suo posto avrebbe desistito da qualsiasi intento, ma Carlo Toto, forte del suo rapporto (anche debitorio: Toto dice per soli 27 milioni di euro) con Intesa Sanpaolo, player principale del «piano Fenice», si assicurò un posto anche nella nuova operazione, diventando azionista e portando in dote la sua Air One. Alitalia Cai acquisì la piccola compagnia abruzzese per circa 1.100 milioni: 670 milioni era il valore di trenta aerei di proprietà di Air One (di cui venti A320 e dieci CRJ900) che passarono così all’Alitalia, 500 milioni era invece l’indebitamento a fronte dell’acquisto degli aerei, che poi si ridusse a 330 milioni. In più Alitalia siglò un contratto per l’utilizzo in locazione di 71 Airbus che Toto aveva opzionato, unità che poi vennero ridimensionate a 14, concessi in leasing dalla società Ap Fleet del gruppo Toto per un canone di 60 mi- lioni annui, rinegoziabile fino al 10% ma solo a partire dal 2015. E proprio su questi aerei nasce il contenzioso che oggi gli azionisti di Alitalia devono fronteggiare e che già Air France-Klm, un anno fa in procinto di rilevare la compagnia tricolore, rilevò come problema da risolvere prioritariamente. Ed ecco il problema: nel giugno di un anno fa, ad Alitalia furono conte- Il prezzo di Fenice La Cai pagò 670 milioni per la flotta della compagnia abruzzese e si accollò 330 milioni di debiti state violazioni tributarie per circa 33 milioni proprio per la gestione degli aerei di Toto. L’addebito riguardava un periodo precedente alla fusione, tra il 2002 e il 2008, e l’accusa era quella di aver registrato un buon numero di aerei in Irlanda per usufruire delle migliori condizioni fiscali. Toto ha sempre negato di aver agito in questo senso e ha rivendicato la propria corret- Storia low cost Aliadriatica all’esordio La passione di Carlo Toto per le rotte aeree comincia con la Aliadriatica, che venti anni fa comprò il primo Boeing 737-200. Un anno dopo la compagnia divenne Air One, il vettore low cost che sfidava la bandiera Alitalia sulla tratta Roma-Milano rompendo il monopolio Il piano Fenice Nel 2008 il solido rapporto con Corrado Passera, l’artefice del progetto Fenice per far rinascere l’Alitalia dal commissariamento (ripulita di debiti e con meno personale), gli vale un posto tra i soci e nel consiglio. Tra incasso e sgravio dei debiti, il beneficio del costruttore chietino è vicino a un miliardo. Air One diventa lo smart carrier di Alitalia. Ma lascia in eredità le pendenze fiscali per i velivoli registrati in Irlanda tezza. Ma il particolare che ha fatto di questo contenzioso un problema da risolvere è poco noto: Alitalia, che nel momento in cui l’inchiesta emerse dichiarò di riservarsi di far valere le proprie ragioni anche contrattuali nelle competenti sedi fiscali e giudiziarie, aveva (e ha) in realtà le mani legate. Il 28 dicembre del 2009, dunque quasi a un anno dal suo decollo, Alitalia si accollò tutte le pendenze anche fiscali relative agli aerei acquistati da Air One. È questo il motivo per cui l’esito di quell’indagine pende ancora su Alitalia, insieme con un altro contenzioso nei confronti di WindJet. Un anno fa i francesi pensarono di risolvere il problema rinegoziando gli accordi, restituendo tra i 18 e i 22 aerei di medio raggio e bloccando l’arrivo di sei aerei di lungo raggio. Oggi invece lo schema è un altro: gli arabi hanno chiesto e per ora ottenuto che i vecchi azionisti di Alitalia sborsino circa 200 milioni per fronteggiare l’eventuale esito negativo del contenzioso. Com’è noto, Poste, socio dell’ultima ora della compagnia, ha posto come condizione di non partecipare a questa copertura, ma di mettere denaro fresco in una società «cuscinetto» che si pone tra la holding, cioè la vecchia Alitalia, e la nuova compagnia di cui gli arabi vorrebbero acquisire il 49%. Toto pesa ancora molto più in Alitalia dello 0,41% del capitale che ha in mano. Ancora per poco. Antonella Baccaro © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 7 Primo Piano italia: 51575551575557 I consumi Le misure Acquisti di case e auto, il governo pensa a sgravi e deduzioni Ma lo «sblocca Italia» rischia di slittare Titoli di Stato Bot e Btp, tassi ai minimi Lo spread cala a 152 punti Asta record del Tesoro, ieri, per i Bot. Assegnati titoli semestrali per un totale di 7 miliardi. La domanda ha sfiorato il doppio dell’offerta e ha toccato la soglia di 12,2 miliardi. Rispetto all’ultima asta, che si era tenuta a fine giugno, è leggermente migliorata la copertura, con un rapporto tra domanda e offerta che è passato da 1,73 all’1,75 di ieri. Mentre il tasso d’interesse si è fermato sulla soglia dello 0,236 per cento contro lo 0,309 dello scorso giugno. È stato così segnato un nuovo minimo. Questo risultato si è riflesso 137 Il differenziale in punti tra i rendimenti dei titoli di Stato spagnoli e quelli tedeschi 0,236 Il tasso dei Bot a sei mesi registrato ieri Il rendimento dei Btp è sceso al 2,63% anche sul mercato secondario dove il rendimento del Btp decennale è sceso al nuovo minimo storico del 2,63 per cento. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi ieri si è assestato sui 152 punti base, un livello mantenuto sostanzialmente stabile per tutta la giornata. La Spagna, però, fa di meglio. Il differenziale tra i titoli di Stato iberici e quelli tedeschi ha terminato la seduta di ieri a un livello più basso: 137 punti. Oggi il ministero del Tesoro metterà sul piatto fino a 7 miliardi di titolo a medio e lungo termine. Sul mercato sale l’attesa per la decisione di politica monetaria della Federal Reserve (Fed). Secondo gli analisti, oggi la banca centrale Usa dovrebbe proseguire come da copione il tapering (rallentamento del riacquisto di titoli da parte dell’istituto) di ulteriori 10 miliardi di dollari portando così l’ammontare degli acquisti a 25 miliardi di dollari mensili. © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA — C’è anche il ritorno degli incentivi per le auto fra le misure allo studio del governo. Un meccanismo di defiscalizzazione simile a quello già messo in cantiere per la casa. Ma il provvedimento che potrebbe contenere tutte e due le misure, il decreto legge «sblocca Italia», rischia di essere rinviato di qualche settimana. La materia sarà comunque affrontata nel Consiglio dei ministri di domani. Ma solo nelle sue linee generali e senza l’approvazione formale di un testo: giro di tavolo e slides, insomma, secondo un modello già sperimentato dal governo Renzi. Perché questa frenata? Da una parte i contenuti non sono ancora definiti, specie sulle coperture degli incentivi, con il ministero dell’Economia, sempre guardingo su ogni capitolo di spesa. Dall’altra il governo vuole evitare di prendere la rincorsa verso il burrone: tra pausa estiva e battaglia al Senato, un decreto approvato a fine luglio rischierebbe di non essere convertito in legge nei 60 giorni fissati dalla Costituzione. E sarebbe meglio far partire il cronometro della conversione alla fine di agosto. Per gli incentivi alle auto è il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi a parlare di un meccanismo «sulla falsariga delle ristrutturazioni edilizie, che è valso due punti di Pil», il Prodotto interno lordo. Non un semplice bonus come in passato, dunque. Ma la possibilità di dedurre una parte del prezzo d’acquisto dalla dichiarazione dei redditi, a patto di rottamare un mezzo inquinante, e con la restituzione dello sconto fiscale nel corso di 5 anni. Inizialmente l’idea doveva riguardare solo gli autobus, e per questi mezzi sarà rafforzata dal divieto di circolazione entro il 2016 per i veicoli più vecchi, da euro 0 a euro 2. Poi è stata allargata al settore delle auto private, dove però ci si limiterebbe alla defiscalizzazione del prezzo di acquisto per chi rottama un’auto vecchia, sen- D’ARCO Le tasse sui veicoli Il gettito fiscale dal settore automobilistico (in miliardi di euro) Carburanti 2012 2013 9,30 Iva - manutenzione e riparazione Pedaggi autostradali 1,73 Imposta provinciale di trascrizione (Ipt) 1,37 Allo studio politiche di incentivazione per le auto. Si potrà dedurre una parte del prezzo d’acquisto dalla dichiarazione dei redditi a patto di rottamare un mezzo inquinante -4,5 -3,2 9,00 1,2 1,75 1,36 6,03 Possesso (bollo auto) -3,4 5,25 5,50 Iva - acquisto autoveicoli e diritti motorizzazione -2,1 36,61 0,86 0,89 Lubrificanti -0,4 -1,8 5,93 4,50 5,25 -2,6 -6,3 Totale 72,42 70,50 -2,7 Totale entrate tributarie nazionali 426,01 428,56 Premi assicurazione Rc, furto, incendio 4,62 5,60 Altro (parcheggi-contravvenzioni ecc) 0,6 Dall’immatricolazione ai carburanti 2012 2013 Var.% 2012/2013 Acquisto 6,87 6,61 Possesso 6,03 5,93 59,52 Utilizzo 72,42 Totale -3,7 -1,8 -2,6 57,96 70,50 -2,7 Fonte: Elaborazione Anfia Cantieri Sul piatto 3,7 miliardi in tre anni per sbloccare i cantieri fermi za l’aggiunta del divieto di circolazione per i mezzi più inquinanti. Dalla Fiat fanno notare che l’amministratore delegato del gruppo Sergio Marchionne si è sempre detto contrario agli incentivi. Che peraltro, se annunciati e poi Credito d’imposta e aziende digitali Le risorse per le opere e la riqualificazione Il decreto Nuovo iter di defiscalizzazione Var.% 2012/2013 37,39 Credito di imposta su Ires e Irap pari al 70% dell’investimento per le imprese che realizzino interventi infrastrutturali per ridurre il «digital divide» Nel 2015 sarà a disposizione delle opere indicate dai Comuni direttamente al premier un fondo ad hoc di 500 milioni di euro non attuati, hanno pure il difetto di bloccare il mercato in attesa di eventi. In ogni caso il meccanismo è lo stesso che dovrebbe essere applicato alla casa. E cioè la deducibilità del 20% del prezzo d’acquisto per gli immobili nuovi o completamente ristrutturati che vengono dati in affitto a canone concordato per un periodo di almeno otto anni. Un modello già applicato in Francia con un discreto successo che servirebbe a spingere sul mercato un pacchetto di case a prezzo calmierato. Ma, soprattutto, a smaltire una parte delle abitazioni invendute che stanno affossando i bilanci delle aziende di costruzione, in modo da rilanciare un settore che è sempre capace di far girare il vento dell’economia. Proprio per questo il decreto «sblocca Italia» viene considerato fondamentale per inseguire quella ripresa che ancora non si vede. Il provvedimento mette sul piatto 3,7 miliardi di euro, in tre anni, per un serie di cantieri fermi da tempo. E fissa anche l’obbligo di spendere ogni anno almeno lo 0,3% del Prodotto interno lordo, poco meno di 5 miliardi di euro, proprio per le grandi opere. Allo studio anche una revisione del cosiddetto project financing, cioè la partecipazione dei privati alle opere pubbliche in cambio della gestione dell’infrastruttura. Un meccanismo già previsto, ma che finora ha dato pochi risultati. L. Sal. @lorenzosalvia © RIPRODUZIONE RISERVATA Tasse «Con le dichiarazioni precompilate stop ai controlli». Confcommercio: abbiamo il record mondiale della pressione tributaria «Fisco semplice? Ho perso un pomeriggio per l’Imu» Orlandi, nuovo direttore dell’Agenzia delle entrate: ora più chiarezza e lotta alle frodi ROMA — Basta scandalismi e attacchi contro l’Agenzia delle entrate: «Bisogna creare un clima di legalità» perché «le frodi hanno raggiunto una diffusione incredibile». Nella sua prima uscita pubblica il neodirettore Rossella Orlandi difende i suoi 41 mila colleghi, sottolineando a margine di una audizione in Senato che «sanatorie, scudi e condoni sono pane quotidiano» perché «siamo abituati a fare peccato e poi ad avere l’assoluzione», fa notare, ricordando «la matrice cattolica dell’Italia». Del resto, prosegue il ragionamento, «se io evado e sono convinto che le sanzioni non arriveranno, difficilmente mi abituerò a rispettare le regole». Nei prossimi mesi «cercheremo di imprimere un cambio di passo, agendo su due piani», spiega il direttore: da un lato «il percorso di dialogo, confronto e semplificazione» fiscale con i cittadini e, dall’altro, il «contrasto dell’evasione che ha dimensioni preoccupanti». Chi non paga le tasse determina «tre effetti negativi — precisa —: inquina il mercato, facendo fuori le aziende sane, impedisce una distribuzione equa delle risorse, perché la tassazione pesa sulla parte onesta, ed è strettamente connessa alla corruzione, perché senza fondi neri, che si creano con l’evasione, la corruzione non sarebbe possibile». Orlandi ribadisce anche che contro le frodi «bisogna Il fisco Il direttore dell’Agenzia delle entrate Rossella Orlandi. Ieri la prima audizione al Senato dopo la nomina agire in modo innovativo, ragionando per priorità» perché saltano fuori «fatture false ovunque». E che la semplificazione sia uno degli aspetti fondamentali sui quali incidere «per cambiare il rapporto tra fisco e cittadini», lo dimostra lo stesso direttore dell’Agenzia, che racconta i problemi incontrati per pagare l’Imu sulla sua abitazione: «Io, che sono una esperta di fisco, ho perso un pomeriggio per capire che cosa dovevo fare...». Per condurre in porto la sperimentazione del nuovo 730, Orlandi raccomanda a «tutti gli attori del sistema di rispettare i termini e le norme: se qualcuno cambia le regole il 29 dicembre, come spesso succede, la precompilata non la facciamo». Il nuovo modello «sarà possibile se ognuno rispetta la tempistica che gli compete, altrimenti fallisce subito — osserva —. Ciascuno deve prendersi le proprie responsabilità». In una tabella, consegnata in audizione, si stima che l’anno prossimo circa 6 milioni di contribuenti (il 30%) riceveranno dall’Agenzia i 730 precompilati e Sul peso di tasse e burocrazia la prima del Corriere di lunedì ✒ Il primo taglio delle accise, sui fiammiferi di LORENZO SALVIA N on basterà certo questo a farci perdere il record mondiale di pressione fiscale. Ma nel Consiglio dei ministri di domani il governo si prepara addirittura a cancellare una tassa. Non tagliare ma cancellare del tutto. Purtroppo si tratta solo dell’accisa sui fiammiferi. Decisione indolore perché da quel bollino sulle scatoline di cartone lo Stato incassa ogni anno appena due milioni e mezzo di euro. Briciole. E perché quella somma sarà più che compensata dall’aumento delle accise sulle sigarette, comprese quelle elettroniche, che porterà in dote una somma ben più alta. Nel Paese in cui il taglio delle tasse viene solo annunciato da anni (con l’eccezione non trascurabile del bonus da 80 euro), la speranza è che la prossima sforbiciata alla pressione fiscale finisca un po’ meno in fumo. © RIPRODUZIONE RISERVATA non avranno bisogno di integrazioni. Il restante 70% (circa 14 milioni) potrebbe invece intervenire sul documento, ad esempio per portare in detrazione le spese mediche, escluse nel primo anno di sperimentazione. L’obiettivo è di arrivare al 100% di dichiarazioni complete nel 2017: sarebbe «una rivoluzione copernicana — taglia corto Orlandi —. Su questo progetto mi gioco la testa». La semplificazione non basta però a Confcommercio, che ieri ha diffuso uno studio in base al quale l’Italia è leader per la pressione fiscale tra i Paesi Ocse, raggiungendo il 53,2% sul Pil: numeri al netto del sommerso. Per questo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, chiede «meno tasse e spesa pubblica e più riforme e lavoro per favorire la crescita». E dopo Bankitalia e il Fmi (Fondo monetario internazionale), anche l’associazione di categoria dei commercianti abbassa le stime sul Pil del Belpaese a +0,3% quest’anno, contro il +0,5% previsto a settembre. Se Sangalli paventa «una manovra a ottobre per sistemare i conti» se non ci sarà crescita, il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, replica: «Non c’è bisogno di una manovra correttiva nel 2014. Resta comunque cruciale il nodo della revisione della spesa pubblica». Francesco Di Frischia © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Esteri Il conflitto Sale a 1.200 il bilancio delle vittime dall’inizio dell’offensiva Gaza, il giorno più cruento Uccise più di cento persone I raid israeliani colpiscono la casa del premier, la centrale elettrica, la tv e le radio di Hamas Mogherini «Netanyahu riconosca il governo di Abu Mazen» ROMA — «La mia generazione aveva sperato di poter vedere una stagione di riconoscimento e rispetto reciproci, di pace» tra israeliani e palestinesi, ma «oggi il conflitto non si ferma e questo è inaccettabile politicamente e umanamente». Nella sua informativa sulla crisi di Gaza ieri alla Camera, il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha ribadito lo sforzo dell’Italia, con la comunità internazionale, per raggiungere e mantenere una tregua «almeno per recuperare i corpi, assistere i feriti, proteggere i civili». Poi il ministro ha individuato cinque punti della nostra azione politica. «Nel brevemedio periodo sarà necessario sciogliere i veri nodi della situazione a Gaza, dall’apertura dei valichi al rispetto dei diritti dei palestinesi di coltivare la propria terra e pescare nel proprio mare», ha detto Mogherini. Quindi, ricordando che «l’Italia ha valutato fin dall’inizio con favore il governo di unità nazionale» tra Fatah e Hamas, ha aggiunto che «è ora di riconoscerlo come interlocutore utile anche da parte israeliana, per rafforzare il ruolo del Presidente Abbas e garantire a tutti i palestinesi un canale di rappresentanza istituzionale e internazionale». Quindi, «si devono offrire a Israele garanzie di sicurezza nell’immediato sulla distruzione di razzi e di tunnel, nel breve periodo sulla demilitarizzazione di Gaza e sul controllo delle frontiere». A sostegno di tale percorso sarà «necessario garantire una cornice regionale ed internazionale e credo che un ottimo punto di partenza - ha detto Mogherini — possa essere oggi la proposta del piano di pace della Lega Araba del 2002». Infine, «il raggiungimento di una soluzione reale, vera e duratura della questione palestinese: non parlo di rilancio del processo di pace, dopo decenni di esercizi diplomatici frustrati», ma della necessità «dello scatto di volontà interna, nei campi israeliano e palestinese, ed esterna, della comunità internazionale, se servirà qualcuno che imponga alle tante parti di mettere fine al loro infinito conflitto e cominciare a vivere». © RIPRODUZIONE RISERVATA DAL NOSTRO INVIATO GAZA — La foto mostra Ismail Haniyeh con la keffiah bianca e rossa sulla testa. Il muro dove stava appesa non c’è più come il resto della casa, quattro piani schiacciati uno sopra l’altro dal missile sparato da un jet israeliano. Nella notte tra lunedì e ieri l’aviazione ha intensificato i bombardamenti, ha colpito i simboli del potere di Hamas nella Striscia. Il palazzo dell’ex primo ministro (vuoto, la famiglia si nasconde da qualche parte), quello del ministero delle Finanze, le case dei sindaci che controllano i villaggi da dove partono i razzi. Un raid ha bersagliato l’unica centrale che fornisce energia a Gaza: il direttore sostiene che ci vorrà un anno per ripararla, già prima dell’attacco l’elettricità era fornita solo per 2-3 ore al giorno. Anche le stazioni televisiva e radiofonica di Hamas sarebbero state prese di mira, secondo il movimento. L’offensiva va avanti, mentre la diplomazia cerca di fermare la guerra. Nella notte, come ogni notte da tre settimane, le navi al largo della costa hanno ricominciato a cannoneggiare la Striscia. Le sirene sono risuonate a sud di Israele, nelle zone a ridosso del confine, e verso Tel Aviv. Dall’inizio del conflitto, tre civili (due israeliani e un lavoratore straniero thailandese) sono morti centrati dai proiettili palestinesi. Il «Canale 1» della tv israeliana ha rivelato quello che sarebbe il contenuto di una conversazione tra Barack Obama e il premier Benjamin Netanyahu. Il presidente americano è molto deciso, chiede uno stop immediato all’operazione. Chiarisce: «Mi fido del Qatar e della Turchia, non siete voi a scegliere i mediatori». La Casa Bianca smentisce il testo: non ha alcuna somiglianza con la realtà. E anche l’ufficio del premier nega. I telegiornali da Gerusalemme hanno annunciato ieri sera che un accordo era stato trovato. Una data per l’inizio della tregua non è però ancora fissata, il consiglio di sicurezza del governo di Netanyahu ha spostato a questa mattina la riunione prevista. L’iniziativa è spinta dall’Organizzazione per la liberazione della Palestina, quindi dal presidente Abu Mazen, che sta cercando di convincere Hamas ad accettarla. Il piano prevede anche di fermare gli scontri, mentre viene negoziata una intesa definitiva. Per la prima volta Mohammed Deif, il comandante in capo dell’esercito irregolare di Hamas, è intervenuto con audio registrato: due minuti per ribadire Trattativa Il piano promosso da Abu Mazen prevede lo stop agli scontri in vista di un’intesa definitiva In attesa di un accordo Gli israeliani resterebbero dentro la Striscia in una fascia larga un chilometro che il cessate fuoco non verrà accettato fino a quando gli israeliani «non fermeranno l’aggressione» e l’embargo imposto a Gaza non verrà tolto. Le parole sono accompagnate da un video che mostra i suoi combattenti infiltrarsi in Israele da un tunnel. Da una di queste gallerie ieri un commando è sbucato per sorprendere i soldati israeliani: cinque estremisti sarebbero stati uccisi. I caduti israeliani sono 53. Cinque sono stati ammazzati lunedì negli scontri dopo un’incursione da un tunnel. I miliziani avrebbero cercato di portare via uno dei corpi mentre rientravano nel buco. Le vittime palestinesi sono oltre 1.200, per la maggior parte civili, solo ieri quasi 120 sono stati uccisi dall’artiglieria e dai raid senza sosta. I portavoce dell’esercito dichiarano che negli scontri sarebbero morti un migliaio di combattenti tra Hamas e Jihad Islamica: questi cadaveri spesso non arrivano negli ospedali, perché gli estremisti vogliono tenere segrete le loro perdite, e non rientrano tutti nei conteggi del ministero della Sanità a Gaza. Fonti israeliane hanno parlato di proteste contro Hamas a Beit Hanoun, uno dei villaggi più devastati dai bombardamenti. I miliziani avrebbero sparato e ci sarebbero stati 2 morti. Non è stato possibile confermare la notizia. Razzi sono stati trovati nascosti per la terza volta in una delle scuole gestite dall’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. Nativ Ha Asara Erez La rete Sderot Gaza City GAZA Mar Mediterraneo Dayr al-Balah ISRAELE Re’im Khan Younis I COSTI 45-75 mila euro a tunnel, 80 euro al giorno per lo scavatore LEGENDA Aree urbane Tunnel verso Israele Ein Hashlosha Tunnel verso l’Egitto Rafah D. F. © RIPRODUZIONE RISERVATA LLa galleria di ingresso è spesso nnascosta dentro una casa: ddietro un mobile, in bagno, ddietro una finta parete Città Kerem Shalom Strategie I palestinesi li usano per attaccare lo Stato ebraico Rete di sicurezza (confine) Trincee, spie e tanti errori La caccia impossibile ai tunnel dei miliziani Dovrebbero chiedere a Le Xian Vi. Vietnamita, ex ufficiale di polizia, è considerato uno dei padri dei tunnel. Lui li creò nella provincia di Quang Tri all’epoca della guerra contro gli Usa. Era il 1966. Molte vite fa. Ma il problema è rimasto. Costruire le gallerie costa fatica, un lavoro di 6 mesi e denaro. Ma non è facile neppure scovarli. Lo sanno bene le unità israeliane come gli agenti antidroga americani, alle prese con i passaggi segreti dei narcos messicani. Molti i rimedi, nessuno risolutivo. La prima volta che ho sentito parlare dei «tunnel di Gaza» era il 2000, alla vigilia dell’intifada. Ero nella Striscia e un ufficiale ne discuteva come di un possibile minaccia, però non era stato in grado di mostrarmi neppure una foto. Pochi mesi dopo quella che poteva sembrare leggenda si è trasformata in realtà. Con le gallerie indispensabili, inizialmente, per far passare viveri e armi. In seguito hanno assunto un carattere offensivo. Non solo violano il blocco imposto da Israele a Gaza ma permettono alle brigate palestinesi di infiltrarsi in territorio nemico. Già nel 2001 sono «il problema», con l’esercito israeliano che si rivolge alle università: trovate la risposta. L’Istituto di Geofisica propone una rete di sismografi collegati a una centrale. Dicono che questa barriera sotterranea funzioni ma la Difesa affida il lavoro a un paio di ditte private. E il programma non ferma le centinaia di «talpe» palestinesi. Nel dicembre 2004, i mujaheddin piazzano una gigantesca mina sotto una postazione sul confine. Un’esplosione terrificante. Vittime. Pressioni sui generali, altri test. Si va a tentoni malgrado gli scienziati sostengano di aver trovato Philadelphi Strip Pattuglie Profondità 10-15 m Diametro 80 cm Le casse sono tirate con un sistema a carrucole Canale GAZA di ventilazione La minaccia Se la tecnologia non basta ci si affida a due armi: gli informatori e la «fortuna» Barriera metallica sotterranea ra dei Sei giorni, geologo e uomo pratico. Il suo rapporto è devastante: andiamo verso la catastrofe. Quindi incoraggia l’adozione del sistema dei sismografi. Tutto però annega nell’irresponsabilità dello Stato maggiore e nella burocrazia militare. La doppia tenaglia impedisce di andare avanti mentre i palestinesi sviluppano il loro network nelle viscere della terra con l’aiuto degli Hezbollah libanesi e tenendo a mente le esperienze dei nord coreani, che hanno elaborato gallerie gigantesche per invadere il Sud. Gli israeliani provano un apparato Le gallerie L’origine L’«invenzione» di tunnel durante le guerre, in tempi recenti, risale agli anni 60 in Vietnam. L’ex ufficiale Le Xian Vi li creò nella provincia di Quang Tri nel conflitto contro gli Stati Uniti Intifada Già alla vigilia della seconda Intifada, nel 2000, l’esercito israeliano sospettava la presenza di gallerie ma non ne aveva trovate. All’inizio servivano solo per far passare viveri e armi Uso militare All’inizio del millennio i palestinesi iniziano a scavare centinaia di tunnel. L’uso diventa offensivo: nel 2004 una gigantesca mina esplode in una galleria sotto una postazione al confine Abitazione palestinese Pattuglie Lunghezza 500-600 m le contromisure. E si spende molto. Compresi i 50 milioni di dollari per il Trencher, una macchina prodotta in Texas e capace di scavare trincee profonde 25 metri, la «quota» preferita dai minatori di Gaza. Il comando Sud chiede un parere a Yossy Langotsky, veterano della guer- LA TECNICA Un tunnel scende di 5-6 metri all’imbocco, poi prosegue in orizzontale per 100 metri e quindi scende di altri 5-6 metri Kibbutz Sufa EGITTO I TEMPI DI COSTRUZIONE 2 settimane-2 mesi, con l’impiego di 8-10 uomini Nir Am Nahal Oz Al-Nusayrat Al-Qarara DETTAGLI Contromisure Gli israeliani lanciano un programma con esperti e sismografi per trovare e distruggere i tunnel, ma con risultati scarsi. Si affidano anche all’intelligence o alla «fortuna» Linea telefonica e luci CORRIERE DELLA SERA della Nasa che rileva variazioni della gravità e un altro pensato per localizzare giacimenti di gas. Di nuovo, i report del Genio militare non paiono soddisfacenti. Delusione che si somma alla preoccupazione che Hamas e altre fazioni lancino azioni a sorpresa contro i kibbutz oppure per catturare soldati. Il caso di Gilad Shalit, il soldato rapito nel 2006 e poi scambiato con un migliaio di detenuti palestinesi, dimostra il valore strategico delle gallerie. Un episodio che accompagna la previsione nera formulata dalla difesa nel 2010. Tutte le postazioni «sedute» sulla linea che circonda Gaza e gli insediamenti civili in territorio israeliano — avvertono — sono a rischio. Il colonnello Ilan Sabag aggiunge: «Sappiamo che esistono i tunnel, ma il problema è individuarli». Se la tecnologia non basta ci si affida a due armi. L’intelligence, con un informatore che segnala l’ingresso. O semplicemente «la fortuna». Incerta come un orecchio appoggiato sul terreno. Guido Olimpio © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Esteri italia: 51575551575557 La storia Il dramma di decine di migliaia di minori: spettatori impotenti, si aggrappano ai padri e ai fratelli Morire giocando a nascondino La guerra di Yunis Deceduti 251 bimbi, duemila feriti DAL NOSTRO INVIATO Obiettivo Appello Almodovar e Penelope Cruz con i palestinesi MADRID — Da Pedro Almodovar a Penelope Cruz (foto sopra), da Eduardo Noriega a Lola Herrera, passando per Javier Bardem e Benito Zambrano, sono una dozzina gli artisti spagnoli che hanno firmato un appello che chiede di fermare l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Nella lettera, pubblicata ieri, attori, registi, musicisti e scrittori iberici definiscono l’operazione israeliana «Margine protettivo», che ormai va avanti da più di venti giorni, un vero e proprio genocidio, e chiedono all’Unione Europea di «condannare i bombardamenti da terra, cielo e mare contro la popolazione civile palestinese» invocando un cessate il fuoco da parte dell’esercito israeliano. I firmatari dell’appello chiedono inoltre che Israele «rimuova l’embargo che ha prostrato la Striscia di Gaza per più di un decennio» e accusano lo Stato israeliano per la nuova ondata di violenza in Medio Oriente, con l’esercito che «continua ad avanzare nei territori palestinesi e ad occuparli anziché ripristinare i confini del 1967» . © RIPRODUZIONE RISERVATA Il palazzo di Gaza City distrutto ieri dai raid israeliani dove aveva sede la tv satellitare di Hamas, Al Aqsa. Ieri mattina i caccia e i droni di Israele hanno colpito anche la casa del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, e alcuni edifici governativi (Ap) 9 GAZA — Yunis non lascia da due settimane la stanza e il materasso sul pavimento, Hamada non lascia Yunis. Di notte lo abbraccia quando il botto delle esplosioni rimbomba anche qui vicino al porto, di giorno sta attento che il rombo rauco dei droni non lo spinga a correre fuori lungo il vicolo coperto di sabbia e marciume. Yunis non parla, gira gli occhi verso le pareti che sudano umidità e salsedine, sta disteso in mezzo ai cuginetti, a fianco del fratello più grande, lì si sente protetto. Il 16 luglio stava giocando con loro sulla spiaggia a nascondino, Hamada si è avvicinato alla capanna di lamiera, ha detto «lo so che sei lì», la prima esplosione ha centrato la baracca, i ragazzini sono schizzati di corsa sulla spiaggia, un secondo missile israeliano ha colpito in mezzo al gruppo, quattro sono morti. Per fortuna Yunis, 10 anni, aveva scelto un altro nascondiglio. Adesso evita gli adulti che non conosce, sono loro responsabili, tutti. Il trauma più profondo, la paura che ancora non riesce a superare, è stato pensare che Hamada, di tre anni più grande, morisse per la ferita al petto. Durante quelle prime ore — dicono i medici che lo hanno soccorso — nessuno riusciva convincerlo che il fratello sarebbe sopravvissuto: il sangue era tanto, il pericolo no. Khaled Kabir riempie di fumo la piccola stanza con una sola finestra. Ha accompagnato Yunis da uno psichiatra, il dottore gli ha detto che la terapia sarà lunga, potrebbe non guarire. I minori morti in questi ventidue giorni di guerra sono 251 — calcola il ministero della Sanità a Gaza — quasi duemila 900 91 mila sono i minori che vivono nella Striscia di Gaza su un totale di 1 milione e 800mila abitanti mila sono invece i ragazzi che avrebbero cercato riparo nelle scuole gestite dall’Unrwa su di un totale di 182mila persone Cugini Hamada, 13 anni (il primo da destra) e, accanto a lui, suo fratello Yunis, 10 anni. I due bambini sono sopravvissuti a un missile israeliano che ha ucciso quattro dei loro cugini sulla spiaggia di Gaza (Foto Davide Frattini) sono rimasti feriti. Quelli che portano e porteranno le cicatrici dentro sono decine di migliaia: delle 182 mila persone che hanno cercato riparo nelle scuole gestite dall’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, la metà sono bambini. La stessa percentuale della popolazione nella Striscia: i minori che vivono a Gaza sono 900 mila sul totale di un milione e ottocentomila abitanti. Yasser Abu Jamei non era seduto a tavola con la famiglia e gli altri parenti, quando all’ora di cena un missile ha livellato i tre piani del palazzo di cemento grigio. Dalle macerie sono stati estratti 28 corpi. E’ tornato lo stesso a Khan Yunis verso il sud di Gaza e da lì prova a coordinare quel poco di aiuto che i volontari possono offrire ai piccoli in difficoltà. Abu Jamei è stato allievo e amico di Eyad Sarraj, il primo 30 200 per cento dei giovani di Gaza, secondo uno studio del 2013, soffriva ancora di disordine post traumatico come conseguenza dell’operazione israeliana «Piombo fuso» mila sono i bambini palestinesi che, secondo l’Unicef, hanno bisogno di immediato supporto psicologico a causa di quello che hanno visto e vissuto psichiatra in questo corridoio di sabbia chiuso tra il mare, Israele e l’Egitto. Sarraj, scomparso per una malattia alla fine del 2013, aveva fondato il Gaza Community Mental Health Program. Adesso è Abu Jamei a dirigerlo. «Sotto i bombardamenti non siamo in grado di muoverci per raggiungere le famiglie in difficoltà — racconta —. Se finalmente decideranno il cessate il fuoco, dovremo pensare ai bimbi, per molti di loro è il secondo conflitto in poco più di un anno mezzo». Racconta che i piccoli si attaccano ai padri, non si allontanano da loro neppure dentro gli appartamenti e quando gli uomini devono uscire per recuperare il cibo o l’acqua potabile, perdono il controllo, sperduti. I padri che vanno a cercare i parenti feriti portano i figli con loro nel caos degli ospedali, è più sicuro che lasciarli a casa. I bimbi assistono ai funerali, ai riti collettivi di odio, alle urla che invocano vendetta. «Uno studio che abbiamo effettuato nel 2013 mostra che il 30 per cento soffriva ancora di disordine post traumatico come conseguenza dell’operazione israeliana Piombo Fuso di quattro anni prima. Presentano sintomi fisici, dolori allo stomaco e alle gambe». Sabato scorso durante le ore di tregua umanitaria Pernille Ironside, che guida la squadra dell’Unicef a Gaza, ha potuto visitare i bambini ricoverati negli ospedali. Racconta di Shayma, 4 anni: «Ha perso la madre e i fratellini, solo lei e il padre sono sopravvissuti. Nessuno ha ancora avuto il coraggio di dirglielo». I bambini sotto ai 12 anni ammazzati — stima l’Unicef — sono 166, quelli che hanno bisogno di immediato aiuto psicologico 200 mila. «I piccoli sono resilienti — spiegano gli esperti dell’organizzazione Onu per l’infanzia — ma quando sono costretti ad affrontare traumi ripetuti, la violenza diventa la normalità». Davide Frattini @dafrattini © RIPRODUZIONE RISERVATA Intolleranza I ripetuti episodi di ostilità verso gli ebrei, i più gravi dalla fine del nazismo, preoccupano le autorità tedesche Molotov su sinagoga, sgomento in Germania DAL NOSTRO INVIATO BERLINO — Nella vetrina di una libreria della capitale tedesca, a due passi dalla Nuova sinagoga bruciata dai nazisti nel 1938, c’è una foto in bianco e nero di volti giovani e sorridenti. È la copertina di un libro che racconta la vita degli ebrei a Berlino prima dell’arrivo al potere di Adolf Hitler. Mai quei giovani, in quella foto di inizio secolo, avrebbero potuto immaginare quello che poi è successo tra il 1933 e il 1945. E, ancora di più, mai avrebbero potuto prevedere che l’ondata di antisemitismo si sarebbe ripetuta una seconda volta: oggi, nonostante tutte le atrocità di quei 12 anni di potere nazista, la Germania sta rivivendo alcuni slogan e alcuni assalti del passato. Certo, la situazione è ben diversa. Ma alcune parole sono le stesse: è successo venerdì scorso, quando — all’interno di altrimenti pacifiche manifestazioni sulla pesante situazione a Gaza — un piccolo gruppo ha gridato il saluto nazista «sieg heil» con l’invito a «gasare Israele». E la scorsa notte, secondo la polizia, tre uomini hanno lanciato alcune molotov contro la sinagoga di Wuppertal, nella parte occidentale del Paese. Un diciottenne di origine palestinese, sospettato di essere fra gli artefici dell’attacco, è stato arrestato. Non ci sono feriti. «In Germania gli ebrei vengono perseguitati come nel 1938», aveva detto — solo pochi giorni fa — l’ambasciatore israeliano a Berlino, Yakov Hadas-Handelsman. Ieri, dopo l’assalto alla sinagoga, l’ex presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania, Charlotte Knobloch, ha invitato gli ebrei nel Paese a «non rendersi riconoscibili» come tali. Knobloch, che ora è presidente della Comunità ebraica di Monaco e dell’alta Baviera, ha così commentato l’attacco a Wuppertal: «Quello che viviamo oggi è il periodo più preoccupante e minaccioso dal 1945». Sono numeri non grandi, ma «arcobaleno» (e in diversi Paesi d’Euro- pa): dietro le azioni e le parole antisemite non ci sono certo le folle dei raduni del periodo nazista, eppure i colori della rabbia sono più d’uno. È il connubio tra estrema destra razzista e estrema sinistra anti-israeliana. Ma la quasi totalità della società tedesca resta fuori: pro o contro Israele, ma senza risvolti razzisti o La polemica Il M5S: «Sulla Striscia in atto un genocidio» La replica di Israele: posizioni antisemite ROMA — Il pentastellato Manlio Di Stefano attacca Israele: «A Gaza è in atto un genocidio». Immediata la replica dalla sede diplomatica dello Stato ebraico: «Siamo di fronte a un pericoloso antisemitismo contemporaneo». La miccia della polemica innescata subito dopo l’informativa del ministro degli Esteri Federica Mogherini sulla situazione in Medio Oriente. La responsabile della Farnesina aveva appena finito di lanciare un appello «a tutti in quest’aula e all’opinione pubblica italiana a non cedere alla logica della partigianeria, all’idea che ci si debba dividere tra amici di Israele e amici della Palestina». Nel mirino di Di Stefano anche il premier israeliano Netanyahu accusato di «ordinare attacchi indiscriminati» e per il quale il deputato grillino invoca un’inchiesta per crimini di guerra. Il parlamentare non risparmia critiche neanche al governo Renzi chiedendo che l’Italia «interrompa immediatamente la fornitura di armi a Israele e sospenda temporaneamente tutti gli accordi economici con Tel Aviv». E invocando anche il ritiro del nostro ambasciatore da Israele estendendo la richiesta ai partner europei. In seguito sul blog di Grillo si criticano anche gli «atti efferati portati avanti da Hamas e il lancio altrettanto indiscriminato di razzi su Israele». Una precisazione che però non basta allo Stato ebraico. «Con il pretesto di esprimere una posizione ragionevole - commenta il portavoce dell’ambasciata Amit Zarouk - l’onorevole Di Stefano ha sostenuto posizioni che negano il diritto fondamentale di Israele ad esistere, nonché di proteggersi davanti ad attacchi terroristici». violenti. E i giornali hanno fatto la gara nel lanciare appelli contro l’antisemitismo. Almeno in un caso, però, la campagna «anti-anti» ha svelato un’altra deriva all’interno della società tedesca, questa volta nei confronti della religione musulmana: sul quotidiano Bild un commentatore ha scritto che tutti i seguaci dell’Islam sono potenziali delinquenti. «Questo — ha aggiunto — si dovrebbe tenere particolarmente in considerazione, a proposito di immigrazione e diritto d’asilo». Tra i politici, il verde Volcker Beck ha subito chiesto alla Bild di scusarsi davanti a tutti i musulmani. E, a stretto giro di posta, i vertici del giornale hanno preso le distanze dall’articolo. Pochi giorni fa le tensioni hanno riguardato anche lo sport. Sempre nel cuore di lingua tedesca dell’Europa, ma non in Germania bensì in Austria. Durante una partita di calcio tra la squadra francese del Lille e gli israeliani del Maccabi Haifa, alcuni manifestanti pro-Palestina sono entrati in campo scatenando una rissa con i giocatori della città sulla costa d’Israele. Così il successivo match del Maccabi Haifa, questa volta con la squadra tedesca del Paderborn, è stato annullato «per motivi di sicurezza». Giovanni Stringa © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Esteri Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 ✒ Unione Europea Dopo l’abbattimento del jet malese L'analisi Colpite Horlivka e il centro di Donetsk Fase tre delle sanzioni Embargo sulle armi e stop alle banche INCRIMINATA LA SUPERSPIA DI PECHINO di GUIDO SANTEVECCHI M passato ha detto che, anche se Gorbaciov ha sbagliato a firmare, la Federazione Russa continuerà a onorare l’impegno presso dall’Urss. Ma ora gli umori a Mosca stanno cambiando: lo scontro con l’Occidente sull’Ucraina potrebbe servire a Putin per provare a rivoltare anche il tavolo degli accordi nucleari. E le accuse esplicite formulate dagli Stati Uniti potrebbero anche spingere i russi a denunciare il trattato. È quello che ipotizzano apertamente analisti militari russi: ammettono senza problemi che la Russia ha violato il trattato sperimentando l’R-500, ma aggiungono che a questo punto a Mosca è forte la tentazione di «abbandonare» un trattato considerato ingiusto e penalizzante per poter schierare senza problema armi analoghe a quelle cinesi o anche israeliane. ai, nella storia della Repubblica popolare cinese, un ex membro del Comitato permanente del Politburo era stato incriminato per corruzione. Era un patto non scritto, ma di fatto concordato dopo lo scontro fratricida della Rivoluzione culturale. Ieri il tabù è stato spezzato: Zhou Yongkang, 71 anni, ex capo dei servizi di sicurezza della Cina, è stato messo sotto accusa per «gravi violazioni della disciplina del partito», una formula usata per i corrotti. Tra il 2007 e il 2012 Zhou era stato uno dei nove uomini più potenti del regime, il più temuto, perché controllava servizi segreti, forze di polizia, corti di giustizia. Era tanto potente da potersi permettere un tentativo di difesa di Bo Xilai, il capo del partito della megalopoli di Chongqing, l’uomo nuovo del partito accusato di abuso di potere e corruzione nel marzo del 2012. Zhou cercò di salvare Bo, si disse che i due avessero tramato insieme per cercare di sbarrare la strada a Xi Jinping, che proprio in quei mesi drammatici stava per essere eletto segretario del partito comunista e capo dello Stato. Una storia solo sussurrata, piena di buchi neri, come i quindici giorni del settembre 2012 nei quali Xi scomparve di scena. Davvero Bo e Zhou avevano tentato un golpe di palazzo? Di sicuro, Xi Jinping ha vinto la partita: Bo Xilai è stato condannato all’ergastolo, ora è venuto il momento di saldare i conti anche con l’intoccabile Zhou. Era più di un anno che fonti di Pechino avevano rivelato alla stampa straniera che l’ex capo dei servizi segreti era sotto assedio: confinato a casa con la moglie, ex star della televisione statale. Sui giornali cinesi invece, nemmeno una riga: vietato anche scrivere il nome del sospettato, sempre in ossequio alla regola non scritta dell’immunità per gli ex membri del Comitato permanente del Politburo. Ma intanto il cappio si stringeva: uno alla volta sono finiti sotto accusa tutti gli uomini più vicini all’eccellente in disgrazia. Si sono contati 300 arresti, compreso il figlio, i segretari particolari, ministri, dirigenti petroliferi, imprenditori miliardari. Si è saputo che erano stati sequestrati beni per dieci miliardi di euro tra ville, appartamenti, lingotti d’oro, opere d’arte, titoli azionari, senza mai citare Zhou pubblicamente. Xi da mesi ripete che per battere la corruzione dilagante schiaccerà le mosche (i piccoli burocrati) e caccerà le tigri (gli alti gradi del potere). Zhou era una tigre, ormai privata di denti e artigli, mancava solo l’atto finale, l’incriminazione pubblica. Ieri la Xinhua ha liquidato la messa sotto accusa di Zhou in poche righe sotto il titolo: «Catturata la grande tigre», dedicando più spazio all’annuncio che in autunno il vertice del partito discuterà di riforma del sistema giudiziario: un altro segnale di forza del presidente, che dà credibilità alla campagna anti-corruzione. Ma molti sospettano che dietro l’ondata di arresti che ha colpito anche una quarantina di dirigenti di livello ministeriale, ci sia una grande purga degli ultimi avversari politici di Xi. Massimo Gaggi © RIPRODUZIONE RISERVATA Lanciato «segnale potente» ai russi DALLA NOSTRA INVIATA clusi quattro esponenti del cerchio magico di Vladimir Putin. BRUXELLES — La più decisa In una dichiarazione congiunazione europea contro la Russia ta anche i presidenti uscenti di dalla fine della Guerra fredda Consiglio e Commissione, Herprende forma al tavolo degli am- man Van Rompuy e José Barroso, basciatori, tra tazze di caffè e bre- alzano i toni: «L’annessione illeaking news dall’Est. Un esercizio gale di territori e la destabilizzadoppio di fermezza e flessibilità zione di uno Stato sovrano sono per ottenere il massimo dell’inci- inaccettabili nell’Europa del XXI sività con il minimo dei sacrifici. secolo. Quando la violenza porta «Ci saranno conseguenze» av- all’uccisione di quasi 300 civili invertono fonti Ue: in termini di impatto sulle economie nazionali e di Costi possibili ritorsioni rus- Le misure potrebbero costare a se. La maratona diplomatica era indispensabi- Mosca oltre 20 miliardi di dollari le per inviare un mes- nel 2014 e oltre 70 nel 2015 saggio di tempestività e compattezza alle opinioni pubbliche interne, ai gruppi di nocenti la risposta deve essere urpotere del Cremlino, agli alleati gente e determinata». americani e far sentire, dopo l’abÈ la fase 3. Misure reversibili battimento del volo MH17, che con validità di un anno e verifiche l’Europa c’è. Il pacchetto approva- periodiche, la prima fissata per il to dai rappresentanti permanenti prossimo 31 ottobre. L’obiettivo dei 28 Stati inaugura una strategia resta politico, precisano funziosanzionatoria ad ampio raggio nari dell’Unione: l’intensità delle che colpisce settori vitali dell’eco- sanzioni potrà diminuire se dopo nomia di Mosca - finanze, ener- il muro contro muro Mosca digia, difesa – ponendo vincoli pe- mostrerà di voler contribuire alla santi agli stessi operatori europei. de-escalation del conflitto. Nel Un ulteriore inasprimento do- dettaglio, gli europei non potranpo le misure decise nei giorni no più acquistare o vendere obscorsi contro società e individui bligazioni e azioni emesse dalle coinvolti nel risiko ucraino, in- maggiori banche di proprietà sta- tale russa. Confermati l’embargo sull’import-export di armi e materiale bellico per i contratti futuri, il divieto di finanziare o fornire assistenza militare, lo stop alle esportazioni di tecnologie a uso misto in caso di accertata destinazione militare, il ritiro dell’autorizzazione per l’export di tecnologie e prodotti del settore energetico destinati a perforazioni in acque profonde, esplorazioni nell’Artico, progetti sul petrolio di scisto in Russia. Misure che entreranno in vigore dopo il via libera delle cancellerie entro il primo agosto e che secondo stime potrebbero costare a Mosca oltre 20 miliardi di dollari nel 2014 e oltre 70 nel 2015. A Bruxelles confermano che i negoziatori Ue sono stati in contatto costante con gli Stati Uniti. In serata il Tesoro americano ha annunciato provvedimenti contro VTB Bank, Bank of Moscow, Russian Agricultural Bank. «La Russia pagherà un prezzo sempre maggiore. Putin faccia la scelta giusta» ha detto il presidente Barack Obama. In Ucraina intanto si continua a combattere: nelle ultime 24 ore 18 vittime civili a nord di Donetsk. Maria Serena Natale msnatale@corriere.it Ucraina, 18 morti tra i civili: anche 3 bambini Ancora vittime civili nel conflitto in Ucraina. Il bilancio dei combattimenti di ieri registra diciotto morti: tre erano bambini. L’artiglieria ha colpito Horlivka, 45 chilometri a nord di Donetsk, uno dei bastioni dei separatisti filorussi. La città già domenica scorsa aveva pagato un pesante tributo di sangue con 13 morti. Le bombe hanno danneggiato anche il reparto maternità di un ospedale. Negli attacchi sono rimaste ferite 43 persone. Colpi di artiglieria hanno investito anche il centro di Donetsk (nella foto) raggiungendo un condominio. Una persona è morta. Altre cinquanta si sono rifugiate in un parcheggio sotterraneo. I ribelli accusano il governo di usare artiglieria pesante contro i quartieri residenziali. Ma Kiev respinge l’accusa e sostiene che i filorussi vogliono screditare l’esercito. © RIPRODUZIONE RISERVATA Diplomazia L’intesa proibisce sperimentazione e dispiegamento di nuovi ordigni con raggio d’azione tra i 500 e i 5.500 km Mosca-Washington, ritorno al Grande freddo L’America accusa Putin di aver violato il Trattato sul disarmo Reagan-Gorbaciov testando un missile nucleare da crociera DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — Barack Obama ci ha pensato molto prima di contestare ufficialmente alla Russia, con una lettera consegnata al presidente Vladimir Putin lunedì sera, la violazione del trattato sui missili nucleari a medio raggio (Inf) firmato nel 1987 da Ronald Reagan e dall’allora leader dell’Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov. I primi sospetti, i militari e i servizi segreti americani li hanno avuti fin dal 2008, quando la Russia ha cominciato a sperimentare nuovi tipi di vettori. Nel maggio dello scorso anno il Pentagono iniziò a parlare apertamente di possibili violazioni russe dei trattati e quando, sei mesi fa, il New York Times rese noto che i militari Usa avevano informato in via riservata gli alleati della Nato che Mosca aveva sperimentato nuovi missili da crociera basati a terra, sollevando fortissimi dubbi sul rispetto dei trattati, il Dipartimento di Stato aveva evitato di ufficializzare le accuse sostenendo che l’Amministrazione Obama non aveva ancora raccolto tutti gli elementi necessari. La Casa Bianca ha deciso di muoversi oggi perché ormai sono state raccolte prove a sufficienza, ma anche per cercare di mettere sempre più con le spalle al muro il Cremlino che non indietreggia nemmeno davanti alla reazione internazionale alla sua aggressione all’Ucraina. Un governo sempre più autoritario, quello di Putin, con il quale Washington ha conti aperti su vari altri tavoli: dal rifugio offerto a Edward Snowden, il contractor della Nsa che ha rivelato molti segreti dello spionaggio americano, all’appoggio dato in Siria al feroce regime di Assad. E infatti ieri, dopo che Washington ha varato un altro round di sanzioni contro Mosca per l’attacco all’Ucraina (misure che per la prima volta prendono di mira interi settorichiave dell’economia russa, dal petrolio alle banche), Obama ha detto che la Russia sta continuando a chiudersi in se stessa e ad allontanarsi dalla comunità internazionale, cancellando gli effetti del processo di integrazione che si era sviluppato per decenni. «Non è una nuova guerra fredda — sostiene Obama — ma il prezzo che la Russia paga per la sua aggressione continuerà a crescere. Devono capire che, quando gli Usa dicono qualcosa, poi la fanno». Il cambio di rotta di Obama è stato sancito da una lettera consegnata dall’ambasciatore americano in Russia a Putin e con una conversazione telefonica tra il segretario di Stato John Kerry e il ministro degli Esteri russo 3Accordo storico Sergey Lavrov. In tutti e due i messaggi da parte americana si è fatta molta attenzione a sottolineare l’interesse ad avviare una discussione ad alto livello con Mosca su come preservare il trattato Reagan-Gorbaciov e arrivare a una revoca dei passi coi quali Mosca ha violato il trattato del 1987 che proibisce sperimentazione, produzione e dispiegamento di nuovi missili da crociera con basi terrestri di raggio d’azione compreso tra i 500 e i 5.500 chilometri. I diplomatici Usa sperano ancora di impedire la consegna delle nuove armi ai reparti russi. Sanno per certo che i nuovi missili R-500 Iskander sono da tempo in produzione, ma ritengono che il loro dispiegamento non sia ancora iniziato, anche se è difficile esserne certi, visto che i missili a medio raggio sono relativamente piccoli e, quindi, facili da nascondere. 1987 La firma Il leader sovietico Mikhail Gorbaciov e il presidente americano Ronald Reagan firmano, l’8 dicembre 1987, il Trattato Inf ((Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty), primo accordo che di fatto pose fine alla Guerra fredda (Afp) La vicenda Il vertice L’8 dicembre 1987, l’allora leader sovietico Mikhail Gorbaciov e il presidente americano Ronald Reagan si incontrano a Washington per siglare L’Inf ((IntermediateRange Nuclear Forces Treaty), il Trattato sulle forze nucleari di raggio intermedio Novità A differenza del passato, le due Potenze si accordano non soltanto per ridurre le testate nucleari ma per eliminare definitivamente i missili in questione Euromissili L’intesa riguardava gli euromissili, ovvero i vettori schierati in Europa da Urss (gli SS20) e Stati Uniti (Pershing-2 e Cruise) Contesa L’installazione di queste armi provocò un braccio di ferro lungo dieci anni tra Washington (e gli alleati della Nato) da una parte e Mosca (con i Paesi del Patto di Varsavia) dall’altra. Alla fine, in seguito al Vertice di Reykjavik del 1986, Usa e Urss decisero per la distensione sancita dalla firma del trattato L’obiettivo resta quello di ottenere la distruzione delle rampe di lancio e di convincere i russi ad accettare la visita di ispettori. Ma a Washington ci si rende conto che probabilmente ciò non accadrà. Forse anche per questo hanno aspettato tanto a formalizzare l’accusa: i russi, infatti, hanno ostentatamente ignorato la questione, fin da quando da parte americana sono arrivati i primi moniti. Come sempre, Mosca nega di aver commesso violazioni, ma nel caso del trattato missilistico vari governanti russi, compreso lo stesso Putin, hanno più volte sostenuto che quell’accordo sui missili a medio raggio è fortemente squilibrato: firmandolo, dicono, Gorbaciov ha commesso un grave errore. Il problema di Mosca in questo caso non è con gli Stati Uniti, che effettivamente non dispongono di armi di questo tipo, ma con altre potenze nucleari non lontane dai confini russi — Cina, India, Pakistan — che, invece, schierano vettori di questo tipo. Putin in Il discorso di Obama «Il prezzo che la Russia paga per la sua aggressione continuerà a crescere. Devono capire che facciamo sul serio» © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Il caso Esteri 11 italia: 51575551575557 Benefit sociali ai migranti europei Londra li azzera dopo tre mesi Problemi per i tanti ragazzi italiani in cerca di un lavoro 56,80 Sterline. Il contributo settimanale di Londra per il sussidio di disoccupazione pari a 71,70 euro 27 mila. Il numero degli italiani registrati ufficialmente nel Regno Unito. Ma la loro presenza effettiva supera le 100 mila unità 16 La percentuale dei lavori poco qualificati svolti dagli immigrati. Nel 1997 raggiungeva il 9 per cento Nella City Dimezzato il periodo del sussidio di disoccupazione. Il premier Cameron contro «chi prende senza fare nulla» DAL NOSTRO INVIATO LONDRA — «Non siamo la calamita attira-immigrati. La Gran Bretagna non è un posto in cui prendere qualcosa senza fare nulla». Il premier britannico David Cameron scrive una lettera ai giornali, si fa intervistare dalle televisioni. Con un’espressione severa annuncia: dal prossimo novembre gli immigrati che non hanno lavoro avranno diritto al sussidio di disoccupazione solo per tre mesi, non più sei come ora. La misura vale per tutti, anche per chi arriva dall’Unione Europea. Il contributo del governo vale 56,80 sterline alla settimana, 71,70 euro al cambio di oggi. Troppi? Alcuni ministri stimano che con il dimezzamento del periodo di sostegno le casse pubbliche risparmieranno 500 milioni di sterline, cioè 631 milioni di euro, in cinque anni. Ma i tecnici del Bilancio sono molto più prudenti. E secondo un’inchiesta condotta dalla Bbc, alla fine, il sussidio potrebbe essere dimezzato per non più di 10 mila persone. In realtà la mossa di Cameron segnala che la campagna elettorale per le politiche del maggio 2015 è già cominciata. Lavoro ed emigrazione sono i due temi chiave. Il partito dei Tory deve recuperare terreno rispetto ai laburisti, ma non può concederne altro agli indipendentisti dell’Ukip. Marco Conti, 18 anni, di Sassari, madre australiana, è arrivato a Londra il 5 luglio, neanche un mese fa. Lui un lavoro ce l’ha: «barista in training» nella zona di Kensington, in una catena di caffè che dell’italianità ha fatto un marchio. E’ uno delle centinaia di ragazze e ragazzi italiani che ogni anno approdano nella capitale della Gran Bretagna. Non prende il sussidio, ma scuote la testa e capovolge dal suo punto di vista il programma di Cameron: «La gente viene qui per lavorare, è chiaro, non per prendere il sussidio. Qui non si riesce a risparmiare. Io guadagno 631 sterline al mese, perché sono un apprendista. Pago 400 sterline al mese per una camera in affitto. Certo, se vuoi trovare un lavoro devi parlare bene l’inglese, altrimenti vai a fare al massimo il lavapiatti. Ma con la crisi che c’è, non capisco che cosa si risolva Lo scandalo nella Royal Navy Richard Gray, 35 anni, il giorno del matrimonio con Melissa, 33, sposata un anno fa. Sotto, la comandante Sarah West, 42 Svelato l’amore segreto della capitana LONDRA — Si chiama Richard Gray, ha 35 anni, è un tenente della Royal Navy, ed è sposato: è l’uomo che ha conquistato il cuore di Sara West, prima donna comandante della marina britannica. Che ora, sottoposta ad azione disciplinare, rischia il licenziamento. tagliando i sussidi». Anche il portavoce della Commissione Europea, Jonathan Todd, ieri, ha espresso più di un dubbio. Quella che a Londra viene chiamata la linea del «Britain first», a Bruxelles appare piuttosto una strategia per ostacolare la libera circolazione delle persone nella Ue. Il punto è che Cameron non vuole o non può arretrare. I passati governi laburisti, sostiene, hanno lasciato entrare nel Paese 2.5 milioni di immigrati e il sistema deve cominciare a espellere i clandestini. «A chi arriva qui illegalmente renderemo più difficile avere una casa, una macchina, un lavoro o un conto corrente». Le statistiche ufficiali, però, raccontano anche un’altra realtà. Secondo i dati raccolti dalla Migration Advisory Committee, commissione di inchiesta voluta dallo stesso governo, nel 2013 risultavano residenti in Gran Bretagna 2 milioni e 52 mila immigrati, a fronte di 62 milioni di abitanti. La comunità più grande è quella polacca (327 mila), seguita da indiani (167 mila) e pakistani (132 mila). Gli italiani sono 27 mila. Cifre largamente sottostimate (gli italiani per esempio sarebbero almeno 100mila). Ma i numeri più interessanti sono due: gli immigrati coprono il 16% dei lavori poco qualificati, contro il 9% del 1997 (i britannici disponibili a concorrere per quei posti sono un milione in meno). Infine almeno 600 giovani connazionali compresi tra i 16 e i 24 anni, secondo il rapporto, «non hanno le capacità per trovare un lavoro». Sono i coetanei di Marco, che è arrivato da Sassari, come suo padre trent’anni fa, per avere quell’occasione che il suo Paese non gli dà. Non per scroccare un sussidio. Giuseppe Sarcina gsarcina@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA In vendita il «Gherkin» LONDRA — Una delle icone architettoniche della City, The Gherkin (sopra, foto Epa), è in vendita per una cifra superiore a 640 milioni di sterline (oltre 800 milioni di euro). Le foto su «Oggi» Merkel in seggiovia Con zaino e scarponi sulla seggiovia. Le foto della cancelliera Merkel in vacanza a Solda, Alto Adige, con il marito Joachim, sul numero in edicola di «Oggi» 12 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Cronache Il caso Chiesta l’interdizione per induzione indebita. La difesa: accuse false Brescia indaga su Milano «Il pm Esposito va sospeso» Lui: andai ad Arcore per entrare in politica o al ministero MILANO — Sospendere dal servizio nella Procura di Milano il pm Ferdinando Esposito: l’interdittiva di due mesi è la misura cautelare che la Procura di Brescia ha chiesto all’Ufficio Gip di disporre nei confronti del pm milanese che è figlio di un presidente di sezione della Cassazione (Antonio, presidente dei 5 giudici che un anno fa condannarono in via definitiva Silvio Berlusconi a 4 anni per frode fiscale sui diritti tv Mediaset), e nipote dell’ex procuratore generale della Cassazione, Vitaliano. La misura interdittiva, sulla quale il gip deciderà dopo l’interrogatorio notificato al pm per il 6 agosto, è per l’ipotesi di «induzione indebita», nuovo reato scorporato dalla legge Severino nel 2012 dalla vecchia concussione, che punisce (da 3 a 8 anni) il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induca taluno a dare o a promettere indebitamente utilità. L’indotto, secondo Brescia, sarebbe stato l’avvocato piacentino Michele Morenghi, l’ex amico del pm che 5 mesi fa in un esposto accusò Esposito Pubblico ministero Ferdinando Esposito (foto Newpress) di avergli chiesto di pagare l’affitto di una casa a Milano e di non avergli restituito parte dei soldi prestatigli. L’indagine bresciana ha constatato che non solo Morenghi, ma almeno altri due professionisti hanno prestato alcune migliaia di euro al pm, che (in un contesto amicale a suo dire) li ha interamente restituiti solo dopo l’inchiesta: la stessa che ha pure verificato come l’affitto di una casa utilizzata da Esposito nel centro di Milano fosse stato saldato tra il 2009 e il 2013 (sempre a titolo di appoggio logistico tra amici, secondo il pm) prima da una società di un imprenditore arrestato in una inchiesta del pm milanese Roberto Pellicano, e poi da una società di un consulente della sicurezza al quale il pm aveva presentato alcuni suoi contatti (come l’immobiliarista Giuseppe Statuto) per favorire occasioni di lavoro. Le vicende dei prestiti e degli affitti, forse destinate a essere vagliate sotto il profilo disciplinare, non hanno al momento rilievo penale per il procuratore Tommaso Buonanno e il pm Silvia Bonardi, che invece costruiscono l’«induzione indebita» su una circoscritta circostanza narrata da Morenghi e negata da Esposito, che si dice bersaglio di falsità calunniose. Morenghi e una sua collaboratrice, intenzionati all’epoca a commercializzare in Italia un integratore alimentare di provenienza est europea, sostengono di essersi sentiti ricordare dal pm, mentre questi chiedeva a Morenghi di accollarsi l’affitto, di tener conto dei favori che il pm assumeva di aver fatto all’amico, presentandogli persone e occasioni di lavoro. E asseriscono che in quel contesto il pm avrebbe aggiunto a Morenghi di stare attento a come può andare a finire una azienda nel caso in cui capiti dentro una inchiesta sbagliata: frase mai pronunciata a detta del pm, e messaggio (se ritenuto invece vero dai pm bresciani) non privo di potenziale valenza pressoria in Toghe in famiglia La difesa del Pm «Accuse false e comunque prive di rilievo penale»: così la difesa del pm milanese Ferdinando Esposito bolla l’esposto dell’avvocato Michele Morenghi, alla base dell’indagine in cui ora i pm di Brescia chiedono la misura cautelare dell’interdizione del pm per due mesi dal servizio nella Procura di Milano. Il pm, ora indagato per l’ipotesi di «induzione indebita», è figlio e nipote di alti magistrati. Dinastia Suo zio Vitaliano è stato procuratore generale della Cassazione. Suo padre Antonio (foto Afp) ha presieduto i 5 giudici che un anno fa in Cassazione condannarono a 4 anni Silvio Berlusconi per frode fiscale sui diritti tv Mediaset bocca a un pm di Milano. «Accuse infondate e prive di rilievo penale», le definiscono i difensori Biancolella e Krogh. Su una cosa, però, Morenghi ha di certo detto il vero: il pm Esposito è andato ad Arcore da Berlusconi il 22 maggio 2013, in uno dei momenti di massimo attrito tra l’ex premier e la sede giudiziaria milanese, pochi giorni dopo la requisitoria del processo Ruby (13 maggio), la condanna in Appello sui diritti tv Mediaset (8 maggio), e il rigetto in Cassazione (6 maggio) della richiesta di Berlusconi di portar via i processi da Milano. E’ risultato anzi che Esposito (mai dopo che il padre divenne titolare nell’estate 2013 del processo Mediaset in Cassazione) era andato altre volte ad Arcore, ad esempio il 25 aprile 2012: a far cosa? Il pm ha spiegato a Brescia di esserci andato la p r i m a vo l t a circa 5 anni fa, con la responsabile dei Circoli della Libertà, l’ex ministro Maria Vittoria Brambilla, per discutere di un proprio possibile impegno in politica volto a facilitarne l’agognato rientro a Roma. E analogo obiettivo avrebbe avuto anche la visita ad Arcore nel 2013, per rafforzare eventuali opportunità di incarico al Ministero della Giustizia già discusse, spiega, con il sottosegretario Cosimo Ferri. La richiesta «Giudizio immediato per Scajola» La Procura di Reggio Calabria ha chiuso le indagini sul caso Matacena e ha chiesto il rinvio a giudizio per Claudio Scajola, ex ministro dell’Interno, Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena e Martino Politi, factotum dell’ex parlamentare di Forza Italia, tutti ancora agli arresti domiciliari. Per i pm Giuseppe Lombardo della dda reggina e Francesco Curcio della Dna, i tre imputati avrebbero aiutato l’ex armatore a sottrarsi alla pena definitiva di tre anni di carcere, per concorso esterno in associazione mafiosa. Chiara Rizzo e Martino Politi dovranno inoltre difendersi dall’accusa di aver cercato di «mascherare» il capitale economico a rischio sequestro dopo la condanna di Amedeo Matacena, latitante a Dubai e per il quale è stata negata l’estradizione. I magistrati, però, avrebbero omesso, nella richiesta di rinvio a giudizio, di contestare l’aggravante mafiosa rigettata già dal gip all’epoca dell’emissione degli ordini di cattura. Gli avvocati di Scajola e quelli di Chiara Rizzo hanno contestato la richiesta dei pm perché arriva proprio alla scadenza dei termini di custodia cautelare. Luigi Ferrarella Carlo Macrì lferrarella@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Cronache 13 italia: 51575551575557 # L’ordinanza d’arresto Palermo «Settemila euro per 100 mila di sconto» Fisco, ecco il tariffario delle tangenti ROMA — Loro lo chiamavano il «sistema Costantini» dal nome dell’ispettore incaricato di chiedere le «mazzette». E tanto basta per comprendere come l’episodio di concussione che li ha fatti finire in carcere possa essere soltanto il primo di una lunga serie di illeciti. Perché in realtà Giuseppe Costantini e Gian Piero Giliberti, i due «verificatori» dell’Agenzia dell’Entrate arrestati ieri per ordine del giudice di Roma Simonetta D’Alessandro, sarebbero riusciti a tenere in scacco imprenditori e commercianti applicando un metodo sperimentato e adottato in moltissimi altri casi. Una prassi che potrebbe riguardare anche altre città. La percentuale del 7 per cento valeva per tutti: vuol dire 7.000 euro di tangente ogni 100 mila euro di sconto applicato al contribuente. E adesso le indagini del Nucleo di polizia tributaria guidato dal colonnello Cosimo Di Gesù si concentrano su tutte le pratiche acquisite non soltanto presso le case dei due indagati, ma anche negli uffici dell’Agenzia esplorando legami e contatti dei dipendenti. Lo scrive chiaramente il Gip nell’ordinanza di custodia Bar e ristoranti I due funzionari dell’Agenzia delle Entrate arrestati tenevano sotto scacco ristoranti e bar di lusso Marco Pica, titolare di una catena di ristoranti della Capitale — da Dolce a Mezzo passando per altri locali alla moda — presenta una denuncia alla Guardia di Finanza spiegando di averr subito minacce relative a una preesunta violazione fiscale che in realtà tà non è mai stata commessa. Analoga ga segnalazione arriva alla Procura di enRoma da parte del vertice dell’Agenzia e il pubblico ministero Mario Pattelazzi avvia subito i controlli ottenendo anche l’autorizzazione a intercettare telefoni e uffici dei due onta ispettori. L’imprenditore racconta ione infatti che la prima contestazione ammontava a un milione e 132 otta a mila euro, poi era stata ridotta rsato 560 mila euro «se avessi versato nte di sette, ottomila euro a fronte onto, ogni 100 mila euro di sconto, vo inanche se in un successivo to che contro mi veniva chiarito ila eucon una dazione di 24 mila ro si poteva giungere allaa noticlusivo fica di un verbale conclusivo di 140 mila euro per ricavi ». non dichiarati al fisco». La grammatura di pasta Incredibile appare il «metodo» I documenti L’ordinanza del gip di Roma Simonetta D’Alessandro con cui viene disposto l’arresto dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate La catena di ristoranti Le indagini affidate al Gico durano appena un mese. Tanto è infatti il periodo di tempo trascorso da quando Processione e inchino al boss di Ballarò La Procura: indegno La Curia in aprile s’era affrettata a sciogliere la «Confraternita delle Anime Sante», dopo l’arresto del «superiore», un boss con i santini in una mano, il libro mastro del racket nell’altra. E da allora il cardinale di Palermo manda un ispettore a controllare ogni processione. Come ha fatto domenica scorsa a Ballarò (sopra, Photo Masi), senza riuscire però a impedire che la Madonna del Carmine si fermasse davanti alle pompe funebri di Alessandro D’Ambrogio, il capomafia di Porta Nuova spedito al 41 bis. La polemica imbarazza la Chiesa, scuote il sindaco Orlando e mobilita il procuratore Messineo per un’altra inchiesta su mafia e clero: «Stiamo delegando accertamenti su una notizia che, se vera, è inqualificabile, moralmente indegna». F. C. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mafia Le indagini Perquisizioni e intercettazioni telefoniche e ambientali fanno emergere un modello «sperimentato e collaudato» Russia quando evidenzia come i fatti contestati «sembrano rappresentare soltanto la “punta di un iceberg”. Le condotte tenute dagli agenti, le loro comunicazioni percepite all’esito di intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché la documentazione rinvenuta nelle rispettive abitazioni lasciano infatti trasparire la natura sistematica e collaudata del loro agire illecito che, lungi dall’essere circoscritta alla vicenda odierna, sembra reiterare un modulo già sperimentato in relazione a diversi esercenti commerciali». Nell’elenco già figurano alcune società titolari di ristoranti come «Capo Boi» e «Gallura» e punti di ritrovo come il «Parnaso» ai Parioli. Le verifiche sono tuttora in corso e riguardano numerosi imprenditori, ma anche la «rete» di altri complici interni all’Agenzia che potrebbero aver utilizzato identico sistema di accertamento patrimoniale e fiscale. applicato per stabilire il danno erariale. Spiega Pica: «Mi dissero che avrebbero applicato il “metodo avreb Costantini” basato sul riCostan levame levamento del totale della pasta acquistata nell’anno, rappo rapportata ai pasti somministra nistrati. In base ai grammi avreb avrebbero ricostruito i ricavi de del ristorante spiegandomi ch che le tabelle da loro utilizza prevedevano per un lizzate prim piatto 70 grammi di primo riso 90 di pasta secca e 100 di riso, past all’uovo e quando replipasta cav che le porzioni non corcavo risp rispondevano alla nostra realtà, rispondevano di essersi basat sulle foto dei primi pubblisati cat sulla pagina internet di un cate m ristorante sul motore di rimio ce cerca “Tripadvisor”». È soltanto il primo approccio. In realtà i d ispettori chiedono di poter due a avere contatti con il commercial lista che cura gli interessi della s società. L’incontro avviene il 21 g giugno scorso presso il Circolo Ca Canottieri Roma. Gli uomini del Gic sono appostati registrano ogni co p passaggio. La trattativa è avviata, si negozia sul prezzo delle tangenti da versare e alla fine si fissa anche la data per la consegna. Durante le telefonate, chiariscono i due agenti del Fisco, non si deve parlare di soldi e così nelle comunicazioni si fa generico riferimento a «documenti» da consegnare. Siberia, il mistero delle voragini gigantesche Altre due voragini gigantesche dopo quella apparsa qualche giorno fa. Sempre in Siberia. Secondo il quotidiano locale The Siberian Times, che ha pubblicato le immagini, sono state fotografate altre due «bocche». Le voragini avrebbero caratteristiche e profondità (70 metri) simili. L’ultima si sarebbe formata due o tre anni fa. Il doppio verbale Il 24 giugno scattano le perquisizioni. Mentre sono ancora nella caserma della Guardia di Finanza i due parlano al telefono e Giliberti rassicura l’amico: «È annata bene, meno male che i soldi non l’ho presi. Quello me li voleva da’ per forza». In realtà le verifiche hanno consentito di accertare che il «sistema» prevedeva — nel momento in cui ci fosse il rischio di essere denunciati — la firma di un verbale fasullo di accertamento che potesse dimostrare lo svolgimento dell’attività regolare. Una precauzione che evidentemente non è stata sufficiente. Fiorenza Sarzanini Ingroia: «Provenzano è vecchio e malato Il 41 bis va revocato» ROMA — Il 41 bis non serve più per Bernardo Provenzano (foto in alto), ormai «vecchio, stanco e malato», e la norma, introdotta originariamente «alla specifica finalità preventiva di impedire che i capimafia potessero comunicare con l’esterno per dare ordini», non deve essere ora reinterpretata come una forma di «accanimento carcerario»: è questa l’opinione di Antonio Ingroia, ex magistrato ed ex parlamentare, espressa in un articolo a sua firma pubblicato da Il Garantista, il quotidiano diretto da Piero Sansonetti. Bernardo Provenzano si trova ricoverato all’ospedale San Paolo di Milano dove è sottoposto ad alimentazione forzata. Il 7 luglio il tribunale di sorveglianza di Roma ha rinviato al 3 ottobre la decisione sulla revoca del 41 bis. fsarzanini@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Napoli La rabbia dei figli di Mariano Bottari colpito per errore in strada a Portici: tradito dalla terra che amava ma lo Stato ci dovrebbe difendere «Trovate chi ha ucciso mio padre mentre comprava il pane» DAL NOSTRO INVIATO PORTICI (Napoli) — «Mio padre è stato tradito dalla terra che amava, dalla gente che amava, non ci posso credere…», dice adesso Vincenzo Bottari, con un filo di voce. Via Scalea 28, scala D, secondo piano. È così bella, educata e pulita, Portici, non ha l’alito cattivo della grande città che le sta addosso e incombe, Portici rimane dolce e accogliente con la sua brezza di mare anche se le cosche di Napoli Est e di Ercolano la stringono sui fianchi. Eppure oggi, in via Scalea 28, c’è una famiglia intera che piange un uomo onesto, Mariano Bottari, 75 anni, ex capo reparto della fabbrica di frigoriferi Ariston di San Giorgio a Cremano, vecchio comunista e sindacalista, ucciso La vicenda L’omicidio Mariano Bottari (foto sopra) viene ucciso lunedì a Portici La dinamica L’uomo viene colpito per errore da un proiettile durante una tentata rapina sul colpo l’altro ieri da una pallottola vagante, sparata da due rapinatori in sella a uno scooter. Nella casa al secondo piano, intorno alla moglie del signor Mariano, Lucia, 79 anni, costretta su una carrozzella, ora si sono radunati tutti i figli: l’unico maschio Vincenzo eppoi le 5 femmine, Annamaria, Rosaria, Patrizia, Pasqualina e Silvana. Più uno stuolo di nipoti e amici, tutti in silenzioso raccoglimento. Un dolore composto, così racconta il sindaco di Portici, Nicola Marrone, che ieri mattina ha passato un’ora buona in casa con loro. «Signor sindaco, noi paghiamo le tasse e lo Stato per questo ci dovrebbe difendere, ci dovrebbe proteggere. Ma questo non è successo, perché? Nostro padre era andato solo a fare la spesa, a comprare il pane e il latte per mamma e ora noi stiamo ancora aspettando il suo ritorno, ancora c’illudiamo che il campanello possa suonare all’improvviso». La famiglia di Mariano racconta con orgoglio al sindaco di Portici quel che lui era: «Negli anni Sessanta con la vanga in mano si mise a costruire insieme agli altri la scuola comunale, lui era fatto così, sempre generoso e disponibile con tutti. Amava questa città ma alla fine è stato tradito». Il figlio, le sorelle, la madre pronunciano parole che contengono la giusta rabbia, ma accompagnate sempre da un senso civico straordinario, una coscienza ammirevole: «Noi cittadini dobbiamo reagire, sindaco, non ci dobbiamo arrendere alla violenza cieca di queste stra- de». E il sindaco Marrone, magistrato in aspettativa, pilota elicotterista e a suo tempo per 15 anni anche superpoliziotto a capo dell’antisequestri in Sardegna, promette a questa famiglia L’appello «Noi cittadini dobbiamo reagire, non ci dobbiamo arrendere a questa violenza» Addolorati Le lacrime di due figli di Bottari straziata «il massimo impegno». La signora Lucia, sulla sedia a rotelle, allora per la prima volta interviene e ha come un lampo negli occhi: «Però almeno sia fatta giustizia, almeno che vengano presi i responsabili». Il sindaco Marrone ieri ha proclamato tre giorni di lutto cittadino. Il parroco della Chiesa del Sacro Cuore, don Giorgio Pisano, che in serata ha organizzato una fiaccolata, si rivolge direttamente ai killer: «Costituitevi subito». E lancia un appello alla popolazione: «Chi sa parli». L’inchiesta intanto è passata dalla Direzione distrettuale antimafia alla Procura ordinaria: non è stato un omicidio di camorra ma il delitto per sbaglio di due balordi che stavano inseguendo in moto un benzinaio di San Giovanni a Teduccio per prendergli l’incasso. «Ho visto l’arma, ho avuto paura e ho accelerato», ha raccontato lui il giorno dopo, ancora coi brividi addosso. Fabrizio Caccia © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 italia: 51575551575557 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Cronache 15 italia: 51575551575557 Venezia Il memoriale: «Ma non sono l’unico governatore ad aver preso denaro» Mose, l’ammissione di Galan: «Ho sbagliato sui soldi in nero» Accuse agli imprenditori, la replica: sta mentendo re te li do, tienine conto ma non voglio che si venga a sapere. Richiesta andata decisamente delusa, considerato che ora lui fa tutti i nomi e con tanto di cifre, anche se gli eventuali reati sono prescritti: «Riccardo Mezzalira mi pare versò 50 o 100 mila euro, Giacomo Archiutti 200 mila, Govanni Zillo Monte Xillo 50 mila, Mario Putin tra i 10 e i 20 mila, Mario Moretti Polegato 20 mila, Ermanno Angonese tra i 5 e i 10 mila, Gianni Roncato 17 mila, Angelo Gentile tra i 5 e i 10». Ne aggiunge altri due, con un appunto: «Gli imprenditori Piero Zannoni e Andrea Movarach, i DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Fra un’accusa e l’altra all’ex segretaria, Giancarlo Galan butta lì un nuovo pesante sospetto: «Mi rendo conto di aver tenuto un comportamento sbagliato, anche se credo che eventuali indagini sui candidati presidenti delle Regioni nella massima parte evidenzierebbero situazioni consimili». Il comportamento sbagliato confessato dall’ex governatore del Veneto è tutto nel memoriale segreto depositato a Venezia: «Ho ricevuto dei contributi in nero per il finanziamento della campagna elettorale del 2005...». Cioè, l’indagato eccellente dello scandalo Mose, arrestato per corruzione e attualmente in cella nel carcere milanese di Opera, ipotizza che la maggior parte dei governatori d’Italia incassino soldi in nero. Il motivo? «Le elezioni regionali sono estremamente costose e per molte voci — cene, rimborsi spesa ai volontari, affissione manifesti, volantinaggi e così via — era necessario farvi fronte in contanti». Questa è una prima ragione, di sostanza. Poi ce n’è una seconda, di immagine: «Molti contributori non volevano apparire come finanziatori di una determinata forza politica». Il che si può tradurre così: caro Galan, io imprendito- Insieme L’ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, con Claudia Minutillo, la segretaria storica. Sopra, un passaggio del memoriale di Galan (foto Galofaro) TRIBUNALE DI PESCARA FALLIMENTO N. 4/2009 R.F. FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO VIA GREGORIO ALLEGRI 14 - 00198 ROMA C.F. 05114040586 AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO CIG 57124552FE Oggetto dell’appalto: affidamento dei servizi di copertura assicurativa obbligatoria infortuni e assistenza dei tesserati del Settore Giovanile FIGC, ai sensi del Decreto Ministeriale del 3 novembre 2010 - G.U. n. 296 del 20/12/2010. Valore complessivo dell’appalto: Euro 13.464.750,00 comprese imposte. Importo annuo a base d’asta per l’opzione assicurativa obbligatoria “Base”: Euro 3.738.250,00 comprese imposte. Durata contrattuale: mesi 36. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso. Imprese partecipanti: n. 4 - Imprese ammesse: n. 4. Impresa aggiudicataria: UnipolSai Assicurazioni S.p.A.. Ribasso offerto: 39,9318%. Valore complessivo dell’appalto aggiudicato: Euro 8.986.500,00 comprese imposte. Importo annuo di aggiudicazione per l’opzione assicurativa “Base”: Euro 2.245.500,00 comprese imposte. Data di aggiudicazione dell’appalto: 26/06/2014. L’avviso integrale di aggiudicazione è stato pubblicato sulla GUUE S127 numero di riferimento 227316-2014-IT del 05/07/2014 e sulla GURI 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 80 del 16/07/2014. IL PRESIDENTE FEDERALE (Dr. Giancarlo Abete) LOTTO N. 2 (N. 4 stima 17.10.08) Pescara, Via Tiburtina Valeria n. 475. Su area mq. 26.939 capannone mq. 15.488 e uffici mq. 1.883, oltre appartamento; fabbricato uffici e due appartamenti; fabbricato deposito e abitazione; con arredi, scaffalature e attrezzature (all. “B” avviso). € 3.119.561,00 (€ 3.055.740,00 immobile ed € 63.821,00 attrezzature); LOTTO N. 3 (N. 5 stima 17.10.08) San Giovanni Teatino (CH) via Po n. 80. Capannone mq. 20.358; due fabbricati isolati, uffici e abitazione custode su area c.ca mq. 42.600, con arredi uffici, scaffalature e attrezzature (all. “C” avviso). € 3.977.197,00 (€ 3.924.719,00 immobile ed € 52.478,00 attrezzature); LOTTO N. 5 (N. 10 stima 17.10.08 + N. 6 stima 11.01.10) Santa Maria Imbaro (CH) Loc. Ponticelli, Via Nazionale per Lanciano. Centro commerciale mq. 4.104 magazzini, parcheggi interrati, su area mq. 10.156 e terreno mq. 2.216. Supermercato, di c.ca mq. 2.300, arredato e attrezzato (all. “E” avviso) € 1.320.332,00 (€ 1.300.111,00 immobile ed € 20.221,00 attrezzature). LOTTO N. 6 (N. 14 stima 17.10.08) Lanciano (CH) C.da Follani, Z.I. Su area mq. 22.135 capannone mq. 10.358, uffici mq. 453, abitazione custode mq. 135, guardiola, area mq. 10.577, con arredi uffici, scaffalature, attrezzature, (all. “F” avviso). € 1.139.932,00 (€ 1.106.758,00 immobile ed € 33.174,00 attrezzature); LOTTO N. 9 (N. 9 stima 11.01.10) Altino (CH) località Selva, terreno di mq. 1.840. € 22.925,00; LOTTO N. 10 (N. 10 stima 29.04.10) Lanciano (CH) via del Mare. 1/3 proprietà terreno mq. 80. € 428,00. Oneri fiscali di legge. Offerte cauzionate entro 7-10-2014 ore 12:00. Apertura buste 8-10-2014 ore 16:00. Avviso integrale su tribunale.pescara.it e astegiudiziarie.it. Curatori Avv. Alberto Migliorati (Pescara via C. Battisti 177 tel. 0854217495 - fax 0854212109 - legal@studiomigliorati.191.it) Dott. Carla Chiola (Pescara p.zza Garibaldi 35 tel. 0854511314 fax 0854512280 - carla@studiochiola.com). Estratto invito a manifestare interesse per l’acquisto del Complesso Industriale di Dirpa S.c.a r.l. TRIBUNALE DI MILANO SEZIONE FALLIMENTARE CONCORDATO PREVENTIVO N. 37/2014 Il Tribunale di Milano Sezione Fallimenti con decreto in data 12.6.2014 dep. 13.6.2014 ha dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo dell’impresa: MA & MA S.R.L. IN LIQUIDAZIONE” CON SEDE IN SEGRATE (MI) Fraz. REDECESIO VIA MILANO N. 16/18 Il Tribunale ha delegato alla procedura il G.D. Dott.ssa FRANCESCA MARIA MAMMONE; ha nominato Commissario Giudiziale: DOTT. SALVATORE BUSCEMI VIALE MONTE NERO N. 17 20135 MILANO; ha fissato la data del 22.10.2014 alle ore 11,00 per l’adunanza dei creditori presso l’aula B, piano I, lato Via San Barnaba del Palazzo di Giustizia. Milano, 13.6.2014 IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO dott.ssa Angela D’AURIA COMUNE DI SPOLETO ESITO DI GARA Procedura aperta per l’affidamento della fornitura “chiavi in mano” di una suite applicativa gestionale completamente integrata e comprensiva dei relativi servizi di assistenza e manutenzione (CIG 56320789C9). Importo posto base gara: € 400.000,00 pubblicata sulla GURI n. 26 del 05/03/2014. Aggiudicatario: AP SYSTEMS S.r.l. con sede a Milano, ribasso offerto: 21,96%. Spoleto, 17/07/2014. Il Dirigente - dr. Vincenzo Russo Il Commissario Straordinario di Impresa S.p.A. e di Dirpa S.c.a r.l., con sede legale in Roma, Via Catania 9, entrambe in amministrazione straordinaria ai sensi del D.L. 347/03 (“Impresa” e “Dirpa”), invita i partecipanti alla procedura di cessione degli assets di Impresa relativi alla commessa “Quadrilatero” a presentare manifestazioni di interesse per l’acquisto del Complesso Industriale di Dirpa, entro le ore 17.00 (ora italiana) del 5 agosto 2014, nei modi e nei termini indicati nell’invito a manifestare interesse pubblicato per intero sul sito www.impresaspa.it/it/dirpa e allegato al Programma di cessione di Dirpa, la cui esecuzione è stata autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico in data 22 gennaio 2014. Si comunica, inoltre, che tutti i soggetti interessati all’acquisto del Complesso Industriale di Dirpa, che non hanno preso parte alla procedura di cessione degli assets di Impresa relativi alla commessa “Quadrilatero”, dovranno presentare manifestazione di interesse anche all’acquisto del sub-complesso “Quadrilatero” di Impresa entro le ore 17.00 (ora italiana) del 5 agosto 2014, nei termini ed alle condizioni di cui all’invito a manifestare interesse allegato al Programma di cessione del Complesso Industriale di Impresa pubblicato per intero sul sito www.impresaspa.it, la cui esecuzione è stata autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico in data 27 novembre 2013. L’elenco dei beni materiali ed immateriali e dei contratti costituenti il Complesso Industriale di Dirpa ed il sub-complesso “Quadrilatero” di Impresa potrà essere richiesto al Commissario Straordinario, previa presentazione delle manifestazioni di interesse, al seguente indirizzo: Commissario Straordinario Impresa S.p.A. Via Ugo De Carolis, 100 - 00136 Roma, Fax: 06 35341159, PEC: d.saitta@pec.it. Allo stesso indirizzo potranno essere inviate tutte le comunicazioni relative agli inviti. Gli inviti contengono l’indicazione dei requisiti soggettivi necessari per la presentazione delle manifestazioni di interesse, del contenuto minimo delle manifestazione d’interesse e della documentazione da allegare a queste, nonché altre informazioni in merito alle manifestazioni di interesse e alla presente procedura. Il Commissario Straordinario sceglierà, a proprio insindacabile giudizio e senza alcun obbligo di motivazione, quali persone fisiche, giuridiche e/o cordate ammettere alla procedura di vendita. Il presente invito costituisce esclusivamente un estratto non completo degli inviti allegati ai suindicati Programmi di cessione. Esso non costituisce un invito ad offrire, né un’offerta al pubblico ex art. 1336 del Codice Civile, o una sollecitazione del pubblico risparmio ex art. 94 e ss. del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998. La pubblicazione del presente estratto, degli inviti e la ricezione delle manifestazioni d’interesse non comportano per il Commissario Straordinario alcun obbligo di ammissione alle procedure di vendita di e/o di avvio di trattative per la vendita e/o di vendita nei confronti dei soggetti interessati all’acquisto né, per questi ultimi, alcun diritto a qualsivoglia prestazione da parte del Commissario Straordinario e/o di Impresa e Dirpa a qualsiasi titolo. Il testo in lingua italiana degli inviti prevale sul presente estratto e su ogni testo pubblicato in lingua straniera. L’invio delle manifestazioni di interesse da parte dei soggetti interessati costituirà espressa accettazione da parte degli stessi di quanto previsto e riportato negli inviti, che i soggetti interessati sono tenuti a leggere nella loro interezza. Il Commissario Straordinario - Prof.ssa Daniela Saitta Varese Polemici Maroni e Formigoni quali, dopo le elezioni, mi riferirono di aver consegnato alla Minutillo (l’ex segretaria, ndr) 200 mila euro, il primo, e addirittura 300 mila il secondo. Somme delle quali si appropriò indebitamente la signora Minutillo». E sempre contro Claudia Minutillo, supertestimone dell’accusa: «Venni a conoscenza che chi avesse voluto parlare con il sottoscritto doveva pagare un ticket a lei...». Ieri è stata naturalmente una pioggia di smentite. «Contesto fermamente ogni addebito e mi riservo iniziative per la tutela della mia onorabilità», ha preannunciato Mario Moretti Polegato, patron di Geox. «Nessun finanziamento illecito, all’epoca ero senatore, quale vantaggio avrei potuto avere?», si è difeso Giacomo Archiutti, titolare della Veneta Cucine e parlamentare di Forza Italia fino al 2006. «Gli incarichi mi sono sempre stati assegnati sulla base delle mie capacità tecniche», ha messo le mani avanti Ermanno Angonese, direttore generale dell’Usl 6 di Vicenza. Come pure Andrea Mevorach, il finanziatore «gabbato». E Claudia Minutillo, il primo bersaglio di Galan? «Sono indignata per la quantità di cose false che sono state dette», ha tagliato corto l’ex segretaria lasciando gli argomenti al suo avvocato, Carlo Augenti: «Galan non si è accorto di 500 mila euro che secondo lui si sarebbe intascata. Eppure rappresentavano il 60% del contributi dell’intera campagna elettorale, secondo il suo racconto. Possibile?». Per l’ex governatore parla il suo legale, Antonio Franchini, e avverte: «Ci sono dei testimoni (forse le nuove segretarie, ndr)». Finmeccanica-Agusta, archiviata l’indagine sugli elicotteri all’India Andrea Pasqualetto Ammenda concordata e archiviazione processuale: Finmeccanica e Agusta Westland hanno patteggiato con la procura di Busto Arsizio il pagamento di una sanzione amministrativa nel caso delle tangenti versate ai vertici dell’aeronautica militare indiana per la commessa di 12 elicotteri venduti dal gruppo italiano al governo di Nuova Delhi. In questo modo la procura di Busto Arsizio ha disposto l’accantonamento delle accuse nei confronti delle due società che erano state indagate ai sensi della legge 231: quella che individua una sorta di «responsabilità oggettiva» nei confronti di aziende o enti che non facciano opera di prevenzione contro gravi illeciti come la corruzione. L’archiviazione ha provocato le dure reazioni del governatore della Lombardia Roberto Maroni e del suo predecessore Roberto Formigoni. Finmeccanica e Agusta Westland hanno dato notizia con un comunicato ma non hanno fatto sapere l’ammontare della sanzione. Hanno però precisato che essa «non costituisce l’ammissione dei reati contestati». E ancora: «La Procura ha riconosciuto che le due aziende hanno messo in campo modelli di gestione e controllo idonei a prevenire La sanzione reati come quello conteÈ stata concordata stato». Si sgonfia dunque il un’ammenda caso delle mazzette che sarebbero state fatte arrivare Ma le due aziende: Shashi Tyagi, ex Capo di «Non è una confessione» aStato maggiore dell’aeronautica indiana? No, perché intanto continua il processo, alle battute finali, nei confronti dell’ex presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi e per l’ex numero uno di Agusta Bruno Spagnolini, per i quali il pm di Busto Fusco ha già chiesto condanne a 6 e 5 anni per corruzione internazionale. Per l’accusa i due avrebbero corrotto la controparte indiana nonostante le aziende avessero messo in campo da anni meccanismi di controllo per scongiurare gli illeciti. Pochi giorni fa la procura aveva chiesto l’archiviazione anche delle accuse nei confronti di Orsi relative a un finanziamento illecito di 10 milioni di euro che sarebbe stato pagato alla Lega Nord. Archiviazione che ha suscitato la reazione di Maroni su Twitter: «Chi pagherà adesso per i due anni di fango gettato sulla Lega per inesistenti tangenti?». E Formigoni: «Finmeccanica non versò alcuna tangente e nel frattempo abbiamo perso una commessa da un miliardo». apasqualetto@corriere.it Claudio Del Frate © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA AVVISO AL PUBBLICO AVVISO AL PUBBLICO SCHLUMBERGER ITALIANA S.P.A. SCHLUMBERGER ITALIANA S.P.A. COMUNICAZIONE DI AVVIO DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE La Società Schlumberger Italiana S.p.A. con sede in Parma, Vicolo Zeffirino Campanini n. 1, comunica di aver inviato in data odierna al Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto “intervento di indagine geofisica 3D regionale nell’area dell’istanza di permesso di prospezione in mare denominata “d 1 C.P-.SC”, compreso tra quelli elencati nell’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., al punto 7) “Prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a mare”. Il progetto è localizzato nella zona del Canale di Sicilia, al limite con la linea di delimitazione tra le acque italiane e le acque maltesi all’interno della zona marina “C” e ricopre una superficie di 2.190 Km2. Il lato più vicino alla costa è quello a nord che dista oltre 12 miglia nautiche (circa 22 km) dalle coste Ragusane (13 miglia nautiche da Capo delle Correnti). Per quanto riguarda l’indagine geofisica 3D, il progetto prevede l’acquisizione di un totale di circa 5.982 km di linee sismiche utilizzando la tecnologia air-gun. Obiettivo principale del progetto è comprendere l’estensione e la natura delle strutture geologiche presenti nel Canale di Sicilia. I principali impatti ambientali legati all’attività proposta potrebbero riguardare la fauna marina e saranno minimizzati dall’attuazione di opportune misure di mitigazione. Si precisa che il permesso di prospezione consente di condurre esclusivamente ricerche geofisiche nell’area in istanza “d 1 C.P-.SC”. La Schlumberger Italiana S.p.A. opera a livello mondiale garantendo i più alti standard di mitigazione di impatto ambientale in piena osservanza delle normative nazionali ed internazionali vigenti nel settore. Il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica, sono depositati per la pubblica consultazione presso: - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le valutazioni ambientali, Via Cristoforo Colombo 44 - 00147 - Roma; - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Via di San Michele 22 - 00153 - Roma; - Regione Sicilia - Assessorato Regionale Industria - Dipartimento Regionale dell’Energia Via Ugo La Malfa 87/89, 90146, Palermo; - Provincia di Ragusa - Assessorato Territorio ed Ambiente - Via G. Di Vittorio 175 - 97100 Ragusa (RG); - Provincia di Siracusa - Settore Territorio e Ambiente - Via Malta 106 - 96100 - Siracusa (SR); - Comune di Acate - Settore Ambiente e Tutela del Territorio - Piazza Libertà 34 - 97011 Acate (RG); - Comune di Vittoria - Settore Tutela Ambiente - Via Cacciatori delle Alpi 432 - 97019 Vittoria (RG); - Comune di Ragusa - Settore Tutela Ambiente - Corso Italia 72 - 97100 - Ragusa (RG); - Comune di Santa Croce Camerina - Dipartimento Assetto del Territorio - Via Alberto Moravia 15 - 97017 - Santa Croce Camerina (RG); - Comune di Scicli - Settore Ecologia - Via Francesco Mormina Penna 2 - 97018 - Scicli (RG); - Comune di Modica - Settore Ambiente - Piazza Principe di Napoli 17 - 97015 Modica (RG); - Comune di Pozzallo - Servizio Ecologia e Ambiente - Piazza Municipio 1 - 97016 Pozzallo (RG); - Comune di Ispica - Servizio Ambiente - Corso Umberto I 45 - 97014 Ispica (RG); - Comune di Portopalo di Capo Passero - Settore Ambiente - Via Lucio Tasca 33 - 96010 Portopalo di Capo Passero (SR); - Comune di Pachino - Area Ambiente - Via XXV Luglio - 96018 - Pachino (SR); - Comune di Noto - Settore Ambiente - Piazza Francesco Crispi 2 - Noto - 96017 (SR); - Comune di Avola - Settore Ambiente - Palazzo di Città - Corso Garibaldi 85 - 96012 Avola (SR); - Comune di Siracusa - Settore Ambiente - Piazza Duomo 4 - 96100 - Siracusa (SR). La documentazione depositata è consultabile sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it. Ai sensi dell’art. 24 comma 4 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. entro il termine di 60 (sessanta) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale, presentare in forma scritta proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; l’invio delle osservazioni può essere effettuato anche mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo: DGSalvaguardia.Ambientale@PEC.minambiente.it. Schlumberger Italiana S.p.A. Il legale rappresentante Carlo Attilio Pisoni COMUNICAZIONE DI AVVIO DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE La Società Schlumberger Italiana S.p.A. con sede in Parma, Vicolo Zeffirino Campanini n.1, comunica di aver inviato in data odierna al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto “intervento di indagine geofisica 3D regionale nell’area dell’istanza di permesso di prospezione in mare denominata “d 1 G.P-.SC”, compreso tra quelli elencati nell’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., al punto 7) - “Prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a mare””. Il progetto è localizzato nella zona del Canale di Sicilia e ricade all’interno del “triangolo” Pantelleria-Linosa-Sicilia Meridionale, nella zona marina “G” e ricopre una superficie di 4.209 Km2. Il lato più vicino alle coste siciliane dista circa 28 miglia nautiche (51,8 km) da Licata ed il vertice più ad ovest dista circa 14 miglia nautiche da Pantelleria, mentre la distanza minima da Linosa è di circa 24 miglia nautiche. Per quanto riguarda l’indagine geofisica 3D, il progetto prevede l’acquisizione di un totale di circa 10.222 km di linee sismiche utilizzando la tecnologia air-gun. Obiettivo principale del progetto è comprendere l’estensione e la natura delle strutture geologiche presenti nel Canale di Sicilia. I principali impatti ambientali legati all’attività proposta potrebbero riguardare la fauna marina e saranno minimizzati dall’attuazione di opportune misure di mitigazione. Si precisa che il permesso di prospezione consente di condurre esclusivamente ricerche geofisiche nell’area in istanza “d 1 G.P-.SC”. La Schlumberger Italiana S.p.A. opera a livello mondiale garantendo i più alti standard di mitigazione di impatto ambientale in piena osservanza delle normative nazionali ed internazionali vigenti nel settore. Il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale e la sintesi non tecnica, sono depositati per la pubblica consultazione presso: - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le valutazioni ambientali, Via Cristoforo Colombo 44 - 00147 - Roma; - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, Via di San Michele 22 - 00153 - Roma; - Regione Sicilia - Assessorato Regionale Industria - Dipartimento Regionale dell’Energia - Via Ugo La Malfa 87/89, 90146, Palermo; - Provincia di Trapani - Settore n. 8 Territorio e Ambiente - Via XXX Gennaio 5 - 91100 Trapani (TP); - Provincia di Agrigento - Tutela Ambiente e Assetto del Territorio - Piazza Aldo Moro 1 92100 Agrigento (AG); - Provincia di Caltanissetta - Settore Territorio e Ambiente - Viale Regina Margherita 28 Caltanissetta - 93100 (CL); - Comune di Marsala - Settore Territorio e Ambiente - Via Garibaldi 1 - 91025 - Marsala (TP); - Comune di Petrosino - Settore Ambiente - Piazza della Repubblica - 91020 - Petrosino (TP); - Comune di Mazara del Vallo - Servizio Tutela del Territorio - Piazza Repubblica 1 - 91026 - Mazara del Vallo (TP); - Comune di Campobello di Mazara - Settore Lavori Pubblici - Via Ospedale 1 - 91021 - Campobello di Mazara (TP); - Comune di Castelvetrano - Settore Pianificazione del Territorio - Piazza Umberto I 5 - 91022 Castelvetrano (TP); - Comune di Menfi - Settore Territorio e Ambiente - Piazza Vittorio Emanuele III - 92013 Menfi (AG); - Comune di Sciacca - Settore Ambiente - Via Roma 13 - 92019 - Sciacca (AG); - Comune di Ribera - Settore Infrastrutture e Urbanistica - Via Quasimodo - 92016 - Ribera (AG); - Comune di Cattolica Eraclea - Settore Ambiente - Via Rosario 83 - 92011 - Cattolica Eraclea (AG); - Comune di Montallegro - Settore Ambiente - Viale della Vittoria 105 - 92010 - Montallegro (AG); - Comune di Siculiana - Settore Ambiente - Piazza Basile 23 - 92010 - Siculiana (AG); - Comune di Realmonte - Urbanistica e Ambiente - Via Roma 17 - 92010 - Realmonte (AG); - Comune Porto Empedocle - Settore Tutela del Territorio - Via Guglielmo Marconi - 92014 Porto Empedocle (AG); - Comune di Agrigento - Settore VI Attività Produttive - Piazza Pirandello 35 - 92100 Agrigento (AG); - Comune di Campobello di Licata - Settore Ambiente - Palazzo di Città - Piazza XX Settembre 92023 - Campobello di Licata (AG); - Comune di Palma di Montechiaro - Settore Ambiente - Via Fiorentino 89 - 92020 - Palma di Montechiaro (AG); - Comune di Licata - Area Ambiente - Piazza Progresso 10 - 92027 - Licata (AG); - Comune di Butera - Settore Ambiente e Territorio - Via Aldo Moro 5 - 93011 - Butera (CL); - Comune di Gela - Settore Ambiente - Piazza San Francesco - 93012 - Gela (CL); - Comune di Pantelleria - Servizio Ambiente - Piazza Cavour 15 - 91017 - Pantelleria (TP); - Comune di Lampedusa e Linosa - Area Ambiente - Via Cameroni s.n.c. - 92010 - Lampedusa e Linosa (AG). La documentazione depositata è consultabile sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare all’indirizzo www.va.minambiente.it. Ai sensi dell’art. 24 comma 4 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. entro il termine di 60 (sessanta) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale, presentare in forma scritta proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; l’invio delle osservazioni può essere effettuato anche mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo: DGSalvaguardia.Ambientale@PEC.minambiente.it. Schlumberger Italiana S.p.A. Il legale rappresentante Carlo Attilio Pisoni Cineca Consorzio Interuniversitario Via Magnanelli 6/3 40033 Casalecchio di Reno (BO) BANDO DI GARA Oggetto: GARA1415 - Fornitura di energia elettrica e gas naturale - CIG 5823716A77. CPV: 65310000. Tipo di appalto: Forniture-Acquisto. Valore stimato, IVA esclusa: EURO 3.580.000,00. Durata in mesi: 12 (dall’aggiudicazione dell’appalto). Tipo di procedura: aperta. Criteri di aggiudicazione: Prezzo più basso. Termine per il ricevimento delle offerte: 08.09.2014 - 13:00. Modalità di apertura delle offerte: 10.09.2014 - 10:30. Data di spedizione del presente avviso alla GUUE: 17.07.2014. Il Responsabile del Procedimento Arch. Massimo Mauri 16 italia: 51575551575557 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Cronache 17 italia: 51575551575557 » Dossier Le scelte sui diritti MATRIMONI GAY E UNIONI CIVILI IL FEDERALISMO DEI COMUNI ITALIANI MILANO — L’ultima è Bologna, che dal 15 settembre permetterà di trascrivere le nozze gay ai suoi residenti che si sono sposati all’estero. Decisione non indolore, già osteggiata con un esposto al ministero dell’Interno e al prefetto cittadino, e condannata dall’Arcidiocesi. Prima del sindaco Virginio Merola, lo avevano fatto a Napoli Luigi de Magistris, a Fano Stefano Aguzzi e a Grosseto Emilio Bonifazi, in verità su richiesta dell’ordinanza del Tribunale (contro la quale è stato fatto ricorso). Scelte bipartisan, orientate a colmare un vuoto legislativo. A Roma il sindaco Ignazio Marino ha promesso: «Dopo l’approvazione del Bilancio, faremo il Registro delle unioni civili: non ho nulla contro i matrimoni fra due persone dello stesso sesso». Mentre a Milano, dove il Registro delle unioni civili esiste già da due anni, l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino insiste sulle nozze e preme per il riconoscimento «di un diritto indiscutibile». Si potrebbe parlare di federalismo (o Far West) dei matrimoni gay, non fosse che l’Avvocatura per i diritti Lgbti (Lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuati) - Rete Prima Grosseto, poi Napoli e Bologna E ora ci pensano Milano, e Roma. Senza una legge, ognuno fa da sé Lenford boccia il termine. Spiega Antonio Rotelli, copresidente: «La questione non può essere ridotta ad una iniziativa di singoli amministratori se una precisa legge dello Stato, il Dpr 396 del 2000, all’articolo 16 stabilisce che in caso di matrimonio celebrato all’estero, una copia dell’atto è rimessa a cura degli interessati all’autorità diplomatica o consolare, o direttamente allo Stato civile del Comune di residenza». Oltre al fatto che la sentenza della Cassazione n. 4184 del 2012 ha chiarito come l’unico vero ostacolo all’«intrascrivibilità dell’atto» sia l’impossibilità di riconoscere a tale matrimonio effetti nel In Italia Dove il matrimonio celebrato all’estero è già stato trascritto Milano Dove Sel ha lanciato una campagna per chiedere ai sindaci di trascrivere nei registri di stato civile le unioni gay celebrate all’estero L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino chiede che la trascrizione delle nozze gay si faccia in quanto è un «diritto indiscutibile» Udine Torino nostro Paese in assenza di un intervento del Parlamento. «Dal che si può dedurre che basterebbe una modifica del Codice civile. La Carta di Nizza e la Convenzione europea dei diritti umani stabiliscono che il diritto di una persona a sposarsi e a metter su famiglia può essere riconosciuto anche alle coppie dello stesso sesso», aggiunge Rotelli. Il tema è più che mai attuale. Non a caso Sel ha appena lanciato una campagna per chiedere ai sindaci di 14 città di trascrivere nei registri di stato civile i matrimoni tra omosessuali contratti all’estero. L’invito riguarda Torino, Milano, Pescara, Firenze, Piombino, Roma, Piemonte nt Trieste Bologna Lombardia sarà possibile registrarlo dal 15 settembre Treviso EE. Romagna Pi Piemonte Fano Ancona Genova Toscana che hhee Marche Foligno Firenze Pescara Lazio Roma Piombino Bari Grosseto CCampania Bari, Genova, Treviso, Ancona, Cagliari, Trieste, Udine e Foligno. «La trascrizione per legge ha solo valore certificativo, mentre le nozze sono valide in quanto celebrate all’estero secondo la legge del posto. La trascrizione garantisce alle coppie di poter certificare il proprio status nell’Unione europea e dovunque a tali nozze sono riconosciuti effetti», insiste l’avvocato Rotelli. Eppure il presidente onorario di Arcigay, Franco Grillini, non sottovaluta gli effetti che i matrimoni già producono in Italia: per esempio il ricongiungimento del coniuge, perché è un diritto tutelato dalla Ue e su questo, dopo una sentenza del Tribunale di Reggio Emilia del 2012, l’allora ministro dell’Interno Cancellieri diramò una comunicazione a tutte le questure. Adesso c’è attesa per la proposta «ad hoc» in materia di diritti civili annunciata dal premier Matteo Renzi su Avvenire, che supererà «il ddl Cirinnà» orientato sul modello tedesco che esclude la possibilità per la coppia di adottare un bambino. Nel frattempo, alle coppie gay che vogliono tutelare solo in parte i rapporti patrimoniali e i diritti successori, restano i patti di convivenza e il testamento. Ma, avverte il presidente del Consiglio notarile di Milano, Arrigo Roveda, «anche il testamento può essere impugnato dai genitori in vita del defunto e da eventuali figli o coniugi». Elvira Serra @elvira_serra Napoli © RIPRODUZIONE RISERVATA agliari Cagliari Le leggi nel mondo MODELLO TEDESCO Le unioni civili sono solo per le coppie gay. Prevedono gli stessi diritti del matrimonio, eccetto che per l’adozione: si può adottare il figlio del partner ma non un bimbo estraneo alla coppia La geografia dei diritti gay LEGENDA Matrimonio gay Unioni civili Canada Roma Ignazio Marino haa promesso: zione del Bilancio, «Dopo l’approvazione faremo il registroo delle Unioni civili: tro i matrimoni non ho nulla contro essso»» fra due persone dello stesso ses sesso» Adozione congiunta Adozione del figlio del partner Groenlandia Svezia Gran Bretagna Sono previsti sia il matrimonio che i Pacs (unioni civili che garantiscono tutele ridotte rispetto alle nozze), con gli stessi diritti sia per le coppie eterosessuali che per quelle dello stesso sesso Danimarca USA (matrimoni o unioni civili a seconda degli Stati) MODELLO DANESE MODELLO ITALIANO Norvegia Finlandia MODELLO FRANCESE Con l’introduzione del matrimonio egualitario (aperto cioè sia a coppie etero che omosessuali) vengono abolite le preesistenti unioni civili, che valevano solo per le coppie dello stesso sesso Islanda Messico (solo a Città del Messico) Il governo Renzi vuole introdurre il modello tedesco per le unioni gay e i «Diritti minimi di civiltà», con tutele minori, che sono aperti sia alle coppie gay che a quelle etero Olanda Irlanda Belgio Repubblica Ceca Lussemburgo Brasile Uruguay Argentina Germania Austria Ungheria Slovenia Liechtenstein Francia Andorra Spagna Antille Olandesi - Aruba Colombia Ecuador Australia Sudafrica ove (è l’unico Paese africano dove nte è stato approvato legalmente uali) il matrimonio tra omosessuali) Portogallo Svizzera Nuova Zelanda Fonte: Ilga CORRIERE DELLA SERA La coppia Il 30 maggio scorso il legame è stato riconosciuto. Ora la prova dei fatti per pensione e dichiarazione dei redditi Fausto e Elwin: «Nozze registrate? Più oneri che onori» MILANO — La reversibilità della pensione? «Bisognerebbe aspettare che uno dei due sia morto per verificare se l’altro può davvero beneficiarne: tutto sommato, non abbiamo fretta di scoprirlo». La denuncia dei redditi? «Diciamo che quest’anno ci poteva stare che non ce l’abbiano fatta fare congiunta, perché il 730 riguardava gli introiti dello scorso anno, quando ancora il nostro matrimonio non era stato registrato in Italia. Ma il prossimo anno sono pronto a dar battaglia se qualcuno prova a respingerla». E le visite all’ospedale in caso di ricovero? «Su questo punto purtroppo abbiamo potuto già sperimentare la Insieme Fausto Schermi, 58 anni, e il taglio della torta con il marito olandese Elwin van Dijk, 54 sensibilità dei medici, che si rivolgono a mio marito senza alcun problema: l’8 marzo mi sono ammalato e nessuno, dico nessuno, ha impedito a Elwin di stare con me o gli ha negato qualcosa sulle mie condizioni, ben prima che il sindaco di Fano riconoscesse la nostra unione». Fausto Schermi, 58 anni, risponde divertito a ogni domanda riflettendo che forse, la registrazione delle sue nozze con Elwin van Dijk il 30 maggio scorso a Fano, per adesso gli sta procurando più oneri che onori. Chiosa, infatti: «Mi trovo nella paradossale situazione che al momento sono obbligato a non sposarmi, avendolo già fatto, e non posso più adottare co- me single, poiché non lo sono più. Come è possibile che la trascrizione dell’atto sia solo certificativa? È evidente che ha già prodotto degli effetti. E tutti gli altri, li affronteremo a colpi di giurisprudenza, o “di fucile”, come mi prende in giro sempre mio marito». Fausto racconta che lui e Elwin si comportano da coniugi da ben prima che il loro matrimonio fosse celebrato in Olanda, la patria di Elwin, nel 2008. «Certo, sul fronte patrimoniale ci siamo assicurati da tempo. Esistono diverse forme contrattuali che possono aiutare a superare i limiti o ad aggirarli, se serve». In questa storia ha avuto un ruolo decisivo il sindaco di centrodestra Stefano Aguzzi. Prosegue Fausto: «Questa porta l’abbiamo aperta in tre: io, mio marito e il sindaco, che è un caro amico, perché ho lavorato molti anni in Comune. Lui è stato coraggioso: ha trascritto l’atto che ci dichiarava sposati contro la disposizione della giunta. Ha detto: “Lo faccio in mia coscienza, ma mi appello al legislatore”. È che da qualche parte bisognava pur partire, Situazione Paradosso: non posso più sposarmi, avendolo già fatto, ma non posso più adottare in quanto single siamo felici di aver segnato un prima e un dopo, perché il nostro amore va avanti da trent’anni». L’eventualità che qualcuno possa fare ricorso o dichiarare nullo il certificato di matrimonio non lo spaventa affatto. «Siamo pronti a dare battaglia, e affronteremo le cose una alla volta. Siamo una bella coppia, sa? Mica ci spaventiamo». Del resto, dopo aver affrontato le forche caudine dei parenti che all’inizio non capivano, la derisione e l’isolamento, la sfida con il legislatore può sembrare poca cosa. Conclude Fausto: «Ora qui all’ospedale accanto a me c’è mia cognata, che è stata mia testimone di nozze con il figlio in Olanda. Le cose possono cambiare, noi ne siamo la prova». El. Ser. © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 Cronache Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 ✒ Meteo Straripano il lago di Varese, l’Olona e il Seveso a Milano. A Perugia crolla il tetto di un teatro L’estate delle bombe d’acqua fa cambiare le previsioni del tempo Arriva la «percentuale di affidabilità». Ieri nuove esondazioni che devono tenere conto di tutta Italia in poche righe e, quindi, non possono soffermarsi in città strategiche per il turismo. Noi stiamo sperimentando questa formula che approfondisce solo Riccione, dando tanti dettagli e una grande affidabilità». Proprio l’affidabilità è uno dei capisaldi del rinnovamento di alcuni dei più noti siti di previsioni in Rete. «Partiamo con un nuovo servizio gratuito dedicato al turismo — dice Stefania Cattaneo di 3bmeteo.com — dove dichiariamo la percentuale di affidabilità di ogni previsione». Le rivoluzioni non finiscono qui. «Garantiamo anche una previsione disegnata a mano — continua Cattaneo — che indica quando e per quante ore il sole sarà presente nelle località turistiche». Con buona pace delle icone delle nuvole o della pioggia. «Così chi è al mare saprà le ore di sole — prosegue Cattaneo — e rispetteremo la sensibilità di chi ha aspettato tanto per andare in vacanza». Da oggi, anche ilmeteo.it, uno dei siti leader in Italia, si presenta con molte novità per chi ama la tintarella. «Garantiamo non solo il numero di ore di Il meteo La linea di molti servizi meteo: indicare le ore in cui c’è il sole nelle località turistiche MILANO — Il maltempo non dà tregua al Centro-Nord Italia. Una nuova ondata di pioggia, ieri, ha imperversato soprattutto in Lombardia creando disagi e provocando danni. Il lago di Varese è esondato tra Capolago e il lido della Schiranna. Anche il fiume Olona è fuoriuscito dagli argini in alcuni tratti, tra Varese, Fagnano Olona e Gorla Maggiore. Per fortuna non ci sono stati feriti ma i vigili del fuoco hanno lavorato a gran ritmo per via degli allagamenti. In due interventi, hanno dovuto estrarre gli occupanti di alcune auto attraverso i finestrini per portarli in salvo dall’acqua mentre, per alcune ore, è stata chiusa la tangenziale Est di Varese. In provincia, a Cantello, una frana ha causato la caduta di un muro di recinzione lungo circa 50 metri e i soccorritori, temendo che qualcuno fosse rimasto sotto le macerie, hanno utilizzato le unità cinofile. Bombe d’acqua anche a Milano. Intorno alle 5, nella zona nord, è esondato il Seveso per la quarta volta a luglio. I disagi, questa volta, sono stati limitati perché il Comune ha ideato un piano di intervento che, tra l’altro, ha previsto l’uso di uno scolmatore. In Piemonte, sono straripati tre torrenti vicino Torino e in città alcune strade collinari sono state invase da frane. I pompieri hanno sgomberato numerose cantine completamente allagate, rimosso cornicioni pericolanti e gli alberi caduti sui marciapiedi. Danni e disagi anche in Umbria. Una parte del tetto del teatro «Pavone», nel L’agricoltura Danni e disagi soprattutto al Nord L’allarme di Coldiretti: raccolti distrutti centro storico di Perugia, è crollata ieri pomeriggio a causa della pioggia battente che ha provocato uno squarcio di tre metri quadrati. Per fortuna non ci sono stati feriti. L’estrema variabilità del tempo porterà, secondo Coldiretti, gravi perdite per le aziende agricole di larga parte del Paese. Vigne devastate dalle grandinate, campi di pomodori e ortaggi finiti sott’acqua. Danni che in alcuni casi «interessano fino al 60 per cento dei raccolti». Il clima ha colto di sorpresa persino alcuni meteorologi che hanno sbagliato le previsioni nei giorni scorsi suscitando l’ira degli imprenditori alberghieri che hanno lamentato cancellazioni da parte dei turisti. A Riccione, addirittura, l’amministrazione comunale per ovviare al problema ha deciso di affidare al centro Epson Meteo una pagina pubblica sul social network Facebook in cui inserire le previsioni incentrate solo sulla nota meta turistica. «Un problema delle previsioni “classiche” — spiega Andrea Giuliacci, meteorologo del centro — è Allagati A pelo d’acqua nel Varesotto: a causa della pioggia il fiume Olona ieri ha rotto gli argini allagando la frazione Valle Olona (Scaringi/Varese Press) Le novità Le ore di sole In alto, come appare il nuovo servizio del bollettino meteorologico del sito internet 3Bmeteo.com che indica anche la previsione del numero di ore di sole domani a Rimini L’attendibilità In alto, a destra, il sito 3bmeteo.it propone la percentuale di attendibilità della previsione sole nell’arco della giornata — afferma Antonio Sanò, direttore del sito — ma anche l’intensità dei raggi ultravioletti in modo da proteggersi al meglio e anche l’energia oraria massima prodotta dagli impianti fotovoltaici per metro quadro. Così si avrà una visione chiara della giornata nelle località balneari. Ci dispiacciono le critiche, ma c’è una compensazione: perché è vero che a volte abbiamo sbagliato, anche se raramente, causando disagi ma altre volta l’errore inverso li ha favoriti. Vogliamo ridurre al massimo gli sbagli e queste modifiche migliorano la comunicazione verso tutti». Soddisfatti gli albergatori dell’Emilia Romagna che avevano sollevato il problema. «Mi pare che questi cambiamenti vadano nella giusta direzione — afferma Alessandro Giorgetti, presidente regionale di Federalberghi — e ora dobbiamo sederci al tavolo della mediazione con i meteorologi». Le soluzioni non mancano. «Limitiamo le previsioni alle 48 ore — conclude Giorgetti — perché oltre si tratta di tendenze e poi creiamo una simbologia unica per tutti a tutela di turisti e imprenditori». Alessio Ribaudo AlessioRib Le vacanze tornate intelligenti di GAETANO CAPPELLI U na volta c’erano le vacanze intelligenti. E me lo ricordo ancora come, sfogliando le riviste più à la page, di fronte al mare blu lavanda delle Eolie o verde cristallo delle Tremiti, ce la ridevamo dei soliti radical chic che, invece di starsene come noi spaparanzati al sole, o a galleggiare felici tra i flutti, in attesa che gli odori del ristorantino, proprio lì accanto, ci distogliessero dal quel dolce far niente, se ne andavano armati di guide e sudaticci sotto il sol caliente in giro per musei, templi e scavi in rovina quando non per mostre, concerti o terribili tragedie sofoclee in qualche tetro anfiteatro antico-romano; se non magno-greco. I nostri eroi furono, in quegli anni spensierati, Remo e Augusta Proietti, i due zotici fruttaroli che, costretti dai figli «acculturati», abbandonano le loro riposanti vacanze per sottoporsi a un tour de force tra musei e città d’arte e approdare, in una scena ormai leggendaria, alla Biennale, dove la povera nonché esausta fruttarola si accascia con tutta la sua mole sulla sedia in una sala vuota, e viene così scambiata per un’opera d’arte un quotabilissimo De Dominicis, probabilmente. Ma, come si dice, «un giorno questo dolore ti sarà utile» e quel giorno sembra purtroppo essere arrivato in quest’estate che più stramba non si può. E succede dunque che se non assistiamo al tracollo del turismo, e con esso a una delle poche voci ancora attive della nostra disastrata economia, be’, lo dobbiamo proprio alle vacanze intelligenti. Piove; dove non faccia addirittura freddo. Pazienza: eccoli, i nostri bravi turisti, dalle zone costiere, trasferirsi con disinvoltura all’interno e qui scoprire un’Italia forse meno nota, senz’altro meno da cartolina. Ed è l’Italia dei piccoli borghi, dei laghi, i castelli, le grandi azzurre montagne, ma anche delle sconosciute collezioni d’arte e gli immancabili festival tra musica e letteratura. Tutti tesori che, spesso a insaputa di noi che ci viviamo, il Belpaese continua far brillare fregandosene del sole. Insomma, meno male che l’arte c’è! gaetanocappelli © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Francia I genitori sono separati. Un tribunale dice che può raggiungere l’uomo in Sudafrica per un periodo. Lei è sparita con i nonni: «Se parte non torna più» Un paese intero protegge la fuga della piccola Lili che il padre vuole con sé DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Portano notizie alla madre evitando email e telefonini per non essere localizzati, ospitano a casa i fuggiaschi — la bambina di due anni e i nonni — nascondendoli ai gendarmi, prendono ogni precauzione per seminare gli investigatori privati che, ne sono convinti, sono stati inviati dal padre per riportare Lili in Sudafrica. Circa 500 abitanti del paesino dei Pirenei di Font-Romeu e alcuni loro conoscenti hanno costituito tra Francia e Catalogna un’autoproclamata «rete dei resistenti» per impedire che Lili venga sottratta alla mamma e veterinaria del villaggio, Hélène Catlla, e consegnata al padre, Michael Job, proprietario di due riserve al confine con Botswana e Mozambico. I figli contesi tra genitori separati di nazioni diverse non sono una novità, ma a Font-Romeu il dramma prende una dimensione nuova: il paese copre la fuga dei nonni materni Bernard e Nicole, spariti dal 15 aprile per fare una «lunga vacanza in Europa» con la nipotina Lili. La madre della bambina ieri mattina è arrivata al tribunale di Pérpignan accolta dagli striscioni di sostegno dell’associazione «Proteggiamo Lili». Ne è uscita due ore dopo come indagata per «sottrazione illecita di minore», «ma è meglio così — dice l’avvocato Gilles Gauer —, ora avremo accesso a tutti gli elementi del dossier». Tre anni fa Hélène ha sposato Michael in Sudafrica. Lili è nata a Johannesburg, presto il matrimonio è entrato in crisi. Hélène ha accusato il marito di violenze fisiche e psicologiche, che lui nega. La donna ha cominciato le pratiche di divorzio, intanto Striscioni Bambini e adulti ieri davanti al Tribunale francese di Pérpignan dopo che la mamma di Lili è stata indagata per sottrazione di minore. In circa cinquecento abitanti del paesino di Font-Romeu hanno chiesto che la piccola non venga sottratta alla madre (Foto Thierry GrilletL’Independant) gli avvocati si sono accordati perché lei potesse tornare in Francia con la bambina garantendo il diritto di visita al padre. Hélène Catlla e la bambina si sono trasferite nel paesino del nonno, Font-Romeu, dove lei ha aperto uno studio di veterinaria e Lili ha cominciato ad andare all’asilo. Dopo una prima sentenza favorevole alla madre, in appello il tribunale ha chiesto che venga accolta la richiesta delle autorità sudafricane e che la bambina possa tornare — anche se non definitivamente — in Sudafrica con il padre, come da accordi iniziali. «Ma quell’uomo ha già detto che l’obiettivo è tenere Lili per sempre con in Sudafrica — dice André Bègue, presidente del comitato di sostegno —. Se la lasciamo andare non tornerà più. Ormai Lili va all’asilo con le nostre bambine, qui si trova bene. Abbiamo costruito una grande catena di solidarietà perché la bambina resti al sicuro con i nonni, all’estero, in attesa che la giustizia ci dia ragione. L’itinerario del viaggio è segreto». Hélène, i nonni e i compaesani non vogliono cedere a quel che considerano un errore giudiziario, raccolgono 15 mila firme e nascondono la bambina nella speranza di arrivare presto alla sentenza della Cassazione, prevista tra quattro o cinque mesi. A Font-Romeu le precauzioni sono aumentate da quando un segnalatore Gps è stato trovato sotto l’auto della mamma. I governi francese e sudafricano seguono la vicenda entrata ormai in una fase inedita, tra «tutela dell’interesse della bambina» — che tutti proclamano bene supremo — e rapimento con moltissimi complici. Stefano Montefiori @Stef_Montefiori © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Cronache 19 italia: 51575551575557 La biologa Il progetto piace anche all’Ente spaziale e ai medici La donna che ha creato la prima pianta robot per ripulire l’ambiente Mazzolai e gli altri: «Imita le radici naturali» Come funziona Il progetto Si chiama «Plantoide» il progetto internazionale che studia il comportamento e le funzionalità dei vegetali attraverso la realizzazione di piante-robot (sotto, il «tronco» artificiale) Lo sviluppo Così come le radici vere, anche quelle della piantarobot crescono alle estremità aggiungendo materiale. Le applicazioni: dal monitoraggio ambientale alla bonifica, fino allo Spazio La «donna dei robot» è bionda, ha 46 anni, è nata a Livorno («ma sono originaria della provincia»), inizia come biologa marina, fa un master sulla gestione ambientale, quindi finisce a svolgere uno stage in un gigante delle assicurazioni, poi vira verso chip e sensori. E oltre a coordinare il Centro di micro bio-robotica dell’Istituto italiano di tecnologia, Barbara Mazzolai guida pure un team internazionale che ha realizzato la prima pianta-robot al mondo. Con possibili applicazioni che vanno dal monitoraggio dall’ambiente al corpo umano fino allo spazio, se è vero che anche l’Esa, l’ente spaziale europeo, ha chiesto informazioni in più sul progetto. «Ma gli inizi non sono stati facili», premette. «Quando ho iniziato al laboratorio di robotica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa ero l’unica biologa in mezzo a tanti ingegneri: non ci capivamo, usavamo linguaggi diversi sullo stesso argomento. Anche l’approccio era diverso». Poi le cose sono via via migliorate. «Era una sfida nuova per me, magari frustrante in alcuni momenti, però mi piaceva». Il percorso di Mazzolai — questi giorni impegnata a Milano nella conferenza internazionale «Living machines» — parte dai sensori che rilevano l’inquinamento ambientale e arriva alla robotica. «Uno dei primi progetti è “Dustbot”», ricorda. Robot netturbini che si presentano davanti casa dopo aver ricevuto la telefonata. «E intanto, proprio perché vanno in giro ad altezza uomo, raccolgono pure campioni d’aria per capire cosa respirano gli abitanti del quartiere». Il lavoro le vale, nel 2010, il «Germoglio d’oro» del premio «Marisa Bellisario» con il titolo «Donne motore per lo sviluppo». Due anni dopo inizia il pro- Tutti i geni della robotica mondiale a Milano I limiti Limiti sull’età e sul numero di donazioni Al momento resta l’anonimato Le novità una compartecipazione di 500600 euro. La novità è contenuta nel decreto legge che verrà varato entro la prossima settimana su proposta del ministro alla Salute Beatrice Lorenzin, ieri alla Camera per annunciarne i contenuti in un’audizione della commissione Affari sociali presieduta da Pierpaolo Vargiu: «La nostra preoccupazione è non creare discriminazione economica fra le coppie. Solo alcuni possono sostenere il costo nei centri privati. Invece bisogna mettere tutti nelle stesse condizioni. Si partirà subito senza disparità di trattamento». La voce «eterologa» verrà inserita nei Lea (livelli essenziali d’assistenza) l’elenco delle prestazioni che devono essere rimborsate La decisione Nel decreto legge che verrà varato la prossima settimana c’è l’ok alla fecondazione eterologa (effettuata con ovociti e spermatozoi donati a chi ha problemi di infertilità) I costi La fecondazione eterologa verrà inserita nell’elenco delle prestazioni che devono essere rimborsate dal servizio sanitario nazionale e sarà finanziata da un fondo apposito e quindi sarà gratuita, a parte il ticket che sarà stabilito dalle Regioni I passaggi Ci sarà un registro centrale per la tracciabilità del percorso, la donazione sarà gratuita e ci saranno al massimo 10 gravidanze per ciascun donatore (le cui età saranno 18-40 anni per l’uomo, 20-35 per la donna) nico federale di Losanna) che lavora alla creazione di «plantoidi»: «Per ora lavoriamo su due robot capaci di imitare il comportamento delle radici. Ci serve non solo per capire come “ragionano” le piante, ma anche Robot umanoidi e quadrupedi, robot ispirati agli insetti, alle piante, ai pesci e ai microorganismi: questi i temi della conferenza internazionale «Living Machines», che, dopo la prima edizione a Barcellona e la seconda a Londra, arriva a Milano. Tre giorni di conferenze che si terranno al Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia «Leonardo da Vinci», da oggi al 1° agosto, e che sono organizzati dal consorzio europeo Convergent Science Network of Biomimetics and Neurotechnology (CSNetwork), con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). L’evento è supportato dal programma Europeo Future and Emerging Technologies (Fet). © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo Stato pagherà l’eterologa Il decreto apre gli ospedali dal servizio sanitario nazionale uniformemente in tutta Italia. Il decreto contiene le linee guida per organizzare la nuova attività in modo omogeneo dopo la sentenza dello scorso aprile della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto di queste tecniche. Si punta molto sulla selezione dei donatori di ovociti e spermatozoi attraverso una serie di test infettivologici e genetici previsti da una direttiva europea da recepire. Ci sarà un registro centrale presso il Centro nazionale trapianti in modo che sia getto «Plantoide» — finanziato anche dalla Commissione europea — dove guida un team internazionale (oltre all’Iit ci sono l’Università di Firenze, l’Istituto di bioingegneria della Catalogna di Barcellona e l’Epsl, il Politec- «Living Machines» Salute Il ministro Lorenzin: ticket regionali e registro nazionale ROMA — Da sempre la fecondazione eterologa (con ovociti e spermatozoi donati a chi ha problemi di infertilità) è stata un tabù negli ospedali pubblici. Vietata anche prima del 2004, anno dell’approvazione della legge sulla procreazione medicalmente assistita, da una circolare. Ora potrà essere praticata a pieno titolo, finanziata da un fondo apposito. Gratuita, dunque, a parte il ticket che sarà stabilito dalle singole Regioni. La Toscana, che è già partita con uno scatto in avanti, ha fissato Insieme Il team dell’Iit che lavora al progetto delle piante-robot. Da sinistra: Ali Sadeghi, Barbara Mazzolai, Lucia Beccai, Alice Tonazzini e Silvia Taccola garantita la tracciabilità del percorso dal prelievo dei gameti fino alla nascita del bambino. La donazione sarà totalmente gratuita, salvo il rimborso spese, lo stesso riconosciuto ai donatori di midollo osseo. In Francia viene seguita questa impostazione mentre nei Paesi extracomunitari è consentito il pagamento. Confermato il numero massimo di 10 gravidanze per ciascun donatore la cui età é 18-40 anni per l’uomo e 20-35 anni per la donna. Resta saldo il principio dell’anonimato nel senso che chi cede i suoi gameti per finalità altruistiche non può essere identificato dai genitori o dal figlio naturale e viceversa. Sta prendendo corpo però in Europa la convinzione che il nascituro deve poter risalire alle proprie origini. Un po’ come avviene per l’adozione. Un tema su cui il Parlamento dovrà riflettere durante l’esame del provvedimento. «È un decreto scarno, essenziale. Avrei preferito ricorrere a semplici linee guida ma l’avvocatura di Stato ha indicato come necessaria una norma primaria. Non abbiamo perso tempo e volevamo evitare fughe in avanti», dice Lorenzin. È convinta che il decreto sia una forzatura Filomena Gallo, associazione Coscioni: «Secondo la Corte costituzionale non c’era vuoto normativo. E non esistono i presupposti dell’urgenza». Invece per Eugenia Roccella, Ncd, era importante andare oltre le linee guida: «Il Tar del Lazio cancellò una parte di quelle emanate nel 2004». Margherita De Bac mdebac@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA per sfruttare gli aggeggi in contesti ambientali difficili». I due esserini artificiali «vivono» come i vegetali. E crescono anche. «Se le piante aggiungono cellule alle estremità delle radici per non morire in ambienti difficili come il sottosuolo, allo stesso modo si comportano anche i nostri robot: solo che al posto delle cellule aggiungono materiale realizzato da una mini stampante 3D all’interno». Insomma, al limite della fantascienza. Mai avuto difficoltà in quanto donna? Mazzolai ci pensa qualche secondo. «Nemmeno una. Forse sono stata fortunata. In Italia mi trovo bene, e anche se ho fatto esperienze all’estero il mio mondo è dove sono nata». Niente cervello in fuga. Però per molti qui è difficile lavorare. «Nel nostro Paese è possibile fa- re ricerca e nel campo della robotica siamo un’eccellenza», replica. «Ma forse non siamo bravi come gli altri a pubblicizzarlo». Poi, per Mazzolai, c’è la vita fuori dal laboratorio. Dove l’aspetta un compagno. E un po’ di tempo libero. «Mi piace leggere, soprattutto i libri gialli», racconta. «In questo momento tra le mani ho Il caso Rembrandt di Daniel Silva». Non disdegna la tv, dove — nemmeno a dirlo — guarda i documentari naturalistici e Superquark. E siccome il suo lavoro è un continuo viaggio tra realtà e finzione, ama i film di fantascienza. Anche se, per una sorta di legge del contrappasso, dice di avere qualche problema con il telefonino. «Mi sembra viva di vita propria». Leonard Berberi @leonard_berberi © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Cronache Sussidiario di LUCA MASTRANTONIO Neo-barbuti Charles Darwin era un hipster? Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 L e città italiane sono piene di giovani che si vestono con abiti d’epoca. A volte sembrano la versione ringiovanita dei nonni. Carichi di lor magrezza — prediligono tagli fit, aderenti, o larghi — sembrano appendiabiti umani, installazioni di cappellini, baffi e/o barba, bretelle, camicie a quadri, maglioni a V, jeans col risvolto, scarpe da ginnastica vintage, bici portata a spalla e computer portatile Apple. Sono gli «hipster», ultracorpi metropolitani apparsi negli Usa nei primi decenni del ‘900. L’eti- mologia è incerta, legata all’oppio o all’atto del vedere: «hip», per l’Accademia della Crusca, significa «aggiornato», «alla moda». Negli anni 40 indicava gli appassionati di jazz: bianchi, benestanti e disillusi. Il teorico è Norman Mailer, che nel saggio The White Negro del 1957, in piena Beat Generation, definì l’hipster come un ribelle esistenzialista che divorzia dalla società imitando la cultura nera. Dopo decenni di oblio, son tornati in auge: forti del tana-libera-tutti dei Novanta, con la cultura alter- uscirà il romanzo di Francesco Pacifico, Class (Mondadori). Storie di italiani a New York che vivono mantenuti e infelici. Molto hipster. Nella lotta di classe, gli hipster rischiano di far la fine degli «emo», quei tizi depressi, vestiti di nero, scomparsi di colpo. O diventati hipster, in un processo di evoluzione/involuzione. Che poi: Charles Darwin, con quella barba, era un hipster? lmastrantonio@rcs.it criticalmastra.corriere.it nativa diventata mainstream (il «grunge»), e dello strapotere dei nerd, i secchioni, sancito negli anni Zero (Facebook). L’odierna apoteosi può però coincidere con la fine: se tutto è hip, nulla lo è. E poi c’è la crisi. Ma l’hipstoria insegna che senza fine non c’è un nuovo inizio. E in Italia? La parola è abusata. Il politico più hipster è stato Oscar Giannino, dandy-meteora; nella musica ci sono «I Cani», con Hipsteria. Tra moda e design abbondano le testate: «IL», «Rivista Studio», «Vice Italia». A settembre La cena in terrazza con © RIPRODUZIONE RISERVATA Bernardo Caprotti «C onosco Gualtiero Marchesi dai tempi del Mercato della frutta e verdura, lui faceva panini e pranzi, io talvolta ci sono stato di primo mattino, o alla sera per cena». Bernardo Caprotti, il fondatore di Esselunga, classe 1925, ci attende in piedi, al Marchesino di piazza della Scala, ultima creatura del suo amico decano della nouvelle cuisine italiana, sfogliando il menu su un Ipad. «Lei cosa mangia? Io pochissimo. Il mio piatto preferito è il risotto giallo con cotoletta alla milanese: sono presuntuoso se le dico che sono stato io a spiegare a Gualtiero come cucinare la vera milanese, alta oltre un centimetro, pochissimo impanata, sennò mangi pane fritto?». Caprotti è circondato dai giovani camerieri e maître di sala, qualche avventore si gira a guardarlo mentre andiamo verso il tavolo. «Da quando ho scritto nel 2007 “Falce e Carrello” non posso fare due passi che mi riconoscono, vengono a stringermi la mano». «Falce e Carrello», un bestseller da trecentomila copie pubblicato da Marsilio che a un certo punto fu sequestrato su denuncia dei dirigenti Coop, il grande rivale, che si ritenevano diffamati da Caprotti. Dopo pochi mesi la censura venne bloccata e il libro schizzò nelle vendite. «Era un po’ di tempo che mi stuzzicavano, dicendo che volevano comprare l’Esselunga, Prodi ne accennò persino in televisione. Allora scattai e decisi di denunciare il loro comportamento». Una vicenda che ha generato infiniti processi: «Otto cause vinte in primo grado, 3 in Appello, ma ora hanno presentato ricorso in Cassazione. Sembra che noi italiani abbiamo una passione per la Cassazione e per tutto ciò che è formalismo giuridico». Mentre il sommelier Sebastiano stappa una bottiglia di Barbera di Diego Conterno, e Elda e Angela portano gli antipasti (mousse di melanzane, tartare alla piemontese su cucchiaio, salmone su pane bianco, cocktail di triglia), Caprotti mi passa un foglio aziendale: la multa di 6.000 euro per una incompleta tracciabilità di una partita di acciughe. Il prodotto è italiano senza dubbio, ammettono i burocrati, ma per scriverlo sulla confezione, benché l’origine sia provata, occorre sia acquistato direttamente dal peschereccio, senza intermediari! «L’Italia non è un Paese amico delle aziende, tutte queste norme e le tasse che arrivano al 60 per cento ci soffocano. Così nasce il fenomeno della delocalizzazione: Squinzi di Confindustria è fuori con l’80 per cento, Bombassei con il 90, Pirelli con il 94. La famiglia Fontana, grandi produttori di bulloni, hanno 22 stabilimenti sparsi per il mondo e uno a Veduggio, tanto per dire di essere brianzoli. Quando ho cominciato, tra la fine degli anni Quaranta e i primi Sessanta, c’era un’altra aria, eravamo liberi di fare. Poi in mezzo secolo abbiamo distrutto quel che avevamo costruito: pur essendo la gente più frugale e operosa della Terra, ci siamo ridotti a un popolo di lazzaroni». Mister Esselunga ama fare le battute, in italiano, in francese, omaggio alla lingua di sua madre, in inglese. Sua figlia Marina abita a Londra, ma soprattutto per Caprotti l’inglese divenne fondamentale quando il padre Giuseppe, industriale del cotone di Albiate, in Brianza, lo mandò nel Massachusetts e nel Maine a studiare le macchine tessili. «Nel 1952 ero da poco laureato: quando arrivai in America, la prima cosa che mi portarono a vedere i miei colleghi svedesi fu un supermercato. Ai tempi una novità anche per gli Stati Uniti. Così, dopo il mio rientro in Italia, quando Nelson Rockefeller, governatore dello Stato di New York e futuro vicepresidente degli Stati Uniti con Gerald Ford, cercava soci per aprire una catena di supermercati in Italia, sapevo di cosa si trattava. Nel 1963 rilevammo la quota di Rockefeller per 5 milioni di dollari, in realtà alla fine ne pagammo poco più di 4, attingen- «GUALTIERO? MI DEVE LA SUA COTOLETTA» ILLUSTRAZIONE DI GUIDO ROSA di DINO MESSINA un’estate italiana Il patron di Esselunga: «Sono quasi centenario ma guardo sempre al futuro L’Italia? Non è amica delle aziende, prima si poteva creare con più libertà» do ai beni di famiglia e a un prestito di un miliardo e mezzo di lire dal Banco Ambrosiano». In tavola arrivano, portati dal rumeno Vassi, una caprese e un antipasto di branzino e manzo crudi, con salse varie. «Quando aprimmo in viale Regina Giovanna, non fui originale nello scegliere il nome, Supermarket, ma chiamai un amico, vero talento del design, Max Huber: inventò quella esse allungata che poi divenne il nome dato dai clienti ai nostri negozi. Oggi ne abbiamo 149, abbiamo raddoppiato la nostra presenza negli ultimi dieci anni grazie alle liberalizzazioni di Bersani». Che fa, dottor Caprotti, parla bene di un ex comunista? «Voi giornalisti mi avete stufato con la leggenda che io sono un uomo di destra, qualcuno mi ha addirittura dato del fascista. In realtà io sono stato sempre di sinistra. Mia madre, francese, non diede la fede alla patria nel 1936. Io sono stato sempre per il cambiamento. Ho grande stima per Bersani, l’uomo che ci ha consentito liberalizzando le norme sulla superficie dei negozi, di aprire spazi grandi, da 2.500 a 4.500 metri quadrati, e aumentare così l’offerta . Una volta il numero di frutta e verdura esposti in un supermercato non superava la cinquantina, oggi sono 450. E per questi, come per i 20 mila prodotti complessivi, occorrono spazi». All’arrivo dei ravioli di melanzane e del baccalà mantecato, il ghiaccio si è completamente rotto. «Come mai ho sempre dato poche interviste? Perché volevo essere discreto. Ma uno dei miei migliori amici era un giornalista, Indro Montanelli, lo accompagnavo nella sede del “Giornale nuovo” di via Negri e gli dicevo di piantare tutto e scrivere le sue memorie. Per me la prosa di Indro aveva la bellezza delle incisioni di Dürer». Il libro preferito? «Un vie» di Guy de Maupassant. E la musica? «Bach per sempre e il grande Barocco». La squadra del cuore? «Non ce l’ho. Ho giocato a La cucina dei romanzi Chi è Bernardo Caprotti nasce a Milano nel 1925. Alla fine degli anni Cinquanta fonda l’«Esselunga», che oggi conta 21 mila dipendenti e 149 punti vendita tennis e sono stato cacciatore. Avevo un cane, Pippo, che quand’era in ferma si voltava e sembrava mi parlasse». Caprotti infine non si sottrae a una battuta sul futuro: «Sono quasi centenario, il 7 ottobre entrerò nel novantesimo anno, ma immagino per Esselunga un futuro di azienda familiare». Della lite giudiziaria con i due figli maggiori che lo ha visto di recente prevalere non vuole parlare. «Un dolore». Della sfida aziendale sì: «Quali saranno i negozi del futuro? Se ne hai 5 e sbagli il modello di business puoi passare a far altro, ma se ne hai 149 e 21 mila dipendenti e non indovini il format, ti devi solo sparare. Domani andrò a fare un giro al cimitero di Albiate e in qualche negozio della Brianza». Perché il signor Caprotti il sabato mattina spesso sceglie uno dei suoi supermercati per una visita. Il segreto della vita è pensare sempre al futuro e non smettere mai. A passo leggero © RIPRODUZIONE RISERVATA di CRISTINA GABETTI di PAOLO DI STEFANO Calvino e il Messico Seduzioni a tavola I l Messico conosce «seduzioni allucinanti». Parola di Italo Calvino. A cena in un ristorante di Tepotzotlán con Olivia, il menu è avvolgente, come le parole che lo descrivono. Due esempi. Guacamole: «cioè una purée di avocado e cipolla da tirar su con le tortillas croccanti che si spezzano in tante schegge e s’intingono come cucchiai nella crema densa: la pingue morbidezza dell’aguacate (…) accompagnata e sottolineata dall’asciuttezza angolosa della tortilla, che può avere a sua volta tanti sapori facendo finta di non averne nessuno». Guajolote con mole poblano: tacchino con laboriosa salsa composta di «quattro varietà diverse di chiles, aglio, cipolla, cannella, chiodi di garofano, pepe, semi di cumino, di coriandolo e di sesamo, mandorle, uva passa, arachidi e un po’ di cioccolato». Inevitabile che lo sguardo dello scrittore si posi sulle labbra di Olivia intenta a masticare. Italo Calvino, Sotto il sole giaguaro, Mondadori © RIPRODUZIONE RISERVATA Il tabù della differenziata Panarea perde un’occasione B uttare le bucce di formaggio e gli avanzi del melone sugli imballaggi di plastica stride nel mio profondo come unghie sulla lavagna. Mi fa orrore pensare alle montagne di bottiglie d’acqua che ogni giorno si svuotano e che non sono riciclate. Nessuno beve quella del rubinetto. Abituata a vedere la frazione organica trasformarsi in compost, mi piange il cuore sprecarla. A Panarea nemmeno i più volenterosi riescono a riciclare. «L’anno scorso c’erano i bidoni per la differenziata», racconta la mia amica, «ma quest’anno sono spariti» . Cerco dati sul web: 12 settembre 2011. Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo annuncia: parte oggi a Panarea la raccolta differenziata e presto sarà estesa alle altre isole. «Le Eolie faranno da battistrada... per migliorare la qualità della vita, dell’ambiente e l’appeal turistico delle nostre meravigliose isole...». L’ex ministro è di casa qui, ma tra il dire e il fare c’è il mare. Ho chiesto in giro. Nessuno si ricorda di averla vista battersi per rendere concreta la sua promessa. In media ogni italiano produce 550 kg di rifiuti l’anno. Qui, 1.262! Quasi nulla per 10 mesi, poi luglio e agosto, uno scempio e una colossale opportunità mancata... © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Un’estate fa di MARIA LUISA AGNESE Il bikini di BB che stravolse ogni costume Cronache 21 italia: 51575551575557 O ra si va in spiaggia vestite, per paura del sole o del clic malandrino che punta sulla cellulite nascosta, e un bikini non fa certo notizia. Ma quando, in quell’estate del 1953, sulla spiaggia di Cannes comparve lei, Brigitte Bardot, in bikini post bellico, i 2 mila marine della «Enterprise», la grande portaerei attraccata di fronte, non si ripresero più. E così il mondo intero che rimase incantato e scosso da quella ribel- Icona Una sorridente Brigitte Bardot in spiaggia a Cannes con un bikini le solitaria diventata subito icona degli innovatori degli anni a venire, da Andy Warhol ai Beatles. Quella Brigitte ancora sconosciuta era approdata a Cannes al seguito del marito di allora, sposato a 18 anni, Roger Vadim, anche lui ancora oscuro cronista di Paris Match, che la descriverà così nella sua biografia di seduttore, Bardot, Deneuve, Fonda: «Capelli ondeggianti, bocca innocente, labbra carnose, cosce lunghe e ben tornite, caviglie incantevoli, e piedi arcuati da ballerina: un piccolo bikini, un’ombra piuttosto che un indumento, non nascondeva nulla del suo corpo sensuale, stupendo». Non importa che poi fosse di destra o di sinistra, BB contribuì forse suo malgrado, «a sua insaputa» come direbbe qualcuno, con quella promessa di libertà assoluta, a cambiare la storia del costume. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le relazioni pericolose Preferirei di no di MARIA LAURA RODOTÀ La gara tra genitori per sbolognare i bambini L’ombra dell’ingegnere di fari divenne per il figlio un’ossessione di PAOLO DI STEFANO ILLUSTRAZIONE DI STEFANIA CAVATORTA «M iei cari genitori, oggi non desidero altro se non dirvi quanto siete presenti nei miei pensieri e quanto vi voglio bene». Sembra la lettera di un figlio sereno, ma non lo è. Quando la scrive, nell’estate 1878, Robert Louis Stevenson si trova in Francia, non ha ancora 28 anni e nubi nere si affollano sempre più sul rapporto con suo padre Thomas. L’ombra lugubre del vecchio ingegnere e costruttore di fari, rigido seguace del presbiterianesimo scozzese, si proietta sulla non lunga esistenza del figlio fino a diventare un’ossessione. Thomas Stevenson vuole un erede ingegnere secondo la tradizione familiare e alla fine accetta che faccia lo scrittore, non prima di avergli imposto di studiare legge. Vuole un figlio osservante e però non si rassegna a un figlio che considera un ateo «miscredente» e per di più «senza cuore». Anche la madre, Margaret Isabella Balfour, figlia di un reverendo, fragile di nervi, «alta, sottile, aquilina, elegante», non gli risparmia i sensi di colpa, anche se delega al marito e alla governante l’educazione del figlio unico, a cui ha regalato i suoi stessi occhi azzurri e la sua stessa malattia ai polmoni, eredità di famiglia. A nulla serviranno le difese di Louis, che crede in una religione laica, senza dogmi, divieti, castighi. Louis è un inquieto perennemente in preda alla malinconia, aggravata dalla tisi precoce: a diciott’anni — scrive Luciana Pirè nella bella prefazione all’edizione italiana delle lettere di Stevenson (Archinto) — «ha disputato diverse partite amichevoli con la morte, “l’abitudine a questo gioco” fa già parte della sua natura». Fatto sta che saranno la salute e il padre i rovelli di cui non riuscirà a liberarsi. Nelle lettere lo troviamo sempre in bilico tra l’attaccamento malgré tout alla famiglia d’origine, accessi liberatori («Amore alle fantesche! All’inferno il Papa»), voglia di fuga e di trasgressione, piaceri basici, le taverne, il fumo, i bordelli, gli amori faticosamente sottratti all’ostilità della famiglia. Due donne in particolare, più anziane di lui, presenze quasi materne. A Frances Sitwell, conosciuta nel 1873, 34 anni, bellissima, colta, in crisi matrimoniale, provata dalla morte di un figlio, scrive lunghe lettere di autocoscienza: su di lei rovescia per tre anni le sue ansie. La chiama «cara amica», «madonna», persino «ma- «Parlare con te è come col diavolo» Le lettere di Stevenson al padre La storia Lo scrittore ateo Robert Louis Stevenson nasce a Edimburgo nel 1850. All’età di 17 anni il bambino gracile e sognatore si tramuta in un giovanotto ribelle, professandosi ateo Le contraddizioni in famiglia Figlio unico di Thomas, ingegnere specializzato nella costruzione di fari, temperò la freddezza scozzese con il brio della madre francese, Margaret Isabella La malattia e il matrimonio Dalla mamma eredita i problemi di salute. Durante un viaggio conosce Fanny Osbourne, donna separata con figli, e la sposa negli Stati Uniti. Morirà nel 1894 dre», mentre chiama «Madame» mamma Margaret. Alla stessa Frances comunica nel ’75 di aver conosciuto, in Francia, Fanny Osbourne, un’americana trentaseienne in attesa di divorzio e con due figli. La sposerà, la raggiungerà negli Stati Uniti e lì sarà raggiunto a sua volta dagli strali del costruttore di fari. Quando trova varchi nella lugubre intransigenza paterna, Louis respira. Gli basta una camminata con lui per illudersi che qualcosa possa cambiare: «È stata una giornata incantevole... Dopo pranzo siamo scesi sulla costa per passeggiare un po’ lungo la riva tra Granton e Gramont (...). Ce ne siamo rimasti stesi a lungo sulla spiaggia, con lo sciabordio del mare tra i sassi (...). Sono lieto di poter dire che la pace di questa giornata e lo scenario non sono stati turbati da malumori; credo che le cose tra noi vadano meglio». Si sbaglia. Passano pochi giorni e confessa che conversare con suo padre è «come urlare a un mare sordo o al diavolo in persona». È un «inferno sconfinato» a dividerli: Thomas gli rinfaccia che non avrebbe mai dovuto sposarsi per evitare di mettere al mondo un nemico di Gesù, un essere ingrato a chi si è fatto in quattro per garantirgli una vita in grazia di Dio. Poi tutta la rabbia converge verso Bob, un amico di Louis che diventa il capro espiatorio, la «gramigna» da estirpare. La scena madre che scatena l’invettiva è la scoperta di una «Società segreta» dissidente e antireligiosa che, più a scopo burlesco che con intenzioni serie, il figlio ha messo su con alcuni compagni, tra cui Bob. Pittore bohémien e spirito sovversivo, sarà lui a spingere il futuro scrittore a fuggire: fuggiranno insieme dalla claustrofobica Edimburgo prima a Parigi e poi verso le colonie artistiche di Barbizon e Grez. Ne verranno altri anatemi. Nemmeno i primi guadagni e i primi successi, L’isola del tesoro è del 1883, allentano il risentimento del capofamiglia, che si dice costretto alla rassegnazione. Altro che rassegnazione, gli scrive Louis, dopo tanta diffidenza dovrebbe «suonare il piffero con quanto fiato ha in gola». Scrivendo alla madre, il «miscredente» Louis ironizza: «Con grande dispiacere stamattina mio padre mi ha propinato un’abbondante dose di Hyde». Poi le cose cambiano di colpo, quando il «Signor Avvilimento» comincia a morire, nel 1887. La morte, l’8 maggio, porterà ripensamenti e persino rimorsi. A distanza di tre mesi Stevenson si imbarcherà su una nave in rotta verso le isole Samoa. Lasciando per sempre quel «purgatorio meteorologico» che è stata Edimburgo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Diario dalle vacanze «CON GIUSI OCCHIATE E BATTUTE È UN PERDERSI E RINCORRERSI» di GIORGIO MONTEFOSCHI C aro Mario, sto facendo ora in attesa delle undici, quando comincerà la festa dei francesi, alla quale sono stato invitato grazie a Giusi che, come ti ho detto, qui conosce un po’ tutti. La festa si svolgerà su una terrazza che praticamente è attaccata alla nostra: basta aprire un cancello. Adesso è spuntata la luna da dietro l’isolotto che abbiamo di fronte. L’isolotto proietta dunque la sua ombra sul mare: è una situazione molto omerica. Giusi, nella sua stanza, telefona, manda mail, si trucca. Oggi la giornata è stata piuttosto faticosa. Per essere in tiro stasera sono andato a piedi fino a Monastiraki, da solo, e poi sono tornato indietro a Roukounas. A Roukounas ho nuotato per mezz’ora e dato una bella botta all’abbronzatura. Per pranzo, un pomodoro e due carote. Confesso di avere una fame notevole. Però quella camicia bianca di lino che, ti ricordi, mettevo a Positano, mi sta quasi perfetta. Ora interrompo, perché Giusi mi dice che dobbiamo andare. Magari finisco dopo. Giusi stasera è provocantissima. In bianco anche lei, con gonna ben sopra il ginocchio, piedi nudi, collana di corallo. Mi sa che andrò a piedi nudi anch’io… Allora, eccomi. Sono di nuovo in attesa (indovina di chi?) e non rispondo della impeccabilità del testo, perché la serata, dal punto di vista alcolico, è stata massacrante: cocktail di tutti i tipi, ouzo, whisky. Aggiungi che i padroni di casa, fino a mezzanotte, volendo dare un tocco chic alla festa, hanno servito unicamente patatine fritte e pistacchi. Poi, dopo la mezzanotte — quando eravamo tutti mezzi sbronzi, avendo bevuto a stomaco vuoto, spiedini e coppette con insalate di farro (che io detesto). Basta. Gli spiedini, oltretutto, sono stati spazzati via in dieci minuti. Comunque, la festa è stata notevole: musica in sottofondo (i Muse, i Coldplay, Theodorakis), gente piuttosto simpatica, molta allegria, disimpegno, voglia di cancellare tutte le brutte storie che ci inseguono, e ❜❜ Appuntamento Per essere in forma ho camminato, nuotato e dato una bella botta all’abbronzatu ra la luna. Età: dai venticinque alla nostra. Qualche canna. Ma con molta disinvoltura. Anche Giusi ne ha fumata una. Ne ho fumata una anch’io. Ad ogni modo, vengo al dunque. Con Giusi è stato tutto un perdersi e rincorrersi, un intreccio di cose dette e di sottintesi, carezze di tipo amichevole e altre leggermente meno, occhiate alla nostra terrazza, risate senza senso (sai quando due si guardano in silenzio e, all’improvviso, scoppiano a ridere?), così… Per cui, poco fa, erano le due, le ho messo un braccio attorno alle spalle e, senza bisogno di dir nulla, ho fatto per condurla verso casa nostra. In quel momento — reduce chissà da dove — è spuntato Alekos, l’argonauta. Giusi gli ha detto una cosa in greco, facendomi cenno di precederla, lui le ha risposto con una frase che, essendo in greco, non ho capito ma l’ha deliziata, e niente. Sono qui, sul terrazzo, immerso nella luce lunare come in un liquido amniotico, rilassato; contemplo il mare; lascio che i pensieri si impiglino e volino; ho acceso il lumetto del comodino nella mia stanza e l’ho coperto per creare una luce bassa; sul tavolino ho preparato ouzo e ghiaccio per il night-cup e, da un momento all’altro, aspetto la mia gagliarda furlanona. Ciao, caro. Lucio (9 — continua) © RIPRODUZIONE RISERVATA C on tutto l’affetto per le colleghe della 27esima Ora, blog di femmine del Corriere.it ormai diventato un’ammiraglia: ma ‘sti padri materni, in vacanza, dove li vedete? Ieri Maria Luisa Villa e Giovanna Pezzuoli ci hanno fornito dati non entusiasmanti ma semiincoraggianti. E ci hanno raccontato storie di padri interessanti. Si chiedono come «incarnare la figura simbolica del padre materno senza rinunciare all’autorevolezza». Problema: la maggior parte di noi incontra/frequenta/si riproduce con padri né moderni né autorevoli. Casomai, ansiosi e rompiscatole, esattamente come siamo state o siamo noi. Lo si vede, a fine luglio, sulle nostre spiagge; col tempo incerto che rende più nervosi. Tra le famiglie con pupi che fanno pochi giorni di mare, come in quelle in cui resiste la divisione borghese dei ruoli (mamma deportata per la stagione/babbo che arriva nel weekend), regna più o meno la stessa armonia che c’è in questi giorni nell’emiciclo del Senato. Dati ambedue i genitori sul bagnasciuga, detti genitori faranno alternativamente a gara per intrattenere/alimentare/far nuotare la prole; o per sbolognarla l’uno/a all’altra/o. Il secondo caso è più divertente. La mamma scappa in un altro stabilimento con le amiche, il papà usa vecchi trucchi e si nasconde dietro il giornale (lo compra nel weekend scopo occultamento). Le creature finiscono in carico a genitori meno svelti o più miti. I quali, per tenere occupati tutti i piccini, magari si mettono a costruire un castello di sabbia. Va tutto bene, finché qualche padre veramente accuditivo vuole unirsi col suo pupo, e si mette a obiettare su statica e idraulica del castello. Se non gli si dà retta, dice «guardi, sono un ingegnere». Si preferirebbe di no (non che non fosse ingegnere, che non rompesse le scatole, ovvio). © RIPRODUZIONE RISERVATA L’axforisma di J-Ax Uno dei miei amici più duri mi ha confessato le paure più grandi della sua vita: quel giorno che, lanciandosi, il paracadute ha avuto un malfunzionamento, e quella sera che ha dimenticato l’iPhone senza Pin a casa della ragazza. Ancora trema 22 italia: 51575551575557 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera AVVISO A PAGAMENTO ENERGIA PULITA ? IL GOVERNO RENZI DICE NO GRAZIE” “ Con la recente approvazione al Senato del DL Competitività e della norma “spalma-incentivi” in esso contenuta, il Governo Italiano ha deciso che non è più tempo di sostenere la green economy. Il previsto taglio retroattivo delle risorse destinate agli impianti fotovoltaici non solo farà fallire migliaia di aziende produttrici di energia, comprese molte piccole e medie imprese (PMI), ma metterà anche in crisi l’intera filiera e le tantissime imprese manifatturiere che hanno investito nel fotovoltaico per autoprodursi l’energia e rilanciare la propria competitività. Si fermano gli investimenti in ricerca e innovazione delle tante imprese italiane che hanno scommesso sulle nuove tecnologie (accumulo, SEU, smart grids). Si allontanano definitivamente gli investitori esteri, che avevano sottoscritto contratti e creduto nelle potenzialità del mercato italiano sulla base di parametri e rendimenti che ora invece vengono modificati in maniera retroattiva e unilaterale, creando un enorme danno reputazionale al Paese. L’obiettivo di ridurre il prezzo dell’energia per le PMI italiane è pienamente condiviso e può essere raggiunto con soluzioni alternative. Il settore dell’energia rinnovabile di fatto gioca un ruolo determinante nell’abbattimento nel tempo del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, che rispetto ad un anno fa è calato da 70 a 45 € /MWh. Ma il calo dei prezzi all’ingrosso continua a non riflettersi in bolletta, non certo per colpa delle rinnovabili. La Camera dei Deputati può ancora intervenire per stralciare la norma. Chiediamo che si apra subito un tavolo tecnico che valuti le proposte alternative che già esistono e sono percorribili. Serve solo la volontà di discuterle. La green economy è il futuro. Non fermatela. ASSORINNOVABILI www.salvalerinnovabili.it @assoRinnovabili - #salvalerinnovabili ANIE RINNOVABILI www.anie.it www.anierinnovabili.it Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 23 italia: 51575551575557 Economia `V `ii ÀÃi /- > ÃiÌÌ>> >L -> >à > ÃiÌÌ>> /Ì ` -Ì>Ì >Ì ` iÜ 9À >}}À>Ì >i Ài Óä°ää /Ì /- Ì« ä{ä£ÉäÓÉ£x {]Óxä¯ £äÓ]ä£ Ì« Èä£É££ÉÓÈ Ç]Óxä¯ £{{]än Ó]ÓÓ Ì« £ä£xÉä{É£x Î]äää¯ £ä£]Ó Ì« £££xÉäÉÓÈ Î]£ää¯ ££x]Ç{ £]ÈÓ Ì« £££xÉä{É£È Î]Çxä¯ £äx]Ç£ Ì« äÎä£ÉänÉÎ{ x]äää¯ £Óä]{ä Î]äÎ /Ì i`° +ÕÌ° ,i`° ivv° ÓäÇ iÌÌ ¯ `À> È°näÇ]Çx ä]Ó¯ e £ iÕÀ ä]ÈÓ¯ e À>VvÀÌi °ÈxÎ]ÈÎ ä]xn¯ e £ iÕÀ £ÎÇ]ä{ää Þi ä]Ó£¯ e £ iÕÀ ä]ÇÓ{ ÃÌiÀi ä]Óί e Ì« äÈ£xÉäÉ£Ç Ó]£ää¯ £äx]ÇÎ £ iÕÀ £]Ó£xÓ vÀ° ÃÛ° ä]䣯 e Ì« £Î£xÉäÉ£n £]Çää¯ £äx]È{ Ì« ää£ÉäÎÉÓä {]Óxä¯ ££x]ÎÓ ä]{ä ä]ä Ì« äxä£ÉäÓÉÎÇ {]äää¯ £äÈ]xä Ì« äÇä£ÉänÉÎ x]äää¯ £Óä]£ä VÌ äÇä£É£ÓÉ£{ ä]{Óä¯ £ää]Óä Î]£Ó Î]ÓÓ ä]£ä £ iÕÀ ]£nä£ VÀ°ÃÛi° ä]Îä¯ e £ iÕÀ £]{xÓ `°V>° ä]äȯ e Ì« ££ä£ÉäÉÓ£ {]Çxä¯ ££]äx Ì« ££ä£ÉäÎÉÓÓ x]äää¯ £Óä]xn Ì« £Îä£ÉäÎÉÓ{ {]xää¯ ££È]Ç £]ÎÎ £]{ Ó]ä£ VÌ änä£ÉäÉ£x ä]Înä¯ £ää]ÓÎ VÌ ää£ÉäÇÉ£È ä]Îää¯ £ää]Ón VÌ £££xÉä{É£n ä]ÇÓȯ £ä£]nÓ ä]ÓÈ ä]Îä ä]È{ *>À} >V{ä® {°ÎÈx]xn ä]{n¯ e Ó{°È{ä]xÎ ä]nǯ e / i® £x°È£n]äÇ ä]xǯ e >`À` £ä°ä£]Óä ä]Óä¯ e /- Ì°-Ì>À £n°£ä{]ÎÇ ä]Îȯ Ü ià £Ç°ääÎ]ÓÓ ä]£Ó¯ e } } >Ã`>µ {°{È{]ÎÎ ä]{{¯ e -E* xää £°Ç]ÇÈ ä]ä{¯ e Pubblica amministrazione Sì allo sblocco di 4 mila ritiri nella scuola, sarebbe la settima deroga alla legge Fornero Primari e docenti, pensione dopo i 68 anni La Camera alza la soglia di età prevista per le uscite obbligatorie Per professori universitari e medici primari il pensionamento d’ufficio potrà scattare dopo i 68 anni. È una delle novità del decreto legge di riforma della Pubblica amministrazione contenuta in un emendamento del relatore in commissione Affari costituzionali della Camera, Emanuele Fiano (Pd). Il provvedimento ora è in attesa del parere della commissione Bilancio, prima di tornare nell’aula di Montecitorio. Dopo la polemica di questi giorni per l’abbassamento obbligatorio a 65 anni del pensionamento di medici e professori, viene dunque rivista al rialzo la soglia minima. Per i medici ospedalieri il limite resta 65 anni, mentre per i ricercatori universitari scende a 62. Ma intanto è scontro aperto tra i rettori e il governo: a prendere le difese della categoria è il presidente della Crui (conferenza rettori), Stefano Paleari, che ha scritto al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, per chiedere che ciò che riguarda l’università sia oggetto di un provvedimento apposito. la Camera ieri ha detto «sì» allo sblocco dei 4 mila pensionamenti nella scuola, «nonostante — spiega il presidente Francesco Boccia (Pd) — il parere contrario del ministero dell’Economia», motivato dalla contrarietà della Ragioneria ma superato dalla «spinta all’innovazione» della commissione. Parole che hanno lasciato l’amaro in bocca al Mef In realtà la vera deroga alla legge Fornero sulle pensioni è altrove: nella salvaguardia dei cosiddetti «quota 96», i 4 mila insegnanti e collaboratori scolastici che sono rimasti impigliati tra i vecchi e i nuovi criteri pensionistici e che, dopo 31 mesi di attesa, dovrebbero ora poter andare in pensione dal 1° settembre. La commissione Bilancio del- dove, sottolinea che le obiezioni della Ragioneria non erano assolute ma riguardavano la particolarità che le coperture venissero da tagli lineari ma anche il fatto che gli insegnanti «quota 96» un lavoro ce l’hanno, a differenza di altre categorie «salvaguardate», e che in questo modo si smonta pezzo pezzo la legge Fornero. E infatti se la soluzione per i «quota 96» diventerà legge, salirà a sette il numero delle deroghe alla contestata riforma dell’ex ministro del Lavoro del governo Monti, Elsa Fornero, tutte relative a varie categorie di «esodati». La prima salvaguardia, prevista dal decreto Salva-Italia, ha riguardato 65 mila lavoratori e ha trovato attuazione con il decreto ministeriale 1° giugno Le novità 170 mila esodati salvaguardati Sono 170 mila le persone salvaguardate rispetto alla legge Fornero, che ha subìto finora sei deroghe I «quota 96» possono andare a casa Con il dl sulla Pa si dà il via libera al pensionamento dei 4 mila «esodati» della scuola dal 1° settembre Via dal lavoro a 68 anni Per professori universitari e medici primari il pensionamento d’ufficio potrà scattare dopo i 68 anni, e non 70 2012. La seconda è stata prevista dal decreto legge 95 del 2012 («spending review») per altri 55 mila lavoratori. La terza è stata inserita nella legge di Stabilità per il 2013 e ha riguardato 10.130 lavoratori. La quarta, che ha interessato 6.500 persone, è stata introdotta con il decreto legge 102 del 31 agosto 2013, convertito dalle legge 124/2013 (successivamente il decreto 101/2013 ha disposto un ulteriore contingente di 2.500 lavoratori, familiari di disabili che abbiano assistito il disabile nel 2011). La quinta salvaguardia è stata introdotta dalla legge di Stabilità 2014 e riguarda 23 mila pensionandi. La sesta è stata approvata alla Camera lo scorso mese, riguarda 32 mila persone e aspetta il via libera del Senato. «In totale le deroghe alla Fornero costano 11 miliardi e 600 milioni — sintetizza Cesare Damiano, presidente commissione Lavoro alla Camera —. Ma sono giuste perché mettono al riparo 170 mila persone che sarebbero diventate nuovi poveri». Valentina Santarpia © RIPRODUZIONE RISERVATA Mediobanca L’analisi: per i primi 50 gruppi quotati fatturato in calo del 5%, le aziende private hanno tenuto meglio delle pubbliche Lo stipendio dei top manager? È 36 volte quello dei loro dipendenti Valori in miliardi di euro Chi ha guadagnato di più (2009-2013) dividendi 11,9 Iincassati 30,5 miliardi dallo Stato 4,3 2,8 2,6 2,3 I dividendi incassati miliardi dai privati 2,0 1,3 1,2 1,2 1,0 Edizione 18,2 Fonte: R&S Mediobanca 5,7 Salini Impregilo AUTOSTRADA BRESCIA VERONA VICENZA PADOVA S.P.A. AVVISO DI AGGIUDICAZIONE Società Appaltante: Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova SpA Via F.Gioia, 71 - 37135 Verona - Tel. 045/8272.222 - Fax: 045/508199 - sito internet: http://www.autobspd.it - e-mail: autobspd@autobspd.it Procedura di gara: aperta, ai sensi dell’art. 55, D.Lgs. 12 Aprile 2006, n. 163 e s.m. Data aggiudicazione: 24/06/2014. Criterio di aggiudicazione: art. 82, comma 2, lettera a), D.Lgs. 163/2006 e s.m., ovvero criterio del prezzo più basso, determinato mediante ribasso percentuale sull’elenco prezzi posto a base di gara. Offerte ricevute: Lotto 3 - 107 (centosette), Lotto 6 - 121 (centoventuno). Operatore aggiudicatario: Lotto 3 - Consultecno S.r.l., Contrà San Francesco, 65 - 36100 Vicenza (VI) - ribasso offerto: 25,8130%, Lotto 6 - Adriacos S.r.l., Via Giovanni Agnelli, 2 - loc. Crosere - 33053 Latisana (UD) - ribasso offerto: 25,6190%. Natura dei lavori e luogo di esecuzione: lavori per il rifacimento del manto d’usura e degli strati sottostanti della pavimentazione dell’Autostrada A4, tratto Brescia - Padova, dell’Autostrada A31 della Valdastico, della Tangenziale Sud di Verona e pertinenze esterne, suddivisi nei seguenti due lotti: Lotto 3: Importo a base d’asta: € 3.921.499,52 di cui € 82.641,74 per oneri diretti per la sicurezza, € 137.131,67 per costi specifici per la sicurezza ed € 516.164,27 per costi del personale. Lotto 6: Importo a base d’asta: € 1.626.292,21 di cui € 34.272,51 per oneri diretti per la sicurezza, € 21.927,54 per costi specifici per la sicurezza ed € 236.108,04 per costi del personale. L’elenco degli offerenti è rilevabile nell’Area Fornitori, Sezione Bandi e Concorsi del sito web www.autobspd.it. Il Presidente - Flavio Tosi si tutto — per quella privata il 90,7% del giro d’affari è all’estero — e cambia la geografia dei mercati: l’Italia ha perso il 27%, il resto dell’Europa è cresciuto del 14%. Sempre per effetto Fiat-Chrysler sono quadruplicate le vendite negli Usa, mentre sono lievitate del 70% in Asia e resto del mondo. Ciò significa che nel 2013 i nostri big industriali hanno realizzato il 49% del fatturato nelle Americhe, il 35% in Europa, e meno del 10% è venuto dall’Italia. Asia e resto del mondo valgono il 16%. L’occupazione è ferma. E, da notare, nel pubblico poco meno di un dipendente su due lavora all’estero mentre nella manifattura pubblica si sale a tre su quattro. Anche se rallentano il passo, i campioni per utili e dividendi restano i big pubblici: Pirelli & C. Codice: AGA03 - 2014 - G0017 CIG: Lotto 1B: 5635736478 Lotto 2B: 563577115B multiplo medio è 82, il «semplice» consigliere delegato guadagna 45,7 volte di più e un direttore generale 21,1. Il fatturato dei superbig è calato del 5% nel 2013 e del 2,8% nei primi tre mesi di quest’anno. La frenata sarebbe però stata più ampia senza il contributo della manifattura privata. L’anno scorso il calo dei ricavi per i maggiori gruppi pubblici, soprattutto energia e utility, è stato del 7,7% mentre i big privati hanno limitato la contrazione all’1,9% grazie al manifatturiero, che ha registrato una ripresa dell’1,5%. Molto è dovuto all’effetto Fiat-Chrysler: «senza» le private avrebbero registrato una flessione dello 0,3%. Nella prima parte 2014 il pubblico cala del 7,6% mentre il fatturato dei privati sale del 5,7%. La manifattura esporta qua- Parmalat © RIPRODUZIONE RISERVATA Privato «batte» pubblico, ma soprattutto il primato va alla manifattura: l’Italia dei grandi gruppi conferma che la ripresa del Paese deve affidarsi alla fabbrica. Lo illustra l’ultima analisi di R&S-Mediobanca sui 50 big quotati. Dal rapporto arriva poi un’altra conferma significative: nelle imprese è maxi la distanza fra le remunerazioni, in media quelle delle figure di vertice sono pari a 36,4 volte il costo del lavoro, in pratica una vita professionale. L’«utopia» di Adriano Olivetti («nessuno guadagni più di 10 volte il salario minimo») è certo molto lontana: il divario massimo in aziende industriali fra i compensi cash (senza stock option) di figure apicali e il costo medio per dipendente è pari a 278 volte. Per un presidente e amministratore delegato il Prada Dividendi «pubblici» Nel 2009-2013 l’Eni ha consegnato allo Stato dividendi per 5,7 miliardi, l’Enel 3,1 Luxottica Group Daniela Polizzi Exor operazioni firmate da F2i. Ossia all’investimento da circa 700 milioni che porterà al 70% del polo rinnovabili di Edison. Il nastro sarà tagliato giovedì 31. F2i e il gruppo dell’energia controllato da Edf e guidato dal ceo Bruno Lescoeur (nella foto) si apprestano a disegnare i contorni del terzo polo delle rinnovabili dopo Enel green power ed Erg. Ai nastri di partenza ci sono 600 megawatt tra solare ed eolico, che saliranno a mille entro un anno. E l’ambizione, nonché le munizioni degli azionisti, per aggregare altre realtà. Terna ltimo bilancio per Vito Gamberale che, come promesso, si appresta a lasciare la guida del fondo F2i al traguardo dei 70 anni (li compie il 3 agosto). I conti semestrali approvati dal cda di ieri segnano un ritorno sull’investimento dell’11% per il primo fondo e del 25% per il secondo. Il board ha poi deciso di distribuire 110 milioni agli azionisti come dividendo per quest’anno. Ma oltre ai conti il board ha anche dato il via libera a una delle maggiori Snam U Enel EDISON-F2I, VIA LIBERA AL TERZO POLO DI ENERGIA VERDE Eni La lente ä]äÓ¯ +ÕÌ° ,i`° ivv° ÓäÇ iÌÌ ¯ ä]Çä¯ e £]Î{Ó `>À i`° Ó£°änx]£Ó /- Ì° - >Ài ÓÓ°Î{{]{ D’ARCO fra il 2009 e il 2013 l’Eni ha cumulato un risultato di 30,5 miliardi e ne ha «consegnati» allo Stato 5,7, l’Enel ha guadagnato 18,2 miliardi e ne ha versati 3,1 all’azionista statale: il rapporto dividendo-prezzo medio è stato rispettivamente del 6,6 e 6,5% (per Terna e Snam è stato del 7 e del 6,7%). Infine nell’annuario dei primi 50 big vengono registrate le cariche cumulate nei board dai super-manager. Al top ci sono Sergio Marchionne con sette, tutte nel gruppo Exor; Monica Mondardini sei, di cui cinque in Cir e una in Atlantia; Gilberto Benetton ne cumula quattro interne a Edizione e un posto in Mediobanca; cinque cariche anche per Francesco Caltagirone, quattro nel suo gruppo e una in Acea. Sergio Bocconi © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice: AGA02 - 2014 - G0006 CIG: Lotto 1B: 5635736478 Lotto 2B: 563577115B AUTOSTRADA BRESCIA VERONA VICENZA PADOVA S.P.A. AVVISO DI AGGIUDICAZIONE Società Appaltante: Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova SpA Via F.Gioia, 71 - 37135 Verona - Tel. 045/8272.222 - Fax: 045/508199 sito internet: http://www.autobspd.it - e-mail: autobspd@autobspd.it. Procedura di gara: aperta, ai sensi dell’art. 55, D.Lgs. 12 Aprile 2006, n. 163 e s.m. Data aggiudicazione: 24/06/2014. Criterio di aggiudicazione: art. 82, comma 2, lettera a), D.Lgs. 163/2006 e s.m., ovvero criterio del prezzo più basso, determinato mediante ribasso sull’elenco prezzi posto a base di gara. Offerte ricevute: Lotto 1B - 152 (centocinquantadue), Lotto 2B - 132 (centotrentadue). Operatore aggiudicatario: Lotto 1B - Italbeton S.r.l., Via Doss Trento, 45 38100 Trento (TN) - ribasso offerto: 17,2830%, Lotto 2B - Impresa F.lli Capparotto di Capparotto Enzo & C. S.n.c., Via Levico, 7 - 350353 Mestrino (PD) - ribasso offerto: 17,9090%. Natura dei lavori e luogo di esecuzione: interventi urgenti e non programmabili sulle pavimentazioni, in tratti sparsi di corsie e carreggiate, delle Autostrade A4 e A31, raccordi esterni e pertinenze, suddivisi nei seguenti due lotti: Lotto 1B: importo a base d’asta € 1.150.000,00 di cui € 22.105,11 per oneri diretti per la sicurezza, € 66.108,42 per costi specifici per la sicurezza ed € 171.985,14 per costi del personale; Lotto 2B: importo a base d’asta € 1.374.000,00 di cui € 26.673,41 per oneri diretti per la sicurezza, € 66.108,42 per costi specifici per la sicurezza ed € 204.753,65 per costi del personale. L’elenco degli offerenti è rilevabile nell’Area Fornitori, Sezione Bandi e Concorsi del sito web www.autobspd.it. Il Presidente - Flavio Tosi 24 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 CASA S.p.A. Via Fiesolana n. 5 - 50121 FIRENZE Tel. 055/226241 - Fax 055/22624269 www.casaspa.it CAPITALVITA ESTRATTO DI BANDO DI GARA DESCRIZIONE: procedura di gara con procedura aperta da aggiudicare con il criterio del’offerta economicamente più vantaggiosa ex art. n. 83 D.lgs 163/2006 per l’affidamento del servizio di coperture assicurative di CASA S.p.A.. Stazione Appaltante CASA S.p.A. Lotto 1 - Incendio - CIG 5851928BBE; Lotto 2- RCT/O - CIG 58519448F3; Lotto 3 Tutela Legale - CIG 58520310C1; Lotto 4 - Infortuni Dirigenti + Infortuni Conducenti - CIG 5852043AA5; Lotto 5 - Furto - CIG 585205548E; Lotto 6 - Elettronica - CIG 58520608AD. AMMONTARE DELL’APPALTO: Lotto Valore annuo Valore intero periodo 1 Incendio € 150.000,00 € 450.000,00 2 RCT/O € 50.000,00 € 150.000,00 3 Tutela Legale 4 Infortuni Dirigenti/ Infortuni Conducenti 5 Furto € 12.000,00 € 36.000,00 6 Elettronica Totale € 8.000,00 € 24.000,00 € 4.000,00 € 12.000,00 € 4.000,00 € 12.000,00 € 228.000,00 € 684.000,00 CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: offerta economicamente più vantaggiosa. DURATA: la durata dei servizi oggetto dell’appalto è triennale. La documentazione di gara è a disposizione dei concorrenti presso CASA S.p.A. previo appuntamento. Il Bando integrale,il disciplinare di gara e l’intera documentazione di gara è visionabile e scaricabile sul sito internet www.casaspa.it dal giorno 04.08.2014. TERMINE RICEVIMENTO OFFERTE: ore 13,00 del giorno 29.09.14. DATA GARA: 30.09.14 ore 11,30. IL DIRETTORE GENERALE - Arch. Vincenzo Esposito Codice Gestione: 006 CAPITALPREVI Codice Gestione: 007 Codice Impresa: 421 PROSPETTO SEMESTRALE DELLA COMPOSIZIONE DELLA GESTIONE SEPARATA IN EURO Descrizione categoria Alla chiusura del semestre di riferimento 30/06/2014 importi da libro mastro (1) 100 Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso 200 Titoli di capitale 300 Altre attività patrimoniali 400 Passività patrimoniali 1000 Saldo attività della gestione separata Codice Impresa: 421 Codice Gestione: 009 PROSPETTO SEMESTRALE DELLA COMPOSIZIONE DELLA GESTIONE SEPARATA IN EURO SEMESTRE DI RIFERIMENTO: 1 GENNAIO 2014 - 30 GIUGNO 2014 Redatto il 24 luglio 2014 VALORPREVI SEMESTRE DI RIFERIMENTO: 1 GENNAIO 2014 - 30 GIUGNO 2014 Redatto il 24 luglio 2014 Alla chiusura del periodo di riferimento precedente 31/12/2013 Descrizione categoria importi da libro mastro (1) Alla chiusura del semestre di riferimento 30/06/2014 importi da libro mastro (1) 100 Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso 11.230.551.890 9.720.934.409 237.488.008 217.595.282 200 Titoli di capitale 1.085.302.377 797.149.318 300 Altre attività patrimoniali -30.579 -20.442 12.553.311.696 10.735.658.567 400 Passività patrimoniali 1000 Saldo attività della gestione separata (1) al netto delle attività eventualmente iscritte, ai sensi dell'articolo 8 comma 4 del Regolamento, nell'apposita sezione del libro mastro. Codice Impresa: 421 PROSPETTO SEMESTRALE DELLA COMPOSIZIONE DELLA GESTIONE SEPARATA IN EURO Alla chiusura del periodo di riferimento precedente 31/12/2013 SEMESTRE DI RIFERIMENTO: 1 GENNAIO 2014 - 30 GIUGNO 2014 Redatto il 24 luglio 2014 Alla chiusura del semestre di riferimento 30/06/2014 Descrizione categoria importi da libro mastro (1) 207.929.746 210.976.137 4.679.027 4.368.703 10.592.768 7.320.353 -9.785 -6.541 223.191.756 222.658.652 (1) al netto delle attività eventualmente iscritte, ai sensi dell'articolo 8 comma 4 del Regolamento, nell'apposita sezione del libro mastro. Alla chiusura del periodo di riferimento precedente 31/12/2013 importi da libro mastro (1) 100 Obbligazioni ed altri titoli a reddito fisso - - - 1.464 - - - 2.478.681 - 200 Titoli di capitale 300 Altre attività patrimoniali 400 Passività patrimoniali 1000 Saldo attività della gestione separata importi da libro mastro (1) 2.477.217 (1) al netto delle attività eventualmente iscritte, ai sensi dell'articolo 8 comma 4 del Regolamento, nell'apposita sezione del libro mastro. COMUNE DI MILANO Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Urbanistica Generale AVVISO DI GARA Determinazione a contrattare n. 23 del 3/07/2014 AFFIDAMENTO DELLA CONCESSIONE D’USO DELL’IMMOBILE GIA’ DENOMINATO “VILLA CAIMI-FINOLI” E DELLE RELATIVE PERTINENZE, SITO IN VIA ALDINI/PIOMBINO, NONCHE’ DELLA CONCESSIONE IN DIRITTO DI SUPERFICIE DELLE AREE CONFINANTI, DA DESTINARSI A SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO E GENERALE Tipo di procedura: aperta, aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa. Durata della concessione: - per l’affidamento della concessione in uso dell’immobile denominato Villa Caimi-Finoli e delle sue pertinenze perimetrate e individuate come Ambito A, un periodo minimo di 20 anni e massimo di 40 anni, prorogabile; - per l’affidamento della concessione in diritto di superficie degli immobili compresi nell’Ambito B, una durata massima di 60 anni, prorogabile. Termine di ricevimento delle offerte: 31/10/2014 - ore 12,00. Seduta pubblica (apertura plichi): 4/11/2014 - ore 11:00 (in Via G.B. Pirelli n. 39 - 20124 Milano). Condizioni di partecipazione: vedi Avviso integrale di Gara, Capitolato Speciale di concessione ed altri allegati disponibili sul sito http://www.comune.milano.it, alla sezione Servizi on-line / Bandi e avvisi di gara. Il Responsabile del Procedimento Angelo Daniele Isella Pubblicazione In conformità alle normative IVASS vigenti. Polizze rivalutabili individuali e collettive di assicurazione sulla vita e di capitalizzazione. CARDIF VITA Compagnia di Assicurazione e Riassicurazione S.p.A. Sede Legale e Direzione: 20132 MILANO - Via Tolmezzo, 15 Palazzo D PROVINCIA DI SIENA SETTORE FORMAZIONE, LAVORO, SVILUPPO ECONOMICO E RURALE AVVISO PUBBLICO PROVINCIALE PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI FINALIZZATI AL CONSEGUIMENTO DI UNA QUALIFICA PROFESSIONALE PER SOGGETTI CHE HANNO ASSOLTO L’OBBLIGO DI ISTRUZIONE E SONO FUORIUSCITI DAL SISTEMA SCOLASTICO (DROP-OUT) con l’applicazione di tabelle Standard dei costi di cui alla DGR 240/2011 Anno Formativo 2014-2015 Il Settore Formazione, Lavoro, Sviluppo Economico e Rurale ha emanato con Determinazione Dirigenziale n. 1947 del 18/07/2014 un “AVVISO PUBBLICO PROVINCIALE PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI FINALIZZATI AL CONSEGUIMENTO DI UNA QUALIFICA PROFESSIONALE PER SOGGETTI CHE HANNO ASSOLTO L’OBBLIGO DI ISTRUZIONE E SONO FUORIUSCITI DAL SISTEMA SCOLASTICO (DROP-OUT) con l’applicazione di tabelle Standard dei costi di cui alla DGR 240/2011 - Anno Formativo 2014- 2015”, con risorse del Piano esecutivo regionale della Garanzia per i giovani (Fondi YEI) pari a € 513.324,00. Le domande, corredate della relativa documentazione, dovranno pervenire alla Provincia di Siena, Settore Formazione e Lavoro, Via Pantaneto n. 101 - 53100 Siena - entro le ore 13.00 del 31/08/2014. L’Avviso integrale è pubblicato sul sito www.impiego.provincia.siena.it nella Sezione tematica “Bandi”. Per informazioni contattare il Settore Formazione, Lavoro, Sviluppo Economico e Rurale, Via Pantaneto, 101 Siena dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00, al seguente indirizzo email: bucalossi@provincia.siena.it. IL DIRIGENTE - Dr.ssa SIMONETTA CANNONI AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO FORLANINI P.ZZA C. FORLANINI, 1 00151 ROMA ESTRATTO AVVISO DI GARA ESPERITA PER IL SERVIZIO DI NOLEGGIO FOTOCOPIATORI Questa Azienda con deliberazione n. 147 del 02/07/2014 ha aggiudicato la gara a procedura aperta per l’affidamento del servizio di noleggio ed assistenza on site di apparecchiature multifunzioni per la stampa digitale con funzioni di fotocopiatrici, per le necessità dell’Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini, per un periodo di mesi 48 per l’importo complessivo di € 366.409,42 C/IVA. Codice CIG: 56939972F8. E’ risultata aggiudicataria la Ditta Digital Group S.r.l. di Roma. L’avviso di aggiudicazione è stato inviato alla GUUE il 16/07/2014 e pubblicato sui siti internet http://www.regione.lazio.it, http://www.serviziocontrattipubblici.it e sul sito internet dell’Azienda http://www.scamilloforlanini.rm.it/benieservizi da ciascuno dei quali può essere tratta ogni ulteriore informazione. Responsabile del Procedimento: Dott. Paolo Farfusola. IL DIRETTORE GENERALE (Dott. Antonio D’Urso) REGIONE TOSCANA ESTAV Nordovest Sede Legale: Via Cocchi 7/9 Loc. Ospedaletto - 56121 Pisa ESITO DI GARA PER ESTRATTO Si rende noto che Estav Nordovest con Deliberazione n. 242 del 14.7.2014 ha aggiudicato la seguente procedura di gara: Servizio di allestimento di preparazioni galeniche per l’AUSL 1 Massa e Carrara. Tutti gli atti sono disponibili sul sito Aziendale: http://www.estav-nordovest.toscana.it/delibere.php. Il Direttore U.O.C. Acquisizione servizi ed attività territoriale f.to Dr. Antonio Riccò TRIBUNALE DI MILANO Estratto bando di gara Stazione appaltante: Agenzia del Demanio - Direzione Centrale Manutenzione, Contratti e Beni Confiscati - Gare - Via Barberini 38 00187 ROMA - Tel. 06.423671 - Fax. 06.42367310 - e-mail: dg.Gare@agenziademanio.it. Oggetto: servizio di progettazione definitiva, progettazione esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione per l’immobile denominato “Padiglione 14 ex ospedale L. Bonomo”, ubicato in Bari, via Giulio Petroni. Procedura di gara: procedura aperta, ai sensi dell’art. 55, co. 5, del D.Lgs. 163/06. Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa. Valore stimato massimo dell’appalto: € 344.716,84 oltre IVA e CNPAIA. Documentazione: il bando integrale, trasmesso alla GUUE in data 08/07/2014 e pubblicato sulla G.U.R.I. n. 80 del 16/07/2014, è consultabile unitamente al capitolato, al disciplinare di gara ed ai relativi allegati sul sito www.agenziademanio.it. Termine ultimo e luogo per la presentazione delle offerte: ore 12:00 del 06/10/2014 all’indirizzo della stazione appaltante. Responsabile del Procedimento: arch. Fulvio Berretta, e-mail fulvio.berretta@agenziademanio.it. Il Direttore Centrale - Bruno Fimmanò SAF S.r.l. IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA Con provvedimento in data 28 luglio 2014 il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato l’avvio della procedura di vendita della partecipazione detenuta da SAF S.r.l. in A.S. nel Consorzio Stabile Operae - Tecnologie e Sistemi Integrati di Costruzione. Pertanto, i soggetti interessati all’acquisto del Complesso “Quadrilatero” potranno partecipare alla due diligence delle procedure di cessione di Impresa S.p.A. in A.S. e di Dirpa S.c. a r.l. in A.S. Il Commissario Straordinario di SAF S.r.l. in A.S. Prof.ssa Daniela Saitta Entra in Cardif con il tuo smartphone CP 51/2014: Il Tribunale di Milano Sezione Fallimenti con decreto in data 26.6.2014 dep. 30.6.2014 ha dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo dell’impresa: E. SIANI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE, con sede legale in Milano Via Leopoldo Cicognara, 2. Il Tribunale ha delegato alla procedura il G.D. Filippo D’Acquino; ha nominato Commissario Giudiziale: Dott. Luigi Donzelli C.so Sempione 72 Milano; ha fissato la data del 13.10.2014 alle ore 10,00 per l’adunanza dei creditori presso l’aula B, piano I, lato Via San Barnaba del Palazzo di Giustizia. M0013694 TRIBUNALE DI MILANO MELZO - VIA MARTIRI DELLA LIBERTA’ 44 “CENTRO DIREZIONALE TANGRAM” - LOTTO 1: Uffici P.1° 503 mq (25 vani). Pavimenti misti piastrelle ceramica e moquette, partizioni interne pareti cartongesso con porte legno, controsoffitti in fibra minerale, bagni pavimentazione e rivestimento piastrelle ceramica. Prezzo base € 620.000,00. LOTTO 2: Uffici P.3° 422 mq (12 vani). Prezzo base € 520.000,00.LOTTO 3: Uffici P.4° 289 mq e terrazzi 65 mq. Prezzo base € 360.000,00. LOTTO 4: n. 2 magazzini, 1 sala ristoro, 1 bagno e 2 “locali tecnici” contenenti materiale per ascensori, totale 414 mq. Pavimentazione piastrelle ceramica e porte alluminio. Prezzo base € 250.000,00. LOTTO 5: n. 12 posti auto piano interrato 570 mq. Pavimentazione in cemento lisciato. Prezzo base € 280.000,00. LOTTO 6: n. 3 posti auto esterni. Prezzo base € 10.000,00. LOTTO 7: Lotto comprendente beni di cui ai lotti 4,5 e 6: n. 2 magazzini piano interrato lotto 4, n. 4 posti auto piano interrato lotto 5 (da sub. 716 a 719), n. 3 posti auto esterni lotto 6. Prezzo base € 70.000,00. Vendita senza incanto 1010-14 h 13:15. G.D. Dr.ssa Simonetti. Curatore Dr. Corrado A. tel. 0255189312. Per informazioni e visita immobile Dr. Belloni A. tel. 3487863595. Rif. Fall. 148/13. M0013855 TRIBUNALE DI MILANO C.P. 2/2014: Il Tribunale di Milano Sezione Fallimenti con decreto in data 19.6.2014 dep. 20.6.2014 ha dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo dell’impresa Unimatic Engineering srl in Liquidazione, con sede in Milano, Viale Brianza 20. Il Tribunale ha delegato alla procedura il G.D. Dott.ssa Amina Simonetti; ha nominato Commissario Giudiziale il Dott. Andrea Simonetti; ha fissato la data del 15.10.2014 alle ore 12,00 per l’adunanza dei creditori presso l’aula B, piano I, lato Via San. Barnaba del Palazzo di Giustizia. M0013446 Tribunale di Milano TRIBUNALE DI MILANO Tribunale di Milano Fall. 584/2009: Tribunale Milano Fallimento Convertflex s.r.l esamina manifestazioni interesse per l’acquisto ramo aziendale operativo di produzione di buste in plastica e lavorazioni di plastica in genere. Esse dovranno pervenire entro il 12.9.2014 all’indirizzo pec f584.2009milano@pecfallimenti.it con allegata copia assegno circolare intestato al fallimento quale cauzione pari al 10% del prezzo offerto. Modalità di vendita decise dal Giudice con successiva ordinanza. Per ogni altra informazione inviare mail al curatore all’indirizzo pec. M0013662 CP. 190/2013: Techlab srl in liquid. vende, senza incanto, in Milano: Lotto 1, Via A. Papa 30, n. 2 immobili uso ufficio, piano 9 e 10 (mq. 1360); n. 2 immobili uso magazzino, piano seminterrato (mq. 621), n. 12 posti auto coperti, alcuni doppi. Prezzo base € 4.957.000,00, rilancio € 25.000,00. Lotto 2, Via Fioravanti 5, immobile cielo/terra (mq. 1761) con annessa autorimessa (mq. 306). Prezzo base € 5.940.000,00, rilancio € 25.000,00. Asta in data 25.9.2014, ore 15, presso lo studio del notaio Salvatore D’Avino di Milano, C.so Vittorio Emanuele II n. 30. Per informazioni e visite telefonare a Dr. Maxia, 0254102495 maxianevio@tin.it. M0013932 C.P. 26/2014: Il Tribunale di Milano Sezione Fallimenti con decreto in data 19.6.2014 dep. 23.6.2014 ha dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo dell’impresa GANGEMI SRL con sede in Milano Via Plezzo 80. Il Tribunale ha delegato alla procedura il G.D. Dott.ssa Simonetta Bruno; ha nominato Commissario Giudiziale il Dott. Vincenzo Masciello Via Boccaccio n. 7 - 20123 Milano; ha fissato la data del 24.9.2014 alle ore 13,15 per l’adunanza dei creditori presso l’ufficio del Giudice Delegato nel Palazzo di Giustizia. TRIBUNALE DI MILANO TRIBUNALE DI MILANO CONCORDATO PREVENTIVO N. 307/2013 Il Tribunale di Milano Sezione Fallimenti con decreto in data 12/06/2014 dep. 17/06/2014 ha dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo dell’impresa VERCONSULT SPA IN LIQUIDAZIONE CON SEDE IN MILANO PIAZZA VELASCA N. 4 Il Tribunale ha delegato alla procedura la dott.ssa Irene Lupo; ha nominato un collegio di commissari giudiziali: dott. Lorenzo Buraggi, Corso Europa n. 10 Milano; dott. Federico Vigevani, Via Santa Sofia n. 27 Milano; avv. Marco Angelo Russo, Bastioni di Porta Volta n. 7 Milano; ha fissato la data del 5/11/2014 alle ore 13,30 per l’adunanza dei creditori presso l’aula B, piano I, lato Via San Barnaba del Palazzo di Giustizia. M0013408 Finraf S.p.A. invita a presentare offerta irrevocabile di acquisto, ad un prezzo non inferiore ad euro 7.500.000,00 (settemilionicinquecentomila//00) oltre I.V.A. (reverse charge), avente ad oggetto l’acquisto in UNICO LOTTO di una porzione immobiliare destinata a poliambulatorio su quattro livelli, sita in Milano, Via Santa Croce n. 10/A, di superficie commerciale pari a circa mq 2.631, attualmente condotta in locazione in forza di contratto stipulato in data 13 marzo 2008 per un canone annuo pari ad euro 620.000,00 oltre IVA soggetto a rivalutazione ISTAT annuale. Le offerte in busta chiusa dovranno essere presentate esclusivamente il giorno lunedì 22 settembre 2014 tra le ore 9,00 e le ore 12,00 presso la sede legale di Finraf S.p.A. in Milano, via F.lli Ruffini, 10. Per informazioni ed eventuali visite, nonché per consultare il regolamento di vendita, contattare la dott.ssa Cecilia Giacomazzi, Via F.lli Ruffini, 10 20123 Milano +39 024814477 - fax +39 024815918, e-mail cecilia.giacomazzi@studiostaderini.com. M0014034 CONTRATTO DI QUARTIERE COMUNE DI BRESCIA ESTRATTO Estratto dell’avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse per la riqualificazione di immobile sito in Brescia via Robusti 90 “Torre Tintoretto” L’Aler di Brescia con il Comune di Brescia, nell’ambito dell’attuazione del Contratto di Quartiere 2, intendono raccogliere effettivi interessi da parte di operatori per la riqualificazione dell’immobile denominato “Torre Tintoretto”. E’ stata disposta la proroga del termine per la presentazione delle proposte, la nuova scadenza è stata fissata nel giorno 10/9/2014. S’invitano tutti i soggetti interessati a presentare manifestazione d’interesse per l’acquisto o per altre forme di gestione o valorizzazione patrimoniale di detto immobile e ciò anche al fine di meglio orientare l’individuazione delle più opportune procedure ad evidenza pubblica volte alla riqualificazione di tale immobile. Le manifestazioni d’interesse dovranno essere recapitate entro il termine suddetto, presso la Segreteria Tecnica dell’Aler di Brescia in viale Europa 68 - 25133 Brescia. Tutta la documentazione, costituita dall’Avviso in versione integrale e dal Documento preliminare alla progettazione e riqualificazione della Torre Tintoretto, é disponibile sul sito internet dell’Aler di Brescia: www.aler.brescia.it e del Comune di Brescia: www.comune.brescia.it alla voce Bandi e Gare. Brescia, 22/7/2014 IL Direttore dell’Aler di Brescia - dr.ssa Giacomina Bozzoni TRIBUNALE DI MILANO CP 49/2012: I sottoscritti Dott. Piero Canevelli, avv Bianca Lanzilotta, avv. Salvatore Marceca in qualità di Liquidatori Giudiziali della Metalcom s.r.l. in liquidazione n. 49/2012 Tribunale di Milano premesso che Metalcom s.r.l. in liquid. e in c.p. è proprietaria di un immobile sito a Liscate in via Paolo della Croce 9/11 libero unito a confinante altro immobile di proprietà di terza società, disponibile a venderlo congiuntamente all’immobile della procedura, e che il concordato intende prendere in esame offerte di acquisto dell’intero compendio immobiliare, con specificazione distinta del prezzo di entrambi i lotti, ad un prezzo minimo per la proprietà Metalcom di € 1.000.000,00 (unmilione). invitano i soggetti interessati a concorrere all’acquisto di detto compendio, nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, a presentare una proposta per concorrere alla vendita secondo le modalità qui di seguito esposte. Offerte non inferiori a € 4.000.000,00 (euro quattromilioni) per l’intero compendio della procedura e di terzi senza spese, oneri e imposte per la procedura, e con oneri fiscali, spese di trasferimento ed eventuali oneri di legge a carico dell’aggiudicatario, da far pervenire entro e non oltre le ore 13.00 del giorno 15 settembre 2014, facendo fede la data e l’ora apposti sul retro della busta dal Liquidatore o da un suo delegato, presso lo studio del Liquidatore Avv. Bianca Lanzilotta in Milano, via Durini n. 26, in busta chiusa contenente (i) l’indicazione del prezzo offerto non inferiore ad € 4.000.000,00 (euro quattromilioni) distinguendo il prezzo offerto per ciascuno degli immobili; (ii) la cauzione per il prezzo offerto a Metalcom, a mezzo di assegno circolare intestato a Metalcom s.r.l. in concordato preventivo in liquidazione per importo pari al 10% dell’offerta proposta; (iii) il carattere irrevocabile dell’offerta sino all’eventuale comunicazione di mancata aggiudicazione e restituzione della cauzione. All’esterno della busta dovranno essere indicate (i) le generalità dell’offerente, indirizzo e recapito email pec dello stesso; (ii) la dicitura “offerta per l’acquisto del compendio aziendale di Metalcom s.r.l. in c.p.”. Dopo il deposito delle offerte i Liquidatori valuteranno i termini e modalità della relativa procedura competitiva, dandone comunicazione ai proponenti. Per ulteriori informazioni contattare i liquidatori ai rispettivi indirizzi e-mail: canevelli@viapassione.it, lanzilotta@studiocanonico.com. M0014024 AVVISO BANDO DI GARA Expo 2015 S.p.A. ha indetto la “Procedura aperta n. 590/2014, ai sensi dell’art. 55 del D.Lgs. 163/2006, per l’affidamento del servizio di copertura assicurativa Liability e Property di Expo 2015 S.p.A.”. Modalità per la presentazione delle offerte e reperibilità della documentazione di gara: l’intera documentazione di gara è disponibile sul profilo committente http://www.expo2015.org/it/opportunita-per-il-business/partecipa-alle-gare/gare-in-corso. Importo complessivo a base di gara: l’importo massimo di spesa previsto è di Euro 12.000.000,00 (dodicimilioni/00) imposte escluse, come meglio specificato nella documentazione di gara. Termine ricezione delle offerte: ore 12.00 del 09/09/2014. Responsabile del Procedimento di Affidamento: Dott. Christian Malangone. Il Responsabile del Procedimento di Affidamento Dott. Christian Malangone AGENZIA DELLE ENTRATE DIREZIONE REGIONALE DELLA CAMPANIA Avviso di gara deserta Si rende noto che la procedura aperta indetta con pubblicazione sulla G.U.R.I. n. 37 del 31 marzo 2014 per l’affidamento in concessione del servizio di gestione della mensa presso il palazzo degli uffici finanziari in Napoli, via Diaz, n. 11, CIG 566801304C, è stata dichiarata deserta non essendo pervenuta alcuna offerta entro il termine inderogabile delle ore 12 del 30 maggio 2014. Il Direttore Regionale - Libero Angelillis Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Economia 25 italia: 51575551575557 Trattativa Per Buenos Aires sarebbe la seconda volta dal 2002. Il segretario alle Finanze vola negli Stati Uniti Tango bond, Fmi «vede» l’insolvenza Lagarde: «Ma un default argentino non avrebbe forte impatto» Finisce alla mezzanotte di oggi, ora di New York, il conto alla rovescia nel braccio di ferro che da un mese oppone il governo argentino di Cristina Kirchner ai miliardari Paul Singer e Mark Brodsky, avvocati e nomi di spicco nel mondo degli hedge fund, il primo con Elliott capital e il secondo con Aurelius. E’ l’ultimo giorno per trovare un compromesso, sempre più improbabile, al default del debito di Buenos Aires che ormai molti hanno messo in conto. L’ipotesi bancarotta è sembrata trasparire anche dalle parole di Christine Lagarde. «Sebbene un default sia sempre spiacevole — ha dichiarato il direttore del Fondo monetario — non crediamo che avrebbe conseguenze sostanziali all’esterno, su scala più ampia». Un modo per ridimensionare il possibile impatto sui mercati, stando alle interpretazioni unanimi. Le parole della Lagarde sono arrivate quasi in contemporanea all’ingresso della delegazione argentina capeggiata Pablo Lopez, segretario alle Finanze, e dall’inviato Jorge Capitanich in un palazzo di Manhattan dove ad attenderla c’era Daniel Pollack, il mediatore che ha ricevuto l’incarico la scorsa settimana dal giudice della Corte distrettuale di New York Thomas Griesa. Lo stesso a cui si erano rivolti gli hedge fund ribelli per ottenere il blocco del pagamento degli interessi per 539 milioni di dollari disposto dall’Argentina a favore degli ex possessori dei Tango bond (93% del totale) che avevano aderito agli swap con titoli scontati nel 2005 e 2010. Fondi bloccati, ha deciso il tribunale, finchè non verranno pagati al valore facciale i bond estranei allo swap rastrellati in passato per pochi centesimi dai Buenos Aires La presidente argentina Cristina de Kirchner Washington Il direttore dell’Fmi Christine Lagarde scatterà il default per un paese già provato dalla recessione e da un tasso d’inflazione vicino al 25%. A meno che non si trovi l’accordo in extremis secondo l’ultimatum del giudice Griesa che il 22 luglio aveva chiesto «trattative a oltranza per gli otto giorni che restano». Ma fino a ieri sera l’intesa appariva un miraggio. Buenos Aires potrebbe aver valutato che è meglio arrivare a un default pi- lotato e trattare dopo a condizioni meno onerose. La posta in gioco non è quella di 12 anni fa quando il crac da 120 miliardi di dollari costò il prosciugamento delle riserve valutarie del paese e l’impossibilità di tornare per molto tempo sul mercato del debito. Oggi il volume dei Tango bond ristrutturati è molto inferiore, l’Argentina non è un paese insolvente, le riserve valutarie sfiorano 30 miliardi di dolla- decidere noi se vogliamo un partner e se questo crea valore. Non non abbiamo fretta» ha poi affermato in una conference call il direttore finanziario Marco Giordani. «Poco cambia» per le strategie del gruppo, ha detto ancora il manager riferendosi poi alla mossa di Rupert Murdoch di dare vita alla pay tv europea . La «scarsa visibilità sugli investimenti» suggerisce prudenza in tema di previsioni per fine anno. Sono migliorati infine gli ascolti con le reti del Biscione che registrano una crescita sul pubblico totale dello 0,6% rispetto al primo semestre 2013 sia in prima serata sia nelle 24 ore. ri. La delegazione sudamericana cercherà un accordo dell’ultima ora ma lo scenario di un default tecnico sembra ormai sempre più probabile. Il capo delegazione Pablo Lopez si è chiuso in conclave con il mediatore Pollack ma senza nessun faccia a faccia con gli hedge fund che il governo e la stampa argentina additano come «fondi avvoltoi» che si trincerano dietro «una giustizia Usa corrotta». Un altro segnale è stato fino a ieri sera il mancato arrivo da Caracas, dove era in corso il vertice del Mercosur, del ministro dell’Economia Axel Kicillof. Anche i trader hanno votato per lo scenario rottura con un rialzo di 27 punti base delle polizze di copertura (credit swap) ma senza toccare i massimi di 1.900 punti del mese scorso. Non uno scenario da panico. Secondo Fitch le banche presenti in Argentina, da Bbva a Hsbc e Citi, potrebbero affrontare la volatilità valutaria di un default tecnico in condizioni ben diverse da quelle del 2002. © RIPRODUZIONE RISERVATA Carlo Turchetti I conti Mediaset in rosso, nessuna fretta sulla pay tv © RIPRODUZIONE RISERVATA Eni, sciopero contro i tagli a Gela Sciopero all’Eni contro il ridimensionamento del settore chimica e raffinazione. Secondo i sindacati l’adesione è stata del 90%. Sul piatto la possibile chiusura di cinque siti in Italia, tra cui quello siciliano di Gela. II caso Recordati Il gruppo chiude il semestre con utili in crescita del 18%. Vicina la vendita in America di un nuovo farmaco La farmaceutica made in Italy scommette (e vince) negli Usa Vertice Giovanni Recordati, presidente e Ceo commercializzazione di farmaci. Rileva Giovanni Recordati, presidente e amministratore delegato, come i risultati siano in linea con le attese degli analisti che prevedono un utile netto a 150 milioni per l’esercizio in corso e confermano «la crescita di valore della società e la possibilità di continuare a remunerare gli azionisti». Il consiglio di amministrazione da 1,764 64 mar mag llug Montepaschi, spunta York Capital con il 5% Fondazione in stallo Mansi lascia da agosto miliardi il pagamento che dovrebbe onorare l’Argentina per evitare il default anni sostiene una politica di forte incentivazione dei soci con una distribuzione della cedola alla fine dell’anno pari alla metà dei profitti di esercizio. L’istantanea dei conti di metà anno di Recordati suggerisce però anche stavolta che la crescita si basa sulla capacità di un gruppo di crescere sui mercati esteri e di limitare l’esposizione domestica dove l’impatto dei farmaci generici riduce i margini di manovra per tutti gli operatori. In questi ultimi 15 anni Recordati ha fatto shopping oltre-frontiera chiudendo una ventina di operazioni (ricorda per certi versi la politica di acquisizioni di Campari pur con i distinguo di settore) e ciò le ha consentito di giovarsi di economie di scala altrimenti impensabili. Così è da registrare con ottimismo lo 2,058 58 gen Protesta MILANO — La tempistica non poteva essere più azzeccata: ieri il tradizionale studio di Mediobanca sulle società quotate le ha assegnato la palma del maggior incremento di fatturato nel 2013 (+13,8% sul 2012). E nello stesso giorno Recordati ha diffuso i conti del bilancio del primo semestre 2014 che segnalano ricavi ancora in aumento (+6,3% a 507,6 milioni di euro) e profitti (al netto delle imposte) a 83 milioni di euro con una variazione positiva del 18,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Dati lusinghieri anche al netto di un cambio sfavorevole a causa del supereuro nei confronti della lira turca, il rublo e il dollaro, valute di riferimento di mercati in cui la società farmaceutica guidata dall’omonima famiglia è ben presente a seguito di acquisizioni e 2,349 49 0,886 86 6 500 Il calo degli investimenti in pubblicità manda in rosso per 20,5 milioni il bilancio di Mediaset nel primo semestre dell’anno contro un utile di 30 milioni segnato a fine giugno 2013. Tengono i ricavi a 1,724,8 miliardi (da 1,737 miliardi), mentre l’indebitamento è stato ridotto a 1 miliardo dai 1,459 di fine dicembre. Sulla perdita ha inciso per 12,3 milioni l’adeguamento del valore di carico della partecipazione in Digital Plus al suo valore di realizzo nella vendita a Telefonica. Anche se, viene osservato in una nota, l’ingresso in Premium di un partner come Telefonica avvia il processo di apertura della pay tv italiana a ulteriori soci internazionali. «Possiamo La chiusura di ieri +0,44% a 1,371 euro 1,175 75 miliardi costo dell’eventuale default per le richieste di rimborso dai titolari di bond Valuta L’Argentina ha riserve per 30 miliardi di dollari D’ARCO In Borsa 1,471 71 29 fondi di Singer, Brodsky e altri hedge che reclamano 1,33 miliardi di dollari più interessi. La Corte americana ha congelato i fondi argentini presso il trustee Bank of New York Mellon il 30 giugno, quando scadeva il termine per onorare le cedole, e da allora sono scattati i trenta giorni del cosiddetto «grace period». Oggi è l’ultimo giorno utile dopodichè, se il giudice non sospenderà la sentenza, Rocca Salimbeni sviluppo clinico di una molecola contro l’iperplasia prostatica brevettata da una società americana con cui Recordati nel 2010 ha firmato un accordo di licenza europea per la sua futura commercializzazione. La NX-1207 è ormai in fase III (sperimentazione umana) e la sua definitiva approvazione dalle authority competenti dovrebbe avvenire entro il 2016 permettendo ai pazienti di evitare un’operazione invasiva. Al netto dei futuri sviluppi della medicina il board di Recordati ha deliberato anche un piano di stock-option da qui al 2018 per tutti i dirigenti di prima fascia, il cui «esercizio delle opzioni è subordinato al raggiungimento degli obiettivi». Fabio Savelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Wall Street Twitter, più ricavi e boom in Borsa Ricavi più che raddoppiati e utenti in crescita. Twitter chiude il secondo trimestre oltre le attese. E Wall Street premia il titolo, che arriva a guadagnare oltre il 23%. I ricavi del periodo aprile-giugno salgono a 312,2 milioni di dollari, in aumento del 124% rispetto ai 139,3 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Un dato superiore alle attese della stessa Twitter, che aveva previsto ricavi per 270-280 milioni di dollari. Arriva da New York il primo azionista di Mps. Con un ticket dello 5,025% sopravanza, almeno singolarmente, i membri del patto di sindacato che custodiscono il 9% della banca senese: Fintech con il 4,5% del capitale, la Fondazione Monte Paschi al 2,5% e Btg Pactual, al 2%. Si tratta della York capital management, gestisce oltre 19 miliardi di patrimonio per i suoi clienti, che hanno deciso di puntare una somma di circa 350 milioni sul piano di salvataggio e rilancio del presidente Alessandro Profumo e dell’amministratore delegato Fabrizio Viola. E’ quanto si è appreso ieri dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti ma è probabile che il gestore newyorkese abbia comprato in più tempi. Sia in sede di aumento di capitale con acquisto di diritti d’opzione, poi esercitati, sia direttamente in Borsa. Per James Dinan, presidente e ceo nonché fondatore di York capital management l’Italia e le sue banche non sono certo sconosciute. Si è affacciato anche su Carige a maggio. Ossia in occasione del collocamento sul mercato del 15% da parte della Fondazione, assieme ad altri Nomine fondi hedge come Monarch. La Fondazione si rivedrà il 22 agosto Dinan ha quindi acceso un faro per scegliere sulle banche del il presidente Paese alle prese con piani di rilancio impegnativi ma promettenti. Non solo, la compagnia di New York, nel cui capitale è presente con il 30% Credit Suisse, ha posto nel radar anche gli asset immobiliari messi in vendita dalle banche e i portafogli dei fondi di real estate. Se sul fronte degli assetti post aumento di capitale da 5 miliardi e quindi sul futuro rilancio di Banca Mps si può dire che il Palio è vinto, in ben altra situazione di incertezza si trova, al piano di sopra, la Fondazione di Palazzo Sansedoni che rimarrà senza presidente fino al 22 agosto. Ieri, dopo una riunione di circa sei ore, la Deputazione generale, cioè l’organo d’indirizzo, non ha infatti raggiunto la maggioranza necessaria per la nomina del sostituto di Antonella Mansi. Dopo l’esito della riunione l’ex presidente ha deciso di confermare la decisione già presa in precedenza, ossia di dare disponibilità a mantenere l’incarico non oltre la fine di luglio. Domani è comunque previsto un incontro di Antonella Mansi al ministero dell’Economia proprio per un confronto sulle sue dimissioni firmate ieri sera con data primo agosto. Tecnicamente, la Fondazione senese dovrà chiedere una nuova proroga al Mef che aveva già concesso più tempo (fino al 30 luglio) al board per rinnovare il vertice e l’intera Deputazione amministratrice, ossia il board scaduto lo scorso 9 giugno. All’inizio della giornata la convergenza sulla candidatura di Marcello Clarich, docente alla Luiss, sembrava vicina. Invece la maggioranza richiesta di 11 su 14 consiglieri non è stata raggiunta. Anche questa carta non è risultata vincente dopo la bocciatura di fatto della precedente candidata, l’economista veronese Bettina Campedelli. Daniela Polizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE impiegata ufficio commerciale inglese francese Windows, Mac offerte ordini follow-up, offresi. 331.12.23.422 ABILE impiegato tecnico- commerciale customer service pluriesperienza ordini offerte bolle inglese francese office. 339.48.09.594 ADDETTA paghe e contributi con esperienza, consulenza lavoro, tedesco fluente, valuta serie offerte di lavoro. 366.32.55.972 AMMINISTRATIVO esperto aziende medio piccole, gestione completa fino al bilancio, trentennale esperienza, esamina proposte anche tenuta contabilità presso clienti zona Milano nord. 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Giugno 2016 DIS AZ F. Institutional Target ACC AZ F. Institutional Target DIS AZ F. Italian Trend ACC AZ F. Italian Trend DIS AZ F. Lira Plus ACC AZ F. Lira Plus DIS AZ F. Macro Dynamic AZ F. Opportunities AZ F. Pacific Trend AZ F. Patriot ACC AZ F. Patriot DIS AZ F. Qbond AZ F. Qinternational AZ F. QProtection AZ F. Qtrend AZ F. Renminbi Opport AZ F. Reserve Short Term AZ F. Short Term Gl High Yield ACC AZ F. Short Term Gl High Yield DIS AZ F. Solidity ACC AZ F. Solidity DIS AZ F. Strategic Trend AZ F. Top Rating ACC AZ F. Top Rating DIS AZ F. Trend AZ F. US Income 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 30/06 30/06 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 30/06 30/06 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 25/07 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR Quota/od. Quota/pre. 5,715 5,118 5,207 6,024 5,476 5,488 5,179 5,203 5,118 5,671 5,197 5,895 5,503 5,365 5,267 4,999 4,999 5,298 5,262 6,109 6,760 6,481 5,616 4,239 6,554 5,623 5,622 5,643 5,309 5,772 5,055 6,244 3,361 5,334 5,203 5,202 3,371 5,343 5,337 5,592 5,532 4,821 6,132 5,579 4,974 4,497 4,200 5,126 4,988 5,358 5,195 6,354 5,827 4,738 4,403 5,566 5,528 3,602 3,603 5,045 4,859 6,115 5,148 4,341 6,814 6,261 5,347 5,287 5,346 5,102 5,295 6,309 5,125 4,996 6,122 5,674 5,967 5,132 5,132 6,470 5,535 5,711 5,113 5,214 6,022 5,475 5,492 5,183 5,206 5,122 5,670 5,196 5,894 5,501 5,365 5,267 4,997 4,997 5,302 5,266 6,107 6,760 6,474 5,613 4,230 6,546 5,651 5,650 5,640 5,305 5,784 5,066 6,247 3,380 5,321 5,214 5,214 3,396 5,379 5,374 5,588 5,528 4,824 6,134 5,581 4,978 4,491 4,194 5,114 4,975 5,358 5,195 6,353 5,826 4,732 4,397 5,562 5,523 3,632 3,633 5,032 4,846 6,110 5,155 4,313 6,812 6,258 5,343 5,290 5,370 5,136 5,293 6,309 5,127 4,998 6,116 5,668 5,965 5,133 5,133 6,451 5,520 Data Valuta Active European Equity B Active Liquid Bond A Active Liquid Bond B Multiman. Bal. A Multiman. Bal. M Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M Multiman.Target Alpha A SB Bond B SB Equity B SB Flexible B DB Platinum Agriculture Euro R1C A Comm Euro R1C A Currency Returns Plus R1C DB Platinum IV Croci Euro R1C B Croci Japan R1C B Croci US R1C B Dyn. Cash R1C A Paulson Global R1C E Sovereign Plus R1C A Systematic Alpha R1C A Fondi Unit Linked Quota/od. Quota/pre. Nome EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 1341,291 1241,511 1199,294 118,615 118,300 77,773 80,947 104,588 1086,214 1176,617 1034,431 1341,924 1241,549 1199,365 118,589 118,271 77,579 80,735 104,537 1085,460 1176,230 1034,243 25/07 EUR 28/07 EUR 28/07 EUR 58,810 108,680 937,270 58,650 108,680 937,840 120,510 8836,610 173,060 101,480 6035,850 107,220 10549,910 120,360 8787,370 173,300 101,480 6017,830 107,180 10475,660 Euro Corp. Bond A Euro Corp. Bond A-Dis M Euro Short Term Bond A European Bond A-Dis Glob. Bond A-Dis Glob. Equity Income A Glob. Equity Income A-Dis Glob. Inv. Grade.Corp. Bd A-Dis M Glob. Structured Equity A-Dis Glob. Targeted Ret. A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis Greater China Eq. A India Equity E Japanese Eq. Advantage A Pan European Eq. A Pan European Eq. A-Dis Pan European Eq. Inc. A-Dis Pan European High Inc A Pan European High Inc A-Dis Pan European Struct. Eq. A Pan European Struct. Eq. A-Dis Renminbi Fix. Inc. A Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis US Equity A EH US High Yield Bond A US High Yield Bond A-Dis M US Value Equity A US Value Equity A-Dis 28/07 28/07 28/07 25/07 25/07 23/07 23/07 23/07 25/07 25/07 25/07 28/07 28/07 28/07 25/07 23/07 28/07 23/07 Flex Equity 100 Global Equity Maximum Progress Quality 23/07 23/07 23/07 23/07 23/07 ABS- I ABSOLUTE RETURN EUROPA BOND-A BOND-B EQUITY- I PRINCIPAL FINANCE 1 30/06 25/07 30/06 30/06 30/06 31/03 EUR JPY USD EUR EUR EUR EUR 10,960 5,698 5,311 6,565 7,205 EUR EUR EUR EUR EUR Kairos Multi-Str. A Kairos Multi-Str. B Kairos Multi-Str. I Kairos Multi-Str. P Kairos Income Kairos Selection 51,120 61,810 59,060 62,260 61,210 63,520 61,360 57,620 45,700 66,570 63,990 59,650 49,270 Data Valuta 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 51,120 61,820 59,040 62,220 61,190 63,490 61,470 57,610 45,830 66,900 64,190 59,700 49,570 EUR EUR EUR EUR USD USD USD USD USD EUR EUR EUR USD EUR JPY EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR USD USD USD USD Quota/od. Quota/pre. 16,908 12,807 11,009 5,790 5,808 61,870 15,580 11,563 42,930 10,564 13,096 11,926 48,940 32,540 3177,000 17,850 16,110 12,030 19,040 13,760 14,670 13,950 10,758 9,714 14,260 11,906 10,704 33,040 31,580 16,894 12,797 11,008 5,782 5,810 61,720 15,540 11,556 42,900 10,539 13,097 11,927 48,730 32,540 3161,000 17,880 16,130 11,950 19,030 13,750 14,660 13,940 10,748 9,702 14,270 11,912 10,710 33,070 31,610 Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com 31/05 EUR 875792,556 867085,663 31/05 EUR 572375,300 566930,929 31/05 EUR 590472,785 584407,453 31/05 EUR 537936,773 532831,715 28/07 EUR 6,818 6,817 28/07 EUR 10,387 10,396 KIS - America A-USD KIS - America P KIS - America X KIS - Bond A-USD KIS - Bond D KIS - Bond P KIS - Bond Plus A Dist KIS - Bond Plus D KIS - Bond Plus P KIS - Dynamic A-USD KIS - Dynamic D KIS - Dynamic P KIS - Emerging Mkts A KIS - Emerging Mkts D KIS - Europa D KIS - Europa P KIS - Europa X KIS - Global Bond P KIS - Income D KIS - Income P KIS - Italia P KIS - Italia X KIS - Key KIS - Key X KIS - Multi-Str. UCITS A USD KIS - Multi-Str. UCITS D KIS - Multi-Str. UCITS P KIS - Multi-Str. UCITS X KIS - Selection D KIS - Selection P KIS - Selection X KIS - Sm. Cap D KIS - Sm. Cap P KIS - Target 2014 X 25/07 25/07 25/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 25/07 25/07 28/07 28/07 28/07 25/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 25/07 25/07 25/07 25/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 USD EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 282,660 198,800 200,180 173,340 123,880 128,200 126,950 131,910 134,120 175,630 122,280 124,610 132,080 130,240 122,840 125,190 125,850 104,250 103,910 107,480 133,740 132,850 139,380 142,330 154,460 113,450 116,390 117,300 123,970 126,110 125,830 99,790 104,700 100,310 283,890 199,670 201,040 173,310 123,870 128,170 126,890 131,860 134,060 175,530 122,220 124,550 132,060 130,230 123,330 125,690 126,340 104,230 103,890 107,470 134,600 133,520 139,930 142,890 154,360 113,380 116,320 117,230 124,160 126,300 125,980 100,400 105,330 100,290 La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it Invesco Funds Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - info@compamfund.com 28/07 USD 1527,827 1530,447 Active Dollar Bond A 28/07 EUR 1666,039 1670,229 Active Emerging Credit A 28/07 EUR 1602,404 1606,486 Active Emerging Credit B 28/07 EUR 1459,561 1460,103 Active European Credit A 28/07 EUR 1396,775 1397,345 Active European Credit B 28/07 EUR 1418,246 1418,853 Active European Equity A Asia Balanced A Asia Balanced A-Dis Asia Consumer Demand A Asia Consumer Demand A-Dis Asia Infrastructure A Asian Bond A-Dis M Balanced-Risk Allocation A Em. Loc. Cur. Debt A Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M Em. Mkt Corp Bd A 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 29/07 USD USD USD USD USD USD EUR USD USD USD 25,870 16,870 14,960 14,590 14,780 10,437 15,450 15,391 9,727 12,691 RIVENDITA monopoli/lotto interno importante centro commerciale hinterland Milano, alto reddito cedesi. No perditempo. Tel. 02.84.63.033 ore 10/13 PUNTO D'ORO compriamo contanti, supervalutazione gioielli antichi, moderni, orologi, oro, diamanti. Sabotino 14 Milano. 02.58.30.40.26 Acquistiamo •AUTOMOBILI E FUORISTRADA, qualsiasi cilindrata con passaggio di proprietà e pagamento immediato. Autogiolli, Milano. 02.89504133 - 338.7431476 TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata obbligatoria: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 0: € 4,00; n. 1: € 2,08; n. 2, 3, 14: € 7,92; n. 5, 6, 7, 8, 9, 12, 20: € 4,67; n. 10: € 2,92; n. 1: € 3,25; n. 13: € 9,17; n. 15: € 4,17; n. 17: € 4,58; n. 18, 19: € 3,33; n. 21: € 5,00; n. 24: € 5,42. Rubriche in abbinata facoltativa: n. 4: Corriere della Sera € 4,42; Gazzetta dello Sport € 1,67; abbinata € 5,00. n.16: Corriere della Sera € 1,67; Gazzetta dello Sport € 0,83; abbinata € 2,08. n.22: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 4,67. n.23: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 5,00. KAIROS INTERNATIONAL SICAV EUR 16714,943 16535,470 4959,673 4958,674 EUR EUR 771435,023 762273,652 EUR 771435,023 762273,652 EUR 621201,142 622586,663 EUR 60323,743 61951,842 Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it 28/07 EUR Dividendo Arancio 28/07 EUR Convertibile Arancio 28/07 EUR Cedola Arancio 23/07 EUR Borsa Protetta Agosto 23/07 EUR Borsa Protetta Febbraio 23/07 EUR Borsa Protetta Maggio 23/07 EUR Borsa Protetta Novembre 28/07 EUR Inflazione Più Arancio 28/07 EUR Mattone Arancio 28/07 EUR Profilo Dinamico Arancio 28/07 EUR Profilo Equilibrato Arancio 28/07 EUR Profilo Moderato Arancio 28/07 EUR Top Italia Arancio ATTIVITÀ da cedere/acquistare artigianali, industriali, turistico alberghiere, commerciali, bar, aziende agricole, immobili. Ricerca soci. 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Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C Azimut Reddito Euro Azimut Reddito Usa Azimut Scudo Azimut Solidity Azimut Strategic Trend Azimut Trend America Azimut Trend Europa Azimut Trend Italia Azimut Trend Pacifico Azimut Trend Tassi Azimut Trend IMPIEGATA commerciale estero esperta, pensionata giovanile laureata lingue, inglese tedesco francese parlati scritti, collaborerebbe anche part-time con seria azienda Milano o Rho. Astenersi perditempo. 335.81.74.198 AGENZIA viaggi in Cernobbio ricerca addetto vendite. Richiesto inglese. Inviare curriculum: arianna.lariotour@gmail.com LIGURIA ponente 10 mt mare (si proprio 10) casetta nuova con giardino esclusivo arredata corredata... Quando il mare è mosso... attento agli spruzzi! Richiesta euro 249.000. Anche piscina spiaggia esclusiva. E' tutto un incanto. Telefona per vedere! 035.47.20.050 CE: D - IPE: 76,58 kWh/mqa. SELVINO tennis svendo bifamiliare nuovissima, 600 giardino, 3 camere, 2 bagni. 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Quota/pre. www.multistarssicav.com multistars@pharus.ch T. +41 (0)91 640 37 80 28/07 EUR 102,490 102,560 28/07 EUR 104,740 104,810 28/07 EUR 150,090 151,290 28/07 EUR 1531,480 1543,520 Orazio Conservative A Sparta Agressive A WM Biotech A WM Biotech I www.newmillenniumsicav.com Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 28/07 EUR 192,560 192,540 NM Augustum Corp Bd A 28/07 EUR 147,040 147,080 NM Augustum High Qual Bd A 28/07 EUR 136,990 136,940 NM Balanced World Cons A 28/07 EUR 139,200 139,140 NM Euro Bonds Short Term A 28/07 EUR 47,980 48,090 NM Euro Equities A 28/07 EUR 74,360 74,320 NM Global Equities EUR hdg A 106,510 106,480 NM Inflation Linked Bond Europe A 28/07 EUR 28/07 EUR 112,780 112,840 NM Italian Diversified Bond A 28/07 EUR 115,340 115,390 NM Italian Diversified Bond I 28/07 EUR 136,740 136,770 NM Large Europe Corp A 28/07 EUR 106,500 106,610 NM Market Timing A 28/07 EUR 107,510 107,620 NM Market Timing I 28/07 EUR 63,170 63,530 NM Q7 Active Eq. Int. A 25/07 EUR 105,790 105,590 NM Q7 Globalflex A 25/07 EUR 121,880 121,820 NM Total Return Flexible A 28/07 EUR 101,610 101,410 NM VolActive A 28/07 EUR 102,220 102,010 NM VolActive I AUGUSTUM EQUITY EUROPE I AUGUSTUM G.A.M.E.S. A AUGUSTUM G.A.M.E.S. I 28/07 EUR 28/07 EUR 28/07 EUR 109,360 115,870 154,180 109,420 116,090 154,460 Numero verde 800 124811 www.nextampartners.com-info@nextampartners.com 28/07 EUR 7,082 Nextam Bilanciato 28/07 EUR 7,591 Nextam Obblig. Misto 28/07 EUR 6,363 BInver International A 28/07 EUR 5,644 Cap. Int. Abs. Inc. Grower D 28/07 EUR 5,703 CITIC Securities China Fd A 28/07 EUR 5,437 Fidela A 28/07 EUR 5,786 Income A 28/07 EUR 7,351 International Equity A 28/07 EUR 6,733 Italian Selection A 28/07 EUR 5,341 Liquidity A 28/07 EUR 5,016 Multimanager American Eq.A 28/07 EUR 4,789 Multimanager Asia Pacific Eq.A 28/07 EUR 4,551 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A 28/07 EUR 4,586 Multimanager European Eq.A 28/07 EUR 5,348 Strategic A 28/07 EUR 6,148 Usa Value Fund A 28/07 EUR 5,598 Ver Capital Credit Fd A Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com info@pharusfunds.com 28/07 EUR 114,580 PS - Absolute Return A 28/07 EUR 120,940 PS - Absolute Return B 28/07 EUR 111,110 PS - Algo Flex A 28/07 EUR 106,200 PS - Algo Flex B 28/07 EUR 86,820 PS - BeFlexible A 28/07 USD 85,440 PS - BeFlexible C 22/07 EUR 102,660 PS - Best Global Managers A 22/07 EUR 106,610 PS - Best Global Managers B 28/07 EUR 111,480 PS - Best Gl Managers Flex Eq A 28/07 EUR 164,290 PS - Bond Opportunities A 28/07 EUR 122,590 PS - Bond Opportunities B 28/07 USD 102,460 PS - Bond Opportunities C 22/07 EUR 125,570 PS - EOS A 7,086 7,578 6,400 5,758 5,687 5,457 5,784 7,351 6,773 5,341 5,033 4,783 4,551 4,610 5,354 6,165 5,600 114,530 120,880 111,630 106,680 86,840 85,460 102,700 106,640 111,310 164,280 122,580 102,480 126,070 Nome Data Valuta PS - Equilibrium A PS - Fixed Inc Absolute Return A PS - Global Dynamic Opp A PS - Global Dynamic Opp B PS - Inter. Equity Quant A PS - Inter. Equity Quant B PS - Liquidity A PS - Liquidity B PS - Opportunistic Growth A PS - Opportunistic Growth B PS - Prestige A PS - Quintessenza A PS - Quintessenza B PS - Target A PS - Target B PS - Target C PS - Titan Aggressive A PS - Total Return A PS - Total Return B PS - Valeur Income A PS - Value A PS - Value B PS - Value C 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 22/07 22/07 03/06 22/07 22/07 22/07 22/07 28/07 28/07 28/07 22/07 22/07 22/07 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD Quota/od. Quota/pre. 99,550 99,830 100,720 101,180 114,410 116,880 125,060 100,410 98,620 104,270 96,640 104,430 107,170 108,820 108,910 104,970 107,320 103,130 96,890 111,940 104,950 107,230 102,710 99,710 99,750 100,700 101,150 114,830 117,310 125,050 100,430 98,610 104,250 97,030 104,440 106,870 108,930 109,020 107,350 102,970 96,700 111,940 104,950 107,220 - www.pegasocapitalsicav.com 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 28/07 Strategic Bond Inst. C Strategic Bond Inst. C hdg Strategic Bond Retail C Strategic Bond Retail C hdg Strategic Trend Inst. C Strategic Trend Retail C EUR USD EUR USD EUR EUR 107,220 107,390 105,720 105,850 103,010 100,790 107,280 107,440 105,780 105,900 103,170 100,950 www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Tiziano Comparto Venere Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 EUR 51470,165 52927,939 EUR 46691,916 47475,755 EUR 27926,454 27116,197 EUR 58259,864 57863,932 EUR 468728,464 477314,036 2451,889 2506,583 EUR www.vitruviussicav.com 28/07 EUR Asian Equity B 28/07 USD Asian Equity B 28/07 USD Emerg Mkts Equity 28/07 EUR Emerg Mkts Equity Hdg 28/07 EUR European Equity 28/07 USD European Equity B 28/07 EUR Greater China Equity B 28/07 USD Greater China Equity B 28/07 USD Growth Opportunities 28/07 EUR Growth Opportunities Hdg 28/07 JPY Japanese Equity 28/07 USD Japanese Equity B 28/07 EUR Japanese Equity Hdg 28/07 CHF Swiss Equity 28/07 EUR Swiss Equity Hdg 28/07 USD US Equity 28/07 EUR US Equity Hdg 8a+ Eiger 8a+ Gran Paradiso 8a+ Latemar 8a+ Matterhorn 100,290 140,760 465,430 454,800 281,070 347,160 115,360 164,190 76,850 84,190 135,980 134,930 176,850 133,350 101,300 176,740 194,680 100,120 140,520 466,140 455,500 282,150 348,480 114,650 163,180 76,860 84,210 135,280 134,230 175,940 133,970 101,770 177,020 194,990 Tel 0332 251411 www.ottoapiu.it 28/07 EUR 6,109 6,121 28/07 EUR 5,229 5,232 28/07 EUR 5,895 5,899 18/07 EUR 816790,368 814615,543 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 13352B9B Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Piazza Affari ENEL E UBI TRAINANO I RIALZI DEBOLI YOOX E FERRAGAMO di GIACOMO FERRARI Il dato sulla fiducia dei consumatori americani a luglio, migliore delle attese, ha inaugurato ieri la serie degli indicatori macroeconomici prevista per oggi e domani e ha contribuito a rivitalizzare le Borse. A Piazza Affari, inoltre, ha giovato l’ottimo esito delle aste dei Bot che, unito alla stabilità dello spread, ha permesso al comparto bancario di recuperare. Il Ftse-Mib ha così guadagnato lo 0,70%, con Ubi Banca (+2,98%) miglior titolo del paniere. Significativi anche i rialzi di Enel Green Power (+2,15%) e della sua controllante Enel (+1,56%) che domani comunicherà i conti del trimestre. Bene anche Atlantia (+1,85%) e Mediaset (+1,48%) dopo il pesante calo di lunedì. In assoluto, invece, la performance migliore è stata messa a segno da Mondo Tv (+14,19%), che appartiene al segmento Star. Bersagliato dalle vendite, invece, il comparto del lusso, a partire da Yoox, maglia nera della giornata con una flessione del 3,54%. Giù anche Salvatore Ferragamo (-3,18%) e Moncler (-2,93%). StMicroelectronics (-1,88%), infine, ha pagato il taglio del target-price da parte di Bernstein. © RIPRODUZIONE RISERVATA ÀÃ> Ì>>> i /Ì /i° °-° ,> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-,® Sussurri & Grida Svolta a Banca Marche, arriva la prima «bad bank» so periodo del 2013. L’ottimo andamento della attività in Turchia e nei Paesi Scandinavi, abbinato al costante contributo dell’Estremo Oriente, ha permesso di compensare le difficoltà del mercato italiano e le incertezze dell’Egitto. Quanto all’intero esercizio, la società del gruppo Caltagirone nella seconda parte dell’anno si attende la prosecuzione del positivo andamento delle attività all’estero. In Italia nel secondo semestre del 2014 non sono attesi segnali di ripresa. lato le leggi di sicurezza Usa: avrebbero permesso agli «high-speed trader» di fare profitti a spese di investitori istituzionali come i fondi pensione e le assicurazioni. Sono nel mirino delle autorità anche le «dark pool» di Barclays e Credit Suisse. Le «dark pool» sono piattaforme di trading gestite da broker che permettono agli investitori di scambiare titoli in modo anonimo; i dati delle transazioni vengono resi disponibili solo dopo che sono state effettuate. Ieri, poi, sia Deutsche Bank sia Ubs hanno pubblicato i conti del secondo trimestre. La banca tedesca (+0,13% in Borsa) ha registrato un utile netto in calo del 29% a 238 milioni di euro e un margine di intermediazione in discesa del 4% a 7,86 miliardi. In giornata l’agenzia Moody’s ha tagliato il rating a lungo termine della banca da A2 ad A3. Passando all’istituto svizzero, Ubs (-1,81% in Borsa) ha accantonato un onere da 254 milioni di franchi principalmente per chiudere un’inchiesta in cui si ipotizza che la banca abbia aiutato alcuni facoltosi tedeschi ad eludere le tasse. Quanto ai conti, Ubs ha registrato un utile netto di 792 milioni di franchi svizzeri dai 690 milioni dello scorso anno. (f.ch.) La crisi di Banca Marche sta per avere un punto di svolta e la svolta si chiama bad bank, la prima in Italia. E’ questa la soluzione trovata per l’istituto commissariato un anno fa, dopo che è sfumata l’ipotesi del salvataggio da parte di una cordata di imprenditori locali e non è apparso alcun cavaliere bianco. Si sono tirati indietro diversi soggetti, tra cui Intesa Sanpaolo e Popolare Vicenza. Sia nella «bad bank» sia nella «good bank» dovrebbero intervenire il Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che potrebbe prendere una decisione già domani, e Credito FondiarioFonspa Bank, specializzato nella gestione di crediti deteriorati e illiquidi. Inoltre, dovrebbero partecipare anche altri soggetti di mercato. La banca, che deve affrontare un aumento di capitale di circa 600 milioni di euro, è controllata dalle Fondazioni Cassa di risparmio di Pesaro e di Macerata (22,51% ciascuna), dalla Fondazione Cassa di risparmio di Jesi (10,78%), da Intesa Sanpaolo (5,84%), dalla Fondazione Cassa di risparmio di Fano (3,35%) e da altri azionisti (32,12%). Advisor per la ricapitalizzazione sono Unicredit e Banca Imi. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Saipem torna in utile, incognita Eni sul debito (fr.bas.) È tornata in utile Saipem, che ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con un utile di 136 milioni (330 milioni la perdita 2013), ricavi per 5.966 milioni di euro, in crescita del 13,7% sullo stesso periodo del 2013, e un risultato operativo tornato positivo per 293 milioni (contro un rosso di 225 milioni). Il gruppo controllato dall’Eni si è aggiudicato nuovi contratti di perforazione in Indonesia, Africa Occidentale, Golfo Arabo e America Latina per un valore di circa 850 milioni di dollari, dei quali 540 relativi ad attività offshore e all’utilizzo di quattro diversi mezzi della flotta Saipem. Quanto al futuro, il cfo Alberto Chiarini ha spiegato che terranno conto «di quello che dice Eni, ovvero di puntare a essere sempre di più sul settore esplorazione e produzione. Siamo ancora sostenuti da Eni sul debito». L’high frequency trading porta nuovi Cementir, con Egitto e Turchia profitti guai a Deutsche Bank e Ubs negli Usa (g.str.) Istituti europei di nuovo sotto la lente delle au- triplicati © RIPRODUZIONE RISERVATA (f.ch.) L’impatto negativo dei cambi non deprime i conti di Cementir, che ha chiuso il primo semestre con un utile netto in crescita a 20,5 milioni dai 7,4 milioni dello stes- torità statunitensi. Le banche d’investimento di Deutsche Bank e Ubs, che hanno spiegato di voler collaborare con gli inquirenti, sono accusate in una «class action» di aver vio- © RIPRODUZIONE RISERVATA +ÕÌ>â `ÀiÌÌ> ÃÕ Ìiiv\ Û> +1"/ Ã}> ÌÌ] >` iÃi«\ +1"/ > ÕiÀ {nÓÓ{Ó° ÃÌ ä]x ÕÀ «iÀ -- ÀViÛÕÌ° v ÃÕ ÜÜÜ°VÀÀiÀi°ÌÉiV> *Àiââ 6>À° 6>À° >Ý >«Ì>â ,v° ,v° äÓä£Óä£{ iÕÀ® ¯® ¯® iÕÀ® iÕÀ® ` iÕÀ® ]È i /Ì /i° *Àiââ 6>À° 6>À° >Ý >«Ì>â ,v° ,v° äÓä£Óä£{ iÕÀ® ¯® ¯® iÕÀ® iÕÀ® ` iÕÀ® i /Ì /i° *Àiââ 6>À° 6>À° >Ý >«Ì>â ,v° ,v° äÓä£Óä£{ iÕÀ® ¯® ¯® iÕÀ® iÕÀ® ` iÕÀ® i /Ì /i° ä]{È ä]Ç{x nÓ]Ó `ÕÃÌÀ>°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® È]ÇÓx ³ä]ÎÇ £Ç]n ä]Èxä ³£]xÈ ³Çä]Ó ä]Înä ä]nÈä Ó]È *>}} °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*® Ó]Îä{ {]Ó{ ä]Çnä £]äÓ ÓÇx] LÀ> I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° "® £]{nÈ ³ä]£Î³£ÈÎ]Ç£ ä]xÈä £]{nÇ £{{]£ I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® £]££n ä]Ç£ ³Îä]ää ä]nÈä £]{xx {äÎ]È *iÀÀi °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*,® ä]ÇÓx ³ä]ÈÎ ³{ä]£{ ÓÎäx]Ó v`i °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° "® ä]xÓx ä]{ÈÓ ä]xÇ£ ÎÇ]ä -i Ó{ "Ài °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-Ó{® ä]n£ ä]Ç ³Î{]ÎÇ ä]ÈäÎ £]Î{ä Îx]£ *iÀÀi £ÓÜ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°7*,£Ó® VÌi ÀÕ« I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° "® £È]Înä ³ä]nä £Ç]n £x]nxä ÓÎ]£Èä ÈÇ]Î }ii -iÌ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° "® p > I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® Σ]£{ä Ó]În ³]ÓÈ ÓÇ]Çää Î]ÓÓä VµÕi *Ì>L °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° *® £]ÓÎÈ ³£]ÓÎ ³ÈÎ]{ ä]Ç{ £]{Î {{]n >v *ÀiÃÌÌ¿ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° *® ä]ÎΣ à °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-® £]ä{ ³ÎÎ]nx VÃ}> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° -® £]ä{ £]äxä ä]nÇÇ ³ä]È ³{]ä Vi>°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® £ä]£ä ³ä]ÎÇ ³Î£]Èä n]nää £È{] x]Ó{ p p p p p {]Ón {x]Çä ä]ÎÓÈ ä]È{n £x]È À>` 6>}} °°°°°°°°°°°°°°°°°6® ä]ÈÓä ä]{ÈÎ p £]È p n{Î]n Ó]Çn ä]n£Î p p Î{]£ `V p , / ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ÓäÇ ££xÎ]n *v>À> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°* ® Î]ÓÇn ³£]{Ó ³£]ÎÈ Î]ää x]ÎÎä £ää]x ÃÌiÀ`> iÝ® ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° {äÇ]Σ ä]Çä Ó£ä]È *µÕ>`À °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*+® £]ää £]ÇÈÈ Ó]Îxn x]x ÀÕÝiiÃi Óä ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Σxx]£È £]Ç£ ³x]xÈ ÀiÌ `iÝ ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £äÇ]Σ £]ÎÇx nÎ]{ p p p p `iÃÌ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® £ä]n{ä ³ä]ä ³]££ ]Îä ££]ÓÈä £ÓÎn]x *Ài E ° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°* ® ££]{xä Ó]nÇ ³£]xÓ ]xx £Î]Ènä £äÇ] Ài`° > °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® È]Óxx ³Ó]x{ ³n]£Ó x]ÈÈä Ç]Çnä ÓäÈ]ä `ÕÃÌÀ> i ° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® ä]xÎÇ {]Óä £]ÎÓ ä]xÎÇ £]äÓä £Ó]x *Ài E ° ÀV °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°* *® £ä]Ènä i`ià I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® ä]äÎÈ Ó]Óä ££]Óx ä]äÎx ä]äxÇ ÎÈ]È Ài`° 6>ÌiiÃi °°°°°°°°°°°°°°°°° 6® ä]{ä ä]Çn£ £]Óä £ä{Î]ä Ìi ÀÕ« °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® ä]{£Ç ³£]{£ ³Ó]{Î ä]Σx ä]{nx £{x]{ *}À° -°>ÕÃÌ I°°°°°°°°°°°°°°°°°*-® È]Ç{x ä]ÓÓ ³££]äÎ x]ää n]ÎÇx i`ià £{Ü I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°7£{® ä]äää xä]ää Ó]nÈ ä]äää ä]ääÓ p Àië °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ,® p p p p p Ìi ÀÕ« ÀV °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°,® ä]ÈÈä ä]Èn ³Èä]äÎ ä]{än ä]ÈÈ{ ÎÎ]£ *}À>vV `ÌÀ>i°°°°°°°°°°°°°°°*"® ä]ÓÎ Ó]£Ç ä]Ç£ ä]ÓÎ ä]{xÎ În]{ ivvi I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® £]{nä ³Î]£{ ³nx]ää ä]Çä£ £]{nä £xÇ]x ë °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° -*® £]È£{ ³ä]{ ³ÓÎ]Ó£ £]Σä Ó]ä{n xÎ]Ó ÌiÀ«Õ« I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*® ]xä ä]£ä ³]Îx n]ÇÓä ££]ÓÎä £ä{ä]n *Àið°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*,-® ä]{{£ ³ä]Çn ÓÓ]Ç ä]{În ä]ÇÈ{ ÓÓÎ]x p Ài`° ÀÌ}> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ,® p p £]äx ³£]£x p ä]Îx n]£n £ä]Óä £Ó]Îä p ³££]nÎ n]nää £ä]Îä x{xä]È £Îä]È x]{ p p p p p ¿V I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-® ä]xÓä ³ä]Ç £]ää ä]xää ä]ÇÎ{ Ó£]Ó ÌiÃ> ->«>°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-*® Ó]Îää ³ä]È£ ³Ó]ää £]ÇnÎ Ó]È£Ó Îxn{x]È *ÀiÕ`> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*,® ä]Σn £]äÈ ³£ä]x ä]Ón{ ä]{äÇ xn]£ iÀ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°, ® Î]£Çä ³£]Èä x]ä Î]£ää Î]xn £În]Î ¿V £È Ü>ÀÀ I°°°°°°°°°°°7-£È® ä]änÈ ä]änx ä]£Ón p ÌiÃ> ->«> ÀV°°°°°°°°°°°°°°-*,® Ó]äÎä ä]Çn ³Î]ÎÎ £]{xÇ Ó]ÓÎÈ £ä]Ç *À> `ÕÃÌÀi I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*,® £Î]£xä ä]Çx ³{ä]xÇ ]Óxä £x]Èä £ÎÇ]ä LiÌ iÃð°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°/® ä]xÎÓ ³Ó]{£ ³Ç]£È ä]{ä ä]Ènx {n]Ç >`> I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® Î]ÓnÈ ä]£n {]{n Î]£Èä {]Óää x{]n ÛiÃÌ i -ÛÕ«« °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-® ä]xnä Î]£Ç £Î]È ä]xnä ä]nÎä Î]Ç *ÀÞÃ> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*,9® £È]ÓÇä ³£]Ó{ £Ó]xÇ £x]xää £]x{ä Î{Ó]Î «v°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*® {]È{ä ³ä]ÓÈ ³£{]ää Î]È {]nä £ä{Ó]ä >> I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® £]{£ä ä]Ón ³£Î]nä £]ÓÎä £]nää ££x] ÀVi I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°, ® £]nn ä]£x ³£n]ÎÎ £]ÈÇx Ó]Î{ä xx]È ä]Îä ³Ó]ÈÈ ³£x]än ä]ÓÈ{ ä]ÎÈx > `} °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® {]{ä ³ä]ä p Î]Çää {]xn £ÎΣ]x >i °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® Ó£]Înä £]xÓ £{]äÎ Óä]ää ÓÈ]nÎä nÇÇ]Ç Ài °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°,® £]äÇ £]xx £]ÇÎ £]ä{ä £]Î{ä £ÓnÎ]{ ,>ÌÌ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°,/® Ó]ÎnÈ ³£]Ç ³n]Çx Ó]£{ Ó]Èän Ã>` -Ìà I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-/-® Ç]Înä ä]ÓÇ ³x]Ç{ È]xÓx Ç]ÈÈn £{n£]n >i ÀV °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ,® £È]£ää ä]Σ ³ä]£Ó £x]nä £n]äÇä Èxä]È Ã>}À I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-® £]nÓÓ ³ä]ÇÇ ³È]äÎ £]Èä Ó]{ää {{]n , - 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Ufficio del Piano relativamente al Servizio di redazione di progettazione urbanistica di aree dismesse e sottoutilizzate in contesti urbanizzati della Città di Palermo gara del 13.06.2014, in favore dell’O.E. Federico Oliva Associati - Foa di Milano, che ha ottenuto il punteggio complessivo di 84 punti (54 offerta tecnica + 30 offerta economica) avendo offerto il ribasso unico del 22,00%. Ditte partecipanti n. 3, ammesse n. 1. Info sul sito www.comune.palermo.it ed Albo Pretorio. Data invio alla GUCE 04.07.2014. IL VICE SEGRETARIO GENERALE (Dott. Giuseppe Sacco) Fallimento n. 35/2013 Giudice Delegato: Dott. A. Orifici Curatore: Avv. D. Cataldo Si comunica che il curatore, visto l’art. 72 lf., il deliberato comitato creditori 13 giugno 2014 i provvedimenti del Giudice Delegato 23/28 giugno 2014 - dichiara di sciogliersi, come di fatto si scioglie, dai contratti di fideiussione emessi in violazione del T.u.b. Lo scioglimento opera senza sanatoria dei relativi negozi e pregiudizio per le conseguenti violazioni del T.u.b. Ulteriori informazioni presso il curatore tel. 090/671978. iÀÛÌ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° 6® ä]£Î£ -> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°- ® £]nÎÓ ³ä]äx ³Î{]n£ £]Îx Ó]ÓÇÓ -> >à °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-,® {]x£È ³£]äÇ ³££]ÈÇ Î]Ç{ Î]£{{ {]x£È £xÓÓä]n ->v-ÞÌ i>L ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ÇÈ]nÓ {]nä ÎÇÎ]Ç -VjÌj jjÀ>i ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Î]äÈ x]ÈÎä Ç]£nä Ó]ä{Ó Ó]ÎäÈ -}iv I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-"® Î]£{{ Ó]ÈÈ ÓÈ]x£ - °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-"® È]£Óx £]äx ³È]nä -À°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-, ® Ó]äÇä ³ä]Çn -«>Vi°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-*® ]ää Î]ÓÇ p ³ä]È£ ]Èää £ä]nä -«>Vi Ü>ÀÀ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°7-*® p p p p p -Ìiv>i I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-/® ä]ÎÎ ä]nÓ Ç]äÇ ä]ÎÎ ä]{ÈÓ p p p p p > v iÀV> ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £x]{£ È]ÓÇx £]nn ³]È£ x]{Çä Ç]ÎÈä / />LÕÀ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°/*® Ó]ÎxÈ ä]x ³{]ÈÓ Ó]£Ç{ Ó]n£ä p i} ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £ÓÎ]äÈ ÎÎn]n >ÀÛ> ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° 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Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano p iÕÌÃV i *ÃÌ ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Ó{]Îä £ä{]È iÕÌÃV i /ii ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £Ó]Î{ {x]Ç Ì ÕvÌ >Ã> }° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £{]Î ->Ûi°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-6® £Ó]äxä ³ä]{Ó -iÃ>°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°--® £Î]äÇä Via Villari, 50 - 70122 Bari Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126 p ä]x ³ä]£È ³£x]£{ -iÀÛâ Ì>> £x Ü>ÀÀ I°°°°°7-,£x® Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Fax 02 2588 6114 Tel. 02 2584 6665/6256 66 Via Valentino Mazzola, 66/D 00142 Roma 8650 - Fax 06 6882 8682 Tel. 06 6882 86 Nicola alla Dogana, 9 Vico II San N 80133 Napo Napoli Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12 Ç]nÓä ³£]È ³]xÓ >Ì>}Ài `°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® Ç]Ç Ó]nÓ ³£x]Î £x]{Îä Óä]nxä ,, I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°,,® £Ó]Çää n£]ä Ó]Ç ££]ÇÈä £x]£xä £]{ÇÓ È]x{ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® £]nää ³ä]Ç£ ³£{]ÎÓ £È]Óxä Óä]{£ä Ç£Çä]n ä]£{Ç Õââ 1Vi °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°<1® £Ó]ÇÓä ³£]{{ ä]{äÎ -> «Ài} ÀV °°°°°°°°°°°°°-,® ££]äÓä ä]{Ç {]ÓÈ {£]Óxä x{]äxä {]äxä ³ä]Óx ³Óx]nx }iiÀ} I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® {Ó]äÎä ³ä]ÈÇ ä]ÇÓÈ ³£]{ä ³ÇÇ]{{ Per la pubb pubblicità finanziaria rivolgersi a: legale e fina Õââ 1Vi ÀV °°°°°°°°°°°°°°°°<1,® ÀÕi ÕVi I°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® £Ç]£ä £]£ä {]Î£ä ³£]xÈ ³ÎÇ]xÓ Î]nÇä iÀ >ÀÌ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°"® Ó]xÓn È]Çä £]äÇä ä]ÇÇx ³ä]xn Ó]£Óä °iÀÀ>Àið°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® Îä]{{ä £]ÈÎ Î]nÈ £]Ç£ä ä]nÓÎ ä]ÈÓÈ ³ä]ÇÓ ³ÓÈ]äÎ Ç]äÎ x]Èä ³Îx]£ i°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® p i -Ì>L °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° -® £]x x]Îäx £]än{ ³ä]n{ {Ó]Ç{ > I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® ä]x £]Çn Ó]ä£ä > À> I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® V> I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® p V ->À`i}> ÀV °°°°°°°°°°°°°°°-,*® ££]äxä ³ä]{x ³££]È ->v ÀÕ«°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-® £x]ÇÓä ³ä]È{ ££]x £{]£ä £]äÎä iÝ>°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° 8® {În]Ó ä]xä³££]£Î Ó]Îä ³£]x ³ÎÎ]£n Îx]È £ä]£ £äÎ]{ ä]ÓÎÎ £xÇÓ]{ ä]È£ V iÃÀ>â> °°°°°°°°°°°°°°°°® £ä£]x ä]xÎ{ ä]ÓÎ ³ä]{{ Ó£Ç{]x p p £]äxÎ ä]£Èä `à À°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ,® -°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-® {]{Èx Ó]ÎÈ p ä]nÓ £]ÓÎ Ó{]äÓ °° I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® Ó£]È{ä ³ä]{Ó ³Îx]n{ £x]Ç£ä Óx]£xä n]ÇÈÓ Ó]ÓÈ ä]Î{ä x]{n ÕÛiÌÕà °°°°°°°°°°°°°°°°°°16® °,°iÀ}Þ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°,® Î]ÎäÎ >ÃÌ}°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® V> *Àv °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*,"® ]ÎÈä x]äx >ÃViÌ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® V> *«°-«iÌ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-*"® Ç]ÓÎä n]ÇÓ £x]Çnä >V *«>Ài ܣ䰰°°°°°°°7*£ä® iiÀÃ`Àv ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Èn]ÎÈ ,Ã>>iÌ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°, ® Îän]n Î{Ç] âÕÌ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°<® Óä]£ää ³ä]Îx ³{]È{ £n]{nÓ Óx]n{n Î]Î ``>à ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Çä]nÓ {n]n >â ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £Ón]ä È]ä >ÞiÀ }° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ]{n ÈÈ]Ç Î]näÓ £]£ ³£ä]Î{ ££]xÇä £È]Îxä ä]ÇÇx ä]£Ç ³ÓÎ]nÈ Ó]£nä £]xä ä]xx{ È{]È Èän]{ Ãiiâi ÓxÎÇ]x , "",/° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ÓäÇ £]nÓ ³Ón]nn £{]{Èä ÓÓ]ää Ó]ÈÈä ³ä]Èn ³Óä]ÎÈ È]ÓÎx ]Îä {]{{ä ÈÈ]£xä ££È]£ n]nä }Ì> Àà I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® E -«i>iÀà I°°°°°°°°°°°°° ® ]{È 6- ÀÕ« °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°6-® >ÃÀ I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® Ó]Çnä £ään]n >V> và I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® £{]änä Ó]ä£ Ì>L>Ài ÀV°°°°°°°°°°°°°°°°°°°/,® £n]Óä £Èx{]Î >V> iiÀ> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® Óä]ää ³ä]Ç ä]ä ³È]£ , ,° i i`V I °°°°°°°°°°°°°°°°°°,® -ÌÝÝ ÕÀ ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ÎÓÓ]ää -ÌÝÝ ÕÀxä ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Σä]x{ -ÌÝÝ 1 ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Î{Ó]ÓÇ -ÌÝÝ 1xä° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ÎäÎÎ]Îä /- ÕÀÌÀ°£ää° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ÓÇnä]nn } } - ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° Ó{È{ä]xÎ >iÃLÕÀ} ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° {ÇÓÈ]Èä `À> /-£ää® ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ÈnäÇ]Çx >`À` LiÝÎx ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° £ää£]Óä "à /« Óx° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° xÈÈ]ä{ -}>«Ài -/° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ÎÎxÈ]än -Þ`iÞ "À`î ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° xxnä]xÈ /ÀÌ Îää «® ° ° ° ° ° ° ° ° ° £x{Ó]x 6i> ÌÝ®° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ÓÎ{x]£ä <ÕÀ} -® ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° nxÎÓ]££ ÎÇ]Î Ç]ÈÇx ÕÌÃÌÀ>`> / °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°/® ££]xÎä ³ä]Çä ³ä]ÓÈ £ä]Çää £Ó]xä ÕÌÃÌÀ>`i iÀ° °°°°°°°°°°°°°°°°1/® £x]xÈä ³ä]äÈ È]£Óä >Ì>}V I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® p £È]£ iÜ 9À i /ÀÌ >}}À>Ì >i Ài Óä°ää Ó]£ÓÓ ä]xä{ p `iÀ«°Àiâi °°°°°°°°°°°°°°°°°°® ££]x£ä ¢ ,iiÜ>Lið°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® p ³{]£ È]Çää ä]{Ç ÀÃi ÃÌiÀi *Àiââ 6>À° 6>À° >Ý >«Ì>â iÜ 9À Û>À iëÀiÃà `>À] > `À> ,v° ,v° äÓä£Óä£{ «iVi] > <ÕÀ} vÀ>V ÃÛââiÀ° >Ì ` iÕÀ® ¯® ¯® iÕÀ® iÕÀ® ` iÕÀ® Ç]x ££]Óää Ó °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°Ó® ä]ȣΠ³x]nÇ Economia/Mercati Finanziari 27 italia: 51575551575557 28 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Cultura Genere Il saggista inglese fu l’inventore della moderna biografia romanzata La regina Vittoria (1819-1901) in India. Nel 1876 la sovrana assunse il titolo di Imperatrice delle Indie Vite Dal generale Gordon, ucciso dai dervisci, al vivido affresco della sovrana britannica Ritratto di Lytton Strachey, il bardo dell’età vittoriana Cercava fonti inedite e particolari, ma riteneva insensata la storia di PIETRO CITATI sua prosa. Se Strachey ne era affascinato, provava, insieme, un grande distacco. Tutto quel tempo era irrimediabilmente al 1905 al 1919, giovanissimo e passato; e lui apparteneva a un’altra epoca, non sapeva quale. giovane, Lytton Strachey Cominciò a scrivere: non di fronte, di petto: pensava di (1880-1932) scrisse di lettera- non essere capace di affrontare direttamente il grande tema; tura inglese: autori allora aveva bisogno di porre il punto di vista lontano, e poi di avviquasi sconosciuti, come Thomas Brow- cinarsi lentamente. Raccontò di personaggi minori, o appane, William Blake e Lady Hester rentemente minori, ai quali dedicò Eminenti Vittoriani Stanhope. E soprattutto di letteratura (1918). Il cardinale Manning, convertito al cattolicesimo (e, francese: Racine, Madame du Deffand, dietro le sue spalle, Newman): Florence Nightingale, che Voltaire, Rousseau, Stendhal. Nel 1922 aveva inventato l’assistenza ai soldati malati e feriti; «la santa raccolse questi saggi sotto il titolo Books and Characters (Li- donna, che si sacrificava per gli altri, la delicata fanciulla di bri e personaggi, Bompiani). Strachey si rivolgeva a un pub- alto rango, che rinunciò ai piaceri di una vita agiata per socblico ostile, invasato di Shakespeare, che disprezzava Raci- correre gli afflitti, la ”dama con la lampada”, che si aggirava ne. Difendeva la bellezza del ritegno, la chiarezza, la preci- tra gli orrori dell’ospedale di Scutari». E un educatore, Thosione e l’eleganza, che da Racine discesero alla letteratura mas Arnold. francese fino a Baudelaire. La biografia più ricca, complessa e dramIl dottor Johnson giudicava gli autori come matica, che appartiene ai capolavori di Lytton criminali alla sbarra, responsabili di ogni inStrachey, è quella del generale Charles Georfrazione alle norme e alle regole, che era affar ge Gordon, intitolata La fine del Generale Gorsuo amministrare senza timore o benevolendon. Ecco il suo bellissimo ritratto a cinquanza. «C’è soltanto una maniera di giudicare un t’anni. «La figura modesta, bassa ed esile, poeta — gli rispondeva Strachey —, e Worl’andatura leggera e saltellante gli davano un dsworth, con quella paradossale sobrietà che aspetto da adolescente, che contrastava stragli è propria, ce lo ha additato: quella di amarnamente, ma non spiacevolmente, con una li». Come Wordsworth, Strachey cercava di lieve brizzolatura dei capelli e delle basette. capire: quest’arte sovrana, che ancora oggi i Lo stesso contrasto — enigmatico ed attraenlettori e i critici tendono a dimenticare, in note — esisteva tra l’incarnato di un’abbronzatume di qualche barattolo di latta chiamato ra rosso-mattone — tipica di chi viaggia mol«idea». Aveva molte doti: l’empatia, la sottito — e i grandi occhi azzurri dallo sguardo di gliezza, la precisione, l’orecchio, l’arte di iden- L’autore una sincerità infantile». tificarsi con il testo, l’immaginazione: la capaCome molti uomini d’azione, Gordon era cità di scrivere un ritratto psicologico; e la pia- Giles Lytton Strachey un sognatore: la storia è fatta soprattutto da cevolezza, una qualità che la grande poesia (Londra, 1 marzo 1880 – uomini che abitano e passeggiano nella fanpuò ignorare, ma la critica letteraria deve pos- 21 gennaio 1932) è stato tasia. In primo luogo, per Gordon, la fantasia sedere in ogni caso. Il suo grande maestro era uno dei maggiori scrittori era la Bibbia. A chi glielo avesse chiesto, Sainte-Beuve. Questi saggi e articoli sono ec- e critici vittoriani. Grazie avrebbe spiegato, con voce bassa, morbida e cellenti: non sono legati al loro tempo, come alla sua biografia sulla molto distante, che lui era impegnato a chiaalla critica accade sovente; sebbene si con- regina Vittoria vinse il rire quattro interrogativi: il luogo della Crocefrontino col gusto del tempo. Certo, non pos- premio letterario James fissione, la linea di demarcazione tra le tribù siamo paragonarli a quelli di Virginia Woolf, Tait Black Memorial Prize di Beniamino e di Giuda, l’identificazione di l’affettuosa amica di Strachey. Ma i saggi di Gabaon, e dove era situato l’Eden. Avrebbe agVirginia Woolf, come quelli di Sainte-Beuve, Baudelaire, giunto che era anche molto curioso di scoprire il punto dove Proust, Rivière, Charles Du Bos, e qualcuno di Thomas l’arca toccò terra dopo la fine del Diluvio. Per anni, sembrò che Gordon si fosse appartato dal monMann, superano i limiti e la qualità della critica, e appartendo. Poi l’avventura lo prese: egli piombò nel vortice di molte gono alla grande letteratura. *** cose; il suo fato era immerso nella fantasia dell’Impero. Nel Durante la Prima guerra mondiale, mentre finiva di scri- febbraio 1884 era a Khartoum: venne nominato governatore vere i suoi saggi di letteratura, Lytton Strachey fu affascinato generale del Sudan; e giunse alla morte non nella pace e nel dai tempi della regina Vittoria, la quale era morta pochi anni riposo, ma nella catastrofe e nell’orrore. Nel gennaio 1885, fu prima, nel 1901. Era stata un’epoca immensa: l’Inghilterra ucciso dai seguaci del Mahdi. La sua testa venne portata al aveva conquistato l’India e l’Africa: aveva conosciuto Glad- Mahdi, che ordinò di collocarla in alto, tra i rami di un albero stone, Disraeli, Palmerston — e una folla di scrittori: Dic- della strada principale. Tutti quelli che passavano le tiravano kens, Emily Brontë, Hopkins, Thomas Hardy, George Eliot, sassi, mentre i falchi del deserto volteggiavano in ampi giri Stevenson, Conrad, Kipling e poi, quasi più inglese di un ve- attorno ad essa. ro inglese, Henry James, che l’aveva accolta nei ricami della Come Strachey dice nella prefazione degli Eminenti Vitto- D Saggi Giorgio Cavalleri e Giorgio Cosmacini sul periodo 1935-1945 Bibliografia I titoli in uscita da Castelvecchi Eminenti Vittoriani di Lytton Strachey, è stato edito da Rizzoli Bur (pp. 324, 6, varie ristampe) e anche da Mursia (pp. 200, 18). Di Strachey, Castelvecchi editore ha cominciato a pubblicare tutti i libri: Elisabetta e il conte di Essex (marzo 2014), La regina Vittoria (giugno 2014), Voltaire (luglio 2014) ed Eminenti Vittoriani (la pubblicazione è prevista per ottobre 2014) riani (in uscita da Castelvecchi) un personaggio storico non è fatto solo di ciò che si chiama «storia»: è un valore eterno, che deve essere sentito ed espresso in sé e per sé. «L’anima dell’uomo non è soggetta al rumore delle epoche» aveva già scritto in Books and Characters, parlando di Madame du Deffand. Il carattere è quello che i greci chiamavano dèmone. Questo dèmone non è invisibile: o almeno Lytton Strachey lo vedeva e lo sentiva; «possiamo quasi udire — scrisse parlando di Gordon — il tono dolce della voce, la pronuncia particolarmente chiara, le persuasive — autopersuasive — massime che si susseguivano senza pretesa tra gli sbuffi di fumo di una sigaretta». Il carattere varia, oscilla, fluttua, si sposta, si contraddice, suggestionando Lytton Strachey, che ne deriva la singolarità e le bellezze delle sue vite. Attorno al personaggio principale, stanno molti personaggi minori, che ne riproducono la luce, la spezzettano, oppure gli oppongono il loro robusto fato particolare. Infine, c’è la storia o, come dice Lytton Strachey, le circostanze, che egli ricostruisce leggendo moltissimi libri e fonti, spesso inedite, come gli originali dei Diari di Gordon. Strachey non si avventura mai, o quasi mai, a esprimere idee, cose che non gli piacciono, o gli piacciono poco. Ma non mi pare dubbio che, per lui, la storia sia, forse necessaria, ma altrettanto insensata. «Chi porrà mai limite — scrive nella vita del Generale Gordon — alla stranezza dei casi cui vanno incontro gli esseri umani?». E poi la realtà ultima di tutto è inesplorabile, perché è sempre nascosta dal dubbio e dal mistero. Così, per raccontare, bisogna avvolgere tutto nell’ironia: un’ironia che non è evidente, o almeno di rado si concentra in una battuta, ma attraversa il racconto in modo impalpabile. *** Nel 1921, dopo indugi ed esitazioni, Lytton Strachey pub- blicò La regina Vittoria (Castelvecchi, traduzione di Rosalia Lupi, pp. 232, 18,50). Vittoria, o Alessandrina Vittoria, nacque il 24 maggio 1819, da Edoardo duca di Kent e da Vittoria di Sassonia-Coburgo. Il padre era povero: era convinto che sarebbe stato costretto a vendere la sua casa, o a vivere nel continente. Aveva fatto sempre una vita regolare: era sanissimo; ed era convinto che sarebbe sopravvissuto a tutti quanti. Ma, nel gennaio 1820, fece una passeggiata, si bagnò i piedi, dimenticò di cambiarsi le calze, e per quell’innocente paio di calze bagnate, prese un raffreddore, poi una influenza polmonare, e il 23 gennaio 1820 morì. Vittoria aveva pochi mesi. Vittoria, o la piccola Drina come era chiamata, aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri: giocava con le bambole, scorrazzava per i corridoi del palazzo di Kensington, o cavalcava l’asinello, che le aveva regalato lo zio York, per i giardini del palazzo. Di tanto in tanto esplodeva in violenti capricci, durante i quali batteva i piedi per terra e non voleva ascoltare nessuno. Era sincera: non diceva bugie; ed era l’idolo delle bambinaie e della governante, Fraülein Lehzen, figlia di un pastore di Hannover, che ebbe sempre una grande influenza su di lei. Vittoria imparò le lingue: il tedesco era la sua lingua materna: imparò il francese e l’inglese, per quanto non riuscì mai, nemmeno dopo sessant’anni di regno, a padroneggiare l’inglese con assoluta sicurezza. Studiò l’italiano: ebbe qual- L’attenzione ai filantropi Dedicò un’opera alla figura di Florence Nightingale, fondatrice della Croce Rossa, e un’altra alle vicende del dottor Arnold, il riformatore della scuola media inglese Premi Il «Benedetto Croce» a Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella I dieci anni che sconvolsero il lago di Como La cattiva politica affossa il Mezzogiorno di ARTURO COLOMBO L a macro-storia affronta i grandi temi che hanno condizionato lo sviluppo (o la crisi) di un periodo, mentre la micro-storia racconta personaggi, episodi, incontri e scontri in ambiti molto più ristretti. Tentare di utilizzare, o addirittura combinare entrambe costituisce un impegno ambito quanto oneroso, in cui si sono cimentati Giorgio Cavalleri e Giorgio Cosmacini nel loro recente volume Dieci anni (1935-1945), reso più esplicito dal sottotitolo Como, il lago, la montagna (edizioni Nodo libri). Giorgio Cavalleri traccia sinteticamente i due quinquenni: dal 1935 al 1940 «in tempo di pace» e dal 1940 al 1945 «in tempo di guerra» con «la grande storia», che si conclude a Dongo con la fine del regime fascista, mentre Giorgio Cosmacini — che a Ramponio Verna, in Val d’Intelvi, passava la villeggiatura coi suoi familiari — sa far rivivere quanto è successo nei vari comuni del Comasco durante gli stessi anni, con una vivacità aneddotica, che riesce benissimo a coinvolgere il lettore. Il libro diventa così una felice combinazione, che ripropone i momenti-chiave della storia «ufficiale», ma soprattutto che mette in luce quella storia «minore», dove si moltiplicano gli incontri e le «avventure», di cui è stata protagonista quella gente «semplice e generosa», magari costretta a subire «percosse, sequestri di persona, raffinate torture, e omicidi» da parte della violenta polizia fascista comasca. Senza tralasciare il drammatico episodio della fucilazione di Giancarlo Puecher (nella foto) a Erba nella notte del 21dicembre 1943, o il non meno doloroso capitolo dei 187 comaschi morti nei lager del Terzo Reich. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il libro: Giorgio Cavalleri e Giorgio Cosmacini «Dieci anni (1935-1945). Como, il lago, la montagna », ed. Nodo libri, Como, pagine 231, € 12 di SEVERINO COLOMBO L’ opera fotografa in modo realistico una situazione delirante circa le responsabilità di una certa classe politica del Sud, ingorda e inconcludente, che sta traghettando il Mezzogiorno verso la rovina. Questo il merito che la giuria del Premio nazionale di cultura «Benedetto Croce» (nella foto) ha riconosciuto a Se muore il Sud (Feltrinelli) di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, vincitore nella sezione Giornalismo letterario. La nona edizione si svolge venerdì 1 e sabato 2 agosto a Pescasseroli (L’Aquila), paese natale di Croce (1866-1952; nella foto). Il riconoscimento intitolato al filosofo e politico è «un termometro culturale che misura lo stato di salute del Paese, con una particolare attenzione al Sud» ha osservato Francesco Sabatini, linguista, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, da quest’anno nella giuria del premio. Il premio Croce è anche andato, per la Saggistica, a I corrotti e gli inetti: conversazioni su Machiavelli (Bompiani) dello storico della filosofia Gennaro Sasso e del giornalista Antonio Gnoli, a cinquecento anni dalla pubblicazione del Principe, «a dimostrazione che la scienza della politica è necessaria per capire il nostro presente» osserva Sabatini. Nella categoria Narrativa premiato Perfino le stelle devono separarsi (Feltrinelli) di Chiara Frugoni, «romanzo di grande poesia e leggerezza». I tre titoli hanno trovato concorde la giuria presieduta dal giurista e docente alla «Sapienza» Natalino Irti. Tra le novità del 2014 l’introduzione del Premio alla memoria, quest’anno dedicato a Margherita Hack che troverà espressione, l’1 agosto, in un convegno su temi di diritto e scienza; «lo spunto è stato il terremoto dell’Aquila del 2009 e la cultura del pericolo che da noi è del tutto assente» aggiunge Sabatini, che coordina il simposio. Inedita, infine, l’idea, il 3 agosto, di un «pellegrinaggio» di giuria e premiati a Montenerodomo (Chieti), paese di origine della famiglia di Croce. «Fu anche la patria — conclude Sabatini — di Giuseppe De Thomasis, giurista che attuò l’abolizione della feudalità nel Mezzogiorno, a opera del governo napoleonico». © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Cultura 29 italia: 51575551575557 l’Inghilterra non era di sua pertinenza, ma della regina Vittoria e dei suoi ministri. Solo la governante, nominata baronessa Lehzen, mantenne per qualche anno la propria influenza sulla regina. Vittoria era posseduta da un solo sentimento: quello di esser regina di Inghilterra. La gioia assorbiva tutte le altre passioni. Ogni cosa le piaceva: era di buon umore dalla mattina alla sera. «Ride — scrisse un suo vecchio consigliere —, aprendo la bocca più che può, sebbene mostri delle gengive che non sono affatto graziose». Arrossiva e rideva, ogni minuto. Ma quel riso poteva ingannare. Quando odiava, Vittoria respingeva l’oggetto del suo odio — improvvisamente e senza appello —, fuori da ogni considerazione, con una forza che non ammetteva equivoci. La più lieve infrazione delle norme di corte veniva sottolineata da sguardi pungenti e alteri: gli occhi, per quanto penetranti, non erano nulla in confronto alla bocca; la volontà scolpita in quei denti sporgenti, in quel piccolo mento rientrante era molto più terribile che se fosse stata sottolineata da una poderosa mandibola. Vittoria cominciò a governare: arte che le piaceva moltissimo, e a cui dedicava tutte le proprie forze. Il primo ministro era William Lamb, visconte di Melbourne, che aveva cinquantotto anni. Era un uomo coltissimo: aveva una vasta conoscenza della letteratura classica e moderna; leggeva la Bibbia e i Padri della Chiesa. Era un whig: ma troppo scettico per credere in una qualsiasi forma di progresso. Le cose stavano meglio come erano: o così era il meno peggio. L’istruzione non serviva a niente, e quella dei poveri era pericolosissima. Melbourne andava avanti: lentamente, con eterni compromessi, incertezze e contraddizioni, con ogni forma possibile di debolezza, e tuttavia con abilità e larga padronanza degli uomini. L’incontro con Vittoria mutò completamente la sua vita: in un batter d’occhio diventò il consigliere di una ragazza passata dall’asilo al trono. La trattava con attenzione e tenerezza: era stato amico di Byron, ma passava tutte le sere con Vittoria. Il 10 febbraio 1840 Vittoria sposò Alberto di Sassonia-Coburgo, che amava con quella che si potrebbe chiamare passione. Per lei, Alberto aveva solo gratitudine. Dicono che fosse intelligente: ma, quando andò a Roma, la città non gli piacque; «tolti alcuni bei palazzi, potrebbe anche essere una qualunque città della Germania». Presto cominciò a occu- La regina A Balmoral conservava ogni memoria e a Windsor l’appartamento abitato dal principe consorte defunto venne tenuto sempre chiuso che infarinatura di latino. Leggeva poco: salvo Walter Scott, i romanzi erano proibiti. Le piacevano molto le lettere di madame de Sévigné: «quanto è elegante e naturale il suo stile, così pieno di naïveté, di intelligenza e di grazia». Amava il ballo: ascoltava estasiata le arie e i gorgheggi dell’opera italiana. Tutti le riconoscevano molto giudizio. Nel luglio 1837, Vittoria diventò regina. Aveva diciotto anni. Quando la grande assemblea dei lord e notabili, vescovi, generali e ministri vide spalancarsi la porta, una piccola ed esile ragazza in lutto profondo entrò da sola nella sala e si diresse al proprio seggio con dignità e grazia. Aveva una fisionomia non bella ma attraente: capelli biondi, occhi azzurri sporgenti, un piccolo naso curvo, la bocca chiusa, il colorito pallido, un’aria stranamente mista di innocenza e di serietà, di giovinezza e di decoro. Tutti, specialmente i ministri, furono attratti. Veloce nel comprendere, misurata e sensata nel parlare, Vittoria compiva i suoi doveri di regina con straordinaria facilità. Una grande ondata di entusiasmo pervase gli inglesi: la piccola regina bionda e modesta, che passava in carrozza per le strade di Londra, riempiva i cuori di un entusiasmo romantico. Press’a poco negli stessi mesi, Charles Dickens pubblicò Il circolo Pickwick, il rovescio parodico dell’incoronazione; e i suoi grandi romanzi, che Vittoria non lesse, accompagnarono fino al 1870, con le loro risa colorate e i loro delitti quasi dostoevskijani, la storia del regno. Con meraviglia di tutti, Vittoria regina rivelò una qualità che quasi nessuno le conosceva: la durezza, una straordinaria durezza. Aveva sempre dormito nella stanza della madre, in due letti vicini, e all’improvviso trasferì la duchessa di Kent in una serie di stanze lontanissime dalle sue. Non ne volle più sapere di John Conroy, consigliere privato della madre. Anche lo zio, Leopoldo del Belgio, suo consigliere, fu cacciato dalla confidenza: gli disse che la politica estera del- parsi con competenza di affari politici. Riformò la casa reale: abbozzò una radicale riforma dell’esercito; il «povero Melbourne» era scomparso. Nel 1851 fece realizzare la Grande Esposizione universale, lasciando in eredità il palazzo di Cristallo che sconvolse Dostoevskij; e si occupò della guerra di Crimea. Alberto venne a conflitto con lord Palmerston, che allora dirigeva la politica estera inglese, anche a proposito dell’atteggiamento verso l’Italia. Palmerston favorì l’unità italiana: Alberto era terrorizzato da Garibaldi. Gli piaceva fare invenzioni. Scoprì come trattare le parti solide degli escrementi: liberava quelli liquidi, che servivano per l’irrigazione; ma, disgraziatamente, per un piccolissimo errore di calcolo, l’invenzione del principe Alberto risultò inattuabile. A quarant’anni fu preso dalla malinconia. Non aveva più voglia di vivere. Chi lo vedeva accanto a Vittoria, rimaneva sorpreso: se in ogni aspetto di lei c’era una ardente vitalità, sia nel portamento energico sia negli sguardi inquisitori degli occhi sporgenti, lui era pallido e aveva un’aria stanchissima. Morì nel dicembre 1861. La regina Vittoria urlò, un solo lungo grido selvaggio, che risuonò in tutto il castello colpito dal terrore. Sarebbe rimasta vedova per trentanove anni. Dopo la morte del marito, le persone che circondavano Vittoria temevano che avrebbe perso la ragione: ma il suo temperamento di ferro resisté ad ogni dolore. Per anni continuò a vivere in una tristezza costante. La sua vita divenne quella di una reclusa. Vestita del più profondo crespo di lutto, passava da Windsor a Balmoral. Non visitava più Londra; e divenne tanto sconosciuta ai suoi sudditi quanto un sovrano d’Oriente. Scrisse allo zio, re del Belgio: «Per me ogni felicità della vita è finita. Il mondo è finito per me»; ma, al tempo stesso, ripeté al suo antico consigliere che «sono anche risoluta a che nessuna persona (sia pure il migliore e il più devoto dei miei servitori) debba dirigermi e guidarmi o dar- supremi dignitari, accompagnata da un corteo di re e di principi, Vittoria passò attraverso la folla entusiasta di Lonmi consigli». Intanto, sulla scena politica si affacciavano nuovi prota- dra, per andare a ringraziare Dio nell’abbazia di Westmingonisti: in primo luogo, Gladstone, capo dei whig, che Vit- ster. Sentiva che l’Inghilterra e il suo popolo erano cosa toria non amava. Con la sua energia demoniaca e la sua po- sua. Ritornata a Buckingham Palace dopo la fine della lunderosa maggioranza alla Camera dei Comuni, ga cerimonia, le chiesero come si sentiva: riGladstone era irresistibile: per cinque anni, spose: «Sono molto stanca, ma anche molto Personaggi dal 1869 al 1874, Vittoria subì una serie di rifelice». Un’atmosfera di adorazione e di forme: riforma della chiesa d’Irlanda, riforma trionfo avvolse l’ultimo periodo della sua videll’istruzione, riforma del sistema elettorale, ta. Era salutata come la madre del suo poporiforma dell’esercito, della marina, della giulo, e come il simbolo incarnato della granstizia. Vittoria diventava inquieta, disapprovadezza d’Inghilterra. Ma il potere della Corova, lottava; e non riusciva a far fronte alle onde na, che dal 1840 al 1861 era andato crescendo, Dall’alto: Alberto di crescenti di documenti che si riversavano sul dopo il 1861 declinò: cadde nelle mani accorSassonia-Coburgosuo tavolo. Un progetto di riforme la affascite e rigorose di Gladstone, Disraeli e lord SaliGotha (Castello di nò: quello che proponeva di concedere ai masbury. Alla fine del regno di Vittoria, la CoroRosenau, 26 agosto rinai di portare la barba. «Ha raccolto qualche na era meno potente di quanto fosse mai sta1819 – Windsor, 14 dato sicuro sull’argomento della barba?», ta in qualsiasi altro periodo della storia inglescriveva ansiosa al Primo Lord dell’Ammirase. dicembre 1861), Vittoria possedeva una moltitudine di oggliato. Era favorevole al cambiamento. «La marito della regina getti. Nessuno poteva essere rotto, o scompamia propensione personale — diceva — saVittoria e principe rire. Vittoria dava ordine che non si gettasse rebbe la barba senza i baffi, dal momento che consorte del Regno via nulla, e veniva obbedita. Non ci dovevano questi ultimi danno un aspetto soldatesco; Unito. Insieme ebbero essere cambiamenti: nulla doveva mai muoma così non si otterrebbe lo scopo a cui si minove figli versi, né il passato, né il presente, né il futuro, ra: quello di non avere la necessità di radersi». Virginia Woolf che diventava passato prima di cominciare. Perciò era meglio accettare quello che era sta(Londra, 25 gennaio Così i ricordi del passato circondavano Vittoto proposto, cioè far portare la barba intera, 1882 – Rodmell, 28 ria da ogni parte: i morti continuavano a vivepurché fosse corta. Una settimana dopo agmarzo 1941), re attorno a lei, in ogni aspetto possibile, in giunse: non bisognava concedere di portare i scrittrice, attivista e miniature, in porcellane, in enormi ritratti di baffi senza la barba. membro del circolo di grandezza naturale. Soprattutto in fotografie, Vittoria amava appassionatamente DisraeBloomsbury, fu le quali venivano disposte in album riccamenli, capo dei conservatori, che nel 1868 e nel fidanzata di Strachey te rilegati. La collezione diventò uno dei fattori 1874 diventò primo ministro. Disraeli, un dominanti della sua vita: collezione di cose, di ebreo, aveva scritto molti romanzi, che oggi pensieri, di stati d’animo, di modi di vivere. ingiustamente ignoriamo, e regalò a Vittoria A Balmoral, il luogo dove le memorie si afun’edizione completa dei suoi libri. Vittoria follavano, i segni materiali dei ricordi si prediceva di amarli moltissimo. Disraeli la capisentavano con sorprendente profusione: obeva: capiva le complicazioni del suo carattere, lischi, piramidi, statue, tombe. Nel castello di l’orgoglio della sua posizione unita alla preWindsor, l’appartamento che il principe Alsunzione personale, l’immenso sentimentaliberto aveva occupato veniva tenuto perennesmo, quel modo ingenuo e astuto di guardare mente chiuso agli occhi della gente, salvo le cose, i desideri avidi di colori e di stranezze; qualche raro previlegiato. Tutto rimase come e l’aspetto femmineo che imera stato al momento della morte del principregnava tutta la sua vita. Disraeli chiamò Vittoria la pe. Ogni sera gli abiti di Alberto venivano preFata, come l’eroina della regiparati di nuovo sul letto: ogni sera si versava na delle fate di Spenser: sebl’acqua fresca nel bacile. Questo rito fu combene l’idea di una figura delipiuto con scrupolosa regolarità per quasi quacata e dotata di qualità magirant’anni. Così, non molti anni fa, a Pietroburche contrastasse in modo go, nello studio di Dostoevskij, ogni sera veniquasi ridicolo con la figura va posta una tazza di tè fresco sullo scrittoio, della regina. Vittoria gli manin modo che egli potesse dissetarsi, se imdò delle primole, e lui rispose provvisamente rinasceva e continuava I fratelche avrebbe potuto dire che li Karamazov. erano «più preziose dei rubiIn tutta la vita, Vittoria aveva goduto di una ni» poiché venivano da una eccellente salute. Nell’estate del 1900, apparsovrana che adorava. Poi gli mandò dei bucavero sintomi seri. La sua memoria — della cui neve. «Nel cuore della notte — rispose Disraforza ed esattezza era stata così a lungo orgoeli — mi viene in mente che tutto poteva esgliosa — cominciò ad abbandonarla. Ma il lasere un incantesimo, che era forse un dono di voro quotidiano continuava come prima. Il 14 qualche fata e veniva da un’altra sovrana: dalgennaio 1901 ebbe una sincope. Per due giorni la regina Titania, che raccoglie fiori con la sua ancora continuò ad adempiere i doveri di recorte in un’isola dolce e bagnata dal mare». gina d’Inghilterra. Poi cessò di lavorare: l’inPassarono gli anni. Le grigie chiome di Vittelligenza svanì; per pochi giorni languì muta toria diventarono bianche: i suoi lineamenti e priva di coscienza. Il 22 gennaio 1901 morì. maturi si addolcirono, la sua piccola figura si Aveva ottantun anni. Benjamin Disraeli fece maestosa, e cominciò a muoversi più *** (Londra, 21 dicembre lentamente, con l’aiuto del bastone. Il sorriso Virginia Woolf, che era stata fidanzata, per 1804, - Londra, 19 aleggiava sui suoi lineamenti con vivace faciqualche ora, con Lytton Strachey, aveva una aprile 1881), conte di lità. La famiglia era immensa: al momento immensa stima e considerazione per lui. PenBeaconsfield, leader della morte aveva trentasette pronipoti. Un sava che avrebbe potuto scrivere qualsiasi copolitico del Partito ritratto del tempo ci mostra la famiglia reale sa: forse un libro di un genere mai visto. E creconservatore e primo raccolta in una sala del castello di Windsor: deva che tutto ciò che aveva scritto — i saggi ministro del Regno cinquanta persone, strette attorno alla mater di letteratura francese, Eminenti Vittoriani, Unito familias, che le governa con potente sovraniLa regina Vittoria, Elisabetta e il conte di Està. Nel 1876 assunse il titolo di imperatrice sex (Castelvecchi) — fosse al di sotto del suo delle Indie. Il giorno della proclamazione, Vittoria — di so- genio. Strachey non era riuscito a trovare la sua identità scrilito così semplice nel suo abbigliamento — si presentò ag- vendo il «libro supremo», di cui gli amici lo ritenevano caghindata con enormi e scintillanti gioielli grezzi, omaggio pace. Ma la regina Vittoria, che ho cercato di riassumere, è dei principi indiani. L’India la attrasse: la voleva vicino a sé; un libro bellissimo, intelligente, appassionato, spiritoso, al e assunse dei domestici indiani, presenza nemmeno im- quale auguro, in Italia, più lettori di quanti ne ebbe nel 1921, maginabile al tempo della sua incoronazione a regina. quando venne pubblicato in Inghilterra, con grande succesIl 1887 era il cinquantenario del regno: a giugno l’anni- so. © RIPRODUZIONE RISERVATA versario fu celebrato con pompa solenne. Circondata dai Mercato Nell’incontro con gli editori, la strategia del ministro nel semestre italiano di presidenza Ue. I commenti di Mota (Fep), Mauri (Gems) e Polillo (Aie) Franceschini: tutelare il diritto d’autore e rivedere l’Iva per gli ebook di IDA BOZZI «C oincidenza di opinioni» sulle questioni sollevate, e un impegno a portare al centro dell’agenda europea, nel semestre di presidenza italiana Ue, temi come il diritto d’autore e l’Iva su ebook e libri cartacei: è il risultato dell’incontro di ieri a Roma tra il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, e i rappresentanti degli editori europei e italiani, tra gli altri il vicepresidente della Fep, Federazione degli editori europei, Henrique Mota, il presidente dell’Aie, Associazione italiana editori, Marco Polillo, e il delegato italiano nella Federazione, il presidente del gruppo Gems Stefano Mauri. Sul tavolo dell’incontro, tre questioni portate dai rappresentanti degli editori, e cioè la tutela del diritto d’autore, l’equiparazione o armonizzazione dell’Iva degli ebook e dei libri cartacei, e la questione della concor- Il ministro dei Beni culturali e del turismo Dario Franceschini che ieri ha incontrato il vicepresidente della Fep Federazione degli Editori europei Henrique Mota, il presidente dell’Aie Marco Polillo e il delegato italiano Stefano Mauri (Imagoeconomica) renza sul mercato di Internet tra gli operatori di ebook. A commentare il confronto, è stato lo stesso ministro Franceschini: «C’è molta coincidenza d’opinioni sulle questioni sollevate dagli editori. Infatti, nella lettera che ho inviato ai 27 ministri della cultura europei, in vista del vertice informale che li riunirà tutti il 24 settembre a Venaria, e in una seconda lettera che ho inviato loro sull’ordine del giorno del vertice, ho indicato tra gli altri proprio questi temi. Quindi le posizioni sono molto vicine». Quali sono, nello specifico, queste posizioni, lo ha spiegato Marco Polillo: «Abbiamo presentato al ministro alcune questioni, come la protezione del diritto d’autore, perché senza il diritto d’autore sarebbe la fine dell’industria culturale ma anche degli autori; poi la differenza tra l’Iva del digitale e del cartaceo (in Italia gli ebook hanno un’Iva al 22 % e i libri al 4 %, in altri Paesi le percentuali sono diverse ma il problema è comune); va consacrato il principio che sono la stessa co- sa. E poi occorre riordinare un’altra materia molto importante, che vede un braccio di ferro tra gli «over the top», le grandi aziende su Internet, e gli editori. Ebbene, l’incontro è andato molto bene e anche in quest’occasione ho trovato il ministro molto partecipe e interessato. Mi pare importante che l’Italia si faccia portavoce di un’istanza europea». Anche secondo Stefano Mauri, l’incontro è stato positivo: «Come è logico e giusto abbiamo esposto le priorità degli editori europei in questa fase del semestre italiano, in un momento di cambiamento di scenari e di commissioni, e abbiamo incontrato molta Prospettive La fascinazione per le nuove tecnologie può portare a trascurare valori già esistenti, ma il 70% della produzione di qualità è nel Vecchio Continente sensibilità (ciò che non tutti i ministri precedenti avevano). Il ministro mi è sembrato anche molto sensibile alla questione del primato europeo nella cultura, che resiste tuttora: la fascinazione per le nuove tecnologie può portare a trascurare valori già esistenti, ma il 70 per cento della produzione editoriale di qualità a livello mondiale è europea. E questo significa che gli interessi europei possono essere un po’ diversi dagli altri, ad esempio rispetto alla realtà americana». Il ministro ha garantito l’impegno a livello europeo sul tema dell’armonizzazione dell’Iva degli ebook, sulla concorrenza e i grandi colossi internazionali, e in particolare sulla questione del copyright. «Sul diritto d’autore — ha commentato il ministro Franceschini —, vorrei fosse centrale il diritto degli editori e degli artisti di vedere tutelate le loro opere e di avere da mangiare, in questo mondo del tutto nuovo che è il mondo digitale». © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Corriere della Sera SMS Idee&opinioni Le news più importanti in anteprima sul tuo cellulare. Invia un sms con la parola CORRIERE al 4898984 Servizio in abbonamento (4 euro a settimana). Per disattivarlo invia RCSMOBILE OFF al 4898984 Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile DAI CRONOPROGRAMMI ALLE TRATTATIVE NELL’UNIONE CENT’ANNI FA LA PRIMA GUERRA MONDIALE LA STRAGE CHE CI HA SEGNATO PER SEMPRE Paesi che hanno mobilitato oltre 1 milione di combattenti. Valori in milioni 1x = 100.000 Forze combattenti alleate Imperi centrali Russia 12 Feriti Prigionieri e dispersi Morti I 5,0 milioni 2,5 1,7 Germania 11 4,2 milioni 1,2 1,8 Gran Bretagna 8,9 2,1 0,2 0,9 milioni Francia 8,4 4,3 milioni 3,6 milioni 2,2 1,2 ITALIA 5,6 0,9 0,6 0,7 milioni Stati Uniti 4,4 milioni 0,2 0,1 0,4 0,3 0,3 Turchia 2,9 milioni Bulgaria 1,2 milioni 0,2 0,1 TOTALE Forze 62,1 Feriti 20,9 Prigionieri e dispersi 7,5 Morti 8,1 ✒ Cent’anni e due giorni fa. Il 28 luglio 1914 l’Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia dopo che il piccolo Paese balcanico, ritenuto colpevole di aver armato a Sarajevo la mano degli assassini di Francesco Ferdinando, erede al trono austro-ungarico, aveva respinto l’ultimatum che d’altronde Vienna aveva concepito apposta per farselo rifiutare. Il 29 luglio gli austriaci bombardano Belgrado, il 31 luglio la Russia mobilita il suo esercito, l’1 agosto Germania e Francia fanno lo stesso, il 4 agosto la Germania invade il Belgio e la Gran Bretagna dichiara guerra all’impero tedesco. Inizia la Prima guerra mondiale. Con un costo altissimo, come si può vedere dal grafico qui sopra: 8,1 milioni di morti e 20,9 milioni di feriti e mutilati, rispettiva- Fonte: Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, The Economist 0,5 1,4 Austria Ungheria 7,8 Dati relativi solo ai Paesi nel grafico mente il 13 e il 33,6% dei 62,1 milioni di soldati mobilitati. Per l’Italia le cifre furono di 700 mila morti e 900 mila feriti su 5,6 milioni di mobilitati. Gli uomini politici dell’epoca sono stati definiti «sonnambuli», perché si avvicinarono alla catastrofe senza rendersene conto. Non è tanto vero: sapevano che in conseguenza delle loro azioni la guerra sarebbe potuta scoppiare ma la consideravano un’opzione come tante, per taluni perfino desiderabile ma comunque da affrontare con animo fermo e tranquillo. Dalle loro decisioni scaturirono una strage immane e le grandi dittature del ‘900. L’Europa e il mondo portano ancora i segni della loro scarsa preveggenza. Paolo Rastelli © RIPRODUZIONE RISERVATA L’IMMANGIABILE MARMELLATA DI COLOMBO ALL’ATTACCO DEL CAPO DELLO STATO ✒ Da magistrato, ai tempi di Mani Pulite, proponeva a se stesso e ai suoi colleghi il compito di «rovesciare l’Italia come un calzino». I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma Gherardo Colombo non demorde. Adesso che è presidente della Garzanti e membro del Consiglio di amministrazione della Rai, in un’intervista al Fatto prende di petto (ed è, ci mancherebbe, pieno diritto suo come ogni di altro cittadino) la riforma del Senato. E pure il presidente della Repubblica. Che, sostiene, invece di chiedere di fare in fretta dovrebbe ricordare alle Camere che «sarebbe inopportuno usare tagliole o ghigliottine in una materia così decisiva e delicata come una riforma istituzionale». Anche in questo caso, s’intende, non è in discussione la legittimità del giudizio. Sono molto, molto discutibili, invece, per non dire di peggio, gli argomenti addotti da Colombo per motivarlo. Perché Giorgio Napolitano ha preso questa posizione? Ma è chiaro. Perché è nato tre anni dopo la marcia su Roma, per cominciare, e quindi qualcosa del fascismo se lo deve portare appresso. E poi perché, caduto il fascismo, di ENZO MOAVERO MILANESI si è trovato a condividere «pensiero e opere di Stalin», fino a schierarsi, nel 1956, a difesa dei carri armati sovietici in Ungheria. Sulla base di simili, pesantissimi antefatti, annota Colombo, non c’è da sorprendersi se in Napolitano, che pure ha fatto «passi da gigante» nel suo «grave tormento autocritico», riaffiora «la cultura del passato», e cioè il centralismo democratico e il primato della politica. Che cosa c’entri una immangiabile marmellata di marcia su Roma, Giuseppe Stalin, Ungheria, centralismo democratico e primato della politica con la posizione del capo dello Stato — condivisibile o meno che sia — sulle riforme costituzionali non è dato sapere: Colombo naturalmente omette di spiegarcelo, e la sua intervistatrice si guarda bene dal chiederglielo. «Magni, bevi e te lavi la faccia: taglia, ché è rosso!», gridavano un tempo, a Roma, i venditori di cocomeri, per invogliare all’acquisto i possibili compratori. I cocomerai non ci sono (quasi) più. Ma il loro grido ha trovato molte orecchie ricettive. Anche troppe. Paolo Franchi © RIPRODUZIONE RISERVATA n Europa, la situazione dell’economia evolve positivamente, ma in maniera meno incisiva, rapida e armonica di quanto si auspicasse e il nostro Paese risulta più indietro. Peraltro, le circostanze temporali sarebbero propizie, offrendoci un’inedita occasione di protagonismo. Da una parte, il calendario ci assegna la Presidenza semestrale dell’Unione europea proprio all’inizio della nuova legislatura (dopo le elezioni per il Parlamento europeo), con la possibilità di influire significativamente sulle scelte più urgenti. Dall’altra, consci di dover fare in Italia numerose riforme strutturali, consonanti con le linee europee, dovremmo vararle ora, innestandole in un contesto Ue sul quale abbiamo modo di avere, pro tempore, maggiore incidenza. Volendo cogliere e coniugare le due opportunità, bisogna però attivarsi subito, a livello domestico ed europeo, con proposte e realizzazioni molto concrete. Le riforme necessarie per modernizzare l’Italia le conosciamo, ne parliamo da anni, qualcuna l’abbiamo fatta. Le formali «Raccomandazioni specifiche», approvate dal Consiglio europeo del giugno scorso e fondate sul nostro «Programma nazionale di riforma», sono incalzanti. Oltre alla nota indicazione di preservare i conti pubblici sani, richiedono: semplificazione normativa e riforma tributaria; efficienza delle Pubbliche amministrazioni, della Giustizia civile e del sistema educativo; maggiore apertura dei mercati, specie negli appalti pubblici; l’ampliamento delle fonti di finanziamento per le imprese, rispetto al tradizionale circuito bancario; una riforma del mercato del lavoro a tutela di chi lo cerca; infrastrutture migliori per trasporti ed energia. Altri Stati europei che hanno agito efficacemente prima di noi, crescono di più, guadagnano competitività, attraggono investimenti. Indugiando, decliniamo rapidamente, di fronte a un mondo con molti concorrenti. I dibattiti astratti sui principi, i progetti insufficienti, gli annunci non seguiti da fatti non aiutano. Un metodo d’azione rapida può essere il seguente. Predisporre, per ciascuna riforma, un preciso piano che ne dettagli caratteristiche e calendario di attuazione; assortito da una stima rigorosa dei costi e dell’impatto positivo su crescita e occupazione. Il piano va, poi, illustrato a tutti i soggetti interessati, nelle sedi nazionali ed CONC Il bilancio Le riforme in Italia e in Europa? Percorso chiaro, purché lo si voglia vedere europee, per raccoglierne osservazioni e pareri. Inutile ricordare che, soprattutto a livello Ue, si aspettano formali garanzie sulla capacità — non solo sulla volontà — politica di raggiungere il risultato e conseguenti impegni vincolanti del Governo. Su questa base, penso sia anche possibile negoziare misure di accompagnamento rilevanti, consentite dalle vigenti regole europee; a cominciare da un diverso ritmo di riduzione del debito pubblico, rispetto a quel 5% (un ventesimo) l’anno della quota eccedente il 60% del rapporto debito/Pil, previsto a partire dal 2016 (che, da solo, vale 40/50 miliardi l’anno). Altrettanto importanti delle riforme strutturali domestiche sono le riforme dell’Unione che potremmo accelerare, durante il semestre di Presidenza: ne vedo almeno tre. La prima: curare la finalizzazione delle azioni ribadite dalla «Strategic agenda» del Consiglio europeo di giugno 2014 e già enunciate dal «Patto» stipulato nel giugno 2012; sono di nostro grandissimo interesse e propizie agli investimenti privati (come il «mercato unico» digitale e dell’energia e gli accordi commerciali internazionali). La seconda: predisporre un documento di discussione per la revisione, nel 2016, del bilancio Ue 2014-2020, perché l’attuale assetto appare inadeguato alle sfide attuali dell’Unione, oltre che al nostro sistema Paese (che paga ben più di quanto riceva); il documento può favorire un dibattito strutturato insieme al rapporto preliminare del gruppo ad alto livello sulle «risorse proprie» Ue, atteso per dicembre 2014. La terza: lavorare sull’interessante programma del prossimo Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. In particolare, dovremmo subito vagliare, approfondire e iniziare a mettere in opera l’idea di mobilitare, nel triennio, 300 miliardi di euro di investimenti addizionali (pubblici e privati) nell’economia reale, anche per prepararci a fruirne al meglio in Italia; valorizzare l’obiettivo di portare l’Unione ai vertici mondiali nel campo delle energie rinnovabili e dell’economia «verde»; anticipare i tempi per la creazione di una «Capital markets union», per aumentare e diversificare le possibilità di finanziamento per le aziende; consolidare gli assetti industriali, affinché davvero, nel 2020, contribuiscano per il 20% al prodotto interno lordo Ue; delineare la preconizzata «nuova politica europea per le migrazioni», cruciale per l’Italia, facendo anche attenzione a chi verrà conferito tale portafoglio in seno alla prossima Commissione europea. © RIPRODUZIONE RISERVATA OGGI L’ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE Il rito stanco della Consulta lasciata incompleta di GIOVANNI BIANCONI SEGUE DALLA PRIMA Interrompendo così quella che sembrava una «cattiva abitudine». Poi però è stata la politica a dare il cattivo esempio, sottraendosi ai propri doveri e responsabilità: in quasi due mesi di tempo maggioranza e opposizione non sono riusciti a eleggere i due nuovi componenti della Corte di nomina parlamentare che devono sostituire l’ex presidente Gaetano Silvestri e Luigi Mazzella, decaduti entrambi a fine giugno. Veti e controveti hanno fatto sì che cinque votazioni del Parlamento in seduta comune andassero a vuoto, e in assenza di soluzioni l’appuntamento è stato rimandato a settembre, insieme all’elezione degli otto membri laici del Consiglio superiore della magistratura. Nella divisione dei posti tra centrosinistra e centrodestra sono circolati per settimane vari nomi: Luciano Violante e Augusto Barbera da un lato; Donato Bruno, Ignazio la Russa, Niccolò Ghedini e Antonio Catricalà dall’altro. Ma dubbi e ripensamenti continui — insieme alla coincidenza con altre scadenze considerate di maggior importanza per governo e maggioranza, dalla riforma del Senato in giù — hanno finora impedito di procedere alla doppia investitura. Non certo una bella figura, da parte dei vertici dei partiti, che si sono lasciati scivolare addosso persino la raccomandazione rivolta a metà luglio dal capo dello Stato a Renzi, affinché venissero rispettate «le scadenze ormai urgenti» per Consulta e Csm. Nulla di fatto. Il risultato è che oggi la Corte costituzionale si riunirà per eleggere il nuovo presidente monca di due componenti, trovandosi di fronte a un bivio. Scegliere il più anziano (Giuseppe Tesauro, arrivato alla Corte nel 2005, giacché Sabino Cassese, nominato insieme a lui, si è ufficialmente chiamato fuori, proprio per favorire ❜❜ Soluzione-ponte possibile per il mancato voto sui giudici di nomina parlamentare una conduzione effettiva e non solo «di facciata»), che resterebbe in carica fino a novembre ma non potrebbe guidare le udienze già da metà settembre, giacché bisogna garantire un paio di mesi per la trattazione delle cause; oppure puntare su una presidenza di più ampio respiro, e in questo caso il favorito sembra Alessandro Criscuolo, che ha davanti a sé ancora tre anni. All’interno della Corte c’è chi sta lavorando da tempo a una soluzione più duratura; per motivi di funzionalità, prima ancora che di rispetto dei desiderata della nuova classe politica, al dunque dimostratasi inconcludente. Tuttavia, proprio le mancate nomine parlamentari potrebbero favorire l’elezione di Tesauro, considerata una soluzione-ponte in attesa che, a novembre prossimo, la composizione della Consulta venga completata non solo con i due giudici di estrazione parlamentare, ma anche con i due che dovranno essere nominati dal presidente della Repubblica in sostituzione, per l’appunto, di Tesauro e Cassese. Altrimenti, da novembre in poi, si verrebbe a creare l’altrettanto atipica situazione di un presidente di media o lunga durata alla cui elezione non hanno potuto partecipare ben quattro membri della Corte su quindici. Quasi un terzo. Il nodo sarà sciolto con la votazione di oggi, e fare previsioni non è facile. Perché la sostanza si mescola con la forma, e la realtà con l’immagine. La presidenzaponte di Tesauro (il quale non godrà di indennità aggiuntive che scattano solo dopo un anno, come si ribadisce negli uffici della Corte) potrebbe apparire persino ragionevole, vista la particolare situazione che s’è venuta a creare; però sarebbe comunque un’anomalia che la quarta carica dello Stato rimanesse al suo posto per il periodo feriale e poco più, potendo presiedere al massimo una seduta. L’interessato ne guadagnerebbe in prestigio, ma l’istituzione? Inoltre c’è chi teme che dal versante politico arrivi l’accusa delegittimante di una manovra «di casta», compiuta per aggiungere un nome all’albo dei presidenti emeriti. E sarebbe una beffa, oltre che un paradosso, visto che inadempiente e incurante delle proprie non-scelte, in questo caso, s’è rivelata proprio la politica. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 31 italia: 51575551575557 Lettere al Corriere LA BATTAGLIA PER LE RIFORME VINTA A BERLINO, PERSA A ROMA Risponde Sergio Romano Per l’ennesima volta, sento dire che le fortune della Germania sarebbero legate a «riforme». Chiedo, allora, che finalmente ci venga svelato in dettaglio in che cosa abbiano consistito tali miracolose riforme: potremmo soppesarle e copiarne qualcuna. Non mi si dica che tali riforme, in ultima analisi, abbiano ridotto il costo del lavoro per unità di prodotto o altre amenità del genere. Chiesi, tanti ma tanti anni fa, a persona che ben conosceva quel mondo, quale fosse il segreto delle fortune della Germania; mi rispose: «Vedi, là nessuno si ammazza di lavoro ma, là, tutti lavorano con impegno e serietà». Capii immediatamente il messaggio. Si tratta di un popolo disciplinato, dote, questa, assolutamente necessaria, ad esempio, per operare nell’ambito della grande industria (anche nell’ambito TITOLI AMPOLLOSI Perché sopravvivono Caro Romano, la cronaca ha riportato casi di ex parlamentari che pretendono di venir ancora chiamati onorevoli. A me è venuto un dubbio ulteriore: il deputato in carica ha veramente diritto di essere chiamato onorevole, o si tratta di una prassi non sancita da alcuna legge e che quindi può essere disattesa? Antonio Massioni, Milano Quando divenne ministro degli Esteri, nell’ottobre 1946, Pietro Nenni firmò una circolare per bandire l’uso di «eccellenza». Ma vi è ancora qualcuno che se ne serve. I titoli ampollosi sopravvivono quando non piacciono soltanto a coloro che amano fregiarsene, ma anche ai loro interlocutori, spesso desiderosi di lusingare e adulare. BICAMERALISMO / 1 Funzioni del Senato Si afferma che è necessario eliminare la funzione legislativa del Senato per Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a: «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79 militare, peraltro). Ci sarà pure un motivo se, là, la grande industria ha prosperato mentre da noi ha fallito su tutta la linea. Non credo, pertanto, che c’entrino le riforme quanto invece l’indole di quel popolo che, potrà non essere simpatico a tutti, ma che sul piano organizzativo è molto, molto diverso da noi. Luciano Gioia valegioia87@ alice.it Caro Gioia, e riforme a cui generalmente si allude nel caso tedesco sono quelle realizzate dal governo di Gerhard Schröder fra il 1998 e il 2005. Ma possono essere comprese e apprezzate soltanto se collocate nel contesto della situazione economica tedesca dopo l’introduzione dell’euro alla fine degli anni Novanta. Il marco L accelerare l‘iter legislativo. Ma il passaggio di un testo da una Camera all‘altra non è una perdita di tempo: consente di limarlo di evidenziarne, con il concorso dei media e dei cittadini, le carenze. A mio avviso, il sistema monocamerale rischia di innescare una presa diretta tra esecutivo e legislativo. La lentezza nel redigere le leggi è un valore se aiuta a produrre buone leggi: quello che serve è la rapidità nella loro attuazione. Ascanio De Sanctis, Roma BICAMERALISMO / 2 Trattative faticose era sopravvalutato e il suo valore aveva un effetto negativo sulle esportazioni. Il costo dell’unificazione pesava ancora sul bilancio dello Stato. La produttività cresceva meno dei salari. E la risposta di molti industriali a questo stato di cose era la delocalizzazione, vale a dire il trasferimento delle fabbriche soprattutto nei Paesi ex comunisti, dove la mano d’opera era complessivamente bene istruita e i salari molto più bassi. Schröder spiegò ai sindacati che quella emorragia avrebbe danneggiato in ultima analisi anche le loro organizzazioni e li persuase a collaborare. Fu molto più facile da quel momento fare le riforme che maggiormente contribuirono al ri- Nel calendario della Serie A 2014-2015 ci saranno partite di cartello sin dalla prima giornata. È giusto? la concertazione, vale a dire un condominio che avrebbe inevitabilmente limitato le capacità riformatrici di qualsiasi governo. La legge Biagi tentò di liberalizzare il mercato del lavoro, ma fu tenacemente combattuta e naufragò sullo scoglio dell’art. 18. Berlusconi voleva sopravvivere più di quanto volesse riformare. La legge Fornero sulla pensione a 67 anni arrivò tardi in una fase di crisi, quando i suoi effetti avrebbero giovato al bilancio dello Stato ma aumentato la disoccupazione giovanile. Le riforme sono difficili in Italia, caro Gioia, perché ogni corporazione, dai maggiori ordini professionali alla più modesta sigla sindacale, ha di fatto un diritto di veto. Abbiamo spinto il concetto di democrazia sino a generare il suo opposto: la tirannia delle minoranze. MINORANZE testo di legge, sia pure costituzionale, mi domando come mai il premier Renzi (o, meglio, qualcuno del suo staff) non ritenga utile farci fare due risate pubblicando qualche decina dei più spassosi emendamenti presentati dalle opposizioni alla legge di riforma del Senato. Si chiarirebbe qual è il significato dello ostruzionismo e lo spessore di chi lo pratica in maniera così eclatante. Ricatti ingiusti Quando anche in Italia sarà la maggioranza a governare il Paese e non i ricatti delle minoranze? Quando noi italiani finalmente smetteremo di dare il voto a tutti quei partitini inutili per il governo del Paese e voteremo per uno dei partiti maggiori che manderemo a casa se non farà ciò che è stato promesso? istituzionali. Le riforme non sono proprio quelle che vorremmo, ma dobbiamo accontentarci della soppressione del bicameralismo perfetto. Quanto alla nuova legge elettorale denominata Italicum, essa deve essere considerata appagante in quanto le soglie di sbarramento mirano ad eliminare un gran numero di partitini inutili e parassitari che si abbeverano alle casse dello Stato. Ivo Giraldoni ivogiral@yahoo.it Quegli emendamenti Ritenendo che sia piuttosto difficile trovare quasi 9.000 correzioni sensate a qualsiasi SUL WEB Risposte alle 19 di ieri La domanda di oggi Sì Il governo studia nuovi incentivi per l’acquisto di auto: è una mossa corretta per il rilancio dei consumi? 82 No © RIPRODUZIONE RISERVATA Edoardo Antonini edoantonini@yahoo.it OSTRUZIONISMO Giovanni Bertei La Spezia Proseguono con fatica le trattative per le riforme La tua opinione su sonar.corriere.it lancio della economia tedesca: riduzione dei costi delle aziende, diminuzione dei salari reali (più lavoro per la stessa retribuzione), nuovi contratti di lavoro a tempo determinato, diminuzione della spesa sanitaria, allungamento dell’età lavorativa. Nel giro di pochi anni tutti i principali indicatori economici — esportazioni, produttività, occupazione — dimostrarono che la cura Schröder stava facendo miracoli. Ne avemmo la prova quando il cancelliere socialdemocratico fu abbandonato da una parte del suo partito e perdette le elezioni del 2005. Era divenuto impopolare, ma la terapia non sarebbe stata efficace se la riforma non avesse comportato parecchi sacrifici e i riformatori non fossero stati pronti a pagarne il prezzo. In Italia le cose sono state fatte a metà. I sindacati non volevano la collaborazione, ma 18 CORRUZIONE Senza eguali in Europa Spesso nelle discussioni emerge che la corruzione è forse il nostro maggior difetto. Molti concordano, però dicendo che esiste anche in altre nazioni e sembrano quindi rassegnarsi. Mia piccola riflessione: la nostra accertata percentuale di persone corrotte non ha eguali in Europa! Umberto Gaburro Guidizzolo (Mn) Interventi & Repliche Costa Concordia: la vicenda In questi giorni le cronache sono piene di immagini che raccontano l’ultimo «viaggio» della Costa Concordia verso il Porto di Genova per lo smaltimento. All’epoca del disastro ero sottosegretario ai Trasporti del governo Monti e in ragione di ciò ho ben presente la storia di ognuna delle vittime della tragedia e la sofferenza e lo sconcerto dei familiari di fronte all’accaduto. Questa vicenda, che ha provocato la morte di 32 persone, a causa dell’imperizia e della superficialità di chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza della nave e dei passeggeri, ha sommato al dramma umano l’urgenza e la necessità di scongiurare un disastro ambientale. Ci troviamo di fronte ad un’operazione che sicuramente conferisce ulteriore grande lustro alle tecnologie e alle competenze italiane nel comparto industriale della cantieristica navale, ancora uno dei pochi di eccellenza italiana nel mondo: pensiamo a quanto più grave sarebbe stato il bilancio dell’incidente se, ad esempio, si fossero verificati incendi a bordo o se le dimensioni dello squarcio causate dall’impatto con lo scoglio, avessero determinato il cedimento strutturale dello scafo. Tra i pochi che ebbero il coraggio all’epoca di «metterci la faccia», il prefetto Franco Gabrielli, che è riuscito, nonostante le implicite difficoltà connesse all’avvicendarsi di tre diversi governi, a coniugare per tutto questo tempo il necessario approccio al problem solving senza far venire meno l’attenzione alle sensibilità dei molteplici attori coinvolti: a questo si deve il fatto che l’ecosistema dell’isola del Giglio sia salvo e che la Concordia sia ora destinata, in sicurezza, verso la demolizione. Aprendo così una prospettiva industriale che sinora era appannaggio solo di altri Paesi. Programmare e mettere in atto gli interventi necessari, dare conforto alle vittime del naufragio e ai loro familiari, valorizzare le specificità dei diversi corpi dello Stato, gestire il rapporto con l’Armatore e le Compagnie assicuratrici, soddisfare una attenzione mediatica mondiale, naturale per un evento senza precedenti: è un merito di cui occorre dare atto a Franco Gabrielli e ai suoi uomini che, a volte, anche in solitudine, hanno dovuto e © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger Luciano Fontana VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. 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Quando ha avuto tra le mani la lettera dell’Inps, Giuliano Strofaldi, che vive in provincia di Brescia, non sapeva se ridere istericamente o piangere a dirotto. La lettera, infatti, non era indirizzata a lui in quanto vedovo ma proprio a sua moglie, Concetta Corcione. Morta il 4 maggio 2012. Poco prima di andarsene poco più che cinquantenne, la sfortunata signora aveva infatti firmato una domanda all’Istituto di previdenza per avere una «pensione ordinaria di inabilità», protocollata il 23 marzo di quel 2012. Due anni e mezzo di attesa ed ecco la risposta che il postino, racconta amaro Strofaldi, ha consegnato dopo qualche perplessità all’indirizzo che fu della donna «benché sapesse che si era (ahimè) trasferita altrove. Ora, siamo tutti disposti ad ammettere che sono lettere automatiche e il software non prevede evidentemente l’aggiunta, quando occorra, dell’intestazione “Agli eredi di...”. Resta il cruccio che non esista alcun presidio umano per umanizzare le comunicazioni, che oscillano quindi tra lo sgradevole e il ridicolo». Dice dunque quella lettera indirizzata a Concetta: «Le comunico che non è stato possibile accogliere la domanda in oggetto, presentata il 23/03/2012 per il seguente motivo: la domanda di pensione di inabilità è stata accolta secondo i criteri medico-legali ma non viene erogata in quanto la cessazione dell’attività lavorativa è avvenuta con il decesso». Testua«Lei è morta, le. Dopo di che l’Inps prosegue niente pensione. rendendo edotta la defunta di coMa può fare sa può fare: «La informiamo che, nel caso volesse impugnare il prericorso sul sente provvedimento, potrà prenostro portale» sentare un ricorso amministrativo esclusivamente online attraverso il portale www.inps.it nello spazio riservato ai Servizi Online» oppure «tramite i patronati e tutti gli intermediari autorizzati dell’Istituto…». «Le ricordiamo che in ogni caso potrà presentare il ricorso entro e non oltre novanta giorni dalla data di ricevimento di questa comunicazione», prosegue la lettera alla morta. «Qualora non intervenga alcuna decisione nei successivi novanta giorni, potrà proporre un’azione giudiziaria da notificare direttamente a questa Sede. Insieme al ricorso è necessario che lei presenti i documenti e fornisca le notizie che ritiene utili. (…) Se il ricorso non sarà deciso entro 90 giorni dalla data di presentazione, Lei potrà proporre azione giudiziaria entro tre anni dalla data di scadenza del termine previsto per la decisione del ricorso stesso. L’eventuale azione giudiziaria contro il presente provvedimento dovrà essere notificata presso questa agenzia…». L’ufficio, chiude la surreale missiva, «è a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento». Segue la firma di un funzionario, Giorgio Calegari. A sua insaputa, probabilmente. Il computer, si sa, può essere assolutamente idiota. Ma ti chiedi: possibile che chi lo ha programmato non si sia posto il problema di questi infortuni così offensivi per i parenti di chi non c’è più? ❜❜ © RIPRODUZIONE RISERVATA Vincino FONDATO NEL 1876 CONDIRETTORE @ PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. 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La difesa presuppone conoscenze sostanziali e processuali proprie dell’avvocato che si contrappone a un altro tecnico del diritto: il giudice. Appare improponibile tale idea anche perché classifica indagati/imputati di serie A e B, mentre di fronte alla legge tutti sono eguali. Andrea Parisi, parisi@legmilano.it EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma - Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • Seregni Padova s.r.l. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. 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Viaggio nel tempo” € 8,30; con “Tiziano Terzani” € 10,30; con “English Express” € 12,39; con “Biblioteca della Montagna” € 10,30 32 italia: 51575551575557 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 33 italia: 51575551575557 Spettacoli A febbraio e marzo Mehta dirigerà l’«Aida» della Scala al posto di Maazel Sarà Zubin Mehta a sostituire Lorin Maazel, da poco scomparso, nella direzione dell’Aida alla Scala. Lo ha annunciato Alexander Pereira, il sovrintendente del teatro milanese: «Pur rattristati abbiamo trovato un direttore di fama internazionale». Causa impegni di Mehta l’opera è stata spostata dal 25 al 24 febbraio e dal 14 al 15 marzo, invertendosi con il Lucio Silla. Tendenza Il cinema americano scommette sul fascino irresistibile della tavola. Da oggi nelle nostre sale il film con Scarlett Johansson e Robert Downey jr. Sorriso Helen Mirren (69) nel film «The Hundred-Foot Journey» In cucina Jon Favreau (47) in una scena di «Chef», che esce oggi in Italia Hollyfood LOS ANGELES — Cinema e cucina sono un asso nella manica per il grande schermo, una scommessa spesso vincente. Come dimostra la nuova ondata di film con i divi di Hollywood alle prese tra cibo e fornelli — che seguono un lungo elenco di successi. Basti ricordare Meryl Streep che in Julie & Julia (2009) di Nora Ephron, in candidi grembiulini, preparava manicaretti e spiegava la raffinatezza del Cordon Bleu francese agli americani ghiotti di hamburger. «Cucinare è un’arte alchemica» sostiene con aria spiritosa Jon Favreau, già regista di Iron Man e Cowboys & Aliens, che ha ottenuto ottime critiche con Chef - La ricetta perfetta (in uscita oggi nelle nostre sale), il film da lui diretto e interpretato («È vero, era il sogno goloso della mia vita», confessa). Nel cast una parata di stelle: da Robert Downey Jr. a Scarlett Johansson, da Dustin Hoffman alla voluttuosa Sofia Vergara. Se la devono vedere con Carl Casper (Favreau), chef di successo, che perde il lavoro per le sue estrose ricette e si compera un furgoncino per dare sfogo on the road alle sue passioni gastronomiche. La febbre da cucina non ha risparmiato nemmeno Steven Spielberg, che ha prodotto The Hundred-Foot Journey, diretto da Lasse Hallström e interpretato da Helen Mirren, irresistibile cuoca dall’accento francese in Quanti divi sul set tra cibo e fornelli Lo «chef» Favreau: il sogno goloso Helen Mirren cuoca stellata, in cucina anche Bradley Cooper un ristorante, Le Saule Leureur, da guida Michelin. «Mi sono divertita un mondo — racconta l’attrice, premio Oscar e donna di indiscussa eleganza — nei grembiulini di Madame Mallory. Avevo letto con grande piacere il best seller di Richard C. Morais e mi affascinava l’idea di questa cuoca che diventa una sorta di mentore per un giovane indiano che assieme alla famiglia gestisce un piccolo ristorante a cento L’attore «Mia madre è di origine italiana, finalmente potrà darmi dei consigli su come comportarsi in cucina» metri dal mio, noto per una prelibata cucina francese. Hallström aveva già diretto Chocolat e il nostro film oltre che da Spielberg è prodotto da Oprah Winfrey». Prosegue: «Per me, che appena posso vado in vacanza in Puglia, è stato un piacere studiare il copione dove c’è anche un critico gastronomico italiano, impersonato da Emanuele Secci. D’altro canto anche Peter Greenaway mi aveva scritturata intorno a un tavolo pieno di leccornie per Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante. Nulla è più aggregativo di una grande tavolata imbandita e, tra i tanti film, considero un capolavoro Ratatouille, il cartoon con il topino Remy chef a Parigi». Stanley Tucci, in Big Night da lui diretto e interpretato nel 1996, ha offerto, nei panni del cuoco di origini abruzzesi Secondo Pilaggi, diversi spunti sulla cultura del cibo, che offre la possibilità di realizzare sogni e carriere. Come è accaduto a Giada De Laurentiis, nipote di Dino e Silvana Mangano, che negli Stati Uniti è diventata una star con i suoi libri di ricette e i suoi programmi tv, perché il piccolo schermo va a nozze con la cucina e sforna in continuazione tv movie e documentari. L’Italia è regina in diversi film in arrivo, come Trip to Italy di Michael Winterbottom, visto al Sundance, dove Steve Coogan e Bob Brydin compiono un viaggio nel nostro Paese alla ricerca dei migliori ristoranti e cuochi, tra Liguria e Toscana, spingendosi poi a Ravello, Roma, Capri e Amalfi, da segnalare all’inserto culinario del Guardian. Ridley Scott ha appena vinto la cor- Ambizioso Nel film diretto da John Wells (per ora senza un titolo) Bradley Cooper (39 anni) è un cuoco che vuole aprire il miglior ristorante del mondo sa per acquistare i diritti del libri The devil in the kitchen scritto da Marco Pierre White, chef leggendario diventato un principe dell’arte culinaria nel mondo dopo essere partito da un sobborgo inglese, figlio della working class e che aveva, dice, «davvero poco pane da mettere sotto i denti». La Disney ha pronto il suo corto sul cibo, Feast, in cui un uomo impara il piacere della vita attraverso il cibo, mentre un cagnolino narra la sua odissea (si vedrà abbinato ai film Disney dell’autunno). Si è messo un cappello da cuoco persino Bradley Cooper che, nel film diretto da John Wells (nel cast anche Uma Thurman, Emma Thompson, Sienna Miller, Daniel Brühl), deve far nascere «il miglior ristorante del mondo. «Finalmente mia madre, che ha origini italiane ed è un’ottima cuoca, potrà darmi ottimi consigli». In attesa delle ricette del film, la tv americana raccoglie massima audience con i programmi dedicati alla cucina e non si contano i documentari sull’arte del mangiare sano, come Farang, su uno chef di cucina thailandese; America’s First Foodie, sui più celebri cuochi; o Foodie - The Culinary Jetset, i cui protagonisti sono blogger che di «lavoro» mangiano nei migliori ristoranti del mondo. Giovanna Grassi © RIPRODUZIONE RISERVATA Personaggi La vincitrice del talent «The Voice» ha rinnovato i voti religiosi. Il presidente di Universal: «Restiamo in attesa delle sue decisioni» Il ritiro segreto di suor Cristina e quel disco che non c’è «L e do una buona notizia. Suor Cristina ha rinnovato i voti. Siamo tutte felici. Ma non mi chieda dove lo ha fatto, se a Milano o ad Assisi, perché non posso dirlo». Rispondono così le Orsoline della Sacra Famiglia di Milano. Suor Cristina Scuccia, la vincitrice di «The Voice», ieri ha rinnovato i voti. La sua vita religiosa prosegue fra l’oratorio, la scuola materna e il pensionato universitario della parrocchia san Leone Magno papa. E la sua carriera discografica? Con la vittoria al talent di Rai2 suor Cristina si è aggiudicata un contratto con Universal, una delle tre multinazionali del disco. Nella sede Contratti e premi Suor Cristina Scuccia, 25 anni, durante la premiazione di «The Voice», il talent di Rai2 che ha vinto. Per lei c’è un contratto discografico pronto con Universal Music Italia della casa discografica, però, non esiste ancora un progetto con una data di pubblicazione. «Siamo in attesa delle decisioni personali di suor Cristina e di quelle del suo ordine religioso — conferma il presidente di Universal, Alessandro Massara —. Tutto prende più tempo di quanto non sia per noi normale quando si tratta di contratti e progetti di altri artisti. So che può sembrare inusuale non averla ancora in studio o con un album pronto, ma giustamente ci sono delle regole diverse che in un caso particolare come questo vanno rispettate». Certo, il singolo presentato alla finale di «The Voice» è stato un flop di vendite. Non è entrato nemmeno nella top 10 delle canzoni più scaricate. Ma Universal non si è fatta scoraggiare. Un album alla religiosa lo farebbero incidere subito. Restano infatti i 55 milioni di visualizzazioni della sua prima esibizione televisiva. La famosa blind audition, la selezione in cui i giurati non potevano vederla ma L’album a settembre Lady Gaga, nuovo duetto con Bennett Avevano già fatto coppia nel 2011 in «The Lady Is a Tramp». A tre anni di distanza, Lady Gaga torna a duettare con la leggenda della canzone americana Tony Bennett. Uscirà infatti il 23 settembre l’album di standard jazz «Cheek to Cheek» che la popstar ha realizzato nel corso di un anno di registrazioni. «Abbiamo inciso tutti i più grandi standard, da George Gershwin a Cole Porter, Jerome Kern, Irving Berlin» ha dichiarato Bennett a proposito del disco il cui rilascio inizialmente era previsto per il 1° gennaio di quest’anno. solo sentirla, che si era conclusa con le lacrime di J-Ax. La popolarità internazionale — la storia della singing nun, la suora canterina, era finita su giornali e sui siti di tutto il mondo e aveva colpito anche star come Alicia Keys e Whoopi Goldberg — è il patrimonio virtuale che potrebbe essere sfruttato discograficamente anche fuori dai nostri confini. Universal Italia ai tempi del programma di Rai2 aveva ricevuto l’interessamento dei colleghi di altri Paesi. Un disco di canzoni sacre? Un album di classici del Natale? In inglese o in spagnolo? Le opzioni sul tavolo sono molte, ma tutto dipende anzitutto dalle scelte personali della 25enne. Andrea Laffranchi © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 italia: 51575551575557 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Spettacoli 35 italia: 51575551575557 L’intervista Dal 2009 dirige il Tg3 che, per i vertici di Viale Mazzini, finirebbe accorpato a Rai News e Tgr Bianca Berlinguer boccia il piano Rai: Gubitosi sbaglia, ridurre i tg non serve «Occorre una riforma globale, ma va preservata l’identità culturale» ROMA — Bianca Berlinguer, direttore del Tg3. Cosa pensa del piano del direttore generale Luigi Gubitosi sull’informazione, cioè la creazione di due grandi newsroom, una formata da Tg1, Tg2, Rai Parlamento e l’altra composta da Tg3, Rai News più Tgr? «La prospettiva peggiore per la Rai, oggi, è l’immobilismo. Meglio un piano, anche discutibile, che il vuoto. Mi auguro si affronti nel complesso e seriamente il senso del mandato al quale deve rispondere il servizio pubblico. La Rai deve ripensarsi radicalmente». Per arrivare al merito del piano del direttore generale? «Non mi pare che siamo in presenza di un piano editoriale generale, perché una seria riforma dell’informazione non può essere svincolata dal ripensamento delle reti. La forza della Rai è stata la politica di canale, cioè rete più testata giornalistica, ben pensata editorialmente e con chiare caratterizzazioni». Le caratterizzazioni politiche sono un residuo del passato... «Alla Rai domina sempre questo equivoco: se parli di “identità” ecco spuntare la politica. Ma non è più così. Io mi riferisco esclusivamente a una identità culturale. Un solo esempio. La Rai3 di Angelo Guglielmi, i cui prodotti come “Chi l’ha visto?” continuano ad avere ottimo successo, era ben diversa dalla Rai1 di allora». Qual è il punto di maggiore sua perplessità su quel piano? «Non riesco a capire la differenziazione tra le due newsroom. Penso che alla resa dei conti il primo esito del piano sarà quello di una riduzione di personale. Normale che l’azienda si ponga obiettivi di risparmio, ma dovrebbero essere chiaramente dichiarati e non è detto che quella sia la sola strada per raggiungerli». E allora cosa dovrebbe fare la Rai, dal suo punto di vista? «Se proprio si vuole procedere ad un accorpamento tra le varie testate allora meglio portarlo fino alle estreme conseguenze, quello di una redazione giornalistica davvero unica. Una rete solo di Aveva 84 anni La vicenda Il piano Due super-redazioni per l’informazione Rai, meno direttori di tg, meno poltrone. È questo, in sintesi, il piano del dg Gubitosi, per rinnovare l’informazione della Rai. Il Tg1 si accorperebbe con il Tg2 e Rai parlamento e il Tg3 con Rai News e i Tgr Volto Bianca Berlinguer è nata a Roma, il 9 dicembre del 1959. Dal 2009 è direttore del Tg3 ❜❜ Il futuro Non sono legata alla poltrona, tutti i direttori sono a termine. Sono qui per fare informazione Durante un concerto in Perù Pausini e l’incidente sexy sul palco Un fuori programma risolto egregiamente e subito diventato un video virale. È successo a Laura Pausini durante un concerto a Lima, in Perù. Al momento dell’ultimo brano alla cantante si è aperto l’accappatoio. Uno spacco un po’ troppo profondo che ha lasciato intravedere le parti intime. Pochi istanti, il tempo di accorgersene, poi la Pausini ha smesso di cantare, si è istintivamente fissata qualche secondo all’altezza dello spacco e infine, rivolgendosi al pubblico, ha sdrammatizzato, dicendo: «Se si è vista, si è vista. Ce l’ho come tutte le altre». Una spontaneità che ha mandato in estasi gli spettatori e che ha divertito anche le persone che hanno condiviso il video dell’incidente, facendolo diventare virale sulla Rete. notiziari e approfondimenti con spazi diversificati per temi e contenuti, per linguaggi e per modalità espressive che è cosa diversa da quello che si intende comunemente per all news, che ha un’altra missione, ovvero quella di fornire un flusso ininterrotto e indistinto di notizie, che per sua natura rischia di scolorire nella genericità. Non è certo la situazione attuale ma è ciò che io pavento». Il direttore generale Luigi Gubitosi sostiene che i diversi tg manterrebbero sia il marchio che i conduttori e che le scelte editoriali si diversificherebbero grazie alle indicazioni dei vicedirettori. Lei cosa risponde? «Che l’identità di un tg non sta né nei volti né nei marchi. Ma nelle scelte edi- Lo scenario Questo rinnovamento sarebbe in sintonia con il pensiero del presidente del consiglio Renzi, che però avrebbe in mente un piano più ampio di cambiamento, che si svilupperebbe lungo quattro assi: governance, nuova convenzione, canone e trasformazione della Rai in media company per la sua poltrona di direttore di tg. «Nella mia ottica, lo ripeto, va ridiscusso tutto. Anche il Tg3 così come gli altri tg. So bene che il nostro telegiornale è quello che corre il rischio maggiore di perdere fisionomia e identità, proprio perché inglobato in un modello di informazione così diverso come quello delle attuali all news. Ma non ci sono, perché non possono esserci, “isole felici” da tutelare. In quanto al mio futuro, tutti i direttori sanno che il proprio incarico è a termine. Io sono e resto una giornalista che si occupa e si occuperà di informazione. Credo di poter dare il mio contributo anche in altre vesti». Paolo Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA Il compositore, che fu amico di Abbado e Berio, nella sua vita ha tenuto più di quattromila concerti e scritto la colonna sonora di oltre quaranta film Addio a Gaslini, teorico della «musica totale» Studi classici, amava il jazz e fu conquistato dal cinema Q toriali, nella chiave di lettura della realtà quotidiana. Penso che offrire dei tg inevitabilmente tutti simili non renderebbe più allettante l’offerta della Rai». Qualcuno ha parlato, per esempio il consigliere di amministrazione Antonio Verro, del pericolo di un «pensiero unico» nel settore dell’informazione del servizio pubblico. «Vedo piuttosto il pericolo di una ripetitività, di una sorta di anonimato informativo di una indistinta linea editoriale. Il rischio, insomma, è che si riduca la necessaria diversificazione tra notiziari e appuntamenti con l’informazione». Deve però ammettere che appare grottesca una Rai che copre un unico avvenimento con tre troupe, altrettanti inviati... Ogni tg sembra una repubblica autonoma. Così le spese lievitano. «L’ho premesso: la Rai va ripensata radicalmente. E nessuno nega che questo sia un vero, concreto problema. Ma ci vuole un progetto complessivo che investa l’intero sistema dell’azienda: reti, tg, strutture tecniche. Ha poco senso limitarsi solo all’informazione». Ha parlato con Gubitosi di queste sue forti perplessità? «Sì, con lealtà e chiarezza. Ci siamo parlati e lui ha assicurato che la sua porta rimane sempre aperta per un confronto franco». Diranno che lei sta difendendo il «suo» Tg3 che perderebbe l’autonomia, finendo nell’ambito di Rai News. E magari che si sta battendo proprio uando aveva vent’anni, poco dopo la fine della guerra, i suoi amici e compagni di studi al Conservatorio di Milano erano Claudio Abbado e Luciano Berio, e il suo idolo Louis Armstrong: e da allora in poi la vita di Giorgio Gaslini, morto ieri all’ospedale di Borgotaro (Parma), dove era ricoverato dopo una caduta, è stata segnata dalla solidissima preparazione classica, dall’amore per il jazz e dalla straordinaria curiosità intellettuale. Senza barriere. Gaslini era nato a Milano il 22 ottobre 1929, quattro anni prima dell’amico Abbado che come lui sembrava destinato a una carriera da pianista-fenomeno ma poi scelse la direzione d’orchestra: è stato il padre, per molti aspetti, del jazz italiano, un talento naturale incontenibile che dall’età di sei anni, quando si era seduto alla tastiera del piano verticale di famiglia e aveva preso la prima lezione suonando Chopin, circondato dai cimeli africani del padre, aveva avuto l’anima divisa in due. A soli nove anni, aveva partecipato a un concorso per piccoli talenti e non era più sceso dal palcoscenico: aveva scoperto che lassù la sua timidezza spariva, e restava solo la gioia. Quella volta aveva anche conosciuto un coe- taneo, già allora birichino, di cui sarebbe rimasto amico per la vita: si chiamava Walter, di cognome Annicchiarico, e sarebbe diventato famoso come Walter Chiari. Una carriera, quella di Gaslini, segnata da più di 4mila concerti in ottanta Paesi, oltre quaranta colonne sonore di film tra cui La notte di Michelangelo Antonioni e Profondo Rosso di Dario Argento (che alla fine utilizzò soltanto alcuni temi di Gaslini, chiamò dopo di lui i Goblin che facevano progressive rock, e nacque da lì una polemica sui credit della colonna sonora risolta qualche anno dopo): numeri pazzeschi per un pianista e compositore che ventenne era passato dai localini di Milano al Conservatorio perché fin da ragazzo aveva capito l’importanza delle basi teoriche e culturali per un musicista, gli studi con giganti come Antonino Votto e Carlo Maria Giulini — e lezioni di contrappunto con Giulio Cesare Paribeni e di composizione con Giorgio Federico Ghedini — l’interesse durato tutta la vita per le avanguardie, la musica atonale con la quale fece tanti esperimenti senza mai sposare i dogmi della scuola di Darmstadt, lui che era il musicista italiano contemporaneo meno dogmatico della sua generazione. Teorico della «musica totale», nelle gento, nelle incisioni di Schumann e Monk e nella capacità di inventare, inesauribile, variazioni sui Doors come su Mozart: la fantasia al potere. Fu ammiratore e amico di Ornette Coleman e Don Cherry; jazzista già affermato, dopo un concerto milanese fece da autista a John Coltrane soltanto per passare mezz’ora con lui. Sorrideva quando gli si faceva notare quanto il suo «Blues all’alba» scritto per Antonioni (quella colonna sonora fu l’unica collaborazione tra i due maestri: era valsa a Gaslini un Nastro d’argento) fosse stato copiato o quantomeno avesse ispirato tanta musica ascoltata dopo: lui, tanto, era già pas- Predestinato A soli 9 anni aveva partecipato a un concorso per piccoli talenti. Da allora non era più sceso dal palco sue mani questa etichetta prendeva vita: nelle sue lezioni memorabili al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma e al Giuseppe Verdi di Milano, nei concerti, nell’elasticità con la quale sapeva passare dalle musiche per un regista «freddo» come Antonioni a quelle per il maestro dell’horror Ar- Universale Giorgio Gaslini con il musicista Anthony Braxton (oggi 69enne) negli anni Ottanta. Nella foto grande il compositore al pianoforte. Gaslini è morto ieri a 84 anni all’ospedale di Borgotaro sato oltre, a inseguire una nuova idea, un nuovo spunto. Pochi artisti italiani, non soltanto in campo musicale, hanno avuto la sua curiosità. E la sua mancanza di snobismi: era un compositore contemporaneo al quale piacevano eccome le canzoni , dalle canzonette orecchiabili a quelle dei cantautori di talento (fu amico di Bruno Lauzi e di Francesco Guccini). Un uomo politicamente impegnato più nei fatti che nelle parole, felice di suonare gratis nelle fabbriche e nei circoli ma allo stesso tempo vagamente scettico sui colleghi compositori che in quegli anni dedicavano opere tediosissime al proletariato, perché non dimenticò mai di essere un intrattenitore. Due anni fa aveva improvvisato per un’ora e mezza ai «Concerti della Domenica» milanesi ai Filodrammatici, accompagnando i film muti di Buster Keaton come si faceva nelle sale all’alba del cinema. E con generosità all’inizio di quest’anno aveva donato, attraverso il «Fondo Gaslini», alla Biblioteca Manara di Borgotaro la sua collezione di cd e vinili (tra i gioielli: un Lp con dedica di Duke Ellington), e ad aprile all’università di Tor Vergata aveva parlato del lavoro di tutta la sua vita: la musica totale. Che per lui stava fuori dall’Accademia, dai dogmi dei musicologi e dei compositori militanti, ma viveva sui tasti del pianoforte, sui palcoscenici più o meno prestigiosi, e nelle orecchie di tutti quelli che amano la musica. Matteo Persivale © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Sport Zanetti debutta da dirigente Argentina, si dimette Sabella A Washington, Erick Thohir ha diretto l’incontro durato 12 ore e convocato con i rappresentanti di tutte le aree dell’Inter per pianificare la fase di avvicinamento al campionato, mercato compreso. Il presidente del club è rimasto colpito dal debutto di Javier Zanetti come vice presidente operativo. Dan Chard è stato nominato nuovo «Director of Global Partnerships». Archiviata la delusione per la sconfitta nella finale Mondiale contro la Germania (1-0, 13 luglio al Maracanà), Alejandro Sabella ha comunicato alla Federazione argentina che lascerà la guida della nazionale. Lo riferisce il quotidiano Olè, che fa già i nomi dei possibili candidati alla successione del c.t.: in corsa ci sarebbero Gerardo Martino, José Pekerman e Diego Simeone. Elezioni Figc Il presidente dei Dilettanti potrebbe essere costretto al passo indietro Tavecchio ora traballa Nba e razzismo Caso Sterling Il giudice: ok alla vendita dei Clippers LOS ANGELES — Donald Sterling, il controverso ormai ex proprietario dei Los Angeles Clippers (foto), è stato sconfitto in tribunale. Secondo il giudice della Corte Superiore di Los Angeles, Michael Levanas, è legittimo l’accordo da 2 miliardi di dollari per la vendita della franchigia californiana all’ex Ceo di Microsoft, Steve Ballmer. Ad aprile Sterling era stato radiato dalla Nba per le sue frasi razziste, dopo essere stato registrato a sua insaputa mentre si rivolgeva alla fidanzata chiedendole di non portare persone di colore ad assistere alle partite del suo team e di non postare su Instagram foto che la ritraevano con afroamericani. Una registrazione che aveva scatenato l’indignazione del presidente Barack Obama. Inoltre, Sterling, aveva cercato di bloccare l’affare che è stato concluso da sua moglie Shelly. È lei ad aver vinto in questa storia perché aveva chiesto di ottenere il controllo della squadra quando i dottori avevano diagnosticato a Sterling segnali del morbo di Alzheimer che, a loro dire, non gli permetteva di condurre i propri affari. «Non posso credere che sia finita. È una buona cosa per la città, la Nba e la mia famiglia. Venite a vedere i Clippers il prossimo anno», ha detto Shally scoppiando in lacrime. Adesso la vendita dei Clippers deve essere ratificata dal Board of Governors, l’organismo che raccoglie i proprietari Nba. Tutti vogliono concludere l’operazione entro il 15 agosto. © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO — Non si placa la bufera intorno a Carlo Tavecchio che domani a Palazzo H incontrerà il presidente del Coni, Giovanni Malagò, pronto a ricevere (separatamente) anche l’altro candidato alla Figc, Demetrio Albertini. Le parole pronunciate venerdì su extracomunitari e banane non si dimenticano e Tavecchio dovrà giocare comunque in difesa di fronte al n. 1 dello sport italiano, che vorrà capire bene progetti, intenzioni e atteggiamenti dei due candidati. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha incontrato Malagò ieri durante la festa per i medagliati azzurri del Mondiale di scherma, ha detto: «Sul calcio mi sento rappresentato da ciò che dirà Malagò». Nessuna ingerenza, ma una naturale attenzione su una questione delicatissima. Malagò non ha il potere per far ritirare un candidato (o entrambi), perché la vigilanza sulle federazioni è di altro genere. Ma può sottolineare quali siano i problemi di gestione di chi deve guidare una federazione, chiamata a ripartire dalla ristrutturazione di tutto il movimento e costretto a muoversi in un clima di assoluta ostilità. Gli scenari possibili sono diversi: ci potrebbe essere un passo indietro di entrambi i candidati, con il via libera al commissariamento, mentre se si ritira uno dei due candidati, l’altro può essere eletto solo se raggiunge il 50% più uno dei voti (278 i delegati). In attesa di decifrare il futuro, le parole di Tavecchio hanno fatto sì che si muovesse anche l’Uefa (il presidente della Lega Dilettanti è membro della Commissione calcio giovanile e amatoriale): «L’Uefa adotta una Anche l’Uefa censura le frasi del candidato Una nota di Squinzi e il Sassuolo si sfila Può essere decisivo l’incontro di domani con il presidente del Coni Malagò chiara politica di tolleranza zero riguardo al razzismo ed alla discriminazione. Nell’ambito delle nuove regole disciplinari entrate in vigore il 1° giugno 2013, la lotta al razzismo è stata rinforzata, con sanzioni disciplinari più severe per eliminare tale comportamento. Varie società sono state punite nelle coppe europee per atteggiamenti razzisti dei propri sostenitori. Oltre alle multe, alcuni settori di stadi sono stati chiusi. Tutte le federazioni nazionali hanno firmato la risoluzione “Calcio europeo unito contro il razzismo”, nella quale ogni federazione si impegna a raddoppiare gli sforzi per sradicare il razzismo dal calcio». La Roma, da sempre contraria a Tavecchio (lo aveva già det- to nell’assemblea di giovedì, un giorno prima che scoppiasse il caso), ha ribadito la propria posizione, ma con parole molto dure, pronunciate dal presidente James Pallotta: «La nostra posizione è stata chiara fin dall’inizio. Riteniamo queste dichiarazioni imbarazzanti e umilianti per l’Italia. Tavecchio non rappresenta l’Italia e nemmeno la Roma, e non capisco come alcuni club lo sostengano. Lui non è il nostro presidente di federazione». Si è sfilato anche il Sassuolo, con una nota, ispirata dall’azionista di maggioranza, Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria: «Il gruppo Mapei, proprietario del Sassuolo, In difficoltà Carlo Tavecchio, 71 anni, nella serata del sorteggio del calendario della prossima stagione ha mostrato la foto che lo ritrae con una squadra del Togo (Sport Image) fedele ai valori che ne hanno da sempre contraddistinto la presenza nel mondo dello sport, ritiene non più sostenibile la candidatura di Carlo Tavecchio». Lotito continua a sostenere «una candidatura largamente condivisa», ma crescono i dubbi anche in B: l’unico club che per ora si è espresso è il Brescia, che ❜❜ Pallotta: non ci rappresenta ❜❜ Tavecchio, gaffe al femminile Tavecchio non rappresenta l’Italia e nemmeno la Roma, e non capisco come alcuni club lo sostengano. Lui non è il nostro presidente di federazione Finora si riteneva che la donna nel calcio fosse un soggetto handicappato rispetto al maschio. Invece abbiamo riscontrato che sono molto simili Problemi Inzaghi sconcertato dalla squadra. Ferma la trattativa per Cerci, Robinho attende ✒ Campo e mercato, Milan al bivio Ma quanti svantaggi per inseguire il business MILANO — La sberla rifilata dalle riserve del Manchester City non è ancora stata metabolizzata da Inzaghi. Che, pur attendendosi gambe pesanti e condizioni non smaglianti contro avversari più rodati, è rimasto sconcertato dallo scarso impegno di quanti si sarebbero dovuti mettere in mostra per guadagnarsi la permanenza al Milan (Albertazzi e Saponara, per fare due esempi). Problema di personalità o di scarsa assimilazione dei concetti relativi al senso di appartenenza, vanamente trasmessi in queste settimane? Il dubbio resta, come peraltro l’indisponibilità di Menez, mai impiegato in pre-campionato ufficialmente per un affaticamento, in pratica per uno stiramento. Potrebbe essere recupe- di ALBERTO COSTA TecnicoPippo Inzaghi (Forte) rato per la gara di sabato con il Liverpool ma è difficile che il tecnico rossonero decida di rischiarlo. Il cammino nelle amichevoli preoccupa ovviamente i due ad che oggi compiranno, complessivamente, 100 anni. Festa sobria, anzi inesistente visto che Barbara, trentenne, si è presa qualche giorno di vacanza mentre Galliani probabilmente soffierà sulle 70 candeline a Forte dei Marmi. Li divide in queste ore la posizione su Tavecchio, sponsorizzato dall’ad sportivo e osteggiato dalla figlia del Cavaliere, rinchiusasi in un tombale silenzio per evitare nuove polemiche. In Versilia Galliani incontrerà Preziosi a cui ha già proposto prima Mexes (ma l’ingaggio di 4,5 milioni è fuori portata per il Genoa) e poi Zaccardo. Quest’ultima idea non entusiasma il numero uno dei rossoblù determinato ad accaparrarsi invece Campagnaro, in uscita dall’Inter ora che è a un passo da Rolando. Si parlerà anche di Perin: chissà se l’età avanzata di Abbiati e le prestazioni deludenti di Agazzi non indurranno il vice-presidente rossonero ad aggiudicarsi un nuovo portiere. L’attacco a Cerci deve ancora attendere: è slittato l’ incontro con l’entourage di Robinho, che fra le destinazioni gradite indica solo Orlando, squadre brasiliane o paesi arabi. Peccato che dalle Americhe non siano pervenute offerte soddisfacenti e dal Golfo zero proposte. Monica Colombo © RIPRODUZIONE RISERVATA A rifletterci bene il Milan, nell’ecumenicità che soltanto i due amministratori delegati possono garantirgli, avrebbe potuto avere un occhio di riguardo in più per Pippo Inzaghi. Esporre un allenatore esordiente al pubblico ludibrio internazionale semplicemente per una questione di soldi non ci pare il modo migliore per incoraggiarne il lavoro. Con una squadra da rifondare, con un’identità da ricostruire e con assenze di tutti i tipi come retaggio della recente kermesse brasiliana, il caro Pippo è stato mandato allo sbaraglio negli States e ora il suo Milan è la formazione leader dei gol incassati (8 in due gare). I risultati di tutto questo sono evidenti: un allenatore costretto a scalare il Tourmalet delle difficoltà, giocatori demoralizzati, organizzatori che ci penseranno due volte prima di puntare sui rossoneri, sponsor perplessi e campagna abbonamenti a schifio. A dimostrazione di come a volte i vantaggi (nella fattispecie le palanche) siano soprattutto virtuali: azzerati dagli svantaggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Sport 37 italia: 51575551575557 Del Piero in visita al Real Madrid F1, Ecclestone vuole patteggiare Vela, incontro positivo tra team Alessandro Del Piero ha assistito all’allenamento del Real Madrid, all’Università della California a Los Angeles. «Carlo Ancelotti è il miglior allenatore di tutti i tempi e sono molto felice che abbia conquistato la “Decima”», le parole dell’ex capitano della Juve. I ringraziamenti di Ancelotti, via Twitter, non si sono fatti attendere: «Ci siamo divertiti con Ale. Grazie per la tua visita». Gli avvocati di Bernie Ecclestone sono in trattativa con i pubblici ministeri per una possibile transazione e porre così termine al processo per corruzione, in Germania, nei confronti del capo della F1. Ecclestone è accusato di aver corrotto con 44 milioni di dollari il banchiere Gerhard Gribkowsky nell’ambito della vendita dei diritti sulle quote della Formula 1. Oracle Team Usa ha organizzato un incontro con Luna Rossa, Artemis Racing, Team France e Ben Ainslie Racing. Discussi diversi aspetti organizzativi: le squadre si sono impegnate ad ospitare una tappa delle America’s Cup World Series nel proprio Paese o in un Paese a loro scelta e a ridurre i costi delle prossime edizioni della Coppa America. La posizione Manca un mese all’inizio del campionato e le autorità già si preoccupano per la sicurezza ha ritirato il proprio appoggio, in dissenso rispetto al presidente della Lega, Abodi: «La sua uscita è da cartellino arancione. Lui non è abituato a questa pressione, ma ha gestito la Lega Dilettanti da professionista. Diamogli la chance di armonizzare lo sviluppo di cui abbiamo bisogno. Per la prima volta nella storia le quattro Leghe stanno dialogando e con il 68% della Figc con lui possono dare il giusto contributo in soluzioni e non solo in numeri. Siamo convinti di poter fare in due mesi quello che non abbiamo fatto in dieci anni». Domanda: non potevano farlo quando il presidente era Abete e continuavano a litigare? Siccome una gaffe tira l’altra, ieri è stata rilanciata un’intervi- sta fatta da Tavecchio a Report sul calcio femminile «Finora si riteneva che la donna fosse un soggetto handicappato rispetto al maschio sotto l’aspetto della resistenza, del tempo, dell’espressione atletica. Invece abbiamo riscontrato che sono molto simili». Siccome ha fatto molto per lo sviluppo del calcio femminile (affidando tra l’altro la panchina a Cabrini), è evidente che esiste da parte di Tavecchio una difficoltà a comunicare in termini corretti il suo pensiero e a far valere anche i progetti buoni che ha sviluppato nel tempo. E chi deve fare il presidente non può permettersi di commettere simili errori. Fabio Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA — Primo scoglio Lazio-Juve del 23 novembre, poi il secondo, una settimana più tardi, Roma-Inter. Il calendario ha concesso quasi tre mesi in più rispetto alle migliori previsioni per mettere a punto l’ordine pubblico dello stadio Olimpico. Una manna per come si è conclusa l’ultima stagione, con l’omicidio di Ciro Esposito prima della finale di Coppa Italia e i timori — forse qualcosa di più — di vendette e altri scontri. Nubi scure sul prossimo torneo che comincia fra un mese soltanto. E allora Roma corre ai ripari prima che sia troppo tardi. «Farò giocare le partite a rischio di pomeriggio, e se sarà il caso, anche a porte chiuse», annuncia il prefetto Giuseppe Pecoraro. Una presa di posizione chiara, ancor prima di scendere in campo: sarà più difficile assistere a match in notturna, soprattutto se si tratta di big match. Con buona pace di chi decide anticipi e posticipi. Gioca d’anticipo il prefetto, napoletano e tifosissimo degli azzurri: nella prossima stagione gli incontri all’Olimpico con il bollino rosso sono una decina, compresi i due derby, addirittura alla penultima giornata. Quello d’andata sembra lontanissimo (11 gennaio 2015), come anche Roma-Napoli (4 aprile), la sfida preceduta il prossimo 2 novembre dalla prima gara al San Paolo. Eventi blindati perché il ricordo della tragedia di Ciro sarà sempre presente. A Napoli e a Roma. Ma quest’anno all’Olimpico non si scherza. La parola d’ordine è sempre tolleranza zero. Con particolare attenzione agli agguati, alle «puncicate» — gli accoltellamenti alle gambe —, che hanno spesso trasformato in un incubo le trasferte dei tifosi ospiti. «La sicurezza dei cittadini viene prima di tutto — aggiunge Pecoraro —, le mie saranno decisioni autonome, gli In campo Il gol di Maicon durante la partita Roma-Fiorentina dell’ 8 dicembre 2013 nella scorsa stagione. La sfida tra giallorossi e viola sarà la prima in calendario all’Olimpico nel prossimo campionato, il 31 agosto. Il prefetto della capitale, Giuseppe Pecoraro, ha annunciato la linea dura contro la violenza negli stadi vietando che le partite maggiormente a rischio di disordini si svolgano di sera (Reuters) Il prefetto di Roma all’attacco «Partite a rischio mai la sera» «Si giocherà di pomeriggio, e se serve a porte chiuse» altri facciano quello che ritengono più giusto». Ma l’ultima parola spetterà a lui, sempre e comunque. Pur tenendo nella massima considerazione il parere dell’Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive, da pochi giorni presieduto Niente Olimpico Pecoraro gioca d’anticipo: Lega calcio e televisioni sono avvisate da Alberto Intini, poliziotto di lungo corso, già questore di Benevento e Latina, ma anche capo della Scientifica nazionale, della Squadra mobile romana e prima ancora della sezione Omicidi. Una scelta di certo non casuale affidargli il compito delicato di Si comincia sabato 30 agosto con Chievo-Juventus La Lega serie A ha reso noti gli anticipi e i posticipi della 1° giornata di campionato. Si inizierà con Chievo-Juventus, in programma sabato 30 agosto alle 18. Sempre sabato, ma alle 20.45, si giocherà Roma-Fiorentina. Domenica 31 agosto si disputerà a San Siro Milan-Lazio (ore 18). Tutte le altre partite si giocheranno alle 20.45. Inoltre, la Lega di serie A ha definito date e orari delle gare del campionato 2014-15: confermati i due anticipi del sabato (ore 18 e 20.45), anticipi e posticipi domenicali (12.30 e 20.45). I 4 turni infrasettimanali si disputeranno mercoledì (20.45), con un posticipo giovedì (20.45) o un anticipo mercoledì (18.30) e, se possibile, un anticipo martedì (20.45) stabilire quali eventi saranno a rischio, tenere il polso della situazione negli stadi, indicare alle questure e alle prefetture quali pericoli prevenire. Una preoccupazione anche degli investig a to r i ro m a n i , c h e p e r i l prossimo autunno potrebbero ottenere rinforzi non indifferenti grazie al progetto del questore Massimo Maria Mazza — rivelato dai sindacati di polizia — di reperire personale da utilizzare in ordine pubblico dalla chiusura notturna di alcuni commissariati capitolini. Serviranno nelle piazze così come all’Olimpico. Ma averci pensato con tanto anticipo non sembra proprio un buon auspicio per ciò che sarà. Rinaldo Frignani © RIPRODUZIONE RISERVATA Juventus Allegri punta su Vidal: «È fondamentale, l’ho visto voglioso di restare». Stasera i bianconeri a Cesena in amichevole Tevez, angoscia e sollievo: rapito e liberato il papà DAL NOSTRO INVIATO TORINO — Otto ore di angoscia, poi il sollievo. Sono le 19 italiane quando per Carlos Tevez finisce l’incubo: il papà adottivo Segundo, vittima di un sequestro-lampo, è stato liberato. «Si trova in buone condizioni» assicura Gustavo Galasso, l’avvocato della famiglia del campione della Juventus. La notizia ha raggiunto l’Apache in ritiro nel primo pomeriggio. Uno choc che ha spinto il numero 10 bianconero a lasciare Vinovo per organizzare rapidamente la trasferta in Argentina in modo da seguire da vicino l’evolversi del sequestro. Alle sette di sera, il lieto fine e il cambio di programma: Tevez è rimasto a Torino. Non giocherà Dramma Carlos Tevez, 30 anni (LaPresse) l’amichevole di questa sera a Cesena, ma resterà ad allenarsi da solo in attesa del rientro della squadra. Nelle ore concitate del sequestro, le notizie sono state contrastanti. A cominciare dall’identità stessa dell’uomo. Inizialmente si era parlato di Juan Alberto Cabral, padre naturale del giocatore. Successivamente si è capito che si trattava di Segundo Tevez, lo zio che ha fatto da padre adottivo a Carlitos durante la sua infanzia difficile e da cui il calciatore ha preso il cognome. In base alle ricostruzioni, tutto è successo all’alba, attorno alle cinque del mattino quando Segundo Tevez è stato avvicinato da tre persone mentre era a bordo della sua auto a Moron, località nella zona ovest di Buenos Aires. E qui le versioni sui media argentini divergono, tra chi all’inizio parla di semplice tentativo di furto della macchina (ritrovata due ore più tardi nella zona di Villa Devoto), e chi azzarda che lo zio dell’Apache non fosse il reale obiettivo dei malviventi che hanno deciso il sequestro dopo averlo riconosciuto. Fatto sta che alla famiglia sarebbero arrivate due telefonate con la richiesta del riscatto: 2 milioni di pesos, circa 200 mila Pagato il riscatto Le autorità argentine hanno confermato: pagati 36 mila euro euro. Attorno alle 19 italiane Segundo è stato liberato vicino a «Fuerte Apache», il quartiere popolare della capitale argentina dove Tevez è cresciuto. Le autorità argentine hanno confermato che è stato pagato un riscatto: secondo i media di 400 mila pesos, circa 36 mila euro. Non ci sarà Carlitos, dunque, stasera a Cesena nel primo vero collaudo stagionale della Juventus. Massimiliano Allegri ha convocato anche i nazionali tornati lunedì ad allenarsi (saranno anche impiegati), ad eccezione di Buffon, Barzagli e Vidal. «Ho parlato con Arturo per conoscere le sue condizioni fisiche dopo l’operazione al ginocchio e il Mondiale, e l’ho trovato motivato e voglioso di restare. Vidal è fondamentale, la società I precedenti Enrique Castro Quini Nel 1981 era il centravanti del Barcellona e fu rapito. Il sequestro durò 25 giorni Kakhaber Kaladze In Georgia nel 2001 il fratello Levan fu rapito e ucciso Juan Roman Riquelme Rapito il fratello, Cristian Riquelme, nell’aprile 2002 Diego e Gabi Milito Rapito il padre, Jorge Milito, nel dicembre 2002 Ezequiel Lavezzi A febbraio di quest’anno è stato ucciso lo zio di Lavezzi, ex giocatore del Napoli, oggi al Psg ed io siamo felici che resti qui». In attesa dell’assalto del Manchester United, il tecnico punta deciso sul cileno e pensa agli obiettivi. «Vincere il quarto scudetto di fila per i giocatori sarebbe eccezionale, io voglio vincere il secondo titolo con due società diverse. E poi vogliamo fare bene in Champions». Max è consapevole che «in questo mese di preparazione avremo delle difficoltà», spiega che non c’è «nulla da resettare» e che apporterà gradualmente «dei correttivi in un gruppo solido e con certezze di tre anni varianti nelle soluzioni offensive». Non teme il primo impatto allo stadio con i tifosi («È normale il contraccolpo dopo l’addio di Conte») e sa bene che i risultati faranno la differenza. «La legge è che se vinci sei un bravo ragazzo, se perdi... completate voi la rima...». Sorrisi e sipario. Filippo Bonsignore © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 italia: 51575551575557 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 Il campione Red Bull Sport 39 italia: 51575551575557 Basket Il papà emigrò a 7 anni e le tradizioni della sua terra affascinano Daniel I giocatori azzurri si schierano contro Hackett Ricciardo, pizza e nostalgia Una parte (bella) di Italia in F1 «Sono australiano, ma il mio 49% è in Sicilia e Calabria» DAL NOSTRO INVIATO BUDAPEST — L’«assassino con la faccia da bambino» (quando inizi a vincere, è inevitabile che fiocchino i soprannomi), l’altro giorno nel corso dell’intervista organizzataci dalla Red Bull, non aveva mancato di parlare anche della «sua» Italia. O meglio, di quella parte di italianità che il venticinquenne Daniel Ricciardo ha nel sangue e che mostra sempre con piacere: «Mi sento molto australiano e, dirò di più, sono orgoglioso di essere il primo aussie della costa ovest (arriva da Perth, ndr) che emerge in Formula 1. L’Italia? Non è solo il passaporto che ho in tasca. Mi appartiene per il 49%. Non direi per il 50 proprio perché c’è di mezzo il Paese delle mie radici. Ma dato che la famiglia ha un peso, contano pure le radici dei parenti». Un po’ per scherzo e un po’ no, gli abbiamo allora detto che non è vero che noi italiani siamo spariti dalla faccia della Formula 1. «Baby-faced assassin» si è così trasformato in «Colgate» — è il soprannome numero 2: avete visto che sorriso ha stampato sul volto? — e si è compiaciuto: «Quello che dite è abbastanza giusto». Perché non programmare dunque qualche visita più frequente tra Calabria e Sicilia, dove i legami familiari sono rimasti solidi? Perché non fare una bella rimpatriata, come quella di questi scorsi del sindaco di New York, Bill de Blasio, a Sant’Agata de’ Goti? «Magari quando vinco il Mondiale». Ovvero, secondo la sua previsione, già nel 2015, perché l’uomo «condannato» alla Formula 1 in quanto il padre adorava Senna (e Daniel ha poi capito le ragioni vedendo i filmati del grande Ayrton), il ragazzo che sognava di diventare un tennista alla Federer e che ama tutto quello che è sport estremo e all’aria aperta, è un tipo che va di fretta. È bello che la Formula 1 stia entrando nella Costellazione Ricciardo, ragazzo solare, allegro e cordiale. Uno che ancora sorride e saluta, se lo incroci nel paddock. Papà Joe era siciliano, di Ficarra, mamma Grace ha origini calabresi. Joe cambiò emisfero quando Chi è Daniel Ricciardo è nato a Perth, in Australia, l’1 luglio 1989. Ha origini italiane: il padre Joe è siciliano di Ficarra (Messina) e si era trasferito in Australia all’età di 7 anni, mentre la famiglia della madre è di origini calabresi In Formula 1 Ricciardo nel 2011 a partire dal Gp di Gran Bretagna lasciò il ruolo di terzo pilota alla Toro Rosso per quello di titolare alla HRT, sostituendo Narain Karthikeyan. Nel 2012 e nel 2013 ha corso per la Toro Rosso. Da quest’anno è alla Red Bull: ha vinto il Gp del Canada e quello d’Ungheria Album Ricciardo bambino e Ricciardo bambinone (Twitter) aveva 7 anni, ma non ha mai tagliato i ponti con il passato e con la sua terra. Dna e documenti stampano così su Daniel un timbro tricolore e questa impronta è viva fin dai giorni in cui era bambino (e si faceva fotografare con un addosso una T-shirt marchiata Ferrari). «Con i nonni tentavo di parlare in italiano (ndr: oggi lo usa solo qua e là, ma siamo convinti che sia più che altro frenato dal timore di commettere strafalcioni) quando alla domenica ci si ritrovava a cena. A nove anni di età ho cono- sciuto invece gli zii: sono almeno una ventina. Era impossibile non imparare alcune delle loro tradizioni, così come era inevitabile che pizza e spaghetti diventassero i cibi preferiti». Ma c’è anche un rimpianto made in Italy, perché, si sa, non tutto è perfetto. Riecco il sorriso smagliante di Colgate: «Ho corso per due anni nella Formula Renault, vivendo nella nazione dei nonni. Ma nessuna italiana mi ha “filato”: magari non mi hanno giudicato attraente e interessante». Il cruccio Il vincitore del Gp d’Ungheria per due anni ha vissuto in Italia per la Formula Renault, ma nessuna donna l’ha notato La passione Ferrari Quando era bambino amava farsi fotografare con un T-shirt marchiata Ferrari e adora gli spaghetti Le femmine d’Italia si attrezzino a spiegare, ma l’automobilismo tricolore dovrebbe invece domandarsi una cosa semplice: non c’era modo di «sottrarlo» all’Australia? La sua vicenda è identica a quella della sciatrice Lara Gut, di madre bresciana ma stella della Svizzera, avendo scelto la nazionalità del padre pur mantenendo il doppio passaporto. Ricciardo è forte e lo sarà ancora di più. Lo certificano ormai tutti. Alan Jones, l’ultimo aussie iridato in Formula 1: «È già da titolo». Fernando Alonso: «Prevedo battaglie bellissime con lui nei prossimi anni». Lewis Hamilton: «È dall’inizio che guida benissimo. Daniel non solo è una bella persona, ma è anche un gran pilota». Che l’Italia si mangi le mani. Flavio Vanetti © RIPRODUZIONE RISERVATA Ciclismo Prima tappa da San Lorenzo a Sanremo. Per il gran finale in pole la Milano dell’Expo. Il dubbio Nibali Giro, via con la cronometro su pista ciclabile MILANO — Non era mai successo, succederà al Giro d’Italia 2015: la prima tappa sarà una cronometro a squadre (18 km) interamente disputata su una pista ciclabile, da San Lorenzo a Sanremo, uno splendido percorso lungomare che lancerà la grande partenza in Liguria senza incidere troppo sulla classifica. A quello, dopo l’arrivo per velocisti a Genova della seconda tappa (con partenza da Albenga e circuito cittadino nel capoluogo), penserà soprattutto la frazione molto tecnica nelle Cinque Terre, con partenza da Chiavari e arrivo a La Spezia: per un territorio che nel 2012 era stato messo a dura prova dall’alluvione si tratta di una grande vittoria. «Sarà una tappa difficile — sottolinea Mauro Vegni, direttore della corsa — con continui saliscendi e sicuramente vedremo chi vorrà vincere il Giro». Il percorso completo della edizione numero 98 sarà svelato il prossimo 6 ottobre, ma il tor- Curiosità Sarà la quinta volta che il Giro d’Italia partirà dalla Liguria. Precedenti: 1980 Genova; 1987 Sanremo; 1992 e 2004 Genova. Tre le tappe liguri: la cronosquadre Riviera dei Fiori (9/5, 18 km); Albenga-Genova (10/5, 150 km); Chiavari-La Spezia (11/5, 185 km) mentone ovviamente è già cominciato: sulla pista ciclabile «Riviera dei fiori», costruita sul tracciato dismesso della ferrovia costiera, correrà o no Vincenzo Nibali? Se fosse solo per lui, ci sarebbero pochi dubbi: «Devo ancora pensare agli obiettivi e alla programmazione per la prossima stagione — dice il vincitore del Tour, impegnato nei circuiti in Belgio e Olanda — ma di certo il mio legame con il Giro è molto speciale. L’ambizione è quella di tornarci. La corsa rosa è stata importante perché mi ha lanciato nell’ottica dei grandi giri e del miglioramento costante per arrivare al successo. Sono contento che il prossimo anno si inizi dalla Liguria, ho un ottimo ricordo del mio esordio tra i professionisti al Trofeo Laigue- Le roi Vincenzo Nibali, 29 anni, ha vinto domenica il Tour de France. Ora dovrà decidere se partecipare al Giro d’Italia (LaPresse) glia. Spero di vedere anche una tappa in Sicilia...». Tra i molti «omaggi» a Nibali che verranno inseriti nella prossima edizione per aiutarlo a decidere tra Giro e Tour difficilmente però ci sarà lo sbarco in Sicilia. Di sicuro, in linea con l’edizione di quest’anno vinta dal colombiano Quintana, ci saranno poche cronometro piatte e molta montagna. Milano, sede dell’Expo, è in pole position per tornare ad ospitare il gran finale dopo le esperienze felici di Brescia e Trieste. Di certo non sarà facile per Nibali fare una scelta definitiva: l’Astana, soldi e cervello kazaki, cuore italiano, spingerà per averlo al via del Tour. Come è anche giusto che sia, per un vincitore uscente. Per Nibali potrebbe quindi spuntare un ruolo da aiutante di lusso per il compagno di squadra Fabio Aru, il 24enne sardo esploso all’ultimo Giro con la vittoria di Montecampione e il terzo posto finale. Ma Nibali non è certo uno che può e vuole venire al Giro solo per fare da chioccia: il rebus rosa è appena cominciato. Paolo Tomaselli © RIPRODUZIONE RISERVATA Verba volant, scripta manent. Proprio nel momento in cui, attorno al «caso Hackett», le parole stavano disperdendosi nel vento, ecco arrivare un comunicato stampa dei giocatori della nazionale, ovvero dei suoi (ex?) compagni di squadra, a riaccendere il fuoco di roventi polemiche. Diciamo subito che, a un esame critico di ragion pura, il comunicato suona come una vera e propria bolla di scomunica. Impropria. Poiché emessa da chi non ha titolo e autorità per farlo. Lo aveva, infatti, già fatto la sacra rota romana del basket, squalificando (giustamente, da regolamento) il giocatore per 6 mesi, e di conseguenza la sua società, l’Olimpia Milano, gli aveva presentato il conto economico di una drastica (anche legittima) riduzione del contratto. Daniel Hackett (foto) aveva sbagliato su tutto il fronte, abbandonando il ritiro della nazionale, sfogandosi successivamente sulla pubblica piazza di Facebook. Dopodiché, Daniel, il ragazzo spezzato, di cui tutti sanciscono i comportamenti devianti ma nessuno è disposto a chiedersi donde derivino, non ha più sbagliato un colpo, rinunciando al ricorso e accettando la pena, anticipando anche la disponibilità a sottostare alle nuove condizioni economiche pur di continuare con l’Olimpia. Questi, nudi e crudi, i fatti. Che bisogno c’era di un ulteriore intervento a gamba tesa mentre tutto si stava normalizzando? «Non vogliamo essere giudici di nessuno», esordiscono i suoi (ex?) compagni di nazionale. Ma poi è esattamente quello che fanno, aggiungendo il moralistico fervorino finale, quando scrivono «ci auguriamo che Daniel possa imparare dai propri errori». E ancora: «Abbiamo atteso l’epilogo della vicenda per raccontare, noi che lo sappiamo, come sono andati realmente i fatti». Come? Non lo dicono. Limitandosi a ulteriori giudizi: «Ci sono regola non scritte tra giocatori e Daniel le ha violate. Tra compagni di squadra c’è un codice di rispetto che lui ha infranto». Magari, nella sostanza, avranno anche ragione. Ma hanno torto, tanto quanto Hackett su Facebook, a discutere pubblicamente un fatto interno alla squadra. Alla fine, quello firmato dalla «nazionale italiana di pallacanestro 2014» risulta essere un comunicato molto «in»: inutile e inopportuno. Per tempi e metodo. Werther Pedrazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA 40 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Renzo Cappello La moglie Milena insieme alle figlie Maria Elena e Raffaella con Matteo e le nipotine Gaia e Giulia salutano il loro amatissimo e indimenticabile Piro.- Per informazioni sul funerale chiamare lo 02.341898. - Milano, 28 luglio 2014. Partecipano al lutto: Cristina e Ludovico con Renata e Raimondo. Valentina Montanari. Barbara Poggiali. David Kuller. Alberta e Giannino Gabba, unitamente a Tommaso e Alessandra, partecipano al lutto per la scomparsa di Renzo Cappello e si stringono a Milena, Raffaella e Maria Elena in questo momento di grande dolore. - Milano, 28 luglio 2014. Marina, Luciano, Filippo, Carlotta Gabbiani piangono la perdita del fraterno amico Renzo Sono vicini alla famiglia in questo momento di dolore. - Venezia, 28 luglio 2014. Diana De Silva Bracco partecipa al lutto di Maria Elena per la perdita del padre, signor Renzo Cappello - Milano, 29 luglio 2014. Il Presidente, lAmministratore Delegato, i componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e il segretario del Consiglio di Amministrazione di Prysmian S.p.A. partecipano con profondo cordoglio al lutto del Consigliere Ingegner Maria Elena Cappello per la scomparsa del padre Renzo Cappello - Milano, 29 luglio 2014. La moglie Marina e i figli Valeria, Andrea e Luca annunciano con infinito dolore la scomparsa dell Avv. Aldo Maugeri marito e papà indimenticabile.- Per informazioni sulle esequie contattare Impresa San Siro al n. 02.32867. - Milano, 28 luglio 2014. Ciao ci hai insegnato il senso del dovere con il tuo esempio, la passione per la natura con le passeggiate "lunghe lunghe" nei boschi di Oriano, ma soprattutto ci hai dato tanto amore.- Continua a starci vicino come hai sempre fatto.- Valeria, Andrea e Luca. - Milano, 28 luglio 2014. Ciao ho bisogno ancora della tua energia e della tua forza per crescere i ragazzi belli dentro, come li abbiamo portati fino ad ora.- Marina. - Milano, 28 luglio 2014. Il fratello Umberto con Enrica, Giulia, Chiara con Elia e Barbara con Paolo si stringono a Marina, Valeria, Andrea e Luca nel dolore per la perdita del caro Aldo Franca Bettaglio con Gianfranco e Francesca, Anna e Italo e i ragazzi, si stringe forte a Marina, Valeria, Andrea e Luca e a tutti gli altri familiari nel ricordo di Aldo - Milano, 28 luglio 2014. Federica si stringe con grande affetto a Marina, ragazzi e a Umberto ricordando il carissimo - Milano, 29 luglio 2014. Renato Corsico e famiglia sono affettuosamente vicini ai congiunti del Giulia e Valeria con profonda amicizia sono vicine a Simona e al suo dolore per la scomparsa del caro e si uniscono al loro dolore. - Pavia, 29 luglio 2014. con amicizia, tanto affetto e profonda stima. - Milano, 29 luglio 2014. Andrea e Sonia Astolfi ricordano con grande affetto lamico Aldo Maugeri e si uniscono al dolore dei familiari. - Milano, 30 luglio 2014. Giuseppe e Bianca Alemani, Maurizio e Annalisa Bocchiola partecipano commossi allimmenso dolore della famiglia per limmatura scomparsa del carissimo amico Ciao Gas Gas dovunque tu sia starai già viaggiando sul tuo piano ipnotizzando il cielo... mi sembra di sentire la tua musica.- Buon viaggio Tekla. - Milano, 29 luglio 2014. Emilio Sioli Legnani con tutti i soci ed i collaboratori di Arti e Corti si stringe affettuosamente a Simona e a tutta la famiglia nel ricordo dellindimenticabile amico e Aldo Maugeri - Milano, 29 luglio 2014. Paolo e Lorenza sono vicini con affetto a Marina e ai ragazzi per limprovvisa scomparsa del caro Aldo Filippo Cerri è vicino a Luca ed Andrea per la improvvisa perdita del loro papà Giorgio Gaslini Aldo - Milano, 29 luglio 2014. - Milano, 29 luglio 2014. Franco Bixio e tutti i collaboratori del gruppo editoriale partecipano alla scomparsa del Alessandro e Arianna Mainardi sono increduli ed affranti per la improvvisa perdita dellamico di sempre Giorgio Gaslini Aldo Maugeri fine interprete, geniale compositore ed uomo sensibile. - Roma, 29 luglio 2014. e si stringono a Marina ed ai figli. - Milano, 29 luglio 2014. Il Presidente Gino Paoli, il Consiglio di Gestione, il Consiglio di Sorveglianza, il Direttore Generale Gaetano Blandini e tutto il personale Siae esprimono il loro profondo cordoglio per la perdita di Lo Studio Orrick Herrington & Sutcliffe è vicino alla famiglia dell Giorgio Gaslini pianista, compositore, direttore dorchestra, precursore e protagonista del jazz italiano portato in giro nel mondo.- Musicista a tutto campo, spaziando dai lavori sinfonici alla contemporanea, dai balletti alle colonne sonore, dalle migliaia di concerti alle messe in scena televisive.- Intellettuale prestigioso che ha plasmato molte nuove generazioni di talenti musicali, con lezioni, suoni, versi e parole.- Milanese e cittadino del mondo, alcune sue opere sono state rappresentate al Teatro alla Scala e in altri importanti teatri internazionali.- Era iscritto Siae da oltre sessanta anni e coi suoi lavori ha posto le basi di una musica totale europea. - Roma, 29 luglio 2014. Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e la Giunta Comunale sono vicini alla famiglia per la scomparsa di Giorgio Gaslini Ambrogino dOro del Comune di Milano, grande artista milanese, compositore, direttore dorchestra e pianista. - Milano, 29 luglio 2014. Il Presidente Basilio Rizzo e il Consiglio Comunale di Milano partecipano con profondo cordoglio al lutto per la scomparsa di Giorgio Gaslini Ambrogino dOro del Comune di Milano, grande artista milanese, compositore, direttore dorchestra e pianista. - Milano, 29 luglio 2014. Avv. Aldo Maugeri collega di qualità professionali ed umane indimenticabili. - Milano, 29 luglio 2014. Aldo Travi è vicino ai familiari di Aldo Maugeri compagno di studi e amico, esempio di generosità e di rettitudine. - Busto Arsizio, 29 luglio 2014. Pupi Bogoncelli Panza molto commossa abbraccia Marina e i suoi figli in questo momento tanto triste sia per la famiglia che per tutti noi e ricorda con rimpianto l Avv. Aldo Maugeri amico caro e indimenticabile. - Milano, 28 luglio 2014. Angela e Mario Cera, profondamente commossi, ricordando tanti momenti comuni e lamicizia autentica fin dai lontani anni giovanili, partecipano al grande dolore di Marina e della famiglia per la improvvisa perdita di Aldo Partecipa al lutto: Giacomo Manzoni. Con un ultimo sorriso ci ha lasciato la nostra adorata mamma Aldo Maugeri Marco e Laura con Lorenzo ed Eleonora addolorati ed increduli per limprovvisa scomparsa di Aldo nonna Giò Anto e Giorgio con Lori e Tommi, Roby e Paolo con Checco e Vichi, Lollo, Cocca e Marco con Camilla e Niccolò, Dodo e Carla con Bea, Fede e Marika con Asia, Ale e Salvo. - Milano, 29 luglio 2014. Annamaria abbraccia affettuosamente Pupa, Baba, Vanda e Chicco per la perdita della mamma Giovanna Belli si stringono a Marina, Valeria, Andrea e Luca con infinito affetto e lamicizia di sempre. - Milano, 29 luglio 2014. Luca, Sara e Camilla sono vicini a Marina e ai suoi figli ricordando con grande affetto e immenso rimpianto Aldo Maugeri amico indimenticabile di tanti giorni felici. - Milano, 29 luglio 2014. Paola Federico Marta e Giulio abbracciano Marina e ragazzi per la dolorosa perdita del caro Aldo Alberto e Rita, Fabio e Serena, Gemma, Giovanni e Claudia, Luigi e Gabriella, Nico e Nicole, Vittorio e Silvia, Giancarlo e Mina, Carlo e Usci partecipano con profonda commozione al dolore di Pupa e di tutta la famiglia per la perdita della cara mamma sono vicini con affetto alla moglie Marina, ai figli, e a tutta la famiglia. - Ischia, 29 luglio 2014. "Ora...i miei occhi hanno visto la tua salvezza". (Luca 2,30) Dopo lunga attesa colma di speranza Ines Colombo Finoli è nella luce del suo Signore dove ritrova labbraccio del marito Mario.- Confortati dal suo esempio di fede gioiosa e di carità incondizionata, lo annunciano la figlia Rita, i fratelli don Giorgio, Gabriella, Piero con Franca, la cognata Lia, i nipoti tutti Colombo e Finoli.- Un particolare ringraziamento alla cara Olga per laffetto e le cure prestate.- I funerali saranno celebrati nella parrocchia di Santo Stefano in Tradate giovedì 31 luglio 2014 ore 15. - Tradate - Milano, 29 luglio 2014. Addolorati per la perdita della cara zia Ines i nipoti Finoli e famiglie la ricordano. - Locate Varesino, 29 luglio 2014. Antonietta Bianchi ricorda con affetto Ines Finoli ed è vicina alla figlia Rita. - Tradate, 29 luglio 2014. Aldo Maugeri Partecipano al lutto: Cristina e Gaetano Ragucci. Luisa Pierro. Giovanni e Maria Frau abbracciano Marina nel grande dolore nel ricordo di Aldo - Milano, 29 luglio 2014. Francesco e Maria Dina Ruffino sono vicini a Marina e a tutta la famiglia Maugeri nel dolore e nellaffettuoso ricordo di Aldo - Milano, 29 luglio 2014. Giovanni Frau, Francesco Ruffino, Francesca Verna e gli avvocati e collaboratori dello Studio Legale Frau Ruffino Verna partecipano al grande dolore per la scomparsa di Aldo nel ricordo delle sue qualità umane e professionali in tanti anni di attività in comune. - Milano, 29 luglio 2014. Aldo Maugeri Ferruccio e Mariarosa Angiolini sono vicini a Marina e familiari in questo momento drammatico ed inaspettato. - Busto Arsizio, 29 luglio 2014. I funerali si svolgeranno giovedì 31 luglio 2014 alle ore 9 nella parrocchia di San Ildefonso, piazza Damiano Chiesa, Milano, poi la cara salma sarà tumulata nel cimitero di Livigno.- Un grande ringraziamento allAssociazione Volontari Vidas per lassistenza prestata. - Milano, 29 luglio 2014. Partecipano al lutto: Alessandro Vittadini con Lella e Chicco. Flavio e Virginia Recchia. Emanuele e Roxi, Lia e Renato, Lulù e Matteo, Alessandra, Alessandro, Chiara, Maria Sole e Camillo con Sofia Flavia Silvia Giulia avranno sempre nel cuore la loro amata zia Mecca Paola e Tullio, Toni e Paola, Pietro e Silvia, Lucia, Pietro sono affettuosamente vicini ad Angelo e a tutta la famiglia per la scomparsa di Mecca - Bagur, 29 luglio 2014. Mecca La Fondazione Salvatore Maugeri annuncia con profondo dolore la scomparsa del suo Presidente Avv. Aldo Maugeri e si unisce unanime al dolore della famiglia. - Pavia, 30 luglio 2014. I componenti del Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, lOrganismo di Vigilanza, e tutto il personale di Fondazione Salvatore Maugeri partecipano con profondo cordoglio al dolore della famiglia per la scomparsa del Presidente Avv. Aldo Maugeri - Pavia, 30 luglio 2014. Il Collegio Sindacale di Fondazione Salvatore Maugeri, Lucio Aricò, Piero Mella e Matteo Navaroni costernati partecipano al lutto della famiglia Maugeri per la prematura scomparsa del Presidente Avv. Aldo Maugeri - Pavia, 30 luglio 2014. Aldo Antonio e Lalla Spanevello abbracciano con affetto Marina per la scomparsa del caro amico Aldo - Pavia, 30 luglio 2014. Il Professor Luca Chiovato con la moglie Cristina, i medici, il coordinatore e tutto il personale sanitario della Unità Operativa di Medicina Interna e Endocrinologia della Fondazione Salvatore Maugeri si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa del Presidente Avv. Aldo Maugeri - Milano, 29 luglio 2014. Il Rettore e lintera comunità dellUniversità degli Studi di Milano partecipano al dolore dei familiari per limprovvisa scomparsa dell avv. Aldo Maugeri presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Salvatore Maugeri, ricordandone la preziosa collaborazione per la promozione della formazione universitaria. - Milano, 29 luglio 2014. Il Presidente Ernesto Pellegrini e i collaboratori di Pellegrini S.p.A. partecipano al dolore della famiglia e della fondazione per limmatura scomparsa dell Avv. Aldo Maugeri - Milano, 29 luglio 2014. Edison SpA, i suoi organi, la sua dirigenza e tutto il suo personale prendono viva parte al dolore della famiglia ed al cordoglio del mondo professionale per la improvvisa scomparsa dell avv. Aldo Maugeri per lunghi anni difensore di vaglia e amico della società. - Milano, 29 luglio 2014. Piergiuseppe Biandrino e tutti i colleghi della Divisione Legal and Corporate Affairs di Edison SpA ricordano commossi l avv. Aldo Maugeri le sue doti professionali, il suo tratto e la profonda amicizia che lo ha legato alla società e alle persone. - Milano, 29 luglio 2014. Piergiuseppe e Daniela si stringono a Marina e a Valeria, Andrea e Luca nel dolore per la perdita di Aldo grande amico di una vita. - Milano, 29 luglio 2014. Caro - Milano, 29 luglio 2014. Giorgio e Alessandra Vittadini con i figli Henriette, Roberto e Luisa Maria si stringono affettuosamente ai cugini per la perdita della carissima Mecca - Lodi, 29 luglio 2014. Partecipano al lutto: Alessandra, Franca, Paolo e Michele. Henriette con Roberto piange la triste scomparsa di Mecca e abbraccia con affetto i cugini. - Appiano Gentile, 29 luglio 2014. Luigi e Patrizia, Gianni e Giovanna partecipano con grande affetto al dolore di Angelo, Gigi e dei loro fratelli per la scomparsa di Maria Domenica Vittadini - Milano, 29 luglio 2014. "Je me tiens à cheval sans dèmonter, et sans my ennuyer.- Si bien que sil ma était donné de choisir ma mort, ce serait plutôt à cheval, que dans un lit". (Montaigne) Aldo abbiamo fatto un lungo e bel tratto di strada insieme.- La fede mi dà la certezza che ci rivedremo.- Fa buon viaggio, amico mio.- Pier. - Milano, 29 luglio 2014. Il Presidente Mario Cera, i Consiglieri e i Revisori tutti della Fondazione Artistica Poldi Pezzoli e la Direttrice Annalisa Zanni partecipano al lutto della famiglia per limprovvisa e dolorosa scomparsa dellapprezzato amico e Consigliere Avv. Aldo Maugeri - Milano, 29 luglio 2014. Il Presidente, lAmministratore Delegato e tutto il Consiglio di Amministrazione di Aon SpA partecipano al lutto della famiglia Maugeri per limprovvisa scomparsa dell Avv. Aldo Maugeri prof. avv. Aldo Maugeri già docente di diritto commerciale presso lateneo pavese e Presidente della Fondazione Salvatore Maugeri, apprezzato studioso, professionista affermato, coraggioso punto di riferimento per la fondazione creata dal padre. - Pavia, 29 luglio 2014. Tutti gli amici del Brughiera Sporting Club sono vicini a Marina, Valeria, Andrea e Luca in questo momento di grande dolore per la scomparsa di Aldo Maugeri - Milano, 29 luglio 2014. Il Presidente Costanzo Jannotti Pecci, e il Consiglio di Amministrazione dellImpresa Minieri SpA partecipano, sinceramente affranti, al dolore della famiglia per limprovvisa scomparsa del Prof. Aldo Maugeri ricordandone il tratto signorile e le qualità umane e professionali. - Telese Terme, 29 luglio 2014. Andrea, Luca, noi dello zacca siamo sempre stati un gruppo unito e lo saremo ancor di più in questa terribile prova che la vita vi ha riservato per la perdita del vostro papà Un abbraccio affettuoso alla vostra splendida mamma e a Valeria.- Le classi di terza media dellIstituto Zaccaria, Milano. - Milano, 28 luglio 2014. Aldo Maugeri Partecipano al lutto: Ugo e Savina De Luca. Valeria, Claudio, Gaia e Jacopo. Lorenza e Massimo. Paolo e Monica Biscottini. Dopo una vita interamente dedicata alla famiglia ed allimpegno professionale è improvvisamente mancato allaffetto dei suoi cari il Lamberto Tassi Prof. Claudio Garavaglia Ne danno il doloroso annuncio i figli Carlo, Roberta e Laura, la nuora Raffaella, i generi Luca e Cedric, i nipoti Edoardo, Enrico, Matilde, Andrea ed Oliver.- I funerali avranno luogo oggi mercoledì 30 luglio alle ore 15.30 presso la chiesa plebana di Vignola.- Non fiori ma offerte a Bologna AIL Onlus e Associazione Mario Coppo Onlus. - Vignola, 30 luglio 2014. Ne danno il triste annuncio la moglie Francesca e i figli Laura, Federico, Guido, Gilberto, Marcello.- Ti ricordiamo per lamore che ci hai dato e per la costante presenza come padre e marito indimenticabile.- La celebrazione funebre si terrà giovedì 31 luglio alle ore 11 presso il Santuario della Beata Vergine del Rosario in Vimercate. - Vimercate, 29 luglio 2014. Mimmo, Luli con Matteo e Simona sono vicini con tanto affetto a Carlo, Roberta e Laura nel doloroso momento della scomparsa del caro e indimenticabile Lamberto Tassi - Milano, 29 luglio 2014. Partecipiamo commossi al grande dolore dei famigliari per la perdita di Lamberto Tassi amico e socio di una vita.- Aris Ballestrazzi e famiglia. - Savignano sul Panaro, 30 luglio 2014. La Direzione ed i dipendenti di SITMA S.p.A. partecipano al dolore dei famigliari per la scomparsa dellindimenticabile Lamberto Tassi socio cofondatore della società. - Spilamberto, 30 luglio 2014. il Il 28 luglio è mancato allaffetto dei suoi cari Prof. Giovanni Battista Salabè Medico e ricercatore appassionato, uomo di sensibilità poetica, ha dedicato la vita alla famiglia, allo studio, ai viaggi, allamore.- Lo piangono la moglie Helga, i figli Giovanna, Barbara, Caterina, Piero e Chiara, la cognata Renate, il genero Giovanni, la nuora Raquel, i nipoti David, Elena, Paolo ed Enea.- Ricorderanno sempre il suo esempio di dignità, di stile e di onore.- La Santa Messa funebre si terrà sabato 2 agosto alle ore 10 nella Basilica di SantAgnese fuori le Mura in Roma. - Roma, 29 luglio 2014. sei stata una testimone molto preziosa del matrimonio e della famiglia che, con il tuo aiuto, io e Lia stiamo crescendo.- Ti abbraccio con tanto affetto.- Renato. - Milano, 29 luglio 2014. Con profondo dolore la figlia Patrizia con il marito Alberto e i nipoti Alessandro e Chiara annuncia che la sua bella intelligente generosa dolce adorata mamma Fiorangela Pecorara ved. Ripa ha raggiunto il suo caro Aldo.- Il tuo esempio sarà la nostra guida. - Ancona, 29 luglio 2014. A esequie avvenute la famiglia del Dott. Ing. Giuseppe Arcando ringrazia parenti e amici per le sincere e numerose dimostrazioni di affetto.- Chi lo desidera può effettuare donazioni allAssociazione Veronica Sacchi. - Milano, 26 luglio 2014. Vincenzo Calabrò ricordando gli anni di lavoro insieme partecipa al lutto della famiglia per la scomparsa dellamico e collega Prof. Claudio Garavaglia Gianni "Siete la cosa più bella che mi poteva capitare".E tu per noi.- I tuoi figli, e Helga. - Roma, 29 luglio 2014. Gaetano Bello marito, padre e nonno di grande temperamento e generosità. - Milano, 28 luglio 2014. Il giorno 28 luglio 2014 è tornato alla casa del Padre il Direttore di produzione, Sceneggiatore, Regista Pietro Nardi Ne danno lannuncio la moglie e i figli. - Roma, 30 luglio 2014. Angelo Garone In questa triste circostanza giungano alla famiglia le più sentite condoglianze.- Reparto di Ostetricia e Ginecologia dellospedale di Desio. - Desio, 27 luglio 2014. Enrica, Serena, Sergio, Susanna partecipano al dolore di Egle per la scomparsa della mamma Ida Albertini Lauzi RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: acquisizione.necrologie@rcs.it SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: Corriere della Sera PER PAROLA: Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 Giovanni Fumagalli A MODULO: 30 luglio 2011 - 30 luglio 2014 Sergio Rossi Il Maestro e il viaggiatore: uno ti cammina accanto per sempre, laltro ritorna sempre.- Per sempre.- Tella. - Montalcino, 30 luglio 2014. 30 luglio 2011 - 30 luglio 2014 Prof. Giovanni Battista Salabè A tre anni dalla scomparsa i dipendenti de La Gerla di Sergio Rossi lo ricordano con tanta nostalgia. - Montalcino, 30 luglio 2014. Prof. Giovanni Battista Salabè Nicola Bardelle Nel suo secondo anniversario rimpiangiamo e celebriamo la sua figura, la sua allegria e la sua voglia di vivere sommata allamore per il prossimo.- Lo ricordano i figli Leonardo ed Edoardo, la moglie Jennifer, mamma Ita e papà Tato, Ferruccio e Lucietta.- Il 3 agosto 2014 alle ore 18 sarà celebrata una Santa Messa commemorativa nella chiesa della frazione San Giuseppe di Cavarzere (Ve) e una alle ore 18.30 nella chiesa di Saint Tropez (Francia). - Cavarzere, 30 luglio 2014. - Milano, 29 luglio 2014. Alberto Calcagno e i colleghi di Fastweb sono vicini alla famiglia per la scomparsa del collega Warner Bros. Italia partecipa al dolore del proprio Presidente Barbara Salabè per la scomparsa del padre Richard Fox, Executive Vice President International Warner Bros. Entertainment, si unisce al dolore di Barbara Salabè per la scomparsa del padre Il 3 agosto 2012 veniva a mancare allaffetto dei suoi cari - Vulcano, 29 luglio 2014. La moglie Silvana e la figlia Elisabetta, con Giuseppe, Federica e Lorenzo annunciano la scomparsa dellamato - Milano, 29 luglio 2014. Addio caro papà, amato - Roma, 29 luglio 2014. Cara Mecca Caro intelligenza lavoro passione e umanità che hai profuso resteranno per sempre.- Grazie, Alberto De Matthaeis. - Pavia, 30 luglio 2014. Cavaliere Il giorno 28 luglio 2014 è mancato allaffetto dei suoi cari il - Milano, 29 luglio 2014. Partecipano al lutto: Elettra Merlini, Paola Pederzini, Bruno e Donatella DOnofrio. - Milano, 29 luglio 2014. Aldo Maria Domenica Vittadini Profondamente addolorati Cenzi, Luigi, Biba, Paolo, Cristina e Laura si stringono ad Angelo e a tutti i Vittadini con grandissimo affetto nel ricordo di Il Rettore dellUniversità di Pavia, Fabio Rugge, partecipa, a nome della comunità accademica e suo personale, al lutto per limprovvisa scomparsa del Pucci, Giulio con Vittoria, Mario con Anna, Guenda con Francesco. - Milano, 29 luglio 2014. La nostra adorata sorella ci ha lasciato e ha raggiunto papà mamma e Pietro nella pace del Signore.- Angelo con Carla, Gigi con Adrienne, Dado con Carla, Ambrogio con Zeide, Tina, Agostino, Elena con Giorgio annunciano la dolorosa scomparsa di si stringono a Marina Veleria Luca e Andrea per unimpossibile consolazione e una sofferta condoglianza. - Milano, 29 luglio 2014. - Somma Lombardo, 29 luglio 2014. Erasmo e Lina Pierro addoloratissimi per la prematura scomparsa del caro - Milano, 29 luglio 2014. Aldo Con grande tristezza ed affetto ci stringiamo a Marina, Valeria, Andrea e Luca per limprovvisa scomparsa di - Milano, 29 luglio 2014. Giovanna Stefano e Muriel Salvetti Danilo e Dora Grattoni Guido e Isabella Bezzera ancora disorientati per limprovviso choc della perdita del caro Aldo Giovanna Belli De Troia Presenza insostituibile nelle nostre vite, forte e serena fino allultimo, ci hai lasciato per raggiungere il nonno.- Buon riposo e abbracciano affettuosamente Marina, Valeria, Luca e Andrea. - Milano, 29 luglio 2014. Caro sei stato un caro amico, ti abbiamo voluto bene.Sandra Lorenza Mario Anna e le loro famiglie. - Somma Lombardo, 29 luglio 2014. Resteranno sempre nei nostri cuori la sua forza, la sua gioia di vivere, il suo immenso amore per ognuno di noi.- Baba e Silvio, Pupa e Franco, Vanda e Vittorio, Chicco e Laura.- Per la data dei funerali contattare lo 02.32867. - Milano, 29 luglio 2014. Partecipano al lutto: La sorella Mariuccia. I nipoti Valter e Laura con le loro famiglie. La sorella Anny con Popa, Stefania e Gabriele. Toto, Renata, Francesco. Avv. Aldo Maugeri - Milano, 29 luglio 2014. Giustina, Nicola, Pietro e Chiara sono vicini a Marina, Valeria, Luca e Andrea in questo doloroso momento per la scomparsa di - Milano, 29 luglio 2014. Giorgio Gaslini Aldo Maugeri Daniela, Sonia, Marco e Paolo partecipano sgomenti al dolore della famiglia per limprovvisa scomparsa dell - Milano, 29 luglio 2014. Maestro Maestro - Milano, 29 luglio 2014. Roberto e Selene sono dolorosamente vicini a Marina e ai ragazzi per limprovvisa scomparsa di Prof. Aldo Maugeri - Milano, 29 luglio 2014. Giorgio Gaslini Aldo Maugeri Aldo Partecipano al lutto: Giovanni Cigognini. Roberto e Antonella Jarach. Andrea e Pia Jarach. Arnaldo e Teresa Pomodoro addolorati ricordano Carolina Testa è vicina con il cuore alla sua amica Valeria e, insieme a mamma e papà, abbraccia tutta la famiglia nel ricordo di - Milano, 28 luglio 2014. Le amiche e gli amici di Valore D e In The Boardroom sono vicini a Maria Elena per la scomparsa delladorato papà Maestro uomo di grande civiltà. - Milano, 29 luglio 2014. - Milano, 29 luglio 2014. Aldo - Milano, 29 luglio 2014. Giorgio Gaslini prof. avv. Aldo Maugeri papà Partecipano al lutto: Il management ed i dipendenti del Gruppo Prysmian S.p.A. Renzo Cappello Francesco Rigano partecipa al lutto per limprovvisa scomparsa del Sergio Rossi A un anno dalla scomparsa dellamato Sergio Secco dAragona Nietta con i figli lo ricorderà con una Santa Messa giovedì 31 luglio alle ore 18 in San Gioachimo. - Milano, 30 luglio 2014. Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 540,00 Gazzetta dello Sport PER PAROLA: Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 A MODULO : Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito - Roma, 29 luglio 2014. È mancata allaffetto dei suoi cari Annamaria Finato Galletta Ne danno il triste annuncio Marco e Alessandra con Emanuele e Francesca, Roberta con Tito, Giovanna con Davide.- La cerimonia funebre avrà luogo giovedì 31 luglio alle ore 11 nella cappella dellIstituto Auxologico di via Mosè Bianchi 90, Milano. - Milano, 29 luglio 2014. Anna Marco Franco Claudio e i famigliari si stringono a Marco e Alessandra per la scomparsa della cara Titti - Milano, 29 luglio 2014. 30 luglio 2009 - 30 luglio 2014 In ricordo del nostro adorato Renato Izzo Straordinario padre, meraviglioso marito, Maestro di recitazione e di vita.- Dopo cinque anni con immutato amore.- La moglie Liliana, le figlie Rossella, Simona, Fiamma e Giuppy, i generi Ricky, Fabrizio e Mario, i nipoti e i pronipoti, i suoi fratelli, insieme a tutti gli impiegati, gli attori e i collaboratori della Pumaisdue. - Roma, 30 luglio 2014. 30 luglio 1990 - 30 luglio 2014 Paolo Intravaia Ci manchi tanto.- Mary Daniela. - Milano, 30 luglio 2014. Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 giovedì/venerdì 14/17.30 fax 02 25886632 e-mail: fatturazione.necrologie@rcs.it Servizio sportello da lunedì a venerdì Milano: Via Solferino 36 orario continuato dalle 9 alle 17.45 Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 41 italia: 51575551575557 Il Tempo Ogni giorno le PREVISIONI della tua città sempre con te Digita: mobile.corriere.it nel browser del telefonino Il servizio è gratuito salvo i costi di connessione internet previsti dal piano tariffario del proprio operatore Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile 9?,? 5?4 9?,4 5,, 9? 5 9?9? 5?, 9?8? 5? 9?8 5? 9?, 9 9? , 9? 9 5?? 9? ? -&2( -".2 (.2 &:" "$&( (-"&( ($(& &(6 "-&: &(& -5" * 33 -233%+* 3% 3< 3:( *72+ 7(% +* 2+<3% 7)-+2(% %:3% %* 37*3%+* *# (( 2!%+*% *72+$+2%*7(% ( +2 (+()*7 (( 2!* )-*% :*% :!(%. %; 3+(!!%7+ (72+<. +)*% <*2& +22*7% %*37%(% -+27*+ -%; *:% 2+<3% ( +2$373:( )%+$33+ 2%7%+ *72+ : --**%*+ <*2& %:3% 3: (-% ( +2 <37. ( ='* (+(% -%+!! 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Pagato il riscatto: è stato liberato. Foto. 1 Numero Oro Combinazione vincente 25 Numero Jolly "( &"-( 5&(. "-. "-(" Oggi su www.corriere.it 1 3 8 9 19 21 24 27 30 33 34 36 47 53 59 68 75 77 78 83 Superenalotto !"( & -&".( (. &$. $ "-( "-2 10eLotto I numeri vincenti Lotto .$& "% % (#9( -. ((2 5$ !"&( Giochi e pronostici 4 6 2) 2:!% 32 %3 +7*> . (2% %)%*% < Sudoku Difficile 8 $."&#" .$( "%5-( !%77+ %"& )-+33+ 7*% 2+7+* :*+ %2*> *+< )-2% +33+ %"& +( % * <+27% %*37%( % )72% *+27(*7% 3% -+277+ 3:( %722*+ 377*72%+*( +* 2+<3% 7)-+2(% %:3% %* 37*3%+* *# :+* -27 ((1:2+- *72( (*% *:%*. (72 -27:2>%+*% *+27(*7%# 2!!%:*!+*+ %( +2 :2+- +* (+(% -%+!! 72 %( !*+ *%7+ ( *%*<% -2<( (1(7 -233%+* +* ( 7)-+ 3:( 237+ ( +*7%**7. Mistero 15enne finisce in carcere: 1 Giappone, «Ha ucciso e decapitato un’amica» Senato, non si trova l’intesa sui tempi 2 Sel fa muro, si ricomincia da capo poco stile dei campioni del mondo: 3 IlSchweinsteiger insulta gli avversari Postano tweet pro palestinesi: bufera sugli 4 One Direction minacciati di morte arriva una nuova ondata 5 Maltempo, Temporali al Centro e al Nord Crateri siberiani Altri due grandi buchi (ora sono tre in tutto) comparsi nella tundra siberiana. Foto. Video Pausini senza slip Durante il concerto, a Lima, si apre l’accappatoio. E lei scherza sull’incidente. Guarda. Tavecchio Polemica Mondo del calcio in subbuglio per le frasi del candidato alla presidenza della Figc. 42 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Tv in chiaro Teleraccomando ,>£ di Maria Volpe PER CONOSCERE PER CAPIRE Una grande saga Spazio, in viaggio sul genere umano con la Nasa La più grande saga mai raccontata sul genere umano introdotta e commentata da Alessandro Banfi. Il documentario — realizzato da Nutopia per «History Channel» e distribuito in oltre 150 paesi nel mondo — racconta il progresso della civiltà umana come una sola e unica entità. Viene presentata l’evoluzione dell’uomo e delle civiltà dal punto di vista dello sviluppo delle tecniche, delle scoperte scientifiche, dei progressi delle produzioni. Le vicende dell’Occidente, infine, sono sempre intrecciate con quelle dell’Oriente e delle civiltà meno conosciute. Al via stasera un programma molto interessante: i documenti dell'agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale degli Stati Uniti d’America che mettono in luce e cercano di analizzare fenomeni tuttora inspiegabili. Testimonianze di eventi misteriosi e immagini di innumerevoli oggetti non identificati: dall’Ufo fotografato dalla capsula Apollo, alle prove di vita aliena su Marte trovate dal Lander Viking, alle centinaia di oggetti volanti non identificati scoperti dal telescopio Hubble. Mankind - La storia di tutti noi Rete 4, ore 21.15 Nasa X-Files Discovery Science, ore 23 ,>Ó ,>Î ,iÌi{ À>°Ì À>°Ì À>°Ì È°ää 1," 7-° ÌÌÕ>ÌD È°£ä ,1 "° ÌÌÕ>ÌD È°Îä / £° *,6-" -1 6/ -6, ",/° È°{x 1 "// -//° ÌÌÕ>ÌD ££°Óä " //" x° ÃiÀi £Î°Îä /", ° £{°ää / £ " "° ÌÌÕ>ÌD £{°äx ° ->« "«iÀ> £x°ää *, Ó° /iiv £È°xä , *, /" /", ° /*" ° £Ç°ää / £° £Ç°£ä -// ,//° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi iÀ> >ii] i`iÀV +Õ>À>Ì> £n°xä ,<" / ° 6>ÀiÌD Óä°ää /", ° -, Óä°Îä / / / 66 /° 6`ivÀ>iÌ Ó£°Óä / -/ "* ½1/" -,,"° -iÀi° i} >Õ] >Ý> À] *ÀÃV >Ì >`> Óΰ£ä /, /° ->« È°xx / 9 ° /iiv Ç°Îx ,/ ° /iiv n°Óä -", "° /iiv °{x *-" *,"° /iiv £ä°Îä /Ó - -//° ÌÌÕ>ÌD ££°ää °°°-// " "-/1° ÌÌÕ>ÌD ££°£ä Îΰ ,ÕLÀV> ££°Óä "-/," " ,9° /iiv £Ó°£ä "-/, ,"° /iiv £Î°ää / Ó ", "° £{°ää //" //" 8° ÌÌÕ>ÌD £x°Îä ,9 76-° /iiv £Ç°ää 1, "-/,° /iiv £Ç°{x / Ó - °°-° £Ç°xä , / -*",/° £n°£x / Ó° £n°{x ,8° /iiv £ä°Óä /-" /, "° ££°ää / Î 1/° £Ó°ää / ΰ £Ó°£x - ", 7-/ ° /iiv £Î°ää /*" -/",° ÌÌÕ>ÌD £Î°{x ," 1° VÕiÌ>À £{°ää /,° /, /"° £{°Óä / ΰ /" ΰ £{°xä /, *<< ,° ÌÌÕ>ÌD £x°ää +1-/" /° /,,"<" ,-*"-/ /° ÌÌÕ>ÌD £È°ää / Î °°-° £È°£ä 1 "] 1 1""° £n°£ä " < Óä£{° VÕiÌ>À £°ää / ΰ £°Îä /,° /, /"° Óä°ää "° ÌÌÕ>ÌD Óä°£ä " ,/° /iiv Óä°Îä / Ó Óä°Îä° Ó£°ää " \®° -iÀi° ,j> ÃÃj] >À À>Ûi] Õi j>À` Ó£°£ä ° °°-° " -° /iiv° Àà "½ i] ] `> ÕÌ Óä°Îx 1 *"-/" -"° ->« Ó£°äx ½ 6-/"¶ -/",° ÌÌÕ>ÌD Óΰ£x / ," ° ÓΰÓä /Î "// -//° ÓΰÎä /" ΰ Óΰxx " ΰ VÕiÌ>À ä°{ä £°£ä £°£x £°xä / £ "//° /*" ° -"//"6" ° ÌÌÕ>ÌD << -/ ° ÌÌÕ>ÌD Ó°Óä -/" -,° 6>ÀiÌD ÓÓ°{x 1 , / " Ó° /iiv ÓΰÎx / Ó° Óΰxä -/, 1/° ÌÌÕ>ÌD £°Óä , *, /" /", ° ä°xä / ° VÕiÌ £°{x 1", ",,"° "- ® 6-/° ÌÌÕ>ÌD Ó°ää , 7- Ó{° ÌÌÕ>ÌD >>ix Ì>>£ >Ç /Û i`>ÃiÌ°ÌÉÀiÌi{ i`>ÃiÌ°ÌÉV>>ix i`>ÃiÌ°ÌÉÌ>>£ >Ç°Ì ÌÛ°Ì / { / 7-° <",,"° /iiv 6 ° /iiv -/,//" *"<° /iiv , // ½/ ° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi >Û`i i}>VV] V i> ««> /*, / {° / {° i «À}À>>\ iÌi°Ì , ° /iiv " -*",/" ",1° ÌÌÕ>ÌD 1, -/,//" Ó£° /iiv " ," ° /*, / {° / {° i «À}À>>\ iÌi°Ì , " /6° 6>ÀiÌD È°ää / x *, * ° ÌÌÕ>ÌD n°ää / x // ° n°{x " 8 -9° ££°ää ",1° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi >ÀL>À> *>Li £Î°ää / x° i «À}À>>\ iÌi°Ì £Î°{ä 1/1° ->« "«iÀ> £{°{x 1" " *"° /> à ܰ `ÕVi >À> i «« £È°£ä ½-" ½",° £n°Îä 1", ,° /iiÛi> £°£ä -,/"° /iiÛi>° i «À}À>>\ /} x ÌV«>âi Óä°ää / x° i «À}À>>\ iÌi°Ì È°£x , -° -iÀi È°xä , 1-° /iiv Ç°Îä 8 ] *, *-- 1,,,° /iiv° ÕVÞ >ÜiÃÃ] /i` ,>] ,iii "½ À n°Óä /° /iiv °Óä 66 *, , ""° VÕiÌ>À £ä°Îx / ÎÈä ,° VÕiÌ>À ££°£ä /", "9° VÕiÌ>À £Ó°Óx -/1" *,/"° i «À}À>>\ iÌi°Ì £Î°ää -*",/ -/° £{°äx -*-" ° >ÀÌ £{°Îx 1/1,° >ÀÌ £x°ää *,//9 // ,-° /iiv £È°{ä "° ° /iiv £n°Îä -/1" *,/"° i «À}À>>\ iÌi°Ì £°Óä °-° - , ° /iiv È°ää / Ç° i «À}À>>\ iÌiÆ "ÀÃV«Æ /À>vvVÆ Ûi >à ǰää " 1- ,-- -/*° ÌÌÕ>ÌD Ç°Îä / Ç° Ç°xä " 1- /"° ÌÌÕ>ÌD Ç°xx " 1-° ÌÌÕ>ÌD °{x " ° /> à ܰ `ÕVi ->Û -ÌÌi] iÃÃ>`À> ->À` £ä°Óx / -* -1 /"-° /iiv ££°xx " 1-° ÌÌÕ>ÌD £Î°Îä / Ç° £{°ää ,"-/° /iiv £È°£ä -/,-9 E 1/ ° /iiv £n°£ä "--," ",,° /iiv Óä°ää / Ç° Óä°Îä " ° /> Ã Ü £Î°Óä , <" \ " </¶ 6>ÀiÌD £{°£x -/ 6/ *,° 6>ÀiÌD £x°£ä /-\ - //½ -iÀi £È°ää £È /° 6>ÀiÌD £È°xä / "° 6>ÀiÌD £Ç°xä / ,-° 6>ÀiÌD £n°xä / , ,- *-"° 6>ÀiÌD £°xä , <" \ " </¶ 6>ÀiÌD Óä°£x £È /° 6>ÀiÌD ÓÓ°ää - ,"° 6>ÀiÌD ÓÓ°{ä 1/9 - ""° 6>ÀiÌD £°xx /*-/ ½",° ->« "«iÀ> Óä°Îä -,/"° /iiÛi> Ó£°£x -/", /1// "° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi V> Óΰ{ä ½-//° ÌÌÕ>ÌD Óä°{ä **,-- -*, /° 6>ÀiÌD Ó£°£ä -- , ","-" \ ", *1,"° 6>ÀiÌD ÓΰÎä < ,*/° >] iÀ°] Óä£ä®° ,i}> ` ° i>Õ° ,ÕvÕà -iÜi Ó£°£ä -/, /, 1/1," <"° >Ì>ÃViâ>] iÀ>>ÉÕÃ>] Óää®° ,i}> ` ° ° LÀ>ð Àà *i] <>V >ÀÞ +ÕÌ] ÀV >>° i «À}À>>\ /}VÆ iÌi°Ì Ó£°£ä /,/--/° V] Ì>>] £x®° ,i}> ` -Ìi° /Ì¢] ` >LÀâ Óΰ£ä -/,9° / ÀiÀ] L] £nÈ®° ,i}> ` L -Ü>° -}ÕÀiÞ 7i>ÛiÀ Óΰ{x " / /° £°Óä / { / 7-° i «À}À>>\ iÌi°Ì Ó°Îä 6 / *, ££° ÕÃV>i £°Îä / x "//° i «À}À>>\ ,>ÃÃi}> ÃÌ>«>Æ iÌi°Ì Ó°ää **,-- -*, /° 6>ÀiÌD Óΰ{x 9 -"1 /" /° ÀÀÀ] 1Ã>] Óä£ä®° ,i}> ` 7ià À>Ûi° >Ý / iÀÌ] À> À] Þ i>`i ä°xä / Ç° £°äx " ° /> à ܰ £°{x "6 -° ÌÌÕ>ÌD £°xä 1 -"° È°ää È°xä Ç°Óä n°£x £ä°{x ££°Óx ££°Îä £Ó°ää £{°ää £x°Îä £È°Îx £n°xä £n°xx £°Îx ii>Þ /6 £n°ää /9° /iiv £n°xx 9 /° £°ää *,// " /,"**"° -iÀi £°Îä 6 -- Ó° -iÀi Óä°ää / "7° ÕÃV>i Óä°Îä ", *-1° ÕÃV>i Óä°{x 1", ,"° 6>ÀiÌD Ó£°£x ,"" ° 6>ÀiÌD Ó£°Îä *- -/ Ó° VÕ,i>ÌÞ ÓÓ°ää -7/ / ,/ ΰ /iiv Óΰää -° /iiv Ó{°ää ,*,° /iiv 2 -/$/ ?$! $/!2 "*1/ Film e programmi Chris Pine affronta il nemico Eric Bana Amoroso canta all’Arena di Verona ,>{ ,>x À>°Ì I giovani Spock (Zachary Quinto) e James Kirk (Chris Pine, foto con Quinto) a bordo dell’Enterprise affrontano un nemico che viene dal futuro (Eric Bana). Star Trek - Il futuro ha inizio Italia 1, ore 21.10 In onda il concerto-evento del 19 maggio scorso all’Arena di Verona: la cantante salentina propone i suoi grandi successi e ospita, tra gli altri, Emma, Scarrone, Mannoia e Mengoni. Alessandra Amoroso in Amore Canale 5, ore 21.10 Abel Ferrara Dipendenza dal web presenta «Pasolini» Giovani a rischio Abel Ferrara, autore di film culto come «Il cattivo tenente» e «The Addiction» parla della sua nuova regia, «Pasolini», nel programma di cinema di Marco Giusti. Stracult Rai2, ore 23.50 Il documentario parla della dipendenza da Internet, che affligge soprattutto i teenager. In Cina la si cura in speciali campi di rieducazione dove i giovani sono isolati e senza pc. Doc3 - «Drogati del web» Rai3, ore 23.55 °Óä £ä°äx £ä°xä ££°Îx £Î°äx £Î°xx £{°{ä £x°Óx £x°Îä £È°£x £Ç°xä £Ç°xx £n°{ä £°Îä Óä°Óx Ó£°£ä ÓÓ°äx ÓÓ°xx Óΰxä 6 ° -iÀi ,1-° -iÀi -*" /° -iÀi -/,° -iÀi 6 ° -iÀi -/,/ / /-° /iiv " /", 7"° -iÀi **1 / /" ° ÌÌÕ>ÌD " /, ° -iÀi -/,° -iÀi , 7- ", "° 7,"1- £Î° -iÀi / "-/ 7",° -iÀi " /", 7"° -iÀi -/,/ / /-° /iiv ,"° -iÀi ,"° -iÀi /," " -*° -iÀi , -",- 1 ", " ,+° âi®° ,i}> ` -`iÞ ° ÕÀi° À>°Ì £Ç°Îx 6 //, -"7° /> Ã Ü £n°Óx --" ,/"9° ÕÃV> £°ää ,° ÕÃV> Óä°Îx *--*,/"1/° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£x - ° VÕ° ÓÓ°£ä ,/,//\ ," ," -/, ,> -ÌÀ> £°xä " ,6" Çn nÓ° VÕiÌ Óä°Óä ", " -/",° VÕiÌ Óä°{ä /*" -/",° VÕiÌ Ó£°Óx + 6,-" +1, ° V° ÓÓ°Îä //° VÕiÌ ÓΰÓx /*" -/",° VÕiÌ ,> ,> *ÀiÕÀ>°Ì Ûi £x°xä £Ç°{ä £Ç°{x £°£x -"-*//° ÃiÀi , 7- ", "° /"*<"° /iiÛi> ,//" -° -iÀi Óä°£x "--," ,° -iÀi Ó£°£ä ½66" /" " ° ÃiÀi ÓÓ°xx ,° ÌÌÕ>ÌD À>°Ì À>°Ì ££°xx ,+1,"° £Î°xä -1 ,° £x°xx 6° £Ç°xä , 7- ", "° £Ç°xx " ½ ° £°{ä -"-/ ° Ó£°£x <" ",/° Óΰää " -/,-° ä°Îx , 7- "//° ,> Õ« À>°Ì ,i> /i Ài>ÌiÌÛ°Ì >Ãà /Û >Ý >Ç` V>ÃÃ°Ì `>Ý°Ì >Ç°Ì £Ç°xx 7 8 1° >ÀÌ £n°Óä 1* , Óä£ÎÉÓä£{° ÌÌÕ>ÌD £n°{x * / *, --° /iiv £°Îx 6"//° /iiv Óä°Óx "1- " 1-° /iiv Ó£°£x 1 1 * ° >ÀÌ ÓÓ°äx 7 8 1° >ÀÌ £n°Óx "/" ° ÌÌÕ>ÌD £°Óä ,9 "--\ -"19° ÌÌÕ>ÌD Óä°Óä 1 1" 1-° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£ä " "° ÌÌÕ>ÌD ÓÓ°äx "-/," * "" , ",° ÌÌÕ>ÌD £{°Óä " " ° -iÀi £È°ää / ", "° ÌÌÕ>ÌD £È°Îä / -*",/° ÌÌÕ>ÌD £Ç°{x -," ° -iÀi £n°{x 7E",,° /iiv Óä°{ä -/,//" *"<° -iÀi ÓÓ°Îä 7E",,° /iiv £n°Îx , 6° VÕiÌ>À £°Îä , //"t VÕiÌ>À Óä°Óä " *1 ° VÕiÌ>À Ó£°£ä , ,"° 6>ÀiÌD ÓÓ°ää - " ¶ V° ÓÓ°xä 9/1-/,-° ÌÌÕ>ÌD £È°xx -°"°-° //° ,i>ÌÞ £n°xx / Ç° £°ää "" ° ÌÌÕ>ÌD £°£ä 1" ° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£ä ,9½- /"9° /iiv Óΰ{ä / ,° "< -"7° 6>ÀiÌD ,> 99 Àà i >x /Û Óäää À>°Ì £È°xä *** *° >ÀÌ £Ç°£ä "6° >ÀÌ £Ç°Îx -*, -° >ÀÌ £n°ää ""*""° >ÀÌ £n°Îä **° >ÀÌ £n°xx "9° >ÀÌ £°£ä - ½",-"° >ÀÌ £°Îä - /"*" "° >ÀÌ Àði`>ÃiÌ°Ì £x°ÓÎ ,9 -/,] ½ ,,° £Ç°£ ,/", " - ",° £°£{ 1 *°° /iiv Óä°äÇ <<,° /iiv Ó£°ä£ " ½,"° Óΰ££ 1", - ,"° £°Îx ° ViÌÛ°Ì £n°£x 19 E - ° VÕiÌ>À £°£x , 1" /8-° VÕ° Óä°£x , "1- ° VÕiÌ>À Ó£°£ä / 8 /", 1-° 6>ÀiÌD Óΰ£x " "" *,-"° i`>ÃiÌ°Ì £n°Îä /-° /iiv £°Óx "--* ,° /iiv Óä°£x ,"9 * -° /iiv Ó£°£ä / 1, * " -"/1 ° ÓΰÓä 1" " *"° /> Ã Ü ÌÛÓäää°Ì Óä°ää ,"-," "1,- ,/° ,i}i Óä°Îä / /° Ó£°äx ," ** , - "\ *5 / ", ,/° ,i}i ÓÓ°äx ," "- " ,° ÌÌÕ>ÌD Corriere della Sera Mercoledì 30 Luglio 2014 43 italia: 51575551575557 Pay Tv Film e programmi Michael Douglas seduce il giovane Sheen Charlie Sheen interpreta Bud Fox, un piccolo broker che pur di raggiungere la fama e il successo economico si avvicina a Gordon Gekko (Michael Douglas, foto), finanziere d’assalto pronto a tutto. Wall Street Sky Cinema Cult, ore 21 Un’ultima missione per Tom Cruise -Þ i> A fil di rete -«ÀÌ £{°£ä ½ * / - ÃViâ>Ì 7 ,`> Ìii Õ> `ii ÃÕi V>Ûi] ÃV«>âj >iÃ>À V i «iÀ¢] Li «ÀiÃÌ] à ÀLi> > «ÌiÀi `i½Õ° -Þ i> £ £x°ää /1// "* ½", 1> ÃÌÃÌ> iÜÞÀiÃi ,° 7Ì iÀë®] «À> ` ÀëÃ>ÀÃ] `iÛi iÌÌiÀi À`i ÃÕ «>ÃÃ>Ì >L>>° -Þ i> *>Ãà £È°ää ,""- Û>}} ÌÀ>«Àià `>> «À> v>}> `i> ÃÌÀ> `i `] µÕ>` > V>ÛiÀ> V i «ÀÌi}}i `> «iÀV Ûii `ÃÌÀÕÌÌ>° -Þ i> £ £Ç°{ä 66 ,/ ÀV "ÛiÀ] Ãi}ÀiÌ>À `i «ÀV«>i «>ÀÌÌ `½««Ãâi] ÃV«>Ài «ÀÛÛÃ>iÌi° «Ài`iÀi «ÃÌ m vÀ>Ìi }ii° -Þ i> ÕÌ £n°Îx -- 1/ 1 /" - < /*" iÀV>] > Îä\ i ÛÌi ` Õ >}>Ìi `i½>ÕÌLi] Õ >i>ÌÀi ` V>Û> i Õ }Û>i v>Ì Ã VÌÀ> `>` ÛÌ> > Õ> i}}i`>° -Þ i> *>Ãà £°Óä 1 "// " Î > vÕ}}i `>½Ã«i`>i «ÃV >ÌÀV VÕ m ÃÌ>Ì ÀV Õà i ÃÕ >V ÌiÌ> ` À>VVÕvv>À «À> V i Ã> ÌÀ«« Ì>À`° -Þ i> £ Ó£°ää -, °*° i >à `À}i i £xÇ Õ V>ÃÌ iVViâ>i ° >L] ° iÀi®] «iÀ > «iV> V i À>V> > >ÛÕÌ Õ iÀi ÃÕVViÃð -Þ i> >ÃÃVà 7 -/,/ ° Õ}>Ã] `ÀiÌÌ `> "° -Ìi i £nÇ] ÌiÀ«ÀiÌ> > «>ÀÌi `i ëÀi}Õ`V>Ì >vv>ÀÃÌ> ` 7> -ÌÀiiÌ i° -Þ i> ÕÌ x v À>VVÌ> > ÃÌÀ> ` Õ }ÀÕ«« ` iÀ VÃVÕÌ > L>L\ >LL >Ì>i] } *>õÕ>i] > >Ì> `i iÌ°°° -Þ i> >Þ - * " 1", > ÛÌ> ` -> i ` ÃÕ> }i Ûii ÃVÛÌ> `>½>ÀÀÛ ` *Þi° ½Õ ÌÀ>ÃViÀD Õ> ëÀ>i ` À>«i i Ûiâ>° -Þ i> >Ý /,"**" > à Ài`i VÌ ` `ÛiÀ v>Ài VÌ V > v>}> `i> }i° > Ài}ÃÌ ` º+Õ>à >V»] µÕiÃÌ m À v «ÀiVi`iÌi° -Þ i> *>Ãà ӣ°äx iÀ>} Ó£°£ä // " / 9, 6//", " 1 iÝ >i>ÌÀi ` L>ÃiÌ Ûii }>}}>Ì `> Õ> õÕ>`À> ` LÀi> `>Vi «iÀ VµÕÃÌ>Ài ÌÌ i V>«>Ì `>i° -Þ i> £ 6" *,-" ,V Õà i V>ÀViÀi iÃÃV> ` *ÕiLÌ] -iÀi /Û ÌÀ>ÌÌiiÌ ,>}>ââ VÕiÌ>À £Î°£ä £{°äx £x°äx £È°äx £Ç°ää £n°Óx £°£ä Óä°äx Ó£°ää Ó£°xä £{°£x / -Þ 1 £x°ää *, */," ,> Õ« £È°{x *, / -*""] *" / ,6-/" ",6 £Ç°xx ,/ , -Þ 1 £n°£x , -/" / i`à £°{ä 1 " "<, " Ý vi Óä°ää "-- - -Þ 1 Ó£°£ä 6- 1 * / -Þ 1 ÓÓ°Óx /"1, ÃiÞ >i ÓÓ°{ä -8 1 /" -"7 Ý vi ÓÓ°xä 6-/ -*"- " /," -1" , Óΰxä ,/ ½- "/ / / -Þ 1 ä°{ä * / 1 * i`à £n°£ä /" Vi`i £°äx 1,/ /" Ó £°Îx " -/,", ," " " 1 >ÀÌ iÌÜÀ £°xx ,9 Ó Óä°Óä /" i`à Óä°Óx " -/,", ," " " 1 >ÀÌ iÌÜÀ Óä°Îä /" i`à Óä°{ä 9 // *" 9\ ½ < iÀ>} Óä°{x /" i`à Óä°xä " -/,", ," " " 1 >ÀÌ iÌÜÀ Ó£°£ä /" Ó Ó£°£x 1 1 * ,> Õ« ÓÓ°äx ,1, -"7 >ÀÌ iÌÜÀ ÓÓ°Óx "9 // - , iÀ>} £Î°Óä , ÃÌÀÞ >i £{°£x ÃÌÀÞ >i £x°£ä , 1 / >Ì> i}À>« V £È°£ä " //" ÃVÛiÀÞ -ViVi £Ç°£ä 9/1-/,-\ -* -+1 ÃVÛiÀÞ >i £n°Óä -/,1//1,\ -1*,/ "" 6 >Ì> i}À>« V £°Îä , ÃÌÀÞ >i Óä°Îx 1"6/ " 1", >Ì> i}À>« V Ó£°ää ,-- " /," , Ó£°Îx ,<< -¶ Ó ÓÓ°ää -/," //1- ÃÌÀÞ >i 11/", -, £Î°{n " /, ° /iiv 9 £{°ää " * ",/"° - Ü -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £{°ä£ -/, /,° *ÀiÕ i> £{°Óx --"1,° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £{°Îx , *, ° /iiv 9 £x°£{ ,° "1- 6-" ° /iiv " £x°ÓÈ / 6*, ,-° /iiv 9 £È°ää *1-° - Ü *ÀiÕ i> £È°äÓ ,° "1- 6-" ° /iiv " £È°ä 6-" ° *ÀiÕ i> £È°£Î 1 *, ° /iiv 9 £È°Îx / /*° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £Ç°ä£ +1 "-/," -1" ,"° /Û 9 £Ç°ÎÈ / ° /iiv " £Ç°{n " /" ° *ÀiÕ i> £n°ää *,- , ,/" ° /iiv " £n°äx *," / , / Ó° VÕiÌ>À -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £n°Îx ,6 ° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> ÓÓ°{ä Óΰäx Óΰ£ä ä°Îx ä°{ä ä°{x ÀÛi ° Lî ÌÀÛ> Õ> ëiÀ>â> }À>âi > Õ À>}>ââ ` >° -Þ i> Ìà / *, 6 , >ÀÞ Õvv m /iÀÀ] }Û>i `iÃ`iÀÃ> ` `ÛiÌ>Ài Õ> V>Ì>Ìi° -Þ i> >Þ - "/ Õi >}iÌ ÃÌÌ V«iÀÌÕÀ> v} ` iÃÃiÀi ë>VV>ÌÀ ½Õ >½Ã>«ÕÌ> `i½>ÌÀ° iââ] V½m > V>ÌÌÕÀ> ` Õ LÃà iÃÃV>° -Þ i> £ 1 ", " 6 , Õ}ÕÃÌ> >vvÀÌ> > ÀViÀV> ` Ãi ÃÌiÃÃ> i] `« >ÛiÀ >LL>`>Ì V>Ã> i v>}>] à >}}Ài}> > Õ> ÃÕÀ> ÃÃ>À> >ââ>° -Þ i> ÕÌ ½ , 6/ /"/9 , 1> V««> >ÃV`i }>À` Õ> ÃV>Ì> VÌiiÌi À `iÃ`iÀ «iÀ > >ÃVÌ> ` Õ L>L° *ÀiÃÌ À Ã} à >ÛÛiÀ>t -Þ i> >Þ -9*" 9 1 }ÀÕ«« ` ÃÌÕ`iÌ ÕÛiÀÃÌ>À ` ->>V> Ûii >VV>Ì `> Õ «ÃV«>ÌV V i à v> V >>Ài ºÌÕ i}À»° -Þ i> >Ý ,/1, V>Û>iÀ `i> Ì>Û> ÀÌ`> `vi` «>iÃi `> ->Ãà i ÃVi} ÀÌÙ Vi À Ài° ÃÌÀV V ° "Üi i ° } ÌiÞ° -Þ i> £ di Aldo Grasso £{°ää "\ -/, 1 / /, ÕiÃà >«Ã Õ« -Þ -«ÀÌ £ £x°{x "\ " "-/ , `> Óä£{ -Þ -«ÀÌ £ £È°ää "\ " " Óä£{ £ÉÓ \ , ,- ,>-«ÀÌ £ £Ç°Îä "//\ `i À>` *ÀÝ° vviÀÌ> ÕÀëÀÌ £n°£x "\ " " Óä£{ £ÉÓ \ , / " ,>-«ÀÌ £ £°ää 7,-/ \ 77 -1*,-/,-Þ -«ÀÌ Ó Óä°{ä "\ - 16 /1VÌÀ V iÛi° ÀiÌÌ> -Þ -«ÀÌ £ Ó£°ää -/\ - /" " *>Þvv -Þ -«ÀÌ Ó Ó£°Îä -"\ 9 - À `i> 6>> ÕÀëÀÌ ÓÓ°Îä -/" " - \ - £Î{ -ÕiÀ À>` *ÀÝ ÕÀëÀÌ ÓΰÎä // \ È ", / `>i ÕÀià ÕÀëÀÌ Óΰxx "\ , , ," ÕiÃà >«Ã Õ« -Þ -«ÀÌ £ ä°£x "\ " " Óä£{ £ÉÓ \ , ,- ,>-«ÀÌ £ ä°Îä -"\ 9 - À `i> 6>> ÕÀëÀÌ Se Sky non s’indigna sul caso Tavecchio M a Carlo Tavecchio è solo un incorreggibile gaffeur, un uomo dalla «battute infelici», come molti presidenti di calcio vogliono farci credere, o è un uomo profondamente inadeguato per guidare la Federazione Italiana Gioco Calcio? Insomma, ci troviamo di fronte a un uomo di vecchio stampo che fatica ad adeguarsi ai mutamenti sociali in atto o a un uomo privo di cultura e quindi facilmente influenzabile dai Galliani, dai Lotito, dagli Abodi e da tutta la compagnia di giro? Vincitori e vinti Qualunque sia la risposta, Tavecchio non può fare il presiRoberto dente della Figc. Veramente queGiacobbo sta risposta speravo arrivasse Il viaggio durante la presentazione del ai confini della prossimo calendario della serie conoscenza A, condotta con il solito garbo supera la consueta da Alessandro Bonan e Vera Spapolitica. Prima serata di dini, con l’intervento di Mario Rai2 con «Voyager» e Sconcerti, Gianluca Di Marzio e Roberto Giacobbo, Alessandro Costacurta (Skyautore e conduttore del Sport, lunedì, ore 18,45). Sono programma: gli stati intervistati i due pretenspettatori sono denti (Tavecchio e Demetrio Al2.228.000, per una bertini), abbiamo sentito il pareshare del 10,8% re di alcuni presidenti e dirigenti sportivi, ma il punto di vista di Salvo Sky si è perso fra le nuvole di Sottile questa estate che estate non è. La politica Si è parlato di «clima inquieestiva to» (piove sempre?), di inadesuperata guatezza ma, se non ricordo madai viaggi di Giacobbo. le, in passato l’allora numero Prima serata di La7 uno di Sky, Tom Mockridge, con la versione lunga aveva minacciato di non seguire di «In Onda», condotto più il calcio se non fosse stato rida Alessandra Sardoni solto il problema del calcioe Salvo Sottile: scommesse. per 612.000 spettatori, Certo, qui la situazione è die una share versa, ma la lotta al razzismo e del 2,8% alle discriminazioni è prima di tutto un fatto culturale e il calcio italiano va rifondato da capo a piedi. Quando Maurizio Beretta presidente a metà tempo della Lega (è un dirigente Unicredit) dice che «gli atti e i fatti hanno più importanza delle parole» mi chiedo come possa occuparsi di comunicazione uno che, nel 2014, dice una simile banalità. Questo è il calcio italiano, nella sua pochezza. A Sky, con tutto quello che spende, va bene così? L’agente Ethan Hunt (Tom Cruise, foto) si è ormai ritirato dalle missioni operative e si occupa di addestrare nuove reclute. Gli viene chiesto però di portare a termine un ultimo impegno... Mission: Impossible III Sky Cinema Max, ore 18.50 Mel Gibson in carcere L’aiuta un bambino Dopo una rapina, l’autista di una banda (Mel Gibson, foto) fugge in Messico, dove viene recluso in un carcere duro: dovrà sopravvivere tra pericoli e complotti, aiutato da un bambino di 10 anni. Viaggio in paradiso Sky Cinema Hits, ore 21.10 ÓÓ°ää ÓÓ°Óä ÓÓ°Îx ÓÓ°{ä ÓÓ°{x ° °/° , ÃiÞ >i , Ý , - Ý Ài 1 Ý vi 6"// ÃiÞ >i 7 , Ý * / *, -- ,> Õ« / /",9 Ý " - Ý Ài " - Ý Ài / 7" Ý -/, ½-/ Ý vi /1//" ,/" ÃiÞ >i ,9 Vi`i "97"" ÃiÞ >i / /",9 Ý , - Ý Ài ,9 Vi`i Il dottor House suona il blues i`>ÃiÌ *ÀiÕ Hugh Laurie, il Dr. House della tv, in un mix di documentario, interviste e performance dal vivo. A New Orleans, tra le leggende del blues, prende vita un album che culmina in un concerto al Vieux Carré. Hugh Laurie - Down by the River Sky Arte HD, ore 21.10 ££°Ó£ " /, ° /iiv 9 ££°xÎ ,9 ° /iiv " ££°xx 1 /, , / 1 " "° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> ££°xn ,+1 9 1/1," - "/"° *ÀiÕ i> £Ó°ä 1 *, ° /iiv 9 £Ó°xn , *, ° /iiv 9 © RIPRODUZIONE RISERVATA Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv £n°{Ç £°Î{ £°În £°{ä / 6*, ,-° /iiv 9 " /, ° /iiv 9 ,9 ° /iiv " /"*" " ,/9 Ó° *ÀiÕ i> Óä°Ó{ " /, ° /iiv 9 Óä°Óx ,9 ° /iiv " Óä°{ä "97""½- -/ , /",-° - Ü -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> Ó£°£x *, " *,/ ° *ÀiÕ i> Ó£°£x -1/-° /iiv " Ó£°£x -° /iiv 9 Ó£°£x 6, 1 -" " *, 6/° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> ÓÓ°äÓ -° /iiv 9 ÓÓ°äÈ -1/-° /iiv " ÓÓ°x£ *½ /1 ° /iiv 9 44 italia: 51575551575557 Mercoledì 30 Luglio 2014 Corriere della Sera A Roma è GIà stata vinta una casa da 500.000 EURO! il primo gioco che ti premia con la casa dei tuoi sogni. Il 20% dell’importo vinto viene corrisposto in denaro per qualsiasi utilizzo, l’80% sarà destinato all’acquisto di una casa e hai due anni per trovare quella che più ti piace, dove vuoi tu in tutta Italia. Scopri di più su vincicasa.it IL GIOCO È VIETATO AI MINORI E PUÒ CAUSARE DIPENDENZA PATOLOGICA INFORMATI SULLE PROBABILITÀ DI VINCITA SUI SITI WWW.AAMS.GOV.IT E WWW.VINCICASA.IT E PRESSO I PUNTI VENDITA. VEDI IL REGOLAMENTO SU VINCICASA.IT CONC. AAMS PER I GNTN DEL 26/06/2009
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